Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Luglio 2014
DIABETE, UN PROGETTO PILOTA DI GEOMEDICINA  
 
Potenza, 8 luglio 2014 - Studiare le basi genetiche, ma soprattutto i determinanti geografici e sociali, le abitudini di vita, e in particolare le loro interazioni, all’origine delle importanti differenze che esistono tra comune e comune, pur in una regione dalle piccole dimensioni come la Basilicata, per quanto riguarda la prevalenza - ossia la percentuale sulla popolazione residente - del diabete di tipo 2. Questi gli obiettivi di un ambizioso progetto di ricerca sviluppato dalla Regione Basilicata, in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata e l’Università di Ginevra e il supporto scientifico dell’Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation (Ibdo), che sarà presentato in occasione della “2nd Geomedicine Diabetes Conference”, che si è aperto ieri pomeriggio all’Ufficio di rappresentanza della Regione Basilicata a Roma e prosegue oggi in occasione della settima edizione dell’Italian Barometer Diabetes Forum, a Villa Mondragone (Monte Porzio Catone), sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio di Presidenza del Consiglio dei Ministri, Commissione Europea, Parlamento Europeo, Ministero della Salute, con il contributo non condizionato di Novo Nordisk. Fortemente determinato a sostenere l’iniziativa è il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella. “Ci sono – egli spiega - due temi prioritari nell’agenda politica del governo regionale di Basilicata: la tutela dell’ambiente e la salvaguardia della salute umana. La geomedicina è quindi uno strumento per noi essenziale per capire quali influenze possono avere sulle popolazioni locali eventuali modificazioni dell’ambiente fisico, anche alla luce delle attività poste in essere in ambito estrattivo e imprenditoriale. Il progetto pilota volto ad indagare le influenze genetiche, geografiche e sociali alla base dello sviluppo del diabete rappresenta – secondo il presidente Pittella - sicuramente un primo, importante passo che la Regione intende compiere in questa direzione, nella consapevolezza che solo una informazione corretta, basata su dati scientifici, può aiutare chi governa a fare le scelte migliori a difesa del bene comune”. “Nell’ambito dell’osservatorio istituito dall’Ibdo in Basilicata, il Basilicata Barometer Diabetes Observatory, è stata analizzata la prevalenza del diabete tipo 2 in diverse aree della Regione, una prima volta nel 2009 e successivamente nel 2013”, spiega Antonio Nicolucci, Responsabile del dipartimento di farmacologia clinica ed epidemiologia della Fondazione Mario Negri Sud e Presidente del Data Analysis Board della Ibdo Foundation. “La prima cosa che abbiamo notato era che nell’arco di 70 km esistevano situazioni diametralmente opposte: ad esempio, il comune di Oliveto Lucano, con una prevalenza di diabete nel 2009 pari al 3,5%, molto al di sotto della media nazionale, e il comune di Scanzano Jonico, con il 7,8%, ossia più del doppio. Oppure i comuni di Aliano, 4%, e Trivigno, 7,5%. Abbiamo quindi visto che a distanza di 4 anni, queste differenze si mantengono, in un quadro di complessivo aumento o peggioramento della diffusione della malattia, con queste percentuali, salite rispettivamente intorno al 5% e all’8%”, aggiunge Nicolucci. “Le aree che avevano una prevalenza più bassa nel 2009 continuano a mantenersi su livelli bassi, quelle che erano più alte su livelli più alti, ma tutte crescono e la forbice tra zone più o meno ‘virtuose’ si sta allargando”, interviene Francesco Dotta, Segretario generale della Ibdo Foundation e Direttore della Uoc di Diabetologia del Policlinico Le Scotte, Università di Siena. “A questo punto abbiamo deciso di approfondire attraverso indagini genetiche, questionari sugli stili di vita e analisi degli ambiti sociali e familiari, la scolarità, i livelli economici, giacché è noto esistere un rapporto diretto tra bassa scolarità o censo e diabete ed obesità”, prosegue. “Il progetto di ricerca applica le conoscenze e la pratica della geomedicina, una nuova disciplina che indaga i rapporti e le implicazioni dell’ambiente, in senso lato, con la genesi delle malattie”, spiega Bernardino Fantini, professore di Storia della medicina e della sanità presso l´Università di Ginevra. “E’ un progetto innovativo, che intende studiare il fenomeno in un’area pilota, la Regione Basilicata, che con il 7 per cento della popolazione colpito da diabete è una delle regioni Italiane in cui più si sta diffondendo la malattia”, dice ancora. “La Basilicata è sempre stata in prima linea nel contrasto alla diffusione del diabete e dell’insorgenza delle complicanze che derivano da tale malattia”, commenta Flavia Franconi, assessore alla salute, Vicepresidente della Regione Basilicata e professore di farmacologia all’Università di Sassari. “Per prima ha istituito un osservatorio regionale per avviare e sostenere la realizzazione di progetti conoscitivi allo scopo di affrontare l’assistenza e la pianificazione di interventi sul territorio; tra le prime ha recepito il Piano nazionale per la malattia diabetica; da tempo ha consolidato la struttura di prevenzione e assistenza del sistema sanitario regionale per fronteggiare un fenomeno che ha raggiunto, in Basilicata e in Italia, numeri importanti”, conclude.  
   
   
SANITA’: SOSTEGNO GIUNTA VENETA ALLE FARMACIE RURALI. GARANTITO SERVIZIO ESSENZIALE PER ZONE DISAGIATE  
 
Venezia, 9 luglio 2014 - La Giunta regionale, nella sua seduta di ieri su proposta dell’Assessore alla sanità Luca Coletto, ha determinato i criteri utili alla ripartizione e alla successiva erogazione dei contributi per il sostegno delle farmacie rurali nel Veneto, pari a 300 mila euro complessivi, inseriti nel bilancio 2014 come ulteriore riconoscimento rispetto a quanto previsto dallo Stato. Le farmacie interessate sono quelle che si trovano ad operare in zone disagiate e che hanno un fatturato annuo inferiore a 387.342,67 euro. “Si tratta – sottolinea Coletto – di un impegno forte, pur in un oggettivo momento di difficoltà di bilancio per garantire ai cittadini che vivono in aree disagiate un servizio che non esito a definire essenziale come l’erogazione dei farmaci. Senza questi punti di erogazione – aggiunge l’Assessore – la gente sarebbe costretta a lunghi e disagevoli spostamenti, anche con il rischio di ottenere con ritardo medicinali magari necessari con urgenza. Un fatto di civiltà – conclude Coletto – che dà anche il suo magari piccolo contributo ad evitare lo spopolamento delle aree disagiate del Veneto, a cominciare dalla montagna”. “E’ significativo – prosegue Coletto – che questa decisione arrivi poco dopo che siamo riusciti a far riconoscere nel nuovo Patto per la Salute il concetto di farmacia ‘dei servizi’, dove oltre alle medicine si rendono disponibili altri servizi, come lo scarico dei referti dal computer o la disponibilità di un infermiere per piccole medicazioni”. I criteri di ripartizione sono stati definiti dopo aver sentito le Associazioni di categoria: sulla base di quanto approvato oggi dalla Giunta regionale, gli importi del contributo per singola farmacia saranno calcolati in maniera inversamente proporzionale alla percentuale di incidenza del singolo fatturato rispetto alla sommatoria dei fatturati di tutte le farmacie rurali sostenute. Di fatto, maggiore sarà la contribuzione quanto minore sarà il fatturato della farmacia. Per le strutture nate più recentemente, e cioè nel corso dell’anno preso a riferimento per la determinazione dei fatturati (in questo caso il 2013) l’assegnazione del contributo verrà calcolata sulla base dei giorni effettivi di esercizio.  
   
   
TOSCANA: CENTRALI 118, DA 12 A 6: AL VIA LA FASE DI TRANSIZIONE  
 
Firenze, 9 luglio 2014 - Riorganizzazione delle Centrali operative del 118, al via la fase di transizione, che porterà le Centrali a 6 (due per ogni Area Vasta) entro la fine del 2014. L´assetto definitivo, che si concluderà entro il 31 dicembre 2016, prevede 3 Centrali operative da adibire alle attività di emergenza-urgenza 118, e altre 3 Centrali operative per la gestione dei trasporti sanitari (non di competenza delle Centrali operative 118). Il piano attuativo di riorganizzazione di tutto il sistema di emergenza-urgenza della Regione Toscana è contenuto in una delibera approvata dalla giunta. L´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni l´ha illustrata ieri nel corso di una conferenza stampa, alla quale erano presenti anche il direttore generale dell´assessorato, Valtere Giovannini, e i rappresentanti delle associazioni di volontariato: Alberto Corsinovi, presidente della Federazione regionale delle Misericordie della Toscana, Attilio Farnesi, presidente Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) Toscana, Pasquale Morano, direttore del Comitato regionale della Toscana della Croce Rossa Italiana. "Questa fase di transizione - ha spiegato l´assessore Marroni - era assolutamente necessaria a causa della forte complessità organizzativa e tecnologica che la riorganizzazione richiede. Sono tempi necessari, legati alla implementazione delle infrastrutture tecnologiche, alla riorganizzazione delle procedure e alla formazione del personale. Questo percorso non risponde a una logica di risparmio - ha sottolineato ancora l´assessore - Si tratta piuttosto di un grande investimento per migliorare la qualità del servizio, la salute e la sicurezza dei cittadini toscani. Una decisione a cui ha contribuito il volontariato, parte integrante del sistema di emergenza-urgenza e trasporto sanitario". Nella fase di transizione, che si concluderà entro la fine del 2014, saranno operative le seguenti Centrali 118: Asl 3 Pistoia, Asl 6 Livorno, Asl 7 Siena, Asl 8 Arezzo, Asl 10 Firenze, Asl 12 Viareggio. La riorganizzazione è stata concepita prevedendo due Centrali operative per ciascuna Area Vasta: Area Vasta Nord-ovest (Livorno e Viareggio), Area Vasta Centro (Pistoia e Firenze), Area Vasta Sud-est (Siena e Arezzo). Nella fase transitoria, questi gli accorpamenti che verranno effettuati: Area Vasta Nord-ovest: la Centrale operativa 118 di Pisa sarà trasferita presso quella di Livorno; quelle di Massa Carrara e Lucca andranno a Viareggio. Area Vasta Centro: la Centrale operativa di Prato è già stata trasferita a Firenze dal febbraio 2014; quella di Empoli andrà a Pistoia. Area Vasta Sud-est: la Centrale operativa di Grosseto verrà trasferita a Siena. Le 6 Centrali svolgeranno compiti misti, sia di emergenza-urgenza che di trasporto sanitario ordinario. Nel passaggio successivo, quello definitivo, 3 Centrali svolgeranno compiti di emergenza-urgenza, altre 3 compiti di trasporto sanitario ordinario. "Il buon funzionamento del 118 - ha commentato ancora l´assessore - non dipende dalla collocazione fisica delle Centrali operative, ma dalla loro organizzazione, dalla qualità professionale degli addetti, dalle attrezzature tecnologiche installate e dai protocolli che si utilizzano. In Toscana vogliamo un servizio di emergenza che sia a livello europeo". Il piano di riorganizzazione definisce i requisti di base, strutturali e tecnologici, delle 6 Centrali operative previste dalla fase transitoria, fissa la dotazione organica minima e stabilisce i relativi accorpamenti. La giunta dà mandato ai coordinatori di Area Vasta di definire progetti specifici, che dovranno essere presentati all´assessorato entro 60 giorni dall´approvazione della delibera (quindi, entro fine agosto). Un gruppo tecnico costituito appositamente li valuterà. Per tutte le azioni di supporto alle aziende sanitarie per la predisposizione dei progetti e l´avvio della fase transitoria di riorganizzazione, la giunta destina la somma di 100.000 euro.  
   
   
BOLZANO: CONCORSO STRAORDINARIO PER L’ASSEGNAZIONE DI 20 NUOVE FARMACIE  
 
Bolzano, 9 luglio 2014 - È stato pubblicato lunedì 7 luglio sul Bollettino ufficiale della Regione Trentino Alto Adige , nr. 27, il bando di concorso straordinario per l’assegnazione delle sedi farmaceutiche disponibili per l’esercizio privato in provincia di Bolzano. Le domande devono essere presentate al Ministero della Salute entro il 6 agosto 2014. È stato indetto un pubblico concorso straordinario per l´assegnazione di 20 sedi farmaceutiche disponibili nella provincia di Bolzano per l´esercizio privato (19 sedi farmaceutiche di nuova istituzione e 1 sede farmaceutica vacante). Il concorso prevede l´apertura di 6 nuove farmacie a Bolzano, 2 a Bressanone, 2 a Merano. Una nuova farmacia è invece prevista a Brunico, Appiano, Caldaro, Lana, Valle Aurina, Laives, Renon, Sarentino e Silandro oltre ad una sede farmaceutica attualmente vacante a Castelbello di Ciardes. L´assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, afferma che grazie a questo concorso sarà possibile migliorare sensibilmente l´assistenza medica a livello provinciale e migliorare ulteriormente la qualità della vita della popolazione, soprattutto per quanto riguarda gli anziani, le persone con ridotta mobilità e famiglie con bambini piccoli. I candidati hanno tempo sino alle ore 18 del 6 agosto 2014 per presentare le loro domande attraverso la piattaforma nazionale unica realizzata dal Ministero della Salute ai fini dello svolgimento dei concorsi regionali per l´assegnazione delle sedi farmaceutiche. Tale piattaforma nazionale per la presentazione delle domande di partecipazione è accessibile al seguente indirizzo: https://www.Concorsofarmacie.sanita.it/    
   
   
BOLZANO, ASSOCIAZIONI SPORTIVE: DALLA CONSULTA OK AI CONTRIBUTI  
 
Bolzano, 9 luglio 2014 - Malgrado le esigenze di risparmio, si è riusciti ad evitare tagli dolorosi alla promozione dell’attività delle associazioni sportive. Grazie ad alcuni spostamenti delle risorse messi in atto dall’assessore provinciale Martha Stocker, l’attività delle associazioni è assicurata. La Consulta provinciale sport ieri sera (7 luglio) ha dato via libera alla ripartizione dei fondi. Sport e promozione della salute sono sempre stati due aspetti centrali della politica dell´assessore provinciale Martha Stocker, competente in materia: priorità confermate ora dalla ripartizione dei relativi fondi. "Anche lo sport ovviamente è interessato dalle esigenze generali di contenimento della spesa pubblica, ma siamo riusciti a garantire i mezzi necessari per l´attività delle associazioni sportive grazie a spostamenti delle risorse all´interno del bilancio", ha sottolineato Stocker. La sua proposta di ripartizione dei fondi alle associazioni è stata approvata ieri sera dalla Consulta provinciale per lo sport: "sosteniamo non solo le grandi associazioni e federazioni, ma anche molte piccole e una serie di sport meno diffusi. È il nostro concreto contributo alla promozione dello sport di base e allo stesso tempo l´espressione dell´apprezzamento verso tutti coloro che si impegnano a titolo gratuito nelle numerose associazioni sportive in Alto Adige", sottolinea l´assessore provinciale. Per conoscere l´ammontare dei contributi a disposizione di ciascuna associazione ci si può rivolgere all´Ufficio provinciale sport e promozione della salute (tel. 0471 418340), che in ogni caso informerà per iscritto tutti i sodalizi interessati. Alla seduta della Consulta ha fatto seguito ieri sera il primo incontro del tavolo tecnico dello sport voluto dall´assessore Stocker, tema centrale lo sport per le persone disabili. "Il Comitato paralimpico ha sottoposto alcune questioni che abbiamo approfondito con il coinvolgimento di esperti", ha spiegato Stocker. Tra i temi discussi, le risorse e le modalità per informare meglio gli interessati sulle offerte delle associazioni sportive per disabili. "Puntiamo molto sul sostegno delle strutture di riabilitazione, che sono il riferimento centrale", ha concluso Stocker.