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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Novembre 2014
OLTRE LA METÀ DEGLI INTERVISTATI IN UN RECENTE SONDAGGIO DELL´UE AFFERMA CHE LA SALUTE E L´ASSISTENZA SANITARIA DOVREBBERO ESSERE IN TESTA ALLA LISTA DI PRIORITÀ PER QUANTO RIGUARDA LA SCIENZA E L´INNOVAZIONE TECNOLOGICA.  
 
Bruxelles, 5 novembre 2014 - Un sondaggio pubblicato a ottobre 2014 ha intervistato 27 910 persone per scoprire cosa, secondo loro, dovrebbe essere in cima alle priorità nella scienza e nell´innovazione tecnologica nei prossimi 15 anni. In cima alla lista di 13 questioni c´era la salute e l´assistenza medica, identificate dal 55 % dei partecipanti come la priorità più importante. Al secondo posto c´era la creazione di posti di lavoro che secondo il 49 % dei partecipanti è fondamentale. "L´europa si trova davanti a molte sfide oggi e molte delle soluzioni a questi problemi verranno dalla scienza e dalle nuove tecnologie", ha detto l´ex presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, parlando del lancio della relazione "Il futuro dell´Europa è la scienza". La relazione si basa sulle priorità identificate nel sondaggio, condotto da Eurobarometro. I partecipanti al sondaggio sembrano essere d´accordo con l´ex presidente Barroso. Il 65 % pensa che tra 15 anni la scienza e l´innovazione tecnologica avranno un impatto positivo sulla salute e l´assistenza sanitaria, il 60 % pensa che l´istruzione e le competenze ne beneficeranno e quasi lo stesso numero di persone pensa che i trasporti e le infrastrutture di trasporti miglioreranno. 11 delle 13 aree prioritarie saranno migliorate grazie alla scienza e all´innovazione tecnologica, secondo oltre il 40 % degli intervistati. Il sondaggio ha catalogato i partecipanti a seconda di età, sesso e nazionalità. Ha rivelato che le donne citavano più spesso la salute e l´assistenza medica come prima priorità, il 22 % contro 17 % degli uomini, mentre i giovani ponevano la lotta ai cambiamenti climatici e la protezione dell´ambiente in una posizione più alta. Gli intervistati più anziani identificavano nell´adattamento della società a una popolazione che invecchia una priorità fondamentale. Alle persone è stato chiesto di indicare cosa avesse maggiori probabilità di avere un impatto benefico sull´area in questione, il comportamento personale e le azioni o la scienza e l´innovazione tecnologica. Sulla maggior parte delle questioni, nella maggior parte dei paesi dell´Ue, le persone erano sicure che conseguenze positive sarebbero venute dalla scienza piuttosto che dal comportamento delle persone. I partecipanti hanno anche compilato un questionario riguardo l´istruzione scientifica che mostra che coloro che hanno terminato la propria istruzione a 20 anni o più sono più inclini a pensare alla lotta contro i cambiamenti climatici e alla protezione dell´ambiente come priorità principali. Coloro che avevano lasciato la scuola a 15 anni o meno davano la priorità alla creazione di posti di lavoro e alla sicurezza dei cittadini. I risultati di questa speciale relazione di Eurobarometro possono influenzare le decisioni prese nell´ambito di Orizzonte 2020, perché mostrano quali sono i settori sui quali, secondo i cittadini europei, dovrebbe concentrarsi la ricerca, in modo da occuparsi delle questioni che stanno loro più a cuore. Per maggiori informazioni, visitare: http://ec.Europa.eu/public_opinion/archives/ebs/ebs_419_en.pdf    
   
   
REGINA ELENA: ONCOTARGET PUBBLICA STUDIO SU IMPORTANTE FATTORE PROGNOSTICO TUMORE DELLA MAMMELLA: SCOPERTO BIOMARKER DI RISPOSTA ALLA TERAPIA PRECHIRURGICA  
 

Roma, 5 Novembre 2014 - Si chiama Taz ed è un’oncoproteina candidata a nuovo potente biomarcatore predittivo dell´efficacia della chemioterapia pre-chirurgica per il carcinoma mammario. Lo dimostra uno studio firmato da ricercatori dell’Istituto Regina Elena e pubblicato di recente sulla rivista Oncotarget. I ricercatori dell’Istituto Regina Elena avevano precedentemente dimostrato che l’elevata espressione di Taz è un importante fattore prognostico negativo nei tumori della mammella, in quanto questa proteina agisce sulle cellule staminali tumorali proteggendole dalla chemioterapia. Il nuovo lavoro di questa equipe di ricercatori e clinici dell’Istituto Regina Elena Ire ha indagato il legame tra la presenza della proteina Taz e il tipo di risposta alla terapia neoadiuvante (pre-operatoria) nelle pazienti con tumore al seno Her2-positivo. I risultati dimostrano che una buona risposta al trattamento con chemioterapia e trastuzumab si ottiene solo se nei tumori vi è una bassa espressione di Taz, mentre livelli elevati di Taz sono correlati ad una mancata risposta al trattamento. L’obiettivo è che diventi routine clinica, per la scelta della terapia, rilevare la presenza o meno del marcatore tumorale Taz nelle donne con tumore della mammella Her2 positivo, in modo da poter effettuare una terapia preoperatoria solo nelle pazienti che ne possano beneficiare realmente. La ricerca Ire è stata finanziata grazie al sostegno di un programma di ricerca Airc finanziata al prof. De Maria. L´attivazione dell’oncoproteina Taz sta emergendo come un importante segnale molecolare dello sviluppo di cancro della mammella. “Clinicamente – spiega Ruggero De Maria, Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena - è fondamentale riuscire a predire una buona risposta al trattamento neoadiuvante che deve essere in grado di far scomparire la lesione tumorale per permettere alla chirurgia di essere più efficace e meno invasiva. Questo lavoro permette di comprendere con una metodologia piuttosto semplice se i tumori della mammella Her2 positivi possano giovarsi della terapia pre-chirurgica standard” Riferimenti dello studio: Vici et al. The Hippo transducer Taz as a biomarker of pathological complete response in Her2-positive breast cancer patients treated with trastuzumab-based neoadjuvant therapy. Oncotarget (Online Issn: 1949-2553). Http://www.impactjournals.com/oncotarget/index.php?journal=oncotarget&page=article&op=view&path[]=2449

 

 
   
   
SANITA’: RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA NELLA SANITÀ DEL LAZIO È FINITA LA STAGIONE DEI TAGLI. ECCO IL DECRETO CHE PROGRAMMA LA RETE OSPEDALIERA REGIONALE PER GLI ANNI 2014/15  
 
Roma, 5 novembre 2014 - Nel 2007, anno di inizio del piano di rientro, Il sistema sanitario regionale produceva 2 miliardi di euro di disavanzo ogni anno. Oggi il disavanzo annuale è 10 volte di meno e nel 2015 il sistema sarà in pareggio. Oggi, rispetto al 2007, il sistema sanitario del Lazio garantisce ai propri cittadini e a tutti gli assistiti cure migliori e più tempestive. Ecco il decreto che programma la rete ospedaliera regionale per gli anni 2014/15. Http://www.regione.lazio.it/binary/rl_sanita/tbl_normativa/
san_dca_u00368_31_10_2014.pdf
 Con questo provvedimento il sistema ospedaliero regionale conterà su 21.611 posti letto. Si opera un riequilibrio dell’offerta sanitaria nelle province e si organizza il sistema di Roma come centro di riferimento al servizio di tutti i cittadini della Regione Lazio. Http://www.slideshare.net/regionelazio/regione-lazio-41102079?ref=http://www.regione.lazio.it/rl_main/?vw=newsdettaglio&id=2652  
 
   
   
RETE OSPEDALIERA DEL LAZIO: ECCO COSA CAMBIA  
 
Roma, 4 novembre 2014 -Ecco in particolare cosa prevede il provvedimento: Rete emergenza. Il sistema dell’emergenza sarà articolato su 5 Dea di secondo livello in queste strutture: S. Camillo, Umberto I,s. Giovanni e Gemelli per Roma, S.maria Goretti per Latina e Bambin Gesù per la pediatria. 21, invece, i Dea di primo livello, 18 i Pronto soccorso. Gli ospedali di riferimento per l’emergenza pediatrica sono quattro : Gemelli, Umberto I, S.camillo, Bambin Gesù.. A fine 2015 i bacini territoriali della rete dell’emergenza saranno articolati in tre aree: Nord, con le provincie di Viterbo e Rieti e parte del territorio della Asl Roma F, Sud, con le provincie di Frosinone e Latina, Area metropolitana di Roma per territorio della città di Roma e delle Asl Roma G ed H e la restante parte della Asl Roma F. Le Centrali Operative dell’Ares 118 attive saranno ridotte da 7 a 4. Su tutto il territorio regionale sarà realizzato un sistema di teletrasmissione del tracciato elettrocardiografico tra i mezzi di soccorso di Ares 118 e le emodinamiche di riferimento. Rete cardiologica. 4 i centri di riferimento per l’emergenza cardiochirurgica: Policlinico Umberto I, Ptv, San Camillo e Gemelli. 19 servizi di emodinamica previsti. Per Roma saranno 13 i servizi di cardiologia ed emodinamica di supporto alla rete dell’emergenza territoriale, operativi h24 anche in regime di reperibilità notturna. Entro marzo 2015 il servizio di emodinamica di Ostia viene esteso da h12 ad h24. È prevista l’apertura del servizio di emodinamica a Tivoli presso la struttura cardiologica. Rete ictus. Nel 2013 si sono registrati nella Regione Lazio circa 7.000 ricoveri per ictus ischemico e 1.700 per ictus emorragico. L’attuale configurazione della rete prevede 4 aree con al vertice gli ospedali Ptv, S. Camillo, Gemelli, Umberto , 11 strutture con Unita di terapia neurovascolare, 19 con la presenza di un team neuovascolare. Il sistema sarà potenziato perché entro giugno 2015 è prevista l’apertura dell’Unità di Trattamento Neurovascolare, Utn sia presso il de Lellis di Rieti che presso lo Spaziani di Frosinone. Entro il 31 marzo 2015, saranno adottati anche i protocolli operativi per il collegamento funzionale tra Utn Ii e centri afferenti (Utn I e Tnvpse) con particolare rilievo alla possibilità di effettuare la trombolisi anche nei centri periferici. Entro dicembre 2015 è prevista per ciascuna delle quattro reti la messa a regime di un sistema regionale per la trasmissione di immagini e la consulenza a distanza, già in fase di avanzata sperimentazione tra Utn dell’Umberto i e quella di Tivoli. Rete trauma. Attualmente la rete per il trauma è articolata in 3 Centro traumi di alta specializzazione: Policlinico Umberto I, Gemelli, S. Camillo. I Centri trauma di zona passano da 5 a 6: Ptv, S. Eugenio, S. Giovanni, S.maria Goretti di Latina, Spaziani di Frosinone, Belcolle di Viterbo e 17 Pronto soccorso. Nella rete il S. Eugenio –Cto assume un ruolo di particolare rilievo in quanto sede dell’ Unità Spinale Unipolare e del Centro Grandi Ustionati regionale. Rete perinatale. Entro il 31 dicembre 2015 la rete viene riorganizzata su due livelli di cura rispetto ai tre attuali. Sono previste quattro reti assistenziali che fanno riferimento all’Umberto I, S. Giovanni, S.camillo e Gemelli con uno o due centri di Ii Livello ciascuna e relative strutture di I livello afferenti. Entro il 30 giugno è previsto l’accorpamento della Uo ostetrica/neonatologica di Monterotondo (419 nati) con Tivoli e della Uo ostetrica/neonatologica di Colleferro (407 nati) con Palestrina. Entro al stessa data è prevista anche la chiusura della Unità di Tarquinia con la qualificazione di quella di Civitavecchia. Nel Presidio ospedaliero di Tarquinia l’attività ostetrica si mantiene come Casa di Maternità Entro il 30 giugno 2015 ci sarà l’accorpamento della Uo ostetrica/neonatologica di Alatri con quella di Frosinone. Anche in questo caso il Presidio si trasforma in Casa di Maternità. A partire dal secondo semestre del 2015 scatterà la non contrattualizzazione dell’attività ostetrica neonatologica per le strutture accreditate con un volume di nati inferiore a 500. Ecco come tutto questo inciderà sul territorio. Ci saranno 257 posti letto in più, con un aumento del 6%: 102 posti letto in più per la provincia di Frosinone. In questo territorio si passa complessivamente da 1320 a 1422 posti letto. Nel dettaglio: Per il nuovo polo Frosinone-alatri passiamo da 422 a 439 posti letto con un potenziamento di 17 posti letto per l’area cardiologica, medica e psichiatrica. Per l’ospedale di Frosinone. Entro il mese di giugno 2015 sarà attivata l’Unità di Trattamento Neurovascolare per ictus e entro il 2015 sarà dotato di una piazzola al servizio del Dea per 24 ore su 24. Per l’ospedale di Sora. 10 dieci posti letto in più, con un potenziamento dell’area medica, dell’ emergenza e della psichiatria. Per l’ospedale di Cassino i posti letto in più saranno 75, passeranno da 234 a 309: l’aumento riguarda la cardiologia, l’area medica e chirurgica, l’emergenza e la neonatologia. L’ospedale si doterà anche di un reparto di psichiatria e di uno di lungodegenza. 70 posto letto in più per la provincia di Rieti. In questo territorio si passa complessivamente da 359 a 429 posti letto. L’incremento riguarda l’area medica, quella chirurgica, la lungodegenza e l’emergenza. Nel dettaglio: Per l’ospedale di Rieti. Entro giugno 2015 sarà aperta l’unita di trattamento neuro vascolare per gli interventi su ictus e sarà mantenuto operativo per 24 ore il servizio di emodinamica, anche nel caso di volumi di attività sotto gli standard. La rete ospedaliera reatina potrà contare anche su 13 posti letto in più per la riabilitazione e 15 per la lungodegenza. Tra le altre cose, grazie all’accordo con l’università La Sapienza, verrà preservata e potenziata anche la maternità. Per l’ospedale di Amatrice. Per la sua particolare collocazione geografica si configura come ‘ospedale di zona disagiata’ , con posti letto ordinari e di Day Surgery organizzati in un’area comune medico-chirurgica. La funzione di pronto soccorso viene assicurata dai medici ospedalieri dei Dea, dipartimento emergenza e accettazione di primo livello del San Camillo de Lellis. Per il Cecad di Magliano Sabina e per la rete d’emergenza sul territorio. L’ospedale di Magliano Sabina diventerà Casa della salute con un reparto di degenza infermieristica, un centro diagnostico dotato anche di Tac, terapia anticoagulante orale (Tao), Radiologia Ecografia, mammografia, ambulatorio odontoiatrico, centro dialisi, attività chirurgica ambulatoriale, gastroenterologia. L’avvio delle attività è previsto per i primi giorni di dicembre. 19 posti letto in più per la provincia di Viterbo. In questo territorio si passa complessivamente da 859 a 878 posti letto. Nel dettaglio: Per l’ospedale di Belcolle sono previsti 22 posti letto in più dedicati all’area medica, cardiologica, terapia intensiva, perinatale. Per il Dea di I livello di Belcolle, tra l’altro, è prevista anche l’apertura dell’unità di trattamento neurovascolare, Utn, il potenziamento del blocco materno infantile e dell’emodinamica con adeguamento n tutte le ambulanze della provincia di un sistema di teletrasmissione del tracciato Ecg. Per l’ospedale di Viterbo. La base elisoccorso di Viterbo funzionerà anche nelle ore notturne. In questo modo tutti i comuni e le località della provincia di Rieti saranno coperti dal servizio elisoccorso anche di notte. Anche l’elisuperfice di Amatrice, così come quella di Rieti, funzionerà sulle 24 ore. Entro il 30 giugno 2015 sarà aperta l’unità di trattamento neurovascolare per interventi su ictus. Per l’ospedale di Acquapendente. Si configura come ‘ospedale di zona disagiata’ e potrà disporre 30 posti letto di area medica 10 di Day Surgery. Per gli ospedali di Tarquinia e Civita Castellana è prevista una riorganizzazione delle funzioni che lascia sostanzialmente invariata l’offerta. 66 posti letto in più per la provincia di Latina. In questo territorio si passa complessivamente da 1633 a 1698 posti letto. Nel dettaglio Per l’ospedale di Latina. Il Santa Maria Goretti passerà da 465 a 535 posti letto, con un aumento di 70 posti letto destinati all’area medica, emergenza e psichiatria. L’ospedale del capoluogo pontino diventa Dea di Ii livello e farà da riferimento per le strutture della provincia e per quelle di Velletri, Anzio e Nettuno. Per l’ospedale di Terracina sarà invece realizzata una piazzola di atterraggio e la postazione di Forma diverrà operativa anche nelle ore notturne. Per il presidio ospedaliero Terracina-fondi ci saranno 4 posti letto 4 in più. Per l’ospedale di Formia aumenta la dotazione per l’area chirurgica e per la cardiologia, con un incremento di 8 posti letto.  
   
   
LOMBARDIA, SÌ A ´DONAREGLI ORGANI UNA SCELTA IN COMUNE´  
 
Milano, 5 novembre 2014 - "È in corso di elaborazione una proposta di revisione della organizzazione della Rete Trapianti regionale che considera opportunamente sia la fase di reperimento degli organi, sia la fase di trapianto". E´ quanto ha dichiarato il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani rispondendo alla interpellanza n.4029 ´Donazione organi, tessuti e cellule per il trapianto´, presentata in Aula da un gruppo di consiglieri regionali dell´opposizione. L´interpellanza, tra le altre cose, chiedeva alla Giunta l´impegno per un raccordo più puntuale tra le aziende ospedaliere così da garantire una maggiore efficacia d´intervento e un più efficiente utilizzo di tutti gli organi resi disponibili. Tavoli Di Lavoro - Il vice presidente Mario Mantovani ha anche ricordato "che è attivo, su base mensile, un tavolo di lavoro con i coordinatori locali del prelievo ed è anche stato avviato un percorso di audit esterno con tutte le strutture di ricovero e cura". L´assessore alla Salute ha poi aggiunto che in questi giorni si stanno svolgendo dei specifici tavoli per le aree dei trapianti di cuore, polmone, rene, e fegato. "Questa attività - ha sottolineato Mantovani - è di supporto al percorso di revisione della organizzazione della Rete Trapianti regionale". Adesione Al Progetto Nazionale - Per quanto riguarda, invece, i tempi d´attuazione del progetto nazionale ´Donare gli organi, una scelta in Comune´, l´assessore alla Salute di Regione Lombardia ha ricordato come con delibera dello scorso 5 settembre, la Lombardia abbia dato seguito a questo programma, caratterizzato da un protocollo d´intesa fra Regione Lombardia, Cnt (Centro Nazionale Trapianti) Federsanità, Anci, Aido (Associazione Italiana per la donazione di organi, tessuto e cellule) e Nitp (Nord Italia Transplant Program). A questo proposito, il prossimo mercoledì 19 novembre, si terrà la riunione di insediamento del tavolo tecnico. Ufficiali Anagrafe - Mario Mantovani ha quindi posto l´accento sulla delicatezza della funzione svolta dagli ufficiali d´anagrafe come prima interfaccia con l´utenza. Infatti, il progetto ´Donare gli organi, una scelta in Comune´ prevede che all´atto del rinnovo della carta d´identità, il cittadino possa esprimere la propria volontà in merito alla donazione degli organi. "E´ per questa ragione che Regione Lombardia ha avviato oltre ad una campagna di informazione generale, anche alcune iniziative di formazione specifiche per queste figure, così da essere in grado, pur nei limiti delle loro competenze e delle loro attribuzioni, di gestire queste situazioni". Ruolo Formativo Delle Asl - "In questo contesto - ha concluso Mantovani - si colloca il ruolo strategico delle Asl e dei loro distretti, fondamentale per garantire questi momenti formativi su tutto il territorio regionale". "In questa direzione - ha ricordato infine il vice presidente e assessore alla Salute - va il corso ´Progetto una scelta in Comune´ organizzato con la Scuola di Direzione in Sanità Iref, i cui destinatari sono stati i Direttori di Distretto delle Asl e i loro collaboratori delegati a svolgere la formazione rivolta agli addetti degli uffici anagrafe".  
   
   
OLTRE 3 MILIONI GLI ITALIANI DIABETICI, CON ALTA PROBABILITÀ DI ARRIVARE A 5 MILIONI NEL 2030  
 
 Roma, 5 novembre 2014 – Secondo i dati Istat 2013, in Italia il diabete interessa il 5,4% della popolazione, il che vale a dire che più di 3 milioni di italiani ne soffrono, lo stesso Oms parla addirittura di vera e propria “epidemia” del diabete. Il diabete di tipo 2 rappresenta il 90% dei casi: la prevalenza aumenta con l’età fino a raggiungere il 20,4% nelle persone con età uguale o superiore ai 75 anni. Per quanto riguarda la distribuzione geografica in Italia, la prevalenza è più alta nel Sud e nelle Isole, con un valore del 6,6%, seguita dal Centro con il 5,3% e dal Nord con il 4,6%. Numeri importanti, che tenderanno a crescere se non si metteranno in atto tutte le misure concrete predisposte all’interno del Pnd. Di diabete e dello stato di implementazione del Piano nazionale sulla malattia diabetica si discute oggi a Roma durante il Workshop “Il Piano Nazionale sulla malattia diabetica: una best practice al banco di prova dell’implementazione regionale”, promosso da Aboutpharma, con il patrocinio del Ministero della Salute e organizzato con il contributo di Astrazeneca. L’evento, che si pone a chiusura di una serie di incontri regionali dal titolo “Il Piano Nazionale sulla Malattia diabetica al banco di prova dell’attuazione regionale: una valutazione di sistema”, vuole illustrare le principali vie proposte dal Piano per affrontare le problematiche relative alla patologia e avviare un confronto tra il livello nazionale e i livelli regionali, analizzando le azioni intraprese e l’impegno assunto da 4 Regioni chiave (Puglia, Sicilia, Lombardia e Liguria) per l’implementazione del Pnd e la gestione della patologia. L’obiettivo è quello di definire un’agenda operativa di lotta al diabete che si basi su 3 punti fondamentali, quali: istituzione di Pdta sul diabete, riallocazione delle risorse e concreta partecipazione delle persone con diabete nella lotta alla patologia. “Il Piano Nazionale sulla malattia diabetica è il documento più importante in materia di assistenza alla persona con diabete dai tempi della legge 115 del 1987 ed è l’unico Piano dedicato a una specifica patologia cronica non trasmissibile e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ponendosi così come pietra miliare nella storia dell’assistenza alla cronicità in Italia” - spiega Paola Pisanti dirigente del Ministero della Salute, Presidente della Commissione Nazionale Diabete. “Per un’efficace ed efficiente attuazione degli obiettivi proposti nel Pnd è fondamentale che le Regioni continuino ad impegnarsi, oltre che nel recepimento, anche nell’effettiva implementazione dello stesso al fine di garantire i più opportuni assetti locali nella gestione del diabete” – conclude la Pisanti.” “Nonostante si riscontrino elevati tassi di prevalenza e un alto rischio di complicanze, la gestione del diabete rappresenta un modello di riferimento tra le patologie croniche, poiché si presta ad essere definito da un percorso diagnostico-terapeutico abbastanza delineato” - sostiene Americo Cicchetti, Professore di Organizzazione Aziendale e Direttore dell’Altems dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. “Lo stesso Pnd evidenzia la necessità di implementare i Lea secondo le priorità di salute delle persone con diabete e nel rispetto della condivisione dei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (Pdta), i quali vanno costruiti attraverso rigorosi percorsi che selezionano le tecnologie da adottare (farmaci, dispositivi, ecc.) secondo l´approccio dell´health technology assessment” – conclude Cicchetti. “L´italia ha una formidabile rete di assistenza specialistica diabetologica, invidiataci in tutto il mondo anche per i risultati che ha conseguito. Ci sono evidenze forti di cost-effectiveness di questa rete” – dichiara Enzo Bonora, Presidente della Società Italiana di Diabetologia. “La rete costa l´1% del totale della spesa attribuibile al diabete” – continua Bonora - “una rete che il Pnd ha considerato come irrinunciabile e che va solo ottimizzata a costo zero, eliminando piccoli ambulatori isolati i cui professionisti che vanno collocati in centri dotati di tutte le risorse necessarie. Una rete di secondo e terzo livello che va integrata con la rete di primo livello (i Mmg) anche grazie all´uso massiccio dell´informatica". “Nonostante nell’ultimo decennio sia cambiata la percezione della malattia da parte dell’opinione pubblica, il diabete è ancora oggi una di quelle malattie che il paziente stesso tende a trascurare”- sostiene Antonio Ceriello, Presidente dell’Associazione Medici Diabetologi. “Vista la complessività e la variabilità della patologia da soggetto a soggetto, ci stiamo muovendo sempre più verso una personalizzazione dell’approccio, che combini l’appropriatezza della cura con la tempestività, nell’idea che bisogna trattare subito e trattare bene. L’amd, a questo proposito, ha lanciato il Progetto quadriennale Nice - Need is core of effectiveness” – conclude Ceriello. “Una concreta attuazione degli obiettivi del Piano deve prevedere l’effettivo coinvolgimento delle Associazioni pazienti nei tavoli decisionali, come anche auspicato nel più recente Patto della Salute, con il fine ultimo di raggiungere quei livelli di assistenza appropriati che costituiscono la condizione preliminare essenziale per migliorare la qualità di vita delle persone” – sottolinea Egidio Archero, Presidente della Fand. “Astrazeneca è impegnata a fornire terapie sempre più efficaci ed innovative” - commenta Nicola Braggio, Amministratore Delegato di Astrazeneca Italia. “Con questa consapevolezza abbiamo scelto di contribuire all’organizzazione di incontri regionali per avviare un confronto tra quanto stabilito dal Pnd e quanto realmente recepito e applicato a livello locale” – conclude Braggio.  
   
   
LIBRETTO VACCINALE ELETTRONICO: PROTOCOLLO REGIONE BASILICATA - INJENIA  
 
Potenza, 5 novembre 2014 - Il motore di ricerca internazionale Google Cloud Platform contribuirà alla buona riuscita di un ambizioso progetto della Regione Basilicata per l´emissione, in via sperimentale, del libretto vaccinale elettronico. Fasi chiave di questo processo saranno: la piena informatizzazione delle anagrafi vaccinali e il potenziamento del monitoraggio delle coperture vaccinali negli adolescenti, negli adulti, negli anziani e nelle categorie a rischio. E´ quanto prevede il protocollo d´intesa a costo zero sottoscritto ieri dall’assessore alle Politiche della Persona, Flavia Franconi, e da Alberto Buzzi, amministratore delegato della Injenia srl, partner tecnico del progetto, presenti Pietro Ranieri responsabile dell’Area Sud della Pfizer, azienda partner di Injenia nella realizzazione del progetto, il dirigente generale del Dipartimento Politiche alla Persona Donato Pafundi, il capo di Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale Raffaele Rinaldi, i dirigenti delle aziende sanitarie lucane Asp e Asm, Mario Marra e Andrea Sacco. Dopo la presentazione dell´idea, avvenuta nel settembre 2013, e a valle delle necessarie verifiche tecniche, entra dunque nel vivo la sperimentazione di questa piattaforma web che proietterà la Basilicata tra le regioni italiane che avviano sistemi sanitari innovativi che potrebbero essere oggetto di validazione scientifica da parte del Ministero della Salute. Il Monitoraggio delle attività di vaccinazione da parte del Dipartimento Politiche della Persona della Regione Basilicata avverrà incrociando i dati presenti presso l´anagrafe sanitaria degli assistiti (anagrafe dei vaccinati, anagrafe delle esenzioni ticket e schede ospedaliere), che saranno acquisiti e processati in forma completamente anonima. Ad ogni record sarà assegnato un codice univoco anonimo di riferimento dell´assistito, generato senza utilizzo di dati personali. Il codice consentirà al titolare del trattamento dati di associare tutte le informazioni elaborate da Injenia al titolare, ai sensi del codice in materia di protezione dei dati personali. Google Cloud Platform consentirà quindi la realizzazione di un data base aggiornato in tempo reale a supporto delle decisioni strategiche per la programmazione delle campagne vaccinali di categorie a rischio. Uno strumento di valutazione, quindi, che permetterà di considerare ulteriori interventi di monitoraggio dei programmi vaccinali e decidere in seguito se estendere i mezzi e le modalità utilizzate ad altri progetti di monitoraggio delle vaccinazioni così come previsto dal nuovo piano. Grazie a questo progetto, infatti, la Regione sarà operativa su uno degli obiettivi del Piano nazionale di Prevenzione 2014-2018 in discussione presso la Conferenza Stato Regioni e che dovrebbe essere approvato entro il 2014. L’assessore alle Politiche della Persona, Flavia Franconi, ha sottolineato la soddisfazione per l’avvio del progetto che è il primo in Italia con questa specificità. “Le dimensioni della Basilicata – ha detto – fanno della regione un ottimo ‘laboratorio sperimentale’ in cui sviluppare nuove possibilità nel campo sanitario e mettere in campo progetti-pilota rispetto ai quali abbiamo l’ambizione che possano essere riproposti in tutto il territorio nazionale. Presto – ha preannunciato l’assessore - avremo anche la Fondazione per la ricerca biomedica e il Centro di Medicina ambientale a Villa d’Agri. Ciò significa che la cura della salute dei lucani si baserà su dati certi come quelli che scaturiscono dalla ricerca, non avulsa dalla salute ma nella salute. E’ in questo senso – ha aggiunto - che va inteso il progetto che avrà il vantaggio di consentire l’aggiornamento dei data base esistenti, garantendo anche la tutela della privacy, e di fornirci analisi mirate a supporto della programmazione e del monitoraggio, mentre il cittadino avrà la visione della propria situazione vaccinale. Il nuovo sistema si integra con gli altri già esistenti e in itinere, come quello per la consultazione on line dei referti medici e diagnostici che sarà attivo a fine dicembre. Il cittadino così – ha concluso l’esponente della giunta - diventa sempre più proprietario della propria salute e la medicina meno paternalistica sempre e più centrata sulla persona”. “Nella veste di Google Enterprice Premier partner – ha commentato Buzzi - lavoriamo su questo progetto come interlocutori tecnici ma all’interno di un piano di sperimentazione e applicazione che Google sta portando in Italia in particolare nell’ambito sanitario”. Ranieri ha rimarcato “l’innovatività del progetto nella sanità digitale con partner di primo rilievo che darà la possibilità di programmare leggendo il fabbisogno locale”, in linea con “le politiche aziendali della Pfizer, un’azienda farmaceutica che fa innovazione nell’area farmaco e supporta soluzioni innovative che possono dare contributi alla sostenibilità del sistema sanitario”.  
   
   
DOCTOR´S LIFE, MEDICI OLTRE LO SCHERMO TRA EBOLA E INTRATTENIMENTO  
 
Roma, 5 novembre 2014 - Come fronteggiare l’emergenza sanitaria definita dagli stessi medici «la più grave e seria vista nei tempi moderni»? L’esperienza di Mare Nostrum potrà aiutare ad arginare Ebola? A poche ore dalle notizia che vede la Casa Bianca mettere a punto le linee guida per gli operatori sanitari, Doctor’s Life sarà il primo canale televisivo che spiegherà a tutti i medici italiani come affrontare il virus che sta mettendo in ginocchio il globo intero. Da novembre, infatti, sul canale 440 di Sky curato da Adnkronos Salute, saranno in onda 4 moduli che illustreranno le linee guida dell’Istituto nazionale per le malattie infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma, il tutto all’insegna dell’infotainment. La formazione coinvolgerà indirettamente anche gli altri operatori sanitari, compresi i farmacisti, per quel che riguarda le potenziali novità farmacologiche messe in campo per affrontare l’emergenza Ebola. Nei prossimi mesi Doctor´s Life sarà sempre più impegnato ad affrontare a 360° tematiche di attualità connesse al mondo della salute. Oltre ai corsi Ecm gratuiti, telegiornali e magazine settimanali di approfondimento, saranno infatti in onda curiosità spesso dedicate al mondo femminile, come i gioielli per gli occhi o il veleno d’api elisir di lunga vita. E inoltre documentari esclusivi, inchieste, talk show con ospiti internazionali e reportage nelle ‘stanze’ segrete dove nessun’altra telecamera è mai entrata. Dal 6 novembre, infatti, Doctor’s Life testimonierà il salvataggio di vite nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum. “Tutto quanto fa spettacolo e informazione trova la sua massima esaltazione nel nostro canale che rappresenta una novità assoluta nel panorama televisivo. Il successo di Doctor’s Life risiede infatti nella capacità di essere interamente dedicato ai medici, ai farmacisti e alla medicina, con un aggiornamento costante sui principali appuntamenti nazionali e internazionali del settore senza però rinunciare all’info-intrattenimento, commenta Giuseppe Pasquale Marra presidente del Gruppo Adnkronos e ideatore del canale.“Questa sua duttilità lo ha proiettato nel futuro della televisione, senza fargli perdere l’originale identità, che ne fa un punto di riferimento indiscusso nel mondo medico-scientifico”. Doctor´s Life è interamente gratuito e al ritmo di circa 100 iscrizioni al giorno, ha già segnato il traguardo degli 80 mila iscritti.  
   
   
SALUTE: SERRACCHIANI, OSPEDALE GEMONA NON CHIUDE ANZI AMPLIERÀ SERVIZI  
 
Gemona, 5 novembre 2014 - "L´ospedale di Gemona non chiude e non chiuderà". Lo ha ribadito la presidente della Regione Debora Serracchiani in visita alle nuove strutture del "San Michele" assieme all´assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca. "Non vogliamo disperdere il patrimonio storico, di competenze e professionalità di una struttura che riteniamo un riferimento importante per il territorio", ha affermato Serracchiani, aggiungendo che "anzi riteniamo che qui possano essere convogliati ulteriori servizi rispetto a quelli che ci sono già e ampliare così il bacino d´utenza a cittadini di altre zone". In merito alla riforma la presidente ha ribadito che "non stiamo rinunciando a nulla, abbiamo scelto di lasciare tutti i presidi sanitari che esistono in regione", invitando alla serenità "perché -ha detto - tra poco saranno i fatti a parlare: i cittadini troveranno l´ospedale aperto e con nuovi servizi e il nostro impegno sarà di fare quello che forse fino adesso non è stato portato avanti fino in fondo". Serracchiani ha ricordato come la Regione non si è sottratta in questi mesi al confronto sui temi della riforma, raccogliendo anche quotidianamente le critiche "che sono naturali all´interno di un percorso di riforma così complesso". "Spiace però - ha commentato Serracchiani - constatare che vengono alimentate polemiche che, nell´interesse dei cittadini, sarebbe bene non agitare. Sarebbe bene mettere da parte battaglie personali e politiche, perché se c´è una battaglia da ingaggiare è quella di assicurare servizi e benessere alle persone di tutta la regione, a partire da quelle che vivono in ambienti più disagiati come possono essere quelli montani", ha affermato Serracchiani, presente il sindaco di Gemona Paolo Urbano. Ricordando come le esigenze di cura dei cittadini siano esponenzialmente aumentate, la presidente ha riaffermato l´urgenza di un riordino, "affinché la sanità pubblica si faccia carico dei bisogni mutati e crescenti dei cittadini" e ha ricordato come la Regione Toscana abbia deciso di copiare "modello Friuli Venezia Giulia". "Non è un risultato della presidente, ma di tutti i cittadini della regione che hanno deciso per un modello di sanità virtuoso, che ora altri territori prendono a modello", ha concluso Serracchiani.  
   
   
OSPEDALE DEL CUORE DI MASSA, FIRMATO IL PROTOCOLLO PER IL SUO POTENZIAMENTO  
 
Firenze, 5 novembre 2014 - Potenziamento e sviluppo dell´Ospedale del Cuore Pasquinucci di Massa, realizzazione di un punto nascita, intensificazione della collaborazione già in atto con la Scuola Sant´anna di Pisa. E un finanziamento di 10.500.000 da parte della Regione. E´ quanto prevede il protocollo di intesa per lo sviluppo delle attività dell´Ospedale del Cuore Pasquinucci di Massa, siglato ieri in Palazzo Strozzi Sacrati tra Regione Toscana, Fondazione Toscana G. Monasterio, Scuola Superiore Sant´anna, Asl 1 di Massa e Carrara, Comune di Massa. Subito dopo la firma, i sottoscrittori hanno illustrato ai giornalisti i contenuti del protocollo. Erano presenti l´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, il direttore della Fondazione Monasterio Luciano Ciucci, il rettore della Scuola Superiore Sant´anna Pierdomenico Perata, il direttore della Asl 1 di Massa e Carrara Maria Teresa De Lauretis, il sindaco di Massa, e presidente della Conferenza dei sindaci della Asl 1, Alessandro Volpi. "Questo protocollo sancisce un accordo molto importante - ha commentato l´assessore Marroni - Definisce il piano di sviluppo futuro dell´Ospedale del Cuore di Massa e la collaborazione tra due enti di grande prestigio, Scuola Sant´anna e Fondazione Monasterio, nel settore della ricerca e dell´altissima specialità. La Regione farà un investimento significativo per la ristrutturazione e le tecnologie da acquistare per potenziare ulteriormente questo polo di alta eccellenza". "Questo accordo è quanto di più opportuno e convincente poteva essere fatto per aprire una stagione nuova - è la dichiarazione del sindaco Alessandro Volpi - Il beneficio sarà non solo per la città di Massa ma per tutto il territorio, e di questo siamo molto grati alla Regione". "Il protocollo ha l´obiettivo di integrare sempre di più la Scuola Superiore Sant´anna con l´attività della Fondazione Monasterio - ha detto il rettore del Sant´anna Pierdomenico Perata - Questo accordo consente un ulteriore salto di qualità. Entro il mese di ottobre abbiamo già costituito un consorzio tra i due enti per la ricerca medica e la medicina traslazionale". "Il consolidamento sostanziale che questo protocollo consente è un fatto eccezionale - ha sottolineato il direttore della Fondazione Monasterio Luciano Ciucci - E´ un rafforzamento delle nostre potenzialità e della missione di ricerca. Un risultato estremamente importante anche per la collettività locale". "Questo è uno dei passi importanti per avvicinarsi alla realizzazione del Nuovo Ospedale delle Apuane - ha dichiarato la dg della Asl di Massa Maria Teresa De Lauretis - Non dobbiamo solo trasferire un ospedale, ma migliorare sempre la qualità dell´assistenza che offriamo ai cittadini. Per questo è fondamentale la collaborazione con Monasterio". Il protocollo disciplina il rapporto di collaborazione tra tutti i firmatari in merito allo sviluppo delle attività dell´Ospedale del Cuore, con particolare riferimento alla neonatologia e all´area nascita, la cardiochirurgia pediatrica e la cardiologia pediatrica interventistica. Ecco cosa prevede il protocollo. La Regione intende garantire il parto di neonati cardiopatici nelle condizioni di massima sicurezza per il nascituro. All´ospedale del Cuore, tramite il trasporto in utero, il neonato potrà essere immediatamente preso in carico dagli specialisti della Ftgm. Per questo verrà realizzato un punto nascita integrato e articolato su due sedi: I e Ii livello nel Nuovo Ospedale Apuano (che sarà inaugurato nel settembre 2015), un punto nascita con caratteristiche di Iii livello (per i neonati cardiopatici) presso l´Ospedale del Cuore. A questo scopo, l´Ospedale del Cuore acquisirà gli spazi attualmente occupati dal Dipartimento materno infantile della Asl 1, contigui all´edificio sede dell´Ospedale del Cuore, quando questi verranno lasciati liberi in seguito al trasferimento nel Nuovo Ospedale delle Apuane. L´ospedale del Cuore viene riconosciuto anche quale Centro Regionale Pediatrico di eccellenza per il trattamento delle patologie congenite e acquisite dell´albero tronco bronchiale e della laringe. Viene quindi realizzato un centro di altissima specialità chirurgica, con un bacino di riferimento di portata extraregionale e internazionale per questa peculiare tipologia di trattamento interventistico. Scuola Superiore Sant´anna e Fondazione Toscana Gabriele Monasterio rafforzano la collaborazione già intrapresa da anni per una migliore realizzazione delle attività di ricerca e formazione di eccellenza in ambito clinico, con la nascita di un nuovo soggetto integrato tra i due enti. Tutti i sottoscrittori del protocollo si impegnano a mettere a disposizione le risorse umane e strumentali necessarie alla realizzazione del progetto. Il sindaco di Massa, quale presidente della Conferenza dei sindaci, avrà il compito di coordinare con un apposito tavolo di monitoraggio tutte le azioni progettuali e i relativi atti attuativi. Per tutto questo, la Regione destina un finanziamento complessivo di 10.500.000 euro nel triennio 2014-2016.  
   
   
INDUSTRIA DEL FARMACO: DALLA REGIONE TOSCANA UN SOSTEGNO CONCRETO AL SETTORE  
 
Firenze 5 novembre 2014 - La Toscana è una delle regioni più compettive nel comparto delle scienze della vita, grazie al peso crescente di Università e centri di ricerca pubblici e privati, alla presenza di una qualificata produzione industriale dove la farmaceutica fa la parte del leone, collocando la regione al terzo posto a livello nazionale dopo Lombardia e Lazio, con circa 20 imprese, di cui 4 multinazionali e una serie di piccole e piccolissime aziende, che rappresentano il 13 per cento del fatturato complessivo nazionale del settore e danno lavoro a circa 6 mila addetti. A queste vanno aggiunte le circa 30 imprese che operano nel settore biotech, il 14 per cento delle imprese a livello nazionale e contano oltre 3 mila lavoratori. Nel settore biotech, in particolare, la Toscana vanta un primato nel settore ricerca e sviluppo, con oltre 600 ricercatori che si aggiungono ai circa 800 che operano nella farmaceutica. Lo ha ricordato l´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini intervenuto oggi all´incontro organizzato dalla Federazione dei medici di famiglia, nella sessione dedicata alla "Pharma & device valley" in Toscana. "E´ un patrimonio in competenze, ricerca e occupazione – ha detto Simoncini – che deriva dalle particolari condizioni esistenti in Toscana: presenza di università e centri di ricerca medica e biotecnologica, grandi imprese multinazionali e tante piccole e piccolissime aziende con una forte propensione all´innovazione. Un patrimonio che la Regione intende non solo salvaguardare, ma anche valorizzare ed accrescere, consapevole che questo settore costituisce una sorta di cartina di tornasole dello sviluppo italiano. E´ qui, infatti, che si concentrano competenze avanzate e professionalità specialistiche innovative e un forte intreccio fra ricerca, trasferimento tecnologico e mondo produttivo". L´assessore ha ricordato la proposta già avanzata dal presidente della Regione alle imprese del settore di dare vita ad una Pharma Valley, capace di attrarre investimenti, creare le condizioni per sostenere e favorire ricerca e sviluppo, far lavorare in rete sia i colossi dell´industria farmaceutica, sia le piccole e dinamiche realtà presenti in Toscana. "Un lavoro – ha spiegato Simoncini - che si affida ad un tavolo comune con i rappresentanti delle imprese e dell´attività del distretto delle scienze della vita, parte integrante del sistema dell´innovazione e del trasferimento tecnologico e dove si opera la sintesi fra mondo della ricerca e mondo produttivo. Un lavoro che potrà superare l´apparente contrapposizione fra la necessità di attirare investimenti nella nostra Regione, avere una presenza qualificata di un´industria così importante, creare fatturato e posti di lavoro e, dall´altro il dover fare costantemente i conti con il necessario contenimento della spesa farmaceutica". E´ proprio la presenza di questo quadro che ha spinto alla creazione del Distretto delle scienze della vita, nell´ambito del quale sarà possibile far fare un salto di qualità alle politiche dell´innovazione e del trasferimento tecnologico, alle iniziative per rendere più competitive le imprese a livello internazionale, anche attraverso l´attività dei poli d´innovazione, che ne costituiscono una sorta di braccio operativo e di interfaccia fra ricerca e imprese. A contribuire a orientare il settore della farmaceutica e delle scienze della vita verso obiettivi sempre più alti di qualità e innovazione contribuiranno anche gli investimenti in ricerca e sviluppo, che la Regione, unica regione italiana, finanzia anticipando le risorse del Fesr per finanziare i bandi per sviluppo, ricerca, innovazione. "Considerando il mondo delle life science come formato da biotech, farmaceutico e medical devices - ha concluso l´assessore - con il Por Creo ad oggi sono stati approvati 54 progetti che coinvolgono circa 110 beneficiari per oltre 120.000.000 euro investiti e circa 69.000.000 euro di contributo".  
   
   
ALCOLISMO E PROBLEMI ALCOL-CORRELATI: VENERDI 7 NOVEMBRE 11 CONGRESSO NAZIONALE  
 
Napoli, 5 novembre 2014 - Venerdì 7 novembre, a partire dalle ore 900, presso il Nicolaus Hotel di Bari, si terrà un congresso monotematico sulle tematiche riguardanti l’alcolismo e i problemi alcol-correlati, dal titolo “Alcol: tra diritto al lavoro e diritto alla salute”. Il Congresso è organizzato dalla Regione Puglia, per il tramite della Asl Bari, con il supporto della Società Italiana di Alcologia e della Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione. L’evento, inaugurato dall’Ass. Al Welfare, Donato Pentassuglia e dai rappresentanti del Servizio Prevenzione della Regione Puglia, vedrà la partecipazione delle massime autorità regionali e nazionali in materia di contrasto alla diffusione dell’alcoldipendenza. La serietà del problema della diffusione di tale dipendenza emerge con evidenza dai dati riportati nella relazione al Parlamento sui problemi alcol-correlati, presentata a marzo 2014 dal Ministero della Salute: in Italia il consumo alcolico è in crescita in tutte le fasce di età, particolarmente tra i giovani e le donne, con un trend che sembra ricalcare tendenze dei Paesi del Nord Europa. Inoltre, un’ indagine svolta dalla International Labour Organisation, stima che la maggior parte delle persone che soffrono per Problemi Alcolcorrelati sono in età lavorativa ed, in riferimento a questo, si rileva che il 3-5% della forza lavoro è affetta da Problemi alcolcorrelati e il 25% circa consuma attualmente quantità di alcol che espongono a rischi, causando problematiche di vario genere. Il più adeguato approccio al problema è sicuramente un approccio di rete, che veda coinvolti attori pubblici e privati, i quali, per le loro specifiche competenze, siano in grado di agire come nodi interattivi di una rete competente, abile a fronteggiare i Problemi Alcolcorrelati in un continuum che vada dalla prevenzione al trattamento delle patologie più gravi, senza tralasciare la ricerca e la formazione degli operatori. Il congresso nazionale organizzato dalla Regione Puglia sarà utile occasione di approfondimento e di confronto sulle suddette tematiche.  
   
   
NUOVO PRONTO SOCCORSO DI CAREGGI: UNO DEI PIÙ GRANDI POLI DI EMERGENZA-URGENZA IN ITALIA  
 
Firenze 5 novembre 2014 - "Quello che inauguriamo oggi è il primo step di un percorso che nel 2016 ci porterà ad avere uno dei più grandi poli dell´emergenza-urgenza in Italia, e forse in Europa. Un´operazione molto importante, un forte segnale del potenziamento della nostra sanità. Questa è la prima tappa, la seconda sarà a maggio 2015, il completamento a giugno 2016. Un grande sforzo economico, progettuale, organizzativo. Un investimento di oltre 50 milioni, che rientra nella grande operazione di potenziamento della nostra sanità, che ci ha portato a investire quasi 3 miliardi di euro negli ultimi 5 anni". L´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni ha inaugurato stamani il nuovo pronto soccorso di Careggi, assieme al direttore generale dell´Aou di Careggi Monica Calamai e al direttore del pronto soccorso Stefano Grifoni. "Grazie a tutte le persone che negli anni hanno lavorato a questa realizzazione - ha proseguito l´assessore - Un progetto molto innovativo, non solo come strutture, ma anche come organizzazione. Questi ultimi due, tre anni sono stati molto complessi per la sanità. Voglio ringraziare tutte le 50.000 persone che ci lavorano, e che ci hanno permesso, nonostante le difficoltà, di realizzare cose come questa, e anche di salire in tutte le classifiche nazionali. Ora stiamo ulteriormente migliorando. Il nostro è un sistema solido, sano, che reagisce a tutte le sfide. Non c´è sfida che ci sia stata posta che non siamo riusciti a superare. Altre sfide ci aspettano nei prossimi anni, siamo pronti per uno nuovo passo in avanti". Monica Calamai ha sottolineato le "forti sinergie che si sono create in un grande lavoro di squadra. Siamo tutti legati dall´obiettivo di dare risposte ai cittadini - ha detto -, di fare un servizio per la società. E´ solo l´inizio, il percorso è lungo e complesso". Nella prima fase, quella inaugurata oggi, sono stati concentrati nella nuova struttura il pronto soccorso oculistico, otorino e dei codici a bassa priorità, bianchi e azzurri. A maggio 2015 sarà completata la seconda fase, con il trasferimento dei codici più gravi e la realizzazione della nuova diagnostica per immagini. A giugno 2016 sarà infine attivato il nuovo trauma center, con l´accorpamento del pronto soccorso ortopedico che è attualmente al Cto, e dei percorsi integrati stroke e dolore toracico. A pieno regime, il pronto soccorso di Careggi, con 3.600 metri quadrati di superficie, sarà uno dei più grandi della Toscana. Ad oggi gli accessi sono più di 134.000 l´anno, ma con la completa concentrazione di tutte le attività dell´emergenza nel nuovo pronto soccorso di Careggi, questo dato verrà sicuramente superato.  
   
   
GEMONA: SERRACCHIANI INAUGURA AMBULATORIO MONTAGNA E SALA ODONTOIATRICA  
 
Gemona, 5 novembre 2014 - La presidente della Regione Debora Serracchiani ha partecipato ieri, assieme all´assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca, all´inaugurazione dell´ambulatorio specialistico della Montagna presso il reparto di Medicina dell´ospedale "San Michele" di Gemona. Accolta dal direttore generale Luca Lattuada e dal responsabile del Dipartimento di prevenzione Ass3 "Alto Friuli" Paolo Pischiutti, Serracchiani ha visitato i locali e ha preso visione delle attrezzature del laboratorio - secondo in Italia solo a quello aperto circa due anni fa a Aosta - per il quale è previsto un potenziale bacino di utenza da tutto il Nordest, da Slovenia e Austria. "E´ un primo inizio di un progetto più ampio che vorremmo entrasse nel quadro delle iniziative per ´Gemona città dello sport e del benstare´ e che mette in sinergia la facoltà di Scienze motorie con l´ospedale per avviare un centro di riferimento regionale per la medicina sportiva e per chi svolge attività in montagna", ha spiegato Serracchiani, ricordando che così la Regione ha concretizzato l´impegno sollecitato da un emendamento presentato dal consigliere regionale Roberto Revelant in Aula, in occasione dell´approvazione della riforma sanitaria. L´apertura della struttura prende avvio dalla diffusione nell´Alto Friuli dell´interesse nei confronti dell´attività ludico sportiva che può essere svolta nel comprensorio montano. Infatti, molti sono i praticanti di sport caratterizzati da un impegno fisico che va da quello richiesto dal semplice escursionismo a quello caratteristico delle spedizioni alpinistiche anche extraeuropee. Non va inoltre trascurata l´utenza caratterizzata da soggetti affetti da patologie croniche a carico degli apparati cardio respiratorio e metabolico che, tuttavia, vogliono svolgere attività fisica al di sopra dei 2000 metri. L´ambulatorio potrà fornire anche consigli sanitari su vaccinazioni, prevenzione danni cutanei da raggi Uv, parassitosi, ecc.; organizzativi e dietetici; valutazioni specifiche per chi lavora o svolge attività sportiva in montagna. Inoltre sarà possibile fornire informazioni sulle corrette modalità di allenamento ai diversi sport di montagna (camminata, corsa, arrampicata, sci, ecc.). Al termine della visita al nuovo ambulatorio, Serracchiani e Telesca hanno preso visione della nuova strumentazione per la sala odontoiatrica che ora è a disposizione della Struttura complessa di radiologia del "San Michele". A illustrare le caratteristiche dell´ortopantomografo, che sostituisce la vecchia attrezzatura danneggiata lo scorso giugno per realizzare radiografie panoramiche delle arcate dentarie, è stato il direttore Massimo Valentino. Si tratta di un´apparecchiatura che sottopone il paziente ad una minore esposizione di radiazioni e che si presta particolarmente per disabili e bambini vista la maggiore comodità di posizionamento in sede di scansione. Proprio per consentire un più comodo accesso a queste categorie di utenti l´ambulatorio è aperto anche due pomeriggi la settimana e il sabato. "Qui a Gemona, caso molto raro, non abbiamo liste d´attesa per la diagnostica", ha reso noto Valentino. Un elemento, questo, che è stato vagliato attentamente da Serracchiani e Telesca proprio in un ottica di sistema nell´approccio alla soluzione del problema delle liste d´attesa. "Lavoreremo molto sulle fasce orarie - ha anticipato Telesca - e di certo considereremo la possibilità di convogliare in strutture come queste pazienti che invece abitualmente afferiscono a strutture dove le liste d´attesa per una prestazione sono molto più lunghe". Infine, altra novità di non poco conto in merito ai servizi di prossimità, a Gemona è stato appena avviato l´ampliamento della fascia oraria del Csm, Centro salute mentale, che dalle 12 ore amplia la sua copertura h24. "Una risposta importante a bisogni sempre più ampi della popolazione", ha commentato Telesca.  
   
   
MILANO: NUOVI INVESTIMENTI PER IL CENTRO SPORTIVO ISEO LA GIUNTA HA STANZIATO 1,6 MILIONI DI EURO PER IL RIFACIMENTO DELLA PISCINA.  
 
Milano, 5 novembre 2014 - Nuove risorse per il rifacimento del centro sportivo Ripamonti di via Iseo, un luogo simbolo del contrasto agli interessi malavitosi nello sport. Sottratto agli interessi del clan ‘ndranghetista dei Flachi e sfregiato da un rogo di origine dolosa nell’ottobre 2011, vede oggi realizzarsi un nuovo importante impegno dell’Amministrazione. La Giunta ha stanziato 1,6 milioni di euro per il rifacimento della piscina (mai chiusa) e per una serie di interventi migliorativi su spogliatoi e servizi. “Non abbiamo mai abbandonato l’Iseo – dichiara l’assessora allo Sport Chiara Bisconti – pur subendo ritardi non imputabili all’amministrazione, i lavori continuano e per l’inizio del 2015 le tribune e il campo da gioco saranno nuovamente utilizzabili. Ora investiamo anche sulla piscina, un punto di riferimento importante per tutto il quartiere. L’iseo è per noi un simbolo, un caposaldo della legalità - ha commentato Chiara Bisconti, assessora allo Sport del Comune -: rappresenta l’impegno di questa Amministrazione contro il rischio di infiltrazioni malavitose nelle attività in città, a partire da quelle legate allo sport. Dopo l´incendio è stato rigenerato il campo da calcio a 11 e sono stati realizzati i campi da calcio a 7 e a 5 in erba sintetica,,lo scorso luglio abbiamo inaugurato il primo ‘Spazio Comune’ della città a disposizione di comitati, associazioni o gruppi di cittadini. E partendo da questa esperienza abbiamo anche approvato un nuovo codice etico per tutti i concessionari che interviene ulteriormente su possibili infiltrazioni criminali, per esempio nella gestione dei bar e dei consigli direttivi”. Gli interventi previsti, seguiti direttamente da Milanosport, riguardano il completo rifacimento degli spazi destinati agli spogliatoi e ai servizi per gli utenti, per il pubblico e per il personale (inclusi gli istruttori) grazie al rifacimento degli spogliatoi per gli atleti. Sarà completamente rinnovato anche l’accesso principale mentre verrà creata una palestra completamente nuova utlizzando uno spazio fino ad oggi adibito a deposito. Infine verranno riqualificati i servizi igienici della tribuna spettatori e tutto l’edificio sarà reso accessibile alle persone con disabilità.  
   
   
SARDEGNA: APERTI I TERMINI PER I CONTRIBUTI DESTINATI ALLO SPORT ISOLANO  
 
Cagliari, 5 novembre 2014 - L´assessorato regionale allo sport ha fissato al prossimo 14 novembre la scadenza per la presentazione delle domande per ottenere i contributi per lo sviluppo dello sport in Sardegna. Nello specifico i contributi sono stanziati per le seguenti linee: contributi destinati all’attività sportiva giovanile a carattere dilettantistico; contributi a favore degli enti di promozione sportiva riconosciuti dal C.o.n.i. Per lo svolgimento della loro attività istituzionale; contributi per l’organizzazione di manifestazioni sportive; contributi per la partecipazione a campionati nazionali federali a squadre comportanti trasferte plurime o con gare di andata e ritorno; contributi a favore delle federazioni sportive riconosciute dal C.o.n.i. Per lo svolgimento della loro attività istituzionale; contributi forfetari a sostegno della partecipazione ai campionati federali nazionali degli sport di squadra di maggior rilievo; contributi per la tutela degli atleti isolani di elevate doti tecnico-agonistiche. La scadenza del 14 novembre riguarda inoltre i contributi per la Commissione organizzatrice dei giochi sportivi studenteschi, le associazioni sportive iscritte al Comitato Italiano Paralimpico che promuovano la partecipazione ad attività sportive non agonistiche per atleti affetti da disabilità, nonché per le società sportive isolane per la diffusione della pratica sportiva non agonistica dei disabili intellettivi attraverso le associazioni benemerite riconosciute dal C.o.n.i. Le domande devono essere presentate utilizzando la nuova modulistica predisposta dall´Assessorato.