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MARTEDì

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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Marzo 2005
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COMUNICAZIONE NEL SETTORE DELLE SCIENZE BIOMEDICHE  
 
Bruxelles, 22 marzo 2005 - Il 21 e 22 aprile avrà luogo a Padova (Italia) un workshop dedicato alle scienze biomediche. La manifestazione intende riunire comunicatori nel settore delle bioscienze, scienziati, delegati dell'industria e decisori politici in Europa per discutere e valutare le prassi di comunicazione in materia di bioscienze, soprattutto nel settore delle scienze biomediche. L'obiettivo è di riuscire a stabilire un insieme di linee guida e/o un elenco di controllo etico che permettano la valutazione delle iniziative di comunicazione e l'analisi della loro integrità e sostenibilità. Verranno presentati vari modelli di "comunicazione sostenibile". Per informazioni : Jonas De Backer E-mail: jonas.Debacker@vib.be  
   
   
SECONDO IL GRUPPO EUROPEO DI ETICA GLI IMPIANTI TIC SONO UNA MINACCIA POTENZIALE ALLA DIGNITÀ UMANA  
 
Bruxelles, 22 marzo 2005 - Il Gruppo europeo di etica (Gee) si è di recente espresso riguardo agli impianti Tic (tecnologie dell'informazione e della comunicazione) nel corpo umano per scopi non terapeutici, affermando che rappresentano una minaccia potenziale alla dignità umana e alla società democratica. Di primo acchito, gli impianti Tic non sembrano offrire motivo di preoccupazione sotto il profilo etico, in particolare nel caso delle applicazioni più diffuse quali i pacemaker. In futuro si prevede tuttavia che un numero crescente di impianti sia accessibile attraverso le reti telematiche, fatto, questo, che solleva la questione degli abusi, ad esempio attraverso la sorveglianza sociale o la manipolazione. Ne consegue che le persone dovrebbero essere informate non soltanto dei vantaggi e dei rischi per la salute dovuti agli impianti Tic, ma, afferma il Gee, anche dei potenziali usi illeciti. Considerando inoltre dispositivi quali gli impianti cerebrali sviluppati per controllare i tremori delle persone affette dal morbo di Parkinson, il Gee sostiene che gli impianti possono influire sul sistema nervoso, in particolare sul cervello, e dunque incidere sull'identità umana in quanto specie, nonché sulla soggettività e autonomia dell'individuo. "Ciononostante, la nozione etica di inviolabilità del corpo umano non va tanto intesa come un ostacolo all'avanzamento della scienza e della tecnologia, quanto come una barriera contro possibili abusi", dichiara il Gee nel suo parere. Il Gee individua poi un'altra dimensione etica degli impianti Tic. Sostiene infatti che potrebbero venire usati per potenziare le capacità fisiche e mentali, e che occorre dunque compiere sforzi per garantire che gli impianti Tic non vengano usati per creare una società a due classi. "L'impianto Tic finalizzato al miglioramento andrebbe consentito unicamente per portare bambini o adulti nella fascia "normale" della popolazione [e] dovrebbe avvenire solo in base alla necessità piuttosto che alla disponibilità economica o alla posizione sociale", afferma il Gee. Infine il gruppo richiede una normativa del settore. Attualmente infatti tali impianti non sono esplicitamente coperti da una legislazione, soprattutto in termini di vita privata e di protezione dei dati sensibili. "Il Gee esorta la Commissione europea a lanciare iniziative legislative in questi settori di applicazione di impianti Tic", è la conclusione del parere. Http://europa.eu.int/comm/european_group_ethics/avis3_en.htm  
   
   
MIGLIORE SICUREZZA DELLO STENT CORONARICO CON SIROLIMUS - LO DIMOSTRANO I DATI PRESENTATI ALL’AMERICAN COLLEGE OF CARDIOLOGY  
 
Milano, 22 marzo 2005 - Minore incidenza di trombosi, cioè di formazione di coaguli ematici, con l’utilizzo di stent medicato con sirolimus rispetto a quello con paclitaxel: questo dimostrano i dati dello studio clinico Reality, presentato all’American College of Cardiology. “In questo trial, l’incidenza della trombosi da stent è stata del 78 % inferiore con lo stent a eluizione di sirolimus rispetto a quello di paclitaxel.- ha affermato Marie-claude Morice, Primario di Cardiologia Interventistica presso l’Institut Hospitalier Jacques Cartier di Massy, in Francia, e Responsabile dello studio- Poiché si tratta del primo trial “testa a testa” in cui si osserva una differenza nel tasso di trombosi da stent, i risultati ottenuti hanno destato grande attenzione e richiedono ulteriori approfondimenti.” Il risultato è di grande portata in termini di sicurezza dei pazienti, e questo studio è il primo confronto diretto tra i due stent coronarici medicati (sirolimus versus paclitaxel). In generale gli stent a eluizione di farmaci hanno una buona safety, e la trombosi da stent è un evento raro, tuttavia esso rappresenta una grave complicanza della procedura di stenting, potendo provocare infarti ed eventi fatali. I risultati del trial Reality in termini di sicurezza sono quindi importanti per la comunità scientifica, per i medici e i pazienti. Reality ha anche dimostrato che lo stent con sirolimus ha una efficacia eccellente, ha facilità di impiego uguale a quello con paclitaxel, ma presenta un miglior profilo di sicurezza in termini di minor formazione di coaguli ematici. "Se da un lato abbiamo riscontrato che i due stent a eluizione di farmaci sono comparabili in termini di endpoint primario della ristenosi, dall’altro abbiamo anche osservato che i pazienti ai quali è stato impiantato lo stent a sirolimus presentavano un diametro vasale all’interno dello stent notevolmente più grande dopo otto mesi di follow-up. Questo riscontro è importante perché il diametro del vaso determina la quantità di sangue che arriva al muscolo cardiaco,” ha continuato la dott.Ssa Morice "C’è una crescente quantità di dati significativi e predittivi che devono essere esaminati riguardo lo stent a rilascio di sirolimus" ha dichiarato il dr. Dennis Donohoe, vicepresidente, Worldwide Regulatory and Clinical Affairs di Cordis. "I ricercatori riscontrano ripetutamente che lo stent con sirolimus offre benefici per molte tipologie di pazienti e lesioni sia nel breve che nel lungo termine, con un conseguente miglioramento della salute e della qualità di vita.” Lo stent a rilascio di sirolimus continua a conquistare nuove frontiere nella lotta contro una delle maggiori insidie nel trattamento della patologia cardiaca: la ristenosi. Sviluppato e prodotto da Cordis Corporation, lo stent con sirolimus è attualmente disponibile in 80 Paesi ed è stato utilizzato dai medici in oltre 1.000.000 pazienti in tutto il mondo.  
   
   
CON OLTRE 45MILA PRESENZE CHIUSE A GENOVA EUDISHOW E BO.MA 2005  
 
Genova, 22 marzo 2005 - Si sono chiuse ieri pomeriggio alle 14.30 la tredicesima edizione di Eudishow, Salone Europeo delle Attività Subacquee e la sesta edizione di Bo.ma, la mostra mercato dell’usato nautico e del natante nuovo. Oltre 45mila le presenze registrate con una crescita rispetto al 2004, già anno record con 44mila presenze. Da segnalare soprattutto l’aumento di visitatori nella giornata di sabato, tradizionalmente preferita da un pubblico competente e fortemente motivato. La tredicesima edizione di Eudishow – 267 espositori da 22 Paesi – ha accentuato in modo evidente la sua componente spettacolare. Allestimenti sempre più curati ed evoluti da parte delle aziende e una maggiore evidenza della presenza dei campioni – da Gianluca Genoni e Umberto Pelizzari al campione mondiale di pesca subacquea Stefano Bellani, sempre più “testimonial” di uno stile oltrechè di un’eccellenza sportiva. Un esempio su tutti: la “coccolatissima” Marina Kazankova, campionessa mondiale di “blu jump” e sintesi perfetta tra bellezza, simpatia e doti atletiche. Bellissimi e molto apprezzati i filmati subacquei che hanno partecipato alla prima edizione di “Lanterna d’oro”, il concorso ideato da Marco Predolin e promosso da Assosub con il patrocinio della Regione Liguria, e seguitissime le attività sul palco di Radio Montecarlo: dalle sfilate di modasub al beach wear delle più rinomate aziende di moda mare, alla presenza di personaggi dello spettacolo: dal simpaticissimo Gabibbo a Caroline, una delle letterine di “Passaparola”, a Valerio Merola, Stefano Tacconi e Maria Teresa Ruta. E’ ha avuto sicuramente un impatto spettacolare sul pubblico il grande squalo bianco lungo sei metri realizzato per Eudishow da Carlo Rambaldi per attirare l’attenzione sulla necessità di conoscere meglio il mondo degli squali e in genere della natura in tutti i suoi aspetti, anche quelli che più possono intimorirci. E molto si è parlato ad Eudishow di ambiente con il dibattito promosso da Federparchi con le aree marine protette e con Folco Quilici che con l’Icram sta portando avanti con successo nel Mediterraneo il monitoraggio di specie marine protette grazie alla collaborazione tra scienziati e subacquei. “E’ una subacquea che allarga i suoi orizzonti a fasce più ampie di pubblico – ha sottolineato il presidente di Assosub Gianni Garofalo – che si propone come sport per tutti cercando di sfatare i vecchi pregiudizi di sport da “Rambo” e di sport costoso. Subacquea significa emozione alla portata di tutti e soprattutto è un modo intelligente di conoscere la natura ed è un modo nuovo per viaggiare, molto vicino anche al modo di essere femminile, un target dalle grandi potenzialità di crescita . Ben venga quindi tutto ciò che è divulgativo e che contribuisce ad avvicinare i giovani a questa disciplina”. Soddisfazione per i risultati di Boma, al quale hanno partecipato 110 espositori con100 imbarcazioni usate e 100 natanti nuovi. Interessanti le trattative condotte lungo la banchina dell’usato a conferma della vivacità del mercato nazionale, con un’attenzione particolare della clientela verso i gommoni, gli open e i fisherman. Per quanto riguarda il nuovo Boma si conferma come appuntamento di avvicinamento alla nautica con un buon successo di vendite di gommoni e di piccole unità. La funzione promozionale di Boma per quanto riguarda la nautica e gli sport del mare ha raccolto un importante successo con la partecipazione di oltre 730 studenti al battessimo della nautica e della subacquea, realizzati in collaborazione con lo Yacht Club Città di Genova, l’Acquario di Genova e Apnea World. Da non dimenticare poi le prime nozioni di soccorso fornite dalla Società Nazionale di Salvamento con gli splendidi cani terranova, le lezioni di canoa della Fick , quelle di marineria di Atlantic Challenge e dell’Istituto San Giorgio, le gare di modellini della Fiv e i laboratori di Mare Forza 10. Per il 2006 Eudishow e Bo.ma sono in programma dal 10 al 13 marzo 2006.  
   
   
SITELMK3 PROTAGONISTA A EASY FAIRS PACK INNOVATION  
 
Milano, 22 marzo 2005 - Sitelmk3 srl, che progetta e produce macchine per la marcatura industriale e di soluzioni volte a risolvere tutte le problematiche di identificazione e rintracciabilità di un prodotto, sarà presente a Easy Fairs Pack Innovation, il salone dell'innovazione dedicata al mondo dell'imballaggio che si terrà a Reggio Emilia il 31/03 ed il 01/04. Sitelmk3 presenterà le novità di quest'anno, in particolare il nuovo marcatore elettromagnetico portatile a batteria, la marcatura laser, nouvi lettori Data Matrix e molto altro. Dalla Marcatura Industriale, alla Verifica Qualità della Marcatura, alla Lettura Automatica di Simbologie come Data Matrix, Ocr, Ocv, fino al Controllo Visivo Automatico, se alcune di queste o tutte insieme sono la vostra esigenza applicativa, Sitelmk3 è il vostro partner esperto.  
   
   
PREMIO INTERNAZIONALE DEDALO - MINOSSEALLA COMMITTENZA DI ARCHITETTURA 2003/2004, AL CONSTRUMAT 2005. BARCELLONA11-16 APRILE  
 
Milano, 22 marzo 2005 - La mostra itinerante del Premio Internazionale Dedalo - Minosse alla committenza di architettura 2003/2004, sarà allestita al Construmat 2005, che si terrà dall’11 al 16 aprile, alla Fiera di Barcellona, presso il livello 1 del Padiglione 1, quartiere di Montjuïc. L’evento avviene in collaborazione col Ministero degli Affari Esteri e l’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona. Ad Aprile 2005 apre la nuova edizione di Construmat Barcellona. Un salone che, dopo anni di crescita e sviluppo costanti, è diventato il grande appuntamento europeo dell’edilizia. Il luogo adatto per scoprire le ultime novità del mercato ed un forum di dibattito sul futuro del settore all’interno di un vasto programma di attività parallele. Settori: Quartiere Montjuïc; Macchinari e attrezzature, protezione e sicurezza sul lavoro; Movimentazione, stoccaggio e trasporto; Elementi per strutture, divisori, facciate e coperture; Prefabbricati e costruzioni industriali; Strumenti di misura e precisione; Informatica; Isolamento, impermeabilizzazione e verniciatura; Serramenti in legno, metallo e Pvc; Ferramenta e metallurgia; Vetro e sue applicazioni; Enti ed associazioni. Quartiere Gran Via.m2: Pavimenti e rivestimenti Nuova ubicazione; Cucina e suoi componenti Nuova ubicazione; Sanitari, rubinetteria, accessori e mobilio per il bagno; Climatizzazione e riscaldamento; Impianti acqua, gas, fognature e trattamenti; Elettricità e illuminazione; Domotica, sicurezza e comunicazioni; Sidi ( Salone Internazionale del Design per Interni); Edilizia sostenibile. Construmat 2005 avrá inoltre una nuova settorizzazione, per ottenere una distribuzione più completa, comoda ed efficace dell’offerta e favorire in tal modo le sinergie tra settori complementari. Un’ offerta cosí completa che invita a programmare una visita di più giorni per non perdersi nessuna delle novità del salone. 140.000 m2 netti di esposizione; 2.350 stand; Più di 4.000 aziende espositrici; 20 settori distribuiti in due quartieri fieristici; 35% di aziende internazionali, provenienti da 55 paesi; 245.000 visitatori; Programma di attività parallele. Construmat. L’autentico forum di dibattito Edilizia Sostenibile (2a edizione). Un’area espositiva per prodotti e servizi ed una serie di dibattiti ed incontri con relatori di livello internazionale, con l’intento di soddisfare le necessità di una società e di un mercato in continua evoluzione nel settore del sostenibile. Progetto Casa Barcellona (3a edizione). Construmat contribuisce alla promozione di nuovi modelli abitativi che migliorino la qualità del vivere partendo da concetti come l’adattabilità, il design o la mediterraneità. Aptm Construmat 2005. In questa edizione verrà presentato Aptm Construmat, un nuovo ed ambizioso progetto, che ha l’obbiettivo di riflettere sui problemi attuali della casa in Spagna, attraverso l’analisi delle nuovi condizioni di spazio e la concezione delle odierne unità abitative, sia in riferimento alla normativa, sia in relazione alla ricerca di nuovi modelli costruttivi. Contrumat inoltre promuoverà iniziative come: il Concorso Internazionale di Edilizia, l’11a edizione dei Premi Construmat, le Conferenze di Architettura ed una serie di Giornate Tecniche. Www.construmat.com  
   
   
VITO E VIANO MERCEDES-BENZ DA VITORIA: UNO DEGLI STABILIMENTI PIÙ MODERNI D'EUROPA L'ASSEMBLAGGIO FINALE: VARIETÀ E PERFEZIONE  
 
Roma, 22 marzo 2005 - Con alle spalle una storia lunga ben 51 anni, lo stabilimento di Vitoria nelle Province Basche spagnole è tra le fabbriche di veicoli commerciali con più esperienza nel settore. E al tempo stesso anche il complesso più moderno del suo genere. Nel 2003, in corrispondenza con la produzione in serie di Vito e Viano Mercedes-benz, lo stabilimento viene sottoposto ad una completa ristrutturazione e ampliato del doppio raggiungendo così una superficie di 595 000 mq. Vitoria oggi è una moderna fabbrica di veicoli commerciali e monovolumi in grado di raggiungere massimi standard di qualità per entrambe le gamme prodotte oltre che un importante modello di riferimento nel settore. Non va poi dimenticato che con i suoi 3700 dipendenti la fabbrica è un'importante fonte di reddito per l'intera regione. Sia il reparto di lastratura che quello di verniciatura e di assemblaggio finale sono stati completamente ristrutturati e ampliati quasi del doppio. Oltre ad un'elevata qualità produttiva, uno degli obiettivi prioritari era la logistica, alla quale, data l'enorme varietà di modelli delle gamme Vito e Viano e il previsto aumento della capacità produttiva, è stata riservata sin dall'inizio la massima attenzione. I modelli Vito e Viano sono prodotti sulle stesse linee di montaggio con macchinari e attrezzature modernissime e un sofisticato sistema di approvvigionamento. Circa l'80 per cento dei componenti sono consegnati just in time o addirittura just in sequence, ossia nel preciso ordine dei veicoli prodotti. Tale compito è reso più arduo dal fatto che il numero delle possibili versioni - senza contare i possibili dettagli di allestimento - supera la capacità produttiva annua dello stabilimento, pari a 100 000 veicoli. A tale riguardo riveste un ruolo molto importante il parco industriale ("I-park") ubicato nello stesso comprensorio dello stabilimento: qui si sono insediate sei aziende fornitrici che preassemblano moduli e sottogruppi complessi e li consegnano poi direttamente alla stazione di lavoro cui sono destinati senza inutili perdite di tempo. Il processo di lastratura delle scocche di Vito e Viano è automatizzato al 93 per cento e adotta tecniche all'avanguardia come la tecnologia laser per le operazioni di taglio e saldatura. La scocca nuda di un Vito o Viano si compone di oltre 400 pezzi e richiede pertanto la massima precisione in fase di assemblaggio: i robot di produzione lavorano con una precisione di ripetizione pari ad uno scarto massimo di 0,2 mm dal valore prescritto. Altri robot eseguono controlli automatici verificando circa 400 punti su ogni scocca lastrata, in modo da garantire un'elevata costanza dimensionale. L'aggettivo "millimetrico" è troppo impreciso per descrivere i cinque o sei strati di prodotto applicati durante il ciclo di verniciatura alle scocche di Vito o Viano: in verniciatura le misure sono espresse in micrometri (µm), cioè in millesimi di millimetro. Il solo ciclo di pretrattamento della scocca, compresa la verniciatura per elettrodeposizione catodica, comprende ben dieci fasi, contro le tradizionali sei. Lo smalto di finitura viene applicato in maniera interamente automatica all'interno di camere bianche nelle quali non può penetrare nemmeno un granello di polvere. Prima della verniciatura una soffiante ad alta pressione (2000 bar) pulisce accuratamente la scocca. Moltiplicando le versioni di Vito e Viano per il numero dei dettagli di allestimento si arriva presto all'ordine dei milioni. Grazie alla consegna just in time, gli addetti all'assemblaggio finale riescono a gestire senza problemi l'enorme numero di dotazioni e allestimenti possibili. È in questo reparto che una scocca nuda si trasforma in un autoveicolo, sulla quale attraverso una lunga serie di lavorazioni vengono montati prima tutti gli accessori e gli optional richiesti dal cliente e poi il gruppo motopropulsore. Questa operazione richiede un intervento manuale che talvolta i robot sanno fare meglio di un operaio, infilando con precisione millimetrica la plancia portastrumenti preassemblata dentro l'abitacolo e incollando i vetri.  
   
   
DAIHATSU NEW SIRION 1,0/1,3 MODEL YEAR 2005  
 
Milano, 22 marzo 2005 - E’ veramente tutta nuova la Sirion “model year 2005”: dallo styling ai nomi che identificano i modelli (tutti nomi di donna... Giapponesi), dal comfort alle dotazioni per una vera e comoda “cinque posti”. Così sono di serie già sull’allestimento Aki 1,0 (un “entry level” decisamente ricco): impianto frenante servoassistito con Abs ed Ebd, air bag anteriori e laterali, alzacristalli elettrici, chiusura centralizzata con comando a distanza, cinture di sicurezza con pretensionatore e regolabili in altezza, correttore assetto fari, sistema di sicurezza Dus (door unlocking system), fari alogeni, antifurto immobilizer, lunotto termico e tergilunotto, radio con antenna e due altoparlanti, consolle porta bicchieri, retronebbia, piantone sterzo regolabile, alette parasole con doppio specchietto di cortesia, avvisatore acustico chiavi inserite, sedile posteriore sdoppiato abbattibile separatamente, servosterzo Eps e molto altro ancora. Salendo nei livelli di allestimento si aggiungono poi, secondo le versioni, il climatizzatore manuale, il contagiri, i retrovisori esterni elettrici, i paraspruzzi, l’impianto radio con quattro altoparlanti e antenna, ecc. Tra gli optional la vernice metalizzata, i cerchi in lega e gli air bag a tendina per le teste dei passeggeri anteriori e posteriori. Due Nuovi Motori – Sono sempre un “mille” e un “milletre” i propulsori Daihatsu della nuova Sirion. Ma la sostanza tecnologica è stata ampiamente rivoluzionata. Il tre cilindri di 1,0 litri, è un motore concettualmente nuovo. Ora esprime una cilindrata di 998 cc, rispetto ai 989 cc della precedente versione e, soprattutto, mette a disposizione una più consistente potenza con 51 kW a 6.000 giri (9 kW in più) oltre ad una migliorata disponibilità di coppia motrice con 94 Nm a 3.600 giri (in precedenza erano 91 Nm a 4.000 giri). L’importante miglioramento scaturisce da un rivoluzionamento progettuale che ha interessato vari aspetti del propulsore. Il blocco motore è ora in alluminio (molto resistente ma leggero), così come in alluminio è la coppa dell’olio. La testata, sempre in lega leggera, propone le quattro valvole per cilindro, il doppio albero a camme in testa e il sistema di fasatura variabile Dvvt, con un’aspirazione ottimizzata. Tra le caratteristiche salienti di questa nuova unità figurano anche l’albero motore disassato, i pistoni rivestiti in resina e con fasce a bassa elasticità, per ridurre le resistenze all’interno dei cilindri. Totalmente nuova anche la mappatura della centralina. Il risultato finale è un propulsore di grande elasticità, brioso, che permette accelerazioni eccellenti nell’uso cittadino, che sopporta al meglio lo “stop & go”, ma si rivela anche prestazionale nell’utilizzo extraurbano e autostradale. Pure il quattro cilindri di 1,3 litri è stato ampiamente rinnovato. La sostanza tecnologica è basata sulla configurazione a corsa lunga, 4 valvole per cilindro (16 valvole totali), doppio albero a camme in testa, fasatura variabile Dvvt, cilindrata di 1.298 cc, per una potenza di 64 kW a 6.000 giri e una coppia motrice di 120 Nm a 3.200 giri, ampiamente disponibile già dai regimi più bassi. Un dato, quello della coppia, molto significativo sul piano delle doti di elasticità e agilità di questo propulsore. Entrambi i motori, inoltre, adottano il nuovo catalizzatore Daihatsu. Un catalizzatore “intelligente”, con una tecnologia rivoluzionaria, che ne mantiene stabili le prestazioni in un arco di tempo molto più ampio. Un catalizzatore dalla vita “più lunga”, con la caratteristica di autorigenerare le particelle di metallo prezioso che ne sono l’elemento fondamentale. Il catalizzatore Daihatsu, utilizzando la nano tecnologia, incorpora ioni di Palladio (il più sensibile al calore dei metalli “nobili”) nel contesto di cristalli di Perovskite. In atmosfera rarefatta, ad alta temperatura, gli ioni di Palladio fuoriescono dai cristalli di Perovskite, diventano particelle metalliche attive e, in atmosfera ossidata, rientrano nuovamente all’interno dei cristalli. Si realizza in tal modo il processo di rigenerazione che consente di mantenere una capacità di pulizia e catalizzazione eccellenti, per un periodo molto superiore rispetto ai catalizzatori convenzionali. Altro elemento fondamentale del nuovo catalizzatore Daihatsu è la sua capacità di raggiungere in tempi brevissimi la temperatura d’esercizio a tutto vantaggio dell’abbattimento dei fattori inquinanti sin dalla partenza. Il propulsore di 1,0 litri è disponibili unicamente abbinato al cambio manuale a 5 marce, mentre il 4 cilindri “milletre” offre l’alternativa tra il manuale a 5 marce ed una trasmissione automatica a 4 rapporti, gestita elettronicamente, che rappresenta un altro importante elemento di qualificazione della tecnologia Daihatsu. Tecnica E Sicurezza – La carrozzeria della nuova Sirion, realizzata in lamiere d’acciaio ad alta resistenza, è del tipo a scocca portante. Una struttura studiata con una cellula molto protettiva nei confronti degli occupanti e con zone, ad assorbimento d’urto programmato, per ridurre le conseguenze in caso di incidente. La sicurezza è stata verificata attraverso approfonditi crash test, inclusi lo scontro frontale “full on”, la collisione laterale a 55 km/h e l’impatto frontale disassato (frontal offset collision test) a 64 km/h. La Sirion è anche particolarmente rispettosa nei confronti dei pedoni poiché prevede materiali ad assorbimento d’urto per il cofano, i paraurti e la zona del vano motore, nonché tergicristalli di tipo collassabile. Ciò aiuta a ridurre le conseguenze e le lesioni in caso di investimento. Le sospensioni seguono lo schema classico Daihatsu, ma sono state riprogettate e adeguate in funzione delle nuove caratteristiche della vettura, per garantire un’ottima tenuta di strada e un comfort di livello superiore su ogni tipo di percorso. Anteriormente la configurazione è a ruote indipendenti di tipo Mcpherson, con molle elicoidali e ammortizzatori. Al retrotreno, invece, è previsto un ponte semi indipendente, sempre con molle e ammortizzatori. L’impianto frenante, servoassistito e generosamente dimensionato, è ora con dischi anteriori ventilati e tamburi posteriori, con Abs ed Ebd (di serie). Lo sterzo ha la servoassistenza elettrica (Eps). Due le alternative di cambio. Il “manuale” a 5 marce e Rm è disponibile in abbinamento sia con la motorizzazione di 1,0 litri sia con quella di 1,3 litri. La trasmissione automatica a 4 rapporti e Rm, a gestione elettronica, è invece disponibile unicamente sulla Sirion 1,3. Nelle dotazioni indirizzate alla sicurezza, oltre agli irrinunciabili air bag anteriori Srs, figurano anche gli air bag laterali (di serie), nonché quelli a tendina (disponibili optional) per proteggere le teste dei passeggeri anteriori e posteriori. Si aggiungono inoltre i poggiatesta regolabili e le cinture di sicurezza con pretensionatori calibrati (le anteriori regolabili in altezza). Ma non basta perché la nuova Sirion si avvale di uno dei più importanti elementi messi a punto dai tecnici Daihatsu ai fini della sicurezza: il D.u.s. Dietro questa sigla si nasconde un fattore fondamentale per la protezione dei passeggeri in caso di urto. Il D.u.s. (door unlocking system) è l’esclusivo sistema Daihatsu che, in caso di impatto, sblocca le serrature delle portiere e accende le luci interne per facilitare la rapida uscita dalla vettura, ma anche per agevolare l’intervento di eventuali soccorritori. Infine il D.u.s. Attiva anche il lampeggio d’emergenza sulle “frecce” direzionali, per richiamare l’attenzione dei soccorritori. Inoltre un interruttore inerziale provvede ad interrompere sia l'afflusso di carburante sia l’accensione per prevenire il pericolo di incendio.  
   
   
15 ANNI DI ‘ARCHITETTURA COME PAESAGGIO’ ATTRAVERSO L’OPERA DI GABETTI&ISOLA - ISOLARCHITETTI IN MOSTRA A ROMA.  
 
Torino, 22 Marzo 2005 - L’architettura è una forma d’arte e come arte si mette in mostra dal 31 marzo al 22 maggio 2005 in occasione dell’esposizione monografica intitolata ‘Architettura come paesaggio’, promossa dalla Darc (Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee), dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per il Comune di Roma e dal dipartimento Cavea de ‘La Sapienza’. 50 progetti per 15 anni di lavoro portati a termine dallo storico studio Gabetti e Isola, diventato Isolarchitetti da quando, nel 2001 è scomparso Roberto Gabetti. Una vera antologia, un percorso che racconta realizzazioni come la sede della Ibm di Segrate, il disegno di nuovi grandi parchi urbani come parco Ottavi a Reggio Emilia e Firenze Novoli, i piani paesistico-portuali per Livorno, Bocche di Magra, Marina di Pisa, Varazze Disegnare lo spazio è una forma d’arte, ma anche la sintesi di arti diverse, ed è per questo che la mostra si articola in tre sezioni, per una proficua contaminazione di discipline ed ambiti espressivi. La prima parte è strettamente architettonica, si compone di grandi acquerelli, disegni su tela e su carta, plastici, animazioni, ed è descritta in un film intervista. Il secondo segmento della mostra è frutto del lavoro di 16 talentuosi fotografi italiani (tra gli altri Berengo Gardin, Ghirri, Basilico), è un punto di vista inedito sulle opere di Gabetti e Isola fermate sulla pellicola, attraverso l’obiettivo. L’ultima tranche è dedicata alle sculture di Hilario Isola e Matteo Norzi, spesso chiamati a completare con la loro creatività i progetti dello studio. Come insolita e suggestiva cornice dell’evento è stato scelto il complesso monumentale del San Michele a Ripa Grande, l’ex Carcere Minorile di Roma, allestito da Saverio Isola come un grande e aereo mobìle di tele volanti e fili colorati utilizzando invece come supporti per i modelli i materiali impiegati nella costruzioni degli edifici, soprattutto elementi di acciaio e pietra . ‘Architettura come paesaggio’ sarà anche un’occasione d’incontro: durante l’evento, infatti, avranno luogo conferenze, dibattiti e seminari allo scopo di tracciare un bilancio sull’attuale stagione italiana e individuare alcune linee di ricerca per gli orizzonti, o meglio i paesaggi, futuri. Infine, per chiudere il cerchio intorno al concetto di architettura come sintesi di linguaggi differenti, di fotografia e scultura, pittura e disegno, la mostra si traduce in parole, in letteratura, con la pubblicazione di una guida per il visitatore e di una monografia edita da Allemandi di Maurizio Petrangeli con diversi importanti contributi tra cui quelli di Portoghesi, Olmo, Bordini.  
   
   
LO JUVENTINO THURAM VISITA AFRICANI INAFRICA  
 
Firenze, 22 marzo 2005 - Il giocatore della Juventus e della nazionale francese Lilliam Thuram ha visitato nel pomeriggio di ieri a Firenze la mostra Africani inAfrica dove è stato ricevuto dall’assessore alla cultura Simone Siliani e dai curatori Luca Faccenda e Marco Parri. Reduce dalla partita con la Reggina che la Juventus a giocato sabato a Reggio Calabria, Thuram era accompagnato dalla moglie e dai due figli. La visita era stata preannunciata nei giorni scorsi dallo stesso Thuram, senza tuttavia indicazioni sulla data. Ieri, dopo pranzo, ha avvertito a sorpresa di trovarsi già in città. “Erano molte settimane che desideravo venire a Firenze proprio per questa mostra di cui avevo letto recensioni entusiaste”, ha spiegato l’atleta, come noto originario della Guadalupa, “A causa dei molti impegni pensavo di dovervi rinunciare. Poi per fortuna la mostra è stata prorogata. Si tratta di un’iniziativa bellissima e straordinariamente importante che permette agli italiani di conoscere da vicino quanto sta maturando nel continente africano dal punto di vista artistico”. Thuram ha spiegato inoltre che è sua abitudine visitare mostre e musei e che si sarebbe trattenuto in città anche oggi, lunedì, per una visita agli Uffizi.  
   
   
FUOCO AD ARTE! ARTISTI E FORNACI. LA FELICE STAGIONE DELLA CERAMICA A ROMA E NEL LAZIO TRA SIMBOLISMO, TEOSOFIA E ALTRO (1880 – 1930)  
 
 Ascona, 22 marzo 2005 - Dopo il grande successo dell’inaugurazione della mostra Fuoco ad Arte! Artisti e fornaci. La felice stagione della ceramica a Roma e nel Lazio tra simbolismo, teosofia e altro il Museo comunale d’arte moderna di Ascona non va in vacanza ed anche in occasione delle festività pasquali sarà aperto al pubblico. Sia domenica 27 marzo che lunedì 28 rispetterà i consueti orari di apertura dalle 16.00 alle 18.00. L’esposizione curata da Rolando Bellini e Mara Folini approfondisce la produzione di arte ceramica nella capitale italiana e nel Lazio. Grazie a studi recenti, infatti, si è rivelato un importante fermento creativo di artisti e piccole industrie fornaciaie che hanno dato significativi contributi al dibattito artistico internazionale, connesso al revival storicistico e al movimento delle Arts & Crafts. L’esposizione, suddivisa in sei sezioni, è stata realizzata grazie alla collaborazione tra il Dicastero cultura del Comune di Ascona e l’Assessorato alle Politiche Culturali - Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma ed ha permesso un inedito studio firmato Giovanna Caterina de Feo sulla figura eccentrica e pionieristica del ceramista per vocazione Francesco Randone. Mistico, teosofo, coinvolto in aspirazioni umanitarie tolstojane, Randone ha più di un’affinità con i protagonisti che hanno animato e fatto la storia di Monte Verità di Ascona. L’idea è infatti nata da un approfondimento mirato della mostra Artisti e fornaci. La felice stagione della ceramica a Roma e nel Lazio (1880-1930) che - a cura di Irene de Guttry, Maria Paola Maino e Claudio Carocci – è stata allestita nell’estate del 2003 presso il Museo di Roma in Trastevere, promossa dal Comune di Roma, dagli Archivi delle Arti Applicate Italiane del Xx secolo e dall’Associazione Arte e Tradizioni di Grottaferrata. In approfondimento alla mostra, martedì 5 aprile 2005 alle ore 15.30 nelle sale del Museo il curatore Rolando Bellini terrà la conferenza “Un alba color magenta in ricordo di Harald Szeemann. Da Monte Verità a Roma: un percorso emblematico attraverso le arti 1900-1930”. L’incontro è aperto al pubblico e gratuito.  
   
   
MOUNTAIN BIKE, UNO SPORT SEMPRE PIU’ TELEVISIVO  
 
 Livigno, 22 marzo 2005 - I prossimi Campionati Mondiali di mountain bike, in programma dall’28 agosto al 4 settembre a Livigno, saranno un grande evento mediatico. Un’affermazione che non lascia spazio a dubbi anche grazie allo sviluppo che la disciplina sta avendo dal punto di vista televisivo. Sono ancora vive nella memoria le riprese delle Olimpiadi di Atlanta ’96 e Sydney 2000, le edizioni dei Giochi Olimpici che hanno permesso di far conoscere la mountain bike anche a chi non sapeva della sua esistenza. Una conoscenza, tuttavia, che dopo i “cinque cerchi” doveva essere estesa all’attività della stagione agonistica, ovvero quella del circuito di Coppa del Mondo e del momento clou del calendario, i Mondiali. Nel 2003 la svolta. L’unione Ciclistica Internazionale decideva di dare una vigorosa sterzata al rapporto fra mountain bike e televisione commissionando alla compagnia Smaragd la copertura di tutte le tappe della Coppa del Mondo, mentre i Mondiali di Les Gets 2004 venivano affidati alla compagnia francese Cis. Grazie a questi due nuovi contratti, la popolarità della mountain bike è cresciuta in modo significativo, e l’Uci ha reso noti alcuni interessanti dati di audience televisiva dei propri eventi. La copertura della Coppa del Mondo è stata estesa a 153 Paesi sparsi per i cinque continenti, per un totale di 205 ore di trasmissione. Il risultato è straordinario, in quanto rende la mountain bike la specialità ciclistica più vista nel mondo, e udite udite, anche più del ciclismo professionistico su strada! I telespettatori sono stati 132 milioni, per la maggior parte in Europa, con 16 milioni in Spagna, 10 milioni in Belgio, 8 milioni in Germania. Una grandissima diffusione della “mtb” si è avuta anche in Africa, grazie allo sviluppo del nuovo canale satellitare M Net Supersport. Nello specifico dei Campionati del Mondo, l’edizione 2004 di Les Gets ha avuto 20 milioni di telespettatori (19.950.000 per la precisione), che risultano essere più del doppio dell’edizione precedente di Lugano, quando il totale si fermò a 9,6 milioni. Numeri importanti che rappresentano una bella scommessa per la prossima edizione della rassegna iridata, a Livigno, dove è già prevista un’ampia copertura televisiva di tutte le specialità. Questi dati sono stati commentati positivamente da Mara Bormolini, responsabile delle attività di comunicazione della prossima rassegna iridata: “Sono valori di audience che se da un lato ci attraggono e ci lusingano, dall’altro ci stimolano a fare ancora meglio” ha sottolineato Bormolini “perché attraverso l’organizzazione dei mondiali, l’intera comunità di Livigno si esporrà in vetrina”. Una sfida nella sfida.  
   
   
ALTRO CHE PREISTORIA: PER GLI APPASSIONATI DI MTB LA BIANCHI OETZI 9800 E’ LA “BICI DELL’ANNO 2005”  
 
Treviglio, 22 marzo 2005 - Il nome è preso in prestito dalla presitoria, ma la Bianchi Oetzi 9800 Tb carbon è un concentrato di tecnologia d’avanguardia che le è valsa la vittoria del concorso “La bici dell’anno 2005” - ideato e promosso dal mensile Ciclismo, uno dei periodici specializzati più letti in Italia - nella categoria Mtb front suspended. Una significativa affermazione per Bianchi nel settore della Mtb a cui la casa di Treviglio guarda con entusiasmo: «Siamo molto soddisfatti per questo riconoscimento che premia l’attenzione dell’azienda alla ricerca tecnologica in ogni comparto della produzione. I lettori di Ciclismo hanno mostrato di preferire la Bianchi Oetzi 9800, una mountain bike made in Italy, ad altri modelli di aziende leader nel mercato della Mtb. Abbiamo ottenuto il 18,35% di preferenze contro l’8,08% di Cannondale F 4000 e il 7,84% della Scott Scale limited. Non solo bici da corsa, dunque, ma anche Mtb di alta gamma grazie al know how di Bianchi che è da sempre ai più alti livelli» spiega Stefano Viganò, direttore marketing di Bianchi. «Non dimentichiamo poi il riconoscimento tributato alla Camaleonte, seconda con il 12,78% di preferenze nella categoria city bike, alle spalle della Cinelli Zz Rats». La Bianchi Oetzi 9800 è la Mtb dei biker della squadra professionistica Bianchi-agos che annovera tra le sue fila anche il campione olimpionico e campione del mondo in carica di cross country, Julien Absalon. E non è tutto. Bianchi Oetzi 9800 si è rivelata anche “regina delle nevi 2005”, grazie al neo-campione del Mondo di Winter Triathlon, Daniel Antonioli, che affronta la sezione Mtb delle prove proprio in sella ad una Bianchi Oetzi 9800.  
   
   
RALLY: SUCCESSO DI PUBBLICO E AMPIA SODDISFAZIONE DEI PILOTI AL 5° FORMULA CHALLENGE TRICOLORE “CITTA’ DI GALLARATE”  
 
 Gallarate, 22 marzo 2005 - Accelerazioni brucianti, derapate da manuale, clima di accesa sportività ed agonismo con un folto contorno di pubblico: si è rivelato un successo il 5° Formula Challenge Citta’ Di Gallarate – Trofeo Volkswagen Martignoni – prima prova di Campionato Italiano Formula Challenge 2005. La vittoria assoluta è andata al bresciano Gianantonio Ghidini su prototipo Ghipard con motore motociclistico Suzuki 750: il driver di Lumezzane, portacolori della scuderia Bresciarally, per gran parte della finalissima di nono raggruppamento è stato tallonato a pochi decimi dal forte lecchese Benvenuto Maroni (Proto E Suzuki 1400). Poi il bresciano ha attaccato a fondo conquistando il prestigioso Memorial Franco Fagnani. Terzo tempo assoluto per un altro bresciano, Angelo Amadori (Pollini Proto) che ha preceduto il cugino del vincitore, Nino Ghidini (Ghipard). Se i primi quattro gradini dell’assoluta sono stati assegnati a prototipi con motore di derivazione motociclistica (a Gallarate erano presenti marchi quali Suzuki, Honda, Kawasaki), il Formula Challenge organizzato da Promotions & Services e da Rallye Sport Club - patrocinato dal Comune di Gallarate e da Aci Varese - ha posto in luce brillanti individualità. Come le vittorie nel raggruppamento n.1 del bellunese Enzo Slongo (Peugeot 106), nel gruppo 2 del bresciano Graziano Nember (Renault Clio W.) o nel gruppo 3 del portacolori Jolly Corse Franco Galeazzi (Citroen Saxo). Due vittorie bergamasche sono state quelle conseguite da Mario Ravelli (Alfa) nel raggruppamento n.4 e del campione italiano in carica, il 29.Enne Michele Zaniboni (Fiat X1/9 Gruppo 5). Gruppo 6: qui applauditissima la prova del “capitano” del rallysmo lombardo, Giancarlo Biasuzzi (Opel Kadett Gsi): messo alla frusta dal giovane di talento Mirko Zanardini (Renault Clio Cup), il gallaratese (amatissimo dal pubblico per le sue imprese di 36 anni di gare) ha reagito con un attacco straordinario, favorito da un errore in chicane del bergamasco che correrà tutto il Campionato Italiano Velocità Montagna. Gruppo 7: la vittoria ha arrivo al giovanissimo Alan Sonzogni (Fiat X1/9) davanti ad un altro pilota ventenne, Pasquale Bentivoglio (Citroen Saxo Proto): qui il colpo di scena ha riguardato Massimo Poletti, favorito e più veloce di tutti in mattinata (fermato da un’avaria in finalissima con la sua Peugeot 106 con guida centrale e motore Kawasaki). Un’altra vittoria applauditissima è stata quella del lariano Marco Noris (campione Italiano neve/ghiaccio 2004 e 2005): con la Mitsubishi Lancer Evo6 di Colombi Racing Team il vincitore dell’8° raggruppamento è stato autore di acrobazie e controsterzi deliziosi che hanno scatenato il tifo del pubblico. Nel 10° raggruppamento ci si attendeva una super prestazione del varesino Davide Piotti (Osella-bmw/max Preparazioni), trionfatore di altre classifiche lombarde: in effetti nella qualifiche il driver di Morazzone staccava un eccellente 46”29 sul giro, poi veniva fermato dalla trasmissione nella finalissima che lo opponeva ad un altro giovane driver, Andrea Chiavenuto (Sport Proto) il quale vinceva a mani basse il confronto, ottenendo ilo 5° miglior tempo assoluto tra gli autori delle finali A. Nel corso delle premiazioni – svoltesi nella Concessionaria Vw Martignoni di Gallarate, in occasione della presentazione ufficiale della nuova Volkswagen Passat 2005 – piloti, team manager, organizzatori e patrocinatori hanno delineato il bilancio della manifestazione. Divertimento e soddisfazione da parte del numeroso pubblico per un evento che ha richiamato al via una settantina di piloti provenienti da una ventina di province italiane. Molto gradito il percorso di gara: teatro delle sfide la zona industriale gallaratese, detta quartiere Sciare. Allunghi, curve a gomito, rotonde europee hanno messo a dura prova l’abilità dei piloti e l’affidabilità dei mezzi meccanici. Ad Enrico Manzoni di Promotions & Services, a Nicola Ferrari di Ralle Sport Club e ai titolari di Jane Fashion (sede della direzione gara) sono giunti gli applausi di ringraziamento di piloti e patrocinatori per un evento sportivo che ha promosso lo sport delle quattro ruote in una zona, qual è il Gallaratese, storicamente infiammata dalla passione per il motore.