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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Marzo 2008
Politica
PARLAMENTO EUROPEO: "IL NOCCIOLO DELLA SESSIONE" - 10-13 MARZO 2008,  
 
Strasburgo, 5 marzo 2008 - Una relazione suggerisce alla Plenaria di approvare l´accordo raggiunto con il Consiglio in sede di comitato di conciliazione riguardo a un nuovo regolamento che istituisce norme comuni «per proteggere l´aviazione civile da atti di interferenza illecita che ne mettano in pericolo la sicurezza». Se l´Aula seguirà le indicazioni del relatore, il regolamento potrà entrare pienamente in vigore tra due anni, anche se alcune disposizioni si applicheranno già dopo 20 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. (Codecisione, terza lettura) - Relazione Costa Votazione: martedì 11 marzo. Nuove tecnologie, esenzioni fiscali, tassazione in funzione delle emissioni o dei consumi, incentivi alla rottamazione e pedaggi per la congestione urbana. E´ questa la ricetta suggerita da una relazione all´esame dell´Aula per un trasporto urbano più sostenibile. Ma l´inquinamento da trasporti va anche affrontato con più investimenti nelle infrastrutture e nella R&s, la revisione dell´Eurobollo, la promozione delle ferrovie e quote di emissione per gli aerei e, se del caso, per le navi. (Iniziativa) - Relazione Albertini Votazione: martedì 11 marzo Martedì 11 marzo. Una relazione chiede al Parlamento di approvare la posizione comune del Consiglio in merito al regolamento che Istituto europeo di innovazione e tecnologia. (Codecisione, seconda lettura) - Relazione Paasilinna Votazione: martedì 11 marzo. Il Parlamento esaminerà una relazione sulla proposta di modifica del regolamento "Ocm unico" con riguardo alle quote nazionali per il latte una relazione d´iniziativa sullo "stato di salute" della Pac. (Consultazione legislativa e Iniziativa) - Relazioni Jeggle e Goepel Votazione: mercoledì 12 marzo. Mercoledì 12 marzo Si terrà in Aula una seduta solenne per celebrare il cinquantesimo anniversario del Parlamento europeo, che si è riunito per la prima volta il 19 marzo 1958. Ospito d´onore i Presidenti della Commissione e del Consiglio. L´aula esaminerà una relazione con la quale i deputati propongono una raccomandazione destinata al Consiglio sul ruolo dell´Unione europea in Iraq. (Iniziativa) - Relazione Gomes Votazione: giovedì 13 marzo Il Parlamento approverà una relazione sulla proposta di direttiva del Consiglio recante modifica della direttiva 2003/96/Ce per quanto riguarda l´adeguamento del regime fiscale della benzina senza piombo e del gasolio. (Consultazione legislativa) - Relazione Schmidt Votazione: giovedì 13 marzo .  
   
   
BORGHEZIO : APERTI GLI ARCHIVI DEL TERZO REICH, FINALMENTE VERITA´ E GIUSTIZIA PER GLI INTERNATI MILITARI ITALIANI ?  
 
 Bruxelles, 5 marzo 2008 - L´apertura - a oltre 60 anni dalla fine della seconda guerra mondiale - degli archivi del Terzo Reich contenenti tutto il materiale documentario sulla deportazione alla libera consultazione degli storici apre la porta, finalmente, all´accertamento, per quanto ci riguarda, di chi sfruttò il lavoro degli 700mila internati italiani civili e militari (Imi). Si potrà accertare, per esempio, se anche qualche azienda italiana attiva all´epoca nel territorio del Reich - tanto per non far nomi, la Fiat Gesellschaft con sede a Berlino - ha sfruttato il lavoro dei nostri deportati. Ma, soprattutto, si potrà acquisire materiale utilissimo per la causa, tuttora incredibilmente aperta, dei risarcimenti dovuti ai nostri internati che ancor oggi attendono una pronuncia da parte di vari tribunali aditi contro la Repubblica Federale tedesca. .  
   
   
DIRITTO DEI CITTADINI UE DI CIRCOLARE E SOGGIORNARE NEGLI STATI MEMBRI  
 
Roma, 5 marzo 2008 - É stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 52 del 1 marzo 2008 il Decreto legislativo n. 32 che apporta modifiche e integrazioni al decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30, in attuazione della direttiva 2004/38/Ce relativa al diritto dei cittadini dell’Unione europea e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri. Le novità più importanti riguardano la riformulazione dell’articolo 20, circa le “Limitazioni al diritto di ingresso e di soggiorno”. Tale diritto può essere limitato con apposito provvedimento solo per: motivi di sicurezza dello Stato; motivi imperativi di pubblica sicurezza; altri motivi di ordine pubblico. I provvedimenti di allontanamento sono adottati nel rispetto del principio di proporzionalità e non possono essere motivati da ragioni di ordine economico, né da ragioni estranee ai comportamenti individuali dell´interessato che rappresentino una minaccia concreta e attuale all´ordine pubblico o alla pubblica sicurezza. L´esistenza di condanne penali non giustifica di per sé l´adozione di tali provvedimenti. Per adottare un provvedimento di allontanamento occorre tener conto: della durata del soggiorno in Italia dell´interessato; della sua età; della sua situazione familiare e economica; del suo stato di salute; della sua integrazione nel territorio nazionale; dell´importanza dei suoi legami con il Paese di origine. I cittadini che hanno soggiornato nel territorio nazionale nei precedenti dieci anni, o sono minorenni, possono essere allontanati solo per motivi di sicurezza dello Stato o per motivi imperativi di pubblica sicurezza, a meno che l´allontanamento sia necessario nell´interesse del minore. Le malattie o le infermità che possono giustificare limitazioni alla libertà di circolazione nel territorio nazionale sono solo quelle con potenziale epidemico, individuate dall´Organizzazione mondiale della sanità, ed altre malattie infettive o parassitarie contagiose, purché siano oggetto di disposizioni di protezione applicate ai cittadini italiani. I provvedimenti di allontanamento per motivi imperativi di pubblica sicurezza, nonché i provvedimenti di allontanamento per motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato sono adottati dal Ministro dell’Interno; negli altri casi, sono adottati dal prefetto del luogo dove residenza o dimora il destinatario. I provvedimenti di allontanamento devono essere motivati, a meno che non esistano motivi riguardanti la sicurezza dello Stato. Se il destinatario del provvedimento di allontanamento rientra nel territorio nazionale in violazione del divieto di reingresso, è punito (nell´ipotesi di allontanamento per motivi di sicurezza dello Stato) con la reclusione fino a due anni; è punito con la reclusione fino ad un anno, nelle altre ipotesi. Il giudice può sostituire la pena della reclusione con la misura dell´allontanamento immediato con divieto di reingresso per un periodo da cinque a dieci anni. L´allontanamento è immediatamente eseguito dal questore, anche se la sentenza non è definitiva. Il Decreto legislativo n. 32 riformula, infine, anche gli articoli 21: “Allontanamento per cessazione delle condizioni che determinano il diritto di soggiorno”, e 22: “Ricorsi avverso i provvedimenti di allontanamento”), del precedente decreto legislativo 6 febbraio 2007 .  
   
   
SECONDO L´EURAB, OCCORRE UN DIALOGO PIÙ ELOQUENTE TRA RICERCATORI E SOCIETÀ  
 
Bruxelles, 5 marzo 2008 - Secondo una relazione del Comitato consultivo europeo per la ricerca (Eurab), i ricercatori necessitano di scambi più eloquenti con la società e devono prendere più seriamente le preoccupazioni espresse dal pubblico in merito al loro operato. Negli ultimi anni i ricercatori hanno intensificato gli sforzi per comunicare la loro ricerca all´opinione pubblica. Tra le attività promosse figurano le settimane e i festival della scienza, nonché conferenze con la partecipazione di organizzazioni non governative. Tuttavia, tali iniziative di comunicazione spesso hanno registrato un successo limitato e in alcuni casi hanno persino acuito nell´opinione pubblica la percezione del rischio di sviluppi basati sulla ricerca. Una spiegazione di tale mancata connessione col pubblico è che quest´ultimo spesso non ha le medesime priorità e gli stessi sistemi di valori dei ricercatori. «La natura umana è ostinatamente soggettiva e spesso oppone resistenza all´ordine razionale. I membri della società possono assumere prospettive diverse e seguire percorsi di conoscenza che si discostano da quelli dei ricercatori», si legge nella relazione. «Pertanto, limitarsi a comunicare meglio quello che la scienza sta facendo potrebbe non essere sufficiente e rivelarsi persino controproducente». La relazione suggerisce «ai ricercatori di tentare di esaminare il proprio lavoro dal punto di vista della dimensione sociale, di coinvolgere altre parti interessate e di prendere seriamente le preoccupazioni espresse dal pubblico in merito al loro operato». Adeguare la ricerca alle esigenze e agli interessi della società non significa soltanto fugare i timori del pubblico, è anche importante per la crescita economica futura dell´Europa. «Se i ricercatori non sono in sintonia con le preoccupazioni del pubblico, espresse ad esempio dalle parti interessate e dagli esponenti della società, i loro risultati potrebbero non essere sufficientemente rilevanti dal punto di vista sociale e compromettere pertanto lo sviluppo di eventuali innovazioni», si afferma nella relazione. L´eurab formula varie raccomandazioni su come la comunità della ricerca potrebbe migliorare il dialogo e l´impegno con diversi attori della società. Un suggerimento consiste nell´introdurre prospettive non scientifiche nei piani di studio universitari. Poiché operano principalmente all´interno di circoli ristretti, i ricercatori raramente sono esposti ad altre prospettive o ai membri della società. Le università dovrebbero pertanto tentare di sviluppare strutture volte a «far quadrare il cerchio», afferma l´Eurab, per incoraggiare il dialogo e gettare le basi di un´interazione più aperta. «è durante questi anni formativi che i ricercatori potrebbero riuscire a comprendere in che modo il pubblico percepisce il loro lavoro, vale a dire non come risposte chiaramente definite, o bianche o nere, bensì come aree grigie su cui influiscono altre preoccupazioni». Un altro strumento per migliorare il dialogo consiste nel renderlo un fattore che influisce sulle prospettive di carriera del ricercatore. In una cultura «incentrata sulla ricerca», i ricercatori sono soggetti a enormi pressioni per pubblicare i risultati delle attività, attrarre fondi per i loro dipartimenti e costruire carriere basate sulla «ricerca concreta». La comunicazione della scienza è vista come causa di ripercussioni negative sul percorso professionale. Per l´Eurab, tale cambiamento di percezione sarà un processo a lungo termine, in cui la Commissione europea potrebbe rivelarsi preziosa. Ad esempio, potrebbe produrre una serie di azioni che sottolineano il valore di un maggiore impegno e come ciò potrebbe far progredire la carriera nel campo della ricerca. Tuttavia, non sono solo i ricercatori a dover cambiare, anche la società deve essere più coinvolta nel processo di ricerca. «La responsabilizzazione degli esponenti della società costituisce il primo passo verso il dialogo sulla ricerca e l´innovazione», afferma l´Eurab. Per continuare a coinvolgerli nel processo occorre fornire loro i mezzi per sensibilizzarli sul fatto che in qualche modo stanno contribuendo positivamente al dialogo, in qualità di partner. «In altre parole, ai membri della società, come ai gruppi di pazienti, dovrebbe essere data la possibilità di sviluppare le proprie capacità di ricerca», si legge nella relazione, secondo la quale il programma «Capacità» del Settimo programma quadro (7°Pq) sta andando nella giusta direzione, proponendo azioni che avvicinano maggiormente gli esponenti della società ai ricercatori. L´eurab ha dichiarato di voler monitorare da vicino il progresso di tali azioni. Le piattaforme tecnologiche europee (Pte) potrebbero rappresentare anch´esse un metodo efficace per rafforzare il coinvolgimento della società nella ricerca. Ad oggi, la partecipazione di molteplici parti interessate alle Pte è rimasta confinata alle imprese, al governo e alle università. Per coinvolgere un pubblico più ampio, l´Eurab suggerisce l´istituzione di workshop sul consenso. «Le informazioni raccolte nei processi di partecipazione e inserite nelle piattaforme tecnologiche non sono soltanto utili per individuare le posizioni di consenso o di dissenso delle parti interessate e orientare così la ricerca, ma potrebbero incoraggiare un´interazione più equilibrata dei membri della società sulle piattaforme», osserva la relazione. La raccomandazione finale del documento consiste nel coinvolgere diversi membri della società nelle varie fasi della valutazione della ricerca. Ciò comporterebbe un primo confronto della partecipazione attuale di tali soggetti nei processi di valutazione, nonché uno studio delle tendenze in termini di livello di partecipazione. «I membri della società possono offrire contributi preziosi per esercitare un impatto sui gruppi di valutazione. Anche il coinvolgimento di esponenti della società nella veste di giudici o di giurati potrebbe motivare i ricercatori a intensificare il dialogo e a integrare altre posizioni nel loro lavoro di ricerca», ha concluso l´Eurab. Per maggiori informazioni consultare: http://ec. Europa. Eu/research/eurab/index_en. Html .  
   
   
"DIPLOMAZIA IN CAMPO: L´ITALIA E IL CONSIGLIO DI SICUREZZA ONU"  
 
Milano, 5 marzo 2008 – Il prossimo 11 marzo alle ore 17. 00, l´Ispi promuove una Tavola Rotonda dal titolo: "Diplomazia in campo: l´Italia e il Consiglio di Sicurezza Onu" L´incontro trae spunto della pubblicazione del volume "L´italia all´Onu. 1993-1999. Gli anni con Paolo Fulci: quando la diplomazia fa gioco di squadra" (ed. Rubbettino) ed è realizzato nell´ambito del ciclo "Globe" (Orientamento alle Carriere Internazionali). Www. Ispionline. It .  
   
   
ROMA - WORKSHOP SUL 7°PQ  
 
Roma, 5 marzo 2008 - Il 27 e 28 marzo si svolgerà a Roma un workshop sulla redazione di proposte di successo per i progetti del Settimo programma quadro (7°Pq). L´iniziativa intende fornire ai partecipanti materiale metodologico e orientamenti su come formulare una proposta competitiva per le azioni nell´ambito del 7°Pq. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Apre. It/formaassist/corso. Asp?id=72 . .  
   
   
AFFIDAMENTO, MUTAMENTO E REVOCA DEGLI INCARICHI DI DIREZIONE DI UFFICI DIRIGENZIALI  
 
Roma, 5 marzo 2008 - La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della funzione pubblica, ha emanato la Direttiva 19 dicembre 2007, n. 10, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 47 del 25 febbraio 2008, recante “Affidamento, mutamento e revoca degli incarichi di direzione di uffici dirigenziali”. Questi, in estrema sintesi i criteri stabiliti dalla Direttiva. È fatto obbligo alle singole amministrazioni di assumere la relativa determinazione con trasparente ed oggettiva valutazione della professionalità e delle caratteristiche attitudinali. Il decreto legislativo n. 165 del 2001, (art. 19 comma 1), stabilisce, infatti, che «si tiene conto (…) delle attitudini e delle capacità professionali del singolo dirigente, valutate anche in considerazione dei risultati conseguiti con riferimento agli obiettivi fissati nella direttiva annuale e negli altri atti di indirizzo del Ministro». Il medesimo art. 19 (commi 4-bis e 5-ter) prevede altresì che i criteri di conferimento degli incarichi di livello dirigenziale tengano conto delle condizioni di pari opportunità, evitando ogni forma di discriminazione circa il numero, la tipologia degli incarichi e le connesse implicazioni retributive e di responsabilità. È quindi opportuno che le amministrazioni si dotino preventivamente di un sistema di criteri generali per l’affidamento, il mutamento e la revoca degli incarichi, al fine di consolidare anche in questo settore la trasparenza e favorire la fiducia dei dirigenti nel funzionamento dell’organizzazione. Le amministrazioni che non l’abbiano ancora fatto devono provvedere quanto prima, e comunque entro il primo semestre del 2008, ad adottare il provvedimento di determinazione dei criteri di conferimento, mutamento e revoca degli incarichi dirigenziali. Ecco alcuni aspetti che dovrebbero essere considerati nell’ottica di una corretta procedura: Individuare gli strumenti adatti a realizzare un’adeguata pubblicità relativamente ai posti di funzione vacanti; individuare il dirigente che abbia le caratteristiche più rispondenti e la professionalità più idonea per svolgere l’incarico; agire in base ad una programmazione, evitando la creazione di vacanze e di eccedenze. Il primo aspetto risponde alla necessità di perseguire l’efficienza. Quanto al secondo aspetto, l’attribuzione dell’incarico deve essere il risultato di una valutazione che tenga conto (tra gli altri fattori) dei risultati di gestione conseguiti, e l’esperienza professionale acquisita. Riguardo al terzo aspetto indicato, deve essere posta una particolare attenzione per evitare eccedenze, valutando in modo oculato gli affidamenti a personale non dirigenziale o a dirigenti non appartenenti al ruolo, che non debbono pregiudicare la posizione del personale dirigenziale di ruolo. Infine, è necessario che le procedure relative alla conferma e soprattutto al conferimento di nuovi incarichi, siano attivate con un congruo anticipo. .  
   
   
BANCA POPOLARE DI MILANO: CESSIONE PARTECIPAZIONE DETENUTA IN NORDEST BANCA  
 
Milano, 5 marzo 2008 - Si rende noto che in data 3 marzo Banca Popolare di Milano Scarl ha ceduto a Cassa di Risparmio di Ferrara Spa l’intera partecipazione detenuta in Nordest Banca Spa, (n° 300. 000 azioni) pari al 10% del capitale, al prezzo di Euro 10,5 per azione, per un controvalore complessivo di Euro 3. 150. 000, corrisposto per contanti. .  
   
   
BANCA CR FIRENZE APPROVATI I RISULTATI DELL’ESERCIZIO 2007 UTILE NETTO CONSOLIDATO: EURO 185 MILIONI, IN CRESCITA DEL 6,9% RISPETTO ALL’UTILE NETTO CONSOLIDATO DEL 2006  
 
Firenze, 5 marzo 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Cr Firenze, presieduto da Aureliano Benedetti, ha oggi approvato il progetto di bilancio della società e il bilancio consolidato per l’anno 2007 presentati dal Direttore Generale Lino Moscatelli. L’utile netto consolidato, al netto degli effetti delle operazioni straordinarie concluse nel 20061, risulta in crescita del 6,9%, avendo raggiunto i 185 milioni di euro. I ricavi registrano il contributo positivo del margine di interesse netto (+24,3%) mentre le spese di funzionamento (+ 1,2%) beneficiano della diminuzione delle spese per il personale (-3,8%). Il risultato dell’operatività corrente prima delle imposte segna un miglioramento del 2 1,4%. Si precisa che, a seguito dell’acquisizione del controllo da parte di Banca Cr Firenze avvenuta lo scorso mese di luglio 2007, Centro Leasing Banca Spa e Centro Factoring Spa sono entrate nel perimetro di consolidamento. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato di proporre all’Assemblea dei soci, che è stata convocata in prima convocazione per il prossimo 10 aprile, un dividendo pari a euro 0,13 per azione che corrisponde ad un monte dividendi pari a circa 107,7 milioni di euro, entrambi in aumento del 30% rispetto al 2006. Il pagamento del dividendo è previsto per il 29 maggio 2008, previo stacco cedola n. 2 in data 26 maggio 2008. I recenti sviluppi nell’assetto proprietario di Banca Cr Firenze hanno portato alla modifica della composizione del Consiglio di Amministrazione. Oltre ai consiglieri Pio Bussolotto e Matteo Melley, che avevano già rassegnato le loro dimissioni, nella seduta odierna hanno lasciato il loro incarico anche i consiglieri Alessio Colomeiciuc e Riccardo Varaldo. Il Consiglio ha proceduto al ripristino del numero dei suoi membri deliberando la nomina per cooptazione di Pietro Modiano, Francesco Micheli, Paolo Maria Grandi e Lino Moscatelli che, al termine della riunione, ha lasciato l’incarico di Direttore Generale. Conto Economico Consolidato 2007 Il margine d´intermediazione lordo ha raggiunto i 1. 080 milioni di euro, in crescita del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente. All´interno di questo aggregato, il margine d´interesse netto è aumentato a 712 milioni (+24,3%) soprattutto grazie all’espansione delle masse intermediate e ad un leggero ampliamento dello spread medio complessivo (da 2,75% a 2,83%). Depurando il dato dagli effetti della variazione del perimetro di consolidamento, il margine registra una crescita del 15,2%; Le commissioni nette salgono a 232 milioni (+4,5%), influenzate essenzialmente dal consolidamento di Centro Leasing Banca e dal comparto bancassicurazione del risparmio gestito. A questo proposito va tenuto presente che nel corso dell’anno è stato modificato il criterio di riclassificazione delle commissioni passive relative ai prodotti a maggiore componente assicurativa, oggi comprese nel risultato dela gestione assicurativa. Al netto di questa modifica, le commissioni nette risultano sostanzialmente stabili (-1,3%); Il risultato dell’aggregato dividendi e utili delle partecipazioni, 39 milioni di euro, risente, nel confronto con lo stesso periodo del 2006 (-43,5%), del minor contributo di Centro Leasing Banca, delle sue controllate e di Centro Factoring (5 milioni di euro) che nell’anno precedente erano consolidate a patrimonio netto e oggi integralmente, del venir meno del dividendo di Sanpaolo Imi, pari a circa 5 milioni di euro nel 2006 e della minore contribuzione della partecipata Findomestic Banca (35 milioni contro i 53 del 2006), attribuibile in parte significativa all’aumento della propria voce imposte e tasse a seguito della modifica delle aliquote Ires e Irap introdotte con la finanziaria 2008 ed avente impatto sull’esercizio 2007; Il risultato delle attività e passività finanziare scende del 37,7% a 33 milioni di euro principalmente a seguito di una diminuzione del risultato dell’attività di negoziazione connesso alla particolare situazione dei mercati finanziari e alle minori plusvalenze da realizzo del portafoglio available for sale (Afs); Depurando i dati al 31 dicembre 2007 delle plusvalenze su Afs di cui sopra, degli effetti delle intervenute riclassifiche dei costi e ricavi dei Fondi di Previdenza Integrativa (Fip) e della variazione del perimetro di consolidamento, il margine di intermediazione lordo risulterebbe in crescita del 3,7%. Il margine d´intermediazione netto, 986 milioni, cresce del 3,5% nonostante rettifiche di valore nette su crediti e attività finanziarie per 94 milioni di euro rispetto ai 51 milioni del 2006. A perimetro omogeneo il margine di intermediazione netto risulterebbe sostanzialmente stabile (+0,4%). Le spese di funzionamento, pari a 601 milioni di euro, risultano in leggero rialzo dell’1,2% mentre fanno registrare una flessione del 2,9% se considerate al netto degli effetti della variazione del perimetro di consolidamento. Nel dettaglio, le spese per il personale scendono a 385 milioni (-3,8%) risentendo positivamente anche dell’imputazione a conto economico della quota eccedente del Tfr (23 milioni di euro al lordo delle imposte) conseguente all’applicazione delle nuove norme di legge specifiche. Tra le spese correnti (+13,4% a 169 milioni) si segnala l’aumento della componente “gestione immobili ed impianti” (+ 16,0% a 29 milioni) relativo allo sviluppo e ristrutturazione della rete territoriale e della voce costi professionali (+68,4% a 32 milioni) legato in parte alla classificazione in tale voce dei costi relativi a servizi professionali prestati dalla controllata Infogroup, in precedenza esposti tra le spese per il personale. L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte registra una crescita del 21,4% a 380 milioni di euro risentendo positivamente dei minori accantonamenti ai fondi per rischi e oneri (-3 1,3% a 22 milioni), che nel 2006 includevano gli stanziamenti per il rinnovo del Ccnl, e dell’aumento della voce altri ricavi del’operatività corrente che beneficia della rilevazione del maggior valore, circa 17 milioni al lordo delle imposte, rilevato in conto economico in seguito all’applicazione dell’Ifrs 3 per l’ampliamento del perimetro di consolidamento. L´utile netto consolidato ammonta a 185 milioni di euro, in diminuzione del 3 1,7% rispetto al 2006. Come già ricordato, escludendo gli effetti relativi alle operazioni non ricorrenti del 2006, e pur in presenza di una forte crescita della voce imposte e tasse (+42,3%), inclusiva di un aggravio di circa 11 milioni conseguente alla modifica delle aliquote Ires e Irap introdotta dalla finanziaria 2008 ed avente impatto sull’esercizio 2007, l’utile netto consolidato registra una crescita del 6,9%. Il Roe del Gruppo, calcolato rapportando l’utile dell’anno 2007 al patrimonio netto contabile medio ponderato del periodo 31. 12. 2006 - 31. 12. 2007 ed escludendo l’utile in formazione, risulta pari all’11,9% (12,8% al 31 dicembre 2006 escludendo gli utili da operazioni non ricorrenti). E’ opportuno ricordare che nel periodo considerato il patrimonio netto contabile è aumentato di circa 89 milioni di euro passando da 1. 621 a 1. 710 milioni (+5,5%). Il rapporto cost/income3 scende al 55,6% dal 59,1% del 2006. Il Patrimonio di vigilanza cresce del 6,9% raggiungendo i 2. 209 milioni di euro. All’interno, il patrimonio di base si cifra in 1. 441 milioni che rapportati al totale delle attività a rischio ponderate (27. 385 milioni) fissa il Tier 1 ratio al 5,26%. Il Total capital ratio a fine anno risulta pari all’8,24%, il coefficiente di solvibilità all’8,46%. Stato Patrimoniale Consolidato 2007 Gli impieghi netti a clientela raggiungono i 20. 385 milioni, in crescita del 39,4% dal 2006 (+8,5% al netto della variazione del perimetro di consolidamento), beneficiando in modo particolare del buon andamento del comparto mutui (+18,2% a 8. 680 milioni). Per quanto attiene alla qualità del portafoglio crediti, le politiche di accantonamento prudenziali hanno comportato un innalzamento del grado di copertura delle posizioni in sofferenza (al 54,2%) e incagliate e ristrutturate (al 22,8%). Tuttavia, l’ampliamento del perimetro di consolidamento ha determinato una rilevante crescita dei crediti deteriorati e in particolare delle posizioni scadute/sconfinate oltre i 180 giorni di Centro Factoring che includono, peraltro, anticipi su fatture a carico della Pubblica Amministrazione sistematicamente regolarizzate oltre tale termine. Al netto di questo effetto, il grado di copertura complessivo dei crediti deteriorati al 31 dicembre 2007, pari al 31,8% (-4,1 punti percentuali), sarebbe risultato in crescita al 39,2% (+3,3 punti percentuali). La raccolta totale chiude il 2007 a 40. 421 milioni di euro, in crescita del 3,9% dall’inizio dell’anno. La componente direta (18. 572 milioni) cresce del 9,2%, principalmente grazie all’aumento del comparto obbligazionario (+22,3% a 6. 536 milioni), influenzato anche dal consolidamento integrale di Centro Leasing Banca, mentre quella indiretta resta sostanzialmente stabile a 21. 849 milioni (-0,3%) con dinamiche simili sia nella quota amministrata che in quella gestita. L’andamento Dei Settori Di Attivita´ Come commentato in precedenza, nel 2007 il Gruppo ha registrato una riduzione dell’utile netto consolidato a seguito delle componenti non ricorrenti presenti nell’anno precedente presenti nel Corporate Center. I migliori risultati si riscontrano nel settore commerciale del retail, nella finanza e nel comparto wealth management.
2007 2006 Var.
Retail
Utile netto 146 138 5,8%
Capitale allocato medio 579 584 -0,9%
Redditività 25,2% 23,6% 1,6 pp
Cost/income 61,4% 66,0% -4,6 pp
Imprese e Private Bkg.
Utile netto 39 49 -20,4%
Capitale allocato medio 362 276 31,2%
Redditività 10,8% 17,8% -7,0 pp
Cost/income 43,1% 39,8% 3,4 pp
Finanza
Utile netto 22 16 37,5%
Capitale allocato medio 97 103 -5,8%
Redditività 22,7% 15,5% 7,1 pp
Cost/income 22,7% 36,4% -13,6 pp
Wealth Management
Utile netto 35 34 2,9%
Capitale allocato medio 81 83 -2,4%
Redditività 43,2% 41,0% 2,2 pp
Cost/income 24,2% 24,6% -0,4 pp
Leasing & Factoring
Utile netto 18 n. D. --‑
Capitale allocato medio 232 n. D. --‑
Redditività 7,8% n. D. --‑
Cost/income 37,7% n. D. --‑
Corporate Center
Utile netto -38 66 n. S.
Capitale allocato medio 544 776 -29,9%
Redditività -7,0% 8,5% n. S.
Cost/income 575,0% 90,5% n. S.
Importi in milioni. L ’importo del’utile netto include la quota di pertinenza di terzi L’attivita’ Commerciale Nel corso del 2007, il Gruppo ha conseguito risultati commerciali di rilievo, confermando il proprio posizionamento nel mercato di riferimento e accrescendo la propria base di clientela di 8. 000 unità. Questi risultati sono stati ottenuti attraverso una costante attenzione ai bisogni dei diversi segmenti di clientela, alla focalizzazione sullo sviluppo delle nuove aree di business e all’ampliamento delle possibilità e modalità di contatto con la clientela. Mercato Retail Le attività commerciali realizzate in corso d’anno rivolte alla clientela privata si sono focalizzate sul miglioramento della capacità di acquisizione di nuovi clienti, sulla riduzione del tasso di perdita degli stessi, sul sostegno alla crescita di alcune importanti linee di business, quali, tra l’altro, le polizze assicurative, i fondi pensione ed i finanziamenti a privati. Allo scopo di prevenire tale fenomeno di perdita, è stato messo a punto il nuovo Score di Attrition Privati che si avvale di una migliore predittività rispetto al precedente e permette di intervenire in presenza di una graduale riduzione/erosione del rapporto. Per quanto riguarda i prodotti di investimento, nel corso del 2007 sono state collocate sul mercato domestico 64 emissioni obbligazionarie per complessivi 1. 064 milioni di euro, con un notevole incremento rispetto all’anno precedente (+ 16%). Nel comparto assicurativo, la raccolta premi lorda a livello di Gruppo ammonta a circa 684 milioni di euro (+ 13% rispetto al 2006). La nuova produzione dell’anno si è concentrata prevalentemente sui prodotti di Ramo Iii ad elevato contenuto assicurativo (88%tra Index e Unit-linked). Costante per tutto il 2007 il buon andamento delle polizze a copertura dei rischi sulla “persona” (salute, temporanea caso morte, infortuni, responsabilità civile) e le polizze danni collegate a mutui (+60% rispetto a fine 2006). Mercato imprese Nel mercato imprese, le iniziative commerciali sono state orientate a consolidare il ruolo del Gruppo in termini di partner bancario di riferimento, puntando all’incremento della quota di mercato sugli impieghi e all’aumento dei ricavi da servizi. Inoltre, nell’ottica di aumentare il presidio nel settore agrario e ottimizzare l’efficacia commerciale, è stato costituito a luglio un Centro Imprese Agrarie, dotato di una struttura specialistica di alto livello che opera con una sede principale a Firenze e tre presidi territoriali. L’attività nell’area della finanza d’impresa ha dato vita a numerose iniziative nei vari segmenti di operatività attraverso la proposta di soluzioni innovative, in grado di integrare la tradizionale offerta creditizia. Mercato Private Banking Nel 2007 le principali linee di intervento rivolte al mercato private hanno riguardato l’evoluzione della gamma d’offerta, il completamento delle piattaforme tecnologiche e l’ampliamento del presidio territoriale, con il duplice obiettivo di migliorare la qualità del servizio offerto e di ottenere la crescita del numero dei clienti prevista. Per quanto riguarda l’arricchimento del catalogo prodotti, si segnala la realizzazione della polizza “Private Scelta Esclusiva”, una soluzione di investimento del capitale che coniuga i vantaggi derivanti dalla pianificazione successoria e fiscale con un‘elevata efficienza finanziaria garantita da un forte livello di personalizzazione degli asset di portafoglio grazie alla costituzione di un fondo assicurativo riservato. L’offerta di Gestioni Patrimoniali è stata migliorata grazie ad una maggiore flessibilità di alcuni suoi prodotti, consentendo di soddisfare le richieste dei clienti a più altro profilo di rischio. .
 
   
   
NOMINA DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO E DEL DIRETTORE GENERALE DI BANCA CR FIRENZE  
 
Firenze, 5 marzo 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Cr Firenze Spa, riunitosi in data odierna alle ore 15, sotto la Presidenza del Dott. Aureliano Benedetti, preso atto che il Rag. Lino Moscatelli, a conclusione della riunione del Consiglio di Amministrazione tenutasi il 3 marzo ha lasciato l’incarico di Direttore Generale, lo ha cooptato nel Consiglio di Amministrazione ed ha nominato Direttore Generale il Rag. Luciano Nebbia fino ad ora Capo dell’Area Milano Provincia della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. In relazione alle esigenze poste dal nuovo contesto societario ed alla missione di Banca Cr Firenze in Italia Centrale quale subholding per il governo delle partecipate, sono stati conferiti al Consigliere Lino Moscatelli, nel ruolo di Amministratore Delegato, i poteri necessari a sovrintendere al processo di integrazione della stessa Banca Cr Firenze nel Gruppo Intesa Sanpaolo. Il Consiglio di Amministrazione, preso atto delle dimissioni dalla carica di componente del Comitato Esecutivo presentate dal Dott. Giuseppe Spadafora a conclusione della riunione svoltasi nella mattinata, ha deliberato di definire in 5 il numero dei componenti il Comitato stesso, chiamandone a far parte l’A. D. Lino Moscatelli, assieme al Presidente Aureliano Benedetti, al Vice Presidente Piero Antinori, al Dott. Massimo Mattera e al Prof. Giuseppe Morbidelli che mantengono l’incarico senza soluzione di continuità. .  
   
   
FINMECCANICA DÀ AVVIO AL PROGRAMMA DI ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE  
 
Roma, 5 marzo 2008 - Finmeccanica comunica l’intenzione di procedere all’avvio del programma di acquisto di azioni proprie nei termini autorizzati dall’Assemblea degli Azionisti dello scorso 16 gennaio 2008. Al riguardo il Consiglio di Amministrazione della Società, allo scopo di procedere all’avvio del programma e di consentirne l’esecuzione nei tempi ritenuti opportuni ha confermato, nell’esercizio del mandato conferitogli dalla stessa Assemblea, i poteri attribuiti al Presidente e Amministratore Delegato, Pier Francesco Guarguaglini, per l’esecuzione della relativa delibera assembleare. Si rammenta in particolare che il programma di acquisto, approvato dall’Assemblea per un ammontare massimo di 34 milioni di azioni ordinarie (pari all’8% circa del capitale sociale), è destinato per il 2,6% circa (massime 11. 1 milioni di azioni ordinarie) al servizio dei piani di incentivazione azionaria e per il 5,4% circa (massime 22. 9 milioni di azioni ordinarie) è teso a massimizzare la creazione di valore per gli azionisti, in coerenza con il piano di investimenti del Gruppo e con l’andamento della gestione. Come già reso noto, il programma di acquisto potrà essere effettuato con le gradualità ritenute opportune, nell’arco di 18 mesi dall’autorizzazione assembleare, a un prezzo unitario massimo e minimo pari al prezzo di riferimento rilevato sul M. T. A. Nel giorno precedente all’acquisto (più o meno il 5% rispettivamente per il prezzo massimo e per quello minimo), mediante acquisto sul mercato ovvero mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati nei mercati regolamentati. Inoltre, in coerenza con quanto previsto dal Regolamento Ce n. 2273/2003 e con la prassi comunemente seguita dal mercato finanziario, gli acquisti giornalieri non potranno superare il 20% del volume medio giornaliero di azioni Finmeccanica negoziato sul mercato. In caso di acquisti, Finmeccanica comunicherà le operazioni effettuate con cadenza settimanale ed in termini di numero azioni acquisite nel periodo, prezzo medio unitario, numero totale di azioni acquisite dall’inizio del programma e controvalore complessivo alla data della comunicazione. La Società detiene attualmente un totale di 343. 777 azioni proprie, pari allo 0,08% circa del capitale sociale.  
   
   
RAPPORTO STATISTICO SULLA FALSIFICAZIONE DELL´EURO  
 
Roma, 5 marzo 2008 - Secondo il Rapporto sulla falsificazione dell´euro relativo all´anno 2007 (documento in formato . Pdf), presentato il 22 febbraio scorso, dall´Ufficio Centrale Antifrode dei Mezzi di Pagamento (Ucamp) facente parte del ministero dell´Economia e delle finanze, la banconota da 50 Euro rappresenta l´obiettivo privilegiato dei falsificatori. Infatti, il 44,41% dei biglietti ritirati dalla circolazione e/o sequestrati è costituito da banconote da 50 Euro. Nel corso del 2007 le segnalazioni, relative al ritiro dalla circolazione e/o al sequestro di banconote e monete sospette di falsità, ha subito un incremento pari al 5,39% rispetto al 2006. A fronte di 68. 121 segnalazioni pervenute nel 2006, nel corso del 2007 le segnalazioni sono state 71. 799. Tali segnalazioni hanno riguardato il ritiro e/o il sequestro di complessive 102. 008 banconote e di 97. 184 monete metalliche. La maggior parte dei ritiri è stata effettuata nel Nord (28. 622 Nord-ovest e 18. 379 Nord-est) e nel Centro Italia (15. 275). Per ciò che attiene alle monete metalliche, nel corso del 2007, sono stati ritirati dalla circolazione e/o sequestrati complessivamente 97. 184 pezzi, di cui 37 da 10 centesimi, 25 da 20 centesimi, 388 da 50 centesimi, 66. 987 da 1 Euro e 29. 747 monete da 2 Euro. Rispetto all´anno precedente (nel corso del 2006 sono stati ritirati 20. 275 pezzi), nel 2007 è stato riscontrato un notevole incremento della falsificazione della monete da 2 Euro (748,21%), un cospicuo incremento della contraffazione delle monete da 1 Euro (423,21%) e un notevole decremento di quelle da 50 centesimi (-68,40%). Tale dato conferma il sempre maggiore interesse verso la contraffazione delle monete da 1 e da 2 euro da parte della organizzazioni criminali. Nel 2007, il Centro di Analisi dell´Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha accertato come false 101. 530 monete, per un valore complessivo di 135. 485,50 Euro. .  
   
   
FVG, ELEZIONI REGIONALI: ILLUSTRATE NUOVE PROCEDURE  
 
 Udine, 5 marzo 2008 - La Lr 17/2007 (Determinazione della forma di governo nel Friuli Venezia Giulia e del sistema elettorale regionale) è una "legge statutaria" (prevista cioè dallo Statuto regionale di autonomia) e demanda a una legge regionale ordinaria la definizione del procedimento elettorale. Nasce così la Lr 28/2007 (Disciplina del procedimento per la elezione del Presidente della Regione e del Consiglio regionale), con la quale si voterà il 13 e il 14 aprile prossimi. Le novità introdotte da tale normativa e in particolare le incombenze per gli Enti locali sono state presentate oggi nell´Auditorium della Regione a Udine nel corso di un seminario organizzato dall´Associazione nazionale degli ufficiali di stato civile e anagrafe (Anusca) in collaborazione con la Direzione centrale delle Autonomie locali. La nuova legge disciplina le diverse fasi del procedimento elettorale: dalla convocazione dei comizi elettorali alla presentazione e ammissione delle candidature, fino alla votazione, allo scrutinio, all´ attribuzione dei seggi e alla proclamazione degli eletti. Inoltre essa istituisce l´Ufficio centrale regionale, competente al deposito, all´esame e all´ammissione delle candidature a Presidente della Regione e a consigliere regionale (competenze un tempo dei tribunali e della Corte d´appello); reca una nuova disciplina delle autenticazioni previste dalla legge regionale; disciplina compiutamente la propaganda elettorale mediante affissioni e istituisce un nuovo regime delle spese elettorali. Le novità rilevanti per i Comuni riguardano proprio il nuovo regime delle spese elettorali e la nuova disciplina della propaganda elettorale mediante affissioni. Ma mentre la nuova normativa per le spese elettorali non troverà applicazione in questa tornata elettorale per la concomitanza con le elezioni per il rinnovo del Parlamento nazionale, per quanto attiene invece alla propaganda elettorale, essa prevede l´eliminazione della propaganda indiretta (i cosiddetti "fiancheggiatori"). L´affissione sarà consentita ai soli candidati alla carica di Presidente della Regione e alle liste circoscrizionali. È espressamente vietata l´affissione da parte di soggetti che non partecipano direttamente alla competizione elettorale con la propria candidatura. La competenza alla delimitazione e ripartizione degli spazi di propaganda elettorale è del responsabile dell´Ufficio elettorale comunale, che entro due giorni dal ricevimento delle candidature ammesse da parte del Servizio elettorale e comunque entro il 17 marzo, deve delimitare e ripartire gli spazi secondo quanto stabilito dalla legge. Se la disciplina dei divieti e dei permessi riguardanti le varie forme di propaganda è in sostanza invariata rispetto alla precedente, alcune novità riguardano la possibilità di allestire dei "gazebo" per rendere più agevole l´esercizio della propaganda, sui quali è ammessa l´esposizione di materiali di propaganda elettorale. Materiali che possono essere esposti anche nelle vetrine dei comitati elettorali, ma che devono essere rimossi nel giorno antecedente alle votazioni (nel caso specifico: sabato 12 aprile). La competenza all´accertamento, notificazione e irrogazione delle sanzioni amministrative nel caso di violazioni alla disciplina regionale della propaganda elettorale è del comune nel cui territorio sono commesse le violazioni. Al comune spettano anche i proventi derivanti dall´applicazione delle sanzioni. Le quali, previste dalle legge regionale, sono di natura amministrativa pecuniaria e variano, a seconda delle fattispecie, da 200 a 2 mila euro o da 300 a 3 mila euro nel caso di utilizzazione degli spazi destinati ad altre liste o altri candidati. Le prossime elezioni regionali riguardano 219 comuni, per 1379 sezioni e 1 milione e 100 mila elettori; le elezioni provinciali (Provincia di Udine) interessano 137 comuni; quelle comunali 5 comuni in provincia di Udine (Udine, Martignacco, S. Giorgio di Nogaro, Forgaria e Teor) e 3 in quella di Pordenone (Spilimbergo, Zoppola e S. Giorgio della Richinvelda). Mentre per le elezioni per il Parlamento nazionale e per la Provincia il cittadino elettore non può esprimere preferenze, per le elezioni regionali può esprimere due voti: un voto per una lista circoscrizionale, esprimendo eventualmente anche la preferenza per un candidato compreso nella lista circoscrizionale votata; un voto per un candidato alla carica di Presidente della Regione. L´elettore può esprimere un voto a favore di una lista e un voto a favore di un candidato alla carica di Presidente della Regione, anche non collegato alla lista circoscrizionale votata: è cioè consentito il "voto disgiunto". Il voto espresso solo per la lista circoscrizionale si intende espresso anche a favore del collegato candidato alla carica di Presidente; il voto espresso soltanto per il candidato Presidente non si estende alle collegate liste circoscrizionali. La validità del voto è ammessa ogniqualvolta si possa desumere la volontà effettiva dell´elettore; il voto è nullo solo quando dalla scheda emerge la volontà di farsi riconoscere; la nullità del voto espresso per il candidato Presidente rende in ogni caso nullo il voto espresso per la lista; se una scheda contiene un voto contestato e non attribuito per il Presidente, anche il voto eventualmente espresso per la lista deve ritenersi contestato e non attribuito. Lo scrutinio relativo alle elezioni regionali inizierà martedì 15 aprile alle ore 14. 00. .  
   
   
“L’ABRUZZO FA GOLA A MOSCA”  
 
 Pescara, 3 marzo 2008 - Enogastronomia ed abbigliamento “made in Abruzzo” hanno conquistato il mercato russo. E’ questo il brillante risultato raggiunto dalla missione “L’abruzzo a Mosca” organizzata dalla Camera di Commercio di Pescara e dal Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo, in collaborazione con la Camera di Commercio Italo - Russa. La missione, della durata di tre giorni, ha preso il via martedì 26 febbraio. Numerose le aziende abruzzesi partecipanti: 18 per il settore agroalimentare e 14 per il settore abbigliamento. Il programma di lavoro ha visto la realizzazione di iniziative promozionali specifiche per i due settori produttivi. Infatti, per il settore agroalimentare è stato allestito, presso l’Hotel National, un workshop con l’intervento dei principali grossisti e distributori russi del settore seguito da visite presso grandi magazzini, catene di supermercati e sedi dei principali importatori russi. Per le imprese del tessile è, invece, stata curata la partecipazione alla X edizione della Collection Premiere Moscow (Cpm) fiera di riferimento per il settore dell’abbigliamento. La missione si è chiusa, ieri, nel suggestivo scenario della residenza dell’Ambasciatore Italiano a Mosca, con l’apprezzatissimo Convivio “Profumi e sapori d’Abruzzo”, curato dalla chef Nicola D’alonzo, interamente dedicato all’enogastronomia locale, ed accompagnato da un defilé di moda uomo – donna - bambino allestito con i capi e gli accessori delle imprese abruzzesi che hanno preso parte alla fiera Cpm. Di prestigio la composizione degli invitati al Convivio, erano, infatti, presenti rappresenti istituzionali e di testate giornalistiche italiane e russe, istituti di credito, ristoratori, importatori, distributori e grossisti del settore food e dell’abbigliamento. L’ambasciatore, S. E. Vittorio Surdo, nel discorso di apertura ha sottolineato che “Paesaggi suggestivi e scenari naturali unici nel panorama nazionale costituiscono la principale fonte di ispirazione dei tanti artigiani abruzzesi che con il loro lavoro impreziosiscono i materiali e danno vita a creazioni apprezzate ovunque” aggiungendo che “una iniziativa di questo genere, che coniuga perfettamente moda e sapori, aggiunge un altro importante tassello all’immagine di eccellenza dell’Italia in Russia”. Il bilancio della missione è più che positivo, tenuto conto del rilevante entusiasmo mostrato dagli operatori russi verso i prodotti abruzzesi che sono stati giudicati di alta qualità ed in grado di soddisfare appieno le esigenze delle fasce di consumatori più abbienti, sempre più alla ricerca di beni esclusivi e di pregio. Anche le nostre imprese hanno confermato la validità e l’utilità della missione: numerosi i contatti commerciali e le trattative intraprese, molto interessanti le possibilità offerte dal mercato russo in particolare per i prodotti a più alto valore aggiunto. Il Presidente Ezio Ardizzi, soddisfatto dei positivi riscontri ottenuti, ha sottolineato l’oculatezza della scelta dell’Ente Camerale e del Centro Estero di puntare sul mercato russo che è in grado di offrire alle nostre imprese ottime opportunità. I dati relativi all’andamento degli scambi commerciali non fanno che confermare tale valutazione: nei primi nove mesi del 2007 le esportazioni abruzzesi verso la Federazione Russa rispetto al 2006 sono passate da 64 ad 85 milioni di euro facendo segnare un incremento record di oltre il 33%. Della delegazione della Camera di Commercio di Pescara faceva parte anche Vittorio Di Carlo, che in qualità di Vice Presidente Saga, ha avviato proficui contatti per l’attivazione, a breve, di un volo Pescara-mosca. .  
   
   
RICERCA, PIÙ FORTE LA COLLABORAZIONE FRA BOLZANO, TRENTO E INNSBRUCK TRA I PRIMI PROGETTI IN CANTIERE LA CREAZIONE DI UN CATTEDRA UNIVERSITARIA SULL’ECONOMIA REGIONALE.  
 
Bolzano, 5 febbraio 2008 - Gli assessori competenti Luisa Gnecchi e Otto Saurer per l´Alto Adige, Gianluca Salvatori per il Trentino, e il direttore generale della Zukunft Stiftung nord-tirolese Harald Göhm, si sono incontrati per aprire un confronto sul futuro della ricerca e dell´innovazione nel nostro territorio. A livello internazionale prevale la sempre maggiore concentrazione delle risorse destinate alla ricerca scientifica in poche località, che tendono a diventare poli in grado di monopolizzare i più importanti filoni della ricerca (nano tecnologie, nuovi materiali, informatica, ecc. ). "Di fronte a questi scenari - sottolinea Luisa Gnecchi - è necessario che Bolzano, Trento e Innsbruck inizino a collaborare attorno a progetti comuni che possano dare visibilità, a livello europeo e mondiale, ad alcuni progetti di ricerca per i quali ciascuna Provincia è particolarmente vocata. E’ necessario che i politici locali facciano scelte coraggiose mettendo in comune le proprie risorse e strategie". Durante l´incontro sono state definite tre diverse aeree sulle quali avviare dei progetti: la prima prevede la creazione di una cattedra universitaria per lo studio dell’economia regionale con docenze a rotazione fra Trento, Bolzano e Innsbruck; la seconda prevede un incontro fra le tre agenzie che promuovono lo sviluppo dell’innovazione (Zukunft Stiftung, Techno Innovation Southtyrol e Agenzia trentina di sviluppo) allo scopo di progettare un servizio in comune alle imprese dei rispettivi territori. E´ stato infine deciso di avviare uno studio di fattibilità per verificare la possibilità di creare un fondo congiunto per il finanziamento di progetti di ricerca e di innovazione su tematiche come la bioedilizia, la medicina molecolare, le energie rinnovabili e l’ecomobilità. Anche l´assessore trentino Gianluca Salvatori ribadisce con forza la necessità di costruire un modello sovraregionale di strategie comuni nei campi della ricerca, della formazione universitaria e dell´innovazione di impresa. "Per riuscire a mantenere una posizione rilevante a livello internazionale nel settore della ricerca - osserva - dobbiamo trovare forme di collaborazione a livello euroregionale. E´ la logica dell´innovazione che richiede di agire per aree con massa critica sufficiente ad affrontare le nuove sfide scientifiche. Le tre regioni hanno molto da dire, ma questo molto puo´ essere ancora piu´ rilevante in un contesto di strategie comuni. Per questo e´ necessaria una visione di lungo termine: una iniziativa che puo´ andare sotto il nome di Euregio Ricerca 2020". .  
   
   
L’EMILIA ROMAGNA VARA UNA SERIE DI INCENTIVI PER LA STABILIZZAZIONE DEI LAVORATORI PRECARI, DISOCCUPATI DI LUNGA DURATA, GENITORI SOLI CON FIGLI A CARICO, PERSONE SVANTAGGIATE CIRCA 15 MILIONI DI EURO A DISPOSIZIONE  
 
Bologna, 5 marzo 2008 - Incentivi per l’assunzione a tempo indeterminato dei disoccupati di lunga durata e dei lavoratori precari, dei genitori soli con figli e delle persone in carico ai servizi socio-sanitari. La Regione Emilia-romagna mette in campo una serie di interventi per la stabilizzazione occupazionale di alcune specifiche categorie di lavoratori che presentano difficoltà nel mercato del lavoro. Le misure, presentate questa mattina in conferenza stampa, mettono a disposizione complessivamente circa 15 milioni di euro di risorse pubbliche, di cui 10 milioni per contributi alle assunzioni e 5 milioni per le iniziative di formazione e di sostegno al reddito. "Il mercato del lavoro della nostra Regione è un mercato che funziona - ha detto l´assessore regionale al Lavoro, Paola Manzini - ma a fronte della crescita dei posti di lavoro e della pressoché piena occupazione, si affiancano segnali di debolezza per specifiche categorie di lavoratori e per le donne. Abbiamo voluto rafforzare queste persone, che si trovano in una condizione di maggiore disagio, rendendo meno critiche per loro le opportunità di accesso e di permanenza al lavoro". Per incentivare l’assunzione dei disoccupati di lunga durata, cioè senza occupazione da almeno 12 mesi, e dei precari che abbiano percepito meno di 35 mila euro lordi negli ultimi due anni pur avendo lavorato per almeno 18 mesi e con contratti diversi dal rapporto di lavoro a tempo indeterminato, la Regione mette a disposizione 8 milioni di euro di contributi alle imprese. L’incentivo per le aziende che assumono a tempo indeterminato da queste due categorie, è pari al 10 per cento della retribuzione lorda annua del lavoratore; una percentuale che sale al 20 per cento se si assume una donna o un ultracinquantenne. L’ammontare del contributo, comunque, non può superare i 5 mila euro. Con le risorse a disposizione si stima che il provvedimento raggiungerà un minimo di 1. 600 lavoratori e un massimo di 4 mila. I lavoratori assunti con questa modalità potranno anche seguire un percorso formativo, con un contributo fino a 1. 800 euro, finanziati da risorse del Fondo Sociale Europeo. Per favorire l’occupazione di genitori soli e con uno o più figli a carico e dei disoccupati svantaggiati, cioè con alle spalle percorsi certificati dai servizi socio-sanitari di dipendenza o di carcere, il Ministero del Lavoro attraverso il Programma P. A. R. I (Programma d’Azione per il Reimpiego) mette a disposizione per l’Emilia-romagna complessivamente 4 milioni e 960 mila euro. Le aziende che assumono a tempo indeterminato persone con queste caratteristiche, beneficeranno di un contributo pari al 20% della loro retribuzione lorda annuale, fino a un massimo di 5 mila euro. Inoltre il lavoratore potrà usufruire di assegni formativi individuali fino a un massimo di 5 mila euro, e per consentirgli di frequentare la formazione è stato previsto anche un sostegno al reddito di 450 euro al mese per un massimo di 5 mesi, un’indennità rapportata a quella della disoccupazione ordinaria. "Il Ministero ha individuato l´ammontare delle risorse, ma ha lasciato completa autonomia alle Regioni sull´individuazione dei destinatari - ha spiegato Matilde Mancini, direttore generale della direzione ammortizzatori sociali e incentivi all’occupazione del Ministero del Lavoro - Ogni territorio deve necessariamente scegliere le proprie aree di intervento, in stretta connessione con il governo centrale e mantenendo sotto controllo la spesa". Per entrambe le misure avranno priorità di accesso ai contributi gli interventi rivolti ai lavoratori assunti a seguito di una loro specifica individuazione in sede di contrattazione collettiva di secondo livello/decentrato. Altre priorità nell’accesso ai finanziamenti è riservata all’assunzione di destinatari ultracinquantenni disoccupati di lunga durata e a seguire gli altri disoccupati di lunga durata. In generale, a parità di condizione di priorità, nell’individuare i beneficiari si procede secondo l’ordine di genere e in subordine per anzianità di età dei destinatari delle iniziative. Le domande dovranno essere presentate alla Provincia sul cui territorio è instaurato il rapporto di lavoro, precedentemente o successivamente all’instaurazione del rapporto lavorativo a tempo indeterminato, comunque, entro e non oltre il 31 ottobre 2008. L’istruttoria sull’ammissibilità degli interventi sarà realizzata dalle Province, che successivamente invieranno i risultati alla Regione. La Regione procederà all’approvazione degli interventi in un´unica graduatoria regionale e trasferirà alle Province le risorse per l’erogazione dei finanziamenti concessi. Il mercato del lavoro in Emilia-romagna Negli ultimi dieci anni in Emilia-romagna si è incrementata significativamente l´occupazione complessiva e si è ridotto il numero delle persone in cerca di impiego. Rispetto al 1996, si sono rilevati circa 291 mila posti di lavoro in più, il tasso di occupazione è al 70,7%, oltre l’obiettivo fissato per il 2010 dall’Unione Europea nell’ambito della strategia di Lisbona. Significativa la riduzione della disoccupazione, che interessa 47mila persone, il 2,3% delle forze di lavoro, meno della metà del corrispondente valore nazionale, valore che colloca la Regione tra le più avanzate in ambito comunitario. Positiva anche la crescita del lavoro delle donne, che dal 1996 ad oggi aumentano di circa 167mila unità, spingendo il loro tasso di occupazione quasi al 63%, mentre la disoccupazione scende al 3,5%, con un ritmo tale da ridurre in maniera rilevante il gap di genere, così come richiesto dagli orientamenti comunitari. La crescita dei posti di lavoro e la piena occupazione praticamente raggiunta mettono la Regione al riparo dai problemi tipici della scarsità, a differenza di quanto accade in altri territori del Paese e dell’Europa, mentre paiono accentuarsi le criticità legate alla qualità del lavoro e dello sviluppo che richiedono un forte governo regionale. Agli elementi appena descritti si affiancano infatti segnali di debolezza che si sono acuiti negli ultimi anni e riguardano specifiche categorie di lavoratori, tra cui predominano le donne. In Emilia-romagna sono circa 19 mila i disoccupati di lunga durata, quasi un terzo dell’intero collettivo di persone alla ricerca di lavoro in Emilia-romagna. In aumento, sia per le donne che per gli uomini, risulta essere la disoccupazione adulta: sono 6 mila le donne e 3 mila gli uomini con più di 50 anni che cercano attivamente il lavoro, la metà da più di dodici mesi. In condizione di svantaggio, inoltre, sono i soggetti con particolari difficoltà di reddito dovute anche alla loro condizione familiare, come i disoccupati che vivono da soli con figli a carico (i cosiddetti “monogenitori disoccupati”) che in Regione sono circa 2. 100 e per lo più donne (2mila). Restano sempre critiche le opportunità d’accesso e permanenza al lavoro da parte dei circa 18 mila soggetti svantaggiati, con alle spalle storie di alcolismo o di tossicodipendenza, che usufruiscono dei servizi socio-assistenziale territoriali, così come di circa 3 mila persone con esperienze di detenzione carceraria. Tra di essi si trovano poco più di 3. 500 donne e sono numerosi gli over quarantenni. A questi gruppi in difficoltà nell’inserimento professionale, se ne affiancano altri, più numerosi, che risentono della minore stabilità lavorativa dovuta all’applicazione di leggi che a partire dalla seconda metà degli anni ’90 hanno aumentato la flessibilità del lavoro. Parliamo di giovani lavoratori che sono flessibili solamente al momento dell’ingresso nel mercato del lavoro e a cui segue, in un arco di tempo sufficientemente breve, un processo di stabilizzazione, che varia in funzione delle competenze possedute. Quasi il 20% delle persone con lavori di durata temporanea nell’arco di un anno stabilizza infatti la propria condizione occupazionale, più che nella media del Paese. Restano nell’insicurezza per più tempo i collaboratori “puri”, che versano i contributi soltanto alla gestione separata dell’Inps e non hanno nessun’altra copertura previdenziale, e che percepiscono in Emilia-romagna un reddito medio imponibile annuo di circa 16 mila euro a fronte dei 24 mila di un occupato alle dipendenze. Nel 2006 in Emilia-romagna questi lavoratori sono circa 40 mila, accanto alle persone occupate con contratto dipendente a tempo determinato che sono quasi 164 mila, 140 mila delle quali rimane nella condizione di instabilità per più di un anno. Allegato Statistico Tav. 1 – Persone occupate e in cerca di lavoro in Emilia-romagna per genere e per età nel 1996, nel 2006 e nel primo semestre 2007. Valori in migliaia
Occupati Persone in cerca di lavoro Persone in cerca di lavoro over 50 anni
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
1996 992 689 1. 681 32 64 96 3 4 7
2006 1. 086 832 1. 918 29 38 67 3 6 9
3° trim 2007 1. 116 856 1972 17 31 47 n. D. n. D. n. D
Fonte: nostre elaborazioni su dati Istat dell’Indagine delle forze di lavoro, Anni vari Tav. 2 - Tassi di occupazione (15-64 anni) e disoccupazione in Emilia-romagna per genere nel 1996, nel 2006 e nel terzo semestre 2007. Valori percentuali
Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
1996 72,6 51,3 62,0 3,1 8,5 5,4
2006 77,1 61,5 69,4 2,6 4,3 3,4
3° trim 2007 78,5 62,7 70,7 1,5 3,5 2,3
Fonte: nostre elaborazioni su dati Istat dell’Indagine delle forze di lavoro, Anni vari Tav. 3 – Persone disoccupate di lunga durata per genere in Emilia-romagna nel 1996 e nel 2006. Valori assoluti ed incidenza relativa
Valori assoluti Incidenza sui disoccupati in complesso
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
1996 11. 691 26. 430 38. 031 36,7 41,1 39,6
2006 8. 264 10. 897 19. 161 28,2 28,9 28,6
Fonte: nostre elaborazioni su dati Istat dell’Indagine delle forze di lavoro, Anni vari
- Persone disoccupate di lunga durata 12 mesi e oltre
fino 44 anni 45 anni ed oltre Totale
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
1996 9. 637 22. 386 32. 023 2. 054 3. 954 6. 008 11. 691 26. 340 38. 031
2006 5. 323 6. 427 11. 750 2. 941 4. 470 7. 411 8. 264 10. 897 19. 161
Tav. 4 Occupazione per genere, posizione, tempo e orario di lavoro in
Emilia-romagna nel 2006
Maschi Femmine Totale
Occupati Dipendenti 716. 594 665. 155 1. 381. 749
di cui:
a tempo indeterminato 645. 659 572. 639 1. 218. 298
- a tempo pieno 629. 299 430. 112 1. 059. 411
- a tempo parziale 16. 360 142. 527 158. 887
e di cui
a tempo determinato 70. 935 92. 516 163. 451
- a tempo pieno 62. 405 67. 181 129. 586
- a tempo parziale 8. 530 25. 335 33. 865
Occupati Indipendenti 369. 504 166. 952 536. 456
di cui Parasubordinati 18. 552 20. 955 39. 507
Occupati complessivi 1. 086. 098 832. 107 1. 918. 205
Fonte: nostre elaborazioni su dati Istat dell’Indagine delle forze di lavoro, 2006
Tav. 5 Saggi di variazione percentuale dell´occupazione per genere, posizione, tempo e orario di lavoro in Emilia-romagna tra il 1996 e il 2006
Maschi Femmine Totale
Occupati Dipendenti 16,9 29,1 22,5
di cui:
a tempo indeterminato 11,3 21,9 16,0
- a tempo pieno 9,7 3,7 7,2
- a tempo parziale 143,2 158,9 157,2
e di cui
a tempo determinato 116,0 103,0 108,5
- a tempo pieno 342,5 162,3 226,3
- a tempo parziale 165,6 171,7 170,1
Occupati Indipendenti -2,5 -4,0 -3,0
di cui Parasubordinati n. D. n. D. n. D.
Occupati complessivi 9,5 20,7 14,1
Fonte: nostre elaborazioni su dati Istat dell’Indagine delle forze di lavoro, Anni vari
Tav. 6 - Collaboratori "puri" per genere, numero di committenti e reddito
medio nel 2005 in Emilia-romagna (*)
N. Reddito medio
Collaboratori con un committente 79. 713 15. 716
Maschi 41. 242 20. 639
Femmine 38. 471 10. 437
Collaboratori con due committenti 8. 200 22. 776
Maschi 4. 054 31. 697
Femmine 4. 146 14. 053
Collaboratori con almeno 3 committenti 1. 591 32. 967
Maschi 834 47. 223
Femmine 757 17. 261
Totale 89. 504 16. 669
Maschi 46. 130 22. 092
Femmine 43. 374 10. 902
(*) I collaboratori “puri” hanno stipulato almeno un contratto di collaborazione e non sono iscritti ad altra forma previdenziale, oltre alla gestione separata dell’Inps Fonte: elaborazioni su dati Inps, Osservatorio sui lavoratori parasubordinati, 2005
Tav. 7 - Alcune tipologie di soggetti con svantaggio sociale in Emilia-romagna
Classe d´età
Maschi Femmine Totale <19 20-29 30-39 40 e oltre
Popolazione detenuta 3. 081 100 3. 181 n. D n. D n. D n. D
Utenza tossicodipendenza 10. 495 2. 064 12. 559 345 3. 521 5. 059 3. 634
Utenza alcoldipendente 3. 776 1. 398 5. 174 10 260 1. 106 3. 798
Fonte: Regione Emilia-romagna, Assessorato Politiche sociali .
 
   
   
I COMUNI VENETI PRESENTANO RICORSO STRAORDINARIO COLLETTIVO CONTRO I TAGLI AL CAPO DELLO STATO  
 
 Rubano (Pd), 5 marzo 2008 - Anciveneto coordina l´azione amministrativa; c´è tempo fino al 10 marzo per la sottoscrizione. “I trasferimenti erariali possono essere recuperati” Sessanta Comuni veneti pronti al ricorso straordinario al Capo dello Stato contro i “tagli”. Ai municipi è stata nviata oggi una circolare da parte di Anciveneto che spiega come prendere parte all´azione amministrativa; questa segue la storica Ordinanza del Tar del Veneto che ha sospeso i mancati trasferimenti erariali al Comune di Agugliaro (Vi). Nell´occasione il Tar aveva sottolineato che “Il Ministero dell´Interno ha operato difformemente dalla legge nei confronti del Comune di Agugliaro”. Il Dicastero aveva infatti tolto indebitamente i finanziamenti al municipio – circa 15mila euro - presumendo nel contempo un maggior gettito Ici; tuttavia, l´entità della maggiore entrata è di gran lunga inferiore alla cifra tagliata. Ora, per estendere gli eventuali benefici (cioè l´annullamento dell´atto), Anciveneto lancia la sottoscrizione “comune”; sarà la stessa Associazione che invierà il ricorso al Capo dello Stato entro il prossimo 12 marzo (le sottoscrizioni si chiudono però il 10 marzo). “Stiamo predisponendo anche un modulo con l´istanza di rimborso dei tagli illegittimi, sottolinea Vanni Mengotto, presidente Anciveneto; ogni Comune potrà così dimostrare che l´effettivo extra-gettito Ici non corrisponde all´ammontare dei tagli subiti. Lo stesso modulo, una volta compilato, potrà essere utilizzato a supporto dell´istanza di sospensione contenuta nel ricorso straordinario collettivo”. Gli Uffici di Anciveneto sono a disposizione per ogni ulteriore chiarimento sulla questione (tel. 049. 8979033). Www. Anciveneto. Org .  
   
   
MUTUI PER AVVIO D´IMPRESA: L´ASS. FRICK FORNISCE I DATI  
 
Bolzano, 5 marzo 2008 - L’assessore provinciale al commercio, industria e artigianato, Werner Frick, oggi, martedì 4 marzo 2008, in Consiglio provinciale ha risposto ad un’interrogazione dei “Freiheitlichen” in merito a cittadini extracomunitari quali fondatori d’impresa. Di seguito i dati forniti. Tra il 2003 ed il 2007 sono stati 899 i fondatori di nuove imprese ad ottenere un mutuo per l’avvio dell’attività per un importo di 30. 000 Euro ciascuno. Questa nuova tipologia di incentivazione, entrata in vigore con il 1. Ottobre 2007, prevede precisi criteri per l’ottenimento del mutuo per l’avvio d’impresa. Come spiega l’assessore provinciale competente, Werner Frick, tutti i fondatori di nuove imprese che facciano richiesta di mutuo per 30. 000 Euro, a seconda dell’attività, sono tenuti a possedere precise qualifiche. In tal modo possono ottenere dalla Provincia un sostegno per l’avvio d’impresa sottoforma di mutuo solo persone che dispongono di sufficienti cognizioni per gestire un’azienda. “Le qualifiche per accedere ai sostegni finanziari provinciali sono richieste allo stesso modo sia agli altoatesini, che ai cittadini comunitari ed anche ai cittadini provenienti da paesi non facenti parte dell’Unione Europea”, così l’assessore Frick. Nell’arco temporale compreso fra il 2003 ed il 2007 erano registrati nell’albo della Camera di Commercio circa 10. 000 titolari d’impresa, poco meno di 1. 000 di questi erano cittadini di Paesi non comunitari. Ne risulta che nel 2007 il 2,9 per cento di tutti i titolari d’impresa erano cittadini di paesi non facenti parte dell’Unione Europea, mentre la percentuale dei cittadini extracomunitari rispetto alla consistenza complessiva della popolazione è di circa il 4,3 per cento. .  
   
   
IL SISTEMA CAMERALE PIEMONTESE AD “ARTÒ” DAL 6 AL 9 MARZO AL LINGOTTO FIERE DI TORINO LE CAMERE DI COMMERCIO PIEMONTESI PRESENTERANNO I PROPRI SERVIZI PER LE IMPRESE ARTIGIANE  
 
 Torino, 5 marzo 2008 - Il sistema camerale piemontese sarà presente al Salone delle attività artigiane “Artò”, organizzato da Promotor International Spa in collaborazione con Regione Piemonte, Confartigianato, Cna e Casartigiani, in programma dal 6 al 9 marzo presso il Lingotto Fiere di Torino. Nello stand A3 del Padiglione 5, Unioncamere Piemonte e le Camere di commercio locali presenteranno i servizi offerti alle imprese artigiane del territorio in tema di contributi, incentivi e agevolazioni, promozione e valorizzazione delle filiere tradizionali, innovazione e giustizia alternativa (procedure di arbitrato e conciliazione della Camera Arbitrale del Piemonte). L’artigianato Piemontese In Cifre Il tessuto regionale vede una forte presenza di imprese artigiane, che rappresentano un patrimonio culturale ed economico di eccellenza per la crescita e lo sviluppo del territorio. A fine dicembre 2007 sono infatti 136. 674 le imprese artigiane registrate presso il Registro Imprese delle Camere di commercio piemontesi. Il saldo tra le aziende nate e quelle cessate è di 1. 437 unità, per un tasso di crescita dell’1,06%. Al 31 dicembre 2007, le imprese artigiane rappresentavano il 29,2% del totale delle imprese piemontesi, quota lievemente in crescita rispetto al 2006, a testimonianza di come il tessuto artigiano locale sia più dinamico della base imprenditoriale complessivamente considerata (nel 2007 il tasso di crescita delle imprese piemontesi si è attestato, infatti, al +0,69%). A livello territoriale, la crescita realizzata nel 2007 è quasi interamente frutto della dinamicità mostrata dall’artigianato torinese (+1,79%) e novarese (+1,30%); crescono anche le basi imprenditoriali di Alessandria, Cuneo e del Verbano Cusio Ossola. Tra i settori, spicca quello delle costruzioni, con una variazione dello stock del +3,5% rispetto al 2006. L’analisi delle imprese artigiane per forma giuridica rivela come la forma prevalente sia quella delle imprese individuali (79,2%), seguita dalle società di persone (18,6%) e dalle società di capitale (2,1%). .  
   
   
12 IMPRESE DEL FVG CON 12 MILIONI DI FATTURATO: È LA SCOMMESSA DEL “PROGETTO 144” IDEATO DA AREA CON KEN MORSE E CON IL SOSTEGNO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
Trieste, 5 marzo 2008 - Ha preso il via il 5 marzo il “Progetto 144”, l’iniziativa ideata per consentire ad imprese del Friuli Venezia Giulia di crescere ed essere competitive sui mercati internazionali. Venticinque le aziende che hanno dato la loro adesione e che hanno partecipato al seminar di apertura questa mattina in Area Science Park. Tra queste, però, solo una parte sarà selezionata per partecipare alla fase operativa del Progetto, battezzato “144” proprio perché ha l’obiettivo di individuare e far crescere 12 imprese regionali, portando il loro fatturato in tre anni a 12 milioni di Euro (12x12=144). Nessun tipo di impresa è escluso a priori, anche se la selezione si focalizzerà principalmente su imprese con le seguenti caratteristiche: che abbiano 15-40 dipendenti e un fatturato di 3-5 milioni di Euro l’anno; che abbiano almeno un prodotto o servizio di successo sul mercato con più di un cliente; che siano dotate di un management-team strutturato che garantisca la gestione dell’impresa durante lo sviluppo del progetto; che abbiano un imprenditore motivato. Le leve che verranno utilizzate per garantire il raggiungimento degli obiettivi si baseranno sull’utilizzo di strumenti messi a punto grazie all’affiancamento dell’imprenditore da parte di un qualificato Team di Progetto (coaching e consulenza strategica) e attraverso l’accrescimento delle competenze strategiche del management dell’impresa (formazione). Il Team di Progetto curerà il coordinamento e la gestione di tutte le attività previste, l’assistenza alle imprese per le domande di finanziamento sulla Legge Regionale 4/2005 (Legge Bertossi), oltre alle azioni di formazione e coaching. Il Team di Progetto è un collaudato gruppo riunito nell’Entrepreneurship Ventures, che fa capo al prof. Kenneth P. Morse con i docenti del M. I. T. Bill Aulet, Michael Grandinetti, Catherine Anne Calarco, dall’imprenditore Jacques Talbot, che ha già condotto con successo analoghi progetti per altri Governi e Autorità territoriali. È prevista una forte interazione con l’Amministrazione della Regione Friuli Venezia Giulia e con Friulia spa. Il personale del Servizio Trasferimento Tecnologico di Area Science Park garantirà il raccordo delle imprese locali. .  
   
   
GRUPPO DANIELI NUOVO ORDINE CON DET-AL IN AZERBAIJAN  
 
Buttrio (Ud), 5 marzo 2008 - L’ assegnazione dell’ ordine è stata firmata il 3 Marzo, 2008, in Ganja – Azerbaijan, alla presenza del Presidente della Repubblica Mr. Ilham Aliyev e del Ministro della Industria Mr. Kerem Hasanov. La nuova acquisizione, del valore di 220 Milioni di Euro, per un investimento totale di 500 Milioni di Euro, è relativa alla fornitura di macchinario ed ingegneria per un impianto minerario – metallurgico integrato, dal minerale di ferro al ferro preridotto, con una capacità annuale di 1,2 Milioni di Ton. La tecnologia, oggetto di questo contratto rientra nella nuova linea di prodotti costituita da impianti di Concentrazione, Agglomerazione e Riduzione Diretta degli ossidi di ferro. Lo sviluppo di questa nuova famiglia tecnologica ha l’ obiettivo di portare progressivamente il Gruppo Danieli a 3. 800 Milioni di Euro di fatturato entro il 2010, in previsione di una contrazione di mercato tra 2-4 anni e quindi evitare ripercussioni importanti sulla operatività del Gruppo. .  
   
   
SEMINARI PER LA COMPILAZIONE DEL MUD 2008  
 
 Milano, 5 marzo 2008 - Come ogni anno il Servizio Ambiente e Innovazione Organizzativa della Camera di Commercio di Milano organizza degli incontri informativi a partecipazione gratuita, rivolti alle imprese ed alle associazioni della provincia di Milano, sul Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (Mud) e relative modalità di compilazione. Gli incontri previsti per le Imprese si svolgeranno nelle seguenti date: il giorno 27 marzo 2008, dalle ore 10. 00 alle ore 13. 00, presso la Sala Conferenze di Via Meravigli 9/b a Milano; il giorno 7 aprile 2008, dalle ore 9. 30 alle ore 12. 30, presso la Sala Conferenze di Via Meravigli 9/b a Milano. L´incontro previsto per i Comuni si svolgerà nella seguente data: il giorno 1 aprile 2008, dalle ore 9. 30 alle ore 12. 30, presso la Sala Conferenze di Via Meravigli 9/b a Milano. Per motivi di capienza delle sale, si prega di voler confermare la propria presenza come segue, specificando a quale data si preferisce intervenire: tramite e-mail all´indirizzo mud@mi. Camcom. It oppure tramite fax al numero 02/85154406 .  
   
   
FIRMATO L’ACCORDO PER L’INSEDIAMENTO A GRIGNO DEL NUOVO STABILIMENTO DELLA SOCIETá FLY SRL CINQUANTA MILIONI DI INVESTIMENTO, 49 I LAVORATORI CHE VERRANNO ASSUNTI  
 
Trento, 5 marzo 2008 – L’impegno della Provincia autonoma di Trento per garantire nuove opportunità occupazionali a lavoratori rimasti senza impiego, a seguito di chiusura o dismissione di attività produttive, si è ulteriormente concretizzato 28 febbraio con la firma presso l’Assessorato all’industria della Provincia dell’accordo per l’avvio a Grigno del nuovo stabilimento della Fly Srl. L’accordo è stato sottoscritto dagli assessori provinciali all’industria e alle politiche sociali, dai responsabili sindacali di Fiom Cgil Roberto Graselli, Fim Cisl Claudio Voltolini e Uilm Uil Fausto Francesconi e dagli amministratori delegati della Società Fly Srl Antonio Calgaro e Artemio Affaticati. La Fly Srl, che ha presentato istanza di agevolazione per attività sostitutiva sulla legge unica dell’economia 6/99 chiedendo l’assegnazione di un’area produttiva di 20. 000 metri quadrati ed un’opzione per l’acquisto di ulteriori 15. 000 metri quadrati, si propone di avviare – tramite gli strumenti di sostegno di Trentino Sviluppo Spa - una nuova attività produttiva a Grigno rivolta alla finitura di componenti in leghe leggere, leghe metalliche e superleghe per impieghi strutturali critici nell’industria energetica, aeronautica ed aerospaziale, rilevando la manodopera dal personale iscritto alle liste territoriali di mobilità extraaziendale dei comprensori C3 – Bassa Valsugana e Tesino e C4 – Alta Valsugana. A tale scopo l’azienda realizzerà il nuovo insediamento produttivo in due step con un investimento complessivo pari a 50 milioni di euro, la realizzazione di un nuovo immobile industriale di 10. 000 metri quadrati ed una occupazione a regime di 49 unità lavorative. L’organico a regime di 49 unità lavorative sarà raggiunto - compatibilmente con la disponibilità di personale, in relazione anche alle specifiche professionalità richieste - con 30 unità lavorative entro il 31 dicembre 2009 e con ulteriori 19 unità lavorative entro il 31 dicembre 2012. Pertanto l’azienda s’impegna ad assumere non meno del 30 per cento dei nuovi occupati previsti dalle liste di mobilità, con lavoratori provenienti da aziende che abbiano cessato, ridotto o riducano l’attività, anche mediante la soppressione di interi reparti produttivi, o che abbiano ridotto o riducano l’occupazione. Il numero non potrà comunque essere inferiore a 9 unità lavorative. Ad Agenzia del Lavoro è demandato il compito della verifica e dello stato di attuazione del progetto e delle assunzioni. Al personale dipendente sarà applicato il contratto collettivo nazionale di lavoro per i lavoratori dell’industria metalmeccanica privata. Tutto Ciò Premesso - Con riferimento all’istanza presentata dalla Società Fly Srl di data 15 dicembre 2007 a valere sulla L. P. 6/99, per attività sostitutiva: 1. La Società Fly Srl tenuto conto delle proprie esigenze produttive, si impegna a ricercare i propri dipendenti nell’ambito dei lavoratori iscritti alle liste territoriali di mobilità extraaziendale. Dei comprensori C3 – Bassa Valsugana e Tesino e C4 – Alta Valsugana. Il numero non potrà comunque essere inferiore a n. 9 unità lavorative; 2. L’azienda nel fare l’offerta di lavoro mirata ai lavoratori provenienti dalle liste di mobilità seguirà le procedure d’uso nei modi e nei tempi previsti; 3. La verifica dello stato di attuazione del progetto e delle assunzioni viene demandata all’Agenzia del Lavoro; 4. Le parti convengono che al personale dipendente sarà applicato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i lavoratori dell’industria metalmeccanica privata. .  
   
   
DA OGGI IN VIGORE LA RIFORMA SULLE DIMISSIONI VOLONTARIE DEI LAVORATORI  
 
Bolzano, 5 marzo 2008 - Entrerà in vigore mercoledì 5 marzo la riforma della risoluzione volontaria dei rapporti di lavoro, nata per eliminare il fenomeno delle cosiddette "dimissioni in bianco". Tutte le novità sono state illustrate nel corso di una conferenza stampa dal direttore della Ripartizione lavoro Helmuth Sinn. Da ora in avanti, un lavoratore potrà presentare le proprie dimissioni solo per via telematica compilando un apposito modulo da presentare entro 15 giorni al datore di lavoro. Questa la novità principale della riforma nazionale sulla risoluzione volontaria dei rapporti di lavoro che entrerà in vigore a partire dal 5 marzo. "La scelta del legislatore - ha spiegato Sinn - è motivata dalla volontà di eliminare il fenomeno delle dimissioni in bianco, molto diffuso soprattutto nell´Italia meridionale. In sostanza, al momento dell´assunzione, alcuni imprenditori fanno firmare al lavoratore una lettera di dimissioni non datata, che può essere utilizzata in ogni momento dal datore di lavoro per porre fine al rapporto. Si tratta chiaramente di un abuso". Con la riforma, il lavoratore che vorrà presentare le proprie dimissioni dovrà registrarsi sul sito nazionale del Ministero del lavoro (www. Lavoro. Gov. It), scaricare il modulo e compilarlo. Il documento avrà una validità di 15 giorni. "I dati richiesti sono molti e spesso piuttosto complicati - ha aggiunto Sinn - e per questo motivo è stata prevista la possibilità di rivolgersi ai Centri mediazione lavoro della Provincia oppure ai Comuni, i quali guideranno il lavoratore nel completamento della procedura. Le dimissioni presentate in altra forma saranno considerate nulle". Per quanto riguarda l´Alto Adige, resta ancora aperta la questione linguistica: al momento, infatti, i moduli del Ministero del lavoro sono solo in italiano, anche se da Roma sono arrivate assicurazioni circa una rapida soluzione della questione. "Il legislatore - ha concluso il direttore della Ripartizione lavoro Helmuth Sinn - non ha previsto alcuna differenza tra settore pubblico e privato, e la nuova norma è dunque obbligatoria anche per tutti i lavoratori della pubblica amministrazione. Le uniche eccezioni all´applicazione della legge riguardano la risoluzione consensuale del contratto e il periodo di prova". .  
   
   
“CHIMICA DI BASE”: SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
 Milano, 5 marzo 2008 - Nel 2006 la produzione di prodotti chimici di base registra una crescita del +2,1% in valore, per l’aumento dei prezzi di vendita (indotto dal rincaro delle materie prime), a fronte di un calo della produzione in quantità, determinato principalmente dal fermo di importanti impianti. Il preconsuntivo 2007 indica il consolidamento della crescita in valore, trainato dall’aumento dei prezzi e da un modesto recupero delle quantità. L’interscambio con l’estero è considerevole e, nel 2006, genera un saldo negativo di oltre 5,6 miliardi di euro (+10,1%); il preconsuntivo evidenzia un sensibile aumento (+17,8% a 6,6 miliardi). Nel 2006 il mercato apparente risulta in crescita del +5,1%; il preconsuntivo rileva un rafforzamento del trend (+10,5%). Nel 2008 la domanda di prodotti chimici di base aumenterà tra uno e due punti in volume, mentre in valore crescerà maggiormente, per effetto dell’aumento dei prezzi, che, tuttavia si manterrà modesto (3-4%) ed inadeguato a sostenere una reddività soddisfacente. L’interscambio con l’estero vedrà un aumento del volume delle importazioni, in particolare da paesi emergenti e un modesto aumento dei volumi esportati, penalizzati dall’euro forte; le imprese nazionali continueranno a spostare il mix delle esportazioni verso prodotti a maggiore valore aggiunto (che garantiscono una marginalità adeguata, ma limitano le quantità commercializzabili). Di conseguenza la produzione nazionale continuerà a registrare trend inferiori all’andamento del mercato. Dati di sintesi, 2007
Valore della produzione (Mn. Di euro) 8. 900
Variazione della produzione 2007/2006 (%) 5,6
Valore del mercato (Mn. Di euro) 15. 530
Variazione del mercato 2007/2006 (%) 10,5
Previsioni di sviluppo del mercato in volume:
· 2008/2007 (%) 1-2
· 2009/2008 (%) 1,5-2,5
.
 
   
   
MID INDUSTRY CAPITAL CHIUDE IL SUO PRIMO ESERCIZIO OPERATIVO CON UN UTILE NETTO DI € 1,04 MILIONI E PROPONE LA DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO DI € 0,2284 PER AZIONE ORDINARIA  
 
Milano, 5 marzo 2008 Mid Industry Capital, l’investment company ha chiuso con un utile netto di € 1,04 milioni il suo primo bilancio operativo meno di 8 mesi dopo l’aumento di capitale contestuale all’ammissione a quotazione l’11 maggio 2007. I ricavi ammontano a € 4,56 milioni, dei quali € 2,56 milioni per interessi attivi derivanti dalla liquidità raccolta nell’ambito della quotazione e € 2,00 milioni per commissioni relative all’attività di advisory prestata nell’ambito dell’acquisizione di Euromobiliare Sim. Il Consiglio di Gestione proporrà all’assemblea degli azionisti del 29 aprile 2008 una distribuzione di dividendi per € 992. 216, corrispondenti a € 0,2284 per azione di categoria A, € 0,1984 per azione di categoria B e € 0,0088 per azione di categoria C, dopo aver destinato a riserva legale una quota del 5% dell’utile. Il patrimonio netto della Società alla data del 31 dicembre 2007 è di € 98,00 milioni e la liquidità netta, investita in depositi bancari a breve termine, ammonta a € 75,09 milioni. Ciò corrisponde ad un valore di patrimonio netto di € 25,5 per azione di categoria A, di cui € 19,5 rappresentati dalla liquidità. Come è noto in data 19 dicembre 2007 Mid Industry Capital ha completato il primo investimento acquistando per € 22,7 milioni la partecipazione rappresentante il 10% circa del capitale sociale di Euromobiliare Sim, primario operatore italiano nel campo dell’intermediazione azionaria, in accordo con l’investment company americana Jc Flowers (che ha acquisito il 50% circa) e con il management della Società acquisita (titolare del restante 40%). Secondo i dati preliminari disponibili, Euromobiliare Sim ha chiuso il 2007 con un utile netto superiore a quello di € 31,4 milioni del 2006. Inoltre in data 20 dicembre 2007 la Società ha sottoscritto l’accordo per l’acquisto di una partecipazione rappresentante il 60% del gruppo Nadella, che opera nella produzione e commercializzazione di sistemi e prodotti per la movimentazione lineare destinati all’industria meccanica, con un fatturato 2007 previsto in circa € 40 milioni e un margine operativo di circa il 20%. L’operazione di acquisizione si è conclusa in data 11 gennaio 2008 con un investimento da parte della Società di € 9 milioni. .  
   
   
WORKSHOP PROGETTO PALLADIO SCHOLARSHIP LE IMPRESE VENETE E IL RESTAURO DEI MANUFATTI LAPIDEI DELLO STATO DI VITTORIA (AUSTRALIA)  
 
Venezia, 5 marzo 2008 - Giovedì 6 marzo alle ore 9. 30 presso la sala 1 del Vega Parco Scientifico Tecnologico di Venezia si terrà il workshop dal titolo Progetto Palladio Scholarship. Le imprese venete e il restauro dei manufatti lapidei dello stato di Vittoria (Australia), promosso da Distretto Veneto dei Beni Culturali, Consorzio Venezia Ricerche, Vega Parco Scientifico Tecnologico di Venezia e Veneto Innovazione. L’incontro è dedicato alla presentazione dei risultati del progetto Palladio Scholarship e all’esperienza di scambio fra Veneto e Australia. Verranno illustrate alcune considerazioni sulle problematiche legate alla conservazione e al degrado degli edifici storici australiani e alle tecniche di intervento impiegate. Partecipazione fino ad esaurimento posti. Si chiede cortesemente di confermare la presenza a: Segreteria Distretto Veneto dei Beni Culturali Tel: 041 509 3046-3011 Fax: 041 509 3086 E-mail: eventi. Distrettobbcc@vegapark. Ve. It .  
   
   
WOMEN ON BOARD OF LOCAL DEVELOPMENT.DISPONIBILE SU RICHIESTA LA GUIDA ´IL TEMPO RITROVATO - COME CONCILIARE LAVORO, FAMIGLIA E VITA PRIVATA´ DEDICATA ALLE BEST PRACTICE EUROPEE  
 
Roma, 5 marzo 2008 Il progetto europeo "Women on Board of Local Development" ha coinvolto 16 Camere di Commercio di 12 Stati Membri, analizzando i temi della presenza femminile nei Board delle Camere di Commercio, della riconciliazione tra vita privata e professionale e dell´accesso alla finanza. Il tema della conciliazione tempi di vita-tempi di lavoro in particolare il nodo cruciale attorno al quale si sono sviluppate le attivita´ di Retecamere, referente del Gruppo di lavoro 2, insieme ai partner della Camera di Commercio di Aland (Finlandia), Camera di Commercio dell´Irlanda e della Romania. Partendo dai dati di un´indagine desk e di una field - condotta attraverso la somministrazione di questionari ai soggetti locali che sui territori sono impegnati sul tema e dal confronto scaturito durante un seminario di lavoro lo scorso 31 ottobre a Roma, e´ disponibile la breve guida ´Il Tempo Ritrovato´ sulle best practices europee, nonche´ su alcune interessanti chiavi di lettura del binomio ´donne e sviluppo locale´, attraverso innovative e possibili azioni di conciliazione. Per ricevere la guida ´Il Tempo Ritrovato - Come conciliare lavoro, famiglia e vita privata´ vi invitiamoa contattare Retecamere (riferimento Monica Onori) alla mail m. Onori@retecamere. It .  
   
   
PRESENTATO IN GIUNTA DALL’ASSESSORE ALLE PARI OPPORTUNITÀ IL DOCUMENTO PRELIMINARE DELLA LEGGE CITTADINANZA DI GENERE, NASCERÀ L’ALBO DEI TALENTI FEMMINILI TRA LE NOVITÀ PREVISTE NEL ! TESTO ANCHE I PATTI TERRITORIALI DI GENERE  
 
 Firenze, 5 marzo 2008 - Un ‘Albo delle competenze e dei talenti femminili’, che possa costituire una banca dati alla quale attingere per effettuare nomine di donne, altrimenti escluse a priori da logiche ancora oggi di impronta maschile. E un patto tra Regione, enti locali, sindacati, associazioni di categoria, soggetti privati, per attivare finanziamenti a sostegno di nuovi progetti per la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. L’albo delle competenze e i Patti territoriali di genere sono alcuni degli strumenti previsti dalla proposta di legge ‘Cittadinanza di genere e conciliazione vita lavoro’, della quale l’assessore alle pari opportunità ha portato oggi in giunta il documento preliminare. La legge, che dovrebbe giungere all’approvazione del Consiglio entro il 2008 ed essere finanziata dal gennaio 2009, vuole fissare i principi! , le norme, gli strumenti attraverso i quali dare concretezza ! alle pol itiche per le pari opportunità, e attraverso i quali attuare un sistema di iniziative per la conciliazione vita-lavoro e realizzare una piena parità uomo-donna. Non una legge ‘per le donne’, ma un provvedimento che punta a dare a entrambi i sessi le stesse opportunità e le stesse libertà di scelta; che costituirà il naturale punto di riferimento per tutte le politiche di genere; e che servirà a declinare concretamente il concetto di cittadinanza di genere in tutti gli ambiti nei quali la Regione Toscana ha competenza legislativa e di programmazione. Non a caso è stata ‘costruita’ attraverso il confronto e con il contributo delle donne di associazioni, categorie, enti locali. Tra le finalità e i principi che la legge intende perseguire, un’equa distribuzione delle risorse e dei poteri tra i sessi, l’eliminazione degli stereotipi sessuali, lo sviluppo di tutte le risorse femminili,! il miglioramento della qualità della vita attraverso politiche di conciliazione dei tempi di lavoro, di relazione, di cura parentale, di formazione e del tempo per sé, la promozione della partecipazione delle donne nei luoghi di decisione, sia in ambito pubblico che privato. I Patti territoriali di genere – accordi stipulati tra amministrazioni locali ma aperti a tutti i soggetti del territorio come sindacati, volontariato, privati - saranno uno strumento cardine per attivare iniziative rivolte specificamente alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro: una diversa organizzazione del lavoro, un’equa distribuzione del lavoro di cura tra i sessi, l’incremento del ricorso ai congedi parentali anche da parte degli uomini, l’attuazione di interventi nell’ambito del governo del tempo e dello spazio urbano e della pianificazione degli orari della città, la lotta agli stereotipi di genere. Altrettanto lo sarà! ; l’Albo delle competenze e dei talenti femminili, cui a! ttingere per effettuare nomine di donne negli organi amministrati di competenza della Regione, per un riequilibrio della presenza femminile, dove vengano riscontrati scostamenti dalla percentuale prevista del 50%. Ancora, la legge prevede un rapporto annuale sulla condizione femminile, che monitorizzi la presenza delle donne nelle istituzioni, nell’economia, nel potere; e un bilancio di genere, per misurare gli investimenti pubblici su uomini e donne. In Toscana nel 2006 il tasso di occupazione femminile era del 55%, vicino al modello di partecipazione dei paesi europei (la Francia ha il 57,7%). La crescita percentuale delle laureate è circa il doppio (77%) di quella degli uomini (38%). Ed è aumentata la capacità di restare nel mercato del lavoro fra i 45 e i 55 anni. E’ cresciuta la presenza delle donne nelle posizioni alte, soprattutto nel lavoro dipendente e nelle libere professioni. Ma le dirigenti donne restano comunque meno di un&nbs! p; quarto del totale dei dirigenti. Nell’arco di 20 anni si è passati da 14 a 44 donne sindaco. Ma non c’è ancora una donna sindaco di un Comune capoluogo, né una donna presidente di Provincia. .  
   
   
PARITÀ DI TRATTAMENTOLO UOMO-DONNA IN MATERIA DI OCCUPAZIONE E LAVORO  
 
Roma, 5 marzo 2008 - Il Consiglio dei Ministri del 27 febbraio scorso ha approvato lo schema di decreto legislativo di recepimento della Direttiva comunitaria 2006/54/Ce concernente l´attuazione del principio delle pari opportunità fra uomini e donne in materia di occupazione e di impiego. Lo schema di decreto, frutto dell´impegno del Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità, delle Politiche per la Famiglia e del Ministero del Lavoro, dovrà ora ricevere il parere delle Commissioni parlamentari competenti, prima dell´approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri. Con questo decreto si introducono molte novità nel codice delle pari opportunità. In sintesi, s´introduce il principio generale del "mainstreaming di genere", che obbliga a tener conto dell´obiettivo della parità tra uomini e donne nel formulare e attuare leggi, regolamenti, atti amministrativi, politiche e attività; si ampliano le nozioni di discriminazione, rendendo più forti e omogenee le tutele, s´include la discriminazione legata al cambiamento di sesso, si vieta di discriminare attraverso i criteri di selezione e nelle condizioni di assunzione, si vietano trattamenti economici differenziati: a stesso lavoro, o lavoro di pari valore, deve corrispondere una retribuzione uguale per uomini e donne, si vietano discriminazioni in caso di licenziamento e di sospensione temporanea, si assicura il diritto di beneficiare, dopo congedi di maternità, paternità o parentali, degli eventuali miglioramenti delle condizioni di lavoro che sarebbero spettati alla lavoratrice o al lavoratore durante il periodo di assenza. .  
   
   
NASCE AL FIERA DISTRICT DI BOLOGNA UN NIDO D´INFANZIA INTERAZIENDALE APERTO ANCHE AI RESIDENTI DEL QUARTIERE. SOTTOSCRITTO UN ACCORDO TRA COMUNE E REGIONE. PREVISTI 18 MESI PER LA COSTRUZIONE FINANZIATA CON 2 MILIONI DI EURO DA RISORSE REGIONALI  
 
Bologna, 5 marzo 2008 - Nasce a Bologna in zona Fiera District un nido d’infanzia interaziendale aperto ai residenti del quartiere. L’obiettivo è quello di rispondere alla crescente domanda di servizio riscontrata tra i dipendenti delle aziende e degli enti pubblici che operano nell’area fieristica posta nel quartiere San Donato e di contribuire anche al soddisfacimento del fabbisogno emergente dai nuovi residenti . L’asilo nido interaziendale, aperto al territorio, verrà realizzato in un’area di circa 5 mila metri quadrati di via della Villa (nei pressi della sede regionale Rai). La struttura per infanzia avrà 60 posti con possibilità di un aumento fino a 69 posti come previsto dalla normativa regionale. La Regione dovrà coordinare la partecipazione all’utilizzo della struttura d’infanzia da parte delle altre aziende collocate nel Polo fieristico che intendono usufruire del servizio per i propri dipendenti: ad oggi hanno confermato l’interesse al progetto la Camera di Commercio, Cna Servizi, Legacoop e il Gruppo Unipol. L’obiettivo dell’accordo sottoscritto tra Comune e Regione è quello di realizzare in tempi brevi, ipotizzabili in 18 mesi, una struttura d’eccellenza sia dal punto di vista pedagogico che architettonico con particolare attenzione agli aspetti di sostenibilità ambientale e di risparmio energetico. Il Comune di Bologna in collaborazione con la Regione definirà il progetto guida che conterrà i requisiti architettonici e pedagogici della struttura. La struttura sarà realizzata con un finanziamento di 2 milioni di euro della Regione, già stanziato nell’ambito dell’accordo di programma che disciplina le opere di urbanizzazione legate alla costruzione della terza torre degli uffici regionali (in cui si concentrerà buona parte dei dipendenti oggi operanti nelle sedi distaccate). E’ prevista anche la possibilità di sottrarre alla viabilità un tratto di strada di via Garavaglia antistante l’area interessata per utilizzare due zone verdi limitrofe alla sede del Quartiere, da collegare tra loro con appositi percorsi. «La struttura – ha sottolineato Luigi Gilli, assessore regionale alla Programmazione territoriale e all’Organizzazione - consentirà una maggiore conciliazione degli impegni di cura, di lavoro e di vita delle famiglie di chi lavora nell’area del Fiera District e di chi risiede nei quartieri territorialmente coinvolti. Si può, quindi, prefigurare nell´offerta di servizi una partnership pubblico-privato che concorra alla costruzione di un welfare solidale, rispondente sia alle esigenze delle istituzioni pubbliche che a quelle di sostegno al lavoro delle aziende private». L’intervento costituisce, infatti, un interessante esempio di progetto integrato sul territorio per la condivisione dei servizi pubblici tra il quartiere e le aziende presenti nel distretto fieristico, e si colloca all’interno di un processo di collaborazione tra la Regione e il Comune di Bologna per la riqualificazione urbana degli spazi pubblici del Fiera District, in sinergia con le azioni già intraprese dal quartiere San Donato. «Queste struttura per l’infanzia aperte al territorio – ha aggiunto Milli Virgilio, assessore alla Scuola, Formazione e Politiche delle differenze del Comune di Bologna – sono interventi innovativi che si riescono a realizzare grazie alla determinazione delle volontà dei soggetti coinvolti sia pubblici che privati. Questo sia per quanto riguarda la costruzione sia per quanto attiene alla gestione». Il Comune di Bologna si farà carico delle procedure amministrative per l’affidamento in appalto della costruzione, la fornitura dei necessari arredi e attrezzature e successivamente per la gestione del servizio, nel rispetto ed in ottemperanza di tutta la vigente normativa in materia di servizio per la prima infanzia e sulla base del progetto guida concordato con la Regione Emilia-romagna. Il nido aziendale è un servizio di forte valenza sociale a sostegno della famiglia e funzionale alle necessità delle imprese ed enti pubblici. Infatti, tra gli obiettivi del nido interaziendale del Fiera District quello di contribuire al miglioramento della qualità di vita delle lavoratrici e dei lavoratori, anche attraverso la riduzione del tempo da dedicare alla ricerca e all’accompagnamento dei figli agli asili nido. Il nido d’infanzia interaziendale rappresenta un ulteriore tassello dell’impegno a favorire una maggiore integrazione del Fiera District stesso all’interno del tessuto urbano cittadino finanziando il Piano di riqualificazione urbana “Comparti Fiera”, che ha promosso interventi di edilizia residenziale pubblica e agevolata per correggere la quasi esclusiva presenza di attività terziarie. La Regione e il Comune di Bologna, inoltre, hanno indetto assieme il concorso di idee “Una piazza per Bologna e l’Emilia Romagna” per la riqualificazione di Piazza Imbeni e la valorizzazione degli spazi pubblici del Fiera District a vantaggio del quartiere. È, tra l’altro, prevista nel progetto vincitore del Concorso di Idee la realizzazione di un sovrappasso pedonale sulla via Michelino per garantire un percorso sicuro tra l’asilo e la sede della Regione. .  
   
   
“TIFO IN FAMIGLIA”: A BRESSO UNA ESPERIENZA FORMATIVA INNOVATIVA, PER GENITORI E FIGLI, ATTRAVERSO IL TIFO  
 
 Bresso (Mi) 5 marzo 2008 - E’ stato presentata sabato scorso dal G. S. Bresso 4, presso l’Oratorio Parrocchia Madonna della Misericordia ed in collaborazione con il Comitato Provinciale del Centro Sportivo Italiano, l’iniziativa-pilota “Tifo In Famiglia”, una esperienza formativa, attraverso il tifo, per approfondire il nostro modo di relazionarci con gli altri e nel rapporto genitori-figli Che cosa è? E’ un corso di formazione innovativo che vuole proporsi, sul solco indicato dal Contratto Etico Sportivo firmato dalla società lo scorso 12/2, in modo coinvolgente e divertente alle famiglie ed ai ragazzi/e, in modo da utilizzare un argomento coinvolgente, quale il tifo, per approfondire il tema della comunicazione e della relazione tra le persone, affrontando temi di grande attualità quali il senso del limite e la voglia di eccesso, la violenza ed il linguaggio, la capacità di essere autoironici ed il modo di comunicare in famiglia, ecc…. Perché il tifo ? Perché, bene o male, tutti siamo “tifosi”, magari non solamente nello sport. Perché è un argomento che permette un percorso formativo divertente e innovativo, svolto attraverso incontri in aula ma anche con “prove di tifo” pratiche sul campo. Perché è un argomento coinvolgente, in cui tutti sono stimolati a “dire la loro”, che facilita, quindi, il confronto, anche tra genitori e figli. Il percorso educativo, aperto a tutte le famiglie, prevede la presenza, per questa prima esperienza, di quasi 40 persone, ed è seguito dai settori Formazione del Centro Sportivo Italiano e del G. S. Bresso 4. Piano del percorso formativo. Sabato 1 marzo - Incontro di presentazione. Domenica 9 marzo – Sperimentiamo una vera curva come esperienza di tifo festoso e simpatico. Partecipazione in curva “ultras” (*) alla partita di pallavolo maschile di Serie A1 tra Sparkling Volley Milano e Corigliano, al Palalido di Milano (ore 18) Aprile-maggio – 3 incontri di approfondimento in aula, differenziati (genitori, figli). Violenza, non violenza, conflitto. Rapporti e comunicazione tra le persone e tra generazioni. Sport come benessere per il corpo e la mente, fattore aggregante e di crescita per la persona a tutte le età. Cosa ricerchiamo nella competizione e nello spettacolo? Come valutiamo il vincente e il perdente? Quali “maestri” di sport mettiamo in evidenza. Il tifo sano e corretto. L’autoironia ed il senso del limite. Maggio – Proviamo a fare il tifo ai nostri ragazzi in Oratorio con coreografie, accoglienza della squadra ospite e momento conviviale dopo-gara. Fine maggio – Incontro conclusivo comune di confronto sull’esperienza svolta. .  
   
   
EDISON: QUADRINO INCONTRA IL VICE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA VERHEUGEN E IL COMMISSARIO SPIDLA  
 
Bruxelles, 5 marzo 2008 – L’amministratore delegato di Edison Umberto Quadrino ha incontrato ieri a Bruxelles il Vice Presidente della Commissione Europea e Commissario per Imprese e Industria Guenther Verheugen e il Commissario per Occupazione, Affari Sociali e Pari Opportunità Vladimir Spidla. L’incontro è avvenuto nell’ambito dell’High Level Meeting of the European Alliance for Corporate Social Responsibility, il più importante evento organizzato dalla Commissione Europea sui temi della responsabilità sociale d’impresa tenutosi oggi a Palazzo Barlaymont. Nel corso dell’incontro, Quadrino ha illustrato ai Commissari e agli altri partecipanti ai lavori l’impegno di Edison nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie che possano aiutare nella lotta ai cambiamenti climatici, nonché le iniziative del Gruppo nel settore delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. “Affrontare con serietà il tema dei cambiamenti climatici porta necessariamente con sé dei costi, che l’Europa ha accettato di sostenere ma che possono trasformarsi in opportunità per tutta l’economia continentale grazie agli investimenti che saranno realizzati”, ha dichiarato Quadrino. Quadrino ha rimarcato la necessità di promuovere quanto più possibile lo sviluppo delle energie rinnovabili che, unitamente al nucleare, rappresentano oggi le uniche fonti carbon free. In Europa molto è già stato fatto: ad oggi, le rinnovabili rappresentano circa il 9% dei consumi finali di energia. Al fine di conseguire l’obiettivo del 20% al 2020 è necessario più che raddoppiare lo sforzo, con investimenti lordi che la Commissione Europea ha stimato in circa 100 miliardi di euro. “In realtà, quella delle tecnologie rinnovabili può diventare una straordinaria opportunità di sviluppo per l’Europa. Finanziando la ricerca e i migliori progetti in questo campo, l’Europa potrà assumere un ruolo guida in un settore in sicura crescita”, ha aggiunto Quadrino. Oggi infatti il costo delle energie rinnovabili è ancora molto elevato se confrontato con quello delle tecnologie termoelettriche tradizionali: per ridurre questa differenza è necessario investire significativamente in ricerca e sviluppo, affinché le fonti rinnovabili possano diventare competitive e non necessitino di incentivi. E’ un settore produttivo ad alta tecnologia che può essere motore di sviluppo a livello mondiale. Una leva fondamentale è inoltre rappresentata dall’efficienza energetica, dove i margini di miglioramento sono particolarmente ampli, e che può rappresentare una vera opportunità di business e di sviluppo sostenibile. Basti pensare che, secondo le stime effettuate dal governo tedesco, il raggiungimento dell’obiettivo di una riduzione dei consumi del 20% porterebbe con sé la creazione di circa 800. 000 nuovi posti di lavoro. A oggi, le tecnologie per il risparmio energetico hanno ancora tempi di payback troppo lunghi, che ne compromettono la sostenibilità economica. Anche in questo campo è necessario effettuare significativi investimenti in ricerca e sviluppo per rendere competitive e quindi autosufficienti dal punto di vista economico queste tecnologie. Anche in questo campo l’Unione Europea può favorire la nascita e lo sviluppo di nuovi settori come la microgerazione distribuita, il solare, l’edilizia ecosostenibile e l’industria dei motori elettrici ad alta efficienza energetica. Nel settore delle fonti rinnovabili, Edison investirà 1 miliardo di euro nel periodo 2008-2013 per sviluppare ulteriormente le fonti alternative anche attraverso tecnologie innovative allo studio nel Centro Ricerche di Trofarello (Torino). Oltre a significativi investimenti nei settori eolico e idroelettrico, il Gruppo prevede di sviluppare capacità installata nel campo del fotovoltaico e delle biomasse. Nel settore dell’efficienza energetica, Edison ha deciso di passare dalle parole ai fatti e sta potenziando l’offerta ai propri clienti di servizi per l’utilizzo efficiente dell’energia. .  
   
   
ENI FIRMA ACCORDO STRATEGICO NELLA REPUBBLICA BOLIVARIANA DEL VENEZUELA NELL’AREA DELL’ORINOCO (FAJA)  
 
San Donato Milanese (Mi), 5 marzo 2008 - Il Ministro dell’Energia e del Petrolio della Repubblica Bolivariana del Venezuela e Presidente della compagnia nazionale venezuelana Pdvsa, Rafael Ramírez, e l´Amministratore Delegato di Eni, Paolo Scaroni, hanno firmato 29 Febbraio a Caracas, alla presenza del Ministro degli Esteri italiano Massimo D´alema, un importante accordo strategico per lo sviluppo di un’area petrolifera nella Faja dell´Orinoco. La Faja dell’Orinoco è il più grande deposito di idrocarburi pesanti mai scoperto al mondo con una quantità di olio in posto pari a 1300 miliardi di barili e ingenti riserve al momento valorizzate solo in piccola parte (la produzione attuale è di circa 600. 000 barili di olio al giorno). L’accordo tra Eni e Pdvsa riguarda Junin 5, uno dei blocchi petroliferi più promettenti della Faja. Junin 5 è situato nello Stato di Anzoátegui, circa 550 chilometri a sud-est di Caracas, e si sviluppa su un’area di circa 670 chilometri quadrati: all’interno del blocco sono stimate risorse potenziali per oltre 2,5 miliardi di barili, già confermate da numerosi pozzi esplorativi. Eni e Pdvsa hanno concordato di eseguire congiuntamente gli studi necessari per la determinazione delle riserve dell’area e lo schema di sviluppo più idoneo. Dopo la predisposizione del piano di sviluppo, sarà un’Impresa Mista composta da Pdvsa (60%) ed Eni (40%) a realizzare il progetto e gestire i campi in produzione. Gli obiettivi dello sviluppo dell’area saranno il raggiungimento di una fase pilota di produzione di 30. 000 barili al giorno e di una successiva fase principale di produzione di 300. 000 barili al giorno. Grazie a questo progetto integrato, Pdvsa ed Eni rafforzano e consolidano un´alleanza strategica che non solo permetterà di sviluppare importanti risorse per il Paese, ma le valorizzerà attraverso tecnologie innovative che potranno essere applicate in futuro ad altri campi venezuelani. Eni intende mettere a disposizione la propria esperienza e tecnologia per massimizzare la valorizzazione dell’olio pesante. In particolare sarà resa disponibile la tecnologia proprietaria Est (Eni Slurry Technology), una tecnologia altamente innovativa in grado di convertire completamente gli oli pesanti, i bitumi e gli asfalteni (la parte hard degli oli pesanti) in prodotti leggeri di elevata qualità, azzerando nel contempo la produzione di residui di raffinazione sia liquidi che solidi. Eni è già presente nella Repubblica Bolivariana del Venezuela con una quota del 26% nell´impresa mista Petrosucre (Pdvsa/cvp 74%, Eni 26%) che gestisce il campo di Corocoro, appena entrato in produzione, e del 19,5% nell´impresa mista Petrolera Guiria (Pdvsa/cvp 64,25%, Eni 19,5%, Ineparia 16,25%) che gestisce la scoperta di Punta Sur. Corocoro e Punta Sur si trovano nell´offshore del Golfo di Paria. Eni possiede inoltre il 50% della licenza esplorativa del giacimento a gas Cardon Iv, situato nell´offshore del Golfo del Venezuela. . .  
   
   
IDROGENO ECO-COMPATIBILE, IL FUTURO DELL’ENERGIA ALTERNATIVA TELEFONINI ALIMENTATI DA CELLE AD ALCOL O GLICEROLO VEGETALE, CELLE CHE UTILIZZANO BIOCOMBUSTIBILI, BATTERI PRODOTTI DAI RIFIUTI E DALLE ACQUE REFLUE CHE GENERANO ENERGIA PULITA... SONO ALCUNE NOVITÀ PROPOSTE DAL CNR A “ENERGETHICA”, A GENOVA DAL 6 MARZO  
 
 Roma, 5 marzo 2008 - Un impianto pilota per la produzione di idrogeno da batteri di origine vulcanica e i primi prototipi di alimentatori per telefoni mobili costituiti da celle a combustibile a idrogeno o alcol: queste alcune delle innovazioni scientifiche che il Consiglio nazionale delle ricerche presenterà a “Energethica”, l’appuntamento per la promozione dell’energia sostenibile che si terrà a Genova dal 6 all’8 marzo 2008. Per produrre idrogeno a basso impatto ambientale, i ricercatori dell’Istituto di chimica biomolecolare (Icb) del Cnr di Pozzuoli (Na) hanno utilizzato il batterio Thermotoga neapolitana, un microrganismo marino isolato da fumarole a largo di Pozzuoli, in grado di sopravvivere a temperature molto alte. “Il ciclo di crescita (24 ore) in terreno di scarto miscelato con sali minerali, vitamine, proteine e zuccheri”, spiegano Agata Gambacorta e Angelo Fontana dell’Icb-cnr, “permette l’uso dei derivati di rifiuti organici come materiale di partenza, contribuendo a risolvere lo smaltimento in maniera diretta ed ecocompatibile. Inoltre, la biomassa può essere utilizzata per produrre biomolecole utili all’industria farmaceutica”. L’idrogeno ottenuto, sotto forma gassosa, potrà essere trasformato in energia elettrica attraverso innovative celle a combustibile predisposte dall’Istituto di chimica dei composti organometallici (Iccom) del Cnr di Sesto Fiorentino (Fi). “Le celle da noi realizzate non utilizzano platino ma contengono catalizzatori nanostrutturati a base di metalli di più facile reperibilità, che consentono di ottenere energia non solo da idrogeno ma anche da biocombustibili rinnovabili”, afferma Francesco Vizza, ricercatore Iccom-cnr. L’istituto presenterà anche un prototipo sperimentale di un alimentatore per telefoni mobili costituito da celle a combustibile ad alcol etilico o glicerolo di origine vegetale, frutto della collaborazione con l’Azienda Acta Spa. Nel corso della manifestazione saranno anche illustrati i risultati di un esperimento di risparmio energetico che ha coinvolto tutti gli Istituti dell’area di ricerca del Cnr di Firenze. “Circa 23. 000 m2 distribuiti su 5 edifici, con più di 200 laboratori cui afferiscono 550 unità di personale afferenti ad 11 istituti”, spiega Francesco Grazzi dell’Istituto dei sistemi complessi (Isc) del Cnr di Firenze. “L’ottimizzazione energetica degli impianti di climatizzazione e la razionalizzazione dell’illuminazione”, prosegue Daniele Alderighi, co-responsabile dello studio, “hanno consentito nel 2007 una riduzione del 17%, corrispondente in termini energetici a 675. 000 kWh, in termini economici a 95. 000 euro e in termini ambientali a 470 tonnellate di Co2 non emesse”. Il convegno ‘Idrogeno: quale futuro?’, giovedì 8 marzo, metterà a fuoco altri aspetti legati all’impiego dell’idrogeno in campo energetico, come quelli nel campo delle biotecnologie studiati dall’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi (Ise) del Cnr fiorentino. “Stiamo selezionando ceppi di microalghe, utilizzando l’energia luminosa assorbita dal loro apparato fotosintetico per produrre idrogeno”, spiega Giuseppe Torzillo dell’Ise-cnr. “Mentre con lo sfruttamento biotecnologico dei batteri rossi, che si riproducono utilizzando substrati organici nelle acque reflue dell’industria agro-alimentare, la produzione di biogas contribuirebbe anche ad eliminare residui dannosi all’ambiente”. Per risolvere i problemi di sicurezza e di ingombro legati al trasporto dell’idrogeno, attualmente effettuato con bombole ad alta pressione, l’Istituto dei sistemi complessi (Isc) del Cnr di Sesto fiorentino (Fi) sta lavorando sui clatrati-idrati. “L’idrogeno, in forma molecolare, è intrappolato in ‘gabbie’ di ghiaccio (a circa-140 ºC) di dimensioni nanometriche, e resta all’interno del composto fintanto che la temperatura resta bassa”, spiega Lorenzo Ulivi, ricercatore Isc-cnr. I ricercatori dell’Isc-cnr stanno studiando come riuscire ad ‘intrappolare’ la maggior quantità possibile di idrogeno. Infine, con lo stand ‘Isola della Toscana’ sarà presente tutta l’area di ricerca del Cnr di Firenze assieme a Firenze Tecnologia (Azienda speciale della Camera di Commercio) e ad alcune imprese del settore. “Isola della Toscana rappresenta un importante occasione di incontro tra il mondo della ricerca, il sistema produttivo, le istituzioni e tutte quelle organizzazione coinvolte nei processi dell’innovazione e del trasferimento tecnologico”, dice Alessandro Schena, responsabile dell´ufficio per il trasferimento tecnologico dell´area di ricerca di Firenze. “All’interno dello stand sarà possibile conoscere altri progetti Cnr come quelli dell’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa) sull’utilizzo della biomassa forestale a scopi energetici e sul Progetto Sofie, la casa in legno a prova di fuoco e resistente ai terremoti. .  
   
   
LA REGIONE EMILIA ROMAGNA APPROVA L´ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI REQUISITI DI RENDIMENTO ENERGETICO E SULLE PROCEDURE DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI.  
 
 Bologna, 5 marzo 2008 - Nuove norme per il miglioramento dei consumi energetici degli edifici (per il riscaldamento, il raffrescamento e l’illuminazione degli ambienti, per la produzione di acqua calda sanitaria) e avvio della certificazione energetica. L’assemblea legislativa dell’Emilia-romagna ha approvato questa mattina l’"Atto di indirizzo e coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle procedure di certificazione energetica degli edifici", che riguarda non solo le abitazioni ma anche gli edifici in uso alle imprese artigiane, industriali, agricole e del terziario. Si tratta di importanti novità concernenti i nuovi edifici e le ristrutturazioni di quelli superiori a 1000 mq e la adozione dell’obbligo di certificazione energetica, che entreranno in vigore a partire dal 1° luglio 2008. "E’ il primo atto di attuazione del Piano Energetico Regionale che darà un grande contributo al risparmio energetico e darà avvio ad un forte processo di innovazione nel settore abitativo. La Regione ha ora un quadro normativo completo unico in Italia", ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive e piano energetico Duccio Campagnoli. "Il settore abitativo rappresenta circa un terzo dei consumi energetici nella regione e con le nuove norme si stabilisce da subito il dimezzamento dei consumi energetici degli edifici. Oggi un edificio consuma mediamente 160-180 kw al mq. Dal 1° luglio ci sarà l’obbligo per i nuovi edifici di non superare i 70-80 kw e di una classificazione che individui i rendimenti più virtuosi ". Sintesi dei contenuti L’atto, approvato questa mattina dall’Assemblea legislativa, disciplina: - i requisiti minimi di rendimento energetico degli edifici e degli impianti energetici in essi installati; - l’attestato di certificazione energetica degli edifici; l’esercizio e la manutenzione degli impianti energetici; - l’allestimento di un sistema informativo regionale volto a monitorare l’evoluzione dell’efficienza energetica degli edifici e degli impianti in relazione alla entrata in funzione della disciplina regionale in materia; - le misure di sostegno e di promozione finalizzate all’incremento dell’efficienza energetica degli edifici. L’atto norma il rendimento energetico dei nuovi edifici e le ristrutturazioni degli edifici con superficie superiore ai 1000 metri quadrati e stabilisce le prestazioni energetiche riferite a interventi su singoli elementi edilizi (caldaie, coimbentazione del tetto e sottotetto, "cappotto", doppi vetri). L’atto dà attuazione alla Direttiva 2002/91/Ce sul rendimento energetico degli edifici e alla Direttiva 2006/32/Ce concernente l’efficienza energetica degli usi finali di energia ed i servizi energetici, in conformità ai principi fissati dal D. Lgs. 192/2005. Il D. Lgs. 192/2005 infatti rende esplicita la "clausola di cedevolezza" nel senso che, considerando che la materia in questione è tra quelle a competenza legislativa concorrente, le norme statali di dettaglio sono sostituite dalle norme regionali quando adottate. I requisiti di efficienza energetica degli edifici e degli impianti Nel merito del capitolo "Requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici e degli impianti energetici" l’atto fissa degli standard differenziati per le diverse tipologie d’intervento: - edifici nuovi ovvero ristrutturazione integrale di edifici esistenti di superficie utile superiore a 1000 metri quadrati; ristrutturazione di edifici di superficie utile inferiore a 1000 metri quadrati; riqualificazione delle superfici opache (tetto, pareti) e superfici trasparenti (vetri); installazione di impianto di riscaldamento o ristrutturazione di impianti esistenti; sostituzione caldaie. Detti standard inoltre sono differenziati in funzione delle tipologie d’uso degli edifici (edifici ad uso abitativo, uffici, alberghi, edifici adibiti ad attività industriali e artigianali, sportive, socio-sanitarie, ecc. ), in relazione alle diverse caratteristiche climatiche dell’area di insediamento (tali caratteristiche sono indicate dal coefficiente "Gradi Giorno") e al coefficiente di "forma" dell’edificio (dato dal rapporto tra superficie e volume disperdente). Il provvedimento regionale dà attuazione e stabilisce l’entrata in vigore dal 1° luglio 2008 degli obblighi di rendimento energetico indicati dalle direttive comunitarie prevedendo anche nuove indicazioni per la progettazione degli edifici e per disciplinare il consumo di energia nel periodo estivo. Il provvedimento inoltre dispone l’utilizzo obbligatorio delle fonti rinnovabili. In particolare, nel caso di edifici di nuova costruzione ovvero edifici esistenti oggetto di ristrutturazione integrale o in occasione di nuova installazione di impianti termici, l’impianto di produzione dell’energia termica dovrà essere progettato in modo che almeno il 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria sia coperto da fonti rinnovabili. E’ inoltre obbligatoria l’installazione di impianti a fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica per una potenza da installare non inferiore a 1 kW per unità abitativa. Il provvedimento della Regione introduce anche la novità per la quale l’uso delle fonti rinnovabili nel caso in cui vi sia un’impossibilità tecnica di realizzare gli impianti a fonti rinnovabili nell’edificio in questione, attraverso soluzioni alternative quali il collegamento ad una rete di teleriscaldamento; l’adozione di impianti di micro-cogenerazione; il collegamento a impianti di fonti rinnovabili comunali. La Regione prevede, infatti, di realizzare piattaforme fotovoltaiche in ogni territorio. La certificazione energetica Il provvedimento regionale dà avvio alla certificazione energetica degli edifici (dalla classe A+ dei più virtuosi a scendere) e dispone che l’attestato debba essere disponibile, con scadenze temporali differenziate, nei casi di: edifici di nuova costruzione ovvero soggetti a profonda ristrutturazione (2008); edifici oggetto di compravendita (2008); singole unità immobiliari oggetto di compravendita (2009); edifici ovvero singole unità immobiliari oggetto di locazione (2010). Il certificato energetico è reso obbligatorio per accedere agli incentivi nazionali, regionali e locali che riguardino il miglioramento della prestazione energetica dell’edificio e anche nel caso di edifici pubblici dati in gestione a società di servizi. L’accreditamento dei certificatori Il certificato energetico di un edificio, di durata decennale, sarà rilasciato da un soggetto qualificato e "accreditato" dalla Regione. Possono essere accreditati quali soggetti certificatori: tecnici qualificati, singoli o associati, in possesso dei requisiti di esperienza professionale in materia e di diploma di laurea in ingegneria, architettura, scienze ambientali ovvero diploma di geometra o perito industriale; società di ingegneria; società di servizi energetici; organismi di ispezione; organismi di certificazione. Il provvedimento regionale disciplina i contenuti del certificato: certifica l’efficienza energetica dell’edificio collocandola nell’ambito delle classi prestazionali fissate dalla Regione; colloca il rendimento energetico dell’edificio rispetto ai valori vigenti di legge; fornisce suggerimenti agli utenti in merito agli interventi più significativi ed economicamente convenienti per il miglioramento delle prestazioni. Misure di sostegno e incentivazione Per chi realizza edifici con rendimenti energetici inferiori a 50 kw al mq annuo sono previsti incentivi nelle norme di costruzione. .  
   
   
STOP AI FURTI DI PANNELLI FOTOVOLTAICI CON IL DISPOSITIVO ENEA SISTEMA “ANTIFURTO” REALIZZATO NEI LABORATORI DELL’ENEA DI PORTICI  
 
 Roma, 5 marzo 2008 - L’espandersi del mercato dei pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica ha visto emergere anche il fastidioso fenomeno dei furti di pannelli, dovuti al valore economico della loro componente tecnologica. I furti avvengono soprattutto nelle zone remote, dove il fotovoltaico ha un ruolo particolarmente strategico per coprire l´esigenza locale di generazione di energia. L’enea ha inteso contrastare questo crescente fenomeno dei furti, fonte di danno economico e di disservizi, con un dispositivo innovativo sviluppato nei laboratori del Centro Ricerche di Portici, impegnati da anni sulle tecnologie per il fotovoltaico. “Pv-guardian” è il nome di questo dispositivo antifurto, appena brevettato, che è in grado di contrastare efficacemente la sottrazione ed impedire l’utilizzo indebito di pannelli in modo economico e innovativo. Grazie all’applicazione del Global Position System-gps, tramite una scheda laminata che è parte integrante del pannello fotovoltaico, impossibile da rimuovere se non distruggendo il modulo stesso, Pv-guardian è in grado di rilevare le coordinate geografiche di un’eventuale nuova installazione rispetto alla precedente, per la quale erano state impostate le procedure di protezione (semplici codici Pin/puk). Uno spostamento non autorizzato del modulo dal sito inibisce totalmente il suo funzionamento come generatore di energia elettrica rendendo vana l’azione stessa del furto. La funzione di generazione elettrica viene nuovamente ripristinata ricollocando il modulo nel luogo originario, oppure riprogrammando, con codici protetti, la nuova posizione geografica. Pv-guardian può anche essere corredato con un sistema di trasmissione dati mediante scheda Gsm, alimentata dallo stesso modulo fotovoltaico. Nel caso di furto, il Pv-guardian memorizza l’evento e quando il modulo fotovoltaico “vede” la luce del sole, e quindi anche la rete di satelliti, invia un allarme verso un gestore di servizi, che consente di localizzare la nuova posizione del modulo. Il dispositivo messo a punto dall’Enea rappresenta una importante opportunità per i produttori di moduli fotovoltaici, ed in particolare concorre a rendere competitivi ed innovativi la tecnologia dell’industria nazionale rispetto al mercato estero. La tecnologia fotovoltaica ricopre un ruolo fondamentale per la generazione distribuita di energia elettrica, e ha visto una crescente diffusione di installazioni sia di piccola-media potenza (1-100 kWp) che di grande taglia (superiore a 100kWp), soprattutto nelle aree più remote. E proprio in queste aree, dove la fornitura di energia elettrica da fotovoltaico è di estrema utilità, che si manifesta il maggior rischio di furti, determinando alla lunga un ostacolo per una vasta diffusione dei pannelli. .  
   
   
ALERION SOTTOSCRIVE ACCORDO QUADRO PER LA FORNITURA “CHIAVI IN MANO” DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI  
 
Milano, 5 marzo 2008 - Alerion Energie Rinnovabili S. R. L - società del Gruppo Alerion – ha sottoscritto in data 28 febbraio un accordo quadro per la fornitura chiavi in mano di impianti fotovoltaici con la società Ecostream Italy S. R. L. , appartenente al gruppo olandese Econcern. Ecostream realizza impianti fotovoltaici di taglia industriale assicurando la propria presenza in tutte le fasi della filiera, dalla produzione di silicio, celle e moduli fotovoltaici sino alla progettazione e realizzazione di impianti. L’accordo ha durata biennale (2008-2009) e prevede la realizzazione di impianti per una potenza installata complessiva minima pari a 20Mw. L’intesa raggiunta rappresenta un importante passaggio operativo nell’attuazione del Piano Industriale del Gruppo, presentato alla Comunità Finanziaria il 5 dicembre 2007, che prevede per la costruzione di 20Mw fotovoltaici un investimento di circa 90-100 milioni di euro, a seconda della soluzione tecnica adottata, da finanziarsi tramite ricorso a project financing. .  
   
   
FONTI D´ENERGIA RINNOVABILI E LORO IMPIEGO  
 
Bolzano, 5 marzo 2008 - Il consumo energetico potrà essere ridotto per mezzo di un utilizzo più consapevole dell´energia, l´impiego di nuove tecnologie, l´incentivazione all´utilizzo di fonti rinnovabili d´energia, il tutto in un giusto mix adeguato per le singole zone. Questi gli esiti dei tre incontri informativi con esperti svoltisi a Bressanone, Brunico e Merano su iniziativa dell´Alleanza per il clima insediata presso l´Appa in collaborazione con l´associazione "Haus der Solidarität" di Bressanone. Nell´ambito dei tre incontri informativi si è cercato di rispondere a quesiti sull´approvvigionamento energetico del futuro, sulle materie prime disponibili a tal fine e sui risvolti del loro impiego sull´ambiente. Parlando dell´utilizzo di combustibili derivati dalla produzione agricola, Johann Kandler dell´Alleanza per il clima austriaca, ha sottolineato le problematiche connesse. Infatti, non potendo essere coperto il fabbisogno con le produzioni locali, il ricorso a produzioni in paesi quali Brasile ed Indonesia indurrebbero l´impiego eccessivo di feritilizzanti e pesticidi con condizioni lavorative pessime in loco, ed il taglio delle foreste pluviali. Non mancherebbero, comunque, esempi positivi in Brasile con l´introduzione di sistemi agricoli biologici legati ai processi economici locali che comporterebbero un´opportunità di sviluppo per la popolazione. Paul Steger dell´Ufficio distrettuale dell´agricoltura di Brunico ha illustrato la situazione altoatesina definendo impensabile la coltivazione in territorio provinciale di piante destinate all´approvvigionamento energetico. Auspicabile, invece, l´impiego ai fini energetici dei prodotti secondari dell´allevamento di bestiame e della frutti- e viticoltura nonchè dei resti dell´industria alimentare. Secondo Steger dovrebbe essere ill legname prodotto in Alto Adige sarebbe sufficiente per coprire l´attuale fabbisogno delle centrali di teleriscaldamento e, quindi, ne dovrebbe essere incrementato l´impiego accanto all´applicazione di nuove tecnologie. In generale è emersa la considerazione che il consumo energetico potrà essere ridotto per mezzo di un utilizzo più consapevole dell´energia, l´impiego di nuove tecnologie, l´incentivazione all´utilizzo di fonti rinnovabili d´energia, il tutto in un giusto mix adeguato per le singole zone. L´obiettivo è quello di creare reti di approvigionamento energetico decentralizzate. .  
   
   
CEMENTIR HOLDING SI ESPANDE NEL SETTORE DEGLI AGGREGATI IN DANIMARCA: ACQUISITA KUDSK & DAHL PER 21 MILIONI DI EURO  
 
 Roma, 5 marzo 2008 – Cementir Holding si rafforza in Danimarca. La società, guidata da Francesco Caltagirone Jr. , attraverso la controllata Unicon, ha acquisito il 100% della società danese Kudsk & Dahl. Il valore complessivo dell’operazione è di 21 milioni di euro. Kudsk & Dahl si trova nella Danimarca meridionale ed opera nel settore degli aggregati. Vende circa 1,2 milioni di tonnellate di aggregati e 100 mila metri cubi di calcestruzzo all’anno. Ha un fatturato di 16 milioni di euro, un margine operativo lordo di 3 milioni di euro e ha 100 dipendenti. Cementir Holding, con questa operazione, potrà realizzare maggiori sinergie e consolidando la sua presenza nella regione scandinava mette a segno un’ulteriore fase di crescita nel nord Europa. .  
   
   
PERMASTEELISA SI AGGIUDICA LA TORRE 2 DEL WORLD TRADE CENTER PER $ 167 MILIONI  
 
Vittorio Veneto, 5 marzo, 2008 - Permasteelisa North America, Società che guida le operazioni del Gruppo Permasteelisa in Nord America, si è aggiudicata il progetto per la fornitura dei sistemi di facciate esterne dell´edificio Torre 2 al World Trade Center di New York. Il Contratto, dell´importo di 167 Milioni di Dollari, è attualmente in corso di finalizzazione. L´edificio, progettato da Lord Norman Foster per Silverstein Properties, sarà realizzato da Turner Construction. La torre è alta oltre 1. 278 piedi (390 mt) e prevede oltre 100. 000 mq di pareti esterne in acciaio, alluminio e vetro. Per questo sofisticato progetto ad elevato contenuto tecnologico verranno coinvolti gli uffici e gli stabilimenti produttivi di Permasteelisa in Usa, Canada, Germania ed Italia. .  
   
   
ITALCEM ENTI ESAMINA OPZIONI VALORIZZAZIONE ASSET TURCHIA  
 
Bergamo, 5 marzo 2008 – Il Consiglio di amministrazione di Italcementi, presieduto da Giampiero Pesenti, ha esaminato le diverse opzioni relative alle iniziative di valorizzazione degli asset del Gruppo in Turchia. Tali opzioni rappresentano la sintesi di un processo di valutazione avviato da Ciments Français nei mesi scorsi e a suo tempo comunicato al mercato. Il Consiglio ha analizzato le diverse alternative e ha dato mandato al management di finalizzare l’opzione più opportuna allo scopo di realizzare una ottimizzazione strategica (industriale e finanziaria) delle partecipazioni. Il Gruppo è presente in Turchia attraverso le società Set Group, Set Cimento, Set Beton e Afyon Cimento, controllate attraverso la subholding per le attività internazionali Ciments Français. Il dispositivo industriale è composto da 4 cementerie (Ankara, Balikesir, Trakya, Afyon), un centro di macinazione ad Ambarli e da oltre 15 impianti di calcestruzzo preconfezionato. Nel 2006 i ricavi (prima delle elisioni infragruppo) sono ammontati a circa 245 milioni di euro; le società turche hanno circa 880 dipendenti. E’ stato inoltre preso atto della opportunità di posticipare dal 6 marzo al prossimo 17 marzo il Consiglio per l’approvazione del bilancio 2007; il giorno successivo si terrà l’incontro con la comunità finanziaria mentre l’Assemblea degli azionisti sarà differita al 18 e al 21 aprile rispettivamente in prima e in seconda convocazione. .  
   
   
IMPREGILO: INCHIESTA SUL CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI NELLA REGIONE CAMPANIA  
 
Sesto San Giovanni, 5 marzo 2008 – Impregilo rende noto che al termine dell’udienza preliminare svoltasi in data 29 febbraio, il Gup ha deliberato, in relazione all’inchiesta sul ciclo integrato dei rifiuti nella Regione Campania, il rinvio a giudizio di Fibe e Fibe Campania Spa, di Fisia Italimpianti Spa e di Impregilo Spa. Fibe e Fibe Campania Spa, Fisia Italimpianti Spa e Impregilo Spa nell’esprimere piena fiducia nell’operato della magistratura, ribadiscono la propria totale estraneità ai fatti contestati, ritenendo di aver sempre agito nel rispetto della legge e di aver avuto come unico obiettivo quello di contribuire a risolvere con criteri industriali la gestione dei rifiuti nella Regione Campania. .  
   
   
IL CDA DI BRIOSCHI SVILUPPO IMMOBILIARE DELIBERA DI CONCEDERE A LENTA GINESTRA UN FINANZIAMENTO SOCI FINALIZZATO ALL’ACQUISTO DELL’AREA “CASCINAZZA” DI MONZA  
 
Milano, 5 marzo 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Brioschi Sviluppo Immobiliare spa (Brioschi), ha approvato la sottoscrizione di un accordo con la società Axioma Real Estate srl (Axioma), ai sensi del quale le parti si impegnano a concedere alla società Lenta Ginestra srl (Lenta Ginestra), partecipata per il 70% del capitale sociale da Brioschi e per il residuo 30% da Axioma, un finanziamento soci infruttifero di scopo per un importo massimo complessivo pari a 40 milioni di euro, in proporzione alle rispettive quote di partecipazione. Il finanziamento soci è finalizzato a dotare Lenta Ginestra degli strumenti necessari per adempiere alle obbligazioni di finanziamento volte all’acquisizione del 100% del capitale della società Istedin spa, proprietaria dell’area immobiliare denominata “Cascinazza” situata a Monza. .  
   
   
SOTTOSCRIZIONE ACCORDO MODIFICATIVO DEL CONTRATTO QUADRO RELATIVO AL FONDO TULIPANO  
 
 Milano, 5 marzo 2008 - Lo scorso 28 febbraio Raggio di Luna S. P. A. E le società dala stessa direttamente o indirettamente controllate Brioschi Sviluppo Immobiliare S. P. A. (società quotata sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S. P. A. ), Milanofiori 2000 S. R. L. , Forumnet Holding S. P. A. E Milanofiori Retail S. R. L. (già Forumnet S. P. A. ) hanno sottoscritto con Polis Fondi Immobiliari di Banche Popolari Sgr. P. A. Un accordo parzialmente modificativo del contratto quadro sottoscritto tra le parti medesime in data 14 dicembre 2007 (il “Contratto Quadro”). Si ricorda che il Contratto Quadro è volto a disciplinare l’eventuale realizzazione di una complessa operazione che, previa l’esecuzione di una serie di adempimenti preliminari, prevede il trasferimento al fondo comune di investimento immobiliare di tipo “chiuso”, riservato a “investitori qualificati”, denominato Tulipano, di un’area edificabile di circa 360. 000 mq situata nel Comune di Assago con le relative opere in fase di realizzazione e di un complesso polifunzionale situato sempre nel Comune di Assago, subordinatamente al verificarsi di alcune condizioni sospensive entro la data del 28 febbraio 2008. Mediante la sottoscrizione del predetto accordo modificativo, le parti hanno convenuto di prorogare al 30 aprile 2008 il termine, originariamente previsto il 28 febbraio 2008, entro il quale devono verificarsi le condizioni sospensive stabilite nel Contratto Quadro, al fine di approfondire le trattative con alcuni potenziali investitori. .