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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Novembre 2014
EXPO, MARONI: VIAGGIO IN USA IMPORTANTE PER LOTTA CONTRAFFAZIONE  
 
Milano - "Il viaggio negli Stati Uniti è andato molto bene, abbiamo incontrato la comunità italo-americana, una comunità molto importante, e, ovviamente, ho sottolineato l´importanza che ha Expo sia per il turismo sia per il tema centrale che sosteniamo, quello della lotta alla contraffazione alimentare". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo in diretta alla trasmissione televisiva di Telelombardia ´Orario continuato´. "Ricordo - ha aggiunto Maroni - che la contraffazione alimentare porta via 60 miliardi di euro l´anno, che è il doppio di quanto l´Italia esporta ogni anno. Se noi riuscissimo a ridurre anche solo del 10 per cento questo consumo di ´Italian sounding´, prodotti che suonano come italiani ma italiani non sono, pensate che vantaggio daremmo al nostro agroalimentare, un vantaggio di 6 miliardi l´anno". "Questo - ha detto ancora il presidente - è ciò che ho detto alla comunità italo-americana, che rappresenta decine di milioni di cittadini: di stare attenti a quali prodotti comprano, che siano prodotti ´made in Italy´ veri e non ´taroccati´". "Gli Italo-americani - ha aggiunto - si sono dimostrati molto sensibili a questo tema e interessati a quello che stiamo facendo. Questo è anche un modo concreto per aiutare le nostre imprese e la nostra economia". Obiettivo Resta Far Sottoscrivere Protocollo Anticontraffazione - "Vorrei riuscire a far sottoscrivere, durante Expo, ai più importanti Paesi che vi parteciperanno quel documento per la lotta alla contraffazione alimentare che abbiamo scritto come Regione Lombardia, insieme al Governo italiano, per impegnare i Governi a controllare meglio e a controllare di più".  
   
   
RIFORME VENETO AGRICOLTURA E PARCHI REGIONALI. ENTRO FINE ANNO LA CONCLUSIONE  
 
Venezia - “Le iniziative di riforma dell’azienda Veneto Agricoltura e delle aziende regionali dei parchi proseguono in modo spedito. Le competenti Commissioni consiliari stanno esaminando in questi giorni i due progetti di legge: l’obiettivo è concludere il percorso entro la fine di quest’anno”. A fare il punto della situazione è l’assessore regionale all’agricoltura e ai parchi, Franco Manzato, impegnato a portare a compimento gli iter avviati alcuni anni fa. “Con l’attuazione della riforma – spiega l’assessore – puntiamo a rendere più efficienti le aziende e nel contempo a ottimizzare la spesa pubblica. Una Commissione sta lavorando all’integrazione delle tre proposte avanzate al fine di creare un testo unico che disciplini i parchi regionali, un’altra si sta occupando della trasformazione di Veneto Agricoltura in ente strumentale non economico. Il personale delle società, che probabilmente verranno cedute, sarà riorganizzato”. Il ciclo di riforme ha avuto inizio nel 2011, con due delibere regionali approvate nel luglio dell’anno successivo dalla Giunta. “Mi auguro che il Consiglio regionale, consapevole della rilevanza di questi progetti – sostiene Manzato –, continui a considerarli un traguardo prioritario da raggiungere al più presto, nell’interesse di tutti e soprattutto dei cittadini”. “Dal 2011 a oggi – conclude Manzato – ci siamo adoperati per innovare concretamente il sistema agricolo veneto, puntando a conseguire risparmi e maggior produttività. Basti pensare ai risultati raggiunti grazie agli Stati generali, ai nuovi strumenti finanziari, allo Sportello Unico Agricolo, alla fusione degli Ispettorati Provinciali Agrari con l’Avepa (Agenzia veneta pagamenti), alla razionalizzazione delle spese per le sedi amministrative, alla creazione del portale Piave”.  
   
   
ASSESSORE CALABRIA HA RESO NOTO CHE L’ARCEA HA LIQUIDATO OLTRE 100 MILIONI DI EURO A FAVORE DI 106 MILA BENEFICIARI COME ANTICIPO SULLA DOMANDA UNICA DELL’ANNO 2014  
 
 L’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra ha reso noto che l’Arcea ha liquidato oltre 100 milioni di euro a favore di 106 mila beneficiari come anticipo sulla domanda Unica dell’anno 2014. Tale pagamento giunge al termine di un delicatissimo e complicato iter istruttorio, che ha visto la soluzione di migliaia di fattispecie bloccanti che rischiavano di inibire la corretta erogazione delle risorse. Infatti Arcea ha inteso concludere l’istruttoria di quella che è stata denominata “Operazione Bonifica”, riuscendo così ad includere nel pagamento 4.019 beneficiari che risultavano bloccati nell’ambito dell’indagine. L’assessore Trematerra ha evidenziato come “questo pagamento precede di pochissimi giorni un ulteriore pagamento che sarà effettuato nei prossimi giorni a favore di tutte le imprese che alla data dello scorso 23 ottobre non avevano ultimato l’iter per la certificazione antimafia. Ci tengo ad evidenziare come nei prossimi giorni, il prossimo 15 novembre, riceveremo un significativo trasferimento di fondi comunitari, circa 160 milioni di euro, che ci consentirà di pagare tutti i saldi della Domanda Unica e tutti gli anticipi e saldi delle misure a superficie del Psr. Voglio evidenziare – ha proseguito Trematerra – l’importanza di questo aspetto: la Regione Calabria paga i suoi agricoltori entro l’anno in cui maturano il diritto, avendo colmato tutti i ritardi che si registravano nei precedenti anni. Voglio ricordare che al mio insediamento, nel 2010, erano ancora inevase le annualità del 2007. Oggi la nostra agenzia Arcea, nel ripensare la sua organizzazione e nel prendersi in carico ulteriori attività complesse, quali i controlli di condizionalità, si ripromette una sempre maggiore vicinanza con gli operatori per meglio comprendere le necessità ed fabbisogni. Tutto ciò si innesta nel nuovo modello relazionale che il Dipartimento che ho guidata in questi ultimi quattro anni e mezzo ha sperimentato, anche con la scrittura del nuovo Psr 2014-2020, per il quale solamente rapportandosi con gli operatori e con i territori si possono dare risposte concrete e, soprattutto, utili all’intero comparto”.  
   
   
BASILICATA: PSR 2007-2013: APPROVATO BANDO PER INVESTIMENTI TERRENI FORESTALI LE RISORSE FINANZIARIE STANZIATE CON IL PROVVEDIMENTO AMMONTANO A 2 MILIONI DI EURO, DI CUI IL 30% DESTINATO AI SOGGETTI PRIVATI, E IL RESTANTE 70% AI BENEFICIARI PUBBLICI  
 
“Misura 227 – Sostegno agli investimenti non produttivi – terreni forestali”, è il titolo del Bando approvato dalla Giunta regionale, nel corso dell’ultima seduta, su proposta dell’assessore alle Politiche agricole e forestali, Michele Ottati. Le risorse finanziarie stanziate con il provvedimento ammontano a 2 milioni di euro, di cui il 30% destinato ai soggetti privati, e il restante 70% ai beneficiari pubblici. La Misura – si legge nella delibera – punta a migliorare l’ambiente e lo spazio rurale sostenendo la gestione e la tutela del territorio mediante la realizzazione di investimenti non produttivi nei territori boscati dove è prevalente o esclusiva la funzione pubblica del bosco e gli investimenti realizzati, aventi finalità ambientali ed ecologiche, non comportano un ritorno economico per i proprietari gestori dei boschi. In particolare, ai sensi del Regolamento Cee n. 1698/05 e sue modifiche e integrazioni, la Misura è finalizzata al conseguimento dell’obiettivo “Conservazione della biodiversità e tutela e diffusione dei sistemi agroforestali ad alto valore naturalistico” e “Aumento della produzione delle biomasse e di pratiche/attività per la riduzione dell’effetto serra” agevolando investimenti finalizzati al miglioramento e alla diversificazione della struttura forestale, nonché allo sviluppo equilibrato della fauna selvatica. Contribuisce indirettamente all’obiettivo dell’Asse 3 “Miglioramento dell’attrattività dei territori rurali per le imprese e la popolazione” attraverso interventi tesi a valorizzare la multifunzionalità dei boschi per la loro fruizione pubblica. Beneficiari del provvedimento sono: Comuni e loro associazioni; Amministrazione separata per gli usi civici di cui alla legge 16 giugno 1927, n. 1766; Enti gestori di aree protette; Soggetti privati (persone fisiche e loro associazioni, persone giuridiche di diritto privato e loro associazioni) i quali devono essere imprenditori agricolo/forestali regolarmente iscritti ad un regime previdenziale obbligatorio e detentori dei terreni dove vengono realizzati gli investimenti. Le tipologie di investimenti ammissibili sono distinte in: Azione 1 – con finalità ambientale, che prevede: sfolli di giovani impianti; diradamenti eseguiti in fustaie; avviamento all’alto fusto di cedui invecchiati; disetaneizzazione di fustaie coetanee; rinaturalizzazione di fustaie di conifere; ricostituzione di aree aperte all’interno dei boschi al fine di aumentare la variabilità spaziale e la biodiversità; realizzazione e ripristino, all’interno dei rimboschimenti esistenti o nelle aree di neocolonizzazione, di opere di sistemazione idraulico-forestale, quali: muretti a secco, piccole opere di canalizzazione e regimazione delle acque, anche al fine della creazione di microambienti per la salvaguardia di specie rupestri; interventi di ricostituzione e miglioramento della vegetazione ripariale, volti all’aumento della stabilità degli argini, all’affermazione e/o diffusione delle specie ripariali autoctone; realizzazione e/o ripristino di stagni, laghetti e torbiere all’interno di superfici forestali. Azione 2 - realizzazione di investimenti selvicolturali volti a migliorare la fruizione pubblica delle aree forestali: creazione e sistemazione di sentieri; realizzazione o ripristino di piazzole di soste, di aree picnic, di cartellonistica, di punti panoramici; ristrutturazione di campeggi e rifugi forestali (liberamente accessibili al pubblico, non a pagamento); realizzazione di cartellonistica e arredi per interventi didattici e divulgativi in bosco. Tutti gli atti collegati al Bando di Misura saranno pubblicati sul Bur, sul sito web della Regione Basilicata, sul sito web dedicato del Psr, sul sito web di Arbea.  
   
   
PARCHI IBRIDI: IL 5 NOVEMBRE, A TREVI, GIORNATA DI STUDIO SU PARCHI E GIARDINI  
 
Perugia, - Si terrà mercoledì 5 novembre (dalle ore 8,30 alle 13.30), al Teatro Clitunno di Trevi, la giornata di studio promossa dal Servizio Sistema Naturalistici e zootecnia della Regione Umbria, in collaborazione con il Comune di Trevi, su "Parchi ibridi, esperienze e progetti; condivisione di esperienze internazionali su parchi e giardini". Durante l´incontro verranno presentati casi di studio esemplari, finalizzati alla diffusione della cultura del verde e dell´agricoltura anche in contesti non propriamente agricoli, ma urbani o periurbani. La giornata sarà inoltre l´occasione per illustrare i risultati del progetto Hybrid Parks, a cui hanno partecipato 16 partner di 10 Paesi europei, con l´obiettivo di realizzare interventi di buona gestione dei parchi, storici e contemporanei, attraverso il miglioramento della qualità ambientale e mitigando le conseguenze del cambiamento climatico. Il progetto prevede lo sviluppo di attività legate alla valorizzazione e gestione di parchi e giardini europei, sia storici che contemporanei, attraverso lo scambio di conoscenze ed esperienze ed il trasferimento di buone pratiche tra i partners, al fine di migliorare l´attrattività del territorio a sostegno dello sviluppo socio-economico e del turismo sostenibile. All´evento parteciperanno esperti di settore provenienti dalla Germania, in rappresentanza del Rhineland Regional Council e della Fondazione Schloss Dyck, e dalla Regione Emilia Romagna Saranno presenti docenti dell´Università di Roma La Sapienza, dell´Università degli studi di Perugia e rappresentanti di Anci Umbria. Dopo i saluti di, Bernardino Sperandio, sindaco di Trevi, e di Paolo Papa, dirigente del Servizio sistemi naturalistici e zootecnia della Regione Umbria, sono previsti gli interventi su: "Il Progetto Hybrid Parks" (Christian Gruessen, Fondazione Schloss Dick e Roswitha Arnold , Rhineland Regional Council Lvr); "Svincoli e biodiversità. Progetto di riconnessione di paesaggi e ambienti nella piana di Trevi" Lucina Caravaggi, docente di architettura del paesaggio, Università di Roma La Sapienza; "Parchi del riciclo agricolo" (Andrea Bruschi e Anna Lei, Università di Roma La Sapienza); il progetto "Orti Urbani" e l´Orto di Properzio" (Rosanna Abbati, rappresentante Anci & Properzio Nervo, Orticoltore a Vallo di Nera); "Attività di ricerca in contesti di agricoltura urbana e periurbana" (Francesco Tei, Biancamaria Torquati, Maria Elena Menconi e David Grohmann, Università di Perugia); "Coltivatori di paesaggi quotidiani" (Elena Farnè, architetto consulente della Regione Emilia Romagna); "Il progetto Agricultura" (Mariella Carbone, responsabile Sistemi paesaggistici della Regione Umbria). Le conclusioni spetteranno a Fernanda Cecchini, Assessore alle politiche agricole della Regione Umbria. Nel pomeriggio (dalle ore 14,30), a Villa Fabri di Trevi, è prevista la Mostra del progetto Hybrid Parks, l´esposizione laboratorio artistico "Gli orti ibridi" dei bambini della scuola elementare di Trevi ed un laboratorio di cucina tipica umbra (solo su prenotazione:contatti Sebastiano Mauceri – smauceri@parco3a.Org  – tel. 075 8957242).  
   
   
ALLUVIONI E SICCITÀ, OK A MAGGIORAZIONE CARBURANTE AGRICOLO IL PROVVEDIMENTO DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA BASILICATA FA SEGUITO ALLE RICHIESTE AVANZATE DA ALCUNE AZIENDE AGRICOLE  
 
Le aziende agricole che ricadono nelle zone validate dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (ex decreto legislativo 102/2004)potranno ottenere una maggiorazione del 30% dell´ultimo quantitativo di carburante agricolo agevolato, per il ripristino dei danni al bosco produttivo e ai terreni produttivi causati da siccità ed alluvioni. E’ quanto ha deliberato la Giunta regionale di Basilicata, su proposta dell’assessore alle politiche agricole e forestali, Michele Ottati. Il provvedimento della Giunta regionale fa seguito alle richieste avanzate da alcune aziende agricole per scongiurare il rischio di dissesto idrogeologico e far fronte consentire il riavvio delle attività nei terreni produttivi danneggiati dalle calamità naturali. Per ottenere la maggiorazione le aziende agricole dovranno inoltrare richiesta all’Ufficio “Sostegno alle Imprese” del Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata, entro l´anno del riconoscimento della calamità da parte del Mipaff. Per le per le calamità di ottobre e dicembre 2013 (riconosciute dal Mipaff con D.m. Del 24/01/2014 e D.m. Del 17/06/2014) le aziende potranno invece produrre domanda di integrazione entro il 30 giugno 2015.  
   
   
AZZURRO: APPROVATA GRADUATORIA PER VALORE PRODOTTI  
 
Pescara - E´ stata approvata la graduatoria delle domande che verranno finanziate per la misura 1.2.3. "Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli" - Azione 1 " Trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli". Lo ha reso noto l´assessore all´Agricoltura, Dino Pepe, per il quale la pubblicazione avverrà a breve sul portale regionale. La misura, attivata nell´ambito del Psr Abruzzo 2007/2013, prevede l´erogazione di incentivi per investimenti volti a sostenere i processi di ammodernamento e di competitività delle aziende di lavorazione, conservazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. La dotazione finanziaria di 4.373.000 euro permetterà di finanziare ben 25 aziende, in maggioranza cantine sociali, con contributi fino ai 200mila euro. L´assessore ha sottolineato che "La misura è un consistente incentivo alla crescita di tante piccole realtà locali che potranno investire in nuovi mezzi e processi, alimentando e consolidando le loro attività e le filiere di produzione connesse sul territorio abruzzese". Ancora Pepe: "L´obiettivo cruciale è evitare il disimpegno delle risorse che abbiamo a disposizione e dunque è necessario recuperare il forte ritardo accumulato dalla precedente Giunta Regionale nell´emanazione dei bandi; ritardo che ha messo seriamente a rischio somme rilevanti di denaro, destinate ai nostri agricoltori".  
   
   
EMERGENZA UNGULATI: SITUAZIONE DRAMMATICA, TOSCANA PRONTA A INTERVENIRE  
 
Firenze - "Per la «faggeta vetusta», cuore della foresta casentinese, si parla di una dichiarazione Unesco come «patrimonio dell´umanità», ma la foresta sta soffrendo perchè ci sono troppi ungulati." "In una sola notte, nel mio campo a Suvereto, gli ungulati sono riusciti a distruggere 770 coocomeri, pronti per la raccolta". "I danni degli ungulati ai tronchi degli alberi, specie se fatti da piccoli, sono irreversibili e non si riesce più a lavorarli." "Gli ungulati mangiano i germogli delle viti a primavera e i frutti non ci sono più per almeno due anni, in autunno invece, prima della vendemmia, loro sanno quando maturano i grappoli e troviamo solo i raspi". "Quest´anno gli ungulati hanno distrutto 384 metri di muretti a secco del 1700 nella mia oliveta, sui monti Pisani. Un danno enorme al paesaggio, ma anche un pericolo per il dissesto idrogeologico". Sono solo alcune delle testimonianze degli agricoltori che stamani a Firenze hanno partecipato al convegno promosso dalla Cia, la Confederazione agricoltori della Toscana sul tema "emergenza ungulati" al quale hanno partecipato, tra gli altri, il viceministro delle politiche agricole, Andrea Olivero e l´assessore all´agricoltura e foreste della Regione, Gianni Salvadori. Secondo la Cia in Toscana ci sono oltre 400 mila ungulati. La densità dei cinghiali è di almeno 20 capi per 100 ettari di territorio, mentre il piano faunistico regionale ne prevede 5 per lo stesso spazio. Per ogni agricoltore ci sono 5 ungulati, un carico raddoppiato in 10 anni. I danni economici sono almeno di 10 milioni di euro. L´assessore Salvadori ha concordato con il quadro fatto dagli agricoltori. "La situazione è drammatica – ha detto – è come se in Toscana avessimo alberghi e ristoranti per gli ungulati, l´intera Toscana è un grande allevamento allo stato brado. Ma questo – ha proseguito l´assessore regionale – produce danni enormi non solo all´agricoltura, ma anche all´ambiente e al paesaggio e per questo dobbiamo intervenire. Noi abbiamo già imboccato, da tempo, in maniera convinta la strada per una soluzione condivisa – ha sottolineato l´assessore – ma finora, purtroppo, ogni volta abbiamo incontrato uno stop. La legge 157 è del tutto inadeguata, ma anche Ispra non assolve al suo compito di difendere l´ambiente in questo modo." Salvadori ha ricordato di avere scritto ufficialmente a Ispra il 27 aprile scorso. "Ci hanno risposto – ha riferito – ai primi di settembre, non nel merito, ma chiedendo di rimandare le carte. Io credo – ha aggiunto – che si debba superare il fatto che Ispra dipende dal Ministero dell´ambiente."Salvadori infine ha promesso che "la Regione è intenzionata a varare provvedimenti concreti, legalmente validi e scientificamente supportati, entro la fine della legislatura", aggiungendo che "la questione è comunque nazionale" e sollecitando soluzioni a Governo e Parlamento. "Tutte le regioni si lamentano per questi problemi – ha concluso Salvadori – la Toscana soffre più di altri, ma la questione è nazionale."  
   
   
INTESA SU RIAPERTURA VIVAIO ISOLABELLA DI ALBENGA  
 
Genova. La Regione Liguria acquisisce il Vivaio Isolabella di Albenga e lo trasforma in un centro con tante attività per giovani, adulti e persone in condizioni di difficoltà. E´ quanto stabilisce un protocollo di intesa tra la Regione Liguria, la Provincia di Savona, il Corpo Forestale dello Stato, l´Istituto Scolastico Aicardi, l´Ente Ligure di Formazione E.l.fo firmato lunedì 3 novembre in mattinata a Genova con l´assessore alle Finanze e Patrimonio della Regione Liguria Pippo Rossetti. La Regione Liguria ha rilevato il complesso di Leca d´Albenga dalle ex proprietà della Comunità Montana Ingauna, in condizioni di semi-abbandono. Grazie all´intesa, il vivaio Isolabella potrà ora ospitare tante iniziative: Il Corpo forestale si occuperà della coltivazione dei terreni agricoli e dell´addestramento di unità cinofile, la Provincia di Savona , attraverso il Centro Emys tutelerà la testuggine palustre, la tartaruga ingauna, l´Istituto Scolastico Giancardi- Galilei-aicardi si prenderà cura, con gli studenti, dell´azienda agricola , l´ente di Formazione E.l.fo. Liguria si occuperà dell´ inserimento sociale e lavorativo di utenti giovani e adulti, spesso esclusi dai percorsi scolastici e relegati in una condizione di malessere e di isolamento.  
   
   
L’ABATE FETEL DELL’EMILIA ROMAGNA PRESENTATA AD EATALY NEW YORK IL 13 NOVEMBRE  
 
Ferrara - Ad accompagnare i nuovi arrivi di Pere Abate Fetel in Usa quest’anno, grazie all’O.i. Pera, si realizzerà un evento di presentazione a giornalisti e opinion leader nella cucina- scuola di Eataly a New York che può essere considerata ormai il l tempio della gastronomia Made in Italy negli Stati Uniti. Basti pensare che Eataly a New York è il terzo posto più visitato dai turisti di tutto il mondo dopo l’Empire State Building e il Metropolitan Museum seguito a notevole distanza dal Moma e l’Apple Store. E la formula per presentare la Pera Abate Fetel, ad una ristretta ma molto qualificata cerchia di operatori della comunicazione e opinion leader, è una formula messa a punto proprio nel punto vendita di Eataly New York che prevede l’incontro con gli invitati nella cucina/ scuola appositamente allestita per questo tipo di eventi e dove la Chef Nicoletta Grippo presenterà quattro ricette, tutte dedicate all’Abate Fetel dell’Emilia Romagna che è una pera praticamente sconosciuta negli Usa. I partecipanti all’evento potranno imparare a realizzare le ricette proposte, approfondire la conoscenza del prodotto e delle sue caratteristiche gustative e sensoriali ed ascolteranno da Piergiorgio Lenzarini Presidente del Consorzio Pera Igp il valore della Pera Abate Fetel in Italia in termini di produzione e unicità territoriale. I limitati posti per poter partecipare all’evento gestito da una agenzia americana si sono esauriti in brevissimo tempo e questo è un chiaro segnale di interesse ed attenzione verso tutto ciò che riguarda l’Italian food style. “ Questa iniziativa – dichiara Gianni Amidei , Presidente dell’Oi Pera – si colloca all’interno delle tante potenzialità che un Organismo Interprofessionale può esprimere in una fase come quella attuale dove è determinante realizzare progetti ed attività in grado di far conoscere il prodotto sui nuovi mercati di sbocco.”  
   
   
LA PIADINA ROMAGNOLA E LA SALAMA DA SUGO SONO IGP. IERI SULLA GAZZETTA UFFICIALE EUROPEA IL RICONOSCIMENTO DELL´INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA. UN IMPORTANTE RISULTATO A GARANZIA DEI PRODUTTORI, DEI CONSUMATORI E DI UN INTERO TERRITORIO.  
 
Bologna - Salgono a 41 i prodotti Dop e Igp dell’Emilia-romagna che consolida in questo modo il suo primato italiano ed europeo, come territorio con il più alto numero di produzioni agroalimentari a qualità certificata e importante voce del made in Italy. Gli ultimi due prodotti ad aver ottenuto il riconoscimento della Commissione europea sono la Salama da Sugo Igp e la Piadina Romagnola Igp, con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea odierna dei regolamenti n. 1173 e n. 1174, entrambi del 24 ottobre 2014. Si tratta di un traguardo importante per due produzioni di qualità, il cui valore aggiunto è rappresentato proprio dalla forte identità territoriale. Un traguardo raggiunto ancora una volta grazie al gioco di squadra tra le Istituzioni e il mondo produttivo. Con il riconoscimento della Denominazione d’origine protetta e dell’Indicazione geografica protetta le produzioni che non rispettano il disciplinare potranno essere sanzionate. Una garanzia sia a tutela dei produttori che dei consumatori. La Piadina Romagnola Igp è uno dei simboli della Romagna e la sua reputazione si intreccia con la storia e le tradizioni locali. Fu il poeta Giovanni Pascoli a ufficializzare il termine “piada”, definendola alimento antico «quasi quanto l’uomo» e « pane nazionale dei Romagnoli». Il disciplinare di produzione oggi riconosciuto dall’Unione europea differenzia le diverse tipologie di piadina romagnola, disponendo un’etichettatura specifica per quella alla riminese, più sottile e larga, e concedendo un’ ulteriore riconoscibilità alla piadina romagnola ottenuta con processi per la maggior parte manuali, tipica dei chioschi. Gli ingredienti per tutte le tipologie sono comunque gli stessi: farina, acqua, sale, grassi, lievito. Non è consentito l’uso di conservanti, aromi e altri additivi. Identica anche l’area di produzione che corrisponde al territorio delle province di Rimini, Forlì-cesena, Ravenna e, in parte, di Bologna. In questo modo si garantisce il rispetto di regole comuni e si argina l’incidenza crescente delle produzioni ottenute fuori dalla Romagna. La Salama da sugo è un salume, tipicamente Ferrarese, la cui caratteristica forma «a melone» con divisione in 6/8 spicchi e strozzatura mediana, risale al periodo Estense. Composto da una miscela di carni suine aromatizzate e insaccate nella vescica naturale del suino, previo asciugamento e stagionatura, è venduto come prodotto crudo o, con successivo trattamento termico, come prodotto cotto pronto per il consumo. Le caratteristiche gelatinose dei tagli di carne impiegati fanno della «Salama da sugo» un prodotto che al palato si presenta morbido e granuloso. L’odore e il gusto, caratterizzati da una vasta gamma di composti aromatici, derivano dall’utilizzo originale di vino e spezie combinato con le trasformazioni soprattutto della parte lipidica, nonché da una stagionatura condotta in specifiche condizioni ambientali. Il sugo che trasuda dalla vescica durante la cottura è il risultato di una percentuale di vino o liquori non evaporati, aromatizzati dalla presenza delle spezie. La zona di lavorazione, condizionamento e confezionamento coincide con quasi tutta la provincia di Ferrara. Anche in questo caso il riconoscimento dell’Igp sarà un importante garanzia contro le imitazioni sia per i produttori che per i consumatori.  
   
   
PRODOTTI LOCALI PER DIFFONDERE CULTURA MADE IN LOMBARDY  
 
Milano - "Con 31 prodotti Dop e Igp e 42 vini a marchio, la Lombardia offre un panorama enogastronomico di elevata qualità e con un ventaglio molto ampio in termini di varietà. Con la formula dell´Aperitivo agricolo, realizzato dalla direzione generale Agricoltura in collaborazione con Cascina Cuccagna alle porte di Milano, l´obiettivo è diffondere la cultura del Made in Lombardy, a partire dal nostro territorio". Così l´assessore all´Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, presenta l´iniziativa che fino alla fine di novembre rappresenta un ponte culturale fra città e campagna, con i prodotti tipici a raccontare il territorio della più importante regione agricola italiana, ai vertici dell´agroalimentare europeo con una produzione lorda vendibile di 12 miliardi di euro. Il Programma - Si parte il 4 novembre, fino alla fine di novembre. Ogni martedì dalle 18,30 alle 21,30 presso "Un Posto a Milano", ristorante della Cascina Cuccagna (Via Cuccagna, 2, Milano), si potranno degustare i prodotti della Lombardia e incontrare i produttori, in modo da conoscerne la storia e le aziende. Sul bancone la Lombardia enogastronomica, in un percorso che va dalla montagna al lago, dalla collina alla pianura, con vini, formaggi, birre, succhi di frutta, salumi e pane, fino ai piatti tradizionali proposti dallo Chef Nicola Cavallaro (assaggi 5 euro). Il Calendario - Il calendario. Martedì 4 novembre focus su il Lago di Garda. Dai nostri produttori: Groppello e Chiaretto dell´Az. Agr. La Basia di Puegnago (Brescia), Benaco Bresciano della Cascina Belmonte di Muscoline (Brescia), Garda Doc dei Fratelli Trevisani di Gavardo (Brescia); assaggi di prodotti locali. Martedì 11 novembre focus sulla montagna da Brescia a Morbegno. Dai nostri produttori: Franciacorta Docg di Arcari e Danesi di Coccaglio (Brescia), Franciacorta Docg e Cabernet de Il Pendio di Monticelli Brusati (Brescia), succo di mele dell´Az.agr. Simonini di Ponte in Valtellina (Sondrio); assaggi di prodotti locali. Martedì 18 novembre focus sulla zona collinare dell´Oltrepò Pavese. Dai nostri produttori: formaggi caprini a latte crudo dell´Az.agr Il Boscasso di Ruino (Pavia), e Oltrepò Pavese Doc della Travaglina di Santa Giulietta (Pavia). Martedì 25 novembre focus sulla Pianura Padana ai confini delle città. Dai nostri produttori: birre chiare ad alta fermentazione del Birrificio Rurale di Desio (Monza e Brianza), salumi di oca della Cascina Madonnina di Pregnana Milanese (Milano), pane del Panificio Longoni di Monza.  
   
   
BOLZANO: AIUTI PER LA LOTTA ALLE MALATTIE DELLE PIANTE  
 
Nuovi criteri e modalità per gli aiuti nella lotta alle malattie delle piante sono stati elaborati il 4 novembre dalla Giunta provinciale su proposta dell´assessore all´agricoltura Arnold Schuler. Si punta ad evitare il propagarsi delle fitopatie, dagli scopazzi del melo al colpo di fuoco, e si fissano gli indennizzi agli agricoltori danneggiati. Per combattere la diffusione delle malattie delle piante ed evitare di mettere così a rischio uno dei settori più importanti dell´economia locale, sono spesso necessarie misure drastiche: le piante aggredite vanno tempestivamente estirpate e distrutte. Poichè in questi casi l´intervento è necessario a tutela dell´agricoltura e quindi della collettività, sono previsti programmi pubblici obbligatori di prevenzione e di estirpazione. "Nel quadro di questi programmi gli agricoltori sono obbligati a distruggere le piante e a fronte di questo danno la Provincia assicura un indennizzo", ha spiegato il presidente Arno Kompatscher dopo la seduta di Giunta. I criteri e le modalità attualmente in vigore per gli aiuti alla lotta contro le fitopatie scadono a fine 2014 e pertanto la Giunta provinciale ha fissato i nuovi criteri dal 2015 e la compensazione delle perdite riconosciute agli agricoltori. "Questo indennizzo può arrivare fino al 70% del valore riconosciuto delle piante estirpate", ha detto Kompatscher. I nuovi criteri saranno applicati per compensare le perdite nei casi di distruzione delle piante a causa ad esempio del colpo di fuoco, della butteratura delle drupacee, della flavescenza dorata della vite e ovviamente per contenere il diffondersi dello scopazzo del melo.