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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Maggio 2005
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CONTRACCEZIONE: ITALIANE ULTIME IN EUROPA SOLO UNA DONNA SU 4 TRA I 15 E I 45 ANNI USA METODI SICURI; RECORD NEGATIVO ANCHE NEL NUMERO DI FIGLI. TRA LE CAUSE, SECONDO GLI ESPERTI, MENO SESSO E AUMENTO DI STERILITÀ  
 
Milano, 25 maggio 2005 - Le italiane non amano la contraccezione sicura: secondo i risultati di un'indagine condotta su un campione di 2.000 donne tra i 15 e i 45 anni solo la metà utilizza metodi anti-concezionali. E da una ricerca europea emerge che le connazionali sono agli ultimi posti in Europa per uso dei contraccettivi più sicuri. Nel Belpaese la scelta del metodo si basa essenzialmente sul `fai da te' specie tra le giovanissime, più della metà (55%) delle 15-19enni. Quasi 4 intervistate su 10 (il 36%), scelgono o hanno scelto da sole quale metodo usare mentre il consiglio del medico di fiducia viene meno considerato rispetto a quello di amiche o sorelle maggiori. Nonostante la diffidenza verso i contraccettivi e il loro scarso uso, le italiane detengono però anche un altro record europeo negativo, quello della fertilità con 1,30 figli a testa e un tasso di crescita della popolazione tra i più bassi del mondo (-0,7). E' l'ennesimo paradosso italiano, evidenziato nel corso della presentazione della campagna nazionale `Scegli Tu', della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo). Per il prof. Antonio Ambrosini, presidente della Sigo e direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell'Università di Padova, "i dati sembrano indicare che il contenimento della natalità italiana sia stato raggiunto nonostante lo scarso utilizzo di contraccettivi e mediante l'uso di metodiche inaffidabili: le italiane riescono dunque a controllare la propria fecondità nonostante paure e disinformazione". "Per questo – aggiunge il prof. Emilio Ansi, consigliere della Silo e direttore dell'Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia di Trento - come Società scientifica che rappresenta tutti gli specialisti della salute sessuale delle donne, abbiamo deciso di intervenire dando avvio alla campagna di sensibilizzazione e informazione `Scegli Tu' che prevede varie iniziative tra cui incontri con medici, un sito internet all'indirizzo www.Sceglitu.it e soprattutto l'infoline 800.00.22.21, numero verde gratuito operativo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17 al quale i ginecologi forniscono informazioni aggiornate su tutti i metodi contraccettivi. La campagna prende il via dopo un'indagine da cui emerge che poco più della metà (53%) fa ricorso a qualsiasi metodo contraccettivo: dopo la pillola il più diffuso è il preservativo (23%), seguito dal coito interrotto (5%) e da altri sistemi (5%) quali spirale, diaframma e metodi `naturali'. Questo significa che il rimanente 47% delle italiane non previene la gravidanza: il 21% non usa contraccettivi, il 26% ha smesso di usarli. Il paradosso italiano che lega poca contraccezione a bassa natalità, secondo Emilio Arasi, solleva numerose domande: "Gli italiani fanno meno l'amore? Stanno sperimentando problemi di fertilità come la sterilità di coppia, sono in aumento gli aborti spontanei?" Certo è che questi ultimi sono passati da 56.000 nel 1982 a 70.000 nel 2001 (+ 25% in 20 anni). "L'ampio impegno femminile nel campo del lavoro — aggiunge il prof. Ambrosini - spinge ad un posticipo dell'età del matrimonio e ad un innalzamento dell'età del primo figlio passata da 25.7 anni nel 1961 a 28.1 nel 2001. Ad ogni modo — continua Ambrosini - l'analisi dei tassi di natalità, i dati d'uso dei metodi contraccettivi sicuri in diversi Paesi europei confermano che la contraccezione sicura non significa né meno figli né aumento dei rischi per la salute, ma assicura al contrario una vita più sana, una sessualità più completa, la possibilità di spaziare le gravidanze e di avere un sereno rapporto di coppia. Inoltre la contraccezione ormonale intesa come correttivo della fisiologia femminile è uno strumento apportatore di consolidati benefici". Ma, come evidenzia l'indagine, nel nostro Paese la diffidenza è elevata. Sembrerebbe però che le donne italiane abbiano una buona conoscenza dell'efficacia della contraccezione: da questo punto di vista ad esempio la pillola è considerata ottimale da 7 donne su 10 (solo il 3% la reputa poco o per niente affidabile). Il 61% ritiene che le gravidanze indesiderate siano causate dal non uso di sistemi contraccettivi e il 26% che siano dovute all'utilizzo di sistemi poco sicuri, come il coito interrotto. "Le 15-45enni hanno idee molto chiare circa l'affidabilità dei metodi – commenta il prof. Enrico Finzi, sociologo – ma ciò nonostante li utilizzano meno delle altre europee". Finzi ne deduce che "l'Italia é più indietro di quel che vorrebbe e di quel che crede di essere, si trova a metà del guado tra arcaismo e modernità, con notevoli differenze regionali". In effetti in fondo alla classifica delle 15-45enni che utilizzano metodi contraccettivi inclusi quelli non affidabili, nell'indagine si trovano Basilicata e Calabria col 37%, mentre al top Lombardia (71%) e Triveneto (66%) seguite da Toscana (60%) e Emilia-romagna (57%) mentre sono in linea con la media nazionale Lazio (55%), Piemonte e Val D'aosta (54%), Liguria (51%), Umbria e Marche (49%). "Per gli esperti Sigo un altro dato da tenere presente è quello delle interruzioni volontarie di gravidanza che, al contrario degli aborti spontanei sono decisamente diminuite passando dal picco di 234.000 nel 1982 alle 130.000 di oggi (-44,4%). "Pur essendo progressivamente calati in più di vent'anni di applicazione della legge 194 — afferma Ambrosini - gli aborti volontari rimangono elevati e risultano in preoccupante aumento specie tra le giovanissime". Un fenomeno - la diffusione delle gravidanze indesiderate tra le adolescenti - che nei paesi anglosassoni, Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti, è vera emergenza tanto i Governi si sono attivati per sensibilizzare la popolazione e contenerne i notevoli costi socio-economici. Specie nell'era di Internet, "l'informazione non istituzionalizzata — conclude Ambrosini - può essere contraddittoria in quanto è gestita da varie fonti. L'educazione sviluppata da una struttura pubblica o che, in mancanza di iniziative pubbliche, sia garantita scientificamente e serva a informare può essere una valida alternativa. E' questo l'obiettivo della Sigo con la campagna `Scegli Tu'. Dall'indagine risulta infatti che 7 donne su 10 utilizzatrici di contraccettivi ricevono notizie sull'argomento da quotidiani e periodici, 5 su 10 da dépliant e foglietti informativi, seguono radio-tv (3 su 10), pubblicità e Intemet (2 su 10), corsi, convegni e conferenze (1 su 10). "Ne consegue che - afferma Finzi - sia per vivere serenamente le proprie scelte di procreazione responsabile, sia per superare i divari, crescerà in futuro il ricorso al ginecologo, mentre é già ora sentita la domanda di campagne di sensibilizzazione in Italia sulla contraccezione: infatti 7 donne su 10 invocano campagne d'informazione purché controllate e gestite da ginecologi qualificati e affidabili".  
   
   
NATALITA' E ABORTI IN ITALIA: I NUMERI  
 
Milano, 25 maggio 2005 - La natalità in Italia è attorno al 9 per mille abitanti con una tendenza alla crescita negli anni più recenti, da 9,1 nel 1999 a 9,4 nel 2002 e nel 2003, certamente per l'apporto delle popolazioni immigrate. Il numero di figli per donna (Total Fertility Rate, Tfr), pur restando tra i più bassi d'Europa e del mondo, è andato crescendo negli ultimi anni, passando da 1,22 nel 1999 a 1,30 nel 2003. La popolazione residente in Italia (Istat 2004) è di 57.888.245, con un saldo naturale negativo di oltre 42mila unità rispetto al 2003. Nel 2050 si stima che la popolazione italiana possa scendere a circa 50 milioni. Il tasso di crescita naturale è negativo da molti anni; per il 2003 corrisponde ad un valore di -0.7 per mille abitanti, pur con delle differenze tra Nord - Centro (dove comunque il tasso è ancora negativo) e Sud caratterizzato invece da un segno positivo. L'età media della madre al primo parto è passata da 25,7 anni nel 1961 a 28,1 anni nel 2001. La percentuale delle nascite con almeno un genitore straniero è passata da 1,7% del 1990 a 6,9 % nel 2000 (ultimo dato disponibile). Gli aborti spontanei sono in aumento, sia in numero assoluto (sono passati da 56.157 nel 1982 a 70.235 nel 2001), che in termini di rapporto di abortività (passato da 89,2 a 127,7), presumibilmente quale conseguenza dell'aumento dell'età media della madre alla gravidanza. Gli aborti volontari o Interruzioni Volontarie di Gravidanza (Ivg) sono diminuiti da 234.801 nel 1982 a 132.795 nel 2003 con una riduzione del 43,4%. Negli ultimi anni però si è osservato l'incremento delle Igv nelle classi di età più giovani e nelle donne straniere: le immigrate che hanno fatto l'Ivg in Italia sono passate da 8.967 nel 1995 a 29.263 nel 2002, con un aumento del 226,3%.  
   
   
I METODI CONTRACCETTIVI  
 
Milano, 25 maggio 2005 - Pillola anticoncezionale - E negli anni `60 che ha inizio la commercializzazione della prima pillola anticoncezionale. Da allora, in oltre 40 anni, sono state messi a punto contraccettivi orali più innovativi, che utilizzano dosi di ormoni sempre minori pur mantenendo inalterata l'efficacia della pillola. I benefici di questa limitata assunzione di ormoni sono notevoli soprattutto sotto il profilo della tollerabilità. La pillola è costituita da una associazione di ormoni (estrogeno + progestinico) che blocca l'attività dell'ipofisi e di conseguenza la produzione degli ormoni da parte dell'ovaio. In questo modo impedisce l'ovulazione, mettendo le ovaie a riposo. L'efficacia del metodo è potenziata da altri meccanismi accessori che modificano l'endometrio e il muco cervicale. La sicurezza contraccettiva della pillola è la più alta in assoluto: sfiora infatti il 100%, di gran lunga superiore a quella di tutti i metodi contraccettivi non ormonali. Un grande vantaggio che si traduce in benessere e serenità del rapporto di coppia. Cerotto transdermico - Si tratta di un cerotto da applicare sulla pelle che contiene una certa dose di estrogeno e progestinico. Ne viene rilasciata una quota fissa ogni giorno. Ogni cerotto dura 7 giorni. Nel corso del mese ne vengono quindi utilizzati 3, consecutivamente. Segue una pausa di sospensione di una settimana durante la quale la donna ha le mestruazioni. Il meccanismo di azione del cerotto transdermico è comparabile a quello della pillola così come le indicazioni e le controindicazioni. Anello vaginale - In materiale biocompatibile, flessibile e trasparente, l'anello viene introdotto in vagina. Anch'esso contiene estrogeno e progestinico che vengono rilasciati ogni giorno a quote fisse. L'anello deve essere lasciato in vagina per 3 settimane quindi deve essere rimosso. Dopo una sospensione di una settimana ne deve essere inserito uno nuovo. Il meccanismo di azione dell'anello vaginale è comparabile a quello della pillola così come le indicazioni e le controindicazioni. Dispositivi intrauterini (Iud o spirale) - Il dispositivo intrauterino può essere mantenuto in cavità uterina da 2 a 5 anni a seconda del modello ed è inserito dal ginecologo; può avere forma di "T" o altre forme. L'attività contraccettiva deriva dal corpo estraneo e da un filo di rame avvolto sul braccio verticale del dispositivo. Un modello particolare di dispositivo rilascia un ormone progestinico in utero. Lo Iud al rame può dar luogo a mestruazioni più abbondanti, mentre quello al progestinico ha una azione terapeutica sulle mestruazioni abbondanti. Gli Iud sono di norma più adatti a donne che hanno già avuto figli. Sistema computerizzato - Grazie a un piccolo computer e un set di test stick si esegue un test delle urine che permette di calcolare le variazioni dei livelli dell'ormone dell'ovulazione e individuare così i giorni fecondi. Il monitor indica con una luce verde i giorni in cui si possono avere rapporti sicuri. Se usato correttamente la sua efficacia rasenta il 90%. Diaframma - Utilizzato molto meno che in passato, il diaframma è costituito da un cappuccio di gomma che separa la vagina dal canale cervicale impedendo l'ingresso degli spermatozoi. Il ginecologo ha in questi casi il compito di stabilire il modello e le misure più adatte alla singola donna. E necessaria una adeguata formazione per applicare correttamente il dispositivo e utilizzare una crema spermicida che aumenti la sicurezza contraccettiva. Preservativo - Una guaina di gomma copre il pene e trattiene lo sperma impedendo il suo ingresso in vagina. Per applicare il preservativo è necessario che il pene sia in erezione. E importante che la guaina venga tolta prima che il pene perda la sua tensione. La complessità delle manovre rischia di disturbare la serenità di coppia. L'efficacia contraccettiva raggiunge il 75%. Rispetto agli altri metodi contraccettivi protegge contro le malattie sessualmente trasmissibili. Metodi naturali - Si basano sull'astinenza periodica dai rapporti sessuali durante i giorni fecondi della donna. Diverse le metodiche utilizzate. Nel metodo Ogino-knaus si calcolano i giorni decorsi in base al calendario mestruale: il ciclo deve pertanto essere perfettamente regolare, fenomeno che si riscontra molto raramente. Nel metodo Billings i giorni fecondi vengono stabiliti osservando la qualità del muco cervicale (più filante, abbondante e trasparente rispetto ai giorni non fertili). E evidente la difficoltà di valutazione dello stato del muco cervicale. C'è anche chi utilizza il metodo della temperatura basale. In questo caso i giorni fertili vengono identificati osservando e controllando accuratamente l'andamento della temperatura corporea per individuare i giorni sicuri.  
   
   
LA CONTRACCEZIONE: PILLOLE DI STORIA  
 
Milano, 25 maggio 2005 - 1550 a.C: un papiro riporta le idee di un medico egiziano, Kahum. L'uomo affermava la necessità "della ricerca di un metodo che rendesse la donna sterile per un certo periodo di tempo". Veniva così espresso per la prima volta un concetto fondamentale del controllo della fertilità: la reversibilità dell'atto. V secolo a.C: lo scienziato Ippocrate sembra aver messo a punto una serie di presunti anticoncezionali orali tra i quali l'ingestione di: una miscela di solfato di ferro e rame; preparazioni derivate dal croco, dall'alloro, dai semi di ortica e dalle radici di peonia. Ii secolo a.C.: compaiono allusioni, anche se di natura mitologica, sull'uso del preservativo maschile. Epoca romana: prime notizie certe sull'utilizzo di vesciche animali come contraccettivi maschili. Cristianesimo: prevale una visione religiosa dell'atto sessuale visto non come fonte di piacere ma esclusivamente come mezzo di concepimento. Il tema della contraccezione vive un momento di oblio. Xvii E Xviii secolo: esaurito il fervore religioso e in risposta alle prime problematiche da sovraffollamento, si ricominciò a parlare di contraccezione. Risale a quest'epoca l'introduzione del condom e del bidet, ritenuto strumento di "amore pulito". Si cominciarono a praticare le abluzioni anticoncezionali. La tendenza a esercitare nuovamente un controllo sulle nascite venne potenziata dalla diffusione delle idee dell'economista Malthus e in particolare del suo testo "Principle of population" che per la prima volta enunciava i pericoli legati alla sovrappopolazione. 1912: nasce il concetto di "controllo delle nascite". Viene inaugurata infatti in Inghilterra la prima clinica di "birth control". 1926: la Camera dei Lord autorizza l'insegnamento delle teorie sul controllo della fertilità. Si parla però di "spaziamento delle nascite", concetto che richiamava a limiti biologici relativi a concepimenti troppo ravvicinati. 1960: viene commercializzata per la prima volta la pillola anticoncezionale di Pincus. Il caso Italia Fino al 1971 nel nostro Paese la contraccezione era ufficialmente proibita. Lo decretava lo stesso codice penale, in base all'articolo 533. Nel marzo 1971 la Corte Costituzionale abrogò l'articolo ritenendolo anticostituzionale. Nel 1975 una legge istituisce i consultori pubblici all'interno dei quali è possibile pubblicizzare e informare liberamente sui contraccettivi. Nel 1978 viene approvata la legge n.194 che legalizza l'interruzione volontaria di gravidanza.  
   
   
XI° GIORNATA NAZIONALE DEL RESPIRO FEDERASMA IN PRIMA LINEA NELLA BATTAGLIA QUOTIDIANA CONTRO ASMA E ALLERGIE  
 
Milano, 25 Maggio 2005 - Si celebra sabato 28 maggio in tutta Italia l’Xi° Giornata Nazionale del Respiro, che Federasma organizza e promuove dal 1994 per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni sullo sconfortante stato di degrado dell’aria nel nostro Paese e sul preoccupante incremento delle patologie respiratorie ad esso connesse. Federasma, la federazione italiana delle associazioni di sostegno ai malati asmatici e allergici, è da sempre attenta ai temi più attuali e importanti per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, quali i fattori climatici e ambientali che possono aggravare le patologie respiratorie e le attività di prevenzione attivabili a difesa di coloro che risultano più sensibili a tali fenomeni. L'xi° Congresso Nazionale di Federasma, conclusosi pochi giorni fa a Bari, ha sottolineato la scarsa percezione comune, a volte anche da parte clinica, dei disagi e delle difficoltà cui sono sottoposti i soggetti asmatici e allergici e ha lamentato l'assenza di un'attività di prevenzione sistematica volta a contrastare l'insorgere delle patologie respiratorie fra i più giovani; secondo i dati più recenti l’Italia registra infatti oltre 10milioni di individui affetti da tali patologie e si classifica fra gli ultimi Paesi in Europa per qualità di cure. Alcuni dati: un uomo di 50 anni che fumi da trenta, ha già perso 10 anni di vita e corre un rischio elevatissimo di sviluppare patologie dell’apparato respiratorio; per una donna di 40 anni che fumi da 20, la vita è più corta di 5 anni e il “rischio di patologie respiratorio” è medio alto (La Salute del Respiro - Franco Angeli Ed. - 2005). Carlo Filippo Tesi, Presidente di Federasma, ha manifestato grande soddisfazione per la visibilità acquisita dalla Giornata Nazionale del Respiro in oltre un decennio di vita ed un forte compiacimento per i pubblici sempre più numerosi coinvolti nella celebrazione dell’appuntamento, ma ha anche sottolineato con forza quanto ancora resti da fare per contrastare con efficacia le patologie respiratore e allergiche, i cui esiti mortali interessano sempre più frequentemente i bambini e gli adolescenti. In occasione della Giornata Nazionale del Respiro le Associazioni federate informeranno il pubblico sulla possibilità di sottoporsi a facili procedure di prevenzione sanitaria e sull’incidenza di asma e allergie sulla vita quotidiana dei pazienti e dei loro familiari; a tale proposito anche quest’anno sono previste manifestazioni, prove del respiro e incontri pubblici nelle principali città italiane, fra le quali: Milano, Torino, Roma, Cagliari, Terni, Sorrento, Padova, etc..  
   
   
L'UE FINANZIA NUOVE RICERCHE SULLE MALATTIE TRASMESSE DALLE ZECCHE  
 
 Bruxelles, 25 maggio 2005 - La Commissione europea erogherà 1,4 milioni di euro nell'arco di due anni a favore di un nuovo progetto nell'ambito del Sesto programma quadro (6Pq) che si propone di studiare una grave patologia trasmessa dal morso della zecca, la borreliosi di Lyme, per la quale la diagnostica è tuttora insufficiente. La malattia è l'infezione da morso di zecca più comune del continente europeo e nordamericano. Causata dal batterio Borrelia, tale patologia è fonte nei portatori di anomalie neurologiche, di disturbi cardiaci e di un'insorgenza tardiva di artrite. Come spiegano i partner del progetto di Austria, Repubblica ceca, Germania e Svezia, in Europa l'incidenza della malattia raggiunge livelli massimi in paesi quali la Slovenia e l'Austria (oltre 100/100.000), ma anche in nazioni quali la Germania, la Francia e la Svezia, dove l'incidenza (da 16 a 69/100.000) è molto più elevata rispetto agli Stati Uniti. Al momento, la prevenzione consiste principalmente nell'evitare i morsi di zecca, e non esiste nell'Unione o negli Usa un vaccino registrato contro la malattia. Il progetto Bovac si propone pertanto di colmare una lacuna importante nell'ambito del settore farmaceutico globale. L'obiettivo principale del progetto è l'individuazione di vaccini sperimentali che potrebbero essere utilizzati per sviluppare un vaccino profilattico contro la borreliosi di Lyme. I partner cercheranno inoltre di individuare marcatori diagnostici nuovi in modo da consentire la diagnosi precoce e affidabile del morbo e agevolare il trattamento ottimale per i pazienti. Un altro esito atteso del progetto è lo sviluppo di un software per l'analisi delle informazioni sulla sequenza genomica. "La malattia è una disfunzione che interessa diversi sistemi, e che può colpire una serie complessa di tessuti tra cui la pelle, l'apparato muscoloscheletrico, il sistema nervoso cardiaco e, in misura minore, gli occhi, i reni e il fegato", hanno spiegato i partecipanti al progetto. "La malattia è causata da uno spirochete, che viene inoculato attraverso la puntura delle zecche della specie Ixodes". "In Europa e negli Usa la borreliosi di Lyme viene trasmessa da diverse genospecie batteriche di Borrelia, rendendo pertanto più complicata la ricerca di antigeni in grado di offrire una protezione incrociata da tutte le varie forme dell'agente patogeno", ha aggiunto la società austriaca di biotecnologia Intercell, coordinatrice del progetto. I partner del progetto forniranno competenze e tecnologie relative alla sequenza del genoma, modelli di malattie infettive e studi epidemiologici. Http://www.bovac.org  
   
   
L’ARCIVESCOVO TETTAMANZI E L’ISTITUTO NAZIONALE PER LO STUDIO E LA CURA DEI TUMORI: NOVITA’ E DEDICAZIONE DEL NUOVO ALTARE  
 
Milano, 25 maggio 2005 - “ In questo ospedale pulsa il cuore della carità e della nostra città” ha detto Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, il 23 maggio , presente per la prima volta all’Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori a Milano in via Venezian 1,” Qui per tre anni era stato in cura mio papà e ho ricordi di quando accompagnavo mia mamma in questo Istituto di cura”.L’occasione è stata la dedicazione del nuovo altare della Chiesa dell’Istituto. “Urgono interventi seri e operativi , “dice Loredana Maspes, “per informare bene il cittadino sulla Sua dignità di Uomo, prima che diventi paziente in un settore delicato come quello dei tumori. La dedicazione del nuovo altare nella chiesa del nostro Istituto”, spiega Loredana Maspes, Commissario straordinario dell’Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori ,”ha una Sua valenza fondamentale, ha un valore non solo artistico (i marmi provengono dalla stessa cava di Carrara denominata Polvaccio, da cui Michelangelo trasse e creò il meglio della Sua opera, dalla Pietà a Mosé, al David) ma profondamente spirituale. Volgiamo lo sguardo al futuro ora , più forti nel ricordo del nostro passato e grati del presente. Un aforisma filosofico sottolinea come la salute sia uno stato provvisorio che non presagisce nulla di buono…Da noi l’accoglienza del malato e il suo percorso di cura fanno sì che l’Istituto si allarghi come in un abbraccio filiale verso i singoli cittadini e le loro famiglie, la salute è un punto di partenza e non di arrivo è fatta di un equilibrio psicofisico, permeata di cuore e anima.” Di recente nomina Loredana Maspes ha portato una serie di spinte innovative all’interno dell’Istituto Dei Tumori Di Milano, struttura ospedaliera di eccellenza per Milano e la Lombardia e che quest’anno celebra gli ottanta anni di attività. “E’ fondamentale” dice Loredana Maspes,” che i cittadini conoscano i risultati encomiabili che stiamo raggiungendo nella ricerca con novità legate al trapianto, a nuove cure, e il nostro approccio che è di servizio pubblico, senza fini di lucro. E’ importante che sia oculato e potenziato anche il supporto finanziario a enti come il nostro che da anni si distinguono per qualità di intervento e hanno ottenuto certificazioni di qualità e risultati che altri non hanno.” Tra le novità il nuovo sistema informatico Pro-int Pro-int: un innovativo Sistema di Gestione dei Progetti di Ricerca Oncologica di supporto e di workflow , utile alle sperimentazioni cliniche. “Lo condivideremo per la sua qualità,”dice Loredana Maspes, “come utile strumento di lavoro, anche con i cugini dell’Ircs di Milano. Questo sistema di gestione è particolarmente valido in quanto integra tutti gli aspetti in cui si sviluppano i progetti di ricerca e di sperimentazione clinica : offre una visione aggiornata on line, step by step dell’iter scientifico, organizzativo,amministrativo e contabile di ognuno dei 338 progetti in essere all’interno del nostro Istituto e non solo, migliora il trasferimento di know how anche con i nostri partner, ottimizza le performance aziendali”. Www.istitutotumori.mi.it  
   
   
PRAMERICA LIFE INDOSSA IL NASO ROSSO PER AIUTARE I BAMBINI MALATI A SORRIDERE  
 
Milano 25 maggio 2005 – Lunedì 6 giugno 2005 dalle ore 19:00 presso lo stadio Brianteo di Monza si svolgerà un triangolare di calcio per raccogliere proventi da donare alla Fondazione Theodora. Pramerica Life S.p.a, compagnia ramo vita del Prudential Financial, Inc. Degli Stati Uniti, scenderà in campo come sponsor dell’evento per aiutare i bambini a sorridere anche davanti alle malattie. Le squadre che si sfideranno durante la serata sono tre: la Dinamo Rock, nazionale italiana Football Rock composta dai cantanti rock come Piero Pelù; la Vj formata dai ragazzi di Mtv e la Theodora Team che schiera in campo atleti appartenenti ai Clown dottori, al Rotary, al Rotaract e all’Associazione giovani industriali di Monza e Brianza. Durante la manifestazione verrà stabilito anche un record mondiale: radunare il maggior numero di persone con il classico naso rosso da clown, simbolo della Fondazione Theodora. Pramerica sarà presente all’evento non solo come sponsor, ma anche con i propri Life Planner, consulenti finanziari, che inviteranno il pubblico a indossare il famoso naso rosso per stabilire il record mondiale di nasi rossi. Inoltre Pramerica omaggerà le famiglie partecipanti con simpatici gadgets come ricordo della splendida iniziativa. Fondazione Theodora è un’Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (O.n.l.u.s) la cui missione è alleviare le sofferenze dei bambini ricoverati in ospedale. La Fondazione Theodora Onlus, fa parte di una rete di organizzazioni concepita ed iniziata dalla Fondation Theodora in Svizzera nel 1993. Questa rete é attiva in 9 paesi con equipe di " dottor Sogni " per un totale di circa 120 artisti. La Fondazione inizia la sua attività in Italia il 30 maggio 1995, con la visita di un “Dottor Sogni” all’Istituto dei Tumori di Milano. Nel 1999 è stata costruita la Fondazione Theodora O.n.l.u.s. Di diritto italiana riconosciuta di pubblica utilità, regolarmente iscritta nel registro delle imprese. La Fondazione organizza e finanzia le visite settimanali negli ospedali dei “Dottor Sogni”, artisti formati al lavoro in ambito ospedaliero. Durante le visite i “Dottor Sogni” coinvolgono il bambino rendendolo il vero protagonista della visita. Ad oggi 11 ospedali italiani sparsi tra Milano, Roma, Torino, Genova e Savona godono dei servizi offerti dal “dottor Sogni”.  
   
   
COUNTDOWN PER LA MAGICA ATMOSFERA DEL FESTIVAL DEL FITNESS, GRANDE EVENTO SPORTIVO CHE SI TERRA’ A RIMINI DAL 28 MAGGIO AL 5 GIUGNO  
 
Milano, 25 maggio 2005 - Il countdown è già iniziato, mancano solo 3 giorni alla più grande kermesse sportiva. Dal 28 maggio al 5 giugno, Rimini ospiterà, infatti, il 17° Festival del Fitness e i numerosi appuntamenti che questa edizione ci riserva. “Grande protagonista del 17° Festival del Fitness sarà il pubblico con arrivi annunciati dalla Cina, dal Giappone, dall’India, dall’Australia, dal Sud America e da tutta Europa (Russia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania, Germania, Austria, Svizzera, Spagna e Portogallo). In Italia saranno più di 200 i pullman che le palestre stanno organizzando.” – afferma Gabriele Brustenghi, ideatore del Festival del Fitness – “Questo conferma definitivamente che la formula del Festival, nata a Rimini nel 1989, incontra sempre di più la curiosità e l’interesse della gente che ama la pratica sportiva, quale essa sia, in ogni parte del mondo”. “For a better life!”: seguendo le tendenze che si stanno affermando a livello internazionale, l’edizione 2005 del Festival del Fitness sarà una celebrazione del fitness e della sua capacità di migliorare la qualità della vita. Su questa filosofia punterà il 17° Festival del Fitness coinvolgendo tutte le età, per proporsi come l’appuntamento atteso da tutta la famiglia e sottolineare il determinante e significativo ruolo sociale che questa attività svolge nella medicina, nella cura di diverse malattie e nella prevenzione. Con lo slogan “For a better life” il Ii° Convegno Internazionale: “Il ruolo dell’esercizio fisico nella prevenzione delle malattie e nel miglioramento della qualità della vita”. Il Convegno organizzato dall’Università di Urbino, Facoltà di Scienze Motorie in collegamento con le altre 31 sedi e presentato da Panatta Sport, coinvolge a Rimini 18 scienziati di livello mondiale che discuteranno e affronteranno per tre giorni - 28-30 maggio - temi di straordinaria attualità. La qualità della vita sarà anche al centro del talk show “Contraccezione moderna: sessualità e benessere” organizzato giovedì 2 giugno alle ore 15.00, dalla Fondazione Organon presso l’Hospitality Village. Simona Ventura, Marco Rossi e Aida Yespica moderati da Emilio Fede discuteranno, tra il serio e il divertito di sessualità, benessere di coppia e contraccezione. Numerosi eventi testimonieranno l’eccezionale capacità di aggregazione del fitness: World Master Class Party, un happening che domenica 29 Maggio riunirà 10mila appassionate di aerobica provenienti da tutta Europa, Schwinn 4ever, il grande evento di indoor cycling di sabato 4 giugno con 500 bike, Snowlife, che sarà un vero e proprio villaggio della neve, con 3 piste. Kid's Village, un’area allestita espressamente per i bambini che al Panatta Kid’s Corner e Oplà potranno divertirsi, giocare ed eseguire i primi esercizi sotto l’assistenza di personale specializzato. Bosu, l’attrezzo più “hot” del momento in circa ventimila palestre americane e degno erede dello step, animerà il festival con lezioni uniche al mondo. All That’s Dance, un’importante novità che consacrerà ufficialmente al Festival del Fitness l’avvicinamento ormai inarrestabile di due mondi: la danza e il fitness. Le stelle di Wrestling Superstar, l’evento di sabato 28 maggio al 105 Stadium, saranno presenti al 17° Festival del Fitness per firmare autografi. Muscle Emotion, l’area riservata al body building con stage, programmi di allenamenti ed esibizioni. Sarà Christina Newburg la madrina del Festival: vera e propria leggenda del fitness mondiale è la proprietaria di Spa Deus e ha insegnato come muoversi e mangiar sano a personalità come Barbara Streisand, Franco Zeffirelli, Manuela Arcuri, Renato Zero e tanti altri. E ancora prestigiosi nomi dello sport mondiale: Andrea Lucchetta, Dino Meneghin, Antonio Rossi, Yuri Chechi, Lorenzo Vismara. Dagli Stati Uniti arriva Gary Hall Jr, dieci medaglie olimpiche vinte nel nuoto, con Carl Lewis l’atleta americano che ha ottenuto il maggior numero di allori olimpici, nonostante la seria complicazione di una forma di diabete che lo affligge. A rappresentare la danza, un mondo sempre più vicino a quello del fitness fino ad una quasi sovrapposizione, saranno Billy Goodson, Mia Molinari, Steve La Chance, Kledy, Chiara Cattaneo, Damiano Bisozzi.  
   
   
SAMP 2005: “FABRICA” APRE ALLE 18.30 ALLA PESCHERIA E’ IL PRIMO DEGLI EVENTI DI QUALITA’ “EXTRA SALONE”  
 
Pesaro, 25 maggio 2005 - Il legame tra il 39^ Samp, che viene inaugurato domani mattina alle ore 11.30 alla Fiera di Pesaro, e il territorio si concretizza nel pomeriggio con il primo degli eventi "extra Salone": alle ore 18.30 al Centro Arti Visive Pescheria, infatti, il sindaco di Pesaro, Luca Ceriscioli, taglia il nastro di "Fabrica, segni, disegni, modelli dal Laboratorio di design del Cosmob". Si tratta di una singolare quanto interessante esposizione, che sarà possibile visitare sino al prossimo 14 giugno (dalle ore 17.30 alle ore 19.30; chiuso il lunedì), quando la chiusura coinciderà con una tavola rotonda dal titolo: "Formazione, industria e design", alla quale parteciperanno Palmiro Ucchielli, presidente della Provincia di Pesaro Urbino, Mario Fabbri, presidente del Cosmob, la giornalista Paola Bernasconi, il designer Paolo Nava e Claudio Pagliano, imprenditore e coordinatore del Comitato organizzatore del Samp 2005. Non è certo una novità che il Cosmob, il Centro Servizi Avanzati per il settore mobiliero delle Marche, in collaborazione con il Fondo Sociale Europeo e la Fondazione Cassa Risparmio di Pesaro, si adoperi per la realizzazione di corsi dedicati alla formazione di disegnatori progettisti all’avanguardia nel settore dell’arredamento. Il progetto nasce dalla necessità di formare figure professionali in grado di interagire in modo cooperativo e sinergico con i rappresentanti delle diverse funzioni di un’azienda: dall’area marketing all’ufficio commerciale, dallo studio di progettazione all’area produttiva. I risultati voluti sono quelli mirati alla formazione di professionisti in grado di dare un apporto innovativo concreto, tanto alle aziende del mobile quanto agli studi di architettura e design. Fondamentale per ognuno degli appuntamenti passati è stato l’apporto delle aziende mobiliere del comparto marchigiano, sia in termini di disponibilità di spazi e tecnologie che in termini di possibilità di stage per gli studenti. L’edizione 2005 vive i suoi giorni conclusivi proprio in concomitanza con il 39^ Salone del Mobile di Pesaro e i responsabili dell’Alta Scuola di Formazione hanno pensato ad un’esposizione come spazio sperimentale, una vetrina aperta al pubblico per un confronto tra progettisti e imprenditori dell’arredamento. La mostra, patrocinata e finanziata dal Coico nell’ambito dell’iniziativa "Pesaro Design" e realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Design del "Centro Arti Visive Pescheria", si pone come "ponte" ideale tra il mondo della progettazione e quello della produzione, perché il design diventi di fatto una risorsa per le aziende locali e nazionali del settore del mobile nonché un’arma importante per la riconfigurazione e il potenziamento delle capacità d’offerta in Italia e sui mercati globali. Il tema di uno dei corsi di progettazione, coordinato dal noto designer Paolo Nava, era dedicato al "design e re-design", in pratica al camuffamento della "seduta": dalla sedia alla poltrona, dallo sgabello al divano. I progetti sperimentali dei 20 studenti sono stati concepiti con capacità creativa e realizzati con perizia. Alcuni strizzano l'occhio all'arte, altri sono più "professionali", altri ancora esasperati nella loro inventiva. Tutti, comunque, provocatori e innovativi: come "Angela", una sedia comoda, rilassante, per la lettura, progettata da Cristina Caselli, 35 anni di Gradara; il tavolo "Lola", per spazi piccoli che si può allungare utilizzando i piani sottostanti a quello principale che girano su se stessi, disegnato da Gisela Garcia, 24 anni, di Durango in Messico; il divano "Amleto", che esprime un forte concetto di modularità attraverso una semplice cerniera, ideato da Massimo Feduzi, di Urbino; la libreria sospesa "Microcosmo", pensata a moduli anche per uno spazio pubblico, la sedia "Erba", che sviluppa un concetto di "oggetti che non siano un solo oggetto" e lo specchio "Scegliete" di Gustavo Perez, 30 di Monterey in Messico. L'allestimento all'interno della Pescheria è stato colorato da alcune lampade realizzate in polipropilene, realizzate sempre dagli studenti del corso.  
   
   
AUTO IBRIDE: HONDA RAGGIUNGE LE 100.000 UNITÀ VENDUTE A LIVELLO GLOBALE  
 
Verona, 25 maggio 2005 - Honda Motor Co., Ltd. Ha annunciatoieri che le vendite globali di vetture ibride hanno raggiunto le 100.000 unità nel mese di aprile 2005, includendo circa 89.000 unità vendute negli Stati Uniti, 5.900 unità in Giappone, 3.800 unità in Europa e 1.500 unità in Canada. Honda attualmente propone tre diverse vetture ibride: Insight, Civic Ima e Accord ibrida. Nel novembre 1999, Honda ha introdotto la sua prima auto ibrida in Giappone, la Honda Insight, che utilizzando la tecnologia Ima, acronimo per Integrated Motor Assist, è stata in grado di raggiungere il più alto livello di efficienza nei consumi al mondo per una vettura di serie a benzina (*1). Nel dicembre del 2001, Honda ha lanciato sul mercato giapponese la Civic ibrida - introducendo la tecnologia ibrida su uno dei modelli Honda di produzione di massa. La Civic ibrida è stata introdotta poi negli Stati Uniti nel mese di marzo 2002. Due anni dopo, nel dicembre 2004, Honda ha proseguito il suo percorso lanciando negli Stati Uniti la Accord ibrida, prima vettura ibrida a montare un motore V6 che unisce la tecnologia ibrida Ima alla tecnologia del motore a fasatura variabile. Attualmente la produzione Honda di vetture ibride avviene in due stabilimenti del Giappone: Suzuka (per Insight e Civic ibrida) e Saitama (per Accord ibrida). La Civic ibrida è il modello più venduto, disponibile in 19 Paesi in Nord America, Europa, Giappone e Asia - Oceania. (*1) Il consumo di Honda Insight (5 rapporti, trasmissione manuale) era pari a 35km/litro quando è stata introdotta nel 1999; il modello attuale raggiunge i 36km/litro.  
   
   
VOLKSWAGEN DA RECORD: PRODOTTA L’AUTO NUMERO 100 MILIONI  
 
Verona, 25 maggio 2005 - La Volkswagen numero 100 milioni, una Touran 1.9 Tdi grigio metallizzato, ha lasciato oggi la fabbrica di Wolfsburg. “La conquista di questo traguardo è un risultato ottenuto prima di tutto dai nostri impiegati e anche dalla molteplicità dei nostri impianti produttivi. Grazie al’esperienza di nostri collaboratori possiamo interpretare al meglio le tendenze attuali e con la loro creatività possiamo definire prodotti e processi innovativi per il futuro”, questo il commento di un soddisfatto Reinhard Jung, Membro del Board del Marchio Volkswagen, Responsabile per la produzione. Il successo della Volkswagen è iniziato con il leggendario Maggiolino di cui nel 1945 sono stati prodotti 1.800 esemplari. Un numero che è cresciuto costantemente ed è arrivato, cinque anni più tardi, contando anche il Transporter T1, a 100.000 unità. La gamma Volkswagen si è successivamente sviluppata molto: sette modelli del Maggiolino e cinque generazioni di Golf, sono state le pietre miliari di questa evoluzione. Una crescita che ha portato a numeri record per la produzione: 21,5 milioni di Maggiolini, 23 milioni di Golf – la più prodotta del Marchio – 13 milioni di Passat e 9 milioni di Polo. Di pari passo sono aumentati i siti produttivi. Dopo l’inizio della produzione del Maggiolino a Wolfsburg (Germania) nel 1945, la produzione è stata avviata alla Volkswagen do Brasil nel 1953, nel 1955 ad Hannover (Germania) per i Veicoli Commerciali, alla Volkswagen of South Africa nel 1956 e l’anno successivo è iniziata l’attività a Kassel (Germania). La Volkswagen de Mexico e lo stabilimento di Emden (Germania), si sono aggiunti nel 1964. Sei anni dopo è stato costruito l’impianto produttivo di Salzgitter (Germania) seguito, un decina di anni dopo, dalla Volkswagen Argentina. La metà degli anni ’80 ha visto la nascita della prima joint venture cinese, la Shanghai Volkswagen (1985), cui si è aggiunta, nel 1991, la seconda, la Faw di Changchun. L’espansione è proseguita anche in Europa negli anni ‘90: in Polonia sono sorti i siti di Poznan (1993) e Polkowice (1998), in Slovacchia quelli di Bratislava (1991) e Martin (2000) e poi in Germania Mosel (1990), Dresda (1998) e Stollberg (2003). Oggi la Volkswagen produce automobili in molte zone del mondo e i suoi Clienti possono scegliere tra una gamma di 41 modelli che vanno dalla Fox alla Phaeton, dai bus ai camion. Nel 2004 la Volkswagen ha consegnato 3,064 milioni di veicoli in oltre 150 Paesi nel mondo. La Marca Volkswagen può contare su una forza lavoro di 133.000 dipendenti.  
   
   
UN TA MATETE ALL’OMBRA DELLE SETTE CHIESE LO SPAZIO BOLOGNESE DI PIAZZA SANTO STEFANO INAUGURA ALL’INSEGNA DELLA CULTURA DELLO SGUARDO CON UNA GRANDE MOSTRA DEDICATA A JEAN COCTEAU  
 
Bologna, 25 maggio 2005 - Centralità dell’arte e cultura dello sguardo sono il filo conduttore che guida il visitatore del Ta Matete, uno spazio culturale in cui è possibile recuperare quel rapporto originario con l’opera d’arte, che diviene esperienza unica e necessaria dell’intelletto e delle emozioni. L’obiettivo di avvicinare il pubblico all’arte diviene ancora più concreto: al Ta Matete trova spazio la proposta artistica ed editoriale del Gruppo Fmr-art’e’ e vi si alternano momenti espositivi e appuntamenti culturali, in linea con la filosofia Ta Matete, l’originale progetto di Art’e’, tutto contemporaneo, integratosi perfettamente con le immagini, le emozioni e i valori dell’antico di cui Fmr rappresenta la massima espressione. Anche Bologna, allora, dopo il successo dell’esperienza romana, avrà un suo Ta Matete, che intende operare a tutto campo nel mondo della cultura e del bello, all’insegna della centralità dell’arte; una centralità dell’arte che – come spiega il Direttore artistico editoriale Flaminio Gualdoni – significa anche dar corpo a un’idea d’artistico in cui viva il senso profondo delle parole di Anton Francesco Doni: “modernamente antico e anticamente moderno”. E proprio nel continuo incrociare lo sguardo sull’antico e il fare del moderno Ta Matete permette la verifica concreta nelle parole e nei fatti, di un’idea d’arte che dal passato giunga a noi nuova, anche perché intelligentemente antica. Non, dunque, uno slogan fra i troppi, ma davvero un modo di essere, di pensare, di agire: di vivere. Qui trovano espressione tutte le forme qualitativamente più eloquenti in cui l’esperienza d’arte si realizza: le opere uniche come gli oggetti d’arte, il libro come la legatura, la grafica antica come quella moderna, situazioni del passato con inserti ed aree tecnologiche in cui la tecnologia, però, sia strumento al servizio dell’arte. L’intento è quello di far rivivere la straordinaria meraviglia di guardare l’arte, e dallo sguardo muovere per esperienze affettive diverse. Ecco perché il Ta Matete, lungi dal porsi come luogo istituzionale in cui prendere atto di valori prestabiliti dell’arte, si pone come ambito vivo, dove il visitatore si trovi immerso in un flusso di spunti e sollecitazioni e dove possa vivere l’esperienza diretta, soggettiva e ‘sentimentale’ dell’arte, sia ponendosi di fronte a un dipinto, sia assaporando la straordinaria qualità editoriale di un libro. Uno spazio, dunque, in cui si susseguiranno esperienze letterarie, emozioni visive e sonore ed esposizioni di grandi artisti, primo fra questi Jean Cocteau. In occasione dell’apertura del Ta Matete di Bologna, si inaugurerà infatti la mostra “Il mistero di Jean Cocteau”, curata da Walter Guadagnini. L’esposizione – dopo il successo al Ta Matete di Roma – giunge ora nel capoluogo emiliano. Essa si concentra sulla figura di uno dei padri dell’Avanguardia, uno dei personaggi più rappresentativi della cultura europea della prima metà del Xx secolo. In ogni ambito in cui si misuri Cocteau produce moltissimo; in particolare nella grafica trova la sua massima espressione: qui l’autore manifesta il proprio segno distintivo, concentrandosi non tanto sull’unicità dell’opera, ma sulla sua possibilità di comunicare e di variare nel tempo. L’opera figurativa di Cocteau riflette il carattere stesso dell’autore: ricca e varia per formulazioni e modalità, anche tecniche, si rivela “disincantata, priva di censure e soprattutto priva di remore” (W. Guadagnini). Il Ta Matete proporrà quindi una selezione di oltre quaranta opere, tra disegni e grafiche, oltre ad alcuni libri illustrati con grafiche realizzate dallo stesso Cocteau, tra cui spicca Le Mystère de Jean l’oiseleur (1925). Soggetti di questa mostra sono la testa e il corpo, il volto e la figura, in quanto incarnazioni delle scelte di fondo dell’artista: pensare e fare come due facce della stessa medaglia, un pensiero che non può mai venire disgiunto dalla pratica. Tra gli esemplari più significativi, in gran parte degli anni Cinquanta, si trovano alcuni volti di Orfeo, animali immaginari, angeli danzanti e nudi. Alla selezione precedentemente esposta a Roma si aggiungono per l’occasione sette litografie di ambientazione veneziana, tra cui spiccano tre opere del 1956 con soggetto Georges Braque Gondoliere. La Vita Di Jean Cocteau (1889 - 1963) - Poeta, drammaturgo, romanziere, regista, pittore, ceramista, Jean Cocteau nasce il 5 luglio 1889 a Maison-laffitte. A soli 19 anni pubblica il suo primo poema, La lampe d’Aladin, inizia molto giovane a frequentare i grandi scrittori dell'epoca ed entra così negli ambienti parigini dell'Avanguardia. Qui conosce Guillaume Apollinaire, il coreografo russo Sergei Diaghilev e i compositori Igor Stravinskij e Erik Satie. Con Satie e Picasso crea Parade (1917), un balletto in cui si mescolano prosa, poesia e arte figurativa. Centrata sul mito romantico del poeta maledetto, l'opera di Cocteau, esprime le sue ossessioni, i suoi fantasmi e le vicissitudini della sua vita, in un linguaggio figurato ed enigmatico che oscilla tra l’onirico, l’ umoristico e il gioco. Tra i suoi romanzi spicca Les enfants terribles (1929), documento intenso e singolare della disperazione moderna. A partire dal 1933 Cocteau si consacra soprattutto al teatro e al cinema: Orphée è la sua opera teatrale fondamentale, in cui espone la propria concezione dell'arte. Tra i film realizzati da Cocteau spicca quello autobiografico, Le sang d'un poète (1930): una riflessione artistica che ha per oggetto i rapporti del poeta con l’ispirazione, l’autonomia e l’immortalità dell’opera. Nel 1955 Cocteau viene eletto membro dell’Académie Royale de Belgique e all'Académie Française. Muore nel 1963, a Milly-la Foret, nel Fontainebleu. Ta Matete - Bologna, Via S. Stefano 17/A. Tel. 051/ 6488920  
   
   
IL PAESAGGIO ITALIANO CONTEMPORANEO PALAZZO DUCALE DI GUBBIO INAUGURAZIONE: 18 GIUGNO 2005  
 
Gubbio 25 maggio 2005 - Organizzata dalla Galleria Rubin e dalla società Ccc Connecting Creativity with Cultures di Milano, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, il Patrimonio storico, Artistico e Demoetnoantropologico dell’Umbria ed il Comune di Gubbio, e con il contributo del Park Hotel ai Cappuccini, sabato 18 Giugno 2005, alle ore 17.30 a Gubbio presso il rinascimentale Palazzo Ducale, si inaugurerà la mostra “Il Paesaggio Italiano Contemporaneo”. L’esposizione è dedicata ai numerosi contraddittori aspetti del nostro ambiente attuale ed alle differenti modalità espressive scelte dagli artisti per rappresentarlo. Saranno presentate 70 opere selezionate, di 30 fra i più noti artisti operanti in Italia, proposte attraverso un percorso che si snoda nelle suggestive sale e nel loggiato del piano superiore del Palazzo Ducale di Gubbio: quadri, fotografie, sculture e installazioni, che rappresentano uno spaccato esauriente degli stili e dei linguaggi dell’arte contemporanea. Gli artisti in mostra sono Gabriele Basilico, Arduino Cantafora, Andrea Chiesi, Giacomo Costa, Sonia Costantini, Paola Di Bello, Letizia Fornasieri, Giovanni Frangi, Massimo Giannoni, Chris Gilmour, Paolo Grassino, Jonathan Guaitamacchi, Piero Guccione, Franco Guerzoni, Paolo Iacchetti, Francesco Jodice, Giovanni La Cognata, Paola Margherita, Raffaela Mariniello, Klaus Mehrkens, Giancarlo Ossola, Alessandro Papetti, Perino e Vele, Marco Tirelli, Giorgio Tonelli, Giuseppe Uncini, Velasco, Massimo Vitali, Pietro Zuccaro. La mostra è articolata in cinque sezioni: *L'italia della memoria. Una visione non nostalgica di quanto sopravvive dell’Italia classica, rurale e monumentale. *L'italia del ferro e del cemento. Dedicata alla trasformazione del territorio e dei costumi atavici. *L’italia post-moderna. Una ironica ricognizione degli effetti della globalizzazione, spesso in aperta e stridente contrapposizione con un tessuto sociale ancora primitivo. *L'italia dell'utopia. La visione onirica di architetture ed ambienti, dal recupero di forme del passato ad angosciose prefigurazioni. *L'italia del colore. Una raccolta di pitture astratte che sublimano in effetti di puro colore il paesaggio italiano. In occasione dell’evento, verrà diffuso un catalogo a colori, con una presentazione di Marco Meneguzzo. Prezzo in mostra €20,00 Il Palazzo Ducale di Gubbio, capolavoro del Rinascimento italiano, opera degli architetti Laurana e Francesco di Giorgio Martini, ha già ospitato la collezione Panza di Biumo dal 1998 al 2003 . Informazioni: Galleria Rubin Tel. 02 36561080  inforubin@galleriarubin.Com  
   
   
IL MONDO ESTERNO, CICLO DI CONFERENZE A CURA DI LOREDANA PARMESANI ALLA FONDAZIONE AMBROSETTI ARTE CONTEMPORANEA DI PALAZZO PANELLA, PALAZZOLO SULL'OGLIO (BS)  
 
 Milano, 25 maggio 2005 - A quale realtà, a quale mondo l¹arte oggi si rivolge? Da sempre l'arte ha incluso nella propria ricerca il mondo esterno, da sempre lo ha indagato e rappresentato: ma oggi questo mondo sembra diventato solo documentabile. In altre parole l¹arte pare nella maggior parte dei casi limitarsi ad assumere il reale come fatto, registrandolo e mostrandolo nella sua cruda oggettività, un¹oggettività che però difetta di concretezza, confluendo invece nella immaterialità della finzione.In alcuni casi lo sguardo dell¹arte si rivolge ai fatti quotidiani, individuali o collettivi; in altri, alla finzione che coinvolge non solo il nostro agire, ma anche la nostra stessa identità; in altri ancora l¹arte cerca un confronto fra il mondo interiore, intimo e privato, e tutto ciò che ad esso è esterno. Gli artisti che la Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea invita al nuovo ciclo di conferenze appartengono a svariati ambiti di ricerca quali la pittura, il video, il teatro, la fotografia, tutti però impegnati ad individuare la dimensione in cui collocare ciò che è esterno. Intervento della serata: Body Proxy - Norma Jeane. Districarsi nell¹universo creativo unico e originale di Norma Jeane è un¹impresa di non facile realizzazione. Innanzitutto esiste una questione legata alla sua identità, dato che Norma Jeane è il nome originario di Merilyn Monroe, morta proprio il giorno in cui l¹artista nasce a Los Angeles, e cioè il 5 agosto 1962. La scelta della data è particolarmente significativa perchè solo attraverso la scomparsa del mito può riaffiorare il lato privato che la maschera della celebrità aveva a lungo rimosso, quello cioè di una persona scissa, a disagio con se stessa e il mondo. Appropriandosi dei dati anagrafici di un¹altra persona, rinunciando a dichiarare una precisa identità sessuale e creando una proliferazione di personalità, Norma Jeane produce molteplici ³copia e incolla², in cui coesistono aspetti differenti che trascendono ogni possibile persona esistente. D¹altro canto, in termini postmoderni, nessun individuo possiede un sé realmente definito e antitetico e ciò che sembra non è mai ciò che è. Coerentemente alle premesse, alla donna più fotografata della storia l¹artista sceglie di opporre una totale mancanza fisica; Norma Jeane infatti non appare in pubblico se non come personalità multipla che si concretizza nelle persone che di volta in volta sono protagoniste di una performance: una bionda che accoglie il pubblico in galleria, oppure una donna silenziosa che svuota decine di contenitori di acqua distillata, o ancora una giovane hostess sottoposta al monitoraggio di alcuni elettro-stimolatori o un professore di economia sperimentale che discute della relazione fra economia e arte. Norma Jeane è ognuno e allo stesso tempo nessuno di loro perchè l¹identità è un artificio che non esonera tuttavia dall¹essere responsabile. Nelle sue opere e performances l¹artista avvia una riflessione sulla relazione che lega l¹individuo al sogno della merce, al seducente sistema della cose, una seduzione che porta con sé la distruzione e la morte. L¹utilizzo di oggetti di uso quotidiano e domestico, come congelatori, lampade Uva, motociclette, lettini da massaggio estetico, induce a riflettere sul rapporto che ognuno ha con le cose, sottolineando quanto questi oggetti tendano sempre più a mettere in crisi ogni autonomo movimento nella vita di tutti i giorni: piccole sicurezze ma anche macchine diaboliche che minano il libero pensare ed agire di ognuno. Esasperando tutte le componenti formali, funzionali e tecnologiche dell¹oggetto, Norma Jeane ne riscopre l¹elemento emozionale, la resa performativa: gli oggetti funzionano all¹eccesso della loro potenzialità tecnica fino a raggiungere il grado massimo che corrisponde alla loro distruzione, al loro sacrificio nella iperfunzione. Non a caso l¹artista titola questi lavori Potlatch, un rito tribale dove la lotta fra i due contendenti si misura sulla capacità di distruggere i propri beni e dove la vittoria sta nell¹acquisire prestigio e stima proprio attraverso il distacco dalle cose. Nelle opere di Norma Jeane è l¹oggetto stesso al centro di questo rituale: il congelatore, la lampada Uva, la motocicletta, nonostante l¹esuberanza di funzione richiesta, portano a termine il proprio compito fino ad arrivare all¹autodistruzione: la morte dell¹oggetto nel suo eccesso di funzione si mostra come esaltazione di un bello tradotto in sacrificio. I lavori di Norma Jeane mostrano perciò, attraverso un sabotaggio consumato pubblicamente e creato a regola d¹arte, quanto la tecnologia seduttiva sappia inserirsi nel dibattito artistico contemporaneo con una risposta che raggiunge o ritrova l¹assoluto estremo, quello della morte. Il progetto Body Proxy è stato pensato e ideato da Norma Jeane in stretta collaborazione con il curatore Giovanni Carmine e presentato in diverse forme a Zurigo (Helmhaus, Centro per l¹arte contemporanea), a Friburgo (Kunstverein, Associazione per l¹arte) e a New York (Istituto Svizzero di Cultura). Programmato come una serie di esibizioni in luoghi diversi, il lavoro di Norma Jeane intende provocare riflessioni sul corpo umano, sulla sua forma e su come venga percepito nell¹era dell¹informazione tecnologica. Particolare importanza viene attribuita al fatto paradossale che il corpo sta diventando un¹entità astratta, il non-corpo: infatti non ci sono corpi presenti nelle esposizioni Body Proxy, ma sempre suggeriti e ³autorizzati² a rappresentare il corpo stesso. Per esempio, le lenti a contatto giornaliere indossate da una persona durante un anno, raccolte in un contenitore, diventano l¹archivio di tutto ciò che è stato visto; un comodo divano è spruzzato a intermittenza di ferormoni da un nebulizzatore; i capelli dell¹artista sono raccolti in una matassa per la lunghezza di 100 km. Body Proxy vuole perciò essere per il visitatore un¹esperienza sensoriale e intellettuale, un invito a prendere nuovamente contatto con il proprio corpo e a ridiventare coscienti della propria natura fisica.  
   
   
IN VIAGGIO CON ENRICO BAJ E FORTUNATO DEPERO L’ARTE COME CREATIVITÀ E PENSIERO FANTASTICO A CURA DI AUGUSTA VENANZI DAL 28 MAGGIO AL 24 GIUGNO 2005 ALLA FONDAZIONE AMBROSETTI ARTE CONTEMPORANEA, PALAZZO PANELLA  
 
Milano, 25 maggio 2005 – L’esposizione “In viaggio con Enrico Baj e Fortunato Depero” è costituita dai lavori realizzati dai bambini della Scuola per l’Infanzia Paola Guarneri di Palazzolo sull’Oglio, di San Giovanni di Chiari e della Scuola Elementare di Urago d¹Oglio. La rassegna comprende circa sessanta “creazioni” che hanno visto la luce a conclusione di due diversi laboratori didattici, promossi dalla Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, ideati e condotti da Augusta Venanzi, museologa e collaboratore didattico presso il Mart di Rovereto, a partire dal mese di gennaio 2005. I bambini dell¹ultimo anno della Guarneri e quelli della Iv elementare di Urago d¹Oglio, nel laboratorio "Conoscere la realtà attraverso l¹esperienza polimaterica di Enrico Baj², hanno avuto modo di sperimentare il linguaggio polimaterico e surreale dell¹artista. Il percorso è stato ideato traendo ispirazione dalla vena narrativa che traspare nelle sue opere, in particolare nell¹Apocalisse, grande installazione realizzata nel 1983. La conoscenza delle opere di Baj, popolata da immagini grottesche, ha introdotto i bambini di cinque e nove anni al processo di mutazione delle forme reali che l¹artista ha prediletto. Se la metodologia applicata ha tenuto conto delle diverse età dei bambini, in entrambi i casi il laboratorio ha preso l’avvio dal racconto di una storia in cui i bambini sono stati direttamente coinvolti anche a livello emotivo. Il passo successivo è stato quello di realizzare i paesaggi delle rispettive storie, utilizzando, come faceva Baj nelle sue opere, materiali quali stoffe preziose, passamanerie, bottoni, pezzi di vetro, cordoni, ovatta, fili colorati, monete e medaglie di cui di volta in volta è stata ³trasformata² la funzione.Nonostante Enrico Baj abbia aderito e sostenuto con la sua arte politiche sociali e umanitarie, l’obiettivo del laboratorio è stato di stimolare nei bambini di 5 anni un¹osservazione attenta della realtà esterna e, soprattutto nei bambini di 9 anni, un pensiero critico sul concetto di “trasformazione”. L’esperienza presso la Scuola per l’Infanzia San Giovanni di Chiari, ha preso invece spunto da un argomento che le insegnanti stavano trattando dall’inizio dell’anno: il tema degli animali. Si trattava di fare in modo che i bambini di 5 anni imparassero a riconoscere negli animali attitudini e comportamenti comuni anche agli uomini. Un tempo infatti si imparava proprio attraverso gli animali a riconoscere nei propri simili la furbizia di una volpe o la pigrizia di un gatto o ancora la velocità di una lepre. L¹opera scelta per questo laboratorio da Augusta Venanzi è stata Serrada, un arazzo del 1920 dell¹artista futurista Fortunato Depero che raffigura un paesaggio di alta montagna in cui l¹artista rappresenta, oltre ad altri elementi, anche immagini di animali. I bambini hanno tratto dall’opera di Depero alcuni elementi fondamentali per la ricostruzione del paesaggio di Serrada, avvalendosi della tecnica del ricalco prima su carta e poi su stoffa. Tutte le immagini riprodotte sono state in seguito trasferite su un supporto di tela, dove hanno trovato posto anche altre figure di animali, tratte da materiale fotografico o da animali in qualche modo legati all¹esperienza diretta dei bambini. Così la rappresentazione su stoffa con la tecnica del collage è un nuovo paesaggio di Serrada e della sua storia raccontata per immagini dai bambini della scuola materna. Nel singolare allestimento del I piano di Palazzo Panella, sede della Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, si confrontano così tre esperienze didattiche diverse con cui la Fondazione Ambrosetti ha continuato il suo percorso di conoscenza e di divulgazione dell¹arte contemporanea anche sul fronte della scuola primaria. Informazioni: Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea Palazzo Panella, via Matteotti n. 53 - 25036 Palazzolo sull¹Oglio (Bs), Tel. 030.740.3169  
   
   
COMPAGNIA STABILE DEL TEATRO LITTA IN CO-PRODUZIONE CON ASS. CULT. QUINTO SETTANO IL CALAPRANZI (THE DUMB WAITER) DI HAROLD PINTER DEBUTTERÀ - IN PRIMA NAZIONALE - MARTEDÌ 31 MAGGIO  
 
 Milano, 25 maggio 2005 - Ben e Gus sono due killer professionisti, assoldati da una misteriosa organizzazione criminale che comunica con loro in modo oscuro. Solo il nome della città, un indirizzo e poi una Œchiamata¹, che li metterà nelle condizioni di eseguire il loro lavoro: uccidere la vittima indicata. Entrambi non conoscono mai in anticipo l¹identità della loro vittima. E con tutta probabilità questa volta l¹identità della vittima li sorprenderà. Ben e Gus sono chiusi in una stanza e aspettano che la loro prossima vittima entri dalla porta. Ma chi entrerà questa volta dalla Œporta¹? E che cosa accade durante la loro attesa? Dei due Gus è il più tormentato dai dubbi, dai sensi di colpa, e questo lo porta a mostrare i primi cedimenti. Al contrario Ben cerca di reagire al comportamento del compagno, diventando sempre più autoritario nei suoi confronti. Un fatto è certo: Ben e Gus eseguono istruzioni che sembrano senza significato e per questo motivo - diventano sempre più irritabili e di conseguenza, anche involontariamente comici nella loro inquietudine. Ma chi sono in realtà Ben e Gus? Qual è il mondo dal quale provengono? Che cosa voleva raccontarci uno dei più famosi e raffinati drammaturghi della nostra epoca l¹inglese Harold Pinter quando nel 1957 scrisse The Dumb Waiter (tradotto alla lettera il cameriere muto, ma conosciuto come Il calapranzi)? Quando leggo una commedia di Harold Pinter, soprattutto quelle scritte intorno agli anni ¹60, ci trovo qualcosa di misterioso, qualcosa che affiora in superficie, ma che proviene da un mondo sommerso, sotterraneo, oscuro, violento, disperato, e in qualche modo leggendario, perché Pinter a mio parere ha la capacità rara di trasformare la realtà in leggenda moderna. Credo che Pinter - più di qualunque altro autore europeo del Œ900 - abbia saputo scarnificare il linguaggio, creando un inevitabile cortocircuito nella comunicazione delle emozioni. E se penso ad una messa in scena de Il calapranzi non posso non pensare che tutto accade perché c¹è uno scontro in atto fra l¹Oracolo e l¹Architetto, fra Caos e Ordine. Teatro litta Corso Magenta 24 Milano dal 31 maggio al 17 giugno. Www.teatrolitta.it  
   
   
LO SPETTACOLO TORINESE MERVILLE AL FESTIVAL "NON VOGLIO PERDERE LA MARAVIGLIA" DI BERGAMO  
 
Bergamo, 25 maggio 2005 - Teatro, danza, canto. Ma anche improvvisazione. Racchiude tutte queste forme espressive lo spettacolo Merville che la compagnia piemontese Tribalico porta in scena venerd’ 3 giugno 2005 alle ore 21 nell_ambito del festival Non voglio perdere la maraviglia, organizzato presso l_Auditorium di Piazza della Libertà a Bergamo. Merville è il sesto spettacolo del gruppo Tribalico (l’officina teatrale nata dall’associazione per disabili Audido di Alpignano - To), che porta la firma di Alberto Valente per la regia e di Salvatore Smedile per i testi. La performance, suddivisa in nove scene e accompagnata da musiche originali, vede alternarsi i dodici componenti del gruppo, formato da attori professionisti, attori amatoriali e ballerini, sia diversamente dotati, sia normodotati. Merville è il racconto di un viaggio graduale nel profondo si, alla scoperta della parte maschile e di quella femminile, della propria sensualit` (quella autentica e pura, non quella delle volgarità televisive) e del lato goffo e comico del proprio si. Un viaggio che culmina in uno stato di meraviglia e incanto per cir che si h appena scoperto; in un_esplosione serena dei propri sensi; in una gioiosa tranquillità d’animo. Gli attori in scena comunicano concetti e sprigionano emozioni avvalendosi di linguaggi verbali e non verbali sperimentali, espressioni corporee e danze, canti e cantilene, suoni vocali e gesti improvvisati. In ogni scena h sempre presente un’ambivalenza di significato e di forma, una doublesse, che rivela allo stesso tempo il lato comico e il lato tragico dell’azione o del linguaggio. Nell’improvvisazione totale del nostro teatro, e quindi in _Merville, che sempre un metodo rigoroso che detta le linee guida e che porta l’attore, sia quello normodotato che quello diversamente dotato, a liberarsi dei suoi strati di paure e vergogne per trasmettere col proprio corpo, la propria mente, il proprio cuore emozioni e concetti. Alberto Valente Il titolo dell’opera deriva dalla parola meraviglia: la meraviglia per la scoperta del microcosmo che è dentro l’uomo; la meraviglia e l’incanto per qualcosa di cui ti accorgi per la prima volta e che ti mette in uno stato di sospensione. Ma il titolo deriva anche dal nome di Hermann Merville, in quanto il viaggio in mare di Moby Dick ricorda il viaggio che noi proponiamo all’interno del proprio si. Siamo partiti da un classico per rileggerlo e interpretarlo con gli occhi dell’uomo di oggi, per poter parlare dell_uomo di oggi. Salvatore Smedile. Bergamo 3 giugno 2005, ore 21, Auditorium di P.zza della Libertà.  
   
   
IL TUO BACIO È COME UN ROCK! LE NUOVE ROCK BAND CANTANO CELENTANO  
 
Milano, 24 maggio 2005 - Al Pow Wow le giovani rock band cantano Adriano Celentano. Artista cantante attore regista che ha rivoluzionato il costume, il modo di cantare, di fare spettacolo. Milano non è una città assente, il rock italiano non dimentica, le nuove generazioni e le nuove rock band riconoscono e rendono omaggio, il 27 maggio al Pow Wow, ad Adriano Celentano, con un lungo concerto in cui si ripropongono molte delle canzoni tratte dal repertorio del mitico molleggiato protagonista assoluto della musica rock. L'idea è nata quando ho scoperto che Pietro, il fonico del Pow Wow, tempio del rock di tendenza milanese, mentre preparava il back-line ascoltava una raccolta di hits di Adriano Celentano. Ma come? e si!! 25 anni Pietro ascolta Celentano. Guarda che non sono il solo! Celentano è un grande. Giro di telefonate alle band di Rock targato Italia e scopro una dimensione nuova…Scatta una scintilla. Altro giro di telefonate, due mail...E la conferma che Pietro ha ragione: Celentano è molto amato dalle nuove leve di musicisti e band rock. Oltre cinquanta gruppi hanno si sono proposti per partecipare ad una serata dedicata a Celentano. Tempi organizzativi: un giorno. Ho dovuto chiudere gli inviti e scusarmi con mezzo mondo...Incredibile!! Già...tutte le band sono disponibili con il brano pronto!! (francesco caprini - rock targato italia) artisti e brani in programma: audiorama – svalutation; alegalli - il ragazzo della via gluck; coolmania - ciao ti dirò; csr – prisencolinensinaciusol; d testo – angel; dixie line - l'emozione non ha voce; dueminutiemezzo - stai lontana da me; elettrolusc – azzurro; emanuele de francesco – soli; genetico tazebao - una storia d'amore; grace - acqua e sale; i recidivi - la siringhetta; jerrinez - non esiste l'amor; ministro del tempo - l'arcobaleno; orgasmo sonico - sei rimasta sola; r - 24mila baci; ragasirifa - si è spento il sole; testdrive - questo vecchio pazzo mondo. Venerdì 27 maggio 2005, dalle ore 20.30 con aperitivo, Pow Wow, (Viale Ortles n. 62 - Milano) ingresso gratuito fino alle 22.30.  
   
   
HAPPY HOUR CON GIOIELLI LA “PREZIOSA” TRADIZIONE NAPOLETANA DI ILEANA DELLA CORTE RIVESTE DI GLAMOUR E MONDANITÀ LA PRIMAVERA MILANESE  
 
Milano, 25 maggio 2005 – Milano si lascia conquistare ancora una volta dai colori e dall’inconfondibile stile dell’antica tradizione orafa napoletana: “Happy hour con gioielli” è l’ultima tentazione milanese di Ileana della Corte, la più prestigiosa e storica gioielleria di Napoli, che da quasi sessant’anni riveste di scintillanti dettagli alcuni tra i più conosciuti volti del cinema, della televisione e della politica italiana ed internazionale. Mercoledì 25 maggio, un evento imperdibile farà risplendere l’angolo partenopeo più conosciuto della città. Tutti gli appassionati della tradizione napoletana e tutti coloro che ancora non conoscendola, vorranno scoprirne per la prima volta le atmosfere e le bellezze non potranno mancare - dalle 18 alle 21 – allo scintillante happy hour allestito presso lo showroom di Marinella di via Santa Maria alla Porta 5. Un appuntamento all’insegna dei sapori partenopei, durante il quale Ileana e Carla della Corte presenteranno in esclusiva le loro ultime creazioni. Ma non è finita qui. L’appuntamento con la gioielleria napoletana prosegue per un’intera settimana presso le vetrine di Marinella, dove i gioielli dell’oreficeria napoletana che ha fatto impazzire tante star italiane e straniere – da Jack Nicholson a Marcello Mastroianni - resteranno esposti fino a mercoledì 1 giugno. La collezione primavera estate di Ileana della Corte, interamente dedicata al colore e alla spensieratezza, è un vero e proprio inno alla bella stagione. Gioielli briosi e originali, che riassumono mirabilmente la classica eleganza, tipica della tradizione orafa napoletana, con l’innovazione di pezzi e accostamenti sempre differenti e versatili, come i maxi orecchini scomponibili, ormai divenuti un vero e proprio “simbolo” del marchio della Corte. Dal rosso dei rami di corallo all’azzurro brillante del turchese, dalle mille sfaccettature verdi e blu della labradorite - la “pietra del fascino” - fino al candido bianco delle perle e dei diamanti, senza dimenticare l’oro del quarzo rutilato e le sfumature violacee dell’onice… un’esplosione di colori e forme per una collezione dedicata a donne solari e fantasiose pronte a sedurre il mondo con la propria femminilità. Pezzi unici, realizzati interamente a mano con pietre e materiali di prima qualità scelti personalmente da Ileana e dalla figlia Carla nei migliori mercati mondiali dagli esperti orafi che da decenni lavorano in esclusiva per il marchio Ileana della Corte.  
   
   
AL VIA LA CAMPAGNA ABBONAMENTI PER UDIN&JAZZ 2005  
 
Udine, 25 maggio 2005 - Da oggi è possibile sottoscrivere l'abbonamento per il festival Udin&jazz 2005, che da qualche tempo ha già avviato le prevendite per i due eventi più importanti, gli attesissimi show del Pat Metheny Group e del mito del Blues B.b. King (concerto in esclusiva per Austria, Slovenia e Italia del Nordest). La formula dell'abbonamento prevede un posto numerato nel settore migliore della platea, ed Euritmica ha inteso agevolare al massimo l'affluenza dei giovani consentendo un accesso alle sei serate con uno sconto sigificativo per i ragazzi under 18 e per gli studenti under 25. Ci sono inoltre, sempre per gli abbonamenti, convenzioni molto interessanti con le maggiori associazioni culturali della città (Arci, Cec, Cinemazero, Contatto Card, Universita' Della Libereta', Cittateneo) i cui soci possono godere di uno sconto particolare. Gli abbonamenti si possono sottoscrivere direttamente presso la sede di Euritmica, in Via Gervasutta 29 a Udine, dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 oppure presso l'Angolo della Musica di via Aquileia. Tutte le informazioni sono disponibili presso il sito www.Euritmica.it  
   
   
ROLEX CAPRI SAILING WEEK: TWT È ARRIVATA PRIMA CON 20 PUNTI DI DISTACCO  
 
Milano, 25 maggio 2005 - Twt conferma la sua vittoria alla Rolex Capri Sailing Week a 27 punti, davanti a Mascalzone latino, arrivato secondo a 47. "Una preparazione costante iniziata con i Mondiali di Sydney ed un grande affiatamento dell'equipaggio sono i due fattori principali che ci hanno permesso di ottenere questo risultato entusiasmante." È questo il primo commento a caldo di Marco Rodolfi, armatore e timoniere di Twt, la barca che porta il nome dell'azienda di telecomunicazioni da lui presieduta, che ha vinto la prima edizione della Rolex Capri Sailing Week, prima tappa del Deutsche Bank Farr 40 Sailing Trophy 2005, organizzata dallo Yacht Club Capri insieme allo Yacht Club Costa Smeralda, con Rolex title sponsor. "In un contesto dove tutte la barche sono ad un ottimo livello e molto vicine in termini di preparazione, la regolarità dei piazzamenti ottenuti da Twt è stata sicuramente determinante per questa vittoria. – ha proseguito Rodolfi – L'equipaggio ha inoltre aumentato la propria familiarità con la barca, che è sempre stata portata al massimo, grazie anche all'ottima tecnica di Tiziano Nava." Tiziano Nava, tattico di Twt ha così commentato la vittoria: "Aver perso per un punto il Campionato mondiale di Sydney ci ha fatto capire che ce la potevamo fare. Il trend dei risultati degli ultimi due anni è sempre stato in crescita e capri ha confermato il trend positivo. Adesso pensiamo già a Ponza fra una settimana, ma ilnostro obiettivo è il Campionato europeo di Saint Tropez." Questo il podio finale della Rolex Capri Sailing Week: 1) Twt (Ita), punti 27; 2) Mascalzone Latino (Ita), 47; 3) Nerone (Ita), 47.