Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Maggio 2013
ENERGIA: CON PATTO SINDACI 600 CANTIERI APERTI PRIMO INCONTRO NAZIONALE PER FORMALIZZARE MODELLO ABRUZZO  
 
Pescara, 8 maggio 2013 - Seicento cantieri aperti in tutto l´Abruzzo in sei mesi, per uno stanziamento di 35 milioni di euro speso a valere sull´Asse 2 Energia dei fondi Por-fers, destinato all´efficientamento energetico e alla riduzione delle emissioni in atmosfera. Le opere hanno riguardato tutte le scuole abruzzesi, l´installazione di pannelli fotovoltaici negli edifici pubblici, l´efficientamento dell´illuminazione pubblica che tanto incide nella spesa dei Comuni. E´il risultato della stretegia organizzativa denominata Patto dei sindaci (Covenant of Mayors), modello di governance orizzontale, che in Abruzzo ha coinvolto, più che in altrove, totalmente i comuni, le province e le agenzie per l´energia, e valso alla regione il titolo di buona pratica a livello europeo. Per questo motivo si svolge a Pescara, nella sede dell´Aurum,il primo incontro nazionale dei coordinatori territoriali del Patto dei sindaci. All´appuntamento non sono mancati i primi cittadini italiani, i rappresentanti dei ministeri e delle Dg Energia e Joint research centre dell´Unione europea. "L´abruzzo - ha spiegato l´assessore all´Energia, Mauro Di Dalmazio, primo relatore al convegno, si è meritato sul campo l´ambito riconoscimento di regione efficiente per aver ideato un modello di governance capace di coinvolgere tutti i comuni su argomenti complessi e dall´alta valenza tecnica. Non è solo un fatto formale o di nomenclature ma di sostanza perchè il coordinamento abruzzese, sotto l´egida della Cabina di regia regionale, ha portato come conseguenza la spesa di tutti i fondi comunitari disponili sull´Asse 2 e l´apertura di 600 cantieri in sei mesi". Un modello di efficienza, quindi, che oggi, nel corso dell´incontro viene sviscerato in tutti i suoi meccanismi nell´obiettivo di una replicabilità a livello nazionale ed anche europeo, ma anche nell´obiettivo di capire in che modo il Patto dei sindaci potrà evolvere, diventando una realta istituzionalizzata dentro gli organismi governativi nazionali ed europei."Il dato politico emerso nel corso dell´incontro - ha aggiunto Di Dalmazio - è che in questa fase di allocazione di nuove risorse nel quadro economico europeo l´Abruzzo non ha nulla da innovare avendo precorso i tempi di implementazione di sistemi efficienti di governance. Pertanto, visti i risultati, continueremo ad investire sul Patto dei sindaci e a finanziare i Piani di azione già ampiamente programmati". "Creare una filiera dei livelli di governace e formalizzarla nelle sedi decisionali, come per esempio, in sede di Conferenza delle Regioni - ha spiegato il direttore regionale al settore nel corso della conferenza stampa di presentazione dei risultati del Patto dei sindaci, Antonio Sorgi - vuole dire dare forza e pregnanza istituzionale ad un modello di gestione che in Abruzzo ha prodotto efficienza, efficacia e concretezza. I 600 cantieri aperti in sei mesi e l´impiego rapido di tutti i 35 milioni di euro lo testimoniano". Per Sorgi la presenza del Coordinamento nazionale in Abruzzo è il "riconoscimento ad una nuova politica del fare che si sta espandendo a livello europeo. Siamo spesso chiamati, anche in consessi internazionali, per parlare della nostra esperienza nel raggiungimento degli obiettivi del 20.20.20". Per il presidente regionale dell´Associazione dei Comuni, Antonio Centi, il Patto dei sindaci denota "l´alta competitività di un modello orizzontale di cui oggi la Regione Abruzzo ribadisce il valore, in quanto modello di coinvolgimento e di efficienza imprenditoriale". Alla conferenza stampa ha partecipato anche la dirigente del Servizio Energia, Iris Flacco, che ha anticipato la elaborazione dei nuovi bandi e la volontà di continuare a sostenere l´attività dei sindaci, attraverso la creazione di un pool di tecnici e competenti nei temi dell´efficientamento energetico e della riduzione delle emissioni".  
   
   
ENERGIA, LEGNO, ACQUA: PIANIFICAZIONE E GESTIONE ENERGETICA SOSTENIBILE DELLE BIOMASSE FORESTALI E DELL’IDROELETTRICO NELL’AMBITO DEL PROGETTO STRATEGICO RENERFOR  
 
Aosta, 8 maggio 2013 - Giovedì 9 maggio 2013, dalle ore 9 alle ore 17, all´Hostellerie du Cheval Blanc in via Clavalité 20 ad Aosta, si terrà la conferenza Energia, Legno, Acqua: Pianificazione e gestione energetica sostenibile delle biomasse forestali e dell´idroelettrico nell´ambito del progetto strategico Renerfor. La giornata – organizzata dall’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali (Struttura forestazione e sentieristica), delle attività produttive (Struttura risparmio energetico e sviluppo fonti rinnovabili) e delle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica (Dipartimento difesa del suolo e risorse idriche) – conclude il progetto strategico Renerfor e ha lo scopo di presentare ai professionisti operanti nel settore e agli amministratori locali i risultati ottenuti dal progetto in Valle d’Aosta. Il progetto strategico Renerfor, cofinanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-francia Alcotra 2007-2013, ha l’obiettivo di promuovere la collaborazione tra le amministrazioni francesi e italiane per migliorare le capacità di intervento per quanto riguarda lo sviluppo e l’utilizzo delle fonti rinnovabili, il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. L’impiego delle energie rinnovabili è un obiettivo strategico comune della politica energetica dell´Unione Europea. Per il territorio alpino franco-italiano, caratterizzato da una prevalenza di bosco e acqua come fonti energetiche rinnovabili endogene, tale impiego rappresenta un fattore imprescindibile per le politiche di riconversione dei sistemi produttivi, la riduzione della dipendenza energetica e il miglioramento della qualità ambientale. Il percorso di cooperazione transfrontaliera ha permesso la condivisione del patrimonio di conoscenze e il coordinamento delle metodologie esistenti sui due versanti al fine di migliorare le politiche e le iniziative per lo sviluppo sostenibile della filiera bosco-legno-energia e della produzione idroelettrica. In Valle d’Aosta, in particolare, il progetto ha perseguito i seguenti obiettivi: 1. Definizione di una metodologia finalizzata all’aggiornamento dei bilanci energetici della Regione con valutazione dei consumi e della diffusione delle fonti rinnovabili e aggiornamento delle emissioni di gas a effetto serra. 2. Analisi della disponibilità delle biomasse forestali con individuazione di soluzioni logistiche per l’approvvigionamento del legname e pianificazione della filiera legno come fonte di energia e rilevazione campionaria mediante indagine presso la popolazione per un’analisi qualitativa e quantitativa dei consumi. 3. Valutazione della disponibilità della risorsa idrica e studio dell’impatto ambientale generato dagli impianti idroelettrici. Definizione di criteri per la realizzazione di nuovi impianti e per la razionalizzazione dello sviluppo del settore. La partecipazione all’evento è aperta a tutti i soggetti interessati previa iscrizione, entro il 6 maggio 2013, all’indirizzo di posta elettronica: segreteria@agoconsulting.Eu  Per ulteriori informazioni è possibile telefonare a tel. 0165-776242 tel. 349-2946185).  
   
   
BOLZANO: MEMC, GOVERNO CHIEDE ALL´AUSTRIA DI ACCELERARE I LAVORI PER INTERCONNESSIONE  
 
Bolzano, 8 maggio 2013 - Trasferta romana per l´assessore al lavoro Roberto Bizzo, che al Ministero per lo sviluppo economico ha partecipato alla riunione del tavolo tecnico sulla crisi della Memc di Sinigo. "Si è trattato di un incontro interlocutorio - sottolinea Bizzo - ma abbiamo avuto conferma che il governo italiano ha chiesto all´Austria di accelerare i lavori per la linea di interconnessione". Uno degli ultimi atti dell´ex Ministro allo sviluppo economico Corrado Passera ha riguardato anche la Memc. "Oggi abbiamo avuto la conferma - spiega l´assessore Bizzo, che in Giunta provinciale ha le competenze in tema di lavoro - che nei giorni scorsi Passera ha scritto una lettera al suo omologo a Vienna, sollecitando la realizzazione delle linee di interconnessione transfrontaliera tra Italia e Austria, in modo da consentire un migliore accesso al mercato energetico europeo alle aziende nazionali. Nella missiva, il Ministro ha posto l´accento in maniera particolare sulla linea "dedicata" alla Memc, e questo rappresenta un passaggio da valutare in maniera positiva". Per il resto, l´incontro di oggi (7 maggio) a Roma, al quale hanno preso parte alti funzionari del Ministero per lo sviluppo economico, il presidente di Memc Italia Mauro Pedrotti, il direttore dello stabilimento di Sinigo Claudio Pasolli, e i vertici di Terna, ha "prodotto" solamente dei passaggi di natura tecnica sui compiti da svolgere nei prossimi mesi per garantire la ripresa dell´attività produttiva. "Quello resta il nostro obiettivo - conclude Bizzo - ma la situazione resta complessa e delicata e quindi è bene restare con i piedi per terra. In ogni caso voglio garantire ai lavoratori e alle loro famiglie che ci stiamo impegnando al massimo per far ripartire lo stabilimento". Durante l´incontro è stato anche fissato il prossimo appuntamento a Roma che avrà al centro la questione legata alla crisi di Memc. Il 21 maggio, infatti, è previsto un importante vertice che vedrà anche la presenza dei rappresentanti di Tiwag, il gestore delle rete elettrica nel Tirolo del Nord.  
   
   
“SFRATTI IN TOSCANA”, UNA QUESTIONE NON PROROGABILE. LA RICERCA IN PDF  
 
Firenze, 8 maggio 2013 – “Sfratti, una questione non prorogabile”, è questo il titolo della ricerca commissionata alla Fondazione Michelucci dall’assessorato al welfare e alle politiche per la casa della Regione e presentata ieeri a Firenze durante il convegno “Abitare difficile in Toscana”. La ricerca restituisce dati allarmanti, a partire dall’analisi del numero degli sfratti eseguiti dalla forza pubblica sul territorio regionale triplicati tra il 1983 (1.171) e il 2011 (ben 2.973). Dietro questi numeri ci sono storie difficili, famiglie in stato di indigenza se non di vera e propria povertà. Ed è proprio la ricostruzione dei percorsi biografici di chi ha subito lo sfratto uno dei dati salienti del lavoro di ricerca. Ci sono le storie di chi perde il lavoro o ne trova solo uno precario; di chi non ha una famiglia alle spalle con le risorse necessarie ad aiutarlo e anche, da non sottovalutare, una valutazione degli alti costi da sostenere per disporre di una casa e infine la questione identitaria, legata ai sentimenti che prova chi perde un tetto sicuro dove abitare. La ricerca sugli sfratti in Toscana rappresenta un tema di approfondimento all’interno del più ampio lavoro di Osservatorio sulla povertà e l’esclusione abitativa condotto dalla Fondazione Michelucci e ha l’obiettivo di affrontare il fenomeno degli sfratti attraverso un approccio che sappia restituirne le molteplici componenti sia sociali che economiche e di trasformazione dei territori. Non manca per questo la descrizione del ruolo istituzionale nella crisi abitativa e l’analisi delle risorse pubbliche locali messe in campo per contrastare il fenomeno sia in termini preventivi che di assistenza alloggiativa, ovvero prima e dopo l’esecuzione dello sfratto. L’indagine si è svolta da marzo a dicembre 2012 e l’approfondimento territoriale ha interessato le città di Firenze, Pisa e Livorno. Le fonti utilizzate per la ricostruzione del quadro quantitativo approfondito e ragionato sul territorio regionale, sono Ministero dell’Interno, Istat, Irpet, Ufficio esecuzioni dei Tribunali, Ufficio casa e servizi sociali dei Comuni, Unione inquilini, Sunia. La ricerca è scaricabile all’indirizzo http://toscana-notizie.It/wp-content/uploads/2013/05/la-toscana-degli-sfratti.pdf    
   
   
“IMPARI OPPORTUNITÀ”, GLI IMMIGRATI E L’EDILIZIA PUBBLICA IN TOSCANA  
 
 Firenze, 8 maggio 2013 – La condizione abitativa degli immigrati in Toscana, con un’analisi del mercato dell’affitto sia privato che pubblico e con un focus sull’acquisto delle case da parte degli stranieri, crollato a partire dal 2008. La crisi, le difficoltà economiche colpiscono infatti anche e forse soprattutto gli immigrati che vivono un disagio estremo, che si concretizza sempre più spesso con l’esclusione abitativa. Sono questi gli aspetti più rilevanti della ricerca “Impari opportunità. Gli immigrati e l’edilizia pubblica in Toscana” presentata ieri a Firenze durante il convegno “Abitare difficile in Toscana” e commissionata dall’assessorato al welfare e alle politiche per la casa della Regione alla Fondazione Michelucci. I problemi abitativi degli immigrati sommano i disagi che in maniera crescente riguardano le fasce sociali più esposte alla crisi, con gli svantaggi che derivano dai notevoli cambiamenti che negli ultimi dieci anni hanno riguardato la loro specifica condizione. In particolare il contesto politico e ideologico ha spinto tanto a livello nazionale – in particolare con la legge “Bossi-fini” – che regionale e locale verso uno squilibrio tra politiche di controllo e politiche di inclusione, squilibrio che costituisce un fattore di svantaggio per l’inserimento abitativo e urbano degli immigrati. Non è raro trovare infatti stranieri che pur avendo disponibilità economiche sufficienti non riescono ad affittare o a trovare un alloggio se non precario o temporaneo. Dalla ricerca emerge anche un dato speculare tra gli italiani possessori di un’abitazione, 80 su 100, e gli immigrati, 20 su 100. La stragrande maggioranza vive quindi in affitto: per il 45% con sistemazione autonoma, e per il 20% in coabitazione o in alloggio fornito dal datore di lavoro. Nonostante il gap sia ancora significativo, si tratta di una condizione in forte evoluzione: nel 2007 solo il 12,3% degli stranieri viveva infatti in una casa di proprietà, mentre il 64% era in affitto. La presenza di immigrati nei bandi per l’assegnazione di alloggi pubblici è andata aumentando nel corso dell’ultimo decennio. A Firenze si è passati ad esempio dal 13,5% del 2000 al 43% del 2010. Al di là della tipologia delle abitazioni (pubblico/private) nella ricerca si dà conto dei residenti nelle tre città toscane con maggiore presenza di stranieri, dati 2010. A Firenze sono 50.033, A Pisa 10.667, a Livorno 9.869. Alle tre città è dedicato un approfondimento della ricerca scaricabile integralmente all’indirizzo http://toscana-notizie.It/wp-content/uploads/2013/05/immigrati_erp.pdf  
   
   
“ABITARE DIFFICILE”, AUMENTANO GLI SFRATTI PER MOROSITÀ: RADDOPPIATI IN 6 ANNI  
 
Firenze, 8 maggio 2013 – In Italia il numero totale dei provvedimenti di sfratto ha subito una progressiva diminuzione dalla fine degli anni ’80 (con qualche occasionale ripresa) fino al manifestarsi della crisi immobiliare ed economica della metà degli anni 2000: dai quasi 140 mila provvedimenti emessi nel 1983 si passa ai 45 mila del 2005. Poi la lenta risalita (in maniera più sensibile dal 2008) fino ai quasi 64 mila del 2011. Sempre a livello nazionale, dal 1995 al 2006 la contrazione della quota di alloggi in affitto e la liberalizzazione del mercato con il superamento dell’equo canone accentuano progressivamente la sofferenza delle fasce che vivono in affitto: i provvedimenti per finita locazione passano da 33.901 a 9.838, quelli per morosità da 23.978 a 32.901. Ma è dal 2007, anno in cui si manifesta apertamente prima la bolla immobiliare poi la crisi economica, che i provvedimenti per morosità registrano una vera impennata: in soli 4 anni, dal 2007 al 2011, passano da 33.959 a 55.543, mentre quelli per finita locazione diminuiscono ancora fino a 7.471. Anche in Toscana la diminuzione nel tempo dei provvedimenti per finita locazione si accompagna a una crescita di quelli per morosità, che registrano un incremento sensibile prima nel 1999, a seguito della liberalizzazione del mercato degli affitti, e poi in maniera secca dal 2006, con le prime avvisaglie della crisi, passando infatti dai 2.895 del 2005 ai 4.879 del 2011. Se passiamo alla situazione delle varie città toscane, Livorno nel 2011 ha registrato la proporzione più alta (un provvedimento di sfratto ogni 170 famiglie), mentre le richieste sono state 1 su 202 famiglie e gli sfratti eseguiti 1 su 420 famiglie. Situazione ben più drammatica in altre realtà per le richieste di esecuzione: Prato (1 su 46 famiglie), Pisa (1 su 83), Firenze (1 su 101) e Pistoia (1 su 111). Per gli sfratti effettivamente eseguiti al primo posto c’è sempre Prato con 1 esecuzione su 232 famiglie, seguita da Pistoia (1 su 371), da Livorno (1 su 420), Lucca (1 su 468) e Firenze (1 su 622). Stranieri, disagio abitativo e accesso all’Erp. In Toscana il 15% degli immigrati ha una casa di proprietà, nel caso di coloro che sono sul territorio da almeno 10 anni si passa al 22%. Tra gli stranieri proprietari di casa, quasi 6 su 10 hanno un reddito mensile tra i 1.000 e i 2.000 euro. Riguardo invece agli immigrati che vivono in affitto, il 46% è in affitto indipendente (si sale al 54% per quelli che vivono in Toscana da almeno 10 anni). Gli immigrati arrivati più di recente vivono per quasi la metà (48%) in affitto condiviso e per il 12% in alloggi temporanei o precari (solo il 2% per chi è arrivato da almeno 10 anni). Le famiglie con figli che vivono in affitto, nel 58% dei casi lo fanno in modo indipendente. Chi vive in affitto indipendente ha, nel 37% dei casi, un reddito tra 1.000 e 2.000 euro e nel 35% dei casi tra 800 e 1.000 euro. La percentuale di immigrati che vive in forte disagio abitativo è del 6%. Ma se comprendiamo anche almeno una parte di situazioni (affitto con altri immigrati, ospitalità offerta da parenti e amici o sistemazione nel luogo di lavoro) che possono comportare un grado anche notevole di precarietà, in quanto a qualità e sicurezza abitativa, l’area ‘critica’ può arrivare a toccare anche il 20%. Secondo l’Osservatorio sull’esclusione abitativa della Regione Toscana, curato e aggiornato dalla Fondazione Michelucci, i migranti (comprendendo rom e sinti che vivono in insediamenti riconosciuti) che vivono in situazione di disagio grave e di esclusione abitativa sono oltre il 90% delle quasi 4.000 persone che vivono in insediamenti irregolari (baraccopoli, occupazioni di edifici o aree dismesse, ripari di fortuna). Secondo tali stime prevalgono i cittadini romeni (44%), seguiti dagli immigrati marocchini (20%) e dai somali (17%, in gran parte richiedenti asilo o comunque con lo status di soggiornanti per “ragioni umanitarie”). Uno sguardo alla presenza nell’Edilizia residenziale pubblica: 6 famiglie su 10 sono autoctone e 3 su 10 sono famiglie arrivate in Toscana con le migrazioni nazionali degli anni ’60 e ’70; soltanto il 7,6% è costituito da nuclei con capofamiglia nato all’estero. Per quanto invece concerne l’accesso agli alloggi Erp, la ricerca della Fondazione Michelucci ha approfondito tre realtà: Firenze, Pisa e Livorno. Sono stati presi in considerazione almeno due bandi per ogni città, quindi un periodo di almeno 8 anni. Il primo dato che emerge è quello relativo alle presenze in graduatoria: la quota di stranieri è molto elevata in rapporto alla loro incidenza sulla popolazione, con Firenze e Pisa che hanno una percentuale vicina al 50% delle richieste (a Livorno è molto più bassa anche perchè la popolazione straniera incide per la metà, rispetto alle altre due città). Se invece consideriamo le effettive assegnazioni di alloggi, l’incidenza degli stranieri cala vistosamente. A Firenze, dal 2006 al 2009, su 640 assegnazioni l’80% sono andate a italiani. A Livorno, dal 2006 al 2011, la percentuale di assegnazioni ad italiani, su 505, sale al 91,3%, a Pisa invece, nel periodo 2006 al 2012, su 435 assegnazioni il dato scende al 68,5%. Questi dati smentiscono perciò la presunta maggior facilità di accesso agli alloggi popolari da parte degli stranieri, oppure che godano di percorsi ‘privilegiati’ come assegnazioni sociali o di emergenza abitativa, senza passare dai bandi. E questo trova conferma nel fatto che nelle assegnazioni fatte fino al 2009-10, quelle a stranieri per emergenza abitativa o per graduatoria sociale a Firenze sono state 77 su 185 (42,1%), a Livorno 22 su 135 (16,2%), a Pisa 22 su 77 (28,5%).  
   
   
CASA: IN TOSCANA 423MILA ALLOGGI SFITTI, SERVONO POLITICHE INNOVATIVE  
 
 Firenze 8 maggio 2013 – Aumento vertiginoso dei provvedimenti di sfratto per morosità degli inquilini, un fenomeno con molti punti in comune, in quanto a tendenza, sia a livello nazionale che regionale. E rispetto all’accesso agli alloggi di edilizia popolare, sfatata la ‘leggenda’ secondo cui i cittadini stranieri godrebbero di corsie preferenziali. Sono questi i dati principali emersi da due ricerche curate dalla Fondazione Giovanni Michelucci per conto della Regione, presentate stamattina in Sala Pegaso a Palazzo Strozzi Sacrati nel corso del convegno intitolato ‘Abitare difficile in Toscana’. Il dato relativo agli sfratti per morosità in Toscana evidenzia, a partire dal 1999, una tendenza all’incremento abbastanza preoccupante: da 1940 provvedimenti si è passati, nel 2011, a 4.879 (con un picco di oltre 6400 nel 2009). A livello territoriale la ricerca ha messo in rapporto il numero di provvedimenti con il numero di famiglie: ne viene fuori che la provincia con la situazione peggiore sarebbe Livorno, che nel 2011 registra 1 provvedimento ogni 170 famiglie. Tuttavia, leggendo con più attenzione, le richieste scendono a 1 su 202 e gli sfratti eseguiti a 1 su 420. Situazioni più critiche sotto questo punto di vista invece a Prato, con 1 richiesta di esecuzione su 46 famiglie, Pisa (1 su 83), Firenze (1 su 101) e Pistoia (1 su 111). Per gli sfratti effettivamente eseguiti al primo posto c’è sempre Prato con 1 esecuzione su 232 famiglie, seguita da Pistoia (1 su 371). “A livello nazionale – ha detto l’assessore Allocca tirando le conclusioni alla sessione mattutina del convegno – l’emergenza abitativa non sembra arrestarsi, confermando il fallimento totale dell’idea di incentivare l’acquisto della casa di proprietà. Un modello che ha finito per far arricchire un ristretta cerchia di persone e di far crollare la cosiddetta economia reale. In questo momento il vero spread che preoccupa è quello sociale, tra i costi dell’abitare e i livelli di salari e pensioni. Un fenomeno che sta mettendo in grave difficoltà tantissime famiglie, sia quelle alle prese con il libero mercato degli affitti ma anche chi è gravato da un mutuo”. Una situazione che richiede un intervento immediato, sia da parte degli enti territoriali ma, soprattutto, da parte della politica nazionale. “Da venti anni – ha aggiunto Allocca – non viene fatto praticamente niente di nuovo per contrastare l’emergenza abitativa da parte dei vari governi che si sono succeduti, fatto salvo un piccolo tentativo nel 2008, con Prodi. Si parla della carenza di risorse ma non è vero. Se pensiamo che in Toscana esistono qualcosa come 423 mila alloggi sfitti – ha spiegato ancora l’assessore rilanciando una proposta fatta alla fine del 2011 – basterebbe introdurre una tassa mensile di 10 euro per avere a disposizione le risorse, più di 40 milioni di euro al mese, che potrebbero garantire un tetto per tutti e risolvere l’emergenza”. La Toscana ha cercato di tappare le falle attivando alcuni strumenti. “Riguardo al problema degli sfratti per morosità incolpevole – ha concluso Allocca – abbiamo messo a disposizione altri 4 milioni di euro che però non sono sufficienti. Stiamo lavorando ad un intervento più strutturato, come quello delle Agenzie per la casa. Già esistono in alcune realtà, anche in Toscana, ma vanno adeguatamente regolate perchè possano creare un sistema accreditato e omogeneo che sia in grado di dare risposte efficaci e immediate e soprattutto produrre un effetto calmierante sul mercato libero degli affitti”.  
   
   
VALLE D’AOSTA: APPROVATO OGGI IL PIANO REGIONALE OPERATIVO DEI LAVORI PUBBLICI PER IL 2013  
 
 Aosta, 8 maggio 2013 - Nella seduta di venerdì 3 maggio, la Giunta regionale ha adottato la delibera con la quale approva, ai sensi dell’art. 8, comma 3, della l.R. 12/1996 e s.M., il Piano regionale operativo dei lavori pubblici per l’anno 2013. Il Piano operativo è lo strumento che individua, tra gli interventi compresi nel Programma di Previsione triennale, quelli per i quali si intendono intraprendere le procedure di aggiudicazione dei lavori nel corso dell’anno, rendendo così esecutiva l’attività di realizzazione delle opere pubbliche comprese nelle programmazioni di settore dei seguenti Assessorati: Opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica; Agricoltura e risorse naturali; Istruzione e cultura; Turismo, sport, commercio e trasporti e Territorio e ambiente. Quest’anno, in particolare, dato il permanere del periodo di crisi economica ed i consistenti tagli alla finanza pubblica da parte dello Stato, si è cercato comunque di mantenere un quadro complessivo delle risorse finanziarie assegnate che, seppure decisamente ridotto rispetto al passato, consente da un lato di sviluppare alcune opere ritenute prioritarie per la loro rilevanza regionale e dall’altro di garantire la realizzazione di una serie di lavori di minore entità e di importo più contenuto al fine di promuovere comunque un certo impulso all’economia locale e alle imprese del settore. La tabella che segue raffronta i dati degli anni 2011, 2012 e 2013.
Operativo 2011 Operativo 2012 Operativo 2013
N. Int. Importo complessivo Impegno complessivo N. Int. Importo complessivo Impegno complessivo N. Int. Importo complessivo Impegno complessivo
133 77.317.483,84 40.869.630,67 104 27.275.575,27 8.148.467,10 50 14.919.547,09 4.220.262,57
Complessivamente, i 50 interventi compresi nel Piano operativo 2013 rappresentano una riduzione percentuale rispetto al 2011 e al 2012 rispettivamente pari al 62% e al 51%, mentre l’ammontare complessivo di investimenti attivati di 14milioni919mila547,09 euro evidenzia una riduzione percentuale sempre rispetto agli stessi anni rispettivamente dell’82% e del 47%. La differenza (4milioni220mila262,57 euro) tra quest’ultimo importo e la copertura finanziaria a valere sul bilancio regionale, pari a 10milioni699mila284,52 euro, risulta essere già finanziata con precedenti atti amministrativi, a garanzia della totale copertura finanziaria dei lavori. In particolare, sono stati anticipati alcuni impegni di spesa per dar corso con tempestività all’avvio dei cantieri edili che impiegano operai in passato già assunti direttamente dall’Assessorato. A lato degli interventi inseriti nel programma operativo dei lavori pubblici, che sconta la riduzione delle disponibilità per l´esecuzione di opere pubbliche, si è anche operato per poter recuperare risorse finanziarie oggi classificate come residui, individuando alcune priorità sulle quali intervenire utilizzando tutte le risorse disponibili e in particolare: le risorse del Piano pluriennale di interventi per la realizzazione di opere di protezione da colate di detrito, frane e inondazioni ai sensi dell´art. 19 della l.R. 40/2010, che sono state ulteriormente implementate anche per gli anni 2014 e 2015, oltre il triennio inizialmente previsto 2011-2013; il piano è stato aggiornato, integrato e rimodulato e inviato al Cpel per il parere di competenza; i residui passivi del Programma straordinario dell´evento alluvionale di ottobre 2000 che verrà completato con gli interventi relativi alle frane e alle colate di detrito indicate come più urgenti dai tecnici. In questo modo, vengono finanziati 7 interventi per complessivi 3,6 milioni di euro a valere sul programma Piano pluriennale di interventi per la realizzazione di opere di protezione da colate di detrito, frane e inondazioni, ai sensi dell´art. 19 della l.R. 40, e 9 interventi per 5,5 milioni di euro a valere sui residui a completamento “alluvione 2000”. Questi ulteriori interventi sono a vari livelli di sviluppo progettuale, ma l´avvio della loro realizzazione avverrà tra quest´anno e il primo semestre del prossimo anno. Attraverso una verifica puntuale delle esigenze di intervento, è stato così possibile recuperare risorse, altrimenti immobilizzate per l’esecuzione di interventi non più prioritari, da introdurre nel circuito delle opere pubbliche in un momento di grave carenza di finanziamenti, consentendo di rispondere a richieste maggiormente urgenti provenienti dal territorio. Questo ha permesso per il 2013 di mettere in campo ulteriori risorse. Oltre ai 15 milioni previsti nel piano operativo sono a disposizione, per gli interventi del piano pluriennale di interventi di protezione da colate, 3,6 milioni di euro e, per gli interventi a completamento del piano “alluvione 2000”, 5,5 milioni di euro per un totale di 24,1 milioni.
 
   
   
LOMBARDIA.ALER,PRESIDENTE:CON RIFORMA RISPARMI PER 3,5 MLN VIA LIBERA DALLA GIUNTA: UNICA SOCIETÀ AL POSTO DEI 13 CDA  
 
Milano, 8 maggio 2013 - Il sistema delle Aler lombarde verrà riformato. Venerdì la Giunta accenderà il semaforo verde alla delibera, che prevede l´istituzione di un´unica agenzia centrale con sedi territoriali al posto delle 13 attualmente esistenti. Ne ha dato notizia il presidente della Regione Lombardia, parlando con i cronisti a margine della riunione di oggi del Consiglio regionale, che ha approvato una mozione bipartisan sulla riorganizzazione degli Enti che gestiscono le case popolari. Un Unico Consiglio Di Amministrazione - Il cospicuo taglio delle poltrone dei Cda, da solo, ´porterà a un risparmio di circa 3,5 milioni di euro all´anno´, ha fatto notare il governatore. Una razionalizzazione che però non penalizzerà il territorio. ´L´agenzia unica - ha sottolineato il numero uno di Palazzo Lombardia - avrà comunque delle sedi distaccate, perché bisogna tener conto delle esigenze territoriali, ma con un governo regionale che abbia la visione di ciò che avviene in Regione´. Obiettivo Della Riforma: Migliorare Il Sistema - Oltre all´importante risultato di risparmiare sul costo dei 13 Cda, la riforma studiata dalla Giunta punta a un miglioramento complessivo del sistema di gestione degli oltre 150.000 immobili Aler al fine di liberare risorse da investire in housing sociale.  
   
   
LOMBARDIA. ALER, ASSESSORE: SERVE NUOVO MODELLO GOVERNANCE FINO AD APPROVAZIONE RIFORMA, AZIENDE GESTITE DA COMMISSARI  
 
Milano, 8 maggio 3013 - Soddisfazione per l´approvazione da parte del Consiglio regionale della mozione unitaria sull´Aler è stata espressa anche dall´assessore alla casa, Housing sociale e pari Opportunità che, durante il suo intervento, ha ricordato alcuni dati che caratterizzano le aziende. E che spiegano quanto sia necessario definire un nuovo modello di governance delle Aler attraverso una riforma organica, che possa portare le stesse non solo a un riequilibrio economico, ma a operare in assenza di contributi da parte del sistema pubblico, in un autonomo equilibrio economico. Serve L´intervento Di Tutti - ´La situazione delle Aler lombarde - ha spiegato - indica chiaramente la necessità di una riforma del sistema, che lo renda sostenibile da un punto di vista economico e finanziario e ne aumenti l´efficienza. Solo così sarà evitata una pesante ripercussione sulle casse regionali in caso di un loro sbilanciamento economico finanziario e mantenuta la loro funzione sociale´. L´assessore ha poi ricordato che l´Azienda ha un ruolo di perequazione sociale, dal momento che interviene nel settore che forse più di tutti rappresenta la prima sicurezza dell´individuo: la casa. ´Un punto di partenza imprescindibile - ha detto - che le istituzioni devono tutelare e favorire in ogni modo, con sensibilità e buon senso´. I Numeri - Pochi, semplici numeri dicono di un sistema che ha più di qualche difficoltà. Le differenze, ad esempio, tra le entrate da canoni e i costi gestionali registrati nel 2011 dal sistema aggregato delle Aler sono pari a circa il 23 per cento del fatturato; 6 aziende presentano un forte deficit; 3 sono sostanzialmente in pareggio mentre solo 4 conseguono un risultato operativo positivo. Nel 2012 l´introduzione dell´Imu, quantificabile in un aumento del 20 per cento delle spese di gestione, ha sull´intero sistema un impatto devastante, portando tutte le aziende in disavanzo; disavanzo destinato ad aggravarsi con un eventuale incremento della tassa nel 2013. Le Dimensioni Delle Aziende - Le Aler gestiscono un patrimonio di circa 150.000 alloggi, in maniera differente da provincia a provincia (Aler Milano, da sola, ne gestisce 89.000, mentre nessuna delle altre 12 arriva a gestirne 10.000). ´Una razionalizzazione del numero delle aziende - ha spiegato l´assessore - favorirebbe economie di scala, che permetterebbero di migliorare i risultati economici e gestionali. La Morosità - E´ questo un altro tema su cui la Giunta si è impegnata a lavorare. Nel 2009, ad esempio, la morosità media in Lombardia era pari al 10,9 per cento. Oggi la situazione è ulteriormente peggiorata, con punte del 20 per cento. ´E´ necessario quindi indagarne le cause - ha detto l´assessore - per verificare quante di esse siano legate a vere situazioni di indigenza e quante invece ad altri fattori´. I Commissari - La gestione e la valorizzazione del patrimonio abitativo pubblico richiede dunque una visione integrata sotto il profilo immobiliare e sotto il profilo sociale, in funzione delle caratteristiche delle famiglie cui si è al servizio. ´In quest´ottica - ha concluso l´assessore - appare necessario non prorogare l´attuale regime di governo delle aziende e affidare così la conduzione delle stesse, per la durata dei lavori di riforma, a commissari straordinari appositamente istituiti´.  
   
   
QUINTO WORKSHOP INTERNAZIONALE SUI BREVETTI E LA LORO RELAZIONE CON R&S E INNOVAZIONE  
 
Siviglia, 8 maggio 2013 - Il 19 e il 20 settembre 2013 a Siviglia, in Spagna, si terrà il Quinto workshop internazionale sui brevetti e la loro relazione con R&s e innovazione. I brevetti, che danno al titolare il diritto di evitare che altri costruiscano, usino o vendano l´invenzione senza il suo permesso, sono uno strumento chiave per incoraggiare le aziende a investire nell´innovazione, nella ricerca e nello sviluppo. In Europa, questi brevetti possono essere nazionali, se concessi dalle autorità competenti nazionali, o europei, se concessi dall´Ufficio europeo dei brevetti. Il nuovo "pacchetto brevetto" dell´Ue, che sta preparando il terreno per la creazione di un brevetto unitario in Europa, è un grande passo avanti a questo riguardo. Tenuto dall´Istituto per gli studi prospettivi tecnologici (Jrc-ipts, Commissione europea) il workshop coprirà le relazioni tra brevetti, altri diritti di proprietà intellettuale, attività di Ricerca e sviluppo e innovazione (Rsi) e i fattori che influenzano tali relazioni. Il programma si concentrerà sugli aspetti istituzionali dei sistemi dei brevetti, gli aspetti metodologici della raccolta e l´analisi dei dati e i risultati dell´analisi dei brevetti. Per maggiori informazioni, visitare: http://ipts.Jrc.ec.europa.eu/newsandevents/new.cfm?new=540    
   
   
SOCIAL INNOVATION CANDIDATI PREMIO: CREAZIONE DI NUOVE IMPRESE  
 
Bruxelles, 8 maggio 2013 - L´attuale crisi economica ha messo in luce la necessità di un cambiamento radicale nel modo in cui affrontiamo le nostre sfide sociali ed economiche. In tutta Europa, milioni di persone sono disoccupate, sentono che sono bloccati in posti di lavoro a basso salario o che hanno poche opportunità nel lavoro mercato. L’ innovazione Sociale può stimolare una più dinamica, inclusiva e sostenibile economia sociale di mercato la creazione di nuovi prodotti, servizi e aziende. Per promuovere l´innovazione sociale, la Commissione europea ha lanciato il Concorso Novità sociale in memoria di Diogo Vasconcelos 1 al 1 Ottobre 2012 . Gli europei sono stati invitati a sviluppare soluzioni per la creazione di nuove opportunità di lavoro, e per un migliore lavoro. Di conseguenza sono state ricevute oltre 600 proposte, di cui sono stati selezionati dieci finalisti. Tre di loro ogni essere premiati con un premio di 20.000 € al Social Innovation Awards Ceremony europeo a Bruxelles il 29 maggio 2013. Una breve ov erview di ciascuno dei dieci finalisti: Ciascuna delle proposte dei finalisti chiaramente illustrate innovazione, potenziale di cambiamento sistemico, scala (capacità di b e replicato o trasferito in un altro Stato membro dell´Unione europea o di più) e il potenziale per la sostenibilità: ´Digital Via di carta´ (Regno Unito) : La presente proposta mira a sviluppare una . Versione digitale di giornali di strada venduti su carte che trasportano un codice a barre univoco, che può essere sottoposto a scansione su dispositivi compatibili come tablet o smartphone giornali di strada sono giornali indipendenti e riviste che operano su una impresa sociale e il modello di auto-aiuto per fornire una soluzione innovativa al problema dei senzatetto urbano e la disoccupazione. Tuttavia, la sostenibilità del modello di giornale di strada nella sua forma attuale è in pericolo a causa del passaggio al digitale e la diffusa impatto della crisi economica globale. Se i singoli giornali di strada per sopravvivere e continuare a sostenere i venditori senza casa, la maggior parte sarà necessità di adattare il loro modello di business nei prossimi 1-5 anni. La proposta è quella di sviluppare il modello vecchio di 20 anni e portarlo nell´era digitale attraverso lo sviluppo di una App Paper Street. ´App Economy´ (Germania): Le persone che sono economicamente svantaggiate dovrebbe essere dato un facile accesso a rendere le loro competenze ampiamente visibile nel mercato del lavoro. L´app Economy raccoglie informazioni da parte degli utenti su ciò che potrebbero offrire in una economia locale. Questo può essere qualsiasi cosa, dal formaggio fatto in casa di carpooling per il supporto del computer o di qualsiasi altro prodotto o servizio che può essere ragionevolmente previsto in una casa o l´impostazione delle piccole imprese. L´applicazione cerca anche informazioni da parte degli utenti su ciò che i loro bisogni economici sono, questo è fatto dagli utenti registrano il loro interesse per le offerte che gli altri sono entrati. Il software tiene traccia del valore dei prodotti e servizi forniti e accettati per ogni persona in questa rete economica e quindi senza soldi mai bisogno di passare di mano. Questa economia è libero da limitazioni di liquidità e di credito personale, e quindi anche in grado di lavorare per la finanziariamente poveri. Questa applicazione potrebbe dare lavoro compensati per tutte le persone coinvolte e dovrebbe generare reddito sufficiente a consentire migliori condizioni di vita. Più grande è la rete di persone che utilizzano l´applicazione, la più utile diventerà. ´Hotel Vision´ (Austria): . Hotel Vision propone un business hotel sociale principalmente gestito da rifugiati Simile a molti altri paesi europei, i richiedenti asilo sono esclusi dal mercato del lavoro austriaco. Il procedimento d´asilo spesso prendono diversi anni fino al raggiungimento di una decisione definitiva delle autorità. Durante questo tempo, i richiedenti asilo possono soffrire di trauma, l´isolamento sociale, la mancanza di fiducia in se stessi, le barriere linguistiche e quindi spesso finiscono in disoccupazione. Hotel Vision offre una nuova prospettiva per queste persone - la possibilità di mostrare le loro capacità e ambizioni e di partecipare alla società. L´hotel rappresenta un´ottima opportunità di impiegare e di integrare le persone da tutto il mondo e di imparare da altre culture. L´hotel sarà caratterizzato da una varietà di servizi e di offrire diversi posti di formazione per i rifugiati per evitare l´esclusione dal mercato del lavoro, perdita di fiducia e di povertà. ´Mama Cowork´ (Polonia): Mama Cowork propone un ufficio di co-working per le madri che permette loro di rientrare nel posto di lavoro e fornisce assistenza all´infanzia, nonché le attività e gli impegni per i bambini. Mama Cowork offre anche laboratori di sviluppo e consulenza di carriera per le madri, alcuni dei quali potrebbe essere stato senza lavoro per un lungo periodo. L´idea è di creare e sviluppare un luogo chiamato "Mama Cowork" che supporta l´equilibrio vita-lavoro. ´Mitwin.net´ (Spagna) : Mitwin.net è un network professionale intergenerazionale concepito per rendere possibile il contatto tra le persone al fine di condividere un posto di lavoro e di conoscenza, con l´obiettivo principale di ridurre l´alto tasso di disoccupazione giovanile. Mitwin.net propone che i lavoratori più anziani condividono un lavoro con i giovani, permettendo chi si avvicina il pensionamento di condividere le loro conoscenze con quelle di essere inseriti nel mercato del lavoro. ´Restart-up!´ (Italia): Riavviare Up! propone una piattaforma online per permettere ai giovani disoccupati a trovare un lavoro in base alle loro competenze. Attraverso una piattaforma web, disoccupati 16-24 anni sarebbe in grado di trovare un lavoro in base alle loro competenze. Tuttavia, a differenza di piattaforme online che semplicemente raccogliere Cv, Riavvia Up! aiuterebbe il pubblico di destinazione con le opportunità educative, in via di sviluppo il loro piano educativo, concentrando i loro obiettivi e sostenerli nel raggiungimento dei loro obiettivi. L´aspetto innovativo di Restart Up! è che si propone di capitalizzare le opportunità che vengono dal mondo delle ´ competenze ´in via di estinzione . Europa, con le sue peculiarità geografiche, è un tesoro di conoscenze tradizionali e geografiche. Settori come l´industria del vetro di Murano a Venezia sono a rischio a causa della mancanza di ricambio generazionale. Riavviare Up! mira a collegare i giovani disoccupati con tali industrie. "Romano Cher Cooperative Sociali" (Romania) : Romano Cher Cooperative Sociali si propone di sostenere gli artigiani tradizionali Rom, che spesso possono essere escluse dal mercato del lavoro attuale. Romano Cher Cooperative Sociali si propone di fornire soluzioni durature, sostenibili sia per gli individui e le comunità Rom , consentendo loro di interconnettere e abbracciare il loro patrimonio, le capacità e le comunità. La proposta è di stabilire le imprese sociali (cooperative) e di investire in cooperative di attrezzature che porteranno alla moltiplicazione degli effetti benefici di questi tipi di comunità imprenditoriali. Il modello stimola iniziative e risorse locali per creare posti di lavoro per essere gestita dalle comunità rom stessi. Comunità Rom possono diventare imprenditori sociali, fondatori, proprietari delle loro imprese e un esempio positivo nella loro società quasi-cerchio. ´Studentfunder.com´ (Regno Unito): Studentfunder.com propone crowdfunding per aiutare le persone a raccogliere fondi e costruire reti di entrare in istruzione, occupazione e impresa. Studentfunder.com propone un sito in cui studenti di raccogliere fondi per i loro corsi e di offrire qualcosa in cambio. I finanziatori in grado di fornire le donazioni in cambio di rimborsi in natura (ad esempio, un progetto di ricerca per £ 1000) o rimborsi in valuta (solo del capitale, fino al 5% annuo e una quota di utile per un periodo di tempo). Attraverso Studentfunder.com, gli studenti a costruire le loro reti, relazioni di mentorship possono emergere e gli studenti possono acquisire le mani su esperienza di business. Per il personale, al tempo stesso, può plasmare il pool di talenti per soddisfare le loro esigenze. Studentfunder.com cerca di elevare aspirazioni per il giovane, ridurre l´onere finanziario di istruzione sul meno privilegiati, e rendere l´istruzione più business rilevanti: la mobilità sociale attraverso la riqualificazione e la condivisione. ´Il successo genera successo da catalizzatori comunitario´ (Regno Unito): Catalizzatori comunitari proporre talento collega in affari con il talento nelle comunità per creare impresa e posti di lavoro di utilità sociale per aiutare le persone ad utilizzare il loro talento e la fantasia di istituire sostenibile, sociale su piccola scala servizi di assistenza e di salute (microimprese) che le persone possono acquistare. Questi micro-imprese potrebbero essere offerti da una vasta gamma di persone, anche disabili e anziani e gli assistenti familiari. Catalizzatori comunitari vogliono estendere la loro portata e l´impatto di corrente attraverso una rete gestita di attività di volontariato e mentori professionali supportando gli imprenditori della comunità in tutto il Regno Unito attraverso l´istituzione di un apposito piattaforma on-line per coordinare e gestire la rete e attivare ´il supporto virtuale ´. Catalizzatori comunitari propongono anche lo sviluppo di un credito di tempo per garantire che una consulenza gratuita è apprezzato e usato bene, sbloccando ulteriormente la capacità del volontariato. ´ Tam-tam Lavoro ´(Italia) : Tam-tam lavoro cerca di sfruttare qualsiasi imballaggio ampiamente utilizzato (come sacchetti del pane, alimenti e imballaggi / borse, impacchi regalo, ecc alimentari) per diffondere le informazioni pertinenti in materia di istruzione, occupazione, opportunità di formazione o di nuovi posti di lavoro. Così Tam-tam lavoro proposta innovazione sociale s ´intende creare conoscenze, connessioni e nuove opportunità di lavoro con un approccio bottom-up . Tam-tam lavoro mira a generare un impatto sul mercato del lavoro da parte permeando con informazioni pertinenti. L´obiettivo è quello di p ackaging a diventare una sorta di social network e aggregatore di interessi locali incentrati su nuovi posti di lavoro, informazioni di lavoro, dati di lavoro e profili, ulteriori informazioni è prevista anche on-line. La proposta suggerisce anche mettendo i tag interattive sul packaging che collega a una vetrina di lavoro Tam-tam digitale dedicato : un database di informazioni e contenuti generati dagli utenti. Innovazione sociale europeo Cerimonia di Premiazione L a lui 10 finalisti parteciperanno alla Social Innovation Award Ceremony europea il 29 ° maggio 2013, a Bruxelles, dove saranno annunciati i tre vincitori. La cerimonia di premiazione comprenderà anche interessanti discussioni da parte di esperti in materia di innovazione sociale. Si riunirà circa 200 partecipanti provenienti da aziende, fondazioni, imprese sociali e start-up. I premi saranno presentati da Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea, responsabile per le Imprese e Direzione Industria, che organizza la competizione. Antonio Tajani ha commentato che l´innovazione sociale ha un potenziale per affrontare la grande sfida - anche per le persone che sono alla ricerca di nuovi posti di lavoro, ma anche per la società nel suo insieme. Egli ha detto: " L´innovation Competition sociale europeo riconosce che l´Europa possa uscire rafforzata da questi tempi difficili, è importante stimolare un nuovo modello di crescita, sostenuta da conoscenza e l´innovazione come i suoi fattori chiave. Nuove idee su come sbloccare nuovi talenti, competenze, esperienze e intuizioni di persone che hanno molto da offrire al occorrono nostra economia e la società. L´innovazione sociale è circa le nuove idee che lavorano per rispondere premendo bisogni insoddisfatti. Il Concorso si propone di promuovere l´ambiente giusto per consentire le attività di innovazione sociale a crescere da idee in nuovi beni e servizi, e in imprese e mercati sostenibili. Esso offre anche la possibilità per gli europei a conoscere le soluzioni alle nuove realtà sociali che vengono generati . Registrazione per la cerimonia di premiazione è ora aperto a http://ec.Europa.eu/enterprise/newsroom/cf/itemdetail.cfm?item_id=6584  Si può arrivare a conoscere i finalisti e sostenere le loro idee sulla pagine della Dg Concorrenza http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/innovation/policy/social-innovation/profiles/index_en.htm    
   
   
LUCCHINI, AL MISE ISTITUZIONI E SINDACATI INCONTRANO IL MINISTRO ZANONATO ENTRO 2 SETTIMANE IL TAVOLO SIDERURGIA, POI QUELLO PER IL PIANO INDUSTRIALE  
 
Roma, 8 maggio 2013 - Massimo impegno personale, e del Dicastero che guida, su un fronte così esposto ai venti forti della crisi come quello della siderurgia. Lo ha assicurato il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato alla delegazione mista istituzioni-sindacati che, ricevuta ieri a via Veneto, ha riproposto con forza la gravità della vertenza Lucchini e l’urgenza di trovare una soluzione all’altezza delle sfide del mercato. Il titolare del Mise, che ha confermato l’incontro di venerdì prossimo con la Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani per affrontare anche il tema del sito Lucchini della Ferriera di Servola (Trieste), si è detto assolutamente favorevole alla convocazione da parte dello Sviluppo Economico di un Tavolo per la siderurgia, con la presenza degli imprenditori del settore, prima che si tenga quello comunitario. L’appuntamento potrebbe essere messo in agenda entro due settimane. La riunione- che è stata presieduta dal Sottosegretario Claudio De Vincenti- ha visto la partecipazione dei sindacati nazionali, dei segretari nazionali di categoria Maurizio Landini (Fiom), Guglielmo Gambardella (Uilm) e Marco Bentivogli (Fim Cisl), delle rappresentanze aziendali, del sindaco di Piombino Gianni Anselmi, dell’assessore alle attività produttive della Regione Toscana Gianfranco Simoncini e di altri esponenti delle istituzioni locali interessate dalla vertenza. L’incontro è servito inoltre ad affrontare il nodo del piano industriale che il commissario straordinario della Lucchini Piero Nardi sta mettendo a punto e che sarà presentato a fine giugno. Il Mise ha assicurato che tale piano sarà sottoposto al confronto con le organizzazioni sindacali, in un incontro che si terrà al Ministero entro i primi giorni di giugno.  
   
   
LOMBARDIA. IMPRESE, ASSESSORE: UNITI PER BATTERE LA CRISI DATI NEGATIVI, SERVE IL CORAGGIO DI OSARE ED ESSERE CREATIVI DA MACROREGIONE LA SPINTA PER OTTENERE RISPOSTE DAL GOVERNO  
 
 Milano, 8 maggio 2013 . ´I dati sono preoccupanti, ma sarà possibile uscire da questa situazione di oggettiva debolezza e ritrovare nuova forza, se tutti insieme lavoreremo per un obiettivo comune e coglieremo l´opportunità di cambiamento, che questo momento di difficoltà ci offre, avendo anche il coraggio di osare e di essere creativi. E´ una bella sfida, ma noi siamo pronti a realizzarla´. E´ un messaggio di fiducia - pur nella constatazione del momento particolarmente infelice che vive l´economia - quello lanciato oggi dall´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia, che ha partecipato in mattinata alla conferenza stampa di presentazione dei risultati dell´analisi congiunturale dell´industria e dell´artigianato manifatturieri in Lombardia nel primo trimestre 2013. I Numeri - I dati dicono che il settore manifatturiero lombardo registra di nuovo nel primo trimestre 2013 una variazione congiunturale negativa (-2,4 per cento), dopo il segno positivo che si era manifestato a fine 2012 e che la produzione industriale scende del -3,4 per cento rispetto al primo trimestre dello scorso anno. L´andamento congiunturale negativo viene confermato dal calo del fatturato, del tasso di utilizzo degli impianti e del portafoglio ordini, anche di provenienza estera. In leggera crescita i livelli occupazionali, ma sempre consistente il ricorso alla Cig. Lavorare Insieme - ´Questo è un momento storico particolare - ha aggiunto l´assessore -, perché la Lombardia si deve confrontare con problemi che hanno un fortissimo impatto sociale, dato che moltissime aziende sono a conduzione familiare. Questo è il momento, in cui si deve avere il coraggio di osare ed è il momento in cui lavorare insieme, confrontarsi, identificare strategie e strumenti condivisi per il rilancio della competitività´. L´assessore si è detto preoccupato in particolare dalla debolezza del mercato interno e ha proposto di creare una task force, ´un gruppo di persone volenterose´, che si occupino di questo tema. Macroregione - ´La Lombardia - ha spiegato ancora l´assessore -, se lavora insieme alle altre Regioni del Nord, può avere un maggiore potere contrattuale nei confronti del Governo centrale, per ottenere quello che le occorre. Per questo, nell´ottica della Macroregione, ho intenzione di mettermi attorno a un tavolo con i miei colleghi delle altre Regioni, per lavorare su punti comuni´. Credito - Per quanto riguarda il tema fondamentale dell´accesso al credito, Regione Lombardia, ha ricordato l´assessore, già nei prossimi 60 giorni, intende riprogrammare le risorse sui fondi di ingegneria finanziaria (24 milioni di euro). Inoltre sarà data continuità ad azioni come il Credito Adesso, a sostegno del capitale circolante, con risorse disponibili pari a 298 milioni. Sono inoltre in fase di realizzazione strumenti innovativi, che prevedono il coinvolgimento del Sistema Allargato Regionale, degli intermediari finanziari e di Anci, per agire sul finanziamento di crediti vantati dalle imprese verso la P.a. (500 milioni di euro). Ricerca E Innovazione - L´ultima iniziativa di Regione Lombardia in questo ambito è solo di qualche giorno fa: un bando di 16,43 milioni di euro per progetti di ricerca applicata e sviluppo sperimentale nell´ambito Smart cities end communities, rivolto a imprese, piccole, grandi e medie, università ed Enti pubblici di ricerca, affinché possano contribuire allo sviluppo dei territori e rispondere ai bisogni concreti della collettività, per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Semplificazione E Nuove Imprese - ´Occorre poi avere il coraggio - ha aggiunto l´assessore - di semplificare il nostro livello normativo, amministrativo e burocratico. Regione Lombardia ha infatti ridotto i temi di pagamento per i fornitori di beni e servizi a 60 giorni, ma puntiamo a 45 giorni´. ´Abbiamo inoltre deciso di lanciare in tempi brevissimi - ha ricordato ancora il responsabile delle Attività produttive - un primo pacchetto di 25 milioni dedicato alle nuove imprese, per favorire e incentivare l´avvio di nuove attività imprenditoriali sul territorio regionale´. Sul tema dell´internazionalizzazione, infine, l´assessore ha ricordato come sia pronto un nuovo contributo di 5,5 milioni di euro e ha sottolineato la necessità di ´lavorare su Expo, come punto di partenza per il rilancio delle nostre imprese´.  
   
   
SICUREZZA SISMICA/ABRUZZO: PROROGATO DI 30 GIORNI BANDO PER COMUNI  
 
 L´aquila, 8 maggio 2013 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore ai lavori pubblici Angelo Di Paolo, ha prorogato di 30 giorni il termine finale dell´avviso pubblico per la concessione dei finanziamenti per la messa in sicurezza delle strutture dove hanno sede i Municipi e altri uffici pubblici comunali. La proroga di 30 giorni, è importante ricordare, inizierà a decorrere dal giorno in cui la le delibera della Giunta verrà pubblicata sul Burat. Dal giorno della pubblicazione i Comuni avranno quindi altri 30 giorni per rispondere al bando. L´assessore Angelo Di Paolo ha poi voluto specificare che "nella delibera di proroga dei termini di scadenza è stato eliminato, per i comuni con meno di 3000 abitanti, il cofinanziamento del 10% in capo ai Comuni". L´assessorato ai Lavori pubblici assicura che con una nota ufficiale verrà comunicato il giorno di pubblicazione sul Bura della delibera di proroga.  
   
   
BRIDGESTONE: PROSEGUE IL LAVORO DEL GRUPPO TECNICO, PROSSIMA RIUNIONE IL 21 MAGGIO  
 
Roma, 8 maggio 2013- Prosegue il lavoro del gruppo tecnico che, insediato al Ministero dello Sviluppo Economico, sta analizzando la situazione Bridgestone e le opzioni in campo per arrivare alla soluzione della vertenza. La riunione di ieri si è conclusa con la decisione di approfondire, nei prossimi giorni, il confronto procedendo lungo due binari paralleli: da una parte governo-istituzioni locali e azienda, dall’altra organizzazioni sindacali e azienda. Il gruppo di lavoro tecnico (istituzioni-azienda-sindacati) si è dato un nuovo appuntamento per il 21 maggio.  
   
   
"L´INNOVAZIONE RESPONSABILE: S-LEGAMI"  
 
 Forlì-cesena, 8 maggio 2013 - Il 17 e 18 maggio 2013 a Forlì, avrà luogo “L’innovazione Responsabile: s-legàmi. L´evoluzione delle relazioni” , due giorni e una notte di eventi, mostre e spettacoli, con lo scopo di accrescere la cultura e la consapevolezza nei diversi attori dello sviluppo economico, circa l’importanza e l’opportunità di partecipare in modo attivo alle scelte ed ai processi di innovazione , sia nelle imprese che nella "cosa pubblica". Il filo conduttore di questa edizione, che ricomprende anche la “notte verde” , sarà quello di fornire una visione della "sostenibilità di lunga durata" , che può concretamente essere realizzata attraverso lo scioglimento di legami esistenti e l´ allacciamento di nuovi legami . Si evidenzia che da tutti gli interessati potranno dare il proprio contributo attraverso i social network . Di seguito si riportano i link alle pagine attraverso le quali è possibile inviare foto , opinioni , commenti e riscontri , in merito ai 4 temi che rappresentano le "dimensioni trasversali" dell´Innovazione Responsabile: economia, ambiente, istruzione, creatività. Facebook: https://www.Facebook.com/#!/pages/linnovazione-responsabile/148294261916429?fref=ts  Twitter: https://twitter.Com/slegaminv  Pinterest: http://pinterest.Com/slegaminv/   E mail: dimmiquellochepensi@innovazioneresponsabile.It  Instagram: http://instagram.Com/  I contributi più significativi saranno utilizzati all´interno dei lavori della manifestazione. Le foto inviate tramite instagram ed i twit ricevuti saranno pubblicati sul sito web dell´evento www.Innovazioneresponsabile.it  L’ingresso è libero e aperto a tutti gli interessati.  
   
   
ASSOFERMA/ANIMA E ANIE SICUREZZA CONTRO I CORSI POCO “SICURI” OFFERTI OGGI SUL MERCATO  
 
Milano, 8 maggio 2013 – Anima, Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia ed Affine, e Anie, Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche, intendono promuovere un’azione congiunta a favore della sicurezza attraverso le loro associazioni di settore Assoferma/anima e Anie Sicurezza. In questo periodo riscontriamo la proliferazione di eventi organizzati da enti o aziende in riferimento a corsi per insegnare “tecniche di apertura serrature” o sessioni formative dedicate al “funzionamento dei principali sistemi di allarme adatti alle abitazioni, negozi e piccoli uffici”, esempi questi di comunicazione semplicistica o, in alcuni casi, addirittura fuorviante rispetto alle disposizioni di legge. “Oggi sono offerti sul mercato molti corsi che rischiano di mettere in discussione la professionalità del settore anziché elevarla – afferma Sergio Mottura, Presidente Assoferma –. Le nostre aziende fanno importanti investimenti in ricerca e sviluppo e nella sicurezza stessa dei prodotti. Non possiamo permetterci di continuare a perdere questo patrimonio di know how che, alla lunga, potrebbe portare a dover ridimensionare le nostre aziende oltre a rendere più vulnerabile la vita quotidiana a partire dalle nostre abitazioni”. “La formazione degli operatori resta una dei cardini del programma di Anie Sicurezza – afferma Rosario Romano, Presidente Anie Sicurezza - Le aziende vincenti saranno quelle che investiranno in formazione e comunicazione, innalzando il livello di know-how delle proprie risorse, per rendere percepibili, dall’utente finale, i concetti di ‘qualità’ e di ‘affidabilità’ . La nostra associazione è attenta e pronta a segnalare a tutti gli operatori del settore i numerosi messaggi fuorvianti in ambito formativo che non contribuiscono né a fare chiarezza né ad aumentare e valorizzare la professionalità di chi segue da sempre le regole della buona tecnica, creando invece false aspettative e confondendo i potenziali nuovi operatori del settore”. A cosa fare attenzione e come: 1) L’utilizzo di loghi delle aziende più importanti e prestigiose del settore non garantisce il coinvolgimento o l’autorizzazione a operare su strumenti e tecnologie da parte delle stesse aziende a meno che non sia esplicitamente dichiarato e comunque la veridicità di tale affermazione è responsabilità dell’organizzatore del corso; 2) La mancanza di riferimenti su eventuali criteri adottati per la selezione dei tecnici che potranno accedere ai corsi rappresenta un ulteriore elemento cui fare attenzione; 3) Il rilascio di un attestato di partecipazione o generica “qualifica” non necessariamente fa riferimento alla normativa vigente in merito in questi settori. In questo caso occorre verificare prima di iscriversi se si tratta di un attesto di qualifica professionale o meno. Le Federazioni Anima e Anie intendono sottolineare la loro contrarietà a questo tipo di appuntamenti che non solo mettono in discussione le risorse investite dalle aziende nello sviluppo di soluzioni sempre più avanzate ma mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini al solo fine di istruire “tecnici non esperti che potranno essere in grado di realizzare senza problemi” le attività oggetto dei corsi. Per Anima e Anie la sicurezza viene prima di tutto.  
   
   
COMMERCIO IN VENETO PREDISPOSTO REGOLAMENTO CON NUOVI CRITERI  
 
Venezia, 8 maggio 2013 - Il regolamento che contiene gli indirizzi per lo sviluppo del sistema commerciale, in attuazione della recente legge sulle Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto (L.r. N. 50/2012), è stato adottato nella seduta di giunta di ieri, su proposta dell’assessore all’economia e al commercio Isi Coppola. Sarà approvato in via definitiva una volta ottenuto il parere della competente commissione consiliare. “C’era l’impegno a predisporre in tempi brevi – ha detto l’assessore – questo regolamento che dà attuazione ai principi innovativi della legge sul commercio, primi fra tutti la valorizzazione del commercio all’interno dei centri urbani e storici come fattore di sviluppo dell’intero tessuto della città e la garanzia del principio del risparmio del consumo di suolo attraverso la priorità data agli interventi di riqualificazione urbana di aree e strutture degradate”. “Il regolamento – ha aggiunto – adotta quello che viene chiamato un approccio sequenziale, che è una metodologia di matrice anglosassone, e consiste proprio nel consentire gli insediamenti delle grandi strutture in ambito extraurbano unicamente se non vi siano spazi all’interno della città e che comunque, riqualifichino l’esistente. Il regolamento ha la particolarità di mettere l’accento non solo su aspetti urbanistico-ambientali, ma anche di Responsabilità Sociale, il che significa attenzione ai temi di occupazione, politiche attive di rilancio del settore commercio, distretti, valorizzazione dei prodotti locali, consumatore, welfare aziendale”. “Quando sarà approvato definitivamente – ha concluso l’assessore Coppola – i comuni avranno 180 giorni di tempo per adeguare i piani urbanistici ai nuovi criteri regionali. Con questo regolamento, che consta di poche pagine, possiamo dire che l’iter all’insegna dell’innovazione tracciato da questa legge è completato”.  
   
   
SIDERURGIA: QUESTIONE NAZIONALE ED EUROPEA. ENTRO MAGGIO TAVOLO PER LUCCHINI  
 
Firenze, 8 maggio 2013 – “Piombino grande questione nazionale per il futuro dell’industria e grande questione sociale a livello regionale per le migliaia di lavoratori coinvolti direttamente e nelle imprese dell’indotto. C’è bisogno di una politica nazionale per la siderurgia, che ne salvaguardi il ruolo nel nostro paese, secondo paese produttore a livello europeo, costruendo sinergie e strategie tra i diversi poli produttivi del nostro paese”. E’ quanto sottolineato nel suo intervento dall’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini, che ha partecipato ieri a Roma alla manifestazione nazionale indetta a sostegno della siderurgia da sindacati e Rsu di Lucchini, Dalmine e Magona di Piombino. L’assessore, che insieme ai sindacati, locali e nazionali, si è poi incontrato con la presidente della Camera Laura Boldrini, con il vice presidente del Senato Valeria Fedeli e successivamente con il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato e il sottosegretario al ministero dello sviluppo economico Claudio De Vincenti, ha chiesto un indirizzo forte al Governo da parte del Parlamento perchè “la siderurgia sia assunta come una delle priorità per il rilancio industriale del paese. In tal senso c’è, anche,bisogno di una presenza forte sui tavoli europei che a breve debbono definire i nuovi livelli produttivi, e la siderurgia italiana deve essere salvaguardata”. In particolare al sottosegretario De Vincenti l’assessore Simoncini ha chiesto una rapida convocazione del tavolo per la Lucchini, per fare il punto con il commissario Nardi sullo stato di avanzamento del piano industriale che sta predisponendo. Una richiesta accolta dal sottosegretario, che ha deciso di farlo mettere in agenda entro fine maggio. Ribadendo la necessità che vengano garantiti gli ammortizzatori sociali, l’assessore ha ricordato che la Regione Toscana ha incentivato e promuove l’utilizzo dei contratti di solidarietà. “Soprattutto, però, si devono mettere in campo – ha detto – tutti gli interventi che costruiscano il futuro”. Simoncini ha infine sollecitato una rapida conversione in legge del decreto su Piombino area di crisi complessa, auspicando modifiche che possano allentare i vincoli del patto di stabilità per favorire un veloce utilizzo delle risorse disponibili”. Anche sul piano europeo la Regione si è mossa da tempo, chiedendo un incontro al vice presidente della Commissione Antonio Tajani a proposito del piano che la commissione sta elaborando per la ripartizione dei volumi siderurgici fra paesi produttori a fronte del calo di domanda degli ultimi anni. In vista dell’incontro è stata già messa in piedi una riunione preparatoria in maggio con lo staff del commissario.  
   
   
PROVINCIA DI PRATO: PAGAMENTI ALLE IMPRESE, LA PROVINCIA INVIA AL MINISTERO UNA RICHIESTA PER 3 MILIONI DI EURO  
 
Prato, 8 maggio 2013 - Pagamenti alle imprese. La Provincia sta comunicando al Ministero l´elenco delle proprie necessità, che ammontano complessivamente a 3 milioni di euro, dei quali 1,2 milioni rientrano nella categoria in priorità 1, cioè si tratta di pagamenti destinati alle imprese, direttamente o indirettamente, attraverso i Comuni del territorio. “Quella che abbiamo inviato è una richiesta, il 15 maggio sapremo quali risorse il Governo ci riconoscerà a seconda delle disponibilità finanziarie e dei criteri di assegnazione - spiega l´assessore al Bilancio Alessio Beltrame - Ma i pagamenti che rientrano nella priorità 1, cioè 1,2 milioni di euro, li faremo subito, nel tempo necessario agli uffici per fare le liquidazioni”. L´elenco dei pagamenti a imprese e Comuni sarà disponibile on line (la delibera è stata approvata ieri pomeriggio dalla giunta provinciale), fra i debitori ci sono praticamente tutti i Comuni, l´Unione dei Comuni e alcune imprese private. I pagamenti si riferiscono a lavori sulle strade, per esempio Sr 325 e seconda tangenziale, alla viabilità della Val Bisenzio anche in riferimento a frane, sui torrenti e per le scuole.  
   
   
BERGAMO, CONGIUNTURA DEL I TRIMESTRE 2013  
 
Bergamo, 8 maggio 2013 - Sintesi dei risultati Nei primi tre mesi del nuovo anno si spegne il segnale di un’interruzione o almeno di un’attenuazione della caduta della produzione che sembrava emergere dai risultati della scorsa indagine. Il primo trimestre del 2013 registra una nuova marcata flessione della produzione dell’industria bergamasca che perde 2,3 punti nel trimestre e 4,5 punti rispetto al corrispondente periodo di un anno fa. E nell’artigianato manifatturiero la caduta è ancora più pesante: -9,9 punti nel trimestre e -7 nel confronto tendenziale. L’indagine campionaria sulla produzione prescinde inoltre dalla contrazione dello stock delle aziende manifatturiere che, nel solo anno intercorso tra marzo 2012 e marzo 2013, si è ridotto in provincia di Bergamo di 224 unità pari al -1,9 per cento. I risultati della congiuntura per la regione Lombardia confermano che la recessione si aggrava ed aumenta la quota di imprese distanti dai livelli di produzione e di fatturato di un anno fa. Le vendite dell’industria bergamasca sono in calo nei primi tre mesi dell’anno e, per la prima volta, la flessione del fatturato dall’estero è più marcata rispetto a quella del fatturato interno, quest’ultimo in fase negativa ormai da diverso tempo. Gli ordini dal mercato nazionale continuano a calare ma anche la dinamica degli ordini esteri è in rallentamento su base trimestrale a Bergamo – in flessione in Lombardia - e al di sotto dei livelli di un anno fa. Quel che sembra trasparire dai dati dell’indagine – soprattutto nei risultati medi a livello regionale che possono contare su una più ampia copertura campionaria e coerenza statistica - è un indebolimento nell’ultimo trimestre della domanda internazionale e in specifico europea. L’area Euro nel suo complesso è in recessione e la situazione critica dei paesi dell’Europa mediterranea indebolisce l’interscambio commerciale e l’attività produttiva dei Paesi del Nord Europa. La stessa Germania, partner principale per molte aziende lombarde e bergamasche, sta registrando negli ultimi mesi un deterioramento dell’indice di fiducia delle imprese. Alle conseguenze delle politiche di austerity adottate simultaneamente nei Paesi dell’eurozona e alle prospettive di stagnazione dell’economia europea si sono poi aggiunti, in misura difficilmente determinabile, gli effetti dell’incertezza del quadro politico e istituzionale del Paese che non ha certo contributo ad accrescere la fiducia di imprese e consumatori o ad incentivare investimenti e consumi. Altri indicatori della rilevazione della congiuntura industriale segnalano una situazione critica. Il tasso di utilizzo degli impianti è in calo. Le difficoltà di mercato e il tendenziale rientro delle quotazioni delle materie prime spingono al ribasso i prezzi dei prodotti finiti. E, soprattutto, continua l’erosione dei livelli occupazionali. Il numero complessivo degli addetti dell’industria diminuisce, nonostante i primi tre mesi dell’anno siano un periodo stagionalmente propizio per le nuove assunzioni. L’utilizzo effettivo della Cassa integrazione aumenta sia nell’industria che nell’artigianato. Le prospettive sul prossimo trimestre restano in territorio negativo, con qualche speranza in più per la domanda estera ma senza segnali di miglioramento sul versante occupazionale. Deterioramento del mercato del lavoro e compressione del reddito disponibile continuano a deprimere i consumi. Il commercio al dettaglio ne risente pesantemente: il giro d’affari è in calo a Bergamo su base annua del 6,2 per cento (e del tutto simile è il dato dell’intera Lombardia): -9,3 per cento nel comparto alimentare, -9,5 per cento nel non alimentare e -2,2 per cento nel commercio non specializzato, cioè nella grande distribuzione. Il 60 per cento delle imprese che vendono al dettaglio accusa perdite importanti di fatturato. E gli addetti del commercio bergamasco calano, anche se in misura minore rispetto al dato medio regionale. Nei servizi il fatturato medio diminuisce a Bergamo su base annua del 4,2 per cento, poco meno rispetto al dato medio regionale, ma con una flessione superiore ai 10 punti nei servizi alle persone, cali di oltre 4 punti per i servizi di ristorazione e i servizi alle imprese e una più moderata riduzione, inferiore ai 2 punti percentuali, nel commercio all’ingrosso. Spunto positivo per l’occupazione che cresce nei servizi a Bergamo nonostante un complessivo arretramento a livello regionale. Nell’edilizia bergamasca il giro d’affari resta molto negativo (-7,8 su base annua) anche se non in ulteriore aggravamento. Peggiorano però le aspettative delle imprese. Si deve anche ricordare che nell’anno intercorso tra marzo 2012 e marzo 2013 le imprese attive nell’edilizia a Bergamo sono diminuite di 708 unità, con un calo del -3,5%.