Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Gennaio 2009
GLI SCIENZIATI ACCELERANO I SISTEMI DI RIPARAZIONE DEL CORPO  
 
 Bruxelles, 14 gennaio 2009 - Alcuni ricercatori finanziati dall´Ue sono riusciti ad ingannare il midollo osseo in modo da fargli rilasciare un numero maggiore di cellule staminali adulte nel flusso sanguigno. Gli scienziati sperano che le loro scoperte, pubblicate sulla rivista Cell Stem Cell, porteranno allo sviluppo di nuove terapie per accelerare la cura delle malattie cardiache e delle fratture ossee. Il sostegno dell´Ue a questo studio è giunto dal progetto Innochem ("Approcci terapeutici innovativi basati sulle chemochine per l´autoimmunità e le infiammazioni croniche"), finanziato nell´ambito dell´area tematica "Biologia, genomica e biotecnologia per la salute" del Sesto programma quadro (6°Pq). Quando siamo ammalati o abbiamo una ferita, il nostro midollo osseo aumenta la produzione di diversi tipi di cellule staminali per riparare il nostro corpo. "Il corpo si ripara continuamente," ha spiegato la dott. Ssa Sara Rankin del National Heart and Lung Institute dell´Imperial College di Londra, nel Regno Unito. "Sappiamo che la pelle si risana quando ci tagliamo e, allo stesso modo, all´interno del corpo ci sono cellule staminali che vigilano e eseguono riparazioni dove necessario. Quando il danno è grave, però, ci sono dei limiti a ciò che il corpo può fare spontaneamente. Una strategia per aumentare il numero di queste cellule staminali nel sangue è quella di raccoglierle, aumentare il loro numero in laboratorio e reinserirle nel corpo. Questa tecnica, però, comporta una serie di complicazioni pratiche e tecniche. L´altra possibilità consiste nell´usare farmaci per aumentare la produzione di queste cellule da parte del midollo osseo. Questa tecnica viene già usata nei donatori di midollo osseo per aumentare il numero di cellule staminali ematopoietiche in circolo nel loro sangue. Le cellule staminali ematopoietiche si trasformano alla fine in cellule del sangue. In questo recentissimo studio, gli scienziati hanno trattato topi sani con uno o due fattori di crescita, Vegf o G-csf. Ai topi è stato quindi somministrato un nuovo farmaco chiamato Mozobil. Quando i topi venivano trattati con Vegf e Mozobil, il loro midollo osseo rilasciava un numero 100 volte maggiore di cellule staminali endoteliali e mesenchimali nel sangue rispetto ai topi non trattati. Le cellule staminali endoteliali possono produrre vasi sanguigni e quindi potrebbero essere usate per riparare i danni al cuore. Le cellule mesenchimali possono trasformarsi in tessuto osseo e cartilagine, e inoltre reprimono il sistema immunitario; il che significa che potrebbero essere usate per curare le malattie autoimmuni (come l´artrite reumatoide) nelle quali il sistema immunitario entra in overdrive. Questo gruppo è il primo a mobilitare in modo selettivo questi due tipi di cellule staminali nel midollo osseo. I topi trattati con G-csf e Mozobil hanno mobilitato un gran numero di cellule staminali ematopoietiche; questo trattamento è già usato nei trapianti di midollo osseo. Il prossimo passo che gli scienziati dovranno compiere sarà quello di studiare se queste cellule staminali in più nel sangue accelerano effettivamente la velocità di rigenerazione dei tessuti nei topi che hanno avuto un infarto. Se questi studi avranno un esito positivo, il team spera di provare la nuova combinazione di farmaci in esperimenti clinici su esseri umani entro i prossimi dieci anni. I ricercatori desiderano anche saggiare l´impatto delle malattie e dell´invecchiamento sulla capacità del midollo osseo di produrre diversi tipi di cellule staminali adulte. "Speriamo che rilasciando più cellule staminali, come siamo riusciti a fare nel nostro nuovo studio, potremo potenzialmente richiedere un numero maggiore di qualunque tipo di cellule staminali si rendano necessarie al corpo per aumentare la propria capacità di ripararsi e accelerare il processo di guarigione," ha commentato la dott. Ssa Rankin. "In seguito, il nostro lavoro potrebbe condurre verso nuovi trattamenti per combattere varie malattie e ferite che funzionino mettendo in moto le cellule staminali di una persona dall´interno. " Per ulteriori informazioni, visitare: Imperial College Londra: http://www. Imperial. Ac. Uk Cell Stem Cell: http://www. Cellstemcell. Com Progetto Innochem: http://www. Innochem. Org .  
   
   
UN TAVOLO DI LAVORO TECNICO TRA FRIULI VENEZIA GIULIA E BULGARIA PER PROCEDURE DI INFORMATIZZAZIONE DEL MINISTERO DELLA SANITÀ BULGARO  
 
Trieste, 14 gennaio 2009 - Missione a Sofia (Bulgaria) di una delegazione del Friuli Venezia Giulia guidata dall´assessore regionale Elio De Anna e composta dal direttore delle Relazioni internazionali, Giuseppe Napoli, dal direttore di staff, Roberto Panizzo, e dalla funzionaria di Insiel, Gilda De Marco. Al centro della visita la firma del "Protocollo d´intenti tra il Ministro della Sanità della Repubblica di Bulgaria e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Repubblica Italiana" in materia di informatizzazione. "Si tratta di un passaggio importante - ha affermato l´assessore De Anna - che permette alla nostra Regione di avviare da subito un tavolo di lavoro tecnico tra Friuli Venezia Giulia e Bulgaria per procedure di informatizzazione del Ministero della Sanità bulgaro, aventi come modello di riferimento il sistema informativo della nostra regione". "Tutto ciò - ha proseguito l´esponente regionale - in attesa dell´autorizzazione da parte del nostro Ministero degli Affari Esteri, volta a conferire al Presidente Renzo Tondo pieni poteri di firma nell´accordo che promuoverà il reciproco sviluppo nei settori dell´alta tecnologia, dell´informatizzazione e della comunicazione nel campo della salute tra quel Ministero della Repubblica di Bulgaria e la nostra Regione". Durante l´incontro con il ministro Evgeni Zhelev e il vice ministro Valeri Tzekov, l´assessore De Anna e i suoi collaboratori hanno illustrato l´esperienza del Friuli Venezia Giulia in questo delicato e strategico settore, nell´ottica di trasferimento del nostro know-how e delle possibili applicazioni al sistema bulgaro. Nella circostanza il Ministro Zhelev ha manifestato vivo interesse per le soluzioni adottate dalla Regione relativamente alla Carta dei Servizi e al suo possibile riuso in Bulgaria. De Anna, nell´assicurare la piena disponibilità in tal senso, ha concluso l´incontro con l´invito al ministro, da parte del Presidente Tondo, a visitare le nostre strutture regionali. . .  
   
   
PATTO DI STABILITA’: SANDRI (VENETO), “CONTA DI PIU’ UN TUBO O LA SALUTE DELLA GENTE?”  
 
 Venezia, 14 gennaio 2009 - “Se quell’emendamento verrà confermato, i cittadini veneti devono sapere che per certa politica romana conta di più un pezzo tubo da costruire sotto la capitale che non la possibilità di assumere medici ed infermieri per gli Ospedali di Regioni che ne hanno un bisogno disperato, come il Veneto. Quell’emendamento deve essere eliminato, altrimenti sarà evidente che chi sta facendo salti mortali per non sforare, rischia di essere cornuto e mazziato”. E’ durissimo il commento dell’Assessore alla Sanità del Veneto Sandro Sandri all’approvazione in Commissione Bilancio della Camera di un emendamento che consente alla città di Roma di sforare per due anni il Patto di Stabilità per poter realizzare un tratto di metropolitana. “Sino ad oggi – continua Sandri – una Regione virtuosa come il Veneto aveva considerato il Patto di Stabilità una cosa seria, al punto che stiamo per portare a Roma una relazione per motivare la richiesta di poter utilizzare con più elasticità i fondi sanitari per fare delle assunzioni pur rimanendo all’interno del patto. Noi veneti siamo gente seria: porteremo avanti quella richiesta, e per questo giovedì a Roma ci faremo sentire. Comunque – conclude Sandri – sulla base di valori come equità e giustizia, ci aspetteremmo che accadesse almeno una di queste tre opzioni: che l’emendamento venga ritirato; che ci venga consentito nel modo che si riterrà più opportuno di assumere il personale che serve negli ospedali veneti; che al Veneto venga riconosciuta una quota di Fondo Sanitario Nazionale 2009 sufficiente a rispondere alla comprovata carenza di personale nel nostro sistema sanitario”. .  
   
   
FARMACI BIOLOGICI: NO A LIMITAZIONE DELLE CURE MA PRESCRIZIONI APPROPRIATE  
 
Roma, 14 gennaio 2009 - Negli ospedali del Lazio non è in atto alcuna limitazione della somministrazione di farmaci per l’artrite reumatoide ne per altre patologie. Questa rassicurazione la Regione l’ha già data prima della fine dell’anno 2008 a tutti i malati che avevano segnalato il problema. In considerazione però del fatto che, nonostante i chiarimenti forniti, si insiste a denunciare addirittura il taglio del 50% dei farmaci è il caso di fare alcune precisazioni. Non esiste alcun nesso tra modalità di somministrazione dei farmaci (che spetta solo ai medici) e piano di rientro, che invece è operazione più complessa che comporta la riorganizzazione del sistema e che comunque non può impattare sul diritto alla salute dei cittadini. Anzi, il piano di rientro nasce per combattere gli sprechidi tutti i tipi ed in tutte le situazioni, perché questa è la condizione necessaria e indispensabile affinché il sistema sanitario regionale conservi la sua natura universalistica e non viri invece, verso modelli privatistici il cui costo cadrebbe solo sui più deboli. Le Direzioni sanitarie degli ospedali dove vengono somministratifarmaci per particolari patologie escludono sia in atto alcuna limitazione delle prescrizioni come conseguenza del piano di rientro ed escludono altresì carenze dei farmaci biologici. E’ bene ripetere a questo punto un’ovvia considerazione: quantità e tempistica dell’erogazione dei farmaci non possono derivare da scelte economiche né politiche, ma esclusivamente da valutazioni cliniche, che rientrano nella totale e assoluta autonomia e professionalità dei medici. La risposta del sistema sanitario non è cambiata: c’è la cura per tutti, ma si lavora in modo tale da evitare sprechi. A questo fine sono stati previsti specifici programmi di controlli clinici a cui sottoporre tutti i pazienti al fine di somministrare il farmaco biologico a coloro che risultino realmente eleggibili e nella posologia più appropriata al livello di gravità della patologia. Precedentemente ai pazienti veniva fornita una quantità di farmaco sufficiente per coprire lunghi periodi di trattamento, attualmente si procede alla fornitura di un quantitativo di farmaco utile a coprire periodi più brevi di trattamento, sia per monitorare gli effetti della terapia a breve termine sia per consentire una modulazione della stessa in base alla risposta del paziente. Peraltro un breve ritardo nella somministrazione dei farmaci, a parere dei clinici, non pregiudica l´andamento della malattia. La sospensione temporanea è infatti prevista in molte circostanze: problematiche di safety (reali o sospette), previsione di interventi chirurgici, procedure odontoiatriche, ascessi in varie sedi, stati febbrili persistenti, cosi come è prevista la riduzione della posologia nel caso di malattia in fase di remissione, cioè stabilizzata. I controlli previsti fanno sì che se si registra la necessità terapeutica di aumentare la dose, si procede senza alcuna problema. Su tutto questo processo non interviene la Regione, ma solo i medici curanti che rispondono, prima di tutto, alla loro deontologia professionale e poi, casomai, al piano di rientro. .  
   
   
NUMERO VERDE ANTI-INFLUENZA ASSISTITE 10MILA PERSONE  
 
 Roma, 14 gennaio 2009 - Sono oltre 10mila le persone che, con oltre 20mila telefonate, hanno contattato finora il numero verde per l’influenza (803555), avviato in via sperimentale dalla Regione Lazio lo scorso 22 dicembre e realizzato in collaborazione con la Protezione civile regionale e l´Ares 118. I dati sono stati diffusi ieri dal presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, entusiasta per i risultati ottenuti dal “Progetto influenza”, che dimostrano una notevole riduzione degli accessi impropri al pronto soccorso durante il periodo natalizio. "Sono 10mila le persone che sono state assistite attraverso il numero verde e solo 100 di loro che hanno telefonato – ha detto Marrazzo sottolineando l´operazione di filtraggio svolta dal numero verde - sono state ricoverate al pronto soccorso”. Tra i cittadini che hanno contattato il numero verde anche 200 di altre Regioni. “Sono molto soddisfatto - ha aggiunto il governatore - perché ciò ha significato aumentare il sistema domiciliare e ridurre i ricoveri inappropriati. Cento ricoveri rappresentano l´1% dei cittadini che si sono rivolti al numero unico”. Marrazzo ha sottolineato che si tratta di “una sperimentazione unica in Italia, riuscita grazie alla forte sinergia con la Protezione civile e l´Ares 118. Anche se la sperimentazione finirà a fine febbraio faremo in modo di mettere questo numero unico a regime”. "Nel 2009 - ha concluso Marrazzo - ci sarà una forte incentivazione dei presidi territoriali e i cittadini si abitueranno a non andare in ospedale solo per vedersi diagnosticare un´influenza. Ho sentito dire che la Regione Lazio ‘cura l´influenza per telefono’ è una banalità perché questa è la direzione in cui si lavora per una sanità moderna”. Ad illustrare i dati sul progetto era presente anche il direttore della Protezione civile regionale, Maurizio Pucci e il direttore generale dell´Ares 118, Marina D´innocenzo. Soddisfatta il direttore generale dell´Ares 118, Marinella D´innocenzo: “E´ un gioco di squadra unico in Italia che dà risposte appropriate ai cittadini e in modo organizzato”. Un numero unico che per Maurizio Pucci “ha aiutato anche chi aveva bisogno di non sentirsi solo nel periodo delle vacanze natalizie”. .  
   
   
IN VENETO FONDI PER VIDEOSORVEGLIANZA NEI PRONTO SOCCORSO  
 
Venezia, 14 gennaio 2009 - Una somma di 600 mila euro, prima parte di un programma triennale dotato di 1 milione 800 mila euro complessivi, è stata assegnata dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alla Sanità Sandro Sandri, per finanziare l’installazione o il rafforzamento (dove presenti) di sistemi di videosorveglianza nei Pronto Soccorso degli Ospedali veneti. “Purtroppo – sottolinea Sandri – la realtà a volte supera la fantasia, e ci troviamo a dover fronteggiare un fenomeno preoccupante, come il verificarsi di episodi di intolleranza anche gravi e di veri e propri reati persino all’interno di un Pronto Soccorso, troppo spesso zona di frontiera invece che luogo di cura, dove la stragrande maggioranza dei pazienti mantiene comportamenti assolutamente civili, ma si trova sempre più spesso a dover convivere con altre manifestazioni umane ben diverse, importune ed a volte pericolose. Lo stesso vale per il personale sanitario in servizio, che va parimenti cautelato. Per questi motivi la Regione ha inteso attivare uno stanziamento triennale, del quale questa assegnazione è la prima tranche. Per quelle successive, con l’ausilio di una specifica commissione di esperti, valuteremo su quali altri aspetti inerenti la sicurezza indirizzare gli interventi. I primi 600 mila euro – precisa Sandri – sono stati dedicati alla videosorveglianza, considerata sia come deterrente, sia come strumento per individuare i responsabili di azioni violente o comunque illecite”. I finanziamenti sono stati assegnati alle 7 Ullss capoluogo di provincia in base al numero di Pronto Soccorso presenti nel loro territorio di competenza. Saranno poi queste ultime a suddividere la propria quota di competenza tra le Ullss della provincia sulla base del numero di accessi ai Pronto Soccorso di ciascuna Azienda e del bacino d’utenza della stessa. I Pronto Soccorso operanti nelle rete ospedaliera veneta sono in tutto 41, dei quali 4 in provincia di Belluno; 7 a Vicenza; 6 a Treviso; 8 a Venezia; 7 a Padova; 3 a Rovigo; 6 a Verona. La ripartizione effettuata dalla Giunta regionale alle Ullss capofila è la seguente: all’Ulss 1 di Belluno 58. 536 euro; alla 6 di Vicenza 102. 438 euro; alla 9 di Treviso 87. 804 euro; alla 12 di Venezia 117. 072 euro; alla 16 di Padova 102. 438 euro; alla 18 di Rovigo 43. 902 euro; alla 20 di Verona 87. 804 euro. .  
   
   
SALUTE, I RISULTATI SULLE ABITUDINI ALIMENTARI DEI BAMBINI LIGURI IN UN CONVEGNO DEL COMUNE DI GENOVA E ASL3  
 
 Genova, 14 Gennaio 2009 - Ammontano a 20. 400 i bambini liguri tra i 6 e gli 11 anni che risultano in soprappeso o obesi, in pratica 22 bambini ogni 100 sono sovrappeso e 7 su cento sono obesi, quindi nel complesso uno su tre pesa troppo. Sono alcuni dei risultati derivanti dal piano di sorveglianza nutrizionale "Okkio alla salute", promosso dall´Istituto superiore di sanità e dalla Regione Liguria, nell´ambito del piano regionale di prevenzione, che ha misurato e pesato 2230 bambini in tutta la regione per favorire stili di vita e abitudini alimentari corrette e che verrà illustrato, giovedì 15 gennaio nel corso di un convegno presso l´Auditorium Montale, organizzato dal Comune di Genova e dalla Asl 3 genovese, che prenderà il via alle ore 9 e si concluderà alle 17. Il confronto tra i dati liguri e quelli di riferimento internazionali evidenzia un valore in Liguria pari al doppio del dato per il soprappeso e testimonia un importante problema di salute pubblica. Soprappeso e obesità che si sviluppano già nell´infanzia portano ad obesità in età adulta e a complicanze che alterano l´aspettativa di vita. Obiettivo del piano di sorveglianza nutrizionale è quello infatti di ridurre l´obesità infantile attraverso azioni mirate rivolte alle famiglie e alle scuole. Per quest´anno obiettivo della Regione sarà quello di comunicare nel dettaglio i risultati e proseguire, estendendo le fasce di età oggetto del monitoraggio all´adolescenza e alla scuola materna. .  
   
   
100 MILA EURO CONTRIBUTO A SCUOLA TRIVENETA CANI GUIDA PER NON VEDENTI GESTITA DA ASSOCIAZIONE VOLONTARIATO PUPPY WALKER DI SELVAZZANO  
 
Venezia, 14 gennaio 2009 - All’attività della Scuola Triveneta Cani Guida per non vedenti, svolta e gestita dall’Associazione di volontariato onlus Puppy Walkerr di Selvazzano Dentro (Padova), la Giunta veneta ha assegnato un contributo di 100 mila euro. Lo rende noto l’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi che ha proposto il provvedimento previsto dalla legge finanziaria regionale del 2008 tra le azioni regionali a favore delle persone non udenti, non vedenti e con disabilità della voce. La Scuola Triveneta Cani Guida per non vedenti nasce a Selvazzano Dentro nel 2004, su iniziativa del dottor Furio Corsi, attuale responsabile Sanitario della Scuola stessa. Il cane guida è un ausilio insostituibile per i non vedenti, indispensabile per raggiungere una autonomia di movimento, altrimenti impossibile. Fino ad oggi, in Italia, erano presenti soltanto due scuole ufficiali per cani guida: quella di Scandicci (Firenze), gestita dalla Regione Toscana, e quella di Limbiate (Milano) che si regge con i contributi dell’Associazione dei Lions di tutta Italia. La Scuola Triveneta si è avvalsa nella prima fase della collaborazione dell’Unione Italiana Ciechi, del contributo del Rotary Club di Padova e di quello dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Padova. .  
   
   
BOLZANO: CONTRIBUTI AD ENTI ED ISTITUZIONI PER L’ESECUZIONE DI CORSI DI FORMAZIONE  
 
Bolzano, 14 gennaio 2009 - Le domande devono essere presentate entro il 28 febbraio 2009. L’ufficio formazione del personale sanitario informa che enti ed istituzioni pubbliche e private possono chiedere entro il 28 febbraio un contributo per l’anno 2009 per l’esecuzione di corsi di formazione di base, specialistica e continua. Da quest’anno i dati riguardanti le iniziative di formazione continua rivolte al personale sanitario, oltre che in formato cartaceo, dovranno essere immesse nel programma informatico Geco. Per la password d’accesso ed ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi presso l’Ufficio formazione del personale sanitario alla signora Antonia Pastori, Tel. 0471 418151. Le domande devono essere inoltrate all’Ufficio formazione del personale sanitario che ha sede in via Gamper,1 a Bolzano, dove sono a disposizione anche gli appositi moduli (Tel. 0471 418151). I moduli potranno essere scaricati dal sito web: www. Provincia. Bz. It/sanita/2305. .  
   
   
MONTINO: "MEDICI E PRECARI NON RISCHIANO POSTO"  
 
Roma, 14 gennaio 2009 - Il taglio del 50% delle consulenze non riguarda il personale sanitario né tantomeno chi ha un rapporto di lavoro a termine. E dunque non c’è alcun rischio per la funzionalità dei pronto soccorso degli ospedali del Lazio né per l’attività nei reparti né che venga interrotto il rapporto di lavoro per chi ha contratti a tempo determinato. Il blocco del turn-over imposto dal Decreto del Governo riguarda il personale che cessa definitivamente il rapporto di lavoro e non invece le scadenze dei contratti a tempo determinato in forza alla Aziende per carenze di pianta organica. Non c’è dunque alcun problema di emergenza per i lavoratori impiegati a termine nelle Asl e aziende ospedaliere del Lazio. La prossima settimana è prevista una riunione operativa tra Regione e Asl per definire il quadro delle necessità reali di ogni Azienda nell’ottica di salvaguardare più posti di lavoro possibile, creare le condizioni per la stabilizzazione e nello stesso tempo mantenere gli obiettivi di riduzione della spesa previsti dal piano di rientro. ” .  
   
   
FVG: ILLUSTRATE PROPOSTE DI LEGGE SU LISTE DI ATTESA  
 
 Trieste, 14 gennaio 2009 - Una giornata intera dedicata alle audizioni (peraltro ancora da definire) prima di proseguire con l´esame delle due proposte di legge sulle liste di attesa in sanità. Lo ha deciso l´Ufficio di presidenza della Iii Commissione consiliare presieduta da Giorgio Venier Romano (Udc). Intanto, però, i due provvedimenti sono stati illustrati. La prima proposta, di Roberto Asquini (Gruppo Misto), prevede che laddove il cittadino si vedrà proporre dal servizio sanitario pubblico un tempo di attesa per visite, esami o interventi terapeutici superiore ai 90 giorni, potrà rivolgersi a un qualsiasi altro centro regionale anche privato (ma certificato), a sua scelta, purché sia in grado di effettuare la prestazione richiesta entro 80 giorni dalla richiesta. Saranno poi le Ass a occuparsi del rimborso (in pratica, il costo medio di quell´esame calcolato nelle strutture pubbliche regionali meno, eventualmente, il ticket) entro 60 giorni. L´eventuale differenza tra il prezzo totale delle prestazione e il costo medio, con il ticket, sarà a carico del cittadino. La seconda, porta la firma dell´intero Pdl con primo firmatario Massimo Blasoni. L´obiettivo è quello di contenere le liste di attesa entro i tempi massimi fissati, per ciascuna prestazione, dal Piano nazionale 2006-2008. Saranno le Aziende sanitarie a definire nel loro piano annuale le sedi (tramite accordi, con un occhio alla geografia, agli orari e al volume delle prestazioni erogate) dove i tempi massimi verranno assicurati. "Nell´80% dei casi - ha spiegato Blasoni - i tempi vengono rispettati. Ad ogni modo, per ridurre al massimo le liste di attesa basta una parola: responsabilizzazione". Responsabilizzazione dei direttori generali cui compete garantire il rispetto dei tempi (e a quest´ultimo è vincolato pure il 25% del loro compenso integrativo); responsabilizzazione dei medici di base, dei pediatri e di chi opera in sanità. C´è poi la responsabilizzazione del cittadino a cui viene garantita la possibilità di conoscere i limiti di tempo massimo previsti per ogni prestazione attraverso l´affissione di un manifesto in tutte le sale d´attesa ospedaliere, nei presidi medici e ambulatori (ma al cittadino viene pure chiesto di rimborsare una quota della prestazione se non si presenta all´esame, e capita mediamente dal 3 al 11% dei casi); e, infine, c´è quella delle Aziende sanitarie e ospedaliere: a loro il compito di definire nel piano annuale le sedi dove saranno garantiti i tempi massimi di attesa, provvedere al pagamento delle prestazioni effettuate dal cittadino in altre strutture qualora non garantiscano i tempi previsti per le prestazioni e attivare le apparecchiature diagnostiche sei giorni su sette e dodici ore al giorno se non saranno raggiunti i tempi di attesa prefissati. Infine, a essere responsabilizzata sarà pure l´Amministrazione regionale che, oltre a dotare di adeguate risorse la legge, monitorerà ogni tre mesi la situazione (a essere precisi, sarà l´Agenzia regionale della sanità a inviare sia alla Giunta che alla Iii Commissione consiliare un aggiornamento della situazione). Tra le novità, anche il risarcimento ai cittadini in caso di superamento dei tempi e di ricorso a una struttura privata e l´informatizzazione dell´intero sistema sanità, compreso quello privato. Ribattendo ad alcune critiche del Pd, Blasoni ha precisato che "questa proposta potrà non essere condivisibile al 100%, ma se lavoreremo tutti assieme potrà essere una buona legge". A essere sentiti saranno i direttori generali delle Aziende territoriali e ospedaliere, i vertici del Cro di Aviano, del Burlo di Trieste e de "La nostra famiglia" di San Vito al Tagliamento, l´ordine dei medici, la Federazione italiana dei medici di medicina generale, l´Agenzia regionale della sanità e l´assessore alla Salute Vladimir Kosic, i sindacati, il mondo del volontariato e i rappresentanti delle professioni sanitarie e dei cittadini. .  
   
   
ECCE OVO DI RUGGERO MAGGI IL RISCALDAMENTO GLOBALE. DAL 24 GENNAIO AL 20 FEBBRAIO 2009  
 
Cosenza, 13 gennaio 2009 - La Galleria Vertigo di via Rivocati 63, Cosenza inaugura sabato 24 gennaio alle ore 18. 00 la mostra-installazione dell’artista Ruggero Maggi che continuerà fino a venerdì 20 febbraio. Non aspettatevi catastrofismi o fine del mondo, perché l’artista non fa appello alla paura, ma all’ironia e alla razionalità, presentando uova, anzi immagini fotografiche di uova al tegamino in nidi sospesi da invisibili fili al soffitto che, a causa del gran caldo, nascono cotte, anzi fritte. Ottiene così di porre l’attenzione sulla gravità del problema con ludica leggerezza. Con l’installazione Ecce ovo, che contamina lo spazio in tutti i punti, l’artista ottiene l’effetto di completa immersione dello spettatore, che diventa attore dell’azione metaforica. L’aver messo in atto un processo che ridesta la nostra sensorialità assopita attraverso il tatto, l’udito (i gusci d’uovo sparsi sul pavimento saranno calpestati dal pubblico producendo un suono-rumore), la vista (con effetto immersione), la razionalizzazione di un evento possibile, significa mettere al centro dell’arte la vita e l’uomo nella sua totalità. E’ quanto fa da anni Ruggero Maggi con notevoli risultati artistici che lo collocano fra i sensori più sensibili del nostro tempo. Mimma Pasqua Note biografiche - L’opera di Maggi si svolge all’insegna della multimedialità con particolare riferimento alla poesia visiva, libri d’artista, mail e copy-art, installazioni e performance. Negli anni ’80 ha curato e organizzato mostre legate al movimento giapponese Gutai, alla Zaum Poetry russa, all’avanguardia latino-americana, cinese, cecoslovacca, romena e di altri paesi europei. Fra le principali mostre: Italian report, mostra d’arte italiana itinerante in Giappone e in Corea; Eco italiana, mostra d’arte contemporanea italiana itinerante in Germania; La linea infinita (1993 - Milano), mostra-installazione dedicata a Piero Manzoni nel trentennale della sua morte. Inoltre: I metanetworker in spirit, Arte Fiera di Bologna 1994/95; Mediale in erba Miart - Milano e a Riparte –Roma. Dal 1985 ha curato progetti dedicati alla teoria del Caos. Nel 2007 ha presentato come curatore il progetto dedicato a Pierre Restany “Camera 312 – promemoria per Pierre” alla 52. Biennale di Venezia. .  
   
   
GOLF – FINALE QS LET: RIGON E MACONI RESTANO IN ZONA QUALIFICA  
 
Roma, 14 gennaio 2009 - Hanno perso posizioni, ma sono rimaste in zona qualifica Margherita Rigon, da 7ª a 15ª con 147 colpi (72 75) dopo un 75, e Isabella Maconi, da seconda a 25ª con 148 (70 78) penalizzata da un 78, nella finale della Qualifying School del Ladies European Tour che si sta svolgendo sul percorso del South Course (par 73) del La Manga Club, a Murcia in Spagna. Rischiano di non entrare tra le 50 ammesse al turno conclusivo, dopo il taglio che avverrà al termine del terzo giro, la dilettante Matia Maffiuletti, 70ª con 154 (78 76), Anna Rossi, 77ª con 155 (80 75), e Vittoria Valvassori, 86ª con 157 (79 78). E’ passata a condurre la statunitense Beth Allen con 141 colpi (70 71), che precede la spagnola Elisa Serramia (142 – 73 69) e la finlandese Jenni Kuosa (72 70). Al quarto posto con 144 sette concorrenti: l’australiana Frances Bondad, la svedese Anna Nordqvist, le scozzesi Lynn Kenny e Pamela Feggans, l’indiana Smriti Mehra, la belga Lara Tadiotto e la paraguaiana Julieta Granada, quest’ultima in cerca di fortuna nel Let dopo due stagioni difficili nel Lpga Tour. Il torneo, al quale prendono parte 95 concorrenti, si disputa sulla distanza di 72 buche: dopo 54, come detto, il taglio lascerà in gara le prime cinquanta in graduatoria che si contenderanno le “carte”: le prime trenta giocatrici classificate avranno la categoria 8a, buona per giocare praticamente tutto il circuito, e le altre 20 saranno nella categoria 10b con meno opportunità. Al momento il taglio è a 151 colpi. .