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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Ottobre 2008
Politica
SARKOZY AL PARLAMENTO EUROPEO: RIFONDARE IL CAPITALISMO SENZA RIMETTERLO IN QUESTIONE  
 
 Strasburgo, 22 ottobre 2008 - Il Presidente Sarkozy ha illustrato all´Aula le conclusioni del Vertice europeo. Notando l´unità di intenti dell´Ue, ha rilevato la necessità di rifondare il capitalismo e di dotarlo di nuove regole, senza però rimetterlo in causa. Ha insistito sulla validità degli obiettivi climatici e sulla necessità di riformare le istituzioni, rilevando anche l´importanza del patto per l´immigrazione. I deputati hanno generalmente accolto con favore le soluzioni proposte, ma non sono mancate le critiche. Aprendo il dibattito in Aula, il Presidente Pöttering ha sottolineato che la Presidenza francese ha dimostrato capacità di agire di fronte alla crisi finanziaria internazionale, osservando che se non ci fossero stati una risposta comune e l´euro «ci troveremmo in una situazione disastrosa». Ha quindi definito un successo le decisioni e gli impegni presi in questi ultimi tempi per rispondere alla crisi. Il Presidente ha inoltre rilevato che il Consiglio europeo, di concerto con la Commissione e con il Parlamento, ha fatto in modo che l´Unione europea fosse un attore determinante per il benessere di tutti i cittadini. Ha quindi concluso sostenendo che è spesso nei momenti di crisi che l´Ue ha dimostrato la sua vera forza. Dichiarazione della Presidenza in carica Nicolas Sarkozy ha esordito sottolineando che le istituzioni europee devono essere unite nel fronteggiare le crisi che si presentano se non si vuole indebolire l´Ue e si intende trovare un consenso per fare sentire a livello internazionale le parole di un´Europa unita, indipendente e volontarista. In merito alla crisi in Georgia, il Presidente ha rilevato come l´Europa abbia permesso di trovare una soluzione alla «reazione sproporzionata della Russia» a seguito della «inappropriata» iniziativa georgiana, portando al cessate il fuoco, al ritiro delle truppe e alla convocazione di negoziati internazionali. Osservando le divisioni politiche emerse con gli Usa e altri partner all´inizio della crisi, ha affermato che l´Europa «non deve essere complice di una nuova guerra fredda per mancanza di sangue freddo» e che sarebbe stato «irresponsabile» creare condizioni per uno scontro. Ha quindi sottolineato che il Presidente russo ha rispettato gli impegni presi con l´Ue e che «grazie all´Europa la catastrofe è stata evitata». Riguardo alla crisi «sistemica e incredibile» che ha colpito i mercati finanziari globali, Sarkozy ha ripercorso le iniziative prese dalla Presidenza (dal G4 all´incontro con Bush), ricordando la decisione adottata dal Consiglio europeo in merito a un «piano gigantesco di 1800 miliardi di euro». Ma, ha osservato, oltre alla gestione della crisi, è necessaria «una rifondazione del capitalismo mondiale», perché quanto è successo è stato un «tradimento del capitalismo», ma non lo rimette in causa. L´ue, ha spiegato, proporrà delle misure affinché nessun istituto partecipato da uno Stato lavori nei paradisi fiscali, le remunerazioni dei trader non spingano a prendere rischi sconsiderati e affinché sia ripensato il sistema monetario attraverso tassi fissi. L´europa, ha aggiunto, non deve pagare il deficit della prima potenza mondiale. Il Presidente ha poi ricordato che si terranno diversi vertici internazionali in autunno e, in quelle occasioni, l´Europa dovrà parlare con una sola voce per farsi sentire. Ha inoltre sottolineato che la crisi finanziaria porta alla crisi economica - «la stiamo vivendo» - e ci vuole quindi una risposta univoca dell´Europa. Non la stessa, ha precisato, ma è necessario che i diversi Stati membri si coordinino, concertino e si informino sulle misure che intendono prendere. Paventando il rischio che società europee siano prede di fondi esteri che colgono l´opportunità offerta dal ribasso delle quotazioni, il Presidente ha rilevato la necessità di riflettere all´opportunità di creare fondi sovrani in ogni Stato membro che agiscano di concerto per dare una risposta industriale alla crisi. Anche perchè l´Europa ha bisogno di un´industria forte e non bisogna essere naïf accollandole oneri ecologici non vincolanti al di fuori dell´Ue inficiandone la competitività, come accade con i costruttori di automobili. Per quanto riguarda il pacchetto climatico e energetico, il Presidente ha sottolineato che esso si fonda sulla convinzione che «il mondo va verso una catastrofe se continua a produrre in questo modo». Si tratta quindi di una politica strutturale che non va abbandonata a causa della crisi finanziaria. Ciò, ha insistito, sarebbe «irresponsabile» poiché minerebbe la capacità dell´Ue di convincere i partner internazionali a aderire agli sforzi in questo campo. L´obiettivo 20/20/20 e il calendario vanno quindi mantenuti, senza rimettere in causa la codecisione con il Parlamento e agendo con la necessaria flessibilità per tenere conto delle preoccupazioni di taluni Stati membri. Dopo aver ricordato l´importante accordo cui è giunto il Consiglio europeo in merito al "patto per l´immigrazione", il Presidente ha sottolineato che la crisi chiama a una riforma delle istituzioni europee. In proposito, ha osservato che «non sarebbe ragionevole» continuare con una presidenza tornante di sei mesi, anche alla luce di crisi lunghe come quelle appena affrontate in Georgia e sui mercati finanziari. A dicembre, ha quindi spiegato, sarà presentata una roadmap su come rispondere al problema posto dalla mancata ratifica in Irlanda. Inoltre, pur rendendo omaggio alla Bce e all´Eurogruppo, ha rilevato l´esigenza di un governo economico europeo «degno di questo nome» che sia gestito a livello di Capi di Stato e di governo. Dichiarazione della Commissione José Manuel Barroso ha sottolineato che il Consiglio europeo ha evitato che fossero prese decisioni a livello di singoli Stati membri delineando una risposta comune alla crisi. In materia economica, ha anche spiegato, occorrono azioni immediate contro la crisi ed è necessario riformare il sistema internazionale e rafforzare l´economia reale. L´europa, a suo parere, «deve forgiare la mondializzazione con i suoi propri valori e difendere i propri interessi». Dopo aver ricordato che sarà esaminata una proposta sulle remunerazioni dei manager, ha annunciato la composizione del Gruppo di Alto livello, cui prenderà parte anche Rainer Masera. Il Gruppo presenterà i primi risultati delle sue analisi al Consiglio di primavera. Per il Presidente della Commissione è in corso una fase storica in cui la crisi «mette in discussione le vecchie certezze» ed è quindi il momento di apportare i cambiamenti necessari per trovare soluzioni adeguate al Xxi secolo. L´ue dovrà proporre dei principi per un nuovo ordine globale. Interventi in nome dei gruppi politici Joseph Daul (Ppe/de, Fr) ha sottolineato che per ben due volte nel corso dell´estate, lavorando all´unisono, l´Europa ha mostrato il cammino per risolvere le crisi maggiori: la Georgia e i mercati finanziari. Il Presidente Sarkozy ha lavorato incessantemente e dimostrato il valore della Presidenza Ue nonché il ruolo dell´Europa a livello mondiale. Il Parlamento, ha aggiunto, ha già svolto il lavoro più importante per quanto riguarda la situazione finanziaria, con raccomandazioni sulla regolazione la sorveglianza, con una riforma e uno stop ai paracaduti dorati. Ed è proprio «durante le crisi economiche che si elaborano regole per il futuro. I mercati liberi devono essere corredati di regole e regolamenti i quali, se già in vigore, non sono stati applicati correttamente». Ha quindi ricordato che le piccole e medie imprese hanno bisogno di sostegno e occorre garantire il mercato sociale e la solidarietà. Chiedendo al più presto la ratifica del trattato di Lisbona da parte di tutti per poter operare in maniera più tranquilla, ha concluso ricordando che il futuro riserva molte sfide comuni: il clima, l´energia e la sicurezza e, nell´interesse delle generazioni future, bisogna lavorare sulla base del modello di un´economia sociale di mercato per risolverle. Per Martin Schulz (Pse, De) è necessario che l´Europa trovi il posto adeguato a livello mondiale. Ha poi insistitio sul fatto che la deregulation sostenuta dal Presidente Usa «è fallita» e l´Ue ha la possibilità di creare un nuovo ordine sociale. Nel sostenere le misure proposte da Sarkozy, il leader dei socialdemocratici ha rivolto un appello affinché il disastro finanziario e la crisi dell´economia reale non si ripetano mai più. Occorrono quindi nuove regole, per le banche e anche per i private equity, ed è necessario agire in fretta. Ha poi sottolineato che la ricetta sostenuta da Sarkozy, da Barroso e da Daul sono di matrice socialdemocratica. Contrariamente a quanto sostenuto in passato dallo stesso Presidente francese e dal programma politico 2006 del Ppe, ha rilevato che «lo Stato deve intervenire di più e controllare maggiormente l´economia». Ha poi concluso sostenendo che la crisi non giustifica l´abbandono degli obiettivi ambientali. Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha sottolineato che le conclusioni del Consiglio menzionano solo la cooperazione tra Consiglio e Commissione ignorando il ruolo di colegislatore del Parlamento europeo in materia climatica. Ha peraltro rilevato che le azioni in questo campo non debbono essere rinviate. Riguardo alla crisi finanziaria, il leader liberaldemocratico ha ricordato che la libera circolazione di beni, capitali e persone è alla base del successo dell´Ue. Si è detto comunque favorevole a misure europee per fronteggiare la crisi, chiedendo la riduzione dei tassi d´interesse per evitare la recessione. Si è anche detto d´accordo sull´idea di fissare standard in materia contabile e ha chiesto regole sulle agenzie di rating. Infine, ha esortato l´istituzione di un sistema europeo di supervisione dei mercati finanziari. Daniel Cohn-bendit (Verdi/ale, De) ha sottolineato che la crisi finanziaria, quella ecologica e la fame nel mondo sono interdipendenti e che sono iniziate molti anni fa. Chiedendo a Sarkozy e alla Commissione di fare un minimo di autocritica, ha rivolto un appello affinché si giunga a «un´economia ecologica e sociale di mercato», rimettendo in questione le fondamenta stesse del nostro modo di produrre. Ha proposto quindi un "green deal" per il rilancio ecologico dell´economia. Ha poi contestato l´idea di difendere l´industria automobilistica, sostenendo che quella tedesca si oppone ai criteri ecologici e «mette i soldi nei paradisi fiscali». A quest´ultimo proposito, ha chiesto che i paradisi fiscali siano obbligati a comunicare allo Stato membro di origine tutti soggetti che vi fanno ricorso. Infine, ha denunciato il «putch istituzionale» perpetrato dai Capi di Stato e di governo che hanno deciso di adottare i provvedimenti all´unanimità ed esautorare il Parlamento. Cristiana Muscardini (Uen, It) ha affermato di condividere totalmente le dichiarazioni del Presidente, soprattutto per l´attività svolta «in questi mesi difficili», e si è detta soddisfatta per le proposte avanzate. Ha però voluto ricordare le responsabilità di alcuni commissari, come quello alla concorrenza, le cui dichiarazioni non hanno agevolato la sicurezza e serenità dei mercati. Ha inoltre sottolineato che la Commissione avrebbe dovuto essere «più tempestiva nel rispondere sui derivati, prodotto che ha messo in ginocchio molti cittadini ma anche molte amministrazioni e Stati dell´Unione europea». Ha poi sostenuto l´idea di un´Europa che abbia un Presidente non più a turno semestrale che risponda «all´immagine di un´Europa effettivamente unita, non uguale, ma capace di individuare insieme i problemi e di trovare insieme strategie per poterli combattere e soprattutto risolvere». A suo parere, inoltre, per cambiare una crisi sistemica occorre individuare un nuovo sistema che permetta di rifondare il capitalismo mondiale. Ma, ha precisato, occorre dire che «la libertà del mercato non è il liberismo esasperato e che oggi un sistema che voglia basarsi sul capitale deve essere capace di coniugare anche il sociale e il liberale». Ricordando il fallimento di talune banche, ha poi sottolineato che «non si può gestire l´economia se non c´è anche una visione politica che ispiri quali sono i traguardi da raggiungere». Ha quindi auspicato che la Bce possa anche avere un maggiore controllo sulla qualità del sistema finanziario, «ma non la vogliamo chiusa in uno splendido isolamento». Infine, la deputata ha ringraziato il Presidente per l´adozione del patto dell´immigrazione e di asilo. In proposito si è rallegrata che vi siano finalmente regole comuni in un settore «che riguarda tutti e che ci deve vedere particolarmente uniti». Ha poi auspicato che «su alcuni temi caldi si possa realizzare un´armonizzazione delle sanzioni penali e civili per combattere gli speculatori e per coloro che mettono a rischio la sicurezza del consumatore e quindi la stabilità dell´economia». Per Francis Wurtz (Gue/ngl, Fr) l´Europa non si è mai trovata in una crisi tanto grave che potrebbe avere conseguenze sociali immani in tanti Stati membri, ma ha anche sottolineato che molti paesi terzi del Sud devono fronteggiare una crisi alimentare e energetica. Chi vuole moralizzare il capitalismo, ha detto, ha molto lavoro da fare. Se ognuno dei nostri paesi è minacciato dalla crisi sociale, ha aggiunto, è perché i nostri popoli «pagano caro tutto un modello di sviluppo» nato oltre atlantico e fatto proprio dall´Ue. E «tutti i dirigenti politici che hanno operato a favore di questa virata strategica» devono renderne conto ai cittadini. Non possono ritenersi paghi prendendo delle misure necessarie, perché è «il cuore del sistema che deve essere cambiato: il denaro per il profitto e il profitto per il denaro; una spirale diabolica che porta allo svilimento del lavoro, alla deflazione dei salari, al razionamento della spesa sociale e allo spreco delle risorse naturali». Citando il Gattopardo, ha poi espresso dubbi sulla reale volontà dei dirigenti europei di cambiare la situazione. Nigel Farage (Ind/dem, Uk) ha rilevato che in Georgia Sarkozy non ha agito in nome dell´Ue in quanto non aveva nessun mandato e, comunque, si è detto contrario a una Presidenza del Consiglio fissa. In merito alla crisi finanziaria, ha negato la necessità di nuove norme che, a suo parere, sono già troppe. Ha quindi concluso che i paesi fuori dall´Ue dispongono di migliori strumenti per affrontare la crisi. Repliche della Presidenza Riguardo alla crisi finanziaria, Nicolas Sarkozy ha sottolineato che il sostegno alle banche è stato anche conferito per tutelare i risparmiatori. Si è detto poi favorevole a un regolatore europeo ma le attuali condizioni non lo permetterebbero e, per tale motivo, è più realistico iniziare con un migliore coordinamento tra i regolatori nazionali. Ha poi affermato che l´atteggiamento delle agenzie di rating «è stata la cosa più scandalosa» della crisi e si dovrà affrontare la questione della loro indipendenza nonché l´ipotesi di un´agenzia di rating europea. Sostenendo poi che le regole contabili Usa non sono più tollerabili e che bisogna cambiarle anche a livello europeo, ha notato che «gli Usa vivono al di sopra dei loro mezzi da quasi tre decenni», con tassi troppo bassi che hanno spinto a indebitarsi, e devono quindi assumersi le proprie responsabilità. Il Presidente ha inoltre sottolineato che occorre sì riformare il capitalismo, ma questo «non ha mai fatto tanti danni sociali e ecologici quanti ne ha fatti l´economia collettivista». Si è quindi detto favorevole al libero mercato e al libero scambio, ed ha precisato che «la concorrenza non deve essere fine a sé stessa bensì un mezzo a servizio della crescita». In materia di clima, il Presidente ha ribadito che non bisogna rinunciare alle ambizioni ed ha precisato che il Consiglio non ha assolutamente esautorato il Parlamento europeo, né il suo ruolo di legislatore. Sarkozy ha anche ribadito il suo appoggio alla ratifica del trattato di Lisbona dicendosi determinato a lottare per convincere i partner della sua necessità. Anche perché «se non c´è Lisbona, c´è Nizza e, quindi, non sarà possibile procedere con l´ampliamento dell´Ue». In proposito ha anche sottolineato che solleciterà il Presidente polacco a mantenere gli impegni presi. Infine, ha rilevato la «novità straordinaria» del Patto per l´immigrazione, anche se sarebbe stato auspicabile andare più lontano, è ha notato il coraggio dimostrato nell´adottarlo a pochi mesi dalle elezioni. .  
   
   
LA COMMISSARIA EUROPEA PER LA POLITICA REGIONALE DANUTA HüBNER VISITA L´UMBRIA E LE MARCHE  
 
Bruxelles, 22 ottobre 2008 - Danuta Hübner, Commissaria europea responsabile per la Politica regionale visiterà dal 22 al 24 ottobre 2008 l´Umbria e le Marche. La visita si inserisce nel solco di una tradizione ormai consolidata che trae spunto dall´impegno della Commissaria Hübner di visitare tutte le regioni italiane consentendole di toccare con mano i risultati degli investimenti dell´Ue e di farsi un´idea delle sfide cui queste regioni sono confrontare nell´attuale periodo di programmazione per il periodo 2007-2013. La Commissaria Danuta Hübner arriverà a Roma dove il 22 ottobre avrà un incontro con il Ministro dello Sviluppo Economico, l´On. Claudio Scajola. Umbria - Il 23 ottobre, la visita ufficiale della Commissaria Hübner nella Regione Umbria prevede a Palazzo Donini un incontro con la Presidente della regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, il Presidente del Consiglio regionale, Mauro Tippolotti, ed il Prefetto di Perugia, Enrico Laudanna. Si proseguirà con altri incontri ufficiali tra cui quello con l´intera Giunta regionale e i direttori regionali, con i soggetti del partenariato nonché altre autorità istituzionali. Alle ore 11,10 presso la sala Fiume di palazzo Donini la Commissaria Hübner e la Presidente Lorenzetti incontreranno i giornalisti per una breve conferenza stampa. Marche - La laurea honoris causa all´Università di Camerino e gli incontri con le autorità regionali saranno invece i principali appuntamenti che vedranno impegnata la commissaria europea per la politica regionale, nella visita che effettuerà nelle Marche, venerdì 24 ottobre. A Camerino, l´Ateneo le conferirà la laurea in Scienze politiche per l´impegno profuso a favore dell´integrazione europea. La cerimonia si svolgerà presso la Sala della Muta del Palazzo Ducale, alle ore 10. 30. Nel pomeriggio la Commissaria raggiungerà Ancona, dove avrà incontri con gli amministratori regionali, rappresentanze sociali e stampa presso il Palazzo della Regione. .  
   
   
UNO STUDIO GETTA NUOVA LUCE SULLA MOBILITÀ OCCUPAZIONALE IN EUROPA  
 
Bruxelles, 22 ottobre 2008 - Uno studio finanziato dall´Ue sulla mobilità occupazionale in Europa rivela un quadro complesso, in cui poche persone sono disposte a spostarsi dalla loro regione d´origine, anche se molti sono disposti a fare i pendolari su lunghe distanze e fare regolarmente viaggi di lavoro per soddisfare le esigenze di mobilità del mercato del lavoro odierno. La ricerca riferisce inoltre le difficoltà che molti genitori, soprattutto madri, hanno a conciliare la mobilità occupazionale con la vita familiare, e sottolinea il fatto che per molti la mobilità non è una scelta ma l´unico modo di guadagnarsi da vivere. Lo studio è stato condotto nel quadro del progetto "Mobilità occupazionale e vita familiare", finanziato nell´ambito dell´area tematica "Cittadini e governo nella società dell´informazione" del Sesto programma quadro (6° Pq). I risultati finali del progetto sono stati presentati in occasione di un evento al Parlamento Europeo a Bruxelles, in Belgio, il 17 ottobre. I partner del progetto hanno intervistato oltre 7000 persone in età lavorativa in 6 paesi europei, ponendo domande sulle loro opinioni circa la mobilità occupazionale e le loro esperienze, e sull´impatto che essa ha sulla loro carriera e sulla vita familiare e sociale, nonché sul benessere personale. Gli scienziati hanno esaminato tutta la gamma di mobilità, da spostamenti a lungo termine in un´altra regione o paese, ai viaggi d´affari e alla pendolarità giornaliera o settimanale. Circa la metà degli intervistati erano in mobilità al momento, in una forma o nell´altra, o lo erano stati in passato. La forma più comune di mobilità si è rivelata la pendolarità su lunghe distanze, con il 41% degli intervistati in mobilità che passano almeno due ore al giorno in viaggio per andare e tornare dal lavoro. Un altro 29% ha detto di passare più di 60 notti fuori casa ogni anno per motivi di lavoro; questo gruppo comprende persone che vanno in viaggi di lavoro, pendolari del fine settimana e lavoratori stagionali. Solo il 14% si era trasferito in un´altra regione del loro paese per motivi di lavoro, mentre il 3% aveva lavorato all´estero temporaneamente e il 2% era emigrato. I ricercatori hanno inoltre rivelato che la mobilità non è distribuita uniformemente in tutta la popolazione: i laureati hanno più probabilità di mobilità rispetto agli altri; i giovani sono più mobili degli altri lavoratori; e gli uomini sono più propensi a spostarsi rispetto alle donne. Inoltre, mentre i giovani e le persone che hanno un´istruzione universitaria preferiscono trasferirsi, i lavoratori più anziani e i non laureati tendono a preferire la pendolarità. Un risultato molto interessante dello studio riguarda l´impatto della condizione di genitore sulla mobilità. In breve, la mobilità sembra convalidare i ruoli tradizionali all´interno della coppia; quando un padre è in mobilità, la madre tende ad assumersi quasi completamente i lavori di casa e la cura dei bambini. Le madri sono molto raramente mobili, e le donne senza figli che sono in mobilità tendono a rimanere senza figli. I ricercatori fanno notare che queste scoperte pongono una serie di dilemmi per i responsabili delle politiche. "Innanzitutto, la mobilità occupazionale è normalmente difficile da conciliare con la condizione di genitore attivo," ha detto il Coordinatore del progetto, il professor Norbert Schneider dell´Università Joahnnes Gutenberg di Mainz, in Germania. "Aumentare la mobilità potrebbe scoraggiare le donne dal crearsi una famiglia. " Oltre a questo, il fatto che la mobilità spinga le coppie verso i ruoli tradizionali mette la mobilità in conflitto con l´uguaglianza tra i sessi. "I responsabili delle politiche devono ridurre queste conseguenze negative della mobilità," ha affermato il professor Schneider. Per molte persone, la mobilità è un´esperienza molto positiva; però, per circa un quinto dei lavoratori in mobilità, non è una scelta, ma l´unico modo per guadagnarsi da vivere. Questi lavoratori tendono ad essere meno soddisfatti della loro esperienza di mobilità. Per di più, queste persone hanno meno probabilità di avere le spese della mobilità (spese di trasferimento e viaggio) pagate dal loro datore di lavoro rispetto alle persone che scelgono la mobilità. "In tempi di crescente richiesta di diventare professionalmente mobili, il mondo della politica e degli affari è chiamato a sviluppare nuove strategie per incoraggiare la mobilità europea e, allo stesso tempo, minimizzare le conseguenze negative di una maggiore mobilità," ha concluso il professor Schneider. Per esempio, i responsabili delle politiche potrebbero migliorare le infrastrutture dei trasporti per ridurre i tempi che i pendolari passano in viaggio, e migliorare l´accesso a strutture che si occupino dei bambini, per rendere più facile ai lavoratori conciliare l´essere genitori con la mobilità occupazionale. Da parte loro, i datori di lavoro potrebbero fare del loro meglio per evitare inutili richieste di mobilità e permettere ai loro impiegati di lavorare con orari più flessibili o di lavorare da casa. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Jobmob-and-famlives. Eu .  
   
   
UE: APPROVATO PIANO FINANZIARIO PER PROGRAMMA FERS  
 
Trieste, 22 ottobre 2008 - La Giunta regionale, su proposta del presidente Renzo Tondo, ha approvato oggi il Piano finanziario analitico del Programma operativo 2007-2013 del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fers). Dopo che il Programma operativo è stato adottato dalla Commissione europea, i Piano finanziario definisce in modo dettagliato il quadro degli interventi, suddivisi per attività, anno e struttura regionale attuatrice. Le risorse comunitarie del Fers, integrate da fondi statali e regionali, permetteranno di investire fino al 2013 in Friuli Venezia Giulia 303 milioni di euro, nei cinque settori individuati come prioritari: Innovazione, ricerca, trasferimento tecnologico e imprenditorialità (138 milioni); Sostenibilità ambientale (34,8 milioni); Accessibilità (40 milioni); Sviluppo territoriale (40 milioni); Ecosostenibilità ed efficienza energetica dei sistemi produttivi (38 milioni). Ulteriori 12 milioni saranno destinati all´Assistenza tecnica. Dei 303 milioni, 74 saranno messi a disposizione dal Fers, 159 dallo Stato, 61,5 dalla Regione e infine 8 da altri Enti pubblici. .  
   
   
CONVEGNO: LE REGIONI NELL’UNIONE EUROPEA QUESTIONI ATTUALI E LINEE EVOLUTIVE  
 
Pavia, 22 ottobre 2008 - Venerdì 24 ottobre 2008 alle ore 10,00, nell’Aula Volta dell’Università di Pavia, il Dipartimento di Studi Giuridici dell’Università di Pavia organizza il convegno Le regioni nell’Unione europea. Questioni attuali e linee evolutive. Il convegno, di taglio prevalentemente (ma non solo) tecnico-giuridico, avrà ad oggetto – anche in chiave comparatistica – alcuni aspetti di particolare rilievo sul piano teorico e sul piano pratico attinenti all’evoluzione dei poteri, dei doveri e della complessiva posizione delle Regioni nel contesto dell’integrazione comunitaria. Nella sessione mattutina, saranno analizzate alcune questioni più generali sull’attuale e futuro ruolo delle Regioni, sia avendo riguardo all’organizzazione comunitaria ed ai suoi sviluppi, sia nell’ottica della disciplina costituzionale interna successiva alla riforma del 2001 (nonché delle eventuali ulteriori riforme). Sotto il primo profilo, particolare attenzione sarà dedicata alle novità connesse alla comunque ineludibile riforma dei Trattati (potendosi enucleare sia dal progetto di Trattato costituzionale del 2004 sia dal più recente Trattato di Lisbona alcuni elementi sui quali si è ormai registrato un diffuso consenso). Sotto il secondo profilo, l’esperienza regionale italiana degli ultimi anni sarà esaminata criticamente ed accostata a quella di altri Paesi (a impianto regionale o propriamente federale), allo scopo di confrontare problemi e soluzioni e di individuare linee evolutive comuni all’interno delle quali inquadrare le singole questioni nel modo migliore e più utile a trarne indicazioni anche operative. Nella sessione pomeridiana sarà approfondito il tema, alla ribalta a partire dagli anni novanta, della responsabilità delle Regioni per violazione del diritto comunitario, analizzando in particolare le diverse ipotesi di inadempienza e di mancato rispetto nonché l’istituto, di recente introduzione, della “rivalsa dello Stato”, qualora quest’ultimo abbia subito condanne in sede comunitaria a causa di condotte di enti sub-statali. Oltre che a diverse importanti questioni di natura economica e finanziaria, specifico approfondimento sarà dedicato al problema della responsabilità per “illeciti legislativi” della Regione, discendendo dall’ormai consolidata giurisprudenza comunitaria la possibilità che i singoli chiedano il risarcimento dei danni causati da leggi (anche) regionali contrarie al diritto comunitario. Al convegno parteciperanno docenti e studiosi delle relative tematiche sia italiani (G. Parodi, G. Di Plinio, T. E. Frosini, M. Mazza, V. Sciarabba, P. Piciocchi) sia stranieri (prof. Ssa Anna Gamper dell’Università di Innsbruck), nonché esperti (come Maria Enrica Puoti) che hanno avuto modo di sperimentare nella pratica, nell’espletamento di incarichi istituzionali, molti dei problemi ai quali sarà dedicata la riflessione. Per i temi trattati ed il taglio seguito, il convegno rappresenta un’occasione di arrichimento culturale e/o professionale sia per docenti e studenti di facoltà quali Giurisprudenza, Scienze politiche ed Economia, sia per professionisti (avvocati innanzitutto) e pubblici funzionari che, nell’esercizio delle proprie attività, debbano, possano o vogliano essere coinvolti dai molteplici riflessi pratici dell’evoluzione tanto dell’integrazione europea quanto del regionalismo anche italiano. .  
   
   
LA POLITICA ESTERA ITALIANA NE DISCUTONO ENNIO DI NOLFO E SERGIO ROMANO, FAUSTO POCAR E GIUSEPPE CASSINI  
 
Pavia, 21 ottobre 2008 - La Facoltà di Scienze Politiche dell´Università di Pavia organizza 24 ottobre 2008, alle 9,15, presso l´Aula grande di Scienze politiche, il seminario di studi "La politica estera italiana". Due temi-chiave al centro delle relazioni e delle discussioni, che coinvolgono esperti e studiosi di altissimo profilo: “l’Italia e l’Unione Europea nella prospettiva mediterranea” e “l’ingerenza umani-taria e il ruolo internazionale dell’Italia”. Entrambi i temi sottolineano la delicata e strategica posi-zione dell’Italia nel Mediterraneo, come pure l’aspetto umanitario, che diviene un tratto caratteriz-zante la politica estera del nostro Paese. La sessione del mattino, presieduta da Arturo Colombo, è dedicata al tema "L’italia e l’Unione Eu-ropea nella prospettiva mediterranea". Alle relazioni di Ennio Di Nolfo e Sergio Romano faranno seguito i commenti di Alessandro Co-lombo, M. Antonia Di Casola, Roberto Santaniello e Carlo Secchi. La sessione del pomeriggio, presieduta da Silvio Beretta, con inizio alle 14,30, è invece dedicata a "L’ingerenza umanitaria e il ruolo internazionale dell’Italia" e prevede le relazioni di Fausto Pocar e Giuseppe Cassini, cui faranno seguito i commenti di Marco Clementi, Anna Della Croce, Paolo Magri, Mario Maiolini. Conclusioni di Giampaolo Calchi Novati. .  
   
   
GIORNATA INFORMATIVA SUGLI INVITI "ENERGIA" DEL 7°PQ E SULL´IMPRESA COMUNE CELLE A COMBUSTIBILE E IDROGENO  
 
Londra, 22 ottobre 2008 - Unito Il 30 ottobre Energie Helpline Uk terrà a Londra (Regno Unito) una giornata informativa gratuita per fornire informazioni sugli inviti a presentare proposte "Energia" 2009 del Settimo programma quadro (7°Pq) e sul primo invito a presentare proposte dell´Impresa Comune Celle a combustibile e idrogeno (Fch Ju). La giornata informativa comprenderà una serie di presentazioni durante la mattinata, seguite nel pomeriggio dall´opportunità di discutere idee di proposte a livello tu per tu con i membri del team di Helpline. Energie Helpline è un servizio gratuito finanziato dal governo britannico che promuove i programmi di finanziamento Ue per l´energia e fornisce sostegno alle organizzazioni che partecipano alle gare d´appalto per i finanziamenti europei. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Energiehelpline. Co. Uk/ Per iscriversi, fare clic: https://www. Surveymonkey. Com/s. Aspx?sm=7sb4lmwimrfttvbyg2g4ra_3d_3d (qui) .  
   
   
BANCHE: ABI, NUOVI SERVIZI PER LE IMPRESE DEL TERRITORIO CON IL CBI FA TAPPA A VICENZA IL ROADSHOW NAZIONALE ORGANIZZATO DALL’ASSOCIAZIONE PER IL CORPORATE BANKING INTERBANCARIO CON COMMISSIONE REGIONALE ABI VENETO, LA CONFAPI ED API VICENZA.  
 
Roma, 22 ottobre 2008 - Nuovi servizi per le imprese, scambio di documenti e operazioni di incasso e pagamento più sicure e veloci, funzioni finanziarie e commerciali ancora più evolute, sicurezza di ultima generazione grazie alla firma digitale e dematerializzazione di contratti e pratiche con la fattura elettronica. Banche e imprese lombarde fanno il punto sulle “nuove frontiere” aperte da tecnologia e informatica per rendere ancora più efficiente, rapida e sicura la propria attività. Torna in Veneto ed in particolare a Vicenza il roadshow “Cbi2 e Fattura Elettronica” organizzato dall’Associazione per il Corporate Banking Interbancario con Commissione Regionale Abi Veneto, la Confapi ed Api Vicenza. Si tratta del secondo appuntamento dedicato alle imprese della regione dopo la tappa del roadshow realizzata a Verona lo scorso aprile. Sul fronte della tecnologia e dei servizi, del resto, il Veneto è già all’avanguardia con 97 mila imprese “collegate” al Cbi2 pari al 13,5% del totale (preceduta solo da Lombardia con il 27% ed Emilia Romagna con il 14,4%). Di queste, oltre un quinto (22,2%) si trovano a Vicenza: sono 21,5 mila, infatti, le aziende che in questa città hanno già scelto il canale telematico del Corporate Banking Interbancario per comunicare con le diverse banche con cui hanno un rapporto di conto corrente attraverso un unico collegamento ancora più efficiente e sicuro. Quanto alle altre province del Veneto, le imprese che utilizzano i servizi di “ultima generazione” del Cbi sono: 17 mila a Verona (17,5% del totale regionale), 20,5 mila a Treviso (21,1%), 18,5 mila a Padova (19,1%), 14,5 mila a Venezia (15%), tremila a Belluno (3,1%) e duemila a Rovigo (2,1%). Il roadshow, dedicato in particolare ai nuovi servizi per le imprese messi a punto dal settore bancario nell’ambito del Cbi, dopo questa nona tappa di Vicenza toccherà altre due città italiane in altrettanti appuntamenti da realizzare nei prossimi mesi. L’obbiettivo è mettere a confronto, direttamente sul territorio, banche e imprese sui temi di maggiore attualità ed informare le piccole e medie aziende locali, che costituiscono lo scheletro dell’economia veneta, sulle importanti novità offerte dalle 690 banche, pari al 95% del settore in termini di totale attivo, che aderiscono al Cbi2. La nuova architettura telematica, infatti, mette a disposizione delle imprese del Veneto un network interbancario ancora più evoluto che supporta, tra l’altro, le disposizioni di incasso e pagamento, il trasporto della fattura elettronica e la firma digitale. «Questo - secondo il Direttore Centrale Abi e Vice Presidente del Cbi, Domenico Santececca – rappresenta un importante vantaggio in termini di convenienza, efficienza e sicurezza per le oltre 740 mila imprese italiane “collegate” alla nuova piattaforma che, con la fatturazione elettronica, potranno risparmiare fino a 60 euro per ogni ordine o fattura». Pagina 2 di 2 Su questi ed altri argomenti esperti del mondo bancario, imprenditoriale, istituzionale ed accademico si sono confrontati oggi durante la tavola rotonda che ha chiuso i lavori della tappa vicentina del roadshow nazionale che nei prossimi mesi toccherà Torino ed Udine. Erano presenti, tra gli altri, il Presidente della Commissione Regionale Abi Veneto, Ferdinando Brandi, ed il Presidente di Api Vicenza, Filippo De Marchi. .  
   
   
LA CANCELLIERE MERKEL INCONTRA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BOLZANO: SITUAZIONE ECONOMICA, TITOLI DI STUDIO, BBT  
 
Bolzano, 22 ottobre 2008 - Le misure adottate dal governo tedesco per fronteggiare la crisi finanziaria, il progetto comune del tunnel di base del Brennero, il riconoscimento in Italia dei titoli di studio conseguiti in Germania, un nuovo modello lavorativo: sono alcuni dei temi che il Presidente della Provincia ha approfondito il 21 ottobre a Berlino nell´incontro con il cancelliere tedesco Angela Merkel. "Un incontro amichevole e concreto, che ha toccato molti temi": così il Presidente della Provincia sintetizza il colloquio di stamattina a Berlino con il cancelliere Angela Merkel, fissato dal premier tedesco dopo la richiesta avanzata a suo tempo dal governatore altoatesino. Quattro sono stati i punti centrali della discussione: "Anzitutto, considerato gli sviluppi delle ultime settimane, abbiamo parlato della difficile congiuntura economica e il cancelliere mi ha illustrato il pacchetto di misure che il governo tedesco assume per fronteggiarla", spiega il Presidente. Un aspetto che interessa particolarmente anche l´Alto Adige, "dove il sistema economico tedesco ha riflessi concreti nel settore del turismo e dell´industria, specie nella componentistica. " La signora Merkel si è detta fiduciosa di un evolversi positivo della situazione e ha condiviso l´impegno primario, espresso dal Presidente, verso interventi di tutela del posto di lavoro, a cominciare dal settore automobilistico: "La Germania studia misure per animare quel mercato con programmi speciali a favore di veicoli a ridotta emissione di Co2 e nei settori di ricerca e innovazione, due prospettive importanti per le aziende altoatesine fornitrici dei colossi tedeschi", riferisce il Presidente. Identità di veduta anche sul futuro del corridoio Berlino-palermo e nella fattispecie sul progetto del tunnel di base del Brennero: "Il cancelliere ha ribadito che l´opera è necessaria, che si tratta di un´iniziativa europea e che verrà adeguatamente sostenuta dal suo governo", conferma il governatore. La problematica del mancato riconoscimento in Italia dei titoli di studio conseguiti in Germania è stata portata dal Presidente all´attenzione del premier tedesco: "La ratifica oggi vale solo tra Italia e Austria, ma i tanti studenti altoatesini che conseguono una formazione superiore in Germania si ritrovano ancora alle prese con un diploma non riconosciuto in Italia", ha spiegato il Presidente della Provincia. In sua presenza la signora Merkel ha messo in moto i funzionari responsabili, "affinché il tema venga posto all´ordine del giorno dei prossimi colloqui della specifica commissione italotedesca che si riunirà nel 2009 a Trieste", aggiunge il Landeshauptmann. Infine si è parlato dei cosiddetti "lavori a 400 €", un modello di occupazione secondaria che in Germania viene favorita con agevolazioni fiscali e previdenziali. "Credo che questo modello di lavoro sia interessante anche per l´Alto Adige, in quanto offrirebbe a molti adulti, pensionati e donne, l´opportunità di arrotondare il bilancio familiare con un introito accessorio", ha spiegato il Presidente. La singora Merkel ha promesso che invierà alla Provincia tutte le necessarie informazioni tecniche. "Poi la Giunta esaminerà il modello e la sua praticabilità anche in Alto Adige nei settori in cui la Provincia ha competenza, dalle borse di studio alle prestazioni sociali", conclude il governatore. .  
   
   
VENETO, SARTOR: “INVESTIMENTI DI 700 MILIONI DI EURO A LARNACA, CIPRO”  
 
Venezia, 22 ottobre 2008 - L’assessore all’Economia Vendemiano Sartor, ha concluso la missione economica a Cipro promossa in questi giorni con gli imprenditori veneti dei distretti produttivi e in stretta sinergia con il Centro Estero delle Camere di Commercio. Sono stati numerosi gli incontri a livello istituzionale, importanti sono stati soprattutto gli appuntamenti con i ministri dell’Economia, Eliades Paschalides, e degli Interni, Neoklis Sylikiotis, con esponenti del mondo camerale e delle autorità di gestione dei Fondi europei. “Durante il confronto con le categorie economiche e con le autorità del comune di Larnaca – ha detto l’assessore Vendemiano Sartor – è emersa l’opportunità di lavorare insieme nel settore dell’arredamento, della portualità, delle forniture alberghiere su un grande progetto di ammodernamento della città che prevede un investimento di 700 milioni di euro. ” “Da tutti – ha commentato l’assessore – è stata ribadita la comune volontà di proseguire la collaborazione attualmente esistente a livello locale tramite scambi di informazioni ed esperienze nel campo delle attività produttive, della piccola e media impresa, dell’impiego dei Fondi europei. ” Un lettera di intenti, inoltre, è stata siglata con l’agenzia di sviluppo locale per programmi di cooperazione comunitaria. Da parte cipriota è stato manifestato un forte interesse a conoscere il sistema veneto dei distretti e a mutuarne la struttura. L’assessore si è detto disponibile a fare progetti comuni in alcuni settori come il lattiero caseario, il legno arredo, l’alberghiero. La visita ha fatto seguito ad una iniziativa del 2006 finalizzata alla riscoperta dei legami storico culturali con Cipro. .  
   
   
SICUREZZA. MORATTI: ”NEL DISEGNO DI LEGGE SULLA SICUREZZA NORME PIU’ SEVERE CONTRO LA DROGA”  
 
 Milano, 22 ottobre 2008 - ´´Ringrazio il ministro Maroni e il Governo per la tempestività con la quale si stanno attivando concretamente per risolvere i problemi della nostra città con interventi precisi e puntuali, anche perché i dati sono impressionanti. Nel 2007 in Lombardia i dati attestano 4. 129 operazioni antidroga, 6. 798 chili di droga sequestrate e 5. 552 persone segnalate. La nostra Regione ha raggiunto il primato per l’emergenza droga con dati di diffusione e arresti di circa il doppio rispetto alle altre Regioni italiane”, ha dichiarato il Sindaco Moratti al termine della riunione in Prefettura, alla presenza del Ministro dell’Interno Roberto Maroni, del Comitato Provinciale per la Sicurezza e l´Ordine Pubblico. Il Sindaco ha espresso soddisfazione per l’incontro di ieri: “C´è stato un confronto molto positivo e soprattutto la consapevolezza da parte del ministro Maroni e del Governo della necessità di intervenire nell´ambito del disegno di legge sulla sicurezza per avere delle misure più efficaci nei confronti di un fenomeno che purtroppo dilaga. Si e´ affrontato il tema sotto tutte le angolature, la possibilità di avere un dialogo complessivo fra istituzioni su questo tema e´ indispensabile”. “Nascendo da un ottimo provvedimento, il decreto del ministro Maroni - ha continuato il Sindaco - la mia ordinanza e´ volta a gestire contemporaneamente due aspetti, quello di politiche di contrasto e di politiche volte al recupero integrale della persona, di prevenzione, di sostegno al recupero, dirette e indirette e per il reinserimento. L´ordinanza contro l´uso di droga – ha specificato Letizia Moratti - e il rafforzamento delle politiche sociali saranno contestuali ma non collegati. Coloro che riceveranno la sanzione non saranno obbligati al recupero, perché il recupero è un fatto volontario". “Nel disegno di legge sulla sicurezza all´esame del Senato sarà introdotta una delimitazione più precisa tra spaccio e consumo di stupefacenti – ha dichiarato il ministro dell´Interno, Roberto Maroni - C´è un emendamento in questo senso che stiamo valutando per la lotta allo spaccio e la prevenzione del consumo”. “Tra gli altri provvedimenti che potrebbero essere inseriti nel disegno di legge e che, in parte, sono stati proposti nell´odierna riunione a Milano con i massimi esponenti locali delle autorità politiche, delle forze dell´ordine e della Magistratura - ha aggiunto il Ministro - vi sono anche nuove misure per la lotta all´intreccio tra immigrazione clandestina e traffico di stupefacenti: l´80% delle persone condannate per reati di droga sono extracomunitari. Valuteremo anche la nascita di squadre investigative comuni tra Italia e altri paesi che possano agire in materia di traffico di stupefacenti senza le rogatorie, uno strumento lento, lungo e spesso inefficace”. .  
   
   
LA LEGGE TOSCANA SULLA PARTECIPAZIONE IN CATTEDRA A PARIGI  
 
Firenze, 22 ottobre 2008 - Il modello di partecipazione ‘toscana’ è salito ieri in cattedra a Parigi. La legge sulla partecipazione della Toscana, la prima e l´unica ad essere stata approvata in Italia, è infatti uno dei due casi italiani protagonisti della quinta Conferenza europea delle buone pratiche nel rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini, in corso in questi giorni nella capitale francese. La legge toscana (la numero 69 del dicembre 2007) è stata selezionata nel febbraio scorso da un comitato di esperti del Ministero per la pubblica amministrazione e l´innovazione - insieme al progetto di coinvolgimento dei cittadini nel monitoraggio e nella valutazione dei servizi sanitari dell’Azienda sanitaria di Nuoro – per evidenziare il ruolo giocato nel nostro paese dai cittadini e dai portatori di interesse n! el determinare la qualità dei servizi e delle politiche! pubblic he. «Le norme sulla promozione della partecipazione all´elaborazione delle politiche regionali e locali – afferma l´assessore alle riforme istituzionali e al rapporto con gli enti locali Agostino Fragai – sono un testo che si è sicuramente ispirato proprio alle esperienze francesi, oltre che a quelle anglosassoni, ma è anche molto toscano. Scritta nell´arco di oltre un anno insieme ai cittadini, in modo partecipato, la legge nasce dalla volontà di aiutare i cittadini a partecipare alle decisioni che le istituzioni devono prendere: un metodo di lavoro per fare prima e meglio». Proprio il “metodo” sperimentato unendo la tradizione francese di partecipazione con le nuove tecnologie è stato premiato oggi come buona pratica alla quinta Conferenza europea sulla qualità nella Pubblica Amministrazione, che aveva quest´anno come titolo “Mettere i cittadini al centro della Pubblica Amministr! azione”. Dopo la nomina da parte del Consiglio regionale nel settembre scorso del politologo Rodolfo Lewanski quale “Autorità” incaricata di vigilare sui vari processi partecipativi, la legge è già pienamente operativa. E sono già 33 i progetti pervenuti all´Ufficio partecipazione della Regione, su cui l´Autorità deve decidere ammissibilità e entità del finanziamento. Molti progetti riguardano le politiche territoriali, ma anche le questioni ambientali o la riqualificazione urbana di vecchi quartieri. «Le nuove norme toscane – aggiunge Fragai - saranno la leva anche di un altro importante appuntamento: il prossimo town meeting dedicato al tema dell´energia e dei cambiamenti climatici che questa volta sarà allargato a tre regioni europee: Toscana, Poitou-charentes e Catalogna e coinvolgerà circa 500 giovani, in maggioranza provenienti dalle tre regioni partner, ma anche d! a altre regioni d’Europa. Un evento da cui ci aspettiamo! rispost e significative». Per attuare il progetto, che si chiama “Ideal-eu”, e suscitare la partecipazione diretta, verrà utilizzata la tecnologia informatica. .  
   
   
MOZIONE PER PARTECIPAZIONE REGIONE FVG A EQUITALIA SPA  
 
Trieste, 22 ottobre 2008 - Già nella passata legislatura c´era stata una trattativa con Equitalia per promuovere una partecipazione della Regione Friuli Venezia Giulia nella società di riscossione dei tributi e ciò a garanzia di una maggior efficienza ed economicità del servizio. Se il progetto fosse stato portato a compimento, la Regione Friuli Venezia Giulia sarebbe divenuta un modello pilota per sperimentare il sistema federalista. Il gruppo consiliare regionale Italia dei Valori-cittadini rinnova la proposta depositando una mozione con la quale intende impegnare la Giunta a promuovere le opportune intese con il ministero dell´Economia e delle Finanze e con Equitalia Spa per acquisire una significativa partecipazione nella società di riscossione e realizzare l´effettiva regionalizzazione del servizio. "Equitalia spa - hanno ricordato i firmatari della mozione Colussi, Corazza, Agnola e Alunni Barbarossa - è la società a totale capitale pubblico incaricata dell´esercizio dell´attività di riscossione nazionale dei tributi. Il suo scopo è contribuire a realizzare una maggiore equità fiscale dando impulso all´efficacia della riscossione attraverso la riduzione dei costi affrontati dallo Stato. Proprio alla luce di questi obiettivi e considerato che il controllo della Regione Friuli Venezia Giulia sul sistema della riscossione erariale risponde sia al diretto interesse del contitolare delle quote di compartecipazione fiscale sia a criteri di maggior prossimità ed efficacia dei controlli fiscali, a garanzia di una maggiore equità del gettito erariale, la partecipazione della Regione in Equitalia ci sembra una naturale soluzione". "Così facendo - hanno concluso - la Regione Friuli Venezia Giulia potrebbe diventare (come è già accaduto per il servizio sanitario che, dal 1996, è stato regionalizzato con profitto e con eccellenza di risultati), regione pilota per la sperimentazione di un forte sistema federalistico, annunciato come oggetto di imminente riforma istituzionale". .  
   
   
BOLZANO, ELEZIONI PROVINCIALI: VIDEO ONLINE CON LE INFORMAZIONI SUL VOTO  
 
Bolzano, 22 ottobre 2008 - Un video con le modalità di voto e le informazioni utili per l´elettore è disponibile online sul sito della Provincia. Ai cittadini vengono ricordati data e orario della consultazione, documenti necessari e recapiti in caso di problemi con la tessera elettorale. Chi può votare, quali documenti sono necessari, come si compila la scheda elettorale: sono alcuni degli aspetti illustrati dal video prodotto dall´Ufficio stampa della Provincia, che intende completare l´informazione ai cittadini in vista della consultazione provinciale di domenica 26 ottobre. Il video, della durata di circa 1´30", in lingua italiana e tedesca, è visibile online sul sito dell´Ufficio stampa www. Provincia. Bz. It/usp e sul web della Rete civica della Provincia. .  
   
   
QUARANTACINQUE MILIONI PER INNOVARE LE IMPRESE DELLA REGIONE A SIENA È STATO TENUTO A BATTESIMO IL FONDO “TOSCANA INNOVAZIONE”  
 
Siena, 22 ottobre 2008 - «Per uscire dalla crisi serve uno sforzo congiunto: il segno di una toscanità possibile e di un’alleanza tra territori e mondi diversi. Mai come oggi sarebbe infatti perdente la logica di andare ognuno in ordine sparso», ripete più volte il presidente della Toscana, Claudio Martini. Sul grande schermo sala stampa di Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione del Monte dei Paschi di Siena, scorrono le slides di “Toscana Innovazione”, il nuovo fondo da 45 milioni di euro gestito da Sici, a cui la Regione partecipa con quasi 18 milioni e la Fondazione Mps con 9: un fondo, tenuto a battesimo oggi a Siena, per finanziare le idee innovative di aziende che ancora non esistono e l’espansione di piccole e medie imprese che intendono rinnovarsi. «Non è la prima volta che una fondazione! bancaria investe sullo sviluppo economico di un territorio, m! a &egrav e; la prima volta che tutte e undici le fondazioni bancarie toscane collaborano ad una stessa iniziativa», sottolinea il presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini. Il fondo, spiega il presidente di Sici Massimo Abbagnale, servirà ad attrarre capitali e cervelli in Toscana ma anche a trattenere nella regione i migliori talenti, trovando un mercato per le loro idee. «E di sostenere le idee e l’innovazione, nei settori di frontiera ma anche in quelli tradizionali capaci ancora di rinnovarsi, perché non dobbiamo abbandonare i distretti classici della moda, del camper o dei mobili, di un gioco di squadra e di un’iniezione di fiducia argomentata sull’economia reale – aggiunge Martini - è quel che ha bisogno la Toscana e il nostro paese in questo periodo certo non facile». Da qui una proposta: «riunire da qui a poche settimane - spiega il presidente - il mondo della finanza, ovvero! le banche e le fondazioni toscane, e successivamente il mondo dell’università e delle imprese, per orchestrare tutti insieme una strategia ragionata e toscana per affrontare la crisi». «Anche se sull’economia – precisa – la Regione ha poche competenze e nessuno potere magico. Non possiamo finanziare progetti di sola sopravvivenza, possiamo però sostenere gli imprenditori che presentano progetti di riorganizzazione. Il problema è che questi progetti mancano». Dalla domotica e l’ingegneria elettromedicale ai settori tradizionali - Tra pochi giorni Sici, società di gestione del risparmio costituita nel 1998, esaminerà i primi quattro progetti da finanziare con il fondo “Toscana Innovazione”: riguardano la domotica applicata alla costruzione di yacht e imbarcazioni da diporto, le apparecchiature elettromedicali e la scienza della vita. Il fondo sar&agra! ve; un tipico fondo chiuso di venture capital: 44, 4 milioni d! i euro d i dotazione, 12 anni la durata. Sono previsti investimenti da 4 milioni e mezzo a 500 mila euro per azienda – al di sotto ci sono altri strumenti, come il Fondo Idea di Fidi - , con partecipazione temporanea al capitale d’impresa da tre a sette anni. Il fondo investirà sulle piccole e medie imprese: quelle con meno 250 dipendenti e 250 mila euro di fatturato. Potrà intervenire anche nei settori tradizionali e maturi, ma avrà un occhio di riguardo per l’aerospaziale, l’ambiente e le energie rinnovabili, l’automazione industriale, la meccanica avanzata e la domotica, le biotecnologie, la fotonica e l’Information e Communication Technologies: settori di frontiera che, non sempre è noto, già contano punte di eccellenze in Toscana. Il direttore della Sici rammenta la Caen di Viareggio, che lavora a stretto contatto con il Cern. Cita la Kaiser di Livorno, che partecipa alle missioni su Marte. Ricorda come! l’Alta di Pisa stia sperimentando un casco per astronauti “invidiato dal mondo intero”. Nell’ottica eccelle Firenze, per l’Ict è Pisa che la fa da padrona. L’obiettivo è non disperdere i tanti talenti che già esistono, nelle università (il fondo potrà finanziare gli spin-off universitari) e negli incubatori di impresa. Il fondo non interverrà invece su aziende che operano nei settori dell’agricoltura, caccia, pesca, estrazione dei minerali, commercio, alberghi e ristoranti, poiché per questi già esistono altri strumenti. Tre scienziati e sette esperti per valutare i progetti - A selezionare le migliori idee sarà un comitato scientifico, formato da tre membri a cui se ne potranno aggiungere di volta in volta altri due, e un comitato tecnico composto da altri sette esperti: scienziati e consulenti economico-finanziar! i (ne fanno già parte i professori Francesco Pavone, Pa! olo Dari o e Rino Rappuoli) che valuteranno anzitutto l’idea, il team, gli imprenditori, il prodotto e solo da ultimo il piano industriale. I progetti si potranno presentare ogni giorno: le analisi preliminari e la valutazione finale saranno effettuate di mese in mese. Chi partecipa al fondo - Al fondo, sottoscritto a gennaio ed operativo da giugno, hanno aderito tutte e undici le fondazioni di origine bancaria della Toscana: la Fondazione Monte dei Paschi di Siena, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, la Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, la Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, la Fondazione Cassa di Risparmio di Livorno, la Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, la Fondazione della Banca del Monte di Lucca. Tra i sottoscrittori c’è anche la Regione Toscana (17,7 milioni di euro, pari al 39. 9% del capitlae), la finanziaria della Regione Fidi Toscana, il Sistema Camerale e la Sici Sviluppo Imprese Centro Italia, società partecipata a sua volta da Fidi e dalla Regione, che ne sarà il gestore. Gli altri fondi per aiutare le imprese - “Toscana Innovazione” non è in ogni caso il primo fondo per aiutare lo sviluppo economico gestito da Sici. La presentazione di Siena è stata l’occasione anche per un piccolo bilancio. Il primo fondo di Sici è stato Centroinvest, operativo dal 2000. Si chiuderà il prossimo anno: finora ha impiegato 30 milioni di euro, acquisendo 12 partecipazioni in aziende tanto di settori maturi, ma caratterizzati dal germe dell’innovazione, quanto in settori altamente innovativi. Il secondo fondo è “Toscana Venture”. E&rsq! uo; attivo dal 2004: 50 milioni la dote. Finora ha investito 2! 0 milion i in 9 aziende e sta valutando altre 3 opportunità di investimento per altri 11milioni. .  
   
   
DA REGIONE LAZIO 5 MLN PER SOSTENERE ARTIGIANATO  
 
Roma, 22 ottobre 2008 - Rafforzare la piccola e media impresa per renderla sempre più competitiva; favorire l´abbattimento delle emissioni per la tutela dell´ambiente e formare i giovani per far sopravvivere i mestieri artigianali. Questi gli obiettivi del primo bando regionale a favore delle imprese artigiane del Testo Unico sull´artigianato, presentato stamani in Regione dal presidente Piero Marrazzo e dall´assessore alle Pmi, Francesco Deangelis. Il bando, finanziato dalla Regione Lazio con 5 milioni dieuro, rimarrà aperto fino al 31 dicembre 2008 e si rivolge a tre specifiche tipologie di progetti: interventi per le attività produttive; incentivi per la sicurezza nei luoghi di lavoro e la tutela ambientale; contributi alle imprese per l´assunzione di personale. "Il Lazio ha molti settori da tutelare- afferma l´assessore De Angelis- dal cuoio al tessile, dal settore artigianale del gioiello alle lavorazioni in legno, ferro e pietra, senza dimenticare il restauro, il ricamo e gli strumenti musicali. Il Lazio e´ una delle regioni più artigianali d´Europa e questo intervento della Regione intende salvaguardare questa prerogativa, concretamente". De Angelis pone l´accento sulla formazione dei giovani nel settore dell´artigianato: "Abbiamo stabilito un incentivo di 1. 750 euro annui alle imprese che inseriscono in azienda un giovane o lo assumano come apprendista, aumentando i contributo fino a 3. 000 euro per ogni assunto a tempo indeterminato, con un ulteriore bonus del 50% nel caso in cui si tratta di portatore di handicap". Il secondo obiettivo,prosegue l´Assessore, e´ ´´rafforzare le piccole imprese, finanziando l´acquisto o la ristrutturazione dei fabbricati dove esse operano, e finanziando l´acquisto di nuovi macchinari. Infine intendiamo dare qualità al ciclo produttivo, finanziando le spese delle imprese per potenziare i sistemi di sicurezza nei luoghi di lavoro, l´abbattimento delle emissioni e la tutela dell´ambiente´´. Il bando,ha dichiarato Marrazzo, e´ "serio, moderno e attuale perché sostiene le imprese, la sicurezza nei luoghi di lavoro e la tutela nell´ambiente. La Regione Lazio, inoltre, nel pieno di una crisi economica si fa trovare tonica e vicina alle imprese perché il vero grande problema e´ coniugare le politiche di sostegno con l´accesso al credito". .  
   
   
NUOVA PROVINCIA MONZA-BRIANZA (MB): PROSPETTIVE E OPPORTUNITA’ PER LE IMPRESE ARTIGIANE AL VIA UN CICLO DI ASSEMBLEE CHE TOCCHERA’ 12 COMUNI DELLA BRIANZA  
 
Vimercate, 22 ottobre 2008 - Prenderà il via il 28 ottobre prossimo a Villa Gussi di Vimercate un ciclo di assemblee organizzate da Apa Confartigianato Imprese sul tema delle opportunità offerte alle piccole imprese e al settore artigiano dal varo della nuova Provincia di Monza e Brianza. Durante gli incontri verranno affrontate tematiche come quelle relative ai progetti di innovazione, ai bandi per le imprese, alle agevolazioni al credito, ai problemi fiscali in relazione anche i nuovi studi di settore, al nuovo sistema contrattuale. “Apa Confartigianato Imprese di Milano e Provincia e Monza Brianza – afferma il Presidente Gianni Barzaghi - vuole giocare un ruolo sempre più da protagonista nel sistema economico e sociale del territorio brianteo anche in vista della nuova Provincia di Monza e Brianza il cui processo costitutivo verrà ultimato nella primavera del 2009 con la chiamata alle urne dei cittadini brianzoli. L’associazione è anche interessata alle contemporanee elezioni per il rinnovo dei consigli comunali in numerosi Comuni della Brianza. Gli Enti Locali infatti sono i soggetti che ogni giorno assumono decisioni che riguardano direttamente anche le imprese e quindi possono condizionare la crescita e lo sviluppo delle aziende del territorio. Il coinvolgimento delle nostre imprese, attraverso Apa Confartigianato, rappresenta non solo un momento di confronto e di democrazia diretta, ma consente di misurarsi con i problemi reali delle aziende che vogliamo rappresentare. La Camera di Commercio di Mb, le iniziative a sostegno dello sviluppo della piccola impresa e dell’artigianato di eccellenza, il sistema dell’accesso al credito e le nuove normative introdotte dagli studi di settore, sono alcuni dei punti che verranno trattati nel corso delle assemblee in programma in dodici Comuni della Brianza. Gli incontri serviranno per sondare direttamente le conseguenze della difficile situazione economico-finanziaria che ha toccato in modo pesante anche la nostra area-sistema”. .  
   
   
FONDAZIONE CONTRO L’USURA:ASSEMBLEA STAORDINARIA A PERUGIA PRESIDENTE LORENZETTI, ”LA REGIONE UMBRIA IMPEGNATA PER IL RILANCIO DELL’ATTIVITA’”  
 
 Perugia, 22 ottobre 2008 – Modifica dello statuto e aggiornamento dei soci sulle iniziative organizzate dopo le note vicende giudiziarie: sono questi gli argomenti trattati durante l’assemblea straordinaria dei soci della Fondazione Umbria contro l’Usura che si è svolta stamani a Perugia nella sede della Giunta regionale, alla presenza della presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti. Durante l’incontro il presidente del consiglio direttivo, il procuratore della Repubblica, Alberto Bellocchi, ha illustrato ai presenti “le direzioni nelle quali la Fondazione ha operato”. “Una rivolta all’esterno per una migliore attuazione degli scopi dell’ente e per la difesa della sua immagine, e una all’interno per ottimizzare il servizio e al tempo stesso renderlo in futuro inossidabile e di maggiore garanzia per l’utente. In particolare – ha precisato – è stato riorganizzato il servizio interno amministrativo e si è deliberato di informatizzare tutte le procedure in modo da avere la situazione aggiornata in tempo reale”. Il procuratore Bellocchi ha anche evidenziato la carenza do fondi e, di conseguenza, la necessità dell’intervento delle istituzioni locali interessate agli scopi della Fondazione. In proposito la presidente Lorenzetti, dopo aver ricordato l’impegno della Regione che sostiene la Fondazione con una cospicua risorsa finanziaria, ha affermato che “alla luce della crisi che attraversiamo si può dire che la costituzione della Fondazione è stato un atto di lungimiranza. Essa si colloca in quella zona di sofferenza ed estrema speranza che prelude alla mera assistenza cercando di recuperare soggetti in grave difficoltà e reinserirli nell’economia”. “E’ importante – ha aggiunto la presidente – che il mondo del credito venga maggiormente coinvolto e comprenda fino in fondo il valore di questa esperienza”. La presidente ha quindi chiesto l’impegno dei soci, a partire da quelli pubblici, a versare le quote sociali che consentono nell’immediato il rilancio dell’attività della Fondazione. Inoltre, chiederà ai parlamentare umbri di presentare un emendamento alla Finanziaria per coprire i capitoli di bilancio della legge 108 con particolare riguardo all’articolo 15 inerente la prevenzione. Nei prossimi giorni la presidente si farà promotrice di una serie d’incontri con i Comuni, ‘Anci’, ‘Cal’, ‘Upi’, Fondazioni bancarie, istituti di credito e forze sociali “per conseguire – ha detto - un risultato che interessa tutta l’Umbria”. Tutte le parti intervenute all’incontro nei loro interventi hanno dato atto al presidente Bellocchi del lavoro svolto per il rilancio dell’attività della Fondazione. .  
   
   
PISA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA  
 
 Pisa, 22 ottobre 2008 - "Nel contesto di crisi internazionale che stiamo vivendo, che ha travolto l´economia americana e quella europea, è opportuno, oltre alle misure del Governo, rafforzare la rete pubblico-privata a livello provinciale e capire insieme cosa possiamo fare per agevolare l´accesso al credito delle nostre imprese". A parlare è il presidente della Camera di Commercio di Pisa Pierfrancesco Pacini all´inizio dell´incontro convocato a Palazzo degli Affari. Una convocazione d´urgenza a cui hanno risposto le Istituzioni, tutte le categorie economiche e la quasi totalità degli istituti di credito operanti sul territorio. In un momento di crisi economico finanziaria come quello attuale è importante un dialogo e una collaborazione stretta tra banche e imprese. L’economia pisana evidenzia una situazione in peggioramento nei primi sei mesi dell´anno 2008. Infatti la produzione provinciale su base annua passa da un + 0,3% del primo trimestre ad un -3,3% del secondo, scendendo al di sotto della media regionale che diminuisce del 2,6%. Anche le esportazioni a Pisa passano da un + 10% del 2007 a un – 6% del primo semestre 2008. Segnali negativi provengono anche dal settore del commercio al dettaglio e dal comparto dell´artigianato. "Dobbiamo reagire con grande prontezza di riflessi - ha commentato il sindaco di Pisa Marco Filippeschi -, serve un raccordo strategico, permanente, fra istituzioni locali, rappresentanze dell´impresa e del mondo del lavoro e sistema del credito. Per fronteggiare la crisi che incombe occorre monitorare le difficoltà e procedere con i progetti di sviluppo di qualità e innovazione”. Sulla necessità di un forte coordinamento strategico ha convenuto anche il vicepresidente della Provincia di Pisa Giacomo Sanavio: "Dobbiamo costruire percorsi coordinati, individuare scenari e definire strategie da condividere e perseguire congiuntamente da parte di tutte le forze in campo, superando localismo e frammentazione. E’ in questa direzione che la Provincia da tempo si sta muovendo. Occorre pertanto puntare su formazione, sostegno economico a favore dell’economia “reale”, marketing attrattivo e semplificazione”. Le Associazioni delle categorie economiche hanno manifestato il disagio delle imprese e la necessità di trovare nelle banche la volontà di sostenere soprattutto le piccole imprese. I rappresentanti del sistema creditizio, pur ribadendo che anche le banche sono imprese, si sono dichiarati disponibili a “traghettare” le imprese fuori dalla crisi. Il Presidente Pacini ha proposto allora alle Associazioni imprenditoriali di inviare le loro osservazioni alla Camera di Commercio, la quale provvederà a trasferirle agli istituti bancari. .  
   
   
CONSUMATORI, NUOVE NORME PER LE ASSOCIAZIONI DI TUTELA APPROVATO IL REGOLAMENTO ATTUATIVO DELLA NUOVA LEGGE REGIONALE TOSCANA  
 
 Firenze, 22 ottobre 2008 - Da oggi per essere inserite nel registro regionale, le associazioni per la tutela dei consumatori dovranno avere un numero minimo di iscritti (almeno 1 ogni 5000 cittadini toscani). Questa è una delle principali novità contenute nel nuovo regolamento d´attuazione della recente legge regionale per la tutela dei consumatori e degli utenti (n. 9/2008, Norme in materia di tutela e difesa dei consumatori e degli utenti), approvato ieri dalla Giunta regionale. Il regolamento, che ordina in modo organico elementi che prima erano disciplinati con singoli atti amministrativi, conferma anche i requisiti ritenuti necessari già in precedenza. In pratica le associazioni dovranno essere attive sul territorio da almeno tre anni ed avere un minimo di quattro sportelli (uno regionale e tre in altre province della Toscana) aperti per almeno 2 giorni a settimana con un minimo di 6 ore di front office. Il nuo! vo regolamento modifica anche composizione e funzionamento del! Comitat o Regionale dei consumatori e degli utenti (Crcu), precisa le procedure di iscrizione e di cancellazione dal registro regionale delle associazioni dei consumatori, indica le possibilità di finanziamento e revoca dei contributi regionali e le modalità di monitoraggio sulle iniziative svolte e sull´effettiva utilizzazione dei fondi pubblici. Le associazioni di tutela dei consumatori riconosciute dalla Regione Toscana sono attualmente 12 ed operano fianco a fianco con il Settore tutela dei consumatori della regione con l´obiettivo di spingere i cittadini verso un consumo critico, consapevole e sostenibile. «Il regolamento – spiega l´assessore regionale alla difesa dei consumatori, Eugenio Baronti – ci aiuterà a qualificare ulteriormente l´opera delle associazioni e la loro presenza sul territorio. Inoltre fino ad oggi il settore era regolato solo da legge e questo rendeva più lente le procedure per adeguare le politiche ! regionali alle nuove tendenze dei mercati. Un regolamento è uno strumento più agile e facile da gestire, e ci aiuterà ad essere più rigorosi, ma al tempo stesso flessibili difronte alle novità che si presenteranno». .  
   
   
SEMINARIO DELL’ARTI SU LEAD MARKET INITIATIVE  
 
 Valenzano, 22 ottobre 2008 - Si terrà il 23 ottobre, dalle 9. 30 alle 13, a Bari, presso la Sala Convegni di Confindustria (Via Amendola 172/5), il seminario organizzato dall’Arti (nell’ambito del progetto Bridg€conomies) sulla Lead Market Initiative (Lmi). Obiettivo del seminario è quello di approfondire le tematiche relative al piano coordinato di azioni della Lmi, l’iniziativa della Commissione europea che si propone di accelerare lo sviluppo dei settori di mercato emergenti e ad alta potenzialità per l’Europa, quali l’e-health, i prodotti tessili protettivi, il riciclaggio, i bio-prodotti, le energie rinnovabili e l’edilizia sostenibile (cui sarà dedicato un focus specifico). Agli interventi introduttivi di Vito Bellomo (vice presidente di Confindustria Bari e presidente della Sezione Edile) e Gianfranco Viesti (presidente dell’Arti) seguirà il dibattito, cui prenderanno parte: Antonio Paparella (rappresentante della Commissione Europea, Dg Impresa e Industria, Unità "Costruzioni, Apparati pressori e Metrologia"), Piero Torretta (vice presidente dell’Ance - Tecnologia e Innovazione di Roma) e Salvatore Matarrese (presidente dell’Ance Puglia). Le conclusioni saranno affidate ad Angela Barbanente, assessore all’Assetto del territorio, Urbanistica e Edilizia residenziale pubblica della Regione Puglia. .  
   
   
MANTOVA – AL VIA IL FESTIVAL DELLA COOPERAZIONE “ENERGIA VIVA”  
 
Mantova, 22 ottobre 2008 – Ha preso il via ieri la prima edizione del Festival della Cooperazione, dal titolo “Energia Viva”, promosso dalla Camera di Commercio di Mantova con le Camere di commercio della Lombardia in collaborazione con Confcooperative e Legacoop Lombardia e il patrocinio della Regione Lombardia (Dg Industria, Pmi e Cooperazione) Comune di Mantova, Provincia di Mantova. Solidarietà, collaborazione, mutualità ma anche evoluzione costante, innovazione, risposte alle nuove esigenze del lavoro, delle imprese, del commercio e della società, una capacità di creare valore superiore alla media delle imprese di tipo tradizionale. Questi gli elementi che fanno della cooperazione una componente dinamica dell’economia e dell’imprenditorialità che nella situazione attuale ha potenzialità ancora poco conosciute. Da qui l’idea del sistema camerale lombardo di proporre un momento di focalizzazione, informazione, studio sulle realtà e le potenzialità delle cooperative che si traduce nella prima edizione del Festival della Cooperazione. La manifestazione, che si terrà a Mantova dal 21 al 26 ottobre, prevede un nutrito programma di iniziative (oltre 30) fra cui forum tematici, seminari, spettacoli, incontri con i protagonisti dell’impresa, della finanza, della politica e della cultura per promuovere e far conoscere i diversi aspetti del mondo dell’impresa cooperativa, rivolti non solo agli attori del movimento cooperativo, ma anche ai giovani (studenti delle scuole medie e universitari), alle aziende di altri comparti e alla società civile. “È un momento di riflessione e di comunicazione di cui si sentiva la necessità”, ha spiegato Ercole Montanari, Presidente della Camera di Commercio di Mantova e Vice Presidente di Unioncamere Lombardia, “perché la cooperazione sta assumendo un ruolo sempre più importante nel rispondere a bisogni essenziali della società contemporanea. Mi riferisco soprattutto al lavoro, grazie alle opportunità di creazione di occupazione, di valorizzazione delle risorse individuali e collettive, di miglioramento delle condizioni di lavoro. Ma anche alle opportunità di crescita per le imprese, che aggregandosi in cooperative possono ridurre i costi di gestione, migliorare la loro forza di acquisto e la loro competitività, affrontare mercati e condizioni di mercato nuove. E, punto da non sottovalutare, alle capacità e potenzialità di miglioramento della qualità della vita e dei servizi alle persone”. Il mondo cooperativo lombardo è cresciuto nel corso degli ultimi anni in misura maggiore rispetto a quello italiano: dal 2000 al 2007 vi è stato un aumento del numero delle imprese cooperative del 13% in Lombardia contro il 10% a livello nazionale. Le imprese cooperative attive che hanno sede in Lombardia, secondo i dati ricavati dal Registro delle Imprese aggiornati al 2007, risultano essere 11. 572 con una crescita del 4% rispetto al 2006. La Lombardia è la regione italiana con il maggior numero di imprese cooperative in valori assoluti, anche se l’incidenza percentuale sul tessuto imprenditoriale, pari a 1,4%, è comunque in linea con la media nazionale. Un’occupazione stimata di oltre 235. 000 addetti (circa il 6% dell’occupazione lombarda) ed una distribuzione settoriale fortemente orientata ad alcune attività economiche: i trasporti, istruzione e sanità e il credito. Fra il 2001 e il 2005 il numero degli occupati nelle cooperative in Lombardia è cresciuto del 24,3%. Le previsioni di crescita dell’occupazione delle cooperative lombarde, secondo il Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere, nel 2008 sono superiori a quelle delle imprese in generale: +1% rispetto a +0,7. In alcuni settori il divario aumenta: l’occupazione nell’industria cooperativa è destinata a crescere dell’1,2% contro lo 0,2% dell’industria in generale, nelle costruzioni la crescita prevista è dell’1,4% contro la contrazione dello 0,1% prevista nel settore. Solo nei servizi le cooperative prevedono di crescere meno (+1%) rispetto al totale delle imprese (+1,1%). .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: NORME PIÙ CHIARE PER I DIVORZI DI COPPIE INTERNAZIONALI  
 
Strasburgo, 22 ottobre 2008 - Il Parlamento si è pronunciato su una proposta di regolamento che intende chiarire le norme sulla competenza giurisdizionale, sul riconoscimento e sull´esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e quelle norme sulla legge applicabile, introducendo un certo grado di autonomia delle parti. I deputati insistono sulla necessità di garantire a entrambi i coniugi le informazioni sulle conseguenze giuridiche e sociali della loro scelta riguardo alla giurisdizione e alla legge applicabile. Approvando con 522 voti favorevoli, 89 contrari e 35 astensioni la relazione di Evelyne Gebhardt (Pse, De), il Parlamento accoglie con favore la proposta della Commissione di istituire un quadro normativo chiaro e completo che comprenda le norme relative alla competenza giurisdizionale, al riconoscimento e all´esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e le norme sulla legge applicabile, introducendo anche un certo grado di autonomia delle parti. Ma propone una serie di emendamenti, soprattutto per garantire che i coniugi prendano una decisione in modo consapevole. Ad oggi, una volta avviato il procedimento di divorzio davanti alle autorità giurisdizionali di uno Stato membro, la legge applicabile è individuata attraverso le norme di conflitto di tale Stato, che variano molto tra paese e paese. La combinazione fra la diversità delle norme di conflitto nazionali e le attuali disposizioni Ue in materia di attribuzione della competenza giurisdizionale può generare un certo numero di problemi nel caso dei divorzi "internazionali". Oltre all´incertezza giuridica risultante dalla difficoltà per i coniugi di individuare quale legge si applicherà al loro caso, vi è anche il rischio della "corsa in tribunale", espressione che designa una situazione nella quale il coniuge più informato tenterà di adire per primo l´autorità giurisdizionale la cui legge tutela meglio i suoi interessi. Inoltre, i cittadini comunitari che risiedono in uno Stato terzo possono avere difficoltà a trovare un´autorità giurisdizionale competente in materia di divorzio e a far riconoscere nei rispettivi Stati di origine una sentenza di divorzio pronunciata in uno Stato terzo. La proposta intende ovviare a questi rischi, senza però instaurare un regime comune in materia di divorzio in Europa. Agevolare una scelta illuminata da parte dei coniugi Con una serie di emendamenti, il Parlamento intende agevolare una «scelta illuminata» delle coppie nella decisione in merito all´autorità giurisdizionale che deve trattare il loro divorzio. Pertanto, ritiene che prima di designare la giurisdizione competente e la legge applicabile occorre che i coniugi abbiano accesso a informazioni aggiornate relative agli aspetti essenziali della legge nazionale e comunitaria e delle procedure in materia di divorzio e di separazione personale. Per garantire l´accesso a un´appropriata informazione di qualità, un emendamento chiede alla Commissione di aggiornarla regolarmente nel sistema di informazioni pubblico basato su Internet. I deputati precisano inoltre che a entrambi i coniugi vanno garantiti pari opportunità e, a tal fine, ritengono essenziale che ciascuna parte sappia esattamente quali sono le conseguenze giuridiche e sociali della scelta della giurisdizione e della legge applicabile. Chiedono comunque che la possibilità di scegliere la legge applicabile non leda gli interessi della prole. In base alla proposta della Commissione, i coniugi avrebbero la facoltà di designare di comune accordo la legge applicabile al divorzio o alla separazione scegliendo tra diverse possibilità, purché tale scelta sia conforme ai diritti fondamentali definiti dai Trattati e dalla Carta dei diritti fondamentali dell´Ue e alle politiche pubbliche. Il Parlamento chiarisce alcune delle opzioni proposte - lo Stato di uno dei due coniugi, quello in cui avevano in precedenza la residenza abituale per un certo numero di anni, quello in cui è stata presentata la domanda - e aggiunge anche lo Stato di residenza abituale dei coniugi al momento in cui è concluso l´accordo, nonché lo Stato in cui è stato celebrato il matrimonio. L´aula ha peraltro respinto un emendamento presentato dal Ppe/de volto a precisare che le leggi tra le quali poter scegliere dovevano essere quelle emanate dagli Stati membri dell´Ue. Un altro emendamento precisa che se la legge designata non riconosce la separazione o il divorzio o lo fa in modo discriminatorio per uno dei due coniugi, «si applica la legge del foro». Obiettivo di questo emendamento è risolvere i problemi che incontrano alcune donne straniere che chiedono la separazione o il divorzio in taluni Stati membri. L´interesse di una persona ad ottenere la separazione o il divorzio, in quanto espressione della sua autonomia personale, deve prevalere sul criterio dell´applicazione della legge nazionale. Avviene che in questi casi l´applicazione della legge nazionale comune dei coniugi renda difficile l´accesso alla separazione o al divorzio di determinate persone residenti in taluni Stati membri. Il Parlamento è solo consultato su questa proposta, mentre a livello di Consiglio, dove è richiesta l´unanimità, la proposta è osteggiata dalla Svezia. Sembra però che almeno 9 Stati membri - Italia, Francia, Spagna, Romania, Austria, Ungheria, Grecia, Slovenia e Lussemburgo - abbiano intenzione di avviare una cooperazione rafforzata in questa materia. . .  
   
   
“MONDO FAMIGLIA”: L´AFFIDAMENTO FAMIGLIARE DI MINORI  
 
Bolzano, 22 ottobre 2008 - Prosegue il breve ciclo di trasmissioni televisive in lingua italiana su tematiche famigliari promosso dall’Assessorato provinciale al sociale e alla sanità. Il tema affrontato questa settimana è quello dell’affidamento familiare di minori. Sono stati 370 i minori accolti in affidamento in Alto Adige nell’anno 2007 e 131 sono state le famiglie che si sono dichiarate disponibili ad offrire un aiuto aprendo le proprie porte a bambini e bambine. Nella puntata di questa settimana, che andrà in onda su "Videobolzano 33" mercoledì 22 ottobre alle ore 20. 05 ca. Dopo il telegiornale e in replica il giorno successivo alle ore 14. 30, verrà approfondito questa importante forma di aiuto che è fortemente radicata nella nostra provincia. Verranno ascoltate le voci degli operatori sociali e delle famiglie direttamente impegnate nell’accoglienza dei minori. La puntata verrà inoltre trasmessa anche da "Tca" giovedì 23 ottobre alle 19. 30 circa dopo il telegiornale e in replica il giorno successivo (venerdì) alle 12. 45 prima del telegiornale. . .  
   
   
IMPRENDITORIA FEMMINILE, LE AZIONI DELLA REGIONE TOSCANA DAGLI INCENTIVI ALLE IMPRESE FEMMINILI ALLA FORMAZIONE E TUTORAGGIO TUTTE LE OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO PER LE AZIENDE IN ROSA  
 
 Firenze, 22 ottobre 2008 - Il convegno “Potenziare l’imprenditoria femminile: prospettive psicologiche di intervento” che si è svolto oggi presso l´Aula Magna del Dipartimento di Psicologia in via San Niccolò a Firenze è stato l´occasione per fare il punto sulle azioni a favore dell’imprenditoria femminile promosse dalla Regione Toscana, in particolare quelle che hanno consentito la diffusione di alcune modalità psicologiche di intervento in grado di potenziare la progettualità delle imprenditrici per un costruttivo business management. Ecco una scheda sintetica delle attività. Incentivi Alle Imprese Femminili – Vi Bando L. 215/92 - Le attività d’incentivazione finanziaria a favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile fanno riferimento all’attuazione dei bandi previsti dalla legge statale n. 215 del 25 febbraio 1992 e dal D. P. R. N. 314 del 28 lugli! o 2000. Le risorse finanziarie necessarie alla attuazione! dei sud detti bandi derivano da una forma di cofinanziamento da parte dello Stato e di alcune Regioni, tra le quali la Regione Toscana. L’ultimo bando attivato è stato il Vi° che si è chiuso alla fine del 2006. Per la Regione Toscana la gestione di tale bando, come del resto i precedenti Iv° e V°, è stata affidata a due appositi soggetti attuatori: Fidi Toscana Spa, che ha gestito le domande delle imprese appartenenti ai settori del commercio, turismo, servizi ed agricoltura; Artigiancredito Toscano Sc, che ha gestito le domande delle imprese artigiane del settore manifatturiero. Sul Vi° bando sono state presentate 463 domande, di cui 72 sono state agevolate, per un importo complessivo di € 4. 192. 428. Di cui € 2. 638. 991 di risorse statali; di cui € 1. 553. 437 di risorse regionali. Le 72 imprese finanziate sono così suddivise per settore: 1) Agricoltura: 6 imprese agevolate per &e! uro; 300. 502; 2) Commercio/turismo e servizi: 44 imprese agevolate per € 2. 103. 758; 3) Manifatturiero: 22 imprese agevolate per € 1. 669. 731. Sviluppo Dell’imprenditoria Femminile - Per quanto concerne, invece, l’attività di promozione e sviluppo a sostegno dell’imprenditoria femminile, il riferimento principale consiste nello specifico documento relativo al Programma delle “Iniziative Regionali a favore dell’imprenditoria femminile toscana”, di cui alla Deliberazione di G. R. N. 1168/05, modificata ed integrata con successiva deliberazione G. R. N. 910/07. Per suddette iniziative le risorse disponibili ammontano ad Euro 617. 898,11, così suddivise: Quota Stato: Euro 263. 752 Quota Regione: Euro 354. 145 Tali “Iniziative regionali” sono relative alle seguenti attività: A) Attività di informazione e orientamento - Particolare importanza ri! veste il Progetto Passepartout, attuato in collaborazione con ! Unioncam ere Toscana. Tale progetto si realizza sotto forma di pagine web sul sito regionale dedicato all’imprenditoria femminile dove si intende mettere a disposizione dell’utenza uno strumento di consultazione nel quale far confluire le informazioni e le iniziative più significative riguardanti il mondo dell’imprenditoria femminile, coinvolgendo tutti i soggetti interessati (Enti Locali, Associazioni di Categoria, Camere di Commercio e altri Enti Pubblici) per meglio definire percorsi informativi e di orientamento. In collaborazione con il Comune di Firenze è stato realizzato il Progetto Vivaio di Imprese che promuove attività di informazione, formazione, assistenza ed avvio nuove imprese rivolto a donne in particolare donne immigrate. Sono stati inoltre realizzati specifici Convegni in materia, il principale dei quali è stato il Convegno “Imprenditoria Femminile” svoltosi il 9/09/2009 presso il Convitto della Calz! a in Firenze. Sono state anche svolte mirate attività di pubblicizzazione e promozione sulle principali testate giornalistiche. B) Attività di formazione per aspiranti e neo imprenditrici In suddette attività è degna di nota l’iniziativa denominata Bilancio di competenze realizzata in collaborazione con l’Università di Firenze – Dipartimento di Psicologia: Sono stati realizzati tre percorsi rivolti a aspiranti imprenditrici, neo imprenditrici e imprenditrici esperte. Inoltre il 13/06/2007 è stata realizzata la “Prima giornata di studio sul Bilancio di competenze”. Nell´ottobre 2008 è stato organizzato il Convegno “Potenziare l’Imprenditoria Femminile: prospettive psicologiche di intervento”. Con Unioncamere Toscana sono stati realizzati percorsi di formazione imprenditoriale specialistici volti ad approfondire tematiche strategiche p! er lo sviluppo della competitività delle imprese le tem! atiche t rattate sono: comunicazione e dinamiche di gruppo, piano d’impresa, organizzazione e controllo aziendale, marketing aziendale, processi di internazionalizzazione, certificazioni di qualità, certificazione e responsabilità sociale. C) Assistenza tecnica e accompagnamento alle Imprese - L’attività è stata rivolta alle imprese che hanno presentato domanda di contributo a valere sul Vi bando della L. 215/92 cofinanziato dalla Regione Toscana. Con la collaborazione di Unioncamere Toscana si sono svolte attività di assistenza tecnica durante il periodo di apertura del Vi bando per l’accesso alle agevolazioni. Sono stati svolti seminari informativi, work shop informativi coinvolgendo Province, Ee. Ll. Cc. I. Aa, Associazioni di Categoria ecc. Successivamente l’assistenza è stata rivolta alle imprese beneficiarie dei contributi offrendo un apposito servizio di accompagnamento Tutoraggio in c! ollaborazione con Fidi Toscana e Artigiancredito Toscano soggetti attuatori del bando per la Regione Toscana. D) Progetto Mentoring - Con Unioncamere Toscana è stato realizzato il progetto Mentoring che consiste in una tecnica di accompagnamento di un’imprenditrice esordiente (mentee) da parte di un imprenditrice affermata (mentor) con la precisa finalità, tramite un percorso formativo e di trasferimento di conoscenze/esperienze, di agevolare lo sviluppo della carriera professionale e di accrescere la cultura di impresa, dalla fase di avvio fino al consolidamento dell’attività professionale. E) Attività di analisi e ricerca - Attività svolte in collaborazione con Unioncamere Toscana e consiste in: Indagine sulle imprese femminili in Toscana; Analisi qualitativa e quantitativa Vi bando; Osservatorio sulle Imprese Femminili in Toscana; F) Monitoraggio delle iniziative e monit! oraggio delle imprese beneficiarie Monitoraggio sui progr! ammi ini ziative regionali Iv e V bando L. 215/92: Monitoraggio imprese finanziate sul Iv bando L. 215/92; Monitoraggio imprese finanziate V bando L. 215/92 G) Accesso al credito - E’ stata predisposta, un’analisi dei dati 2002/2008 relativi a quelle imprese che hanno fatto richiesta di finanziamento ricorrendo ad un apposito strumento (specifico plafond finanziario per l’imprenditoria femminile) previsto dal Protocollo d’intesa tra la Regione Toscana e il Sistema bancario toscano (ex convenzione denominata Investire in rosa). E´ stata inoltre realizzata una Mappa delle opportunità finanziare per le Pmi a prevalente partecipazione femminile. Il 29 settembre 2008 è stato realizzato in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale di Siena un workshop Diamo credito alle donne sulla tematica di accesso al credito delle imprese femminili. .