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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Gennaio 2005
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RICERCA E INNOVAZIONE DEBBONO ESSERE AL CENTRO DELLA STRATEGIA DI LISBONA, AFFERMA BARROSO  
 
Bruxelles, 17 gennaio 2005 - Nel suo intervento del 12 gennaio al Parlamento europeo, il presidente della Commissione José Manuel Barroso ha anticipato i contenuti dell'imminente rapporto sull'esame intermedio della strategia di Lisbona. Nel rapporto spiccheranno due temi, afferma Barroso: l'economia della conoscenza e la coerenza di attuazione. Una volta di più, il presidente della Commissione ha chiesto di affinare le priorità di Lisbona: 'Troppe priorità equivalgono a nessuna priorità', ribadendo però che la ricerca dev'essere presente. Nel parlare di economia della conoscenza, Barroso ha detto che 'per ricominciare a crescere saranno necessari sostanziosi investimenti nella conoscenza. [...]Solo elementi bene addestrati possono garantire un'alta produttività. È quindi indispensabile uno sforzo senza precedenti per la ricerca, l'innovazione, l'istruzione e la formazione. E in questo investimento per la conoscenza bisognerà prestare un'attenzione particolare al coinvolgimento dei giovani'. Per quanto riguarda la coerenza d'attuazione, Barroso ha sollecitato una migliore messa in opera degli obiettivi concordati in comune, e una maggiore responsabilità e potere al livello nazionale. 'In questa ottica, il rapporto della Commissione metterà anche chiaramente in evidenza l'importanza che gli Stati membri siano i responsabili della strategia di Lisbona aggiornata', ha detto. Barroso ha parlato anche delle prospettive finanziarie dell'Ue tra il 2007 e il 2013. La presidenza lussemburghese ha dichiarato di voler giungere a un accordo sulle proposte entro fine giugno. Ancora una volta, il presidente della Commissione ha citato come prioritarie, nel capitolo competitività, ricerca e istruzione, assieme a coesione e sicurezza.  
   
   
A VENEZIA DAL 21 AL 23 SETTEMBRE 2005 LA PRIMA CONFERENZA MONDIALE SUL FUTURO DELLA SCIENZA CINQUE PREMI NOBEL E ALTRI PROTAGONISTI INTERNAZIONALI DELLA SCIENZA, DELLA CULTURA E DELLA POLITICA SI CONFRONTANO SUL RUOLO DELLA SCIENZA NELLA SOCIETÀ DEL TERZO MILLENNIO  
 
Milano, 17 gennaio 2005 - Giovanni Batoli, Enrico Bellezza, Marco Tronchetti Provera e Umberto Veronesi hanno presentato a Milano la "First World Conference on the Future of Science" che si terrà a Venezia, sull'Isola di San Giorgio Maggiore, dal 21 al 23 settembre prossimo. L'evento, organizzato dalla Fondazione Giorgio Cini e dalla Fondazione Umberto Veronesi in collaborazione con la Fondazione Silvio Tronchetti Provera, intende contribuire al processo di affermazione dell'Europa e dell'Italia nel mondo della cultura scientifica. Obiettivo della Conferenza è infatti quello di interrogarsi sul ruolo della scienza nella società del terzo millennio, anche per offrire ai governi e alla pubblica opinione indicazioni chiare e motivate sulle potenzialità del pensiero scientifico e sull'importanza della formazione scientifica nel mondo che verrà. Essa affronterà quindi temi destinati a cambiare la nostra vita, come la genetica applicata all'agricoltura, la genetica umana, la donazione nell'uomo, l'astrofisica, l'utilizzo dell'energia nucleare o dell'idrogeno, lo sviluppo delle telecomunicazioni; e ancora i grandi problemi del finanziamento della ricerca, della proprietà intellettuale del ricercatore e della brevettabilità dei geni. La Conferenza, come dichiarano i promotori, nasce dunque per riportare la scienza al centro del dibattito culturale e sociale. Anche se in questo secolo oltre un terzo delle risorse dei Paesi avanzati saranno investiti in scienza e tecnologia, la società sembra infatti interessarsi solo marginalmente ai risvolti strategici degli investimenti in ricerca e all'impatto del progresso e dell'esplosione tecnologica sulla nostra vita quotidiana. Anzi, spesso, quando l'individuo ne prende coscienza, ne ha paura e li rifiuta. Il primo passo è perciò quello di attirare l'attenzione e creare i presupposti per una nuova coscienza collettiva sulle grandi scelte che il progresso scientifico insistentemente pone ad una comunità dai confini ormai mondiali. Sostanzialmente questo farà la Conferenza, mettendo a confronto per tre giorni esperti di diverse discipline, che porteranno a Venezia il loro particolare patrimonio culturale. La prima giornata sarà dedicata alla Scienza e i Valori: la sessione "Scienza, Cultura ed Etica" si propone di chiarire la relazione tra lo sviluppo della scienza e le multiformi facce dell'etica; in "Scienza e Religione, mettendo in evidenza le difficili connessioni tra pensiero scientifico e fede, si cercherà di identificare un terreno comune per un dialogo produttivo; infine con "Libertà della Scienza e Filosofia" si affronterà il problema dell'indipendenza degli scienziati dagli interessi degli enti finanziatori. La seconda giornata affronterà l'Impatto della Scienza sulla Vita Umana attraverso le sessioni le Future Fonti di Energia per l'Umanità", la Rivoluzione del Dna; "una Sfida per la Scienza: la conquista del cancro"e"il Futuro dell'Informazione e della Comunicazione". La terza sarà la giornata in cui si discuterà del rapporto tra Scienza e i Poteri: la sessione "Scienza e Tecnologia" avrà l'obiettivo di riconciliare le esigenze della scienza con quelle della tecnologia per un comune sforzo a favore del progresso della civiltà;"Scienza ed Economia" analizzerà il difficile campo dei punti di contatto tra economia e scienza; mentre in "Scienza e Politica" si cercherà di identificare le condizioni ideali per un'azione sinergica tra governi e mondo scientifico, trovando un equilibrio tra le necessità di queste due realtà. Il comitato scientifico e di programma riunisce cinque premi Nobel (Michael Bishop, Rita Levi Montalcini, Paul Nurse, Carlo Rubbia, Claude Cohen-tannoudij) e studiosi come Giuliano Amato, " Jacques Bernier, Margherita Hack, Mario Monti e Gianfranco Ravasi. Presidente della Conferenza è Umberto Veronesi e Segretario Generale Chiara Tonelli, Professore di Genetica all'Università di Milano. "Il senso della nostra partecipazione all'organizzazione di questa Conferenza sul Futuro della Scienza - sottolinea Giovanni Bazoli, Presidente della Fondazione Giorgio Cini - testimonia ancora una volta l'impegno e la volontà della Fondazione Giorgio Cini di esercitare la propria tradizionale funzione di avanguardia culturale in Italia e in Europa, con particolare riguardo ai grandi temi della produzione, organizzazione e diffusione del sapere - di ogni forma di sapere -, delle sue applicazioni e implicazioni." "Attraverso la conferenza di Venezia - commenta Marco Tronchetti Provera, Presidente della Fondazione Silvio Tronchetti Provera - vogliamo creare un'occasione per stimolare il dialogo tra il mondo della ricerca scientifica e la società civile e produttiva, che è elemento fondamentale per lo sviluppo. Mai come oggi l'impatto dell'innovazione tecnologica sul modo di vivere delle persone è stato così forte, in particolare nel settore biomedico e in quello delle telecomunicazioni. E lo sarà ancora di più per le nuove generazioni. È importante poter offrire ai giovani, da cui dipende il futuro della nostra società, un insieme integrato di valori e conoscenze scientifiche e, soprattutto, una prospettiva sul ruolo delle scienze nel Terzo Millennio. L'incontro di Venezia, con il suo carattere interdisciplinare e interculturale e l'autorevolezza dei partecipanti, sottolinea proprio questa esigenza" "Molti pensano che la scienza non abbia responsabilità, che produca conoscenza e che i suoi risultati dipendano dal buono o cattivo uso che di questa faranno gli uomini politici, o gli economisti o la società - conclude Umberto Veronesi. - Molti scienziati dicono che la scienza è neutrale, ma io non credo che sia così. Sarebbe come una specie di corpo estraneo alla società, privo di coscienza etica, privo di percezione del significato di una collettività. Io credo invece che il mondo della scienza debba riconoscere ed essere orgoglioso della sua funzione civilizzatrice; non dimentichiamoci che è stata la scienza a liberarci da una quantità di credenze e di rituali, anche crudeli, legati a un mondo primitivo che era radicato dentro di noi da migliaia di anni. La scienza risponde a grandi principi etici: "l'universalità del pensiero scientifico", cioè il bisogno di rendere partecipe tutta l'umanità di ogni nuova scoperta, "l'oggettività della scienza", "la riproducibilità della scienza," ma soprattutto "la funzione civilizzatrice della scienza". Io credo che la scienza debba riappropriarsi di questi suoi fondamenti, e la Conferenza di Venezia è un passo importante in questa direzione." www.Veniceconference2005.org  
   
   
DA UN SONDAGGIO EMERGE CHE A TRE ANNI DALL’ADOZIONE DELL’EURO I CITTADINI EUROPEI HANNO ACQUISITO FAMILIARITÀ CON LA NUOVA MONETA  
 
Bruxelles, 17 gennaio 2005 - Tre anni dopo l’introduzione delle banconote e delle monete in euro, i cittadini della zona euro hanno acquisito familiarità con la moneta europea, hanno smesso di pensare nelle vecchie monete nazionali per gli acquisti quotidiani, conoscono approssimativamente il valore dell’euro rispetto al dollaro, si aspettano che anche i nuovi Stati membri dell’Ue lo adottino e ritengono che ciò sarà vantaggioso per i consumatori in generale. Al tempo stesso traspare che non sanno di potere ritirare contanti e fare acquisti con le proprie carte bancarie in altri paesi della zona euro senza dovere pagare commissioni supplementari. Ecco quanto emerge da un sondaggio condotto dalla Commissione, da cui risulta anche che oltre la metà dei cittadini della zona euro ha perlomeno sentito nominare il patto di stabilità e crescita e vede in esso una garanzia di un euro stabile e forte. Tre anni dopo l’introduzione della moneta unica in 12 paesi Ue, i cittadini hanno sempre più dimestichezza con la moneta europea, tanto che, secondo l’Eurobarometro flash condotto nel novembre 2004, la maggior parte di essi non avrebbe alcuna difficoltà nell’utilizzare monete (72%) o banconote (93%). Ormai la maggioranza degli abitanti della zona euro (52%) calcola mentalmente in nella nuova moneta quando effettua gli acquisti di tutti i giorni, mentre il numero di coloro che continuano a pensare nella propria moneta nazionale quando devono comprare una casa o una macchina è diminuito di 5 punti (49%) rispetto al sondaggio del 2003. Il calcolo in euro per gli acquisti eccezionali è più diffuso fra i consumatori irlandesi (72%), mentre i più refrattari sono i francesi (14%), i portoghesi (13%) e i belgi (12%). Dall’indagine Eurobarometro emerge che un’ampia maggioranza (72%) considera ormai l’euro una moneta internazionale come il dollaro o lo yen. Quasi la metà di tutti gli intervistati stima correttamente il rapporto euro/dollaro (+13 punti rispetto al 2003) e si dichiara “per nulla” preoccupata dell’attuale andamento (51%). La maggior parte degli intervistati (79%) è consapevole del fatto che i nuovi Stati membri adotteranno l’euro e, per lo più, ritiene tale evoluzione vantaggiosa per i consumatori. Sorprende invece che solo il 38% sia al corrente del fatto che, in caso di acquisti effettuati con una carta bancaria in un altro paese della zona euro, non si applicano commissioni supplementari rispetto alle operazioni nazionali. Tali commissioni come pure quelle per il ritiro di contanti sono state abolite nel luglio 2002. Per quanto riguarda un altro aspetto pratico dell’euro, una larga maggioranza ritiene adeguato il numero di monete (otto). A una domanda in tal senso circa il 60% ha risposto che potrebbe fare bene a meno delle monete da 1 o 2 cent, ma al tempo stesso teme un aumento dei prezzi. Solo una minoranza (29%) è favorevole all’emissione di banconote da 1 euro. Per quanto concerne questioni più ampie attinenti all'Unione economica e monetaria, il sondaggio rivela che il 55% degli intervistati ha sentito nominare il patto di stabilità e crescita e lo considera una garanzia di un euro forte e stabile (75%). Oltre la metà di coloro che affermano di averne sentito parlare, tuttavia, non sa esattamente di cosa si tratti. In Germania si registra la percentuale più elevata di persone informate (73%), mentre solo il 26% ne è al corrente in Irlanda. I risultati per paese mettono anche in luce che oltre la metà degli intervistati in Italia, Lussemburgo, Germania e Belgio è favorevole a un’applicazione rigorosa del patto nei periodi di crisi economica, mentre la maggioranza è di parere contrario in Finlandia e Irlanda. Contesto generale Quello attuale è il terzo sondaggio annuale Eurobarometro Flash dal 2002 volto a misurare l’opinione dei cittadini sull’euro e l’Uem. È stato condotto nel novembre 2004 nei 12 paesi della zona euro e riguardava gli aspetti partici dell’utilizzo della moneta unica, le aspettative per il futuro, l’utilizzo dell’euro al di fuori della zona euro e le conseguenze sociali ed economiche dell’euro e più in generale del contesto dell’Uem. Per ulteriori informazioni sull’indagine visitare: http://europa.Eu.int/comm/public_opinion/index_en.htm  
Per informazioni sull’euro e sull’Uem, visitare: http://europa.Eu.int/comm/economy_finance/index_en.htm
 
   
   
APPALTI PUBBLICI: LA COMMISSIONE INTERVIENE NEI CONFRONTI DI GERMANIA, GRECIA, SPAGNA, ITALIA, AUSTRIA, PORTOGALLO E FINLANDIA PER FARE RISPETTARE IL DIRITTO COMUNITARIO  
 
Bruxelles, 17 gennaio 2005 - La Commissione europea ha deciso, a proposito di venti casi che riguardano sette diversi Stati membri, o di deferire gli Stati membri in questione alla Corte di giustizia europea o di chiedere loro in forma ufficiale di conformarsi alla normativa comunitaria in materia di appalti pubblici. Queste richieste prendono la forma di "pareri motivati", seconda fase della procedura prevista nei casi di infrazione del diritto comunitario dall'articolo 126 del trattato Ce. Se, entro il termine di due mesi, non riceverà una risposta soddisfacente, la Commissione potrà adire la Corte di giustizia. La Germania dovrà rispondere alla Corte dell'attribuzione da parte del comune di Hinte di una concessione per i servizi di smaltimento delle acque reflue e riceverà pareri motivati concernenti il trasporto di opere d'arte e vari appalti di servizi o concessioni che riguardano le città di Hinte e Eisenhüttenstadt, il distretto Rhein-neckar, vari distretti della Bassa Sassonia, il Land Brandeburgo e la città di Oestrich-winkel. La Commissione ha deciso di deferire alla Corte la Grecia a proposito di vari appalti per la fornitura di assistenza tecnica agli agricoltori e di inviare un parere motivato circa irregolarità nelle procedure di aggiudicazione per la costruzione di una centrale termoelettrica a Lavrio. La Spagna dovrà rispondere alla Corte circa l'inadeguatezza delle procedure di ricorso previste per i concorrenti esclusi dall'aggiudicazione di appalti e riceverà un parere motivato a proposito dell'esclusione, nella legge spagnola, di alcune amministrazioni aggiudicatrici dall'elenco di quelle soggette agli obblighi previsti dalla direttiva europea sugli appalti di servizi. La Commissione intende deferire alla Corte l'Italia in relazione alle norme nazionali che prevedono la possibilità di rinnovare i contratti d'appalto senza gara e all’aggiudicazione dell’appalto dei servizi di trattamento dei rifiuti in Sicilia. All'italia saranno inviati pareri motivati riguardanti la concessione per il raccordo autostradale di collegamento con l'aeroporto di Montichiari, gli appalti per la fornitura di servizi di ambulanza in Toscana e un decreto che permette alle autorità di acquistare elicotteri per la polizia e i vigili del fuoco senza ricorrere a una procedura di gara. L'austria riceverà un parere motivato concernente un appalto per i servizi d smaltimento dei rifiuti nella città di Villaco. Il Portogallo sarà deferito alla Corte per la non conformità della sua legge nazionale alle norme comunitarie sugli appalti nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni. La Commissione ha emesso un parere motivato nei riguardi della Finlandia sull'aggiudicazione in base a criteri discriminatori di un appalto per i servizi di viaggio aereo per i funzionari nazionali. Infine, un procedimento contro il Regno Unito per la non applicazione a enti di edilizia sociale delle norme europee in materia di appalti pubblici sarà archiviato, avendo il Regno Unito accettato di conformarsi alla parere della Commissione. Le procedure di aggiudicazione aperte e trasparenti previste dalla normativa europea significano maggiore concorrenza, maggiori garanzie contro la corruzione, servizi migliori a vantaggio dei contribuenti. Germania – Trasporto di opere d'arte e appalti/concessioni di servizi a Hinte e Eisenhüttenstadt, nel distretto Rhein-neckar, in Bassa Sassonia, nel Brandeburgo e nella città di Oestrich-winkel La Commissione ha deciso di aprire nei confronti della Germania sette procedimenti per infrazione riguardanti l’aggiudicazione senza gara di appalti e concessioni di servizi. Nel dicembre 1999 il comune di Hinte in Bassa Sassonia ha attribuito all’Oldenburgisch-ostfriesischer Wasserverband una concessione per la fornitura dei servizi di smaltimento delle acque reflue. L'aggiudicazione non è avvenuta secondo una procedura trasparente, nel rispetto della normativa comunitaria come interpretata dalla Corte di giustizia (causa C-324/98, Telaustria). La Germania ha sostenuto che il comune di Hinte non ha acquistato un servizio sul mercato, ma ha invece trasferito un servizio tra organismi pubblici, cui non si applicherebbe, a suo giudizio, la normativa comunitaria in materia di appalti pubblici. La Commissione non accetta questo punto di vista, in quanto la Corte di giustizia europea ha stabilito che i contratti stipulati tra organismi pubblici sono soggetti alla normativa comunitaria. Pertanto, l’attribuzione di una concessione è avvenuta in violazione del diritto comunitario; di conseguenza, la Commissione ha deciso di adire la Corte di giustizia. In sei altri casi alle autorità tedesche sono stati inviati pareri motivati. Diversi musei tedeschi aggiudicano regolarmente appalti di servizi di trasporto di opere d'arte in occasione di esposizioni temporanee a società di trasporto specializzate, senza ricorrere a procedure di gara trasparenti. La Germania sostiene che in questi casi gli obblighi di trasparenza sono ridotti e che - dato il modesto valore del contratto - non si applica la direttiva comunitaria sugli appalti. Inoltre, la Germania sostiene che le attribuzioni dirette sono obiettivamente giustificate dalle condizioni di qualità richieste per questi servizi e dalla necessità di rispettare le condizioni imposte da chi concede in prestito le opere d'arte. Tuttavia, poiché in Europa esiste un ampio mercato dei trasporti di opere d'arte, la Commissione ritiene ingiustificata la non applicazione in questo caso delle norme del mercato interno. La Stadtwerke Eisenhüttenstadt Gmbh ha attribuito nel novembre 2000, senza una procedura di gara trasparente, una concessione per la fornitura di servizi via cavo a banda larga nella città di Eisenhüttenstadt. La Germania sostiene che il contratto stipulato riguarda soltanto la privatizzazione della Telekommunikationsgesellschaft Eisenhüttenstadt mbH. La posizione della Commissione si basa tuttavia sul fatto che, con il contratto, sono stati attribuiti al fornitore privato diritti e obblighi specifici relativi al servizio e in tal modo sono stati violati i principi del diritto comunitario in materia di libertà di stabilimento e di prestazione di servizi. La Abfallverwertungsgesellschaft des Rhein-neckar Kreises mbH (Avr) ha attribuito nel 2002 i servizi di smaltimento dei rifiuti nel distretto Rhein-neckar alla Avr Service Gmbh, di cui detiene il 51% delle azioni. La Germania sostiene che l’appalto non è soggetto al diritto degli appalti pubblici, secondo la giurisprudenza della Corte di giustizia nella causa “Teckal” (C-107/98), che afferma che le norme europee sugli appalti pubblici non si applicano quando gli appalti sono attribuiti ad un'entità interna dell’amministrazione aggiudicatrice. Tuttavia, la Commissione ha ritenuto che in questo caso non si davano le condizioni di un’entità “interna” e che l’attribuzione è avvenuta in violazione delle norme della direttiva 92/50/Cee sull'aggiudicazione degli appalti di servizi. Nel 1995 i distretti (Landkreise) di Rotenburg (Wümme), Harburg, Soltau-fallingbostel e Stade, nel Land Bassa Sassonia, hanno affidato direttamente alla Stadtreinigung Hamburg un appalto per la fornitura dei servizi di smaltimento dei rifiuti fino all'anno 2019. La Germania sostiene che il contratto riguarda una cooperazione tra comuni e non rientra nel campo d'applicazione delle direttive sugli appalti pubblici. Poiché la Corte di giustizia ha stabilito che i contratti tra organismi pubblici ricadono sotto la normativa comunitaria, la Commissione reputa che sia stata violata la direttiva 92/50/Cee. Il Land Brandeburgo ha costituito 4 piattaforme esterne per la sua politica a sostegno delle sue relazioni economiche esterne. In questo contesto, nel 2001 quattro appalti per servizi di consulenza, pubbliche relazioni e pubblicità sono stati attribuiti direttamente, senza ricorrere a procedure di gara. Le autorità tedesche sostengono che a questi contratti non si applicano le norme comunitarie in materia di appalti. Tuttavia, a giudizio della Commissione, poiché hanno per oggetto servizi prestati contro remunerazione, gli appalti ricadono nel campo d'applicazione della direttiva 92/50/Cee. Nel 2003 la città di Oestrich-winkel ha attribuito direttamente, senza alcuna forma di pubblicità, un appalto per servizi di pianificazione. Il valore del contratto era inferiore alla soglia oltre cui si applica la direttiva 92/50/Cee, ma anche al di sotto di tale soglia l’aggiudicazione degli appalti di servizi deve avvenire nel rispetto dei principi del trattato Ce. Le autorità tedesche concordano, ma sostengono che la procedura di aggiudicazione è stata sufficientemente trasparente. La Commissione non condivide questa opinione. Poiché l’appalto è stato attribuito direttamente, senza alcuna forma di pubblicità, vi è stata una palese violazione dei principi sanciti dal trattato Ce. Grecia – Assistenza tecnica agli agricoltori e costruzione della centrale termoelettrica di Lavrio La Commissione ha deciso di deferire la Grecia alla Corte di giustizia per irregolarità nell’attribuzione di vari appalti per la fornitura di assistenza tecnica agli agricoltori greci. Per aiutare gli agricoltori a fruire di taluni aiuti dell'Unione europea concessi del quadro della politica agricola comune, il governo greco ha stipulato ogni anno contratti di assistenza tecnica con ditte specializzate, sulla base di una procedura di gara. Nel 2001, abbandonando la prassi seguita in precedenza, ha attribuito direttamente i contratti per la gestione di un programma quadro e per la realizzazione di tale programma, senza seguire le procedure di gara previste dalla direttiva 92/50/Cee. La Commissione non accetta l'argomento delle autorità greche, che sostengono, nonostante siano in disaccordo con la Commissione, di essersi in pratica conformati al parere motivato inviato nel dicembre 2003 (cf. Ip/03/1763) avendo sottoposto i contratti alla concorrenza conformemente alla direttiva e con la pubblicazione di una circolare da parte del segretario generale del ministero dell'agricoltura. A quanto risulta alla Commissione, la pretesa apertura alla concorrenza degli appalti in questione dal 2003 è soltanto teorica in quanto, grazie a vari meccanismi, gli appalti sono stati aggiudicati alla stessa associazione di agricoltori. La Commissione ritiene inoltre che persiste il rischio di violazioni analoghe in futuro e che la circolare del segretario generale, nella sua forma attuale, non ha permesso di correggere l’infrazione e potrebbe anzi portare ad una sua ripetizione. L’ente pubblico ellenico dell'energia (Dei) ha indetto una gara per la costruzione di una centrale termoelettrica a Lavrio. La Commissione ritiene che le due imprese ammesse all'ultima fase della procedura (presentazione delle offerte finanziarie) non abbiano soddisfatto le condizioni stabilite nel bando di gara, benché nel bando stesso e nell'invito a presentare un'offerta fosse esplicitamente indicato che ogni offerta non rispondente ai requisiti specifici sarebbe stata respinta. Una delle imprese in questione non possedeva l'esperienza richiesta, mentre l'offerta presentata dalla seconda impresa, risultata poi aggiudicataria dell'appalto, non soddisfaceva una delle condizioni relative all'accordo di manutenzione a lungo termine. Ammettendo queste due imprese alla fase finale della procedura e aggiudicando l'appalto ad una di esse, la Dei ha violato l'articolo 4, paragrafo 2 della direttiva 93/38/Cee (settori esclusi), nonché i principi della parità di trattamento dei partecipanti e della trasparenza affermati dalla giurisprudenza della Corte di giustizia europea. L'inosservanza di questi principi arreca un pregiudizio non soltanto alle imprese partecipanti ad una determinata gara, ma anche a quelle che avrebbero partecipato se avessero saputo che l'ente appaltante non avrebbe applicato le condizioni da esso stesso fissate nel bando. Spagna – Insufficienza delle procedure di ricorso ed esclusione di alcuni organismi dalla qualità di amministrazioni aggiudicatrici La Commissione ha deciso di sottoporre alla Corte di giustizia un caso di inappropriata attuazione da parte della Spagna della direttiva 89/665/Cee, relativa all'applicazione delle procedure di ricorso in materia di aggiudicazione di appalti pubblici di forniture, lavori e servizi. La Commissione ritiene che la legislazione spagnola non sia conforme alla direttiva perché, prevedendo la concomitanza dell’aggiudicazione con la stipulazione del contratto, priva gli offerenti esclusi della possibilità di esaminare in tempo utile la validità della decisione di aggiudicazione e di impugnare la decisione stessa in una fase in cui le violazioni possono ancora essere corrette. La Commissione è del parere che la fissazione di un termine ragionevole per permettere all'offerente escluso di impugnare la decisione di aggiudicazione sia la soluzione che sul piano legislativo meglio corrisponde alle prescrizioni della direttiva "ricorso", come interpretate dalla giurisprudenza della Corte. Inoltre, la legge spagnola prevede che in caso di annullamento di un contratto, quando ciò perturbi gravemente un servizio pubblico, possa essere deciso di mantenere l’efficacia del contratto, alle stesse condizioni, fino all’adozione di provvedimenti urgenti destinati ad evitare un pregiudizio all'interesse pubblico. La Commissione ritiene che il fatto che questa dichiarazione di nullità sia sottoposta all'eccezione della salvaguardia del servizio pubblico possa anche privare di efficacia le disposizioni della direttiva 89/665/Cee in quanto, secondo la legislazione spagnola, il campo d'applicazione è assai ampio e comprende, oltre ai casi di nullità assoluta (di pieno diritto) delle decisioni, l'annullamento puro e semplice delle decisioni illegali. La Commissione ha anche deciso di inviare un parere motivato alla Spagna per la scorretto recepimento della direttiva 92/50/Cee, che coordina le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di servizi. La Commissione ritiene che la legge spagnola[1], anche dopo la modifica intervenuta nel 2003, non recepisca correttamente la nozione di organismi di diritto pubblico della direttiva, poiché esclude da questa nozione, e quindi dal campo d'applicazione della direttiva, certi enti di diritto privato, come le fondazioni. Italia: rinnovo di contratti senza gare, trattamento dei rifiuti in Sicilia, elicotteri della polizia e dei vigili del fuoco, concessione autostradale in Lombardia, trasporto sanitario in Toscana La Commissione ha deciso di esperire dinanzi alla Corte di giustizia un ricorso per inadempimento contro l'Italia per violazione del diritto comunitario in materia di appalti pubblici se, entro un termine di tre mesi, il Parlamento italiano, all'esame del quale è attualmente sottoposta la questione, non abrogherà le disposizioni di cui all'articolo 44 della legge 724/1994 (in combinato disposto con l’articolo 6 della legge 573/1993), già oggetto di un parere motivato inviato al governo italiano nel dicembre 2003 (Ip/03/1763). La Commissione ha ritenuto questa disposizione incompatibile con le predette norme comunitarie, in quanto consente alle amministrazioni aggiudicatrici italiane di rinnovare appalti pubblici di forniture o di servizi a favore dell'operatore titolare di una precedente attribuzione senza alcuna forma di messa in concorrenza. A seguito di un parere motivato inviato alle autorità italiane nel luglio 2004 (Ip/04/951), la Commissione deferirà inoltre l'Italia alla Corte per violazione della direttiva 92/50/Cee sugli appalti pubblici nella scelta, da parte delle autorità competenti, degli operatori incaricati di prestare il servizio di trattamento – con trasformazione in energia elettrica – dei rifiuti urbani prodotti nell'intero territorio della Sicilia. L'appalto è stato aggiudicato per una durata ventennale. L'amministrazione aggiudicatrice ha fatto pubblicare un bando nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, che non contiene però le informazioni prescritte dalle direttive comunitarie al fine di permettere ai potenziali interessati di partecipare alla gara. La Commissione ha inviato un parere motivato all’Italia a proposito di un decreto del ministro dell'interno dell'11 luglio 2003, che permette di acquistare gli elicotteri leggeri destinati alle forze di polizia e al Corpo nazionale dei vigili del fuoco senza applicare le norme di concorrenza della direttiva 93/36/Cee sugli appalti pubblici di forniture. La Commissione ritiene che questo decreto costituisca una violazione di tale direttiva, in quanto l’Italia non ha dimostrato che una delle condizioni che consentono di derogarvi, in particolare quella relativa agli appalti la cui esecuzione deve essere accompagnata da particolari misure di sicurezza, è in questo caso soddisfatta. La Commissione ha già deciso di presentare alla Corte di giustizia un ricorso per inadempimento contro l’Italia in altri due casi riguardanti i anch’essi le procedure seguite dal governo italiano per l'acquisto di elicotteri per uso civile. Il primo caso riguarda un'ordinanza del presidente del Consiglio che autorizza il Corpo forestale dello Stato ad acquistare elicotteri mediante trattativa privata (cf. Ip/03/1037). Il secondo caso riguarda la pratica del governo italiano di attribuire direttamente alla società Agusta gli appalti per l'acquisto di elicotteri destinati ai corpi dello Stato (Ip/04/875). La Commissione ha inoltre emesso un parere motivato nei confronti dell'Italia riguardante l'aggiudicazione diretta, senza alcuna forma di concorrenza preliminare a livello comunitario, della realizzazione e della gestione del raccordo autostradale tra il casello di Ospitaletto (A4), il nuovo casello di Poncarale (A21) e l'aeroporto di Montichiari, in Lombardia. La Commissione ritiene che questa attribuzione diretta costituisca una violazione della direttiva 93/37/Cee, che impone alle amministrazioni aggiudicatrici che intendono stipulare un contratto di concessione di lavori pubblici di rendere nota la loro intenzione mediante un avviso da pubblicare nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. La Commissione ritiene che non possano essere accettate le giustificazioni addotte dall'Italia a sostegno della legalità di tale attribuzione diretta. Un terzo parere motivato è stato inviato all'Italia per violazione delle norme sull'aggiudicazione degli appalti pubblici di servizi stabilite dalla direttiva 92/50/Cee, in occasione dell'attribuzione, da parte della Regione Toscana, della gestione dei servizi di trasporto sanitario (essenzialmente servizi di ambulanza) nel territorio regionale. Si tratta, più precisamente, della conclusione tra la Regione Toscana e varie associazioni, negli anni 1999, 2003 e 2004, di accordi concernenti tali servizi senza l'applicazione delle procedure di gara previste dalla legislazione comunitaria in materia di appalti pubblici. Austria - Smaltimento dei rifiuti La città di Villaco ha attribuito un appalto per i servizi di smaltimento dei rifiuti per un periodo minimo di 15 anni ad un operatore selezionato tra un numero ristretto di imprese operanti in Austria e che disponevano già di una sede nel Land della Carinzia. Le autorità austriache sostengono che l'appalto riguarda una concessione di servizi e non rientra quindi nel campo d'applicazione delle norme specifiche della direttiva 92/50/Cee sugli appalti pubblici di servizi. La Commissione è invece del parere che l'appalto rientri tra quelli disciplinati dalla direttiva e che avrebbero quindi dovuto applicarsi le norme di pubblicità da essa previste. Anche se lo si considera una concessione di servizi, tuttavia, la procedura di selezione applicata dalla città di Villaco non è conforme ai principi generali del trattato Cee, in particolare al principio di non discriminazione per motivi di nazionalità. È stato quindi deciso l'invio di un parere motivato. Portogallo – Non conformità della legislazione nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni La Commissione ha deciso di adire la Corte in relazione a due casi di scorretto recepimento delle direttive 93/38/Cee e 92/13/Cee. La prima direttiva riguarda il coordinamento delle procedure di appalto nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni. La seconda è volta a garantire un'applicazione efficace della precedente direttiva mettendo a disposizione dei fornitori, degli imprenditori e dei prestatori di servizi mezzi di ricorso efficaci e rapidi in caso di violazione del diritto comunitario o delle norme nazionali che recepiscono tale diritto. La Commissione giudica la legislazione portoghese non conforme alla legislazione comunitaria, in particolare nei suoi aspetti relativi al campo e alle soglie d'applicazione, ai termini di ricezione delle offerte, ai concorsi e alle offerte anormalmente basse. Finlandia – Servizi di trasporto aereo per i funzionari del governo La Commissione ha deciso di indirizzare un parere motivato alla Finlandia a proposito di una decisione del ministero delle finanze di attribuire un contratto quadro per i servizi di trasporto aereo per i funzionari del governo in base criteri discriminatori, in violazione della direttiva 92/50/Ec sugli appalti pubblici di servizi. Il ministero delle finanze ha aggiudicato l'appalto sulla base criteri non pubblicati, ha comparato prezzi di biglietti non basati su condizioni eguali o analoghe e ha incluso tra i collegamenti da assicurare una destinazione già riservata a una compagnia aerea finlandese, mettendo così le altre compagnie nell'impossibilità di proporre un'offerta per questo collegamento. Il valore stimato dell'appalto era di 30 milioni €. Le autorità finlandesi non hanno riconosciuto l'infrazione. Se le autorità finlandesi non daranno una risposta soddisfacente al parere motivato entro due mesi, manifestando l’intenzione di modificare la procedura di aggiudicazione di tali appalti, la Commissione si riserva di sottoporre il caso alla Corte di giustizia. Regno Unito - Archiviazione del caso Registered Social Landlords La Commissione ha deciso di archiviare il procedimento per infrazione nei confronti del Regno Unito, avendo il governo di quest’ultimo modificato la propria posizione riguardo ai Registered Social Landlords, enti di edilizia sociale del Regno Unito. La Commissione aveva aperto nel dicembre 2001 un procedimento per infrazione nei confronti del Regno Unito per il non riconoscimento ai Registered Social Landlords della qualità di enti di diritto pubblico tenuti a conformarsi alle direttive comunitarie in materia di appalti pubblici. Nel dicembre 2003 la Commissione aveva annunciato l'intenzione di deferire il Regno Unito alla Corte di giustizia, che si era già pronunciata contro la Francia a proposito degli enti di edilizia sociale con la sentenza “Hlm” (causa C-237/99). Nel settembre 2004 il governo del Regno Unito ha deciso di modificare la propria posizione e ha pubblicamente riconosciuto che la Commissione ha ragione di considerare che i Registered Social Landlords sono enti di diritto pubblico ai fini del diritto comunitario degli appalti pubblici e sono quindi tenuti a conformarsi alle direttive in vigore. Il governo del Regno Unito ha inoltre fornito ai Registered Social Landlords orientamenti sull'applicazione delle direttive. In considerazione del pubblico riconoscimento del governo del Regno Unito, la Commissione ritiene sia venuta meno la necessità di portare la sua azione dinanzi alla Corte di giustizia e ha deciso di archiviare il caso. Le ultime informazioni sui procedimenti per infrazione nei confronti degli Stati membri possono essere consultate al seguente indirizzo: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm  
   
   
IMPOSIZIONE SU INTERESSI E CANONI – PROCEDURE DI INFRAZIONE CONTRO GRECIA, FRANCIA, ITALIA E PORTOGALLO  
 
Bruxelles, 17 gennaio 2005 - La Commissione europea ha deciso di trasmettere una richiesta formale alla Repubblica ellenica, alla Repubblica francese, alla Repubblica italiana e alla Repubblica portoghese invitandole a comunicarle le misure da loro adottate per attuare in diritto interno la direttiva europea concernente il regime fiscale comune applicabile ai pagamenti di interessi e di canoni fra società consociate di Stati membri diversi (direttiva 2003/49/Ce del Consiglio del 3 giugno 2003). La richiesta è trasmessa sotto forma di parere motivato, seconda fase della procedura di infrazione prevista dall'articolo 226 del trattato. Se entro due mesi dal ricevimento del parere motivato gli Stati membri non le avranno comunicato le misure richieste, la Commissione potrà adire la Corte di giustizia delle Comunità europee. La direttiva 2003/49/Ce mira all'abolizione di ogni ritenuta alla fonte sui pagamenti di interessi e di canoni fra società consociate di Stati membri diversi applicata nello Stato membro da cui i pagamenti provengono, al fine di garantire la parità di trattamento fiscale tra operazioni nazionali e operazioni transfrontaliere. La direttiva prevedeva che gli Stati membri mettessero in vigore le disposizioni necessarie per conformarsi alla stessa entro il 1° gennaio 2004. Non avendo la Grecia, la Francia, l'Italia e il Portogallo comunicato alla Commissione le disposizioni adottate per conformarsi alla direttiva, la Commissione, con lettera del 22 marzo 2004 e secondo la procedura di cui all'articolo 226 del trattato Ce, ha invitato tali paesi a trasmetterle, entro due mesi, le loro osservazioni in merito. Grecia, Francia e Portogallo hanno fatto seguito alle lettere loro inviate informando la Commissione che dei progetti di legge per l'attuazione della direttiva erano in attesa di adozione. L'italia invece non ha risposto. Non avendo ricevuto comunicazione di nuovi atti legislativi nazionali, la Commissione deve concludere che nei paesi suddetti non sono ancora state adottate misure di attuazione della direttiva nel diritto interno. Ulteriori informazioni sulla direttiva "interessi e canoni" si possono trovare sul sito http://europa.Eu.int/comm/taxation_customs/taxation/company_tax/interests_royalties/index_en.htm  Informazioni aggiornate sulle procedure di infrazione nei confronti degli Stati membri si possono trovare sul sito http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm  
   
   
ASSISTENZA RECIPROCA NEL SETTORE DELLE IMPOSTE – PROCEDURE PER MANCATO RECEPIMENTO NEI CONFRONTI DI ITALIA, LUSSEMBURGO, PAESI BASSI E PORTOGALLO  
 
Bruxelles, 17 gennaio 2005 - La Commissione europea ha deciso di adire la Corte di giustizia contro la Repubblica italiana per omessa comunicazione delle misure di attuazione in diritto interno della direttiva 2003/93/Ce che estende le disposizioni riguardanti la reciproca assistenza fra le autorità competenti degli Stati membri alle imposte sui premi assicurativi. La Commissione ha deciso inoltre di chiedere formalmente al Granducato di Lussemburgo, al Regno dei Paesi Bassi e alla Repubblica portoghese di comunicarle le misure da loro adottate per attuare detta direttiva. La richiesta è trasmessa sotto forma di parere motivato, seconda fase della procedura di infrazione prevista dall'articolo 226 del trattato. Qualora i tre Stati membri non comunichino le misure richieste entro due mesi dal ricevimento del parere motivato, la Commissione può adire la Corte. La direttiva 2003/93/Ce modifica la direttiva 77/799/Cee relativa alla reciproca assistenza fra le autorità competenti degli Stati membri nel settore delle imposte dirette e indirette estendendone l'ambito alle imposte sui premi assicurativi (v. Ip/03/1350). Essa rappresenta un elemento importante nella cooperazione tra gli Stati membri ai fini di una corretta applicazione delle disposizioni fiscali e della lotta contro la frode. La direttiva prevedeva che gli Stati membri mettessero in vigore le disposizioni necessarie per conformarsi alla stessa al più tardi il 31 dicembre 2003. Non avendo l'Italia, il Lussemburgo, i Paesi Bassi e il Portogallo comunicato alla Commissione le disposizioni adottate per attuare la direttiva nel diritto interno, la Commissione, con lettera del 27 gennaio 2004 e secondo la procedura di cui all'articolo 226 del trattato Ce, ha invitato i quattro paesi a trasmetterle, entro due mesi, le loro osservazioni in merito. Il Lussemburgo, i Paesi Bassi e il Portogallo hanno risposto facendo riferimento a progetti di provvedimenti di attuazione da adottare. Non avendo ricevuto comunicazione di misure nazionali di attuazione della direttiva 2003/93/Ce, la Commissione deve concludere che nessuno dei quattro paesi ha ancora adottato tali misure e passare quindi allo stadio successivo della procedura, ossia adire la Corte di giustizia contro l'Italia e trasmettere pareri motivati agli altri tre paesi. Informazioni aggiornate sulle procedure di infrazione nei confronti degli Stati membri si possono trovare sul seguente sito: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm  
   
   
IL GRUPPO PER LE SCIENZE DELLA VITA CONCLUDE IL SUO MANDATO INDICANDO LE SFIDE PER IL FUTURO  
 
Bruxelles, 17 gennaio 2005 - L'egls (European Group of Life Sciences), creato nel 2000 per fornire consulenza alla Commissione sulle attuali e future tecnologie delle scienze della vita, ha concluso il suo mandato. Il gruppo ha completato il lavoro con un certo numero di conclusioni sul rapporto tra scienza e società e sulle altre sfide cui in futuro l'Europa dovrà far fronte. Come ha sottolineato Victor de Lorenzo, presidente dell'Egls dal 2002, le moderne scienze della vita hanno destato ampie speranze di miglioramento nei settori salute, agricoltura e ambiente. Hanno anche indicato nuove promettenti strade per i settori industriali più importanti (ad esempio produzione energetica, ingegneria chimica e nuovi materiali), i cui progressi non sono però ancora stati accettati dalla società. 'La lezione che se ne può trarre dopo un decennio di controversie (alimenti geneticamente modificati, cellule staminali, tecnologie riproduttive, e così via) è che difficilmente ricerca, sviluppo e innovazione possono prosperare dinanzi al rifiuto sociale della scienza', scrive de Lorenzo. E l'opposizione si rafforza. Non perché gli sviluppi scientifici siano oggi più controversi, ma perché i cittadini vogliono essere informati molto più che in passato su come vengono spesi i soldi pagati in tasse. De Lorenzo definisce queste richieste 'una sorpresa [...] talvolta sgradevole per scienziati formati nella tradizionale cultura della ricerca pura e guidata da interessi teorici'. La soluzione 'non consiste nell'evitare o mascherare il dibattito [...], ma nel favorire una discussione strutturata e consapevole tra i protagonisti delle varie sfide', conclude l'Egls. L'egls vede con favore le riunioni degli operatori coinvolti, che pensa possano indicare nuove strade per ottenere l'appoggio a favore della scienza. Le riunioni dovranno mettere in luce i vantaggi che la società può trarre dallo sforzo scientifico attuale in termini di nuovi prodotti e servizi, sviluppo economico, nuove conoscenze. Le nuove conoscenze offerte dalle scienze della vita, scrive de Lorenzo, possono dimostrarsi cruciali per capire e trovare soluzioni a problemi quali l'insoddisfazione personale, il fondamentalismo religioso, i conflitti interetnici e interculturali, o anche il terrorismo L'egls ha identificato 15 sfide scientifiche che a suo parere possono contribuire a risolvere i problemi sociali sopra indicati, e che potrebbero essere usate per affinare l'agenda europea dei prossimi anni. Alcune delle aree selezionate (tra cui disponibilità alimentare e risorse naturali, abitudini di vita microbiche e metagenoma microbico, cellule staminali, malattie infettive, norme, biologia dei sistemi, biologia sintetica, istruzione) dovrebbero essere considerate priorità a livello europeo per garantire la sopravvivenza umana, mentre altre promettono una migliore qualità della vita. La conoscenza di questi settori, in particolare di quelli che stanno solo adesso emergendo, darà probabilmente un forte impulso alla competitività economica. Quella del metagenoma microbico è appunto una di queste. 'È preoccupante constatare che, mentre la proprietà dell'informazione presente nel genoma umano ha destato enormi allarmi sociali e politici, l'Europa non sembra invece preoccuparsi del monopolio fattuale statunitense nell'esplorazione dei contenuti genetici globali della biosfera, che genera circa un milione di nuovi geni ogni anno', scrive de Lorenzo. '[Ciò] significa che le massicce risorse genetiche apparteranno ai pochi che se ne sono occupati per primi. I ricercatori del nostro continente hanno le capacità e l'intuizione per dar vita ad ambiziosi progetti metagenomici a grande scala, ma non dispongono di fondi e di strutture appropriate', ha proseguito. L'egls lancia anche un allarme sulle normative. Quelle attuali, sottolinea il documento del gruppo, non avrebbero permesso di commercializzare l'aspirina e il vaccino antivaioloso, due tra i molti farmaci sviluppati in un momento in cui la scienza godeva di molta più fiducia. 'È chiaro che le troppe norme uccidono il progresso nelle scienze della vita, così come nella produzione di nuovi farmaci e nella lotta contro le malattie infettive', scrive de Lorenzo. La conclusione dell'Egls parla d'istruzione, che il gruppo definisce una 'importante strozzatura per il futuro della ricerca in Europa nell'area delle scienze della vita'. De Lorenzo sollecita azioni per attirare giovani talenti, e conclude affermando: 'spetta ai giovani fare dell'Europa un esempio per l'esistenza sostenibile di una società moderna, informata, giusta e sviluppata'. Per ulteriori dettagli: ftp://ftp.Cordis.lu/pub/cordis/docs/conclusions_egls_final_211204_outec2_for_print.doc  ftp://ftp.Cordis.lu/pub/cordis/docs/egls_brochure_3rd_edition_v02_100105_out_ec.pdf  ftp://ftp.Cordis.lu/pub/cordis/docs/egls_conf_report_final.doc  
   
   
SPORTELLO INFORMAZIONI SUI BREVETTI  
 

Bruxelles, 17 febbraio 2005 - L'ufficio europeo dei brevetti mette a disposizione del pubblico uno “sportello unico” per l'accesso alle informazioni. Si chiama “Register Plus” e fornisce documenti e informazioni bibliografiche, procedurali e legali sui brevetti, mettendo i dettagli dei brevetti a disposizione del pubblico. Il servizio è gratuito e aperto a tutti. Http://www.epoline.org

 
   
   
NELLA FUTURA RICERCA È INDISPENSABILE INTEGRARE RICERCA URBANA E RICERCA SULL'USO DEL TERRITORIO, AFFERMA UN RAPPRESENTANTE DELLA COMMISSIONE  
 
Bruxelles, 17 gennaio 2004 - Il Settimo programma quadro (7Pq) dovrà concentrarsi su una più stretta collaborazione tra ricerca urbana e ricerca sull'uso del territorio, ha dichiarato Eric Ponthieu, capo del settore 1 (Aspetti politici e strategia per lo sviluppo sostenibile) della direzione I della direzione generale Ricerca. Intervenendo alla conferenza di chiusura del progetto Super (Sustainable Urban Planning and Economic (Re)development), svoltasi a Bruxelles il 12 gennaio, Ponthieu ha lamentato che nel 5Pq e nel 6Pq la Commissione non abbia prestato sufficiente attenzione a questa sinergia. Una delle azioni chiave del 5Pq, ha spiegato Ponthieu, è stata 'La città del futuro e il patrimonio culturale'. Il 6Pq, che non aveva previsto alcun programma di ricerca urbana, ha visto invece emergere una forte sottopriorità: l'uso sostenibile del territorio. 'Il 7Pq dovrà ora trovare un modo d'integrare la ricerca urbana e quella sull'uso del territorio', ha detto Ponthieu. I progetti dovranno concentrarsi sulla gestione e la pianificazione integrate usando quadri di riferimento concettuali. Bisognerà sviluppare strategie per l'attuazione di politiche di sviluppo sostenibile, studiate in modo da permettere alle autorità locali di metterle facilmente in opera'. Secondo Ponthieu, la futura ricerca dovrebbe occuparsi anche dei problemi nascenti: crescita sostenibile, turismo, ambiente e salute (in particolare salute dei fanciulli), crescente vulnerabilità delle aree urbane e costiere, modifiche delle popolazioni, globalizzazione. I progetti presentati nell'ambito del 7Pq dovranno inoltre occuparsi maggiormente degli aspetti economici e tener conto dei costi esterni, ha aggiunto Ponthieu. I principali parametri da prendere in considerazione nel 7Pq sono politici, ha spiegato Ponthieu: le idee che il nuovo commissario sta rapidamente sviluppando su come dovrebbe presentarsi il 7Pq, il dibattito sulle prospettive finanziarie, il sostegno degli Stati membri e degli europarlamentari, i mezzi di realizzazione auspicabili. 'A livello degli Stati membri, bisogna ancora ottenere un ampio appoggio per ulteriori ricerche nell'area', ha concluso.  
   
   
RAFFORZARE IL SETTORE DELL'INTELLIGENZA ECONOMICA E TECNOLOGICA: INVITO A PRESENTARE PROPOSTE  
 
Bruxelles, 17 gennaio 2005 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte su 'Rafforzare il settore dell'intelligenza economica e tecnologica' nell'ambito della priorità tematica 'Ricerca e innovazione' del Sesto programma quadro (6Pq). Ogni attività d'intelligenza economica e tecnologica dovrà affrontare un tema di ricerca specifico o un settore industriale. Nel secondo invito i progetti dovranno concentrarsi su: - (i) partecipazione delle Pmi (Piccole e medie imprese) o di raggruppamenti di Pmi a progetti del 6Pq nuovi o in corso; - (ii) maggiore prontezza delle Pmi (Piccole e medie imprese) o dei raggruppamenti di Pmi nel partecipare alle attività e ai programmi europei nascenti o futuri di ricerca e sviluppo tecnologico. Gl'interessati sono invitati a presentare proposte usando gli strumenti 'azioni di sostegno specifico' e 'azioni di coordinamento'. Il bilancio globale indicativo dell'invito ammonta a 22 milioni di euro. Per il testo completo dell'invito: http://fp6.Cordis.lu/fp6/call_details.cfm?call_id=171    
   
   
COMPETITIVITÀ: ABI – FALLIMENTARE NEL TESTO DEL PROVVEDIMENTO CON RIFORMA UNA MARCIA IN PIÙ PER LE IMPRESE E ARRIVO DI NUOVI CAPITALI DALL’ESTTEERO  
 
Roma, 17 gennaio 2004 - “Un’efficace legge fallimentare è l’unica risposta per gestire rapidamente e bene le crisi industriali. In più assicurerebbe l’arrivo di nuovi capitali dall’estero per lo sviluppo del Paese”. E’ la ricetta di una riforma a costo zero e di immediato impatto che il Direttore generale dell’Abi, Giuseppe Zadra, ha ribadito nel corso del vertice di oggi tra Governo e parti sociali. “Non è un problema specifico delle banche – ha aggiunto Zadra – sono le imprese italiane che non possono continuare a subire gli alti costi di una legge fallimentare che prevede procedure esecutive lunghe 7 anni rispetto ai 3 e mezzo degli altri paesi europei e che disincentiva le banche che intervengono nelle crisi”. Zadra ha ricordato che “sono oltre 10 mila le imprese per cui ogni anno si avviano le procedure fallimentari. Oggi sono quindi oltre 70 mila le aziende interessate da queste procedure. Non si può continuare a tollerare l’assenza di misure flessibili di prevenzione e di gestione delle crisi anche rispetto all’attuale fase ciclica dell’economia italiana. Occorre assicurare alle proposte di modifica alla legge fallimentare, approvate dal Consiglio dei Ministri del 23 dicembre scorso, l’iter più rapido possibile, inserendole nel provvedimento per la competitività”.  
   
   
CAPITALIA: APPROVAZIONE DEL PROGETTO DI BILANCIO 2004 PROGRAMMATO PER IL CDA DEL 23 FEBBRAIO 2005 PRESENTAZIONE AL MERCATO IL 24 FEBBRAIO 2005  
 
Roma, 17 gennaio 2005 – Capitalia annuncia che il Consiglio di amministrazione chiamato ad approvare il progetto di bilancio 2004 si terrà il prossimo 23 febbraio, in anticipo di oltre un mese rispetto alla data abituale. Con tale anticipo Capitalia intende venire incontro alle esigenze della comunità finanziaria, adeguandosi alle best practice internazionali. Il progetto di bilancio sarà successivamente sottoposto agli azionisti nell’Assemblea, prevista in prima convocazione a fine marzo e in seconda e terza convocazione ad inizio di aprile. Il 24 febbraio il top management di Capitalia illustrerà i risultati 2004 alla comunità finanziaria a Milano. In conformità con gli obblighi informativi, Capitalia comunica il calendario degli eventi societari 2005: 23 febbraio 2005 riunione del Consiglio di amministrazione di approvazione del progetto di bilancio di esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2004. 24 febbraio 2005 presentazione dei risultati 2004 alla comunità finanziaria. 31 marzo 2005 riunione dell’Assemblea di approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2004, in prima convocazione. 12 maggio 2005 riunione del Consiglio di amministrazione di approvazione della relazione trimestrale al 31 marzo 2005. 8 settembre 2005 riunione del Consiglio di amministrazione di approvazione della relazione semestrale al 30 giugno 2005 8 novembre 2005 riunione del Consiglio di amministrazione di approvazione della relazione trimestrale al 30 settembre 2005. Il Consiglio di amministrazione ha adottato il regime dell’esonero dalla pubblicazione della trimestrale al 30 giugno ed al 31 dicembre.  
   
   
“CINQUE SERE PER PENSARE”: È QUESTO IL TITOLO DI UN NUOVO PROGETTO DI COMUNICAZIONE CULTURALE PROMOSSO DAL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA  
 
Verona, 17 gennaio 2005 - Si tratta di un progetto che porterà a Verona, nei prossimi due mesi, alcuni dei più autorevoli intellettuali, sociologi, politologi ed esponenti del mondo accademico, che sono tra i maggiori opinion leader in grado di stimolare l’opinione pubblica civile con autorevoli commenti sulle principali testate italiane. Cinque incontri per approfondire temi di natura economica, politica e sociale. Saranno appuntamenti rivolti a chi intende affrontare, con il sostegno di critici esperti, la più stretta attualità: dall’evoluzione del quadro politico internazionale all’Europa Unita, dai problemi legati all’immigrazione e all’integrazione religiosa per giungere fino ad argomenti come la globalizzazione e la delocalizzazione. Un modo nuovo per conoscere e vivere la realtà che ci circonda. Con quest’iniziativa il Banco Popolare di Verona e Novara vuole offrire una sorta di “stanza di compensazione di idee e di stimoli intellettuali” per favorire anche attraverso questa via la crescita civile della propria comunità di riferimento. “Il nostro istituto, da sempre promotore di eventi culturali di grande qualità, ha voluto dare il suo appoggio a quest’iniziativa, davvero stimolante”, spiega l’Avvocato Carlo Fratta Pasini, Presidente del Banco Popolare di Verona e Novara. “Siamo sicuri che i cinque incontri susciteranno il vivo interesse nell’opinione pubblica veronese, sempre attenta e pronta a cogliere le occasioni di approfondimento che vengono loro proposte”. “Questo primo ciclo organico e coordinato di eventi”, aggiunge il curatore della rassegna, il critico e saggista Massimiliano Finazzer Flory, “si inserisce all’interno di un percorso il cui cammino è scandito da un doppio passo, locale e globale, con una doppia partita: sia perché gli eventi si terranno a partire da questo territorio ma con riflessi esterni, sia perché le questioni, che verranno via via affrontate, andranno ad interagire con i molteplici aspetti della globalizzazione del mondo”. Tutti gli eventi si terranno presso la Sala Convegni del Banco Popolare di Verona e Novara, in Via S. Cosimo, 10 (lato Piazza Nogara). Si inizierà venerdì 21 gennaio alle 17.30 con Ernesto Galli Della Loggia che tratterà il tema “Confini e identità”. Proseguiranno giovedì 3 febbraio Angelo Panebianco con “La questione "libertà" dopo l'11 settembre”, giovedì 24 febbraio Alberto Quadrio Curzio con “Quella sussidiarietà, tra locale e globale” e giovedì 10 marzo Sergio Romano che parlerà della “Geopolitica dell'Europa”. Concluderà questo ciclo di incontri Giuseppe De Rita, che giovedì 31 marzo parlerà di “Antiche mappe e nuove rotte per l'economia e il sociale”.  
   
   
FIDEURAM INVESTIMENTI: ECONOMIC OUTLOOK  
 
Milano, 17 gennaio 2005 - Lo scenario macroeconomico nella parte finale dell’anno ha continuato ad essere caratterizzato da una divergenza fra i ritmi di crescita degli Usa e della Cina, che si sono mantenuti elevati, e quelli di Area Euro e Giappone, dove si è confermato un sensibile rallentamento dell’attività economica. Nel caso degli Usa l’elemento di maggiore rilievo, per quanto riguarda i dati diffusi nelle ultime settimane, è probabilmente rappresentato dalla conferma della forza dei consumi anche nei mesi finali dell’anno, mentre un significativo rallentamento appariva probabile vista la notevole accelerazione registrata in Q3. Il nostro scenario per il 2005 continua a prevedere un modesto rallentamento della dinamica dei consumi, ma si devono sottolineare i rischi al rialzo per questa previsione. Un altro rischio significativo è inoltre che il ciclo restrittivo della politica monetaria negli Usa risulti più aggressivo di quanto attualmente scontato da noi e dal mercato: è questo, in particolare, il messaggio evidenziato dalle minute della riunione del Fomc di dicembre, che sembra evidenziare una modifica non trascurabile nella valutazione dei rischi (non dello scenario centrale) relativi all’inflazione da parte della Fed. Non vi sono invece modifiche importanti allo scenario per quanto riguarda Giappone e Area Euro. Per quest’ultima si deve però notare che il miglioramento della fiducia delle imprese nel mese di dicembre ha significativamente ridotto i timori di una pesante correzione dell’attività produttiva (anche se le condizioni della domanda, specialmente in Germania, rimangono alquanto deboli). La crescita dei consumi si è mantenuta molto robusta anche nella parte finale del 2004. Dopo la sensibile e inattesa accelerazione dei consumi privati nel corso del terzo trimestre (5.1% annualizzato, il ritmo più sostenuto dal trimestre finale del 2001), un rallentamento appariva ampiamente scontato per Q4, anche in ragione del significativo aumento del prezzo dei carburanti nella prima parte del trimestre. I dati finora disponibili mostrano però che il tasso di crescita dei consumi si è mantenuto molto elevato anche nei mesi finali dell’anno e la nostra previsione mostra solo una lieve decelerazione (al 4.4%) rispetto al ritmo molto elevato di Q3. I consumi in termini reali infatti sono rimasti invariati nel mese di novembre, ma dopo un notevole aumento nei due mesi precedenti (+0.5% e +0.4% m/m, rispettivamente in settembre e in ottobre). I primi dati relativi al mese di dicembre indicano, inoltre, come probabile un forte incremento dei consumi (la nostra previsione, sempre per il dato in termini reali, è di un aumento m/m dell’1.0%), determinato in larga parte dall’impressionante e inatteso aumento nelle vendite di auto, che hanno raggiunto (con un incremento annualizzato di circa 2 milioni di unità rispetto a novembre) il livello più elevato dall’ottobre del 2001 (quando furono introdotti i super incentivi nel settore). Di particolare rilievo nell’andamento sostenuto dei consumi negli ultimi mesi appare la dinamica molto vivace delle spese per servizi, che in Q4 dovrebbe aver raggiunto, secondo le nostre stime, il tasso di crescita più elevato (quasi il 4%) dalla parte finale del 2000. E’ anche importante notare che nel mese di dicembre si è registrato un notevole miglioramento della fiducia delle famiglie, con l’indice del Conference Board, più sensibile alle condizioni del mercato del lavoro, ai massimi dallo scorso luglio e quello della University of Michigan, più sensibile alle condizioni finanziarie, ai massimi da gennaio. Gli sviluppi più recenti non si muovono quindi nella direzione di corroborare la nostra attesa di una decelerazione dei consumi nel 2005 rispetto al ritmo che ha caratterizzato il 2004 (al 3.3% dal 3.8%) e sottolineano i rischi al rialzo nello scenario di crescita per l’anno appena iniziato. Inattese indicazioni di debolezza dagli investimenti a fine 2004. Gli investimenti in macchinari e attrezzature hanno registrato una crescita molto sostenuta (16% annualizzato in media) nei due trimestri centrali dello scorso anno. Il nostro scenario prevedeva che questi ritmi fossero poi mantenuti in Q4, grazie all’effetto positivo sulle spese d’investimento derivante dalla scadenza, a fine anno, delle agevolazioni fiscali per le imprese. I dati più recenti sugli “shipments” di beni capitali mostrano invece che probabilmente nell’ultimo trimestre dell’anno si è registrata una sensibile decelerazione nella crescita degli investimenti rispetto ai due trimestri precedenti. Gli “shipments” di beni capitali “core” hanno subito una contrazione piuttosto ampia in novembre (-1.8% m/m). In conseguenza di questo andamento la nostra previsione di crescita degli investimenti in macchinari e attrezzature, che pure incorpora un significativo recupero degli “shipments” in dicembre, risulta ora molto contenuta (intorno al 6% annualizzato). Un’ulteriore flessione, con un tasso di crescita negativo, è poi prevista per il primo trimestre di quest’anno (proprio per l’effetto della fine delle agevolazioni fiscali, il cui impatto è però molto arduo da quantificare). Si noti, però, che le indicazioni provenienti dai dati sugli ordini di beni capitali “core” non sono così negative (con la variazione 3m/3m annualizzata che si è mantenuta intorno al 15% in novembre) e la componente degli ordini alle imprese nell’indice Ism ha registrato un forte aumento in dicembre (da 61.5 a 67.4) e si è riportata ai massimi dallo scorso gennaio. Nel complesso, l’andamento recente dei dati sull’attività economica e sulla domanda negli Usa appare in linea con una crescita del Pil in Q4 poco distante da quella del trimestre precedente (la nostra previsione è del 3.7% contro il 4.0% di Q3), mentre per il primo trimestre si conferma la stima di una decelerazione, ma temporanea, sotto il tasso di crescita potenziale dell’economia. I dati sul mercato del lavoro di dicembre confermano nel complesso le indicazioni emerse nel mese precedente: crescita moderata dell’occupazione, ma rallentamento dei redditi da lavoro. L’andamento dell’occupazione negli Usa nel mese di dicembre, con un incremento di 157 mila unità sul mese precedente, è stato leggermente più deludente delle attese di consenso (+175 mila). I dati di ottobre e novembre sono stati rivisti al rialzo, ma nel complesso le correzioni sono state abbastanza limitate. L’andamento dell’occupazione nel mese di dicembre conferma gli aspetti salienti che erano emersi dal dato di novembre (dopo la notevole sorpresa positiva registrata nel mese di ottobre): le condizioni del mercato del lavoro sono caratterizzate da un graduale miglioramento, ma la dinamica dell’occupazione risulta tutt’altro che brillante, particolarmente nel comparto dei servizi privati. Il nostro scenario prevede inoltre che sia improbabile che nel corso del 2005 si registri un’accelerazione nell’aumento dell’occupazione rispetto ai ritmi prevalenti negli ultimi trimestri (la crescita media degli occupati nella seconda metà del 2004 è stata di 168 mila unità e di 186 mila per tutto il 2004). La disaggregazione per settori del dato di dicembre mostra che si è registrato un aumento degli occupati nell’industria, in quanto il comparto manifatturiero è tornato a registrare un modesto aumento degli addetti (+3 mila unità) dopo 3 mesi di contrazione, e nel settore pubblico. In linea con l’andamento del mese di novembre, si è invece registrata una dinamica molto dimessa dell’occupazione nel comparto dei servizi privati (con un incremento di 115 mila unità, il dato più debole degli ultimi tre mesi), su cui ha pesato, in particolare, la contrazione dell’occupazione (-20 mila) nel comparto della distribuzione al dettaglio. Si noti, a tale riguardo, che se si esclude il dato del mese di ottobre, quando si è registrato un sensibile incremento, la crescita media degli addetti nei servizi privati a partire dallo scorso giugno è stata alquanto deludente (95 mila unità). Anche l’andamento dei salari orari e del reddito da lavora conferma, con il dato di dicembre, il rallentamento evidenziato in novembre. I salari orari nominali sono aumentati in dicembre dello 0.1% m/m per il secondo mese consecutivo e la variazione 3m/3m annualizzata di questo indicatore, che aveva raggiunto il 3.2% nello scorso settembre ha ora rallentato al 2.3%. Questo andamento, nonostante un rimbalzo alquanto sensibile delle ore lavorate totali (+0.4 m/m, dopo il -0.2% di novembre), ha determinato una significativa decelerazione dei redditi da lavoro negli ultimi mesi: la proxy fornita dal Burea of Labor Statistics mostra infatti che la crescita 3m/3m annualizzata dei redditi da lavoro è passata dal 6.3% in settembre (il massimo dall’aprile 2000) al 4.7% in dicembre. Ne consegue, a nostro avviso, un andamento del reddito disponibile delle famiglie non compatibile con una crescita dei consumi che si mantenga in linea con quella registrata negli ultimi trimestri (vista anche l’esigenza di un incremento del tasso di risparmio dall’attuale livello, particolarmente depresso). Le minute della riunione di dicembre del Fomc segnalano il rischio di una Fed più aggressiva delle nostre attese nel 2005. L’esito della riunione del Fomc di metà dicembre è stato in linea con le attese, con il quinto rialzo consecutivo dei tassi di 25 pb dallo scorso giugno. I verbali della riunione, diffusi per la prima volta dopo 3 settimane dal meeting e quindi prima della successiva riunione del Fomc, mostrano però che se lo scenario centrale sulle prospettive dell’economia (alquanto confortante per quanto attiene alla crescita) non si è modificato significativamente rispetto alla riunione precedente, sono però mutati in modo sensibile i rischi al rialzo sull’inflazione. Questi ultimi, secondo alcuni esponenti del Fomc, possono essere fatti risalire all’impatto sui prezzi del rincaro delle materie prime, all’effetto del deprezzamento del dollaro e alle conseguenze di un probabile rallentamento della crescita della produttività. E’ interessante notare che alcuni esponenti del Fomc ritengono che l’economia “potrebbe presto operare vicino al potenziale” e che, segnale ancora più allarmante per la Fed, “le aspettative di inflazione potrebbero non essere così ben ancorate come lo erano durante l’estate”. Nel complesso, le indicazioni provenienti dall’ultima riunione del Fomc sembrano evidenziare uno spostamento nella valutazione dei rischi sulle prospettive dell’attività economica e, soprattutto, dell’inflazione, nei prossimi mesi (ad esempio, alcuni membri della Fed ritengono anche che la politica monetaria troppo accomodante si sia riflessa in “signs of potentially excessive risk-taking in financial markets”). Questo atteggiamento appare compatibile con una prosecuzione del ciclo di restrizione della politica monetaria con ritmi meno moderati di quelli attualmente scontati nelle nostre previsioni (che vedono i Fed Funds a 3.25-3.50% a fine anno) e dal mercato. Si tenga però presente che la nostra aspettativa di un rallentamento nell’entità dei rialzi dei tassi a partire dalla metà dell’anno si basa anche su uno scenario di crescita, in particolare per i consumi, che appare meno vivace di quello considerato dalla Fed. La fiducia delle imprese è migliorata a dicembre, ma i dubbi sulla crescita persistono. Nel mese di dicembre la fiducia delle imprese dell’area euro ha cessato di deteriorarsi e ha registrato significativi progressi soprattutto in Germania e in Belgio, dove all’avvio del quarto trimestre si era verificato il deterioramento più marcato. In Germania l’indice Ifo si è addirittura riportato, con il movimento del mese di dicembre, non lontano dai massimi della prima metà del 2004, grazie ad un miglioramento dei giudizi non solo nel settore manifatturiero, ma anche nei settori tradizionalmente più depressi del commercio al dettaglio e all’ingrosso (nei quali però la fiducia è notoriamente molto volatile). Questi progressi nella fiducia hanno trovato riscontro anche nel miglioramento del Pmi manifatturiero dell’area euro, che è salito di un punto a dicembre, con un aumento sia della produzione corrente che dei nuovi ordini. Dopo i quattro cali consecutivi dei mesi precedenti, un ulteriore calo a dicembre avrebbe portato questo importante indicatore congiunturale dell’area euro ad una discesa sotto la soglia di 50. Si allontana così, almeno momentaneamente, il rischio di una significativa contrazione della produzione all’avvio del nuovo anno, ma gli attuali livelli delle aspettative del settore manifatturiero appaiono fragili e difficilmente sostenibili: la tenuta delle domanda estera aiuta infatti a garantire il mantenimento della crescita della produzione manifatturiera dell’area euro intorno all’1.0% t/t, ma le prospettive sia per il tasso di cambio che per il prezzo del petrolio continuano a rappresentare un freno per le aspettative del settore e per le attese di crescita del complesso dell’area. A questo proposito si segnala la marcata contrazione degli ordini al settore manifatturiero tedesco nel mese di novembre (-2.3% m/m), che ha annullato l’aumento del mese precedente (1.0% m/m). Il calo è marcato sia per quanto riguarda gli ordini dall’estero che per gli ordini provenienti dalla domanda interna, di cui si riconferma la debolezza. Dalla domanda interna ancora segnali di debolezza. La domanda interna dell’area euro continua a non mostrare evidenze di un miglioramento più significativo di quel progresso modesto incorporato nelle nostre previsioni da diversi trimestri. Le vendite al dettaglio in Germania, che avevano marcatamente sorpreso al rialzo nel mese di ottobre (1.5% m/m), sono state più che corrette al ribasso con il calo marcato del mese di novembre (-2.0% m/m). Solo in Francia sembra essere in atto, dopo la debolezza di 04Q3, un recupero significativo, ma nel complesso dell’area euro le vendite al dettaglio risultano praticamente stagnanti in 04Q4 rispetto al trimestre precedente (0.2% t/t ann.). La debolezza della domanda interna è confermata anche dalla marcata discesa del Pmi dei servizi dell’area euro, che è in continuo peggioramento dalla seconda metà del 2004 e che nel mese di dicembre è rimasto invariato ai minimi dall’estate del 2003. La ripresa della domanda interna continua infatti ad essere condizionata dalle difficili condizioni del mercato del lavoro dell’area euro, come indicato anche dalle ridotte intenzioni di occupazione delle imprese nelle principali economie dell’area (ad eccezione della Francia). Viene dunque confermata la nostra previsione di crescita per l’area euro che vede nel primo trimestre del 2005 un ulteriore rallentamento della crescita all’1.0% t/t annualizzato, dopo l’1.5% previsto per 04Q4. Germania e Italia si confermano le economie più deboli tra le principali dell’area euro. L’introduzione da gennaio 2005 della quarta parte della riforma del mercato del lavoro in Germania (“Hartz Iv”), sebbene positiva per la competitività delle imprese e la flessibilità del mercato del lavoro tedesco in un’ottica di medio/lungo periodo, dovrebbe comportare nel breve periodo un ulteriore significativo aumento della disoccupazione e ripercuotersi negativamente sulla fiducia dei consumatori. La debolezza del mercato del lavoro tedesco dovrebbe protrarsi almeno a tutta la prima metà del 2005 e continuare a mantenere depresse le decisioni di spesa. Nell’ultimo trimestre del 2004 si è inoltre osservato in Italia un significativo peggioramento dei principali indicatori congiunturali (Pmi e fiducia delle imprese). I tagli fiscali non sembrano avere esercitato un impatto positivo sulla fiducia di imprese e consumatori e la spesa in beni durevoli, che pure ha marcatamente sostento la crescita nel 2004, rischia di rallentare. L’italia si riconferma dunque, insieme con la Germania, l’economia più debole tra le principali dell’area euro. L’economia del Regno Unito conferma la propria solidità. Dopo il rallentamento della crescita di quasi due punti percentuali registrato nel terzo trimestre (la crescita del Pil di Q3 è stata peraltro rivista al rialzo all’1.8% t/t annualizzato dall’iniziale 1.4%, anche se resta evidente il peggioramento rispetto al 3.5% di Q2), i dati di Q4 sono stati uniformemente più forti delle attese. La produzione industriale ha recuperato rispetto al trimestre precedente, mentre le vendite al dettaglio si sono mostrate molto più solide delle attese, rallentando solo gradualmente rispetto ai ritmi della prima metà dell’anno. La fiducia delle imprese si è, inoltre, mantenuta su livelli confortanti, in particolare per quanto riguarda le prospettive nel settore delle vendite al dettaglio. Il rischio principale per l’economia britannica continua ad essere rappresentato da un brusco aggiustamento del mercato immobiliare, che dalla fine dell’estate ha cominciato a presentare chiare evidenze di un deciso rallentamento dei prezzi delle case e di una riduzione dei volumi di contrattazione. L’ottimo stato del mercato del lavoro unitamente alla solidità recentemente mostrata dall’economia del Regno Unito, sia nei confronti dell’aumento del prezzo del petrolio che del forte apprezzamento della sterlina, dovrebbero consentire però un aggiustamento graduale del mercato immobiliare e una reazione ordinata dei consumi privati. La Boe inoltre, avendo avviato da più di un anno il ciclo restrittivo, si trova nella condizione di poter intervenire con una riduzione dei tassi in caso di eccessivo indebolimento della crescita. Alla luce delle contenute pressioni inflazionistiche previste nei prossimi due anni, non è escluso che una ribasso dei tassi possa già verificarsi nella seconda metà del 2005, al fine di accompagnare il previsto rallentamento della crescita. Il Tankan di Q4 segnala un indebolimento della fiducia delle imprese nel manifatturiero che però rivedono al rialzo i piani di investimenti. Le imprese del non manifatturiero, d’altro lato, non ampliano di molto i piani di investimento. Le imprese nel complesso si attendono un deterioramento nella redditività per 05Q1. La revisione al rialzo dei piani di investimento (generalizzata anche se più evidente per le grandi imprese del manifatturiero) nel Tankan di dicembre è il risultato più sorprendente dell’intera survey. Questo appare vero, a maggior ragione, se si associa alla percezione di un deterioramento sia della condizione corrente (di 3 punti) che di quella prospettica (di 7 punti) per le grandi imprese del manifatturiero. Il sentiment di queste ultime appare particolarmente negativo in considerazione della revisione al rialzo sia dei risultati di vendita relativi al primo semestre fiscale che delle stime di vendita per il secondo semestre fiscale. Le grandi imprese del non manifatturiero non vedono invece deteriorarsi la condizione corrente e considerano il deterioramento prospettico molto lieve (un solo punto). Il Tankan segnala poi una condizione molto migliore per le piccole imprese, sia del manifatturiero che del non manifatturiero. Queste ultime hanno visto addirittura un miglioramento delle condizioni di profitto in Q4 (in aumento di 3 punti). Da un’attenta analisi dei piani di investimento si evidenzia che la revisione al rialzo più “genuina” è relativa proprio alle piccole imprese, dato che gran parte delle altre categorie ha posticipato nel secondo semestre fiscale i piani non realizzati nel primo. Parte della revisione al rialzo dei piani è poi attribuibile ad una previsione meno negativa di investimento in terreni (più evidente per il settore delle grandi imprese del manifatturiero). I dati di novembre (produzione e consumi) corroborano lo scenario di un’economia giapponese in fase di rallentamento. I dati relativi agli investimenti in capitale fisso non collimano con le evidenze del Tankan. La produzione industriale di novembre (+1.5% m/m) ha recuperato solo parzialmente il calo del mese precedente (-1.3% m/m), evidentemente in parte attribuibile al terremoto che aveva colpito il Giappone a fine ottobre. È comunque altamente probabile che si assista al secondo trimestre consecutivo di contrazione della produzione. Le componenti che hanno trainato la produzione a novembre sono quelle legate all’export ed all’It. Risulta evidente che in Q4 la maggiore sorpresa è provenuta dal lato della domanda legata all’export (il cui fatturato è cresciuto dell’1.5% rispetto a Q3, contro una crescita della produzione in questo segmento dello 0.3% t/t), export che si è ripreso significativamente in ottobre e novembre (in termini reali, secondo indici ricostruiti dalla Boj, le esportazioni sarebbero cresciute del 4.5% rispetto a Q3). La domanda interna è rimasta invece abbastanza debole in Q4: i dati sui consumi, seppur misti, lasciano intravedere una crescita vicina a quella registrata in Q3 (1% t/t annualizzato nelle nostre previsioni), mentre gli investimenti in macchinari ed attrezzature, alla luce degli “shipments” di beni capitali core (-1.2% rispetto a Q3) non si preannunciano molto brillanti. L’inflazione core giapponese continua ad essere negativa e rimarrà tale anche nel breve periodo. L’indice dei prezzi al consumo nazionale per il mese di novembre è cresciuto dello 0.8% a/a. Una volta escluso l’effetto degli alimentari freschi, però, la crescita del Cpi core è risultata in calo dello 0.2% a/a. Il Cpi di Tokyo del mese di dicembre (0% a/a, core -0.4% a/a) ha inoltre mostrato una forte decelerazione nel prezzo degli alimentari freschi, il cui aumento negli scorsi mesi aveva sostenuto il corso dell’indice headline proprio a causa del maltempo estivo. L’indice core viene mantenuto in territorio negativo da una pluralità di fattori. Anzitutto, il prezzo del riso (alimento non appartenente alla categoria degli alimentari freschi) è in via di moderazione. Inoltre il rientro del prezzo del petrolio tende a deprimere i costi dei suoi derivati. Anche l’apprezzamento della valuta ha un effetto calmierante nei confronti dei prezzi dei prodotti importati. Inoltre influiscono ed influiranno sul Cpi core una serie di misure programmate a partire da fine anno, quali la riduzione dei pedaggi autostradali (da novembre) e delle tariffe telefoniche (da gennaio), la deregolamentazione delle importazioni nel tessile e su alcuni alimenti (da gennaio). Il maremoto in Asia rappresenta una catastrofe umanitaria e ha provocato ingenti danni nelle aree colpite, ma potrebbe non impattare in modo pesante sulla crescita economica dell’area. Indonesia e Tailandia sono le due economie maggiormente colpite dal maremoto (provocato da un terremoto con epicentro nei pressi dell’isola indonesiana di Sumatra) che ha avuto ripercussioni in una vasta area dell’Oceano Indiano. Nonostante gli ingenti danni materiali e la perdita di centinaia di migliaia di vite umane, l’impatto economico dello tsunami è quasi nullo per Indonesia e Malesia e, secondo le stime del Ministro delle Finanze della Tailandia, ammonterebbe solo a mezzo punto percentuale di crescita economica in Tailandia, la regione maggiormente colpita in termini economici. Nelle regioni colpite dallo tsunami, infatti, il settore manifatturiero non è preponderante (neppure gli impianti per la produzione di gas naturale e petrolio, che hanno sede nei pressi dell'epicentro, in Indonesia, sono stati danneggiati): sono la pesca, l’agricultura ed il turismo i settori che maggiormente sono stati danneggiati. Anche il commercio con queste regioni, dunque, non subirà conseguenze (se non per le importazioni legate alla ricostruzione). Di difficile quantificazione resta l’impatto che il turismo potrà avere sui consumi privati anche per la perdita di occupazione legata al turismo; questa considerazione vale in modo particolare per la regione della Tailandia colpita dal maremoto, che conta oltre 1/3 del turismo nazionale (il turismo pesava circa il 6% del Pil tailandese nel 2002, prima che la regione fosse colpita dalla Sars nel 2003). Il turismo, per lo meno in 05Q1, potrebbe calare notevolmente a causa del danneggiamento delle strutture ricettive. Va però preso in considerazione il rischio di epidemie che potrebbero dilagare a causa delle condizioni igieniche venutesi a creare anche per la mancanza di acqua. D’altro canto, proprio il governo tailandese si trova con una posizione fiscale molto favorevole, per cui le opere di ricostruzione e le spese/sovvenzioni pubbliche potranno alleviare l’impatto negativo dello tsunami sul Pil.rtecssstylesrtecssstyles  
   
   
UBM PORTA SUL MERCATO NUOVA OBBLIGAZIONE EMESSA DALLA BEI (S&P AAA)  
 
Milano, 17 gennaio 2005 - Ubm porta sul mercato la nuova obbligazione emessa dalla Bei per chi ha una aspettativa di tassi di interesse statunitensi in moderata crescita e un recupero del dollaro nei confronti dell'euro Nel panorama delle attività finanziare, si è inserito la nuova obbligazione Bei Usd Capped Floater emessa dalla Bei (Banca Europea per gli Investimenti), emittente sovranazionale con rating Aaa, considerato uno fra gli emittenti al mondo di più solida e provata robustezza finanziaria. Il titolo, portato sul mercato da Ubm, si indirizza a quegli investitori con una aspettativa di tassi di interesse statunitensi in moderata, ma non repentina, crescita e ad un recupero del dollaro nei confronti dell'Euro. Il titolo, con durata pari a 5 anni, è espresso in dollari Usa ed è indicizzato al tasso Libor dollaro Usa a tre mesi, con aggiornamento trimestrale della cedola in modo da seguire costantemente l'andamento dei saggi di interesse. Oltre al tasso di mercato monetario, pari al tasso Libor a tre mesi, viene corrisposto all'investitore anche uno spread positivo pari a 0.20%, superiore ai tassi comunemente riscontrabili per emittenti di questo standing. Tale cedola può crescere fino a raggiungere un livello massimo del 5.00% con livelli intermedi del 3.30% (circa 75 punti base maggiore del tasso Libor a 3 mesi attuale), 3.70%, 4.10% e 4.50%. Tramite questo titolo il sottoscrittore prende una posizione in dollari Usa ai livelli minimi riscontrati dalla divisa statunitense dalla creazione della Moneta Unica.  
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 13 GENNAIO 2005  
 
btp 3,00%btp 4,50%
Scadenza15.01.201001.02.2020
Cod./trancheit0003799597/1it0003644769/4
Imp.offerto40003000
Regolamento17.01.200517.01.2005
Imp.domandato59544901
Imp.assegnato40003000
Prezzo aggiudicazione100,11106,01
Prezzo esclusione98,188104,07
Rendimento lordo3,004,00
Variazione Rend.asta prec.(*)-0,08-0,76
Rendimento netto2,623,44
Riparto78,48778,892
Importo in circolazione (mln)400013515
Riapertura (mln)1000300
Prezzo nettisti100,11000000106,00751500
(*) raffronto con titolo di pari durata
Elaborazione Assiom
 
   
   
RETTIFICA IT HOLDING  
 
Milano, 17 gennaio 2005: A parziale rettifica di quanto pubblicato il 13 gennaio 2005 e nell'avviso sui risultati definitivi dell'Offerta pubblicato, It Holding comunica che il corrispettivo globale dell'Offerta avente a oggetto l'80% delle obbligazioni in circolazione (di ammontare nominale pari a 175.000 migliaia di euro) denominate "200,000,000 7 per cent. Guaranteed Notes due 2005" (Codice Isin Xs0146870091), emesse da Ferré Finance S.a. (oggi denominata It Holding Finance S.a.) e garantite da It Holding S.p.a., tenuto conto delle adesioni in Italia e all'estero, è pari a 84.878.253,96 euro e non a 84.931.601,17 euro come erroneamente ivi indicato. Il quantitativo delle adesioni all'Offerta qui indicato rimane invariato.  
   
   
MARIELLA BURANI FASHION GROUP: PROPOSTA DI DIVIDENDO STRAORDINARIO DI € 0,25 PER AZIONE E ORDINARIO DI € 0,11 PER AZIONE UN TASSO DI RENDIMENTO AZIONARIO DEL 4,8%  
 
Milano, 17 gennaio 2005 - Il Consiglio d’Amministrazione di Mariella Burani Fashion Group Spa, riunitosi il 13 gennaio per esaminare l’andamento delle società del Gruppo, ha proposto la distribuzione di un dividendo straordinario di € 0,25 per azione e ordinario di € 0,11 per azione che garantiscono complessivamente un tasso di rendimento azionario del 4,8% calcolato sulla base della media ponderata degli ultimi 6 mesi del 2004. Negli ultimi anni, il Gruppo Mariella Burani ha perseguito un importante piano di sviluppo interno ed esterno con un tasso di crescita medio del fatturato degli ultimi 3 anni del 32% ed un più che proporzionale aumento del margine operativo lordo del 52% e dell’Utile Netto del 88%. Parallelamente il flusso di cassa operativo è cresciuto sensibilmente ed è atteso in continua crescita, come conseguenza: dell’aumento del fatturato; del miglioramento del sales mix verso prodotti a più alti margini; del continuo miglioramento della gestione del capitale circolante; della continua integrazione delle società acquisite; del positivo impatto dell’espansione del network retail del Gruppo. Ii previsto incremento dei flussi di cassa e gli effetti positivi legati all' adeguamento del bilancio del Gruppo ai principi contabili internazionali (Ifrs), porteranno ad un miglioramento del debt/equity ratio, anche successivamente alla distribuzione dei suddetti dividendi, dall’attuale 0,89 a 0,65 a fine 2005. Il dividendo straordinario di € 0,25 per azione sarà messo in pagamento il 27 ottobre 2005 con stacco cedola il 24 ottobre 2005. Il dividendo ordinario di € 0,11 per azione sarà messo in pagamento il 26 Maggio 2005 con stacco cedola il 23 maggio 2005. Il monte dividendi garantisce un tasso di rendimento (dividend yeld) del 4,8%. Il Dott. Walter Burani, Presidente di Mariella Burani Fashion Group, ha dichiarato: “Il positivo andamento della campagna vendite Primavera/estate 2005 ci porta a confermare le stime di crescita per il 2005. Siamo fiduciosi riguardo le prospettive di sviluppo del Gruppo nel medio periodo incentrate sulla crescita organica e sulla generazione di cassa, tale strategia ci consente di premiare gli azionisti con un dividendo straordinario per la fiducia accordata fino ad oggi al nostro modello di business”. La proposta sarà sottoposta per l’approvazione all’Assemblea Ordinaria degli Azionisti, che sarà convocata presso la sede del Gruppo per il giorno 29 Aprile 2005.  
   
   
FONCHIM: DA SETTE ANNI UNO STRUMENTO DI PREVIDENZA INTEGRATIVA CHE PREMIA I SUOI ADERENTI LE PERFORMANCE 2004 DEL FONDO: COMPARTO MONETA +2,09%, STABILITÀ +4,74%, CRESCITA +7,65%.  
 
Milano, 17 gennaio 2005 - Fonchim, Fondo Pensione Complementare del Settore chimico-farmaceutico e dei settori affini, costituito nel 1997 per iniziativa delle Organizzazioni Sindacali di settore, di Federchimica e di Farmindustria, a cui si sono aggiunti poi Assovetro, Assolampade, Anicta e Assomineraria, ha terminato il suo settimo esercizio. Fonchim ripartito in tre comparti – moneta, stabilità e crescita – il primo monetario, il secondo bilanciato a prevalenza obbligazionaria, il terzo bilanciato a prevalenza azionaria, ha registrato anche nel 2004 interessanti performance: moneta: +2,09 %, stabilità: +4,74 %, crescita: +7,65 %. Oggi il Fondo può contare su un patrimonio di un miliardo di €. Vi aderiscono 116.000 lavoratori che, nonostante i problemi che caratterizzano la nostra economia, sono ogni anno più numerosi, e 1750 aziende, che continuano a mostrare, negli anni, una costante fiducia nei confronti di Fonchim. A partire dal 1° ottobre 2004 il Fondo ha selezionato i suoi nuovi gestori, pur non cambiando l’asset allocation generale dei comparti. Oggi la ripartizione di comparti e gestori è la seguente:
Moneta Rothschild
Crescita Pioneer
Stabilità
Mandato obbligazionario S Paolo Imi
Mandato obbligazionario Crédit Agricole
Mandato obb Corporate Duemme
Mandato bilanciato Pioneer
Mandato bilanciato Duemme
Mandato azionario Templeton
Fonchim, in quanto fondo negoziale, può essere considerato come un “vettore low-cost” della previdenza integrativa. Non ha scopo di lucro (nessun bisogno di return on equity perchè non c’è l’equity), né deve remunerare la rete distributiva. Inoltre, essendo nato nell’era di internet ha, fin dall’inizio, portato agli associati, aderenti e aziende, anche i vantaggi offerti da questo mezzo di comunicazione, com’è dimostrato dal sito: www.Fonchim.it con le sue 200.000 visite all’anno. Il risultato è di un costo di circa 20 € a persona/anno per l’attività amministrativa e dello 0,16% del patrimonio per quella di gestione finanziaria. Nicola Messina, Presidente di Fonchim ha sottolineato come “in 7 anni di vita, Fonchim ha dato sicurezza finanziaria e fiducia ai propri associati, sia imprese che sottoscrittori. Basti pensare che dal gennaio 1998 il comparto moneta è cresciuto del 20,78 %, quello stabilità del 29,32 %, quello crescita del 34,70 %. Il Fondo è diventato, in ultima analisi, una realtà importante nel mondo del risparmio e della previdenza. Fonchim – ha concluso Messina - è la prova che, con l’impegno di tutti, si può realizzare un corretto ed efficiente strumento di previdenza complementare”.
 
   
   
OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO OBBLIGATORIA TOTALITARIA PROMOSSA SULLE AZIONI MARCOLIN. APPROVATO INOLTRE IL CALENDARIO DEGLI EVENTI SOCIETARI PER L’ANNO 2005  
 
Longarone, 17 gennaio 2005 – Il 13 gennaio si è riunito il Consiglio di Amministrazione di Marcolin S.p.a. Che - preso atto (I) del comunicato trasmesso, in data 4 gennaio 2005, da Adv Partecipazioni S.r.l., Ddv Partecipazioni S.r.l., Cirillo Coffen Marcolin, Maurizio Coffen Marcolin, Maria Giovanna Zandegiacomo, Monica Coffen, (collettivamente gli “Offerenti”) a Marcolin S.p.a., relativo all’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria sulle azioni ordinarie Marcolin promossa dagli Offerenti; (Ii) del documento di offerta, conforme a quello trasmesso alla Consob, che gli Offerenti hanno messo a disposizione di Marcolin S.p.a. E (Iii) del parere espresso dall’advisor finanziario di Marcolin S.p.a. – ha esaminato i termini, le condizioni e le finalità dell’offerta. Il Consiglio di Amministrazione di Marcolin S.p.a., sulla base del parere dell’advisor finanziario incaricato e fermo restando che la convenienza economica dell’adesione potrà essere compiutamente valutata solo dagli azionisti di Marcolin S.p.a. Alla luce del prezzo delle azioni di Marcolin fino alla conclusione del periodo di adesione, ha ritenuto congruo il corrispettivo offerto dagli Offerenti. Il Consiglio di Amministrazione ha, quindi, approvato e trasmesso alla Consob il comunicato redatto ai sensi dell’art. 103, comma 3, del D.lgs. 58/1998 e dell’art. 39 del Regolamento Consob n. 11971/99. Il comunicato sarà reso pubblico contestualmente alla pubblicazione del documento di offerta. Sempre nel corso della medesima riunione il Consiglio di Amministrazione ha altresì approvato il seguente calendario degli eventi societari per l’anno 2005. Settimana del 14 marzo 2005 per la riunione del Consiglio di Amministrazione di approvazione del progetto di bilancio dell’esercizio 2004; Settimana del 25 aprile 2005 per la riunione dell’Assemblea di approvazione del bilancio dell’esercizio 2004; Settimana del 9 maggio 2005 per la riunione del Consiglio di amministrazione di approvazione della prima trimestrale dell’esercizio 2005; Settimana del 5 settembre 2005 per la riunione del Consiglio di amministrazione di approvazione della semestrale dell’esercizio 2005; Settimana del 7 novembre 2005 per la riunione del Consiglio di amministrazione di approvazione della terza trimestrale dell’esercizio 2005. Come risulta dal calendario sopra riportato, la società ha deciso di avvalersi, anche per il 2005, della facoltà concessa dall’art. 82 della deliberazione Consob n. 11971 del 14/05/1999 e pertanto non pubblicherà le relazioni sull’andamento del quarto trimestre 2004 e del secondo trimestre 2005, in quanto renderà pubblico il bilancio al 31 dicembre 2004 entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio e la semestrale al 30 giugno 2005 entro 75 giorni dalla scadenza del semestre. La Società provvederà a comunicare al mercato, non appena disponibili, le date puntuali delle riunioni sopra elencate e ad effettuare tempestive comunicazioni in caso di variazione del proprio calendario 2005.  
   
   
COMPRAVENDITA AZIONI ORDINARIE PREMUDA SPA  
 
Milano, 17 gennaio 2005 - Premuda Spa comunica che il 14 gennaio la società Duferco Italia Holding Spa ha ceduto ai blocchi n. 4.000.000 di azioni ordinarie al prezzo di Euro 1,226. Le azioni sono state cedute a Navigazione Italiana Spa (n. 1.100.000) e ad Assicurazioni Generali Spa (n. 2.900.000). Il prezzo è stato determinato tenendo conto della quotazione media del titolo degli ultimi quattro mesi. Le azioni oggetto della compravendita non sono conferite al patto parasociale rinnovato il 31.12.2004. A seguito di tale operazione, i tre Soci aderenti al patto parasociale Premuda detengono le seguenti partecipazioni:
N. Azioni Ordinarie Conferite % Sul Conferito % Sul Totale Del Cap. Ord. Premuda N. Azioni Ordinarie Possedute %Sul Totale Del Cap. Ord. Premuda
Navigazione Italiana 36.887.200 61.1% 27,5% 39.700.801 29,62%
Assicurazioni Generali 16.767.000 27,8% 12,5% 20.195.784 15,07%
Duferco Italia Holding 6.707.000 11,1% 5% 9.446.972 7,05%
Totale 60.361.200 100,0% 45% 69.343.557 51,72%
 
   
   
PERCORSI DI SVILUPPO PER LE PICCOLE IMPRESE DEL TERZIARIO DI MERCATO  
 
Roma, 17 gennaio 2005 - Individuare le strategie di sviluppo e gli strumenti per dare un forte impulso innovativo alle piccole e micro imprese del terziario di mercato. Un settore in cui le aziende operano in condizioni di precarietà e incertezza, che impediscono non solo la crescita dimensionale e qualitativa della struttura imprenditoriale, ma anche la definizione di percorsi di specializzazione e diversificazione dell’offerta. Questo l’obiettivo dell’incontro organizzato al Cnel per venerdì 21 gennaio, a partire dalle ore 9,30, durante il quale sarà presentata un’indagine sulle micro imprese di servizi. I lavori saranno aperti dal presidente del Cnel, Pietro Larizza, e coordinati da Mario Sai, presidente della Commissione attività produttive e risorse ambientali del Cnel. Interverranno, tra gli altri: Vincenzo Gervasio (consigliere del Cnel), Daniela Bastianelli (Nomisma), Roberto Santoro (Esocenet), Paolo Leon (consulente scientifico - Cles), Gianni Baratta (segretario generale Fisascat-cisl), Sergio Billè (presidente Confcommercio), Ivano Corraini (segretario generale Filcams-cgil), Emilio Fargnoli (segretario nazionale Uiltucs-uil), Ennio Lucarelli (presidente Fita-confindustria), Lino Pompili (vicepresidente Cna), Alberto Tripi (presidente Federcomin). 21-01-2005 alle ore 09:30 Biblioteca del Cnel  
   
   
PARMALAT FINANZIARIA SPA: BOSCHI LUIGI E FIGLI S.P.A. IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA  
 
 Collecchio (Pr), 14 Gennaio 2005 - Parmalat Finanziaria S.p.a. In Amministrazione Straordinaria comunica che la controllata Boschi Luigi e Figli S.p.a. Ha presentato in data 17 Dicembre 2004 il ricorso per la dichiarazione dello stato di insolvenza presso il Tribunale Civile di Parma. Il Tribunale Civile ha accolto in data 13 Gennaio 2005 tale ricorso dichiarando lo stato di insolvenza della suddetta società. Boschi Luigi e Figli S.p.a. Con decreto del Ministro delle Attività Produttive era stata ammessa il 31 dicembre 2004 alla procedura di Amministrazione Straordinaria ed il Dr. Enrico Bondi era stato nominato Commissario Straordinario della suddetta società.  
   
   
AEDES S.P.A.: NUOVO INGRESSO NELLA PRIMA LINEA MANAGERIALE GIOVANNI LOSER CHIEF FINANCIAL OFFICER  
 
Milano, 17 Gennaio 2005 - Continua la fase di rafforzamento della prima linea manageriale di Aedes S.p.a. Con l’ingresso di Giovanni Loser che, dal 17 Gennaio 2005, sarà il nuovo Chief Financial Officer. Giovanni Loser proviene dal Gruppo Rinascente, dove è entrato nel 1993 e ha ricoperto la carica di Direttore Finanziario del Gruppo occupandosi, tra l’altro, anche di operazioni di valorizzazione del patrimonio immobiliare. Nel novembre 2003 ha contribuito all’alleanza tra il Gruppo Rinascente e Simon Property Group nel settore dei centri commerciali in Italia diventando successivamente (maggio 2004) direttore Finanza, Amministrazione e Controllo di Gallerie Commerciali Italia S.p.a. (51% La Rinascente S.p.a. E 49% Simon Property Group). In tale ambito si è occupato in particolare delle operazioni di finanziamento del portafoglio immobiliare esistente e di quello in sviluppo. Prima di approdare al Gruppo Rinascente nel 1993, l’esperienza lavorativa di Giovanni Loser è maturata in Kraft, Pirelli e Fondiaria. Giovanni Loser è laureato in economia aziendale presso l’Università Bocconi di Milano. La sua funzione riporta all’Amministratore Delegato di Aedes S.p.a.  
   
   
I RISULTATI DI CITROÉN IN ITALIA NEL 2004 TERZO RECORD CONSECUTIVO DI VENDITE  
 
 Milano, 17 gennaio 2005 - Citroén Italia ha realizzato nel 2004 il terzo record consecutivo di immatricolazioni sul mercato italiano, con una crescita, in volume, da 130.910 a 146.127 unità, pari ad un incremento di 15.217 consegne: la maggior crescita di volume, in valore assoluto, del nostro mercato. Con questo risultato, la quota di penetrazione sul mercato autovetture colloca Citroén al 6,5% (5,8% nel 2003) e cioè al quinto posto assoluto sul mercato italiano. I risultati positivi sono dovuti all’insieme della gamma Xsara Picasso, che realizza l’annata migliore dal lancio, con 25.200 vendite. Inoltre, grazie al successo di C2 (33.800 vendite), C3 (63.400 vendite) e C3 Pluriel (8.900 vendite) Citroén diventa la prima marca estera nel segmento, superando la soglia dei 100.000 veicoli compatti venduti. Nel mercato dei veicoli commerciali, in fine, Citroén tocca una quota di mercato del 4,5%, anche qui con una crescita del 21% rispetto al 2003.  
   
   
ALSTOM: RISULTATI ECONOMICI DEI PRIMI NOVE MESI DELL’ANNO FISCALE 2004/05 (1 APRILE – 31 DICEMBRE 2004)  
 
Milano, 17 novembre 2005 - Ordini per un totale di 12,2 miliardi di euro, pari ad un incremento del 29% rispetto ai risultati ottenuti nel medesimo periodo nello scorso esercizio (primi nove mesi del 2003/04). Vendite pari a 9,7 miliardi di euro, in lieve flessione (- 8%) per una diminuzione di ordini rilevata nel primo semestre dell’anno fiscale 2004/05. «A seguito degli importanti ordini ricevuti durante il primo semestre di questo anno fiscale, crediamo che la performance commerciale del terzo trimestre possa essere considerata incoraggiante e positiva – dichiara Patrick Kron, Presidente e Ceo di Alstom commentando i risultati –. Significativo anche il book-to-bill Ratio, il rapporto tra ordini ricevuti e ordini evasi che risulta superiore a 1 per il quinto trimestre consecutivo. Anche le vendite sono in ripresa dopo le performance non elevate della prima metà del 2004/05». Ordini e vendite, come riportato, hanno avuto un impatto negativo durante i primi nove mesi dell’ esercizio finanziario per l’effetto del cambio Euro su Dollaro Americano (pari circa all’1% su ordini e vendite) e per le dismissioni delle attività produttive nel settore T&d e delle Turbine Industriali.  
   
   
IL PRESIDENTE RIGGIO CONVOCA VERTICI COMPAGNIE AEREE SULLA CONTINUITÀ TERRITORIALE CON LA SARDEGNA  
 
Roma, 17 gennaio 2005 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, On. Prof. Vito Riggio, ha convocato i vertici delle compagnie aeree Alitalia, Air One e Meridiana per martedì 18 gennaio alle ore 18:00. La riunione, che si svolgerà presso la Direzione Generale dell’Enac, è finalizzata all’esame della situazione della continuità territoriale alla luce della decisione del Tar del Lazio di prorogare fino al 17 marzo p.V. La richiesta di sospensiva, presentata dall’Alitalia, del decreto del Ministro Lunardi.  
   
   
HLX INIZIA L’ANNO NUOVO CON NUMEROSE PRENOTAZIONI / OGNI SETTIMANA PIÙ DI 200 VOLI PER LA GERMANIA DALL’ITALIA  
 
Milano, 17 gennaio 2005 - Per Hapag-lloyd Express, la compagnia area low-cost della Tui, il nuovo anno, il terzo della storia della compagnia, è iniziato bene. Al momento sono già state effettuate più di 600.000 prenotazioni per i voli dell’orario estivo, con un aumento del 15% rispetto all’anno scorso. “Abbiamo una buona base iniziale per raggiungere il nostro obbiettivo di almeno 3,8 milioni di passeggeri nel 2005 e per arrivare a break-even nel nuovo anno fiscale” afferma Roland Keppler, dal 1° gennaio nuovo amministratore delegato Hlx, al posto di Wolfgang Kurth. Nel 2004, 2,7 milioni di passeggeri (il 38% in più rispetto all’anno precedente) hanno scelto Hlx e nel terzo trimestre dell’anno scorso Hlx ha raggiunto per la prima volta la soglia del profitto. Per Hlx l’Italia è il mercato estero più importante. L’anno scorso 820.000 passeggeri (il 17% in più rispetto al 2003) hanno viaggiato sulle otto rotte italiane collegate con Amburgo, Berlino/tegel, Hannover, Colonia/bonn, Stoccarda mentre Monaco verrá collegato con Palermo e Olbia da marzo 2005. Le ultime rotte lanciate a dicembre 2004, Amburgo e Berlino da Venezia, hanno raccolto un immediato successo e Berlino si é confermata una delle cittá piú richieste per il Capodanno 2004. Nel nuovo orario estivo Hlx effettuerà più di 200 voli alla settimana per l’Italia, corrispondente al 34 % della capacità totale di posti offerta da Hlx. Nel 2005 l’obiettivo è di una crescita del 10/15 % del numero di passeggeri su queste rotte rispetto al 2004. Inoltre, a partire da marzo 2005 Hlx rafforza la propria flotta con 4 nuove unità arrivando ad un totale di 15 aeromobili (13 Boeing 737 e 2 Fokker 100).  
   
   
CAMILLE PISSARRO. IMPRESSIONI INCISE BROLO CENTRO D’ARTE E CULTURA MOGLIANO VENETO - TREVISO 6 FEBBRAIO – 8 MAGGIO 2005  
 
 Mogliano Veneto, 17 gennaio 2004 – Camille Pissarro. Impressioni incise è il primo grande appuntamento del Brolo Centro d'Arte di Cultura in calendario nel 2005, anno che segna il quinto anno di attività del Centro – fu inaugurato, infatti, il 19 febbraio 2000. Promossa dalla Città di Mogliano Veneto e curata dal Direttore del Brolo, Casimiro Di Crescenzo, questa mostra conta sul sostegno di Lionel Pissarro, pronipote dell'artista, e si avvale di un prestito eccezionale di opere da parte della Biblioteca nazionale di Francia e del Musée Pissarro de Pontoise. Per sottolineare l'importanza dei prestiti, queste due istituzioni e l'Ambasciata di Francia hanno concesso ufficialmente il proprio patrocinio. La mostra che aprirà il prossimo 6 febbraio è una rassegna di oltre 90 opere tra le più rappresentative dell’opera grafica di Pissarro, riunite al Brolo in una esposizione di esclusivo interesse. Tra le opere esposte al Centro d’Arte e Cultura di Mogliano vi saranno alcuni tra i migliori lavori creati da Pissarro, riconosciuti capolavori della grafica impressionista. Particolare segnalazione meritano i prestiti delle 6 matrici lavorate dall’artista, per la prima volta esposte in Italia. Il titolo dell’esposizione è tratto da una lettera di Pissarro al figlio Lucien in cui scrive: "Credo che non ti sarà facile far capire alla gente che non sono un incisore; queste sono semplicemente delle impressioni incise". Tra tutti gli impressionisti, Pissarro è quello che con più assiduità si è dedicato all'arte della stampa, meritandosi pienamente il titolo di peintre-graveur. Bibliothèque national de France L'incisione all'acquaforte e la litografia fanno parte integrante della sua attività artistica e l'autore, a partire dai primi saggi del 1863, non ha mai cessato di ricorrere a queste tecniche. Centonovantaquattro opere, senza contare i monotipi, spesso con più tirature, costituiscono la prova del suo profondo interesse per questo mezzo d'espressione. Questo corpus, importante sia per la quantità che per la qualità delle opere, lo rende l'incisore impressionista più prolifico. La maggior parte delle sue stampe sono opere di primo piano dove contenuto e tecnica sono perfettamente complementari; altre sono degli studi più semplici; altre ancora riflettono le tendenze della sua pittura; qualcuna, infine, non è che una rapida annotazione di un fatto visivo. Si deve considerare questa ampia produzione come un corpus, importante in sé, che fornisce le prove dello sviluppo dello stile e delle audaci ricerche tecniche di Pissarro, illustrando nel formato ridotto dell'incisione gli aspetti più interessanti e più esigenti dell'estetica impressionista. La sua vicenda artistica è una storia corale: sempre rivolto al gruppo, arrivando talvolta a lavorare assieme agli amici, scegliendo insieme uno stesso soggetto e confrontandosi in un secondo momento. Sebbene il nome di Pissarro non risalti tra gli impressionisti per originalità di temi, certamente a lui in tanti hanno guardato come anima del movimento. Notevole fu la sua entusiasta ricerca nel campo della grafica. Il torchio non è visto da Pissarro come strumento di lavori ripetitivi, privi di espressione originale. Egli si ribella alla meccanicità, interviene con forza sulla lastra di rame incisa, arrivando a modificare con rilevanza la forma dei diversi stati di stampa. Ecco che se la prima opera offre un paesaggio boscoso con i personaggi in secondo piano, la successiva riproduzione si popola di figure. Il Brolo è ormai riconosciuto quale interlocutore "familiare" da parte di alcune prestigiose istituzioni museali francesi. Dopo il successo delle mostre dedicate a Marc Chagall, Alberto Giacometti, Toulouse-lautrec e Henri Matisse, c o n l'esposizione intitolata a Camille Pissarro il Brolo prosegue il suo caratterizzante percorso dedicato alle opere grafiche e all'arte moderna. Www.brolo.org  
   
   
AL VIA LA TERZA EDIZIONE DELLA MOBILITY CONFERENCE EXHIBITION DI ASSOLOMBARDA E CAMERA DI COMMERCIO  
 
Milano, 18 gennaio 2005 – Due giorni di convegni e incontri per discutere di reti e infrastrutture che devono favorire lo sviluppo del Paese e la tutela dell’ambiente; decine di relatori suddivisi tra Pubblica Amministrazione, mondo delle imprese ed esponenti istituzionali e di governo e molti stand allestiti presso il Centro Congressi di Assolombarda, in via Pantano 9, e visitabili in forma virtuale sul portale www.Mobilityconference.it. Sono queste le iniziative previste dalla terza edizione della Mobility Conference Exhibition, promossa da Assolombarda e Camera di Commercio di Milano per il 18 e 19 gennaio 2005. La carenza di infrastrutture e la congestione rappresentano un pesante onere aggiuntivo per le imprese, in particolare per quanto riguarda l’aumento dei costi di trasporto e l’aumento dei tempi di consegna delle merci, e hanno anche effetti molto negativi per quanto riguarda la qualità ambientale e la salute. Rispetto a queste criticità il contributo che il sistema delle imprese può dare, mettendo in rete chi produce e chi domanda prodotti e soluzioni inerenti le infrastrutture, i trasporti e la mobilità, è notevole. “Richiamare nuovamente l’attenzione sui temi della mobilità e delle infrastrutture, promuovendo un qualificato momento di confronto e di conoscenza fra tutti i soggetti coinvolti, ci è sembrato assolutamente necessario”, spiegano Michele Perini, Presidente di Assolombarda e Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di Milano, “perché il nostro territorio è il cuore pulsante dell’economia italiana e uno dei motori di quella europea ed esprime una domanda di mobilità a fronte della quale la nostra dotazione ferroviaria e autostradale è, nonostante i progressi, del tutto insufficiente. Il gap da recuperare è forte e non c’è assolutamente tempo da perdere, anche perché un sistema efficiente di trasporto gioca un ruolo fondamentale nella competitività di un’area urbana e la libera mobilità in un’area metropolitana significa accessibilità, significa “città a misura d’uomo” e significa attenzione anche per le categorie più deboli. Significa, in una parola, qualità della vita”. L’mce 2005 inizia martedì 18 gennaio alle 9,30 con due grandi convegni. In Camera di Commercio si parlerà di reti europee di trasporto e verranno presentati i dati dell’Osservatorio che monitorizza il sistema infrastrutturale di Lombardia, Piemonte e Liguria. In Assolombarda, invece, si discuterà di sviluppo della mobilità e tutela dell’ambiente alla luce del Protocollo di Kyoto. La “due giorni” di incontri e convegni prevede, poi, un Forum a porte chiuse del sistema economico lombardo con il governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni sullo stato si avanzamento dei progetti infrastrutturali regionali, e mercoledì 19 gennaio altri due importanti appuntamenti. Un primo convegno dedicato al tema dello sviluppo delle infrastrutture e della costruzione del consenso, per evitare incertezze sui tempi di realizzazione delle opere, e un secondo che analizza il contributo alla sicurezza stradale offerto dai sistemi di telecomunicazione e dalle nuove tecnologie. Ma ecco più in dettaglio i programmi dei due eventi aperti al pubblico di martedì 18 gennaio: “Torino-milano-genova. Le Grandi Reti Europee Di Trasporto” Palazzo Turati - Sala Consiglio, Via Meravigli 9b. 09.30 Interventi di apertura; Michele Perini, Presidente Assolombarda; Carlo Sangalli, Presidente Cciaa Milano; Gabriele Albertini, Sindaco di Milano. 10.00 Presentazione del rapporto Oti Nordovest 2004; Marco Bisagno, Presidente Assindustria Genova; Alberto Tazzetti, Presidente Unione Industriale di Torino. 10.30 Interventi: Alain Baron, Capo Cellula Finanziamento Reti Transeuropee di Trasporto Dg Trasporti Commissione Europea; Giuseppe Bencini, Presidente Sea; Umberto Bertelè, Presidente Tav; Adolfo Colombo, Commissario straordinario del Governo per le opere strategiche; Claudio De Albertis, Presidente Ance; Vito Gamberale, Amministratore Delegato Autostrade per l’Italia; Ercole Incalza, Consigliere Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; Giovanni Novi, Presidente Autorità Portuale di Genova; Paolo Odone, Presidente Camera di Commercio di Genova; Roberto Testore, Amministratore Delegato Trenitalia. 12.30 Conclusioni: Emma Marcegaglia, Confindustria,vicepresidente per l’Impresa e il Territorio; Roberto Formigoni, Presidente Regione Lombardia; Mario Baldassarri, Vice Ministro dell’Economia. Mercoledì 19 : “Trasporti E Ambiente. Le Politiche Pubbliche Per I Trasporti E Le Strategie Nazionali Per Il Cambiamento Climatico” Auditorium Assolombarda, Via Pantano 9 Milano. 09.30 Apertura dei lavori: Luciano Sgubini, Vicepresidente Assolombarda; Massimo Sordi, Vicepresidente Giunta Cciaa di Milano, Presidente Osservatorio Ambiente e Infrastrutture Cciaa di Milano; Filippo Penati, Presidente Provincia di Milano. 10.15 Relazioni: Paolo Cardillo, Direttore Scientifico Stazione Sperimentale Combustibili; Maria Rosa Vittadini, Istituto Universitario di Architettura di Venezia. 11.00 Tavola rotonda - Presiede Gianni Silvestrini, Direttore Scientifico Kyoto Club: Ivo Allegrini, Direttore Istituto Inquinamento Atmosferico, Cnr; Roberto Della Seta, Presidente Nazionale Legambiente; Paolo Guaitamacchi, Consigliere Cciaa Milano; Massimo Rivara, Presidente Gruppo Merceologico Energia Assolombarda; Guido Rivolta, Direttore Generale Cam Tecnologie; Roberto Santaniello, Direttore Rappresentanza a Milano, Commissione Europea; Giorgio Viganò, Membro di Giunta Cciaa Milano. 12.30 Intervento conclusivo: Umberto Rosa, Assolombarda, consigliere incaricato Ambiente, Ricerca, Università.  
   
   
PROLOGIS INAUGURA IL NUOVO MAGAZZINO NELL'INTERPORTO DI BOLOGNA OLTRE 49.000 MQ PER IL NUOVO CENTRO MULTIMODALE E LOGISTICO UTILIZZATO DA MERLONI ELETTRODOMESTICI  
 
Bologna, 17 dicembre 2004 — Prologis, fornitore mondiale leader di impianti e servizi per la logistica, è lieta di annunciare la prossima inaugurazione del magazzino Magazzino 9.3 per la logistica di 49,090 metri quadrati sito all'interno dell'Interporto di Bologna, centro multimodale e logistico che offre più di 300,000 metri quadrati di magazzini. La Cerimonia di Inaugurazione si terrà presso il Magazzino 9.3, in presenza di Beatrice Draghetti, presidente della Provincia di Bologna, Alessandro Ricci, Presidente dell'Interporto di Bologna, Gianluigi Seri, Direttore della Logistica di Merloni Elettrodomestici e Ranald Hahn, Managing Director per il Sud Europa di Prologis. "t per noi un grandissimo onore inaugurare insieme a Merloni Elettrodomestici questa struttura all'interno dell'Interporto di Bologna, che segna per noi sia la nostra prima operazione con Merloni Elettrodomestici, sia il nostro primo passo sull'importantissimo mercato di Bologna" ha dichiarato Alexandra Lopes, Responsabile per Prologis Italy. Prologis ha acquistato l'impianto da Vailog s.R.l., un importante sviluppatore immobiliare, mentre la costruzione e' stata eseguita dalla società Engineering 2k S.p.a., che ha agito da general contractor. L'interporto di Bologna è ubicato a nord della città, distante circa 4 km. Dall'autostrada A13 che collega Bologna a Padova. In aggiunta a questa posizione autostradale di prim'ordine, l'impianto Prologis include un raccordo ferroviario, importante opzione di trasporto alternativa.  
   
   
RAPPORTO DEL MIUR SUL SUCCESSO SCOLASTICO DEGLI ALUNNI STRANIERI IL MINISTRO MORATTI: "AFFRONTIAMO LA SFIDA DELLA PIENA CITTADINANZA"  
 
Roma, 17 gennaio 2005 - "Insieme al traguardo. Indagine sugli esiti degli alunni con cittadinanza non italiana" è il titolo del nuovo rapporto promosso dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Direzione generale per lo studente. Dopo aver consolidato il metodo di rilevazione del numero di alunni stranieri con l'indagine annuale "Alunni con cittadinanza non italiana" (arrivata al settimo anno) il Miur ha elaborato questa nuova ricerca per sollecitare una sensibilità e un'attenzione specifica sugli esiti scolastici degli alunni stranieri. "Dal rapporto", ha detto il Ministro Letizia Moratti, "emerge un minore successo scolastico degli alunni stranieri rispetto agli italiani. Si tratta di un fenomeno che si registra in tutta Europa e che ci preoccupa perché è indice di una integrazione non pienamente raggiunta. Il successo scolastico è infatti uno degli elementi qualitativi su cui misurare l'integrazione. Ci dobbiamo impegnare, a tutti i livelli, perché, attraverso una maggiore consapevolezza di questo fenomeno, possiamo individuare quelle misure adatte alle singole realtà territoriali che ci consentano di affrontare la sfida della piena cittadinanza degli alunni stranieri". Dall'osservazione dell'esito scolastico degli alunni italiani a confronto con quello degli alunni stranieri si rileva come costante il minore successo scolastico degli allievi stranieri nei diversi ordini di scuola. Il divario fra i tassi di promozione degli allievi stranieri e di quelli italiani è inferiore di 3,36 punti nella scuola primaria, di 7,06 nella secondaria di I grado, e di ben 12,56 nella secondaria di Ii grado, nella quale più di un alunno straniero su quattro non consegue la promozione. Nelle diverse tipologie di scuole secondarie di Ii grado si può osservare che l'istruzione classica, scientifica e magistrale fa registrare la maggior percentuale di promossi fra gli studenti stranieri: 80,30% rispetto al 90,51 degli italiani. Negli istituti professionali si registra invece la minore percentuale di promossi: 70,40% per gli stranieri contro il 78,90 per gli italiani. La rilevazione del divario negli esiti scolastici sul territorio presenta un quadro molto differenziato e disomogeneo, a macchia di leopardo anche all'interno delle stesse regioni e province. Tra le regioni che hanno il minor divario negli esiti tra allievi stranieri e italiani rispetto al totale nazionale e contemporaneamente una presenza significativa di stranieri si notano: il Friuli-venezia Giulia per la scuola primaria (1,13 in meno rispetto a 3,36 punti in meno della media nazionale), l'Emilia Romagna per la secondaria di I grado (4,94 punti in meno rispetto al 7,06 della media nazionale) e, tra le regioni con presenza straniera percentualmente significativa, il Piemonte per la secondaria di Ii grado (9,92 punti in meno rispetto ai 12,56 punti della media nazionale). I monitoraggi già conclusi, sugli aspetti quantitativi e qualitativi dell'integrazione degli alunni stranieri, mettono in luce come l'impegno del nostro Paese non sia da meno rispetto a Paesi di più lunga e consolidata immigrazione quali la Germania, il Regno Unito, la Spagna e la Francia. Questi Paesi, peraltro, vedono tendenzialmente le seconde generazioni, ovvero quelle composte dai figli di origine straniera nati nel Paese in cui sono arrivati i genitori, più esposte al disagio, alle devianze e in generale ai comportamenti a rischio. L'italia, Paese di più recente immigrazione, sta ora affrontando questa seconda fase e, tuttavia, il confronto con la situazione e con le misure adottate in altri paesi europei fa emergere problematiche simili. L'indagine evidenzia anche che in nessun paese si è riusciti finora a risolvere adeguatamente il problema della piena integrazione e promozione degli allievi stranieri. Secondo il Rapporto del Miur si rende necessario "giocare d'anticipo", cioè puntare con maggiore determinazione a un inserimento precoce dei bambini nella realtà culturale e linguistica del Paese di accoglienza, a partire dalla scuola dell'infanzia. Il Rapporto è disponibile sul sito www.Istruzione.it  
   
   
LUIGI ROSSI-BERNARDI CAPO DEL DIPARTIMENTO PER L'UNIVERSITÀ, L'ALTA FORMAZIONE ARTISTICA, MUSICALE E COREUTICA E PER LA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA  
 
Roma, 17 gennaio 2005 - Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, ha designato il prof. Luigi Rossi Bernardi Capo del Dipartimento per l'Università, l'Alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la Ricerca scientifica e tecnologica. Il professor Rossi-bernardi, attualmente ordinario di Biochimica all'Università degli Studi di Milano, ha svolto nello scorso triennio la funzione di Capo della Segreteria tecnica della programmazione della ricerca del Miur. Già Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche dal 1984 al 1993, ha trascorso lunghi periodi di studio e di ricerca all'estero conseguendo il dottorato di ricerca all'Università di Cambridge ed è autore di oltre 100 pubblicazioni sulle maggiori riviste internazionali.  
   
   
CORSO DI PERFEZIONAMENTO POST LAUREAM SULLA "TEORIA DEL GIOCO E I LINGUAGGI ESPRESSIVI", A.A. 2004/2005,  
 
Venezia, 17 gennaio 2005 - La Scuola Interateneo di Specializzazione per la Formazione degli insegnanti della scuola secondaria del Veneto (Ssis) attiva nell’anno accademico 2004/2005, un Corso di Perfezionamento Universitario per Insegnanti e Ludotecari sull/a “Teoria del gioco e linguaggi espressivi” Il Corso ha lo scopo di provvedere alla formazione nella gestione e conduzione di laboratori espressivi in ludoteche, o nella scuola, sia degli insegnanti di discipline artistiche ed umanistiche già operanti come docenti nella scuola, sia di giovani laureati. (classi di abilitazione: 21-22-25-28-29-30-31-32-33-36-37-43-50-51-52) I posti complessivamente disponibili sono 60. Il Corso si attiva solo con un minimo di 30 iscritti. Il Corso costituisce un momento significativo di aggiornamento, per i docenti, sull’importanza del gioco e dei linguaggi espressivi. E’ altresì importante per il perfezionamento e la professionalizzazione di giovani laureati sulle tematiche riguardanti i giochi, i giocattoli, le esperienze ludiche in genere e i linguaggi attraverso cui l’esperienza ludica diventa formativa in laboratori creativi. Il Corso ha durata annuale, si sviluppa per complessive 300 ore, di cui 120 ore di formazione assistita, ed almeno 180 ore di studio individuale, di “project work” , per l’ elaborazione di una tesi da discutere a fine corso, per lo sviluppo progettuale di un laboratorio o spazio-ludoteca. Il Corso è strutturato in tre moduli, ogni modulo prevede 40 ore: 12 ore di lezione, in parte frontali e in parte online, più 28 ore di laboratorio didattico, nel corso del quale i partecipanti progetteranno unità o moduli adatti a trasferire a livello di operatività nella scuola e nelle ludoteche il tema affrontato I temi di studio affrontati nei moduli saranno i seguenti: I° Modulo: Fondamenti pedagogici e psicologici sul gioco e l’animazione ludica come esperienza fondamentale per la formazione dell’individuo. Ii° Modulo: Il giocattolo e l’esperienza creativa. Iii° Modulo: I laboratori sui linguaggi espressivi. Sono previsti laboratori di: Gioco libero, gioco di ruolo, gioco di animazione, gioco simbolico, video in gioco, gioco linguistico, gioco logico-scientifico, giocattolo: scelta, catalogazione, gestione del prestito, giochi topologici, giochi di carta, teatro, animazione narrativa, musica, videogioco interattivo, fotografia, ceramica, colore, costruzione del libro. Il Corso si svolgerà tra febbraio-giugno 2005, in parte presso Palazzo Giovanelli, Campo S.zandegolà, S.croce 1681/a, 30135-Venezia, e in parte presso l’Istituto Professionale Statale “U. Ruzza” in Via M.sanmicheli 8, 35100- Padova. E’ previsto un impegno di otto fine settimana (uno ogni 15 giorni), così articolati: venerdì pomeriggio (14,30-18,30), sabato (9,00-13,00-13,45-17,45). Parte delle relazioni saranno gestite online con esercitazioni connesse. Alcuni fine settimana saranno gestiti come stage laboratoriali intensivi, che potranno essere dislocati in varie sedi a seconda del numero e della provenienza dei corsisti La Direzione è ubicata presso la sede della Ssis del Veneto -Fondamenta Moro 2978, 30121,Venezia – tel.041/2346811 Fax:041/2346810 e-mail: docssis@unive.It  oppure anto.Dani@iol.it  Il Corso è diretto dal prof. Fiorenzo Bertan, coordinatore dell’Indirizzo “Arte e disegno” della Ssis. L’organizzazione e direzione scientifica è curata dalla prof.Ssa Daniela Antonello, docente della Ssis. Segreteria amministrativa del corso: la segreteria amministrativa del corso sarà curata dal Centro Interateneo per la Ricerca Didattica e la Formazione Avanzata Possono accedere al Corso coloro che sono in possesso di diploma di laurea del previgente ordinamento, oppure della laurea triennale o della laurea specialistica Per l'ammissione al Corso i candidati: dovranno compilare entro il 14 gennaio 2005, il modulo inserito all’indirizzo http://www.Univirtual.it/centro-eccellenza/default.htm  e inviarlo assieme alla copia del curricolo formativo-professionale e del certificato di Laurea, al fax 041/2346810. La quota di iscrizione al corso è fissata in 800 euro. L'elenco degli ammessi sarà affisso all’Albo e pubblicato nel soprascritto sito internet entro il 18 gennaio 2005. Costoro dovranno versare la quota di iscrizione entro 21 gennaio 2005 ed inviare entro la medesima data copia del bonifico bancario al fax. N. 041-2346810)  
   
   
BORSE DI STUDIO MASTER "ECO-ENERGY MANAGER"  
 
Roma, 17 gennaio 2005 - E' stato pubblicato il bando per l'assegnazione di n° 4 borse di studio del valore di Euro 2.500 per lo svolgimento del Master "Eco-energy Manager" organizzato a Terni dall'agenzia formativa Tekna, dalla Expert Informatica e dall'Università di Roma "La Sapienza". L'attività formativa inizierà in data 31 Gennaio 2005 e si concluderà (con esame di qualifica professionale e rilascio di 20 Cfu) in data 13 Maggio 2005. Il modulo per la richiesta è scaricabile al sito www.Teknainformatica.com  sezione Master. Info c/o Segrteria del Master 0744 423118  
   
   
UNIVERSITÀ: DIPARTIMENTO DI ECONOMIA DI PISA E WELCOME INSIEME PER L’ INNOVAZIONE E LA FORMAZIONE  
 
Pisa, 17 gennaio 2005 – E’ partita il 14 gennaio la prima edizione del corso di specializzazione che coinvolge 25 imprenditori organizzato dal Dipartimento dell’Università di Pisa “E.giannessi” in collaborazione con Welcome. L’iniziativa è il frutto di un recente accordo tra il dipartimento e l’azienda che prevede l’rganizzazione di un corso di formazione ad hoc, su tematiche economico aziendali. L’obiettivo è anche quello di approfondire tematiche di innovazione dei processi, per l’accrescimento di competenze imprenditoriali e manageriali. Welcome Italia ha, infatti, predisposto uno strumento di controllo di gestione che verrà applicato alle aziende della rete. Welcome Italia, compagnia telefonica che opera sull’intero territorio nazionale, ha infatti avviato un progetto di sviluppo destinato alla costituzione di un network di imprese operanti nel settore dell’Ict.  
   
   
HAI MENO DI 28 ANNI E STAI CERCANDO UN LAVORO? LA MODA È LA TUA PASSIONE E SOGNI DI DIVENTARE UN DESIGNER? “OFFICINA DI STILE” POWERED BY KRONOS È LA TUA GRANDE OCCASIONE  
 
Milano, 17 gennaio 2005 – Si avvicina la data ultima per la consegna della tuo progetto creativo, quello che ti permetterà di realizzare il sogno della tua vita. Se sei un giovane designer, stilista, disegnatore, copywriter, inventore, creatore di immagini e di suoni, “Officina di Stile” powered by Kronos è l’occasione che Gq Academy ha ideato per te. Una opportunità riservata ai giovani che vogliono accettare la sfida di ri-disegnare l’universo incominciando da ciò che ci sta intorno o meglio, da ciò che ci sta ai piedi...Perché un grande viaggio comincia sempre con piccoli passi. Inviando entro il 31 gennaio 2005 il tuo progetto di sneaker o scarpa innovativa a Gq Academy potrai essere uno dei 10 giovani prescelti a cui verrà offerta una straordinaria opportunità di lavoro: un contratto a progetto della durata di 6 mesi nell’ufficio stile di Kronos – marchio leader nella calzatura sportiva. Partecipare a “Officina di Stile” powered by Kronos è molto semplice. Via Mail: puoi inviare la tua proposta creativa allegando una fotografia o un disegno in formato jpeg o pdf all’indirizzo di posta elettronica: info@gqacademy.Com  Via Posta: inviando un progetto o un prototipo di sneaker presso Gq Academy – Via Leopardi 1, 20123 Milano. Non c’è limite al numero di progetti che possono essere inviati da ogni singola persona. Possono essere inviati anche progetti realizzati in team. I progetti più innovativi, pervenuti entro il 31 gennaio 2005, saranno analizzati da una giuria di esperti nel campo della creatività: Enrico Bertolino (comico e conduttore televisivo), Fabrizio Ferri (fotografo), Linus (direttore Radiodeejay), Morgan (musicista), Fabio Novembre (architetto e designer). Con loro anche Paolo Bonanni (direttore Gq) e Luigi De Lazzer (presidente di Kronos). Www.gqacademy.com