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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Marzo 2015
RIPARTE L´UNISTEM DAY SU RICERCA CELLULE STAMINALI  
 
Potenza, 11 marzo 2015 - Il 13 marzo torna l’evento europeo Unistem Day, giornata di divulgazione della ricerca sulle cellule staminali, rivolta interamente agli studenti delle scuole superiori. Coinvolti 46 tra atenei e centri di ricerca sia italiani che europei e circa 20.000 studenti. L’evento, partito dalla Lombardia nel 2009, è arrivato quest’anno alla sua quarta edizione Nazionale e Lucana, vedrà la partecipazione non solo di scienziati e ricercatori, ma anche di comunicatori della scienza, sociologi, clinici e altre figure tecniche che possano completare e rendere più stimolante le discussioni. Unistem Day è un’iniziativa nata nel 2009 e che è ormai uno dei più grandi eventi di divulgazione scientifica a livello europeo. Un’occasione per diffondere e valorizzare la conoscenza scientifica e la ricerca, facendo chiarezza sul tema delle cellule staminali. Lezioni, filmati, dibattiti aiuteranno gli studenti ad avvicinarsi al metodo scientifico, a scoprire come funziona la ricerca scientifica nella speranza di poter trasmettere loro una sana passione per la scienza. Gli eventi Unistem, come ogni anno, si terranno in contemporanea nelle varie località per ricordare la “coralità” necessaria per l’avanzamento della scienza e della medicina verso un futuro di progresso. Ci sarà anche un collegamento audiovisivo con le 11 Università straniere di Regno Unito, Spagna e Svezia. Un’occasione unica che vedrà la partecipazione di relatori di spicco: a Potenza interverranno la dott.Ssa Angela Ostuni del Dipartimento di Scienze-potenza, il dott. Angelo Dinota dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza, la dott.Ssa Anna Gloria Piccininni, sostituto procuratore della Repubblica, ed il Prof. Mauro Maldonato del Dipartimento di Culture Europee e del Mediterraneo–matera. La giornata Unistem promette di essere un evento memorabile per diffusione e qualità e sarà occasione per l’apprendimento, la scoperta e il confronto nell’ambito della ricerca sulle cellule staminali. Un dialogo tra scienziati, tecnici e giovani studenti per rendere la scienza partecipata e far comprendere cosa significa essere scienziati oggi e come la scienza può essere mezzo di conoscenza e di progresso. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito web dell’iniziativa, seguirci su Facebook e Twitter, o scriverci all’indirizzo unistem@unimi.It  http://www.F2cultura.unina.it/?p=499    
   
   
CONTRASTO A CONFLITTO D´INTERESSE E COMPORTAMENTI SCORRETTI IN SANITÀ: UN PROTOCOLLO REGIONE TOSCANA-UNIVERSITÀ-ORDINE DEI MEDICI  
 
Firenze 11 marzo 2015 - Un protocollo per la promozione di azioni comuni di responsabilizzazione nei confronti del conflitto d´interesse in sanità e di contrasto ai comportamenti scorretti. Porta la firma congiunta dell´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, per la Regione, dei rettori delle tre Università toscane (Alberto Tesi, Firenze; Massimo Augello, Pisa; Angelo Riccaboni, Siena) e del presidente della Federazione degli Ordini dei medici della Toscana, Antonio Panti. Stamani l´assessore Marroni, assieme ad Alberto Tesi e Antonio Panti, ne ha illustrato i contenuti nel corso di una conferenza stampa. Il protocollo impegna i firmatari a promuovere un´etica condivisa, un modello organizzativo, prassi operative, azioni formative e un clima culturale adeguato, la promozione di azioni di informazione, prevenzione, monitoraggio e vigilanza in tema di conflitto d´interesse nella pratica medica. E a fornire ai medici e alle altre professioni coinvolte nell´assistenza un modello operativo di comportamento che possa essere garanzia sulla eticità dei singoli e del sistema. "Non siamo all´anno zero, abbiamo una legge anticorruzione, abbiamo codici etici - chiarisce l´assessore Marroni - Con questo protocollo abbiamo però voluto fare un ulteriore passo avanti in questa direzione. Riteniamo opportuno che le istituzioni e gli ordini professionali collaborino e costruiscano alleanze, perché siano diffusi e condivisi indirizzi in grado di orientare i comportamenti professionali verso le buone pratiche e la trasparenza dei rapporti, vigilando su eventuali infrazioni delle norme giuridiche e deontologiche e disincentivando le prassi che più espongono a rischi di conflitto di interesse, per la tutela del paziente e del pubblico interesse". "Iniziative come questa - è il commento di Alberto Tesi - rappresentano occasioni importanti per perfezionare la trasparenza delle nostre istituzioni e offrono a chi vi opera sollecitazioni positive verso una sempre maggiore consapevolezza etica". "Con questo patto - osserva Antonio Panti - si vuole fornire a tutti i professionisti della sanità un modello di comportamento e di relazioni tra operatori, pazienti ed enti, consentendo ai cittadini di condividere un tale processo di responsabilizzazione. E si vuole promuovere le direzioni e i vertici organizzativi a tutelare la deontologia, inserendo questa tutela tra i criteri di accreditamento". Le vicende che qualche mese fa hanno scosso la sanità toscana e che hanno visto protagonisti cardiologi che avrebbero ricevuto regali e favori in cambio della scelta di determinati dispositivi medici, e pediatri che avrebbero ricevuto benefit pilotando le madri all´acquisto di latte artificiale di certe ditte, hanno rivelato un costume civile e morale che deve essere contrastato con decisione e profondamente modificato. Le scelte operate in ambito sanitario comportano inevitabilmente una valenza economica. I medici operano in un mondo nel quale gli interessi economici sono di enorme portata, esponendo l´intera categoria alla possibilità del conflitto di interessi. In questo modo, un interesse primario, come la salute del paziente, tende ad essere indebitamente influenzato da un interesse secondario, come il guadagno economico o comunque l´interesse personale. E gli eventuali comportamenti scorretti, seppur numericamente esigui, rischiano di minare la fiducia che il cittadino ripone nei professionisti della sanità. Questi comportamenti vanno isolati, difendendo l´operato di tutti i medici la cui immagine è compromessa da quei casi di sospetta o comprovata illegittimità.  
   
   
ELISOCCORSO IN LOMBARDIA, COMPARTECIPAZIONE A SPESA PER COMPORTAMENTI ´IMPRUDENTI´  
 
Milano, 11 marzo 2015 - "Quando un cittadino mette a rischio sia la propria incolumità che quella delle squadre di soccorso sanitario o tecnico, deve essere consapevole che, nel momento in cui queste situazioni non sfociano in ricoveri ospedalieri o non hanno necessità di accertamenti diagnostici, la compartecipazione alla spesa è dovuta". È quanto ha dichiarato il vicepresidente e assessore alla Salute Mario Mantovani durante la discussione sul progetto di legge ´Disposizioni in materia di soccorso alpino e speleologico in zone impervie´, approvato dal Consiglio regionale della Lombardia. Compartecipazione Aggravata In Caso Di Imprudenza - L´aula consiliare ha infatti deliberato un ´codice di comportamento´ per tutti gli interventi che richiedono l´attivazione dell´elicottero del soccorso, recependo il Decreto del Presidente della Repubblica (Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la determinazione del livelli di assistenza sanitaria di emergenza - 27.3.1992 art. 11), che prevede che gli oneri degli interventi di elisoccorso siano a carico del cittadino se non sono seguiti da ricovero o da accertamenti presso i Pronto Soccorso. Con una novità, vale a dire il concetto della ´partecipazione aggravata´, che comporta un aumento del contributo nei casi in cui si riscontri un ´comportamento imprudente´. Soccorso Sempre Garantito - In Regione Lombardia le attività di soccorso sanitario sono svolte dalla Azienda Regionale Emergenza e Urgenza, che si avvale delle competenze e del supporto tecnico del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas). Regione Lombardia da sempre valorizza e favorisce la prevenzione e la vigilanza sugli infortuni nell´esercizio delle attività sportive e escursionistiche, comprese quelle svolte in montagna. Appropriatezza Nell´uso Delle Risorse - "Grazie ad una gestione razionale delle risorse e al significativo contributo offerto dal Terzo Settore - ha proseguito Mantovani - in Regione Lombardia i costi del servizio di emergenza sanitaria territoriale sono tra i più bassi rispetto ad altri Regioni d´Italia o ad altri Paesi europei. Abbiamo comunque il dovere di utilizzare nel modo più appropriato ed equo possibile un così rilevante investimento umano, economico e tecnologico". Intento Educativo - "Per questo - ha sottolineato Mantovani - scegliamo di intraprendere un percorso educativo per l´utilizzo di tali risorse così importanti. Parliamo infatti di interventi delicati e complessi, dai rilevanti costi organizzativi e con procedure da attuare in modo meticoloso per ridurre al minimo i rischi, soprattutto da parte delle equipe di soccorso che, per il bene dei nostri cittadini, decidono di sottoporsi a situazioni magari non facili anche per la propria incolumità". Riduzioni Tariffe Per Lombardi - La Giunta Regionale, dall´entrata in vigore della legge, dovrà definire un piano tariffario dei servizi di soccorso, prevedendo una riduzione delle tariffe (del 30 per cento) a favore dei residenti in Lombardia.  
   
   
CORSO TRIENNALE DI FORMAZIONE SPECIFICA IN MEDICINA GENERALE 2015/2018  
 
Trento, 11 marzo 2015 - La Giunta provinciale, su indicazione dell´assessore alla salute e solidarietà sociale, Donata Borgonovo Re, ha approvato il Bando di concorso per l´ammissione al corso triennale di formazione specifica in medicina generale 2015/2018; i posti a concorso sono 20. Il bando prevede inoltre la corresponsione di una borsa di studio aggiuntiva a favore dei medici residenti da almeno due anni in un comune della Provincia di Trento che si impegnano, fino a un massimo di due anni, a seguito del conseguimento del diploma di medico di medicina generale, a lavorare nel Servizio sanitario trentino come medici nell´assistenza territoriale. Possono richiedere di partecipare al concorso i laureati in medicina e chirurgia, in possesso del diploma di abilitazione all´esercizio professionale ed iscritti ad un Ordine provinciale dei medici chirurghi ed odontoiatri. L´esame di concorso avrà luogo nello stesso giorno in tutte le Regioni che indicono il bando, il giorno di svolgimento sarà comunicato almeno 30 giorni prima della prova mediante avviso pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana, l´avviso sarà inoltre pubblicato sul sito internet istituzionale della Provincia oltre che nel Bollettino ufficiale della Regione Trentino Alto Adige. Il corso triennale, della durata di tre anni e a tempo pieno, inizierà entro il mese di novembre 2015 ed abiliterà all´esercizio della professione di medico di medicina generale. Le domande devono essere presentate entro 30 giorni dal giorno successivo alla data di pubblicazione del bando nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana. La domanda di partecipazione al concorso, unitamente alla fotocopia del documento di identità, va presentata solo ad avvenuta pubblicazione del bando sulla Gazzetta ufficiale con una delle seguenti modalità: •mediante consegna diretta della domanda presso il Servizio politiche sanitarie e per la non autosufficienza della Provincia autonoma di Trento, via Gilli n. 4 (presso le segreterie del Vi piano) dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.45, il giovedì anche dalle 14 alle 16; •a mezzo posta mediante raccomandata con ricevuta di ritorno alla Provincia autonoma di Trento - Servizio politiche sanitarie e per la non autosufficienza, via Gilli n. 4, 38121 Trento; sulla busta contenente la domanda deve essere espressamente riportata l´indicazione: "contiene domanda di partecipazione al concorso per l´ammissione al corso di formazione in medicina generale 2015/2018"; fa fede la data del timbro dell´ufficio postale accettante; •a mezzo fax al numero del Servizio provinciale competente: 0461 494109; •tramite posta elettronica all´indirizzo: serv.Politsanitarie@pec.provincia.tn.it , specificando nell´oggetto "domanda di partecipazione al concorso per l´ammissione al corso di formazione in medicina generale 2015/2018". Sul sito www.Trentinosalute.net  si provvederà a dare comunicazione del bando per estratto sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e dei termini di iscrizioni; il bando e la domanda di partecipazione saranno pubblicati sul sito: www.Procedimenti.provincia.tn.it    
   
   
SOCIALE: FVG, SUPERARE FRAMMENTAZIONE E DISOMOGENEITÀ "NUOVE MISURE DI SOSTEGNO AL REDDITO COME OCCASIONE DI RIORDINO DEGLI INTERVENTI ECONOMICI"  
 
Trieste, 11 marzo 2015 - Superare la frammentazione di attività ed interventi, semplificare regolamenti e procedure, uniformare le soglie di Isee, favorire una maggiore integrazione con i servizi sanitari e bilanciare l´offerta tra i vari territori per superare una certa disomogeneità. Sono questi i principali obiettivi dell´azione della Regione in materia di politiche sociali, che l´assessore competente, Maria Sandra Telesca, ha illustrato oggi alla Terza Commissione del Consiglio regionale, presentando il "Rapporto sociale" relativo all´anno 2013. Un documento di circa 400 pagine che risulta essere un importante strumento per approfondire la conoscenza di una realtà complessa ma di straordinaria ricchezza. Da esso emergono diversi punti di forza del welfare in Friuli Venezia Giulia (che si prende cura di oltre 53 mila persone, con bisogni differenziati) ma anche alcune complessità e criticità "che vogliamo lasciarci alle spalle - ha detto Telesca - migliorando le opportunità di accesso, la qualità, l´efficienza, la quantità e l´equità delle risposte, anche in relazione sia all´intensità assistenziale richiesta che al reddito". "Sono azioni che la Giunta regionale ha impostato fin dall´inizio della legislatura, in parallelo con la Riforma del sistema sanitario - ha aggiunto l´assessore - e che troveranno un momento di prima, importante concretizzazione entro l´estate, con le nuove misure di sostegno al reddito che saranno il momento propizio per riordinare tutti i diversi interventi economici, attualmente gestiti da più Direzioni e per i quali sono richiesti diverse soglie di reddito". In sostanza le parole d´ordine, d´ora innanzi, sono "universalismo più selettivo e meno misure a pioggia". E parallelamente "vi sarà più attenzione alla misurazione e valutazione dei risultati". In questo contesto Telesca ha spiegato che la Giunta intende orientare l´azione, a 360 gradi, per meglio assistere minori, adulti e anziani; per dare una risposta più organica alle disabilità e alla salute mentale, per essere, in generale, "più solidali con le fasce più fragili della popolazione, contrastando le povertà e favorendo l´inclusione sociale". Tra le priorità indicate da Telesca figurano in particolare la definizione dei livelli essenziali di assistenza sociosanitari, la riclassificazione delle strutture residenziali per anziani e minori, la revisione delle norme sulla disabilità quali "misure propedeutiche ad un più complesso ´Piano sociale regionale´ quale sistema integrato di servizi sociali e sociosanitari". Dunque "partiamo da questa fotografia (il Rapporto sociale) per riflettere e poi per individuare e delineare interventi che, inizialmente, saranno più d´uno perché tante e diverse sono le categorie d´utenza a cui siamo chiamati a rivolgerci. Interventi destinati in prospettiva a convergere in un Piano strategico unico e coerente. Un vero e proprio riordino delle Politiche sociali in Friuli Venezia Giulia, che andrà a completare il percorso avviato con la Riforma sanitaria".  
   
   
IL COLLOCAMENTO DELLE PERSONE CON DISABILITA UN INCONTRO ORGANIZZATO DA TORINO METROPOLI PER LE IMPRESE  
 
Torino, 11 marzo 2015 - Si intitola “Collocamento obbligatorio delle persone con disabilità: solo obbligo o anche opportunità?” l’incontro che la Città metropolitana di Torino organizza per mercoledì 11 marzo (ore 15 a Palazzo Cisterna). Rivolto primariamente al mondo delle imprese soggette agli obblighi della legge 68/99, il convegno sarà aperto dai saluti del vicesindaco Alberto Avetta, e proseguirà con gli interventi dei funzionari dell’area Lavoro, solidarietà sociale e formazione professionale della Città metropolitana. Seguirà la proiezione del docufilm “Sono contento”. Dibattito finale introdotto dalle sollecitazioni di Massimo Richetti (Unione Industriali di Torino) e Enrica Baricco (Casa Oz).  
   
   
ANZIANI, DAL 16 MARZO AL VIA IN TOSCANA LA SPERIMENTAZIONE DI ´PRONTO BADANTE´  
 
Firenze 11 marzo 2015 – Un sostegno immediato rivolto alle persone anziane e alle rispettive famiglie nel momento in cui, per la prima volta, si manifesta una situazione di fragilità. Un sostegno che si traduce in interventi di informazione, orientamento e tutoraggio ma anche nell´erogazione di un voucher per venire incontro alle prime necessità della persona anziana e per attivare un rapporto di assistenza familiare. Questi, in estrema sintesi, i punti chiave del progetto ´Pronto badante´ che, con il coinvolgimento del Terzo settore, del volontariato e dei soggetti istituzionali presenti sul territorio partirà, in via sperimentale, il prossimo 16 marzo in 5 zone-distretto: Firenze, Fiorentina Nord-ovest, Fiorentina Sud-est, Mugello e Empolese. In quello stesso giorno saranno attivati anche il Numero Verde 800593388, al quale rivolgersi per segnalare la situazione di bisogno e per avere informazioni, ed una campagna di comunicazione che coprirà i territori interessati. Lo scopo principale dell´iniziativa, proposta dalla vicepresidente Stefania Saccardi e approvata dalla giunta regionale lo scorso ottobre, è fare in modo che la persona anziana fragile e la propria famiglia possano contare su un aiuto concreto nelle prime fasi del bisogno, quando la fragilità si manifesta e diventa essenziale avere informazioni ed assistenza. "E´ il momento più delicato – spiega Saccardi – quando prevalgono sconforto e paura. In questo modo vogliamo che le persone anziane che vivono sole o quelle che possono contare su una famiglia non siano lasciate sole ad affrontarlo. Sono circostanze che possono riguardare tante persone considerato che viviamo in una società alle prese con segni sempre più evidenti di invecchiamento. Con il progetto inoltre, grazie alla convenzione firmata con Inps per l´erogazione dei buoni lavoro (voucher), vogliamo promuovere la stipula di rapporti di assistenza familiare regolari, in un ambito in cui spesso prevale l´illegalità". Grazie alla collaborazione con la Direzione Regionale e la Direzione Centrale di Inps in tempi molto brevi è stata realizzata una procedura informatica dedicata alla Regione Toscana per l´acquisizione in via telematica dei buoni lavoro (voucher). "Il progetto - ha concluso Saccardi - è il primo del genere in Italia. Vediamo come va la sperimentazione. L´ambizione e la speranza è estenderlo poi a tutta la regione". Per finanziare il progetto la Regione ha messo a disposizione 2 milioni e 100 mila euro così ripartiti: 1,4 mln per i buoni lavoro e 700 mila euro per i soggetti del Terzo settore che si occuperanno di gestire il Numero Verde e gli interventi di assistenza, informazione e tutoraggio in ciascuna delle 5 zone della sperimentazione, soggetti selezionati con apposito bando (in tutto i progetti presentati sono stati 16, 6 quelli ammessi). ´Pronto badante´ si rivolge alle persone anziane che vivono sole o in famiglia che: abbiano almeno 65 anni, risiedano in uno dei Comuni delle Zone-distretto coinvolte dalla sperimentazione, si trovino in un momento di difficoltà, fragilità o disagio, che si manifesta per la prima volta nel periodo di validità del progetto, non abbiano già in atto un progetto di assistenza personalizzato (Pap) con i servizi territoriali e non abbiano stipulato un contratto con una/un badante. Una volta contattato il Numero Verde, nel caso sussistano le condizioni indicate sopra, la richiesta viene inoltrata ad operatori autorizzati che si recheranno, entro massimo 48 ore, presso l´abitazione della persona anziana. Inoltre potrà essere erogato un un buono lavoro (voucher) di 300 euro per coprire fino ad un massimo di 30 ore di lavoro occasionale regolare di una/un badante, per le prime necessità. L´operatore autorizzato assiste l´anziano e la famiglia anche nelle procedure on-line di Inps per quel che riguarda l´attivazione di un rapporto di assistenza familiare ed inoltre fornisce un breve tutoraggio per aiutare la famiglia e la/il badante nelle prime fasi dell´attivazione del rapporto. Questi i Comuni della sperimentazione: Bagno a Ripoli, Barberino di Mugello, Barberino Val d´Elsa, Borgo San Lorenzo, Calenzano, Campi Bisenzio, Capraia e Limite, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Certaldo, Dicomano, Empoli, Fiesole, Figline Valdarno, Firenze, Firenzuola, Fucecchio, Gambassi Terme, Greve in Chianti, Impruneta, Incisa, Lastra a Signa, Londa, Marradi, Montaione, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Palazzuolo sul Senio, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull´Arno, Rufina, San Casciano Val di Pesa, San Godenzo, Scandicci, Scarperia e San Piero, Sesto Fiorentino, Signa, Tavarnelle Val di Pesa, Vaglia, Vicchio, Vinci. Tutte le informazioni sul servizio verranno diffuse attraverso una campagna di comunicazione che, nei Comuni interessati dalla sperimentazione, riguarderà quotidiani (cartacei e online), radio, autobus e pensiline. Varie migliaia di brochure e locandine saranno inoltre distribuite presso Asl, medici di medicina generale, Punti Insieme e presidi territoriali. Il Numero Verde, che funzionerà da lunedì 16 marzo, sarà contattabile da lunedì a venerdì dalle 8 alle 18 ed il sabato dalle 8 alle 13.  
   
   
TRENTO: ESAMI E INFORMAZIONI PER LA GIORNATA MONDIALE DEL RENE  
 
Trento, 11 marzo 2015 - Giovedì 12 marzo, in occasione della «Giornata mondiale del rene», il personale dell’Unità operativa multizonale di nefrologia e i volontari dell’Associazione provinciale amici della nefrologia (Apan) e della Croce rossa italiana (Cri) saranno presenti, dalle ore 8 alle 14, in piazza Cesare Battisti, a Trento. Forniranno informazioni sulle patologie renali e sulla loro prevenzione ed effettueranno gratuitamente la misurazione della pressione arteriosa e l’esame delle urine. In piazza Battisti verranno allestiti due centri mobili dove infermieri e medici dell’Apss, coadiuvati dai volontari delle associazioni effettueranno i controlli. Chi lo vorrà potrà portare le urine del mattino, in apposito contenitore, per l’analisi finalizzata alla ricerca delle anomalie urinarie, quali proteinuria ed ematuria. Al termine dell’esame urine e della rilevazione dei valori pressori sarà data la risposta al paziente, e se si renderanno necessarie ulteriori indagini, sarà informato il medico di medicina generale. Si stima che il 7-10 per cento della popolazione mondiale abbia un danno renale, ma spesso non ne sia a conoscenza, perché i reni sono organi che non mostrano i sintomi della malattia, finché non risultano irrimediabilmente danneggiati. In questi casi, il rischio di sviluppare un’insufficienza renale è elevato e lo è ancora di più quello di sviluppare, in concomitanza con il danno renale, anche una malattia cardiovascolare invalidante o mortale. In provincia di Trento, i dati al 31 dicembre 2014, evidenziano che sono in terapia dialitica 239 pazienti di cui 199 in dialisi extracorporea nei centri dialisi localizzati in tutti gli ospedali del Trentino e 40 in dialisi peritoneale, metodica che viene effettuata dai pazienti stessi al loro domicilio. Il numero di pazienti dializzati a livello provinciale si è andato contraendo negli ultimi anni, grazie all’intensa attività di trapianto di rene effettuata a Verona e Innsbruck e soprattutto all’elevato numero di donazioni di organi effettuate all’ospedale Santa Chiara di Trento, segno questo di una non comune sensibilità alla donazione. A tal riguardo, dal gennaio 2007 al dicembre 2014 sono stati effettuati 170 interventi di trapianto di rene, che ha portato il numero complessivo di pazienti trentini con trapianto di rene funzionante a 302 persone. Il dato è ancor più significativo in quanto Trento risulta essere la sola provincia italiana in cui i portatori di trapianto sono in numero maggiore rispetto ai dializzati (302 vs 239).  
   
   
SBLOCCATI QUASI 12 MILIONI DI EURO DI PAGAMENTI PER IL MONDO DELLO SPORT  
 
Torino, 11 marzo 2015 - La Giunta Regionale ha approvato ieri, su proposta dell’assessore allo sport Giovanni Maria Ferraris e dell’assessore alla cultura Antonella Parigi , una delibera per riordinare le giacenze di cassa presso Finpiemonte spa, al fine di poter erogare risorse assegnate dalla Direzione Cultura, Turismo e Sport nel triennio 2011-2013 e ad oggi non pagate . Grazie alla delibera in oggetto e alle somme messe a disposizione dallo Stato per il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione (Dl 35/2013) verranno erogati quasi 12 milioni di euro ad Associazioni sportive, Federazioni sportive, Discipline sportive associate, Enti di promozione sportiva, Comuni ed Enti pubblici in attesa di ricevere il contributo loro assegnato per iniziative di promozione sportiva e progetti di impiantistica sportiva. In particolare si tratta di circa 6,5 mln di euro per attività promozione sportiva relative al triennio 2011-2013 e circa 5,5 mln di euro per progetti di impiantistica sportiva per gli anni 2011 e 2012 . I soggetti beneficiari saranno circa 200 su tutto il territorio regionale. “ Un’ottima notizia per tutto il mondo dello sport piemontese – commenta l’assessore Ferraris – che finalmente potrà avere una boccata d’ossigeno. Il pagamento dei debiti pregressi è stato da subito uno degli impegni assunti dalla Giunta Regionale e oggi lo stiamo concretizzando. E’ indispensabile onorare gli impegni presi prima di ripartire con nuove progettualità e l’atto approvato oggi, frutto di un intenso lavoro, rappresenta appieno il grande senso di responsabilità di questa Amministrazione. ”