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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Dicembre 2012
L´E-HEALTH CAMBIA IL VOLTO DEL SISTEMA SANITARIO  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2012 - L´e-health è un´aggiunta relativamente nuova all´Era digitale, ma sta già cambiando il volto del nostro sistema sanitario. Nell´ambito dei sette settori di priorità dell´Agenda digitale europea, l´e-Health è stata creata per permettere a pazienti e medici di usare le tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) per mantenere e migliorare l´assistenza sanitaria. Facilitare l´accesso all´assistenza sanitaria, a prescindere dal luogo, significa che adesso i medici hanno maggiore accesso alle cartelle cliniche dei pazienti. Questo è importante perché permette un accesso immediato a risultati di analisi di laboratorio e le ricette possono essere inviate direttamente ai farmacisti. L´e-health ha cambiato la vita di molti, specialmente chi soffre di malattie croniche o disabilità, queste persone infatti possono usare servizi come consulti medici online e dispositivi portatili che tengono sotto controllo il loro stato di salute. Le persone che soffrono di problemi al cuore possono portare con loro monitor che avvertono i loro medici se la situazione cambia, mentre continuano a condurre una vita normale. Oltre a queste innovazioni, l´e-Health ha introdotto anche la telemedicina, che ha dimostrato di essere un salvavite per chi vive in comunità isolate difficili da raggiungere; in queste situazioni i mezzi Tic permettono di accedere all´assistenza sanitaria a distanza e di salvare vite umane. In pratica l´uso dell´e-Health potrebbe ridurre al minimo il rischio di errori medici e aiutare la diagnosi precoce di problemi di salute. Si stima che un telemonitoraggio a casa dei malati di cuore potrebbe migliorare i tassi di sopravvivenza del 15 %, mentre si potrebbe ridurre il numero di giorni passati in ospedale del 26 % e di conseguenza risparmiare il 10 % dei costi sanitari. Usando inoltre le ricette elettroniche, si potrebbero ridurre gli errori di dosaggio del 15 %. Si prevede inoltre che l´e-Health sarà fondamentale per mantenere la sanità accessibile e alla portata di tutti nelle società europee che invecchiano. L´e-health supera i confini, permettendo ai fornitori di servizi sanitari (enti pubblici, ospedali) di diversi Stati membri di lavorare a più stretto contatto e organizzare cure all´estero. Anche i fornitori di strumenti di e-Health - come database per le cartelle cliniche dei pazienti, monitor portatili che trasmettono dati automaticamente e sistemi di gestione dei call center per i pazienti - traggono vantaggio dallo sviluppo di un mercato europeo del settore, che ha permesso loro di costruire una forte base dalla quale possono affrontare il mercato globale. Tutto ciò è conforme alla politica di e-Health dell´Ue, che copre molte aree diverse, dai diritti del malato nelle cure mediche transnazionali, ai finanziamenti alla ricerca avanzata e allo sviluppo e a garantire che i sistemi informativi sanitari elettronici siano compatibili a livello internazionale. L´agenda digitale prevede anche di portare l´e-Health a un altro livello nel 2015, fornendo agli europei un accesso sicuro alle loro cartelle cliniche online nel proprio paese o quando viaggiano nell´Ue. Questo faciliterebbe il lavoro dei medici e permetterebbe ai pazienti di ricevere le migliori cure in qualunque paese dell´Unione europea. Per maggiori informazioni, visitare: Agenda digitale europea - Salute http://ec.Europa.eu/digital-agenda/en/about-health  Cordis http://cordis.Europa.eu/fp7/ict/programme/challenge5_en.html    
   
   
RICERCA SULL´ABILITÀ UMANA DI MAPPARE INFORMAZIONI VISIVE E LINGUAGGIO  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2012 - L´ue sta investendo 4,15 milioni di euro per studiare l´abilità umana di mappare le informazioni visive e il linguaggio. Lanpercept - Language and Perception è una rete Marie Curie per la formazione iniziale, finanziata attraverso il Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue, che svilupperà tecniche all´avanguardia per capire meglio la mappatura visione-linguaggio durante la vita in popolazioni che si sviluppano in modo tipico o atipico. Lo studio inoltre permetterà ai ricercatori di identificare i meccanismi comportamentali e cerebrali che hanno un ruolo nella mappatura di informazioni visuali sul linguaggio negli eventi quotidiani. I ricercatori svilupperanno teorie con lo scopo di catturare le caratteristiche dell´ambiente visivo di cui gli umani normalmente fanno parte. I risultati spiegheranno inoltre come gli oggetti visivi, gli eventi e le azioni stanno dando forma alla comprensione del linguaggio. Saranno condotti esperimenti anche per studiare come il linguaggio dà forma alla nostra attenzione verso l´ambiente visivo. Si spera che i risultati di questa ricerca produrranno teorie in grado di spiegare la complicata interazione della mappatura visione-linguaggio negli esseri umani. Un elemento chiave di questo progetto sarà la formazione di 11 dottorandi e 4 studenti post dottorato di 8 importanti università e 7 partner del settore industriale e privato in Europa. Un numero sempre maggiore di giovani ricercatori sta completando il proprio dottorato di ricerca o la formazione post-dottorato presso università e sta cercando vari modi di costruirsi una carriera professionale al di fuori del mondo accademico. In risposta a ciò, Lanpercept si occupa in particolare di formare professionisti in modo interdisciplinare che non siano più confinati entro i tradizionali limiti tra accademia e settore privato. La professoressa Mila Vulchanova dell´Università norvegese di scienza e tecnologia dice, "Oggi in Europa c´è una chiara tendenza alla ricerca interdisciplinare e l´impresa, con nuove e impreviste interazioni tra settori tradizionali. È chiaro che l´istruzione post-universitaria dovrebbe seguire e preparare i laureati per le esigenze dei mercati tecnologici che cambiano e la società in generale." Ai fini di questo progetto, la rete riunirà professionisti di psicologia, neuroscienza e linguistica nel tentativo di identificare i meccanismi comportamentali e cerebrali coinvolti nella mappatura di informazioni visive e del linguaggio in situazioni di tutti i giorni. Le conoscenze ottenute saranno poi usate per sviluppare strumenti innovativi di analisi e formazione e software per il lavoro clinico con gli anziani che soffrono di demenza e le persone affette da disturbi dello spettro autistico, sordità e disabilità nella lettura. La professoressa Vulchanova aggiunge: "L´attuale rete è unica nel riunire ricerca di base e ricerca clinica (cosa ancora rara) con un particolare interesse per la metodologia e le tecniche avanzate per studiare il linguaggio e la percezione. È fondamentale per i ricercatori europei per il futuro". Oltre ad aiutare le persone con problemi di mappatura visione-linguaggio, gli aspetti clinici della rete sono importanti per far progredire la ricerca di base in questo settore. Come spiega la professoressa Vulchanova: "In genere, possiamo vedere perché e come la ricerca di base può essere di aiuto per migliorare e indirizzare la ricerca e le attività cliniche. La ricerca di base può però anche trarre vantaggio da studi condotti in ambienti clinici o con popolazioni cliniche, i quali aggiungono una prospettiva completamente nuova. Le prove che otteniamo da popolazioni cliniche sono preziosissime e aiutano la ricerca a concentrarsi su problemi specifici o settori che potrebbero essere particolarmente importanti nel caso di deficit dello sviluppo o acquisiti. Queste prove integrano il quadro che abbiamo a partire da un campione rappresentativo della popolazione". Lanpercept mira ad avere una forte collaborazione clinica con importanti partner industriali per garantire un percorso professionale dall´accademia all´industria e al settore pubblico. Giovani ricercatori della rete faranno tirocini con le grandi aziende di oculometria e ricerca sul cervello che partecipano al progetto e che offrono strumenti tecnici per la ricerca su visione-linguaggio. I partner industriali offriranno anche formazione diretta per insegnare come identificare applicazioni dirette dei risultati della ricerca e formazione sulle competenze imprenditoriali. Per maggiori informazioni, visitare: Lanpercept - Language and Perception: www.Ntnu.edu/lanpercept  Università norvegese di scienza e tecnologia: http://www.Ntnu.edu/    
   
   
APERTURA DEL CAP DI ARONA  
 
Torino, 19 dicembre 2012 - E’ stata formalizzata il 18 dicembre ad Arona, alla presenza del presidente Roberto Cota, l’apertura del primo Cap (Centro di assistenza primaria) del Piemonte. Ubicato nell’ex presidio ospedaliero, ha la funzione di centro medico polifunzionale dove lavorano in equipe i medici di famiglia, gli infermieri, i medici specialisti, le assistenti sociali, il personale di supporto tecnico e amministrativo per fornire risposte integrate in continuità fra ospedale e territorio e tra servizi sanitari e sociali. Al suo interno ambulatori del medico di medicina generale, del pediatra di libera scelta, di medici specialisti ambulatoriali e ospedalieri (specie delle discipline correlate alle patologie cronico-degenerative: diabetologo, oncologo, palliativista, fisiatra), un centro prelievi, il servizio di radiologia ed ecografia, aree dedicate alla riabilitazione ed all’osservazione del paziente in fase cronica, un punto prenotazioni in rete, uffici amministrativi gestiti da personale Asl, uffici dedicati ai servizi sociali e alle associazioni di volontariato sociale e assistenziale, nonché la guardia medica ed il servizio emergenza 118 in collegamento con la rete per l’emergenza/urgenza ospedaliera. Punti di forza del progetto sono l’approccio multidimensionale, l’integrazione professionale, il miglioramento continuo del processo assistenziale, l’appropriatezza dell’assistenza. Il Piano socio-sanitario ha individuato tra gli obiettivi strategici la riorganizzazione della rete territoriale, delineando alcuni interventi prioritari, tra i quali i Cap, strutture polifunzionali che offrono ai cittadini una risposta alla maggior parte dei fabbisogni sanitari (quelli che non richiedono l’intervento di una medicina più sofisticata presente negli ospedali cardine e di riferimento) e che rappresentano il fulcro dell’organizzazione delle cure primarie, con l’obiettivo di fornire un punto di riferimento nella fascia oraria giornaliera. Sviluppato da un gruppo di lavoro composto da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici di continuità assistenziale, personale medico ed infermieristico del distretto di Arona e medici specialisti ospedalieri dell’Asl di Novara, interessa un distretto che comprendente 20 Comuni ed un bacino di popolazione complessivo di 81.600 abitanti. “In Piemonte - sostiene Cota - abbiamo avviato una riforma molto importante. Adesso si tratta di spiegarla alla gente facendo capire come costruire una sanità moderna dai costi sostenibili con la consapevolezza che stiamo facendo le cose necessarie e giuste. Il Cap di Arona è il primo esempio" di questa nuova sanità: insediando un poliambulatorio in una struttura ospedaliera riconvertita, invece di togliere un servizio si aggiungono delle prestazioni, perché le persone possono rivolgersi per i casi acuti alle strutture ospedaliere adeguatamente attrezzate e trovare più capillarmente sul territorio servizi ambulatoriali ed esami specialistici. Ecco perché nel futuro verranno realizzati altri Cap e nascerà una vera integrazione tra sanità di territorio e rete ospedaliera”.  
   
   
CITTÀ DELLA SALUTE, PRENDE FORMA A MILANO LA SANITÀ DEL FUTURO  
 
Milano, 19 dicembre 2012 - Prende sempre più forma il progetto della Città della salute e della ricerca, la più grande iniziativa sanitaria italiana, che sorgerà nel cuore dell´immensa area Falck di Sesto San Giovanni, avviata a una profonda opera di riqualificazione studiata da Renzo Piano. Il progetto è stato presentato "sul campo", sotto il suggestivo scheletro d´acciaio del vecchio laminatoio, proprio accanto al posto - 205.000 metri quadrati - dove sorgerà la nuova realtà frutto della riunione dell´Istituto Neurologico Besta e dell´Istituto dei Tumori. Significato e dimensioni di questa opera sanitaria sono state illustrate dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni; modalità e valore del suo inserimento dentro l´area sono stati spiegati dallo stesso Renzo Piano. Intervenuti anche il sindaco di Sesto, Monica Chittò, i presidenti dei due Istituti, Alberto Guglielmo (Besta) e Giovanni De Leo (Tumori). "La costruzione dei nuovi edifici - ha sottolineato Formigoni - consentirà di mettere a disposizione di tutti i cittadini strutture modernissime e funzionali orientate alla ricerca, all´assistenza sanitaria e alla didattica, secondo i più elevati standard mondiali". Costo 450 Milioni - I posti letto saranno pari a quelli attuali (660); il costo 450 milioni, di cui 330 a carico di Regione Lombardia, 40 dallo Stato e 80 da altre fonti ("cifre già decise, programmate e garantite", ha sottolineato Formigoni). E´ imminente - come ha annunciato il sindaco Monica Chittò - la firma della convenzione urbanistica con Sesto Immobiliare per il passaggio di proprietà dell´area, e di conseguenza l´intesa Comune di Sesto-regione Lombardia per il passaggio a quest´ultima dell´area bonificata. Può dunque partire - a gennaio - l´avvio delle procedure di gara. I tempi tecnici considerati nel cronoprogramma segnano queste tappe: 2014 fine bonifica e avvio del cantiere, 2017 fine lavori, 2018 collaudo e trasloco. Patologie Neurologiche E Oncologiche - "Si formerà - ha detto ancora Formigoni - un polo sanitario pubblico di eccellenza per le patologie neurologiche e oncologiche". L´integrazione tra i due istituti consentirà di implementare sperimentazioni tecnologiche avanzate: la piastra di diagnosi e cura, che sarà tra le più grandi nel nostro Paese, i laboratori di ricerca traslazionale, i blocchi interventistici. La ricerca clinica avanzata diventerà il fulcro di un vero e proprio distretto tecnologico. Sarà fondamentale il ruolo della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica e l´utilizzo della connessa piattaforma del Nerviano Medical Sciences, con la propria esperienza nel settore della ricerca pre-clinica e della farmaco-genomica". La struttura si articolerà in 3 macroaree: ospedaliera (area interventistica e del paziente critico, area diagnostica e di terapia, area diurna); della ricerca e infine macroarea dei servizi generali. Ci saranno anche spazi dedicati all´accoglienza dei pazienti e dei loro parenti, fortemente necessari tenendo conto che già adesso oltre il 50% delle persone che si curano al Besta e ai Tumori viene da fuori regione. Ospedale Modello - Per Renzo Piano si tratta della piena attuazione del suo ospedale messo a punto con il prof. Umberto Veronesi: "il paziente al centro", quindi niente monoblocchi inabitabili" ma una struttura articolata di soli tre piani, alta non più di 18 metri, e che quindi "sta nel verde", fino ad esserne come compenetrata soprattutto per le aree di degenza. Il verde di cui parla Piano sono 400.000 metri quadrati, 10.000 alberi, è anche un orto-frutteto, come una piccola azienda agricola i cui prodotti potranno essere destinati alla tavola dei degenti. Tavola che a sua volta sarà collocata, in ogni stanza, non in un angolo contro il muro ma in una sorta di bowindow affacciato sul verde esterno. Un verde concepito come "metafora della guarigione". I tetti saranno a verde o a pannelli solari, per il risparmio energetico è prevista la certificazione Lid. E per l´accessibilità, nuova stazione sia treno e sia metro a 120 metri ("in una visione metropolitana Sesto è Milano", ha detto l´architetto. Insomma, ha sintetizzato Renzo Piano "sarà uno dei cantieri più belli della mia vita". Una Nuova Storia Nei Luoghi Della Storia Industriale - Di "scatto di orgoglio sestese" ha parlato Monica Chittò, per la nascita di una nuova storia di ricerca avanzata nei luoghi della grande storia industriale e del lavoro. Per Alberto Guglielmo l´unione dei due istituti è "un accrescimento in funzione di un miglior servizio ai cittadini"; unione pensata a costruita "non dall´alto - ha detto De Leo - ma dalla collaborazione e dall´entusiasmo di medici e collaboratori". Le Sfide Del Domani - Con la Città della Salute vogliamo rispondere alle sfide del domani: grazie alla velocità dei continui progressi scientifici e tecnologici, nei quali la nostra regione gioca un ruolo da assoluto protagonista, sappiamo infatti che la sanità del futuro si sta avvicinando a grandi passi. Nell´arco dei prossimi dieci anni cambierà più dell´80% delle nostre attuali conoscenze, e perciò dei modi di fare prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione. Queste rivoluzioni sono alla base dell´evoluzione epocale della medicina, e quindi della sanità e dei sistemi per la salute". Un progetto ambizioso, dunque, quello che prende avvio. Tanto più "tenendo conto - ha richiamato Formigoni - di questa forte crisi economica e della prospettiva di riduzione dei finanziamenti pubblici per la sanità, già pesantemente in atto. Ma è proprio nei momenti di discontinuità e di crisi che si possono creare le condizioni, con un forte cambiamento culturale e la partecipazione tutti, per grandi e nuove opportunità". "Insomma - ha concluso Formigoni - la Lombardia ce la fa da sola, perché abbiamo un bilancio straordinariamente forte, costruito nel corso di questi anni".  
   
   
SANITA’: INCONTRO PRESIDENTE MARCHE SPACCA - SINDACATI.  
 
Ancona, 19 dicembre 2012 - Ieri mattina il presidente della Regione Gian Mario Spacca, insieme agli assessori alla sanità Almerino Mezzolani e ai servizi sociali Luca Marconi, ha incontrato una delegazione dei sindacati di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl del personale della sanità che manifestavano davanti alla sede di Palazzo Raffaello. “L’analisi dei sindacati – ha detto il presidente della Regione, Gian Mario Spacca – si sovrappone per certi aspetti alla nostra e le preoccupazioni espresse sono certamente condivise. No ai tagli lineari e subito un processo forte di riorganizzazione. Un processo già avviato, ma che non si è ancora realizzato appieno come previsto. Per questo abbiamo avviato una seria riflessione, concentrandoci oggi sulla fase operativa e gestionale, nel breve termine, che va nettamente separata dalla programmazione sulla visione di lungo periodo. La priorità, ora, è focalizzare l’attenzione sul 2013 che si annuncia molto duro per i tagli pesantissimi alla sanità. Questo percorso vogliamo farlo proseguendo il confronto, improntato alla massima collaborazione, con tutti gli attori del sistema. Fondamentale è il rafforzamento della governance regionale della sanità per scongiurare quanto già avvenuto in altre regioni che a differenza delle Marche non possono vantare l’equilibrio dei conti”. “E’ evidente - ha commentato l’assessore Mezzolani al termine dell’incontro - il disagio che si avverte per il cambiamento in atto nel sistema sanitario nazionale. I tagli che ci sono stati hanno indotto preoccupazioni difficili da arginare. Questo clima si riverbera su tutto il sistema sanitario e anche nei rapporti con i sindacati : ciò che abbiamo garantito loro è la ripresa di un confronto serrato al fine di condividere un percorso sul quale poi ognuno farà la sua parte. Noi dobbiamo tenere in equilibrio un sistema senza far cadere la qualità dei servizi. Per quanto ci riguarda quindi, stretti dalle direttive nazionali, è nostro compito imboccare con decisione la strada della riorganizzazione e riqualificazione del sistema sanitario regionale in base ad una società che invecchia e che chiede nuovi servizi. La sfida è difficile, ma abbiamo dalla nostra parte la virtuosità dei conti e l’obiettivo finale è continuare a garantire a tutti un sistema universalistico e solidale”.  
   
   
SANITA’: INCONTRO PRESIDENTE MARCHE SPACCA - SINDACATI.  
 
Ancona, 19 dicembre 2012 - Ieri mattina il presidente della Regione Gian Mario Spacca, insieme agli assessori alla sanità Almerino Mezzolani e ai servizi sociali Luca Marconi, ha incontrato una delegazione dei sindacati di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl del personale della sanità che manifestavano davanti alla sede di Palazzo Raffaello. “L’analisi dei sindacati – ha detto il presidente della Regione, Gian Mario Spacca – si sovrappone per certi aspetti alla nostra e le preoccupazioni espresse sono certamente condivise. No ai tagli lineari e subito un processo forte di riorganizzazione. Un processo già avviato, ma che non si è ancora realizzato appieno come previsto. Per questo abbiamo avviato una seria riflessione, concentrandoci oggi sulla fase operativa e gestionale, nel breve termine, che va nettamente separata dalla programmazione sulla visione di lungo periodo. La priorità, ora, è focalizzare l’attenzione sul 2013 che si annuncia molto duro per i tagli pesantissimi alla sanità. Questo percorso vogliamo farlo proseguendo il confronto, improntato alla massima collaborazione, con tutti gli attori del sistema. Fondamentale è il rafforzamento della governance regionale della sanità per scongiurare quanto già avvenuto in altre regioni che a differenza delle Marche non possono vantare l’equilibrio dei conti”. “E’ evidente - ha commentato l’assessore Mezzolani al termine dell’incontro - il disagio che si avverte per il cambiamento in atto nel sistema sanitario nazionale. I tagli che ci sono stati hanno indotto preoccupazioni difficili da arginare. Questo clima si riverbera su tutto il sistema sanitario e anche nei rapporti con i sindacati : ciò che abbiamo garantito loro è la ripresa di un confronto serrato al fine di condividere un percorso sul quale poi ognuno farà la sua parte. Noi dobbiamo tenere in equilibrio un sistema senza far cadere la qualità dei servizi. Per quanto ci riguarda quindi, stretti dalle direttive nazionali, è nostro compito imboccare con decisione la strada della riorganizzazione e riqualificazione del sistema sanitario regionale in base ad una società che invecchia e che chiede nuovi servizi. La sfida è difficile, ma abbiamo dalla nostra parte la virtuosità dei conti e l’obiettivo finale è continuare a garantire a tutti un sistema universalistico e solidale”.  
   
   
MILANO: A QUARTO OGGIARO IL PRIMO LUOGO DI CURA E DEGENZA PER I SENZATETTO L’AMBULATORIO È GESTITO DA MEDICI SENZA FRONTIERE: 25 POSTI LETTO NELLA EX SCUOLA DI VIA ALDINI 74 AFFIDATA A FONDAZIONE PROGETTO ARCA  
 
Milano, 19 dicembre 2012 - Venticinque posti letto dove i senzatetto potranno trovare assistenza medica dopo essere stati dimessi dal Pronto soccorso, essere stati aiutati per strada dalle unità mobili, essersi rivolti al Centro aiuto della Stazione Centrale o essere stati ospitati in una struttura di accoglienza piccola e non attrezzata con infermeria. Il primo luogo di cura e di degenza a Milano per i senzatetto ha preso il via in via Aldini 74, nel rione di Vialba a Quarto Oggiaro, in una ex scuola del Comune dimessa da più di sei anni. Recuperata da questa Amministrazione, l’ex scuola è stata affidata con bando alla Fondazione Progetto Arca per attività di accoglienza delle persone senza fissa dimora. L’ambulatorio con posti letto è la prima esperienza di questo tipo non solo a Milano ma in Italia, perché mette a disposizione uno spazio vero e proprio per la degenza dei senzatetto che, anziché tornare in strada, a fare qualche lavoretto o andare nei centri diurni, vengono ospitati e curati per tutto il giorno, evitando aggravamento e complicazioni di eventuali malanni. L’ambulatorio è realizzato grazie alla presenza di Medici Senza Frontiere che fornisce assistenza sanitaria di base ad italiani e stranieri in stato di emarginazione o difficoltà, con sorveglianza medico-infermieristica 24 ore su 24. Chi, dopo una prima visita, ha bisogno di cure ospedaliere e specialistiche viene indirizzato nei vari ospedali. Da circa una settimana, dopo l’intervento dei volontari dell’Associazione Progetto Arca e di Mia Milano in Azione che hanno provveduto a ripulire i locali, tinteggiarli e arredarli (ci sono una sala mensa, una biblioteca, una sala tv e tante stanze con letti), la ex scuola di via Aldini ha iniziato a ospitare i primi senzatetto accolti a seguito del grande freddo e della neve. In pochi giorni sono stati allestiti circa 90 posti letto. Complessivamente ad oggi sono accolte nelle varie strutture 1.700 persone. Il coordinamento è svolto dal Centro Aiuto Stazione Centrale e dalla Casa dell’Accoglienza di viale Ortles 69. Insieme alla Fondazione Progetto Arca e a Medici Senza Frontiere sono presenti in via Aldini 74 altre due associazioni: Mia Milano in Azione, impegnata nell’accoglienza (molti dei volontari, alcuni dei quali senzatetto hanno partecipato alle operazioni di sistemazione della struttura) e Fondazione Patrizio Paoletti che contribuisce finanziando l’offerta di pasti caldi. Oggi la visita alla struttura e all’ambulatorio: sono intervenuti l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, i presidenti e i volontari delle associazioni impegnate nell’accoglienza dei senzatetto: Loris de Filippi (Medici Senza Frontiere), Patrizio Paoletti (Fondazione Patrizio Paoletti), Marco Carnevale (Mia Milano in Azione) e Alberto Sinigallia (Fondazione Progetto Arca). “Questa struttura e questo ambulatorio sono un piccolo miracolo, nato da un progetto sinergico che ha coinvolto il Comune e tre associazioni e che da solo rappresenta il modello delle politiche sociali che vorremmo”, ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino. “Oltre ad arricchire l’offerta di posti letto nelle settimane di maggiore freddo, questo edificio per anni inspiegabilmente inutilizzato e recuperato a tempo di record, grazie al grande lavoro di numerosi volontari tra cui molti senzatetto, diventerà un punto di riferimento per l’accoglienza di chi si trova in difficoltà tutto l’anno. Abbiamo l’obiettivo – ha aggiunto Majorino – di far diventare questo posto un pensionato sociale per famiglie bisognose. Aver recuperato questo grande e spazioso edificio è già un grande passo avanti. Qui faremo attraverso l’accoglienza un intervento con più servizi sviluppando anche azioni di presa in carico e accompagnamento sociale. Un contributo significativo contro la povertà al di là delle stagioni”. “Nel 1999, Medici Senza Frontiere ha inaugurato il progetto Missione Italia per fornire assistenza sanitaria agli stranieri regolari e irregolari che si trovavano nel nostro Paese con l’obiettivo di garantire l’accesso alle cure a queste persone e assistere chi sbarcava sulle nostre coste”, ha dichiarato Loris De Filippi, presidente di Medici Senza Frontiere Italia, che ha aggiunto:“Oggi, dopo oltre 13 anni di attività, le problematiche sociali acuite a causa della attuale congiuntura economica hanno spinto Msf a fare una riflessione sulla necessità di intervenire non solo a favore dei migranti ma delle persone più vulnerabili sul suolo italiano, senza distinzioni. L’invito da parte del Comune di Milano per un intervento medico sanitario all’interno del progetto di assistenza dei senza tetto nel periodo invernale ci è dunque sembrata l’occasione migliore per concretizzare un primo intervento in questa di questa natura”. Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca a cui è affidata dal Comune di Milano la gestione del Centro, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti della partnership nata per la creazione e gestione di questo importante progetto pilota, primo in Italia, che ci auguriamo non rimanga unico ma che sia il primo passo verso una gestione sempre più strutturata e consapevole delle persone senza dimora. Insieme al Comune, abbiamo creato una grande squadra formata da due grandi organizzazioni internazionali come Medici Senza Frontiere, Fondazione Patrizio Paoletti. Dall’altro lavoriamo d’intesa con Milano in Azione, preziosa associazione di volontariato costituita da cittadini milanesi”. “La Fondazione Patrizio Paoletti è un ente morale senza fini di lucro ed è attiva da 12 anni, in Italia e nel Mondo, con progetti educativi e sociali” ha ricordato il presidente. “Recentemente abbiamo lanciato la campagna 1 Milione di Pasti per far fronte alla drammatica emergenza determinata dalle nuove povertà, dalla perdita di posti di lavoro e dal crescente disagio sociale. Quasi un quarto degli italiani è a rischio povertà e quasi un bambino su quattro è minacciato dall’ indigenza. Lì dove c´è la possibilità bisogna sostenere, in Italia come all’estero. Per questo la nostra Fondazione, in collaborazione con altri enti, ha deciso di dedicare una considerevole parte del suo programma alimentare e delle sue energie all’Italia”. Ricordiamo che è attivo per l’accoglienza dei senzatetto e l’orientamento verso le strutture e i servizi, il Centro Aiuto della Stazione Centrale in via Ferrante Aporti 2, che rimane aperto con orario prolungato dalle ore 8.30 alle ore 24. In funzione tutte le unità mobili che girano per le strade della città portando assistenza a chi ancora si trova per strada e non è noto ai servizi del Comune. Ricordiamo anche i numeri cui segnalare casi di persone che dormono per strada o per avere informazioni sui servizi offerti: 02.884.47645 - 02.884.47646 - 02.884.47647 attivi tutti i giorni dalle ore 8.30 alle ore 23.  
   
   
COOPERAZIONE: DISABILITÀ, L´ALBANIA GUARDA AL MODELLO FVG  
 
Trieste Udine, 19 dicembre 2012 - L´integrazione dei disabili nel mondo del lavoro e non solo è stata al centro del convegno che ha riunito a Trieste gli esperti del settore di Friuli Venezia Giulia ed Albania, chiamati a confrontarsi sullo stato dell´arte di un progetto di collaborazione avviato in seguito alla convenzione siglata dalla Regione e dal ministero della Sanità albanese. "Un percorso nell´ambito della cooperazione internazionale in campo sociosanitario" l´ha definito il presidente di Informest, Silvia Acerbi, osservando che "quando un territorio è unito nelle sfide comuni e gli enti si aggregano su un obiettivo concreto, il sistema riesce ad aprirsi a livello internazionale ed a fare rete, raggiungendo risultati di eccellenza". Le tappe salienti di questo rapporto, oltre ai tre ricoveri di cittadini albanesi al Cro di Aviano, sono state la formazione di 16 medici albanesi, il trasferimento di best practice dal Friuli Venezia Giulia all´Albania e la presentazione di un progetto transnazionale nell´ambito del Programma Sud Est Europa sull´inclusione dei gruppi vulnerabili nelle aree urbane. L´esperienza del Friuli Venezia Giulia per l´integrazione dei disabili è infatti un modello di riferimento internazionale e le competenze sviluppate nel corso degli anni, il forte sostegno istituzionale, lo stretto legame con il mondo della cooperazione sociale e delle associazioni, fanno del modello Fvg un caso di best practice in grado di fare scuola. A ciò si aggiunge che la nostra regione è leader in Italia in tema di allineamento con le politiche internazionali in tema di salute e la direzione centrale Salute Integrazione Sociosanitaria e Politiche Sociali è riconosciuta, unica in Italia, quale Centro collaboratore italiano dell´Organizzazione Mondiale della Sanità per la Famiglia delle Classificazioni Internazionali dal primo gennaio 2010. Promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia e da Informest, l´evento odierno rientra nell´abito del Progetto Adria 3, finanziato dalla Lr 19/2000, e ha messo a confronto esperienze diverse, ma tutte importanti ai fini dell´inclusione sociale, un tema, ha ricordato il presidente della Consulta regionale delle associazioni dei disabili, Mario Brancati, centrale nelle politiche di una Regione che, nonostante la contrazione finanziaria, non ha tagliato i fondi destinati al comparto. Formalizzata a ottobre del 2010 con la firma di un accordo quadriennale tra l´allora Assessore regionale alla Salute, Integrazione sociosanitaria e Politiche sociali, Vladimir Kosic, ed il Ministro della Sanità della Repubblica d´Albania, Petrit Vasili, la collaborazione nel settore della salute fra la Regione e la Repubblica d´Albania ha consentito di portare avanti diverse iniziative con il coinvolgimento delle strutture ospedaliere albanesi e degli Irccs regionali e, per quanto riguarda la disabilità, l´azione si è concentrata sul monitoraggio dell´implementazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e sull´implementazione della classificazione delle malattie (Icd-10) in Albania. L´albania infatti guarda all´esperienza del Friuli Venezia Giulia per agevolare l´inserimento dei diversamente abili nel mondo del lavoro, ma anche per l´istituzione di una giurisprudenza di riferimento, con la creazione di un sistema di classificazione e rilevamento dei diversi tipi di disabilità, tutt´oggi mancante nel paese.  
   
   
INAUGURATO A CESANO BOSCONE (MI) IL CENTRO DIURNO PER DISABILI  
 
Cesano Boscone/mi, 19 dicembre 2012 - Inaugurato, presso la Sacra Famiglia di Cesano Boscone (Mi), il nuovo Cdd (Centro diurno per disabili) San Francesco. Centro All´avanguardia - La struttura, realizzata utilizzando tecnologie all´avanguardia, offre 50 posti ed è stata costruita con particolare attenzione alla persona e alle esigenze specifiche dei disabili e delle loro famiglie, come dimostra la minuziosa cura degli spazi, dalla forma delle porte ai mobili. Alla cerimonia è intervenuta l´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Carolina Pellegrini, insieme al sindaco di Cesano Boscone Vincenzo D´avanzo, al presidente della Sacra Famiglia don Vincenzo Barbante e al direttore Paolo Pini. "Con l´apertura di questo centro diurno per disabili - ha commentato l´assessore Pellegrini - la Sacra Famiglia, pur in un periodo di grande difficoltà per tutto il settore sociale, ha confermato l´intenzione e il coraggio di portare avanti la propria opera con investimenti significativi e guardando oltre l´attuale crisi. In questo momento l´esempio della Fondazione ci insegna come sia necessario recuperare lo spirito e le ragioni che hanno fatto nascere queste opere in Lombardia: l´amore per la persona e la comunità". Nuovo Modello Di Welfare - "Regione Lombardia, come tutte le istituzioni, - ha proseguito l´assessore - ha il compito di sostenere e valorizzare queste realtà, noi lo stiamo facendo attraverso l´avvio di una complessiva ricostruzione del nostro sistema di welfare. Un nuovo modello capace di intercettare l´emergere di nuovi bisogni, affiancando le realtà del Terzo settore e sostenendo il loro lavoro quotidiano. Oggi non possiamo, infatti, continuare a riproporre lo stesso sistema del passato, dobbiamo pensare secondo paradigmi nuovi, dettati da quanto accade fuori, da quello che decidono e chiedono le persone. Per questo sono convinta che non basti un riordino del welfare, serve una riforma". Al termine dell´inaugurazione e della visita della nuova struttura, che si compone di due centri di costo suddivisi a loro volta in due nuclei, l´Assessore Pellegrini si è recata nell´Auditorium, dove ha partecipato alla festa di Natale insieme a parenti e pazienti.  
   
   
IL PRESIDENTE SCOPELLITI ANNUNCIA IL TRASFERIMENTO IN FAVORE DELLE AZIENDE OSPEDALIERE DI 350 MILIONI DI EURO  
 
Catanzaro, 19 dicembre 2012 - Il Presidente Scopelliti nella qualità di Commissario ad acta per il piano di rientro comunica che sono in fase di liquidazione, in favore delle aziende ospedaliere calabresi, 249.788.422 euro come contributi per la gestione ordinaria del mese di dicembre 2012 e 33.057.088 euro per il conguaglio di cassa riferito al periodo gennaio/novembre 2012. Per quanto riguarda la fiscalità 2011 sarà liquidata, inoltre, la somma di 69.731.000 per il ripiano dei disavanzi di gestione in esecuzione di quanto stabilito dal D.p.g.r. N.186 del 04.12.2012.  
   
   
LE ASSOCIAZIONI NEUROLOGICHE ITALIANE UNITE A BOLOGNA  
 
Bologna, 19 dicembre 2012 - Oggi tre delle più importanti associazioni italiane di neurologia* unite a Bologna in nome di un importante neurologo recentemente scomparso che le accomuna tutte, il professor Pasquale Montagna, promuovono un incontro presso l’Aula Prodi del Complesso di San Giovanni in Monte, Piazza San Giovanni in Monte 2. Oggi ci piace ricordarlo semplicemente come piaceva a lui, dicono i suoi colleghi, ascoltando una relazione scientifica di grande livello internazionale come quella della Professoressa Van Cauter e mantenendolo vivo nel nostro cuore per il suo modo di essere così unico e così speciale. A dirlo sono quattro neurologi altrettanto speciali come Agostino Baruzzi, Pietro Cortelli, Pierluigi Gambetti, Elio Lugaresi e Flavio Valentini dei quali il Professor Montagna è indimenticato Maestro. La lettura magistrale della Professoressa Van Cauter di cui i quattro neurologi parlano nella presentazione del convegno riguarda le strette correlazioni fra disturbi del sonno, obesità e diabete, una triade ormai divenuta epidemica nei Pesi occidentali. Sul sito www.Profpasqualemontagna.it  è disponibile la raccolta delle pubblicazioni del Professor Pasquale Montagna e la segreteria organizzativa del convegno è la Mcc di Bologna: Tel 051 263703 - Fax 051 238564 segreteria@mccstudio.Org  www.Mccstudio.org    
   
   
CELIACI, RIDEFINITI IN TOSCANA I TETTI DI SPESA PER L’EROGAZIONE DEI PRODOTTI SENZA GLUTINE  
 
Firenze, 19 dicembre 2012 - Ridefiniti per il 2013 i tetti di spesa per l’erogazione dei prodotti dietetici senza glutine per i celiaci. I nuovi tetti li ha stabiliti la giunta, con una delibera approvata nel corso dell’ultima seduta. Restano invariati quelli per le fasce di età 6 mesi-3 anni (60 euro mensili) e 3-10 anni (90 euro mensili). Variano invece quelli per i pazienti dai 10 anni in su, passando dai generici 130 euro mensili sia per i maschi che per le femmine a 110 euro per le femmine e 125 per i maschi. La differenza è dovuta alle diverse necessità di apporto calorico tra maschi e femmine. La riduzione dei tetti è conseguenza del fatto che l’ampliamento del mercato dei prodotti privi di glutine ha prodotto un contenimento dei costi dei singoli prodotti. La decisione è stata condivisa anche con l’Associazione Italiana Celiachia Toscana. Della ridefinizione dei tetti di spesa sono stati informati i direttori generali di tutte le aziende sanitarie, che dovranno corrispondere i buoni ai pazienti. Questa del 2013 è una sperimentazione: il gruppo di lavoro istituito dalla Regione già nel 2003, e composto da tecnici dell’assessorato e membri dell’Aic, monitorerà costantemente l’andamento della sperimentazione. La celiachia è una malattia autoimmune dell’intestino tenue, causata da una reazione a una proteina del glutine presente nel grano, e a proteine simili presenti in altri cereali. La dieta priva di glutine è, al momento, l’unica terapia per i pazienti celiaci. Dal 2004 la Regione Toscana corrisponde ai celiaci i buoni di spesa per l’acquisto dei prodotti senza glutine. In Italia i celiaci sono oltre 135.000, in Toscana 10.700; i due terzi sono donne.  
   
   
SANITÀ: CHIODI INAUGURA L´HOSPICE DELLA ASL DI PESCARA IL PRESIDENTE:"ENTRO FINE LEGISLATURA ALTRI TRE HOSPICE"  
 
Pescara, 19 dicembre 2012 - "Non esistono malati incurabili, esistono malati che non possono sopravvivere ma che devono essere curati fino all´ultimo per evitare il dolore e per curarne l´animo. Questi sono presidi di civiltà che una società che si definisce veramente umana non può trascurare". Lo ha detto, ieri mattina, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, all´inaugurazione dell´hospice della Asl di Pescara, il secondo ad essere attivato in Abruzzo dopo quello di Lanciano. Il terzo che attende l´attivazione è quello di Torrevecchia Teatina. "Non c´è molto da vantarsi - ha commentato Chiodi - visto che in questo settore era stato accumulato un enorme gap che stiamo via via recuperando. Basti pensare che una delle più pesanti umiliazioni provate al cospetto dei tanti tavoli ministeriali e delle Regioni, all´inizio del mio mandato, è stata quella di sapere che persino la Regione Siciliana aveva già attivato nove hospice mentre l´Abruzzo era ancora a quota 0. L´auspicio è che, entro la fine della legislatura, si arrivi a completare il percorso con l´apertura degli hospice di Teramo e dell´Aquila. Oggi quelle umiliazioni non le subiamo più e questo accade grazie all´impegno dei direttori generali delle Asl e del personale che opera in queste strutture che svolge un lavoro di altissimo valore umano". L´hospice della Asl di Pescara, che dispone di nove camere singole e di un appartamento per la degenza del bambino, è una unità operativa di degenza, nata per rispondere ai bisogni clinici, assistenziali, psicologici ed esistenziali del malato in fase avanzata e progressiva di malattia e per fornire supporto ai suoi familiari. All´inaugurazione erano presenti, tra gli altri, il direttore generale della Asl, Claudio D´amario, il direttore sanitario, Fernando Guarino, ed il sub commissario Giuseppe Zuccatelli.  
   
   
SPORT, INTESA FRA REGIONE TOSCANA E CONI PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE NEL SETTORE  
 
Firenze, 19 dicembre 2012 - Un’intesa fra Regione Toscana e la sezione toscana del Comitato olimpico italiano per promuovere e potenziare la formazione in ambito sportivo. L’hanno firmato ieri l’assessore alle attività produttive formazione e lavoro Gianfranco Simoncini e il presidente del Coni Toscana Paolo Ignesti con l’obiettivo di una più stretta collaborazione fra i due enti per il comune impegno di diffondere una cultura dello sport e rendere più completo ed efficiente il sistema regionale della formazione. “Da tempo – ha spiegato l’assessore Simoncini – la Regione sta lavorando per rendere il sistema regionale della formazione professionale più ampio e rispondente alla domanda proveniente dal mercato e dalla società. Uno degli strumenti che stiamo utilizzando è la riformulazione del repertorio delle figure professionali. D’altra parte siamo consapevoli dell’importanza dello sport e delle attività ad esso collegate e della necessità di operare per formare ed aggiornare operatori in un ambito in cui le tecnologie e lo stesso concetto dello sport e del benessere sono in continua evoluzione”. In particolare l’intesa si propone l’aggiornamento delle figure e degli standard professionali legati al mondo dello sport, del benessere e della cura della persona nonché il rimaneggiamento del repertorio regionale dei profili professionali (supporto e collaborazione tecnica nello studio, analisi ed elaborazione delle schede descrittive di eventuali, percorsi formativi attinenti l’attività sportiva e il benessere della persona). Sul fronte della didattica si prevede la collaborazione da parte di professionalità con competenze specifiche, nel supporto ad attività didattiche e di docenza nell’ambito di percorsi formativi riguardanti l’attività sportiva. Il Coni Toscana ha fra l’altro dichiarato la propria disponibilità a collaborare allo sviluppo delle attività smettendo a disposizione strutture, servizi, nonché competenze specifiche, ritenendo la prospettiva di “collaborazione un’occasione unica per mettere a fuoco problematiche e temi fortemente ancorati al rinnovamento culturale del concetto di sport e dei sistemi e organizzazioni che ad esso fanno riferimento”. Per coordinare le iniziative è istituito un Comitato tecnico composto da tre rappresentanti individuati dall’assessorato alla formazione della Regione Toscana e tre rappresentanti individuati dal Coni Toscana.  
   
   
CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI DI NUOTO INVERNALI IN PROGRAMMA A RICCIONE MERCOLEDÌ 19 E GIOVEDÌ 20 DICEMBRE, PRESSO LO STADIO DEL NUOTO.  
 
Riccione, 19 dicembre 2012 - Dopo i Mondiali in vasca corta di Istanbul, l´attenzione del mondo del nuoto italiano si sposta sulla piscina della Perla Verde dove saranno presenti tutti i più forti nuotatori azzurri del momento: dal neo campione del mondo sui 100 rana Fabio Scozzoli a Ilaria Bianchi e Alessia Polieri, altre "titolari" della nazionale provenienti dell´Emilia-romagna. Ci saranno anche Federica Pellegrini e Filippo Magnini. Senza dimenticare le giovani promesse del dorso Fabio Laugeni e dello stile Alice Mizzau. La competizione vedrà confrontarsi 440 atleti di 106 società (228 maschi e 212 femmine) con 66 staffette e 973 presenze gara. Grazie alla formula Open, in competizione ci saranno anche atleti di club provenienti dall´Olanda, dalla Francia e dalla Spagna. La sezione Nuoto della Polisportiva di Riccione scenderà in vasca con Elisa Celli (50, 100 e 200 rana); Simone Sabbioni (50, 100 e 200 dorso); Sharon Spimi (400 misti). Elisa Celli nuoterà con i favori del pronostico nei 200 rana nei quali, con il 2´30"98 del 25 novembre a Ravenna, guida le graduatorie 2012/2013.