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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Giugno 2015
EBOLA, PROSSIME DIMISSIONI INFERMIERE SARDO.  
 
Cagliari, 10 Giugno 2015 - "Apprendo con grande soddisfazione delle imminenti dimissioni dell´infermiere sassarese guarito dal virus ebola. Nell´attesa del suo ritorno nell´isola, colgo l´occasione per ringraziare tutto il personale sanitario che lo ha assistito sia in Sardegna sia all´ospedale Spallanzani di Roma". A dirlo è l´assessore della Sanità Luigi Arru, che ha aggiunto: "La situazione è sempre stata sotto controllo, l´unità di crisi ha lavorato in maniera accorta e le cure prestate al cooperante hanno fatto sì che a breve possa fare rientro a casa. Anche i familiari e i medici, usciti dall´isolamento pochi giorni fa, sono in salute. Questa esperienza, come emerso dal recente incontro con il Ministero della Salute, servirà a migliorare ulteriormente il protocollo nazionale per questa malattia".  
   
   
TUMORI: GLI STUDI DEL ‘PASCALE’ CAMBIANO LA LOTTA AL CANCRO “ABBIAMO TRATTATO PIÙ DI 200 PAZIENTI CON L’IMMUNO-ONCOLOGIA”  
 
Napoli, 10 giugno 2015 - L’istituto “Pascale” di Napoli al vertice della ricerca mondiale contro il cancro. Il centro partenopeo è infatti un punto di riferimento internazionale negli studi sull’immuno-oncologia, la nuova arma che stimola il sistema immunitario per sconfiggere il tumore. Finora a Napoli sono stati arruolati più di 200 pazienti nelle sperimentazioni che utilizzano questo approccio innovativo . Un dato che ha reso il “Pascale” protagonista al 51° Congresso dell’American Society of Clinical Oncology (Asco), il più importante appuntamento del settore che si è concluso recentemente a Chicago con la partecipazione di più di 25mila specialisti da tutto il mondo. “La strada è stata aperta dal melanoma, un tumore della pelle che in fase avanzata è particolarmente aggressivo – spiega il prof. Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative del ‘Pascale’ e presidente della Fondazione Melanoma -. Nel 2014 in Italia sono stati stimati quasi 11.000 nuovi casi, 1.100 in Campania. Nello studio Checkmate 067 presentato a Chicago sono stati arruolati complessivamente 945 pazienti: 314 trattati con la combinazione nivolumab e ipilimumab, 316 solo con nivolumab e 315 solo con ipilimumab. Siamo partiti dagli ottimi risultati raggiunti in precedenti sperimentazioni eseguite con ciascuno dei due farmaci immuno-oncologici. Con la combinazione delle terapie abbiamo raggiunto risposte positive superiori al 70%. Un obiettivo importante, mai ottenuto in precedenza, che premia il grande impegno del ‘Pascale’. La ricerca è stata anche pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica New England Journal of Medicine”. Oggi si stanno aprendo prospettive importanti per utilizzare l’immuno-oncologia anche in altre malattie, in particolare nel tumore del polmone, del rene e del fegato. Per molte neoplasie in fase metastatica infatti i tassi di sopravvivenza a cinque anni continuano a rimanere inferiori al 20 per cento (ad esempio nel polmone oggi è pari al 4%). Queste basse percentuali evidenziano la necessità di migliorare gli attuali standard di cura e di estendere la sopravvivenza dei pazienti con la malattia in fase avanzata. “Nel carcinoma del polmone – sottolinea il prof. Gennaro Ciliberto, Direttore scientifico del ‘Pascale’ - l’approccio terapeutico standard è rappresentato dalla chemioterapia. Oggi però si stanno aprendo nuove strade. Infatti, nella forma a piccole cellule, lo studio Checkmate 032 che abbiamo presentato al Congresso Asco ha evidenziato nei pazienti trattati con la combinazione nivolumab e ipilimumab una sopravvivenza media globale doppia (8,2 mesi) rispetto a solo nivolumab (4,4 mesi). Un risultato che ha evidenziato il ruolo di primo piano del nostro Istituto. In futuro, compito dei ricercatori sarà capire in che modo combinare questo approccio terapeutico rivoluzionario con quello tradizionale e con la radioterapia e la chirurgia”. Nel 2014 in Italia si sono registrate 40.000 nuove diagnosi di tumore del polmone, 3.820 in Campania. A differenza di quello al polmone, il tumore del rene presenta basi immunologiche che lo avvicinano al melanoma. “Anche in questa patologia – continua il prof. Ascierto -, che nel 2014 ha fatto registrare in Italia 12.600 nuovi casi, la sfida per gli oncologi è rappresentata dall’identificazione della sequenza terapeutica migliore. I risultati presentati a Chicago sono promettenti, perché i pazienti con cancro del rene in fase avanzata trattati con nivolumab hanno raggiunto una sopravvivenza globale mediana compresa fra 18,2 e 25,5 mesi. Invece con le terapie attuali non supera 16,5 mesi”. E nel tumore del fegato, la seconda causa di morte al mondo correlata al cancro, il Pascale, insieme ad altri centri di riferimento internazionali, ha presentato una ricerca in cui la sopravvivenza globale a un anno è stata del 62% con nivolumab, mentre con l’attuale standard di cura non supera il 40%. “Sono risultati significativi – conclude il prof. Ascierto – che rafforzano le nostre convinzioni sull’enorme potenziale dell’immuno-oncologia”.  
   
   
FVG, ONDATE DI CALORE: DAL 15 GIUGNO CONTROLLO DELLE PERSONE FRAGILI  
 
Trieste, 10 giugno 2015 - Anche quest´anno la Regione assicurerà tra il 15 giugno e il 15 settembre un servizio gratuito di controllo telefonico rivolto alle fasce di popolazione "fragili" per ridurre e prevenire gravi danni alla salute conseguenti a forti innalzamenti della temperatura. Lo rende noto l´assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca, ricordando che il telecontrollo, gestito da Televita, consiste in un´attività di monitoraggio con chiamate telefoniche a circa 1.200 persone più fragili: verranno informate di eventuali imminenti ondate di calore e sarà verificato il loro stato di salute. I nominativi sono indicati dai Distretti sanitari in collaborazione con i medici di famiglia e i servizi sociali comunali. Per essere inclusi nel monitoraggio, segnalare un parente o una persona fragile, in particolare anziani che vivono da soli, si può telefonare al call center salute sociale 0434 223522, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, nonché dalle 9 alle 14 il sabato, la domenica e le giornate festive. Allo stesso numero telefonico sarà possibile ottenere informazioni sui servizi disponibili e indicazioni su come affrontare nel miglior modo possibile le temperature elevate. Negli anni il monitoraggio telefonico è stato reso sempre più efficace e attento alle esigenze dei cittadini. In collaborazione con i previsori meteo dell´Osmer Arpa, sono infatti stati individuati degli indici, validati a livello internazionale, che in base al valore della temperatura, dell´umidità e della percezione individuale del caldo, vengono utilizzati nell´attivazione del sistema di allerta. In questo contesto il Friuli Venezia Giulia è stato suddiviso, in base alle caratteristiche ambientali e alle temperature rilevate negli anni passati, in 5 diverse zone meteoclimatiche: Trieste città; la costa; la pianura; la collina; Tolmezzo e zone non interessate da temperature elevate. Il telecontrollo verrà dunque attivato ovunque si attenda il superamento dell´indice stabilito.  
   
   
TRENTO: NUOVI INDIRIZZI PER IL SERVIZIO DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE  
 
Trento, 10 giugno 2015 - Una riorganizzazione basata sui quattro distretti sanitari (Ovest, Centro Nord, Centro Sud, Est) e nuovi criteri per individuare le nuove postazioni delle guardie mediche basati su posizione rispetto al territorio delle Comunità di Valle, distanza dalle strutture ospedaliere, funzionalità logistica e numero di prestazioni erogate. È il nuovo assetto sul quale si baserà il servizio di continuità assistenziale, modificato dalla Giunta provinciale, su proposta dell´assessora alla salute e solidarietà sociale Donata Borgonovo Re. Punto di partenza per la ridefinizione degli indirizzi all´Azienda per i servizi sanitari, è la convergenza delle chiamate riguardanti la continuità assistenziale su un unico numero, la Centrale operativa di Trentino Emergenza 118, che garantisce una qualificazione del servizio ai cittadini e il coordinamento nella gestione delle richieste di intervento. "Sono trascorsi 20 anni dagli ultimi provvedimenti con cui l´esecutivo ha individuato gli ambiti territoriali per il servizio di guardia medica - chiarisce l´assessora Borgonovo Re - e nel corso di questo arco temporale il servizio sanitario nel suo complesso è stato oggetto di numerose modifiche, con riforme organizzative che hanno riguardato sia il livello essenziale di assistenza ospedaliera, con il riassetto della rete degli ospedali e dei sistemi di risposta all’urgenza ed emergenza, che quello territoriale, con l’introduzione dell’associazionismo in medicina generale e, più recentemente, di nuovi modelli organizzativi dell’assistenza primaria quali le Aggregazioni Funzionali Territoriali (A.f.t.). Ma tutti questi processi, fino ad oggi, non hanno riguardato direttamente il servizio di continuità assistenziale che ha mantenuto intatta l´organizzazione iniziale". Il servizio di continuità assistenziale è attualmente garantito in Provincia da circa 160 medici, dislocati su 35 postazioni. I medici operano assicurando risposte telefoniche, visite domiciliari e ambulatoriali e dispongono di un sistema informativo che consento loro l´invio di messaggi al medico curante e la programmazione di interventi domiciliari. Questa organizzazione, unita alle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio trentino, determina una situazione di forte disomogeneità sia nelle modalità organizzative del servizio sia nei carichi di lavoro. Per questo, a distanza di 20 anni dagli ultimi provvedimenti, è necessario rivedere l´attuale organizzazione del servizio. Per la definizione dei nuovi indirizzi va tenuto conto del mandato dato all´Azienda sanitaria di estendere, su tutto il territorio provinciale, il servizio di convergenza delle chiamate riguardanti la continuità assistenziale su un unico numero e quindi, in caso di necessità, alla Centrale Operativa Trentino Emergenza 118; quando sarà attiva la nuova organizzazione, il cittadino che chiamerà telefonicamente la sede della continuità assistenziale, utilizzando il numero unico 118, avrà garantita la risposta di un operatore il quale, a seconda del problema dichiarato, inoltrerà la chiamata al professionista medico della continuità assistenziale ovvero attiverà i servizi di emergenza. Inoltre non appena definita l’organizzazione della continuità assistenziale locale, sarà impegno dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari bandire i concorsi per la copertura delle postazioni con personale titolare di incarico a tempo indeterminato e quindi rafforzare le loro competenze organizzando specifica formazione. I nuovi indirizzi approvati oggi dalla Giunta provinciale individuano quali nuovi ambiti per l´organizzazione della continuità assistenziale i 4 distretti sanitari: 1.Distretto Ovest: territori delle Comunità di Cembra, Valle di Non, Valle di Sole, Rotaliana, Paganella; 2.Distretto Centro Nord: territori delle Comunità della Valle dell´Adige e Valle dei Laghi; 3.Distretto Centro Sud: territori delle Comunità di Giudicarie, Alto Garda e Ledro, Vallagarina, Altopiano Folgaria; 4.Distretto Est: territori delle Comunità di Valle di Fiemme, Primiero, Bassa Valsugana, Alta Valsugana, Ladino di Fassa. In base alle caratteristiche geografiche e abitative dei territori ricompresi nei diversi ambiti, con presenza di zone a diversa densità abitativa ma con servizi assistenziali diffusi, il fabbisogno di medici di continuità assistenziale per i distretti è definito secondo il rapporto di 1 medico ogni 5.000 abitanti residenti, con possibilità di individuare nel Distretto Ovest un diverso rapporto pari a 1 medico ogni 3.500 abitanti residenti, per far fronte alle peculiari esigenze di questo distretto. Sulla base della nuova organizzazione, viene demandata all´Azienda sanitaria la revisione del numero e della localizzazione delle attuali sedi del servizio di continuità assistenziale, secondo questi criteri di riferimento: •posizione baricentrica rispetto al territorio delle Comunità di Valle; •distanza dalle strutture ospedaliere; •funzionalità logistica rispetto alla potenziale istituzione di Aft (Aggregazioni Funzionali Territoriali); •numero di prestazioni erogate storicamente nelle sedi attuali.  
   
   
FVG, RIFORMA SANITÀ: SERRACCHIANI, NESSUN TAGLIO A REPARTI O SERVIZI  
 
 Trieste, 10 giugno 2015 - "L´attuazione della riforma non prevede tagli e reparti e servizi, ma la loro ottimizzazione. Vengono solo toccate alcune poltrone". Lo ha ribadito la presidente della Regione, Debora Serracchiani, intervenendo a Trieste, assieme all´assessore alla salute, Maria Sandra Telesca, alla tavola rotonda "Il cambiamento necessario: la riforma della sanità in Fvg e il ruolo delle professioni sanitarie", nell´ambito del convegno nazionale "La fisioterapia al servizio della nuova sanità", promosso dall´Associazione italiana fisioterapisti Aifi. "Noi riteniamo - ha precisato - che non servono poltrone, ma servono servizi e risposte concrete ed efficaci ai bisogni di salute dei cittadini. "Vi sono doppioni non giustificati da particolari esigenze o da chissà quali specializzazioni. Vanno eliminati. Vi è solo sovrabbondanza di poltrone. Non ha senso tenere aperto qualcosa solo perché c´è una poltrona da occupare". "La riforma va in questa direzione. Stiamo razionalizzando, ottimizzando, mettendo insieme esperienze; stiamo cercando di creare quei servizi che in diversi casi mancavano e di rafforzare i servizi già esistenti". Ricordando le motivazioni alla base della riforma sanitaria, frutto di un "lavoro collettivo e corale durato un anno e mezzo, cui hanno contribuito gli operatori della sanità" Serracchiani ha spiegato che il nostro sistema sanitario regionale, "comunque di buona qualità anche se con qualche lacuna" è stato costruito sulle esigenze degli inizi degli anni ´90 dello scorso secolo, "quando eravamo diversi noi, diversi erano la medicina, i farmaci, le tecnologie; diventiamo più vecchi e aumenta il peso della cronicità. Se vuole rinforzarsi e rilanciarsi ha bisogno di riformarsi profondamente, altrimenti è destinato a morire per implosione, perché risponde ad esigenze che non sono più quelle attuali". Entrando più nei dettagli, la presidente ha spiegato che mettere insieme ospedale, territorio, università serve a far sì che il sistema si metta in rete. Il che comportata anche "mettere insieme sistemi che al momento non sono ancora in grado di relazionarsi, ma che devono sapersi muovere in modo articolato, puntuale. Abbiamo aziende che operano una distinta dall´altra, in concorrenza anche sui pazienti", ha detto. E comporta "rivedere i ponti di comando: in questo sistema non più verticale ma orizzontale tutti devono sapere rinunciare a qualcosa", ha ammonito, aggiungendo che "la politica deve rimanere fuori dalla sanità, le scelte devono essere strutturali e tecniche". Non è mancato, in proposito, un passaggio sui principi adottati nell´indicazione dei direttori generali delle Aziende sanitarie ed ospedaliere: "abbiamo esaminato i curricola presentati da professionisti di tutta Italia e scelto i migliori con le migliori competenze, non in base a conoscenze o appartenenze". Per quanto riguarda i contenuti del convegno, il presidente regionale dell´Aifi, Giorgio Sirotti, ha spiegato che "abbiamo voluto organizzarlo in Friuli Venezia Giulia perché in questa regione è in corso un processo di riorganizzazione del servizio sanitario regionale in cui sono presenti elementi molto importanti relativi al ruolo delle professioni nel cambiamento del sistema". "Ci sono i temi dell´appropriatezza delle cure, della partecipazione dei cittadini, e c´è il tema di come le professioni sanitarie possono contribuire al rinnovamento. Sulla base della nostra esperienza il Friuli Venezia Giulia, regione piccola ma con grandi idee, può contribuire in maniera significativa a questo cambiamento". "E´ chiaro che devi rivedere anche il sistema delle professioni sanitarie", ha affermato in proposito la presidente Serracchiani. "Si devono dare più responsabilità perché non esistono soli i medici ma esiste tutta una serie di professionisti della salute chiamati ad esercitare un ruolo chiave".  
   
   
FVG, CONFERMATO CONTRIBUTO PER SOGGIORNI TERAPEUTICI  
 
Trieste, 10 giugno 2015 - Su proposta dell´assessore alla salute, Maria Sandra Telesca, la Giunta regionale ha confermato in euro 46,20 il contributo giornaliero per il 2015 per cure climatiche, termali e soggiorni terapeutici. Tale contributo è erogato dalla Regione, tramite le Aziende sanitarie, a mutilati e invalidi di guerra, per cause di guerra e di servizio, quale assistenza sanitaria aggiuntiva rispetto ai livelli essenziali. Il contributo è comprensivo delle spese di viaggio ed è raddoppiato qualora ai beneficiari sia riconosciuta la presenza di un accompagnatore.