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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Marzo 2014
REGISTRO TUMORI REGIONALE: ISTITUITO DALLA REGIONE, SARÀ GESTITO IN COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ DI CAMERINO.  
 
Ancona, 19 marzo 2014 - L’università di Camerino collaborerà con la Regione Marche nella gestione del Registro tumori regionale (Rtr), istituito nelle scorse settimane presso l’Agenzia regionale sanitaria (Ars), superati gli ultimi problemi legati alla legislazione in materia di dati sensibili e privacy. I rapporti con l’Università verranno disciplinati con una convenzione che sarà firmata dal direttore dell’Ars, Enrico Bordoni. L’ateneo camerte fornirà indicazioni metodologiche sulla raccolta e sull’analisi dei dati: strumenti necessari per costruire gli indicatori scientifici di monitoraggio delle patologie tumorali. Inoltre predisporrà programmi di formazione del personale che dovrà lavorare al Rtr. È stata scelta Camerino perché l’Università ha attivato, dal 1991, il Registro tumori della provincia di Macerata, acquisendo una consolidata esperienza nella sorveglianza della popolazione. Inoltre è in possesso dei riconoscimenti scientifici dell’Associazione italiana registri tumori e di quella internazionale di Lione. Il Rtr sarà un’articolazione dell’Osservatorio epidemiologico regionale dell’Ars che coordina tutte le rilevazioni degli enti del Servizio sanitario regionale. “Il registro tumori regionale – dice il presidente della Regione, Gian Mario Spacca - sarà la principale base di studio per indagini statistiche e scientifiche sulle possibili correlazioni tra insorgenza di patologie tumorali e presenza di rischi ambientali. Per questo motivo dovrà divenire punto di riferimento centrale a copertura di tutto il territorio regionale. Uno strumento di ulteriore sicurezza per la comunità marchigiana e di importanza strategica per le istituzioni”. “La realizzazione del Rtr rappresenta un fondamentale strumento per la valutazione epidemiologica della popolazione – rileva l’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani – Risulta, inoltre, essenziale per avere a disposizione informazioni sulle specifiche forme di patologia oncologica, sullo studio clinico, sull’efficienza dei percorsi diagnostici e terapeutici intrapresi. Rappresenta anche uno strumento efficace di monitoraggio e sorveglianza della salute della popolazione, specialmente in aree specifiche dove si rilevano problematiche ambientali di particolare criticità”.  
   
   
SANITÀ, MARONI: TAGLI LINEARI? NO, GRAZIE  
 
Milano, 19 marzo 2014 - "Vogliono recuperare 3 miliardi dalla Sanità, come ha detto il commissario straordinario per la spending review Carlo Cottarelli? Benissimo, noi siamo la Regione eccellenza nella Sanità, quindi li recuperino applicando il ´modello Lombardia´ in tutte le altre Regioni. Se questo è l´intento, benissimo. Se invece si sta pensando a tagli lineari, che penalizzano ancora di più chi ha conti in ordine, io dico: no grazie". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a margine di una manifestazione dedicata ai carburanti alternativi, che si è svolta in piazza città di Lombardia. Recuperare Risorse Va Bene - Secondo il presidente "recuperare risorse va bene", ma, dal momento che in Lombardia "la sanità ha il costo più basso d´Italia, pur offrendo servizi di altissimo livello", sarebbe logico "applicare il nostro modello a tutto il Paese". Se si facesse così, ha osservato Maroni, "altro che 3 miliardi, ne risparmieremmo almeno 20". "Le misure a ´taglia unica´ - ha ribadito - sono sbagliate. Questo Governo avrà il coraggio politico di imporre a certe Regioni sprecone gli standard della Lombardia? Se sarà così, applausi. Altrimenti, sono le solite chiacchiere".  
   
   
PROROGATA AL 31 MARZO 2015 L´ ESENZIONE DAL TICKET PER REDDITO  
 
 Torino, 19 marzo 2014 - La Regione Piemonte ha prorogato sino al 31 marzo 2015, per evitare disagi agli utenti, la validità dei certificati di esenzione per reddito, già rilasciati dalle Aziende sanitarie regionali. La proroga riguarda tutti i cittadini per i quali non sono variate le condizioni- previste dalla legge- per usufruire dell’esenzione per reddito. Le categorie interessate sono: cittadini con meno di 6 o più di 65 anni, con reddito familiare inferiore a 36.151,98 euro- codice E01; cittadini titolari, o a carico di altro soggetto titolare, di assegno (ex pensione) sociale- codice E03; cittadini titolari, o a carico di altro soggetto titolare, di pensione al minimo con più di 60 anni e reddito familiare inferiore a 8.263,31 euro, incrementato a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico- codice E04. I cittadini in possesso del certificato di esenzione con il codice E02, (disoccupati e lavoratori in mobilità), dovranno recarsi alla propria Asl di riferimento per l’eventuale rinnovo del certificato. Considerata l’estrema variabilità della condizione, la proroga non è automatica. La comunicazione è stata inoltrata a tutte le Aziende sanitarie regionali, ai Presidi e alle Case di Cura e Strutture sanitarie accreditate con il Servizio sanitario nazionale.  
   
   
SANITA’: “LA SPENDING DEVE RIVOLGERSI AGLI SPRECHI. CON DOTAZIONI E COSTI STANDARD TAGLIABILI BEN PIU’ DI 3 MILIARDI IN DUE ANNI, MA NEMMENO UN EURO IN MENO AI VIRTUOSI COME IL VENETO”  
 
Venezia, 19 marzo 2014 - “Sono pienamente d’accordo con quanto dichiara a Repubblica il Ministro Lorenzin. Anzi, sono certo che la sanità italiana può contribuire alla spending review per ben più di 3 miliardi in 3 anni. Basta applicare senza timori dotazioni e costi standard e i miliardi si moltiplicheranno”. Lo sottolinea l’Assessore alla Sanità della Regione del Veneto Luca Coletto, commentando alcune dichiarazioni rilasciate dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. “Se fosse davvero finita l’orrenda stagione dei tagli lineari – aggiunge Coletto – il Veneto e le altre (purtroppo ancora poche) Regioni con i conti in ordine potrebbero dire di aver vinto una battaglia storica. Ma è ancora presto, le insidie sono ancora molte e noi saremo impietosi controllori a tutti i tavoli nazionali”. “Intendo dire – dice l’assessore – che ogni taglio sarà il benvenuto se si concentrerà su sprechi e cattiva gestione dei budget. In quel caso, però, al Veneto non dovrà essere toccato nemmeno un euro, premialità comprese. In caso contrario saremo alle solite: paga pantalòn, ma il Veneto, in quei panni, non è più disposto a stare”.  
   
   
MARCHE: IL COMITATO REGIONALE DELLO SPORT RIUNITO PER ESAMINARE IL PROGRAMMA DI PROMOZIONE 2014.  
 
Ancona, 19 marzo 2014 - L’impegno della Regione “per incrementare la diffusione e la divulgazione delle attività sportive” è stato ribadito dal presidente Gian Mario Spacca, che ha anche la delega alle attività sportive, nel corso di una riunione pomeridiana del Comitato regionale dello sport, dedicata all’esame del Programma degli interventi di promozione 2014, in attuazione del Piano regionale 2013/2015. Le iniziative previste confermano l’attenzione a incrementare la diffusione delle attività sportive e quelle motorie ricreative per favorire la crescita, la formazione e la salute dei cittadini d’ogni età. “Sul fronte dello sport – ha ricordato Spacca – la Regione è impegnata a sostenere le attività agonistiche, a rafforzare l’impiantistica, a valorizzare ogni forma di connessione tra salute e attività sportiva”. Il presidente ha ribadito che le risorse regionali, per il 2014, non sono state tagliate: “Nell’azione obbligata di riduzione della spesa del bilancio regionale, è stato scongiurato per lo sport (come per il sociale e i trasporti) il taglio del 40% che la Regione ha dovuto operare nei vari capitoli di spesa”. Inoltre lo sport ha un valore “trasversale di promozione turistica e culturale del territorio, insieme a quella di salvaguardare la salute dei marchigiani, con consistente riduzione della spesa sanitaria. Per questi motivi le manifestazioni e le attività di maggiore valore e ricaduta trovano il sostegno degli altri capitolo di bilancio, incrementando, di fatto, la dotazione finanziaria a favore del settore”. Altre risorse per incentivare il mondo sportivo possono poi venire dall’Europa: “La strategia della Macroregione Adriatico Ionica guarda allo sport come a un elemento di coesione e di forte integrazione. Bisogna lavorare su questo fronte per intercettare le risorse della programmazione europea”. Il presidente del Comitato regionale del Coni, Fabio Sturani, ha espresso apprezzamento per la riconferma dei fondi in bilancio, segnalando due priorità: “Il finanziamento delle attività per i diversamente abili; il sostegno di quelle motorie nella scuola primaria marchigiana, dove, già oggi, grazie ai fondi della Regione, del Coni e degli Enti locali, una classe su due può svolgere queste attività”. Sturani ha anche evidenziato alcune criticità da rimuovere: “Ricercare risorse adeguate per la manutenzione dell’impiantistica sportiva. Con l’Anci Marche va valutata una modalità per riservare una quota del Patto di stabilità alla riqualificazione delle strutture esistenti, oppure studiare la possibilità di attingere ai Fondi per le aree sottoutilizzate (Fas)”. Un’altra questione riguarda le visite mediche di idoneità sportiva: “Nel 2013 gli atleti marchigiani under 18 hanno effettuato 9.600 controlli. La legge regionale prevede che siano gratuiti, ma per carenza di strutture idonee a rilasciare la certificazione, molti sono stati costretti a pagare le prestazioni mediche. La stessa criticità si rileva, con i medici di medicina generale per l’attività non agonistica”. Sturani ha poi anticipato che il Coni presenterà alla Regione un documento in vista del Piano strategico Marche 2020 per chiedere l’inserimento della promozione sportiva fra le attività da finanziare con i fondi europei. Rispondendo alle questioni relative al finanziamento dell’impiantistica, il vicepresidente della Giunta regionale, Antonio Canzian, ha ricordato che nel “Decreto Fare” sono previsti 18 milioni su base nazionale. “Le Regioni hanno proposto di dividere l’importo, per il 50% in proporzione tra tutte e il restante 50% sulla base della popolazione residente. Altre risorse vanno cercate a livello europeo, dove, come Regione, ci impegniamo a prevedere un canale di finanziamento per lo sport”. Gli interventi previsti nel Programma 2014 sono stati ricordati dal dirigente regionale Sandro Abelardi: tra le novità, un progetto di promozione dell’attività motoria nei penitenziari marchigiani e l’avvio dell’attività dell’Osservatorio dello sport delle Marche “per un costante monitoraggio delle iniziative e degli operatori di settore”. Scheda: Lo Sport Marchigiano Lo sport marchigiano si distingue per praticanti, dotazione di impianti e risultati sportivi. A livello regionale si registra una consistente offerta sportiva: sono 5.513 le società iscritte al registro nazionale del Coni (2.266 come federazioni sportive, 3.058 come enti di promozione sportiva, 189 per le discipline sportive associate), in pratica una ogni 250 abitanti. Nella graduatoria nazionale degli atleti tesserati, le Marche, in rapporto al numero degli abitanti, si collocano al terzo posto dopo Valle D’aosta e Trentino Alto Adige. Nella regione la quota di persone che praticano un’attività sportiva in modo continuativo è pari al 23,7%: dato superiore a quello nazionale che si assesta sul 21,9%, così come quella dei praticanti non continuativi (34,2% contro il 32,1% nazionale). Di conseguenza, nelle Marche è inferiore il dato dei sedentari: 36,3% rispetto al 39,8% del Paese. Dal 1997 al 2011, infine, la percentuale dei marchigiani che praticano comunque uno sport è cresciuta di 9 punti: dal 25% al 34,2% ricordato. Le Marche sono poi tra le pochissime regioni italiane ad aver promosso, d’intesa con il Coni e gli Enti locali, il censimento degli impianti sportivi. È emerso che dispongono di 3.105 strutture sportive polifunzionali (di cui l’80% sono di proprietà pubblica) e 4.369 spazi sportivi, cioè quelli dove si pratica una sola disciplina. In media evidenziano uno spazio sportiva ogni 316 abitanti, contro i 400 del dato nazionale. Numeri che spiegano anche i risultati ottenuti dalla Marche alle Olimpiadi di Londra 2012, dove hanno conquistato due ori (di cui uno a squadra), un argento e due bronzi (di cui uno a squadra); una medaglia d’oro e una d’argento ai giochi paraolimpici. Complessivamente un totale di 10 medaglie, su una partecipazione di 16 atleti (12 alle Olimpiadi e 4 alla Paraolimpiadi).  
   
   
SPORT: FVG INCONTRA I COMUNI DELLE VALLI DELLE DOLOMITI FRIULANE  
 
Maniago, 19 marzo 2014 - Le strategie e i nuovi criteri di finanziamento regionali a sostegno dell´attività sportiva sono stati sera al centro dell´incontro che si è tenuto a Maniago fra l´assessore regionale allo Sport Gianni Torrenti, i rappresentanti dei 15 Comuni che costituiscono l´Associazione intercomunale delle Valli delle Dolomiti Friulane, un´area con una popolazione numericamente piuttosto ridotta ma molto vasta, e le locali associazioni sportive. Solo sul territorio di Maniago sono presenti 40 società sportive che praticano 23 discipline e hanno in programma di sviluppare in sinergia e in modo innovativo la propria attività: la carenza di risorse pubbliche e le difficoltà relative al reperimento di sponsor consigliano un uso congiunto degli impianti sportivi in modo sostenibile. Nel menzionare i limiti della legge regionale per lo sport (8/2003), alla quale la Giunta regionale intende entro fine luglio apportare alcune modifiche, e la riduzione delle risorse dovuta alla crisi economica, l´assessore Torrenti ha ricordato come la Regione destinerà per lo sport nel 2014, così come l´anno scorso, 4,8 milioni di euro. Nel prosieguo l´assessore Torrenti ha illustrato le linee di indirizzo che la Regione intende attuare "per investire meglio" le risorse nel settore. Garantendo il sostegno a tutte le tipologie di discipline sportive praticate sul territorio regionale, l´assessore ha ricordato che la Regione vuole introdurre "valutazioni più precise" delle manifestazioni sportive e nel contempo ha espresso forte apprezzamento per la costituzione dell´Associazione intercomunale che vuole porsi come interlocutore privilegiato nei confronti della Regione. Sostenendo come nel corso degli anni si siano stratificati "interventi non molto coerenti" nel settore, l´esponente della Giunta regionale ha informato gli interlocutori di aver richiesto al Coni, come prevede la legge, una valutazione più puntuale nell´esame della qualità delle varie iniziative sportive per le quali viene chiesto il contributo regionale. Per quanto concerne gli impianti sportivi, l´assessore ha comunicato come nel Friuli Venezia Giulia sono 400 gli interventi alle strutture, quasi tutti bloccati dal Patto di stabilità. La Regione ha deciso di fare entro il 30 giugno una fotografia realistica della situazione attuale e poi definire entro la fine dell´anno, insieme agli Enti locali, quali degli interventi "vanno portati avanti e quali invece revocati: la priorità verrà naturalmente data a coloro che dispongono di necessari spazi finanziari". La Regione, ha detto l´assessore, intende nei prossimi anni mantenere le risorse destinate allo sport agonistico ma sviluppare una nuova visione di attività motoria e di sana alimentazione: "poiché la pratica dell´attività sportiva - ha spiegato - aiuta a diminuire le spese sanitarie ed è strettamente collegata con il mondo della scuola, intendiamo coinvolgere nella destinazione delle risorse anche i competenti assessorati". Gli interventi dei sindaci e degli assessori (tutti i Comuni erano presenti) sono stati molto costruttivi e la vera criticità si è rivelata nel Patto di stabilità che impedisce in molti casi la realizzazione di progetti già finanziati.  
   
   
MARONI: VOGLIO COINVOLGERE IL CONI IN POST EXPO  
 
Milano, 19 marzo 2014 - "Un fatto positivo, una buona notizia. Evidentemente avevo visto giusto nel sostenere che lì andasse fatta la città dello sport e la presa di posizione del Milan, è la conferma che la vocazione di quell´area è questa". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, conversando con i cronisti a margine di un evento che si è svolto in piazza Città di Lombardia, ha commentato la manifestazione di interesse del Milan per la realizzazione di un nuovo stadio nell´area Expo al termine dell´esposizione universale del 2015. Incontro Con Presidente Coni - "Incontrerò - ha fatto sapere il governatore - il presidente del Coni, Giovanni Malagò, per chiedergli che il Comitato olimpico partecipi alla definizione delle strutture che servono. Che cosa serve, oltre allo stadio, a Milano e alla Lombardia, in quell´area? Io ho le mie idee, ma penso che il Coni sia il soggetto che meglio di chiunque altro quali strutture sportive servano davvero al territorio".  
   
   
MARONI: LASCIARE EREDITÀ DI SPORT AL TERRITORIO  
 
Milano, 19 marzo 2014 - "Per il dopo Expo vogliamo lasciare una grande eredità di sport a Milano e alla Lombardia". Lo ha detto, , il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo al convegno ´Lo sport ai tempi dell´Expo´ al quale hanno partecipato anche il presidente del Coni Giovanni Malagò, il vice-presidente della Commissione europea Antonio Tajani, il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà e l´assessore allo sport del Comune di Milano Chiara Bisonti. L´impegno Della Regione - Prima di parlare dei progetti di Palazzo Lombardia per il dopo esposizione universale del 2015, il governatore ha ricordato il grande impegno profuso dalla sua Giunta per sostenere il mondo dello sport. "Abbiamo preso provvedimenti molto concreti - ha evidenziato - come il protocollo d´intesa firmato con il mondo della scuola e con il comitato paraolimpico, attraverso il quale abbiamo messo a disposizione soldi veri: 16 milioni per intervenire sugli impianti e 4 milioni per sostenere la pratica sportiva". Tema Legato A Esposizione - Lo sport, secondo Maroni, è un tema fortemente connesso a Expo. "´Nutrire il pianeta, energia per la vita´, cioè il tema dell´esposizione - ha sottolineato - non riguarda solo il cibo, ma anche gli stili di vita. E non esiste uno stile di vita sano, se accanto alla buona alimentazione non si unisce una corretta attività fisica. Nel nostro protocollo - ha continuato - ci sono capitoli importanti, come ´sport e salute´, ´sport e sicurezza´, ´sport e inclusione e coesione sociale´, ´sport e ambiente´ e naturalmente un capitolo dedicato specificamente a Expo, che poggia su due assi: creare a rafforzare le sinergie fra promotori e organizzatori di grandi eventi sportivi, il settore turistico, il comparto produttivo, le amministrazioni pubbliche locali e la società Expo; sostenere l´assegnazione al territorio lombardo di ulteriori eventi sportivi per incrementare la potenzialità di occasioni attrattive e la sinergia con iniziative di altra natura nel periodo dell´esposizione". Fondo Da 10 Milioni - "Queste ulteriori iniziative - ha proseguito Maroni - sono quelle che intendo finanziare con un fondo speciale da 10 milioni di euro, che ho intenzione di costituire con l´assestamento di bilancio a giugno, destinato a finanziare progetti e iniziative, anche sportive, degli enti locali in chiave Expo. Non parlo di grandi eventi di risonanza mondiale, ma di progetti che partano dal territorio, che noi siamo pronti a sostenere". Non Vogliamo ´Deserto´ Dopo Grandi Eventi - Infine il capitolo del dopo Expo, una sfida che Maroni intende vincere per "lasciare a Milano e alla Lombardia qualcosa che rimanga nei decenni a seguire". Tre le varie destinazioni alle quali si è pensato, ha continuato, "non vedo soluzione migliore della città dello sport, soprattutto ora che il Milan ha formalizzato la sua manifestazione di interesse a costruire il nuovo stadio". Non solo calcio però, Maroni ha ribadito di ´vedere´ in quella location un insieme di strutture dedicate a varie discipline. Quali? "Io ho le mie idee - ha osservato - ma ho chiesto il coinvolgimento del Coni, perché non c´è soggetto migliore per individuare quali siano le strutture migliori da realizzare in quel luogo. Abbiamo la possibilità di realizzare una città dello sport - ha concluso Maroni - che possa far dire all´Europa: ´quella è un´altra delle eccellenze dell´Italia, di Milano, e naturalmente, della Lombardia´".  
   
   
LOMBARDIA, EXPO GRANDE OCCASIONE PER MONDO SPORT  
 
Milano, 19 marzo 2014 - "Lo sport è molto importante per Expo così come il turismo sportivo che è una risorsa fondamentale. Noi abbiamo un territorio bellissimo, sarebbe un peccato non sfruttarlo anche per i grandi eventi sportivi e di promozione che possano portare visitatori a Expo. Occorre però far conoscere la nostra regione ai 20 milioni di visitatori che arriveranno per il 2015. È necessario fare sistema non solo con il Comune di Milano ma con tutte le Province della Lombardia. Ho parlato con ilpresidente Maroni e con l´assessore al Bilancio Garavaglia per trovare i fondi e poter così organizzare eventi e penso che tutti siano interessati a sfruttare questa occasione unica, anche nell´ottica di ciò che rimarrà dopo l´Esposizione Universale". Lo ha detto l´assessore allo Sport e Politiche per i Giovani, Antonio Rossi a margine del convegno ´Lo sport ai tempi dell´Expo´, tenutosi all´Arena Civica. Stadio Milan Fatto Importante - "Il fatto che il Milan abbia fatto richiesta per avere un suo stadio è molto importante - ha osservato l´esponente della Giunta regionale - perché si entra nell´ottica di programmare un´area sportiva. Ovviamente ci saranno altri spazi di fianco allo stadio su cui potranno sorgere degli impianti polifunzionali. Ci confronteremo con il Coni e con il Comune per valutare il tutto. A Milano - ha evidenziato - manca un palazzo del Ghiaccio; l´Hockey Milano può puntare in alto con una nuova struttura. Riuscire ad abbinare un palazzetto del ghiaccio ad una piscina olimpionica o un palazzetto dove si può fare atletica al chiuso sarebbe una risposta ideale per Milano e la Lombardia, fermo restando che occorra abbinare a questa azione un´operazione di restyling per le vecchie strutture".