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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Novembre 2013
LINEE GUIDA DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER L´INTERVENTO PUBBLICO NEL SETTORE DELL´ENERGIA ELETTRICA  
 
Bruxelles, 6 novembre 2013 - Il mercato interno dell´energia nell´Ue è essenziale sia per garantire una fornitura affidabile di energia a prezzi accessibili per la lotta contro il cambiamento climatico. In alcuni casi particolari, l´intervento pubblico potrebbe essere necessario per raggiungere gli obiettivi di politica - deve comunque essere equilibrata e tener conto dei costi e le distorsioni che possono creare sul mercato. Oggi la Commissione europea ha presentato un documento che fornisce agli Stati membri orientamenti su come possono fare il miglior uso di interventi pubblici, adattare le misure di intervento esistenti - tra cui sistemi di sovvenzioni per le energie rinnovabili - e sviluppare nuove misure di intervento. Ciò include la capacità di riserva per le energie rinnovabili, soprattutto l´energia prodotta da combustibili fossili, quando non c´è il sole o il vento. Günther Oettinger, commissario per l´Energia, ha dichiarato in proposito: " L´obiettivo finale del contratto è quello di fornire ai nostri cittadini e una energia affidabile fornire le nostre imprese e accessibili. L´intervento pubblico per sostenere il raggiungimento di tali obiettivi. Si dovrebbe presentare un costo-efficace e adattato alle circostanze che cambiano ". Se gli interventi pubblici non sono ben studiate, possono influire negativamente sul funzionamento del mercato e portare a più alti prezzi dell´energia per famiglie e imprese. La comunicazione intende pertanto fornire agli Stati membri le pratiche informazione, orientamento e migliore sia necessario per consentire loro di fare le scelte giuste per quanto riguarda i loro sistemi nazionali. Regimi di sostegno per le energie rinnovabili - Le energie rinnovabili - energia eolica, come l´energia solare - sono stati a lungo una nuova tecnologia che richiede un intervento pubblico per lo sviluppo. Dato progressi della tecnologia, minori costi di investimento necessari per la produzione di pannelli solari e di aumentare la produzione, molti Stati membri stanno riformando i loro regimi di sostegno per le energie rinnovabili. I seguenti principi si sono dimostrati efficaci nella Ue e potrebbe essere utilizzato dagli Stati membri che prevedono di riformare i loro sistemi. L´assistenza finanziaria dovrebbe essere limitato a quanto è necessario e deve contribuire alla competitività delle fonti di energia rinnovabili. I regimi di aiuto devono essere flessibili e devono far fronte ai costi di produzione più bassi. Alla loro scadenza, le tecnologie dovrebbero essere gradualmente esposti a prezzi di mercato e, in ultima analisi, il supporto deve essere completamente aboliti. In pratica, questo significa eliminare gradualmente le tariffe a favore dei premi di rimborso e di altri strumenti di sostegno che favoriscono i produttori di adattarsi al cambiamento Dumarché. I governi dovrebbero evitare di modifiche retroattive o senza preavviso alle loro diete. Le legittime aspettative degli investitori circa la redditività degli investimenti esistenti devono essere rispettati. Gli Stati membri dovrebbero coordinare meglio le loro strategie per le energie rinnovabili al fine di ridurre i costi per i consumatori in materia di prezzi e tasse sull´energia. Capacità di riserva per le energie rinnovabili - Anche quando il sole non splende e il vento non soffia, l´elettricità deve essere prodotta in quantità sufficiente per fornire energia ai consumatori e mantenere un´alimentazione stabile. Con l´aumento della produzione di energia rinnovabile, diventa difficile. È per questo che, in diversi Stati membri, le discussioni sono condotte sulle possibilità di organizzazione e capacità di riserva di fondi, ad esempio, dal carbone o dal gas sufficientemente flessibile per essere messo in funzione e la funzione di arrêtéesen esigenze. La comunicazione fornisce indicazioni su come queste capacità di riserva può essere progettato a buon mercato e di trarre il massimo vantaggio Dumarché europea: Prima di meccanismi sulla capacità di decidere, i governi dovrebbero, in un primo momento, di analizzare le cause della produzione inadeguata. In una seconda fase, che dovrebbe eliminare le distorsioni che rischiano di impedire che il mercato per offrire incentivi adeguati agli investimenti in capacità produttiva. Essi possono essere causati da prezzi regolamentati o elevati sussidi per l´energia rinnovabile. I governi dovrebbero inoltre garantire che i produttori di energia rinnovabile rispondere ai segnali del mercato e favorire la flessibilità della domanda, ad esempio attraverso la promozione di prezzi diversi per i consumatori, al fine di incoraggiarli ad usare la elettricità di fuori dei periodi di punta. Un meccanismo sulla capacità di riserva non deve essere incentrata esclusivamente sul mercato domestico, ma deve essere progettato in prospettiva europea . Monitoraggio - Anche se la comunicazione di oggi non è un documento giuridicamente vincolante, definisce i principi fondamentali che la Commissione applicherà nel quadro della valutazione degli interventi pubblici di regimi di sostegno delle energie rinnovabili, con meccanismi la capacità di adattamento delle misure di domanda dei consumatori. Questi principi riguardano pertanto l´attuazione delle norme comunitarie in materia di aiuti di Stato o alla legislazione Ue in materia di energia. La Commissione valuterà inoltre l´opportunità di proporre strumenti giuridici per garantire che questi principi siano pienamente attuati.  
   
   
ENERGIA: PRESENTATE POLITICHE ENERGETICHE FVG A BRUXELLES  
 
Trieste, 6 novembre 2013 - Ieri a Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo, l´assessore regionale all´Ambiente ed all´Energia Sara Vito ha partecipato, con il commissario europeo Gunther Oettinger ed il ministro per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato, alla conferenza su "Energia sostenibile, prospettive e strategie future", promossa dall´europarlamentare Antonio Cancian. La Conferenza nasce da un ulteriore momento di riflessione sul disastro del Vajont a 50 anni dal tragico evento, in modo da "ricordare per non ripetere simili tragedie", sviluppando un nuovo rapporto tra uomo e ambiente, energia e difesa del territorio. Il convegno ha avuto il merito di mettere a confronto i vari livelli istituzionali- europeo, nazionale e regionale - e ha permesso anche al Friuli Venezia Giulia di esprimere alcuni capisaldi della nuova strategia energetica regionale alla base del lavoro che si sta facendo nell´elaborazione del nuovo Piano energetico regionale. Il Friuli Venezia Giulia, ha ricordato l´assessore Vito, si sta muovendo perfettamente in linea con gli obiettivi della strategia "Europa 2020", ovvero l´implementazione sostenibile delle fonti energetiche rinnovabili, il risparmio energetico, le minori emissioni in atmosfera. "Tra i principali risultati che vogliamo conseguire - ha spiegato l´assessore - vi è quello di ridurre il costo dell´energia per i consumatori, siano essi imprese o famiglie, dato che questo si traduce in termini di competitività delle aziende e di bilanci delle famiglie". "Inoltre - ha proseguito - ci impegneremo per migliorare la nostra sicurezza di approvviggionamento pensando a nuovi modelli di reti intelligenti (il cosiddetto smart grid) e di affrontare il problema dei sistemi di accumulo (storage)". "Favorire la crescita economica nel rispetto dell´ambiente vuol dire anche sviluppare il settore energetico creando nuove opportunità di investimento e le azioni prioritarie saranno senza dubbio la promozione dell´efficienza energetica, che vede nel minor consumo di energia e nel conseguente risparmio un aspetto importante" ha spiegato l´assessore Vito, rilevando che "in questo senso andrà anche l´attenzione per lo sviluppo di settori come ricerca e tecnologie". In ambito energetico il Friuli Venezia Giulia può già vantare una best practice che ha avuto un riconoscimento a livello europeo con "Rengov", progetto pilota che propone un sistema di governance integrato nel settore delle energie rinnovabili e prevede l´interazione tra soggetti privati e pubblici, nonché la creazione di cluster tra enti territoriali. Nella conferenza europea sulle "smart cities" dello scorso 5 giugno a Budapest, questo progetto, attualmente finanziato con fondi regionali, è stato indicato come uno dei tre migliori sui 146 presentati. La conferenza di oggi è stata preceduta dall´inaugurazione, nella sede del Parlamento europeo, di una mostra sul Vajont, "The Vajont Dam", dove per la prima volta è stata ricostruita, con una presentazione tridimensionale ottenuta utilizzando tecnologie laser e scanner, la valanga d´acqua che spazzò via la vallata del Piave.  
   
   
MISE: IN ITALIA NO ALLA PRODUZIONE DI SHALE GAS  
 
Roma, 6 novembre 2013 - In merito ai lanci di agenzia provenienti da Bruxelles che attribuiscono al Ministro Flavio Zanonato la disponibilità a una produzione interna di shale gas, l´Ufficio Stampa del Mise precisa che, come stabilito dalla Strategia Energetica Nazionale e come affermato dal Ministro stesso in Parlamento, il suo sfruttamento non è mai stato preso in considerazione. Il Ministro- nel rispondere alle domande dei giornalisti- ha chiarito che è necessario rilanciare la produzione nazionale di oil&gas tradizionale, avendo comunque il Mise recentemente ridotto e meglio definito le aree marine di possibile estrazione. Zanonato si è infine limitato a valutare che la sola importazione di shale gas dagli Usa e da altri Paesi può essere presa in considerazione come opportunità.  
   
   
PETROLIO; COMMISSIONE IMPIEGO: ALMENO 80% ADDETTI LUCANI  
 
Potenza, 6 novembre 2013 - La Commissione Regionale per l’Impiego, presieduta straordinariamente dal presidente della Regione, ha approvato ieri una delibera con cui si vincolano le imprese impegnate nei programmi petroliferi, con particolare riferimento al nuovo programma di Tempa Rossa, ad assumere lucani per almeno l’80 per cento dei propri dipendenti impegnati nelle attività in Basilicata e, tra questi, almeno il 20 per cento attingendo alle liste di mobilità in deroga, una platea in cui attualmente sono inserite oltre 2000 persone. La deliberazione, che rappresenta un atto non vincolante ma di indirizzo, era stata proposta da Cgil Cisl e Uil ed è stata adottata con l’astensione di Confindustria che, pur condividendone lo spirito, ha mosso rilievi tecnici su alcune parti del documento ritenute troppo perentorie. Nella commissione è comunque prevalsa la necessità di esprimere un atto forte poiché, ha spiegato il presidente “Gli atti di indirizzo, per poter essere efficaci, devono essere netti e decisi e noi vogliamo dare un indirizzo forte esattamente come successe nel caso della Fiat quando un analogo atto di indirizzo fu sufficiente a cogliere il risultato”. La Delibera impegna anche la Regione Basilicata a “favorire l’obiettivo anche attraverso l’attivazione della diversa gamma di strumenti e misure di incentivazione di politica attiva per l’impiego e la formazione” e invita “Regione, sindacati e associazioni imprenditoriali “ad attivare sulla scorta dell’esperienza realizzata con la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa tra Eni Spa, Parti Sociali e Regione Basilicata, un analogo tavolo di confronto con Total per affrontare le tematiche relative a sviluppo locale ed occupazionale, ambiente, sicurezza e tutela della salute”. Nella stessa seduta Commissione regionale per l’Impiego ha anche approvato il disciplinare di recepimento delle linee guida in materia di tirocini formativi che fa seguito all’accordo Stato-regioni in materia. In Basilicata saranno previsti quattro tipi di “tirocinio”, ossia formativi e di orientamento, di inserimento/reinserimento al lavoro, per soggetti svantaggiati e estivi di orientamento. I tirocini formativi e di orientamento sono finalizzati al passaggio dal mondo dello studio a quello del lavoro, sono destinati a chi ha conseguito un titolo da non oltre un anno e possono avere durata non superiore ai 6 mesi. I tirocini di inserimento/reinserimento sono destinati a quanti fruiscono di ammortizzatori sociali e possono durare fino ad un anno. I tirocini per soggetti svantaggiati, sono destinati a disabili, persone svantaggiate, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e possono durare fino a due anni. I tirocini estivi sono destinati a quanti, seguendo un percorso di studi, vogliono fare un’esperienza di lavoro estiva, e possono durare fino a tre mesi. I partecipanti ai tirocini riceveranno un’indennità non inferiore ai 450 euro al mese. Se si tratta di soggetti che godono di ammortizzatori sociali, riceveranno 250 euro mensili a titolo di rimborso spese. La Regione, che dovrà ora adottare le linee guida con una propria delibera, potrà anche prevedere misure di sostegno all’assunzione definitiva dei tirocinanti. In ogni caso, le aziende ospitanti non potranno avere tirocinanti per un periodo complessivamente superiore ai 24 mesi se non abbiano precedentemente assunto almeno il 50% di quanti hanno fatto tale esperienza in azienda.  
   
   
MILANO: CASCINE. DA MONLUÈ E SAN BERNARDO PARTE IL PIANO DI RECUPERO DEL PATRIMONIO RURALE MILANESE COMUNE APRE I PRIMI DUE BANDI, LE PROPOSTE DOVRANNO PERVENIRE ENTRO IL 20 FEBBRAIO 2014  
 
Milano, 6 novembre 2013 - Dalle cascine Monluè e San Bernardo parte il piano del Comune per il recupero del patrimonio rurale milanese. “Avviamo concretamente il piano di recupero delle cascine milanesi, un patrimonio molto importante per Milano”. Lo ha dichiarato la vicesindaco con delega all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris. “Con la pubblicazione dei primi due bandi, questi luoghi storici lasciati per troppi anni nell’abbandono e nel degrado, ora potranno rinascere grazie alla collaborazione tra pubblico e privato sociale”. I bandi prevedono la concessione in diritto di superficie delle cascine di Monluè e San Bernardo e saranno pubblicati domani sul sito del Comune www.Comune.milano.it. Le proposte dovranno giungere agli uffici comunali entro il 20 febbraio 2014. Cascina Monluè - Il grande complesso agricolo-abbaziale di Monluè, situato nell’omonima via al numero 70, in Zona 4, risale al 1200 e venne costruito dall’Ordine degli Umiliati. La cascina si trova vicino al fiume Lambro, dal quale si poteva diramare acqua per la gestione dei campi coltivati. Fino al 1936 il territorio intorno alla cascina fu totalmente agricolo, caratterizzato da una rete di canali e tracciati che rappresentavano la tipica trama agricola del territorio rurale milanese. Nei decenni successivi, gli insediamenti urbani sviluppatosi lungo via Mecenate arrivarono fino al fontanile Certosa, uno dei corsi d’acqua che costituivano il complesso sistema irriguo di Monluè. A partire da questo momento, l’espansione della città avrebbe man mano eroso le aree agricole di pertinenza del complesso di Monluè. Nel 1973, con la realizzazione della tangenziale est, la cascina ha smesso di essere un borgo rurale separato dalla città. Cascina San Bernardo - È situata al centro del Parco della Vettabbia, all’interno del Parco Agricolo Sud, in via Sant’arialdo 133, in Zona 4. La Cascina, costruita nei primi anni del Novecento, attualmente in disuso, è costituita da due edifici uno di fronte all’altro. Originariamente quello a ovest era utilizzato come residenza, quello a est come stalla, fienile e deposito di attrezzature. Alle estremità di quest’ultimo corpo sorgono due torri a pianta quadrata, un tempo adibite ad abitazioni lungo l’edificio residenziale. Verso corte, si trova, sorretto da un porticato, un terrazzo cui si affacciano le finestre delle abitazioni al primo piano.  
   
   
CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UN´INDAGINE APPROFONDITA SULLA CREAZIONE DI UNA JOINT VENTURE TRA INEOS E INDUSTRIA DEL PVC DI SOLVAY  
 
Bruxelles, 6 novembre 2013 - La Commissione europea ha avviato un´indagine approfondita per stabilire se la concentrazione proposta, in una joint venture di nuova costituzione, imprese Ineos europei (Svizzera) e Solvay (Belgio), attivi nel settore del cloruro di vinile era coerente con regolamento comunitario sulle concentrazioni. Ineos è una società specializzata nella produzione di prodotti petrolchimici, specialità chimiche e prodotti petroliferi. Solvay è una società attiva nel campo della ricerca, sviluppo, produzione, commercializzazione e vendita di prodotti chimici e materie plastiche. L´indagine preliminare della Commissione ha rilevato problemi di concorrenza sui mercati per la sospensione di cloruro di polivinile ("Pvc-s"), così come l´ipoclorito di sodio ("candeggina"), in cui entrambi i le aziende sono in una posizione chiave. La decisione di procedere a un esame approfondito non pregiudica l´esito della procedura. La Commissione dispone ora di un periodo di 90 giorni lavorativi (fino al 21 marzo, 2014), di prendere una decisione definitiva sull´opportunità o meno l´operazione ridurrebbe l´insieme di una concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo (See). Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione responsabile per la concorrenza, ha dichiarato in proposito: "L´operazione proposta eliminerebbe un concorrente chiave nel mercato dei prodotti di Pvc e candeggina. La Commissione deve garantire che la concorrenza è mantenuto in questi due mercati e che nessun danno è causato, in ultima analisi, ai consumatori europei ". S-pvc è un tipo di resina ampiamente usato nella fabbricazione di tubi sagomati, accessori e telai di porte e finestre. Il mercato di S-pvc nel See è di circa € 3,2 miliardi. Bleach è utilizzato principalmente per il trattamento delle acque, disinfezione e biancheria sbiancamento. L´indagine iniziale della Commissione ha dimostrato che l´operazione proposta di combinare i due principali fornitori di S-pvc nel See e l´Europa nord-occidentale, così come candeggina nel Benelux. In questa fase delle indagini, la Commissione teme che gli altri concorrenti in questi mercati non sono in grado di esercitare una sufficiente pressione concorrenziale sul comportamento della nuova entità. La scomparsa della pressione concorrenziale attualmente esercitata da Ineos e Solvay l´altro può portare a una limitazione della scelta per i clienti e un potenziale aumento dei prezzi dei prodotti in questione. Le parti hanno proposto impegni per affrontare le preoccupazioni della Commissione sulla concorrenza. Tuttavia, la Commissione ha ritenuto che questi impegni non hanno fornito una sufficientemente ben definito per alleviare soluzione paure. Si deve ora esaminare in dettaglio gli effetti dell´operazione per determinare se sue preoccupazioni iniziali sono confermate o non. L´operazione è stata notificata alla Commissione il 16 settembre 2013.  
   
   
I DATI DELL´ECONOMIA BRESCIANA, TERZO TRIMESTRE 2013  
 
Brescia, 6 novembre 2013 - L’industria manifatturiera bresciana chiude il trimestre estivo con un nuovo segno positivo. La produzione industriale segna un aumento congiunturale dello 0,4%, confermando l’inversione di tendenza già registrata nel trimestre precedente. L’arresto del processo di caduta è ancora più evidente considerando il dato tendenziale; la produzione industriale, infatti, è aumentata rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno dell’1,8%. Il risultato tendenziale bresciano è stato migliore di quello medio regionale: 0,6%. In Lombardia fanno meglio di Brescia solo le province di Lecco e Lodi. Si mantiene positivo il risultato delle grandi imprese che registrano un incremento annuo del 2,4%. Positiva anche la variazione annua delle piccole (+2,9%), mentre tende alla stazionarietà la dinamica delle medie (+0,4%). La disaggregazione settoriale rivela che a trainare il risultato di questo trimestre sono i mezzi di trasporto (con una variazione tendenziale pari al +9,6%) e la meccanica (+2,0%). Resta negativa la dinamica dei minerali non metalliferi (-12,9%) e del legno mobilio (-12,5%). In flessione la siderurgia con una riduzione dello 0,5%. In aumento il tasso di utilizzo degli impianti che recupera due punti percentuali rispetto al trimestre precedente. In controtendenza la congiuntura dell’artigianato manifatturiero che registra un nuovo calo della produzione su base annua del 2,2%, dato peggiore di quello medio regionale pari a -0,9%. In flessione anche la variazione sul trimestre precedente pari a -1,0%. La riduzione della produzione artigiana ha interessato in particolare la siderurgia (-14,3%), all’opposto chiudono in crescita i settori degli alimentari (+4,2%), del tessile (+2,4%) e della meccanica (+2,0%). Fatturato - Il fatturato totale registra una variazione positiva sul trimestre precedente più decisa e pari al +1,3%, ancora una volta per effetto della crescita del fatturato estero (+1,9%) e della leggera ripresa della componente interna (+0,7%). Dal confronto con lo stesso trimestre dello scorso anno emerge un risultato più marcato con un incremento del 5,2%, determinato, ancora, dalla crescita del fatturato estero (+8,4%). La quota dell’export sul fatturato si mantiene intorno al 41,6%. Anche nel comparto artigiano il fatturato registra un incremento annuo dell’1,0%. Ordinativi - Segno positivo per gli ordini che registrano un incremento annuo dell’1,8%, ancora una volta trainati dagli ordini esteri (+6,7%) e rallentati da quelli interni (-1,7%). Nel trimestre gli ordini totali sono cresciuti dello 0,4% per effetto delle opposte dinamiche degli ordini interni (-0,4%) e di quelli esteri (1,6%). Occupazione - L’occupazione resta su territorio negativo presentando una variazione rispetto al trimestre precedente pari a -0,1% e ancora più intensa in confronto allo stesso trimestre dell’anno scorso (-1,4%). Anche nel comparto dell’artigianato manifatturiero i livelli di occupazione diminuiscono (la variazione congiunturale degli addetti nel trimestre è stata pari a -0,3%). Prospettive - Per il prossimo trimestre gli imprenditori bresciani si attendono una stazionarietà della produzione e del fatturato. Mentre nutrono aspettative ottimistiche per la domanda estera; restano negative la attese circa l’occupazione e la domanda interna. Fra gli imprenditori artigiani, invece, è diffuso un generale atteggiamento pessimistico per il prossimo trimestre per produzione, domanda interna e occupazione; per la domanda estera domina un orientamento alla crescita. Commercio E Servizi - Il commercio si mantiene sul sentiero di decrescita intrapreso alla fine del 2008, ciò nonostante dall’inizio del 2013 sembra avere imboccato un percorso di risalita confermato dalla variazione annua del volume d’affari di questo trimestre che è stata pari a -1,1% contro il -3,2% del Ii trimestre ed il -6,8% del I trimestre 2013. Risultano particolarmente colpite dal calo le imprese di grandi dimensioni che dichiarano una diminuzione annua delle vendite dell’11,7%, mentre le medie imprese del commercio chiudono il terzo trimestre con un segno positivo del volume d’affari pari a +2,1%. L’articolazione settoriale mette in evidenza che il settore più colpito risulta quello alimentare (-5,9%), mentre è più contenuta la contrazione del settore non specializzato (-0,2%) e di quello non alimentare (-1,1%). Dal lato degli ordini ai fornitori quasi il 46% delle imprese intervistate ha dichiarato un calo annuo ed il 35% una stabilità. Nel 68% dei casi i livelli delle scorte sono considerati adeguati. Diminuiscono impercettibilmente, rispetto al trimestre precedente, il livello dei prezzi (-0,04%). Le attese per il trimestre successivo restano tendenzialmente pessimistiche, in particolare per gli ordini ai fornitori e per il volume d’affari. Continuano a soffrire i servizi che chiudono il terzo trimestre con una nuova pesante flessione del volume d’affari su base annua pari a -4,0%. Le difficoltà permangono per le micro, le piccole e le medie imprese che vedono ridurre il volume d’affari su base annua rispettivamente dell’8,6%, del 2,7% e dell’ 1,4%. Il calo del volume d’affari ha colpito in maniera indifferenziata tutti i settori di attività economiche, in particolare le costruzioni, gli altri servizi, l’informatica e telecomunicazioni e il commercio all’ingrosso. Per gli operatori dei servizi persiste un clima di generale pessimismo sia per il volume d’affari sia per l’occupazione.  
   
   
STARTUP INNOVATIVE, LE ITALIANE DEBUTTANO ALL’ESTERO UNA DELEGAZIONE ALLA PIÙ GRANDE MANIFESTAZIONE DIGITAL, TECH, TELCO AREA EMEA  
 
Roma, 6 novembre 2013 – Oggi ha inizio a Istanbul la nuova edizione del Webit Congress, prestigioso evento internazionale che mira a promuovere, sostenere e connettere i mercati digital, tech e telco dell’area Emea - Europa, Medio Oriente e Africa. Sarà presente anche una delegazione italiana, guidata dal Mise e dall’Agenzia Ice. L’organizzazione del Webit ha annunciato una conference agenda che prevede, per la due giorni della manifestazione, oltre 8.000 delegati provenienti da più di 100 paesi, 250 relatori e 80 espositori rappresentativi dell’imprenditoria innovativa di numerosi settori economici, tra i quali commercio elettronico, educazione digitale, automotive, sviluppo di applicazioni e servizi finanziari. Nell´ambito dell´iniziativa è inserita la premiazione della migliore startup innovativa, punto culminante di un processo selettivo che ha interessato 800 startup d’impresa in tutto il mondo. Tra queste sono state selezionate 20 finaliste, due delle quali sono italiane: · Alleantia (alleantia.Com): attiva nel settore della Internet of Things, Alleantia realizza prodotti per la supervisione, comando e controllo con accesso nativo web e mobile di devices e sistemi industriali distribuiti utilizzando tecnologie software e hardware open source. · Intoino (intoino.Com): nata nel 2012 nell´ambito di uno Startup Weekend, Intoino è un´applicazione che permette a tutti, anche chi non conosce una riga di codice, di creare oggetti intelligenti, selezionando e assemblando icone. Intoino, come suggerisce il nome, si basa e utilizza l´hardware open source Arduino, rendendolo accessibile anche a chi non conosce i linguaggi di programmazione. Insieme alle due imprese in gara, l´Agenzia Ice accoglierà nel proprio spazio espositivo altre sette startup innovative, dando concreta applicazione a quanto previsto nel Decreto Crescita Bis del dicembre 2012 in merito ai servizi di sostegno ai processi di internazionalizzazione delle startup innovative. Mattia Corbetta, della Segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo economico, seguirà la delegazione italiana e illustrerà la nuova normativa per la promozione delle startup innovative: “La dottrina economica internazionale è unanime nel qualificare l’innovazione e l’internazionalizzazione come gli elementi decisivi per determinare la competitività di un sistema economico. Tanto più esso è denso di imprese innovative e proiettate verso orizzonti esteri, quanto più sarà in grado di reggere il confronto con i competitor stranieri- afferma- L’azione di supporto all’internazionalizzazione offerta dall’Agenzia Ice alle imprese italiane ad alto tasso d’innovazione tecnologica rappresenta pertanto una politica virtuosa e moderna”. Illustrando il lavoro svolto, il direttore dell’Ufficio Ice di Istanbul, Ferdinando Pastore ha ricordato: “Per favorire l’incontro fra le proposte imprenditoriali e gli investitori, Ice Istanbul, in stretta collaborazione con la sede centrale di Roma, ha divulgato la presenza delle startup italiane presso banche turche ed italiane, nonché società di venture capital e business angels, oltre a promuovere azioni pubblicitarie sulla stampa nazionale locale e su riviste specializzate”. Maggiori informazioni sull’evento sono disponibili al sito http://www.webitcongress.com/    
   
   
ROSSI AGLI IMPRENDITORI COLPITI DALL´ALLUVIONE: "IMPEGNO DELLA REGIONE TOSCANA PER PIÙ SICUREZZA"  
 
Monte San Savino (Ar), 6 novembre 2013 - "Per ridurre il rischio idraulico bisogna ficcarsi in testa che bisogna intervenire con il ´passo del montanaro´, regolare e costante´ e intervenire con un investimento continuo di almeno 100 milioni ogni anno, partendo dalle situazioni più critiche. Nel giro di 7-8 anni riusciremo a ridurre il rischio alluvioni e a garantire una maggiore sicurezza". Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, durante l´incontro di stamani con gli imprenditori colpiti dall´ultima alluvione nella zona industriale di Monte San Savino. In questa seconda tappa del suo "viaggio in Toscana", partito dall´Amiata grossetana il 22 ottobre, il presidente Rossi, accompagnato dall´assessore a trasporti e infrastrutture Vincenzo Ceccarelli, ha incontrato gli imprenditori locali insieme ai sindaci dei Comuni di Monte San Savino, Cortona, Marciano, Lucignano e al vicesindaco di Castglion Fiorentino. "Abbiamo scritto al ministro Saccomanni - ha detto il sindaco di Monte San Savino, Margherita Scarpellini - per chiedere il rinvio del pagamento dell´acconto Iva e Irpef da parte delle imprese danneggiate . Alle difficoltà della crisi si sono aggiunti anche i danni dell´alluvione e molte imprese locali sono in ginocchio e hanno bisogno di essere sostenute". Rispetto al rinvio del pagamento delle tasse, il presidente Rossi ha detto che le decisioni in materia fiscale non sono di competenza della Regione ma del Governo e del Parlamento: "Anche noi li abbiamo sollecitati in tal senso - ha detto - e mi auguro che questa volta decidano favorevolmente". Sui temi della sicurezza idraulica, il presidente, ha informato i sindaci che la Regione nel marzo di quest´anno ha finanziato la provincia di Arezzo per 3,7 milioni e che nel bilancio regionale 2014 saranno previsti interventi per 50 milioni. Nel corso della riunione, Rossi ha poi illustrato tre iniziative che la Regione ha previsto in favore delle popolazioni e delle imprese colpite dalla alluvione di fine ottobre: - verrà approvata una legge regionale per assegnare un bonus di 3000 euro alle famiglie che hanno un reddito al di sotto dei 36mila euro e che hanno avuto la casa allagata; - per le imprese danneggiate, con Fidi Toscana sarà attivata la possibilità di ricorrere a un finanziamento agevolato che prevede gli interessi a carico della Regione e l´avvio della restituzione dopo 18 mesi; - la Regione ha inoltre inviato una lettera al capo della Protezione civile Franco Gabrielli e alla Presidenza del consiglio con la richiesta urgente di erogare 21 milioni di euro, per far fronte alle spese di soccorso e alle somme urgenze. "Di fronte a questa ultima emergenza - ha concluso il presidente Rossi - è quanto mai necessario lavorare insieme per la piena attuazione della legge n.21, che prevede che in Toscana non si costruisca nelle zone ad alto rischio idraulico, e della legge n.1, che prevede consumo di suolo zero. E´ questa la prevenzione primaria, ed è questo ciò che, insieme alle opere, insieme ai ripristini, siamo chiamati a fare subito".  
   
   
CIRCA 15.000 I RICERCATORI, DOCENTI E STUDENTI STRANIERI NEL 2012 HANNO LAVORATO E/O STUDIATO IN FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
Trieste, 6 novembre 2013 - Realtà e prospettive di sviluppo territoriale e internazionale del sistema scientifico del Friuli Venezia Giulia in vista di Horizon 2020. È stato questo il tema al centro della Xii Conferenza annuale del Coordinamento Regionale degli Enti di Ricerca svoltasi ieri mattina a Trieste in Area Science Park. L’evento è stato un momento di confronto sulle strategie di internazionalizzazione regionali e nazionali per rafforzare i sistemi socio-economici attraverso le leve della ricerca e dell’innovazione e ha visto la partecipazione di esponenti del mondo della ricerca quali Maurizio Fermeglia, rettore dell’Università degli Studi di Trieste, Adriano De Maio, presidente di Area Science Park, Andrea Meloni, direttore generale per la promozione del Sistema Paese Mae, Roberto Pinton, delegato per la Ricerca Università degli Studi di Udine, Alfonso Franciosi, amministratore delegato di Elettra-sincrotrone Trieste, Guido Martinelli, direttore della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa), Mauro Giacca, direttore dell’International Centre for Gentic Engineering and Biotechnology (Icgeb), Maria Cristina Pedicchio, presidente dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (Ogs), Loredana Panariti, Assessore al lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità e ricerca Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Numerosi i temi affrontati nell’arco della mattinata: dalla cooperazione scientifica e tecnologica per promuovere il sistema paese alla necessità di sostenere l’alta formazione e la ricerca di base; dal ruolo dell’università alle strategie regionali per rilanciare il territorio e aumentarne la competitività. Durante la conferenza sono stati presentati i risultati dell’ottava indagine “La Mobilità della Conoscenza”, che ogni anno il Coordinamento degli Enti di Ricerca regionali (Cer) realizza allo scopo di mappare i flussi di entrata in regione di ricercatori e studenti stranieri. Lo studio, riferito all’anno accademico 2011/2012 per gli atenei e al 2012 per gli enti di ricerca, ha confermato l’attrattività del sistema scientifico del Friuli Venezia Giulia. Sono infatti stati circa 15.000 i ricercatori, docenti e studenti stranieri che nel 2012 hanno scelto di studiare e/o lavorare in regione per un periodo più o meno lungo. In particolare si contano 3.928 studenti (+5,3% rispetto al 2011) e 11.037 i ricercatori (+1,02% rispetto al 2011). L’indagine, condotta su 31 istituzioni, mostra come anche quest’anno il numero di ricercatori e docenti stranieri che operano stabilmente presso gli enti di ricerca e le università regionali sia cresciuto passando da 4.485 a 4.563 (sul totale di 8.221). Aumentato anche il numero degli studenti universitari che nell’anno accademico 2011/12 raggiungono una percentuale pari al 7,46% del totale degli iscritti, ben al di sopra della media nazionale del 3.3%. Attrattività molto alta anche per i due conservatori regionali (Tartini di Trieste e Tomadini di Udine) che, congiuntamente, totalizzano una percentuale di studenti stranieri iscritti dell’11,72% del totale, oltre un flusso di mobilità incoming dei docenti intorno al 22,75%. La conferenza si è conclusa con la cerimonia di assegnazione della Ix edizione del Premio in memoria di Bernardo Nobile, riconoscimento annuale che Area Science Park assegna per tesi di laurea o di dottorato che abbiano dato risalto all’utilizzo dei brevetti come fonte di documentazione. I vincitori della Ix edizione - a cui va un riconoscimento di 2.500 euro ciascuno - sono stati: Chiara Tardini per la sezione tesi di dottorato, Tommaso Cattaneo e Valentino Gallo per la sezione tesi di laura specialistica. Chiara Tardini, architetto e assegnista presso il Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico di Milano, ha ottenuto il riconoscimento per la qualità della sua ricerca e l’originalità dell’approccio nell’utilizzo dei brevetti. Il suo lavoro di tesi è dedicato ai ponti in legno costruiti in Francia tra il 1716 e il 1841. La tesi di Tommaso Cattaneo, laureato in Ingegneria Gestionale presso l’Università Carlo Cattaneo ‐ Liuc di Castellanza (Va), si è meritata il plauso della commissione per l’ampio approfondimento di ricerca e selezione dei brevetti valorizzandone il contenuto informativo. Tommaso si è occupato di analizzare il portafoglio brevettuale di una delle aziende italiane più prestigiose: la Brembo. Valentino Gallo, laureato in economia e gestione delle aziende presso l’Università Ca´ Foscari di Venezia, ha sviluppato un lavoro di tesi sul valore strategico dei processi di innovazione aperta per Pmi italiane con un focus sul settore dell’arredamento. La motivazione per la quale è risultato tra i vincitori del premio è l’utilizzo di strumenti di indagine originali nell’analisi dei processi di innovazione.  
   
   
SOTTOSCRITTO A ROMA PROTOCOLLO CON CNR. VENDOLA "IL CORAGGIO DI INNOVARE"  
 
Roma, 6 novembre 2013 - “In Puglia noi abbiamo avuto il coraggio dell’innovazione. E il Centro Nazionale delle Ricerche è stato uno dei principali attori della trasformazione del salvadanaio comunitario in investimenti concreti che implementano quelle politiche dell’innovazione che sono fondamentali per guadagnare futuro”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a margine della sottoscrizione, insieme al Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais, all’Assessore regionale allo Sviluppo Economico Loredana Capone e alla Presidente dell’Agenzia regionale per la Tecnologia e l’Innovazione Eva Milella dell’Addendum al Protocollo d’Intesa (siglato con il Cnr il 15 marzo del 2010) per ampliare e integrare la collaborazione tra i due enti, alla luce dei nuovi scenari delle strategie regionali e comunitarie per la ricerca e l’innovazione, basate sulla smart specialisation. “Noi in questi anni – ha proseguito Vendola – abbiamo lavorato perché fossero abbattute le barriere delle competenze, delle compartimentazioni che fanno di ciascun soggetto una sorta di monade incomunicante. Per noi è molto importante lavorare per mettere insieme il sistema pubblico dell’innovazione. Significa mettere intorno a un tavolo tutti gli attori e consentire al Cnr di essere veramente il valore aggiunto in termini di progettazione, qualificazione dei progetti e validazione della loro qualità”. “La ricerca e l’innovazione – ha spiegato l’Assessore Capone – sono talmente importanti per noi che abbiamo costruito un logo “smart Puglia”, per intendere una strategia di smart specialisation. Vogliamo far emergere i settori più importanti in cui sono presenti le eccellenze e accompagnarle con attività di trasferimento tecnologico e con una diffusione della cultura dell’innovazione. È questo quello che chiediamo, attraverso questo protocollo, al Cnr: accompagnare la Regione Puglia in un’attività pervasiva presso le scuole e le Università e i centri di ricerca”. Tra gli obiettivi dell’Addendum al Protocollo d’Intesa: - favorire la definizione di progetti di ricerca e innovazione congiunti a cui partecipino strutture di ricerca del Cnr e imprese da realizzare anche nell’ambito di programmi internazionali, comunitari, nazionali, e regionali, anche in riferimento a sfide sociali e fabbisogni espressi dalla Pubblica Amministrazione; - promuovere la qualificazione del capitale umano attraverso lo sviluppo e potenziamento delle attività di formazione ed alta formazione anche con l´obiettivo di creare un sistema educativo integrato tra Regione, Cnr e scuola al fine di facilitare la transizione tra il mondo dell´istruzione e quello dell´occupazione, sulla base delle specifiche esigenze territoriali; - potenziare i servizi di trasferimento tecnologico anche promuovendo la creazione, la crescita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e di nuovi prodotti ad alto contenuto tecnologico, sostenendo la dinamicità dell’innovazione nei territori coinvolti; - integrare il patrimonio delle nuove conoscenze che scaturiscono dalla ricerca pubblica con le priorità industriali favorendo lo sviluppo di reti innovative (cluster, distretti tecnologici e produttivi ect) nei settori in cui sono presenti contestualmente competenze scientifiche e tecnologiche e attività di ricerca di eccellenza; - favorire il collegamento delle iniziative regionali di attività e infrastrutture per la ricerca con le iniziative promosse dalla Commissione Europea nell’ambito di Horizon 2020 e del nuovo ciclo di programmazione 2014-2020; - collaborare nell’analisi di tipo strategico e prospettico per l’elaborazione della politica regionale per la Ricerca e l’innovazione; - promuovere azioni di diffusione della cultura scientifica a livello regionale; - favorire la mobilità di personale tra le strutture del Cnr, la Regione, gli enti, le strutture e le Agenzie regionali, sulla base degli ordinamenti interni delle Parti.  
   
   
ACCESSO AGEVOLATO AL CREDITO DELLE PMI BARESI PER 20 MILIONI DI EURO  
 
Bari, 6 novembre 2013 - 500mila euro a copertura di spese destinate a interventi per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese di terra di Bari e Bat. La Camera di Commercio di Bari li ha messi a disposizione della Sezione Speciale del Fondo di Garanzia del Ministero dello Sviluppo Economico e grazie a un effetto moltiplicatore attiveranno circa 20 milioni di euro di finanziamento. L’iniziativa, che coinvolge 21 camere di commercio italiane (ad oggi può contare su complessivi 16 milioni di euro di risorse camerali stanziate per il progetto, 33 milioni di plafond a disposizione delle imprese grazie alla compartecipazione del Fondo centrale al rischio, 600 milioni di euro di finanziamenti attivabili) è stata presentata stamani ad un ricco parterre di imprenditori, in un incontro ospitato dall’ente camerale barese. Vi hanno preso parte il presidente Alessandro Ambrosi, Roberto Calugi, Coordinatore Consorzio camerale per il Credito e la Finanza e Michele Farella, Rti per la gestione del Fondo di Garanzia per le Pmi. Le camere di commercio hanno aderito alla Sezione Speciale nell’ambito di un protocollo di intesa fra Ministero dello Sviluppo Economico e Consorzio camerale per il Credito e la Finanza. La documentazione informativa dettagliata è disponibile sul sito internet www.Ba.camcom.it “La Camera di Commercio di Bari – ha detto il presidente Ambrosi – è stata una delle prime ad aderire alla Sezione Speciale del Fondo. Mentre in Italia siamo di fronte al crollo della domanda interna e dei consumi, la capacità delle nostre imprese di rivolgersi ad altri mercati, fuori del Paese, è in crescita e rappresenta una necessità, un fattore cruciale per la loro sopravvivenza e per quella dell’Italia. Nel secondo trimestre 2013 i dati dell’export per la provincia di Bari risultano particolarmente significativi: + 13,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Con un incremento in termini assoluti a circa 233 milioni di euro. Questa performance positiva va pertanto sostenuta, che è quanto la Camera di Commercio di Bari facendo con tante azioni e fra queste l’adesione alla sezione speciale”. Possono accedere ai fondi le piccole e medie imprese iscritte alla Camera di Commercio di Bari, consorzi di Pmi, società consortili di servizi alle Pmi; società consortili miste che intendano svolgere attività di internazionalizzazione, nel rispetto della normativa europea (che prevede l’aiuto di Stato limitatamente alle spese non direttamente collegate a quantitativi esportabili), come ad esempio partecipazione a fiere in Italia e all’estero, corsi di formazione professionale; apertura sito internet (in lingua estera); spese di consulenza per ricerche e analisi di mercato; realizzazione di una struttura ai fini commerciali; acquisto di immobile. “Le risorse a valere sulle Sezioni Speciali sono destinate a interventi di cogaranzia e controgaranzia a prima richiesta del Fondo Centrale in collaborazione con il sistema dei Confidi - ha detto Roberto Calugi, Coordinatore Consorzio camerale per il Credito e la Finanza - che devono essere accreditati con il Fondo per la normale operatività. Sono ammissibili operazioni sia per liquidità che per investimenti. La quota controgarantita dal Fondo può raggiungere un livello massimo dell’80% a fronte di una quota garantita dal Confidi che non può superare, a sua volta, l’80%. Il rischio è ripartito nella misura del 50% tra le risorse a valere sul Fondo e quelle sulla sezione speciale. I finanziamenti a cui viene concessa la co- o la contro-garanzia del Fondo Centrale mediante l’utilizzo delle risorse delle sezioni speciali devono avere una durata non inferiore a 18 mesi e non superiore ai 60 mesi”. “A partire dal 2009 – ha detto Michele Farella, del team di assistenza alla clientela di Mediocredito Italiano, Rti Gestore del Fondo di Garanzia - le domande accolte hanno segnato un incremento del 76,5% rispetto al 2008. I dati relativi al 2012 rafforzano tale evoluzione, evidenziando un numero di domande accolte superiore alle 61.000 operazioni, con un aumento del 10,1% rispetto al 2011”. A conferma del fatto che nella difficile fase congiunturale in atto, il Fondo di Garanzia si è dimostrato uno strumento particolarmente utile per le Pmi, sostenendo le esigenze di liquidità e di nuovi investimenti e limitando il fenomeno della contrazione del credito. Ottime le performance già realizzate dal territorio barese attraverso il fondo centrale di garanzia nel 2012 prima che fossero attivate le sezioni speciali. “Sono state accolte domande per 22mila operazioni e Bari – ha concluso Farella - è l’ottava provincia nella graduatoria nazionale con più di 1300 operazioni, di cui 298 con la controgaranzia dei Confidi (22,3%)”.  
   
   
VERTENZA ALCOA: AZIENDA CONFERMA FORMALIZZAZIONE RICHIESTA PROROGA CIGS  
 
 Cagliari, 6 novembre 2013 - L´alcoa ha formalizzato al Ministero del Lavoro la richiesta di proroga degli ammortizzatori sociali. E´ quanto emerso dall´incontro tra l´assessore del lavoro, Mariano Contu, il direttore dello stabilimento, Fabio Carboni, i rappresentanti di Confindustria e le organizzazioni sindacali, svoltosi, ieri pomeriggio, nella sede dell´assessorato per fare il punto della situazione sulla vertenza. Il Ministero del lavoro valuterà se ci sono le condizioni necessarie per concedere il secondo anno di cassa integrazione straordinaria ai circa 500 lavoratori dello stabilimento di Portovesme. A tal fine l’ispettorato del lavoro dovrà verificare lo stato d’attuazione del piano sociale, avviato dalla multinazionale americane, e previsto dall´accordo del 27 marzo 2012. Durante la riunione si è discusso anche del futuro dei lavoratori dell´indotto, a rischio di licenziamento. L´assessore Contu ha preso l´impegno di approfondire la loro situazione a Roma, il 6 novembre, nella sede del coordinamento degli assessorati regionali del lavoro, e di convocare, a breve, Alcoa, Confindustria, Confapi, le parti sociali e le ditte d’appalto per chiarire la loro posizione.  
   
   
CROTONE - LA DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE NEL TERZO TRIMESTRE 2013  
 
Crotone, 6 novembre 2013 - L´ufficio Studi della Camera di Commercio di Crotone ha elaborato i dati relativi alle iscrizioni, cessazioni e variazioni di imprese intervenute nel corso del terzo trimestre del 2013 (Movimprese). Tali elaborazioni rientrano tra le diverse attività di analisi e studio messe in atto dall´ente camerale al fine di approfondire la conoscenza del sistema economico provinciale sia in chiave strutturale che congiunturale. I dati sulla demografia delle imprese, unitamente alle altre informazioni fornite nel corso dell´anno, consentono alle istituzioni operanti sul territorio di tastare il polso dell´economia locale e programmare idonei interventi per lo sviluppo della provincia. Secondo le rilevazioni Movimprese – la rilevazione trimestrale sulla natalità e mortalità delle imprese condotta da Infocamere nel terzo trimestre 2013, la consistenza dell’imprenditoria crotonese tra aperture e chiusure di imprese fa registrare un saldo negativo di 4 unità. Da luglio a settembre 2013, a fronte di 215 nuove iscrizioni, sono state denunciate 219 cessazioni (dato al netto delle cancellazioni d’ufficio) che hanno portato lo stock complessivo di imprese a 17.050. Nel confronto con le altre province italiane, Crotone si colloca in 85esima posizione per tasso di crescita trimestrale (-0,02%), dato inferiore alla media nazionale (0,21%), determinato da un tasso di natalità (1,26%), inferiore al tasso di mortalità (1,28%). Il terzo trimestre del 2013 registra, rispetto a quello precedente, una leggera diminuzione del numero di imprese in quasi tutti i comparti della nostra economia. Negativo è il saldo delle imprese agricole che perdono ben 26 unità; a seguire, il comparto edile che perde 9 imprese; le attività manifatturiere (-8 unità); le imprese del comparto commerciale e dei servizi di informazione e comunicazione che perdono entrambe -6 unità; 5 invece sono le imprese perse nel terzo trimestre dell’anno, dalle imprese che si occupano di trasporto e immagazzinaggio. A crescere sono soprattutto le imprese non classificate (+38 unità); attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+6 imprese); attività professionali, scientifiche e tecniche (+5 unità); attività immobiliari (+3 imprese). Restano pressoché invariati i restanti settori. La composizione del tessuto economico provinciale, in linea di massima, è rimasta invariata: a predominare sono i settori: agricoltura, silvicoltura e pesca, che racchiude il 26,5% delle imprese crotonesi; commercio all´ingrosso e al dettaglio, riparazioni autoveicoli e motocicli (25,7%); costruzioni (13%) e manifatturiero (7,9%). Più modesta invece, rispetto al totale delle imprese registrate, è la presenza di aziende operanti nei servizi di alloggio e ristorazione (5,8%); trasporto e magazzinaggio (2,7%); altre attività dei servizi (2,5%); attività professionali, scientifiche e tecniche (1,5%); noleggio, agenzie di viaggio, servizi supporto alle imprese (1,5%); servizi di informazione e comunicazione (1,4%); attività finanziarie e assicurative (1,1%), che nel grafico sottostante, sono state raggruppate in altre attività. La forma giuridica predominante nella nostra provincia è da sempre quella della ditta individuale, che questo trimestre registra ben 12.129 imprese iscritte, in calo rispetto al trimestre precedente e che fanno quindi registrare un tasso di sviluppo negativo pari al -0,21%. Il tasso di sviluppo più significativo è ascrivibile invece imprese con altra forma giuridica (per lo più consorzi e cooperative), con un tasso pari all’1,55% e 525 imprese iscritte; a seguire le società di capitali, che presentano un tasso di sviluppo dello 0,90% ed uno stock di 2.567 imprese. Il tessuto economico provinciale risulta formato per il 71,1% da ditte individuali, per il 15,1% da società di capitali, per il 10,7% da società di persone e per il restante 3,1% da imprese con altra forma giuridica. “Si tratta sostanzialmente di una conferma dei dati già registrati nel 2° trimestre che fanno intravedere un’ abbassamento delle presenze di imprese” – questo il commento del Presidente della Camera di Commercio, che così prosegue – “al contempo, però, assistiamo alla presenza importante di imprenditoria giovanile che vede Crotone ai primi posti nazionali nella graduatoria stilata da Unioncamere. Ciò fa presupporre una volontà delle giovani generazioni di intraprendere che è essenziale ed importante per il futuro, che va però accompagnata, agevolata e sostenuta. Pertanto, l’Ente camerale, da sempre vicino alle problematiche del territorio, ha promosso e dovrà continuare a promuovere con più forza e con risorse finanziarie adeguate progetti di sostegno: accesso al credito, internazionalizzazione, legalità, qualità. Questa attenzione per le giovani generazioni di imprenditori deve essere imperativa per tutti gli Enti siano essi locali che sub comunali e per tutto il sistema associativo del territorio”.  
   
   
ROSSI ALLA DEL TONGO: "LA REGIONE TOSCANA FAVORIRÀ LA VOSTRA RIPRESA"  
 
Civitella Val Di Chiana (Ar), 6 novembre 2013 - "Interverremo per sostenere il progetto di rilancio di questa azienda e venerdì abbiamo in programma un primo incontro in Regione per affrontare e cercare di risolvere il principale dei problemi che mi sono stati illustrati. Imprenditori di questo genere, che reagiscono alla crisi con programmi di sviluppo, meritano infatti che le istituzioni si facciano in quattro per risolvere le questioni burocratiche che non possono rappresentare un freno". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, nel corso della visita al mobilificio Del Tongo di Civitella di Val di Chiana, effettuata durante la seconda tappa di "Viaggio in Toscana", il tour che il presidente ha iniziato il 21 ottobre scorso sull´Amiata e che lo porterà a visitare tutte le aree della regione. Il presidente ha ascoltato i progetti illustrati dal fondatore dell´azienda, Pasquale Del Tongo e da sua figlia Laura, amministratore delegato dell´impresa. "Vogliamo uscire – ha spiegato Laura Del Tongo – da questo momento di difficoltà. Vogliamo essere positivi perché siamo convinti di riuscire a riconquistare il successo che ha accompagnato questa azienda per cinquanta anni". Nel piano di rilancio della Del Tongo figurano una minore utilizzazione delle ampie superfici aziendali che potrebbero essere affittate sia ad una azienda di autostrasporti, che ad una società emiliana che darebbe lavoro ad un centinaio di addetti. Anche la mensa potrebbe assumere una funzione interaziendale. Insomma, nell´area della Del Tongo potrebbe trovare spazio un piccolo polo industriale con il suo perno in un rilanciato mobilificio. "Questi imprenditori – è la conclusione del presidente Rossi – meritano tutto il nostro appoggio: ce ne fossero in Italia di industriali che alla crisi reagiscono in questo modo postivo".  
   
   
VERTENZA HAEMONETICS DI ASCOLI PICENO, RAGGIUNTO L’ACCORDO PER LA MOBILITÀ E LA CASSA INTEGRAZIONE.  
 
Ancona, 6 novembre 2013 - Raggiunto l’accordo per la gestione della cassa integrazione e della mobilità allo stabilimento Haemonetics di Ascoli Piceno. L’intesa è stata firmata nelle prime ore della giornata di ieri, in Regione, dopo una lunga nottata di trattative. Il documento è stato siglato dalla proprietà, dalla Confindustria di Ascoli Piceno, dalla Fiom/cgil, dalla Uilm/uil, dalla Fim/cisl, dalla Rsu, dalle Istituzioni (per la Regione, l’assessore Marco Luchetti; per la Provincia, il presidente Piero Celani; per il Comune, il sindaco Guido Castelli). Non ha invece firmato l’Ugl Ascoli Piceno. La ditta aveva avviato la procedura di mobilità, per il licenziamento collettivo di tutto il personale (186 lavoratori) a causa della cessazione dell’attività. La prima fase delle consultazioni, in sede sindacale, si era conclusa (lo scorso 5 ottobre), con esito negativo. Non era stato possibile trovare un’intesa complessiva sulla gestione non traumatica degli esuberi, durante i 45 giorni di trattativa in sede sindacale, in particolare sui contenuti economici dell’accordo. Si è reso quindi necessario l’avvio della fase di consultazione istituzionale in Regione, che si è conclusa positivamente nelle prime ore della giornata odierna. “Un risultato positivo, raggiunto grazie all’impegno costruttivo manifestato attorno al tavolo istituzionale da tutte le parti presenti – afferma l’assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti – La Regione si è impegnata a fondo su questa vertenza, considerata la rilevanza che la vicenda ha avuto nel Piceno. L’intesa raggiunta va salutata positivamente. Ora è necessario che vengano rispettati tutti gli impegni e le scadenze sottoscritte”. Luchetti ha poi evidenziato “l’importante lavoro congiunto di tutte le istituzioni coinvolte, che ha favorito una positiva conclusione della vertenza”. Analoga soddisfazione è stata espressa dal presidente della Provincia Celani e dal sindaco Castelli. L’accordo raggiunto disciplina la risoluzione del contenzioso, la gestione della Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs), la mobilità. Il rispetto delle condizioni sottoscritte consentirà di rendere operativo l’accordo, secondo le scadenze previste. In particolare, gli attuali dipendenti dovranno sottoscrivere (entro il prossimo 9 novembre) la rinuncia ai contenziosi relativi al rapporto di lavoro con la Società Haemonetics. Allo scopo di consentire l’uscita dalla Cassa integrazione dei lavoratori in eccedenza, poi, le parti concordano di tenere aperta la collocazione in mobilità per tutta la durata autorizzata della Cigs (12 o 24 mesi). Ai dipendenti in esubero che lasceranno l’azienda durante il periodo della Cigs o collocati in mobilità, l’azienda riconoscerà un incentivo (lordo) all’esodo, parametrato all’età anagrafica (26.880,00 euro per chi ha meno di 40 anni; 30.840,00 tra i 40 e i 50 anni; 34.800,00 per chi ha un’età superiore ai 50 anni).