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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Maggio 2013
"ELETTRONICA VERDE 2012"  
 
Budapest, 8 maggio 2013 - Dal 4 al 6 novembre 2012 si terrà a Budapest, in Ungheria, un workshop intitolato "Elettronica verde 2013" (Green Electronics 2013). Nel 2010 la Commissione europea ha identificato una lista di 14 materie prime importanti dal punto di vista economico che sono soggette a un più alto rischio di interruzione della fornitura. Ma come hanno risposto i leader del settore a questo pericolo? Queste materie prime sono ancora importanti? Questo workshop si basa sul progetto Zerowin, un´iniziativa che organizza uno scambio di sottoprodotti, energia, acqua, materiali e rifiuti tra 30 partner industriali provenienti da 11 paesi, con lo scopo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 30%, aumentare i livelli di riciclaggio fino al 70% e ridurre il consumo di acqua dolce del 75%. Durante l´evento, i partecipanti saranno informati sullo stato attuale e le tendenze future dell´efficienza delle risorse, riceveranno inoltre informazioni sulla legislazione ecologica direttamente dalla Commissione europea. Importanti aziende presenteranno la loro visione sull´efficienza delle risorse nel 21° secolo. Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Care-electronics.net/greenelectronics/    
   
   
CONSEGNATI 100 TABLET AD ANZIANI VALDOSTANI  
 
Aosta, 8 maggio 2013 - Sono state 483 le adesioni in Valle d’Aosta al progetto Sostegno alle persone anziane e vulnerabili mediante l´adozione di soluzioni innovative, attuato dalla Struttura politiche sociali dell’Assessorato della sanità, salute e politiche sociali e finanziato nell´ambito del Programma di cooperazione territoriale “Italia-svizzera 2007-2013”. Gli anziani ultrasessantacinquenni che hanno deciso di avvicinarsi alle nuove tecnologie per entrare in rete tra loro con il mondo grazie ad un tablet, hanno condiviso gli obiettivi del progetto, teso a valorizzare le persone non più giovani uscite dal mondo lavorativo, attraverso l’aggiornamento e il reinserimento nella società, agevolato dall’apprendimento e dall’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche. I 165 posti del progetto sono stati divisi tra 20 tutor, 45 anziani attivi e 100 anziani non attivi. Conclusa la parte di formazione dei primi tutor, che stanno ora trasmettendo le conoscenze ad anziani attivi, il progetto si avvia alla sua seconda fase che è iniziata con la consegna di 100 tablet nel corso di un breve incontro a Palazzo regionale avvenuto nella mattinata di venerdì 3 maggio. Andrea Kallinis – Assessorato regionale della sanità, salute e politiche sociali I 20 tutor hanno partecipato a un corso di formazione specifico in cui è stato insegnato come approcciare persone over 65 e come farle avvicinare al tablet e alle nuove tecnologie. Questi 20 tutor ora stanno lavorando con la prima categoria di anziani, che noi definiamo “anziani attivi” o “anziani dinamici”. Sono le persone che si sono proposte per propria pulsione o caratteristiche personali e che se la sentono, una volta finito il corso, di passare le informazioni acquisite all’ultima categoria, che sono gli anziani non attivi, che sono oggi qui presenti, cui consegniamo il tablet. Sono loro gli ultimi destinatari dell’iniziativa, i soggetti cui si puntava in questo progetto per le loro forme di isolamento o comunque per qualche forma di vulnerabilità che noi cerchiamo di superare con l’utilizzo del tablet e le sue potenzialità al fine di farle reinserire in società. In particolare sono stati consegnati 95 tablet, di ultima generazione, e 5 dispositivi D-touch, predisposti in modo da agevolare chi ha difficoltà di spostamento, tutti dotati di un’ampia connettività grazie alla possibilità di utilizzare sia le reti Wi-fi sia la rete satellitare 3G. Questo permetterà agli utenti di accedere alla rete in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, compresa la maggior parte delle aree dislocate nelle valli laterali. Gli anziani che hanno ricevuto il tablet saranno ora i protagonisti della nuova fase che prevede entro fine maggio un percorso di formazione. Tra gli obiettivi del progetto, finanziato in Valle per 365 mila euro, è preminente quello relativo alla costruzione di una comunità virtuale e di una rete di aiuto tra i partecipanti. Le nuove tecnologie diventano così un mezzo importante per combattere l’isolamento e per lanciare una nuova sfida che renda protagonista la terza età. Si tratta nella prima esperienza europea di questo genere e i partecipanti si sono dimostrati molto attivi e interessanti a questa nuova dimensione. Gianni Nuti - Assessorato regionale della sanità, salute e politiche sociali E’ recente la notizia secondo la quale un giovane americano ha sperimentato un anno senza web pensando di poter recuperare delle relazioni sociali maggiori. Ha provato a se stesso e al mondo che non è vero, sono diminuite la qualità e la quantità delle relazioni interpersonali. Noi crediamo che tutti i cittadini debbano avere l’opportunità di avere un accesso al mondo più ampio possibile anche attraverso questi nuovi strumenti di comunicazione. Le generazioni non “native digitali” sono quelle più esposte all’isolamento. Umberto Eco qualche anno fa diceva “I nuovi analfabeti del futuro saranno coloro che non sapranno usare il web”. Di fatto noi non abbiamo nessuna intenzione di lasciare le nostre persone ultrasessantacinquenni tra virgolette, analfabete. Loro stessi desiderano comunicare con i nipoti, parlando lo stesso linguaggio, per sentirsi ancora parte della società e dobbiamo dire che nella selezione ne abbiamo ascoltati quasi 500 e abbiamo visto quale vitalità e quale voglia di conoscere è ancora presente nelle persone che sono uscite da mondo del lavoro ma hanno ancora tante risorse da offrire alla loro comunità di appartenenza.  
   
   
AUMENTA IL COMMERCIO ILLEGALE DI FAUNA SELVATICA ED AFFINI SU INTERNET: “WEB DARK”, IL LUOGO DOVE TROVARE DI TUTTO  
 
Lecce, 8 maggio 2013 - La rete, lo ripete da tempo lo “Sportello dei Diritti”, rappresenta una fantastica opportunità di conoscenza per tutti, un mondo di interscambi, rapporti di svariata natura, tra cui acquisti legali anche tra i più insoliti, ma anche una fonte pressoché inesauribile di commerci illegali, probabilmente, ormai la prima fonte. Una delle testimonianze principali di un volume d’affari multimiliardario, ma illecito, è rappresentato dal commercio illegale di fauna selvatica, affini e derivati. Su internet, ormai, si può trovare di tutto: da zanne di elefante, pelli di orso polare, pinne di squalo, corni di rinoceronte, mani di gorilla adulto e persino tigri vive possono essere acquistati on-line se si sa dove - e come - scovarli. Esiste, insomma, un web occulto o "web dark" come viene chiamato, dove molti, in forma anonima trovano terreno fertile per traffici illegali, comunemente associati a quello delle armi, la pedopornografia e il traffico di droga. Secondo l´Interpol, le specie in via di estinzione rappresentano oggi il terzo tipo di merce maggiormente commercializzato in via illegale a livello mondiale dopo droga e armi. Il commercio di fauna selvatica on line è visto dalle organizzazioni criminale come un tipo di attività illecita ad alto profitto e a basso rischio, ha recentemente spiegato al “Guardian” Kelvin Alfie del Fondo internazionale per il benessere degli animali (Ifaw). Ed in molti si starebbero spostando dai luoghi accessibili al pubblico ad “angoli bui” del web. Perché sono necessari software speciali per accedere a questi spazi e le comunicazioni vengono rimbalzate attraverso un gran numero di server e computer, in modo da mantenere più facilmente l´anonimato - e svolgere attività illegali – nella parte di rete “oscura”. L’ifaw nel report sul Web pubblicato a febbraio in merito alle indagini dell´Interpol sul commercio di avorio nei paesi europei ha sottolineato che "Internet è il più grande mercato del mondo. Non regolamentata, anonima e praticamente illimitata a portata di mano, che offre infinite opportunità per le attività criminali, tra cui un fiorente commercio illegale di fauna selvatica protetta". "Le indagini dell’Ifaw su questo commercio hanno rivelato una serie impressionante di fauna selvatica e prodotti derivati per la vendita on-line." Il rapporto in questione, conclude chiedendo una nuova legislazione e finanziamenti aggiuntivi per aiutare gli inquirenti e le forze di polizia che operano a livello internazionale a reprimere il commercio illegale di fauna selvatica on-line. Per Giovanni D´agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, l’Italia dovrebbe perorare questa necessità a livello di istituzioni europee sin da subito per una più efficace lotta a tutti i commerci illegali negli “spazi oscuri” del web e per una migliore e più stringente regolamentazione delle compravendite in rete dove le organizzazioni criminali sembrano essere sempre più avanti delle forze di polizia. Al contempo, è opportuno ricordare a tutti coloro che sono tentati dall’acquisto di fauna o flora selvatica, ed in particolar modo di specie in via d’estinzione che in Italia dal lontano 19 dicembre 1975 è stata ratificata con la legge n. 874 la Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione, mentre con la successiva legge del 7 febbraio 1992, n. 150 (in Gazz. Uff., 22 febbraio 1992, n. 44), sono state stabilite pene severe per chiunque commerci o detiene specie animali e vegetali in via d’estinzione.  
   
   
MILANO: INNOVAZIONE. DA COMUNE ED RCS MEDIAGROUP UN CONCORSO PER LO SVILUPPO DI NUOVE APP CITTADINE  
 
Milano, 8 maggio 2013 - Nasce dalla collaborazione tra Comune di Milano e Rcs Mediagroup con il supporto di Digital Magics, App4mi il primo progetto formativo che mette a disposizione di giovani, studenti, laureandi e micro imprese gli Open Data dell’Amministrazione al fine di sviluppare applicazioni utili e innovative per pc, smartphone e tablet capaci di migliorare i servizi e la vita dei cittadini. Oggi, in Sala Alessi a Palazzo Marino, a presentare alla stampa i contenuti di App4mi, l’assessore allo Sviluppo Economico, Università e Ricerca Cristina Tajani e il Direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli. “Grazie a questo progetto, realizzato con importanti partner strategici, Milano compie un ulteriore passo verso lo sviluppo di Milano Smartcity generando applicazioni utili nella vita quotidiana dei moderni cittadini”, ha detto l’assessore allo Sviluppo economico, Università e Ricerca, Cristina Tajani. “Da pochi giorni sono on line nuovi set di dati – ha proseguito l’assessore Tajani -, dal focus sui quartieri, ai dati sulla popolazione, alle fermate del trasporto pubblico, a dimostrazione che le informazioni in possesso dell’Amministrazione possono rappresentare un’ulteriore e concreta opportunità di crescita economica e di lavoro grazie a progetti imprenditoriali che possono trasformarsi in innovative e tecnologiche start-up. Il tutto – conclude Tajani - al fine di valorizzare le capacità progettuali presenti sul territorio grazie al coinvolgimento di imprese, enti pubblici e associazioni di cittadini su temi quali la mobilità, l’innovazione e la sostenibilità”. “Contribuiamo con entusiasmo a questo progetto, che avrà il duplice merito di dotare di nuovi servizi la nostra città e di generare occasioni di lavoro. Crediamo molto nell’iniezione di fiducia di iniziative come questa, in cui capacità inventiva e sviluppo tecnologico si incontrano per produrre idee nuove e soluzioni concrete”, ha detto il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli. Il progetto App4mi si articola in due momenti. Il primo, App4mi Contest è un concorso aperto a tutti (studenti, sviluppatori e imprese con meno di 10 dipendenti), in calendario da maggio a luglio, per dar vita ad App partendo dai data set messi a disposizione dall’Amministrazione sul portale http://dati.Comune.milano.it  A giudicare la migliore App sarà una giuria composta da personalità di spicco del mondo dell‘innovazione digitale italiana e internazionale che selezionerà i progetti più meritevoli nei diversi ambiti tra i quali: mobilità, traffico e trasporti; green; turismo e tempo libero; sanità e disabilità. A disposizione dei vincitori un montepremi di 20 mila euro, oltre a stage formativi in aziende di primo piano del settore tecnologico. Il secondo, App4mi Open Campus è un nutrito programma di 10 incontri di formazione e workshop, realizzato in collaborazione con Digital Magics, dedicato ai giovani sviluppatori, designer e neo imprenditori in ambito manageriale e business, oltre a design e user experience, project management e team working. Presso l’Acquario civico cinque conferenze in cui professori universitari, imprenditori di successo, venture capitalist, associazioni italiane e internazionali illustreranno le proprie esperienze. Infine, presso l’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele, cinque workshop tematici dedicati allo specifico mondo delle app tenuti da esperti del settore con focus specifici su piattaforme, Ios, Android e Windows 8 oltre a marketing digitale e business modeling. Per Enrico Gasperini, fondatore e presidente di Digital Magics, “gli Open Data sono un’immensa risorsa e rappresentano un potenziale enorme che in Italia dobbiamo ancora sfruttare. Milano ha tutte le caratteristiche per diventare il distretto tecnologico del Sud Europa. Questo progetto è un ottimo inizio per la nascita di nuovi servizi, prodotti e imprese innovative che, utilizzando i dati aperti forniti dal Comune di Milano, promuoveranno imprenditorialità per i giovani e creeranno vero valore per la società e la pubblica amministrazione“. Al progetto formativo App4mi partecipa il gruppo Intesa Sanpaolo che, da diversi anni, è fortemente impegnato a promuovere in maniera concreta lo sviluppo dell’ecosistema dell’innovazione in Italia, mettendo a disposizione delle nuove realtà imprenditoriali italiane un’offerta di servizi e prodotti molto ampia e mirata, siano esse spin off universitari o start up o piccole e medie imprese high tech. Nella convinzione che tecnologia e innovazione siano le chiavi fondamentali su cui puntare per la nascita e lo sviluppo di una imprenditorialità di successo. Partner dell’iniziativa, oltre a Intesa Sanpaolo, Accenture e Vodafone. La partecipazione a tutte le iniziative di App4mi è gratuita. Per conoscere tutte le date, i programmi e le info sugli incontri oltre gli ospiti basta registrarsi al sito www.App4mi.it. Calendario App4mi Open Campus App4mi Open Campus è un percorso di 10 eventi aperti al pubblico – 5 conferenze e 5 workshop – che si terrà a Milano fra maggio e luglio 2013. Organizzato dal Comune di Milano, Rcs Mediagroup e Digital Magics, App4mi Open Campus rappresenta un’importante occasione formativa e di incontro dal tema “Il futuro digitale di Milano: Smart City” per giovani sviluppatori, designer, neoimprenditori. La partecipazione ad App4mi Open Campus è gratuita. Per conoscere tutti i dettagli e partecipare basta registrarsi al sito www.App4mi.it  13 Maggio - Urban Center - (Workshop Seo/sem) Fabio Scalet (Founder Ad Maiora) Sean Carlos (Web Analitycs & Seo expert - Conference Chair Smxmilan). 20 Maggio - Acquario Civico - (Conferenza Milano Smart City & Startup 1) Massimiliano Magrini (Vc Managing Partner United Ventures) Michele Novelli (Vc Managing Partner Earlybird) Marco Massarotto (Founder Hagakure autore di Mobile Marketing – Apogeo -) Paola Dubini (Prof. Università Bocconi e Direttore Cleacc). 27 Maggio - Urban Center - (Workshop User Experience Design) Luca Mascaro (User Experience Architect - Sketchin) Alessandra di Palma (Resp. Progetti Speciali Centro Ricerche Ied). 03 Giugno - Acquario Civico - (Conferenza Milano Smart City & Startup 2) Andrea di Camilllo (Vc Managing Partner 101investimenti) Giorgio De Michelis (Prof. Informatica teorica e Sistemi informantivi Univ. Bicocca) Paolo Ainio (Imprenditore Founder Virgilio / Ceo Banzai). 10 Giugno - Urban Center - (Workshop Mobile Product Strategy) Andrey Golub (Tech Entrepreneur, Board Member Master Snid Politecnico) David Casalini (Ceo Rnd Lab, Founder Wikitalia). 17 Giugno - Acquario Civico - (Conferenza Milano Smart City & Startup 3) Carlo Alberto Carnevale Maffè ( Prof. Di Strategia Sda Bocconi ) Alceo Rapagna (Chief Digital Officer at Rcs Mediagroup) Enrico Gasperini (Presidente Digital Magics, V.p. Assocom). 24 Giugno - Acquario Civico - (Conferenza Milano Smart City & Startup 4) Fausto Boni (Managing Partner 360° Capital Partners) Paolo Ciuccarelli (Direttore Scientifico at Densitydesign Lab - Politecnico Milano) Guido Albertini (Dir. Centr. Sistemi Informativi & Agenda Digitale Comune di Milano). 25 Giugno - Urban Center - (Workshop Open-data & Infographic) Silvia Castellanza (Ing. Funz. Sett. Statistica Comune di Milano Resp. Open Data) Infographic Expert Density Design Lab. 01 Luglio - Acquario Civico - (Conferenza Milano Smart City & Startup 5) Lorenzo Franchini (Managing Director Italian Angels) Andrea Rangone (Prof. Di Business Strategy ed E-business e Coord. Start-up-boosting). 02 Luglio - Urban Center - (Workshop App Marketing) Luca Perugini (Social Media Strategist) Giorgio Marandola (Digital Product Manager Yam112003).  
   
   
PROROGATO IL BANDO PER DOCENZE DI INFORMATICA NEI CORSI DEL CRFP DI NUORO  
 
Nuoro, 8 maggio 2013 - L´assessorato del Lavoro ha rettificato il bando della selezione di docenti per le discipline dell´area informatica previste dai corsi gestiti dai centri regionali di formazione professionale (Crfp) di Nuoro, Tonara e Lanusei nell´ambito del piano annuale 2009. La modifica principale riguarda la presentazione delle domande: nel caso in cui l´interessato si candidi per più discipline, non dovrà più presentare un modulo per ciascuna. A seguito della correzione del bando, è stata, inoltre, prorogata alle ore 13 del 24 maggio 2013 la scadenza per partecipare. Ricordiamo che le candidature dovranno pervenire con una delle seguenti modalità: a) spedizione tramite servizio postale, corriere o altro recapito autorizzato a Crfp di Nuoro - via Ragazzi del ´99 n. 60 - 08100 Nuoro; b) consegna a mano presso l´Ufficio protocollo, all´indirizzo sopra indicato, dal lunedì al venerdì dalle ore 11 alle ore 13 e il martedì e il mercoledì anche dalle ore 16 alle ore 17 (esclusi i festivi). Per ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi al Crfp, all´indirizzo e negli orari sopra indicati o al numero telefonico 0784 201496.  
   
   
CHE COSA CONTRIBUISCE A MIGLIORARE I RISULTATI SCOLASTICI DEI BAMBINI? UNO STUDIO SU SCUOLE DI TUTTA EUROPA HA IDENTIFICATO INIZIATIVE EDUCATIVE CHE POSSONO MIGLIORARE I RISULTATI SCOLASTICI.  
 
Bruxelles, 8 maggio 2013 - Il progetto quinquennale Includ-ed ("Strategies for Inclusion and Social Cohesion in Europe from Education") ha fatto progressi significativi per quanto riguarda i risultati scolastici, essendosi prima occupato delle varie caratteristiche dei sistemi scolastici e avendo valutato le riforme dell´istruzione, che stanno generando tassi alti e bassi di esclusione scolastica e sociale. Sono stati analizzati anche i meccanismi delle pratiche scolastiche, che si pensava riducessero i tassi di insuccesso a scuola e le pratiche che li stanno facendo aumentare. Il progetto è stato coordinato dal professore di sociologia Ramón Flecha dell´Università di Barcellona con un finanziamento Ue del valore di 3,4 milioni di euro. Con il sostegno di ricercatori provenienti da 14 Stati membri, è stata condotta un´analisi approfondita sull´istruzione e il background socio-economico dei bambini. La ricerca ha riscontrato che il background del bambino non rappresenta un ostacolo per il buon rendimento scolastico. Sulla base di questa informazione, il progetto Includ-ed ha potuto quindi fornire preziose raccomandazioni, linee guida e strumenti. La loro analisi dettagliata ha portato all´identificazione delle "Azioni educative di successo" (Successful Educational Actions o Sea) e le "Azioni di successo integrative" (Integrative Successful Actions o Isa), che sono state poi attuate in varie scuole in tutta Europa con risultati notevoli. Per quanto riguarda le Sea, lo studio ha riscontrato che questo approccio supera l´esclusione scolastica e sociale, anche nei quartieri più indigenti d´Europa. Uno studio particolare è stato fatto alla scuola La Paz di Barcellona, in Spagna. Si è assistito a un enorme miglioramento in questa scuola dopo cinque anni di applicazione delle Sea. Per esempio il rendimento medio nella lettura è passato da 1,4 (per i bambini con più di 5 anni) a 3,0. Dallo studio è risultato evidente che il successo si è basato sulla riorganizzazione delle risorse esistenti all´interno della lezione, piuttosto che sul bisogno di lezioni aggiuntive. Un´altra delle scuole incluse nello studio è stata la Saint Thomas More College Zejtun a Malta. Qui il numero di alunni che hanno superato gli esami della scuola elementare è aumentato dal 39% al 69%. In entrambi i casi, una volta implementate le Sea, le iscrizioni a queste scuole sono aumentate considerevolmente, senza aumentare il numero di insegnanti. Con le stesse risorse, queste scuole sono riuscite a raggiungere risultati migliori. In generale i risultati di Includ-ed hanno fornito prove scientifiche di come il rendimento scolastico non sia legato soltanto alla composizione etnica della classe (o al background socio-economico dei genitori degli alunni) ma piuttosto all´attuazione di azioni riuscite, come i gruppi interattivi e gli incontri letterari in forma di dialogo, che incoraggiano i ragazzi a fare di più in termini scolastici ed emotivi, mentre i club dopo la scuola accelerano l´apprendimento dei ragazzi attraverso la partecipazione dei genitori e di altri membri della famiglia. In seguito ai risultati del progetto, queste iniziative sono state applicate in situazioni scolastiche reali. Le migliori pratiche, che sono state sviluppate nell´ambito di Includ-ed, sono state attuate con successo su una scala più ampia in Catalogna, che ha un´ampia popolazione di migranti, e sono state lanciate in tutta la Spagna. I ricercatori del progetto Includ-ed hanno concluso che una collaborazione europea nel campo delle scienze sociali ha avuto effetti positivi nelle scuole per quanto riguarda il rendimento scolastico. Per maggiori informazioni, visitare: Includ-ed http://creaub.Info/included/about/  Università di Barcellona: http://www.Ub.edu/web/ub/ca/    
   
   
UE: 8 PERSONE SU 10 AFFERMANO CHE I PROGETTI EUROPEI AIUTANO L´INNOVAZIONE IN CLASSE  
 
Bruxelles, 8 maggio 2013 - Più di otto persone su dieci che partecipano a iniziative finanziate dall´Ue volte a incoraggiare metodi di insegnamento innovativi e materiali didattici migliorati per i bambini affermano che il sistema ha su di loro un impatto positivo e durevole. La stessa proporzione di persone ha anche dichiarato che sarebbe stato impossibile ottenere gli stessi risultati senza il sostegno dell´Europa, come risulta da uno studio recente. I progetti sono stati finanziati dal programma Comenius dell´Ue che sostiene tutta una gamma di attività che vanno dai partenariati tra scuole alla formazione degli insegnanti e alla rete tra scuole eTwinning. Comenius, che fa parte del Programma di apprendimento permanente cui si avvicenderà a partire dal gennaio 2014 il programma ´Erasmus per tutti´, ha erogato circa 13 milioni di euro all´anno a università, istituzioni di formazione dei docenti, Ong e scuole per contribuire a sviluppare nuovi metodi e materiali didattici. Tra gli esempi di insegnamento innovativo vi sono l´uso del teatro quale strumento di istruzione e l´insegnamento delle scienze di base ai bambini in tenera età (cfr. La sezione Contesto). "Il nostro obiettivo è aiutare le scuole ad attrezzare gli alunni con le conoscenze, le abilità e la fiducia di cui hanno bisogno per valorizzare appieno le loro potenzialità", ha affermato Androulla Vassiliou, Commissario responsabile per l´Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. "Il valore aggiunto di questa iniziativa europea consiste nel fatto che fa conoscere agli insegnanti e alle scuole diversi approcci e diverse esperienze che si traducono poi in soluzioni maggiormente innovative adottate in classe.” Dallo studio è emerso che l´effetto maggiore lo si è avuto sulle persone che hanno direttamente partecipato ai progetti, le quali hanno affermato che il programma ha ampliato la loro visione, ha facilitato l´accesso alle pratiche ottimali e all´innovazione ed ha migliorato le loro abilità professionali nel campo delle Tic, delle lingue e della gestione. Tra i vantaggi menzionati più spesso dalle organizzazioni coinvolte vi era l´opportunità di sviluppare nuovi legami e sinergie, sia all´interno dell´istituzione che con altri istituti. L´impatto sistemico determinato dai progetti e dalle reti si è avvertito di meno, ma la maggior parte dei rispondenti ha affermato che esso esiste, ad esempio allorché i contenuti e i moduli per la formazione degli insegnanti sviluppati nell´ambito di un progetto o di una rete vengono integrati nei corsi curricolari. Contesto - Lo "Study of the Impact of Comenius Centralised Actions: Comenius Multilateral Projects and Comenius Multilateral Networks" (Studio di impatto delle azioni centralizzate Comenius: progetti multilaterali Comenius e reti multilaterali Comenius) è stato eseguito per conto della Commissione europea dall´organizzazione educativa greca Ellinogermaniki Agogi tra il dicembre 2010 e il dicembre 2012. L´indagine ha interessato i partecipanti a 145 progetti e reti. Esempi di progetti - Il progetto Dice ha coinvolto dodici paesi (Ungheria, Repubblica ceca, Paesi Bassi, Norvegia, Palestina, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Slovenia, Svezia e Regno Unito). Esso era imperniato sugli effetti positivi dell´educazione teatrale per lo sviluppo degli alunni. Organizzazioni no-profit e università dei paesi partecipanti si sono associate per condurre la ricerca. Tra i partner vi erano artisti ed esperti del teatro educativo, psicologi e sociologi. L´ue ha erogato 282 000 Eur nell´arco di due anni per cofinanziare il progetto. Per il progetto Naturbild, università e istituzioni di formazione degli insegnanti di sei paesi (Germania, Austria, Ungheria, Slovacchia, Romania e Bulgaria) hanno sviluppato una nuova strategia di insegnamento per aiutare i bambini nel passaggio dalle strutture prescolastiche alla scuola elementare. Il consorzio ha prodotto analisi video dei giochi e delle lezioni cui hanno partecipato i bambini e le ha usate per formare gli insegnanti nell´ambito di workshop specializzati. Il progetto ha ricevuto nell´arco di due anni un cofinanziamento dell´Ue pari a 298 000 Eur. Comenius e eTwinning - Il programma Comenius è aperto alle scuole, agli insegnanti e alle organizzazioni educative dei 27 Stati membri dell´Ue, della Croazia, dell´Islanda, del Liechtenstein, della Norvegia, della Svizzera e della Turchia. Alcune parti del programma sono anche aperte a organizzazioni dell´ex Repubblica jugoslava di Macedonia e della Serbia. I progetti e le reti che sono oggetto di questo nuovo studio possono coinvolgere altri partner di qualsiasi altro paese. Avviata nel 2005, eTwinning è una comunità in espansione di scuole in Europa. 200 000 insegnanti e più di 100 000 scuole di 33 paesi europei (i 27 Stati membri dell´Ue, l´Islanda, la Svizzera, la Norvegia, la Turchia, la Croazia e l´ex Repubblica jugoslava di Macedonia) hanno sottoscritto l´iniziativa per fruire del suo ambiente online gratuito e sicuro per la formazione degli insegnanti e per condurre progetti educativi comuni. Il portale eTwinning è disponibile in 25 lingue. Nel contesto dell´iniziativa eTwinning Plus, avviata nel marzo 2013, scuole selezionate dell´Armenia, dell´Azerbaijan, della Georgia, della Moldova e dell´Ucraina si sono unite alla comunità eTwinning. Chi era Comenius? Il programma Comenius dell´Ue per le scuole reca il nome dello scrittore e scienziato ceco John Amos Comenius (1592-1670), che è considerato il padre dell´istruzione universale basata su pari opportunità per tutti i bambini. Comenius ha vissuto e operato in diversi paesi europei.  
   
   
PROVINCIA DI PISTOIA: ISTRUZIONE: ANDAMENTO DELLE ISCRIZIONI ALLE PRIME CLASSI DEGLI ISTITUTI SUPERIORI DEL TERRITORIO PER L’A.S. 2013/14 ECCO TUTTI I DATI PER ISTITUTO, RACCOLTI DALL’OSSERVATORIO SCOLASTICO PROVINCIALE  
 
Pistoia, 8 maggio 2013 - Sono 2717 i nuovi iscritti, ad oggi, alle prime classi degli istituti superiori del territorio pistoiese per l’anno scolastico 2013/14, dei quali 472 sono gli studenti provenienti da fuori provincia. Sono questi i numeri elaborati dall’Osservatorio scolastico Provinciale, che ha raccolto i dati delle iscrizioni alle classi prime direttamente attraverso le scuole superiori del territorio. “Si tratta di un lavoro di raccolta importante, che l’Osservatorio Scolastico Provinciale mette in campo tutti gli anni, grazie anche alla collaborazione dei presidi e dei segretari amministrativi degli Istituti superiori, utile non solo per avere una fotografia dell’andamento sul territorio, ma soprattutto per sviluppare una più consapevole programmazione dell’offertaformativa” ha sottolineato l’Assessore Provinciale all’istruzione, Paolo Magnanensi, nel corso della conferenza stampa di presentazione, questa mattina, martedì 30 aprile, nella sede di Piazza S. Leone , alla presenza anche del Dirigente Pubblica Istruzione e Università, Manuela Nunziati. Per ciascun istituto sono stati raccolti, durante il mese di aprile, i dati dei nuovi iscritti alle prime a.S. 2013/14 (totali e provenienti da fuori provincia) e confrontati con le banca dati dell’Osservatorio, in particolare le iscrizioni alle prime classi a.S. 2012/13 raccolte a marzo 2012. In tutto risultano 72 nuovi iscritti in meno rispetto all’anno in corso, ma questo dato è da leggere tenendo conto anche di 81 alunni che, non avendo superato il test di iscrizione all’Istituto Martini per il prossimo anno scolastico e non essendo residenti in Provincia, hanno optato per altri istituti fuori dal territorio pistoiese. Per quanto riguarda gli istituti superiori presenti nell’Area Pistoiese, ecco la situazione attuale. Mantengono un alto numero di iscritti l’Istituto Capitini di Agliana, con 172 nuove iscrizioni alle prime classi, ovvero 24 nuovi iscritti in più rispetto all’anno in corso; così come l’Istituto De Franceschi, con 83 nuove iscrizioni, 13 in più rispetto all’anno precedente; alti i numeri anche all’Istituto Forteguerri (dove per l’a.S. 2013/14 è stato autorizzato il nuovo indirizzo di “Liceo Musicale) con 213 nuovi alunni rispetto ai 208 iscritti alle prime a.S. 2012/13. Buone le iscrizioni anche per l’Istituto Petrocchi, che registra un totale di nuovi iscritti tra Pistoia e Quarrata di 216, vale a dire 8 in più rispetto allo scorso anno; così come l’Istituto Pacini, dove gli alunni iscritti alle prime sono 327 contro i 309 dell’anno in corso. Un leggerissimo calo si registra all’Istituto Pacinotti di Pistoia, con meno 10 nuovi iscritti, e al liceo A. Di Savoia, dove da 158 iscritti alle prime per l’a.S. 2012/13, siamo passati a 138 per l’a.S. 2013/14. Attualmente anche l’Istituto Einaudi vede un calo d’iscritti di circa 30 alunni; all’istituto Fedi –Fermi sono 211 i nuovi iscritti alle prime; infine, all’Istituto superiore di San Marcello Pistoiese risultano 45 i nuovi iscritti, rispetto ai 53 dell’anno scorso. Nell’ Area della Valdinievole, il Liceo Salutati ha riportato un numero d’iscritti superiore di 11 alunni per l’a.S. 2013/14, mentre l’Istituto Marchi mantiene perfettamente la sua media confermando un numero d’iscritti di 107 , uguale all’anno in corso. Un calo iscritti, invece, risulta all’ Istituto Forti di Monsummano, con 15 alunni in meno rispetto all’ a.S. 2012/13, e al Liceo Lorenzini di Pescia, con meno 35 alunni. Buone le iscrizioni per l’Istituto Anzilotti, che conta 32 alunni in più rispetto all’anno 2012/13 e che dal prossimo anno vedrà partire il nuovo indirizzo di studio autorizzato, “biotecnologie sanitarie”. L’istituto Sismondi Pacinotti Berlinghieri di Pescia (che vede l’attivazione per l’anno prossimo del nuovo percorso tecnico “Meccanica e Meccatronica”) conferma per ora il solito numero d’iscritti dell’anno passato, ovvero 208. L’ist. Alberghiero Martini di Montecatini, infine, attraverso il test d’ingresso, ha accolto 313 alunni, dei quali 122 residenti fuori provincia. Dall’ analisi dei dati, risulta anche che il numero di nuovi iscritti alle scuole superiori del territorio residenti fuori provincia è più alto rispetto al flusso degli alunni in uscita. In sostanza, sono di più gli alunni non pistoiesi che vengono a studiare nelle nostre scuole, rispetto agli alunni pistoiesi che scelgono di studiare fuori provincia. Nel 2011 gli alunni non pistoiesi in entrata sono stati 1766, contro i 656 (alunni pistoiesi che studiano fuori provincia) in uscita. Nel 2012 quelli in entrata sono risultati 1861; per l’a.S. 2013/14 al momento è disponibile solo il dato delle classi prime, ovvero 472. Infine, la presenza di stranieri negli istituti superiori della provincia di Pistoia è pressoché costante nell’ultimo triennio: nel 2010 si rileva una presenza del 9,08% mentre sia nel 2011 che nel 2012 si ha un dato molto vicino pari al 9,3% di alunni non italiani distribuiti nel quinquennio superiore. “Appare evidente che il territorio negli ultimi anni è stato in grado di proporre una offerta formativa di qualità, varia e apprezzata anche dagli studenti che risiedono nei territori limitrofi. A tale proposito, mi preme sottolineare che nell’ a.S.2013 saranno attivati nuovi indirizzi a partire dal Liceo Musicale presso il Forteguerri di Pistoia, per arrivare alla Meccatronica del Sismondi Pacinotti a Pescia – conclude l’Assessore all’Istruzione, Paolo Magnanensi - a fronte dell’impegno dell’intero territorio per una formazione varia e al passo con l’innovazione, che oggi il mercato del lavoro richiede, purtroppo ci troviamo a fare i conti con il problema degli spazi. Nonostante gli sforzi profusi in questi anni, infatti, i locali rimangono insufficienti e inadeguati, soprattutto per alcuni Istituti, fra i quali il Liceo artistico pistoiese. Ci auguriamo che da parte dei livelli centrali di governo ci sia un impegno concreto almeno al ri-finanziamento della famosa legge 23/96 per l’edilizia scolastica, che in passato ha permesso che, attraverso il cofinanziamento di Stato, Regioni, Province e Comuni, si riuscisse a dare risposte concrete ai bisogni formativi dei territori”.  
   
   
BASILICATA: STUDENTI E ISTITUZIONI, CONFRONTO SU INTEGRAZIONE E TUTELA  
 
Potenza, 8 maggio 2013 - “Uguaglianza dei diritti e dei doveri” è su questa tema che si sono confrontati gli studenti dell’istituto superiore G.gasparrini di Melfi durante l’incontro odierno dell’iniziativa “Percorso di cittadinanza attiva”. I ragazzi dell’istituto Alberghiero, dopo aver compiuto un’attenta riflessione sul concetto di razza, sulla bellezza della scoperta delle diversità e sul senso dell’accoglienza, utilizzando il pensiero di letterati e richiamando i principi costituzionali, hanno consegnato al presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Santochirico, un documento sulla promozione dell’accoglienza degli immigrati nella nostra regione come indicazione per la stesura di una eventuale proposta di legge regionale. Tra le proposte avanzate la programmazione di corsi di lingua italiana per ragazzi di nazionalità diversa e la creazione di un comitato di accoglienza che li aiuti a trovare un lavoro e una casa. Fermo il convincimento che “è necessario integrarsi con la cultura del territorio, e – come sottolineato da uno studente - adoperarsi per costruire una nuova mentalità mondiale così da tagliere dal nostro vocabolario la parola ‘razzismo’”. Il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Santochirico, ha interloquito con i ragazzi soffermandosi sul concetto di razzismo che – ha affermato – “è sicuramente da intendersi come un limite al pensiero, la negazione della diversità, un sentimento negativo verso una parte del prossimo. E, invece – ha sottolineato Santochirico – in un mondo quale è quello attuale, sempre più globalizzato, è indispensabile, oltre che umanamente bello, aprirsi al diverso, viverlo non come un pericolo ma come una opportunità di crescita”. Nel complimentarsi con i ragazzi e i docenti per le soluzioni avanzate, giuste e concrete, il Presidente del Consiglio regionale ha affermato che “sarebbe auspicabile se accanto all’idea centrale della proposta: quella di educare le nuove generazioni ad essere cittadini del mondo in un società democratica e meritocratica, si tenesse sempre presente l’aspetto della solidarietà. Una società solidaristica è una società che vuole crescere e che, quindi, produce di più e raggiunge obiettivi più alti”. Il progetto “Percorso di cittadinanza attiva” è rivolto agli studenti di ogni ordine e grado della Basilicata. Si tratta di un percorso articolato di conoscenza, dialogo e ascolto. Vivere i luoghi, incontrare le persone ed essere protagonisti delle attività del Parlamento regionale per incoraggiare la partecipazione, promuovere la cittadinanza attiva degli studenti e costituire un luogo stabile in cui i giovani possano esprimere la loro opinione. Il progetto, rispetto agli anni precedenti, si è arricchito di nuovi elementi. Accanto all’incontro con i rappresentanti istituzionali, alla visita dell’Aula consiliare e ai momenti di confronto con i funzionari dell’Ente, la possibilità di presentare lavori su specifiche tematiche individuate dalla scuole e momenti di confronto per la elaborazione di materiali da pubblicare sul sito e che saranno a disposizione di altre scuole o potranno essere utilizzate per presentare una proposta di legge regionale.  
   
   
DAL 7 AL 31 MAGGIO DIREFARESAPERE, GLI STATI GENERALI DELLA FORMAZIONE A PRATO.  
 
Prato, 8 maggio 2013 - Il 7 maggio a palazzo Buonamici parte Direfaresapere, gli Stati generali della Formazione a Prato, un luogo dove discutere, approfondire e progettare per affrontare al meglio una delle sfide più impegnative che il distretto deve affrontare nell’immediato futuro: quella di rafforzare e qualificare la domanda e l’offerta formativa per poter conseguire una maggiore competitività nell’economia della conoscenza, e fronteggiare gli effetti della globalizzazione dei mercati. Gli incontri e gli eventi di Direfaresapere sono previsti, oltre che nella giornata d´apertura di martedì 7 maggio, giovedì 9, martedì 14, mercoledì 15 e, per la giornata conclusiva, venerdì 31 maggio. “Vogliamo che sia un contributo forte alla festa del lavoro 2013. La formazione è la vera leva dello sviluppo e Prato deve ripartire da qui – spiega la vice presidente Ambra Giorgi che sta lavorando con grande impegno e passione per un appuntamento che giudica importante per il futuro di Prato - La formazione deve sempre più essere strumento di crescita e veicolo di opportunità per i giovani ma anche forma efficace di riqualificazione per coloro che hanno perso il lavoro o vivono situazioni di transizione lavorativa”. La vice presidente Giorgi è convinta che le possibilità e capacità formative siano un fattore basilare per la ripresa del nostro territorio. Direfaresapere avrà quindi l´obiettivo di promuovere il dibattito sulle politiche che vengono attuate nella regione e nella provincia, ma anche sviluppare un serrato confronto con le forze sociali e politiche e dare vita ad un patto per la realizzazione di un programma di formazione per Prato 2020. Gli Stati Generali, dando inizio ad un lavoro di confronto e di concertazione fra tutti i decisori saranno quindi solo il primo passo verso il raggiungimento di questi obiettivi. Per la Provincia è l´occasione per mettersi in ascolto e al servizio del territorio, per portare a sintesi gli interessi locali e rendere concreto il diritto all’istruzione e formazione. Gli incontri infatti saranno organizzati in modo che i protagonisti siano i soggetti locali, che presenteranno le proprie idee, osservazioni e proposte. I temi della rassegna saranno: Confronto su trasformazione del lavoro e sviluppo, Il lavoro scomparso, il lavoro che resta, il lavoro che si innova, Leggere i bisogni per organizzare il sapere, Cultura, conoscenze e formazione nel tempo della crisi. Http://met.provincia.fi.it/public/misc/20130430115113222.pdf    
   
   
FIRENZE - JOB-IN LAB, LABORATORI DI LAVORO E INNOVAZIONE DI IMPRESA  
 
Firenze, 8 maggio 2013 - Job-in Lab è un´iniziativa rivolta a imprese, associazioni e studi professionali interessati a sviluppare un progetto innovativo col contributo di giovani qualificati formati all’Università di Firenze. Il programma, promosso in collaborazione e con il sostegno della Camera di Commercio di Firenze, prevede la costituzione di “Laboratori di lavoro e innovazione”. In ogni laboratorio sono associati laureati recenti (ma anche dottorandi di ricerca, dottori di ricerca e assegnisti di ricerca), selezionati in ragione delle specifiche conoscenze e competenze e del curriculum universitario, uno o più enti che hanno indicato un progetto d’innovazione su un tema specifico, esperti di innovazione e referenti accademici. Sono previsti quattro tipi di laboratorio a seconda del tema principale del progetto proposto dall’impresa: - Job-in Lab per l’innovazione tecnologica - Job-in Lab per l’internazionalizzazione - Job-in Lab per lo sviluppo di un progetto comune (reti) - Job-in Lab per la gestione del cambiamento organizzativo Ai giovani coinvolti è offerta l´opportunità di un percorso formativo su lavoro in impresa e autoimprenditorialità. Tirocini di qualità o contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca saranno attivati all´interno di ciascun laboratorio. Sarà altresì possibile partecipare ai laboratori in vista della costituzione di start-up innovative. I laboratori avranno durata di 6 mesi. E’ fissato al 7 giugno 2013 il termine per comunicare l´adesione da parte di imprese, associazioni e studi professionali che intendono partecipare ai Job-in Lab. Per aderire è sufficiente inviare una e-mail all’indirizzo ojp@csavri.Unifi.it, specificando nell’oggetto «Programma Job-in Lab», e indicando in sintesi il progetto di innovazione con il quale si intende partecipare. Seguirà un colloquio con lo staff del programma Job-in Lab per individuare le competenze e i profili dei giovani. Sulla base di questa ricognizione sarà pubblicato un avviso rivolto ai laureati, dottorandi, dottori e assegnisti di ricerca dell´Ateneo di Firenze. Al termine, si svolgeranno colloqui individuali tra enti e laureati finalizzati agli abbinamenti. Nella fase di sperimentazione del programma Job-in Lab (2013) non è richiesto alle imprese un contributo economico per la partecipazione al laboratorio, se non limitatamente al rimborso dei giovani tirocinanti (come previsto dalla normativa regionale di riferimento) o alla remunerazione degli eventuali contratti di apprendistato di alta formazione o ricerca  
   
   
RILEVARE TSUNAMI PRIMA CHE SI VERIFICHINO  
 
Bruxelles, 8 maggio 2013 - Il detto "uomo avvisato è mezzo salvato" riassume l´obiettivo principale alla base del progetto Dews (Distant Early Warning System), che è in grado di rilevare episodi di tsunami prima che si verifichino. Sono sistemi come questo che hanno assicurato che venissero suonati gli allarmi l´anno scorso alle Hawaii di un imminente tsunami, incitando i residenti a fare provviste e a mandare i turisti che soggiornavano in hotel vicini alla spiaggia verso i piani più alti degli edifici. Il preavviso dà alle comunità che si trovano lungo il percorso di un´onda il tempo necessario per prepararsi e in definitiva potrebbe salvare molte vite. Il progetto Dews è emerso dopo il tragico tsunami, che ha colpito i paesi intorno all´Oceano Indiano nel 2004. Quello che è emerso all´indomani erano i difetti della rilevazione di tsunami e delle procedure di preavviso per gli abitanti. Gli scienziati si sono quindi resi conto che per evitare che un evento simile accada di nuovo, i sistemi di preavviso dovevano essere migliorati in modo da ridurre l´intervallo di tempo tra il terremoto iniziale e la rilevazione dello tsunami. Infatti la "Strategia internazionale per la riduzione dei disastri delle Nazioni Unite" (Un/isdr) ha identificato quattro importanti elementi interrelati di Sistemi di preallarme (Early Warning Systems o Ews) efficienti: conoscenza del rischio, monitoraggio e servizio di allarme, divulgazione e comunicazione e capacità di reazione. Il progetto Dews ha lavorato sui messaggi di allarme, in modo che siano generati più rapidamente e comunicati alle autorità responsabili e ai soggetti in pericolo. Particolarmente importante era il bisogno di comunicazione internazionale e lo scambio di avvisi tra paesi nella regione che secondo le previsioni sarà colpita. Per raggiungere tutti questi obiettivi, il progetto Dews coordinato da José-fernando Esteban Lauzán, capo dell´innovazione presso la Atos Origin in Spagna, ha ottenuto un finanziamento Ue di 6,1 milioni di euro. Il consorzio di ricerca di 20 partner comprendeva organizzazioni pubbliche e private di diversi Stati membri dell´Ue in Indonesia, Tailandia, Sri Lanka, Giappone e Nuova Zelanda. Due obiettivi principali hanno guidato il progetto: l´uso di "Software libero e open source" e lo sviluppo di una rete generica di preallarme, non solo per tsunami ma anche per altre catastrofi naturali. La ricerca ha inoltre compreso: la fornitura di logistica di informazione e moduli di divulgazione e un sistema di preallarme e di distribuzione dell´allarme. Sono stati ideati anche integratori per sistemi per emettere allarmi rivolti al pubblico e prodotti informativi e di sostegno alle decisioni. Sono stati condotti inoltre test per la futura implementazione e utilizzo dei sistemi in diverse parti della regione dell´Oceano Indiano, che hanno visto gli utenti finali coinvolti nello sviluppo e nel collaudo di questi sistemi in modo da assicurarne un uso pratico. Una revisione professionale e di valutazione di tutto il sistema è stata fatta con risultati positivi da esperti del settore presso l´"Agenzia di meteorologia, climatologia e geofisica" (Bmkg) di Jakarta, Indonesia, e presso l´"Osservatorio e Istituto di ricerca sui terremoti Kandili" (Koeri) di Istanbul, Turchia. Anche se il progetto si è concluso, si stanno facendo ulteriori sviluppi nell´ambito del progetto Tridec ("Collaborative, Complex and Critical Decision-support in Evolving Crises"), finanziato dal Settimo programma quadro della Commissione europea. Per maggiori informazioni, visitare: Dews http://www.Dews-online.org/  Tridec http://www.Tridec-online.eu/web/guest/project    
   
   
TOSCANA, ROSSI SI APPELLA AI PREFETTI: ¡°INSIEME PER SBLOCCARE I FONDI PER LE ALLUVIONI 2013¡å  
 
 Firenze, 8 maggio 2013 ¨C Il presidente Enrico Rossi consegner¨¤ ai prefetti toscani la documentazione relativa agli eventi alluvionali del febbraio 2013, la stessa inviata alla Protezione civile con la richiesta della dichiarazione di calamit¨¤ naturale e in cui si calcola intorno ai 90 milioni di euro la cifra necessaria per fronteggiare l¡¯emergenza. Lo ha annunciato oggi a Firenze, al margine della firma del ¡°Protocollo di legalit¨¤¡± per potenziare i controlli antimafia e prevenire le infiltrazioni criminali nell¡¯ambito degli appalti pubblici per i lavori di ripristino e messa in sicurezza idrogeologica dei territori colpiti dalle alluvioni del novembre 2012. ¡°La Protezione civile non ha fondi ¨C ha detto il presidente tra l¡¯altro ¨C e la Regione ¨¨ bloccata dal patto di stabilit¨¤. Non vedo vie d¡¯uscita se non un intervento da parte dello Stato. Consegner¨° quindi l¡¯elenco dei danni ai prefetti affinch¨¦ possano attivarsi nell¡¯ambito delle loro competenze¡±. Secondo Rossi ¡°ce la potremmo anche cavare per conto nostro se questa partita fosse tolta dal patto di stabilit¨¤¡±. Il ¡°Protocollo di legalit¨¤¡± per gli eventi del 2012 ¨¨ stato sottoscritto, nella sede della Prefettura di Firenze, insieme ai prefetti delle Province colpite dalle recenti alluvioni, e cio¨¨ Arezzo, Grosseto, Lucca, Massa-carrara, Pisa, Pistoia e Siena. ¡°Abbiamo avviato molti appalti attraverso gli enti attuatori ¨C ha commentato il presidente ¨C secondo una tabella di marcia che stiamo rispettando. Il protocollo ci impegna tutti a vigilare per evitare le infiltrazioni mafiose, ¨¨ uno strumento di prevenzione, di garanzia e di sicurezza che non comporta allungamenti di tempi, e costituisce un modello che potremo riprendere ed estendere anche ad altre occasioni¡±  
   
   
TERRE E ROCCE DA SCAVO IN VENETO: IL “GOVERNO DEI TECNICI” BLOCCA UN IMPORTANTE PROVVEDIMENTO PER IL SETTORE  
 
Venezia, 8 maggio 2013 - Dopo l’adozione della delibera regionale n.179 dello scorso febbraio, che dava indicazioni sulla gestione delle terre e rocce da scavo per quantitativi inferiori a 6 mila metri cubi, come previsto dalla normativa nazionale, la giunta veneta doveva approvare ieri una sua revisione per introdurre ulteriori semplificazioni e razionalizzazioni per il settore. Il provvedimento è stato invece rinviato perché in una delle ultime sedute, il governo dei tecnici guidato da Monti ha dato mandato all’Avvocatura Generale dello Stato di impugnare la deliberazione n. 179 innanzi alla Corte Costituzionale. Lo ha reso noto l’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte al termine della odierna seduta di giunta, sottolineando come sia “oltremodo sconcertante il modo repentino con cui gli uffici statali hanno affrontato la questione, senza cercare alcun dialogo con l’Amministrazione Regionale. In questa fase sembra quasi che lo Stato sia più attento a bloccare che a dare risposte alle esigenze del territorio. Speriamo invece che il pronunciamento della Corte Costituzionale tenga conto che, con questo provvedimento, la Regione ha fornito agli operatori pubblici e privati una serie di indicazioni indispensabili per la corretta gestione delle terre e rocce da scavo nei cantieri di modeste dimensioni, solo ed esclusivamente in attesa della più volte enunciata, ma ad oggi non ancora emanata, regolamentazione statale”. “La Dgr n. 179 – ribadisce Conte - colma infatti temporaneamente un vuoto regolamentare rimasto nonostante l’emanazione del Dm 161/2012 sulle terre e rocce da scavo. Vuoto normativo peraltro riconosciuto anche dal Capo della Segreteria tecnica del Ministero dell’Ambiente nell’ambito di una risposta ad uno specifico quesito formulato dall’Ordine dei geologi della Regione Umbria. Pertanto, la delibera regionale che oggi intendevamo integrare garantiva l’operatività e la correttezza della gestione di questi materiali alle numerose aziende del settore mantenendo rigorosi standard ambientali”.  
   
   
PIÙ SICUREZZA PER IL BACINO DEL MAGRA, NUOVA INTESA TOSCANA-LIGURIA  
 
 Firenze, 8 maggio 2013 – Sì al protocollo d’intesa tra Regione Toscana e Regione Liguria per la gestione della riduzione del rischio idraulico nel bacino del fiume Magra. Con la nuova intesa le due Regioni si impegnano a attivare un tavolo tecnico di lavoro che permetterà di redigere, entro 120 giorni dalla firma, un piano di manutenzione ordinaria e straordinaria finalizzato a definire le attività da mettere in campo nel bacino. Questo anche col supporto delle Università di Firenze e Genova con le quali è già in essere un rapporto di collaborazione instaurato per il post alluvione in Lunigiana. In questo modo viene aggiornata e attualizzata un’intesa già sottoscritta nel ’96 con la Regione Liguria. Il piano di manutenzione dovrà individuare in modo chiaro sia il tipo di attività, sia i soggetti preposti a realizzarla e la relativa copertura finanziaria. Proprio per questo, l’impegno è anche quello di cercare di ottimizzare il funzionamento dell’attività dell’Autorità di bacino del fiume Magra in modo da aumentare le risorse disponibili per l’attività di manutenzione. “Alla luce delle criticità emerse dopo gli eventi alluvionali che hanno colpito il bacino del Magra nel corso degli ultimi anni – ha dichiarato l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini -, abbiamo ritenuto necessario questo atto per potenziare il coordinamento dell’attività ordinaria sull’intero bacino in modo da stabilire insieme alla Regione Liguria gli indirizzi che ci garantiscano il maggior livello di sicurezza idraulica possibile per questi territori”.  
   
   
MALTEMPO IN EMILIA ROMAGNA: QUASI 30 MILIONI DI DANNI PER LE DUE TROMBE D’ARIA  
 
Bologna, 8 maggio 2013 – Quasi 30 milioni di euro di danni a edifici privati, strutture agricole e produttive, 119 persone evacuate nella notte tra il 3 e il 4 maggio, 158 case compromesse così come 59 immobili ad uso produttivo e agricolo e una decina di altri edifici danneggiati tra cui 3 strutture pubbliche. E’ questa la situazione dei danni provocati dalle due trombe d’aria che si sono abbattute nel bolognese e nel modenese presentata questa mattina in Assemblea legislativa dall’assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo. “Due ore sono state sufficienti per produrre circa 25 milioni di danni”, ha sottolineato Gazzolo. “E’ una stima preliminare a cui devono essere sommati i 4,5 milioni destinati agli interventi di somma urgenza, alla prima assistenza alla popolazione e alla sistemazione abitativa dei nuclei famigliari sfollati”. L’assessore Gazzolo ha spiegato che “anche in questo caso il nostro primo obiettivo è stato quello di non lasciare nessuno solo” e che “da subito si è attivato l’intero sistema regionale di Protezione civile”, mentre “grazie al lavoro svolto dall’Agenzia regionale di Protezione civile si è concluso il Rapporto preliminare di evento consegnato ai tecnici del Dipartimento nazionale di Protezione civile. Abbiamo lavorato alacremente per condurre l’istruttoria nel più breve tempo possibile - ha sottolineato l’assessore -: quelli colpiti sono Comuni delle aree terremotate che appunto per questo risultano doppiamente feriti. I danni causati dalla tromba d’aria si aggiungono ai disastri provocati del sisma un anno fa. Non potevamo e non possiamo permetterci di perdere nemmeno un minuto”. Per questo la Regione Emilia-romagna è intervenuta con un primo stanziamento di 1,8 milioni di euro al fine di realizzare gli interventi più urgenti. A questi si aggiungono 800 mila euro stanziati dall’assessorato regionale all’Agricoltura per interventi di manutenzione straordinaria delle opere pubbliche di bonifica, in particolare di quelle collocate sui corsi d’acqua minori e lungo la viabilità ancora in gestione ai Consorzi di bonifica. La richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza Ieri il presidente della Regione Vasco Errani ha trasmesso al presidente del Consiglio e al capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile l’integrazione alla richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza già avanzata lo scorso 5 aprile, affiancando alla conta dei danni causati dal dissesto quella determinata dalle trombe d´aria per un totale di 171,2 milioni di euro. Gli eventi I primi nuclei temporaleschi si sono sviluppati nell’area tra Reggio Emilia e Rubiera intorno alle ore 15 e solo un quarto d’ora più tardi le grandinate stavano già colpendo il territorio. Il maltempo si è quindi esteso verso la provincia di Modena. L’aggravamento principale delle condizioni meteo si è determinato verso le 16, con la divisione del sistema temporalesco principale in due parti: un nucleo meridionale che si è portato sulla città di Modena e uno settentrionale rivolto a Nord di Carpi. Il primo, alle 16,15, ha visto formarsi una tromba d’aria che ha colpito l’abitato di Castelfranco Emilia per poi muoversi in direzione est-nordest. I fenomeni si sono intensificati anche nella cellula più settentrionale e alle 17,15 una seconda tromba d’aria ha interessato il territorio di Mirandola e in particolare la frazione San Martino Spino. L´intervento Per affrontare l’emergenza e giungere al più presto al ripristino della normalità si è attivato da subito il sistema regionale di protezione civile: il Centro operativo regionale, il Centro funzionale dell’Arpa, il Centro unificato provinciale di Modena, gli uffici preposti agli interventi urgenti e il volontariato di Protezione civile che ha garantito l’impiego di oltre 100 uomini e donne dei Coordinamenti di Bologna, Ferrara e Modena e delle associazioni regionali Anpas e Cri. I Vigili del Fuoco sono intervenuti con 235 operatori dei comandi provinciali di Modena e Bologna - cui si sono aggiunti in supporto i colleghi di Ferrara e Reggio Emilia - hanno portato a termine 150 interventi dei quali 110 nel territorio modenese e 40 nel bolognese. Grazie alla convenzione attiva tra il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e l’Agenzia regionale di Protezione civile è stato possibile svolgere da subito anche il sorvolo in elicottero delle aree colpite dal maltempo per un monitoraggio e una rilevazione più dettagliata dei danni. Enel ha messo in campo 24 tecnici e 5 squadre per ripristinare le linee elettriche danneggiate. Le Aziende sanitarie locali con Arpa stanno predisponendo con i Comuni tutte le misure per la rimozione delle macerie derivanti dalla tromba d’aria e la verifica della presenza di materiale contenente amianto. I danni Sono state 227 le segnalazioni di danno pervenute da Comuni, Province e Servizi tecnici regionali: 81 riguardano Argelato, Bentivoglio, San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale in provincia di Bologna; 150 Castelfranco Emilia e Mirandola in provincia di Modena. Degli edifici danneggiati, 158 sono abitazioni private, 59 gli immobili ad uso produttivo ed agricolo e 10 quelli di altro tipo tra cui 3 strutture pubbliche. Per quanto riguarda i danni alle colture agricole, sono avviate le procedure per la dichiarazione di “evento calamitoso” da parte del ministero dell´Agricoltura: provvedimento che consentirà di far intervenire il Fondo di solidarietà nazionale per l´indennizzo dei danni materiali e l´esenzione dai pagamenti fiscali, previdenziali e contributivi alle aziende agricole compromesse. Per quanto riguarda le linee elettriche, 7 mila utenze domestiche e 60 di media tensione sono state coinvolte dall’interruzione di energia (6 mila in provincia di Bologna e 1.000 in provincia di Modena). Tutte le linee sono state gradualmente rialimentate nel corso della notte e del mattino successivo, con soluzioni e riparazioni provvisorie. I danni hanno inoltre coinvolto 5 linee della media tensione in provincia di Bologna e 2 in provincia di Modena, così come sono state compromesse 4 cabine di trasformazione su palo nel bolognese ed è stato dunque necessario attivare altrettanti gruppi elettrogeni tutt’ora funzionati. Occorrerà circa una settimana per ripristinare la normale funzionalità del servizio.  
   
   
STUPINIGI: IL RILANCIO DEL PARCO PASSA PER IL RILANCIO CULTURALE DELLE RESIDENZE REALI TORINESI  
 
Torino, 8 maggio 2013 - Sviluppare le grandi potenzialità del Parco di Stupinigi, puntando sulla promozione dei servizi e mettendo in rete il sistema delle regge torinesi. Lo ha detto l’assessore regionale ai Parchi e alle Aree protette, Gian Luca Vignale, durante l’incontro con i rappresentati della Fondazione Ordine Mauriziano, amministratori, associazioni ed organizzazioni locali, organizzato ieri, in occasione della sua visita al Parco di Stupinigi, dal Commissario del Parco, Roberto Rosso. Secondo l’assessore Vignale l’azione di promozione del Parco di Stupinigi deve inserirsi nel grande lavoro di rilancio delle residenze reali torinesi attuato in questi anni dalla giunta regionale. “Nessun’altra città in Europa – spiega Vignale – può contare su un patrimonio culturale, storico e naturale come Torino, che a pochi chilometri di distanza racchiude il Parco di Stupinigi con la relativa Palazzina di caccia, la Mandria, la Reggia di Venaria e Palazzo Reale. Per questo motivo è importante mettere in rete i gioielli architettonici e naturali regionali pensando a nuove formule di promozione turistica che riescano ad unire il patrimonio culturale delle residenze reali con quello paesaggistico dei parchi, offrendo ai turisti nuove opportunità”. Per questo motivo, con l’assessore regionale alla Cultura, Michele Coppola, l’assessore Vignale sta elaborando una proposta che riesca a inserire gli oltre 900 mila turisti che ogni anno visitano le regge torinesi in un circuito turistico – culturale – naturalistico più ampio. Secondo i due assessori infatti “la promozione del Parco di Stupinigi, e più in generale delle aree naturali piemontesi, deve necessariamente collegarsi al grande lavoro di rilancio e comunicazione delle regge, riuscendo in questo modo a creare una proposta turistica a 360 gradi in grado di offrire ai visitatori tutte le opportunità della nostra regione”.  
   
   
SQUINZANO (LE): APPROVATO PIANO BONIFICA PER EX DISCARICA "PUPPO USTINI"  
 
Bari, 8 maggio 2013 - Al termine del percorso amministrativo con apposita Conferenza di Servizi, cui hanno partecipato oltre alle strutture tecniche regionali anche i rappresentanti della Provincia di Lecce, del Comune di Squinzano (Le) e del Dap Lecce di Arpa Puglia, è stato approvato il documento denominato "Analisi di rischio sito-specifica" ai sensi del d.Dlgs. 152/06 art. 242 dell´ex discarica comunale in località “Puppo Ustini” all´interno del territorio del comune di Squinzano (Le). Le attività contenute nell´elaborato denominato Analisi di rischio serviranno ad approfondire e completare il quadro conoscitivo sul sito in questione permettendo, così, di valutare i fattori di rischio ed eventuali interventi di bonifica per la Messa in Sicurezza Permanente dell´area, così come previsti dalle norme vigenti in materia.  
   
   
TRASPORTO COMBUSTIBILE NUCLEARE NESSUN IMPATTO RADIOLOGICO SUL TERRITORIO E SULLA POPOLAZIONE. LO CONFERMA L´ULTIMA RELAZIONE DELL´ARPA  
 
Torino, 8 Maggio 2013 - Nessun impatto radiologico significativo sull’ambiente e sulla popolazione. È quanto evidenzia l’ultima relazione tecnica di Arpa Piemonte, svolta a conclusione delle operazioni relative al quinto trasporto di combustibile nucleare irraggiato, dal Deposito Avogadro di Saluggia all’impianto di La Hague, avvenuto lo scorso mese di marzo. A causa delle impervie condizioni atmosferiche in Francia, il trasporto aveva subito un’interruzione ed i vagoni carichi erano rimasti in sosta prolungata presso il punto di scambio intermodale di Vercelli. L’indagine svolta da Arpa ha riguardato da un lato controlli radiometrici sui cask (i contenitori metallici corazzati e schermanti utilizzati sia per lo stoccaggio che per il trasporto del combustibile nucleare irraggiato) sia in uscita che in entrata dal territorio italiano e sui vagoni ferroviari vuoti di ritorno dalla Francia, dall’altro un approfondito monitoraggio radiologico ambientale che ha previsto il prelievo e l´analisi di matrici ambientali: suolo ed erba – matrici ritenute significative per la rilevazione di eventuali deposizioni al suolo - e particolato atmosferico (aria) - per rilevare eventuali rilasci di effluenti aeriformi. I valori misurati nei campioni prelevati dopo il trasporto del materiale hanno indicato che “Le operazioni di trasferimento non hanno provocato alcuna contaminazione dell’ambiente interessato. Tali valori risultano anzi al di sotto dei valori soglia. Non sono pertanto state registrate significative variazioni dei valori nonostante la sosta prolungata presso il punto di scambio intermodale di Vercelli”. “L’ultima relazione tecnica di Arpa - ribadisce l’assessore all’ambiente Roberto Ravello - testimonia ancora una volta come tutte le operazioni di allontanamento di materiale nucleare irraggiato continuino ad avvenire in piena sicurezza e nell’assoluto rispetto delle norme e dei migliori standard di tutela e salvaguardia della popolazione e del territorio. Tutto questa dimostra, ancora una volta, l’assoluta illogicità dei ripetuti comportamenti tesi ad interferire ed interrompere queste operazioni, essenziali per poter proseguire nell’attività di “decommissioning” dei siti nucleari presenti sul nostro territorio ed ogni tipo di allarmismo, controproducente per la sicurezza stessa delle persone e delle aree interessate”. “Le strategie di monitoraggio messe in atto – dichiara il direttore generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto – sono frutto di un’elevata specializzazione che Arpa Piemonte possiede sul tema della protezione da radiazioni ionizzanti. Le analisi relative alla presenza di isotopi radioattivi sulla superficie dei contenitori e dei vagoni ferroviari, così come in ambiente, ci consentono di affermare che il trasporto è avvenuto senza alcun rilascio di radioattività e, pertanto, in assoluta sicurezza”.  
   
   
UMBRIA SOTTOSCRIVE IL DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE “RIFIUTI ZERO: PER UNA SOCIETÀ SOSTENIBILE”  
 
Perugia, 8 maggio 2013 - L’assessore regionale Stefano Vinti ha comunicato la propria sottoscrizione al disegno di legge di iniziativa popolare “Rifiuti zero”. “Condivido le finalità generali del disegno di legge, ha dichiarato l’assessore Vinti, che si fondano sulle linee direttrici molto importanti quali il far rientrare il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta; rispettare gli indirizzi della Carta di Ottawa; rafforzare la prevenzione primaria delle malattie attribuibili a inadeguate modalità di gestione dei rifiuti; assicurare l´informazione continua e trasparente alle comunità in materia di ambiente e rifiuti; lavorare per la riduzione della produzione dei rifiuti del 20% al 2020 e del 50% al 2050 rispetto alla produzione del 2000; recepire ed applicare la Direttiva quadro 2008/98/Ce ed infine recepire ed applicare il risultato referendario del giugno 2011 sull’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali. Per perseguire queste finalità, continua Vinti, il progetto di legge contiene una serie di misure finalizzate a promuovere e incentivare anche economicamente una corretta filiera di trattamento dei materiali post-utilizzo; spostare risorse dallo smaltimento e dall’incenerimento verso la riduzione, il riuso e il riciclo; contrastare il ricorso crescente alle pratiche di smaltimento dei rifiuti distruttive dei materiali; ridurre progressivamente il conferimento in discarica e l´incenerimento; sancire il principio “chi inquina paga” prevedendo la responsabilità civile e penale per il reato di danno ambientale; dettare le norme che regolano l´accesso dei cittadini all´informazione e alla partecipazione in materia di rifiuti”. L’assessore Vinti, “nel sottolineare l’importanza di una legge che vada nella direzione di una società sostenibile”, ha anche invitato tutte e tutti a sottoscrivere il disegno di legge per investire il Parlamento della materia.  
   
   
GESTIONE DEI RIFIUTI, LA PALESTINA ADOTTA IL MODELLO TOSCANO  
 
Firenze, 8 maggio 2013 – L’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini ha ricevuto ieri una delegazione palestinese del Progetto Hebron, l’iniziativa di cooperazione per lo sviluppo di un sistema avanzato di smaltimento dei rifiuti nel territorio della città palestinese. All’incontro erano presenti anche il direttore di Confservizi Cispel Toscana, Andrea Sbandati, e i rappresentanti dei partner pubblici (i Comuni di Peccioli, San Giuliano Terme, Capannori, dall’Unione Valdera) e delle aziende che partecipano al progetto: Belvedere Spa, Rea Spa, Geofor Spa, Siena Ambiente Spa, con il coordinamento di Timesis Srl. “Sono felice di salutare – ha detto l’assessore regionale Bramerini – la delegazione palestinese che mi auguro possa trovare qui in Toscana elementi utili per migliorare la capacità di gestione del ciclo dei rifiuti nell’intera area di Hebron. La Regione Toscana continua, anche nel settore ambientale, la prorpia attività di cooperazione allo sviluppo e di scambio di buone pratiche con l’Autorità nazionale palestinese che qui da noi vanta una consolidata tradizione di solidarietà e la convinta partecipazione di tanti dei nostri enti locali”. Nel corso dell’incontro Yasser Dweik, direttore Jsc Hebron (capo-fila del progetto), ha illustrato lo stato di avanzamento del progetto il cui obiettivo è sostenere le autorità locali per lo sviluppo di un processo di smaltimento dei rifiuti solidi sostenibile per l’ambiente e andare incontro alle esigenze della popolazione del governatorato di Hebron nonché di quello del governatorato di Betlemme in Palestina (circa 700.000 persone). La visita dei palestinesi è il secondo atto dell’attuazione del progetto dopo la visita che un anno fa ha compiuto nei Territori una delegazione dei partner toscani per mettere a punto gli interventi da attuare. “Il progetto – ha detto Sbandati – è espressione dell’alto grado di capacità ed efficienza raggiunto dalla nostra regione e sarà utile anche per le nostre aziende per sperimentare nuovi modelli e processi organizzativi”. La delegazione sta visitando in questi giorni le strutture principali per il trattamento dei rifiuti solidi della regione: gli impianti di smaltimento di Peccioli, quelli di Sienambiente, e il Polo di Scapigliato (Rosignano), impianto di selezione, impianto trattamento percolato, produzione di energia da biogas e discarica per urbani e speciali non pericolosi; un Centro Ambientale informatizzato di Pisa, gli impianti di smaltimento di Geofor e la Revet di Pontedera, azienda specializzata nella raccolta, selezione e trattamento di materiali destinati al riciclaggio. Oltra a Dweik, direttore Jsc Hebron (capo-fila del progetto), fanno parte della delegazione Abdalhay Arafa, staff tecnico Jsc Hebron, Raed Ashhab, staff tecnico Jsc Hebron, Iyad Aburdeineh, direttore Jsc Betlemme, Monther Hind, coordinatore attività dei partner palestinesi del progetto, visiteranno gli impianti principali per il trattamento dei rifiuti solidi della regione. Il progetto Hebron, dal costo complessivo di 813mila euro, rientra nel programma “Palestinian Municipalities Support Programme” della Cooperazione italiana del Ministero degli Esteri.  
   
   
APPROVATO IL NUOVO RAPPORTO SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI IN VALLE D’AOSTA  
 
Aosta, 8 maggio 2013 - Si è riunito nel pomeriggio di, venerdì 3 maggio, l’Osservatorio Regionale sui Rifiuti, che ha approvato i dati sulla gestione dei rifiuiti un Valle d’Aosta relativi al 2012. I dati emersi nel corso dell’incontro sono positivi: nella regione la raccolta differenziata è aumentata dal 44% del 2011 al 46,4% del 2012, mentre la produzione pro capite di rifiuti urbani ha visto una diminuzione di più del 2% rispetto all’anno precedente passando, nell’ultimo triennio, da 601 kg all’anno per abitante nel 2010 a 585,2 kg nel 2011 e 572,8 kg nel 2012. I dati inoltre mostrano come il decremento nella produzione di rifiuti sia interamentae a carico dei rifiuti indifferenziati, senza ripercussioni sul trend positivo di crescita delle raccolte differenziate, innescato dall’attuazione dei piani dei subAto (Comunità montane e Comune di Aosta) per la gestione dei rifiuti, che stanno attualmente entrando a regime in tutta la regione. In effetti è stato rilevato un decremento nella produzione di rifuti indifferenziati, scesa del 6%. Il rapporto sulla gestione dei rifiuti, dati 2012, sarà disponibile on-line sul sito web regionale, all’interno della sezione dedicata all’Osservatorio Regionale sui Rifiuti.