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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Settembre 2013
ETICHETTATURA, ASSESSORE LOMBARDIA: PRONTI A FARE LA NOSTRA PARTE  
 
 Milano - "È notizia di queste ore che il gruppo Tesco, grande catena di distribuzione britannica, abbia commercializzato carne suina olandese come britannica, con tanto di ´Red Tractor Logo´, che assicura che il prodotto provenga da Regno Unito. Non intendo assolutamente muovere accuse contro la Tesco, che potrebbe essere vittima di un errore avvenuto a monte, ma è innegabile che sia giunto il momento di ripensare profondamente l´etichettatura dei prodotti". Prendendo spunto da quanto avvenuto oltre Manica, l´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Gianni Fava, rilancia un tema caro tanto ai produttori quanto ai consumatori e sollecita la filiera e l´Unione europea a compiere un passo avanti verso la trasparenza e la riconoscibilità dei prodotti. "Ci attendiamo un impegno profondo dal ministero delle Politiche agricole, di concerto con la Sanità e il Commercio - ha aggiunto Fava -. E se non si muoveranno loro, siamo pronti a sostituirci direttamente a loro come Lombardia o come Macroregione agricola del Nord e trattare direttamente a Bruxelles". Distinguere Per Poter Scegliere - "Nel caso riportato dalla cronaca nelle ultime ore - prosegue Fava - non si sono verificate condizioni di pericolo per il consumatore, ma i problemi sono altri, e cioè il diritto dei produttori britannici di vedere correttamente etichettata la carne allevata nel Regno Unito e il diritto dei consumatori di conoscere la provenienza esatta della carne, dove è nato l´animale, dove è stato allevato, macellato, confezionato. Credo sia un segnale di civiltà". L´assessore lombardo Fava, che già ieri nel corso della propria visita in aziende avicole nel Bresciano aveva sostenuto la linea della chiarezza quando si parla di etichettatura, ci torna oggi partendo da un caso di cronaca che non riguarda l´Italia, ma la cittadina di Salford, nella zona di Manchester, in Inghilterra. Filiera Italiana Deve Essere Riconoscibile - "Gli allevatori lombardi chiedono maggiore trasparenza, perché nulla hanno da nascondere; anzi, sono orgogliosi dei loro prodotti - incalza Fava -. Eppure, non riusciamo a capire per quale motivo nel Regno Unito la carne suina possa fregiarsi del ´Red Tractor Logo´, in Francia dell´insegna ´Viande de Porc Français´, mentre in Italia invece venne bocciato il progetto del Gran suino padano. Questa non è la direzione corretta per la filiera italiana, che produce grande qualità e deve potersi fregiare di un contrassegno chiaro. La Lombardia è pronta a sostenere i progetti che gli allevatori e la filiera suinicola riterrà idonei a indicare la provenienza e a tutelare la qualità".  
   
   
OLIO DI PALMA. IN BELGIO IL CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITÀ AMMETTE UFFICIALMENTE CHE FA MALE ALLA SALUTE E CHIEDE DI LIMITARNE IL CONSUMO. COSA FARANNO LE AUTORITÀ SANITARIE ITALIANE?  
 
Arriva la conferma ufficiale, almeno dal Belgio, che l’olio di palma, utilizzato abbondantemente in tanti prodotti alimentari anche camuffato sotto l’innocuo nome di "olio vegetale", fa male alla salute. Come con altri oli non raccomandati, ma meno utilizzati, i suoi grassi saturi possono causare malattia, tra le quali l’aterosclerosi. Il parere scientifico rilasciato dalla Consiglio superiore di sanità (Css) raccomanda pertanto di limitare il consumo di olio di palma all´8% dell´apporto energetico giornaliero. In un avviso emesso lunedì scorso, che non ha sinora avuto alcun rilievo negli altri Paesi Ue, il Consiglio superiore di sanità (Css) ha, infatti, raccomandato di limitare il consumo di alimenti che contengono olio di palma. Questo olio, presente in notevole quantità in alimenti come dolci e torte, pasti, dolci ed altro, contiene infatti oltre il 40% di grassi acidi saturi cosiddetto "aterogeno" (che possono indurre l´aterosclerosi), che hanno effetti negativi sulla salute, compreso l´aumento del rischio di incidenti cardiovascolari. Pertanto, la massima autorità sanitaria del Belgio, consiglia di limitare l´assunzione di tali acidi grassi al massimo all’8% dell´assunzione totale di energia quotidiana. L’olio di Palma, che costa molto meno di altri tipi di oli vegetali, è una fonte importante di grassi nel mondo e, come detto, è utilizzato in molti alimenti e preparazioni (pasticcini e torte, paste, dolci, pizze, torte salate e torte salate, panini, biscotti dolci e bar, o margarine). Il riferimento a questo tipo di olio è spesso nascosto in etichetta sotto la dicitura ´olio vegetale ´ ha riferito il professor Yvon Carpentier, docente di nutrizione e biochimica patologica presso l’Università di Bruxelles (Ulb). Per completezza, il Css belga, ha raccomandato, inoltre, che i consumatori devono ridurre il consumo del grasso di latte come quello contenuto in burro e panna, per la presenza importante di acidi grassi saturi aterogeni e hanno consigliato, pertanto, alimenti ricchi di olio d´oliva e altri oli vegetali (mais, girasole, soia, colza e lino). Alla luce di tale autorevole giudizio e delle conseguenti raccomandazioni, Giovanni D´agata, presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti” si chiede cosa faranno le autorità sanitarie italiane anche perché siamo nel Paese del buon olio d’oliva che costituisce un elemento portante della dieta mediterranea, ma che troppo spesso, è stato sostituito senza alcuna remora dall’industria alimentare con oli certamente meno costi, ma dannosi per la salute, come quello di palma. Come sovente avviene in questi casi, non resta che al consumatore autoregolarsi e individuare tutti quei prodotti che o non contengono queste sostanze pericolose, o nei quali sono utilizzati in minima parte. È da sottolineare che in tal senso, da dicembre 2014, un cambiamento nella legislazione europea obbligherà tuttavia l’industria alimentare ad indicare l´origine dell´olio per garantire una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini.  
   
   
MOLISE: CONTRATTO DI SVILUPPO PER L´AGROALIMENTARE, FRATTURA: "IL MODELLO CHE CI UNISCE E CI RENDE VINCENTI"  
 
 L´agroalimentare, pilastro della clean economy del Molise di domani, che nasce oggi con la chiamata a raccolta di tutti i protagonisti della filiera, anelli fondamentali della catena unica che passa per produzione, trasformazione e commercializzazione. Strumenti, strategie, prospettive e emozioni: si gettano le basi per la costruzione delle opportunità di sviluppo più in linea con il territorio molisano, perché "non può esserci crescita economica reale senza il coinvolgimento di tutta la società. Nulla si fa, nulla ha efficacia, riscontro e ritorno, senza che i nostri cittadini ne condividano importanza, significato e valore". È stato presentato a Termoli nella sede dell´Assindustria Molise il nuovo contratto di sviluppo per l´agroalimentare. Numeri, progetti, soggetti interessati e da interessare: il Molise si avvicina alla nuova programmazione europea con le idee chiare nella certezza di poter arrivare lontano. Una riunione partecipata e motivata, alla quale hanno dato contributo e colore tutte le voci del partenariato regionale. "Già oggi dimostriamo il cambio di passo, già oggi diamo contenuti al nostro metodo di lavoro", con entusiasmo e grinta il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, ha delineato il modello della nuova agroindustria molisana. Un modello importante e vincente, pensato anni addietro dalla giunta regionale del presidente Giovanni Di Stasi, ma abbandonato subito dopo da una politica che invece ha preferito distribuire risorse rispondendo a una visione miope in favore del singolo e non del sistema. "Torniamo a quel modello di coinvolgimento generale, che vedrà in prima linea anche gli istituti bancari presenti in regione, per segnare in maniera chiara la differenza: l´aggregazione orizzontale e verticale è e sarà la sola strada che seguiremo per dare forma al sogno che tutti coltiviamo della grande filiera di eccellenze nel territorio", la filosofia di Frattura. A parlare del nuovo contratto di sviluppo agroalimentare con il governatore anche l´assessore all´agricoltura, Vittorino Facciolla, e il presidente Giovanni Di Stasi, padre nobile dell´iniziativa di oggi a Termoli. "L´agroalimentare - ha rimarcato l´onorevole Di Stasi -, è il settore trainante per la ripresa dell´economia molisana perché all´agroalimentare si intreccia in una osmosi fitta e sana, clean, pulita in tutti i sensi, la cura dell´ambiente, dei beni culturali e del turismo, le vere eccellenze del nostro Molise". Dunque, l´esperienza passata e la sua declinazione futura per realizzare un sistema profondamente strutturato, calato e rispettoso delle vocazioni del territorio. "Il nostro piano di sviluppo rurale - ha evidenziato l´assessore Facciolla -, non sarà una scopiazzatura di piani pensati per realtà diverse dalla nostra. Appronteremo una programmazione di qualità, partendo dal livello più basso della catena. I nostri interventi saranno coerenti con il territorio. Oggi lo decidiamo e lo decidiamo tutti insieme". Grazie al supporto tecnico dell´ingegnere Massimo Pillarella, dirigente della Regione Molise, durante l´incontro sono stati illustrati tutti i passaggi più salienti della strategia del nuovo contratto di sviluppo, accolto con entusiasmo dagli imprenditori presenti. In tanti non hanno taciuto le difficoltà quotidiane che "i piccoli" incontrano ad affermarsi sui mercati più importanti. Per tutti fondamentale un´operazione di marketing e promozione dell´agroalimentare made in Molise. "La Regione c´è e ci sarà - ha assicurato il presidente Frattura -, ma con un ruolo completamente diverso dal passato. Le logiche di sussistenza non ci appartengono, le archiviamo per sempre. Porteremo novità e innovazione in un serrato rapporto con la ricerca. La Regione sarà strumento e mezzo di facilitazione all´interno di una strategia unitaria, che non concentrerà la sua attenzione sul singolo, ma sugli investimenti generali. La politica non entrerà mai nelle imprese, le accompagnerà nella costruzione delle opportunità puntando sulle nostre autentiche peculiarità. Guideremo in modo unitario e coordinato tutte le singole iniziative, mettendo a fattor comune - ha precisato il governatore -, le risorse a disposizione, tenendo però presente che le risorse non sono solo numeri: sono anche e soprattutto idee, emozioni e opportunità di crescita per chi produce, per chi trasforma, per chi commercializza. Insieme dimostreremo che il Molise non è un´isola felice solo su qualche relazione redatta a tavolino". "Coinvolgeremo - ha concluso Paolo Frattura -, tutti i cittadini nel processo di rafforzamento del legame con il territorio. Sarà un legame profondo e diretto. È arrivato il momento di farci noi ambasciatori entusiasti di tutte le nostre potenzialità, delle nostre ricchezze, delle nostre capacità. Così promuoveremo fuori dai nostri confini l´immagine di un Molise che ha le qualità per meritarsi il suo spazio nel mondo". Definiti al termine dell´incontro i prossimi passaggi per la costruzione del contratto di sviluppo: con il supporto dell´Associazione degli industriali del Molise, disponibile da subito a seguire evoluzioni e orientamenti che si svilupperanno, a breve sarà convocata una più ristretta cabina di regia, alla quale sarà affidato il compito di stilare precise linee programmatiche in una road map vincolante da presentare nella successiva conferenza regionale allargata alla società civile. La conferenza segnerà la partenza operativa del percorso tracciato.  
   
   
PANE TOSCANO: LA DOP A UN PASSO. E PRESTO "BRUSCHETTA BOX" IN CINA  
 
Firenze – Sarà il futuro "pane Toscano Dop" una delle teste di ponte del made in Tuscany verso il mercato cinese. L´idea lanciata oggi a Expo Rurale durante una conferenza stampa del Consorzio del pane Dop da parte del direttore, Roberto Pardini, affiancato dal presidente Piero Capecchi, è quella di un "bruschetta box" da portare, all´estero, anche in Cina, per aggredire con prodotti toscani il mercato dell´estremo oriente. Nel "Bruschetta box" sarà servito il futuro "pane toscano Dop", con olio di oliva extravergine toscano e con sale di Volterra. Intanto si avvicina il traguardo per il raggiungimento della Dop per il pane toscano, dopo un cammino datato più di 10 anni. Il 14 agosto scorso è stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Ue il disciplinare del "Pane toscano Dop": da quella data devono passare 90 giorni, senza osservazioni, affinché la procedura si concluda. "Mancano ormai solo 60 giorni al traguardo – hanno ricordato stamani i panificatori riuniti nel Consorzio- poi il pane toscano Dop potrà partire alla conquista dei mercati, a partire da quello Toscano, verso il mondo. Il pane toscano Dop infatti è un pane con virtù salutari: ha poco glutine, perché fatto con farine di grani antichi, ha la pasta acida e contiene il germe di grano, che è un potente antiossidante". Anche l´assessore all´agricoltura della Regione, Gianni Salvadori, ha sottolineato questo aspetto e lanciato l´auspicio che il pane toscano Dop "possa presto contribuire a migliorare la salute di tanti cittadini nel mondo". Salvadori infatti ha detto di considerare il pane toscano Dop fra i cosidetti "alimenti funzionali", ossia quegli alimenti che per le loro proprietà acquistano una valenza "nutriceutica" (ciè fanno bene alla salute). "Spero – ha detto Salvadori – che il nostro pane si affermi nel mondo, perché è buono, perché fa bene e perché rappresenta un pezzo di storia della Toscana. Inoltre – ha concluso – il pane è anche uno dei simboli principali della solidarietà nella nostra cultura e qui a Expo rurale il pane è un veicolo di solidarietà per il Meyer." Nello stand del Consorzio di promozione e tutela del pane toscano a lievitazione naturale infatti pane e schiacciata toscani vengono distribuiti in cambio di un´offerta per il Meyer.  
   
   
PESCA, CAMPANIA: PROROGATI TERMINI PER BANDI MISURE 1.3 E 3.3 DEL FEP  
 
"Sono stati prorogati al prossimo 15 ottobre i termini per la presentazione delle istanze delle misure 1.3 e 3.3 del Fondo europeo per la pesca." Ne dà notizia Daniela Nugnes, assessore regionale all´Agricoltura con delega alla Pesca. Le misure interessate sono quelle inerenti gli investimenti a bordo di pescherecci e selettività e quella per i porti e i luoghi di sbarco e i ripari di pesca. "Il provvedimento adottato - aggiunge - modifica, inoltre il massimale di spesa per il bando relativo ai luoghi di sbarco (3.3 tipologia 2) che è passato da 100mila a 150mila euro. "La proroga è stata disposta per venire incontro alle esigenze e alla sollecitazioni pervenute dai referenti regionali delle associazioni di categoria della pesca", conclude la Nugnes. Il provvedimento è consultabile all´indirizzo internet http://www.Agricoltura.regione.campania.it/comunicati/comunicato_16_09_13.html    
   
   
NASCERÀ IN TOSCANA CENTRO PER LA VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI E LA QUALITÀ DELL´ALIMENTAZIONE  
 
Firenze - Nascerà a Firenze il "Centro internazionale per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e la qualità dell´alimentazione". Sarà un centro di eccellenza, unico in Italia, che si occuperà di tutte le tematiche della qualità agroalimentare, dalla terra alla tavola. La Regione, che ha già approvato in proposito una determinazione in giunta regionale, sarà il soggetto promotore e svolgerà un ruolo propulsivo e di coordinamento in vista dell´Expo 2015 di Milano che sarà centrato proprio su questi temi. Il centro avrà la forma di una "associazione", i soci fondatori saranno enti pubblici e privati che si sono dichiarati interessati: tra questi le tre Università Toscane, il Cnr, la Scuola S. Anna, Imt Lucca, Unioncamere Toscana, l´Unione Regionale Cuochi Toscani, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Legacoop Agroalimentare Toscana, Confcooperative Fedagri, Confindustria Toscana, Fondazione dei Locavori, Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Firenze attraverso l´Osservatorio Mestieri d´Arte. Altri soggetti hanno già manifestato interesse e potranno associarsi in un secondo momento. La sottoscrizione dell´atto costitutivo (che sarà comunque aperto ad altre eventuali adesioni) avverrà presumibilmente nella prima settimana di ottobre. Intanto si sta provvedendo a perfezionare lo statuto. "L´idea di realizzare in Toscana un Centro internazionale per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e la qualità dell´alimentazione, compresa l´alta cucina – ha annunciato stamani l´assessore regionale all´agricoltura Gianni Salvadori, intervenendo al convegno Stili di vita, alimentazione, sport e salute,ospitato a Expo Rurale Toscana 2013 in corso alla Fortezza da basso -, nasce dalla constatazione che gli stili di consumo dei toscani si configurano come un mix di tradizione, equilibrio e radicamento territoriale. In altre parole la Toscana può essere presa ad esempio concreto di uno stile di vita sano, una "Food Valley" che comprende l´intera regione. L´obiettivo, in sintonia con le tematiche di Expo 2015, è quello di creare una cultura del cibo rispettosa dell´ambiente e della salute dell´uomo". "E´ evidente che conterà molto l´educazione alla buona alimentazione – ha proseguito Salvadori – che non può però vivere solo nella scuola, ma deve trovare prosecuzione negli stili di vita in famiglia. L´obiettivo è arrivare ad una consapevolezza condivisa che non è verosimile pensare ad una alimentazione centrata sulla carne per tutti, ma ragionare sulle possibilità di un correto apporto proteico fondato sullo sviluppo agricolo in cui si sono saputi coniugare ricerca agro-alimentare e ricerca per la saluta. Questo è anche lo scopo di Expo Rurale: riportare la campagna in città non per nostalgia, ma per mostrane il moderno volto di ricerca e investimento". Il Centro internazionale, che avrà sede presso una struttura storica della città di Firenze, sarà un luogo dove formare figure professionali da impiegare nelle mense pubbliche (ospedali, Rsa, università, enti locali, scuole, aziende, ecc.) promuovere la ricerca valorizzando le eccellenze scientifiche toscane, divulgare nuova conoscenza verso i giovani interessati ad intraprendere professioni legate alla cucina e all´alimentazione e verso gli operatori del settore che intendono approfondire le proprie competenze e specializzarsi in particolari tematiche sempre legate alla cucina e all´alimentazione. Le radici affonderanno nel tessuto locale tenendo conto delle produzioni tipiche, delle tradizioni culinarie, degli impatti sanitari, della storia e dei vari ambienti toscani, con le opportunità offerte dalla filiera corta e dalle produzioni a kilometro zero in primo piano.  
   
   
PIEMONTE: ACCORDO VENDEMMIA 2013 PER IL GAVI DOCG  
 
Soddisfazione per l´incremento del prezzo delle uve pagato agli agricoltori Claudio Sacchetto: “Era importante raggiungere l’intesa, soddisfazione per l’incremento del prezzo delle uve pagato agli agricoltori” Nella serata del 12 settembre il confronto della commissione paritetica Gavi Docg è giunto a termine con il raggiungimento dell’intesa concordata tra parte agricola e industriale attraverso la mediazione dell’Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto. I punti cardine dell’accordo consistono in una resa superiore a quella dello scorso anno, pari al disciplinare di produzione (95 quintali a ettaro); la discussione in paritetica è conclusa inoltre con un soddisfacente punto di incontro in merito ai prezzi delle uve, con un interessante incremento rispetto alla vendemmia 2012, compensi suddivisi in tre fasce determinate dalla gradazione alcolica. 1) Compenso uve destinate a D.o.c.g. Gavi - Il compenso minimo delle uve intere Cortese bianco destinate alla D.o.c.g. Gavi per la vendemmia 2013 è stabilito come segue: Gradazione alcolica €/quintale - 9,50 – 11,20 72,5 0 - 11,21 – 12,40 76,5 0 - > 12,40 (da uve selezionate) 92,00. 2) Compenso uve destinate a D.o.c.g. Gavi del Comune di Gavi . Il compenso minimo delle uve intere Cortese bianco destinate alla D.o.c.g. Gavi con una delle menzioni aggiuntive riferite ai comuni o alle frazioni per la vendemmia 2013 è stabilito come segue: Gradazione alcolica € / quintale - 9,50 – 11,20 91,50 - 11,21 – 12,40 94,50 - > 12,40 (da uve selezionate) 111,00. Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “Il dibattito ha richiesto tempo e un’ampia fase di trattative, molti i termini al centro della discussione, altrettanto numerose le aspettative sia da parte agricola che industriale. Il raggiungimento dell’accordo, naturalmente, rappresenta di per sé già un successo, l’aver chiuso la commissione paritetica riportando un arrotondamento verso l’alto del prezzo delle uve a favore degli agricoltori non può che essere visto come un ulteriore elemento che impreziosisce il risultato complessivo dell’intesa”.  
   
   
AGRICOLTURA IN ABURZZO: ANCORA UN ALTRO EXPLOIT DEL NOSTRO EXPORT IL SECONDO TRIMESTRE CONFERMA GLI OTTIMI RISULTATI DEL VINO  
 
 Pescara - Anche nel secondo trimestre 2013 agricoltura e agroalimentare confermano ancora il trend positivo facendo registrare incrementi resi ancora più significativi dal difficile momento che stiamo attraversando, con le esportazioni abruzzesi diminuite di quasi 2 punti percentuali nel periodo gennaio-giugno. L´export dell´agricoltura ancora una volta va in controtendenza rispetto ai dati regionali e, aspetto non secondario, in termini percentuali ha fatto molto meglio di un settore come quello dell´abbigliamento che tradizionalmente ha sempre rappresentato una voce principale per l´economia abruzzese. Così l´assessore alle Politiche agricole Mauro Febbo che commenta i dati diffusi dall´Istat sull´export. "I prodotti dell´agricoltura hanno fatto registrare una variazione del +7% rispetto al 2012 mentre gli interscambi commerciali dei prodotti agroalimentari sono cresciuti dell´1%. Incrementi significativi si sono registrati per i prodotti di colture permanenti, olio, prodotti da forno e naturalmente il vino che resta il re indiscusso delle nostre esportazioni in tutto il mondo. Il dato diffuso dall´Istat è quanto mai eloquente: nei primi sei mesi dell’ anno i nostri vini hanno fatto registrare scambi per oltre 58 milioni di euro con una variazione del +14% rispetto all´anno passato. Questo vuol dire che i prodotti "fatti in Abruzzo" restano altamente competitivi e non solo mantengono importanti quote di mercato, sia con i partner storici sia con i Paesi emergenti, ma riescono a crescere nonostante la crisi generale conquistando nuovi spazi a livello internazionale. Andando ad analizzare i dati nazionali (con un +8,4% per l´export Italia) è possibile affermare che quella della nostra regione è una delle migliori performance visto che meglio dell´Abruzzo, nei primi sei mesi del 2013, hanno fatto solo Liguria, Emilia Romagna, Campania, Basilicata e Calabria". "Notizie molto positive - conclude Febbo - arrivano anche dalle esportazioni di altri prodotti d´eccellenza dell´agroalimentare abruzzese come l´olio, che continua a fare importanti balzi in avanti, e ha fatto registrare un incremento del 6% e la pasta che si conferma un altro prodotto altamente competitivo con un variazione significativa del +8%". Grazie a produzioni di alta qualità frutto di una tradizione millenaria, della passione e della preparazione dei nostri produttori, l´agricoltura resta un baluardo per la nostra economia e come tale va sostenuta e incentivata affinché possa dare un contributo sempre più significativo per la crescita della nostra regione".  
   
   
AVIARIA: LE MOSTRE E I MERCATI DEGLI UCCELLI DA GABBIA, VOLIERA E CANTO POTRANNO RIPRENDERE IN EMILIA-ROMAGNA, CON ESCLUSIONE DELLE ZONE DI PROTEZIONE, SORVEGLIANZA E RESTRIZIONE. EMESSA DAL PRESIDENTE ERRANI UNA NUOVA ORDINANZA  
 
Bologna – In Emilia-romagna potranno riprendere le mostre e i mercati degli uccelli da gabbia, voliera e canto, con esclusione delle zone di protezione, sorveglianza e restrizione. E’, in sintesi, quanto dispone l’ordinanza numero 185 emessa oggi dal presidente della Regione Vasco Errani, che sostituisce integralmente la 174 dello scorso 28 agosto. Una deroga, dunque, al divieto – finora in vigore – su tutto il territorio regionale di mercati, fiere e concentramenti di animali delle specie sensibili, adottata in seguito al parere espresso dal ministero della Salute e di quello del Centro di referenza per l’influenza aviaria presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie sulla possibilità di autorizzare – a determinate condizioni e per determinate specie – fiere, mostre e mercati e di movimento degli uccelli da gabbia, voliera e canto. La partecipazione a mostre e mercati è vietata a galliformi (polli, tacchini) e anseriformi (cigni, oche, anatre) anche ornamentali, ad allevatori che abbiano in allevamento uccelli da gabbia, pollame o ornamentali di queste specie, ad allevatori che posseggono allevamenti (voliere) all’aperto e a soggetti provenienti da allevamenti che si trovano nelle aree soggette a restrizione. Le zone di protezione corrispondono all’intero territorio dei Comuni di Ostellato e Portomaggiore (Fe), di Mordano (Bo) e Bagnara di Romagna (Ra), a parte del territorio del Comune di Imola (Bo) a est dalla Statale 610 e a nord della via Emilia; a parte del Comune di Massa Lombarda (Ra) a sud della Provinciale 253, e a parte di territorio del Comune di Solarolo (Ra) a nord della diramazione per Ravenna dell’A14. Le zone di sorveglianza comprendono, nel ferrarese, l’intero territorio dei Comuni di Masi Torello, Tresigallo, Migliarino, Migliaro, Comacchio, Argenta e la parte del territorio del Comune di Ferrara situata tra la Statale 15 (via Pomposa) e a est della Provinciale via Ponte Assa. Per quanto riguarda il bolognese e il ravennate, è zona di sorveglianza la parte rimanente dei Comuni di Imola (Bo), Solarolo e Massa Lombarda (Ra), e l’intero territorio dei Comuni di Castelguelfo e Medicina (Bo), Conselice, Sant’agata sul Santerno, Lugo, Cotignola, Faenza, Castelbolognese (Ra). Le zone di restrizione, indicate nella Decisione di esecuzione della Commissione europea dell’11 settembre 2013, riguardano in Emilia-romagna un’area che comprende i Comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Berra, Bertinoro, Brisighella, Casola Valsenio, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Cervia, Cesena, Cesenatico, Codigoro, Dovadola, Forlimpopoli, Forlì, Fusignano, Gambettola, Gatteo, Goro, Jolanda di Savoia, Lagosanto, Longiano, Massa Fiscaglia, Meldola, Mesola, Modigliana, Predappio, Ravenna, Riolo Terme, Russi, San Mauro Pascoli, Savignano sul Rubicone. Un’ulteriore zona di protezione, identificata dal ministero della Salute il 6 settembre in seguito all’individuazione del sesto focolaio (Bondeno), riguarda il Comune di Bondeno (a sud della Statale 496 e a ovest del Fiume Panaro) e quello di Finale Emilia (a nord della Statale 468, a est della Provinciale 9 e a ovest del fiume Panaro). Il ministero ha identificato anche un’altra zona di sorveglianza, che riguarda, per il territorio emiliano-romagnolo, la parte rimanente di Bondeno e di Finale Emilia, i Comuni di Mirabello, Sant’agostino, Cento, Crevalcore (a nord di via Provanone e a est di via Provane - Provinciale 9), Mirandola (a est delle linea ferroviaria Modena-verona), San Felice sul Panaro (a est della linea ferroviaria Modena-verona).  
   
   
LA CASTANICOLTURA EUROPEA SI RILANCIA: I 230 PARTECIPANTI AL CONVEGNO EUROPEO DI BOLOGNA SI CONFRONTANO PER SFIDARE IL MERCATO.  
 
Bologna - La castanicoltura europea sale alla ribalta nazionale a Bologna con il Iv Convegno, organizzato da Areflh, in collaborazione con Regione Emilia Romagna e Cso. Un successo straordinario di pubblico pagante con 230 delegati provenienti da sei Paesi tra cui i più rappresentati sono stati il Portogallo, la Spagna e la Francia. Luciano Trentini, Vice Presidente di Areflh e promotore ed organizzatore del Convegno spiega le ragioni del successo: “ Vi è un nuovo forte interesse su questa coltivazione in Europa sia per il mercato fresco che per la trasformazione industriale. In Europa – continua Trentini – cala la disponibilità di castagne per effetto dei problemi fitosanitari ed in particolare a causa degli attacchi di cinipide che stanno mettendo in seria difficoltà gli impianti. Abbiamo impianti ancora tradizionali, situati in aree di montagna che presentano molte difficoltà all’introduzione di tecniche avanzate di meccanizzazione delle diverse fasi di lavorazione. L’innovazione tecnologica potrebbe essere una risposta concreta per ridurre gli elevati costi di produzione del castagno in Italia, attraverso l’introduzione della raccolta meccanizzata ma anche, soprattutto di nuove tecnologie in fase di confezionamento e condizionamento in grado elevare molto gli standard qualitativi dell’offerta italiana. “L’obiettivo da perseguire – continua Trentini – è quello di garantire un sostegno, anche attraverso la Pac, alle castagne europee, incentivando la ricerca, l’innovazione e la promozione allo scopo di rendere sempre più percepibile al consumatore la differenza importante che esiste tra il prodotto importato da Cina e Corea e la Castanea sativa autoctona del territorio europeo. Le differenze sia organolettiche che gustative sono molteplici ed è molto importante che vengano riconosciute. Voglio ringraziare la Regione Emilia Romagna per la sensibilità e l’attenzione rivolta a questa coltura apparentemente marginale – abbiamo scelto l’Emilia Romagna con Areflh, come sede congressuale, proprio per favorire il contatto tra gli operatori su un tema come quello della difesa contro il Cinipide su cui il Servizio Fitosanitario della nostra Regione ha lavorato approfonditamente mettendo a punto un metodo di lotta biologica all’avanguardia in Europa.”.  
   
   
BOLZANO: DROSOFILA SUZUKII IN VITICOLTURA: LA SITUAZIONE NON È PREOCCUPANTE MA SOTTO OSSERVAZIONE  
 
Il Centro di Sperimentazione Laimburg ed il Centro di Consulenza per la fruttiviticoltura (Sbr) gestiscono assieme alla consulenza tecnica per i contadini di montagna un ampio monitoraggio della Drosofila suzukii. Finora, la situazione in viticoltura non è preoccupante, ma viene osservata attentamente. Su tutto il territorio della provincia la presenza della Drosofila suzukii viene osservata tramite 60 trappole controllate ogni settimana. Oltre a ciò quest´anno i ricercatori del Centro di Sperimentazione di Laimburg hanno esaminato 15 mila frutti diversi, tra i quali le more, i mirtilli, le fragole e le ciliegie. Nel campo della viticoltura il centro di consulenza sta monitorando 30 vigneti, sono stati analizzati 268 campioni di uva di circa 215 vigneti diversi (tra i quali 232 campioni della varietà di Schiava) per un totale di 13.400 acini di uva esaminati sotto il microscopio dagli esperti del centro di consulenza. L´analisi dei campioni in viticoltura eseguite dal centro di Consulenza offrono un quadro differenziato della situazione. Anche se la Drosofila suzukii è stata individuata in ca. 40 percento dei vigneti, il grado d´attacco ammonta a solo quattro percento: solo 4 acini su 100 analizzati sono effettivamente colpiti dall´insetto. "Stiamo seguendo lo sviluppo della situazione attentamente ed il nostro monitoraggio ferve. Saranno però decisivi i prossimi giorni e settimane" dichiara Michael Oberhuber, direttore del Centro di Sperimentazione Laimburg. Secondo le conoscenze sul parassita riportate nella letteratura specializzata, la Drosofila suzukii si moltiplica meno sull´uva rispetto ad altri frutti. Sono in corso delle sperimentazioni del Centro di Sperimentazione Laimburg in collaborazione con il centro di consulenza per ottenere dati sullo sviluppo della Drosofila sulla varietà di Schiava che aiuteranno ad analizzare la situazione. In genere, l´impatto degli insetticidi autorizzati sul parassita è limitato. Dato che i trattamenti fitosanitari fanno effetto soltanto finchè la popolazione degli insetti è bassa, gli esperti del centro di consulenza e della Laimburg seguono attentamente la proliferazione della Drosofila per poter mettere a punto prognostici precisi e dare raccomandazioni per eventuali trattamenti. I trattamenti fitosanitari devono però essere accompagnati da misure di cura dei vigneti. Hansjörg Hafner, responsabile del centro di consulenza: "Sono assolutamente necessarie delle misure d´igiene agronomica nei vigneti. Acini danneggiati devono essere rimossi dai vigneti e smaltiti. Per evitare l´attrazione della Drosofila suzukii, bisogna evitare in ogni caso di lasciare l´uva per terra nei vigneti". Gia dal 2011 la Drosofila suzukii è stata inserita tra i temi principali della ricerca presso il Centro di Sperimentazione Laimburg. Attualmente quattro ricercatrici e ricercatori lavorano a più progetti di ricerca su questo parassita proveniente dall´Asia orientale. La ricerca mira ad individuare i punti deboli della Drosofila suzukii per potere arginare la moltiplicazione dell´insetto. È riuscito l´allevamento del parassita nei laboratori del Centro Laimburg che permette di seguire la ricerca sul parassita tutto l´anno. Le ricercatrici ed i ricercatori stanno studiando la biologia dell´insetto dalla deposizione delle uova fino all´adolescenza. Oltre a ciò il monitoraggio su tutto il territorio della provincia fornisce dati importantissimi sullo sviluppo e la diffusione della Drosofila sotto le condizioni climatiche altoatesine. Altre sperimentazioni esaminano l´impatto di insetticidi contro questo parassita insidioso.  
   
   
LA CASA DI ALTI FORMAGGI APRE LE PORTE LA NUOVA PAGINA E’ ON LINE SU FACEBOOK  
 
La Casa di Alti Formaggi è sempre in continuo movimento. Da spazio fisico, che ospita diverse attività, apre ora uno spazio virtuale, che consente di rimanere sempre in contatto diretto con il pubblico dei “followers” e creare quell’aggregazione, anche virtuale, da sempre sostenuta dall’Associazione Alti Formaggi. Con l’intenzione di stimolare l’interesse delle nuove generazioni, sempre “tuned”, la pagina attivata sul più noto dei social network Facebook, permetterà di rimanere sempre connessi alle attività in corso, sempre aggiornati sugli appuntamenti de “La Casa di Alti Formaggi Show” e darà modo di trovare spunti culinari, ricette sempre nuove, oltre che rivedersi tra i partecipanti agli incontri e, così, taggarsi attraverso la galleria fotografica degli eventi. Ricco il piano editoriale elaborato dalla redazione di Alti Formaggi. Non mancheranno novità e anteprime, visibili solo on line  
   
   
LE NOVITÀ DE IL BONTÀ 2013: SHOW-COOKING PER PROFESSIONISTI E BUONGUSTAI, I GAS (GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE), L´ARTE DELLA NORCINERIA, E TANTI ALTRI EVENTI PER TUTTI I GUSTI!  
 
Dall´8 all´11 novembre alla Fiera di Cremona non solo più di 2.000 tipi di prodotti tipici da tutta Italia, ma anche un ricco programma di eventi che vedrà la presenza, tra gli altri degli show-cooking con Igino Massari e la coppia Daniele Persegani e Franca Rizzi, direttamente da Casa Alice. In questi dieci anni il Bontà ha saputo conquistare il titolo di migliore rappresentazione fieristica dell´enogastronomia tradizionale italiana, non solo grazie alle migliaia di eccellenze enogastronomiche in mostra, ma anche per il ricco programma di eventi che ogni anno fornisce ad operatori professionali e buongustai nuovi ed interessanti spunti per sviluppare il proprio lavoro e dare sempre più spazio alla cultura alimentare. Una delle grandi novità di di quest´anno è rappresentata dagli show-cooking indirizzati a chef e buongustai. Gli show-cooking rappresentano un momento di grande utilità sia per gli addetti ai lavori, che hanno la possibilità di confrontarsi con chef di fama internazionale, sia per gli appassionati di cucina, che in questi momenti possono carpire qualche piccolo segreto dei professionisti dei fornelli. Per gli chef il momento clou sarà lo show-cooking con Iginio Massari, pasticciere premiato dalla Guida del Gambero Rosso, che proporrà un appuntamento di alto profilo sulla preparazione dei dolci. Per i gourmet che desiderano scoprire trucchi e curiosità per rendere originali le proprie ricette, sarà invece la coppia esplosiva formata da Daniele Persegani e Franca Rizzi, il simpatico duo del programma Tv Casa Alice, a tenere un secondo show-cooking all´insegna del gusto e della simpatia. Ma non finisce qua: anche gli chef del territorio di Cremona, grazie alla collaborazione con Ascom, saranno disponibili a svelare i loro segreti a professionisti e buongustai in altri due appuntamenti in cui la tradizione cremonese sarà vista e rivisitata con nuove proposte. Nel corposo programma di eventi ospitati nell´ambito de il Bontà troveranno posto inoltre appuntamenti di grande interesse come il seminario Food&web, organizzato in collaborazione con Legambiente, un incontro sui Gas (Gruppi di Acquisto Solidale) per conoscere più da vicino questa realtà in crescita, e evento affascinante in cui esperti norcini mostreranno come si preparano Culatello, Fiocchetto e Spalla Cruda. Per saperne di più su questi e sui molti altri eventi è possibile vistare il sito: www.Ilbonta.it  
   
   
IL POLIEDRO DE L’ARMONIA A TAVOLA© “ALLA SCOPERTA DELLE ANTICHE CONTRADE DI MILANO” NON I SOLITI ITINERARI, NON UN’ALTRA GUIDA GASTRONOMICA. IL 25 OTTOBRE 2013 LA PRIMA SOSTA GOLOSA.  
 
A Palazzo Giureconsulti di Milano, alla presenza di giornalisti ed esperti del settore eno-gastronomico, Consulta Lombarda, Camera Confederale delle Associazioni Culturali Lombarde, e Camera di Commercio di Milano hanno presentato Il Poliedro De L’armonia A Tavola progetto speciale dell’edizione 2013 di Charta Ambrosiana. La peculiarità di Charta Ambrosiana, ideata e coordinata da Gianni Staccotti - giornalista gustonomo, storico dell’arte di convitare – è di aver scritto lo spartito di un’armonia le cui note sono i pilastri dell’eccellenza della cucina Ambrosiana. “I 32 menù, consigliati da Charta Ambrosiana ai ristoranti che aderiranno, creano accostamenti delle vivande e abbinamenti con i vini asseverati dai cuochi professionisti. Charta Ambrosiana propone una combinazione di piatti ambrosiani, non limitandosi ad indicarne uno come specialità del locale, che potrà esaltarsi nel contesto dell’armonia del Poliedro”. Ha voluto oggi sottolineare Gianni Staccotti L’edizione 2013 vede anche la collaborazione con Epam e l’importante marchio Deca, accomunato a Charta Ambrosiana nell’impegno per valorizzare la qualità: dalla scelta delle materie prime alla preparazione dei piatti, alla salvaguarda delle tradizioni che tanto rendono ricco il nostro territorio e che hanno bisogno di essere valorizzati. 32 sono anche le contrade della Milano medioevale, individuate sull’attuale tracciato urbano, in cui si snoderanno i primi itinerari turistici di Il Poliedro De L’armonia A Tavola, che rappresentano un’altra novità di questa edizione e sono abbinati ad una sosta golosa in uno dei ristoranti aderenti a Charta Ambriosiana. Itinerari ideati dalla storica Associazione meneghina Antica Credenza di Sant’ambrogio, custode delle conoscenze sul patrimonio di tradizioni, cultura ed arte ambrosiani. Notizie storiche e curiose ci aiuteranno a conoscere : "Le Antiche Contrade della Milano Medioevale", "La città entro le Mura Spagnole", "La Milano Oltre il Duemila". Il 25 Ottobre 2013 la prima sosta golosa, anteprima ad invito del Progetto, sarà ospitata dallo storico Ristorante Al tronco, Via Thaon di Ravel, e sarà il momento conviviale di conclusione del percorso ”L’antica Via Comasina nella Milano oltre il Duemila” rivolto alla Milano del futuro e presentato in conferenza stampa. L’ingresso nel progetto di Agorafutura.net, associazione che fa del turismo responsabile e sostenibile la sua missione, darà al Progetto un più ampio respiro aprendo le porte di Milano al turismo nazionale ed internazionale. Infine, la collaborazione con il Corso di Turismo Urbano Visuale dell´Università Bicocca di Milano, un sito web e mobile, nonché un’applicazione per smart phone renderanno fruibili gli itinerari turistici del Poliedro de l’Armonia a tavola prima, dopo e durante il loro svolgimento, grazie ad approfondimenti, contenuti audio e video , prolungando così la durata dell’evento al di là del suo reale svolgimento  
   
   
SOCIETA’ AGRICOLA TREVI “IL FRANTOIO”. DOP UMBRIA, FRUTTATO E DELICATO NEL PICCOLO FORMATO DA 250 ML OLIO FLAMINIO: IL BELLO DELL’UMBRIA RACCHIUSO IN UN SAPORE  
 
La Società Agricola Trevi “Il Frantoio”, composta da 59 soci olivicoltori, nasce negli anni sessanta a Trevi, Umbria, terra votata storicamente alla coltivazione degli olivi. Fin dall’inizio ha operato nel campo dell’agroalimentare tradizionale, distinguendosi per il suo impegno e la sua serietà, come frantoio produttore di olio extravergine di oliva di altissima qualità e come azienda specializzata nella costante ricerca di prodotti tipici umbri più pregiati. Gli oliveti dei soci si estendono nei comuni di Trevi, Foligno e Campello sul Clitunno, nel cuore della zona Dop Umbria Colli Assisi Spoleto, per una superficie di circa 250 ettari. Le piante nascono in un terreno molto roccioso e povero di humus, di origine calcareo, ad un’altitudine compresa tra i 300 e i 600 metri sul livello del mare, dal clima “secco” e freddo che non permette la riproduzione della “mosca olearea”. Le cultivar di questi uliveti sono: Moraiolo (80%), Frantoio (15%) e Leccino (5%). Dal 1985 l’azienda di Trevi si sviluppa ulteriormente e nel 1992 crea la linea Flaminio, selezione dei più apprezzati prodotti agroalimentari tipici dell’Umbria e della nostra penisola; prodotti riservati alle migliori gastronomie, wine bar, enoteche e all’alta ristorazione. L’olio, la pasta, i legumi e l’aceto sono i quattro ingredienti principali della cucina italiana che compongono la linea Flaminio; linea prodotta secondo rigidi standard qualitativi e che si distingue per il gusto e i suoi profumi, ma anche per la ricercatezza del packaging e per la passione con cui viene realizzata. Il nome “Flaminio” è stato scelto in onore alla via Flaminia, via consolare dell’antica Roma e nei cui pressi sorge la Società Agricola Trevi “Il Frantoio”. Fin dal 1300 d.C., proprio grazie a quest’antica via di comunicazione, l’olio di Trevi veniva trasportato in grandi quantità alla corte papale. I valori che contraddistinguono la linea sono qualità, trasparenza e serietà. Flaminio unisce antichi sapori e innovazione, rappresentando così lo stile di vita di chi pone un’alimentazione sana e genuina al primo posto nella sua scala di valori. La qualità di questa azienda è certificata e dimostrata; infatti nel 1994 la Società Agricola Trevi “Il Frantoio” riceve, come primo frantoio al mondo, la Certificazione di Qualità Uni En Iso 9002, rinnovata ed adeguata fino all’attuale Uni En Iso 9001: 2008. Riceve inoltre per prima in Umbria, nella stagione olearia 1998-1999, il Certificato di Conformità della Dop Umbria Colli Assisi Spoleto. Ha aderito, dalla stagione 2006-2007, al sistema di rintracciabilità di filiera dell’Unione Nazionale Produttori Olivicoli (Unaprol), ottenendo la Certificazione di Rintracciabilità Uni En Iso 22005: 08. Oggi è la prima, per quantità, a produrre olio extravergine di oliva con Sistema di Rintracciabilità. La Società Agricola Trevi “Il Frantoio” ha ottenuto nel 2007 la Certificazione di Processo Produttivo Brc, ovvero il rigido standard di qualità inglese richiestissimo in tutto il mondo. L’azienda, sempre attenta alla natura e all’ambiente, dal 2009 si è dotata del primo impianto fotovoltaico in Umbria e il più grande in Italia per la produzione di olio extravergine di oliva. Vengono utilizzati 90 kw di pannelli al silicio policristallino che sono in grado di provvedere totalmente all’intero fabbisogno elettrico del ciclo di produzione. Nel 2011 è entrato in funzione il nuovo frantoio, il primo e più complesso sistema in Italia di gestione automatizzata dell’intero processo produttivo con un sistema di monitoraggio 24 ore su 24. Le cui caratteristiche sono le seguenti: frantumatore a taglio che evita il riscaldamento delle paste lavorative, vasche di gramolazione a temperatura controllata ed interamente chiuse che impediscono gli scambi con l’ossigeno dell’ambiente, decanter di ultima generazione per ridurre al minimo il fenomeno di washing out e la conseguente perdita degli antiossidanti naturali, separatori centrifughi dotati di dispositivo con funzione di scambio termico per impedire il riscaldamento dell’olio, monitoraggio in tempo reale di tutte le fasi tramite termo-sonde che garantiscono continuamente l’estrazione a freddo fissata a 21°. Da Flaminio: tris d’assi nel piccolo formato da 250 ml Le tre diverse selezioni di Olio Flaminio della Società Agricola Trevi “Il Frantoio”, ovvero Olio Flaminio Dop Umbria, Olio Flaminio Fruttato e Olio Flaminio Delicato sono disponibili anche nel piccolo formato da 250 ml. Le tre bottiglie, che possono essere acquistate singolarmente o in abbinamento, rappresentano prima di tutto, un originale e gustoso cadeau da regalare ad amici o parenti durante le festività o le ricorrenze oppure un simpatico omaggio da portare con sé in occasione di pranzi o cene a casa altrui. Inoltre, durante la stagione estiva, capita spesso di fare dei picnic all’aria aperta in un bel prato o di organizzare grigliate con amici e anche in queste occasioni il formato da 250 ml di Olio Flaminio, nelle tre versioni, risulta essere un utile e pratico alleato perché facilmente trasportabile. Grazie al pratico formato da 250 ml, le bottiglie di Flaminio possono essere facilmente utilizzabili a tavola e si vedono spesso sulle tavole di rinomati ristoranti che apprezzano la qualità di questo particolare olio umbro  
   
   
SALUMIFICIO VILLANI SPA: UNGHERESE: LO STORICO SALAME SODDISFA IL GUSTO DEL CONSUMATORE  
 
Introdotto nel territorio lombardo-veneto durante la dominazione austroungarica, il salame ungherese, fiore all’occhiello della salumeria magiara, non ha mai cessato di affascinare il consumatore di ogni età, trovando nei bambini, come nelle casalinghe, i più entusiasti estimatori: il panino, la piadina o le crescentine farcite, con le invitanti fette dell’ungherese hanno sempre attirato l’interesse dei più voraci appetiti. La collaudata esperienza dell’arte salumaria dell’azienda Villani ha cercato di affinare giorno dopo giorno questo prodotto, allo scopo di rispondere alle esigenze del consumatore moderno, in perfetta sintonia con i dettami della secolare cultura che lo ha plasmato. In linea con la più autentica tradizione dell’ungherese, si affaccia alla ribalta delle eccellenze gastronomiche del Bel Paese un prodotto realizzato dagli abili maestri insaccatori del Salumificio Villani di Castelnuovo Rangone (Mo), da sempre gelosi custodi dei segreti della loro nobile professione e interpreti attenti del cambiamento dei gusti alimentari. Si tratta di un salame che mantiene le sue apprezzate caratteristiche, dovute agli inconfondibili aromi della paprika e dell’affumicatura, rimodulate però nella loro intensità, al fine di soddisfare le richieste dei buongustai e di chi desidera assaggiare un armonioso mix di sapori non aggressivi. L’ungherese Villani viene realizzato con l’impiego prioritario di pregiate carni italiane selezionate, grazie a un percorso che attraversa tutte le fasi di lavorazione, sotto l’attento controllo degli esperti maestri salumai, e si avvale della più aggiornata tecnologia (importantissima ad esempio quella che regola la generazione e il controllo delle temperature). Il tocco di grazia finale è la stagionatura minima di 100 giorni, dopodiché questo miracolo del gusto è pronto per deliziare i palati più esigenti. Un salame ungherese sopraffino, dall’invidiabile “grana” finissima, che pone a fianco dell’indiscussa qualità della materia prima l’assenza di glutine. A completare i plus di questo insaccato è la perfetta “texture”, ossia una consistenza ideale, che dona al prodotto perfetta morbidezza, garantendo un taglio perfetto delle fette, “a becco di clarino”. Ma a farne un prodotto di eccellenza unico sono i segreti della casa, in particolare la leggerissima affumicatura naturale, ottenuta grazie all’utilizzo di legno di faggio e un pout-pourri di aromi tra cui rosa canina, ginepro, bucce d’arancia essiccate e altre fragranze. Un autentico capolavoro che scaturisce da preziose vetuste ricette che il salumificio Villani gelosamente custodisce e che consentono di ottenere un prodotto finale di altissimo livello, dal gusto suadente e raffinato, dall’aspetto estremamente invitante, pratico al taglio e alla conservazione, fruibile nelle preparazioni più disparate. Distribuito nei migliori supermercati e salumerie tradizionali, nelle varianti “Ungherese” ed “Ungherese Riserva” (che vanta una macinatura più raffinata e una più lunga stagionatura), è disponibile anche nella versione “Gustonetto”, più piccolo rispetto al formato classico e più facile da trasportare e conservare  
   
   
T´A SENTIMENTO ITALIANO: GUSTO E BENESSERE CON LE NUOVE CREAZIONI AI CEREALI  
 
I cereali forniscono la maggior parte dell´energia nutritiva di cui abbiamo bisogno e sono importanti fonti di proteine. E´ per questo che T´a Sentimento Italiano, l´azienda dolciaria dei fratelli Alemagna che produce oltre 300 referenze esportate in tutto il mondo, propone da oggi anche alcun prodotti a base di questo importante alimento. Ecco quindi le creazioni dei maestri pasticceri T´a per la prima colazione o la pausa tè come i Biscotti ai cereali, e quelli adatti ad uno snack sano e goloso come i Dragèe e le Tavolette di cioccolato pensati per chi ama il gusto, ma preferisce un´alimentazione meno calorica. T´a Sentimento Italiano punta da sempre sull´artigianalità della lavorazione e sulla qualità degli ingredienti. Anche nelle creazioni ai cereali, quindi, vengono utilizzati solo burro nazionale di montagna, farine selezionate e cacao Grand Cru di prima qualità. Le Referenze Ai Cereali I Sacchetti Di Biscotti 15 tipi di biscotti in confezioni da 180 gr. (5,50 €) tra cui: Biscotto con farina di mais Biscotto con farina di riso Biscotto ai cereali I Dragèes Confezioni richiudibili "a cubo" da 120 gr. (6,90 €) Riso soffiato ricoperto di cioccolato al latte (venezuelano 40%) Croco rice ricoperto di cioccolato al latte (venezuelano 40%) Orzo ricoperto di cioccolato fondente (venezuelano 66%) La Tavoletta 13 tavolette nel caratteristico formato 8 x 8 cm per 50 gr. Di peso (3,50 €) tra cui : Cereali e cioccolato al latte 36%  
   
   
TRE BICCHIERI® 2014 AL TREBBIANO D’ABRUZZO C’INCANTA 2010 DI CANTINA TOLLO  
 
Il prestigioso riconoscimento della Guida Vini d’Italia 2014 del Gambero Rosso è stato assegnato ad un vino bianco abruzzese che racchiude la storia di Cantina Tollo all’insegna di tradizione e modernità Dopo il premio dello scorso anno al Montepulciano d’Abruzzo Cagiòlo 2009 Riserva, Cantina Tollo fa il bis con i Tre Bicchieri della Guida Vini d’Italia 2014 del Gambero Rosso attribuiti ad un vino unico per qualità e innovazione: il Trebbiano d’Abruzzo Dop C’incanta. Nato in occasione dei 50 anni dalla fondazione di Cantina Tollo, l’etichetta ha rivestito storiche bottiglie della cantina a partire dal 1968 e riporta una scena della festa dei “focanoi”, che nella tradizione suggellava la fine della vendemmia. Tradizione e modernità si incontrano nella sperimentazione del Trebbiano d’Abruzzo C’incanta, un vino bianco a fermentazione spontanea, come accadeva negli anni Sessanta, che incontra i gusti moderni improntati alla naturalità e al sapore autentico. In concreto, dai vigneti trentennali di Tollo, le uve 100% Trebbiano sono lasciate macerare insieme alle bucce e in seguito pressate per ultimare lentamente la fermentazione alcolica. Dopo 18 mesi di affinamento in vasche di cemento, il vino è imbottigliato senza alcuna filtrazione o trattamento di stabilizzazione. La qualità della materia prima è decisiva per un vino ricco di profumi e per nulla appiattito nelle sfumature di gusto. Non solo, se si aggiunge la novità di un vino bianco abruzzese segnalato fra i migliori vini italiani, è facile comprendere la soddisfazione di Tonino Verna, Presidente di Cantina Tollo: “Siamo orgogliosi di questo riconoscimento, che premia il nostro impegno sul territorio per garantire produzioni enoviticole di qualità tutelando e valorizzando il lavoro dei soci. Per il secondo anno consecutivo Cantina Tollo è presente con un Tre Bicchieri nella Guida ai Vini d’Italia del Gambero Rosso – conclude Verna – Questo successo testimonia la serietà con cui operiamo ed è per noi un incentivo a proseguire sulla strada dell’eccellenza, nel solco di una tradizione che ci ha reso portavoce dell’eccellenza abruzzese”. Il Trebbiano d’Abruzzo si conferma, quindi, come un vitigno di grande spessore e generosità, che quando è coltivato con cura e selezione riesce ad esprimere grandissimi vini  
   
   
BERSI SERLINI AL FESTIVAL DI FRANCIACORTA: UN PIC NIC TRA I VIGNETI DELLA CANTINA PIÙ ANTICA  
 
Bersi Serlini, www.Bersiserlini.it, dà il benvenuto all’autunno e al Festival di Franciacorta (28 - 29 settembre) con un weekend di eventi studiati per deliziare tutti i wine lovers! All’interno della splendida cornice della sua tenuta, Bersi Serlini organizza un esclusivo Pic Nic tra i Vigneti. Si tratta di una degustazione insolita e divertente per brindare con gli amici all’ombra dei filari o per concedersi un momento di puro relax in coppia! Al pic nic ci pensa Bersi Serlini che fornisce agli ospiti dei ricchi cestini con ricercati assaggi gastronomici da abbinare alla degustazione del Franciacorta Brut Cuvèe 4 Millesimato 2008, fiore all´occhiello della sua cantina: uve Chardonnay 100%, provenienti dai 4 vigneti migliori e più vecchi. Questo vino, dal perlage straordinariamente fine, persistente e continuo e dai profumi speziati di grande intensità e finezza, conquisterà i palati più esigenti. Ma non finisce qua! “Girovagando” fra i Vigneti di Bersi Serlini è la seconda iniziativa per scoprire le migliori annate dei Franciacorta Bersi Serlini con postazioni di degustazione negli storici capanni di caccia della proprietà, ora dismessi e trasformati in oasi di riposo. E’ un’esperienza multisensoriale da vivere tra i profumi e i colori delle colline della Franciacorta. Per chi ama invece le degustazioni più classiche Bersi Serlini accompagna nelle sue cantine e nella sua tenuta per far assaporare la splendida cornice e soddisfare tutte le curiosità. Bersi Serlini sottolinea, con questi eventi, il profondo attaccamento alla sua terra e il desiderio di regalare un assaggio dei sapori della tradizione durante l’atteso Festival di Franciacorta. L’appuntamento con il fascino e i sapori della Franciacorta è per sabato 28 e domenica 29 settembre a partire dalle ore 12.00 presso la tenuta Bersi Serlini. Il costo del cestino per due persone è di € 45,00. E’ consigliata la prenotazione. Per ulteriori informazioni e prenotazioni: Bersi Serlini Franciacorta Via Cereto, 7 25050 - Provaglio d´Iseo (Bs) Tel. +39 030 9823338 info@bersiserlini.It  
   
   
TARTUFILE 2013: L’APPUNTAMENTO CLASSICO DELLA STAGIONE AUTUNNALE: LA MOSTRA NAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO DI SAN MINIATO (GIUNTA QUEST’ANNO ALLA SUA 43^ EDIZIONE) SI VALORIZZA ULTERIORMENTE GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE CON FATTORIA DIANELLA E ALL’EVENTO “TARTUFILE”.  
 
Tartufile è una serata d’eccezione che, con sensibilità, riesce a coniugare la prelibatezza dei gusti toscani ad un momento di pura solidarietà L’appuntamento è per venerdì 8 novembre a Villa Dianella. La serata si aprirà con la consueta asta di tartufo bianco il cui ricavato andrà a File (Fondazione Italiana di Leniterapia) per snodarsi poi negli spazi delle antiche cantine della Villa e gustare menù creati ad hoc da chef stellati abbinati ai vini di Fattoria Dianella Chi Mostra Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato Tartufile Cosa Mostra Mercato di tartufi e delle eccellenze agroalimentari toscane. Aperta al pubblico. Ingresso gratuito Asta di tartufo bianco di San Miniato a sfondo benefico. Aperta al pubblico. Su invito Quando 9/10 + 16/17 + 23/24 novembre 2013 venerdì 8 novembre 2013 Dove San Miniato (Pisa) Villa Dianella, Vinci (Firenze) Per Info www.Sanminiatopromozione.it/ segreteria@sanminiatopromozione.It Tel. 057142745 www.Villadianella.it, info@villadianella.It Tel. 0571/508.166