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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Maggio 2010
MILANO, OSPEDALE SACCO,OPEN DAY E NUOVO CENTRO RICERCA FORMIGONI E BRESCIANI: RAPPORTO PIU´ STRETTO CON I CITTADINI  
 
 Milano, 19 maggio 2010 - Una "due giorni" dedicata alla ricerca, alla formazione e all´incontro con i cittadini venerdì 21 e sabato 22 maggio e il nuovo Centro di microscopia per la ricerca nell´ambito della nanomedicina. Sono queste le due iniziative dell´ospedale Sacco di Milano, presentate oggi dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e dall´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, in una conferenza stampa al Palazzo Pirelli, alla quale è intervenuto anche il direttore generale del Sacco, Alberto Scanni. Sacco Day E Open Day - Venerdì 21 maggio avrà luogo il "Sacco Day", una giornata di formazione sulla ricerca clinica dedicata in particolare a medici, personale sanitario e studenti del Polo Universitario dell´ospedale. Il giorno seguente, sabato 22 maggio, sarà la volta dell´"Open Day", un appuntamento che darà a tutti i cittadini la possibilità di conoscere da vicino, attraverso visite a laboratori e reparti, questa storica azienda ospedaliera milanese. Per tutta la mattinata infatti sarà possibile vedere di persona il funzionamento della struttura, conoscere l´attività delle diverse associazioni di volontariato che vi operano, incontrare direttamente gli specialisti e partecipare a una serie di tavole rotonde su prevenzione e corretti stili di vita. "Il significato dell´open day - ha commentato Formigoni - cioè la ricerca di un rapporto più stretto e personale con i cittadini, è un elemento che la Regione ha sempre sottolineato. Noi consideriamo infatti gli ospedali non solo come luoghi di cura ma anche come luoghi di assistenza e di attenzione alla persona nel suo insieme". "Questa iniziativa - ha aggiunto Bresciani - dà ai cittadini la possibilità di rendersi conto degli sforzi e dei sacrifici che si fanno per garantire una sanità d´eccellenza". Centro Di Microscopia - "L´obiettivo del nuovo Centro di microscopia dell´Università degli Studi di Milano, con sede operativa presso l´ospedale Sacco - ha spiegato Formigoni - è quello di sviluppare nanosistemi per applicazioni avanzate in campo sanitario, in particolare nuovi agenti diagnostici basati su nanoparticelle. Essi saranno individuati relativamente ad applicazioni cliniche che riguardano tre differenti target diagnostici e terapeutici, e che rappresentano altrettante eccellenze dell´ospedale: il carcinoma mammario, le malattie infiammatorie intestinali (Ibd) e il trattamento Hiv". Il Centro di microscopia inizierà la sua attività a partire da un progetto di ricerca che vede protagonisti l´azienda ospedaliera Sacco, l´Università degli Studi di Milano e l´Università Bicocca. Questo progetto verrà supportato da un finanziamento regionale di 1,2 milioni di euro. L´assessore Bresciani ha sottolineato in particolare l´importanza della direzione di questo tipo di ricerche che va verso la personalizzazione delle cure. "Un grande avanzamento in questo senso - ha concluso l´assessore - ce lo attendiamo anche dall´attività della Città della Salute, che riunirà Sacco, Besta e Istituto dei tumori".  
   
   
CITTA´ DELLA SALUTE E TRASPORTO PUBBLICO: INTESA FRA REGIONE PIEMONTE E COMUNE DI TORINO PRIMO INCONTRO UFFICIALE FRA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE PIEMONTE, ROBERTO COTA E IL SINDACO DI TORINO, SERGIO CHIAMPARINO  
 
 Torino, 19 maggio 2010 - Comunione d’intenti fra Regione Piemonte e Comune di Torino su Citta’ della salute e incentivazione del trasporto pubblico. Nel corso dell’incontro fra il presidente della Giunta regionale piemontese e il sindaco del capoluogo sabaudo, Sergio Chiamparino, è emersa la volontà comune ai due interlocutori di realizzare la Città della salute nella zona delle Molinette e nel quartiere Lingotto. Il protocollo d’intesa e il master plan saranno pronti entro l’estate. Analoga intesa per quanto riguarda la questione trasporti. “Siamo interessati – ha detto il presidente Cota – a collaborare con il Comune di Torino per tutti gli aspetti collegati al trasporto pubblico”. Entro i primi di giugno sarà avviato il tavolo di lavoro tra Regione Piemonte, Provincia, Comune di Torino e Università, che dovrà elaborare prima dell´estate il master plan della Città della salute. Il luogo prescelto è la città di Torino, nell´area attualmente già occupata dalle Molinette e dal polo pediatrico Regina Margherita, con un´estensione alle aree limitrofe del Lingotto, che potrebbero essere utilizzate per i poli di ricerca. ´´L´incontro - ha sottolineato Cota - è stato molto positivo, improntato alla reciproca collaborazione, a cominciare dalla realizzazione della Citta´ della salute, sulla quale entrambi concordiamo che debba essere realizzata nel capoluogo piemontese, in un´area ben servita dai trasporti´´ La Città della salute vedrà una programmazione pluriennale, riorganizzando di volta in volta parti delle Molinette e dell´ospedale infantile. Il presidente Cota ha fatto sapere che effettuerà un sopralluogo nei prossimi giorni e che all´inizio di giugno convocherà il tavolo con il Comune e l´ Università per fare il punto sulla situazione.  
   
   
«LE SCOTTE CENTRO DI ECCELLENZA NAZIONALE» INAUGURATO IL NUOVO ACCELERATORE LINEARE PER LA RADIOTERAPIA AL POLICLINICO SENESE  
 
 Firenze, 19 maggio 2010 - "Sono molto contenta che la mia prima uscita ufficiale in una struttura pubblica della sanità toscana si realizzi in un centro di eccellenza di livello non solo toscano, ma nazionale. Siamo così abituati a leggere di malasanità che ci ha inorgoglito la notizia dell´intervento all´aorta realizzato pochi giorni fa proprio qui alle Scotte su un paziente veneto: un intervento unico al mondo, ideato dallo stesso chirurgo". L´assessore al diritto alla salute, Daniela Scaramuccia, ha visitato ieri il policlinico senese. Appena arrivata a Siena è stata ricevuta in Rettorato dal rettore dell´Università di Siena, Silvano Focardi, poi si è diretta alle Scotte, dove è stata accolta dal direttore generale dell´azienda ospedaliero-universitaria Paolo Morello Marchese e dal preside della facoltà di medicina e chirurgia Gian Maria Rossolini. Accompagnata da loro e da molti medici dell´ospedale ha inaugurato il nuovo acceleratore lineare per la radioterapia, un apparecchio che permetterà di garantire maggior sicurezza e precisione nei trattamenti radioterapici, acquistato con un forte investimento regionale di oltre 2 milioni di euro. Poi la visita si è spostata al nuovo Dea, il Dipartimento di emergenza e accettazione in fase di ultimazione (l´inaugurazione è prevista tra un paio di mesi), su cui la Regione ha investito oltre 40 milioni di euro. L´assessore Scaramuccia ha ricordato le tante eccellenze dell´azienda ospedaliero-universitaria senese: la neurochirurgia, il centro trapianti cuore e polmone, la banca della cute, l´immunoterapia oncologica. "Ci troviamo in un contesto di eccellenza e di avanguardia - ha detto - e anche la giornata di oggi si colloca in questo contesto, di innovazione tecnologica non fine a se stessa ma centrata sulla cura del paziente. In questi anni la Regione Toscana ha investito molto su questo. Ciò n on significa che non ci siano spazi di miglioramento nel percorso assistenziale. Soprattutto nel percorso assistenziale socio-sanitario. Ci concentreremo e lavoreremo molto su questo. E il prossimo piano sanitario sarà per la prima volta un Piano socio-sanitario". Il direttore generale Paolo Morello ha annunciato che è pronto il progetto per la cell factory, il laboratorio che manipola le cellule staminali per la cura dei tumori: "Il rilancio del dipartimento oncologico deve passare anche attraverso questo tipo di impianto".  
   
   
SANITA´: NASCONO IN SICILIA I COMITATI CONSULTIVI PREVISTI DALLA RIFORMA  
 
Palermo, 19 maggio 2010 - Nascono nelle aziende sanitarie siciliane i comitati consultivi previsti dalla legge di riforma del sistema sanitario. I comitati, composti da utenti e operatori dei servizi sanitari e socio sanitari, consentiranno la partecipazione alla vita delle aziende sanitarie da parte dei rappresentanti dei cittadini che potranno esprimere pareri (non vincolanti) e formulare proposte al direttore generale. L´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, ha firmato il decreto (gia´ pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana) con cui vengono disciplinate le modalita´ di costituzione, funzionamento, organizzazione, attribuzione dei compiti, articolazioni e composizione dei comitati. "Stiamo dando corpo - spiega l´assessore Russo - allo spirito della legge di riforma che vuole mettere il cittadino al centro del sistema sanitario. Mi aspetto proposte e suggerimenti su tutto cio´ che puo´ servire a migliorare la qualita´ dei servizi sanitari resi agli utenti. Mi auguro che i rappresentanti delle associazioni chiamate a far parte di questi comitati percepiscano in pieno l´importanza di questi organismi democratici ed esercitino il ruolo di stimolo, supportando l´azione dei manager". Pareri e proposte dei comitati consultivi riguarderanno i piani attuativi dell´azienda sanitaria e i programmi annuali di attivita´ del manager dell´azienda, la migliore funzionalita´ dei servizi aziendali con particolare riguardo alle modalita´ di accoglienza e accesso alla rete dei servizi e la loro rispondenza agli obiettivi previsti dai piani sanitari. I comitati, inoltre, dovranno redigere ogni anno una relazione sull´attivita´ dell´azienda e formulano proposte su campagne di informazione sui diritti degli utenti, sulle attivita´ di prevenzione ed educazione alla salute. Prevista anche la loro collaborazione con gli Urp (uffici relazioni con il pubblico) per rilevare il livello di soddisfazione dell´utente e verificare i reclami inoltrati dai cittadini. I comitati avranno un numero di componenti compreso tra i 20 e i 40 e saranno formati dai rappresentanti di organizzazioni e associazioni di volontariato e di tutela dei diritti degli utenti sanitari e da rappresentanti di organizzazioni degli operatori del settore sanitario e socio sanitario. Il decreto prevede che la durata dei comitati sara´ triennale e non e´ previsto alcun compenso o rimborso spese per le partecipazioni alle sedute.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: TEMPI D´ATTESA SPECIALISTICA AMBULATORIALE  
 
 Bologna, 19 maggio 2010 - “Il Servizio sanitario regionale dell’Emilia-romagna garantisce tutte le urgenze, sia per quanto riguarda le visite che gli esami specialistici, nei tempi previsti dalla normativa e cioè entro 24 ore o 7 giorni se sono urgenze differibili. Il problema riguarda le visite e gli esami specialistici programmabili, vale a dire quelli non urgenti e che possono essere inseriti in liste di attesa. Come tutti sanno, a seguito dell’incremento della domanda derivante dall’aumento della età media della popolazione e dall’evoluzione tecnologica, il problema della specialistica programmabile è diventato particolarmente sentito riguardando tutti i sistemi sanitari. Questo, ovviamente, non significa che debba essere accettato come ineluttabile. Stiamo lavorando da anni e continueremo a lavorare per porvi rimedio. I risultati fin qui ottenuti non sono pienamente soddisfacenti ma testimoniano un impegno costante ed hanno comunque sensibilmente migliorato la situazione”. Così ha detto l’assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-romagna Carlo Lusenti, con riferimento a quanto pubblicato il 18 maggio, dal quotidiano Il Resto del Carlino in merito alla situazione dei tempi di attesa per la specialistica ambulatoriale in regione. “L’emilia-romagna - ha precisato l’assessore Lusenti – eroga, ed ha storicamente erogato, volumi di prestazioni specialistiche superiori rispetto a tutte le altre Regioni. E’ dal 1998 che abbiamo messo in campo azioni di riorganizzazione del sistema di erogazione dell’assistenza specialistica ambulatoriale cercando di incidere sia sul versante della domanda per perseguire appropriatezza nelle prescrizioni, sia sul versante dell’offerta con riorganizzazione e potenziamento dei servizi di erogazione. Nel 2009 abbiamo rafforzato l’intervento con risorse dedicate per 10 milioni di euro prevedendo in ogni Azienda sanitaria, tra gli altri interventi, l’attivazione di percorsi di garanzia, da attivare con gli erogatori pubblici e privati, per garantire comunque la prestazione entro i tempi stabiliti dalla normativa. Abbiamo previsto iniziative, in corso, per la promozione dell’appropriatezza prescrittiva in collaborazione con i professionisti; abbiamo in atto un confronto strutturato e periodico con le Aziende sanitarie per valutare via via i risultati.” “Tali azioni – ha detto poi Lusenti – hanno permesso, già a gennaio 2010, il raggiungimento di significativi miglioramenti in tutte le Aziende sanitarie e per tutte le prestazioni oggetto di monitoraggio (sono complessivamente 39 in Emilia-romagna e rappresentano le prestazioni di maggiore rilevanza). Permangono criticità, in particolare per alcune prime visite e in alcune Aziende sanitarie – ha aggiunto Lusenti –. Ne siamo consapevoli e, ribadisco, le Aziende sanitarie, con il nostro coordinamento, continueranno a lavorare per risolverle e garantire per tutte le visite e gli esami specialistici i 30 e i 60 giorni di attesa previsti dalla normativa nazionale e regionale.”  
   
   
INSEDIATO IN SICILIA GRUPPO DI LAVORO CONTRO RISCHIO AMIANTO  
 
 Palermo, 19 maggio 2010 - E´ stato insediato ieri pomeriggio a Palazzo d´Orleans, dal Presidente della Regione Raffaele Lombardo il gruppo di lavoro per lo studio di misure urgenti per l´eliminazione dell´amianto. L´istituzione del gruppo era stata decisa venerdi´ scorso, dopo una apposita riunione, servita a prendere atto dell´elevato rischio di esposizione all´amianto nei siti industriali di Gela, Milazzo e Priolo. Del gruppo di lavoro fanno parte i dirigenti generali dei dipartimenti Territorio e Ambiente, Energia, Acqua e rifiuti, Sanita´ e Lavoro, dell´Arpa e gli ispettori del Lavoro. Nel corso della prima riunione e´ stato deciso l´avvio di un programma straordinario di intervento in quattro punti. Gli ispettorati del Lavoro si occuperanno della ricostruzione dei percorsi lavorativi dei lavoratori per i quali siano evidenziate le esposizioni all´amianto. In questo percorso sara´ coinvolta anche l´Inail per verificare se tali lavoratori abbiano ottenuto il riconoscimento del rischio connesso all´esposizione all´amianto. In secondo luogo si e´ scelto di procedere all´immediata attivazione della commissione sull´amianto attraverso il rinnovo dei suoi componenti. Il Dipartimento Regionale Acqua e rifiuti si occupera´ di predisporre moduli di autodenuncia destinati alle aziende e con la sanita´ e l´Arpa saranno poi avviate le verifiche per ottenere una mappa dettagliata della presenza di amianto nelle aziende siciliane, infine si lavorera´ per abbattere i costi di smaltimento studiando la fattibilita´ della realizzazione di una discarica controllata dedicata proprio all´amianto in Sicilia. A breve saranno disponibili sul server della presidenza della Regione immagini ed interviste dell´insediamento del gruppo di lavoro  
   
   
TRENTO: TERAPIE GENETICHE IN EUROPA: IL PUNTO IN UN CONVEGNO ORGANIZZATO DA MAGI ONLUS  
 
Trento, 19 maggio 2010 - Si terrà a i prossimi 20 e 21 maggio il quinto congresso internazionale organizzato da Magi Onlus, in cui si farà il punto sulle terapie genetiche in Europa e nei Paesi in via di sviluppo. L’obiettivo è di mettere in rete il livello di conoscenza acquisito dai ricercatori aderenti all’associazione internazionale che ha sede a Trento, Bruxelles e Tirana. Per presentare il programma e le finalità del convegno è indetta una conferenza stampa che si terrà giovedì 20 maggio. Alla conferenza stampa interverranno il professor Giovanni Staurenghi dell’Università di Milano, esperto di malattie alla retina, il dott. Filippo Uberti responsabile del settore sanità del gruppo petrolifero Eni, che promuove la ricerca sulle malattie genetiche nei Paesi in via di sviluppo e il dott. Matteo Bertelli Presidente Magi Onlus. Nel corso della conferenza stampa sarà inoltre consegnato un premio a due trentini che si sono particolarmente distinti nel campo della ricerca: il professor Renzo Cestari dell’Università di Brescia esperto di malattie rare dell’intestino ed il dott. Federico Galvagni ricercatore dell’Università di Siena esperto sull’angiogenesi tumorale. Verrà inoltre assegnata la qualifica di soci onorari della Magi Onlus a sei famiglie trentine che si sono distinte nel sostenere la diagnosi di ricerca e cura delle malattie genetiche e sarà presente una delegazione dell’Iti Marconi di Rovereto, che presenterà un programma informatico per gestire i pazienti afflitti da malattie genetiche a distanza.  
   
   
ASL E OSPEDALI IN SARDEGNA, ASSESSORE LIORI: "NON POSSIAMO RIPIANARE I DEBITI DELLA SANITÀ PRIVATA"  
 
 Cagliari, 19 Maggio 2010 - "Sono preoccupato dai contorni che sta prendendo la vicenda che riguarda la struttura sanitaria "Guspini per la vita". Lo ha detto l’Assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, durante la conferenza stampa tenuta ieri mattina negli uffici della Asl 6 di Sanluri, insieme al direttore generale dell’Assessorato, Massimo Temussi, al commissario ed al direttore amministrativo della Asl, Giuseppe Ottaviani e Vincenzo Serra. E’ una storia nata male, sin da quando l’attività fu iniziata frettolosamente, pur mancando alcuni requisiti essenziali. Ciò nonostante, mi sono adoperato dai primi mesi d’insediamento perché la struttura continuasse a funzionare. Oggi, però, siamo costretti a dover fare una scelta. “Guspini per la vita”, gestita dalla Fondazione “Santa Maria Assunta”, vanta oltre 7 milioni di euro di perdite in poco più di 1 anno di attività e la Regione non può essere chiamata a sostituirsi all’imprenditore nel ripianare i debiti. Ancor più in questa fase della sanità isolana caratterizzata da un pesantissimo deficit (circa 260 milioni di euro) che ci costringe ad un forzato e rigoroso piano di rientro nei confronti dello Stato. Abbiamo più volte proposto, anche nelle riunioni in Prefettura, di accollarci il debito per il mutuo fondiario e di facilitare l’acquisizione della struttura da parte della Asl, ma non accettiamo che sia riversata sulla Regione l’irresponsabilità di una gestione alquanto approssimativa e deficitaria. Sarebbe un precedente assai pericoloso, che incentiverebbe qualsiasi struttura privata a chiedere alla Regione di sanare i propri debiti. Non è accettabile, perciò vedo poche soluzioni all’orizzonte, se non quelle da noi prospettate, oppure la cessione ad un eventuale nuovo acquirente, capace di risanare la situazione. Ovviamente, avendo a cuore le condizioni ed i diritti dei malati posso rassicurarli che non saranno abbandonati e che si troverà una soluzione adeguata. Se qualcuno ha avuto fretta nell’aprire la struttura e l’ha poi gestita con criteri alquanto discutibili, oggi se ne deve assumere la responsabilità”. "Le più importanti criticità riguardano una forte esposizione bancaria – hanno ribadito Ottaviani e Serra - dovuta ad una gestione sovradimensionata rispetto alle possibilità della struttura. Nella sua attività la Fondazione ha creato delle aspettative senza curarsi della normativa, soprattutto in tema di accreditamenti con il Sistema sanitario regionale e di accordi contrattuali con le singole Asl. Per esempio, su 3.000 giornate di degenza convenzionate ne ha prodotto oltre 19.000 senza le necessarie autorizzazioni”. "Abbiamo cercato soluzioni tecniche al problema – ha aggiunto Temussi - ma le perdite sono andate oltre ogni ipotesi di produttività. Questo risultato ha ovviamente precise responsabilità in una gestione confusa, anche sotto il profilo amministrativo. Ci siamo messi a disposizione, ma non possiamo certo intervenire su una struttura che produce debiti pari al 600% del fatturato. Peraltro, ogni trimestre che passa vengono prodotti altri debiti per almeno 1 milione di euro."  
   
   
SANITA´ IN ABRUZZO: TAR RESPIGE RICORSI PRIVATI SU SPESA RIABILITAZIONE  
 
 Pescara, 19 maggio 2010 - Il Tar dell´Aquila ha rigettato la richiesta di sospensiva del decreto del Presidente della Giunta regionale con il quale venivano fissati i tetti di spesa per la riabilitaizone, avanzata da quattro gruppi privati: Wellness, Villa Dorotea, Anesis e Sanex. Lo ha detto il presidente, Gianni Chiodi, che l’altro ieri ha ricevuto la comunicazione di "questa seconda sentenza favorevole per la Regione". "La decisione dei giudici - ha commentato Chiodi - ci conforta sempre più sulla correttezza delle nostre azioni. I tetti di spesa - ha detto il Presidente - essendo quote di bilancio regionale, quindi di tutti i cittadini, non sono negoziabili. Li decidiamo noi". Sempre secondo Chiodi "tali sentenze sono la testimonianza di un cambiamento intrapreso nella elaborazione dei documenti amministrativi che prima finivano sempre male. Infine - ha aggiunto polemicamente - vorrei anche dire che nonostante il nostro rigore e l´annuncio di chissà quali tempeste, il 98 per cento dei privati ha accettato la nostra proposta sui tetti di spesa ma siamo convinti che alla fine tutti opteranno per questa strada".  
   
   
FVG: PIÙ SERVIZI DA CAPACITÀ DI RELAZIONE TRA ISTITUZIONI  
 
Monfalcone, 19 maggio 2010 - Il potenziamento dei servizi rivolti ai disabili e, in genere, a tutte le persone più fragili passa necessariamente dalla capacità di sviluppare un migliore rapporto tra sistemi diversi (servizi sociali dei Comuni, aziende sanitarie, scuola, trasporti,...) che, al contrario, ancora troppo spesso usano linguaggi differenti. Sistemi che devono anche sapersi mettere in discussione, dimostrando propensione all´ascolto, al confronto con le famiglie per coglierne le esigenze. Il concetto è stato sviluppato il 18 maggio a Monfalcone (Go) nel corso di un convegno sul tema dell´integrazione scolastica dei minori disabili, che si è svolto all´auditorium dell´ospedale per iniziativa del Comune ed è stato introdotto dalla responsabile dell´Ambito Distrettuale Basso Isontino, Nicoletta Stradi. Un confronto tra operatori ed insegnati, quello di oggi, che dunque ha rappresentato "un primo passo per discutere tra realtà diverse", come ha evidenziato l´assessore comunale alle politiche sociali Cristiana Morsolin, perché "se vogliamo realmente favorire l´inclusione, la collaborazione tra enti e l´attenzione alla persona sono il punto di partenza", ha aggiunto il direttore generale dell´Azienda sanitaria n. 2 "Isontina" Gianni Cortiula. Di fatto, nonostante il Friuli Venezia Giulia sia, in Italia, all´avanguardia per le politiche sociali, "quelle rivolte in particolare ai minori e agli adolescenti sono ancora carenti", ha evidenziato il presidente della Consulta regionale dei disabili, Mario Brancati, ricordando che "gran parte delle prestazioni è garantita dalle famiglie", e "quelle dove vi sono ragazzi non autosufficienti tendono ad impoverirsi", mentre accade anche che "molti insegnanti di sostegno sono senza titolo di specializzazione". La soluzione sta dunque in una "responsabilità condivisa di sistemi che si sviluppano insieme, che si coordinano, perché la salute non si garantisce solo negli ospedali", ha rimarcato l´assessore regionale Vladimir Kosic. Proprio anche a questo punta il Piano sociosanitario triennale, la cui prima linea strategica consiste appunto in una presa in carico integrata delle persone più fragili, da tradursi in un catalogo dei servizi, in piani locali della disabilità da concordare tra Aziende sanitarie ed Enti locali, nell´accordo di programma cui si sta lavorando tra Regione, Scuola, Enti locali, Consulta per assicurare la partecipazione delle famiglie e delle associazioni all´individuazione di idonei progetti formativi in vista dell´inserimento sociale e lavorativo dei minori disabili. Dunque nella costruzione di "percorsi personalizzati", come ha aggiunto l´assessore del Comune di Trieste, Carlo Grilli. Riprendendo infine una provocazione del presidente della Consulta dei Disabili, Brancati, che ha invitato a pensare di più ai servizi sul territorio e meno a difendere l´area materno-infantile, l´assessore Kosic ha invitato ancora una volta i rappresentanti degli Enti locali ad una riflessione su questo aspetto, perché "il tema - ha detto - deve essere nascere bene, in qualità e sicurezza, senza rischi", consapevoli anche che dalla "riorganizzazione dei servizi sanitari possono essere liberate risorse per fornire più assistenza sul territorio" e per far sì che siano "i servizi ad adeguarsi ai bisogni e non i cittadini costretti ad adeguarsi ai servizi".  
   
   
FUMO, A MILANO CRESCE TRA LE RAGAZZE, CAMPAGNE INFORMATIVE E CONTROLLI SU TABACCAI PER DIVIETO UNDER 16  
 
Milano, 19 maggio 2010 - Diminuisce il numero degli italiani che fumano, ma a Milano è allarme tra le ragazze. Attualmente in Italia fuma il 21,7% delle persone dai 15 anni in su, corrispondenti a circa 11,1 milioni di italiani, di cui 5,9 milioni uomini e 5,2 milioni donne. La fascia d’età in cui si registra la prevalenza maggiore è quella dei 25-44 anni con il 26,6 %, contro il 21,9% della fascia dei 15-24 anni e il 25,7 di quella dei 45-64 anni. A Milano fuma oltre una ragazza su 3 (37%) e la fascia d’età prevalente è 15-24 anni (a livello nazionale invece 25-44 e 45-64 anni). Le milanesi che fumano sono il 21% contro il 20% della media nazionale. Sono alcuni dei dati emersi dall’indagine condotta dalla Doxa per conto dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Milano e l’Istituto Mario Negri. La ricerca è stata presentata a Milano in vista del prossimo 31 maggio, Giornata Mondiale senza Tabacco, indetta sin dal 1988 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. “Gli italiani, soprattutto le donne, fumano ancora troppo – ha dichiarato l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna – e le milanesi più di tutte. Un problema di cui il mio Assessorato intende farsi carico promuovendo iniziative che si sintonizzino con l’universo femminile. Un intervento mirato, proprio come quello che abbiamo adottato con i giovani. Dopo l’ordinanza che vieta la vendita di alcolici prima dei sedici anni, siamo passati dai principi punitivi alla premialità, sia per quanto riguarda l’abuso d’alcol sia per il fumo, istituendo dei percorsi a premi per quei giovani che vogliono smettere di fumare e bere in maniera responsabile. Si tratta di un approccio che rappresenta non solo una novità metodologica, ma anche una risposta a dati inquietanti. Basti pensare che chi inizia fumare a 15 anni, e non smette, corre un altissimo rischio di sviluppare un tumore al polmone molto precocemente, già a soli 40-45 anni”. “Di fronte al preoccupante aumento del fumo tra i giovani – ha proposto il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri – accanto alla prevenzione vanno potenziati i controlli sui tabaccai che violano palesemente la legge, vendendo sigarette agli under 16: questo limite c’è ed è chiaro, va quindi rispettato e fatto rispettare. Lo spirito non vuole essere repressivo ma educativo, rafforzando la consapevolezza di un problema che tocca la salute dei ragazzi, con il coinvolgimento di genitori, locali, negozi e scuole. Vanno sensibilizzate in particolare le fumatrici, mostrando i danni visibili e invisibili della sigaretta, quelli immediati e quelli futuri, anche estetici, perché adottino comportamenti sani e corretti e aiutino i loro coetanei a fare altrettanto”.  
   
   
BOLZANO: MANAGEMENT DELLE PROFESSIONI SANITARIE, CONSEGNATI I DIPLOMI  
 
Bolzano, 19 maggio 2010 - La scuola superiore di formazione sanitaria "Claudiana", in collaborazione con l´Università di Verona, ha organizzato per la prima volta un master in "management per funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie." A conclusione del corso, l´assessore provinciale Richard Theiner ha consegnato i diplomi. Analizzare i bisogni dei pazienti, sviluppare abilità di programmazione, gestione e valutazione delle prestazioni delle varie professionalità per migliorare la qualità degli interventi e soddisfare i bisogni degli utenti: sono alcuni dei compiti dei manager chiamati a coordinare le professioni sanitarie, figura al centro del primo master organizzato dalla scuola superiore "Claudiana" in collaborazione con l´Università di Verona. Il corso, frequentato da 23 persone, e rivolto al personale non sanitario, si è concluso nelle scorse settimane, e i diplomi sono stati consegnati dall´assessore provinciale Richard Theiner nel corso di una cerimonia. "Le professioni sanitarie - ha sottolineato Theiner - in futuro avranno sempre più bisogno di figure manageriali in grado di gestire al meglio strutture molto complesse, ed è per questo che ritengo importante l´attivazione di questo corso di specializzazione. Alla luce del progressivo e inarrestabile processo di invecchiamento della popolazione le possibilità occupazionali offerte dal settore saranno in crescita e, nonostante la necessità di risparmiare risorse, non sono previsti tagli alle prestazioni offerte da ospedali, case di cura e servizi territoriali". Nel suo intervento, il presidente del comitato scientifico della "Claudiana", Eduard Egarter Vigl, ha ricordato "l´importanza della formazione e dell´aggiornamento continuo lungo tutto l´arco della vita lavorativa. Da questo punto di vista - ha proseguito Egarter - la scuola "Claudiana" è in grado di offrire percorsi di studio caratterizzati da un elevato standard di qualità". Nel corso della cerimonia, oltre ai 23 nuovi manager delle professioni sanitarie, hanno ricevuto il proprio diploma anche 14 infermieri, tre ergoterapisti e un fisioterapista.  
   
   
RINVIO DECISIONE UE SU VINO BIOLOGICO  
 
Venezia - “Il rinvio della decisione comunitaria sul vino biologico fa, a dir poco, cadere le braccia: anche questa volta, come già per l’Ocm vino, le sorti dei produttori vengono messe nelle mani dei Paesi non produttori. Il Veneto è il maggiore produttore di vino biologico e dovrebbero essere gli altri a chiederci che ne pensiamo, e invece ne dobbiamo subire le decisioni”. E’ sconcertato, e forse anche un po’ sconfortato, l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, per un rinvio “che non sembra preludere a nulla di buono, arenato – pare – sulla questione dei solfiti. Stiamo forse prendendo in giro i consumatori al massimo livello?” Il problema è solo apparentemente semplice: attualmente in Europa e in Italia non c’è il “vino biologico”, ma il vino “prodotto da uve biologiche”. Questo perché non ci sono regole precise per quali trattamenti riservare in cantina a queste uve per poter definire “biologico” il prodotto finale. I solfiti sono un elemento che si produce naturalmente nella trasformazione dell’uva in vino e che serve a preservalo dalle alterazioni naturali. Fissare una quantità significa di fatto autorizzarne anche un utilizzo “dall’esterno”, “fissarlo per il vino biologico ad un livello poco più basso di quello già oggi legale per il vino “normale” – dice Manzato – è semplicemente poco serio, tenuto conto che i solfiti non sono un medicinale per gli esseri umani e che creano in alcuni individui problemi di intolleranza. Facciamo decidere i produttori, quelli veri. Invito il nostro governo ad un’azione forte su questo tema che apre più di una crepa sul sistema biologico in generale”. Il Veneto è leader nazionale nelle coltivazioni biologiche, con 18 mila ettari di superficie dedicata (il 2 per cento della Superficie Agricola Utilizzabile della regione). Sul totale dell’export nazionale di prodotti biologici, il Veneto detiene una quota del 40 per cento, costituita per il 90 per cento da ortofrutta e vino, quest’ultimo vero e proprio fiore all’occhiello e prodotto principalmente nelle Doc Lison Pramaggiore (l’area omogenea vitata biologica maggiore al mondo), nella Docg Conegliano Valdobbiadene, e nelle Doc veronesi.