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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 26 Marzo 2014
TUMORE AL PANCREAS, L’ITALIA INDIETRO NELL’APPROVAZIONE DELLA NUOVA TERAPIA OSSERVATORIO MALATTIE RARE: “SENZA UNA DECISIONE DI AIFA I PAZIENTI NON POSSONO ACCEDERE A QUESTA SPERANZA  
 
 Roma, 26 marzo 2014 - A gennaio l’Ema ha approvato l´uso di Abraxane (paclitaxel legato all´albumina in nanoparticelle) in combinazione con gemcitabina, per il trattamento di prima linea dei pazienti adulti con adenocarcinoma metastatico del pancreas o carcinoma pancreatico metastatico. Si tratta di un farmaco già noto perché utilizzato nel tumore alla mammella metastatico, che Celgene ha sperimentato con successo anche nel cancro al pancreas metastatico. In Inghilterra, la notizia è di questi giorni, è arrivata la decisione positiva dell’Nhs England’s Cancer Drugs Fund (Cdf) che rende questo farmaco immediatamente disponibile ai pazienti. In Italia, invece, il bisogno dei pazienti è ancora insoddisfatto. “In Italia – rende noto il direttore dell’Osservatorio delle Malattie Rare (O.ma.r), Ilaria Ciancaleoni - l’Aifa sta esaminando da mesi il dossier presentato per l’inserimento del farmaco nella lista delle legge 648. Tale inserimento, richiesto da un gruppo di clinici tra i quali prof. Carmine Pinto dell’Unità di Oncologia Medica del Policlinico S. Orsola Malpighi, garantirebbe intanto un accesso alla terapia immaediato. Ciò in attesa dell’autorizzazione al commercio che l’azienda a sua volta ha presentato, ma che giace, anche questa, tra le pratiche dell’Aifa. Per una vera e propria disponibilità è probabile che i tempi saranno lunghi – spiega ancora O.ma.r - , perché c’è la solita trafila da fare: l’autorizzazione, poi la definizione di prezzo e rimborso e poi il passaggio per le singole regioni. Tempi lunghi che mal si conciliano con l’urgenza dei pazienti oncologici in fase metastatica a cui questo farmaco è destinato”. Da vent’anni si cercano nuove soluzioni a questo male, ma di circa 30 studi arrivati alla fase finale (fase Iii), solo 4 sono riusciti a dimostrare un aumento della sopravvivenza globale mediana e della sopravvivenza libera da progressione. Questo farmaco è l’unica novità da anni. Il cancro del pancreas rappresenta la quarta causa di morte per cancro sia per gli uomini che per le donne. “Chi ha una diagnosi di cancro pancreatico metastatico ha una aspettativa di vita di circa 3-6 mesi, è facile capire perché i pazienti siano così desiderosi di avere ora la nuova terapia – spiega ancora il direttore dell’Osservatorio - Se questo farmaco fosse disponibile in Italia, come già avviene in altri paesi europei, si potrebbe dare ai pazienti un’importante speranza. Sono molti quelli che ci scrivono chiedendo come averlo, purtroppo per ora non possiamo dare risposta, perché senza una decisione di Aifa tutto è fermo. A nome di questi pazienti - conclude O.ma.r- ci appelliamo all’Aifa affinché esamini al più presto almeno la richiesta di inserimento in 648, per venire incontro all’estremo e urgente bisogno di queste persone”.  
   
   
TUMORI: “IL NOSTRO SISTEMA DI CURE È FRA I MIGLIORI AL MONDO MA SERVONO PIÙ FONDI DA INVESTIRE IN CAMPAGNE DI PREVENZIONE”  
 
Roma, 26 marzo 2014 – Il nostro sistema sanitario funziona ed è uno dei migliori al mondo. Bastano alcuni parametri per dimostrarlo: per aspettativa di vita alla nascita l’Italia si colloca al terzo posto (82,7 anni), dopo Svizzera e Giappone e sopra la media Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). E il nostro Paese, in un ventennio (1990-2011), ha fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità per cancro pari al 20%, in netto vantaggio rispetto al dato medio Ocse (-14%). Risultati ottimali, soprattutto se considerati in rapporto alla spesa. Infatti la sanità costa agli italiani il 9,2% del Pil (rapporto Ocse, Health at a Glance 2013), molto meno che ai francesi (11,6%), ai tedeschi (11,3%), agli svedesi (9,5%), agli inglesi (9,4%) e quasi la metà che ai cittadini statunitensi (17,7%). “Ma, nei programmi di prevenzione, l’Italia è ultima in Europa – spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’ -. In queste iniziative investiamo solo lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. Ben al di sopra si collocano Paesi come Germania (3,2), Svezia (3,6), Olanda (4,8) e Romania (6,2). Alla vigilia del semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione europea, è necessario che le Istituzioni diano un segnale forte: servono più fondi da destinare in campagne di prevenzione”. L’appello viene oggi dal convegno “L’innovazione e la ricerca farmaceutica in oncologia. Il ‘caso Italia’, fra confronti internazionali e ruolo delle Istituzioni”, promosso dalla Fondazione “Insieme contro il Cancro” alla Camera dei Deputati, con la partecipazione di parlamentari europei e rappresentanti dell’Ambasciata americana. “L’impegno della comunità scientifica – sottolinea la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel messaggio inviato al convegno – nella lotta contro tale patologia, con la costante ricerca di nuove strategie di diagnosi e cura, deve essere dunque efficacemente affiancato e supportato con politiche coraggiose e lungimiranti che riconoscano, come punto qualificante e irrinunciabile, il valore della prevenzione e della ricerca. In questo settore, dobbiamo purtroppo registrare carenze e ritardi dell’Italia rispetto a molti altri Paesi. Aspirare, inoltre, ad elevati standard di prevenzione e di cura non risponde soltanto ad ambizioni di progresso tecnologico e scientifico ma anche di civiltà e di democrazia”. “Il Presidente Hollande ha recentemente presentato un piano quinquennale, stanziando 1,5 miliardi di euro per promuovere programmi di prevenzione oncologica – continua il prof. Cognetti -. Deve essere seguito l’esempio francese. Studi scientifici evidenziano che, seguendo semplici regole (no al fumo, dieta equilibrata, esercizio fisico costante), il 30% dei tumori è prevenibile. Ma ancora troppe persone non ne sono consapevoli. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Ad esempio, in Italia la diffusione degli screening per il tumore alla cervice e al seno è inferiore rispetto alla media Ocse. Ricordiamo che, nei Paesi occidentali, stanno diventando sempre più pressanti le esigenze di sostenibilità economica determinate dalla crescente domanda di salute, in particolare in Italia, dove la popolazione è fra le più vecchie del mondo e si prevede che entro il 2030 il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni”. L’allungamento della vita è garantito anche da farmaci antitumorali innovativi sempre più efficaci. “Si tratta quindi di un circolo virtuoso, ma con un’inevitabile serie di costi da affrontare – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, presidente Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Il tetto della spesa farmaceutica territoriale è stato ridotto e portato all’11,35% del Fondo sanitario nazionale, il tetto di quella ospedaliera è al 3,5%. La maggior parte delle terapie anticancro rientra fra quelle nosocomiali, per cui è prevedibile che quest’ultima percentuale sarà superata e dovrà essere rivista. Ma le esigenze di contenimento dei costi non possono frenare la spinta verso l’innovazione. I nuovi farmaci hanno cambiato la storia naturale di alcune neoplasie. È necessario mantenere costante il rapporto tra spesa farmaceutica e Pil ed investire le risorse liberate dalla scadenza dei brevetti e dall’uso dei farmaci generici e biosimilari. Così sarà possibile attuare politiche in grado di premiare l’innovazione”. In Europa alcune scelte hanno ridotto fortemente la scoperta di farmaci innovativi: negli anni ‘70 il 55% delle nuove molecole era targato Eu, oggi solo il 31%. Nel nostro Paese 2 milioni e 800mila persone vivono con una diagnosi di tumore (erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006). I nuovi casi registrati nel 2013 sono stati 366mila. “In Italia, le associazioni dei pazienti non sono a nessun livello coinvolte dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) nonostante una specifica norma prevista da una legge dello Stato - afferma il prof. Francesco De Lorenzo, presidente European Cancer Patient Coalition (Ecpc) -. In Europa invece, all’Ema (European Medicines Agency), la voce dei malati è costantemente ascoltata nel Patient Consumer Working Group. Pazienti e società scientifiche non intendono intervenire nei processi decisionali dell’Aifa, ma rivendicano il diritto di essere convocati ed ascoltati per quanto attiene alle questioni regolatorie, come sancito nella legge di conversione del Decreto Legge Balduzzi (art. 10, legge 8 novembre 2012 n.189). Il provvedimento prevede l’istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prontuari terapeutici ospedalieri presso l’Agenzia regolatoria italiana, cui le associazioni dei pazienti devono partecipare attraverso audizioni periodiche. E questa norma, ad oggi, non è stata applicata”. Nell’utilizzo di strumenti sofisticati di analisi sanitaria viene smentita l’opinione negativa che troppo spesso caratterizza il nostro Paese: infatti, le statistiche collocano l’Italia al terzo posto fra le nazioni Ocse per la disponibilità di macchine per la risonanza magnetica e all’ottavo per la tomografia assiale computerizzata (Tac). Un aspetto critico riguarda invece la diminuzione complessiva dei finanziamenti pubblici per la ricerca corrente, da circa 200 milioni a 150 all’anno in un quinquennio. “È necessario – sottolinea il prof. Cognetti –, attraverso azioni coese e sinergiche fra Istituzioni, associazioni di pazienti, opinion leader e industria, porre attenzione al problema della ricerca innovativa in oncologia e alla necessità di uniformità nell’accesso alle cure per i pazienti colpiti da tumore nel nostro Paese, dove permangono intollerabili ritardi e discriminazioni. Inoltre i tempi e l’entità del rimborso dei farmaci innovativi devono essere correlati al reale beneficio arrecato ai pazienti, anche in relazione all’efficacia clinica di altri farmaci già in commercio. È un passo in avanti fondamentale per razionalizzare e migliorare l’efficienza del sistema. È necessaria e non più rinviabile una riforma del sistema che renda il nostro Paese attrattivo per gli investimenti, da parte delle aziende farmaceutiche e degli enti di ricerca pubblici e privati. A tutto vantaggio soprattutto dei pazienti, che potranno accedere con maggiore facilità alle molecole più innovative”. “L’italia – conclude Antonio Tajani, Vice Presidente Commissione europea - non deve essere terreno di delocalizzazione, visto che è leader nella ricerca di molecole efficaci, che poi però vengono spesso prodotte all’estero. Il settore farmaceutico rappresenta il crocevia di tre questioni centrali ma non facilmente conciliabili: la ricerca scientifica, la sostenibilità del servizio sanitario e l’attrattività degli investimenti esteri. Se l’Italia sarà capace di definire con chiarezza come intende incentivare l’innovazione, molte aziende, che non hanno investito in Italia negli ultimi anni, potranno rivedere le loro strategie di investimento”.  
   
   
L’INNOVAZIONE NELLE CURE PRIMARIE, UN CONVEGNO IN REGIONE EMILIA ROMAGNA  
 
Bologna, 26 marzo 2014 – Un confronto tra assessorati regionali sul tema dell’innovazione nelle cure primarie per migliorare l’efficienza dei sistemi sanitari e la qualità dell’assistenza. Lunedì 31 marzo e martedì 1 aprile, su iniziativa delle Regioni Emilia-romagna e Toscana, si svolge a Bologna il convegno “Esperienze di cure primarie. L’innovazione 2.0 nell’assistenza territoriale” (viale della Fiera 8, Terza Torre, Sala A). Al convegno sono invitate altre cinque Regioni che lunedì 31 marzo alle 11.30 parteciperanno alla tavola rotonda “Cure primarie: quali contenuti per il Patto per la salute” con i rispettivi assessori alla salute Mario Mantovani (Lombardia), Luca Coletto (Veneto), Claudio Montaldo (Liguria), Almerino Mezzolani (Marche), Lucia Borsellino (Sicilia), oltre a Carlo Lusenti (Emilia-romagna) e Luigi Marroni (Toscana). Il convegno vuole fare il punto, aprendosi anche alle “voci” di altre regioni, sul percorso di crescita condivisa avviato da anni da Emilia-romagna e Toscana che ha previsto la ricerca e la realizzazione di assetti innovativi per le cure primarie, a partire dallo sviluppo della medicina d’iniziativa (con il coinvolgimento attivo di cittadini e comunità) alla presa in carico multiprofessionale e integrata dei malati cronici, fino alle Case della Salute, quella rete sul territorio di strutture esterne all’ospedale dove i cittadini trovano tutte le risposte ai bisogni di assistenza sanitaria e sociale. Entrambe le Regioni, che recentemente hanno siglato un protocollo di intesa e cooperazione per potenziare ulteriormente le occasioni di scambio tra i rispettivi sistemi sanitari, sono inoltre impegnate nel potenziamento di percorsi deospedalizzazione. Tra gli altri argomenti affrontati nel convegno vi sono l’integrazione socio-sanitaria, la presa in carico integrata dei pazienti con insufficienza cardiaca cronica nelle Case della salute, il ruolo della medicina generale nella multimorbilità (la compresenza di più malattie), lo sviluppo delle competenze infermieristiche, il coinvolgimento attivo del paziente esperto, i programmi di autogestione delle malattie croniche, l’empowerment di comunità. Programma del convegno e diretta streaming sul portale web del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-romagna www.Saluter.it    
   
   
PILLOLA RU 486: IL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO ANCHE IN DAY HOSPITAL L’OBIETTIVO DELLA REGIONE LAZIO È SOSTENERE LE DONNE IN UN MOMENTO COSÌ DELICATO CON PROCEDURE PIÙ SEMPLICI PUNTANTO SU PREVENZIONE, ASSISTENZA E TUTELA DELLA SALUTE  
 
Roma, 26 marzo 2014 - Fino a oggi la pillola Ru 486 per l’interruzione di gravidanza poteva essere somministrata solo mediante un ricovero di tre giorni. Da oggi, invece, il trattamento farmacologico potrà avvenire anche con un day-hospital. Sostenere le donne in un momento così delicato: è l’obiettivo che la Regione intende perseguire con questa delibera, già adottata in altre regioni italiane e in altri Paesi. La decisione di estendere o meno la durata del ricovero spetterà in ogni caso ai medici, che valuteranno in base alle condizioni cliniche delle pazienti. Tre le fasi dell’intervento in day-hospital: l’accesso e preospedalizzazione, il controllo degli esami e la somministrazione del farmaco, i controlli clinici. La visita di controllo ambulatoriale, inoltre, dovrà essere eseguita entro 21 giorni dalla prima somministrazione del farmaco. La pillola Ru 486 rappresenta una soluzione meno invasiva rispetto all’intervento chirurgico, è per questo che la Regione ha scelto di semplificare le procedure: è un atto di profondo rispetto nei confronti delle donne. “A questo si aggiunge il lavoro che, anche su istanze delle associazioni, stiamo portando avanti da 4 mesi insieme a tutti gli operatori dei consultori del Lazio – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: lo scopo è rilanciare e restituire il giusto ruolo e la dignità che meritano a questi servizi nel campo della prevenzione, dell’assistenza e del diritto alla salute. In questo modo la Regione ha intrapreso un percorso di grande civiltà che tutela il diritto alla salute e il diritto di scelta della donna”.  
   
   
GERIATRI A CONFRONTO DA TUTTA ITALIA NELLA TRE GIORNI GENOVESE DEDICATA A FRAGILITA´ E PREVENZIONE  
 
Genova , 26 marzo 2014 - Da mercoledì 26 marzo fino a sabato 29 Palazzo San Giorgio (via della Mercanzia, 2) ospiterà il gotha della geriatria italiana nell´ambito del 10° congresso Age. La Liguria, che detiene il primato assoluto in Europa per l’indice di vecchiaia e per la più alta percentuale di over 75, ne rappresenta in questo contesto anche una cornice demografica di particolare attinenza: “Si parlerà – spiega Ernesto Palummeri, Direttore del Dipartimento Area Ortogeriatria dell´Ospedale Galliera di Genova e Coordinatore del Comitato Scientifico dell´evento – dei problemi inerenti alla fragilità e alle patologie ad essa correlate, sviluppando le tematiche di più grande attualità e centrando l’attenzione sul ruolo decisivo della “geriatria del territorio”. La cura e l’assistenza delle malattie fragilità-correlate – aggiunge Palummeri - come la demenza e le fratture di femore, necessitano di modelli di assistenza innovativi fondati sulla continuità assistenziale per cui i riflettori saranno accesi sulla multidisciplinarietà e sull’approccio “geriatrico” al paziente anziano fragile”. Ampie sessioni saranno dedicate all’ambiente di vita e all’apporto che discipline non mediche, come l’architettura e la bioingegneria, possono contribuire concretamente a migliorare la qualità alla vita dei pazienti anziani “fragili”. Grande spazio anche alla prevenzione della fragilità e della disabilità con i contributi di supporto di istituzioni e di altri soggetti all’invecchiamento attivo, con un richiamo alle politiche europee di sostegno tramite la promozione di progetti multidisciplinari e di collaborazione tra partner delle diverse nazioni europee compresi nel programma Horizon 2020. L´evento è organizzato dall´Age, Associazione Medici Extraospedalieri. Il programma completo dell´evento su: http://www.Associazionegeriatri.it/public/inizdocs/14/140326
programmaconvegno.pdf
 www.Galliera.it  e www.Asl3.liguria.it  I principali temi dell´incontro: la società che invecchia, successful aging, demenza, il geriatra del territorio tra piani terapeutici e nuovi farmaci, update sul diabete, appropriatezza prescrittiva, nutraceutica, geriatria territoriale e cure primarie, fragilità, malattia tromboembolica, cardiocerebrovasculopatie nel grande anziano, cardiopatie come sindromi geriatriche, cure palliative, cure di fine vita, etica e terminalità, invalidità civile, ortogeriatria, vertebroplastica, geriatria territoriale e reumatologia, geriatria territoriale e riabilitazione attività di endurance, invecchiamento attivo, gli spazi per gli anziani.
 
   
   
BOLZANO: DDL "FLESSIBILE" SULLA MOBILITÀ TRANSFRONTALIERA DEL PAZIENTE  
 
 Bolzano, 26 marzo 2014 - Flessibilità nel disciplinare la mobilità transfrontaliera dei pazienti altoatesini, possibilità di rimborso retroattivo al 25 ottobre 2013 della prestazione sanitaria sostenuta all´estero: sono i contenuti principali del provvedimento approvato oggi (25 marzo) dalla Giunta provinciale in applicazione della direttiva Ue e del decreto nazionale sulla mobilità transfrontaliera del paziente. L´entrata in vigore della direttiva europea sulla libera circolazione dei pazienti all´interno della Ue risale al 25 ottobre scorso, ma il provvedimento che sancisce il diritto dei cittadini europei ad avvalersi dei diversi sistemi sanitari dei Paesi europei, godendo in forma diretta delle stesse prestazioni sanitarie garantite dagli Stati di appartenenza, è stato recepito a livello nazionale con decreto governativo solo lo scorso 28 febbraio. Oggi la Giunta provinciale ha approvato un disegno di legge che allenta un´applicazione restrittiva della nuova normativa: "Considerato che l´Alto Adige è tanto una realtà di confine quanto un´area che presenta particolarità linguistiche, la Giunta intende garantire la mobilità transfrontaliera del paziente anche nei casi di prestazione sanitaria eventualmente garantita sul territorio nazionale in modo adeguato e in tempi giustificabili dal punto di vista clinico", ha spiegato l´assessore Martha Stocker. Rimane ovviamente richiesta l´autorizzazione preventiva del medico con relativa prescrizione. "Con il ddl la Provincia si muove comunque all´interno delle direttive Ue", ha ricordato Martha Stocker. La Giunta ha inoltre previsto una norma transitoria che prevede il rimborso della prestazione sanitaria all´estero per quei pazienti che ne abbiano beneficiato fra il 25 ottobre 2013 e la data di entrata in vigore della normativa nazionale. La direttiva europea riguarda tutti i trattamenti non acuti e quelli programmabili e si applica ai servizi forniti da strutture pubbliche e private di 28 Paesi Ue. Hanno diritto al rimborso tutti i cittadini residenti in Alto Adige che siano in possesso di una prescrizione della prestazione da parte del medico che opera in provincia di Bolzano. Riguardo all´entità della cifra riconosciuta al paziente che decide di farsi curare all´estero, l´Azienda sanitaria altoatesina si baserà sul tariffario standard delle prestazioni in vigore in Alto Adige.  
   
   
L´ESPERIENZA TRENTINA: FASCICOLO SANITARIO E CARTELLA CLINICA DEL CITTADINO  
 
Trento, 26 marzo 2014 - 18,5 milioni di referti, 46 milioni di documenti, più di 400.000 ricette dematerializzate nei primi cento giorni di implementazione del sistema, il 100% dei medici di famiglia aderenti, il 100% di farmacie connesse, il 90% delle strutture accreditate e 4.500 operatori che hanno accesso al sistema. Sono i numeri del fascicolo sanitario trentino, presentato stamattina durante la seconda e ultima giornata di lavori del workshop nazionale "Dal Taccuino al Personal Health Record", promosso dalla Provincia autonoma di Trento assieme all´Azienda provinciale per i Servizi sanitari e Fbk. Il cittadino per interagire con il proprio fascicolo sanitario ha a disposizione il sistema Trec, ovvero la "Cartella Clinica del Cittadino", una piattaforma online di servizi sanitari per i cittadini trentini, fatta ad oggi di 28.000 cittadini aderenti, 120.000 accessi nei primi cento giorni con oltre 250.000 referti visualizzati on line. Il convegno, che si era dato come obiettivo quello di promuovere un dibattito a livello nazionale sulla tematica del Phr - Personal Health Record, si è aperto stamattina proprio con l´esperienza trentina del progetto Trec. Diego Conforti, del Dipartimento salute e solidarietà sociale, ha spiegato che si tratta di: "Un vero e proprio ´ecosistema´, in grado di accompagnare il cittadino nel percorso di vita". Leonardo Sartori, del Servizio sistemi informativi dell´Azienda sanitaria, ha quindi presentato i numeri di questo progetto, introducendo l´argomento della ricetta digitale: "Attualmente abbiamo superato il mezzo milione di ricette farmaceutiche digitali". Quindi Alberto Zanutto, dell´Università di Trento, ha presentato il monitoraggio di Trec, dalla fase di sperimentazione all´implementazione: dalle interviste effettuate e dai questionari è emerso un elevato grado di adesione, anche grazie al coinvolgimento dei cittadini lungo tutte le fasi del progetto. Trec, come spiegato dai relatori trentini, è una piattaforma online di servizi sanitari per i cittadini trentini che: consente di accedere alla propria documentazione sanitaria (referti, esami laboratorio, lettere di dimissione, ricette farmaceutiche e specialistiche,...) e di gestirla in modo sicuro; permette di tenere traccia della propria storia clinica (farmaci, terapie personali e familiari, allergie e intolleranze, vaccinazioni, …); offre servizi di telemonitoraggio al domicilio per garantire la continuità della cura e un’assistenza più tempestiva ed efficace; offre servizi di pagamento online e funzionalità di delega di accesso per minori, familiari e persone di fiducia. Attualmente sono circa 28.000 i cittadini iscritti al servizio, con oltre 250.000 referti visualizzati e circa 600.000 accessi alla home page. Sono in fase di sperimentazione quattro studi pilota per la gestione di pazienti con patologie croniche, che coinvolgono medici dell’Azienda sanitaria e medici di famiglia e circa cinquanta cittadini/pazienti. Gli studi sono svolti nei seguenti ambiti: Diabete, con tre sottocategorie di pazienti (giovanile, adulto e donne in gravidanza); Scompenso cardiaco; Asma giovanile; Ipertensione (in collaborazione con la scuola di formazione in medicina generale). Nel corso del convegno sono stati presentati quattro casi di altrettante regioni italiane, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana. Quindi una tavola rotonda, mediata da Pasquale Tarallo, alla quale hanno preso parte: Tonino Aceti di Cittadinanzattiva, Maurizio Benato dell´Ordine dei medici, Annalisa Silvestro senatrice e presidente del Collegio degli infermieri e Luciano Flor, direttore generale dell´Azienda provinciale per i servizi sanitari, che ha parlato dell´utilità di questi sistemi a patto che siano sostenibili anche sul piano organizzativo e che siano rivolti a migliorare il servizio al cittadino. Il workshop è finanziato dal Progetto Mattone Internazionale del Ministero della Salute, con il Patrocinio della Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie, dell’Ordine professionale dei medici chirurghi odontoiatri, dell’Ordine professionale dei farmacisti, dell’Ordine professionale degli infermieri e dell’Associazione Cittadinanzattiva.  
   
   
DIAGNOSTICA; ASP: A LAGONEGRO PRESENTAZIONE NUOVO DISPOSITIVO  
 
Catanzaro, 26 marzo 2014 - 26 marzo 2014 presso il Midi Hotel di Lagonegro alle ore 15 sarà presentato il bio-scanner di ultima generazione chiamato Eso-med 8G. Questo dispositivo diagnostico, spiega in una nota l’Asp, ha una elevata sensibilità: può individuare tumori con dimensioni al di sotto di 5 mm con elevata accuratezza. Inoltre, quando la risposta del dispositivo è negativa, ulteriori indagini invasive non sono necessarie. Tutto questo comporta un grande risparmio per il Servizio sanitario nazionale e per il paziente che riduce di molto le tempistiche e l’ansia che inevitabilmente accompagna nelle lunghe attese. Dotato di una sonda cilindrica lunga 30 cm che emette una radiofrequenza e di un ricevitore posto a poca distanza, a banco, rileva l’alterazione di segnale. L’alimentazione è a basso voltaggio (5V) fornita attraverso connessione Usb con Pc medicale dedicato. L’esame è assolutamente non invasivo e avviene senza alcun liquido di contrasto. L’effetto collaterale è 100 volte inferiore a quello di un cellulare. All’incontro, annuncia l’Asp, saranno presenti il direttore generale dell’Asp Mario Marra, il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, il sindaco di Lagonegro Domenico Mitidieri, Carlo Belloroforte del Centro di Urologia Clinica Columbus Milano- Medielma S.r.l, Diodoro Colarusso, Direttore U.o.c. Medicina Interna d’Urgenza e Accettazione-ospedale di Lagonegro, Michelangelo Canonico della Midielma S.r.l.  
   
   
MILANO: PER 10MILA FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ SCONTO DEL 50% DAL DENTISTA  
 
 Milano, 26 marzo 2014 – “La rinuncia al dentista è uno dei primi segnali che raccontano l’impoverimento di una famiglia. Per questo abbiamo accolto con favore l’iniziativa di Mentadent, che permetterà a 10 mila nuclei famigliari segnalati dai nostri servizi sociali di accedere a cure odontoiatriche con sconti e agevolazioni. Realizziamo in questo modo quell’alleanza tra pubblico e privato che spesso invochiamo come strategia sempre più da attuare, per intervenire in modo efficace a favore delle categorie economicamente svantaggiate”. Così l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute, Pierfrancesco Majorino, ha commentato l’iniziativa ‘Club della prevenzione Mentadent’, presentata a Palazzo Marino. Il progetto è realizzato da Mentadent e prevede il coinvolgimento dei Comuni di Milano e Roma. L’obiettivo è raggiungere le famiglie in stato di bisogno, fornendo loro una tessera che dà diritto a uno sconto del 50 per cento sulle cure dentali presso gli studi dentistici aderenti all’iniziativa. La richiesta economica del dentista non potrà superare i costi standard stabiliti da Altroconsumo. Sia a Milano sia a Roma saranno distribuite 10 mila tessere tra le famiglie e i singoli appositamente individuati dai servizi sociali. “Non deve esserci discriminazione sociale nell’accesso alle cure – ha aggiunto l’assessore Majorino –. Con questa iniziativa facciamo sapere alle persone in difficoltà economica che esiste un’opportunità di risparmio sulle prestazioni odontoiatriche. Spesso, infatti, lo stato di deprivazione materiale porta con sé la scarsa conoscenza degli strumenti che anche il privato offre per affrontare alcune spese che, in questo caso, sono molto importanti perché riguardano la tutela della salute”. Nell´ambito dell´iniziativa “Club della prevenzione”, Mentadent offrirà cure odontoiatriche gratuite ai minori dell’Istituto penale minorile “Casal del Marmo” di Roma e ai ragazzi detenuti nell’Istituto penale minorile Beccaria e nelle comunità di accoglienza in misura penale di Milano. Saranno 50 a Roma e 50 a Milano i ragazzi che potranno recarsi presso uno degli studi dentistici aderenti all’iniziativa.  
   
   
SALUTE: I CONTI TORNANO, SANITÀ LIGURE TRA LE MIGLIORI D´ITALIA  
 
Genova, 26 marzo 2014 - "La sanità ligure è tra le migliori d´Italia che come è noto è tra le migliori del mondo". Lo ha detto il vicepresidente e assessore alla salute, Claudio Montaldo rispondendo, a margine del Consiglio regionale, all´ordine del giorno presentato dal consigliere di Forza Italia, Matteo Rosso, in merito alla conferma della fiducia nei confronti del direttore generale dell´Ircss San Martino – Ist di Genova, Mauro Barabino. "Fino alla fine del nostro mandato è garantita la stabilità finanziaria – ha detto Montaldo – tenendo conto che la nostra regione non è più tra quelle con i bilanci in rosso, ma ha raggiunto, nel 2013, l´equilibrio economico che ora sarà sottoposto alle verifiche nazionali". "Per quanto riguarda poi il bilancio preventivo 2014 - ha continuato Montaldo – abbiamo la possibilità di restare in equilibrio anche quest´anno, con il punto interrogativo rappresentato dalle risorse nazionali che non sono ancora state stanziate, ma ci auguriamo lo siano presto e se saranno quelle previste ce la faremo". Per quanto riguarda l’ospedale San Martino di Genova l´assessore Montaldo ha ribadito che "le critiche arrivate oggi dalle opposizioni devono essere considerate un contributo per fare meglio" e parallelamente ha confermato "il grande lavoro in corso sulle problematiche dell´ospedale e quello che dovrà essere ancora fatto, stimolando anche la direzione aziendale".  
   
   
DEMENZA: UN CORSO PER I FAMIGLIARI DEI MALATI DAL 26 MARZO AL 21 MAGGIO A BERCETO. INIZIATIVA PROMOSSA DAL COMUNE CON PROVINCIA, AUSL E AURORADOMUS  
 
Parma, 26 marzo 2014 – È dedicato in primo luogo ai famigliari dei malati di demenza il corso di formazione che parte mercoledì 26 marzo a Berceto. La demenza è una delle patologie più complesse della terza età, e assistere una persona che ne sia colpita richiede competenze e conoscenze diverse, molte delle quali pratiche. Proprio su questo il Comune di Berceto ha pensato di intervenire con il corso, che si svolgerà il mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 17 alla Sala polivalente Ollari della Casa di riposo per anziani “Gino Cavazzini” di Berceto. L’iniziativa è realizzata con il patrocinio della Provincia e dell’Azienda Usl di Parma e con la collaborazione di Auroradomus. Saranno 9 incontri dal 26 marzo al 21 maggio, rivolti ai famigliari ma anche ad assistenti familiari e badanti, alle operatrici di assistenza domiciliare, alle infermiere domiciliari e ai medici di medicina generale. Gli obiettivi? Supportare il famigliare, o genericamente il “caregiver”, sul piano comportamentale e psicologico; valutare il miglioramento dei disturbi del comportamento grazie a un diverso rapporto relazionale indotto dalla formazione; valutare la riduzione di utilizzo domiciliare di psicofarmaci; valutare l’eventuale riduzione di utilizzo improprio dei servizi sanitari (ospedale, guardia medica, ecc.); fornire le stesse indicazioni formative, operative, relazionali e comportamentali a tutti gli “attori” del sistema (dai “caregiver” agli assistenti familiari e agli altri operatori); coinvolgere la rete territoriale sociale e socio-sanitaria residenziale, semiresidenziale e domiciliare; coinvolgere il Centro diurno, con finalità di sviluppo di percorsi di presa in carico. Il corso prevede anche un incontro finale con le associazioni dei famigliari. Tra gli argomenti previsti: “Il cervello che invecchia tra normalità e patologia: le varie forme del deterioramento mentale”; “La demenza di Alzheimer”; “Il come e il perché dei disturbi del comportamento: terapia, strategie comportamentali e relazionali”; “La comunicazione (verbale e non verbale) col soggetto demente: la chiave per rispondere correttamente ai diversi bisogni”; “Il supporto nell’alimentazione e negli altri bisogni di tipo sanitario”; “Qualità di vita e approccio ecosistemico: la casa come impareggiabile palestra riabilitativa”; “Consigli per ottenere un buon rapporto col soggetto demente nell´assistenza quotidiana”; “La famiglia colpita dalla malattia della demenza: aspetti psicologici e relazionali”; “Aspetti giuridici e medico legali; la tutela; i gruppi di mutuo aiuto”. Per informazioni e iscrizioni si può contattare il Comune di Berceto ai numeri 0525/629231 0525/629220, email: servizisociali@comuneberceto.Pr.it    
   
   
PARMA: MALATI DI DEMENZA: UN CORSO PER I FAMIGLIARI DAL 26 MARZO AL 21 MAGGIO A BERCETO. INIZIATIVA PROMOSSA DAL COMUNE CON PROVINCIA, AUSL E AURORADOMUS  
 
Parma, 26 marzo 2014 – È una delle patologie più complesse della terza età: per chi ne è colpito, naturalmente, ma anche per chi al paziente deve stare vicino. Perché assistere un affetto da demenza richiede competenze e conoscenze diverse, molte delle quali pratiche. Proprio su questo il Comune di Berceto ha pensato di intervenire organizzando un corso ad hoc: un corso di formazione per famigliari che assistono al domicilio soggetti affetti da demenza, che si svolgerà il mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 17 alla Sala polivalente Ollari della Casa di riposo per anziani “Gino Cavazzini” di Berceto. L’iniziativa è realizzata con il patrocinio della Provincia e dell’Azienda Usl di Parma e con la collaborazione di Auroradomus. Saranno 9 incontri dal 26 marzo al 21 maggio, rivolti ai famigliari ma anche ad assistenti familiari e badanti, alle operatrici di assistenza domiciliare, alle infermiere domiciliari e ai medici di medicina generale. Gli obiettivi? Supportare il famigliare, o genericamente il “caregiver”, sul piano comportamentale e psicologico; valutare il miglioramento dei disturbi del comportamento grazie a un diverso rapporto relazionale indotto dalla formazione; valutare la riduzione di utilizzo domiciliare di psicofarmaci; valutare l’eventuale riduzione di utilizzo improprio dei servizi sanitari (ospedale, guardia medica, ecc.); fornire le stesse indicazioni formative, operative, relazionali e comportamentali a tutti gli “attori” del sistema (dai “caregiver” agli assistenti familiari e agli altri operatori); coinvolgere la rete territoriale sociale e socio-sanitaria residenziale, semiresidenziale e domiciliare; coinvolgere il Centro diurno, con finalità di sviluppo di percorsi di presa in carico. Il corso prevede anche un incontro finale con le associazioni dei famigliari. Tra gli argomenti previsti: “Il cervello che invecchia tra normalità e patologia: le varie forme del deterioramento mentale”; “La demenza di Alzheimer”; “Il come e il perché dei disturbi del comportamento: terapia, strategie comportamentali e relazionali”; “La comunicazione (verbale e non verbale) col soggetto demente: la chiave per rispondere correttamente ai diversi bisogni”; “Il supporto nell’alimentazione e negli altri bisogni di tipo sanitario”; “Qualità di vita e approccio ecosistemico: la casa come impareggiabile palestra riabilitativa”; “Consigli per ottenere un buon rapporto col soggetto demente nell´assistenza quotidiana”; “La famiglia colpita dalla malattia della demenza: aspetti psicologici e relazionali”; “Aspetti giuridici e medico legali; la tutela; i gruppi di mutuo aiuto”. Per informazioni e iscrizioni si può contattare il Comune di Berceto ai numeri 0525/629231 0525/629220, email: servizisociali@comuneberceto.Pr.it    
   
   
GUIDA ALL´AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO IN TRENTINO  
 
Trento, 26 marzo 2014 - A un anno e mezzo di distanza, è uscita la seconda edizione della "Guida all´amministrazione di sostegno in Trentino", pubblicazione nata da un lavoro interprofessionale tra soggetti istituzionali diversi: la Provincia autonoma di Trento, i Tribunali di Trento e di Rovereto, i Consigli dell’Ordine degli avvocati di Trento e di Rovereto, l’Ordine regionale degli assistenti sociali, l´associazione "Comitato per l´amministratore di sostegno in Trentino" e alcuni enti del privato sociale. Obiettivo è fornire agli amministratori di sostegno, agli operatori e ai cittadini interessati uno strumento di immediato utilizzo operativo: "La guida - è il commento dell´assessora alla salute e solidarietà sociale, Donata Borgonovo Re - ricopre un ruolo importante nello scenario attuale, per ribadire la centralità della comunità e del lavoro di rete nell’affrontare le sfide in tema di protezione delle persone fragili". Fra le novità rispetto all´edizione precedente, è stata aggiunta una parte dedicata alla polizza di assicurazione di responsabilità civile verso terzi favore degli amministratori di sostegno, che la Provincia autonoma di Trento ha stipulato a giugno 2012, inoltre negli allegati è stata inclusa una nuova modulistica per meglio rispondere ai bisogni degli amministratori di sostegno e dei familiari. Infine si evidenzia la revisione delle indicazioni sui Tribunali, in seguito alla riorganizzazione nazionale. Le copie della guida saranno disponibili a partire dalla prossima settimana e potranno essere richieste al Servizio politiche sociali, all´associazione "Comitato per l´Amministratore di sostegno in Trentino", ai punti informativi presso i Tribunali di Trento e di Rovereto e di Piazza S. Maria Maggiore a Trento. Inoltre la guida può essere scaricata dai portali: www.Trentinosociale.it  e www.Amministratoredisostegnotn.it