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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Novembre 2009
RICERCATORI SEGUONO LA DIFFUSIONE INTRACELLULARE DELL´HIV  
 
 Bruxelles, 18 novembre 2009 - Un gruppo di ricercatori tedeschi è riuscito a seguire il percorso di una proteina chiave nell´infezione intercellulare da Hiv (virus dell´immunodeficienza umana acquisita) e il processo di formazione del virus in tempo reale. La ricerca, in parte finanziata dall´Ue e ora pubblicata nella rivista a libero accesso Public Library of Science (Plos) Pathogens, ha permesso una migliore comprensione del percorso infettivo della proteina Gag (antigene gruppo-specifico) da cellula a cellula, e potrebbe condurre a nuovi trattamenti per la malattia. Lo studio è stato in parte finanziato nel quadro del progetto Hiv Ace ("Targeting assembly of infectious Hiv particles"), sostenuto dall´Ue attraverso il tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq). Per poter seguire la proteina, i ricercatori dell´Università Ludwig-maximilians di Monaco di Baviera e dell´Università di Heidelberg hanno coltivato cellule contenenti otto geni Hiv-1. Uno di questi geni è stato manipolato in modo da permettergli di produrre una forma fluorescente di proteina Gag. La proteina Gag fornisce gli elementi strutturali dell´Hiv. Ad esempio, quando l´Rna Hiv (materiale genetico) viene trasportato da una cellula infettata alla cellula suscettibile successiva, la membrana nella quale è avvolto l´Rna è formata da proteina Gag. La proteina Gag è estremamente versatile, poiché si può legare alla parete interna della membrana cellulare nonché all´Rna virale e alle proteine cellulari. La proteina Gag può anche formare particelle simili a virus in assenza di altre proteine virali. "L´uso di una versione ´fotoconvertibile´ della famosa proteina fluorescente verde - la cui scoperta ed uso nei sistemi biologici sono stati premiati con il premio Nobel per la chimica nel 2008 - unita alla proteina Gag, ci ha permesso di mutare il colore delle proteine Gag attaccate alla membrana da verde a rosso", dice il professor Don Lamb, alla guida del gruppo di ricerca dell´Università Ludwig-maximilians di Monaco. Con l´ausilio di tecniche microscopiche modificate ad hoc, i ricercatori sono riusciti dunque a determinare che, dall´inizio della formazione del virus fino al suo rilascio, passano circa 25 minuti per produrre un virus Hiv. Hanno anche scoperto che la produzione di particelle virali avviene in modo del tutto asincrono nella coltura e, dopo la loro formazione, i virus sono rilasciati dai siti di formazione individuale e non da piattaforme di germinazione preformate. Si ritiene che anche per altri virus esistano simili piattaforme di formazione riutilizzabili. Nel documento si sottolinea che le nuove scoperte "aggiungono informazioni preziose al quadro del rilascio virale e costituiscono una base sperimentale per poter interferire con questo stadio della replicazione del virus. " In definitiva, queste scoperte ci potrebbero aiutare a scoprire metodi di interruzione della diffusione virale intracellulare. Per ulteriori informazioni, visitare: Plos Pathogens: http://www. Plospathogens. Org/ Hiv Ace: http://www. Hiv-ace. Eu/ Ludwig-maximilians-universität München: http://www. Lmu. De .  
   
   
SANITA’: OK GIUNTA VENETA A RIPARTO FONDO SANITARIO ‘09 PRENDE AVVIO UN CAMMINO IMPRONTATO AL FEDERALISMO. SEMPRE MENO SPESA STORICA E SEMPRE PIU’ COSTI STANDARD. DIMINUITA LA FORBICE TRA ULLSS  
 
Venezia, 18 novembre 2009 - La Giunta regionale, nella sua seduta odierna su proposta dell’Assessore alla Sanità Sandro Sandri, di concerto con il collega al Sociale Stefano Valdegamberi, ieri ha approvato definitivamente il Riparto del Fondo Sanitario per il 2009, dopo il vaglio della Commissione del Consiglio regionale. Tra le Ullss e Aziende Ospedaliere venete vengono distribuiti 7 miliardi 712 milioni 882 mila euro, contro 7 miliardi 303 milioni del 2008. “Sono molti più soldi dell’anno scorso grazie al grande lavoro fatto a suo tempo in sede di riparto nazionale – ha detto Sandri – ed i successi ottenuti con il recente rinnovo del Patto Nazionale per la Salute consentono di prevedere che, nel riparto 2010, potremo inserire aumenti significativi per fare ulteriori passi in avanti nel riequilibrio delle risorse destinate alle diverse Aziende. Anche se l’approvazione ha richiesto tempi che non esito a definire troppo lunghi, ne è scaturito un buon provvedimento, nel quale abbiamo tenuto ampio conto delle indicazioni uscite dalla Commissione consiliare, riducendo ulteriormente già quest’anno il divario tra le varie Ullss”. Secondo Sandri, si tratta di un “riparto decisamente innovativo rispetto a quelli che l’hanno preceduto: inizia infatti un cammino di progressivo avvicinamento a quella che sarà la realtà legata al federalismo fiscale, con l’abbandono del vecchio e ingiusto criterio della spesa storica e con la prospettiva dell’inserimento del criterio dei costi standard. Con questo provvedimento – aggiunge Sandri – abbiamo anche definito un modello di riparto che rafforza i criteri legati alla popolazione, al finanziamento delle funzioni non remunerate dalle Drg, ed alle specificità aziendali. Importante notare anche – dice l’Assessore – che, introducendo nuovi criteri ed eliminandone altri ritenuti non più adeguati, abbiamo ottenuto una sensibile diminuzione del divario tra le quote pro capite delle diverse Aziende”. Sandri sottolinea anche l’importanza di altri 2 fattori: il minor peso assegnato alla spesa storica, la cui quota scende nel 2009 all’1% per scomparire nel 2010; e l’avvio di un cammino di razionalizzazione della spesa per le Ullss con le più alte costosità. “Si tratta – precisa Sandri – di raggiungere un obiettivo di riequilibrio in tempi medi per evitare il collasso di queste strutture. A questo scopo, abbiamo istituito un Fondo di Affiancamento di 41 milioni 100 mila euro, che calerà di anno in anno sino ad azzerarsi, ma nel contingente consentirà a queste Ullss di agire progressivamente sui propri bilanci, senza intaccare i servizi erogati”. Per quanto riguarda le aree svantaggiate, confermato il criterio del 25% in più per le aree montane e lagunari, compresa Chioggia, che l’anno scorso ne era rimasta esclusa con corollario di forti polemiche. “Anche qui però – dice Sandri – abbiamo ricercato criteri più oggettivi dei precedenti, come densità e dispersione della popolazione, che determinano effettivamente maggiori costosità, criteri che abbiamo applicato anche per le altre Ulss”. Il Riparto comprende anche alcune destinazioni specifiche: 81 milioni 510 mila euro dedicati alle attività trasfusionali; 19 milioni per le Ullss che svolgono funzioni sovraziendali a valenza provinciale; 15 milioni per lo start up del nuovo Modello Regionale Cure Primarie; oltre 9 milioni e 100 mila euro per innalzare al livello minimo definito la quota pro capite in alcune Ullss. Dettaglio Proposta Di Riparto Tra Le Ulss E Az. Ospedaliere: Ulss n. 1 Belluno: 235. 955. 000 (nel 2008, 229. 892. 000); Ulss n. 2 Feltre: 143. 757. 000 (nel 2008, 138. 148. 000); Ulss n. 3 Bassano: 274. 440. 000 (nel 2008 260. 952. 000); Ulss n. 4 Thiene: 278. 562. 000 (nel 2008, 265. 793. 000); Ulss n. 5 Arzignano: 261. 429. 000 (nel 2008, 245. 176. 000); Ulss n. 6 Vicenza: 498. 598. 000 (nel 2008, 470. 521. 000); Ulss n. 7 Pieve di S. : 326. 146. 000 (nel 2008, 314. 179. 000); Ulss n. 8 Asolo: 355. 541. 000 (nel 2008, 336. 962. 000); Ulss n. 9 Treviso: 625. 693. 000 (nel 2008, 597. 627. 000); Ulss 10 S. Donà: 308. 084. 000 (nel 2008, 300. 351. 000); Ulss 12 Veneziana: 565. 930. 000 (nel 2008, 542. 865. 000); Ulss 13 Mirano: 378. 771. 000 (nel 2008, 349. 088. 000); Ulss 14 Chioggia: 205. 741. 000 (nel 2008, 191. 746. 000); Ulss 15 Cittadella: 374. 385. 000 (nel 2008, 331. 688. 000); Ulss 16 Padova: 637. 867. 000 (nel 2008, 609. 168. 000); Ulss 17 Este: 282. 050. 000 (nel 2008, 264. 952. 000); Ulss 18 Rovigo: 303. 727. 000 (nel 2008, 283. 862. 000); Ulss 19 Adria: 127. 922. 000 (nel 2008, 123. 113. 000); Ulss 20 Verona: 695. 717. 000 (nel 2008, 671. 322. 000); Ulss 21 Legnago: 234. 786. 000 (nel 2008, 220. 573. 000); Ulss 22 Bussolengo: 415. 222. 000 (nel 2008, 392. 248. 000); Az. Osp. Padova: 80. 617. 000 (nel 2008, 77. 344. 000); Az. Osp. Verona: 95. 246. 000 (nel 2008, 79. 269. 000); Ist. Oncologico V. To: 6. 696. 000 (nel 2008, 6. 630. 000). .  
   
   
IL MOLISE SI FREGIA DI UNA QUALITÀ DI PRESTAZIONI E DI UN COSTO PRO-CAPITE MIGLIORI DI MOLTE REGIONI ITALIANE. LO CONFERMA IL RAPPORTO DEL CERM (COMPETITIVITÀ REGOLAZIONE MERCATI) PUBBLICATO IN QUESTI GIORNI.  
 
 Campobasso, 18 novembre 2009 - Pur con una serie di criticità il Sistema Sanitario del Molise si fregia di una qualità di prestazioni e di un costo pro-capite migliori di molte regioni italiane. E´ quanto emerge dal rapporto del Cerm (Competitività Regolazione Mercati) pubblicato in questi giorni. Il Rapporto, che si occupa dei costi e della qualità dell´Intero Sistema Sanitario nazionale e di quello delle singole regioni, vede il Molise collocato in una postazione centrale, tredicesima, tra le 20 regioni italiane per "qualità delle prestazioni". Il Molise, dice il Cerm, viene subito dopo l´Abruzzo, prima del Lazio e della Sardegna e molto prima di tutte le altre regioni del Sud. Stessa cosa dicasi per gli "Spostamenti rispetto alla spesa sanitaria pro-capite standardizzata". Il Sistema Molisano è il tredicesimo per costo pro-capite e costa meno di quello dell´Abruzzo, della Liguria, del Lazio, della Puglia, del Trentino A. A. Della Sicilia e della Campania. I dati sono su base decennale 1997-2007. "Occorre rilevare –ha sottolineato il Presidente della Regione Michele Iorio- che negli ultimi anni abbiamo aumentato la dotazione tecnologica di tutte le strutture sanitarie del Molise. Mentre il costo pro-capite è rimasto praticamente invariato. E´ quindi evidente che il dato sulla qualità è suscettibile di una sensibile modifica in positivo. Ciò non vuole assolutamente dire che non intendiamo continuare la strada del risanamento, della riduzione degli sprechi e della ristrutturazione dell´intero Sistema Sanitario Regionale. Questi dati però ci danno ragione rispetto alla tesi da noi sempre sostenuta che in fondo il Molise, per la sua strutturazione territoriale, per la sua demografia e per la grossa percentuale di anziani della sua popolazione, ha un costo pro-capite in linee con tante altre Regioni non solo del Sud, ma anche del Centro e del Nord. Un costo dunque non elevato che però non ci ha impedito di modernizzare il Sistema, qualificare i Servizi e implementare il numero delle prestazioni". .  
   
   
UN DECALOGO PER LE GIOVANI PAZIENTI LANCIATO DAGLI ONCOLOGI TUMORE DELLA MAMMELLA E GRAVIDANZA CONGRESSO A CASTELFRANCO VENETO (TV): IL PROGETTO A.M.O.R.E.  
 
Castelfranco Veneto (Treviso), 18 novembre 2009 – Sui 31. 000 casi di tumore della mammella in Italia, circa 2. 000 riguardano ogni anno donne giovani, di età inferiore ai 40 anni. Tra queste, una media del 5% ha una gravidanza. Questi dati sono emersi dal Congresso di Oncologi, provenienti dal Veneto e da tutta Italia, svoltosi il 13 novembre scorso all’Hotel Fior di Castelfranco Veneto nell’ambito del progetto A. M. O. R. E. (Carcinoma Della Mammella Nelle Giovani Donne E Problematiche Correlate Alle Gravidanze), realizzato con la collaborazione di Ipsen, un’azienda operante nel settore farmaceutico ed impegnata in ambito oncologico. L’evento medico-scientifico, intitolato “Il Tumore della Mammella nella Donna Giovane”, era rivolto in primis ai Medici Specialisti e agli Infermieri di Oncologia, ma ha inteso rappresentare un messaggio anche alla Stampa, alle Associazioni, ai cittadini. Oltre alle relazioni scientifiche, che hanno visto coinvolti i maggiori Specialisti nazionali in questa materia, si è svolta una tavola rotonda aperta al pubblico. “Tra le varie patologie”, ha detto il Dott. Paolo Manente, Direttore Scientifico dell’evento e Primario dell’Unità Operativa Complessa dell’Ospedale Civile di Castelfranco Veneto, “il cancro della mammella rappresenta ancor oggi, nonostante i significativi progressi nel campo della prevenzione, della diagnosi e del trattamento, un evento tra i più traumatici e stressanti con il quale, chi ne è colpito, deve confrontarsi. In particolare, il cancro della mammella in età giovanile si presenta con caratteristiche biologiche talvolta diverse dalla malattia che colpisce le donne in menopausa, e questo richiede il ricorso a trattamenti specifici, nonché l’integrazione più completa delle varie strategie di cura (chirurgia, radioterapia, chemio ed endocrinoterapia)”. Nelle giovani pazienti, la scelta del trattamento non deve considerare solo gli effetti collaterali più comuni dei trattamenti (esiti invalidanti dell’intervento chirurgico, dolore, nausea e vomito, anoressia, alopecia, astenia…. ), ma anche le possibili ricadute sulla fertilità. “La paziente giovane non ha ancora terminato il suo progetto riproduttivo”, ha affermato il Dott. Saverio Cinieri, Primario dell’Unità Operativa Complessa e della Breast Unit del Presidio Ospedaliero Senatore Antonio Perrino di Brindisi, “è molto più fragile nelle sue scelte e deve essere valutata anche e soprattutto in questa ottica quando le si propone un trattamento precauzionale”. L’idea da trasferire è che l’Oncologo deve valutare il rischio di infertilità legato ai trattamenti oncologici, informare dettagliatamente la paziente di tale rischio, ed effettuare la scelta terapeutica più adeguata in relazione al desiderio e alle prospettive della paziente. È auspicabile inoltre che in ogni sala di attesa di Oncologia Medica sia esposto un decalogo che aiuti le giovani pazienti a manifestare le proprie problematiche e paure e che sensibilizzi tutti gli Operatori Sanitari (Medici e Infermieri) coinvolti nella cura di queste pazienti. Il decalogo, presentato nel corso del Congresso e predisposto dagli Oncologi Saverio Cinieri e Fedro Peccatori, così recita: I Il cancro non determina in genere infertilità (escluse le neoplasie dell’apparato genitale). Ii Il cancro non è in genere una malattia trasmissibile geneticamente (salvo rare eccezioni). Iii I trattamenti antitumorali possono determinare riduzione della fertilità in entrambi i sessi (per le donne l’età , il tipo di trattamento e la durata e la quantità di farmaco somministrata sono i fattori critici, per gli uomini lo sono il tipo e la durata del trattamento. Sono necessari ulteriori studi). Iv La radioterapia erogata sulle gonadi determina un rischio di sterilità permanente dose dipendente. V Tutti i pazienti che non abbiano ancora completato il proprio percorso riproduttivo devono essere informati del rischio di infertilità collegato alle terapie oncologiche (è necessaria una campagna di valutazione dell’attitudine e una sensibilizzazione degli oncologi medici italiani sull’argomento). Vi Esiste la possibilità di preservare il patrimonio germinale prima delle terapie (per la donna tramite criopreservazione ovarica o ovocitaria, per l’uomo tramite criopreservazione dello sperma. Sarebbe auspicabile un registro dei centri qualificati per entrambe le procedure e dei protocolli in corso). Vii Esistono protocolli in corso per valutare l’impatto di terapie concomitanti alla chemioterapia, che riducano la tossicità gonadica del trattamento (Lhrh analogo nelle donne). Viii La gravidanza o la paternità dopo diagnosi di cancro non sembrano peggiorare la prognosi anche delle pazienti affette da tumori endocrino responsivi (necessario continuare la raccolta dati prospettica per valutare l’impatto sui diversi tipi istologici e le diverse caratteristiche biologiche di ciascuna neoplasia). Ix E’ indispensabile istituire registri prospettici che valutino gli esiti dei trattamenti sulla fertilità (sia maschile che femminile, coinvolgere anche gli ematologi e gli oncoematologi pediatri). X E’ indispensabile istituire un registro nazionale sotto l’egida Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) in cui vengano registrati tutti gli eventi gravidici che coinvolgano pazienti affetti da tumore (gravidanze o paternità dopo diagnosi e terapia, diagnosi di tumore in corso di gravidanza). La diagnosi di cancro della mammella è senza dubbio un evento dirompente e traumatico per qualsiasi donna, tuttavia le donne in giovane età sembrano riscontrare alcune difficoltà specifiche, in parte differenti dalle donne in età matura o avanzata: problemi lavorativi, attenzione per l’immagine fisica e il benessere personale, progettualità futura, desiderio di maternità, presenza di figli piccoli, problemi sessuali. Sembra inoltre che lo stress psicologico vissuto dalle donne giovani sia più intenso. Tutti questi aspetti costituiscono una sfida ulteriore per l’Oncologo, che si trova ad affrontare una situazione specifica più complessa, e necessita di affinare i propri strumenti comunicativi e le capacità empatiche. In questa situazione, pur perseguendo la massima efficacia della cura, bisogna porre una particolare attenzione alle ricadute che i trattamenti possono avere sulla sfera riproduttiva e sessuale, tenendo presente la giustificata attesa di maternità in una percentuale significativa di pazienti. Nel Congresso del 13 novembre, raccogliendo il contributo di Specialisti Oncologi a vari livelli, e ascoltando il parere delle Associazioni sia di volontariato che di pazienti, è stata quindi fornita una panoramica completa, autorevole e aggiornata, del trattamento del cancro della mammella nella donna giovane, con riguardo anche agli aspetti specifici nella prospettiva di gravidanza. .  
   
   
GENOVA, GIOVEDÌ 19 CONVEGNO ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI CARDIOLOGI OSPEDALIERI  
 
Genova, 18 Novembre 2009 - Un convegno sullo sviluppo di progetti per valorizzare le attività delle strutture cardiologiche liguri. Si svolgerà giovedì 19 novembre dalle 14,30 alle 18,30 presso Villa Pagoda in via Capolungo e sarà organizzato dall´Anmco, l´associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, con il patrocinio della Regione Liguria. L´incontro si prefigge il coinvolgimento di cardiologi e operatori sanitari impegnati nella prevenzione e nella cura della patologia cardiaca. All´iniziativa parteciperanno, tra gli altri Franco Bonanni, direttore dell´agenzia regionale sanitaria, Stefano Domenicucci, presidente regionale Anmco, Attilio Maseri, direttore del dipartimento cardio-toracico-vascolare dell´Istituto scientifico universitario San Raffaele di Milano, Francesco Chiarella, già presidente nazionale Anmco. Alle 17 è prevista una tavola rotonda coordinata dal giornalista Mario Paternostro. .  
   
   
BASILICATA: NON AUTOSUFFICIENTI, INCONTRO REGIONE-SINDACATI  
 
 Potenza, 18 novembre 2009 - Nell’ambito delle già programmate attività di consultazione con le Organizzazioni sindacali, si è svolto, presso il Dipartimento "Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale, Servizi alla Persona e alla Comunità", un incontro sulla direttiva per l’erogazione dell’assegno di cura per i non autosufficienti (D. C. R. N. 588/2009-Dgr 1281/2009) e sul programma di lotta alla povertà e di inclusione sociale di prossima adozione. Nel corso dell’incontro i Sindacati hanno espresso una generale condivisione degli obiettivi e dei contenuti delle due misure ed è stato concordato un approfondimento riguardo ad alcuni punti di ciascuna di esse. Per quel che concerne l’assegno di cura, si è concordato che i beneficiari potranno avvalersi, a titolo oneroso, anche dell’aiuto di un familiare debitamente contrattualizzato e che è opportuno che i Comuni capofila pubblichino contemporaneamente gli avvisi pubblici. È, altresì, opportuno che la liquidazione dell’assegno di cura venga effettuata dall’Inps in quanto efficiente ente pagatore, al fine di non gravare troppo sulle strutture amministrative comunali. Inoltre, andrebbero definite le tipologie di contratti da considerare ai fini dell’acquisizione dell’aiuto a titolo oneroso da parte dei beneficiari. Riguardo, poi, al redigendo programma di lotta alla povertà e di inclusione sociale, si è concordato di approfondire il tema della modalità di individuazione della condizione di reddito per i cittadini che hanno subito variazioni negative dello stesso nel corso degli anni 2008-2009, a causa della crisi globale. Inoltre, si è deciso di approfondire il tema dell’attivazione dei beneficiari nella ricerca delle opportunità di lavoro attraverso un rapporto più strutturato con i Centri per l’Impiego. Le Organizzazioni sindacali hanno anche evidenziato, proprio nell’ottica di condivisione dell’impianto delle due misure, l’indifferibilità dell’avvio immediato della riorganizzazione degli Ambiti Socio-territoriali, dando così piena attuazione alla Legge Regionale n. 4/2007. .  
   
   
MEDICI DI FAMIGLIA: A SCUOLA “VILLA UMBRA” AVVIO CORSO TRIENNALE FORMAZIONE  
 
Perugia, 18 novembre 2009 – Alla scuola di amministrazione pubblica “Villa Umbra” ha inizio mercoledì 18 novembre, il corso di formazione specifica in Medicina generale della Regione Umbria per il triennio 2009/2012, al quale prenderanno parte 25 laureati in Medicina e chirurgia abilitati all’esercizio professionale. Obiettivo è quello di formare nuovi medici “di famiglia”, elemento portante delle strutture della medicina del territorio nel Servizio sanitario nazionale e in quello regionale. La Regione Umbria, in conformità a quanto disposto dalla normativa europea e nazionale e ai principi fondamentali definiti dal Ministero della Salute, per l’attivazione e l’organizzazione dei corsi di formazione si avvale dal 2006 della Scuola di amministrazione pubblica “Villa Umbra”, ora trasformata in Consorzio Scuola umbra di amministrazione pubblica, al quale sono stati riconfermati gli stessi compiti. Domani, in occasione dell’apertura del corso triennale, interverrà per una breve introduzione Alberto Naticchioni, amministratore responsabile di Villa Umbra. Il pomeriggio sarà dedicato alla prima lezione della settimana metodologica alla quale parteciperanno in qualità di docenti, coordinatori delle attività pratiche e teoriche del corso, Piero Grilli, Gregorio Baglioni, Tiziano Scarponi e Lucio Varzi. .  
   
   
CASE DI CURA PRIVATE AIOP, INCONTRO SINDACATI-REGIONE MARCHE. ACCORDO SU PUNTI NODALI: FIRMA DEI PRECONTRATTI, TAVOLO TECNICO E PERSONALE DELLE COOPERATIVE.  
 
Ancona, 18 Novembre 2009 Percorso condiviso con i Sindacati, ieri in Regione, sulle principali questioni che interessano il personale delle Case di cura private aderenti all´Aiop ( Associazione Italiana Ospedalita` Privata). Nel corso dell´incontro ´ presenti il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, l´assessore regionale alla Sanita`, Almerino Mezzolani e il dirigente regionale della Sanita`, Carmine Ruta - le organizzazioni regionali Fp Cgil ´ Cisl Fp ´Uil Fpl e le segreterie confederali Cgil ´Cisl ´Uil hanno evidenziato con forza il mancato rinnovo a livello nazionale, a 49 mesi dalla scadenza, del contratto del comparto della sanita` privata delle strutture aderenti all´ Aiop, che nelle Marche impiegano circa 1500 lavoratori. La Regione Marche si fara` parte attiva perche` si arrivi ad un accordo a livello nazionale che chiuda questa difficile vertenza gia` nel tavolo tecnico che si terra` il 23 novembre a Roma tra Oo. Ss e vertici nazionali Aiop. In sede di accordo annuale con l´Aiop, la Regione Marche ha riconosciuto alle strutture private negli anni pregressi un incremento di budget destinato specificatamente a far fronte ai previsti incrementi del costo del lavoro legati al contratto. La Regione Marche condivide la necessita` che tutte le 10 case di cura che insistono sul territorio regionale, sottoscrivano singolarmente i precontratti nazionali proposti da Cgil ´ Cisl ´Uil di categoria. Attualmente nelle Marche i precontratti sono stati sottoscritti da due sole case di cura : Villa Serena di Jesi e Villa Silvia di Senigallia. Condivisione da parte della Regione anche sulla questione del personale delle cooperative. I Sindacati hanno richiesto di verificare il corretto utilizzo di personale delle cooperative all´interno delle strutture private accreditate. Tale fenomeno sara` oggetto di apposite verifiche da parte della Regione nelle singole strutture, al fine di scongiurare l´indebita riduzione del costo del lavoro e garantire la corretta applicazione delle normative di settore. .  
   
   
BANDO REGIONALE LIGURE SULLA RICERCA IN SANITÀ, ASSESSORE MONTALDO: "CONCLUSO PERCORSO CON INDIVIDUAZIONE SPONSOR PRIVATI"  
 
Genova, 18 Novembre 2009 - Si è concluso con la presentazione degli sponsor privati il primo bando regionale sulla ricerca in sanità. Dopo l´identificazione dei 13 progetti ammessi al finanziamento pubblico, è stato illustrato oggi a Teatro della Gioventù di Genova il contributo delle tre aziende farmaceutiche Novartis, Sanofi Aventis e Wyeth che sponsorizzeranno per un valore di 26. 000 euro, la ricerca in sanità, andando a sommarsi al finanziamento regionale di 2 milioni. "La regolarizzazione dei rapporti con i privati attraverso un contratto di sponsorizzazione con un ente come Regione - ha spiegato l´assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo - rappresenta un grande risultato nell´ottica della trasparenza e dell´impulso alla ricerca". Al seminario è intervenuto, tra gli altri, Massimo Casciello, direttore generale direzione ricerca scientifica e tecnologica del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per presentare in anteprima, alla comunità dei ricercatori liguri, le nuove regole dei bandi ministeriali di prossima pubblicazione. Saranno presenti inoltre testimonianze di altre Regioni impegnate, con propri bandi, nella ricerca sanitaria, al fine di mettere a confronto le proprie esperienze. "In particolare il bando della Regione Liguria relativo alla ricerca applicata - ha continuato Montaldo - deve servire a produrre informazioni utili per le scelte cliniche, assistenziali e organizzative del servizio sanitario". I tredici progetti accolti sono stati presentati dall´Ist, l´Istituto Tumori di Genova (4), dall´azienda ospedaliera San Martino di Genova (3), dall´Istituto Gaslini di Genova (3), dalla Asl 1 Imperiese (1), dalla Asl 5 Spezzina (1) e dalla Asl 2 Savonese (1). La selezione è avvenuta in un prima fase ad opera del gruppo tecnico regionale e in un secondo momento da revisori esterni alla Regione Liguria, individuati sulla base delle loro esperienze nel campo della ricerca e in quello della valutazione e revisione dei progetti scientifici. I progetti riguardano l´area del carcinoma prostatico, le cure di fine vita negli hospice, il carcinoma mammario in gravidanza, le cellule staminali ematopoietiche, la sclerosi laterale amiotrofica, l´artrite idiomatica giovanile, la distrofia muscolare, l´endotelio di derivazione tumorale, il melanoma della coroide, l´attività di contrasto all´abuso di minori, il mesotelioma pleurico, le alterazioni genetiche nelle neoplasie cerebrali, la diagnosi precoce dell´epatite cronica da Hbv e Hcv o con confezione Hiv. "L´impegno nei confronti dei cittadini - ha spiegato Gabriella Paoli, dirigente settore comunicazione, ricerca e sistema informativo regionale - dei ricercatori e degli sponsor ci porta a organizzare verifiche sullo stato di avanzamento dei progetti e momenti di confronto, come quello odierno, per spiegare a tutti i risultati raggiunti". .  
   
   
SANITÀ NEL LAZIO, INAUGURATA NUOVA RISONANZA MAGNETICA AL S.GIOVANNI  
 
Roma, 18 novembre 2009 - Inaugurata ieri mattina dal vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino la nuova risonanza magnetica del presidio ospedaliero San Giovanni Addolorata. Tecniche di acquisizione ultraveloci, immagini 3D, sequenze dinamiche e benefici per il paziente: sono le caratteristiche del nuovo sistema di risonanza magnetica che entrerà in funzione il prossimo primo dicembre. Il macchinario è stato acquistato grazie ad uno stanziamento di 1 milione e 262mila euro della Regione Lazio, che ha coperto anche i costi di ristrutturazione dell´ambulatorio. Con la nuova risonanza magnetica il San Giovanni Addolorata sarà in grado di effettuare 7. 000 esami in più all´anno rispetto a quelli attuali, con la consegna dei referti su cd o dvd. "Con l´avvio ad esercizio della nuova risonanza magnetica il nostro complesso ospedaliero si arricchisce di un modello operativo dotato di soluzioni pensate per ottimizzare il benessere psicofisico del paziente", ha spiegato Luigi D´elia, direttore dell´azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata. "Il disegno organizzativo dell´azienda - ha aggiunto - si completerà entro il 2010 con l´inaugurazione del dipartimento di Oncoematologia, i cui lavori sono in fase avanzata di realizzazione". .  
   
   
SANITA´ IN ABRUZZO: REGOLE PRECISE IN NUOVA LEGGE ACCREDITO  
 
L´aquila, 18 novembre 2009 - "La priorità di questa legge è di rimettere al centro regole precise, perché dobbiamo dare certezza e dire basta a situazioni non chiare". Lo ha detto l´assessore alla Sanità, Lanfranco Venturoni, intervenendo in Consiglio regionale sulla modifica e integrazione delle legge 32 del 2007 sull´accreditamento delle cliniche private. "Ci troviamo a questo punto - ha aggiunto Venturoni - perchè dobbiamo chiarire una volta per tutte i rapporti tra pubblico e privato in un settore importante e vitale per la nostra regione. Se siamo arrivati a questo punto è perché finora le regole non sono state rispettare, non sono stati rispettati i budget di contenimento della spesa, non sono stati rispettati i contratti di lavoro. A questa situazione noi abbiamo il dovere di dire basta e chiarire una volta per tutte che l´imprenditore che avvia un rapporto con la Regione Abruzzo deve avere dei diritti e dei doveri da rispettare. Mi sembra che finora i diritti abbiano avuto un a netta preminenza sui doveri sfociando, in alcuni casi, in abusi che questa Giunta non potrà mai tollerare". L´assessore Venturoni ha poi spiegato l´istituto della sospensione previsto nel progetto di legge: "il processo di sospensione è previsto per far sì che da una parte il datore di lavoro abbia il tempo di garantire gli stipendi ai lavoratori e dall´altra alla Giunta regionale e alle Asl di competenza di avviare un programma di ricollocazione dei malati e delle prestazioni sanitarie". .  
   
   
SANITA´ IN ABRUZZO: CHIODI, SIAMO I PRIMI AD ASSUMERCI RESPONSABILITA´  
 
L´aquila, 18 novembre 2009 - "Con l´approvazione di queste legge siamo i primi amministratori ad assumersi direttamente le responsabilità". Lo ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, nel suo intervento nella discussione per modifica della legge 32/2007. "Questa legge ? ha spiegato meglio il presidente Chiodi ? ha il compito principale di disegnare un percorso più chiaro di sanzioni nei confronti di chi non rispetta le regole e di chi non paga i dipendenti. Rivendico con forza questa assunzione di responsabilità a fronte della poca chiarezza delle regole precedenti e nei confronti di lavoratori che da mesi non percepiscono alcun emolumento. La chiarezza del nostro intervento legislativo ? ha concluso il presidente della Regione ? è fissare sanzioni precise nei confronti di chi non paga i dipendenti". .  
   
   
ASM BASILICATA, CORSO IL 20 E 21-11 SU NEOPLASIE E URGENZE TORACICHE  
 
 Matera, 18 novembre 2009 - Si svolgerà il 20 e 21 novembre a Matera, con inizio alle 8. 30 presso l’Ospedale Madonna delle Grazie, il corso di aggiornamento sul tema “Neoplasie e urgenze toraciche’’. L’evento è organizzato dall’Unita’ Operativa di Radiologia Diagnostica e Interventistica di Matera diretta dal Dr. Michele Nardella. L’attività formativa è destinata a 80 medici nelle discipline di radiologia e pneumologia, Nel programma dei lavori, aperti dai saluti del direttore generale della Asm Vito Gaudiano e dal direttore sanitario dell’ospedale di Matera Orazio Pennelli, saranno trattati i temi relativi alle neoplasie polmonari (semeiotica, raggi x, tac e risonanza magnetica, staging e follow-up morfologico), sul modulo polmonare (caratterizzazione con imaging integrato, protocolli di follow-up), tumore del mediastino e della pleura, il ruolo della Pet-tc nelle neoplasie toraciche, le urgenze traumatiche (parenchima polmonare, vie aeree e parete toracica) e radiologia interventistica nelle urgenze polmonari, Nella seconda giornata saranno trattati i temi relativi alle urgenze traumatiche (aorta, esofago e diaframma), le urgenze non traumatiche : embolia polmonare, patologia aortica acuta). Tra i relatori figurano i professori Romeo Canini di Roma, Tommaso Pirronti di Roma e Cesare Fava di Torino, i dottori Francesco Molinari di Roma, Michele Nardella di Matera, Roberto Dore di Pavia, Giancarlo Cortese di Biella. Il convegno è accreditato presso la sezione Ecm del Ministero della Salute per la definizione dei crediti formativi, nelle discipline di radiologia e pneumologia. L’iniziativa è patrocinata dall’Azienda sanitaria di Matera, dalla Provincia di Matera e dalla Società italiana di Radiologia Medica. A corredo dei temi che saranno affrontati valgano alcuni dati sulla incidenza , diffusione e trattazione delle neoplasie. Il carcinoma broncogeno rappresenta la principale causa di morte per neoplasia nel mondo occidentale (32 per cento per il sesso maschile, 25 per cento per quello femminile). In Italia si calcola che ogni anno si ammalino di questa neoplasia oltre 28. 000 persone e che altrettanti siano i decessi, vale a dire il 20 per cento di tutte le morti per cancro del nostro Paese. Secondo gli ultimi dati disponibili dell´Istituto Superiore di Sanità, il più alto indice di mortalità per tumore del polmone si registra in Friuli Venezia Giulia, seguito nell’ordine da Liguria, Valle d´Aosta, Emilia Romagna e Veneto. Seguono Toscana, Piemonte, Lombardia, Lazio, Umbria, Marche, Trentino Alto Adige, Campania, Sardegna, Abruzzo, Puglia e Sicilia. Agli ultimi posti la Calabria, la Basilicata e il Molise. La prognosi dipende da quanto velocemente il tumore si diffonde, a partire da quando è stato diagnosticato la prima volta. Se il tumore del polmone “non a piccole cellule“ viene identificato prima che si sia propagato in altri organi la percentuale di sopravvivenza a 5 anni è circa del 50 per cento. Tuttavia l’assenza di sintomi, generalmente, impedisce l’identificazione a uno stadio così precoce. Globalmente la percentuale di sopravvivenza a 5 anni (la proporzione di pazienti vivi 5 anni dopo la diagnosi) si aggira intorno al 15 per cento. Poiché la resezione chirurgica costituisce ancora oggi l’unica possibilità di trattamento “potenzialmente curativo” e di sopravvivenza a lungo termine, il principale obiettivo della “stadiazione” ( l’insieme degli esami effettuati per determinare l’estensione di un tumore e delle sue metastasi ) è identificare correttamente i pazienti operabili. La diagnosi precoce e la stadiazione clinica del cancro polmonare sono affidate alle metodologie radiologiche. In senso stretto esse hanno il compito di individuare la lesione, sospettarne la malignità, raccogliere i dati per una corretta stadiazione secondo il sistema Tnm. Quest’ultima è necessaria per una adeguata impostazione terapeutica ed una valutazione prognostica realistica. Scopo del corso è fornire, alla luce delle nuove metodiche di immaging (Rm, Tc), le linee guida più aggiornate circa la diagnosi e la stadiazione del tumore polmonare. Nel corso dei lavori si affronterà, inoltre, il ruolo della diagnostica per immagini nella delicata gestione delle urgenze traumatiche e non traumatiche del torace. La corretta conoscenza dell’iter diagnostico appropriato, la semeiotica radiologica e la conseguente diagnosi differenziale risultano fondamentali nella corretta valutazione del paziente acuto. .