Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDì

Pagina1  Pagina2  Pagina3  Pagina4  Pagina5  Web alimentazione e benessere 
Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Giugno 2004
Pagina1
RELAZIONI IRAQ-UE: UNA STRATEGIA A MEDIO TERMINE  
 
Bruxelles, 10 giugno 2004 - La Commissione europea ha proposto in data odierna un nuovo quadro per le relazioni dell'Unione europea con l'Iraq. La nomina di un nuovo governo interinale iracheno e l’adozione ieri di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che conferma il pieno trasferimento della sovranità e dei poteri il 30 giugno 2004, nonché il rafforzamento del ruolo centrale dell'Onu offrono all'Ue l'opportunità di sostenere gli sforzi iracheni per consentire al paese un nuovo inizio. La Commissione europea propone azioni per l'immediato futuro, il periodo post-elettorale e il medio termine, che culmineranno in un accordo bilaterale, il quale assocerà l'Iraq ad altri partner della regione. Il commissario alle relazioni esterne, Chris Patten, ha affermato: “È nel nostro interesse che l'Iraq diventi un paese stabile e democratico, in pace con i vicini. Il clima di sicurezza e i progressi della transizione politica determineranno quanto le idee contenute nella comunicazione odierna potranno essere portate avanti, ma la proposta di strategia a medio termine rende chiaro il nostro impegno di costruire un partenariato che cresca con l’evolversi della situazione in Iraq.” La Commissione suggerisce tre obiettivi di medio termine: lo sviluppo di un Iraq stabile e democratico; la creazione di un'economia di mercato aperta, stabile, sostenibile e diversificata; l'integrazione economica e politica dell'Iraq nella regione e nel sistema internazionale aperto. Prima fase – Azioni immediate Sostegno alle elezioni, fra cui assistenza allo sviluppo della società civile, allo Stato di diritto e all'educazione degli elettori; visita della troika e avvio del dialogo politico informale Ue/iraq; sostegno allo Stato di diritto e all'amministrazione civile; incoraggiamento di un impegno positivo da parte dei paesi vicini; cooperazione amministrativa per l'applicazione delle preferenze commerciali Spg; consulenza e coordinamento sulla remissione/ristruturazione del debito e relative condizioni di politica economica; fornitura, già in corso, di 305 milioni di € per assistenza umanitaria e aiuti alla ricostruzione. Seconda fase – Periodo post-elettorale Avvio di un dialogo politico formale con il governo provvisorio, comprendente una dichiarazione congiunta Ue/iraq; creazione di gruppi di lavoro in settori d’interesse reciproco; proseguimento del sostegno al dialogo regionale e alle misure per creare un clima di fiducia; proseguimento dell'assistenza alla democratizzazione e ai diritti umani; ulteriore contributo comunitario alla ricostruzione, fra cui l'espansione dell'assistenza tecnica bilaterale e dei programmi di potenziamento delle capacità. Terza fase – Medio termine Avviare negoziati sulle relazioni contrattuali Ue/iraq; utilizzare l'assistenza per la diversificazione economica e la riduzione della povertà; proseguire l'assistenza per la democratizzazione, i diritti umani e lo Stato di diritto; sostenere la creazione di un quadro regionale; offrire prestiti della Banca europea per gli investimenti. Antecedenti La comunicazione risponde a una richiesta del Consiglio europeo dell'ottobre 2003 riguardo a una strategia per le relazioni Ue con l'Iraq. Il documento sarà trasmesso al Consiglio e al Parlamento europeo per discussione al Consiglio Affari generali e Relazioni esterne di giugno, e al Consiglio europeo, accompagnato da una lettera congiunta del commissario Patten e dell'Alto rappresentante Solana che conterrà alcune idee d'intervento. Alla conferenza dei donatori per l'Iraq di Madrid dell'ottobre 2003, l'Ue (Commissione europea e Stati membri) e quelli che allora erano i paesi in via di adesione hanno impegnato oltre 1,25 miliardi di €. Il contributo della Commissione europea nel 2003/04 in Iraq, compresi gli aiuti umanitari, ammonta a 305 milioni di €. Il 4 marzo 2004 la Commissione ha adottato un programma che definisce le priorità dell'assistenza alla ricostruzione in Iraq nel 2004.  
   
   
SECONDO UN PROGETTO DEL 5PQ, IDENTITÀ NAZIONALE ED EUROPEA SONO COMPATIBILI  
 
Bruxelles, 10 giugno 2004 - Analizzare il concetto di identità delle persone può costituire una sfida formidabile, nel migliore dei casi. Tanto per fare un esempio, non esiste un modello standard d'identità nazionale, perché la nostra specifica formazione culturale ed esperienza svolgono un ruolo fondamentale nell'orientare la maniera di percepirla. Ciò premesso, indagare il modo in cui i cittadini di nove differenti paesi percepiscono la loro posizione non solo nei confronti del proprio paese ma anche dell'Europa e dell'Ue potrebbe sembrare un compito non certo allettante. Ma è proprio quello che un progetto finanziato dalla Commissione si è proposto di fare. Il progetto Euronat - percezione dell'Europa e del proprio paese negli Stati membri vecchi e nuovi - ha preso il via nel settembre 2001, con un finanziamento di quasi un milione di euro nell'ambito della sezione 'Accrescere il potenziale umano di ricerca e le conoscenze di base socioeconomiche' del Quinto programma quadro (5Pq). Il 7 giugno il consorzio del progetto ha tenuto a Bruxelles un workshop pubblico per presentare i suoi primi risultati . Il consorzio comprende università di otto paesi (Spagna, Grecia, Regno Unito, Polonia, Germania, Ungheria e Repubblica Ceca), coordinate dall'Istituto universitario europeo di Firenze. I partner avevano il compito di analizzare la percezione dell'Europa e della propria nazione nei media, nella classe dirigente e nella società civile di nove paesi europei, inclusi tre nuovi Stati membri, con un occhio particolare al processo di allargamento dell'Ue. Per arrivare a questo risultato in ogni paese sono state condotte analisi quantitative e qualitative, completate con questionari e approfondite interviste. Gli obiettivi della ricerca erano modificare e migliorare la percezione dell'Europa e del proprio paese; analizzare in che misura lealtà nazionale e identificazione con l'Europa e l'Ue si escludono reciprocamente; mettere in luce somiglianze e differenze nella percezione nazionale ed europea di media, classe dirigente e società civile. Il dottor Atsuko Ichijo, della London School of Economics, voleva scoprire se percezione di lealtà nazionale e d'identità europea si escludano in maniera così radicale come il Daily Mail e l'Uk Independence Party vorrebbero talvolta far credere alla gente. 'Le identità nazionale ed europea sono compatibili - come hanno confermato le nostre indagini e interviste. Anche nel Regno Unito c'è gente che ha detto di sentirsi europea, e, cosa interessante, il 92% di costoro ha detto di sentirsi anche inglese. Inoltre, il 50% di coloro (di gran lunga la maggioranza) che in Gran Bretagna hanno detto di non sentirsi europei ha detto di non sentirsi nemmeno inglese', ha aggiunto Ichijo. Ichijo ha anche constatato che la gente è capace di percepire separatamente le differenti identità (europea, nazionale e comunitaria). Ad esempio, molti intervistati hanno fatto una distinzione tra la loro percezione dell'Europa, in termini di passato culturale e storico, e dell'Ue, rappresentata da figure politiche e istituzionali più moderne. 'La nostra ricerca ha mostrato non solo che il richiamo all'incompatibilità è ridondante, ma anche che le differenti identità - europea, comunitaria e nazionale - si possono perfettamente combinare per creare un tutto significativo', ha aggiunto. Durante il lavoro del gruppo, il professor Nikos Kokosalakis, della Panteion University di Atene, ha detto che sono venute alla luce tre categorie fondamentali di cittadini. Il tipo più comune è quello da lui definito il cittadino 'etno-centrico aperto', che mette l'idea di Stato prima di tutto ma che può anche sostenere l'idea dell'integrazione europea senza considerare le due visioni incompatibili. Le altre due categorie, molto più piccole, includono il tipo 'etno-centrico chiuso', che s'identifica fortemente con il proprio paese e si oppone all'integrazione europea per timore di perdere la propria identità nazionale, e il tipo 'pluralista cosmopolita', che s'identifica prima con l'Europa e poi con il proprio paese. 'In ogni nazione esistono minoranze totalmente opposte all'Europa, fino al punto da poter essere considerate razziste', ha detto Kokosalakis al Notiziario Cordis. 'La maggioranza ingloba però la propria identità in quella europea'. Rispondendo alla richiesta di descrivere la percezione dell'Europa del tipo 'pluralista cosmopolita', Kokosalakis ha citato la risposta di uno di loro. 'È attraverso gli stranieri che si può meglio capire se stessi', e ha aggiunto che molti provano un sentimento di 'angoscia sul futuro dell'Europa' che viene alla luce nei momenti in cui non si è moralmente in sintonia, come ad esempio durante la recente guerra in Iraq. 'Secondo l'opinione corrente, l'Europa è ancora in formazione e un conflitto può rimetterla in discussione; è questo che causa l'angoscia dei cittadini più lungimiranti. Gl'intensi negoziati sul Trattato di Nizza, ad esempio, erano stati considerati naturali e positivi perché non minavano il sogno europeo, mentre conflitti morali come quello Iraq minacciano le basi dell'ideale europeo', ha spiegato Kokosalakis. Per analizzare le percezioni dell'Europa e dell'Ue nei media, il team aveva deciso di concentrarsi su due avvenimenti importanti della recente storia dell'Ue: il Consiglio europeo di Nizza nel 2000, dove i disaccordi sul peso che ciascuno Stato membro avrebbe avuto in una Unione allargata furono infine superati dopo il più lungo vertice europeo della storia, e l'introduzione dell'euro. Secondo il professor Bo Stråth, dell'Istituto universitario europeo di Firenze: 'I due avvenimenti mostrano quanto può diventare melodrammatico il resoconto dei media'. L'introduzione dell'euro, ha detto Stråth, è stata descritta dai media come il simbolo della nuova Europa unificata. 'L'euforia ha aperto la porta all'Euforia, e i media hanno fatto ricorso a immagini estremamente simboliche'. Quando i leader riuniti per il vertice di Nizza hanno finalmente deciso di approvare il più grande allargamento della storia dell'Ue, marcando la conclusione finale della Guerra fredda, i media hanno invece preferito concentrarsi sul voto e su altri argomenti politici a corto termine. 'La nostra analisi suggerisce che i media si erano sintonizzati sull'agenda politica interna, ma non ha potuto trovare una mancanza d'identità comunitaria'. Stråth ha messo l'accento sulla forte differenza tra i giornali europei che si rivolgono ai 'lettori colti' e che hanno analizzato i dettagli dei vari temi, e la 'stampa di strada', che ha fatto appello a politiche populiste e ha cercato di descrivere questioni complesse in termini estremamente semplificati. 'La stampa inglese, in particolare, si differenzia da quella degli altri paesi - si ha la sensazione che il Regno Unito non sia in Europa ma nemmeno fuori, che si trovi da qualche parte tra i due estremi'. Ha detto. Nel misurare l'atteggiamento verso l'allargamento dell'Ue, il team ha notato che quanto meno un cittadino è istruito e mobile tanto meno è propenso a esprimere un punto di vista positivo sul processo, indipendentemente dal fatto che viva in uno dei vecchi o dei nuovi Stati membri. Si è anche avuto la sensazione che dopo l'allargamento i confini dell'Ue vengano percepiti come più stabili, e che i paesi vicini, ad esempio Russia e Turchia, siano visti come 'outsider'. Tra i nuovi Stati membri prevale in particolare l'atteggiamento secondo cui 'l'integrazione è una necessità', anche se tale atteggiamento può nascondere timori (di assimilazione economica o sfruttamento) o speranze (di nuove opportunità o di miglioramenti per le future generazioni). In conclusione, Kokosalakis ha detto che: 'Quello dell'Europa è un concetto estremamente ambiguo, ma è proprio questa ambiguità che permette a tanta gente di sentirsi europea'. Ha aggiunto che l'immagine dell'Europa è sfocata, ma che molti condividono la visione di un'Europa in evoluzione. 'Il processo [di evoluzione europea] appare alla maggioranza come irreversibile: non possono immaginare la fine dell'Europa e vogliono sapere cosa accadrà e che tipo di Europa stanno costruendo per i loro figli', ha concluso.  
   
   
L'OCSE PASSA AL VAGLIO LE POLITICHE TURCHE PER LE PMI  
 
 Bruxelles, 10 giugno 2004 - Un esame delle politiche per le Pmi (Piccole e medie imprese) in Turchia ha concluso che, mentre queste rispondono perfettamente agli standard internazionali, occorrono invece dei miglioramenti al contesto economico in cui operano le Pmi, oltre ad una valutazione dei programmi più sistematica. La Turchia si era offerta volontaria per essere oggetto del primo esame delle politiche per le Pmi condotto dall'Ocse (Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica). Il 4 giugno Erkan Gürkan, presidente del Kosgeb, l'organizzazione turca per lo sviluppo delle piccole e medie imprese, ha dichiarato che i risultati aiuteranno il suo paese a diventare più competitivo. Tom Gray, coautore del rapporto dell'Ocse, ha encomiato i programmi della Kosgeb, molti dei quali sono basati su modelli delle migliori prassi, ed ha giudicato particolarmente impressionanti i centri di sviluppo della tecnologia turchi. 'Tuttavia l'insieme non è tanto efficace quanto vorrebbe esserlo in termini di sostegno alle Pmi', ha aggiunto. Egli ha raccomandato che la Kosgeb, che attualmente si appunta sulle Pmi industriali, consideri la possibilità di estendersi ai tre milioni di Pmi non industriali del paese, che pure contribuiscono alla sua competitività. Ha inoltre raccomandato un miglioramento delle procedure di raccolta dei dati, affermando che 'una politica migliore comincia da dati migliori'. Infolink. Http://www.oecd.org  
   
   
SI SVOLGERÀ IN FRANCIA UNA CONFERENZA PER DISCUTERE IL CONTRIBUTO DELLA RICERCA ALLA CRESCITA ECONOMICA  
 
Lione, 10 giugno2004 - L'associazione francese 'Doc Forum' e l'Higher Institute for Literature and Human Sciences (Ens-lsh) organizzano una conferenza su 'Ricerca per la crescita economica', che si svolgerà a Lione il 14 giugno. La conferenza si propone d'incoraggiare le aziende ad investire nella R&s (Ricerca e sviluppo) e di trovare nuove strade per aumentare la circolazione in Europa dei prodotti ad alto contenuto tecnologico. La conferenza studierà anche il modo di ridurre il gap culturale e tecnologico tra ricercatori e manager aziendali. Per ulteriori dettagli: http://www.Docforum.tm.fr  o: Michèle Ferrand o Pascale Bonnet Tel: +33 4 78 29 50 80 E-mail: docforum@docforum.Tm.fr  
   
   
SOTTOSCRITTA IERI A MILANO INTESA FRA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E ASSOLOMBARDA PER DIFFONDERE LA CULTURA DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D'IMPRESA  
 
Milano, 10 giugno 2004 – Promuovere azioni di sostegno alla diffusione della cultura della responsabilità sociale delle imprese, valorizzandone le best practices; organizzare eventi informativi e formativi sul tema con l'obiettivo di approfondire e diffondere il Progetto Csr-sc del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; promuovere l'iniziativa Issim Contact, un innovativo servizio di informazione e consulenza telefonica, finalizzato a sostenere la persona nei momenti critici attinenti la sfera personale, familiare e lavorativa rivolto in particolare ai dipendenti delle piccole e medie imprese. Sono questi i punti salienti del protocollo d'intesa siglato ieri a Milano da Roberto Maroni, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, e Michele Perini, Presidente di Assolombarda. "Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali", afferma il Ministro Roberto Maroni, "si è da tempo impegnato sul tema della responsabilità sociale delle imprese con l'obiettivo di contribuire all'innovazione del sistema economico, istituzionale e sociale italiano. Nella consapevolezza che si tratta di un impegno importante e complesso e di una sfida decisiva per il futuro del nostro Paese. Mi auguro che le imprese sappiano cogliere questa straordinaria opportunità che la responsabilità sociale offre loro in termini di vantaggio competitivo". "Assolombarda ha da tempo manifestato particolare sensibilità al tema della responsabilità sociale, promuovendo, fin dal 1995, Sodalitas, associazione che ha gettato un ponte tra il mondo delle imprese e quello del no profit", afferma Michele Perini, Presidente degli imprenditori milanesi. "Inoltre, Assolombarda dal 2000 redige un suo bilancio sociale, ha un consigliere incaricato dedicato a questa materia e in questi anni ha sviluppato diverse iniziative in materia sociale come, ad esempio, quella per la creazione degli asili nido nei luoghi di lavoro. Tutte cose che si pongono in modo coerente e sinergico con le iniziative attivate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in tale ambito". Uno dei punti salienti dell'accordo siglato oggi a Milano è l'impegno preso da Assolombarda e dal Ministero a promuovere "Issim Contact", un innovativo servizio di informazione e consulenza telefonica rivolto in particolare ai dipendenti delle piccole e medie imprese. "Attraverso un numero verde", spiega Barbara Vailati, Presidente dell'Istituto per il servizio sociale d'impresa, "i lavoratori delle aziende che aderiranno all'iniziativa potranno accedere a un programma di consulenza personalizzata per orientarsi in situazioni di difficoltà legate alla sfera lavorativa, personale o familiare. Numerosi esperti forniranno un accesso veloce ed efficiente alle informazioni di cui il lavoratore ha bisogno su questioni legate, ad esempio, al disagio minorile, ai problemi con anziani o persone disabili a condizioni di difficoltà dovute a malattia o infortunio oppure a difficoltà relazionali legate al lavoro".  
   
   
PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E ASSOLOMBARDA  
 
Premesso che:la Commissione Europea, Direzione Generale Occupazione e Affari Sociali, ha inserito il tema della Responsabilità Sociale delle Imprese (Csr - Corporate Social Responsibility) tra le attività che intende sviluppare nell'ambito delle proprie competenze. Con il Libro Verde "Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese" del luglio 2001 e la successiva "Comunicazione della Commissione relativa alla responsabilità sociale delle imprese: un contributo delle imprese allo sviluppo sostenibile" del luglio 2002, ha invitato gli Stati Membri a farsi promotori della sensibilizzazione e dello sviluppo della Responsabilità Sociale nelle proprie realtà territoriali. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, adottando la definizione di Csr della Commissione Europea secondo cui essa viene definita come "l'integrazione, su base volontaria, da parte delle imprese delle preoccupazioni sociali ed ecologiche nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate (stakeholder)", ha recepito queste indicazioni e ha costituito un gruppo di lavoro interamente dedicato all'approfondimento di questo tema e alla definizione di un quadro di riferimento comune segnalato al sistema imprenditoriale italiano in occasione della Terza Conferenza Europea sulla Responsabilità Sociale, organizzata a Venezia il 14 novembre 2003, nell'ambito del semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea. Nel!' ambito del progetto Csr-sc, il Ministero ha proposto uno strumento, il Social Statement, per guidare le imprese verso obiettivi di eccellenza che consente di valutare e rendicontare le pratiche di Csr. Il Social Statement è costituito da una scheda anagrafica e da un Set di Indicatori, qualitativi e quantitativi, che consentono di monitorare l' impegno e le attività realizzate dalle imprese. Per accogliere le esigenze e le caratteristiche delle Pmi il Set di Indicatori è stato suddiviso in indicatori comuni, per tutte le imprese, e addizionali per le aziende con più di 50 collaboratori, secondo criteri di semplicità, flessibilità e modularità. Assolombarda, nel suo ruolo di rappresentante ed espressione di larga parte del sistema imprenditoriale milanese, ha da tempo manifestato particolare sensibilità al tema della Responsabilità Sociale, promuovendo e sostenendo, già dal 1995, l'azione di Sodalitas, associazione che opera per la diffusione di una cultura d'impresa socialmente responsabile. Assolombarda, sin dal 2000, pubblica il Bilancio Sociale, quale ulteriore e concreta testimonianza responsabile di tale impegno e della propria "cittadinanza sociale"; con questa iniziativa, inedita a livello nazionale ed europeo, per la prima volta un'associazione imprenditoriale ha dato conto delle proprie attività, esplicitando in modo organico il coinvolgimento nelle stesse dei protagonisti e degli attori della vita economica, sociale e culturale, precisando le modalità attraverso cui si è realizzato tale coinvolgimento, fornendo altresì elementi quantitativi idonei a misurarne l'entità. Assolombarda, al fine di creare condizioni idonee affinché il tema della responsabilità sociale delle imprese fosse costantemente presente, permeasse le scelte associative ed evidenziasse, nel contempo, una linea di azione alle aziende associate ha istituito, nell'ambito della propria struttura politica, lo specifico incarico del Consigliere incaricato per la Responsabilità Sociale d 'Impresa. Assolombarda intende confermare e rafforzare la propria scelta di comunicare in modo aperto e di sviluppare un confronto costruttivo con l'insieme dei propri stakeholder, già coinvolti su singole iniziative; tale scelta si colloca in totale continuità con quei criteri di responsabilità e trasparenza che hanno sempre permeato, negli anni, la Rappresentanza d'impresa a Milano. Assolombarda intende attribuire importanza crescente al dialogo e all'ascolto degli attori e dei protagonisti della vita economica, sociale e culturale, sia continuando a fornire loro una visione completa e trasparente dell'attività associativa, sia affinando progressivamente la rilevazione delle aspettative legittime degli stakeholder, per governare le conseguenti scelte di intervento e rispondere alle esigenze conoscitive degli stakeholder stessi. Assolombarda ha avviato e sta sviluppando, singolarmente e in partenariato con attori locali, diverse iniziative in materia di asili nido nei luoghi di lavoro. Queste costituiscono una significativa traduzione operativa del!' impegno volto alla diffusione della Csr e, in specifico, testimoniano la volontà di affermare il valore sociale di maternità e paternità e si pongono in modo coerente e sinergico con le iniziative attivate dal Ministero del Lavoro in tale ambito. Inoltre Assolombarda intende promuovere l'iniziativa Issim Contact, riservata alle aziende di piccole e medie dimensioni. Issim Contact consente di porre a disposizione dei collaboratori delle aziende stesse un importante e innovativo servizio finalizzato a sostenere la persona, orientandola nella gestione di momenti critici attinenti la sfera personale e familiare, che costituisce la naturale evoluzione delle iniziative in materia di asili nido aziendali, in quanto il focus dell'interesse viene ampliato da una specifica questione attinente al ruolo genitoriale a più generali esigenze della persona, sia come singolo che come componente di un nucleo familiare. In considerazione di quanto sopra descritto tra il Ministero e Assolombarda si è convenuto di stipulare il presente protocollo d'intesa con il quale Assolombarda e il Ministero nel condividere il principio della natura assolutamente volontaria della Csr, si impegnano con i propri mezzi e risorse a: continuare a promuovere azioni di sostegno alla diffusione della cultura della responsabilità sociale delle imprese, indipendentemente dal settore e dalla fascia dimensionale di appartenenza, valorizzandone le best practices organizzare eventi informativi e formativi sul tema con l'obiettivo di approfondire e diffondere il Progetto Csr-sc del Ministero tenere aperto uno specifico canale relazionale in merito alle iniziative in corso, nonché a quelle che potranno ulteriormente essere attivate da Assolombarda, al fine di segnalare al Ministero le esperienze dell'imprenditoria milanese quali esempi di buone pratiche in materia di responsabilità sociale d'impresa, da valorizzare anche nell'ambito di confronti internazionali mettere a disposizione le proprie competenze e la propria capacità progettuale, già maturate in materia, a sostegno di iniziative condivise sul tema di responsabilità sociale promuovere l'iniziativa Issim Contact, riservata alle aziende di piccole e medie dimensioni. Tale iniziativa si inserisce infatti nel concetto più vasto di responsabilità sociale delle imprese e riguarda in particolare la gestione di uno dei principali stakeholder, quello delle risorse umane. Il presente protocollo d'intesa avrà validità triennale, a partire dalla data di sottoscrizione dello stesso. Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Roberto Maroni; Il Presidente di Assolombarda Michele Perini  
   
   
"ISSIM CONTACT": IL PROGRAMMA DI CONSULENZA TELEFONICA PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE  
 
Milano, 10 maggio 2004 - Issim è la prima e unica struttura che, in Italia, eroga un servizio sociale attraverso contatto telefonico, attività che si aggiunge a quella tradizionalmente già prestata dall'Associazione. "Issim contact" è un servizio riservato ai collaboratori delle aziende fino a 250 dipendenti che viene erogato sulla base di un contratto stipulato fra Issim e azienda. Il servizio ha un costo annuale di 45 euro per ciascuno dei dipendenti in forza all'azienda stessa al momento della stipula del contratto. Uno sconto pari all'11 % verrà riservato alle aziende associate ad Assolombarda, sconto che a titolo promozionale, per il primo anno, sarà pari al 33% per i primi 1000 lavoratori che ne potranno beneficiare. I dipendenti dell'azienda che acquisterà il servizio, nonché i componenti del loro nucleo familiare, e le persone che operano presso l'azienda stessa in base a contratti di somministrazione avranno diritto ad accedere al servizio "Issim contact". E' prevista inoltre la possibilità che l'azienda che ha aderito al servizio "Issim contact possa chiedere che il servizio sociale venga , su formale richiesta, prestato anche con la diretta presenza, presso la sede dell'azienda, di un assistente sociale. In tale caso le condizioni contrattuali contenute nel contratto "Issim contact" già prevedono — per esigenze di trasparenza — il costo di tale servizio aggiuntivo. Issim è un'organizzazione apolitica e senza fini di lucro che opera nel settore del Servizio Sociale per le Aziende dal 1945. Propone alle Aziende Associate un servizio di alto contenuto professionale nel campo del sociale per supportare l'impresa ad ottimizzare il rapporto tra la struttura e le forze lavoro che la compongono. Issim ha sede in Milano ed opera con importanti imprese su tutto il territorio nazionale. Possono aderire ai servizi dell'Istituto le imprese industriali, commerciali, di servizi e gli enti sia pubblici che privati. Issim è in grado di fornire soluzioni personalizzate formulando, in accordo con la Direzione Aziendale, un piano di lavoro mirato alle singole specifiche realtà organizzative. Issim si avvale della collaborazione di Assistenti Sociali qualificati, dipendenti dall'Istituto, provvisti di Diploma Universitario e/o Laurea, iscritte all'Albo Professionale degli Assistenti Sociali. L'assistente Sociale di Issim si posiziona come parte terza all'interno dell'organizzazione aziendale e sviluppa azioni nelle seguenti aree: Area del lavoro- E' un'attività di consulenza e di supporto psicologico che si rivolge all'Azienda e ai propri dipendenti. Area della salute- E' un'attività che si rivolge ai singoli dipendenti in condizioni di particolare difficoltà. E' un'attività che offre all'Azienda un contributo tecnico-specialistico in un settore ad alto costo economico e di immagine aziendale. Area del sociale- Il servizio offre un counseling specialistico nella soluzione di problemi inerenti la persona, la coppia, la famiglia. Area progetti- I progetti sono un importante contributo al miglioramento dell'organizzazione aziendale, dei gruppi e delle persone che lavorano.  
   
   
AMMONTARE DEI BTP IN EMISSIONE  
 
Roma, 10 giugno 2004 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 7 giugno, comunica l'ammontare della tranche dei Buoni del Tesoro Poliennali che verranno offerti nella relativa asta: Buoni del Tesoro Poliennali quinquennali 15.4.2004/2009 quinta tranche: 2.500 milioni di euro.  
   
   
ENTI PREVIDENZIALI: DA RGS OK A CONTRATTI INTEGRATIVI  
 
Roma, 10 giugno 2004 - Il Mef comunica che la Ragioneria generale dello Stato ha espresso parere favorevole ai contratti integrativi dei principali enti previdenziali, in particolare Inpdap ed Inail. Il parere favorevole è stato dato alla luce delle assicurazioni fornite dagli enti stessi sugli sviluppi dei futuri negoziati.  
   
   
PROMETEIA: RAPPORTO ANALISI DEI BILANCI BANCARI GIUGNO 2004 AUMENTO DEL ROE MEDIO DEI GRUPPI BANCARI AL 6.7% NEL 2003 (+1.1% RISPETTO AL 2002)  
 
Milano, 10 giugno 2004 - Il 2003 sarà certamente ricordato come l'anno in cui il sistema bancario italiano, nonostante una generale debolezza sul fronte della crescita economica europea e domestica e malgrado alcuni shock finanziari, in alcuni casi di risonanza mondiale, è riuscito a riprendere la via in termini di efficientamento e di recupero di redditività. In una cornice non certo favorevole alla crescita dei ricavi, i Gruppi Bancari e le Banche appartenenti al campione analizzato (che consideriamo sufficientemente rappresentativo del sistema), hanno dimostrato una buona performance in termini di efficienza operativa grazie all'attenzione prestata sul fronte dei costi. In termini di redditività netta del patrimonio, il Roe medio dei Gruppi, pur non recuperando i valori del 2001, si porta al 6.7% con un aumento pari ad un +1.1% rispetto al dicembre 2002. Questi i dati generali che emergono dal Rapporto Analisi dei bilanci bancari, il Rapporto periodico Prometeia che propone una elaborazione sistematica delle rilevazioni contabili effettuate dall'Abi su 37 Gruppi Bancari e 134 Banche di cui 15 Ex Istituti di Credito Speciale. L'analisi si basa soprattutto sulle rilevazioni al 31 dicembre 2003 e ai due periodi corrispondenti del 2002 e 2001. Nel Rapporto vengono esaminati alcuni aspetti di particolare rilievo che caratterizzano la struttura dell'intermediazione, la dinamica e la composizione dei principali margini per il campione di Banche e di Gruppi esaminato che, data la sua ampiezza, risulta sufficientemente rappresentativo del sistema bancario italiano; inoltre, l'analisi viene concentrata sulle differenziazioni che emergono tra le diverse classi dimensionali di Gruppi. Il 2003 sarà certamente ricordato come l'anno in cui il sistema bancario italiano, nono-stante una generale debolezza sul fronte della crescita economica europea e domestica e mal-grado alcuni shock finanziari, in alcuni casi di risonanza mondiale, è riuscito a riprendere la via in termini di efficientamento e di recupero di redditività. I casi Cirio e Parmalat, quest'ultimo il più grande default della storia italiana dal dopoguerra, hanno determinato, al di là di un generale ripensamento sui meccanismi a difesa del risparmio e sulla stabilità del sistema creditizio, anche effetti immediati sui bilanci delle banche dei gruppi bancari, i quali, nei conti economici 2003, hanno dovuto far fronte ai diversi eventi con oltre 1.4 miliardi di Euro (per la sola vicenda Parmalat) di maggiori accantonamenti e svalutazioni. In questa cornice non certo favorevole alla crescita dei ricavi, i Gruppi Bancari e le Banche appartenenti ai campione analizzato (che consideriamo sufficientemente rappresentativo del sistema), hanno dimostrato una buona performance in termini di efficienza operativa grazie all'attenzione prestata sul fronte dei costi. In termini di redditività netta del patrimonio, il Roe medio dei Gruppi, pur non recuperando i valori del 2001, si porta al 6.7% con un aumento pari ad un +1.1% rispetto al dicembre 2002. E' altresì significativo sottolineare come nessuno tra i Gruppi Grandi abbia chiuso il 2003 con un bilancio in perdita e come, tra i Gruppi Medi, solo un Gruppo di dimensioni rilevanti, Banca Antonveneta, per effetto di una severa politica di svalutazione, abbia chiuso con un Roe negativo. Il recupero di redditività più significativo è quello registrato dai Gruppi Grandi che a dicembre 2003 chiudono con un Roe medio al 6.5% (+2.7% rispetto a fine 2002); anche i Gruppi Piccoli, con un Roe di fine anno al 6.3% (+1.8% rispetto al 2002), si allineano alla media dei campione. I Gruppi Medi confermano anche nel 2003 il Roe medio più elevato (7.6%), pur se in flessione deil'1.3% rispetto ai 2002. Complessivamente si è assistito però ad una riduzione della varianza tra le classi dimensionali e ad una minore dispersione intorno alla media del campione da parte di singoli Gruppi.
gruppi - Redditività netta dei mezzi propri: Valori medi e distribuzione per performance
Valori medi^ Sup. Media Inf. Media
2001 2002 2003 campione 3 anni* campione 3 anni* Altri Totale
Grandi 9.5 3.8 6.5 1 2 3 6
Medi 8.9 8.9 7.6. 6 1 3 10
Piccoli 7.0 4.5 6.3 2 5 10 17
Totale 8.0 5.6 6.7 9 8 16 33
(*) Numero di gruppi che presenta un valore del Roe superiore (inferiore) alla media in ognuno degli ultimi tre anni - Campione di 33 Gruppi: sono esclusi perché non presenti in tutto il triennio Cr Ferrara, Cr Chieti, Cr San Miniato (Piccoli) e Banche Popolari Unite (Medi) (A) Dalla media del Roe, oltre agli istituti non presenti in uno dei tre anni, è esclusa Antonveneta‑ Importante evidenziare come generalmente tali risultati siano stati il diretto riflesso di una positiva dinamica della redditività della gestione ordinaria sui mezzi investiti tranne che per i Gruppi Medi, per i quali si è registrata una sostanziale stabilità sui valori del 2002. Ancor più completo risulta il messaggio presente nella Figura in cui è visibile lo spaccato — sempre per classi dimensionali — dei contributi alla variazione del Roe nell'ultimo anno. Il cost/income del campione diminuisce in-fatti del 3%, passando dal 69% circa del 2002 al 66% circa del 2003. La variazione più significativa (dal 71% al 66% tra il 2002 e il 2003) è quella riscontrata per i Gruppi Piccoli, che recuperano il gap mostrato negli esercizi passati e si allineano così al valore medio com‑ plessivo. In miglioramento, anche se più contenuto (-1 %), il cost/income dei Gruppi Medi, a testimonianza di una sostanziale tenuta della redditività caratteristica. I Gruppi Grandi confermano anche nel 2003 (e anzi consolidano), il primato di best performer del campione con un livello di efficienza che migliora di oltre 2 punti percentuali per attestarsi sul 64%, dato molto prossimo a quello del dicembre 2001. I Gruppi di questa categoria confermano così, con i risultati descritti, il successo dei programmi di ristrutturazione che hanno fatto seguito alle politiche di espansione per linee esterne e hanno prodotto economie di scala e di scopo sia attraverso l'accentramento di determinati servizi presso società con mercato essenzialmente captive, sia attraverso l'eliminazione della duplicazione di alcuni costi di struttura, sia attraverso l'ottimizzazione delle strategie commerciali. Sostanzialmente stabile l'esposizione al rischio di credito: il rapporto sofferenze nette su impieghi non appare significativamente influenzato dalle vicende Cirio e Parmalat soprattutto in ragione dell'elevata percentuale di svalutazione che ha interessato i crediti erogati alle società coinvolte. Tale quoziente quindi, rimane pressoché inalterato rispetto al dicembre 2002 e su valori oramai da considerarsi frizionali rispetto ad un portafoglio crediti "risanato" dalle passate operazioni di securitisation: il dato medio, rispetto all'anno precedente, cresce di un modesto 0.1%. Solo per i Gruppi Grandi tale rapporto presenta una dinamica in lieve crescita (+0.2%), in ragione sia del maggiore coinvolgimento nelle aziende in default, sia per una contrazione media nel portafoglio di crediti (-1 % circa rispetto a dati 2002 pro forma), visto il perseguimento, da parte di alcuni Grandi Gruppi, di strategie di progressivo disimpegno da alcuni settori come il large corporate e l'estero. Il livello di patrimonializzazione risulta stabile, con un coefficiente di vigilanza medio pari a circa 1'11% delle attività ponderate per il rischio e quindi in linea con le raccomandazioni di Banca d'Italia tese a sollecitare un livello di mezzi propri più elevato rispetto ai minimi regolamentari. Sono i Gruppi Piccoli la classe che si distingue per la dotazione patrimoniale più elevata (11.6%) e quindi con un maggior margine da spendere in future politiche commerciali o strategiche. Le Performance Delle Banche Al 2003 - Con specifico riferimento alle banche individuali, l'analisi ha riguardato la dinamica dei margini e delle masse intermediate, isolando quando possibile tutte le più significative operazioni di M&a che avrebbero falsato le variazioni rilevate. Nel dettaglio, per il campione delle 119 banche commerciali, risulta in crescita del +6% rispetto al 2002, il totale massa amministrata da clientela ordinaria: il contributo maggiore proviene dalla raccolta diretta (il cui stock aumenta del +6% rispetto al dicembre 2002); la raccolta indiretta aumenta del +5%, in particolare nella componente gestita (che contribuisce del 4.1% alla crescita complessiva della raccolta in titoli). La crescita maggiore è quella registrata per le banche Piccole (+7% con un rilevante contributo della raccolta diretta) e per le banche Medie (+7%), grazie soprattutto alla componente relativa alla raccolta indiretta. Le banche Maggiori e Grandi evidenziano una dinamica riflessiva con una variazione totale del -1.6% quasi esclusivamente ascrivibile al calo della raccolta indiretta. Nell'ambito dei crediti alla clientela si registra un importante contributo proveniente sia dalla domanda delle famiglie che delle imprese. In media le banche Maggiori hanno però ridotto il volume dei crediti, sia verso i settori produttivi, che verso le famiglie, dove hanno quindi acquisito quote di mercato le banche Medie e Piccole. In ripresa (+4%), il margine di intermediazione lordo del campione delle banche con raccolta prevalentemente a breve, la cui variazione si riduce al +2.0% una volta dedotte le rettifiche su crediti. Poco rilevante il contributo del margine di interesse: le banche del campione sostengono i propri ricavi grazie soprattutto al contributo dei profitti da operazioni finanziarie e, dato positivo, grazie ad un recupero delle commissioni da servizi. La crescita relativamente più marcata è quella che riguarda le banche Piccole con un +4.8% rispetto al 2002 (2.8% al netto delle rettifiche su crediti): contribuiscono sostanzialmente in egual misura i ricavi da servizi e i profitti da operazioni finanziarie, mentre risultano stabili dividendi e margine di interesse. La categoria delle banche Maggiori e Grandi vede i propri ricavi lordi in calo del -1.7%, dato che però si azzera una volta dedotte le rettifiche su crediti; queste ultime infatti, già nel 2002 erano cresciute in seguito alle vicende di riassetto delle partecipazioni nel Sudamerica e alle crisi di alcune multinazionali straniere. Pertanto, per le banche Maggiori e Grandi il livello medio di rettifiche cala nel 2003, nonostante i casi di default domestici più sopra segnalati. Le rettifiche su crediti infine, penalizzano in modo significativo le banche Medie che, a fronte di ricavi lordi in crescita del 2.4%, contabilizzano svalutazioni nette che portano i ricavi netti ad un -1.2% rispetto al dicembre 2002. Approfondimento Monografico "Crescita, Diversificazione, Specializzazione: Gruppi Bancari A Confronto" - Lo studio monografico presentato nel Rapporto approfondisce la tematica inerente l'estensione/misurazione della diversificazione produttiva dei gruppi bancari italiani e la relazione della medesima con indicatori espressivi della performance aziendale. Il lavoro ha preso in esame differenti livelli di approfondimento: in via preliminare e con un taglio maggiormente descrittivo del fenomeno nel suo complesso, si sono sinteticamente analizzati sia alcuni dati relativi al processo di ristrutturazione/concentrazione del sistema bancario italiano sia la composizione, in chiave dinamica dal 1999 al 2003, della morfologia del complesso degli 82 gruppi bancari iscritti all'Albo della Banca d'Italia individuando i principali interventi di riorganizzazione avvenuti sia in ambito nazionale che internazionale; a seguire, focalizzando l'attenzione sui primi 34 gruppi bancari per dimensione partecipanti alle rilevazioni semestrali Abi si è effettuato un confronto, sia in termini di diversificazione che soprattutto di performance, tra il cluster dei Gruppi Grandi e Medi e quello composto dai Gruppi Piccoli, sempre per l'arco temporale di medio periodo '99-'03, al fine di verificare la sostenibilità economica delle realtà di minori dimensioni; infine, si è cercato di esaminare l'intensità della diversificazione produttiva di un campione ristretto di gruppi bancari di maggiore dimensione, cercando di collegare gli esiti di tale strategia alle decisioni sottostanti il complessivo business mode/ aziendale per capire non solo l'evoluzione quantitativa di tale processo (in termini di costi e di ricavi), ma anche quella qualitativa relativamente alle sperimentazioni intraprese nei modelli organizzativi al fine di individuare, laddove presenti, sistematicità in termini di performance aziendale. I Gruppi Analizzati - Il campione oggetto di analisi nel presente Rapporto si compone di 37 gruppi bancari. La tabella sottostante riporta l'elenco dei gruppi analizzati, ordinati per prodotto bancario lordo (Pbl) decrescente.
Siqla Peer Group Nome Istituto Pbl (mln Euro)
Bint Grandi Gruppo Banca Intesa 595 420
Unic Grandi Gruppo Unicredito Italiano 484 809
Spao Grandi Gruppo Bancario Sanpaolo Imi 465 519
Mpas Grandi Gruppo Monte dei Paschi di Siena 242 752
Capt Grandi Gruppo Bancario Capitalia 239 748
Bnla Grandi Gruppo Bancario Banca Nazionale del Lavoro 185 328
Bpun Medi Gruppo Banche Popolari Unite 135 452
Bpvn Medi Gruppo Bancario Banco Popolare di Verona e Novara 122 749
Bapd Medi Gruppo Bancario Banca Antoniana - Popolare Veneta 100 803
Bpld Medi Gruppo Creditizio Bipielle 87 478
Blbd Medi Gruppo Bancario Banca Lombarda e Piemontese 82 885
Bper Medi Gruppo Banca Popolare dell'Emilia Romagna 77 886
Bpmi Medi Gruppo Bipiemme - Banca Popolare di Milano 64 923
Cdem Medi Gruppo Credito Emiliano - Credem 60 597
Deut Medi Gruppo Deutsche Bank 41 315
Crfi Medi Gruppo Banca Cr Firenze 38 749
Crge Medi Gruppo Carige 35 503
Bsel Piccoli Gruppo Banca Sella 30 566
Bpvi Piccoli Gruppo Bancario Banca Popolare di Vicenza 30 468
Bpso Piccoli Gruppo Banca Popolare di Sondrio 26 784
Bpcv Piccoli Gruppo Credito Valtellinese 24 692
Bmar Piccoli Gruppo Bancario Banca delle Marche 23 331
Bdso Piccoli Gruppo Banco di Desio e della Brianza 13 925
Venb Piccoli Gruppo Bancario Veneto Banca 12 260
Crfe Piccoli Gruppo Cassa di Risparmio di Ferrara 12 044
Bpin Piccoli Gruppo Bancario Banca Popolare di Intra 10 771
Bpet Piccoli Gruppo Etruria 10 696
Bpba Piccoli Gruppo Creditizio Banca Popolare di Bari 8 695
Crra Piccoli Gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna 8 117
Unib Piccoli Gruppo Bancario Unibanca 7436
Crsm Piccoli Gruppo Bancario Cassa di Risparmio di San Miniato 5 211
Crtm Piccoli Gruppo Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo 3 919
Bprg Piccoli Gruppo Bancario Banca Agricola Popolare di Ragusa 4 528
Bppu Piccoli Gruppo Bancario Banca Popolare Pugliese 4 304
Crch Piccoli Gruppo Carichieti 2 738
Xcip Piccoli Gruppo Bancario Dexia Crediop 24 933
Xcnm Piccoli Gruppo Meliorbanca 8 468
legenda: Pbl = Impieghi + Raccolta Diretta + Raccolta Indiretta
 
   
   
RAPPORTO PROMETEIA: LE AZIONI DELLE BANCHE QUOTATE STRUMENTI DI VALUTAZIONE RAPPORTO SEMESTRALE GIUGNO 2004 RECUPERO DI UNA CREAZIONE DI VALORE PER LA QUASI TOTALITÀ DEI GRUPPI QUOTATI NEL 2006  
 
Milano, 10 giugno 2004 - Pur in un contesto macroeconomico ancora non favorevole i gruppi bancari italiani hanno archiviato un 2003 caratterizzato da un recupero degli utili e della remunerazione del patrimonio investito. Il Roe medio non ponderato del campione delle banche quotate è infatti passato dai 6.7% del 2002 al 7.8% del 2003, pur a fronte di un generale rafforzamento patrimoniale. Le possibilità di recupero dei titoli bancari sono da collegare sia ad un consolidarsi di aspettative positive sulla redditività della gestione caratteristica per l'anno in corso e per il biennio successivo, sia ad un chiarimento sugli impatti di medio termine delle recenti crisi finanziarie che hanno coinvolto importanti operatori del tessuto industriale nazionale. Questi i dati generali che emergono dai Rapporto Le azioni delle banche quotate, il Rapporto periodico Prometeia che approfondisce le tematiche riguardanti la valutazione di borsa delle azioni bancarie e, in particolare, la relazione con la performance aziendale in termini di posizionamento sul mercato, redditività, efficienza ed esposizione al rischio, fornendo semestralmente un quadro in termini di: analisi della qualità dei fondamentali dei titoli quotati (risultati conseguiti nei principali aspetti della gestione economico patrimoniale, con l'obiettivo di fornire un quadro di sintesi della performance di ciascun gruppo e istituto bancario) basata sui dati di bilancio al 31 dicembre 2003; andamento previsto per il comparto bancario quotato nell'intervallo di previsione 2004-2006 ottenuto come somma delle simulazioni realizzate sugli stati patrimoniali e conti economici dei singoli gruppi e istituti; andamento di Borsa nell'ultimo anno e principali indicatori riguardanti la valutazione di mercato dei titoli per il quinquennio 2002-2006 (all'interno di questa sezione vengono esaminati la liquidità, i rendimenti, la volatilità dei prezzi delle azioni bancarie, i tradizionali multipli di Borsa, il rendimento immediato dei titoli e le politiche di payout); risultati dell'analisi fondamentale. Ai fine di esprimere un giudizio relativo di sopra-sotto valutazione dei singoli titoli bancari, vengono utilizzate tre diverse metodologie: il modello fondamentale di Prometeia, l'analisi sulla creazione di valore e il confronto tra le nostre specifiche previsioni di utile e quelle implicite nelle capitalizzazioni di Borsa in base ai prezzi del 30 aprile 2004. Pur in un contesto macroeconomico ancora non favorevole i gruppi bancari italiani hanno archiviato un 2003 caratterizzato da un recupero degli utili e della remunerazione del patrimonio investito. Il Roe medio non ponderato del campione delle banche quotate è infatti passato dal 6.7% del 2002 al 7.8% del 2003, pur a fronte di un generale rafforzamento patrimoniale. Dopo due anni di progressiva flessione della redditività dei mezzi propri, il campione delle banche quotate registra nel 2003 un moderato recupero del Roe. Dalla tabella, che riporta l'evoluzione del Roe medio di settore e per peer group negli ultimi 5 anni, si osservano segnali di ripresa della redditività per tutte le classi analizzate. In particolare sono le classi degli Asset Manager e delle Big Cap a registrare gli incrementi più significativi. Redditività netta dei patrimonio) per peer group (%)
Roe dic-99 dic-00 dic-01 dic-02 dic-03
Big Cap 13.2 15.6 10.7 6.0 7.7
Asset Manager 19.4 26.3 12.0 9.3 11.1
Small Cap 8.2 10.1 9.2 7.5 8.5
Popolari 6.3 8.6 5.4 5.3 5.8
Media Totale 10.2 13.0 8.4 6.7 7.8
Fonte: bilanci socetari, elaborazioni Prometeia. Dal calcolo della media sono state escluse Bapd, Capt, Finb, Bsrd. Per i periodi 99-01 la media delle Popolari comprende i risultati dei gruppi Bp Bergamo e Bp Commercio e industria, dal 2002 comprende i risultati del gruppo Bpun (pro-forma per il 2002). Il consolidarsi dei segnali positivi nei processo di formazione degli utili si è accompagnato, fino a novembre, ad una costante e significativa crescita dei prezzi dei titoli bancari, che affiancava, e in alcune fasi accentuava, la crescita generale del listino. Nell'ultima parte dello scorso anno, e ancor più nei primi mesi del 2004, il mercato ha evidenziato una relativa penalizzazione dell'indice bancario, tant'è che alla fine dello scorso aprile esso registrava valori sostanzialmente uguali a quelli raggiunti alla fine di ottobre dell'anno precedente, a fronte però di una crescita nello stesso periodo del 9% dell'indice generale di borsa. Nei maggiori mercati europei solo l'indice bancario inglese ha evidenziato un negativo e marcato disallineamento dall'evoluzione generale del listino, ma mentre nel caso britannico ciò è da collegarsi soprattutto alle conseguenze di un atteso e significativo rialzo dei tassi nazionali, in Italia questo fenomeno va senz'altro collegato agli effetti delle importanti crisi societarie che si sono riflessi sulle banche sia nella loro funzione di prestatori di fondi che di distributori di titoli di debito delle imprese. Le possibilità di recupero dei titoli bancari sono quindi da collegare sia ad un consolidarsi di aspettative positive sulla redditività della gestione caratteristica per l'anno in corso e per il biennio successivo, sia ad un chiarimento sugli impatti di medio termine delle recenti crisi finanziarie che hanno coinvolto importanti operatori dei tessuto industriale nazionale. Lo Scenario Di Previsione Per Le Banche Quotate - Lo scenario di settore su cui si basano le valutazioni contenute in questo Rapporto prevede una sostanziale stabilità dei ricavi lordi dell'intermediazione creditizia tradizionale (margine di interesse), ma una crescita del 6% circa del margine di intermediazione nettò, considerando le migliori prospettive sui ricavi da servizi e una riduzione della componente straordinaria delle rettifiche su crediti. La sostanziale stabilità dei costi operativi su valori di fine 2003 permetterà infine una crescita degli utili superiore al 20%, riportando il Roe medio ponderato dei gruppi quotati a sfiorare il 10% nell'anno in corso, contro il 7.5% del 2003 e il 5.6% del 2002. Le nostre previsioni portano soprattutto a stimare un generale miglioramento della capacità di creare valore per gli azionisti, anche se un numero significativo di gruppi bancari (17 su 29) continuerà ad evidenziare, anche per quest'anno, un Roe inferiore ai proprio costo del capitale. La crescita degli utili dovrebbe continuare ad evidenziare origini relativamente diverse tra grandi e piccoli gruppi con i primi più performanti dal Iato del contenimento dei costi e i secondi dal Iato della crescita dei volumi e dei ricavi. Nel complesso, tuttavia, ci si aspetta un miglioramento degli utili nei prossimi anni più marcato per i gruppi di maggiori dimensioni tanto che, alla fine del periodo di previsione considerato in questo Rapporto (2006), il Roe medio atteso delle Big Cap è pari al 12.7%, contro il 9.5% delle Small Cap e il 9.7% delle Banche Popolari. Considerando poi i singoli gruppi è opportuno valutare la qualità dei fondamentali' sulla base del tradizionale indice sintetico di performance elaborato all'interno di questo rapporto. Utilizzando questa metodologia i gruppi maggiori che appaiono aver consolidato nel 2003 la migliore qualità sono Unicredito e Banco Popolare di Verona e Novara, mentre tra i gruppi minori o controllati si evidenziano Banco Desio, Banca Fideuram e Credito Bergamasco. Significativamente al di sopra della media risulta peraltro anche la qualità dei fondamentali di Banca Lombarda, Sanpaolo Imi e Banca Popolare dell'Emilia Romagna. Proiettando al 2006le previsioni sull'evoluzione dei fondamentali le nostre analisi confermano sostanzialmente il posizionamento di eccellenza dei gruppi sopra citati, ma emerge anche un significativo miglioramento per Banca Intesa e Antonveneta. Analisi Fondamentale Delle Azioni Bancarie Quotate - Passando dalla qualità dei fondamentali alla valutazione dei prezzi dei titoli è stato ancora una volta riproposto un giudizio di sintesi tra i vari metodi di valutazione utilizzati all'interno di questo Rapporto. Per quanto riguarda il settore nel suo complesso si evidenzia l'ipotesi di una relativa sottovalutazione rispetto a valori coerenti con la nostra analisi del mercato e dei fondamentali, ad esempio, il Roe medio ponderato dei gruppi bancari previsto implicitamente per il 2006 dai prezzi registrati a fine aprile è pari a circa il 9%, inferiore quindi al 10% da noi previsto già per il 2004 e ancor più al 13% da noi ipotizzato per il 2006. Dalla sintesi delle nostre valutazioni, i titoli che appaiono ad oggi maggiormente sotto-valutati sono Banca Intesa, Banco Popolare di Verona e Novara, Monte dei Paschi di Siena e Banca Popolare di Milano. Approfondimenti Monografici "La Previsione Degli Aumenti Di Capitale" "Fusioni E Acquisizioni Delle Banche Quotate" - Questo Rapporto include due analisi monografiche che riguardano rispettivamente la valutazione dei prezzi di cessione dei gruppi bancari e la prevedibilità di aumenti di capitale. In questa sede è opportuno riportare alcune delle indicazioni che si possono derivare dai due approfondimenti: gli aumenti di capitale delle banche italiane appaiono come eventi relativamente prevedibili sulla scorta di indicatori di bilancio relativi al grado di patrimonializzazione, ai tassi di crescita, al rischio creditizio ed all'incidenza delle passività subordinate. La prevedibilità è stata stimata utilizzando un modello logit che si è dimostrato in grado di prevedere correttamente 13 dei 17 aumenti di capitale realizzati dal 1999 al 2003 per nessun Gruppo il modello prevede una probabilità di annuncio di aumento di capitale superiore al 50% per il 2004, tuttavia il modello stima probabilità del 30% circa sia per 2 Gruppi che hanno effettivamente portato a termine nella prima parte dell'anno aumenti di capitale già annunciati nel 2003, Popolare di Sondrio e Credito Valtellinese, sia per Bp Lodi che ha annunciato un aumento di capitale da parte di una delle sue controllate (Reti Bancarie Holding), sia infine per il Credito Emiliano. Emergono segnali di rallentamento dell'attività di fusione ed acquisizione in un contesto di ulteriore riduzione dei prezzi. In relazione agli sconti/premi delle quotazioni rispetto ai valori teorici di cessione delle banche quotate si conferma la presenza di un sconto medio intorno al 45%. A questo riguardo si può aggiungere come non emergano significative differenze tra lo sconto medio delle banche popolari e quello delle banche in forma di società per azioni. Gli Istituti Di Credito Analizzati - Il campione oggetto di analisi nel presente Rapporto si compone di 29 titoli bancari quotati al Mercato Ufficiale e al Mercato Expandi della Borsa Italiana S.p.a. Al 30 aprile 2004. La tabella sottostante riporta i titoli bancari che compongono il campione in ordine di capitalizzazione di borsa decrescente.
Sigla Spa / Consolid. / Peer Group Nome Istituto Capitaliz. Borsa
Pop Individuale 30/04/04 (Min E)
Unic Spa C Big Cap Unicredito Italiano 24 486
Bint Spa C Big Cap Banca Intesa 16 327
Spao Spa C Big Cap Sanpaolo Imi 14 097
Mpas Spa C Big Cap Monte dei Paschi di Siena 6 366
Bpvn Pop C Popolari Banco Popolare di Verona e Novara 5 139
Capt Spa C Big Cap Capitalia 5 098
Bpun Pop C Popolari Banche Popolari Unite 4 730
Bfid Spa C Asset Manager Banca Fideuram 4 666
Bapd Spa C Popolari Banca Antoniana-popolare Veneta 4 612
Bnla Spa C Big Cap Banca Nazionale del Lavoro 4 094
Blbd Spa C Small Cap Banca Lombarda e Piemontese 3 288
Crge Spa C Small Cap Banca Carige 3 081
Bper Pop C Popolari Banca Popolare dell'Emilia e Romagna 2 336
Bpld Pop C Popolari Banca Popolare di Lodi 2 216
Bpmi Pop C Popolari Banca Popolare di Milano 1 903
Bpso Pop C Popolari Banca Popolare di Sondrio 1 772
Cdem Spa C Asset Manager Credito Emiliano 1 641
Crfi Spa C Small Cap Banca Cr Firenze 1 577
Finb Spa C Asset Manager Finecogroup 1 424
Cdbe Spa Small Cap Credito Bergamasco 1 086
Inti Spa C Asset Manager Banca Intermobiliare 815
Bpin Pop C Popolari Banca Popolare di Intra 577
Bpcv Pop C Popolari Credito Valtellinese 483
Bdso Spa C Small Cap Banco di Desio e della Brianza 463
Bpet Pop C Popolari Banca Etruria 459
Cdar Spa Small Cap Credito Artigiano 406
Bpro Spa C Asset Manager Banca Profilo 234
Bpsp Spa Small Cap Banca Popolare di Spoleto 125
Bsrd Spa Small Cap Banco di Sardegna 84
 
   
   
RAPPORTO PROMETEIA: LE ASSICURAZIONI QUOTATE SEMESTRALE GIUGNO 2004 PROMETEIA - LE ASSICURAZIONI QUOTATE L RISULTATI REDDITUALI HANNO EVIDENZIATO UNA GENERALIZZATA CAPACITÀ DI CREARE VALORE  
 
Milano, 10 giugno 2004 - Le strategie perseguite dai gruppi, oltre ad indirizzarsi alla crescita del fatturato, sono state fortemente orientate al miglioramento dei risultati reddituali. Infatti, il 2003 si è distinto per un generalizzato recupero di redditività da parte delle imprese di assicurazione quotate. Il Roe medio contabile del settore, pari a circa il 12% (10% Roe medio rettificato), è stato alimentato da miglioramenti conseguiti sul fronte tecnico con riduzione dell'expenses ratio medio in entrambi i comparti e del loss ratio nel comparto danni. Questi i dati generali che emergono dal Rapporto Le assicurazioni quotate, la ricerca semestrale Prometeia, che approfondisce le tematiche riguardanti le performance aziendali delle imprese di assicurazione, offrendo spunti di riflessione per la valutazione dei fondamentali del comparto e dei rispettivi titoli, relativamente alle 10 imprese quotate in Borsa, e che fornisce un quadro in termini di: andamento del mercato assicurativo italiano nel corso del 2003 e analisi delle performance aziendali dei Gruppi quotati al dicembre 2003; scenario atteso per la fine dell'anno incorso e per il prossimo biennio per il comparto quotato ottenuto dalle proiezioni realizzate sulle principali grandezze di stato patrimoniale e di conto economico dei gruppi assicurativi quotati; performance di Borsa delle azioni assicurative quotate attraverso l'esposizione dei principali indicatori di borsa; valutazione dei titoli assicurativi al 2003 e la previsione per il prossimo triennio tramite diversi strumenti di analisi: la creazione di valore per gli azionisti, l'evoluzione storica dei multipli di borsa e l'analisi dei tassi di crescita degli utili impliciti nelle capitalizzazioni di Borsa. Le Performance Aziendali Delle Assicurazioni Quotate Al 2003 - Alla luce delle forti pressioni concorrenziali provenienti dall'intero comparto dell'intermediazione finanziaria, rimane ancora un obiettivo importante per i gruppi assicurativi la crescita dimensionale. Il settore assicurativo italiano nel corso del 2003 è stato caratterizzato, infatti, da un forte sviluppo dei processi di concentrazione sia per linee interne che esterne, al fine di accrescere la quota di mercato e ampliare il raggio d'azione sul settore dei servizi finanziari. Ii 2003 è stato ancora caratterizzato da una particolare attenzione al profilo commerciale con sforzi di fidelizzazione della clientela, attraverso un arricchimento della gamma dei prodotti flessibili e personalizzati, al fine di assicurarsi da un Iato il reimpiego dei capitali in scadenza e quindi garantirsi la retention della clientela, dall'altro ampliare la base clienti. Con riferimento alle dinamiche dei volumi, i gruppi quotati hanno evidenziato tassi di sviluppo superiori a quelli registrati nel biennio precedente, riportando un ritmo di crescita dei premi del 10.7% nel comparto vita e dei 5% nel comparto danni in controtendenza alle dinamiche del mercato complessivo che, pur positive, mostrano, però, ritmi progressivamente calanti. Le strategie perseguite dai gruppi, oltre ad indirizzarsi alla crescita del fatturato, sono state fortemente orientate al miglioramento dei risultati reddituali. Infatti, il 2003 si è distinto per un generalizzato recupero di redditività da parte delle imprese di assicurazione quotate. Il Roe medio contabile del settore, pari a circa il 12% (10% Roe medio rettificato), è stato alimentato da miglioramenti conseguiti sul fronte tecnico con riduzione dell'expenses ratio medio in entrambi i comparti e del boss ratio nel comparto danni. Anche il risultato della gestione degli investimenti ha avuto un impatto positivo sui conti economici dei gruppi, in netto contrasto con quanto verificatosi nello scorso esercizio, grazie alla ripresa del mercato borsistico, che ha permesso di realizzare maggiori utili da' trading e ha determinato minori rettifiche di valore. Lo Scenario Di Previsione Per Le Assicurazioni Quotate Per il prossimo triennio, le analisi e previsioni Prometeia delineano un quadro di ulteriore crescita dell'attività e di miglioramento della redditività dei gruppi assicurativi. Le linee di tendenza caratterizzanti questo scenario sono riconducibili in particolare a: uno sviluppo del portafoglio complessivo del 6.5% medio annuo per l'insieme dei gruppi quotati, con una raccolta vita in crescita del 7.4% e una dinamica del comparto danni ad un ritmo del 5.2% medio annuo; il mantenimento dei risultati tecnici conseguiti in termini di efficienza e siriistrosità, al più con una lieve flessione nel triennio in esame del combined ratio, avendo già registrato sorprendenti miglioramenti tra il 2001 e il 2003. Previsioni sul comparto assicurativo quotato 2004-2006
2001 2002 2003 2004e 2005e 2006e v.M.a.
'04-'06
Premi totali (min euro) 77 249 83 431 90 377 97 297 103 459 110 420
var. % 7.6 8.0 8.3 7.7 6.3 6.7 6.5
Premi lordi danni (min euro) 33 073 34 872 36 603 39 608 41 565 43 825
var. % 7.8 5.4 5.0 8.2 4.9 5.4 5.2
Premi lordi vita (min euro) 44 176 48 559 53 774 57 689 61 894 66 595
var. % 7.5 9.9 10.7 7.3 7.3 7.6 7.4
Combined ratio 105.3 102.5 98.6 97.2 97.0 97.1 -1.6
Expenses ratio complessivo 18.3 16.5 15.9 15.3 14.9 14.8 -0.9
Premi lordi contabilizzati totali (lavoro diretto e indiretto, italiano ed estero). Fonte: stime e previsioni Prometeia Prometeia — Le Assicurazioni Quotate Ii quadro sopra delineato permetterà, secondo le nostre stime, un miglioramento del Roe medio dei gruppi quotati nei prossimi anni, fino a raggiungere circa il 15% alla fine del 2006. Tale risultato condurrà, alla fine dei triennio di previsione, tutti gli operatori su un livello di creazione di valore. La valutazione di borsa dei settore assicurativo è migliorata nel corso dell'anno in conseguenza della positiva evoluzione dei mercati finanziari: l'indice settoriale ha mantenuto un ritmo di crescita costante, risentendo in misura inferiore rispetto al Mib generale e a quello bancario dei dissesti finanziari di fine 2003. Ii miglioramento delle quotazioni si è riflesso anche in un generale incremento della valorizzazione offerta dal mercato sui livelli di patrimonializzazione delle compagnie quotate. Analisi Fondamentale Delle Azioni Assicurative Quotate I risultati reddituali hanno evidenziato una generalizzata capacità di creare valore per gli azionisti che viene confermata, per quasi tutti i gruppi, anche depurando il risultato di esercizio dall'attività straordinaria. Inoltre, i risultati dei singoli gruppi in termini di Roe e creazione di valore migliorano, in media, quando si considerano le plus/minusvalenze latenti nel portafoglio finanziario. La nostra previsione sulla crescita degli utili delinea una visione più positiva rispetto a quella implicita negli attuali prezzi di mercato; infatti, i risultati dell'analisi dei Roe impliciti permettono di affermare che gli attuali prezzi di Borsa incorporano, in media, attese di riduzione degli utili. Tenendo Conto di più elementi di valutazione, e in particolare della creazione di valore attesa nei prossimi anni, delle informazioni disponibili sulle minusvalenze e plusvalenze latenti sul portafoglio finanziario e del differenziale tra il Roe da noi stimato per il 2006 e quello implicito nei prezzi di borsa, è possibile prospettare per alcuni titoli delle aspettative più solide in termini di rivalutazione da parte del mercato. Le valutazioni da noi effettuate sul settore assicurativo quotato, così come quelle riferite a singoli titoli, vanno opportunamente ponderate con alcuni elementi di cautela quali: 15.0% 12.0% 9.0% 6.0% 3.0% 0.0%. L'impatto che l'adozione dei principi contabili internazionali avrà sui bilanci delle compagnie di assicurazione, non incorporato nelle nostre previsioni in quanto ancora in attesa di completamento e puntuale definizione; l'eventuale avvio della riforma pensionistica che potrà avere impatti non trascurabili sulle prospettive dei gruppi assicurativi. Il campione oggetto di analisi nel presente Rapporto si compone di 10 titoli assicurativi quotati al Mercato Ufficiale della Borsa Valori.
Compagnie e gruppi assicurativi quotati apr. '04
Ramo di Mercato di
Sigla Denominazione Bilancio analizzato (a) operatività quotazione
1 Alea Alleanza C Vita2 Mib 30
2 Ergo Ergo Previdenza I Vita Mib
3 Catt Cattolica C Vita + Danni Midex
4 Gene Generali C Vita + Danni Mib 30
5 Medi Mediolanum C Vita Mib 30
6 Mila Milano C Vita + Danni Midex
7 Ras Ras C Vita + Danni Mib 30
8 Fonsai Fondiaria-sai C Vita + Danni Midex
9 Unip Unipol C Vita + Danni Midex
10 Vitt Vittoria C Vita + Danni Mib
(a) I = individuale; C = consolidato. 2 L'operatività nel comparto danni è limitata al solo ramo infortuni. Per tale motivo di questa compagnia viene prevalentemente analizzata nel Rapporto l'operatività nei comparto vita.
 
   
   
TOP STRATEGY PERFORMERS: LA PRIMA E UNICA CLASSIFICA DELLE AZIENDE ITALIANE PIÙ COMPETITIVE DA UNA PARTNERSHIP TRA ESPANSIONE E BUSACCA & ASSOCIATI  
 
Posiz. Società Posiz. Società
1 Geox International 11 Mapei
2 Mediaset 12 Polti
3 Saeco International Group 13 Davide Campari – Milano
4 Ferretti 14 Gruppo Edit. L’espresso
5 Impresa Pizzarotti & C. 15 Fabio Perini
6 Bennet 16 Gruppo Tessile Monti
7 Azimut 17 Diesel
8 Corfina 18 Industria Cementi Giovanni Rossi
9 Fineldo 19 Bticino
10 Cva – Compagnia Valdostana Delle Acque 20 Bartolini
Milano, 10 giugno 2004 - E’ la risposta italiana a Bw50, la tradizionale classifica di Business Week delle società americane, e, unica nel suo genere, ordina le aziende italiane per competitività, capacità di creare valore e qualità della strategia. La classifica Top Strategy Performersò deriva da una ricerca condotta da Busacca & Associati sulla competitività delle aziende italiane e sulla loro capacità di creare valore. Si basa su di un algoritmo sviluppato da Busacca & Associati ed applicato sulle prime milletrecento aziende operanti in Italia. La fonte è costituita dai dati Mediobanca. In particolare i parametri che concorrono alla formazione dell’algoritmo sono: la creazione di ricchezza per gli azionisti; la remunerazione degli investimenti; il contenimento dei costi; la creazione di valore economico; l’efficacia commerciale nel tempo; la redditività dell’azienda nel tempo. Top Strategy Performersò nasce da una partnership tra Espansione, da oltre 35 anni il mensile economico di riferimento della classe dirigente aziendale, e Busacca & Associati, società leader da oltre 25 anni nella consulenza di direzione ed organizzazione. “L’obiettivo del progetto è stato quello di individuare aziende italiane che possano essere prese a modello per competitività reale ed efficacia delle strategie.” Ha dichiarato Antonino Busacca, Senior Partner dell’omonimo Studio. “Abbiamo adottato un nostro algoritmo proprietario che ci consentisse, opportunamente applicato, di ordinare le aziende studiate. E abbiamo rilevato conferme e sorprese.” Milo Goj, Direttore Responsabile di Espansione, ha commentato così l’iniziativa: “Lo studio nasce dalla volontà di attirare l’attenzione sul tema oggi quanto mai attuale della competitività ed essere spunto di riflessione e dibattito per il mondo imprenditoriale, politico e sindacale italiano e per tutti coloro che, a vario titolo, si interessano di economia. Le aziende italiane scelte sono in grado di creare innovazione e valore. Ora il passaggio successivo sarà cercare di comprendere con loro le chiavi e le ragioni del successo.” Per questo Espansione di luglio-agosto conterrà un dossier dedicato alla ricerca, con analisi delle venti Top Strategy Performers. Inoltre, i vertici delle prime aziende in classifica saranno protagonisti del convegno: “Top Strategy Performers: Le imprese italiane che creano valore”, curato congiuntamente da Espansione e Busacca & Associati, programmato il 21 settembre 2004 a Milano e rivolto al top management del mondo imprenditoriale italiano.
 
   
   
MARIO GHIRALDELLI PRESIDENTE ASSIOM: IN USA ED EUROPA MERCATI AZIONARI IN MODERATO RIALZO, FORTE IL GIAPPONE. OBBLIGAZIONARI IN RIBASSO. TASSI IN LEGGERA CRESCITA ED EURO IN RIDIMENSIONAMENTO SUL DOLLARO.  
 
Milano, 10 giugno 2004 - Il sondaggio viene effettuato attraverso un questionario proposto ai più di 1.500 Soci di Assiom che rappresentano uno spaccato molto significativo di chi opera quotidianamente sui mercati finanziari. Ad Assiom aderiscono infatti operatori italiani ed esteri appartenenti a Banche, Sim, Società Finanziarie, Società di Assicurazione ed aziende che svolgono attività sui mercati dei capitali. Mercati Azionari In Moderato Rialzo - Ancora incertezza tra gli operatori anche se prevale un moderato ottimismo. Il mercato azionario europeo (indice Eurostoxx 50) vede gli operatori per il 43% schierati in favore di un moderato rialzo e per il 38% orientati alla stabilità. Solo il 14% prevede un moderato ribasso. Anche il mercato italiano (indice Mib30) è visto con connotati di incertezza ma con qualche punto in più per la crescita che è attesa dal 45% degli intervistati, la stabilità del 36% ed il moderato ribasso dal 14%. Sulla stessa linea le percentuali Usa, sia per l’ indice Dow Jones che per il Nasdaq per i quali le previsioni e di moderata crescita si attestano al 50%. Più volatile il Nasdaq dove il 21% prevede stabilità ed il 17% un moderato ribasso. Il mercato giapponese è connotato da maggiore forza, il 56% degli operatori lo vede infatti in crescita e più del 24% stabile. Il parere degli operatori sembra quindi confermare che anche le attese, sempre più diffuse, di una imminente fase di rialzo dei tassi non debbono necessariamente riflettersi in un andamento negativo delle borse. I mercati sembrano consci che non vi è niente di drammatico nel fatto che in Usa si stia per passare da un periodo di tassi bassi e forte crescita economica ad un periodo di tassi moderatamente più alti con crescita economica controllata. Mercati Obbligazionari In Flessione - Con i mercati azionari positivi, qualche punto lo perdono i mercati obbligazionari. Per il bund difatti il 59% degli operatori vede un moderarto ribasso ed il 21% la stabilità. Per i Treasury Usa la percentuale ( 66%) è pi alta a favore del moderato ribasso. Euro In Flessione Sul Dollaro - Quasi il 43% degli operatori Assiom vede l’ Euro in moderata flessione sul Dollaro Usa (rif. 1,2246). Il 21% lo prevede invece stabile ed il 31% in moderato rialzo.  
   
   
UNION INVESTMENT E I SETTORI HI TECH, ENERGY E BIOFARMA SECONDO THOMAS DESER – GESTORE DEL FONDO UNI21.CENTURY – NET -  
 
Milano, 10 giugno 2004 - Nel mese scorso le azioni dei settori orientati verso il futuro hanno registrato una performance migliore di quella di mercato. Il fondo Uni21.century -net- di Union Investment ha così messo a segno una crescita di valore del 2,2 per cento. In questo periodo le quotazioni dei titoli del settore informatica e telecomunicazioni hanno registrato evidenti perdite. Mentre il subindice Msci hardware & apparecchiature tecnologiche ha ceduto il 6,9 per cento circa, il subindice per le infrastrutture per le telecomunicazioni ha evidenziato un trend particolarmente debole, subendo perdite anche del 12,8 per cento. All’inizio di aprile l'intero settore tecnologico si è trovato in difficoltà quando il fornitore finlandese di sistemi per telecomunicazioni Nokia ha presentato dati trimestrali sorprendentemente negativi, ai quali il mercato ha reagito con notevoli ribassi delle quotazioni. I gestori del fondo avevano già effettuato vendite per questo titolo con largo anticipo rispetto alla pubblicazione dei dati, in modo da poter riacquistare a un livello nettamente più favorevole alla fine di aprile. Contrariamente a Nokia, il concorrente americano Motorola ha dichiarato risultati trimestrali estremamente soddisfacenti, al punto che nel settore si è verificato un avvicendamento dei titoli favoriti. A fronte dell'elevato livello di valutazione di molti titoli growth, in questo settore siamo sottopesati già da molto tempo. In aprile le azioni del settore energetico hanno nuovamente evidenziato un andamento solido. L’indice Msci per il petrolio e il gas naturale ha guadagnato il 3,6 per cento e anche l’indice Msci Energy è cresciuto del 3,0 per cento. Uno dei motivi della continua forza delle azioni petrolifere èl’inarrestabile ascesa del prezzo del greggio, che raggiunge sempre nuovi massimi. Il relativo fattore determinante è l'attuale situazione politica di tensione in Iraq. Per quanto riguarda la situazione della domanda si rileva inoltre che le scorte di magazzino si mantengono limitate, in particolare negli Usa. La forte crescita economica in Asia aggrava ulteriormente la situazione. Inoltre l’Opec ha nuovamente sottolineato l'intenzione di attuare la programmata riduzione della sua quota di produzione. Finora, tuttavia, solo pochi dei suoi membri si sono attenuti a tale quota. In aprile anche le azioni del settore biofarmaceutico hanno messo a segno soddisfacenti guadagni di quotazione. La causa va individuata soprattutto nel turnover settoriale a favore dei settori difensivi. Dopo le underperformance dei mesi scorsi, il settore sanitario sembra infine essere stato riscoperto dagli investitori, la cui attenzione di recente si è infatti concentrata sulla battaglia per l’acquisizione del gruppo farmaceutico franco-tedesco Aventis. A fine aprile la francese Sanofi-synthélabo ha finalmente avuto la meglio sulla società di Strasburgo. Per ottenere il suo scopo, Sanofi-synthélabo ha dovuto ulteriormente aumentarela componente cash della sua offerta d'acquisto. Altre notizie dal settore sanitario sono giunte dalla joint venture tra Genentech e Roche. La joint venture ha recentemente pubblicato i promettenti dati dei test relativi a un nuovo farmaco in grado di migliorare le chance di sopravvivenza in caso di cancro ai polmoni. I risultati sono giunti inaspettati in quanto nell’ultimo anno il prodotto concorrente sviluppato da Astrazeneca, che contiene un principio attivo simile, ha conseguito risultati relativamente deludenti. Per quanto attiene alla politica d’nvestimento del fondo di Uni21.century –net, Union Investment ha aumentato la posizione in Deutsche Telekom. Con il Ceo Kai Ricke la società ha imboccato la rotta giusta, pertanto la situazione degli utili a lungo termine dovrebbe essere garantita. Acquisti più contenuti sono stati inoltre effettuati nella francese Alcatel, che ha in programma un’efficace ristrutturazione a breve termine. Nel settore dei servizi pubblici, al contrario, sulla scia della rapida crescita delle quotazioni azionarieUnion ha realizzato buoni utili con Suez e Scottish Power. Lo stesso dicasi per il produttore francese di gas industriali Air Liquide. Le disponibilità così venutesi a creare sono state reinvestite tra l’altro nel gruppo italiano dell’elettricità Enel. Nel settore petrolifero si sono operate parziali prese di profitto in Total ed Eni. Una riduzione delle disponibilità è stata effettuata anche in Chevron Texaco, le cui azioni sono ritenute sopravvalutate all’attuale livello di corso. Nei mesi scorsi Union aveva speculato su un’acquisizione per il gruppo farmaceutico franco-tedesco Aventis e alla fine, poco prima della sua conclusione, si sono realizzate delle prese di benefici.  
   
   
AUTOSTRADE: CLOSING EMISSIONE OBBLIGAZIONARIA DA 6,5 MILIARDI DI EURO  
 
Roma, 10 giugno 2004 -Autostrade ha emesso ieri i quattro prestiti obbligazionari dell’importo complessivo di 6,5 miliardi di Euro, i cui termini sono già stati fissati e annunciati lo scorso 28 maggio 2004, (i “Prestiti Obbligazionari”). Come noto, l’emissione si inserisce nell’ambito del programma di Global Medium Term Note di Autostrade da 10 miliardi di Euro approvato dal Cda della Società lo scorso 7 maggio. Tre dei citati Prestiti Obbligazionari sono denominati in Euro, ed hanno scadenza rispettivamente a 7 a 10 e a 20 anni; uno di essi invece è denominato in Sterline ed ha scadenza a 18 anni. I Prestiti Obbligazionari sono a tasso fisso, fatta eccezione per quello in Euro a 7 anni. I proventi dei Prestiti Obbligazionari sono stati destinati al rimborso integrale dei finanziamenti a lungo termine denominati "Second Stage Senior Secured Long Term Bank Facility" e "Second Stage Senior Secured Long Term Capital Markets Facility" (collettivamente, le "Ltf2"), utilizzati da Autostrade per un importo pari, rispettivamente a circa 1,9 miliardi di Euro e 4,6 miliardi di Euro. Contestualmente le garanzie prestate in relazione all’adempimento degli obblighi previsti dalle Ltf2 sono pertanto venute meno. Restano, invece, in essere i finanziamenti infragruppo erogati da Autostrade ad Autostrade per l’Italia contestualmente all’utilizzo delle Ltf2, i cui termini e condizioni saranno modificati in considerazione dei più favorevoli termini e condizioni dei Prestiti Obbligazionari. Autostrade, inoltre, ha contestualmente cancellato sia la facilitazione creditizia, non ancora utilizzata, di 1,5 miliardi di Euro (la "Second Stage Senior Secured Long Term Capex Facility") messa a disposizione di Autostrade dalle stesse banche che avevano erogato le Ltf2, sia la facilitazione creditizia dell'importo massimo di 3,5 miliardi di euro, che avrebbe dovuto essere utilizzata per rimborsare l'eventuale parte delle Ltf2 che non fosse stata rimborsata con i proventi derivanti dai Prestiti Obbligazionari. Autostrade per l’Italia S.p.a. (“Autostrade per l’Italia”) al fine di evitare la c.D. Subordinazione strutturale degli obbligazionisti rispetto ai propri creditori, ha prestato garanzie personali in relazione all’adempimento degli obblighi derivanti da ciascuno dei Prestiti Obbligazionari (le “Garanzie”). Le Garanzie prestate da Autostrade per l’Italia nell’interesse della controllante Autostrade sono operazioni tra parti correlate strumentali all’emissione dei Prestiti Obbligazionari e si giustificano alla luce dell’interesse del Gruppo Autostrade all’attuazione di tale emissione. Infatti, come noto, attraverso l’emissione dei Prestiti Obbligazionari, il Gruppo Autostrade ha differito la durata media del debito assicurandosi per il futuro maggiore flessibilità operativa e maggior facilità di accesso al credito, anche bancario. La prestazione delle Garanzie da parte di Autostrade per l’Italia, inoltre, risponde all’interesse della stessa Autostrade per l’Italia anche in quanto, come precisato, termini e condizioni dei predetti finanziamenti infragruppo saranno modificati per riflettere le migliori condizioni economiche dei Prestiti Obbligazionari. Quanto agli effetti economici, patrimoniali e finanziari della concessione delle Garanzie, si fa presente che Autostrade per l’Italia riceverà da Autostrade, a fronte della concessione delle stesse Garanzie, una commissione, determinata in misura forfettaria, pari allo 0,125% annuo dell’importo garantito. Tale corrispettivo è stato fissato tenuto conto della natura e dell’entità delle Garanzie, prendendo come riferimento i corrispettivi di mercato previsti per operazioni ritenute comparabili.  
   
   
DMT SISTEMI E SERVIZI PER LA DISTRIBUZIONE DEL SEGNALE TELEVISIVO TERRESTRE SIA ANALOGICO CHE DIGITALE IN BORSA IL 22 GIUGNO 2004 IL PREZZO COMPRESO TRA UN MINIMO DI 20,80 E UN MASSIMO DI 26,30 EURO PER AZIONE  
 
Lissone (Mi), 10 giugno 2004 – Dmt S.p.a., leader in Italia con circa il 70% di market share nel mercato degli apparati per la distribuzione del segnale televisivo terrestre analogico e digitale, ha presentato oggi alla stampa le modalità dell´Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione (Opvs) che prenderà il via l’11 giugno 2004, per concludersi il 17 giugno 2004. Il relativo Prospetto Informativo è stato depositato presso la Consob in data 3 giugno 2004. L´offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione, parte di un’Offerta Globale, è finalizzata all´ammissione alle negoziazioni di massime n. 5.200.000 azioni sul Mta, Segmento Star. L’offerta Pubblica avrà luogo in Italia e sarà effettuata attraverso un consorzio di collocamento e garanzia diretto e coordinato da Ubm che agirà in qualità di Responsabile del Collocamento per l’Offerta Pubblica, nonché di Joint Lead Manager per l’Offerta Pubblica insieme ad Efibanca S.p.a. E di Sponsor insieme a Centrosim. Dmt S.p.a., d’intesa con Ubm, Coordinatore dell’Offerta Globale, Ubm, al fine esclusivo di consentire la raccolta di manifestazioni di interesse da parte degli Investitori Istituzionali nell’ambito del Collocamento Istituzionale ha individuato l’Intervallo di Valorizzazione Indicativa della Società compreso tra un minimo di circa 150 milioni di Euro ed un massimo di circa 190 milioni di Euro, pari rispettivamente ad un minimo di Euro 20,80 per Azione ed un massimo di Euro 26,30 per Azione. L’offerta Globale consiste in: A. Un’offerta Pubblica di un minimo di n. 1.300.000 azioni, corrispondenti al 25% delle azioni oggetto dell’Offerta Globale, così suddivisa: una quota rivolta al pubblico indistinto in Italia. Delle azioni effettivamente assegnate al pubblico indistinto, una quota non superiore al 25% sarà destinata al soddisfacimento delle adesioni pervenute per quantitativi pari al Lotto Minimo Maggiorato o suoi multipli; una quota di massime n. 60.000 azioni riservata ai dipendenti tale da garantire a ciascun dipendente l´assegnazione di due Lotti Minimi; B. Un contestuale Collocamento Istituzionale di massime n. 3.900.000 azioni, corrispondenti al 75% delle azioni oggetto dell´Offerta Globale, rivolto a Investitori Professionali in Italia e a Investitori Istituzionali all’estero con esclusione degli Stati Uniti d’America, dell’Australia, del Canada e del Giappone. E´ inoltre prevista la concessione al Coordinatore dell’Offerta Globale, anche in nome e per conto del Consorzio di Collocamento Istituzionale, di un´opzione per l’acquisto ("Greenshoe") di ulteriori massime n. 709.060 azioni pari al 13,6% dell´Offerta Globale, da assegnare ai destinatari del Collocamento Istituzionale. L’offerta Globale rappresenta una quota massima pari al 46,3% del capitale di Dmt, quale risulterà in caso di integrale sottoscrizione delle n. 4.000.000 azioni rivenienti dall’Aumento di Capitale. In caso di integrale esercizio della Greenshoe, le azioni oggetto di collocamento rappresenterebbero una quota massima pari al 52,653% del capitale della società. Al termine dell´operazione, e dopo l´eventuale integrale esercizio dell´opzione di Greenshoe il flottante sul mercato sarà quindi pari a circa 52,7% del capitale sociale. Attualmente il capitale del Gruppo Dmt è detenuto per il 72,4% dal management, e per il restante 27,6% da investitori istituzionali: l’8,7% Banca Intesa, 8% Fondo Convergenza, il 5,45% Fondo Athena e il 5,45% Fondo Fidia. L’attività di Dmt, Digital Multimedia Technologies S.p.a. Si articola in due Business Unit: Technology: focalizzata sulla produzione di impianti tecnologici e sull’integrazione di sistema per il broadcasting televisivo terrestre; questa Business Unit si occupa delle attività di progettazione, produzione, commercializzazione e installazione delle apparecchiature e delle soluzioni per la distribuzione del segnale televisivo sia digitale che terrestre. L’attività della Bu Technology è svolta principalmente dalla capogruppo Dmt S.p.a., nonché dalle controllate Coel S.r.l. (specializzata nella produzione di antenne) e Dmt Usa Inc.(costituita per perseguire le opportunità di sviluppo sul mercato americano). Tower: focalizzata su servizi di gestione e manutenzione di reti e di stazioni di trasmissione per il broadcasting televisivo e radiofonico terrestre, e per sistemi di telecomunicazioni wireless. L’offerta della Business Unit Tower include anche l’ospitalità sulle postazioni di proprietà degli impianti per i servizi di trasmissione e telecomunicazione sopra elencati. L’attività della Bu Tower è svolta dalle controllate Dmt Network S.p.a. E Dmt Towertel S.r.l.dmt oltre a essere, con una quota di mercato superiore al 70%, il leader italiano nella tecnologia per il digitale terrestre è tra i primari operatori internazionali con un market share di circa l’8%.I clienti del Gruppo comprendono, in Italia, le maggiori emittenti televisive italiane a diffusione nazionale (Rai, Mediaset e La 7) e numerose emittenti regionali e locali, mentre all’estero comprendono broadcaster come Tdf in Francia, Ntl in Gran Bretagna, Tradia in Spagna, Radio Cuba e Broadcast Australia. In ambito nazionale Dmt ha contribuito, nel corso del 2003, alla realizzazione delle reti televisive digitali per Rai, Mediaset e La 7, dirette alla realizzazione della prima fase della copertura del territorio nazionale. All’estero, Dmt ha partecipato, tra l’altro, alla realizzazione della prima rete digitale europea e alla prima in Australia Dmt ha collaborato e collabora a numerosi progetti di sperimentazione del digitale terrestre in Italia con il Centro Ricerche Rai di Torino ed all’estero in Francia e Cina. L’attività di Tower Operator ha portato Dmt attraverso una politica di acquisizioni di postazioni ad affermarsi come il principale Tower Operator indipendente italiano. Allo stato attuale Dmt detiene circa 250 postazioni principalmente localizzate nel nord Italia . I clienti ospitati sulle postazioni gestite dal Gruppo Dmt comprendono broadcaster Tv nazionali (come Rai, Mediaset e La7) e locali (come Odeon Tv e Telelombardia), operatori radiofonici (come Radio Deejay, Rmc e Radio 105) e operatori di telefonia mobile (come Tim, Vodafone, Wind e H3g).il Gruppo Dmt, proseguendo il trend di crescita registrato nei precedenti esercizi, ha chiuso il bilancio consolidato al 31 dicembre 2003 con risultati positivi: 60,7 milioni di Euro di fatturato (+ 20% Yoy), un Ebitda di 17,2 milioni di Euro (+ 30,7% Yoy) e un utile netto di 3,1 Mln di Euro (+ 120% rispetto al 2002). In linea con il trend positivo è il fatturato registrato nel primo trimestre 2004 pari a 7,7 milioni di euro (+ 46% rispetto al Q1 2003).  
   
   
DMAIL GROUP S.P.A.: ESTESA AL 31 DICEMBRE 2004 L’OPZIONE PUT/CALL SUL 33% DELLA CONTROLLATA GIDIEMME STAMPA  
 
Milano, 10 giugno 2004 - Nel dicembre 2001 Dmail Group aveva acquisito il 57% di Gidiemme Stampa concedendo un’opzione put/call agli azionisti venditori su un ulteriore 33% della società al valore prestabilito di 3.9 milioni di Euro, da regolarsi in contanti o in azioni Dmail. L’opzione put/call, in scadenza il 15 giugno 2004, è stata rinnovata per ulteriori 6 mesi a tutto il 31 dicembre 2004. Pertanto, resta invariato al 57% il controllo di Dmail Group su Gidiemme Stampa.  
   
   
CREDITO COOPERATIVO LE BCC DELLA LOMBARDIA LEADER DEL SISTEMA BANCARIO REGIONALE NEL 2003, RACCOLTA DIRETTA A 16,6 MILIARDI DI EURO E IMPIEGHI A 13,5 MILIARDI DI EURO  
 
Milano, 10 giugno 2004 – Hanno raccolto quasi 17 miliardi di Euro e ne hanno impiegati più di 13. Sono questi i principali risultati conseguiti dalle 565 filiali delle 48 Banche di Credito Cooperativo della nostra regione nel 2003. Risultati superiori alla media del sistema bancario lombardo. Nel 2003, infatti, la raccolta in Lombardia ha fatto registrare un segno negativo del 1,2%, mentre gli impieghi hanno avuto un incremento del 5,5%: ben 10 punti percentuali in meno delle Bcc lombarde. "Un risultato decisamente positivo -ha dichiarato il presidente della Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo, Alessandro Azziche premia la capacità del nostro sistema di essere al servizio delle comunità locali, in ogni loro bisogno "E' un risultato positivo e in controtendenza –ha proseguito Azzi- anche per altri indicatori: clienti, soci, dipendenti e filiali aperte nel corso del 2003". I clienti hanno raggiunto quota 733.000 ed i soci sono, invece, aumentati di 4.000 unità, passando da 97.000 a oltre 101.000 (+4%). Aumentati anche i dipendenti delle Bcc lombarde, più di 5000 e, infine, si è fatto più capillare il presidio territoriale che a dicembre poteva contare su 565 sportelli, con un incremento di 28 unità, rispetto al 2002, pari a circa il 10% degli sportelli bancari lombardi. Non solo: il sistema del credito cooperativo lombardo è superiore, per numero di sportelli, all'intero sistema bancario di regioni come Umbria, Molise, Basilicata, Calabria ed è di poco inferiore a quello di Abruzzo e Sardegna. Anche il numero delle Bcc è significativo: su 180 banche presenti nella nostra regione (fonte Abi), ben 48 sono del Credito Cooperativo. "La nostra vocazione di essere banca a sostegno del territorio, è, anche, confermata dalla destinazione degli impieghi –ha sottolineato il numero uno della federazione lombarda. La quota di mercato degli impieghi erogati dalle Bcc verso le Pmi è pari al 14,3% del totale degli impieghi del sistema bancario regionale. "I risultati conseguiti dalle Banche di Credito Cooperativo Lombarde confermano il giudizio dei nostri clienti sulla vicinanza e assistenza delle nostre banche rispetto ai grandi gruppi bancari. Le Bcc Lombarde –ha concluso il presidente Azzi- sono davvero sul territorio, non solo aiutando le Pmi, ma anche reinvestendo sul territorio gli utili generati, affinché tutta la comunità ne ottenga un beneficio nel medio periodo".  
   
   
CAD IT E MICROSOFT LANCIANO SUL MERCATO BANCARIO LA NUOVA SOLUZIONE DI BUSINESS INTELLIGENCE PER BASILEA II  
 
Milano, 10 Giugno 2004 - Cad It, società leader nella realizzazione di sistemi informativi per il settore finanziario, e Microsoft, hanno completato la soluzione di Business Intelligence per Basilea Ii, frutto di due anni di intensa collaborazione in attività di ricerca e sviluppo. Il lancio della piattaforma anticipa di tre mesi la tempistica inizialmente dichiarata per il completamento del prodotto. Il prossimo 17 giugno Cad It e Microsoft presenteranno al mercato bancario la soluzione per Basilea Ii su tecnologia Microsoft .Net. La soluzione sviluppata consente di gestire, in maniera personalizzata e flessibile, le specificità dei diversi istituti di credito in modo tale da adottare le soluzioni più efficienti per ogni linea di business e/o per ogni livello di dettaglio scelto dal cliente. Il prodotto, immediatamente installabile, permette di gestire o di essere facilmente interfacciato con tutti i sottosistemi della banca oltre che con il controllo di gestione e la contabilità generale, dando la possibilità di avere una visione d’insieme che può essere approfondita per livelli di dettaglio successivi fino ad arrivare al dato elementare o all’aggregato iniziale. La possibilità di raccogliere, elaborare, rappresentare graficamente e distribuire informazioni multicanale in massima sicurezza e secondo i livelli di autorizzazione stabiliti, combinata con modelli statistici e templates precostituiti consentiranno di ottenere risultati tangibili pochi giorni dopo l’installazione e con una notevole riduzione dei costi collegati agli investimenti It.  
   
   
DA INTERMECCANICA NASCE FEDERMACCHINE ANDREA RIELLO, PRESIDENTE - ALFREDO MARIOTTI, SEGRETARIO GENERALE  
 
Cinisello, 10 giugno 2004 - Il Consiglio Generale di Intermeccanica ha deliberato il cambiamento del nome della Federazione, che oggi diventa Federmacchine, e dell’oggetto sociale che meglio specifica l’appartenenza dei produttori di beni strumentali. La denominazione diviene dunque: Federmacchine - Federazione nazionale delle associazioni dei produttori di beni strumentali destinati allo svolgimento di processi manifatturieri dell’industria e dell’artigianato. La Federazione è composta dalle 11 associazioni (Acimac, Acimall, Acimga, Acimit, Anima, Assocomaplast, Assomac, Gimav, Marmomacchine, Ucima, Ucimu-sistemi per produrre) che, in Confindustria, rappresentano gli interessi dei costruttori di “macchine” italiani, consistenti in 2.200 imprese, per 26.000 milioni di euro di fatturato e 160.000 addetti. Presidente della Federazione è Andrea Riello, segretario generale è Alfredo Mariotti.  
   
   
MEDITERRANEO: TERRA DI INVESTIMENTI PER LE IMPRESE ITALIANE UN GIRO D’AFFARI DI OLTRE 15 MILIARDI DI EURO  
 
 Milano, 10 giugno 2004. Il giro d’affari che le imprese italiane hanno con Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Siria e Tunisia supera i 15 miliardi di euro. E’ dell’Italia Nord-occidentale il 41,5% dell’export nazionale e il 26,9% dell’import. Per l’export è prima l’Italia Nord-occidentale con più di due miliardi 700 milioni di euro, seguita dall’Italia Nord-orientale (oltre 1 miliardo e 700 milioni di euro) e l’Italia centrale (oltre 1 miliardo di euro). Per l’import sempre l’Italia Nord-occidentale con oltre due miliardi di euro seguita dall’Italia Nord-orientale (oltre 1 miliardo di euro) e quella centrale (oltre 800 milioni di euro). Il settore principale per l’export italiano riguarda i prodotti trasformati e manufatti con oltre 6 miliardi e 580 milioni di euro (il 98,6% del totale dell’export). Per l’import dai Paesi arabi del Mediterraneo prevalgono i minerali con oltre 5 miliardi di euro (il 57,9% del totale dell’import). Ma come fare per investire in Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Siria e Tunisia? I temi e le problematiche ma anche le opportunità, la regolamentazione e le condizioni d’investimento in questi Paesi arabi del Mediterraneo nella “Guida agli investimenti esteri delle imprese italiane” che verrà presentata durante la Tavola Rotonda “Come investire nei Paesi del Mediterraneo” organizza da Promos, azienda speciale della Camera di commercio per l’internazionalizzazione con la Camera di commercio Italo-araba e la Camera di commerci Internazionale - Cci Italia. Per informazioni e adesioni, contattare: Promos - Camera di commercio di Milano Tel: 02 8515.5266, Fax: 02 8515.5227. L’incontro si terrà: mercoledì, 16 giugno 2004 ore 15.00-18.00 Palazzo Affari ai Giureconsulti piazza Mercanti, 2 (Mm Duomo) Sala Parlamentino "Questa iniziativa – ha dichiarato Sandro Bicocchi, vice Presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali - rappresenta un momento d'incontro per il nostro mondo imprenditoriale verso i Paesi del Mediterraneo. La Camera di commercio di Milano sta promuovendo le relazioni economiche con questi paesi e per facilitare i rapporti e le attiva di investimento ha organizzato questa tavola rotonda che aiuta le nostre imprese ad operare con quelle arabe”. Interscambio Lombardia - Paesi del Mediterraneo (Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Libano, Siria, Giordania) Dati al Iv trimestre 2003 - Valori in Euro
2002 2003 quota per provincia variazione % 2003/02
import export import export import export Import export
Italia Nord-occidentale 2.419.583.378 2.849.057.090 2.331.030.670 2.766.420.820 26,9% 41,5% -3,7% -2,9%
Italia Nord-orientale 1.063.287.109 1.881.253.734 1.051.351.206 1.719.710.143 12,1% 25,8% -1,1% -8,6%
Italia Centrale 768.454.001 1.109.651.133 814.343.675 1.036.708.548 9,4% 15,5% 6,0% -6,6%
Italia Meridionale 639.059.541 411.089.054 584.282.493 400.751.620 6,7% 6,0% -8,6% -2,5%
Italia Insulare 3.781.401.626 519.815.698 3.883.297.204 716.382.785 44,8% 10,7% 2,7% 37,8%
Altro 4.349.565 15.906.221 703.272 31.232.306 0,0% 0,5% -83,8% 96,4%
Tot Italia 8.676.135.220 6.786.772.930 8.665.008.520 6.671.206.222 100,0% 100,0% -0,1% -1,7%
elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati Istat La guida è divisa in due volumi, il primo volume tratta i temi e le problematiche generali degli investimenti diretti all’estero, attraverso una raccolta di contributi professionali altamente qualificati. Il secondo volume, analizza le opportunità, la regolamentazione e le condizioni dell’investimento nei singoli Paesi arabi dell’area mediterranea. Approfondendo in particolare le opportunità e la normativa sugli investimenti, la regolamentazione del commercio, normativa societaria e tributaria in vigore, la legislazione del lavoro, il costo dei fattori di produzione, l’economia e il singolo paese in cifre. La tavola rotonda. Il seminario è rivolto a tutti coloro che sono interessati a investire nei Paesi del Mediterraneo o che già operano in questi mercati. Darà la possibilità ai partecipanti di approfondire gli elementi basilari per decidere se e come investire o delocalizzare la propria produzione nei Paesi del Mediterraneo. Parteciperanno: Sandro Bicocchi, vice presidente Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per l’internazionalizzazione; Tajeddine Baddou, Ambasciatore del Marocco in Italia; Mohamed Jegham, Ambasciatore della Tunisia in Italia; Melhem Nasri Mistou, Ambasciatore del Libano in Italia; Amerigo Gori, Segretario Generale Icc Italia; Ruggero Manciati, Presidente Simest; Ruggiero Cominotti, Economista; Fabio Bolognini, Responsabile Direzione Marketing Imprese Banca Intesa. Moderati da Sergio Marini, Presidente Camera di Commercio Italo Araba.
a-prodotti Dell'agricoltura, Della Caccia E Della Silvicoltura b-prodotti Della Pesca E Della Piscicoltura c-minerali Energetici E Non Energetici d-prodotti Trasformati E Manufatti
import export import export import export import export
1-Italia Nord-occidentale 71.672.781 3.770.030 5.448.468 32.886 1.066.737.273 5.530.659 1.185.518.134 2.756.481.586
2-Italia Nord-orientale 43.191.670 9.502.149 1.703.163 26.972 182.319.833 3.587.240 823.660.582 1.706.271.933
3-Italia Centrale 4.728.762 7.403.727 14.273.818 80.390 168.880.314 24.913.736 623.883.979 1.003.660.776
4-Italia Meridionale 28.935.756 4.615.064 2.552.431 326.275 8.499.277 1.082.215 544.201.239 394.675.763
5-Italia Insulare 12.699.983 26.177.231 1.591.957 0 3.589.891.115 1.662.789 278.758.814 688.529.265
6-Altro 648.294 0 0 10.340 54.978 31.221.966
Tot Italia 161.877.246 51.468.201 25.569.837 466.523 5.016.327.812 36.786.979 3.456.077.726 6.580.841.289
% su totale 1,9% 0,8% 0,3% 0,0% 57,9% 0,6% 39,9% 98,6%
elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati Istat 2003
 
   
   
IL VALORE DELLE DONNE IN AZIENDA: LE COMPETENZE AL FEMMINILE  
 
Milano, 10 giugno 2004 - Prosegue oggi il ciclo d’incontri culturali aperti al pubblico Pagine al femminile, organizzati dal Laboratorio Armonia della Sda Bocconi e dalla libreria Egea, in collaborazione con Standard & Poor’s. All’incontro dal titolo “Il ruolo degli intangibili nella costruzione del valore: le competenze al femminil”e, che verterà sul valore del capitale umano, e in particolare delle donne, all’interno di una azienda, parteciperanno Cristina Bombelli, coordinatrice del Laboratorio Armonia, Sda Bocconi; Michele Calcaterra, Amministratore Delegato, E. Capital e Docente Sda Bocconi; Elena Coffetti, Docente di Matematica Finanziaria, Università Bocconi e Vicedirettore dell’Area Metodi Quantitativa, Sda Bocconi; Anna Lambiase, Amministratore Delegato, Ir Top e Maria Pierdicchi, Direttore Generale Standard & Poor’s Italia. Giovedì 10 giugno alle ore 18.30 Libreria Egea, via Bocconi 8 Milano Ingresso libero  
   
   
LA NUOVA FRONTIERA DELL’AUTORIPARAZIONE CARROZZIERI: ASSISTENZA GRATUITA NELLA GESTIONE SINISTRI  
 
Milano, 10 giugno 2004 - Cambia il ruolo di officine e carrozzerie e il loro rapporto con gli utenti. E’, infatti, partita ufficialmente un’importante iniziativa che permette agli autoriparatori (circa 14.000 in Lombardia) di fornire, alla propria clientela, senza alcun tipo di onere, un servizio esclusivo di assistenza post-incidente. L’iniziativa, nominata “Servizio Gestione Sinistri”, garantisce gratuitamente un supporto concreto per ottenere gli indennizzi pubblici e privati dalle assicurazioni e il risarcimento dei danni successivi a un incidente automobilistico, avvalendosi di un’assistenza stragiudiziale in materia di responsabilità civile. Si affida, così, a una società specializzata in infortunistica (Redis srl) lo studio della propria pratica, l’esame delle dinamiche del sinistro, la gestione del medesimo e la consulenza sulle terapie mediche e le possibili proposte di transizione della compagnia assicurativa. La convenzione prevede anche un ulteriore servizio di assistenza informativa al cliente sugli eventuali finanziamenti e prestiti che è possibile richiedere, per far fronte alle spese di riparazione dell’auto o di sostituzione di parti danneggiate. Di tali benefit si avvalgono soltanto gli operatori del settore dell’autoriparazione associati ad Aira/cna Regionale della Lombardia.  
   
   
LE FERROVIE ALGERINE ASSEGNANO AD ALSTOM UN CONTRATTO DA 88 MILIONI DI EURO PER L’ELETTRIFICAZIONE DI TRE LINEE FERROVIARIE  
 
 Milano, 10 giugno 2004 - Sntf, compagnia ferroviaria nazionale algerina, ha affidato al consorzio di imprese capitanato da Alstom il contratto per l’elettrificazione di tre linee ferroviarie nella periferia di Algiers, la capitale. Il contratto, per un importo pari a 88 milioni di euro, è stato firmato il 5 giugno alla presenza di Nicolas Sarkozy, Ministro dell’economia, dell’industria e delle finanze francese, Mohamed Maghlaoui, Ministro dei trasporti algerino, Patrick Kron, presidente e Ceo di Alstom e Abdelhamid Lalaimia, Ceo di Sntf. In base al contratto, Alstom fornirà e installerà 300 km di catenaria e tre stazioni sussidiarie (25 kV). La quota del contratto di spettanza di Alstom è pari a 71 milioni di euro. Il completamento dell’opera di elettrificazione delle linee – Algiers-thenia, Oued Smar-gué Costantine e El Harrach-el Afroun – è previsto per la fine del 2007. Tale crescita permetterà a Sntf di incrementare il servizio di trasporto nella periferia di Algiers. Nuove unità elettriche, con una capacità di trasporto di 1800 persone e una velocità massima di 120 km orari, opereranno su queste linee ferroviarie. La Sntf prevede un incremento di traffico passeggeri, passando dagli attuali 20 milioni l’anno a 60 milioni entro il 2010. Il consorzio capitanato da Alstom comprende anche Infrarail, una succursale di Sntf, che si occuperà dei lavori civili, e Baticim, società che fornirà i pali e le ulteriori strutture in acciaio necessarie. Con più di 35 linee di produzione e la presenza in più di 60 paesi, Alstom Transport offre una gamma di prodotti e servizi per il materiale rotabile, di segnalazione ed infrastrutture elettriche e meccaniche, così come servizi di manutenzione e ripristino per quattro differenti tipologie di clientela: operatori ed autorità competenti nel trasporto urbano; operatori nel trasporto passeggeri di lunga percorrenza e proprietari di materiale rotabile; operatori nel trasporto merci; proprietari delle infrastrutture ferroviarie. Alstom Transport, con un fatturato di 5.1 miliardi di euro nell’esercizio 2002-2003, è tra i maggiori fornitori mondiali per l’industria ferroviaria.  
   
   
MPR 236: 10 TRENI PROGETTATI E COSTRUITI DA ALSTOM E COSTAFERROVIARIA PER POTENZIARE LA TRATTA ROMA-CIVITA CASTELLANA-VITERBO  
 
Roma, 10 giugno 2004 - aranno in totale dieci i treni progettati e costruiti da Alstom e da Costaferroviaria che entro il 2005 trasporteranno i viaggiatori nella tratta Roma-civita Castellana-viterbo. La prima flotta di cinque treni è già in servizio, il quinto treno è entrato in funzione pochi giorni fa, il 31 maggio, i restanti 5 treni, che fanno parte della commessa Alstom/costaferroviaria saranno consegnati a Met.ro. Tra aprile e dicembre 2005. Alstom fornirà l’equipaggiamento di trazione, i carrelli motori e il sistema di informazione per i passeggeri per una fornitura totale pari a 15 milioni di Euro. Le caratteristiche principali Il treno lungo 64,4 metri e largo 2,8 metri è suddiviso in una motrice, due vetture, un rimorchio studiati per poter trasportare un totale di 529 passeggeri, di cui 234 seduti; viaggia ad una velocità massima di 90km/h con una accelerazione di 0,7 m/sec2. Comfort a bordo Grande attenzione è stata posta nella realizzazione dell’interno dei convogli e dei servizi all’utenza, affinché anche gli spostamenti dei passeggeri siano caratterizzati da assoluto comfort. Ogni vettura è stata suddivisa in tre saloni viaggiatori di seconda classe a sedili contrapposti separati da due vestiboli con pareti trasparenti e porta scorrevole. Attenzione particolare è stata posta nella realizzazione sui treni alle esigenze dei disabili: nel salone centrale della motrice e della rimorchiata è stata attrezzata un’apposita area per ospitare un viaggiatore portatore di handicap. Ogni veicolo è inoltre dotato di una toilette con lavabo, specchio, dosatore per sapone, portasciugamani e portarifiuti. Ogni vettura è dotata di impianto di aria condizionata. Unità di trazione Alstom Il treno è stato progettato per avere una potenza 1,2 mw per unità di trazione ed è dotato di 2 carrelli motori e 4 carrelli portanti.  
   
   
INVITO A PRESENTARE OFFERTE PER UN STUDIO SULLE EMISSIONI SONORE PNEUMATICO/STRADA  
 
Bruxelles, 10 giugno 2004 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare offerte per uno studio sulle possibilità tecniche di applicare livelli di emissioni sonore pneumatico/strada senza compromettere la sicurezza dei veicoli. Il contraente dovrà studiare se, e fino a che punto, il progresso tecnico permetta, senza compromettere la sicurezza dei veicoli, d'introdurre valori limite delle emissioni sonore pneumatico/strada più rigorosi di quelli indicati nell'allegato V, punto 4.2.1., colonna A della direttiva 92/23/Cee, modificata dalla direttiva 2001/43/Ce. I valori limite indicati nelle colonne B e C della direttiva 2001/43/Ce dovranno essere considerati come valori di riferimento. Il contraente dovrà: - effettuare un'analisi tecnica sulla possibilità d'introdurre valori limite delle emissioni sonore pneumatico/strada più rigorosi di quelli attualmente in vigore. Ciò comporterà ricerche bibliografiche, contatti con le parti competenti interessate ed eventuali prove pratiche; - esaminare le due ulteriori fasi proposte per introdurre, senza compromettere la sicurezza, valori limite delle emissioni sonore pneumatico/strada più rigorosi, come indicato nelle colonne B e C della direttiva 2001/43/Ce per i differenti tipi di pneumatico; - proporre e discutere eventuali modifiche alla direttiva per quanto riguarda le disposizioni su sicurezza, ambiente e attrito volvente e giustificarne in modo dettagliato la necessità e l'eventuale contributo positivo/negativo (i risultati dovranno essere confermati da prove pratiche); - effettuare un'analisi costi/benefici dei valori limite delle emissioni sonore proposti e delle corrispondenti modifiche alla direttiva; - formulare conclusioni e raccomandazioni per l'ulteriore sviluppo della direttiva. Lo studio dovrà fornire alla Commissione tutte le informazioni necessarie per consentirle di preparare una relazione per il Parlamento europeo e il Consiglio, e dovrà indicare tutte le informazioni necessarie per consentirle di preparare una proposta di modifica alla direttiva 2001/43/Ce che introduca nuove disposizioni su sicurezza, ambiente e attrito volvente. Per informazioni: Commissione europea Att.: Paul Weissenberg rue de la Loi/wetstraat 200 B-1049 Bruxelles Office An88: 1/43 Tel +32-2 299 8288 Fax +32-2 299 8010 E-mail: Entr-single-market@cec.eu.int  Per leggere l'invito in forma completa: http://ted.Publications.eu.int/udl?request=seek-deliver&language=en&docid=091296-2004  
   
   
AUSTRIAN AIRLINES INTRODUCE LA TERZA FREQUENZA ROMA-VIENNA E FESTEGGIA 45 ANNI DI VOLI PER MOSCA  
 
 Roma, 10 giugno 2004 - Austrian Airlines rafforza la propria presenza sul mercato italiano annunciando l’introduzione del terzo collegamento Roma-vienna che si aggiungerà, dal 9 settembre, ai due già esistenti. La nuova frequenza garantisce ai passeggeri italiani un comodo collegamento per una giornata d’affari a Vienna o in Europa, con rientro a Roma in serata. Il nuovo volo Austrian, operato con Airbus A319, avrà una frequenza giornaliera (tranne la domenica) con partenza da Roma alle 7.15 e arrivo a Vienna alle 8.55. Il volo da Vienna sarà operato 6 giorni a settimana (tranne il sabato) con partenza alle 20.20 e arrivo a Roma alle 22.00, a conclusione della giornata lavorativa. “Grazie al nuovo volo siamo in grado di rispondere pienamente alle esigenze di chi, viaggiatori d’affari in particolare, necessita di un’ottimizzazione dei tempi per gli spostamenti” ha commentato Cinzia Fabbris, Country Manager per l’Italia e Malta di Austrian Airlines. “Partendo la mattina presto, il nuovo volo offre una coincidenza ottimale con tutti i voli operati da Austrian verso l’Europa dell’Est e verso l’Asia. Inoltre, la terza frequenza risulterà particolarmente gradita anche ai clienti italiani che viaggiano a Vienna per affari e che possono quindi trascorrere la giornata nella capitale austriaca e rientrare a Roma in serata”. Con 6 voli in più alla settimana, infatti, Austrian porta a 20 le frequenze settimanali dall’aeroporto di Roma verso l’hub di Vienna, offrendo ai propri passeggeri la possibilità di sfruttare la rete di Austrian che serve 120 destinazioni in 64 paesi. Lo sviluppo dei collegamenti dall’Italia è in linea con le strategie che hanno reso Austrian il vettore di riferimento per l’Europa dell’Est: è stata, infatti, la prima linea aerea occidentale a offrire un servizio con Mosca nel 1959 e, a dispetto dell’inflazione, ha mantenuto pressoché invariata la tariffa del biglietto su questa tratta! La ricorrenza del 45° anniversario di questo servizio sarà celebrata in occasione del nuovo volo da Roma, a conferma del consolidamento della rete di collegamenti verso l’Europa centrale e dell’Est.  
   
   
SITINDUSTRIE CONSOLIDA LA PROPRIA POSIZIONE IN ROMANIA: NUOVA COMMESSA PER OLTRE 2,5 MILIONI DI DOLLARI  
 
Milano, 10 giugno 2004 - Sitindustrie Romania ha acquisito un nuovo importate ordine per la produzione di circa 200 carrelli di acciaio prelavorati e preassiemati destinati alla società di Engineering rumena Upetrolam che, in stretta relazione con la struttura produttiva e tecnica di Sitindustrie, provvederà a completarli con organi meccanici di trasmissione forniti da altre aziende romene e ad inviarli al cliente finale indiano. La commessa, che sarà completata entro l’anno e dovrebbe essere replicata nel 2005, ha un’importanza rilevante anche per l’economia rumena, che sta cercando di sviluppare importanti accordi commerciali in previsione della prossima adesione alla Unione Europea nel 2007. Il contratto di fornitura è stato infatti voluto direttamente dal Governo Romeno ed è frutto di un accordo commerciale firmato direttamente dai due Capi di Stato, romeno ed indiano. “È un importante risultato per la nostra fonderia di Aiud – commenta Fausto Bocciolone, presidente del Gruppo Sitindustrie - raggiunto anche grazie all’importante politica di investimenti varata ad inizio 2002, che ha permesso, fra l’altro, di installare un nuovo forno elettrico trifase della nuova generazione da 6,5 tonnellate ed ottenere la certificazione Iso 9001:2000. Tutto il personale dello stabilimento, ad ogni livello, sta contribuendo con determinazione e professionalità al perseguimento della politica di sviluppo intrapresa che dovrebbe permettere nel medio-lungo periodo di acquisire nuovi importanti progetti, i cui sviluppi sono attivamente seguiti, per oltre 3.000 tonnellate di getti fusi in acciaio. “  
   
   
GRUPPO MONDO TV: LA CONTROLLATA MONDO HOME ENTERTAINMENT E CINE VIDEO CORPORATION FIRMANO UN ACCORDO DISTRIBUTIVO CHE SANCISCE UNA PARTNERSHIP D’ECCEZIONE CON OLTRE 800 TITOLI CHE ENTRANO NELLA PROPOSTA DISTRIBUTIVA MONDO HOME ENTERTAINMENT. STIMATI PER IL 2004 RICAVI TOTALI AD OLTRE 11 MILIONI DI EURO  
 
Roma, 10 giugno 2004 - Mondo Home Entertainment - attiva nel settore dell’home video e controllata dal Gruppo Mondo Tv - ha firmato nella serata di ieri un nuovo accordo distributivo con la società romana Cvc-cine Video Corporation per la distribuzione in esclusiva di tutti i film novità (presenti e futuri) e catalogo della società capitolina. L’accordo prevede la commercializzazione in tutti i canali distributivi (esclusa l’edicola) dell’intero portafoglio home video Cvc, sia nel circuito rental che sell-thru (Dvd/vhs). Guglielmo Marchetti, direttore generale di Mondo Home Entertainment, e Giuseppe Gargiulo, fondatore e presidente di Cvc, hanno definito un primo accordo su base triennale con una stima di ricavi (solo per il presente accordo) per Mondo H.e. Superiore ai 30 milioni di Euro in 3 anni. L’accordo riveste comprensibilmente un’importanza cruciale nella strategia di crescita di Mondo Home Entertainment che con l’acquisizione di oltre 800 titoli nella propria proposta distributiva si prepara ad una crescita significativa del proprio business che è pronta a gestire sia in termini organizzativi che finanziari. Dal punto di vista economico, l’accordo prevede un minimo garantito annuale da parte di Mondo Home Entertainment che può variare in funzione del mercato e del numero e caratteristiche dei titoli distribuiti. Mondo Home Entertainment percepirà una royalty sui ricavi ottenuti. Il presente accordo insieme al costante ed intenso andamento dell’attività tradizionale dovrebbe consentire a Mondo Home Entertainment, nelle stime del management, di realizzare ricavi totali pari ad oltre 11 milioni di Euro nel 2004 (5,3 milioni di Euro nel 2003) e ricavi per almeno 20 milioni di Euro per il 2005. Inoltre, al termine del 2004 è previsto un Ebit pari a circa 1 milione di Euro. Guglielmo Marchetti, Direttore Generale di Mondo Home Entertainment, dichiara: “Abbiamo fortemente voluto questo accordo con Cvc, la cui pluriennale esperienza è nota e riconosciuta da tutto il settore, che suggella un periodo caratterizzato da una crescita straordinaria, resa possibile in modo così rapido e armonico grazie anche alla forte sintonia che si è subito instaurata con tutti i nostri partners. Siamo quindi molto soddisfatti e al contempo consapevoli di essere entrati in una fase che vede un potenziale di business dai confini nuovi: ci presentiamo con un portafoglio di prodotti di estrema importanza, con un catalogo esauriente di tutti i più diversi generi cinematografici e con un peso specifico inimmaginabile fino ad un anno fa; basta pensare, per esempio, a cosa rappresenta rispetto all’intero mercato home video il nostro catalogo unito a quello Cvc”. Tra i titoli oggetto dell’accordo: “Crime Spree-fuga da Chicago” con Harvey Keitel e Gerard Depardieu; “Intrigo a Cuba”, con la bellissima Carolina Marconi del Grande Fratello 4, sono i titoli della release rental che inaugurano in agosto la partnership, per proseguire a settembre con altri titoli tra cui l’action movie “Nine Lives” con Wesley Snipes. Nelle settimane a seguire titoli a etichetta Cvc di sicuro appeal, come “Edison” (con Jason Timberlake, Morgan Freeman e Kevin Spacey), “Submerged” (con Steven Seagal); “Cover Play” e “Wake of Death” (entrambi con Jean Claude Van Damme), “Control” (con Ray Lotta e Willhelm Dafoe) ; “Lover Boy” (Matt Dillon , Ashely Judd e diretto e interpretato da Kevin Bacon), “The Grey Zone” (con Harvey Keitel e Mira Sorvino) e “A different Loyalty (con Sharon Stone e Rupert Everett, regia di M. Kanievska) oltre a importanti titoli - novità e catalogo - di distribuiti con marchi diversi.  
   
   
WORKSHOP AD ATENE PER LA COLLABORAZIONE COMMERCIALE ITALO-ELLENICA NEL SETTORE DELL’ABBIGLIAMENTO, DELLA CALZATURA E DELLE ATTREZZATURE SPORTIVE  
 
Treviso, 10 giugno 2004 - Sì è svolto questa mattina ad Atene all’Hotel Divani Caravel un interessante workshop organizzato dall’ufficio Ice di Atene e da Assosport, l’Associazione Nazionale fra i Produttori di Articoli Sportivi, dedicato alla collaborazione tra aziende italiane produttrici di abbigliamento, calzature ed attrezzature sportive e potenziali partner ellenici (compratori/distributori, agenti, buyers). Erano presenti 9 aziende italiane e 48 aziende elleniche per un totale di 150 incontri programmati, l’obiettivo era l'individuazione di opportunità e di forme di collaborazione in settori resi ancora più prioritari dalle imminenti Olimpiadi. “Non è la prima volta che partecipo a questo tipo di iniziative, dichiara Fabio Campagnolo, titolare della Fratelli Campagnolo di Romano d’Ezzelino (Vi), da poco ero stato a Tokyo per un simile evento ma questa di Atene è stata organizzata in maniera egregia grazie ad Assosport che ci ha segnalato l’iniziativa e ad Ice che ha invece contattato gli operatori greci e ha combinato l’agenda degli incontri di oggi. Per la mia azienda che produce abbigliamento sportivo la Grecia era un mercato non coperto. Oggi ho avuto la possibilità di avere una vasta panoramica su possibili clienti che incontrerò di nuovo all’Ispo Summer di Monaco per concretizzare e finalizzare possibili accordi commerciali”. “La qualità dei contatti degli incontri bilaterali è stata molto buona, dichiara Luca Pedrotti di Aicad di Trento, “il vantaggio dell’incontro di oggi è che eravamo tutte aziende dello sportsystem con prodotti simili e quindi diventava più facile trovare delle intese. Noi avevamo già un distributore per la Grecia nella calzatura da outdoor, dall’incontro di oggi cercavamo delle risposte per allargare il nostro mercato.” “Abbiamo avuto una giornata densa di appuntamenti, dichiara Alessandro Mosto titolare della Progress di Enna che produce articoli per il nuoto, ho incontrato 6 o 7 operatori molto interessanti e di ottimo livello. Penso che ci saranno degli sviluppi successivi perché pur avendo già dei clienti in Grecia eravamo alla ricerca di rafforzare la nostra presenza commerciale nella penisola ellenica. Infine una piccola curiosità: devo dire sinceramente che non ho respirato oggi ad Atene l’atmosfera olimpica, forse il fermento per l’importante evento deve ancora contagiare la città”. La partnership tra Ice e Assosport si rinnoverà poi il 3 agosto quando all’Hotel Grande Bretagne si svolgerà la Sfilata delle Aziende dello Sport Italiane a cui hanno dato adesione marchi come Belfe, Dainese, Lotto, Meeting, Think Pink, Australian, Napapijri, Slam, Camp, Bailo, Rovera, Santoni, Cz 1872, nell’ambito del progetto dedicato alle Olimpiadi di Atene 2004. Assosport, che oggi ad Atene ha assistito le aziende italiane in occasione del workshop, ha messo a punto con Ice gli ultimi dettagli anche per l’evento del 3 agosto. In quell’occasione si preannuncia la presenza, in qualità di testimonial della Sfilata, di alcuni atleti italiani ed ellenici alla vigilia dell’importante evento olimpico.  
   
   
CERAMIC TILES OF ITALY AD AIA 2004  
 
Milano, 10 giugno 2004 - Per il sesto anno consecutivo, l'industria italiana delle piastrelle di ceramica partecipa, con il marchio istituzionale che la contraddistingue dagli anni Settanta, alla convention annuale dell'American Institute of Architects, ospitata al Mccormick Place di Chicago da domani al 12 di giugno. Aia rappresenta la più importante e prestigiosa rassegna destinata agli architetti statunitensi, evento a cui prendono parte ogni anno circa 15.000 professionisti. La manifestazione è rivolta al settore degli architetti americani che, partecipando alle conferenze e seminari di aggiornamento in programma, acquisiscono punteggio valido per l'iscrizione all'albo. Ice ed Assopiastrelle sono presenti all'evento con un proprio info-point istituzionale, realizzato dallo studio Mauk Design di S. Francisco. La location, di grande impatto e suggestione, mette in evidenza l'importanza delle piastrelle di ceramica per gli ambienti che richiedono qualità progettuale e fungerà da punto informazione sull'industria italiana. Inoltre, l'industria italiana delle piastrelle di ceramica organizzerà presso il proprio stand una serie di seminari dedicati ai professionisti del settore: “Choosing the right tile”, ”A new way of using a traditional material: the Tuscan terracotta in the ventilated wall”, realizzato in collaborazione con Regione Toscana e ”Ceramic Tiles of Italy: a sustainable approach”. Ai seminari interverranno la professoressa Maria Chiara Torricelli del Dipartimento di Tecnologie dell'architettura e design P. Spadolini dell'Università di Firenze, il professor Alessandro Tenaglia del Centro Ceramico di Bologna e Patrizia Lugo Loprieno di Eos, Environmental Consulting Group.  
   
   
SOCOTHERM: FIRMATO “MEMORANDUM OF UNDERSTANDING” PER LA COSTITUZIONE DI UNA NUOVA JOINT VENTURE IN KAZAKHSTAN, EX UNIONE SOVIETICA  
 
Vicenza, 10 giugno 2004 - Socotherm, Società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana ed uno dei principali operatori mondiali nel rivestimento protettivo di tubazioni per l’estrazione ed il trasporto di petrolio, gas e acqua, e Standart Oil, Società Kazaka leader nella commercializzazione di tubi a servizio dell’industria petrolifera locale, hanno firmato un “Memorandum of Understanding” per la costituzione di una nuova Joint Venture in Kazakhstan finalizzata all’installazione di un impianto permanente per l’applicazione ai tubi di rivestimenti anticorrosivi esterni. La nuova società avrà sede ad Atyrau sul Mar Caspio e su un’area comprensiva di tutte le infrastrutture necessarie e di allacciamento ferroviario. La scelta logistica di Atyrau ha motivazioni strategiche: in Kazakhstan non esistono tubifici e tutti i tubi grezzi vengono importati dai paesi limitrofi passando via ferrovia obbligatoriamente da Atyrau. Socotherm fornirà alla Joint Venture un nuovo impianto Multykote per l’applicazione ai tubi di rivestimenti anticorrosivi esterni quali Powderkote (Polvere Epossidica) e Plastykote (Triplo strato di Poliolefine). L’impianto sarà gestito sotto la direzione tecnica di Socotherm secondo uno specifico contratto di Licenza e di Assistenza Tecnica. L’investimento totale nella Joint Venture è di 7 milioni di Usd e Socotherm parteciperà nella stessa con una quota pari al 26%. “Questa nuova società Kazaka - afferma L’ing. Zeno Soave, C.e.o. Del Gruppo – conferma i nostri piani di espansione strategica precedentemente anticipati. Standart Oil importa una grande quantità di tubi grezzi e quindi sarà il primo importante cliente della Joint Venture. Inoltre la domanda di tubi rivestiti è in forte crescita grazie alle ultime importanti scoperte di giacimenti come il Karachahanak e il Kashagan. Quest’ultimo è operato dall’Eni ed è considerato la più importante scoperta petrolifera degli ultimi 30 anni. Socotherm sta partecipando al tender per la realizzazione dei rivestimenti offshore”.  
   
   
GRUPPO GABETTI: PRESENTATO IERI IL REPORT DI RICERCA SUL MERCATO IMMOBILIARE TURISTICO NELLE LOCALITÀ DI MARE. FORTE DEI MARMI È LA LOCALITÀ PIÙ CARA CON PREZZI DI VENDITA DELLE ABITAZIONI "FRONTE MARE" COMPRESI TRA 9.000 E 12.500 EURO AL MQ. ANCHE GLI AFFITTI STAGIONALI SONO IN CRESCITA MEDIAMENTE DEL +10%: PORTO CERVO LA LOCALITÀ PIÙ CARA  
 
Milano, 10 giugno 2004 - Sono stati presentati ieri alla stampa i risultati del Report ci ricerca sul mercato immobiliare turistico nelle principali località ci mare in Balia realizzato dall'Ufficio Studi Gabelli; i report ha monitorato 50 aree turistico balneari per un totale di 170 località marine. La ricerca ha evidenziato come il settore degli immobili turistici sia in fase positiva e prosegua nel trend ci crescita grazie ala sempre maggiore propensione delle famiglie italiane verso l'investimento nella `"seconda casa". N concetto ci `"seconda casa" tende inoltre a legarsi sempre più all'effettivo valore d'uso, ala possibilità ci estenderne le funzioni (la `"seconda prima casa'); in questa ottica tendono ad essere privilegiate le localizzazioni a breve raggio ci spostamento dalle città che ne facilitano un maggior utilizzo. Il mercato turistico nelle località ci mare prosegue nel trend positivo con una domanda vivace e prezzi in crescita media annua del +10%, valore superiore a quello registrato nel mercato della prima casa, con punte di oltre il +30% in Liguria (nella zona ci Santa Margherita), in Puglia (nella zona ci Gallipoli) e in Sardegna (nella costa di Oristano). Malgrado la domanda sostenuta, il numero delle compravendite tende invece a rimanere stabile a causa dei prezzi in crescita e di un'offerta in contrazione principalmente nelle località del medio e alto tim:no. Le località dell'alto tirreno rappresentano un mercato immobiliare ci assoluto pregio mentre quelle lungo i litorali del Sud Italia, specie peninsulare, scontano, anche nei riflessi sui valori immobiliari, uno sviluppo ancora incompiuto del sistema dei servizi a sostegno del turismo. Forte dei Marmi è la prima località nella classifica redatta per valore massimo delle quotazioni, registrate a maggio 2004, con prezzi ci vendita al mq per abitazioni fronte mare compresi tra un minimo ci Euro 9.000 e un massimo ci Euro 12.500. Nella classifica delle prime 10 località turistiche si trovano tutti i centri ci punta della Liguria, della Toscana e della Sardegna. In particolare, in ordine di valore massimo delle quotazioni, si trovano, oltre a Forte dei Marmi, Santa Margherita Ligure, Porto Cervo, Zoagli, Rapallo, Alassio, Viareggio, Marina ci Pietrasanta, Marina di Grosseto e Marziana Marina. Tra le 10 più vantaggiose opportunità che i mercato offre per abitazioni fronte mare figurano invece località situate in ben 5 regioni, in prevalenza del Sud Italia. In particolare, Monopoli, in provincia di Bari, è la località con il più basso valore massimo delle quotazioni, comprese tra 500 e 800 Euro al mq. Parallelamente alla crescita dei prezzi ci acquisto anche i casti per l'affitto ci abitazioni in località turistiche ci mare aumentano. Rispetto all'anno precedente i canoni ci affitto, in periodi ci alta stagione, crescono nel 40% delle zone prese in esame, con incrementi in media del +10%. La località più cara in termini ci affitto nel mese ci agosto è risultata Porto Cervo, con costi medi per un bilocale con 4 posti letto pari a 9.000 Euro al mese; cinque tra le più care località turistiche sono situate in Sardegna, dove, oltre a Porto Cervo, troviamo Porto Rotondo (6.000 Euro al mese), Palau (3.700 Euro/mese), La Maddalena (3.700 Euro/mese) e Santa Teresa ci Ganura (3.700 Euro/mese). Le prime 10 località turistiche per valore massimo delle quotazioni (maggio 2004)
Prezzi Di Vendita
(Eurolmq per un'abitazione in buone condizioni)
Fronte Mare Zone Interne
Località M i n Max M i n Max
1. Forte dei Marmi (Lu) 9.000 1 2.5 0 0 3.300 6.500
2. Santa Margherita Ligure (Ge) 7.000 10.000 3.500 6.000
3. Porto Cervo (Ss) 6.000 8.0 0 0 5.000 7.000
4. Zoagli (Ge) 5.000 8.000 2.500 4.000
5. Rapallo (Ge) 5.000 7.5 0 0 2.000 3.500
6. Alassio (Sv) 4.500 7.500 2.000 4.500
7. Viareggio (Lu) 5.000 7.500 2.000 3.200
8. Marina di Pietrasanta (Lu) 5.000 7.000 2.200 4.000
9. Marina ci Grosseto (Gr) 6.000 7.000 6.000 7.000
10. Marziana Marina (Il) 4.500 6.500 2.800 4.000
Fonte: Ufficio Studi Gabetti Costo medio per un bilocale con 4 posti letto nel mese di Agosto
Le località più care .... Euro/mese
1. Porto Cervo (Ss) 9.000
2. Porto Rotondo (Ss) 6.000
3. Isole Eolie (Me) 4.000
4. Palau (Ss) 3.700
5. La Maddalena (Ss) 3.700
6. S. Teresa di Gallura (Ss) 3.700
7. S. Margherita Ligure (Ge) 3.300
8. Jesolo (Ve) 3.000
9. Marina ci Grosseto (Gr) 3.000
10. Marciane Marina (Li) 2.900
... E quelle meno care Euro/mese
1. Loppolo (Vv) 700
2. Barletta (Ba) 800
3. Maccarese (Rm) 1.000
4. Moffetta (Ba) 1.000
5. Vibo Marina (W) 1.000
6. Pizzo Calabro (Vv) 1.000
7. Gelso (An) 1.200
8. Ginosa Marina (Ta) 1.200
9. Briatico (Vv) 1.200
10. Nettuno (Rm) 1.300
Fonte: Ufficio Studi Gabetti
 
   
   
AVVIATA UNA ISTRUTTORIA CONOSCITIVA SULL'ANDAMENTO DEI PREZZI DELLA BORSA DELL'ELETTRICITÀ  
 
Milano, 10 giugno 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha avviato una istruttoria conoscitiva per esaminare l'andamento dei prezzi risultanti dalle contrattazioni del mercato organizzato dell'elettricità (borsa elettrica) per i giorni 7,8,9, e 10 giugno. La delibera di avvio dell'istruttoria è disponibile sul sito www.Autorita.energia.it  L'istruttoria conoscitiva intende verificare se gli aumenti verificatisi in tali giorni, ed in particolare i differenziali di prezzo riscontrati tra le diverse zone del Paese e il prezzo medio nazionale, siano da attribuire a situazioni contingenti (congestioni sulla rete o indisponibilità di impianti di produzione) o a esercizio di potere di mercato da parte di operatori attivi nella produzione di energia elettrica che godono di posizione dominante nell'offerta a livello zonale o nazionale.  
   
   
CONCLUSA L'ISTRUTTORIA CONOSCITIVA SUL BLACK OUT DI SETTEMBRE 2003 PREVISTO L'AVVIO DI ISTRUTTORIE FORMALI PER L'ACCERTAMENTO DI EVENTUALI RESPONSABILITÀ  
 
Milano, 10 giugno 2004 - Gli uffici dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas hanno concluso, come preannunciato, l'istruttoria tecnica conoscitiva sulle cause e sulla dinamica dell'interruzione del servizio elettrico verificatasi lo scorso 28 settembre sul territorio nazionale. Preso atto degli esiti dell'istruttoria conoscitiva, l'Autorità ha previsto la prossima apertura di istruttorie formali al fine di accertare eventuali responsabilità. La procedura delle istruttorie formali fornisce ai soggetti che fossero coinvolti le più ampie garanzie per l'illustrazione e la motivazione dei propri comportamenti. Il Resoconto dell'istruttoria conoscitiva (disponibile sul sito www.Autorita.energia.it ) comprende anche la parte riguardante la fase iniziale degli eventi, accaduti in territorio svizzero, che ha determinato il distacco del sistema elettrico italiano dalle altri reti europee. Questa prima parte, propedeutica al completamento dell'analisi, è stata condotta in collaborazione con l'Autorità di regolazione francese ed è stata resa pubblica lo scorso 23 aprile 2004. La seconda parte dell'istruttoria conoscitiva, pubblicata ieri, riguarda l'analisi degli eventi che hanno determinato la diffusione dell'interruzione del servizio sull'intero territorio nazionale (con l'eccezione della Sardegna), delle procedure adottate e dei risultati riscontrati durante la fase di ripristino del servizio. Gli esperti dell'Autorità hanno in particolare analizzato l'adeguatezza delle azioni poste in essere per la sicurezza di funzionamento del sistema elettrico nazionale in rapporto agli eventi verificatisi, nonché la conformità delle procedure adottate dai soggetti interessati (produttori, distributori, società proprietarie di porzioni della rete nazionale e gestore della stessa). Dal Resoconto emergono elementi indicativi che potrebbero evidenziare difformità nella gestione e nel funzionamento degli impianti rispetto a quanto previsto nelle regole, nelle norme tecniche e nelle procedure stabilite per la sicurezza del sistema elettrico nazionale. In coerenza con le procedure dell'Autorità, l'accertamento di eventuali responsabilità a carico di operatori del sistema elettrico nazionale viene ora demandato allo svolgimento di apposite istruttorie formali nel corso delle quali sarà possibile procedere a tutti i necessari approfondimenti in contraddittorio con le parti, anche attraverso audizioni e la presentazione di memorie. Anche sulla base di quanto emerso in altri Paesi industrializzati nei quali si sono pure verificate estese interruzioni del servizio elettrico lo scorso anno (ad esempio Stati Uniti e Gran Bretagna), il Resoconto ravvisa la necessità, fornendo allo scopo utili indicazioni, di migliorare le regole internazionali per la gestione delle interconnessioni, nonché le procedure e gli strumenti di difesa nazionali, per prevenire e contenere al meglio eventi di tale tipo.  
   
   
NESTLE’ ITALIANA INAUGURA L’ASILO NIDO UNA NUOVA STRUTTURA CHE OFFRE AI DIPENDENTI LA POSSIBILITÀ DI STARE VICINO AI LORO BIMBI  
 
Milano, 10 giugno 2004 - Nestlé Italiana ha presentato questa mattina l’asilo nido aziendale pensato e realizzato per i propri dipendenti. All'evento di inaugurazione, oltre a Bruno Simini, Assessore all'Educazione e Infanzia del Comune di Milano, erano presenti i manager di Nestlé Italiana che hanno sostenuto il progetto: Gianluigi Toia, Direttore Risorse Umane, Carlo Salvadori, Direttore Business Unit Nutrition e Adriana Sorbellini di S.p.i – Servizi per l’Infanzia, la Società a cui Nestlé ha dato in gestione la struttura. Il nuovo asilo nido Nestlé rientra in un progetto più ampio di bilanciamento tra vita e lavoro dei dipendenti che Nestlé persegue coerentemente con uno dei valori su cui fonda il proprio operato - Nestlé Care - ovvero prendersi cura dei propri collaboratori ed avere a cuore le loro esigenze. All’interno del progetto Nestlé Care, infatti, l’Azienda offre a tutti i dipendenti della sede la possibilità di frequentare gratuitamente un centro sportivo, fruire di cure specialistiche a prezzi agevolati, vacanze e campus estivi per i figli dei dipendenti, iniziative culturali e, per agevolare gli spostamenti casa-lavoro, ha promosso una speciale convenzione con la società Atm sotto la responsabilità di un mobility manager. “Nel settembre 2001 inauguravamo il primo asilo nido aziendale nato in convenzione con noi e oggi, dopo neppure tre anni, siamo già a quota quindici”, ha dichiarato soddisfatto Bruno Simini, Assessore all’Educazione e Infanzia del Comune di Milano. “Segno evidente che il nostro piano di ampliamento dell’offerta di posti per la città, chiamando a collaborare le aziende, i privati e le famiglie, è stato accolto positivamente dai milanesi. Dal canto suo, il Comune ha fatto e continua a fare la propria parte: nello stesso periodo, abbiamo aperto sette nuovi nidi, ne abbiamo ampliati quattro e presto ne apriremo altri tre. Questo risultato raggiunto non ci fa per nulla allentare la presa, ma il lavoro prosegue incessantemente sulla stessa linea della collaborazione pubblico-privato”. Situato a pochi metri dagli uffici, in via Cottolengo 25, l’asilo è caratterizzato da un orario estremamente flessibile (dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle 19.30, compreso il mese di agosto) pensato proprio per conciliare le esigenze dei genitori che lavorano. L’asilo può ospitare fino a 30 bambini di età compresa tra i 12 ed i 36 mesi. Venti posti sono riservati ai figli dei dipendenti Nestlé mentre gli altri sono a disposizione dei bambini in lista d’attesa negli asili nido di zona. Anche dal punto di vista strutturale l’asilo nido Nestlé è stato concepito per il massimo comfort e sicurezza dei “piccoli ospiti”. Gli ampi locali che occupano uno spazio di 450 mq. Sono privi di barriere architettoniche e interamente realizzati con materiali naturali mentre le pareti sono state dipinte con diversi colori per stimolare e rasserenare i bambini. L’asilo dispone di un giardino attrezzato con giochi e di una cucina interna per preparare il cibo più adeguato alle esigenze nutrizionali dei più piccoli. “Siamo particolarmente orgogliosi dell’apertura di questo asilo, un’iniziativa tesa a migliorare il nostro ambiente di lavoro” – afferma Gianluigi Toia, Direttore Risorse Umane di Nestlé Italiana. “Questo servizio è dedicato alle persone che lavorano con noi e che ogni giorno contribuiscono alla nostra crescita. Il nostro asilo nasce proprio dal desiderio di valorizzare e rafforzare i rapporti umani all’interno dell’Azienda. Siamo certi che questo nuovo progetto semplificherà e migliorerà la qualità della vita dei nostri dipendenti e delle loro famiglie”. A gestire l'asilo nido è S.p.i – Servizi per l’Infanzia -, una società con una lunga esperienza nella gestione degli asilo nido, che ha realizzato un progetto educativo ed organizzativo che si contraddistingue per l’adozione di un approccio ludico, un metodo di insegnamento particolare che stimola l’apprendimento attraverso il gioco e l’utilizzo del linguaggio teatrale e musicale e l’”educazione” alla lingua Inglese.