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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Novembre 2013
E´ NATO IL PRIMO BAMBINO ITALIANO DA UN OVOCITA CONGELATO CON LA TECNICA DI ´VITRIFICAZIONE’ IN UNA PAZIENTE ONCOLOGICA. UNA REALE CONCRETA POSSIBILITA´ CHE LA MEDICINA DELLA RIPRODUZIONE OFFRE A TANTE DONNE A RISCHIO DI PERDERE LA FERTILITA´  
 
Roma, 6 novembre 2013 - E´ nato a Milano lo scorso 26 ottobre il primo bambino concepito in Italia da un ovocita congelato con la tecnica di ´vitrificazione´, dichiarata non più sperimentale, in paziente oncologica. Da poco, infatti, la vitrificazione è stata riconosciuta dalle società scientifiche internazionali come tecnica standard proprio per questa indicazione. "Madre e figlio stanno bene" ha dichiarato il Dott. Filippo Maria Ubaldi, Responsabile Clinico dei Centri Genera strutture di medicina della riproduzione, la cui sede di Roma presso la Clinica Valle Giulia ha assistito la donna durante l´intera procedura. Nel 2008, dopo esserle stato diagnosticato un carcinoma ovarico border line, la mamma decise di sottoporsi al prelievo e alla crioconservazione degli ovociti per preservare la propria fertilità messa a rischio dalle terapie che avrebbe dovuto sostenere. Il laboratorio Genera, diretto dalla Dott.ssa Laura Rienzi, è uno dei primi al mondo ad applicare la tecnica di vitrificazione degli ovociti. Nel 2013, la donna dopo aver superato la malattia, è tornata per essere sottoposta a trasferimento di un embrione ottenuto dalla fecondazione degli ovociti criopreservati 5 anni prima. La procedura ha portato con successo all’instaurarsi di una gravidanza conclusasi con il parto. "E´ un giorno di grande felicità per il nostro staff ma anche una data storica per la medicina della riproduzione italiana che conferma il suo primato europeo nella crioconservazione ovocitaria", dichiara la Dott.ssa Laura Rienzi. Ai progressi di questo approccio sarà dedicato un Convegno Scientifico, organizzato dal centro Genera di medicina della riproduzione della Clinica Valle Giulia, che si terrà a Roma il 29 novembre 2013 presso il Macro Museo d’arte contemporanea dal titolo: "Preservazione della fertilità femminile. Aspetti socio-economici, oncologici, ginecologici e giuridici del congelamento ovocitario”( http://www.Preservazionedellafertilitafemminile.it/home.html ) La ´vitrificazione´ è il più avanzato processo di congelamento degli ovociti che si effettua dopo una stimolazione ormonale per la induzione della crescita follicolare multipla e dopo prelievo degli ovociti per le donne che desiderano preservare la propria fertilità futura. E´ scelta da donne giovani che ricevono una diagnosi di tumore e che decidono di conservare gli ovociti che potrebbero essere distrutti dalle più comuni terapie oncologiche, ma anche nel caso di patologie ginecologiche come l´endometriosi severa, interventi chirurgici invasivi alle ovaie, storia familiare di esaurimento ovarico precoce, oppure anche da donne che decidono, per vari motivi, di posticipare la gravidanza. Viene stimato che ad oltre 700.000 donne viene diagnosticato, ogni anno nel mondo, una patologia oncologica. Tra queste, circa il 9% si trova in età potenzialmente fertile e la loro possibilità di sconfiggere la patologia è sempre più elevata. Bisogna necessariamente porre maggiore attenzione sulla qualità di vita futura di queste pazienti ed in particolare sulla preservazione della loro fertilità. Dopo più di trenta anni dalla prima nascita e solo dopo l’introduzione della tecnica di vitrificazione, il congelamento ovocitario viene oggi considerato come approccio elettivo per queste pazienti. Questo caso positivo rappresenta una nuova speranza concreta per tante donne che devono affrontare un trattamento che metterebbe a rischio la loro fertilità.  
   
   
RICERCA SUI TUMORI, DALLA REGIONE TOSCANA UN BANDO DI 4 MILIONI E MEZZO  
 
Firenze, 6 novembre 2013 - Un bando dell´importo complessivo di 4.400.000 euro per finanziare progetti di ricerca in campo oncologico. L´ha approvato la giunta nel corso della sua ultima seduta, su proposta dell´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni. I progetti, che potranno essere annuali, biennali o triennali, saranno valutati dall´Isab (International Scientific Advisory Board) dell´Itt, l´Istituto Toscano Tumori. "La delibera approvata ieri dalla giunta - è il commento di Lucio Luzzatto, direttore scientifico Itt - permetterà di emettere al più presto il quarto bando, che inviterà tutti gli interessati a presentare proposte su qualsiasi aspetto della ricerca sul cancro, dalla biologia molecolare alle applicazioni traslazionali all´oncologia clinica. Saranno benvenute domande provenienti da qualunque istituzione svolga attività di ricerca sul cancro in Toscana (sono esclusi solo i membri del Core Research Laboratory)". Dal 2007 la Regione Toscana indice bandi per progetti di ricerca in campo oncologico. Le precedenti edizioni sono state nel 2007 (sono stati finanziati 25 progetti per un totale di 3.383.000 euro), nel 2008 (33 progetti per 4.390.000 euro) e nel 2010 (26 progetti per 3.700.000 euro). Complessivamente, dunque, dal 2007 ad oggi la Regione ha finanziato 84 progetti di ricerca per un totale di 11.473.000 euro. "La missione dell´Itt è quella di capire, prevenire e curare al meglio il cancro per tutti - sottolinea l´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni - In queste azioni, gioca un ruolo fondamentale la ricerca. Per questo come Regione Toscana ormai da anni investiamo tante risorse e tante energie nella ricerca. I progetti che dal 2007 finanziamo con i bandi dell´Itt ci consentono di offrire cure sempre migliori ai cittadini toscani e non solo". "Ritengo questa delibera assai importante - aggiunge Luzzatto - perché in un momento così difficile essa stanzia 4.4 milioni per la ricerca biomedica in un settore chiave. Un progetto di ricerca significa porsi un quesito originale e identificare le metodologie giuste per riuscire a rispondervi. Molti risultati di progetti precedentemente approvati sono stati pubblicati su riviste internazionali (vedi Scientific Report 2010-2012 sul sito www.Ittumori.it). Dall´esperienza dei bandi precedenti sono fiducioso che arriveranno molte domande valide, e il nostro compito, grazie al nostro International Scientific Advisory Board, sarà di selezionare e finanziare le migliori". La somma di 4.400.000 euro destinata al finanziamento di questo bando Itt 2013 sarà così ripartita: 1.700.000 per il 2014, 1.500.000 per il 2015, 1.200.000 per il 2016.  
   
   
CALA IN VENETO SPESA FARMACEUTICA: ZAIA, “ECLATANTE ESEMPIO DI BUONA AMMINISTRAZIONE E COSTI STANDARD CON CUI LO STATO RISPARMIEREBBE 30 MILIARDI L’ANNO”  
 
Venezia, 6 novembre 2013 - “Ecco un eclatante esempio concreto di come, applicando i costi standard e i criteri della buona amministrazione del Veneto, lo Stato potrebbe risparmiare non meno do 30 miliardi l’anno”. Lo sottolinea il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando i dati diffusi da Federfarma Veneto, che indicano un risparmio di spesa farmaceutica di 15,1 milioni di euro nel primo semestre del 2013, pari al 4,6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2012, con la media nazionale fermatasi a meno 4,1%. “Pochi decimali che valgono cifre enormi – aggiunge Zaia – e hanno un grandissimo significato, che ci rende orgogliosi del lavoro fatto in Veneto in collaborazione con i farmacisti e i medici di medicina generale”. “L’appropriatezza delle prescrizioni da un lato e la diffusione dei farmaci generici al posto dei molto più costosi griffati dall’altro non sono una scoperta da premio Nobel, ma il lavoro di un amministratore e di professionisti capaci di guardareall’interesse del cittadino e a garantirgli la salute senza mettere periodicamente le mani nel suo portafoglio”. “Il dato veneto di oggi – conclude Zaia – è anche un monito a tutti coloro che, più o meno esplicitamente, puntano e tenere nel cassetto i costi standard pronti dal 2011. Li si tiri fuori e si faccia presto, perché il Veneto e i veneti sono stufi di fare la figura di Pantalone, pagando per sé e per chi spreca”.  
   
   
MEDICINA DI GRUPPO A VALDAGNO: ZAIA: “BRAVI, PRECORRONO CARDINE DI PSSR. TUTTO VA A VANTAGGIO DEL CITTADINO. VICENZA IN POLE POSITION”  
 
Venezia, 6 novembre 2013 - “Con la costituzione di questa grande e sicuramente efficiente medicina di gruppo i medici di medicina generale di Valdagno e l’Ulss precorrono quello che è uno dei cardini della riforma sanitaria prevista dal nuovo Piano Sociosanitario regionale. A loro i miei complimenti e l’augurio di buon lavoro non appena il servizio aprirà”. Così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia sottolinea l’importante significato della nascita a Valdagno di una medicina di gruppo integrata, che entrerà in funzione nel 2014 e assisterà 23.000 pazienti con 17 medici di famiglia pronti a turnarsi per garantire assistenza H24 7 giorni su 7. “E’ un nuovo servizio – aggiunge Zaia – che nel vicentino si sta particolarmente sviluppando e sta anticipando altre aree del Veneto, ma che andrà diffuso il più rapidamente possibile in tutto il territorio”. “Costituisce – conclude Zaia – la risposta ai bisogni più immediati di una persona come un consulto, un consiglio, una visita per decidere come procedere e viene data vicino a casa, fatto questo fondamentale per agevolare i cittadini. Senza contare che così facendo si limitano gli accessi impropri ai pronto soccorso, che causano disagi a chi, avendo una patologia minore, è costretto spesso a lunghe attese e costi inutili alla collettività”.  
   
   
SALUTE: IN FVG NESSUN TAGLIO DI SERVIZI  
 
Trieste, 6 novembre 2013 - "In Friuli Venezia Giulia è necessaria un´autentica riforma dei servizi sanitari perché anche la nostra realtà non è più quella di una volta. Vi sono nuove tecnologie e nuove terapie, vi sono nuovi metodi diagnostici e nuovi farmaci; perché la popolazione invecchia e bisogna saper affrontare, non solo a parole, le pluripatologie con la continuità dell´assistenza e l´integrazione socio-assistenziale. Perché i bisogni non sono più quelli di 20 anni fa. E anche perché, alla luce di tutto questo, vi sono nuovi indirizzi, nuovi protocolli e, non ultimo, nuove norme nazionali. Per questo abbiamo avviato un percorso di riforma. Non certo per risparmiare sulla pelle dei cittadini, anche se il tema della sostenibilità complessiva del sistema ci è ben chiaro". Lo ha detto l´assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca a margine di un convegno a Lignano Sabbiadoro (Ud) sull´assistenza sanitaria transfrontaliera. Dunque, per Telesca, "una riforma è un cambiamento, non una pura ridistribuzione di risorse o una semplice questione di numero delle aziende o dei distretti. E verso questo cambiamento la Giunta regionale guidata da Debora Serracchiani si è incamminata con convinzione e serietà, avviando un approfondito lavoro di analisi che, aspetto per aspetto, metterà sul piatto della bilancia costi e benefici nel lungo periodo di ogni possibile scelta, confrontandosi con tutti i portatori di interesse. Scelte che saranno fatte non emozionalmente e non certo per compiacere singoli settori, gruppi o territori, ma guardando realmente ai bisogni di tutta la popolazione del Friuli Venezia Giulia: donne e uomini, bambini e anziani". Diverso, per Telesca, è il discorso delle risorse che non sono più quelle di una volta e che comportano, per il prossimo anno, una riduzione in Finanziaria di una novantina di milioni di euro. "A questo calo di risorse stiamo dando una risposta immediata", assicura. Una risposta che "non consisterà in tagli di servizi sanitari ai cittadini, ma andrà ad incidere sugli aspetti gestionali, anche semplicemente cominciando finalmente ad applicare direttive che in passato ci si è ben guardati dall´applicare". C´è il tema della riorganizzazione amministrativa. "Vi sono alcune attività che possono essere accorpate, garantendo nel contempo maggiore efficienza e minori costi. Senza peraltro mettere in discussione il personale ma solo facendolo lavorare meglio". C´è la questione, non certo meno importante, degli acquisti. Che "vanno centralizzati, equiparando i costi di beni e servizi ai costi sostenuti nelle regioni più virtuose. In questo guardando anche, perché no, alle realtà più vicine d´oltre confine". E c´è anche l´aspetto dei posti letto per acuti, spiega l´assessore. "Ce ne sono ancora troppi, che spesso sono dove non servono. Non vanno tolti, ma riconvertiti, a beneficio di tutti. Su tutto abbiamo avviato un ragionamento per Area Vasta, così come stiamo cercando di capire se vi sia, e dove, una ridondanza di reparti che non sempre si traduce in più e più funzionali servizi". In sostanza, conclude l´assessore "una riorganizzazione è possibile senza che ciò implichi riduzione dei servizi". E questa riorganizzazione "non dovrà aspettare la riforma ma partirà da subito, con indirizzi precisi che saranno indicati nelle Linee di gestione per il 2014, messe nero su bianco già a fine mese".  
   
   
ZAIA SCRIVE A PRESIDENZA CONSIGLIO: “UN VOLO SPECIALE PER IL RIENTRO DEL PROF. CARIOLARO, GRAVE IN OSPEDALE CINESE”  
 
Venezia, 6 novembre 2013 - Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha scritto ieri una lettera al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Filippo Patroni Griffi, sollecitando un intervento umanitario che consenta il rapido rientro in patria dalla Cina di David Cariolaro, docente presso la Xianjiatong – Liverpool University di Suzhou (provincia di Jiangsu). Da circa quaranta giorni, Cariolaro è ricoverato in gravissime condizioni presso la rianimazione del Koolon Hospital di Suzhou. L’intervento della Presidenza del Consiglio è sollecitato da Zaia al fine di reperire un aeromobile adeguato allo stato di grave salute del docente che consenta di non interrompere la somministrazione delle cure intensive cui è sottoposto. “Siamo in contatto con il Console d’Italia a Shanghai, Ministro Vincenzo De Luca – scrive Zaia a Patroni Griffi - che segue personalmente la questione e che ha mobilitato la solidarietá dei connazionali colà residenti. Si pone ora quindi il problema del rientro in Italia e vi è l’esigenza di un volo speciale dalla Cina che permetta il trasporto senza l´interruzione delle cure intensive di cui il Prof. Cariolaro ha bisogno”. “Mi rivolgo dunque a Lei – conclude Zaia - per chiederLe se la Presidenza del Consiglio dei Ministri può prendersi carico della questione”.  
   
   
PASSO AVANTI NELLA RICERCA DI UN VACCINO CONTRO L´HIV. SCIENZIATI CATTURANO PROTEINA ENV  
 
Lecce, 6 novembre 2013 - Alcuni scienziati americani impegnati nella ricerca di svelare i “misteri” di Hiv hanno fatto un importante passo avanti dopo aver catturato l´immagine ancora più chiara di una proteina che permette al virus mortale di attaccare le cellule immunitarie umane. Gli scienziati dell´Istituto Scripps Research (Tsri) e Weill Cornell Medical College sono riusciti a ottenere una visione dettagliata della struttura atomica della proteina che avvolge l´Hiv, il virus che causa l´Aids. Lo sviluppo potrebbe potenzialmente aprire la strada per un vaccino, secondo i risultati pubblicati sulla rivista statunitense Science. La biologo cellulare dello Scripps Institute, Bridget Carragher, ha sottolineato che al fine di sviluppare un vaccino, è necessario capire il ruolo di quest’importante proteina trimerica che è riconosciuta ampiamente tra le responsabili nell’neutralizzazione degli anticorpi. E per capire ciò è necessario comprendere quale sia la sua struttura. Una volta completato ciò, si può iniziare la progettazione di un vaccino che imiti la struttura e suscitare una risposta anticorpale per combattere il virus vero e proprio quando si arriva all’uomo. Anche se i farmaci antivirali sofisticati sono stati utilizzati per la gestione delle infezioni da Hiv in molti paesi sviluppati, un vaccino contro l´infezione non è ancora stato realizzato anche se diversi sono gli studi in fase avanzata. L´incapacità di trovare un vaccino è spesso attribuita alla natura complessa della proteina di rivestimento del virus Hiv, noto come Env. La delicata struttura della Env ha ostacolato gli sforzi per ottenere la proteina in una forma che consente la risoluzione necessaria della rappresentazione atomica per comprenderla appieno. Tuttavia i ricercatori sono stati in grado di progettare una versione del Env trimero, o tre componenti della struttura, che ha la stabilità necessaria per una risoluzione dell´imaging atomica. Gli scienziati sono stati quindi in grado di studiare la Env trimero utilizzando l´imaging all´avanguardia e la microscopia elettronica. L´uso della cristallografia a raggi X ha permesso ai ricercatori di esaminare il trimero Env più dettagliatamente dei tentativi precedenti. I dati hanno anche messo in luce il processo attraverso il quale Env assembla e poi sposta la forma durante l´infezione, e anche permesso ai ricercatori di fare confronti con le sacche di proteine di altri virus letali come l´influenza e il virus Ebola. Giovanni D´agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione da anni impegnata anche nella tutela degli ammalati, si augura che i recenti progressi nel campo dello studio dell’Aids/hiv possano portare a breve a soluzioni definitive attualizzabili sull’uomo ed utili per la eradicazione completa della malattia  
   
   
ROSSI: "CERCHEREMO DI POTENZIARE L´OSPEDALE DELLA FRATTA"  
 
 Fratta Di Cortona (Ar), 6 novembre 2013 - "Non ci passa neppure per l´anticamera del cervello di rivedere l´assetto degli ospedali toscani. La rete ospedaliera non si tocca. Casomai si qualifica. E così cerchermo di fare qui in Val di Chiana, potenziando l´assistenza odontoiatrica e le prestazioni di procrEazione medicalmente assistita, così come qui mi è stato chiesto". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al termine del sopralluogo che ha compiuto all´ospedale della Fratta, nel comune di Cortona, inaugurato nel 2005 e dotato di una settantina di posti letto, che serve i circa 50mila abitanti della Val di Chiana meridionale, ma mostra anche ulteriori capacità attrattive. Il presidente Rossi non ha nascosto le difficoltà del bilancio sanitario, diminuito dell´8% dal 2010 ad oggi ed ha auspicato una legge di stabilità che permetta di affrontare il 2014 almeno con le stesse risorse del 2013. "Spero in uno sblocco dei contratti – ha detto il presidente rivolgendosi agli operatori sanitari presenti - e vi ringrazio per l´impegno che mettete nel vostro lavoro perché è grazie a voi che la sanità toscana si mantiene ai vertici nazionali. Noi ci battiamo per il mantenimento della sanità pubblica e ciò che abbiamo potuto spendere lo abbiamo investito nell´ammodernamento delle strutture ospedaliere e nell´acquisto di nuovi e più moderni strumenti. Perché - ha detto citando Hegel- talvolta la forma è il contenuto". Il presidente Rossi ha detto infine di consegnare alle nuove generazioni una sanità rinnovata e messa in rete, ha invitato gli operatori a mantenere sempre uno spirito di corpo e si è detto convinto che puntare sulla qualità sia l´unico modo per contenere la spesa e rispondere al meglio ai bisogni di salute dei cittadini.  
   
   
SANITÀ: CHIODI, ABRUZZO IN EQUILIBRIO NON A SCAPITO SERVIZI  
 
L´aquila, 6 novembre 2013 - "L´equilibrio economico finanziario in Abruzzo è stato raggiunto senza nessun taglio alla spesa sanitaria ma solo con una diversa ridistribuzione delle risorse finanziarie". Sono parole del Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, intervenuto oggi all´ottava Edizione del Forum meridiano sanità di Ambrosetti House 2013 per la presentazione del nuovo Rapporto che si è tenuta a Palazzo Rospigliosi, a Roma. Chiodi è intervenuto su "Quale equilibrio tra governo della spesa sanitaria e investimenti per la salute" portando l´esperienza della Regione Abruzzo nel suo percorso di risanamento. Nell´ambito del dibattito è stata più volte sottolineata, presentando i dati delle regioni in piano di rientro, la bontà del percorso dell´Abruzzo alla luce dei risultati più recenti. "Dopo tre anni di conti in ordine - ha aggiunto il Presidente - possiamo dire che i nostri risultati sono andati ben oltre le previsioni. C´è stato l´arresto dei disavanzi e il raggiungimento dell´equilibrio economico- finanziario del Servizio sanitario regionale che ormai è da definire strutturale. L´abruzzo è una delle 5 regioni d´Italia a riportare un utile prima delle coperture". Chiodi ha parlato di allocazione delle risorse e di come la carenza di investimenti pubblici in sanità comporti il rischio grave di obsolescenza delle strutture e di conseguente scarsa qualità. "L´abruzzo - ha spiegato - nonostante la sua posizione di regione in piano di rientro ha investito, solo nel 2012, 48 milioni in nuove attrezzature sanitarie ed esiste una proposta di accordo di programma per realizzare 5 nuovi ospedali. Tuttavia occorrono maggiori risorse pubbliche e molto spesso la carenza spinge a scelte impopolari". Nell´illustrare il percorso compiuto dalla Regione Abruzzo il Presidente Chiodi ha distinto le azioni compiute nella riorganizzazione della rete ospedaliera con la riconversione dei piccoli ospedali, riduzione del tasso di ospedalizzazione e dei ricoveri inappropriati. Nell´ambito della nuova organizzazione dell´assistenza territoriale si è soffermato sulla costruzione della rete delle cure primarie per valorizzare la medicina del territorio e rendere l´ospedale un centro d´avanguardia nella cura degli acuti. "Nel 2009 - ha proseguito - la valutazione del Ministero della Salute per l´erogazione dei Lea era critica. Ora siamo valutati adempienti con impegno su alcuni indicatori, con miglioramenti elevati sia dell´assistenza ospedaliera che distrettuale e contiamo per il prossimo anno di essere la nona regione italiana che assicura i livelli essenziali di assistenza". A proposito di tagli agli sprechi e inefficienze un esempio significativo è stato iil ricorso a gare regionali in unioni d´acquisto. "Con tre di esse - ha concluso - abbiamo risparmiato in totale 65 milioni di euro in tre anni. L´obiettivo dell´Abruzzo è quello di sviluppare omogeneamente uan sanità di qualità in regime di appropriatezza e sicurezza mantenendo la sostenibilità e l´equilibrio di bilancio. La sanità del futuro sarà orientata al territorio, fatta di prevenzione e con pochi ospedali ad alta specializzazione".  
   
   
SANITÀ: DIABETE: REGIONE SARDEGNA ATTENTA A PROBLEMATICHE PAZIENTI  
 
Cagliari, 6 novembre 2013 - "La Regione è attenta alle problematiche delle persone diabetiche, garantendo la cura dei casi urgenti e attraverso il lavoro quotidiano dei Centri diabetologici. Come sempre è stato fatto anche nel recente passato, l´assessorato riceverà già nei prossimi giorni (il 20 novembre) le associazioni dei pazienti, per avere un loro fattivo contributo, al netto di polemiche che non aiutano di certo a risolvere i problemi". Lo chiarisce l’assessore della Sanità Simona De Francisci in merito a quando annunciato stamane dal coordinamento delle organizzazioni. "Respingo al mittente - spiega De Francisci - certe dichiarazioni esagerate e sicuramente non veritiere (tutto mi si potrà contestare tranne di essere assente o "barricata" nel Palazzo). Proprio il mese scorso abbiamo avviato la campagna di sensibilizzazione sulla chetoacidosi diabetica, grave complicanza che colpisce in particolare i giovani, coinvolgendo medici pediatri e di base, scuole e farmacie. Inoltre, sempre di recente, la Giunta ha approvato il Manifesto dei diritti della persona con diabete e ha recepito il "Piano per la malattia diabetica" che tra i suoi obiettivi il miglioramento degli esiti sanitari delle cure, di rendere più sostenibili i programmi di assistenza riducendo i ricoveri, le complicanze croniche e i costi diretti correlati, e di mettendo a disposizione strumenti per la misura e valutazione del grado di raggiungimento degli obiettivi stessi". Nella delibera del 26 settembre scorso approvata dalla Giunta, si legge inoltre che il Piano "si pone l’obiettivo strategico di garantire l’equità nell’accesso ai servizi su tutto il territorio nazionale e migliorare la qualità dell’assistenza, soprattutto mediante l´integrazione e la comunicazione tra gli operatori coinvolti nei processi assistenziali. Questi indirizzi strategici interessano la prevenzione e il trattamento delle complicanze, coinvolgendo diversi soggetti, dai vertici istituzionali a tutti gli operatori sanitari, sia territoriali, sia ospedalieri, fino alle associazioni di volontariato e le rappresentanze dei cittadini".  
   
   
MILANO, PREMIA ‘ATTIVECOMEPRIMA’ PER I 40 ANNI DELL’ASSOCIAZIONE  
 
Milano, 6 novembre 2013 - Una targa premio per 40 anni di impegno nell´assistenza alle persone colpite dal cancro e ai loro famigliari. Il riconoscimento è stato consegnato oggi dall’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute Pierfrancesco Majorino ad Ada Burrone, fondatrice dell’associazione Attivecomeprima, realtà che dal 1973 assiste i malati di tumore sul piano psicologico e dell’ascolto esteso anche ai famigliari. La onlus milanese ha celebrato il quarantesimo anno di vita con un evento che si è svolto stamattina in Sala Alessi a Palazzo Marino. “Attivecomeprima – ha detto l’assessore Majorino – è un patrimonio straordinario della nostra città. Abbiamo voluto omaggiare Ada Burrone e tutte le persone impegnate nell’associazione perché la loro non è solo un’opera meritoria, ma rappresenta anche il miglior esempio di come si possano strutturare interventi in ambito sociale e sanitario. La capacità di Attivecomeprima di costruire reti tra oncologi, psicologi, medici di famiglia, coinvolgendo anche specialisti di strutture sanitarie in Italia e all’estero, ospedali, istituti di ricerca, università e aziende conseguendo risultati eccellenti e mantenendo sempre al centro la specificità della persona, è un modello da valorizzare e da seguire”. Attivecomeprima offre gratuitamente i suoi servizi a donne e uomini con qualsiasi tipo di tumore e ai loro famigliari. In 40 anni di lavoro ha accolto, ascoltato e aiutato decine di migliaia di persone e, attraverso la raccolta dei loro bisogni più profondi e urgenti, ha creato un metodo di lavoro in grado di rispondere a queste esigenze. Le principali aree operative sono il sostegno psicologico, individuale e di gruppo esteso ai famigliari e ai figli adolescenti e giovani adulti; il supporto di medicina generale durante le terapie oncologiche; le attività psico-corporee e creative con la comune finalità di sviluppare l’armonizzazione mente-corpo condotte da medici, psicoterapeuti e altri esperti.  
   
   
LE MARCHE DELLO SPORT E DEI PARCHI OGGI PROTAGONISTE A BRUXELLES. SPACCA: "CRESCE LA REPUTAZIONE DELLA REGIONE IN EUROPA".  
 
Ancona, 6 novembre 2013 - “Un riconoscimento prestigioso che onora non solo la città di Jesi ma anche tutta la regione. Le Marche sanno farsi sempre di più conoscere in Europa e quest’ultimo attestato è un contributo molto significativo alla reputazione della regione nella Ue”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, commenta l’assegnazione a Jesi, da parte dell’European Capitals and Cities of sport federation, dell’Aces Europe Awards. La città di Federico Ii è stata riconosciuta Città europea dello sport 2014 e sarà premiata domani a Bruxelles presso il Parlamento europeo. Aces Europe lavora con la Commissione europea attraverso lo sport locale e grazie alla concessione dei premi “Capitale”, “Città”, “Comune” e “Comunità” europei dello sport, riconosce il lavoro delle comunità locali a favore dello sport, dei suoi valori e della sua pratica diffusa. “Valori nei quali le Marche si riconoscono da sempre”, sottolinea Spacca. Grande soddisfazione anche per un secondo, prestigioso riconoscimento che sempre domani sarà assegnato alle Marche. Si tratta della Cets, la Carta Europea del Turismo Sostenibile attribuita ai Parchi regionali della Gola della Rossa Frasassi, del Conero, del Sasso Simone Simoncello, del San Bartolo e confermata per il Parco Nazionale dei Monti Sibillini da Europarc, associazione che riunisce oltre 400 soggetti di 35 Paesi i quali si adoperano per la gestione dei gioielli verdi d’Europa: la terra, il mare, le montagne, le foreste, i fiumi, nonché il patrimonio culturale del continente. Gli obiettivi principali della Federazione Europarc sono promuovere buone pratiche nella gestione delle aree protette, incoraggiare l’istituzione di nuove, rafforzarne il ruolo quali strumenti vitali per la salvaguardia del patrimonio naturale europeo e, quindi, incrementare le attività per la protezione delle stesse, partecipare attivamente allo sviluppo di future politiche pubbliche e programmi, specialmente nell’ambito dell’Unione Europea, al fine di favorire il raggiungimento degli obiettivi delle aree protette. “Le Marche – dice Spacca – hanno avviato da tempo azioni specifiche che rispondono a tutte queste buone pratiche. L’ambiente e il paesaggio sono asset straordinari non solo per la tutela del nostro patrimonio naturale, ma anche per la sua promozione e conoscenza a livello internazionale, per l’attrattività turistica e per l’economia Green in grado di creare sempre più occupazione soprattutto giovanile. Che l’Europa ci riconosca l’attenzione riservata a questo patrimonio, è la conferma della determinazione con cui la Regione punta sulla sua valorizzazione”. Per celebrare i suoi 40 anni di impegno per la natura, Europarc ha chiamato a raccolta per domani, in collaborazione con la Regione Marche, tutti i Parchi italiani, per un evento speciale su Turismo sostenibile e biodiversità nelle aree protette. La giornata include l’ottava riunione della Rete Europea della Cets che si svolgerà, alla presenza dell’assessore regionale Maura Malaspina, presso la Rappresentanza della Regione Marche a Bruxelles, e la Cerimonia per le Certificazioni 2013 al Parlamento Europeo. Saranno presenti più di 70 partecipanti da 12 Paesi, deputati europei, rappresentanti della Commissione europea e membri del Comitato delle Regioni.  
   
   
CONI TOSCANA E UNCEM TOSCANA: INSIEME PER PROMUOVERE LO SPORT NEI PUNTI “ECCO FATTO!”  
 
Firenze, 6 novembre 2013 – Sviluppare, promuovere e valorizzare, grazie a una sinergia strategica, il consolidamento dei Punti “Ecco Fatto!” presenti in Toscana attraverso la possibilità di fornire informazioni di natura sportiva, contribuendo così a offrire una risposta sempre più ampia e completa ai bisogni dei cittadini, soprattutto quelli che abitano in zone periferiche o in montagna. Sulla base di questi presupposti Coni Toscana e Uncem Toscana Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani - rispettivamente nelle figure dei loro presidenti Salvatore Sanzo e Oreste Giurlani – hanno siglato oggi a Firenze un Protocollo d’Intesa al fine di assicurare un reciproco scambio di informazioni, conoscenze, competenze e know-how sui servizi potenziali e sulle relative modalità di erogazione da inserire all’interno dei Punti “Ecco Fatto!”, svolgendo al contempo attività di animazione, formazione e promozione territoriale. Individuati nella Delibera di Giunta Regionale n. N 224 del 02-04-2013, i Punti “Ecco Fatto!” si configurano come momento di facilitazione e di avvicinamento a servizi della pubblica amministrazione. Vi sono presenti almeno 2 giovani del servizio civile regionale che forniscono servizi specifici rispetto ai bisogni delle comunità. Al momento in Toscana sono presenti 35 Punti “Ecco Fatto!”. “L’intento del Protocollo è di avvicinare lo sport ai territori e alle comunità – afferma il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani – Il Coni diventerà quindi un nuovo servizio all’interno dei punti “Ecco Fatto!” in grado di favorire la pratica sportiva ai cittadini che vivono in zone marginali della Regione. E’ significativo che il Coni Toscana sia il primo Comitato regionale del Coni a collaborare a questo progetto”. “Grazie a questo Protocollo Coni Toscana e Uncem Toscana lavoreranno sinergicamente a un progetto innovativo che intende portare risultati importanti in territori dove lo sport è poco rappresentato – dice il presidente del Coni Toscana Salvatore Sanzo - Da parte nostra l’obiettivo è quello di arrivare dove finora non siamo mai arrivati e, in prospettiva futura, anche di assicurare occasioni di lavoro per i giovani”. Il Protocollo d’Intesa tra Coni Toscana e Uncem Toscana rafforzerà quindi l’offerta di servizi già presente nei Punti “Ecco Fatto!”, integrandola con informazioni di natura sportiva con riferimento a tutte la materie di competenza del Coni Toscana (formazione, consulenza tecnica, realizzazione progetti ed iniziative per società sportive, federazioni ed enti locali).  
   
   
SPORT, ASSESSORE UMBRIA: PROPORRÒ CODICE “FAIR PLAY” PER RISPETTO REGOLE E SPIRITO SPORTIVO  
 
Perugia, 6 novembre 2013 - "Nella prossima seduta di insediamento della Consulta dello Sport, costituita con un atto della Giunta regionale del 21 ottobre, è mia intenzione portare come primo punto all´ordine del giorno la proposta di adozione di un codice del ´fair play´ dello sportivo da estendere anche a tutti soggetti interessati nella formazione e nella preparazione dell´atleta, ovvero la famiglia, gli allenatori, gli arbitri e i giudici di gara. Penso ad un documento che preveda penalizzazioni nel caso di mancato rispetto dei suoi contenuti e premialità per quanti lo sottoscriveranno e ne rispettano principi e valori". È quanto comunica l´assessore allo Sport della Regione Umbria, Fabio Paparelli, commentando i recenti fatti di cronaca che hanno visto coinvolti in una rissa a Terni alcuni genitori che stavano assistendo alla partita di calcio dei propri bambini. "Ciò che è successo a Terni - sottolinea Paparelli - stupisce e amareggia proprio perché, per primi i genitori, sono tenuti a dare il buon esempio in ogni situazione. Ma per farlo devono possedere tutti gli strumenti utili ad aiutare i propri figli a capire le giuste motivazioni per praticare l´attività sportiva, sia essa agonistica o amatoriale, come riconoscere il valore degli avversari, accettare le decisioni dell´arbitro, ma, soprattutto, non fare carico sui figli stessi delle proprie ambizioni". "Per questo condivido quanto dichiarato recentemente dal delegato del Coni di Terni, Stefano Lupi - continua l´assessore - che ha sottolineato quanto specie i vizi e le esaltazioni del calcio professionistico condizionino, purtroppo, in modo sempre più pesante la nostra società, tanto da creare ´mostri´, che settimanalmente sfogano le loro frustrazioni su di un campo. Per questo, al verificarsi di tali vergognosi episodi che, peraltro, non riguardano solo il mondo del calcio, si registra una sconfitta per tutti coloro che con passione e sentimento si impegnano nella promozione dello sport tra i giovani". "Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada - scrisse lo scrittore e poeta argentino Borges - lì ricomincia la storia del calcio. Una storia - conclude Paparelli - che merita di essere vissuta ed interpretata con lo spirito e la purezza di quel bambino".