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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Luglio 2014
UE, GAS: UNA FONTE DI ENERGIA PER GUIDARE EUROPEA DEI TRASPORTI NEL FUTURO  
 
Bruxelles, 9 luglio 2014 - Di seguito l’intervento di ieri di Siim Kallas Vice Presidente della Commissione europea alla: Naturale e Bio Gas Vehicle Association: “ Signore e signori Solo un paio di mesi fa, l´Europa collezionato un´altra pietra miliare nel suo lavoro per sviluppare un sistema di trasporto in forma per il 21 ° secolo. Sono lieto di vedere che i combustibili puliti sono ormai saldamente al centro della politica dei trasporti dell´Ue. Questo è un importante passo in avanti: per il pubblico in viaggio, per le imprese e l´industria. E li incoraggia a ´pensare fuori dagli schemi´ e apprezzare che il trasporto è solo andare da A a B, o spostamento delle merci. Ora che un ambiente giuridico affidabile è concordato, il passo successivo è quello di ottenere le cose e in esecuzione sul terreno. Con molti progetti di andare avanti, di distribuzione è sulla buona strada. Ciò significa fare abbastanza sicuro un´infrastruttura adeguata viene costruito in modo da creare le condizioni per carburanti alternativi al trasporto di potenza verso il futuro. Sappiamo tutti che una delle ragioni per la quasi totale dipendenza dell´Europa dal petrolio come fonte di energia dei trasporti è esitazione clienti ad acquistare veicoli a carburante alternativo a causa della mancanza di infrastrutture per la ricarica e rifornimento. Oggi, la rete europea per la fornitura di energia elettrica, idrogeno e gas naturale per i trasporti non è solo sufficiente per questi combustibili a decollare sul mercato. Gas è un elemento molto importante in tutta l´iniziativa. Mentre le tecnologie sono già mature, è - ancora una volta - la mancanza di infrastrutture che è in possesso di una diffusione più ampia di gas come carburante per veicoli. Come sapete, i paesi dell´Ue si svilupperanno gli obiettivi di politica nazionale e le linee guida per fornire infrastrutture adeguate per il metano e il rifornimento Lng. Il primo obiettivo in arrivo sarà per le infrastrutture metano nelle aree urbane entro il 2020, quindi una scadenza al 2025 per infrastrutture Lng per i veicoli pesanti e nei porti. Anche se le date non sono del tutto ideale, credo che il calendario concordato è ancora ragionevole e fornisce l´affidabilità necessaria ai fini della pianificazione. E ´il segnale che l´industria si aspettava per andare avanti. La priorità ora è quella di stimolare gli investimenti privati ​​in una nuova base di mercato. Questo è dove l´industria può, e deve, svolgere un ruolo fondamentale - sia a casa che sul palcoscenico mondiale - con un investimento affinché l´Europa raggiunga i suoi obiettivi ambiziosi. Siamo ora in grado di fare una reale differenza per il panorama dei trasporti in Europa, dove ci guadagnano tutti. - E ´anche una buona opportunità per i produttori dell´Ue per aumentare la loro competitività internazionale per tutti i mezzi di trasporto, coinvolgendo l´intera catena del valore: veicoli, componenti, produzione e distribuzione di carburanti. - Si tratta di un´opportunità per l´industria europea ad essere un leader mondiale nel passaggio più ampio dall´agricoltura convenzionale a combustibili alternativi. - Che stimolare la crescita economica in Europa e creare più posti di lavoro. Mentre la quota di mercato mondiale di veicoli elettrici, a gas naturale e idrogeno è ancora limitata, è pronta per una crescita enorme nei prossimi anni. Questo è un mercato possa trasformarsi in una base di clienti con un grande potenziale per le imprese e produttori europei. Il mercato interno risultante è anche probabile che sia abbastanza grande da permettere alle aziende di avere alcune economie di scala, riducendo i costi a lungo termine. Mi auguro che questa iniziativa incoraggerà l´industria auto e camion Ue a diversificare la propria gamma di prodotti per includere i veicoli più efficienti e meno inquinanti. Dobbiamo cogliere questa opportunità adesso. Gli esperti mi dicono che ci può essere solo un breve lasso di tempo prima che il divario di competitività diventa troppo grande per l´industria europea di colmare. Più a lungo aspettiamo, più ci costerà nel lungo termine. E solo una parola su standard tecnici: se ci deve essere un vero mercato unico per i carburanti alternativi - non un frammentato uno - ci deve essere anche norme comuni per la progettazione e l´uso delle infrastrutture. Mi auguro che i membri dell´industria del Ngva possono svolgere un ruolo assertivo per sviluppare e concordare le norme comuni di cui abbiamo bisogno, sia a organizzazioni europee e internazionali di normalizzazione, e il più presto possibile. Signore e signori: vi sono altri buoni motivi per concentrarsi sui carburanti alternativi. In primo luogo, vi è l´aspetto ambientale. Sappiamo che il gas naturale, per esempio, avrà un ruolo importante sia per trasporti stradali e marittimi, come l´opzione più interessante per sostituire i combustibili a base di petrolio come diesel, ancora utilizzato dalla maggior parte dei camion in Europa oggi. Con la sua alta densità di energia e basse emissioni inquinanti, gas naturale liquefatto può essere utilizzato nelle flotte pubbliche di autobus, promuovendo così il trasporto pubblico in un ambiente urbano più pulito. Gnl è ampiamente visto come l´unico combustibile disponibile a livello mondiale che permette alle navi e il trasporto su acqua per soddisfare i loro obiettivi di emissione, e le nuove esigenze dell´Ue in materia di massimo tenore di zolfo nei combustibili per uso marittimo. Non più confinato agli oleodotti, Lng può ora essere fornita da navi cisterna provenienti dai mercati globali. Ma le navi ancora affrontare una vera sfida per avere accesso a questo combustibile. L´europa ha urgente bisogno di più stazioni di rifornimento Gnl. Questo è il motivo per cui la nuova direttiva Ue mira a renderli disponibili per imbarcazioni marittime nei principali porti marittimi e fluviali d´Europa, e per i camion lungo le principali autostrade. Ci sono altri aspetti che non possiamo trascurare: fissano nostro approvvigionamento energetico. E pagare molto meno per troppo. Abbiamo già paghiamo circa 1 miliardo di € al giorno per le importazioni di petrolio, sempre più spesso dalle parti instabili del mondo. Si tratta di un disegno di legge enorme e inutile, che conferisce all´Ue un deficit nella bilancia commerciale del 2,5% del Pil. La nostra dipendenza da una piccola manciata di fornitori è anche una grande preoccupazione. Ci rende troppo vulnerabili. Importazioni di gas rappresentano il 70% del consumo europeo. Nel 2013, per esempio, il 39% delle importazioni di gas dell´Unione europea per volume venuto dalla Russia, il 33% dalla Norvegia e il 22% dal Nord Africa - Algeria e Libia. Alcuni paesi dell´Ue si basano su un unico fornitore russo, spesso in un unico percorso di alimentazione, tra il 80 e il 100% del loro consumo di gas. E ´un preoccupante livello di dipendenza - e dobbiamo solo guardare a recenti avvenimenti in Ucraina a vedere il tipo di insicurezza energia che ci troviamo di fronte. Ci sono alcuni paesi dell´Ue che sono effettivamente "isole energetiche", perché non dispongono di adeguate infrastrutture di collegamento con il resto dell´Ue. Che li rende vulnerabili ai capricci dei loro fornitori. Il bilancio energetico geopolitico nel mondo è cambiato. E l´Europa deve reagire ad esso. Come? Possiamo cominciare rendendo migliore e più l´uso dei nostri fonti di energia rinnovabili, a diversificare le fonti energetiche e guadagnare più di una misura di indipendenza energetica. Torniamo al gas naturale. Come combustibile, è ideale per integrare le fonti rinnovabili di gas come il biometano che può essere miscelato in qualsiasi rapporto. Così iniettando biogas nella rete migliorerebbe la nostra sicurezza dell´approvvigionamento di gas, e ridurre la dipendenza dal gas naturale puro - sulle importazioni fossili, in altre parole. Il biogas è, dopo tutto, una nazionale così come un prodotto più pulito. Cerchiamo, inoltre, non dimenticare che i trasporti nel suo complesso deve fare la sua parte per aiutare l´Unione europea a raggiungere i suoi obiettivi più generali sulla riduzione delle emissioni di gas serra di almeno l´80% entro il 2050. Circa un quinto delle emissioni totali di Co2 dell´Ue proviene dal trasporto su strada, di cui i veicoli pesanti rappresentano circa un quarto. Emissioni dei mezzi pesanti sono in continuo aumento, dovuto principalmente all´aumento del traffico merci su strada. Se vogliamo raggiungere tali obiettivi, quindi la graduale sostituzione delle fonti di petrolio con combustibili a basso tenore di carbonio, come il gas naturale e biogas è più necessario che mai. Signore e signori Se vogliamo garantire una fornitura ininterrotta e conveniente di energia, abbiamo bisogno di fare significativi investimenti in infrastrutture nuove e intelligenti. Questo sarà importante per l´occupazione, per la crescita sostenibile e migliorerà la competitività dell´Ue. L´industria europea dovrebbe essere un leader forte nella transizione dall´agricoltura convenzionale a combustibili alternativi: investendo in ricerca, innovazione e costruendo il diritto di infrastrutture - e abbastanza di esso. Ecco come possiamo alimentare la domanda di carburanti più puliti e svezzare noi stessi dalla dipendenza eccessiva rischiosa sulle importazioni a base di olio. Ci sono molte nuove opportunità commerciali qui - sia nella costruzione e gestione di nuove infrastrutture, e dall´enorme nuova base di mercato dei clienti che intendiamo creare. Ognuno guadagna: i consumatori europei, l´industria, le imprese e l´ambiente. Cerchiamo di lavorare insieme per assicurare che il nostro settore dei trasporti è pronto per queste nuove sfide e rimane un leader mondiale negli anni e nei decenni a venire. Grazie per l´attenzione.”  
   
   
IL PRESIDENTE RIGGIO IN MERITO ALLA RIUNIONE ODIERNA ORGANIZZATA DAL SINDACO BIANCO SULLO SVILUPPO DELL’AEROPORTO DI CATANIA: IMPORTANTE REALIZZARE OPERE PER FAVORIRE CRESCITA SISTEMA AEROPORTUALE SICILIA ORIENTALE  
 
 Roma, 9 luglio 2014 - A conclusione della riunione del 7 luglio organizzata dal Sindaco di Catania Enzo Bianco, a cui ha partecipato una delegazione di tecnici dell’Enac, in merito alla realizzazione di opere che favoriranno lo sviluppo dell’Aeroporto di Catania, il Presidente Vito Riggio ha dichiarato: “Condivido con il Sindaco Bianco la necessità di sciogliere al più presto alcuni nodi relativi sia alla realizzazione delle opere, sia alle fonti di finanziamento. È importante che tutti gli attori del sistema capiscano che lo sviluppo dello scalo ha come diretta conseguenza la crescita del sistema aeroportuale della Sicilia Orientale e della sua economia. Auspico pertanto che il Comune di Catania diventi l’elemento aggregante per la realizzazione dei lavori”. La riunione odierna ha riguardato essenzialmente il parziale interramento della linea ferroviaria nel tratto antistante l’aerostazione, opera che consentirebbe il prolungamento della pista di volo con la conseguente possibilità di ampliare l’operatività dello scalo e togliere quindi le attuali limitazioni operative. Altro aspetto di particolare rilievo di cui si è discusso nel corso della riunione è quello relativo alla realizzazione dell’intermodalità attraverso interventi come il collegamento ferroviario fino all’interno dell’aeroporto, sia della linea ferroviaria Catania – Palermo, sia della linea Circumetnea. Nel corso dell’incontro, infine, si è deciso di presentare un progetto ad hoc per la realizzazione delle parti delle opere che interessano maggiormente lo scalo. A tal fine ci saranno incontri tecnici a partire già dalla prossima settimana per la definizione dei passaggi successivi.  
   
   
ENAC: IL PRESIDENTE RIGGIO INTERVIENE SU FINANZIAMENTI REGIONALI DI CUI UNA PARTE DESTINATA A FAVORE DELL’AEROPORTO DI PALERMO: IMPORTANTE AVVIARE LA REALIZZAZIONE DELLE OPERA MA FINANZIAMENTO INFERIORE AL NECESSARIO  
 
Roma, 9 luglio 2014 - Il Presidente dell’Enac Vito Riggio interviene l´ 8 luglio in merito al finanziamento di 20 milioni di Euro disposto dalla Regione Siciliana a favore delle realizzazione di alcune opere, tra cui interventi sull’Aeroporto di Palermo. “La parte del finanziamento riservato al potenziamento dello scalo Falcone Borsellino, pur essendo importante – afferma Riggio – è inferiore a quanto concordato dagli accordi e dai protocolli del 2009. Si va comunque verso al direzione giusta per la realizzazione di opere urgenti, tra cui la gli interventi antisismici nell’aerostazione di Palermo per la messa in sicurezza dello scalo. Mi auguro che vengano svincolati presto altri milioni da destinare ad opere urgenti sugli aeroporti siciliani ”.  
   
   
AUTOBUS, LOMBARDIA: NESSUN RITARDO NEI PAGAMENTI  
 
Milano, 9 luglio 2014 - "La Lombardia, a differenza di quasi tutte le altre Regioni italiane, non taglia i servizi, anzi ha garantito stabilità e invarianza nei trasferimenti. Infatti, è quella che integra maggiormente i fondi statali per il Tpl". Risponde così l´assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Alberto Cavalli ad alcune rimostranze mosse dell´Associazione delle società di trasporto pubblico locale (Asstra) e dall´Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori (Anav). "Le Associazioni - continua Cavalli - sanno perfettamente che la Regione contesta i ritardi nell´attuazione della Legge regionale 6 e con apposita delibera ha intimato a Province Comuni di costituire le Agenzie per la gestione del trasporto pubblico su gomma previste dalla Legge stessa". 540 Milioni Di Trasferimenti Per Il 2014 - Per quanto riguarda il trasferimento dei fondi, l´assessore fa sapere che dei 540 milioni di euro a copertura dei contratti di servizio e delle concessioni, "Regione Lombardia sta garantendo un´erogazione con frequenza mensile. Siamo a metà dell´anno ed Enti e aziende hanno già ricevuto il 50 per cento dei trasferimenti. Tutte le mensilità sono state regolarmente erogate grazie a fondi che la Regione ha recuperato dal proprio bilancio prima ancora di aver ottenuto i trasferimenti statali". Il Governo Si Prenda Le Proprie Responsabilità - "Con risorse autonome per 400 milioni la Lombardia - continua Cavalli -integra le risorse nazionali per Tpl, per porre rimedio alle scelte dello Stato centrale, che abbandona il Trasporto pubblico locale e ha tagliato le risorse da destinare alle Regioni del 25 per cento, cioè di una cifra pari a 1,5 miliardi di euro". 63 Milioni Per I Nuovi Autobus - Sono 63 i milioni di euro che la Lombardia, solo nell´ultimo anno, ha stanziato per garantire un miglioramento della qualità del servizio. Nello specifico 33 milioni servono per il rinnovo del parco autobus e 30 per la diffusione del sistema di bigliettazione elettronica. "Ci aspettiamo che anche le aziende facciano la propria parte - prosegue Cavalli -, perché gli investimenti della Regione devono essere affiancati dai privati. I bandi costituiscono una grande opportunità per il sistema e per un servizio anche qualitativamente rispondente alle esigenze dei cittadini, che spetta agli operatori saper cogliere". Le Agenzie, No A Proroghe Sine Die - Dopo la diffida deliberata dalla Giunta regionale, che ha minacciato il commissariamento degli Enti inadempienti, ormai solo le Province di Sondrio e Milano e i Comuni di Cremona e Milano non hanno ancora adottato gli Statuti delle Agenzie, cui è affidato per legge il compito di bandire le gare per i nuovi contratti di servizio. "C´è chi spinge per arrivare a proroghe - chiosa Cavalli - noi pensiamo invece che questo non sia il sistema migliore. Solo le gare possono garantire più qualità e un costo più contenuto per la Pubblica amministrazione e per gli utenti". Continui Incontri Con Le Associazioni - L´assessore precisa che dall´inizio di quest´anno sono state decine e decine gli incontri che si sono tenuti presso Palazzo Lombardia con le associazioni che si occupano del trasporto su gomma, dedicati alle diverse tematiche del servizio. Costi Standard - Per quanto riguarda l´introduzione dei costi standard, la Regione auspica che questo avvenga quanto prima, "perché ciò comporterà riconoscimenti economici per le Regioni virtuose come la Lombardia. Attendiamo dunque che lo Stato dia applicazione alla legge che prevede, già a partire da quest´anno, la ripartizione delle risorse statali fra le Regioni sulla base del costo standard di produzione dei servizi. Si tratta, appunto, di una competenza statale". La Regione Non Teme Confronti - "Non sta scritto da nessuna parte - conclude Cavalli - che la Regione deve pagare prima di ricevere i fondi statali, né che deve integrare con proprie risorse i trasferimenti che lo Stato ha tagliato. Eppure continuerà a farlo. Anche le Associazioni facciano qualche confronto con quello che succede fuori dai nostri confini".  
   
   
INAUGURATO A GRIGNO IL NUOVO TRATTO DI CICLABILE DELLA VALSUGANA  
 
Trento, 9 luglio 2014 - E´ stato inaugurato ieri a Grigno, alla presenza dell´assessore alle infrastrutture e all’ambiente, Mauro Gilmozzi, il tratto di ciclabile tra ponte Casoni e il torrente Grigno (Comuni di Grigno ed Ospedaletto). Il nuovo percorso garantisce il transito in sicurezza delle due ruote sulla sponda sinistra del fiume Brenta. La bretella misura uno sviluppo di sette chilometri dalla pista ciclabile e permette di superare, senza attraversarlo, l´abitato di Selva di Grigno. Nei giorni festivi il transito di ciclisti - stimato fino a 1600 persone - era tale da creare qualche difficoltà al traffico veicolare nei pressi di Selva, dove la pista ciclabile attraversava il centro abitato e percorreva un tratto a traffico promiscuo (biciclette automobili), soprattutto per gli abitanti della frazione. Da oggi, i ciclisti potranno percorrere la ciclabile della Valsugana in tutta sicurezza, attraverso un percorso interamente dedicato alle due ruote, senza attraversare l´abitato. “Le piste ciclabili sono spazi di vivibilità che il territorio si conquista, per migliorare la qualità della vita di chi lo frequenta ed hanno per questo un grosso appeal in chiave turistica”, ha ribadito l’assessore provinciale alle infrastrutture e ambiente, Mauro Gilmozzi Da oggi la ciclabile della Valsugana ha un nuovo tratto che permette di superare Selva di Grigno, senza l´attraversamento dell´abitato. La nuova bretella, realizzata dall?ufficio piste ciclopedonali della Provincia autonoma di Trento, è stata inaugurata nel pomeriggio di oggi a Grigno, alla presenza dell’assessore alle Infrastrutture e all’ambiente, Mauro Gilmozzi . La pista, costata 1,5 milioni di euro e realizzata in 9 mesi, misura una lunghezza di sette chilometri, realizzati interamente sulla sponda sinistra del torrente Grigno con una variante tra ponte Casoni e il torrente Grigno (Comuni di Grigno ed Ospedaletto). “La rete delle piste ciclabili, quasi 450 km, è per il Trentino di fondamentale importanza – ha detto l´assessore Gilmozzi – e questo nuovo tratto aggiunge ulteriore valore ad una delle piste ciclabili del Trentino, quella della Valsugana, di maggiore successo. Le piste ciclabili del Trentino offrono molte opportunità sia agli sportivi e agli amanti della bicicletta, sia per il territorio che ospita i tracciati. La Provincia autonoma di Trento ha investito in maniera importante sulle piste ciclabile perché sono l´espressione di un turismo sostenibile, modello di sviluppo economico e sociale a cui noi facciamo riferimento". La nuova bretella è stata decisa al fine di garantire ai ciclisti un tratto di ciclabile in sicurezza, evitando l´abitato di Selva di Grigno e tratti con viabilità promiscua. Il percorso inaugurato oggi si sviluppa interamente sulla sponda sinistra del fiume Brenta e collega la pista ciclopedonale esistente presso di Ponte dei Casoni nel comune di Ospedaletto con il ponte pedonale alla foce del torrente Grigno, nel Comune di Grigno. In particolare, il percorso parte da Ponte Casoni a Ospedaletto e percorre per circa 2 chilometri la sommità arginale del fiume Brenta: i lavori hanno allargato l´argine e messo in sicurezza con una banchina in materiale naturale. Per i successivi 500 metri il tracciato si inoltra in una gradevole area boscata, sviluppandosi sulla sommità di un rilevato che costituisce il nuovo argine del fiume. Di seguito, fino a raggiungere il rio Fontanazzo, la ciclabile costituisce l’elemento di separazione tra il fiume Brenta e la zona golenale, ricalcando un rilevato reso permeabile dalla posa di elementi in calcestruzzo attraverso i quali il ciclista può attraversare l´area boschiva. La soluzione, in caso di piena, permette all’acqua di esondare nel bacino. Attraversato il ponticello sul rio Fontanazzo si costeggia per circa 1 chilometro la ferrovia Valsugana, restando sempre sulla sommità arginale per proseguire in direzione del biotopo del Fontanazzo. Di seguito, la bretella continua sulla strada arginale fino all’intersezione con via Pertega, strada che collega il nuovo svincolo della statale 47 Valsugana presso l’abitato di Grigno con le attività produttive in destra Brenta. In questo punto è stato realizzato un sottopasso così da evitare l’intersezione a raso. La nuova viabilità ciclopedonale, è stata dimensionata per consentire, in emergenza, il transito dei mezzi pesanti per la manutenzione del fiume Brenta, considerato che in alcuni tratti essa costituisce l’unica possibilità di accesso al corso d’acqua in caso di calamità naturali. Inoltre, l’intero tratto è praticamente pianeggiante poiché registra una pendenza media del 0,65%. Il piano stradale misura una larghezza di 3 metri, interamente asfaltato e dotato di piazzole ogni 400 metri.  
   
   
VENETO, ANAS: BANDO DI GARA DI OLTRE QUATTRO MILIONI DI EURO PER MANUTENZIONE ORDINARIA DELLA SEGNALETICA ORIZZONTALE SULLE STRADE IN GESTIONE NELLA REGIONE  
 
Venezia, 9 luglio 2014 - L`anas pubblica oggi sulla Gazzetta Ufficiale un bando di gara del valore di oltre quattro milioni di euro per lavori di esecuzione e mantenimento in efficienza della segnaletica orizzontale sulle strade in gestione nella regione per gli anni 2014, 2015 e 2016. La durata dell`appalto non dovrà superare 1095 giorni dalla data di consegna dei lavori. Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12.00 di giovedì 7 agosto 2014 presso la sede del Compartimento Anas per la Viabilità del Veneto in Via Millosevich, 49 - 30173 Venezia Mestre; Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara: www.Stradeanas.it  
   
   
GRANDI PROGETTI, CANTIERI APERTI E IN CORSO LAVORI PER SS 268 DEL VESUVIO  
 
Napoli, 9 luglio 2014 - "Sono in corso e procedono spediti i lavori del Grande progetto denominato Ss 268 del Vesuvio, finanziato sul Por Fesr 2007/2013 della Regione Campania. I cantieri sono aperti in tutti i punti nevralgici (Angri, Sant´antonio Abate e Scafati) e si registra uno stato di avanzamento dell´opera pari al 25 per cento." Lo rendono noto gli assessori regionali Edoardo Cosenza, delegato dal presidente Caldoro al coordinamento dei Grandi progetti e Sergio Vetrella (Trasporti e Infrastrutture) che ieri mattina hanno svolto un sopralluogo tecnico, accompagnati dal capo Compartimento Anas per la Campania, Eugenio Gebbia per verificare lo stato dell´arte. "L´intervento, che ha un quadro economico di 53 milioni 415mila euro (di cui 46 milioni di lavori), è già in atto e riguarda - hanno spiegato gli assessori Cosenza e Vetrella - la realizzazione dello svincolo Angri-salerno, che avrà la funzione di collegare la viabilità locale con la Statale 268 del Vesuvio e l´Autostrada A3 Napoli-salerno, chiudendo l´anello intorno al Vesuvio fondamentale per la zona rossa; l´apertura di uno svincolo autostradale sopraelevato in grado di intercettare tutto il traffico in entrata e in uscita rendendo agevole il transito dei veicoli; l´ampliamento dello svincolo sulla ex Ss 18 con l´aggiunta di due rampe in grado di consentire manovre in tutte le direzioni e la realizzazione delle cosiddette bretelle di Corbara e di Scafati, che agevoleranno i collegamenti tra Angri, Sant´antonio Abate e Scafati. Questa mattina è stato consegnato ad Eugenio Gebbia anche il decreto con il quale viene dato il via libera alla liquidazione della somma di 8 milioni 594mila euro, a favore di Anas Spa, in qualità di beneficiario del Grande Progetto "Ss 268 del Vesuvio - Lavori di costruzione del 3° tronco compreso lo svincolo di Angri", quale acconto sul 20% dei lavori. Al momento sono al lavoro circa 40 operai che hanno già realizzato le fondazioni dei vari interventi, demolito i manufatti preesistenti e stanno procedendo alle realizzazione delle strutture in elevazione in cemento armato e dei rilevati. Molti altri lavoratori sono coinvolti dall´indotto. Non sono stati trascurati gli aspetti ambientali con l´inserimento nel progetto finale di opere a verde e l’installazione di barriere acustiche. Dal punto di vista tecnico, va sottolineato che il casello sarà il primo della rete autostradale italiana ad essere completamente sopraelevato. Ci congratuliamo con l´Anas e con l´impresa esecutrice per un cantiere che avanza a vista d´occhio." "I lavori, iniziati nel settembre 2013, ad oggi hanno raggiunto un avanzamento superiore alle previsioni di produzione e termineranno - ha affermato Eugenio Gebbia - a novembre 2015. Per quanto riguarda gli aspetti paesaggistico-ambientali particolare riguardo è stato rivolto all’inserimento di opportuni criteri di progettazione di filari e gruppi di alberi. Inoltre, lo studio delle barriere antirumore, in fase di progettazione esecutiva, ha evidenziato la necessità di adottare una tipologia differente rispetto allo standard. Per questo motivo, saranno adottate barriere acustiche in acciaio Cor-ten, con inserti in cotto che garantiscono un elevato grado di resistenza agli agenti atmosferici e dunque basse esigenze manutentive e, al fine di assicurare un minore impatto visivo, è stato previsto la copertura delle stesse barriere con vegetazione rampicante." "Una opera strategica per il territorio." Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. "Per la sicurezza dei cittadini, per l´economia. La Regione come sempre fa la sua parte: con le risorse e mettendo in campo strumenti e competenze", ha concluso il presidente.  
   
   
TRENINO VERDE: LA REGIONE SARDEGNA FARÀ LA SUA PARTE CON IL CONTRIBUTO DEI COMUNI  
 
Cagliari, 9 Luglio 2014 - "La Regione farà la sua parte, ma anche i Comuni devono giocare un ruolo importante per lo sviluppo del Trenino verde". Alla riunione convocata il 7 luglio a Gairo dal coordinamento dei sindaci dell´Ogliastra e del Sarcidano sullo sviluppo del Trenino verde, l´assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, ha lanciato una proposta agli amministratori locali: "Riconoscendo il grande valore culturale della rete ferroviaria turistica isolana e garantendo l´impegno dell´amministrazione regionale per la sua salvaguardia, chiedo però anche ai sindaci di avere un ruolo nella gestione, ossia di farsi carico di alcuni servizi funzionali alla rete del Trenino, come la manutenzione ordinaria, la vigilanza, il controllo. Se la risposta è positiva - ha aggiunto l´assessore - posso convocare una riunione operativa già i prossimi giorni". All´incontro promosso dal coordinamento dei sindaci, al quale tra gli altri hanno partecipato parlamentari e consiglieri regionali, si è affrontato anche il problema della competenza dell´assessorato dei Trasporti e dell´Arst nella gestione della linea ferroviaria turistica della Sardegna. "Sotto il profilo trasportistico, il Trenino verde ha rilevanza trascurabile, mentre assume grande importanza dal punto di vista della promozione. Pertanto - ha rimarcato Deiana - dobbiamo riflettere su quale sia il sistema di gestione più adeguato per questo fondamentale strumento di rilancio del territorio". E´ intenzione dell´assessore valorizzare al meglio il Trenino creando una divisione ad hoc all´interno dell´Azienda regionale trasporti.  
   
   
CONCORDIA, ROSSI: "SÌ A GENOVA, MA GOVERNO FINANZI LO SMALTIMENTO A PIOMBINO DELLE NAVI MILITARI"  
 
Firenze, 9 luglio 2014 - "Il prefetto Gabrielli mi ha chiesto di accordare la mia intesa alla ordinanza che consentirà di trasportare a Genova il relitto della Costa Concordia. Intendo evitare contenziosi che non appartengono alla mia visione dei rapporti istituzionali. Quindi firmerò l´intesa, purché ovviamente si rispettino tutte le osservazioni e le prescrizioni che verranno dettate per le operazioni di rigalleggiamento e per il ripristino ambientale del sito su cui, da oltre 900 giorni, insiste quel rottame. Lealtà per lealtà, chiedo che contestualmente il Governo dia attuazione all´Accordo di programma per Piombino, che prevede l´assegnazione a quel porto di 44 mila tonnellate di navi militari da smaltire e che oggi stazionano in diversi porti del Paese. Bisogna cioè che si proceda allo stanziamento necessario, circa 40 milioni, perchè l´Autorità portuale possa procedere con la gara per lo smaltimento". E´ questa la richiesta del presidente Enrico Rossi al governo, alla vigilia della delicata operazione di rigalleggiamento della Costa Concordia. "Voglio comunque esprimere il mio rammarico - ha proseguito il presidente, nel corso di un breve incontro con la stampa - perchè non si è voluto prendere neppure in considerazione l´ipotesi di Piombino, come avevo chiesto in occasione della conferenza dei servizi, né procedere a un confronto tra progetti, nonostante sia sempre vigente una delibera del Consiglio dei ministri che indicava proprio in Piombino, il porto più vicino, come la destinazione del relitto. Ripeto anche la preoccupazione che ho sempre espresso da un punto di vista ambientale per i rischi cinque volte più grandi nel trasporto della nave a Genova anziché a Piombino. Voglio aggiungere che la Costa Concordia a Piombino avrebbe potuto anche risolvere una questione sociale enorme. Capisco che si colloca su un altro piano, ma devo farlo presente: una grande questione sociale esploderà a ottobre con 2000 cassintegrati, più o meno questa è la previsione che viene fatta a seguito della chiusura della siderurgia Lucchini". "Penso – ha sottolineato Rossi – che sarebbe cosa giusta e corretta se il giorno prima dell´intesa, che io darò sulla rimozione della nave e sul suo trasporto a Genova, venisse da parte del Governo un segnale concreto, per tempistica e risorse, sull´accordo per il naviglio militare a Piombino, l´unico porto che ha ad oggi tutti i permessi in regola per lo smantellamento di questi scafi. Un accordo che è stato fatto ancora prima di sapere la destinazione di Costa Concordia (un relitto da 60 mila tonnellate contro le 44 mila delle navi militari) e che è l´anello di un progetto più generale, di filiera corta, per la ripresa della siderurgia a Piombino. Anche se Costa Concordia andrà a Genova questo non significa che il valore complessivo del progetto venga meno". Il presidente Rossi ha anche detto di aver avuto un colloquio telefonico con Luca Lotti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che ha detto di stare lavorando per reperire i finanziamenti.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: UNA SOCIETÀ STABILITA IN UNO STATO DEL SEE E PROPRIETARIA DI UNA NAVE BATTENTE BANDIERA DI UN PAESE TERZO PUÒ AVVALERSI DELLA LIBERA PRESTAZIONE DEI SERVIZI QUANDO FORNISCE SERVIZI DI TRASPORTO MARITTIMO A PARTIRE DA O VERSO UNO STATO DEL SEE  
 
Lussemburgo, 9 luglio 2014 - Il diritto dell´Unione dispone che la libera prestazione dei servizi di trasporto marittimo tra Stati membri e tra Stati membri e paesi terzi è applicabile ai cittadini degli Stati membri stabiliti in uno Stato membro diverso da quello del destinatario dei servizi. Essa si applica anche ai cittadini degli Stati membri stabiliti fuori dall´Unione nonché alle compagnie di navigazione stabilite fuori dall´Unione e controllate da cittadini di uno Stato membro, a condizione che le navi siano registrate in tale Stato membro conformemente alla legislazione di quest´ultimo . La Fonnship è una società norvegese. Tra il 2001 ed il 2003, essa era proprietaria di una nave battente bandiera panamense, la M/s Sava Star. Tale nave effettuava essenzialmente tragitti tra Stati parti contraenti dell´accordo See. Il suo equipaggio era di nazionalità polacca e russa. La Fonnship era il datore di lavoro di detto equipaggio. Secondo la Fonnship, le retribuzioni dei membri dell´equipaggio erano disciplinate da un contratto collettivo concluso tra la medesima ed un sindacato russo. Mentre la nave era ormeggiata nel porto di Holmsund (Svezia), un´unione sindacale svedese, ritenendo che le retribuzioni dell´equipaggio della Sava Star non fossero eque, ha richiesto, il 26 ottobre 2001, che la Fonnship concludesse un contratto collettivo approvato dall’International Transport Workers’ Federation. Poiché la Fonnship ha respinto detta domanda, sono state avviate azioni sindacali dirette segnatamente a ostacolare lo scarico e il carico della nave. Il 29 ottobre 2001 è stato firmato un contratto collettivo tra la Fonnship e l´unione sindacale svedese nonostante le proteste dei membri dell´equipaggio. La nave ha successivamente potuto lasciare il porto di Holmsund. Il 18 febbraio 2003, la Sava Star era ormeggiata nel porto di Köping (Svezia). A tale data il contratto collettivo del 2001 era giunto a scadenza. Dopo l´avvio di azioni sindacali di un´altra unione sindacale svedese è stato concluso un nuovo contratto collettivo, malgrado le proteste dei membri dell´equipaggio. La nave ha potuto successivamente lasciare il porto. La Fonnship ha citato le unioni sindacali dinanzi all’Arbetsdomstolen (tribunale del lavoro, Svezia) affinché queste ultime venissero condannate a rimborsarle il danno economico causato dalla perturbazione della prestazione dei suoi servizi dovuta alle due azioni sindacali. Una delle unioni sindacali ha citato la Fonnship dinanzi all’Arbetsdomstolen per far condannare detta società al risarcimento danni per violazione del contratto collettivo del 2001. In tale contesto, l’Arbetsdomstolen ha chiesto alla Corte di giustizia se il diritto dell´Unione debba essere interpretato nel senso che una società stabilita in uno Stato parte contraente dell´accordo See e proprietaria di una nave battente bandiera di un paese terzo possa avvalersi della libera prestazione dei servizi quando fornisce servizi di trasporto marittimo a partire da uno Stato parte contraente dell´accordo See o verso un tale Stato. La Corte rileva innanzitutto che, definendo l´ambito di applicazione ratione personae della libera prestazione di servizi nel settore dei trasporti marittimi a partire da uno Stato parte contraente dell´accordo See o verso un tale Stato, il diritto dell´Unione identifica due categorie di persone che beneficiano di tale libera prestazione dei servizi, vale a dire, da un lato, i cittadini di uno Stato parte contraente dell´accordo See stabiliti nel See e, dall´altro, i cittadini di uno Stato parte contraente dell´accordo See stabiliti in un paese terzo nonché le compagnie di navigazione stabilite in un paese terzo e controllate da cittadini di uno Stato parte contraente dell´accordo See. Includendo nell´ambito di applicazione ratione personae i cittadini di uno Stato membro stabiliti in un paese terzo o che controllano una compagnia di navigazione in un tale paese, il legislatore dell´Unione ha voluto assicurarsi che la parte più rilevante della flotta commerciale detenuta da cittadini di uno Stato membro rientri nella liberalizzazione del settore dei trasporti marittimi, in modo tale che gli armatori degli Stati membri possano affrontare meglio, segnatamente, le restrizioni imposte dai paesi terzi. Il legislatore ha formulato un requisito di collegamento prevedendo che le navi debbano essere registrate in uno Stato parte contraente dell´accordo See, per cui i cittadini di un tale Stato che operano a partire da uno stabilimento situato in un paese terzo sono esclusi dalla libera prestazione dei servizi se le loro navi non battono bandiera di detto Stato. L´assenza di un requisito analogo per i cittadini di uno Stato parte contraente dell´accordo See che operano a partire da uno stabilimento situato nel See dimostra che il legislatore ha ritenuto che tale categoria di persone presenti di per sé un collegamento sufficientemente stretto con il diritto del See da essere inclusa nell´ambito di applicazione ratione personae della legislazione dell´Unione, a prescindere dalla bandiera delle loro navi. La Corte sottolinea che, tenuto conto di tale distinzione, occorre verificare se la persona o la società interessata possa essere considerata come il prestatore dei servizi. È quanto avviene se essa gestisce la nave mediante la quale il trasporto viene effettuato. Rientra nella competenza esclusiva del giudice del rinvio valutare la veridicità di tale affermazione. Supponendo che la Fonnship debba essere qualificata come prestatore di servizi di trasporto, ed essendo pacifico che i destinatari di tali servizi erano, nella specie, stabiliti in uno Stato parte contraente dell´accordo See diverso dalla Norvegia, il giudice del rinvio dovrà concludere che tale società rientra nell’ambito di applicazione ratione personae del diritto dell´Unione. In tal caso, qualsiasi restrizione che, senza giustificazione obiettiva, sia stata tale da vietare, ostacolare o rendere meno attraente la prestazione di servizi dovrà essere dichiarata incompatibile con il diritto dell´Unione. L’applicazione del diritto dell’Unione non è affatto pregiudicata dalla circostanza che la nave che effettua il trasporto marittimo e su cui sono impiegati i lavoratori a favore dei quali le azioni sindacali vengono intraprese batta bandiera di un paese terzo né dalla circostanza che i membri dell´equipaggio della nave siano cittadini di paesi terzi. La Corte conclude che una società stabilita in uno Stato del See e proprietaria di una nave battente bandiera di un paese terzo può avvalersi della libera prestazione dei servizi, quando effettua servizi di trasporto marittimo a partire da o verso uno Stato del See, a condizione che possa, in ragione del fatto che gestisce tale nave, essere qualificata come prestatore di servizi e che i destinatari di tali servizi siano stabiliti in Stati del See diversi da quello in cui la società è stabilita.