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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Giugno 2008
PöTTERING: FARE TUTTI I PASSI NECESSARI AFFINCHÉ IL TRATTATO DI LISBONA DIVENTI REALTÀ  
 
Strasburgo, 17 giugno 2008 - Aprendo la seduta, il Presidente Pöttering ha sottolineato che l´esito del referendum irlandese sul trattato di Lisbona pone all´Ue una delle più difficili sfide della sua storia. Dopo aver rilevato che tale trattato consente all´Ue di agire meglio, la rende più democratica e la avvicina i cittadini all´Ue, ha chiesto al Vertice Ue di intraprendere tutti i passi necessari affinché esso diventi realtà e possa entrare in vigore prima delle elezioni europee del giugno 2009. Il risultato del referendum irlandese sul trattato di Lisbona «pone all´Unione europea una delle più difficili sfide della sua storia». Il trattato, ha sottolineato il Presidente, rende l´Ue più democratica, le consente una maggiore capacità di agire e la dota di maggiore trasparenza, rafforza il Parlamento europeo, attribuisce maggiori responsabilità ai parlamenti nazionali, conferisce ai cittadini un potere di iniziativa nei confronti delle istituzioni Ue e garantisce l´autogoverno locale. Per il Presidente, insomma, il trattato di Lisbona «è la risposta» alle critiche dei cittadini sui deficit dell´Ue. Il trattato, ha insistito, «avvicina l´Europa ai suoi cittadini» e la riforma è «di assoluta necessità» affinché l´Unione possa difendere i propri valori e interessi nel Xxi secolo. Senza le riforme previste dal trattato di Lisbona, ha aggiunto, «è difficilmente concepibile un ulteriore ampliamento dell´Ue». Il Presidente ha quindi esortato i capi di Stato e di governo, che si riuniranno il 17 e il 18 giugno, a «intraprendere tutti i passi necessari affinché il trattato diventi realtà». Il processo di ratifica «deve quindi continuare senza riserve» e l´Irlanda dovrebbe presentare delle proposte «per uscire assieme da questa fase difficile». Il Parlamento, ha proseguito, si impegnerà al massimo per far fronte a queste sfide e «ci aspettiamo che la Commissione e tutti i governi facciano lo stesso». L´obiettivo resta quello di far sì che il trattato «entri in vigore prima delle elezioni europee del giugno 2009». Tale questione sarà affrontata nel corso del dibattito sul prossimo Vertice che si terrà mercoledì 18 mattina. .  
   
   
ALCUNE RIFLESSIONI SULLE CONSEGUENZE DEL NO IRLANDESE  
 
Milano, 17 giugno 2008 - Venerdì 13 giugno, giorno in cui dallo spoglio delle urne irlandesi è via via emerso il temuto no, sarà davvero ricordato come il venerdì nero dell´Europa in cui si è arrestato il processo di integrazione? E´ concepibile e fattibile andare avanti lasciandosi l´Irlanda alle spalle, quasi che in democrazia 1% dei cittadini debbano non pesare a fronte di un restante 99%? Vi è un legame indissolubile tra i precedenti no francesi e olandesi (paesi fondatori) che fotografa un trend comune dell´opinione pubblica europea? Davvero l´Europa è stata burocratica, fredda, distante dai suoi cittadini minacciando le loro identità nazionali e locali? Questi sono solo alcuni degli interrogativi cui molti analisti, esponenti politici e rappresentanti delle istituzioni stanno cercando di trovare risposte. La maggior parte esprime seria preoccupazione, consapevole dei problemi che apre il no irlandese. E´ un po´ come tagliare i copertoni di una macchina che si sta preparando ad una corsa difficilissima con concorrenti agguerriti su una pista accidentata e piena di curve. Basti pensare solo ad alcune delle sfide che ci stanno di fronte su cui solo un´Europa politicamente forte e coesa può sperare di incidere: gestione del commercio mondiale con maggiori regole sociali e ambientali e reciprocità, controllo dei flussi migratori, sicurezza alimentare ed energetica e concorrenza delle economie emergenti per accaparrarsi le materie prime, cambiamenti climatici e crescita della disuguaglianza e della povertà estrema. Alcuni invece sembrano quasi sollevati dal no, come se quest´Europa fosse un peso da scrollarsi di dosso per poter continuare a fare finta che il mondo sia meno complesso e che tutto si possa gestire e risolvere dal cortile più o meno grande di casa propria. Qualche considerazione ci permettiamo di farla anche noi. Tutti gli Stati europei hanno il diritto di prendere posizione sul nuovo Trattato secondo le modalità previste dai rispettivi ordinamenti nazionali per le ratifiche. Quindi è auspicabile che il processo di ratifica vada avanti. Non si tratta di lasciare fuori l´Irlanda, anzi, appare prioritario ascoltare e cercare di capire le preoccupazioni e le istanze espresse dai suoi cittadini, che non necessariamente vogliono un´Europa ridotta e più debole. E, se possibile, venire incontro a queste preoccupazioni in buona parte condivise da tanti altri cittadini europei. E´ innegabile che vi sia un senso di paura, acuito da un trend economico in rallentamento. Ma è essenziale far capire che l´Europa che già c´è, costruita oltre cinquant´anni fa con lungimiranza, rafforzata con tenacia dalla politica e dai popoli - e non certo da una presunta casta di burocrati autoreferenziale - funziona e sta già proponendo delle soluzioni a molte delle preoccupazioni degli europei. Quindi non si tratta di fermarsi, ma di accelerare l´attuazione di quelle proposte politiche che possono dare risposte concrete, che è poi il valore aggiunto che tutti noi cittadini ci aspettiamo dall´Ue. Qualsiasi partito o uomo politico può legittimamente sfruttare una crisi per cercare di aprirsi la strada verso un mercato di voti potenziale, magari forzando su alcuni timori e fornendo informazioni non totalmente esatte su come funziona realmente l´Europa. Bisogna però essere pienamente consapevoli che in questo momento servono soprattutto proposte credibili e un metodo efficace per affrontare i problemi interni ed esterni che l´Europa si trova di fronte. Le riforme approvate a Lisbona possono avere limiti e difetti, ma prima di rallegrarsi per una presunta morte del nuovo Trattato, bisognerebbe sapere che esso è stato voluto da tutti i capi di Governo (ossia dal massimo livello di rappresentatività politica), anche perché rafforza la democraticità dell´Europa (per il vero già molto democratica) aumentando ulteriormente il ruolo del Parlamento europeo, quello dei parlamenti nazionali e anche quello diretto dei cittadini attraverso la possibilità di presentare proposte di legge. Come ha ricordato oggi Geremek in un´intervista sul Corriere, l´Europa rappresenta ancora oggi una straordinaria rivoluzione. E´ un dono prezioso che ci hanno lasciato grandi uomini che avevano lottato per la libertà e la democrazia. E che avevano capito che gli Stati europei dovevano smettere di scontrarsi per accaparrarsi materie prime e risolvere i propri problemi a scapito dei vicini, ma unire le forze per affrontare e risolvere insieme problemi comuni. Questa è la semplicità, la grandezza e la modernità del cuore dell´idea d´Europa per cui, nel rispetto della diversità e delle identità nazionali e locali, ci si dà un metodo per lavorare insieme. E´ l´unico metodo che finora ha funzionato per affrontare i problemi che emergono in modo sempre più drammatico nel mondo globale. E´ un metodo da rafforzare e di cui dobbiamo essere fieri. Carlo Corazza Direttore della Rappresentanza a Milano .  
   
   
CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA LA PREVISTA ACQUISIZIONE DI ENDESA DA PARTE DI ENEL E ACCIONA  
 
Bruxelles, 16 giugno 2008 - La Commissione europea ha approvato, in base al regolamento Ue sulle concentrazioni, l´acquisizione, tramite Opa, del controllo esclusivo sulla società spagnola Endesa S. A. , attiva nel settore dell´energia elettrica, da parte di Enel S. P. A. (Italia) e Acciona S. A (Spagna). Dopo aver esaminato l´operazione proposta, la Commissione ha concluso che essa non ostacolerà in maniera significativa la concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo (See) o in una sua parte sostanziale. Enel è un operatore italiano dell´elettricità, attivo nella generazione, distribuzione e fornitura di energia elettrica principalmente in Italia, dove è il principale fornitore di elettricità sia ad uso domestico che industriale, nonché in Spagna, Bulgaria, Romania, Slovacchia, Russia, Francia, Nord e Sud America. Enel opera inoltre nell´acquisto e vendita di gas naturale per la generazione di energia elettrica domestica e nel settore del gas in Italia. Acciona è un gruppo di società, basato principalmente in Spagna, che opera nello sviluppo e gestione di infrastrutture e in progetti immobiliari, nella fornitura di servizi sia di trasporto, che urbani e ambientali nonché nello sviluppo e gestione di fonti di energia rinnovabili. Endesa è un operatore spagnolo di energia elettrica, attivo in misura limitata anche in altri paesi europei, in particolare in Portogallo, Francia, Italia, Germania e Polonia. Endesa opera inoltre in Sud America e in Nord Africa. In Spagna Endesa è presente anche nel settore del gas. Le azioni di Endesa sono quotate sulle borse valori di Madrid e New York. Il 26 marzo 2006 Enel e Acciona hanno deciso di acquisire il controllo in comune di Endesa lanciando un´Opa sulle azioni di Endesa non ancora in loro possesso o controllo. Il 2 aprile 2007 Enel, Acciona e E. On hanno deciso che Enel e Endesa avrebbero trasferito alcuni diritti e attivi a E. On, impresa operante nel campo dell´energia con sede in Germania, le cui principali attività consistono nella generazione, trasmissione e fornitura di energia elettrica e gas in tutta Europa e negli Stati Uniti. Tali diritti e attivi includono le attività esistenti di generazione, distribuzione e fornitura di energia elettrica di Enel in Spagna (ad eccezione della sua partecipazione in Eufer); determinati attivi aggiuntivi di Endesa ubicati in Spagna e le attuali attività di Endesa in Italia, oltre ad attività connesse in Francia, Polonia e Turchia. Queste attività non rientrano nell´ambito della concentrazione notificata, dato che Enel e Acciona non ne acquisirebbero il controllo duraturo. L’acquisizione del controllo in comune di Endesa da parte di Enel e Acciona è già stata notificata alla Commissione e autorizzata da questa il 5 luglio 2007 (vedi Ip/07/1023). Il 18 marzo 2008 Enel, E. On e Acciona hanno tuttavia concluso un altro accordo che modifica l’accordo del 2007 per quanto riguarda gli attivi da trasferire a E. On. Il nuovo accordo esclude una delle centrali di Endesa che doveva essere ceduta a E. On (la centrale Foix in Francia) e sostituisce una centrale in Spagna (Besos 3) con un’altra (Tarragona 1). In base al regolamento sulle concentrazioni, la modifica dell’ambito dell’operazione richiede una nuova notifica in quanto esso risulta diverso da quello oggetto della precedente decisione. L’analisi della Commissione ha tuttavia rivelato che gli effetti di queste modifiche sul mercato interessato sono trascurabili visti le quote di mercato delle parti subiranno cambiamenti minimi in seguito al nuovo accordo. La concorrenza sul mercato spagnolo della fornitura all´ingrosso di energia elettrica, che è l’unico mercato interessato a livello orizzontale, non è sostanzialmente cambiata nell’ultimo anno e varie altre imprese, quali Iberdrola, Unión Fenosa e Edp/hidrocantábrico, competono con le parti su tale mercato. La Commissione ha pertanto concluso che l’operazione proposta non dà luogo a problemi sotto il profilo della concorrenza. Per maggiori informazioni sul caso consultare il sito: http://ec. Europa. Eu/comm/competition/mergers/cases/index/m103. Html#m_5171 .  
   
   
CONSIGLIO EUROPEO SU SLOVACCHIA IN EUROZONA  
 
Bruxelles, 17 giugno 2008 - Durante l´incontro del Consiglio dei Primi Ministri europei, programmato per il 19-20 giugno, si discuterà e voterà sulla domanda presentata dalla Slovacchia per entrare nell´Eurozona. La discussione al Consiglio, afferma Informest, dovrebbe vertere sulla raccomandazione della Commissione Europea, secondo la quale il Paese potrebbe adottare l´euro dall´inizio del 2009, sostenuta dall´ultimo meeting dei Ministeri europei per le Finanze (Ecofin). L´ecofin ha rimosso la procedura sul deficit eccessivo per la Slovacchia, riconoscendo che sono stati soddisfatti i criteri di convergenza. Sulla base delle premesse, il Consiglio Europeo dovrebbe inequivocabilmente supportare la Slovacchia per l´ingresso nell´Eurozona a partire dal prossimo anno. .  
   
   
CRITERI UE PER LIBERALIZZAZIONE VISTI ALBANIA  
 
Bruxelles, 17 giugno 2008 - La Commissione Europea ha stilato l´elenco dei criteri che l´Albania dovrà rispettare per ottenere un accordo sulla liberalizzazione dei visti con l´Ue. Lo comunica Setimes. L´albania dovrà lavorare ai passaporti biometrici per tutti i cittadini, adottare una legislazione relativa ai movimenti dei cittadini al di fuori del Paese, fornire al personale alle frontiere formazione ed equipaggiamento adeguati. Dovranno inoltre essere stabiliti meccanismi di controllo e analisi dell´immigrazione - legale e illegale - e dei traffici illeciti. Altri standard cui il Governo dovrà adeguare il Paese riguardano la lotta al crimine organizzato, alla corruzione e al riciclaggio di denaro sporco. L´albania dovrà inoltre cooperare pienamente con le organizzazioni internazionali e rispettare le convenzioni internazionali: tutto ciò determinerà la velocità del processo di liberalizzazione dei visti. .  
   
   
MENO INFORTUNI SUL LAVORO E MALATTIE CON UNA MIGLIORE VALUTAZIONE DEI RISCHI  
 
Brussels, 17 June 2008 - Secondo i dati pubblicati dall´Eurostat (1), ogni anno 5. 700 persone muoiono nell´Ue a causa di incidenti sul lavoro. Inoltre, l´Organizzazione Internazionale del Lavoro stima (2) che altri 159. 500 lavoratori nei paesi Unione europea perdano la vita a causa di malattie professionali. Se si considerano entrambi i dati, si stima che ogni tre minuti e mezzo nell´Ue ci sia un decesso per cause legate all´attività lavorativa. La maggioranza di questi incidenti e malattie può essere prevenuta e il primo passo in tal senso è una valutazione dei rischi. Questo è il messaggio di "Ambienti di lavoro sani e sicuri. Un bene per te. Un bene per l´azienda", la campagna informativa europea sulla valutazione dei rischi, inaugurata dall´Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro (Eu-osha). La campagna è dedicata in particolare su settori ad alto rischio quali l´edilizia, la sanità e l´agricoltura, e sulle esigenze delle piccole e medie imprese. L´iniziativa si estende lungo un arco due anni (2008-09). Ai sensi della legislazione Ue(3), tutti i datori di lavoro dell´Unione hanno l´obbligo di svolgere una valutazione dei rischi. La valutazione dei rischi segnala ai datori di lavoro gli ambiti d´intervento necessari per migliorare la sicurezza e la salute nell´ambiente di lavoro. “Nessun infortunio sul lavoro o malattia professionale è un male inevitabile”, afferma Vladimír Špidla, Commissario per Occupazione, affari sociali e pari opportunità. “Anche se non portano alla morte, le loro conseguenze sono intollerabili per le persone colpite e per l´economia intera. Ogni anno, milioni di lavoratori nell´Ue sono vittime di incidenti che li costringono a restare a casa per almeno tre giorni lavorativi, e ciò rappresenta un costo enorme per l´economia. La valutazione dei rischi è la soluzione per ridurre questi numeri. Ma solo il primo passo, cui deve seguire l´atto pratico. ” La campagna per gli ambienti di lavoro sicuri sottolinea la necessità della valutazione dei rischi, in sintonia con la strategia comunitaria per la salute e la sicurezza sul posto di lavoro (2007–2012), che mira a ridurre gli infortuni sul lavoro in tutta l´Ue del 25 per cento in questo quinquennio. Secondo le parole del direttore dell´Eu-osha Jukka Takala, “con la campagna per gli ambienti di lavoro sicuri vogliamo incoraggiare le imprese a condurre una valutazione dei rischi puntuale, con il coinvolgimento di tutti i lavoratori. E´ nostra intenzione promuovere una buona prassi adattabile anche ad altre realtà professionali. Il direttore dell´Agenzia ha ribadito i messaggi chiave della campagna: "Innanzi tutto, la valutazione del rischio non è necessariamente una procedura complessa, farraginosa o da delegare agli esperti. Tale opinione, sebbene errata, è particolarmente diffusa tra le Pmi. Esistono moltissimi strumenti (ad esempio le liste di controllo) che possono accompagnarvi in questo processo e l´Eu-osha propone un approccio semplice in cinque fasi. In secondo luogo, una buona valutazione dei rischi porta anche alcuni vantaggi all´azienda, poiché un ambiente di lavoro più sano e sicuro contribuisce a ridurre l´assenteismo e i costi assicurativi, oltre ad incrementare la motivazione dei collaboratori e la produttività. ” “In ultima analisi, la valutazione dei rischi consente di alleggerire il carico del sistema sanitario”, dichiara Romana Tomc, Segretario di Stato sloveno per Occupazione, famiglia e affari sociali. La Presidenza di turno attuale e prossima dell´Ue e le parti sociali europee sono tutte fortemente a sostegno della campagna, appoggiata anche dai Focal point nazionali – solitamente le autorità sanitarie e per la sicurezza sul lavoro - di tutti e 27 gli Stati membri. “Questo dimostra che la sicurezza e la salute sul lavoro sono un tema cruciale per il modello sociale europeo. .  
   
   
VERSO L’EDIZIONE 2009 DEGLI STATI GENERALI DELLA SOSTENIBILITÀ SARÀ REALIZZATO UN CONFRONTO CON LE ALTRE REGIONI ITALIANE ED EUROPEE  
 
 Firenze, 17 giugno 2008 La Regione Toscana sta lavorando all’organizzazione dell’edizione 2009 degli Stati Generali della sostenibilità che, dopo la prima che si è tenuta a Firenze nel novembre scorso, avranno cadenza biennale. Il primo atto è stato quello di affidare alla Fondazione Toscana Sostenibile onlus l’incarico di predisporre un rapporto sulla sostenibilità in Toscana che tenga conto dei numerosi indicatori che contribuiscono a comporre il concetto di sostenibilità. La Fondazione, che dovrà fornire al presidente Martini che svolge le funzioni di indirizzo politico in materia di energia e sostenibilità il necessario supporto tecnico, si impegna a redigere relazioni quadrimestrali sull’attività svolta. La Onlus si avvarrà di un gruppo di ricerca interdisciplinare composto da economisti, ingegneri, nat! uralisti, giuristi, urbanisti ed esperti di altre materie nei ! settori ambiente, sociale, economia e territorio, lavorerà in rete con Università e centri di ricerca, confrontando la situazione toscana con quella di altre regioni italiane ed europee. L’incarico affidato alla “Fondazione Toscana sostenibile” per un importo di 80. 000 euro, terminerà alla fine del 2008. .  
   
   
BRUXELLES: VENDOLA ALLA 75° SESSIONE PLENARIA DEL COMITATO DELLE REGIONI  
 
Bari, 17 giugno 2008 - Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola sarà a Bruxelles il 18 e 19 Giugno prossimi per partecipare alla 75° sessione plenaria del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea. Alla sessione saranno presenti, oltre al Presidente del Comitato Luc Van den Brande, i Commissari Europei alle Politiche Regionali e all’Occupazione e Affari Sociali Canuta Huebner e Vladimir Spidla, il Presidente del Comitato Economico e Sociale Europeo Dimitris Dimitriadis e il Sottosegretario di Stato francese all’Assetto del Territorio Hubert Falco. Tra i punti all’ordine del giorno e il futuro delle politiche regionali dell’Ue, le politichele in materia di immigrazione, la riforma dell’industria delle telecomunicazioni, la cooperazione tra le regioni europee, l’inclusione sociale, il multilinguismo, la politica dell’Ue per le zone montane, l’Anno Europeo della Creatività e dell’Innovazione (2009) e la lotta alla povertà. .  
   
   
BOLZANO: COMITATO DI SORVEGLIANZA FSE, IMPEGNATO IL 97% DEI FONDI A DISPOSIZIONE  
 
Bolzano, 17 giugno 2008 -  Si è riunito mercoledì 11 al Colle di Bolzano il comitato di sorveglianza del Fondo sociale europeo. All´ordine del giorno la valutazione dei rapporti annuali 2007, che hanno fatto riscontrare ottimi risultati. Dal 2000 in avanti, sono stati impegnati il 97% dei fondi a disposizione, per un totale di circa 202 milioni di euro. Soddisfacenti, dunque, i risultati: sia in termini finanziari che di destinatari raggiunti. Nel 2007 è entrato in vigore il nuovo programma operativo Obiettivo 2, legato a competitività regionale e occupazione: la Provincia di Bolzano è stata la prima in Italia a pubblicare il bando, e il servizio Fse ha ricevuto in totale 214 progetti, dei quali 139 approvati, per un finanziamento totale di poco inferiore ai 20 milioni di euro. Durante lo scorso anno, però, è anche arrivato a conclusione il programma operativo 2000-2006, che ha visto il finanziamento di oltre 1. 700 progetti di formazione in grado di raggiungere quasi 100mila partecipanti. I fondi a disposizione per il programma giunto a conclusione lo scorso anno sono stati pari a 204 milioni di euro, 202 dei quali sono stati effettivamente impegnati, raggiungendo dunque il 97% della spesa totale programmata. "La Commissione europea e i rappresentanti dei Ministeri nazionali - sottolinea la direttrice del servizio Fse Barbara Repetto - hanno espresso la loro piena soddisfazione riguardo l’efficiente utilizzo delle risorse comunitarie, nazionali e provinciali nel rispetto delle priorità poste dalla Ue". Il secondo bando del nuovo programma operativo (15. 500. 000 euro) lanciato in primavera ha già ricevuto 177 progetti, che sono attualmente in fase di valutazione. Il Comitato di sorveglianza riunitosi mercoledì 11, il cui presidente è Luis Durnwalder, è composto da rappresentanti della Commissione europea, del governo italiano e dell´amministrazione provinciale. Ne fanno parte anche gli assessori Luisa Gnecchi e Otto Saurer e la direttrice del servizio Fse Barbara Repetto. . .  
   
   
IL 19 E 20 GIUGNO, COMITATO DI SORVEGLIANZA FSE AD ASCOLI PICENO. RISULTATI E STRATEGIE DELLA PROGRAMMAZIONE 2007-2013.  
 
Ascoli Piceno, 17 giugno 2008 - Costante attenzione alle problematiche dell´occupazione, formazione e qualita` del lavoro nell´area del Piceno anche nell´ambito del Fondo Sociale Europeo e delle opportunita` che questo strumento comunitario offre. Il prossimo Comitato di sorveglianza, recentemente allargato a 50 componenti, si terra`, infatti, a Villa Picena - Colli del Tronto di Ascoli Piceno, il 19 giugno, per approvare i risultati della Programma operativo regionale 2000-2006. La Sala Congressi della Camera di Commercio di Ascoli, ospitera` invece la seconda importante giornata- il 20 giugno dalle ore 9- dedicata all´informazione sui contenuti, le prospettive e le strategie della nuova programmazione 2007-2013 nell´ambito del sistema socio-economico marchigiano. In un seminario aperto al pubblico, esperti nazionali e regionali si avvicenderanno nella mattinata per analizzare lo stato di avanzamento del programma 2007-2013 e spiegarne gli obiettivi. Come aveva gia` avuto modo di sottolineare l´assessore regionale al Lavoro- Ugo Ascoli che, dopo il saluto del presidente della Provincia, Massimo Rossi, aprira` i lavori del seminario di venerdi` 20, ´puntiamo ad alcune precise priorita`: l´inserimento lavorativo delle donne nel mercato del lavoro, insieme alla buona occupazione, all´inclusione sociale delle fasce svantaggiate, alle misure mirate verso la fascia over 45, linee strategiche della nuova programmazione 2007-2013, su cui abbiamo concentrato piu` risorse per mettere a disposizione strumenti che favoriscano la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la qualita` del lavoro e l´imprenditoria femminile. ´ Al seminario parteciperanno il rappresentante della Commissione Europea Claudio Spadon con una relazione sulla nuova programmazione del Fondo Sociale Europeo, quindi Vera Marincioni, del Ministero del Welfare, parlera` delle strategie nazionali. Floriana Quaglia, esperta ed assistente tecnico per l´attuazione del Por Marche illustrera` i risultati del Fondo Sociale Europeo 2000/2006 e Mauro Terzoni, dirigente del servizio Istruzione Formazione Lavoro della Regione, analizzera` i contenuti e le prospettive del nuovo Por 2007-2013. La mattinata si concludera` con un dibattito su ´Lo strumento Fse nell´ambito del sistema socio-economico marchigiano´ a cui interverranno Ugo Ascoli, Giorgio Cippitelli Segretario Confartigianato Marche, Emidio Mandozzi, assessore Lavoro e Formazione della Provincia di Ascoli Piceno, Franco Patrignani segretario della Cisl e Federico Vitali, presidente di Confindustria Marche. . .  
   
   
DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL´UOMO  
 
Milno, 17 giugno 2008 – Oggi alle ore 18. 30 l´Ispi, in collaborazione con Amnesty-italia, promuove una Tavola Rotonda dal titolo: "A sessant´anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell´Uomo: promesse infrante e nuove sfide" Il dibattito trae spunto della pubblicazione del Rapporto 2008 di Amnesty International. Www. Ispionline. It .  
   
   
PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA VIENE AVVIATA DA PARTE DI UN GRUPPO DI INVESTITORI UNA CAUSA DI RISARCIMENTO DANNI CONTRO BANCHE E REVISORI. L’INIZIATIVA È RIVOLTA AI RISPARMIATORI E AGLI INVESTITORI ISTITUZIONALI CHE ABBIANO SUBITO UN DANNO NELL’AMBITO DELLA VICENDA PARMALAT  
 
Milano, 17 Giugno 2008 Un gruppo composto da più di 4,000 risparmiatori coinvolti nel dissesto Parmalat, che si sono rivolti ad Altroconsumo, associazione indipendente dei consumatori e a Deminor, società indipendente di consulenza e assistenza agli investitori in materia di corporate governance, sta per promuovere una causa di risarcimento danni in Italia nei confronti delle società di revisione internazionali e delle banche che hanno avuto un ruolo attivo nella frode Parmalat. L’azione verrà promossa anche per conto degli investitori istituzionali interessati, che abbiano subito un danno nell’ambito della vicenda Parmalat ed intendano aderire all’iniziativa promossa da Deminor. I procedimenti saranno instaurati dinanzi al Tribunale Civile di Milano. E’ la prima volta in Italia che un gruppo formato da risparmiatori e investitori istituzionali promuove una causa di risarcimento danni nei confronti delle banche e dei revisori. Già nel 2006, Deminor ed Altroconsumo avevano promosso per conto dello stesso gruppo di risparmiatori un’azione legale dinanzi al Tribunale Civile di Milano nei confronti di Deloitte & Touche S. P. A. E Italaudit S. P. A. All’epoca non erano stati chiamati in causa né le società di revisione internazionali né le banche, dal momento che questi soggetti erano già stati chiamati in giudizio nell’ambito della class action intrapresa in precedenza negli Stati Uniti, azione della quale ci si attendeva potessero beneficiare tutti gli investitori. All’epoca, gli investitori istituzionali non avevano preso parte all’iniziativa restando in attesa degli sviluppi della class action americana. Il 24 luglio 2007, invece, il giudice che segue la class action Americana ha stabilito che gli azionisti e gli obbligazionisti Parmalat che non sono residenti negli Stati Uniti e che non hanno comprato i titoli Parmalat negli Stati Uniti sono esclusi dalla class action con riferimento alle richieste nei confronti di Citibank, Bank of America, Deloitte Touche (U. S. And International) e Grant Thornton (U. S. And International). Ciò comporta che gli investitori Europei non possono agire negli Stati Uniti nei confronti dei suddetti convenuti nell’ambito della class action e qualunque accordo transattivo che venga eventualmente raggiunto con costoro non andrà a beneficio degli investitori Europei. L’esclusione dalla class action in America è stata decisa sulla base di motivazioni prettamente giurisdizionali. In estrema sintesi, il fondamento delle azioni risarcitorie è che vi siano evidenze tali da dimostrare che i soggetti sopra menzionati hanno preso parte a numerose operazioni, la cui conseguenza è stata quella di defraudare gli investitori del gruppo Parmalat, da una parte tenendo nascoste al mercato informazioni rilevanti sulla reale situazione finanziaria del gruppo e dall’altra contribuendo a peggiorare lo stato del gruppo stesso attraverso una serie di transazioni. In una fase precedente del procedimento peraltro, lo stesso giudice della class action aveva riconosciuto la validità degli argomenti avanzati dagli investitori rappresentanti della classe (Lead Plaintiffs). Ad ogni modo, preso atto della decisione di limitare la class action agli azionisti ed obbligazionisti residenti negli Stati Uniti che hanno acquistato i titoli nel proprio Paese, l’unica possibilità per gli investitori Europei di ottenere il risarcimento delle perdite subite nei confronti delle banche e dei revisori - ponendosi (almeno) nella stessa posizione degli investitori Americani – è quella di intraprendere le azioni giudiziarie in Europa. Deminor ha perciò suggerito ai propri clienti di avviare una causa di risarcimento danni in Italia, nei confronti di Deloitte Touche (U. S. And International), Grant Thornton (U. S. And International), Citibank, Bank of America, Ubs, Nextra (oggi Eurizon), Morgan Stanley e Deutsche Bank. Come è noto, peraltro, alcuni dei soggetti sopra menzionati sono stati rinviati a giudizio nell’ambito dei procedimenti penali in corso presso i Tribunali di Milano e Parma. Dal momento che non è ancora chiaro se il meccanismo della class action introdotto in Italia - in vigore dal 1 luglio, a meno di rinvio – potrà essere utilizzato per questo caso, gli investitori che non intraprendano alcuna azione in Europa molto probabilmente non potranno ottenere alcun risarcimento. Tenendo conto dei termini di prescrizione e del tempo necessario per espletare tutte le formalità necessarie per promuovere un’azione che riunisca tutti gli investitori, il termine per entrare a far parte del gruppo è il 31 luglio 2008. I risparmiatori possono registrarsi per l’iniziativa o direttamente attraverso il sito internet di Deminor (www. Deminor. Com) o contattando Altroconsumo attraverso il numero verde 800/194. 491 oppure utilizzando l´indirizzo e-mail parmalat@altroconsumo. It . Gli investitori istituzionali interessati a saperne di più possono contattare direttamente Deminor. .  
   
   
MID INDUSTRY CAPITAL INVESTE EURO 3 MILIONI NEL VENDOR LOAN DELLA PROPRIA CONTROLLATA NADELLA  
 
 Milano, 17 Giugno 2008 – Mid Industry Capital S. P. A. , ha acquistato per € 3 milioni il 60% del credito derivante dalla dilazione di pagamento (vendor loan) concessa da Overseas Industries S. P. A. A Nadella Holding S. R. L. , in relazione all’acquisto di Nadella S. P. A. Nel gennaio scorso. La decisione è motivata dal rendimento del vendor loan di 330 basis point al di sopra dell’Euribor garantito da un’Azienda in eccellenti condizioni: nei primi cinque mesi del 2008 il fatturato di Nadella è ancora cresciuto di oltre il 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il vendor loan dovrà essere rimborsato 30 giorni dopo la scadenza nel 2016 del finanziamento bancario per circa € 27 milioni di Mps Capital Services in sostituzione dell´attuale bridge financing, anche a seguito del processo di fusione tra Nadella Holding S. R. L. E Nadella S. P. A. Attualmente in corso con conclusione prevista entro la fine di giugno. Il corrispettivo per la cessione, effettuata al valore nominale per pagamento nel prossimo mese di luglio, sarà depositato presso un istituto fiduciario a garanzia dei crediti che Nadella Holding potesse eventualmente vantare nei confronti di Overseas Industries sulla base delle clausole di indennizzo previste come di prassi abituale dal contratto di acquisizione. .  
   
   
ANDREA CIANI È IL NUOVO SEGRETARIO NAZIONALE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DISTRIBUTORI PRODOTTI CREDITIZI (ASSOCRED)  
 
 Roma, 17 giugno 2008 – L’avvocato Andrea Ciani è stato nominato segretario nazionale dell’Associazione nazionale distributori prodotti creditizi (Assocred). Ciani, avvocato e professore a contratto presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna, che nel corso della scorsa legislatura ha ricoperto l’incarico di responsabile dell’ufficio giuridico del Viceministro all’economia On. Roberto Pinza, ha partecipato attivamente alla stesura del progetto di riforma del Credito al consumo e della categoria dei mediatori creditizi. Andrea Ciani ha dichiarato: “Sono felice di poter ricoprire questo importante ruolo, soprattutto per la possibilità di dare continuità al progetto di riforma della mediazione creditizia in Italia. Un lavoro iniziato durante il mio incarico ministeriale e che oggi sono certo di poter sviluppare al meglio con Assocred, anche per rispondere a una sempre più pressante richiesta di riforma da parte del mercato e delle istituzioni”. Giancarlo Cupane, presidente di Assocred, ha voluto sottolineare che “l’ingresso dell’avv. Ciani nel consiglio di Assocred è un momento importante. Andrea Ciani porterà nell’associazione la sua diretta esperienza sul tentativo di riforma della professione dei mediatori creditizi. Siamo quanto mai convinti che il terzo polo del credito al consumo, quello della distribuzione indipendente, ricopra un importante ruolo nell’economia italiana e che per esprimere al meglio il suo potenziale sia giunto il momento di alzarne i parametri professionali verso un pieno accreditamento”. .  
   
   
MILANO: I RUMENI? NEL 2007, 600 NUOVI IMPRENDITORI  
 
Milano, 17 giugno 2008 - Boom di imprese con titolare rumeno: in un anno +41% a Milano, +50% in Italia. Che significa: 600 nuovi imprenditori a Milano, quasi 2 mila in Lombardia e 9 mila in Italia. Milano si piazza al terzo posto nella classifica nazionale. Ma è Torino prima in Italia con 3. 853 titolari e, rispetto al 2006, balza avanti a Roma che ne conta 3. 730. I rumeni più imprenditivi? A Firenze dove un residente su dieci crea un’impresa, a Verona e Arezzo (uno su 12) e a Milano (uno su 14). Tra le prime 15 province l’aumento più consistente in un anno a Lucca, +134%, e Pavia, +89%. Ma i rapporti con la Romania si fanno più tiepidi: le relazioni commerciali in un anno si riducono del 3,4% e diminuisce in particolare l’import italiano (-6%). È quanto emerge da una elaborazione della Camera di Commercio di Milano, sui dati del registro delle imprese anni 2007 e 2006 ed Istat (per i residenti stranieri al 2006 e per l’interscambio al 2007). Qual è l’identikit del rumeno imprenditore in Italia? Giovane, di età compresa tra i 30 e i 49 anni nel 68% dei casi, nove su dieci sono uomini e l’80% circa lavora nel settore delle costruzioni. Ricoprono soprattutto la carica di titolare di ditte individuali (+50% dal 2006) ma sono quasi 4. 000 gli amministratori (+35%). Le imprese rumene in Lombardia. Sono oltre 5. 000 le ditte lombarde con titolare rumeno, in crescita del 57% in un anno, più che in Italia. Nella classifica delle prime 15 province italiane ci sono ben quattro lombarde: Milano, Brescia, Pavia e Cremona. Per quanto riguarda le cariche ricoperte, forte soprattutto la presenza di titolari di ditte individuali (+57% in un anno), ma aumentano anche gli amministratori di società (+27%). Il settore di gran lunga prevalente è l’edilizia, seguono il manifatturiero e il commercio. Ma anche in Lombardia diminuisce l’interscambio commerciale: -4% (-14,5% l’import). In particolare a Milano (-15,5%). È quanto emerge da una elaborazione della Camera di Commercio di Milano, sui dati del registro delle imprese anni 2007 e 2006 ed Istat (per i residenti stranieri al 2006 e per l’interscambio al 2007). .  
   
   
MICROCREDITO. MORATTI: “LAVORIAMO ASSIEME A JACQUES ATTALI PER AIUTARE CHI HA BISOGNO”  
 
Milano, 17 giugno 2008 - “Il Comune di Milano si sta impegnando per sviluppare lo strumento del microcredito. Stiamo lavorando con il sistema bancario per creare un fondo di microfinanza che presti denaro e aiuti, in questo modo, la nascita di nuove imprese. In particolare, in linea con il percorso di Expo 2015, stiamo lavorando su progetti a favore dell’Africa e delle donne. È un percorso che stiamo facendo anche grazie alla collaborazione con Planet Finance”. Spiega così l’azione del Comune di Milano sul fronte del microcredito il Sindaco di Milano Letizia Moratti, intervenuta ieri pomeriggio al convegno: “Microfinanza e lotta contro l’esclusione finanziaria in Europa”, presso il centro congressi della Fondazione Carialo. Protagonista del convegno insieme al Sindaco Moratti, il presidente di Planet Finance Jacques Attali, che ha colto l’occasione per fare il punto sul settore della microfinanza in Europa e riflettere sulle opportunità di sviluppo del microcredito in Italia e in altri paesi europei. Letizia Moratti ha spiegato che “il microcredito è uno strumento importante per aiutare i Paesi in via di sviluppo ma non solo. Nel mese di marzo abbiamo firmato un accordo con Jacques Attali, per lo sviluppo rurale, la lotta alla povertà e specialmente l’opportunità di creare microimprese nei settori che contribuiscono maggiormente allo sviluppo sia nelle aree rurali che in quelle urbane”. “Ci auguriamo – ha detto il Sindaco - di far partire un progetto di microcredito anche per la città di Milano. Abbiamo già avviato uno studio di fattibilità con due banche. Vogliamo dare dei piccoli prestiti, non solo alle imprese che devono partire, ma anche a nuove imprese che devono nascere da zero”. Il Sindaco ha concluso il suo intervento, spiegando che le linee di azione di Milano sono tre: “la creazione di un fondo assistenza, che riteniamo di attivare per Expo 2015, la creazione di un fondo di investimento che veda la partecipazione del sistema bancario e, infine, un fondo di microcrediti da investire nelle città. ”. “In Italia – ha detto Jacque Attali, Presidente di Planet Finance – il settore della microfinanza è estremamente frammentato: si contano più di 70 progetti attivi che hanno preso il via meno di 10 anni fa. Molti sono di piccola entità se paragonati con quelli sviluppati in altri paesi europei. Questo significa che in Italia c’è un grande potenziale di crescita per l’intero settore”. A conferma di questo ha spiegato Jacque Attali, “c’è l’accordo recentemente firmato con il Comune di Milano, così come l’iniziativa del Sindaco Letizia Moratti, di creare un fondo pubblico-privato, dedicato a operazioni nel settore del microcredito. Sulla scia di questa iniziativa ci auguriamo che Planet Finance possa svilupparsi ulteriormente in Italia, attivando collaborazioni con pubbliche amministrazioni e istituzioni di microfinanza”. .  
   
   
SCAJOLA DA FORMIGONI PER RILANCIO COMPETITIVITA´  
 
Milano, 17 giugno 2008 - E´ durato un ora e mezza il colloquio tra il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, al trentesimo piano del Palazzo Pirelli. Un momento di lavoro approfondito, ha spiegato Formigoni, su come l´azione del Governo e quella della Regione possano sommarsi per rendere la Regione stessa più forte e competitiva ed essere sempre meglio al fianco degli imprenditori lombardi. "Abbiamo parlato - ha spiegato ancora Formigoni - dei temi decisivi per la competitività: quindi di energia, della banda larga, di liberalizzazioni, di turismo, della possibilità di utilizzare il Fondo aree sottosviluppate. Del resto il ministro conosceva già molto bene le iniziative della Lombardia sul tema della competitività, le nostre leggi di riforma del mercato del lavoro e del sistema di istruzione e formazione professionale, i Comitati strategici con il gotha dell´economia lombarda". Il ministro Scajola ha sottolineato di aver voluto scegliere la Lombardia per la sua prima visita, "come omaggio a una Regione che è motore dello sviluppo economico del Paese" e al suo presidente "i cui molti anni di governo sono stati anni di grande crescita". La Lombardia del resto è un sistema territoriale che si confronta in Europa con le più avanzate realtà come la regione parigina, la Catalogna e la Baviera. "Con il presidente Formigoni - ha detto ancora Scajola - c´è stata piena consonanza sugli argomenti discussi: riguardo all´energia si tratta di accelerare le mancate risposte attese da Regione Lombardia da parte del Governo centrale; riguardo a innovazione e internazionalizzazione, il Governo si impegna ad accelerare la definizione di quanto sinora rimasto in sospeso e in particolare a concorrere per arrivare alla copertura totale della banda larga (che in Lombardia copre aree in cui vive oltre il 90% della popolazione, ma si tratta di portarla anche nelle zone di montagna e nei piccolissimi comuni)". Quanto ad Expo 2015 Scajola ha detto che sarà una grande opportunità per mostrare al mondo il modello Lombardia, peraltro già ammirato sul piano internazionale ed ha aggiunto che anche attraverso i contatti del Presidente del Consiglio con Formigoni e il sindaco Moratti, è in via di definizione il decreto governativo "nei tempi più brevi". Rispondendo poi alle domande dei giornalisti a riguardo dell´energia nucleare, Scajola ha sottolineato che si tratta di "una battaglia non del ministro, ma di chi vuol far progredire il Paese lottando contro i cambiamenti climatici, difendendo l´ambiente e garantendo a cittadini e imprese un´energia certa e a costi certi. Tutto il mondo ci dice che questa sfida si può vincere con il nucleare di ultima generazione". Su questa impostazione di fondo che riapre il capitolo sulla produzione di energia nucleare si è detto d´accordo il presidente Formigoni, rimarcando che "sarà il Governo a stabilire tempi e modi delle iniziative future", ma sottolineando una volta di più che "ogni discorso sulla localizzazione in Lombardia di eventuali centrali è del tutto prematuro, in quanto non è stato minimamente aperto. Certo è utile che i tutti riflettano sui molti vantaggi che questa forma di energia può portare al nostro Paese, in termini di economia, tutela dell´ambiente e sicurezza". Nel colloquio si è anche parlato del tema dei tagli agli enti locali, condividendo l´impostazione per cui non debbano essere indiscriminati, ma distinguere tra amministrazioni virtuose (che i tagli e i risparmi li hanno già fatti) e amministrazioni indebitate o con la spesa fuori controllo. .  
   
   
"IL TAVOLO PER LA SICUREZZA URBANA" FORMIGONI: ROM, 1 MIL. PER NUOVI COMPITI PREFETTO  
 
Milano, 17 giugno 2008 - "Un incontro che è servito a raccordare al meglio le energie di ciascuno". Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, commenta così "il Tavolo per la Sicurezza Urbana" che si è svolto ieri mattina presso la Prefettura di Milano, alla presenza del Ministro degli Interni, Roberto Maroni, con particolare riferimento all´emergenza rom. "Regione Lombardia - ha spiegato Formigoni - assicura l´impegno a sostenere con 1 milione di euro i nuovi compiti del Prefetto e mette a disposizione personale e supporto tecnico/informatico". Formigoni ha fatto presente che le nuove strategie non potranno in alcun modo "prescindere da un censimento approfondito che dia l´esatta fotografia di tutti i campi e di tutti i rom presenti nella nostra Regione". "In questa direzione - ha aggiunto - un valido supporto e una buonissima base di partenza sarà sicuramente quello che noi abbiamo già realizzato, per esempio con il censimento effettuato su tutta la Regione, che va naturalmente via via aggiornato". Ma l´aiuto concreto di Regione Lombardia non si ferma qui, il presidente Formigoni ha infatti segnalato anche l´ultimazione di un bando da 10 milioni di euro "per investimenti strutturali nel campo della sicurezza urbana" a favore dei comuni e delle province della nostra Regione. "Sono risorse mirate a rendere efficiente il lavoro delle Polizie Locali - ha specificato l´assessore regionale alla Sicurezza, Massimo Ponzoni, anch´egli presente al vertice - che così potranno dotarsi di nuovi mezzi, di nuovi impianti di videosorveglianza e di tutti gli strumenti utili. Si tratta non di interventi a pioggia, ma di contributi volti a risolvere i problemi che i territori hanno realmente. Contributi che saranno erogati agli enti locali, che ne faranno richiesta, entro la fine dell´estate". Completano il pacchetto l´avvio di una serie di corsi di formazione per il personale di Polizia Locale che dovranno collaborare per risolvere l´emergenza. "Al tavolo - ha detto ancora Formigoni - si è anche discusso di come sia possibile aiutare le nostre Polizie Locali ad accedere ad alcune banche dati, nel pieno rispetto delle leggi e dei compiti, affinché la loro attività di fermo e di prevenzione possa svolgersi al meglio". Formigoni ha anche commentato la proposta del ministro della Difesa Ignazio La Russa di coinvolgere l´esercito. "E´ una misura che va nella direzione di aiutare la sicurezza dei cittadini, quindi in alcuni casi e per alcune tipologie può essere un aiuto alle Forze di Polizia che comunque rimangono le protagoniste della sicurezza". Formigoni, lasciando la prefettura ha sottolineato che "al momento in Lombardia non c´è bisogno di un Cie (Centro di identificazione ed espulsione) in più, essendoci già quello di via Corelli a Milano, che dovrà essere certo sistemato e aggiornato, ma che già funziona come tale". Anche l´assessore regionale al Territorio e Urbanistico, presente stamattina, ha sottolineato la positività del lavoro svolto:" Sono molto soddisfatto dell´incontro - ha detto - perché dopo mesi di discussioni finalmente grazie all´interessamento del ministro Maroni, delle Istituzioni e delle Forze dell´Ordine c´è stata la piena presa di coscienza dell´esistenza anche di un altro problema tangibile quale quello rappresentato dalla moschea di viale Jenner. Finalmente è emersa l´esigenza di risolvere una volta per tutte anche questa problematica". .  
   
   
TONDO-HEIDER, SICUREZZA TEMA CENTRALE  
 
Klagenfurt (Asutria), 17 giugno 2008 - Friuli Venezia Giulia e Carinzia avvieranno una stretta collaborazione sui temi più rilevanti per il territorio, cominciando con la Sicurezza che, durante un incontro informale tra i due governatori, Renzo Tondo e Jorge Heider, svoltosi ieri sera a Klagenfurt, è stata considerata come "questione centrale per garantire la tranquillità dei cittadini". Invitato da Heider ad assistere a Polonia-croazia, ultimo incontro degli Europei di calcio ospitato nella città di Klagenfurt, Tondo, accompagnato dal sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, si è soffermato a parlare con il collega carinziano quasi un´ora, individuando nella cooperazione transfrontaliera, nelle infrastrutture e nella sicurezza i temi che saranno affrontati quanto prima dai due governatori, in un colloquio ufficiale che verrà fissato nelle prossime settimane. Heider ha anche assicurato a Romoli la propria disponibilità per una visita a Gorizia in settembre, in occasione della manifestazione Gusti di Frontiera. Accompagnato dal governatore della Carinzia allo stadio Woerthersee di Klagenfurt, il presidente della Regione si è incontrato con una rappresentanza di volontari Uefa del Friuli Venezia, in servizio presso la struttura per gli Europei 2008. Sono oltre una ventina, ha spiegato la friulana Paola Del Degan, mentre oltre cinquanta sono quelli prestati alla città di Klagenfurt e coordinati da Cristina Fueller. "Ho ricevuto i complimenti per il vostro operato - ha commentato Tondo, festeggiato anche dai tifosi di Polonia e Croazia e dalla polizia locale davanti allo stadio - e mi congratulo con tutti voi per avere rappresentato degnamente la nostra regione all´estero, al cospetto di tutta Europa". .  
   
   
INDAGINE BANKITALIA, PRESIDENTE LORENZETTI: “DA REGIONE POLITICHE PER ACCRESCERE COMPETITIVITÀ SISTEMA UMBRIA”  
 
Perugia, 17 giugno 2008 - “L’indagine di Banca d’Italia registra come, sebbene la crescita economica generale del Paese, e dunque anche dell’Umbria, abbiano subito nel 2007 un sensibile rallentamento, l’Umbria abbia comunque tenuto”. Lo ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, intervenendo alla presentazione dell’indagine annuale di Bankitalia sullo stato dell’economia umbra. “Quella umbra – ha detto - è una realtà che i dati dipingono in chiaroscuro, sottolineando però come il sistema delle imprese abbia complessivamente retto l’impatto di una congiuntura economica sfavorevole, ed in alcuni casi, come per l’export, ha fatto registrare risultati eccellenti in settori diversificati. Inoltre, i dati relativi alla disoccupazione e all’occupazione, che nella nostra regione hanno segnato un andamento davvero confortante, confermano che per quanto riguarda il mercato del lavoro l’Umbria è ormai al di sopra della media nazionale, sia per un tasso di disoccupazione che si potrebbe ormai definire ‘fisiologico’, sia per l’incremento degli occupati che nel corso del 2007 ha raggiunto cifre mai toccate”. “A questi risultati – ha detto ancora la presidente Lorenzetti - non sono state certamente estranee le politiche messe in campo in questi ultimi due anni dalla Regione Umbria in favore di una maggiore internazionalizzazione delle imprese, sia degli investimenti in ricerca e innovazione per favorire la competitività generale della nostra economia”. Secondo la presidente della Regione, “non solo è necessario agire ancora su questi fattori per agevolare ed accompagnare le imprese umbre a proseguire lungo questo cammino, solo un sistema veramente internazionalizzato e innovativo può competere sui mercati globali, ma si deve puntare ora ad un recupero della produttività. Elemento questo indicato ancora come critico dall’indagine di Banca d’Italia. Così come è necessario – ha proseguito - che le imprese non abbandonino, anzi puntino di più verso i grandi mercati mondiali oggi emergenti e che registrano tassi di crescita a due cifre”. “Pur nel suo piccolo, il sistema delle autonomie locali umbre, a partire dalla Regione – ha concluso - ha dimostrato di essere capace di tenere sotto controllo la spesa pubblica. Dalla sanità ai costi di funzionamento sono stati registrati significative contrazioni della spesa. Possiamo presentarci, pertanto, con le carte in regola all’appuntamento del federalismo fiscale, e non con il cappello in mano, a patto che si tratti di un federalismo fiscale in cui ogni Regione faccia la propria parte nei processi di ulteriore razionalizzazione e ristrutturazione della spesa pubblica”. .  
   
   
PIEMONTE IN CIFRE 2008  
 
Torino, 17 giugno 2008 - È stata presentata oggi, mercoledì 11 giugno, presso il Centro Congressi Torino Incontra, la sedicesima edizione di “Piemonte in cifre”, frutto del lavoro congiunto di Unioncamere Piemonte, Regione Piemonte e Istat nell’ambito del Sistema statistico nazionale. La pubblicazione, come da tradizione, raccoglie le principali statistiche socio-economiche a livello regionale e provinciale, ponendosi l’obiettivo di far conoscere il territorio piemontese sotto diversi e complementari punti di vista. Dopo i saluti del Presidente Unioncamere Piemonte Renato Viale, del Direttore Centrale Istat per il Coordinamento degli Uffici Regionali Franco Corea e dell’Assessore all’Industria della Regione Piemonte Andrea Bairati, è seguita la relazione di Roberto Strocco, Coordinatore del comitato tecnico-scientifico Piemonte in cifre su “Il Piemonte: numeri e tendenze”. Lamberto Vallarino Gancia, Presidente F. Lli Gancia & C; Pietro Prosino, Presidente Consiglio di Amministrazione Prosino; Franco Thedy, Amministratore Delegato Birra Menabrea; Mark Vanderbeeken, Senior Partner Experientia; Cesare Verona, Direttore Generale Aurora; e Giovanni Vitaloni, Amministratore Delegato Nicodesign hanno poi affrontato il tema “Giovani imprenditori in Piemonte: esperienze, opportunità e sfide” all’interno della tavola rotonda moderata da Francesco Antonioli, caposervizio del Sole 24 Ore Nord Ovest. Ha concluso il programma della mattinata Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte. “Negli ultimi anni la Regione ha avvertito in modo crescente l’utilità di un sistema che fornisca con precisione e imparzialità i dati sul Piemonte di oggi e che sia in grado di aggiornarsi ed evolvere continuamente per seguire lo sviluppo e prevedere le tendenze del Piemonte di domani - ha dichiarato Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte -. Piemonte in cifre è il frutto del processo di integrazione dell’informazione statistica proveniente da fonti diverse e rappresenta un esempio positivo di attuazione di forme di decentramento, che ad ogni edizione si potenzia e si perfeziona. Dunque, uno strumento di lavoro e di comprensione della realtà del nostro territorio sempre più prezioso per i cittadini, gli studenti, i policy maker, i ricercatori, gli operatori sociali, economici e culturali del Piemonte. Tutto questo grazie alla ormai collaudata e sempre fruttuosa collaborazione tra Regione Piemonte, Unioncamere Piemonte e Istat”. “Uno dei compiti istituzionali delle Camere di commercio è quello di essere un punto di osservazione privilegiato dell’economia locale - ha commentato il Presidente di Unioncamere Piemonte Renato Viale -. Con la convinzione che solo attraverso informazioni precise si possono prendere decisioni politiche ed imprenditoriali efficienti, Unioncamere Piemonte ha pubblicato per la sedicesima volta l’edizione annuale di Piemonte in Cifre in collaborazione con Regione Piemonte e Istat, i principali interlocutori nella produzione statistica locale. Anche, quest’anno, oltre all’Annuario Statistico Regionale, è stato realizzato il nuovo Quadro Statistico Complementare a cura di Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte in cui trovano spazio tutte quelle informazioni statistiche di fonte non ufficiale: l’obiettivo è comprendere sempre più le trasformazioni che attraversano la nostra regione e rispondere così ai bisogni del territorio”. Il Presidente dell´Istat Luigi Biggeri ha inviato il seguente messaggio: "I sistemi informativi territoriali vanno sempre più caratterizzandosi come indispensabili strumenti di politica economica e sociale, e divengono sempre più ricchi di dati aggiornati e dettagliati. Piemonte in cifre, giunto alla sua sedicesima edizione, si inquadra in questa logica generale, stimolando in pari tempo il lavoro congiunto di persone appartenenti ad enti diversi e complementari. Il ruolo dell´Istat rimane come sempre quello di garantire il rispetto delle definizioni e delle classificazioni a livello europeo e nazionale e di favorire la comparabilità con altre realtà locali nel paese ed in Europa. Nel contempo, dal confronto critico tra varie fonti, la qualità dei dati risulta indubbiamente garantita e rafforzata. Infine, la presenza di un quadro completo di facile reperimento di dati a livello regionale, provinciale e comunale è di stimolo per gli amministratori locali all’utilizzo di questi dati come base per decisioni razionali". “Siamo ormai giunti alla sedicesima edizione di Piemonte in Cifre, che vede da tempo la proficua collaborazione di Regione Piemonte, Unioncamere Piemonte e Istat - ha commentato l’Assessore all’Industria della Regione Piemonte Andrea Bairati -. I dati raccolti nell’Annuario Statistico Regionale rappresentano un utile strumento di lavoro per decisori politici e operatori economici e sociali, e soprattutto per la pubblica amministrazione che, solo basandosi su dati qualificati, può programmare e indirizzare correttamente le proprie politiche di sviluppo. Un sistema informativo statistico è fondamentale per una gestione adeguata del territorio e l’utilizzo scientifico dei dati è un supporto determinante nella formazione delle politiche pubbliche perché ci aggiorna sulla realtà piemontese, sui suoi cambiamenti, e ne traccia un quadro evolutivo”. Popolazione - In base ai dati provvisori, al 31 dicembre 2007 la popolazione piemontese risulta pari a 4. 401. 258 abitanti, con una crescita di 48. 430 unità rispetto all’anno precedente, determinata da un saldo positivo del movimento migratorio di 57. 333 persone. Il saldo naturale, cioè la differenza tra nascite (38. 564) e decessi (47. 467), è invece negativo: -8. 903 unità. La popolazione residente straniera al 1° gennaio 2007 è di 252. 302 unità, pari al 5,8% della popolazione complessiva; sul totale degli stranieri, uno su cinque ha un’età compresa tra 0 e 15 anni, mentre sull’insieme della popolazione residente della stessa fascia d’età i giovani stranieri risultano pari al 9,4%. Mercato Del Lavoro - In base ai dati della “Rilevazione continua sulle forze lavoro” dell’Istat, nel 2007 l’occupazione in Piemonte ha continuato a crescere, anche se a ritmi più contenuti rispetto al biennio precedente: a fine 2007, gli occupati ammontano a 1. 863mila, 11mila unità in più rispetto a fine 2006 (+0,6%). L’incremento dell’occupazione ha riguardato in misura maggiore la componente femminile (+1,1%), ed in misura minore quella maschile (+0,2%). Il tasso di occupazione si avvicina ai 65 punti percentuale (64,9%), risultando pressoché stazionario rispetto all’anno precedente (64,8%). Con un rafforzamento dello 0,4%, il tasso di occupazione femminile ha superato nel 2007 i 56 punti percentuale (56,3%), mentre quello maschile è sceso al 73,4% (dal 73,5% del 2006): si conferma, quindi, la tendenza ad una progressiva riduzione della differenza tra i tassi di occupazione maschili e femminili. Il lieve incremento dell’occupazione trae origine da un deciso incremento delle unità lavorative nel settore dei servizi, a cui si contrappongono contrazioni occupazionali nei comparti dell’agricoltura e dell’industria. Parallelamente, si riscontra una decisa contrazione del tasso di disoccupazione, sia totale che femminile. Anche nel 2007, in linea con quanto osservato per il 2006, diminuisce il ricorso agli ammortizzatori sociali: la cassa integrazione concessa in Piemonte ammonta ad oltre 28milioni di ore, circa il 35% in meno rispetto al 2006. Il numero di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità è infine diminuito dell’7,1%, proseguendo la tendenza in atto già nel corso dell’anno precedente. Istruzione - Nell’anno scolastico 2006-2007 gli allievi stranieri sono 48. 273 e rappresentano l’8,5% degli studenti piemontesi, quota in leggero aumento rispetto all’anno precedente. Il Piemonte conta 500. 903 iscritti nelle scuole statali e 67. 907 iscritti in quelle non statali, per un totale di 568. 810 iscritti. Dai dati sugli indirizzi scolastici delle scuole superiori emerge che il 36% degli alunni frequenta istituti tecnici, il 23% licei scientifici, il 22% istituti professionali, mentre i restanti scelgono licei ed istituti ad indirizzo umanistico. Per quanto riguarda l’Università, nell’anno accademico 2006-2007 gli iscritti totali ai quattro Atenei piemontesi sono 97. 809 (-1,6% rispetto al precedente anno accademico), di cui 52. 493 donne (-1%).
Indicatori Economici - È continuata anche nel 2006 la ripresa del Prodotto interno lordo, che ha registrato, rispetto al 2005, un +1,04% (variazione a prezzi dell´anno precedente) a livello nazionale e un +1,03% per il Piemonte. Il Pil piemontese nel 2006 ha raggiunto i 118. 753,5 milioni di euro, mantenendo una quota pressoché stabile sul totale nazionale (8,05%). Dal confronto con le altre regioni, effettuato considerando il Pil per unità di lavoro, emerge che il Piemonte, con 59. 771. 2 euro per unità di lavoro, supera il dato italiano (59. 671,1 euro) e si posiziona al 10° posto, preceduto da Lazio (67. 356,6 euro), Lombardia (66. 996,4 euro) e Valle d´Aosta (65. 906,0 euro). Dal punto di vista settoriale, nel 2006 sono i servizi a creare quasi il 69% del valore aggiunto regionale; l’industria contribuisce con una quota del 24,4% e le costruzioni con il 5,1%, mentre è pari al 1,5% il contributo dell’agricoltura. Interscambio Commerciale - Nel 2007, le esportazioni piemontesi hanno raggiunto quota 37 miliardi di euro, realizzando una variazione del +5,9% rispetto al 2006, a fronte di uno sviluppo nazionale di 8 punti percentuale: il Piemonte si conferma la quarta regione esportatrice in Italia, con una quota del 10,3% sull’export nazionale. Cresce l’export di tutti i principali comparti piemontesi: il settore dei metalli e prodotti in metallo registra un +13,9%, la meccanica e la filiera dell’automotive incrementano le vendite oltre confine rispettivamente del 5% e 2,8%. Prosegue anche la fase espansiva del comparto alimentare, che nel 2007 ha aumentato le proprie esportazioni di quasi 9 punti percentuale. Quanto alle destinazioni, crescono sia le vendite dirette nei Paesi Ue 27 (+4,0%) sia, soprattutto, quelle destinate all’area extra-Ue (+9,9%): tra i partner comunitari si segnala la crescita del 3,6% dell’export verso la Germania, mentre al di fuori dell’Ue 27 spiccano le performance ottenute sui mercati russo e turco. Il Piemonte mantiene la seconda posizione tra le regioni italiane per flusso di Ide in entrata: nel 2006, è stato pari a 17,4 miliardi di euro, che al netto dei disinvestimenti arriva a quota 4,8 miliardi di euro. Il Piemonte si colloca tra le aree più attive anche per quanto riguarda gli Ide in uscita, occupando il terzo posto per importanza degli investimenti netti (1,2 miliardi di euro) e tornando su valori positivi dopo il rallentamento del 2005. L’area più interessata dai flussi di investimenti e disinvestimenti all’estero piemontesi è l’Europa. Anagrafe Delle Imprese - A fine 2007 sono 468. 750 le imprese registrate presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi. A fronte di 34. 581 cessazioni, si contano 35. 155 nuove iscrizioni, con un saldo positivo pari a 574 unità, in calo rispetto alle 3. 040 di fine 2006. Il tasso di crescita del 2007 è risultato pari al +0,7%. Un’impresa piemontese su quattro opera nel comparto del commercio, circa una su cinque in quello dei servizi alle imprese. Tra i settori più dinamici si ritrovano, anche nel 2007, il comparto delle costruzioni (+3,4%) e del turismo (+3,0%), mentre sono l’agricoltura e l’industria in senso stretto a scontare le contrazioni più significative. Sul fronte della forma giuridica, sono le società di capitale ad aver mostrato la dinamica migliore. Tra le tendenze in atto si segnala il trend espansivo della componente straniera dell’imprenditoria piemontese. Credito - A fine 2007 operano sul territorio piemontese 31 banche, per un totale di 2. 665 sportelli diffusi su tutto il territorio regionale, 47 in più rispetto a fine 2006. I finanziamenti erogati alla clientela residente dalle imprese bancarie hanno mantenuto una dinamica positiva. A fine dicembre 2007, gli impieghi complessivi erogati alle Amministrazioni pubbliche, alle società finanziarie, alle società non finanziarie e alle famiglie ammontano a 99. 880 milioni di euro, contro i 93. 754 milioni di fine 2006, per un incremento complessivo del +6,5%. I depositi bancari di tipo tradizionale ammontano a 56. 665 milioni di euro, manifestando una contrazione dell’1,6% rispetto a dicembre 2006. I finanziamenti oltre il breve termine, infine, vengono destinati per il 34% all’acquisto di immobili, per il 16% alle costruzioni, per il 10% a macchine, attrezzature, mezzi di trasporto e prodotti vari, mentre il restante 40% è riservato ad altre destinazioni. L’edizione 2008 dell’Annuario Statistico Regionale viene affiancata per il secondo anno consecutivo dal Quadro Statistico Complementare, a cura di Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte. Si tratta di uno strumento pensato in un’ottica di complementarietà rispetto all’Annuario, in cui trovano ampio spazio tutte quelle informazioni provenienti da fonti autorevoli della statistica non ufficiale: indagini congiunturali, previsioni macroeconomiche, dati e analisi statistiche ed economiche realizzate con indagini campionarie ad hoc. Un aspetto importante del Quadro Statistico Complementare, pubblicato in formato digitale su cd-rom e sul sito internet www. Piemonteincifre. It, è legato alla “freschezza” dei dati e al loro aggiornamento: sono state inserite, infatti, solo le informazioni statistiche dal 2006 in poi, ed è previsto un aggiornamento del sito web più cadenzato nel tempo, così da realizzare uno strumento che rifletta in tempo reale i mutamenti socio-economici della nostra regione. Il Quadro Statistico Complementare racchiude oltre 900 tabelle articolate in 8 sezioni, tra le quali si sono qui evidenziate quelle relative all’Euroregione e alla congiuntura “L’anno scorso si è deciso di raddoppiare Piemonte in Cifre, l’Annuario Statistico Regionale. I policy maker, i ricercatori e il mondo imprenditoriale, infatti, necessitano di dati provenienti da fonti diverse, sempre aggiornati, con il maggior dettaglio territoriale possibile e basati anche su indagini ad hoc. A tal fine la Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte hanno sviluppato, nei rispettivi campi di attività, una produzione statistica per molti aspetti complementare che integra l’informazione ufficiale fornita dall’Istat. Alla consolidata versione di Piemonte in Cifre, che privilegia l’utilizzo dei dati ufficiali di enti del Sistan, il Sistema Statistico Nazionale, è stato così affiancato e direi con successo, il Quadro Statistico Complementare” dichiara l’Assessore alle Politiche Territoriali Sergio Conti. L’euroregione Alpi-mediterraneo, che comprende le regioni Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Rhône-alpes e Paca, per un totale di 27 tra province e dipartimenti, si estende su una superficie di oltre 100mila kmq a cavallo tra Italia e Francia e interessa una popolazione di 16,9 milioni di persone (dato 2005). L’area vede un mercato del lavoro forte, nel 2006, di 6,5 milioni di occupati, dei quali il 7,7% impiegato in settori manifatturieri ad alta e medio-alta tecnologia e il 36% operante in settori ad elevato contenuto di conoscenza. Il Pil prodotto nel 2005 dall’Euroregione è pari a oltre 447 miliardi di euro; il Pil per abitante risulta in media pari a 26. 515 euro, a fronte dei 22. 400 euro della media dell’Ue a 27. Le cinque regioni esportano nel 2007 merci per un ammontare complessivo di oltre 106 miliardi di euro, in crescita del 5,4% rispetto all’anno precedente. “Certi del ruolo strategico che le Camere di commercio italo-francesi ricoprono all’interno dell’area economica dell’Euroregione - un territorio di circa 110mila chilometri quadrati abitato da quasi 17 milioni di persone e con un Pil di 447 miliardi di euro - riteniamo fondamentale una cooperazione sempre più concreta tra le nostre regioni volta a rafforzare gli scambi in settori come i trasporti, l´innovazione, l’informazione statistica e lo sviluppo economico - commenta Massimo Deandreis, direttore Unioncamere Piemonte -. Attraverso politiche d’intervento coordinate cercheremo di rafforzare i legami politici e sociali di un’area economica forte con l’obiettivo di promuovere ulteriormente l’integrazione e lo sviluppo territoriale. Considerato che la competizione internazionale ormai si gioca fra territori, e non solo fra imprese, l´idea dell’Euroregione che opera in maniera sinergica potrebbe essere un’importante occasione per incrementare la competitività anche del nostro Piemonte".
Questa sezione è dedicata ai dati trimestrali, di fonte Unioncamere Piemonte, sulla congiuntura in Piemonte e nelle singole province. Vengono presi in esame la produzione industriale, gli ordinativi interni, il fatturato, la dinamica occupazionale e il grado di utilizzo degli impianti, con aggiornamenti al primo trimestre 2008. I primi tre mesi dell’anno vedono un incremento della produzione industriale piemontese pari allo 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2007, con un aumento del fatturato di 5,0 punti percentuale. Si segnalano risultati particolarmente positivi per le province di Cuneo e Torino e per le imprese di medie e grandi dimensioni. Le previsioni per il prossimo decennio indicano le costruzioni e i servizi come i settori trainanti dell’economia piemontese: dai dati raccolti in questa sezione del Quadro Statistico Complementare emerge che il valore aggiunto in questi comparti realizzerà tassi di crescita medi annui rispettivamente del 2,0% e 1,3%. Il commercio estero vedrà l’import e l’export regionali crescere nuovamente a un tasso superiore al dato nazionale. Sul lato dell’occupazione, le unità di lavoro, con l’eccezione dell’agricoltura e dell’industria in senso stretto, segneranno variazioni moderatamente positive. .
 
   
   
IMMIGRAZIONE: A BARI PROGETTO EUROPEO “ROUTES”  
 
 Venezia, 17 giugno 2008 - Le politiche d’integrazione dei cittadini immigrati rappresentano per la Regione Veneto una priorità strategica che assume concretezza nello sviluppo di servizi efficienti per una società attrezzata alle nuove sfide della globalizzazione e della mobilità delle persone e competitiva anche dal punto di vista sociale. Lo ha detto l’assessore alle politiche dei flussi migratori della Regione del Veneto, Oscar De Bona, ha partecipato eri a Bari all’incontro per la fase finale di elaborazione di linee-guida del progetto “Routes” della Commissione Europea, per il miglioramento dei livelli di integrazione degli immigrati attraverso il confronto tra i diversi Paesi e le Regioni. L’assessore veneto ha ricordato che il Veneto è la seconda regione italiana per consistenza di flussi migratori (sono circa 400 mila le presenze regolari) e sta affrontando l’immigrazione con un approccio integrato sia sul territorio regionale raccordandosi in modo strutturato con gli enti e le associazioni impegnate nell’integrazione sociale, sia con i partner europei attraverso la costruzione di una rete di dialogo e cooperazione per favorire il trasferimento di ogni utile buona prassi e l’indispensabile scambio di conoscenze e di esperienze. L’approccio pragmatico del Veneto – ha detto De Bona - ha consentito di programmare articolate attività e servizi per il governo dei flussi migratori legali e per l’integrazione degli immigrati regolarmente soggiornanti in relazione alla qualità della vita di tutta la comunità regionale. Il piano triennale di settore 2007-2009 prevede sei aree di intervento, su cui concentrare le risorse disponibili: patto d’accoglienza e integrazione; formazione; gestione dei flussi migratori legali per motivi di lavoro; inserimento alloggiativo; integrazione sociale e scolastica e dialogo tra le culture; Osservatorio regionale e Rete informativa immigrazione. Concludendo, l’assessore De Bona ha sottolineato anche la positiva collaborazione tra le Regioni Veneto e Puglia che, oltre al progetto “Routes”, hanno partecipato insieme ad alcuni Progetti Interreg, con l’obiettivo di migliorare la gestione delle dinamiche del mercato del lavoro, dell’occupazione e dei flussi migratori nell’area adriatica. .  
   
   
PROVINCIA MATERA, VARATA LA NUOVA GIUNTA  
 
Matera, 17 giugno 2008 - A meno di un anno dalla conclusione del suo mandato, nella Giunta provinciale presieduta da Carmine Nigro ci sono tre dimissionari ma altrettanti nuovi nomi. Sono quelli di Giovanni Ianuzziello, di Sinistra Democratica, Pasquina Bona e Gaetano Santarsia del Partito Democratico. Sostituiscono rispettivamente Franco Bitondo, Rosa Rivelli e Antonio Guida. Bitondo e Guida si sono dimessi dall’incarico nelle ultime ore, mentre Rivelli, di Rifondazione Comunista, era uscita dall’esecutivo nel mese di febbraio. Confermati invece tutti gli altri assessori. Nessun rimpasto, quindi solo tre sostituzioni infatti le deleghe dei nuovi esponenti della Giunta sono praticamente le stesse lasciate da Bitondo, Guida e Rivelli. Giovanni Ianuzziello, che avrà anche l’incarico di vice presidente, si occuperà di Turismo, Internazionalizzazione, Politiche Comunitarie e Programmazione. A Pasquina Bona andranno le Politiche del lavoro, la Formazione, le Politiche giovanili, la Scuola, e le Relazioni con l’università. Per Gaetano Santarsia invece l’Edilizia scolastica e la Pianificazione urbanistica. Domani mattina, in occasione della riunione del Consiglio, il presidente Nigro, prima di illustrare il piano turistico provinciale, darà conto all’assemblea del nuovo assetto dell’esecutivo. Intanto, subito dopo la definizione del provvedimento, Nigro ha inteso rivolgere apprezzamento e considerazione per il proficuo lavoro svolto dagli assessori dimissionari che hanno dovuto confrontarsi con situazioni che sono state superate e risolte positivamente solo grazie alla loro competenza e al loro appassionato impegno a servizio delle comunità amministrate. In particolare, il presidente ha avuto parole di elogio per l’attività sviluppata dal vice presidente Franco Bitondo che – ha detto – si è dovuto confrontare con deleghe complesse e cariche di responsabilità. Nigro ha poi sottolineato che con il passaggio di testimone tra vecchi e nuovi amministratori “il quadro politico presente alla Provincia non è destinato a soffrire”. Ed ha aggiunto: “Con questa manovra abbiamo inteso assegnare un elemento di continuità e al tempo stesso di accelerazione, ai temi di maggiore attualità nell’agenda dell’ente. Il nostro obiettivo resta quello di procedere a marce forzate nella definizione del programma prima della scadenza del mandato, senza trascurare gli spunti ed i suggerimenti che potranno derivare dalle nuove presenze all’interno dell’esecutivo. Personalmente, di concerto con i partiti della maggioranza e con i gruppi che compongono il Consiglio, ho voluto richiamare tutti ad un maggiore sforzo in modo da trovare nuove motivazioni e più ampi stimoli per il rilancio della politica della Provincia in modo anche da non vanificare i precedenti quattro anni di governo che hanno segnato qualificate attività in diversi campi, su tutti quelli relativi alla viabilità, all’edilizia scolastica, al rilancio del turismo, all’internazionalizzazione, all’energia, alla cultura. Dunque, più slancio e maggiore dialogo con il territorio per dare più consapevolezza dei traguardi raggiunti, ma anche per non trascurare la necessaria innovazione nella programmazione da mettere in campo per i prossimi mesi”. Nessun cambio di nome in Giunta tra i Verdi. Di fronte alla richiesta degli esponenti locali del partito che sollecitavano la presenza di un altro rappresentante e a quanto sostenuto dai vertici regionale e nazionale dello stesso schieramento che hanno sollecitato il congelamento dell’attuale situazione per poter procedere ad una riflessione prima di definire una designazione diversa, il presidente Nigro ha aderito a quest’ultima soluzione scegliendo la strada della conferma in Giunta dell’esponente dei Verdi ad oggi in carica. .  
   
   
OGGI UN CONVEGNO CON SOCIOLOGI, AMMINISTRATORI LOCALI E URBANISTI CITTÀ SICURE, ESPERTI SI CONFRONTANO ALL’ISTITUTO DEGLI INNOCENTI PROGETTARE IN MODO DIVERSO PER PREVENIRE PAURE E FENOMENI ! DEVIANTI  
 
Firenze, 17 giugno 2008 - L’abito non fa il monaco, ci insegna un vecchio adagio popolare. Ma certo una città dove i quartieri degradati vengono riqualificati, una città armonica nel suo sviluppo e nel suo rapporto tra centro e periferie, una città ben illuminata e ben fornita di servizi, accessibili a tutti i suoi abitanti, è anche una città più sicura, capace di prevenire paure e fenomeni criminali. Quantomeno può essere un deterrente. Di questa sicurezza - che non è solo appunto quella dell’ordine pubblico, materia di competenza degli organi statali - si parlerà martedì 17 giugno nella sala Brunelleschi dell’istituto degli Innocenti in piazza Santissima Annunciata a Firenze, con sociologi, amministratori locali, urbanisti ed altri esperti. L’iniziativa, dal titolo “I nuovi volti delle città e la sicurezza urbana”, &eg! rave; stata promossa dalla Regione ed è parte della man! ifestazi one nazionale “100 eventi in 100 città” promossa dal Forum italiano per la sicurezza urbana, organizzazione che riunisce un centinaio di enti locali di tutta la penisola e del cui esecutivo la Regione Toscana è parte. Il convegno fiorentino inizierà attorno alle 9. 30, aperto dal vice presidente della giunta regionale toscana Federico Gelli e dalla presidente dell’Istituto degli Innocenti Alessandra Maggi. Durante la mattina si parlerà di centro e periferie, di donne e sicurezza, del rapporto tra città e giovani, la cui convivenza è spesso tutta da ricostruire, di scuole a misura di ragazzi in città sostenibili, di mobilità e piste ciclabili. Sempre alla mattina ci saranno le testimonianze dei Comuni di Sesto Fiorentino, Livorno e Firenze che illustreranno altrettanti progetti sulla sicurezza e la gestione degli spazi pubblici finanziati dalla Regione Toscana, che solo l’anno scorso ha ! concesso contributi per 1 milione e 290 mila euro che hanno riguardato i territori di 116 comuni diversi. I lavori del convegno proseguiranno poi al pomeriggio, dalle 14. 30 in poi, con una tavola rotonda coordinata dal procuratore onorario della Corte di cassazione Pier Luigi Vigna, a cui parteciperà l’assessore al territorio e alle infrastrutture Riccardo Conti, il sociologo urbano Giandomenico Amendola, il geografo urbano dell’Università autonoma di Barcellona Francesc Munoz Ramirez e il presidente della Commissione lavori pubblici e casa della Regione Lazio Giovanni Carapella. Le conclusioni, attorno alle 17, spetteranno al vice presidente della Toscana Federico Gelli. .  
   
   
CITTÀ SICURE, ESPERTI SI CONFRONTANO ALL’ISTITUTO DEGLI INNOCENTI PROGETTARE IN MODO DIVERSO PER PREVENIRE PAURE E FENOMENI CRIMINALI OGGI UN CONVEGNO CON SOCIOLOGI, AMMINISTRATORI LOCALI E URBANISTI  
 
Firenze, 17 giugno 2008 - L’abito non fa il monaco, ci insegna un vecchio adagio popolare. Ma certo una città dove i quartieri degradati vengono riqualificati, una città armonica nel suo sviluppo e nel suo rapporto tra centro e periferie, una città ben illuminata e ben fornita di servizi, accessibili a tutti i suoi abitanti, è anche una città più sicura, capace di prevenire paure e fenomeni criminali. Quantomeno può essere un deterrente. Di questa sicurezza - che non è solo appunto quella dell’ordine pubblico, materia di competenza degli organi statali - si parlerà martedì 17 giugno, nella sala Brunelleschi dell’istituto degli Innocenti in piazza Santissima Annunciata a Firenze, con sociologi, amministratori locali, urbanisti ed altri esperti. L’iniziativa, dal titolo “I nuovi volti delle città e la ! sicurezza urbana”, è stata promossa dalla Regione! ed &egr ave; parte della manifestazione nazionale “100 eventi in 100 città” promossa dal Forum italiano per la sicurezza urbana, organizzazione che riunisce un centinaio di enti locali di tutta la penisola e del cui esecutivo la Regione Toscana è parte. Il convegno fiorentino inizierà attorno alle 9. 30, aperto dal vice presidente della giunta regionale toscana Federico Gelli e dalla presidente dell’Istituto degli Innocenti Alessandra Maggi. Durante la mattina si parlerà di centro e periferie, di donne e sicurezza, del rapporto tra città e giovani, la cui convivenza è spesso tutta da ricostruire, di scuole a misura di ragazzi in città sostenibili, di mobilità e piste ciclabili. Sempre alla mattina ci saranno le testimonianze dei Comuni di Sesto Fiorentino, Livorno e Firenze che illustreranno altrettanti progetti sulla sicurezza e la gestione degli spazi pubblici finanziati dalla Regione Toscana, che ! solo l’anno scorso ha concesso contributi per 1 milione e 290 mila euro che hanno riguardato i territori di 116 comuni diversi. I lavori del convegno proseguiranno poi al pomeriggio, dalle 14. 30 in poi, con una tavola rotonda coordinata dal procuratore onorario della Corte di cassazione Pier Luigi Vigna, a cui parteciperà l’assessore al territorio e alle infrastrutture Riccardo Conti, il sociologo urbano Giandomenico Amendola, il geografo urbano dell’Università autonoma di Barcellona Francesc Munoz Ramirez e il presidente della Commissione lavori pubblici e casa della Regione Lazio Giovanni Carapella. Le conclusioni, attorno alle 17. 00, spetteranno al vice presidente della Toscana Federico Gelli. .  
   
   
IN ABRUZZO LE COMUNITA´ MONTANE RIDOTTE DA 19 A 15  
 
 Pescara, 17 giugno 2008 - Passano da diciannove a quindici le Comunità montane ricadenti nel territorio abruzzese; non potranno avere una popolazione complessiva inferiore a 10. 000 abitanti, mentre sono esclusi i Comuni con popolazione superiore a 20. 000 abitanti. La nuova ridelimitazione degli ambiti territoriali, che non potranno essere più di quindici, è demandata ad atti concertativi tra enti locali che, successivamente, potranno proporla alla Giunta regionale, che l´approverà necessariamente entro il prossimo mese di ottobre. Il processo di razionalizzazione delle Comunità montane è stato licenziato oggi dalla Giunta Regionale, approvando il disegno di legge "Riordino della disciplina delle Comunità Montane", proposto dall´assessore agli Enti locali, Giovanni D´amico. L´assessore ha chiarito che la riduzione del numero delle Comunità Montane si potrà realizzare mediante accorpamento, scioglimento di Comunità Montane, oppure scioglimento con contestuale trasformazione in Unione di Comuni, anche mediante adesione ad un´unione già esistente. La proposta può essere avviata anche a seguito di richiesta concertata tra le Comunità Montane, i Comuni e le associazioni regionali rappresentative degli enti locali interessati alla materia. "Nessun atto d´imperio - ha avvertito D´amico - poiché crediamo che il senso di tale legge stia nel riconoscere un ruolo agli enti locali, a cominciare dalla loro capacità di individuare le pertinenze dei loro territori". Per l´assessore D´amico il provvedimento licenziato dall´Esecutivo regionale ha il duplice obiettivo di "procedere all´adeguamento delle disposizioni contenute nella legge finanziaria 2008, per contenere la spesa pubblica", e di promuovere il "riconoscimento per le stesse Comunità montane del ruolo di Unioni di Comuni, specificamente preposte all´esercizio associato delle funzioni e alla salvaguardia e valorizzazione delle zone montane della nostra Regione". Con il disegno di legge - chiarisce ancora l´Assessore "si è inteso anche dar seguito al principio sancito nella normativa di non sovrapposizione tra enti associativi". .  
   
   
AL VIA IL NUOVO PIANO INTEGRATO DI SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE (PIUSS) RECUPERO URBANO, 5 MILIONI DALL’ACCORDO TRA REGIONE E GOVERNO A PONTEDERA PRESTO LA NUOVA CITTADELLA NELL’AREA DENTE PIAGGIO  
 
 Firenze, 17 giugno 2008 - Partiranno presto a Pontedera i lavori per la costruzione della nuova "Cittadella della conoscenza, dell´innovazione e dei servizi avanzati alle imprese", un intervento che recupera urbanisticamente l´ex complesso industriale conosciuto come "Dente Piaggio". L´ok al progetto è arrivato l’ 11 giugno direttamente da Roma, dove Governo e Regione Toscana hanno sottoscritto un Accordo di Programma Quadro che stanzia complessivamente 5 milioni e 800. 000 euro di risorse nazionali aggiuntive assegnate alla Regione per il miglioramento della dotazione infrastrutturale e di progettazione innovativa nelle città e nelle aree metropolitane della regione. Oltre alla Cittadella di Pontedera, che sarà finanziata da 4 milioni e mezzo, l´accordo destina 1 milione e 300. 000 euro alle attività di progettazione innovativa attraverso il finanziamento di un ´Fondo d! i progettazione´, il primo passo verso l´attuazione del nuovo ! Piano In tegrato di Sviluppo Urbano Sostenibile (Piuss), che potranno essere predisposti dai Comuni con popolazione superiore a 20. 000 abitanti. Quando i Piuss saranno a regime in tutta la Toscana saranno attivi investimenti per 133 milioni di euro a cui si aggiungeranno le risorse degli enti locali. L´assessore all´innovazione Ambrogio Brenna ha commentato positivamente l´accordo tra Regione e Ministeri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture: «Con questi fondi qualifichiamo ulteriormente il territorio toscano con il duplice scopo di aumentare i servizi per la cittadinanza e le imprese. Allo stesso tempo sapremo meglio rispondere alle sfide imposte dall´economia globalizzata che necessita di un maggior livello di competitività e dinamismo. Con questa scelta forniamo opportunità di crescita alle imprese attraverso servizi avanzati e di qualità soprattutto per il settore manifatturiero. » Il Fondo di Progettazione, già deliberat! o a fine aprile, prefigura il percorso di preparazione dei Piuss, in quanto i Comuni potranno avvalersi di tali risorse per presentare le proposte a valere sul bando Piuss che è stato pubblicato proprio oggi sul Burt. » La nuova "Cittadella" di Pontedera va a recuperare e ristrutturare una ex area industriale ampia circa 6. 000 metri quadri. Il progetto, dal valore complessivo di 8 milioni e 300. 000 euro (di cui 3,9 di risorse comunali), prevede tre interventi: la costruzione della "Nuova Biblioteca – Mediateca", del "Nuovo Centro Giovani"e del "Centro Servizi per il Dente Piaggio e l´Università di Pisa". .  
   
   
ANNUARIO ECONOMICO: ANALISI DEI BILANCI DELLE PRIME 5.000 SOCIETÀ DI CAPITALI TOSCANE  
 
 Firenze, 17 giugno 2008 - «L’annuario Economico della Toscana è uno strumento ricco di informazioni, necessarie per costruire un’analisi pertinente sul mondo delle imprese, utili a modulare l’attuale modello di politica industriale. » Lo ha detto Ambrogio Brenna, assessore all’innovazione e alle attività produttive della Regione Toscana presentando il 12 giugno nei locali del Consiglio i dati, e le relative interpretazioni, dei bilanci delle prime 5. 000 società di capitali toscane presenti nell’Annuario Economico 2008-2009 proposto dall’Esg Group. «Per la Regione è importante conoscere quali sono le imprese principali, quali fra queste svolgano una funzione di leadership rispetto al tessuto produttivo e quali siano le strategie che permettono a certe imprese di configurarsi come “best performers” all’interno del contesto ter! ritoriale» - ha continuato l’assessore. «L&r! squo;ins ieme dei fattori discussi oggi rimane in genere pressoché inesplorato nelle tradizionali indagini settoriali e territoriali, a meno che esse non siano affiancate, come raramente accade, da analisi a livello di impresa. » Soffermandosi sui dati emersi Ambrogio Brenna ha trovato una conferma diretta sul rapporto tra successo e dimensione dell’impresa. «Dall’analisi emerge con chiarezza come la dimensione dell’azienda, in sé considerata, sia sempre meno in grado di discriminare le capacità competitive dell’impresa, le quali piuttosto vengono a dipendere in modo cruciale dal modello di organizzazione esterno in cui si inserisce e dal ruolo che al suo interno riesce a conquistarsi. » L’assessore ha concluso affermando come: «La possibilità di individuare nominalmente le imprese più importanti e di conoscerne caratteristiche ed opinioni sulle questioni di volta in volta rilevanti, rapp! resenta un elemento interessante per attivare quei processi di governance che richiedono sempre più un diretto rapporto con le imprese. » .  
   
   
FEDERCHIMICA, FORMIGONI: INSIEME PER RILANCIARE LO SVILUPPO  
 
 Milano, 17 giugno 2008 - Con oltre 900 imprese (il 33% del totale nazionale) e quasi 96 mila addetti (il 49% del totale nazionale), la Lombardia è la prima regione chimica in Europa per numero di imprese e la seconda per dipendenti. Si tratta dunque di un settore "numericamente importante ma anche capace di esprimere grande valore aggiunto su importanti filoni di sviluppo". Intervenendo questa mattina all´Assemblea di Federchimica - alla presenza del ministro delle Attività produttive Claudio Scajola, del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia - il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha indicato tre linee d´azione principali su cui il settore chimico è in grado di produrre un contributo importante alla crescita economica e sociale: la ricerca e l´innovazione, "su cui garantisce un sostegno determinante nei settori a valle dei processi produttivi, permettendo una sempre maggiore competitività del Made in Italy"; l´occupazione, "con grandi opportunità di lavoro qualificato per i nostri giovani"; la difesa dell´ambiente e la qualità della vita: "la chimica lombarda ha saputo dimostrare con forza che una chimica ´pulita´ è possibile; ha combattuto i preconcetti; ha investito in nuove tecnologie; ha affinato i suoi cicli produttivi e ha saputo così attuare in questi anni una trasformazione senza precedenti". Quanto all´impegno della Regione per questo comparto, Formigoni ha ricordato, tra le altre cose, "il lavoro fatto per la creazione della Rete Europea delle Regioni chimiche" e "il forte investimento che abbiamo messo in campo per lo sviluppo e l´evoluzione del settore chimico": "Ultimo in ordine di tempo - ha spiegato Formigoni - è quello relativo al programma Reach: all´interno dell´Accordo di programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo, sottoscritto nel 2006 con il Sistema Camerale lombardo, abbiamo riservato un contributo di 2 milioni di euro a favore delle micro e piccole medie imprese lombarde, affinché possano adeguarsi senza troppi oneri alle direttive europee". Le Pmi saranno, quindi, supportate sia nella scelta del soggetto attuatore del Servizio "Audit di Valutazione del Posizionamento del Portafoglio Prodotti nei confronti del Reach", sia nell´acquisizione di questo servizio mediante l´assegnazione di un voucher di 2. 000 Euro, che interesserà circa 1000 imprese. Tra le priorità per il prossimo futuro, Formigoni ha indicato il tema occupazionale, con la necessità di avere a disposizione professionisti e tecnici sempre più preparati ("Vanno create migliori sinergie tra settore chimico, Istituzioni, centri di ricerca e Università"); la ricerca e l´innovazione tecnologica, "leve che possono garantire prodotti sempre più utili e competitivi con il conseguimento di modalità produttive sempre più rispettose dell´ecosistema"; la semplificazione a favore del mondo produttivo; l´internazionalizzazione; le opere infrastrutturali. "Su queste priorità - ha concluso Formigoni - sappiamo di avere costruito una positiva alleanza tra istituzioni, imprese e corpi sociali, alleanza fondamentale senza la quale non è possibile dare al nostro Paese quella scossa salutare della quale ha bisogno per rilanciare il proprio sviluppo, partendo da innegabili punti di forza". .  
   
   
TURISMO: PAOLINI, CONFERENZA SIA PRIMO ATTO DI RILANCIO  
 
 Roma, 17 giugno 2008 - "La Conferenza italiana per il turismo di Riva del Garda deve rappresentare il primo atto di rilancio della marca Italia". Lo ha detto il coordinatore nazionale degli assessori al Turismo, Enrico Paolini, che ha presentato il 16 giugno a Roma la quarta edizione della Conferenza nazionale per il turismo, appuntamento biennale tra regioni e governo sul comparto del turismo, che quest´anno si svolge il 20 e 21 giugno a Riva del Garda. La scelta di Riva del Garda, dopo il successo della terza edizione del 2006 a Montesilvano, rappresenta, secondo Paolini, "la migliore risposta delle regioni che hanno voluto proporre per far ripartire il dialogo con il governo e le parti sociali, una provincia, quella di Trento, e un territorio che sul fronte del turismo italiano rappresentano un´assoluta eccellenza". Paolini, insieme con Paolo Montrini, responsabile Relazioni esterne di Trentino Spa, ha illustrato il programma della due giorni che prevede gruppi di lavoro coordinati da assessori regionali che dovranno presentare all´esame della conferenza proposte per il rilancio di una strategia turistica comune. Il coordinatore nazionale ha voluto sottolineare che "a Riva del Garda non potrà parlarsi di governance del turismo e delle competenze costituzionali delle regioni, ma è necessario presentare proposte concrete di rilancio del turismo, proponendo idee, azioni e confronti sui quali avviare l´esame". Paolini ha poi parlato di "inizio confrontante" con il sottosegretario con delega al Turismo, Maria Vittoria Brambilla, che "ha mostrato l´intenzione di lavorare insieme su idee nuove che le regioni sono pronte a recepire e sulle quali sono pronte ad avviare una discussione approfondita nella sede della Conferenza italiana. Spero - ha aggiunto Paolini - che si smetta di parlare in astratto e si vada sul concreto in modo da superare le criticità connessa al turismo". Di "appuntamento di vitale importanza" ha parlato anche Paolo Montrini, che ha sottolineato "il percorso comune che la Provincia di Trento ha avviato con il coordinamento delle regioni nell´organizzazione della Conferenza, Confidiamo che da Riva del Garda - ha concluso - arrivino proposte concrete di rilancio". .  
   
   
TURISMO, LA FESTA DELLE BANDIERE BLU MERCOLEDI 18 GIUGNO A DE FERRARI DI GENOVA  
 
Genova, 17 Giugno 2008 - Cerimonia di premiazione - si spera, con la prevista ripresa del bel tempo - ai quattordici comuni e agli undici porticcioli liguri che hanno ottenuto la Bandiera Blu della Fee-fondazione per l´Educazione Ambientale, mercoledì 18 giugno, alle 11,30, a Genova, nella sede della Regione Liguria, in piazza De Ferrari. La Liguria quest´anno è stata premiata con 14 bandiere blu, una in più di quelle conquistate nel 2007. Un risultato che pone la Liguria al secondo posto a livello nazionale, dopo la Toscana e le Marche a pari merito con 15 vessilli. Le spiagge liguri sulle quali sventola la Bandiera Blu sono: Camporosso, Bordighera, Spotorno, Bergeggi, Finale Ligure, Noli, Albissola Marina, Albisola Superiore, Celle Ligure, Varazze, Chiavari, Lavagna, Moneglia, Lerici. I porticcioli turistici liguri che hanno ottenuto il riconoscimento sono: Portosole di Sanremo, Marina degli Aregai, Imperia Mare in provincia di Imperia. Nel Savonese potranno fregiarsi della bandiera blu gli approdi di Marina di Andora, il Porto Luca Ferrari di Alassio, la Vecchia Darsena di Savona e Cala Cravieu di Celle Ligure. Due le Marine confermate in provincia di Genova: il Porto Internazionale Carlo Riva di Rapallo e la Marina di Chiavari. E nello Spezzino la Marina di Porto Venere e il Porto Lotti della Spezia. Alla festa in Regione Liguria saranno presenti i sindaci e gli operatori turistici dei comuni interessati, l´assessore al Turismo della Regione Liguria Margherita Bozzano, quello all´Ambiente Franco Zunino, il direttore dell´ Agenzia "In Liguria" Angelo Berlangieri, il presidente Fee-liguria Franz Savastano, le Province, Capitanerie di Porto, le Camere di Commercio. .  
   
   
“SISTEMA INNOVAZIONE” PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE LUCCHESI  
 
Lucca, 17 giugno 2008 - Posso innovare la mia impresa? Posso investire in nuove tecnologie? Posso competere nel mercato estero? La risposta è “Si”. Affermazione che nasconde un acronimo dal significato inequivocabile: Sistema Innovazione. Un progetto promosso dalla Camera di Commercio con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e realizzato in collaborazione con le associazioni di categoria di industria e artigianato e con il supporto tecnico di Lucense e Ceseca. L’obiettivo del progetto è di individuare e attivare iniziative di stimolo all´innovazione delle imprese, in particolare delle piccole e medie imprese dei settori cartario, calzaturiero, lapideo e nautico, che sono i quattro motori dello sviluppo economico della provincia di Lucca. Come spiega il presidente della Camera di Commercio, Claudio Guerrieri, si cercherà intanto di entrare in contatto con le aziende e quindi, attraverso una serie di interviste con esperti in informatica, ingegneria meccanica e sistemi gestione, di capire i loro reali problemi in termini, appunto, di fabbisogno tecnologico. Questa prima fase di indagine potrebbe fornire spunti dai quali trovare alcune prime risposte e individuare, ad esempio, problemi comuni anche a piccoli gruppi di imprese che, insieme, potrebbero accedere ai contributi previsti dal Programma Operativo Regionale 2007-2013. Un programma che stanzia milioni di euro per attività di ricerca industriale e sviluppo tecnologico, preferibilmente svolte in rete tra le piccole e medie imprese o in collaborazione con enti di ricerca e orientate secondo finalità varie, quali lo sviluppo della società della conoscenza ed il progresso nelle tecnologie a supporto della competitività delle imprese. Non a caso il progetto è denominato Sistema Innovazione. Per raggiungere il massimo risultato – spiega ancora Guerrieri – è infatti necessario il coinvolgimento delle associazioni di categoria che collaborano nell´individuazione delle imprese, degli ordini professionali, che collaboreranno tramite i loro iscritti per far conoscere il progetto e di avvicinare le imprese, così come dei comitati di distretto e dei consorzi di imprese. Fare sistema intorno allo sviluppo dell’innovazione vuol dire anche integrarsi con altri progetti già offerti e realizzati non solo dalla Camera di Commercio ma anche da altri soggetti pubblici e privati. E partecipare significa far crescere il sistema. .  
   
   
PICCOLE E MEDIE IMPRESE A RISCHIO PER IL CARO GREGGIO  
 
Roma, 17 giugno 2008 - “La corsa inarrestabile del prezzo del greggio, aumentato in un anno di oltre il 100%, sta mettendo in ginocchio tutte le categorie produttive e le perdite previste dalle imprese a breve termine sono già enormi”. Così dichiara il Segretario generale di Pmitalia Giovanni Quintieri. “Nessuno purtroppo è escluso da questo effetto contagio, visto che i costi di produzione e trasporto sono aumentati per tutti. Se non si prenderanno subito dei seri e drastici provvedimenti, il rischio recessione lanciato dal G8 potrebbe rivelarsi un evento realistico”. “Le piccole e medie imprese, già gravate dagli annosi problemi che investono la categoria, devono purtroppo confrontarsi anche con questa dura realtà che le sta mettendo di fronte al rischio chiusura”. “Facciamo un appello al nostro Governo affinché metta la questione energia al primo posto dell’agenda politica, sperando che alcune delle manovre recentemente annunciate, quali ad esempio la riduzione dell’aumento delle accise sui carburanti, siano attuate al più presto. Sul fronte delle energie alternative – conclude Quintieri - ci auguriamo infine che il Governo dimostri quanto sia importante la collaborazione con il mondo delle imprese, incentivandole nella ricerca e nell’utilizzo di tali fonti”. .  
   
   
IN PROVINCIA DI GENOVA: NUOVI SERVIZI PER IMPRENDITORIALITÀ E LAVORO AUTONOMO CON IL “CIRCUITO CREA IMPRESA” ATTIVO DA LUNEDÌ 16 GIUGNO  
 
 Genova, 17 giugno 2008 - Un nuovo sistema integrato di servizi gratuiti e personalizzati per sostenere lo sviluppo dell’imprenditorialità e del lavoro autonomo, promosso dalla Provincia di Genova con il cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo. Il nuovo “Circuito Crea Impresa” è attivo da lunedì 16 giugno, con servizi di tutoraggio per offrire il supporto più efficace nella valutazione di idee imprenditoriali e competenze personali prima di accedere a seminari tematici, consulenze individuali, elaborazione dei piani d’impresa (business plan), consulenze dopo l’avvio dell’attività e agli altri servizi compresi nel catalogo della nuova rete, con erogazione di voucher (buoni formativi) individuali per poterne fruire. Chi desidera mettersi in proprio o già ha avviato un’attività indipendente da non più di 18 mesi può ricevere informazioni sugli strumenti e i contenuti dei nuovi servizi per la creazione d’impresa al Numero Verde 800363622 della Provincia, agli Sportelli Nuove Imprese dei suoi Centri per l’impiego, negli sportelli Informalavoro e al Centro Ligure Produttività, cui è stato affidato il servizio di tutoraggio. Le sedi e telefoni dei Centri per l’Impiego della Provincia sono, a Genova: Centro-levante in via Cesarea 14, tel. 0105497523; Val Bisagno in via Adamoli 3A nero, tel. 0105497200; Levante in via del Commercio 3 tel. 0105497470; Medio Ponente in via Muratori 7 tel. 0105497818; Val Polcevera in via Teglia 8, tel. 0105497950; Ponente, Villa Podestà via Prà 63, tel. 0105497901; nel Tigullio a Chiavari, in via Millo 15/17 tel. 0185360901/2. Il Centro Ligure per la Produttività è a Genova, in via Boccardo 1 (Numero verde 800 353065, tel. 010 55087202/228). . .  
   
   
INCENTIVI ECONOMICI AL LAVORO PER LE IMPRESE DEL PIACENTINO SE NE PARLERÀ IN UN CONVEGNO IL 19 GIUGNO  
 
Piacenza, 17 guigno 2008 - La Regione Emilia Romagna ha attivato un programma di interventi economici per favorire l’occupazione e l’inserimento di numerose tipologie di soggetti nel mercato del lavoro. Questi interventi, sostenuti e gestiti dalla Provincia di Piacenza con l’assistenza tecnica di Italia Lavoro s. P. A, consistono in contributi a fondo perduto assegnati ai datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato persone in stato di disoccupazione da almeno 12 mesi o in determinate condizioni di svantaggio. L’intervento complessivo è pari a 13milioni di euro e l’obiettivo è quello di favorire l’occupazione di persone che per vari motivi hanno difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro, premiando i datori di lavoro con un contributo a fondo perduto che può arrivare al 20% della retribuzione annua. I contributi sono così suddivisi: 8 milioni dalla Regione per lavoratori in stato di disoccupazione da 12 mesi e per i lavoratori privi di rapporto stabile da 24 mesi; 5 milioni dal Ministero del Lavoro per i genitori disoccupati con figli minori a carico e disoccupati con svantaggio socio-sanitario. Per parlare di questi temi, Confesercenti e la Provincia di Piacenza, in collaborazione con E. Bi. Ter, hanno realizzato un seminario, rivolto alle aziende, dal titolo “Gli incentivi economici regionali al lavoro a favore delle imprese”, che si terrà giovedì 19 giugno alle ore nel centro congressi Best Western Park Hotel in strada Valnure 7 a Piacenza. Ad illustrare i contenuti della giornata sono intervenuti l’assessore al Lavoro e alla Formazione Fernando Tribi, con il funzionario del servizio Maurizio Mantovani, che ha illustrato nel dettaglio le nuove normative regionali, il presidente di Confesercenti Fausto Arzani, che ha lodato l’erogazione dei nuovi incentivi, in grado di avvicinare ulteriormente il mondo dell’impresa a quello del lavoratore, Fabrizio Samuelli di Confesercenti, il consulente del lavoro Dario Poggi, e Vilma Ferrari, responsabile ufficio paghe di Confesercenti Piacenza. Proprio l’assessore Tribi ha voluto sottolineare l’importanza dell’iniziativa messa in cantiere da Confesercenti: “Uno dei pilastri fondamentali per la buona riuscita di questi provvedimenti è l’informazione e la consapevolezza da parte delle imprese che ci sono strumenti efficaci – ha sottolineato -. Essere riusciti ad avere questi finanziamenti è un passo in avanti molto importante, quindi apprezziamo l’impostazione di Confesercenti e ci auguriamo che l’iniziativa possa riscuotere il successo che merita”. Soddisfazione è stata espressa anche da Fabrizio Samuelli, funzionario di Confesercenti. “La nostra associazione prosegue su una linea già intrapresa nei mesi scorsi in materia fiscale – ha concluso -. Confesercenti assume un ruolo molto importante, perché avvicina due realtà che hanno bisogno di maggiore informazioni sulle procedure amministrative per l’accesso ai contributi economici erogati per l’assunzione dei lavoratori”. .  
   
   
EIRE 2008: INVESTIRE NEL VERBANO CUSIO OSSOLA  
 
Baveno, 17giugno 2008 - 200 milioni di euro di investimenti pubblici e privati per sviluppare il settore energetico, la qualità del sistema produttivo e il comparto turistico; 2 milioni di mq per una filiera qualificata della logistica, grazie alla riqualificazione di Domo 2 e al piano di investimento di Saia Spa; la nascita del polo regionale dell’innovazione e un efficace modello di governance che coinvolge attori pubblici e privati. È l’offerta territoriale del Verbano Cusio Ossola presentata in occasione della conferenza stampa “Verbano Cusio Ossola: direzione Europa, progetti e infrastrutture, che si è svolta mercoledì 11 giugno 2008 nell’ambito della Iv edizione di Expo Italia Real Estate, l’evento internazionale del real estate italiano e del mercato del Mediterraneo. Ambiente, energia e logistica, sono questi i settori chiave d’intervento individuati dal Programma Territoriale Integrato, strumento di programmazione strategica del sistema territoriale del Verbano Cusio Ossola. Punto di forza del programma è l’unità strategica e territoriale, espressa in un modello di governance che riunisce l’Amministrazione Provinciale, il Comune di Verbania quale capofila e le dieci Comunità Montane in rappresentanza di tutti i Comuni, con il contributo della Camera di commercio. L´architetto Roberto Ripamonti, coordinatore della progettazione territoriale integrata, ha illustrato i contenuti del programma in occasione della conferenza stampa. Il valore strategico del programma è rappresentato dalla capacità di costruire e consolidare reti interne al territorio, in estensione e in collegamento con altri sistemi territoriali in modo da realizzare interazioni e attrattività in un’area vasta. Il programma è qualificato dalle politiche di investimento concertate tra pubblico e privato per un totale di circa 200 milioni di euro e dalla cooperazione tra imprese nell’ambito della ricerca, della formazione e dell’innovazione. Il totale degli investimenti pubblici previsti è pari a circa 90 milioni di euro. Tre le priorità strategiche individuate dal programma, tradotte in progetti e piani di fattibilità da presentare entro il 30 giugno alla Regione Piemonte: l’efficienza energetica e lo sviluppo della produzione di energia e delle tecnologie connesse con l’utilizzo di fonti rinnovabili; lo sviluppo di un modello insediativo fondato su qualità territoriale e i servizi logistici; la valorizzazione del settore turistico. Interventi rilevanti sono previsti nel settore dell’energia da fonti rinnovabili: idroelettrico (già oggi con una produzione lorda di energia pari ad oltre una volta e mezzo il consumo interno lordo del Vco), fotovoltaico, eolico, biomasse, fino alla produzione di energia attraverso il riciclaggio dei rifiuti. In programma l’insediamento di imprese per la produzione di tecnologie da applicare a impianti con fonti rinnovabili, alla ricerca (condotta da Cnr e aziende da ospitare nel Parco Tecnologico del lago Maggiore) e alla formazione. Energia alternativa, innovazione e riconversione produttiva e sviluppo delle eccellenze, sono le priorità d’intervento evidenziate dall’Assessore provinciale alle attività produttive Carluccio Alberganti. “Priorità che trovano conferma e riconoscimento” – ha sottolineato l’Assessore provinciale alle attività produttive Carluccio Alberganti “nella recente istituzione nelle aree del Verbano Cusio Ossola del polo regionale d’innovazione tecnologica, con riferimento alle energie rinnovabili, risparmio e sostenibilità energetica”. A favore dello sviluppo del turismo che, con oltre 2,5 milioni di presenze, costituisce uno dei settori d’eccellenza del territorio, sono previsti interventi diretti alla costruzione di un sistema di offerta a rete, attraverso l’incremento delle strutture di servizio, la valorizzazione del territorio nelle sue componenti meno conosciute e la realizzazione di attrezzature ricettive, secondo un progetto di “certificazione” ambientale. Rafforzare l’identità territoriale, consolidare le relazioni con il territorio elvetico, internazionalizzare il prodotto turistico: sono gli obbiettivi delle azioni promosse dalla Camera di Commercio e dagli altri soggetti pubblici anche in vista dell’Expo 2015. La proposta per la logistica è volta alla realizzazione di un polo del sistema della logistica regionale, attraverso la collocazione di Domodossola sul “corridoio 24” Genova – Rotterdam. L’entrata in funzione del traforo del Lötshberg, con un incremento rilevante della movimentazione delle merci, l’esistenza di uno scalo già infrastrutturato e la connessione diretta con la rete autostradale sono i punti di forza dell’offerta. La proposta operativa riguarda aree dislocate nel raggio di 5 chilometri per complessivi 2 milioni di m², per l’insediamento di attività produttive o connesse al polo intermodale. Nel mese di maggio 2008 Saia Spa, società a capitale misto pubblico - privato, ha presentato un primo studio di fattibilità, condiviso da amministrazione provinciale e regionale, per la formazione di un polo della logistica nell’area di Domo 2, attualmente scalo di transito ferroviario e di intermodalità. “L’area di Domo 2 - ha sottolineato Massimo Nobili, presidente della società Saia Spa – è una delle quattro piattaforme logistiche strategiche individuate dalla Regione Piemonte lungo il corridoio Genova – Rotterdam insieme a Torino, Novara e Alessandria. L’obiettivo della proposta è quello di realizzare un sistema logistico al servizio delle aziende del territorio e capace di attrarre investitori e imprese esterne. 4 aziende internazionali – ha concluso Nobili - hanno già aperto la loro sede a Domo 2”. L’assessore ai trasporti della provincia, Vittoria Albertini, ha sottolineato la centralità del sistema infrastrutturale per la costruzione di nuove strategie di sviluppo per il territorio e la necessità di favorire l’apertura del territorio all’esterno per cogliere la grande opportunità offerta dal corridoio Ten 24 che attraversa il Vco e collega il Mare del Nord al Mediterraneo. Le dinamiche esterne e interne al territorio provinciale promuovono interventi di riprogettazione urbana nei principali centri del territorio. Michele Marinello, Sindaco di Domodossola, ha ricordato un’importante iniziativa promossa dal Comune di Domodossola nel mese di aprile, Territori in evoluzione – Il workshop internazionale di progettazione ambientale e urbana. Il workshop, con il coinvolgimento di importanti università italiane e straniere, ha individuato alcuni potenziali interventi di trasformazione urbana di forte valenza economica e di richiamo internazionale. Tra le potenzialità di sviluppo della città la riqualificazione dello scalo ferroviario di Domo 1 (mq 350. 000) per destinazione pubblica, produttiva, commerciale, residenziale e verde pubblico; le aree di sviluppo produttivo lato Toce mq 100. 000 mq; le aree produttive e di recupero ambientale con parco fluviale per mq 150. 000; nuovi collegamenti viari di accesso alla città da Sud e da Nord direttamente dalla superstrada con ponte sul Toce. Tra gli interventi rivolti alla promozione e qualificazione del territorio ed in particolare del comparto turistico le opportunità localizzative illustrate dall’assessore alla Programmazione Territoriale del Comune di Verbania, Michele Rago e dall’Assessore alle attività produttive del Comune di Omegna, Antonella Garavaldi. Tre sono le proposte di insediamento turistico – ricettivo nel territorio del Comune di Verbania: l’area dell’ex hotel della Castagnola, l’area dell’ex Colonia Motta e l’opportunità localizzativa “ex Villa Poss”. Quest’ultima è un’area di particolare pregio, affacciata sul Lago Maggiore, che contempla oltre 67. 000 mq. A destinazione turistico recettiva. Tra le altre occasioni di investimento nel Comune di Omegna: l’area denominata “ex Cusiana Gas” di 6. 700 mq. , affacciata sul Lago d’Orta, ex insediamento produttivo dismesso, con destinazione turistico – ricettiva; l’area “ex Girmi”, oltre 39. 000 mq. , in posizione panoramica, destinata a servizi privati di interesse pubblico e collettiva e infine l’area destinata ad uso residenziale/commerciale con una superficie utile lorda di 8000 mq in prossimità del centro storico di Omegna. .  
   
   
CONVEGNO VALORIZZARE LE DIVERSITA’ IN AZIENDA : LE TAPPE DI UN PROCESSO DI SUCCESSO PRESENTAZIONE DEL KIT DI STRUMENTI PER AZIENDE PER RICONOSCERE, VALORIZZARE, ARMONIZZARE LE DIVERSITÀ!  
 
Torino, 17 giugno 2008 - Le Diversità sono ovunque: nei mercati globali, nelle organizzazioni, nella forza lavoro. E sono di diversi tipi: di razza, di cultura, di religione, di genere, di età, di scolarità. Per un’azienda valorizzare e armonizzare le diversità significa rendersi più competitiva su un mercato che propone sempre nuove Sfide; e per le persone (uomini e donne) costituisce un’occasione per migliorare la propria qualità di vita. In particolare le Donne Occupate si trovano spesso ad affrontare situazioni di difficoltà legate in primo luogo al loro essere lavoratrici con una famiglia, madri con figli piccoli e al tempo stesso figlie con genitori anziani, spesso prive di supporto nella rete familiare, poco aiutate dai servizi e dalle strutture di conciliazione a livello locale: questa situazione è causa di demotivazione e spinge le donne a rinunciare a percorsi di crescita professionale, e anche al lavoro stesso. Il progetto Sfide!!! finanziato dall’Iniziativa Comunitaria Equal sull’Asse delle pari opportunità tra uomini e donne, ha cercato di dare risposte a questi problemi, lavorando sulla cultura organizzativa delle aziende pubbliche e private e sulla motivazione delle donne. I risultati del progetto e il kit di strumenti frutto delle sperimentazioni, in aziende pubbliche e private delle province di Alessandria, Asti, Cuneo e Vercelli saranno presentati il 25 giugno a Torino nell’ambito del convegno “Valorizzare le diversità: le tappe di un processo di successo” con le testimonianze delle aziende e delle lavoratrici coinvolte nel percorso di consapevolezza e di valorizzazione del loro ruolo, e gli interventi di Franca Turco Consigliera Supplente di Parità della Regione Piemonte, Concetto Maugeri Responsabile Settore Servizi alle politiche per l’occupazione e per la promozione dello sviluppo locale della Regione Piemonte, Silvana Pilocane Responsabile Settore Sviluppo dell’imprenditorialità della Regione Piemonte, Adriana Luciano Docente di Sociologia del Lavoro, Università di Torino. Gli interventi saranno introdotti da Umberto Fava Direttore Agenzia di Sviluppo Lamoro e moderati da Paola Merlino esperta di Pari Opportunità. Mercoledì, 25 Giugno 2008 - ore 9. 30 - 12. 30 Circolo dei Lettori, Palazzo Graneri della Roccia, Via Bogino, 9 – Torino. .  
   
   
DOMANI A MARZI CONVEGNO-DIBATTITO SULLA RIQUALIFICAZIONE DEI CENTRI STORICI CALABRESI  
 
Reggio Calabria, 17 giugno 2008 - “Progetti integrati per la riqualificazione, recupero e valorizzazione dei centri storici: che fare?” è il tema del convegno-dibattito che si terrà mercoledì prossimo, 18 giugno, alle ore 18, nella sala consiliare del Comune di Marzi. Dopo il saluto del sindaco, Rodolfo Aiello, interverrà Rosaria Amantea, dirigente generale del Dipartimento regionale Urbanistica e Governo del Territorio, che relazionerà sulla strategia della Regione tesa a fare dello straordinario patrimonio, di cui è ricca la Calabria, uno dei punti centrali del nuovo sviluppo sostenibile e di crescita. “È determinante - ha affermato l’assessore regionale all’Urbanistica, Michelangelo Tripodi, che concluderà i lavori del convegno – la scelta di valorizzare i centri storici, qualificarli e renderli vivi e vivibili superando il degrado che ha investito tante realtà, soprattutto nelle aree interne, reinsediando non solo persone ma anche attività economiche, commerciali e turistiche”. “Così agendo – ha aggiunto infine Tripodi – si vuole migliorare la dotazione dei servizi finalizzata all’innalzamento della qualità della vita e alla definizione di nuove destinazioni funzionali dei patrimoni immobiliari pubblici abbandonati, secondo un piano complessivo di riassetto e attrazione di nuove funzioni e attività”. .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ PRESENTAZIONE DI UNA RICERCA DELL’IRPET POCHE DONNE AI VERTICI DELL’IMPRENDITORIA E DEL SINDACATO  
 
Firenze, 17 giugno 2008 - Sempre più donne nel mondo dell’imprenditoria toscana, ma a questa crescita non corrisponde un aumento della presenza femminile nelle organizzazioni di rappresentanza, sia dei datori di lavoro che dei lavoratori. Ce lo dice la ricerca dell’Irpet curata da Chiara del Sordo e Alessandra Pescarolo e presentata ieri nella Sala Gigli del Consiglio Regionale. «I dati mostrano una crescita dell’autonomia e della progettualità femminile – dice il vicepresidente della Regione, con delega alle pari opportunità, Federico Gelli, che ha concluso i lavori della mattinata – ma nelle associazioni di categoria e nelle organizzazioni sindacali persiste un’emarginazione delle donne ai livelli più elevati di inserimento e di carriera». Quello di Emma Marcegaglia al vertice di Confindustria, insom! ma, rischia di restare un caso isolato, a cui in Toscana (ma a! nche nel le altre regioni) non corrisponde una realtà diffusa. La presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria – dice l’indagine Irpet – è cresciuta, dal 1993 al 2003, dal 15 al 22% in Italia, e dal 17 al 25% in Toscana. Le donne operano soprattutto nei settori industriali legati alla moda, nel commercio al dettaglio, nel settore alberghiero e agrituristico, nelle attività di ristorazione; nelle lavanderie tintorie (l’unica attività in cui le donne superano il 50%); nelle imprese di pulizie, i servizi alla persona, le imprese agricole. Ma la presenza femminile è molto debole, quasi nulla nei vertici di Confindustria, sia a livello regionale che nazionale. Va un po’ meglio se si tratta di imprese artigiane e di cooperative: in Legacoop la presenza di donne raggiunge il 26% in Italia e il 23% in Toscana. Anche il sindacato resta terreno di impegno prevalentemente maschile, anche se, osserva Gelli, «i! l rilievo di nuove questioni come la flessibilità oraria, i contratti atipici, l’emergere del tema della conciliazione tra lavoro familiare e lavoro in azienda, offrono alle sindacaliste nuovi terreni di presenza, di impegno, di visibilità». Federico Gelli ha ricordato l’impegno della Regione Toscana, «che già dal 2005 ha recepito, come nuova politica regionale di genere in attuazione di una precisa scelta di governo, il principio dell’assunzione di un’ottica di genere in tutte le politiche e le azioni regionali». Il Piano regionale di sviluppo 2006-2010 lo dice a chiare lettere: “non c’è sfida sul futuro senza attenzione alla componente femminile”. In questo momento, la Regione è impegnata nell’elaborazione della legge sulla “Cittadinanza di genere e la conciliazione vita-lavoro”, per fornire una cornice normativa alla materia delle politiche di genere e de! lla conciliazione vita-lavoro in sintonia con gli indirizzi ch! e negli ultimi anni sono stati dati a livello comunitario e nazionale. La legge prevederà strumenti come le statistiche di genere, il bilancio di genere, e l’Albo delle competenze e dei talenti femminili, una sorta di banca dati alla quale attingere per effettuare nomine di donne, altrimenti escluse a priori da logiche ancor oggi di impronta maschile. «Sentiamo sempre di più – ha detto Gelli – la necessità e lo stimolo a sviluppare la nostra azione così intrapresa per poter reciperare una posizione che ad oggi vede l’Italia e per molti aspetti la nostra Regione troppo spesso in posizione arretrata rispetto agli altri Stati e Regioni europei». .  
   
   
DISCRIMINAZIONI: DUE CASI RISOLTI A FAVORE DELLE LAVORATRICI  
 
Torino, 17 giugno 2006 - Sono circa 350 i casi pervenuti all’ufficio della Consigliera di Parità provinciale di Torino dal 2001 al primo trimestre 2008, in crescita da 14 casi del 2002 a 88 del 2007, già 23 nel primo trimestre 2008. Il risultato è frutto dell’attività in rete con i Centri per l’impiego della provincia, i Sindacati e la Direzione Provinciale del Lavoro – Servizi Ispettivi, le agenzie formative, le Asl e Aso, i Consulenti del Lavoro e di attività di promozione specifiche. «La maternità permane il fattore di rischio maggiore per le lavoratrici – spiegano le Consigliere di Parità Laura Cima e Ivana Melli - come dimostrano anche i due casi che oggi abbiamo presentato e che si sono risolti, con il nostro sostegno, favorevolmente per le lavoratrici. Un caso di demansionamento e di progressiva esclusione, fino ad arrivare al licenziamento, l´altro riguarda il riconoscimento dei diritti della lavoratrice nella progressione di carriera. Discriminazioni, soprattutto queste ultime, che troppo spesso le donne accettano in silenzio e che contribuiscono a mantenere alto il gap tra salari maschili e femminili e nell’accesso ai ruoli di responsabilità. Questi casi, risolti con successo sono un importante esempio e un incoraggiamento per tutte le lavoratrici e i lavoratori che si trovano in difficoltà affinché trovino il coraggio di informarsi e di chiedere aiuto. D´altro canto per ricordare all´azienda che la discriminazione è un costo che può essere evitato con una gestione delle risorse umane attenta alla persona e alla sua valorizzazione». Sentenza: la maternità deve essere riconosciuta nella progressione di carriera Lieto fine con sentenza della Corte d’Appello di Torino per la causa di una dipendente della Pubblica amministrazione. La lavoratrice, impiegata presso un Comune del circondario di Torino, aveva denunciato il mancato riconoscimento del periodo di astensione obbligatoria per maternità ai fini della sua progressione di carriera, con conseguente danno anche a livello retributivo. La sentenza della Corte d’Appello di Torino, ha confermato le conclusioni del Giudice di primo grado, specificando in più la natura discriminatoria del comportamento della Pubblica Amministrazione nei confronti della dipendente. La natura discriminatoria era stata rilevata, in particolare dall’atto adesivo della Consigliera di Parità provinciale curato dall’avv. Mirella Caffaratti, in quanto avere escluso la lavoratrice dalla valutazione per la progressione orizzontale di carriera, a cagione del fatto che si trovava in maternità, viola la normativa che prevede che i periodi di aspettativa per gravidanza e maternità obbligatoria siano considerati a tutti gli effetti quale servizio effettivamente prestato. La normativa (D. Lgs 198/2006 comma 2) prevede la possibilità di azioni positive per le pari opportunità e l’uguaglianza sostanziale tra uomini e donne nel lavoro per eliminare la disparità…. Progressione di carriera. Accolte in pieno, quindi, le ragioni della lavoratrice e della Consigliera di Parità provinciale. Il demansionamento dopo la maternità è un comportamento discriminatorio La Consigliera provinciale, con la consulenza legale dell’avv. Mirella Caffaratti, è intervenuta in adesione al ricorso di una lavoratrice che aveva denunciato il demansionamento sul luogo di lavoro al rientro dalla maternità. Il suo posto di lavoro era stato affidato al collega assunto per sostituirla nel periodo di astensione obbligatoria e alla lavoratrice erano state assegnate “operazioni semplici ed elementari, quali sono quelle di inserimento dei dati in un computer”. Infine era seguito il licenziamento, causa la soppressione del posto al quale era stata assegnata illegittimamente, a seguito del demansionamento. Nell’ambito dell’atto adesivo della Consigliera di Parità era rilevato come «con tutta evidenza, l’intero comportamento della società convenuta è discriminatorio, in quanto non sono mai stati considerati, come la legge impone di considerare, gli eventi gravidanza e maternità e, anche se il comportamento della società convenuta potesse apparire neutro, questo in realtà, è stato tale da mettere la lavoratrice, in quanto madre, in una situazione di particolare svantaggio rispetto ai lavoratori sino a provocare la sua espulsione dall’azienda». Nell’ambito della conciliazione avvenuta tra le parti di fronte al giudice, è stato previsto il risarcimento della lavoratrice e, l’impegno da parte dell’azienda a diffondere tra tutti i dipendenti il Codice Pari Opportunità, inserendolo nel listino paga del mese di luglio. I casi del primo trimestre 2008 - I 23 casi pervenuti all’ufficio della Consigliera di Parità provinciale nel primo trimestre 2008 segnalano una continuità con il 2007 rispetto all’età delle persone che si rivolgono al servizio: nel 49% dei casi in un’età compresa tra i 35 e 40 anni mentre nel 2006 la prevalenza era tra lavoratrici/ori di età tra i 30 e i 35 anni (35%). Il 69% degli utenti che ha richiesto un colloquio con la Consigliera vive una situazione famigliare parentale, il 22% è rappresentato da donne in situazione monoparentale. Nel 70% dei casi sono lavoratrici/ori di imprese private con un contratto a tempo indeterminato (l’87%), svolgono un’attività impiegatizia (53%) o operaia (43%), in prevalenza nel settore dei servizi (39%). Gli utenti che denunciano discriminazioni lavorano in prevalenza in piccole aziende (inferiori ai 15 dipendenti) - il 30 % - ma anche, e questo rappresenta un elemento di novità, in grandissime aziende (oltre 500 dipendenti) – 30%. Profilo dell’utenza: • Donna di nazionalità italiana (si segnala una lavoratrice straniera e tre lavoratori maschi); • Età compresa tra i 35 e i 40 • Diploma di scuola media inferiore e/o superiore • Contratto a tempo indeterminato e a tempo pieno • Prevalentemente nel settore dei servizi • Ruolo di impiegata • In aziende di piccole e/o grandissime dimensioni. .  
   
   
LA CONCILIAZIONE LAVORO-FAMIGLIA ENTRA IN ENTI PUBBLICI E AZIENDE, AL VIA I CORSI PER AUDITORI E VALUTATORI CON LO STANDARD AUDIT IL TRENTINO DIVENTERÀ UN SISTEMA TERRITORIALE CERTIFICATO  
 
Trento, 17 giugno 2008 – Il Trentino diventerà la prima realtà territoriale italiana certificata per le azioni orientate alla conciliazione tra famiglia e lavoro secondo lo standard europeo Work & Family Audit, per il cui marchio è licenziataria la Provincia autonoma di Trento. Tra pochi giorni entreranno in alcune imprese, enti pubblici, scuole, banche, enti di ricerca, associazioni di categoria e cooperative i consulenti, selezionati attraverso un bando, che avranno il compito di accompagnare l’attuazione del processo Audit nelle organizzazioni pubbliche e private del Trentino che hanno deciso di impegnarsi per consentire ai propri dipendenti e collaboratori di conciliare i tempi dell’impegno lavorativo con quelli dedicati alla famiglia. Si tratta degli “auditori” e “valutatori”, per i quali è iniziato stamane, inaugurato dall’assessore alle politiche sociali Marta Dalmaso, un corso di formazione teorica a cura dello Studio Equalitas di Bolzano, che supporta la Provincia nel percorso di certificazione delle politiche del personale orientate alla conciliazione. In particolare, i valutatori avranno il compito di esaminare se l’organizzazione ha attuato il processo di Audit secondo le disposizioni dettate dalle Linee guida approvate dalla Giunta provinciale, mentre gli auditori accompagneranno e stimoleranno l’attuazione concreta del processo di Audit nelle stesse organizzazioni grazie allo sviluppo di strategie per il miglioramento delle politiche di gestione del personale incentrate sull’equilibrio tra esigenze della famiglia e dell’impresa. “La Provincia – ha affermato l’assessore Dalmaso – ha puntato molto su questo progetto; mi auguro che abbia successo e che molte siano le imprese che in futuro vorranno aderirvi. Mi conforta sapere che molti erano i candidati alla selezione per valutatori e auditori, una disponibilità che testimonia quanto la conciliazione sia un argomento di straordinaria attualità”. Centrale, nel processo di acquisizione della certificazione finale, che durerà tre anni, è l’elaborazione all’interno delle organizzazioni del Piano di attuazione che descrive obiettivi, azioni, tempi e responsabilità dei provvedimenti individuati per i singoli campi di azione. Il Piano dovrà essere firmato dal responsabile legale dell’azienda o dell’ente. Le stesse aziende che realizzeranno misure di conciliazione, tra l’altro, potranno rientrare nel distretto dell’economia solidale e quindi beneficiare di un sistema premiante per gli interventi attuati. Queste le organizzazioni pubbliche e private che aderiscono all’Audit Famiglia e Lavoro: ; Provincia autonoma di Trento – Servizio per il personale ; Autostrada del Brennero Spa ; Federazione Trentina della Cooperazione ; Comune di Trento – Servizio Biblioteca e Archivio storico ; Fondazione Bruno Kessler ; Itea Spa ; Centro di formazione professionale “G. Veronesi” di Rovereto ; Liceo Prati di Trento ; Istituto comprensivo di Levico Terme ; Istituto comprensivo di Mezzolombardo ; Comprensorio della Valle di Non ; Associazione artigiani e Piccole imprese ; Centro Europeo d’impresa e innovazione ; Cassa Rurale di Aldeno e Cadine ; Glacier Valdervell Italy di Gardolo ; Gpi srl ; Cooperativa sociale Sad ; Cooperativa Progetto 92 ; Cooperativa sociale Kaleidoscopio. .  
   
   
AL VIA IL PRIMO GIRO D´ITALIA DELLE DONNE CHE FANNO IMPRESA 18 -24 GIUGNO 2008  
 
Roma, 17 giugno 2008 - L´obiettivo dell´iniziativa è rilanciare l’impegno del sistema camerale nel suo complesso e della rete dei Comitati per promuovere, sostenere e valorizzare le ! donne ch e fanno impresa, lanciare alcune idee e progetti nuovi tra istituzioni e società: accesso al credito comenuovo diritto, una idea di sviluppo locale che includa la responsabilità sociale, sostenerela presenza delle donne nei luoghi decisionali della rappresentanza economica e inaugurare un avvenimento con cadenza annuale organizzato dall’Unioncamere con tutto il sistema camerale: un appuntamento atteso, da “non mancare” per le donne che fanno impresa, per le associazioni economiche e sociali, per tutti i soggetti, istituzionali e non,che hanno responsabilità nello sviluppo economico, sociale, culturale del paese. Come una sorta di “Giro d’Italia, si è immaginata una manifestazione itinerante in cinque tappe territoriali: Nord Est, Nord Ovest, Centro, Sud e Isole con un evento finale. Manifestazioe “itinerante”: un’idea per rappresentare, rendere visibili temi e soggetti protagonisti dello sviluppo locale che presenta proprie vocazioni nelle differenti realtà erritoriali; un’idea per portare all’attenzione dei nuovi interlocutori governativi la complessae forte realtà dell’imprenditoria femminile esaltando il legame che le imprenditrici hanno con l territorio. Gli appuntamenti, le tappe del “giro” sono stati progettati d’intesa con i comitati di riferimento concordando le modalità organizzative e di realizzazione con le Unioni r! egionali e le Camere di Commercio. Programma: L´evento nazionale si terrà a Roma il 18 giugno 2008, alle 10,30 presso la Sala Danilo Longhi della Sede di Unioncamere, in Piazza Sallustio 21. L’appuntamento rappresenta l’avvio del Giro d’Italia in cinque tappe per raccontare l’impresa-donna e le sue protagoniste, sulla base dei dati dell’Osservatorio sull’imprenditoria femminile di Unioncamere. L’incontro sarà aperto dal Presidente Unioncamere, Andrea Mondello. Discuteranno dei dati: Daniela Piccione, Cabina di regia per l’Imprenditoria femminile - Fausta Guarriello, Consigliera Nazionale di parità – Ministero del Lavoro - Tiziana Zorzan presidente del Comitato per l’Imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Roma - Piero Antonio Cinti, direttore generale per il coordinamento, degli incentivi alle imprese - Ministero sviluppo economico - Giuseppe Tripoli, segretario generale Unioncamere Chiuderà i lavori Isabella Rauti, capo dipartimento del Ministero per le Pari Opportunità. In questa occasione verranno illustrate le tematiche da trattare sui territori, presentazione dei dati e lancio dell’iniziativa che si concluderà entro la fine dell’anno: un bando di concorso per l’assegnazione di una “maglia rosa”, un premio “differente” ideato, costruito e aggiudicato da donne ma che può essere assegnato anche a un uomo, ad un imprenditore che con la sua attività si sia distinto/a per alcuni possibili requisiti, come ad esempio: la presenza nel consiglio di amministrazione di una percentuale rilevante di donne; la caratterizzazione dell’impresa come impresa responsabile; l’adozione di forme flessibili di lavoro che facilitino la conciliazione dei t! empi di vita con i tempi di lavoro (ad esempio asili nido aziendali, telelavoro, elevata percentuale di congedi parentali concessi). In questo appuntamento saranno presentati alla stampa i dati dell’osservatorio dell’imprenditoria femminile, con un excursus storico dal gennaio 2003 al dicembre 2007, con un approfondimento sia sui territori che sui settori e un focus sulla presenza delle donne nelle imprese femminili e non. Giro d’Italia delle donne che fanno impresa: le cinque tappe Prima tappa: Firenze – 19 giugno 2008 “Quale sostegno e promozione dell’imprenditoria femminile nello sviluppo locale” Regioni coinvolgibili: oltre alla Toscana, la Liguria e l’Umbria Seconda tappa Torino – 20 giugno 2008 “L’accesso al credito come una opportunità” Regioni coinvolgibili: oltre al Piemonte, la Sardegna e la Valle d’Aosta. Terza tappa: Piacenza – 21 giugno 2008 “Le imprese delle donne sono imprese “responsabili”: prima di tutto la sicurezza del lavoro” Regioni coinvolgibili: oltre alla Emilia - Romagna, la Lombardia, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, le Marche, il Taa. Quarta tappa: Palermo – 23 giugno 2008 “Una proposta per l’impresa: fare rete, internazionalizzare, crescere” Regioni coinvolgibili: oltre alla Sicilia, la Calabria. Quinta tappa: Bari – 24 giugno 2008 “Conciliazione: tempi di vita – tempi di lavoro. Esperienza eccellenti a confronto” Regioni coinvolgibili: oltre alla Puglia, l’Abruzzo, il Molise, la Basilicata, la Campania. Www. If-imprenditoriafemminile. It .  
   
   
DOSSIER CARITAS 2008, IL DISAGIO IN TOSCANA COLPISCE LA FAMIGLIA MANCA UN PIANO NAZIONALE CAPACE DI FORNIRE RISPOSTE E! FFICACI  
 
Firenze, 17 giugno 2008 - Cresce il disagio in Toscana e la famiglia continua ad essere il bersaglio preferito. È una delle considerazioni immediate che affiorano sfogliando il Dossier Caritas 2008 sulle povertà in Toscana che è stato presentato questa mattina nell’Auditorium del Consiglio regionale a Firenze. Tra le oltre 20 mila persone che si sono rivolte ai Centri d’Ascolto della Caritas crescono disoccupazione e solitudine (soprattutto tra le persone anziane), si amplia anche il disagio abitativo. «Una ricerca preziosissima – ha commentato l’assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori - un’altra fonte di informazioni per migliorare la programmazione delle politiche, la costruzione delle azioni e la definizione di misure adeguate per contrastare il disagio e l’esclusione sociale. Purtroppo la mancanza di un piano nazionale oltre ad indebolire l! e già fragili politiche sociali locali rende impossibil! e un app roccio efficace. Il Dossier è inoltre uno strumento che ci permette di individuare tutto un sommerso che spesso i servizi pubblici non sono in grado di intercettare». Seppur con un eccesso di semplificazione, in base ai risultati della ricerca il profilo più a rischio è quello che corrisponde al maschio italiano adulto scarsamente istruito. «Occorre fare alcune precisazioni – ha spiegato Stefano Simoni, coordinatore del rapporto – Anzitutto che l’aumento delle persone ascoltate è dovuto sia alla crescita della rete di rilevazione che all’effettivo aumento delle persone nei Centri. Inoltre sottolineerei come il disagio familiare sia dovuto all’esistenza di un welfare non a misura di famiglia. Vale a dire che il sistema attuale è in grado di offrire protezione alla famiglia finchè questa è in grado di lavorare e produrre un reddito. E questo vale sia per gli italiani che per gli stranier! i». I dati in sintesi - La V edizione del Dossier raccoglie e analizza i dati sulle situazioni di povertà e disagio sociale intercettate dagli 88 Centri d´Ascolto delle Caritas regionali. Le persone che nel 2007 si sono rivolte ai Centri di Ascolto Caritas sono state 20. 227, quasi 4 mila in più rispetto al 2006 e per circa l’80% straniere. Nel 2005 erano state più di 15 mila, un anno prima poco più di 13 mila. A livello territoriale gli incrementi maggiori nell’area fiorentina: più di 3 mila persone in più in confronto al 2006. Cittadinanza. C’è una certa continuità con le rilevazioni passate, dato che resta sempre elevata la percentuale di stranieri. Nel 2005 erano l’81%, nel 2006 il 78%, nel 2007 l’80%. Il numero medio di visite effettuate da ciascuna persona durante l’anno è stato di circa 3. Più o meno la met&agrav! e; degli stranieri ed un terzo degli italiani si sono presenta! ti al Ce ntro una sola volta. Genere. Parità sostanziale tra i sessi ma rispetto al passato le donne, che costituivano la maggioranza, sono diminuite: nel 2006 erano il 54,7%, nel 2007 il 50,4%. Le donne restano comunque in maggioranza tra gli stranieri, seppur in diminuzione (dal 56,3% del 2006 al 50,9% del 2007). Età. Interessanti sono l’incremento delle presenze nella fascia 19-24 anni, quasi il 2% rispetto al 2006, e la prevalenza di persone comprese tra 25 e 44 anni, circa il 56%, che poi sono quelle comunemente meno prese in considerazione dalle politiche sociali. Gli stranieri comandano le presenze nella fascia 25-34, quasi un terzo. Circa il 13% degli italiani ha più di 65 anni. Stato civile. In prevalenza si tratta di persone coniugate: dal 43,2% del 2006 al 48% del 2007. Gli italiani separati o divorziati sono circa il 26%, contro l’8% degli stranieri. Gli italiani non spos! ati, separati o divorziati o vedovi/e costituiscono il 70% degli ascoltati, ovvero un numero elevato di persone prive del supporto del coniuge. Condizione familiare. Il 45,7% degli ascoltati vive nel proprio nucleo familiare, quelli che vivono da soli sono il 15%. Più di un terzo del totale vive presso persone con cui non ha vincoli di parentela, spesso sono soprattutto immigrati che vivono con il datore di lavoro come assistenti di cura o familiari. Oltre il 41% degli stranieri vive in nucleo non familiare, gli italiani sono il 10,6%. Vive da solo oltre il 30% degli italiani (erano il 33% nel 2006). Le donne vivono per il 57% con la propria famiglia; percentuale che scende al 31,5% tra i maschi i quali vivono da soli per quasi un quarto del totale. Circa il 40% dei maschi vive in un nucleo non familiare. Gli italiani over 65 che vivono da soli sono il 38%. Circa la metà degli ascoltati ha dichiarato di convivere con almeno un figlio; ol! tre il 65% sono donne. Il 60% di chi ha dichiarato la mancanza! di figl i a carico è di sesso maschile. Condizione abitativa. Oltre il 25% degli ascoltati condivide l’abitazione con amici o familiari. Vivono in affitto o in altre strutture quasi l’8%. Ben oltre il 29% vive in affitto o subaffitto e solo il 3% vive in un alloggio di proprietà. L’8% vive in un alloggio di fortuna ed più del 10% è senza alloggio. I pochi proprietari e gli assegnatari di alloggi di edilizia popolare sono italiani; gli stranieri si trovano in prevalenza a condividere la dimora con parenti o amici o vivono presso il datore di lavoro. Circa il 15% degli italiani è senza fissa dimora; gli stranieri sono il 9%. Lavoro e formazione. Le persone ascoltate sono per circa un terzo in possesso di un diploma di scuola media superiore, il 4,7% è privo di qualsiasi titolo di studio. I laureati sono quasi il 6%. Le donne italiane si sono rivelate le meno istruite; quelle stran! iere, soprattutto provenienti dall’est europeo, quelle con i titoli di studio più elevati. Il 72,5% delle persone hanno dichiarato di essere disoccupate; nel 2006 erano quasi il 70%, nel 2005 il 67%. Diminuiscono perciò gli occupati, pari al 18,4% (contro il 23,2% del 2006 e il 27% circa del 2005). Gli stranieri disoccupati sono il 74,1%, i pensionati sono quasi esclusivamente italiani, 11,7%. Stranieri. Il 31,6% del totale sono rumeni, aumentati rispetto al 2006 di quasi il 2%. In diminuzione quelli provenienti da Polonia a Ucraina. Più che raddoppiati gli immigrati di origine somala: dai 298 nel 2006 si è passati a 681 nel 2007 (circa il 5% del totale). In generale quasi il 37% del totale proviene da paesi Ue, il 19% dall’est europeo, il 25% da paesi africani, il 10% da quelli sudamericani. La fetta più consistente degli immigrati dall’Europa dell’est (Ue e non Ue) è di sesso femminil! e. Quelli provenienti da paesi africani sono invece in maggior! anza uom ini. In calo il numero degli stranieri irregolari: nel 2007 sono il 44%, erano rispettivamente il 55% nel 2006 e il 52% nel 2005. Istanze. Povertà ed occupazione sono le problematiche maggiormente evidenziate dagli ascoltati. Per circa il 30% ciascuna. Analogo risultato nel 2006, con la differenza che la prevalenza era per problemi di ordine economico (quasi il 36%). Per gli stranieri il problema maggiore è il lavoro, 32%, per gli italiani invece è di natura economica, 37%. Forte la richiesta di beni e servizi materiali, per oltre la metà degli ascoltati. La richiesta prevalente è di un servizio mensa, seguita da quella di vestiario, docce ed igiene personale e viveri. .  
   
   
UN ALBO DELLE CO-MANAGER PER SOSTITUIRE TEMPORANEAMENTE LE DONNE IMPRENDITRICI IN TRENTINO  
 
Trento, 17 giugno 2008 – Una donna imprenditrice lascia il posto di lavoro solo se costretta: ad esempio da una gravidanza, o da una malattia, propria o di qualche di familiare. E allora spesso sono dolori: a chi lasciare la gestione del negozio, dell’attività, dei clienti? A volte un impedimento temporaneo può diventare persino permanente: non riuscendo a farsi sostituire, la donna è costretta a chiudere l’attività. È per rispondere a questi problemi che la Provincia autonoma di Trento, assieme alla Confesercenti del Trentino e all’Associazione degli artigiani, ha deciso di istituire un albo delle co-manager: donne con esperienza e capacità (magari a loro volta ex-imprenditrici) che per periodi di tempo limitati possono sostituire altre donne nella gestione dell’impresa. Il progetto – dal carattere fortemente innovativo – è stato presentato stamani con una conferenza stampa in Provincia, assieme all’assessore alle pari opportunità Iva Berasi. “È uno dei progetti più importanti che siamo riusciti a realizzare – ha detto in apertura l’assessore Berasi – ed è nato dal confronto diretto con le donne, dall’ascolto dei loro problemi. Una delle cose che emergeva sempre più spesso era la differenza esistente fra chi lavora nel pubblico, e in caso ad esempio di maternità era comunque tutelato, e chi lavora nel privato, con riferimento soprattutto a chi porta sulle sue spalle la responsabilità di un’impresa. Al tempo stesso, abbiamo anche constatato che esistono donne che per varie ragioni non possono più esercitare un’attività a tempo pieno – sono soprattutto over 45 - ma che sarebbero più che disposte a svolgere un ruolo di supplenza, per periodi di tempo più o meno lunghi. Da qui l’idea di istituire un albo di quelle che abbiamo chiamato co-manager, che sarà gestito assieme a Confesercenti e Associazione Artigiani, e aperto anche ad altre realtà che vorranno sostenerlo. ” Le co-manager, quindi, saranno donne qualificate e se necessario opportunamente formate, tramite l’Agenzia del Lavoro, per ricoprire gli incarichi che saranno loro affidati, che non necessariamente devono corrispondere in toto a quelli svolte dalle titolari temporaneamente assenti. “Ci saranno sostituzioni a breve, a medio e a lungo termine”, ha spiegato ancora l’assessore Berasi. I costi del servizio saranno coperti dalla Provincia autonoma assieme agli altri soggetti coinvolti. La cornice giuridica è quella offerta dalla legge 53 del 2000, all’articolo 9, che introduce il concetto di figura di sostituzione per i/le titolari di impresa durante il periodo di astensione obbligatoria per maternità o per congedi parentali. Il progetto – non se lo nascondono Gloria Libera Bertagna, direttrice della Confesercenti del Trentino, e Maria Rosaria D’agostino, Presidente Donne Impresa dell’Associazione Artigiani – rappresenta una sfida. Culturale, innanzitutto: chi gestisce un’impresa o un’attività fa molta fatica a “cederla” a qualcun altro, anche se per un periodo di tempo limitato. In questo caso, però, c’è la garanzia che la co-manager è una sostituta qualificata. Va detto inoltre che non si hanno in Italia molti altri esempi di iniziative volte a conciliare tempi di lavoro e di vita di donne imprenditrici: l’unica altra regione ad essersi mossa in questa direzione, finora, è stata l’Emilia Romagna. Proprio per questo c’è grande attesa attorno al servizio che nasce in Trentino. L’assessore Berasi si augura che esso possa fungere da modello anche su scala nazionale. Altre informazioni si possono ottenere all’Ufficio per le politiche di pari opportunità, via Jacopo Acconcio 5, 38100 Trento, tel. 0461-493156; www. Pariopportunità. Provincia. Tn. It .  
   
   
OGGI A BARI PRESENTAZIONE DEL "DISTRETTO TECNOLOGICO ENERGIA"  
 
Bari, 17 giugno 2008 - Nascerà in Puglia il “Distretto Tecnologico dell’Energia”. È il quarto distretto tecnologico della nostra regione. L’iniziativa, che riunisce dieci soggetti tra università e centri di ricerca pubblici, è patrocinata dalla Regione Puglia. La nascita di un distretto tecnologico dell’energia rappresenta infatti una delle soluzioni più efficaci per affrontare l’inadeguatezza del sistema produttivo nazionale alle nuove sfide. Solo la ricerca e l’innovazione tecnologica può dare nuovo slancio a questo settore. Sarà il Vice Presidente e assessore allo Sviluppo economico Sandro Frisullo, dopo aver riunito i rappresentanti degli enti pubblici promotori del distretto a presentare l’iniziativa. I partner sono l’Università del Salento, che ha coordinato i lavori preparatori, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), dell’Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente (Enea), del Centro Ricerca Turbomacchine e Sistemi Energetici (Ce. R. Tu. S. ) di Firenze, del Politecnico di Bari, del Politecnico di Torino, del Dipartimento di Energetica del Politecnico di Milano, dell’Università degli Studi di Bari, dell’Università Kore di Enna, dell’Università di Roma 3. A tutti loro la Regione si impegna ad offrire la più ampia collaborazione. In Puglia sorgerà infatti il distretto al quale parteciperanno tutti i soggetti pubblici. Saranno poi questi ultimi a coinvolgere le imprese. L’evento di oggi si articola in due fasi: l’incontro dei promotori dell’iniziativa, che si svolgerà in Presidenza alle 11 e in seguito, alle 12, appuntamento con i giornalisti nella sala riunioni della Presidenza (lungomare N. Sauro 31 – secondo piano) .  
   
   
SAIPEM ASSEGNA IL CONTRATTO PER LA COSTRUZIONE DELLA NAVE SAIPEM FDS 2 PER LO SVILUPPO DI GIACIMENTI IN ACQUE PROFONDE  
 
San Donato Milanese (Mi), 17 giugno 2008 – Saipem ha sottoscritto con Samsung Heavy Industries Co. Il contratto chiavi in mano per la costruzione del nuovo mezzo navale Saipem Fds 2 per lo sviluppo di giacimenti in acque profonde. L’investimento complessivo per la realizzazione del nuovo mezzo, comprensivo anche della torre di varo a J, sarà di circa 380 milioni di euro. Il tempo di costruzione sarà di circa 36 mesi. La nuova nave, che sarà costruita presso il cantiere navale di Koje in Corea del Sud, contribuirà al rafforzamento del posizionamento competitivo di Saipem nel settore ad alta tecnologia e redditività dello sviluppo di giacimenti in acque profonde il cui mercato è in crescita nelle aree tradizionali del West Africa, Brasile e Golfo del Messico, e in espansione nel Mediterraneo e nel Sud Est Asiatico. Saipem Fds 2 avrà una lunghezza di 183 metri, sarà larga 32 metri e alta 14,5 metri, disporrà di una torre con una capacità di sollevamento di 2. 000 tonnellate per il varo con tecnica di posa a J di condotte del diametro massimo di 36 pollici, che potranno essere posate fino a una profondità d’acqua di 3. 000 metri e sarà anche in grado di posare condotte dello stesso diametro con la tecnica di posa a S. Saipem Fds 2 sarà dotata di un sistema di posizionamento dinamico estremamente avanzato (Dp3), potrà contare su una velocità di trasferimento di 13 nodi e ospiterà alloggi progettati per ricevere a bordo fino a 325 persone, secondo i più alti standard di confort internazionali. .  
   
   
MAIRE TECNIMONT S.P.A.: CONTRATTO PER NUOVA RAFFINERIA NELLA FEDERAZIONE RUSSA  
 
Roma, 17 giugno 2008 – Maire Tecnimont S. P. A. Ha annunciato il 12 giugno l’acquisizione di un importante contratto nella Repubblica del Tatarstan (Federazione Russa). Il contratto è stato firmato da Tecnimont, società operativa del Gruppo Maire Tecnimont, e Taneco, controllata dalla oil company Tatneft, il principale player industriale del Tatarstan. La cerimonia ufficiale di firma si è svolta oggi nella capitale Kazan, alla presenza del Primo Ministro R. Minnikanov e del top management di Taneco e delle società coinvolte. Il progetto, che costituisce la prima fase realizzativa di una nuova raffineria di petrolio da 7 milioni di tonnellate annue (t/a), sarà implementato ex novo a Nizhnekamsk, una delle più importanti città industriali della Repubblica del Tatarstan. Il progetto, che sarà realizzato da Tecnimont S. P. A. In consorzio con la società coreana Gs Engineering & Construction, comprende: complesso aromatici con capacità produttiva di paraxilene pari a 151. 000 t/a; idro-trattamento di nafta con capacità pari a 1. 100. 000 t/a; idro-trattamento di kerosene con capacità di 500. 000 t/a; idro-desolforazione di gasolio con capacità di 1. 600. 000 t/a. Tecnimont S. P. A. È leader e partner di maggioranza nel consorzio. Il progetto applicherà le più avanzate tecnologie di riconosciuti licenziatari internazionali per le diverse unità. Il contratto, negoziato in forma di open book, prevede la fornitura di servizi di ingegneria e la successiva conversione nella formula di Epc (Engineering, Procurement, Construction) chiavi in mano entro la fine del 2008. Il valore del contratto sarà definito a conclusione delle procedure di conversione. In ogni caso, Tecnimont e Gs Engineering & Construction - sulla base delle caratteristiche tecniche del progetto - ritengono che tale valore sarà significativo. Grazie a questo contratto, Maire Tecnimont da un lato consolida il suo attuale posizionamento sul mercato della Federazione Russa con un nuovo prestigioso cliente, dall’altro si rafforza nel settore dell’oil&gas. .  
   
   
SOCOTHERM: LA CONTROLLATA SOCOTHERM ESPAñA S.A. SI AGGIUDICA I RIVESTIMENTI DELL´OLEODOTTO REPSOL CARTAGENA-PUERTOLLANO PER UN VALORE SUPERIORE AI 4 MILIONI DI EURO  
 
 Vicenza, Italia / Hellin, Spagna – 17 giugno, 2008 – Socotherm España S. A. , controllata al 100% da Socotherm S. P. A. , si è aggiudicata in Spagna il contratto relativo al progetto Cartagena- Puertollano, il più importante oleodotto programmato nella penisola Iberica in questi anni. Il contratto, del valore di oltre 4 Milioni di Euro, è stato aggiudicato da Repsol ed è relativo ai rivestimenti anticorrosivi esterni in triplo strato di Poliolefine (Plastykote) di circa 365 km di tubi da 14” di diametro che trasporteranno combustibile dalla raffineria Repsol di Cartagena al complesso Petrolchimico di Puertollano. I tubi sono stati prodotti in India dal Gruppo Welspun. Il progetto si inquadra in un piano di investimenti di Repsol di oltre 3. 200 milioni di Euro inerente il raddoppiamento della capacità produttiva della esistente raffineria di Repsol di Cartagena che nel 2011 avrà una capacità produttiva di oltre 220. 000 barili giornalieri. L’applicazione dei rivestimenti inizierà nel terzo trimestre 2008 e i lavori saranno eseguiti presso gli impianti Socotherm España situati in un area di 30 ettari a Hellin (Albacete – Regione Autonoma di Castilla - La Mancha) nel Sud-est della Spagna e connessi attraverso la rete ferroviaria e autostradale ai porti di Alicante e Cartagena. Nel 2007 Socotherm España ha inoltre iniziato una cooperazione con il Gruppo Borusan Mannesmann, uno dei più importanti produttori europei di tubi saldati a spirale. Il Gruppo Borusan ha costituito una nuova società, Borusan Mannesmann España S. A. , che ha iniziato i lavori per l´installazione di un nuovo tubificio a Hellin in un’area adiacente a quella di Socotherm España e che sarà operativo entro i prossimi mesi. “Il progetto Cartagena-puertollano – ha affermato l’Ing. Zeno Soave, Chairman di Socotherm España S. A. - è un progetto che ancora una volta ci conferma la validità strategica del nostro investimento in Spagna. Infatti si tratta del raddoppio dell´esistente oleodotto che era stato inaugurato nel 2000 ed al quale non avevamo avuto possibilità di partecipare non avendo facilities in loco. La cooperazione con Borusan Mannesmann sarà poi un futuro importante step in quanto permetterà a queste due società di essere le uniche ad offrire un pacchetto tubo e rivestimento nel raggio di circa 500km e in una zona dove sono programmati i più importanti acquedotti Europei dei prossimi anni". .  
   
   
GENERATORI EOLICI, UN CORSO INSEGNERA’ COME COSTRUIRLI  
 
Potenza, 17 giugno 2008 - Un generatore eolico da 1 kW perfettamente funzionante partendo da zero, senza l’aiuto di parti pre-assemblate. Per imparare e mettere in pratica i primi rudimenti la Emt Energy Manager team promuove dal 15 al 19 luglio prossimi una serie di incontri e lezioni tenute dall’ing. Antonio Cecere. Le lezioni sono rivolte a chiunque desidera cimentarsi nell’autocostruzione e nel “fai da te”. Progettisti, ingnegneri, artigiani, impiantisti elettrici, installatori, docenti di istituti tecnici e professionali, studenti di istituti tecnici industriali e universitari. Utensili e attrezzature necessarie per le varie lavorazioni, così come tutto il materiale occorrente, i fogli di lavorazione e le dispense tecniche, saranno messi a disposizione dei partecipanti, mentre il generatore eolico costruito durante il corso sarà sorteggiato tra i corsisti. .  
   
   
ENÌA SPA: 100 MILIONI DI EURO DALLA BANCA EUROPEA DEGLI INVESTIMENTI PER GLI INTERVENTI NEL SETTORE IDRICO.  
 
Parma, 17 giugno 2008 – Nuove risorse per realizzare il piano di investimenti previsti nel settore idrico arriveranno ad Enìa dalla Banca Europea per gli Investimenti (Bei) che ha accordato alla multiutility emiliana un finanziamento di 100 milioni di euro. Il finanziamento, riconosciuto ad Enìa dopo l’esito positivo del lavoro di istruttoria economica e tecnica effettuato dalla Bei, sarà destinato alla parziale copertura degli investimenti previsti nel Piano Industriale per il ciclo idrico, finalizzati principalmente allo sviluppo delle reti, alla riduzione delle perdite idriche, al potenziamento dell’efficienza energetica ed al miglioramento degli impianti di trattamento e depurazione per assicurare la compatibilità ambientale con gli standard fissati dalle direttive europee. Il contratto di finanziamento, della durata complessiva di 15 anni, gode di condizioni particolarmente favorevoli riconosciute dalla Bei ad Enìa in base al merito di credito della società ed è destinato ad integrare le risorse economiche interne destinate alla realizzazione delle opere idriche previste negli Ato di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Una prima tranche, di 75 milioni di euro, è stata erogata il 12 giugno. Per la Bei si tratta della quarta operazione individuale che riguarda il servizio idrico integrato in Italia negli ultimi 4 anni. Il ricorso ad un finanziamento Bei consente di realizzare opere ambientali, come quelle nel ciclo idrico integrato, considerate eleggibili dalla comunità europea. .  
   
   
INSTAT ISTITUTO NAZIONALE DI STUDIO E DI TUTELA DELL´AMBIENTE E DEL TERRITORIO  
 
Milano, 17 giugno 2008 - Per iniziativa di un gruppo di promotori si è costituito a Milano l´Instat Istituto Nazionale di studio e di tutela dell´Ambiente e del Territorio Promotori: Prof. Nicola Assini Ordinario di Diritto Urbanistico Universita´ Firenze; prof. Umberto Bertele´ Pres. School of Manegement, Politecnico Milano; Prof. Giampio Bracchi Presidente Fondazione Politecnico e V. Pres. Banca Intesa; Prof. Vincenzo Cesareo Ordinario Sociologia Universita´ Cattolica S. Cuore di Milano; Dott. Ugo Dozzio Cagnoni, Presidente Federazione Nazionale Proprieta´ Fondiaria; Avv. Achille L. Colombo Clerici Presidente Assoedilizia e V. Pres. Confedilizia; Prof. Gianfranco Gaffuri Ordinario di Diritto Tributario Universita´ degli Studi di Milano; Arch. Ippolito Calvi di Bergolo V. Presidente Nazionale Associazione Dimore Storiche; avv. Giuseppe Visconti Presidente Friends of the Countryside Meta-movimento europeo tutela ambiente; prof. Nicolo´ Zanon Ordinario di Diritto Costituzionale Universita´ degli Studi di Milano. .  
   
   
OSSERVATORIO METROPOLITANO CASA. SIGLATO ACCORDO TRA COMUNE E PROVINCIA DI MILANO  
 
Milano, 17 giugno 2008 - Il Comune e la Provincia hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che impegna i due enti a collaborare all’attività del nuovo Osservatorio Metropolitano della Casa. Con questo accordo, sottoscritto dall’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli e dall’assessore provinciale Daniela Gasparini che ha la delega ai rapporti con la conferenza dei Sindaci e al progetto speciale per il piano strategico dell´area metropolitana, si avvia una collaborazione che permetterà di programmare la risposta ai bisogni abitativi di Milano e dell’hinterland. “Il protocollo che abbiamo siglato oggi – ha commentato l’assessore Masseroli - è un atto pragmatico. Sul futuro del territorio, sul tema della casa e su una vasta gamma di bisogni che oggi possono essere considerati un problema sociale abbiamo infatti visioni comuni. La firma di oggi – ha aggiunto Masseroli – ratifica un processo di collaborazione con la Provincia che sta andando avanti da tempo utilizzando il nuovo Piano di Governo del Territorio come criterio di gestione condivisa a prescindere dai confini comunali”. L’accordo tra Provincia e Comune prevede anche la collaborazione di tutti i comuni della Provincia per cercare di risolvere l’emergenza ‘casa’ in previsione dell’Expo 2015 e delle relative necessità di accoglienza generale. Gli assessori Masseroli e Gasparini hanno infine annunciato la costituzione di un gruppo di lavoro congiunto che avrà il compito di individuare e formulare, con il supporto tecnico del Centro Studi Pim (Programmazione Intercomunale dell’area Metropolitana), le prime direttrici di lavoro. .  
   
   
AEDES S.P.A. INFORMATIVA SULLA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DEL GRUPPO GIUGNO 2008  
 
 Milano, 17 giugno 2008 Il Consiglio di Amministrazione di Aedes, riunitosi in data 13 giugno, in via straordinaria, sotto la Presidenza di Alfio Noto, ha preso atto della situazione finanziaria attuale e prospettica del Gruppo, sulla base di un’analisi elaborata dall’azienda con l’assistenza di Vitale & Associati. Considerando che il mercato immobiliare è caratterizzato da una fase di forte rallentamento con una domanda debole e un generale allungamento dei tempi di trattativa, il Gruppo Aedes non ha potuto realizzare le prospettate cessioni e le altre iniziative di disinvestimento che avrebbero permesso di coprire i fabbisogni finanziari dovuti in prevalenza alla scadenza di finanziamenti bancari a breve termine. In tale contesto il Consiglio di Amministrazione, con l’assistenza di Vitale & Associati, ritiene necessario il reperimento di nuove risorse finanziarie attraverso un’ operazione di aumento di capitale e/o emissione di un prestito obbligazionario convertibile eventualmente abbinato a warrants, accompagnata da un necessario riscadenzamento del debito bancario in essere allineato con i tempi di ritorno previsti dalle iniziative di valorizzazione degli attivi immobiliari. Il fabbisogno di nuove risorse finanziarie è, in via preliminare, stimabile ad oggi fra i 150-200 milioni di Euro. Tale ammontare sarà confermato a seguito di una revisione del piano industriale 2008-2010, reso noto al mercato in febbraio, le cui ipotesi sottostanti e i tempi di realizzazione sono strettamente connessi all’andamento del mercato del credito. Pertanto tale piano potrebbe essere soggetto a revisioni importanti considerando che l’azienda dovrà rivalutare alcune assunzioni, in particolare la crescita degli Assets under Management. Il Consiglio di Amministrazione ha pertanto dato mandato al management in collaborazione con Vitale & Associati di presentare il nuovo piano industriale nell’arco temporale di 30-60 giorni. Si comunica inoltre che, sulla base di simulazioni economico-finanziarie effettuate nell’analisi sopra citata, si prevede un risultato dell’esercizio 2008 negativo, in significativo peggioramento rispetto alle attese del piano nonché al risultato dell’esercizio precedente. Tale andamento è ascrivibile alla probabile mancata realizzazione di plusvalenze da cessione di asset e alla correlata mancata diminuzione dell’indebitamento netto, in un contesto di condizioni più onerose rispetto al precedente esercizio. Rimane ferma da parte dell’azienda la volontà di superare questo periodo di mercato fortemente critico, portando avanti, con l’ausilio di Vitale & Associati, tutte le azioni necessarie per conseguire gli obiettivi strategici e continuare la crescita nel mercato di riferimento. Il Consiglio di Amministrazione informa che Massimo Segre ha assunto la carica di Consigliere di Amministrazione della controllata Nova Re e ha rassegnato le dimissioni da Consigliere di Aedes S. P. A. Il Consiglio di Amministrazione di Aedes ha approvato, infine, il documento di offerta pubblica di acquisto obbligatoria delle azioni ordinarie Nova Re, ai sensi degli articoli 102, 106 comma 1 e 109 del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58. .  
   
   
IL MERCATO DEI BOX: USO DIRETTO MA ANCHE INVESTIMENTO  
 
Milano, 17 giugno 2008 - Nel secondo semestre del 2007 si evidenzia a livello nazionale una crescita delle quotazioni dello 0. 1% per i box e una diminuzione dell’1. 5 % per i posti auto. Nelle grandi città la variazione delle quotazioni è stata leggermente negativa: -0. 2% per i box e -2. 2% per i posti auto, dinamica che non accadeva da diversi semestri. Tra i motivi che hanno portato alla diminuzione dei prezzi dei box la decisione di tanti acquirenti di rinunciare all’acquisto per ridurre l’investimento complessivo nell’abitazione e il completamento, soprattutto nelle grandi città, di interventi di nuova costruzione che hanno portato ad una maggiore offerta sul mercato per queste tipologie. Tra le grandi città, Firenze e Genova hanno segnalato quotazioni in lieve aumento sia sui box che sui posti auto, mentre nelle altre città si registrano ribassi o su entrambe le tipologie oppure solo su una di esse. Le diminuzioni più consistenti si segnalano a Napoli (-2. 6% e -7. 5%), Roma (-0. 4% e -2. 8%) e Bologna (-0. 7% e -2. 5%). I valori più alti si registrano sempre nelle zone centrali dove comunque la domanda di box è sempre più alta rispetto all’offerta. I top prices si evidenziano a Roma dove si possono toccare anche valori di 150 mila € per una soluzione singola. Nella maggior parte dei casi chi acquista un box o un posto auto lo fa per uso diretto, più bassa la richiesta per investimento (nonostante i box nelle grandi città riescano a garantire un rendimento annuo lordo interessante, nell’ultimo semestre si è registrato un valore medio dei rendimenti nelle grandi città del 5. 1%). Coloro che acquistano il box per uso diretto, prediligono le tipologie annesse all’abitazione o non troppo lontane, la presenza di un adeguato spazio di manovra, l’ingresso largo, la posizione preferibilmente a piano terra (meno favoriti i box seminterrati sia per motivi legati alla sicurezza che per il rischio di eventuali infiltrazioni). Preferita anche la disposizione in larghezza piuttosto che in lunghezza. Il taglio più richiesto è quello di 15-18 mq. Apprezzata la possibilità di realizzare un soppalco da usare come deposito materiale, la porta/ingresso basculante, la presenza di un punto luce e di un punto acqua e l’inserimento all’interno di un cortile con un cancello esterno che lo rende più sicuro. Chi vuole investire in questo segmento immobiliare deve valutare bene la zona, prediligendo quelle con scarsa possibilità di parcheggio. Sarebbe inoltre opportuno informarsi sull’esistenza di interventi edilizi di nuova costruzione che hanno in dotazione il box oppure di progetti relativi esclusivamente alla nascita di box e posti auto. Variazione percentuale dei prezzi (Ii sem 07)
Città Box Posto auto
Bari -2. 1% -5%
Bologna -0. 7% -2. 5%
Firenze +0. 9% 0%
Genova +0. 7% +1%
Milano +0. 6% -0. 7%
Napoli -2. 6% -7. 5%
Palermo +0. 8% -1. 2%
Roma -0. 4% -2. 8%
Torino +1. 4% -2. 4%
Verona -0. 3% -1. 2%
Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa .
 
   
   
CONVEGNO SUL FUTURO DEL DISTRETTO CERAMICO  
 
Modena, 17 giugno 2008 - Pur esportando circa il 75% del proprio fatturato, il settore dei costruttori italiani di macchine e attrezzature per la ceramica è nato e si è affermato nel mondo grazie agli interscambi e alle collaborazioni industriali sviluppati all’interno del distretto ceramico di Sassuolo, dove si concentra il maggior numero di produttori italiani di piastrelle ceramiche e dove, di conseguenza, si è sviluppata una forte rete di fornitori che ha contribuito in maniera determinante all’affermazione del prodotto ceramico italiano nel mondo. Per questa ragione, nello stesso giorno dell’Assemblea Generale annuale dell’Associazione – in programma nella mattinata di martedì 17 giugno – Acimac promuove un convegno aperto al pubblico dal titolo “Una riflessione strategica sul futuro del distretto ceramico italiano”. L’obiettivo è capire come tutelare al meglio il patrimonio di conoscenze e capacità che il distretto di Sassuolo possiede al proprio interno, in un contesto economico mondiale che impone flessibilità e capacità di trasformazione. Il convegno avrà inizio alle ore 15 presso Villa marchetti, la sede di Acimac. Il professor Tiziano Bursi (docente di Marketing Internazionale all’Università di Modena e Reggio Emilia) effettuerà una fotografia del distretto, descrivendone storia, caratteristiche, conformazione. Stefano Micelli (docente di Economia e Gestione delle imprese all’Università Ca’ Foscari di Venezia), esperto di distretti produttivi e competitività delle piccole e medie imprese e dei territori, fornirà elementi di confronto tra la realtà di Sassuolo e altri distretti industriali italiani di eccellenza. Ritorna a Villa Marchetti, poi, l’apprezzato economista Marco Fortis (Vicepresidente Fondazione Edison e docente di Economia Industriale e Commercio Estero all’Università Cattolica di Milano) che analizzerà, alla luce della sua esperienza nel mondo dei beni strumentali e delle filiere industriali, i possibili futuri scenari. A concludere il convegno, le autorevoli relazioni dei presidenti di Acimac, Pietro Cassani, e di Confindustria Ceramica, Alfonso Panzani, che commenteranno le relazioni degli illustri professori e forniranno il punto di vista dei principali attori economici del distretto. “Il nostro futuro – commenta Pietro Cassani, presidente designato di Acimac – credo resti legato all’evoluzione del distretto di Sassuolo: ecco perché abbiamo scelto questo tema per il nostro convegno. Come spiegherò più dettagliatamente nel mio intervento, penso che si debba procedere verso modelli di aggregazione più ispirati a logiche di filiera e di rete fra imprese, per sfruttare al meglio know-how e risorse umane, promuovere l’attività di ricerca, favorire l’applicazione industriale dei risultati della ricerca scientifica, sviluppare le imprese più high tech già operanti sul mercato”. .  
   
   
FIDENZA MEETING: PROMOSSO IL MASSELLO PER LA PAVIMENTAZIONE DI CENTRI URBANI  
 
Fidenza. 17 giugno 2008 - Si è tenuto venerdì 6 giugno il convegno Fidenza Meeting - L´urbanistica di domani nelle città d´Italia – organizzato da Assobeton tramite la Sezione Blocchi e Pavimenti - che ha promosso l´utilizzo del massello in calcestruzzo per la pavimentazione dei centri urbani, nella cittadina della provincia parmense, sede dell´intervento protagonista del convegno. L’opera di riqualificazione di Via Abate Zani, che si inserisce nell’ambito di Progetto Ulisse, promosso da Aitec (Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento), Assobeton (Associazione Nazionale Industrie Manufatti Cementizi) e Atecap (Associazione Tecnico Economica del Calcestruzzo Preconfezionato), ha rappresentato per il Comune di Fidenza l’occasione per completare il riassetto degli spazi pubblici di una zona urbana su cui negli ultimi anni si sono concentrate parti importanti di programmi di recupero, avviati dal comune stesso. Il convegno – che ha richiamato numerosi partecipanti tra amministratori, progettisti, giornalisti ed esperti di settore – ha illustrato e approfondito le peculiarità del massello autobloccante in calcestruzzo, concentrando l´attenzione sugli aspetti ambientali, sulla sicurezza, l´estetica, oltre che sulla qualità e le caratteristiche tecniche di questo tipo di pavimentazione. La giornata si è aperta con il saluto del Presidente di Assobeton Renzo Bullo e l´illustrazione del progetto realizzato in via Abate Zani da parte del Presidente della Sezione Blocchi e Pavimenti Ivano Ferrari. Il sindaco di Fidenza Giuseppe Cerri è intervenuto poi a nome dell´amministrazione comunale di Fidenza, testimoniando in prima persona i risultati e i benefici ottenuti grazie ai lavori di riqualificazione urbana attuati nell´area. Anche Monsignor Carlo Mazza, vescovo di Fidenza, ha presenziato ai lavori, ricordando l´importanza di una strada come via Abate Zani, che segna l´incontro tra l´antica strada consolare romana Emilia e la medievale Via Francigena, percorsa nei secoli dai pellegrini che dal nord Europa andavano a Roma. I lavori sono proseguiti con l´intervento di due importanti rappresentanti ed esperti internazionali del massello in calcestruzzo, Allan Dowson (Allan Dowson Consulting Uk) e Soenke Borgwardt (German quality Society for Concrete Block Pavement), che partendo da validi e svariati esempi di applicazione, hanno illustrato in modo tecnico, ma accessibile anche ai non esperti in materia, le caratteristiche e le molteplici possibilità di utilizzo del massello in diversi contesti. Sono state illustrate le singole prestazioni di prodotto: dalla resistenza ai carichi, alla bassa manutenzione richiesta, alle ottime caratteristiche superficiali e, di particolare rilievo anche per gli amministratori che si sono dimostrati molto sensibili in merito, la maggior sicurezza stradale grazie all´effetto di traffic calming, caratteristico del massello. Altri aspetti legati all´ambiente sono stati introdotti attraverso un´esauriente esposizione delle più avanzate applicazioni delle pavimentazioni drenanti. Il Nord Europa è stato citato più di una volta ad esempio, per l´ampia diffusione di pavimentazioni autobloccanti in calcestruzzo da oltre trent´anni. Piazze, cortili, parcheggi, aree pedonali, banchine ferroviarie sono da lungo tempo realizzati con questa tipologia di prodotto in centri di varie dimensioni, proprio per le elevate prestazioni garantite sotto gli aspetti tecnico, estetico ed ambientale. Il convegno si è, quindi, chiuso con una partecipe ed interessata platea, che ha interloquito con i relatori durante la tavola rotonda condotta dal noto giornalista e conduttore Antonio Lubrano, a cui si sono uniti anche Massimo Colombo, consulente tecnico per Assobeton e Giorgio Morini, progettista di Studio Tau di Milano, in merito alle prospettive future per migliorare l´urbanistica di altri centri urbani italiani, proprio partendo dall´esempio di Fidenza. .  
   
   
GRUPPO BORGOSESIA POSITIVI I RISULTATI DEI PRIMI 9 MESI: RICAVI TOTALI CONSOLIDATI A 49,14 MILIONI DI EURO, EBITDA A 15,59 MILIONI DI EURO E UTILE NETTO A 11,39 MILIONI DI EURO.  
 
 Biella, 17 giugno 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Borgosesia Spa - holding di partecipazioni attiva nei settori tessile, immobiliare e risparmio gestito - ha approvato, il 14 giugno, il resoconto intermedio di gestione al 30 aprile 2008, relativo al terzo trimestre 2008 (l’esercizio fiscale della società va dal 1° agosto al 31 luglio dell’anno successivo). Si ricorda che a seguito dell´applicazione dell´art. 154-ter del Tuf introdotto con il recepimento della Direttiva 2004/109/Ce (“Direttiva Transparency”), il 2008 è il primo esercizio in cui la Società comunica i dati trimestrali e pertanto il conto economico non sarà confrontabile con quello dell’analogo periodo dell’esercizio precedente. Principali risultati economici consolidati nel terzo trimestre 2008 Nel trimestre in esame, il Gruppo Borgosesia ha registrato ricavi totali consolidati per 17,32 milioni di Euro mentre l’utile netto consolidato è stato pari a 2,00 milioni di Euro. Il Margine Operativo Lordo consolidato (Ebitda) si è attestato a 4,81 milioni di Euro, mentre il Cash Flow è risultato di 1,87 milioni di Euro. Nel periodo in esame, la capogruppo Borgosesia Spa ha realizzato un utile netto pari a 0,25 milioni di Euro. Si ricorda come le grandezze reddituali sono influenzate dagli effetti derivanti dalla dismissione del settore meccano tessile. L’indebitamento finanziario verso terzi al 30 aprile 2008 è risultato pari a 45,57 milioni di Euro, mentre il Patrimonio Netto al 30 aprile 2008 è pari a 176,97 milioni di Euro. Si segnala inoltre che Borgosesia S. P. A. Non ha comunicato al mercato, in precedenza, dati preconsuntivi o revisionali e che non esistono apprezzabili fenomeni ciclici e stagionali che caratterizzano le attività svolte. Principali risultati economici consolidati nei primi nove mesi del 2008 Nei primi nove mesi del 2008, il Gruppo Borgosesia ha realizzato ricavi totali consolidati per 49,14 milioni di Euro, con un Ebitda a 15,59 milioni di Euro mentre l’utile netto si è attestato a 11,39 milioni di Euro. Risultati dei tre settori di attività nel terzo trimestre 2008 Tessile Il settore registra una buona ripresa del fatturato e della marginalità che permette di esprimere un utile netto di 2,14 milioni, in netta crescita rispetto agli 0,96 milioni evidenziati in semestrale. Il risultato risente degli effetti portati dal conseguimento di proventi straordinari per 449 €/mgl ma, per buona parte, lo stesso è frutto degli sforzi profusi dal management costantemente impegnato nella ricerca di nuovi prodotti e di economie produttive. Il positivo andamento registrato dal settore si riflette conseguentemente anche sulle misure economiche intermedie: cash flow ed ebitda si attestano, rispettivamente, a 3,59 e 5,31 milioni di Euro ( contro i 2,60 e i 3,49 milioni di Euro al gennaio 2008 ). Immobiliare Nel trimestre il settore immobiliare evidenzia un risultato netto positivo di 419 €/mgl a fronte di un utile di 3 milioni di Euro registrato in semestrale. Il risultato a tutto il 30 aprile scorso ( utile di 3,46 milioni ) risente del benefico effetto portato dal riallineamento della fiscalità differita che, al netto di quella corrente, genera un provento di 2,11 milioni di Euro mentre il risultato del trimestre risulta condizionato dalla stasi di mercato caratterizzante il settore e del crescente peso degli oneri finanziari maturati su di una esposizione a tasso variabile contratta col sistema bancario/finanziario e con la controllante. Nel trimestre il settore immobiliare non ha realizzato investimenti significativi ed alla data del 30 aprile scorso i preliminari di acquisto, stipulati nel precedente esercizio ed ancora da eseguire, ammontavano a 42,93 milioni di Euro. Risparmio gestito Borgosesia Gestioni Sgr S. P. A. Nel trimestre di riferimento raggiunge un risultato positivo di 24 €/mgl grazie ai ricavi generati dall’avvio del fondo Camelot che vengono ad aggiungersi a quelli già significativi maturati con riferimento al Fondo Gioiello. Quest’ultimo, a sua volta, evidenzia al 30 aprile un utile di periodo per circa 606 €/mgl derivante sia dalla gestione degli immobili a reddito che dalla rivalutazione del portafoglio immobiliare del Fondo medesimo. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del 3° trimestre È stato avviato il processo di ristrutturazione societaria interessante il settore immobiliare in conformità alla delibera assunta dal Consiglio di Amministrazione il 30 aprile 2008. In particolare, le assemblee si Sfiv srl, De Martiis Nino srl e Immobiliare Puccini srl (società controllate integralmente da Borgosesia Real Estate Spa) hanno deliberato la propria incorporazione in Bravo Spa che verrà attuata, con effetti contabili retrodatati al 1° agosto scorso, entro la fine del corrente esercizio. Evoluzione prevedibile della gestione Pur in presenza di una particolare congiuntura economica che interessa le attività del Gruppo, è ragionevole ritenere come a fine anno il Management possa raggiungere un risultato complessivamente positivo. .