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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Febbraio 2011
RICERCATORI TROVANO UNA SPIEGAZIONE PER LA DIMINUZIONE DEL NUMERO DELLE ANGUILLE EUROPEE  
 
Ricercatori in Danimarca e Norvegia sono alla ricerca della verità dietro la diminuzione del numero di anguille. Lo studio è in parte finanziato dal progetto Eeliad ("European eels in the Atlantic: assessment of their decline") che ha ricevuto 2,36 milioni di euro nell´ambito del tema "Ambiente" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Questa ricerca è stata recentemente pubblicata sulla rivista Aquatic Biology. Gli esperti dell´Istituto nazionale di risorse acquatiche presso il Politecnico della Danimarca (Dtu Aqua) e dell´Istituto norvegese per la ricerca sulla natura stanno lavorando con diligenza per scoprire perché il numero di anguille europee sta diminuendo e se la perdita sia legata a problemi in cui esse si imbattono durante la migrazione verso i luoghi per la deposizione delle uova nel Mar dei Sargassi. "Le anguille partono dai fiumi in cui vivono in autunno e la prima fase della migrazione verso la costa è molto rischiosa," spiega Kim Aarestrup, del Dtu Aqua, autore principale dello studio. "Abbiamo studiato la mortalità delle anguille in questa prima fase seguendo 50 anguille argentate nel momento in cui nuotano attraverso le parti più basse del fiume Gudenaa e nella prima fase della migrazione marina nel Randers Fjord. Abbiamo esaminato sia il comportamento sia il tasso di sopravvivenza durante questa prima fase della migrazione." Nonostante la mortalità fosse bassa nelle parti più basse del fiume, i ricercatori hanno scoperto che il 60% delle anguille sparivano nel Randers Fjord. Le loro scoperte avvalorano la tesi secondo la quale le anguille argentate muoiono nelle prime fasi della migrazione in mare. Il team ha sottolineato che anche la mortalità dell´anguilla argentata durante la migrazione nelle parti più alte del fiume potrebbe essere alta. Studi precedenti condotti nella parte centrale del fiume Gudenaa e in altri fiumi europei hanno rilevato tassi di sopravvivenza bassi. Secondo i ricercatori, sembra che il tasso finale di sopravvivenza nel Kattegat per le anguille argentate del fiume Gudenaa potrebbe essere al di sotto del 10%. Usando stazioni di ascolto automatiche per determinare il perché il 60% delle anguille muoia durante la migrazione nel Randers Fjord, il team ha studiato la migrazione di 50 grandi anguille argentate femmina cui erano stati impiantati trasmettitori acustici. Hanno monitorato la migrazione delle anguille dalle parti più basse del fiume fino al Randers Fjord nella prima fase della migrazione. I loro dati mostrano che il 21% delle anguille nel fiordo sono state catturate da pescatori (sia con la lenza che commerciali). La pesca era probabilmente la principale responsabile delle anguille mancanti nel fiordo. Dopo aver interrogato i pescatori, i ricercatori hanno confermato che le anguille etichettate (di cui non si conosce il numero esatto) sono state pescate senza essere denunciate. È importante notare che,. Visto che le etichette erano state impiantate internamente, i ricercatori non potevano determinare subito se l´anguilla fosse una di quelle etichettate o meno. Quindi le anguille vendute ed esportate vive potrebbero in effetti essere quelle etichettate, dicono. Il team non ha trovato trasmettitori nel fiordo con il rilevamento manuale. Hanno quindi escluso la possibilità che alcune di queste anguille fossero state mangiate da altri pesci nel fiordo. Hanno suggerito che una parte delle anguille potrebbe essere stata mangiata da uccelli capaci di trasportare le anguille (e i trasmettitori) fuori dall´acqua. Hanno però fatto presente che le possibilità che ciò sia accaduto con le anguille più grandi dello studio erano molto basse perché queste erano troppo grandi per essere trasportate. In definitiva gli esperti credono che la pesca sia la ragione che sta dietro alla sparizione delle anguille. Il team ha anche scoperto che le anguille erano lente durante la migrazione fuori del fiume e nel fiordo. I dati attuali suggeriscono che le anguille raggiungono il Mar dei Sargassi la primavera dopo la loro partenza dal fiume. Anche cronometrando le velocità al di sopra della media, solo poche anguille sarebbero riuscite a raggiungere il Mar dei Sargassi la primavera successiva, dicono. Il dott. Aarestrup ha detto che è importante che più anguille sopravvivano nel sistema fiume-fiordo se si vuole soddisfare il piano di recupero - riguardante il raggiungimento del Mar dei Sargassi da parte delle anguille - dell´Ue. Per maggiori informazioni, visitare: Dtu Aqua: http://www.Aqua.dtu.dk/english.aspx  Eeliad: http://www.Eeliad.com/    
   
   
I PESCI VEGETARIANI FANNO BENE ALLA SALUTE  
 
 Dare da mangiare verdure ai pesci può assicurarne la qualità e la sicurezza come alimenti? Secondo ricercatori finanziati dall´Ue la risposta è si. Gli scienziati del progetto Aquamax ("Sustainable aquafeeds to maximise the health benefits of farmed fish for consumers") sono riusciti a sostituire ai mangimi per i salmoni e le trote salmonate d´allevamento le verdure mantenendo intatti i benefici per la salute dei prodotti al consumo. Aquamax è stato finanziato con 10,5 milioni di euro nell´ambito dell´area tematica "Qualità e sicurezza alimentare" del Sesto programma quadro (6° Pq) dell´Ue. Coordinato dall´Istituto nazionale norvegese di ricerca sull´alimentazione e gli alimenti marini (Nifes), Aquamax ha studiato i benefici nutrizionali dei pesci allevati con una dieta che sostituisce alcuni degli ingredienti marini con verdure. Hanno valutato se il salmone allevato può ancora essere considerato un cibo sano quando il 50% della sua dieta si basa su mangimi vegetali. Lo studio offre nuove informazioni su quello di cui hanno bisogno i pesci allevati in termini di alimentazione e fa luce su cosa li rende sicuri e sani per il consumo umano. I partner di Aquamax dicono che gli ingredienti vegetali possono sostituire il 70% dell´olio di pesce e l´80% delle proteine marine nei mangimi tradizionali senza avere alcun impatto negativo sulla salute del pesce. È anche interessante notare che il salmone sembra mantenere il suo valore come fonte di acidi grassi salutari per gli esseri umani. "Scambiare ingredienti vegetali alla farina di pesce e all´olio di pesce significa prendere in considerazione moltissimi componenti del mangime," dice il direttore di Nifes Øyvind Lie, che ha coordinato il progetto Aquamax. Secondo i partner il dare da mangiare verdure ai pesci allevati può essere considerato un compromesso. "Ci rendiamo conto di rischiare di perdere alcuni dei benefici acidi grassi omega-3 nel grasso del pesce alterando la composizione del mangime," spiega il dott. Lie. "Rispetto alle fonti vegetali, però, gli stessi ingredienti marini possono contenere più inquinanti come diossine, Pcb [policlorobifenili] e agenti ignifughi bromati. Abbiamo osservato quantità sostanzialmente minori di diossine nei pesci nutriti con ingredienti vegetali," aggiunge. "Il rischio di ingerire contaminanti deve essere soppesato contro i benefici per la salute degli alimenti marini ricchi di acidi grassi marini omega-3, Epa [acido eicosapentaenoico] e Dha [acido docosaesaenoico]. È un dilemma in particolare per le donne incinte." Il consorzio Aquamax si è occupato in particolare delle mamme in attesa. Secondo il dott. Lie, le donne incinte e i bambini che hanno in grembo sono più a rischio di essere colpiti dagli inquinanti come le diossine. "Però sono i soggetti che hanno maggior bisogno dei nutrienti del pesce. Gli acidi grassi marini omega-3 sono particolarmente importanti sia per la madre che per il bambino." Sessantadue donne incinte hanno consumato due volte a settimana il salmone nutrito con vegetali allevato dagli scienziati - dalla 21° settimana di gravidanza fino al parto. Il team ha anche seguito i neonati per i primi sei mesi. Un gruppo di controllo di 62 donne incinte ha consumato la stessa quantità di pesce come avrebbero fatto normalmente, cioè come una piccola parte della propria dieta generale. "I risultati sono stati molto incoraggianti," dice il dott. Lie. "Nel gruppo che ha mangiato i filetti di salmone di prova, i livelli di omega-3 erano elevati sia nella madre che nel bambino. Anche se questi salmoni di prova avevano ricevuto meno omega-3 attraverso il mangime che si basava principalmente su ingredienti vegetali, la carne del salmone costituiva lo stesso un´eccellente fonte dei salutari acidi grassi," ribadisce. "Questo significa che possiamo allevare i salmoni con mangimi ad alta percentuale di ingredienti vegetali. Questo a sua volta riduce il nostro bisogno di risorse marine mentre allo stesso tempo mantiene un livello salutare di acidi grassi e riduce il rischio di inquinanti. Queste conoscenze sono fondamentali per le autorità che forniscono le linee guida riguardo il consumo di alimenti marini da parte del pubblico." Aquamax ha anche valutato le reazioni dei consumatori all´idea di dare ai pesci allevati una dieta più varia. I risultati mostrano che le reazioni negative superano quelle positive. L´opinione dei consumatori cambia però da un paese all´altro, dice il team, aggiungendo che i risultati da loro ottenuti offrono all´industria le informazioni necessarie per informare meglio il pubblico. Il consorzio Aquamax ha riunito 33 partner provenienti da Belgio, Cina, Estonia, Francia, Germania, Grecia, India, Italia, Norvegia, Regno Unito, Spagna, Svezia e Ungheria. Per maggiori informazioni, visitare: Aquamax: http://www.Aquamaxip.eu/  Consiglio della ricerca norvegese: http://www.Forskningsradet.no/en/home_page/1177315753906  Ricerca sulla qualità e la sicurezza alimentare nel 6° Pq: http://cordis.Europa.eu/fp6/food.htm    
   
   
BOLZANO: POLITICA AGRARIA EUROPEA, OGGI BERGER A NORIMBERGA  
 
 La riforma della politica agraria europea e il futuro dell´agricoltura di montagna. Sono questi i temi al centro del convegno in programma il 16 febbraio a Norimberga al quale parteciperanno i rappresentanti di otto paesi europei. Per la Provincia di Bolzano sarà presente l´assessore Hans Berger. Il convegno avrà luogo nell´ambito della fiera "Biofach 2011", rassegna di punta nel settore dell´agricoltura con ben 40mila visitatori e 2.500 espositori. "La partecipazione al convegno sulla politica europea e sul futuro dell´agricoltura di montagna - sottolinea l´assessore Hans Berger - rappresenta uno dei tasselli del mosaico che stiamo cercando di costruire. Il nostro obiettivo è quello di creare una rete forte tra le regioni montane dell´Unione Europea, per poter rappresentare al meglio e con più incisività le nostre istanze a Bruxelles". Da questo punto di vista, Hans Berger ricorda i notevoli passi in avanti compiuti negli ultimi mesi, testimoniati anche dal discorso pronunciato oggi (15 febbraio) a Vienna dal Commissario Ue all´agricoltura Dacian Ciolos, "il quale ha più volte rimarcato - racconta Berger - l´importanza di tutelare l´agricoltura di montagna". Al convegno in programma a Norimberga parteciperanno rappresentanti politici e amministrativi della Commissione europea, del Ministero germanico dell´agricoltura, nonchè di diverse regioni austriache, germaniche, polacche, ceche, spagnole e rumene.  
   
   
AGRICOLTURA, POLVERINI: "PSR, OLTRE 100 MILIONI NEL 2011"  
 
"Nel corso del 2011 arriveranno oltre 100 milioni di euro a sostegno dell´agricoltura laziale". Ad annunciarlo, in occasione della presentazione dei risultati e dei prossimi obiettivi del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, assieme all´assessore regionale all´Agricoltura, Angela Birindelli, al presidente della commissione Agricoltura, Francesco Battistoni, e al presidente dell´Arsial, Erder Mazzocchi. Tra le novità e i correttivi della nuova programmazione: apertura di nuovi bandi, soprattutto per i giovani agricoltori; sostegno ai progetti di trasformazione e commercializzazione dei prodotti e ai progetti di insediamento di nuove imprese; semplificazione delle procedure; accelerazione dei tempi istruttori; assistenza tecnica garantita a tutti gli attori coinvolti nel Programma. "Prendiamo sin da ora - ha detto la presidente Polverini - un impegno a fare anche di più di quanto fatto quest´ anno". Nel corso del secondo semestre dello scorso anno, infatti, la Regione Lazio ha erogato finanziamenti agli agricoltori per 75 milioni di euro, di cui hanno beneficiato circa 6.000 aziende, recuperando il preoccupante ritardo accumulato nei primi anni di programmazione. "Il nostro obiettivo, appena insediati - ha spiegato la presidente Polverini - era quello di perdere meno risorse possibile, ma poi siamo riusciti ad impegnarle tutte, facendo in sei mesi più di quanto era stato fatto in tre anni da chi ci ha preceduto". Nel dettaglio, il 14% delle risorse sono state erogate a favore delle imprese che operano nel sistema agroalimentare e l´ 86% a favore delle aziende agricole. La provincia del Lazio che ha beneficiato maggiormente degli investimenti è Viterbo, che nel periodo 2007-2010 ha ricevuto 56 milioni di euro (39% del totale), seguita dalla provincia di Roma (20%), Frosinone (14%), Rieti (13%) e Latina (12%). "Dati - ha spiegato l´assessore regionale all´Agricoltura, Angela Birindelli - che rappresentano l´inversione di marcia operata dalla giunta Polverini; gli obiettivi centrati sono stati possibili grazie ad una sburocratizzazione del processo di istruttoria per i progetti e un migliore rapporto con l´ Agea, l´ente pagatore".  
   
   
EXPO MILANO 2015. FIRMATO PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE CON CONFAGRICOLTURA  
 
È stato siglato ieri a Palazzo Marino il protocollo d’intesa tra Confagricoltura ed Expo 2015 S.p.a. La convenzione, sottoscritta da Letizia Moratti, Sindaco di Milano e Commissario straordinario del Governo per Expo Milano 2015, Italia, da Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo 2015 S.p.a., da Federico Vecchioni, Presidente di Confagricoltura, da Mario Vigo, Presidente di Confagricoltura Milano Lodi e Monza Brianza e Vice presidente di Confagricoltura con delega per l’Expo 2015 -prevede l’avvio di un tavolo di coordinamento per attivare un sistema di collaborazione tra Expo 2015 e Confagricoltura; l’attivazione di collegamenti tra le iniziative italiane nel mondo e in Europa; accordi con Paesi esteri su progetti di interesse e sviluppo di partnership con soggetti nazionali e internazionali; la definizione di progetti condivisi; l’individuazione di buone pratiche che, opportunamente comunicate e condivise, siano valorizzate dalla Comunità internazionale. “Grazie ad accordi come quello sottoscritto oggi – ha spiegato Letizia Moratti, Sindaco di Milano e Commissario straordinario del Governo per Expo Milano 2015 - l’agricoltura del Milanese è destinata a essere uno degli assi portanti dei progetti di cooperazione per raggiungere l’obbiettivo di sradicare la fame e la povertà nel mondo: un impegno preciso di Expo Milano 2015. Confagricoltura è un soggetto di primo piano per la riuscita e il successo dell’Esposizione Universale di Milano. Le imprese associate a Confagricoltura rappresentano il 45% del settore agricolo. Un vero patrimonio di imprenditorialità che crea opportunità per ben 500mila dipendenti. Il punto centrale dell’accordo – ha concluso Letizia Moratti - è la creazione di un tavolo di lavoro congiunto per una sempre più stretta collaborazione che renda Milano un vero laboratorio di agricoltura moderna, intensiva, diversificata e rispettosa dell’ambiente”. “L’importanza della firma della Convenzione fra Confagricoltura ed Expo 2015 – ha dichiarato Mario Vigo- sta nella volontà della maggiore organizzazione datoriale agricola italiana di voler – e per tempo – centrare gli obiettivi che Milano intende raggiungere con l’edizione di Expo. Confagricoltura intende, infatti, dar vita ad una serie di progetti agricoli ed agroindustriali da mettere a disposizione delle strutture di Expo: ad iniziare dal “Progetto Latte” che, già da tempo, si sta costruendo attraverso una partnership con realtà di vari Paesi del mondo”.  
   
   
È ITALIANO IL 1000° PRODOTTO ALIMENTARE DI QUALITÀ  
 
La denominazione «Piacentinu Ennese» (Dop), che designa un formaggio pecorino italiano, é la millesima denominazione registrata il 15 febbraio secondo il regime di qualità dei prodotti agricoli e alimentari della Commissione. Fin dalla loro istituzione, che risale al 1992, i regimi dell´Ue hanno consentito di registrare prodotti agricoli e alimentari di qualità provenienti non solo dai paesi di tutta l´Ue, ma anche da al di fuori del suo territorio. Durante gli scorsi anni si è verificata un´impennata delle domande di registrazione in seguito agli allargamenti dell´Ue e al crescente interesse manifestato dai produttori di paesi terzi, fra cui l´India, la Cina, la Tailandia e il Vietnam. Dacian CioloÞ, il commissario responsabile per l´Agricoltura e lo Sviluppo rurale, ha dichiarato in merito: "La registrazione della millesima denominazione di qualità costituisce una tappa fondamentale nella storia dei regimi di qualità. Tali regimi, che conferiscono visibilità ai prodotti europei di qualità valorizzando le tradizioni agricole ed il patrimonio rurale, racchiudono ancora grandi potenzialità." Il commissario ha aggiunto: "I regimi di qualità rappresentano l´elemento cardine del Pacchetto "qualità" della Commissione attualmente discusso in sede di Parlamento e di Consiglio. Questa proposta intende rafforzare i regimi delle Dop e delle Igp e conferire nuovo slancio al regime delle Stg esaltando il ruolo e le responsabilità delle associazioni di produttori." I registri di qualità relativi ai prodotti agricoli ed alimentari includono: 505 Denominazioni di origine protette (Dop): nomi di prodotti le cui caratteristiche vanno attribuite esclusivamente od essenzialmente al luogo di produzione ed al sapere dei produttori locali. I prodotti agricoli e alimentari devono essere stati prodotti, elaborati e preparati in una determinata zona geografica e secondo metodi riconosciuti. 465 Indicazioni geografiche protette (Igp): prodotti agricoli ed alimentari la cui notorietà o le cui caratteristiche sono strettamente connesse alla produzione nella zona geografica delimitata. Almeno una delle fasi della produzione, dell´elaborazione o della preparazione deve avere luogo in tale zona. 30 Specialità tradizionali garantite (Stg): nomi di prodotti che ne garantiscono il carattere tradizionale, o a livello della composizione o dal punto di vista del metodo di lavorazione. I prodotti tutelati dal marchio Stg non sono legati ad una zona geografica particolare ma debbono essere prodotti conformemente ad uno specifico disciplinare. La Commissione gestisce altresì due registri delle indicazioni geografiche dei vini e delle bevande spiritose. Il Piacentinu Ennese Dop è un formaggio della provincia di Enna in Sicilia (Italia). Il formaggio è elaborato a partire da latte ovino crudo con l´aggiunta di zafferano (Crocus Sativus anch´esso proveniente da Enna) nonché di pepe e di sale. Le pecore pascolano in collina (tra i 400 e gli 800 metri) e la loro alimentazione è integrata con foraggi, fieno, paglia e stoppie di grano. Il formaggio deve la sua specificità all´uso dello zafferano, ai pascoli e alla maestria dei produttori locali.  
   
   
AGRICOLTURA FVG: PSR PER LATTIERO CASEARIO, ZOOTECNIA, IMBOSCHIMENTO  
 
Udine - "Nuovi interventi della Regione a sostegno del mondo rurale saranno disponibili tra breve. A beneficiarne saranno le aziende agricole del settore lattiero-caseario e quelle situate nelle zone vulnerabili da nitrati". Lo annuncia l´assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Claudio Violino, riferendosi a un provvedimento approvato dalla Giunta regionale che reca il nuovo regolamento di applicazione del Piano di Sviluppo Rurale (Psr), principale strumento di politica agricola dell´Amministrazione del Friuli Venezia Giulia per gli interventi a favore delle attività del settore primario. La Regione ha dunque inteso in questa fase rivolgere prioritariamente il proprio sostegno al settore lattiero caseario, a rischio di destrutturazione, nella consapevolezza che si tratta un comparto fondamentale non solo per l´agricoltura, ma anche per la gestione del territorio. Ma anche alle aziende zootecniche che dovranno adeguare le proprie strutture aziendali alla direttiva comunitaria nitrati. Una direttiva che secondo Violino non considera il fenomeno dell´inquinamento da nitrati nel suo complesso. Direttiva a fronte della quale lo stesso assessore ha commissionato tramite l´Ersa un´indagine a un qualificato istituto di ricerca austriaco. Da tale indagine emergerebbe, secondo le prime valutazioni, che le acque della laguna di Marano e di quella di Grado sono interessate in forma molto marginale da questa tipologia di inquinamento. Mentre invece le tracce, davvero poco rilevanti, di nitrati nelle acque lagunari, non sarebbero di provenienza animale. Ciononostante la direttiva, in quanto tale, secondo Violino andrà rispettata, adeguando le strutture delle imprese rurali alle normative più recenti in materia di smaltimento dei reflui derivanti dalla zootecnia. E´ per questo che la Regione ha stabilito misure di sostegno. In particolare in quanto l´obbligatorietà di adeguamento delle strutture interviene in un periodo di congiuntura economica sfavorevole soprattutto per la zootecnica. Il nuovo regolamento attuativo del Psr, approvato dalla Giunta, contiene proprio i bandi per l´accesso ai benefici dell´Amministrazione, che saranno pubblicati tra breve. Si riferiscono, in particolare, alla Misura 121: azione 2 - supporto alle aziende del settore lattiero - caseario; e azione 3 - investimenti delle aziende site in Zone Vulnerabili da Nitrati. Lo stesso regolamento conterrà altresì un ulteriore bando per contributi finalizzati all´imboschimento di terreni agricoli, ai fini dell´utilizzo delle biomasse per la produzione di energia rinnovabile. Questi specifici interventi sono contemplati dalle Misure 121 e 223 del Psr.  
   
   
SUCCESSO DELLA CALABRIA ALLA FIERA INTERNAZIONALE DEL MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI BERLINO  
 
L’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale - ha commentato positivamente la presenza della Calabria alla Fiera internazionale del mercato Ortofrutticolo di Berlino. “Nell’edizione appena conclusa di “Fruit Logistica Berlino 2011” – ha dichiarato Trematerra -, la più importante vetrina di esposizione mondiale per il comparto ortofruttificolo, la Regione Calabria, con venti aziende presenti, è stata reale protagonista. A questo punto si può dire senza il rischio di essere smentiti che è stato finalmente intrapreso un percorso di rinnovamento finalizzato alla valorizzazione del comparto ortofrutticolo, segmento fondamentale per l’economia regionale e all’avanguardia internazionale per quanto riguarda la qualità delle produzioni. In termini numerici l’ortofrutta rappresenta il 42% dell’intera produzione lorda vendibile dell’agricoltura regionale ed è localizzata nelle aree di pianura della Calabria (Sibari- Corigliano, Lamezia, Gioia Tauro Rosarno), nel Crotonese e nella parte Ionica della provincia di Reggio Calabria. Il valore di produzione commercializzata è pari a 860.680.320 milioni di euro”. “La delegazione calabrese – ha detto ancora Trematerra -, appena rientrata in Italia dalla trasferta tedesca, può tracciare un bilancio certamente positivo: è stata garantita, grazie all’eterogeneità geografica delle aziende presenti, la rappresentatività territoriale e produttiva dell’intero territorio regionale e si è riusciti a comunicare un’immagine positiva della nostra terra attraverso il richiamo a profumi, sapori e colori della nostra frutta e alle bellezze paesaggistiche del territorio. La parola più ripetuta dai diversi attori che hanno partecipato all’evento è stata “soddisfazione”. I rappresentanti delle aziende hanno registrato curiosità attiva da parte dei buyers internazionali interessati ai nostri prodotti: in questo senso, molto gradite sono state le degustazioni e i cadeau messi a disposizione degli ospiti. Nel corso dell’evento – ha aggiunto l’assessore regionale - anche Giancarlo Galan, ministro dell’Agricoltura, ha voluto visitare lo spazio riservato alle aziende e ai prodotti made in Calabria, a riprova dell’importanza dell’universo ortofrutticolo calabrese. La Calabria, seconda produttrice di agrumi in ambito nazionale, ha tutti i numeri per diventare un punto di riferimento del panorama ortofrutticolo Nazionale ed Europeo grazie ad eccellenze come le Clementine Igp, la Cipolla Rossadi Tropea Calabria, il Kiwi della Piana di Gioia Tauro e la fragola di Lamezia Terme. Attraverso al valorizzazione di questi e altri prodotti, si sta tentando di operare una vera e propria inversione di tendenza dell’ortofrutta calabrese, adeguata alle esigenze di un mercato sempre più globalizzato e flessibile. A tal proposito ecco alcuni utili riferimenti normativi: nel 2009 il comparto ortofrutticolo è stato interessato dall’applicazione della nuova O.c.m.- Ortofrutta. In particolare per gli agrumi, si è trattato di una modifica storica auspicata da tutto il mondo agricolo. La modalità di approccio alla riforma è stata concertata e condivisa da tutta la filiera calabrese con risvolti positivi, a eccezione di alcune produzioni destinate principalmente alla trasformazione industriale che tuttora subiscono gli effetti della transizione alle nuove modalità di approccio al mercato”. “A questo punto – ha spiegato Trematerra - l’aggregazione delle produzioni, il valore etico delle stesse, il rispetto dei produttori, rappresenta la condizione necessaria per attivare un percorso di filiera. L’assessorato ha avviato una strategia di medio periodo, in particolare si è intervenuto nel campo dell’associazionismo ortofrutticolo che aveva in passato mostrato delle distorsioni in ordine alla effettività della rappresentanza specie nel comparto agrumicolo. In una fase di forte crisi congiunturale l’ortofrutta ha fortemente contributo al mantenimento del sistema di filiera, pertanto il nostro lavoro è anche finalizzato al rafforzamento delle organizzazioni di produttori riconosciute ai sensi del Reg. Ce 1234/2007, che rappresentano un punto di riferimento imprescindibile per il consolidamento del comparto. Attualmente le Op operanti in Calabria sono 22 con circa 10.000 soci e 20.000 ettari investiti ad Ortofrutticoli di cui 3.000 ettari ad ortaggi e 17.000 ettari a colture arboree, per un valore di produzione commercializzata di € 148.610.433. Proprio perchè questi sono i numeri su cui possiamo contare – conclude Trematerra - bisogna fare ancora molto nel campo della conoscenza dei prodotti e del coordinamento delle produzioni, ma la Calabria ha tutte le carte in regola per vincere un’importante partita”.  
   
   
LE MARCHE A NORIMBERGA PER IL SALONE MONDIALE DEI PRODOTTI BIOLOGICI.  
 
 Al Centro esposizioni di Norimberga dal 16 al 19 febbraio si svolge Biofach 2011, la principale manifestazione fieristica europea del settore biologico, a cui si affianca quest´anno Vivaness, il Salone della cosmesi naturale e del wellness. Sono previsti oltre 2.500 espositori e il flusso di visitatori professionali nel 2010 ha superato le 43mila unita`. Biofach presentera` quest``anno alcune aree dedicate ai temi caldi e alle tendenze del settore biologico, dall´equo-solidale alla moda verde, dai vini agli oli di oliva biologici. ´La Regione Marche ´ sottolinea il vice presidente e assessore all´Agricoltura - sin dalla prima edizione ha partecipato a questo evento e anche quest´anno mantiene la sua presenza, anzi, a conferma dello stato di minore sofferenza di questo particolare settore dell´agroalimentare, si registra una piu` ampia partecipazione di aziende rispetto agli anni precedenti´. Ben 16 sono infatti le imprese ospitate in un´area di 190 metri quadrati posta al padiglione 4 (stand 214) dove trovano spazio le principali Regioni italiane oltre che Buonitalia. Le produzioni rappresentate sono quelle della pasta nelle varie tipologie e prodotti base (semole di frumento duro, farro, kamut), delle conserve, caffe` d´orzo, cereali, legumi, vino ed olio. Per questi due ultimi prodotti si riscontra un incremento di aziende rispetto agli anni precedenti: ben 8 per il vino e 7 per l´olio extravergine di oliva biologico. Un progetto di ricerca scientifica recentemente finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole ha individuato nelle Marche uno dei tre casi di studio analizzati e finalizzati all``individuazione dei parametri per la definizione dei distretti biologici. In particolare la nostra regione e` stata individuata quale rappresentante per il Centro Italia grazie all``importanza rivestita dall``agricoltura biologica nel territorio regionale e per la notevole quantita` di dati forniti inerenti il settore. Settore al quale si sta valutando l´applicazione degli accordi agro ambientali d´area, che, come nel caso della Valdaso, hanno dato risultati rilevanti.  
   
   
SPECK ALTO ADIGE IGP: PRODUZIONE 2010 +9,6% OTTIMA LA PERFORMANCE DELL’AFFETTATO CON UNA CRESCITA DEL 17,5%  
 
Bolzano – Dal Consorzio Tutela Speck Alto Adige arrivano i dati di produzione del 2010 che confermano l’andamento positivo dello Speck Alto Adige Igp. Questo risultato è da ritrovare nel fatto che il settore non ha sentito molto la crisi ed è quindi riuscito velocemente a raggiungere il livello del 2008, il livello storico più alto. La produzione di Speck Alto Adige Igp è cresciuta quest’anno di +9,6% (in totale 2.392.842 baffe) rispetto al 2009. Parallelamente all’incremento della produzione di speck marchiato è cresciuta anche la produzione complessiva dei produttori riconosciuti dal Consorzio per un incremento di 10%. In totale sono state prodotte oltre 6 milioni di baffe. Il rapporto tra produzione di Speck Alto marchiato e la produzione di speck totale è del 39%, valore che rispecchia quello degli anni precedenti. Particolarmente significativa è stata la performance dell’affettato. Questo tipo di confezione ha segnato nel 2010 una crescita del 17,5%, da 18,2 Mio. A 21,3 mio. Di confezioni rispetto all’anno precedente. La confezione da 100 grammi è quella più richiesta, poiché si adatta perfettamente alle moderne esigenze di acquisto e di consumo.  
   
   
RECORD PER L’EXPORT SALUMI ITALIANI: +13,8% IN QUANTITÀ +13,4 IN VALORE NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2010 ECCELLENTI PERFORMANCE DI PROSCIUTTI CRUDI, MORTADELLE E WURSTEL  
 
Ottima performance delle esportazioni di salumi italiani nel periodo gennaio – settembre 2010. Nei primi nove mesi dell’anno, secondo i dati recentemente diffusi da Istat ed elaborati da Assica (Associazione Industriali Carni aderente a Confindustria), sono state inviate oltre i confini nazionali 89.743 tonnellate di prodotti della nostra salumeria (+13,8%) per un corrispettivo di 700,1 milioni di euro (+13,4%). Dopo l’eccellente risultato registrato nelle prime due frazioni dell’anno, nel terzo trimestre 2010 l’export ha mostrato una nuova brillante affermazione soprattutto in termini di fatturato. Nel periodo luglio-settembre infatti le esportazioni hanno riguardato 32.500 tonnellate di prodotti (+13,2%) per 256,6 milioni di euro (+15,2%). Considerando la performance complessiva del periodo gennaio – settembre, il settore è risultato straordinariamente dinamico e ancora una volta sopra la media rispetto all’industria alimentare (+9,9%), e di poco inferiore all’industria in generale (+15,1%) che, proprio nel terzo trimestre, ha evidenziato una notevole accelerazione recuperando parte della flessione registrata nei primi nove mesi del 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008 (-23,1%). “I brillanti risultati dell’export – ha affermato Lisa Ferrarini, Presidente di Assica - ci convincono sempre di più del fatto che non bisogna mollare la presa su questo fronte: infatti la libera circolazione di tutta la gamma dei salumi italiani in ambito Extra Ue, si conferma ancora come obiettivo non definitivamente raggiunto, potendosi ritenere realizzato in misura soddisfacente per i soli prosciutti tipici e, parzialmente, per i prodotti di salumeria cotta e, in misura insoddisfacente, per i salumi a breve stagionatura, come ad esempio i salami e per le carni suine” Eccellente Performance Di Prosciutti Crudi, Mortadella, Wurstel E Salami - Ottimi Risultati Anche Per Tutti Gli Altri Prodotti Protagoniste di questi primi nove mesi del 2010 sono state senza dubbio le esportazioni di prosciutti crudi (+10,3% in quantità e +12% in valore) che hanno visto un importante aumento sia degli invii di prodotti in osso sia di quelli disossati, affermandosi su tutti i principali Ue ed extra Ue, in particolare Francia, Germania, Regno Unito e Usa. Ottima la performance di mortadella e wurstel (+18,3% in quantità e +16,8% in valore) che hanno potuto beneficiare di un ulteriore importante incremento della domanda comunitaria in particolare di Francia e soprattutto Regno Unito oltre che di quella sempre molto vivace dei paesi terzi. Brillante anche l’andamento delle esportazioni di salami (+14,8% in quantità e +14,2% in valore) la cui presenza si è rafforzata soprattutto all’interno del mercato comunitario in particolare su quello tedesco e oltre i confini comunitari su quello svizzero. Decisamente buono e in miglioramento anche il trend evidenziato dalle esportazioni di prosciutti cotti (+10,5%in quantità e +10,7%) sostenuto dalla domanda dei partner comunitari “storici” e dal notevole impulso di quella dei Paesi terzi in particolare Usa. Notevole anche il risultato degli invii di pancetta stagionata (+39,5% in quantità e +36,9% in valore) riconducibile agli straordinari incrementi registrati nel primo e terzo trimestre dalla domanda austriaca e sostenuto anche dai rilevanti aumenti di quella di tutti gli altri principali mercati di riferimento (Regno Unito Francia e Germania). In recupero sono apparse, infine, le esportazioni di bresaola (+5,2% in quantità e +7,1% in valore) grazie al buon ritmo evidenziato dalle spedizioni verso i principali mercati comunitari. Segno, questo, che almeno nell’Ue il prodotto sta recuperando le posizioni perse in precedenza a causa dell’aumento dei prezzi di vendita resosi necessario a seguito del notevole incremento dei costi della materia prima. Crescita Sostenuta Nell’ue E Grande Balzo Verso Paesi Extracomunitari Per quanto concerne i principali mercati di riferimento, ottimo l’andamento degli scambi intracomunitari saliti nel periodo gennaio-settembre a 71.150 tonnellate (+12,5%) per un valore di 553,7 milioni di euro (+12,5%). All’interno del mercato unico, grazie a una diffusa ripresa della domanda per tutte le principali categorie di salumi, hanno mostrato un risultato molto positivo Germania (+9,2% per circa 18.200 tonn e +15,6% per 158,1 milioni di euro), Francia (+16,1% per oltre 18.000 tonn e +15,5% per 134,4 milioni di euro) e Regno Unito (+28,1% per circa 9.500 tonn e +14,6% per 85,8 milioni di euro) a cui hanno fatto eco le buone performance di Slovenia (+23,1 in quantità e +19% in valore) e Malta (+9,2% in quantità e +2,4% in valore). Bene, anche gli invii verso la Spagna (+3,4% e +11,1%) tornati finalmente in terreno positivo. Molto vivace, infine, anche la dinamica delle esportazioni di salumi verso i mercati Extra Ue. Arrivate a raggiungere il traguardo delle 18.600 tonn (+18,8%) e i 146,4 milioni di euro (+16,8%). Vera sorpresa di questi primi nove mesi del 2010 è stata la Croazia che con 3.635 tonnellate (+13,6%) è salita al primo posto fra i mercati extra Ue di destinazione grazie alle spedizioni di mortadella e würstel e prosciutti crudi stagionati. In termini di fatturato, invece, la classifica delle principali piazze di riferimento è rimasta quella nota con la Svizzera al primo posto seguita da Usa, Giappone e Croazia. Brillante in particolare il risultato degli Stati Uniti attestatisi sulle 3.325 tonn. (+26,7%) e i 34,8 mln di euro (+22,9%) che si confermano un mercato privilegiato, vista l’affezione dei consumatori statunitensi per i nostri salumi, testimoniata dalla costante e brillante crescita della domanda nell’arco di tutti e tre i trimestri. Positive, anche le esportazioni verso la Svizzera. (+2,6% e +8,7%), il Giappone (+12,9 % e +5,7%), il Libano (+39,4% e +33,8%), la Federazione Russa (+32,4% e +33%) e Hong Kong (+52,6% e +36,2%). Ass.i.ca. - Associazione Industriali delle Carni Ass.i.ca., Associazione Industriali delle Carni, è l’organizzazione nazionale di categoria che, nell’ambito della Confindustria, rappresenta le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine. Nel quadro delle proprie finalità istituzionali, l’attività di Ass.i.ca. Copre diversi ambiti, tra cui la definizione di una politica economica settoriale, l’informazione e il servizio di assistenza ai circa 180 associati in campo economico/commerciale, sanitario, tecnico normativo, legale e sindacale. Competenza, attitudine collaborativa e affidabilità professionale sono garantite da collaboratori specializzati e supportate dalla partecipazione a diverse organizzazioni associative, sia a livello nazionale che comunitario. Infatti, sin dalla sua costituzione, nel 1946, Ass.i.ca. Si è sempre contraddistinta per il forte spirito associativo come testimonia la sua qualità di socio di Confindustria, a cui ha voluto aderire sin dalla nascita, di Federalimentare, Federazione italiana delle Industrie Alimentari, di cui è socio fondatore, del Clitravi, Federazione europea che raggruppa le Associazioni nazionali delle industrie di trasformazione della carne, che ha contribuito a fondare nel 1957  
   
   
CONQUISTA LA GIURIA POPOLARE GRAZIE A INNOVAZIONE E BONTÀ. ESSENZA DI NATURA, MARCHIO DI ERIDANIA: IL PRIMO DOLCIFICANTE 100% DI ORIGINE NATURALE CON IL 50% DI CALORIE IN MENO RISPETTO ALLO ZUCCHERO, ELETTO PRODOTTO DELL’ANNO 2011  
 
Essenza di Natura, marchio di Eridania – leader storico del Gruppo Maccaferri di Bologna -, è stato eletto Prodotto dell’Anno 2011 nella categoria zucchero e dolcificanti, scelto dai consumatori con oltre 12mila preferenze attraverso una ricerca condotta da Tns Italia. Essenza di Natura di Eridania è il prodotto dell’anno 2011. Il primo e unico dolcificante 100% di origine naturale, buono e dolce come lo zucchero ma con il 50% di calorie in meno, che di fatto introduce il nuovo segmento dei dolcificanti naturali, è stato scelto dai consumatori attraverso una ricerca svolta da Tns Italia, che è la più importante indagine del settore per numero di individui coinvolti. Un riconoscimento prestigioso, attribuito dagli stessi consumatori. Dopo una prima selezione, effettuata da esperti del mondo accademico, del marketing e giornalisti, è stato infatti un Panel di più di 12mila consumatori italiani a scegliere Essenza di Natura vincitore nella categoria merceologica zucchero e dolcificanti in base a due parametri: l’Attrattività, che misura il potenziale appeal del prodotto (promessa, marchio, innovazione percepita, packaging, prezzo) e il Valore d’uso, che valuta il livello di soddisfazione del consumatore in seguito all’utilizzo del prodotto. Essenza di Natura ha ottenuto un punteggio elevato in entrambe le specifiche: il 73% dei rispondenti è stato conquistato dalla sua carica innovativa e l’80% è rimasto soddisfatto dai risultati ottenuti dopo l’uso. Inoltre, il 44% degli intervistati ha giudicato Essenza di Natura un prodotto eccellente/molto buono, mentre il 45% lo raccomanderebbe a parenti o amici. Del resto Essenza di Natura di Eridania si è presentato sul mercato come un prodotto davvero rivoluzionario: il primo e unico dolcificante 100% di origine naturale disponibile in Italia capace di coniugare il gusto dello zucchero e il benessere di componenti completamente naturali a un apporto calorico dimezzato rispetto allo zucchero tradizionale. Per queste sue caratteristiche rappresenta, quindi, la soluzione ideale per ogni esigenza: per chi è attento alla linea e vuole vivere in equilibrio con il proprio corpo, perché ha un ridotto apporto calorico; per chi ama cucinare, perché si usa proprio come lo zucchero, per chi non sa rinunciare al dolce, perché è buono come lo zucchero; per chi difende il proprio sorriso, perché ha una ridotta attività cariogena. La chiave di successo di Essenza di Natura di Eridania, in commercio nel formato barattolo da 500 g, risiede nell’innovativa formulazione dolcificante a base di Eritritolo Es50 che permette, infatti, di combinare le caratteristiche peculiari dello zucchero (gusto, potere dolcificante, dosaggio) con le proprietà funzionali dall´eritritolo nella formulazione Es50 (naturalità, 50% di calorie in meno, ridotto indice glicemico e insulinemico). “Il riconoscimento di prodotto dell’anno è un premio alla capacità di innovazione della nostra azienda frutto di anni di ricerche e di un sistema industriale che è orientato alla soddisfazione dei consumatori”, commenta Alice Nicolucci, Direttore Marketing Eridania. “La nostra divisione Ricerca e sviluppo è costantemente impegnata nel miglioramento delle caratteristiche di nuovi prodotti buoni e sani, sia da un punto di vista nutrizionale sia sul fronte dell’innovazione alimentare”. Www.eridania.it/med  
   
   
ALCE NERO CAFFE´ BIO, PRIMO LOCALE IN ITALIA CERTIFICATO "SPRECO ZERO"  
 
Il biologico rende piu´ bella la citta´: gli agricoltori di Alce Nero, Mielizia e Libera Terra incontrano l’arte della cucina e nasce un negozio-ristorante-caffe´ impegnato per una Bologna piu´ sostenibile Via Petroni, 9 - Bologna www.Alcenerocaffe.it Un inedito mix tra il negozio, il caffe´ e il ristorante, con un´ampia offerta di prodotti biologici e i menu´ per la colazione, il pranzo, l´aperitivo e il brunch: ha aperto oggi a Bologna, in via Petroni 9, Alce Nero Caffe´ Bio, il format lanciato dallo storico marchio del biologico italiano come proposta di stile, per vivere la scelta di sostenibilita´ anche con il pasto fuori casa. "Alce Nero Caffè Bio - spiega Lucio Cavazzoni, presidente di Alce Nero & Mielizia - e´ il luogo in cui l´arte di produrre si unisce all´arte della cucina: dai prodotti ai piatti, dalla terra ai profumi e al gusto. Insieme agricoltori e cuochi, per una cultura e diffusione del cibo vero, buono, biologico e possibile". L´attenzione alla produzione e preparazione dei cibi, vive anche nelle scelte fatte all´interno di Alce Nero Caffe´ bio: si tratta infatti del primo locale in Italia, insieme al "gemello" di Cesena, ad aver ottenuto la certificazione "Spreco Zero" di Last Minute Market, lo spin-off dell´Universita´ di Bologna promosso da Andrea Segre´. Il locale rispetta, infatti, una serie di buone pratiche volte al risparmio energetico, alla differenziazione dei rifiuti, alla riduzione di sprechi e al completo utilizzo del cibo. Per questo mette in moto anche un circolo virtuoso di recupero degli alimenti in eccedenza, che verranno ceduti gratuitamente alla mensa di Santa Cecilia, presso la chiesa di San Giacomo Maggiore a Bologna. Con Alce Nero Caffe´ Bio il gruppo Alce Nero & Mielizia entra a tutti gli effetti nel mondo della ristorazione, affacciandosi per la prima volta al settore del catering e delle mense biologiche, non solo in Italia ma anche all´estero. Per la gestione di questa nuova area di sviluppo, nasce "Molto Buono" srl, societa´ partecipata pariteticamente da Alce Nero & Mielizia e da Navile srl di Bologna (formata da professionisti con una grande esperienza nel settore della ristorazione) che avra´ tra i principali obiettivi, gia´ dal 2011, nuove aperture nei maggiori centri italiani. Tra le finalità di Alce Nero Caffè Bio, anche quella di restituire a Via Petroni "il diritto alla sua bellezza", con azioni concrete mirate alla raccolta differenziata dei rifiuti e a un´opera di pulizia costante dell’area: "perché - conclude Cavazzoni - vogliamo dare il nostro contributo al fine di ridare a questa strada antica e ai suoi frequentatori il piacere di starci bene"  
   
   
NOVITA’ SIGEP 2011: LA NUOVA LINEA REGINA DI FORNO D’ASOLO, QUATTRO STRAORDINARI CORNARETTI RICURVI, PRIVI DI GRASSI IDROGENATI E PRONTI PER SVELARE CON LA COTTURA LA FRAGRANTE DOLCEZZA DI UNA BONTÀ SENZA TEMPO.  
 
Dal paradiso di delizie della corte di Caterina Cornaro, Signora d’Asolo e Regina di Cipro, una linea di specialità che in occasione del suo Cinquecentenario è omaggio a questa grande protagonista del Rinascimento Italiano. Linea Regina di Forno d’Asolo: quattro straordinari cornaretti ricurvi, privi di grassi idrogenati e pronti per svelare con la cottura la fragrante dolcezza di una bontà senza tempo. Disponibili con goloso ripieno Albicocca, Crema e Ciocconocciola o in versione vuota, i cornaretti Regina di Forno d’Asolo sono realizzati con le materie prime migliori e vengono surgelati tempestivamente al termine del processo di lievitazione: in questo modo mantengono inalterati sapore e caratteristiche nutrizionali, e sono sempre pronti per la cottura (20/22 minuti in forno preriscaldato a 175°). Avvolti in una croccante glassatura, impreziosita nella versione con ripieno Ciocconocciola da perle di cioccolato, i cornaretti Regina sono il piacere del più regale dei sapori: quello di una genuinità capace di soddisfare anche il cliente più esigente. Cornaretti Linea Regina – Note tecniche Cornetti prelievitati storti glassati disponibili con ripieno albicocca, crema, ciocconocciola e vuoti e nelle grammature 75 g (per i farciti) e 65 gr (per il cornaretto vuoto) Valori nutrizionali medi per 100 gr: valore energetico 359 Kcal (1498 Kj) proteine 7,19 carboidrati 33,01 grassi 22,01 Modalità di conservazione: prodotto da forno crudo e congelato, conservato a temperatura costante inferiore a -18°C. Confezione da 50 pezzi  
   
   
L’ECCELLENZA NEL FARE DOLCI DEL FAMOSO CHEF MAURIZIO SANTIN TROVA MASSIMA ESPRESSIONE NEL CONCETTO DI “MAÎTRE Ă SUCRER”, LETTERALMENTE “MAESTRO NELLO ZUCCHERARE”, CHE LO ACCOMPAGNA IN OGNI SUA FORMA DI MANIFESTAZIONE, SIA ESSA CREATIVA, CONCETTUALE O PRATICA.  
 
Nella lingua francese da sempre esistono accezioni, dal registro elevato, che uniscono la parola Maître a un verbo per indicare eccellenza e “saper fare”, ma soprattutto “professionista” nell’esercitare un’azione nel campo al quale si riferisce (si pensi a Maître à penser, Maître a danser, Maître a jouer, Maître a viver). Maître ă Sucrer, associazione ad oggi inesistente, designa dunque un’eccellenza nello zuccherare e quindi nel saper fare il dolce. Questo concept creativo nasce infatti a partire dall’assonanza semantica con Maître a penser, è come se con Maurizio Santin la pasticceria vivesse a un livello più alto, quasi filosofico. In questa espressione c’è tutto il coraggio e la sapienza di qualcuno che vuole lasciare il segno in un’arte e anche, in quanto professionista, per fare scuola. Maurizio Santin diventa il capostipite di una nuova pasticceria italiana che finalmente si siede al tavolo dei grandi chef : “Il dolce per me deve essere buono e bello, ma soprattutto buono, poiché il dolce è un vero e proprio capriccio”. E’ questo il concetto che sta alla base di qualsiasi creazione dello Chef, che preferisce il buono al bello, ma che riesce tuttavia a rendere l’idea della bontà del dolce tramite la sua lavorazione estetica. E’ durante il percorso francese che Maurizio Santin si avvicina all’idea, oggi perfettamente realizzata, che in pasticceria, come in cucina, non ci sia più niente da inventare, ma nuovi sapori e nuove sensazioni possono nascere da nuovi assemblaggi, sempre con una grande cura e attenzione per gli ingredienti. La pasticceria è un’arte perfetta, quasi matematica e metodica: il dolce, spiega Maurizio, può essere solo rivisitato esaltando al massimo l’espressione del dolce trattato. Maurizio Santin…e il cioccolato Per lo chef l’ingrediente in pasticceria più importante e amato è senza dubbio il cioccolato. La genialità dei Maurizio Santin ha fatto sì che al cioccolato vengano abbinati anche ingredienti e sapori inediti. E’ così che lo Chef ha accolto la sfida lanciata da Negroni, nota azienda di salumeria italiana, per la realizzazione di un “panino d’autore” che abbinasse un salume della tradizione italiana al cioccolato. Santin non solo ha accettato la sfida, ma ha anche vinto, creando il panino d’autore per Eurochocolate 2008. Figlio di Ezio Santin dell´Antica Osteria del Ponte, tre stelle Michelin, Maurizio Santin è oggi un affermato professionista del dolce. Le sue collaborazioni con chef della scuola francese del calibro di Joel Robuchon, Federic Bau, George Blanc e Alain Ducasse e il suo innato amore per la pasticceria, fanno di lui il nuovo Maître à Sucrer del panorama italiano. Maurizio Santin, nominato per due volte pasticcere dell´anno, si lega alla mentalità dell’ alta pasticceria francese ma riproponendosi alla sua maniera con la rielaborazione dei dolci di tradizione classica italiana: non rinuncia infatti all’Italia, anzi, ama rivisitare i dolci tradizionali, da nord a sud, apportando “quel qualcosa in più” che rende unico il suo stile  
   
   
NUOVO CONCERTO GASTROMICO A QUATTRO MANI AL RADISSON BLU HOTEL, MILAN  
 
L’evento Pastifero di febbraio è fissato per martedì 22, sempre alle ore 20.00 al Ristorante Filini del Radisson Blu Hotel, Milan L’appuntamento con la grande pasta artigianale si rinnova con il pastificio Grania e il suo nuovo marchio Le Gemme del Vesuvio Dopo il promettente avvio dello scorso 25 gennaio, gli Eventi Pastiferi ritornano il 22 febbraio con una nuova strepitosa proposta gastronomica, che vedrà naturalmente sempre la pasta come protagonista, con la collaborazione di Edizioni Gribaudo Il Gusto, Kawalski Editore, i periodici Grande Cucina, Cucina Gourmet e Cartapiù Feltrinelli. Renato Martino del ristorante stellato ”Il Vairo del Volturno”, di Vairano Patenora in provincia di Caserta www.Vairodelvolturno.com , sarà lo chef, che per l’occasione, affiancherà Dario Abbate, lo chef di casa, nella sua cucina a vista. I due chef, che hanno in comune la fantasia, l’amore per la tradizione e l’impegno nel valorizzare i prodotti della natura, delizieranno gli ospiti con le loro creazioni a base di pasta e racconteranno passo a passo i vari stadi di preparazione dei piatti, proponendo originali accostamenti. La grande pasta artigianale del marchio ”Le Gemme del Vesuvio” di Castello di Cisterna, in provincia di Napoli www.Legemmedelvesuvio.com, sarà la protagonista assoluta della serata con i più classici formati della tradizione napolatana e non solo, tutti rigorosamente realizzati con semole pregiate e trafile in bronzo. Il ristorante Filini continuerà poi a proporre per il mese di marzo, fino al prossimo Evento Pastifero, alcune portate a base di pasta a marchio Le Gemme del Vesuvio. Per il mese di marzo, l’appuntamento con la Cena Pastifera è fissato per martedì 22 e sarà di scena la Toscana con il pastificio tradizionale della ”Famiglia Martelli” di Lari, nella provicia di Pisa e lo chef ospite Filippo Saporito del ristorante ”La Leggenda dei Frati”, in località Abbadia Isola di Monteriggioni, nella provincia di Siena. La cena pastifera è proposta al prezzo speciale di Euro 40.00, bevande incluse. Per richiedere la prenotazione contattare i numeri: 02 3631 8070, 02 3631 888 oppure e-mail: vincenzo.Calci@radissonblu.comste www.Radissonblu.com  
   
   
SEGUI IL GABBIANO MATT: LINEA ERBORISTERIA TISANE ISTANTANEE … LE ERBE DEL BENESSERE  
 
Le Tisane Istantanee Matt&diet fanno parte della Linea Erboristeria e sono infusi granulari solubili in bustine di piante dalle proprietà benefiche. Sono ottenute con un procedimento esclusivo che rende subito assimilabili i principi attivi che contengono senza doverli lasciare in infusione. Non contengono zucchero aggiunto poiché sono ricche di Inulina, una fibra prebiotica, che le rende naturalmente dolci. L’inulina possiede inoltre la capacità di riequilibrare la flora batterica intestinale. I principi attivi delle piante uniti alle fibre prebiotiche agiscono sinergicamente dando origine a un prodotto delizioso ma soprattutto importante per il nostro benessere. Le bustine contengono un’elevata quantità di principio attivo: è perciò sufficiente assumerne una al giorno. Dimagrel Alghe, Ananas le amiche della linea Le Alghe (fucus vesiculosus) sono ricche di oligoelementi, vitamine e minerali. Favoriscono gli scambi cellulari e l’eliminazione delle scorie. La mucillagine che contengono, a contatto con l’acqua, si gonfia nello stomaco favorendo un senso di sazietà. Il Gambo di Ananas è ricco di Bromelina, un enzima prezioso per contrastare gli in estetismi cutanei dovuti alla cellulite. Alghe e Ananas agiscono dunque sinergicamente per aiutarci a riconquistare una linea invidiabile. In vendita nei migliori supermercati ed ipermercati. Confezione da 20 bustine granulari monodose - Prezzo consigliato 6,29 €  
   
   
CAFFO PUNTA DOPPIO SULLA GRAPPA DUE NUOVE LINEE DI PRODOTTI PER SODDISFARE GLI AMANTI DELLA TRADIZIONE E QUELLI DELL’INNOVAZIONE  
 
Distilleria Caffo, la storica azienda calabrese presenta al mercato in questi giorni le nuove referenze Vecchia Grappa Caffo e le grappe bivitigno Bis. In un momento di crisi dei consumi del nostro distillato di bandiera, Distilleria Caffo punta con decisione su questo prodotto. Per l’azienda che distilla in proprio le vinacce a Limbadi (Vv) in Calabria e a Passons Pasian di Prato nei pressi di Udine in Friuli, la grappa negli ultimi anni ha segnato performance di tutto rispetto e in particolare nel 2010 ha raddoppiato le vendite rispetto al 2009. Un dato in controtendenza rispetto allo scenario nazionale, ottenuto qualificando il prodotto ed anche attraverso la crescente notorietà delle due linee: Distilleria Friulia e Caffo. <<Siamo in costante crescita nonostante il settore delle grappe abbia registrato negli ultimi anni una flessione - conferma Giuseppe Caffo, presidente del gruppo - questo significa che la qualità dei prodotti ed il nostro costante impegno sono stati premiati dai consumatori. Abbiamo quindi deciso di ampliare ulteriormente la nostra offerta, rivolgendoci a due target diversi, soddisfando così da una parte chi preferisce la tradizione e dall’altra chi vuole scoprire prodotti nuovi>> Per dare una visione a 360 gradi della filosofia dell’azienda, in cui da sempre si fondono innovazione e tradizione, Caffo ha scelto di dare vita anche a due prodotti proiettati al futuro. Questi sono le grappe bivitigno Bis, che introducono nella grappa il concetto di “blend” tra due vitigni, molto noto al mondo del vino. La linea di grappe bivitigno è stata creata dai Mastri Distillatori di Caffo associando i distillati di due pregiati vitigni che si completano a vicenda, in modo da ottenere un blend armonico. Due le proposte: Pinot & Chardonnay e Cabernet & Sauvignon. A rendere uniche le grappe bivitigno Bis è innanzitutto la selezione dei due distillati in base alle proprietà organolettiche e l’ottimale proporzione tra gli stessi. Caffo ha poi deciso di dare vita a una grappa evocativa della sua storia, iniziata alla fine dell’800, quando Giuseppe Caffo, Mastro Distillatore, classe 1865, cominciò a distillare le vinacce. Si tratta di Vecchia Grappa Caffo, un prodotto che è il risultato di un secolo di esperienza nel campo della distillazione. Il suo metodo di lavorazione prevede una lenta distillazione a vapore di pregiate vinacce italiane e il successivo invecchiamento in fusti di rovere. Grappa Bivitigno Di Pinot & Chardonnay Il Pinot di Caffo ha un bouquet intrigante, dove ai fiori di acacia e ginestra seguono note di mela, agrumi e nocciola, con retrogusto leggermente speziato e salino. Lo Chardonnay di Caffo, gradevolmente aromatico con profumi floreali freschi, presenta un fine sentore erbaceo, note di mela golden e crosta di pane appena sfornato. E’ prodotto dalla distillazione di vinacce provenienti dal Collio Friulano, dai colli orientali del Friuli e dalla Grave del Friuli. Grappa Bivitigno Di Cabernet & Sauvignon Il prodotto nasce dal Cabernet di Caffo, ottenuto da vinacce di uve Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon coltivate nella zona del Collio Friulano, dai Colli orientali del Friuli e dalla Grave del Friuli. Presenta profumo di frutti di sottobosco con sfumature speziate lievemente erbacee, si caratterizza per il gusto intenso, vigoroso, asciutto. Il Sauvignon di Caffo, gradevolmente aromatico, presenta note agrumate di pompelmo, frutta esotica, peperone giallo, salvia e sentori balsamici, fragrante con finale piacevolmente amarognolo. Le vinacce provengono dalle rinomate zone del Collio, dei Colli orientali del Friuli e dell’Isonzo. Vecchia Grappa Caffo Questa grappa che celebra l’esperienza di Caffo è ottenuta dalla distillazione di selezionate partite di vinacce da uve rosse e bianche in alambicchi bagnomaria in rame a ciclo discontinuo. Si presenta con un colore ambrato, sentori di miele, legno e vaniglia con lievi note tostate e caramellate tipiche della lunga permanenza in botti di rovere. Al palato si rivela calda, fine ed elegante  
   
   
VINI CARPINETO: ARRIVA IL CODICE QR, TUTTE LE INFO E SUBITO  
 
Tradizione nella produzione e innovazione nella promozione all´azienda vinicola Carpineto di Antonio Mario Zaccheo e Giovanni Carlo Sacchet. I due soci fondatori hanno pensato bene di mettere il codice Qr (quick response) sui loro prodotti di punta, proprio come avviene nei musei all´avanguardia per leggere e salvare le informazioni sulle opere d´arte. Il Qr e´ un codice a barre bidimensionale a matrice, inventato in Giappone, composto da moduli neri disposti all´interno di uno schema di forma quadrata. Viene impiegato per memorizzare informazioni generalmente destinate a essere lette rapidamente tramite un telefono cellulare o uno smartphone, come la scheda tecnica di un vino. Basti pensare che in un solo crittogramma sono contenuti 7.089 caratteri numerici e 4.296 alfanumerici. Il Chianti classico Docg e il Dogaiolo Rosso Igt, con una vasta distribuzione che li porta in 70 paesi, sono i primi due prodotti della Carpineto a essere stati selezionati per ´sperimentare´ il gradimento del codice. Nei progetti dell´azienda, entro il 2011, tutti i prodotti della casa, inclusi i Cru degli Appodiati di vino ed olio, avranno questo codice. "Questa tecnologia - ha osservato Antonio Zaccheo junior - permette al consumatore di conoscere meglio il vino che sta bevendo mentre e´ a casa o seduto al ristorante, ma anche di entrare in enoteca e poter usufruire di un mezzo rapido che lo guidi nella scelta e nell´acquisto di una bottiglia". E poiche´ la distribuzione di questa azienda e´ vastissima "le informazioni che arriveranno sullo smartphone del consumatore saranno direttamente nella sua lingua oppure in inglese" ha aggiunto Margherita Sacchet. La Carpineto e´ una delle piu´ importanti realta´ vitivinicole della Toscana. Nata nel ´67, e´ formata da quattro Aziende Agricole. Dalle cantine di Dudda (Greve in Chianti), Gaville (vicino al Villaggio Etrusco), Montepulciano/chianciano e Gavorrano (Maremma), tutte "arredate" con le piu´ moderne tecnologie, escono vini rossi importanti, come il Chianti Classico, il Super Tuscans, il Rosso e il Nobile di Montepulciano, vini varietali di grande struttura e vini bianchi come il Dogaiolo Bianco. Oggi la Carpineto, azienda leader conosciuta in tutto il mondo, produce circa 2 milioni bottiglie, di cui l´80% vendute all´estero in 70 Paesi. Nella foto, da sinistra Antonio Zaccheo junior, Margherita Sacche e Zaccheo senior  
   
   
IL RILANCIO DEL VITIGNO SCHIAVA CON LA CHARTA DEL LAGO DI CALDARO  
 
19 produttori di Caldaro hanno sottoscritto la “Charta del Lago di Caldaro”, un disciplinare che garantisce la qualità del vino prodotto da uve Schiava, che risponde a particolari e severi criteri di produzione, già dalla vendemmia 2010. I vini con la denominazione “Selection Kalterersee D.o.c.” saranno in commercio dal prossimo maggio. Nel clima del successo riscosso dalla dinamica associazione per la promozione del territorio di Caldaro “wein.Kaltern” e grazie al balzo in avanti della qualità del vino Schiava, che ha ottenuto recentemente giudizi molto favorevoli dalle più qualificate guide di settore, nasce la “Charta del Lago di Caldaro” con la vendemmia 2010. E’ un disciplinare autonomo realizzato e sottoscritto di concerto da ben 19 produttori vinicoli locali, che garantisce al consumatore una selezione di qualità superiore. Un vino speciale quindi, che si riconosce dalla capsula con impresso il sigillo di qualità con la denominazione “Selection Kalterersee D.o.c.”. Ripercorrendo la storia del vitigno schiava ricordiamo che negli anni ’90 gli ettari iscritti al Lago di Caldaro erano 1.290 ridotti alla metà nel 2008, ed è anche per questo motivo che i produttori di Caldaro hanno voluto valorizzare le loro produzioni, stabilendo un disciplinare di qualità. Non più quindi una schiava anonima, ma un vino con una forte personalità, una vera schiava di razza, moderna, piacevole e fruttata. Caldaro con più di 600 ettari di vigneti è il comune più vitato dell’Alto Adige dopo Appiano. Sono oltre 260 gli ettari coltivati a Schiava, vitigno che qui trova il suo habitat naturale per il clima mediterraneo e per la particolare conformazione morfologica di origine vulcanica del terreno, ma soltanto un centinaio di questi ettari risponde ai severi criteri di selezione del disciplinare. Il vino “Selection Kalterersee Doc” è prodotto solo con i migliori vigneti che circondano il lago coltivati fino a 450 metri di altitudine; la vendemmia è manuale e selettiva con una resa del 10% in meno rispetto a quella prevista dal disciplinare. In primavera una giuria di esperti selezionerà i primi vini che rispondono ai criteri di qualità stabiliti dalla Charta del Lago di Caldaro, che saranno in commercio a partire dal prossimo maggio. Www.weinkaltern.com  
   
   
IL MOVIMENTO TURISMO DEL VINO PUGLIA ALLA BIT 2011: NUOVI ITINERARI, NUOVE GUIDE, LEZIONI DI CUCINA CON "LE RICETTE DEL TRICOLORE" E LABORATORI “CON LE MANI IN PASTA”  
 
Che cosa sono le strascenate al ragù? E la lanaca con il baccalà? E come si prepara un piatto di cicorie di campo azzise con stracciatella e pomodori al filo? Sono solo alcune delle mille curiosità a cui si potrà rispondere partecipando alle lezioni di cucina e ai laboratori “Con le mani in pasta” organizzati dal Movimento Turismo del Vino Puglia in occasione di Bit 2011, in programma a Milano dal 17 al 20 febbraio. Nel Padiglione Puglia, tutti i giorni dalle 10 alle 17, i maestri Antonio De Rosa, Domenico Maggi e Corrado De Virgilio realizzeranno dal vivo piatti tipici rappresentativi dei diversi territori della regione. In onore dei 150 anni dell´Unità d´Italia, il tema degli incontri sarà “Le Ricette Del Tricolore”, con piatti preparati utilizzando materie prime ispirate ai colori della bandiera italiana. L´assaggio delle bontà preparate dal vivo sarà accompagnato dai vini delle cantine socie del Movimento Turismo del Vino Puglia e dagli oli delle aziende socie del Movimento Turismo dell´Olio. La degustazione, inoltre, sarà un´opportunità per scoprire le caratteristiche dei vitigni e dei territori e, magari, iniziare a programmare un prossimo viaggio nella Daunia o sul Gargano, nelle Murge o in Valle d´Itria, in Messapia o nel Salento. E proprio per suggerire itinerari e pacchetti turistico-enogastronomici, eventi e manifestazioni legati ai prodotti di Puglia, nell´area adiacente l´associazione sarà presente con proposte inedite raccolte nella nuova edizione del catalogo “Girapuglia”, un avvincente viaggio con dodici itinerari fra i prodotti tipici, gli eventi enogastronomici, le curiosità. Il catalogo, a cura di Tirsomedia, completerà le altre due proposte che la stessa casa editrice presenterà in occasione di Bit: le nuove edizioni interamente riviste e aggiornate della Guida agli Agriturismi di Puglia e della Guida ai B&b di Puglia. Ma il Mtv Puglia non si ferma qui. Bit sarà la vetrina per altre due importanti iniziative: la conferma del progetto “Girocantine”, realizzato in collaborazione con le Apt, che anche nel 2011 offrirà la possibilità ai turisti presenti in Puglia di conoscere le cantine del territorio prenotando gratuitamente una visita guidata in “wine-bus”. Altra importante novità è l´accordo raggiunto con il tour operator Naar-touring Club Italia, grazie al quale la Puglia è una delle tre regioni italiane, insieme a Toscana e Friuli Venezia Giulia (quindi l´unica del Sud Italia) ad essere stata selezionata per la promozione del turismo enogastronomico italiano. In particolare, il T.o. Ha predisposto per la Puglia un itinerario rivolto a 25 turisti di target “top level” che si snoda fra le eccellenze produttive della Valle d´Itria e dell´Alto Salento e che si svolgerà nel periodo della vendemmia, in particolare nella settimana dell´evento “Benvenuta Vendemmia”. Per il 2012 si prevedono altri 2 pacchetti, uno destinato al Basso Salento, l´altro alla zona di Castel del Monte e dintorni. Per ulteriori info e aggiornamenti: www.Mtvpuglia.it