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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Marzo 2010
STUDIO FINANZIATO DALL´UE PER RACCOLTI RESISTENTI AI PATOGENI  
 
La sicurezza alimentare, la capacità di produrre la quantità di cibo necessaria a sostenere la sempre crescente popolazione umana, è una delle priorità sull´agenda di ricerca dell´Unione europea. Attraverso la ricerca, siamo in grado di sviluppare nuovi metodi per aumentare la quantità di cibo che produciamo, riducendo allo stesso tempo al minimo l´impatto della produzione alimentare sull´ambiente. Ne è una conferma il progresso fatto da un gruppo di ricerca a guida britannica: questi scienziati hanno scoperto un modo per aiutare le colture a difendersi contro le malattie, riducendo così la perdita di resa e minimizzando l´impiego di pesticidi. I risultati della ricerca sono pubblicati sulla rivista Nature Biotechnology. Lo studio è stato supportato dalla rete dello Spazio europeo della ricerca Era-net (European Research Area Network) dedicata alla genomica delle piante (Era-pg), finanziata nell´ambito del Sesto programma quadro (6° Pq) con oltre 2 milioni di euro. Il programma di ricerca di Era-pg prevedeva un totale di 41 progetti di ricerca transnazionali. Nel loro documento, gli autori dello studio in questione mettono in evidenza le perdite immense di colture causate dalle malattie delle piante. "Le malattie microbiche e i parassiti pongono forti vincoli alla produzione alimentare e all´agricoltura", scrivono. "Il mezzo di controllo più comune è rappresentato dall´applicazione di prodotti agrochimici, ma sono necessari metodi più sostenibili. Un modo per migliorare la resistenza delle piante alle malattie è quello di rafforzare il sistema immunitario delle piante stesse". La maggior parte delle piante dispone di meccanismi automatici per combattere i patogeni microbici, ma la capacità di eliminare un particolare agente patogeno varia da una specie all´altra. Gli scienziati del Sainsbury Laboratory nel Regno Unito hanno collaborato con un team internazionale per concentrarsi su un recettore immunitario - il recettore Prr (pattern recognition receptor) - che è presente in alcune piante (ad es. In una specie selvatica appartenente alla famiglia della senape). I Prr sono in grado di identificare le molecole fondamentali per mantenere in vita un agente patogeno. Dal momento che queste molecole essenziali sono presenti in molti microbi diversi, se una pianta è in grado di identificare e difendersi contro un dato modello molecolare, è probabile che sia anche in grado di combattere una miriade di altri agenti patogeni. Il problema è che fino ad oggi sono stati individuati pochissimi Prr nelle piante. Per il loro studio, il team ha preso un Prr tipico della Brassica e lo ha trasferito in due piante - Nicotiana benthamiana e Solanum lycopersicum (pomodoro) - per determinare se l´aggiunta di nuovi recettori di riconoscimento alla difesa dell´ospite avrebbe portato ad una migliore resistenza. La resistenza delle piante trasformate è stata poi testata contro molti tipi di agenti patogeni delle piante. I risultati hanno mostrato una resistenza notevolmente rafforzata contro molti batteri diversi, tra cui alcuni dei più pericolosi. Il team ha dimostrato che i Prr possono essere trasferiti con successo da una famiglia di piante ad un altra, fornendo così una nuova soluzione biotecnologica per la resistenza alle malattie. "La forza di questa resistenza è dovuta al fatto che deriva da un´altra famiglia di piante, alla quale l´agente patogeno non si è ancora potuto adattare", ha spiegato il dottor Cyril Zipfel del Sainsbury Laboratory. "Ora siamo in grado di trasferire questa resistenza tra le varie specie vegetali, cosa impossibile per la coltivazione tradizionale". Il team sta ora applicando e verificando i risultati su altre colture, che sono altamente sensibili alle malattie batteriche, come ad esempio le patate, le mele, la manioca e la banana. Per maggiori informazioni, visitare: Nature Biotechnology: http://www.Nature.com/nbt/index.html/  Era-net Plant Genomics: http://www.Erapg.org/everyone  The Sainsbury Laboratory: http://www.Tsl.ac.uk/    
   
   
WORKSHOP SULLE COLTIVAZIONI IN AMBIENTE PROTETTO NELLO SPAZIO  
 
Sperlonga - Il 4º workshop internazionale "Agrospace: Controlled environment agriculture from Earth to space and back" si svolgerà il 20 e 21 maggio 2010 a Sperlonga, sul litorale laziale della provincia di Latina. L´evento sarà un momento d´incontro per le parti coinvolte e un´occasione per fornire agli addetti ai lavori una panoramica sullo stato dell´arte della ricerca e della sperimentazione nel settore delle coltivazioni in ambiente protetto. L´obiettivo del workshop è di potenziare e arricchire la ricerca sui sistemi colturali in ambiente protetto nello spazio e in ambito terrestre. Le conoscenze fornite potrebbero condurre ad un uso migliore delle risorse e alla riduzione dell´impatto ambientale dell´attività agricola sulla Terra. Saranno presentati i successi e le sfide dei sistemi di coltivazione in ambiente protetto per sostenere la vita nello spazio e per la produzione di cibo sulla Terra. Il workshop intende inoltre contribuire a stabilire un mandato per incoraggiare l´uso degli ultimi sviluppi scientifici e tecnologici nella produzione alimentare locale. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Agrospaceconference.com/it_index.html  
   
   
L’ALIMENTAZIONE CHE PREVIENE I TUMORI, I RISCHI DELLE NUOVE DIETE E TUTTE LE NOVITÀ IN TEMA DI NUTRIZIONE IN ANTEPRIMA A NUTRIMI 2010.  
 
Il 28 e il 29 aprile 2010, presso il Milano Convention Centre (Fiera Milano City, Via Gattamelata 5, Milano), si rinnova l’appuntamento con Nutrimi 2010 - Congresso Internazionale di Nutrizione Pratica, giunto alla quarta edizione. L’evento, con la partecipazione di oltre 800 Professionisti della Salute, rappresenta un momento chiave per l’aggiornamento nel campo delle Scienze dell’Alimentazione & Nutrizione. Con la collaborazione di autorevoli Istituzioni, Società Scientifiche e la partecipazione di oltre 50 esperti di calibro nazionale e internazionale, Nutrimi propone un ricco programma scientifico in linea con i più recenti sviluppi della ricerca biomedica. Il Comitato Scientifico di Programma è composto dal Prof. Michele Carruba, Direttore del Centro Studi e Ricerche sull’Obesità dell’Università degli Studi di Milano, dal Dr. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale, dal Prof. Marcello Giovannini, Presidente della Società Italiana di Nutrizione Pediatrica, e dal Prof. Giorgio Poli, Membro del Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare. “Oggi si sente continuamente parlare di ‘corretta alimentazione’ in modalità scorrette e fuorvianti, che possono indurre comportamenti errati nel rapporto con il cibo. E’ necessario un ritorno alla divulgazione di una puntuale informazione scientifica in ambito nutrizionale: in questo senso Nutrimi non è solo un’autorevole occasione di aggiornamento per ‘addetti ai lavori’, bensì l’occasione per diffondere una cultura delle sane abitudini alimentari presso un pubblico più vasto.”  
   
   
LA CAMPAGNA EUROPEA PROPONE UNA SENSIBILIZZAZIONE SULLA MELA, IL FRUTTO DEI MOLTI PIACERI  
 
La mela si rimette in moto e riprende il suo viaggio itinerante da Salerno: dal 18 al 20 marzo i luoghi storici di questa città faranno da scenario alle attività di comunicazione e informazione al fine di diffondere il consumo di questo frutto tra un pubblico di giovani – adulti, promuovendo la mela in luoghi inattesi dal consumatore. Per il 2010 il road – show della Campagna europea La mela, il frutto dei molti piaceri, farà tappa anche a Pisa e Livorno, Genova e Bologna. Un team di animatori composto da 3 ragazze e da 3 ragazzi vestiti a tema girerà per la città con simpatiche Api Car personalizzate: nelle aree pedonali, nei parchi, nelle università, nei centri storici e vicino alle scuole tutti i passanti potranno degustare le differenti varietà di mela e avere in omaggio ricettari completi di golose ricette, segnalibri e un utile disco – orario. Il road – show sarà quindi l’occasione ideale per far conoscere la mela come uno snack versatile, nutriente e gustoso, adatto in ogni occasione per concedersi una pausa leggera e stuzzicante. Il progetto europeo La Mela, il frutto dei molti piaceri è finanziato con il contributo dell’Unione Europea, di Italia, Francia e Olanda e realizzato da Assomela, Interfel e Dutch Produce Association, per diffondere tra i consumatori una maggiore consapevolezza sull’importanza di mangiar bene evidenziando l’importante ruolo della mela in un corretto regime alimentare.  
   
   
ERCOLE OLIVARIO: L’ASSAGGIO SVELA I PREGI DEL SIMBOLO DEL MADE IN ITALY AGROALIMENTARE  
 
Quella dell’assaggiatore è una vera e propria passione, ma anche una professione riconosciuta e disciplinata dal Coi, il Consiglio Oleicolo Internazionale. Tutti i campioni di oli extra vergine di oliva in competizione all’Ercole Olivario, sono resi anonimi da un notaio, che è garante della regolarità del concorso e vengono sottoposti all’assaggio degli esperti degustatori che seguono una procedura rigorosa. Sedici assaggiatori provenienti da altrettante regioni a vocazione olivicola, si riuniranno a Perugia a partire da lunedì 22 marzo sotto la guida esperta del capo panel Coi Giulio Scatolini per individuare tra una selezione di 103 oli finalisti chi, tra i circa 300 partecipanti totali all’edizione 2010, porterà a casa l’ambito riconoscimento raffigurante il tempio dell’Ercole Olivario. Arte antica quella dell’assaggiatore, tutta protesa a svelare i pregi dell’olio extra vergine di oliva sperandoli dai difetti. Si versa l’olio in un bicchierino ambrato. Si agita il contenuto del bicchierino per agevolare la volatilizzazione di profumi ed aromi. Il bicchierino da assaggio solitamente è di colore blu perché il colore dell’olio non deve in alcun modo influenzare l’assaggiatore. Il prodotto viene poi ripetutamente annusato. In questa fase il degustatore cerca di captare le prime sensazioni. Subito dopo assume una piccola quantità di olio. La trattiene tra il labbro inferiore ed i denti e cerca di vaporizzarla introducendo aria a più riprese. E’ la tecnica dello strippaggio, derivazione italiana dall’inglese stripping, finalizzata alla eliminazione di componenti volatili o gassosi da un liquido attraverso corrente d’aria o di vapore. Di seguito si fa uscire l’aria introdotta nel cavo orale attraverso il naso in modo che le particelle di olio volatilizzate colpiscano l’olfatto e completino il profilo dell’assaggio, lasciando al degustatore il compito di interpretare e giudicare il campione sottoposto a valutazione. Questa è la pratica di assaggio che viene ripetuta da ogni assaggiatore per ogni campione di olio extra vergine in gara come finalista della Xviii edizione del premio Ercole Olivario.  
   
   
FVG: INCONTRA MINISTRO FAZIO SU COLTURE OGM  
 
Trieste - A margine della riunione in Consiglio regionale fra il ministro della Salute Fazio, l´assessore Kosic e i rettori delle Università del Friuli Venezia Giulia, alla quale ha partecipato anche il presidente della Iii Commissione consiliare Giorgio Venier Romano, si è tenuto un breve incontro fra lo stesso ministro Fazio e Venier Romano in veste, come ha tenuto a specificare, di singolo consigliere regionale. Venier Romano ha esposto al ministro le motivazioni che lo hanno spinto, già parecchio tempo fa, a presentare insieme ad altri colleghi una proposta di legge finalizzata alla coesistenza fra agricoltura convenzionale, biologica e Ogm sul territorio del Friuli Venezia Giulia. "In seguito agli accordi Wto sui commerci internazionali - ha detto Venier Romano - consumiamo ogni giorno prodotti Ogm ma non li possiamo coltivare. Io credo invece che in un momento di gravissima crisi economica generale, e addirittura drammatica per il comparto agricolo, non si possa e non si debba rinunciare a questa opportunità che ci è offerta dalla comunità scientifica. L´importante è dettare le regole sulla coesistenza fra le diverse tipologie colturali. A questo tende la proposta di legge presentata da me e dai colleghi Ciani, Marin e Asquini. L´auspicio è che il Consiglio regionale vari queste norme rapidamente, anche alla luce della recente sentenza del Consiglio di Stato che autorizza la coltivazione - come dico io - di organismi geneticamente migliorati, sul nostro territorio già da questa primavera".  
   
   
AGRICOLTURA FVG: VIOLINO, CHIEDERO´´ FINANZIAMENTI PER I PIT  
 
 Udine - L´ Assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, Claudio Violino, si è incontrato, a Udine, con una folta rappresentanza delle aziende agricole e dei Comuni che hanno presentato all´Amministrazione le domande per l´accesso ai Piani Integrati Territoriali (Pit) i cui progetti sono stati esclusi dal finanziamento per carenza di fondi. Il Pit è uno strumento per la realizzazione di progetti mirati allo sviluppo del territorio, redatti in forma integrata dai Comuni e dalle aziende esistenti sul territorio di ciascuno di essi. A Violino sono state prospettate le difficoltà delle aziende agricole che hanno già avviato lavori relativi al Piano, ma che non hanno ancora ricevuto i relativi finanziamenti, perché, per ora, i progetti dei Pit non rientrano tra le iniziative sostenibili con le risorse dell´Amministrazione. L´assessore ha infatti specificato agli interlocutori che, al momento, la situazione del bilancio dell´agricoltura non consente di disporre delle somme necessarie a dare riscontro a tutte le richieste avanzate dalle aziende agricole. Pertanto, Violino si è impegnato, innanzitutto, a reperire fondi all´interno del bilancio regionale, e, poi, a sottoporre al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Luca Zaia, la richiesta che i fondi non ancora utilizzati dalla gran parte delle Regioni italiane per gli interventi previsti dai rispettivi Piani di Sviluppo Rurale (Psr) possano essere ´girati´ alla nostra Regione. Il Friuli Venezia Giulia ha infatti già dimostrato efficienza e capacità di spesa delle risorse messe a sua disposizione attraverso il Psr, e potrà in questo modo ottemperare alle giuste istanze degli agricoltori.  
   
   
AGRICOLTURA FVG: LOTTA ANCHE DAL CIELO ALLA RABBIA SILVESTRE  
 
Udine - I risultati della lotta alla rabbia silvestre nel Friuli Venezia Giulia sono confortanti. Infatti, come annuncia l´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, Claudio Violino, a tutt´oggi la copertura del territorio, nell´ambito della campagna di vaccinazione per via alimentare delle volpi, effettuata attraverso la distribuzione di esche (cibo che è imbevuto del vaccino antivirale) disseminate dai cacciatori nelle zone di maggior passaggio di tali animali, è pari al 70 per cento. "Un dato - aggiunge Violino - ancor più significativo se si considera che soltanto pochi mesi fa la situazione, nelle campagne e nella fascia collinare della regione, aveva suscitato diffusa preoccupazione". Ma, nonostante il traguardo raggiunto, ora anche nel Friuli Venezia Giulia sarà necessario modificare il metodo di vaccinazione delle volpi per adeguarlo alle decisioni adottate in sede comunitaria. L´ue ha infatti prescritto che, dalla vaccinazione con le esche, disperse manualmente nell´ambiente dai cacciatori che conoscono molto bene il territorio e le abitudini della popolazione locale delle volpi, si passi alla disseminazione delle esche dal cielo. Secondo Violino, per espletare tale operazione attraverso elicotteri, sarà da valutare se richiedere la collaborazione della Protezione civile regionale. La nuova metodologia di vaccinazione, che nel vicino Veneto ha già dimostrato le sue criticità, nel Friuli Venezia Giulia partirà dopo un´attenta ricognizione delle aree interessate. E sarà comunque integrata da quella attualmente praticata. "Infatti - precisa l´assessore - finora la distribuzione delle esche svolta dai cacciatori, con il coordinamento della direzione centrale delle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, e dei Distretti venatori, ha fornito i risultati sperati proprio perché consente di coprire capillarmente il territorio, e di raggiungere un gran numero di animali". "Creando una sorta di cordone di sicurezza rappresentato dagli animali sani e immuni al virus - soggiunge Violino - si isola la popolazione di volpi malate dal contatto con altri animali e con le zone antropizzate, limitando notevolmente le possibilità di contagio". "I cacciatori - conclude Violino - hanno svolto e svolgono una funzione fondamentale per la salvaguardia del territorio venatorio; anche per questo nei prossimi mesi la nuova metodologia di vaccinazione sarà integrata, nelle aree più sensibili, da quella manuale, per assicurare ancor maggiore efficacia alla prevenzione antirabbica".  
   
   
VETERINARI DA TUTTO L´ARCO ALPINO A BOLZANO: INTESA CONTRO LE MALATTIE  
 
Vertice al Servizio veterinario provinciale con i responsabili veterinari di Svizzera, Liechtenstein, Austria, Baviera e Baden-württemberg: al centro dei colloqui le malattie che attaccano gli animali e le conseguenze per il commercio transfrontaliero di bestiame nelle Alpi. "I contatti personali sono la via migliore per garantire il flusso informativo e soluzioni senza eccessiva burocrazia", sottolinea l´assessore provinciale Hans Berger. Malattia della lingua blu, rabbia silvestre, tubercolosi, scrapie (colpisce il sistema nervoso degli ovini, simile a Bse): "Poichè la situazione delle malattie animali si modifica perennemente nei singoli Paesi, è importante garantire lo scambio diretto e continuo di informazioni, tanto più che con la pratica dell´alpeggio centinaia di migliaia di animali vengono spostati oltreconfine", ha sottolineato l´assessore Berger al vertice tra i responsabili veterinari dell´arco alpino. Ogni Servizio veterinario deve quindi essere pronto ad agire nei casi di contagio accertato, dal trattamento all´eventuale smaltimento dell´animale fino al risarcimento. Nel summit di Bolzano sono state chiarite le competenze e definite le necessarie procedure. "Siamo contenti di poter risolvere tali questioni con il contatto diretto e contare così su una strategia semplificata", ha spiegato Berger. Al centro dell´incontro odierno figuravano anche le misure adottate per impedire il diffondersi della scrapie, la variante della Bse che colpisce le pecore e gli ovini in genere: "L´italia, che ha già registrato numerosi casi di scrapie, è considerato un Paese ad alto rischio, e questo significa che anche l´Alto Adige deve sottostare a una serie di controlli complessi al miomento della vendita di pecore e capre ad allevatori stranieri", ha ricordato Berger. A peggiorare la situazione si collega il fatto che, ha proseguito l´assessore, "gli ovini acquistati anche in Alto Adige non possono più essere rivenduti, quindi sempre meno allevatori stranieri comprano animali nella nostra provincia." Con i vicini Länder austriaci è stato concordato oggi che l´Alto Adige non verrà più classificato come Regione ad alto rischio: si attende ora l´ok dell´Ue. "Questa soluzione è possibile grazie al fatto che da tempo seguiamo una precisa strategia anti-scrapie, simile a quella adottata in Austria", ha concluso Berger. Se arriverà il via libera da Bruxelles, grazie all´intesa raggiunta oggi a Bolzano verranno eliminate le limitazioni nel commercio degli ovini.  
   
   
LOTTA ALLA PROCESSIONARIA, ENTRA IN AZIONE L´ELICOTTERO OGGIUN TRATTAMENTO BIOLOGICO IN ALTA VALLE DI NON CONTRO LA PROCESSIONARIA DEL PINO ENTRA IN AZIONE L´ELICOTTERO.  
 
Mercoledì 17 marzo, un elicottero appositamente attrezzato effettuerà un intervento di disinfestazione in alta Valle di Non, nelle aree boscate dei comuni di Livo, Cagnò, Revò, Romallo e Cloz, che prevede la distribuzione dall´alto di un prodotto biologico. Il problema della processionaria del pino non è tanto di ordine fitosanitario quanto “igienico-sanitario”, a causa dei fenomeni irritativi provocati dai peli urticanti delle larve alle persone ed agli animali domestici. In questo periodo le larve di processionaria del pino che hanno superato l’inverno, riparandosi all’interno dei caratteristici nidi ed uscendo da questi solo quando le condizioni meteorologiche lo permettono, hanno ripreso ad alimentarsi voracemente per completare il loro sviluppo. Nel giro di poche settimane (ma nelle zone più calde il processo potrebbe già essere iniziato) le colonie del fitofago abbandoneranno i loro ricoveri invernali per raggiungere in processione, attraverso i rami e i tronchi dei pini, gli strati più superficiali del terreno, nel quale entreranno per cominciare la metamorfosi che le porterà a passare dallo stato di pupa a quello di crisalide e, infine, adulto-farfalla. La lotta contro la processionaria del pino è obbligatoria ai sensi del D.m. 30 ottobre 2007 “Disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino Traumatocampa (Thaumetopoea) pityocampa (Den. Et Schiff), attuato in Trentino con delibera della Giunta provinciale n. 2874 del 14 dicembre 2007, con cui sono state approvate le “Modalità di intervento contro la Processionaria del pino” da adottare a cura dei proprietari o dei conduttori dei terreni in cui si trovano le piante infestate. Poiché nessun intervento di controllo è in grado di evitare che nuove gradazioni del defogliatore si ripresentino a distanza di tempo, gli interventi attuabili tendono a contenere quanto più possibile le popolazioni dell’insetto nel corso delle pullulazioni ed i danni da esse provocati. Tra i sistemi di controllo più efficaci e al tempo stesso a minor impatto ambientale, vi è la distribuzione sulle chiome di prodotti microbiologici a base di Bacillus thuringiensis kurstaki (Btk), non tossici per l’uomo e gli animali e molto selettivi anche nei confronti degli altri artropodi. Gli interventi con Btk vengono generalmente attuati direttamente dal Servizio Foreste e fauna della Provincia lungo la viabilità principale contro le larve di 1°-2° stadio (settembre-ottobre). L’attuale livello d’infestazione in Trentino risulta piuttosto disomogeneo, con contesti di popolazioni in fase di regressione affiancati ad altri, più o meno localizzati, d’intensa pullulazione. Una certa variabilità spaziale della dinamica di popolazione della processionaria nelle valli della provincia era già nota, ma l’autunno scorso, particolarmente mite, deve aver favorito, in alcune stazioni più che in altre, la sopravvivenza larvale e la formazione di un elevato numero di nidi. In qualche area boscata si è presentato un vero e proprio stato di emergenza, come è il caso del Monte Ozolo in alta Val di Non, dove un precedente incendio (2007) ha inoltre creato delle situazioni di margine particolarmente gradite alla processionaria. In via eccezionale e dopo attente valutazioni, il Servizio Foreste e Fauna ha optato per la scelta, concertata con i tecnici della Fondazione Edmund Mach - Istituto agrario di San Michele all´Adige, di un trattamento biologico con Btk (Foray 48B) distribuito mediante elicottero, per garantire la copertura ottimale di tutta l’area fortemente infestata, che ammonta ad oltre 200 ettari. Le operazioni si svolgeranno domani, mercoledì 17 marzo, compatibilmente con le condizioni meteorologiche, ed interesseranno soprassuoli a pino nei Comuni di Livo, Cagnò, Revò, Romallo e Cloz.  
   
   
BLUE TONGUE, VIA LIBERA IN SARDEGNA ALLA VACCINAZIONE  
 
Cagliari - All´istituto zooprofilatico sperimentale di Sassari sono state consegnate le forniture di vaccino inattivo contro la ‘febbre catarrale’ da utilizzare per i capi ovini e bovini nell’arco del 2010: 244.000 dosi di sierotipo 2 e 4 e 40.000 dosi di sierotipo 1 e 8. "Ci siamo fatti carico delle difficoltà degli allevatori e finora si era operato, grazie al benestare del Ministero, con accordi interregionali per la movimentazione del bestiame - ha commentato l’Assessore regionale della Sanità, Antonello Liori - Ora, con l’avvio della campagna di vaccinazione 2010, puntiamo a raggiungere gli obiettivi: proteggere il patrimonio ovino e caprino isolano dai danni derivanti dalla circolazione del virus e consentire la movimentazione intraregionale e extraregionale. In seguito, in base all’andamento epidemiologico, valuteremo se sarà necessario prendere altri provvedimenti. E’ importante sottolineare che questi vaccini non pregiudicano la qualità dei prodotti derivati, con ampie garanzie di sicurezza alimentare.” L’assessore regionale dell’Agricoltura, Andrea Prato: "Con l’assessore Liori abbiamo lavorato da subito, con la collaborazione delle organizzazioni di categoria, per risolvere uno dei problemi più gravi delle nostre aziende zootecniche. E soprattutto abbiamo ristabilito un dialogo costruttivo e di collaborazione tra la Regione, i vari enti interessati e il ministero della Salute per consentire la movimentazione e per evitare, come avvenuto in passato, lentezze burocratiche che potessero danneggiare ulteriormente le imprese». Nel territorio della Asl di Olbia saranno sottoposti alla vaccinazione: i greggi ovini non vaccinati per il sierotipo 8 nel corso del 2009; i singoli animali, sia bovini che ovini, destinati alla movimentazione extra-regionale, alla movimentazione extra-provinciale (in caso di peggioramento delle condizioni epidemiologiche) ed all’uscita dalla zona di protezione (in caso di sieroconversione o focolaio clinico); la rimonta (quota di animali che nel corso dell’anno vengono rinnovati) di tutti i greggi ovini compresi quelli vaccinati nel 2009. Nel territorio di tutte le altre Asl saranno sottoposti alla vaccinazione: i singoli animali delle specie bovina ed ovina destinati alla movimentazione extra-regionale, ed all’uscita dalla zona di protezione (in caso di sieroconversione o focolaio clinico); la rimonta ovina di tutti i greggi ovini. L’attività di vaccinazione sarà coordinata dai servizi veterinari del territorio, concentrando gli interventi in giornate dedicate al fine di ridurre le perdite di farmaco.  
   
   
FONDO PESCA: 195 MILA EURO PER IL SOSTEGNO AL SETTORE IN PIEMONTE NUOVO BANDO PER CAMPAGNE RIVOLTE AL CONSUMATORE  
 
La Regione Piemonte stanzia nuove risorse per il settore della pesca e dell’acquacoltura e apre un nuovo bando per lo sviluppo di mercati e campagne destinate ai consumatori. Le misure rientrano nel Fondo europeo per la pesca (Fep), uno strumento di programmazione e di intervento specifico per il comparto, istituito dal Regolamento (Ce) n. 1198/2006 per il periodo 2007-2013. Le principali misure del Fondo erano già state attivate nel 2009: ora una deliberazione della Giunta Regionale stanzia 132.884 euro per sostenere i progetti in graduatoria sul bando emanato l’anno scorso e che non era stato possibile finanziare per l’Asse 2, relativo a investimenti per la produzione in acquacoltura e investimenti per la trasformazione e commercializzazione. Inoltre, si apre un nuovo bando 2010 per l’Asse 3, dedicato allo sviluppo di nuovi mercati e a campagne rivolte ai consumatori, con uno stanziamento di 62.710 euro, che fa seguito ad analogo bando già aperto nel 2009. La misura è destinata a organizzazioni che operano per conto dei produttori, organismi pubblici e organizzazioni professionali riconosciute, per la realizzazione di campagne di promozione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura; attuazione di una politica di qualità; promozione dei prodotti con impatto ambientale ridotto; certificazione della qualità, campagne finalizzate a migliorare l’immagine dei prodotti e del settore, realizzazione di indagini di mercato. Le domande di contributo dovranno essere compilate utilizzando la modulistica che sarà disponibile nelle prossime settimane all’indirizzo http://www.Regione.piemonte.it/caccia_pesca/index.htm/  e presentate entro il termine del 20 maggio 2010.  
   
   
SALAME PREALPINO VERSO MARCHIO IGP  
 
 Il Salame Prealpino Varesino inizia ufficialmente il suo cammino per ottenere il prestigioso riconoscimento europeo della Igp (Identificazione Geografica Protetta). Regione Lombardia ha infatti completato la raccolta della documentazione fornita dal Consorzio del Salame Prealpino per la richiesta di registrazione come Igp e nei prossimi giorni la trasmetterà per competenza al Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, che curerà l´iter di inoltro all´Unione Europea. Quella del salame prealpino è una produzione di nicchia ma di comprovata storicità: oggi è prodotto da 16 aziende in circa 1.000 quintali all´anno, equivalenti a 60.000 pezzi. L´area di produzione è delimitata a nord dalle Alpi, a ovest dal Lago Maggiore e dal Ticino, a sud dalle pianure del Magentino e del Milanese, a est dai boschi del Parco Pineta e di Appiano Gentile. Prodotto con sole carni di suino, si caratterizza per la presenza nell´impasto di erbe aromatiche prealpine, tra le quali spicca il timo. "Il salame prealpino - commenta l´assessore all´Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi - fa parte di un gruppo di produzioni di qualità che, accanto ai grandi salumi, formaggi e vini per i quali la Lombardia è nota, rappresentano anch´esse un patrimonio importante del territorio e in molti casi un vero e proprio presidio di tradizione e risorsa per l´occupazione. È per questo che Regione Lombardia continua a sostenere i produttori per poter offrire loro la possibilità di accedere a Denominazioni che ne valorizzino il lavoro". "Il riconoscimento chiesto per il salame prealpino - conclude l´assessore Ferrazzi - prosegue in questo senso i nostri sforzi, che hanno recentemente visto premiare dall´Unione Europea con l´Igp la Mela di Valtellina e iniziare il loro iter verso la Dop (Denominazione di Origine Protetta) il Miele Varesino e lo Strachitunt e verso l´Igp (Indicazione Geografica protetta) il Melone Mantovano".  
   
   
BAULI: COLOMBE E TORTE  
 
Bauli da sempre ha scelto di accompagnare la colomba, dolce per eccellenza di Pasqua, con una serie di altri prodotti altrettanto golosi. Tra le torte di Pasqua alcune simpatiche novità sono dedicate soprattutto alle famiglie con bambini. Tornano reduci da un grande successo negli scorsi anni, Gransuite al cioccolato, la torta ricoperta di cioccolato al latte con granella di amaretto e farcita con delicata crema millefoglie, la Mokaccino arricchita dalle due creme al caffè e alla panna e spolverizzata di cacao zuccherato e la Cioccolato&co, originale nella forma quadrata e ricca nel gusto con la pasta cacao, i pezzettoni di cioccolato e la crema al cacao nell’impasto, la ricopertura di cioccolato fondente e la decorazione di granella di fave di cacao. Le due nuove torte sono invece pensate per le famiglie con bimbi che amano il gusto ma anche le forme divertenti: Pulci’ ripropone un personaggio che ha debuttato l’anno scorso tra i cavi di cioccolato ed è stato molto amato. L’impasto è il tradizionale Bauli, lievitato naturalmente, estremamente soffice, impreziosito da una farcitura di crema pasticcera: la peculiarità di questo dolce è la riproduzione dettagliata di un pulcino quale simpatica icona pasquale. Infine, con lo stesso spirito Bauli ha pensato ad un gusto che appassionerà tutta la famiglia: una crema a base di frutti di bosco abbinata a tante gocce di cioccolato crea lo squisito binomio che farcisce Koccibella, la divertente torta a forma di coccinella. Koccibella è il nuovo personaggio dei dolci da ricorrenza Bauli cui è dedicato anche uno speciale uovo di Pasqua. Il pack impattante, il gusto invitante e l’idea originale di un dolce che “porta fortuna” rendono questa referenza perfetta non solo da acquistare in famiglia ma anche da regalare a chi si ama.