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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Febbraio 2014
APRE IN ITALIA IL PRIMO IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI BIODIESEL DALLE ALGHE  
 

Modena, 19 febbraio 2014. E’ operativo l’impianto pilota per la produzione di biodiesel dalle alghe nella sede di Teregroup, società specializzata in investimenti in nuove tecnologie e nell’acquisizione di brevetti sbarcata in Italia nell’ottobre del 2012 rilevando le attività di engineering e commerciali nel campo delle energie rinnovabili dell’azienda T.m. Di Modena. All’interno dell’impianto - chiamato Polo dell’Alga Combustibile Algamoil - biologi ed ingegneri chimici dell’azienda lavorano per implementare la tecnologia delle alghe combustibili per alimentare motori da cogenerazione e da autotrazione. E grazie alla collaborazione con l’Università di Modena - Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari - il funzionamento è già stato testato al banco prova su un motore di serie senza alcuna modifica: i risultati hanno mostrato che la potenza e la coppia sono uguali al diesel commerciale mentre il particolato risulta inferiore. “Teregroup è la prima azienda in Europa ad aver testato su vetture standard il Biodiesel dalle alghe - ha dichiarato Michael Magri, Country Manager Teregroup Italia - seguendo i dettami delle norme europee approvate dal Parlamento Europeo a Strasburgo l’11 settembre scorso che stabiliscono un tetto all´utilizzo di biocarburanti tradizionali e un passaggio rapido a nuovi biocarburanti ricavati da fonti alternative quali alghe, rifiuti, paglia ed altri residui. Negli Stati Uniti - ha precisato - sono già in funzione alcune pompe di carburante che erogano Biodiesel dalle alghe e oggi questo combustibile è utilizzabile nei motori delle vetture alimentate a gasolio”. Sviluppata in collaborazione con la società di ingegneria Es Consultants Ltd di Hong kong, la tecnologia di produzione di Biodiesel dalle alghe è il frutto di un progetto presentato alla fine del 2011 alla fiera delle energie rinnovabili Cigipts (China International Green Innovative Products and Technologies Show) di Guangzhou in Cina dove l’azienda ha incontrato il Direttore dell’Apec (Asia Pacific Economic Cooperation) di Pechino e il Ministro delle Energie Alternative della Repubblica Popolare Cinese entrambi interessati a questa tecnologia. E grande attenzione ha riscosso anche in Italia, sia tra gli investitori che tra le Amministrazioni Pubbliche. L’interesse verso le alghe è cresciuto in molti Paesi del mondo di pari passo con il dibattito scientifico sull´opportunità di produrre biocarburanti sottraendo terreni alle colture destinate all’alimentazione. L´energia rinnovabile dalle alghe permette inoltre di eliminare grandi quantità di Co2 nell’atmosfera con un ulteriore beneficio ambientale. Www.teregroup.net

 

 
   
   
EX MISTER DAY, INCONTRO IN REGIONE BASILICATA  
 
Potenza, 19 febbraio 2013 - Rendicontazione della formazione, cassa integrazione per il 2014, un piano di formazione continua. Sono questi i principali argomenti di cui si è discusso ieri in Regione nel corso di una proficua riunione, coordinata dall’assessore allo sviluppo, Raffaele Liberali, per fare il punto sul processo di reindustrializzazione dell’ ex Mister Day di Atella. Alla riunione, che si è svolta secondo un rigido schema protocollare imposto dall’assessore Liberali, hanno partecipato i sindacati, una delegazione della società Eco Sun Power e una delegazione di lavoratori. Riguardo all’attività dell’azienda i rappresentanti della Eco Sun Power hanno anticipato alcuni dettagli di una commessa di venti milioni di euro con Enel distribuzione che prevede un progressivo incremento di attività legate ai titoli di efficienza energetica, l’implementazione di sistemi di efficientamento energetico su ascensori idraulici, l’apertura di nuove linee commerciali in Piemonte, Lombardia, Lazio e Campania. La previsione di fatturato per il 2014 - hanno detto i rappresentanti della Eco Sun Power- è di 35 milioni di euro. Il piano occupazionale – si è inoltre appreso - prevede l’incremento delle attuali sette unità a: 30 entro luglio 2014, 56 entro ottobre 2014, 140 dal primo gennaio 2015. L’obiettivo di 500 addetti resta fissato per dicembre 2016. Per quanto riguarda il sito ex Mister Day da reindustrializzare – hanno spiegato i rappresentanti della Eco Sun Power- si è in attesa del premesso a costruire da parte del Comune di Atella per il quale sono necessarie le autorizzazioni dei Vigili del Fuoco e del Consorzio Asi. A Fine del ciclo di formazione, al quale hanno partecipato tutti i lavoratori ex Mister Day, è emerso che una decina di addetti sono già pronti per l’immissione al lavoro e che, per altri, serve una ulteriore formazione on the job. Nel concludere l’incontro l’assessore Liberali ha offerto la piena disponibilità della Regione Basilicata alla predisposizione di un programma di formazione continua coerente con i bandi ancora aperti del Fondo Sociale Europeo. “Il nostro obiettivo – ha detto Liberali – è di costruire percorsi che portino rapidamente alla soluzione delle questioni. La formazione –ha aggiunto- non deve servire a generare altra formazione ma a creare lavoro, così come pure – ha concluso l’assessore Liberali- i piani di reindustrializzazione devono servire a creare condizioni di rafforzamento di nuove realtà industriali”. Per velocizzare questi processi l’assessore Liberali ha chiesto ai rappresentanti della Eco Sun Power la formalizzazione di un piano attuativo entro una decina di giorni ed ha inoltre fissato un incontro con la Direzione Territoriale del Lavoro e gli uffici regionali sulla rendicontazione delle attività di formazione. Il prossimo incontro in Regione si terrà invece lunedì 3 marzo alle ore 17,30.  
   
   
LAVORI PUBBLICI: SOTTOSCRITTA CONVENZIONE REGIONE – SVILUPPUMBRIA PER INCARICHI PROFESSIONISTI  
 
Perugia, 19 febbraio 2014 - E’ stata sottoscritta, lunedì 17 febbraio 2014, tra la Regione Umbria, nella persona dell’assessore Stefano Vinti e Sviluppumbria, rappresentata dal direttore generale Mauro Agostini, la convenzione per l’utilizzo dell’Elenco regionale dei professionisti da invitare alle procedure negoziate per l’affidamento di servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria di importo inferiore a 100 mila euro, tramite l’accesso all’area riservata del servizio online “elenco regionale dei professionisti”. “Questo elenco, previsto dalla legge regionale 3 del 2010, ha dichiarato l’assessore Vinti, si inserisce nella serie di istituti finalizzati a supportare e semplificare l’attività di tutti i soggetti che intervengono nella realizzazione del lavoro o dell’opera pubblica, snellire le procedure e velocizzare gli investimenti; in particolare, con lo strumento dell’Elenco, si pone in essere un’attività di semplificazione “a monte” nell’individuazione dei soggetti da mettere in gara con procedura negoziata per affidare servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria di importo inferiore a centomila euro, senza necessità di provvedervi di volta in volta, sollevando così gli uffici da una pesante attività di qualificazione dei professionisti da mettere in gara. L’elenco, ha sottolineato Vinti, è stato “pensato” per venire incontro e “alleviare” il lavoro di tutte le amministrazioni pubbliche del territorio, le quali, risparmiando enormemente sui tempi necessari alla pubblicazione di avvisi e sull’attività di verifica del possesso dei requisiti che devono sussistere in capo ai professionisti, possono utilizzare l’Elenco regionale per i propri affidamenti adottando, nella individuazione dei professionisti da mettere in gara, i criteri proposti dall’amministrazione regionale per i propri rup, ovvero propri criteri”. Il sistema permette ai responsabili del procedimento di fruire di funzionalità di ricerca e di consultazione dei soggetti iscritti in elenco disponendo non di un semplice e arido elenco di nominativi, ma della possibilità di consultare on line le domande e i curricula dei professionisti. Grazie all’Elenco sarà inoltre possibile garantire il principio di trasparenza e rotazione nell’affidamento degli incarichi (dal momento che il sistema di consultazione e gestione consente di sapere in ogni momento a chi e quando gli incarichi vengono conferiti), nonché l’opportunità, per i giovani professionisti, di affacciarsi visibilmente sul mercato degli appalti pubblici. Per poter essere inseriti nella prima fascia di incarichi di importo inferiore a 20.000 euro infatti non è richiesta alcuna esperienza specifica, ma soltanto il possesso dei requisiti di ordine generale previsti dalla normativa vigente per poter stipulare contratti con la pubblica amministrazione.  
   
   
MANIFESTAZIONE A ROMA DEGLI IMPRENDITORI. ZAIA: “IL NUOVO GOVERNO NON SIA SORDO COME QUELLI CHE LO HANNO PRECEDUTO”  
 
Venezia, 19 febbraio 2013 - “Bastano 60 mila voci che gridano all’unisono che ‘senza impresa non c’è Italia’ a dare la sveglia a uno Stato che sembra non accorgersi della sofferenza di chi ha sino ad ora sostenuto l’economia di questo Paese?”. Se lo chiede il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commentando la manifestazione organizzata da Rete Imprese Italia svoltasi ieri a Roma, che ha visto scendere in piazza gli aderenti a Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti. “L’uscita dalla crisi può avvenire solo se queste aziende saranno messe nuovamente nella condizione di poter lavorare e di essere competitive – aggiunge Zaia –. Sembra una affermazione banale e scontata, ma purtroppo non lo è se si considerano le penalizzanti politiche economiche degli ultimi Governi. Politiche che hanno portato allo stremo il nostro tessuto imprenditoriale, che hanno colpito proprio coloro i quali rappresentano la risorsa umana e professionale da cui ripartire”. “Mi auguro davvero – conclude Zaia – che almeno questa volta i palazzi romani abbiano raccolto il grido disperato che viene dal mondo produttivo e che il nuovo Governo attui finalmente quelle iniziative per il sostegno alle imprese non più rinviabili. Le 600 mila partite Iva del Veneto non possono più aspettare”.  
   
   
MARONI: AZIONI COMUNI CON IL CANTON TICINO  
 
 Milano, 19 febbraio 2013 - "Quello con il presidente ticinese Beltraminelli è stato un incontro molto utile e peraltro già programmato da tempo: è stata un´occasione per discutere, scambiarci delle opinioni su quanto successo e sulle iniziative da prendere per garantire rapporti di buon vicinato tra la Lombardia ed il Canton Ticino, partendo dal presupposto che non è detto che Roma e Berna abbiano i nostri stessi interessi". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni - riferendosi al colloquio avuto a Varese con il presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino, Paolo Beltraminelli - conversando con i giornalisti, a margine dell´inaugurazione del Milan Club ´Lombardiablo´ al 19esimo piano di Palazzo Pirelli. Tutela Dei Frontalieri - "Insieme al Canton Ticino - ha aggiunto il presidente Maroni - vogliamo sviluppare un´iniziativa comune. Per quanto ci riguarda, a tutela dei frontalieri e dei Comuni di confine che ricevono i ristorni; mentre il Canton Ticino deve dare soddisfazione alle richieste che arrivano dai cittadini ticinesi. Sembrano posizioni in contrasto le une con le altre ma il nostro compito è quello di trovare una soluzione che sia utile e soddisfacente sia per noi che per loro. Non è facile ma ci vogliamo riuscire".  
   
   
IES MANTOVA, A BREVE TAVOLO DI MONITORAGGIO ACCORDO  
 
 Milano, 19 febbraio 2013 - Regione Lombardia è disponibile a incontrare i vertici della Ies di Mantova e della multinazionale Mol, di cui Ies fa parte, per discutere il tema della reindustrializzazione dell´area, a seguito della cessazione dell´attività dell´azienda. L´auspicio è che l´incontro possa avvenire già entro la prima settimana di marzo. Subito dopo sarà convocato il ´Tavolo di monitoraggio´, previsto dall´accordo siglato a gennaio tra azienda, sindacati ed Enti locali, che avrà come temi, oltre alla reindustrializzazione e alle politiche attive sul lavoro, anche le problematiche ambientali dell´area, alla luce delle prescrizione del Ministero dell´Ambiente e delle osservazioni di Arpa Lombardia. Incontro A Palazzo Pirelli - E´ quanto emerso nel corso dell´incontro che gli assessori regionali Valentina Aprea (Istruzione, Formazione e Lavoro), Paola Bulbarelli (Casa, Housing sociale e Pari opportunità) e Mario Melazzini (Attività produttive, Ricerca e Innovazione) hanno avuto a Palazzo Pirelli con i rappresentanti dei lavoratori della Ies di Mantova. Tutti gli assessori hanno assicurato la propria attenzione e il proprio impegno, soprattutto per tutelare l´occupazione. Melazzini: A Marzo Incontro Con Azienda - "L´accordo di gennaio - ha spiegato Melazzini - prevede l´istituzione del ´Tavolo di monitoraggio´ con cadenza almeno trimestrale, che coinvolge il Mise, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Mantova, l´azienda e i sindacati. Il Tavolo, che affronterà i temi della reindustrializzazione, delle politiche attive e delle questioni ambientali, sarà convocato subito dopo l´incontro con i vertici di Ies e di Mol, da organizzare prima possibile, mi auguro già entro la prima settimana di marzo. In quell´occasione, dai rappresentanti dell´azienda attendiamo riposte chiare e nette e non più interlocutorie". "Sulle condizioni ambientali dell´area - ha aggiunto Melazzini - è necessario capire quale tipo di percorso occorra fare in base alla normativa vigente. Chiederemo ad Arpa di darci tutti gli elementi per individuare il percorso da fare". Bulbarelli: Non Perdere Occasioni Sviluppo - "Le questioni ambientali legate al rispristino dell´area per futuri utilizzi dopo la cessazione di una attività di raffinazione - ha sottolineato l´assessore Bulbarelli - in questi giorni ha interessato in maniera molto forte le Istituzioni e le organizzazioni sindacali. C´è il timore che questo problema vada a penalizzare gli obiettivi futuri di sviluppo dell´area, che invece ci stanno particolarmente a cuore. Non vogliamo perdere alcuna occasione di sviluppo produttivo per tutelare i lavoratori e le loro famiglie. E´ fondamentale dare vita il più presto possibile al ´Tavolo di monitoraggio´, per poter sentire dai diretti interessati quali sono le diverse posizioni e le diverse ragioni, per capire come affrontare i diversi problemi che ci sono". Aprea: Pieno Sostegno A Lavoratori - "So che non avremo davanti giorni facili - ha aggiunto l´assessore Aprea, rivolgendosi ai lavoratori -, ma voglio che sappiate che noi ci siamo. Regione Lombardia non vi ha mai abbandonato e non vi abbandonerà. Il lavoro della nostra agenzia Arifl serve appunto per controllare l´andamento di tutte le diverse fasi previste dalle intese e per verificare le azioni dell´azienda. In questo momento stiamo procedendo esattamente per capire cosa succederà un momento dopo la cessazione dell´attività della compagnia. In ogni caso Regione Lombardia sarà a fianco dei lavoratori".  
   
   
RIMINI - QUINC: PARTE SPERIMENTAZIONE TRANSAZIONI NON MONETARIE  
 
Rimini, 19 febbraio 2013 - Dopo il necessario periodo di analisi, verifiche e messa a punto di tutti i processi previsti, dopo l´informazione, la promozione ed il coinvolgimento delle prime imprese il Progetto Quinc, che intende generare transazioni non monetarie fra Organizzazioni, è oggi pronto per debuttare nella realtà dell´economia riminese. Le prime 40 adesioni da parte di realtà di vari settori, hanno permesso di dare ufficialmente avvio alla sperimentazione del Progetto che, nella sua fase iniziale, consiste nell’attivazione di un circuito di scambio attraverso il meccanismo del buono sconto riutilizzabile e, quindi, circolante sul territorio Provinciale. Le prime attività consulenziali sono focalizzate sull´analisi delle singole aziende partecipanti al fine di individuare il mercato reale e potenziale di interesse e quali i possibili fornitori e clienti, sia quelli già in essere sia nuovi. Immediatamente a seguire si procederà all´affiancamento ad ogni azienda da parte dei consulenti e dei tecnici responsabili di Rete Quinc per verificare e sfruttare al meglio tutte le potenzialità che il territorio propone: il tutto favorito sia da strumenti tecnologicamente avanzati (vedi il Portale che fungerà da vetrina virtuale) sia da metodologie già ampiamente sperimentate quali le transazioni non monetarie. Ogni organizzazione potrà dunque vendere i propri prodotti o servizi alle altre aziende aderenti al circuito applicando uno sconto volontario: tale sconto non corrisponderà però a una perdita di valore ma sarà quantificato in unità di conto virtuali (Quinc) utilizzabili all’interno del circuito stesso per l’acquisto di beni o servizi riducendo la necessità di utilizzare Euro. Per comprendere meglio tale meccanismo ipotizziamo una possibile transazione: un’azienda di software vende un’applicazione a una tipografia che effettuerà il pagamento in parte in euro e in parte in unità di conto: successivamente la stessa azienda di software potrà utilizzare tali unità di conto ricevute nelle successive operazioni di acquisto, ad esempio per comprare carta, un servizio di consulenza o qualsiasi altro prodotto disponibile all’interno del circuito. Terminata la fase di sperimentazione si lavorerà all’estensione dell’utilizzo del buono sconto circolante al mercato Consumer (B2c) e, soprattutto, ad avviare il vero e proprio circuito di baratto, ovvero di scambio tra imprese utilizzando il meccanismo della compensazione multilaterale di crediti e debiti. Il concetto di multilateralità dello scambio permette di elevare e rendere performante, con i moderni mezzi informatici, una pratica consolidata, il baratto: il Corporate Barter diviene così uno strumento semplice ed efficace per aiutare le imprese ad affrontare con più dinamismo la riduzione degli scambi commerciali e la difficoltà di accesso al credito. La fase di sperimentazione, a cui è ancora possibile iscriversi (www.Retequinc.it  ) durerà da febbraio a giugno 2014.  
   
   
FVG-CONFAPI, IL FUTURO RICHIEDE UNA LOGICA DI SISTEMA  
 
Udine, 19 febbraio 2013 - "Per poter uscire dalle secche della crisi è necessario passare ad una logica di sistema, finalizzata a costruire in modo condiviso e consapevole il futuro della nostra comunità regionale". Lo ha affermato l´assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni nel corso dell´incontro con l´Associazione Piccole e Medie Industrie del Friuli Venezia Giulia (Confapi Fvg), che si è tenuto ieri sera a Udine. L´esponente della Giunta regionale ha fatto con gli imprenditori il punto sull´economia regionale, ha illustrato le strategie e gli interventi che la Regione ha, o intende attuare, per contrastare la crisi e ha raccolto le sollecitazioni e le criticità, che gli sono state presentate da chi affronta quotidianamente il difficile lavoro dell´imprenditore. In merito alle difficoltà legate all´accesso al credito, che continua a essere la maggiore urgenza per le Pmi (Piccole e Medie Imprese), Peroni ha garantito la continuità dell´impegno dell´esecutivo regionale ("il tema è ai primi posti della nostra agenda") attraverso le società partecipate regionali, i fondi di rotazione, il sistema delle controgaranzie e altri strumenti. Per competere sul mercato globale, ha osservato l´assessore, occorre sostenere la modernizzazione tecnologica e l´internazionalizzazione delle Pmi. "In un contesto di risorse finanziarie in costante diminuzione e alla luce del micidiale ingranaggio del Patto di stabilità, la Regione - ha affermato l´assessore - è costretta a ristrutturare la spesa pubblica". Gli imprenditori hanno ricordato all´assessore che la politica dovrebbe accompagnare "in tempi rapidi" i cambiamenti in atto, "creando minori difficoltà possibili ai cittadini" e snellire la burocrazia. L´ammodernamento delle Pmi va a loro avviso realizzato attraverso la Società Friulia: la debolezza del sistema produttivo regionale (il Friuli Venezia Giulia è l´unica regione italiana con l´export in calo) "va superata, accompagnando le imprese verso un modello diverso". Nel sottolineare, da un lato, il limite dimensionale rispetto alle regioni italiane più grandi e, dall´altro, le opportunità di sviluppo (interconnessione strategica) del Friuli Venezia Giulia, l´assessore Peroni ha menzionato il documento di sviluppo del settore industriale "Fvg Rilancimpresa" e le prospettive offerte dalla Programmazione europea per il periodo 2014-2020, "alla base della quale c´è la consapevolezza - ha spiegato - che l´internazionalizzazione e l´innovazione delle Pmi sono cruciali per garantire slancio al sistema produttivo regionale". L´esponente della Giunta regionale si è soffermato sull´utilità di un confronto periodico con gli imprenditori e, in generale, con le categorie e le parti sociali, e ha accolto con favore la proposta relativa all´istituzione di un fondo immobiliare di garanzia, finalizzato a contrastare la perdita del valore degli edifici industriali e commerciali, causata dalla crisi. All´incontro, durante il quale gli imprenditori hanno chiesto di essere coinvolti nella definizione della strategia di sviluppo economico regionale, si è parlato anche del ddl regionale anticrisi che sarà presentato nelle prossime settimane: "In tale ambito - ha ricordato l´assessore - verranno tra l´altro rimpinguate le casse dei Confidi".  
   
   
LECCO QUARTO TRIMESTRE 2013 POSITIVO PER LE IMPRESE LECCHESI NATI-MORTALITA´ IMPRESE OSSERVATORIO SPECIALISTICO SISTEMA PRODUTTIVO  
 
 Lecco, 19 febbraio 2014 - - Secondo l’ultima analisi congiunturale realizzata da Unioncamere Lombardia in collaborazione con gli Uffici Studi e Statistica delle Camere di Commercio lombarde, il 2013 si è chiuso con dati molto positivi sia per il comparto dell’industria che per il settore artigiano. Il quarto trimestre ha evidenziato, infatti, una crescita della produzione (+6% l’industria e +2,4% l’artigianato), degli ordini (rispettivamente +4,1% e +2%) e del fatturato (+7,1% l’industria e +6,2% l’artigianato). Nel comparto industriale, l’indice medio della produzione del 2013 (ponendo il valore 2005=100) si è attestato a 101,3 (+1,4% rispetto al 2012), quello degli ordini a 120,2 (+0,6%) e quello del fatturato a 106,6 (+1,4%). Nell’artigianato, l’indice medio della produzione del 2013 si è attestato a 78,2 (evidenziando un calo del 2,1% rispetto al dato del 2012), quello degli ordini a 85,6 (-0,7%), e quello del fatturato a 84,9 (-0,6%). I dati del comparto industriale sono positivi anche a livello lombardo: +2,4% la produzione, +2,5% gli ordini e +2,9% il fatturato (gli indici medi del 2013 si sono attestati a 95,4 per la produzione, -0,1% nei confronti del 2012; a 124,9 per gli ordini, +0,9%, e a 108,7 il fatturato, +1%). Nell’artigianato solo gli ordini evidenziano un calo rispetto al 4° trimestre 2012 (-0,2%), mentre tornano positive le variazioni tendenziali della produzione e del fatturato (rispettivamente +0,9% e +2,1%). L’indice medio della produzione nel 2013 si è attestato a 68,7 (-1,9% rispetto al 2012), quello degli ordini a 75,1 (-2,7%) e quello del fatturato a 73,1 (-1,5%). “Al termine di un 2013 molto difficile, i dati lecchesi mostrano i primi segnali di un’inversione di tendenza significativa - commenta il presidente dell’Ente camerale Vico Valassi - Non dimentichiamo che il nostro territorio, in virtù della composizione del tessuto economico produttivo locale, spesso anticipa gli andamenti nazionali: infatti se l’Italia è a tutt’oggi uno dei principali Paesi manifatturieri (il secondo in Europa dopo la Germania) e uno dei pochissimi dove le esportazioni totali sopravanzano le importazioni, Lecco è ai primissimi posti in Italia per ‘peso’ del manifatturiero (grazie ai Distretti Metalmeccanico e Tessile, alla filiera nautica, alla coltelleria premanese, ecc.) e rappresenta un caso emblematico per l’attivo commerciale, da anni stabilmente oltre il miliardo di Euro, a fronte del deficit lombardo di oltre 3 miliardi”. “Nonostante la crisi che continua a ‘mordere’”, prosegue il presidente Valassi - qui esistono tutte le condizioni per coniugare la radicata tradizione manifatturiera e artigianale con le straordinarie opportunità offerte dalle nuove tecnologie in tema di innovazione, internazionalizzazione e personalizzazione del prodotto/servizio, raggiungendo una platea molto più ampia. Per questo la Camera di Lecco, quale Ente al servizio dell’economia e delle imprese, è impegnata a sostenere il trasferimento tecnologico e la ricerca (mettendo a frutto la presenza del Politecnico e del Cnr nel Campus cittadino), la nascita di aziende ad alto contenuto innovativo, le ‘reti’, l’apertura verso i mercati esteri, l’investimento nel capitale umano”, conclude il presidente Valassi. A Lecco il numero di ore di cassa integrazione guadagni ordinaria autorizzate nel 2013 è calato rispetto al 2012 (-12,1%, da 7,7 milioni a 6,7 milioni di ore; Lombardia +6%; Italia +2,4%). Viceversa, cresce la cassa straordinaria: circa 5,2 milioni di ore autorizzate nel 2013 contro 4,8 milioni del 2012 (+8,7%) . Cala invece la Cig in deroga: da circa 2,6 milioni di ore autorizzate nei primi nove mesi dello scorso anno a 1,8 dello stesso periodo del 2013, ovvero -28,3%, contro il -19,8% lombardo e il -22,9% nazionale. Per Lecco le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate dall’Inps nel 2013 sono calate dell’8,2%, attestandosi a 13,8 milioni (contro +5,5% lombardo e il -1,4% nazionale).  
   
   
COOP L´AVVENIRE, UN INCONTRO IN REGIONE TOSCANA PER FARE IL PUNTO SULLA RIORGANIZZAZIONE  
 
Firenze, 19 febbraio 2014 - Il punto sul piano di riorganizzazione della cooperativa edile "L´avvenire 1921" è stato fatto nel corso di un incontro promosso dall´assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini su richiesta delle organizzazioni sindacali. All´incontro hanno partecipato le organizzazioni sindacali, i rappresentanti dell´azienda e le istituzioni locali. Regione e istituzioni hanno preso atto favorevolmente che il piano di riorganizzazione della cooperativa sta proseguendo, registrando anche positivi segnali in controtendenza, pur all´interno della crisi generale del settore edile. L´assessore Simoncini ha assicurato la propria disponibilità ad accompagnare i lavoratori nel loro percorso per l´autorizzazione degli ammortizzatori sociali nei confronti del ministero del Lavoro con l´obiettivo, in particolare, di arrivare alla proroga dell´attuale Cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione. Dissesto idrogeologico, decreti per altri 24 comuni. Frattura e Nagni: "Conclusa la prima fase del Piano per 14 milioni di euro" Campobasso, 17 febbraio 2014 - Finanziamenti certi per altre 24 amministrazioni molisane. Stamani la nuova tappa nel percorso di attuazione degli interventi di mitigazione e contrasto del rischio idrogeologico con la firma dei relativi decreti per un importo complessivo di 6,9 milioni di euro. Si perfeziona così il completamento delle istruttorie che attiveranno già dai prossimi mesi lavori sul territorio per 14 milioni di euro. La prima fase del Piano, scandita con una rigorosa tabella di marcia, nei fatti rigorosamente rispettata, è conclusa. A sottoscrivere gli atti convenzionali relativi alla progettazione e alla realizzazione degli interventi, a Palazzo Vitale, oggi, con il governatore Paolo di Laura Frattura e l´assessore Pierpaolo Nagni, il commissario straordinario per il rischio idrogeologico, Aldo Cosentino. La firma, dunque, tra il commissario e i comuni di Belmonte del Sannio, Palata, Campobasso, Lucito, Gildone, Mafalda, Acquaviva d´Isernia, Gambatesa, Monacilioni, Acquaviva Collecroce, Montorio nei Frentani, Duronia, Castelmauro, Montecilfone, Guardialfiera, Poggio Sannita, Ripalimosani, Castelverrino, San Biase, Roccamandolfi, Civitacampomarano, Cercepiccola, Petacciato e la Provincia di Isernia. "Con i 24 interventi di oggi - il commento del governatore Frattura -, concludiamo la prima fase del Piano di interventi per la cura del territorio, tra recupero e prevenzione. Con lo sblocco di questi ultimi sette milioni attiviamo risorse complessive pari a 14 milioni di euro, secondo i tempi e gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Si tratta di finanziamenti che corrispondono a cantieri: ossigeno, dunque, per un tessuto produttivo, l´edilizia, particolarmente colpito dalla drammaticità del momento. Abbiamo rodato un metodo di lavoro che sarà per noi sistema nella prossima programmazione, attraverso risorse certe e una meticolosa pianificazione degli interventi da mettere in campo per la messa in sicurezza del territorio". Un riconoscimento diretto al lavoro condotto dalle amministrazioni molisane dall´assessore Pierpaolo Nagni: "Diciamo grazie ai comuni per la celerità con la quale hanno perfezionato le fasi istruttorie propedeutiche alla firma dei decreti in questa prima fase. La sinergia operativa che abbiamo dimostrato è stata fondamentale. Presto vi sentiremo - la comunicazione del titolare ai Lavori pubblici ai sindaci presenti a Palazzo Vitale -, per programmare quel quadro definito dalla delibera Cipe 8 al fine di contrastare gli ulteriori aggravamenti che nel frattempo si sono determinati a causa della fragilità del nostro territorio". Anticipando l´urgenza di censire i nuovi interventi per il contrasto e il recupero del dissesto idrogeologico, il governatore Frattura e l´assessore Nagni hanno infine sollecitato le amministrazioni locali rimaste ancora inattive.  
   
   
PIACENZA NEL 2013 SALDO POSITIVO PER LE IMPRESE GIOVANILI  
 
Piacenza, 19 febbraio 2014 - Le imprese giovanili, ovvero quelle in cui la cui partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta in prevalenza da persone di età inferiore ai 35 anni, sono risultate a Piacenza, nell’ultimo anno 2.664. Le iscrizioni di imprese appartenenti a questa classe sono state 513 a fronte delle quali si sono registrate 288 cessazioni. Il saldo è quindi di fatto positivo, anche se il confronto della consistenza complessiva con l’anno passato è negativo (erano 2.848). Va ricordato però che - essendo legato all’età - il requisito della giovanilità non è costante nel tempo. E’ sufficiente che il numero di imprese i cui titolari hanno compiuto 36 anni sia stato superiore al valore del saldo tra iscritte e cessate per far sì che la consistenza complessiva sia calata. Il settore nel quale si trova la maggioranza di imprese giovanili è quello delle costruzioni (741/2.664), seguito dal commercio, dalle attività dei servizi di alloggio e quindi dall’agricoltura. Il 78% delle nuove iscrizioni si è concentrato tra le ditte individuali ma è significativa anche la quota delle società di capitale (14%). Il 28,8% delle imprese giovanili è inserito anche nella categoria delle imprese straniere. Il settore che vede la maggiore incidenza di imprese giovanili straniere è quello delle costruzioni (55,9%). Al secondo posto quello delle attività di noleggio, agenzie e servizi alle imprese (31,4%), al terzo quello delle attività manifatturiere (26,3%). Commercio ed attività di alloggio e ristorazione sono pari merito in quarta posizione. Lodi risulta essere la provincia nella quale l’incidenza delle imprese giovanili è più elevata (11,5%). Piacenza invece è abbastanza in linea con il dato medio regionale, che è più contenuto di quello nazionale.  
   
   
MICRO PICCOLE E MEDIE IMPRESE, TOSCANA: DAL GOVERNO SCELTE FORTI CONTRO LA CRISI  
 
Firenze, 19 febbraio 2013 - Pieno sostegno alla manifestazione nazionale indetta per ieri dalle sigle che riuniscono le micro piccole e medie imprese per sollecitare dal governo provvedimenti anticrisi. A darlo è l´assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini, ricordando come il settore stia vivendo drammaticamente una crisi di cui, insieme ai giovani, è la principale vittima. "Si tratta di una crisi diffusa che, come ho avuto modo di dire in consiglio regionale, vede una forte diminuzione del numero delle imprese e degli addetti. Un´emergenza che richiede una forte e immediata inversione di tendenza nelle politiche nazionali, che dovranno puntare su scelte precise, che rimettano in moto la domanda interna, a cominciare da quella, prioritaria, della riduzione della pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese". Una scelta fondamentale, insiste Simoncini, perchè in grado di garantire, al tempo stesso, maggiori risorse per gli investimenti delle imprese e maggiori capacità di spesa per i lavoratori. Oltre a questo sarà indispensabile ridurre il peso della burocrazia, semplificare le procedure, rendere più facile la vita di chi fa impresa. "E´ un´altra sfida che dobbiamo vincere – spiega – per assicurare maggiore libertà e tempi europei alle imprese più dinamiche, che vogliono investire e creare nuova occupazione". Ma c´è anche altro. "Oggi dobbiamo essere in grado di ridurre il gap competitivo del nostro Paese nei confronti dei paesi concorrenti, il che significa affrontare subito anche i nodi dell´energia e del sostegno al credito, che sono decisivi per le micro, piccole e medie imprese così come le politiche a sostegno dell´internazionalizzazione e di quelle per l´innovazione". Simoncini ricorda come la Regione Toscana stia facendo la sua parte, muovendosi da tempo in questa direzione, con misure a sostegno del credito, iniziative per favorire l´aggregazione fra imprese, sostenerne l´internazionalizzazione e anche con scelte per contenere la pressione fiscale, a partire dalla riduzione dell´imponibile Irap per le Pmi. Queste politiche proseguiranno e si amplieranno grazie alla prossima stagione del fondi strutturali. Insieme alle politiche per l´innovazione infatti, il sostegno alle pmi è uno degli obiettivi principali delle politiche comunitarie così come per la Regione Toscana. "Per questo – aggiunge Simoncini - abbiamo già scelto di costruire il programma operativo regionale del Fesr, che nei prossimi sette anni porterà in Toscana circa 800 milioni di risorse Ue per lo sviluppo, l´innovazione, la sostenibilità ambientale della Toscana, dedicando alle pmi il 16 per cento degli interventi previsti, circa 150 milioni di euro di risorse cui si dovrà aggiungere buona parte di quelle destinate al 39% di interventi per l´innovazione, che interessa per larga parte proprio le imprese piccole e medie". "Mi auguro - conclude l´assessore - che l´appello lanciato, anche con la manifestazione di oggi, dalle piccole imprese venga raccolto dal nuovo governo che si sta formando, perchè quello che chiedono è indispensabile per lo sviluppo e l´occupazione del Paese".  
   
   
IMPRESE ABRUZZESI: PRESENTATO IL BANDO SU CONTRATTI DI SVILUPPO LOCALE LA MISURA E´ RIVOLTA A TRE AREE DI CRISI  
 
 Pescara, 19 febbraio 2013 - Dopo il finanziamento dei Contratti di Sviluppo Nazionali con 10 milioni di euro e dei Contratti di Sviluppo Locali con 13 milioni di euro, la Giunta regionale, nell´ultima seduta di lunedì scorso, ha approvato, a valere sui fondi Fondi Sviluppo e Coesione (ex Fas), un ulteriore bando di 2 milioni di euro volto a finanziare i Contratti di Sviluppo Locale contenenti programmi di sviluppo produttivo ricadenti all´interno delle Aree di Crisi Val Pescara, Val Sinello e Val Vibrata. Ad illustrare questo ulteriore strumento finanziario, è stato, , a Pescara, in conferenza stampa, il vice presidente della Regione, Alfredo Castiglione. "La genesi di tale iniziativa - ha affermato l´assessore - parte dalla constatazione che sono numerose le eccellenze presenti nella regione in tutti i settori economici. Aziende che fanno della tecnologia e del know-how il loro punto di forza, e che, se messe in condizione di aumentare il proprio livello di innovatività e di crescita attraverso nuovi investimenti, possono raggiungere un livello adatto a rispondere alle sfide che la competizione mondiale ci propone. In questo senso, - ha rimarcato - vorrei che il territorio tornasse ad essere protagonista. A tal proposito, - ha argomentato Castiglione - una vera e propria svolta si è avuta con la legge regionale n.40 del 2012 su Promozione e sviluppo del sistema produttivo regionale che,infatti, ha completato, dal punto di vista legislativo, il processo di riordino territoriale avviato con le leggi su artigianato, commercio, consorzi fidi e con la riforma dei consorzi industriali". La dotazione finanziaria di questo bando, che sarà pubblicato sul Bura nei prossimi giorni, verrà ripartita in parti uguali tra le tre aree di crisi regionali interessate dalla misura. "I due milioni di euro che vengono messi inizialmente a disposizione - ha spiegato l´assessore - rappresentano un modo per aprire una finestra, per creare un contenitore. In realtà, il plafond di risorse sarà più ampio e nei prossimi mesi se ne avrà la dimostrazione". Intanto, le imprese potranno fare domanda a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno attraverso l´istanza di accesso e proposta di massima, a partire dal 15 marzo prossimo e fino al 30 aprile. Le domande dovranno comunque pervenire entro il 15 maggio. La Regione Abruzzo valuterà le stesse istanze la cui valutazione positiva darà diritto alle imprese ad accedere alla fase negoziale con la presentazione della proposta definitiva. Ad essa seguirà la sottoscrizione del Contratto di Sviluppo Locale da parte della Regione Abruzzo con l´impresa o le imprese proponenti. Il Contratto di Sviluppo favorisce la realizzazione di investimenti proposti da imprese aventi sede operativa in Abruzzo. L´importo complessivo delle spese ammissibili degli investimenti oggetto del contratto di sviluppo Locale deve essere ricompreso tra un importo minimo di 1 milione di euro e un importo massimo pari a tre milioni di euro. Il contributo viene concesso a fondo perduto ma i progetti di investimento devono ricadere esclusivamente all´interno delle Aree di Crisi Val Pescara, Val Sinello e Val Vibrata.  
   
   
FIRENZE - ANCORA POCO DIFFUSE LE IMPRESE SOCIALI IN TOSCANA  
 
Firenze, 19 febbraio 2013 - Stato di salute e prospettive delle imprese sociali in Italia. E’ questo il contenuto della ricerca “L´impresa sociale ed Dlgs 155/2006 e suoi sviluppi – profili istituzionali, caratteristiche aziendali e settori di attività” promossa da Cesvot con l´Osservatorio dell´economia civile della Camera di Commercio presentata venerdì 14 febbraio scorso in occasione del workshop tenuto a Firenze dal titolo “Impresa sociale e imprenditorialità in Italia e in Europa”. Il workshop, a cui ha partecipato Enrico Bocci, Presidente Osservatorio Economia Civile della Camera di Commercio di Firenze e Filippo Toccafondi, amministratore di Cesvot, è stato un’occasione di confronto e riflessione per gli operatori del settore no profit sulla tematica in ambito europeo, nazionale e locale delle imprese nate attraverso questa figura giuridica. La ricerca è stata condotta su 439 unità di imprese sociali presenti nella sezione speciale dei registri nazionali e confrontate con le 29 presenti in Toscana. “Il nostro lavoro – spiega Luca Bagnoli, curatore del volume insieme a Simone Toccafondi - cerca di descrivere il concreto sviluppo in termini economico-finanziari delle imprese sociali con riferimento al panorama sia nazionale che regionale toscano e di area vasta (province di Firenze, Prato e Pistoia). Dal 2008 in Italia è possibile costituire un’ “Impresa sociale”, brand legale che può essere adottato da tutte le organizzazioni private, comprese le società di capitali. Un’impresa sociale si esercita in tutta Italia prevalentemente attraverso la forma di impresa commerciale. Che sia a base mutualistica, consortile o di società a responsabilità limitata tradizionale, oltre il 70% delle imprese sociali viene costituita secondo tale forma. Dalla ricerca - continua Bagnoli - emerge che le imprese sociali operano principalmente nel settore dell’istruzione e del socio/sanitario, sono caratterizzate da una significativa debolezza strutturale e da un elevato peso dell’indebitamento. Tendono mediamente al pareggio economico, anche se cambiano notevolmente le dimensioni (valore della produzione). Infine – conclude Bagnoli - risultano essere ancora poco diffuse. Siamo, in altri termini, di fronte a una realtà numericamente e dimensionalmente ancora trascurabile rispetto alla realtà delle cooperative sociali. E’ evidente che per rilanciare questa forma giuridica di attività risultano necessari opportuni interventi di incentivazione.” La ricerca è online ed è possibile consultarla sul sito www.Cesvot.it    
   
   
WHITE 2014, IL MEGLIO DELLE NUOVE TENDENZE  
 
Milano, 19 febbraio 2014 – Le tendenze, le sperimentazioni e le ricerche nell’ambito della moda donna si ritrovano a Milano grazie a White per le anteprime delle collezioni autunno inverno 2014/15. I brand di abbigliamento ed accessori, in tutto 463 marchi, (11% in più rispetto all´edizione di febbraio 2013) rigorosamente selezionati dal team di White, esporranno le loro novità nelle tre location di Via Tortona 27-35-54 dal 22 al 24 febbraio 2014. “Stagione dopo stagione White, grazie anche alla rinnovata collaborazione con il Comune, si contraddistingue per la qualità, la sperimentazione e l’attenzione alle tendenze, le visioni delle sue collezioni e la ricerca di nuovi linguaggi espressivi” così commenta l’assessore alla Moda e Designcristina Tajani che prosegue: “Una ricerca che trova la sua giusta collocazione nello spazio ex-Ansaldo, cornice in perfetta sintonia con il carattere sperimentale di questo che è uno degli eventi più innovativi della settimana della Moda. Un luogo di confronto per gli oltre 460 giovani talenti e brand provenienti da tutto il mondo: dalla Cina all’Inghilterra, dal Giappone agli Stati Uniti". L’edizione 2014 di White propone un allestimento ricco e innovativo sui tre spazi i marchi avant-garde in via Tortona, 27 lo streetwear al civico 54 ed i brand new classic in Tortona 35, esplorando il panorama internazionale delle novità più appetibili per i buyer italiani e stranieri. “La crescita importante del salone a livello qualitativo e quantitativo ci riempie di soddisfazione e di energia spronandoci a creare nuovi progetti quale il “Tortona Fashion District”, con l’obiettivo di comunicare al meglio una zona nota a livello internazionale in una città importantissima per il mondo del fashion come Milano”così spiega Massimiliano Bizzi, Fondatore di White. Tra conferme e new entry da segnalare il ritorno di Majestic, marchio francese, che sperimenta da sempre l´utilizzo di materiali molto diversi tra loro, Faliero Sarti con le sue sofisticate sciarpe di altissima qualità, Labo.art, i cui capi dall´ eleganza austera e minimalista sono frutto di una progettazione architettonica, Collection Privee? marchio che offre un total look distribuito nei migliori department stores del mondo, con grande successo sul mercato cinese. Htc (Hollywood Trading Company) marchio di abbigliamento e accessori nato nel 1990 in California, che riconferma la sua presenza a White, rassegna nella quale ha creduto fin dal suo debutto, trovando la piattaforma ideale per la sua affermazione internazionale. Da segnalare Red Milk, area nata dalla collaborazione di White con il magazine on line specializzato nella moda di ricerca propone le collezioni di Altewaisaome, Annamaga Visconti, Atelier Vm, Tl180, Ava Catherdise, tutte prodotte in Italia e negli Stati Uniti. Una intera sezione, “Inside White” è dedicata ai nuovi talenti e accoglie brand promettenti come: Amorphose brand di borse e gioielli con zip, , Benedict brand italiano specializzato nella realizzazione di microcollezioni di calze e guanti e Ilariuss della designer Ilaria Soncini che firma una collezione di copricapi originali e artistici già distribuita nelle migliori boutique internazionali Confermato anche il legame di White con l´arte e la cultura grazie alla sinergia con uno dei fotografi più promettenti del fashion system, Mattia Zoppellaro. Le opere di questo giovane artista che vive tra Londra e Milano sono state utilizzate per la realizzazione del catalogo della manifestazione, originando un vero e proprio book da collezione, il terzo dopo quello di Stefano Guindani e di Mustafa Sabbagh. Gli scatti di Zoppellaro saranno esposti in una mostra in Via Tortona, 27. Http://www.whiteshow.it/    
   
   
PERUGIA: EXCELSIOR: ANCORA IN CALO L´OCCUPAZIONE DOMANDA-OFFERTA MERCATO OCCUPAZIONALE SISTEMA PRODUTTIVO  
 
Perugia, 19 febbraio 2014 - Nei primi tre mesi del 2014 la domanda di lavoro in provincia di Perugia appare in regresso rispetto al I trimestre 2013. Gli interventi della Cassa Integrazione Guadagni (Cig) restano piuttosto elevati, segnalando una costante eccedenza di lavoratori nelle imprese. Giorgio Mencaroni, Presidente Camera di Commercio di Perugia: “Confermando le previsioni, il 2014 si apre con un nuovo arretramento tendenziale dell’occupazione. Su base provinciale, il "saldo" occupazionale atteso nella provincia di Perugia è infatti pari a - 440 unità, sintesi tra 1.720 "entrate" di lavoratori, sia subordinati sia autonomi, e oltre 2.150 "uscite" (dovute a scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi). E’ la prova che servirà ben più di qualche flebile accenno di ripresa per ricreare nuova ricchezza e nuova occupazione”. La domanda di lavoro da parte delle imprese della provincia di Perugia Nel primo trimestre del 2014 la domanda di lavoro in provincia di Perugia mostra un peggioramento dal punto di vista tendenziale, ossia rispetto allo stesso trimestre del 2013. I contratti attivati in complesso nel primo trimestre dell´anno, infatti, dovrebbero essere circa 1.710, il 40% in meno rispetto ai quasi 3.000 dello stesso trimestre dell´anno precedente, indicando che, quantomeno dal punto di vista dell´occupazione, non siamo ancora alla fine del tunnel. Così come accade a livello nazionale, risultano in diminuzione sia le assunzioni di lavoratori dipendenti effettuate dalle imprese (-40%) sia i contratti atipici (-42%). In questo trimestre il 67% dei contratti attivati nella provincia riguarderà assunzioni dirette di lavoratori dipendenti (1.150 unità) e il 33% (560 unità) sarà relativo a contratti atipici. Gli interventi della Cassa Integrazione Guadagni (Cig) restano piuttosto elevati, segnalando una costante eccedenza di lavoratori nelle imprese. Questa eccedenza può essere stimata traducendo il monte-ore degli interventi della Cig autorizzati (di fonte Inps) in "occupati equivalenti a tempo pieno", tenendo conto sia dell´effettivo utilizzo del monte-ore da parte delle imprese nel trimestre in esame, sia degli effetti delle autorizzazioni concesse nei mesi precedenti. Nella media del trimestre settembre-novembre 2013, l´eccedenza di manodopera nelle imprese della provincia di Perugia può essere stimata attorno a 4.400 occupati equivalenti a tempo pieno, di cui oltre 3.600 nell´industria e poco meno di 800 nei servizi. Rispetto a un anno prima (settembre-novembre 2012) l´eccedenza risulta in diminuzione sia nell´industria (-26%) che nei servizi (-49%). In relazione allo stock di dipendenti presenti nelle aziende, questi valori indicano un "tasso di eccedenza" del 5,7% nell´industria e dell´1,1% nei servizi, per una media del 3,3% (superiore al 3,1% che si registra nella media regionale). Proseguendo la tendenza negativa che ha caratterizzato il 2013, nei primi mesi del 2014 è prevista una ulteriore riduzione dell´occupazione. Il "saldo" occupazionale atteso nella provincia di Perugia è infatti pari a quasi -440 unità, sintesi tra 1.720 "entrate" di lavoratori, sia subordinati sia autonomi, e oltre 2.150 "uscite" (dovute a scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi). La componente più penalizzata è quella del lavoro dipendente, per la quale si prevedono, nell´arco del trimestre, 1.150 assunzioni e 1.980 uscite, vale a dire circa 830 posizioni di lavoro in meno. Questo calo è però parzialmente compensato da variazioni positive con riferimento alle altre modalità contrattuali, per le quali il numero di contratti attivati dovrebbe superare quello dei contratti in scadenza: +190 unità è il "saldo" previsto per i contratti in somministrazione (interinali), +140 quello delle collaborazioni a progetto, e +70 quello degli altri contratti di lavoro indipendente (collaborazioni occasionali e incarichi a professionisti con partita Iva). Considerando sempre sia il lavoro dipendente che quello atipico, in entrambe le province umbre si registrano andamenti occupazionali negativi: oltre alle -440 unità di Perugia a Terni la variazione sarà pari a -10 unità. Le assunzioni di lavoratori dipendenti Le assunzioni di lavoratori dipendenti rappresentano il 67% della domanda di lavoro espressa dalle imprese che operano nella provincia. Come visto in precedenza, le assunzioni che le imprese della provincia di Perugia hanno programmato nel primo trimestre 2014 sono pari a 1.150 unità, il 40% in meno rispetto alle 1.910 di un anno prima. Anche in questo trimestre la maggior parte delle assunzioni sarà a tempo determinato: 660 unità in termini assoluti, vale a dire il 57% del totale provinciale. Queste saranno finalizzate soprattutto a "testare" i candidati prima di una possibile assunzione stabile, raggiungendo in questo caso le 240 unità (il 21% del totale provinciale). A queste si aggiungeranno poi 160 assunzioni per far fronte a picchi di attività e altrettante per realizzare attività stagionali (14%), mentre circa 110 saranno destinate a sostituire lavoratori temporaneamente assenti (9%) . Le assunzioni "stabili" (a tempo indeterminato o con un contratto di apprendistato) saranno a loro volta pari a 450 unità, vale a dire il 39% del totale. In particolare, i contratti di apprendistato potranno interessare oltre il 40% dei giovani di cui si prevede l´assunzione. I settori che assumono Il 63% delle 1.150 assunzioni programmate a Perugia nel 1° trimestre del 2014 si concentrerà nei servizi, circa 7 punti in meno rispetto al trimestre precedente. Aumenta quindi il peso dell´industria (costruzioni comprese), che raggiungerà il 37% del totale. Tra i servizi, dopo il complesso degli "altri servizi" (210 unità, il 19% del totale provinciale), prevalgono le attività collegate al commercio, con 160 assunzioni (il 14%). Seguono le attività dei servizi alle persone, con 140 assunzioni (12%), quelle del turismo-ristorazione (120 unità, l´11%) e quelle dei servizi avanzati alle imprese (90 unità, 7%). Nell´industria, i comparti che concentreranno una parte significativa delle assunzioni sono quelli della metalmeccanica ed elettronica e del tessile-abbigliamento (50 e 90 unità, 4 e 8% del totale provinciale). Richiesta di esperienza e difficoltà di reperimento La richiesta di un´esperienza lavorativa specifica interesserà il 60% delle assunzioni previste dalle imprese della provincia di Perugia, quota poco inferiore alla media regionale e nazionale (61% in entrambi i casi). In particolare, al 25% dei candidati sarà richiesta un´esperienza nella professione che sarà esercitata e al 35% un´esperienza almeno nel settore dell´impresa. L´esperienza è un requisito segnalato più spesso nell´industria rispetto ai servizi (65% delle assunzioni contro il 57%). Considerando i singoli comparti, la richiesta di esperienza specifica sarà più frequente nei servizi alle persone (77% delle assunzioni) e nel complesso delle "altre industrie" (74%). Al contrario, l´insieme degli "altri servizi" è il comparto più propenso a inserire persone senza esperienza. Rispetto allo scorso trimestre diminuiscono le difficoltà attese dalle imprese di Perugia nel reperire i profili di cui necessitano. La quota di assunzioni difficili da reperire passa infatti dal 24% al 14% (anche a livello regionale si registra una diminuzione, dal 25% al 14%). Nella provincia, le difficoltà di reperimento sono attribuite in eguale misura all´inadeguatezza della preparazione dei candidati e a una scarsa presenza delle figure ricercate (7% in entrambi i casi). Fra i diversi settori, le quote di assunzioni difficili da reperire sono comprese fra un minimo del 7% del complesso degli "altri servizi" e un massimo del 30% delle industrie metalmeccaniche ed elettroniche. Le assunzioni di giovani e di donne “Purtroppo non ci sono buone notizie per i giovani” commenta il Presidente Mencaroni. “In questo primo trimestre dell’anno, la quota di assunzioni rivolte ai giovani con meno di 30 anni si attesta attorno al 28% del totale, circa 5 punti in meno rispetto al trimestre precedente. Considerando però le assunzioni per cui l´età non è un requisito importante e ripartendole proporzionalmente fra le due classi di età (meno di 30 anni e più di 30 anni), si stima che le opportunità per i giovani potranno raggiungere il 56% delle assunzioni totali (contro il 59% del trimestre precedente”. Stesso discorso per le donne. “Se teniamo conto – ha proseguito Mencaroni - delle assunzioni per cui le imprese considerano uomini e donne ugualmente adatti a esercitare la professione e ripartendole in proporzione a quanto espressamente dichiarato, le "opportunità" per le donne in provincia di Perugia risultano pari al 35% del totale: erano il 55% nel trimestre precedente”. I profili professionali richiesti dalle imprese Nel 1° trimestre 2014 le imprese della provincia di Perugia dovrebbero assumere circa 200 lavoratori di alto profilo, ossia dirigenti, specialisti e tecnici, per una quota pari al 18% delle assunzioni totali programmate nella provincia. Questa percentuale supera la media regionale (17%) ma è inferiore alla media nazionale (21%). Il gruppo professionale più numeroso è però quello delle figure operaie, con 330 assunzioni (il 28% del totale), seguito dalle professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (290 unità e 25%). Saranno invece relativamente poche le figure impiegatizie e quelle generiche e non qualificate, le cui assunzioni non dovrebbero superare, rispettivamente, le 170 e le 160 unità (15 e 14%). Guardando, più in dettaglio, alle singole figure professionali, si rileva che le cinque professioni più richieste concentrano il 45% delle assunzioni totali previste in provincia di Perugia. Al primo posto figurano i cuochi, camerieri d professioni simili, con 120 assunzioni programmate (che in 9 casi su 10 saranno "a termine"). Per queste professioni le imprese della provincia segnalano problemi di reperimento intorno alla media e, come accade per il personale di segreteria e dei servizi generali, sembrano più orientate - rispetto alle altre principali professioni - ad assumere anche candidati senza una esperienza specifica. Fra le principali professioni, per gli operai metalmeccanici ed elettromeccanici e per i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione le imprese della provincia segnalano maggiori problemi nella ricerca delle figure di cui hanno bisogno (per quote sulle assunzioni totali pari rispettivamente al 38% e al 18%). In entrambi i casi la richiesta di esperienza lavorativa specifica sarà molto frequente, interessando oltre il 70% dei candidati.  
   
   
EXPO 2015 PISAPIA: "A MILANO ESPLOSIONE ENERGIA TERZO SETTORE"  
 
Milano, 19 febbraio 2014 – “Cascina Triulza, ristrutturata per Expo 2015, resterà alla città come luogo simbolo della straordinaria forza di cambiamento di cui sono capaci il Terzo settore e la cittadinanza attiva a Milano, in Italia e nel mondo. Un’eredità materiale, perché viene restituita a Milano un pezzo della storia agricola della città. E un’eredità immateriale: perché sarà luogo dove seminare e mettere in cascina il fieno delle idee, della cultura e delle azioni concrete sui temi legati all’alimentazione e allo sviluppo sostenibile, alla cooperazione internazionale. I temi strategici per il nostro futuro che sono al centro dell’Esposizione Universale milanese”. Lo ha dichiarato il Sindaco di Milano Giuliano Pisapiain occasione della firma del contratto di partecipazione a Expo Milano 2015 della Fondazione Triulza svoltasi ieri al Castello Sforzesco. “Un luogo dove, soprattutto, allevare le menti dei giovani per essere protagonisti con nuove modalità e conoscenze nella vita socio-economica del Paese e del Pianeta. A Milano, città di riferimento del Terzo settore e capitale italiana della cooperazione internazionale, c’è terreno fertile –ha proseguito il Sindaco - per far esplodere tutta l’energia di queste realtà della società e dell’economia della città. Passione, creatività e innovazione per cambiare Milano e l’Italia”. “Cascina Triulza, con l’impegno della sua Fondazione dentro il sito e in città, è dunque un tassello importante del più ampio mosaico che Milano sta costruendo per essere pronta ad accogliere il mondo e per rimanere protagonista del dibattito sui temi di Expo anche dopo l’Esposizione Universale, in rete con le realtà della cooperazione, le istituzioni internazionali e i centri di ricerca del resto del Pianeta”, ha concluso il Sindaco Pisapia.  
   
   
CAMPANIA: AREE DI CRISI, VIA AL DECRETO MINISTERIALE  
 
Napoli, 19 febbraio 2013 - Il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato ha firmato ieri il decreto ministeriale per il programma di rilancio delle aree di crisi della Campania. La dotazione, pari a 150 milioni di euro, punta ad agevolare interventi di rilancio delle aree colpite da crisi industriale: Airola, Acerra, Avellino, Castellammare di Stabia e Caserta. "Va sottolineato - dichiara l´assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello - l´impegno del ministro Zanonato che, nel rispettare i tempi di firma del decreto, ha dimostrato sensibilità ed attenzione rispetto alle urgenze manifestate dal tessuto produttivo della nostra regione. Attraverso la terza e ultima riprogrammazione dei fondi Pac, la Campania può contare su un rilevante sistema di azioni a favore dello sviluppo del sistema imprenditoriale regionale. Si tratta di un insieme di azioni finalizzato a rimettere in moto i processi di sviluppo competitivo e nuovi investimenti produttivi che possano creare nuova occupazione. Grazie allo stanziamento previsto per le aree di crisi, stimoleremo l´avvio di nuovi programmi di investimento di tipo produttivo, ma anche di ricerca e sviluppo, contribuendo al coinvolgimento del tessuto produttivo delle aree coinvolte e facilitando la partecipazione di piccole e medie imprese, grandi realtà imprenditoriali e reti d´imprese", conclude Martusciello. "Parte - aggiunge l´assessore al Lavoro e alla Formazione Severino Nappi - una misura realmente innovativa in questo Paese, e parte proprio dalla Campania. Uno strumento di sostegno alle imprese in crisi, che viene messo in campo per favorire il reinserimento dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro. Un intervento costruito con le parti sociali di questa regione e con le altre istituzioni locali, espressione del modello Campania che la giunta Caldoro ha attuato sin dall´inizio. Al rigore e ai tagli, stiamo affiancando misure di incentivo e di finanziamento per chi la crisi la sta vivendo direttamente sulla propria pelle", conclude Nappi.  
   
   
CRESCONO LE IMPRESE STRANIERE IN FRIULI: + 12,5% DAL 2009  
 
Udine, 18 febbraio 2014 - L’impresa straniera, in provincia di Udine, ha una forte componente artigiana (quasi il 51% delle imprese straniere è artigiano), è giovane (il 19,3% delle imprese straniere è giovane, contro il 7,2% di quelle italiane) ed è di piccola dimensione (il 71,6% delle straniere ha un solo addetto, mentre le italiane con un solo addetto sono il 62,5%). Le caratteristiche di base dell’imprenditoria straniera in Friuli emergono dalle elaborazioni del Centro Studi della Camera di Commercio di Udine, che ha analizzato i dati Infocamere al 31 dicembre 2013. Per quanto riguarda l’intero Fvg, le imprese straniere risultano 10.904 e “pesano” di più, in percentuale, della media Italiana: il 10,2% rispetto all’8,2% nazionale. Crescono, però, di meno che in Italia – ma comunque crescono, in controtendenza con l’andamento generale dell’economia: + 2,1% nel 2013 in Fvg, contro il + 4,1% in Italia. In provincia di Udine le aziende straniere sono 4.672, in percentuale un po’ inferiori alla media regionale (9%), e nel 2013 sono cresciute del +1,54%. «La realtà delle imprese straniere è una componente sempre più significativa della nostra economia e presenta alcuni caratteri peculiari, che ci danno conto anche del contemporaneo evolversi della nostra società», commenta il presidente della Cciaa Giovanni Da Pozzo. «Le costruzioni risultano il comparto con maggior presenza di imprese straniere – aggiunge –: sono quasi il 20% del totale delle straniere, seguite, con cifre quasi appaiate, dai servizi alle famiglie (11,07%), ospitalità e ristorazione (10,82%) e commercio (10,80%)». Per la stragrande maggioranza si tratta di imprese individuali (83,5%) e per l’8,72% società di capitali; per quanto riguarda le individuali, in provincia sono 3.661 i titolari stranieri, con in testa gli svizzeri (456, in questo caso si tratta però prevalentemente della cosiddetta “immigrazione di ritorno”), quindi gli albanesi (345) i marocchini (263) e i francesi (245). Per completare le prime 10 posizioni, seguono gli imprenditori da Serbia e Montenegro (237), Romania (234), Cina (231), Germania (125), Bosnia ed Erzegovina (102) e Belgio (91). Una “graduatoria” che è mutata in questi ultimi cinque anni: dal 2009 al 2013 le imprese straniere sono cresciute del 12,5% e a crescere di più sono state le imprese con titolari dalla Cina, dal Marocco, dal Bangladesh, dalla Tunisia e dall’Ucraina (in generale tutte praticamente duplicate). Udine è evidentemente il comune della provincia con maggior presenza di imprese straniere (sono il 13,24% sul totale comunale), seguito da Lignano Sabbiadoro (12,11%), Latisana (11,14%) Codroipo (9,18%) e Tavagnacco (9,18%). Se le imprese straniere crescono, la crisi riduce invece le opportunità di occupazione (anche) degli immigrati, come evidenziato dai dati Excelsior: nel 2013, secondo quanto rilevato dal sistema informativo, erano stimate in 500 le assunzioni di manodopera non stagionale di origine straniera, mentre erano 700 posti di lavoro messi a disposizione nel 2012 e 850 nel 2011. In provincia di Udine, la percentuale di assunzioni non stagionali di personale immigrato rappresenta il 13% del totale delle assunzioni. Le occupazioni con maggior presenza di lavoratori stranieri sono, sempre stando a Excelsior, gli addetti all´immissione di dati, personale non qualificato nei servizi delle pubblic utility, di ristorazione, addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi, montatori di manufatti prefabbricati e di preformati, i manovali, pittori, stuccatori, laccatori e decoratori, i conduttori di macchinari per la fabbricazione di articoli in plastica e gli operai addetti alle macchine confezionatrici di prodotti industriali. Infine, secondo le elaborazioni della nota semestrale del Ministero del Lavoro, se gli occupati in Friuli Venezia Giulia sono 506 mila, di essi circa 17-18 mila sono stranieri dell’Unione Europea (3,4%) e quasi 38 mila quelli extra Ue (7,5%). In totale i lavoratori non italiani in Friuli Venezia Giulia rappresentano l’11% degli occupati in regione.  
   
   
FORLI´-CESENA - CONCLUSO IL PROGETTO “DISTRETTI SUL WEB”  
 
Forli-cesena, 19 febbraio 2014 - È giunto alla fase finale il progetto che ha coinvolto le imprese del distretto del mobile imbottito di Forlì-cesena – individuate strategie e attività per la realizzazione di politiche di innovazione digitale finalizzate allo sviluppo del comparto – azienda forlivese fra i 10 casi di best - practice selezionati, inserita nella piattaforma “Made in Italy: eccellenze in digitale” realizzata da Google Il progetto di Google-unioncamere “Distretti sul Web”, iniziato a giugno 2013, è giunto alla fase finale. I risultati dell’iniziativa, che ha coinvolto il distretto del Mobile Imbottito di Forlì-cesena, tra i 20 distretti italiani selezionati, sono stati presentati il 13 febbraio nella sede della Cdc di Forlì-cesena, nel corso dell’incontro aperto dal residente dell’Ente, Alberto Zambianchi e da Antonio Nannini, segretario dell’Ente, che hanno illustrato gli obiettivi, tra i quali spicca la promozione della conoscenza e la diffusione di tecnologie digitali utili a migliorare l’accesso delle Pmi ai mercati internazionali. “Con soddisfazione vedo la conclusione di un progetto – dichiara Alberto Zambianchi, presidente della Camera di Commercio di Forlì-cesena – proposto da sistema camerale e Google insieme. L’obiettivo raggiunto rappresenta un ulteriore passo in avanti nell’informatizzazione delle nostre imprese, obiettivo che la Camera persegue da tempo sostenendo le aziende che intendono promuovere l’innovazione e migliorare la loro capacità di penetrazione nei mercati esteri. Tutti gli imprenditori che colgono appieno le potenzialità di questi strumenti aumentano la competitività delle proprie imprese.”  
   
   
SIDERPOTENZA: RISPOSTE CHIARE E UNIVOCHE  
 
Potenza, 19 febbraio 2013 - A meno di un mese dall’incontro tra l’assessore regionale all’Ambiente, Aldo Berlinguer, e i rappresentanti dei cittadini di Bucaletto, avvenuto lo scorso 21 gennaio, l’esponente della Giunta ha voluto illustrare le attività poste in essere per dare risposte ai cittadini che chiedevano maggiori informazioni sulle emissioni dell’ex Siderpotenza. L’assessore, che insieme al sindaco di Potenza Vito Santarsiero ha incontrato prima i rappresentanti del comitato “Aria pulita” e dell’associazione “La nuova cittadella”, i presidenti dei comitati di quartiere dei rioni Bucaletto, Poggio Tre Galli, Rossellino, Rione Lucania e infine gli organi di stampa, ha detto che “sono state avviate una serie di attività volte ad avere un quadro chiaro e trasparente della situazione ambientale, per intervenire tempestivamente qualora ci fossero elementi di preoccupazione o rassicurare i cittadini se non ci saranno motivi di allarme”. L’assessore ha spiegato che subito dopo il 21 gennaio è partito un dialogo serrato con l’Arpab e con l’Istituto Superiore di Sanità per comprendere i reali rischi per l’ambiente e la salute dei cittadini. “La questione Siderpotenza – ha detto Berlinguer – non è limitata alla ferriera o al quartiere di Bucaletto ma coinvolge tutto il distretto industriale e l’intera comunità di Potenza. Il nostro prossimo obiettivo – ha aggiunto l’assessore – sarà quello di capire esattamente a quali fattori sono ascrivibili gli inquinanti perché questo è un tema complesso che coinvolge anche l’elettromagnetismo, l’amianto presente ancora in alcuni alloggi ed altri agenti ancora, come lo smog del traffico sulla Basentana”. In merito ai dati elaborati dall’Iss sulla base del monitoraggio dell’Arpab, l’assessore ha detto che si tratta di analisi abbastanza confortanti da cui non emergono sforamenti delle soglie, tuttavia – ha aggiunto – si tratta di uno schema parziale a cui vanno necessariamente aggiunti un più attento esame delle diossine e i dati delle misurazioni al camino, che saranno resi noti dall’Arpab nei prossimi giorni”. Oltre all’indagine ambientale, l’assessore Berlinguer, di concerto con l’assessore alla Sanità Flavia Franconi, avvierà un progetto di collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità con l’obiettivo di “evidenziare eventuali criticità e identificare interventi capaci di mitigare la contaminazione ambientale attribuibile agli stabilimenti che operano nell´area”. “Ad oggi – ha continuato l’esponente della Giunta – è mancata una pianificazione oggettiva che tenesse conto del quadro di insieme, il nostro obiettivo è invece quello di ottimizzare il rapporto con l’Iss per creare una cornice unitaria in cui siano inserite le maggiori questioni ambientali, dalla Fenice, alla Siderpotenza, alla Val d’Agri. Le attività che affidiamo all’Istituto di ricerca hanno un costo che si sostiene con denaro pubblico, ecco perché – ha concluso l’assessore - occorre ottimizzare gli investimenti in un quadro d’insieme che possa consegnare ai Lucani la reale situazione di salute dell’intero territorio, nella più totale trasparenza e oggettività”.  
   
   
LOMBARDIA, BONIFICA EX FALCK SIA ESEMPIO NAZIONALE  
 
Sesto S.giovanni/mi, 19 febbraio 2013 - "Siamo un Paese da bonificare. Dobbiamo farcene una ragione. Abbiamo ereditato una situazione drammatica. Di buono c´è che in questi anni è cresciuta la sensibilità, di cittadini e Istituzioni, verso uno dei temi ambientali più delicati e costosi". Così l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi ha aperto il suo intervento al convegno dal titolo ´Dire, Fare, Bonificare - da Roma a Sesto San Giovanni nuove Prospettive nella Bonifica dei siti industriali´, organizzato dal Comune di Sesto San Giovanni (Milano). Numeri Impressionanti - "Le ultime stime del Ministero - ha aggiunto l´assessore - parlano di qualcosa come 16.000 siti contaminati a livello nazionale, la cui bonifica è curata o coordinata dalle Regioni e dai Comuni o, in alcuni casi, di stretta competenza del Ministero dell´Ambiente". "Bonifiche - ha fatto notare Terzi - che restano a tutt´oggi ancora irrealizzate e che pesano come macigni sull´ambiente e sulla salute di migliaia di cittadini. Numeri alla mano, è come dire che, in media, ognuno degli 8092 Comuni italiani ha, sul proprio territorio, almeno due siti da bonificare". Cifre Importanti - "Aree industriali dismesse come la Caffaro di Brescia, o l´immensa area delle Ex-acciaierie Falck a Sesto San Giovanni - ha proseguito la responsabile regionale dell´Ambiente -, che necessita di 400 milioni di euro per il risanamento, o il Polo Chimico di Mantova, hanno bisogno di soldi e tempo". "Il fabbisogno complessivo di interventi di bonifica su Sin e altre aree in Lombardia - ha precisato ancora - ammonta a svariate decine di milioni di euro e il contributo dello Stato è indispensabile, ma anche quello dell´Unione europea". Bisogno Di Garanzie - "Nonostante i pesanti ritardi di questi anni nell´attuazione degli interventi, il territorio e la gente che ci vive ha bisogno di garanzie. Manca, a oggi, una strategia complessiva per le bonifiche a livello nazionale" ha spiegato Terzi. "Partendo dal principio che non si possono fare sconti a coloro che hanno inquinato i territori - ha continuato - non sarebbe sbagliato pensare al risarcimento a ristoro del danno d´immagine causato, nel tempo, dalla presenza di un sito inquinato, o anche di istituire un fondo nazionale per le bonifiche dei siti orfani, strumento attivo negli Stati Uniti già dal 1980. Potenziare il sistema dei controlli ambientali pubblici, introdurre i delitti ambientali nel Codice penale, applicare il principio per cui chi inquina paga anche all´interno del mondo industriale". Escludere Investimenti Ambientali Dal Patto Di Stabilità - Secondo l´assessore Terzi è necessario "Escludere gli investimenti ambientali, in particolare quelli sulle bonifiche, dal patto di stabilità". "Secondo i dati di Legambiente - ha detto l´assessore - dal 2001 al 2012 sono stati messi in campo 3,6 miliardi di euro di investimenti, tra soldi pubblici (1,9 miliardi di euro, pari al 52,5 per cento del totale) e progetti approvati di iniziativa privata (1,7 miliardi di euro, pari al 47,5 per cento del totale), con risultati concreti inesistenti". Ripartire Da Qui - "La bonifica, ma sarebbe più corretto parlare di ´bonifiche´, sulle aree Falck - ha fatto notare la titolare regionale all´Ambiente - sono il primo importante passo verso la realizzazione della Città della salute e della ricerca. Prima ancora della costruzione degli edifici, la bonifica rappresenta un momento cruciale della trasformazione di un´area da anni al centro di polemiche e problemi". "Si può ripartire da qui - ha concluso l´assessore Terzi -. Che la bonifica di quest´area diventi un esempio non solo a livello nazionale, ma europeo".  
   
   
MILANO- OTTO MILIONI DI INDOTTO PER LA SETTIMANA DELLA MODA  
 
Milano, 19 febbraio 2014 - Milano e la settimana della moda: un connubio che nei giorni delle sfilate porta in media oltre 8 milioni di euro in ricavi per le imprese del settore alberghiero di Milano e provincia. Sono in media 1,5 milioni di euro di ricavi in più rispetto ad una settimana normale dello stesso mese. Ricavi che si concentrano nei primi tre giorni di sfilate, da sole oltre il 62% del totale. Sono alcuni dei dati che emergono dal Barometro Alberghiero Milano e Provincia realizzato dalla Camera di Commercio di Milano in collaborazione con Res ed Str Global sulla base dei dati 2013. Nella provincia di Milano sono 981 le strutture ricettive attive sul territorio nel 2013 (il 27,9% del totale lombardo, in crescita del 5% in un anno) di cui oltre 700 alberghi. Un settore che pesa circa un terzo (30,6%) del totale alberghiero lombardo e che cerca di reagire alla crisi registrando in un anno una leggera crescita, +2,3%. Emerge da un’elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati registro imprese al quarto trimestre 2013 e 2012. Milano è la capitale con 12.617 imprese con 80mila addetti, seguita da Brescia (4.386), Varese (3.629) e Bergamo (3.292). A Milano sono 4.482 le imprese del settore manifatturiero: oltre 2.600 si occupano di abbigliamento e quasi mille sono industrie tessili e altrettante imprese del settore della pelletteria. Oltre 3 mila imprese sono attive nel commercio al dettaglio di abbigliamento, seguito dal commercio all’ingrosso di abbigliamento e calzature con 2.000 imprese. Oltre 1600 le imprese di design. In Lombardia sono 35 mila le imprese attive nel settore della moda, suddivise tra settore manifatturiero (circa 15 mila imprese), commercio (16 mila) e design (4 mila). Emerge da un´elaborazione dell’ufficio studi della Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere 2013 e 2012. “Il settore della moda con tutta la sua filiera - ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Cdc di Milano - rappresenta un elemento di punta per rilanciare l’economia di Milano e dell’Italia. Per questo, come Camera di commercio collaboriamo attivamente con la Camera Nazionale della Moda Italiana per sostenere in modo particolare le iniziative rivolte ai giovani stilisti, così da offrire alle nuove generazioni di creativi occasioni di visibilità e la possibilità di sviluppare i propri progetti”.  
   
   
MANTOVA, CONGIUNTURA DEL MANIFATTURIERO NEL IV TRIMESTRE 2013  
 
Mantova, 19 febbraio 2015 - Secondo i risultati dell’indagine congiunturale del comparto manifatturiero analizzati dal Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio di Mantova insieme a Confindustria Mantova, negli ultimi mesi del 2013 si registra una crescita della produzione pari al +0,7% rispetto al trimestre precedente. Si tratta del terzo trimestre positivo, dopo una lunga serie negativa, cominciata nell’autunno del 2011. In Lombardia, la produzione industriale mostra una forte variazione congiunturale, pari al +2,6%, dopo alcuni trimestri negativi e uno, il precedente, con tasso di variazione nullo. Positivi per Mantova risultano anche gli ordini esteri (+1,2%) e il fatturato (+0,6%), mentre ancora in calo si confermano gli ordini interni (-0,6%). Anche a livello lombardo, mostrano un segno positivo i risultati riferiti agli ordini esteri (+0,7%) e al fatturato (+1%), mentre si contraggono gli ordini interni (-0,1%). Considerando le variazioni della produzione media annua, nel 2013 rispetto al 2012, la provincia di Mantova vede un aumento del +1,1%; il dato della Lombardia, al contrario, mostra una lieve contrazione, pari al -0,1%. Nel confronto con le altre province lombarde, Mantova si colloca tra le province migliori, subito dopo Lodi e Lecco; in fondo alla classifica si posizionano, al contrario, Sondrio, Pavia e Milano. Sempre considerando le variazioni medie annue, mostrano risultati positivi gli ordini esteri, (+3,5%) e il fatturato totale (+ 1,2%), mentre gli ordini interni calano del -2,7%. Nel dettaglio delle attività economiche, relativamente alla media lombarda, nel 2013 la dinamica della produzione risulta essere molto differenziata. Le variazioni positive riguardano sei comparti e vanno da un minimo di +0,2% degli alimentari a un massimo del +0,9% della gomma-plastica, con la sola eccezione dei mezzi di traporto che registrano un incremento del +4%. I restanti comparti risultano in territorio negativo, con le massime contrazioni per i minerali non metalliferi (legati all’edilizia, -9%) e l’abbigliamento (-3,1%). Gli altri indicatori congiunturali relativi alla provincia virgiliana restituiscono i seguenti valori: cala leggermente la quota di fatturato estero che dal 39,4% del terzo trimestre scende al 38,1%; cresce il tasso di utilizzo degli impianti (dal 67,9 al 69%), così come aumentano le giornate assicurate dal portafoglio ordini, che passano dai 54 giorni del periodo estivo ai 63 giorni degli ultimi mesi dell’anno. Ritornano a crescere i prezzi delle materie prime (+0,5), mentre non mostrano variazioni quelli dei prodotti finiti; le scorte sia dei prodotti finiti sia dei materiali vedono entrambe un forte calo in questo trimestre, pari al -4,5%. Per quanto concerne le aspettative per il primo trimestre del 2014, gli imprenditori mantovani, nonostante gli ultimi dati di segno positivo, non intravedono ancora la ripresa: prevale un sentiment negativo riferito alla produzione, all’occupazione e, in particolar modo, alla domanda interna; l’unica prospettiva positiva è riposta nella domanda estera. Per quanto concerne l’artigianato, la produzione mantovana registra, nell’ultimo trimestre dell’anno, una ripresa tendenziale del +2,4%, valore che risulta superiore rispetto alla media lombarda, pari al +0,9%. Considerando le variazioni della produzione media annua, nel 2013 rispetto al 2012, la provincia di Mantova vede un aumento del +0,9%, decisamente positivo confrontato alla media lombarda che segna un -1,8%. Nel confronto con le altre province lombarde, Mantova si colloca al primo posto della classifica regionale, unica in territorio positivo. Gli ordini interni ed esteri vedono nel quarto trimestre un calo tendenziale rispettivamente del -4,6% e del -1%. In aumento, al contrario, il fatturato che cresce del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2012. Come è solita fare nell’ultimo trimestre dell’anno, l’indagine congiunturale ha analizzato anche la dinamica degli investimenti effettuati nel corso del 2013, con il risultato che il 50,6% delle imprese ha compiuto investimenti. Si tratta di una percentuale lievemente più alta rispetto alla media lombarda che si attesta al 48,6% dei casi, ma in leggera diminuzione rispetto al 2012, quando era pari al 52,7%. Al contrario, aumentano le aziende che prevedono di realizzare investimenti nel 2014 che passano dal 47,3% al 49,4%. Gli investimenti effettuati hanno riguardato principalmente i macchinari (45,4), seguiti dall’informatica (9,8%) e dai fabbricati (9,3%). Nel complesso, la quota degli investimenti sul fatturato è stata pari al 3,3%, in linea con quanto avvenuto nel 2012. I settori che maggiormente hanno investito di più in termini di incidenza sul fatturato sono stati la meccanica (5,9%) e la siderurgia (5,2%). Secondo il Presidente della Camera di Commercio di Mantova, Carlo Zanetti, i dati emersi dalle ultime indagini sulla congiuntura manifatturiera mostrano alcuni segnali incoraggianti, anche se la ripresa che si intravede appare comunque molto fragile. Le aspettative degli imprenditori, anche per il 2014, sono riposte in particolar modo nella domanda estera, sulla quale, tuttavia, non si può contare esclusivamente. Affinché gli imprenditori possano cambiare atteggiamento e si dia inizio a una crescita più stabile, è necessario restituire capacità di acquisto agli italiani riducendo il carico fiscale su imprese e lavoro, in modo tale da favorire una ripresa dei consumi interni, dell’occupazione e degli investimenti. Il clima di incertezza che ancora regna è, inoltre, legato alla situazione di instabilità politica italiana, a una politica industriale che non riesce a far fronte alla crisi dei settori strategici dell’economia e alla continua riduzione del credito bancario.  
   
   
COMO - CONGIUNTURA IV TRIMESTRE 2013, SEGNALI DI RIPRESA  
 
 Como, 19 febbraio 2014 - Migliora la produzione industriale, e il fatturato artigianale mentre commercio e servizi continuano a soffrire. Aumentate le ore di cassa integrazione. A fine 2013 si sono sfiorate i 5 milioni di ore autorizzate. I segnali di ripresa ravvisati nel terzo trimestre 2013 si sono consolidati in chiusura d’anno: i dati positivi non mancano. Purtroppo non mancano nemmeno le cause di preoccupazione che riguardano la durata e l’intensità di una ripresa piuttosto a macchia di leopardo. Per quanto riguarda l’industria, la produzione è aumentata del 2,6% e il fatturato del 1,2% rispetto a fine 2012. La crescita viene trainata solo dalle esportazioni (+4,6%), visto che il mercato interno resta stagnante (-0,4%). Il clima di fiducia sta lentamente migliorando, anche se permangono forti dubbi che si possa concretizzare una ripresa del mercato domestico. Comparativamente, le imprese di minori dimensioni registrano maggiori difficoltà e questo vale in particolare per quelle del settore artigianato. La produzione è calata del 1% ma si possono intravedere alcuni segnali positivi: il differenziale tra il numero delle imprese che ha registrato variazioni positive rispetto a quelle in contrazione è diventato finalmente positivo. È inoltre cresciuto il fatturato (+1%), grazie alla componente estera che nel corso del tempo è andata aumentando la sua rilevanza. Le aspettative degli artigiani, comunque, restano profondamente negative. Per quanto riguarda il commercio, i dati a disposizione mettono in luce il perdurare delle difficoltà delle imprese di più piccole dimensioni, che oltre a portare a casa un ulteriore trimestre di flessione non intravedono nemmeno una svolta a breve. Per contro, i dati di vendita di supermercati e ipermercati sono positivi e superiori alla media regionale e nazionale. Per servizi e costruzioniil quarto trimestre dell’anno ha segnato una ulteriore variazione tendenziale negativa (-0,4%), sebbene di portata minore rispetto alle precedenti rilevazioni. Su questo dato ha inciso la performance molto positiva di un piccolo gruppo di imprese con più di 200 addetti. Al contrario, la numerosa classe delle imprese con un numero di addetti compreso tra 3 e 9 risulta ancora in difficoltà (-3,8%). Tra gli indicatori che evidenziano maggiormente le criticità si segnala che nel quarto trimestre del 2013 sono state emesse 62 sentenze fallimentari, che portano il totale dell’anno a 169, contro le 143 sentenze dell’anno precedente. Anche la cassa integrazione (ore autorizzate), malgrado le limitazioni di questo strumento, è aumentata. Nel quarto trimestre dell’anno le ore autorizzate sono aumentate sfiorando i 5 milioni di ore (1,5 milioni in più rispetto al precedente trimestre).  
   
   
MODENA: UN ALTRO MILIONE DI EURO PER LE PMI COLPITE DALL´ALLUVIONE  
 
Modena, 19 febbraio 2014 - Dopo lo stanziamento di un milione di euro deciso nei primi giorni successivi all’alluvione, la Giunta camerale ha deliberato un ulteriore milione di euro a copertura di contributi a fondo perduto mirati a favorire la ripartenza delle imprese alluvionate dei comuni di Bastiglia e Bomporto operanti nei settori commercio e servizi. Particolarmente snella la procedura prevista: i contributi potranno essere erogati entro una settimana dalla domanda. In aggiunta al primo intervento di un milione di euro deliberato immediatamente dopo il nuovo evento calamitoso che ha colpito il nostro territorio, la Giunta camerale ha deciso di stanziare un ulteriore milione di euro per l’erogazione di contributi a fondo perduto direttamente alle imprese colpite dall’alluvione dei settori commercio e servizi dei comuni di Bastiglia e Bomporto con l’obiettivo di sostenere il ripristino del sito produttivo e la pronta ripresa delle attività. Sono ammesse al beneficio le piccole e medie imprese, loro cooperative e consorzi, con sede legale e/o unità locale operativa nei comuni di Bastiglia o Bomporto, iscritte nell’elenco delle imprese danneggiate redatto dai Comuni stessi, esercenti attività nell’ambito dei settori commercio e/o servizi. Gli interventi ammessi a contributo riguardano le spese di bonifica del sito produttivo quali il ripristino del funzionamento dei macchinari, la sostituzione di macchine, arredi o attrezzature danneggiate, compresi i costi di trasporto, montaggio, smontaggio e smaltimento usato.Le spese ammesse dovranno essere successive al 17.1.2014; a fronte di queste spese, la Camera erogherà un contributo pari al 50% delle stesse fino ad un massimo di € 5.000,00. La delibera camerale è immediatamente esecutiva e dunque le domande potranno essere presentate da domani, venerdì 14 febbraio. La procedura per l’erogazione del contributo sarà particolarmente snella: il tempo massimo previsto per l’istruttoria delle domande sarà di cinque giorni, mentre l’effettivo accredito del contributo sarà effettuato il giorno seguente la chiusura dell’istruttoria stessa. Una modalità che vuol rispondere alle esigenze di liquidità delle piccole imprese dei due comuni modenesi, ritenute vitali dalla Giunta per la sopravvivenza stessa delle comunità locali. Dopo la ricezione del contributo, l’impresa beneficiaria avrà tempo 60 giorni per inviare alla Camera di Commercio – tramite Posta Elettronica Certificata, raccomandata o a mano - le fatture quietanziate relative agli interventi di ripristino eseguiti, pena la restituzione della somma ricevuta. Per i dettagli, le istruzioni operative ed il modulo di domanda si rinvia al sito della Camera di Commercio http://www.mo.camcom.it/