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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Febbraio 2008
Politica
FUTURO DELL´EUROPA: IL PRIMO MINISTRO SVEDESE DIFENDE ULTERIORI AMPLIAMENTI DELL´UE  
 
Strasburgo, 20 febbraio 2008 - Trattato di Lisbona, cambiamenti climatici e energia, spazio di libertà sicurezza e giustizia, crescita economica e creazione di posti di lavoro, ruolo dell´Unione europea a livello mondiale e allargamento. Sono questi i principali temi affrontati dal Primo Ministro svedese Fredrik Reinfeldt in Aula in un dibattito con i deputati sul futuro dell´Europa. Intervento del Primo ministro svedese Per il Primo ministro svedese il trattato di Lisbona - che sarà ratificato dalla Svezia in autunno - permetterà una cooperazione europea più efficace, proprio quando il suo paese sarà alla presidenza dell´Unione, nella seconda metà del 2009. Fra i temi che la Svezia affronterà ci saranno i cambiamenti climatici e l´energia, il programma dell´Aia (su libertà sicurezza e giustizia), la crescita economica e la creazione di posti di lavoro, la dimensione baltica e il ruolo dell´Unione europea a livello mondiale. Il Primo Ministro ha anche sottolineato l´importanza dell´allargamento dell´Ue che, a suo parere, rappresenta «una sfida e un´opportunità». Si è quindi rammaricato delle voci critiche verso un ulteriore ampliamento. Senza gli allargamenti, ha proseguito, l´Europa non sarebbe quello che è diventata oggi. Senza altri ampliamenti, inoltre, si correrebbe il rischio di portare instabilità sul continente. L´allargamento, ha insistito, è il più importante strumento strategico per diffondere i valori sui quali si basa l´Europa. Abbiamo già demolito un muro in Europa, «non dovremmo costruirne un altro contro la Turchia o altri paesi europei». Interventi in nome dei gruppi politici Joseph Daul (Ppe/de, Fr) ha chiesto la ratifica del trattato di Lisbona per poter procedere a passo sostenuto. Ha quindi ribadito che «dobbiamo dire "sì" al nuovo strumento che ci offre il trattato per far diventare realtà le speranze dei nostri cittadini» e ha quindi sottolineato che, risolvendo la questione istituzionale, l´Europa potrà concentrarsi maggiormente sul contenuto delle sue politiche comuni. Ha poi richiamato i valori condivisi dell´Europa: prosperità, solidarietà e speranza. Un´europa che dovrebbe essere in grado di creare nuovi posti di lavoro, crescita e sviluppo sociale, in modo sostenibile e allo stesso tempo combattere i cambiamenti climatici. Infatti, «la crescita europea del 2007 è stata maggiore di quella americana e ciò dimostra che gli obiettivi della strategia di Lisbona devono essere perseguiti fermamente». E un´Europa che segue il rigore della politica di bilancio non dovrebbe colpire il principio di solidarietà fra gli Stati membri. Passando quindi ai temi della libertà e della sicurezza ha sottolineato che «la difesa della libertà significa determinazione e coordinate misure forti che rispettino le libertà individuali». Infine, ha chiesto un sostegno europeo coerente nel processo di pace in Medio Oriente. Descrivendo la dichiarazione di indipendenza del Kosovo come l´apertura di «un periodo delicato» ha auspicato che tutte le reazioni siano misurate e che si eviti ogni provocazione». «E´ giunto il momento di dimostrare la nostra abilità nella stabilizzazione dei Balcani» ha concluso, ed il Kosovo dovrebbe avere un futuro europeo stabile, così come la Serbia. Per Martin Schulz (Pse, De), Reinfeld ha fatto un discorso intelligente e «l´Europa deve essere una potenza per la pace sia a livello mondiale sia a livello interno», con il suo ideale di passare a un´integrazione sovranazionale «al di là delle trincee di un cruente passato» di nazionalismo. Si è però rammaricato di non aver sentito nessun riferimento all´Europa sociale. A suo parere, «se la gente crede che il mercato interno minacci i loro standard sociali, allora il mercato interno sarà respinto. Dobbiamo sviluppare il nostro modello sociale in parallelo, altrimenti si tratta solo di libero commercio e distruggeremo la stabilità sociale creata a livello nazionale». Accogliendo con favore i commenti positivi di Reinfeld sulle prospettive della Turchia per l´adesione all´Unione gli ha rivolto un appello affinché persuada il Presidente francese Sarkozy a seguire questa strada. Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha ribadito che solo in pochi avrebbero pensato all´inizio di questi dibattiti al Parlamento europeo che l´Unione avrebbe avuto un nuovo trattato per l´inizio del 2009. «L´europa stava affondando», ma con il nuovo trattato di Lisbona è ritornata sui propri passi compiendo una «rivoluzione democratica», più aperta, trasparente e responsabile, mettendo i cittadini al primo posto. La Svezia rileverà la Presidenza dell´Unione con una nuova Commissione e il Parlamento europeo ed i cittadini vogliono vedere più Europa in temi quali l´energia, l´immigrazione, la ricerca, lo sviluppo e la difesa. Con le strutture del nuovo trattato ed i poteri ampliati del Parlamento europeo in politica estera sarebbe importante un maggior dialogo tra il Parlamento ed il Consiglio. Cristiana Muscardini (Uen, It), sottolineando che «è iniziata finalmente la delicata fase delle ratifiche», si è augurata che queste «avvengano in tempi rapidissimi». Ha infatti evidenziato che il maggior coinvolgimento del Parlamento europeo nel processo decisionale «rappresenta un grande riconoscimento dei cittadini europei». L´europa, ha proseguito, è oggi chiamata ad «una missione ambiziosa: diventare più protagonista nella politica internazionale». Deve quindi svolgere azioni concrete per difendere i diritti umani e affrontare le emergenze internazionali «che oggi sono lasciate ai singoli Stati membri, agli Stati Uniti e, con tutti i limiti della sua azione, alle Nazioni Unite». A suo parere, inoltre, occorre immaginare gli scenari futuri «e non, come nel caso del Kosovo, trovarci impreparati e divisi di fronte a uno scenario quanto mai delicato». Sul tema urgente dell´energia, ha affermato la deputata, «bisogna abbandonare l´approccio falsamente ambientalista, studiando soluzioni comuni per risolvere i grandi problemi della crisi energetica e dello sviluppo». Gli Stati membri o le società ad essi collegate, ha proseguito, «debbono rimanere proprietari delle reti di distribuzione, perché tutto si può privatizzare ma non la sicurezza dei cittadini e degli Stati». Qualunque altra scelta, ha spiegato, «toglie indipendenza e autosufficienza all´Europa». A suo parere, inoltre, «occorrono studi obiettivi in grado di risolvere il dilemma del nucleare e delle fonti alternative», anche perché è giunto «il momento delle scelte, non più delle parole». Internet e l´incapacità di trovare fin dall´inizio una regolamentazione hanno portato la rete ad aumentare positivamente il grado di libertà della nostra società, ha proseguito, ma hanno esposto tutti al rischio incontrollato del terrorismo, che anche attraverso la crittografia minaccia sempre di più la democrazia e la libertà di tutti. Ma l´Europa dei servizi, dell´economia e del libero mercato – mercato che deve essere guidato da regole chiare e condivise – «non può dimenticarsi di difendere un valore fondamentale come quello dell´integrità dei bambini». In proposito, ha sottolineato che l´aumento della pedofilia on line ci impone «di armonizzare le legislazioni dei paesi membri per dare a tutta l´Unione la certezza di processi celeri, di prevenzione adeguata, di leggi che rendano i provider responsabili e che prevedano la chiusura dei siti illegali in tutti i paesi dell´Unione». Occorre inoltre un centro europeo unico che aiuti le famiglie, gli insegnanti, le forze di polizia e la magistratura a trasmettersi le informazioni necessarie «per debellare questo crimine atroce e per punire i responsabili». Perché senza l´integrità dei bambini, ha concluso, «non c´è futuro per la nostra Europa». Monica Frassoni (Verdi/ale, It), dopo aver sottolineato l´ingente presenza femminile nel governo svedese, ha affermato che «la missione per l´Unione europea del futuro è il governo dei cambi climatici in tutte le sue dimensioni: quella ambientale, quella economica, quella sociale». E´, ha spiegato, «riuscire a invertire la tendenza del riscaldamento del pianeta, facendo leva su questa sfida per riorientare verso la sostenibilità dell´economia, del lavoro, della competitività, che noi dobbiamo assolutamente assicurare». Come anni fa la missione della Comunità europea era quella di evitare la guerra e poi assicurare l´unificazione dell´Europa con la caduta del Muro, ha insistito, oggi nel nostro futuro ci deve essere la capacità di assumere una leadership reale sulle grandi sfide ecologiche. Si è inoltre detta convinta che il sistema economico, la stabilità democratica, la capacità di realizzare gli obiettivi del Millennio e di governare i fenomeni migratori «siano tutti collegati alla gestione delle risorse scarse e ai cambiamenti climatici». Per tale ragione ha giudicato «banale» l´osservazione del Primo Ministro sulla necessità di avere ancora una volta una discussione su cosa dovrebbe essere fatto e pagato a livello europeo e nazionale, ed ha auspicato che ciò possa essere evitato. La leader dei Verdi ha poi sottolineato che l´Unione europea ha un bilancio dell´1% e, pertanto, perlomeno una buona metà delle azioni enunciate dal Primo Ministro «non potranno essere realizzate, se l´Unione europea non potrà disporre di un bilancio decente». Ha quindi auspicato che nella mid-term review il governo svedese «vorrà giocare un ruolo meno di blocco di quello che ha saputo giocare nel passato». Sulla questione del libero commercio, precisando di non essere protezionista, la deputata ha osservato che sarebbe miope e ideologico «pensare che il libero commercio risolva tutto, quando noi sappiamo che senza regole ambientali e sociali questo non è assolutamente possibile». Dicendosi infine d´accordo con il Primo Ministro riguardo alla Turchia, lo ha esortato a riaprire la questione della sede del Parlamento europeo. Francis Wurtz (Gue/ngl, Fr) ha sottolineato la necessità di focalizzarsi maggiormente a livello dell´Unione sui temi sociali. Come esempio ha quindi citato un caso portato dinanzi alla Corte di giustizia. Un sindacato svedese aveva tentato di far applicare ad una compagnia lettone, in Svezia, il diritto del lavoro svedese. La compagnia si era rifiutata ed è stata sostenuta nella sua posizione dalla Corte di giustizia grazie alla libertà di movimento dei servizi. Ha quindi concluso ricordando che il suo gruppo «chiede con determinazione un dibattito in Aula su questo tema cruciale». Hélène Goudin (Ind/dem, Se) parlando di «tendenze antidemocratiche nella politica europea» ha affermato che «l´elite politica non è interessata ad ascoltare la gente a meno che si sottometta ubbidientemente e educatamente dica sì a più federalismo europeo». Rivolgendosi al Primo ministro svedese gli ha quindi chiesto di fornire un singolo esempio di legge che avrebbe potuto essere adottata dalla Costituzione che non avrebbe potuto esserlo con il trattato riformato. .  
   
   
PARALMENTO EUROPEO: PROMUOVERE LE ESPORTAZIONI DELLE PMI EUROPEE  
 
Strasburgo, 20 febbraio 2008 - Il Parlamento europeo sollecita un´ambiziosa strategia di accesso ai mercati extra-Ue capace di accrescere la competitività delle imprese europee, in particolare delle Pmi. A tal fine occorre rimuovere gli ostacoli tariffari e non tariffari, garantire il rispetto delle norme internazionali, in particolare sulla proprietà intellettuale, e promuovere un accordo multilaterale che favorisca l´accesso ai mercati. E´ anche necessario migliorare l´assistenza alle imprese esportatrici. Nel rispondere alla comunicazione della Commissione "Europa globale: un partenariato rafforzato per assicurare l´accesso ai mercati per gli esportatori europei", il Parlamento sottolinea anzitutto la necessità di una strategia di accesso ai mercati «riveduta e più ambiziosa», tesa ad aprire nuovi mercati mondiali ai prodotti e ai servizi europei. Ciò, per i deputati, dovrebbe «rafforzare il ruolo dell´Unione europea nel mondo», salvaguardare i posti di lavoro esistenti in Europa e crearne di nuovi, nonché accrescere la competitività dell´Unione europea. Quest´ultima, pertanto, «dovrebbe impegnarsi al massimo per ottenere concessioni dai suoi partner commerciali che siano proporzionate al loro livello di sviluppo». La relazione di Ignasi Guardans Cambó (Alde/adle, Es) appoggia quindi la messa a punto di iniziative specifiche per affrontare in particolare gli ostacoli commerciali nel settore dei servizi, degli appalti pubblici, degli investimenti e dei diritti di proprietà intellettuale, delle procedure doganali degli aiuti di Stato e altri sussidi, come anche per stabilire regole in materia di concorrenza e garantire la loro adeguata applicazione ai paesi terzi. Sollecita poi la Commissione e gli Stati membri a fare in modo che le Pmi «siano in grado di trarre sistematicamente vantaggio dalle nuove iniziative in materia di accesso ai mercati», mettendo a punto misure ad hoc volte a rafforzare la presenza dei prodotti delle Pmi sui mercati dei paesi terzi e a difendere i loro diritti legittimi contro pratiche unilaterali di tali paesi. Rimuovere gli ostacoli all´export Ue Nel ricordare che la strategia dell´Ue per assicurare l´accesso ai mercati «riguarda specificamente le economie sviluppate ed emergenti», il Parlamento sottolinea che le esportazioni europee verso questi paesi «sono spesso ostacolate dalla mancanza di reciprocità per quanto riguarda le condizioni di accesso ai mercati, dallo scarso grado di osservanza delle regole del commercio internazionale e dalla proliferazione di pratiche commerciali sleali». Osserva, peraltro, che i diritti di proprietà intellettuale e industriale, comprese le indicazioni geografiche e le denominazioni di origine, «non sono tutelati efficacemente dai partner commerciali dell´Ue a livello mondiale». Sollecita quindi la Commissione a «reagire rapidamente e con fermezza» di fronte a queste pratiche e a garantire che l´applicazione delle norme stabilite a livello internazionale «non sia subordinata a considerazioni di ordine politico o economico». Invita quindi i partner commerciali dell´Unione europea a ridurre e progressivamente smantellare tutti gli ostacoli che limitano l´accesso al mercato di beni e servizi, nonché ad abrogare le restrizioni alla proprietà estera nei confronti delle imprese europee e a sopprimere le norme discriminatorie. Accogliendo una proposta dell´Alde, l´Aula invita inoltre la Commissione a occuparsi delle restrizioni imposte alle forniture dei servizi internet e di considerarle come barriere al commercio. Se condotta con successo, spiegano i deputati, la lotta contro gli ostacoli commerciali «stimolerà gli investimenti, la produzione e il commercio nell´Unione europea e a livello mondiale», tra l´altro rendendo le condizioni di accesso ai mercati «più trasparenti, prevedibili e concorrenziali». Un accordo multilaterale sull´accesso ai mercati Il Parlamento chiede anche una maggiore coerenza tra le norme e prassi dell´Unione europea e quelle dei suoi principali partner commerciali. Ma sottolinea che l´armonizzazione di norme e regolamentazioni «non dovrebbe indebolire la legislazione europea nel campo della salute, della sicurezza, dell´ambiente e in materia sociale», bensì «favorire l´adozione di norme più rigorose da parte dei principali partner commerciali dell´Ue». Evidenzia, peraltro, la necessità di creare sinergie con i principali partner commerciali dell´Unione europea (come gli Stati Uniti d´America, il Canada e il Giappone) per definire una strategia comune di accesso ai mercati e «spianare la strada alla conclusione di un accordo multilaterale sull´accesso ai mercati». Sollecita poi la Commissione a promuovere meccanismi specifici - a livello di Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc) - che consentano un esame e una risposta più rapidi rispetto all´emergere di nuovi ostacoli non tariffari. Occorre inoltre continuare a porre chiaramente l´accento sull´applicazione delle norme e garantire che i paesi terzi ottemperino ai propri obblighi, «ricorrendo al meccanismo per la composizione delle controversie dell´Omc per far valere tale diritto». Anche perché gli accordi di libero scambio con i paesi partner dell´Ue «non avranno alcun senso» se questi non assicurano «un significativo accesso al mercato» e progressi reali nella riduzione e nella soppressione delle barriere non tariffarie, «che spesso distorcono la concorrenza più di quanto non facciano le barriere tariffarie». Una migliore assistenza alle Pmi Nel sottolineare la necessità di un´ulteriore cooperazione tra la Commissione e gli Stati membri al fine di condividere informazioni e prassi di eccellenza, il Parlamento chiede la creazione di servizi di assistenza (helpdesk) nazionali o regionali «per centralizzare informazioni e segnalazioni, prestando particolare attenzione agli interessi e alle esigenze delle Pmi». L´efficacia di tali reti, è precisato, «aumenterebbe notevolmente se le associazioni industriali nazionali e locali, le camere di commercio, le associazioni di Pmi e gli enti di promozione del commercio partecipassero alla loro creazione». La Commissione, nell´attuare la sua strategia di accesso ai mercati, dovrebbe poi prevedere la creazione di un vero e proprio registro delle denunce e di un servizio assistenza agli Stati membri e alle imprese (con una sezione riservata alle Pmi), nonché mettere a punto degli orientamenti strutturati per le priorità, precisando quali sono i mercati, i settori e gli ostacoli sui quali è opportuno focalizzare l´attenzione. Dovrebbe inoltre rivedere e potenziare la politica di comunicazione sui servizi in materia di accesso ai mercati, con un´attenzione particolare per le Pmi, e migliorare la banca dati sull´accesso ai mercati «per renderla di più facile uso e più rispondente alle esigenze delle aziende». I deputati invitano poi la Commissione a rafforzare la sua posizione negli organismi internazionali di normalizzazione, come l´Iso. Il Parlamento sollecita infine la Commissione e gli Stati membri ad accrescere la cooperazione con le camere di commercio europee, con le associazioni commerciali e con gli enti di promozione del commercio degli Stati membri situati in paesi terzi, nonché a garantire un adeguato scambio di informazioni tra le delegazioni, le ambasciate degli Stati membri, gli altri enti governativi di promozione del commercio estero e le associazioni industriali europee interessate. Ribadisce, peraltro, che la strategia di accesso ai mercati «avrà successo soltanto se gli Stati membri saranno disposti a contribuire con le proprie risorse, tanto umane quanto finanziarie». .  
   
   
RESPINTA LA RELAZIONE SULLA STRATEGIA UE CONTRO IL TERRORISMO  
 
Strasburgo, 20 febbraio 2008 - Il Parlamento europeo ha respinto la relazione sulla strategia globale per la lotta al terrorismo e al reclutamento, a causa delle divergenze tra i principali gruppi. In precedenza, infatti, l´Aula aveva adottato tutti gli emendamenti del Pse, respingendo quelli proposti dal Ppe/de. Il testo emendato chiedeva di punire la glorificazione e la propaganda del terrorismo, nel pieno rispetto della libertà di espressione. Sollecitava anche misure per favorire il dialogo e l´integrazione sociale dei migranti. Con 241 voti favorevoli, 332 contrari e 87 astensioni il Parlamento ha respinto la relazione di Gérard Deprez (Alde/adle, Be) che conteneva una raccomandazione al Consiglio sui fattori che propiziano l´appoggio al terrorismo e attirano nuove reclute tra i terroristi. Il Ppe/de, che si è visto respingere una serie di emendamenti, l´Uen, l´Ind/dem, i Verdi/ale e Non iscritti hanno votato - salvo poche eccezioni - contro la relazione. A favore si è invece pronunciata la stragrande maggioranza del Pse e dell´Alde e diversi membri della Gue/ngl. Il testo emendato - prima di essere bocciato in toto dall´Aula - sottolineava anzitutto che il terrorismo costituisce attualmente «la principale minaccia alla sicurezza dei cittadini dell´Unione», anche perché gli attentati di Londra e Madrid «hanno dimostrato che nell´Ue sono attive organizzazioni terroristiche internazionali che cercano di espandersi attraverso il reclutamento e prendono come bersaglio i cittadini dell´Unione». Era quindi evidenziata la necessità di una strategia globale volta a identificare, combattere e perseguire i responsabili degli attacchi terroristici, ma anche azioni volte a contrastare il reclutamento dei terroristi. In tale ambito si sottolineava che la priorità principale per l´Ue doveva essere quella di smantellare le reti terroristiche e perseguire tutte le correlate attività criminali di reclutamento, finanziamento, formazione e propaganda volte ad istigare gli individui a commettere atti terroristici con qualsiasi mezzo, compreso l´uso di Internet. La Commissione e gli Stati membri erano anche esortati a fornire «un solido e specifico sostegno» alle vittime del terrorismo. Il terrorismo non ha giustificazioni, stop alla propaganda - La lotta contro il terrorismo, indicava la relazione, «deve svolgersi sulla base dello scrupoloso rispetto dei diritti dell´uomo e delle libertà fondamentali». Ma era sottolineata la necessità di inserire la "glorificazione del terrorismo" - un «fattore che può contribuire alla radicalizzazione violenta» - nell´ambito d´applicazione della decisione quadro sulla lotta al terrorismo (2002/475/Jha), per essere considerata un reato perseguibile. Era tuttavia precisato che doveva avvenire «nel pieno rispetto della libertà di espressione e della libertà di pensiero». Era quindi raccomandato agli Stati membri e alle istituzioni Ue di intervenire al fine di prevenire la divulgazione di propaganda terroristica attraverso gli strumenti audiovisivi, applicando tutte le disposizioni giuridiche in vigore che vietano l´utilizzo di tali mezzi per la diffusione di qualsiasi incitamento alla violenza, all´odio e alla discriminazione fondata sulla razza, il sesso, l´orientamento sessuale o la religione. In tale contesto, era chiesto il rafforzamento della vigilanza contro la propaganda realizzata attraverso Internet, sia a livello nazionale che europeo, sulla base di una stretta collaborazione con Europol. Nel rispetto, però, della libertà di espressione e di informazione. Gli Stati membri dovrebbero inoltre rafforzare il proprio monitoraggio «dei luoghi che, divergendo dal loro legittimo obiettivo, sono utilizzati per istigare alla violenza». Al riguardo era stato accolto un emendamento del Pse che sopprimeva il riferimento ai «centri educativi e religiosi». L´ingresso e il soggiorno sul territorio dell´Ue di persone che contribuiscono alla radicalizzazione e incitano a commettere atti terroristici, indicava la relazione, «costituiscono un aspetto fondamentale della lotta contro la radicalizzazione violenta». In tale ambito, era chiesto di «analizzare le possibilità di adottare misure legislative a livello di Unione europea per armonizzare in tutti gli Stati membri le condizioni di ingresso, soggiorno ed espulsione di tali individui». Studiare i fattori alla base del terrorismo e promuovere il dialogo - La relazione sosteneva che «la rabbia e la frustrazione sono fattori che generano un terreno fertile per la radicalizzazione violenta», così come l´isolamento sociale e la mancanza di fiducia nella politica e nella democrazia. E riteneva quindi importante analizzare e comprendere appieno le ragioni, i motivi e i processi che portano alla radicalizzazione e al terrorismo. Invitava pertanto gli Stati membri a «promuovere energicamente» la ricerca scientifica ed accademica sulla radicalizzazione violenta e destinare le necessarie risorse a questo fine. Precisava, peraltro, che «la libera discussione di tali questioni e le possibili soluzioni non devono essere criminalizzate o censurate». Sosteneva poi la necessità di incoraggiare «un dialogo effettivo» tra le autorità degli Stati membri e le comunità religiose «che rappresentano un Islam moderato», assicurando la partecipazione sociale di queste ultime, la piena ed effettiva uguaglianza tra le persone appartenenti a tali comunità nonché il dialogo interculturale ed interreligioso». In questo modo, sottolineava il testo, è possibile riconquistare «il terreno sul quale prospera il radicalismo terroristico». Favorire l´integrazione sociale - D´altra parte, osservando che il terrorismo è basato «su un´interpretazione distorta della religione», la relazione riteneva che l´identificazione di una cultura, di una civiltà o di una religione con il terrorismo «potrebbe avere forti effetti controproducenti». Pertanto, sottolineava la massima importanza di «stabilire una chiara distinzione fra la stragrande maggioranza dei musulmani e una violenta minoranza radicalizzata». A livello europeo è invece essenziale prevenire la divulgazione di messaggi che istigano alla violenza, «attraverso l´istruzione e l´integrazione sociale di determinati individui e gruppi che potrebbero essere sviati da gruppi radicali violenti». Per i deputati, infatti, «le misure repressive non saranno efficaci, e potrebbero perfino rivelarsi controproducenti, se non saranno accompagnate dall´offerta di prospettive concrete e di una posizione nella società ai soggetti particolarmente vulnerabili alla radicalizzazione e al reclutamento». Gli Stati membri devono quindi mobilitare tutti i mezzi possibili per garantire la massima integrazione nella società di tutti i cittadini dell´Unione e di altri residenti nell´Ue - «in particolare le comunità musulmane» - «che desiderano vivere pacificamente e in democrazia, senza alcun tipo di discriminazione in base alla razza, alla religione o alle differenze culturali». L´aula aveva però respinto un emendamento proposto dal Ppe/de che raccomandava agli Stati membri di informare chiaramente i migranti sul fatto che «devono accettare le misure di integrazione e prendervi parte», poiché anche se tradizioni e culture diverse arrichiscono l´Europa, è lo stesso necessaria «una minima volontà di integrazione e adattamento». Maggiore cooperazione a livello Ue - La lotta contro il terrorismo e la radicalizzazione violenta, sollecitava il testo, deve rimanere una priorità Ue e diventare uno degli elementi chiave della politica esterna Ue fondata sul concetto di Alleanza di civiltà dell´Onu. La richiesta del Ppe/de di sopprimere il riferimento all´Alleanza era stata bocciata dall´Aula. Era poi chiesta l´intensificazione della cooperazione tra gli Stati membri nonché tra gli Stati membri ed Europol, Eurojust e Sitcen e il rafforzamento della cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale a livello Ue. La relazione, infine, sottolineava che la presentazione di un fronte unitario da parte delle forze politiche democratiche e il loro pieno sostegno a favore delle strategie antiterrorismo europee e nazionali «costituiscono un elemento essenziale per il successo della lotta al terrorismo». .  
   
   
SOVRANITÀ SFIDATE, LA PROVA DEL KOSOVO  
 
Roma, 20 febbraio 2008 – Il prossimo 3 marzo, alle ore 18. 00, si terrà a Roma una Tavola Rotonda dal titolo "Sovranità sfidate: la prova del Kosovo", organizzata in occasione della pubblicazione del N. 6 dei Quaderni di Relazioni Internazionali dell´Ispi dedicato a "La sovranità nell´epoca della politica globale". Www. Ispionline. It .  
   
   
CONVEGNO SU FONDO SOCIALE EUROPEO 2007-2013  
 
 Trieste, 20 febbraio 2008 - Le strategie del Fondo sociale europeo (Fse) 2007-2013 per "creare conoscenza e innovazione" saranno al centro del convegno "Un investimento per il tuo futuro" che si terrà giovedì prossimo, 21 febbraio, nel nuovo Palazzo della Regione di Udine (via Sabbadini 31, Sala Auditorium, inizio ore 9. 30). All´incontro, promosso d´intesa con la Ue ed il ministero del Lavoro e delle Previdenza sociale, è prevista la partecipazione del presidente del Friuli Venezia Giulia e dell´assessore regionale al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca, del capo Unità della direzione generale Ue per l´Occupazione e gli Affari sociali, Philippe Hatt, di Alessandra Tomai, dirigente al dicastero del Lavoro, del presidente della Confindustria regionale Adalberto Valduga, del presidente della Camera di commercio di Udine Giovanni Da Pozzo, del presidente di Area Science Park Giancarlo Michellone e dei segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Ruben Colussi, Paolo Moro e Luca Visintini. .  
   
   
BANDO DI GARA: RACCOLTA, ANALISI E UTILIZZO DEI RISULTATI OTTENUTI DAI PROGETTI DI INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 20 febbraio 2008 - La Dg Imprese e industria della Commissione europea ha pubblicato un bando di gara per la raccolta, l´analisi e l´utilizzo dei risultati ottenuti dai progetti di innovazione. Lo studio riguarda la fornitura di servizi per proseguire, mantenere e sviluppare ulteriormente la funzione di supporto orizzontale (Europe Innova Communications) dell´iniziativa Europe Innova e per integrarla e adattarla alla nuova architettura dell´iniziativa. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Commissione europea, Dg Imprese e industria, direzione D - Politica dell´innovazione, All´attenzione di Jean Noël Durvy, direttore, Avenue d´Auderghem 45, B-1049 Bruxelles , Tel. +32 2 296 35 82, Fax +32 2 298 10 18 .  
   
   
CONVERGENZA DEI RISULTATI IN MATERIA D´INNOVAZIONE NELL´UE  
 
Bruxelles, 20 febbraio 2008 - Secondo il quadro europeo di valutazione dell´innovazione 2007 la convergenza dei risultati in materia d´innovazione in tutta l´Ue è in continua crescita, mentre cinque Stati membri hanno mantenuto la loro posizione di leader mondiali dell´innovazione. Si tratta della settima edizione della relazione, lanciata nel 2001 quale parte della strategia di Lisbona per mettere a confronto i risultati degli Stati membri dell´Ue in termini di innovazione. Il quadro di valutazione comprende anche informazioni su Turchia, Islanda, Norvegia, Svizzera, Usa e Giappone. Anche se tra i leader mondiali dell´innovazione figurano nelle prime posizioni Danimarca, Finlandia, Germania, Svezia e Regno Unito, la relazione ha riscontrato che la maggior parte degli altri Stati membri deve recuperare terreno se intende colmare il divario con questi paesi. Nel contempo, tre nuovi membri dell´Ue, Estonia, Repubblica ceca e Lituania, stanno avanzando nella scala dell´innovazione e sono sulla strada giusta per raggiungere, nei prossimi dieci anni, il livello di performance medio dell´Ue nel campo dell´innovazione. L´ue, tuttavia, sta perdendo terreno rispetto agli Usa, il leader mondiale dell´innovazione, che sta rafforzando la sua posizione di punta nelle esportazioni high-tech e negli investimenti pubblici in attività di ricerca e sviluppo (R&s). Gli Usa sono riusciti a mantenersi in testa rispetto all´Ue in 11 indicatori di innovazione su 15, fra cui le iscrizioni nell´istruzione terziaria, la spesa pubblica e privata nella R&s e il numero di brevetti registrati. Lo studio ha altresì rivelato che il Giappone mantiene il suo vantaggio rispetto all´Ue in tutti questi settori. «Il continuo miglioramento dei risultati nel campo dell´innovazione in tutta l´Ue è molto incoraggiante e conferma ulteriormente che il processo di Lisbona e l´ampia strategia di innovazione funzionano», ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Günter Verheugen. «Ma il rallentamento apparente nel raggiungere gli Usa e, in particolare, il crescente divario nelle attività pubbliche di ricerca e sviluppo dimostrano la necessità di compiere ulteriori sforzi per creare in Europa un´innovazione di maggiore rilevanza mondiale», ha aggiunto. Per la prima volta, la relazione esamina anche l´efficienza innovativa e rileva che la maggior parte dei paesi dell´Ue non riesce ancora a trasformare i contributi in termini di conoscenze in risultati in termini di proprietà intellettuale. La relazione indica inoltre che le recenti iniziative europee, quale l´iniziativa dei mercati di punta volta a stimolare la domanda di prodotti e servizi innovativi, potrebbero conferire impulso all´innovazione nell´Ue. I 25 indicatori singoli utilizzati nella relazione di valutazione dell´innovazione sono suddivisi in cinque categorie per cogliere meglio i vari aspetti del processo di innovazione. Le categorie in questione sono le seguenti: motori dell´innovazione, come il numero di laureati in discipline scientifiche e ingegneristiche; creazione di conoscenza, ivi inclusa la spesa delle imprese nella R&s; innovazione e imprenditorialità; applicazioni; proprietà intellettuale. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Proinno-europe. Eu . .  
   
   
DISPOSIZIONI PER LO SVOLGIMENTO DELLE ELEZIONI POLITICHE ED AMMINISTRATIVE NELL´ANNO 2008  
 
Roma, 20 febbraio 2008 - Il 15 febbraio 2008, il Presidente della Repubblica ha emanato il decreto-legge, n. 24, recante “Disposizioni urgenti per lo svolgimento delle elezioni politiche ed amministrative nell´anno 2008”, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 40, del 16 febbraio. Sintesi delle norme riguardanti i cittadini temporaneamente all’estero. Fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente per gli elettori italiani residenti all´estero, esercitano il diritto di voto: a) il personale appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia impegnato nello svolgimento di missioni internazionali; b) i dipendenti di amministrazioni dello Stato qualora la durata prevista della loro permanenza all´estero sia superiore a sei mesi, nonché, qualora non iscritti alle anagrafi dei cittadini italiani residenti all´estero, i loro familiari conviventi; c) i professori universitari, ordinari ed associati, ricercatori e aggregati che si trovano in servizio presso istituti universitari e di ricerca all´estero per una durata complessiva di almeno sei mesi e che, alla data del presente decreto si trovano all´estero da almeno tre mesi. In particolare: - Gli elettori appartenenti alle Forze armate compresa l´Arma dei carabinieri, e alle Forze di polizia se già effettivi sul territorio nazionale a grandi unità, reggimenti, battaglioni e equivalenti, o unità navali, impiegati organicamente in missioni internazionali esercitano il diritto di voto per corrispondenza per la circoscrizione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica in cui è compreso il comune ove hanno sede i citati enti di appartenenza. Tali soggetti presentano apposita domanda, che deve pervenire al comando o amministrazione di appartenenza entro e non oltre il trentacinquesimo giorno antecedente la data della votazione in Italia, indicando il nome ed il cognome, il cognome del coniuge per le donne coniugate o vedove, il luogo e la data di nascita, il sesso, l´indirizzo di residenza, il comune di iscrizione nelle liste elettorali, l´indirizzo della propria dimora all´estero e, ove possibile, i recapiti telefonici, telematici e telefax all´estero. - I familiari conviventi di dipendenti di amministrazioni dello Stato entro e non oltre il trentacinquesimo giorno antecedente la data della votazione in Italia, fanno pervenire la domanda all´Amministrazione di appartenenza del proprio familiare ed unitamente ad essa rendono dichiarazione sostitutiva dell´atto di notorietà in ordine allo stato di familiare convivente del dipendente. - I professori universitari, ordinari ed associati, ricercatori e aggregati fanno pervenire direttamente all´ufficio consolare la domanda per esercitare il diritto di voto per corrispondenza all´estero entro e non oltre il trentacinquesimo giorno antecedente alla data della votazione in Italia, ed unitamente ad essa rendono dichiarazione sostitutiva dell´atto di notorietà che attesti il servizio presso istituti universitari e di ricerca all´estero per una durata complessiva di almeno sei mesi e la presenza, alla data del decreto del Presidente della Repubblica di convocazione dei comizi, all´estero da almeno tre mesi. Quanti hanno fatto pervenire la domanda per esercitare il diritto di voto per corrispondenza all´estero, possono revocarla mediante espressa dichiarazione, datata e sottoscritta dall´interessato, che deve pervenire direttamente all´ufficio consolare entro e non oltre il ventitreesimo giorno antecedente la data della votazione in Italia. Gli elettori che hanno revocato la domanda e gli elettori che non hanno fatto pervenire la domanda nei termini e con le modalità previsti restano iscritti nelle liste della sezione del comune di residenza ed ivi esercitano il proprio diritto di voto per le circoscrizioni del territorio nazionale in cui è compresa la sezione di assegnazione. Le schede votate per corrispondenza dagli elettori temporaneamente all´estero sono scrutinate negli uffici elettorali di sezione individuati, entro e non oltre il ventesimo giorno antecedente alla data della votazione in Italia, in un elenco approvato dalla Commissione elettorale circondariale dei comuni interessati, su proposta dell´ufficiale elettorale dei rispettivi comuni. In attuazione degli impegni internazionali assunti nell´ambito dell´Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), è ammessa la presenza di osservatori elettorali internazionali. Infine, per ciò che riguarda il turno annuale ordinario delle elezioni amministrative il Dpr stabilisce che le elezioni dei presidenti delle province, dei consigli provinciali, dei sindaci e dei consigli comunali si svolgano, limitatamente al turno annuale ordinario del 2008, tra l’1 aprile ed il 15 giugno. .  
   
   
RIPARTIZIONE DELLA QUOTA DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF DEVOLUTA ALLA DIRETTA GESTIONE STATALE PER L’ANNO 2008  
 
 Roma, 20 febbraio 2008 - Il 15 marzo 2008 scade il termine annuale per la presentazione delle domande dirette alla utilizzazione della quota dell’otto per mille dell’imposta sul reddito (Irpef) devoluta alla diretta gestione statale, da parte delle pubbliche amministrazioni, le persone giuridiche e gli enti pubblici e privati senza fini di lucro. A norma dell’art. 5, comma 1 del d. P. R. 10 marzo 1998, n. 76, come modificato e integrato dal d. P. R. 23 settembre 2002, n. 250, al fine del rispetto dell’anzidetto termine del 15 marzo fa fede la data risultante dal timbro apposto sulla busta dall’ufficio postale di partenza. Per conferire certezza al rispetto del predetto termine ed anche al fine di evitare il verificarsi di disguidi sulla data di effettiva spedizione o ricezione della domanda, le pubbliche amministrazioni, le persone giuridiche e gli enti pubblici e privati senza fini di lucro dovranno far pervenire le proprie domande - corredate della necessaria documentazione - attraverso gli uffici di Poste Italiane Spa, con raccomandata o raccomandata A/r. I plichi contenenti la domanda e la relativa documentazione devono recare la seguente dicitura: Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo - Ufficio accettazione della Presidenza del Consiglio dei ministri, Palazzo Chigi, 00187 Roma – Otto per mille. Le domande devono essere presentate, in duplice copia, di cui una in bollo, corredate dalla documentazione di cui al d. P. R. N. 76 del 1998 citato, e tenendo conto delle indicazioni contenute nella circolare del Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei ministri 20 gennaio 2006, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 24 gennaio 2006, n. 19. Si rammenta come ai sensi della normativa vigente, sono ammessi alla ripartizione dell’otto per mille a diretta gestione statale gli interventi straordinari – che esulano, cioè, effettivamente dall’attività di ordinaria e corrente cura degli interessi coinvolti e non sono per tale ragione compresi nella programmazione e nella relativa destinazione delle risorse finanziarie – nei seguenti settori di intervento: Fame nel mondo, Calamità naturali, Assistenza ai rifugiati e Conservazione di beni culturali. .  
   
   
REGIME PER I DONI DI CORTESIA RICEVUTI DAI COMPONENTI DEL GOVERNO  
 
Roma, 20 febbraio 2008 - Il 20 dicembre 2007 il Presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, ha emanato il decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 39 del 15 febbraio 2008, recante “Disciplina del regime per i doni di cortesia ricevuti dai componenti del Governo”, che riguarda tutti gli oggetti che il Presidente del Consiglio dei Ministri, i Ministri, gli altri membri del Governo ed i loro congiunti ricevono in occasione di visite o incontri ufficiali, da parte di autorità o delegazioni italiane o straniere aventi carattere protocollare d´uso e di cortesia (“doni di rappresentanza”). Pertanto, a partire dall’1 gennaio 2008 possono essere accettati e trattenuti personalmente solo i doni il cui valore non sia superiore a 300 euro. I doni il cui valore sia superiore ai 300 euro e che, in relazione alla loro tipologia e specificità, possono essere destinati alle sedi ufficiali o di rappresentanza, restano nella disponibilità dell´amministrazione. I restanti doni, di valore superiore a 300 euro, sono destinati dal Presidente del Consiglio e dai Ministri per iniziative con finalità umanitarie, caritatevoli, di assistenza e beneficenza. Nel caso che si intenda trattenere personalmente un dono il cui valore ecceda l´importo di 300 euro, sarà necessario versare all´amministrazione ricevente la somma di denaro pari alla differenza tra il valore stimato del bene e 300,00 euro. Da tale disciplina sono esclusi gli oggetti che si riferiscano a decorazioni o insegne o distinzioni onorifiche o cavalleresche o di benemerenza attribuiti da Sovrani, Capi di Stato, Governi o da altri soggetti che, in ambito internazionale, godano di prerogative analoghe a quelle di un Sovrano, di un Capo di Stato o di un Governo, nonché le insegne onorifiche nazionali concesse dallo Stato italiano ad autorità italiane o straniere. .  
   
   
INTESA SANPAOLO HA PRESENTATO A CONSOB IL DOCUMENTO D’OFFERTA PER L’OPA OBBLIGATORIA TOTALITARIA SU AZIONI CARIFIRENZE  
 
Torino, Milano, 20 febbraio 2008 – Nel rispetto di quanto previsto all’art. 37 del Regolamento Consob n. 11971/1999, come successivamente modificato e integrato (il “Regolamento Emittenti”), Intesa Sanpaolo S . P. A. (l’“Offerente”) comunica che, in data 18 febbraio, ha presentato alla Consob il documento destinato alla pubblicazione (il “Documento di Offerta”) relativo all’offerta pubblica d’acquisto (l’“Offerta”) promossa dall’Offerente ai sensi degli artt. 102, 106, primo comma, e 109, primo e secondo comma, del D. Lgs. 58/1998, come successivamente modificato e integrato (il “Tuf”) avente ad oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Banca Cassa di Risparmio di Firenze (“Cassa” o “Emittente”). Il Documento di Offerta è naturalmente soggetto all’istruttoria di Consob. Di seguito si riportano gli elementi essenziali dell’Offerta, le finalità, le garanzie e le modalità di finanziamento previste nell’ambito della medesima. 1. Presupposti Giuridici Dell’offerta L’offerta è un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria e totalitaria promossa ai sensi degli artt. 102, 106, primo comma, e 109, primo e secondo comma, del Tuf come modificato dal Decreto Legislativo del 19 novembre 2007 e - fino all’entrata in vigore dei regolamenti e delle disposizioni di attuazione da emanarsi ai sensi del medesimo Decreto - ai sensi delle vigenti disposizioni di attuazione, in quanto compatibili, contenute nel Regolamento Emittenti. L’obbligo di promuovere l’Offerta è sorto in capo a Intesa Sanpaolo S. P. A. , in via solidale con Ente Cassa di Risparmio di Firenze (“Ente Firenze”), ai sensi degli artt. 106, primo comma, e 109, primo e secondo comma, del Tuf - in quanto soggetti che hanno agito di concerto, ai sensi dell’art. 101-bis, quarto comma, lett. (a) ed (e) del Tuf - nell’ambito dell’operazione in esecuzione della quale Intesa Sanpaolo S. P. A. Ha acquisito il controllo dell’Emittente. Tale complessa operazione può riassumersi come segue: (i) sottoscrizione in data 26 luglio 2007 tra l’Offerente, da una parte, ed Ente Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Fondazione Cassa di Risparmio di La Spezia e So. Fi. Ba. R – Società Finanziaria di Banche Romagnole S. P. A. (congiuntamente gli “Azionisti Cassa”), dall’altra parte, di un contratto di permuta e accordo parasociale (il “Contratto di Permuta”), avente ad oggetto, tra l’altro, i termini e le condizioni della permuta (la “Permuta”) di complessive n. 398. 904. 617 azioni ordinarie proprie dell’Offerente contro complessive n. 334. 090. 969 azioni ordinarie dell’Emittente - rappresentanti il 40,312% del capitale sociale della Emittente emesso alla data del Documento d’Offerta - detenute dagli Azionisti Cassa; (ii) esecuzione in data 29 gennaio 2008 della Permuta, a seguito della quale l’Offerente ha acquisito il controllo dell’Emittente, giungendo a detenere una partecipazione - che prima del perfezionamento dell’operazione qui descritta era pari al 18,569% del capitale sociale ordinario della Cassa - pari al 58,881% dell’attuale capitale sociale dell’Emittente e superando quindi la soglia del 30% di cui all’art. 106, primo comma, del Tuf; (iii) assunzione di efficacia, sempre in data 29 gennaio 2008, di un accordo parasociale avente ad oggetto l’Emittente, rilevante ai sensi dell’art. 122 del Tuf e sottoscritto dall’Offerente ed Ente Firenze in data 26 luglio 2007 (il “Patto Post Permuta”). In ogni caso, l’obbligo di promuovere l’Offerta - nel rispetto di quanto previsto nel Contratto di Permuta e nel Patto Post Permuta - viene adempiuto esclusivamente da Intesa Sanpaolo S. P. A. , che ne sosterrà in proprio e per intero i costi, ivi incluso il pagamento del relativo corrispettivo, tenendo manlevato e indenne Ente Firenze dai relativi oneri e costi. 2. Elementi Essenziali Dell’offerta 2. 1 Offerente L’offerente è “Intesa Sanpaolo S. P. A. ” una società per azioni, Capogruppo del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, con sede legale in Torino, Piazza San Carlo n. 156, e sede secondaria in Milano, Via Monte di Pietà n. 8. L’offerente è stata costituita in data 10 ottobre 1925 e ha durata fino al 31 dicembre 2100. Alla data odierna, il capitale sociale sottoscritto e versato dell’Offerente è pari a Euro 6. 646. 547. 922,56, diviso in n. 12. 781. 822. 928 azioni del valore nominale di Euro 0,52 ciascuna, di cui n. 11. 849. 332. 367 azioni ordinarie e n. 932. 490. 561 azioni di risparmio non convertibili. Le azioni dell’Offerente sono attualmente quotate sul Mta. 2. 2 Emittente La denominazione sociale dell’Emittente è “Cassa di Risparmio di Firenze S. P. A. ”, in breve anche “Banca Cr Firenze S. P. A. ”. L’emittente è una società per azioni, autorizzata all’esercizio dell’attività bancaria e di servizi d’investimento, con sede legale in Firenze, Via Bufalini n. 6, che è stata costituita in forma di società per azioni all’esito dello scorporo della preesistente Cassa di Risparmio di Firenze, fondata nel 1829, con atto del 10 aprile 1992. Il termine di durata indicato nello statuto sociale è il 31 dicembre 2100. L’emittente fa parte del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo. Alla data odierna, il capitale sociale dell’Emittente è pari a Euro 828. 772. 733,00, diviso in n. 828. 772. 733 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 1,00 ciascuna. Le azioni dell’Emittente sono attualmente quotate sul Mta. 2. 3 Titoli Oggetto Dell’offerta L’offerta ha ad oggetto n. 255. 569. 436 azioni ordinarie dell’Emittente (comprendendo le n. 63. 284 azioni ordinarie la cui emissione è già stata deliberata dagli organi competenti al servizio di piani di stock option ancora esercitabili dagli aventi diritto alla data odierna), del valore nominale di Euro 1,00 ciascuna, godimento 1° gennaio 2007 (le “Azioni”), ossia la totalità delle azioni ordinarie dell’Emittente, dedotte le n. 573. 266. 581 azioni ordinarie dell’Emittente detenute dall’Offerente e dall’Ente Firenze. Le Azioni corrispondono al 30,835% dell’attuale capitale sociale dell’Emittente su base fully diluted. Il numero delle Azioni potrebbe variare in diminuzione nel caso in cui l’Offerente, entro il termine del periodo di adesione, acquistasse ulteriori azioni dell’Emittente al di fuori dell’Offerta, fermo quanto previsto dall’art. 41, secondo comma, lett. B), e dall’art. 42, secondo comma, del Regolamento Emittenti. 2. 4 Corrispettivo Ed Esborso Massimo L’offerente riconoscerà a ciascun aderente all’Offerta un corrispettivo in contanti per ciascuna Azione portata in adesione all’Offerta pari ad Euro 6,73 (sei/73) “cum dividendo” (vale a dire comprensivo della cedola inerente l’eventuale dividendo relativo all’esercizio 2007 dell’Emittente) (il “Corrispettivo”). Peraltro, l’eventuale dividendo dell’Emittente maturato al 31 dicembre 2007 potrebbe essere distribuito - se così deliberato dagli organi sociali competenti - prima della Data di Pagamento (come infra definita) e/o del completamento delle procedure inerenti l’eventuale obbligo di acquisto ex art. 108, primo e secondo comma, del Tuf e/o l’eventuale diritto di acquisto ex art. 111 del Tuf. Pertanto, l’Offerente offrirà ai destinatari dell’Offerta - sia nell’ambito dell’Offerta sia nell’ambito dell’eventuale procedura inerente l’obbligo di acquisto ex art. 108, primo e secondo comma, del Tuf e/o il diritto di acquisto ex art. 111 del Tuf - ai fini del rispetto del principio di equivalenza e di parità di trattamento, la scelta alternativa: (i) di consegnare Azioni “cum dividendo” (vale a dire comprensive della cedola inerente l’eventuale dividendo relativo all’esercizio 2007 dell’Emittente), a fronte del corrispettivo di Euro 6,73; ovvero (ii) di consegnare Azioni “ex dividendo” (vale a dire non comprensive della cedola inerente l’eventuale dividendo relativo all’esercizio 2007 dell’Emittente), a fronte di un corrispettivo unitario di Euro 6,73 dedotto l’ammontare dell’eventuale dividendo 2007 incassato dal titolare. Il Corrispettivo è stato determinato nel rispetto di quanto previsto dall’art. 106, secondo comma, del Tuf, e corrisponde al prezzo più alto pagato dall’Offerente e/o dall’Ente Firenze per l’acquisto di azioni dell’Emittente “cum dividendo” (vale a dire comprensivo della cedola inerente l’eventuale dividendo relativo all’esercizio 2007 dell’Emittente) nei dodici mesi precedenti il 25 luglio 2007, e cioè la data in cui per la prima volta sono stati comunicati al mercato, ai sensi dell’art. 66 del Regolamento Emittenti, tanto l’operazione che, con l’esecuzione della Permuta, ha determinato l’obbligo di promuovere l’Offerta, quanto i termini essenziali della stessa. Si evidenzia peraltro che nel periodo compreso tra il 25 luglio 2007 e la data di esecuzione della Permuta (i. E. Il 29 gennaio 2008), l’Offerente e Ente Firenze non hanno acquistato azioni dell’Emittente ad un prezzo superiore al Corrispettivo. L’offerta prevede un esborso massimo pari a circa Euro 1. 720 milioni (l’“Esborso Massimo”). 2. 5 Data Di Pagamento Del Corrispettivo Il Corrispettivo sarà pagato agli aderenti all’Offerta, a fronte del contestuale trasferimento della proprietà delle Azioni, il terzo giorno di Borsa aperta (la “Data di Pagamento”) successivo al termine del periodo di adesione (come individuato nel Documento di Offerta). 2. 6 Condizioni Di Efficacia Dell’offerta L’offerta non è soggetta a condizioni di efficacia e in particolare non è condizionata al raggiungimento di una soglia minima di adesioni. 2. 7 Durata Dell’offerta E Modalità Di Adesione La durata del periodo di adesione sarà concordata con Borsa Italiana S. P. A. In conformità con le disposizioni di legge e di regolamento applicabili, con le modalità di adesione all’Offerta descritte nel paragrafo C. 4 del Documento di Offerta. 3. Finalità Dell’operazione L’acquisizione del controllo dell’Emittente consente all’Offerente un significativo rafforzamento del posizionamento competitivo nelle cinque regioni del Centro-nord Italia in cui è concentrata la rete di sportelli dell’Emittente, soprattutto in Toscana. La revoca dalla quotazione delle azioni dell’Emittente costituisce uno degli obiettivi primari dell’Offerente e dell’Ente Firenze. Ove non fosse possibile giungere alla revoca della quotazione dei titoli dell’Emittente entro il 31 dicembre 2008 a seguito dell’Offerta, degli eventuali acquisti effettuati in adempimento dell’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf o dell’eventuale esercizio del diritto di acquisto ex art. 111 del Tuf, l’Offerente ed Ente Firenze si sono reciprocamente dati atto che la soluzione considerata con maggior favore e concordemente ritenuta percorribile, al fine di raggiungere nel breve termine l’obiettivo del delisting, è quella della fusione per incorporazione dell’Emittente in una società che sia interamente posseduta dall’Offerente, che sia autorizzata ai sensi dell’art. 14 Tub e le cui azioni non siano quotate su alcun mercato regolamentato. L’offerente ed Ente Firenze si sono in ogni caso impegnati a negoziare e individuare in buona fede soluzioni, anche alternative alla predetta fusione, che nel rispetto della normativa applicabile consentano comunque il raggiungimento di tale obiettivo. 4. Obbligo Di Acquisto – Diritto Di Acquisto 4. 1 Obbligo Di Acquisto Ai Sensi Dell’articolo 108, Comma 2, Del Tuf Per l’ipotesi in cui l’Offerente e l’Ente Firenze - congiuntamente considerati ai sensi dell’art. 109, primo e secondo comma, del Tuf - venissero a detenere, per effetto delle adesioni all’Offerta e di eventuali acquisti effettuati al di fuori dell’Offerta durante il periodo di adesione, una partecipazione superiore al 90%, ma inferiore al 95%, del capitale sociale dell’Emittente, l’Offerente dichiara sin d’ora, anche per conto dell’Ente Firenze, la propria intenzione di non ricostituire il flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle quotazioni. Il conseguente obbligo solidale, gravante su Intesa Sanpaolo e su Ente Firenze, di acquistare le Azioni non portate in adesione all’Offerta da chiunque ne faccia richiesta, ai sensi degli artt. 108, secondo comma, e 109, primo e secondo comma, del Tuf, sarà adempiuto esclusivamente dall’Offerente. Ai sensi dell’art. 108, terzo comma, del Tuf, l’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf sarà adempiuto dall’Offerente riconoscendo un corrispettivo unitario in contanti per ciascuna delle Azioni che ne costituiranno l’oggetto di Euro 6,73 (sei/73) “cum dividendo” (vale a dire comprensivo della cedola inerente l’eventuale dividendo relativo all’esercizio 2007 dell’Emittente), pari cioè al Corrispettivo dell’Offerta. L’offerente adempirà all’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf attraverso la riapertura dei termini dell’Offerta, ai sensi dell’art. 108, sesto comma, del Tuf. Si segnala infine che, a seguito del verificarsi dei presupposti dell’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf, Borsa Italiana S. P. A. - ai sensi dell’art. 2. 5. 1, ottavo comma, del regolamento dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana, deliberato dall’Assemblea di Borsa Italiana nella seduta del 26 aprile 2007 e approvato con delibera Consob n. 15996 del 26 giugno 2007 (il “Regolamento di Borsa”), laddove lo stesso sarà ritenuto applicabile - disporrà la revoca delle Azioni dalla quotazione sul Mta a decorrere dal primo giorno di Borsa Aperta successivo alla conclusione della procedura volta all’adempimento dell’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf. Pertanto, a seguito del verificarsi dei presupposti dell’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf, i titolari delle Azioni, che decidano di non aderire all’Offerta e che non richiedano all’Offerente di acquistare tali Azioni in virtù dell’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf, saranno titolari di strumenti finanziari non negoziati in alcun mercato regolamentato, con conseguenti difficoltà di liquidare in futuro il proprio investimento. 4. 2 Obbligo Di Acquisto Ai Sensi Dell’articolo 108, Comma 1, Del Tuf E Diritto Di Acquisto Ai Sensi Dell’articolo 111 Del Tuf Per l’ipotesi in cui l’Offerente e l’Ente Firenze - congiuntamente considerati ai sensi dell’art. 109, primo e secondo comma, del Tuf - venissero a detenere, per effetto delle adesioni all’Offerta e di eventuali acquisti effettuati al di fuori dell’Offerta durante il periodo di adesione e/o in adempimento dell’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf, una partecipazione almeno pari al 95% del capitale sociale dell’Emittente, l’Offerente dichiara sin d’ora la propria intenzione di avvalersi del diritto di acquistare le rimanenti Azioni in circolazione (con esclusione ovviamente delle azioni dell’Emittente detenute dall’Ente Firenze) ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 111 del Tuf (il “Diritto di Acquisto”). L’offerente, qualora si verifichino i presupposti di legge, eserciterà il Diritto di Acquisto nel più breve tempo possibile per effettuare gli adempimenti necessari e indicativamente entro 15 giorni di Borsa Aperta dall’ultima Data di Pagamento. Il Diritto di Acquisto sarà esercitato ad un prezzo unitario in contanti per ciascuna delle Azioni che ne costituiranno l’oggetto (determinato ai sensi degli artt. 111, secondo comma, e 108, terzo comma, del Tuf) di Euro 6,73 (sei/73) “cum dividendo” (vale a dire comprensivo della cedola inerente l’eventuale dividendo relativo all’esercizio 2007 dell’Emittente), pari cioè al Corrispettivo dell’Offerta. Si segnala che, sussistendo i presupposti per l’esercizio del Diritto di Acquisto, Borsa Italiana, ai sensi dell´art. 2. 5. 1, ottavo comma, del Regolamento di Borsa, laddove lo stesso sarà ritenuto applicabile, disporrà la revoca delle Azioni dalla quotazione sul Mta a decorrere dal primo giorno di Borsa Aperta successivo alla Data di Pagamento del Corrispettivo (ovvero successivo alla data di pagamento del corrispettivo nell’ambito della procedura volta all’adempimento dell’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf). Si precisa che, qualora l’Offerente e l’Ente Firenze - congiuntamente considerati ai sensi dell’art. 109, primo e secondo comma, del Tuf - venissero a detenere, per effetto delle adesioni all’Offerta e di eventuali acquisti effettuati al di fuori dell’Offerta durante il periodo di adesione e/o in adempimento dell’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf, una partecipazione almeno pari al 95% del capitale sociale dell’Emittente, l’Offerente e l’Ente Firenze, ai sensi degli artt. 108, primo comma, e 109, primo e secondo comma, del Tuf, sarebbero solidalmente obbligati ad acquistare le Azioni non portate in adesione all’Offerta da chiunque ne faccia richiesta. L’obbligo di acquisto ex art. 108, primo comma, del Tuf si fonda sugli stessi presupposti del Diritto di Acquisto e il corrispettivo dovuto agli azionisti in relazione a tale obbligo di acquisto è lo stesso dovuto in caso di esercizio del Diritto di Acquisto. Alla luce di ciò, considerato che l’Offerente, ove se ne verifichino i presupposti, eserciterà il Diritto di Acquisto nel più breve tempo possibile per effettuare gli adempimenti necessari e indicativamente entro 15 giorni di Borsa Aperta dall’ultima Data di Pagamento, l’obbligo di acquisto ex art. 108, primo comma, del Tuf, si intenderà adempiuto per effetto dell’esercizio del Diritto di Acquisto. 5. Modalità Di Finanziamento Dell’operazione E Garanzie Di Esatto Adempimento 5. 1 Modalità Di Finanziamento Dell’operazione Il Corrispettivo verrà finanziato dall’Offerente ricorrendo interamente a mezzi propri. 5. 2 Garanzie Di Esatto Adempimento L’offerente si è impegnato a depositare prima dell’inizio del periodo di adesione, presso una banca del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, obbligazioni emesse dalla Repubblica Italiana, denominate in euro, di proprietà dell´Offerente medesimo, destinate a garantire il pagamento del Corrispettivo, aventi un valore complessivo di mercato pari all’Esborso Massimo aumentato del 5% circa. L’offerente autorizzerà Banca Imi S. P. A. A vendere le predette obbligazioni, destinando il ricavato alle finalità dell’Offerta, nell’ipotesi in cui l’Offerente non mettesse diversamente a disposizione la liquidità necessaria. 6. Mercati Di Offerta L’offerta è promossa esclusivamente sul mercato italiano, unico mercato in cui sono quotate le Azioni dell’Emittente, ed è rivolta, a parità di condizioni, a tutti gli azionisti titolari di Azioni. L’adesione all’Offerta da parte di soggetti residenti in paesi diversi dall´Italia può essere soggetta a specifici obblighi o restrizioni di natura legale o regolamentare. L’offerta non è stata e non sarà promossa né direttamente né indirettamente negli Stati Uniti d’America, nei relativi territori e possedimenti o in ogni altro territorio che è sottoposto a giurisdizione degli Stati Uniti d’America – ovvero non è stata e non sarà diretta ad alcuna “persona statunitense” – come definita nella Regulation S emanata dalla Securities and Exchange Commission, ai sensi del Securities Act del 1933 e successive modifiche – in Australia, in Giappone, in Canada e in qualsiasi altro paese nel quale tale diffusione non sia consentita in assenza di autorizzazione da parte delle competenti autorità o sia in violazione di norme o regolamenti locali (congiuntamente, gli “Altri Paesi”). Parimenti, non saranno ritenute valide o efficaci eventuali adesioni provenienti, direttamente o indirettamente, dagli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché dagli Altri Paesi in cui tali adesioni siano in violazione di norme locali. L’offerta non è rivolta, direttamente o indirettamente, e non potrà essere accettata, direttamente o indirettamente, negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché negli o dagli Altri Paesi, tramite i servizi di ogni mercato regolamentato degli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché degli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante gli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché gli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono, Internet o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico). Parimenti, non saranno ritenute valide o efficaci adesioni effettuate mediante tali servizi, mezzi o strumenti. Né il Documento d’Offerta, né qualsiasi altro documento afferente l’Offerta viene spedito e non deve essere spedito o altrimenti inoltrato, reso disponibile, distribuito o inviato negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché negli o dagli Altri Paesi; detta limitazione trova applicazione anche ai titolari di Azioni dell’Emittente con indirizzo negli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché negli Altri Paesi o a persone che l’Offerente o i suoi agenti sono consapevoli essere fiduciari, delegati o custodi in possesso di Azioni dell’Emittente per conto di detti titolari. Coloro i quali ricevono tali documenti (inclusi, tra l’altro, custodi, delegati e fiduciari) non devono distribuire, inviare o spedire alcuno di essi negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché negli o dagli Altri Paesi, tramite i servizi di ogni mercato regolamentato degli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché degli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante gli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché gli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione alcuna, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono, Internet o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico). Non saranno ritenute valide o efficaci adesioni all’Offerta effettuate in violazione delle limitazioni di cui sopra. 7. Consulenti Dell’operazione L’offerente è assistito, ai fini dell’Offerta: da Leonardo & Co. S. P. A. E Banca Imi, in qualità di consulente finanziario dell’Offerente; da Banca Imi, in qualità di intermediario incaricato del coordinamento della raccolta delle adesioni; dallo Studio Legale Pedersoli e Associati in qualità di consulenti legali dell’Offerente. .  
   
   
BANCA GENERALI: RACCOLTA NETTA A GENNAIO, €35 MILIONI  
 
 Milano, 20 febbraio 2008 – La raccolta netta totale del gruppo Banca Generali nel mese di gennaio 2008 è stata pari a €35 milioni, di cui €27 milioni di Banca Generali, €25 milioni di Banca Bsi Italia e -€17 milioni di Simgenia. La raccolta amministrata è stata pari a €293 milioni, a riprova dell’efficacia della piattaforma bancaria in un momento particolarmente difficile per l’industria del risparmio gestito. La nuova produzione assicurativa è stata pari a €37 milioni. Il risparmio gestito ha registrato deflussi per €278 milioni, essenzialmente legati ad un temporaneo posizionamento della clientela su prodotti di liquidità destinati al reinvestimento nella nuova gamma di prodotti di diritto lussemburghese (Sicav e fondi di fondi) che saranno lanciati a fine mese. Ottimo inizio d’anno per i prodotti a carattere difensivo, idonei a fronteggiare le attuali esigenze della clientela. Ad oggi, Bg Target, gestione patrimoniale a capitale protetto, ha raccolto oltre €100 milioni; mentre Rialancio, la nuova polizza assicurativa a premio unico, circa €150 milioni. .  
   
   
BILANCIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO BANCARIO BANCA POPOLARE DI SONDRIO, ESERCIZIO 2007.  
 
 Sondrio, 20 febbraio 2008 - Il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Sondrio ha esaminato e approvato il 18 febbraio i bilanci civilistico e consolidato dell´esercizio 2007, che rassegnano risultanze patrimoniali ed economiche in concreta crescita. Il positivo andamento afferma l´efficacia degli indirizzi gestionali, la dinamicità commerciale e l´impegno dell´intiera struttura. La Banca Popolare di Sondrio, che sostiene la validità del modello popolare cooperativo, intende proseguire nello sviluppo autonomo per linee interne, tramite quindi l´intensificazione del presidio territoriale e dell´operatività nelle aree da tempo individuate - regione Lombardia, province limitrofe, città di Roma e immediato circondario - e il rafforzamento della struttura centrale, soprattutto tecnologica. In tale ottica, nel 2007 è stata proposta e attuata con pieno successo l´operazione di aumento del capitale sociale in forma mista che ha consentito un rafforzamento dei mezzi propri di circa 308 milioni. Con i medesimi predetti obiettivi, tradotti nella sostanza, opera la controllata Banca Popolare di Sondrio (Suisse). Sia la capogruppo e sia la controllata elvetica non sono state e non sono interessate dalle conseguenze, di origine statunitense, determinate dal deterioramento dei mutui e dalla correlata operatività. L´attività in derivati attiene alle relazioni commerciali e finanziarie con la clientela ed è presidiata da un´adeguata struttura, competente e attrezzata per la rilevazione dei relativi rischi. Riguardo a questi ultimi, le banche del gruppo non assumono di norma rischi di mercato, in quanto le operazioni sono sostanzialmente pareggiate con primarie controparti bancarie. La quasi totalità delle operazioni è del tipo , cioè attinente a prodotti di prima generazione caratterizzati da una struttura semplice. L´operatività è frazionata e impostata secondo consolidati canoni di deontologia professionale e di trasparenza nella periodica rendicontazione. L´utile netto consolidato si afferma a 147,3 milioni, in progresso del 20,55%. La raccolta diretta segna 14. 845,6 milioni, con un aumento del 17,17%, mentre i crediti verso clientela sommano 13. 268,7 milioni, in progresso del 17,43%. La raccolta indiretta si attesta, ai valori di mercato, a 21. 757,9 milioni, più 3,81%, mentre quella assicurativa somma 483,6 milioni, più 0,11%. La raccolta complessiva da clientela si posiziona quindi a 37. 087,1 milioni, più 8,72%. Le sofferenze nette sono pari allo 0,63% dei crediti consolidati verso clientela. Relativamente al conto economico, il margine di interesse evidenzia un progresso del 23,44% a 373,7 milioni. Le commissioni nette da servizi, pari a 177,1 milioni, aumentano del 3,09%. Il margine d´intermediazione segna 577,9 milioni, più 10,42%. Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a 529,9 milioni, più 9,47%. Le spese amministrative, che riflettono lo sviluppo della rete territoriale e dell´operatività, aumentano del 4,77%, a 310,1 milioni. Il totale dei costi operativi, derivante dalla somma di spese amministrative, accantonamenti, rettifiche di attività materiali e immateriali, cui si aggiunge il saldo tra «altri oneri e proventi di gestione», ammonta a 301,0 milioni, più 3,67%. Sommati gli utili su partecipazioni e quelli derivanti dalla cessione di cespiti e dedotte le imposte, si perviene al predetto utile netto di 147,3 milioni, più 20,55%. Il patrimonio netto consolidato ammonta, prima dell´utile d´esercizio, a 1. 511,3 milioni, con un incremento di 233,9 milioni, pari al 18,31%, determinato dagli accantonamenti in sede di riparto dell´utile dell´esercizio precedente, dall´apporto dell´operazione sul capitale e dall´andamento negativo della riserva da valutazione delle attività detenute per la vendita. La rete territoriale del Gruppo Bancario si componeva, a fine anno, di 266 filiali, con un incremento di 17, di cui 16 istituite dalla capogruppo e una dalla controllata elvetica. Quanto alla prevedibile evoluzione della gestione, l´attuale situazione congiunturale, nella quale non sembrano essersi esaurite le tensioni che hanno preso avvio dalla crisi dei mutui non potrà che condizionare l´attività complessiva del , sistema creditizio. Per quanto ci riguarda, non temiamo par ticolari ripercussioni. La crescita del margine d´interesse è prevista in proporzione a quella delle masse, mentre i profitti finanziari e le commissioni nette risentiranno inevitabilmente della situazione dei mercati. Conseguentemente, il margine d´intermediazione è atteso in moderata espansione. Nonostante la già richiamata difficile congiuntura economica, non sono ragionevolmente prevedibili ripercussioni particolari sulla qualità del nostro credito. L´incremento dei costi è stimato in linea con gli ulti mi esercizi ed essenzialmente correlato all´espansione del Gruppo e, in particolare, al costante ampliamento dell´articolazione territoriale. Per il risultato netto è atteso un aumento in linea con i progressi degli ultimi esercizi. Bilancio civilistico della capogruppo Banca Popolare di Sondrio scpa, esercizio 2007. L´utile netto si afferma a 130,8 milioni, in progresso del 22,14%. La raccolta diretta segna 13. 802,9 milioni, con un aumento del 16,90%, mentre i crediti verso clientela sommano 12. 402,3 milioni, in progresso del 17,44%. La raccolta indiretta si at testa, ai valori di mercato, a 19. 411,4 milioni, più 3,62%, mentre quella assicurativa somma 483,6 milioni, più 0,11%. La raccolta complessiva da clientela si posiziona quindi a 33. 697,9 milioni, più 8,62%. Le sofferenze nette sono pari allo 0,68% d ei crediti verso clientela. Quanto al conto economico, il margine di interesse evidenzia un progresso del 23,09% a 356,5 milioni. Le commissioni nette da servizi, pari a 147,4 milioni, aumentano del 3,72%. Il margine d´intermediazione segna 526,4 mi lioni, più 10,65%. Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a 479,7 milioni, più 9,56%. Il totale dei costi operativi, derivante dalla somma di spese amministrative, accantonamenti, rettifiche di attività materiali e immateriali, cui si aggiunge il saldo tra «altri oneri e proventi di gestione», ammonta a 262,4 milioni, più 2,45%. Sommati gli utili su partecipazioni e quelli derivanti da cessioni di cespiti e dedotte le imposte, si perviene al predetto utile netto di 130,8 milioni, più 22,14%. Il patrimonio netto ammonta, prima dell´utile d´esercizio, a 1. 461,4 milioni, con un incremento di 230,4 milioni, pari al 18,72%, determinato dagli accantonamenti in sede di riparto dell´utile dell´esercizio precedente, dall´apporto dell´oper azione sul capitale e dall´andamento negativo della riserva da valutazione delle attività detenute per la vendita. I crediti di firma si attestano a 2. 377,9 milioni, più 3,84%. Le attività finanziarie, rappresentate da titoli di proprietà e derivati, am montano a 3. 655,6 milioni, più 14,02%. Le partecipazioni sommano 109,9 milioni, più 26,05%. La rete territoriale della banca contava a fine anno 247 unità, di cui 16 istituite nell´esercizio in rassegna. Precisamente: le agenzie 28 e 29 di Milano; Med a, Vimercate e Seveso (Mi); le agenzie 28 e 29 di Roma; Grottaferrata (Rm); l’agenzia 3 di Brescia; Lonato del Garda e Manerbio (Bs); Codogno (Lo); Merate e Appiano Gentile (Co); Verbania frazione Intra (Vb); Genova. Il risultato economico dell´ esercizio permette di proporre all´Assemblea la distribuzione di un dividend o unitario lordo di 0,22, più 33,91% rispetto a 0,23 corrisposti riguardo all´esercizio 2006. La percentuale di incremento è stata rettificata per tener conto dell´aumento del numero delle azioni - da 220. 105. 703 a 308. 147. 985 - conseguente all´operazione di aumento del capitale sociale in forma mista perfezionata nel 2007. Il pagamento, cedola n. 28, nel rispetto delle vigenti disposizioni e considerato che lo stacco è fissato il 7 aprile prossimo, decorrerà dal 10 aprile 2008. L´utile di cui viene proposta la distribuzione ammonta pertanto a complessivi € 67,8 milioni. Il dividendo è soggetto all´imposizione fiscale fissata dalla normativa vigente; in particolare, i dividendi corrisposti a persone fisiche sono soggetti alla ritenuta a titolo d´imposta del 12,50%. Per la rimanente parte dell´utile netto verrà proposta la destinazione a riserve per € 62,5 milioni e al fondo beneficenza per € 0,5 milioni. La compagine sociale comprendeva, a fine anno, oltre 154. 000 soci, con un aumento nell´esercizio di circa 11. 000 unità. A oggi i soci sono 155. 323. L´assemblea ordinaria dei Soci della Banca Popolare di Sondrio scpa è fissata in prima convocazione il 28 marzo 2008, alle ore 10. 00, presso la sede sociale in Sondrio, piazza Garibaldi 16, e in seconda convocazione sabato 29 marzo 2008, alle ore 10. 30, a Bormio (So), presso il centro polifunzionale «Pentagono», via Manzoni 22. Bilancio della Banca Popolare di Sondrio (Suisse), esercizio 2007. La controllata Banca Popolare di Sondrio (Suisse), al dodicesimo esercizio, ha concretamente accresciuto gli aggregati patrimoniali, sviluppando l´attività al dettaglio. L´utile netto si attesta a franchi svizzeri 13,9 milioni (circa € 8,4 milioni), più 37,25%. L´assemblea della partecipata ha deliberato, come in precedenza, di destinare a riserve l´intiero utile netto, con l´obiettivo di rafforzare il presidio patrimoniale in relazione alla crescita dimensionale e operativa conseguita. Nell´esercizio 2007 la banca ha istituito l´agenzia di Davos, nel Cantone dei Grigiori; la rete è pertanto composta di 19 dipendenze, la più consistente tra le banche di matrice estera che operano nella Confederazione Elvetica. .  
   
   
NUOVA DENOMINAZIONE GRUPPO BANCA ETRURIA, L’ ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEI SOCI APPROVA L’OPERAZIONE DI AUMENTO DI CAPITALE  
 
Arezzo, 20 febbraio 2008 – Si è svolta il 17 febbraio al Centro Affari e Convegni di Arezzo l’Assemblea Straordinaria dei Soci di Banca Etruria che ha provveduto all’unanimità ad approvare i punti all’ordine del giorno tra cui l’operazione di aumento di capitale, le modifiche statutarie e la nuova denominazione del Gruppo Etruria. Aumento di capitale - I Soci hanno deliberato l’aumento di capitale previsto dal Piano Industriale 2008/2009 presentato lo scorso novembre a Milano, in occasione dell’incontro con la comunità finanziaria. Operazione funzionale al finanziamento della crescita a sostegno degli obiettivi complessivi di medio termine soprattutto in relazione al potenziamento della rete distributiva delle Filiali. Nel dettaglio l’operazione approvata dall’Assemblea prevede: l’emissione straordinaria di azioni a pagamento da offrire in opzione agli azionisti, in ragione delle azioni possedute, per un valore nominale massimo di Euro 66 milioni mediante l’emissione di massime n. 22. 000. 000 nuove azioni del valore nominale di 3 Euro ciascuna, godimento 1° gennaio 2008. Le azioni dovranno essere sottoscritte ad un prezzo pari al loro valore nominale maggiorato di un sovrapprezzo unitario non inferiore ad un minimo di 1 Euro il cui esatto valore sarà determinato sulla base dell’andamento delle quotazioni del titolo Banca Etruria e delle condizioni di mercato in prossimità dell’offerta; di riservare il diritto di opzione relativo alle azioni emesse a pagamento per un periodo non inferiore a 15 giorni dall’iscrizione della relativa delibera presso il Registro delle Imprese, con integrale versamento del prezzo di emissione (valore nominale e sovrapprezzo). Successivamente i diritti di opzione non esercitati saranno offerti in Borsa ai sensi di legge (articolo 2441 del codice civile); se l’aumento di capitale a pagamento non sarà interamente sottoscritto entro il 31 dicembre 2008, il capitale si intenderà aumentato a pagamento per un importo pari alle sottoscrizioni raccolte. Il Consiglio di Amministrazione, sulla base di quanto deciso dall’Assemblea, provvederà a determinare modi e tempi dell’aumento di capitale. L’operazione sarà assistita da un consorzio di garanzia che ne assicurerà il buon esito. Modifiche statutarie L’assemblea ha approvato la modifica dello Statuto Sociale di Banca Etruria per armonizzare i regolamenti dell’Istituto alla Legge per la Tutela del Risparmio (n. 262 del 2005, entrata in vigore il 12 gennaio 2006) ed alle successive disposizioni di coordinamento introdotte dal Decreto Legislativo 29 del dicembre 2006 (n. 303). Lo Statuto Sociale è stato pertanto modificato agli articoli 4, 11, 23, 25, 26, 30, 31, 33, 34, 35, 39, 40, 42 e 43 con particolare riferimento: al rafforzamento nell’oggetto sociale dello scopo mutualistico a maggior garanzia della particolare attenzione prestata e delle risorse investite per la tutela degli interessi dei Soci e della collettività servita; alla costituzione dell’Assemblea dei Soci; alla composizione e nomina del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, con l’introduzione del voto di lista; alla durata in carica e rieleggibilità degli amministratori. Gruppo Banca Etruria - La nuova denominazione Gruppo Banca Etruria, approvata dall’Assemblea, pone maggiore enfasi sul nome della Banca Capogruppo integrando la precedente ragione sociale Gruppo Etruria. .  
   
   
UBI BANCA: ARMONIZZAZIONE SUI CREDITI IN BONIS NEI DUE GRUPPI CHE HANNO DATO VITA AD UBI BANCA.  
 
 Bergamo, 20 febbraio 2008 – Nel corso della riunione tenutasi ieri, il Consiglio di Gestione di Ubi Banca ha deliberato in merito al criterio da adottarsi per l’armonizzazione delle metodologie di calcolo delle rettifiche collettive sui crediti in bonis nei due Gruppi che hanno dato vita ad Ubi Banca. Il criterio di calcolo prescelto per tutte le società del Gruppo, che verrà applicato a partire dal bilancio al 31 dicembre 2007, è allineato ai criteri convenzionali di Basilea 2 che considerano un orizzonte temporale di 12 mesi per la stima delle previsioni di default. Come peraltro già indicato in via preliminare nel comunicato del 13 novembre us, l’adozione del criterio sopra indicato comporterà un impatto negativo una tantum sull’utile netto consolidato al 31 dicembre 2007 stimato in circa 52 milioni di euro per le Banche Rete, al quale si aggiungeranno circa 7 milioni di euro per l’estensione del criterio anche alle fabbriche prodotto del Gruppo. Il complessivo impatto è considerarsi componente non ricorrente in sede di esposizione dei risultati dell’esercizio 2007. A tale proposito si rammenta che nel 2007 sono presenti, oltre all’impatto non ricorrente sopra descritto pari complessivamente a circa 59 milioni di euro, oneri di integrazione per circa 160 milioni di euro e la plusvalenza derivante dalla cessione degli sportelli per disposizioni Antitrust per oltre 270 milioni di euro, sempre al netto di imposte e minorities. Per quanto riguarda l’andamento delle rettifiche ordinarie su crediti, vale a dire delle rettifiche al netto dell’effetto una tantum dell’armonizzazione delle metodologie di calcolo delle rettifiche collettive, allo stato attuale queste risultano per il 2007 di circa 30 punti base e significativamente inferiori al budget, ed è previsto che tale dato sia confermato in sede di approvazione del bilancio 2007. .  
   
   
IFIL: APPROVATO PROGRAMMA DI BUY BACK  
 
 Torino, 20 febbraio 2008 - Nell’ambito della delibera di acquisto di azioni proprie approvata dall’Assemblea degli Azionisti in data 14 maggio 2007, ai sensi dell’art. 2357 del codice civile, il Consiglio di Amministrazione dell’Ifil, riunitosi il 18 febbraio a Torino sotto la presidenza di Gianluigi Gabetti, ha approvato l’avvio di un Programma di acquisto di azioni proprie (buy back) finalizzato all’efficiente gestione del capitale della Società e in un’ottica di investimento. Il Programma di buy back - che durerà fino al 13 novembre 2008 - prevede un esborso massimo di € 150 milioni e avrà per oggetto azioni Ifil ordinarie e di risparmio, da acquistarsi sul mercato ad un prezzo non inferiore e non superiore del 15% rispetto al prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di Borsa del giorno precedente ogni singola operazione. Gli acquisti saranno effettuati sui mercati regolamentati e il numero massimo di azioni acquistate giornalmente non potrà essere superiore al 25% del volume medio giornaliero rispettivamente delle azioni ordinarie Ifil e delle azioni di risparmio Ifil negoziato sul mercato, come previsto dal regolamento Ce n. 2273/2003. Ogni decisione relativa agli acquisti, inclusa la scelta dei tempi di attuazione, i quantitativi e i prezzi unitari, rientra nella esclusiva discrezionalità dell’Ifil e terrà conto delle condizioni del mercato. Ifil comunicherà al mercato e alle Autorità competenti le operazioni effettuate nel giorno, specificando il numero di azioni acquistate, il prezzo medio di acquisto, il numero totale di azioni acquistate alla data della comunicazione e l’ammontare totale investito alla medesima data. L’ifil, anche attraverso la controllata Soiem, detiene attualmente 13. 213. 260 azioni proprie ordinarie, pari all’1,27% della categoria e all’1,23% del capitale sociale. .  
   
   
FONDIARIA-SAI S.P.A. DEPOSITA PRESSO LA CONSOB IL DOCUMENTO DI OFFERTA  
 
Milano, 19 febbraio 2008 - Con riferimento all’offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria totalitaria, promossa in data 30 gennaio 2008 da Fondiaria-sai S. P. A. Ai sensi e per gli effetti degli articoli 102 e seguenti del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 (“Tuf”) ed avente ad oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Immobiliare Lombarda S. P. A. Non detenute, direttamente e indirettamente, dall’Offerente, si comunica che ieri Fondiaria-sai S. P. A. Ha provveduto, ai sensi dell’art. 102, comma 3 del Tuf, al deposito presso la Consob del documento di offerta destinato alla pubblicazione unitamente alla scheda di adesione ed alla documentazione relativa all’avvenuta costituzione delle garanzie di esatto adempimento dell’obbligazione di pagamento del corrispettivo spettante agli azionisti aderenti all’Offerta. .  
   
   
ATRADIUS: NUOVE NOMINE ITALIANE NEL RAMO CAUZIONI DEL GRUPPO. PIETRO LANZILLOTTA E MARIA FRANCESCA MACCHI NOMINATI RISPETTIVAMENTE “GROUP BONDING OPERATIONS EXECUTIVE” E “GROUP BONDING CONTROLLER” PER ITALIA, FRANCIA E PAESI NORDICI.  
 
Roma, 20 febbraio 2008 - Pietro Lanzillotta e Maria Francesca Macchi sono stati nominati rispettivamente “Group Bonding Operations Executive” e “Group Bonding Controller”, responsabili per Italia, Francia e Paesi Nordici, all’interno del ramo cauzioni del Gruppo Atradius, tra i leader a livello mondiale nell’assicurazione del credito, recupero crediti e fideiussioni. In particolare, per le suddette aree geografiche, Pietro Lanzillotta sarà responsabile dell’implementazione della strategia di Gruppo per il ramo cauzioni mentre Maria Francesca Macchi ne guiderà le attività di analisi e controllo del portafoglio. Lanzillotta, 40 anni attuario, ha una lunga esperienza nel campo assicurativo, è in Atradius dal 2003 come Business Unit Controller. Dal 2001 al 2003 ha svolto l’incarico di Responsabile Amministrativo, Finanza & Controllo presso la Tim International N. V. Con sede ad Amsterdam, mentre dal 1996 al 2001 ha lavorato nella Pianificazione e Controllo di Gestione/servizio attuariato presso il Fata assicurazioni a Roma. Nel biennio 95-96 ha collaborato con l’Istat all’Istituto di Contabilità Nazionale. Macchi, 38 anni, dottore commercialista, è in Atradius dal 2004 con il ruolo di Business Unit Controller. In precedenza ha maturato esperienze internazionali nel Gruppo Ibm in qualità di Controller presso la sede di Londra e di Responsabile Affidamenti e Controllo del Credito per l’area Sud Europa, in Dell Computer International come Financial Controller per la sede italiana, e presso la Johnson & Johnson, come Analista Finanziario Senior. Attraverso le due sedi di Roma e Milano, gli uffici commerciali di Padova ed una rete di oltre 40 agenzie su tutto il territorio nazionale, Atradius in Italia è oggi uno dei principali operatori nel ramo dell’assicurazione dei crediti, recupero crediti e fideiussioni. In particolare, in Italia è la 2° compagnia per l’offerta di fideiussioni assicurative. .  
   
   
FAMIGLIE ITALIANE SEMPRE PIÙ A CREDITO  
 
Milano, 20 febbraio 2008 – Italiani sempre più indebitati: tra mutui per la casa, credito al consumo per acquistare auto, mobili, elettrodomestici o viaggi, e altri prestiti, i debiti delle famiglie italiane nel 2006 hanno superato i 455 miliardi di euro. Per oltre 19. 000 euro di debiti a famiglia. Cifre che crescono a ritmi considerevoli di anno in anno: tra il 2005 e il 2006 i prestiti per il credito al consumo sono aumentati del 18%, passando da 68,5 miliardi di euro a oltre 81, quelli per i mutui per la casa del 12%, da quasi 229 miliardi a oltre 256. Rispetto al 2000, poi, i tassi di crescita sono addirittura più che doppi: rispettivamente +147% per il credito al consumo e +120% per i mutui. Se tra le voci che influiscono sull’indebitamento delle famiglie italiane i mutui incidono per oltre la metà, in dieci anni è quadruplicato il peso del credito al consumo: pesava il 5,4% nel 1996, è diventato il 18% nel 2006. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Banca d’Italia e Istat 2006. Delle problematiche relative all’indebitamento delle famiglie italiane e degli sviluppi normativi a livello europeo in tema di credito al consumo, si è parlato oggi in Camera di commercio di Milano nel corso del convegno “Indebitamento delle famiglie. Mutui e credito al consumo: regole e tutele”, organizzato dalle principali associazioni dei consumatori della Lombardia in collaborazione con la Camera di commercio di Milano. La Camera di commercio ha reso ben due Pareri nel settore del credito: il primo, a fine 2006, in materia di credito al consumo per l’acquisto di beni e servizi ed il secondo, reso a fine 2007, in materia di credito al consumo tramite carte revolving, nei quali sono stati evidenziati quelle che sono le clausole potenzialmente vessatorie. Così le condizioni di contratto troppo generiche non vanno bene. Non bisogna addossare sempre al consumatore la posizione giuridica di colui che propone il contratto lasciando al finanziatore sempre quella dell’offerente. Il diritto di revoca del contratto esiste anche per il consumatore. Quello di modifica lo ha solo il finanziatore però, se i cambiamenti riguardano le condizioni economiche e si rivelano a svantaggio del consumatore, quest’ultimo ha tempo 15 giorni per recedere. I prestatori del servizio si dovranno adeguare. Se non lo faranno? I pareri sono stati comunicati ai fornitori, che potranno adeguare i contratti e modificare le clausole ritenute vessatorie. Il mancato adeguamento ai nuovi parametri previsti, potrebbe tradursi in azioni inibitorie da parte della Camera di Commercio. E’ quanto emerge dai pareri sulla conformità delle clausole dei contratti di credito al consumo (ex artt. 37 del Codice del Consumo) resi dalla Camera di commercio di Milano – Commissione Clausole Vessatorie, nel 2006 e 2007, che da tempo ha il compito di valutare l’eventuale presenza di clausole inique nei contratti fra professionisti e consumatori. Inoltre, da parte degli uffici camerali competenti continuano, anche nel 2008 i controlli dei soggetti autorizzati alla vendita di beni o di servizi nel territorio della Repubblica nella sola forma della dilazione del pagamento del prezzo. I controlli consistono nel verificare che al consumatore venga data la corretta informazione in merito al Taeg (costo totale del credito) con particolare riguardo alla corrispondenza del tasso pubblicizzato alle condizioni realmente praticate. “La Camera di commercio è impegnata a promuovere un mercato trasparente per consumatori e imprese - ha dichiarato Dario Migliavacca Bossi, consigliere della Camera di commercio di Milano – Siamo attivi con strumenti di regolazione come i contratti tipo, pareri sulle clausole vessatorie, codici di autodisciplina, usi, la conciliazione, controlli metrici e sulla sicurezza dei prodotti. Con attenzione costante, anche nel settore del credito, verso gli sviluppi legislativi che incidono sulla regolazione del mercato ed in collaborazione con le associazioni dei consumatori”. .  
   
   
MILANO, 40 MILIONI NEL 2008 PER SOSTEGNO IMPRESE COMMERCIO  
 
Milano, 20 febbraio 2008 - Approvato dal Consiglio regionale della Lombardia il nuovo programma triennale 2008-2010 per lo sviluppo della piccola impresa del commercio in Lombardia. " Fin da ora - sottolinea l´assessore al Commercio Franco Nicoli Cristiani - abbiamo a disposizione 40 milioni di euro destinati a valorizzare la qualificazione e l´innovazione delle imprese esistenti e la promozione di nuova imprenditoria. Contiamo di mobilitare investimenti per oltre 200 milioni di euro". Per l´anno 2008 si prevedono sei linee di azione. Priorità verrà data sia in termini finanziari che progettuali ai nuovi distretti del commercio, intesi come progetti territoriali di medio-lungo periodo promossi dalla comunità locale delle imprese con il coinvolgimento anche del settore pubblico. Particolare attenzione sarà riservata alla loro capacità di integrazione (artigianato, servizi, turismo) in modo da favorire la competitività dell´area sul piano commerciale. Altra area di intervento è la promozione della competitività delle aziende e la loro valorizzazione nel contesto territoriale locale, a partire dal riconoscimento e dal sostegno ai luoghi storici del commercio (negozi, mercati, complessi urbani) anche in situazione di difficoltà generate, ad esempio, da lavori pubblici sulla sede stradale che riducono per lungo tempo l´accessibilità al punto vendita. Di particolare rilevo la valorizzazione del capitale umano con iniziative di tutoraggio e supporto rivolte ai neoimprenditori, di aggiornamento professionale per settori specifici caratterizzati da complessità o in corso di trasformazione, di formazione su tematiche specifiche (come la sicurezza, l´e-commerce, la gestione finanziaria delle imprese). Tutte azioni che si realizzeranno d´intesa con le componenti sindacali. Previsti contributi anche per lo sviluppo dell´innovazione organizzativa e di processo delle imprese commerciali, con azioni finalizzate a superare il "digital divide", all´introduzione di nuove tecnologie a basso impatto ambientale e per favorire il risparmio energetico. Il Piano Triennale promuove infine l´accesso alle linee di credito delle micro e piccole imprese del commercio rafforzando il sistema delle garanzie e il consolidamento dei Consorzi Fidi. "Questo Programma - aggiunge l´assessore Nicoli Cristiani - è il risultato di un proficuo confronto svolto con le associazioni di categoria del commercio che hanno condiviso i temi di sviluppo e le modalità operative individuate nel Piano: il dialogo aperto e il confronto con il mondo delle imprese è e resta il nostro principale metodo di lavoro. Abbiamo lavorato molto per semplificare le procedure: le imprese potranno ottenere gli incentivi sulla base di un sistema informatizzato basato sulla fiducia al cittadino, tramite autodichiarazioni". .  
   
   
INNOVAZIONE: AL VIA LA PRIMA LEGGE QUADRO DEL VENETO INSEDIATO COMITATO D’INDIRIZZO, PRIME AZIONI ENTRO L’ANNO GAVA: “FINALMENTE IN RETE UNIVERSITA’, AZIENDE, CENTRI DI RICERCA”. SUL PIATTO 26 MILIONI. FORTE CORRELAZIONE CON I 200 MILIONI DI FONDI UE 2007-2013, GLI APQ COL GOVERNO E I DISTRETTI.  
 
Venezia, 20 febbraio 2008 - Con l’insediamento del Comitato d’Indirizzo, avvenuto a Palazzo Balbi da parte dell’Assessore alle Politiche Economiche Fabio Gava, ed una prima valutazione della bozza di Piano Triennale specifico, ha preso il via la concreta applicazione della prima Legge Quadro della Regione del Veneto in materia di ricerca scientifica, sviluppo tecnologico e innovazione. Del Comitato, che parteciperà all’elaborazione del Piano, fanno parte i rappresentanti delle Università venete (delegato il Rettore di Cà Foscari di Venezia Pierfrancesco Ghetti), del Cnr, delle Province, di Unioncamere, di Confindustria, delle singole organizzazioni imprenditoriali e delle professioni, dei sindacati, di Veneto Innovazione, del Distretto Veneto Nanotech, dei Parchi Tecnologici Vega di Marghera, Galileo di Padova e Star di Verona. Sul piatto ci sono quasi 26 milioni di euro di finanziamenti regionali, “Ma soprattutto – come ha sottolineato Gava – la sfida, da vincere, di creare una vera rete tra tutti gli attori del sistema, che sinora è mancata, ma che è ora simboleggiata dal Tavolo di questo Comitato, attorno al quale è iniziato un nuovo modo di ragionare comune”. Una sfida con tempi molto ristretti: entro fine marzo il parere del Comitato sui contenuti del Piano Triennale, entro il 30 aprile l’approvazione in Giunta e la sua trasmissione in Consiglio regionale per l’approvazione, prevista entro il 31 luglio (in caso contrario scatta la previsione dell’articolo 11 della Legge che, nelle more, autorizza la Giunta a dare avvio agli interventi); entro il primo ottobre il varo del Bando per le Aziende; entro fine 2008 il primo impegno dei fondi. “Fondi che – ha tenuto a precisare Gava – non saranno distribuiti a pioggia, ma si concentreranno su progetti di ampio respiro, alcuni anche a regìa regionale, in grado di incidere sull’intero sistema produttivo”. Un altro “paletto” posto da Gava è la correlazione di questo Piano con gli altri strumenti esistenti, come il Piano Operativo Regionale per i Fondi Europei 2007-2013 (oltre 200 milioni di contributi e circa 500 di investimenti proprio nel settore ricerca e innovazione), gli Accordi di Programma Quadro con i Ministeri dell’Economia e dell’Università e Ricerca, la Legge sui Distretti Produttivi, il Fondo Regionale per l’Innovazione Tecnologica e la Qualità dei Prodotti previsto dalla Legge 12 del 1992, la Legge Nazionale 598 del 1994 che dispone finanziamenti agevolati per ricerca industriale e sviluppo precompetitivo. Il Piano si muoverà su nove linee d’intervento: sostegno alla ricerca industriale e sviluppo sperimentale, sostegno all’innovazione, diffusione del trasferimento tecnologico, sostegno ai diritti di proprietà industriale delle Pmi, valorizzazione delle collaborazioni estere, sviluppo di nuove imprese in settori ad elevata tecnologia, sviluppo dei Poli dell’Innovazione, attrazione e qualificazione delle risorse umane, promozione di azioni innovative a favore della Pubblica Amministrazione nel settore dell’e-government. .  
   
   
“IN UN GIORNO PUÒ NASCERE UNA NUOVA IMPRESA”: DA OGGI ENTRA IN VIGORE LA COMUNICAZIONE UNICA AL REGISTRO IMPRESE DELLA CAMERA DI COMMERCIO PER L’AVVIO DELLE ATTIVITÀ IMPRENDITORIALI IL PIEMONTE UNA DELLE PRIME REGIONI PILOTA CON TORINO  
 
Torino, 20 febbraio 2008 - A seguito del Decreto Legge n. 7 del 31/01/2007 convertito con la legge 40/2007, da oggi entra in vigore la Comunicazione Unica per l’avvio dell’attività d’impresa, la procedura attraverso la quale le imprese potranno essere operative in un giorno e assolvere al massimo in sette giorni gli adempimenti dichiarativi verso Registro delle Imprese, Inps, Inail e Agenzia delle Entrate. Il provvedimento prevede che la Comunicazione Unica potrà essere trasmessa per via telematica al Registro imprese delle Camere di commercio così da assolvere agli adempimenti amministrativi previsti per la nascita di una nuova impresa: iscrizione al Registro imprese, adempimenti previdenziali, assistenziali, e fiscali per l’ottenimento del codice fiscale e della partita Iva. Come da accordi tra gli enti coinvolti, Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, Camere di commercio, e in attesa della pubblicazione del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che individua le regole tecniche per la trasmissione della Comunicazione Unica, la sperimentazione avverrà secondo le seguenti modalità: 1) le comunicazioni ai fini previdenziali potranno essere eseguite inizialmente solo in alcune province “pilota” (Torino, Venezia, Padova, Prato, Pescara, Ravenna, Milano, Napoli, Cagliari e Taranto) e solo da alcuni soggetti tra imprese, associazioni, professionisti che le Camere interessate coinvolgeranno nella sperimentazione e formeranno sulla nuova procedura, 2) in una seconda fase la sperimentazione verrà estesa a tutto il territorio nazionale e a tutti i soggetti (tipi di impresa). Contestualmente alla partenza della sperimentazione a Torino e nel resto d’Italia, Unioncamere Piemonte e Camera di commercio di Torino desiderano sottolineare come il Piemonte sia stata la prima regione italiana, già nel corso del 2007, a dare vita ad un tavolo di coordinamento locale tra sistema camerale, Infocamere, le direzioni regionali di Inps, Inail, Agenzia delle Entrate e l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ivrea-pinerolo-torino. Il lavoro di coordinamento piemontese, che rappresenta un esempio di collaborazione istituzionale, ha consentito di testare anticipatamente il software utilizzato per l’avvio della sperimentazione oltre ad aver promosso numerosi momenti di approfondimento tecnico e operativo dei vari enti coinvolti nella comunicazione unica. Il sistema camerale piemontese ringrazia le Direzioni regionali di Inps, Inail, Agenzia delle Entrate e l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ivrea-pinerolo-torino per il lavoro comune che è stato realizzato, con l’obiettivo di avviare nel modo migliore possibile questa importante fase di semplificazione amministrativa. La fase facoltativa prevista dalla legge durerà sei mesi e si concluderà il 19 agosto 2008, giorno dal quale la nuova procedura sarà operativa su tutto il territorio nazionale e per tutti i tipi di imprese. Si avranno tempi certi e veloci per i riscontri: all’impresa giungerà immediatamente - presso una casella di posta elettronica certificata (Pec) gratuita, fornita dalle Camere di commercio - la ricevuta di protocollo della pratica che costituisce titolo per l’immediato avvio dell’attività. In base al Decreto legge, l’Ufficio del Registro imprese rilascerà subito una ricevuta che costituirà titolo per l’immediato avvio dell’attività imprenditoriale e darà notizia alle Amministrazioni competenti dell’avvenuta presentazione della comunicazione unica. Le Amministrazioni competenti comunicheranno immediatamente all’interessato e all’Ufficio del Registro imprese delle Camere di commercio – anche per via telematica – il codice fiscale e la partita Iva ed entro 7 giorni gli ulteriori dati definitivi relativi alle posizioni registrate. La stessa procedura si applicherà anche in caso di modifiche o cessazione dell’attività d’impresa. Normativa Di Riferimento Decreto interministeriale 2 novembre 2007 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 21 dicembre 2007 n. 296. Legge 2 aprile 2007, n. 40 “Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 31 gennaio 2007 n. 7 recante misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese”, art. 9. Decreto del Presidente della Repubblica 7 dicembre 1995, n. 581 regolamento di attuazione dell´art. 8 della legge 29 dicembre 1993, n. 580, in materia di istituzione del Registro delle Imprese di cui all´art. 2188 del codice civile recante le specifiche tecniche del formato elettronico per le domande al Registro delle Imprese e al Rea. Per ulteriori informazioni: www. Registroimprese. Camcom. It .  
   
   
MILANO,: SVILUPPO DEL TERRITORIO. AL GRATOSOGLIO IL NUOVO “ASIAN TRADING MILAN CENTER”  
 
Milano, 20 febbraio 2008 - Si chiamerà “Asian Trading Milan Center”, il nuovo polo integrato di attività e servizi dell´imprenditoria cinese di Milano che sorgerà al quartiere Gratosoglio. Nascerà in una zona industriale abbandonata lungo via dei Missaglia, su una superficie complessiva di 53. 000 metri quadri (estendibile a 76. 000 “calpestabili”) e offrirà opportunità a oltre 500 aziende. “Da oggi c’è un progetto preciso – ha affermato l’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli –. Il dialogo tra il Comune e la comunità cinese ha trovato una strada davvero costruttiva”. Alla presentazione ufficiale del "Progetto di delocalizzazione e integrazione a favore della comunità cinese di Milano" sono intervenuti il console cinese Zhang Limin, il rappresentante della comunità cinese a Milano Angelo Ou ed un gruppo di imprenditori cinesi. "Si avvia ora un percorso che, pur non essendo ancora definito nei dettagli, rappresenta una svolta decisiva e segna un passo importante nella direzione dell´integrazione - ha spiegato l´assessore Masseroli -. Si tratta di una buona operazione dal punto di vista architettonico e ambientale. Non e´ una soluzione di ripiego, ma una soluzione esemplare. Stiamo approfondendo il progetto e, al livello a cui siamo arrivati, possiamo dire: questa cosa sta in piedi". “Ora ne discuteremo in Consiglio comunale - ha aggiunto Masseroli –. Anche se i costi del progetto non sono ancora stati definiti, posso affermare che gli oneri di urbanizzazione, che si aggireranno intorno ai 20 milioni di euro, serviranno per sostenere l´operazione stessa e per i bisogni del quartiere Gratosoglio. Il dialogo con il Consiglio di Zona e con la parrocchia – ha concluso Masseroli – è già stato avviato. Indubbiamente terremo in debita considerazione le esigenze degli abitanti". Si stima che i lavori del nuovo polo saranno completati in poco più di due anni e mezzo dall´acquisizione dell´area. Sono 13. 095 i cinesi regolarmente residenti a Milano (il 30% minori), il 22,2% della comunità cinese presente in Italia. 1900 gli imprenditori cinesi, in città sono presenti 2. 300 imprese (2. 824 nel complesso le imprese presenti nell’area milanese) per un fatturato che si aggira intorno ai 600 milioni di euro all’anno. .  
   
   
NEL 2007 LA MIGLIORE PERFORMANCE DELL’EXPORT ITALIANO DEGLI ULTIMI SETTE ANNI (+9,7%) RIDUCE DRASTICAMENTE IL DEFICIT DELL’INTERSCAMBIO CON IL RESTO DEL MONDO (DA -21 A -9,5 MILIARDI DI EURO)  
 
Roma, 20 febbraio 2008 - Accelerano le esportazioni italiane, cresciute nell’intero 2007 a ritmi più sostenuti del 2006 sia in Europa (+9,1% rispetto al +6,6% del 2006) che nel complesso degli scambi (358,6 miliardi di euro il valore raggiunto nel 2007). “Il 2007 mostra dunque un’Italia sempre più competitiva sui mercati esteri – sottolinea Gaetano Fausto Esposito, direttore generale di Assocamerestero – sebbene la flessione del mese di dicembre (-4,8%) rifletta il rallentamento della congiuntura internazionale e inviti dunque ad una certa cautela”. Sui mercati europei la nostra bilancia commerciale risulta in attivo con Spagna (10,9 miliardi di euro), Regno Unito (8,6) e Francia (7,8), in passivo con Germania (-16), Paesi Bassi (-11,7) e Belgio (-5,2). A guidare l’export italiano nel mondo è la meccanica, seguita dai mezzi di trasporto, con una quota pari rispettivamente al 20,3% ed al 10,8% del totale e con tassi di crescita che si mantengono a due cifre (+12,6% e +16,2% rispetto al 2006). Secondo la graduatoria dei principali esportatori mondiali elaborata da Assocamerestero, nei primi dieci mesi 2007 l’Italia della meccanica guadagna la sesta posizione, grazie ad un incremento superiore a quello della Germania (+24% contro il 19% tedesco), che resta però in cima alla classifica seguita da Stati Uniti e Giappone. Tra i maggiori acquirenti dei macchinari italiani non ci sono solo i nostri tradizionali partner commerciali: crescono infatti, nello stesso periodo, le vendite in Russia (+43%, con un valore nel 2007 pari a 2,5 miliardi di euro), Cina (+4,7%, oltre 2 miliardi), India (+51,3%, circa un miliardo) e, per le imprese del settore, si vanno affermando molto rapidamente mercati di sbocco come Polonia (+27%, 1,9 miliardi di euro), Emirati Arabi Uniti (+61,2%, 1,2 miliardi) e Arabia Saudita (+52,1%, 1,1 miliardi). .  
   
   
A SETTIMO TORINESE AVVIATA LA CERTIFICAZIONE CULTURALE HERITY DEL PATRIMONIO CULTURALE INSIEME A ROMA, NAPOLI E FIRENZE, SETTIMO SARÀ L’UNICA CITTÀ PIEMONTESE AD ESSERE TOTALMENTE CERTIFICATA NELLE SUE OFFERTE DI SERVIZI CULTURALI  
 
Roma, 20 febbraio 2008 - – Come Roma Napoli e Firenze, anche Settimo, unica città piemontese fino ad oggi a percorrere questa strada, doterà il proprio sistema culturale della certificazione di Qualità Herity. La certificazione di Qualità della Gestione dei Beni Culturali Herity (dall’unione di due termini inglesi Heritage e Quality) arriva a Settimo grazie all’accordo di cooperazione siglato nel 2007 dal Comune, la Fondazione “Esperienze di Cultura Metropolitana” e l’organismo internazionale, Presieduto dal Cardinal Francesco Marchisano. Nell’operazione saranno valutati i livelli raggiunti nei quattro settori della rilevanza, conservazione, comunicazione e servizi offerti nelle strutture di interesse culturale site sull’intero territorio: la Biblioteca civica multimediale, la Casa della musica, la Casa dell’Arte e dell’Architettura, il Teatro Garybaldi, il Complesso del Mulino Nuovo e l’Ecomuseo del Freidano. Herity ha già avuto modo di lavorare sul territorio avendo sviluppato per conto della Provincia di Torino la certificazione culturale di 30 Ecomusei, realtà assai diffuse in questa aerea a custodia della memoria storica e culturale locale. Il 2008 sarà la fase di start-up in cui avverrà la ricognizione del patrimonio culturale esistente al termine del quale verrà conferita la certificazione che avrà validità per 3 anni. L’attestazione, denominata Hges, nasce dall’esigenza di amministrare al meglio il capitale culturale in cui risiede la memoria collettiva della città. Il risultato, che deriva dal giudizio di esperti valutatori Herity, dall’autovalutazione dei responsabili dei siti culturali e dall’opinione del pubblico che li visita, viene rappresentato da un “bersaglio” apposto sui luoghi certificati aperti al pubblico. La scelta di tale simbolo non è casuale, anzi vuole rappresentare al meglio lo status quo di un sito culturale attraverso una grafica di semplice intuizione. L’obiettivo della certificazione è quello di valutare il livello raggiunto dai servizi offerti all’utenza, per raggiungere la massima qualità gestionale congiunta con un’idonea promozione e visibilità. Insieme alla certificazione e alla valutazione dell’offerta culturale Herity offre anche suggerimenti per un miglioramento degli standard qualitativi dell’offerta dei servizi culturali. “Ovviamente Settimo non può vantare la Cappella Sistina” commenta il Sindaco Aldo Corgiat. “Però abbiamo deciso di portare avanti la certificazione culturale di tutto il patrimonio cittadino proprio per avere una valutazione di quello che è l’offerta culturale della città nel suo complesso. Questa amministrazione ha fatto molti investimenti per ampliare e potenziare l’offerta culturale sul territorio: ci sembrava giusto, a questo punto, ambire alla certificazione”. “Apprezziamo lo sforzo e l’impegno che l’amministrazione comunale ha rivolto verso la certificazione Herity, segno di grande attenzione e modernità” sostiene il Segretario Generale di Herity Maurizio Quagliuolo. “Settimo rappresenta indubbiamente una realtà che può essere da esempio per molte altre città italiane della stessa entità che stanno muovendo i primi passi verso un potenziamento del proprio patrimonio culturale”. .  
   
   
ELECTROLUX, OK AL TAVOLO NAZIONALE PROPOSTO DALLA REGIONE IL GOVERNO FA PROPRIE LE MOTIVAZIONI DELLA DELEGAZIONE TOSCANA  
 
Firenze, 20 febbraio 2008 - Il governo attiverà un tavolo nazionale permanente per seguire la crisi dell’Electrolux. Con questa decisione il governo ha fatto propria la proposta della Regione Toscana, avanzata ieri dall’assessore al lavoro nel corso dell’incontro svoltosi a Roma nella sede del ministero dello sviluppo economico e al quale hanno partecipato, oltre al sottosegretario e all’assessore, anche i rappresentanti della Provincia di Firenze, del Comune di Scandicci e le organizzazioni sindacali. La richiesta della Regione è stata motivata dall’assessore con la necessità di ampliare i confini di una vertenza che non può che essere nazionale, anche alla luce delle dichiarazioni fatte dall’azienda alle organizzazioni sindacali. Eelectrolux è infatti un gruppo multinazionale che in Italia ha, oltre a quello di Scandicci, anche altri stabilimenti che lavorano alla produzione di elettrodomestici. E! ’ proprio sulle prospettive di queste produzioni e, in p! articola re, sulla produzione di frigoriferi, che il tavolo nazionale dovrà condurre un attento monitoraggio e cercare un dialogo con l’azienda con l’obiettivo, ribadito da tutti i partecipanti all’incontro di oggi, del mantenimento sul territorio di produzioni e posti di lavoro. .  
   
   
FVG, STIMA TASSO OCCUPAZIONE 2010 AL 66,9 PER CENTO  
 
 Trieste, 20 febbraio 2008 - In Friuli Venezia Giulia il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi, per il 2007, tra il 2,7 ed il 3,2 per cento, raggiungendo così il livello più basso dell´ultimo decennio. In regione come in Italia, la diffusione della flessibilità rappresenta una componente rilevante dell´aumento di domanda di lavoro ed è significativa l´occupazione a tempo parziale (+10,9 per cento, pari a 244 mila unità nel terzo trimestre 2007 rispetto allo stesso trimestre del 2006), un dato che riguarda la componente femminile (sono impiegate part-time il 27,8 delle donne dipendenti) cui si aggiunge un forte incremento dell´occupazione temporanea (112 mila unità in più rispetto al terzo trimestre 2006), aumentata di 4 decimi di punto fino a raggiungere quota 13,6 per cento dell´occupazione dipendente. In pratica, il quadro indica che in regione, nella fascia di età tra i 15 ed i 64 anni, il tasso di attività si prospetta tra il 68,8 ed il 69,1 per cento mentre il tasso di occupazione dovrebbe attestarsi nel 2010 al 66,9 per cento, ad un soffio dagli obiettivi di Lisbona, che indicano nel 70 per cento del tasso di occupazione una meta da raggiungere a livello europeo. Assieme ad altri e non meno significativi elementi sul buon andamento della situazione economica regionale, questi dati fanno parte del Rapporto previsionale sull´andamento dell´economia del Friuli Venezia Giulia, elaborato in base al modello Grem (Greta Regional Econometric Model) dalla Greta Associati di Venezia ed illustrato oggi a Trieste dal direttore dell´Agenzia regionale del Lavoro e della Formazione professionale Domenico Tranquilli alla presenza dell´assessore regionale al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca. In base al rapporto è trainato da servizi (+4,4 per cento), agricoltura (+2,6 p. C. ) e industria (+2,7 p. C. ) l´incremento del Pil in Friuli Venezia Giulia, risultato nel 2005 pari al 3 per cento ed il più alto di tutte le regioni italiane. Con un tasso di crescita pari al 5,7 relativo al trend del Pil nel triennio 2004-2006, il Friuli Venezia Giulia si conferma, è stato detto, la regione di gran lunga più forte del Nordest e con un livello di crescita quasi triplo rispetto all´Italia. L´istat stima che nel 2006 la regione abbia realizzato, con un valore pari a +2,7 per cento, un´ulteriore crescita; una dinamica economica positiva sostenuta, come del resto accade in tutto il Nordest, dall´industria. Inoltre, in un contesto internazionale in cui l´esportazione appare penalizzata dall´euro forte, il Friuli Venezia Giulia registra, nel novembre 2007, un incremento in questo settore del 13,3 per cento (+10 p. C. Il Trentino-alto Adige, +9,5 il Veneto), dovuto alle maggiori vendite del settore metalmeccanico. In questo quadro si inseriscono sia il flusso di lavoratori stranieri in regione che il complessivo evolversi della presenza di residenti stranieri in Friuli Venezia Giulia. Frutto di un´elaborazione dell´Agenzia regionale del Lavoro su dati Unioncamere-ministero del Lavoro e sistema informativo Excelsior del 2007, i numeri confermano un trend che, se non subirà variazioni sensibili, porterà il Friuli Venezia Giulia ad accogliere, nel 2008, circa 100 mila residenti stranieri. Intanto nel 2008 il Friuli Venezia Giulia avrà bisogno di lavoratori extracomunitari per quote variabili da un minimo di 6. 582 ad un massimo di 8. 412 persone. L´andamento del fenomeno migratorio registra un incremento pressoché costante dal 1995 (all´epoca i residenti stranieri erano poco più che 18 mila) al 2007 (circa 80 mila unità, con una forte incidenza di minori). In pratica, oggi su tre lavoratori assunti in regione uno è straniero ma, rispetto a quelli che sono gli andamenti medi nazionali, l´immigrazione è caratterizzata dai flussi provenienti dai Paesi dell´Europa centrorientale. A fine 2006, questa fascia di immigrati rappresentava infatti il 59,7 per cento del totale, contro il 10,8 proveniente dall´Africa centro meridionale, il 7,5 dall´Africa settentrionale e Medio Oriente ed il 7 per cento dell´Asia medio-orientale. Le assunzioni di immigrati per macrosettore economico si attuano, nel 2007, nel settore dei servizi (48 per cento) dell´industria (32 per cento) del commercio (11 per cento), delle costruzioni (9 per cento). Il riepilogo dei fabbisogni e delle domande di assunzione di extracomunitari pervenute ed autorizzate in Friuli Venezia Giulia consente di vedere che nel 2006 è stato raggiunto un equilibrio positivo rispetto agli anni passati tra quote assegnate (13. 622) e domande pervenute (12. 290), con 8. 295 nulla osta rilasciati. All´"analisi sulle previsioni di lavoratori extracomunitari in Friuli Venezia Giulia per il 2008" si aggancia un altro documento presentato oggi dall´Agenzia regionale del lavoro e relativo all´attività di monitoraggio del progetto "Asistenti familiari", iniziativa che ha portato all´inserimento, nell´ambito dei Centri per l´impiego, di sportelli pensati per facilitare l´incrocio tra domanda ed offerta di assistenti familiari. Questo rapporto evidenzia, anche per il quarto trimestre 2007, un elevato livello di attività sia per le offerte di lavoro che per i contratti stipulati; quest´ultimi nello scorso anno sono stati in tutto 1. 825, con 555 contratti (il numero più elevato finora raggiunto) stipulati nel solo ultimo trimestre. Dal momento dell´attivazione degli sportelli, nel marzo 2005, alla fine del 2007, i contatti con l´utenza sono stati in tutto 36. 694 (per un totale di 6. 353 nel 2005, 11. 568 nel 2006 e 18. 773 nel 2007, con una variazione in percentuale del 195,5 per cento). Impressionante è anche la variazione in percentuale relativa ai contatti di lavoro veri e propri nello stesso periodo, pari al 733,33 per cento (da 219 nel 2005 a 1. 825 nel 2007). Oggi nella banca dati del sistema ci sono i nomi di 7. 374 lavoratori (per il 98 per cento donne provenienti in massima parte da Ucraina, Romania ed in genere dall´Est europeo). Poiché, per la gran maggioranza, si tratta di persone che hanno acquisito esperienza e conoscenza della lingua italiana sul campo, la Regione ha attivato dei corsi intitolati "Competenze minime nei processi di assistenza alla persona"; ben 14 di questi corsi, realizzati in tutta la regione, sono in fase di completamento in questi giorni. .  
   
   
KASSLATTER MUR: PIÙ VICINO IL GARANTE DEI PICCOLI E DEGLI ADOLESCENTI  
 
Bolzano, 20 febbraio 2008 - "Il traguardo dell´istituzione in Alto Adige di un garante dell´infanzia e dell´adolescenza si avvicina a grandi passi", sottolinea l´assessora provinciale alla Famiglia Sabina Kasslatter Mur. La Giunta ha infatti approvato lo specifico disegno di legge con cui vuole tutelare i bambini e migliorare le condizioni di vita nella fase della crescita. "I bambini hanno diritto a una tutela particolare", sottolinea l´assessora Kasslatter Mur con riferimento ai purtroppo frequenti casi di abuso e violenza sui giovani. Per questo motivo la Giunta provinciale si era prefissata tra gli obiettivi del programma di coalizione l´istituzione di un garante per l´infanzia e l´adolescenza, chiamato a vigilare sulla difesa e il rispetto dei diritti dei minori in una realtà quotidiana sempre più complessa e difficile nonché a sostenere i giovani nell´affrontare i loro problemi. Il ddl approvato dalla Giunta prevede che il garante resti in carica per cinque anni, venga eletto dal Consiglio provinciale e lì insediato. Al candidato viene richiesta oltre al diploma di laurea e alla trilinguità (italiano, tedesco e inglese) un´esperienza professionale nell´ambito del lavoro con i giovani. Al fine di migliorare le condizioni di vita dei bambini e dei giovani, sono funzioni principali del garante dell’infanzia e dell’adolescenza la promozione di tutte le iniziative mirate al rispetto dei diritti dei minori, alla sensibilizzazione della società per le esigenze dei minori e dei giovani, infine l´intervento nei casi di violazioni di diritto dei minori da parte di istituzioni, autorità e amministrazioni a tutti i livelli. Il ddl viene ora trasmesso all´esame del Consiglio provinciale. "Auspichiamo che il garante diventi il portavoce dei minori, il difensore dei loro diritti e dei loro interessi", conclude Kasslatter Mur. .  
   
   
FOTONICA: INCONTRO EUROPEO  
 
Strasburgo, 20 febbraio 2008 - Il 10 aprile a Strasburgo (Francia) si svolgerà un incontro sui cluster fotonici in Europa. L´iniziativa offrirà ai partecipanti l´opportunità di conoscersi meglio, scoprire le attività di ricerca in corso e le possibili fonti di finanziamento, scambiare migliori prassi e assistere alla presentazione della piattaforma tecnologica europea «Photonics21». Nel corso di un seminario saranno inoltre esaminate le esigenze dei membri dei cluster in termini di accesso a strutture di ricerca avanzate e di supporto tecnico, che potranno così essere soddisfatte più efficacemente nell´ambito dei futuri programmi di ricerca europei e nazionali. L´incontro è organizzato da Rhenaphotonics Alsace e dall´Unità «Fotonica» della Dg Infso della Commissione europea in collaborazione con Spie Europe. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Rhenaphotonics. Fr/epcm. Php .  
   
   
ENI AWARD 2008, NELLA SEZIONE DEBUTTO NELLA RICERCA VINCE LA TESI DI DOTTORATO DI UNA STUDENTESSA DELL’UNIVERSITÀ DI MILANO BICOCCA SULLA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FOTOVOLTAICO  
 
Milano, 20 Febbraio 2008 – Silvia Cereda, ventisette anni, dottore di ricerca in Scienza dei Materiali presso il dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano Bicocca, ha vinto uno dei due Eni Award 2008 nella sezione “Debutto nella Ricerca”, riconoscimento alle due migliori tesi di dottorato scientifiche su tematiche relative all’energia o a questioni ambientali. La ricerca di Silvia Cereda è stata premiata per gli sviluppi che promette nel campo della produzione di energia, come sottolineato nell’annuncio diffuso da Eni. Il premio consiste in 20mila euro e una medaglia d’oro. Il lavoro col quale Silvia Cereda ha conquistato questo importante riconoscimento internazionale è stato sviluppato all’interno del gruppo di lavoro del professor Leo Miglio, ordinario di Fisica della materia. Relatore della tesi Francesco Montalenti, ricercatore nella stessa materia. Il titolo della testi, in inglese, suona un po’ complicato, Atomic-scale modeling of surface processes relevant for Sithin-film growth, ma si tratta di una ricerca che ha forti ricadute applicative in un campo di grande attualità e interesse, quello delle energie rinnovabili. Attraverso simulazioni al calcolatore, Silvia Cereda è riuscita a scoprire il meccanismo, a livello atomico, che governa la transizione tra silicio amorfo e silicio cristallino in presenza di idrogeno. Questa scoperta permetterà un maggiore controllo sulla formazione dei nanocristalli nei materiali utilizzati per celle solari come, ad esempio, le pellicole al silicio. I risultati ottenuti da Cereda sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista americana Physical Review Letters in cui risulta prima firmataria del lavoro. La neo dottoressa di ricerca – ha discusso la tesi nel novembre scorso - è in partenza per l’Università di Cambridge, dalla quale ha ricevuto una borsa di studio biennale. Molto buono, nel complesso, il risultato per i giovani ricercatori degli atenei milanesi in questa prima edizione dell’Eni Award. Nella stessa sezione, infatti, l’altro riconoscimento è andato a Gian Luca Chiarello, dottore di ricerca dell’Università degli Studi di Milano. Il progetto Nanophoto La tesi di Silvia Cereda si inserisce all’interno di un progetto internazionale finanziato dalla comunità europea, denominato “Nanophoto”. A coordinarlo il professor Sergio Pizzini del dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano Bicocca. Scopo del progetto è quello di scoprire quali possibilità esistono per sfruttare in modo efficiente un materiale innovativo, il silicio nanocristallino, per applicazioni in ambito fotovoltaico (celle solari). Il progetto si basa su una vasta rete di collaborazioni nazionali e internazionali: Università di Milano Bicocca, Politecnico di Milano, laboratorio L-ness di Como, Università di Bologna, Università di Cagliari, Università di Costanza (Germania) e di Marsiglia (Francia), Microsharp (Uk). Il premio Eni Award L’eni Award, premio istituito da Eni per sostenere, promuovere e premiare a livello internazionale la ricerca scientifica d´avanguardia e le sue applicazioni innovative nel campo dell´energia sostenibile, sostituisce il Premio Eni Italgas - già Premio Italgas - giunto alla Xix edizione. Tre i riconoscimenti previsti: ll premio Scienza e Tecnologia ha lo scopo di promuovere a livello internazionale la ricerca applicata e lo sviluppo di tecnologie in campo energetico. Il riconoscimento è infatti riservato al ricercatore o al gruppo di ricercatori che abbiano conseguito significativi risultati di ricerca applicata e sviluppo di tecnologie nell´ambito delle fonti, trasformazioni, dispositivi e sistemi energetici. Il premio Ricerca e Ambiente riconosce la ricerca scientifica che ha conseguito, sempre a livello internazionale, risultati rilevanti nell´ambito delle fonti e trasformazioni energetiche. Il premio Debutto nella Ricerca ha lo scopo di sostenere la formazione di nuove generazioni di ricercatori in Italia e premia due tesi per il Dottorato di Ricerca, discusse presso Università Italiane, nel campo dell´energia e della sostenibilità. La commissione La Commissione Scientifica, chiamata a valutare le candidature e assegnare i premi, è di altissimo livello e comprende ricercatori e scienziati dei più avanzati istituti di ricerca a livello mondiale, inclusi tre premi Nobel. Di seguito un ‘ intervista a Silvia Cereda. In cosa consiste la ricerca che ti ha permesso di vincere il premio Eni Award 2008, sezione "Debutto nella ricerca"? La mia attività di ricerca si inserisce all´interno di un importante progetto europeo, Nanophoto, coordinato dal professor Pizzini, che ha come obiettivo principale lo studio e la realizzazione di film nanocristallini di Silicio per applicazioni fotovoltaiche, ossia per la produzione di energia alternativa e pulita. In particolare il nostro gruppo ha avuto il compito di investigare da un punto di vista teorico e computazionale i processi atomistici coinvolti nella crescita di film di silicio ottenuti con una particolare tecnica sperimentale detta "Low-energy Plasma Enhanced Chemical Vapor Deposition (Lepecvd)", sviluppata pressi i laboratori L-ness di Como. Grazie anche alla collaborazione di altri gruppi coinvolti nel progetto e in particolare a quello guidato dal professor Carlo Cavallotti del Politecnico di Milano, abbiamo identificato quali siano i processi che maggiormente influenzano le proprietà dei film, in termini di morfologia, qualità e velocità di crescita. I nostri risultati hanno così permesso di capire e giustificare alcune delle evidenze sperimentali riscontrate da altri gruppi di ricerca facenti parte del progetto europeo; gli stessi risultati suggeriscono inoltre eventuali strategie per calibrare i parametri sperimentali in modo da ottenere film dalle proprietà desiderate. Il mio lavoro di dottorato ha portato alla pubblicazione di una decina di articoli su riviste internazionali. L’ultimo è di recente apparso su Physical Review Letter. Quali sono le applicazioni della ricerca? La ricerca di tipo teorico e modellistico condotta dal nostro gruppo ha affiancato altri studi di tipo sperimentale, offrendo un valido strumento di comprensione per i complessi fenomeni chimico-fisici presenti nella crescita di film amorfi e/o nano, micro-cristallini di silicio, per lo più a scopo di applicazioni fotovoltaiche. Capire i dettagli, anche a livello atomistico, permette infatti di calibrare quei parametri sperimentali fondamentali che influenzano la qualità e la morfologia dei film. In tal modo è possibile evitare un approccio puramente empirico che si basi su tentativi e prove, approccio che può portare ad un dispendio di energie e costi. La nostra ricerca rappresenta così una guida e uno strumento per i gruppi sperimentali e potrà essere utile per interpretare risultati e per scegliere la strada da seguire nella crescita di film di silicio con tecniche di deposizione chimica. Quando sarà possibile beneficiare dei risultati ottenuti attraverso questa ricerca? Il primo prototipo di cella fotovoltaica costruito dai team coinvolti nel progetto Nanophoto è previsto per questa primavera. Solo allora si potrà rispondere accuratamente a questa domanda. Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate nel corso della tua giovane carriera? Devo dire che fino a questo momento non ho incontrato particolari problemi extra-scientifici: la tesi di Laura ha prodotto risultati pubblicati su riviste internazionali, quella di dottorato addirittura l’Eni award. Questo non vuol dire che tutto sia stato facile. All’inizio del lavoro di dottorato, infatti, la novità dei temi affrontati, la complessità dell’apparato sperimentale, e, purtroppo, alcune inesattezze presenti in letteratura hanno reso piuttosto duri i primi 18 mesi di lavoro. In questa fase, è stato importante l’atteggiamento costruttivo e l’aiuto del mio tutore di Tesi, il dottor Francesco Montalenti, e del professor Leo Miglio, assieme ai quali, alla fine, siamo riusciti a completare un lavoro soddisfacente. Come ti sei avvicinata alla ricerca? Durante l´anno di tesi a conclusione del corso di Laurea in Scienza dei Materiali sono venuta a contatto con la realtà molto stimolante e dinamica della ricerca teorico/computazionale sia di base che applicata. Per questo motivo, una volta laureata, ho deciso di intraprendere il percorso del dottorato per approfondire le mie conoscenze e per continuare l’attività di ricerca assaporata durante l´anno di tesi che mi ha affascinato così tanto. La tua attività di ricerca lascia del tempo alla vita privata? Sicuramente sì, basta un po’ di organizzazione. Prospettive per il futuro? Avendo appena finito il Dottorato in Scienza dei Materiali, due mesi fa ho iniziato a cercare una posizione post doc dove continuare la mia attività di ricerca. Ho così presentato la mia candidatura per alcune posizioni all´estero, scegliendo infine l´Università di Cambridge. Questa nuova esperienza inizierà a marzo e mi occuperò di studiare, sempre da un punto di vista teorico, fratture nei solidi e transizioni di fase per un progetto che coinvolge l´Università di Cambridge con l´istituto Fraunhofer di Friburgo e l´Università di Karlsruhe. Terminata tale esperienza, spero di avere un curriculum sufficiente ad ottenere in tempi brevi una posizione di ricercatrice, in Italia o altrove. .  
   
   
L´´ENERGIA TERMICA NEL SETTORE DEL MOBILE-ARREDO  
 
 Pordenone, 20 febbraio 2008 - Il tema dell´"Energia termica nell´industria del mobile-arredo" è stata dibattuto oggi a Pordenone nella sede di Unindustria in un convegno organizzato dalla stessa Unione in un territorio - il Friuli Occidentale - che presenta una delle più alte concentrazioni di industrie del legno ed è sede del distretto del Mobile. Quello degli impatti del processo di produzione da combustibili fossili e da scarti legnosi trattati autoprodotti è un problema attualissimo che richiede sia seri studi scientifici sia una verifica puntuale - come emerso dal convegno - dei costi/benefici di un simile utilizzo. Lo studio scientifico è stato prodotto e presentato oggi dall´Università di Trieste-dipartimento di Ingegneria Meccanica, sede distaccata del Polo Universitario di Pordenone. In buona sostanza lo studio (condotto secondo la metodica del "Life Cycle Assesment"/lca) è volto a far riconsiderare alle aziende l´opportunità di autoprodurre energia utilizzando - in adeguati impianti termici - gli scarti della propria produzione, come avveniva fino agli anni Novanta (e poi abbandonata perché gli scarti legnosi venivano assimilati ai rifiuti pericolosi), piuttosto che utilizzare energia prodotta da combustibili fossili e dovendo inoltre smaltire gli scarti di produzione. Alla tavola rotonda che è seguita alle varie relazioni tecniche è intervenuto - assieme al presidente della Provincia di Pordenone, al responsabile di Ambiente Federlegno Arredo, Omar Degoli, e a Riccardo Rifici del ministero dell´Ambiente - anche l´assessore regionale alle Infrastrutture ed Energia. Ogni scelta - come emerso dalla tavola rotonda - deve essere fondata su razionalità e scienza, non sull´emozione. E una volta accertato scientificamente che rispetto a certe scelte non vi è né rischio né conseguente danno per la salute dei cittadini, allora le decisioni vanno assunte e portate avanti. Da qui la necessità di un grande accordo fra istituzioni, associazioni di categoria ed organismi e soggetti ambientalisti per concordare su alcune azioni ed evitare il perpetuarsi delle contrapposizioni che stanno frenando troppe opere. Quel che serve - è stato osservato facendo riferimento ai tanti problemi aperti e in particolare a quelli dello smaltimento dei rifiuti - è un´assunzione di responsabilità da parte di tutti, dalle istituzioni ai singoli cittadini. Nel tema specifico dell´energia termica, si tratta di trovare una normativa - magari a livello regionale - più adeguata rispetto a quella statale vigente. .  
   
   
GALSI: WINTERSHALL ESCE DAL CONSORZIO LA SOCIETÀ TEDESCA DEL GRUPPO BASF HA CEDUTO IL PROPRIO PACCHETTO AZIONARIO IN PERCENTUALE PRO-QUOTA AGLI ALTRI SOCI  
 
Milano, 20 febbraio 2008 – E’ stato firmato ieri un accordo in base al quale Wintershall Holding Ag, azionista con una quota del 13,5% in Galsi S. P. A. - la società di sviluppo, realizzazione e gestione del nuovo gasdotto che collegherà l’Algeria all’Italia via Sardegna - esce dal consorzio, cedendo la propria partecipazione societaria agli altri azionisti. Secondo i termini dell’accordo, ciascun socio di Galsi, esercitando il diritto di prelazione, ha acquistato pro-quota da Wintershall un pacchetto azionario come segue: Sonatrach, 1. 732. 632 azioni ordinarie pari al 5,6% del capitale; Edison S. P. A. 866. 316 azioni ordinarie pari al 2,8% del capitale; Enel Produzione S. P. A. 649. 737 azioni ordinarie pari al 2,1% del capitale; Sfirs S. P. A. , 481. 287 azioni ordinarie pari al 1,6% del capitale; Hera Trading S. R. L. , 433. 158 azioni ordinarie pari al 1,4% del capitale. A seguito di tale operazione il nuovo assetto azionario di Galsi risulta il seguente: Sonatrach: 41,6%; Edison: 20,8%; Enel: 15,6%; Sfirs: 11,6%; Hera Trading: 10,4%. .  
   
   
TENARIS: INFORMATIVA AI SENSI DALLA NUOVA LEGGE SULLA TRASPARENZA IN VIGORE NELLO STATO DEL LUSSEMBURGO  
 
 Lussemburgo, 20 Febbraio, 2008 - Tenaris S. A. Con riferimento alle recenti norme introdotte in Lussemburgo al fine di recepire la Direttiva Ue sulla trasparenza, comunica che ieri il numero delle azioni ordinarie emesse è di 1. 180. 536. 830, il cui valore nominale è pari a U. S. $ 1,00 per azione. Ogni azione conferisce al possessore il diritto a un voto nell’ambito dell’assemblea generale degli azionisti. Ai sensi della nuova normativa, gli azionisti di Tenaris che direttamente o indirettamente posseggono o altrimenti controllano una quota pari o superiore al 5% del capitale di Tenaris, o che hanno il diritto di voto per tali quote, devono notificarlo a Tenaris entro il 19 Marzo 2008, per la conseguente comunicazione al mercato. Le quote ed i voti sopra enunciati saranno usati allo scopo di determinare se un investitore raggiunge o oltrepassa tale soglia. Inoltre, gli investitori dovranno notificare in modo continuativo a Tenaris e alla Securities Commission del Lussemburgo (il Cssf) se il loro possesso diretto o indiretto di quote o altri diritti di controllo sulle quote del capitale di Tenaris, o diritti di voto sulle stesse, raggiunga, oltrepassi o scenda sotto una delle seguenti soglie: 5%, 10%, 15%, 20%, 25%, 33. 33%, 50% e 66. 66%. .  
   
   
L’ENERGIA DELLE STELLE A MILANO APRE I BATTENTI ‘FUSION EXPO’, MOSTRA DEDICATA ALLA RICERCA SULLA FUSIONE TERMONUCLEARE CONTROLLATA NEI LABORATORI EUROPEI.  
 
 Roma, 20 febbraio 2008 - Creare energia con processi analoghi a quelli stellari? Sarà possibile. E’ questo il messaggio di ‘Fusion Expo’, mostra itinerante promossa dall’European Fusion Development Agreement (Efda) della Commissione Europea e organizzata dall’Istituto di fisica del plasma (Ifp) “Piero Caldirola” del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifp-cnr) e dall’Università degli Studi ‘Bicocca’ di Milano. L’evento, che si terrà dal 18 al 27 febbraio nella Galleria della Scienza dell’ateneo, intende illustrare, attraverso percorsi tematici, la fattibilità scientifica e tecnologica della fusione nucleare come nuova fonte di energia, sulla base degli incoraggianti risultati ottenuti dagli esperimenti. Il percorso si articola in quattro isole tematiche - energia, fusione, reattore sperimentale ‘Iter’, fusione e ambiente - divise in sezioni multimediali, nelle quali è possibile interagire con modelli di macchinari e assistere ad alcuni esperimenti. “Nel Sole, isotopi di idrogeno si fondono in elio”, spiega Paola Platania dell’Ifp-cnr, “e questo processo fornisce l’energia che, irradiata, permette la vita sulla Terra. Da circa quarant’anni sono in corso ricerche per produrre in laboratorio lo stesso tipo di energia in modo controllabile. I risultati ottenuti hanno consentito di progettare il reattore sperimentale Iter, che sarà costruito, nei prossimi dieci anni, in Francia attraverso un’ampia collaborazione internazionale”. Nel viaggio a ritroso dallo spazio alla Terra, i visitatori potranno osservare l’energia delle stelle attraverso una spettacolare immagine della nebulosa della Tarantola, nella Grande Nube di Magellano; guardare da vicino un plasma, gas ionizzato rinchiuso in una boccia e percorso da scariche luminose. I filamenti luminosi che si vengono a creare dentro i contenitori possono essere spostati con il semplice movimento delle dita appoggiate al vetro. La fusione sulla Terra invece è rappresentata da modelli e sezioni di macchine sperimentali, come un anello dell’italiana Rfx, il tokamak di Frascati (Ftu) e una sezione del dispositivo stellarator. Ma come appare il plasma e come si comporta in presenza di un campo magnetico? Il visitatore lo sperimenterà osservando una colonna di plasma “accendersi” all’interno di una vera e propria “camera da vuoto” e “reagire” all’effetto del campo magnetico. Grazie a una porticina trasparente, potrà osservare i dispositivi per la creazione del vuoto, l’immissione e la ionizzazione del gas. Un vero esperimento di fusione in miniatura! La storia delle ricerche, iniziate 80 anni fa, è invece illustrata attraverso una carrellata di eventi e immagini che vanno dalla pagina del primo articolo scientifico fino ai grandi esperimenti di oggi. Particolare risalto, nell’ambito della mostra, è dato al progetto Iter: su un grande pannello ricurvo è possibile seguire passo dopo passo la costruzione del tokamak, macchina a forma di toro, in grado di creare le condizioni affinché si verifichi, al suo interno, la fusione termonucleare allo scopo di estrarne l’energia prodotta. Un modello interattivo, inoltre, permette di esplorare un reattore. “L’expo”, conclude Platania, “è rivolto a un pubblico vasto, ma è particolarmente indicato agli studenti che potranno contare sulla guida di ricercatori ‘Ciceroni’ per apprendere i contenuti espositivi e sviluppare approfondimenti sull’energia e la fusione, insieme con gli aspetti della sicurezza e del rispetto ambientale”. .  
   
   
EUFER, AL VIA NUOVO PARCO EOLICO DA 30 MW IN SPAGNA LA POTENZA INSTALLATA DI EUFER IN SPAGNA SALE A 1.160 MEGAWATT, A CUI SI AGGIUNGERANNO ALTRI 145 MW NEL CORSO DI QUEST’ANNO, CON L’OBIETTIVO DI RAGGIUNGERE 1.800 MW ENTRO IL 2012.  
 
Madrid, 20 febbraio 2008 – Enel, tramite la joint venture Eufer, ha avviato la produzione del parco eolico spagnolo “Casa”, formato da 13 aerogeneratori dislocati nelle province di Vilalba e Guitiriz (Galizia) con una potenza complessiva di 30 Megawatt. Con questo impianto, la joint venture controllata da Enel e Union Fenosa raggiunge una potenza installata complessiva di 1. 160 Megawatt interamente derivante da fonti rinnovabili. Con il completamento di impianti per altri 145 Mw preventivato nel corso di quest’anno, Eufer conferma l’obiettivo di raggiungere una potenza di 1. 800 Mw entro il 2012. Lo sviluppo delle fonti rinnovabili è parte del Piano Ambiente e Innovazione di Enel che prevede investimenti per oltre 4 miliardi di euro entro il 2011. Il nuovo parco eolico, formato da macchine da 2,3 Mw ciascuna, si collega alla rete di trasmissione mediante una linea da 66 kilovolt posata lungo 23,5 chilometri. La strategia di crescita di Eufer è coerente con le prospettive di sviluppo delle fonti rinnovabili in Spagna, dove la capacità eolica installata è stimata in 20. 000 Mw nel 2010. .  
   
   
ENI RAGGIUNGE ACCORDO CON IL VENEZUELA PER IL GIACIMENTO DI DACION  
 
San Donato Milanese (Mi), 20 febbraio 2008 - Eni ha raggiunto con la Repubblica Bolivariana del Venezuela l´accordo risolutorio della disputa sul giacimento di Dacion. Eni era operatore del giacimento secondo un contratto di servizio con la compagnia nazionale venezuelana Pdvsa, che lo ha annullato nell´aprile 2006. Secondo i termini dell´accordo, Eni riceverà una compensazione cash in linea con il valore contabile dell´asset in questione. In Venezuela, Eni possiede la quota del 26% nell’impresa mista Petrosucre (Pdvsa/cvp 74%, Eni 26%) che gestisce il campo di Corocoro, appena entrato in produzione, e il 19,5% nell’impresa mista Petrolera Guiria (Pdvsa/cvp 64,25%, Eni 19,5%, Ineparia 16,25%) che gestisce la scoperta di Punta Sur. Entrambi i campi di Corocoro e Punta Sur si trovano nell´offshore del Golfo di Paria. Eni possiede inoltre il 50% della licenza esplorativa del giacimento a gas Cardon Iv, situato nell´offshore del Golfo del Venezuela. Eni ritiene che il raggiungimento di questo accordo costituisca un importante passo in avanti verso il miglioramento e il rafforzamento della collaborazione con le Autorità Locali e Pdvsa. In questo contesto è previsto lo sviluppo di nuove iniziative specialmente nella Fascia dell’Orinoco, la zona più ricca al mondo di idrocarburi pesanti, che potranno essere ancor più valorizzati nel corso degli anni attraverso la sinergia delle tecnologie upstream e downstream di Eni. .  
   
   
PROGETTO DI MONITORAGGIO DEI SENZATETTO IN EUROPA  
 
 Bruxelles, 20 febbraio 2008 - In alcuni paesi europei si è assistito negli ultimi anni a un boom dell´industria edilizia. Questo ha dato l´opportunità a milioni di cittadini dell´Unione europea di diventare, per la prima volta nella loro vita, proprietari di un bene immobile o di una casa. Molte persone, tuttavia, non hanno potuto partecipare a questo boom edilizio né permettersi di affittare un immobile. Queste persone sono rimaste senza tetto. Il problema rappresenta un´importante sfida per l´Ue e un nuovo progetto di portata europea mira a migliorare il monitoraggio e le politiche in questo settore. Il fenomeno dei senzatetto è uno dei problemi sociali chiave cui devono far fronte i paesi dell´Unione europea. La priorità è tale che il problema è stato inserito nella strategia di protezione e inclusione sociale dell´Ue. Conseguentemente, oltre 665. 000 Eur sono stati assegnati ai ricercatori del dipartimento di pianificazione urbana e regionale dell´Università di Dundee. Essi guideranno un importante progetto volto a migliorare il monitoraggio della situazione dei senzatetto e le relative politiche nell´Ue. Il nome Mphasis sta per «Mutual Progress on Homelessness through Advancing and Strengthening Information Systems» (Progresso reciproco nella situazione dei senzatetto attraverso l´avanzamento e il rafforzamento dei sistemi informatici). Tale progetto, della durata di due anni, sarà coordinato da Bill Edgar e Barbara Illsley dell´Università di Dundee e coinvolge 20 paesi. «I senzatetto e l´esclusione abitativa rappresentano un problema presente in tutta l´Unione europea; dobbiamo pertanto sviluppare strategie che aiutino a contrastare tale problema in tutte le varie culture e società del continente; queste strategie devono tuttavia basarsi su dati concreti», ha dichiarato il dottor Edgar del dipartimento di pianificazione urbana e regionale dell´Università. Mphasis contribuirà ad agevolare le discussioni fornendo una prospettiva europea nonché informazioni sui metodi di misurazione del fenomeno dei senzatetto utilizzati nei vari paesi dell´Ue. «Per affrontare pienamente il problema, occorre stabilire quante persone sono senza tetto o rischiano di essere vittime dell´esclusione abitativa nonché comprendere il loro profilo sociale», ha aggiunto il dottor Edgar. «Il principale obiettivo di questo progetto è promuovere l´apprendimento reciproco e il trasferimento delle conoscenze, nonché rafforzare la capacità dei paesi di raccogliere informazioni affidabili sulla natura del problema, sui gruppi colpiti e sulle tendenze implicate. Solo così potranno essere sviluppate strategie ragionevoli. » Il progetto fa seguito ad altri precedenti progetti sui senzatetto, condotti dal dottor Edgar e dai suoi colleghi del dipartimento di pianificazione urbana e regionale, e sarà finanziato dalla direzione generale per l´Occupazione e gli affari sociali dell´Ue. Il dottor Edgar ha altresì precisato che i sistemi esistenti, volti a contrastare il problema dei senzatetto e della carenza di alloggi, variano tra un paese europeo e l´altro. «I paesi dell´Europa meridionale stanno ancora correndo per recuperare il terreno perduto in termini di politiche di edilizia e strategie per i senzatetto avanzate», ha dichiarato. «Cattive condizioni abitative sono ancora molto diffuse in alcuni paesi dell´ex blocco orientale. Uno studio delle Nazioni Unite condotto in Romania ha evidenziato, ad esempio, che se nell´immediato non vengono effettuati investimenti, circa il 40% del parco immobiliare del paese non sarà più abitabile entro il 2015. » Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Enhr. Ibf. Uu. Se/ .  
   
   
NUOVE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI  
 
Roma, 20 febbraio 2008 - E´ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 febbraio scorso il decreto di approvazione, firmato dal ministro delle Infrastrutture, delle nuove Norme tecniche per le costruzioni. Il documento aggiorna il precedente varato nel 2005. Le “Norme tecniche per le Costruzioni” definiscono le regole da seguire per la progettazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni, sia in zona sismica che in zona non sismica. Le Norme tecniche per le costruzioni definiscono i principi per il progetto, l’esecuzione e il collaudo delle costruzioni, nei riguardi delle prestazioni loro richieste in termini di requisiti essenziali di resistenza meccanica e stabilità, anche in caso di incendio, e di durabilità. Esse forniscono i criteri generali di sicurezza, precisano le azioni che devono essere utilizzate nel progetto, definiscono le caratteristiche dei materiali e dei prodotti e, più in generale, trattano gli aspetti attinenti alla sicurezza strutturale delle opere. Le opere e le componenti strutturali devono essere progettate, eseguite, collaudate e soggette a manutenzione in modo tale da consentirne la prevista utilizzazione, in forma economicamente sostenibile e con il livello di sicurezza previsto da queste norme. .  
   
   
CASA: OGGI A FIRENZE AUTOCOSTRUZIONE E AUTORECUPERO: NUOVI MODI PER ABITARE SEMINARIO PROMOSSO DALLA REGIONE! PER CONOSCERE MODALITÀ, NORME E PROSPETTIVE  
 
Firenze, 20 febbraio 2008 - “Autocostruzione e autorecupero: un’opportunità in più per abitare in Toscana. ” E’ questo il tema di un seminario organizzato dalla Regione Toscana che si terrà il 20 febbraio 2008 alla sala Est-ovest della Provincia di Firenze, in via dei Ginori 12. L’iniziativa è promossa dall’assessorato alla casa della Regione per approfondire normative e modalità operative per la casa fai-da-te. Dopo la presentazione del presidente della commissione consiliare e l’introduzione dell’assessore alla casa della Regione, è prevista una serie di interventi che permetteranno di conoscere una metodica sempre più diffusa in Italia e che conta anche in Toscana le prime esperienze. In particolare saranno illustrate da parte di operatori del settore, pubblici e privati, sia le modalità operative per l’autocostruzione, sia le prospettive e gli sviluppi in Italia e gli strumenti finanziari che è possibile attivare a sostegno. Sarà inoltre presentato un nuovo centro internazionale di ricerca, formazione e documentazione sull’autorecupero e autocostruzione e saranno illustrate sia la prima esperienza toscana di autocostruzione, nel comune di Monteriggioni, sia le esperienze di edilizia residenziale pubblica realizzate in Lombardia attraverso i meccanismi di autocostruzione. I lavori inzieranno alle 9,30. La conclusione è prevista per le 13,30. .  
   
   
BENI STABILI: APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO CONSOLIDATO ESERCIZIO 2007 GRUPPO BENI STABILI. RISULTATO NETTO DI GRUPPO € 117,1 MILIONI PROPOSTA DI DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO DI € 0,0320 PER AZIONE  
 
 Milano, 18 febbraio 2008 – In data 18 febbraio, il Consiglio di Amministrazione di Beni Stabili Spa ha approvato il progetto di Bilancio Civilistico e Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2007. Il reddito operativo prima delle rivalutazioni nette e dei ricavi da vendita del portafoglio investment passa da € 187,6 milioni del 2006 a € 186,9 milioni del 2007. I ricavi netti di locazione hanno avuto un incremento di € 9,4 milioni passando da € 188,5 milioni del 2006 a € 197,9 milioni del 2007. I ricavi netti per servizi si incrementano di € 2,8 milioni passando da € 4,8 milioni del 2006 a € 7,6 milioni del 2007. I ricavi netti per le vendite passano da € 34,9 milioni del 2006 a € 0,7 milioni del 2007. I costi totali di funzionamento passano da € 24,9 milioni del 2006 a € 34,6 milioni del 2007; e la variazione di € 9,7 milioni è dovuta essenzialmente a costi non ricorrenti. Gli altri ricavi e proventi netti presentano un saldo positivo di € 15,3 milioni rispetto ad un saldo negativo di € 15,7 milioni del 2006. Il reddito operativo è pari a € 296,0 milioni nel 2007 a fronte di € 453,4 milioni del 2006. Il reddito ante imposte è pari € 178,5 milioni del 2007 contro € 351,9 milioni del 2006. Gli oneri e proventi finanziari netti passano da € 101,5 nel 2006 (comprensivi di una sopravvenienza positiva di € 15,1 milioni a seguito del rifinanziamento di Imser 60) a € 117,5 milioni nel 2007. L’utile netto consolidato di Gruppo si attesta a € 117,1 milioni del 2007, rispetto ai € 206,4 milioni del 2006. A livello patrimoniale il valore complessivo del portafoglio immobiliare risulta pari a € 4. 476,9 milioni a fronte di € 4. 173,2 milioni al 31 dicembre 2006. Le operazioni immobiliari più significative concluse dal gruppo nel 2007 sono state l’acquisizione del portafoglio Fip per un importo complessivo di € 181,1 milioni e l’acquisizione di un’area di sviluppo a Milano di circa 50. 000 mq per un prezzo pari a € 63 milioni. La Posizione finanziaria netta è pari a € 2. 198,7 milioni del 2007 rispetto a € 2. 214 milioni del 2006 . Il Ltv del 2007 risulta pari al 49% a fronte del 52% del 2006. Il Gross Nav diluito (Net Asset value), calcolato in base alle valutazioni effettuate al 31 dicembre 2007 da Cb Richard Ellis su tutto il portafoglio immobiliare di Gruppo, è pari a € 1,225 per azione, rispetto al Gross Nav del 2006 pari a € 1,167 per azione. Il Nnnav -triple Nav- diluito (Nav al netto sia dell’imposizione fiscale sia del Mark to Market dei derivati sui tassi e dei debiti finanziari a tasso fisso) è pari a € 1,097 per azione rispetto al Nnnav del 2006 pari a € 1,043 per azione. Il Consiglio di Amministrazione ha stabilito di proporre all’Assemblea ordinaria dei Soci da tenersi nella seconda metà del mese di Aprile la distribuzione di un dividendo pari a € 0,032 per azione, pari a complessivi € 61,3 milioni. La data di pagamento del dividendo verrà comunicata con successivo comunicato stampa. Il Consiglio ha altresì preso atto e proposto che, una volta intervenuta la relativa approvazione assembleare, si darà luogo ad un aggiustamento del rapporto di conversione nell’ambito del prestito obbligazionario convertibile in essere; a tale proposito, la convocanda Assemblea prevista per fine Aprile 2008 integrerà le finalità del piano di acquisto di azioni proprie e prevederà che le azioni acquistate nell’ambito dell’esecuzione di tale piano, siano destinate anche a servizio del nuovo rapporto di conversione. .  
   
   
BENI STABILI: ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE  
 
Milano, 20 febbraio 2008. Il Consiglio di Amministrazione di Beni Stabili S. P. A. , tenutosi in data 18 febbraio, ha deciso di non esercitare per il periodo d’imposta 2008 l’opzione per il regime speciale “Siiq” introdotto dalla Legge n. 296 del 27 dicembre 2006. Programma di acquisto di azioni proprie Nella stessa seduta, il Consiglio di Amministrazione della Società, ha inoltre deliberato di avvalersi della autorizzazione concessa dalla delibera dell’Assemblea ordinaria del 17 ottobre 2007 per dar corso ad un programma di acquisto di azioni proprie (il “Programma”) per un periodo non superiore a 18 mesi e, dunque, con scadenza 16 aprile 2009. L’autorizzazione concessa dall’ Assemblea ordinaria del 17 ottobre 2007 al fine di disporre di un’opportunità di investimento, per operazioni connesse alla gestione corrente e a progetti industriali strategici nei quali si ravvisi l’opportunità di scambi azionari, nonchè per attività di trading in funzione di stabilizzazione del prezzo dei titoli, prevede che: possano essere acquistate sino ad un massimo di 191. 459. 155 azioni ordinarie, pari al 10% del capitale sociale; il Programma può essere eseguito anche solo parzialmente; il corrispettivo unitario non sia superiore, né inferiore del 20% rispetto alla media dei prezzi di riferimento registrati dal titolo nelle tre sedute di borsa consecutive precedenti ogni singola operazione e comunque non superiore ad Euro 1,15 per azione, per un controvalore complessivo massimo di Euro 220. 178. 028,48. Il Consiglio di Amministrazione tenutosi in data odierna ha stabilito che, in una prima fase, il Programma venga attuato sulla base dei seguenti termini e condizioni: il Programma inizierà il 19 febbraio 2008 e, avrà ad oggetto fino ad un massimo di 95. 000. 000 di azioni ordinarie, pari a circa il 5% del capitale sociale e fino ad una soglia massima di 95. 000. 000 milioni di euro di controvalore; il prezzo unitario massimo di acquisto non sarà superiore, né inferiore del 5% rispetto alla media dei prezzi di riferimento registrati dal titolo nelle tre sedute di borsa consecutive precedenti ogni singola operazione, e, in ogni caso, non sarà superiore ad 1 Euro; il numero massimo di azioni Beni Stabili acquistabili giornalmente non sarà superiore al 25% del totale del volume medio giornaliero negoziato ; le azioni acquistate nell’ambito del Programma, potranno essere utilizzate non solo per le finalità sopra descritte, ma previa integrazione sul punto da deliberarsi nell’ Assemblea del prossimo mese di aprile 2008, potranno anche essere destinate in parte, a servizio di Piani di Stock Option e, in parte, a servizio dell’eventuale aggiustamento del rapporto di conversione relativo al prestito obbligazionario convertibile in essere; la Società ha incaricato Banca Finnat Euramerica S. P. A. Di realizzare discrezionalmente il suddetto Programma, purché, in ogni caso, nel rispetto dei parametri stabiliti; nell’ambito del Programma, la Società effettuerà una comunicazione al mercato ed alle Autorità competenti con periodicità settimanale in merito a: numero azioni acquistate, prezzo medio, numero complessivo di azioni alla data della comunicazione, ammontare complessivo investito alla medesima data della comunicazione; la Società ribadisce che la decisione di effettuare acquisti di azioni proprie rientra nella propria esclusiva discrezionalità, inclusa la scelta dei tempi di attuazione, dei quantitativi e dei prezzi unitari. Beni Stabili si atterrà al principio di acquistare azioni proprie solo se tali acquisti saranno portatori di valore per gli azionisti. Le modifiche successive dei termini e delle condizioni della fase iniziale del Programma in precedenza descritti saranno comunicate tempestivamente al mercato. Si ricorda che l’assemblea ordinaria del 17 ottobre 2007 ha anche autorizzato, senza limiti di tempo, l’alienazione delle azioni proprie acquistate per un corrispettivo che non potrà essere inferiore del 20% rispetto alla media dei prezzi di riferimento registrati dal titolo nelle 30 sedute di borsa consecutive precedenti ogni singola operazione. Pertanto, nel periodo di durata del Programma, potrebbero essere effettuate anche operazioni di disposizione di azioni proprie in conformità alla deliberazione assembleare del 17 ottobre 2007, come eventualmente integrata in occasione della prossima assemblea del prossimo mese di aprile 2008 in relazione alle ulteriori possibilità di utilizzo delle azioni proprie acquistate. Nuova struttura organizzativa In data odierna il Consiglio di Amministrazione ha esaminato le linee guida del piano Industriale 2008 / 2010 che verrà approvato in una prossima seduta. Il Piano prevederà l’individuazione di 3 segmenti del portafoglio immobiliare della società: “long term”, “dynamic” e “development”, nonchè l’implementazione di una struttura organizzativa coerente con tale segmentazione. Il 2008 sarà il primo anno di adozione di una nuova strategia di “gestione Attiva” del portafoglio basata su tale segmentazione e finalizzata ad un incremento del cash flow della Società. Piani di Incentivazione Azionaria Il Consiglio di Amministrazione di Beni Stabili, su proposta del Comitato per la Remunerazione degli Amministratori, ha approvato le linee generali di due piani di incentivazione azionaria (i “Piani”), da sottoporre alla prossima Assemblea degli azionisti da convocarsi per il mese di aprile 2008. In particolare, ai sensi dell’art. 84 bis, comma 3, del Regolamento Emittenti, si specifica che: il primo di detti Piani è riservato all’Amministratore Delegato e : avrà un periodo di vesting di tre anni; l’esercizio delle opzioni non sarà subordinato al raggiungimento di alcun obiettivo; prevederà l’assegnazione, in unica soluzione, di 10. 000. 000 di opzioni di sottoscrizione esercitabili in unica tranche entro 180 giorni dalla fine del periodo di vesting; e si prefigge di realizzare un forte allineamento della posizione dell’Amministratore Delegato con gli obiettivi degli azionisti orientando lo stesso Amministratore Delegato all’incremento di valore dell’impresa ed in particolare alla continuità del risultato di crescita. Il secondo di detti Piani è riservato a dipendenti e collaboratori di Beni Stabili e di alcune società da essa controllate, i cui nominativi saranno individuati dal Consiglio di Amministrazione dopo l’Assemblea di approvazione dei Piani (i “Beneficiari”) e: avrà un periodo di vesting di tre anni; l’esercizio delle opzioni non sarà subordinato al raggiungimento di alcun obiettivo; prevederà l’assegnazione di complessive 12,5 milioni di opzioni di sottoscrizione e/o di acquisto esercitabili in unica tranche entro 180 giorni dalla fine del periodo di vesting; e si prefigge di realizzare un forte allineamento della posizione dei Beneficiari con gli obiettivi degli azionisti orientandoli all’incremento di valore dell’impresa ed in particolare alla continuità del risultato di crescita e di fidelizzare nel tempo le migliori professionalità determinando una stabilità organizzativa. Le azioni a servizio dei due Piani saranno (i) in parte (per un quantitativo massimo di azioni da emettere pari a n. 21. 350. 000) rivenienti da un aumento di capitale ex art. 2441, ottavo comma c. C. , ed (ii) in parte (per un quantitativo massimo di azioni esistenti pari a n. 1 . 150. 000) azioni proprie che la Società acquisirà in esecuzione del piano di Buy Back deliberato dall’Assemblea della Società in data 17 ottobre 2007. In entrambi i Piani : l’esercizio di ciascuna opzione (sia questa di sottoscrizione o di acquisto) darà diritto ad un’azione della Società; il prezzo di esercizio di ciascuna opzione (sia questa di sottoscrizione o di acquisto) sarà pari al c. D. Valore normale, ovvero alla media aritmetica del prezzo ufficiale di borsa delle azioni ordinarie della società nei 30 giorni di borsa aperta antecedenti la data di attribuzione; l’esercitabilità delle opzioni è subordinata (salve eccezioni che potranno essere individuate nel regolamento dei Piani) al permanere del rapporto (di amministrazione, di lavoro o di collaborazione) fra il singolo Beneficiario e la Società. .