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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Marzo 2014
"NOTEVOLE" APPROCCIO PIONIERISTICO DI UN PROGETTO DELL´UE PER AFFRONTARE LA SFIDA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE  
 
Una popolazione globale in costante crescita significa un rapido aumento della domanda di beni quali l´acqua e i terreni, fino all´energia e ai prodotti alimentari. Tuttavia, a causa di una combinazione di fattori, che vanno dalle pratiche agricole non sostenibili ai cambiamenti climatici, la nostra capacità di soddisfare tali esigenze è limitata. Un progetto finanziato dall´Ue si propone di affrontare in parte questa sfida dimostrando la sostenibilità di un innovativo sistema aquaponico che consente una produzione alimentare sostenibile praticamente esente da emissioni. Il progetto quadriennale Inapro ("Innovative model and demonstration based water management for resource efficiency in integrated multitrophic agriculture and aquaculture systems") avrà un bilancio di circa 6 milioni di euro nell´ambito del Settimo programma quadro dell´Ue. Prevede quattro siti dimostrativi di ca. 500m² in Spagna, Belgio, Germania e Cina e si baserà sul precedente progetto tedesco Astaf-pro ("Aquaponics system for emission free tomato- and fish production in greenhouses"). Il progetto high tech Inapro riunisce 18 partner di otto paesi ed è basato presso l´Istituto Leibniz per l´ecologia delle acque dolci e la pesca nelle acque interne (Igb) a Berlin, dove gli scienziati hanno già sviluppato la tecnologia Astaf-pro. L´aquaponica è essenzialmente la combinazione di acquacoltura e idroponica, si tratta di allevare pesci e coltivare verdure in un sistema interessante, produttivo e integrato. Le applicazioni dell´aquaponica sono pressoché infinite, in quanto non necessita di terreno fertile o grandi quantità di acqua, quindi può essere praticata quasi ovunque. Gli scienziati del Igb ritengono che una tale tecnologia verde potrebbe offrire un contributo "notevole" per il futuro della sicurezza alimentare globale. Il nuovo progetto cercherà di rendere l´aquaponica commercialmente più praticabile, tramite la modellazione, la costruzione e il collaudo di un concetto che, si spera, risulti efficiente dal punto di vista energetico e dell´acqua, ma anche in grado di mantenere condizioni di produzione ottimali sia per l´orticoltura che per la parte dell´acquacoltura. Un approccio europeo è considerato di vitale importanza nel campo di ricerca emergente sull´aquaponica a livello globale. Esso dovrebbe basarsi sui fondamenti della posizione dell´Europa come centro globale di eccellenza e di innovazione tecnologica nei settori dell´acquacoltura e orticoltura idroponica. Il professor Werner Kloas, uno degli sviluppatori, crede che Astaf-pro offra un´impronta dell´acqua e delle emissioni di anidride carbonica significativamente ridotta rispetto ai sistemi esistenti, aggiungendo: "Vogliamo dimostrare la fattibilità economica del sistema. Inapro aprirà nuove opportunità di mercato per l´aquaponica innovativa, sia all´interno che al di fuori dell´Europa, per i produttori e fornitori di tecnologie delle industrie manifatturiere, nonché per gli utenti finali". Un ulteriore commento arriva dal coordinatore del progetto, il dott. Georg Staaks, che ha detto che Astaf-pro è la base tecnologica per Inapro, facendo notare: "Insieme ai nostri partner di progetto, altamente qualificati ed esperti internazionali del mondo scientifico e dell´industria, ci proponiamo di coprire l´intera catena del valore, dalla ricerca al mercato. Tutte le parti interessate avranno la possibilità di sperimentare questa tecnologia innovativa". Entrambi concordano sul fatto che questo progetto visionario potrebbe spianare la strada ad un metodo agroalimentare più sostenibile, che necessita di poche risorse per produrre una vasta gamma di alimenti sani e di alto valore per tutto l´anno. Per maggiori informazioni, visitare: Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/ 111413_it.html Inapro http://www.Inapro-project.eu/    
   
   
ROMA E IL LAZIO VERSO EXPO 2015  
 
Tante le iniziative in programma per cogliere al meglio questa grande opportunità per il Lazio. La Regione in prima linea insieme a Roma Capitale per cogliere al meglio l’opportunità rappresentata dall’Expo 2015 che si terrà a Milano Diverse le azioni in programma che si terranno nello spazio espositivo permanente della Regione, di 140 metri quadrati. Uno spazio Expo 2015 sarà allestito anche a Roma, dove si terranno una serie di eventi e manifestazioni. Ecco alcune informazioni sulle diverse iniziative: Cibo e turismo – Roma Capitale globale, per rilanciare con una serie di eventi i prodotti locali e valorizzare allo stesso tempo le bellezze del territorio. Diverse le iniziative in programma, tra queste: ‘La notte bianca dei sapori’, la mostra ‘Food & fashion’, la Mostra diffusa sui Musei Romani e il Circuito qualità del Cibo di strada. Il cammino dell’acqua, per far conoscere un’altra risorsa del Lazio. Un percorso che spazia dagli acquedotti di Roma ai Giochi d’acqua a Tivoli, Villa d’Este e Villa Gregoriana, dall’itinerario delle isole Pontine ai sistemi fluviali e alle acque termali del Lazio, come Fiuggi, Viterbo, Acque Albule e Cotilia. Città e campagna: interazioni, per valorizzare i parchi di Roma e le biodiversità del territorio puntando, ad esempio, sulle specialità, gli ortaggi e i prodotti freschi. Obiettivo di questo percorso, che prevede diversi itinerari, è anche quello di far conoscere le nuove realtà agricole del Lazio. Crescere meglio, mangiare sostenibile, per promuovere, tra le altre cose, anche la conoscenza e la diffusione di tanti prodotti sani che ci offre la nostra terra. Il genio e l’innovazione, per diffondere, ad esempio, i risultati delle varie ricerche condotte in campo agroalimentare dalle università e dagli istituti di ricerca del Lazio. L’origine e la qualità, per conoscere da vicino i prodotti alimentari, i vini e gli oli regionali della Sabina, della Tuscia e delle colline pontine. Tutte le strade portano a Roma, per far conoscere il Lazio attraverso suggestivi itinerari: dalla Tuscia all’Alta Sabina, dall’agro romano al litorale pontino, dal Parco dell’Appia Antica al Parco degli Acquedotti, dalla Ciociaria ai Castelli romani. ‘L’area centrale dei Fori’, per far conoscere l’importante area archeologia al centro di Roma valorizzando anche i luoghi del cibo. “L’expo non potrà essere una parentesi, una fiera finita la quale tutto continua come prima –lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: il progetto culturale ed economico che abbiamo preparato sarà un investimento perché cambierà la percezione che si ha di noi e della vocazione produttiva del Lazio e di Roma. Le tante proposte culturali e imprenditoriali promuoveranno il territorio a partire dalle cose più belle che abbiamo” – ha detto ancora Zingaretti.  
   
   
LOMBARDIA. SISMA: STATO INADEMPIENTE VERSO AZIENDE AGRICOLE  
 
Mantova - "La Lombardia si impegna con forza a sostenere il comparto agricolo. Non soltanto anticiperà anche quest´anno la Pac agli agricoltori a luglio, unica Regione europea a farlo, ma è pronta a condividere iniziative specifiche per il sostegno al credito attraverso Finlombarda". Lo ha detto, , l´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, che è tornato nuovamente a visitare le imprese mantovane della filiera agroalimentare colpite dal terremoto. Produttori Di Latte - Fava ha raggiunto a Bondeno di Gonzaga l´azienda di Alberto e Gabriele Benatti. Una realtà a conduzione famigliare, con 70 ettari coltivati a erba medica, mais e foraggere e una stalla da 200 capi, dei quali un centinaio in lattazione. Il fondatore dell´azienda, Gabriele, lavora insieme ai figli Alberto e Sandro, in attesa che il nipote Roberto, 18 anni, studente all´Istituto agrario Strozzi di Palidano, termini la scuola. Il latte prodotto è destinato alla latteria cooperativa Marzette di Bondeno, per la produzione di Parmigiano-reggiano. La cooperativa lavora 7.000 tonnellate di latte, per una produzione annuale intorno alle 14.000 forme. Ansia Per Ritardi - "Assicurare le risorse di cui un´impresa agricola ha bisogno, in modo da consentire il normale flusso di cassa e la programmazione dell´attività, è una delle priorità della Regione - ha spiegato l´assessore lombardo - ed è per questo che guardiamo con una certa ansia al rallentamento delle erogazioni dei pagamenti delle misure agroambientali nel Mantovano, per i ritardi che sta accumulando l´Amministrazione provinciale". Realtà Storica - Successivamente l´assessore Fava, insieme con la collega di Giunta Paola Bulbarelli (Casa, Housing sociale e Pari opportunità) ha di Bondeno di Gonzaga ha organizzato, per ringraziare la Regione Lombardia del sostegno avuto in seguito al sisma del 20 e 29 maggio 2012. La Venera Vecchia, realtà storica presieduta da Sergio Frignani, che conta 18 soci e produce quasi 33.000 forme di Parmigiano-reggiano, ha riportato danni per quasi 3 milioni di euro. Stato Inadempiente - "Entro febbraio la Lombardia ha coperto interamente il fabbisogno economico del sistema produttivo delle Dop - ha precisato Fava -. Non altrettanto è avvenuto da parte dello Stato, che ha erogato 19 milioni di euro contro i 74 milioni promessi. È sconcertante un comportamento simile verso un territorio che ha sempre dato di più di quanto ricevesse e senza mai, peraltro, chiedere nulla in cambio. Immagino, perciò, che i cittadini si sentano dimenticati dal Governo".  
   
   
AGRICOLTURA. ACCORDO AVEPA – BANCHE PER ANTICIPAZIONE DOMANDA UNICA ALLE IMPRESE  
 
Venezia Avepa, l’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura, di concerto con la Regione del Veneto, ha rinnovato per il terzo anno consecutivo “Insieme per l’Agricoltura”: l’accordo con i principali istituti di credito operanti nel territorio regionale finalizzato ad anticipare gli aiuti legati alla Domanda unica (ex Pac). Il protocollo d’intesa, siglato a Padova nella sede centrale dell’Agenzia, coinvolge 17 banche e consentirà alle imprese agricole del Veneto che presentano la Domanda unica di accedere a forme di finanziamento a condizioni agevolate per l’anticipazione del Premio unico fino all’80 per cento dell’importo spettante, senza spese di istruttoria, ad un tasso di interesse massimo predefinito e con tempi di risposta certi. Hanno aderito all’accordo i seguenti istituti di credito: Banca Carige Italia, Banca di Treviso, Banca Popolare di Marostica, Banca Popolare di Vicenza, Banca Popolare Friuladria, Banco delle Tre Venezie, Banco Popolare, Bnl, Cassa di Risparmio del Veneto, Cassa di Risparmio di Cesena - Area Banca di Romagna, Cassa di Risparmio di Ferrara, Cassa di Risparmio di Venezia, Credito Emiliano, Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo, Monte dei Paschi di Siena - Area Territoriale Banca Antonveneta, Unicredit e Veneto Banca. Nell’ambito della normale concorrenza di mercato, ciascuna banca aderente potrà applicare in modo variabile le condizioni relative all’importo finanziabile, alla durata del finanziamento (massimo 13 mesi) e al tasso di interesse massimo previsto dall’accordo. I tempi di risposta e l’assenza di spese istruttorie sono invece condizioni fisse applicate da tutti gli istituti di credito coinvolti. Lo scopo è di consentire agli agricoltori di incassare 13 mesi prima dei normali tempi burocratici i pagamenti, previa dichiarazione di impegno presentata alle banche. “Grazie ad Insieme per l’Agricoltura, lo scorso anno abbiamo agevolato l’immissione di liquidità nel sistema economico regionale per oltre 27 milioni di euro – ha ricordato il direttore dell’Agenzia, Fabrizio Stella – consentendo ad oltre 500 aziende agricole di disporre degli finanziamenti con alcuni mesi di anticipo rispetto ai tempi di pagamento previsti dai regolamenti dell’Unione europea. Questo risultato risponde alla determinazione con la quale cogliamo supportare le imprese agricole del Veneto nel recupero di ulteriore competitività, facilitandone l’accesso al credito e semplificandone gli adempimenti burocratici”. Ulteriori informazioni sul protocollo d’intesa Insieme per l’Agricoltura sono disponibili nel sito istituzionale dell’Agenzia (www.Avepa.it/ipa ) e possono essere richieste dalle aziende interessate inviando un e-mail all’indirizzo ipa@avepa.It    
   
   
LOMBARDIA. AGRICOLTURA: SISTEMA INFORMATIVO PIÙ SEMPLICE  
 
Milano - In Lombardia è in arrivo un nuovo sistema informativo dell´agricoltura, più semplice e funzionale. La Giunta regionale lombarda, su proposta del presidente Roberto Maroni di concerto con l´assessore all´Agricoltura Gianni Fava, ha infatti approvato l´iter che porterà alla nuova disciplina dell´anagrafe regionale delle aziende agricole, attraverso la definizione delle linee guida per la gestione del nuovo sistema informativo dell´agricoltura. Modalità Ridefinite - Si va dunque verso il ´Sistema delle Conoscenze - Sisco´, che supera la disciplina del 2008 e "ridefinisce le modalità di gestione, raccolta e inserimento delle informazioni nel Fascicolo aziendale digitale". Questo permetterà di tenere conto, allo stesso tempo, "delle informazioni previste dalla normativa regionale, statale e comunitaria per la gestione degli aiuti alle imprese; della cooperazione applicativa tra banche dati pubbliche, necessaria per semplificare gli adempimenti amministrativi; della volontà di ampliarne i contenuti informativi per la realizzazione di sempre maggiori servizi a supporto delle imprese". Entro il 31 dicembre 2014 sono previsti ulteriori atti del dirigente della Direzione generale Agricoltura e del direttore dell´Organismo pagatore regionale per le parti più tecniche. Molti Soggetti Coinvolti - "Ringrazio il presidente Maroni per la forte spinta verso la semplificazione - ha commentato l´assessore Fava -, che andrà a ricadere in maniera concreta su tutti i soggetti che utilizzano, a vario titolo, il Sistema informativo dell´agricoltura: agricoltori, Enti pubblici, centri di assistenza agricola, professionisti, soggetti privati non esercenti attività agricola". Trasparenza Ed Efficienza - "Il provvedimento conferma la volontà della Lombardia a muoversi ancora una volta in direzione della trasparenza e dell´efficienza, per garantire servizi innovativi al sistema agricolo - ha proseguito Fava - e questo avviene proprio mentre assistiamo al caos più totale del sistema nazionale delle erogazioni in agricoltura, con indagini in corso e polemiche volte a difendere rendite di posizione a danno dei cittadini e degli agricoltori".  
   
   
AGRICOLTURA, VENETO: ALLE COOPERATIVE DEL PRIMARIO: OBIETTIVO COMPETITIVITÀ.  
 
Padova - “L’obiettivo per l’agricoltura e l’agroalimentare veneti da qui al 2020 è la competitività delle imprese, sia singole sia associate e cooperative: su questo orienteremo con decisione il Programma di Sviluppo rurale e le sue risorse”. Lo ha ribadito questa mattina l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, intervenendo a Padova all’assemblea di Fedagri, l’organizzazione della Confcooperative che riunisce le cooperative operanti nel sistema primario. “Presenteremo al Consiglio Regionale un Psr che vale un miliardo 180 milioni – ha aggiunto Manzato – con una struttura snella che sosterrà una trentina di misure, non le 145 del passato periodo di programmazione, indirizzate alle imprese. Già nel 2014, anno di transizione, metteremo a disposizione 30 milioni di euro per i giovani, 30 per l’ammodernamento delle aziende, altri 30 per far crescere il valore aggiunto dei prodotti, 4 milioni per la promozione a livello europeo. Un altro punto al quale tengo molto è la razionalizzazione dei controlli: in Lombardia, regione che ha un’estensione doppia rispetto alla nostra, sono stati fatti 622 controlli annuali, contro i 1000 del Veneto”. Manzato ha infine rivolto un sentito ringraziamento al presidente uscente di Fedagri, Antonio Melato, cui è subentrato Primo Anselmi, presidente di Aposcaligera, per la pluriennale attività svolta per sviluppare ed esaltare la cooperazione agricola. Nell’occasione l’assessore ha letto il messaggio con il quale anche il presidente del Veneto Luca Zaia saluta e ringrazia Melato, che “nel suo percorso ha accompagnato centinaia di produttori agricoli in un cammino che è stato duro e difficile, durante il quale l’agricoltura e la vitivinicoltura alla quale si è a lungo dedicato sono cambiate radicalmente, percorrendo la strada che ha portato i contadini al riscatto da una secolare povertà e al recupero di una dignità professionale e sociale della quale oggi più che mai, nella società dell’innovazione assoluta, abbiamo bisogno”. L’assessore ha infine consegnato, anche a nome di Zaia, una targa celebrativa per questi decenni di lavoro.  
   
   
LO STRACHITUNT OTTIENE LA DENOMINAZIONE D´ORIGINE PROTETTA  
 
La Commissione europea ha inserito tre nuovi prodotti agricoli di qualità nel registro delle Denominazioni di origine protetta e delle indicazioni geografiche protette. Premiato per l´Italia lo Strachitunt, formaggio del Bergamasco. Fra i nuovi prodotti agricoli inclusi nel registro dei prodotti Dop e Igp figura lo Strachitunt un formaggio a pasta cruda, grasso, di latte vaccino crudo e intero e a doppia cagliata, originario della Val Taleggio in provincia di Bergamo. Il formaggio, ritenuto un antenato del Gorgonzola, viene ancora prodotto con le antiche tecniche tramandate nel corso dei secoli nella Val Taleggio. Gli altri due prodotti sono la Lammefjordskartofler, una patata danese che ha ottenuto il marchio Igp, caratteristica della zona nord della Danimarca e in particola del Lammefjord una zona bonificata dal fondale sabbioso. Questa patata ha una buccia liscia e pallida, e può essere consumata anche con tutta la buccia. Infine il Bornheimer Spargel tedesco, ha ottenuto il marchio Igp, un asparago coltivato fin dall´epoca romana sulle terrazze di sabbia lungo il Reno in Boemia, tra Bonn e Colonia.  
   
   
LOMBARDIA. FRANCIACORTA PROTAGONISTA TRA SOCIALE E MERCATO  
 
Iseo/bs- "Due realtà completamente diverse, una che incarna la tradizione, quella della Società Agricola Monte Rossa, a Bornato di Cazzago San Martino (Brescia), con la famiglia Rabotti che ha fatto la storia del vino negli anni ´70, quando ancora non c´era la vocazione precisa per questo territorio; la seconda, Cascina Clarabella a Iseo (Brescia), a rappresentare un´esperienza innovativa e alternativa per i contenuti di alto valore sociale: la sfida di produrre vino per superare il disagio psichico". Ha descritto così l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava le due aziende che ha visitato in Franciacorta. Due esempi agli antipodi, facce diverse di un territorio oggi completamente identificato con la sua produzione. Riconfermando quel valore del "terroir", grande contenitore dentro il quale esperienze differenti prosperano sotto il comune denominatore del vitivinicolo. Parola D´ordine: Eccellenza - Era il 1972 quando l´imprenditore Paolo Rabotti, con il prezioso supporto della moglie Paola, intraprese la strada della viticoltura. Una scelta ispirata e lungimirante, che oggi viene portata avanti dal figlio Emanuele. La storia di Monte Rossa è costellata di decisioni strategicamente vincenti: come quella di abbandonare per primi la strada dei vini fermi alla ricerca dell´eccellenza nel Franciacorta o quella di investire con determinazione nella tecnologia e ancora la continua ricerca e le sperimentazioni che contraddistinguono la cantina. Oggi Monte Rossa governa 70 ettari di vigneti. La produzione della cantina si attesta intorno alle 500.000 bottiglie all´anno. Clarabella, Impresa Sociale Che Funziona - Completamente agli antipodi l´attività di Cascina Clarabella, a Iseo. "La cooperativa fa lavorare soggetti con disagio psichico – ha sottolineato l´assessore Fava, al termine della sua visita -, svolge un ruolo sociale assolutamente rilevante ed è riuscita a darsi una impostazione di impresa, articolandosi anche sul versante della multifunzione, essendo anche agriturismo. Una scommessa vinta: affronta una problematica sociale, sgravando il settore pubblico, e valorizza il territorio, diventando attività commerciale a pieno titolo". "Un modo etico di fare impresa con ritorni interessanti che va sostenuto - ha aggiunto Fava -, perché non c´è dubbio che si tratti di una impresa che ha uno svantaggio competitivo iniziale non indifferente, con la gestione del personale con disagio psichico inserito nelle attività lavorative. Ora però, grazie anche alla scelta di produrre vino biologico, segmento in forte crescita, la produzione di vino sta diventando sempre più impegnativa e gratificante". Recupero Con Il Lavoro - "Il consorzio Cascina Clarabella nasce della cooperativa Isparo (Iseo, Passirano e Rovato), i tre centri da cui arrivano i pazienti - spiega la presidente Sara Vigani -. Originariamente Clarabella si occupava di manutenzione del verde, ora di si divide tra agriturismo, cantina e comunità con 15 posti letto; a questa si aggiunge il centro diurno, che fa attività di laboratorio e collabora con noi". "La nascita di questa cooperativa è particolare - ha ricordato Vigani -: i medici dell´azienda ospedaliera locale si erano chiesti perché non creare un percorso di recupero con il lavoro. Così è nata la cooperativa".  
   
   
TERRITORIO E GASTRONOMIA: TRADIZIONE E CAMBIAMENTO  
 
“Per interpretare le sfide che ci attendono, abbiamo bisogno di persone preparate e che sentano il senso di appartenenza al territorio. Tradizione, potenzialità ambientali ed enogastronomiche, accanto ad un senso di identità e specificità, devono essere il nostro valore aggiunto”. Così il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, ha aperto il seminario sul tema dell’Identità e della tradizione – in particolare gastronomica - nell’ambito delle sviluppo territoriale, in corso questo pomeriggio al teatro di Dimaro. Il seminario, dal titolo “Territorio e gastronomia: tradizione e cambiamento”, si è proposto di affrontare l´argomento attraverso il coinvolgimento dei giovani studenti del Centro di Formazione Professionale Enaip Alberghiero e Ristorazione di Ossana, diretto da Laura Fantelli e ha voluto favorire l’incontro fra il mondo della formazione e quello del lavoro, nelle sue continue dinamiche di cambiamento e trasformazione. Il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, dopo aver ringraziato la scuola alberghiera per la sua capacità di offrire al territorio opportunità di crescita culturale e l´attitudine ad investire in capitale umano, ha toccato i temi che in qualità di assessore all´istruzione sta affrontando in queste settimane. In particolare le azioni di miglioramento del legame scuola-mondo del lavoro e il sostegno alle sinergie con le imprese sul territorio. “Mettendo in campo la flessibilità e l´adattamento dei docenti, sono due i principali obiettivi da perseguire”, ha detto il presidente, “il potenziamento delle lingue straniere e il rendere la scuola sempre di più occasione di crescita per chi la frequenta e per la comunità intera”. Parlando dell´organizzazione della scuola professionale trentina, il presidente ha proseguito anticipando che verrà presto definito il programma operativo per introdurre il 5°anno degli istituti professionali, individuando alcuni settori-base e attraverso alcuni istituti capofila. Accanto agli studenti, al seminario sono presenti qualificati relatori, numerose autorità e operatori turistici della zona, rappresentanti del mondo dell’agricoltura, della politica e della cultura locali,tra cui il sindaco di Dimaro Romedio Menghini, il presidente della Comunità della Val di Sole, Alessio Migazzi, il direttore dell´Enaip di Trento, Maria Cristina Bridi. Di seguito il programma degli interventi, che si sono succeduti, moderati dal giornalista Alberto Mosca: Annibale Salsa - Esperto di cultura alpina. “Le comunità alpine fra passato e futuro. La gastronomia come riferimento identitario di una culturamateriale in trasformazione”. Nicola Perullo - Professore di Filosofia del cibo ed estetica del gusto all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. “Quali sono e come si sviluppano le caratteristiche generali e ricorrenti della cucina di montagna? Una riflessione filosofica, antropologica e culturale sui sistemi alimentari delle comunità di montagna in generale”. Diego Fezzi - Presidente del Caseificio sociale Presanella di Mezzana. “L’attività zootecnica e casearia in Val di Sole. Riflessione sulle opportunità di sviluppo del settore agricolo e confronto con analoghe realtà produttive”. Sandro Di Nuzzo -Albergo Ristorante Nerina - Malgolo. “Ricerca gastronomica evalorizzazione dei prodotti locali di qualità. L´esempio di una piccola azienda”. Mauroleveghi -Segretario generale della Camera di Commercio I.a.a. Di Trento. “Lacamera di Commercio I.a.a. Per la valorizzazione del territorio”.  
   
   
LOMBARDIA: STRACHITUNT È DOP E CONFERMA NOSTRO PRIMATO CASEARIO  
 
 Milano - "L´attribuzione della Dop al formaggio Strachìtunt non può che rendermi orgoglioso come lombardo e confermare la leadership del comparto lattiero-caseario della Regione, prima a livello nazionale in termini di produzione di latte e di riconoscimenti Dop sul fronte dei formaggi". Così ha commentato l´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, alla notizia dell´iscrizione in Gazzetta ufficiale dell´Unione europea della Dop del formaggio Strachìtunt, la cui produzione si aggira intorno alle 28 tonnellate all´anno. Si Produce Bene - "Non soltanto la Lombardia produce il 42 per cento del latte italiano - ricorda Fava -, ma può fregiarsi di 30 prodotti Dop e Igp, dei quali 13 sono formaggi a denominazione d´origine protetta. Ciò vuol dire che si produce bene, nel rispetto della tradizione e con una elevata qualità". Regione Lombardia, ribadisce Fava, "si impegnerà, affinché i prodotti a marchio vengano tutelati dalle contraffazioni e credo che questa debba essere una delle grandi missioni di Expo". Origine Medievale - Lo Strachìtunt ha origini medievali e il territorio ammesso dal disciplinare comprende quattro Comuni della Bergamasca: Taleggio, Vedeseta, Gerosa e Blello. Il Consorzio per la tutela dello Strachìtunt Valtaleggio è composto da 6 aziende agricole conferenti latte (per un totale di 285 capi allevati), 2 aziende produttrici e 3 stagionatori. Tutti i produttori si distinguono per il loro elevato grado di artigianalità, come afferma il Consorzio: la lavorazione del prodotto e il rigoroso processo di affinamento sono ancora operazioni manuali e fedeli alla ricetta che gli attuali casari hanno potuto apprendere da una tradizione secolare. Tanto Export - Lo Strachìtunt viene esportato, anche se appena il 5 per cento della produzione totale, negli Stati Uniti, in Germania, Svizzera, Canada, Giappone e Paesi Bassi. L´obiettivo consortile è quello di aumentare il numero di allevatori, anche in alpeggio, e dei produttori. Con l´ingresso dello Strachìtunt nel gotha dei formaggi salgono a 13 le Dop casearie lombarde: Bitto, Formaggella del Luinese, Formai de Mut dell´Alta Valle Brembana, Gorgonzola, Grana Padano, Nostrano Valtrompia, Parmigiano-reggiano, Provolone Valpadana, Quartirolo lombardo, Salva cremasco, Strachìtunt, Taleggio, Valtellina Casera.  
   
   
TRENTO: PARATUBERCOLOSI BOVINA: NUOVE DIRETTIVE ALL´AZIENDA SANITARIA  
 
Con una delibera firmata dagli assessori alla salute Donata Borgonovo Re e all´agricoltura Michele Dallapiccola, la Giunta provinciale ha provveduto stamane ad emanare nuove direttive all´Azienda sanitaria per quanto riguarda il controllo della paratubercolosi bovina (malattia di Johne). Le nuove direttive sono finalizzate ad armonizzare le attività di controllo effettuate dai veterinari dell´Azienda provinciale per i servizi sanitari, e già attivate dagli anni 2012-2013, con quelle previste dall´Accordo tra il Governo, le Regioni e Province autonome sulle "Linee guida per l´adozione dei piani di controllo e certificazione nei confronti della paratubercolosi bovina”, nel quale sono definite le qualifiche sanitarie degli allevamenti bovini nei confronti della malattia e le modalità di controllo degli allevamenti. Nel 2013 l´attività svolta in tale settore dall´Azienda sanitaria ha portato al controllo sierologico di 1176 allevamenti bovini, a 1017 dei quali è stato assegnato lo status sanitario "A" (tutti i capi risultati negativi), ed a 159 lo status sanitario "C" (uno o più capi risultati positivi e non allontanati entro 6 settimane dalla notifica). Il bando per la concessione dovrà essere riformulato  
   
   
AD ALTOMONTE TERMINA IL CICLO DI INCONTRI SUL PSR 2014/2020 ORGANIZZATO DAL DIPARTIMENTO AGRICOLTURA  
 
Catanzaro, 18 marzo 2014 – Anche il comprensorio di Altomonte ha risposto con entusiasmo alla chiamata dell’Assessore Michele Trematerra e del Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione della Regione Calabria. Nell’ultimo degli incontri intitolati “1miliardo e 103 Milioni di euro. Verso il Psr 2014/2020, Scriviamolo insieme”, infatti, il Salone “Razetti” del convento domenicano della cittadina del Pollino era gremito di gente. Chiaro segnale che l’iniziativa del dipartimento guidato da Trematerra ha sortito gli effetti sperati, cioè andare incontro al mondo rurale, dell’associazionismo ed istituzionale della zona, per chiedere loro il proprio contributo per la stesura del prossimo Piano di Sviluppo Rurale della Calabria. E gli spunti interessanti non sono mancati nemmeno ad Altomonte dove, a far da padrone di casa, ci ha pensato il Sindaco Giampietro Coppola, che ha moderato l’incontro. “Questo tour di sei date in giro per la Calabria – ha affermato l’Assessore Trematerra – ci ha fatto percepire con maggior chiarezza le varie esigenze dei territori, alcune assolutamente comuni, altre diverse a seconda della vocazione di ogni zona. Qui ad Altomonte, ad esempio, è emersa una forte necessità di rafforzare la competitività delle aziende e quindi anche di favorire l’associazionismo tra di esse”. Riguardo le criticità riscontrate in tutte e cinque le province calabresi, Trematerra così si è espresso: “E’ noto che l’accesso al credito sia uno degli scogli più duri per l’imprenditoria agricola calabrese. Il dipartimento ha intenzione di istituire a breve un tavolo tecnico con Fincalabra, Ismea, le banche e le finanziarie regionali e nazionali per cercare tutti insieme di agevolare e semplificare questa spinosa questione”. L’assessore ha auspicato inoltre che con la nuova programmazione, sia possa avviate una sorta di snellimento della burocrazia che favorisca ulteriormente gli imprenditori. “E’ arrivato però il momento che la politica compia delle scelte forti – ha precisato – Ritengo sia terminata l’era dei bandi generalisti, che avevano lo scopo di dare anche un piccolo supporto ma a più soggetti possibili. Da questo momento in poi lavoreremo per attuare una politica di comprensorio, che favorisca interventi importanti e su aree vaste, in modo da non disperdere le risorse destinate all’agricoltura calabrese e in modo da migliorare realmente la qualità della vita dei vari territori. Tutto ciò – ha precisato Trematerra - si traduce in qualificazione della spesa”. Allo stesso modo, a detta dell’Assessore, perché siano realmente efficienti e possano ottenere davvero importanti ricadute sui territori, bisognerà ripensare e in qualche modo rivedere molti degli elementi della vecchia programmazione, come i Gal, i Piar, i Pif. Soddisfatto dell’esito del ciclo di incontri, anche il Dirigente Generale Giuseppe Zimbalatti, che ha affermato che anche i contributi apparentemente insignificanti, per il dipartimento sono molto preziosi nella fase di attività molto importante che sta per cominciare: “Per non avere recriminazioni di alcun genere quando sarà troppo tardi – ha specificato Zimbalatti – invito nuovamente il mondo rurale a inviarci anche in forma scritta documenti con proposte relative al prossimo Psr, che non ha l’ambizione di fare rivoluzioni, ma semplicemente di proseguire nel percorso di crescita del settore agricolo regionale, già intrapreso con la programmazione 2007/2013”. “Questi incontri – ha spiegato l’Autorità di Gestione del Psr Calabria Alessandro Zanfino – rientrano in una serie di attività preparatorie alla redazione del Psr 2014/2020. Incontri attraverso i quali il dipartimento ha voluto fortemente incontrare il tessuto imprenditoriale calabrese per ascoltare tutto ciò che aveva da dire e per poter poi lavorare in termini programmatici alla stesura del nuovo Psr”. L’adg ha invitato poi i presenti a visitare il sito web www.Calabriapsr.it, dove sono stati già pubblicati una serie di documenti, come analisi di contesto e Swat, che mettono in luce, punti di forza, criticità, opportunità e rischi dei territori calabresi: “Tutto questo – ha affermato Zanfino - insieme ai preziosi spunti forniti dal mondo rurale, servirà a programmare bene le prossime risorse comunitarie. Risorse che non saranno più suddivise per assi e misure, bensì per priorità tematiche”.  
   
   
ALLUVIONI TARANTINO: ECCO LE AGEVOLAZIONI PER I CARBURANTI AGRICOLI  
 
Bari – "Gli effetti dell’alluvione del 7 e 8 ottobre nella provincia di Taranto vanno assolutamente monitorati e va fatto il possibile affinché quelle comunità non vengano dimenticate come spesso è accaduto. Per questa ragione nell’ambito delle competenze del mio assessorato abbiamo proceduto alla concessione della maggioranzione dell’accredito d’imposta per il tramite del carburante ad accisa agevolato per i terreni ricadenti negli agri dei Comuni di Ginosa, Castellaneta, Palagianello e Laterza". Parla l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, che subito dopo la dichiarazione dello stato di calamità da parte del Ministero, avvenuta a gennaio scorso, ha continuato a tenere alta l’attenzione su un territorio che continua a subire gli effetti devastanti di eventi climatici dal forte impatto sia sul piano civile, sia dal punto di vista delle aziende agricole. "La vocazione agricola e zootecnica di quelle zone è stata messa a dura prova – continua Nardoni – e per tale ragione abbiamo ritenuto importante accogliere l’istanza che lo stesso Comune di Ginosa aveva sollevato lo scorso 3 febbraio e riconoscere la concessione a tutti i comuni che avevano vissuto identica calamità. Nel caso specifico la Regione Puglia ha inteso riconoscere alle imprese agricole di quei territori le ovvie giustificazioni per consumi di gasolio che per ragioni legate all’emergenza hanno subito una brusca impennata. Lì le imprese hanno dovuto prima guardare drammaticamente andar via sotto la piena delle acque i sacrifici di anni di lavoro e poi hanno dovuto rimboccarsi le maniche e dissodare, pulire, raccogliere e trasportare pietre e detriti, livellare i terreni e arare di nuovo – commenta Nardoni – pertanto il gasolio agricolo è servito a riportare la normalità e a cancellare in parte gli effetti della devastazione". La maggiorazione concedibile del 100% dei quantitativi riferita alle operazioni straordinarie ed ordinare corrisponde al 20% della maggioranza per le singole operazioni effettuate. Il riconoscimento varrà per l’anno 2014 e sarà assegnato alle aziende agricole che ne faranno richiesta. La materiale concessione a sistema Uma Web sarà disponibile a partire dal prossimo 24 marzo.  
   
   
AGROALIMENTARE: NASCE IN LIGURIA IL MENU TIPICO CERTIFICATO  
 
 Finale Ligure. Diventa un marchio registrato la cucina ligure di qualità. Presto chi vorrà gustare le eccellenze gastronomiche preparate con prodotti locali di primissima qualità della potrà trovare in molti ristoranti e trattorie, alberghi della Liguria un menu tipico regionale certificato. Messo a punto con il sistema delle Camere di Commercio di Unioncamere Liguria e le associazioni di categoria, sulla base dell´esperienza fatta dai locali aderenti a Genova Gourmet, il progetto è in dirittura di arrivo. Lo ha reso noto l´assessore all´Agricoltura della Regione Liguria Giovanni Barbagallo, a margine della riunione della giunta, parlando del Salone Agrolimentare Ligure aperto fino a domenica a Finale Ligure , nel complesso monumentale di Santa Caterina a Finalborgo. L´iniziativa punta a valorizzare l´agroalimentare di Liguria ,i locali che esporranno il marchio si impegnano ad acquistare prodotti locali a "chilometro zero", compresa l´offerta di vini e di oli extravergini di Liguria e degli altri ingredienti alla base dei piatti della tradizione enogastronomica locale.  
   
   
AGROALIMENTARE: NASCE IN LIGURIA IL MENU TIPICO CERTIFICATO  
 
 Finale Ligure. Diventa un marchio registrato la cucina ligure di qualità. Presto chi vorrà gustare le eccellenze gastronomiche preparate con prodotti locali di primissima qualità della potrà trovare in molti ristoranti e trattorie, alberghi della Liguria un menu tipico regionale certificato. Messo a punto con il sistema delle Camere di Commercio di Unioncamere Liguria e le associazioni di categoria, sulla base dell´esperienza fatta dai locali aderenti a Genova Gourmet, il progetto è in dirittura di arrivo. Lo ha reso noto l´assessore all´Agricoltura della Regione Liguria Giovanni Barbagallo, a margine della riunione della giunta, parlando del Salone Agrolimentare Ligure aperto fino a domenica a Finale Ligure , nel complesso monumentale di Santa Caterina a Finalborgo. L´iniziativa punta a valorizzare l´agroalimentare di Liguria ,i locali che esporranno il marchio si impegnano ad acquistare prodotti locali a "chilometro zero", compresa l´offerta di vini e di oli extravergini di Liguria e degli altri ingredienti alla base dei piatti della tradizione enogastronomica locale.  
   
   
AGROALIMENTARE: NASCE IN LIGURIA IL MENU TIPICO CERTIFICATO  
 
 Finale Ligure. Diventa un marchio registrato la cucina ligure di qualità. Presto chi vorrà gustare le eccellenze gastronomiche preparate con prodotti locali di primissima qualità della potrà trovare in molti ristoranti e trattorie, alberghi della Liguria un menu tipico regionale certificato. Messo a punto con il sistema delle Camere di Commercio di Unioncamere Liguria e le associazioni di categoria, sulla base dell´esperienza fatta dai locali aderenti a Genova Gourmet, il progetto è in dirittura di arrivo. Lo ha reso noto l´assessore all´Agricoltura della Regione Liguria Giovanni Barbagallo, a margine della riunione della giunta, parlando del Salone Agrolimentare Ligure aperto fino a domenica a Finale Ligure , nel complesso monumentale di Santa Caterina a Finalborgo. L´iniziativa punta a valorizzare l´agroalimentare di Liguria ,i locali che esporranno il marchio si impegnano ad acquistare prodotti locali a "chilometro zero", compresa l´offerta di vini e di oli extravergini di Liguria e degli altri ingredienti alla base dei piatti della tradizione enogastronomica locale.  
   
   
SICUREZZA ALIMENTARE: BANDITA LA SECONDA EDIZIONE DEL PREMIO GIORDANA MASETTI  
 
 Parma – È stato aperto nei giorni scorsi il bando della seconda edizione del Premio Giordana Masetti, istituito da Europass in partenariato con Efsa sul tema della sicurezza alimentare e dedicato alla funzionaria Europass scomparsa nel 2011. “Benessere e salute animale in produzione zootecnica” e “Antibiotico resistenza e nuove frontiere della ricerca” le aree tematiche scelte per questa seconda edizione del premio, destinato a tesi post laurea e tesi di laurea magistrale. L’iniziativa punta a incentivare la crescita professionale di giovani neolaureati e ricercatori promuovendo la cultura della ricerca e dell’innovazione, ed è rivolta ai laureati e ai dottori di ricerca di tutte le università emiliano-romagnole che abbiano conseguito il dottorato o la laurea specialistica/magistrale negli anni 2011-2012-2013-2014 su argomenti che portino un contributo originale e innovativo rispetto alle tematiche indicate. La domanda di partecipazione al concorso e i documenti richiesti devono essere inviati a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno all’Ufficio Protocollo della Provincia di Parma (V.le Martiri della libertà 15 - 43121 Parma), cui devono pervenire entro e non oltre il 20 maggio 2014 (farà fede la data del timbro dell’ufficio postale accettante). Tra i documenti richiesti, oltre a quelli anagrafici e al curriculum vitae, anche copia della tesi di dottorato o di laurea (in originale o in copia autenticata), una sintesi della tesi di non oltre tre cartelle dattiloscritte, una copia della tesi e della sintesi in formato elettronico. Il premio per la miglior tesi post laurea è di 3.000 euro, oltre a uno stage di 16 settimane all’Autorità alimentare europea per la sicurezza alimentare (Efsa), quello per la miglior tesi di laurea magistrale di 1.500 euro. A giudicare i lavori pervenuti sarà una Commissione nominata dal Comitato tecnico di Europass. La Commissione terrà conto della qualità del lavoro presentato, della sua pertinenza e degli aspetti innovativi relativi agli argomenti del bando. Verranno considerati anche eventuali esperienze pregresse nel campo della sicurezza alimentare ed eventuali periodi di formazione all’estero. Nel caso di tesi di post laurea si terrà conto anche del voto di laurea e delle pubblicazioni realizzate. Il premio non può essere attribuito a tesi che siano già state premiate da enti pubblici o altri soggetti privati. Il bando e le modalità di partecipazione sono scaricabili dal sito di Europass: www.Europass.parma.it  
   
   
LOMBARDIA E SUD AFRICA +49,4% L’INTERSCAMBIO AGROALIMENTARE CRESCITE RECORD A LECCO, MILANO E VARESE  
 
 Milano – Boom dell’import-export agroalimentare tra Lombardia e Sud Africa nel 2013, +49,4% nei primi nove mesi dell’anno, passando da 23 a 35 milioni di euro. Fanno bene soprattutto le importazioni (+65,9%, con punte del +190% per i prodotti alimentari e bevande) ma registra una crescita a due cifre anche l’export, +20,4%. Si importano prodotti agricoli, bevande e pesci mentre si esporta soprattutto prodotti alimentari vari e formaggi. Oltre la metà dell’interscambio (51,3%) si concentra a Milano che importa soprattutto prodotti agricoli (per un valore di circa 11 milioni di euro). Per prodotti alimentari e bevande prime sono invece Lecco (5,5 milioni di import) e Bergamo (2,4 milioni di export). E proprio Lecco registra tra 2012 e 2013 una crescita record dell’interscambio con il Sud Africa, +1.682% (quasi 6 milioni di euro in più), seguita da Milano (+5 milioni di euro) e Varese (quasi un milione di euro in più). Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat relativi ai primi nove mesi del 2013 e 2012. Incontro in Camera di commercio sul settore agroalimentare in Sud Africa: di opportunità commerciali e di investimento per il settore agroalimentare in Sud Africa si è parlato oggi a Milano nel corso del seminario “South Africa: agro-food sector, investment and trading opportunities”. Il seminario, cui sono seguiti incontri b2b tra aziende italiane e sudafricane, è stato organizzato da Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, e dal Ministero del commercio e industria della Repubblica del Sud Africa.