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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Gennaio 2014
LA COMMISSIONE EUROPEA DEFINISCE UN PIANO D’AZIONE A SOSTEGNO DELL’ENERGIA BLU  
 
Bruxelles, 22 gennaio 2014 - I commissari Maria Damanaki e Günther Oettinger hanno presentato un nuovo piano d’azione volto a facilitare l’ulteriore sviluppo del settore dell’energia oceanica rinnovabile in Europa. Un elemento centrale di questo piano sarà la creazione di un Forum sull’energia oceanica, che riunisca i soggetti interessati al fine di rafforzare le capacità e promuovere la cooperazione. Il piano d’azione deve contribuire a condurre il settore nascente dell’”Energia blu” verso la piena industrializzazione. L’energia oceanica include tutte le tecnologie per la raccolta delle energie rinnovabili provenienti dai mari e dagli oceani, ad eccezione dell’energia eolica offshore. Il suo sfruttamento dovrebbe contribuire alla decarbonizzazione dell’economia dell’Ue e fornire all’Europa un’energia rinnovabile sicura e affidabile. Maria Damanaki, Commissaria europea per gli Affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: “Come sottolineato nella nostra strategia per la crescita blu, i mari e gli oceani dispongono del potenziale per creare un’ingente crescita economica e i posti di lavoro così necessari in questo momento. Aiutando il settore dell’energia oceanica a raggiungere il suo pieno sviluppo potremo sfruttare questo potenziale grazie all’innovazione, garantendo nel contempo all’Europa un’energia pulita e rinnovabile.” Günther Oettinger, Commissario europeo responsabile per l’Energia, ha dichiarato: “L’energia oceanica possiede un potenziale considerevole per aumentare la sicurezza di approvvigionamento. La comunicazione intende contribuire a promuovere l’innovazione tecnologica e a conseguire e andare oltre gli obiettivi della strategia Europa 2020. Lo sviluppo di un’ampia gamma di fonti di energie rinnovabili, fra cui l’energia oceanica, facilita inoltre la loro integrazione nel sistema energetico europeo.” Le risorse energetiche oceaniche disponibili a livello mondiale superano il nostro fabbisogno energetico attuale e futuro. Esse potrebbero essere raccolte in molte forme, ad esempio attraverso l’energia del moto ondoso e l’energia mareomotrice. Lo sfruttamento dell’energia oceanica faciliterebbe la conversione dell’Ue verso un’economia a bassa emissione di carbonio e, riducendo la sua dipendenza dai combustibili fossili, migliorerebbe la sicurezza energetica. L’energia oceanica potrebbe inoltre contribuire a bilanciare la produzione di energia proveniente da altre fonti rinnovabili, quali l’energia eolica e l’energia solare, per garantire un approvvigionamento globale costante della rete con energie rinnovabili. L’energia oceanica offre inoltre il potenziale per la creazione di nuovi posti di lavoro, altamente qualificati, in particolare nelle zone costiere dell’Europa spesso caratterizzate da elevati tassi di disoccupazione. Nonostante il suo incontestabile potenziale, questo nuovo promettente settore si trova confrontato a una serie di sfide da superare per riuscire a produrre benefici significativi in termini economici e ambientali e divenire competitivo rispetto alle altre modalità di produzione di energia elettrica: i costi tecnologici sono elevati e l’accesso ai finanziamenti risulta difficile; sussistono notevoli ostacoli infrastrutturali, tra cui i problemi di collegamento alla rete o l’accesso ad adeguate strutture portuali e a navi specializzate; esistono barriere amministrative, tra cui complesse procedure di autorizzazione e di licenza, che possono ritardare i progetti e aumentare i costi; esistono infine problemi ambientali, tra cui la necessità di intensificare la ricerca e di disporre di migliori informazioni sugli impatti ambientali. La Commissione sostiene già varie iniziative connesse all’energia oceanica. Il piano d’azione per l’energia oceanica creerà un forum inteso a favorire la condivisione delle conoscenze e delle competenze esistenti, a creare sinergie, a fornire soluzioni creative e a dare impulso al futuro sviluppo del settore. Si tratta di uno strumento volto ad assistere i soggetti interessati nell’elaborazione di una tabella di marcia strategica per il settore dell’energia oceanica, che potrebbe successivamente costituire la base per un’iniziativa industriale europea.  
   
   
REGIONE BASILICATA E SINDACI AVVIANO IL “TAVOLO PERMANENTE” SUL PETROLIO  
 
 Potenza, 22 gennaio 2014 - Il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, l’assessore all’Ambiente Aldo Berlinguer e i sindaci dei comuni di Viggiano, Spinoso, Sarconi, Marsico Nuovo, Moliterno, Montemurro, Paterno, Tramutola e Villa d’Agri hanno avviato il “tavolo permanente” di discussione con l’obiettivo di esaminare i temi, le opportunità e le criticità che derivano dalle attività estrattive nella Val d’Agri. Pittella, nella sua introduzione, ha proposto come metodo di lavoro la centralità della collaborazione e della concertazione: regole che devono essere alla base di un approccio indispensabile sui temi legati alle attività estrattive in Basilicata. Il presidente della Regione, nel ricordare che quanto accaduto lunedì 13 gennaio al centro olio di Viggiano ha destato molta preoccupazione nella comunità, ha affermato che occorre continuare a mettere in campo azioni per la tutela dell’ambiente e per assicurare ricadute economiche, ribadendo che esse vanno alimentate da certezze, maturità e responsabilità. Posto che il petrolio rappresenta una reale opportunità per il nostro territorio, Pittella ha anche ravvisato la necessità di stabilire una comunicazione sulle estrazioni che deve essere più chiara e trasparente possibile. Il presidente della Regione ha poi affrontato gli altri temi cari ai sindaci del “cratere petrolifero” della Val d’Agri, come la ripresa del tavolo sull’utilizzo del gas di estrazione, l’avvio dei lavori del Comitato paritetico dell’Osservatorio ambientale che sarà fissato a breve e la ripresa dell’interlocuzione con il governo nazionale sul Memorandum, una sfida ancora aperta e tutta da giocare. L’assessore Berlinguer, dal canto suo, ha relazionato sul monitoraggio e le procedure a tutela del territorio e dell’ambiente attivate immediatamente anche alla luce delle prescrizioni dell’autorizzazione Aia ed ha insistito sulla necessità, come enti locali e territorio, di essere interlocutori affidabili che parlano con una sola voce per essere più efficaci nella negoziazione e nelle interlocuzioni con l’impresa gestore dell’impianto. Berlinguer ha riferito che, rispetto al passato, non ci si è limitati a chiedere a Eni un esame degli incidenti pregressi sulla scorta delle procedure previste per la gestione dei singoli eventi, ma è stata raccomandata l’attivazione di procedure innovative nel processo di lavoro che prevengano a monte il malfunzionamento degli impianti. I sindaci hanno salutato con favore l’incontro di oggi, evidentemente interlocutorio, e hanno ravvisato la necessità di un aggiornamento già fissato per la prossima settimana.  
   
   
GEOTERMIA, TAR: SU BAGNORE 4 INFONDATI I TIMORI DEI COMITATI. VALIDA LA VIA  
 
Firenze, 22 gennaio 2014 - Geotermia: il Tar dichiara infondati i timori dei comitati per la centrale di Bagnore 4 e conferma la validità della Via, la valutazione di impatto ambientale effettuata dalla Regione. La sentenza del tribunale amministrativo della Toscana (107-2014) pronunciata su ricorso dei comitati contro la geotermia, respinge infatti tutte le eccezioni di merito e annulla per motivi soltanto formali l´autorizzazione unica del 21 dicembre 2012. In definitiva – secondo la Regione- la sentenza chiarisce i timori sollevati dai comitati respingendo tutte le loro eccezioni e conferma l´operato della Regione in materia di geotermia, confermandone la valutazione di impatto ambientale. Ma vediamo i punti salienti della sentenza. Il Tar si è pronunciato sul ricorso contro la Via (valutazione impatto ambientale) e l´Autorizzazione Unica per la realizzazione della centrale geotermoelettrica di Bagnore 4 in Comune di Santa Fiora. Con la sua decisione il tribunale amministrativo regionale ha rigettato tutti i motivi di ricorso avanzati contro la delibera di Valutazione di Impatto Ambientale 810 del settembre 2012. In dettaglio, secondo il Tar: 1) è infondato l´asserito collegamento idraulico tra il bacino acquifero del Monte Amiata (falda freatica superficiale ad uso potabile) e la falda geotermica profonda. Il Tar ha inoltre spiegato che non può essere fatto appello al principio di precauzione perchè questo "presuppone la deduzione di validi elementi idonei a contrastare ragionevolmente l´insediamento energetico; diversamente, infatti, si verrebbe a paralizzare ogni utile iniziativa, quale un impianto per la produzione elettrica con fonti rinnovabili (obiettivo peraltro auspicato anche in sede comunitaria) in base a generiche previsioni di rischio, generato dal cosiddetto effetto Nimby". 2) sul tema dell´impatto sanitario il Tar ha fatto proprio quanto concluso da Ars-cnr con lo studio "Stato di salute delle popolazioni residenti nelle aree geotermiche della Toscana" dove si afferma che "i risultati sono ancora in linea con l´ipotesi che le emissioni geotermiche abbiano un ruolo del tutto marginale o assente negli eccessi delle malattie,..." 3) non è vero che non è stata effettuata una valutazione cumulativa degli effetti della centrale Bagnore 4 con quelli delle altre centrali geotermiche esistenti sull´Amiata. Viene anche bocciata la tesi dei comitati secondo cui la centrale di Bagnore 3 non sarebbe stata oggetto di procedimento di Via; 4) è stata correttamente valutata l´incidenza della localizzazione della nuova centrale all´interno del Sic Monte Labbro e Valle dell´Albegna, nonché nelle immediate vicinanza del Sic Alto corso del Fiume Fiora e del Sic Cono Vulcanico del Monte Amiata; 5) Anche sulle emissioni in atmosfera, con particolare riferimento all´ammoniaca, il Tar ha evidenziato la correttezza delle valutazioni compiute dalla Regione. E´ stato un vizio procedurale quello che ha portato il Tar della Toscana a disporre l´annullamento del solo decreto di autorizzazione unica del 21/12/2012. Le ragioni dell´annullamento sono esclusivamente di carattere formale. E´ stata ritenuta illegittima l´acquisizione delle integrazioni e relativa verifica a una delle prescrizioni (la n.17) prima dell´"inizio dei lavori", anziché prima del rilascio dell´autorizzazione, nonostante che la verifica stessa sia stata puntualmente effettuata e certificata con decreto dirigenziale del febbraio 2013.  
   
   
CENTRALI BIOGAS/BIOMASSE, ZANONI CHIEDE A BRUXELLES DI VERIFICARE L´ITER DI AUTORIZZAZIONE ITALIANO  
 
Bruxelles, 22 gennaio 2014 - L´eurodeputato Andrea Zanoni presenta un´interrogazione alla Commissione europea per verificare la compatibilità dell´ordinamento italiano relativo all´autorizzazione delle centrali a biogas/biomasse con la normativa ambientale europea. “Troppo spesso questi impianti vengono costruiti in luoghi non adatti. Non trasformiamo queste centrali nell´ennesima minaccia all´ambiente e alla nostra salute” “L´ue faccia chiarezza sulle modalità con cui in Italia viene autorizzata la costruzione di impianti per la produzione di energia a biogas/biomassa. Troppo spesso si costruiscono queste centrali in luoghi non adatti, come aree naturali, in prossimità di corsi d´acqua e in zone già soggette ad un pesante inquinamento atmosferico”. Lo chiede con un´interrogazione alla Commissione europea l´ eurodeputato Pd Andrea Zanoni, membro della commissione Envi Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo. Zanoni chiede all´Esecutivo europeo di verificare se le disposizioni dell’art. 12 del Decreto legislativo n. 387/2003 (di recepimento della direttiva 2009/28/Ce sulla promozione dell´uso dell´energia da fonti rinnovabili), che disciplina la quasi totalità dei procedimenti di autorizzazione di tali impianti in Italia, non facciano sì che le autorizzazioni vengano rilasciate in modo troppo frettoloso e non vengano presi in dovuta considerazione tutta una serie di aspetti importanti dal punto di vista ambientale. “Molti di questi progetti sembrerebbero essere stati autorizzati senza i necessari approfondimenti istruttori e le necessarie prescrizioni a tutela dell’ambiente e della salute pubblica”, attacca Zanoni (per i Dettagli Tecnici Vedi Note). “Ci sono aspetti che non vengono considerati e che invece meriterebbero la massima attenzione, come l´estensione della Valutazione d´Impatto Ambientale Via anche ai progetti sotto i 50Mw, l´impatto cumulativo con altri impianti presenti nella zona e la specifica localizzazione – spiega Zanoni – A causa di tali autorizzazioni frettolose, molti impianti sono stati realizzati in luoghi non opportuni come a esempio nei pressi di corsi acqua, in aree protette/vincolate o già compromesse sotto il profilo della qualità dell’aria, e sono fonti di emissioni maleodoranti, sversamenti di digestato e/o di sostanze cariche di nitrati che possono giungere sino ai mari”. “Vista la crescente e comprensiva apprensione dell’opinione pubblica in merito alle problematiche ambientali e sanitarie connesse all’attività degli impianti per la produzione di energia a biogas/biomassa, ho chiesto alla Commissione europea di verificare se la legislazione italiana sia in conformità con le normative europee di tutela ambientale o, come troppo spesso accade, ci troviamo di fronte ad un recepimento incompleto e lesivo della salute dei cittadini”, conclude l´eurodeputato. Note - L’art. 12 del Decreto legislativo n. 387/2003 stabilisce al comma I che le opere necessarie e connesse alla realizzazione dei noti impianti vengano approvate mediante “autorizzazione unica”, conferita all’esito di una “conferenza di servizi”, che costituisce, ove occorra, variante allo strumento urbanistico. Malgrado a tale conferenza siano chiamate a partecipare le autorità competenti in materia di tutela dell´ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico-artistico, la stessa conferenza delibera sulla base delle “previsioni prevalenti” espresse in tale sede, cosicché non sempre tutte le prescrizioni richieste vengono imposte in sede autorizzatoria. Inoltre le Amministrazioni competenti escludono pressoché sistematicamente la necessità di effettuare sui progetti in esame la Via di cui alla direttiva 2011/92/Ue, essendo previsto il preventivo screening di Via soltanto per gli impianti con potenza termica complessiva superiore a 50 Mw (decreto legislativo n. 152/2006 all’allegato Iv della Parte Ii, punto 2, lett. A.), meramente sulla base della dimensione dell’opera ed escludendo invece completamente di prendere in considerazione tutti gli ulteriori criteri obbligatori di cui all’allegato Iii della nota direttiva attinenti alle “caratteristiche dei progetti” (tra cui il profilo assai rilevante degli “impatti cumulativi”), nonché alla “localizzazione” dell’opera e alle “caratteristiche dell’impatto potenziale” dei progetti (come peraltro rilevato dalla recentissima sentenza della Corte Costituzionale italiana n. 93/2013, con riferimento a una legge regionale della regione delle Marche).  
   
   
BIOMASSE, BIOGAS, BIOMETANO: UNA FILIERA VINCENTE VERSO IL 2020  
 
Trento, 22 gennaio 2014 - E’ in programma giovedì 23 gennaio, dalle 10 alle 16, a San Michele all’Adige, presso la sala conferenze del Palazzo della Ricerca e della Conoscenza, il seminario regionale del progetto Biomaster coordinato dalla Fondazione Edmund Mach alla presenza degli assessori Michele Dallapiccola e Mauro Gilmozzi. Saranno illustrati i contenuti del decreto sul biometano e presentati gli esempi più significativi a livello nazionale e locale di progetti e iniziative sul tema biomasse, biometano e biogas. L’incontro assume rilevanza nazionale alla luce della recente approvazione del nuovo decreto sul biometano che introduce anche in Italia i meccanismi incentivanti per la produzione di un carburante ottenuto da fonti rinnovabili. Davanti ad un pubblico composto da amministratori, addetti del settore, progettisti e consulenti interverranno autorevoli esperti a livello nazionale. Il tema del trattamento delle biomasse per la produzione di biogas e biometano è stato affrontato dal Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Edmund Mach assieme agli altri partner trentini ed europei nel corso dei tre anni di durata del progetto Biomaster. Da un lato le biomasse di rifiuto, dall’altro gli scarti agricoli e zootecnici, entrambe risorse idonee alla produzione di biogas e di fertilizzanti organici, coinvolgono aspetti di ordine ambientale, energetico, dei trasporti: in questo contesto il mondo agricolo non svolge solo il ruolo di produttore di biomasse ma anche quello di utilizzatore degli ammendanti prodotti. Nell’ambito di questo tema si inseriscono gli interventi degli assessori provinciali competenti in materia, Mauro Gilmozzi e Michele Dallapiccola  
   
   
LE CASE DEI LOMBARDI VALGONO UN SESTO DELL’ITALIA  
 
Milano, 22 gennaio 2014 - Sono quasi 5,5 milioni le case censite in Lombardia al 2012 tra abitazioni signorili, civili, economiche, popolari, rurali, ville e palazzi storici. 2,6 miliardi di euro la rendita catastale del patrimonio immobiliare residenziale lombardo, quasi un sesto del totale italiano (16%). Quasi una su due (44,7%) è una abitazione di tipo economico e una su dieci (9,4%) un villino. Villini soprattutto a Lodi (22,6%) e Pavia (19,8%), abitazioni economiche a Milano (60,1%), abitazioni di tipo civile a Cremona (61%), abitazioni popolari a Sondrio (17,6%). E nel 2012 è stato di 14 miliardi di euro il fatturato totale stimato delle compravendite di case avvenute in regione per oltre 89 mila case vendute. Tra le province, dopo Milano che è prima con il 38,6% delle unità immobiliari censite in Lombardia, il 46,9% della rendita catastale regionale ed il 45% delle transazioni immobiliari registrate, vengono Brescia (12,8%, 10,8% e 11,1%) e Bergamo (11,3%, 9,6% e 10,8%). E´ quanto emerge da un’elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati dell’Agenzia delle Entrate anno 2012. “Con quasi la metà delle transazioni registrate a livello regionale, il territorio milanese è una piazza di primaria importanza per il comparto immobiliare - ha dichiarato Marco Dettori, presidente di Osmi Borsa Immobiliare, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano - Si conferma la preminenza dell’oggetto casa, nei cui confronti continua a esistere, nonostante le difficoltà congiunturali, una domanda che sempre più necessita di trasparenza”.  
   
   
PROGRAMMA DI REINVESTIMENTO DELLE ALIENAZIONI DEGLI ALLOGGI ERAP: SAN BENEDETTO DEL TRONTO.  
 
 Ancona, 22 gennaio 2014 - La Regione assegna 618 mila euro per completare, a San Benedetto del Tronto, l’intervento presso la Zona Peep di Ss Annunziata. I fondi provengono dall’alienazione degli alloggi di proprietà dell’Erap (Ente regionale per l’abitazione pubblica) che vengono in parte reinvestiti a San Benedetto. Il programma destina 1 milione e 618 mila euro, da ripartire con Pesaro e Fano. In citta si prevede la costruzione di 10 nuovi alloggi, a integrazione del finanziamento concesso con il Piano nazionale di edilizia abitativa (Pnea). “In questo modo – evidenzia il vicepresidente e assessore all’Edilizia Pubblica, Antonio Canzian – le risorse regionali vanno ad aggiungersi a quelle statali, favorendo il completamento dell’investimento. Viene cosi data una risposta alle esigenze abitative della città e alla riqualificazione dell’area urbana, insieme un’accelerazione all’intero Programma Pnea regionale, con lo scorrimento delle graduatorie”.  
   
   
PROGRAMMA DI REINVESTIMENTO DELLE ALIENAZIONI DEGLI ALLOGGI ERAP: PESARO E FANO.  
 
Ancona, 22 gennaio 2014 - La Regione assegna un milione di euro per la messa in sicurezza di 24 alloggi a Pesaro e Fano. I fondi provengono dall’alienazione degli immobili di proprietà dell’Erap (Ente regionale per l’abitazione pubblica) che vengono in parte reinvestiti nelle due città. Il programma destina 1 milione e 618 mila euro, da ripartire con San Benedetto del Tronto. A Pesaro verranno sistemati 12 alloggi pubblici in Via Monte Amiata e altrettanti a Fano, in Via Iacucci. “Entrambi gli immobili - sottolinea il vicepresidente e assessore all’Edilizia Pubblica, Antonio Canzian – avevano in corso una richiesta di intervento a salvaguardia dell’utenza. Erap e Comune di Pesaro avevano sollecitato la Regione a favorire la sistemazione degli edifici, prevedendo l’erogazione di risorse adeguate. Una risposa viene ora attraverso l’assegnazione di questi fondi che consentiranno ai presidi locali dell’Erap di intervenire adeguatamente”.  
   
   
ALER, MARONI: SUI DIRETTORI GENERALI VOGLIO NETTA DISCONTINUITÀ  
 
Milano, 22 gennaio 2014 - "La commissione d´inchiesta è stata chiesta in Consiglio. Io, in linea di principio, non ho nulla in contrario. Non abbiamo niente da temere o da nascondere, soprattutto perché siamo stati noi a sollevare il velo dai conti di Aler". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, rispondendo alle domande dei giornalisti, che gli chiedevano se fosse d´accordo con l´eventuale costituzione di una commissione d´inchiesta sui conti Aler o se la Regione sia pronta ad azioni verso i vertici aziendali ritenuti responsabili del ´rosso´ nei conti. "Sono stato io - ha puntualizzato Maroni - a volere un´indagine sui conti di Aler, e la ´due diligence´ che ho consegnato al Consiglio dice proprio questo: grazie alla nostra azione, è stato possibile fare una fotografia precisa della situazione di ´profondo rosso´ dei conti dell´azienda. Ci sono responsabilità, ´mala gestio´ di qualche amministratore del passato? Da questa analisi non risultano accertamenti di responsabilità, ma, se il Consiglio vuole farli, non ho nulla in contrario". "Io - ha continuato - sono più preoccupato di dare un futuro ad Aler, salvandola dalla bancarotta, offrendo un servizio migliore ai cittadini". Confronto Con Comune Di Milano - "Inoltre - ha aggiunto il presidente - voglio continuare a confrontarmi con il Comune di Milano, cosa che stiamo già facendo, per porre fine al ´tormentone´ fra Regione e Comune sulle ´colpe´ della situazione, dove ad andare di mezzo sono solo i cittadini, fra l´altro quelli più fragili. Aler, l´ho detto in Consiglio, deve mantenere la sua vocazione sociale. Ciò vuol dire che non sarà una società che produce profitto, ma che deve arrivare al pareggio di bilancio, l´intervento pubblico è sempre assolutamente necessario". Entro Il 31 Gennaio Nuovi Vertici - Ai cronisti che gli chiedevano un commento sulle dimissioni del direttore generale Aler Raffaele Tiscar, Maroni ha risposto: "Mi dispiace, ma non è un problema. Entro il 31 gennaio verranno nominati i nuovi direttori delle 5 Aler e prenderanno servizio dal 1 febbraio". In merito ai nomi dei futuri dirigenti, il governatore ha sottolineato di voler segnare "una netta discontinuità con il passato. Non ho interesse a riprendere persone che in questi anni hanno gestito l´azienda nel modo che abbiamo visto. In Lombardia ci sono molti bravi manager, faremo in modo che i nuovi direttori abbiamo la possibilità di muoversi senza dover fare i conti con il passato, con responsabilità proprie o di persone vicine a loro".  
   
   
MARONI: MASSIMO IMPEGNO PER SALVARE ALER MILANO  
 
Milano, 22 gennaio 2014 - "Noi vogliamo salvare Aler Milano e vogliamo continuare a investire nell´edilizia residenziale pubblica per sostenere le fasce più deboli in un momento di grave crisi". E´ suonato forte l´intendimento del presidente della Regione Roberto Maroni, che ha preso la parola nell´Aula di Palazzo Pirelli per comunicare gli esiti del rapporto di Due Diligence sull´Aler di Milano, che la società incaricata dalla Regione, la Bdo Spa, ha consegnato il 23 dicembre dello scorso anno. ´Un rapporto di oltre 300 pagine - ha fatto notare il governatore - che in poche settimane abbiamo attentamente studiato, analizzato e approfondito´, e che ora ´nello spirito di grande lealtà fra Giunta e Consiglio, nonché in assoluta trasparenza, metto a disposizione del presidente Cattaneo e del Consiglio in forma integrale perché lo affidi, se lo riterrà, alla competente Commissione consiliare per gli approfondimenti del caso´. A Luglio L´allarme Sui Conti - Il presidente della Regione era già intervenuto in Consiglio regionale, il 30 luglio scorso, per segnalare quella che già allora appariva una ´situazione critica´, quella appunto dell´Aler di Milano. Era stato il presidente del Collegio commissariale, Gian Valerio Lombardi, con una prima relazione alla Giunta regionale, ad aprire uno squarcio sullo stato di grave sofferenza finanziaria dell´Aler di Milano. Oggi, ha detto Maroni rivolgendosi all´Assise del Pirellone, ´intendo fornire a tutti voi informazioni puntuali e aggiornate sullo stato dell´azienda e indicare gli impegni che siamo pronti ad assumere´. La ´Due Diligence´ - La Giunta, come annunciato a luglio, ha ritenuto di affidare a una società di revisione l´incarico di fornire alla Regione un quadro conoscitivo dettagliato sulla situazione economica, patrimoniale, finanziaria e organizzativa dell´Aler di Milano. ´Il Rapporto di Due Diligence - ha spiegato Maroni - analizza 13 aree di attività, evidenziando per ciascuna di esse gli elementi di criticità, quali risultano dalla documentazione aziendale disponibile e dai colloqui di chiarimento e approfondimento avuti con il management aziendale. Sono stati tenuti in opportuna considerazione l´attuale contesto economico e sociale e la dimensione complessiva dell´azienda, una delle più grandi immobiliari pubbliche d´Europa, con un patrimonio di circa 72.000 unità immobiliari, distribuito su Milano città e su 159 comuni della provincia e che alloggia circa 105.000 persone. Il perdurante stato di crisi, infatti, si ripercuote inevitabilmente sui redditi e sull´occupazione delle famiglie, determinando un aumento della morosità e, quindi, una riduzione delle entrate derivanti dai canoni di locazione e dai servizi a rimborso´. Le Criticita´ - Schematicamente, il governatore ha segnalato le principali criticità emerse dal Rapporto. 1. ´La posizione finanziaria netta - data dal differenziale tra debiti e crediti - dell´Aler di Milano, alla data del 30 novembre 2013, ´risulta negativa per 345 milioni di euro´´. 2. ´Il debito scaduto verso fornitori, alla data del 31 ottobre 2013, ´è di importo rilevante´: ammonta a 61 milioni di euro, di cui 44 milioni di euro scaduti da oltre 90 giorni´. 3. ´I crediti vantati da Aler Milano verso gli inquilini, alla chiusura dell´esercizio 2012 (in base ai prospetti elaborati dall´ufficio controllo di gestione), ammontano complessivamente a ´243 milioni di euro´. Questo valore si riferisce a tutte le gestioni, sino al 31 dicembre 2012. Di questi 243 milioni di euro non tutti sono ancora esigibili. Il valore stimato (fatturato previsto) dai canoni sociali che Aler Milano dovrebbe riscuotere è di circa 122 milioni di euro all´anno. Il tasso di morosità sui canoni sociali, secondo i valori del 2012, si attesta al 27,5 per cento del fatturato´. 4. ´Il fabbisogno finanziario necessario per la manutenzione del patrimonio edilizio (manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre che bonifica amianto), sulla base di una stima predisposta da Aler, ´ammonterebbe a 972 milioni di euro´ che, considerando gli ulteriori oneri quali spese per competenze tecniche, spese di allacciamento, Iva ed imprevisti, ´risulterebbe complessivamente pari a 1 miliardo e 264 milioni di euro´. 5. ´L´effettivo fabbisogno finanziario di Aler Milano, al netto dell´utilizzo dei fidi concessi, per l´anno 2013, ammonta a circa 86 milioni di euro´. 6. ´L´importo complessivo residuo dei mutui contratti da Aler Milano, alla data del 30 giugno 2013, è pari a 255 milioni di euro e si riferisce a 48 contratti, la cui ultima scadenza è prevista per l´anno 2042. La maggior parte del debito verso istituti bancari è relativo a mutui stipulati negli anni 2006 e 2007 per un importo complessivo di 132 milioni di euro, pari al 50 per cento del debito residuo totale al 31 dicembre 2012´. 7. ´Una parte del patrimonio immobiliare di Aler Milano risulta ipotecato a garanzia sia dei contratti di mutuo stipulati direttamente da Aler che dei contratti di mutuo stipulati dalle società controllate: risultano ad oggi soggetti a ipoteca 4.050 immobili Erp e 1.218 immobili non Erp per un valore complessivo pari a circa 120 milioni di euro (costo storico a bilancio)´. 8. ´In merito all´organizzazione aziendale, la Due Diligence individua una serie di aree di attività dove è opportuno intervenire con un´opera di razionalizzazione e integrazione delle risorse umane, dei flussi informativi e dei sistemi informatici. Si fa riferimento, per esempio, ai legali esterni per la gestione diretta degli immobili Aler, al personale interinale, al recupero credito, alla tesoreria, ai fornitori, alla gestione del patrimonio e alla manutenzione ordinaria´. 9. ´Le dinamiche operative attuali delle aziende controllate (Asset s.R.l., C.s.i. S.r.l. E Pieve Energia s.R.l.) e partecipate da Aler Milano evidenziano una prospettiva molto incerta, che fa dubitare della stessa continuità aziendale´. 10. ´La gestione della convenzione in essere tra Aler Milano e Comune di Milano per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà del Comune - prorogata fino al 31 gennaio prossimo - non restituisce un quadro chiaro dei rapporti economici tra l´azienda e il Comune. Su questo tema la Regione ha avviato un confronto con il Comune al fine di valutare l´opportunità di una ulteriore proroga ovvero di una riscrittura della stessa, che possa soddisfare entrambe le parti, nella comune consapevolezza della necessità di offrire un servizio adeguato ai cittadini, al di là delle legittime rispettive esigenze´. Non In Grado Di Produrre Risultato Positivo - ´La società Bdo, nel suo Rapporto, ha effettuato un´analisi economico patrimoniale e gestionale completa, dalla quale, a livello generale, - ha evidenziato Maroni - emerge che la gestione caratteristica di Aler Milano, quale risulta dall´analisi della composizione del risultato operativo lordo nel periodo 2011/2012 al netto delle partite non ricorrenti (come ad esempio la gestione dei piani di vendita), ´non è stata in grado di produrre autonomamente un risultato positivo´´. Serve Una Cura Shock - ´Ora serve una cura shock, una cura in grado di mettere in ordine i conti del passato e in grado di permettere all´Aler di continuare a svolgere un servizio fondamentale di welfare per il futuro´, ha incalzato il presidente lombardo, osservando che ´il sistema di edilizia residenziale pubblica ha una rilevante componente sociale. Noi non vogliamo che la Regione e gli Enti locali abdichino a questa funzione. Ma per assolvere al meglio a questo compito urgono misure efficaci e tempestive´. Giunta Gia´ Al Lavoro - ´Abbiamo già costituito all´interno della Regione - ha proseguito il governatore - una task force, che coinvolge Aler Milano, che entro la metà di febbraio dovrà presentare un piano straordinario di intervento, da attuare in un realistico arco temporale (due o tre anni) con i seguenti obiettivi: valorizzare il patrimonio, ridurre l´indebitamento bancario, ridurre le morosità, recuperare i crediti dell´azienda, almeno quelli ancora esigibili, migliorare la gestione economico-finanziaria, migliorare il servizio. Quindi, un Piano in grado di salvare Aler e salvaguardare le fasce deboli´. Lavorare Insieme - Infine Maroni ha rivolto un invito affinché l´impegno sia massimo da parte di tutti per arrivare al risultato di salvare Aler Milano. ´Ritengo - ha detto - che su questo tema, quello di Aler Milano, ma più in generale delle politiche per l´edilizia residenziale pubblica, c´è lo spazio per continuare a collaborare, come abbiamo fatto per la riforma delle Aler, approvata con una larga maggioranza. La gravissima situazione in cui versa Aler Milano ci obbliga tutti insieme, maggioranza e opposizione, Giunta e Consiglio, a rimboccarci le maniche per trovare al più presto una soluzione. Senz´altro è quello che farà la Giunta per assicurare il mantenimento di un servizio essenziale di protezione sociale, ancora più importante in un momento di difficoltà economica e sociale come quello che stiamo attraversando. Sono sicuro - ha concluso Maroni - che anche da parte del Consiglio ci sia lo stesso impegno e la medesima determinazione´.  
   
   
ALER LOMBARDIA: TUTTI SAPEVANO, NESSUNO HA FATTO QUALCOSA  
 
Milano, 22 gennaio 2014 - "La nostra denuncia è iniziata a luglio con la relazione del presidente Maroni e la massima trasparenza è continuata con il rapporto di questa mattina. Solo noi abbiamo avuto la forza e il coraggio di togliere il coperchio a una pentola piena di numeri drammatici come quelli che la ´due diligence´ ci ha fornito. Ho sentito troppi ´lo sapevo già´ nell´arco di questi mesi. E allora, chi sapeva, perché non si è mosso prima, perché ha lasciato che l´Aler di Milano cadesse nel baratro?". Così l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli interviene in merito alla situazione dell´Aler di Milano. Il Lavoro Con Il Comune Di Milano - "Non siamo un tribunale - ha continuato Bulbarelli -, non ci interessa fare processi, ma solo andare avanti e studiare un futuro per un´azienda che dà risposte fondamentali alle famiglie che hanno bisogno di una casa". "Invece di una commissione d inchiesta - ha concluso l´assessore - è meglio proseguire sulla strada del dialogo con il Comune di Milano, per arrivare a soluzioni condivise e, soprattutto, utili per i cittadini".  
   
   
INTERNAZIONALIZZAZIONE; G.R UMBRIA APPROVA PROGRAMMA OPERATIVO 2014 A SUPPORTO DI “CLUSTER” E RETI D’IMPRESA  
 
 Perugia, 22 gennaio 2014 - Su proposta dell´assessore allo sviluppo economico, Vincenzo Riommi, la Giunta regionale ha approvato il secondo programma operativo "Supporto ai Cluster regionali" trasmesso dal Centro estero Umbria e finalizzato a sostenere l´attività e la creazione di Cluster e reti di impresa in settori considerati strategici per l´economia regionale: automotive, sistema casa abitare, aerospazio, moda, nautica, energia, agro meccanica e agroindustria, scienze della vita - health industries e chimica da materia prima rinnovabile. Il programma, che si avvale di una dotazione finanziaria di 500 mila euro, è in continuità con le azioni di promozione dell´internazionalizzazione già avviate lo scorso anno e si articola in oltre venti iniziative, tra partecipazioni a fiere internazionali di settore, incontri B2b e azioni di incoming sul territorio da realizzare entro il 2014, orientate soprattutto all´incremento della competitività e all´acquisizione di clienti sui mercati esteri. "Le proposte avanzate dal Centro estero Umbria - ha detto Riommi -, elaborate con il contributo della Associazioni imprenditoriali e i Cluster recentemente costituiti, sono in linea con le indicazioni della Regione e sono incentrate sia alla promozione all´estero delle realtà umbre più strutturate sia al supporto di aggregazioni in fase di consolidamento per la definizione di una strategia internazionale comune. In conformità con le indicazioni fornite dalla Giunta regionale il programma è finalizzato a rafforzare la cooperazione tra piccole e medie imprese umbre grazie alla diffusione di una cultura industriale innovativa, così da consolidare l´offerta produttiva di Cluster settoriali locali nei mercati internazionali". Queste le iniziative contenute nel programma per i diversi settori: Areospazio (Farnborough International Airshow 2014), partecipazione di imprese umbre associate al cluster aerospaziale alla più importante fiera internazionale del settore, 140 mila euro; Sistema casa abitare (Supporto a Reti di impresa per Showroom in vari mercati) showroom, presentazioni ed eventi promozionali in Cina, Russia e Emirati Arabi Uniti, 60 mila euro; Automotive (attività di supporto al Cluster Umbria Automotive) azioni di scouting e B2b in Usa, 40 mila euro; Abbigliamento (Eventi di promozione in occasione di manifestazioni internazionali in Italia e all´estero e attività di promozione sui Social Media) sviluppo delle attività di promozione web 2.0 delle attività legate al premio Umbria District Award e realizzazione mostra su cashmere umbro, 30 mila euro; Energia (seminari, focus paese, incoming di esperti internazionali) azioni di incoming e missioni da e per l´Africa Sub Sahariana ed Estremo Oriente, 40 mila euro; Scienze della vita Health industries (Arab Healt, Medica Dusseldorf ) partecipazione di imprese umbre associate al cluster Biomedicale alle più importanti fiere internazionali del settore, 80 mila euro; Nautica (Mets Amsterdam, Seatec Carrara) partecipazione di imprese umbre associate al Cluster Nautico alle più importanti fiere internazionali del settore, 40 mila euro; Agromeccanica e agroindustria (attività di promozione del Cluster Umbria Agrimech) missioni nei Paesi delle Repubbliche Asiatiche e Medio Oriente, 40 mila euro; Chimica da materia prima rinnovabile (sostegno al raggruppamento di imprese Pumas Terni Nanotech) missioni in Umbria di operatori ed esperti dall´estero e visita a Centri di ricerca europei, 30 mila euro. Nel 2013 sono state circa 120 le aziende cha hanno beneficiato dell´attività di supporto fornita dal programma che, anche per la precedente annualità, poteva contare su una dotazione finanziaria di 500 mila euro.  
   
   
MILANO - LIEVE CRESCITA PER L´EXPORT LOMBARDO DI CASALINGHI  
 
Milano, 22 gennaio 2014 - In lieve crescita, di 12 milioni in un anno, l’export lombardo di casalinghi nel mondo grazie ai mercati internazionali. La Lombardia ha esportato 5,4 miliardi nei primi nove mesi del 2013. Il primo mercato resta quello europeo, in calo del -2,8%. La tenuta grazie alla domanda dell’arredo casa “Made in Lombardy” da Medio Oriente e Russia del 7% e da Stati Uniti e Africa, +9%, ma anche dalla Cina, +6%. Ancora più forte l’aumento verso la Turchia (+16%). Tra le province lombarde, stabile Milano, crescono le esportazioni di Monza (+5%) e Como (+1,4%), tra i primi esportatori lombardi, ma anche di Sondrio, Pavia, Cremona, Mantova e Lecco. Sono 28 mila le imprese di casalinghi in Lombardia. Emerge da un’elaborazione del servizio studi della Camera di Commercio di Milano sui dati di Infocamere al secondo trimestre 2013 e 2012 e Istat al terzo trimestre 2013. Homi a Fiera Milano. Un comparto che si mette in mostra in questi giorni a Homi, cambia nome lo storico Macef, il Salone Internazionale della Casa a Milano (19-22 gennaio a Fiera Milano (http://www.Homimilano.com/). Le imprese di casalinghi. Sono 212mila le imprese nel settore casalinghi in Italia: un peso importante in Lombardia con 28mila, di cui 9mila a Milano, 4mila a Brescia, 3mila a Monza e 3mila a Bergamo, 2mila a Varese. 150mila gli addetti in regione su un totale italiano di 707mila. Un comparto che vale in Lombardia 32 miliardi (valore della produzione), di cui 17 a Milano.  
   
   
BERGAMO - PROGETTO INNOVATION, AL VIA LE PRIME INIZIATIVE DEL 2014  
 
Bergamo, 22 gennaio 2014 - Nell’ambito del progetto “Innovation: the profitable implementation of ideas”, realizzato in collaborazione con le locali Organizzazioni di categoria, Bergamo Sviluppo, azienda speciale della Camera di Commercio di Bergamo, comunica che sono aperte le iscrizioni a due iniziative del calendario attività 2014, rivolte alle imprese locali. Si tratta di: - uno “Short Master in internazionalizzazione d’impresa”, in avvio il prossimo 19 febbraio (durata 56 ore), nel corso del quale verranno analizzati i diversi aspetti che l’impresa, che decide di avviare un processo di internazionalizzazione, deve affrontare. In particolare: l’analisi dei mercati internazionali per definire l’offerta competitiva, la valutazione critica dell’assetto organizzativo interno in vista dell’espansione all’estero, la definizione del piano economico-finanziario e l’elaborazione del business plan per presentare il proprio progetto di internazionalizzazione a potenziali soggetti finanziatori e partner (termine iscrizioni: 10 febbraio, consultare il sito per le modalità di iscrizione); - check-up aziendali gratuiti per l’ottenimento di interventi di consulenza mirata nelle 3 differenti aree oggetto dell´iniziativa: innovazione, internazionalizzazione e aggregazione. Tutte le richieste pervenute saranno accettate, previa selezione, fino al raggiungimento del limite di 60 consulenze. Per informazioni e iscrizioni contattare Bergamo Sviluppo (tel. 0353888011 – referente iniziativa: Laura Adobati adobati@bg.Camcom.it ) o consultare il sito www.Bergamosviluppo.it    
   
   
PIEMONTE: SOLIDALE CON I CARROZZIERI, NECESSARIO RIVEDERE ART. 8 DEL D.L. 145/2013, A RISCHIO MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO  
 
Torino, 22 gennaio 2014 - Agostino Ghiglia, assessore regionale all’Artigianato, ribadisce “sincera solidarietà e profonda condivisione di intenti” nei confronti dei carrozzieri, oggi riunitisi davanti alla Prefettura di Torino per chiedere la modifica, in fase di conversione, dell’art. 8 del decreto legge 145/2013 “Destinazione Italia”. “Come già ho avuto modo di sottolineare, scrivendo direttamente al Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, il provvedimento ha un impatto funesto sulle Pmi artigiane che operano nel settore: senza una profonda revisione del dispositivo, infatti, il mercato dell’autoriparazione viene completamente incanalato verso le imprese convenzionare con le Compagnie di Assicurazione, non lasciando spazio alle realtà imprenditoriali indipendenti”. “Purtroppo l’odierno impegno in Giunta – continua l’assessore – mi ha impedito di partecipare fisicamente alla manifestazione: voglio comunque confermare la mia totale disponibilità nel sensibilizzare il Mise sulla vicenda, evitando ulteriori effetti deleteri sulla rete produttiva piemontese, già duramente colpita dalla crisi”.  
   
   
ROSSI: "VALORIZZIAMO IL DISTRETTO PRODUTTIVO LUCCHESE"  
 
 Capannori (Lu) 21 gennaio 2014 - "Questo distretto cartario è un vero e proprio gioiello. Sono convinto che l´attenzione da parte delle istituzioni debba crescere, a partire dalla Regione, che la potenzierà per fornire il massimo del supporto alla ricerca, all´innovazione e alla formazione degli addetti così da far sentire la nostra vicinanza a realtà come questa che rappresentano l´ossatura dell´economia toscana". E´ questo l´annuncio che il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha fatto nel corso dell´iniziativa dedicata al tessuto produttivo della Piana di Lucca, l´incontro con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali locali che si è tenuto al Polo culturale Artemisia di Capannori. Il presidente ha affrontato poi le principali questioni sollevate dai partecipanti, dalla crisi dell´edilizia, alla necessità di rilanciare gli investimenti, ai problemi del settore agricolo, a quelli legati alla presenza delle cave. "Il Paese si salva – ha detto Rossi riguardo alle questioni economiche – non soltanto tagliando ciò che è improduttivo, ma soltanto se è capace di investire di più. E così che hanno resistito alla crisi i distretti produttivi toscani, che grazie alle risorse umane su cui hanno potuto contare e alla capacità di investire e di fare ricerca, hanno sviluppato un´eccezionale capacità di attrazione e di crescita". Il presidente ha poi annunciato il lancio di una campagna regionale dedicata alla promozione del credito d´imposta che permette di recuperare in dieci anni, investimenti fino ad un massimo di 90.000 euro per gli interventi dei privati nelle ristrutturazioni e nel risparmio energetico. L´ha giudicata un´occasione importante per cercare di far ripartire l´economia e dare lavoro alle piccole e medie imprese locali. Rossi si è soffermato poi sulle questioni della viabilità con la prossima realizzazione della circonvallazione di Lucca e del ponte sul Serchio, capaci di dare un contributo importante allo sviluppo dell´industria locale. Il presidente ha poi avuto modo di parlare del nuovo ospedale. "Aprirà presto – ha precisato – e sarà una svolta di qualità per la sanità lucchese. Nel vecchio c´erano elementi che non davano adeguate garanzia di sicurezza né permettevano l´introduzione di nuove e più moderne apparecchiature. Sarà un passo ulteriore verso una sanità toscana pubblica, di qualità e accessibile a tutti i cittadini".  
   
   
LODI - CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI IN PROVINCIA, -5% RISPETTO AL 2012  
 
 Lodi, 22 gennaio 2014 - I dati Inps elaborati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Lodi rivelano che nel 2013 le ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate alle aziende nella provincia di Lodi sono state pari a 3.960.706 così ripartite: il 38% riferibili a provvedimenti Straordinari, il 30% Ordinari e il 32% in Deroga. Le ore autorizzate in Lombardia rappresentano l’1,57% rispetto al totale regionale che assegna il 41% alla cassa Ordinaria, il 40% alla Straordinaria e il 18% in Deroga. Rispetto al 2012 nel Lodigiano si è registrato un calo del 5% del numero delle ore autorizzate, con un accento particolare sulla cassa in Deroga (-22%). Le ore Ordinarie invece sono cresciute del 14%, mentre quelle Straordinarie sono rimaste stabili (+0,33%). I settori che hanno usufruito di questo strumento sono stati in prevalenza quello manifatturiero, con il 59% delle ore utilizzate, rispetto al 65% regionale. Per quanto riguarda il settore della Trasformazione, il 10,3% delle ore è stato richiesto dal comparto della Fabbricazione di macchine e apparecchi elettronici (in aumento del 151% rispetto al 2012), il 10% dalla Metallurgia (in aumento del 139%), l’8% dalla Fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici (stabile con una variazione del -0,04%) e il 5% dalle Industrie alimentari delle bevande (in aumento del 44%). Oltre al settore manifatturiero, l’11% delle ore autorizzate è stato richiesto dalle Costruzioni, il 10% dal Commercio e il 7% dai Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni. “Le ore di cassa integrazione nel 2013 sono diminuite, ma va analizzato meglio il dato in quanto non è detto che ciò sia positivo, dal momento che potrebbe essere anche legato alla diminuzione dei fondi disponibili. Nello stesso modo, il numero delle ore autorizzate non sempre coincide con quello delle ore effettivamente utilizzate da parte delle aziende. Si tratta in ogni caso di differenze contenute, che dimostrano tuttora la presenza di difficoltà nel riagganciare il trend di crescita che potrebbe condurci fuori dalla crisi”, ha commentato Alessandro Zucchetti – Presidente della Camera di Commercio di Lodi.  
   
   
IDEAL STANDARD: ASSENTI AZIENDA E REGIONE VENETO, RINVIATO INCONTRO PROFONDO RAMMARICO, SI PRECLUDE FIRMA ACCORDO  
 
Trieste, 22 gennaio 2014 - "L´assenza dell´azienda e della Regione Veneto hanno provocato, ieri a Roma, in sede di ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, un nuovo slittamento dell´incontro convocato per l´esame della situazione Ideal Standard". L´assessore regionale al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Loredana Panariti, annuncia così il rinvio al prossimo 10 febbraio della riunione fissata oggi nella capitale per un esame congiunto su Ideal Standard, incontro al quale erano invece presenti le Regioni Friuli Venezia Giulia e Lazio, le organizzazioni sindacali nazionali, le Rsu dello stabilimento di Orcenico e la Confindustria Pordenone. "Nell´odierno incontro - sottolinea Panariti - ho espresso il mio più profondo rammarico per il fatto che anche oggi, dopo comunque un rinvio rispetto alla data già in un primo momento fissata allo scorso 13 gennaio, non sia stato possibile giungere alla firma dell´accordo che avrebbe permesso la messa in sicurezza di tutti i lavoratori e, altresì, il procedere del percorso di acquisizione del sito di Orcenico". "La formulazione dell´accordo definita l´altra settimana rappresentava, infatti, un punto di equilibrio ragionevole fra le istanze dei lavoratori, dell´azienda e dei territori interessati", ha osservato Panariti. "A questo proposito, invito l´attuale proprietà a fornire al possibile acquirente dei sito pordenonese tutta la documentazione necessaria ad una valutazione e propongo, nell´individuazione della prossima data di riunione, di non superare la fine di gennaio, anticipando così la data (ad oggi fissata) del 10 febbraio: ci attiveremo pertanto nei confronti dell´azienda per ottenere un anticipo della data del prossimo incontro, avendo ottenuto anche dal ministero la disponibilità a tale anticipo, e l´assicurazione da parte di tutte le organizzazioni sindacali della volontà di andare a sottoscrivere l´accordo, anche nell´intento di ottenere al più presto gli ammortizzatori sociali per i lavoratori".  
   
   
IDEAL STANDARD, ASSESSORE VENETO: IL TAVOLO NON E’ SALTATO PER ASSENZA VENETO, HO CHIESTO IO RINVIO PER MANCATO RISPETTO DI ALCUNI IMPEGNI  
 
Venezia, 22 gennaio 2014 - In relazione alle dichiarazioni del segretario Pordenone dei chimici Cisl, Franco Rizzo, secondo cui l’assenza dei rappresentanti della Regione Veneto avrebbe fatto saltare il tavolo convocato al Ministero dello Sviluppo Economico per l’esame della situazione degli stabilimenti Ideal Standard, l’assessore al Lavoro della Regione, Elena Donazzan, smentisce seccamente tale versione dei fatti. “Il 17 gennaio avevo scritto personalmente ai Ministero, all’Azienda e a tutte le Organizzazioni sindacali chiedendo il rinvio dell’incontro fissato per oggi – precisa l’Assessore – motivando tale richiesta con il mancato rispetto a tutt’oggi di alcuni impegni condivisi con le parti nell’ultima riunione tenutasi al Mise. In particolare, tra le altre, l’incontro con il possibile compratore interessato al sito di Orcenico, le condizioni per il mantenimento dei volumi nonché la tempistica relativa sulla stabilimento di Trichiana”. Nel frattempo, aggiunge l’Assessore, in data 20 gennaio l’Azienda ha avanzato identica istanza motivandola con il permanere del blocco da parte dei lavoratori delle spedizioni merci nello stabilimento di Orcenico, concludendo la richiesta con queste parole: “Il differimento dell’incontro sindacale è evidentemente finalizzato a non pregiudicare la possibilità per il personale di Orcenico di fruire dell’ammortizzatore sociale che potrebbe garantire una ricollocazione almeno parziale delle maestranze attraverso il subentro di altro soggetto imprenditoriale nel sito”.  
   
   
PRESENTATA L’INIZIATIVA “IMPARIAMO A FARE IMPRESA”.  
 
Venezia, 22 gennaio 2014 - “Occorre investire nell’educazione all’imprenditorialità per avvicinare il mondo della scuola alla realtà del mondo delle professioni e in particolare quella artigiana, che rappresenta il Dna del nostro territorio”. Lo ha detto l’assessore veneto all’istruzione, formazione e lavoro, Elena Donazzan, nell’incontro svoltosi ieri a Venezia per la presentazione dell’iniziativa “Impariamo a fare impresa”, rivolta agli istituti professionali, ai Cfp e agli enti di formazione iniziale con indirizzi di studio nelle aree tematiche dell’artigianato (in particolare nei settori legno, marmo ed edilizia), dell’energia, dell’enogastronomia, della grafica e comunicazioni, della meccanica e meccatronica, della moda. “La scuola va in impresa e l’impresa va a scuola”, questo è il concetto che riassume tutte le attività che verranno realizzate dai sette progetti, finanziati per la realizzazione di azioni di sviluppo della cultura imprenditoriale a scuola e che interesseranno tutte le province venete. Per tale iniziativa, che si inserisce nelle politiche regionali finalizzate al sostegno dell’occupazione giovanile, la Regione del Veneto ha stanziato complessivamente 1,5 milioni di euro. I progetti permetteranno a studenti e insegnanti di confrontarsi con imprenditori, artigiani, maestri di mestiere, artisti ed esperti per scoprire cosa significhi avviare un’impresa, quali sono le problematiche dell’essere imprenditore, ma anche quali sono le eccellenze e le ricchezze del mondo imprenditoriale artigiano. “Imprenditore per un giorno”, “caccia alle idee” e “facciamo impresa” sono le parole d’ordine delle attività che vengono proposte e che si concluderanno con la realizzazione di un concorso di idee tra le scuole: un’occasione per gli studenti di mettersi alla prova, dando loro la possibilità di vedere le proprie proposte valutate da parte di una giuria di esperti appositamente creata. Le migliori idee saranno premiate nel corso di un evento regionale.  
   
   
TORINO - MEDICALE: IL PIEMONTE FA ROTTA SUGLI EMIRATI ARABI  
 
Torino, 22 gennaio 2014 - Accessori per il trattamento dialisi, macchinari per l´estetica, ausili per la fisioterapia, cosmetici, integratori alimentari, adattatori per ambulanze, defibrillatori: sono tra i prodotti che la delegazione di 11 imprese piemontesi propone dal 27 al 30 gennaio a Dubai in occasione di Arab Health, l’evento espositivo e congressuale di riferimento nel settore medicale nell’area del golfo e i Paesi Mena (Medio Oriente e Nord Africa). La presenza piemontese al salone fa parte del Progetto Integrato di Filiera (Pif) Health & Wellness, gestito dal Centro Estero per l’Internazionalizzazione (Ceipiemonte) su incarico di Regione Piemonte e Cdc di Torino, Cuneo e Novara, in collaborazione con il Bioindustry Park e il polo di innovazione bioPmed. "In risposta al crescente interesse da parte delle imprese piemontesi per la manifestazione, l’area espositiva regionale, all’interno della collettiva italiana, è stata quasi raddoppiata rispetto all’edizione del 2013, passando da 27 a 48mq, consentendo di poter accogliere 11 espositori, anziché 6 come lo scorso anno, dei quali nove sono torinesi – commenta Alessandro Barberis, presidente della Cdc di Torino - Per la maggior parte di queste aziende il salone sarà anche l’occasione per proseguire o concretizzare relazioni commerciali avviate con operatori emiratini e qatarini incontrati nel corso nei mesi scorsi, a Dubai in settembre, in occasione di Saudi German Hospital, e a Torino in dicembre, per Piemonte Health & Beauty". "Negli Emirati le importazioni di attrezzature mediche rappresentano un’importante e concreta esigenza, dovuta a una limitata capacità di produzione interna del Paese, in grado di coprire solo il 7,5% del fabbisogno locale. Si prevede che la domanda rimanga costante, addirittura aumenti, anche perché se la chirurgia e medicina estetica è in crescita in tutto il modo, negli Emirati quella rivolta al mondo maschile negli ultimi anni è cresciuta di oltre il 18% – dichiara Giuseppe Donato, presidente di Ceipiemonte - In questo contesto si aprono molteplici opportunità di business per le nostre imprese, che offrono soluzioni innovative capaci di rispondere in modo completo alle esigenze del settore salute e medicale". Negli ultimi decenni gli Emirati hanno progressivamente diversificato l´attività economica, diventando uno dei mercati più dinamici del mondo. In ambito medicale e ospedaliero vi sono continui e ingenti investimenti sul miglioramento qualitativo, sia delle strutture che del personale medico. In tale scenario Arab Health rappresenta un appuntamento imperdibile per il medicale, questo infatti è l’evento più importante del settore in Medio Oriente. Nel 2013 vi hanno preso parte circa 3.100 espositori da 63 paesi e più di 76mila operatori del settore da tutto il mondo in qualità di visitatori.  
   
   
CORSO TECNICO SUPERIORE PER IL SETTORE ORAFO  
 
 Venezia, 22 gennaio 2014 - In occasione della Fiera "Vicenzaoro Winter", è stato presentato ieri il primo corso tecnico superiore dedicato al settore orafo, che avrà sede nel capoluogo berico. L´appuntamento ha visto la partecipazione dell´assessore all´istruzione, alla formazione e al lavoro della Regione del Veneto, Elena Donazzan, del presidente della Fiera di Vicenza, Matteo Marzotto, dei rappresentanti dell´Ufficio Scolastico Regionale del Veneto, dell´Its Cosmo di Padova, della Camera di Commercio di Vicenza, delle associazioni di categoria e delle aziende del settore. L´obiettivo comune dei diversi attori istituzionali è quello di formare tecnici altamente specializzati e qualificati in grado di supportare le sfide delle Pmi orafe, attraverso una specifica scuola di specializzazione post diploma dedicata alla formazione professionalizzante, in un settore, come quello dell´oro, che richiede professionisti con elevate competenze in ambito tecnologico. Il corso, la cui nascita è stata voluta dall´assessore Donazzan, è portato avanti dal Centro Produttività Veneto e si svolge presso la Scuola d´Arte e Mestieri di Vicenza. Articolato in un biennio, è costituito da 1000 ore di formazione all´anno di cui 650 rivolte a lezioni teoriche e pratiche e 350 rivolte allo stage aziendale. I docenti specializzati che formano i futuri "Tecnici Superiori della lavorazione orafa" sono per il 70% professionisti del settore e per il 30% espressione del mondo dell´istruzione. Oltre 20 le aziende coinvolte finora, a dimostrazione della virtuosa sinergia creatasi tra le realtà produttive, il territorio, il mondo dell´istruzione e la Regione del Veneto. L´assessore Donazzan nel suo intervento ha detto: "Come Regione del Veneto abbiamo voluto fortemente la nascita dell´Its nel settore orafo per dare una risposta alle nostre imprese. Questo è stato possibile grazie alla sinergia che si è creata con le associazioni di categoria, con il Centro Produttività Veneto, con il mondo dell´istruzione e il territorio. Fare le cose fatte bene è il valore aggiunto della nostra terra, delle nostre imprese, che caratterizza il genus loci e si lega al concetto di credibilità. Si è credibili quando non ci si improvvisa ed è per questo che abbiamo deciso di creare un percorso strutturato ed organizzato che selezioni i migliori affinché possano inserirsi professionalmente nelle nostre imprese per renderle competitive. Imprese che possono essere sempre più strategiche per il nostro territorio".  
   
   
“WORK EXPERIENCE” NELL’ARTIGIANATO ARTISTICO E TRADIZIONALE, GIOVEDÌ 23 PRESENTAZIONE PROGETTO “LAVORO ARTIGIANO”  
 
Perugia, 22 gennaio 2014 - Verrà presentato giovedì 23 gennaio, nella sala Fiume di Palazzo Donini, alle ore 11, il progetto "Lavoro Artigiano", cofinanziato dalla Regione Umbria con risorse del Fondo sociale europeo e realizzato dalle agenzie formative di Cna e Confartigianato. Grazie al progetto, 55 disoccupati e disoccupate residenti in Umbria potranno effettuare una "work experience" della durata di sei mesi presso imprese di artigianato artistico e tradizionale, usufruendo di una borsa lavoro di 800 euro mensili. All´impresa verrà riconosciuto un contributo di 500 euro mensili. Da ieri, lunedì 20 gennaio e fino al 10 febbraio, è aperto il bando per le imprese che intendano partecipare, mentre i disoccupati potranno candidarsi dal 28 febbraio al 15 marzo. Le finalità del progetto saranno illustrate dall´assessore all´Economia e Politiche attive del lavoro Vincenzo Riommi. Per la Regione Umbria interverranno, inoltre, il coordinatore dell´area Impresa e Lavoro Luigi Rossetti e la dirigente del Servizio regionale Politiche attive del lavoro, Sabrina Paolini; le associazioni di categoria saranno rappresentate da Roberto Giannangeli, direttore di Cna Umbria; Sergio Bova, segretario di Confartigianato Umbria; Umberto Alderisio, direttore di Ecipa Umbria. La coordinatrice del progetto, Adriana Chiacchella, illustrerà le modalità operative di "Lavoro Artigiano".  
   
   
PADOVA - COME IL TRASPORTO PUÒ RENDERE IL PRODOTTO PIÙ PERSUASIVO  
 
Padova, 22 gennaio 2014 -Padova Promex, Azienda speciale della Camera di Commercio di Padova, in collaborazione con le Associazioni di Categoria ed i Consorzi Export della provincia, organizza un seminario dal titolo "Come il trasporto può rendere il prodotto più persuasivo". Tra le tematiche affrontate: - Trasporto, Spedizione e Logistica: analisi della classificazione giuridica dei tre contratti di grande impatto nella operatività aziendale; - Danni, rischi e responsabilità di operatori e utenti nelle attività di trasferimento internazionale delle merci; - Limiti risarcitori per i vettori, fissati dalle norme nazionali e internazionali, nei casi di perdita e danni alle merci; - Assicurazioni Trasporti; - Incoterms 2010: analisi dei termini con particolare riguardo alla loro influenza nel passaggio di proprietà e nel trasferimento dei rischi; - La ripartizione di oneri e rischi tra venditore e compratore in tutti gli Incoterms 2010; - I rischi del venditore nelle vendite Franco Fabbrica: la firma del Cmr, la caricazione del camion, la prova dell’avvenuta esportazione, ecc. - I rischi del compratore negli acquisti Cif. - La scelta degli Incoterms più adatti, anche in funzione delle forme di pagamento. Il seminario, dal taglio pratico ed operativo, darà altresì spazio alle problematiche esposte direttamente dalle imprese. Il corso, della durata complessiva di 4 ore, si terrà nella giornata di giovedì 23 gennaio 2014 dalle ore 14.00 alle ore 18.00 presso il Centro Conferenze “Alla Stanga” – P.zza Zanellato, 21 – Padova (dietro Piazzale Stanga). Per maggiori informazioni sul programma ed i costi del seminario prendere visione del depliant illustrativo allegato; per ogni ulteriore dettaglio rivolgersi alla Segreteria Organizzativa: Tel: 0498208325 – fax: 0498208326 – e-mail: segreteria@pd-promex.It    
   
   
SMA, REGIONE CAMPANIA INCONTRA AZIENDA E SINDACATI  
 
Napoli, 22 gennaio 2014 - L´assessore al lavoro Severino Nappi, coordinatore della Cabina di regia per la gestione dei processi di crisi e di sviluppo, ha incontrato, unitamente ai vertici aziendali, le organizzazioni sindacali confederali e di categoria, per proseguire il confronto sulla partecipata regionale Sma Spa. Nell´occasione, è stata confermata la strategicità della società per assicurare al territorio e ai cittadini della Campania strumenti di tutela ambientale e di prevenzione attraverso percorsi e processi efficienti e di qualità. In particolare, secondo gli indirizzi della Giunta, verranno attivati gli strumenti per assicurare a Sma l´equilibrio dei conti e per accelerare la cantierizzazione dei progetti approvati. Nei prossimi giorni si terranno gli incontri con le parti sociali anche sulle altre partecipate regionali.  
   
   
IPRES. L´ASSEMBLEA DEI SOCI NOMINA IL NUOVO PRESIDENTE  
 
Bari, 22 gennaio 2014 - Ieri pomeriggio l’assemblea dei soci dell’Ipres (Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali), su proposta della Regione Puglia, ha nominato il nuovo presidente nella figura del prof. Vito Sandro Leccese, professore ordinario di Diritto del lavoro presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Bari. Nell’augurare “un buon lavoro” al prof. Leccese, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha voluto sottolineare quanto “la sua grande competenza, con l’ausilio del Comitato tecnico scientifico, potrà mettere l’Ipres nella condizione di migliorare ancora di più il ruolo di supporto nella ricerca economica, sociale e territoriale che l’Istituto svolge, soprattutto per quanto riguarda le materie relative al lavoro e alle politiche sociali”.  
   
   
NATUZZI: I PRIMI RISULTATI DELL´ACCORDO DI PROGRAMMA  
 
Bari, 22 gennaio 2014 - Sono 36 i contatti con le aziende interessate a utilizzare gli strumenti messi a disposizione dall’accordo di programma “arredo casa” nell’ambito della vertenza Natuzzi. Le imprese sono dei settori legno-arredo, mobile imbottito, metalmeccanico e agroalimentare. Lo comunica l’assessore al Lavoro, Leo Caroli dopo un incontro oggi al Ministero dello Sviluppo economico. “La Puglia – dichiara l’assessore – dimostra ancora una volta di essere molto attrattiva. Infatti i 4/5 delle aziende che hanno contattato i responsabili dello “scouting” per il gruppo Natuzzi operano nel centro-nord Italia. In particolare apprezziamo la concretizzazione attraverso atti formali per iscritto di ben sei manifestazioni di interesse presentate oggi al Ministero”. Attraverso lo strumento dell’accordo di programma si mira a ricollocare una parte rilevante dei lavoratori del cluster Natuzzi che non potranno essere richiamati al lavoro direttamente dall’azienda. “Già da lunedì prossimo – continua Caroli - ho calendarizzato gli appuntamenti in Puglia con gli interessati, affinché entro il 14 febbraio, data della nuova convocazione della cabina di regia, le manifestazione di interesse possano trasformarsi in definitivi progetti industriali. Inoltre valutiamo positivamente l’avvio delle procedure di outplacement, che già da febbraio inizieranno con il bilancio delle competenze e il fabbisogno formativo dei dipendenti Natuzzi in cassa integrazione. Per colmare tale fabbisogno e riqualificare i lavoratori in vista dei nuovi progetti industriali, nei prossimi giorni l’azienda pubblicherà il piano formativo che sarà valutato dalla Regione”. “Infine prendiamo atto con soddisfazione della ripresa delle corrette relazioni industriali. Siamo infatti convinti che a ciò siano dovuti i significativi passi in avanti compiuti dal tavolo ministeriale. Per favorire ulteriormente il processo, la Regione incontrerà a breve Confindustria e sindacati presso l’assessorato al Lavoro”.