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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Marzo 2015
PARLAMENTO EUROPEO: I DEPUTATI PONGONO FINE ALLE COMMISSIONI POCO TRASPARENTI SULLE OPERAZIONI DI PAGAMENTO TRAMITE CARTA  
 
Strasburgo, 11 marzo 2015 - Le commissioni che le banche addebitano ai rivenditori quando accettano pagamenti con carta saranno sottoposte a massimali, grazie a nuove regole valide in tutta l´Ue approvate dal Parlamento martedì. Il limite si applicherà ai pagamenti sia transfrontalieri sia nazionali e dovrebbe risultare in costi minori per gli utilizzatori di carte di debito e di credito. "Questa legislazione, insieme all´imminente direttiva sui servizi di pagamento, creerà regole uguali per tutti i pagamenti effettuati in Europa. Dovrebbe migliorare la trasparenza delle commissioni, stimolare la competizione e permettere a rivenditori e utilizzatori di scegliere il proprio sistema di pagamento con carta secondo le condizioni più vantaggiose", ha detto il relaotre Pablo Zalba (Ppe, Es). La normativa è stata approvata con 621 a favore e 26 contrari e 29 astensioni. Commissioni trasparenti per acquisti nazionali e transfrontalieri • Per le operazioni transfrontaliere di carte di debito, il massimale è fissato a 0,2% del valore della transazione. • Per le transizioni con carta di debito nazionale, su richiesta del Parlamento, lo stesso massimale dello 0,2% sarà applicato dopo un periodo di transizione di cinque anni durante il quale gli Stati membri possono fissare massimali allo 0,2% del "valore complessivo annuo delle operazioni nazionali tramite carta di debito all´interno di ciascun circuito di carte di pagamento". • Per le transazioni minori con carte di debito nazionali, gli Stati membri avranno la possibilità di fissare una commissione massima pari a €0,05 per ogni transazione alla scadenza di un periodo di transizione di cinque anni. • Per le transazioni con carta di credito, le spese saranno limitate a un massimo dello 0,3% del valore della transazione, mentre gli Stati membri potranno fissare un massimale inferiore per le transazioni con carte di credito nazionali. Minori costi dovrebbero beneficiare i rivenditori e gli acquirenti - Oggi i rivenditori sono spesso costretti ad accettare tutte le carte alle condizioni stabilite dalle istituzioni emittenti. Secondo le nuove regole, i rivenditori al dettaglio che sceglieranno un circuito di carte di pagamento, potranno accettare solo quelle carte che, all´interno di quello stesso circuito, rispettano i massimali. In tal caso, la conseguenza potrebbe essere un numero minore di carte accettate dai negozi, ma i limiti alle commissioni potrebbero tradursi in costi minori per entrambi. Esenzioni: carte aziendali e circuiti a "tre parti" - Le nuove regole non si applicano ai cosiddetti circuiti "a tre parti" (che coinvolgono una sola banca) quali Diners e American Express, a condizione che la carta sia stata emessa ed è utilizzata nello stesso circuito. Le nuove norme non si applicheranno neanche alle carte aziendali utilizzate solo per pagare spese professionali. Dopo tre anni dall´entrata in vigore, la normativa si applicherà anche ai circuiti a tre parti che in realtà concedono ad altri prestatori di servizi la licenza di emissione delle carte, e che in realtà quindi funzionano come in un circuito a "quattro parti". I nuovi massimali non hanno nessun impatto sul prelievo di contanti. Prossime tappe . Dopo il voto del Parlamento, le norme dovranno essere ufficialmente approvate dal Consiglio prima che possano essere applicate, sei mesi dopo l’entrata in vigore formale della normativa (pubblicazione su Gazzetta Ufficiale Ue).  
   
   
IL PROTOCOLLO INFORMATICO TRENTINO "P.I.TRE" PER L´AUTOMAZIONE DEL MINISTERO DELL´ECONOMIA E FINANZE  
 
Trento, 11 marzo 2015 - Nell´ambito del processo in corso di digitalizzazione della pubblica amministrazione il Ministero dell´Economia e delle Finanze ha deciso, al fine di ottimizzare e razionalizzare la propria attività amministrativa, di far proprio il "Protocollo Informatico Trentino", in sigla P.i.tre, l´applicativo di proprietà della Provincia entrato ormai nella prassi gestionale dei flussi documentali interni non solo della Provincia stessa ma di numerosi altri enti ed amministrazioni locali, quali ad esempio Azienda sanitaria, Università, Comuni, Comunità di Valle, Regione, Consiglio provinciale, istituti scolastici, ecc, per un totale ad oggi di quasi 300 enti e oltre 13.000 utilizzatori. Il "riuso" da parte del ministero del programma informatico "made in Trentino", sarà regolato da un protocollo d´intesa - che sarà firmato a breve - tra la Provincia e lo stesso Ministero delle Finanze il cui schema è stato approvato stamane dalla Giunta provinciale con una delibera che non comporta alcuna spesa a carico del bilancio provinciale e firmata dal Presidente Ugo Rossi. Dopo il riconoscimento ottenuto a livello nazionale quale miglior applicativo del settore (tanto che l´Agenzia per l´Italia Digitale ne ha richiesto nel 2014 l´inserimento nel Catalogo nazionale dei programmi riusabili), il programma P.i.tre è stato ritenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze la soluzione informatica più idonea, sotto il profilo tecnico, funzionale, organizzativo ed economico, a soddisfare le proprie esigenze di automazione nell’ambito della gestione documentale e del protocollo informatico e ne ha quindi richiesto alla Provincia il diritto d’uso, a titolo gratuito non esclusivo. Il Protocollo d’intesa in questione contiene la disciplina puntuale dei rapporti tra la Provincia autonoma di Trento, in qualità di amministrazione concedente, e il Ministero dell’Economia e delle Finanze in relazione al riuso dell’applicativo P.i.tre, prevedendo in particolare che le parti adottino iniziative di collaborazione e cooperazione fin dalle fasi di analisi e studio delle soluzioni tecnico-organizzative per il riuso dello stesso e che tutti gli sviluppi, modifiche, integrazioni e nuove funzionalità – effettuate a cura e spese di una delle amministrazioni contraenti (in questo caso a cura del Ministero della finanze) - potranno essere concesse in riuso a titolo gratuito all’altra. Cos´è Il Riuso Di Programmi Informatici Per "riuso di programmi informatici" si intende la possibilità per una pubblica amministrazione di riutilizzare gratuitamente programmi informatici o parti di essi, sviluppati per conto e a spese di un’altra amministrazione, adattandoli alle proprie esigenze. Il principale riferimento normativo per la pratica del riuso è rinvenibile nel Cad - Codice dell’Amministrazione Digitale, il quale prevede che “le pubbliche amministrazioni che siano titolari di programmi informatici realizzati su specifiche indicazioni del committente pubblico, hanno obbligo di darli in formato sorgente, completi della documentazione disponibile, in uso gratuito ad altre pubbliche amministrazioni che li richiedono e che intendano adattarli alle proprie esigenze, salvo motivate ragioni”. I recenti aggiornamenti del Cad hanno dato nuovo impulso alla pratica del riuso, in particolare estendendo l’istituto del riuso anche a “parti” di programmi informatici ed alle pratiche tecnologiche ed organizzative adottate dalle pubbliche amministrazioni, prevedendo la definizione di linee guida da utilizzare nella redazione di capitolati per l´acquisizione di software riusabile da parte di altre amministrazioni e imponendo alle pubbliche amministrazioni che debbano acquisire programmi informatici la preventiva valutazione comparativa, di tipo tecnico ed economico, tra le soluzioni disponibili sul mercato e i programmi informatici appartenenti alla categoria del software libero. Nello scenario attuale di evoluzione dei sistemi informativi pubblici il riuso di programmi informatici o di parte di essi - siano essi programmi di proprietà della p.A. O moduli appartenenti alla categoria del software libero o a codice sorgente aperto - è considerato un tema prioritario, dato che le p.A. Italiane dispongono di un patrimonio applicativo esteso a molteplici settori dell´azione amministrativa che rappresenta un bene pubblico rilevante sotto diversi profili: - economico, in quanto frutto di consistenti investimenti effettuati nel tempo; - tecnologico, in quanto in molti casi costituito da applicazioni realizzate con tecnologie recenti e con un buon livello di qualità del software; - della cultura e della conoscenza, poiché le applicazioni integrano nella loro architettura funzionale la capacità di interpretare e tradurre le norme in strumenti e servizi per la collettività. Incentivare la pratica del riuso significa favorire la riduzione dei costi di acquisto di prodotti e servizi in ambito Ict nella p.A. E la disponibilità di software di qualità. Ma significa anche rendere disponibili alla comunità del riuso le modifiche e le nuove funzionalità dei sistemi informativi realizzate, a spese proprie, da una delle amministrazioni utilizzatrici.  
   
   
L’ACCADEMIA DELLA CRUSCA PRESENTA IL PORTALE VIVIT UNO DEI PIÙ AMPI ARCHIVI DIGITALI INTEGRATI DI MATERIALI DIDATTICI, TESTI E DOCUMENTAZIONI ICONOGRAFICHE E MULTIMEDIALI, SPECIFICAMENTE COSTRUITO PER LA DIFFUSIONE DELLA CONOSCENZA DEL PATRIMONIO LINGUISTICO E CULTURALE ITALIANO  
 
Roma, 11 marzo 2015 Oggi alle ore 11 nella Sala del Consiglio del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tre, in via Ostiense 159 a Roma, sarà presentato al pubblico e alla comunità scientifica il portale Vivit-vivi Italiano ( www.Viv-it.org ). Il portale Vivit-vivi Italiano è il frutto del progetto di ricerca (finanziato tramite il Firb, Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base del Ministero dell’Università e della Ricerca negli anni 2009-2014), coordinato dall’Accademia della Crusca, e costituisce uno dei più ampi archivi digitali integrati di materiali didattici, testi e documentazioni iconografiche e multimediali, specificamente costruito per la diffusione della conoscenza del patrimonio linguistico e culturale italiano e rivolto in particolare agli Italiani all’estero e a quanti, per discendenza o vari interessi culturali, siano legati alla lingua italiana. Il progetto ha riunito cinque Unità di ricerca. Oltre all’Accademia della Crusca (Unità centrale), hanno partecipato il Clieo (Centro di Linguistica Storica e Teorica Italiano, Lingue Europee, Lingue Orientali) e il Micc (Media Integration and Communication Center) centri di eccellenza dell’Università degli Studi di Firenze, l’Università di Modena e Reggio Emilia e l’Università di Padova. Il progetto Vivit offre al pubblico internazionale una rete di percorsi di studio, ricerca e attività didattiche, imperniati sulla lingua italiana (strutture, storia, apprendimento), come asse portante per la conoscenza delle principali espressioni della cultura d’Italia e della storia sociale italiana: letteratura, dialetti, alfabetizzazione, comunicazioni di massa, arte, moda, musica, gastronomia, emigrazione e immigrazione. Questi temi sono trattati tenendo conto in particolare della proiezione della realtà italiana nel mondo attraverso le grandi correnti migratorie. Come strumenti di ricerca di ampia portata sono presenti gli archivi digitali che comprendono le numerose banche dati costituite dall’Accademia della Crusca anche con altri centri di ricerca (Cilta–bologna). Dopo i saluti di Mario Panizza (Rettore dell’Università degli Studi Roma Tre), Paolo Benvenuti (Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi Roma Tre), Claudio Marazzini (Presidente dell’Accademia della Crusca) e l’introduzione di Elisabetta Bonvino (Direttrice del Centro linguistico di Ateneo – Università degli Studi Roma Tre), prenderanno la parola Francesco Sabatini (Unità centrale, Accademia della Crusca), Vincenzo Zeno-zencovich (Rettore dell’Università degli Studi Internazionali di Roma - Unint), Nicoletta Maraschio (Unità Università di Firenze), Cecilia Robustelli (Unità Università di Modena e Reggio Emilia), Maria Elena Duso (Unità Università di Padova), Andrea Ferracani (Micc - Università di Firenze) e Marco Biffi (Clieo - Università di Firenze). Coordina Paolo D’achille (Accademia della Crusca e Università Roma Tre). La partecipazione è libera.  
   
   
TLC: PRESENTATO A SERRACCHIANI NUOVO MEZZO PER CONNETTIVITÀ MOBILE  
 
Trieste, 11 marzo 2015 - E´ stato presentato a Udine alla presidente della Regione Debora Serracchiani il primo mezzo in Italia dedicato alla "connettività mobile" progettato ed allestito completamente in Friuli. L´unità mobile, unica nel suo genere e dotata di tutte le dotazioni tecnologiche per la connettività sia satellitare che 3G-4g e wireless, è stata concepita e realizzata unendo varie esperienze e conoscenze maturate nel settore delle Telecomunicazioni, Video e Trasmissioni in streaming. Il mezzo potrà essere di supporto ad unità specifiche di riprese video, regie mobili, control-room mobili ed in tutti quei settori dove la connettività si renda utile o indispensabile, come nel caso di operazioni di emergenza. In un periodo dove si parla di banda larga e connettività, questo nuovo mezzo, è stato sottolineato alla presidente Serracchiani da Lorenzo Cecutti (Alphavideo), Egidio Scantanburlo (Senago Radiotecnica) e Marco Macorigh (responsabile web tv e streaming) può rappresentare una risposta concreta alle crescenti esigenze e richieste del mercato.  
   
   
VIDEOSORVEGLIANZA A MILANO 1.838 PUNTI E SISTEMA SEMPRE PIÙ CAPILLARE E CONNESSO  
 
Milano, 11 marzo 2015 – A oggi sono 1.838 i punti di videosorveglianza del sistema Milano, erano 1.250 nel 2011 e a questi, negli ultimi 3 anni sono stati aggiunti tra l’altro, nel 2013, i 276 punti per il controllo del territorio condivisi con le Zone, le 20 telecamere del perimetro Duomo e le 16 telecamere di corso Buenos Aires. A questi si aggiungono 14 telecamere poste su 4 unità mobili per il controllo mirato da parte degli agenti della Polizia locale su alcune aree del territorio cittadino. Il sistema di videosorveglianza della città rappresenta un punto fermo nella prevenzione del degrado ambientale del territorio e per il contrasto delle attività illecite, dei reati di strada, degli incidenti con omissione di soccorso ed è fondamentale anche per il videocontrollo del traffico, la gestione di aree temporaneamente critiche in caso di manifestazioni, eventi, partite di calcio e sarà fondamentale nella gestione di Expo 2015. Oltre che per questi numeri il sistema di videosorveglianza è efficace grazie alla connessione con la Centrale Operativa della Polizia locale, attiva 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, e alla condivisione delle immagini con Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza, Vigili del fuoco e Guardia forestale. Fondamentale la tecnologia delle telecamere stesse: 1.292 sono brandeggiabili, ovvero controllabili da remoto e in tempo reale dalla Centrale Operativa in grado di coprire il territorio a 360°; 174 colonnine Sos – collocate soprattutto nei parchi – attivabili direttamente dal cittadino in caso di pericolo e che immediatamente rendono visibile la persona che ha chiesto aiuto sugli schermi di piazza Beccaria. “Il sistema di videosorveglianza è uno strumento di prevenzione efficace e mirato di controllo del territorio in una realtà territoriale estesa come Milano, oltre che di ausilio alle forze dell’ordine nell’ambito delle attività di indagine di polizia giudiziaria per reati commessi nella nostra città”. Così dichiara il comandante della Polizia locale Tullio Mastrangelo. “Le telecamere sono efficaci se affiancano il costante presidio del territorio da parte degli oltre 3.000 agenti di Polizia locale che collaborano con tutte le Forze dell’Ordine - dichiara l’assessore alla Sicurezza e Coesione sociale, Polizia locale Marco Granelli durante la commissione che si è tenuta oggi proprio nella Centrale Operativa del Comando centrale della Polizia locale. - Per questo continua il nostro investimento in videosorveglianza e come già fatto nel 2013 per l’ulteriore ampliamento del sistema abbiamo coinvolto le 9 Zone e i Comandi zonali della Polizia locale. Un mese fa sono state individuate alcune località dove installare nuovi punti, l’elenco sarà ora sottoposto a valutazione tecnica e a decisione della Giunta”. L’implementazione delle nuove telecamere sarà resa possibile utilizzando risorse in conto capitale determinate con il bilancio preventivo e confermate con l’approvazione dell’assestamento 2014, nel 2013 l’investimento per la collocazione di 273 punti era stato di 2 milioni di euro.  
   
   
DPIXEL E SMAU DI NUOVO INSIEME NEL 2015  
 
Milano, 11 marzo 2015 - Dpixel e Smau consolidano il loro rapporto rinnovando la partnership anche per il 2015 con l’intento di stimolare l’innovazione sul territorio nazionale attraverso il coinvolgimento e la connessione di istituzioni, pmi e startup. “Durante le tappe del roadshow di Smau si concentrano in un unico luogo i principali abilitatori dello sviluppo” chi parla è Gianluca Dettori, co-fondatore e Presidente di Dpixel. “La presenza di un tessuto imprenditoriale che inizia a guardare con crescente interesse a un nuovo modo di fare innovazione attraverso la conversione di nuovi processi digitali da un lato,e la volontà degli stakeholder locali di diventare parte integrante dell’ecosistema dall’altro, rappresentanodue dinamiche che a Smau hanno l’occasione di venire in contatto. Noi ci integriamo in questo processo attraverso l’offerta di smartmoney, che rappresenta il terzo pilastro per la creazione e lo sviluppo di una filiera dell’innovazione stabile e durevole. Per questo motivo” conclude Dettori “il ruolo di Smau è perfettamente in lineacon i nostri obiettivi di trasferire l’innovazione sui territori e per i territori, attivando una rete di relazioni con il tessuto industriale e istituzionale in grado di attrarre investitori, capitali, startup e innovatori anche al di fuori dei territori stessi”. “Il lavoro portato avanti insieme a Dpixel per diffondere la cultura dell’innovazione nelle imprese del territorio sta dando i suoi frutti, afferma Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau, le imprese sono sempre più consapevoli che le startup possono diventare il reparto di ricerca e sviluppo a cui affidarsi per sviluppare nuovi prodotti e servizi e svecchiare il proprio business. Il nostro compito per il 2015 sarà quello di creare sempre più occasioni di incontro e networking tra imprese e startup affinchè i “matrimoni” tra questi due mondi si moltiplichino. La tappa di Berlino in programma nei prossimi giorni va proprio in questa direzione, per questo che nella nostra prima tappa internazionale non poteva mancare un partner come Dpixel.” La sinergia tra Dpixel e Smau prevede la presenza del Barcamper (lo strumento di scouting itinerante lanciato dalla venture capital firm nel 2012) in tutte le tappe del roadshow, mentre Smau offrirà il supporto logistico, i canali di comunicazione e la piattaforma per la realizzazione di iniziative specifiche indirizzate al mondo delle startup. Quest’anno c’è una novità: sia Dpixel che Smau hanno intrapreso il cammino dell’internazionalizzazione. Dpixel infatti, in qualità di coordinatore per l’Italia del progetto europeo Welcome, sarà presente nella prima tappa internazionale di Smau che quest’anno si terrà a Berlino il 12 e 13 marzo per esibire all’ecosistema tedesco il meglio dell’innovazione “made in Italy”. Welcome èuno dei progetti europei di Startup Europe, su cui la Commissione Europea punta per favorire la connessionetra i più rilevanti ecosistemi dell’innovazione europea – tra cui appunto Milano e Berlino. A Smau Berlino una cinquantina di Startup italiane avranno l’occasione di entrare in contatto con potenziali investitori, partner industriali e startup tedesche e potranno partecipare a una serie di tavole rotonde e workshop formativi organizzati anche grazie al supporto di Etventure, uno dei partner tedeschi del progetto. In particolare il workshop “the money-making every startup should know” tenuto da Martin Weber, Program Manager Fiware Accelerator Europeanpioneers che si terrà venerdì 13 marzo alle 12.00 anticiperà lo Startup Award, evento di chiusura di Smau Berlino che consegnerà un riconoscimento alle più promettenti startup presentate all’evento  
   
   
ERICSSON/MARCIANISE, SODDISFAZIONE AL MISE PER L’INTESA: ANCHE DA JABIL IMPEGNI SERI 14 ORE PER RAGGIUNGERE L’ACCORDO, VERIFICA SEMESTRALE DEL PIANO INDUSTRIALE  
 
Roma, 11 marzo 2015 - “Ora bisogna guardare avanti, con la condivisa consapevolezza che la cessione a Jabil può rafforzare le prospettive produttive ed occupazionali del sito di Marcianise, perchè lo inserisce in un grande Gruppo specializzato in apparati per le Tlc, ai quali il progetto per la banda larga assicura un futuro. Inoltre, Ericsson garantisce che Marcianise resterà fornitore unico di prodotti e servizi per le reti ottiche. E Il Governo s’impegna a monitorare ogni sei mesi lo sviluppo del piano industriale annunciato da Jabil per valutare nuove eventuali opportunità”. Così il Vice Ministro dello Sviluppo Economico Claudio De Vincenti commenta l’intesa sulla vertenza Ericsson raggiunta stamani all’alba al Mise. Ora, la parola passa ai lavoratori dello stabilimento casertano chiamati, nel pomeriggio, ad esprimersi- nel corso di un’assemblea- sulle modalità del passaggio alla multinazionale americana. Ci sono volute quattordici ore per trovare l’accordo. La riunione, infatti- coordinata dal responsabile dell’Unità di Gestione delle crisi Industriali del Ministero Giampiero Castano- è cominciata alle quattro del pomeriggio di ieri, per concludersi alle sei di stamani. Per quanto riguarda gli aspetti occupazionali, l’intesa ha consentito di chiudere positivamente il confronto su importanti punti: per quattro anni (cioè fino a marzo 2019) no a licenziamenti collettivi; per tre anni (cioè fino a marzo 2018) garanzia di carichi di lavoro per almeno 335 addetti (su un totale attuale di poco meno di 400 ); garanzia di commesse Ericsson anche oltre il 2018; possibilità per il singolo lavoratore di richiedere ed incassare il tfr. L’accordo è stato firmato da tutte le cinque sigle sindacali presenti (Fim Fiom Uilm Ugl e Failms) oltre che dai massimi dirigenti italiani di Jabil e di Ericsson.  
   
   
ERICSSON: ACCORDO CON I SINDACATI BUONA NOTIZIA  
 
Napoli, 11 marzo 2015 - "Una buona notizia quella dell´accordo tra Ericsson e sindacati.” Così l’assessore al Lavoro Severino Nappi commenta l’intesa. “Ci siamo spesi molto e i risultati finalmente sono visibili. Nessun licenziamento e conferma delle commesse fino al 2018. Adesso la parola passa ai lavoratori con un referendum ma la Regione, insieme al Mise, monitorerà costantemente che l´accordo venga mantenuto nei termini stabiliti. La Campania ed il Sud non possono più permettersi di perdere centri produttivi e posti di lavoro. “Ancora una volta, il lavoro sinergico tra le istituzioni, insieme al dialogo, si rivelano sempre l´arma vincente. E´ un risultato positivo che si deve anche all´iniziativa di un´amministrazione regionale finalmente protagonista", conclude Nappi.  
   
   
BOLZANO: DA APRILE LA PROVINCIA APRE ALLE FATTURE DIGITALI  
 
Bolzano, 11 marzo 2015 - A partire dal mese di aprile le aziende, le società e i liberi professionisti che forniscono merci, opere e servizi alla Provincia, oppure operano su incarico della stessa, saranno obbligate a presentare fattura in formato digitale. Per l´amministrazione si tratta di un grande passo in avanti in un´ottica di riduzione della burocrazia. Le fatture evase ogni anno dalla Provincia di Bolzano e dagli enti ad essa collegati, sono un numero enorme: si parla di qualcosa come 150mila documenti, 30mila dei quali solamente da parte dell´Ipes. Una vera e propria montagna di carta, ma tra qualche settimana le cose inizieranno a cambiare. In occasione del Digital Day, dedicato quest´anno in tutta Italia alla fattura elettronica, l´amministrazione provinciale si allinea alle normative nazionali annunciando che, a partire dal mese di aprile, potrà accettare solamente fatture emesse in formato digitale. "Nei tre mesi successivi - annuncia l´assessora all´amministrazione Waltraud Deeg - ovvero sino al 30 giugno, saranno comunque pagate le fatture cartaceee emesse prima della fine di marzo". L´elenco degli uffici provinciali destinatari delle fatture elettroniche, e i codici a loro assegnati, sono a disposizione online sul sito web dell´iPa (Indice delle pubbliche amministrazioni) all´indirizzo www.Indicepa.gov.it. "Si tratta di una lista elaborata a livello nazionale - aggiunge la Deeg - e dunque disponibile solo in lingua italiana, ma i nostri uffici stanno provvedendo a prepararla anche in lingua tedesca". Per quanto riguarda la parte tecnica, inoltre, il direttore della Ripartizione informatica, Kurt Pöhl aggiunge che "il codice univoco di ciascun ufficio deve essere inserito a cura del fornitore nel campo "Codice Destinatario" della fattura elettronica. La Provincia - prosegue Pöhl - non può procedere al pagamento di fatture che non riportino i codici Cig (codice identificativo gara) e Cup (codice unico di progetto), qualora obbligatori". Altro passaggio obbligatorio, inoltre, è rappresentato dalla firma digitale. Chi incontrasse difficoltà o problemi con questo nuovo strumento, in ogni caso, può fare affidamento sulla Camera di Commercio di Bolzano, organo che fa parte della rete nazionale che ha realizzato il sistema gratuito per compilazione, trasmissione e monitoraggio delle fatture elettroniche. La piattaforma fattura-pa.Infocamere.it è raggiungibile anche in maniera indiretta connettendosi prima al sito web della Camera di Commercio http://www.Camcom.bz.it/    
   
   
L’INNOVAZIONE DELLA CAMPANIA VOLA A BERLINO IL 12 E 13 MARZO UNA DELEGAZIONE DI 12 STARTUP GUIDATE DA REGIONE CAMPANIA E SVILUPPO CAMPANIA PARTECIPERANNO ALLA PRIMA EDIZIONE DI SMAU BERLINO PER PRESENTARE IL VOLTO INNOVATIVO DELLA REGIONE AD UN PUBBLICO INTERNAZIONALE DI IMPRENDITORI E INVESTITORI  
 
Milano, 11 marzo 2015 -  Dall’app per accedere al servizio di bike sharing della propria città, alla piattaforma per la gestione intelligente attraverso smartphone degli apparecchi elettronici di uso quotidiano, dai sistemi prefabbricati orientati al risparmio energetico realizzati con materiali di scarto all’applicazione che permette di organizzare cene a domicilio con i più quotati chef nei dintorni, dall’applicazione che al monitoraggio dell’attività fisica integra un sistema di gamification per motivare gli sportivi a svolgere con costanza attività fisica, dal servizio di archiviazione digitale, conservazione sostitutiva e fatturazione elettronica, ai sistemi multi biometrici per la protezione dei dati sensibili su tablet e smartphone, fino al servizio di teleassistenza per pazienti con danni cerebrali e in stato vegetativo. E poi ancora una piattaforma per creare app dedicate ai proprietari di ristoranti, un servizio per mettere in contatto collezionisti di opere d’arte ed artisti, una piattaforma di scambio servizi e prodotti attraverso la formula del baratto, un sistema intelligente per la gestione degli apparecchi elettronici domestici e un’app che propone itinerari turistici in base allo stato emotivo del turista: queste sono in anteprima le innovazioni che il 12 e 13 marzo aspirano a conquistare l’interesse di investitori e imprenditori in visita alla prima edizione di Smau Berlino. Sono infatti 12 le startup che, guidate da Regione Campania e Sviluppo Campania, parteciperanno ai due giorni di incontri e presentazioni organizzati da Smau nella capitale tedesca proprio per far incontrare le eccellenze innovative regionali con un pubblico internazionale e promuovere la nascita di partnership oltre confine. La collettiva sarà composta da Beesmart, Smartdocu (Na), Cleanap (Na), Paqos (Na), Bscube (Sa), Pandora (Na), Tione Technology (Na), Runtimate (Na), Pushapp (Na), Cambiomerci.com, Artrooms (Na), Apptripper (Na), Il programma dei due giorni prevede un evento istituzionale di inaugurazione al quale seguiranno quattro sessioni di pitching in cui le 50 startup partecipanti a Smau Berlino si presenteranno agli ospiti, per la maggioranza imprese, finanziatori, startup. Le sessioni di pitching saranno alternate da brevi tavole rotonde che esplorano i vari aspetti dell’imprenditoria innovativa. Durante il primo giorno saranno organizzati incontri one-to-one tra le realtà presenti e investitori e imprenditori internazionali. Al termine del primo giorno è in programma un evento di networking che coinvolgerà relatori, espositori, investitori e tutta la community degli imprenditori innovativi italiani a Berlino. Nella seconda giornata di Smau Berlino, che terminerà alle ore 13.00, le 12 startup campane concorreranno allo Startup Award, la premiazione delle più innovative startup presenti.
 
   
   
EUREGIO: COOPERAZIONE TRA LE RAPPRESENTANZE DEGLI STUDENTI  
 
Bolzano, 11 marzo 2015 - Le Consulte degli studenti dell´Euregio hanno definito il 9 marzo a Bolzano una cooperazione a favore dell´uniformità dei sistemi di valutazione scolastica, della messa in rete dei trasporti e dell´introduzione della materia "Educazione politica". Il programma di collaborazione prevede anche un congresso scolastico euroregionale annuale. Alla seduta plenaria nella sala del Consiglio provinciale i rappresentanti degli studenti dei terrotori dell´Euregio hanno approfondito le possibili iniziative congiunte. "Il dialogo fra politica e amministrazione attraverso le consulte è importante per definire decisioni che corrispondono alle reali esigenze degli studenti", ha sottolineato l´assessore provinciale Florian Mussner, che ha partecipato ai lavori lodando l´impegno dei ragazzi e ribadendo l´importanza dello scambio culturale nell´Euregio. I rappresentanti degli studenti di Alto Adige, Trentino e Tirolo hanno illustrato l´iniziativa di cooperazione transfrontaliera che dovrà dare maggior voce alle richieste dei ragazzi. Tra le misure delineate, il presidente della Consulta di lingua italiana Jacopo Dezulian e il suo omologo di lingua tedesca Matthias von Wenzl hanno citato i criteri uniformi nella valutazione delle prestazioni scolastiche, che potranno favorire lo scambio tra gli studenti delle tre aree. L´introduzione di una materia che fa riferimento all´educazione politica viene proposta per rafforzare l´approccio democratico alla politica, come ha spiegato il rappresentante trentino Nicola Piffer. Educazione politica è una materia già prevista in Austria. Per aumentare la messa in rete dei tre territori le Consulte ritengono inoltre prioritario prevedere anche nuove offerte transfrontaliere nel sistema dei trasporti, come ha ricordato la presidente della Consulta degli studenti ladini Milena Fallaha. Con il patrocinio del Gect Tirolo-alto Adige-trentino le rappresentanze studentesche vogliono infine organizzare assieme annualmente un congresso scolastico euroregionale.  
   
   
MILANO: CONTRO LO SPRECO DI CIBO NELLE SCUOLE CI SONO LE ‘FORMICHINE SALVACIBO’: 1.000 EURO ALLA PRIMARIA CHE COMPIE PIÙ ‘BUONE AZIONI’  
 
Milano, 11 marzo 2015 – I mille modi per non sprecare il cibo: fare le spremute in classe con le arance avanzate in mensa, centrifugare la frutta ammaccata, il pane secco viene grattugiato e diventa alimento per galline e uccellini, coltivare gli orti scolastici e consumare frutta urbana, fare il compostaggio, approfondimenti didattici su come e cosa mangiare. Educare i bambini delle scuole milanesi a non sprecare il cibo, questo l’obiettivo del progetto “Formichine Salvacibo. Diario scolastico contro lo spreco alimentare”, ideato e organizzato dalla associazione ambientalista e testata giornalistica online ‘Eco dalle città’, co-finanziato da Fondazione Cariplo, promosso dal Comune di Milano. La scuola che elaborerà il maggior numero di contributi e iniziative sul tema dello spreco di cibo sarà premiata con 1.000 euro. Le scuole milanesi hanno ancora pochi giorni per aderire al progetto: il 21 marzo 2015 le iscrizioni chiuderanno. Finora partecipano le primarie Italo Calvino, Luigi Galvani, Teodoro Ciresola, Tommaso Grossi, Paolo e Larissa Pini, Sandro Pertini. Gli alunni, insieme alle insegnanti, stanno esercitando la loro fantasia in tanti modi. Al sito di ‘Eco dalle città’ (www.Ecodallecitta.it) i contributi arrivano numerosi, ognuno con modalità creative diverse: disegni, fotografie, reportage giornalistici, video e racconti. “Un’iniziativa interessante perché dedicata ad un argomento importante e delicato, quello dello spreco di cibo, a cui questa Amministrazione è particolarmente attenta e che, ovviamente, nell’anno di Expo 2015 – ha spiegato l’assessore all’Educazione e istruzione Francesco Cappelli - assume un ruolo e un significato particolare. Durante Expo 2015 il Comune di Milano, con il Protocollo di Johannesburg dei C40, annunciato dal Sindaco Pisapia, e con la ‘Food Policy’, avviata col sostegno della Fondazione Cariplo, lancerà una sfida globale anche contro lo spreco alimentare. Le ‘Formichine salvacibo’ sono, quindi, un´ottima iniziativa in linea con le politiche di questa Amministrazione. Ci sono mille modi per imparare a non sprecare il cibo – ha continuato Cappelli - e tutti i giorni molte insegnanti, nelle loro classi, s’impegnano per insegnarlo ai loro alunni. L’idea di raccogliere e condividere tutti questi ‘insegnamenti’ che arrivano dalle scuole mi sembra molto intelligente. Spesso accade, poi, che i bambini, una volta tornati a casa, insegnino ai loro genitori ciò che hanno imparato a scuola. Ciò avviene soprattutto quando si tratta di tematiche ambientali, sulle quali i ragazzini sono sempre molto sensibili”. L’idea di ‘Formichine salvacibo’ prende ispirazione dal progetto ‘Io Non Spreco’, realizzato dal Comune di Milano in collaborazione con Milano Ristorazione e Legambiente, rivolto alle scuole primarie, che comprende due iniziative: consentire agli alunni di portare a casa alcuni alimenti non consumati in mensa (con il sacchetto ‘Salvacibo’) e la possibilità di ‘adottare un nonno a pranzo’, che consiste nell’aggiungere un posto alla mensa scolastica per ospitare una persona anziana alla tavola di bambini e insegnanti. Si discuterà di lotta allo spreco di cibo e di tutte queste iniziative venerdì 13 marzo, alle ore 16, alla fiera ´Fa´ la cosa giusta!´, presso Fieramilanocity, viale Scarampo, Gate 8. Sarà presente anche l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino.  
   
   
"SALONE DELLO STUDENTE", ASSESSORE CAMPANIA: INVESTIMENTI NOTEVOLISSIMI PER I GIOVANI  
 
Napoli, 11 marzo 2015 - "Mai la Campania si è spesa così tanto per i suoi giovani. Abbiamo messo in piedi, con un duro e silenzioso lavoro di anni ed investimenti notevolissimi, una filiera che parte dai banchi di scuola e arriva al mondo del lavoro, in sinergia con le imprese e il nostro tessuto produttivo.” Così l’assessore al Lavoro della Regione Campania Severino Nappi, intervenuto all’inaugurazione del salone dello Studente alla Mostra d’Oltremare. “Una vera e propria azione di sistema, la prima nella nostra Regione, fatta di poli tecnico-professionali, investimenti sui laboratori scolastici, dottorati in azienda, formazione finalizzata assunzione, centri di competenza per i settori produttivi, incentivi all´assunzione e ora Garanzia Giovani Campania”, conclude l’assessore.  
   
   
LOMBARDIA: APPROVATO PIANO VALLI ALPINE A SOSTEGNO MONTAGNA  
 
Milano, 11 marzo 2015 - "Da oggi si avvia un progetto concreto per rilanciare una parte importante della montagna lombarda e per sostenere 45 piccoli Comuni delle province di Bergamo e Lecco, aiutandoli a ´fare squadra´ per rilanciare l´economia locale, la cultura e il turismo". Lo ha detto l´assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo di Regione Lombardia Viviana Beccalossi, dopo l´approvazione in Consiglio Regionale del Piano territoriale d´area (Ptra) Valli Alpine, il quarto sottoscritto da Regione Lombardia dopo quelli sui Navigli, Montichiari e Media-alta Valtellina. Valorizzazione Del Territorio - "Con il Ptra - ha detto Viviana Beccalossi - puntiamo ad aiutare queste realtà su diversi fronti: dalla semplificazione normativa alla valorizzazione del patrimonio storico, dalla promozione del turismo a percorsi infrastrutturali di collegamento con i grandi laghi lombardi, dalla valorizzazione delle filiere produttive locali alla promozione dell´efficienza energetica". Promuovere Sviluppo Delle Valli - "L´obiettivo - ha proseguito Viviana Beccalossi - è quello di promuovere uno sviluppo economico sostenibile e compatibile con il territorio di queste valli, tenendo conto che si parla per la maggior parte di Comuni con poche centinaia di abitanti che difficilmente da soli e con la crisi economica possono sostenere sfide competitive, evitando lo spopolamento grazie alla valorizzazione dell´agricoltura di montagna, alla promozione dei prodotti e soprattutto con un´azione comune per ridurre il gap infrastrutturale con i fondovalle, chiave per lo sviluppo turistico". Comuni Coinvolti - Il Piano coinvolge 41 Comuni bergamaschi e 4 lecchesi, le due Province e le Comunità Montane Valle Brembana, Valle Seriana, Valsassina-valvarrone-val d´Esino e Riviera e Parco delle Orobie Bergamasche. Questi i 41 Comuni in provincia di Bergamo: Algua, Ardesio, Averara, Aviatico, Branzi, Carona, Cassiglio, Castione della Presolana, Cerete, Clusone, Cornalba, Costa Serina, Cusio, Fino del Monte, Foppolo, Gandellino, Gromo, Isola di Fondra, Mezzoldo, Moio de´ Calvi, Olmo al Brembo, Oltre il Colle, Oltressenda Alta, Onore, Ornica, Piazza Brembana, Piazzatorre, Piazzolo, Roncobello, Rovetta, Santa Brigida, Selvino, Serina, Songavazzo, Taleggio, Valbondione, Valgoglio, Valleve, Valnegra, Valtorta, Vedeseta. I 4 Comuni della provincia di Lecco: Barzio, Cassina Valsassina, Cremeno, Moggio.  
   
   
TOSCANA: VIA LIBERA ALLA LEGGE SULLE CAVE, ROSSI E CECCARELLI: "POSSIBILE CONCILIARE LAVORO, SVILUPPO E AMBIENTE"  
 
Firenze 11 marzo 2015 - Semplificazione per le imprese, incentivi per le aziende che lavoreranno sul posto la pietra scavata ma anche compensazioni per le comunità e i territori. Il consiglio regionale ha approvato stasera la legge sulle cave, fortemente voluta dalla giunta regionale. "In questo modo– sottolinea il presidente della Toscana, Enrico Rossi - possiamo conciliare quello che oggi pare impossibile conciliare: ovvero il lavoro, lo sviluppo e l´ambiente. Con questa norma andiamo in questa direzione". Il presidente ricorda poi i benefici della legge, che distribuirà più risorse al territori, introdurrà elementi di giustizia e perequazione ma "sarà capace anche di contenere le attività di estrazione dando valore a queste stesse attività". "Il marmo in Toscana – dice Rossi - può essere elemento della qualità di questa regione: l´importante è aggiungere valore al marmo attraverso il lavoro, ovvero aggiungendo più valore all´estrazione". E fa anche un´analogia, ricordando l´esperienza realizzata nella zona del cuoio con i depuratori e la scelta della qualità. "Questa legge può non piacere o non andare incontro a tutte le aspettative – si sofferma l´assessore alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli - ma ha avuto una lunga incubazione e si riferisce ad un contenzioso di trecento anni". "Una legge - afferma ancora l´assessore - equilibrata, ma anche coraggiosa e innovativa, perché si pone l´obiettivo di coniugare il rispetto dell´ambiente con l´attività di escavazione. E perché prende di petto un problema che viene da lontano e premia il lavoro e la filiera corta, aiutando così a produrre ricchezza che non vada via". Premialità che andranno anche alle aziende che possono fregiarsi di certificazione ambientale. Le legge interviene su una materia controversa e irrisolta da quasi tre secoli. Affronta infatti il tema dei beni estimati e delle concessioni degli agri marmiferi di Massa Carrara, che per la legge appartengono al patrimonio indisponibile degli stessi comuni. "Quei beni – replica l´assessore a chi contesta il provvedimento – non potevano infatti essere ceduti ai privati dalla principessa Maria Teresa nel 1751 ma sono da considerare regalie con il linguaggio dell´epoca, ovvero concessione di sfruttamento e non diritto di proprietà. Noi partiamo da questo assunto e per questo pensiamo che tutti coloro che sfruttano il patrimonio lapideo attraverso l´escavazione debbano pagare un canone di concessione, oltre che un indennizzo di carattere ambientale". Nuovo sistema di pianificazione - Con la legge approvata le funzioni di pianificazione che prima erano delle Province passano completamente alla Regione. Al Piano regionale cave spetterà elaborare una stima dei fabbisogni, su scala regionale, delle varie tipologie di materiali, individuerà i giacimenti potenzialmente escavabili escludendoli da altre attività estrattive. Assegna anche ciascuno comprensorio estrattivo individuato obiettivi di produzione. Rimane in capo ai Comuni il rilascio delle autorizzazioni alla coltivazione delle cave ordinarie e delle cave di prestito di interesse locale, dei piani di recupero dei siti estrattivi dismessi, la vigilanza ed il controllo dell´attività di cava e la possibilità di emanazione di provvedimenti di sospensione e revoca delle autorizzazioni. Semplificazione - Con il ricorso al Suap, lo sportello unico per le attività produttive, si riduce al massimo a 150 giorni l´iter per le escavazioni. Agri marmiferi di Massa Carrara - Rimane ferma la potestà regolamentare dei Comuni di Massa e Carrara in merito alla disciplina delle concessioni degli agri marmiferi, quali beni che appartengono al patrimonio indisponibile dei medesimi comuni. Le concessioni saranno in futuro rilasciate con una gara, ma è prevista una fase transitoria di sette anni per quelle aziende che sono in possesso di una concessione. Ai 7 anni se ne potranno aggiungere 2 per le aziende dotate di certificazione ambientale. Periodo che potrà arrivare a 25 anni per le aziende che, tramite stipula di un´apposita convenzione, si impegnino a valorizzare la filiera corta nella lavorazione del marmo. Canoni e contributi - Le attività estrattive esercitate all´interno dei beni di proprietà pubblica saranno soggette al pagamento, oltre che del contributo di estrazione, anche di un canone concessorio determinato dal Comune. Per il distretto delle Alpi Apuane viene fissato al 10% il contributo di estrazione, con un massimo del 15%, tra canone e contributo per i beni appartenenti al patrimonio indisponibile comunale.  
   
   
PARCHI: DELEGAZIONE TUNISINA IN REGIONE ABRUZZO PER AREE PROTETTE  
 
L´aquila, 11 marzo 2015 - Una delegazione del ministero dello Sviluppo economico del governo della Tunisia è stata ricevuta ieri all´Aquila da funzionari della Regione Abruzzo e dal presidente della Dmc Gran Sasso e Terre Vestine, Alfonso D´alfonso. La delegazione tunisina è in Abruzzo per studiare l´esperienza dei Parchi nazionali e le implicazioni politico-amministrative legate alla creazione di un Parco o di un´area protetta. L´obiettivo, hanno spiegato i componenti della delegazione, è la creazione di un Parco naturale pilota a scopo conservativo che dovrebbe nascere nella regione di Jendouba ad Ovest della Tunisia. Tra le ipotesi di lavoro legate alla realizzazione del Parco naturale conservativo è emersa anche la possibilità di poter far leva su finanziamenti di carattere comunitario che fanno riferimento a programmi di sviluppo dell´area del Mediterraneo. Esiste infatti un programma transfrontaliero del Mediterraneo al quale l´Italia dovrebbe dare la propria adesione che permetterebbe alla Regione Abruzzo di stringere accordi bilaterali con il Governatorato di Jendouba per la realizzazione di progetti comuni di sviluppo.  
   
   
DISSESTO IDROGEOLOGICO. VENDOLA: "ORGOGLIOSI DI ESSERE BUON ESEMPIO"  
 
Bari, 11 marzo 2015 - “La Puglia sicura è oggi indiscutibilmente un marchio di qualità internazionale fondato su uno sviluppo sostenibile e duraturo. Abbiamo fatto un poderoso lavoro di cura del territorio con un investimento, negli ultimi dieci anni, di oltre un miliardo di euro sul dissesto idrogeologico. Contemporaneamente abbiamo svolto un’attività altrettanto poderosa di prevenzione alla quale ha lavorato tutto il governo regionale, sin dal suo insediamento. La Regione Puglia ha sempre pensato che fosse cruciale ingaggiare una battaglia buona contro il dissesto idrogeologico. Oggi noi siamo molto orgogliosi di essere additati come un buon esempio”. Così il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola questa mattina in conferenza stampa sullo stato di avanzamento delle opere contro frane e alluvioni, che si è svolta presso gli uffici di Italiasicura a Roma insieme con Erasmo D´angelis Coordinatore della Struttura di missione di Palazzo Chigi #italiasicura contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche. “Prevenzione – ha continuato Vendola - ha significato per noi partire dalla conoscenza del territorio, mettendo in campo sia numerosi interventi di potenziamento, ad esempio dell´Autorità di bacino, sia diversi strumenti di investigazione del territorio che hanno portato negli ultimi anni, anche alle volte con conflitti e contrasti con le amministrazioni comunali, all´introduzione di strumenti di vincolo del territorio regionale. Sino a giungere all´approvazione del Piano paesaggistico territoriale regionale che restituisce strumenti di tutela delle fragilità del territorio e di certezza degli investimenti che, d´ora in poi, dovranno tener conto delle migliori localizzazioni possibili in grado non solo di preservare e valorizzare il territorio, ma soprattutto – ha concluso Vendola - di salvaguardare il bene più prezioso, le vite umane". I questo ringrazio il Presidente Vendola e il suo staff tecnico con alte professionalità perché grazie a loro riusciremo insieme a investire cifre importanti dando maggiore sicurezza ai pugliesi". “In una Italia resa fragile, negli ultimi cinquant´anni di cementificazioni con tre condoni edilizi, da troppi abusi e illegalità urbanistiche, dove si è costruito abusivamente o legalmente (non fa differenza ai fini del rischio) là dove non si poteva, creando rischi dove prima non c´erano, è iniziata finalmente l´opera di prevenzione – ha aggiunto Erasmo D’angelis – e la Puglia è nel gruppo di testa delle Regioni italiane, un modello di pianificazione urbanistica, con il primo piano paesaggistico approvato che cancella decenni di deregulation urbanistica e per la quantità di lavori in corso per ridurre gli effetti devastanti delle piogge a carattere ´esplosivo´. E’ la Regione che ha saputo voltare pagina nel contrasto al dissesto idrogeologico, facendo subito squadra con la nostra Struttura di missione a Palazzo Chigi. Di questo ringrazio il Presidente Vendola e il suo staff tecnico con alte professionalità perché grazie a loro riusciremo insieme a investire cifre importanti dando maggiore sicurezza ai pugliesi". Note sul dissesto La Puglia è la Regione che sa reagire e lavorare per la difesa dai grandi rischi e nella realizzazione delle opere. I dati sono fra i più elevati in Italia, e a questi va aggiunto il primo Piano Paesaggistico italiano approvato sulla base del Codice dei beni culturali, che impedisce che nelle aree esposte al rischio di frana o allagamento si possa ancora costruire. Infatti, l’approvazione del Piano ha consentito l’individuazione di una serie di vincoli di tutela che si sono aggiunti, rafforzandoli, a quelli già vigenti, previsti dalla normativa ambientale nazionale e regionale. Nella pianificazione dell’azione di contrasto al dissesto idrogeologico, la Puglia ha programmato per il periodo 2000-2014, la realizzazione di 624 opere per un valore di 1048.5 milioni di euro. La Puglia è la terza Regione d´Italia dopo Lombardia e Toscana, per opere avviate con 148 euro per abitante rispetto ad una media nazionale di 109 euro investiti in sicurezza del territorio e dei cittadini. Inoltre, nell’ambito dell’impegno finanziario la Puglia è stata la prima Regione italiana per stanziamenti che hanno cofinanziato gli Accordi di programma 2009-2010, con 135 milioni di euro dai fondi regionali fuori dal patto di stabilità. Ciò significa che la Regione ha considerato prioritarie l´investimento in opere di sicurezza. Opere contro il dissesto 2000-2014, Puglia i, Opere programmate 624 per 1048,5 milioni, Opere avviate 413 per 578,3 milioni, Di cui Opere concluse 280 per 289,5 milioni. Nella nuova programmazione in corso per il Piano Nazionale 2015-2020, le richieste della Regione Puglia ammontano complessivamente a 1633.8 milioni, la Puglia ha individuato 438 opere pari al 7.5% dell’intera pianificazione nazionale contro frane e alluvioni. Da agosto 2014 ad oggi, sono stati aperti 58 nuovi cantieri che si sono aggiunti ai 21 già avviati, per un valore complessivo di 178,17 milioni di euro, con una ricaduta importantissima anche in termini di occupazione. La Regione Puglia, inoltre, ha utilizzato per la gestione delle gare d’appalto per le opere contro il dissesto idrogeologico, la piattaforma telematica realizzata da Invitalia – attività produttive che ha garantito la massima trasparenza e celerità delle procedure di affidamento dei lavori, senza che alcuna ditta abbia fatto ricorso dopo l’aggiudicazione della gara. Visti i risultati raggiunti in Puglia, si sta cercando di replicare anche in altre regioni il modello di gestione delle gare di appalto realizzato da Invitalia. Nell’ambito dello sviluppo delle infrastrutture idriche la Regione Puglia è quella con la migliore performance nell’attuazione degli interventi previsti dalla delibera Cipe 60/2012, infatti sono 21 i cantieri aperti per opere del valore di oltre 40 milioni di euro e per altri 10 interventi, per ulteriori 40 milioni di euro, sono già stati affidati i lavori. Nel corso del 2015, inoltre, restano da avviare altri 4 cantieri per oltre 7.5 milioni di euro che completeranno il quadro degli interventi previsti.  
   
   
LA GIUNTA REGIONALE RIUNITA A PIACENZA. IL PRESIDENTE BONACCINI: "RIBADIAMO UN FERMO NO ALLA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI O DEPOSITI DI SCORIE E AVVIAMO UN PERCORSO PER LA DISMISSIONE DELLA CENTRALE DI CAORSO".  
 
Piacenza, 11 marzo 2015 - Conferma della contrarietà della Regione Emilia-romagna alla realizzazione di impianti nucleari, avvio di un percorso per la dismissione della centrale di Caorso e fermo no a un deposito nazionale di scorie nucleari nel piacentino. E’ la posizione espressa oggi dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, al termine della Giunta regionale riunitasi oggi a Piacenza, dove è impegnata nella presentazione dei programmi e dei progetti in vista di Expo Milano 2015. "Ribadiamo - ha precisato Bonaccini - una scelta chiara: abbiamo sempre detto no alle centrali nucleari quando il Governo Berlusconi, con l’appoggio della Lega Nord, immaginava di costruirne di nuove anche sul nostro territorio, così come abbiamo sempre detto no ad accogliere un deposito nazionale di scorie radioattive. La popolazione piacentina ha già sopportato in passato la presenza dell’impianto di Caorso e i disagi connessi al prolungato processo di smantellamento”. Dopo la Giunta, nella sede del Palazzo della Provincia il presidente Bonaccini e il suo esecutivo hanno incontrato gli amministratori locali piacentini tra cui il sindaco di Piacenza Paolo Dosi, il presidente della Provincia Francesco Rolleri e i presidenti delle Unioni comunali. “Piacenza e la sua provincia - ha aggiunto il presidente della Regione - rappresentano una grande potenzialità, la porta d’ingresso dell’Emilia-romagna: un ruolo strategico che va valorizzato e sostenuto per capitalizzare al meglio le tante eccellenze a partire dall’agroalimentare soprattutto in vista del´Expo. Inoltre la Regione è vicina a Piacenza e ai piacentini, non per assisterla ma perché Piacenza è uno dei cardini di un sistema regionale che deve essere sinergico, per agganciare tutti insieme la ripresa economica che sta facendosi largo”. “La Regione ha già investito - ha concluso il presidente - quasi 1 milione di euro a Piacenza per potenziare il trasporto ferroviario. Credo che questa realtà abbia bisogno non di più servizi ma di una maggiore qualità. Stiamo lavorando e dialogando con la Regione Lombardia: noi abbiamo già fatto i primi investimenti, ora speriamo che anche loro li facciano, per il bene dei cittadini e del territorio”.