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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Maggio 2014
GIUSTIZIA EUROPEA: GLI STATI MEMBRI POSSONO CONTROLLARE SE SOCIETÀ CHE, SEBBENE SIANO STABILITE IN UN ALTRO STATO MEMBRO, FORNISCONO SUL LORO TERRITORIO SERVIZI DI COMUNICAZIONE ELETTRONICA RISPETTINO LE NORME IN MATERIA DI TUTELA DEI CONSUMATORI  
 
Lussemburgo, 7 maggio 2014 - La Upc è una società lussemburghese che fornisce a titolo oneroso, a partire dal Lussemburgo, bouquet di servizi di diffusione radiofonica e audiovisiva ricevibili via satellite e ad accesso condizionato. Tali servizi sono forniti ad abbonati residenti in altri Stati membri, tra cui l’Ungheria. A seguito di denunce presentate da alcuni abbonati della Upc, le autorità ungheresi hanno chiesto alla Upc di comunicare loro talune informazioni relative ai suoi rapporti contrattuali con uno dei suoi clienti. La Upc si è però rifiutata di fornire tali informazioni a motivo del fatto che, avendo essa sede in Lussemburgo, le autorità ungheresi non erano competenti per avviare procedimenti di vigilanza nei suoi confronti. Non avendo ricevuto le informazioni richieste, le autorità ungheresi hanno inflitto un’ammenda alla Upc. Avendo quest’ultima avviato un’azione legale per contestare l’ammenda, la Fővárosi Törvényszék (Tribunale di Budapest, Ungheria) chiede, in sostanza, se il diritto dell’Unione autorizzi le autorità ungheresi a vigilare sull’attività della Upc in Ungheria. Con la sentenza pronunciata in data odierna, la Corte di giustizia rileva che il servizio fornito dalla Upc costituisce un «servizio di comunicazione elettronica». A tal riguardo, la Corte ricorda che la direttiva autorizzazioni consente agli Stati membri di imporre la registrazione dell’inizio della fornitura di un tale servizio sul loro territorio. Del pari, la direttiva autorizza uno Stato membro sul cui territorio risiedono i destinatari di tale servizio a subordinare la prestazione dello stesso a talune condizioni specifiche del settore delle comunicazioni elettroniche. Pertanto, le autorità nazionali possono chiedere alle imprese le informazioni necessarie per verificare l’osservanza delle condizioni relative alla tutela dei consumatori, a seguito di denuncia o in caso di indagine su iniziativa delle stesse autorità. In tale contesto, gli Stati membri possono avviare procedimenti di vigilanza aventi ad oggetto l’attività, sul loro territorio, dei fornitori di servizi di comunicazione elettronica stabiliti in un altro Stato membro dell’Unione. Per contro, gli Stati membri non possono imporre a tali fornitori la creazione di una succursale o di una filiale sul loro territorio, in quanto un siffatto obbligo sarebbe contrario alla libera prestazione dei servizi.  
   
   
E-SKILLS: LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA LA NUOVA CAMPAGNA; COALIZIONE GRECO PER IL LAVORO DIGITALE E COMPETENZE  
 
Bruxelles, 7 maggio 2014 - La domanda di trovare persone che conoscono il digitale sta aumentando rapidamente - e rischia di creare una carenza di competenze che può lasciare fino a un milione posti vacanti entro il 2020 in Europa. La Commissione ha individuato le Tic come una delle tre aree di crescita dell´occupazione e di sensibilizzazione sulle competenze, la Commissione lancia oggi ad Atene la " e-Skills for Jobs "campagna insieme alla Presidenza greca del Consiglio dei ministri dell´Ue. Un nuovo studio pubblicato oggi " e-Skills in Europe: misurare i progressi e Moving Ahead " mostra la tendenza verso competenze Ict di livello superiore continuerà. Lo scenario di previsione principale suggerisce che entro il 2020 il numero di gestione Ict, architettura e analisi di posti di lavoro cresce del 44% rispetto al 2011, e relativi posti di lavoro del 16%. Offerte di lavoro tecnico di medio livello continueranno a scomparire a causa della automazione e della produttività. Di conseguenza, lo studio sostiene che ci sia una corrispondente necessità di aumentare la qualità e la pertinenza di e-competenze disponibili nel mercato del lavoro, tanto più che l´offerta di laureati non tiene il passo. Più del 60% dei posti di lavoro vacanti digitali in Europa sono in Gran Bretagna, Germania, Italia e Francia. Michel Barnier, in qualità di Commissario per l´industria e l´imprenditoria, ha dichiarato: " Le competenze informatiche sono la nuova alfabetizzazione: sono essenziali per l´occupabilità. Sono preoccupato che la mancanza di competenze informatiche può essere ostacolando la crescita nel settore tecnologico e, di conseguenza, l´innovazione e la competitività. La decisione di oggi di avviare le e-Skills per la campagna Jobs è un passo importante per aiutare a preparare i giovani per i lavori di oggi e di domani ". Commissione europea vicepresidente @ Neeliekroeseu ha detto: " . C´è costante crescita occupazionale digitale in Europa, nonostante la crisi sono contento Grecia si unisce la nostra visione per offrire tutti i cittadini europei le competenze digitali necessarie La coalizione greco è un modello di ispirazione per altri Paesi che. Dovrebbe anche andare avanti con le loro coalizioni . " Il commissario europeo László Andor ha dichiarato : " Accolgo con favore il lancio della Coalizione Nazionale greca per l´economia digitale come un esempio concreto di come gli Stati membri e l´industria Ict possono lavorare insieme per massimizzare il potenziale di creazione di posti di lavoro del settore Dobbiamo continuare i nostri sforzi. Al fine di garantire i datori di lavoro in materia di Tic possono trovare giovani con le competenze che stanno cercando. Se il divario occupazionale Ict è piena, tutti vincono ". Nuova coalizione greco Oggi, l´industria del Governo e delle Tic greco stabilirà la Coalizione nazionale greco per l´economia digitale, rivolto ai giovani e potenziali imprenditori. Un memorandum d´intesa sarà firmato nelle e-Skills for Jobs 2014 Grande Evento . La Grecia è il sesto paese dell´Unione europea ad avviare formalmente una coalizione nazionale, dopo la Lettonia , Lituania , Polonia , Romania e Malta. Altre coalizioni nazionali sono stati istituiti in Austria, Bulgaria, Italia, Slovacchia e Spagna. I 9 partner greco di coalizione (vedi elenco completo in allegato) si impegnano a sviluppare un piano d´azione entro i prossimi tre mesi e per includere più partner in un prossimo futuro (imprese Ict, università, associazioni di Pmi, enti pubblici e privati ​​per l´impiego, ecc) . La coalizione si basa sul Women & Girls Go Digital in Grecia iniziativa, che ha riunito 21 greci e di altri partner europei (governo, università, imprese, ecc) per migliorare le competenze digitali delle donne e il loro ruolo nel settore della tecnologia. Ora oltre 50 partner in grande coalizione dell´Ue per Digital Jobs Oggi altre tre organizzazioni si uniscono alla grande coalizione per Digital Jobs , impegnandosi a reclutare, formare e sensibilizzare l´opinione pubblica sulle competenze digitali: Adobe Fondazione estenderà le voci di Adobe Youth programma (Ayv) ad almeno 4 nuovi paesi in Europa nei prossimi due anni, con l´obiettivo di raggiungere almeno 500 insegnanti e 22.500 studenti supplementari entro la fine del 2015 ; Altran "Campus Team" progetto assumerà 300 giovani laureati con una laurea in ingegneria all´anno. Sarà anche offrire loro una formazione Ict attraverso i programmi Altran Academy; Csr Europe raddoppierà l´impegno tra i rappresentanti delle imprese e attori educativi, raggiungendo almeno 50.000 insegnanti entro il 2020, attraverso la sua rete di oltre 5.000 aziende in tutta Europa. Trova tutte le 50 promesse fatte finora la Commissione ha avviato la grande coalizione per Digital Jobs marzo 2013 per affrontare una scarsità prevista di fino a 900.000 professionisti Ict nel 2020. Oltre a Amsterdam Metropolitan Area e Paesi Baschi due coalizioni più locali / regionali hanno già stato lanciato in Scozia e Irlanda del Nord. Iniziative degli Stati membri mostrano quadro misto Stati membri stanno aumentando i loro sforzi, anche se molti ancora manca una strategia. Di tutti loro, dodici mostrano un valore di 3 o superiore alla scala a 5 punti indice. I paesi più attivi sono: Regno Unito, Irlanda, Belgio, Germania, Danimarca, Francia, Malta, Paesi Bassi e Svezia. I paesi con una notevole attività nel campo delle competenze informatiche hanno la percentuale più alta di lavoratori Ict nella loro forza lavoro e di rango più elevato sugli indici di innovazione e competitività.  
   
   
ALLARME SITI PIRATA: 9 SU 10 PIENI DI MALWARE, LINK PERICOLOSI E TRUFFE. LO DICE UNO STUDIO  
 
Lecce, 7 maggio 2014 - Un´associazione anti-piracy che collabora con l´industria dell´intrattenimento del Regno Unito mette in allarme sulle anomalie riscontrate nei siti pirata. Secondo una ricerca il 90% dei siti più usati per scaricare materiale pirata è pieno di malware, link pericolosi e truffe. Il 67% dei siti induce a truffe correlate alla divulgazione di dati collegati alle carte di credito (sono stati identificati ben 17 diversi schemi di truffa), occorre quindi fare sempre attenzione a dove si inseriscono i dati personali, come i dettagli delle carte di credito. I pericoli si celano inoltre dietro ai numerosi tasti download, play o anche in quei link che portano a servizi di download manager. Con il buonsenso si possono evitare i problemi, senza l’installazione o l’avvio di un file eseguibile (.Exe) si può restare relativamente tranquilli. Per Giovanni D´agata , presidente dello “Sportello dei Diritti”, scaricare materiale coperto da copyright non è sicuro e gli utenti devono muoversi con cautela per non incappare in sgradite sorprese. La possibilità di godere gratuitamente di contenuti multimediali è allettante ma occorre sempre stare allerta, le truffe sono quasi ovunque.  
   
   
UMBRIA: ENTRO MAGGIO L´ADOZIONE DEL PIANO TELEMATICO REGIONALE 2014-2016  
 
Perugia, 7 maggio 2014 - Sarà adottato dalla Giunta regionale entro il mese di maggio il Piano Telematico 2014-2016, che sarà poi trasmesso al vaglio del Consiglio regionale. Lo comunica l´assessorato regionale alle infrastrutture tecnologiche ed immateriali, dopo l´approvazione da parte dell´Assemblea legislativa della regione Umbria della Legge 31 che ha individuato proprio nel Piano Telematico regionale lo strumento di programmazione per il settore. In particolare, la Regione ricorda che "il Piano telematico, che ha validità triennale, costituisce il quadro di riferimento per lo sviluppo della rete pubblica regionale e definisce, in particolare, le strategie per assicurare la realizzazione e la gestione di una adeguata rete pubblica regionale e di altre infrastrutture tecnologiche per telecomunicazioni a banda larga; gli interventi da realizzare, in coerenza con il documento annuale di programmazione (Dap), con gli altri strumenti di programmazione e pianificazione regionale e con la programmazione europea e statale". Nel Dap 2014-2016, proposto dalla Giunta Regionale, si pone l´accento sul fatto che il salto tecnologico e culturale verso gli scambi digitali è un´occasione unica per superare l´isolamento storico dell´Umbria, perché per cogliere nuove opportunità, oggi serve far viaggiare le idee più che le merci e le persone. Con questa convinzione la Regione sta lavorando per il superamento del divario digitale – fisico e culturale dell´Umbria: un´azione che, ricorda l´assessorato regionale, ha il proprio fondamento nell´idea di internet come occasione di crescita ma anche come diritto, e che ha come obiettivo quello di assicurare alla comunità regionale – pubblica amministrazione, imprese e cittadini – una rete efficiente su cui far transitare servizi, informazioni, idee, opportunità. In questa ottica, prosegue l´assessorato, l´Agenda digitale dell´Umbria ha individuato cinque missioni fondamentali: il potenziamento delle infrastrutture digitali, lo sviluppo della piena cittadinanza e dei diritti esigibili in digitale, la diffusione di competenze digitali e quindi l´inclusione digitale, l´aumento attraverso l´Ict dello sviluppo del sistema delle imprese, la digitalizzazione nei settori della qualità della vita e della salute. Il Piano Telematico diviene quindi uno strumento fondamentale per l´attuazione della nuova legge umbra sulle infrastrutture per la telecomunicazione, tra le primissime adottate a livello regionale, una legge che muove dal riconoscimento del diritto di tutti cittadini di accedere a internet quale fondamentale strumento di sviluppo umano e di crescita economica e sociale.  
   
   
EUROPEI, I RICERCATORI VI CHIAMANO ALLE URNE PER UN ESPERIMENTO ELETTORALE!  
 
Milano, 7 maggio 2014 – Quanto pesa l’effetto “meccanico” del sistema elettorale in vigore nei diversi paesi sul comportamento di voto degli elettori? È la domanda alla quale cercherà di rispondere, in vista delle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, il progetto “Eurovote+” che offre anche agli italiani la possibilità partecipare attivamente a un esperimento di voto sulla base di diversi sistemi elettorali, come già accaduto nel 2011 in Canada, in occasione delle elezioni provinciali in Ontario, e nel 2012 in Francia, in occasione delle elezioni presidenziali. La partecipazione a Eurovote+ è totalmente anonima e unicamente a scopo di ricerca. Al progetto, del quale per l’Italia è partner scientifico l’Università di Milano-bicocca, gli elettori italiani possono partecipare votando per candidati appartenenti a liste paneuropee fittizie (i candidati sono scelti in modo casuale tra i membri del Parlamento attuale e su di loro sono fornite informazioni rilevanti al fine del voto) utilizzando i sistemi elettorali in vigore in tre Paesi europei: Francia, Lettonia e Lussemburgo. Il voto avviene online accedendo al sito Eurovote+ creato da un gruppo di esperti in scienze sociali, con l’obiettivo di comprendere gli effetti dei diversi sistemi elettorali sulla politica. È possibile votare da oggi fino alla data del voto reale. Come partecipare a Eurovote+ La partecipazione all’esperimento elettorale è semplice. Tramite il sito web , gli elettori possono esprimere il proprio voto fittizio per i deputati in base a tre diversi sistemi attualmente in uso in Europa: lista bloccata, lista aperta e lista aperta con possibilità di voto disgiunto e cumulativo. Lista bloccata: si vota per una sola lista . I voti determineranno il numero dei seggi attribuiti alla lista. All’interno di ciascuna lista, i candidati saranno eletti secondo l’ordine che compare sulla scheda elettorale e che è stato deciso dal partito. Lista aperta: si vota per una sola lista. I voti determineranno il numero dei seggi attribuiti alla lista. I candidati sono eletti in base al numero di preferenze ottenute. Lista aperta con possibilità di voto disgiunto e cumulativo: si vota direttamente per i candidati e si hanno fino a 10 voti a disposizione. È possibile votare per i candidati di diverse liste (“voto disgiunto”) e si possono dare fino a 2 voti a ciascun candidato (“cumulo”). I candidati saranno eletti in base al numero di voti che hanno ricevuto. «Gli obiettivi del progetto – spiega Giovanna Iannantuoni, docente di Economia Politica e esperta di teorie del voto, coordinatrice del progetto Eurovoteplus per l’Italia – sono due: fornire informazioni sulle modalità di elezione dei membri del Parlamento Europeo nei diversi Paesi e svolgere un’indagine scientifica sul comportamento degli elettori e sulla loro opinione riguardo alle diverse procedure di voto vigenti. In particolare, il progetto Eurovoteplus si concentra sull’ipotesi di introdurre nel Parlamento Europeo alcuni membri eletti direttamente da tutti i cittadini europei, riuniti in un unico distretto paneuropeo». Il progetto Eurovoteplus fa parte di un lavoro internazionale più ampio, Making Electoral Democracy Work, che unisce ricercatori provenienti da numerosi Paesi impegnati nel tentativo di far capire meglio come funziona una democrazia. «I sistemi elettorali utilizzati per l’elezione dei membri del Parlamento Europeo – continua Iannantuoni – sono molteplici e variano da un Paese all’altro. Pur essendo tutti sistemi di tipo proporzionale, essi possono prevedere liste bloccate (Germania, Francia, Spagna), liste aperte in cui gli elettori possono esprimere la propria preferenza per singoli candidati (Italia, Lettonia), o liste aperte con possibilità di voto disgiunto e cumulativo (Lussemburgo). Tutti gli eurodeputati sono eletti su base nazionale o regionale, nei Paesi suddivisi in più circoscrizioni regionali, come l’Italia». Esperimenti simili, nei quali ai partecipanti venne chiesto di votare sulla base di diversi sistemi elettorali, furono condotti nel 2011 in Canada, in occasione delle elezioni provinciali in Ontario, e nel 2012 in Francia, in occasione delle elezioni presidenziali. Nel primo caso più di quattromila persone parteciparono all’esperimento. Dallo studio risultò che i diversi sistemi generavano esiti differenti e che ciò era da attribuire più ai loro effetti meccanici che a quelli psicologici. In Francia, il sito fu aperto al pubblico tre settimane prima delle elezioni presidenziali. Esso ricevette ventimila visite e undicimila persone parteciparono all’esperimento. Lo studio conseguente, che si basava sui circa ottomila partecipanti che avevano effettivo diritto di voto alle elezioni reali, evidenziò che una percentuale significativa (tra il 10 e il 15 per cento) aveva espresso voti diversi a seconda del sistema elettorale utilizzato.  
   
   
FIRENZE - PRONTI I LABORATORI PER GLI STUDENTI DELL´ISIS DA VINCI  
 
Firenze, 7 maggio 2014 - L’isis Leonardo Da Vinci è sempre più polo di riferimento per la formazione dei docenti e la didattica applicata per gli studenti. Nel giorno in cui all’istituto statale di Firenze si tiene un corso sulla sicurezza curato dal Ministero dell´Istruzione per formare i docenti delle scuole del primo ciclo delle province di Firenze, Prato e Pistoia, sono stati mostrati per la prima volta alla stampa i nuovi laboratori della scuola, in fase di ultimazione, realizzati con 1,2 milioni di euro di finanziamento della Camera di Commercio di Firenze e con il contributo del Comune di Firenze. Il progetto, iniziato nel 2011, prevede un adeguamento tecnologico dei laboratori dell’indirizzo di meccanica, meccatronica ed energia e settori correlati degli indirizzi elettronica/elettrotecnica e informatica/tel ecomunicazioni. Il dirigente scolastico Giacomo D’agostino ha accompagnato a visitare i laboratori il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi, il presidente della Cdc Vasco Galgani, gli assessori all’istruzione del Comune e della Provincia di Firenze Cristina Giachi e Giovanni Di Fede. In particolare, fra gli altri acquisti, i laboratori dell’Isis Leonardo Da Vinci ora dispongono di 3 workstation, 39 computer e software dedicati alla progettazione virtuale con 3 schermi video Lim e 2 plotter per la stampa dei disegni, oltre a un sofisticato scanner tridimensionale, una stampante 3D e strumentazione di precisione che può creare oggetti virtuali. Il percorso dalla progettazione alla realizzazione può ora contare anche su 5 torni paralleli dell’ultima generazione e su una macchina taglio laser che sarà completata nelle funzioni dal prossimo acquisto di due macchine a 5 assi a controllo numerico. Per il laboratorio di automazione, sono stati acquistati 16 computer collegati in rete, 2 notebook, una stampante di rete, attrezzature Arduino per la realizzazione di automatismi e robot, Software National Instruments e schede acquisizione dati per la realizzazione di esperienze di analisi dei segnali e misure automatiche, 3 banchi Plc e 2 Inverter. “Abbiamo investito sull’Isis, sulla formazione e sull’alternanza scuola-lavoro perché crediamo che sia la base per far ripartire il nostro territorio - ha sottolineato Galgani -. Un tempo il vecchio Iti era il polo tecnico dal quale tutte le grandi industrie del territorio attingevano personale perché garantiva una formazione specifica e qualificata, in questi anni abbiamo lavorato per far tornare a essere l’Isis un punto di riferimento importante. Le aziende lo chiedono, il territorio lo chiede”. Galgani ha poi chiesto al governo nazionale di condividere il progetto per la nascita di un vero campus per la formazione aziendale e professionale. Un progetto sul quale Comune e Cdc si stanno già impegnando da mesi e che il sottosegretario Toccafondi ha garantito che avrà anche l’attenzione del governo nazionale.  
   
   
UNIBAS, STUDENTI, RICERCATORI E DOCENTI PROMUOVONO L’UNIVERSITÀ  
 
Potenza, 7 maggio 2014 - L’unibas fa sapere che è stato affidato ad "Happy" uno dei messaggi di benvenuto alle future matricole e la valorizzazione delle eccellenze dell´Università della Basilicata. “Il tormentone utilizzato in tutto il mondo per mescolare il ritmo allegro di Pharrel William ai balletti amatoriali oggi – spiega in una nota l’Unibas - diventa la colonna sonora dell´apertura della campagna di comunicazione dell´Università della Basilicata. Sulle note di "Happy" gli studenti, i ricercatori e i docenti dell´Università della Basilicata hanno ballato con la coreografia esclusiva delle principali location dell´Ateneo (laboratori, aule e campus nelle sedi di Potenza e di Matera): in sovrimpressione scorrono le informazioni sull´Ateneo, riportando anche i principali dati su immatricolazioni, ricerca e occupazione, in base ai rapporti di Almalaurea, Anvur e Miur. Il fimato si chiude con un divertente backstage delle riprese".  
   
   
ROMA: ISTITUTO JEMOLO: OPEN DAY IL 10 GIUGNO LE UNIVERSITÀ DEL LAZIO INCONTRANO I PROSSIMI DIPLOMATI  
 
Roma, 7 maggio 2014 - L’istituto Jemolo promuove un “Open day” per aprire le porte ai ragazzi che frequentano l’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado, offrendo un’occasione per avere informazioni sui corsi di laurea e gli sbocchi professionali per coloro che hanno intenzione di intraprendere un corso di studi giuridici. L’appuntamento è per martedì 10 giugno dalle 10 alle 14. L’incontro si svolgerà in un’unica giornata, durante la quale si prevedono incontri con i docenti e i Direttori dei dipartimenti universitari di Giurisprudenza e di Scienze Politiche, i quali illustreranno agli studenti le attività delle facoltà che rappresentano, i corsi attivati e i servizi offerti agli iscritti. Dopo la presentazione è prevista una sessione di domande da parte degli studenti. Informazioni: tel. 06.5168.6957 email: info@jemolo.It  Segreteria in Viale Giulio Cesare, 31 a Roma con orario 9,30-13,00 tutti i giorni escluso il sabato e festivi  
   
   
GIOVANI LUCANI A ROMA PER LANCIARE UNA ‘MISSIONE D’AMORE’ LA DELEGAZIONE DI STUDENTI CHIEDERÀ A PAPA FRANCESCO DI CONDIVIDERE IL MESSAGGIO DEL PROGRAMMA UMANITARIO ‘VIVI UNA VITA CHE VALE’  
 
Potenza, 7 maggio 2014 - Nell’ambito del programma umanitario ‘Vivi una vita che vale’, ispirato al rispetto della dignità umana e al raggiungimento del bene comune una delegazione di studenti, in rappresentanza di tutti i giovani lucani, sarà in Piazza San Pietro a Roma il prossimo 21 maggio per chiedere a Papa Francesco di lanciare insieme, dal cuore dell’Italia al ‘cuore dell’umanità’, una ‘missione d’amore un mondo migliore’. Questo l’intento umanitario del viaggio educativo e formativo, messo in premio per le scuole vincitrici del concorso abbinato ai laboratori emozionali promossi dall’Ufficio Turismo della Regione Basilicata e dal Ministero dell’Istruzione - Direzione Regionale, che hanno visto partecipare scuole provenienti da tutta la Basilicata. La quarta edizione, per l’anno scolastico 2013/14, dei laboratori emozionali vuole esaltare il valore della scuola come ‘tempio della cultura e dell’educazione’. Obiettivo principale del programma ‘Vivi una vita che vale’ ideato e coordinato da Tomangelo Cappelli, dell’Ufficio Turismo regionale, è quello di risvegliare le coscienze partendo dai più profondi valori umani e spirituali per dare ai giovani - che costituiscono la linfa vitale della società - fin dalla più tenera età una formazione culturale completa che ponga al centro dell’attenzione la ‘tesaurizzazione dell’anima’ mediante una ‘preghiera consapevole’, ovvero ogni atto compiuto con ‘amore puro’, improntata sul rispetto della vita e delle persone per permettere a tutti di trasformare il modus vivendi in ‘ars vivendi’, e fare della vita la più grande opera d’arte.  
   
   
EMERGENZA MALTEMPO. PRESIDENTE VENETO: SCANDALOSO. NEANCHE UN EURO NEL DECRETO SULLA GAZZETTA UFFICIALE  
 
Venezia, 7 maggio 2014 - “Se qui in Veneto lo Stato è visto come un nemico, la colpa non è nostra. E’ colpa dello Stato che si comporta come un nemico. Attenti però, perché il Veneto non è una vacca da mungere indefinitamente per ingrassare chi spreca. Prima o poi arriva il momento della resa dei conti”. Il presidente della Regione definisce “scandaloso” che nel decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, con cui si dichiara lo stato di emergenza per il maltempo che ha colpito il Veneto a febbraio e marzo, non ci sia un euro per il ristoro del danni subiti e stimati in almeno 550 milioni. “Il Veneto – aggiunge – è stato interessato in questi ultimi anni da notevoli eventi atmosferici che hanno provocato disastrose alluvioni. Fin dal 2010 ha affidato a specialisti nei vari settori della difesa idrogeologica la redazione di un piano delle opere per la mitigazione del rischio. Sono già state realizzate finora opere per 402 milioni, ma ce ne sono di immediatamente cantierabili per 1,4 miliardi. Il presidente Renzi ha detto in più occasioni che lo Stato ha a disposizione 2 miliardi di euro per il dissesto idrogeologico del Paese, considerato prioritario, ma che non sa come spenderli per mancanza di progetti. Noi i progetti ce li abbiamo ma serve l’intervento finanziario dello Stato che deve inoltre consentire un allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno, escludendone le spese sostenute dalle Regioni per gli interventi correlati al dissesto idrogeologico”. “Come risponde lo Stato a queste legittime richieste?” sottolinea il presidente veneto, “con un decreto che, a conti fatti, dice: arrangiatevi. Ai rappresentanti di questo Stato allora io dico: siamo stanchi di vedere sfilate e parate in giro per il Paese, pagate con i nostri soldi, a fare promesse non mantenute. Siamo stanchi di mantenere una gestione della cosa pubblica nel resto del Paese che definire cattiva è solo prendersi in giro. Siamo stanchi di vedere come i 21 miliardi di residuo fiscale attivo del Veneto vengano lasciati ad ingrassare gli spreconi, senza che si cerchi di cambiare registro se non a parole”. “E poi si trova anche – conclude – chi alza la voce per lamentarsi che il Veneto considera lo Stato un nemico. Non sento mai però chiedere di chi è la colpa. Non certo nostra”.  
   
   
TEDXRONCADE EVENTO UNICO PER IL PROGRESSO GREEN. SECONDA EDIZIONE NELLA PRIMAVERA DEL 2015. “LE MARCHETTE LE FA QUALCUN ALTRO”  
 
Venezia, 7 maggio 2014 - “Biodiversità e sviluppo sostenibile sono temi strategici che investono il modo stesso nel quale l’uomo può progredire senza svilire l’ambiente circostante, ma anzi valorizzandolo. Come Regione lo abbiamo voluto affrontare al massimo livello con un evento come Tedxroncade, inquadrato nel format internazionale dei Tedx, per poter disporre di idee e spunti di grande spessore culturale e progettuale che riguardano il sistema “ambiente” non solo locale ma regionale, nazionale e mondiale”. L’assessore ai parchi del Veneto non ci sta a chi accusa di “procedure di finanziamento sotterranee” per un convegno definito fantasma da esponenti dell’opposizione, “al quale hanno partecipato – sottolinea l’assessore – oltre 500 persone, delle quali moltissimi giovani. Le marchette le fa qualcun altro. Questa iniziativa è stata realizzata con la massima trasparenza e la più ampia diffusione – aggiunge l’assessore – con la piena collaborazione dell’Ente Parco del Fiume Sile e del suo direttore ad interim di allora Diego Lonardoni. Chi ora la denigra non sa di cosa sta parlando. E non si è preoccupato di partecipare, benché invitato. Per l’ambiente e i nostri territori è una delle cose più utili e ben fatte che abbiamo organizzato, alla ricerca di uno sviluppo equilibrato tra le necessità economiche e sociali delle persone e la capacità delle risorse terrestri e degli ecosistemi di soddisfare le necessità presenti e future. Il tutto, per quanto mi riguarda, partendo dalla considerazione del Mathma Gandhi secondo il quale “la terra è abbastanza ricca per soddisfare i bisogni di tutti, ma non lo è per soddisfare l’avidità di ciascuno””. “Preciso che l’iniziativa non è stata finanziata dalla sola Regione – ha detto ancora l’assessore – ma ha avuto numerosi e prestigiosi sponsor privati, quali Cattolica Assicurazioni, H-farm, Yellow Chip, Giplanet, Personaltime, Moro Bioedilizia e Kakonstrukt. Oltre a loro, a seguire l’evento, due importanti Media Partner Nòva24 e Corriere Innovazione. E’ un fatto che evidenzia ulteriormente il valore dell’incontro, la cui utilità è stata tale che lo riproporremo anche nella primavera del prossimo anno per affrontare il tema “Nutrire il Pianeta”: lo stesso dell’Expo 2015”.  
   
   
MALTEMPO: NELLE MARCHE DISPOSIZIONI CORRETTE PER LA GESTIONE DEI BACINI IDRAULICI  
 
Ancona, 7 maggio 2014 - “La prevenzione e la salvaguardia del territorio vanno programmate in stretta sinergia tra tutti i livelli istituzionali che si occupano della materia. Per questo la Regione Marche si è attivata, da tempo, per favorire una corretta gestione dei bacini idraulici e, recentemente, ha anche adottato due provvedimenti di rilievo per rafforzare questo controllo e salvaguardare la pubblica incolumità. Emerge pertanto, ancor di più la necessità che gli investimenti destinati alla regimazione idraulica possano essere svincolati dalle restrizioni poste dal Patto di stabilità, perché ogni euro investito nella prevenzione, ne fa risparmiare molti di più rispetto a quanti ne serviranno, poi, per ripagare i danni. Purtroppo l’importantissima legge sui fiumi che, lo ricordo, ha avuto non pochi oppositori in sede di approvazione in Consiglio regionale (proprio tra coloro che, oggi, aprono polemiche strumentali) sta registrando, a parte qualche caso, ritardi di applicazione da parte degli enti cui la legge delega gli interventi, le Province, dovuti ai vincoli imposti dal Patto di stabilità”. Lo afferma l’assessore alla Difesa del suolo, Paola Giorgi, che interviene nel dibattito “a volte anche strumentale che si apre dopo ogni emergenza, come quella che le Marche hanno vissuto nelle ultime ore”. Giorgi ricorda che, nello scorso mese di dicembre, l’assemblea legislativa aveva già approvato la proposta di legge sulla manutenzione dei fiumi e corsi d´acqua, presentata in via d´urgenza dalla giunta regionale per assicurare subito la manutenzione dei corsi d´acqua, in attesa dell´approvazione delle linee guida richieste dalla legge regionale n. 31 “Norme in materia di gestione dei corsi d´acqua”, del 2012. Le norme urgenti stabilivano che le Province assicurassero la manutenzione attraverso progetti finanziati anche con le risorse che derivavano dalla valorizzazione del materiale litoide e della massa legnosa residuale, provenienti dagli stessi interventi sui fiumi. Successivamente, in tempi brevi, la giunta regionale ha approvato le linee guida, nel rispetto dei tempi stabiliti dalla nuova legge, insieme ai criteri sulla compatibilità idraulica. “La tendenza, ormai costante, è quella di fenomeni atmosferici nuovi, determinati da un evidente mutamento climatico oramai in corso, sempre più estremi che si scaricano su un territorio sempre più fragile – rileva l’assessore – Il punto d’equilibrio è rappresentato dalla prevenzione che può scongiurare o comunque attenuare l’emergenza. Correttamente le disposizioni regionali dettano linee guida per elaborare i progetti di pulitura dei fiumi, per preservare gli alvei e favorire un naturale ripascimento del litorale. Rappresentano un riferimento per le attività di manutenzione straordinaria e ordinaria gestite dalle Province in qualità di Autorità idrauliche. Così come essenziali sono le disposizioni che impongono un’invarianza, sempre idraulica, delle programmazioni urbanistiche. Ogni intervento deve garantire che quanto costruito o trasformato non pregiudichi l’equilibrio ambientale e idrologico”. Secondo l’assessore Giorgi, “nelle Marche le disposizioni ci sono e vanno nella giusta direzione prevedendo anche la possibilità di ricorrere al project financing attraverso la vendita del materiale derivante dalla pulizia dei fiumi. Ma i progetti vanno realizzati in un’ottica di sistema, e i progetti vanno realizzati in un’ottica di sistema, di sinergia istituzionale, per garantire le migliori pratiche, evitare sovrapposizioni, ottimizzare le risorse pubbliche. Il vero nodo resta quello delle disponibilità da mettere in campo: occorre che lo Stato faccia la sua parte, consentendo agli enti locali di disporre di fondi adeguati e di poterli investire nella difesa del territorio”.  
   
   
MALTEMPO. PRESIDENTE VENETO FORMALIZZA STATO DI CRISI PER BASSA PADOVANA E COMUNI VERONESI, VICENTINI E TREVIGIANI  
 
Venezia, 7 maggio 2014 - Il presidente del Veneto ha dichiarato lo “Stato di Crisi” per le eccezionali precipitazioni verificatesi dal 27 aprile al 3 maggio 2014 in molte aree del territorio regionale. Lo Stato di Crisi costituisce declaratoria di evento eccezionale e permette di finanziare l’esecuzione di interventi urgenti a tutela della pubblica incolumità, nonché le operazioni di soccorso e di assistenza alla popolazione, anche acquisendo con procedure d’urgenza eventuali attrezzature e mezzi necessari per fronteggiare la situazione. Attiva inoltre le componenti professionali e volontarie del Sistema Regionale di Protezione Civile per garantire il coordinamento e l’assistenza agli Enti locali per l’intervento di soccorso e superamento dell’emergenza. Il decreto di dichiarazione di “Stato di Crisi” contiene un primo elenco di Comuni che finora hanno segnalato i maggiori danni e richiesto l’intervento della Regione. Tale elenco va dunque considerato non esaustivo. Con questa dichiarazione possono partire formalmente le rilevazioni e le quantificazioni dei danni, che saranno poi oggetto di richiesta al Governo. Ecco il primo elenco dei Comuni individuati. Provincia di Padova: Carceri, Este, Montagnana, Sant’elena, Solesino, Villa Estense, Ospedaletto Euganeo, Santa Margherita d’Adige, Megliadino San Vitale, Vighizzolo d’Este, Granze, Monselice, Due Carrare, Casale di Scodosia, Merlara, Padova, Boara Pisani, Stanghella, Megliadino San Fidenzio, Saletto, Ponso, Pozzonovo. Provincia di Verona: Terrazzo, Bovolone, Concamarise, Salizzole, Angiari, San Pietro di Morubio, Isola Rizza, Roverchiara. Provincia di Vicenza: Noventa Vicentina, Pojana Maggiore. Provincia di Treviso: Preganziol.  
   
   
ABRUZZO: ALLUVIONI:PROROGA TERMINI PER PRESENTAZIONE DOMANDE  
 
L’ Aquila, 7 maggio 2014 – Di seguito unanota del commissario delegato per l´emergenza per le alluvioni di novembre e dicembre 2013, Pierluigi Caputi : "In riferimento alle notizie diffuse a mezzo stampa il giorno 06.05.2014 afferenti "una riapertura dei termini per la presentazione delle schede di ricognizione danni, si precisa quanto segue: 1. Le schede di ricognizione dei danni, allegate all´Ocdpc n. 150/2014, debitamente compilate dai privati danneggiati, non costituiscono riconoscimento automatico dei finanziamenti per il ristoro degli stessi, così come espressamente sancito dall´art. 9, 4 comma, della medesima Ordinanza del Capo del Dipartimento di Protezione Civile. 2. Alle Amministrazioni Comunali è stata data formale comunicazione di procedere alla ricognizione dei fabbisogni attraverso la compilazione delle suddette schede con nota del Commissario Delegato inoltrata via Pec in data 11.04.2014 (nota Prot. N. 5 del 09.04.2014) nella quale sono state illustrate procedure, termini, modalità di compilazione della citata modulistica finalizzata alla redazione del Piano dei fabbisogni, conformemente ai disposti dell´Ocdpc n. 150/2014. 3. Qualora risultasse impossibile alle medesime Amministrazioni Comunali pervenire ad un risultato utile nel termine fissato con la nota del Commissario Delegato Prot. N. 5 del 09.04.2014 è possibile inoltrare apposita richiesta di proroga temporale, così come già concesso al Comune di Pescara in data odierna (termine prorogato al 26 Maggio p.V.). 4.In ogni caso i termini temporali di conclusione delle attività di ricognizione dei danni risultano improcrastinabili, in quanto la medesima Ocdpc n. 150/2014 fissa un termine finale per la presentazione al Dipartimento della Protezione Civile del Piano il cui mancato rispetto potrebbe determinare conseguenze negative sulle future potenziali disponibilità finanziarie, compromettendo irrimediabilmente l´esito delle medesime procedure".  
   
   
BONIFICHE, VIA A 7 INTERVENTI IN CAMPANIA  
 
Napoli, 7 maggio 2014 - In attuazione dell´Accordo di Programma stipulato tra la Regione Campania e la Sogesid per la realizzazione di interventi di compensazione ambientale relativi ad interventi di bonifica di siti che insistono su alcuni territori regionali, sono stati espletate le gare relative ai primi 7 progetti. Questi gli interventi previsti dalle gare aggiudicate: affidamento dell´attività di rimozione, trasporto e smaltimento dei rifiuti nelle località Filigalardi nel Comune di Battipaglia; affidamento servizio di raccolta, rimozione, trasporto e smaltimento dei rifiuti in località Zucca - Foro Boario del Comune di Maddaloni; affidamento dell´attività di bonifica delle aree interessate dai rifiuti in località Matiano, intervento di rimozione rifiuti e indagine dei suoli nel Comune di Campagna; affidamento del servizio di raccolta, carico, scarico, trasporto e conferimento di rifiuti di varia natura e giacenti su varie aree pubbliche del Comune di Terzigno ai centri di recupero smaltimento finale autorizzati, inclusi tutti gli annessi oneri e adempimenti amministrativi; affidamento dei servizi di indagini geognostiche, geotecniche e di caratterizzazione ambientale per l´attuazione del piano di caratterizzazione dell´area in località Lo Uttaro - Sin litorale Domitio Flegreo ed Agro Aversano; affidamento dei servizi di bonifica delle aree interessate all´abbandono dei rifiuti ed amianto in località Avignano del Comune di Campagna; affidamento dei servizi di rimozione, trasporto e smaltimento dei rifiuti in località Ferrari I e Ii nel Comune di Santa Maria la Fossa. L´assessorato alla Tutela dell´Ambiente comunica, inoltre, che sono in corso le gare relative: affidamento delle attività finalizzate al ripristino ambientale del sito di stoccaggio provvisorio Rsu in località Lo Uttaro; bonifica di varie aree comunali interessate all´abbandono dei rifiuti, impianto di monitoraggio e controllo e impianto di videosorveglianza nel Comune di Terzigno; affidamento delle attività di rimozione parziale, trasporto e smaltimento rifiuti stoccati in località S. Veneranda del Comune di Marcianise. Restano da mettere a gara i progetti già approvati nella conferenza dei servizi per: la bonifica della discarica Sogeri del Comune di Castelvolturno; la bonifica da amianto delle ex scuole materne del Comune di Giffoni Valle Piana; la bonifica da amianto e la riqualificazione dell´ex area 219 del Comune di Savignano Irpino; la bonifica ex cava Ranieri del Comune di Terzigno. "Questi alcuni degli interventi - sottolineano all´Assessorato regionale alla Tutela dell´Ambiente - che si aggiungono a quelli già in atto per le compensazioni ambientali, le bonifiche, il risanamento del territorio che vedono la Regione massicciamente impegnata nelle aree critiche di tutte le province campane. Molti interventi sono già partiti, altri inizieranno tra qualche giorno. Sono provvedimenti che vanno nella direzione di sanare delle ferite profonde nate da anni di incuria e di disattenzione rispetto a buona parte del territorio della nostra regione."  
   
   
RIFIUTI TOMBATI PROVINCID DI FOGGI: ASS. AMBIENTE CHIEDE INCONTRO AL MINISTRO  
 
 Bari, 7 maggio 2014 - Trasmettendo il verbale dell´incontro istituzionale tenuto qualche giorno fa con le province di Foggia e Bat e con il sindaco di Ordona, alla presenza dei tecnici di Arpa, del Cnr, degli uomini del Noe e delle strutture della Regione. L´assessore regionale all´ambiente della Puglia ha chiesto un incontro per discutere della possibilità di proporre un decreto legge che permetta l´uso delle risorse economiche poste a sequestro penale per le esigenze di caratterizzazione e per rendere innocue le situazioni a rischio. Il decreto 136/2013, quello sul caso Ilva, conteneva una indicazione preziosa che nel caso dei rifiuti tombati nel foggiano potrebbe essere utile ad intervenire tempestivamente per le necessarie attività di messa in sicurezza e di bonifica eventuale senza gravare sulle finanze degli enti locali. L´art. 7 del 136 prevedeva addirittura che potessero essere utilizzate per fini ambientali risorse sottoposte a sequestro penale anche in procedimenti di natura diversa. Nell´incontro con il Ministro, sperando che sia il prima possibile, l´Assessore all´Ambiente chiederà che si adotti un decreto specifico per quello che sta emergendo a Foggia o che potrebbe venir fuori anche altrove: i reati ambientali, i cui effetti sono permanenti per cui è necessario un intervento che ristabilisca la salubrità, rischiano di pesare due volte sui cittadini. In primo luogo per i già citati effetti sulla matrice ambientale e per i rischi sulla salute pubblica e poi, in seconda battuta, per i costi connessi alle attività di bonifica. L´indagine foggiana ha individuato delle responsabilità e sottoposto a sequestro risorse economiche e mezzi che sono il frutto dei reati consumati. Se si potessero utilizzare quelle risorse senza aspettare le definitiva confisca che richiede parecchi anni, si eviterebbe di gravare sugli enti locali e si potrebbe massimizzare l´efficacia degli interventi.