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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Novembre 2013
CDA ENAC: PIENA COLLABORAZIONE CON REGIONE TOSCANA PER SVILUPPO SISTEMA AEROPORTUALE – STRUTTURE TECNICHE PREDISPONGONO RELAZIONE  
 
Roma, 6 novembre 2013 - Il Consiglio di Amministrazione dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, riunitosi ieri mattina, ha ribadito la piena e leale collaborazione con la Regione Toscana in ordine allo sviluppo del sistema aeroportuale regionale. In questo quadro, sulla base di una richiesta di parere tecnico, le strutture competenti dell’Enac hanno elaborato una relazione sulle caratteristiche tecniche relative all’orientamento e alla lunghezza della pista dello scalo di Firenze Peretola in rapporto alla sicurezza e allo sviluppo dello stesso, in base a quanto disposto dal Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti che recepisce la regolamentazione internazionale dell’Icao. Le strutture tecniche continueranno i necessari approfondimenti. Il Consiglio di Amministrazione ha dato mandato al Presidente e al Direttore Generale di incontrare il Presidente della Regione Toscana per la presentazione di questo rapporto.  
   
   
EMISSIONI DI CO2: FURGONI PULITI ENTRO IL 2020  
 
Strasburgo, 6 novembre 2013 - Il limite di emissione di Co2 per i veicoli commerciali leggeri nuovi venduti nell´Ue deve essere ridotta da 203 g / km di oggi a 175 g / km dopo il 2017 e di 147 g / km entro il 2020, secondo progetto di legge approvato dalla commissione ambiente il Martedì. Il testo, già informalmente concordato con i ministri dell´Ue, spiana anche la strada per il raggiungimento di ulteriori riduzioni dopo il 2020, e prevede l´introduzione di un nuovo protocollo di test. "Accolgo con favore la conferma di questo obiettivo 147g per il 2020, secondo la definizione di due anni fa. Abbiamo preso la cura di mantenere questo obiettivo nel corso dei negoziati", ha detto il relatore Holger Krahmer (Alde, De). "Noi non presentiamo un obiettivo post-2020. Tale file potrebbe essere il documento sbagliato per eventuali nuovi obiettivi. Si invita la Commissione a fornire un nuovo obiettivo dopo aver condotto una valutazione d´impatto." ha aggiunto. Il 147g/km di obiettivo 2020 rappresenta la media delle emissioni massime autorizzate per i produttori registrate nell´Ue di furgoni fino a 2.610 tonnellate a vuoto e 3,5 tonnellate a pieno carico. Esso si applica ai produttori che producono più di 1.000 veicoli l´anno, dicono i deputati. Produttori dovranno quindi produrre, oltre a più anziani, i veicoli più pesanti o più inquinanti, modelli abbastanza puliti per raggiungere un "equilibrio" complessivo di 147 g / km entro il 2020, a pena di sanzioni. Super crediti dopo il 2018 - Per raggiungere i loro obiettivi, i produttori sono a fare affidamento su un sistema di "super crediti", che dà più peso ai veicoli che emettono meno di 50 g / km di Co2. Questo sistema, che già esiste, non sarà rinnovato e scadrà nel 2018. Verso procedure di test più affidabile - Il Comitato rileva lacune nella attuale protocollo ambientale performance del test, che i produttori hanno sfruttato, con il risultato che promettevano consumi ed emissioni sono spesso quasi impossibile da raggiungere nelle normali condizioni di guida quotidiane. I deputati hanno cercato di avere il protocollo di oggi sostituiti nel più breve tempo possibile dal nuovo Light Duty Procedura di prova del Mondo (Wltp) definito dalle Nazioni Unite. Nei negoziati, hanno vinto un impegno da parte della Commissione europea per cercare di portare la Wltp in vigore il 1 ° gennaio 2017. Prossimi passi - Il testo sarà messa ai voti nella sessione plenaria 14-17 Gennaio a Strasburgo.  
   
   
FEDERAUTO: MERCATO AUTO OTTOBRE -5,6%. MA L´INTERO ANNO E´ PROIETTATO A PERDERE IL -35% NELLE MANI DEL GOVERNO LE SPERANZE DELL´INTERA FILIERA DOPO 41 MESI DI CALO  
 
 Roma, 6 Novembre 2013 - Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti il mese di ottobre si è chiuso con 110.841 immatricolazioni di autovetture nuove segnando una nuova flessione del -5,6% rispetto a ottobre 2012. “Le previsioni del nostro Osservatorio, diramate lo scorso 30 ottobre, sono state confermate dal dato ufficiale di oggi che fotografa una flessione del -5,6% fra ottobre 2013 e ottobre 2012. E quindi, a dispetto di chi vorrebbe ´vendere´ ottimismo ad ogni costo, il mercato auto non riparte. Anzi, continua nel suo ciclo negativo apertosi 41 mesi fa. Una nuova spia rossa lampeggiante, quindi, si è accesa sul cruscotto del settore automotive”. Questo il commento a caldo di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti marchi commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, industriali e autobus. Considera Roberto Bolciaghi, presidente dell´associazione dei concessionari Renault: "A parte l’instabilità politica, che non ci fa bene, e l’incerto incedere dell’economia italiana, i mali primari che impediscono alla domanda di esprimersi con numeri adeguati sono la pressione fiscale e i costi di gestione. Ormai è dimostrato che ogniqualvolta lo Stato aumenta le tasse incassa sempre meno. Questo perché si contrae la domanda e i fatturati diminuiscono ingenerando un circolo vizioso che fa bruciare centinaia di migliaia di posti di lavoro”. Conclude Pavan Bernacchi: “Il 2013 chiuderà presumibilmente attorno a 1.280.000 pezzi, registrando un -8% rispetto al 2012. Ma questo dato non rende giustizia alla realtà delle cose. Il mercato italiano dovrebbe esprimere circa 2.000.000 di pezzi. Mancano quindi all´appello 720.000 immatricolazioni rispetto alla media degli ultimi 5 anni. In altri termini stiamo performando il -35% rispetto a quanto la filiera, che dà lavoro a 1.200.000 persone, necessita per sopravvivere. Ma il paradosso è che lo Stato sta perdendo circa 3 miliardi tra Iva e altre imposte. Questo abbiamo sostenuto lo scorso 24 ottobre scorso nella riunione convocata dal Ministero dello Sviluppo Economico, nel primo giro di orizzonte fatto con il Ministro Zanonato e il Sottosegretario De Vincenti. Il Governo è stato informato con chiarezza, da parte di tutti i principali attori della filiera, di quanto la crisi sia profonda e articolata. Abbiamo lasciato sul Tavolo queste riflessioni con un nuovo appuntamento a fine mese. L’attenzione del Ministro e del Sottosegretario c’è stata e siamo loro grati, ma adesso ci aspettiamo che sul tema del mercato, quel mercato italiano, fanalino di coda europeo, che cala da 41 mesi, il Governo sia disponibile ad ascoltare le nostre proposte e a considerarle nella giusta prospettiva. Senza un intervento deciso, anche solo per detassare l´acquisto delle vetture o il loro utilizzo, la situazione è destinata a peggiorare al di là di quanto possano raccontare degli sterili numeri ”.  
   
   
EICMA. PISAPIA: “ALLEANZA FORTE CON IMPRENDITORI DI SETTORE PER UN VERO LABORATORIO DI MOBILITÀ”  
 
Milano, 6 novembre 2013 - “Milano oggi ha dato il suo benvenuto a Eicma, un fiore all’occhiello del calendario fieristico milanese, la vetrina di un settore di punta del Made in Italy. L’italia concentra più del 50% della produzione europea, con un parco circolante che raggiunge circa 9 milioni di veicoli tra ciclomotori, scooter e i cosiddetti ‘cinquantini’ realizzati da più di 170 aziende”. Lo ha detto ieri il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia intervenendo all’inaugurazione di Eicma a Fiera Milano. “In questa edizione – ha proseguito il Sindaco Pisapia - si parla in particolare di mobilità sostenibile, in linea con gli standard europei. Una mobilità sempre più richiesta dal pubblico non solo per la crisi ma anche per una nuova consapevolezza ambientale. C’è una città che è capofila in questa rivoluzione di costume e di tecnologia: Milano. A Milano la mobilità dolce e sostenibile, quella che non inquina, non è più un’utopia. E le due ruote sono il migliore alleato della mobilità ecologica”. “Continueremo a sperimentare, introdurre e sviluppare le più avanzate politiche ambientali, a partire proprio da quelle sulla mobilità, perché ciò significa concorrere ad aumentare il benessere dei cittadini, a migliorare la qualità della vita, senza dimenticare il risparmio economico. Milano c’è e ci sarà: per Expo chiedo a tutti gli imprenditori presenti oggi una alleanza forte per fare di Milano un vero laboratorio di mobilità”, ha concluso il Sindaco Pisapia.  
   
   
MILANO-BERGAMO: IN ARRIVO TRENI A SEI CARROZZE  
 
 Milano, 6 novembre 2013 - "A partire da lunedì prossimo il treno 2606 (con partenza alle 7.32 da Bergamo) verrà messo in esercizio con 6 carrozze e fra due settimane sarà a 6 carrozze anche il 10800 ( partenza ore 5.32 da Bergamo)". Lo ha annunciato l´assessore alle Infrastrutture e Mobilità Maurizio Del Tenno rispondendo in Consiglio regionale ad un´interrogazione relativa al servizio della tratta Milano-bergamo. Linea Sotto Osservazione Quotidiana - "Le criticità relative al servizio ferroviario lungo la tratta Milano-bergamo e Milano-treviglio - ha spiegato Del Tenno - sono all´attenzione quotidiana sia di Trenord che di Rete Ferroviaria Italiana e sono numerose le sollecitazioni da parte dell´assessorato affinché si presti attenzione al servizio e si intervenga in maniera tempestiva nella risoluzione di criticità su una delle tratte più frequentate della Regione. Serve però che ciascun soggetto, per i processi di propria competenza, metta in campo specifiche azioni volte al recupero della puntualità e affidabilità del servizio". In particolare Trenord insieme a Rfi sta curando le partenze dei treni pomeridiani ed alcuni treni particolarmente critici in quanto il loro malfunzionamento o ritardo inevitabilmente crea disagi molto pesanti sull´intera tratta e non solo. L´azienda sta anche mettendo mano all´organizzazione dei turni del materiale rotabile. E´ stato attivato anche un check-point dell´offerta pomeridiana e una revisione dei turni. La Situazione Delle Carrozze - Il programma delle composizioni prevede che le 52 corse della linea vengano effettuate da 5 convogli formati da 7 vetture Doppio Piano climatizzate, trainate da una locomotiva 464, per complessivi 900 posti (di cui 44 in 1 classe). Il prolungarsi del fermo in manutenzione di una parte delle carrozze Doppio Piano ha costretto Trenord ad una riduzione del numero di carrozze per convoglio: - 3 convogli sono effettuati con 6 vetture Dp con 892 posti di 2 classe (parità di posti, ma carrozze non climatizzate e senza prima classe); - i restanti 2 convogli invece con 5 vetture Dp con 742 posti offerti di 2 classe. Dal 26 ottobre, però, è stato predisposto un Piano per garantire giornalmente la massima composizione al treno 2604 (7.02 da Bergamo al mattino) ed i corrispondenti della punta della sera. A partire da lunedì prossimo il treno 2606 verrà messo in esercizio con 6 carrozze e fra due settimane sarà a 6 carrozze anche il 10800. " Il Materiale Rotabile - E´ in via di definizione il ´Piano di utilizzo del materiale rotabile per linea´. Questo dovrà individuare le esigenze delle 60 linee del Servizio ferroviario regionale e ridistribuire i treni e le carrozze della flotta Trenord su ciascuna linea, assegnando la tipologia di materiale più adatto. Pulizia - Per quanto riguarda la pulizia dei convogli, l´assessore ha spiegato che sono state sollecitate le ditte affinchè prestino la massima attenzione alla qualità degli interventi. Il programma di manutenzione e pulizia di questi treni prevede una sosta almeno ogni 5 giorni.  
   
   
TIRRENICA, LOTTO 5B: REGIONE TOSCANA CONFERMA TRACCIATO COSTIERO. INDICAZIONI A SAT PER IL PROGETTO DEFINITIVO  
 
Firenze, 6 novembre 2013 - Sulla Tirrenica la Regione ha fatto la sua scelta: ha confermato la propria preferenza per il tracciato costiero (il cosiddetto ´tracciato blu´) e nella seduta di Giunta di ieri ha fissato gli indirizzi che saranno dati a Sat per la redazione del progetto definitivo relativo al tratto Fonteblanda-ansedonia. Si resta ora in attesa del progetto definitivo e dello studio di impatto ambientale, in modo da poter concludere l´approvazione dell´opera e procedere con l´avvio dei lavori, al fine di garantire lo sviluppo infrastrutturale della regione e, al tempo stesso, la tutela dell´ambiente e del territorio. Le ´considerazioni conclusive´ approvate dalla Giunta regionale e che saranno trasmesse al Ministero in vista della progettazione definitiva e della valutazione di impatto ambientale, chiedono che: - il progetto tenga conto di una serie di indicazioni, a cominciare dagli studi e progetti degli interventi urgenti e indifferibili di ripristino e messa in sicurezza sviluppati a seguito dell´evento alluvionale verificatosi nel novembre 2012; - sia verificata la possibilità di utilizzare il rilevato autostradale con funzione di contenimento idraulico per il lato a monte della cassa di espansione per la messa in sicurezza di Albinia, allo scopo di ridurre gli elementi di divisione del territorio e contenere le spese; - siano approfonditi gli effetti sul sistema idrogeologico; - la progettazione coordinata tra la cassa di espansione e l´autostrada garantisca una migliore definizione del passaggio nella zona di Albinia, lasciando un adeguato ambito territoriale in coerenza con le previsioni degli strumenti urbanistici vigenti ed evitando, per quanto più possibile, l´interferenza con l´insediamento di Fonteblanda, dove dovrà essere limitata al massimo la netta separazione tra zona produttiva a servizio del porto di Talamone e il centro abitato. - nel tratto Albinia-orbetello ed in particolare nell´area di Campolungo, in caso di interferenza con gli insediamenti abitati o con le attività artigianali e industriali presenti, vengano verificate le soluzioni più idonee a mitigare l´impatto; - per il passaggio ad Orbetello Scalo in fase di progettazione definitiva siano ulteriormente sviluppati gli elementi di riqualificazione ambientale dell´intervento, limitando il più possibile l´interferenza con gli insediamenti e verificando la possibilità di allungamento della galleria artificiale; - la progettazione definitiva dei lotti mancanti garantisca l´adeguatezza delle complanari rispetto alle esigenze della mobilità locale e preveda le opere necessarie a garantire la continuità e la sicurezza della viabilità locale. Nella delibera, si è inoltre ribadito che si ritiene necessaria l´esenzione dal pedaggio, per l´intera duranta della concessione, per i mezzi pubblici e per i veicoli di classe A e B di proprietà dei residenti, degli enti pubblici e delle attività insediate nei comuni attraversati dal tracciato o ad esso adiacenti. "La Giunta regionale - ha commentato l´assessore Ceccarelli - dopo aver espresso la propria preferenza lo scorso 9 aprile sul cosiddetto "tracciato blu" (quello ´in affiancamento alla ferrovia, con varianti a protezione dei centri abitati´, ritenuto preferibile in quanto sviluppato su un ´corridoio´ già interessato da infrastrutture e dunque di minor impatto su aree di valore ambientale), con questa delibera ha individuato e fissato alcuni indirizzi, prendendo atto dei pareri ricevuti dagli enti locali e dagli altri soggetti interessati, anche a seguito degli approfondimenti progettuali e dell´ulteriore ´ottimizzazione´ del tracciato proposta da Sat nell´agosto scorso. Ora ci auguriamo che il progetto possa camminare speditamente".  
   
   
RADDOPPIO FERROVIARIO PONENTE LIGURE, OPERA FONDAMENTALE, SERVE MONITORAGGIO COSTANTE PER PORTARLA A TERMINE  
 
Genova, 6 Novembre 2013 - Un monitoraggio costante del raddoppio ferroviario el ponente ligure, nella tratta San Lorenzo - Andora, con incontri periodici tra Rfi, Italferr, Unione Industriali di Imperia e Regione Liguria per assicurarne la conclusione. È quanto è stato deciso martedì 5 novembre nel corso dell´incontro in Regione voluto dall´assessore regionale alle infrastrutture, Raffaella Paita per fare il punto sullo stato dei lavori dell´opera. Alla riunione a cui hanno preso parte anche Italferr e Unione Industriali di Imperia, Rfi ha illustrato l´andamento dell´opera e le difficoltà che ne stanno rallentando l´avanzamento rispetto al programma. In particolare è emerso che vi è un contenzioso tra la stazione appaltante e una delle imprese affidatarie, attualmente oggetto di valutazione giuridica da parte del tribunale civile di Imperia-san Remo, le cui decisioni consentiranno di risolvere, in tempi brevi, alcune delle criticità illustrate e, allo stesso tempo, la piena attività delle imprese operanti nel cantiere. L´assessore Paita ha evidenziato quanto sia "importante per l´economia regionale la conclusione dell´opera, sollecitando le parti a fare il possibile perché siano superati i problemi che stanno caratterizzando i rapporti tra imprese e committenza e impegnando tutti i soggetti coinvolti ad un confronto periodico, utile a tenere aggiornate le Istituzioni, le parti sociali e i cittadini sull´avanzamento dell´infrastruttura".  
   
   
PRECISAZIONI DELL’ASSESSORATO DEI TRASPORTI SULLA LINEA FERROVIARIA AOSTA - CHIVASSO  
 
Aosta, 6 novembre 2013 - In merito alle notizie di stampa pubblicate ieri sulle risorse da destinare per l’ammodernamento della linea ferroviaria Aosta – Torino, l’Assessorato regionale dei trasporti ritiene opportuno apportare alcune precisazioni. Alla riunione di ieri a Ivrea, la Regione non ha partecipato in quanto non è stata invitata. Soprattutto occorre sottolineare che, come si capisce anche dal tenore dell’articolo, si trattava di un incontro in cui si analizzavano i problemi della linea Torino – Ivrea. L’obiettivo era in particolare di sostenere il raddoppio dei binari tra Ivrea e Chivasso. In merito alle notizie emerse durante la riunione, relative allo stanziamento di risorse finanziarie per il prossimo triennio destinate alla Regione Valle d’Aosta per l’infrastruttura ferroviaria, si fa presente che tali risorse sono inserite nel disegno di legge di stabilità per l’anno 2014 e seguenti, e che quindi devono ancora essere sottoposte all’approvazione definitiva del Parlamento. Esprimendo comunque soddisfazione per tale risultato, si evidenzia che queste disposizioni sono il frutto di un lungo lavoro svolto negli anni dalle strutture dell’Amministrazione regionale, che hanno operato congiuntamente con i Ministeri competenti e le società del gruppo Ferrovie dello Stato, insieme ai responsabili politici e ai parlamentari della Valle d’Aosta. Negli anni questo lavoro ha prodotto uno studio di fattibilità per l’ammodernamento complessivo della linea e ha consentito di sviluppare alcune prime progettazioni che oggi, finalmente, trovano rispondenza nelle risorse assegnate. La richiesta di finanziamenti per le infrastrutture è stata ribadita negli incontri chiesti per dare concretezza alle norme di attuazione che prevedono che, prima del trasferimento delle competenze, siano eseguiti i lavori sull’infrastruttura da parte dello Stato. L’indirizzo dato dal Consiglio regionale in merito all’acquisto dei treni bimodali, per i quali la Giunta ha deciso di avviare le procedure di appalto, è propedeutico e complementare agli interventi sull’infrastruttura, come da sempre sostenuto dalla maggioranza regionale. I veicoli bimodali dovranno sostituire treni vecchi e obsoleti, sovente guasti e mal funzionanti, e permetteranno di dare una prima risposta agli utenti valdostani, costretti alla fastidiosa interruzione del viaggio a Ivrea dove devono scendere da un treno e risalire su un altro, non senza notevoli difficoltà, soprattutto per gli anziani e viaggiatori con bagagli. Si ricorda poi che i treni bimodali, anche ad ammodernamento infrastrutturale concluso, non saranno mai uno spreco di denaro perché è un materiale rotabile adatto anche alla nuova infrastruttura e potrà continuare ad essere utilizzato. Si precisa che, nonostante gli importanti stanziamenti nel disegno di legge, la concertazione sugli interventi da effettuare, la fase progettuale e la realizzazione necessiteranno di diversi anni, molto probabilmente di oltre dieci anni. Il fatto che lo Stato abbia finanziato i treni bimodali e oggi intenda finanziare l’infrastruttura conferma la correttezza della strategia seguita e dimostra che si tratta di interventi complementari, diversamente da come l’opposizione ha dichiarato in Consiglio, quando affermava falsamente che l’acquisto dei bimodali avrebbe comportato l’abbandono della ferrovia. Mai dichiarazioni sono state così inopportune e prive di fondamento. Con la disponibilità delle risorse potrà finalmente essere avviato un processo serio di pianificazione e progettazione, con i dovuti approfondimenti tecnico-progettuali, in modo da evitare facili soluzioni e annunci propagandistici. Sarà comunque cura dell’Amministrazione regionale avviare forme di condivisione con tutti gli interlocutori interessati che da anni partecipano ai tavoli di concertazione con le società del gruppo Fs, affinché il collegamento con la Valle d’Aosta possa raggiungere standard qualitativi omogenei su tutto il percorso. Sarebbe opportuno che l’opposizione, oltre a fare annunci e improvvide dichiarazioni, cominciasse a lavorare congiuntamente con l’Amministrazione regionale, per destinare le risorse a interventi utili al nostro territorio e per consentire il riconoscimento del ruolo di coordinamento all’Amministrazione regionale della Valle d’Aosta.  
   
   
TRASPORTI. CON IL PROSSIMO ORARIO CADENZATO CRESCE COME MAI PRIMA L’OFFERTA DI SERVIZIO FERROVIARIO PER IL BACINO DI UTENZA DELLA LEGNAGO – MONSELICE  
 
Venezia, 6 novembre 2013 - Dal prossimo 15 dicembre crescerà con non era mai accaduto prima l’offerta di servizi ferroviari per il bacino d’utenza che si colloca lungo il tratto Veneto dell’asse Mantova – Monselice. L’innovazione si colloca all’interno di un contesto dove tutti i treni che da Mantova e Legnago hanno come destinazione finale la fermata di Monselice saranno in appuntamento (8 minuti) con l’interregionale veloce da Bologna per Venezia, con tempi di percorrenza per i capoluoghi comparabili se non inferiori agli attuali e sporadici servizi. Al nodo di Monselice sarà altresì possibile effettuare interscambio con i regionali non veloci per Venezia Santa Lucia dopo 30 minuti, cosa che vale anche in direzione opposta, cioè partendo da Venezia. I primi tre collegamenti di ogni giorno, in ogni caso, proseguiranno anche per Padova (uno fino a Venezia Mestre), per servire con maggiore comodità gli utenti pendolari lavoratori e studenti negli orari più significativi e frequentati. E’ dunque vero che verranno meno alcune corse che oggi proseguono direttamente per Padova (che si ridurranno da 7, peraltro con origini diverse, a 3), ma il servizio verrà effettuato con più regolarità (l’attuale regionale 20751 è fra i treni più “soppressi” della regione) con 13 coppie quotidiane di treni, con convogli di maggiore capienza e con coincidenze anche per quanti devono proseguire su altre direttrici (Castelfranco, Vicenza, Treviso, Trieste ecc.). Inoltre, i tempi di percorrenza, pur contabilizzando i minuti d’interscambio, si riducono di ben 16 minuti da Mantova a Padova. “Il nuovo tipo di servizi, che aumenterà il numero di treni e di posti in tutto il Veneto, fa leva su una mobilità di tipo metropolitano – spiega l’assessore regionale Renato Chisso – dove la coincidenza e il cambiare convoglio per passare da una direttrice all’altra, diventa, al contrario di quanto avviene troppo spesso oggi, una opportunità per muoversi meglio, più rapidamente, con treni più capienti e con maggiori possibilità di quante ne esistano attualmente di spostarsi tra località poste su diverse linee. Siamo perfettamente consapevoli che le novità, anche semplicemente il cadenzamento orario, incideranno su abitudini consolidate, ma cambiare tutto era l’unico modo per migliorare concretamente il servizio attuale, contraddistinto da troppe inefficienze”. Come quelle rilevate anche dal sindaco di Este.  
   
   
GRANDI NAVI, ZAIA: “COMINCIATO IL COUNT DOWN PER USCIRE DAL BACINO DI SAN MARCO, ORA GIOCO DI SQUADRA PER RISPETTARE OBIETTIVI E SCADENZE”  
 
 Venezia, 6 novembre 2013 - “Con la decisione di avviare la limitazione del transito delle grandi navi nel canale della Giudecca e di prevedere come nuova via d’accesso alla stazione Marittima il canale Contorta – Sant’angelo, è cominciato il conto alla rovescia in vista di una totale eliminazione del traffico dal bacino di San Marco. Una scelta che abbiamo sempre sostenuto, che va nel solco del rispetto di una legge vigente e della sostenibilità del fragile equilibrio della città, così come adeguata avevamo sempre ritenuto l’alternativa Contorta-sant’angelo”. Con queste parole il Presidente del Veneto, Luca Zaia, che oggi ha partecipato alla riunione a palazzo Chigi sulle Grandi Navi, commenta le decisioni assunte dopo il vertice dalla Presidenza del Consiglio. “Deve cominciare ora un grande e virtuoso gioco di squadra – aggiunge Zaia – che veda tutte le istituzioni e le forze economiche interessate lavorare a testa bassa per rispettare scadenze e obiettivi, in primis la predisposizione della nuova via d’accesso. Non sia mai che per burocrazia, esitazioni e insulsi veti di chi dice sempre ‘no’, Venezia perda la crocieristica e, con essa, migliaia di posti di lavoro e una delle fonti primarie dell’economia cittadina. Non regaliamo le nostre navi ad altri porti”.