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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Maggio 2013
VALUTARE L´IMPATTO DELL´INQUINAMENTO DELL´ARIA NEGLI AMBIENTI CHIUSI PER LA SALUTE DEGLI EUROPEI  
 
Bruxelles, 8 maggio 2013 - Le conseguenze dell´inquinamento dell´aria negli spazi chiusi sono un problema sanitario reale, che si pensa abbia effetti su malattie come l´asma. Questo ha sollecitato uno studio europeo sull´argomento. L´inquinamento negli spazi chiusi è spesso citato come causa di molti problemi legati all´asma, questi pericoli sono affrontati anche alla luce della Giornata mondiale dell´asma. Il progetto Hitea ("Health Effects of Indoor Pollutants: Integrating Microbial, Toxicological and Epidemiological Approaches") ha studiato le conseguenze per la salute a breve termine e a lungo termine per quanto riguarda i problemi di respirazione, infiammazioni e allergie su bambini e adulti associati all´esposizione all´aria degli ambienti chiusi, prestando particolare attenzione agli agenti microbici. Di conseguenza, sono stati applicati approcci nuovi e innovativi per valutare l´esposizione, che hanno portato allo sviluppo di raccomandazioni per i professionisti del settore sanitario su come studiare i contaminanti microbici degli ambienti chiusi. Il progetto quinquennale è stato coordinato dal professor Aino Nevalainen e dalla docente Anne Hyvärinen dell´Istituto nazionale per la salute e il benessere di Kuopio, Finlandia. Il progetto disponeva di un consorzio in rappresentanza di otto istituzioni di ricerca in sette stati membri dell´Ue, con finanziamenti per 2,7 milioni di euro dalla Commissione europea. Il progetto ha prima esaminato l´aria all´interno di scuole usando condizioni di studio identiche in Finlandia, Paesi Bassi e Spagna, con analisi approfondite di proprietà microbiche, immunologiche, tossicologiche e riguardanti l´umidità dei campioni ambientali raccolti negli spazi chiusi. Un questionario esaustivo sulla salute respiratoria è stato usato per raccogliere dati da oltre 9.200 alunni e 645 insegnanti, provenienti da un totale di 66 scuole, tutte ispezionate in cerca di danni legati all´umidità. Inoltre sono state fatte misurazioni della funzione polmonare con spirometria in circa 3.500 alunni in un sottocampione di 25 scuole. Oltre 500 alunni affetti da asma o sintomi dell´asma e 180 insegnanti sono stati seguiti in un esame della salute longitudinale e dettagliato. In parallelo, sono state fatte grandi campagne di raccolta di campioni e di valutazione nelle scuole studiate, concentrate su una varietà di agenti biologici oltre a esaminare parametri chimici e fisici. Gli scienziati hanno riportato diversi tipi di problemi di umidità nel 24-47% delle scuole ispezionate in Finlandia, nei Paesi Bassi e in Spagna, il tipo, l´insorgenza e la gravità di questi problemi di umidità variavano a seconda dell´area geografica. È stato riscontrato che i danni dell´umidità nelle scuole hanno un effetto nocivo sulla salute respiratoria degli alunni, specialmente nei climi del nord. Gli insegnanti che lavorano nelle scuole con problemi di umidità presentano un rischio più alto di sintomi del tratto respiratorio superiore e inferiore, il che sottolinea la rilevanza dei problemi causati dall´umidità e dalla muffa nei posti di lavoro al chiuso per la salute pubblica. È stata misurata un´ampia gamma di esposizioni microbiche nelle scuole incluse nello studio, come sottotipi di funghi e batteri, marcatori generali di esposizione microbica come l´endotossina e le micotossine e il contenuto infiammatorio nella polvere sedimentata. I livelli di endotossina nelle scuole sono stati trovati chiaramente più alti rispetto a quelli delle case, il che indica che l´endotossina delle scuole potrebbe apportare un contributo significativo all´esposizione totale all´endotossina negli alunni e negli insegnanti. Diverse delle esposizioni microbiche misurate erano legate ai danni causati dall´umidità nelle scuole. Questi risultati comunque per lo più non sono stati costanti da un paese all´altro. I ricercatori hanno trovato grandi variazioni temporali, geografiche e spaziali nelle esposizioni microbiche tra paesi, il che sottolinea l´importanza di studi longitudinali e misurazioni ripetute quando si esamina la salute respiratoria in risposta alle esposizioni microbiche in bambini e adulti. Il secondo studio approfondito si è occupato delle conseguenze a lungo termine di contaminanti biologici nell´ambiente domestico sulla salute degli adulti. Gli scienziati hanno analizzato agenti biologici di 1000 campioni di polvere domestica di 21 zone in Europa forniti dall´Indagine della Comunità europea sulla salute respiratoria (Ecrhs Ii) e hanno identificato vari fattori che determinano i livelli di contaminanti microbici nelle case. I ricercatori hanno scoperto un´enorme variazione geografica nelle esposizioni microbiche nelle case in Europa e hanno concluso che le osservazioni incoerenti degli effetti dell´endotossina sulla salute potrebbero essere dovuti in parte all´eterogeneità geografica dell´esposizione. Esposizioni più estese a generi di batteri e funghi misurati con una metodologia basata sul Dna sono state associate e certi sintomi respiratori e asmatici, il che indica sia gli effetti nocivi che quelli protettivi delle esposizioni microbiche domestiche. Infine una terza parte del progetto ha integrato diversi gruppi continui di bambini europei, con particolare attenzione alle conseguenze a lungo termine di agenti biologici sulla salute. I dati riguardanti l´esposizione provenienti da diversi momenti nel corso della vita sono stati messi insieme alle informazioni complete sulla salute dei bambini già raccolti in questi gruppi. Un´analisi iniziale ha rivelato la variabilità dei livelli e dei determinanti dei marcatori generali delle esposizioni microbiche negli ambienti chiusi in Europa, che potrebbe avere un ruolo nelle differenze della prevalenza dell´asma e delle allergie tra un paese e l´altro. I risultati dello studio ci faranno capire meglio il ruolo degli agenti biologici sugli effetti respiratori e allergici sia nocivi che protettivi per la salute e i meccanismi che stanno alla base di queste osservazioni. Hitea ha prodotto nuovi dati sulle caratteristiche, i determinanti e i potenziali effetti sulla salute degli agenti microbici degli ambienti chiusi e ha stabilito nuovi metodi per la valutazione dell´esposizione a questi agenti. Il progetto ha prodotto nuove conoscenze sull´esposizione negli ambienti chiusi legata ai danni provocati dall´umidità e ha sottolineato la rilevanza della questione per la salute pubblica. Si prevede che questi risultati avranno un impatto sul modo in cui si fa la manutenzione negli edifici scolastici. Per maggiori informazioni, visitare: Hitea http://www.Hitea.eu/  Giornata mondiale dell´asma http://www.Ginasthma.org/world-asthma-day    
   
   
LOMBARDIA. SANITÀ, MENO LISTE D´ATTESA E PIÙ TRASPARENZA IERI IL VERTICE CON I DG,GLI IMPEGNI PER I PRIMI CENTO GIORNI NASCONO 4 GRUPPI DI LAVORO, SARÀ RIVISITATA LA LEGGE 33  
 
Milano, 8 maggio 2013 - Una nuova riforma della sanità lombarda attraverso la rivisitazione della legge 33 (con l´elaborazione di una proposta di legge già entro luglio); un ´segnale forte´ sulle liste d´attesa, che sono ulteriormente da ridurre; la rimodulazione dei ticket; il riordino della rete di offerta; un´attenzione particolare da dedicare alla cronicità, all´uniformità degli standard e alla prevenzione. Sono queste le principali linee di lavoro su cui Regione Lombardia intende impegnarsi da subito (con una serie di azioni da realizzare nei primi cento giorni) nel campo della sanità. Le hanno annunciate e spiegate oggi pomeriggio il presidente della Regione e il vice presidente e assessore alla Salute, incontrando a Palazzo Lombardia i direttori generali della Asl e degli ospedali. Sistema Efficiente E Poco Costoso - ´La Lombardia - ha ricordato il presidente - ha costruito un sistema molto efficiente e poco costoso. Basti pensare, che, se si applicasse a livello nazionale il rapporto tra costi e numero di abitanti che abbiamo in Lombardia, ci sarebbe ogni anno un risparmio di 23 miliardi´. ´Ma possiamo fare ancora meglio - ha aggiunto il presidente - innanzitutto in termini di trasparenza, chiudendo il brutto capitolo di alcuni casi di malaffare, che hanno dato il sospetto all´opinione pubblica che l´intero sistema fosse così. Dobbiamo poi migliorare le performance in alcuni settori come le liste d´attesa, le iniziative di prevenzione anche in vista di Expo e la nascita di cluster sanitari, centri di ricerca e poli industriali, che ci diano la possibilità di attrarre investimenti´. Impegni Per I Primi 100 Giorni - E proprio per iniziare da subito a dare segnali concreti per realizzare quel programma che i cittadini hanno votato, nasceranno a brevissimo, come ha annunciato il vice presidente e assessore alla Salute, quattro Gruppi di approfondimento tecnico, con la partecipazione dei direttori generali di Asl e ospedali (´che sono quelli che conoscono meglio le problematiche del territorio´) dedicati a: riordino delle reti di offerta; rimodulazione dei ticket; cronicità, Creg e medici di famiglia; uniformità degli standard su costi, personale e modalità degli acquisti. Alte Specialità - ´Altro impegno sempre per i primi cento giorni - ha aggiunto l´assessore alla Salute - riguarda l´avvio del riordino delle reti di alta specialità, sulla base della delibera approvata lo scorso 28 dicembre, che fissava gli standard minimi per le varie strutture. Non si tratta di ridurre, ma solo di trasformare i servizi a seconda dei bisogni. Non è pensabile mantenere aperte strutture che fanno 1, 4 o 7 procedure in un anno´. Liste D´attesa - Sul capitolo delle liste d´attesa, il vice presidente ha sottolineato la necessità di dare ´un segnale forte´. Regione Lombardia mette in campo 25 milioni di euro per finanziare progetti in questo ambito, perché ´è necessario dare servizi in tempi certi e brevi´. Richieste A Governo - Il vice presidente ha anche ribadito le richieste che Regione Lombardia presenta al Governo: abolizione dei tagli previsti dalla spending review e dalla legge di stabilità almeno per le Regioni, come la Lombardia, che garantiscono la corretta e completa erogazione dei Livelli essenziali di assistenza, mantenendo l´equilibrio di bilancio; introduzione di nuovi criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale, legato alla effettiva quota di contribuzione delle Regioni e ai costi standard; eliminazione delle limitazioni alla circolazione dei pazienti nelle strutture del Servizio sanitario nazionale, in linea con quanto auspicato dall´Unione europea. Edilizia Ospedaliera - Per quanto riguarda l´edilizia ospedaliera saranno messi disposizione 60 milioni di euro di risorse regionali, oltre a 360 milioni di fondi statali per finanziare opere di messa a norma, ammodernamento strutturale e tecnologico, ecc. Ospedali Psichiatrici E Personale - Una particolare attenzione sarà anche dedicata agli ospedali psichiatrici, ´che alcune volte sono stati trascurati´ e ai piani di assunzione del personale, che saranno anticipati: entro fine maggio sarà deliberata l´assunzione di 1.400 persone a tempo indeterminato tra comparto e dirigenza (´si lavora meglio se si è sicuri del posto´). Prevenzione E Veterinaria - Altro capitolo importante è quello della prevenzione: ´Ci occuperemo - ha spiegato l´assessore alla Salute - di stili di vita, ambienti di lavori migliori e più sicuri e di abitudini sane legate a sport e alimentazione´. Sempre in tema di cibo, molto importante sarà il settore della veterinaria anche in ottica di Expo. Trasparenza E Risparmi - Il vice presidente ha infine rivolto un appello a tutti i direttori generali, perché riservino particolare attenzione e cura per i costi delle strutture (affitti, spazi per i dipendenti) e per la trasparenza ´che è alla base di un buon rapporto con i cittadini; vi invito dunque a pubblicare tutti i vostri provvedimenti´.  
   
   
ROSSI E MARRONI INAUGURANO IL POLO ONCOLOGICO DI CAREGGI  
 
Firenze, 8 maggio 2013 – “Un passo avanti significativo verso la conclusione del nuovo Careggi, uno dei più grandi ospedali d’Italia di livello europeo. Con questo nuovo polo oncologico integriamo competenze e specializzazioni diverse, prendiamo in carico i pazienti e li accompagniamo lungo l’intero percorso di cura, disponendo delle migliori tecnologie esistenti e semplificando notevolmente il loro accesso alla cura”. Così il presidente Enrico Rossi, che ieri pomeriggio ha inaugurato la nuova piastra diagnostico terapeutica di Careggi, che costituisce il cuore tecnologico del nascente polo oncologico che sarà progressivamente attivato nel corso del 2013. Con Rossi, erano presenti all’inaugurazione l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, il direttore generale di Careggi Valtere Giovannini, il rettore dell’Universita’ di Firenze Alberto Tesi, medici e personale di Careggi. “Grazie a questo intervento – ha proseguito Rossi – Firenze e la Toscana dispongono oggi di una struttura ospedaliera che ha pochissimi riscontri in Europa e negli stessi Stati Uniti. Direi 20 milioni ben spesi per mettere a disposizione dei pazienti le migliori tecnologie e le migliori cure per la loro salute. La sanità pubblica deve garantire le migliori cure a tutti al massimo livello, e noi a Careggi ci stiamo riuscendo. E di questo sono contento e orgoglioso”. “Il nuovo polo oncologico di Careggi – ha detto l’assessore Luigi Marroni – è una struttura che ci permette di essere all’avanguardia oggi e anche negli anni futuri per la diagnostica e la chirurgia dei tumori. Tecnologie di altissimo livello che permetteranno a professionisti di altissimo livello di operare nelle migliori condizioni. Questa struttura è il simbolo del fatto che, pur in momenti complessi come quello che stiamo attraversando, la sanità toscana continua a progettare, produrre, innovare, inaugurare. Questo intervento è stato realizzato in due anni”. “Questo progetto rende il nostro ospedale unico a livello nazionale – ha sottolineato Valtere Giovannini – Con questo nuovo edificio a completamento dell’offerta terapeutica in ambito oncologico, Careggi completa la sua dotazione tecnologica, mettendo a disposizione dei pazienti le più moderne attrezzature chirurgiche integrate con le più innovative tecnologie radianti”. Alla fine, il presidente Rossi ha ringraziato l’assessore Marroni, “per l’impegno con cui ha gestito la sanità toscana in questo anno così difficile”. “Tutto questo – ha sottolineato Rossi – avviene con i conti sotto controllo. È’ notizia di oggi che i bilanci della sanità sono in pareggio in tutte le aziende della Toscana”. La nuova struttura inaugurata oggi è destinata a unificare le varie attività destinate alla lotta ai tumori, attualmente sparse in varie aree dell’ospedale. Il valore complessivo della piastra diagnostico-terapeutica del polo oncologico, finanziato interamente con fondi regionali, e’ di oltre 19 milioni di euro.  
   
   
SANITÀ NEL MOLISE, IL PRESIDENTE FRATTURA PARLA IN CONSIGLIO COMUNALE A CAMPOBASSO  
 
Campobasso, 8 maggio 2013 - L´istituzione del registro tumori e dell´osservatorio epidemiologico regionale, la qualità dell´offerta sanitaria in una logica di integrazione a regia pubblica con le strutture convenzionate, la necessità di rimodulare i servizi di gestione e la volontà di dialogare con il territorio dei problemi specifici. Con un´analisi precisa e puntuale, legata all´eredità ricevuta e ai passi in avanti appena compiuti, il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, ha affrontato tutti questi temi durante la seduta consiliare del Comune di Campobasso convocata il 6 maggio. «Per la nostra sanità non possiamo immaginare proposte connotabili per colori politici. Assieme dobbiamo lavorare per garantire ai nostri cittadini il diritto alla salute e una offerta sanitaria uguale per tutti. Per queste ragioni, perché crediamo nella necessità del confronto, oggi siamo qui in mezzo a voi». Con questa premessa il presidente Frattura ha risposto alle perplessità e ai dubbi espressi dai consiglieri comunali di Campobasso sul piano sanitario redatto dal commissario Filippo Basso. I lavori si sono aperti con i ringraziamenti del sindaco di Campobasso, Gino Di Bartolomeo. Il primo cittadino, e come lui subito dopo tanti esponenti di maggioranza e opposizione, ha mostrato pubblicamente di apprezzare la presenza del governatore nell´aula consiliare di Palazzo San Giorgio. Al termine dei numerosi interventi dei consiglieri comunali, il governatore ha preso la parola per illustrare, dati alla mano, quale sia la situazione della offerta sanitaria regionale oggi e quali possano essere le prospettive future. «Partiamo da Campobasso, non per spirito di campanile o per bandierina da piazzare - ha esordito il governatore -. Partiamo da qui perché Campobasso è il capoluogo di regione, il capoluogo del terziario pubblico, il capoluogo dell´offerta sanitaria regionale. Qui si concentrano le nostre eccellenze e da qui bisogna necessariamente iniziare. Per il piano Basso - ha precisato -, oggi non c´è possibilità di impugnativa perché non è stato ancora validato dai ministeri dell´Economia e della Salute. Saranno sempre questi due dicasteri ad interventi con emendamenti. Da parte nostra solleciteremo integrazioni per il bene della sanità di questa regione, anche perché strumenti fondamentali saranno i piani operativi e l´atto aziendale». «Intanto però - ha puntualizzato Frattura -, dobbiamo prendere atto della fotografia del reale. Oggi abbiamo un´offerta pubblica sanitaria pari a 85 milioni di euro l´anno per i ricoveri, quella convenzionata è di 35. Contro tutto questo, scontiamo circa 45 milioni, oltre il 50 percento, di mobilità passiva. Un dato pesante e allarmante al tempo stesso: più della metà dei nostri cittadini non riconosce qualità al nostro servizio. Per questo dobbiamo intervenire sulla qualità dell´offerta che dovrà essere uguale per tutti. Nel miglior modo possibile, coniugando assieme servizio pubblico e servizio privato convenzionato». «Non ho timore - ha dichiarato il presidente -, a usare la parola integrazione: nel piano Basso la Fondazione Giovanni Paolo Ii è presente e integrata con l´ospedale Cardarelli, per il quale non sono previsti tagli di servizi, ma il passaggio di alcun reparti da unità operative complesse a unità operative semplici». Rimodulazione, questa, che ha aperto una riflessione sulla necessità di rivedere le strutture oggi presenti a Tappino, Cardarelli, Fondazione e Università. «Una regione come la nostra - ha stigmatizzato il governatore -, non può permettersi tre figure giuridiche complanari nel raggio di 500 metri. L´università ha senso solo se rappresenta la qualità dell´offerta. Ecco perché troviamo inaudito che in assenza di un osservatorio epidemiologico e in assenza del valore del fabbisogno del territorio si facciano partire scuole di specializzazione soltanto in funzione dei docenti ordinari. Per noi osservatorio e registro tumori sono elementi imprescindibili. Il sistema di fronte al quale ci ritroviamo, invece, sfugge al buon senso. Le tre strutture devono diventare un unico polo di offerta a guida pubblica e il tema della regia pubblica lo affronteremo con l´università madre di questa esperienza, la Cattolica, che a sua volta darà indicazioni alla Fondazione». «Nel frattempo - ha proseguito il presidente -, noi stiamo lavorando sui numeri e le risposte che ci arrivano sono disarmanti. Le strutture private convenzionate da due anni sono senza contratto, ci ritroviamo con una centrale acquisti senza controllo e così succede che paghiamo fino a nove in più il costo dei servizi». Per Paolo Frattura «per troppi anni non si è data attenzione alla organizzazione. La tessera sanitaria informatizzata, per esempio, giace come carta morta in qualche cassetto di qualche burocrate. Non c´è, cosa gravissima, una rintracciabilità della spesa per via della nostra società in house che dimostra di non essere all´altezza del servizio». «Abbiamo appena portato a casa - ha ancora ricordato il governatore -, 118 milioni di euro, dopo sei anni di continui rifiuti da parte di Roma. Ci siamo riusciti soltanto perché abbiamo dimostrato di aver tenuto fede ad alcuni impegni presi. Eppure adesso il nostro governo regionale è accusato di tutto. Non ci interessano le polemiche e non ci interessa scaricare le colpe su chi c´era prima di noi. Probabilmente è vero solo che comunichiamo poco perché troppe sono le emergenze che stiamo provando a risolvere». Con questo passaggio il presidente Frattura ha voluto chiarire anche i motivi della mancata presenza al primo consiglio convocato dal Comune di Campobasso sempre su sanità e ospedale Cardarelli. «È capitato proprio con questa assemblea un episodio spiacevole per un invito saltato. Il fax era stato inviato al numero della vecchia presidenza e questo è solo un incidente di percorso. Nulla di più. Ci è dispiaciuto, però, non aver ricevuto una sollecitazione più diretta. Noi vogliamo seguire nei nostri comuni tutto ciò che succede. Vogliamo avere con voi il riscontro delle cose facciamo». E proprio con il dibattito sulla sanità pubblica di questa mattina a Campobasso è stato dato il via agli impegni garantiti dal governo regionale di affrontare sul campo i problemi specifici del territorio.  
   
   
SALUTE IN LIGURIA, APPROVATO IL BILANCIO 2012. IL DISAVANZO SCENDE DA 146 A 35 MILIONI SERVE INVERSIONE DI TENDENZA SUL DEFINANZIAMENTO"  
 
Genova, 8 Maggio 2013 . Scende da 146 a 35 milioni il disavanzo della sanità ligure nel 2012. Lo ha comunicato l´assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo dopo l´approvazione, martedì 7 maggio, in Giunta del bilancio 2012 della sanità. La diminuzione è da attribuire al lavoro fatto dalle aziende sanitarie liguri che ha consentito di ridurre i costi di 159 milioni. “Si tratta di una cifra considerevole – ha spiegato Montaldo – pari al 5% del fondo sanitario regionale. Tutto questo è avvenuto continuando ad offrire ai cittadini servizi essenziali previsti dalla legge, cioè i Lea e anche in qualche caso qualcosa di più. Nonostante le difficoltà siamo riusciti a tenere e questo è un bel risultato, perché mette in sicurezza la sanità ligure rispetto a manovre aggiuntive sul fisco o al ridimensionamento consistente delle prestazioni”. Al nuovo Governo Letta l’assessore alla salute della Liguria chiede di “abbandonare le politiche lineari e di tenere conto delle performance di ciascuna regione, come la Liguria che ha fatto passi importanti che mi auguro possano essere riconosciuti, a cominciare dal peso degli anziani”. Montaldo dice di non farsi illusioni su grandi cambiamenti, ma “confida in un’inversione di tendenza a livello nazionale sul definanziamento della sanità”.  
   
   
CAMPANIA: REGISTRI TUMORI REGOLARMENTE IN FUNZIONE CON DECRETO COMMISSARIO GOVERNO. CONSULTA BOCCIA LEGGE REGIONALE PRIVA DI COPERTURA  
 
Napoli, 8 maggio 2013 - In riferimento alla situazione relativa ai Registri Tumori, al fine di fare chiarezza rispetto ad allarmi ingiustificati, si precisa quanto segue: •La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la legge del Consiglio che istituitì i Registri, con le giuste motivazioni che le prerogative nel settore sono del commissario ad acta e che la stessa, prevedendo ulteriori spese, sarebbe stato in contrasto con il Piano di Rientro dal debito. •Sulla base di queste certezze, il presidente Caldoro, nella sua qualità di commissario di governo, emanò un decreto con cui istituì i Registri, stabilendo altresì che il funzionamento degli stessi non avrebbe comportato ulteriori oneri finanziari a carico del bilancio regionale. Con quell’atto, il commissario anticipò nella sostanza di molti mesi quanto ha detto ora la Consulta nella sentenza. •Proprio in forza di questo provvedimento, che nei fatti aveva superato la stessa legge regionale, si decise, all’atto della notificazione del ricorso, la non costituzione in giudizio. •Gli adempimenti connessi all’istituzione dei Registri Tumori rappresentano un obiettivo strategico della Regione, costantemente monitorato dai Ministeri affiancanti. Allo stato i programmi operativi 2013-2014 prevedono la messa a punto, entro il 31 dicembre 2013, di un sistema di valutazione dell’efficacia delle cure connesso alle attività dei Registri. •I Registri Tumori sono regolarmente operativi. E quindi nulla è stato modificato dalla decisione della Corte Costituzionale.  
   
   
PRESIDI OSPEDALIERI, L´ASSESSORE CAVALLERA HA INCONTRATO IL MODERATORE DELLA TAVOLA VALDESE  
 
Torino, 8 maggio 2013 - L’assessore alla Sanità, Ugo Cavallera, ha incontrato il 6 maggio il moderatore della Tavola Valdese, Eugenio Bernardini, accompagnato dal responsabile della Diaconia valdese e da un esperto in materia sanitaria. L’incontro è stato l’occasione per uno scambio reciproco di informazioni. L’assessore Cavallera ha messo al corrente i rappresentanti della Tavola Valdese dello stato della programmazione operativa in materia socio-sanitaria, così come previsto dal Piano socio-sanitario regionale approvato nel marzo 2012 e dal Piano di rientro e di riqualificazione dei servizi sanitari che la Regione sta predisponendo. I rappresentanti della Tavola Valdese hanno esposto le loro valutazioni in ordine ai provvedimenti in corso di attuazione per quanto riguarda l’ospedale Valdese di Torino e le strutture di Pomaretto e Torre Pellice ed hanno richiesto la convocazione della Commissione Consultiva prevista dalla legge regionale 11/2004, con la quale la Regione Piemonte aveva acquisito i presidi ospedalieri Valdesi inserendoli all’interno della programmazione sanitaria. L’assessore Cavallera si è detto disponibile ad una futura convocazione della Commissione, che dopo l’incontro di oggi, potrebbe rappresentare la sede utile per un ulteriore approfondimento.  
   
   
LOMBARDIA. SAN RAFFAELE: SIGLATO SCHEMA ACCORDO ECONOMICO ASSESSORE AL LAVORO:BENE PRE-INTESA, ORA SERVE ULTIMO SFORZO  
 
Milano, 8 maggio 2013 - Passo avanti per la vicenda San Raffaele. Siglato il 5 maggio lo schema di accordo economico tra le parti, a conclusione del terzo incontro del Tavolo aperto da Regione Lombardia con la mediazione di Arifl (Agenzia regionale per l´istruzione, formazione e lavoro). L´intesa costituisce l´elemento di base per il tentativo di arrivare ad un accordo complessivo. ´Penso che sia un passaggio fondamentale per il lavoro che stiamo facendo nella linea di quanto esplicitato nella mozione unitaria del Consiglio regionale´ ha commentato l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro. ´Il mio plauso va innanzitutto alle parti - ha proseguito l´assessore - per il senso di responsabilità che stanno dimostrando in questa fase, nell´interesse dei pazienti di questa eccellenza sanitaria che il San Raffaele rappresenta, nell´interesse dei lavoratori e a supporto del piano di salvataggio e rilancio dell´Ospedale´. ´Chiedo a tutti di fare un passo ancora avanti - è l´invito dell´assessore - verso la definizione di un accordo complessivo, che sulla linea del lavoro fatto in questi giorni possa portare al risultato che tutti auspichiamo´. Il Tavolo San Raffaele tornerà a riunirsi domani, mercoledì 8 maggio, nel pomeriggio.  
   
   
LAZIO: ZINGARETTI FIRMA IL RINNOVO DELL’ACCORDO PER FARMACI ´IN NOME E PER CONTO´  
 
Roma, 8 maggio 2013 - Dal 2007 al 2012 con la distribuzione dei farmaci "in nome e per conto" (Dpc) i risparmi sono quadruplicati. Introdotta per la prima volta nel 2007, questa modalità distributiva prevede l´acquisto diretto da parte della Regione di un pacchetto di farmaci, tra cui quelli più costosi, e la distribuzione nelle 1500 farmacie pubbliche e private del Lazio, previo pagamento di un agio. Il risparmio per le casse regionali è stato di 38 milioni lordi, nel 2012 è salito a 163. Il trend di riduzione della spesa, peraltro, è stato sempre costante ed in aumento. Da qui la decisione di procedere al rinnovo dell´accordo con organizzazioni di categoria in scadenza il prossimo 30 giugno. Nei prossimi giorni si procederà alla firma degli accordi con i farmacisti e con le singole case farmaceutiche.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: LA GIUNTA APPROVA L´ACCORDO CON AIOP L´OSPEDALITÀ PRIVATA HA SAPUTO DARE UN CONTRIBUTO RESPONSABILE ALLA QUALIFICAZIONE E ALLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA DEL SERVIZIO SANITARIO PREVISTO UN RISPARMIO DI 30 MILIONI DI EURO NEL 2013.  
 
 Bologna, 8 maggio 2013 - “In questo difficile momento di crisi, l’associazione dell’ospedalità privata ha saputo dare un contributo responsabile alla qualificazione e alla sostenibilità economica del Servizio sanitario regionale concordando con noi sulla necessità di ridurre il budget a disposizione, senza intaccare la quantità e la qualità dei servizi. E’ una scelta che dimostra come l’ospedalità privata sia parte costitutiva del Servizio sanitario; è una scelta che pone anche le basi per un ulteriore sviluppo della collaborazione in atto”. Questo il commento dell’assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-romagna Carlo Lusenti, a margine dell’approvazione da parte della Giunta regionale, nella seduta del 29 aprile, dell’accordo siglato con il presidente di Aiop regionale Mario Cotti riguardo alle prestazioni erogate dagli ospedali privati accreditati. L’accordo, in particolare, riguarda la parte economica di accordi sottoscritti per gli anni 2011-2014 e rappresenta, come esplicitato anche nel testo firmato da Lusenti e Cotti, “il contributo dell’Aiop per affrontare la difficile fase economica e finanziaria in cui versa il Fondo sanitario nazionale e di riflesso l’assetto del Fondo sanitario regionale dell’Emilia-romagna, prevedendo la riduzione del 5% del budget 2013”. Per il 2014, è scritto sempre nell’intesa, si vedrà cosa sarà necessario rispetto all’andamento del 2013. Complessivamente, l’ospedalità privata, con l’accordo sulle prestazioni di alta specialità (siglato nel febbraio scorso) e con l’accordo approvato ieri dalla Giunta regionale, permette al Servizio sanitario regionale un risparmio di 30 milioni di euro sul 2013. Come è noto, per il 2013, la sanità regionale, a fronte della riduzione delle risorse provenienti dal Fondo sanitario nazionale (7.850,360 milioni, -1,04% rispetto al 2012 per gli effetti delle manovre finanziarie 2011,2012 e della legge di stabilità 2013), doveva reperire 410 milioni di euro per mantenere l’equilibrio economico-finanziario. Di questi, 150 sono stati stanziati dalla Regione con risorse del proprio bilancio; gli altri 260, secondo le previsioni esplicitate dall’assessore Lusenti in Commissione assembleare nel febbraio scorso durante la presentazione delle linee di programmazione del Servizio sanitario 2013, devono venire “da ulteriore efficienza nella spesa per i farmaci, maggiore integrazione tra i servizi , interventi sul turnover assicurando comunque la copertura per i servizi di assistenza, e da un contributo responsabile dei diversi attori del sistema.” “In questi mesi abbiamo registrato il sostegno dei sindacati confederali Cgil,cisl, Uil e abbiamo sottoscritto l’accordo con i medici di medicina generale. Ora, - ha detto Lusenti - dopo l’intesa siglata anche con Aiop, possiamo sostenere con ancora più convinzione che ognuno ha saputo dare il proprio contributo dimostrando di essere parte responsabile di un sistema coeso che intende difendere e rilanciare il Servizio sanitario universalistico  
   
   
BOLZANO: CONSUMO DI ALCOL TRA I GIOVANI. RISULTATI POSITIVI GRAZIE ALLA PREVENZIONE  
 
Bolzano, 8 maggio 2013 - Dalla conferenza stampa organizzata il 30 aprile dall´assessore provinciale alla famiglia, sanità e politiche sociali, Richard Theiner, emerge un quadro del consumo di alcol da parte dei giovani nettamente inferiore rispetto a quanto riportato nei giorni scorsi dai mass media locali sulla base dei dati pubblicati recentemente dall´Istituto provinciale di statistica. Questa presa di posizione dell´assessore Theiner si basa essenzialmente su una serie di dati illustrati nel corso della conferenza stampa sia da parte del primario del Pronto soccorso dell´Ospedale di Bolzano, Mario La Guardia, che del coordinatore del Forum prevenzione, Peter Koler. Il primario Mario La Guardia ha sottolineato che sulla base della propria esperienza professionale non si può parlare di un aumento e di una particolare diffusione del consumo di alcol tra i giovani ed i minorenni in particolare. A tale proposito il primario ha infatti sottolineato che nel corso del 2012 si sono verificati solamente quattro ricoveri da parte del Pronto soccorso dell´Ospedale di Bolzano di giovani minorenni per abuso di alcol a fronte di ben 93.000 prestazioni complessive erogate dal reparto nel corso dell´anno. In particolare si è trattato di quattro giovani non in coma etilico di età superiore ai 16 anni che non hanno avuto successivamente delle ricadute. Dal 2005 al 2012, ha sottolineato La Guardia, il Pronto soccorso dell´Ospedale di Bolzano al quale fa riferimento praticamente un bacino d´utenza di circa 200 mila persone, ha potuto riscontrare una netta diminuzione dei casi di abuso di alcol da parte di minori, mentre la media annuale dei ricoveri riguardanti giovani nella fascia d´età compresa tra 18 e 25 anni è di circa 30 persone, non in coma etilico. La maggior parte di queste persone vengono trattenute presso il nosocomio per una sola notte e tra questi si sono riscontrati due casi di ricadute. Il consumo di alcol, ha sottolineato il dott. La Guardia, resta comunque un problema serio, sia sotto il profilo sociale che dei costi per la sanità pubblica, ma riguarda soprattutto le fasce d´età più adulte, dai 30 anni in poi, per lo più di genere maschile anche se negli ultimi anni si è registrata un lieve aumento anche tra le donne. Anche le segnalazioni da parte della Procura dei minorenni sono ormai attestate intorno alle 40 unità all´anno, su tutto il livello provinciale e spesso per abusi non particolarmente gravi. Secondo il primario negli ultimi anni si è registrato un netto calo dei ricoveri legati all´abuso di alcol, sia per una maggiore responsabilizzazione diffusasi tra i giovani che per un minore consumo di alcol incontrollato nelle feste campestri. "I giovani sono più responsabili di una volta, bevono con maggiore attenzione alle possibili conseguenze, per loro è ormai normale utilizzare lo shuttle notturno per gli spostamenti verso e dalle discoteche e questo riduce i rischi di guida in stato di ebbrezza" ha aggiunto il primario La Guardia. Il coordinatore del Forum Prevenzione, Peter Koler, è quindi passato ad illustrare l´intensa attività di prevenzione e sensibilizzazione portata avanti dal Forum negli ultimi anni in collaborazione on l´Assessorato provinciale alla sanità, famiglia e politiche sociali, ed ha smentito che vi sia un aumento dell´abuso di alcol tra i giovani ed i minorenni in particolare. Il consumo a livello locale si colloca nella media a livello nazionale ed i dati pubblicati recentemente dall´Istat evidenziano un calo nel consumo di alcolici, sia a livello nazionale che europeo. Dal 2002 al 2012 il numero di consumatori giornalieri di bevande alcoliche decresce del 24,6%, specialmente tra le donne (-32,6%). Tra i ragazzi di 11-15 anni la quota di chi ha almeno un comportamento a rischio a livello nazionale è pari al 10,5% senza differenze di genere evidenti. Sempre a livello nazionale i comportamenti a rischio più frequenti si osservano fra gli ultrasessantacinquenni (il 40,7% degli uomini contro l´10,1% delle donne), i giovani di 18-24 anni (il 21,0% dei maschi e il 9,5% delle femmine) e gli adolescenti di 11-17 anni (il 12,4% dei maschi e l´8,4% delle femmine). Nel suo intervento Koler ha comunque voluto porre l´accento sull´attività complessiva di sensibilizzazione e di prevenzione posta in atto a livello provinciale attraverso campagne mirate contro l´abuso di alcol come "trinken mit Maß - bere responsabile", la distribuzione e l´utilizzo di kit per i Comuni sul tema alcol. Ben 56 Comuni hanno emanato un apposito regolamento in materia di alcol, il logo "Festa responsabile" è stato conferito ad una serie di manifestazioni come Open Air Gaulschlucht, Rock am Ring, Rock in dusty valley (Sarnthein), Altstadtfest di Brunico che si attengono ai dieci punti consigliati dal Forum prevenzione, Progetto Al(l)-cool per il gruppo target dei giovani in 8 centri giovanili Papperlapapp Bolzano, Naturno, Lana, Ora/egna, Bressanone, Vipiteno, Brunico Valle Aurina, Campo Tures. Tra le altr einiziative sono state menzionate l´affissione di cartelloni stradali con lo slogan "Se bevo non guido", la Distribuzione dell´adesivo "Io penso ai giovani" per il commercio al dettaglio in collaborazione con l´Unione commercio turismo servizi, la serie di poster "Mi piace" che prevede la distribuzione di 2.000 poster a scuole superiori e professionali in lingua tedesca, italiana e ladina, Centri giovani, Comuni, Servizi sociali e sanitari, associazioni di categoria, associazioni, il Ciclo di conferenze per genitori sul tema "Giovani ed alcol" in collaborazione con il Kfs. Tutti gli interventi sono accompagnati da inserzioni in quotidiani e giornali di comprensorio nonché in media online e da radiospot. Sulla base di questi dati e dall´intensa attività di prevenzione portata avanti da anni a livello provinciale l´assessore Theiner sottolinea che i giovani hanno un rapporto più responsabile e maturo con l´alcol di quanto venga loro comunemente attribuito ed è quindi necessario uscire da stereotipi che non tengono conto delle reali cifre che caratterizzano il fenomeno nel suo complesso.  
   
   
MINORI IN AFFIDO ESENTI TICKET DAL 1° GIUGNO SI TRATTA DI COLORO CHE SONO STATI AFFIDATI A STRUTTURE SOCIALI, COMUNITÀ E CASE FAMIGLIA ED I MINORI STRANIERI ‘NON ACCOMPAGNATI’  
 
Firenze, 8 maggio 2013 - I minori in affidamento a strutture sociali, comunità e case famiglia ed i minori stranieri ‘non accompagnati’ dal prossimo 1° giugno non pagheranno il ticket sanitario. Lo ha deciso la Giunta regionale toscana che ha esteso l’esenzione dal ticket per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e l’assistenza farmaceutica anche ai minori ‘temporaneamente fuori famiglia’. “Siamo intervenuti – ha detto Rossi – per porre rimedio ad una situazione paradossale. E’ necessario e giusto che i cittadini partecipino, in proporzione alle loro possibilità, al mantenimento di un sistema sanitario pubblico efficiente, ma la Toscana non chiederà il pagamento del ticket a bambini soli o allontanati dalla famiglia ed in affidamento a strutture sociali. Non possiamo fingere di non conoscere la particolare situazione di fragilità in cui questi bambini si trovano e non possiamo fingere di non vedere le difficoltà contro cui lottano loro e chi di loro si occupa. La necessità economica non può farci dimenticare la solidarietà, specialmente quando al centro della questione ci sono dei minori”. L’esenzione dal ticket per i minori in affidamento a strutture sociali e per i minori stranieri non accompagnati è contenuta nella delibera che sancisce anche l’estenzione dell’esenzione per i lavoratori cassaintegrati e in mobilità, oltre che per i lavoratori che hanno perso il posto in conseguenza della crisi economica.