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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Maggio 2014
TESTARE IL CIBO PRIMA DI MANGIARLO  
 

Benché ormai ovunque nel mondo la globalizzazione permetta di reperire gli alimenti nel supermercato più vicino, questa comodità ha un grave difetto: diventa sempre più difficile garantire la sicurezza alimentare prima che il cibo finisca nei nostri piatti. Foodsniffer - un dispositivo per testare gli alimenti, da integrare direttamente nei nostri smartphone, potrebbe essere la soluzione. I cittadini europei sono sempre più preoccupati della sicurezza alimentare. E chi può biasimarli? Nonostante le norme e i metodi di controllo accurati, l´Europa ha dovuto affrontare molteplici crisi alimentari nel corso degli anni. La ragione principale è ben nota: le tecnologie di analisi alimentari attuali sono costose e legate al laboratorio, il che significa che solo una piccolissima parte del cibo arriva sugli scaffali europei - poco più dell´1% - dopo essere stata prima testata. Il problema è ancora più evidente con i prodotti alimentari provenienti dall´estero. Secondo la Fao, la sorveglianza è debole o inesistente nella maggior parte dei paesi produttori di alimenti. Il progetto Foodsniffer ("Food Safety at the point-of-Need via monolithic spectroscopic chip identiFying harmFul substances in frEsh pRoduce") nasce da una doppia constatazione. La prima è che rispondere alle preoccupazioni alimentari richiede un nuovo dispositivo che dovrebbe essere sia diffuso, sia conveniente. La seconda è che l´ultima tendenza high tech - sensori integrati negli smartphone - offre un´opportunità unica per prendere due piccioni con una fava. Con la sua nuova tecnologia il progetto mira ad acquisire i dati necessari per invertire definitivamente la tendenza negativa nella sicurezza alimentare ovunque, in qualsiasi momento e da chiunque, inoltre con grande precisione, rapidamente e a basso costo. Il progetto da 4 milioni di euro che riunisce 10 partner europei, tra cui quattro Pmi, comprende ricercatori di varie discipline e partner importanti del settore industriale. Ioannis Raptis ed Eric Smith, che sono, rispettivamente, coordinatore del progetto e leader di valorizzazione, ci hanno spiegato come funziona il loro sistema controllato via smartphone e come il consorzio intende rivoluzionare i modo in cui vengono effettuati i test di sicurezza alimentare. Quali sono i principali obiettivi del progetto? La tecnologia Foodniffer è un grande passo in avanti in quanto ci permetterebbe, per la prima volta, di ottenere una sorveglianza alimentare affidabile a partire dalla fonte di produzione, dalla sicurezza dell´acqua di irrigazione all´utilizzo di pesticidi. Questo significa che saremo in grado di risolvere il problema dove ha origine: alla fonte o nella catena di distribuzione. L´applicazione per smartphone che stiamo sviluppando - che tutti saranno in grado di utilizzare - non solo rileva le sostanze nocive negli alimenti, ma trasmette questi risultati dal posto di prova analitica al cloud internet, insieme ai metadati (identità dell´utente, l´ora e la data, il luogo e la natura del campione). Sarà inoltre possibile confrontare i risultati disponibili nel database e immediatamente creare o aggiornare grafici/mappe, che sarebbero utili per il produttore, il commerciante, il rivenditore o il consumatore. Cosa c´è di nuovo o innovativo nell´approccio del progetto alla sicurezza alimentare? Il consorzio Foodsniffer sta sviluppando una soluzione per l´analisi molecolare di qualità fuori dal laboratorio, che può essere fatta durante l´intera catena alimentare da chiunque, in qualsiasi momento e per diversi agenti inquinanti. Il sistema si basa su una soluzione facile da usare, solida ed economica per la rivelazione di sostanze nocive come pesticidi, micotossine e allergeni, per esempio su un campione prelevato da un barattolo di alimenti per bambini prima di consumarlo. Ciò è in contrasto con le attuali prassi di laboratorio, che richiedono la consegna di campioni da sedi remote e ritardano nel fornire risultati. Con la soluzione Foodsniffer le decisioni e le scelte operative in tempo reale possono essere guidate dai risultati analitici, in un modo completamente diverso da quello attuale. Come funzionerà esattamente? Il cuore della soluzione prevista è una piattaforma optoelettronica in silicio che integra tutti i componenti essenziali di un biosensore ottico, vale a dire le sorgenti luminose, gli elementi di rilevamento e i rivelatori, su un unico chip di qualche decina di mm2. Questo chip è fabbricato utilizzando tecnologie di silicio standard, il che lo rende ideale per la produzione di massa a basso costo. Grazie al suo design innovativo, questa piattaforma optoelettronica è capace di analizzare diversi campioni simultaneamente e in tempo reale. La precedente ricerca era affidabile per il tuo lavoro? Nelle fasi iniziali dello sviluppo e nel corso del progetto Pythia, finanziato dall´Ue, la piattaforma optoelettronica è stata testata per la rilevazione di biomarcatori correlati alla salute. Questi risultati hanno dimostrato la capacità di analisi e i vantaggi della piattaforma, e ci hanno spinto a esplorare il suo potenziale nel settore della sicurezza alimentare, che ha un grande impatto non solo sulla salute pubblica e sulla qualità della vita, ma anche sull´industria alimentare stessa. Il mercato dei biosensori per applicazioni nell´industria alimentare è complementare a quello sanitario, con ulteriori vantaggi per gli sviluppatori e opportunità per la commercializzazione di una barriera sottoposta a minori ostacoli normativi. Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate e come sono state risolte? Le sfide affrontate sono principalmente di natura tecnologica. Foodsniffer sta tentando di raggiungere il massimo livello di integrazione su chip, aggiungendo un analizzatore di spettro alla piattaforma optoelettronica, che farebbe del nostro dispositivo il primo circuito spettroscopico completamente in silicio. Per quanto ne sappiamo, questo non è mai stato tentato prima e abbiamo dovuto basarci su approcci radicali di ingegneria fotonica. Da un punto di vista biochimico, abbiamo bisogno di sviluppare analisi specifiche che possono funzionare sul nostro microprocessore, il che fornirebbe una sensibilità di rilevazione superiore ai livelli massimi autorizzati dall´Ue per ogni contaminante. Inoltre, è necessario garantire che la preparazione del campione per l´applicazione sia il più semplice e di basso costo possibile, in modo che il sistema Foodsniffer possa essere utilizzato diffusamente e facilmente. In aggiunta a queste sfide tecnologiche, la soluzione Foodsniffer dovrebbe essere in grado di competere con i metodi analitici attualmente utilizzati. Deve dimostrarsi paragonabile alle analisi di laboratorio in termini di sensibilità e affidabilità. Quali saranno i prossimi passi del progetto? Nell´ultimo periodo abbiamo ottenuto dei risultati preliminari promettenti per quanto riguarda la rilevazione di alcuni allergeni utilizzando una versione intermedia del chip. Foodsniffer sta ora lavorando allo sviluppo di chip di rilevamento proof-of-concept e alla loro valutazione con i saggi disponibili su micotossine e pesticidi, insieme a un confronto con i metodi standard. Inoltre, è stato sviluppato un prototipo di apparecchio di misura da banco che sarà utilizzato nella valutazione preliminare della prestazione analitica del sistema Foodsniffer. Si tratta di una fase preliminare verso lo sviluppo del sistema portatile per il controllo e la lettura della risposta del chip. Questa tecnologia come potrebbe aiutare i cittadini dell´Ue? La rivoluzione industriale e il nostro stile di vita moderno hanno cambiato la nostra percezione del cibo. Le generazioni precedenti acquistavano un prodotto alimentare basandosi sul rapporto di fiducia di lunga data con il produttore, ma questo non è più il caso. La complessità e la diffusione geografica della catena di approvvigionamento alimentare moderna possono nascondere pericoli ben maggiori di quanto immaginiamo, e la facilità di distribuzione di grandi quantità di alimenti potenzialmente pericolosi in molti paesi e in breve tempo, possono avere un effetto valanga in tutto il mondo e rendono la rintracciabilità del prodotto sospetto difficile. Auspichiamo che Foodsniffer possa apportare un cambiamento nel modo in cui ci avviciniamo al cibo, consentendo di identificare i potenziali pericoli lungo tutta la catena di approvvigionamento alimentare. È importante sottolineare che diverse infezioni umane sono di origine alimentare. La ricerca medica all´avanguardia sta ora mostrando che le infezioni di breve durata non sono innocui. Infatti, essi possono spesso causare danni permanenti alla fisiologia di persone altrimenti sane, con un costo incalcolabile - sia finanziariamente che in termini di qualità della vita - derivante dalle malattie croniche, come ad esempio i disturbi del sistema immunitario. Quando dovrebbe essere commercializzata la tecnologia Foodsniffer? Dovrebbe essere disponibile entro i tre anni successivi al completamento del progetto. Tuttavia, lo sviluppo della tecnologia e del sistema rappresentano solo l´inizio del processo. La commercializzazione richiede una convalida, che potrebbe richiedere ancora più tempo. Per maggiori informazioni, visitare: Foodsniffer http://www.Foodsniffer.eu Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/104782_it.html

 

 
   
   
SOTTOSEGRETARIO EXPO: GOVERNO VERSI CONTRIBUTI PER PROVINCIA DI MILANO  
 
Milano - "Regione Lombardia ha votato a favore del Bilancio 2013 di Expo 2015, ma ha ottenuto che, entro 30 giorni, si convochi un´assemblea straordinaria degli azionisti, per definire il versamento dei contributi mancanti". Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega all´Expo e all´internazionalizzazione delle imprese al termine della riunione dei soci di Expo 2015, in cui è stato affrontato anche il tema della situazione attuale dei versamenti dei soci Expo. "Il Governo - ha sottolineato - ha annunciato che avrebbe versato i contributi per la Provincia di Milano: non l´ha fatto, lo deve fare. Altrimenti Regione Lombardia si muoverà, per tutelare la propria partecipazione nella società Expo e, quindi, i cittadini lombardi". "Apprezziamo il lavoro fatto dal commissario unico di Expo 2015 - ha concluso il sottosegretario -, ma ora serve che tutti facciano la loro parte, come Regione Lombardia ha sempre fatto".  
   
   
AGROALIMENTARE: ENEA PRESENTA CENTRO SERVIZI AVANZATI PER L’AGROINDUSTRIA E PROGETTO EUROPEO SINERGIA PER MIGLIORAMENTO EFFICIENZA ENERGETICA DELLE PMI DEL SETTORE AL CIBUS DI PARMA  
 
Le attività del Centro Servizi Avanzati per l’Agroindustria (Csagri) dell’Enea sono state presentate oggi a Cibus, il Salone internazionale dell’Alimentazione in svolgimento a Parma. La presentazione è avvenuta nel corso del convegno “Progetto Horizon 2020 Action”. Il Centro Servizi Avanzati per l’Agroindustria rappresenta uno strumento per favorire l’innovazione e fornire servizi avanzati per il settore agroalimentare attraverso un nuovo modello di collaborazione tra ricerca scientifica pubblica e sistema produttivo, nell’ottica di aumentare la competitività dell’industria alimentare italiana. Inoltre, nell’ambito del convegno “Tecnologie energetiche innovative: opportunità e benefici per le piccole e medie imprese agro-alimentari”, è stato presentato il progetto europeo Sinergia, coordinato dall’Enea. Obiettivo del progetto è il miglioramento dell’efficienza energetica delle Pmi agroalimentari dell’area Mediterranea attraverso il trasferimento di modelli innovativi che consentano di ridurre i consumi energetici.  
   
   
AGRICOLTURA IN ABRUZZO: APPROVATO BANDO PER 3 MLN DI EURO  
 
Pescara - E´ stato approvato il Bando per l´attuazione della misura 321 ? Azione A "Servizi essenziali per l´economia e la popolazione rurale" del Programma di Sviluppo Rurale che prevede una disponibilità finanziaria iniziale di 3 milioni di euro; altre risorse si renderanno disponibili derivanti delle economie che matureranno sui precedenti bandi. In particolare gli interventi previsti da questa Misura del Psr sono rivolte alle fasce più deboli della popolazione. Gli obiettivi specifici da perseguire sono il miglioramento dei sistemi di piccolo trasporto locale; l´attivazione di servizi essenziali di assistenza alle persone; la realizzazione di servizi di accoglienza per gli anziani e per l´infanzia e di interventi per la costruzione di impianti pubblici destinati alla produzione di energie da fonti rinnovabili. Il sostegno è concesso per l´avviamento di servizi essenziali per l´economia e le popolazioni residenti nelle zone rurali abruzzesi, con riferimento ad uno o più villaggi o borghi rurali, mediante il finanziamento di strutture, attrezzature, macchine, impianti. Le dotazioni strutturali devono riguardare prioritariamente i servizi primari quali, ad esempio, l´assistenza socio-sanitaria domiciliare integrata, con particolare attenzione agli anziani ed ai portatori di handicap e l´assistenza ai giovani per l´accesso e la fruizione dei servizi scolastici e formativi. Gli interventi previsti dal Bando possono essere realizzati nelle Macroaree C "Aree rurali intermedie (Collina interna)" e D "Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo (Aree montane)" e possono presentare domanda di aiuto per beneficiare dei contributi i Comuni e gli Enti Pubblici.  
   
   
BATTERI NEL FRIGORIFERO: UNA RICERCA E DIECI CONSIGLI PER L’IGIENE QUOTIDIANA DELL’ELETTRODOMESTICO CUI NESSUNO PUÒ FARE A MENO  
 
C’è chi ancora pensa che il freddo dei nostri frigoriferi elimini o abbatta drasticamente i batteri, ma in realtà come evidenziato da una serie di studi è un ricettacolo di batteri. Anche una ricerca della Facoltà di Veterinaria di Padova pubblicata su Food Control, ha ribadito, dati alla mano, questa dura realtà. La parte più sporca del frigo è risultata, com’era prevedibile, il pianale di fondo dove è stato scoperto, in alcuni casi, finanche il bacillo della Salmonella. Lo studio, effettuato sulla base delle analisi provenienti dai campioni prelevati da 293 frigoriferi appartenenti a studenti o lavoratori residenti nel campus di Agripolis a Legnaro, nel padovano, ha avuto una durata di dieci mesi. A ogni partecipante è stato fornito un kit di prelievo con due spugnette imbevute di soluzione fisiologica sterile con le quali ´detergere´ il pianale di fondo e una delle pareti verticali dell´elettrodomestico, fino a mezza altezza. Nonostante l´operazione di ´pulizia´, negli apparecchi sono stati riscontrati, oltre a varie muffe (nel 15% dei casi), diversi batteri. Alcuni innocui, come lo Pseudomonas, (22%) che prolifera al freddo, o lo Pseudomonas fluorescens, chiamato così perché produce un pigmento fluorescente (quello delle "mozzarelle blu" per intederci), la fluoresceina. Ma sono stati rilevati anche altri microrganismi, questa volta patogeni: in otto casi la Salmonella (1,4% dei campioni) e anche i più pericolosi Bacillus cereus (5,6%) o gli stafilococchi coagulasi positivi (4%), che con il tempo si insediano nei cibi mal conservati e possono provocare intossicazioni alimentari. La carica batterica tende a concentrarsi soprattutto sul piano di fondo del frigo (61%), piuttosto che sulle pareti (39%), anche a causa di frutta e verdura o altri alimenti freschi che vengono lì depositati o dei liquidi che tendono a colare dai ripiani superiori. Nessuna traccia di Listeria monocytogenes e Yersinia enterocolitica, due batteri molto rischiosi, che proliferano alle basse temperature. Per curare l’igiene del nostro frigorifero, Giovanni D´agata, presidente dello“Sportello dei Diritti” ricorda dieci semplici regole consigliate dal nostro Ministero della Salute: 1. Mantenere la temperatura interna sempre intorno ai 4-5 °C e collocare il frigorifero lontano da fonti di calore. Aprirlo solo al bisogno e richiuderlo in breve tempo; 2. Ogni zona del frigo ha una temperatura diversa: il punto più freddo è la mensola più bassa, subito al di sopra del cassetto per le verdure (circa 2 °C), mentre la parte meno fredda è lo sportello. Tenerne conto quando si posiziona il cibo; 3. Ciascun alimento ha la sua temperatura di conservazione: carne e pesce vanno posti nel comparto più in basso e consumati entro 24 ore, o due giorni in caso di pollo o tacchino. Nel cassetto in basso si conservano verdure e frutta. Nella parte centrale del frigo si dispongono invece uova, latticini, dolci a base di creme e panna e alimenti da conservare in frigorifero "dopo l´apertura". Le mensole all´interno della porta sono i punti più caldi del frigorifero, ideali per le bevande; 4. Non conservare gli alimenti oltre la data di scadenza; 5. Non tutti i cibi vanno refrigerati e anzi potrebbero danneggiarsi al freddo: per esempio la frutta esotica, gli agrumi (diventano amari), pomodori, fagiolini, cetrioli, zucchine e pane; 6. Non riporre mai in frigorifero alimenti bollenti o caldi per evitare condense e bruschi innalzamenti di temperatura del ripiano; 7. Separare gli alimenti crudi da quelli cotti: i batteri presenti nei primi potrebbero trasmettersi al cibo già cotto dando vita alla cosiddetta cross-contaminazione; 8. Utilizzare recipienti puliti e chiusi: meglio ancora nelle confezioni originali, perché queste riportano la scadenza e indicazioni di conservazione. I cibi preparati in casa devono essere riparati con un coperchio; 9. Pulire regolarmente il frigorifero con acqua e bicarbonato o aceto, o con prodotti specifici, evitando gli accumuli di ghiaccio sulle pareti; 10. No alle provviste troppo abbondanti: il frigo non va sovraccaricato. È buona norma, inoltre, riporre gli alimenti acquistati di recente sotto o dietro quelli già presenti.  
   
   
NEL MODENESE: RISORSE DEL PSR PER LE AZIENDE AGRICOLE COLPITE. UNA POSSIBILITÀ CHE SI AFFIANCA A QUELLA DEL DL ALLUVIONE  
 
Bologna - Risorse del Programma regionale di sviluppo rurale a favore delle aziende agricole del modenese colpite dal tornado del 30 aprile scorso. L’annuncio arriva dall’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni. “Ci stiamo attivando per intervenire con un bando simile a quello già emanato per la tromba d’aria che ha colpito il bolognese e il modenese nel maggio 2013 – spiega Rabboni – utilizzando precedenti economie sulla misure 126 del Psr 2007-2013. Si tratta di una possibilità concreta che si affianca a quella di utilizzare le risorse del decreto legge Alluvione approvato dal Governo lo scorso 18 aprile che stanzia 210 milioni di euro per la bassa modenese colpita dall’esondazione del fiume Secchia del gennaio scorso. E’ una decisione che prenderemo non appena avremo chiarito cosa prevede il decreto stesso per quanto riguarda i Comuni colpiti dal tornado.” Il bando del Psr permetterà di stanziare contributi dell’80% a favore delle imprese agricole colpite dal tornado nei comuni di Nonantola, San Cesario e Castelfranco, e comunque negli ambiti territoriali in fase di accertamento, per il ripristino delle strutture aziendali distrutte o danneggiate, compresi gli impianti frutticoli e i vigneti, l’acquisto di macchinari e attrezzature, di scorte vive o morte e di impianti antigrandine e di irrigazione danneggiati. “Il nostro impegno - spiega Rabboni - è intervenire laddove si siano verificati eventi catastrofici, come appunto il tornado del modenese, per i quali non è prevista l’obbligatorietà di assicurare le produzioni e le strutture per accedere agli aiuti del Fondo di Solidarietà Nazionale. I regolamenti nazionali ed europei non ci danno invece la possibilità di prevedere misure compensative a fronte di avversità atmosferiche come pioggia e grandine, proprio perché rispetto a queste è possibile assicurare le produzioni”. E’ invece estesa tutte le aziende colpite dall’ondata di maltempo dei giorni scorsi la possibilità di usufruire degli sgravi fiscali e previdenziali previsti dal decreto legislativo 102 del 2004, qualora ci sia stato un danno alla Plv superiore al 30%. Tale possibilità potrà essere attivata dopo che la Province competenti avranno terminato la ricognizione dei danni e la delimitazione del territorio colpito. Entro il 30 maggio le domande per la tromba d’aria di un anno fa. Scade il prossimo 30 maggio il bando della Regione che stanzia 5 milioni di euro per la tromba d’aria che un anno fa, per la precisione il 3 maggio 2013, colpì i comuni di Argelato, Bentivoglio, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale in provincia di Bologna e quello di Castelfranco Emilia in provincia di Modena. Anche in questo caso il finanziamento regionale è stato reso possibile da economie su precedenti bandi e permetterà di coprire anche le spese già sostenute purché debitamente documentate. Le domande possono essere presentate oltre che dalle aziende agricole anche dalle imprese di trasformazione e commercializzazione e vanno inviate alle Province di Bologna e di Modena. Entro il 5 settembre il Servizio aiuti alle imprese della Regione provvederà ad emanare una graduatoria unica regionale.  
   
   
BUONE INDICAZIONI DALL’INCONTRO A LAMEZIA DEDICATO ALL’OLIVICOLTURA NEL PSR 2014/2020.  
 
 L’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra ha partecipato, insieme ai vertici del Dipartimento, all’incontro che si è tenuto a Lamezia Terme, dedicato al tema: “Verso un’olivicoltura più moderna e redditizia nel nuovo Psr 2014/2020”. “Il Dipartimento Agricoltura – ha affermato l’Assessore Trematerra – sta puntando tantissimo sul comparto dell’Olivicoltura. Nei tavoli ministeriali stiamo conducendo una dura battaglia sul fronte del primo pilastro della Pac, per difendere a denti stretti le risorse che spetterebbero a questo settore. Come Regione Calabria partecipiamo alle più importanti fiere internazionali per promuovere le nostre eccellenze, stiamo lavorando con impegno per giungere alla creazione di un Igp calabrese, insieme a tante altre iniziative volte alla valorizzazione del settore olivicolo. Ma abbiamo bisogno di sentire la vicinanza ed il supporto del mondo agricolo e imprenditoriale – ha aggiunto l’esponente della Giunta regionale -. Ecco perché anche oggi abbiamo interrotto le nostre attività amministrative in dipartimento e abbiamo deciso di incontrare chi vive di agricoltura, per ascoltare le esigenze e le idee del mondo olivicolo, che terremo in grande considerazione nel momento della redazione del nuovo Psr. Per tutti questi motivi, all’appuntamento di oggi mi sarei aspettato una maggiore partecipazione, ma mi auguro che gli addetti ai lavori ci diano presto segnali forti della volontà di creare una stretta sinergia”. “Rispetto alla passata programmazione dei fondi comunitari – ha affermato il Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura Giuseppe Zimbalatti – ed in particolare ad alcune criticità riscontrate, abbiamo intenzione di intervenire con dei correttivi. Per prima cosa il nostro dipartimento si impegnerà, nei limiti del possibile e delle regole, a sburocratizzare e a velocizzare gli iter amministrativi. Subito dopo l’estate, infatti, dovranno essere pronti i bandi del nuovo Psr e i tempi delle istruttorie dovranno essere europei, per dare risposte immediate e reale sostegno al mondo imprenditoriale”. “Lo sviluppo del settore olivicolo – ha affermato invece l’Autorità di Gestione del Psr Calabria Alessandro Zanfino - sarà uno dei primi obiettivi della nuova programmazione. Vogliamo porre particolare enfasi sulla riorganizzazione delle filiere agro – alimentari, puntando sulla competitività dei nostri prodotti e delle nostre aziende. Le misure del nuovo Psr – ha spiegato ancora l’Adg – ricalcano quelle della vecchia programmazione, ma con elementi di assoluta novità e puntano, secondo le indicazioni della Commissione Europea, ad una Olivicoltura che sia veramente moderna, con particolare attenzione, ad esempio, alla salvaguardia climatico – ambientale ed al biologico”. Dopo aver espresso apprezzamento per questo genere di iniziativa portata avanti dal Dipartimento Agricoltura in giro per i territori, e votata all’incontro ed all’ascolto del tessuto imprenditoriale, i partecipanti hanno fornito una serie di spunti di discussione e riflessione decisamente interessanti. Dal suggerimento del potenziamento del marketing e della valorizzazione dei prodotti olivicoli nostrani, al recupero dei numerosi oliveti calabresi abbandonati, all’aumento degli incentivi per i produttori e quindi all’implementazione delle misure a superficie, all’attività di formazione ed informazione sulla conoscenza dei prodotti calabresi di alta qualità, al coinvolgimento nella ricerca anche delle associazioni di produttori e di categoria, al sostegno all’aggregazione, all’organizzazione di grandi manifestazioni internazionali del settore in Calabria che possano imporci veramente all’attenzione generale, alla formazione di nuove e qualificate figure professionali.  
   
   
EXPO, LOMBARDIA: CONFRONTO CON GIOVANI AGRICOLTORI CIA  
 
Milano - "Vogliamo confrontarci con i giovani che lavorano in agricoltura, ascoltare idee e progetti concreti da realizzare in vista di Expo". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura, incontrando rappresentanti dell´Associazione giovani imprenditori agricoli di Cia (Confederazione italiana agricoltori). "Quanto prima convocheremo le rappresentanze giovanili delle associazioni di categoria - ha precisato l´assessore -, anche per ragionare sulle modalità di ripartizione dei fondi e la tematica del consumo di suolo". "Il richiamo che arriva dal mondo agricolo giovanile - ha concluso -, che soffre di un mancato ricambio generazionale, è quello di concentrarci sull´agricoltura e il suo mondo. Si sta parlando troppo astrattamente di temi legati all´alimentazione, che non esiste senza l´agricoltura".  
   
   
ALSIA, L’8 MAGGIO A POTENZA INCONTRO SU “AGRICOLTURA SOCIALE”  
 
L’alsia rende noto di aver organizzato un ciclo di incontri per supportare chi intende intraprendere un’attività imprenditoriale coniugando produzione agricola e finalità sociali. “Come e da dove iniziare per avviare un progetto nell’ambito della così detta Agricoltura Sociale? Quali normative nazionali e regionali disciplinano il settore? Quali competenze sono necessarie?” Questi – spiega l’Alsia – sono alcuni dei temi che saranno trattati nel corso del ciclo degli incontri, il primo dei quali si svolgerà il prossimo 8 maggio alle ore 16.00, presso la Biblioteca Provinciale di Potenza. Interlocutori privilegiati del percorso formativo sono i consulenti agricoli e gli operatori pubblici e privati dei comparti agricolo, sociosanitario, sociale e culturale.  
   
   
LA CASCINA TRIULZA CHE VORREMMO. LABORATORIO PARTECIPATO SUL DOPO EXPO  
 
Cascina Triulza è un edificio già esistente all’interno del sito espositivo che, durante i sei mesi di Expo Milano 2015, ospiterà il Padiglione della Società Civile. Fondazione Triulza è nata per gestire il Padiglione e per capitalizzare questo appuntamento come occasione di elaborazione di idee, progetti, attività per uno sviluppo futuro del territorio il più possibile legato al tema “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”. Cascina Triulza potrebbe ospitare in futuro funzioni innovative, sul piano dei contenuti e dei modi diversi di concepire la vita urbana, particolarmente attente alla qualità sociale, in dialogo con l’intera area interessata dall’Esposizione Universale. Un modello che potrebbero poi essere replicato per la rigenerazione di altre aree. Con l’avvio di un percorso sul “dopo Expo”, Fondazione Triulza vuole cominciare a istruire questo lavoro, coinvolgendo cittadini e organizzazioni del Terzo Settore nella prima formulazione di proposte di cui vorrebbero rendersi protagonisti. 7 maggio ore 18.00-18.00 - via Bernardino Luini 5 – Milano. Ne discutiamo con: Sergio Silvotti – Presidente Fondazione Triulza. Paolo Cottino – Kcity rigenerazione urbana srl. Paolo Galuzzi- Arexpo. Elisabetta Andreis – Giornalista. Ingresso Libero. Vi chiediamo cortesemente di conferma la Vostra partecipazione all´indirizzo mail segreteria@fondazionetriulza.Org  
   
   
PREDATORI: REGIONE TOSCNA ATTIVATO PIANO INTERSETTORIALE  
 
Firenze – L´assessore all´agricoltura della Regione Toscana interviene sulla questione riguardante i predatori. L´assessore ricorda come la Regione sia intervenuta a tutela delle greggi con un pacchetto organico di misure immediatamente operative che coinvolge tre assessorati: quello all´agricoltura, quello all´ambiente e quello alla sanità e che si aggiungono alle misure già messe in campo e che vengono confermate. L´assessore si dice convinto che gli allevatori del grossetano siano consapevoli di questo e che è la prima volta in 20 anni che la Regione interviene in maniera non solo costruttiva ma anche intersettoriale coinvolgendo, appunto, gli assessorati alla sanità e all´ ambiente, oltre all´agricoltura. L´assessore sottolinea come proprio questo sia già un primo grande cambiamento effettivo che bene è emerso anche nell´incontro svolto a Grosseto e al quale ha partecipato l´assessore stesso oltre il presidente della Regione. Infine l´assessore ribadisce che l´obbligo di fare seguire i fatti non è un elemento aggiuntivo per la Regione, ma una condizione connaturata, che caratterizza la giunta regionale. Infine l´assessore conclude sottolineando come le preoccupazioni degli allevatori siano giuste e per questo sia giusto continuare a seguire queste vicende insieme, e ribadisce che gli allevatori non devono essere lasciati soli nei loro percorsi, dal momento che rappresentano un settore strategico della Maremma e non solo. E di questo la Regione è ben consapevole.  
   
   
IL CONSORZIO PESCATO CAMPANO PRESENTE ALL’EUROPEAN SEAFOOD EXPOSITION DI BRUXELLES FINO ALL’8 MAGGIO LA CAMPANIA SARÀ PRESENTE AL PIÙ IMPORTANTE EVENTO MONDIALE DEL SETTORE NELL´AMBITO DELL´ESPOSIZIONE SARÀ PRESENTATO PER LA PRIMA VOLTA IL MARCHIO "ALICI DI POZZUOLI" DEI FRATELLI BUONO  
 
 Pozzuoli - È presente anche la Campania all’European Seafood Exposition. Fino all’8 maggio (l’evento ha avuto inizio il 6 maggio) a Bruxelles si tiene la più grande esposizione mondiale del commercio dei prodotti ittici. Conosciuta anche come Seafood Expo Global, l’evento coinvolge oltre 25mila buyers di oltre 145 paesi che faranno affari con i prodotti del mare, le attrezzature da pesca e i relativi servizi. La Campania per la prima volta partecipa all’Esposizione. L’assessore regionale Daniela Nugnes ha invogliato gli operatori del settore ad essere presenti. Tre hanno risposto all’appello tra cui il Consorzio Gestione Pescato Campano. Nato nel 2013 il Co.ge.pe.ca. Rappresenta gli operatori di tre diversi tipi di pesca: circuizione, strascico e piccola pesca. Il Consorzio è affiliato a Federpesca, ha sede a Pozzuoli e al momento vi aderiscono marinerie della costa napoletana, casertana e delle isole del golfo. “La nostra presenza all’Esposizione rappresenta una tappa importante per il nostro giovane Consorzio - dice Fulvio Giugliano, presidente del Consorzio Pescato Campano - Essere a Bruxelles significa stabilire contatti con importanti realtà internazionali del settore. Un’occasione per vendere il nostro prodotto all’estero e farlo conoscere di più anche in Italia. E’questa anche un’occasione per affermare la qualità dei nostri prodotti. Uno dei compiti della nostra organizzazione è rendere noto il marchio ‘Pescato Campano’ con cui vogliamo assicurare il consumatore che si tratta di un prodotto sano, buono e che è pescato da marinerie dalla lunga tradizione”. Durante l’Esposizione sarà presentato il prodotto con il marchio “Alici di Pozzuoli” dell’antica marineria puteolana dei Fratelli Buono. Si tratta di alici conservate sott’olio dopo essere state per un periodo sotto sale. Una tecnica di conservazione che risale a 2000 anni fa e che garantisce la salubrità del pesce azzurro esaltandone il sapore.  
   
   
AGRICOLTURA. A BANDO IN VENETO 34 MILIONI PER ACCRESCIMENTO VALORE DEI PRODOTTI E ATTIVITÀ PROMOZIONALI  
 
Venezia - La Giunta veneta ha approvato i bandi che aprono i termini e stabiliscono le modalità di presentazione delle domande di contributo per le misure 123 “Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli” e 133 “Attività di informazione e promozione” del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. “L’importo messo complessivamente a bando – ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura – è di 34 milioni di euro, a valere sulle risorse residue del Psr 2007–2013 e sulle disponibilità del prossimo Psr 2014-2020”. La misura 123 “Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli” è destinata alle imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli ed è finalizzata ad assicurare una continuità nel processo di ammodernamento ed a favorire l’introduzione di innovazione, con particolare riguardo alle produzioni a qualità certificata e ad elevata tipicità la cui incentivazione può determinare influssi positivi sull´intera economia territoriale. L’importo a bando per questa misura è di 30 milioni di euro. Il termine per la presentazione delle richieste è fissato al 15 luglio prossimo. Quanto alla misura 133 “Attività di informazione e promozione”, viene previsto il finanziamento di attività di informazione ai consumatori, di promozione dei prodotti agricoli e dei prodotti alimentari di qualità ottenuti nel territorio regionale al fine di incrementare e valorizzare gli aspetti economici e commerciali delle singole produzioni. L’importo a bando per questa misura è di 4 milioni di euro. Il termine di presentazione delle richieste è il prossimo 16 giugno. Nell’approvare il provvedimento, la Giunta ha tenuto conto del parere favorevole e di alcuni suggerimenti e proposte di modifica chiesti dalla competente Commissione Consiliare. Gli indirizzi procedurali generali e specifici saranno compiutamente dettagliati, a livello operativo, da parte dell’Organismo Pagatore Regionale Avepa, con proprio specifico provvedimento Importi a bando e termini di scadenza di presentazione per domande individuali e progetti integrati-
Denominazione Misure / Azioni Importo a bando (Euro) Termine ultimo di presentazione domande Ordine di priorità
Accrescimento valore aggiunto dei prodotti agricoli Totale 30.000.000 di cui settore zootecnico 13.466.000 settore zootecnico montagna 1.000.000,00 settore grandi colture 5.928.000 settore ortofrutticolo 4.140.000 settore vitivinicolo 4.029.000 di cui altri settori 873.000 di cui settore tabacco 564.000 15/07/2014 ridistribuzione proporzionale al volume della spesa ammissibile per ciascun settore
Attività di informazione e promozione Totale 4.000.000 di cui settore lattiero-caseario 1.500.000 settore vitivinicolo 1.700.000 di altri settori 800.000 16/06/2014 1) altri settori 2) settore lattiero caseario 3) settore vitivinicolo
Totale importi a bando 34.000.000
 
   
   
SICUREZZA ALIMENTARE. RITIRATO IL SALAME AFFETTATO IN VASCHETTE CLEVER DA 120 GR PER LA PRESENZA DI LISTERIA MONOCYTOGENES  
 
Lecce - Il sistema di allerta rapido della Regione Valle d’Aosta segnala il ritiro dal mercato delle vaschette di salame affettato Clever da 120 gr per presenza di listeria monocytogenes. Il salame è prodotto dalle Industrie Alimentari Rondanini spa Via E. Curial, 35 20020 Busto Garofalo (Mi). Si tratta del lotto L037/14 Sa / 14/02/2014 / Tmc 27/05/2014 /28/05/2014 / 02/06/2014 /04/06/2014. Il motivo del ritiro è una contaminazione da Listeria monocytogenes, un batterio Gram positivo, asporigeno, aerobio-anaerobio facoltativo, mobile a 28 °C per la presenza di flagelli peritrichi (da 1 a 5), catalasi positivo ma ossidasi negativo. Il microgranismo cresce in un range di temperatura molto largo (tra i + 3 °C e i 45 °C) con un Optimum tra i 30 °C e i 38 °C. Presenta buona resistenza a condizioni di pH (tra 4,4 e 9,6) e temperatura, caratteristiche che lo rendono un potenziale contaminante di alimenti, anche se conservati in frigorifero. Il genere Listeria appartiene all´ordine Bacillales, che include anche i generi Bacillus e Staphylococcus, del phylum Firmicutes. La sua denominazione deriva dal quadro di monocitosi ematica tipico dell´infezione, causata attraverso un meccanismo non completamente noto. È un parassita intracellulare, riuscendo a evadere efficacemente dal fagosoma. Possiede una peculiare proteina con attività enzimatica polimerizzante l´actina (Acta): il batterio si crea una "coda" di actina che gli dà la propulsione necessaria a superare la membrana plasmatica della cellula ospite, passando così direttamente nella cellula adiacente. I quadri patologici dai quali è più comunemente isolato sono batteriemia e meningite, mentre c´è disaccordo nell´attribuirgli la capacità di causare aborto. Giovanni D´agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, avvisa, a scopo precauzionale, i consumatori che avessero acquistato il prodotto a non consumarlo e contattare i Carabinieri Nas o la Asl competente per territorio. Mentre consiglia alle persone che presentano sintomi di intossicazione di consultare subito un medico.  
   
   
DALLA GIUNTA: STAND DELL´ALTO ADIGE A EXPO 2015, VIA AL CONCORSO DI IDEE  
 
Dal 1° maggio al 31 ottobre 2015, gli occhi di tutto il mondo saranno concentrati su Milano, dove andrà in scena Expo 2015, l´esposizione mondiale alla quale partecipano quasi 150 paesi e per la quale sono previsti circa 20 milioni di visitatori. A Expo 2015 sarà presente anche l´Alto Adige, e la Giunta provinciale ha preso visione  il 6 maggio del documento programmatico affidato ad Eos, l´acronimo di Export Organisation Südtirol. L´alto Adige avrà a disposizione uno stand di circa 80 metri quadrati lungo l´asse principale dell´esposizione, quello che porta al padiglione Italia, all´interno del quale si concentreranno il maggior numero di visitatori. "La posizione è strategica per poter presentare al meglio la nostra Provincia - ha sottolineato il presidente Arno Kompatscher - e rappresenta un´ottima piattaforma non solo per i nostri prodotti di qualità, ma anche per il paesaggio, l´architettura, le competenze alpine e la sostenibilità". Proprio per riuscire a sfruttare al meglio gli spazi a disposizione, Eos ha già lanciato un concorso di idee aperto ad architetti, designer, artisti e manager di eventi, che si concluderà a giugno. Una giuria composta da esperti valuterà entro la fine del mese di luglio le proposte inviate per poi esprimere un giudizio finale. Capitolo costi: la presenza ad Expo 2015 costerà circa 2 milioni di euro, la metà dei quali a carico della Provincia e il restante 50% a carico di sponsor privati che avranno la possibilità di utilizzare la piattaforma espositiva per presentare prodotti e servizi.