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GIOVEDì

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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Settembre 2004
Web alimentazione e benessere
I CONSUMI DELLE CARNI AVICOLE E I PROBLEMI DELLA FILIERA AVICOLA ALLA FIERAVICOLA 2004I  
 
Si inaugura il 6 Ottobre Fieravicola 2004 con il convegno “L’evoluzione dei consumi delle carni avicole” - (Sala Convegni). Il Convegno é organizzato da Confcooperative Forlì-cesena ed Avitalia in collaborazione con la Provincia di Forlì-cesena; .Giovedì 7 Ottobre si svolgeranno i convegni “Le principali patologie presenti nell’allevamento avicolo durante il 2004” - (sala convegni), 43° Convegno Società Italiana di Patologia Aviare organizzato dalla S.i.p.a. E dalla C.c.i.a.a. Di Forlì-cesena in collaborazione con la Fiera di Forlì Spa; il convegno “La filiera avicola: opportunità commerciali e di cooperazione tra Russia ed Italia” - (Sala Goberti). Focus organizzato da C.c.i.a.a. Di Forlì-cesena in collaborazione con Fiera di Forlì Spa, Regione Emilia-romagna Sprint-er (Sportello Regionale per l’internazionalizzazione delle imprese), Ministero delle attività produttive (Map) ed Istituto per il Commercio Estero (I.c.e.); il convegno “Autorizzazione Integrata Ambientale: procedure autorizzative ed effetti della nuova Legge regionale” - (Sala Convegni) Convegno organizzato da Confcooperative Forlì-cesena ed Avitalia; Società Italiana di Patologia Aviare esibizione dei poster, Assemblea dei soci e simposio satellite organizzato in collaborazione con Eli-lilly (Enlaco) - (Sala Goberti); Nel giorno venerdì 8 Ottobre saranno all’ordine del giorno “Parassitosi emergenti e riemergenti nel comparto avicolo” - (sala Convegni) 43° Convegno Società Italiana di Patologia Aviare organizzato dalla S.i.p.a. E dalla C.c.i.a.a. Di Forlì-cesena in collaborazione con la Fiera di Forlì Spa; “Le nuove frontiere in terapia avicola: quale strada è percorribile per una produzione senza residuo?” - (Sala Convegni) Convegno organizzato da Ausl di Forlì Area Sanità Pubblica Veterinaria ed Avitalia; “Attualità e futuro della vaccinazione in-ovo” - (Sala Goberti). Convegno organizzato da Avimpianti ed Embex Europe in collaborazione con Ceva, Intervet e Merial. Il giorno Sabato 9 Ottobre si svolgeranno “Novità scientifiche e implicazioni tecniche dell’Viii Congresso Mondiale di Coniglicoltura” - (sala Convegni) Convegno organizzato dall’A.s.i.c. (Associazione Scientifica Italiana di Coniglicoltura), in collaborazione con A.e.r.a.c. (Associazione Nazionale Coniglicoltori Italiani), A.n.c.i. (Associazione Nazionale Coniglicoltori Italiani) e con il contributo della C.c.i.a.a di Forlì-cesena e della Fiera di Forlì Spa; Convegno nazionale sull’allevamento degli struzzi - (sala Convegni) Organizzato dalla rivista “Struzzi e Dintorni” Papi Editore; Assemblea annuale dei soci A.s.i.c. (Associazione Scientifica Italiana di Coniglicoltura) – (Sala Goberti).  
   
   
GLI ITALIANI ACQUISTANO RISO UNA VOLTA AL MESE: LO RIVELA RISOITALIANO.ORG  
 
Lo sapevate che gli italiani acquistano riso una volta al mese? È quanto rivela www.Risoitaliano.org, illustrando un'indagine dell'Ente Nazionale Risi che studia i comportamenti e le abitudini alimentari degli italiani. Dall'analisi emerge che la maggioranza degli acquirenti (37%) compra riso una volta ogni trenta giorni, mentre un altro 14% lo fa con una frequenza ancora minore; il 32% lo acquista ogni 2 settimane ma solo il 17% compera riso 1 volta alla settimana (nel 2000 era il 21%). Il sito www.Risoitaliano.org rivela anche che l'utilizzo del riso da parte degli italiani è più frequente nella cena (dal 21,6 al 25,9%) e meno in ambedue i pasti (dal 32,4 al 26,9%). Il portale del riso offre gratuitamente informazioni, ricette e approfondimenti su questo cereale, di cui l’Italia è il primo produttore comunitario. Per informazioni: direzione@risoitaliano.Org  Www.risoitaliano.org  
   
   
GLI ITALIANI ACQUISTANO RISO UNA VOLTA AL MESE: LO RIVELA RISOITALIANO.ORG  
 
Lo sapevate che gli italiani acquistano riso una volta al mese? È quanto rivela www.Risoitaliano.org, illustrando un'indagine dell'Ente Nazionale Risi che studia i comportamenti e le abitudini alimentari degli italiani. Dall'analisi emerge che la maggioranza degli acquirenti (37%) compra riso una volta ogni trenta giorni, mentre un altro 14% lo fa con una frequenza ancora minore; il 32% lo acquista ogni 2 settimane ma solo il 17% compera riso 1 volta alla settimana (nel 2000 era il 21%). Il sito www.Risoitaliano.org rivela anche che l'utilizzo del riso da parte degli italiani è più frequente nella cena (dal 21,6 al 25,9%) e meno in ambedue i pasti (dal 32,4 al 26,9%). Il portale del riso offre gratuitamente informazioni, ricette e approfondimenti su questo cereale, di cui l’Italia è il primo produttore comunitario. Per informazioni: direzione@risoitaliano.Org  Www.risoitaliano.org  
   
   
PARMIGIANO-REGGIANO: NELLA STORIA LE RADICI DEL FUTURO LE CELEBRAZIONI DEI 70 ANNI DI FONDAZIONE DEL CONSORZIO SI SONO APERTE A PARMA CON UN CONVEGNO SUGLI ASPETTI STORICI, TECNICI ED ECONOMICI DEL PARMIGIANO-REGGIANO  
 
Nella città sede dell’Autorità europea sulla sicurezza degli alimenti (Efsa) e nella provincia dove è maggiore la produzione di Parmigiano-reggiano, il Consorzio ha aperto le celebrazioni per il 70° di fondazione con un convegno di carattere tecnico sul tema: “Il Parmigiano-reggiano tra passato, presente e futuro”, durante il quale è stato fatto il punto sul “sistema Parmigiano-reggiano”, considerato a 360 gradi in tutti gli aspetti più importanti che riguardano uno dei prodotti emblema delle produzioni tipiche italiane. “Con queste manifestazioni – ha affermato Andrea Bonati, presidente del Consorzio – ci proponiamo di rivisitare l’attività svolta, ricordare le ragioni che hanno portato 70 anni fa i produttori ad unirsi, scoprire l’attualità di queste ragioni alla luce delle mutate realtà economiche e sociali, non solo italiane ed europee, ma di tutto il mondo globalizzato”. Giovanni Ballarini, docente dell’Università di Parma e moderatore del convegno, ha ripercorso la storia del Parmigiano-reggiano. “I concetti di tipicità e tradizionalità del prodotto – ha affermato – si fondano nella storia che consente di caratterizzare il Parmigiano-reggiano come patrimonio di cultura e civiltà di un territorio”. Mauro Pecorari, direttore tecnico del Consorzio, ha fatto un excursus sull’evoluzione produttiva del Parmigiano-reggiano, mettendo in evidenza i passaggi chiave della tecnologia che sono rimasti immutati nel tempo e che rappresentano le peculiarità distintive e tipiche del Parmigiano-reggiano, come l’affioramento naturale del grasso, l’utilizzo del latte crudo, l’utilizzo del siero innesto naturale, la lunga stagionatura, il caglio di vitello, la consegna giornaliera del latte, il divieto dell’uso di foraggi insilati e di additivi. “Anche nel Parmigiano-reggiano – ha concluso Pecorari - si sono avute delle evoluzioni, frutto di un progresso tecnico fatto di scelte innovative che però non hanno snaturato la tipicità del prodotto, poiché si sono conservati i passaggi chiave. Si può quindi ipotizzare che anche per il futuro sarà decisiva la gestione delle innovazioni da parte di coloro che rappresenteranno il Consorzio e che dovranno affrontare il futuro guardando al passato”. Nel suo intervento, Giorgio Calabrese, nutrizionista dell’Università Cattolica di Piacenza e membro dell’Autorità europea sulla sicurezza degli alimenti (Efsa), ha affrontato temi di attualità soprattutto per il coinvolgimento del consumatore, mettendo in evidenza gli aspetti nutrizionali che caratterizzano il Parmigiano-reggiano, ma soprattutto gli argomenti di novità legati alla funzione di piccoli componenti che hanno importanti riflessi salutistici. “I prodotti tipici – ha affermato Calabrese - possono svolgere ruoli nuovi nella nutrizione e nella salute dell’uomo, aprendo così la strada a nuove e importanti ricerche scientifiche”. Goffrey Podger, direttore dell’Autorità europea sulla sicurezza dagli alimenti (Efsa), ha svolto un’ampia relazione sul ruolo ed i compiti dell’Autorità, nata per la offrire al consumatore le massime garanzie sotto il profilo igienico-sanitario, un aspetto che in questi anni ha acquistato crescente importanza anche alla luce delle emergenze registrate in diverse produzioni alimentari. Podger ha ricordato che il ruolo dell’Autorità, attraverso i gruppi di esperti scientifici per i diversi settori dell’igiene e della sicurezza, è monitorare in modo autonomo e indipendente i potenziali rischi che possono coinvolgere la produzione di alimenti e mangimi e fornire e diffondere le relative informazioni al consumatore e agli enti deputati alla definizione delle normative e delle politiche alimentari. Il convegno ha poi puntato i riflettori sul mercato del Parmigiano-reggiano. Corrado Giacomini, dell’Università di Parma, ha fotografato la situazione attuale mettendo in rilievo i punti forza e di debolezza delle diverse fasi delle filiera commerciale e ed il ruolo della grande distribuzione. Anche alla luce dei mutamenti economici e sociali legati all’allargamento dell’Unione Europea. “Il consumatore apprezza e chiede i prodotti tipici – ha affermato Giacomini – ma contemporaneamente chiede i servizi offerti dalla distribuzione. Mai come oggi si sente l’esigenza di consorzi che, oltre all’attività di tutela, possano affermare una politica nuova in grado di unire i produttori e gli operatori commerciali in un’ottica interprofessionale con lo scopo di impostare una reale politica di filiera”. Nel corso del convegno di apertura del 70° si è anche registrata un’importante novità di carattere storico. È stato infatti presentato il risultato di una ricerca storica svolta dalla professoressa Silvia Testa e del dr. Alessio Concari, che ha portato alla luce un antico documento in cui viene citato due volte il “caseum paramensis”, il formaggio parmigiano. Si tratta di un atto notarile nella città di Genova del 1254, cioè circa 100 anni prima della citazione riportata dal Decamerone di Boccaccio, nel quale una nobildonna cedeva la sua casa in cambio di un vitalizio che prevedeva la fornitura ogni anno di una misura (circa 24 chilogrammi) di formaggio proveniente da Parma. È una fondamentale testimonianza scritta del Parmigiano-reggiano, che già quindi si era affermato all’epoca al di fuori del territorio di origine quale alimento famoso ed ambito per le sue proprietà. Il documento sarà ora a disposizione degli studiosi per approfondire i termini dell’origine del formaggio che, anche grazie a questa scoperta, si conferma come un formaggio profondamente radicato nella storia. Al termine del Convegno è stata inaugurata la mostra fotografica “Parmigiano-reggiano: una storia appassionata”, nella quale fino, al 21 settembre, alla Camera di Commercio di Parma, si potranno ammirare alcune bellissime foto in grado di testimoniare l’artigianalità e la passione che contraddistinguono tutto il mondo e la gente del Parmigiano-reggiano.  
   
   
PARMIGIANO-REGGIANO: NELLA STORIA LE RADICI DEL FUTURO LE CELEBRAZIONI DEI 70 ANNI DI FONDAZIONE DEL CONSORZIO SI SONO APERTE A PARMA CON UN CONVEGNO SUGLI ASPETTI STORICI, TECNICI ED ECONOMICI DEL PARMIGIANO-REGGIANO  
 
Nella città sede dell’Autorità europea sulla sicurezza degli alimenti (Efsa) e nella provincia dove è maggiore la produzione di Parmigiano-reggiano, il Consorzio ha aperto le celebrazioni per il 70° di fondazione con un convegno di carattere tecnico sul tema: “Il Parmigiano-reggiano tra passato, presente e futuro”, durante il quale è stato fatto il punto sul “sistema Parmigiano-reggiano”, considerato a 360 gradi in tutti gli aspetti più importanti che riguardano uno dei prodotti emblema delle produzioni tipiche italiane. “Con queste manifestazioni – ha affermato Andrea Bonati, presidente del Consorzio – ci proponiamo di rivisitare l’attività svolta, ricordare le ragioni che hanno portato 70 anni fa i produttori ad unirsi, scoprire l’attualità di queste ragioni alla luce delle mutate realtà economiche e sociali, non solo italiane ed europee, ma di tutto il mondo globalizzato”. Giovanni Ballarini, docente dell’Università di Parma e moderatore del convegno, ha ripercorso la storia del Parmigiano-reggiano. “I concetti di tipicità e tradizionalità del prodotto – ha affermato – si fondano nella storia che consente di caratterizzare il Parmigiano-reggiano come patrimonio di cultura e civiltà di un territorio”. Mauro Pecorari, direttore tecnico del Consorzio, ha fatto un excursus sull’evoluzione produttiva del Parmigiano-reggiano, mettendo in evidenza i passaggi chiave della tecnologia che sono rimasti immutati nel tempo e che rappresentano le peculiarità distintive e tipiche del Parmigiano-reggiano, come l’affioramento naturale del grasso, l’utilizzo del latte crudo, l’utilizzo del siero innesto naturale, la lunga stagionatura, il caglio di vitello, la consegna giornaliera del latte, il divieto dell’uso di foraggi insilati e di additivi. “Anche nel Parmigiano-reggiano – ha concluso Pecorari - si sono avute delle evoluzioni, frutto di un progresso tecnico fatto di scelte innovative che però non hanno snaturato la tipicità del prodotto, poiché si sono conservati i passaggi chiave. Si può quindi ipotizzare che anche per il futuro sarà decisiva la gestione delle innovazioni da parte di coloro che rappresenteranno il Consorzio e che dovranno affrontare il futuro guardando al passato”. Nel suo intervento, Giorgio Calabrese, nutrizionista dell’Università Cattolica di Piacenza e membro dell’Autorità europea sulla sicurezza degli alimenti (Efsa), ha affrontato temi di attualità soprattutto per il coinvolgimento del consumatore, mettendo in evidenza gli aspetti nutrizionali che caratterizzano il Parmigiano-reggiano, ma soprattutto gli argomenti di novità legati alla funzione di piccoli componenti che hanno importanti riflessi salutistici. “I prodotti tipici – ha affermato Calabrese - possono svolgere ruoli nuovi nella nutrizione e nella salute dell’uomo, aprendo così la strada a nuove e importanti ricerche scientifiche”. Goffrey Podger, direttore dell’Autorità europea sulla sicurezza dagli alimenti (Efsa), ha svolto un’ampia relazione sul ruolo ed i compiti dell’Autorità, nata per la offrire al consumatore le massime garanzie sotto il profilo igienico-sanitario, un aspetto che in questi anni ha acquistato crescente importanza anche alla luce delle emergenze registrate in diverse produzioni alimentari. Podger ha ricordato che il ruolo dell’Autorità, attraverso i gruppi di esperti scientifici per i diversi settori dell’igiene e della sicurezza, è monitorare in modo autonomo e indipendente i potenziali rischi che possono coinvolgere la produzione di alimenti e mangimi e fornire e diffondere le relative informazioni al consumatore e agli enti deputati alla definizione delle normative e delle politiche alimentari. Il convegno ha poi puntato i riflettori sul mercato del Parmigiano-reggiano. Corrado Giacomini, dell’Università di Parma, ha fotografato la situazione attuale mettendo in rilievo i punti forza e di debolezza delle diverse fasi delle filiera commerciale e ed il ruolo della grande distribuzione. Anche alla luce dei mutamenti economici e sociali legati all’allargamento dell’Unione Europea. “Il consumatore apprezza e chiede i prodotti tipici – ha affermato Giacomini – ma contemporaneamente chiede i servizi offerti dalla distribuzione. Mai come oggi si sente l’esigenza di consorzi che, oltre all’attività di tutela, possano affermare una politica nuova in grado di unire i produttori e gli operatori commerciali in un’ottica interprofessionale con lo scopo di impostare una reale politica di filiera”. Nel corso del convegno di apertura del 70° si è anche registrata un’importante novità di carattere storico. È stato infatti presentato il risultato di una ricerca storica svolta dalla professoressa Silvia Testa e del dr. Alessio Concari, che ha portato alla luce un antico documento in cui viene citato due volte il “caseum paramensis”, il formaggio parmigiano. Si tratta di un atto notarile nella città di Genova del 1254, cioè circa 100 anni prima della citazione riportata dal Decamerone di Boccaccio, nel quale una nobildonna cedeva la sua casa in cambio di un vitalizio che prevedeva la fornitura ogni anno di una misura (circa 24 chilogrammi) di formaggio proveniente da Parma. È una fondamentale testimonianza scritta del Parmigiano-reggiano, che già quindi si era affermato all’epoca al di fuori del territorio di origine quale alimento famoso ed ambito per le sue proprietà. Il documento sarà ora a disposizione degli studiosi per approfondire i termini dell’origine del formaggio che, anche grazie a questa scoperta, si conferma come un formaggio profondamente radicato nella storia. Al termine del Convegno è stata inaugurata la mostra fotografica “Parmigiano-reggiano: una storia appassionata”, nella quale fino, al 21 settembre, alla Camera di Commercio di Parma, si potranno ammirare alcune bellissime foto in grado di testimoniare l’artigianalità e la passione che contraddistinguono tutto il mondo e la gente del Parmigiano-reggiano.  
   
   
AL CENTRO ESPOSITIVO DEL LINGOTTO FIERE DI TORINO DAL 21 AL 25 OTTOBRE SI SVOLGERÀ’ IL SALONE DEL GUSTO.  
 
Il Salone del Gusto, giunto alla quinta edizione, è uno degli appuntamenti internazionali più importanti nel panorama degli eventi dedicati all’enogastronomia e proprio per questo l’interesse degli operatori del settore e dei media è in forte crescita. Nato nel 1996 per dare spazio e visibilità alle produzioni di qualità e ai piccoli produttori protagonisti di un mondo ricco di storia e tradizioni, é cresciuto attraverso le varie edizioni fino ad arrivare a quella di quest’anno: appuntamento che riunirà operatori del settore agroalimentare mondiale rappresentativi di un modo diverso di intendere la qualità del cibo, attento alle risorse ambientali, alla qualità dei prodotti, alla dignità dei lavoratori e alla salute dei consumatori. Un’edizione 2004 caratterizzata dunque dalla sempre più consistente presenza internazionale, e dal numero crescente di Presìdi Slow Food, di cui 200 italiani e 60 dal mondo. L’assessore Ugo Cavallera della regione Piemonte ribadisce che il Salone del Gusto, fin dalla sua prima edizione, si è ben inserito nelle politiche regionali che guardavano alla crescita di una diversificazione produttiva non solo nel mondo industriale, ma anche e soprattutto in quello agricolo, turistico ed enogastronomico. Grande è stato l’impegno della Regione Piemonte nella tutela del territorio e nel valorizzare le produzioni di qualità, attraverso azioni riguardanti i controlli, gli incentivi ai marchi, le certificazioni di qualità e la tutela della biodiversità delle coltivazioni vegetali e delle razze animali. A conferma di tutto ciò è il Piano di Sviluppo Rurale del Piemonte 2000-2006 che prevede investimenti per circa 900 milioni di euro, destinati in buona parte per le produzioni integrate e biologiche, per l’incremento degli habitat naturali e dei pascoli, per la salvaguardia delle specie in pericolo di estinzione e per l’uso turistico ricettivo delle aziende agricole. Alcuni dati sono significati del patrimonio agroalimentare piemontese: la vitivinicoltura piemontese di cui l’80% della produzione è a Doc e Dogc, una delle più alte percentuali tra le regioni d’Europa; i prodotti caseari con nove formaggi Dop; il grande sistema vercellese-novarese che produce oltre il 50% del riso italiano; il patrimonio bovino e suino che rende il Piemonte una delle regioni più zootecniche d’Italia.  
   
   
AL CENTRO ESPOSITIVO DEL LINGOTTO FIERE DI TORINO DAL 21 AL 25 OTTOBRE SI SVOLGERÀ’ IL SALONE DEL GUSTO.  
 
Il Salone del Gusto, giunto alla quinta edizione, è uno degli appuntamenti internazionali più importanti nel panorama degli eventi dedicati all’enogastronomia e proprio per questo l’interesse degli operatori del settore e dei media è in forte crescita. Nato nel 1996 per dare spazio e visibilità alle produzioni di qualità e ai piccoli produttori protagonisti di un mondo ricco di storia e tradizioni, é cresciuto attraverso le varie edizioni fino ad arrivare a quella di quest’anno: appuntamento che riunirà operatori del settore agroalimentare mondiale rappresentativi di un modo diverso di intendere la qualità del cibo, attento alle risorse ambientali, alla qualità dei prodotti, alla dignità dei lavoratori e alla salute dei consumatori. Un’edizione 2004 caratterizzata dunque dalla sempre più consistente presenza internazionale, e dal numero crescente di Presìdi Slow Food, di cui 200 italiani e 60 dal mondo. L’assessore Ugo Cavallera della regione Piemonte ribadisce che il Salone del Gusto, fin dalla sua prima edizione, si è ben inserito nelle politiche regionali che guardavano alla crescita di una diversificazione produttiva non solo nel mondo industriale, ma anche e soprattutto in quello agricolo, turistico ed enogastronomico. Grande è stato l’impegno della Regione Piemonte nella tutela del territorio e nel valorizzare le produzioni di qualità, attraverso azioni riguardanti i controlli, gli incentivi ai marchi, le certificazioni di qualità e la tutela della biodiversità delle coltivazioni vegetali e delle razze animali. A conferma di tutto ciò è il Piano di Sviluppo Rurale del Piemonte 2000-2006 che prevede investimenti per circa 900 milioni di euro, destinati in buona parte per le produzioni integrate e biologiche, per l’incremento degli habitat naturali e dei pascoli, per la salvaguardia delle specie in pericolo di estinzione e per l’uso turistico ricettivo delle aziende agricole. Alcuni dati sono significati del patrimonio agroalimentare piemontese: la vitivinicoltura piemontese di cui l’80% della produzione è a Doc e Dogc, una delle più alte percentuali tra le regioni d’Europa; i prodotti caseari con nove formaggi Dop; il grande sistema vercellese-novarese che produce oltre il 50% del riso italiano; il patrimonio bovino e suino che rende il Piemonte una delle regioni più zootecniche d’Italia.  
   
   
IL PARMIGIANO-REGGIANO PROTAGONISTA AL SALONE DEL GUSTO 2004  
 
Il Consorzio del Parmigiano-reggiano partecipa, per la quarta edizione consecutiva, al Salone del Gusto di Torino in qualità di sponsor ufficiale. Organizzata da Slow Food, la manifestazione è in programma dal 21 al 25 ottobre e si svolgerà immediatamente dopo le celebrazioni per i 70 anni dalla fondazione del Consorzio, che si terranno tra settembre e ottobre. Anche quest’anno il Salone di Torino offrirà la possibilità di conoscere e degustare i prodotti patrimonio della tradizione gastronomica italiana, tra cui anche il Parmigiano-reggiano che si riconosce pienamente nei temi al centro della rassegna, in particolare quelli legati alla valorizzazione della territorialità. Infatti, la tutela e la promozione della tipicità e della tradizione produttiva sono da sempre gli obiettivi prioritari del Consorzio del Parmigiano-reggiano. La storia del Consorzio, nato nel 1934, insegna che sono le scelte produttive a garantire il mantenimento delle tradizioni; e le scelte effettuate dai produttori di Parmigiano-reggiano, benché apparentemente meno vantaggiose sotto il profilo economico, hanno consentito, in un'epoca di grandi cambiamenti tecnici nel settore agricolo e caseario, di mantenere inalterate le caratteristiche e la tipicità del "re dei formaggi". Il Consorzio, ad esempio, ha conservato un’alimentazione tradizionale basata sui foraggi locali ed ha mantenuto un processo di trasformazione senza l’utilizzo di alcun additivo chimico, preservando la naturalità senza la quale il Parmigiano-reggiano non raggiungerebbe quell’equilibrio di aromi e profumi e quella lunga stagionatura che lo rendono unico. Le celebrazioni per il 70° coinvolgeranno tutte le province della zona d’origine del “re dei formaggi” ed inizieranno il 15 settembre a Parma, dove, presso la Sala Aurea della Camera di Commercio, alle ore 9,30, si terrà un convegno sul tema “Parmigiano-reggiano tra passato, presente e futuro”. Il secondo appuntamento sarà a Modena, presso il Forum Monzani, il 22 settembre, alle ore 10,00, con un convegno su “Evoluzione della comunicazione pubblicitaria del Parmigiano-reggiano”. Nel terzo incontro, che si terrà a Mantova il 30 settembre, il Consorzio vuole porre l’attenzione e rendere omaggio alle persone che hanno fatto la storia del Consorzio. L’appuntamento successivo si svolgerà a Bologna, presso l’Aula Magna della Regione Emilia-romagna, il 6 ottobre, alle ore 10,00, e si incentrerà su “Il ruolo delle istituzioni per la valorizzazione e la tutela dei prodotti Dop”. L’incontro conclusivo sarà a Reggio Emilia, al Teatro Ariosto, il 19 ottobre, alle ore 15,00, con un convegno su “Ruolo degli enti di tutela in Europa nella gestione dei prodotti del territorio”, alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Giovanni Alemanno. In questa occasione il presidente del Consorzio, Andrea Bonati, consegnerà il “Premio Internazionale Parmigiano-reggiano”, alla sua prima edizione, a Guy Tardif, produttore canadese del Quebec, come rappresentante di tutti i produttori del “Cidre de glace”, liquore ottenuto dalla fermentazione di mele ghiacciate ancora sugli alberi, raccolte e lavorate direttamente. Premiando il “Cidre de Glace”, il Consorzio del Parmigiano-reggiano intende sostenere il cammino di un’aggregazione, che si sta impegnando, come fece quella dei produttori del “re dei formaggi” 70 anni fa, nella difesa di un prodotto e nella salvaguardia dell’identità territoriale. Attraverso questo Premio Internazionale il Consorzio si propone di stimolare il percorso di crescita di nuove Indicazioni Geografiche nel mondo per consolidare il riconoscimento della cultura del territorio ed inserire la tutela dei prodotti d'origine tra i temi al centro dei lavori delle organizzazioni mondiali che fissano le regole del commercio internazionale. (Tutte le informazioni sul 70° del Consorzio sul sito web www.Parmigiano-reggiano.it ) La celebrazione del 70° caratterizzerà anche l’ampio stand allestito al Salone del Gusto, dove verrà presentata la storia pluridecennale del Consorzio. I temi del 70° ed il Cidre de Glace saranno illustrati dal Consorzio, in collaborazione con Slow Food, durante l’incontro stampa che si terrà al Lingotto, presso lo stand del Consorzio (Pad. 2 – Stand D2), venerdì 22 ottobre alle ore 15,00. In quell’occasione, Andrea Bonati e Leo Bertozzi, presidente e direttore del Consorzio del Formaggio Parmigiano-reggiano, presenteranno Guy Tardif e il “Cidre de Glace. L’incontro si concluderà con una degustazione nella quale saranno proposti in abbinamento il Parmigiano-reggiano con il Cidre de Glace. Il Parmigiano-reggiano sarà inoltre protagonista di alcuni Laboratori del Gusto: Giovedì 21 ottobre, ore 19 – Parmigiano-reggiano e i grandi rossi toscani; Venerdì 22 ottobre, ore 19 – Le età del Parmigiano-reggiano; Sabato 23 ottobre, ore 16 – Parmigiano-reggiano e Cidre de Glace; Domenica 24 ottobre, ore 19 – Parmigiano-reggiano dall’antipasto al dolce.  
   
   
IL PARMIGIANO-REGGIANO PROTAGONISTA AL SALONE DEL GUSTO 2004  
 
Il Consorzio del Parmigiano-reggiano partecipa, per la quarta edizione consecutiva, al Salone del Gusto di Torino in qualità di sponsor ufficiale. Organizzata da Slow Food, la manifestazione è in programma dal 21 al 25 ottobre e si svolgerà immediatamente dopo le celebrazioni per i 70 anni dalla fondazione del Consorzio, che si terranno tra settembre e ottobre. Anche quest’anno il Salone di Torino offrirà la possibilità di conoscere e degustare i prodotti patrimonio della tradizione gastronomica italiana, tra cui anche il Parmigiano-reggiano che si riconosce pienamente nei temi al centro della rassegna, in particolare quelli legati alla valorizzazione della territorialità. Infatti, la tutela e la promozione della tipicità e della tradizione produttiva sono da sempre gli obiettivi prioritari del Consorzio del Parmigiano-reggiano. La storia del Consorzio, nato nel 1934, insegna che sono le scelte produttive a garantire il mantenimento delle tradizioni; e le scelte effettuate dai produttori di Parmigiano-reggiano, benché apparentemente meno vantaggiose sotto il profilo economico, hanno consentito, in un'epoca di grandi cambiamenti tecnici nel settore agricolo e caseario, di mantenere inalterate le caratteristiche e la tipicità del "re dei formaggi". Il Consorzio, ad esempio, ha conservato un’alimentazione tradizionale basata sui foraggi locali ed ha mantenuto un processo di trasformazione senza l’utilizzo di alcun additivo chimico, preservando la naturalità senza la quale il Parmigiano-reggiano non raggiungerebbe quell’equilibrio di aromi e profumi e quella lunga stagionatura che lo rendono unico. Le celebrazioni per il 70° coinvolgeranno tutte le province della zona d’origine del “re dei formaggi” ed inizieranno il 15 settembre a Parma, dove, presso la Sala Aurea della Camera di Commercio, alle ore 9,30, si terrà un convegno sul tema “Parmigiano-reggiano tra passato, presente e futuro”. Il secondo appuntamento sarà a Modena, presso il Forum Monzani, il 22 settembre, alle ore 10,00, con un convegno su “Evoluzione della comunicazione pubblicitaria del Parmigiano-reggiano”. Nel terzo incontro, che si terrà a Mantova il 30 settembre, il Consorzio vuole porre l’attenzione e rendere omaggio alle persone che hanno fatto la storia del Consorzio. L’appuntamento successivo si svolgerà a Bologna, presso l’Aula Magna della Regione Emilia-romagna, il 6 ottobre, alle ore 10,00, e si incentrerà su “Il ruolo delle istituzioni per la valorizzazione e la tutela dei prodotti Dop”. L’incontro conclusivo sarà a Reggio Emilia, al Teatro Ariosto, il 19 ottobre, alle ore 15,00, con un convegno su “Ruolo degli enti di tutela in Europa nella gestione dei prodotti del territorio”, alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Giovanni Alemanno. In questa occasione il presidente del Consorzio, Andrea Bonati, consegnerà il “Premio Internazionale Parmigiano-reggiano”, alla sua prima edizione, a Guy Tardif, produttore canadese del Quebec, come rappresentante di tutti i produttori del “Cidre de glace”, liquore ottenuto dalla fermentazione di mele ghiacciate ancora sugli alberi, raccolte e lavorate direttamente. Premiando il “Cidre de Glace”, il Consorzio del Parmigiano-reggiano intende sostenere il cammino di un’aggregazione, che si sta impegnando, come fece quella dei produttori del “re dei formaggi” 70 anni fa, nella difesa di un prodotto e nella salvaguardia dell’identità territoriale. Attraverso questo Premio Internazionale il Consorzio si propone di stimolare il percorso di crescita di nuove Indicazioni Geografiche nel mondo per consolidare il riconoscimento della cultura del territorio ed inserire la tutela dei prodotti d'origine tra i temi al centro dei lavori delle organizzazioni mondiali che fissano le regole del commercio internazionale. (Tutte le informazioni sul 70° del Consorzio sul sito web www.Parmigiano-reggiano.it ) La celebrazione del 70° caratterizzerà anche l’ampio stand allestito al Salone del Gusto, dove verrà presentata la storia pluridecennale del Consorzio. I temi del 70° ed il Cidre de Glace saranno illustrati dal Consorzio, in collaborazione con Slow Food, durante l’incontro stampa che si terrà al Lingotto, presso lo stand del Consorzio (Pad. 2 – Stand D2), venerdì 22 ottobre alle ore 15,00. In quell’occasione, Andrea Bonati e Leo Bertozzi, presidente e direttore del Consorzio del Formaggio Parmigiano-reggiano, presenteranno Guy Tardif e il “Cidre de Glace. L’incontro si concluderà con una degustazione nella quale saranno proposti in abbinamento il Parmigiano-reggiano con il Cidre de Glace. Il Parmigiano-reggiano sarà inoltre protagonista di alcuni Laboratori del Gusto: Giovedì 21 ottobre, ore 19 – Parmigiano-reggiano e i grandi rossi toscani; Venerdì 22 ottobre, ore 19 – Le età del Parmigiano-reggiano; Sabato 23 ottobre, ore 16 – Parmigiano-reggiano e Cidre de Glace; Domenica 24 ottobre, ore 19 – Parmigiano-reggiano dall’antipasto al dolce.  
   
   
3° FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CIBO DI STRADA A CESENA DAL 1 AL 3 OTTOBRE  
 
Nel centro storico della città, in piazza Almerici, e in altri punti della città, verranno allestite numerose "isole gastronomiche" dove sarà possibile degustare on the road i "cibi di strada" della tradizione italiane a e di altri paesi del Mediterraneo e del mondo, realizzati dalle delegazioni giunte appositamente da: Italia: Romagna: piadina e crescioni (Cesena) - pesce fritto al cono (Cesenatico), Liguria: fugassa e fainà (Genova), Toscana: lampredotto bollito e trippa alla fiorentina (Firenze), Sicilia: pani ca' meusa, sfincioni, panelle, arancine di riso e cannoli (Palermo), Puglia: gnumeredd e salsiccia di maiale a punta di coltello (Alta Murgia), pane di Altamura, Campania: mangiamaccheroni, zeppole, crocchè, scagliuozzi, brodo di polipo e la vera pizza (Napoli), Estero: Provenza: pissaladière e beignet de sardines (Arles), Herault : tielle setoise e moules au pistou da (Séte), Turchia : doner kebap, kofte-ekmek, piyaz, gozleme,Lokma, lokum, taze badem, Cai e Kavhe (Istanbul), Grecia: pita sovlaky e gyros pita, Croazia: mossoli a scotadeo (Istria), Marocco tajin, cous cous, briouat, chay bi naa naa (Marrakech), Egitto: foul ta'miya, falafel, koshari, shawarma, aish baladi, karkade, tamr hindi, gawafa, er'sous (Cairo), Perù: anticuchos, tamales, empanadas, papa à la huancayna, budin de pan, picarones, Street Food : Officine Gastronomiche e degustazioni di Cibo di Strada dal Mondo a cura di Vittorio Castellani aka Chef Kumalè , Il mediterraneo d'oriente, Sabato 2 ottobre - Ristorante Cohiba - via C. Battisti, 21 – Cesena, Ore 11.00 - "Marrakech: Brochettes à la marrakechienne", delizia di piazza Djemaa-el-fna in abbinamento con insalata di cous cous., Ore 14, 30 - "Cairo: Foul ta'miya", la tradizione egiziano-ortodossa dei falafel, le polpettine di legumi che fanno impazzire il mondo, in abbinamento con salsa di sesamo tahina da Khan el Khalili, Ore 17,30 - "Istanbul:taratorlu midye tavasi", spiedini di cozze fritte in pastella in abbinamento alla salsa di yogurt e pinoli dal Bosforo ,Street food allaroundtheworld, Domenica 3 ottobre - Ristorante Cohiba - via C. Battisti, 21 – Cesena, Ore 11.00 "Tokyo:yakitori", gli spiedini del Sol Levante!, Ore 14.30 "Lima: anticuchos y papas à la huancaina", dal Perù gli spiedini di cuore in marinata in abbinamento con un coupé di patate farcite alla crema di formaggio, ajì e spezie, Ore 17.30 "Bali Satay" dall'indonesia con sapore, spiedini di pollo in salsa d'arachidi, spezie e cocco. La durata delle Officine Gastronomiche è di circa 60 minuti, a causa del numero limitato dei posti disponibili per ogni talk food-degustazione (max 30 persone) è vivamente consigliata la prenotazione, il costo per partecipare ad ogni singolo incontro è di 10 Euro (comprensivo della degustazione). Prenotazioni al numero: 0547-361728. Talk Food "Cibo di Strada e Culture dei Popoli" venerdì 1 ottobre - ore 21 Intervengono: Vittorio Castellani aka Chef Kumalè, giornalista "gastronomade" e food writer, Silvio Barbero, segretario nazionale di Slow Food, Raffaele Riccio, storico dell'alimentazione. Conduce: Andrea Pollarini : Scuola Superiore del Loisir www.Confesercenticesenate.com  
   
   
3° FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CIBO DI STRADA A CESENA DAL 1 AL 3 OTTOBRE  
 
Nel centro storico della città, in piazza Almerici, e in altri punti della città, verranno allestite numerose "isole gastronomiche" dove sarà possibile degustare on the road i "cibi di strada" della tradizione italiane a e di altri paesi del Mediterraneo e del mondo, realizzati dalle delegazioni giunte appositamente da: Italia: Romagna: piadina e crescioni (Cesena) - pesce fritto al cono (Cesenatico), Liguria: fugassa e fainà (Genova), Toscana: lampredotto bollito e trippa alla fiorentina (Firenze), Sicilia: pani ca' meusa, sfincioni, panelle, arancine di riso e cannoli (Palermo), Puglia: gnumeredd e salsiccia di maiale a punta di coltello (Alta Murgia), pane di Altamura, Campania: mangiamaccheroni, zeppole, crocchè, scagliuozzi, brodo di polipo e la vera pizza (Napoli), Estero: Provenza: pissaladière e beignet de sardines (Arles), Herault : tielle setoise e moules au pistou da (Séte), Turchia : doner kebap, kofte-ekmek, piyaz, gozleme,Lokma, lokum, taze badem, Cai e Kavhe (Istanbul), Grecia: pita sovlaky e gyros pita, Croazia: mossoli a scotadeo (Istria), Marocco tajin, cous cous, briouat, chay bi naa naa (Marrakech), Egitto: foul ta'miya, falafel, koshari, shawarma, aish baladi, karkade, tamr hindi, gawafa, er'sous (Cairo), Perù: anticuchos, tamales, empanadas, papa à la huancayna, budin de pan, picarones, Street Food : Officine Gastronomiche e degustazioni di Cibo di Strada dal Mondo a cura di Vittorio Castellani aka Chef Kumalè , Il mediterraneo d'oriente, Sabato 2 ottobre - Ristorante Cohiba - via C. Battisti, 21 – Cesena, Ore 11.00 - "Marrakech: Brochettes à la marrakechienne", delizia di piazza Djemaa-el-fna in abbinamento con insalata di cous cous., Ore 14, 30 - "Cairo: Foul ta'miya", la tradizione egiziano-ortodossa dei falafel, le polpettine di legumi che fanno impazzire il mondo, in abbinamento con salsa di sesamo tahina da Khan el Khalili, Ore 17,30 - "Istanbul:taratorlu midye tavasi", spiedini di cozze fritte in pastella in abbinamento alla salsa di yogurt e pinoli dal Bosforo ,Street food allaroundtheworld, Domenica 3 ottobre - Ristorante Cohiba - via C. Battisti, 21 – Cesena, Ore 11.00 "Tokyo:yakitori", gli spiedini del Sol Levante!, Ore 14.30 "Lima: anticuchos y papas à la huancaina", dal Perù gli spiedini di cuore in marinata in abbinamento con un coupé di patate farcite alla crema di formaggio, ajì e spezie, Ore 17.30 "Bali Satay" dall'indonesia con sapore, spiedini di pollo in salsa d'arachidi, spezie e cocco. La durata delle Officine Gastronomiche è di circa 60 minuti, a causa del numero limitato dei posti disponibili per ogni talk food-degustazione (max 30 persone) è vivamente consigliata la prenotazione, il costo per partecipare ad ogni singolo incontro è di 10 Euro (comprensivo della degustazione). Prenotazioni al numero: 0547-361728. Talk Food "Cibo di Strada e Culture dei Popoli" venerdì 1 ottobre - ore 21 Intervengono: Vittorio Castellani aka Chef Kumalè, giornalista "gastronomade" e food writer, Silvio Barbero, segretario nazionale di Slow Food, Raffaele Riccio, storico dell'alimentazione. Conduce: Andrea Pollarini : Scuola Superiore del Loisir www.Confesercenticesenate.com  
   
   
SI SVOLGE A MANTOVA DALL’8 AL 10 OTTOBRE “SALAMI E SALUMI – RASSEGNA NAZIONALE DEI SALUMI E DEI SALAMI ITALIANI”  
 
“Mantova Expo” in collaborazione con Unioncamere nazionale e regionale, gli Enti locali mantovani (Comune, Provincia e Camera di Commercio) e altri importanti soggetti istituzionali e privati sta organizzando la seconda edizione di “Salami e Salumi – Rassegna nazionale dei salumi e dei salami italiani” che si terrà a Mantova nei giorni 8, 9, 10 ottobre 2004. La manifestazione ha ricevuto il patrocinio della Regione Lombardia – Direzione Commercio Fiere e Mercati. La prima edizione è stata caratterizzata da un notevole successo di pubblico, dalla presenza di operatori del settore che hanno proposto oltre 240 prodotti della norcineria nazionale (erano rappresentate tutte le Regioni italiane) e dall’originalità della manifestazione, in cui si coniugava la promozione e la commercializzazione del prodotto in uno scenario di alto profilo culturale. La presenza esclusiva di tutti i salumi italiani e la presentazione e la commercializzazione di questi prodotti nazionali di eccellenza nelle piazze e nei monumenti d’arte del centro storico di Mantova saranno le caratteristiche salienti anche della seconda edizione. Attraverso la partecipazione espositiva sarà possibile promuovere i prodotti delle singole realtà, le loro caratteristiche peculiari e la loro qualità, disponendo, al tempo stesso, di una vetrina esclusiva quale luogo di incontro con i consumatori utenti finali e l’universo del trade. Una sezione specifica della rassegna sarà infatti riservata ai workshop e agli incontri con gli operatori della grande distribuzione e della ristorazione nazionali. Arte ed economia: un itinerario unico e suggestivo. La presentazione e la commercializzazione dei salumi e dei salami italiani nelle piazze e nei monumenti d’arte del centro storico di Mantova saranno le caratteristiche salienti anche della seconda edizione di “Salami e Salumi”. La scelta di utilizzare i contenitori “colti” della città come siti espositivi, inserendo gli stand dei produttori all’interno delle antiche cantine di Palazzo Ducale e delle piazze del centro storico consentirà ai visitatori di compiere un itinerario del gusto unico e inedito tra arte, storia e gastronomia, tra le eccellenze dell’economia e della cultura. Due sono le aree espositive: l’Area Business e l’Area Consumer. L’area Business, riservata alle Istituzioni, ai Consorzi, ai Produttori che desiderano promuovere i loro prodotti d’eccellenza attraverso degustazioni raffinate e il contatto diretto con i buyers e gli operatori specializzati, si colloca nelle antiche Cantine di Vincenzo di Palazzo Ducale, la Reggia dei Gonzaga, aperte eccezionalmente al pubblico nelle giornate della rassegna. L’area Consumer che si estende, all’aperto, nelle suggestive piazze del centro storico di Mantova, è dedicata alle degustazioni e alla vendita diretta al pubblico effettuata dai produttori del comparto della norcineria nazionale provenienti da tutte le regioni italiane. Faranno da cornice alla rassegna una serie di iniziative collaterali di alto profilo: laboratori del gusto e degustazioni guidate con la partecipazioni di esperti del settore agroalimentare di livello nazionale; cene a tema; percorsi multidisciplinari con finalità didattiche per le scuole; mostre ed esposizioni; convegni e workshop con gli operatori specializzati (nazione scelta per lo sbocco del mercato italiano: Irlanda); visite guidate alle parti più suggestive dei palazzi dei Gonzaga. Il programma dettagliato delle degustazioni, delle conferenze e workshop sono on line sul sito info@mantovaexpo.It ; www.Mantovaexpo.it  Tel. 0376.225757  
   
   
SI SVOLGE A MANTOVA DALL’8 AL 10 OTTOBRE “SALAMI E SALUMI – RASSEGNA NAZIONALE DEI SALUMI E DEI SALAMI ITALIANI”  
 
“Mantova Expo” in collaborazione con Unioncamere nazionale e regionale, gli Enti locali mantovani (Comune, Provincia e Camera di Commercio) e altri importanti soggetti istituzionali e privati sta organizzando la seconda edizione di “Salami e Salumi – Rassegna nazionale dei salumi e dei salami italiani” che si terrà a Mantova nei giorni 8, 9, 10 ottobre 2004. La manifestazione ha ricevuto il patrocinio della Regione Lombardia – Direzione Commercio Fiere e Mercati. La prima edizione è stata caratterizzata da un notevole successo di pubblico, dalla presenza di operatori del settore che hanno proposto oltre 240 prodotti della norcineria nazionale (erano rappresentate tutte le Regioni italiane) e dall’originalità della manifestazione, in cui si coniugava la promozione e la commercializzazione del prodotto in uno scenario di alto profilo culturale. La presenza esclusiva di tutti i salumi italiani e la presentazione e la commercializzazione di questi prodotti nazionali di eccellenza nelle piazze e nei monumenti d’arte del centro storico di Mantova saranno le caratteristiche salienti anche della seconda edizione. Attraverso la partecipazione espositiva sarà possibile promuovere i prodotti delle singole realtà, le loro caratteristiche peculiari e la loro qualità, disponendo, al tempo stesso, di una vetrina esclusiva quale luogo di incontro con i consumatori utenti finali e l’universo del trade. Una sezione specifica della rassegna sarà infatti riservata ai workshop e agli incontri con gli operatori della grande distribuzione e della ristorazione nazionali. Arte ed economia: un itinerario unico e suggestivo. La presentazione e la commercializzazione dei salumi e dei salami italiani nelle piazze e nei monumenti d’arte del centro storico di Mantova saranno le caratteristiche salienti anche della seconda edizione di “Salami e Salumi”. La scelta di utilizzare i contenitori “colti” della città come siti espositivi, inserendo gli stand dei produttori all’interno delle antiche cantine di Palazzo Ducale e delle piazze del centro storico consentirà ai visitatori di compiere un itinerario del gusto unico e inedito tra arte, storia e gastronomia, tra le eccellenze dell’economia e della cultura. Due sono le aree espositive: l’Area Business e l’Area Consumer. L’area Business, riservata alle Istituzioni, ai Consorzi, ai Produttori che desiderano promuovere i loro prodotti d’eccellenza attraverso degustazioni raffinate e il contatto diretto con i buyers e gli operatori specializzati, si colloca nelle antiche Cantine di Vincenzo di Palazzo Ducale, la Reggia dei Gonzaga, aperte eccezionalmente al pubblico nelle giornate della rassegna. L’area Consumer che si estende, all’aperto, nelle suggestive piazze del centro storico di Mantova, è dedicata alle degustazioni e alla vendita diretta al pubblico effettuata dai produttori del comparto della norcineria nazionale provenienti da tutte le regioni italiane. Faranno da cornice alla rassegna una serie di iniziative collaterali di alto profilo: laboratori del gusto e degustazioni guidate con la partecipazioni di esperti del settore agroalimentare di livello nazionale; cene a tema; percorsi multidisciplinari con finalità didattiche per le scuole; mostre ed esposizioni; convegni e workshop con gli operatori specializzati (nazione scelta per lo sbocco del mercato italiano: Irlanda); visite guidate alle parti più suggestive dei palazzi dei Gonzaga. Il programma dettagliato delle degustazioni, delle conferenze e workshop sono on line sul sito info@mantovaexpo.It ; www.Mantovaexpo.it  Tel. 0376.225757  
   
   
IL “FESTIVAL DEL CIOCCOLATO” DI OBIDOS RENDE DOLCE L’AUTUNNO PORTOGHESE  
 
L’autunno nella regione di Lisbona sarà più dolce grazie al Festival del Cioccolato che si terrà dal 4 al 9 novembre 2004 nell’incantevole cittadina medioevale di Óbidos. Nel corso della manifestazione saranno premiati il miglior pasticciere, la migliore ricetta e la più bella scultura di cioccolato. Un appuntamento goloso dedicato a tutti gli amanti del cioccolato che potranno assaggiare prelibatezze e ammirare le creazioni dei maestri pasticceri più noti. Il Concorso per il Miglior Pasticciere vedrà la partecipazione di professionisti provenienti da tutto il Portogallo. Tra tutti i partecipanti saranno selezionati sei finalisti che presenteranno le loro migliori ricette durante il Festival: torte a strati, dessert freddi e pasticcini… tutti rigorosamente a base di cioccolato! Altro momento di competizione sarà quello per la Miglior Ricetta di Cioccolato, una gara aperta anche ai non professionisti che potranno inviare le ricette delle proprie creazioni al Comune di Óbidos. Un’apposita giuria valuterà poi la fantasia e l’originalità di ogni singola creazione, selezionando le prime 10 ricette tra cui sarà eletta la migliore ricetta del 2004.Sarà inoltre premiata la più bella Scultura di Cioccolato. I partecipanti avranno a disposizione 15 chili di cioccolato e dovranno creare delle forme artistiche delle dimensioni massime di 60x60 cm. La scultura più bella sarà premiata dalla giuria del Festival e sarà esposta insieme a tutti i lavori saranno poi esposti nel corso della manifestazione. Ma il Festival del Cioccolato ha pensato anche ai più piccoli, creando uno spazio tutto dedicato a loro: la Casa del Cioccolato. Qui i bambini potranno disegnare, colorare, partecipare a numerosi giochi, vedere spettacoli di burattini e naturalmente cimentarsi nella preparazione di dolci con l’aiuto di uno chef professionista. Ci saranno inoltre spazi dedicati alla degustazione e all’acquisto di dolciumi a base di cioccolato. Per partecipare a The International Chocolate Recipe Contest spedire la propria ricetta entro e non oltre il 30 settembre 2004 a: Câmara Municipal de Óbidos, Largo de S. Pedro 2510-086 Obidos Fax. (00351) 262 955 501 E-mail: festivalchocolate@cm-obidos.Pt Infolink:  www.Festivalchocolate.cm-obidos.pt  
   
   
IL “FESTIVAL DEL CIOCCOLATO” DI OBIDOS RENDE DOLCE L’AUTUNNO PORTOGHESE  
 
L’autunno nella regione di Lisbona sarà più dolce grazie al Festival del Cioccolato che si terrà dal 4 al 9 novembre 2004 nell’incantevole cittadina medioevale di Óbidos. Nel corso della manifestazione saranno premiati il miglior pasticciere, la migliore ricetta e la più bella scultura di cioccolato. Un appuntamento goloso dedicato a tutti gli amanti del cioccolato che potranno assaggiare prelibatezze e ammirare le creazioni dei maestri pasticceri più noti. Il Concorso per il Miglior Pasticciere vedrà la partecipazione di professionisti provenienti da tutto il Portogallo. Tra tutti i partecipanti saranno selezionati sei finalisti che presenteranno le loro migliori ricette durante il Festival: torte a strati, dessert freddi e pasticcini… tutti rigorosamente a base di cioccolato! Altro momento di competizione sarà quello per la Miglior Ricetta di Cioccolato, una gara aperta anche ai non professionisti che potranno inviare le ricette delle proprie creazioni al Comune di Óbidos. Un’apposita giuria valuterà poi la fantasia e l’originalità di ogni singola creazione, selezionando le prime 10 ricette tra cui sarà eletta la migliore ricetta del 2004.Sarà inoltre premiata la più bella Scultura di Cioccolato. I partecipanti avranno a disposizione 15 chili di cioccolato e dovranno creare delle forme artistiche delle dimensioni massime di 60x60 cm. La scultura più bella sarà premiata dalla giuria del Festival e sarà esposta insieme a tutti i lavori saranno poi esposti nel corso della manifestazione. Ma il Festival del Cioccolato ha pensato anche ai più piccoli, creando uno spazio tutto dedicato a loro: la Casa del Cioccolato. Qui i bambini potranno disegnare, colorare, partecipare a numerosi giochi, vedere spettacoli di burattini e naturalmente cimentarsi nella preparazione di dolci con l’aiuto di uno chef professionista. Ci saranno inoltre spazi dedicati alla degustazione e all’acquisto di dolciumi a base di cioccolato. Per partecipare a The International Chocolate Recipe Contest spedire la propria ricetta entro e non oltre il 30 settembre 2004 a: Câmara Municipal de Óbidos, Largo de S. Pedro 2510-086 Obidos Fax. (00351) 262 955 501 E-mail: festivalchocolate@cm-obidos.Pt Infolink:  www.Festivalchocolate.cm-obidos.pt  
   
   
IN ALTA PUSTERIA TORNA L’HEUGABEL: IN TAVOLA E NELLE PIAZZE MENU A BASE DI INGREDIENTI DI TRADIZIONE CONTADINA  
 
Patate alla stufa, condite con speck, cipolle, formaggio fuso e funghi freschi, gnocchi, minestrone e strudel di patate, carne di cavallo e capretto, canederli e schlutzkrapfen, pasta ripiena di carne con spinaci o formaggio: sono questi gli ingredienti che caratterizzano dal 18 al 26 settembre 2004 a San Candido (Bz), in Alta Pusteria, l’Heugabel, la festa “del forcone da fieno”. E’ una festa che porta in tavola e nelle piazze la tradizione rurale pusterese. Principali protagonisti della manifestazione saranno infatti i contadini che, per tutta la durata della festa, apriranno ai visitatori le porte dei loro masi e approvvigioneranno con i loro prodotti i ristoratori di San Candido che così potranno preparare menu a base di ingredienti totalmente “made in Alta Pusteria”. Durante l’Heugabel, alcune contadine di San Candido “saliranno in cattedra” per insegnare ai visitatori interessati le ricette di alcune specialità locali. Chi ama i dolci, lunedì 20 settembre 2004 potrà seguire la lezione sul niggilan, dolce fritto a base di farina e lievito di birra, tipico dei giorni di festa (su prenotazione, Hotel Lindenhof, ore 14.00, costo € 5), mentre giovedì 23 settembre 2004 ci sarà la lezione sul pane (su prenotazione, Maso Egarter, ore 13.00, costo € 5). In programma anche visite ai masi per assistere alla preparazione del formaggio (mercoledì 22 settembre 2004, su prenotazione, ore 09.00 Latteria in Vetrina, costo € 5), alla raccolta di miele (martedì 21 settembre 2004, su prenotazione, ore 13.30, Maso Gaden, costo € 5) e alla messa in opera di un antico mulino (venerdì 24 settembre 2004, su prenotazione, ore 13.00, Mulino di Willi, costo € 5). La giornata di sabato 25 settembre 2004 sarà dedicata al divertimento dei più piccini, con l’organizzazione di laboratori divertenti e interessanti, mirati a far scoprire ai bambini i prodotti agricoli locali (su prenotazione, dalle ore 14.00, costo € 5). Info: Consorzio Turistico Alta Pusteria tel. 0474.913156 www.Tre-cime.info  email: info@altapusteria.Net  
   
   
IN ALTA PUSTERIA TORNA L’HEUGABEL: IN TAVOLA E NELLE PIAZZE MENU A BASE DI INGREDIENTI DI TRADIZIONE CONTADINA  
 
Patate alla stufa, condite con speck, cipolle, formaggio fuso e funghi freschi, gnocchi, minestrone e strudel di patate, carne di cavallo e capretto, canederli e schlutzkrapfen, pasta ripiena di carne con spinaci o formaggio: sono questi gli ingredienti che caratterizzano dal 18 al 26 settembre 2004 a San Candido (Bz), in Alta Pusteria, l’Heugabel, la festa “del forcone da fieno”. E’ una festa che porta in tavola e nelle piazze la tradizione rurale pusterese. Principali protagonisti della manifestazione saranno infatti i contadini che, per tutta la durata della festa, apriranno ai visitatori le porte dei loro masi e approvvigioneranno con i loro prodotti i ristoratori di San Candido che così potranno preparare menu a base di ingredienti totalmente “made in Alta Pusteria”. Durante l’Heugabel, alcune contadine di San Candido “saliranno in cattedra” per insegnare ai visitatori interessati le ricette di alcune specialità locali. Chi ama i dolci, lunedì 20 settembre 2004 potrà seguire la lezione sul niggilan, dolce fritto a base di farina e lievito di birra, tipico dei giorni di festa (su prenotazione, Hotel Lindenhof, ore 14.00, costo € 5), mentre giovedì 23 settembre 2004 ci sarà la lezione sul pane (su prenotazione, Maso Egarter, ore 13.00, costo € 5). In programma anche visite ai masi per assistere alla preparazione del formaggio (mercoledì 22 settembre 2004, su prenotazione, ore 09.00 Latteria in Vetrina, costo € 5), alla raccolta di miele (martedì 21 settembre 2004, su prenotazione, ore 13.30, Maso Gaden, costo € 5) e alla messa in opera di un antico mulino (venerdì 24 settembre 2004, su prenotazione, ore 13.00, Mulino di Willi, costo € 5). La giornata di sabato 25 settembre 2004 sarà dedicata al divertimento dei più piccini, con l’organizzazione di laboratori divertenti e interessanti, mirati a far scoprire ai bambini i prodotti agricoli locali (su prenotazione, dalle ore 14.00, costo € 5). Info: Consorzio Turistico Alta Pusteria tel. 0474.913156 www.Tre-cime.info  email: info@altapusteria.Net  
   
   
IN ARRIVO LA XIX MOSTRA DEL TARTUFO BIANCO DELLE CRETE SENESI ABBINATA ALLA MOSTRA DEL TARTUFO DI ALBA  
 
Una passeggiata nelle Crete Senesi, in cerca del diamante bianco nei calanchi. Un “bis” tra le bancarelle della Mostra del tartufo Alba. E magari un assaggio prolungato per altri sette o quindici giorni. Sono queste solo alcune delle combinazioni che Apt Siena ed Ente Turismo Langhe Roero proporranno dal prossimo autunno per i veri appassionati di enogastronomia. Una “santa alleanza” nel nome del Tartufo Bianco, che quest’anno per la prima volta arricchisce i principali appuntamenti di stagione, in terre di Siena come in Piemonte. E’ in vista della 19° Mostra del Bianco delle Crete Senesi, fissata a novembre, che le due istituzioni turistiche territoriali hanno predisposto un carnet di pacchetti viaggio decisamente ricco, oltre che inedito per il settore. Otto proposte pensate per altrettante tipologie di viaggiatore, in funzione del grado di interesse e della capacità di spesa. In primo piano l’opzione week-end della Toscana, dedicata a chi vuole conoscere il Bianco delle Crete Senesi al seguito dei cani da tartufo nelle riserve tartufigene naturali sparse tra i calanchi di Asciano o San Giovanni d’Asso. Proposte da 180 euro a persona che possono trasformarsi in un’affascinante settimana, ripartita tra le Crete e le Langhe; un percorso unico da 475 euro che in questo caso include altre interessanti tappe, come quella all’Enoteca Italiana di Siena o quella presso i produttori di pecorino delle Crete Senesi. Per gli intenditori più esigenti, in grado di destinare più tempo agli itinerari, il soggiorno condiviso tra i due territori può durare fino a due intere settimane, con 14 soggiorni in strutture che, come per le altre proposte, potranno essere individuate seguendo i gusti più personali: il ventaglio delle scelte spazia dalle strutture agrituristiche mirabilmente inserite negli splendidi contesti rurali, fino a rinomati hotel quattro stelle situati in località funzionali al percorso. Www.terresiena.it. La partnership tra i due territori vivrà un momento culmine proprio nel corso della Mostra del Tartufo Bianco delle Crete Senesi, con l’inaugurazione del primo Museo Nazionale del Tartufo in programma sabato 13 novembre a San Giovanni d’Asso.  
   
   
MILANO DIVENTA CAPITALE DEL FITNESS DAL 17 AL 19 SETTEMBRE. SI APRE LA PRIMA FIERA IN LOMBARDIA DELLO SPORT E DEL BENESSERE, TRA CONVEGNI SPECIFICI E STAGE GRATUITI  
 
Un menù per palati fini, con prodotti e proposte delle aziende leader del panorama nazionale, le ultime novità dall’estero, corsi, offerte, stage, iniziative e programmi per gli addetti ai lavori, per gli sportivi o per i semplici appassionati, esibizioni e concorsi con i primattori dello sport italiano, gli olimpici della Nazionale azzurra reduci dai Giochi di Atene, e big events con i più noti personaggi del mondo dello spettacolo. Senza dimenticare un occhio di riguardo per i più piccoli, lo sport al femminile e quello per la terza età. Così si presenta a un primo rapido esame, anche all’occhio dei meno esperti, il calendario di Milanofitness, la prima grande Fiera del benessere e della qualità della vita a Milano, in scena da venerdì 17 a domenica 19 settembre al Parco Esposizioni di Novegro, su iniziativa di Promoteo snc, lungimirante società del panorama lombardo in grado di captare per prima l’esigenza della metropoli di garantire ai suoi utenti strutture, risorse e iniziative ad hoc in un settore in fortissima crescita come il fitness e wellness stranamente sinora poco considerato all’ombra della Madonnina. Un’intera giornata, quella inaugurale, a disposizione degli operatori, un intero week-end per il pubblico, con oltre 80 espositori, un’area di 12.000 mq. A disposizione, un’area sportiva di prim’ordine che sconfina nel contiguo Idropark per offrire esibizioni di una decina di diverse discipline sportive, e un fiore all’occhiello per i visitatori più “qualificati” come una convention con i migliori presenters del settore quali Paolo Evangelista, lgor Castiglia, Joan Altisen, Marco Villegas, Nazzareno Marongiu e il suo team che si alterneranno sul palco per aggiornamenti e master class sabato e domenica. Nata su iniziativa di un piccolo ma collaudato pool di manager, operatori della comunicazione, operatori del sociale e del terzo settore, Milanofitness ha da subito trovato in soggetti pubblici e privati legati a doppio filo a Milano e ai suoi primi clienti, vale a dire i cittadini, quali Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comuni di Milano e Segrate, Università degli Studi, e Provveditorato, i partners ideali per approntare strutture e programmi, e si è poi rivolta a referenti primi quali Sony e Atm che hanno subito sposato questa nuova iniziativa e mass media per garantire al cartellone espositivo la migliore veicolarizzazione e pubblicità possibile. L’incontro con griffes quali Panatta e Fassi Sport, colossi nel settore delle attrezzature fitness, che hanno creduto fortemente nel progetto e sostenuto l’iniziativa fin dai primi mesi, Tonic network benessere, importante circuito di palestre consolidato su Milano con tre grandi centri e in tutta Italia, che animerà con attività dimostrative il palco di Milanofitness in collaborazione con Stella Diblik Presidente della Fisaf, e Massimo Messina vice campione mondiale e campione europeo in carica di aerobica competitiva ha studiato coreografie mirate per alcune aziende ospiti, ha fatto il resto. L’impronta sportiva, sia a livello agonistico che di base, del Fitness nazionale ha infine coinvolto il gotha del Coni: a Novegro, grazie al sostegno della Regione Lombardia, incontreranno il pubblico alcune Federazioni Sportive tra le quali: F.i N – F.i.s.d. - Fijiklam – F.i.g. E altre che si alterneranno con esibizioni e dimostrazioni relative alle rispettive discipline, tra cui un corso gratuito di difesa personale organizzato dalla Fijklam. Leone Sport curerà l’organizzazione di una serie di match ufficiali di Kick Boxing validi per il “Titolo lnternational Fighting al femminile” con la partecipazione della campionessa del mondo Laura Tavecchio, e il “Titolo Internazionale del mediterraneo” con il campione d’Europa Lorenzo Paoli. La disciplina che più ha onorato l’Italia alle Olimpiadi, la scherma, oltre 100 medaglie nella storia dei Giochi si mostrerà con l’abito a festa (attesi fra gli altri Rota, Milanoli, Cassarà, Bianchedi, Cascioli) fornito dal “Circolo della Spada” del M0 Lodetti che offrirà anche una dimostrazione di scherma storica, che vedrà protagonista il famoso make¬up designer Paolo Guatelli in qualità di truccatore delle schermitrici, il Cus Milano, punto di riferimento per tutti i giovani appassionati di sport nel territorio e non, animerà l’area esterna del Parco con dimostrazioni outdoor grazie alla presenza dei campioni di baseball, rugby, arco e atletica leggera legati al circuito universitario. Il wrestling lancerà alla ribalta giovani praticanti che si avvicenderanno sul ring, il basket vivrà della innovativa sfida fra la Nazionale Basket Artisti e una selezione italiana in wheelchair, ideale ponte verso le Paralimpiadi di Atene, in cui la Nazionale di basket in carrozzina andrà a caccia del podio olimpico, evento che Milanofitness sposa completamente proponendo giornalmente servizi e riflessi filmati in collegamento con le troupes tv presenti in Grecia. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti, l’importante, una volta tanto, sarà davvero esserci, per un’estate sportiva che a Milano non finisce a settembre.  www.Parcoesposizioninovegro.it/milanofitness  
   
   
IN ARRIVO LA XIX MOSTRA DEL TARTUFO BIANCO DELLE CRETE SENESI ABBINATA ALLA MOSTRA DEL TARTUFO DI ALBA  
 
Una passeggiata nelle Crete Senesi, in cerca del diamante bianco nei calanchi. Un “bis” tra le bancarelle della Mostra del tartufo Alba. E magari un assaggio prolungato per altri sette o quindici giorni. Sono queste solo alcune delle combinazioni che Apt Siena ed Ente Turismo Langhe Roero proporranno dal prossimo autunno per i veri appassionati di enogastronomia. Una “santa alleanza” nel nome del Tartufo Bianco, che quest’anno per la prima volta arricchisce i principali appuntamenti di stagione, in terre di Siena come in Piemonte. E’ in vista della 19° Mostra del Bianco delle Crete Senesi, fissata a novembre, che le due istituzioni turistiche territoriali hanno predisposto un carnet di pacchetti viaggio decisamente ricco, oltre che inedito per il settore. Otto proposte pensate per altrettante tipologie di viaggiatore, in funzione del grado di interesse e della capacità di spesa. In primo piano l’opzione week-end della Toscana, dedicata a chi vuole conoscere il Bianco delle Crete Senesi al seguito dei cani da tartufo nelle riserve tartufigene naturali sparse tra i calanchi di Asciano o San Giovanni d’Asso. Proposte da 180 euro a persona che possono trasformarsi in un’affascinante settimana, ripartita tra le Crete e le Langhe; un percorso unico da 475 euro che in questo caso include altre interessanti tappe, come quella all’Enoteca Italiana di Siena o quella presso i produttori di pecorino delle Crete Senesi. Per gli intenditori più esigenti, in grado di destinare più tempo agli itinerari, il soggiorno condiviso tra i due territori può durare fino a due intere settimane, con 14 soggiorni in strutture che, come per le altre proposte, potranno essere individuate seguendo i gusti più personali: il ventaglio delle scelte spazia dalle strutture agrituristiche mirabilmente inserite negli splendidi contesti rurali, fino a rinomati hotel quattro stelle situati in località funzionali al percorso. Www.terresiena.it. La partnership tra i due territori vivrà un momento culmine proprio nel corso della Mostra del Tartufo Bianco delle Crete Senesi, con l’inaugurazione del primo Museo Nazionale del Tartufo in programma sabato 13 novembre a San Giovanni d’Asso.  
   
   
ALL’HOTEL PRINCIPE DI SAVOIA “LE VIE DELL’ORIENTE” FESTIVAL DI CUCINA INDIANA, THAILANDESE, MALESE E INDONESIANA DAL 26 SETTEMBRE AL 3 OTTOBRE  
 
L’hotel Principe di Savoia di Milano, in occasione della manifestazione “Le Vie dell’Oriente”, organizzata in collaborazione con le camere di commercio italiane in India, Tailandia, Hong Kong, Singapore e il Governo della Tailandia, propone una settimana gastronomica dedicata all’oriente. L’asia, il paese dei mille profumi, sapori e colori, dove la cucina è la sintesi perfetta fra quotidianità e sacralità, modernità e tradizione. Il festival si terrà dal 26 settembre al 3 ottobre presso il Ristorante Galleria dell’Hotel Principe di Savoia, con un ricco menù a pranzo o a cena e da gustare interamente o da combinare con le classiche proposte di Paola Budel. Cinque grandi Chef chiamati da India, Tailandia e Singapore e provenienti da prestigiosi alberghi come l’Oberoi di New Delhi, il Banjan Tree di Bintan e il Dusit Thani di Bangkok, prepareranno gustosi piatti caratteristici delle loro regioni di provenienza. Tra le appetitose proposte che verranno servite durante la settimana gastronomica spiccano il Gado-gado, un’insalata di verdure assortite con condimento di arachidi, il Tandoori Murgh, pollo con peperoncino del Kashmir e yogurt e il Tom Yum Kung, una zuppa agro-piccante di gamberetti. Altre specialità tipiche sono il Rendang Daging, brasato di manzo di Sumatra in latte di cocco e spezie, riso al vapore e il Rogan Josh, agnello al curry con anice e zenzero. I più golosi potranno scegliere tra diversi dessert come Sang Khaya Fak Thong, una crema di zucca stufata con salsa alla vaniglia e Kesari Phirni, un budino di riso allo zafferano. Anche il Café Doney sarà protagonista di questo festival gastronomico, proponendo ogni giorno un ricercato Asian Happy Hour, dalle 18.00 alle 20.30, con scelta di sfiziosi stuzzichini come Leshuni murgh tikka, pollo con aglio e yogurt e Amritsari macchi, pesce con semi di carom, accompagnati da tipico thé, birra e bevande orientali. Domenica 3 ottobre invece, uno speciale Asian Brunch, dalle 12.00 alle 15.00, con degustazione di altre prelibatezze tipiche. Per prenotazioni: 02 6230 2026  
   
   
ALL’HOTEL PRINCIPE DI SAVOIA “LE VIE DELL’ORIENTE” FESTIVAL DI CUCINA INDIANA, THAILANDESE, MALESE E INDONESIANA DAL 26 SETTEMBRE AL 3 OTTOBRE  
 
L’hotel Principe di Savoia di Milano, in occasione della manifestazione “Le Vie dell’Oriente”, organizzata in collaborazione con le camere di commercio italiane in India, Tailandia, Hong Kong, Singapore e il Governo della Tailandia, propone una settimana gastronomica dedicata all’oriente. L’asia, il paese dei mille profumi, sapori e colori, dove la cucina è la sintesi perfetta fra quotidianità e sacralità, modernità e tradizione. Il festival si terrà dal 26 settembre al 3 ottobre presso il Ristorante Galleria dell’Hotel Principe di Savoia, con un ricco menù a pranzo o a cena e da gustare interamente o da combinare con le classiche proposte di Paola Budel. Cinque grandi Chef chiamati da India, Tailandia e Singapore e provenienti da prestigiosi alberghi come l’Oberoi di New Delhi, il Banjan Tree di Bintan e il Dusit Thani di Bangkok, prepareranno gustosi piatti caratteristici delle loro regioni di provenienza. Tra le appetitose proposte che verranno servite durante la settimana gastronomica spiccano il Gado-gado, un’insalata di verdure assortite con condimento di arachidi, il Tandoori Murgh, pollo con peperoncino del Kashmir e yogurt e il Tom Yum Kung, una zuppa agro-piccante di gamberetti. Altre specialità tipiche sono il Rendang Daging, brasato di manzo di Sumatra in latte di cocco e spezie, riso al vapore e il Rogan Josh, agnello al curry con anice e zenzero. I più golosi potranno scegliere tra diversi dessert come Sang Khaya Fak Thong, una crema di zucca stufata con salsa alla vaniglia e Kesari Phirni, un budino di riso allo zafferano. Anche il Café Doney sarà protagonista di questo festival gastronomico, proponendo ogni giorno un ricercato Asian Happy Hour, dalle 18.00 alle 20.30, con scelta di sfiziosi stuzzichini come Leshuni murgh tikka, pollo con aglio e yogurt e Amritsari macchi, pesce con semi di carom, accompagnati da tipico thé, birra e bevande orientali. Domenica 3 ottobre invece, uno speciale Asian Brunch, dalle 12.00 alle 15.00, con degustazione di altre prelibatezze tipiche. Per prenotazioni: 02 6230 2026  
   
   
INIZIA OGGI UNA GUSTOSISSIMA SETTIMANA GASTRONOMICA DEDICATA AL PIEMONTE E AL SUO NOBILE TARTUFO BIANCO D’ALBA ALL’UNA HOTEL CUSANI DI MILANO  
 
I raffinati e intensi sapori della tradizione piemontese sono protagonisti all’Una Hotel Cusani Restaurant di una gustosissima settimana gastronomica dedicata al Piemonte e al suo nobile tartufo bianco d’Alba. Tutte le sere, dal 16 al 22 settembre 04, il ristorante aperto al pubblico proporrà un menù d’eccezione a tutti coloro che vorranno degustare i sapori intensi, vellutati, raffinati ed unici di questa ricca cucina regionale, ritrovando i sapori delle Langhe a pochi passi dal Castello Sforzesco. Sarà il giovane e talentuoso chef dell’Una Hotel Cusani Restaurant, Michel Atanowski a presentare un ricco menù piemontese, messo a punto in collaborazione con l’Ente per il turismo di Alba Bra Langhe e Roero, interpretando alcuni dei piatti regionali più rinomati arricchiti dal profumo e dal sapore intenso e unico di una vera primizia: il primo tartufo bianco d’Alba del 2004, portato direttamente dall’Ente per il Turismo di Alba Bra Langhe e Roero sulla tavola dell’Una Hotel Cusani Restaurant. Dal 16 al 22 settembre 2004, saranno quindi proposti come aperitivo frivolezze di Langa e crostino di polenta bramata con crema di tartufo. Come entrée saranno servite sfogliatine leggere con sauté di finferli e lamelle di tartufo. Protagonisti del primo piatto saranno i ravioli ripieni con faraona e uva nera saltati con pasta di tartufo, e il risotto al tartufo bianco d’Alba Poi sarà la volta della millefoglie di filetto di manzo all’Albese con scaglie di tartufo, marmellata di cipolle e melograno, e patata Castello. Per finire, crostata di mele e banane caramellate con gelato alla cannella, caffè e friandises. Tra i vini proposti per accompagnare ogni singola portata vi saranno alcuni delle annate migliori di Barbera, Barolo e Dolcetto d’Alba. Per le serate dal 16 al 22 settembre 2004, prezzo a persona Euro 71. Per prenotazioni Una Hotel Cusani via Cusani 13 20121 Milano Tel. 02 85601 Fax 02 8693601 e-mail una.Cusani@unahotels.it www.Unahotels.it  
   
   
INIZIA OGGI UNA GUSTOSISSIMA SETTIMANA GASTRONOMICA DEDICATA AL PIEMONTE E AL SUO NOBILE TARTUFO BIANCO D’ALBA ALL’UNA HOTEL CUSANI DI MILANO  
 
I raffinati e intensi sapori della tradizione piemontese sono protagonisti all’Una Hotel Cusani Restaurant di una gustosissima settimana gastronomica dedicata al Piemonte e al suo nobile tartufo bianco d’Alba. Tutte le sere, dal 16 al 22 settembre 04, il ristorante aperto al pubblico proporrà un menù d’eccezione a tutti coloro che vorranno degustare i sapori intensi, vellutati, raffinati ed unici di questa ricca cucina regionale, ritrovando i sapori delle Langhe a pochi passi dal Castello Sforzesco. Sarà il giovane e talentuoso chef dell’Una Hotel Cusani Restaurant, Michel Atanowski a presentare un ricco menù piemontese, messo a punto in collaborazione con l’Ente per il turismo di Alba Bra Langhe e Roero, interpretando alcuni dei piatti regionali più rinomati arricchiti dal profumo e dal sapore intenso e unico di una vera primizia: il primo tartufo bianco d’Alba del 2004, portato direttamente dall’Ente per il Turismo di Alba Bra Langhe e Roero sulla tavola dell’Una Hotel Cusani Restaurant. Dal 16 al 22 settembre 2004, saranno quindi proposti come aperitivo frivolezze di Langa e crostino di polenta bramata con crema di tartufo. Come entrée saranno servite sfogliatine leggere con sauté di finferli e lamelle di tartufo. Protagonisti del primo piatto saranno i ravioli ripieni con faraona e uva nera saltati con pasta di tartufo, e il risotto al tartufo bianco d’Alba Poi sarà la volta della millefoglie di filetto di manzo all’Albese con scaglie di tartufo, marmellata di cipolle e melograno, e patata Castello. Per finire, crostata di mele e banane caramellate con gelato alla cannella, caffè e friandises. Tra i vini proposti per accompagnare ogni singola portata vi saranno alcuni delle annate migliori di Barbera, Barolo e Dolcetto d’Alba. Per le serate dal 16 al 22 settembre 2004, prezzo a persona Euro 71. Per prenotazioni Una Hotel Cusani via Cusani 13 20121 Milano Tel. 02 85601 Fax 02 8693601 e-mail una.Cusani@unahotels.it www.Unahotels.it  
   
   
“CON BERNDES UNA SFIDA PER CERCARE LE RICETTE PIÙ BELLE D’ITALIA  
 
Sulla scia del successo ottenuto con gli incontri, eventi e corsi di cucina organizzati da Berndes nel corso del 2003-2004, nasce una nuova iniziativa atta a coinvolgere un numero sempre maggiore di persone presso i più qualificati rivenditori di Liste Nozze e casalinghi: la ricerca delle ricette più belle d’Italia! Le modalità di attuazione sono molto semplici, è infatti sufficiente consegnare una ricetta al proprio negoziante di fiducia, a questo punto sarà possibile ottenere una valutazione di 20 € della stessa, utilizzabili per l’acquisto di un prestigioso articolo Berndes in pressofusione di alluminio. Le 100 migliori ricette, inoltre, verranno pubblicate nella edizione 2005 del libro “I’m Cooking” di Berndes. Maurizio, Bonanza, Titanium, Signocast, Silver, Classic, Terracotta sono tra le linee oggetto di questa simpatica iniziativa, acquistabili ad un prezzo inferiore grazie alla ‘supervalutazione’ della propria ricetta preferita. Ancora una volta Berndes gratifica una Clientela attenta ed esigente, in grado di sentirsi protagonista perché parte attiva di quel ‘processo’ di scambio che va al di là del rapporto Fornitore – Cliente. Non solo massima qualità quindi, ma trasferimento di Know-how e costante interazione, per sentirsi partner e per individuare quei segnali del mercato che da latenti diventano sempre più evidenti, determinando i futuri orientamenti. Periodo: ottobre-novembre 2004 Berndes Italia s.R.l. -Via Trieste, 7 – 20010 Casate di Bernate Ticino (Mi) - Tel. 02 97249045 e-mail: info@it.Berndes.com  
   
   
“CON BERNDES UNA SFIDA PER CERCARE LE RICETTE PIÙ BELLE D’ITALIA  
 
Sulla scia del successo ottenuto con gli incontri, eventi e corsi di cucina organizzati da Berndes nel corso del 2003-2004, nasce una nuova iniziativa atta a coinvolgere un numero sempre maggiore di persone presso i più qualificati rivenditori di Liste Nozze e casalinghi: la ricerca delle ricette più belle d’Italia! Le modalità di attuazione sono molto semplici, è infatti sufficiente consegnare una ricetta al proprio negoziante di fiducia, a questo punto sarà possibile ottenere una valutazione di 20 € della stessa, utilizzabili per l’acquisto di un prestigioso articolo Berndes in pressofusione di alluminio. Le 100 migliori ricette, inoltre, verranno pubblicate nella edizione 2005 del libro “I’m Cooking” di Berndes. Maurizio, Bonanza, Titanium, Signocast, Silver, Classic, Terracotta sono tra le linee oggetto di questa simpatica iniziativa, acquistabili ad un prezzo inferiore grazie alla ‘supervalutazione’ della propria ricetta preferita. Ancora una volta Berndes gratifica una Clientela attenta ed esigente, in grado di sentirsi protagonista perché parte attiva di quel ‘processo’ di scambio che va al di là del rapporto Fornitore – Cliente. Non solo massima qualità quindi, ma trasferimento di Know-how e costante interazione, per sentirsi partner e per individuare quei segnali del mercato che da latenti diventano sempre più evidenti, determinando i futuri orientamenti. Periodo: ottobre-novembre 2004 Berndes Italia s.R.l. -Via Trieste, 7 – 20010 Casate di Bernate Ticino (Mi) - Tel. 02 97249045 e-mail: info@it.Berndes.com  
   
   
"TERRA MADRE" - INCONTRO MONDIALE TRA LE COMUNITÀ DEL CIBO - TORINO, 20/23 OTTOBRE  
 
Dal 20 al 23 ottobre 2004 Torino ospiterà, nel Palazzo del Lavoro, "Terra Madre, incontro mondiale tra le comunità del cibo": l'evento verrà realizzato da Slow Food in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, con la Regione Piemonte e con la Città di Torino, istituzioni che hanno fortemente creduto nel progetto. Si tratta di una quattro giorni che riunisce e mette a confronto produttori e operatori del settore agro alimentare mondiale rappresentativi di un modo diverso e più complesso di intendere la qualità del cibo: attento alle risorse ambientali, agli equilibri planetari, alla qualità dei prodotti, alla dignità dei lavoratori e alla salute dei consumatori. Ma da dove nasce questo progetto e che cosa si propone? Terra Madre evoca il concetto di terra intesa come madre e divinità, e introduce per la prima volta a livello internazionale un nuovo attore nel campo della produzione alimentare: la Comunità del Cibo: una definizione nuova, ma dalla radici antiche, che rimanda a una filiera allungata, dai selezionatori di sementi e razze ai contadini, dai distributori ai dettaglianti. È infatti di tutte queste abilità e di tutte queste figure professionali che ha bisogno il cibo di qualità per essere prodotto, distribuito e consumato, per essere risorsa economica, ambientale, sociale e culturale. Il futuro dell' agricoltura e del cibo, e quindi di tutti noi, è nelle mani di tante persone dalle diverse, ma concatenate, esperienze: "seed savers", cuochi, promotori, agricoltori, pescatori, raccoglitori di prodotti spontanei, allevatori... E tutti costoro saranno rappresentati a Torino dai 5000 partecipanti di Terra Madre, provenienti da circa 150 paesi e rappresentativi dl circa mille Comunità del Cibo. A Torino, in Piemonte, le mille comunità giungeranno dalle latitudini più diverse e saranno ospitate in strutture ricettive e abitazioni distribuite in città così come sul territorio: uno sforzo organizzativo possibile solo grazie all'impegno della Città di Torino, della Coldiretti, della Regione Autonoma della Valle d' Aosta, e di molti privati, enti locali, associazioni...Ospitare le tessere del mosaico di Terra Madre significa entrare in contatto con persone provenienti da tutti i continenti: un' esperienza di scambio e relazione unica nel suo genere. Terra Madre non sarà un evento aperto al pubblic9, ma sarà un luogo di analisi e confronto tra gli operatori. I due giorni centrali del meeting (il primo e il quarto prevedono lavori in assemblea plenaria) vedranno infatti la realizzazione di circa 60 Laboratori della Terra, ovvero seminari dedicati a tematiche relative a specifici prodotti, a determinate aree geografiche così come a problemi più generali. Qui le Comunità del Cibo potranno condividere le loro esperienze emettere a fuoco il loro concetto e i loro progetti di progresso e sviluppo. Il contatto di Terra Madre con il "grande pubblico" arriverà solo...Ad evento finito, ovvero quando i 5000 partecipanti torneranno alle loro sedi di origine e condivideranno quel che avranno vissuto a Torino, facendo ripartire questo circolo virtuoso dell' attenzione per una qualità che sia di tutti e di tutto. Che cosa si farà a Terra Madre? I Laboratori della Terra Terra Madre è il luogo in cui le comunità del cibo si riuniscono, si incontrano, si scambiano esperienze e comunicano il loro saper fare. Ognuna di esse darà qualche cosa ad un' altra e da questa, al tempo stesso, riceverà. Terra Madre è il luogo in cui i grandi temi che preoccupano oggi tutti i produttori di cibo verranno dibattuti ed esaminati: biodiversità, fame, povertà, acqua, sostenibilità, tecnologie tradizionali, educazione alimentare, agricoltura biologica, ruolo delle donne, legami tra sviluppo delle economie rurali e prevenzione dei conflitti. Ma ci sarà pure il momento per discutere di temi specifici, di trattare argomenti legati a determinati territori, produzioni, tecniche, mercati e così via. Su questi e molti altri argomenti si confronteranno i 5000 partecipanti, suddivisi in vari gruppi di lavoro. Un confronto pensato nell' ottica della proposta e non solo della denuncia, tramite la presentazione di casi di studio che possono porsi come esemplari. Questi momenti sono stati chiamati Laboratori della Terra. Ecco alcuni esempi, ancora in bozza, dei titoli dei Ldt Grandi temi -Agricoltura in regime di siccità e gestione del suolo -Descrizione ed analisi dei metodi di comunicazione efficiente tra membri di una comunità del cibo -Eco-efficienza nella produzione agricola ed il consumo in grandi quantità d'energia e di risorse naturali utilizzate, le soluzioni eco-efficienti -La complessità delle certificazioni organiche -procedure e costi -e quanto queste siano importanti per arrivare ai mercati -Il mercato giusto e i suoi rapporti con la grande distribuzione: vantaggi e svantaggi per i produttori -Lo sviluppo ed il potenzia mento dei mercati locali come .Strumento economico efficace per le produzioni di piccola scala. -Il legame tra globalizzazione e distruzione delle economie rurali: il turismo sostenibile -Maggior equilibrio tra la resa del raccolto e le risorse idriche utilizzate: la strategia di conservazione dell'acqua per l'agricoltura. -Scuola e Agricoltura: orti scolastici, mense e progetti. Degli studenti ovvero l'agricoltura portata avanti da chi studia (esperienze italiane e statunitensi a confronto) -La filiera corta: dal produttore al consumatore, senza passaggi intermedi -Il coinvolgimento dei contadini e degli allevatori in attività imprenditoriali -Obesità e politiche di educazione alimentari rivolte ai bambini -I ristoratori come fulcro per la coesione di una comunità del cibo Temi specifici -La difesa e la promozione delle birre tradizionali -La fermentazione come momento chiave per la produzione di un cacao di qualità nelle produzioni di piccola scala - -Il nomadismo in relazione alla desertificazione, all'allevamento ed alla salvaguardia dei territori. Vino biologico, marketing o sostanza? ." Mieli monoflorali: il potenziamento della diversificazione come mezzo per difendere la biodiversità -La salubrità delle produzioni di miele nei paesi in via di sviluppo -I cereali minori (quinoa, amaranto, miglio, fonio...): cibi dimenticati o cibo del futuro? Come migliorare l'alimentazione dei bovini, degli ovini e dei suini per avere un prodotto più sano e gustoso -La lezione dei sistemi agricoli indigeni - -Gli effetti positivi del latte crudo: l'importanza della libera scelta (produttiva e di acquisto) in materia di pastorizzazione: -Il latte: verso una libera scelta del latte alimentare -meno importanza alla quantità c più alla qualità Terra Madre Un progetto che coinvolge il territorio Collaborare diventando volontari e comunità ospitanti Terra Madre coinvolgerà migliaia di persone. Non solo i rappresentanti delle Comunità del Cibo, provenienti da tutto il mondo, ma anche coloro che a vario titolo collaboreranno alla realizzazione dell' evento. Sarà infatti possibile entrare a far parte del team di Terra Madre contribuendo con il proprio aiuto volontario alla realizzazione dell' evento o ancora fornendo gratuitamente ospitalità. Vediamo come. Tutti coloro che sono interessati ai temi della quattro giorni torinese, ovvero agricoltura sostenibile, sovranità alimentare, protezione della biodiversità, turismo responsabile, possono candidarsi per diventare volontari di Terra Madre. - Il loro compito sarà quello di fornire assistenza ai rappresentanti delle Comunità di Cibo durante i giorni dell'incontro, gestire le sale dei Laboratori della Terra così come il supporto logistico in sala stampa e nelle strutture di Palazzo del Lavoro. In cambio di un impegno part-time, i volontari avranno l'opportunità.Di partecipare all'evento, seguendo parte dei seminari e delle sessioni plenarie: un' occasione unica per avere un contatto diretto con comunità di ogni continente. L' organizzazione dell' evento coprirà le spese per il vitto dei volontari, offrirà ad ognuno di loro un abbonamento annuale alle riviste di Slow Food e copia di tutto il materiale editoriale prodotto in occasione di Terra Madre. I partecipanti a Terra Madre saranno ospitati grazie al grande impegno della Città di Torino, della Coldiretti, della Regione Autonoma della Valle d'Aosta. Ma non solo. Anche privati, associazioni, enti locali e strutture ricettive potranno rendersi disponibili ad ospitare le comunità del cibo diventando così comunità ospitanti. Chi è residente nel raggio di circa 100 km da Torino e vuole ospitare una o più persone dal 19 al 24 ottobre, potrà candidarsi. Anche a chi si renderà disponibile per l'accoglienza saranno offerti un abbonamento annuale alle riviste di Slow Food e copia di tutto il materiale editoriale prodotto in occasione dell' evento. Www.terramadre2004.org  Diventare volontari e ospiti significa aprirsi all'incontro, conoscere nuove realtà e far conoscere la nostra. Un' esperienza unica di condivisione. Www.slowfood.com  Per presentare le proprie candidature (volontari e ospiti) occorre contattare: Slow Food- Terra Madre, via della Mendicità Istruita, 14 -12042 Bra (Cn) tel. 0172 472911 fax 0172 472912 e-mail: volontari@terramadre2004.Org  - ospiti@terramadre2004.Org    
   
   
"TERRA MADRE" - INCONTRO MONDIALE TRA LE COMUNITÀ DEL CIBO - TORINO, 20/23 OTTOBRE  
 
Dal 20 al 23 ottobre 2004 Torino ospiterà, nel Palazzo del Lavoro, "Terra Madre, incontro mondiale tra le comunità del cibo": l'evento verrà realizzato da Slow Food in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, con la Regione Piemonte e con la Città di Torino, istituzioni che hanno fortemente creduto nel progetto. Si tratta di una quattro giorni che riunisce e mette a confronto produttori e operatori del settore agro alimentare mondiale rappresentativi di un modo diverso e più complesso di intendere la qualità del cibo: attento alle risorse ambientali, agli equilibri planetari, alla qualità dei prodotti, alla dignità dei lavoratori e alla salute dei consumatori. Ma da dove nasce questo progetto e che cosa si propone? Terra Madre evoca il concetto di terra intesa come madre e divinità, e introduce per la prima volta a livello internazionale un nuovo attore nel campo della produzione alimentare: la Comunità del Cibo: una definizione nuova, ma dalla radici antiche, che rimanda a una filiera allungata, dai selezionatori di sementi e razze ai contadini, dai distributori ai dettaglianti. È infatti di tutte queste abilità e di tutte queste figure professionali che ha bisogno il cibo di qualità per essere prodotto, distribuito e consumato, per essere risorsa economica, ambientale, sociale e culturale. Il futuro dell' agricoltura e del cibo, e quindi di tutti noi, è nelle mani di tante persone dalle diverse, ma concatenate, esperienze: "seed savers", cuochi, promotori, agricoltori, pescatori, raccoglitori di prodotti spontanei, allevatori... E tutti costoro saranno rappresentati a Torino dai 5000 partecipanti di Terra Madre, provenienti da circa 150 paesi e rappresentativi dl circa mille Comunità del Cibo. A Torino, in Piemonte, le mille comunità giungeranno dalle latitudini più diverse e saranno ospitate in strutture ricettive e abitazioni distribuite in città così come sul territorio: uno sforzo organizzativo possibile solo grazie all'impegno della Città di Torino, della Coldiretti, della Regione Autonoma della Valle d' Aosta, e di molti privati, enti locali, associazioni...Ospitare le tessere del mosaico di Terra Madre significa entrare in contatto con persone provenienti da tutti i continenti: un' esperienza di scambio e relazione unica nel suo genere. Terra Madre non sarà un evento aperto al pubblic9, ma sarà un luogo di analisi e confronto tra gli operatori. I due giorni centrali del meeting (il primo e il quarto prevedono lavori in assemblea plenaria) vedranno infatti la realizzazione di circa 60 Laboratori della Terra, ovvero seminari dedicati a tematiche relative a specifici prodotti, a determinate aree geografiche così come a problemi più generali. Qui le Comunità del Cibo potranno condividere le loro esperienze emettere a fuoco il loro concetto e i loro progetti di progresso e sviluppo. Il contatto di Terra Madre con il "grande pubblico" arriverà solo...Ad evento finito, ovvero quando i 5000 partecipanti torneranno alle loro sedi di origine e condivideranno quel che avranno vissuto a Torino, facendo ripartire questo circolo virtuoso dell' attenzione per una qualità che sia di tutti e di tutto. Che cosa si farà a Terra Madre? I Laboratori della Terra Terra Madre è il luogo in cui le comunità del cibo si riuniscono, si incontrano, si scambiano esperienze e comunicano il loro saper fare. Ognuna di esse darà qualche cosa ad un' altra e da questa, al tempo stesso, riceverà. Terra Madre è il luogo in cui i grandi temi che preoccupano oggi tutti i produttori di cibo verranno dibattuti ed esaminati: biodiversità, fame, povertà, acqua, sostenibilità, tecnologie tradizionali, educazione alimentare, agricoltura biologica, ruolo delle donne, legami tra sviluppo delle economie rurali e prevenzione dei conflitti. Ma ci sarà pure il momento per discutere di temi specifici, di trattare argomenti legati a determinati territori, produzioni, tecniche, mercati e così via. Su questi e molti altri argomenti si confronteranno i 5000 partecipanti, suddivisi in vari gruppi di lavoro. Un confronto pensato nell' ottica della proposta e non solo della denuncia, tramite la presentazione di casi di studio che possono porsi come esemplari. Questi momenti sono stati chiamati Laboratori della Terra. Ecco alcuni esempi, ancora in bozza, dei titoli dei Ldt Grandi temi -Agricoltura in regime di siccità e gestione del suolo -Descrizione ed analisi dei metodi di comunicazione efficiente tra membri di una comunità del cibo -Eco-efficienza nella produzione agricola ed il consumo in grandi quantità d'energia e di risorse naturali utilizzate, le soluzioni eco-efficienti -La complessità delle certificazioni organiche -procedure e costi -e quanto queste siano importanti per arrivare ai mercati -Il mercato giusto e i suoi rapporti con la grande distribuzione: vantaggi e svantaggi per i produttori -Lo sviluppo ed il potenzia mento dei mercati locali come .Strumento economico efficace per le produzioni di piccola scala. -Il legame tra globalizzazione e distruzione delle economie rurali: il turismo sostenibile -Maggior equilibrio tra la resa del raccolto e le risorse idriche utilizzate: la strategia di conservazione dell'acqua per l'agricoltura. -Scuola e Agricoltura: orti scolastici, mense e progetti. Degli studenti ovvero l'agricoltura portata avanti da chi studia (esperienze italiane e statunitensi a confronto) -La filiera corta: dal produttore al consumatore, senza passaggi intermedi -Il coinvolgimento dei contadini e degli allevatori in attività imprenditoriali -Obesità e politiche di educazione alimentari rivolte ai bambini -I ristoratori come fulcro per la coesione di una comunità del cibo Temi specifici -La difesa e la promozione delle birre tradizionali -La fermentazione come momento chiave per la produzione di un cacao di qualità nelle produzioni di piccola scala - -Il nomadismo in relazione alla desertificazione, all'allevamento ed alla salvaguardia dei territori. Vino biologico, marketing o sostanza? ." Mieli monoflorali: il potenziamento della diversificazione come mezzo per difendere la biodiversità -La salubrità delle produzioni di miele nei paesi in via di sviluppo -I cereali minori (quinoa, amaranto, miglio, fonio...): cibi dimenticati o cibo del futuro? Come migliorare l'alimentazione dei bovini, degli ovini e dei suini per avere un prodotto più sano e gustoso -La lezione dei sistemi agricoli indigeni - -Gli effetti positivi del latte crudo: l'importanza della libera scelta (produttiva e di acquisto) in materia di pastorizzazione: -Il latte: verso una libera scelta del latte alimentare -meno importanza alla quantità c più alla qualità Terra Madre Un progetto che coinvolge il territorio Collaborare diventando volontari e comunità ospitanti Terra Madre coinvolgerà migliaia di persone. Non solo i rappresentanti delle Comunità del Cibo, provenienti da tutto il mondo, ma anche coloro che a vario titolo collaboreranno alla realizzazione dell' evento. Sarà infatti possibile entrare a far parte del team di Terra Madre contribuendo con il proprio aiuto volontario alla realizzazione dell' evento o ancora fornendo gratuitamente ospitalità. Vediamo come. Tutti coloro che sono interessati ai temi della quattro giorni torinese, ovvero agricoltura sostenibile, sovranità alimentare, protezione della biodiversità, turismo responsabile, possono candidarsi per diventare volontari di Terra Madre. - Il loro compito sarà quello di fornire assistenza ai rappresentanti delle Comunità di Cibo durante i giorni dell'incontro, gestire le sale dei Laboratori della Terra così come il supporto logistico in sala stampa e nelle strutture di Palazzo del Lavoro. In cambio di un impegno part-time, i volontari avranno l'opportunità.Di partecipare all'evento, seguendo parte dei seminari e delle sessioni plenarie: un' occasione unica per avere un contatto diretto con comunità di ogni continente. L' organizzazione dell' evento coprirà le spese per il vitto dei volontari, offrirà ad ognuno di loro un abbonamento annuale alle riviste di Slow Food e copia di tutto il materiale editoriale prodotto in occasione di Terra Madre. I partecipanti a Terra Madre saranno ospitati grazie al grande impegno della Città di Torino, della Coldiretti, della Regione Autonoma della Valle d'Aosta. Ma non solo. Anche privati, associazioni, enti locali e strutture ricettive potranno rendersi disponibili ad ospitare le comunità del cibo diventando così comunità ospitanti. Chi è residente nel raggio di circa 100 km da Torino e vuole ospitare una o più persone dal 19 al 24 ottobre, potrà candidarsi. Anche a chi si renderà disponibile per l'accoglienza saranno offerti un abbonamento annuale alle riviste di Slow Food e copia di tutto il materiale editoriale prodotto in occasione dell' evento. Www.terramadre2004.org  Diventare volontari e ospiti significa aprirsi all'incontro, conoscere nuove realtà e far conoscere la nostra. Un' esperienza unica di condivisione. Www.slowfood.com  Per presentare le proprie candidature (volontari e ospiti) occorre contattare: Slow Food- Terra Madre, via della Mendicità Istruita, 14 -12042 Bra (Cn) tel. 0172 472911 fax 0172 472912 e-mail: volontari@terramadre2004.Org  - ospiti@terramadre2004.Org    
   
   
LA DEGUSTAZIONE DI VINI DIVENTA “OLFATTIVA”. NEL MONFERRATO DEBUTTA L’INNOVAZIONE DI LL SOLUTIONS  
 
Quale miglior prodotto del vino per il debutto del nuovo marketing olfattivo proposto da Ll little and large solutions di Biella? Da Giugno i frequentatori della storica enoteca Gallo Wine Gallery del gruppo Cascina San Cassiano scelgono, anche “a naso”, i prodotti enogastronomici. Questo grazie alle esclusive soluzioni di diffusione degli odori della azienda biellesse. Un vero intenditore di vini sa quanto sia importante saper scegliere un ottimo prodotto soprattutto affidandosi al naso. Il profilo olfattivo dei prodotti enogastronomici può fornire innumerevoli messaggi su qualità, provenienza e bouquet. Consapevole della peculiarità dei prodotti in questione, la giovane azienda Ll little and large solutions propone un’innovazione capace di regalare al visitatore un plusvalore: il caratteristico profumo di vino e confetture anche a “bottiglia chiusa”. Prodotti, quindi, non solo da guardare, toccare e assaggiare ma anche da …annusare, con una fedele anticipazione olfattiva del potenziale acquisto. Protagonisti della “degustazione olfattiva” di Ll little and large solutions sono essenze di Arneis Bianco, Barolo Rosso e marmellata di albicocca, diffusi attraverso un esclusivo erogatore di aromi messo a punto dalla società tedesca Aerome e distribuito in esclusiva in Italia dall’azienda biellese. A stupire è non solo l’idea ma anche la “qualità” delle essenza e la fedeltà alle originali. La scelta dell’ambientazione per il debutto del marketing olfattivo nel settore enogastronomico non poteva essere migliore: Gallo Wine Gallery del gruppo Cascina San Cassiano. Una punta di diamante nel settore, situata nel cuore delle terre di produzione del rinomato vino Barolo. Un crocevia di eccellenze che colpisce per la specializzazione nei vini piemontesi e di pregio provenienti da tutta Italia e dall’estero. La particolare cornice paesaggistica in cui è collocata Gallo wine Gallery, da sempre nel settore degli alimentari d'alta gamma, ha fornito fino ad ora l'ispirazione giusta per creare una serie di iniziative di marketing tra le più variegate: dalla organizzazione di concerti dal vivo di musica jazz agli spettacoli teatrali. Uno scenario ideale per la degustazione di vini e di prodotti ricercati quali quelli proposti da Cascina San Cassiano; una preziosa ed elegante culla enogastronomica di arte e cultura che, con Ll Solutions, diventa Polisensoriale . Una vera esperienza a 360°!  
   
   
LA DEGUSTAZIONE DI VINI DIVENTA “OLFATTIVA”. NEL MONFERRATO DEBUTTA L’INNOVAZIONE DI LL SOLUTIONS  
 
Quale miglior prodotto del vino per il debutto del nuovo marketing olfattivo proposto da Ll little and large solutions di Biella? Da Giugno i frequentatori della storica enoteca Gallo Wine Gallery del gruppo Cascina San Cassiano scelgono, anche “a naso”, i prodotti enogastronomici. Questo grazie alle esclusive soluzioni di diffusione degli odori della azienda biellesse. Un vero intenditore di vini sa quanto sia importante saper scegliere un ottimo prodotto soprattutto affidandosi al naso. Il profilo olfattivo dei prodotti enogastronomici può fornire innumerevoli messaggi su qualità, provenienza e bouquet. Consapevole della peculiarità dei prodotti in questione, la giovane azienda Ll little and large solutions propone un’innovazione capace di regalare al visitatore un plusvalore: il caratteristico profumo di vino e confetture anche a “bottiglia chiusa”. Prodotti, quindi, non solo da guardare, toccare e assaggiare ma anche da …annusare, con una fedele anticipazione olfattiva del potenziale acquisto. Protagonisti della “degustazione olfattiva” di Ll little and large solutions sono essenze di Arneis Bianco, Barolo Rosso e marmellata di albicocca, diffusi attraverso un esclusivo erogatore di aromi messo a punto dalla società tedesca Aerome e distribuito in esclusiva in Italia dall’azienda biellese. A stupire è non solo l’idea ma anche la “qualità” delle essenza e la fedeltà alle originali. La scelta dell’ambientazione per il debutto del marketing olfattivo nel settore enogastronomico non poteva essere migliore: Gallo Wine Gallery del gruppo Cascina San Cassiano. Una punta di diamante nel settore, situata nel cuore delle terre di produzione del rinomato vino Barolo. Un crocevia di eccellenze che colpisce per la specializzazione nei vini piemontesi e di pregio provenienti da tutta Italia e dall’estero. La particolare cornice paesaggistica in cui è collocata Gallo wine Gallery, da sempre nel settore degli alimentari d'alta gamma, ha fornito fino ad ora l'ispirazione giusta per creare una serie di iniziative di marketing tra le più variegate: dalla organizzazione di concerti dal vivo di musica jazz agli spettacoli teatrali. Uno scenario ideale per la degustazione di vini e di prodotti ricercati quali quelli proposti da Cascina San Cassiano; una preziosa ed elegante culla enogastronomica di arte e cultura che, con Ll Solutions, diventa Polisensoriale . Una vera esperienza a 360°!  
   
   
IL MULLER THURGAU TORNA IN SCENA, PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA VITICOLTURA DI MONTAGNA CEMBRA - TRENTINO - 14 - 18 LUGLIO 2004  
 
 Lo scopri, Io assaggi e non Io scordi. Perché ha il fascino della semplicità alpina e la forza di un vino di classe. Il Muller Thurgau, in qualunque occasione — d'estate è comunque l'ideale — diventa il bere più appropriato. Proprio perché ha la vigoria impressa all'uva dalla viticoltura dolomitica e una facile bevibilità. Inconfondibile. Scaturisce dall'intuito vitivinicolo di schiere di piccoli — talvolta eroici — vitivinicoltori. Quelli che per primi hanno scommesso sul Mt e che ogni anno a Cembra — la valle più ardita del Trentino, enologicamente parlando — spalancano le porte delle loro cantine, delle loro stesse case rurali per ospitare tanti altri Mt. Un confronto franco, aperto, schietto. Proprio come il Mt. La Valle di Cembra, tutta la comunità di valle è stata mobilitata da mesi per preparare al meglio questo importante appuntamento enoico. Questioni d'identità, questioni di stile. Ii Mt diventa ambasciatore di cultura in uno scenario dove la coltura della vite ha il fascino delle opere d'arte. Campi vitati strappati alle rocce porfiriche della vallata, filari sorretti da muri di pietre accatastate con fatica. Solo per ottenere uve d'intrinseca qualità. E' per questo che il Mt della val di Cembra è una sorta di 'must': unico nel suo genere, massima interpretazione del fondamentale legame tra vitigno e territorio. E dunque vero simbolo di tipicità. Talmente schietto e sicuro delle sua potenzialità da essere termine di paragone e di confronto con i Mt di altre realtà. Uno scambio per crescere, per migliorare ancora. Nasce da questo anche la prima edizione del Concorso Internazionale riservato a questa tipologia di vino. Promosso dal Comitato Mostra Valle di Cembra in collaborazione con i massimi organismi del settore, patrocinato da I' Organisation lntemational de la Vigne e du Vin ( 0Iv), il patrocinio del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, nonché la collaborazione scientifica dell' Istituto Agrario di San Michele all'Adige, del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia dell'Università degli Studi di Udine, dell'Istituto di Viticoltura dell'Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza e del Centro Studi e Formazione Assaggiatori. Tutti e tutto in onore del Mt. Per innovare la storica rassegna dei Mt dell'Arco Alpino, ma anche per mettere in evidenza le produzioni di maggior pregio e dunque stimolare i produttori, i viticoltori e cantinieri a proporre un Mt sempre migliore. Per la piena soddisfazione del consumatore. La rassegna è stata ricca di appuntamenti, degustazioni, curiosità. Convegni, gastronomia, pure un seminario dedicato alle prospettive per l'architettura di montagna sulle ragioni dei successo di questo vitigno/vino ormai di moda. Insomma: il Mt in tutte le sue versioni. Grappa compresa. L'arte distillatoria, del resto, a Cembra è di casa. Finissime acquaviti ricavare dalle vinacce di Mt per impreziosire ulteriormente il blasone di questo incredibile vitigno. Golosità e divertimento. Con degustazioni di prodotti agroalimentari simboli del territorio trentino — a cura della Trentino Marketing — tra spettacoli musicali, folklore e utili lezioni sul gusto e l'evoluzione del vino. E ancora. Cembra, comunità aperta. Come di consuetudine, anche quest'anno c’ è stato il gemellaggio con la 'Strada del vino dei Colli di Candia e Lunigiana', fortemente voluto da entrambe le specifiche realtà produttive. Per una qualità senza confini e un confronto che già ora si preannuncia ricco quanto interessante. Infolink: www.Mullerthurgau-mostra.it  Informazioni turistiche: Apt, Cembra. Tel. 0461/683110 o 0461/680668. E-mail: infocembra@aptpinecembra.It  
   
   
IL MULLER THURGAU TORNA IN SCENA, PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA VITICOLTURA DI MONTAGNA CEMBRA - TRENTINO - 14 - 18 LUGLIO 2004  
 
 Lo scopri, Io assaggi e non Io scordi. Perché ha il fascino della semplicità alpina e la forza di un vino di classe. Il Muller Thurgau, in qualunque occasione — d'estate è comunque l'ideale — diventa il bere più appropriato. Proprio perché ha la vigoria impressa all'uva dalla viticoltura dolomitica e una facile bevibilità. Inconfondibile. Scaturisce dall'intuito vitivinicolo di schiere di piccoli — talvolta eroici — vitivinicoltori. Quelli che per primi hanno scommesso sul Mt e che ogni anno a Cembra — la valle più ardita del Trentino, enologicamente parlando — spalancano le porte delle loro cantine, delle loro stesse case rurali per ospitare tanti altri Mt. Un confronto franco, aperto, schietto. Proprio come il Mt. La Valle di Cembra, tutta la comunità di valle è stata mobilitata da mesi per preparare al meglio questo importante appuntamento enoico. Questioni d'identità, questioni di stile. Ii Mt diventa ambasciatore di cultura in uno scenario dove la coltura della vite ha il fascino delle opere d'arte. Campi vitati strappati alle rocce porfiriche della vallata, filari sorretti da muri di pietre accatastate con fatica. Solo per ottenere uve d'intrinseca qualità. E' per questo che il Mt della val di Cembra è una sorta di 'must': unico nel suo genere, massima interpretazione del fondamentale legame tra vitigno e territorio. E dunque vero simbolo di tipicità. Talmente schietto e sicuro delle sua potenzialità da essere termine di paragone e di confronto con i Mt di altre realtà. Uno scambio per crescere, per migliorare ancora. Nasce da questo anche la prima edizione del Concorso Internazionale riservato a questa tipologia di vino. Promosso dal Comitato Mostra Valle di Cembra in collaborazione con i massimi organismi del settore, patrocinato da I' Organisation lntemational de la Vigne e du Vin ( 0Iv), il patrocinio del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, nonché la collaborazione scientifica dell' Istituto Agrario di San Michele all'Adige, del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia dell'Università degli Studi di Udine, dell'Istituto di Viticoltura dell'Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza e del Centro Studi e Formazione Assaggiatori. Tutti e tutto in onore del Mt. Per innovare la storica rassegna dei Mt dell'Arco Alpino, ma anche per mettere in evidenza le produzioni di maggior pregio e dunque stimolare i produttori, i viticoltori e cantinieri a proporre un Mt sempre migliore. Per la piena soddisfazione del consumatore. La rassegna è stata ricca di appuntamenti, degustazioni, curiosità. Convegni, gastronomia, pure un seminario dedicato alle prospettive per l'architettura di montagna sulle ragioni dei successo di questo vitigno/vino ormai di moda. Insomma: il Mt in tutte le sue versioni. Grappa compresa. L'arte distillatoria, del resto, a Cembra è di casa. Finissime acquaviti ricavare dalle vinacce di Mt per impreziosire ulteriormente il blasone di questo incredibile vitigno. Golosità e divertimento. Con degustazioni di prodotti agroalimentari simboli del territorio trentino — a cura della Trentino Marketing — tra spettacoli musicali, folklore e utili lezioni sul gusto e l'evoluzione del vino. E ancora. Cembra, comunità aperta. Come di consuetudine, anche quest'anno c’ è stato il gemellaggio con la 'Strada del vino dei Colli di Candia e Lunigiana', fortemente voluto da entrambe le specifiche realtà produttive. Per una qualità senza confini e un confronto che già ora si preannuncia ricco quanto interessante. Infolink: www.Mullerthurgau-mostra.it  Informazioni turistiche: Apt, Cembra. Tel. 0461/683110 o 0461/680668. E-mail: infocembra@aptpinecembra.It  
   
   
VALLE DI CEMBRA, TERRA DI PRODOTTI GENUINI: DAI VINI ALLE GRAPPE  
 
Valle di Cembra è una fra le zone più caratteristiche del Trentino Orientale. Accanto ai boschi di larici, betulle, faggi e pini silvestri, accanto ai laghi alpini di Cembra, Lases e Valle ed alle famose Piramidi di Terra di Segonzano, il paesaggio affascina ed attrae per la curiosa ed ardita disposizione dei vigneti collocati su ripidi e soleggiati pendii degradanti verso il torrente Avisio. La Valle di Cembra è terra di prodotti genuini: dai vini alle grappe, dai funghi alle castagne, dai prodotti tipici di montagna ai cosiddetti frutti «minori» (fragole, lamponi, mirtilli e ribes). Ricche anche le tradizioni folcloristiche della valle mantenute vive attraverso numerosissime manifestazioni popolari che, accanto alla possibilità di gustare una sana vacanza ecologico-naturalistica attraverso una rete di sentieri e passeggiate ben segnalati, rappresentano degli ottimi spunti e motivazioni per trascorrere una vacanza rilassante e rigenerante. La qualità dei prodotti agricoli è attualmente l'obiettivo di una agricoltura al passo con i tempi. In questa ottica la produzione viticola esige oggi modelli produttivi innovativi, determinati anche dalla riduzionequantitativa dei consumi di vino. La produzione deve adeguarsi a queste mutate esigenze della domanda non essendo più sufficiente il solo miglioramento delle tecniche colturali ed enologiche, attraverso la contrazione della produzione di uva per ettaro e limitando la viticoltura agli ambienti più votati. Determinante diviene allora l'ottimizzazione del rapporto tra vitigno e l'ambiente, la scelta cioè del le condizioni pedoclimatiche e colturali che consentono al vitigno di manifestare appieno le proprie potenzialità genetiche. L'approfondimento del rapporto tra vitigno ed ambiente trova ampia giustificazione nella necessità economica e sociale di localizzare la viticoltura in aree di sicura vocazione e nella convinzione che, per ogni ambiente, anche se circoscritto, vi sono pochi vitigni in grado di adattarvisi edi esprimere al massimo della qualità. La necessità di catalogare i vigneti delle zone sottese dalla cantina Sociale Lavis Sorni Salorno e della cantina Valle di Cembra, in funzione della qualità dei loro vini, già negli anni '80 con l'emanazione delle Carte Viticole aveva raggiunto un buon livello. Le delimitazioni territoriali stabilite a suo tempo nelle Carte Viticole scaturite da conoscenze empiriche e da anni di esperienza da parte degli operatori del settore appaiono però al giorno d'oggi un po' limitanti e generiche. Ora con l'ausilio della «Zonazione», le due Cantine con il supporto dell'Istituto Agrario S. Michele all'Adige cercheranno di convalidare o rivedere in forma scientifica le posizioni assunte attraverso le Carte Viticole, prendendo in considerazione non solo i territori pertinenti ai Soci delle due Cantine, proprio per una questione di correttezza tecnica, sociale, economica e di immagine nei confronti di coloro che mettono a disposizione i propri mezzi ad ogni livello ed entità. Negli ultimi anni le ricerche sull'adattamento del vitigno all'ambiente hanno superato le limitazioni degli studi precedenti (che avevano cercato di attribuire a singoli aspetti dell'ambiente un ruolo decisivo per la qualità del vino prodotto), raggiungendo una dimensione integrata ed interdisciplinare. La definizione di vocazione ambientale a vitigni diversi viene così ottenuta facendo interagire informazioni climatiche, topografiche, pedologiche, geologiche e colturali, confrontate con il comportamento vegetativo e produttivo del vitigno nel tentativo di definire e quantificare le interazioni esistenti. La coltivazione della vite in Trentino si estende su 117 dei 222 comuni della provincia e per cinquanta di essi costituisce l'attività principale, dando origine al 95% delle uve prodotte. La superficie investita a vigneto ammonta a 8.734 ettari, tutti in coltura principale, e copre il 40% della superficie utilizzata dalle coltivazioni legnose agrarie. Ben 6.268 ettari sono attualmente iscritti all'albo dei vigneti abilitati a produrre uve per vini a denominazione di origine controllata e con tali valori il Trentino detiene, assieme all'Alto Adige, la più alta percentuale a livello nazionale di superficie a Doc (71%). Nell'ultimo ventennio il «vigneto Trentino» ha sensibilmente ridotto la sua superficie, in parte a favore della conversione frutticola e in parte con l'abbandono della coltivazione nelle zone meno votate. Negli anni successivi al secondo conflitto mondiale, che aveva determinato la stasi del settore vitivinicolo locale, la produzione ha ripreso rapidamente a salire raggiungendo già verso gli anni Sessanta valori quantitativi molto vicini a quelli attuali. Dai 643 mila quintali d'uva della media relativa al quinquennio 1945-1949, la produzione è passata al milione di quintali del 1960, per attestarsi sul milione e 100 mila quintali degli anni Ottanta e Novanta. Tenuto conto delle alternanze produttive legate a fattori naturali, si può ritenere che la produzione trentina si sia ora stabilizzata sul milione di quintali di uva, da cui si ottengono mediamente 750 mila ettolitri di vino, Il % circa della produzione nazionale. Grazie al processo di riconversione attuato a partire dagli anni '50, le varietà coltivate sono state ridotte ad una ventina: nell'ultimo periodo il settore è stato caratterizzato da una rapida espansione delle uve a frutto bianco, motivata da ben precise e promettenti indicazioni di mercato. La loro presenzaè passata infatti dal 22% dell'83 al 48,5% della vendemmia 1992. Alla produzione vinicola in Trentino sono interessate 12.200 aziende, ma solo 7.900 concorrono al la produzione commercial izzata. In particolare 5.900 di esse conferiscono a cantine sociali; 1.800 a cantine private; 200 vinificano direttamente. Cantine e Distillerie della Valle di Cembra: Cembra: Azienda Agricola Zanotelli Elio & F.lli - Viale 4 Novembre 52 - Tel. 0461.683131 • Azienda Vinicola Nicolodi Alfio - Via Carraia - Tel.0461.683020 • Cantina Valle Di Cembra Scarl - Viale 4 Novembre 76 - Tel. 0461.680010 • Azienda Agricola Pelz & Piffer - Cembra - Viale 4 Novembre 61; Pressano di Lavis - Via Claudia Augusta - Tel. 0461.683051 Faver: Distilleria Paolazzoli Vittorio & F.11i - Via Vich - Tel. 0461.683024 • Distilleria Pilzer snc - Via Pedala 17 - Tel. 0461.683326 Giovo: Azienda Agricola Devigili Elio - Maso Belvedere - Giovo - Tel. 0461 870233 • Azienda Agricola Moser Diego & Francesco - Palù - Piazza Soni 2 - Tel. 0461.684140 - Azienda Agricola Simoni - Palu - Piazza degli Alpini 14 - Tel. 0461.684381 • Azienda Vinicola Rossi Napoleone sas - Verla -Via 3 Novembre - Tel. 0461 684004 • Azienda Vinicola Biologica "Molino Dei Lessi" - Maso Rosabel 5 - Tel. 0461 870275 Segonzano: Azienda Agricola Barone A Prato Ferdinando - Piazzo 44 - Tel. 0461.686241 • Distilleria Giacomozzi Renzo - Loc. Stedro - Tel. 0461.686100 Lavis: Cantina Lavis scarl - Via Carmine 7 - Tel. 0461.246325 - www.La-vis.com  
   
   
VALLE DI CEMBRA, TERRA DI PRODOTTI GENUINI: DAI VINI ALLE GRAPPE  
 
Valle di Cembra è una fra le zone più caratteristiche del Trentino Orientale. Accanto ai boschi di larici, betulle, faggi e pini silvestri, accanto ai laghi alpini di Cembra, Lases e Valle ed alle famose Piramidi di Terra di Segonzano, il paesaggio affascina ed attrae per la curiosa ed ardita disposizione dei vigneti collocati su ripidi e soleggiati pendii degradanti verso il torrente Avisio. La Valle di Cembra è terra di prodotti genuini: dai vini alle grappe, dai funghi alle castagne, dai prodotti tipici di montagna ai cosiddetti frutti «minori» (fragole, lamponi, mirtilli e ribes). Ricche anche le tradizioni folcloristiche della valle mantenute vive attraverso numerosissime manifestazioni popolari che, accanto alla possibilità di gustare una sana vacanza ecologico-naturalistica attraverso una rete di sentieri e passeggiate ben segnalati, rappresentano degli ottimi spunti e motivazioni per trascorrere una vacanza rilassante e rigenerante. La qualità dei prodotti agricoli è attualmente l'obiettivo di una agricoltura al passo con i tempi. In questa ottica la produzione viticola esige oggi modelli produttivi innovativi, determinati anche dalla riduzionequantitativa dei consumi di vino. La produzione deve adeguarsi a queste mutate esigenze della domanda non essendo più sufficiente il solo miglioramento delle tecniche colturali ed enologiche, attraverso la contrazione della produzione di uva per ettaro e limitando la viticoltura agli ambienti più votati. Determinante diviene allora l'ottimizzazione del rapporto tra vitigno e l'ambiente, la scelta cioè del le condizioni pedoclimatiche e colturali che consentono al vitigno di manifestare appieno le proprie potenzialità genetiche. L'approfondimento del rapporto tra vitigno ed ambiente trova ampia giustificazione nella necessità economica e sociale di localizzare la viticoltura in aree di sicura vocazione e nella convinzione che, per ogni ambiente, anche se circoscritto, vi sono pochi vitigni in grado di adattarvisi edi esprimere al massimo della qualità. La necessità di catalogare i vigneti delle zone sottese dalla cantina Sociale Lavis Sorni Salorno e della cantina Valle di Cembra, in funzione della qualità dei loro vini, già negli anni '80 con l'emanazione delle Carte Viticole aveva raggiunto un buon livello. Le delimitazioni territoriali stabilite a suo tempo nelle Carte Viticole scaturite da conoscenze empiriche e da anni di esperienza da parte degli operatori del settore appaiono però al giorno d'oggi un po' limitanti e generiche. Ora con l'ausilio della «Zonazione», le due Cantine con il supporto dell'Istituto Agrario S. Michele all'Adige cercheranno di convalidare o rivedere in forma scientifica le posizioni assunte attraverso le Carte Viticole, prendendo in considerazione non solo i territori pertinenti ai Soci delle due Cantine, proprio per una questione di correttezza tecnica, sociale, economica e di immagine nei confronti di coloro che mettono a disposizione i propri mezzi ad ogni livello ed entità. Negli ultimi anni le ricerche sull'adattamento del vitigno all'ambiente hanno superato le limitazioni degli studi precedenti (che avevano cercato di attribuire a singoli aspetti dell'ambiente un ruolo decisivo per la qualità del vino prodotto), raggiungendo una dimensione integrata ed interdisciplinare. La definizione di vocazione ambientale a vitigni diversi viene così ottenuta facendo interagire informazioni climatiche, topografiche, pedologiche, geologiche e colturali, confrontate con il comportamento vegetativo e produttivo del vitigno nel tentativo di definire e quantificare le interazioni esistenti. La coltivazione della vite in Trentino si estende su 117 dei 222 comuni della provincia e per cinquanta di essi costituisce l'attività principale, dando origine al 95% delle uve prodotte. La superficie investita a vigneto ammonta a 8.734 ettari, tutti in coltura principale, e copre il 40% della superficie utilizzata dalle coltivazioni legnose agrarie. Ben 6.268 ettari sono attualmente iscritti all'albo dei vigneti abilitati a produrre uve per vini a denominazione di origine controllata e con tali valori il Trentino detiene, assieme all'Alto Adige, la più alta percentuale a livello nazionale di superficie a Doc (71%). Nell'ultimo ventennio il «vigneto Trentino» ha sensibilmente ridotto la sua superficie, in parte a favore della conversione frutticola e in parte con l'abbandono della coltivazione nelle zone meno votate. Negli anni successivi al secondo conflitto mondiale, che aveva determinato la stasi del settore vitivinicolo locale, la produzione ha ripreso rapidamente a salire raggiungendo già verso gli anni Sessanta valori quantitativi molto vicini a quelli attuali. Dai 643 mila quintali d'uva della media relativa al quinquennio 1945-1949, la produzione è passata al milione di quintali del 1960, per attestarsi sul milione e 100 mila quintali degli anni Ottanta e Novanta. Tenuto conto delle alternanze produttive legate a fattori naturali, si può ritenere che la produzione trentina si sia ora stabilizzata sul milione di quintali di uva, da cui si ottengono mediamente 750 mila ettolitri di vino, Il % circa della produzione nazionale. Grazie al processo di riconversione attuato a partire dagli anni '50, le varietà coltivate sono state ridotte ad una ventina: nell'ultimo periodo il settore è stato caratterizzato da una rapida espansione delle uve a frutto bianco, motivata da ben precise e promettenti indicazioni di mercato. La loro presenzaè passata infatti dal 22% dell'83 al 48,5% della vendemmia 1992. Alla produzione vinicola in Trentino sono interessate 12.200 aziende, ma solo 7.900 concorrono al la produzione commercial izzata. In particolare 5.900 di esse conferiscono a cantine sociali; 1.800 a cantine private; 200 vinificano direttamente. Cantine e Distillerie della Valle di Cembra: Cembra: Azienda Agricola Zanotelli Elio & F.lli - Viale 4 Novembre 52 - Tel. 0461.683131 • Azienda Vinicola Nicolodi Alfio - Via Carraia - Tel.0461.683020 • Cantina Valle Di Cembra Scarl - Viale 4 Novembre 76 - Tel. 0461.680010 • Azienda Agricola Pelz & Piffer - Cembra - Viale 4 Novembre 61; Pressano di Lavis - Via Claudia Augusta - Tel. 0461.683051 Faver: Distilleria Paolazzoli Vittorio & F.11i - Via Vich - Tel. 0461.683024 • Distilleria Pilzer snc - Via Pedala 17 - Tel. 0461.683326 Giovo: Azienda Agricola Devigili Elio - Maso Belvedere - Giovo - Tel. 0461 870233 • Azienda Agricola Moser Diego & Francesco - Palù - Piazza Soni 2 - Tel. 0461.684140 - Azienda Agricola Simoni - Palu - Piazza degli Alpini 14 - Tel. 0461.684381 • Azienda Vinicola Rossi Napoleone sas - Verla -Via 3 Novembre - Tel. 0461 684004 • Azienda Vinicola Biologica "Molino Dei Lessi" - Maso Rosabel 5 - Tel. 0461 870275 Segonzano: Azienda Agricola Barone A Prato Ferdinando - Piazzo 44 - Tel. 0461.686241 • Distilleria Giacomozzi Renzo - Loc. Stedro - Tel. 0461.686100 Lavis: Cantina Lavis scarl - Via Carmine 7 - Tel. 0461.246325 - www.La-vis.com  
   
   
VILLA CORNIOLE: VITICOLTORI DA GENERAZIONI  
 
La gente trentina è profondamente legata alla propria terra, come il vino lo è al territorio. Viticoltori che hanno saputo coniugare perfettamente tradizione ed innovazione, che con pazienza e tenacia riescono ora, come un tempo, a trasmettere al vino autenticità e semplicità. E' con questo spirito che nasce Villa Corniole, l'azienda vinicola dei fratelli Pellegrini, viticoltori da generazioni. Il desiderio di poter vinificare in proprio le uve provenienti dai vigneti di famiglia e la passione per l'enologia, sempre più forti nel corso degli ultimi anni, hanno portato recentemente alla realizzazione di una cantina moderna ed attrezzata. La cantina sorge a Veda di Giovo - Trentino, in una posizione estremamente suggestiva della Val di Cembra. Le fanno da cornice i caratteristici terrazzamenti porfirici, prevalentemente coltivati a vite, che scendono verso il torrente Avisio. I vigneti, nei quali operano costantemente per ottenere vini di alta qualità, sono situati nelle migliori zone vocate alla produzione vitivinicola, e sono per lo più dislocati in Piana Rotaliana, sulle Colline Avisiane di Pressano e Sorni e in Val di Cembra. Il lavoro del viticoltore si trasforma così nell'operosità del cantiniere, per produrre quella sintesi di nobili valori che fa parte della più tipica tradizione trentina: il vino. Infolink: www.Villacorniole.com  
   
   
VILLA CORNIOLE: VITICOLTORI DA GENERAZIONI  
 
La gente trentina è profondamente legata alla propria terra, come il vino lo è al territorio. Viticoltori che hanno saputo coniugare perfettamente tradizione ed innovazione, che con pazienza e tenacia riescono ora, come un tempo, a trasmettere al vino autenticità e semplicità. E' con questo spirito che nasce Villa Corniole, l'azienda vinicola dei fratelli Pellegrini, viticoltori da generazioni. Il desiderio di poter vinificare in proprio le uve provenienti dai vigneti di famiglia e la passione per l'enologia, sempre più forti nel corso degli ultimi anni, hanno portato recentemente alla realizzazione di una cantina moderna ed attrezzata. La cantina sorge a Veda di Giovo - Trentino, in una posizione estremamente suggestiva della Val di Cembra. Le fanno da cornice i caratteristici terrazzamenti porfirici, prevalentemente coltivati a vite, che scendono verso il torrente Avisio. I vigneti, nei quali operano costantemente per ottenere vini di alta qualità, sono situati nelle migliori zone vocate alla produzione vitivinicola, e sono per lo più dislocati in Piana Rotaliana, sulle Colline Avisiane di Pressano e Sorni e in Val di Cembra. Il lavoro del viticoltore si trasforma così nell'operosità del cantiniere, per produrre quella sintesi di nobili valori che fa parte della più tipica tradizione trentina: il vino. Infolink: www.Villacorniole.com  
   
   
PELZPIFFER VINI D'UVE CON ESIGENZE PEDOCLIMATICHE  
 
La linea di vini pelzpiffer nasce dall'idea di proporre al meglio la realtà vitienologica della Valle di Cembra. I vigneti, direttamente coltivati, sono disposti a macchie di leopardo sul versante esposto a sud-est della Valle di Cembra nei comuni di Lavis, Giovo e Cembra. Grazie a questa particolarità è possibile coltivare varietà di uve con esigenze pedoclimatiche molto diverse ed ottenere i migliori risultati. L'impiego profuso nella realizzazione di nuovi impianti all'avanguardia nella ricerca della massima qualità delle uve, è ora completato dalla realizzazione del nuovo centro di vinificazione a ridosso dell'abitato di Cembra. I vignaioli Diego e Michele Pelz e Gianni Piffer, coadiuvati dalle famiglie e dall'enologo Vito Piffer, vantano già numerose segnalazioni per l'alta qualità dei vini e proseguono nel loro impegno di valorizzare al meglio il territorio della Valle di Cembra.  
   
   
PELZPIFFER VINI D'UVE CON ESIGENZE PEDOCLIMATICHE  
 
La linea di vini pelzpiffer nasce dall'idea di proporre al meglio la realtà vitienologica della Valle di Cembra. I vigneti, direttamente coltivati, sono disposti a macchie di leopardo sul versante esposto a sud-est della Valle di Cembra nei comuni di Lavis, Giovo e Cembra. Grazie a questa particolarità è possibile coltivare varietà di uve con esigenze pedoclimatiche molto diverse ed ottenere i migliori risultati. L'impiego profuso nella realizzazione di nuovi impianti all'avanguardia nella ricerca della massima qualità delle uve, è ora completato dalla realizzazione del nuovo centro di vinificazione a ridosso dell'abitato di Cembra. I vignaioli Diego e Michele Pelz e Gianni Piffer, coadiuvati dalle famiglie e dall'enologo Vito Piffer, vantano già numerose segnalazioni per l'alta qualità dei vini e proseguono nel loro impegno di valorizzare al meglio il territorio della Valle di Cembra.  
   
   
LO CHARDONNAY SECONDO LA-VIS LA SIGNIFICATIVA ESPERIENZA DI UNO DEI PIÙ GROSSI PRODUTTORI ITALIANI DI QUALITÀ.  
 
Nell'era dell'esaltazione del vino autoctono esiste anche spazio per i vitigni internazionali? Certamente sì. Almeno da quanto dicono mercati e consumi ma anche da quanto segnalano i gotha del mondo di Bacco. La Cantina La Vis e Valle di Cembra ha saputo coniugare nel tempo le esigenze del mercato con le potenzialità di un territorio generoso e che vede nello Chardonnay, un protagonista dello sviluppo prodigioso avuto in questi anni dall'azienda. Le ingenti quantità prodotte (parliamo di oltre il 5% rispetto alla produzione nazionale) vengono oggi destinate alla produzione di vini in purezza come di altre rinomate couve, ma come anche significative sono le partite destinate come base spumante per la valorizzazione di prodotti destinati ad altra parte del mercato (Cesarini Sforza). La grande potenzialità di un territorio così strutturato assieme alla valori7rA7ione che scaturisce dal sapiente lavoro di una base sociale preparata e impegnata nelle ottimizzazione delle produzioni, nelle Colline Avisiane e ora anche della Valle di Cembra, hanno fatto sì che si mettessero le basi ad un progetto complesso quanto significativo per la valorizzazione di questo vitigno internazionale naturalizzato trentino e che vede proprio qui i suoi natali italiani. Un modo concreto e reale di dare attuazione al Progetto Qualità e alla Zonazione vero bagaglio di competenze in mano a ciascuno dei nostri soci. Significativo è però quanto andavamo dicendo all'inizio: esiste cioè un ritorno in auge di questo vitigno che sta conquistando nuovamente l'appassionato o semplicemente il consumatore finale. Sotto un certo punto di vista si sta tornando verso un prodotto meno complesso e di facile bevibilità in contrapposizione a quanto ci veniva proposto soprattutto da Paesi emergenti e che vedevano protagonisti invece vini con grosse concentrazioni e grandi strutture. Corrado Aldrighetti – responsabile viticolo della cantina lavisana- spiega come lo Chardonnay proprio in questi terreni, maturi una vocazione ad un prodotto qualitativamente eccellente: "Lo Chardonnay è ormai radicato qui da un secolo. Gli elementi climatici certamente possono rappresentare un'insidia che però la moderna enologia con nuove selezioni donali ma anche sistemi di allevamento alternativi alla tradizione trentina permettono grandi risultati e di controllare al meglio il rapporto vegeto-produttivo e lo sviluppo dei grappoli compatibilmente anche con un'innalzamento dei terreni destinati alla coltura." Inutile confrontarsi con prodotti provenienti da climi e terreni assolutamente diversi dai nostri – continua Aldrighetti - noi abbiamo continuato su una strada, la nostra, rispettando una filosofia che ha costituito la forza dell'azienda e che vede l'espressione del territorio sempre al primo posto. Una logica che non rincorre per forza il mercato. Ma cosa caratterizza allora lo Chardonnay di queste terre? Gianni Gasperi responsabile del team di enologi a La Vis – "Non abbiamo mai maturazioni spinte e otteniamo ottimi prodotti mai con gradazioni alcoliche elevate. Gli sbalzi termici che poi caratterizzano i nostri vigneti, permettono di avere grappoli con un buon equilibrio di acidità" "Le elevate concentrazioni che fino ad oggi hanno tenuto banco – continua Gasperi - erano poi accompagnate da un uso talvolta troppo importante della barrique: questo ha costituito il successo ma anche elemento di critica agli stessi vini. Il nostro riferimento è la Borgogna e puntiamo su un vino di equilibrio e finezza, ma che si presti agli abbinamenti di una cucina tradizionale che richiede un accompagnamento adeguato." Lo scorso giugno prende così il via una nuova fase del progetto Chardonnay che è destinato a incidere profondamente nella politica di sviluppo della Cantina dei prossimi anni. Dopo infatti l'acquisizione con la F.11i Rinaldi di Cesarini Sforza, presso la cantina lavisana si tiene il I° Seminario Internazionale sullo Chardonnay. Sintesi di anni di ricerca e analisi di dati sul vitigno diffuso in ogni parte del mondo divengono patrimonio comune di un impegno: il Trentino è il riferimento dello Chardonnay italiano. Infolink: Www.la-vis.com  
   
   
LO CHARDONNAY SECONDO LA-VIS LA SIGNIFICATIVA ESPERIENZA DI UNO DEI PIÙ GROSSI PRODUTTORI ITALIANI DI QUALITÀ.  
 
Nell'era dell'esaltazione del vino autoctono esiste anche spazio per i vitigni internazionali? Certamente sì. Almeno da quanto dicono mercati e consumi ma anche da quanto segnalano i gotha del mondo di Bacco. La Cantina La Vis e Valle di Cembra ha saputo coniugare nel tempo le esigenze del mercato con le potenzialità di un territorio generoso e che vede nello Chardonnay, un protagonista dello sviluppo prodigioso avuto in questi anni dall'azienda. Le ingenti quantità prodotte (parliamo di oltre il 5% rispetto alla produzione nazionale) vengono oggi destinate alla produzione di vini in purezza come di altre rinomate couve, ma come anche significative sono le partite destinate come base spumante per la valorizzazione di prodotti destinati ad altra parte del mercato (Cesarini Sforza). La grande potenzialità di un territorio così strutturato assieme alla valori7rA7ione che scaturisce dal sapiente lavoro di una base sociale preparata e impegnata nelle ottimizzazione delle produzioni, nelle Colline Avisiane e ora anche della Valle di Cembra, hanno fatto sì che si mettessero le basi ad un progetto complesso quanto significativo per la valorizzazione di questo vitigno internazionale naturalizzato trentino e che vede proprio qui i suoi natali italiani. Un modo concreto e reale di dare attuazione al Progetto Qualità e alla Zonazione vero bagaglio di competenze in mano a ciascuno dei nostri soci. Significativo è però quanto andavamo dicendo all'inizio: esiste cioè un ritorno in auge di questo vitigno che sta conquistando nuovamente l'appassionato o semplicemente il consumatore finale. Sotto un certo punto di vista si sta tornando verso un prodotto meno complesso e di facile bevibilità in contrapposizione a quanto ci veniva proposto soprattutto da Paesi emergenti e che vedevano protagonisti invece vini con grosse concentrazioni e grandi strutture. Corrado Aldrighetti – responsabile viticolo della cantina lavisana- spiega come lo Chardonnay proprio in questi terreni, maturi una vocazione ad un prodotto qualitativamente eccellente: "Lo Chardonnay è ormai radicato qui da un secolo. Gli elementi climatici certamente possono rappresentare un'insidia che però la moderna enologia con nuove selezioni donali ma anche sistemi di allevamento alternativi alla tradizione trentina permettono grandi risultati e di controllare al meglio il rapporto vegeto-produttivo e lo sviluppo dei grappoli compatibilmente anche con un'innalzamento dei terreni destinati alla coltura." Inutile confrontarsi con prodotti provenienti da climi e terreni assolutamente diversi dai nostri – continua Aldrighetti - noi abbiamo continuato su una strada, la nostra, rispettando una filosofia che ha costituito la forza dell'azienda e che vede l'espressione del territorio sempre al primo posto. Una logica che non rincorre per forza il mercato. Ma cosa caratterizza allora lo Chardonnay di queste terre? Gianni Gasperi responsabile del team di enologi a La Vis – "Non abbiamo mai maturazioni spinte e otteniamo ottimi prodotti mai con gradazioni alcoliche elevate. Gli sbalzi termici che poi caratterizzano i nostri vigneti, permettono di avere grappoli con un buon equilibrio di acidità" "Le elevate concentrazioni che fino ad oggi hanno tenuto banco – continua Gasperi - erano poi accompagnate da un uso talvolta troppo importante della barrique: questo ha costituito il successo ma anche elemento di critica agli stessi vini. Il nostro riferimento è la Borgogna e puntiamo su un vino di equilibrio e finezza, ma che si presti agli abbinamenti di una cucina tradizionale che richiede un accompagnamento adeguato." Lo scorso giugno prende così il via una nuova fase del progetto Chardonnay che è destinato a incidere profondamente nella politica di sviluppo della Cantina dei prossimi anni. Dopo infatti l'acquisizione con la F.11i Rinaldi di Cesarini Sforza, presso la cantina lavisana si tiene il I° Seminario Internazionale sullo Chardonnay. Sintesi di anni di ricerca e analisi di dati sul vitigno diffuso in ogni parte del mondo divengono patrimonio comune di un impegno: il Trentino è il riferimento dello Chardonnay italiano. Infolink: Www.la-vis.com  
   
   
ALLA RISCOPERTA DEL LESSINI DURELLO CON I SAPORI DI VERONA E FERRARA  
 
Guarda al futuro il Lessini Durello, vino antico ottenuto da uve caratterizzate da una acidità naturale che è tra le più elevate in assoluto, coltivate nei territori di alta collina delle province di Verona e di Vicenza ai piedi della Lessinia. E lo fa dimostrando la sua capacità di esprimere il territorio dove nasce e nello stesso tempo di accompagnare nel migliore dei modi i sapori della cultura gastronomica non solo del vicentino e del veronese, ma anche di altre realtà che in certi casi hanno bisogno di un vino del tutto particolare per abbinarsi al meglio. Come ad esempio la famosa salama da sugo ferrarese. Un matrimonio felice e annunciato, quello tra il Durello e la Salama, verificato a Guarda di Ro nel giugno scorso e riproposto con successo in occasione della tradizionale giornata che annualmente il Consorzio di Tutela, i produttori e i giornalisti dedicano a questo vino davvero unico. Il Durello è stato ovviamente il protagonista dell’intera manifestazione. Nel corso della mattina, giornalisti ed esperti sono stati chiamati a scegliere la migliore couvèe per dare vita ad uno spumante metodo classico, utilizzando quattro microvinificazioni frutto della zonazione realizzata dal Consorzio di Tutela. Poi, all’azienda agricola Marcato, in una tavola arricchita dal pane ferrarese Igp, il Lessini Durello di tutti i produttori (le aziende Cecchin, Fongaro, Marcato e le Cantine dei Colli Vicentini, di Gambellara, di Montecchia di Crosara e di Monteforte d’Alpone) nelle sue diverse tipologie spumante charmat e metodo classico, tranquillo e passito, ha allietato i palati dirigendo una sinfonia di sapori. Il concerto è stato aperto dalla salama da taglio portata da una delegazione ferrarese composta da giornalisti, amministratori, produttori e organizzatori della Festa della salama di Guarda Ferrarese (www.Festasalama.it); è proseguito con risotto (alle verdure e all’isolana) realizzato con il Vialone Nano veronese Igp; è culminato con il piatto più atteso, che ha visto la saporita salama da sugo, addolcita da polentina di riso veronese, abbinata appunto con il Lessini Durello Doc, vino che si è dimostrato capace di accompagnare in maniera ottimale questa gustosa ma anche vigorosa pietanza, attenuandone gli eccessi senza turbare né la piacevolezza dell’insaccato né la freschezza del vino. Gran finale con il formaggio Monte Veronese Dop (ma anche qualche pezzo di Morlacco del Grappa), assieme al quale ha ben figurato l’ultimo nato nella tipologie del Lessini Durello Doc: il passito, proposto per la prima volta nelle versioni definitive delle aziende Marcato e Cecchin. Sulla Salama da sugo, per la quale è stata avviata la richiesta di riconoscimento dell’Igp, occorre spendere qualche parola in più, perché al di fuori dell’Emilia orientale non sono molti quelli che la conoscono. La si produce in maniera tuttora artigianale, utilizzando suini pesanti, dei quali si impiegano tagli ben precisi: principalmente pancetta, spalla, capocollo, goletta, lingua e fegato. Si può aggiungere anche muscolo di coscia e guancia. Si macinano e si impastano gli ingredienti con pepe nero, sale, spezie varie e vino rosso robusto. Qualcuno ci aggiunge grappa, brandy, rum. Il tutto viene insaccato nella vescica del maiale e lasciato a stagionare per almeno un anno. Al momento dell’uso, la salama si presenta come una sorta di meloncino, duro come la pietra, che va lessato in acqua bollente per ore, finchè l’impasto non si spappola. Quindi si apre l’involucro e si serve in tavola il contenuto, preferibilmente a piccole dosi. Dire che non è pietanza per palati delicati è un eufemismo: se ve ne offrono un cucchiaino, non pensate che il vostro ospite sia tirchio ma è semplicemente prudente e vuole conoscere la vostra reazione prima di azzardarsi ad offrirvene ancora. Ha un gusto veramente esaltante, forte al di là di ogni sospetto per chi non ne abbia mai assaggiata. Il palato si scalda, le papille quasi soffrono per l’eccesso di piacere e di sapidità, che richiede il vino giusto per essere moderato. Unanime il giudizio positivo sull’abbinamento Durello - Salama, al punto che è stato già ipotizzato di riportare l’anno prossimo il Lessini Durello Doc in provincia di Ferrara, non solo per abbinarlo allo storico insaccato, ma anche con altre specialità di quella provincia (compreso il pesce azzurro) che non sempre trovano un abbinamento ideale con i vini locali. La giornata del Lessini Durello si è conclusa a Sprea, località di Badia Calavena famosa per l’Erbecedario della Lessinia, luogo di erbe officinali che vuole ricordare l’opera don Luigi Zocca, parroco in quella località subito dopo la prima guerra mondiale, dove ritrovava nella flora locale i rimedi agli acciacchi dei suoi parrocchiani.  
   
   
ALLA RISCOPERTA DEL LESSINI DURELLO CON I SAPORI DI VERONA E FERRARA  
 
Guarda al futuro il Lessini Durello, vino antico ottenuto da uve caratterizzate da una acidità naturale che è tra le più elevate in assoluto, coltivate nei territori di alta collina delle province di Verona e di Vicenza ai piedi della Lessinia. E lo fa dimostrando la sua capacità di esprimere il territorio dove nasce e nello stesso tempo di accompagnare nel migliore dei modi i sapori della cultura gastronomica non solo del vicentino e del veronese, ma anche di altre realtà che in certi casi hanno bisogno di un vino del tutto particolare per abbinarsi al meglio. Come ad esempio la famosa salama da sugo ferrarese. Un matrimonio felice e annunciato, quello tra il Durello e la Salama, verificato a Guarda di Ro nel giugno scorso e riproposto con successo in occasione della tradizionale giornata che annualmente il Consorzio di Tutela, i produttori e i giornalisti dedicano a questo vino davvero unico. Il Durello è stato ovviamente il protagonista dell’intera manifestazione. Nel corso della mattina, giornalisti ed esperti sono stati chiamati a scegliere la migliore couvèe per dare vita ad uno spumante metodo classico, utilizzando quattro microvinificazioni frutto della zonazione realizzata dal Consorzio di Tutela. Poi, all’azienda agricola Marcato, in una tavola arricchita dal pane ferrarese Igp, il Lessini Durello di tutti i produttori (le aziende Cecchin, Fongaro, Marcato e le Cantine dei Colli Vicentini, di Gambellara, di Montecchia di Crosara e di Monteforte d’Alpone) nelle sue diverse tipologie spumante charmat e metodo classico, tranquillo e passito, ha allietato i palati dirigendo una sinfonia di sapori. Il concerto è stato aperto dalla salama da taglio portata da una delegazione ferrarese composta da giornalisti, amministratori, produttori e organizzatori della Festa della salama di Guarda Ferrarese (www.Festasalama.it); è proseguito con risotto (alle verdure e all’isolana) realizzato con il Vialone Nano veronese Igp; è culminato con il piatto più atteso, che ha visto la saporita salama da sugo, addolcita da polentina di riso veronese, abbinata appunto con il Lessini Durello Doc, vino che si è dimostrato capace di accompagnare in maniera ottimale questa gustosa ma anche vigorosa pietanza, attenuandone gli eccessi senza turbare né la piacevolezza dell’insaccato né la freschezza del vino. Gran finale con il formaggio Monte Veronese Dop (ma anche qualche pezzo di Morlacco del Grappa), assieme al quale ha ben figurato l’ultimo nato nella tipologie del Lessini Durello Doc: il passito, proposto per la prima volta nelle versioni definitive delle aziende Marcato e Cecchin. Sulla Salama da sugo, per la quale è stata avviata la richiesta di riconoscimento dell’Igp, occorre spendere qualche parola in più, perché al di fuori dell’Emilia orientale non sono molti quelli che la conoscono. La si produce in maniera tuttora artigianale, utilizzando suini pesanti, dei quali si impiegano tagli ben precisi: principalmente pancetta, spalla, capocollo, goletta, lingua e fegato. Si può aggiungere anche muscolo di coscia e guancia. Si macinano e si impastano gli ingredienti con pepe nero, sale, spezie varie e vino rosso robusto. Qualcuno ci aggiunge grappa, brandy, rum. Il tutto viene insaccato nella vescica del maiale e lasciato a stagionare per almeno un anno. Al momento dell’uso, la salama si presenta come una sorta di meloncino, duro come la pietra, che va lessato in acqua bollente per ore, finchè l’impasto non si spappola. Quindi si apre l’involucro e si serve in tavola il contenuto, preferibilmente a piccole dosi. Dire che non è pietanza per palati delicati è un eufemismo: se ve ne offrono un cucchiaino, non pensate che il vostro ospite sia tirchio ma è semplicemente prudente e vuole conoscere la vostra reazione prima di azzardarsi ad offrirvene ancora. Ha un gusto veramente esaltante, forte al di là di ogni sospetto per chi non ne abbia mai assaggiata. Il palato si scalda, le papille quasi soffrono per l’eccesso di piacere e di sapidità, che richiede il vino giusto per essere moderato. Unanime il giudizio positivo sull’abbinamento Durello - Salama, al punto che è stato già ipotizzato di riportare l’anno prossimo il Lessini Durello Doc in provincia di Ferrara, non solo per abbinarlo allo storico insaccato, ma anche con altre specialità di quella provincia (compreso il pesce azzurro) che non sempre trovano un abbinamento ideale con i vini locali. La giornata del Lessini Durello si è conclusa a Sprea, località di Badia Calavena famosa per l’Erbecedario della Lessinia, luogo di erbe officinali che vuole ricordare l’opera don Luigi Zocca, parroco in quella località subito dopo la prima guerra mondiale, dove ritrovava nella flora locale i rimedi agli acciacchi dei suoi parrocchiani.  
   
   
IN VINO QUALITAS PER LA VALORIZZAZIONE DEI VINI DELLE COLLINE NOVARESI EDIZIONE 2004  
 
Settembre tempo di vendemmia. Si apre il 17 settembre la quinta edizione di "In vino qualitas", manifestazione che prevede appuntamenti culturali, enogastronomici e folcloristici nei Comuni di Suno, Bogogno e Mezzomerico, a cui aderisce anche la Provincia di Novara. "Il 2004 — dice l'assessore provinciale all'agricoltura Silvana Ferrara — si preannuncia un anno interessante per la viticoltura novarese. Quest' anno il clima è stato favorevole per i vigneti che non hanno patito la siccità dell'anno scorso ne' grandinate estive o temperature elevate". "Un'annata dunque che si preannuncia di tutto rispetto per qualità ma anche per la quantità di uva – continua. L'assessore -, un'uva. sana che lascia prevedere un ottimo vino." "In vino qualitas" sarà sicuramente un'occasione per pubblicizzare e far ulteriormente conoscere i vini delle colline novaresi. La manifestrazione nasce con lo scopo di valorizzare, anno dopo anno, le ricchezze culturali, naturalistiche, gastronomiche e soprattutto enologiche del medio territorio novarese che si estende tra i fiumi Sesia e Ticino, caratterizzato da un'ampia fascia collinare particolarmente propizia alla coltura della vite. Qui nascono i prestigiosi e nobili vini, già conosciuti ed apprezzati fin dalla lontana epoca romana. In particolare l'edizione 2004, attraverso il filo conduttore del vino, vuole far scoprire tre Comuni delle Colline Novaresi: Bogogna, Mezzomerico e Suno, dove la coltivazione delta vigna è divenuta parte della loro cultura, dando forma, attraverso i secoli, ad un mondo in cui arte, tradizione ed economia rimangono strettamente legate al ciclo della vendemmia. La manifestazione, giunta ormai alla sua quinta edizione, rappresento uno degli eventi di maggior richiamo nel calendario dell'Agenzia Turistica Locale. E' stata una scommessa, risultata vincente, quella di puntare su un nuovo modo di fare turismo nell’ area locale, offrendo nuovi stimoli che potessero suscitare interesse nel visitatore per spingerlo a scoprire il territorio. Fare turismo significa, quindi, valorizzare e far conoscere questa Provincia nei suoi vari aspetti. In questo senso, turismo e cultura si legano non solo perché promuovendo la cultura si fa turismo ma perché la stessa cultura dell'accoglienza deve essere il principio da applicare per dare impulso, favorire e incentivare il turismo. La manifestazione "In Vino Qualitas", in occasione della quinta edizione, andrà a metter in luce delle piccole ma importanti realtà del Novarese, che a livello artistico e culturale offrono importanti tracce del loro passato.  Situati tra le dolci colline novaresi, i tre comuni protagonisti della manifestazione: Bogogno, Suno e Mezzomerico, vedono la propria storia intrecciarsi. Nel comune di Bogogno si trova un mosaico di edifici di diverse epoche che testimoniano la vitalità di questo piccolo paese immerso nelle colline. Oltre a testimonianze dell'epoca romanica, con l'Oratorio di Santa Maria, tra le vie di Bogogno è possibile scorgere anche la Chiesa Parrocchiale dei primi anni del 1 500 e l'Oratorio di San Giacomo con affreschi quattrocenteschi di importante valore artistico. I reperti archeologici ritrovati nella zona, confermano che Suno ha origini molto antiche risalenti all’ XI secolo. Suno è stato in passato un centro di spiccata evidenza nel panorama novarese poiché situato sulla Via Francigena. Anche qui la storia ha lasciato i segni dei suo passaggio: se ne avverte la presenza negli edifici religiosi (Pieve di San Genesio, Santa Maria della Neve e Chiesa Parrocchiale della Santa Trinità) ed in quelli civili (es. Il Castello e Parco Della Porta, Palazzo Biscaretti di Raffa) In particolare nel castello di epoca medievale, ma ristrutturato nell'Ottocento, sono custoditi dei camini rinascimentali originali in ottimo stato conservativo ed affreschi con stemmi gentilizi. Mezzomerico chiude lo scenario storico e artistico dei Comuni di quest'anno, con la bella Chiesa Parrocchiale che fu completamente ricostruita nel 1847 e fu collocata all' interno del Castello Boniperti, distrutto nel corso del Xvi secolo.  
   
   
IN VINO QUALITAS PER LA VALORIZZAZIONE DEI VINI DELLE COLLINE NOVARESI EDIZIONE 2004  
 
Settembre tempo di vendemmia. Si apre il 17 settembre la quinta edizione di "In vino qualitas", manifestazione che prevede appuntamenti culturali, enogastronomici e folcloristici nei Comuni di Suno, Bogogno e Mezzomerico, a cui aderisce anche la Provincia di Novara. "Il 2004 — dice l'assessore provinciale all'agricoltura Silvana Ferrara — si preannuncia un anno interessante per la viticoltura novarese. Quest' anno il clima è stato favorevole per i vigneti che non hanno patito la siccità dell'anno scorso ne' grandinate estive o temperature elevate". "Un'annata dunque che si preannuncia di tutto rispetto per qualità ma anche per la quantità di uva – continua. L'assessore -, un'uva. sana che lascia prevedere un ottimo vino." "In vino qualitas" sarà sicuramente un'occasione per pubblicizzare e far ulteriormente conoscere i vini delle colline novaresi. La manifestrazione nasce con lo scopo di valorizzare, anno dopo anno, le ricchezze culturali, naturalistiche, gastronomiche e soprattutto enologiche del medio territorio novarese che si estende tra i fiumi Sesia e Ticino, caratterizzato da un'ampia fascia collinare particolarmente propizia alla coltura della vite. Qui nascono i prestigiosi e nobili vini, già conosciuti ed apprezzati fin dalla lontana epoca romana. In particolare l'edizione 2004, attraverso il filo conduttore del vino, vuole far scoprire tre Comuni delle Colline Novaresi: Bogogna, Mezzomerico e Suno, dove la coltivazione delta vigna è divenuta parte della loro cultura, dando forma, attraverso i secoli, ad un mondo in cui arte, tradizione ed economia rimangono strettamente legate al ciclo della vendemmia. La manifestazione, giunta ormai alla sua quinta edizione, rappresento uno degli eventi di maggior richiamo nel calendario dell'Agenzia Turistica Locale. E' stata una scommessa, risultata vincente, quella di puntare su un nuovo modo di fare turismo nell’ area locale, offrendo nuovi stimoli che potessero suscitare interesse nel visitatore per spingerlo a scoprire il territorio. Fare turismo significa, quindi, valorizzare e far conoscere questa Provincia nei suoi vari aspetti. In questo senso, turismo e cultura si legano non solo perché promuovendo la cultura si fa turismo ma perché la stessa cultura dell'accoglienza deve essere il principio da applicare per dare impulso, favorire e incentivare il turismo. La manifestazione "In Vino Qualitas", in occasione della quinta edizione, andrà a metter in luce delle piccole ma importanti realtà del Novarese, che a livello artistico e culturale offrono importanti tracce del loro passato.  Situati tra le dolci colline novaresi, i tre comuni protagonisti della manifestazione: Bogogno, Suno e Mezzomerico, vedono la propria storia intrecciarsi. Nel comune di Bogogno si trova un mosaico di edifici di diverse epoche che testimoniano la vitalità di questo piccolo paese immerso nelle colline. Oltre a testimonianze dell'epoca romanica, con l'Oratorio di Santa Maria, tra le vie di Bogogno è possibile scorgere anche la Chiesa Parrocchiale dei primi anni del 1 500 e l'Oratorio di San Giacomo con affreschi quattrocenteschi di importante valore artistico. I reperti archeologici ritrovati nella zona, confermano che Suno ha origini molto antiche risalenti all’ XI secolo. Suno è stato in passato un centro di spiccata evidenza nel panorama novarese poiché situato sulla Via Francigena. Anche qui la storia ha lasciato i segni dei suo passaggio: se ne avverte la presenza negli edifici religiosi (Pieve di San Genesio, Santa Maria della Neve e Chiesa Parrocchiale della Santa Trinità) ed in quelli civili (es. Il Castello e Parco Della Porta, Palazzo Biscaretti di Raffa) In particolare nel castello di epoca medievale, ma ristrutturato nell'Ottocento, sono custoditi dei camini rinascimentali originali in ottimo stato conservativo ed affreschi con stemmi gentilizi. Mezzomerico chiude lo scenario storico e artistico dei Comuni di quest'anno, con la bella Chiesa Parrocchiale che fu completamente ricostruita nel 1847 e fu collocata all' interno del Castello Boniperti, distrutto nel corso del Xvi secolo.  
   
   
MANIFESTI DELLO SPUMANTE ITALIANO TRENTO, PALAZZO ROCCABRUNA 25 NOVEMBRE 2004 - 16 GENNAIO 2005  
 
Un secolo di manifesti dello spumante italiano in mostra a Trento da novembre a gennaio. Da Cappiello a Testa, i grandi protagonisti della cartellonistica del Novecento. Raffinata ed elegante protagonista della stagione fin-de-siècle; invitante compagna di follie; fantasiosa baccante o donna-farfalla; ammaliatrice e tentatrice; ballerina sognatrice. Non ci sono dubbi: è la donna - da sempre stereotipo tra i più efficaci della psicologia della vendita - la testimonial ricorrente per la "réclame" dello spumante italiano. La risposta nazionale allo champagne francese, avvenuta agli albori del Xx secolo, si affida dunque alla figura femminile indicandola non solo come fruitrice ideale di un prodotto di classe ma ben più come compagna di follie e di ritualità mondane, applicazione visiva (e traduzione nostrana) del motto "donne e champagne" che contraddistingue, nella sottile psicologia dei desideri, uno stile di vita nottambulo e trasgressivo. È un mondo di grande fascino evocativo quello che accompagna la mostra Manifesti dello spumante italiano, una mostra che raccoglie le più belle affiches sul tema, prodotte in un arco temporale che percorre l'intero secolo scorso, arrivando a storicizzare anche i primi manifesti fotografici degli anni Sessanta e Settanta che soppiantarono in modo radicale la tecnica grafica che aveva contraddistinto l'intera produzione precedente. Un corpus di materiali - molti dei quali inediti - che ripercorre la storia pubblicitaria delle grandi Case produttrici: da Cinzano a Gancia, da Asti a Riccadonna, da Martini a Bosca, da Ferrari a Contratto, da Cora a Ferrero sino agli ormai dimenticati Mitigliano, Mirafiore, Calissano, Svic… Un'esposizione affascinante sia per la qualità grafica e l'accattivante linguaggio figurativo dei pezzi presentati, opera dei migliori cartellonisti del Novecento (Aldo Mazza, Achille Luciano Mauzan, Plinio Codognato, Erberto Carboni, Leonetto Cappiello, Marcello Dudovich, Giuseppe Magagnoli, Nico Edel, Mario Gros, Armando Testa…) che per la fondamentale documentazione storica e di costume. La visione di un mondo felice di vivere che attraversa l'intero secolo, segnato dal dramma di due conflitti mondiali, ma non per questo rinunciatario ai piaceri della trasgressione e del divertimento. Oltre cinquanta i pezzi in mostra, in gran parte provenienti dalla Raccolta Salce del Museo di Treviso. Le raffinate affiches - rappresentative di una ventina di autori - sono accompagnate, in un suggestivo allestimento, da abiti d'epoca, testimoni tridimensionali dei modelli "dipinti" dalle firme più autorevoli del manifesto italiano. Dalla voluttà del rilievo di Leonetto Cappiello (ben sei i cartelloni esposti) ad Armando Testa già impostato secondo i canoni grafici (Riccadonna, 1959) che lo renderanno celebre nei Caroselli degli anni Sessanta. Il tutto accompagnato da un video, realizzato per l'occasione, dove il gesto del brindisi, mutuato da scene di celebri film, fissa l'attimo topico del "cin-cin", il momento magico dove il prodotto diventa protagonista assoluto. La mostra è promossa dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Trento in sodalizio con la Provincia autonoma di Trento che la presentano al pubblico in occasione dell'evento internazionale "Bollicine su Trento", una rassegna che punta a ribadire il ruolo di leader del "Trento D.o.c.", lo spumante classico prodotto dalle aziende trentine. Ideata e prodotta da Esaexpo in collaborazione con il Museo Civico di Treviso, depositario della prestigiosa Raccolta Salce - una delle più importanti collezioni di manifesti al mondo - e con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Veneto, l'esposizione verrà allestita nel Palazzo Roccabruna di Trento, elegante residenza rinascimentale che in questa occasione riapre al pubblico dopo un lungo lavoro di restauro. La mostra - curata da Roberto Festi - si inserisce di diritto tra le molte iniziative che, a livello internazionale, studiano e approfondiscono, con sempre maggior frequenza, il tema del cartellone pubblicitario. È accompagnata da un pregevole catalogo (120 pp.), edito da Priuli & Verlucca, che pubblica l'intera catalogazione dei manifesti presenti in mostra accompagnandola a studi critici e schede biografiche degli artisti. Inaugurazione giovedì 25 novembre 2004 ore 11.00 Per informazioni: Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento Tel. 0461.887269 E-mail ufficio.Stampa@tn.camcom.it  Trentino S.p.a. Progetto Vino. Comunicazione Tel. 0461.887109 E-mail sabrina.Schench@tn.camcom.it  
   
   
MANIFESTI DELLO SPUMANTE ITALIANO TRENTO, PALAZZO ROCCABRUNA 25 NOVEMBRE 2004 - 16 GENNAIO 2005  
 
Un secolo di manifesti dello spumante italiano in mostra a Trento da novembre a gennaio. Da Cappiello a Testa, i grandi protagonisti della cartellonistica del Novecento. Raffinata ed elegante protagonista della stagione fin-de-siècle; invitante compagna di follie; fantasiosa baccante o donna-farfalla; ammaliatrice e tentatrice; ballerina sognatrice. Non ci sono dubbi: è la donna - da sempre stereotipo tra i più efficaci della psicologia della vendita - la testimonial ricorrente per la "réclame" dello spumante italiano. La risposta nazionale allo champagne francese, avvenuta agli albori del Xx secolo, si affida dunque alla figura femminile indicandola non solo come fruitrice ideale di un prodotto di classe ma ben più come compagna di follie e di ritualità mondane, applicazione visiva (e traduzione nostrana) del motto "donne e champagne" che contraddistingue, nella sottile psicologia dei desideri, uno stile di vita nottambulo e trasgressivo. È un mondo di grande fascino evocativo quello che accompagna la mostra Manifesti dello spumante italiano, una mostra che raccoglie le più belle affiches sul tema, prodotte in un arco temporale che percorre l'intero secolo scorso, arrivando a storicizzare anche i primi manifesti fotografici degli anni Sessanta e Settanta che soppiantarono in modo radicale la tecnica grafica che aveva contraddistinto l'intera produzione precedente. Un corpus di materiali - molti dei quali inediti - che ripercorre la storia pubblicitaria delle grandi Case produttrici: da Cinzano a Gancia, da Asti a Riccadonna, da Martini a Bosca, da Ferrari a Contratto, da Cora a Ferrero sino agli ormai dimenticati Mitigliano, Mirafiore, Calissano, Svic… Un'esposizione affascinante sia per la qualità grafica e l'accattivante linguaggio figurativo dei pezzi presentati, opera dei migliori cartellonisti del Novecento (Aldo Mazza, Achille Luciano Mauzan, Plinio Codognato, Erberto Carboni, Leonetto Cappiello, Marcello Dudovich, Giuseppe Magagnoli, Nico Edel, Mario Gros, Armando Testa…) che per la fondamentale documentazione storica e di costume. La visione di un mondo felice di vivere che attraversa l'intero secolo, segnato dal dramma di due conflitti mondiali, ma non per questo rinunciatario ai piaceri della trasgressione e del divertimento. Oltre cinquanta i pezzi in mostra, in gran parte provenienti dalla Raccolta Salce del Museo di Treviso. Le raffinate affiches - rappresentative di una ventina di autori - sono accompagnate, in un suggestivo allestimento, da abiti d'epoca, testimoni tridimensionali dei modelli "dipinti" dalle firme più autorevoli del manifesto italiano. Dalla voluttà del rilievo di Leonetto Cappiello (ben sei i cartelloni esposti) ad Armando Testa già impostato secondo i canoni grafici (Riccadonna, 1959) che lo renderanno celebre nei Caroselli degli anni Sessanta. Il tutto accompagnato da un video, realizzato per l'occasione, dove il gesto del brindisi, mutuato da scene di celebri film, fissa l'attimo topico del "cin-cin", il momento magico dove il prodotto diventa protagonista assoluto. La mostra è promossa dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Trento in sodalizio con la Provincia autonoma di Trento che la presentano al pubblico in occasione dell'evento internazionale "Bollicine su Trento", una rassegna che punta a ribadire il ruolo di leader del "Trento D.o.c.", lo spumante classico prodotto dalle aziende trentine. Ideata e prodotta da Esaexpo in collaborazione con il Museo Civico di Treviso, depositario della prestigiosa Raccolta Salce - una delle più importanti collezioni di manifesti al mondo - e con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Veneto, l'esposizione verrà allestita nel Palazzo Roccabruna di Trento, elegante residenza rinascimentale che in questa occasione riapre al pubblico dopo un lungo lavoro di restauro. La mostra - curata da Roberto Festi - si inserisce di diritto tra le molte iniziative che, a livello internazionale, studiano e approfondiscono, con sempre maggior frequenza, il tema del cartellone pubblicitario. È accompagnata da un pregevole catalogo (120 pp.), edito da Priuli & Verlucca, che pubblica l'intera catalogazione dei manifesti presenti in mostra accompagnandola a studi critici e schede biografiche degli artisti. Inaugurazione giovedì 25 novembre 2004 ore 11.00 Per informazioni: Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento Tel. 0461.887269 E-mail ufficio.Stampa@tn.camcom.it  Trentino S.p.a. Progetto Vino. Comunicazione Tel. 0461.887109 E-mail sabrina.Schench@tn.camcom.it  
   
   
DISTILLERIE APERTE: IL NUOVO MONDO DELLA GRAPPA CON ROBERTO CASTAGNER  
 
In prima linea in tutte le iniziative finalizzate alla promozione della grappa e alla formazione di una cultura che ne valorizzi storia, qualità e tipicità, la distilleria Roberto Castagner Acquaviti celebra domenica 10 ottobre la giornata di “Distillerie Aperte”, manifestazione promossa dall’Istituto Nazionale Grappa che si svolgerà su tutto il territorio nazionale. Gli appassionati e cultori del nostro grande e nobile distillato – ma anche i curiosi sempre più interessati a un prodotto che negli ultimi dieci anni si è radicalmente rinnovato nell’immagine e nella qualità - avranno l’opportunità per tutta la giornata non solo di vedere le distillerie in funzione e partecipare a degustazioni guidate, ma anche di conoscere dalla viva voce dei mastri distillatori i vitigni d’origine delle vinacce, i procedimenti di distillazione, le caratteristiche organolettiche e sensoriali delle grappe monovitigno e classiche, giovani e riserva, barricate e torbate. Roberto Castagner, uno dei più geniali innovatori della grappa, aprirà le porte della sua distilleria di Visnà di Vazzola, situata tra Conegliano e Oderzo in un territorio ad alta vocazione vitivinicola, dalle ore 10 alle ore 18 per svelare agli ospiti i suoi segreti nell’arte distillatoria, raccontare la sua rivoluzionaria filosofia produttiva e illustrare quei procedimenti di sua invenzione supportati da tecnologie sofisticate quali il Grappasystem o il Torbasystem, che ha dato origine a Torba Rossa, la grappa distillata da vinacce affumicate che con il suo aroma originale e la presentazione curata nei dettagli rappresenta il Nuovo Mondo per i consumatori. Il programma della giornata si articolerà tra degustazioni dei raffinati prodotti dell’azienda, prove di distillazione in compagnia di Roberto Castagner tra gli alambicchi “sartoriali” a piatti d’oro e vetro e visite alla barricaia dove le grappe vengono affinate in legno, e lezioni di analisi sensoriale a cura di due famosi sommeliers. Oltre a Torba Rossa e alle grappe firmate della prestigiosa “Linea Sartoriale” – Torba Nera, Riserva ’99 (Premio Alambicco d’Oro 2004), Millesimata Prosecco di Valdobbiadene e Millesimata Cabernet del Piave - per l’occasione Roberto Castagner presenterà per la prima volta le sue due nuove grappe dedicate a chi ama trovare nella grappa i profumi della vendemmia, declinati in una concezione più gentile con Vinaccebianche o secondo una concezione più artigiana con Vinaccerosse.  
   
   
DISTILLERIE APERTE: IL NUOVO MONDO DELLA GRAPPA CON ROBERTO CASTAGNER  
 
In prima linea in tutte le iniziative finalizzate alla promozione della grappa e alla formazione di una cultura che ne valorizzi storia, qualità e tipicità, la distilleria Roberto Castagner Acquaviti celebra domenica 10 ottobre la giornata di “Distillerie Aperte”, manifestazione promossa dall’Istituto Nazionale Grappa che si svolgerà su tutto il territorio nazionale. Gli appassionati e cultori del nostro grande e nobile distillato – ma anche i curiosi sempre più interessati a un prodotto che negli ultimi dieci anni si è radicalmente rinnovato nell’immagine e nella qualità - avranno l’opportunità per tutta la giornata non solo di vedere le distillerie in funzione e partecipare a degustazioni guidate, ma anche di conoscere dalla viva voce dei mastri distillatori i vitigni d’origine delle vinacce, i procedimenti di distillazione, le caratteristiche organolettiche e sensoriali delle grappe monovitigno e classiche, giovani e riserva, barricate e torbate. Roberto Castagner, uno dei più geniali innovatori della grappa, aprirà le porte della sua distilleria di Visnà di Vazzola, situata tra Conegliano e Oderzo in un territorio ad alta vocazione vitivinicola, dalle ore 10 alle ore 18 per svelare agli ospiti i suoi segreti nell’arte distillatoria, raccontare la sua rivoluzionaria filosofia produttiva e illustrare quei procedimenti di sua invenzione supportati da tecnologie sofisticate quali il Grappasystem o il Torbasystem, che ha dato origine a Torba Rossa, la grappa distillata da vinacce affumicate che con il suo aroma originale e la presentazione curata nei dettagli rappresenta il Nuovo Mondo per i consumatori. Il programma della giornata si articolerà tra degustazioni dei raffinati prodotti dell’azienda, prove di distillazione in compagnia di Roberto Castagner tra gli alambicchi “sartoriali” a piatti d’oro e vetro e visite alla barricaia dove le grappe vengono affinate in legno, e lezioni di analisi sensoriale a cura di due famosi sommeliers. Oltre a Torba Rossa e alle grappe firmate della prestigiosa “Linea Sartoriale” – Torba Nera, Riserva ’99 (Premio Alambicco d’Oro 2004), Millesimata Prosecco di Valdobbiadene e Millesimata Cabernet del Piave - per l’occasione Roberto Castagner presenterà per la prima volta le sue due nuove grappe dedicate a chi ama trovare nella grappa i profumi della vendemmia, declinati in una concezione più gentile con Vinaccebianche o secondo una concezione più artigiana con Vinaccerosse.  
   
   
DA UVA BIODINAMICA CERTIFICATA DEMETER I VINI DELL’AZIENDA AGRICOLA LA NUOVA CAPPELLETTA: QUALITA’ A PREZZI COMPETITIVI  
 
La Nuova Cappelletta, storica azienda agricola delle colline del monferrato, propone oggi cinque varietà di vini rossi (Grignolino, Barbera del Monferrato, Barbera “Minola”, Barbera “Pucci” e Freisa) e una di vino bianco (Chardonnay) realizzati con le sue uve biodinamiche certificate Demeter. In un panorama enologico molto ampio e diversificato l’offerta della Nuova Cappelletta si connota in modo significativo attraverso un rapporto prezzo/qualità molto vantaggioso. La Nuova Cappelletta è inoltre riuscita a coniugare la coltivazione di vitigni tra i più rinomati al mondo con la produzione di vini di qualità a prezzi notevolmente contenuti, aggiungendo al binomio un’ulteriore garanzia per il consumatore: la naturalezza, l’attenzione e il rigore delle sue uve coltivate a metodo biodinamico certificato Demeter. Salvaguardando al massimo la qualità del prodotto, garantita sia dal metodo di coltivazione biodinamico certificato Demeter sia dalle rese contenute, la Nuova Cappelletta commercializza un prodotto facilmente accessibile, nel rispetto del terreno e armonia con la natura delle sue coltivazioni. Le vigne vengono infatti concimate esclusivamente con letame bovino prodotto internamente dal bestiame che pascola libero nella tenuta di 210 ettari della Nuova Cappelletta. Seguendo i principi dell’agricoltura biodinamica, i vitigni, i grappoli, la terra, sono trattati solo con preparati naturali, nel rispetto dell’ambiente e dei ritmi della natura, dando vita a un’uva con caratteristiche inimitabili di vitalità. L’intero ciclo di raccolta e produttivo, inoltre, viene gestito direttamente all’interno dell’azienda, il cui accorpamento comprende i vigneti, i terreni in rotazione e i pascoli. Per la parte che riguarda la produzione, la Nuova Cappelletta si attiene ad uno stretto disciplinare che limita la quantità massima di solfiti utilizzati per le diverse fasi di lavorazione del vino. Il laboratorio enologico aziendale provvede alle analisi principali, confrontando i dati con laboratori esterni nazionali ed internazionali. Commercializzati in Italia ed esportati anche in Germania, Svizzera, Regno Unito, Danimarca, Stati Uniti e Canada, i vini che nascono dalle uve biodinamiche certificate Demeter presso la Nuova Cappelletta (tel. 0142 933135), si trovano in vendita presso alcuni negozi specializzati in alimentazione biologica e biodinamica, i migliori ristoranti ed enoteche. Il Grignolino della Nuova Cappelletta, tipico vino del Monferrato, viene coltivato nello storico Vigneto Collina, in una distesa di 15 ettari dell’omonima regione di Vignale Monferrato, dove i primi tralci di grignolino vennero piantati nel 1974. Dal tenue colore rosso rubino, questo vino è caratterizzato da un profumo molto delicato e una consistenza lievemente asciutta. Tra i più leggeri dei rossi (da 12° a 13,5°) è un vino fresco che ben accompagna primi piatti a base di funghi o carni bianche. Il Barbera del Monferrato della Nuova Cappelletta, che prende il nome dalla zona di provenienza, è un vino dal profumo molto intenso e gradevolmente continuo. Caratterizzato da un colore rosso intenso con riflessi porporini, il suo sapore sano e schietto con nerbo sottile e pulito, lo rende ideale per accompagnare piatti a base di carni rosse e cacciagione. Il Barbera da La Nuova Cappelletta viene anche prodotto in altre due varietà: il Barbera “Minola”, vino di grande struttura adatto alle grandi occasioni, dal profumo vinoso di notevole ampiezza con note di vaniglia e cannella e il Barbera “Pucci”, armonico e vivace dal profumo fruttato. Freisa della Nuova Cappelletta, caratterizzato da un colore rubino vivace, ha un gusto asciutto e vigoroso con un retrogusto gradevolmente amarognolo. Chardonnay della Nuova Cappelletta, è un vino di buona struttura da consumare giovane per meglio apprezzare le delicate note fruttate.  
   
   
DA UVA BIODINAMICA CERTIFICATA DEMETER I VINI DELL’AZIENDA AGRICOLA LA NUOVA CAPPELLETTA: QUALITA’ A PREZZI COMPETITIVI  
 
La Nuova Cappelletta, storica azienda agricola delle colline del monferrato, propone oggi cinque varietà di vini rossi (Grignolino, Barbera del Monferrato, Barbera “Minola”, Barbera “Pucci” e Freisa) e una di vino bianco (Chardonnay) realizzati con le sue uve biodinamiche certificate Demeter. In un panorama enologico molto ampio e diversificato l’offerta della Nuova Cappelletta si connota in modo significativo attraverso un rapporto prezzo/qualità molto vantaggioso. La Nuova Cappelletta è inoltre riuscita a coniugare la coltivazione di vitigni tra i più rinomati al mondo con la produzione di vini di qualità a prezzi notevolmente contenuti, aggiungendo al binomio un’ulteriore garanzia per il consumatore: la naturalezza, l’attenzione e il rigore delle sue uve coltivate a metodo biodinamico certificato Demeter. Salvaguardando al massimo la qualità del prodotto, garantita sia dal metodo di coltivazione biodinamico certificato Demeter sia dalle rese contenute, la Nuova Cappelletta commercializza un prodotto facilmente accessibile, nel rispetto del terreno e armonia con la natura delle sue coltivazioni. Le vigne vengono infatti concimate esclusivamente con letame bovino prodotto internamente dal bestiame che pascola libero nella tenuta di 210 ettari della Nuova Cappelletta. Seguendo i principi dell’agricoltura biodinamica, i vitigni, i grappoli, la terra, sono trattati solo con preparati naturali, nel rispetto dell’ambiente e dei ritmi della natura, dando vita a un’uva con caratteristiche inimitabili di vitalità. L’intero ciclo di raccolta e produttivo, inoltre, viene gestito direttamente all’interno dell’azienda, il cui accorpamento comprende i vigneti, i terreni in rotazione e i pascoli. Per la parte che riguarda la produzione, la Nuova Cappelletta si attiene ad uno stretto disciplinare che limita la quantità massima di solfiti utilizzati per le diverse fasi di lavorazione del vino. Il laboratorio enologico aziendale provvede alle analisi principali, confrontando i dati con laboratori esterni nazionali ed internazionali. Commercializzati in Italia ed esportati anche in Germania, Svizzera, Regno Unito, Danimarca, Stati Uniti e Canada, i vini che nascono dalle uve biodinamiche certificate Demeter presso la Nuova Cappelletta (tel. 0142 933135), si trovano in vendita presso alcuni negozi specializzati in alimentazione biologica e biodinamica, i migliori ristoranti ed enoteche. Il Grignolino della Nuova Cappelletta, tipico vino del Monferrato, viene coltivato nello storico Vigneto Collina, in una distesa di 15 ettari dell’omonima regione di Vignale Monferrato, dove i primi tralci di grignolino vennero piantati nel 1974. Dal tenue colore rosso rubino, questo vino è caratterizzato da un profumo molto delicato e una consistenza lievemente asciutta. Tra i più leggeri dei rossi (da 12° a 13,5°) è un vino fresco che ben accompagna primi piatti a base di funghi o carni bianche. Il Barbera del Monferrato della Nuova Cappelletta, che prende il nome dalla zona di provenienza, è un vino dal profumo molto intenso e gradevolmente continuo. Caratterizzato da un colore rosso intenso con riflessi porporini, il suo sapore sano e schietto con nerbo sottile e pulito, lo rende ideale per accompagnare piatti a base di carni rosse e cacciagione. Il Barbera da La Nuova Cappelletta viene anche prodotto in altre due varietà: il Barbera “Minola”, vino di grande struttura adatto alle grandi occasioni, dal profumo vinoso di notevole ampiezza con note di vaniglia e cannella e il Barbera “Pucci”, armonico e vivace dal profumo fruttato. Freisa della Nuova Cappelletta, caratterizzato da un colore rubino vivace, ha un gusto asciutto e vigoroso con un retrogusto gradevolmente amarognolo. Chardonnay della Nuova Cappelletta, è un vino di buona struttura da consumare giovane per meglio apprezzare le delicate note fruttate.  
   
   
AI NASTRI DI PARTENZA ZING IL NUOVO READY TO DRINK FIRMATO SCHWEPPES  
 
Zing è la vera novità nel mondo dei Ready to Drink, l’ultima tendenza di successo nelle abitudini di consumo nel mondo dei giovani. Distribuito da Acqua Minerale San Benedetto – licenziataria per l’Italia del marchio Schweppes, l’acqua tonica più diffusa al mondo – Zing è un cocktail gradevole e originale a base di gin; ciò lo differenzia dalle altre proposte (a base rum o vodka) presenti nel segmento di riferimento. Viene proposto nei due gusti: limone e yuzu (un agrume diffuso in Cina e Giappone, che dona profumi e fragranze molto raffinate); tonica e agrumi. Zing è pensato per un consumatore giovane e trendy, intraprendente e volitivo, che segue le mode non in maniera passiva ma, al contrario, le interpreta e le adatta con stile e personalità. Riconoscibilissimo per il suo “pack” aggressivo e raffinato e per la notorietà del marchio Schweppes - da sempre legato al “mondo della notte” e insostituibile per preparare celebri mix alcolici - con Zing l’avventura comincia nei bar di tendenza, per socializzare all’ora dell’aperitivo e finisce solo a notte fonda, nei disco bar e nei locali notturni più alla moda. Leggero e accessibile - solo 4,7% gradi alcoolici - ma con molto carattere, va sempre bevuto ghiacciato, direttamente dalla bottiglia, perché la sete di emozioni non si spegne mai. Zing è distribuito - in bottiglia di vetro da 275 ml con tappo a corona - sia nel canale alimentare moderno che nel canale tradizionale. Infolink:  Www.sanbenedetto.it  
   
   
AI NASTRI DI PARTENZA ZING IL NUOVO READY TO DRINK FIRMATO SCHWEPPES  
 
Zing è la vera novità nel mondo dei Ready to Drink, l’ultima tendenza di successo nelle abitudini di consumo nel mondo dei giovani. Distribuito da Acqua Minerale San Benedetto – licenziataria per l’Italia del marchio Schweppes, l’acqua tonica più diffusa al mondo – Zing è un cocktail gradevole e originale a base di gin; ciò lo differenzia dalle altre proposte (a base rum o vodka) presenti nel segmento di riferimento. Viene proposto nei due gusti: limone e yuzu (un agrume diffuso in Cina e Giappone, che dona profumi e fragranze molto raffinate); tonica e agrumi. Zing è pensato per un consumatore giovane e trendy, intraprendente e volitivo, che segue le mode non in maniera passiva ma, al contrario, le interpreta e le adatta con stile e personalità. Riconoscibilissimo per il suo “pack” aggressivo e raffinato e per la notorietà del marchio Schweppes - da sempre legato al “mondo della notte” e insostituibile per preparare celebri mix alcolici - con Zing l’avventura comincia nei bar di tendenza, per socializzare all’ora dell’aperitivo e finisce solo a notte fonda, nei disco bar e nei locali notturni più alla moda. Leggero e accessibile - solo 4,7% gradi alcoolici - ma con molto carattere, va sempre bevuto ghiacciato, direttamente dalla bottiglia, perché la sete di emozioni non si spegne mai. Zing è distribuito - in bottiglia di vetro da 275 ml con tappo a corona - sia nel canale alimentare moderno che nel canale tradizionale. Infolink:  Www.sanbenedetto.it  
   
   
FISIODEPUR OPERCOLI ABOCA, IL DEPURATIVO DELL’ORGANISMO CON GEL FOGLIARE DI ALOE LIOFILIZZATO  
 
La linea Fisiodepur di Aboca, preposta a coadiuvare i fisiologici processi depurativi dell’organismo, si arricchisce di un nuovo prodotto. Da oggi infatti i già consolidati Fisiodepur tisana e Fisiodepur concentrato fluido vengono affiancati da Fisiodepur opercoli. La nuova proposta Aboca, oltre che per la praticità e facilità di assunzione, si caratterizza per l’elevata concentrazione di estratti liofilizzati grazie ai quali riesce a favorire i fisiologici processi di depurazione potendo contribuire positivamente al benessere dell’organismo. La particolare e innovativa formulazione di Fisiodepur opercoli unisce l’azione amaro/depurativa propria di piante quali Orthosiphon, Tarassaco e Cardo mariano a quella antiossidante e antiradicalica del Rooibos (Thè Rosso africano). Completa la funzionalità del prodotto il gel fogliare liofilizzato di Aloe vera, caratterizzato da una elevata concentrazione e purezza tanto da garantire per dose giornaliera (2 opercoli) la presenza delle sostanze funzionali originariamente contenute in 11,2 g di gel fresco. I prodotti della linea Fisiodepur sono disponibili nelle Farmacie e nelle Erboristerie fiduciarie Aboca. Flacone da 50 opercoli Integratore Alimentare Notificato Prezzo al pubblico consigliato € 15,30 i.C. Infolink: www.Aboca.it    
   
   
FISIODEPUR OPERCOLI ABOCA, IL DEPURATIVO DELL’ORGANISMO CON GEL FOGLIARE DI ALOE LIOFILIZZATO  
 
La linea Fisiodepur di Aboca, preposta a coadiuvare i fisiologici processi depurativi dell’organismo, si arricchisce di un nuovo prodotto. Da oggi infatti i già consolidati Fisiodepur tisana e Fisiodepur concentrato fluido vengono affiancati da Fisiodepur opercoli. La nuova proposta Aboca, oltre che per la praticità e facilità di assunzione, si caratterizza per l’elevata concentrazione di estratti liofilizzati grazie ai quali riesce a favorire i fisiologici processi di depurazione potendo contribuire positivamente al benessere dell’organismo. La particolare e innovativa formulazione di Fisiodepur opercoli unisce l’azione amaro/depurativa propria di piante quali Orthosiphon, Tarassaco e Cardo mariano a quella antiossidante e antiradicalica del Rooibos (Thè Rosso africano). Completa la funzionalità del prodotto il gel fogliare liofilizzato di Aloe vera, caratterizzato da una elevata concentrazione e purezza tanto da garantire per dose giornaliera (2 opercoli) la presenza delle sostanze funzionali originariamente contenute in 11,2 g di gel fresco. I prodotti della linea Fisiodepur sono disponibili nelle Farmacie e nelle Erboristerie fiduciarie Aboca. Flacone da 50 opercoli Integratore Alimentare Notificato Prezzo al pubblico consigliato € 15,30 i.C. Infolink: www.Aboca.it    
   
   
DIGESTIM FITOACTIVE DI WINTER: UNA DIGESTIONE RIATTIVATA MIGLIORA LA QUALITÀ DELLA VITA  
 
Difficoltà digestive, senso di pesantezza, gonfiori addominali: per un numero crescente di persone questi fastidiosi problemi rappresentano lo scotto da pagare per una vita presa sempre di corsa, con i minuti contati e scarsissima attenzione alle reali esigenze dell’organismo. Winter propone una soluzione naturale per riequilibrare i processi digestivi e migliorare di conseguenza la qualità della vita: Digestim Fitoactive, un integratore di vitamine del gruppo B che sfrutta l’azione sinergica del Vegezim (Amido di riso fermentato brevettato) e dei fermenti lattici vivi. Il complesso multienzimaticoVegezim contiene circa 30 enzimi prodotti naturalmente dall’amido di riso fermentato, tra cui Alfa-amilasi per la digestione dei carboidrati, Lipasi per la scissione dei grassi. Proteasi per favorire l’assimilazione delle proteine, Cellulasi per la scissione della cellulosa e Lactasi per la digestione del lattosio. Grazie all’azione combinata di questi enzimi naturali Digestim Fitoactive migliora l’assimilazione dei nutrienti prevenendo nel contempo i processi fermentativi responsabili della formazione di gas e della produzione di scorie tossiche. Inoltre, il complesso enzimatico, che ha la proprietà di non essere disattivato dal pH dello stomaco, ha benefici riflessi sul benessere dell’organismo che si manifestano, ad esempio, in una nuova luminosità, tonicità e compattezza della pelle. Digestim Fitoactive associa le peculiari proprietà del Vegezim con quelle del Lactobacillus Sporogenes, l’unico ceppo in grado di garantire la presenza di fermenti lattici vivi - essenziali per l’equilibrio della flora batterica intestinale - fino alla data di scadenza del prodotto. L’azione digestiva di Digestim Fitoactive è ulteriormente potenziata dall’integrazione di vitamine del gruppo B: B1, fondamentale nel processo di assimilazione dei cibi durante la digestione, nonché B2 e B6, utili queste ultime nella trasformazione di grassi, carboidrati e proteine. Digestim Fitoactive è disponibile in farmacia e nelle migliori erboristerie in confezioni da 20 tavolette, da assumere poco prima dei pasti nella posologia di 2 tavolette al giorno da ingerire o masticare. Digestim Fìtoactive Winter: prezzo consigliato al pubblico, Confezione da 20 tavolette masticabili Euro 6,70,  
   
   
DIGESTIM FITOACTIVE DI WINTER: UNA DIGESTIONE RIATTIVATA MIGLIORA LA QUALITÀ DELLA VITA  
 
Difficoltà digestive, senso di pesantezza, gonfiori addominali: per un numero crescente di persone questi fastidiosi problemi rappresentano lo scotto da pagare per una vita presa sempre di corsa, con i minuti contati e scarsissima attenzione alle reali esigenze dell’organismo. Winter propone una soluzione naturale per riequilibrare i processi digestivi e migliorare di conseguenza la qualità della vita: Digestim Fitoactive, un integratore di vitamine del gruppo B che sfrutta l’azione sinergica del Vegezim (Amido di riso fermentato brevettato) e dei fermenti lattici vivi. Il complesso multienzimaticoVegezim contiene circa 30 enzimi prodotti naturalmente dall’amido di riso fermentato, tra cui Alfa-amilasi per la digestione dei carboidrati, Lipasi per la scissione dei grassi. Proteasi per favorire l’assimilazione delle proteine, Cellulasi per la scissione della cellulosa e Lactasi per la digestione del lattosio. Grazie all’azione combinata di questi enzimi naturali Digestim Fitoactive migliora l’assimilazione dei nutrienti prevenendo nel contempo i processi fermentativi responsabili della formazione di gas e della produzione di scorie tossiche. Inoltre, il complesso enzimatico, che ha la proprietà di non essere disattivato dal pH dello stomaco, ha benefici riflessi sul benessere dell’organismo che si manifestano, ad esempio, in una nuova luminosità, tonicità e compattezza della pelle. Digestim Fitoactive associa le peculiari proprietà del Vegezim con quelle del Lactobacillus Sporogenes, l’unico ceppo in grado di garantire la presenza di fermenti lattici vivi - essenziali per l’equilibrio della flora batterica intestinale - fino alla data di scadenza del prodotto. L’azione digestiva di Digestim Fitoactive è ulteriormente potenziata dall’integrazione di vitamine del gruppo B: B1, fondamentale nel processo di assimilazione dei cibi durante la digestione, nonché B2 e B6, utili queste ultime nella trasformazione di grassi, carboidrati e proteine. Digestim Fitoactive è disponibile in farmacia e nelle migliori erboristerie in confezioni da 20 tavolette, da assumere poco prima dei pasti nella posologia di 2 tavolette al giorno da ingerire o masticare. Digestim Fìtoactive Winter: prezzo consigliato al pubblico, Confezione da 20 tavolette masticabili Euro 6,70,  
   
   
POLASE SPORT L’INTEGRATORE ENERGETICO-SALINO CON ANTIOSSIDANTI, MESSO A PUNTO DAI LABORATORI DI RICERCA WHITEHALL  
 
Polase Sport è un preparato istantaneo per bevanda, al dissetante gusto di arancia. Polase Sport reintegra i sali minerali persi con la sudorazione e, grazie agli aspartati di Potassio e Magnesio, esplica una efficace azione sulla contrazione muscolare. Inoltre, fornisce energia derivante dalla presenza di carboidrati, quali fruttosio e maltodestrine. Grazie alla presenza delle vitamine antiossidanti C ed E, l’assunzione di Polase Sport contribuisce a ridurre i segni di affaticamento muscolare e consente un più rapido recupero funzionale. Polase Sport è in scatola da 10 bustine da 20 g cad. Ed è in vendita in farmacia. Prezzo al Pubblico Euro 11,40. Polase Sport ha una formulazione specifica per chi pratica sport: contiene Aspartato di Potassio e di Magnesio, carboidrati (fruttosio e maltodestrine) e antiossidanti (vitamine C ed E), elementi indispensabili per chi pratica attività sportiva. Polase Sport rientra, quindi, nella categoria degli integratori per lo sport salino-energetici, ma con l’aggiunta di antiossidanti. Il Magnesio e il Potassio e il loro veicolante: l’Acido Aspartico. Con il sudore, non si perde solo acqua, ma anche sali minerali, in particolare Sodio, Potassio, Magnesio e Cloro, importanti nella regolazione della dinamica dei fluidi tissutali, dell’equilibrio elettrolitico plasmatico e cellulare, dell’eccitabilità muscolare. Inoltre, l’equilibrio idrosalino dell’organismo incide anche sul muscolo miocardico e sul comparto renale e questi due organi non possono permettersi di funzionare male in quanto le conseguenze possono essere molto gravi. Le modificazioni più importanti che avvengono nell’organismo di uno sportivo o, comunque, di una persona che svolga un’attività fisica prolungata, sono legate proprio alla perdita di acqua e di sali minerali. Se, per quanto riguarda l’acqua, basterebbe averne con sé una borraccia piena, il discorso è più complesso per quanto concerne i sali minerali, in particolare Sodio, Potassio, Magnesio e Cloro, nonché un particolare aminoacido, l’acido aspartico, che è coinvolto nella produzione di energia. Il Sodio, in natura, è unito al Cloro e forma il comune sale da cucina. Durante l’attività fisica è opportuna un’associazione equilibrata. Tuttavia, questi due elementi sono in un certo qual modo meno “importanti” rispetto al Magnesio e al Potassio in quanto largamente presenti in tutti gli alimenti. Per quanto concerne il Potassio, il meccanismo biochimico del suo utilizzo è piuttosto complesso: l’eccitabilità delle fibre muscolari, comprese quelle cardiache, dipende anche da un’adeguata presenza di ioni Potassio, che è il principale elettrolita all’interno della cellula. Durante l’attivazione dell’attività neurologica e muscolare, il Potassio fuoriesce temporaneamente dalla membrana cellulare per poi rientrarvi successivamente e determinare il ritorno al cosiddetto stato di riposo. In fisiologia, questo meccanismo viene definito eccitabilità, o “spike”, ed è stato ampiamente studiato dai ricercatori. Un lieve aumento della concentrazione extracellulare di Potassio rende le strutture neuromuscolari eccitabili e, quindi, pronte a sviluppare movimento ed energia. Ecco perché la somministrazione di questo ione nel corso di un’attività sportiva può giovare in modo sostanziale. Inoltre, non bisogna dimenticare il fatto che la quantità delle normali perdite di Potassio dipende, non solo dalla sudorazione, ma anche dalla durata e dall’intensità dell’esercizio fisico, dal modesto apporto alimentare tipico della dieta dei paesi industrializzati, dai ridotti meccanismi di risparmio a livello renale e, non ultimo, dal fatto che l’aumento delle masse muscolari porta con sé una fisiologica richiesta di maggior coinvolgimento di questo elettrolita.  
   
   
POLASE SPORT L’INTEGRATORE ENERGETICO-SALINO CON ANTIOSSIDANTI, MESSO A PUNTO DAI LABORATORI DI RICERCA WHITEHALL  
 
Polase Sport è un preparato istantaneo per bevanda, al dissetante gusto di arancia. Polase Sport reintegra i sali minerali persi con la sudorazione e, grazie agli aspartati di Potassio e Magnesio, esplica una efficace azione sulla contrazione muscolare. Inoltre, fornisce energia derivante dalla presenza di carboidrati, quali fruttosio e maltodestrine. Grazie alla presenza delle vitamine antiossidanti C ed E, l’assunzione di Polase Sport contribuisce a ridurre i segni di affaticamento muscolare e consente un più rapido recupero funzionale. Polase Sport è in scatola da 10 bustine da 20 g cad. Ed è in vendita in farmacia. Prezzo al Pubblico Euro 11,40. Polase Sport ha una formulazione specifica per chi pratica sport: contiene Aspartato di Potassio e di Magnesio, carboidrati (fruttosio e maltodestrine) e antiossidanti (vitamine C ed E), elementi indispensabili per chi pratica attività sportiva. Polase Sport rientra, quindi, nella categoria degli integratori per lo sport salino-energetici, ma con l’aggiunta di antiossidanti. Il Magnesio e il Potassio e il loro veicolante: l’Acido Aspartico. Con il sudore, non si perde solo acqua, ma anche sali minerali, in particolare Sodio, Potassio, Magnesio e Cloro, importanti nella regolazione della dinamica dei fluidi tissutali, dell’equilibrio elettrolitico plasmatico e cellulare, dell’eccitabilità muscolare. Inoltre, l’equilibrio idrosalino dell’organismo incide anche sul muscolo miocardico e sul comparto renale e questi due organi non possono permettersi di funzionare male in quanto le conseguenze possono essere molto gravi. Le modificazioni più importanti che avvengono nell’organismo di uno sportivo o, comunque, di una persona che svolga un’attività fisica prolungata, sono legate proprio alla perdita di acqua e di sali minerali. Se, per quanto riguarda l’acqua, basterebbe averne con sé una borraccia piena, il discorso è più complesso per quanto concerne i sali minerali, in particolare Sodio, Potassio, Magnesio e Cloro, nonché un particolare aminoacido, l’acido aspartico, che è coinvolto nella produzione di energia. Il Sodio, in natura, è unito al Cloro e forma il comune sale da cucina. Durante l’attività fisica è opportuna un’associazione equilibrata. Tuttavia, questi due elementi sono in un certo qual modo meno “importanti” rispetto al Magnesio e al Potassio in quanto largamente presenti in tutti gli alimenti. Per quanto concerne il Potassio, il meccanismo biochimico del suo utilizzo è piuttosto complesso: l’eccitabilità delle fibre muscolari, comprese quelle cardiache, dipende anche da un’adeguata presenza di ioni Potassio, che è il principale elettrolita all’interno della cellula. Durante l’attivazione dell’attività neurologica e muscolare, il Potassio fuoriesce temporaneamente dalla membrana cellulare per poi rientrarvi successivamente e determinare il ritorno al cosiddetto stato di riposo. In fisiologia, questo meccanismo viene definito eccitabilità, o “spike”, ed è stato ampiamente studiato dai ricercatori. Un lieve aumento della concentrazione extracellulare di Potassio rende le strutture neuromuscolari eccitabili e, quindi, pronte a sviluppare movimento ed energia. Ecco perché la somministrazione di questo ione nel corso di un’attività sportiva può giovare in modo sostanziale. Inoltre, non bisogna dimenticare il fatto che la quantità delle normali perdite di Potassio dipende, non solo dalla sudorazione, ma anche dalla durata e dall’intensità dell’esercizio fisico, dal modesto apporto alimentare tipico della dieta dei paesi industrializzati, dai ridotti meccanismi di risparmio a livello renale e, non ultimo, dal fatto che l’aumento delle masse muscolari porta con sé una fisiologica richiesta di maggior coinvolgimento di questo elettrolita.  
   
   
INTEGRA VITAMINELLE JUNIOR: UN PIENO DI VITAMINE, IN GOLOSE TOFFEE, CHE PIACCIONO TANTO AI BAMBINI  
 
Le Vitaminelle Integra sono entrate a far parte delle sane, ma al tempo stesso golose, abitudini quotidiane di chi è attento alla propria salute e sa quanto un integratore multivitaminico sia importante per il benessere psicofisico. Integra Vitaminelle, infatti, è l’unico integratore multivitaminico in morbide e golose caramelle toffee: morbide da masticare, si sciolgono lentamente in bocca, rilasciando a poco a poco tutto il loro squisito sapore. E, oggi, le golose e salutari Vitaminelle Integra sono disponibili anche in versione Junior, per rispondere alle specifiche esigenze di salute e di benessere dei bambini, ma, finalmente, in modo goloso: basta con le compresse da deglutire, sì a morbide caramelle toffee da assaporare con gusto. Integra Vitaminelle Junior è il modo più semplice, piacevole e goloso per integrare l’alimentazione dei bambini, per prevenire l’eventuale insorgere di problemi legati alla carenza di Vitamine e per aiutarli a crescere bene. Questo integratore contiene, infatti, ben 11 Vitamine in dosi ottimali: B1, B2, B6, B12, C, E, D3, H, Pp, Acido Pantotenico a Acido Folico. In particolare: Vitamine del Gruppo B (B1, B2, B6, B12, Vitamina H, Vitamina Pp, Acido Pantotenico): sono indispensabili per l’utilizzo enegetico degli alimenti e risultano essenziali nei processi metabolici coinvolti nelle fasi della crescita. Vitamina E, Vitamina C: di entrambe è noto il ruolo antiossidante. Della Vitamina C è nota anche l’importanza nel metabolismo dei glucidi e nella formazione del tessuto osseo. Inoltre, potenzia l’assorbimento del Ferro e rafforza le difese organiche. Vitamina D3: fondamentale nel metabolismo fosfo-calcico e, quindi, nella prevenzione del rachitismo. Acido Folico: previene alcune forme di anemia ed è importante nel corretto sviluppo dei globuli rossi. Svolge un ruolo essenziale nella crescita. Integra Vitaminelle Junior non contiene zucchero (saccarosio) e, pertanto, è privo di azione cariogena. Inoltre, è senza coloranti e senza conservanti artificiali. Ogni Vitaminelle Junior contiene il 50% di R.d.a. Sono, quindi, sufficienti 2 Vitaminelle Junior al giorno per soddisfare il fabbisogno giornaliero raccomandato delle Vitamine presenti nella formulazione. Integra Vitaminelle Junior è disponibile nel gusto goloso Limone e Lampone. Confezione da 50 g di caramelle toffee (circa 13 caramelle), singolarmente incartate, inserite in astuccio a sua volta sigillato con pellicola trasparente. Prezzo al Pubblico € 4,90. In Farmacia. Integra Vitaminelle Junior fà parte della linea di integratori dietetici Integra, prodotta da Unifarm S.p.a., e distribuita in esclusiva in farmacia da Signorini Farmaceutici e Sanitari.  
   
   
INTEGRA VITAMINELLE JUNIOR: UN PIENO DI VITAMINE, IN GOLOSE TOFFEE, CHE PIACCIONO TANTO AI BAMBINI  
 
Le Vitaminelle Integra sono entrate a far parte delle sane, ma al tempo stesso golose, abitudini quotidiane di chi è attento alla propria salute e sa quanto un integratore multivitaminico sia importante per il benessere psicofisico. Integra Vitaminelle, infatti, è l’unico integratore multivitaminico in morbide e golose caramelle toffee: morbide da masticare, si sciolgono lentamente in bocca, rilasciando a poco a poco tutto il loro squisito sapore. E, oggi, le golose e salutari Vitaminelle Integra sono disponibili anche in versione Junior, per rispondere alle specifiche esigenze di salute e di benessere dei bambini, ma, finalmente, in modo goloso: basta con le compresse da deglutire, sì a morbide caramelle toffee da assaporare con gusto. Integra Vitaminelle Junior è il modo più semplice, piacevole e goloso per integrare l’alimentazione dei bambini, per prevenire l’eventuale insorgere di problemi legati alla carenza di Vitamine e per aiutarli a crescere bene. Questo integratore contiene, infatti, ben 11 Vitamine in dosi ottimali: B1, B2, B6, B12, C, E, D3, H, Pp, Acido Pantotenico a Acido Folico. In particolare: Vitamine del Gruppo B (B1, B2, B6, B12, Vitamina H, Vitamina Pp, Acido Pantotenico): sono indispensabili per l’utilizzo enegetico degli alimenti e risultano essenziali nei processi metabolici coinvolti nelle fasi della crescita. Vitamina E, Vitamina C: di entrambe è noto il ruolo antiossidante. Della Vitamina C è nota anche l’importanza nel metabolismo dei glucidi e nella formazione del tessuto osseo. Inoltre, potenzia l’assorbimento del Ferro e rafforza le difese organiche. Vitamina D3: fondamentale nel metabolismo fosfo-calcico e, quindi, nella prevenzione del rachitismo. Acido Folico: previene alcune forme di anemia ed è importante nel corretto sviluppo dei globuli rossi. Svolge un ruolo essenziale nella crescita. Integra Vitaminelle Junior non contiene zucchero (saccarosio) e, pertanto, è privo di azione cariogena. Inoltre, è senza coloranti e senza conservanti artificiali. Ogni Vitaminelle Junior contiene il 50% di R.d.a. Sono, quindi, sufficienti 2 Vitaminelle Junior al giorno per soddisfare il fabbisogno giornaliero raccomandato delle Vitamine presenti nella formulazione. Integra Vitaminelle Junior è disponibile nel gusto goloso Limone e Lampone. Confezione da 50 g di caramelle toffee (circa 13 caramelle), singolarmente incartate, inserite in astuccio a sua volta sigillato con pellicola trasparente. Prezzo al Pubblico € 4,90. In Farmacia. Integra Vitaminelle Junior fà parte della linea di integratori dietetici Integra, prodotta da Unifarm S.p.a., e distribuita in esclusiva in farmacia da Signorini Farmaceutici e Sanitari.  
   
   
EAU THERMALE AVÈNE HYDRANCE OPTIMALE, LA PRIMA LINEA DI PRODOTTI BIO-DINAMICI PER PELLI SENSIBILI, IN VENDITA SOLO IN FARMACIA  
 
Nata dalla ricerca dei Laboratoires Dermatologiques Avène, Hydrance Optimale è una linea di idratanti bio-dinamici di ultima generazione, specifica per pelli disidratate e sensibili in grado di riprodurre il perfetto meccanismo d’idratazione dell’occhio umano. L’occhio è infatti uno degli organi più sensibili per eccellenza e per poter assolvere alle proprie funzioni ha bisogno di mantenere in modo costante un grado di idratazione ottimale. Questo è possibile oltre che dal film lacrimale, composto da lipidi ed acqua che lo difendono dalle aggressioni degli agenti esterni evitandone la disidratazione anche da due proteine. La mucina, che ha la funzione di stendere l’acqua in modo uniforme sulla cornea, spingendola’ ad occupare tutta la superficie e la lipocalina che ‘lega’ invece i lipidi e l’acqua delle lacrime, impedendo a quest’ultima di evaporare rapidamente. E’ quindi dall’azione combinata di questi due agenti bio-adesivi che all’occhio viene assicurata una protezione continua. Dall’osservazione di questo meccanismo di idratazione perfetto hanno tratto ispirazione i ricercatori dei Laboratoires Dermatologiques Avène che hanno messo a punto un nuovo complesso di principi attivi, chiamato Lipomucina in grado di ottimizzare l’efficacia idratante dei prodotti Eau Thermale Avéne. Così come nell’occhio umano, anche nelle formule degli idratanti Avène l’acqua e gli elementi nutritivi di cui la pelle ha bisogno vengono ‘condotti’ da due principi attivi bio-dinamici. Uno ne assicura la diffusione (azione Mucina-like), l’altro li lega tra loro impedendone l’evaporazione (azione Lipocalìna-like). La prima azione è svolta dal Condroitin Solfato A, una glicoproteina dalle notevoli proprietà di adesione, come la mucina degli occhi che permette all’acqua e agli altri principi attivi idratanti di diffondersi nella pelle in modo ottimale; inoltre la sua forte capacità idrofila, permette di trattenere l’acqua e di creare spazi idratati intorno e tra le cellule della pelle. La seconda azione è invece assicurata dal Poloxamer 188, un copolimero anfifilo che crea un legame tra l’acqua e il sebo della pelle ma anche tra l’Acqua Termale Avène e gli altri principi idratanti contenuti nei nuovi idratanti Eau Thermale Avène. L’aver replicato il modello di idratazione dell’occhio umano rappresenta un’autentica e straordinaria innovazione galenica nel panorama dei prodotti idratanti, migliorando sensibilmente sia l’efficacia che la durata dell’effetto idratante.  
   
   
L’IGIENE DEL BAMBINO: UN MOMENTO INDISPENSABILE CHE SI PUÒ TRASFORMARE IN BENESSERE CON NIVEA BABY  
 
Il bagnetto e il cambio del pannolino sono momenti di grande tenerezza e coccole tra mamma e bambino, oltre ad essere un necessario appuntamento quotidiano con l’igiene. L’acqua è per i piccini allegria, gioco e benessere perché è l’elemento che li ha avvolti per nove mesi nel grembo materno e da cui si sentono protetti e rassicurati. Ma l’uso di prodotti non specificamente studiati per bambini, anche se delicati, potrebbe irritare la loro pelle così come gli occhi, che sono particolarmente sensibili, rendendo meno piacevole al bambino il momento del bagnetto e privando la sua pelle delicata delle difese naturali. Per questo dermatologi e pediatri consigliano l’uso di detergenti specifici per bambini, che siano in grado di lavare in modo estremamente dolce senza alterare la protezione naturale di pelle e capelli e senza irritare i loro occhi particolarmente delicati. Anche il cambio del pannolino può essere un momento di libertà e gioco per il bambino, oltre che una importante prevenzione da arrossamenti cutanei o infiammazioni microbiche dovute al lungo contatto con il pannolino e il suo contenuto. E per completare il benessere, anche nasino e occhi andrebbero puliti ogni giorno, specialmente in caso di aria secca o inquinata. Da sempre attenta alla serenità delle mamme e dei bambini, Nivea Baby offre una linea completa di soluzioni, prodotti sicuri ed efficaci, clinicamente testati, che trasformano i gesti di tutti i giorni in momenti di protezione e benessere per il bambino. Tra questi i detergenti innovativi extra delicati che rispettano il pH fisiologico e il film idrolipidico naturale, consentono un lavaggio extra dolce, anche in presenza di crosta lattea o cute sensibile, e proteggono i capelli fini e sottili dei bambini evitando la formazione di nodi. Utilissima anche la Soluzione Fisiologica Nivea Baby per la pulizia nasale e oftalmica quotidiana di neonati e bambini. La sua formulazione, senza conservanti, aiuta a mantenere in buono stato le funzioni protettive naturali della mucosa nasale e in caso di raffreddore può essere utilizzata come valido coadiuvante per respirare meglio: libera infatti il nasino dei bimbi facilitando il sonno e nei più piccini la poppata. In flaconcini monodose sterili e richiudibili, per un uso pratico e igienico. La Pasta Protettiva Nivea Baby è indispensabile ad ogni cambio di pannolino per proteggere la pelle dei più piccini da arrossamenti e screpolature, può essere utilizzata anche nella prevenzione e nel trattamento delle irritazioni in altre parti del corpo e nei più grandicelli. Grazie all’elevata qualità e concentrazione di Ossido di Zinco, selezionata in collaborazione con dermatologi e pediatri, la Pasta Nivea Baby svolge un’efficace barriera protettiva, anche quando non direttamente visibile ad occhio nudo, mentre mantiene in ogni momento una facile spalmabilità. La speciale formula con i principi naturali dell’Olio di Germe di Grano e con Pantenolo, ingrediente di origine naturale che attenua gli arrossamenti, svolge un’azione idratante e lenitiva. L’efficacia protettiva e la tollerabilità cutanea sono clinicamente comprovate. La confezione, in tubo morbido e tappo apri e chiudi, è comoda e pratica da usare sia a casa che fuori, permettendo di aprire il prodotto e di far uscire il contenuto facilmente e con una sola mano, mentre l’altra tiene saldamente il bambino durante il cambio.  
   
   
EAU THERMALE AVÈNE HYDRANCE OPTIMALE, LA PRIMA LINEA DI PRODOTTI BIO-DINAMICI PER PELLI SENSIBILI, IN VENDITA SOLO IN FARMACIA  
 
Nata dalla ricerca dei Laboratoires Dermatologiques Avène, Hydrance Optimale è una linea di idratanti bio-dinamici di ultima generazione, specifica per pelli disidratate e sensibili in grado di riprodurre il perfetto meccanismo d’idratazione dell’occhio umano. L’occhio è infatti uno degli organi più sensibili per eccellenza e per poter assolvere alle proprie funzioni ha bisogno di mantenere in modo costante un grado di idratazione ottimale. Questo è possibile oltre che dal film lacrimale, composto da lipidi ed acqua che lo difendono dalle aggressioni degli agenti esterni evitandone la disidratazione anche da due proteine. La mucina, che ha la funzione di stendere l’acqua in modo uniforme sulla cornea, spingendola’ ad occupare tutta la superficie e la lipocalina che ‘lega’ invece i lipidi e l’acqua delle lacrime, impedendo a quest’ultima di evaporare rapidamente. E’ quindi dall’azione combinata di questi due agenti bio-adesivi che all’occhio viene assicurata una protezione continua. Dall’osservazione di questo meccanismo di idratazione perfetto hanno tratto ispirazione i ricercatori dei Laboratoires Dermatologiques Avène che hanno messo a punto un nuovo complesso di principi attivi, chiamato Lipomucina in grado di ottimizzare l’efficacia idratante dei prodotti Eau Thermale Avéne. Così come nell’occhio umano, anche nelle formule degli idratanti Avène l’acqua e gli elementi nutritivi di cui la pelle ha bisogno vengono ‘condotti’ da due principi attivi bio-dinamici. Uno ne assicura la diffusione (azione Mucina-like), l’altro li lega tra loro impedendone l’evaporazione (azione Lipocalìna-like). La prima azione è svolta dal Condroitin Solfato A, una glicoproteina dalle notevoli proprietà di adesione, come la mucina degli occhi che permette all’acqua e agli altri principi attivi idratanti di diffondersi nella pelle in modo ottimale; inoltre la sua forte capacità idrofila, permette di trattenere l’acqua e di creare spazi idratati intorno e tra le cellule della pelle. La seconda azione è invece assicurata dal Poloxamer 188, un copolimero anfifilo che crea un legame tra l’acqua e il sebo della pelle ma anche tra l’Acqua Termale Avène e gli altri principi idratanti contenuti nei nuovi idratanti Eau Thermale Avène. L’aver replicato il modello di idratazione dell’occhio umano rappresenta un’autentica e straordinaria innovazione galenica nel panorama dei prodotti idratanti, migliorando sensibilmente sia l’efficacia che la durata dell’effetto idratante.  
   
   
L’IGIENE DEL BAMBINO: UN MOMENTO INDISPENSABILE CHE SI PUÒ TRASFORMARE IN BENESSERE CON NIVEA BABY  
 
Il bagnetto e il cambio del pannolino sono momenti di grande tenerezza e coccole tra mamma e bambino, oltre ad essere un necessario appuntamento quotidiano con l’igiene. L’acqua è per i piccini allegria, gioco e benessere perché è l’elemento che li ha avvolti per nove mesi nel grembo materno e da cui si sentono protetti e rassicurati. Ma l’uso di prodotti non specificamente studiati per bambini, anche se delicati, potrebbe irritare la loro pelle così come gli occhi, che sono particolarmente sensibili, rendendo meno piacevole al bambino il momento del bagnetto e privando la sua pelle delicata delle difese naturali. Per questo dermatologi e pediatri consigliano l’uso di detergenti specifici per bambini, che siano in grado di lavare in modo estremamente dolce senza alterare la protezione naturale di pelle e capelli e senza irritare i loro occhi particolarmente delicati. Anche il cambio del pannolino può essere un momento di libertà e gioco per il bambino, oltre che una importante prevenzione da arrossamenti cutanei o infiammazioni microbiche dovute al lungo contatto con il pannolino e il suo contenuto. E per completare il benessere, anche nasino e occhi andrebbero puliti ogni giorno, specialmente in caso di aria secca o inquinata. Da sempre attenta alla serenità delle mamme e dei bambini, Nivea Baby offre una linea completa di soluzioni, prodotti sicuri ed efficaci, clinicamente testati, che trasformano i gesti di tutti i giorni in momenti di protezione e benessere per il bambino. Tra questi i detergenti innovativi extra delicati che rispettano il pH fisiologico e il film idrolipidico naturale, consentono un lavaggio extra dolce, anche in presenza di crosta lattea o cute sensibile, e proteggono i capelli fini e sottili dei bambini evitando la formazione di nodi. Utilissima anche la Soluzione Fisiologica Nivea Baby per la pulizia nasale e oftalmica quotidiana di neonati e bambini. La sua formulazione, senza conservanti, aiuta a mantenere in buono stato le funzioni protettive naturali della mucosa nasale e in caso di raffreddore può essere utilizzata come valido coadiuvante per respirare meglio: libera infatti il nasino dei bimbi facilitando il sonno e nei più piccini la poppata. In flaconcini monodose sterili e richiudibili, per un uso pratico e igienico. La Pasta Protettiva Nivea Baby è indispensabile ad ogni cambio di pannolino per proteggere la pelle dei più piccini da arrossamenti e screpolature, può essere utilizzata anche nella prevenzione e nel trattamento delle irritazioni in altre parti del corpo e nei più grandicelli. Grazie all’elevata qualità e concentrazione di Ossido di Zinco, selezionata in collaborazione con dermatologi e pediatri, la Pasta Nivea Baby svolge un’efficace barriera protettiva, anche quando non direttamente visibile ad occhio nudo, mentre mantiene in ogni momento una facile spalmabilità. La speciale formula con i principi naturali dell’Olio di Germe di Grano e con Pantenolo, ingrediente di origine naturale che attenua gli arrossamenti, svolge un’azione idratante e lenitiva. L’efficacia protettiva e la tollerabilità cutanea sono clinicamente comprovate. La confezione, in tubo morbido e tappo apri e chiudi, è comoda e pratica da usare sia a casa che fuori, permettendo di aprire il prodotto e di far uscire il contenuto facilmente e con una sola mano, mentre l’altra tiene saldamente il bambino durante il cambio.  
   
   
FISSAN: 70 ANNI DI SUCCESSI NEI PRODOTTI DEDICATI ALLA CURA DELLA PERSONA  
 
Marchio storico, divenuto per tutti simbolo ed emblema del mondo dell'infanzia, Fissan inizia la sua storia con una grande scoperta. Nel 1924 Arthur Sauer, ricercatore dell'Istituto di Ricerca di un'importante industria farmaceutica tedesca, scopre Labilin: il principio di attivazione dell'albumina del latte, straordinariamente efficace in ogni tipo di applicazione dermatologica. Dalla scoperta di questo potente principio attivo all'impiego dei suoi benefici effetti per la cura e il benessere della pelle, il passo è breve. Nasce Fissan, dal latino "Fissuram Sanare", e con esso la storia di un grande successo. Nel 1930 a Trieste vengono prodotte per la prima volta, quelle che sarebbero diventate le storiche e inimitabili Pasta e Polvere di Fissan, le cui formulazioni furono curate dallo stesso Sauer. La ricerca non si ferma. L'ampiezza e la capacità delle sperimentazioni scientifiche compiute sia in Italia che all'estero permettono infatti di estendere sempre più le indicazioni e le possibilita di impiego dei prodotti Fissan. Dal 1949 1'investimento sempre maggiore nella ricerca di formule innovative ed altamente efficaci e 1'acquisizione di Fissan da parte del gruppo Sara Lee nel 1993 portano il marchio Fissan ad un'evoluzione decisiva. Oltre alle incomparabili Pasta e Polvere, la gamma dei prodotti si amplia e diventa una linea completa per la cura, la protezione e la detergenza della pelle di neonati e bambini: Fissan Baby. Nel 1999 la consolidata esperienza Fissan e il divertente mondo Walt Disney si uniscono nella linea Fissan Kids, creata per rendere piu piacevole e giocoso il momento dell'igiene dei bambini. Fissan: una tradizione, sempre nuova. 70 anni di esperienza in prodotti per la cura dei bambini fanno del marchio Fissan un simbolo del mondo dell'infanzia, sempre capace di abbinare tradizione e innovazione e di rispondere alle richieste mutevoli di mercato. Tutti testati in clinica pediatrica, i prodotti della linea per il cambio, il bagno, e la bellezza della linea Fissan Baby dedicata alle mamme e ai più piccoli vengono oggi rinnovati seguendo i piu recenti requisiti normativi internazionali, arricchiti nelle formulazioni con una profumazione nuova, più baby e unica per tutta la linea, nonchè interamente rinnovati nel packaging. Ii restyling del packaging esalta i concetti di dolcezza, naturalità e praticità caratteristici di tutta la linea Fissan Baby. Le confezioni dal colore rosa pastello che contraddistingue il mondo dell'infanzia, hanno una nuova grafica che vede protagonista il bambino Fissan stile cartoon, impegnato in diverse azioni per consentire un'immediata lettura della funzione d'uso. Agevoli e sagomati, i nuovi flaconi favoriscono un'ottima praticità d'uso. Inoltre, in ogni momento è possibile accedere al sito www.Fissan.com che contiene tutte le informazioni, le curiosità e le risposte che possono essere utili alle neo mamme. Oltre all'intera gamma di prodotti di cui vengono illustrate le funzioni, gli ingredienti contenuti e gli effetti benefici, il sito permette di iscriversi on-line al Club delle mamme. Un'iniziativa dedicata a tutte le mamme che desiderano avere consulenze di esperti e informazioni utili sulla crescita dei loro bambini. In più, per tutte le iscritte sono previsti vantaggi, notizie e sconti esclusivi. Pasta e Polvere di Fissan: semplicemente inimitabili Linea Cambio Uniche e incomparabili, la Pasta e la Polvere di Fissan sono ormai diventate un simbolo nell'immaginario collettivo di grandi e piccoli. La storia di questo successo risale al 1924 quando Arthur Sauer, ricercatore di un'importante industria farmaceutica tedesca scopre Labilin: il principio di attivazione dell'albumina del latte estremamente efficace in ogni tipo di applicazione dermatologica. In breve tempo, i benefici effetti di questo principio attivo vengono impiegati per la cura e il benessere della pelle. Nel 1930 nascono a Trieste le storiche Pasta e Polvere di Fissan, le cui formulazioni vengono curate dallo stesso Sauer. Da allora 1'efficacia della loro composizione è rimasta la stessa. Da sempre infatti un sottile velo di Pasta e Polvere di Fissan previene irritazioni e arrossamenti e protegge le zone più sensibili di neonati e bambini da screpolature e macerazioni. Al fine di soddisfare al meglio le esigenze di tutti i tipi di pelle, Pasta e Polvere sono state diversificate in due versioni: Alta Protezione e Delicata. Pasta Fissan. La Pasta di Fissan Alta Protezione ha la caratteristica di non venire assorbita totalmente proprio per lasciare sulla pelle una barriera protettiva contro le aggressioni esterne ed è quindi ideale per le pelli più delicate in situazioni "difficili". Questo è possibile grazie alla sua speciale combinazione di ingredienti. L'ossido di zinco svolge un'azione lenitiva e previene efficacemente gli arrossamenti cutanei; 1'idrolizzato di caseina è attivo nella normalizzazione cutanea mentre la lanolina ha elevate proprietà emollienti, ammorbidenti e idratanti: preferibile a qualsiasi altra base grassa e in grado di nutrire la pelle integrandola degli elementi di cui può essere carente, per motivi fisiologici o ambientali. La Pasta di Fissan Delicata previene le irritazioni, gli arrossamenti e le screpolature della pelle ed è specificamente studiata per garantire una protezione sicura alle zone piu delicate. Facile da spalmare e da asportare, è consigliabile ad ogni cambio di pannolino perche lascia sulla pelle un sottile velo che la preserva dalle aggressioni di agenti esterni. La sua formula esclusiva arricchisce gli ingredienti della Pasta Alta Protezione, come 1'ossido di zinco, l’idrolizzato di caseina e la lanolina con sostanze ammorbidenti dalle diverse qualità: la cera d’api, notoriamente dotata di proprietà emollienti e protettive; 1’allantoina dalla benefica attività lenitiva e riepitalizzante e la vitamina F e il Pantenolo, rispettivamente dalle proprietà nutrienti ed idratanti. Polvere Fissan. La Polvere di Fissan Alta Protezione grazie all’azione lenitiva dell’ossido di zinco è consigliata per la protezione e la prevenzione di arrossamenti e irritazioni da sfregamento o da agenti esterni. Inoltre la presenza del talco puro che consente una normale traspirazione cutanea unita a quella del paraffinum liquidum che riduce la polverosità durante l’applicazione, esercita sulla pelle umida o sudata una delicata azione assorbente, rinfrescante e lubrificante. Per questo è ideale ad ogni cambio di pannolino e dopo il bagnetto. La Polvere di Fissan Delicata previene arrossamenti e irritazioni. La sua speciale formulazione arricchita con olii ad azione emolliente, abbina 1'effetto lenitivo dell'ossido di zinco al talco, protettivo cutaneo che esercita sulla pelle umida o sudata una delicata azione assorbente e rinfrescante. Qualità rinforzate dalla presenza del Paraffinum Liquidum che garantisce una bassa polverosità evitando il rischio di inalazione. Gradevolmente profumata mantiene la pelle fresca, morbida e vellutata donando una piacevole sensazione di benessere. Particolarmente tollerabile è perfetta ad ogni cambio di pannolino, e comunque dopo il bagno. Talco Fluido La pelle dei neonati e dei bambini richiede un'attenzione premurosa e una cura costante. I frequenti cambi di pannolino, i bagnetti e gli agenti atmosferici possono rappresentare delle vere e proprie aggressioni per pelli estremamente delicate come quelle dei più piccoli. Una corretta igiene quotidiana dunque deve salvaguardare le funzioni della loro barriera cutanea per prevenire disidratazioni, irritazioni e arrossamenti. Ecco perchè Fissan Baby ha studiato prodotti specifici come il Talco fluido, che mantengono anche le pelli più sensibili sempre fresche e vellutate. Ii Talco fluido Fissan Baby mantiene la pelle morbida ed elastica eliminando ogni rischio di inalazione. La sua speciale formula innovativa infatti, combina la funzione antisfregamento e assorbente di un talco in polvere a quella emolliente di una emulsione fluida molto vellutata e soffice al tatto. Questo è possibile grazie alla presenza di Talco fine, che permette alla cute di assorbire 1'umidità in eccesso, arricchito con Bisabololo, un principio derivato dai fiori di camomilla dalle note proprietà lenitive. L'ossido di zinco infine svolge un'azione lenitiva e previene efficacemente gli arrossamenti cutanei. Fissan Baby Linea Bagno. Da sempre Fissan rappresenta una risposta sicura ed efficace alle esigenze di madri e bambini. Forte della propria leadership nel settore e per soddisfare in modo sempre più adeguato le richieste dei consumatori, Fissan propone oltre alle storiche Pasta e Polvere di Fissan, una linea completa di prodotti specifici per la detergenza, 1'igiene e il benessere di neonati e bambini: Bagnetto primi mesi, Bagno delicato, Shampoo delicato, Fluido neutro, Fluido neutro extra delicato e Sapone delicato.  
   
   
FISSAN: 70 ANNI DI SUCCESSI NEI PRODOTTI DEDICATI ALLA CURA DELLA PERSONA  
 
Marchio storico, divenuto per tutti simbolo ed emblema del mondo dell'infanzia, Fissan inizia la sua storia con una grande scoperta. Nel 1924 Arthur Sauer, ricercatore dell'Istituto di Ricerca di un'importante industria farmaceutica tedesca, scopre Labilin: il principio di attivazione dell'albumina del latte, straordinariamente efficace in ogni tipo di applicazione dermatologica. Dalla scoperta di questo potente principio attivo all'impiego dei suoi benefici effetti per la cura e il benessere della pelle, il passo è breve. Nasce Fissan, dal latino "Fissuram Sanare", e con esso la storia di un grande successo. Nel 1930 a Trieste vengono prodotte per la prima volta, quelle che sarebbero diventate le storiche e inimitabili Pasta e Polvere di Fissan, le cui formulazioni furono curate dallo stesso Sauer. La ricerca non si ferma. L'ampiezza e la capacità delle sperimentazioni scientifiche compiute sia in Italia che all'estero permettono infatti di estendere sempre più le indicazioni e le possibilita di impiego dei prodotti Fissan. Dal 1949 1'investimento sempre maggiore nella ricerca di formule innovative ed altamente efficaci e 1'acquisizione di Fissan da parte del gruppo Sara Lee nel 1993 portano il marchio Fissan ad un'evoluzione decisiva. Oltre alle incomparabili Pasta e Polvere, la gamma dei prodotti si amplia e diventa una linea completa per la cura, la protezione e la detergenza della pelle di neonati e bambini: Fissan Baby. Nel 1999 la consolidata esperienza Fissan e il divertente mondo Walt Disney si uniscono nella linea Fissan Kids, creata per rendere piu piacevole e giocoso il momento dell'igiene dei bambini. Fissan: una tradizione, sempre nuova. 70 anni di esperienza in prodotti per la cura dei bambini fanno del marchio Fissan un simbolo del mondo dell'infanzia, sempre capace di abbinare tradizione e innovazione e di rispondere alle richieste mutevoli di mercato. Tutti testati in clinica pediatrica, i prodotti della linea per il cambio, il bagno, e la bellezza della linea Fissan Baby dedicata alle mamme e ai più piccoli vengono oggi rinnovati seguendo i piu recenti requisiti normativi internazionali, arricchiti nelle formulazioni con una profumazione nuova, più baby e unica per tutta la linea, nonchè interamente rinnovati nel packaging. Ii restyling del packaging esalta i concetti di dolcezza, naturalità e praticità caratteristici di tutta la linea Fissan Baby. Le confezioni dal colore rosa pastello che contraddistingue il mondo dell'infanzia, hanno una nuova grafica che vede protagonista il bambino Fissan stile cartoon, impegnato in diverse azioni per consentire un'immediata lettura della funzione d'uso. Agevoli e sagomati, i nuovi flaconi favoriscono un'ottima praticità d'uso. Inoltre, in ogni momento è possibile accedere al sito www.Fissan.com che contiene tutte le informazioni, le curiosità e le risposte che possono essere utili alle neo mamme. Oltre all'intera gamma di prodotti di cui vengono illustrate le funzioni, gli ingredienti contenuti e gli effetti benefici, il sito permette di iscriversi on-line al Club delle mamme. Un'iniziativa dedicata a tutte le mamme che desiderano avere consulenze di esperti e informazioni utili sulla crescita dei loro bambini. In più, per tutte le iscritte sono previsti vantaggi, notizie e sconti esclusivi. Pasta e Polvere di Fissan: semplicemente inimitabili Linea Cambio Uniche e incomparabili, la Pasta e la Polvere di Fissan sono ormai diventate un simbolo nell'immaginario collettivo di grandi e piccoli. La storia di questo successo risale al 1924 quando Arthur Sauer, ricercatore di un'importante industria farmaceutica tedesca scopre Labilin: il principio di attivazione dell'albumina del latte estremamente efficace in ogni tipo di applicazione dermatologica. In breve tempo, i benefici effetti di questo principio attivo vengono impiegati per la cura e il benessere della pelle. Nel 1930 nascono a Trieste le storiche Pasta e Polvere di Fissan, le cui formulazioni vengono curate dallo stesso Sauer. Da allora 1'efficacia della loro composizione è rimasta la stessa. Da sempre infatti un sottile velo di Pasta e Polvere di Fissan previene irritazioni e arrossamenti e protegge le zone più sensibili di neonati e bambini da screpolature e macerazioni. Al fine di soddisfare al meglio le esigenze di tutti i tipi di pelle, Pasta e Polvere sono state diversificate in due versioni: Alta Protezione e Delicata. Pasta Fissan. La Pasta di Fissan Alta Protezione ha la caratteristica di non venire assorbita totalmente proprio per lasciare sulla pelle una barriera protettiva contro le aggressioni esterne ed è quindi ideale per le pelli più delicate in situazioni "difficili". Questo è possibile grazie alla sua speciale combinazione di ingredienti. L'ossido di zinco svolge un'azione lenitiva e previene efficacemente gli arrossamenti cutanei; 1'idrolizzato di caseina è attivo nella normalizzazione cutanea mentre la lanolina ha elevate proprietà emollienti, ammorbidenti e idratanti: preferibile a qualsiasi altra base grassa e in grado di nutrire la pelle integrandola degli elementi di cui può essere carente, per motivi fisiologici o ambientali. La Pasta di Fissan Delicata previene le irritazioni, gli arrossamenti e le screpolature della pelle ed è specificamente studiata per garantire una protezione sicura alle zone piu delicate. Facile da spalmare e da asportare, è consigliabile ad ogni cambio di pannolino perche lascia sulla pelle un sottile velo che la preserva dalle aggressioni di agenti esterni. La sua formula esclusiva arricchisce gli ingredienti della Pasta Alta Protezione, come 1'ossido di zinco, l’idrolizzato di caseina e la lanolina con sostanze ammorbidenti dalle diverse qualità: la cera d’api, notoriamente dotata di proprietà emollienti e protettive; 1’allantoina dalla benefica attività lenitiva e riepitalizzante e la vitamina F e il Pantenolo, rispettivamente dalle proprietà nutrienti ed idratanti. Polvere Fissan. La Polvere di Fissan Alta Protezione grazie all’azione lenitiva dell’ossido di zinco è consigliata per la protezione e la prevenzione di arrossamenti e irritazioni da sfregamento o da agenti esterni. Inoltre la presenza del talco puro che consente una normale traspirazione cutanea unita a quella del paraffinum liquidum che riduce la polverosità durante l’applicazione, esercita sulla pelle umida o sudata una delicata azione assorbente, rinfrescante e lubrificante. Per questo è ideale ad ogni cambio di pannolino e dopo il bagnetto. La Polvere di Fissan Delicata previene arrossamenti e irritazioni. La sua speciale formulazione arricchita con olii ad azione emolliente, abbina 1'effetto lenitivo dell'ossido di zinco al talco, protettivo cutaneo che esercita sulla pelle umida o sudata una delicata azione assorbente e rinfrescante. Qualità rinforzate dalla presenza del Paraffinum Liquidum che garantisce una bassa polverosità evitando il rischio di inalazione. Gradevolmente profumata mantiene la pelle fresca, morbida e vellutata donando una piacevole sensazione di benessere. Particolarmente tollerabile è perfetta ad ogni cambio di pannolino, e comunque dopo il bagno. Talco Fluido La pelle dei neonati e dei bambini richiede un'attenzione premurosa e una cura costante. I frequenti cambi di pannolino, i bagnetti e gli agenti atmosferici possono rappresentare delle vere e proprie aggressioni per pelli estremamente delicate come quelle dei più piccoli. Una corretta igiene quotidiana dunque deve salvaguardare le funzioni della loro barriera cutanea per prevenire disidratazioni, irritazioni e arrossamenti. Ecco perchè Fissan Baby ha studiato prodotti specifici come il Talco fluido, che mantengono anche le pelli più sensibili sempre fresche e vellutate. Ii Talco fluido Fissan Baby mantiene la pelle morbida ed elastica eliminando ogni rischio di inalazione. La sua speciale formula innovativa infatti, combina la funzione antisfregamento e assorbente di un talco in polvere a quella emolliente di una emulsione fluida molto vellutata e soffice al tatto. Questo è possibile grazie alla presenza di Talco fine, che permette alla cute di assorbire 1'umidità in eccesso, arricchito con Bisabololo, un principio derivato dai fiori di camomilla dalle note proprietà lenitive. L'ossido di zinco infine svolge un'azione lenitiva e previene efficacemente gli arrossamenti cutanei. Fissan Baby Linea Bagno. Da sempre Fissan rappresenta una risposta sicura ed efficace alle esigenze di madri e bambini. Forte della propria leadership nel settore e per soddisfare in modo sempre più adeguato le richieste dei consumatori, Fissan propone oltre alle storiche Pasta e Polvere di Fissan, una linea completa di prodotti specifici per la detergenza, 1'igiene e il benessere di neonati e bambini: Bagnetto primi mesi, Bagno delicato, Shampoo delicato, Fluido neutro, Fluido neutro extra delicato e Sapone delicato.