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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Giugno 2012
MIGLIORE DIAGNOSI DEL MORBO DI ALZHEIMER: NUOVO PROGETTO FINANZIATO DALL´UE INTENDE SVILUPPARE LA NANOSCOPIA  
 
Bruxelles, 13 giugno 2012 - Un nuovo progetto di ricerca che sperimenterà un nanoscopio per esaminare le cellule dei pazienti, e potenzialmente aiutare la precoce diagnosi del morbo di Alzheimer, ha appena avuto inizio. Con finanziamento di oltre 4 milioni di euro attraverso il tema "Nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue, il progetto Lanir ("Label free nanoscopy using infra red") riunirà ricercatori provenienti da 11 istituti partner sparsi tra Belgio, Germania, Irlanda, Francia, Italia e Romania. Il consorzio è composto sia da piccole e medie imprese (Pmi) che da partner accademici. Programmato per durare fino al 2015, lo scopo centrale di Lanir è quello di aiutare a trovare un modo per individuare il morbo di Alzheimer nelle sue prime fasi, poiché questo è fondamentale per lo sviluppo di trattamenti efficaci per la malattia. Attualmente non è disponibile nessun test del genere, nonostante i 7,7 milioni di nuovi casi ogni anno nel mondo, oltre a 800.000 nuovi pazienti in Europa che sono colpiti da altre forme di demenza. Il morbo di Alzheimer è anche direttamente responsabile per l´aumento dei costi da dipendenza tra gli anziani. Il team di Lanir svilupperà una tecnica nanoscopica che funziona sfruttando la radiazione infrarossa (Ir) come fonte di rilevamento. Esso sarà in grado di vedere caratteristiche piccole fino a 70 nanometri in dimensione laterale, una misura che è equivalente alle dimensioni di un virus. Il prototipo Lanir permetterà l´imaging diretto della chimica e della struttura di caratteristiche "nascoste" molto piccole, senza dover distruggere la superficie di una cellula o di un materiale. La nanoscopia a infrarossi (Irn) si basa sulla Spettroscopia di assorbimento e riflesso infrarosso (Iras), che misura l´assorbimento Ir in un materiale registrando la luce Ir riflessa dal campione o trasmessa attraverso di esso. Quando una lunghezza d´onda Ir incidente corrisponde alla specifica eccitazione (vibrazionale) dei legami chimici nelle molecole o materiali esaminati, l´assorbimento Ir aumenta in modo risonante. La spettroscopia Ir rivela quindi i tratti caratteristici delle strutture chimiche e delle specie molecolari. Le due caratteristiche principali della Irn sono le tecniche laser avanzate e la modellatura ottica spazio-temporale. Le impronte digitali chimiche di un campione possono essere mostrate punto per punto a una risoluzione al nanometro scansionando mediante tecnica a eccitazione e verifica il campione. Il Notiziario Cordis ha parlato con il capo del progetto John Mulcahy del Materials and Surface Science Institute all´Università di Limerick, Irlanda, l´istituto che coordina Lanir. Egli ha così commentato il progetto: "La nanoscopia a infrarosso che viene sviluppata in Lanir fornirà strumenti da usare come dispositivi di diagnosi precoce per il morbo di Alzheimer, permettendo così l´intervento tempestivo sulle cause delle demenze reversibili, l´inizio delle terapie che possono rallentare il progresso della malattia, l´inizio delle terapie che possono aumentare le prestazioni cognitive dei pazienti sfruttando la non completa disabilità dei loro circuiti neuronali e l´implementazione di misure che riducono gli effetti della comorbilità associata alla demenza." Egli ha inoltre descritto in che modo la nanoscopia aiuterà a risolvere i problemi relativi alla progressione della malattia grazie alla tempestiva implementazione mediante i pazienti e le loro famiglie delle misure necessarie. John Mulcahy ha sottolineato quanto sia importante il finanziamento dell´Ue per il successo del progetto e il valore della partecipazione dei sei partner Pmi per far arrivare il prototipo da tavolo sul mercato: "La natura transnazionale dei progetti collaborativi del 7°Pq come Lanir è particolarmente positiva per riunire i migliori operatori al microscopio, esperti di spettroscopia e biologi sotto un unico tetto e a fianco di leader industriali, per sviluppare un nuovo nanoscopio e le sue utili applicazioni. Le sovvenzioni del 7° Pq usano abilmente importanti finanziamenti per far diventare questa tecnica all´avanguardia una realtà commerciale nel più breve tempo possibile. L´enfasi specifica posta sulle Pmi nei progetti del 7° Pq è stata anche importante per assicurare la partecipazione da parte di Pmi innovative orientate alla ricerca e sviluppo (R&s), e per metterle in collegamento con le migliori competenze e infrastrutture disponibili negli enti di ricerca accademici e pubblici, allo scopo di far progredire questa tecnologia all´avanguardia. Altrimenti non sarebbe stato possibile far progredire questa tecnologia." Oltre al prototipo Irn multimodale da tavolo, il progetto realizzerà anche tre microscopi Ir per la ricerca, che sistematicamente produrranno immagini a una risoluzione inferiore a 1000 nm nel Ir e inferiore a 100 nm nella luce visibile. Questi tre microscopi Ir per la ricerca si troveranno a Limerick in Irlanda, Bucarest in Romania e Genova in Italia. Mulcahy dice che questo garantisce la diffusione in tutta Europa dei benefici della nanoscopia avanzata, un´impresa che lui afferma sarebbe stata "impossibile senza i finanziamenti del 7° Pq". Per maggiori informazioni, visitare: Università di Limerick: http://www.Ul.ie/    
   
   
LE FORMICHE CURANO I MALATI E TENGONO I PATOGENI SOTTO CONTROLLO  
 
Bruxelles, 13 giugno 2012 - Ricercatori in Germania e Austria sono riusciti a dimostrare che le micro-infezioni promuovono la vaccinazione sociale nelle società di formiche. Presentato sulla rivista Plos Biology, lo studio è stato in parte sostenuto da due progetti finanziati dall´Ue: Socialvaccines e Latentcauses. Sia Socialvaccines ("Social vaccination in ant colonies: from individual mechanisms to society effects") che Latentcauses ("Modelling latent causes in molecular networks") sono stati finanziati dal Consiglio europeo della ricerca (Cer) del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue con 1,3 milioni di euro e 1,24 milioni di euro, rispettivamente. Ricercatori coordinati dall´Istituto di scienza e tecnologia austriaco (Ist Austria) hanno studiato le probabilità di focolai di malattie nelle colonie di formiche. Secondo gli esperti il sistema immunitario sociale delle formiche lavora per fare in modo che questi focolai siano tenuti a bada. Il sistema in questione è una serie di comportamenti igienici collettivi e cambiamenti adattativi nelle frequenze di interazione che collaborano con il sistema immunitario fisiologico e innato dei membri della colonia. I risultati prodotti dalla professoressa Sylvia Cremer e il suo team daranno ai ricercatori le informazioni di cui hanno bisogno per capire come il fatto di curare le singole formiche porta a una migliore protezione contro la malattia nella loro società. Contrariamente a quello che fanno gli umani, le formiche non si tengono lontane dai membri della colonia che sono malati. Vanno invece da loro e li leccano per eliminare il patogeno dal corpo esposto della formica. A causa di questo comportamento di pulizia sociale, le formiche malate hanno molte più probabilità di sopravvivere rispetto a quelle che non ricevono cure. Lo svantaggio però è che le formiche che le aiutano hanno un rischio più alto di essere infettate dalla malattia. I ricercatori hanno applicato spore di funghi con etichette fluorescenti ad alcune formiche e hanno permesso loro di interagire con i membri sani della colonia. Le spore si sono diffuse in tutta la colonia. Il team però ha osservato che il trasferimento delle spore avviene a livelli molto bassi, provocando solo micro infezioni non letali nei membri della colonia sani. Secondo i ricercatori, queste infezioni di basso livello stimolano l´espressione di uno specifico gruppo di geni immunitari e intensificano la capacità delle formiche di combattere il patogeno da fungo. Questa immunizzazione sociale fa aumentare la capacità della colonia di guarire più velocemente da un´infezione. Il team ha detto che la diffusione sociale a basso livello delle particelle infette ha un ruolo fondamentale, rappresenta infatti il meccanismo di base dell´immunizzazione sociale dalle infezioni da fungo nelle società delle formiche. "Abbiamo scoperto che queste infezioni di basso livello sono di per sé, anche in assenza di un contatto sociale, necessarie e sufficienti a spiegare la maggiore attività anti fungo dei compagni. Non abbiamo trovato prove di altri segnali visivi o chimici che agiscono come ulteriore avviso per la stimolazione immunitaria dei compagni. Inoltre, né il comportamento della formica né la sua fisiologia indicano l´immunizzazione passiva dei compagni attraverso il trasferimento di antimicrobici dalle formiche esposte o dai loro compagni agli altri membri del gruppo. Infine, l´eliminazione sperimentale del percorso attivo ha avuto come risultato l´assenza delle attività protettive anti fungo nei compagni." Hanno contribuito a questo studio esperti dell´Istituto di bioinformatica e biologia dei sistemi del Centro di ricerca tedesco sulla salute ambientale e dell´Istituto dell´evoluzione, il comportamento e la genetica dell´Universität Regensburg in Germania. Per maggiori informazioni, visitare: Institute of Science and Technology Austria (Ist Austria): http://ist.Ac.at/  
Plos Biology: http://www.Plosbiology.org/home.action  
 
   
   
L’INIBITORE DEL SGLT-2 EMPAGLIFLOZIN HA DIMOSTRATO UNA RIDUZIONE SOSTENUTA DELLA GLICEMIA E DEL PESO CORPOREO IN PAZIENTI ADULTI CON DIABETE DI TIPO 2 IN UNO STUDIO DELLA DURATA DI 90 SETTIMANE  
 
 Ingelheim, Germania e Indianapolis, Us, 13 giugno 2012 – Boehringer Ingelheim e Eli Lilly and Company (Nyse: Lly) hanno presentato i risultati di uno studio che dimostrano l’efficacia dell’inibitore dell’Sglt-2 (empagliflozin*), da solo o in associazione alla metformina, nel ridurre i livelli di emoglobina glicosilata (Hba1c), la glicemia a digiuno (Fpg) e il peso corporeo in pazienti adulti affetti da diabete tipo 2 trattati fino a 90 settimane.[1] L’hba1c, come noto, è un indice del controllo glicemico ottenuto nei due-tre mesi precedenti l’esecuzione del test. I nuovi dati, prodotti da uno studio di estensione in aperto di Fase Iib, sono stati presentati al Congresso dell’Ada come late breaking abstract. Empagliflozin* rientra in una nuova classe di molecole chiamate inibitori del co-transportere sodio- glucosio di tipo 2 (sodium glucose co-transporter-2 o Sglt-2), capaci di ridurre gli alti livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia), indipendentemente dall’azione dell’insulina, bloccando la ricaptazione del glucosio a livello renale e promuovendone, così, l’escrezione nelle urine. Questo meccanismo d’azione fa sì che si riducano i livelli di Hba1c e il peso corporeo indipendentemente dalla funzionalità delle cellule beta pancreatiche e dell’insulino resistenza.[1] “Il diabete tipo 2 è caratterizzato da tre fattori principali: iperglicemia persistente, ridotta secrezione di insulina e aumentata insulino resistenza” afferma il Dr. Hans-juergen Woerle, Vice President Medicine Therapeutic Area Metabolism, della Boehringer Ingelheim. “Gli inibitori del cotrasportatore Sglt-2, come empagliflozin, presentano un meccanismo d’azione innovativo, indipendente dall’insulina. I dati clinici raccolti finora hanno dimostrato che questi farmaci hanno la capacità di agire sull’iperglicemia persistente indipendentemente dagli altri due fattori.” In questo studio i pazienti adulti affetti da diabete di tipo2 (n=659) che hanno partecipato ad uno dei due precedenti studi di Fase Iib con empagliflozin della durata di 12 settimane, sono stati trattati per altre 78 settimane con empagliflozin 10 mg o 25 mg (in monoterapia o in associazione a metformina), con sola metformina o con sitagliptin associato a metformina. Alla 90^ settimana la riduzione rispetto al basale dei livelli medi di Hba1c (%), e del peso corporeo (kg) osservata nei diversi gruppi è stata di -0.34% e -2.24 kg con empagliflozin 10 mg e di -0.47% e -2.61 kg con empagliflozin 25 mg in monoterapia, rispetto al gruppo trattato con la sola metformina in monoterapia (-0.56%, ‑1.28 kg).[1] Nel caso del trattamento in associazione con metformina, la diminuzione rispetto al basale dei livelli medi di Hba1c e del peso corporeo sono stati valutati confrontando il gruppo trattato con empagliflozin 10 mg (-0.34%; -3.14 kg) e 25 mg (-0.63%; 4.03 kg) con il gruppo trattato con sitagliptin (-0.40%, ‑0.41 kg).[1] Lo studio ha dimostrato che empagliflozin (10 mg o 25 mg) era generalmente ben tollerato fino a 90 settimane di trattamento.1 Oltre il 90% degli eventi avversi segnalati erano di livello lieve o moderato. Una percentuale compresa tra lo 0.9% e il 3.6% dei pazienti trattati con empagliflozin hanno sperimentato episodi di ipoglicemia, rispetto al 7.1% dei pazienti trattati con la sola metformina e il 5.4% dei pazienti trattati con sitagliptin. Eventi avversi legati a infezioni delle vie urinare sono stati segnalati nel 3.8-12.7% dei pazienti trattati con empagliflozin, nel 3.6% dei pazienti trattati con la sola metformina, e nel 12.5% dei pazienti che hanno ricevuto sitagliptin. Gli eventi avversi legati a infezioni dell’apparato genitale sono stati rilevati nel 3.0-5.5% dei pazienti trattati con empaglifozin, nell’1.8% di quelli trattati con la sola metformina, e in nessuno dei pazienti che ha ricevuto sitagliptin.[1] Attualmente empagliflozin è nella Fase Iii di sviluppo clinico che prevede l’arruolamento di più di 14.500 pazienti. “L’alleanza tra Boehringer Ingelheim ed Eli Lilly and Company unisce l’esperienza in ambito scientifico di queste due aziende farmaceutiche, focalizzate sulla ricerca e lo sviluppo allo scopo di poter rispondere ai bisogni dei pazienti determinati dalla crescente diffusione del diabete, malattia che possiamo oramai considerare come una vera epidemia globale” afferma il professor Klaus Dugi, Corporate Senior Vice President Medicine di Boehringer Ingelheim Gmbh. “Abbiamo preso l’impegno di sviluppare farmaci in grado di aiutare i pazienti diabetici in tutte le fasi della loro malattia”. Sicurezza ed efficacia di empagliflozin in monoterapia o in associazione a metformina in uno studio di estensione in aperto della durata 78 settimane in pazienti con diabete tipo 2 Nello studio di estensione, i pazienti trattati con 10 mg o 25 mg di empagliflozin (in monoterapia o in associazione a metformina), con metformina in monoterapia, o con sitagliptin in associazione a metformina, nel corso di 2 precedenti studi della durata di 12 settimane, hanno proseguito il trattamento per altre 78 settimane. I pazienti che hanno assunto 1,5 o 50 mg di empagliflozin o placebo negli studi a 12 settimane sono stati randomizzati a un trattamento con 10 mg o 25 mg di empagliflozin (in monoterapia o in associazione a metformina) per altre 78 settimane. I risultati della monoterapia con empagliflozin sono stati confrontati con quelli dei pazienti trattati con metformina in monoterapia, mentre i dati ottenuti nei pazienti del gruppo empagliflozin in associazione a metformina sono stati confrontati con quelli ottenuti nel gruppo trattato con sitagliptin.  
   
   
STUDIO MOSTRA CHE UN RIDOTTO APPORTO DI CALORIE MANTIENE IL CUORE GIOVANE  
 
Bruxelles, 13 giugno 2012 - Ricercatori in Italia e negli Stati Uniti hanno scoperto che le persone che consumano meno calorie allo scopo di vivere più a lungo possiedono cuori che funzionano come quelli di soggetti di 20 anni più giovani. Le scoperte dello studio sono state presentate nella rivista Aging Cell. Ricercatori provenienti dalla Facoltà di medicina dell´Università di Washington a St. Louis negli Stati Uniti e dall´Istituto Superiore di Sanità a Roma hanno scoperto che una misura fondamentale della capacità del cuore di adattarsi ad attività fisica, stress, sonno e altri elementi che influiscono sulla velocità a cui esso pompa il sangue, nelle persone che limitano l´apporto di calorie per circa sette anni non diminuisce tanto rapidamente quanto nei cuori di coloro che non controllano il proprio apporto calorico. "Questo è veramente straordinario poiché nello studio dei cambiamenti della variabilità delle pulsazioni del cuore, noi stiamo osservando una misurazione che ci dice molto circa il modo in cui il sistema nervoso autonomo influisce sul cuore," dice il dott. Luigi Fontana, autore anziano dello studio e ricercatore sia alla Facoltà di medicina dell´Università di Washington che all´Istituto Superiore di Sanità. "E il sistema è coinvolto non solo nell´attività del cuore, ma nella digestione, nel ritmo del respiro e in molte altre azioni involontarie. Noi ipotizzeremmo che una migliore variabilità della frequenza cardiaca sia un segno che anche tutte queste altre attività stanno funzionando meglio." Per questo studio il team ha agganciato dei registratori portatili dell´attività cardiaca a 22 soggetti che non solo riducevano del 30% il proprio apporto calorico ma che anche mangiavano in modo sano. Ogni soggetto aveva da poco compiuto 51 anni di età. Per ottenere i loro risultati, i ricercatori hanno anche studiato altre 20 persone, sempre sui 51 anni, che seguivano la tipica dieta occidentale. I loro risultati mostrano che la frequenza cardiaca del gruppo sottoposto a test era considerevolmente più bassa rispetto a quella del gruppo di controllo. I soggetti del test avevano anche una maggiore variabilità della frequenza rispetto ai loro omologhi che seguivano la dieta occidentale. "Una più alta variabilità della frequenza cardiaca significa che il cuore può adattarsi alle mutevoli esigenze in modo più rapido," dice l´autore principale dott. Phyllis K. Stein della Facoltà di medicina dell´Università di Washington. "La variabilità della frequenza cardiaca diminuisce con l´età poiché il nostro sistema cardiovascolare diventa meno flessibile, e una scarsa variabilità della frequenza cardiaca è associata a un maggiore rischio di morte cardiovascolare." Il dott. Stein prosegue dicendo che lo studio ha voluto determinare se gli esseri umani che limitano le calorie hanno un adattamento nella variabilità della frequenza cardiaca simile a quello riscontrato in studi su animali sottoposti a diete povere di calorie. "L´idea era quella di apprendere, innanzitutto, se gli esseri umani che assumono poche calorie, come gli animali che sono stati studiati, hanno un adattamento simile nella variabilità della frequenza cardiaca," ha aggiunto il dott. Fontana. "La risposta è sì. Noi abbiamo anche osservato i livelli normali di variabilità della frequenza cardiaca in soggetti con età diverse, e abbiamo scoperto che coloro che limitano l´apporto di calorie possiedono cuori che appaiono e funzionano come se fossero più giovani di molti anni." Anche se i dati sono ancora recenti, il team ipotizza che mangiare in modo sano, limitando allo stesso tempo l´apporto di calorie, porta a un cambiamento significativo nelle persone. "In molti dei nostri studi, noi abbiamo scoperto che un certo numero di cambiamenti metabolici e fisiologici che avvengono in animali con limitato apporto di calorie avvengono anche nelle persone che limitano il proprio apporto calorico," spiega il dott. Fontana, aggiungendo che, poiché la variabilità della frequenza cardiaca è migliore nei soggetti che consumano meno calorie, anche i loro sistemi cardiovascolari sono flessibili. "Ma noi non possiamo essere assolutamente sicuri che la pratica della riduzione dell´apporto di calorie sia la sola responsabile della flessibilità del sistema cardiovascolare," dice il dott. Stein. "Le persone che praticano la dieta a ridotto apporto calorico tendono a essere molto salutari anche in altri settori della propria vita, quindi sono abbastanza sicuro che non dicono a sé stessi: ´Bene, ridurrò il mio apporto calorico per vivere più a lungo, ma continuerò a fumare due pacchetti di sigarette al giorno." Queste persone sono molto motivate, e tendono a tenere un grande numero di comportamenti molto salutari." Per maggiori informazioni, visitare: Facoltà di medicina dell´Università di Washington: http://medschool.Wustl.edu/  Istituto Superiore di Sanità http://www.Iss.it/  Aging Cell: http://onlinelibrary.Wiley.com/journal/10.1111/issn1474-9726    
   
   
WIKIPHARM+, LA NUOVA APP SULLA SALUTE PREMIATA ALLO SMAU BOLOGNA CHE OFFRE AI CITTADINI UNA VERA PIATTAFORMA DI INTERAZIONE TRA PAZIENTI, MEDICI E FARMACISTI.  
 
Milano, 13 giugno 2012 – Sono oltre 27 milioni gli italiani che navigano in internet almeno una volta al mese e 15 milioni cercano in rete risposte a dubbi e problemi sulla salute. Il primato della ricerca spetta alle informazioni sui farmaci. Dai dati Censis risulta che il 34% degli italiani ha utilizzato la rete, lo scorso anno, per reperire informazioni su tematiche legate alla salute e all’assistenza e il 30% considera internet il canale primario d’informazione, per l’immediatezza dell’accesso e la possibilità di trovare velocemente informazioni specifiche, mentre l’86% ritiene più affidabili le informazioni che vi si possono reperire (fonte: Osservatorio Sanità Unisalute). Proprio per rispondere alle esigenze di questo tipo di utenti, era nata Wikipharm, l’app medica di ricerca di farmaci completa e di semplice consultazione, scaricata da 200mila utilizzatori. Ora, a esattamente un anno dal suo lancio, nasce Wikipharm+, disponibile gratuitamente attraverso l’Appstore. Si tratta di una versione aggiornata ancora più potente e utile, che riguarda non soltanto i farmaci ma la salute in generale. A dimostrazione del suo radicale miglioramento la neonata app ha vinto il premio “Mob App Awards 2012” di Smau Bologna, nella categoria “Servizi per il cittadino” come miglior app consumer. Con Wikipharm+ il cittadino può stabilire un filo diretto con medici e farmacisti (registrati dopo una verifica sui data base dei rispettivi ordini professionali), inviando domande sulla salute, attraverso il sito www.Wikipharm.it . “Wikipharm+ è un luogo virtuale che consente di effettuare ricerche sull’intero assortimento dei prodotti presenti all’interno delle farmacie italiane, a partire da un database ufficiale costantemente aggiornato che comprende centinaia di migliaia di medicinali, a uso umano e veterinario, parafarmaci e dispositivi medici” spiega Piero Conte, ideatore e responsabile dello sviluppo della app. “È possibile trovare informazioni che riguardano il singolo farmaco, i suoi principi attivi, la monografia ufficiale, la casa farmaceutica, il prezzo, le interazioni e l’esistenza di farmaci equivalenti”. Il cuore del sistema non cambia anche se Wikipharm+ offre una serie di servizi di valore aggiunto. È possibile ricercare un prodotto, disponibile in farmacia, grazie a un database ufficiale, costantemente aggiornato, che comprende farmaci per uso umano e veterinario, parafarmaci e dispositivi medici. Si possono confrontare i prezzi e trovare le informazioni su un singolo medicinale: i suoi principi attivi, la casa farmaceutica, il prezzo, l’esistenza del relativo farmaco equivalente sia a partire dal nome di uno specifico disturbo sia dal nome dell’azienda farmaceutica. Wikipharm+ permette anche di creare una lista di “preferiti” con i prodotti di utilizzo più frequente, accessibile anche offline e di aggiornarsi con le news sulla salute. Nella sezione dedicata, gli utenti possono contribuire postando gli articoli di maggiore attualità. Insomma non solo un prontuario farmaceutico, ma una piattaforma completa di interazione tra pazienti, medici e farmacisti. Il sistema di domande e risposte è consultabile online all’indirizzo www.Equivalente.it  e Wikipharm+ è compatibile sia con iPhone sia con iPad anche se sono già in fase di sviluppo le versioni per gli altri dispositivi mobili (Android).  
   
   
FVG, SANITÀ: TONDO, NESSUN BUCO NEI CONTI REGIONALI  
 
Trieste, 13 giugno 2012 - "Grossolani errori", "analisi superficiali e palesemente sbagliate". È questa la replica della Regione alle dichiarazioni della segreteria regionale della Cgil Funzione pubblica, che ha divulgato dati su un presunto "buco" nella Sanità regionale nei prossimi esercizi, basandosi su un documento ufficiale presentato in un convegno nel luglio del 2011 e intitolato "Bilancio del primo triennio di legislatura e prospettive del Servizio Sanitario Regionale". Tutto nasce da un duplice equivoco, come precisano gli uffici della direzione regionale Salute e Politiche sociali: il fabbisogno stimato è definito impropriamente buco e il calcolo, nello stesso tempo, è del tutto sbagliato. In sostanza gli incrementi sono considerati annuali, e quindi erroneamente sommati fra di loro. Si tratta invece di stime sul fabbisogno, rispetto all´anno base che è il 2011. Il fabbisogno stimato della Sanità del Friuli Venezia Giulia, in sostanza, è in linea con la tendenza nazionale e dipende da una serie di fattori dei quali "sarebbe irresponsabile non tener conto": evoluzione socio-demografica ed epidemiologica, innovazione tecnologica, inflazione, rinnovi contrattuali, professionalità richieste. "La Regione - precisa il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, che ha la delega su Salute e Politiche sociali - si è mossa per tempo in una azione di governo del sistema garantendo l´equilibrio economico complessivo, pur mantenendo livelli di assistenza elevati e tra i migliori d´Italia". Lo confermano i dati (dati ancora in fase di consolidamento) del 2011, che dovrebbe chiudersi con un risultato positivo di 22,5 milioni (pari a circa l´1 per cento del Fondo sanitario regionale), mentre tutte le analisi e le cifre a oggi disponibili indicano un 2012 in sostanziale equilibrio. E anche per il 2013 si può stimare un fabbisogno più contenuto rispetto a quanto stimato precedentemente. "È ovvio però - aggiunge Tondo - che la sostenibilità della spesa sociosanitaria rappresenta un tema ineludibile, da inquadrare in un´ottica di medio-lungo periodo. Proprio in questa logica si colloca il percorso avviato per la riforma che non deve essere finalizzato prioritariamente al taglio della spesa, senza tuttavia sottovalutarne la portata". "L´obiettivo - prosegue il presidente - deve invece concentrarsi sia sull´architettura istituzionale, sia su un recupero di efficienza dei sistemi organizzativi e degli apparati, per incidere in parole povere sulla burocrazia per salvaguardare i servizi ai cittadini e la loro qualità". "Agire per tempo su tali leve - conclude Tondo - è una pre-condizione per mettere responsabilmente in sicurezza la sanità. Fare del facile terrorismo sulle cifre, peraltro sbagliate, non è il modo migliore per rendere consapevoli i cittadini delle sfide che tutta la comunità regionale ha di fronte nel campo della Sanità".  
   
   
SANITA´ IN ABRUZZO: CHIODI, CON AVANZO BILANCIO PIU´ SERVIZI MENO TASSE RISULTATO STORICO. COMPENSAZIONE FISCALE PER IMPRESE  
 
L´aquila, 13 giugno 2012 - "Forse non si è compreso appieno, in alcuni casi perché artatamente manipolato, il risultato raggiunto nella sanità: certificato, riconosciuto, elogiato anche dai tavoli e dai media nazionali. L´avanzo di bilancio, considerato le disastrate condizioni in cui questo Governo regionale ha trovato i conti della sanità, è davvero un traguardo importante, storico oserei dire". E´ la riflessione del presidente della Regione Abruzzo, Commissario ad acta, Gianni Chiodi, che ricorda come l´Abruzzo sia tra le sole cinque Regioni in Italia ad aver registrato un avanzo di bilancio (con Lombardia, Veneto, Umbria e Marche). "Che, in termini concreti - spiega - significa maggiori investimenti per una sempre più alta qualità delle prestazioni (diagnostiche e professionali); riduzione delle tasse; possibilità per le imprese di beneficiare della compensazione fiscale". "E´ acclarato che uno dei problemi più avvertiti dai cittadini/utenti siano le lunghe liste d´attesa - aggiunge il presidente Chiodi - Ebbene, le maggiori disponibilità finanziarie ci consentiranno di investire sempre più in macchinari d´avanguardia, in sostituzione di apparecchiature diagnostiche obsolete e funzionanti a singhiozzo, e di assumere personale medico, infermieristico, tecnico, del quale ovunque si avverte la carenza". "Questo significa - è sempre il Governatore - che i nostri sforzi, in termini di lotta agli sprechi, risanamento, efficientamento, hanno portato i frutti sperati. E ben presto, anche i fruitori finali dei servizi, gli abruzzesi tutti che ricorrono al servizio sanitario regionale, non potranno non apprezzare la riduzione delle criticità da sempre lamentate". Per Chiodi, avanzo di bilancio è anche altro, molto di più: "Come ho già detto più volte, questo traguardo ci permetterà di abbassare le tasse che, in questo momento storico, strozzano le famiglie e comprimono i consumi, amplificando la crisi economica in atto a livello internazionale". E poi le imprese. "Grazie alle buone performance in campo sanitario, ed al forte impegno di questo Governo regionale - fa notare il Presidente/commissario - anche le nostre imprese, prima escluse, potranno beneficiare dello strumento della compensazione fiscale tra debiti e crediti con la pubblica amministrazione". "Insomma - conclude - tanti positivi effetti a cascata sulle tasche dei cittadini, delle famiglie e del sistema produttivo che meritano senz´altro considerazione, che premiano i nostri sacrifici e la nostra tenacia, e che, chiunque abbia onestà intellettuale non può che giustamente attribuirci".  
   
   
AVANZA L’ITER PER IL NUOVO OSPEDALE DI PADOVA: DELIBERA IN GIUNTA REGIONALE. ZAIA, “NON ABBIAMO PERSO TEMPO. IPOTIZZABILE LA GARA PER FINE ANNO”  
 
Venezia, 13 giugno 2012 - Giornata importante, quella di oggi, per il futuro del nuovo Ospedale di Padova. Dopo aver incontrato i rappresentanti delle Istituzioni interessate, Comune e Provincia di Padova, Università, Azienda Ospedaliera, e Istituto Oncologico Veneto – Iov, il presidente della Regione Luca Zaia ha annunciato l’approvazione, nel corso della seduta di Giunta regionale di ieri , di una delibera che definisce alcuni importanti contenuti dell’Accordo di Programma inerente l’iter realizzativo della struttura. Viene confermata l’area di Padova ovest come sito dove verrà costruito il nuovo ospedale; il costo stimato è di circa 646 milioni di euro, compresi 27 milioni di euro per i costi legati ai necessari espropri e 19 milioni per le relative opere di urbanizzazione; 45 milioni di euro dovrebbero invece arrivare da possibili alienazioni patrimoniali del complesso ospedaliero esistente. Toccherà ora allo specifico Gruppo di Lavoro istituito a suo tempo tra le Istituzioni interessate definire la bozza di accordo di programma operando tutti i necessari approfondimenti, individuare il soggetto che fungerà da stazione appaltante, effettuare la previsione delle variazioni degli strumenti urbanistici necessarie, definire l’iter ed il cronoprogramma della realizzazione, individuare le azioni di competenza da attivare da parte di ognuno dei soggetti firmatari. “Non abbiamo perso tempo – ha tenuto a sottolineare Zaia – perché di fatto siamo partiti da zero, senza documentazione sulle procedure. Per fine anno si potrebbe arrivare alla fase della gara e poi potranno occorrere da 3 a 4 anni per la fase costruttiva”. Ancora una volta, Zaia ha voluto rassicurare i cittadini sul futuro complessivo della sanità padovana. “Questo – ha detto – sarà un Policlinico universitario il cui raggio d’azione sarà nazionale ed internazionale. L’ospedale Sant’antonio rimarrà in piena attività e non avrà ricadute negative dall’operazione”.  
   
   
IL SISTEMA DISTRIBUTIVO DELLE FARMACIE MILANESI E LOMBARDE: UN RISPARMIO PER I CITTADINI  
 
Milano, 13 giugno 2012  - Attaccati da più parti come fossero una “casta” e oggetto di una liberalizzazione in cui si è voluto vedere un intento punitivo, i farmacisti lombardi e milanesi non ci stanno e presentano i dati che illustrano la loro insostituibile funzione sociale. Solo parlando di assistenza ai diabetici, le farmacie lombarde hanno fatto risparmiare nel 2011 alla Regione Lombardia 27 milioni e mezzo di euro, quelle di Milano 5 milioni e mezzo di euro e quelle della Provincia di Milano 4 milioni e trecentomila euro. Questo risparmio è dovuto in parte agli sconti effettuati dalle farmacie alla Regione e, in misura maggiore, alla differenza sui prodotti non erogati, rimasti quindi a disposizione della Regione. Le Asl, infatti, incaricano le farmacie di gestire i presidi medico chirurgici per diabetici che distribuiscono dispositivi per i malati (dalla siringa alla striscia reattiva e così via). Le 2662 farmacie lombarde, le 497 farmacie milanesi e le 335 della Provincia, tramite l’avanzato sistema informatico Webcare seguono 342 mila diabetici lombardi, riuscendo a garantire notevoli risparmi alla Regione e quindi alla collettività. “Il sistema informatizzato consente di gestire al meglio le quantità di prodotti – spiega Annarosa Racca, presidente di Federfarma – perché al paziente viene consegnata la quantità di prodotto effettivamente necessaria, evitando surplus e sprechi. Poi il sistema permette un controllo della spesa globale ed una diminuzione del lavoro interno delle Asl. E’ una regola di sistema: più controllo, più risparmio. Il sistema delle farmacie è in grado di assicurare tutto questo, anche perché è stato uno dei primi ad abbracciare l’informatizzazione, tanto che il programma Webcare è partito nell’anno 2000”. Siamo dunque di fronte ad un importante risparmio sui consumi, cui si aggiunge quello derivante da un accordo sui prezzi di rimborso, siglato verso la fine del 2010 tra la Regione e tutte le farmacie della Lombardia. E i vantaggi sono tutti per i cittadini che vengono ad usufruire della vasta rete di farmacie presenti sul territorio evitando tutti i fastidi burocratici e le lungaggini del ritiro dei dispositivi presso le Asl.  
   
   
RIFORMA SANITÀ: A VILLA UMBRA INCONTRO REGIONE ENTI LOCALI  
 
Perugia, 13 giugno, 2012 – “Abbiamo voluto definire un quadro complessivo di riforma e riorganizzazione del sistema sanitario umbro, invece di procedere per singoli atti o provvedimenti specifici, che ci consentirà di realizzare un percorso unitario e condiviso in grado di affrontare con coraggio e determinazione la riforma, cogliendo così le sfide che ci vengono sia dalla necessità di guardare al futuro, sia dagli stessi obiettivi di contenimento e razionalizzazione della spesa sanitaria imposti dai precedenti Governi e da quello in carica”. Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, aprendo i lavori dell’incontro svoltosi  ieri mattina a Villa Umbra di Pila, nel corso del quale sono stati illustrati ai Sindaci dei Comuni ed ai presidenti delle Provincie dell’Umbria i due provvedimenti pre-adottati dalla Giunta regionale, relativi alla riforma della sanità in Umbria (Dgr “Misure di riordino e razionalizzazione dei servizi del sistema sanitario regionale” e Ddl “Ordinamento del servizio sanitario regionale”). All’incontro, con la presidente Marini, erano presenti, tra gli altri, i presidenti dell’Anci Umbria, Wladimiro Boccali, del Consiglio delle Autonomie Locali, Leopoldo di Girolamo, il presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli, anche in rappresentanza dell’Upi Umbria. La presidente Marini ha voluto ribadire la qualità del sistema sanitario regionale, sia dal punto di vista dei servizi che della sostenibilità economica: “l’obiettivo che intendiamo raggiungere – ha detto – è quello di realizzare una riforma che ci consenta di mantenere e magari elevare la qualità dei nostri servizi e degli stessi livelli di assistenza sanitaria, senza per questo dover gravare su altre risorse del bilancio regionale o sulle tasche dei cittadini. Nella nostra regione, infatti, la sanità si finanzia esclusivamente con le risorse che provengono dal Fondo sanitario nazionale”. “Nei prossimi anni però – ha proseguito la presidente - e soprattutto nel triennio 2013-2015, la Regione Umbria, come tutte le altre regioni, dovrà fare i conti con una drastica riduzione dei trasferimenti statali. Noi vogliamo assolutamente evitare la traslazione diretta dei tagli alle risorse sui servizi. Da qui la necessità di una riforma che sia in grado farci recuperare risorse per mantenere alta la qualità complessiva della sanità regionale”. “Personalmente – ha aggiunto - sono dell’idea che si finanzia la sanità attraverso la fiscalità generale perché più equa, rispetto alla filosofia dei ticket, perché in questo modo sono gli stessi cittadini ammalati a pagarla. Inoltre, non intendiamo per nulla rinunciare ad un modello sanitario che sia pubblico ed universalistico”. Ad illustrate le linee guida della riforma è stato il direttore regionale alla sanità, Emilio Duca. Questi, in sintesi, i punti principali: governo della spesa. Per ciò che riguarda questo aspetto, le scelte effettuate dalla Giunta Regionale dal 2010 ad oggi ci permettono di tenere in equilibrio i conti della sanità. Ulteriori economie saranno inoltre realizzate dalla razionalizzazione degli approvvigionamento di beni e servizi, attraverso la Centrale unica di committenza, dal riassetto della logistica dei magazzini farmaceutici ed economali, e gestione su base regionale del sistema assicurativo. In questa direzione anche la riforma dell’assetto istituzionale che vedrà la diminuzione da quattro a due delle Aziende sanitarie locali ed un ruolo di maggiore rilievo ai Comuni nell’ambito della programmazione sanitaria. Riordino servizi medicina del territorio: riorganizzare attraverso l’accorpamento dei punti di erogazione delle prestazioni non decentrabili (vaccinazioni, attività consultoriali familiari, attività di medicina legale, etc). Centralizzazione delle attività di diagnostica e di laboratorio e di patologia clinica per gli screening citologici e colonrettale. Attivazione di un unico pool di senologi lettori per lo screening mammografico. Ulteriore prosecuzione dell’esperienza delle case della salute, quale modello di polo territoriale di ricomposizione dell’offerta dell’assistenza primaria, con la collaborazione dei medici di famiglia. Riorganizzazione dei servizi di continuità assistenziale (ex guardia medica). Sviluppo dell’offerta delle cure intermedie, con particolare riferimento all’ampliamento dei posti letto di residenze sanitarie assistenziali, attraverso la progressiva riconversione di posti letto ospedalieri di medicina. Riorganizzazione della rete emergenza-urgenza, con la definitiva attivazione della centrale unica del 118 già nella seconda metà del 2012, e la ridefinizione degli assetti organizzativi dei dipartimenti di emergenza-accettazione. La revisione della dislocazione territoriale delle postazioni del 118 e del sistema di trasporto sanitario primario e secondario, anche relativamente agli aspetti del personale. Rete ospedaliera. Riorganizzazione delle chirurgie di alta specialità (neurochirurgia, cardiochirurgia e chirurgia toracica), attraverso una evoluzione del sistema che porti a differenziare l’offerta delle prestazioni nelle due aziende ospedaliere e la tendenza alla individuazione di una unica struttura interaziendale, mediante anche l’individuazione di una rete integrata di dipartimenti interaziendali tra Perugia e Terni. Riorganizzazione delle strutture di chirurgia generale (ammontanti attualmente a 18) e delle chirurgie specialistiche, limitando il percorso dell’urgenza emergenza ai soli presidi con Dea, e favorendo lo sviluppo di integrazioni ospedaliere con pool itineranti di professionisti per aumentare in tal modo l’offerta delle prestazioni a maggior impatto soprattutto sulla mobilità passiva extraregionale (chirurgia pediatrica, oculistica, otorino). Potenziamento, inoltre, dell’offerta nella disciplina di ortopedia per il territorio perugino, sempre al fine di contenerne la mobilità passiva e le liste d’attesa. Punti nascita. Per l’area materno infantile è previsto una riduzione dei punti nascita in considerazione degli standard previsti delle linee guida nazionali e tenendo conto della logistica ospedaliera e dell’orografia del territorio umbro. Convenzione Università. È in fase ormai avanzata la definizione dei contenuti del protocollo d’intesa con l’Università che definirà, oltre ai compiti ed alle funzioni delle due aziende ospedaliere, essenzialmente l’organizzazione su base di dipartimenti interaziendali, con una riduzione di circa il 50% degli attuali dipartimenti. Liste d’attesa. La Giunta Regionale, preso atto che in riferimento ai tempi di attesa per le prestazioni relative ai primi tre livelli essi rientrano già da ora negli obiettivi assegnati dal Governo per il 2013, per quanto riguarda invece le liste d’attesa relative alle prestazioni programmate ha deciso di conferire uno specifico incarico alla Direzione Regionale della Sanità, per coordinare un progetto di abbattimento dei tempi di attesa per portarli entro i 180 giorni, così come previsti dalle linee guida ministeriali.  
   
   
BOLZANO: "ATTIVI E IN MOVIMENTO", UN GIORNO ALL’INSEGNA DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE PER LA TERZA ETÀ  
 
 Bolzano, 13 giugno 2012 - Nonostante le numerose operazioni di ammodernamento ed ampliamenti nell’offerta, l’accesso al trasporto pubblico locale rappresenta una sfida non indifferente per le persone di età avanzata. Le diverse problematiche e le possibili soluzioni sono state al centro di un incontro organizzato dalla Ripartizione provinciale Mobilità e dall’Ökoinstitut Südtirol/alto Adige nell’ambito del progetto Interreg Italia Austria "Mobilità senza barriere“. L’invito è stato accolto da 32 rappresentanti delle associazioni e dei Comuni provenienti dall’Alto Adige e dal Tirolo del Nord. L’assessore competente, Thomas Widmann, ha espresso la sua soddisfazione per la partecipazione numerosa, sottolineando come il progetto “Mobilità senza barriere” si inserisce in modo ottimale in quelli che sono gli obiettivi attuali della strategia locale nella mobilitá pubblica. “Dopo l’ampliamento dell’offerta, l´introduzione del trasporto pubblico locale, i numerosi interventi infrastrutturali, ora la nostra priorità riguarda il miglioramento dell’accessibilità. Ciò significa in primo luogo aumentare e velocizzare l’informazione all’utenza e avvicinarla ai cittadini, offrire biglietti e abbonamenti comodi e flessibili e prevedere diverse misure di sostegno per le fasce della popolazione svantaggiate o a mobilità ridotta” ha precisato l’assessore. Durante la mattinata dell’incontro, Karin Canini della Ripartizione mobilità ha presentato assieme ad Andrea Seeber e Andreas Pichler (Ökoinstitut Südtirol/alto Adige) il progetto Interreg Iv "Mobilità senza barriere”. Il progetto si pone come obiettivo di ridurre gli ostacoli di tipo sociale e psicologico che presentano un deterrente per determinati gruppi quali anziani, famiglie o persone con background migratorio di fronte all’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico. "Molti si sono abituati ad utilizzare la macchina in ambito lavorativo e non sanno nemmeno che il trasporto pubblico rappresenta un’alternativa sicura, economica e meno faticosa per spostarsi“ ha puntualizzato uno dei partecipanti. Queste ed altre sfide e fattori inibitori sono state al centro della discussione durante la mattinata. Nel suo contributo, Richard Kienzl, responsabile per i servizi alle persone anziane all’interno della Kvw, ha sottolineato come soprattutto il momento di accesso e la discesa dal mezzo pubblico creano insicurezza e paura alle persone di età avanzata. Anche gli orari dei mezzi pubblici, spesso difficilmente leggibili per le piccole dimensioni dei caratteri, rappresentano una difficoltà per molte persone. Presentando il progetto "Senior mobil”, Benedikt Schreiber del Klimabündnis Tirol ha dimostrato come si possano affrontare queste sfide in modo attivo e propositivo. Nell’ambito di tale progetto, in collaborazione con le ferrovie austriache Öbb, vengono offerte delle formazioni a "consulenti in materia di mobilità“ rivolte alla fascia della terza età. I consulenti fungeranno poi da interlocutore per associazioni o persone singole in cerca di aiuto per la pianificazione di viaggi individuali o di gruppo oppure l’acquisto di biglietti. Diversi consulenti formati nell’ambito del progetto erano presenti durante l’incontro a Bolzano, tra cui Erich Wieser, che ha evidenziato come “soprattutto l’acquisto di biglietti presso le biglietterie automatiche e la pianificazione dei viaggi creano difficoltà, ed è qui che noi possiamo essere d’aiuto”. Heinz Dellago dell’Ufficio trasporto persone ha quindi presentato il "Cadenzamento Alto Adige“ ai partecipanti, spiegando come la sua introduzione abbia avuto effetti sull’intero sistema del trasporto pubblico. Grande interesse ha suscitato un’introduzione alla lettura degli orari di treni ed autobus e su come organizzare un viaggio con diverse tappe. Anche il paragone dei sistemi tariffari di Tirolo del Nord e Alto Adige ha riscontrato interesse; i partecipanti hanno espresso il desiderio di una maggiore integrazione. Infine, nel pomeriggio i consulenti per la mobilità di Tirolo ed Alto Adige hanno visitato la funivia e il trenino del Renon dopo un’introduzione sulla storia e i dettagli tecnici della funivia del Renon da parte del direttore Sta Joachim Dejaco. In gruppi di lavoro sono stati puntualizzati le problematiche e sfide in ambito di mobilità per le persone di età avanzata; la lista elaborata sarà consegnata agli uffici provinciali competenti.  
   
   
FVG: DAL 15 GIUGNO ATTIVO CALL CENTER PER L´EMERGENZA CALDO  
 
Trieste, 13 giugno 2012 - Anche quest´anno la Regione assicura un servizio gratuito rivolto alle persone più "fragili" per ridurre al minimo gli effetti negativi di eventuali ondate di calore che dovessero manifestarsi durante la stagione estiva. A partire da venerdì prossimo 15 giugno, e fino al 15 settembre, gli operatori del call center salute e sociale, che risponde al numero telefonico 848 448 884, forniranno anche consigli utili su come affrontare nel miglior modo possibile le temperature elevate ed informazioni sui servizi sociosanitari disponibili. Il servizio di telesoccorso e telecontrollo è gestito da Tesan-televita, ed è operativo ogni giorno, dal lunedì al venerdì con orario dalle 9 alle 18, sabato domenica e festivi dalle 9 alle 14. Come ogni anno, qualora le temperature superino i 33 gradi, con un tasso di umidità maggiore del 50 per cento, il servizio farà anche un monitoraggio attivo rivolto a circa 1.200 persone più deboli, verificandone le condizioni di salute. L´elenco di queste persone è predisposto dai Distretti sanitari, in collaborazione con i medici di famiglia e i servizi sociali territoriali. Chi desidera essere coinvolto in questo controllo attivo, oppure segnalare un parente o una qualunque persona, può rivolgersi allo stesso call center 848 448 884, negli orari indicati. Parallelamente prima dell´estate partirà anche una campagna informativa, rivolta in questo caso a tutta la popolazione, per suggerire i più corretti e salutari comportamenti da adottare in caso di grande caldo.  
   
   
SALUTE, POLVERINI PARTECIPA AD INAUGURAZIONE SANIT-FORUM INTERNAZIONALE SALUTE 2012  
 
 Roma, 13 giugno 2012 - La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha partecipato ieri mattina, insieme al ministro della Salute Renato Balduzzi, all´inaugurazione della nona edizione del Sanit-forum internazionale della Salute, in svolgimento fino al 15 giugno al Palazzo dei Congressi dell´Eur. "Un´edizione importante - ha spiegato Polverini - perché si colloca nell´anno dell´invecchiamento attivo che spinge tutti gli operatori a una sanità più personalizzata e ad un´attenzione particolare alle esigenze non tanto del malato quanto della persona". La Regione Lazio, che ha patrocinato la manifestazione, è presente al Sanit con uno stand istituzionale di 64 mq dove viene distribuito materiale informativo relativo alle campagne di prevenzione messe in campo dalla Giunta Polverini e dove sono in cartellone convegni dedicati alla salute. Prevista anche un´area dell´Assessorato alle Politiche agricole, e altre iniziative attraverso l´Agenzia regionale del Turismo e l´Assessorato alle Politiche sociali. Sempre all´interno dello stand, nella sala conferenze, sono previsti convegni su temi collegati alla salute. A seguire, Polverini ha visitato gli stand esterni della Protezione civile e del preso parte all´assemblea annuale della Federazione sanità di Confcooperative svoltasi nell´ambito del Sanit. "La Regione Lazio - ha sottolineato la presidente - ha messo in campo una campagna di prevenzione per dare la possibilità a tutti di usufruire di questi servizi ed anche per dare l´opportunità agli straordinari operatori del nostro sistema sanitario di farsi conoscere. Noi stiamo reagendo alle criticità, sia finanziarie che strutturali e lavoriamo in sinergia con le associazioni, a cominciare dai medici di medicina generale, per dare risposte sempre più vicine ai cittadini e lasciare agli ospedali la parte che si occupa delle malattie acute. È un sistema in fase di organizzazione e ancora con complessità - ha concluso - ma al tempo stesso con una rinnovata sinergia con gli operatori".  
   
   
A RIMINI DAL 23 GIUGNO AL 2 SETTEMBRE LA MOSTRA VIE DI DIALOGO | GRAZIANO SPINOSI – KETTY TAGLIATTI A CURA DI CLAUDIA COLLINA E MASSIMO PULINI  
 
Rimini, 13 giugno 2012 - Dal 23 giugno al 2 settembre 2012 il Comune di Rimini - Far | galleria comunale d’arte moderna e contemporanea in collaborazione con l’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-romagna, dà seguito al progetto Vie di dialogo nato per la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio artistico della contemporaneità presente sul territorio regionale, e con l’obiettivo di valorizzare le espressioni artistiche di maggiore qualità presenti in! Emilia- Romagna. Il progetto Vie di dialogo prevede il confronto espositivo, ma non solo, di due artisti che sappiano dialogare insieme attraverso il loro lavoro, parallelo e tangente, durante il processo di creazione della mostra e del catalogo, liberando nuove energie scaturite dalla reciproca collaborazione artistica. Inaugurato nel 2006 con Pinuccia Bernardoni e Antonio Violetta il progetto Vie di Dialogo era inizialmente nato da una collaborazione tra istituzioni pubbliche e private, Ibc, Mim Museum in Motion del Castello di San Pietro in Cerro (Pc) e la Fondazione D´ars – Oscar Signorini onlus di Milano per ottemperare l’art. 111 del Decreto Legge 22 gennaio 2004 n.42, il “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, ove è prevista la partecipazione dei privati nella valorizzazione dei beni culturali. Vie di dialogo è poi proseguito con la mostra dedicata a Debora Romei e Erich Turroni, per poi approdare a Rimini con l’edizione dedicata a Graziano Spinosi e Ketty Tagliatti, scelti dal Comitato Scientifico composto da Davide Benati, Laura Carlini, Claudia Collina, Marco Pierini, Massimo Pulini e Claudio Spadoni. Claudia Collina evidenzia come Ketty Tagliatti e Graziano Spinosi facciano entrambi parte di quella corrente poetica trasversale, non solo emiliana, definibile “naturalismo-concettuale’. “Si tratta di artisti che partendo da un dato di natura lo astraggono e lo rielaborano teoreticamente a nuove forme e significati, mantenendo il dato di natura quale codice simbolico e pattern sintattico all’interno di lavori che aprono a rinnovata semantica. E, sia chiaro ribadirlo sin da subito, non si sta parlando di artisti ispirati, in chiave postmoderna, dall’ultimo naturalismo arcangeliano, ma di artisti la cui fantasia è eccitata dal dato di natura, dalle singole forme organiche che si trasform! ano attr averso processi diversi, mentali, gestuali, materiali, formali e simbolici, in una metanatura che li accomuna, nella ricerca declinata in seno alla maturazione e all’evoluzione dell’esperienza concettuale, enunciata o narrata nel gesto, dal segno, coi simboli, dalla materia e con la luce, sino all’approdo dell’opera, energia materiata dello spazio dei processi mentali […] e per quanto riguarda Tagliatti, la base per uno degli aspetti fondanti la sua ricerca: il reiterato rigoroso lavorio su un unico soggetto – poltrona, o rosa - che diventa il logos del suo spazio esistenziale: spirituale, mentale, emozionale e fisico.” Massimo Pulini rileva nel suo testo per Spinosi “Così come la storia delle parole, anche quella delle immagini, delle arti visive, continua a generarsi e a proliferare per via di analogie e metafore. Le forme primarie della natura sono un alfabeto inesauribile di significati e allusioni, di sintesi e ramificazioni artistiche. Da molti anni, con una insistenza variopinta, con un´ossessione innamorata, Graziano Spinosi lavora e ricerca, progetta e costruisce intorno alla forma archetipica del nido. Ma si potrebbe dire intorno al grembo materno, alla crisalide, al guscio, alla barca, alla gemma, alle mani giunte, al vaso, al carapace, al gomitolo, al sacco, al seme, al cranio, al nodo, al pianeta. Sono tutte forme che, prima di giungere all´arte, contengono cose tra loro diverse: un nascituro, un navigante, un cervello, una preghiera o un fuoco, ma ognuna svolge un ruolo di protezione, di conservazione e riparo.”  
   
   
SPORT: FVG, LAVORA PER PORTARE IL GRANDE VOLLEY A PORDENONE  
 
Trieste, 13 giugno 2012 - La Regione Friuli Venezia Giulia sta lavorando per capire se sia possibile vedere già dalla stagione 2012-2013 la Sisley disputare il campionato di serie A1 o di A2 in provincia di Pordenone. Lo ha dichiarato ieri l´assessore regionale allo Sport, Elio De Anna, all´opera insieme ai vertici della Fipav regionale ed al´ex capitano della nazionale, Franco Bertoli, per cercare di garantire un nuova casa alla società che l´anno scorso ha chiuso l´attività a Belluno . "Ad oggi - ha affermato De Anna - per vedere una squadra di volley maschile di vertice è necessario andare a Verona. Nella nostra regione ci sono molti giovani promettenti; una squadra che faccia da traino all´intero movimento non può che essere salutare. Le opzioni sono due: o cominciare da una serie B e cercare di scalare la classifica per arrivare nel massimo campionato oppure prendere in seria considerazione l´opportunità offerta da Belluno che ha deciso di cedere i diritti e, intorno a questa opportunità, costruire un progetto almeno biennale". A supporto di questa secondo ipotesi si sta creando un gruppo di lavoro che vede al suo interno, oltre al presidente regionale della Fipav, Duilio Bunello, anche Franco Bertoli. "Adesso - spiega ancora De Anna - il compito più arduo è quello di trovare un pool composto da 4 o 5 sponsor che possa sostenere un´avventura biennale. Va tenuto conto che, nella passata stagione, uno dei marchi a supporto della squadra di Belluno faceva capo ad una azienda del mobile con sede nel Pordenonese". Sulla decisione di scegliere Pordenone quale nuova piazza per il volley nazionale pesano diversi fattori. "In primo luogo - ha evidenziato De Anna - in provincia di Udine c´è già il calcio con la serie A. A Trieste in questo momento sta tornando alla ribalta il basket di vertice e quindi il tessuto economico locale potrebbe essere già impegnato nel sostenere il nuovo corso della pallacanestro. Perciò Pordenone, che ha anche una storia e una tradizione a livello maschile, con diverse squadre che spesso hanno lottato nelle posizioni di vetta dei campionati cadetti, potrebbe essere la piazza più giusta per il volley maschile di alto livello".  
   
   
COPPA DAVIS: IL COMUNE DI MILANO AVEVA DATO PIENA DISPONIBILITÀ  
 
Milano, 13 giugno 2012 - “Milano avrebbe volentieri ospitato la Coppa Davis e, proprio in relazione ad eventi di fondamentale importanza come questo, ci stiamo muovendo per riqualificare gli impianti sportivi esistenti, lasciati a se stessi da oltre venti anni. La sfida con il Cile era uno dei nostri obiettivi, non certo l’unico, ma purtroppo ci siamo confrontati con un interlocutore poco trasparente. La società organizzatrice ci aveva chiesto la disponibilità di un luogo e di tutti i servizi necessari a costo zero. Avevamo già avviato tutti i contatti e tutti i sopralluoghi. Avevamo anche offerto il prestigioso impianto del Vigorelli, una location più che prestigiosa. Avremmo anche potuto valutare un investimento di 60mila euro se ci fosse arrivata una richiesta specifica in tal senso, cosa che però non è mai avvenuta. Sarei anzi curiosa di sapere come il consigliere Boni sia venuto a conoscenza di una richiesta di finanziamento che non è mai ufficialmente giunta ai nostri uffici. Evidentemente, qualcuno si è mosso al di fuori del minimo rispetto delle regole. La beffa, se c’è, sta tutta qui. Trattandosi di denaro pubblico teniamo in massima considerazione qualsiasi cifra, anche la più piccola, specie in una fase di difficoltà economica come questa. Quello che però non possiamo accettare è la mancanza di trasparenza. Stiamo lavorando per portare a Milano diversi sportivi di portata internazionale, e lo stiamo facendo seguendo precise linee di chiarezza e di rispetto dei beni comuni. Concetti che forse qualcuno al Pirellone e dintorni ha dimenticato da tempo”. Lo ha dichiarato ieri l’assessora allo Sport e Tempo Libero del Comune di Milano, Chiara Bisconti.  
   
   
SPORT. CONI LANCIA OSSERVATORIO, IN LIGURIA FIRMATO ACCORDO CON CONFINDUSTRIA, UNIONCAMERE, INAIL  
 
 Genova, 13 Giugno 2012. Il sistema sportivo ligure allarga il raggio d’azione di relazioni e interessi, dalla scuola, al mondo del lavoro e delle imprese, al commercio e al turismo e, su iniziativa di Regione Liguria e Coni Liguria, insieme con il Cip-comitato Italiano Paralimpico e Coni Servizi, stringe un accordo con Confindustria, Inail, Uniocamere Liguria per dar vita a un Osservatorio Regionale. Dopo l’approvazione da parte della giunta Burlando, nelle scorse settimane, l’assessore allo Sport Gabriele Cascino, ha firmato in mattinata l’accordo-quadro nella sala Coni della Casa delle Federazioni, a Genova, con tutti gli enti coinvolti in progetti e iniziative a sostegno del mondo dello sport. Dalla prevenzione, riabilitazione e al recupero e reinserimento di chi è rimasto vittima di incidenti sul lavorio, ai disabili in difficoltà ad accedere alle strutture, al sostegno alle politiche regionali su diversi temi, fra cui l’impiantistica. La Regione Liguria metterà a disposizione i dati del censimento regionale sugli impianti e delle società sportive e ad aggiornarlo costantemente.  
   
   
CAMPI SINTETICI A 11, LOMBARDIA: RIDURRE I COSTI  
 
Milano, 13 giugno 2012 - "È mia intenzione prendere solleciti contatti con la F.i.g.c. - Lega nazionale dilettanti, per individuare interventi utili per semplificare gli adempimenti e ridurre i costi riguardanti l´omologazione dei campi da gioco in erba artificiale". Lo ha detto l´assessore regionale allo Sport e Giovani Luciana Ruffinelli, rispondendo in Aula consiliare, all´interrogazione presentata dalle opposizioni su questo tema, nella quale si chiedeva anche all´assessore se intendesse sostenere il protocollo d´intesa proposto dall´Assessorato allo Sport della Provincia di Brescia. "La questione dell´omologazione dei campi di calcio sintetici, in particolare riguardo alla situazione bresciana - ha riferito Luciana Ruffinelli - era già emersa alcuni giorni fa, in sede di riunione con gli assessori regionali allo Sport, grazie all´intervento dell´assessore della Provincia di Brescia, nel cui territorio è ubicato il maggior numero di queste strutture". "Intendo - ha concluso l´assessore - sostenere il protocollo d´intesa della Provincia di Brescia e favorire una soluzione che, partendo da casi d´interesse provinciale, sia utile per perseguire un interesse più generale, rivolto allo snellimento degli oneri a carico delle società e federazioni sportive interessate, operanti nell´intero territorio della Regione Lombardia".