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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Aprile 2005
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IL NATIONAL GEOGRAPHIC E IBM COLLABORANO INSIEME A UN RIVOLUZIONARIO STUDIO GENETICO PER CAPIRE COME L'UMANITÀ ABBIA POPOLATO IL PIANETA  
 
Milano, 14 aprile 2005 - La National Geographic Society e Ibm hanno presentato un rivoluzionario progetto di ricerca che si propone di ricostruire la storia migratoria della specie umana. Il Genographic Project si basa su una collaborazione quinquennale e utilizzerà sofisticate analisi informatiche e di laboratorio di campioni di Dna forniti da centinaia di migliaia di persone - dalle popolazioni indigene fino al grande pubblico in genere - per capire come è stata popolata la Terra. Guidato da Spencer Wells, Ph.d, Explorer-in-residence del National Geographic, un team di scienziati internazionali e ricercatori Ibm raccoglierà campioni genetici, analizzerà i risultati e comunicherà i dati relativi alle origini genetiche dell'uomo moderno. Grazie ai fondi erogati dalla Waitt Family Foundation, gli scienziati apriranno in tutto il mondo dieci centri e studieranno oltre 100.000 campioni di Dna. Il progetto dovrebbe rivelare importanti dettagli sulla storia migratoria umana e favorire una nuova comprensione delle connessioni e delle differenze che caratterizzano la specie umana. "Poter utilizzare la genetica per colmare le lacune, in termini di nostra conoscenza, della storia umana è un vero e proprio sogno dell'antropologia", ha dichiarato il responsabile del progetto, Spencer Wells. "Il nostro Dna ha in sé una storia condivisa da tutti. Nei prossimi cinque anni potremo decifrare questa storia che oggi corre il rischio di essere perduta dal momento che i popoli migrano e si combinano a un ritmo superiore rispetto al passato". Il database pubblico che ne scaturirà conterrà una delle più grandi raccolte di informazioni genetiche umane mai assemblate finora e servirà da risorsa per scienziati genetici, storici e antropologi. Il pubblico potrà prendere parte al Genographic Project acquistando un kit e acconsentendo a far inserire i propri dati nel database. Le persone potranno seguire il progresso della propria storia migratoria e della ricerca globale collegandosi al sito nationalgeographic.Com. "Il National Geographic esplora e mappa il mondo da 117 anni", ha affermato John Fahey, Presidente e Ceo della National Geographic Society. "Ora, grazie alla nostra collaborazione con Ibm e Spencer Wells, stiamo per utilizzare mezzi scientifici e tecnologici per mappare il nostro viaggio attraverso questo pianeta. Ci auguriamo che questo progetto tanto ambizioso e importante possa migliorare la comprensione e valorizzazione della storia che tutti condividiamo. Il lavoro scientifico sul campo, così generosamente supportato dalla Waitt Family Foundation, permetterà di realizzare un museo virtuale della storia umana". "Ibm e il National Geographic stanno per partire per una spedizione storica nel nostro passato collettivo", ha commentato Samuel J. Palmisano, Presidente e Ceo di Ibm. "Le nostre due organizzazioni contribuiscono da tempo alla ricerca scientifica ampliando con modalità differenti i confini della conoscenza e della comprensione umana. Ora proseguiamo questa tradizione di innovazione e diamo il benvenuto alle centinaia di migliaia di persone che si vorranno unire a noi in questo viaggio davvero fantastico". Gli scienziati dell'Ibm Computational Biology Center, uno dei principali centri di ricerca biologica mondiali, utilizzeranno tecnologie avanzate per la raccolta e l’analisi dei dati per interpretare i campioni e individuare nuovi schemi e connessioni tra le informazioni che questi contengono. Ibm metterà inoltre a disposizione l'infrastruttura tecnologica e le competenze necessarie a gestire le centinaia di migliaia di codici genetici che saranno analizzati dal Genographic Project. "Più riusciamo a migliorare la nostra comprensione dell'origine comune dell'umanità e del viaggio che ha compiuto finora, più saremo consapevoli di far parte tutti della stessa famiglia", ha sottolineato Ted Waitt, fondatore della Waitt Family Foundation. "E con questa consapevolezza potremo trovare un modo per vivere e lavorare insieme su base globale". Il Genographic Project si basa su tre componenti: • Ricerca sul campo. La raccolta di campioni di Dna e la ricerca sul campo presso le popolazioni indigene sono due aspetti essenziali per il progetto. Campioni di sangue delle popolazioni indigene, il cui Dna contiene marcatori genetici rimasti relativamente inalterati per centinaia di generazioni, rappresentano indicatori affidabili dei flussi migratori avvenuti nei tempi antichi. Wells e un consorzio di scienziati di importanti istituzioni internazionali condurranno le attività di ricerca sul campo e in laboratorio. Un comitato internazionale sovrintenderà alla selezione delle popolazioni indigene oggetto dei test aderendo a severi protocolli di campionamento e ricerca. • Campagna di sensibilizzazione e partecipazione pubblica. Chiunque può prendere parte al progetto acquistando un Participation Kit a 99,95 dollari, escluse le spese di spedizione, e inviando un tampone prelevato dall'interno della propria guancia; ciò consentirà di seguire l'avanzamento del progetto e conoscere la propria storia migratoria. I risultati personali saranno memorizzati in maniera anonima e protetta per assicurare la riservatezza dei partecipanti. Il National Geographic e Ibm aggiorneranno regolarmente il pubblico e la comunità scientifica sui risultati del progetto attraverso il sito Web (www.Nationalgeographic.com/genographic) e le altre numerose pubblicazioni e iniziative editoriali del National Geographic. Un programma televisivo dal titolo "The Search for Adam" sarà trasmesso negli Stati Uniti nella serie “Explorer” prodotta dal National Geographic Channel e nel resto del mondo sul National Geographic Channel. La partecipazione pubblica può essere proibita in alcuni Paesi del mondo come Cina e India, dove l'esportazione di materiale genetico richiede l'approvazione governativa. Il Genographic Project collaborerà con le autorità pertinenti per raggiungere il livello di partecipazione pubblica più ampio possibile. • Genographic Legacy Project. Il ricavato dalla vendita dei Genographic Participation Kit aiuterà a finanziare un prossimo progetto di ricerca basato sull'attenzione che il National Geographic riserva alle culture del mondo. Questo progetto sosterrà la salvaguardia culturale ed educativa dei gruppi indigeni partecipanti.  
   
   
GAND, PRIMA CONFERENZA ANNUALE "GA2LEN" (GLOBAL ALLERGY AND ASTHMA EUROPEAN NETWORK)  
 
Bruxelles, 14 aprile 2005 - Ga2len (Global allergy and asthma European network), la rete di eccellenza contro le allergie finanziata dall'Ue, organizzerà la sua prima conferenza annuale il 19 aprile a Gand (Belgio). Alla manifestazione parteciperà il commissario responsabile della Scienza e della ricerca Janez Potocnik, il quale, oltre ad illustrare il ruolo svolto dalla politica comunitaria in questo settore, presenterà una nuova relazione sul legame tra le allergie e i prodotti di pulizia. Fra gli altri argomenti trattati nel dibattito figureranno: capire in che modo le infezioni possono proteggere dalle allergie; In che modo fermare la cosiddetta "marcia atopica"? Il collegamento in rete rappresenta la soluzione al problema del controllo delle allergie? http://www.Ga2len.net/press/index.cfm?action=viewpresspage&pageid=712  
   
   
XI GIORNATA ITALIANA PER LA LOTTA ALLA SCLERODERMIA CONVEGNO INTERNAZIONALE SCLERODERMIA: UNA MALATTIA CURABILE  
 
Milano, 14 aprile 2005 - Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, sabato 16 aprile, nell’Aula Magna dell'Università degli Studi di Milano (Via Festa del Perdono 7), avrà luogo un convegno internazionale organizzato dal Gruppo Italiano Lotta alla Sclerodermia (Gils), con lo scopo di sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sul tema della sclerodermia. I presidenti delle più importanti associazioni e i più illustri specialisti d’Europa e degli Stati Uniti si confronteranno e discuteranno con i nostri docenti italiani sui nuovi progressi in campo terapeutico. Sclerodermia significa letteralmente “pelle dura”. Caratteristica più evidente della malattia, infatti, è l’indurimento e l’ispessimento della cute in zone più o meno ampie della superficie corporea. Caratterizzata da un’iperattività del sistema immunitario, predilige il sesso femminile e può manifestarsi a tutte le età. Spesso non viene diagnosticata in tempo e quindi si trasforma in sistemica, colpendo gli organi interni quali cuore, reni, esofago e polmone. Questa malattia, riconosciuta come rara in Europa e negli Usa, tranne che in Italia, è quindi altamente invalidante e talvolta a esito fatale. La sclerodermia è poco conosciuta persino ai medici di famiglia, sebbene, solo in Italia, si registrino circa 150 nuovi casi all’anno. “In realtà, arrivare a sospettarla non è difficile”, spiega Raffaella Scorza, Ordinario di Immunologia Clinica dell’Università di Milano. Il cosiddetto fenomeno di Raynaud (un brusco impallidimento delle dita delle mani e dei piedi in seguito allo stress o a un’esposizione al freddo) rappresenta un chiaro campanello d’allarme di questa malattia che interessa quasi 30.000 italiani. “Oggi – continua la professoressa Scorza – se non si può con sicurezza dire che la sclerodermia guarisce, si può però affermare che la malattia spesso si spegne”. Ciò avviene solo se diagnosticata precocemente, riducendo al minimo i danni che essa provoca nelle prime fasi di attività. “Con questo simposio vogliamo fare nostra – aggiunge Carla Garbagnati Crosti, presidente del Gils – la recente raccomandazione del Consiglio d’Europa che vuole si consideri la salute come «una qualità della vita che comporta una dimensione sociale, mentale, morale e affettiva, oltre che fisica», perchè essa è un bene instabile, che bisogna acquisire, difendere e ricostruire costantemente lungo il corso della vita”. Sono stati invitati al convegno anche Letizia Moratti, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Girolamo Sirchia, ministro della Sanità, Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano e Gabriele Albertini, sindaco di Milano. Www.sclerodermia.net  
   
   
XYOTAX: I DATI DELLO STUDIO REGISTRATIVO STELLAR 3 ACCETTATI PER LA PRESENTAZIONE COME “LATE-BREAKER” AL MEETING ANNUALE DELL’AMERICAN SOCIETY OF CLINICAL ONCOLOGY (ASCO)  
 
 Seattle e Presso, 14 aprile 2005 - Cell Therapeutics, Inc. Ha annunciato che i dati relativi a Xyotax (paclitaxel poliglutammato) saranno presentati in una sessione plenaria late-breaking al meeting annuale dell’American Society of Clinical Oncology che si terrà dal 13 al 17 Maggio ad Orlando, Florida. Il Dr. Corey Langer, del Fox Chase Cancer Center e uno degli sperimentatori principali degli studi Stellar, presenterà i risultati dettagliati dello studio registrativio di fase Iii di Xyotax conosciuto come Stellar 3. “Stellar 3 è lo studio più ampio, controllato e randomizzato di fase Iii di un taxano in combinazione mai condotto su pazienti che hanno Performance Status (Ps) 2” ha affermato Langer. “Lo studio darà delle risposte importanti ai quesiti relativi al trattamento di pazienti che hanno un Performance Status assai compromesso; questi pazienti sono molto fragili e generalmente possono tollerare di media soltanto due o tre cicli di chemioterapia standard a base di paclitaxel/carboplatino. Sono molto ansioso di presentare l’analisi completa di questo studio all’Asco.” L’elenco delle presentazioni riferite a Xyotax in programma all’Asco è illustrato nella tabella che segue:
Data Ora Abstract N. Titolo
Sab. 14 Maggio 15.:30 Lba7011 Paclitaxel poliglumex (Ppx)/carboplatin vs. Paclitaxel/carboplatin for the treatment of Ps2 patients with chemotherapy-naïve advanced non-small cell lung cancer (Nsclc): A phase Iii study
Sab.14 Maggio 13.00 5012 Phase Ii study of paclitaxel poliglumex (Ppx)/carboplatin C for first-line induction and maintenance therapy of stage Iii/iv ovarian or primary peritoneal carcinoma
Sab. 14 Maggio 14.00 4065 Paclitaxel poliglumex (Ppx) and concurrent radiation for treatment of patients with esophageal or gastric cancer: A dose ranging study
Dom. 15 Maggio 8.00 2043 Phase I evaluation of paclitaxel poliglumex (Ppx) administered weekly for patients with advanced cancer
Dom. 15 Maggio 14.00 8044 Taxane-induced alopecia: A historical review of patients with ovarian or breast cancer treated with paclitaxel, docetaxel or paclitaxel poliglumex
Dom. 15 Maggio 14.00 8099 The impact of Ecog performance status on quality of life symptoms in patients with advanced lung cancer
Dom. 15 Maggio 14.00 8103 Discrepancy analysis of patient vs. Physician assessments of performance status in patients with advanced lung cancer
 
   
   
DAL 14 AL 18 APRILE: INIZIATIVE SOLIDALI PER LA GIORNATA MONDIALE DELL'EMOFILIA  
 
Milano, 14 aprile 2005 – Sono state presentate ieri mattina, nella prestigiosa sala Tempere di Palazzo Marino, le iniziative solidali organizzate a favore della Federazione delle Associazioni Emofilici. Si celebra infatti domenica 17 aprile, in tutto il mondo, la Giornata Mondiale dell’Emofilia, una malattia rara ed ereditaria che colpisce 400.000 persone nel mondo e che a dispetto della sua rilevanza è ancora avvolta da una sorta di invisibilità sociale. La Giornata Mondiale dell'emofilia è stata celebrata per la prima volta nel 1989. La Federazione Mondiale dell'Emofilia ha deciso di scegliere il 17 aprile, come ricorrenza, in onore del suo fondatore Frank Schnabel, nato proprio in questo giorno. Questa data è la giusta occasione per ricordare e riflettere sui contributi forniti in questi anni da persone che, come Frank Schnabel, hanno dedicato la loro vita al miglioramento della cura delle persone affette dall'emofilia. Vuole essere anche un momento per impegnarsi nuovamente a continuare la lotta per il miglioramento della qualità della vita di tutte le persone che al mondo sono affette dall'emofilia La prima iniziativa milanese invece, si svolgerà la sera di giovedì 14 aprile, quando in occasione dell’ultima rappresentazione di “Giselle” presso la Scala di Milano saranno presenti nel foyer del teatro milanese i volontari dell’Associazione che distribuiranno materiali informativi ed i riferimenti necessari per continuare ad aiutare Fedemo anche una volta spenti i riflettori; la serata è realizzata con il patrocinio della Reale Ambasciata di Danimarca e del Comune di Milano. Nei giorni di giovedì 14 e venerdì 15 aprile, presso il Grand Hotel Villa San Carlo Borromeo di Senago (Mi), alla presenza dei maggior esperti del settore, si svolgerà un convegno medico-scientifico sulle nuove prospettive per la gestione delle coagulopatie congenite ed acquisite, focalizzate sul trattamento del paziente emofilico con inibitore. Durante la Giornata Mondiale dell’Emofilia, domenica 17 aprile, sarà possibile incontrare i volontari della Federazione delle Associazioni Emofilici in molte piazze italiane. Da nord a sud, passando per Milano, Torino, Udine, Bologna, Firenze, Roma e Napoli si potranno incontrare i banchetti allestiti per dare informazioni a quanti ancora non conoscono o conoscono troppo poco la malattia…per chiarire le idee e capire meglio le circa 5.000[1][1] persone che nel nostro paese sono affette da emofilia. Nel capoluogo lombardo sarà possibile raggiungere i volontari in Piazza San Babila per tutta la giornata di domenica 17 aprile. “Le iniziative di questi giorni vogliono essere una risposta concreta all'indifferenza e alle incomprensioni con cui purtroppo ancora oggi gli emofilici d'Italia e del mondo sono costretti a scontrarsi. – afferma Andrea Buzzi Direttore Esecutivo della Federazione delle Associazioni Emofilici - E' nostro dovere impegnarci in questa campagna di sensibilizzazione e batterci affinché ai nostri figli sia riconosciuto il diritto ad una vita normale, soprattutto in campo sportivo. Nonostante i progressi scientifici, infatti, i vigenti criteri di abilitazione alla pratica sportiva agonistica impediscono ai ragazzi emofilici di crescere godendo delle gioie dello sport come invece avviene ai loro coetanei.” E per tutti coloro che vogliono aiutare e sostenere le attività di Fedemo, da sempre impegnata a difendere i diritti dei pazienti emofilici e a supportare la ricerca nel settore delle malattie della coagulazione, fino al 18 aprile Tim, Wind, Vodafone ed il servizio di rete fissa Telecom Italia attivano il numero 48587, per dare voce alla solidarietà, con un semplice sms da un euro. Il 12 aprile a Roma, presso i Musei di San Salvatore in Lauro, si è svolta un’asta d’arte benefica, i cui ricavati andranno a sostenere i numerosi progetti attivati dalla Federazione delle Associazioni Emofilici a vantaggio di adulti e bambini.  
   
   
IDROGENO EXPO RADDOPPIA IL SUO APPUNTAMENTO. ROMA 29 SETTEMBERE - 1 OTTOBRE 2005  
 
Cormano, 14 Aprile 2005 - Si è conclusa con un successo che ha superato le aspettative la terza edizione di Idrogeno Expo 2005 tenutasi dal 30 marzo al 2 aprile nel contesto di Progetto Città, in occasione dell’apertura del Nuovo Polo Fieristico di Rho. La Manifestazione, divenuta ormai punto di riferimento fondamentale per il settore in Italia, rappresenta per tutte le aziende italiane e internazionali un’ ottima opportunità per presentare al pubblico i prodotti, i servizi e le soluzioni più moderne e tecnologicamente avanzate ad un pubblico altamente qualificato. A caratterizzare la giornata inaugurale dell’evento, la conferenza dal titolo: “L’idrogeno E Le Celle A Combustibile, Esperienze E Programmi In Italia”, legata all’approfondimento, nonché all’analisi della situazione in Italia in merito allo sfruttamento di questo vettore di energia pulita. Tale convegno ha visto la partecipazione come relatori di autorevoli nomi del settore dell’idrogeno e ha riscontrato una forte affluenza, non solo tra gli operatori del settore ma anche tra giornalisti, studenti e visitatori i quali hanno affollato la Sala Omega del Pad. 3, che, pur avendo una capienza di un centinaio di posti, ha ospitato più di duecento utenti interessati agli argomenti proposti. Sulla scia di tale favorevole riscontro, Artenergy S.r.l. Ha deciso di riproporre questo appuntamento con Idrogeno Expo Mediterranean, mostra-convegno che avrà luogo dal 29 settembre al 1 ottobre 2005 presso Fiera di Roma. L’intento è quello di allargare la propria area di interesse verso i paesi mediterranei, uscendo dal contesto territoriale italiano. L’evento manterrà la formula delle edizioni precedenti affiancando allo spazio espositivo un ricco programma convegnistico e coinvolgendo esperti del settore che, in veste di relatori contribuiranno ad analizzare le tematiche legate all’idrogeno. L’edizione romana, che presenterà tra le sue caratteristiche un taglio più tecnico-scientifico, si orienterà verso tutto il mondo dell’idrogeno, compreso l’ambito veicolare e delle public utilities.  
   
   
DEBUTTO DI UN BIGLIARDO HERMELIN AL SALONE DEL MOBILE DI MILANO  
 
Milano, 14 aprile 2004 - Per la prima volta un bigliardo è esposto come lussuoso elementao di arredo moderno al salone internazionale del mobile in corso fino al 18 aprile alla Fiera di Milano: si tratta dello splendido esemplare in legno laccato di nero Super Competizione prodotto dalla storica casa milanese Hermelin & Co. Www.hermelin.it inserito all’interno dello Stand della Nova Serenissima di Verona (leader internazionale della boiserie di alta gamma) allestito come una raffinata sala da bigliardo in stile inglese, che ricorda scenografie hollywoodiane (Pad. 8 stand A19). Fedele alla tradizione del suo creatore, l’imprenditore milanese Rinaldo Hermelin, la “numero uno italiana” dei bigliardi, guidata oggi dalla prima erede donna, Barbara Hermelin, costruisce e assembla bigliardi di elevata qualità e prestigio, ciascuno dei quali rappresenta un autentico capolavoro di maestria ebanistica e di alto design. La selezione di raffinati materiali di rifinitura fa di ciascun bigliardo un pezzo unico e inimitabile. Ma non solo: oggi la Hermelin è in grado di realizzare, su richiesta, qualsiasi modello, purché basato su disegni di architetti o designer (forniti anche dal cliente stesso) e, trattando anche con il mercato dell’usato e con le case d’aste più quotate, si è specializzata anche nella ristrutturazione e nel restauro di bigliardi antichi, restituendoli a nuova vita e trasformandoli in pezzi d’antiquariato d’inestimabile valore.  
   
   
1° ITALIAN FOOD DESIGN SHOW A GRANDESIGN DESIGN ETICO 2005  
 
Milano, 14 aprile 2005 - Sabato 16 Aprile dalle ore 20.00 alle 22.00 presso la Scuola Politecnica di Design a Milano, in occasione di Grandesign International Award 2005, il Designer Paolo Barichella e lo Chef internazionale Roberto Carcangiu con il supporto di alcuni tra i più rappresentativi marchi dell'enogastronomia Italiana inaugureranno ufficialmente a Milano l'attività di Food Design attraverso la presentazione dell'evento: Italian Food Design Show 2005 Insieme ai fondatori di Food Design Studio Barichella e Carcangiu (www.Fooddesign.it) il pasticcere dell’anno 2004/2005 Pierpaolo Magni e Cast Alimenti, daranno vita all’evento in cui i prodotti oltre che essere messi in mostra possono essere anche degustati dal pubblico. Durante l’evento sarà possibile incontrare personalmente gli autori che racconteranno le proprie esperienze e gli studi fatti sul Food Design. Food Design Studio si cimenta nella difficile sfida di portare innovazione interpretando e tutelando la tradizione. Attraverso la partecipazione di "Mostri Sacri" della produzione Enogastronomica nazionale, Food Design intende portare il proprio contributo nella promozione di prodotti di alta gamma del panorama alimentare Italiano. Una cialda al Grana Padano e Caffè in degustazione abbinata con passion>me di Lavazza, il Gnocco di zucca con cuore di crema al Caffè e Menta, e ancora la Roll di lardo con nucleo di un grande Spumante metodo Classico Italiano e Aceto Balsamico di Modena, Gelè di Aceto Balsamico di Modena farcita alla Mortadella Bologna con granella di Pistacchi. Un banchetto in anteprima per Grandesign con proposte di Food Design nella cornice di una delle più importanti e storiche scuole di Design. Sono solo alcuni tra i prodotti che si troveranno la sera di Sabato 16 Aprile durante la mostra/degustazione organizzata presso la Scuola Politecnica di Design di Milano. L'evento anticipa a stampa e pubblico i contenuti del banchetto della serata di premiazione del 18 Aprile riservato alle aziende segnalate in Grandesign. Partecipano e sostengono attivamente l'evento: Lavazza, Grana Padano, Istituto per la Valorizzazione dei Salumi Italiani, Prosciutto di San Daniele, Aceto Balsamico di Modena, Rotari, Cast Alimenti, Cayenne, Acqua Panna San Pellegrino, Heineken, Scuola Politecnica di Design, Shu Moet & Chandon Milano e spazio Out41 Milano. Contenuti: Molti operatori che si autodefiniscono Food Designer stanno lavorando impostando i propri studi in direzione della globalità e della delocalizzazione. In altre parole si realizzano articoli che potrebbero essere riprodotti con materie prime di qualsiasi parte e in qualsiasi parte del mondo. In questo modo non si fa altro che permettere a chi ne ha le intenzioni, di copiare e prendere spunti da studi ed esperienze Italiane. Si cerca di stupire con gadget e opere riproducibili da chiunque in ogni parte del mondo, quando invece si dovrebbe sfruttare il patrimonio storico e artistico italiano, ereditato particolarmente nel campo enogastronomico. Il Design è una disciplina trasversale intersettoriale che nella sua riproducibilità produttiva vede il suo punto di forza, e cerca di diffondersi a livello universale senza legarsi a nazionalismi o territorializzazioni. I prodotti enogastronomici tipici e tradizionali Italiani, pur avendo la volontà di essere conosciucon ti e diffusi su tutti i mercati, al contrario del Design sono fortemente radicati al loro territorio, e l'unica cosa che accomuna le due discipline sono gli uomini. Il Design italiano è forte in quanto sono gli uomini italiani che hanno permesso di renderlo unico nel suo genere. Il genio, lo stile, il gusto e la classe dei prodotti di Design Italiano che permettono di identificare l'Italian Lifestyle nel mondo derivano dalla storia e dal modo di essere di questo popolo, unico nel suo genere, diverso ed estraneo ad ogni logica di uniformità e standardizzazione. E' nel Designer in quanto persona che si può ricondurre un legame con i prodotti radicati al loro territorio, in quanto entrambi sono figli della stessa storia. L'unica forma di tutela del Made in Italy è la riconducibilità delle origini storiche di un prodotto al genio o alla terra Italiani. Food design studio intende portare il proprio contributo alla tutela del prodotto tipico e tradizionale Italiano utilizzando il Design come strumento. E' da questi concetti che grazie a Grandesign e ad alcuni tra i marchi più rappresentativi dell'enogastronomia nazionale nel mondo è nato il primo Italian Food Design Show. Anticipazioni: Dal 19 Aprile sarà possibile su prenotazione provare le realizzazioni di Food Design presentate in anteprima al Grandesign presso il locale "La Volpe e l'Uva" via Pirovano 28 a Barzanò in provincia di Lecco Il 30 Giugno 2005 Paolo Barichella e Roberto Carcangiu insieme a Pier Paolo Magni (Pasticcere dell'anno 2004/2005) e la partecipazione di importanti esponenti del mondo scientifico terranno un Workshop di Food Design organizzato da Cast Alimenti di Brescia sulle tecniche di progettazione di una portata aperto a Chef, Designer e nuovi cultori di questa nuova disciplina. Altre importanti iniziative di comunicazione ed editoria, grazie al supporto di Plana, società che organizza Grandesign e con il contributo degli sponsor e dei partner sono in calendario entro la fine del 2005 Per informazioni conferme e iscrizioni all’evento gratuito contattare: Ufficio Stampa Food Design Federica Lo presti relazioniesterne@fooddesign.It  
   
   
NESPRESSO ANNUNCIA IL PRIMO CONCORSO INTERNAZIONALE DI DESIGN COFFEEUNPLUGGED IN COLLABORAZIONE CON INTERNI  
 
Milano, 14 aprile 2005 – Nespresso, Azienda dedicata al caffè di altissima qualità, all’eccellenza nel design e all’arte dell’innovazione, è orgogliosa di annunciare il suo primo concorso internazionale di design, Coffeeunplugged, in collaborazione con Interni, prestigiosa rivista italiana specializzata in architettura e design. Il lancio ufficiale del concorso avviene in occasione della mostra Openair Design curata da Interni presso la Triennale di Milano dal 13 al 18 aprile 2005. “Siamo entusiasti di annunciare il nostro concorso di design 2005, Coffeeunplugged, in collaborazione con Interni. Attraverso Coffeeunplugged, Nespresso desidera stimolare la creatività dei giovani designer europei e offrire loro un forum internazionale dove esprimere il loro talento artistico, usando il soggetto dell’innovazione in tema di caffè come motivo d’ispirazione” - ha commentato Gerhard Berssenbrügge, Ceo Nestlè Nespresso S.a. - “Al centro della filosofia Nespresso sono il profondo coinvolgimento e l’attenzione alla qualità in tutte le aree della nostra attività – dal nostro caffè alle nostre macchine al nostro servizio –, incluso l’elemento chiave del design”. Il tema del concorso di design Nespresso 2005, Coffeeunplugged, esplora la rivoluzione nel consumo del caffè, senza confini e con infinite possibilità. A loro volta “unplugged”, liberi dalla consuetudine di pensiero e di preparazione del caffè, gli studenti delle principali scuole di design in Europa saranno invitati a dare vita alla loro visione, utilizzando sia il caffè, sia le macchine o gli accessori per la preparazione e la degustazione del caffè, come punto di partenza della loro creatività, considerando le seguenti domande: § In che modo il caffè offre nuovi e innovativi momenti di auto-indulgenza? § In che modo saranno re-inventati i rituali legati al caffè per andare incontro ai moderni stili di vita? § In che modo è possibile vivere il caffè “on-the-move”, come bevanda portatile dentro o fuori casa, per adattarsi alla nostra cultura “nomade”? Pur essendo il concorso aperto a tutti i giovani designer europei, 12 importanti scuole di design in Europa sono state invitate a partecipare con la supervisione di professori molto speciali, riconosciuti esperti di design a livello internazionale. Queste sono le 12 scuole invitate a partecipare al concorso Coffeeunplugged nel 2005: Fabrica, Treviso – Italia; Politecnico, Milano – Italia; Ecal, Losanna – Svizzera; Hgkz, Zurigo – Svizzera; Royal College of Art, Londra – Gran Bretagna; Escuela de Arte y Superior de Diseño, Valencia – Spagna; Ensci Les Ateliers, Parigi – Francia ; Uiah, Helsinki – Finlandia; Design Academy, Eindhoven – Paesi Bassi; Academia de Bildenden Künst, Stoccarda – Germania; Universität für Angewandte Kunst, Vienna – Austria; Hochschule der Künst, Berlino – Germania. Dopo uno screening preliminare, i progetti saranno raccolti a Milano e selezionati da una giuria finale composta da professionisti di design di fama internazionale, quali Alberto Alessi, Elisa Astori, Giulio Cappellini, Antoine Cahen, Alfredo Häberli, oltre che da rappresentanti di Nespresso e Interni. I giudici valuteranno i progetti, sceglieranno quelli più adatti per la produzione di prototipi e stabiliranno i vincitori finalisti secondo i seguenti criteri di base: contenuto innovativo, qualità del design e potenziale futuro. La giuria assegnerà 3 premi per primo, secondo e terzo classificato (oltre ad una menzione speciale) con un montepremi complessivo in denaro pari a 26.000 €. I nomi dei finalisti saranno resi noti pubblicamente nel corso della cerimonia di premiazione che si terrà a Milano in occasione del prossimo Salone del Mobile, aprile 2006. I progetti vincitori saranno pubblicati dalla rivista Interni, e dal Nespresso Magazine.  
   
   
LE MELE CON LE MACCHIE SPARIRANNO DAL MERCATO RISOLTO UN ANTIESTETISMO CHE COMPROMETTE UNA PRODUZIONE STRATEGICA PER LA FRUTTICOLTURA. LO STUDIO A BIONOVA, SALONE DELLE BIOTECNOLOGIE, A PADOVA DAL 20 AL 22 APRILE 2005  
 
Padova, 14 aprile 2005 - “Mele resistenti, che non ammuffiscono, che risultano indenni da quelle antiestetiche macchioline nere che si formano in superficie e le rendono non commerciabili. Oggi è possibile grazie alle scienza che ha permesso – come spiega il professor Silviero Sansavini, professore ordinario nel Dipartimento di Colture Arboree dell'Università di Bologna – di produrre una generazione di mele super resistenti a quella che gli esperti del settore chiamano “ticchiolatura”. Professore cosa sono quelle antiestetiche macchioline nere che rendono le mele invendibili? “Possiamo usare la parola "scabbia" che non si usa in italiano, ma rende bene l'aspetto sintomatologico: si tratta di una serie di macchie nerastre che intaccano la superficie del frutto (deturpandolo) e delle foglie che perdono l'efficienza fotosintetica e poi seccano e/o cadono anzitempo”. Questo crea danni anche economici? “I danni sono enormi e si cura con un certo numero di trattamenti fungicidi, o più semplicemente anticrittogamici. I frutti colpiti non sono certo appetibili al mercato, che le rifiuta. Per evitare accumulo di residui oltre i limiti consentiti dalla legge, i coltivatori usano due o più principi attivi,fra loro complementari Anche la melicoltura biologica richiede un gran numero di trattamenti a base di ossicloruro di rame, zolfo o polisolfuro di calcio per proteggere foglie e frutti”. Anche le mele biologiche? “Anche quelle devono essere adeguatamente protette con un elevato numero di trattamenti, specialmente se la coltivazione si trova in zona a forte rischio malattia (per es. Nel Trentino si fanno anche 15 e più trattamenti annui). I residui dei suddetti prodotti però non sono considerati pericolosi, ma rovinano la lucentezza del frutto”. Nessuna mela è esente dalla ticchiolatura? “Esistono alcune decine di varietà di mele Tr totalmente resitenti alla ticchiolatura (nel mondo sono oltre un centinaio), create da incroci programmati con genitori portatori dei geni di resistenza alla malattia, in particolare di Vf, che è il gene che viene utilizzato nel 90 per cento dei casi”. Sono mele che hanno un mercato? “Le Florina, Golden Orange e Topaz non sono altrettanto belle e buone come le mele coltivate in Italia e gradite dal mercato, che sono invece altamente suscettibili a ticchiolatura. L'agricoltura biologica fa purtroppo solo un uso sporadico (in percentuale interiore al 3-5%) delle mele Tr (ticchiolatura resistenti) disponibili in commercio”. Un problema irrisolvibile? “Sì, se non inserendo il gene Vf nelle mele che note e apprezzate dai consumatori, lasciando intatti tutti gli altri caratteri dell'albero e del frutto delle varietà che in tal modo risulterebbero geneticamente "trasformate" (Om)”. In che modo l'ingegneria genetica potrebbe aiutare i coltivatori di mele? “Ci sono diversi gruppi di ricerca nel mondo che si stanno cimentando su questa strada: alcuni (es.Francia e Usa) utilizzano geni eterologhi (cioè derivati da batteri o da altre piante) codificanti per proteine che abbassano )a suscettibilità a questa e ad altre malattie (come si trattasse di antibiotici). Ma non danno la resistenza totale, che è invece conseguente al transgene V f (in quanto resistenza di tipo monogenico).Il gruppo italo - svizzero (coordinato rispettivamente da me e da Cesare Gessler, Politecnico di Zurigo), ha invece utilizzato un gene omologo di melo (isolato da una specie selvatica, Malus f1oribunda 821), cioè una sequenza del gene Vf che è poi stata trasferita al melo coltivato Gala con la tecnologia del Dna ricombinante”. Sono mele che si trovano in commercio? “Assolutamente no. L'esperimento è completamente riuscito, ma le piante di Gala trasformate non potranno essere provate in campo fintanto che non avremo ottenuto un apposito permesso ministeriale. Ancor più difficile sarà l'eventuale autorizzazione alla coltivazione, fra qualche anno, anche se le numerose prove e controlli programmati dovessero andare bene (per fare i quali accorreranno ancora diversi anni)”. Si tratta comunque di una interessante applicazione “L'autorevole rivista americana Pnas ha pubblicato l'articolo, frutto di 7 anni di lavoro interdisciplinare (genetisti, patologi, biologi, molecolaristi e pomologi) perché è la prima volta che si persegue una strada di "terapia genica", usando un gene familiare allo stesso melo e facendo cosi cadere una parte delle critiche - i rischi della lontananza genetica - di coloro che avversano gli Ogm. Purtroppo, attraverso il metodo tradizionale dell'incrocio e successiva selezione, non si può avere lo stesso risultato conseguibile con tecnica Ogm, perché ogni volta vengono rimescolati, nelle progenie, tutti gli altri geni portati dai due gameti (ci sono circa 50.000 geni, nella pianta), cosicché la selezione avviene poi a livello degli individui resistenti, che saranno molto diversi gli uni dagli altri, ma differiranno anche per tutti gli altri caratteri che si vorrebbero invece mantenere. È questo il caso di tutte le varietà Tr propagate finora dai vivaisti e sopra citate”. Il professor Silviero Sansavini ne parlerà nell’ambito del convegno Produzioni Agricole, mercoledì 20 Aprile 2005 in sala 7/B, padiglione 7, dalle ore 14 alle ora 17.  
   
   
CERTIFICAZIONE UNI EN ISO 9001: 2000 PER L’INTERNAZIONALE MARMI E MACCHINE CARRARA PROSEGUIRÀ L’ATTIVITÀ DI AGENZIA FORMATIVA PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA PIETRA  
 
Carrara, 14 aprile 2005 - L’internazionale Marmi e Macchine Carrara ha ottenuto un nuovo importante risultato, che le consentirà di proseguire ed implementare la propria attività di formazione, conseguendo la certificazione Uni En Iso 9001: 2000 con l'ente di certificazione Cisqcert. Potrà così continuare ad operare come struttura formativa accreditata presso la Regione Toscana che prevede, per tutti i soggetti riconosciuti in grado di operare come organizzatori di corsi ed attività di formazione, anche una certificazione di qualità della struttura formativa. L’ottenimento della certificazione, limitatamente alle attività di formazione, “ci consentirà di proseguire un lavoro importante, iniziato da alcuni anni nel campo della formazione di alto livello – afferma Paris Mazzanti direttore generale dell’Imm – nella diffusione della cultura della pietra, con attività che permettano di formare giovani o siano rivolte prioritariamente alla formazione e aggiornamento di architetti, ingegneri, geometri, vale a dire le categorie determinanti nella scelta di impiegare la pietra e con un’attenzione particolare alla formazione a distanza che abbiamo già iniziato con ottimi risultati. In questo contesto saranno fondamentali il rapporto e l’interazione con le attività svolte dall’Amministrazione provinciale”. L’accreditamento come Agenzia Formativa presso la Regione e la successiva certificazione di qualità si inseriscono in un processo formativo “raccomandato” dalle direttive europee e basato sull’apprendimento per l’intero arco della vita lavorativa con l’obiettivo di costruire quella che viene definita “la costruzione di una regione della conoscenza”. Cambia volto l’intero sistema della formazione su base regionale perché fissando regole precise per l’individuazione dei soggetti formatori e prevedendo l’ottenimento ed il mantenimento della certificazione di qualità per i soggetti che operano in questo settore si ottiene una garanzia dei processi di formazione ma anche il mantenimento dei suoi livelli qualitativi. “Alla luce di queste valutazioni il riconoscimento ottenuto dall’Imm – commenta il presidente Giancarlo Tonini – la nostra soddisfazione è ancora maggiore perché viene riconosciuto il nostro ruolo e ulteriormente valorizzata la nostra attività nel campo della formazione, attività che abbiamo già iniziato con successo con il corso Carrara Stone, con ricadute oggettive sulla qualità dei tecnici e dei professionisti, in particolare per gli architetti verso i quali riteniamo utile sviluppare la formazione per favorire la loro conoscenza della pietra naturale e dei suoi impieghi”. Le regole nazionali ed europee, in materia di formazione sono molto precise: i soggetti che fanno formazione devono essere accreditati secondo precisi standard, indispensabili per accedere ai fondi europei e l’accreditamento delle agenzie private, degli istituti scolastici e delle Università è di competenza della Regione. Solo così possono partecipare ai bandi, emanati su base regionale, ed ottenere i relativi finanziamenti dimostrando nel tempo di operare con organizzazione e struttura efficienti, organizzate e rivolte alla soddisfazione degli utenti, adottando un metodo che punta a privilegiare la qualità della formazione e, possibilmente, la ricaduta delle attività svolte. Settore lapideo con particolare attenzione alla diffusione della cultura della pietra tra tecnici e professionisti.  
   
   
L’ESORDIO DI EXPOTURISMO IN… MUSICAL IN FIERA AVVIO DELLA MANIFESTAZIONE FIERISTICA, CON LA PRESENTAZIONE DI UNO SPETTACOLO MUSICALE SULLA PUGLIA  
 
Bari, 14 aprile 2005 - Rappresentare con un musical le bellezze della Puglia: è l’idea della Compagnia stabile del Musical che oggi presenterà la sua iniziativa (padiglione 9, ore 17.30) "La Puglia racconta... Il Musical!", spaccato in musica e danza delle tradizioni popolari, culturali e turistiche pugliesi. La regia e la coreografia sono di Gino Landi. L’evento, che nella sua versione che gira l’Italia vede in scena 40 artisti tra cantanti, attori, musicisti e acrobati, racconta di un breve ma appassionato viaggio in terra di Puglia attraverso dieci "quadri" volutamente disordinati, quasi fossero dieci cartoline, dieci foto ricordo. «Per esaltare ancor più i quadri raccontati - afferma il fondatore della Compagnia Adolfo Marazita - ci sarà un supporto di immagini e filmati proiettati su uno schermo al centro del fondale, posizionato tra musicisti. Il racconto è in chiave musicale, con omaggi ad alcuni personaggi cari alla Puglia e alle sue tradizioni». Ecco, dunque, il percorso scelto dal regista. Si inizia con "L’incontro dei due mari", si prosegue con "Il ricordo delle forti emigrazioni". Quindi la scena passa a ricordare Domenico Modugno e Rodolfo Valentino, per poi esaltare il "Barocco leccese", "I cortei e le loro tradizioni popolari", "La Disfida di Barletta", "Federico Ii", "I fischietti" e "La Pizzica".  
   
   
MILANO, LUNEDÌ 18 APRILE RIAPRE LA PINACOTECA DEL CASTELLO NELLE SALE RISTRUTTURATE, UN NUOVO PERCORSO ESPOSITIVO PER 230 OPERE SELEZIONATE TRA CUI I CAPOLAVORI DI MANTEGNA, ANTONELLO DA MESSINA, FOPPA, CESARE DA SESTO, PROCACCINI, CERANO, FINO A BELLOTTO E CANALETTO  
 
Milano, 14 aprile 2005 - Dopo 4 anni, ritorna nei suoi spazi, con un nuovo allestimento, la Pinacoteca del Castello Sforzesco che, insieme a quella di Brera, è la più vasta e importante di Milano. Essa può essere davvero definita la Pinacoteca dei milanesi, poiché accoglie alcune antiche e nobili collezioni della città, come quella dei Trivulzio, acquistata con sottoscrizione cittadina nel 1935, fino a quelle donate per due secoli da cittadini illustri, da patrioti, da studiosi e amatori, da collezionisti, o acquistate dal Comune di Milano. Dal suo ingresso nel restaurato Castello Sforzesco nell’anno 1900, riunita al Museo Archeologico civico con il nome di Civico Museo Artistico e Archeologico, la Pinacoteca civica è stata arricchita da un continuo flusso di donazioni provenienti da antiche e nobili famiglie milanesi e di acquisti straordinari dell’amministrazione comunale che arrivano fino ai Canaletto e al Bellotto tra il 1995 e il 1998. Dal 1867 a oggi 93 donatori hanno arricchito le collezioni della Pinacoteca che oggi possiede 1508 dipinti, tra i quali capolavori di Mantegna, Antonello da Messina, Foppa, Cesare da Sesto, Procaccini, Cerano, fino a Bellotto e Canaletto. Da anni la Pinacoteca attendeva un nuovo allestimento. Più che mai dopo la pubblicazione del catalogo completo dei dipinti (a cura di Maria Teresa Fiorio, nell’edizione Electa-banca Intesa), si era resa necessaria una nuova distribuzione delle opere che ne riconoscesse ed esaltasse le eccellenze e le novità attributive introdotte dal catalogo stesso e dagli ultimi studi, rinnovati ancora in occasione di questo allestimento. Quando, nel 2000, ebbero inizio i lavori di ristrutturazione, adeguamento tecnologico e restauro del Castello, la Pinacoteca fu smantellata e restò visibile solo in parte nelle Sale Viscontee. Per questo nuovo allestimento la Direzione Centrale Cultura e la Direzione Raccolte d’Arte del Comune di Milano hanno chiamato a consulto uno storico dell’arte di fama internazionale: Mauro Natale. Amico e allievo di Federico Zeri, docente all’Università di Ginevra, autore di cataloghi di importanti pinacoteche (Poldi Pezzoli, Borromeo, Thyssen Bornemisza). Per la prima volta Mauro Natale si è cimentato nell’allestimento di un Museo e con il direttore dei Musei d’Arte, Ermanno A. Arslan, con il conservatore, Laura Basso, con il museografo, Valter Palmieri, ha scelto 230 opere e creato il nuovo percorso, fatto di sequenze, di accostamenti, di confronti che esaltano i capolavori, le scuole, gli autori e lo spirito dell’intera collezione. Una delle più innovative connotazioni di questa nuova disposizione espositiva è la presenza di opere scolpite: medaglie, bassorilievi lignei, sculture in terracotta e marmo accostati e confrontati ai dipinti coevi. L’allestimento Curato da Mauro Natale, che si avvale di un nuovo allestimento studiato da Valter Palmieri, il nuovo percorso espositivo ripercorre le tappe principali della pittura lombarda, con testimonianze di altri ambiti culturali – in particolare la scuola veneta –attraverso un itinerario cronologico che dalla metà del Xv secolo arriva alle soglie del Neoclassicismo. Vengono così restituiti al pubblico in una loro collocazione ottimale capolavori quali il San Benedetto di Antonello da Messina, il Polittico di Torchiara di Benedetto Bembo, la Madonna col Bambino del Foppa, la Madonna in gloria tra santi di Andrea Mantegna, il Martirio di San Sebastiano di Antonio Campi, Ritratto di Jacopo Soranzo di Tintoretto, San Michele Arcangelo del Cerano, Palazzo dei giureconsulti di Bernardo Bellotto, e il Molo verso la Riva degli Schiavoni e il Molo verso la Zecca del Canaletto. In questo modo, le tele, le tavole, i quadri da stanza, le grandi pale d'altare, gli affreschi e le miniature, selezionati sulla base dell'autografia e della qualità, testimoniano i passaggi salienti della storia dell’arte in Lombardia. L'esposizione permanente della Pinacoteca suggerisce un ulteriore livello di approfondimento, superando l’aspetto canonico della pittura. Infatti ai dipinti si affianca una rassegna di manufatti plasmati, scolpiti o intagliati, proposti con l’intento di far apprezzare al pubblico l’unitarietà del linguaggio dell’arte e l’articolazione delle sue espressioni. La Pinacoteca è posta nella corte ducale del Castello Sforzesco sulla quale si affacciano gli edifici che furono la residenza dei duchi di Milano e dei loro familiari nel corso del Quattrocento, cui si accede attraverso uno scalone monumentale concluso da un’elegante loggia, che conduce al primo piano dove si trova la Pinacoteca, allestita in una sequenza ininterrotta di ambienti, dalla sala Xx alla sala Xxvi. Il Percorso Espositivo L’inizio del percorso si concentra sulla cultura tardo gotica che permea, in tutte le sue espressioni, l'arte lombarda, fin oltre la metà del Quattrocento, sostenuta e promossa dalla corte dei Visconti e degli Sforza. In questa prima sala, la Xx, si incontra il superbo Polittico di Torchiara, firmato dal cremonese Benedetto Bembo e datato 1462, commissionato da un fedele servitore degli Sforza, Pier Maria de Rossi. Fatto alquanto raro, l'opera conserva, pressoché integra, la ricca cornice intagliata, esplicito omaggio al gusto del gotico fiorito. Su uno sfondo punzonato d'oro, si stagliano le sagome nervose e dense di umore dei santi che affiancano una Madonna con Bambino. Gli influssi ferraresi e della scuola padovana, capeggiata dallo Squarcione, si riflettono nell'opera e rammentano le aperture dell’arte lombarda verso i centri artistici confinanti. Nell’ampia sala Xxi si dispiega la pittura lombarda dalla metà del Quattrocento fino ai primi decenni del Cinquecento, che ha come protagonista assoluto Vincenzo Foppa, caposcuola e interprete di un linguaggio figurativo che alimentò a lungo l'arte lombarda, anche dopo l’arrivo di Leonardo a Milano nel 1482. Il lungo percorso dell’artista ha nella pinacoteca due estremi affascinanti: la giovanile Madonna con il Bambino (1450-1470 ca.), e il monumentale Martirio di San Sebastiano (1490-1500), palese omaggio al classicismo importato da Donato Bramante, cui si affiancano altri capolavori come la Madonna del libro, San Francesco riceve le stigmate, o le due figure di San Teodoro e di Sant’agostino. La sala custodisce, tra le altre, opere di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone, Marco d’Oggiono, Bartolomeo Suardi detto il Bramantino, Agostino Busti detto il Bambaja. La complessa personalità di Bernardino Luini, esemplificata dall’immagine della Madonna con il Bambino e dall’imponente scena mitologica con Ercole e Atlante, conclude questo primo capitolo sulla pittura lombarda. Nel piccolo vano della sala Xxii sono state accostate una Madonna con Bambino – di cui è noto il nome del committente vergato sull’epigrafe – e la Trinità di Gerolamo da Santacroce: in entrambe, una finta cornice è dipinta su una tela sottilissima e inquadra il soggetto, arricchendo l’illusione ottica dell’immagine. Di fronte, è esposta una superba tavola raffigurante Cristo benedicente volutamente spoglia della cornice. La stupefacente qualità della stesura pittorica a olio raggiunge punti di virtuosismo nella traduzione in punta di pennello della massa dei capelli e di altri dettagli, mentre l’ombra della mano benedicente, che si adagia sulla tunica rosata, indica l’alta padronanza nella resa prospettica dello spazio, esercitata dall’anonimo artista di matrice veneta. La sala Xxiii espone alcuni capolavori assoluti conservati dalla pinacoteca, opere uniche prodotte da artisti che hanno impresso tappe fondamentali nello sviluppo della storia dell’arte italiana del Xv secolo. Da Antonello da Messina, presente con la tavola San Benedetto (1470 ca.) miracolosamente integra, a Giovanni Bellini, qui con un’acerba Madonna con il Bambino (1460-1465 ca.), e di Andrea Mantegna con la pala Madonna in gloria tra Santi e angeli (1497), opera della sua maturità, caratterizzata da uno straordinario pregio pittorico. Altri autori di matrice veneta concorrono a completare la sala: l’inquieto linguaggio di Carlo Crivelli trapela nelle tavolette con San Giovanni Battista e San Bartolomeo (1472), una giovanile Madonna con Bambino (1480-1490 ca.) di Bartolomeo Montagna che rivela quanto la lezione di Antonello da Messina e di Giovanni Bellini sia stata assorbita dal pittore veneto, infine una Sacra Conversazione immersa in un platonico paesaggio, rara prova di Andrea Solario. Accanto a queste opere, si incontra la Madonna dell’Umiltà (1430-1432 ca.) di Filippo Lippi che rappresenta una delle icone più straordinarie del primo quattrocento fiorentino. L’opera è conosciuta anche come Madonna Trivulzio: da quella collezione nel 1935 entrò a far parte del museo insieme ai dipinti di Mantegna e di Giovanni Bellini grazie a una sottoscrizione pubblica sollecitata dal Comune di Milano. Sempre dalla collezione Trivulzio, nella sala Xxiv, proviene il Ritratto di Lorenzo Lenzi (1528) realizzato dal giovane Agnolo Allori detto il Bronzino con una spontaneità che maschera la complessa rete di rimandi affettivi e intellettuali celati dal dipinto. Al Correggio, si deve, poi, la delicatissima immagine della Madonna con il Bambino (1514-1523 ca.) sintesi di morbidezze raffaellesche e di sfumato leonardesco. Straordinaria importanza ebbe la città di Cremona nella rielaborazione del filone manieristico affiancato dalla corrente del luminismo naturalistico di ascendenza fiamminga. Portatori di queste istanze furono i Campi rappresentati da Antonio che firma e data 1575 il Martirio di San Sebastiano, da Bernardino - Cristo crocefisso (1584-1591 ca.), Sant’ugo di Lincoln e il Beato Guglielmo da Fenoglio; Sant’ugo di Grenoble e San Bruno (1576) - ma anche da Europa e Lucia Anguissola che si formarono alla loro scuola. La sequenza proposta nella sala Xxv rammenta i reciproci influssi e i legami, culturali e politici, che intesse la pittura prodotta nelle province di Bergamo e Brescia e la scuola veneta. L’itinerario inizia con il paragone tra il misterioso Ritratto di poeta (1467 ca.), assegnato a Giovanni Bellini, e l’inquietante Ritratto di giovinetto (1524-1527 ca.), tardo capolavoro di Lorenzo Lotto, massimo interprete della ritrattistica agli inizi del Xvi secolo. Le opere di Giovanni Cariani, di Bernardo Licinio e di Antonio da Pordenone entrano in vicendevole rapporto e consonanza con i testi di Agostino Galeazzi, di Girolamo da Romano e di Alessandro Bonvicino. Il punto di massimo confronto è costituito dai dipinti del bergamasco Giovan Battista Moroni, soprattutto il Ritratto di Giorgio Passo (1555-1560 ca.) e la lezione di Tiziano offerta dal Ritratto di Monseigneur d’Aramont (1541-1542 ca.), una delle molteplici prove dell’indiscusso caposcuola veneto nel campo della ritrattistica. Le qualità di introspezione psicologica e l'eccellenza della tecnica pittorica connotano il Ritratto di Japoco Soranzo (1550-1551 ca.) e la Testa virile (1545) opere della piena maturità di Jacopo Robusti detto il Tintoretto. La rassegna prosegue con brani di carattere religioso provenienti da chiese bresciane e venete e si conclude con il Ritratto d’uomo (1600-1610 ca.) assegnato a Leandro Bassano. Nella vasta diocesi lombarda, governata dagli arcivescovi Carlo e Federico Borromeo, chiese, centri conventuali, "sacri monti" sono investiti da una profonda riforma liturgica legata ai dettami sanciti dal Concilio di Trento. Alla pittura è demandato il compito di stimolare la religiosità dei fedeli e di eccitare la loro pietà dispiegando un repertorio di immagini efficaci quanto improntate all'ortodossia più rigorosa. Al servizio del dogma cattolico, prestano la loro attività un gruppo di artisti, tra cui emergono le personalità di Giovan Battista Crespi, Pier Francesco Mazzucchelli, la prolifica famiglia dei Procaccini, specialmente Giulio Cesare, oltre a una serie di comprimari. Di questi artisti, alcuni falciati dalla peste del 1629-1630, la pinacoteca presenta, nella sala Xxvi, prove di destinazione privata e il gruppo superstite di un complesso lavoro richiesto da una commissione laica. Dalla Cappella del Tribunale di Provvisione, nel Palazzo dei Giureconsulti, giunge una sequenza di pale d'altare e pannelli legati da un programma iconografico teso a glorificare la chiesa ambrosiana e, con essa, il valore storico della metropoli lombarda. Cessata la peste nel 1630, in Lombardia si assiste a un moltiplicarsi di cantieri soprattutto religiosi dove operano botteghe di artisti permeati dalla precedente cultura figurativa. In pittura, una svolta moderatamente barocca è sostenuta da Francesco Cairo, già precoce interprete negli anni giovanili di struggenti brani religiosi come il San Francesco in estasi. A un linguaggio di sincera devozione si accordano i quadri di Carlo Francesco Nuvolone, il maggiore di un’importante bottega di artisti. Nelle opere di Stefano Danedi prendono sostanza visiva quei "quadri da stanza", in origine elencati negli inventari di importanti "gallerie" lombarde; a questi si affiancano eccellenti prove nel campo della ritrattistica a opera di anonimi maestri. Nel caso del Ritratto di Ortensia Mazzarino, si tratta invece di una replica autografa di Jacob Ferdinand Voet, uno dei tanti "pitori foresti" convocati dalla nobiltà lombarda a decorare i nuovi sontuosi palazzi della città e del contado. Ad autori e personalità locali rinviano le medaglie, segnalando in particolare la produzione di Cesare Fiori, talento versatile in architettura e in pittura, come nell’incisione e nel conio. Un ristretto ma significativo gruppo di tromp-oeil e still life completa la rassegna di testi profani, databili fino allo scadere del Xvii secolo. La pittura lombarda della prima metà del Settecento vanta due caposcuola nel genere del ritratto: Vittore Ghislandi detto Fra' Galgario e Giacomo Ceruti. Del primo, sempre nella sala Xxvi, si propone una sfilata di "teste di carattere", sintesi di introspezione psicologica e di modelli fisionomici. Il soprannome Pitocchetto, con cui è noto il Ceruti, deriva dalle originarie raffigurazioni di "pitocchi", assurti a protagonisti al pari dei volti di personaggi altolocati. Ne è massima espressione poetica la Filatrice e contadino con gerla , dipinta intorno al 1765. La vivacissima descrizione del Verziere di Alessandro Magnasco introduce una sezione dedicata alle diverse declinazioni della veduta, reinterpretata con spirito preromantico o ritratta con precisione e riconoscibilità, attraverso l'ausilio della 'camera ottica'. La Pinacoteca espone inoltre le opere dei due massimi caposcuola veneti della veduta, di recente acquisite dal Comune di Milano. Totalmente autografo di Antonio Canal, detto Canaletto, è il pendant Molo verso la Riva degli Schiavoni e il Molo verso la Zecca. Senz'altro milanese, e di cultura preilluminista, è il committente del Palazzo dei Giureconsulti e il Broletto di Bernardo Bellotto, una veduta databile al 1744 che tramanda in una forma originale uno dei luoghi tuttora nevralgici del capoluogo lombardo In occasione della riapertura sarà pubblicata la Guida della Pinacoteca del Castello Sforzesco a Milano (edizioni Skira) a cura di Mauro Natale e Laura Basso. Informazioni : tel. 02 88463700  
   
   
UN TUFFO NELL’ARTE DAL 4 AL 25 GIUGNO 2005, A MARINA DI PISA SI TERRÀ L’ESPOSIZIONE D’ARTE “MARINA TERZO MILLENNIO – ARTE CONTEMPORANEA A MARINA DI PISA”  
 
Pisa, 14 aprile 2005 - La scoperta anzi la riscoperta di una località a molti ancora poco conosciuta , che vuole proporsi ad un turismo culturale attraverso un evento d’arte assolutamente innovativo , realizzato dall’associazione culturale Transiat, dalla Circoscrizione 1 di Pisa ed in collaborazione con la sezione soci Coop di Pisa presso i locali Incoop di Marina di Pisa. Gli autori della mostra sono tre giovani artisti pisani che da alcuni anni operano nel panorama artistico locale: Graziano Ciacchini si esprime prevalentemente attraverso la poesia, Massimo Magrini attraverso la musica elettronica, mentre Luca Serasini attraverso la fotografia, i cortometraggi e le videoinstallazioni. I tre artisti sono legati profondamente a Marina di Pisa ed è per questo che hanno deciso di unirsi per renderle omaggio attraverso un'insieme di eventi che vada oltre la semplice esposizione di opere d'arte sfiorando molteplici suggestioni e sensazioni, senza lasciarsi prendere dalla malinconia per il passato avendo anzi un occhio positivamente rivolto al futuro. Anche per questo le tecniche di espressione vogliono essere le più attuali: collage fotografici, videoarte, videoinstallazioni, letture di poesie legate a performance audiovisive, musica interattiva. Il programma prevede, oltre alla esposizione permanente (aperta dal Lunedi alla Domenica) che sarà inaugurata Sabato 4 Giugno alle ore 18.00, sono previsti ogni sabato speciali eventi i cui orari definitivi saranno disponibili sul sito dell’associazione www.Transiat.it  Sabato 11 Giugno la videoperformance “letture d’acqua” e una proiezione di cortometraggi; sabato 17 Giugno la performance “Marina Terzo Millennio”. L’esposizione si chiuderà con una giornata dedicata all’idrovolante Dornier Wal, che negli anni ’20 veniva costruito a Marina di Pisa, realizzata in collaborazione con il Centro di Documentazione Dornier Wal Germania (M.michiel van der Mey) e la casa editrice Logisma di Firenze. L’esposizione e gli eventi si terranno dal 4 al 25 giugno 2005 presso Incoop – Via dell’Ordine di Santo Stefano ,104 – Marina di Pisa  
   
   
PROROGA MOSTRA FOTOGRAFICA "PAESAGGI DEL CORPO"  
 
Milano, 14 aprile 2005 - La durata della mostra fotografica "Paesaggi del corpo" in via Cardano 8 presso l'Ex Convento dei Crociferi verrà prolungata fino al 1° Maggio. La città di Pavia, quindi, ospiterà ancora per circa un mese le opere di autori della portata di Fontana, Navarro, Clergue , Dunas e Ken Damy, cinque grandi nomi della fotografia contemporanea internazionale. La decisione è stata presa dall'Alef cultural project management che, insieme al Settore Cultura, Turismo e Promozione della città di Pavia, ha curato l'organizzazione di questa esposizione, sulla scia del forte interesse richiamato dalla mostra riscontrato nel consistente numero di visitatori anche e soprattutto esterni alla città, nell' afflusso di giovani e studenti grazie anche a diverse iniziative di sensibilizzazione come le visite guidate gratuite nei fine settimana. La portata della mostra ha richiamato inoltre l'attenzione di diverse riviste specializzate del settore della fotografia e dell'arte contemporanea a ulteriore prova dell'alto profilo dell'iniziativa. Tel. +39 0382 24376  
   
   
MULTIACTIVE: DAL 16 AL 22 APRILE 2005 “IL CAOS DELLE SFERE”, QUINTO APPUNTAMENTO DELLA RASSEGNA DI 6 INSTALLAZIONI MULTIMEDIALI INTERATTIVE A CURA DI AGON, IN COLLABORAZIONE CON IL TEATRO FRANCO PARENTI DI MILANO, FINO AL 30 APRILE 2005.  
 
Milano, 14 aprile 2005 - Evento artistico innovativo, “genere” in ascesa e ormai decisamente autonomo, capace di catturare il pubblico attivando modalità di fruizione non tradizionali, l’installazione multimediale interattiva è protagonista assoluta di Multiactive la nuova iniziativa di Agon, che è al tempo stesso rassegna creativa e progetto di ricerca finalizzato all’analisi di questa forma di rappresentazione e alle sue ripercussioni sul mercato artistico. Artefice di interessanti e ardite applicazioni delle nuove tecnologie alla musica contemporanea e agli strumenti della tradizione classica, Agon il centro di ricerca e produzione musicale nato a Milano nel 1990, si dedica da anni alla progettazione e realizzazione di installazioni multimediali interattive, studiando e sperimentando forme, tempi, spazi, linguaggi secondo parametri di rappresentazione non consueti. Ricordiamo Exit party sintomatico allo Spazio Consolo di Milano nel 2001, una serata/evento multidisciplinare (musica, video, installazioni, percorsi, informatica, tecnologia…) che andava oltre il tradizionale concerto e che attirò un pubblico ampio e variegato, chiamato a partecipare e interagire, non più semplice spettatore, ma attore e creatore dell’evento stesso. La rassegna Multiactive nella sede temporanea e particolarmente suggestiva del Teatro Franco Parenti in via Tertulliano, a partire dal 12 marzo 2005 prosegue e potenzia il graduale percorso di Agon tra ricerca e creazione, riflessioni e sperimentazioni, interattività e multidisciplinarietà, esplorazione di nuovi linguaggi e attenzione alle risposte del pubblico, coinvolto in una dimensione complessa e dinamica, un microcosmo di arte e di idee dove ognuno di noi può navigare seguendo la propria rotta. Dal 16 al 22 aprile il quinto appuntamento della rassegna è Il caos delle sfere anche tu pianista con sole 500 lire! di Carlo De Pirro del 2002. Unica ospitalità di Multiactive proveniente dal Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova, l’installazione consentirà ai visitatori di suonare giocando con un vecchio flipper.  
   
   
“ STADI CIVILI“  
 
Milano, 14 aprile 2004 - Dopo i gravi episodi di violenza delle tifoserie nell’euroderby milanese e più in generale in alcuni stadi italiani, L’associazione Viaggio Creativo propone e lancia il progetto “ Stadi Civili“ E’ una proposta d’innovazione per migliorare etica e comportamenti delle tifoserie delle squadre di calcio italiane. Il piano prevede patrocinio di Federcalcio, Lega e Associazione Calciatori, partecipazione attiva delle Società di calcio e collaborazione della stampa sportiva per attuare una serie di azioni di cui anticipiamo una presentazione sintetica: -Istituire la Tessera di Identificazone del Tifoso, abbinata ad un posto fisso. E’ individuale, numerata ed obbligatoria per accedere alle curve degli stadi (estendibile eventualmente in futuro agli altri settori). Viene rilasciata dalla Società di calcio che risponde dell’ archivio dei dati acquisiti, alle Autorità di Ordine Pubblico. Chi ne è sprovvisto non entra! -Predisporre il Servizio d’Ordine di Autocontrollo dei Club. Saranno composti a rotazione da volontari, identificabili, che parteciperanno in precedenza a corsi di formazione promossi dalle Società di calcio. Potranno essere operativi e responsabilizzati anche durante le spedizioni organizzate in occasione delle trasferte. -Creare la Carta dei Valori delle Tifoserie. Ogni club di tifoseria della curva, ad inizio stagione deve accreditarsi ed essere riconosciuto ufficialmente dalla società di calcio per poter accedere con i suoi componenti allo stadio. Inoltre deve predisporre un nuovo Codice Comportamentale da presentare alla Società stessa, che lo approva e registra. I singoli aderenti devono obbligatoriamente sottoscrivere il proprio impegno al rispetto di tale Codice etico, dentro e fuori lo stadio. La responsabilità dei comportamenti di ogni iscritto ricadrà automaticamente anche sul comitato direttivo del sodalizio di tifosi, come lo stesso codice civile prevede per le associazioni, con analogia alle società riconosciute. -Dar vita al nuovo Campionato Italiano dei Tifosi. E’ un vero e proprio trofeo, basato su punteggi per comportamento, sportività, creatività e coreografie del tifo, con una giuria nominata ad inizio stagione e composta da giornalisti sportivi inviati, presenti agli incontri di campionato. Www.viaggiocreativo.com  
   
   
AL VIA LA MARATONA GIOVANNI PAOLO II  
 
Roma, 14 aprile 2005 - Si tiene domani, giovedì 14 aprile, la corsa della Pace, da Betlemme a Gerusalemme, intitolata al Papa. Atleti italiani, palestinesi e israeliani correranno affiancati, portando la fiaccola accesa lo scorso anno da Wojtyla Saranno circa un centinaio – 40 italiani, 30 palestinesi e altrettanti isreaeliani – gli atleti della Pace che domani mattina, giovedì 14 aprile, correranno la seconda edizione della maratona Betlemme – Gerusalemme, organizzata dal Centro Sportivo Italiano e Opera Romana Pellegrinaggi in collaborazione con il Coni e l’Ufficio per la Pastorale del Tempo Libero, Turismo e Sport della Cei. I maratoneti, capitanati dal Ministro per la Funzione Pubblica Mario Baccini, dal presidente del Coni Gianni Petrucci, dagli ex azzurri della pallavolo Andrea Zorzi e Roberto Masciarelli e dalla giornalista televisiva Paola Saluzzi, porteranno lungo gli 11 km del percorso la fiaccola della Pace accesa lo scorso anno da Giovanni Paolo Ii, cui è stato intitolato l’evento. Giunta alla sua seconda edizione dopo il successo del 2004, la maratona vuole unire due aspetti che si integrano tra loro con completezza: quello religioso e quello sportivo. La maratona, che rientra nel più ampio programma de “Gli sportivi italiani in Terra Santa. Ambasciatori di pace”, quest’anno vedrà i trenta atleti palestinesi correre lungo tutto il percorso (lo scorso anno furono costretti a fermarsi al check point) accanto agli italiani. Privilegio che, per motivi di ordine pubblico, non è stato concesso ai corridori israeliani che si uniranno al gruppo solo dopo la linea di frontiera, attendendo i compagni di maratona insieme ad un centinaio di bambini con fiori e palloncini colorati. Tutti i partecipanti indosseranno una maglietta colorata, raffigurante una colomba e un sole che sorge, con la scritta pace nelle tre lingue (italiano, arabo ed ebraico). La maratona partirà da Betlemme, città natale di Gesù, per giungere a Gerusalemme, sul monte Sion, davanti il Cenacolo dove Cristo istituì il Sacramento dell’Eucaristia. Il fatto che il 2005 sia l’anno dedicato all’Eucaristia conferisce all’evento un significato ancora più profondo. Nella prima edizione della manifestazione il percorso fu inverso: da Gerusalemme a Betlemme. Il cambiamento di quest’anno è stato possibile grazie anche alle attuali condizioni di sicurezza in Terra Santa, notevolmente migliorate rispetto allo scorso anno. Venerdì 15 aprile sarà inaugurato, grazie al Csi, il centro Sportivo ad Ain Arik, piccolo villaggio palestinese situato in Cisgiordania. Da circa tre anni il Csi di Modena, in collaborazione con il comune di Modena, l’Ong Overseas, la Caritas Diocesana, la Comunità Piccola Famiglia dell’Annunziata, ha promosso il progetto di un centro sportivo dotato di un campo polivalente da calcio, pallavolo e pallacanestro, di spogliatoi, di servizi igienici, di un anfiteatro, di una caffetteria e, infine, di un Internet Point con 9 postazioni. Per la realizzazione di tali strutture sono stati investiti 120.000 Euro, reperiti da fondi pubblici, privati e dalle iniziative del Csi di Modena. Il 16 aprile la S. Messa nella Chiesa del Patriarcato di Gerusalemme concluderà il pellegrinaggio.  
   
   
SI AGGIUDICANO A PONTE DI LEGNO (BS) I TRICOLORI CSI DI TENNIS TAVOLO  
 
Ponte di Legno, 14 aprile 2005 - Sono più di 400 gli atleti iscritti al 5° Gran Premio Nazionale di Tennis-tavolo Csi, in programma dal 14 al 17 aprile Una tre giorni spettacolare ed intensissima, quella che attende a Ponte di Legno i finalisti del tennistavolo Csi. Piccoli e grandi pongisti, in gara nelle diverse categorie, assieme all'inseparabile "gomma" amica dovranno portare entusiasmo ed offrire il meglio di sé - un bel mix di riflessi e tecnica, di testa, polso e gambe – per aggiudicarsi il titolo di campione italiano Csi. Non mancheranno le sorprese in questo classico evento primaverile che segue le finali nazionali di corsa campestre conclusesi la scorsa settimana a Loreto. Numeri importanti per questo grande evento, che si rinnova dopo i successi degli scorsi anni: 447 i partecipanti (335 maschi e 53 femmine); 59 accompagnatori; 9 regioni presenti: Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Campania, Trentino, Sardegna; 33 Comitati; 79 Società. I Comitati con il maggior numero di rappresentanti saranno quelli di Brescia, Vallecamonica, Reggio Emilia, Ancona, Milano, Udine e Crema. L’azzurro dei tavoli colorerà l’evento in cui si incontreranno grandi e piccoli pongisti che si contenderanno il titolo tricolore nelle diverse categorie: dai giovanissimi (meno di dieci anni) fino ai classificati Fitet (Federazione Italiana Tennis Tavolo). Sono attesi con curiosità gli atleti più giovani Michele Ravelli 07/12/1997 Polisportiva Ossimo – Valcamonica, Samanta Mauri 16/12/1995 G.g.s. San Michele – Crema e i più anziani Franco Persegani 23/07/1929 Sterilgarda - Mantova e Delia Sanna 01/10/1948 Saturnia-cagliari Onlus, in un torneo in cui la discriminante non è l’anagrafe ma i valori dello sport. Il Gran Premio Nazionale di tennistavolo prevede la disputa di due prove: una individuale, per singole categorie, ed una a squadre riservata alle rappresentative maschili e femminili dei comitati provinciali. Chi non si qualifica nei gironi eliminatori partecipa al Torneo di Consolazione, che parallelamente al Gran Premio, regalerà anch’esso le sue medaglie.I due tornei prenderanno il via nel Palazzetto dello sport di Pontedilegno venerdì 15 per concludersi con le finali in programma nella mattinata di domenica. Non si annoieranno gli spettatori perché la formula adottata dagli organizzatori prevede dalle 4 alle 8 partite disputate in ogni giornata con gironi eliminatori e un torneo di consolazione che terminerà anch’esso con l’assegnazione delle medaglie. Come da tradizione per gli appuntamenti nazionali del Csi il programma del meeting, oltre all’attività sportiva, prevede anche particolari momenti di incontro. Sabato alle ore 18.30 Monsignor Vittorio Peri, consulente ecclesiastico nazionale del Csi, celebrerà la S. Messa all’interno del Palazzetto dello sport. In serata poi la piazza principale di Pontedilegno accoglierà i finalisti del Csi per la “Festa in piazza” animata da alcuni dj e nel corso della quale si potranno assaggiare alcune specialità gastronomiche camune. Programma Giovedi' 14 Aprile: ore 18.00 Arrivi e sistemazioni, ore 21.30 Saluto di benvenuto e presentazione del 5° Gran Premio nazionale di Tennis Tavolo - Riunione Tecnica con i responsabili presso la sala Faustinelli di fronte all'Hotel Bellavista . Venerdi' 15 Aprile: ore 09.00 Gare a Squadre; Girone di qualificazione singolo: Giovanissimi/e, Ragazzi/e, Allievi/e; ore 14.30 Girone di qualificazione singolo: Juniores m/f, Under 21, Seniores m/f, Veterani m/f e F.i.t.e T. M/f; Serata Libera. Sabato 16 Aprile: ore 09.00 Gare a Squadra: Finale; ore 14.30 Gare di singolo: eliminatorie; ore 18,30 S. Messa; ore 21.30 "Festa in Piazza": Tradizioni e Gastronomia Locale. Domenica 17 Aprile: ore 09.00 Finali di Singolo; ore 11.30 Premiazioni; ore 13.00 Partenze,  
   
   
QUESTO FINE SETTIMANA ARRIVA NEL MACERATESE LA CORSA AL TITOLO DEL CAMPIONATO ITALIANO MINICROSS CON LA SECONDA PROVA DEL TORNEO CHE RIPRENDE DOPO L'ANNULLAMENTO DELLA PROVA DI AVVIO DELLO SCORSO 28 MARZO A GROTTAZZOLINA. MOLTI I PORTACOLORI LOCALI TRA I FAVORITI.  
 
 San Severino Marche (Mc), 14 aprile 2005 - – Sono davvero in tantissimi i piloti iscritti alla seconda prova del Campionato Italiano Minicross che si disputerà questo fine settimana (sabato 16 e domenica 17 aprile) sul circuito maceratese “San Pacifico” di San Severino Marche, dallo sviluppo complessivo di oltre 1.650 metri. I numeri confermano il grande interesse manifestato già dalla prova di Grottazzolina dello scorso 28 marzo, quando in circa 300 piloti iscritti hanno dovuto fare dietrofrónt a causa della pioggia che aveva reso impraticabile il crossodromo piceno. Il sodalizio capitanato da Mario Eugeni, che organizza l’evento con il Promoter torinese Dbo, continua a pensare in grande per il suo impianto “San Pacifico” che permetterà come al solito di trovare la migliore ospitalità non solo agli addetti ai lavori ma anche al pubblico che da sempre dimostra di apprezzare la sinuosità del tracciato marchigiano. Tra i presenti il club settempedano annuncia con soddisfazione la partecipazione di tutti i i migliori rappresentanti locali che disputano il tricolore e il regionale, ad iniziare dal campione Mauro Fiorgentili, quindi Erik Giuliano, Alessio Della Mora, Denny Del Federico, Nicola Dolce per citarne alcuni, oltre naturalmente ai più qualificati rappresentanti delle altre regioni che da questo bellissimo palcoscenico apriranno la lotta al titolo nazionale 2005. La due giorni di minicross maceratese si aprirà sabato 16 aprile alle 08,45 con le prove ed a seguire le qualifiche che impegneranno i piloti per l’intera giornata, domenica l’inizio è fissato per le ore 08,00 con le libere e subito dopo le prime finali valide per il titolo che inizieranno a partire dalle ore 10,00 quelle dei gruppi “B” e dalle 14,00 dei gruppi “A”. Due come al solito le fasce di età al via, una riservata al minicross e una al motocross con gli Junior National (per i nati tra il 1985 e il 1991) che correranno in sella a moto due tempi fino a 125cc. E quattro tempi fino 250cc. Il minicross è suddiviso in tre categorie, la Senior, piloti nati negli anni 1993/1990 e moto con cilindrata massima di 85cc riconoscibili dalle tabelle portanumero con fondo bianco e numeri neri. Gli Junior è riserva dei nati negli anni 1992/1995 e disporranno di moto con cilindrata massima di 85cc. E riconoscibili dalle tabelle portanumero con fondo giallo e numeri neri. Infine i Cadetti, nati negli anni 1996/1993 e moto con cilindrata massima di 65cc. Con tabelle portanumero con fondo nero numero bianco. Http://www.dborganization.com