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Notiziario Marketpress di Venerdì 03 Settembre 2004
Pagina3
FRIULI VENEZIA GIULIA / FOLCLORE MONDIALE IN VILLA. MUSICHE E DANZE DA FILIPPINE E COLOMBIA, PIENONE A PASSARIANO. SPETTACOLO AFFASCINANTE IN OCCASIONE DELLA GIORNATA REGIONALE DELLE PRO LOCO  
 
Abiti colorati, visi sorridenti, ritmi frenetici e coinvolgenti, coreografie spettacolari che si rincorrono tra balli di gruppo e vere e proprie acrobazie dei solisti: sono stati questi gli ingredienti della vetrina del folclore mondiale che ha festeggiato mercoledì 25 agosto le tante Pro Loco operanti in Friuli Venezia Giulia. L’appuntamento, seguito da un pubblico di circa duemila persone, ha anche rappresentato l’evento clou della stagione estiva di villa Manin. La splendida cornice della dimora dogale di Villa Manin di Passariano ha così ospitato uno spettacolare evento di folklore cosmopolita, giunto ormai alla sua sesta edizione, che rappresenta anche una prestigiosa anteprima del Festival Goriziano. Prima di “aprire le danze”, i vertici dell’Associazione hanno voluto dare il benvenuto al folto pubblico. Dal palco è stato ricordato anche il recente accordo con gli Udinese Club, diversi presenti all’evento, che prevede da questo campionato un’interessante sinergia con le Pro Loco per far conoscere alle comitive di turisti che giungeranno in regione di conoscere e approfondire la conoscenza della ricchezza culturale, enogastronomica e turistica del Friuli. “Si tratta di una collaborazione decisamente innovativa – ha commentato il presidente dell’Associazione regionale, Franco Molinari – sono certo che i progetti in piedi porteranno consistenti frutti. L’ospitalità fa parte del Dna dei volontari delle Pro Loco. È quindi naturale il nostro impegno a favore dei tifosi, sia dell’Udinese sia delle altre formazioni calcistiche italiane ed estere. Sarà anche un modo per legare la passione per lo sport con un’occasione di arricchimento e di conoscenza del nostro splendido territorio, andando oltre al semplice evento agonistico”. In tutto sono 100 i club dell’Udinese, che contano in totale oltre 12 mila soci, sparsi la gran parte in Friuli, ma con qualche esempio di prestigio anche all’estero dove vivono le comunità di emigrati. “La collaborazione è nata dalla voglia di promuovere il made in Friuli, facendo la nostra parte –ha spiegato Candino Odorico, presidente dell’Associazione della tifoseria bianconera– la nostra è un terra magnifica che vogliamo contribuire a far conoscere. Proporremo, così, un importante biglietto da visita a tutte le tifoserie italiane”.  
   
   
FRIULI VENEZIA GIULIA / FOLCLORE MONDIALE IN VILLA. MUSICHE E DANZE DA FILIPPINE E COLOMBIA, PIENONE A PASSARIANO. SPETTACOLO AFFASCINANTE IN OCCASIONE DELLA GIORNATA REGIONALE DELLE PRO LOCO  
 
Abiti colorati, visi sorridenti, ritmi frenetici e coinvolgenti, coreografie spettacolari che si rincorrono tra balli di gruppo e vere e proprie acrobazie dei solisti: sono stati questi gli ingredienti della vetrina del folclore mondiale che ha festeggiato mercoledì 25 agosto le tante Pro Loco operanti in Friuli Venezia Giulia. L’appuntamento, seguito da un pubblico di circa duemila persone, ha anche rappresentato l’evento clou della stagione estiva di villa Manin. La splendida cornice della dimora dogale di Villa Manin di Passariano ha così ospitato uno spettacolare evento di folklore cosmopolita, giunto ormai alla sua sesta edizione, che rappresenta anche una prestigiosa anteprima del Festival Goriziano. Prima di “aprire le danze”, i vertici dell’Associazione hanno voluto dare il benvenuto al folto pubblico. Dal palco è stato ricordato anche il recente accordo con gli Udinese Club, diversi presenti all’evento, che prevede da questo campionato un’interessante sinergia con le Pro Loco per far conoscere alle comitive di turisti che giungeranno in regione di conoscere e approfondire la conoscenza della ricchezza culturale, enogastronomica e turistica del Friuli. “Si tratta di una collaborazione decisamente innovativa – ha commentato il presidente dell’Associazione regionale, Franco Molinari – sono certo che i progetti in piedi porteranno consistenti frutti. L’ospitalità fa parte del Dna dei volontari delle Pro Loco. È quindi naturale il nostro impegno a favore dei tifosi, sia dell’Udinese sia delle altre formazioni calcistiche italiane ed estere. Sarà anche un modo per legare la passione per lo sport con un’occasione di arricchimento e di conoscenza del nostro splendido territorio, andando oltre al semplice evento agonistico”. In tutto sono 100 i club dell’Udinese, che contano in totale oltre 12 mila soci, sparsi la gran parte in Friuli, ma con qualche esempio di prestigio anche all’estero dove vivono le comunità di emigrati. “La collaborazione è nata dalla voglia di promuovere il made in Friuli, facendo la nostra parte –ha spiegato Candino Odorico, presidente dell’Associazione della tifoseria bianconera– la nostra è un terra magnifica che vogliamo contribuire a far conoscere. Proporremo, così, un importante biglietto da visita a tutte le tifoserie italiane”.  
   
   
TRENTINO / «ORIENTE OCCIDENTE», INCONTRO DI CULTURE. FINO ALL’11 SETTEMBRE A ROVERETO L’ÉLITE DELLA DANZA CONTEMPORANEA: TANTI SPETTACOLI E MOLTI INCONTRI ARTISTI E INTELLETTUALI  
 
Un festival che da oltre vent’anni porta in Trentino il meglio della danza contemporanea: questo è «Oriente Occidente». Mercoledì 1 settembre si è alzato il sipario sulla grande rassegna roveretana, che festeggia la 24ª edizione proponendo ben otto prime nazionali e una prima europea. Le coreografie della compagnia di Amelia Rudolph realizzate a svariati metri di altezza hanno aperto, il 1 settembre, le danze, seguite dagli spettacoli di Manuela Rastaldi, del gruppo cinese-americano Shen Wei Dance Arts, di Laura Corradi, di Bud Blumenthal e tanti altri. Davvero curioso lo show ideato dai due canadesi Louis-philippe Demers e Bill Vorn, che costringeranno a danzare i robot (dal 7 al 9 nella piazza del Mart). La rassegna, che si chiude l’11 settembre, come lo corso anno allarga il proprio spazio, estendendosi da Mantova a Verona, da Rovereto a Trento, in una sorta di “strada dei festival”. Grazie alla collaborazione con il Festivaletteratura di Mantova viene riproposta la sezione “Linguaggi”, una serie di incontri fra autori, coreografi e intellettuali dedicati all’arte, alla ricerca, alla cultura e ai percorsi del confronto multiculturale. Molti gli appuntamenti da non perdere, a partire da quello inaugurale con Anna Maria Gentili, Francesco Montessoro ed Elisa Giunchi intitolato “L’incontro con l’Oriente nell’opera di Enrica Pischel”: un momento di riflessione dedicato all’esperta recentemente scomparsa, che ha saputo indicare un approccio innovativo nello studio del mondo asiatico, e che ha donato i propri lavori alla Biblioteca Civica di Rovereto affinché possa continuare il dialogo fra Oriente e Occidente. Con “Danza vino cibo chiacchiere” infine, prima e dopo ogni spettacolo gli ospiti potranno gustare aperitivi e piatti sfiziosi. Infolink: www.Orienteoccidente.it  
   
   
TRENTINO / «ORIENTE OCCIDENTE», INCONTRO DI CULTURE. FINO ALL’11 SETTEMBRE A ROVERETO L’ÉLITE DELLA DANZA CONTEMPORANEA: TANTI SPETTACOLI E MOLTI INCONTRI ARTISTI E INTELLETTUALI  
 
Un festival che da oltre vent’anni porta in Trentino il meglio della danza contemporanea: questo è «Oriente Occidente». Mercoledì 1 settembre si è alzato il sipario sulla grande rassegna roveretana, che festeggia la 24ª edizione proponendo ben otto prime nazionali e una prima europea. Le coreografie della compagnia di Amelia Rudolph realizzate a svariati metri di altezza hanno aperto, il 1 settembre, le danze, seguite dagli spettacoli di Manuela Rastaldi, del gruppo cinese-americano Shen Wei Dance Arts, di Laura Corradi, di Bud Blumenthal e tanti altri. Davvero curioso lo show ideato dai due canadesi Louis-philippe Demers e Bill Vorn, che costringeranno a danzare i robot (dal 7 al 9 nella piazza del Mart). La rassegna, che si chiude l’11 settembre, come lo corso anno allarga il proprio spazio, estendendosi da Mantova a Verona, da Rovereto a Trento, in una sorta di “strada dei festival”. Grazie alla collaborazione con il Festivaletteratura di Mantova viene riproposta la sezione “Linguaggi”, una serie di incontri fra autori, coreografi e intellettuali dedicati all’arte, alla ricerca, alla cultura e ai percorsi del confronto multiculturale. Molti gli appuntamenti da non perdere, a partire da quello inaugurale con Anna Maria Gentili, Francesco Montessoro ed Elisa Giunchi intitolato “L’incontro con l’Oriente nell’opera di Enrica Pischel”: un momento di riflessione dedicato all’esperta recentemente scomparsa, che ha saputo indicare un approccio innovativo nello studio del mondo asiatico, e che ha donato i propri lavori alla Biblioteca Civica di Rovereto affinché possa continuare il dialogo fra Oriente e Occidente. Con “Danza vino cibo chiacchiere” infine, prima e dopo ogni spettacolo gli ospiti potranno gustare aperitivi e piatti sfiziosi. Infolink: www.Orienteoccidente.it  
   
   
TRENTINO / LA VALLAGARINA CELEBRA I PROPRI VINI. A SETTEMBRE TRE GRANDI EVENTI SALUTANO LA STAGIONE DELLA VENDEMMIA CON ANIMAZIONI, RIEVOCAZIONI STORICHE E INCONTRI DI DEGUSTAZIONE  
 
Si sta avvicinando la stagione delle vendemmia. In Vallagarina, terra di pregiati vini tra i quali spicca l’autoctono Marzemino gentile, tre importanti manifestazioni celebrano questo periodo, da sempre dedicato alle feste popolari. Si comincia venerdì 3 nella cittadina medievale di Avio, dove si svolge per il quarto anno consecutivo «Uva e Dintorni…». Tre giorni memorabili durante i quali spettacolo, enogastronomia e degustazioni si intrecciano in una suggestiva rievocazione storica che anima le corti e le piazze di questo borgo, sovrastato dal trecentesco castello di Sabbionara. Appuntamento centrale è il «Palio Nazionale della Botte», una serie di sfide che, tra “spinte della botte”, slalom e pigiature con i piedi, contribuiscono a ricreare il sapore dei tempi passati. Prendono parte alla gara concorrenti provenienti da ogni parte d’Italia in rappresentanza delle più importanti Città del Vino (info: 0464.688888). Il 5 settembre si svolge invece l’ormai tradizionale «Magnalonga», una passeggiata di circa 6 km tra i vigneti e i manieri di Calliano e Besenello per ritrovare il gusto dei cibi e dei vini della cucina trentina. Si tratta di un percorso enogastronomico a tappe allietato da personaggi in costume, musicisti e rappresentazioni di antichi mestieri, e dedicato quest’anno ad uno dei prodotti più significativi del Trentino, la mela, sapientemente cucinata e interpretata nei modi più insoliti e fantasiosi. Il centro storico di Rovereto, dal 10 al 12 settembre, è invece il palcoscenico della «Festa della Vendemmia». Musica, spettacoli d’animazione e giochi in costume medievale ci accompagnano alla scoperta dei vini bianchi e dei rossi più pregiati della Vallagarina. Info: 0464.430363  
   
   
TRENTINO / LA VALLAGARINA CELEBRA I PROPRI VINI. A SETTEMBRE TRE GRANDI EVENTI SALUTANO LA STAGIONE DELLA VENDEMMIA CON ANIMAZIONI, RIEVOCAZIONI STORICHE E INCONTRI DI DEGUSTAZIONE  
 
Si sta avvicinando la stagione delle vendemmia. In Vallagarina, terra di pregiati vini tra i quali spicca l’autoctono Marzemino gentile, tre importanti manifestazioni celebrano questo periodo, da sempre dedicato alle feste popolari. Si comincia venerdì 3 nella cittadina medievale di Avio, dove si svolge per il quarto anno consecutivo «Uva e Dintorni…». Tre giorni memorabili durante i quali spettacolo, enogastronomia e degustazioni si intrecciano in una suggestiva rievocazione storica che anima le corti e le piazze di questo borgo, sovrastato dal trecentesco castello di Sabbionara. Appuntamento centrale è il «Palio Nazionale della Botte», una serie di sfide che, tra “spinte della botte”, slalom e pigiature con i piedi, contribuiscono a ricreare il sapore dei tempi passati. Prendono parte alla gara concorrenti provenienti da ogni parte d’Italia in rappresentanza delle più importanti Città del Vino (info: 0464.688888). Il 5 settembre si svolge invece l’ormai tradizionale «Magnalonga», una passeggiata di circa 6 km tra i vigneti e i manieri di Calliano e Besenello per ritrovare il gusto dei cibi e dei vini della cucina trentina. Si tratta di un percorso enogastronomico a tappe allietato da personaggi in costume, musicisti e rappresentazioni di antichi mestieri, e dedicato quest’anno ad uno dei prodotti più significativi del Trentino, la mela, sapientemente cucinata e interpretata nei modi più insoliti e fantasiosi. Il centro storico di Rovereto, dal 10 al 12 settembre, è invece il palcoscenico della «Festa della Vendemmia». Musica, spettacoli d’animazione e giochi in costume medievale ci accompagnano alla scoperta dei vini bianchi e dei rossi più pregiati della Vallagarina. Info: 0464.430363  
   
   
TRENTINO / AD ARCO I BIG DELL’ARRAMPICATA SPORTIVA. NEL FINE SETTIMANA DEL 4 E 5 SETTEMBRE TORNA IL «ROCK MASTER», CHE VEDRÀ AL VIA I PIÙ FORTI CLIMBER DEL MONDO  
 
Da diciotto anni ad Arco di Trento il primo week-end di settembre si danno appuntamento i più forti climber del mondo per dare vita a «Rock Master», in quella che è a tutti gli effetti la capitale europea dell’arrampicata. «Rock Master», sabato 4 e domenica 5 settembre, si presenta ancora una volta come uno dei momenti più spettacolari del calendario della World Permanent Ranking, la classifica permanente internazionale. La formula sarà quella collaudata nelle precedenti edizioni, che ha fatto dell'evento la "classica" dell'arrampicata sportiva. Sono previste due prove, una "a vista" su percorso sconosciuto, l'altra "lavorata" su un tracciato che gli atleti avranno provato nei giorni precedenti la competizione. La sera di sabato è inoltre in programma il "parallelo di velocità", una formula inventata proprio ad Arco, nella quale gli itinerari rimangono uguali di anno in anno, in modo da poter confrontare le performance degli atleti nelle varie edizioni. La supersfida avrà come teatro la parete artificiale alta 24 metri allestita da alcuni anni in località Prabi, proprio ai piedi di una delle pareti rocciose più famose e frequentate dagli arrampicatori di tutto il mondo. Costruita con strutture metalliche e pannelli in fibra di vetro, è uno dei più imponenti impianti artificiali per l’arrampicata esistenti al mondo. Anche per l’edizione 2004 il comitato organizzatore ha invitato i climber più rappresentativi, come Olga Bibik, Angela Eiter, Tomàs Mràzek, Alexei Gadeev e gli italiani Flavio Crespi e Cristian Brenna, campioni in grado di emozionare il pubblico che ogni anno assiste, con il naso all’insù, alle loro funamboliche evoluzioni. Infolink: www.Rockmaster.it  
   
   
TRENTINO / AD ARCO I BIG DELL’ARRAMPICATA SPORTIVA. NEL FINE SETTIMANA DEL 4 E 5 SETTEMBRE TORNA IL «ROCK MASTER», CHE VEDRÀ AL VIA I PIÙ FORTI CLIMBER DEL MONDO  
 
Da diciotto anni ad Arco di Trento il primo week-end di settembre si danno appuntamento i più forti climber del mondo per dare vita a «Rock Master», in quella che è a tutti gli effetti la capitale europea dell’arrampicata. «Rock Master», sabato 4 e domenica 5 settembre, si presenta ancora una volta come uno dei momenti più spettacolari del calendario della World Permanent Ranking, la classifica permanente internazionale. La formula sarà quella collaudata nelle precedenti edizioni, che ha fatto dell'evento la "classica" dell'arrampicata sportiva. Sono previste due prove, una "a vista" su percorso sconosciuto, l'altra "lavorata" su un tracciato che gli atleti avranno provato nei giorni precedenti la competizione. La sera di sabato è inoltre in programma il "parallelo di velocità", una formula inventata proprio ad Arco, nella quale gli itinerari rimangono uguali di anno in anno, in modo da poter confrontare le performance degli atleti nelle varie edizioni. La supersfida avrà come teatro la parete artificiale alta 24 metri allestita da alcuni anni in località Prabi, proprio ai piedi di una delle pareti rocciose più famose e frequentate dagli arrampicatori di tutto il mondo. Costruita con strutture metalliche e pannelli in fibra di vetro, è uno dei più imponenti impianti artificiali per l’arrampicata esistenti al mondo. Anche per l’edizione 2004 il comitato organizzatore ha invitato i climber più rappresentativi, come Olga Bibik, Angela Eiter, Tomàs Mràzek, Alexei Gadeev e gli italiani Flavio Crespi e Cristian Brenna, campioni in grado di emozionare il pubblico che ogni anno assiste, con il naso all’insù, alle loro funamboliche evoluzioni. Infolink: www.Rockmaster.it  
   
   
TRENTINO/ VALLE DI CEMBRA : VISITARE I LUGHI IN COMPAGNIA DI GUIDE TURISTICHE E NON CON MANUALI E MAPPE  
 
Non molto nota, ma non per questo priva di interesse turistico la Valle di Cembra riserva degli angoli che nulla hanno da invidiare alle valli trentine più conosciute al turismo di massa. Ma per rendere il turista più partecipe a questo angolo di Trentino è stata avviata un’ iniziativa degna di nota e soprattutto di essere copiata poiché sono veramente poche le località che beneficiano di questo servizio che fa rivedere completamente il modo di visitare. Ad avviare questa nuova struttura di guide turistiche sono stati due giovani Mirko Amoroso e Roberta Gottardi i quali, animati dall’interesse e dalla voglia di far conoscere questi loro luoghi, non hanno perso tempo ad investire anche su di essi. Per farlo hanno ideato una serie di percorsi dove il turista non solo ha modo di apprezzare le bellezze naturali del posto, ma viene coinvolto nel contesto con dei racconti e descrizioni particolareggiate. Insomma un altro modo di visitare. Ecco di seguito una serie di percorsi guidati che le giovani guide turistiche della Valle di Cembra hanno preparato per il turista che decide di visitare questa valle. `Le Piramidi di Terra di Segonzano' Visita guidata sul sentiero geologico-naturalistico al famoso fenomeno naturale dovuto all'erosione di depositi morenici risalenti all'ultima glaciazione. Il sentiero si snoda attraverso gruppi di vere e proprie piramidi di terra, coperte da un masso con funzione protettiva. Programma: Partenze ad ore 08.30, 10.00. 1 1.30, 13.00, 14.30, 16.00. 17.30 dal chiosco presso il parcheggio alla base delle Piramidi, lungo la S.p. 71 all'altezza del Punte sul Ric Regnava. Rientro al parcheggio sullo stesso percorso. Durata della visita: h 01.30 ca. Date di effettuazione: Ogni venerdì e ,ogni domenica nei mesi di luglio, agosto e settembre Quota di partecipazione singola: 5,00 €. `Il sentiero del Mancabrot, la Palù del Montesel e il Dosso di San Floriano' Passeggiata lungo il sentiero naturalistico del Mancabrot e Lac de Montesel sulle tracce di antichi insediamenti preistorici. Visita storico-artistica alla Chiesa di San Floriano riedificata nell'aspetto attuale sul finire del Xv secolo, splendido panorama sulla media-bassa Valle di Cembra, Breve sosta con descrizione storico-ambientali del laghetto di Montesel. Discesa lungo la valletta de Rio Giuster, tra campagne e prati da fieno. L'escursioni si effettua su prenotazione. Programma: Ogni mercoledì nei mesi di luglio, agosto e settembre Quota di partecipazione singola: 5,00 €. `Faver: antiche contrade e antichi mestieri' Visita guidata al paese di Faver. La chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo, percorso a piedi lungo le antiche stradine dei paese. Il cippo del Durer. Con vista panoramica sulle Piramidi di Terra e sul castello di Segonzano. Al termine visita al laboratorio di lavorazione del rame e transfert con mezzo proprio sino a una distilleria tipica della valle, con degustazione guidata. L'escursione si effettua su prenotazione. Programma: Ogni giovedì nei mesi di luglio, agosto e settembre Quota dì partecipazione singola: 5,00 €. `Il Roccolo del Sauch' Passeggiata tra i boschi fino al Roccolo Mosaner del Sauch, anticamente usato per la cattura di uccelli e di recente interesse naturalistico per lo studio delle specie avicole migratorie. Il percorso, su strada forestale. Si svolge lungo un tratto del Sentiero del Durer. Dislivello: 200m. Programma: L'escursione si effettua su prenotazione. Date di effettuazione: Ogni giovedì nei mesi di luglio. Agosto e settembre. Quota di partecipazione singola: 5,00 €. 'Lungo il sentiero europeo E5, un ponte naturale sul confine italo-tedesco' Visita guidata ad un biotopo tra i più caratteristici dell'intera regione. Il percorso si svolge lungo il Dossone porfirico di Cembra e include il raro habitat umido del Lago di Vedes. Si tratta di un antico bacino lacustre di origine glaciale che a tutt'oggi conserva rare associazioni vegetali. Si varcherà il confine linguistico fra la regione altoatesina e quella trentina. Si raggiunge quindi Caoria (Gfrill), villaggio alpestre sulle pendici settentrionale del Monte Corno. Grumes. Valdonega. Lago di Vedes. Caoria e rientro su stesso percorso, L'escursione, di circa 5 ore di cammino, si effettua su prenotazione con un minimo di 10 partecipanti. Programma: 09.00 : ritrovo a Grumes (Piazza Municipio) 09.15: partenza da Grtunes (loc. Baita Penna Nera); 13.00: sosta pranzo a Caoria; 14.30: partenza da Caoria; 18.00: rientro a Grumes Date di effettuazione: Ogni sabato nei mesi di luglio, agosto e settembre 24.07 - 31.17 - 07.08 - 14.08 - 21.08 - 28.08 - 04.09 11.09- 18.09-25.09 Quota di partecipazione singola: 10,00 €. Pranzo escluso. “Segonzano: tra storia e natura” Visita alla chiesa dell’ immacolata di Piazzo e, lungo il Sentiero del Durer verrà raggiunto il ponte di Cantilaga. Sul torrente Avisio, ai piedi delle rovine del castello di Segonzano. Il castello, ritratto dal Durer nei suoi celebri acquerelli. Fu teatro di battaglia tra i soldati francesi di Napoleone Bonaparte e l'esercito dell'Impero austro-ungarico, affiancato dagli schuetzen locali. Al rientro, degustazione guidata presso l'Azienda Agricola Barone a Prato. L'escursione si effettua su prenotazione. Programma: 09.00: ritrovo presso area parcheggio sottostante l'abitato di Piazzo. 11.30: rientro al parcheggio. Date di effettuazione: Ogni martedì nei mesi di luglio. Agosto e settembre Quota di partecipazione singola: 5,00 €. `Il Molino Cristofori' Visita con animatrici turistiche del posto al Mulino Cristofori di Grauno sul "Sentiero dei vecchi mestieri". Il Molino Cristofori si raggiunge a piedi, da Grauno, inoltrandosi nell'amena valletta dei Molini. La struttura eccezionalmente ben conservata, è tuttora integra in ogni sua componente. Escursione su prenotazione entro la sera precedente la data di effettuazione ai numeri Tel 0461.685376 (Sonia Santuari) 0461.685078 (Eccher Simonetta). Programma: Partenze ad ore 09,00 oppure ad ore 15.00 da Grumes. Durata della visita: h 2 c.A. Date di effettuazione: Ogni martedì e venerdì nei mesi di luglio. Agosto e settembre. Quota di partecipazione singola: 5,00 €. Informazioni e prenotazioni: Mirko Amoroso (italiano - tedesco) Cell: 349 61.52.387 E-mail: mirko.Amoroso@libero.it  Roberta Gottardi (italiano - spagnolo) Tel: 0461 68.20.33 Cell: 328 22.35.355 E-mail: rdfgottardi@cr-surfing.Net  
   
   
TRENTINO/ VALLE DI CEMBRA : VISITARE I LUGHI IN COMPAGNIA DI GUIDE TURISTICHE E NON CON MANUALI E MAPPE  
 
Non molto nota, ma non per questo priva di interesse turistico la Valle di Cembra riserva degli angoli che nulla hanno da invidiare alle valli trentine più conosciute al turismo di massa. Ma per rendere il turista più partecipe a questo angolo di Trentino è stata avviata un’ iniziativa degna di nota e soprattutto di essere copiata poiché sono veramente poche le località che beneficiano di questo servizio che fa rivedere completamente il modo di visitare. Ad avviare questa nuova struttura di guide turistiche sono stati due giovani Mirko Amoroso e Roberta Gottardi i quali, animati dall’interesse e dalla voglia di far conoscere questi loro luoghi, non hanno perso tempo ad investire anche su di essi. Per farlo hanno ideato una serie di percorsi dove il turista non solo ha modo di apprezzare le bellezze naturali del posto, ma viene coinvolto nel contesto con dei racconti e descrizioni particolareggiate. Insomma un altro modo di visitare. Ecco di seguito una serie di percorsi guidati che le giovani guide turistiche della Valle di Cembra hanno preparato per il turista che decide di visitare questa valle. `Le Piramidi di Terra di Segonzano' Visita guidata sul sentiero geologico-naturalistico al famoso fenomeno naturale dovuto all'erosione di depositi morenici risalenti all'ultima glaciazione. Il sentiero si snoda attraverso gruppi di vere e proprie piramidi di terra, coperte da un masso con funzione protettiva. Programma: Partenze ad ore 08.30, 10.00. 1 1.30, 13.00, 14.30, 16.00. 17.30 dal chiosco presso il parcheggio alla base delle Piramidi, lungo la S.p. 71 all'altezza del Punte sul Ric Regnava. Rientro al parcheggio sullo stesso percorso. Durata della visita: h 01.30 ca. Date di effettuazione: Ogni venerdì e ,ogni domenica nei mesi di luglio, agosto e settembre Quota di partecipazione singola: 5,00 €. `Il sentiero del Mancabrot, la Palù del Montesel e il Dosso di San Floriano' Passeggiata lungo il sentiero naturalistico del Mancabrot e Lac de Montesel sulle tracce di antichi insediamenti preistorici. Visita storico-artistica alla Chiesa di San Floriano riedificata nell'aspetto attuale sul finire del Xv secolo, splendido panorama sulla media-bassa Valle di Cembra, Breve sosta con descrizione storico-ambientali del laghetto di Montesel. Discesa lungo la valletta de Rio Giuster, tra campagne e prati da fieno. L'escursioni si effettua su prenotazione. Programma: Ogni mercoledì nei mesi di luglio, agosto e settembre Quota di partecipazione singola: 5,00 €. `Faver: antiche contrade e antichi mestieri' Visita guidata al paese di Faver. La chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo, percorso a piedi lungo le antiche stradine dei paese. Il cippo del Durer. Con vista panoramica sulle Piramidi di Terra e sul castello di Segonzano. Al termine visita al laboratorio di lavorazione del rame e transfert con mezzo proprio sino a una distilleria tipica della valle, con degustazione guidata. L'escursione si effettua su prenotazione. Programma: Ogni giovedì nei mesi di luglio, agosto e settembre Quota dì partecipazione singola: 5,00 €. `Il Roccolo del Sauch' Passeggiata tra i boschi fino al Roccolo Mosaner del Sauch, anticamente usato per la cattura di uccelli e di recente interesse naturalistico per lo studio delle specie avicole migratorie. Il percorso, su strada forestale. Si svolge lungo un tratto del Sentiero del Durer. Dislivello: 200m. Programma: L'escursione si effettua su prenotazione. Date di effettuazione: Ogni giovedì nei mesi di luglio. Agosto e settembre. Quota di partecipazione singola: 5,00 €. 'Lungo il sentiero europeo E5, un ponte naturale sul confine italo-tedesco' Visita guidata ad un biotopo tra i più caratteristici dell'intera regione. Il percorso si svolge lungo il Dossone porfirico di Cembra e include il raro habitat umido del Lago di Vedes. Si tratta di un antico bacino lacustre di origine glaciale che a tutt'oggi conserva rare associazioni vegetali. Si varcherà il confine linguistico fra la regione altoatesina e quella trentina. Si raggiunge quindi Caoria (Gfrill), villaggio alpestre sulle pendici settentrionale del Monte Corno. Grumes. Valdonega. Lago di Vedes. Caoria e rientro su stesso percorso, L'escursione, di circa 5 ore di cammino, si effettua su prenotazione con un minimo di 10 partecipanti. Programma: 09.00 : ritrovo a Grumes (Piazza Municipio) 09.15: partenza da Grtunes (loc. Baita Penna Nera); 13.00: sosta pranzo a Caoria; 14.30: partenza da Caoria; 18.00: rientro a Grumes Date di effettuazione: Ogni sabato nei mesi di luglio, agosto e settembre 24.07 - 31.17 - 07.08 - 14.08 - 21.08 - 28.08 - 04.09 11.09- 18.09-25.09 Quota di partecipazione singola: 10,00 €. Pranzo escluso. “Segonzano: tra storia e natura” Visita alla chiesa dell’ immacolata di Piazzo e, lungo il Sentiero del Durer verrà raggiunto il ponte di Cantilaga. Sul torrente Avisio, ai piedi delle rovine del castello di Segonzano. Il castello, ritratto dal Durer nei suoi celebri acquerelli. Fu teatro di battaglia tra i soldati francesi di Napoleone Bonaparte e l'esercito dell'Impero austro-ungarico, affiancato dagli schuetzen locali. Al rientro, degustazione guidata presso l'Azienda Agricola Barone a Prato. L'escursione si effettua su prenotazione. Programma: 09.00: ritrovo presso area parcheggio sottostante l'abitato di Piazzo. 11.30: rientro al parcheggio. Date di effettuazione: Ogni martedì nei mesi di luglio. Agosto e settembre Quota di partecipazione singola: 5,00 €. `Il Molino Cristofori' Visita con animatrici turistiche del posto al Mulino Cristofori di Grauno sul "Sentiero dei vecchi mestieri". Il Molino Cristofori si raggiunge a piedi, da Grauno, inoltrandosi nell'amena valletta dei Molini. La struttura eccezionalmente ben conservata, è tuttora integra in ogni sua componente. Escursione su prenotazione entro la sera precedente la data di effettuazione ai numeri Tel 0461.685376 (Sonia Santuari) 0461.685078 (Eccher Simonetta). Programma: Partenze ad ore 09,00 oppure ad ore 15.00 da Grumes. Durata della visita: h 2 c.A. Date di effettuazione: Ogni martedì e venerdì nei mesi di luglio. Agosto e settembre. Quota di partecipazione singola: 5,00 €. Informazioni e prenotazioni: Mirko Amoroso (italiano - tedesco) Cell: 349 61.52.387 E-mail: mirko.Amoroso@libero.it  Roberta Gottardi (italiano - spagnolo) Tel: 0461 68.20.33 Cell: 328 22.35.355 E-mail: rdfgottardi@cr-surfing.Net  
   
   
TRENTINO / «RAMPILONGA», LA REGINA DELLE GRAN FONDO. DOMENICA 12 SETTEMBRE TORNA LA PRESTIGIOSA MANIFESTAZIONE DI MOUNTAIN BIKE CHE HA COME TEATRO MOENA E LE BELLEZZE DELLA VAL DI FASSA  
 
È la regina delle gran fondo di mountain bike, non solo per avere alle spalle altre quindici edizioni, ma anche per il fascino offerto ai biker dai suoi paesaggi incantevoli. Stiamo parlando della «Rampilonga della Val di Fassa» che domenica 12 settembre partirà da Moena con la sua lunghissima carovana di concorrenti, che da qualche anno raggiungono costantemente le quattromila unità. Il percorso di gara presenta alcune novità, ma propone sempre, quale passaggio determinante, l’impegnativa ascesa all’Alpe di Lusia. Un tracciato che si snoda sui sentieri più belli della Val di Fassa e che ha subito una leggera riduzione rispetto alle ultime edizioni: dai 40,4 km ai 39,1. Per il resto parlano i numeri: un dislivello di 1.710 metri di cui 15,1 km di tratti in salita, 19 km di tratti in discesa e 5 km di tratti di pianura. Che la «Rampilonga» sia una vera e propria festa dei biker lo conferma il programma dell’intenso week-end compreso fra l’11 e il 12 settembre. Il giorno della vigilia è infatti dedicato alla premiazione del «Ritter Rampitour d’Italia»: i protagonisti delle singole categorie nel pomeriggio sfileranno sul palco. Nella stessa giornata va in scena anche la «Rampimini», l’ormai classico appuntamento ludico sportivo riservato a bambini e ragazzi fino ai 14 anni di età, organizzato in collaborazione con l’Uisp del Trentino. L'iniziativa raccoglie ogni anno le adesioni di centinaia di biker in erba, desiderosi di avvicinarsi al mondo della mountain bike. E la sera musica dal vivo e gastronomia. Infolink: www.Rampitour.com  
   
   
TRENTINO / «RAMPILONGA», LA REGINA DELLE GRAN FONDO. DOMENICA 12 SETTEMBRE TORNA LA PRESTIGIOSA MANIFESTAZIONE DI MOUNTAIN BIKE CHE HA COME TEATRO MOENA E LE BELLEZZE DELLA VAL DI FASSA  
 
È la regina delle gran fondo di mountain bike, non solo per avere alle spalle altre quindici edizioni, ma anche per il fascino offerto ai biker dai suoi paesaggi incantevoli. Stiamo parlando della «Rampilonga della Val di Fassa» che domenica 12 settembre partirà da Moena con la sua lunghissima carovana di concorrenti, che da qualche anno raggiungono costantemente le quattromila unità. Il percorso di gara presenta alcune novità, ma propone sempre, quale passaggio determinante, l’impegnativa ascesa all’Alpe di Lusia. Un tracciato che si snoda sui sentieri più belli della Val di Fassa e che ha subito una leggera riduzione rispetto alle ultime edizioni: dai 40,4 km ai 39,1. Per il resto parlano i numeri: un dislivello di 1.710 metri di cui 15,1 km di tratti in salita, 19 km di tratti in discesa e 5 km di tratti di pianura. Che la «Rampilonga» sia una vera e propria festa dei biker lo conferma il programma dell’intenso week-end compreso fra l’11 e il 12 settembre. Il giorno della vigilia è infatti dedicato alla premiazione del «Ritter Rampitour d’Italia»: i protagonisti delle singole categorie nel pomeriggio sfileranno sul palco. Nella stessa giornata va in scena anche la «Rampimini», l’ormai classico appuntamento ludico sportivo riservato a bambini e ragazzi fino ai 14 anni di età, organizzato in collaborazione con l’Uisp del Trentino. L'iniziativa raccoglie ogni anno le adesioni di centinaia di biker in erba, desiderosi di avvicinarsi al mondo della mountain bike. E la sera musica dal vivo e gastronomia. Infolink: www.Rampitour.com  
   
   
TRENTINO / PASSATO, PRESENTE E FUTURO DEI GHIACCIAI. IL RIFUGIO MANDRONE, IN VAL GENOVA, OSPITA FINO ALLA FINE DELL’ESTATE UNA MOSTRA DEDICATA AI GHIACCIAI E ALL’AMBIENTE MONTANO D’ALTA QUOTA  
 
È in corso una mostra davvero originale dedicata ai ghiacciai e all’ambiente montano d’alta quota. Ad ospitarla è il Centro Studi Adamello «J. Payer», che ha sede presso il Vecchio Rifugio Mandrone in Val Genova, a oltre 2400 metri di quota. Dall’estate 1994 esso si propone come centro di documentazione sulla storia e lo stato attuale dei ghiacciai e del circostante ambiente naturale: al suo interno vi si possono trovare interessanti informazioni sulla geologia e la morfologia della zona, dati aggiornati sui ghiacciai, sulla loro salute e sul loro variare, oltre a notizie storiche e approfondimenti di carattere botanico e alpinistico. Ricostruzioni tridimensionali di ghiacciai e di rock glacier (ghiacciai di pietra), pannelli didascalici di facile lettura e alcune sezioni interattive sono gli elementi strutturali di questa esposizione permanente. Ci si potrà cimentare nella datazione dell’ultima espansione glaciale misurando le variazione degli anelli di accrescimento di un tronco di larice, comprendere la dinamica di formazione di un ghiacciaio e i cambiamenti climatici in atto. Per raggiungere il Centro Studi Adamello occorrono due ore e trenta minuti di cammino lungo il sentiero che parte dal Rifugio Bedole. Alcuni Bus Navetta gratuiti (con partenza alle 7.30 dal parcheggio delle Funivie di Pinzolo e alle 7.50 da Ponte Maria in Val Genova) consentono di raggiungere comodamente l’inizio del sentiero. La mostra, ad ingresso libero, rimane aperta fino a quando il rifugio rimane raggiungibile. L’iniziativa è organizzata dal Museo Tridentino di Scienze Naturali, dalla Sat – Società Alpinisti Trentini - e dal Comitato Glaciologico Trentino in collaborazione con il Parco Naturale Adamello Brenta. Info: Rifugio Mandrone 0465.501193  
   
   
TRENTINO / PASSATO, PRESENTE E FUTURO DEI GHIACCIAI. IL RIFUGIO MANDRONE, IN VAL GENOVA, OSPITA FINO ALLA FINE DELL’ESTATE UNA MOSTRA DEDICATA AI GHIACCIAI E ALL’AMBIENTE MONTANO D’ALTA QUOTA  
 
È in corso una mostra davvero originale dedicata ai ghiacciai e all’ambiente montano d’alta quota. Ad ospitarla è il Centro Studi Adamello «J. Payer», che ha sede presso il Vecchio Rifugio Mandrone in Val Genova, a oltre 2400 metri di quota. Dall’estate 1994 esso si propone come centro di documentazione sulla storia e lo stato attuale dei ghiacciai e del circostante ambiente naturale: al suo interno vi si possono trovare interessanti informazioni sulla geologia e la morfologia della zona, dati aggiornati sui ghiacciai, sulla loro salute e sul loro variare, oltre a notizie storiche e approfondimenti di carattere botanico e alpinistico. Ricostruzioni tridimensionali di ghiacciai e di rock glacier (ghiacciai di pietra), pannelli didascalici di facile lettura e alcune sezioni interattive sono gli elementi strutturali di questa esposizione permanente. Ci si potrà cimentare nella datazione dell’ultima espansione glaciale misurando le variazione degli anelli di accrescimento di un tronco di larice, comprendere la dinamica di formazione di un ghiacciaio e i cambiamenti climatici in atto. Per raggiungere il Centro Studi Adamello occorrono due ore e trenta minuti di cammino lungo il sentiero che parte dal Rifugio Bedole. Alcuni Bus Navetta gratuiti (con partenza alle 7.30 dal parcheggio delle Funivie di Pinzolo e alle 7.50 da Ponte Maria in Val Genova) consentono di raggiungere comodamente l’inizio del sentiero. La mostra, ad ingresso libero, rimane aperta fino a quando il rifugio rimane raggiungibile. L’iniziativa è organizzata dal Museo Tridentino di Scienze Naturali, dalla Sat – Società Alpinisti Trentini - e dal Comitato Glaciologico Trentino in collaborazione con il Parco Naturale Adamello Brenta. Info: Rifugio Mandrone 0465.501193  
   
   
TRENTINO / UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL TEROLDEGO. A MEZZOCORONA DAL 3 AL 5 SETTEMBRE UN FINE SETTIMANA DEDICATO AL PRINCIPE DEI VINI ROSSI TRENTINI CON DEGUSTAZIONI GUIDATE, SEMINARI E MUSICA JAZZ  
 
Un fine settimana per scoprire i segreti di un territorio partendo dal suo prodotto più nobile: il vino. Aromi, profumi e sapori del Teroldego diventano la guida d’eccezione per conoscere la Piana Rotaliana, fetta di terra stretta al confine tra il Trentino e l’Alto Adige e divenuta famosa per il suo vitigno autoctono. «Alla scoperta del Teroldego», la manifestazione ospitata a Mezzocorona dal 3 al 5 settembre nell’ambito della rassegna «Vacanze con Gusto», è un viaggio verso l’essenza e i sapori più intimi della terra, alla scoperta dei misteri dei mastri vinai che con abilità ed esperienza nel buio delle cantine creano la magia del vino. Eccezionale anche il luogo: lo storico palazzo Conti Martini nel cuore del centro cittadino. La mostra dedicata a questo grande rosso trentino offre ai visitatori un calendario denso di eventi ed iniziative, ma soprattutto mette a disposizione degli appassionati del nettare di Bacco un’esposizione che vede protagoniste tutte e 25 le cantine della Piana. Si potrà in questo modo degustare l’intera produzione di Teroldego doc facendosi guidare dai consigli sapienti dei sommeliers. La degustazione avviene secondo il sistema d’assaggio self tasting (il biglietto d’ingresso costa 5 euro). Il programma prevede, inoltre, una serie di incontri degustazione dove il Teroldego si sposa con alcuni piatti della tradizione culinaria locale, ma anche seminari a tema. Le serate vedranno invece protagonista la musica jazz con le interpretazioni dei Jazzen. «Alla scoperta del Teroldego» si colloca all’interno di una manifestazione più ampia, «Settembre rotaliano», vero e proprio festival enogastronomico tra le strade del centro abitato. Per le vie del paese verranno allestiti stand che proporranno svariati menù, dai piatti tipici fino ai sapori mediterranei. Animazione, musica e giochi per bambini completano il programma. Infolink: www.Settembrerotaliano.it  
   
   
TRENTINO / UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL TEROLDEGO. A MEZZOCORONA DAL 3 AL 5 SETTEMBRE UN FINE SETTIMANA DEDICATO AL PRINCIPE DEI VINI ROSSI TRENTINI CON DEGUSTAZIONI GUIDATE, SEMINARI E MUSICA JAZZ  
 
Un fine settimana per scoprire i segreti di un territorio partendo dal suo prodotto più nobile: il vino. Aromi, profumi e sapori del Teroldego diventano la guida d’eccezione per conoscere la Piana Rotaliana, fetta di terra stretta al confine tra il Trentino e l’Alto Adige e divenuta famosa per il suo vitigno autoctono. «Alla scoperta del Teroldego», la manifestazione ospitata a Mezzocorona dal 3 al 5 settembre nell’ambito della rassegna «Vacanze con Gusto», è un viaggio verso l’essenza e i sapori più intimi della terra, alla scoperta dei misteri dei mastri vinai che con abilità ed esperienza nel buio delle cantine creano la magia del vino. Eccezionale anche il luogo: lo storico palazzo Conti Martini nel cuore del centro cittadino. La mostra dedicata a questo grande rosso trentino offre ai visitatori un calendario denso di eventi ed iniziative, ma soprattutto mette a disposizione degli appassionati del nettare di Bacco un’esposizione che vede protagoniste tutte e 25 le cantine della Piana. Si potrà in questo modo degustare l’intera produzione di Teroldego doc facendosi guidare dai consigli sapienti dei sommeliers. La degustazione avviene secondo il sistema d’assaggio self tasting (il biglietto d’ingresso costa 5 euro). Il programma prevede, inoltre, una serie di incontri degustazione dove il Teroldego si sposa con alcuni piatti della tradizione culinaria locale, ma anche seminari a tema. Le serate vedranno invece protagonista la musica jazz con le interpretazioni dei Jazzen. «Alla scoperta del Teroldego» si colloca all’interno di una manifestazione più ampia, «Settembre rotaliano», vero e proprio festival enogastronomico tra le strade del centro abitato. Per le vie del paese verranno allestiti stand che proporranno svariati menù, dai piatti tipici fino ai sapori mediterranei. Animazione, musica e giochi per bambini completano il programma. Infolink: www.Settembrerotaliano.it  
   
   
TRENTINO / INTRECCI D’AMORE INCISI SU FAGGIO. L’ALBERO DELL’AMORE: UNA MOSTRA DI SENTIMENTI ED GRAFFITI IMMORTALATI NELLE FOTOGRAFIE DI FLAVIO FAGANELLO AL MUSEO TRIDENTINO DI SCIENZE NATURALI FINO AL 24 OTTOBRE  
 
Le parole e i simboli dell’amore incisi sulle cortecce dei faggi. «L’albero dell’amore» è il titolo di una mostra fotografica che intende ricostruire un itinerario ideale alla scoperta dei sentimenti e delle loro manifestazioni. Pianta dell’amore è il faggio scelto dagli innamorati come “tavolozza ideale” su cui incidere i propri sentimenti, grazie alla “tessitura” della sua corteccia. Autore di questa singolare esposizione è Flavio Faganello, fotografo e reporter trentino di fama internazionale: novanta scatti frutto di un’attenta e appassionata ricerca nei boschi e nelle faggete trentine. Emozioni immortalate in un’incisione, rapite dallo scatto di una macchina fotografica e consegnate così al ricordo. La mostra è ospitata a Trento nelle sale del Museo tridentino di scienze naturali fino al 24 ottobre prossimo. Il percorso si apre con una ricostruzione dell’ambiente della faggeta, descritta nel suo mutare nelle quattro stagioni, nel rapporto con l’ecosistema alpino, nelle sue caratteristiche vegetazionali e di ruolo nell’economia forestale. Uno solo lo scenario di tutte le immagini esposte: i boschi e montagna trentina. Le ambientazioni sono quelle della mezza montagna, l’habitat di questo importante componente della forestazione alpina. Amore, fedeltà eterna e sprazzi di gioia i protagonisti di ogni graffito, ma anche citazioni più complesse e riferite al particolare momento storico che tracciano una sorta di archivio vivo della storia degli ultimi quarant’anni. Spesso, per via della sua ecologia, la faggeta si trova in contesti ambientali gradevoli e adatti alle passeggiate, dunque di facile accesso come la Valle di Ledro, i Monti Lessini, Lagolo, Lamar, La Mendola, la Valle di Cembra, la Valle di Sella, Valsugana, Lavarone, e i dintorni di Trento. Infolink: www.Mtsn.tn.it  
   
   
TRENTINO / INTRECCI D’AMORE INCISI SU FAGGIO. L’ALBERO DELL’AMORE: UNA MOSTRA DI SENTIMENTI ED GRAFFITI IMMORTALATI NELLE FOTOGRAFIE DI FLAVIO FAGANELLO AL MUSEO TRIDENTINO DI SCIENZE NATURALI FINO AL 24 OTTOBRE  
 
Le parole e i simboli dell’amore incisi sulle cortecce dei faggi. «L’albero dell’amore» è il titolo di una mostra fotografica che intende ricostruire un itinerario ideale alla scoperta dei sentimenti e delle loro manifestazioni. Pianta dell’amore è il faggio scelto dagli innamorati come “tavolozza ideale” su cui incidere i propri sentimenti, grazie alla “tessitura” della sua corteccia. Autore di questa singolare esposizione è Flavio Faganello, fotografo e reporter trentino di fama internazionale: novanta scatti frutto di un’attenta e appassionata ricerca nei boschi e nelle faggete trentine. Emozioni immortalate in un’incisione, rapite dallo scatto di una macchina fotografica e consegnate così al ricordo. La mostra è ospitata a Trento nelle sale del Museo tridentino di scienze naturali fino al 24 ottobre prossimo. Il percorso si apre con una ricostruzione dell’ambiente della faggeta, descritta nel suo mutare nelle quattro stagioni, nel rapporto con l’ecosistema alpino, nelle sue caratteristiche vegetazionali e di ruolo nell’economia forestale. Uno solo lo scenario di tutte le immagini esposte: i boschi e montagna trentina. Le ambientazioni sono quelle della mezza montagna, l’habitat di questo importante componente della forestazione alpina. Amore, fedeltà eterna e sprazzi di gioia i protagonisti di ogni graffito, ma anche citazioni più complesse e riferite al particolare momento storico che tracciano una sorta di archivio vivo della storia degli ultimi quarant’anni. Spesso, per via della sua ecologia, la faggeta si trova in contesti ambientali gradevoli e adatti alle passeggiate, dunque di facile accesso come la Valle di Ledro, i Monti Lessini, Lagolo, Lamar, La Mendola, la Valle di Cembra, la Valle di Sella, Valsugana, Lavarone, e i dintorni di Trento. Infolink: www.Mtsn.tn.it  
   
   
TRENTINO / LE DOLOMITI PRIMA DEI DINOSAURI. A CAVALESE UNA MOSTRA ESPONE PER LA PRIMA VOLTA UNA SELEZIONE DI REPERTI DEL PERIODO PERMIANO, TRACCE DI GRANDI E PICCOLI RETTILI INCISE NELLA ROCCIA  
 
Le Dolomiti com’erano, o meglio come non erano, 250 milioni di anni fa. Una mostra al Palazzo dei Congressi di Cavalese ne ricostruisce la storia attraverso le tracce lasciate nella roccia dagli antichissimi animali che abitavano questi luoghi, piccoli e grandi rettili un tempo unici “proprietari” di queste zone. La mostra, aperta fino al 10 settembre prossimo (fino al 10 gennaio 2005 su prenotazione) dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 19, propone una selezione dei migliori reperti, mentre una serie di pannelli didascalici illustra al visitatore com’era allora il paesaggio dolomitico: niente guglie aguzze, ma solo una grande distesa di deserto roccioso. La passione e la voglia di scoperta ha spinto da oltre 100 anni gruppi di studiosi in una delle gole più selvagge d’Europa, proprio dove sorge il confine tra il Trentino e l’Alto Adige. Percorso dal Rio delle Foglie (Bletterbach) il Canyon del Bletterbach/butterloch dominato dal Corno Bianco (Weisshorn) forma un anfiteatro naturale di strati rossastri che si perdono nel candore delle dolomie. Il folto bosco di abeti che caratterizza i dintorni di Redagno ed Aldino è bruscamente interrotto dalla ferita incisa nelle rocce dal torrente. Nel corso del tempo il rio ha scavato la montagna portando alla luce testimonianze che risalgono a un passato remoto, quando i dinosauri non erano ancora divenuti i dominatori della terra. La gola del Bletterbach rappresenta il più importante giacimento mondiale di tracce di animali del periodo che i geologi chiamano Permiano. Orme della stessa età provengono da pochissimi altri luoghi al mondo e quelle del Bletterbach sono di gran lunga le più abbondanti e diversificate. In questi luoghi nel 1973 un gruppo di ricercatori guidati da Piero Leonardi iniziò una lunga serie di campagne di ricerca che durarono per quasi venti anni. Centinaia di reperti furono faticosamente recuperati dal letto del torrente e dalle ripide pareti della gola, trasportati a valle, restaurati e studiati. A trent’anni di distanza questi reperti vengono esposti per la prima volta. Il biglietto d’ingresso costa 2 euro. Info: 0462.241111  
   
   
TRENTINO / LE DOLOMITI PRIMA DEI DINOSAURI. A CAVALESE UNA MOSTRA ESPONE PER LA PRIMA VOLTA UNA SELEZIONE DI REPERTI DEL PERIODO PERMIANO, TRACCE DI GRANDI E PICCOLI RETTILI INCISE NELLA ROCCIA  
 
Le Dolomiti com’erano, o meglio come non erano, 250 milioni di anni fa. Una mostra al Palazzo dei Congressi di Cavalese ne ricostruisce la storia attraverso le tracce lasciate nella roccia dagli antichissimi animali che abitavano questi luoghi, piccoli e grandi rettili un tempo unici “proprietari” di queste zone. La mostra, aperta fino al 10 settembre prossimo (fino al 10 gennaio 2005 su prenotazione) dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 19, propone una selezione dei migliori reperti, mentre una serie di pannelli didascalici illustra al visitatore com’era allora il paesaggio dolomitico: niente guglie aguzze, ma solo una grande distesa di deserto roccioso. La passione e la voglia di scoperta ha spinto da oltre 100 anni gruppi di studiosi in una delle gole più selvagge d’Europa, proprio dove sorge il confine tra il Trentino e l’Alto Adige. Percorso dal Rio delle Foglie (Bletterbach) il Canyon del Bletterbach/butterloch dominato dal Corno Bianco (Weisshorn) forma un anfiteatro naturale di strati rossastri che si perdono nel candore delle dolomie. Il folto bosco di abeti che caratterizza i dintorni di Redagno ed Aldino è bruscamente interrotto dalla ferita incisa nelle rocce dal torrente. Nel corso del tempo il rio ha scavato la montagna portando alla luce testimonianze che risalgono a un passato remoto, quando i dinosauri non erano ancora divenuti i dominatori della terra. La gola del Bletterbach rappresenta il più importante giacimento mondiale di tracce di animali del periodo che i geologi chiamano Permiano. Orme della stessa età provengono da pochissimi altri luoghi al mondo e quelle del Bletterbach sono di gran lunga le più abbondanti e diversificate. In questi luoghi nel 1973 un gruppo di ricercatori guidati da Piero Leonardi iniziò una lunga serie di campagne di ricerca che durarono per quasi venti anni. Centinaia di reperti furono faticosamente recuperati dal letto del torrente e dalle ripide pareti della gola, trasportati a valle, restaurati e studiati. A trent’anni di distanza questi reperti vengono esposti per la prima volta. Il biglietto d’ingresso costa 2 euro. Info: 0462.241111  
   
   
LOMBARDIA / IL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO: UN PALCOSCENICO D’ECCEZIONE PER I CAMPIONATI DEL MONDO DI SCI ALPINO. AFFIDATO AL NEO-PRESIDENTE FERRUCCIO TOMASI, IL PARCO NAZIONALE SI RIPROPONE COME RISORSA FONDAMENTALE PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO  
 
La storia recente di Bormio e dell’Alta Valtellina è strettamente legata a quella della più vasta area protetta d’Italia e delle Alpi: il Parco Nazionale dello Stelvio. Istituito nel 1935, il Parco si estende oggi per 135.000 ettari sulle province di Sondrio, Bolzano e Trento. Al suo interno si trovano oltre 110 ghiacciai, il più grande dei quali è quello dei Forni, in Valfurva. L’estensione del Parco dello Stelvio, sia in superficie, sia in altezza (da quota 650 m fino ai quasi 4000 m dell’Ortles), permettono la proliferazione di una varietà enorme di ecosistemi. Le sorgive, le fitte abetaie, gli alpeggi, le ampie valli disseminate di torrenti e piccoli laghi costituiscono un rifugio ideale per la natura alpina. Sono infatti oltre 2000 le specie di fiori protetti che si trovano all’interno del territorio del Parco, mentre la fauna varia dai caprioli ai cervi, agli stambecchi, alle marmotte, alle aquile, fino ad arrivare al gipeto, l’unico esemplare di avvoltoio che ancora vive nell’arco alpino. I percorsi naturalistici del Parco, quasi 250 km di suggestivi sentieri vallivi e in quota, si inseriscono in un quadro complessivo che fa dell’Alta Valtellina una meta ideale per l’escursionismo, a piedi e in bicicletta. Non è un caso che i Campionati del Mondo di Mountain Bike 2005 siano stati affidati a un’altra località valtellinese, Livigno, e che il Campione del Mondo di sky-running (disciplina nata negli anni ’90 in cui gli atleti salgono la montagna di corsa) sia un bormino Doc come Marco De Gasperi. Oggi la salvaguardia del Parco Nazionale dello Stelvio è affidata al neo-eletto Presidente Ferruccio Tomasi che, appena insediato, ha espresso la precisa volontà di rendere l’area protetta una risorsa importante per il territorio. Per molto tempo il Parco è stato percepito come ostacolo allo sviluppo, in omaggio a un protezionismo che per valorizzare le risorse ambientali ha penalizzato lo sviluppo della comunità. Se la tutela della natura rimarrà il tema fondamentale dell’agenda del Consorzio di Gestione del Parco, nuovi sforzi verranno compiuti per valorizzare l’area protetta anche come volàno per lo sviluppo delle comunità che la abitano, trovando un equilibrio tra conservazione del patrimonio naturalistico e sviluppo sostenibile che non alteri i delicati equilibri della natura. La prossima sfida sarà quella rivolta alla valorizzazione del Parco come fonte di ricchezza e investimento a lungo termine, pienamente consapevoli che l’attenta salvaguardia dell’ambiente alpino è una condizione imprescindibile per garantire il futuro della montagna e della sua gente. Infolink: www.Stelviopark.it  
   
   
LOMBARDIA / IL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO: UN PALCOSCENICO D’ECCEZIONE PER I CAMPIONATI DEL MONDO DI SCI ALPINO. AFFIDATO AL NEO-PRESIDENTE FERRUCCIO TOMASI, IL PARCO NAZIONALE SI RIPROPONE COME RISORSA FONDAMENTALE PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO  
 
La storia recente di Bormio e dell’Alta Valtellina è strettamente legata a quella della più vasta area protetta d’Italia e delle Alpi: il Parco Nazionale dello Stelvio. Istituito nel 1935, il Parco si estende oggi per 135.000 ettari sulle province di Sondrio, Bolzano e Trento. Al suo interno si trovano oltre 110 ghiacciai, il più grande dei quali è quello dei Forni, in Valfurva. L’estensione del Parco dello Stelvio, sia in superficie, sia in altezza (da quota 650 m fino ai quasi 4000 m dell’Ortles), permettono la proliferazione di una varietà enorme di ecosistemi. Le sorgive, le fitte abetaie, gli alpeggi, le ampie valli disseminate di torrenti e piccoli laghi costituiscono un rifugio ideale per la natura alpina. Sono infatti oltre 2000 le specie di fiori protetti che si trovano all’interno del territorio del Parco, mentre la fauna varia dai caprioli ai cervi, agli stambecchi, alle marmotte, alle aquile, fino ad arrivare al gipeto, l’unico esemplare di avvoltoio che ancora vive nell’arco alpino. I percorsi naturalistici del Parco, quasi 250 km di suggestivi sentieri vallivi e in quota, si inseriscono in un quadro complessivo che fa dell’Alta Valtellina una meta ideale per l’escursionismo, a piedi e in bicicletta. Non è un caso che i Campionati del Mondo di Mountain Bike 2005 siano stati affidati a un’altra località valtellinese, Livigno, e che il Campione del Mondo di sky-running (disciplina nata negli anni ’90 in cui gli atleti salgono la montagna di corsa) sia un bormino Doc come Marco De Gasperi. Oggi la salvaguardia del Parco Nazionale dello Stelvio è affidata al neo-eletto Presidente Ferruccio Tomasi che, appena insediato, ha espresso la precisa volontà di rendere l’area protetta una risorsa importante per il territorio. Per molto tempo il Parco è stato percepito come ostacolo allo sviluppo, in omaggio a un protezionismo che per valorizzare le risorse ambientali ha penalizzato lo sviluppo della comunità. Se la tutela della natura rimarrà il tema fondamentale dell’agenda del Consorzio di Gestione del Parco, nuovi sforzi verranno compiuti per valorizzare l’area protetta anche come volàno per lo sviluppo delle comunità che la abitano, trovando un equilibrio tra conservazione del patrimonio naturalistico e sviluppo sostenibile che non alteri i delicati equilibri della natura. La prossima sfida sarà quella rivolta alla valorizzazione del Parco come fonte di ricchezza e investimento a lungo termine, pienamente consapevoli che l’attenta salvaguardia dell’ambiente alpino è una condizione imprescindibile per garantire il futuro della montagna e della sua gente. Infolink: www.Stelviopark.it  
   
   
ALTO ADIGE / NEI MASI PER IL TÖRGGELEN: SULLA VIA DELLE CASTAGNE E DEL VINO NOVELLO  
 
In Alto Adige l’autunno è tempo di Törggelen: passeggiate di maso in maso per gustare le caldarroste e le prelibatezze della cucina tipica esaltate dal vino novello prodotto negli agriturismi locali. Il Törggelen è un'antica usanza contadina dell’Alto Adige-südtirol, che si svolge in autunno. Il nome deriva dal latino "turculum" - torchio, la pressa utilizzata per la spremitura delle uve. Dopo la vendemmia, il contadino esponeva sopra la porta di casa il “Buschen”, un fascio di ramoscelli che invitava all'assaggio del vino novello; l'usanza prevedeva allora, come oggi, che si andasse di maso in maso per festeggiare ed assaggiare i vini nuovi delle diverse cantine, accompagnando i brindisi con spuntini preparati con i prodotti della casa. Di quei tempi è tuttora vivo e intatto lo spirito di combinare la merenda con la passeggiata, dello stare in compagnia in una stube, simbolo di convivialità. Un percorso socio-gastronomico dove il palato e l’umore trovano ristoro dopo le lunghe passeggiate, nei 17 accoglienti “Buschenschank” (gli agriturismi che producono e vendono vino), dove si degustano in allegria vino nuovo e specialità gastronomiche tradizionali come salsicce, carrè di maiale con crauti, pane nero, speck, zuppa d'orzo, saporiti ravioli di spinaci e canederli, addolciti dai "Krapfen", squisiti crostoli con ripieni diversi e dagli "Schmarren", omelette dolci sminuzzate. E poi via al fluire di chiacchiere spensierate nell’ottima compagnia delle caldarroste da gustare con un generoso bicchiere di vino novello. Ricordatevi di dimenticare a casa la fretta e darvi tutto il tempo di farvi coccolare dal tepore autunnale nei masi dell’Alto Adige-südtirol. Infolink: Ufficio Agriturismo Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi, www.Gallorosso.it  
   
   
ALTO ADIGE / NEI MASI PER IL TÖRGGELEN: SULLA VIA DELLE CASTAGNE E DEL VINO NOVELLO  
 
In Alto Adige l’autunno è tempo di Törggelen: passeggiate di maso in maso per gustare le caldarroste e le prelibatezze della cucina tipica esaltate dal vino novello prodotto negli agriturismi locali. Il Törggelen è un'antica usanza contadina dell’Alto Adige-südtirol, che si svolge in autunno. Il nome deriva dal latino "turculum" - torchio, la pressa utilizzata per la spremitura delle uve. Dopo la vendemmia, il contadino esponeva sopra la porta di casa il “Buschen”, un fascio di ramoscelli che invitava all'assaggio del vino novello; l'usanza prevedeva allora, come oggi, che si andasse di maso in maso per festeggiare ed assaggiare i vini nuovi delle diverse cantine, accompagnando i brindisi con spuntini preparati con i prodotti della casa. Di quei tempi è tuttora vivo e intatto lo spirito di combinare la merenda con la passeggiata, dello stare in compagnia in una stube, simbolo di convivialità. Un percorso socio-gastronomico dove il palato e l’umore trovano ristoro dopo le lunghe passeggiate, nei 17 accoglienti “Buschenschank” (gli agriturismi che producono e vendono vino), dove si degustano in allegria vino nuovo e specialità gastronomiche tradizionali come salsicce, carrè di maiale con crauti, pane nero, speck, zuppa d'orzo, saporiti ravioli di spinaci e canederli, addolciti dai "Krapfen", squisiti crostoli con ripieni diversi e dagli "Schmarren", omelette dolci sminuzzate. E poi via al fluire di chiacchiere spensierate nell’ottima compagnia delle caldarroste da gustare con un generoso bicchiere di vino novello. Ricordatevi di dimenticare a casa la fretta e darvi tutto il tempo di farvi coccolare dal tepore autunnale nei masi dell’Alto Adige-südtirol. Infolink: Ufficio Agriturismo Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi, www.Gallorosso.it  
   
   
VENETO / OGNI VENERDÌ SERATE MEDIEVALI ALLA TORRE DI SAN ZENONE DEGLI EZZELINI  
 
San Zenone, nella Marca Trevigiana, è un luogo carico di evocazioni antiche, grazie al ricordo dell'infelice sorte di Alberico, signore di queste terre e di Treviso. L'esecrabile strage di lui e della sua famiglia hanno lasciato una traccia che il tempo non riesce a cancellare, se ad ottocento anni di distanza si continua a ricordarne le gesta, soprattutto quelle cortesi. Presso di lui trovarono ospitalità intellettuali, artisti e scienziati altrove perseguitati e qui rifugiati fin dalle lontane terre di Francia. Presso la sua torre, unico simulacro rimasto dell'antico splendore, oggi uno dei maggiori centri propulsori della sua memoria, è il Ristorante Alla Torre, quasi un rifugio per moderni viandanti, immerso in un impareggiabile scenario agreste. Qui, già in passato, si sono riunite varie personalità per cercare di conoscere e di approfondire il mondo ezzeliniano, persino nel campo della Cucina e della Storia dell'Alimentazione. Oggi Luigi Artuso, titolare della "Torre", supportato dall'entusiasmo della famiglia e di uno stuolo di sostenitori, ha deciso di sottolineare la presenza ezzeliniana tra le mura del suo famoso ristorante, modificando in maniera piacevolissima l'ambientazione della sala principale. Ecco scomparire i prestigiosi quadri d'autore per far posto a spade, alabarde, scudi con gli stemmi dei signori locali. Le pareti, delicatamente decorate a quadrettoni alternati bianchi e rosa, sono coperte da drappi di tele dal sapore antico, prodotte da arcaici telai. Una nuova atmosfera, per un virtuale viaggio verso un affascinante passato anche grazie ai piatti che il fratello Gino elabora in cucina rivisitando le antiche memorie gastronomiche del '200 veneto. Ogni venerdì, al Ristorante Alla Torre si tengono Le Cene Medievali, nate con l'intento di ospitare nuovi "viandanti", desiderosi di attingere conoscenza dalla cultura del territorio e di immergersi in ambientazioni evocative di storiche gesta. Gli ospiti possono degustare antichi sapori avvolti in un'atmosfera medievale. Il costo della serata è di 35 euro. Per prenotazioni: Ristorante Alla Torre, tel. 0423.567086. Per pacchetti turistici: Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso, tel. E fax: 0422.541052 Infolink: www.Marcatreviso.it  
   
   
VENETO / OGNI VENERDÌ SERATE MEDIEVALI ALLA TORRE DI SAN ZENONE DEGLI EZZELINI  
 
San Zenone, nella Marca Trevigiana, è un luogo carico di evocazioni antiche, grazie al ricordo dell'infelice sorte di Alberico, signore di queste terre e di Treviso. L'esecrabile strage di lui e della sua famiglia hanno lasciato una traccia che il tempo non riesce a cancellare, se ad ottocento anni di distanza si continua a ricordarne le gesta, soprattutto quelle cortesi. Presso di lui trovarono ospitalità intellettuali, artisti e scienziati altrove perseguitati e qui rifugiati fin dalle lontane terre di Francia. Presso la sua torre, unico simulacro rimasto dell'antico splendore, oggi uno dei maggiori centri propulsori della sua memoria, è il Ristorante Alla Torre, quasi un rifugio per moderni viandanti, immerso in un impareggiabile scenario agreste. Qui, già in passato, si sono riunite varie personalità per cercare di conoscere e di approfondire il mondo ezzeliniano, persino nel campo della Cucina e della Storia dell'Alimentazione. Oggi Luigi Artuso, titolare della "Torre", supportato dall'entusiasmo della famiglia e di uno stuolo di sostenitori, ha deciso di sottolineare la presenza ezzeliniana tra le mura del suo famoso ristorante, modificando in maniera piacevolissima l'ambientazione della sala principale. Ecco scomparire i prestigiosi quadri d'autore per far posto a spade, alabarde, scudi con gli stemmi dei signori locali. Le pareti, delicatamente decorate a quadrettoni alternati bianchi e rosa, sono coperte da drappi di tele dal sapore antico, prodotte da arcaici telai. Una nuova atmosfera, per un virtuale viaggio verso un affascinante passato anche grazie ai piatti che il fratello Gino elabora in cucina rivisitando le antiche memorie gastronomiche del '200 veneto. Ogni venerdì, al Ristorante Alla Torre si tengono Le Cene Medievali, nate con l'intento di ospitare nuovi "viandanti", desiderosi di attingere conoscenza dalla cultura del territorio e di immergersi in ambientazioni evocative di storiche gesta. Gli ospiti possono degustare antichi sapori avvolti in un'atmosfera medievale. Il costo della serata è di 35 euro. Per prenotazioni: Ristorante Alla Torre, tel. 0423.567086. Per pacchetti turistici: Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso, tel. E fax: 0422.541052 Infolink: www.Marcatreviso.it  
   
   
TOSCANA / TORNA A MARCIANA MARINA LA COOK & SAIL, VELA E CUCINA A BORDO  
 
Dopo il successo di partecipazione delle prime due edizioni, si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la Cook & Sail, felice matrimonio fra la vela agonistica e la cucina in navigazione. La manifestazione è organizzata dal Quadrante Toscana dell’Associazione Allievi Centro Velico Caprera (rappresentato da Saverio Vella) e dal Circolo della Vela di Marciana Marina, sodalizio velico presieduto ancora una volta dopo le recenti elezioni per il rinnovo delle cariche, da Piero Canovai con la collaborazione di Dolphin Communication di Leonardo Belloni e si svolgerà il giorno 11 settembre. La partenza è prevista alle ore 10.30 davanti al porto di Punta Ala per concludersi poi dopo una navigazione di circa 25 miglia a Marciana Marina. Sponsor della Cook & Sail 2004. Che gode del patrocinio del Comune di Marciana Marina, sono S.pellegrino Sailing, Ghezzi, Avignonesi, Banca dell’Elba e Bandimarte. Una ventina di imbarcazioni d’altura hanno già confermato la loro partecipazione che vedrà i team impegnati non solo a compiere il percorso nel miglior tempo possibile, ma anche a cucinare due piatti, uno a scelta fra primi e secondi e un dessert (quest’ultimo obbligatorio). Gli equipaggi in gara dovranno dimostrare perizia nella conduzione della barca e abilità nelle preparazioni gastronomiche che verranno giudicate in base alla presentazione estetica, alla difficoltà di esecuzione e naturalmente alla bontà. La giuria che valuterà i piatti realizzati dagli “chef di bordo” sarà composta dai rappresentanti della Accademia Italiana della Cucina (fondata da Orio Vergani nel 1938): Tito Trombacco della delegazione di Bologna, Stefania Pacini Pasella, responsabile per l’Elba e Ivonne Vai. Completerà la giuria Pasquale Berti, sindaco di Marciana Marina negli anni 80/90. La delegazione dell’Elba dell’Accademia Italiana della Cucina metterà in palio un premio speciale (un piatto in silver plate del diametro di 30 cm offerto dalla delegazione di Bologna) riservato “alla cambusa che ha saputo dare la migliore interpretazione di un piatto tradizionale della caratteristica e tipica cucina marinara tirrenica”. La premiazione avrà luogo sabato sera alle ore 21 presso il Residence Isola Verde a conclusione della cena offerta a tutti i partecipanti: oltre al premio speciale verranno assegnati il Trofeo Challenger Cook & Sail Cup al primo assoluto overall e i trofei Cook, all’imbarcazione risultata prima nel concorso culinario, e Sail, a quella prima assoluta in tempo compensato.  
   
   
TOSCANA / TORNA A MARCIANA MARINA LA COOK & SAIL, VELA E CUCINA A BORDO  
 
Dopo il successo di partecipazione delle prime due edizioni, si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la Cook & Sail, felice matrimonio fra la vela agonistica e la cucina in navigazione. La manifestazione è organizzata dal Quadrante Toscana dell’Associazione Allievi Centro Velico Caprera (rappresentato da Saverio Vella) e dal Circolo della Vela di Marciana Marina, sodalizio velico presieduto ancora una volta dopo le recenti elezioni per il rinnovo delle cariche, da Piero Canovai con la collaborazione di Dolphin Communication di Leonardo Belloni e si svolgerà il giorno 11 settembre. La partenza è prevista alle ore 10.30 davanti al porto di Punta Ala per concludersi poi dopo una navigazione di circa 25 miglia a Marciana Marina. Sponsor della Cook & Sail 2004. Che gode del patrocinio del Comune di Marciana Marina, sono S.pellegrino Sailing, Ghezzi, Avignonesi, Banca dell’Elba e Bandimarte. Una ventina di imbarcazioni d’altura hanno già confermato la loro partecipazione che vedrà i team impegnati non solo a compiere il percorso nel miglior tempo possibile, ma anche a cucinare due piatti, uno a scelta fra primi e secondi e un dessert (quest’ultimo obbligatorio). Gli equipaggi in gara dovranno dimostrare perizia nella conduzione della barca e abilità nelle preparazioni gastronomiche che verranno giudicate in base alla presentazione estetica, alla difficoltà di esecuzione e naturalmente alla bontà. La giuria che valuterà i piatti realizzati dagli “chef di bordo” sarà composta dai rappresentanti della Accademia Italiana della Cucina (fondata da Orio Vergani nel 1938): Tito Trombacco della delegazione di Bologna, Stefania Pacini Pasella, responsabile per l’Elba e Ivonne Vai. Completerà la giuria Pasquale Berti, sindaco di Marciana Marina negli anni 80/90. La delegazione dell’Elba dell’Accademia Italiana della Cucina metterà in palio un premio speciale (un piatto in silver plate del diametro di 30 cm offerto dalla delegazione di Bologna) riservato “alla cambusa che ha saputo dare la migliore interpretazione di un piatto tradizionale della caratteristica e tipica cucina marinara tirrenica”. La premiazione avrà luogo sabato sera alle ore 21 presso il Residence Isola Verde a conclusione della cena offerta a tutti i partecipanti: oltre al premio speciale verranno assegnati il Trofeo Challenger Cook & Sail Cup al primo assoluto overall e i trofei Cook, all’imbarcazione risultata prima nel concorso culinario, e Sail, a quella prima assoluta in tempo compensato.  
   
   
RE SUINO E IL SUO “SEGUITO” FESTEGGIATI ALLA PORCOLONGA D’AUTUNNO. DOMENICA 12 SETTEMBRE LA STRADA DEL CULATELLO DI ZIBELLO PROPONE A 250 BUONGUSTAI UNA GITA IN BICICLETTA E IN BARCA SUL PO A GRUPPI DI 30 CON GUIDA. PARTENZA (E ARRIVO) IN OGNUNO DEI 9 COMUNI DELLA STRADA. SARÀ POSSIBILE ACQUISTARE LE PRELIBATEZZE. VISITE A ROCCHE E CASTELLI  
 
Fiato alle trombe, arriva sua maestà il maiale! Il “regno” della bassa parmense è pronto per ospitare uno degli appuntamenti culinari più importanti dell’anno: la Porcolonga d’autunno, presentata a Parma mercoledì 1 settembre. Domenica 12 settembre i buongustai si daranno appuntamento per trascorrere una giornata tesa a “coccolare” il proprio palato. Già perché “in sella alla bicicletta –ha precisato Vincenzo Bernazzoli, Presidente della Provincia di Parma– ci si potrà immergere in un viaggio alla scoperta di quei sapori caratteristici proprio nelle terre di Verdi e Guareschi”. “Un mix di gastronomia e di cultura –ha spiegato Massimo Spigaroli, Presidente della Strada del Culatello di Zibello– che proponiamo due volte l’anno per promuovere un modo alternativo di fare turismo, offrendo l’opportunità di usare mezzi naturali come la bici e l’occasione di lasciarsi affascinare dalla navigazione sul Po, visitando luoghi di produzione, rocche e castelli. Una formula che riscontra molto favore, tanto che per l’edizione primaverile, alcuni partecipanti, ritornati a casa, hanno preso carta e penna o tastiera e computer per far sapere agli organizzatori la propria soddisfazione”. Come di consueto, domenica 12 settembre, verranno formati 9 gruppi di 30 persone circa che, in sella alle due ruote e con l’assistenza di guide professionali coordinate dalla Uisp, attraverseranno la zona della Strada del Culatello di Zibello, lasciandosi ammaliare dalle bellezze delle terre che hanno dato i natali a due grandi nomi come “Peppino” Verdi e Giovannino Guareschi. Ogni percorso verrà reso più “amabile” da due soste golose in aziende o ristoranti che fanno parte della ‘Strada’, che consentendo una ampia degustazione di piatti, salumi (Culatello, Strolghino, Spalla), Parmigiano Reggiano, dolci e vini (Fontana del Taro). Rimangono ovviamente garantite la visita a un caseificio e a un produttore di Culatello di Zibello Dop. Non solo. Tutti i partecipanti quel giorno saranno trattati da re, perché potranno acquistare prodotti e vini durante le visite o le degustazioni e senza dover subire il peso sul proprio mezzo di locomozione a pedali. Ma come? Semplice. L’organizzazione si assumerà il trasporto dal punto di acquisto a quello di arrivo. Ogni gruppo visiterà un castello o una rocca, accompagnato da una guida ambientale (capace di raccontare il territorio che si sta percorrendo). La manifestazione (raduno ore 9, inizio ore 9.15) vedrà i gruppi partire da ognuno dei nove Comuni della Strada del Culatello di Zibello: Zibello Capitale della Strada, paradiso dei buongustai e riferimento geografico del “re dei salumi”, Fontanellato, Soragna splendide corti padane, San Secondo, dove esiste l’insuperabile tradizione della Spalla, salume che il giovane Verdi contrabbandava a Milano, Busseto capitale verdiana, Sissa luogo dove campeggia un’antica Rocca, Colorno dove c’è la più famosa “Reggia” della zona, Roccabianca che possiede all’interno della sua Rocca un importante ciclo di affreschi e Polesine il porto sul Po, da cui è impossibile andarsene senza assaggiare lo strolghino. I percorsi saranno contrassegnati da un colore diverso e comprendono un tratto di navigazione sul Grande Fiume dal porto di Polesine Parmense a quello di Torricella di Sissa (o viceversa a seconda dell’itinerario). Alcuni percorsi consentiranno di utilizzare parte della ciclopista del Po (si snoda da Polesine Parmense a Sanguigna e “corre” per 50 km sull’argine del Grande Fiume), tutti sono intorno ai 40 chilometri, anche se ce ne saranno uno da 31 e tre da 50 km. E’ obbligatorio iscriversi, scegliendo il percorso (costo a persona 30 euro, ragazzi dagli 8 ai 12 anni, 20 euro): Uisp di Parma (tel. 0521.7074) dal lunedì al venerdì e Strada del Culatello di Zibello (tel. 0524.939081) per sabato e domenica La Porcolonga è organizzata dalla Strada del Culatello di Zibello in collaborazione con Uisp Parma, con il Patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia di Parma, Camera di Commercio di Parma, sponsor Consorzio del Parmigiano Reggiano, Ascom Confesercenti, Gruppo imprese artigiane, Agrieco, Consorzio del Culatello di Zibello. Due esempi di percorsi della Porcolonga d’autunno Rosa (Busseto) - Ritrovo alle ore 9 davanti al Monastero e alle 9.15 partenza per visitare il Teatro Verdi, uno dei pochi in Italia costruito al primo piano. Alle 9.45 si va verso S. Agata, Santa Franca e dopo 10 km ecco Polesine, dove alle 10.40 ci si imbarca. Dopo un’ora di navigazione sul Po si raggiunge l’attracco di Torricella. Di qui si raggiunge Sissa, dove, pochi minuti dopo le ore 12 si entra nella Trattoria di Palasone per la prima sosta golosa. Per smaltire, ci si dirige a Gramignazzo, Roccabianca, Ragazzola, Crociletto e Fontanelle, dove ci si ferma per la seconda sosta golosa all’Azienda Agricola Brè del Gallo (anche visita delle produzioni). Di nuovo sul ferreo destrier per transitare sulla Ciclopista del Po da Roccabianca a Polesine e, lasciato l’argine del Grande Fiume, si va verso Busseto, dove i partecipanti saranno attesi dalle prelibatezze acquistate durante il percorso. In tutto, sono 58 km sulla bici. Azzurro (Roccabianca) – Il tracciato Rosa è troppo lungo? Qui si pedala per “appena” 31 Km. Ritrovo davanti alla Rocca di Roccabianca alle ore 9 per entrare alle 9.15 nella Rocca ad effettuare la visita guidata. Alle ore 10 si inforca la bici per raggiungere Gramignazzo e Torricella. Qui imbarco e dopo un’ora e mezza di navigazione sul Po si sbarca a Polesine Parmense. Poche centinaia di metri e prima sosta golosa al Cavallino Bianco, uno dei templi della gastronomia della “bassa”. Si riprende per Zibello, Crociletto, Fontanelle e si ritorna a Roccabianca per visitare e degustare i prodotti dell’Azienda agricola e caseificio Antica Torre. Per ogni informazione: Strada del Culatello di Zibello tel. 0524.939081  
   
   
RE SUINO E IL SUO “SEGUITO” FESTEGGIATI ALLA PORCOLONGA D’AUTUNNO. DOMENICA 12 SETTEMBRE LA STRADA DEL CULATELLO DI ZIBELLO PROPONE A 250 BUONGUSTAI UNA GITA IN BICICLETTA E IN BARCA SUL PO A GRUPPI DI 30 CON GUIDA. PARTENZA (E ARRIVO) IN OGNUNO DEI 9 COMUNI DELLA STRADA. SARÀ POSSIBILE ACQUISTARE LE PRELIBATEZZE. VISITE A ROCCHE E CASTELLI  
 
Fiato alle trombe, arriva sua maestà il maiale! Il “regno” della bassa parmense è pronto per ospitare uno degli appuntamenti culinari più importanti dell’anno: la Porcolonga d’autunno, presentata a Parma mercoledì 1 settembre. Domenica 12 settembre i buongustai si daranno appuntamento per trascorrere una giornata tesa a “coccolare” il proprio palato. Già perché “in sella alla bicicletta –ha precisato Vincenzo Bernazzoli, Presidente della Provincia di Parma– ci si potrà immergere in un viaggio alla scoperta di quei sapori caratteristici proprio nelle terre di Verdi e Guareschi”. “Un mix di gastronomia e di cultura –ha spiegato Massimo Spigaroli, Presidente della Strada del Culatello di Zibello– che proponiamo due volte l’anno per promuovere un modo alternativo di fare turismo, offrendo l’opportunità di usare mezzi naturali come la bici e l’occasione di lasciarsi affascinare dalla navigazione sul Po, visitando luoghi di produzione, rocche e castelli. Una formula che riscontra molto favore, tanto che per l’edizione primaverile, alcuni partecipanti, ritornati a casa, hanno preso carta e penna o tastiera e computer per far sapere agli organizzatori la propria soddisfazione”. Come di consueto, domenica 12 settembre, verranno formati 9 gruppi di 30 persone circa che, in sella alle due ruote e con l’assistenza di guide professionali coordinate dalla Uisp, attraverseranno la zona della Strada del Culatello di Zibello, lasciandosi ammaliare dalle bellezze delle terre che hanno dato i natali a due grandi nomi come “Peppino” Verdi e Giovannino Guareschi. Ogni percorso verrà reso più “amabile” da due soste golose in aziende o ristoranti che fanno parte della ‘Strada’, che consentendo una ampia degustazione di piatti, salumi (Culatello, Strolghino, Spalla), Parmigiano Reggiano, dolci e vini (Fontana del Taro). Rimangono ovviamente garantite la visita a un caseificio e a un produttore di Culatello di Zibello Dop. Non solo. Tutti i partecipanti quel giorno saranno trattati da re, perché potranno acquistare prodotti e vini durante le visite o le degustazioni e senza dover subire il peso sul proprio mezzo di locomozione a pedali. Ma come? Semplice. L’organizzazione si assumerà il trasporto dal punto di acquisto a quello di arrivo. Ogni gruppo visiterà un castello o una rocca, accompagnato da una guida ambientale (capace di raccontare il territorio che si sta percorrendo). La manifestazione (raduno ore 9, inizio ore 9.15) vedrà i gruppi partire da ognuno dei nove Comuni della Strada del Culatello di Zibello: Zibello Capitale della Strada, paradiso dei buongustai e riferimento geografico del “re dei salumi”, Fontanellato, Soragna splendide corti padane, San Secondo, dove esiste l’insuperabile tradizione della Spalla, salume che il giovane Verdi contrabbandava a Milano, Busseto capitale verdiana, Sissa luogo dove campeggia un’antica Rocca, Colorno dove c’è la più famosa “Reggia” della zona, Roccabianca che possiede all’interno della sua Rocca un importante ciclo di affreschi e Polesine il porto sul Po, da cui è impossibile andarsene senza assaggiare lo strolghino. I percorsi saranno contrassegnati da un colore diverso e comprendono un tratto di navigazione sul Grande Fiume dal porto di Polesine Parmense a quello di Torricella di Sissa (o viceversa a seconda dell’itinerario). Alcuni percorsi consentiranno di utilizzare parte della ciclopista del Po (si snoda da Polesine Parmense a Sanguigna e “corre” per 50 km sull’argine del Grande Fiume), tutti sono intorno ai 40 chilometri, anche se ce ne saranno uno da 31 e tre da 50 km. E’ obbligatorio iscriversi, scegliendo il percorso (costo a persona 30 euro, ragazzi dagli 8 ai 12 anni, 20 euro): Uisp di Parma (tel. 0521.7074) dal lunedì al venerdì e Strada del Culatello di Zibello (tel. 0524.939081) per sabato e domenica La Porcolonga è organizzata dalla Strada del Culatello di Zibello in collaborazione con Uisp Parma, con il Patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia di Parma, Camera di Commercio di Parma, sponsor Consorzio del Parmigiano Reggiano, Ascom Confesercenti, Gruppo imprese artigiane, Agrieco, Consorzio del Culatello di Zibello. Due esempi di percorsi della Porcolonga d’autunno Rosa (Busseto) - Ritrovo alle ore 9 davanti al Monastero e alle 9.15 partenza per visitare il Teatro Verdi, uno dei pochi in Italia costruito al primo piano. Alle 9.45 si va verso S. Agata, Santa Franca e dopo 10 km ecco Polesine, dove alle 10.40 ci si imbarca. Dopo un’ora di navigazione sul Po si raggiunge l’attracco di Torricella. Di qui si raggiunge Sissa, dove, pochi minuti dopo le ore 12 si entra nella Trattoria di Palasone per la prima sosta golosa. Per smaltire, ci si dirige a Gramignazzo, Roccabianca, Ragazzola, Crociletto e Fontanelle, dove ci si ferma per la seconda sosta golosa all’Azienda Agricola Brè del Gallo (anche visita delle produzioni). Di nuovo sul ferreo destrier per transitare sulla Ciclopista del Po da Roccabianca a Polesine e, lasciato l’argine del Grande Fiume, si va verso Busseto, dove i partecipanti saranno attesi dalle prelibatezze acquistate durante il percorso. In tutto, sono 58 km sulla bici. Azzurro (Roccabianca) – Il tracciato Rosa è troppo lungo? Qui si pedala per “appena” 31 Km. Ritrovo davanti alla Rocca di Roccabianca alle ore 9 per entrare alle 9.15 nella Rocca ad effettuare la visita guidata. Alle ore 10 si inforca la bici per raggiungere Gramignazzo e Torricella. Qui imbarco e dopo un’ora e mezza di navigazione sul Po si sbarca a Polesine Parmense. Poche centinaia di metri e prima sosta golosa al Cavallino Bianco, uno dei templi della gastronomia della “bassa”. Si riprende per Zibello, Crociletto, Fontanelle e si ritorna a Roccabianca per visitare e degustare i prodotti dell’Azienda agricola e caseificio Antica Torre. Per ogni informazione: Strada del Culatello di Zibello tel. 0524.939081