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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Novembre 2013
RICERCA E INNOVAZIONE: DESIGNAZIONE DEI GRUPPI CONSULTIVI DI ESPERTI PER LE FINALITÀ DEL PROGRAMMA 2020  
 
Bruxelles, 6 novembre 2013 - La Commissione europea ha fatto quindici gruppi di esperti indipendenti incaricato di consigliare i propri servizi sulle priorità individuate nel prossimo programma dell´Ue per la ricerca e l´innovazione, Horizon 2020. Gruppi consultivi hanno la più grande diversità osservata fino ad oggi, i loro membri sono provenienti dal settore pubblico e privato e la società civile. Quasi il 40% di tali membri esibirsi per la prima volta a titolo consultivo in un programma di ricerca dell´Ue, che garantisce un "nuovo look" nel nuovo programma. Per la prima volta, la scarsa presenza delle donne è evitato qui, la partecipazione fino al 52% in media, tutti i gruppi consultivi combinati. La diversa composizione di questi gruppi vi aiuterà a determinare meglio come la ricerca e l´innovazione finanziato dall´Unione europea può aiutare a rispondere a preoccupazioni importanti d´Europa, come ad esempio l´esenzione di una migliore assistenza sanitaria e la fornitura energia pulita ed efficiente. M mi Máire Geoghegan-quinn, commissario europeo per la Ricerca, l´innovazione e la scienza, ha detto questo: "2020 è un programma per la ricerca e l´innovazione del tutto nuovo, progettato per sfide del 21 ° secolo. È per questo che abbiamo bisogno gli esperti più bravi e qualificati, e sono grato per la comunità della ricerca e dell´innovazione in Europa hanno dimostrato. Sono particolarmente lieto di vedere che molte donne e nuovi esperti hanno voluto giocare un ruolo ". A seguito di una chiamata invitando esperti di tutte le discipline a partecipare, oltre 15.000 di loro ha risposto prima del primo termine fissato nel marzo di quest´anno. Tra questi candidati, quasi 400 esperti sono stati scelti per partecipare a uno dei cinque gruppi, ognuno composto da 20 a 30 membri. Questi gruppi sono costituiti da un modo equilibrato, che riunirà gli operatori del settore e ricercatori del settore pubblico e dei rappresentanti della società civile. Gruppi rappresentano una delle principali fonti di consulenza per l´attuazione di Orizzonte 2020, tra le priorità per lo sviluppo di programmi di lavoro da cui sono pubblicati inviti a presentare proposte per la ricerca e l´innovazione. Anche se si sono formati tutti i gruppi, la loro composizione finale viene arrestato poco a poco, come ogni esperto accetta appuntamento. La maggior parte dei gruppi già presenti nel Registro di sistema in linea che la Commissione europea ha istituito per questo scopo, abbiamo anche trovare ulteriori informazioni e il testo originale del bando, al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/research/horizon2020/index_en.cfm?pg=h2020-experts Un invito a manifestare interesse rimarrà aperto per tutta la durata del programma 2020, per consentire il rinnovo dei gruppi alla fine di ciascun periodo. Il mandato degli esperti selezionati ultimi due anni e può essere prorogato di due anni. Quindici gruppi consultivi allegati al programma 2020 riguardano i seguenti settori: Tecnologie future ed emergenti (Fet). Marie Sklodowska-curie sulle competenze, formazione e sviluppo di carriera. Infrastrutture di ricerca europee (comprese le infrastrutture e le e-infrastrutture). Tecnologia dell´informazione e della comunicazione. Nanotecnologie, materiali avanzati, e la produzione di sistemi e l´elaborazione avanzata. Spazio - L´accesso al capitale di rischio (debito e capitale). L´innovazione nelle piccole e medie imprese (Pmi). Salute, cambiamento demografico e benessere. La sicurezza alimentare, l´agricoltura e la forestazione sostenibile, ricerca marina, marittima e fluviale, e la biotecnologia e bio-. Sicura, pulita ed efficiente dell´energia e l´Euratom. Trasporti intelligenti, verdi e integrati. Lotta contro il cambiamento climatico, l´ambiente, l´efficienza delle risorse e materie prime. Europa in un mondo che cambia - società inclusive innovative e riflettente. Società sicure - Protezione della libertà e la sicurezza dell´Europa e dei suoi cittadini.  
   
   
NASCE YOUPLAY IL NUOVO SOCIAL NETWORK DEDICATO ALLA MUSICA  
 
Genova, 6 Novembre 2013 - Si chiama Youplay il nuovo social network che consentirà a tutti coloro che si iscrivono di far parte di una community dedicata alla musica e all’arte e di partecipare a due concorsi europei per musicisti. L’iniziativa è stata voluta da Nemo-geie, il network di operatori europei della musica, in collaborazione con Casa Liguria e con il Museo del Risorgimento di Genova. L’iscrizione ai concorsi – uno per compositori ed uno per esecutori (pianoforte a quattro mani, chitarra, flauto traverso, violino e soprano gli strumenti ammessi) – potrà essere perfezionata proprio su Youplay ( http://euplay.Net/youplay ) compilando l’apposito form entro il 15 gennaio. Sempre su Youplay, oltre che sul portale www.Euplay.net  saranno inoltre forniti tutti i dettagli relativi ai seminari gratuiti tenuti a Varsavia, Genova ed Oxford da musicisti di calibro internazionale tra febbraio e maggio 2014. “L’obiettivo – ha spiegato Stefania Bertini, presidente di Nemo-geie – è quello di riunire competenze e realtà di ogni genere, operanti nel settore della musica, dell’arte e del turismo e diffondere eventi pluridisciplinari di carattere internazionale, dando risonanza anche ai bandi comunitari”. Casa Liguria si occuperà di coordinare a Bruxelles l’evento conclusivo del progetto che vedrà la premiazione dei vincitori e l’esecuzione del brano europeo inedito che sarà eseguito davanti ai membri della Commissione Europea. Questo progetto completa la precedente iniziativa di Nemo-geie costituita dal portale Euplay, dedicato alla musica classica e risorgimentale per dimostrare, a suon di musica, che il pensiero musicale è un elemento fondante della stessa Europa e i talenti possono essere valorizzati grazie ad una dimensione europea globale.  
   
   
UDINE - 8 E 9: NOVEMBRE IL CAPOLUOGO FRIULANO CAPITALE DEL 3D  
 
Udine 6 novembre 2013 - A tre giorni dall’inizio sono già 320, ma continuano ad aumentare, gli iscritti a Udine3d Forum (http://www.udine3d.it/  ), l’appuntamento che trasformerà per due giorni Udine nella capitale della grafica tridimensionale e del digital imaging. All’approssimarsi di questo evento che si svolgerà nel Centro culturale alle Grazie in via Pracchiuso 21 a Udine l’8 e il 9 novembre, sono andate a ruba anche le 100 borse di studio finanziate dalla Banca di Cividale per i giovani under-30 e Confartigianato Udine ha deciso di accettare ulteriori iscrizioni. La due-giorni, organizzata da Confartigianato Udine e Segnoprogetto - società specializzata nel rendering fotografico di alta qualità - l’anno scorso aveva coinvolto 400 tra professionisti ed imprenditori del settore e gode del supporto dei principali ordini professionali, dell’Adi, dell’Università di Udine, del Comune e della Provincia di Udine e si svolge nell’ambito della rassegna Future Forum 2013 organizzata dalla Camera di Commercio di Udine. I lavori cominceranno alle 9 di venerdì 8 novembre con il convegno dal titolo “Visioni 3D del futuro, le frontiere di tecnologie 3d, makers e big data nelle visioni di alcuni protagonisti” che sarà moderato dal giornalista di Radio24 Federico Pedrocchi e vedrà la partecipazione di alcuni tra i più importanti esperti del settore. C’è particolare attesa per l’intervento del prof. Viktor Mayer-schönberger, titolare della cattedra di Internet Governance and Regulation all’Oxford Internet Institute dell’Università di Oxford che terrà la sua relazione a partire dalle 11. Dopo il convegno, venerdì pomeriggio e l’intera giornata di sabato si succederanno 18 workshop tecnici che si articolano su tre filoni: architettura e design, ingegneria e prototipazione, grafica e design spaziando dall’utilizzo avanzato di software di modellazione come Archicad, Blender, Autocad, Sketchup e Rhinoceros, alla prototipazione rapida, dalla creazione di characters next-gen con Zbrush agli effetti speciali, dall’animazione con Cinema4d alla virtualizzazione delle workstation per i processi di rendering. Particolare attenzione è dedicata ai giovani: a loro sono dedicati dei workshop professionali gratuiti ed un incontro con i responsabili della Rainbow Academy, la scuola di animazione nata all’interno di Rainbow Cgi, leader europeo nella produzione di prodotti audiovisivi per ragazzi (Winx, Gladiatori di Roma). Informazioni e iscrizioni sul sito http://www.udine3d.it/    
   
   
LOMBARDIA: NUOVE RISORSE PER LA BANDA LARGA  
 
 Milano, 6 novembre 2013 - Regione Lombardia è già impegnata su più fronti - "come è noto a tutti i consiglieri che hanno partecipato all´incontro della scorsa settimana" - per sostenere e supportare i lavoratori di Alcatel Lucent e, più in generale, per dare nuovo slancio al settore delle tecnologie, con nuovi investimenti sulla Banda larga e la convocazione, entro novembre, di un tavolo dedicato all´Ict. E´ quanto ha confermato l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, intervenendo in Consiglio regionale sulla mozione relativa all´azienda con sede a Vimercate (Monza e Brianza). Lavoratori - Sul fronte dell´occupazione, ha spiegato Melazzini, Regione Lombardia - nel corso di un confronto al Ministero dello Sviluppo economico e facendo seguito a quanto anticipato dall´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea che, alla presenza di vari consiglieri regionali, ha incontrato una delegazione sindacale la scorsa settimana - ha chiesto all´azienda di "non procedere a ulteriori riduzioni di personale, documentando la possibilità di azioni e interventi che possono avere un rilievo per le attività della multinazionale sul territorio lombardo, chiedendo di continuare un lavoro coordinato per verificare le ipotesi già in campo o altre eventuali necessità esistenti oggi". "L´azienda - ha proseguito Melazzini - non ha esplicitato in forma favorevole la possibilità di mantenere una sede di confronto anche a livello lombardo, ma abbiamo ragione di ritenere che sia utile a tutti perseguire l´ipotesi di un lavoro diretto, anche e soprattutto per la rilevanza dei livelli occupazionali di Alcatel Lucent in Lombardia". Banda Larga - Sul tema del Digital Divide, ha detto ancora Melazzini, "i risultati già raggiunti con la realizzazione del Grande Progetto Banda Larga, finanziato con il Por Fesr 2007-2013, stanno consentendo l´effettivo superamento del Digital Divide, raggiungendo la copertura del 99,4 per cento della popolazione". "Per migliorare la competitività del territorio lombardo - ha annunciato l´assessore - Regione Lombardia intende destinare ulteriori risorse per l´attivazione dell´iniziativa ´Zero Digital divide´, che consentirà l´azzeramento del Digital Divide, garantendo la copertura del 100 per cento della popolazione lombarda, intervenendo su armadi stradali e apparati, cosiddetti ´Mux´, che creano zone d´ombra per la banda larga, in circa 350 Comuni. Allo stesso modo sono in itinere progettualità riguardo la Banda ultra-larga sulla cui diffusione la Giunta regionale sta già lavorando". Tavolo Ict - "Rispetto al tavolo sull´Ict - ha concluso Melazzini - confermo quanto detto in diverse sedi ai soggetti che me ne hanno fatto richiesta: è mia intenzione, entro il mese di novembre, avviare un lavoro con tutti i soggetti che in Lombardia, a diverso titolo, si occupano di Ict, per verificare insieme le condizioni attuali di questo ampio e diversificato settore produttivo, anche per condividere linee possibili di intervento, per sostenere una realtà che ha fatto grande la nostra Lombardia: vorremmo che continuasse a dare lavoro e sviluppo".  
   
   
REGGIO EMILIA - WEB WRITING E PROMOZIONE SUI SOCIAL NETWORK  
 
Reggio Emilia, 6 novembre 2013 - Le evoluzioni del digitale e l’emersione di nuovo paradigmi tecnologici rendono possibili funzionalità che impattano sui comportamenti d’acquisto e di consumo, rappresentando un’opportunità strategica di sviluppo per le imprese. All´interno di questo scenario la Camera di Commercio di Reggio Emilia organizza un percorso formativo al fine di assicurare una diffusa capacità di utilizzo dei nuovi strumenti e delle nuove applicazioni per: - diffondere la cultura di internet nelle Pmi per creare valore e aumentarne la competitività sui mercati globali; - supportare le Pmi del territorio nel raggiungere nuovi mercati e fidelizzare i propri clienti, accrescendo la propria “brand awareness” attraverso il web 2.0; - migliorare nelle Pmi la consapevolezza delle opportunità offerte dagli strumenti Web per migliorare l’efficienza dei processi di business (approvvigionamento, produzione, marketing, vendita). Il percorso formativo si articola in diverse fasi. La prima, il 13 novembre 2013, prevede un seminario gratuito a partire dalle ore 14:30 presso la Sala Grasselli della sede camerale in Piazza della Vittoria 3, che tratterà: Web writing e promozione sui social network: come pianificare una presenza aziendale sui social media; come interagire con i clienti; come scrivere sul web; come promuovere la propria attività sul web; i gruppi di acquisto e le vendite a tempo. Http://www.re.camcom.gov.it/convegno.jsp?id=139    
   
   
ERASMUS + BORSE DI STUDIO PER STUDENTI, APPRENDISTI E VOLONTARI  
 
Bruxelles, 6 novembre 2013 - Il nuovo programma di € 14 miliardi Erasmus + istruzione per il periodo 2014-2020, approvato dal Comitato per l´Educazione, Cultura Martedì, consentirà a oltre 5 milioni di giovani ad andare in altri paesi per studiare, formarsi e partecipare ad attività di volontariato tra cui sport. In futuro, sarà finanziare borse di studio per studenti non universitari, e torna prestito garantisce schemi per quelli di laurea. Si deve anche garantire che le sovvenzioni sono versate più veloce. "Abbiamo un gruppo molto utile di programmi finora separati, che mantiene comunque le caratteristiche di ciascuno. Abbiamo ottenuto molti risultati molto utili nel corso dei negoziati e mi auguro che questo programma sarà un successo come in passato", ha detto relatore Doris Pack ( Ppe, De). Erasmus + mira ad aiutare i giovani di 13-30 anni per ottenere mobili per imparare, studiare e acquisire competenze professionali e attitudini in un paese diverso dal loro paese di origine. Nel campo dell´istruzione, della formazione e della gioventù, si riunirà Comenius, Erasmus, Erasmus Mundus, Leonardo da Vinci (formazione professionale), Grundtvig e Gioventù in azione. Esso introduce anche lo sport, per la prima volta in un programma europeo. Saranno mantenuti i marchi esistenti, in quanto sono ben noti al pubblico. Scambi di leader dei club giovanili e le attività di volontariato potranno beneficiare di Erasmus + finanziamento. Erasmus + finanziamento sarà disponibile anche per la mobilità transfrontaliera dei giovani e volontari nel settore dello sport, e in particolare per le attività che aiutano a combattere la violenza, la discriminazione o il doping. Eventi sportivi senza scopo di lucro che coinvolgono diversi paesi potrebbero anche ottenere finanziamenti Ue. Le garanzie sui prestiti per gli studenti di laurea - Attraverso Erasmus +, l´Ue garantirà prestiti fino a € 12.000 (per un anno) o 18.000 € (per due anni) per gli studenti che intendono proseguire Master in un altro paese. Questo nuovo sistema non sarà in alcun caso sostituire le sovvenzioni o prestiti sistemi che già esistono o possono essere stabiliti a livello nazionale, i deputati hanno sottolineato. Il finanziamento più rispondenti alle esigenze degli studenti - Il testo dice che le sovvenzioni dovrebbero riflettere il costo della vita nel paese ospitante e che gli Stati membri dovrebbero li esenti da qualsiasi imposta o contributo sociale. Gestione unificata del programma sarebbe anche contribuire ad accelerare il pagamento dei contributi ai beneficiari. Se approvata dal Parlamento europeo nella plenaria di novembre e poi dal Consiglio, Erasmus + sarebbe entrato in vigore il 1 ° gennaio 2014.  
   
   
RENDERE L´UE PIÙ ATTRAENTE PER GLI STUDENTI E RICERCATORI STRANIERI  
 
Strasburgo, 6 novembre 2013 - L´ue dovrebbe offrire migliori condizioni di lavoro e di vita per gli studenti non comunitari, ricercatori, tirocinanti, volontari, alunni e ragazze alla pari, come un modo per aumentare la competitività degli Stati membri, grazie al progetto di regolamento modificato dalla commissione per le libertà civili il Martedì. I deputati propongono che i ricercatori e gli studenti dovrebbero essere in grado di rimanere nella Ue un anno e mezzo in più per creare una società o di ricerca di un lavoro. Propongono anche scadenze più rigorose di esame di domande. Secondo la Commissione europea, ogni anno l´Europa spende lo 0,8% del Pil, inferiore rispetto agli Stati Uniti e il 1,5% in meno di quello del Giappone di ricerca e sviluppo (R & S). Molti dei migliori ricercatori e innovatori stanno muovendo verso paesi dove ottengono condizioni migliori. Questo aggiornamento delle attuali norme Ue avrebbe introdotto condizioni più giuste e rendere l´Ue più attraente per i cittadini di paesi terzi che cercano opportunità di fare ricerca, di studio, partecipare a uno scambio di studenti, o non pagato o di formazione non retribuito, volontariato o di au accoppiamento. "Questo voto dimostra che il Parlamento è consapevole della necessità di regole migliori e semplificate per studenti e ricercatori provenienti da paesi terzi, per consentire loro di iniziare una vita in un paese dell´Unione Europea, dopo aver completato i loro studi o ricerche. Abbiamo bisogno di queste persone e dobbiamo essere più voto competitivo sul mercato globale, al fine di attrarre studenti e ricercatori stranieri verso l´Ue. Di oggi rafforza la proposta della Commissione e ora sollecitare il Consiglio a definire la propria posizione al più presto per permetterci di raggiungere un accordo ", ha dichiarato il relatore Cecilia Wikström (Alde, Se). Più tempo per impostare una ditta - Dopo aver terminato le loro ricerche o studi, cittadini di paesi terzi devono essere autorizzati a rimanere nello Stato membro dove hanno studiato o fatto la loro ricerca per un anno e mezzo, al fine di cercare un lavoro o costituire una società, i deputati dicono. La Commissione aveva proposto che questo periodo sia limitato a un anno. Senza costi eccessivi - Gli Stati membri possono esigere il pagamento di tasse per il trattamento delle domande. Tuttavia, queste spese non dovrebbero essere così eccessivo o sproporzionato da ostacolare gli obiettivi di questa legislazione, i deputati lo stress, aggiungendo che se le tasse sono a carico del soggetto interessato, lui / lei dovrebbe essere rimborsato dal soggetto ospitante o della famiglia ospitante. Scadenze più rigorose - I deputati suggeriscono un termine di 30 giorni (rispetto ai 60 giorni, come proposto dalla Commissione) per gli Stati membri di accettare o respingere le domande. Hanno anche aggiunto un termine di 30 giorni per decidere su un ricorso contro un rifiuto. Diritto al lavoro e la mobilità - I deputati sostenere la proposta della Commissione di concedere ricercatori e studenti stranieri il diritto al lavoro, anche se gli Stati membri potrebbero fissare dei limiti a questo. I ricercatori dovrebbero essere autorizzati a insegnare e gli studenti sarebbero stati autorizzati a fare lavori retribuiti, ma solo al di fuori il loro tempo di studio. Ricercatori ´e degli studenti membri della famiglia avrebbe anche il diritto di unirsi ai loro parenti e lavorare nello stesso Stato membro, il comitato sottolinea. Secondo la proposta della Commissione, ricercatori, studenti e tirocinanti avrebbero il diritto di circolare tra Stati membri. I deputati propongono di estendere tale diritto ai volontari, come regola generale. I volontari e tirocinanti sui programmi dell´Ue dovrebbero anche essere in grado di muoversi tra i paesi dell´Ue, come è il caso per i ricercatori e gli studenti, i deputati aggiungono. Prossimi passi - Il voto in commissione dà Ms Wikström un mandato per avviare negoziati con il Consiglio, non appena i paesi dell´Ue concordano sulla propria posizione negoziale. La commissione per le libertà civili ha approvato il mandato di negoziazione con 49 voti a 1.  
   
   
IMMIGRAZIONE E SCUOLA, IL PRESIDENTE ZAIA: IL 12,8% DEGLI STUDENTI IN VENETO SONO STRANIERI. È L’ESEMPIO DI UN’INTEGRAZIONE CHE FUNZIONA  
 
Venezia, 6 novembre 2013 - “In Veneto c’è un’integrazione che funziona, lo dicono i numeri con 92 mila ragazzi stranieri che ogni giorno varcano le porte delle nostre scuole rappresentando il 12,8% degli studenti iscritti. È il segno tangibile di un territorio accogliente e di un sistema regione che permette agli immigrati di inserirsi nelle nostre comunità”. Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, interviene in relazione al rapporto tra immigrati e scuola dopo il caso di Bologna dove si è formata una classe composta esclusivamente da stranieri. “Il rapporto sull’immigrazione – spiega il Presidente – conferma ancora una volta che in Veneto il fenomeno dell’immigrazione è radicato e gli stranieri che sono qui da anni si sono ben inseriti. Infatti l’87% dei bambini stranieri che sono presenti nelle scuola dell’infanzia sono nati in Italia e lo stesso vale per il 61% di chi va alla scuola primaria”. “Un’integrazione che sta resistendo alla crisi testimoniando la forza e l’efficacia di un modello che funziona. L’immigrazione che ci piace è quella che vede gli stranieri lavorare, rispettare le regole e inserirsi nella comunità mandando i loro figli nelle nostre scuole. È un segno di civiltà e di modernità tratti che fanno parte dell’identità del Veneto e dei veneti”. “Nel campo specifico della scuola un grazie a speciale va ad educatori, insegnanti e a tutte quelle persone – conclude Zaia – che ogni giorno lavorano con impegno e professionalità per permettere che questa ragazzi di inserirsi nel nostro sistema scolastico”.  
   
   
AOSTA: PER IL POLO DI VERRÈS LA CONFERMA DI ESSERE PUNTO DI RIFERIMENTO TRA RICERCA E DIDATTICA D´ECCELLENZA  
 
Aosta, 6 dicembre 2013 - Investire sui giovani per lo sviluppo regionale e valorizzare la regione come avanzato sistema di ricerca e formazione internazionali, in cui studenti e ricercatori si confrontano con le sfide del territorio. Questi gli obiettivi dell’accordo siglato tra Regione Valle d’Aosta, Politecnico di Torino e Università della Valle d’Aosta che, a tre anni dalla firma, ha trovato piena applicazione e ha permesso al Polo Tecnologico di Verrès di confermarsi come un centro all’avanguardia. Per valorizzare le nuove vocazioni culturali, scientifiche, tecnologiche e industriali del territorio e per attrarre studenti, ricercatori e investitori, l’accordo prevedeva lo sviluppo dei centri di ricerca esistenti e la creazione di nuovi, il supporto al trasferimento tecnologico e alla formazione d’eccellenza e specializzata. Obiettivi raggiunti con il nuovo modello formativo, che impiega le nuove tecnologie per l’erogazione delle lezioni, fruibili anche in remoto e accompagnate da attività di laboratorio e tutoraggi nella sede di Verrès. Gli studenti, soprattutto quelli lavoratori o impossibilitati a seguire le lezioni in presenza, hanno apprezzato il modello, che garantisce anche una qualità della didattica elevata grazie ai numeri contenuti, e hanno continuato negli anni ad iscriversi nella sede valdostana, alcuni provenienti da Paesi come Camerun, Guatemala, Mozambico. Per quanto riguarda la ricerca, invece, si è puntato al potenziamento dei laboratori di meccatronica e di modellazione 3D e delle attività concentrate soprattutto negli ambiti delle tecnologie per il monitoraggio e la sicurezza del territorio, le energie rinnovabili e il risparmio energetico, la salvaguardia dell’ambiente e il ripristino degli ecosistemi. Così come all’elettronica, alla microelettronica e alla micro robotica. Il Presidente della Regione Valle d’Aosta Augusto Rollandin nell’illustrare oggi i risultati acquisiti dal Polo di Verrès ha dichiarato: «Possiamo dire che siamo stati i precursori di un nuovo sistema, che sta dando i suoi frutti, e che può essere considerato un progetto pilota per l’insegnamento universitario e, in particolare, per il rapporto, necessario, scuola-realtà socio-economica. Siamo infatti riusciti a realizzare un centro didattico di alta qualità, che privilegia uno stretto rapporto tra docenti e studenti, così come abbiamo creato una sinergia concreta tra il sistema universitario, il mondo della ricerca applicata e le imprese. L’insieme formativo adottato, basato sull’uso delle nuove tecnologie per l’erogazione delle lezioni, racchiude poi, per un territorio decentrato come la Valle d’Aosta, il grande vantaggio di offrire ai propri giovani la possibilità di accedere a una didattica di eccellenza senza grandi spostamenti e - dettaglio non indifferente in un periodo di crisi - con un significativo contenimento delle spese». Il Rettore del Politecnico di Torino, Marco Gilli, intervenuto oggi alla presentazione delle attività della sede a Verrès, ha concluso: «I risultati ottenuti a Verrès confermano come una programmazione a medio termine di tutte le attività ha permesso alla sede di diventare un punto di riferimento per la ricerca e la didattica nel contesto locale e non solo. In particolare siamo molto soddisfatti della risposta dei ragazzi al nuovo modello formativo Sdss, che con il supporto delle nuove tecnologie rende la formazione più flessibile e attenta alle esigenze del territorio. Gli ottimi risultati in termini di ricerca, poi, testimoniano come l’azione sinergica delle componenti istituzionali, universitarie e aziendali del territorio possano generare poli di eccellenza come quello di Verrès».  
   
   
RICERCA: PROSPETTIVE DEL SISTEMA SCIENTIFICO FVG  
 
Padriciano, 6 novembre 2013 - "Una strategia di sviluppo della ricerca scientifica in Friuli Venezia Giulia va costruita anche in considerazione del recupero del senso della parola ´comunità´ e quindi attraverso un comune accordo tra le parti coinvolte sull´importanza dell´inclusione sociale". Lo ha affermato l´assessore regionale alla Ricerca Loredana Panariti alla dodicesima Conferenza annuale del Coordinamento regionale degli Enti di Ricerca dal titolo "Realtà e prospettive di sviluppo territoriale e internazionale del sistema scientifico Fvg in vista di Horizon 2020", che si è tenuta ieri all´Area Science Park di Padriciano (Trieste). In considerazione dell´affermarsi della società della conoscenza, basata sugli investimenti nella tecnologia e nell´innovazione, la nuova programmazione europea Horizon 2020 sosterrà una maggiore cooperazione tra il sistema della ricerca e il mondo delle imprese. Alla Conferenza è stato sottolineato come nel futuro la competitività si giocherà fra i territori (di varie dimensioni), per il rilancio dei quali le università e i centri di ricerca avranno un ruolo determinante: l´Italia e il Friuli Venezia Giulia potranno svilupparsi culturalmente e socialmente soltanto se svilupperanno l´innovazione. Nel suo intervento l´assessore Panariti si è soffermata su come sia cambiata negli ultimi anni la realtà imprenditoriale regionale. "Per uscire dalla crisi - ha spiegato l´assessore - è necessario saper parlare in Friuli Venezia Giulia con un´unica voce. Il sistema della ricerca può individuare i cambiamenti avvenuti sul territorio, con il quale va stabilito un rapporto nuovo". Nel corso dei lavori è emerso il problema dell´eccessiva burocrazia e dell´esiguità delle risorse destinate dallo Stato alla ricerca. Gli Enti, inoltre, si trovano spesso nella situazione di non poter spendere i soldi, dei quali dispongono, e quindi di non poter garantire ai giovani una prospettiva di sviluppo. I relatori hanno chiesto alla Regione di approvare specifiche misure finalizzate al rientro dall´estero dei giovani ricercatori. Sono intervenuti alla Conferenza il rettore dell´Università di Trieste Maurizio Fermeglia, il presidente di Area Science Park Adriano De Maio, il direttore generale per la promozione del Sistema Paese (Ministero degli Affari Esteri) Andrea Meloni, il delegato per la Ricerca dell´Università di Udine Roberto Pinton, l´amministratore delegato di Elettra-sincrotrone Trieste Alfonso Franciosi, il direttore della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) Guido Martinelli, il direttore dell´International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (Icgeb) Mauro Giacca e la presidente dell´Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (Ogs) Maria Cristina Pedicchio.  
   
   
BOLZANO: ONLINE I CORSI ORGANIZZATI DALLE SCUOLE PROFESSIONALI PER L´AGRICOLTURA, L´ECONOMIA DOMESTICA E AGROALIMENTARE  
 
Bolzano, 6 novembre 2013 - Sono disponibili online le guide ai corsi di formazione per adulti organizzati dalle Scuole professionali provinciali per l´agricoltura, l´economia domestica e agroalimentare. Le otto Scuole professionali provinciali per l´agricoltura, l´economia domestica e agroalimentare oltre ad offrire una vasta gamma di corsi di formazione nei vari settori di specializzazione organizzano, soprattutto nelle ore serali, una serie di corsi di formazione sul lavoro rivolti agli adulti che vengono illustrati in apposite pubblicazioni edite dalle singole scuole. Le nuove edizioni di queste guide ai corsi di formazione sul lavoro ed in generale per gli adulti sono ora disponibili e possono essere consultate ai seguenti link: www.Fachschule-dietenheim.it  www.Fachschule-frankenberg.it  www.Fachschule-fuerstenburg.it  www.Fachschule-haslach.it  www.Fachschule-kortsch.it  www.Fachschule-laimburg.it  www.Fachschule-neumarkt.it  www.Fachschule-salern.it  
   
   
AMBIENTE: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE DI RIDURRE L´USO DEI SACCHETTI DI PLASTICA  
 
 Bruxelles, 6 novembre 2013 - La Commissione europea ha adottato il 4 novembre una proposta di legge che obbliga gli Stati membri a ridurre l´uso delle borse di plastica in materiale leggero. Come farlo saranno gli Stati a deciderlo: facendole pagare, stabilendo obiettivi nazionali di riduzione, vietandole a determinate condizioni oppure in altri modi che riterranno più adatti. Per lo più utilizzate una volta sola, le borse di plastica leggere possono però resistere nell´ambiente centinaia di anni, spesso sotto forma di microparticelle i cui effetti dannosi sono noti, soprattutto per l´ambiente marino. Janez Potočnik, Commissario per l´Ambiente, ha dichiarato in proposito: "Ci siamo mossi per risolvere un gravissimo problema ambientale che è sotto gli occhi di tutti. Ogni anno in Europa sono più di 8 miliardi le borse di plastica che si trasformano in immondizia, con pesanti danni per l´ambiente. Alcuni Stati membri sono già riusciti a limitare di molto il loro uso e se altri facessero altrettanto il consumo in tutta l´Unione europea potrebbe addirittura ridursi dell´80%." Tecnicamente la proposta modifica la direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, introducendo due elementi: da un lato, obbligando gli Stati membri ad adottare misure che riducano il consumo di borse di plastica di spessore inferiore a 50 micron, meno riutilizzate rispetto a quelle di spessore superiore e quindi più a rischio "usa e getta"; dall´altro, lasciando agli Stati la scelta del tipo di misure, che possono consistere in strumenti economici, come imposte e prelievi, obiettivi nazionali di riduzione e restrizioni alla commercializzazione (nel rispetto però delle norme in materia di mercato interno contenute nel trattato sul funzionamento dell´Ue). Gli ottimi risultati ottenuti da alcuni Stati dell´Ue che hanno drasticamente ridotto l´uso di questo tipo di sacchetti optando per la tassazione e altre misure, indicano che questa è di fatto una via percorribile. La proposta è stata modulata sull´esempio di vari Stati membri e scaturisce dall´invito dei ministri per l´Ambiente dell´Ue alla Commissione di valutare il margine d´intervento dell´Unione su questo fronte, intervento peraltro ampiamente caldeggiato dai cittadini, come si è potuto ricavare dalla vasta consultazione pubblica che ha preceduto l´elaborazione del testo.  
   
   
ARGINI GONFIABILI, UN NUOVO STRUMENTO DI DIFESA DALLE PIENE  
 
Firenze 6 novembre 2013 - Si chiamano argini gonfiabili e sono un nuovo strumento che la Regione Toscana ha scelto di utilizzare per la messa in sicurezza da eventi di piena ad elevata intensità. Una soluzione che potrà essere utilizzata a Firenze e anche in altre situazioni a rischio nel territorio toscano. Gli argini gonfiabili sono sistemi mobili di protezione temporanea di pronto intervento, da predisporre nell´ambito delle attività di protezione civile, che già altri paesi soprattutto nordeuropei e gli Stati Uniti (sul Mississipi, nella stato della Luisiana, nello stato di Washington), hanno utilizzato con successo per contenere le esondazioni. Le occasioni più recenti in cui sono stati usati sono state nel maggio di quest´anno in Francia a Buchères/troyes per contenere l´esondazione del fiume e nel giugno scorso per 10 giorni in Ungheria per proteggere un terminal del gas dalla piena del Danubio. Il sistema di protezione temporanea di cui la regione vuole dotarsi si compone di argini gonfiabili e di paratie (soluzione diffusa lungo gran parte dei grandi fiumi europei, come il Danubio). Gli argini gonfiabili saranno collocati nel tratto tra il Viadotto Marco Polo e il Ponte San Niccolò. Le paratie in parte del tratto che va da ponte San Niccolò a Ponte Santa Trinita. Il costo a base di gara della fornitura, montaggio, manutenzione ordinaria degli argini gonfiabili e paratie è di circa 5 milioni per cinque anni. Il danno alle attività produttive (nel caso di alluvione tipo quella del ´66) sarebbe pari nel solo centro storico, senza considerare il patrimonio artistico, a 2,7 miliardi di euro, e in tutta Firenze a circa 5 miliardi di euro, secondo uno studio dell´università di Firenze e dell´Autorità di Bacino. La lunghezza degli argini gonfiabili assomma a 3,5 km complessivi (in sponda destra e sinistra d´Arno). La lunghezza delle paratie assomma a 2,2 km complessivi (solo in sponda destra). Altri dati tecnici su argini gonfiabili - Per montare 3,5 km di argini gonfiabili sono necessari 16 uomini in massimo 4 ore (da quando si prendono al magazzino a quando sono perfettamente funzionanti), più 10 mezzi mobili (camion e furgoni). Per montare 2,2 km di paratie sono necessari 16 uomini in massimo, 4 ore (dal magazzino al funzionamento) più 5 camion. Per ottenere lo stesso risultato di tempo, lunghezza e altezza dei sacchi di sabbia sono necessari 7000 uomini e 200 camion (sostanzialmente un´ipotesi irrealizzabile). Ad oggi, grazie allo sbassamento delle platee di Ponte Vecchio, esonderebbero nel centro di Firenze per un evento tipo ´66 non più di 5-6 milioni di metri cubi di acqua. Nel 1966 a Firenze sono esondati invece circa 70 milioni di metri cubi (fonte: Piano stralcio Rischio idraulico Dpcm 5/11/1999). La capacità del fiume a Ponte Vecchio, che rappresenta il punto più critico, nel 1966 era di 2500 mc/sec. Oggi nello stesso punto la capacità è di circa 3400 mc/sec. La massima altezza d´acqua sopra i parapetti all´altezza della Biblioteca nazionale è di circa 1 m. Schema di installazione di argini e paratie (vedi mappa) 1. Sistema di barriere gonfiabili in sponda destra tra Varlungo e il ponte di San Niccolò per una lunghezza complessiva di 2,3 Km. 2. Paratie soprastanti il muro d´argine sinistro in località Nave a Rovezzano per circa 200 m. 3. Sistema di barriere gonfiabili in sponda sinistra in località Nave a Rovezzano, da posare sulla testa dell´argine esistente. Lunghezza del tratto a 460 m. 4. Sistema di barriere gonfiabili in sponda sinistra a monte del ponte Giovanni da Verrazzano, da posare sulla testa dell´argine esistente. Lunghezza del tratto a 550 m. 5. Sistema di barriere gonfiabili in sponda sinistra per un tratto di 250 m tra il ponte di Giovanni da Verrazzano e il ponte San Niccolò. 6. Paratie soprastanti la spalletta d´argine destra tra Santa Croce e il ponte alle Grazie per circa 250 m. 7. Paratie soprastanti la spalletta d´argine destra tra il ponte alle Grazie e il ponte Santa Trinita per circa 700 m. 8. Sopralzo con paratia del muro d´argine sinistra in corrispondenza della traversa di San Niccolò per circa 350 m. I ponti non necessitano di specifici interventi in quanto non risultano sormontati dall´acqua. Riattivati gli investimenti bloccati - Grazie alla legge regionale n.35/2011 la Regione ha sbloccato investimenti per complessivi 160 milioni di euro. Si è proceduto a due commissariamenti (le casse di espansione di Figline e dei Renai). Le casse di espansione a monte di Firenze (Figline in corso d´opera e diga di Levane) permetteranno di invasare in totale 35 milioni di metri cubi di acqua garantendo Firenze da un evento tipo ´66 (senza argini gonfiabili e paratie) con un minimo di franco di sicurezza (ossia margine di sicurezza rispetto al livello di massima piena). Nel dettaglio, sull´Arno sono proseguite le attività per la realizzazione delle casse di Figline (11 milioni metri cubi), e dei Renai a Signa (11 milioni metri cubi). Ad oggi è possibile prevedere il completamento della loro realizzazione per il 2016. Per la cassa di espansione dei Renai è stata conclusa la progettazione definitiva dell´opera, sono state avviate le procedure di esproprio e, nel rispetto dei tempi dati al Commissario, a inizio 2014 è previsto l´avvio della gara di affidamento lavori. Si è conclusa la gara di affidamento dei lavori per la cassa di espansione di Fibbiana (3,5 milioni metri cubi). Appena terminata la fase dei controlli sul vincitore (30/60 giorni) saranno avviati i lavori. Sull´ombrone Pistoiese, è stata fatta la gara per l´affidamento dei lavori della cassa di espansione della Querciola a Quarrata. La gara è terminata, e appena conclusa la fase dei controlli sul vincitore (30/60 giorni) saranno avviati i lavori (circa 700.000 mc di invaso per un controvalore di 4 milioni di euro). Un´altra cassa di espansione è quella di Roffia (S.miniato, 9 ml metri cubi, lavori in corso). Sulla diga di Levane è stato sottoscritto il Protocollo con Enel, Autorità di Bacino dell´Arno, Provincia di Arezzo che porterà alla conclusione della progettazione nel corso del 2014. Il gruppo di lavoro ha già quantificato il beneficio dell´adeguamento dell´invaso (più 10 milioni di metri cubi) con una riduzione del picco di piena rispetto ad un evento tipo quello del ´66 della significativa percentuale del 5%. Alluvioni e mitigazioni - Nel 2013 sono proseguite le attività del post-evento degli eventi alluvionali della Lunigiana (ottobre 2011), del novembre 2012 a Massa e Grosseto (ma non solo) e dell´evento di marzo 2013. In generale sono stati attivati più di 300 interventi di difesa del suolo per un controvalore complessivo in termini di lavori di circa 150 milioni di euro. Nel corso del 2013 sono stati liquidati (ovvero pagati alle imprese da parte degli enti locali) 35 milioni di euro. In termini di lavori di prevenzione del rischio idraulico e idrogeologico, in aggiunta all´attività post-evento, sono stati liquidati circa 40 milioni di euro. E´ stato sottoscritto con l´Università di Firenze un Accordo collaborazione scientifica per approfondire e aggiornare la conoscenza del regime idraulico del territorio regionale, anche con riferimento all´influsso dei cambiamenti climatici e alla tematica del trasporto solido (escavazione dei corsi d´acqua). E´ in corso di elaborazione il "catasto degli argini" dei principali corsi d´acqua della regione, che consentirà la valutazione della consistenza delle strutture e della loro tenuta in caso di piena. Nell´ambito della riforma dei Consorzi di bonifica è stato approvato il reticolo di manutenzione dei corsi d´acqua. Dal 2014 la manutenzione sui fiumi sarà estesa ad un reticolo di 40.000 km. Ad oggi i corsi d´acqua in manutenzione avevano un estensione totale di 26.000 km.  
   
   
INFORMAZIONE GEOGRAFICA LIBERA, ACCORDO REGIONE TOSCANA-ASSOCIAZIONE GFOSS  
 
Firenze, 6 novembre 2013 - Un accordo per favorire un utilizzo sempre maggiore del software geografico free e open source. Lo ha stipulato la Regione Toscana con l´Associazione Italiana per l´Informazione Geografica Libera (Gfoss.it). "L´accordo sancisce - afferma l´assessore a urbanistica, pianificazione del territorio e paesaggio Anna Marson - la collaborazione in corso da tempo tra il Sistema informativo territoriale e ambientale della Regione Toscana e le comunità impegnate nello sviluppo, diffusione e tutela del software libero e open source per l´informazione geografica". Scopo dell´accordo è dare rilievo sia alle attività condotte dalla Regione nell´uso e diffusione all´interno dell´ente degli strumenti Gis free e open source software (sistemi Gfloss quali Quantum Gis, Grass, Spatialite, Librecad, ecc.) e nel rilascio dei dati geografici adottando esclusivamente formati aperti, che alle strategie che cerca di portare avanti di diffusione dei servizi geografici Inspire. Con l´obiettivo di sollecitare anche agli altri enti e soggetti pubblici della Toscana a pubblicare progressivamente i propri patrimoni informativi, attivando analoghi servizi geografici Inspire per consentirne visibilità e riuso da parte delle altre amministrazioni e del cittadino. "Si tratta in pratica di favorire - spiega l´assessore Marson - l´ accessibilità del patrimonio informativo territoriale ed ambientale rispondendo alle sollecitazioni che giungono dalle Direttive europee in materia di informazione del cittadino e di partecipazione ai processi decisionali, e di allinearsi alle più recenti indicazioni dell´Agenda digitale europea e italiana". "La più ampia fruizione dell´informazione geografica si può ottenere con la disseminazione presso gli enti e i soggetti pubblici di software libero e open source e con l´adozione esclusiva di formati aperti che garantiscano, sia agli operatori tecnici che allo stesso cittadino, la possibilità di fruire del patrimonio informativo geografico prodotto dalla pubblica amministrazione senza la necessità di sostenere costi di licenza". In risposta alle sollecitazioni dell´Agenda digitale per l´Europa di rendere disponibili i dati della pubblica amministrazione per creare opportunità di riuso anche per scopi commerciali, la Regione Toscana ha adottato specifiche condizioni di licenza che hanno consentito il progressivo rilascio del patrimonio geografico regionale come open data . Da parte dell´Associazione Gfoss.it presieduta da Stefano Campus viene assicurata la disponibilità a mettere in gioco i propri strumenti di divulgazione, discussione, informazione per aiutare e consigliare soggetti delle pubbliche amministrazioni che chiedano aiuto nell´usare i software Gfloss o avviare i servizi Inspire. "La Regione Toscana e l´Associazione - aggiunge Marson - ritengono che la collaborazione avviata possa contribuire ad innescare percorsi virtuosi nella divulgazione dei software free e open source e favorire la pubblicazione ed il riuso dell´informazione geografica disponibile presso le amministrazioni pubbliche e soggetti pubblici, condizione indispensabile per consentire forme di partecipazione attiva ed una maggiore trasparenza ed efficienza della pubblica amministrazione". Del resto è la stessa Comunità Europea a evidenziare, nella comunicazione "Dati aperti - Un motore per l´innovazione, la crescita e una governance trasparente", che "a livello economico i guadagni derivanti dalla messa a disposizione di tale risorsa nell´Unione europea si potrebbero quantificare in 40 miliardi di euro all´anno. L´apertura dei dati pubblici permetterà inoltre di incrementare la partecipazione dei cittadini alla vita sociale e politica e darà un contributo in aree strategiche quali l´ambiente".  
   
   
AMBIENTE: 1,5 MILIONI DA REGIONE A PARCO ALPI LIGURI PER VIABILITÀ, SENTIERI E ACCOGLIENZA OSPITI NEI RIFUGI  
 
Genova, 6 Novembre 2013 - Risorse per 1,5 milioni di euro sono stati assegnati dalla Regione Liguria al Parco delle Alpi Liguri per la manutenzione della viabilità, il recupero della sentieristica, l´accoglienza nei rifugi dei visitatori. L´intervento, proposto dall´assessorato all´Ambiente della Regione Liguria, rientra nel programma Par-fas 2007-2013. I lavori sono finanziati per l´80%, il restante 20% resta a carico del Parco. Per i sentieri e i rifugi è in corso la progettazione e i lavori cominceranno nel 2014. Molto più avanzata la parte riguardante la viabilità: tra oggi e mercoledì avverrà la consegna dei lavori e nelle prossime settimane verranno aperti i cantieri. In particolare, gli interventi riguardano la strada provinciale 69 Pigna - Monte Gouta - la Colla - Camporosso, la strada provinciale 2 San Bernardo di Mendatica - Colle Garezzo e la strada provinciale 76 Colle Melosa - Garezzo. "Queste vie di comunicazione – dichiarano l´assessore regionale all´Ambiente Renata Briano e il Presidente del Parco delle Alpi Liguri Mauro Littardi – non solo sono utili per i residenti dell´entroterra imperiese, ma sono anche molto importanti dal punto di vista ambientale e turistico, in quanto consentono di ammirare le bellezze paesistiche del Parco e sono il punto di partenza di molti percorsi escursionistici, compresa l´Alta Via dei Monti Liguri. Molto frequentate soprattutto nel periodo estivo, queste strade hanno inoltre una grande rilevanza sotto il profilo economico, vista la presenza di diverse realtà produttive come quelle legate alle attività silvo-pastorali".  
   
   
PUGLIA: INSEDIAMENTO NUOVO COMITATO VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE (VIA)  
 
Bari, 6 novembre 2013 - “Iniziate il vostro percorso in un momento particolarmente delicato per la nostra Regione ma sono certo che la vostra professionalità e l´esperienza acquisita precedentemente sapranno guidarvi in questo compito strategico. Il Comitato Via è un organo tecnico nel quale le linee guida in termini ambientali si calano nel quotidiano e si confrontano con le esigenze di sviluppo del nostro territorio”. Così l´Assessore alla Qualità dell´Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro intervenendo alla riunione di insediamento del nuovo Comitato per le Valutazioni di Impatto Ambientale. “Si tratta di una nuova veste per questo Comitato – ha proseguito Nicastro – che vede confrontarsi professionalità differenti, sulla base di un principio di multidisciplinarietà fondamentale quando si affrontano tematiche ambientali, e che, soprattutto, rappresentano soggetti istituzionali ed enti a vario titolo coinvolti nei processi autorizzativi. Un approccio che abbiamo ritenuto più efficace al fine di coordinare, all´interno del Comitato, sempre più i soggetti pubblici. Una scelta che mira a rendere il lavoro più efficiente e, contemporaneamente, a garantire al nostro territorio la necessaria tutela”. “Non vi sfuggirà – ha detto in chiusura Nicastro ai Commissari – la delicatezza dell´impegno che vi viene richiesto. L´amore per la nostra regione che in voi è certamente altrettanto forte di quanto lo sia in me e nei componenti di questa struttura tecnica, vi aiuterà nel sostenere il pero di questo lavoro”.  
   
   
AUA, REGIONE LOMBARDIA IN CAMPO PER SEMPLIFICAZIONE  
 
Milano, 6 novembre 2013 - "L´aua (Autorizzazione Unica Ambientale) consente di accorpare in un unico provvedimento sette autorizzazioni di carattere ambientale. In questo modo, semplifica le procedure a vantaggio delle imprese garantendo comunque la tutela dell´ambiente". Così l´assessore regionale ad Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Claudia Maria Terzi, durante la presentazione a Palazzo Lombardia del Tavolo Regionale Permanente in materia di Autorizzazione Unica Ambientale (Aua), a cui hanno preso parte l´assessore ad Economia, Crescita e Semplificazione Massimo Garavaglia e i rappresentanti delle Associazioni di categoria e degli Enti Locali lombardi. Normativa Nazionale Lacunosa -"La normativa nazionale - ha continuato l´assessore - è lacunosa in molti aspetti perché mancano le circolari attuative: la Lombardia è la prima Regione in Italia a fornire, di sua iniziativa, indicazioni normative per rendere più semplice ed omogenea l´applicazione dell´Aua". Le Difficoltà Emerse - "Nel confronto con imprese e territorio sono emersi molti dubbi rispetto al regolamento del Governo - ha spiegato l´assessore all´Ambiente -. Anzitutto, ci sono perplessità in merito all´ambito dell´applicazione dell´Aua (ad esempio: sono coinvolte solo le piccole e medie imprese non soggette ad Aia? come ci si comporta con gli impianti Fer? i servizi pubblici sono soggetti al nuovo regime?), al primo rilascio dell´Aua, al suo rapporto con altri procedimenti unici nonché con la Via, al regime sanzionatorio. Lo Stato non ha fornito nemmeno i modelli da compilare e il tariffario. Su tutti questi temi vogliamo dare il supporto di Regione alle imprese per evitare che un provvedimento finalizzato a semplificare complichi ulteriormente la vita di chi lavora e paga le tasse". Semplificare La Semplificazione - "In applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale stiamo operando gomito a gomito con tutti i soggetti interessati, a partire dalle Associazioni di categoria e gli Enti locali - ha sottolineato Terzi - Certo è assurdo il fatto che stiamo lavorando per ´semplificare la semplificazione´. La Lombardia vuole andare in una direzione diversa, sostenendo le aziende nel ridurre il peso degli apparati pubblici, a partire dalla burocrazia". Enorme Passo Avanti - "Questo è un enorme passo avanti, una sola autorizzazione ne sostituisce sette, e in più dura 15 anni, mentre prima ognuna andava per conto suo, è quindi una grossa trasformazione, molto importante, che va nell´ottica della semplificazione vera, quindi fatti concreti". Così Massimo Garavaglia, assessore a Economia, Crescita e Semplificazione di Regione Lombardia, intervenendo a margine della conferenza stampa di presentazione del tavolo Aua, (Autorizzazione Unica Ambientale), costituito oggi a Palazzo Lombardia. Pubblica Amministrazione A Dispozione Imprese - "Speriamo che da qui, da questo tavolo - ha proseguito il titolare regionale al Bilancio -nasca poi l´idea di far diventare la semplificazione un processo costante. Il principio che guida l´Amministrazione Maroni è molto semplice: chi fa impresa deve poterlo fare senza che la Pubblica Amministrazione gli rompa le scatole. La Pubblica Amministrazione - ha concluso Garavaglia - deve essere a disposizione delle imprese. È talmente semplice che però in Italia non succede". I Partecipanti Al Tavolo - Il Tavolo istituito (e chiamato ad occuparsi di aspetti giuridico-amministrativi, informatici e formativo-informativi) è composto da tutti i soggetti chiamati ad accompagnare il processo di attuazione del Regolamento introdotto dal Dpr 59/2013: Dg Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile - Regione Lombardia, Dc Programmazione Integrata e Finanza - Regione Lombardia, Dg Attività Produttive, Ricerca e Innovazione - Regione Lombardia, Dg Agricoltura - Regione Lombardia, Dg Legale, Legislativo, Istituzionale e Controlli - Regione Lombardia, Coordinamento Sireg e Ster - Regione Lombardia, Arpa Lombardia, Lombardia Informatica Spa, Eupolis, Upl Lombardia Anci Lombardia, Unioncamere Lombardia, Assolombarda, Confindustria Lombardia, Confapindustria Lombardia, Confartigianato, Cna Lombardia, Confagricoltura Lombardia, Coldiretti Lombardia, Cia Lombardia, Copagri Lombardia. Cos´è L´aua - L´aua (Autorizzazione Unica Ambientale) prevista nel 2012 ma entrata in vigore solo nel giugno 2013, è stata introdotta dal Governo al fine di semplificare gli adempimenti amministrativi previsti dalla vigente normativa ambientale a carico delle piccole e medie imprese. Le principali novità introdotte dal nuovo regime autorizzativo concernono gli aspetti procedurali ed amministrativi, restando viceversa inalterati i contenuti tecnici dei singoli titoli abilitativi, per i quali continuano ad essere vigenti le normative settoriali.  
   
   
ACQUA E DEPURAZIONE. VENDOLA PRESENTA CON ORLANDO LA "BUONA PRATICA" PUGLIESE  
 
Roma, 6 novembre 2013 - “Noi questa mattina abbiamo presentato una buona pratica, non solo della Puglia, ma dell’Italia. Comunicare, coordinarsi e collaborare, così come abbiamo fatto in questi pochi mesi del 2013 con il Ministero dell’Ambiente, ci consentirà di presentarci davanti all’Europa, davanti a Bruxelles, con le carte in regola. Per quanto riguarda la Puglia, ci sono 347 milioni di euro che serviranno a risolvere un problema che porta Bruxelles a guardare con sospetto tutte le regioni italiane e ad aprire, nei loro confronti, procedure di infrazione che spesso comportano multe salatissime. Bene, la Puglia, grazie alla sperimentazione di questa “buona pratica” di comunicazione, potrà essere la prima regione italiana a d uscire dalle infrazioni comunitarie”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola questa mattina a Roma in conferenza stampa con il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e l’Amministratore unico di Acquedotto pugliese Gioachino Maselli, per la presentazione dei risultati raggiunti, attraverso la sperimentazione della “buona pratica” pugliese nella collaborazione tra le strutture regionali e le strutture ministeriali, in materia di rientro dalle procedure di infrazione per la mancata applicazione delle direttive comunitarie e di depurazione. Un’attività di sinergia istituzionale per accelerare la validazione dei progetti e per consentire alla Puglia l’uscita dalle procedure di infrazione. La Regione Puglia quindi potrà essere tra le prime regioni, grazie alla validazione di questa buona pratica, a chiudere tutte le procedure di infrazione per la mancata applicazione delle direttive comunitarie sui sistemi di collettamento fognario e sugli impianti di depurazione. “Noi non abbiamo grandi fiumi – ha spiegato Vendola - la Puglia ha caratteristiche orografiche abbastanza uniche in Italia e molto rare nel contesto europeo. Per noi il problema della depurazione, per esempio, è un problema di particolare complessità perché i fiumi svolgono una parte rilevante nel processo di auto depurazione, e noi non abbiamo fiumi”. Per Vendola “la Puglia ha necessità di avere impianti di depurazione particolarmente sofisticati con tecnologie che depurano al 95 per cento. Abbiamo anche il problema, che spesso in Italia è risolto con i corsi d’acqua naturali, di indicare un altro recapito finale del refluo depurato. Per questo spingiamo sul ‘massimo affinamento’ in modo che una parte del refluo depurato possa essere utilizzato per l’irrigazione delle campagne”. “In questo quadro particolarmente critico - ha concluso il Presidente - noi siamo la prima regione che, con l’accompagnamento del Cnr, di un gruppo di esperti molto competente e del Ministero dell’Ambiente, mette a punto un vero e proprio piano industriale per quanto riguarda ll ciclo di depurazione delle acque”. Per il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando “quello della depurazione delle acque è un problema ancora non risolto in diverse regioni italiane e che ci espone al rischio di una condanna dopo l´apertura di procedure di infrazione da parte dell´Unione europea. In questo contesto gli accordi sottoscritti dalla Regione Puglia con i ministeri dell´Ambiente e dello Sviluppo economico per l´esame dei progetti, da parte di un Nucleo tecnico formato da professori di chiarissima fama, rappresentano una buona pratica". “Abbiamo costruito un metodo con la Puglia – ha concluso il Ministro Orlando – che credo possa essere realizzato anche in altre realtà e che ha determinato un percorso cooperativo che ci consente di iniziare a dare risposte convincenti in sede comunitaria". Presente in conferenza stampa, su invito del Presidente della regione Puglia, l’ex assessore regionale alle Opere pubbliche Fabiano Amati al quale Vendola ha riconosciuto il merito di aver avviato il lavoro sulla depurazione delle acque. Note sugli interventi infrastrutturali e sugli interventi per il potenziamento del sistema di gestione e controllo del sistema di fognatura e depurazione La Regione Puglia, l’Autorità Idrica Pugliese e l’Acquedotto Pugliese nell’ultimo periodo hanno messo in campo una serie di iniziative volte alla tutela dell’ambiente in particolare nel campo della fognatura e della depurazione delle acque reflue urbane. La Regione ha sottoscritto a Roma con il Ministero dello Sviluppo Economico e con quello dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare due Accordi di Programma Quadro per un importo complessivo di circa 347,40 M€ (Apq Reti 90M€ - Apq Depurazione 257M€). Le risorse derivano principalmente dalla programmazione regionale del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione ma vi sono anche 18,60 M€ derivanti dalla compartecipazione di Aqp. In tale ambito, 70 interventi sono stati affidati ad Acquedotto Pugliese in qualità di Soggetto Attuatore. In particolare 58 interventi (per un valore di 247,63 M€) sono relativi al potenziamento del comparto depurativo mentre gli ulteriori 12 (per un valore di 59,97 M€) riferiscono al potenziamento del comparto idrico-fognario. Con gli interventi programmati verrà conseguita la conformità dei sistemi di raccolta e depurazione delle acque reflue urbane alle disposizioni comunitarie. Con l’Accordo di Programma Quadro, la potenzialità degli impianti oggetto di intervento passerà dagli attuali 2.305.070 Ae (abitanti equivalenti) ai 3.049.910 Ae di progetto, con un sostanziale incremento del 32 %. Gli Accordi prevedono, inoltre, un’attività di verifica progettuale da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare finalizzata all’esame dei progetti. Le verifiche sono state demandate dal Ministero ad un apposito Nucleo Tecnico costituito da professori universitari di grande fama nel campo dell’idraulica ed in particolare nella depurazione. Dei 70 progetti di Aqp per un valore di 307,6 M€, ben 66 (286,70 M€) sono stati trasmessi al Ministero dell’Ambiente per il parere ed i restanti 4 (20,90 M€) saranno a breve inviati per l’esame. Con riferimento ai progetti inviati si evidenzia che per 45 di essi (in valore pari a 177,83 M€) è stato già acquisito un parere positivo. Trattasi di 34 interventi da effettuare nel comparto depurativo (per un valore di 127,66 M€) ed 11 interventi (per ulteriori 50,17 M€) nel comparto idrico fognante. I restanti 21 interventi (per un valore complessivo di 108,86 M€) sono stati comunque esaminati dal Nucleo Tecnico del Ministero e si è in attesa del parere da parte del Ministero. Con la finalità di massimizzare l’acquisizione di finanziamenti pubblici, con l’Autorità Idrica Pugliese (Aip) è già formalizzata l’intesa per l’istituzione di un Fondo di Rotazione destinato all’anticipazione delle spese di progettazione di interventi ed opere coerenti con gli obiettivi e azioni del nuovo ciclo di programmazione comunitaria 2014-2020. Al momento, nei documenti condivisi con Aip, con riferimento alle priorità da assegnare agli interventi da candidare per il nuovo ciclo, la priorità assoluta d’intervento infrastrutturale, alla base dello sviluppo delle attività progettuali, è proprio quella relativa alla progettazione per il potenziamento dei depuratori al valore del carico generato previsto nel Piano di Tutela delle Acque. Nel giugno scorso la Regione Puglia ha avviato con il Soggetto Gestore del Servizio Idrico Integrato ed il Cnr-irsa la predisposizione di un Piano Industriale per la depurazione finalizzato all’individuazione infrastrutturale-impiantistica necessaria per adeguare tutti gli impianti di depurazione della Regione Puglia al D. Lgs. 152/06 e al Piano di Tutela delle Acque Regionale, nonché per minimizzare gli impatti degli stessi sul territorio. La redazione del Piano Industriale è stata affidata ad un gruppo di lavoro interno all’azienda supportato dal Cnr-irsa. Tutte le attività previste sono state concordate secondo un cronoprogramma definito tra Aqp e Cnr-irsa che prevede l’ultimazione delle stesse entro il prossimo mese di dicembre. Al fine di assicurare un elevato grado di trasparenza nei confronti della pubblica opinione, l’azienda ha inoltre provveduto a pubblicare sul proprio portale internet una serie di informazioni ambientali tra le quali anche quelle relative ai dati di esercizio di tutti gli impianti di depurazione gestiti. Interventi per il potenziamento del sistema di gestione e controllo del sistema di fognatura e depurazione Aqp ha avviato le seguenti linee di intervento: - Il potenziamento del sistema di monitoraggio automatico remoto per un investimento di circa 8,2 M€, che permetterà una migliore tracciabilità delle anomalie dei reflui in ingresso agli impianti di depurazione oltre un’ottimizzazione della gestione degli stessi. L’intervento riguarderà 55 impianti (più dell’80,00% della popolazione servita) e renderà disponibili i dati più significativi del processo di depurazione tramite pubblicazione sul sito istituzionale di Aqp. L’implementazione del sistema di monitoraggio avverrà mediante la gestione ed il controllo di circa 750 misure; - L’integrazione della attuale dotazione di campionatori fissi in ingresso ed in uscita dagli impianti di depurazione per garantire la copertura integrale di 182 presidi depurativi per un valore circa pari a 1,8 M€; - Il completamento del sistema di teleallarme e telecontrollo su 51 impianti di depurazione depurativi per un valore circa pari a 1,2 M€; - Il potenziamento organizzativo dei controlli delle acque reflue con cui si è anche previsto il potenziamento dei laboratori di analisi di Aqp e delle strutture di controllo del processo biologico della depurazione e di quelle dedicate a campionamenti e test sul campo. Il tutto corredato da un piano che prevede un potenziamento di risorse umane e strumentali.  
   
   
VENEZIA, CAVE. CONTE: PRONTO IL NUOVO PIANO ATTESO DA 30 ANNI  
 
Venezia, 6 novembre 2013 - “Ha finalmente visto la luce anche il nuovo Piano Regionale delle Attività di Cava del Veneto (Prac), atteso ormai da trent’anni”. L’annuncio che il piano è stato adottato oggi dalla giunta regionale è dell’assessore alle politiche ambientali Maurizio Conte. “Nell’attuale situazione economica – fa rilevare Conte - uno dei settori più colpiti è forse quello estrattivo. Pur dovendo operare in questo quadro, la giunta regionale ha deciso di avviare un significativo rinnovamento nel settore sia attraverso una revisione complessiva della legge di riferimento (n. 44/82), con un disegno di legge già all’esame del Consiglio, sia predisponendo il Piano di settore”. Il nuovo Piano Cave è costituito da tre fasi, strettamente correlate tra loro: la fase conoscitiva, la fase di analisi e la fase propositiva. Gli obiettivi strategici da perseguire sono: l’utilizzazione ottimale delle risorsa in quanto non riproducibile; la tutela dell’ambiente nelle sue componenti paesaggistiche, territoriali e naturalistiche; la tutela del settore economico. A questi si affiancano una serie di obiettivi economici specifici (1. Valorizzare la risorsa disponibile in rapporto ai prevedibili fabbisogni; 2. Conseguire il progressivo riequilibrio, almeno a livello territoriale, tra la domanda dei materiali inerti e la disponibilità di risorse; 3. Ridurre le tensioni sui costi dei materiali inerti derivanti da trasporti a lungo raggio; 4. Mantenere l’economia ancorata al settore e proteggere/sviluppare i livelli occupazionali) e quelli ambientali (5. Ridurre l’impatto dei mezzi di trasporto dei materiali di cava; 6. Favorire la ricomposizione ambientale dei poli estrattivi; 7. Definire norme finalizzate alla ricomposizione o riuso del sito estrattivo; 8. Favorire l’utilizzo di materiali alternativi e di terre e rocce da scavo; 9. Favorire l’utilizzo di tecnologie di coltivazione innovative ed ecocompatibili). “In estrema sintesi- sottolinea Conte - si può dire che il Prac risponde a tre domande: quanto materiale serve; dove è possibile reperirlo e come lo si estrae”. Il piano avrà un periodo di validità di dieci anni per i quali stima un fabbisogno complessivo per gli inerti da costruzione pari a circa 120 milioni di metri cubi. Tenuto conto però delle cosiddette riserve, ovvero le quantità di materiale già autorizzato ed ancora disponibile in cava, il fabbisogno da soddisfare con il Prac nei 10 anni di sua validità ammonta a 41 milioni di metri cubi, di cui 36 milioni di sabbia e ghiaia, 3 milioni di detrito e 2 milioni di calcari per costruzioni. La copertura della parte restante del fabbisogno è affidata all’apporto di materiale da recupero rifiuti inerti (18 milioni) e dall’incremento del recupero dei materiali da opere pubbliche e private (27 milioni di mc). L’assessore Conte mette in rilievo che in una precedente proposta di Prac presentata nel 2008 si prevedeva che nei 10 anni fossero rilasciate autorizzazioni di cave di ghiaia per circa 115 milioni di mc.. Con questo piano invece solo 36 milioni: meno di un terzo. L’attuale produzione delle cave di ghiaia è di circa 6 milioni di mc annui, che rappresenta il 65% in più delle autorizzazioni annue previste da questo piano. Inoltre, il Prac presentato nel 2008 non considerava gli inerti provenienti dal recupero da demolizioni e dagli scavi di opere pubbliche e private, questo piano invece sì e questo contribuisce sensibilmente a ridurre l’attività estrattiva. Per la sabbia e ghiaia, si può procedere all’escavazione soltanto mediante progetti di ampliamento di cava esistente, senza possibilità di aprire nuove cave. Per il calcare da costruzione e il detrito, invece, sono possibili attività estrattive tramite l’apertura di nuove cave e l’ampliamento di cave esistenti. Così facendo si è inteso ridurre il consumo di territorio, inoltre si è voluto favorire la ricomposizione dei siti in quanto sarà possibile, in sede di autorizzazione, intervenire sulle attuali previsioni ricompositive, ottenendo soluzioni progettuali più moderne ed adeguate. Particolare attenzione è stata poi prestata alla tutela delle falde. “Tutto questo lavoro di pianificazione e di rinnovamento normativo – conclude Conte - punta quindi a trovare il giusto equilibrio per compendiare le contrapposte esigenze di incentivazione dell’attività economica e di salvaguardia dell’ambiente”. Il Prac entrerà in vigore e avrà piena efficacia alla data di pubblicazione del provvedimento con cui il Consiglio Regionale lo approverà. Nel frattempo il piano sarà pubblicato e potranno essere presentate le osservazioni.  
   
   
DAL DIALOGO ALL´AZIONE: GLI IMPEGNI DELLA REGIONE PER LA VAL DI CHIANA  
 
Cortona (Ar) 6 novembre 2013 – Priorità agli interventi per la tutela del territorio, alla messa in sicurezza idrogeologica per evitare il ripetersi di dissesti e alluvioni. Per la Val di Chiana e per il settore agricolo sarà fondamentale l´accesso ai nuovi fondi europei, disponibili dal prossimo anno. La filiera corta rappresenta per questo territorio una indubitabile risorsa su cui puntare. La Regione si farà poi carico di affrontare il problema degli ungulati, così da limitare i danni che provocano alla produzione agricola. Sono questi, in sintesi, i temi che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha toccato nel suo intervento conclusivo all´iniziativa con le categorie economiche, gli imprenditori locali, le organizzazioni sindacali e di categoria della Val di Chiana che si è svolta presso il Centro convegni Sant´agostino a Cortona. "Mi fa piacere – ha precisato il presidente Rossi – che con il mondo agricolo ci sia piena sintonia rispetto alla nuova legge 1 sulla tutela del territorio, tanto che ci chiede di non modificarla in Consiglio regionale: significa che l´impostazione che gli abbiamo dato, funziona, così come è stata apprezzata l´eliminazione di vincoli e laccioli che hanno finora impedito il recupero del patrimonio agricolo". Da questo punto di vista Rossi si è detto convinto che sia necessario recuperare le coliniche della bonifica leopoldina, un patrimonio storico inestimabile che sarebbe un peccato lasciare inutilizzato. Circa la pressione degli ungulati, Rossi ha detto che è necessario riuscire a trovare un punto di equilibrio. "Sono disponibile – ha precisato il presidente – anche a richiedere la presenza del ministro dell´agricoltura, visto che la questione deve essere affrontata anche a livello nazionale". Rossi ha affermato che dopo un positivo dialogo è il momento di passare all´azione e ha promesso di tornare per una verifica, a sei mesi di distanza, delle cose realizzate. "Intendo dire – ha concluso – che l´agricoltura della Val di Chiana merita di essere rafforzata sviluppandone tutte le potenzialità, che occorre puntare sulla filiera corta e finanziare le imprese che la utilizzano, che dobbiamo mettere al centro la questione dell´assetto idraulico con interventi annuali di tutela, a prescindere dalle alluvioni, mentre per il recupero degli immobili agricoli abbandonati propongo di aprire un tavolo di confronto per raggiungere i risultati necessari". Rispetto alla questione dei finanziamenti agli imprenditori agricoli, il presidente Rossi ha precisato che la Regione ha stanziato 4,5 milioni di euro per garantire gli investimenti nel settore, ma che le pratiche istruite da Fidi Toscana, la finanziaria regionale, sono tutte ferme alle banche, che non concedono i prestiti richiesti: una questione su cui, dopo autorevoli interventi come quelli del presidente della Repubblica e del governatore della Banca centrale europea, la Regione non può fare molto altro. "Ma anche questa tappa in Val di Chiana – ha sintetizzato Enrico Rossi – rafforza la mia convinzione che occorra guardare con fiducia al futuro: qui le idee non mancano e, soprattutto, la volontà e la voglia di fare impresa non fanno difetto".  
   
   
DEMANIO IDRICO, LOMBARDIA. AL VIA PRATICHE SUL WEB  
 
Milano, 6 novembre 2013 - "Con l´inizio di novembre le domande per la concessione di occupazione del demanio idrico possono essere presentate via web, con un grande risparmio di tempo e denaro. Si tratta di un´opera di semplificazione importante per una procedura non molto conosciuta, ma fondamentale per regolare i canoni di polizia idraulica previsti dalla legge ogni volta che viene realizzata un´opera che attraversa un corso d´acqua. Ad oggi, le concessioni permettono un introito di 4 milioni di euro all´anno, a fronte di un fabbisogno regionale annuo per le opere di difesa del suolo pari a circa 20 milioni". Lo ha annunciato l´assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi. Interventi Difesa Del Suolo - "Le somme raccolte - ha continuato Viviana Beccalossi - consentono alla Regione di finanziare su tutto il suo territorio gli interventi per la difesa del suolo. Poiché l´informatica permette di controllare a priori l´esattezza delle informazioni e dei dati riportati, e ciò si tradurrà in un risparmio dei tempi regionali di verifica, abbiamo deciso di azzerare il contributo istruttorio per le domande presentate per via telematica, oggi pari a oltre cinquanta euro per le sole domande ancora presentate per via cartacea". Pratiche Solo Via Web - Fino ad oggi queste pratiche potevano essere presentate solo su carta, costringendo le imprese o i privati a mettersi in contatto con gli uffici delle sedi regionali solo durante i normali giorni di apertura. Con la procedura informatizzata appena messa in linea, al contrario, è possibile presentare le richieste in qualsiasi momento del giorno, sette giorni su sette. Dal 1 novembre al 31 dicembre è attivata una fase sperimentale, in cui le sedi regionali potranno ricevere le domande sia attraverso internet che con la consueta procedura su carta; a partire dal 1 gennaio 2014 funzionerà solo la procedura telematica. Canoni Invariati - "Se i canoni di polizia idraulica venissero pagati da tutti coloro, enti pubblici e soggetti privati, che lo devono fare, saremmo certamente in condizione di fare molto di più per la difesa del nostro territorio da frane ed alluvioni; l´attivazione di questa procedura informatizzata, è un passo indispensabile per riuscire a sanare definitivamente il troppo diffuso abusivismo. Sono ben conscia del periodo di gravissime difficoltà economiche delle imprese e degli enti pubblici; per questa ragione i canoni di polizia idraulica per il prossimo anno sono stati mantenuti invariati, o addirittura ridotti e con l´assessore Garavaglia abbiamo poi introdotto lo sconto, per promuovere e facilitare la rapida adozione delle procedure informatiche". Indirizzo Internet - La procedura informatizzata per la richiesta delle concessioni di polizia idraulica è disponibile all´indirizzo www.Tributi.regione.lombardia.it/sipiui/ per informazioni è possibile rivolgersi ai numeri e agli indirizzi e-mail disponibili sull´area contatti della sezione dedicata alla Polizia idraulica sul sito della direzione generale Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo.  
   
   
DISSESTO IDROGEOLOGICO. L’AZIONE DI TUTELA IN VENETO  
 
 Venezia, 6 novembre 2013 - A inizio novembre riaffiora la memoria dell’alluvione del 1966, una ferita riaperta sul territorio veneto dalla più recente alluvione che tra la fine di ottobre e i primi di novembre del 2010 ha provocato una quindicina di grandi rotte arginali e allagato 150 km quadrati in circa 130 Comuni. “Il lavoro di ripristino delle difese idrauliche è stato impegnativo – fa rilevare il presidente della Regione Luca Zaia – e ha visto la realizzazione di 925 interventi tra grandi e piccoli in 233 Comuni, per un importo di oltre 392 milioni di euro. Possiamo dire che il Veneto è oggi più sicuro ma non è al riparo da altri eventi che possono essere causati da piogge di forte intensità. La partita del dissesto idrogeologico in Veneto è la vera sfida a cui dare risposta”. Lo scorso maggio, ad esempio, si sono registrate ancora una volta imponenti quantità di pioggia nei diversi bacini in cui è suddiviso il Veneto, con punte di oltre 200 millimetri. “Come Regione – evidenzia l’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte – stiamo investendo ogni anno circa 100 milioni per la difesa del suolo e gli interventi dei Geni civili, della bonifica, dei Servizi forestali. Lo sforzo che facciamo è fondamentale ma è insufficiente”. A questo proposito, l’assessore Conte ricorda che al ministro all’ambiente Andrea Orlando è già stata fatta presente l’esigenza di reperire tutte le risorse necessarie a completare il quadro degli interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico del Veneto, che nel piano adottato dalla Regione dopo l’alluvione del 2010 comportano una spesa stimata sull’ordine di 2,7 miliardi di euro. Dei 392 milioni finora impegnati, oltre 32 milioni riguardano interventi conclusi o in corso di realizzazione in provincia di Belluno, 52,8 milioni in provincia di Padova, 15,1 milioni in provincia di Rovigo, 73,6 milioni in provincia di Treviso, 18,5 milioni in provincia di Venezia, 64,3 milioni in provincia di Verona e 135,4 milioni in provincia di Vicenza “Siamo ora pronti a realizzare i primi bacini di laminazione – aggiunge Conte – capaci di contenere 33 milioni di metri cubi d’acqua su 810 ettari. Per quello di Caldogno i lavori sono stati consegnati il 21 ottobre scorso, dopo l’aggiudicazione”. A questo si affiancherà l’adeguamento dei bacini demaniali di Trissino e Tezze di Arzignano relativi al corso dell’Agno-guà, intervento per il quale è in corso la procedura d’appalto. Già finanziati sono anche gli interventi per il bacino di Fonte di Riese (Treviso) sul Muson dei Sassii, per i bacini di San Lorenzo a Soave (Verona) e della Colombaretta fra Montecchia di Crosara e Monteforte d´Alpone (Verona). I relativi bandi di gara sono previsti entro l’anno. Questi sono gli interventi attualmente coperti da finanziamento, ma ne sono in programma altri quattro ancora da finanziare, come quello sulla cassa di espansione già esistente a Montebello (Vicenza) sul Guà-chiampo-alpone, il bacino di laminazione di Viale Diaz a Vicenza sul Bacchiglione, quello dell’Anconetta sul Gorzone a Sanurbano (Padova) e il bacino di Marola sull’Astico Tesina. “Tutti gli interventi realizzati, insieme a quelli pianificati – conclude Conte - fanno parte di un ampio disegno programmatorio per rendere finalmente sicuro il territorio ed evitare per quanto possibile il ripetersi di esondazioni. Rappresentano un importante elemento di garanzia contro i rischi e le criticità da sempre presenti sul territorio veneto, per i quali però non era stato fatto più nulla da 80 anni a questa parte. La sicurezza idraulica è oggi per noi una priorità, ma lo deve essere anche per lo Stato”.  
   
   
PUGLIA, VENDOLA SU RUFIUTI E SCHIAVONE: "CONIUGARE RESPONSABILITÀ, PRUDENZA E ALLERTA"  
 
Bari, 6 novembre 2013 - Conferimento rifiuti pericolosi in territorio pugliese. Una dichiarazione del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola in merito alle dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone. “Anzitutto, è bene ricordare che stiamo parlando di dichiarazioni secretate, fino a pochi giorni fa, rese dal ‘pentito’ Carmine Schiavone innanzi alla Commissione parlamentare di indagine sul ciclo dei rifiuti nel 1997 e che alluderebbero a smaltimenti illeciti a loro volta risalenti a una decina di anni prima. Credo sia giusto che la comunità pugliese debba sapere se quelle dichiarazioni rendevano necessario un successivo approfondimento investigativo e se esso vi sia stato. E tuttavia la verifica di tali fatti va compiuta attraverso corretti canali istituzionali, dal momento che varie ed autorevoli istituzioni sono state via via competenti sul punto. Nel frattempo, abbiamo tutti il dovere di non alimentare allarmismi o avvalorare sospetti di inerzie. Insomma, vorrei invitare tutti i rappresentanti della politica regionale alla responsabilità ed alla prudenza che vanno coniugate con la ‘massima allerta’ che giustamente è scattata in queste ore”.