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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Dicembre 2009
PRIMO CONSIGLIO EUROPEO NEL QUADRO DEL TRATTATO DI LISBONA  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2009 - Il 10 e 11 dicembre i capi di Stato e di governo discuteranno di cambiamenti climatici e questioni economiche. All´ordine del giorno vi è l´andamento dei negoziati alla conferenza di Copenaghen sui cambiamenti climatici e la situazione economica, finanziaria e dell´occupazione nell´Ue, in particolare le strategie di uscita e la vigilanza dei mercati finanziari. Inoltre, si prevede che il Consiglio europeo adotti un programma pluriennale in materia di libertà, sicurezza e giustizia, il programma di Stoccolma. Il Consiglio europeo di dicembre sarà presieduto dal Primo Ministro svedese Fredrik Reinfeldt. In base ad un accordo di dicembre 2008, la presidenza in carica al momento dell´entrata in vigore del trattato di Lisbona ‑ che ha avuto luogo il 1° dicembre ‑ presiede le riunioni del Consiglio europeo fino alla fine del suo mandato. A partire da gennaio 2010 Herman Van Rompuy, recentemente eletto Presidente del Consiglio europeo, preparerà e presiederà le riunioni del vertice. Conformemente al trattato di Lisbona, il Consiglio europeo è composto dai capi di Stato e di governo, dal suo presidente e dal presidente della Commissione. L´alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza partecipa ai lavori. .  
   
   
PROGRAMMA DI STOCCOLMA - PER UN´EUROPA PIÙ SICURA  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2009 - Il nuovo programma quinquennale dell´Ue nel campo della libertà, sicurezza e giustizia, detto "il programma di Stoccolma", intende rafforzare la sicurezza in Europa, salvaguardando al tempo stesso i diritti dei cittadini. Questo documento strategico è stato discusso dai ministri della giustizia e affari interni il 30 novembre e 1º dicembre. Se ne prevede l´adozione nella riunione del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre. Secondo il programma, l´Unione deve essere uno spazio unico in cui le libertà e i diritti fondamentali sono tutelati. La vita privata dei cittadini deve essere salvaguardata oltre le frontiere nazionali, soprattutto proteggendo i dati personali. Il riconoscimento degli atti giuridici in altri Stati membri incontra ancora ostacoli. Occorre attivare le risorse per eliminarli. Le persone devono poter accedere più facilmente ai tribunali, in modo da esercitare i loro diritti in tutta l´Unione. È necessario sviluppare una strategia per la sicurezza interna per lottare più efficacemente contro la criminalità organizzata, il terrorismo e le altre minacce, per esempio rafforzando la cooperazione di polizia, la gestione delle frontiere e la protezione civile. Un altro obiettivo chiave è l´istituzione di una politica europea globale in materia di migrazione, basata sulla solidarietà e la responsabilità. Una migrazione legale e ben gestita giova a tutti, mentre occorre un´azione incisiva per contrastare l´immigrazione clandestina. Le persone che necessitano di protezione devono aver accesso a procedure di asilo adeguate. Il trattato di Lisbona rende più efficace il processo decisionale nel campo della giustizia e degli affari interni. La procedura legislativa ordinaria, in cui le decisioni sono prese a maggioranza qualificata in sede di Consiglio, e in cui il Parlamento europeo gode di pieni poteri co-legislativi, si applica ora alla maggior parte dei settori, come l´immigrazione legale e la cooperazione giudiziaria in materia penale. Pertanto, le misure nazionali e comunitarie in questi settori saranno soggette al controllo giurisdizionale della Corte di giustizia dell´Unione europea. . .  
   
   
MICHAEL CASHMAN, "MR TRASPARENZA" DEL PARLAMENTO EUROPEO: "STA DIVENTANDO UN´OSSESSIONE"  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2009 - E´ lui che ha scritto il regolamento sull´accesso ai documenti nell´Ue, nell´ormai lontano 1999. Ed è ancora lui, oggi, il responsabile della revisione di quel regolamento, per garantire ancor più trasparenza, apertura, e vicinanza ai cittadini. Molti ostacoli sul percorso, ma un alleato forte: il Trattato di Lisbona. Micheal Cashman, labour britannico alla terza legislatura, ci spiega perché. Onorevole Cashman, 10 anni fa preparava la prima legge sull´accesso ai documenti. Oggi sta lavorando alla sua revisione alla luce del Trattato di Lisbona. Che progressi abbiamo fatto da allora? Progressi ce ne sono stati, nel 1999 c´era la riluttanza culturale e istituzionale era generalizzata. Si pensava che l´accesso ai documenti avrebbe ritardato il processo decisionale, ne avrebbe minato l´efficienza. E c´era una certa paura del giudizio dei cittadini. Ma l´apertura aumenta la democrazia, non dovrebbe far paura. Il Regolamento, approvato nel 2001, prevede che tutti i documenti siano accessibili, e quando non lo sono, il rifiuto deve essere motivato. Questo significa che la "confidenzialità" non può essere più una scusa per negare l´accesso a un documento, ma si deve spiegare la ragione. Lo so. Sono diventato un po´ ossessivo su questo (ride). Ma resta molto da fare. In primo luogo rendere l´accesso ai documenti più facile. Se sei un giornalista a un esperto di affari europei, sai come trovare un documento. Ma se sei un cittadino normale, ti perdi. I documenti dovrebbero essere tutti accessibili online, e con un solo punto d´ingresso, un portale unico chiamato "Documenti dell´Unione europea" dove digiti la tua richiesta e ottieni il testo. Che cosa cambia con il Trattato di Lisbona? Il Trattato di Lisbona fa la differenza. Rafforza la trasparenza, affermando che i cittadini hanno il "diritto di partecipare alla vita democratica dell´Ue". Ma come ogni diritto, devi sapere che esiste per poterne usufruire. Se non sai come tracciare il percorso legislativo di un testo, se non conosci i meccanismi, se non sai a chi rivolgerti, in realtà non puoi davvero prendere parte attiva nel processo. Il diritto a partecipare è estremamente importante, dobbiamo aiutare i cittadini ad esercitarlo. Molta gente è scettica verso l´Ue, e la propaganda eurofobica guadagna terreno. Questo è dovuto al fatto che ogni decisione sembra presa a porte chiuse, negli oscuri corridoi di Bruxelles. Con il Trattato, l´apertura, la pubblicazione degli ordini del giorno e dei resoconti diventa obbligatoria. Quando questo avverrà, la gente, per esempio, in Italia, potrà vedere che le decisioni non sono calate dall´alto da Bruxelles, ma che sono frutto di discussioni a cui partecipano anche i loro governi. E quindi potrà votare in modo più consapevole anche a livello nazionale. Lisbona obbliga anche i parlamenti nazionali ad esaminare le proposte di legge europee. Quando qualcosa non li convincerà, i parlamentari nazionali potranno andare dal loro Ministro e dire "perché hai votato così a Bruxelles?!". E così le questioni europee entreranno nel dibattito nazionale. Un altro vantaggio: ci sono stati vari scandali finanziari a livello europeo. Io credo che più siamo aperti e trasparenti, più la gente si renderà conto che sì - esistono delle eccezioni, ma che nella maggior parte dei casi le cose funzionano bene e non ci sono abusi. A che punto è la revisione del Regolamento? Il Parlamento ha già proposto varie idee. Ma il documento è bloccato al Consiglio, e la Commissione ha proposto una revisione che tutti i gruppi politici considerano deludente. E´ vero, ci sono alcune istituzioni riluttanti. Vorrebbero tornare indietro, anche rispetto al Regolamento del 2001. Noi siamo pronti a discutere, ma senza rinunciare all´idea che tutti i documenti devono essere accessibili. Intanto la commissione Libertà civili voterà il 7 dicembre le modifiche al regolamento alla luce dell´entrata in vigore del Trattato di Lisbona. .  
   
   
VERSO 2010 - L´ANNO EUROPEO PER LA LOTTA ALLA POVERTÀ E ALL’ESCLUSIONE SOCIALE DA NAPOLI UN FRONTE COMUNE CONTRO LA POVERTÀ E IL DISAGIO  
 
Napoli, 10 dicembre 2009 - Si è concluso con successo sabato scorso a Napoli il Forum della Società Civile dedicato al 2010, Anno europeo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, organizzato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea in collaborazione con la Regione Campania e il Comune di Napoli e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. “Per uno sviluppo sostenibile da un punto di vista sociale e ambientale – ha affermato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio inviato ai partecipanti – è indispensabile innovare e rafforzare il modello economico e sociale europeo, assumendo la lotta alla povertà e all’esclusione come una grande priorità politica e civile”. Circa quattrocento persone si sono riunite al Maschio Angioino per partecipare alle due giornate di discussioni e dibattiti su un tema che, sebbene sia spesso percepito come lontano dall’opinione pubblica europea, riguarda da vicino l’Unione. Infatti, il 17% dei cittadini Ue dispone ancora di risorse limitate e non riesce a soddisfare le necessità primarie. Una situazione che trova conferma in Italia, come ha ricordato Antonio Bassolino, Presidente della Regione Campania: “Nel nostro Paese il 14% della popolazione vive in condizioni di povertà relativa, di questo il 60% è concentrato nel Mezzogiorno di Italia. La lotta all’esclusione sociale e alla povertà – ha aggiunto Bassolino – ha bisogno della collaborazione delle istituzioni e di una sinergia necessaria anche al di fuori dell’Europa, che ha il ruolo fondamentale di fare da guida nella crisi mondiale”. Rosa Russo Iervolino, Sindaco di Napoli, ha sottolineato l’importanza di porre “la persona e i suoi diritti al centro delle strategie di lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Bisogna innanzitutto attuare la Costituzione – ha sostenuto il primo cittadino di Napoli – che pone al centro della costruzione giuridica dello Stato la persona con i suoi diritti e la solidarietà come legame tra società civile e istituzioni. Dobbiamo spendere di più in politica sociale e dobbiamo sforzarci di non considerare la povertà e l’emarginazione esclusivamente nell’accezione classica, perché il mondo cambia e lo fa rapidamente”. L’esigenza di creare un nuovo paradigma per superare le nozioni classiche di povertà ed emarginazione è stato un richiamo costante nel dibattito a Napoli, sia durante le sessioni plenarie che nei focus tematici. “La povertà – ha sostenuto Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli – è un fenomeno che si sta espandendo a macchia d’olio e che si diffonde in relazione ad una situazione di crisi mondiale. Fa bene l’Unione europea a porre questo tema di estrema urgenza al centro delle sue politiche”. Le istituzioni europee sono state rappresentate nel Forum da Antonio Tajani, Commissario europeo dei Trasporti e Vicepresidente della Commissione europea, e da Gianni Pittella, Vicepresidente del Parlamento europeo. “Servono interventi immediati di sostegno – ha detto Tajani, la cui designazione a Commissario europeo per l’Industria è stata resa pubblica durante il Forum – e la Commissione europea si sta muovendo proprio in questo senso con una serie di programmi e fondi strutturali. L’obiettivo è quello di innalzare il livello economico delle regioni dell’Europa meridionale, compresa l’Italia del Sud, per portarle al livello medio del reddito dell’intera Unione europea. Bisogna anche puntare allo sviluppo e alla crescita dell’economia”. Gianni Pittella ha sostenuto invece che “la lotta alla povertà significa un forte e robusto piano europeo per alimentare la crescita, per dare sostegni ai ceti sociali più deboli, per rafforzare le tutele sociali e gli ammortizzatori sociali, per sostenere la piccola e media impresa, per alimentare i consumi e per incrementare la competitività del sistema Europa”. Il Vicepresidente del Parlamento europeo ha inoltre espresso il suo sostegno alla conferma di Antonio Tajani come membro della Commissione con un ruolo rafforzato per l’Italia. Dal fronte della società civile Paolo Pezzana, Presidente della Federazione italiana degli organismi delle persone senza dimora (Fio. Psd), ha notato una certa “crescita della società civile europea attuale rispetto a quella pre-Strategia di Lisbona in fatto di adeguatezza rispetto ai processi ed ai linguaggi politico-programmatori dell’Unione”. Pezzana ha sottolineato anche l’importanza dello “strumento dell’iniziativa popolare dei cittadini (previsto dal Trattato di Lisbona), sul quale è aperta una consultazione pubblica e che dovrebbe portare entro il 2011 alla possibilità per un milione di cittadini europei di presentare proposte legislative europee”. Il Presidente del Fio. Psd ha notato infine che “la questione del Basic Income che la società civile europea pone trasversalmente in cima alla propria lista di priorità è stata abbondantemente discussa, insieme ai correlati aspetti di fiscalità europea (Eurobond, Eurotassa, New Tobin Tax etc. ) che questo comporta”. Secondo Guy Standing, docente dell’Università di Bath e Co-presidente del Basic Income Earth Network, “la classe emergente oggi nel mondo è quella dei precari”. Il Professor Standing ha sostenuto che “è impossibile promuovere la responsabilità sociale e combattere la povertà senza considerare il nocciolo del problema, cioè la grave crescita della disuguaglianza. Se non la si affronta è impossibile fare quello di cui c’è bisogno: trovare nuove forme di partecipazione”. Il Forum ha sicuramente rappresentato un ricco insieme di riflessioni e spunti in vista dell’Anno europeo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale e può essere considerato un “aperitivo” degli eventi che avranno luogo durante il 2010. .  
   
   
QUALIFICHE PROFESSIONALI: LA COMMISSIONE INFORMA MEGLIO SUL FUNZIONAMENTO DELLA NORMATIVA EUROPEA  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2009 - La Commissione europea ha pubblicato un documento che illustra in quale misura i singoli Stati membri dell’Ue hanno attuato la direttiva sulle qualifiche professionali. Il documento è accompagnato da una guida in cui i cittadini possono trovare informazioni circa il contenuto e gli effetti della direttiva, adottata nel 2005 per facilitare la libera circolazione delle persone che desiderano esercitare, stabilmente o temporaneamente, un’attività lavorativa autonoma o dipendente in un altro Stato membro. Il commissario europeo per il mercato interno e i servizi Charlie Mccreevy ha dichiarato: “Questa guida fornisce ai professionisti informazioni preziose su come far valere i loro diritti nel mercato interno. Per quanto riguarda la trasposizione della direttiva nell’ordinamento giuridico nazionale, invito gli Stati membri in ritardo ad attuare al più presto questo importante atto normativo. ” Panoramica sull’attuazione della direttiva - Tutti gli Stati membri avrebbero dovuto attuare la direttiva entro il 20 ottobre 2007. Oltre due anni dopo la scadenza di questo termine, cinque Paesi (Austria, Belgio, Francia, Grecia e Lussemburgo) non hanno ancora ottemperato a tale obbligo. Il documento pubblicato oggi dalla Commissione presenta una panoramica dettagliata del modo in cui gli Stati membri hanno dato attuazione alla direttiva. Guida - La Commissione ha inoltre pubblicato una guida di 66 domande e risposte per informare i lavoratori, sia autonomi sia dipendenti, su come ottenere il riconoscimento delle loro qualifiche in un altro Stato membro dell’Ue. Ad esempio, la guida spiega come avvalersi della direttiva per lavorare temporaneamente in un altro Paese dell’Unione. La direttiva sulle qualifiche professionali - La direttiva 2005/36/Ce relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali è un elemento fondamentale della legislazione relativa al mercato interno. Essa si applica a oltre 800 professioni regolamentate, cioè professioni per il cui esercizio uno o più Paesi dell’Unione europea richiedono il possesso di determinate qualifiche. Alcuni professionisti del settore sanitario e gli architetti beneficiano del riconoscimento automatico dei titoli ottenuti nel loro Paese d’origine perché le condizioni cui è subordinata l’attribuzione di questi titoli sono armonizzate al livello europeo. Il riconoscimento è automatico anche per gli artigiani che abbiano maturato una certa esperienza professionale nel loro Paese d’origine. Per le altre professioni, la direttiva prevede un sistema di riconoscimento reciproco dei titoli caso per caso, in modo da consentire alle persone qualificate di ottenere il riconoscimento dei loro titoli nello Stato membro ospitante in cui desiderano esercitare la loro attività. .  
   
   
IL SERVIZIO REGIONALE CHAMPAGNE-ARDENNE È ORA ONLINE SU CORDIS  
 
Bruxelles, 9 dicembre 2009 - Cordis - il servizio comunitario di informazioni in materia di ricerca e sviluppo - annuncia il lancio del Servizio regionale Champagne-ardenne. La regione francese ha scelto il servizio Cordis per dare maggiore visibilità alle attività di ricerca e sviluppo (R&s) svolte nei numerosi campi di eccellenza della regione, tra cui le risorse alimentari, la logistica e l´industria metalmeccanica, l´industria automobilistica, degli strumenti medici, del tessile e dell´imballaggio. Scoprite su Cordis le politiche di ricerca attuate dalla regione Champagne-ardenne, gli impianti di ricerca presenti nella regione, nonché una panoramica socio-economica. Il servizio permetterà inoltre di ternersi aggiornati sulle notizie relative alla R&s nella regione. Il Servizio regionale disponibile su Cordis è uno strumento essenziale per la promozione delle regioni europee e per attrarre ricercatori, studenti e investitori nel campo della ricerca e dello sviluppo. Se volete creare un servizio regionale per la vostra regione, contattate Cordis. Il Servizio regionale Champagne-ardenne è disponibile al seguente indirizzo internet: http://cordis. Europa. Eu/champagne-ardenne/home_en. Html .  
   
   
CONFERENZA ANNUALE INTERACT ENPI - ROMA, 10-11 DICEMBRE 2009  
 
Roma, 10 dicembre 2009 - La Rappresentanza in Italia della Commissioneeuropea è lieta di segnalare la Conferenza annuale Interact Enpi, organizzata in stretta collaborazione con la Regione Lazio e l´Ufficio di cooperazione Euoropeaid della Commissione europea. L´evento si inserisce nell´ambito dell´iniziativa- in corso di realizzazione da parte dell´Ue - di una gestione congiunta prevista dallo Strumento Europeo di Vicinato e Partenariato sostiene di numerosi programmi di cooperazione transfrontaliera. L´impegno vuole rafforzare la cooperazione con i paesi limitrofi dell’Unione Europea attraverso lo Strumento Europeo di Vicinato e Partenariato (Sevp) che include una componente specificamente orientata alla cooperazione transfrontaliera. Nel corso della Conferenza, articolata in due giorni ed ospitata dalla Regione Lazio,gli attori coinvolti di tutti i programmi coinvolti e approfondiranno gli aspetti pratici legati alla loro attuazione. Parteciperanno, tra gli altri, Bodil Persson dell´Europaid, Domenica Calabrò della Regione Lazio, Jakub Urbanik della Direzione generale Relazioni esterne della Commissione europea. .  
   
   
PROGETTO UE PER LA SALVAGUARDIA E LA PRESERVAZIONE DELLE LINGUE  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2009 - Un team di ricercatori finanziato dall´Unione europea sta lavorando allo sviluppo di un metodo per la misurazione della vitalità delle lingue europee. Questo strumento offrirà agli europei la possibilità di determinare con sicurezza quali lingue sono a rischio di estinzione. Il progetto Eldia ("European language diversity for all") ha ricevuto un finanziamento di 2,7 milioni di euro. I ricercatori, provenienti da 8 università site in 6 Stati membri diversi, si stanno preparando per avviare l´attività di studio su 14 lingue ungrofinniche. "Queste lingue si prestano particolarmente bene ad essere studiate poiché coprono la gamma completa delle diverse lingue minoritarie, a partire dalle lingue autoctone come il Meänkieli in Svezia fino ad arrivare alle lingue dei nuovi lavoratori immigrati in Germania, come per esempio l´estone" ha affermato il coordinatore del progetto, la professoressa Anneli Sarhimaa dell´Università Johannes Gutenberg di Magonza, in Germania. La docente, esperta di lingue nordiche e baltiche, ha affermato che i risultati del progetto verranno utilizzati per generare un metodo di valutazione della vitalità delle lingue europee universale, che potrà essere utilizzato da tutte le lingue minoritarie. Il team che ha condotto la ricerca ritiene che l´indice che ne deriverà, denominato European Language Vitality Barometer (Eulavibar) sarà analogo alla Red List dell´International Union for Conservation of Nature and Natural Resources (Iucn), ovvero la raccolta di dati più esaustiva dedicata allo stato di conservazione della flora e della fauna a livello mondiale. L´indice fornirà indicazione sullo stato attuale delle singole lingue e sulla portata del rischio a cui sono esposte. L´unione europea potrà inoltre utilizzare questo strumento per implementare le politiche comunitarie per la salvaguardia delle minoranze. Il team di Eldia, composto da 12 accademici e 20 tra dottorandi e ricercatori post-dottorato, condurrà numerose indagini sul campo e analizzerà documenti di testo in 14 lingue minoritarie e nelle principali lingue pertinenti. I linguisti che partecipano allo studio analizzeranno la lingua seto, nell´Estonia orientale, e la lingua parlata dalla comunità ungherese in Slovenia. I sociologi valuteranno in che modo il pubblico percepisce i vari gruppi etnici, mentre gli esperti di statistica svilupperanno una struttura metodologica per la raccolta e la valutazione del materiale. Il ruolo degli esperti legali coinvolti nello studio sarà invece quello di valutare la posizione legale delle minoranze rispetto alla legislazione comunitaria. "Il plurilinguismo fa parte del grande patrimonio europeo" ha spiegato la professoressa Sarhimaa. "In Europa, 46 milioni di persone crescono utilizzando una lingua minoritaria e la lingua principalmente parlata nella loro area di provenienza". I ricercatori sottolineano che uno degli obiettivi del progetto Eldia è la preservazione e la salvaguardia di questo patrimonio. I ricercatori studieranno anche i gruppi etnici careliano, vepso e seto in Russia e la popolazione che parla la lingua sami settentrionale, in Norvegia. L´indice, secondo i ricercatori, dimostrerà che le lingue minori e quelle ufficiali non devono essere in conflitto. Questo significa che le lingue che compongono i vari gruppi possono convivere tranquillamente. I ricercatori, tuttavia, non prevedono un futuro roseo per le lingue che hanno meno di un milione di parlanti. I ricercatori che partecipano al progetto Eldia provengono dalle finlandesi Helsingin yliopisto, Oulun yliopisto e Ålands fredsinstitut, dall´Università di Vienna (Austria), dalla svedese Mälardalens Högskola, dall´estone Tartu Ülikool e dalla slovena Univerza v Mariboru. Per maggiori informazioni, visitare: Eldia: http://www. Univie. Ac. At/eldia-project/ .  
   
   
GLI ESPERTI INVITANO AD ADOTTARE UN NUOVO APPROCCIO ALLA RICERCA E ALL´INNOVAZIONE IN EUROPA  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2009 - I ricercatori e gli esperti del settore industriale hanno invitato la Commissione europea e il Parlamento europeo ad avviare un cambiamento radicale nell´ambito delle politiche comunitarie in materia di ricerca e innovazione. In una dichiarazione congiunta presentata il 7 dicembre al Parlamento europeo, hanno evidenziato non solo la necessità di apportare dei miglioramenti, ma anche di implementare una pianificazione a lungo termine ottimizzata, che consenta all´Unione europea di rimanere competitiva. Questi esperti hanno visto nella nuova Commissione e nell´entrata in vigore del nuovo trattato di Lisbona l´opportunità di dare voce alle proprie preoccupazioni e hanno elaborato una serie di raccomandazioni che, secondo quanto ritengono, potrebbero essere utili all´Unione europea per superare le sfide attuali e future. Per prima cosa è essenziale dedicare grande attenzione ai cambiamenti sociali in atto. Questo significa che è necessario spostare l´attenzione dal ritmo a cui avvengono i cambiamenti tecnologici per destinarla alla direzione verso la quale muovono proprio questi cambiamenti. In questo contesto, gli esperti richiedono inoltre programmi più coerenti e un approccio più sistematico da parte delle istituzioni europee nell´analisi delle tendenze sul lungo periodo. In secondo luogo, i cinque gruppi di esperti hanno evidenziato che dovrebbe essere incoraggiata la creazione di nuove reti, istituzioni e politiche per la cosiddetta "open innovation" (innovazione aperta). È opinione condivisa tra questi esperti che la ricerca e l´innovazione richiedano una collaborazione di tipo aperto, che a sua volta richiede un ambiente aperto per lo scambio di conoscenze, talenti e servizi. "In Europa abbiamo più di 2000 cluster di innovazione, alcuni di rilevanza globale", si legge nella relazione. "Nonostante 30 anni di tentativi, non disponiamo ancora di un sistema brevettuale comune a livello europeo. La mobilità dei ricercatori è ancora limitata. Per cambiare questi fattori abbiamo bisogno di politiche che incoraggino la creazione di nuove reti, di istituzioni basate sulla conoscenza e che promuovano la mobilità per integrare l´innovazione europea nella creazione di valore a livello globale". Inoltre, la dichiarazione raccomanda all´Unione europea di investire maggiormente nell´ambito della ricerca, dell´istruzione e dell´innovazione, in parte attraverso programmi di co-investimento più coraggiosi. Nel contempo, i programmi di ricerca, sviluppo e innovazione (Rsi) dovrebbero essere meglio coordinati e pianificati sia a Bruxelles che nei singoli Stati membri. Infine, gli esperti sottolineano che sarebbe necessario che all´interno dell´Unione europea i concorsi aperti diventassero la norma. "La parola d´ordine dei programmi di ricerca, sviluppo e innovazione comunitari deve essere ´eccellenza´. [. ] I programmi Rsi devono soprattutto concentrarsi sulla penuria di risorse. È questo l´unico modo per essere competitivi a livello globale". "L´unione europea ha bisogno di un nuovo approccio industriale in grado di spostare il centro della discussione e dell´agenda sull´innovazione e la conoscenza", ha commentato la portoghese Maria Da Graça Carvahlo, membro del Parlamento europeo, che ha ospitato l´incontro insieme al collega britannico James Elles. "Questo approccio sta emergendo ora che le aziende europee stanno iniziando a porre le basi per una Rivoluzione industriale ´del dopo carbonio´. " "Mentre gli Stati Uniti e la Cina prendono molto seriamente la pianificazione a lungo termine, l´Unione europea non ha ancora adottato un sistema di programmazione a lungo termine", ha commentato il dottor Elles. "È necessario istituire un sistema interistituzionale per l´identificazione delle tendenze a lungo termine che interessano l´Unione europea. Questo consentirebbe agli attori politici di identificare le tendenze a lungo termine in atto e di sviluppare le risposte più adeguate. Le tendenze a lungo termine dimostrano che vi è la pressante necessità di concentrarsi sulla ricerca per rimanere competitivi sui mercati internazionali. I cinque gruppi di esperti comprendevano il comitato dello Spazio europeo della ricerca, il gruppo di imprese per le future politiche comunitarie in materia di innovazione nominato dalla Dg per le imprese e l´industria della Commissione europea, il gruppo di esperti sul ruolo della politica comunitaria in materia di ricerca nella società basata sulla conoscenza, composto da esperti nominati dalla Dg Ricerca, il gruppo di esperti sulle piattaforme tecnologiche europee e la rete senza fini di lucro Science|business Innovation Board. Per ulteriori informazioni, visitare: Science|business http://www. Sciencebusiness. Net/ Per scaricare la dichiarazione congiunta, fare clic: http://www. Sciencebusiness. Net/press/anewapproach_to_eu_rdi-joint_statement. Pdf .  
   
   
GOVERNO CECO LANCIA QUATTRO IMPORTANTI INIZIATIVE DI RICERCA CON L´APPOGGIO DELL´UE  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2009 - Tossicologia, ingegneria meccanica, nanoscienze e medicina veterinaria sono i temi di quattro importanti iniziative di ricerca finanziate dall´Unione europea lanciate recentemente dalla Repubblica ceca. I progetti - che si divideranno oltre 2 miliardi di corone ceche (77 milioni di euro) - sono finanziati attraverso il Programma operativo Ricerca e sviluppo per l´innovazione (Op R&di), che è finanziato dall´Ue attraverso il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Erdf). L´obiettivo dell´Op R&di è di rafforzare la ricerca, lo sviluppo e l´innovazione nella Repubblica ceca, al fine di incentivare la crescita e la competitività economica del paese, nonché di rendere le regioni ceche più attraenti per la ricerca e per le attività affini. Uno dei beneficiari delle sovvenzioni è l´università Masaryk di Brno, che si è vista assegnare 544 milioni di corone ceche (21 milioni di euro) per il progetto Cetocoen ("Centre for the study of toxic substances"). Il denaro permetterà all´università di costruire un nuovo padiglione per il Centro e di creare un team di ricerca composto da scienziati cechi e stranieri, specializzati in scienze ambientali. Il progetto si concentrerà sullo sviluppo di nuovi strumenti chimici e tossicologici per il monitoraggio della qualità dell´ambiente, la valutazione degli impatti delle tossini naturali e sintetiche presenti nell´ambiente sulla salute umana e la modellazione del comportamento di questi composti. Il team creerà una banca dati per l´ambiente ad accesso libero e la collegherà con altre banche dati epidemiologiche. Essi lavoreranno in stretto contatto con le autorità regionali e supporteranno lo sviluppo regionale tramite l´organizzazione di una conferenza o workshop internazionale e di scuole estive annuali. Un altro progetto è il Centro Netme ("New technology for mechanical engineering") del Politecnico di Brno, il cui lavoro si concentra sulla ricerca nel campo delle tecnologie per l´ingegneria meccanica. La sovvenzione di 768 milioni di corone ceche (30 milioni di euro) permetterà al centro di migliorare notevolmente le sue attività di ricerca, permettendogli di investire in infrastrutture e attrezzature all´avanguardia. Inoltre, le nuove attrezzature aiuteranno il centro a migliorare i propri programmi didattici e ad assicurare che la sua ricerca venga applicata nella pratica. Da parte sua, il Politecnico di Liberec si è visto assegnare 800 milioni di corone ceche (31 milioni di euro) per il Centro sui nanomateriali, le tecnologie avanzate e l´innovazione. I fondi saranno inoltre usati per l´acquisto di nuove attrezzature e strumenti, che permetteranno ai ricercatori del centro di svolgere esperimenti di alto livello nei campi della ricerca sui materiali (con particolare attenzione ai nanomateriali) e dell´ingegneria competitiva (ovvero nei settori della robotica, dispositivi mobili e soggetti di ingegneria sicura). Infine, 365 milioni di corone ceche (14 milioni di euro) saranno assegnati al Centro di ricerca microbiologica e immunologica avanzata della Ricerca sulla medicina veterinaria presso l´Istituto di Medicina veterinaria di Brno. Le attività principali dell´iniziativa saranno lo sviluppo di vaccini veterinari, lo studio di procedure di vaccinazione e la risposta immunitaria post-vaccino, lo sviluppo di kit diagnostici per l´individuazione delle sostanze contaminanti nei campioni di origine biologica e il monitoraggio delle cause delle infezioni negli animali da allevamento, in vista di creare nuove tecniche per prevenirle e controllarne la diffusione. Il lavoro includerà la ristrutturazione di una serie di edifici dell´istituto al fine di renderli più adatti per il lavoro di ricerca e per le sperimentazioni che coinvolgono gli animali. Il progetto finanzierà anche l´acquisto di nuove attrezzature che permetteranno la formazione dei collaboratori del team. L´op R&di è gestita dal ministero ceco per l´Istruzione, i giovani e lo sport e dispone di un bilancio totale di oltre 2 miliardi di euro. Esso ha ricevuto 44 candidature per il primo gruppo di inviti a presentare proposte. Il ministero rilascerà tra breve i dati di altri quattro progetti giudicati idonei ad essere finanziati, dei quali attualmente si stanno mettendo a punto i bilanci. I progetti sono stati selezionati secondo un processo di valutazione basato su criteri stringenti, che ha coinvolto esperti cechi e internazionali. Per maggiori informazioni, visitare: Ministero ceco per l´Istruzione, i giovani e lo sport http://www. Msmt. Cz/ . .  
   
   
CALL FOR PAPERS: LA CRESCITA COMPETITIVA DELLA REGIONE ADRIATICO – DANUBIO – MAR NERO NELLA NUOVA ECONOMIA GLOBALE TERMINE PER LE PROPOSTE: 1° MARZO 2010  
 
 Trieste, 10 dicembre 2009 - Nell´ambito delle prospettive e delle condizioni di ripresa della crescita dell’Europa allargata, mentre rimane intenso il dibattito sulle politiche nazionali di sostegno alla domanda, alle imprese e all´occupazione, trova invece ancora uno spazio limitato la riflessione sui connotati transnazionali della competitività di sistema, laddove ha avuto luogo un forte processo di integrazione commerciale e produttiva. E’ questo il caso della regione Adriatico - Danubio - Mar Nero, nei cui confronti la call si pone l´obiettivo di delineare le condizioni per lo sviluppo di un´economia ancora più integrata e competitiva, nelle nuove condizioni del mercato. Www. Est-ovest. Eu .  
   
   
EVENTO DI PARTENARIATO CORNET/ERASME  
 
Maastricht, 10 dicembre 2009 - Il 20 gennaio si terrà a Maastricht (Paesi Bassi) un evento di partenariato per il nono invito Cornet ("Era-net collective research - technological innovation for Smes") e il settimo invito Erasme ("Era-net on national and regional programmes to promote innovation networking and co-operation between Smes and research organisations"). L´evento è organizzato dall´agenzia Senternovem del ministero neerlandese per gli Affari economici, la Federazione tedesca delle associazioni industriali di ricerca (Aif), l´Istituto per la promozione dell´innovazione attraverso la scienza e la tecnologia nelle Fiandre (Iwt, Belgio) e il Servizio pubblico della Vallonia (Spw, Belgio). Sono invitati a partecipare all´evento le piccole e medie imprese (Pmi), associazioni, federazioni professionali, cluster e organizzazioni di commercio, nonché organizzazioni di ricerca e università interessate a presentare progetti di proposte per gli inviti. I partecipanti avranno la possibilità di allacciare contatti, presentare idee di progetti e avviare discussioni con potenziali partner. L´evento di partenariato è aperto a partecipanti dei paesi e delle regioni Cornet e Erasme. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Cornet-era. Net/partnering_event_maastricht. Html . .  
   
   
CALL FOR PAPERS COMPETITIVE GROWTH OF THE ADRIATIC – DANUBE - BLACK SEA REGION IN NEW GLOBAL ECONOMY DEADLINE FOR SUBMISSION: MARCH 1ST 2010  
 
Trieste, 10 dicembre 2009 - The attention has now shifted to the prospects and conditions for the resumption of growth in the context of the Enlarged Europe and globally. Whilst the debate on national policies to sustain demand, firms and employment remains intense, there is still little room for thoughts on the transnational dimension of the competitiveness of the system, considering that there has been a strong process of trade and production systems’ integration. The reference is mainly to the region bathed by the Adriatic Sea, the basin of the Danube and the Black Sea: this call aims to outline the conditions under which it will be possible to develop an even more integrated and competitive economy in new market conditions. Www. Est-ovest. Eu .  
   
   
CONFERENZA DEL PROGETTO CHARISMA  
 
Parigi, Il 10 e 11 dicembre 2009 si svolgerà a Parigi (Francia) un evento per il lancio del nuovo progetto Charisma ("Cultural heritage advanced research infrastructures: synergy for a multidisciplinary approach to conservation/restoration") finanziato dall´Ue. Il programma dell´evento prevede presentazioni e sessioni di gruppo sui seguenti argomenti: infrastrutture di ricerca comuni nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq); il coinvolgimento dei musei europei nei progetti di ricerca; lezioni e migliori pratiche dai progetti di ricerca sul patrimonio culturale finanziati dall´Ue; questioni riguardanti la gestione e la governance; questioni metodologiche e di ricerca. Il progetto Charisma offre sovvenzioni per l´accesso ad una serie di infrastrutture ad alto rendimento per condurre ricerche avanzate, indipendentemente dalla localizzazione dell´utente e delle risorse. Per ulteriori informazioni (in italiano), consultare: http://www. Apre. It/eventi/giornata. Asp?id=922 Per il programma dell´evento, visitare: http://www. Apre. It/attach/agenda%20kick-off_6. Doc .  
   
   
EURO-MEDITERRANEAN INNOVATION MARKETPLACE  
 
Il Cairo, 10 dicembre 2009 - Dal 26 al 28 gennaio 2010 si terrà al Cairo (Egitto) l´Euro-mediterranean Innovation Marketplace. L´evento fornirà una piattaforma per le parti coinvolte nella scienza e nell´innovazione in Europa e nei paesi mediterranei, per stabilire incontri, creare reti e sviluppare idee, progetti e partenariati imprenditoriali. Esso presenterà un Forum dell´innovazione e della ricerca con varie sessioni plenarie, dibattiti e presentazioni pratiche riguardanti argomenti di interesse per le comunità scientifiche e industriali nella regione, tenute da responsabili politici, scienziati, imprenditori e inventori di spicco. L´euro-mediterranean Innovation Marketplace è un´iniziativa lanciata dal ministro egiziano per l´Istruzione superiore e la ricerca scientifica e dalla Commissione europea. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Euromed-innovation. Net/ .  
   
   
SEMPRE PIÙ VICINA L´UNIFICAZIONE DEL SISTEMA EUROPEO DEI BREVETTI  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2009 - Alla 2. 982ª sessione del Consiglio Competitività, tenutosi il 4 dicembre scorso, i ministri dell´industria dell´Unione europea hanno votato all´unanimità l´adozione di alcune nuove conclusioni relative agli aspetti principali del Brevetto dell´Unione europea e alla Corte europea dei brevetti. Stando alle dichiarazioni dei rappresentanti del Consiglio e della Commissione europea, l´accordo rappresenta "una svolta politica" per quanto riguarda la questione del brevetto unico europeo. Le conclusioni mettono in risalto che "un sistema dei brevetti potenziato rappresenta un elemento vitale per il mercato interno e dovrebbe essere basato su due pilastri", ovvero, il brevetto dell´Ue e "una giurisdizione specializzata e unificata integrata per le dispute legate ai brevetti, rafforzando in questo modo i brevetti e la sicurezza legale". "Sono molto contenta che abbiamo finalmente ottenuto un progresso politico nell´ambito di queste negoziazioni così difficili e interminabili", ha detto il ministro svedese per il Commercio, Ewa Björling. "Sono soddisfatta che il Consiglio abbia inviato un segnale chiaro e inconfondibile alle imprese innovative europee, che da tempo chiedevano un miglioramento del sistema dei brevetti. Il brevetto dell´Ue renderà la protezione delle innovazioni europee più semplice e più economica. Ciò offrirà all´industria europea migliori opportunità per competere sul mercato globale". Attualmente, chi presenta domanda di brevetto va incontro ad un processo lungo, costoso e sconnesso nei singoli Stati membri; questo rappresenta un enorme svantaggio nei confronti di paesi come ad esempio gli Stati Uniti. Invece, il brevetto dell´Ue sarebbe valido in tutti i paesi dell´Unione europea, riducendone quindi notevolmente i costi. Al contempo, la Corte europea dei brevetti si occuperebbe di casi concernenti sia i brevetti comunitari che quelli nazionali già esistenti, unificando quindi l´attuale sistema frammentato. Le nuove conclusioni adottate prevedono altresì che le quote per il rinnovo annuale dei brevetti andrebbero fissate ad un livello tale da agevolare l´innovazione e promuovere la competitività delle imprese europee. Un altro fattore per ridurre i costi potrebbe essere la limitazione dei requisiti di traduzione per la presentazione delle domande di brevetto. Il Consiglio ha tuttavia posticipato una decisione a riguardo, concludendo che la questione delle traduzioni dovrà essere risolta in una normativa separata. "Rendere il processo dei brevetti meno costoso e più efficiente è stato tra le priorità dell´agenda politica per molti anni", ha detto il commissario per le Imprese e l´industria, Günther Verheugen. "Per questo motivo il presente accordo non può essere sovrastimato, arriva proprio nel momento in cui ce n´è più bisogno". "Accolgo questa conquista politica come un forte segnale del Consiglio dell´impegno dell´Unione europea di creare un vero mercato unico dei brevetti", ha aggiunto il commissario del Mercato interno e i servizi, Charlie Mccreevy. "Rimangono una serie di questioni da essere risolte e ci impegniamo a lavorare con il Consiglio e con il Parlamento per elaborare un pacchetto finale che possa conquistare la fiducia degli utenti". Il Brevetto dell´Unione europea fece la sua comparsa nell´agenda dell´Ue negli anni ´70 e da allora è stato argomento di numerose discussioni e tentativi di normative. In seguito alle conclusioni del Consiglio, il Parlamento europeo dovrà ora prendere posizione riguardo alla proposta, e la Corte europea di giustizia dovrà esprimere un´opinione sulla nuova Corte europea dei brevetti. Per ulteriori informazioni, visitare: Consiglio dell´Unione europea: http://www. Consilium. Europa. Eu/ Presidenza svedese del Consiglio dell´Unione europea: http://www. Se2009. Eu/ Ufficio europeo dei brevetti (Ueb) http://www. Epo. Org/ .  
   
   
“STAFFETTA DEI DIRITTI UMANI” A MILANO IN PIAZZA DUOMO: OGGI LETTURA PUBBLICA DICHIARAZIONE ONU DIRITTI UMANI APERTA AI CITTADINI  
 
Milano, 10 dicembre, 2009 – Oggi dalle ore 10. 00, in piazza Duomo (lato ex Camposanto), si terrà una “staffetta dei diritti umani”, con la lettura pubblica da parte degli studenti milanesi e del Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri della Dichiarazione universale delle Nazioni Unite firmata a Parigi 61 anni fa, il 10 dicembre 1948. L’evento è aperto anche ai cittadini che vorranno passare il “testimone”: ai partecipanti sarà consegnata copia della Dichiarazione. L’iniziativa è organizzata da Lidu Milano–lega internazionale per i diritti dell’uomo, organo consultivo delle Nazioni Unite, con la partecipazione della Presidenza del Consiglio comunale. “Tutti i cittadini, a partire dai più giovani – ha detto il Presidente Manfredi Palmeri – possono partecipare alla maratona ed essere interpreti e protagonisti: ascoltare e fare ascoltare la Dichiarazione universale dei diritti umani vuol dire riscrivere idealmente ogni giorno quelle parole, per abbattere muri e costruire ponti di libertà, democrazia, pace e sviluppo. È un tema su cui la storia di Milano impone impegno”. .  
   
   
INTERVISTA DEL TG3 AL MINISTRO CLAUDIO SCAJOLA: SCELTA DEI SITI PER LE CENTRALI NUCLEARI:  
 
Roma, 10 dicembre 2009 - Nell’incontro che ha avuto il 9 dicembre con il cardinale Dionigi Tettamanzi gli ha chiesto scusa a nome del Governo per le dichiarazioni della Lega? Ho fatto gli auguri di Natale all’arcivescovo di Milano, card. Tettamanzi, che è stato a lungo arcivescovo a Genova e con cui ho un rapporto di grande stima e di grande considerazione. E gli ho portato anche i saluti deferenti e amichevoli del presidente del Consiglio. • Prima il caso Boffo ed ora il caso Padania. Esiste una questione cattolica nella maggioranza? Io credo che sia un dovere della Chiesa, dei suoi pastori e, quindi, anche del card. Tettamanzi di parlare pure alla politica in difesa dei più deboli. È poi compito della politica riuscire a coniugare la difesa dei più deboli con le esigenze della sicurezza e di difesa della collettività nelle nostre città. • Il 2 dicembre lei disse che Fini era fuori della linea del Pdl. Si può dire la stessa cosa della Lega per quanto riguarda la maggioranza? La Lega sulle argomentazioni tirate fuori dalla Padania e sulla risposta che ha dato Calderoli non sono state condivise da nessuno nella maggioranza. È stata un’uscite estemporanea e il leader della Lega, Umberto Bossi, ha subito recuperato questa mattina. • Tettamanzi farebbe bene a ricevere Bossi? Conosco da tempo il card. Tettamanzi: è uomo della gente, uomo del popolo e chiunque vuol parlare con il cardinale di Milano trova le porte aperte. • Cosa replica ad Epifani sulla finanziaria leggera, di galleggiamento? Per la verità Epifani ha detto che la finanziaria è qualcosa che galleggia. Io sono andato in barca per anni e dico che è meglio galleggiare che affondare quando potremo riusciremo a navigare ancora più velocemente. Ma galleggiare è già un risultato! 2) A margine dell’Energy Charter Conference, in corso al Ministero degli Esteri, interpellato dai giornalisti il ministro Claudio Scajola ha rilasciato queste dichiarazioni. • Scelta dei siti per le centrali nucleari: Che ci siano discussioni e polemiche sul nucleare mi pare sia assolutamente naturali. Dopo 20 anni nelle leggi italiane è stato riscritto dal Parlamento, dopo lunga e serena discussione, pacata e approfondita, il rientro dell’Italia nel nucleare civile per produrre energia elettrica. C’è un percorso. Lo statuto dell’Agenzia per il nucleare è in via di firma con il concerto dei diversi ministri, e dio l’ho già firmato, e poi c’è il percorso della definizione dei siti attraverso criteri che in primavera, come è previsto dalla Legge Sviluppo, sarà affrontato. Tutto il resto sono chiacchiere, sono argomentazioni di ipotesi di ragionamenti fatti da qualcuno. Ma non corrispondono a quella che è la realtà delle cose. Lo definiremo in primavera quando sceglieremo quali sono i territori del Paese che hanno le condizioni per poter ospitare centrali di energia nucleare attraverso impianti che le imprese vorranno proporre per avere le concessioni necessarie. • Aumenti del prezzo del gas da gennaio? Va detto che nel 2009 il prezzo del gas è diminuito del 16%. Fra il 31 dicembre 2008 e il 31 dicembre 2009 gli italiani hanno pagato il 16% in meno il prezzo del gas. Quella di Nomisma è una previsione. A mio parere queste previsioni, lanciate così, creano allarme. L’autorità competente il 29, 30 di dicembre dovrà fare la sua valutazione. E, quindi, spetterei la valutazione di chi ha gli elementi, i dati, la competenza e il diritto di affermare il costo del gas quale sarà. • Nucleare iraniano Il programma nucleare dell’Iran non è un programma nucleare per usi civili finalizzati alla produzione di energia elettrica. Abbiamo la preoccupazione, gran parte dei Paesi del pianeta, che si nasconda nel nucleare civile che l’Iran vuol portare avanti qualcosa di più pericoloso, qualcosa che può portare alla costruzione di ordigni di offesa, cioè di bombe nucleari. E questo va contrastato con ogni mezzo e in ogni modo. - .  
   
   
“AVVISO COMUNE”: FAISSOLA, DA OTTOBRE 2 MLD DI LIQUIDITÀ IN PIÙ PER LE PMI DISPONIBILI I DATI DEL MONITORAGGIO PREVISTO SULA SOSPENSIONE DEI DEBITI DELE PMI: GIUNTE 46.239 DOMANDE. TRA I SETTORI SPICCANO INDUSTRIA, COMMERCIO/ALBERGHIERO E ALTRI SERVIZI. 573 LE BANCHE CHE HANNO ADERITO (IL 98,2% DEGLI SPORTELI IN ITALIA)  
 
Roma, 10 dicembre 2009 - I dati ufficiali del monitoraggio previsto dall’Avviso Comune sulla sospensione dei debiti delle Pmi segnalano che al 31 ottobre 2009, ovvero nelle prime settimane di piena operatività dell’Accordo, sono state 46. 239 le domande pervenute da parte delle imprese per un controvalore complessivo di finanziamenti in essere di 16 miliardi di euro. Il sistema bancario ha analizzato 38. 954 domande (13,4 miliardi di euro) con i seguenti risultati: è stato già accolto il 75% delle domande (27. 021 pari a 9,9 miliardi), ancora in corso di esame 9. 191 unità (2,8 miliardi), mentre solo l’1% non è stato accolto (590 per 137 milioni di valore). Nel corso dell’audizione al Senato sui risultati conseguiti per la sospensione dei debiti alle Pmi, il Presidente dell’Abi, Corrado Faissola, ha sottolineato che “le banche già da ottobre hanno lasciato alla disponibilità delle imprese 2 miliardi di euro relativi alle quote di capitale sospese. Il quadro macroeconomico resta difficile, nonostante primi segnali positivi. Si va appesantendo il livello delle sofferenze bancarie. Di qui l’importanza di un ripensamento del trattamento fiscale complessivo per le banche e in questo ambito è necessario un provvedimento strutturale che riguardi Irap, Ires e Iva infragruppo”.
Avviso Comune Sospensione Debiti Pmi: Monitoraggio Operazioni Al 31/10/2009
In % domande pervenute In % domande ammissibili
Numero Debito residuo (mln di Quota su Quota su debito Quota su Quota su debito
euro) numero residuo numero residuo
Domande pervenute 46. 239 15. 940 100,0% 100,0%
Domande pervenute non ancora analizzate 7. 285 2. 543 15,8% 16,0%
Domande analizzate 38. 954 13. 397 84,2% 84,0%
Domande non ammissibili 2. 152 533 4,7% 3,3%
Domande ammissibili 36. 802 12. 863 79,6% 80,7% 100,0% 100,0%
Domande accolte* 27. 021 9. 895 58,4% 62,1% 73,4% 76,9%
Domande in corso di esame 9. 191 2. 831 19,9% 17,8% 25,0% 22,0%
Domande non accolte 590 137 1,3% 0,9% 1,6% 1,1%
* La quota capitale sospesa è pari a circa 2 miliardi di euro. Rispetto alle domande riferite alle singole branche di attività spiccano in particolare industria, commercio/alberghiero e altri servizi. L’analisi relativa alla distribuzione territoriale delle domande accolte, per sede legale dell’impresa richiedente, evidenzia che il 58,2% delle domande (57% degli ammontari sospesi) è riferito ad imprese residenti nel Nord Italia. La quota restante riguarda tutto il centro Sud. Come evidenziato nei mesi scorsi, l’adesione delle banche all’Avviso comune, e quindi la volontà di sostenere ulteriormente il sistema delle imprese in questa difficile congiuntura, è stata massiccia: al 30 novembre, le banche e intermediari finanziari che hanno aderito sono 573, pari a 33. 543 sportelli (il 98,3% del totale sportelli presenti in Italia). .
 
   
   
LOMBARDIA/SLOVACCHIA.FORMIGONI:CRESCERA´ LA COLLABORAZIONE  
 
 Milano, 10 dicembre 2009 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, accompagnato dal delegato per i rapporti con i Paesi europei, Claudio Morpurgo, ha ricevuto ieri al Palazzo della Regione il vice primo ministro della Slovacchia, Dusan Caplovic. "Nell´incontro - ha dichiarato il presidente Formigoni - abbiamo parlato dei rapporti tra Regione Lombardia e Slovacchia e della presenza, già numerosa e importante per l´economia, di imprese lombarde in Slovacchia". Dal vice premier slovacco è arrivato anche un attestato di stima alla Lombardia, che ha definito "realtà di riferimento non solo per l´Italia, ma per l´intera Europa". "Dal vice primo ministro Caplovic - ha detto Formigoni - è arrivata la proposta di sottoscrivere un accordo di collaborazione tra Regione Lombardia e Slovacchia di cui definiremo i contenuti e che ho suggerito possa riguardare l´economia, il mondo dell´impresa, il commercio, la cultura, l´Expo e il mondo universitario per quanto concerne ricerca e formazione". "Il vice premier slovacco - ha concluso Formigoni - ha proposto la firma dell´accordo, che amplierà la gamma di rapporti internazionali di Regione Lombardia, per il 24 giugno, così da vivere in modo speciale il confronto sportivo ai Mondiali di calcio del Sudafrica tra i campioni del mondo dell´Italia e la formazione della Slovacchia". .  
   
   
TRENTINO-ALTO ADIGE/SüDTIROL: DALLA REGIONE ALL’EUROREGIONE TRENTO, BOLZANO E INNSBRUCK IMPEGNO A SVILUPPARE PROGETTI COMUNI. NELLA RELAZIONE AL BILANCIO 2010 IL PRESIDENTE DURNWALDER INTERVIENE SULLE FUTURE PROSPETTIVE POLITICHE ED ISTITUZIONALI  
 
Trento, 10 dicembre 2009 - “La staffetta è ormai una realtà consolidata e ci aiuterà a crescere per andare dalla Regione verso l’Euroregione”. Lo ha detto ieri a Trento in Consiglio regionale il Presidente della Regione Luis Durnwalder, nel corso delle dichiarazioni sul bilancio di previsione 2010. Durnwalder ha evidenziato la positività della staffetta, ovvero dell’alternanza alla guida dell’Ente dei due presidenti della Province, che ha avuto il merito di rendere più forte, e soprattutto più proficuo, il rapporto fra Alto Adige e Trentino. Al di là delle diverse valutazioni politiche, questo esperimento, ha aggiunto il Presidente, è risultato utile per far ripartire la cooperazione istituzionale tra le due realtà territoriali. Lo dimostra, ha sottolineato Durnwalder, l’accelerazione che nel corso del 2009 si è avuta sull’Euregio, con la riunione delle Giunte provinciali di Trento, Bolzano e Innsbruck che hanno assunto l’impegno a collaborare ed a sviluppare progetti comuni su una serie di temi di grande rilevanza per le popolazioni lungo l’asse del Brennero. Un risultato che non sarebbe stato possibile se in Regione non si fosse raggiunto un punto di equilibrio. Ci sono voluti molti anni, ha proseguito il Presidente, per eliminare le incrostazioni ideologiche, le censure e le diffidenze che hanno sempre pesato sul dibattito politico del secolo scorso. Fino a qualche anno fa il nostro rapporto, ha spiegato Durnwalder, veniva definito solamente in base alle nostre differenze. Oggi, finalmente, c’è un clima positivo e si sono create le condizioni, sia in Trentino che in Alto Adige, per poter rileggere la nostra storia, i suoi luoghi e i suoi personaggi, senza rivendicazioni di parte e con l’obiettivo di affrontare insieme il nostro futuro. Siamo impegnati, ha aggiunto Dunwalder, a fare in modo che la nostra Autonomia sia considerata sempre meno un’autonomia amministrativa e sempre più un’autonomia con forte profilo di identità, fondata su un comune sentire. Noi stiamo facendo la nostra parte e chiediamo che il Parlamento possa ratificare al più presto la Convenzione di Madrid sulla collaborazione transfrontaliera che permetterebbe di dare all’Euregio una veste istituzionale ben definita. Lo scopo rimane quello di sempre: dare una visibilità unitaria ai tre territori collocati sull’asse del Brennero e creare le condizioni per lo sviluppo delle opportune sinergie operative per poter partecipare al processo di integrazione europea. In concreto, ha proseguito il Presidente, puntiamo ad aumentare le collaborazioni in quei settori dove gli interessi di Bolzano e Trento sono comuni: penso ad esempio alla sanità e alla scuola, alla ricerca e alla mobilità. L’obiettivo è quello di consolidare un’ottica di Regione utile ed europea, con una forte capacità di autogoverno. Il Presidente della Regione si è detto convinto che questa sia la strada da seguire per il futuro e che la prospettiva per i prossimi anni sia quella di lavorare per un superamento dell’Ente regionale o meglio per una sua evoluzione che lo porti a confluire in una struttura istituzionale più ampia, in cui si raccordino Trentino, Alto Adige e Tirolo. Una struttura dove poter mettere a frutto l’esperienza maturata in questi anni di collaborazione. La partecipazione della Regione alla realizzazione dell’Euregio assegnerebbe al progetto un’ulteriore valenza simbolica. Durnwalder ha poi ricordato l’importanza di difendere insieme, Trento e Bolzano, le proprie peculiarità di autogoverno, grazie alle quali si è potuto intervenire in maniera diretta sugli effetti della crisi. In questi mesi, ha evidenziato, sono stati messi in campo una serie di interventi che permetteranno di attenuare i disagi provocati dalla sfavorevole congiuntura economica, anche se, ha aggiunto, occorre continuare ad impegnarsi sul tema della crisi. Si conferma dunque, ha concluso Durnwalder, compito prioritario delle due Province, quello di difendere e promuovere l’Autonomia, nel rispetto delle proprie peculiarità e in linea con i mutamenti avvenuti nella società, ma secondo una visione comune. Durnwalder, dopo le dichiarazioni di carattere politico, ha illustrato ai consiglieri la manovra di bilancio della Regione per il 2010 ed i settori di intervento più significativi. Il bilancio di previsione della Regione per l’anno 2010 pareggia sulla cifra di 470. 050. 000 euro. Le entrate si attestano sui 364. 118. 000 euro a cui si aggiungono 105. 932. 000 euro derivanti da esercizi precedenti. La maggior parte degli investimenti per il 2010 è quantificata sui valori degli anni precedenti e si indirizza sui settori di interesse regionale individuati in questa legislatura. La spesa tiene conto della necessità di rispettare i limiti posti dal patto di stabilità. La maggior parte delle risorse del bilancio regionale sono destinate alle politiche sociali e alla previdenza, in accordo con le Province autonome. Complessivamente, per questo settore, vengono stanziati circa 190. 000. 000 euro. .  
   
   
PROGRAMMA FESR 2007-2013, IN ALTO ADIGE IMPEGNATO UN TERZO DEI FONDI  
 
Bolzano, 10 dicembre 2009 - Prosegue secondo le previsioni il programma quinquennale del Fondo europeo di sviluppo regionale in Provincia di Bolzano. In Alto Adige, infatti, risulta già impegnato il 34% dei fondi messi a disposizione (oltre 70 milioni di euro), per un totale di 25. 600. 000 euro. Tra i progetti migliori quelli legati alla prevenzione dei rischi naturali e quello relativo alla diffusione della banda larga. Il programma "Competitività regionale ed occupazione" del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) 2007-2013 punta ad elevare il livello della spesa in ricerca e sviluppo e il tasso di innovazione del sistema produttivo locale, favorire lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, promuovere lo sviluppo di sistemi di trasporto pulito nelle aree urbane e accrescere la sicurezza del territorio, con particolare riferimento al rischio idrogeologico. Tre le priorità strategiche da perseguire: competitività del sistema economico, sostenibilità ambientale della crescita economica e prevenzione dei rischi naturali. Il programma comunitario prevede una dotazione di 74 milioni di euro, e, dopo meno di due anni dalla sua entrata in funzione, in Alto Adige risulta già impegnato il 34% dei fondi, pari a 25,6 milioni di euro. Nei primi mesi del prossimo anno verrà pubblicato il terzo bando, che sarà però limitato ai programmi presentati dagli enti pubblici territoriali. Nel corso di un incontro informativo, sono stati inoltre illustrati alcuni esempi di buon utilizzo dei fondi messi a disposizione dal Fesr. Per quanto riguarda l´asse sulla prevenzione dai rischi naturali, il direttore della Ripartizione opere idrauliche Rudolf Pollinger ha illustrato i progetti portati avanti dalla Provincia grazie al contributo del Fesr. "L´alto Adige - ha spiegato - è una regione alpina con pochi spazi fisici di sviluppo e una forte espansione urbanistica che necessitano di molti interventi di prevenzione". In totale sono stati pressochè completati 12 singoli progetti, per un investimento complessivo di 7,7 milioni di euro. Tra questi spiccano gli interventi per la protezione dalle piene a Sluderno, nell´alto e nel basso Rio Mareta, a San Leonardo in Passiria e in Alta Val Venosta. E´ stata inoltre rivista tutta la gestione dello spazio fluviale attorno agli abitati di Bressanone e Vipiteno, ed è stato anche elaborato un progetto pilota per il trattamento del legname lungo la Rienza, a Brunico. Di poco inferiore ai 21 milioni di euro, invece, una parte dei quali coperti da fondi Fesr, la spesa sostenuta per la diffusione dei collegamenti a banda larga. "Nel 2005 - ha spiegato il direttore della Ras, Georg Plattner - abbiamo ricevuto dalla giunta provinciale l´incarico di coordinare un programma molto ambizioso che aveva l´obiettivo di raggiungere, entro 4 anni, il 95% delle imprese e il 90% della popolazione. Siamo riusciti a completarlo tramite tre gare d´appalto che garantiscono a tutti i 116 comuni altoatesini una connessione veloce grazie anche all´utilizzo di collegamenti wireless e satellitari". Nel 2005 i comuni che ottemperavano le richieste della Provincia, quanto a diffusione della banda larga, erano appena 34. .  
   
   
TOSCANA-USA, CONFRONTO SU ENERGIA E BENI MUSEALI ALLO STUDIO FORME DI COLLABORAZIONE SU CULTURA E “GREEN ECONOMY”  
 
Firenze, 10 dicembre 2009 - L´attivazione di significative sinergie sul terreno delle energie rinnovabili, la possibilità di joint-venture tra imprese americane e imprese toscane, soprattutto nel settore delle “green economy”, l´impiego delle nuove tecnologie per mettere in rete realtà museali dei due continenti e promuovere la loro conoscenza, in linea con quanto la Toscana ha già fatto con il Giappone. Di tutto questo hanno parlato ieri mattina a Palazzo Strozzi Sacrati il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli e il senatore del Delaware Harris Mcdowell, che è anche uno dei protagonisti del nuovo impegno statunitense sul terreno della promozione delle fonti rinnovabili, con una lunga esperienza maturata nel campo della legislazione e delle politiche ambientali. Nel loro incontro Gelli e Mcdowell hanno esaminato i possibili terreni di collaborazione tra la Regione Toscan a e lo Stato del Delaware, individuando ipotesi progettuali che saranno valutate in questi mesi, per poi possibilmente tradursi in un vero e proprio accordo di collaborazione nella nuova legislatura regionale. .  
   
   
CONVEGNO PER FARE IL PUNTO SU FONDO SOCIALE EUROPEO CONTRO LA CRISI IN TOSCANA DIFESA IN QUATTRO MOSSE PROGETTO SPECIALE PER LE DONNE, INIZIATIVE PER LAVORATORI, GIOVANI, ADULTI  
 
Firenze, 10 dicembre 2009 - Rilanciare il patto per l´occupazione femminile e, in particolare, favorire il lavoro delle donne più svantaggiate, rendere giovani e adulti più competenti e competitivi, sostenere la formazione dei lavoratori in settori economici strategici: queste le quattro mosse per contrastare la crisi economica e favorire la ripresa in Toscana. A delineare i progetti che prenderanno forma nelle prossime settimane sono stati gli interventi presentati il 4 dicembre a Livorno al convegno promosso dalla Regione sul tema “Il Fondo sociale europeo un´opportunità per uscire dalla crisi”. A un anno dal lancio de programma toscano del fondo (665 milioni di euro di contributi per il periodo 2007-2013) , il convegno è stata l´occasione per fare il punto sui risultati raggiunti e mettere a fuoco le strategie future. L´anno che ci aspetta infatti, sarà ancora in salita. Lo ha ricorda to l´assessore all´istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini nella sua introduzione. «Tutti gli esperti – ha detto Simoncini - concordano sul fatto che assisteremo ad un peggioramento della situazione nel 2010, in particolare sul fronte dell´occupazione. Anche per la Toscana sarà il prossimo anno il vero banco di prova delle misure messe in campo contro la recessione. Ma siamo pronti a reggere l´urto, con un ventaglio di interventi che si fa sempre più stringente ed efficace. Da questo punto di vista i risultati ottenuti grazie alle risorse utilizzate nel corso del 2009 ci conferma che abbiamo in mano un´arma importante non solo per combattere la crisi ma anche per guardare oltre la corsi, ad un percorso di ripresa e rafforzamento strutturale della nostra economia». Nel ricordare i numeri della crisi in Toscana (93mila persone in cerca di lavoro contro le 87 mila del 2008, tasso disoccupazione al 5,6 dal 5,3% di un anno fa, - 24 mila addetti nell´industria), l´assessore ha detto che «il Fondo sociale europeo si conferma strumento importante contro la crisi e ha già dimostrato la sua efficacia finanziando misure che vanno nella duplice direzione di contrastare gli effetti della crisi sul piano sociale e promuovere l´innovazione del sistema produttivo per renderlo nuovamente capace di rilanciare occupazione e sviluppo». Nel biennio 2007-2009 sono stati spesi oltre 40 milioni di euro, un livello superiore alla soglia minima richiesta per quest´anno (31 milioni e 573 mila euro). I progetti presentati sono stati in tutto 2951, i progetti finanziati 1660, il 56% del totale. Le persone coinvolte nei corsi e nelle altre attività, compresi i voucher individuali, sono state 38. 517: di questi 6. 728 (di cui 2748 donne) hanno già concluso l´attività formativa. Per il 2010 le nuove iniziative (che si affiancano a quelle già collaudate che verranno riproposte e finanziate) sono quattro. Iniziative di formazione nei settori strategici dell´economia – Si tratta di un bando per un ammontare complessivo di 6 milioni di euro per progetti in settori strategici: energia e ambiente, antichi mestieri, cultura e spettacolo, manifatturiero, nautica, logistica e porti. Il bando per i settori economici strategici consentirà la presentazione delle domande da aprile 2010 e l´attivazione dei percorsi formativi entro settembre 2010. I progetti dovranno interessare almeno tre Province o Circondari per garantire una adeguata rappresentanza territoriale. I progetti dovranno garantire la presenza, anche in partenariato, delle imprese del settore. Questi progetti sul fronte della formazione si affiancano a quelli per i voucher aziendali (per cui sono previsti 1,4 milioni di euro) e al piano straordinario per la sicurezza nei luoghi di l avoro (1,5 milioni di euro). Più forza al Patto per l´ocupazione femminile – Nel primo semestre 2009 la crescita dell´occupazione femminile si è interrotta. Il tasso di occupazione è sceso dal 56 al 55,6). Le donne hanno subito più degli uomini i contraccolpi della crisi (57 mila contratti in meno, pari a – 20% a fronte dei 33 mila in meno per gli uomini). Per questo incrementare il lavoro delle donne è strategico. Le novità sono all´interno del Patto per l´occupazione femminile siglato da Regione e parti sociali che viene rilanciato con forza anche per il 2010 (investimenti per 10 milioni per il 2009-2010). Nuovo è il progetto speciale per le donne svantaggiate, da sempre escluse dal mercato (over 45, disoccupate di lunga durata, diversamente abili). Partirà inizialmente dalle province più svantaggiate Lucca (tasso di occupazione femminile 45,2%), Massa Carrara (50,5%), Livorno (56,2%) per poi estendersi a tutta la Toscana grazie a 2 milioni e 300 mila euro di risorse per il 2010. Altra novità, il progetto le donne straniere. Le donne immigrate sono infatti il 52% della popolazione straniera residente in Toscana) e spesso sono in possesso di elevati titoli di studio e competenze che non vengono riconosciuti in Italia. L´investimento di 500 mila euro punta a far entrare nel mercato del lavoro forze qualificate e motivate che possano essere inserite anche in settori diversi da quello domestico assistenziale. Tutto questo avverrà tramite voucher, assegni ad personam di alta formazione per consentire di raggiungere una certificazione valida nel nostro paese. Grazie a un finanziamento di 1 milione e 200 mila euro, sarà potenziata ed estesa a tutta la Regione la Carta formativa Ila (individuale learning account), una carta ricaricabile prepagata, da spendere in formazione fino ad un massimo di 2. 500 euro che viene utilizzata soprattutto dalle donne. Voucher per la mobilità individuale - Da tempo la Regione ha individuato negli scambi formativi a livello internazionale uno dei principali fattori di crescita professionale e culturale del nostro capitale umano( Sono oltre 1500 gli studenti delle scuole superiori che hanno realizzato soggiorni all´estero, a questi si aggiungono i 200 corsisti Ifts, 750 fra apprendisti, disoccupati, imprenditori, neolaureati, insegnanti e circa 400 fra tecnici, laureanti, laureandi, amministratori e imprenditori partecipano ad iniziative di mobilità realizzate in collaborazione con imprese, sindacati, associazioni di categoria. A questi progetti già attuati si aggiungono, dal prossimo 2010, il bando per la mobilità individuale, che grazie a 500 mila euro messi a disposizione dalla Regione consentono a diplomati, laureati, lavoratori e disoccupati di ottenere un voucher per pagarsi uno stage (durata da 1 a 6 mesi) in imprese straniere. Uscirà prossimamente anche un bando per la mobilità legato a specifici settori economici (logistica, ristorazione, nautica, ambiente, manifatturieri, turismo sostenibile) finanziato con 1 milione e 500 mila euro. Educazione degli adulti - La Regione si è dotata dall´agosto scorso di un nuovo strumento operativo per l´attuazione del sistema regionale di educazione degli adulti che prevede, attraverso interventi di educazione non formale, di rafforzare le competenze che consentono a ciascuno di stare sul mercato e affermarsi sul lavoro. Le lingue e l´informatica sono solo due fra i molti possibili settori di intervento. Per questo la Regione dedica 5 milioni di euro che saranno spesi per realizzare circoli di studio, corsi, azioni di sostegno mirate per l´integrazione degli immigrati e ripartiti fra le dieci province e i due circondari. .  
   
   
SI APRE OGGI A TREVISO LA CONFERENZA REGIONALE SU DIRITTI UMANI, COOPERAZIONE E CULTURA DI PACE  
 
Venezia, 10 dicembre 2009 - Si apre oggi a Treviso, presso la Casa dei Carraresi, la quarta edizione della “Conferenza Regionale per la Cooperazione allo Sviluppo, la Solidarietà Internazionale, i Diritti Umani e la Cultura di Pace”. L’iniziativa, promossa dalla Regione, si svolge in concomitanza con la Giornata Internazionale dei Diritti Umani. L’apertura dei lavori è prevista per le ore 10. 30 con i saluti istituzionali e l’intervento introduttivo dell’assessore regionale ai diritti umani e alla cooperazione allo sviluppo Isi Coppola. La mattinata sarà poi dedicata al tema “Sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente” di cui parleranno il presidente della Regione Giancarlo Galan e del presidente di Slow Food Carlo Petrini. Il pomeriggio sarà poi dedicato alla presentazione di modelli di cooperazione attivati dalla Regione in sinergia con i molti attori del territorio veneto. A conclusione della prima giornata si terrà la cerimonia di conferimento del Premio 2009 “Veneto per la pace e la solidarietà tra i popoli”, assegnato per questa edizione al Cimic South Group di Motta di Livenza. La conferenza proseguirà venerdì mattina e in collaborazione con l’Unicef approfondirà il tema dei diritti umani. Testimonial dell’Unicef sarà Zlata Filipovic, giovane scrittrice bosniaca del “Network of young people affected by war”. .  
   
   
PUGLIA, ELEZIONI REGIONALI. DIBATTITO POLITICO. NOTA DELLA V. PRESIDENTE LOREDANA CAPONE  
 
 Bari, 10 dicembre 2009 - Di seguito, il testo di una nota scritta dalla vice Presidente della Regione, Loredana Capone, in merito al dibattito politico per la scelta dei candidati alle prossime elezioni regionali: “Abbiamo il dovere di impegnarci al massimo per proseguire nell’azione di rinnovamento e di sviluppo che, con Nichi Vendola, il centrosinistra ha realizzato e che sta facendo della Puglia la Regione più dinamica del Mezzogiorno d’Italia. Abbiamo la responsabilità di evitare che la Puglia ritorni al centrodestra di Raffaele Fitto che l’ha tenuta in una condizione di marginalità politica ed economica e che ancora oggi dal governo centrale cerca di mortificarla, tenendo nel cassetto le più importanti misure di azione economico/ finanziarie e strutturali sul Mezzogiorno, a partire dal Par Fas. Questa responsabilità deve indurre la coalizione di centrosinistra a fare ogni sforzo per rimanere unita, tenendo insieme tutti i “suoi popoli”, da quello dei simpatizzanti di Nichi a quelli che si riconoscono nei partiti e allargare a quelle forze centriste che, come noi, si contrappongono all’azione di questo governo di centrodestra nazionale, proponendo un’alternativa di sviluppo concreta e solidale. Dobbiamo uscire da questo empasse sulla candidatura a Presidente, facendo ogni sforzo per tenere unita la coalizione e per questo mi pare giusto che sia Nichi, Presidente uscente che, legittimamente, aspira ad una sua candidatura, a convocare le forze che vogliamo tenere unite e costruire insieme a loro la definizione del percorso. È evidente che, ove ci fossero davvero due candidati, solo il dialogo franco nella coalizione eventualmente aperto a tutti i cittadini pugliesi potrebbe consentire di sbrogliare questa difficile matassa. Proprio la responsabilità che abbiamo come coalizione, che ha governato e governa la Puglia, ci impone di considerare i leaders che abbiamo come un punto di forza dell’unione e mai in una prospettiva elettorale di contrasto che sarebbe una iattura non solo per noi che governiamo ma anche per l’intera Puglia che confida in noi. Vendola ha, a mio avviso, il dovere di chiamare attorno a sé la coalizione allargata con cui si propone di governare per la Puglia Migliore, ma non può essere lasciato solo in questa azione. La stessa coalizione, io credo, ha la responsabilità di tracciare il percorso per arrivare al candidato presidente: meno mediatico, più franco e concreto. O con le primarie o con una scelta condivisa ad un tavolo delle forze politiche. Il popolo del centrosinistra e dei simpatizzanti non iscritti ma che guardano a noi con fiducia, deve sapere come le forze di governo della Puglia scelgono il candidato Presidente e deve avere fiducia che quel candidato rappresenti l’intera coalizione e da quella sarà sostenuto lealmente, da San Severo a Santa Maria di Leuca. Voglio dire, insomma, che non riesco a staccarmi dalla convinzione che stare uniti sia per noi l’obiettivo principe all’inizio e alla fine del percorso, volendo evitare di apparire come tanti birilli che danno la possibilità al centrodestra di fare strike. “Loredana Capone Vicepresidente della Regione Puglia” . .  
   
   
AUTONOMIE LOCALI FVG: RIFORMA GOVERNO TERRITORIO  
 
 Udine, 10 dicembre 2009 - Le linee guida della riforma per il governo del territorio "cambieranno il modo di fare pianificazione". L´assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Autonomie locali e sicurezza, Federica Seganti, le ha illustrate il 4 dicembre al Consiglio delle Autonomie Locali, riunito a Udine sotto la presidenza di Attilio Vuga. La pianificazione territoriale, secondo la Seganti, non sarà più "gestita a cascata", con competenze discendenti dalla Regione, passando attraverso enti intermedi, seguendo una metodologia che in passato ha creato quella che l´assessore ha definito ´confusione urbanistica´. Sarà la Conferenza di copianificazione a determinare le scelte sul territorio. Lo stesso metodo di copianificazione, o pianificazione concertata e condivisa, dovrà essere seguito a tutti i livelli. Per esempio nei Comuni, tutti i soggetti titolati a fornire indicazioni su come governare il territorio potranno portare il loro contributo alla costruzione delle scelte di pianificazione territoriale. Questo nuovo percorso pianificatorio, consentendo di verificare alla base le aspettative della comunità e dei suoi protagonisti, permetterà, secondo quanto detto dall´assessore, di evitare la lunga lista dei contenziosi che spesso bloccano iniziative importanti e costano in termini di tempo e di risorse agli enti locali e in definitiva alla comunità. Le linee guida della riforma, come ha precisato l´assessore, contengono infatti le procedure, le modalità mediante le quali avverrà il confronto per definire le future scelte pianificatorie. E mettono sullo stesso piano tutti gli elementi del sistema delle autonomie locali. In sintesi, la Regione non intende più svolgere un ruolo dirigista. Sarà tenuta soltanto a delineare il percorso della riforma. Ma le modalità di governo del territorio proverranno dagli enti maggiormente a contatto con lo stesso: i Comuni. L´illustrazione della Seganti ha trovato consenso e condivisione da parte del Consiglio delle Autonomie, per il quale è intervenuto il responsabile della terza Commissione, Pianificazione e Territorio, incaricata di approfondire i contenuti della proposta dell´Amministrazione per il rinnovamento dell´assetto pianificatorio del Friuli Venezia Giulia. Da parte del sindaco di Udine, Furio Honsell, è stato apprezzato il forte ruolo di ente pianificatore assegnato ai Comuni, nonchè il coinvolgimento degli stessi nella riforma. Come ha anticipato la Seganti, la prima conferenza di copianificazione del territorio, che avrà per protagonisti la Regione e le autonomie locali, si terrà nel prossimo mese di giugno, quando la riforma comincerà ad andare a regime. . .  
   
   
BENI CONFISCATI, BASSOLINO: PROPOSTA MARONI IN LINEA CON DDL REGIONE CAMPANIA  
 
Napoli, 10 dicembre 2009 - La proposta formulata ieri dal ministro Maroni di istituire un´agenzia per i beni confiscati nel piano nazionale antimafia mi sembra vada nella stessa direzione della proposta di legge della Regione Campania di istituire un alto commissariato nazionale per snellire e rendere più efficiente il riutilizzo dei beni confiscati. E´ un primo passo in avanti, che contribuisce al superamento del cosiddetto "emendamento Saia" che permette la vendita dei beni confiscati. È infatti fondamentale garantirne il principio dell´inalienabilità da parte dello Stato, fatte salvo poche e motivate eccezioni. Sulla gestione e sul riutilizzo dei beni confiscati lo Stato si gioca una grande partita di credibilità. Saper riutilizzare questi beni, inoltre, può diventare anche un´opportunità di lavoro e di sviluppo in aree economicamente difficili. Qui in Campania abbiamo avviato un importante programma di riconversione dei beni confiscati e vogliamo investire nei prossimi anni 150 milioni di euro proprio su questi interventi. La soluzione avanzata da Maroni va nella direzione giusta anche perché contribuisce a creare quel clima di unità tra le istituzioni e le forze politiche, assolutamente indispensabile per realizzare un progetto di questo tipo. .  
   
   
RIPARTITO FONDO UNICO PER L´INDUSTRIA, 10,5 MILIONI DI EURO PER LE IMPRESE LIGURI  
 
Genova, 10 Dicembre 2009 - Deciso venerdì 4 in Giunta la ripartizione dei finanziamenti del fondo unico per l´industria che ammontano a 10,5 milioni di euro. Tra le voci comprese nella ripartizione, 2. 800. 000 di euro è stato destinato al finanziamento di due provvedimenti (Legge Sabatini e L. 598/94), che finanziano agevolazioni all´innovazione tecnologica; 3. 700. 000 euro sono stati indirizzati verso Artigiancassa, che potrà con queste risorse continuare a soddisfare le domande di agevolazione accolte, 1,9 milioni di euro al settore del commercio di cui 1,2 a favore dei Civ, i centri integrati di via, 800. 000 euro per l´uso razionale dell´energia e delle fonti rinnovabili, 1 milione di euro al sistema dei confidi e 300 mila euro ai centri di assistenza tecnica dell´artigianato. "Questa ripartizione del fondo unico - ha spiegato Renzo Guccinelli, assessore allo sviluppo economico - si articola su quattro linee: le agevolazioni alle imprese che rinnovano i macchinari; il finanziamento ad Artigiancassa che può così rispondere a tutte le domande approvate che le sono pervenute, il sostegno al settore dei confidi, strategico per consentire l´accesso al credito delle imprese ed infine un ulteriore sostegno alle ristrutturazioni commerciali che già avevamo aiutato di recente con 5 milioni di euro. E´ una ripartizione che cerca di coniugare, così come abbiamo fatto negli anni scorsi, la necessità di aiutare tutti i comparti dell´economia ligure ma anche di corrispondere ad una impostazione precisa di politica di sviluppo". .  
   
   
AVVIATE IN SARDEGNA LE PROCEDURE PER ISTITUZIONE FONDO MICROCREDITO  
 
 Cagliari, 10 Dicembre 2009 - L’assessorato regionale del Lavoro ha avviato il 4 dicembre le procedure formali con la Commissione europea per le proposte di modifica e integrazione al Por, in merito all’istituzione del Fondo Microcredito, finanziato dal Fondo sociale europeo all´interno del Por Occupazione 2007-2013, con una dotazione iniziale di 30 milioni di euro per gli anni dal 2009 al 2013. Nella delibera approvata oggi è precisato che il Fondo dovrà facilitare l’accesso al credito da parte dei soggetti svantaggiati e delle donne, a supporto della creazione e dello sviluppo delle microimprese (anche individuali) e delle piccole e medie imprese che presentano comprovate difficoltà di accesso al mercato del credito. La Giunta regionale ha demandato alla Sfirs il compito di gestire il Fondo Microcredito e tutte le attività connesse all’attuazione del Fondo stesso, nonché l’esecuzione delle relative procedure attuative, avvalendosi eventualmente anche del supporto del Fondo europeo per gli investimenti. Gli orientamenti strategici comunitari in materia di coesione, approvati dall’Unione europea nell’ottobre 2006 e compresi nel Quadro strategico nazionale 2007-2013, mirano a sostenere i servizi alle imprese e gli interventi per il mercato dei capitali, prevedendo tra l´altro il maggior coinvolgimento degli operatori di mercato, la promozione di più efficaci relazioni banca-impresa, anche nell´intento di facilitare la crescita dimensionale delle Pmi e la promozione del ricorso a strumenti di ingegneria finanziaria. “La necessità di questo provvedimento – commenta l’assessore regionale del Lavoro, Franco Manca – emerge dalla considerazione della difficoltà di accesso al credito da parte di alcune categorie di soggetti imprenditoriali, quali microimprese, piccole e medie imprese, organismi no profit e operatori del privato sociale con posizioni nuove o non consolidate sul mercato e che, anche in considerazione di aspetti soggettivi (nuovi imprenditori, soggetti a rischio di esclusione sociale, soggetti svantaggiati, donne) o di aspetti oggettivi (investimenti a carattere molto innovativo, attività di integrazione sociale, start-up) non trovano riscontro nei mercati finanziari nazionali e regionale”. Il microcredito può svolgere un ruolo importante nella realizzazione della strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione e nella promozione dell’inclusione e integrazione sociale, in linea con la combinazione di flessibilità e sicurezza sociale, come indicato anche dalla Commissione europea nel 2007. Lo strumento del microcredito ha la vocazione di aiutare le microimprese che danno lavoro a meno di 10 persone (91% di tutte le imprese europee) e le persone disoccupate o inattive che intendono diventare lavoratori autonomi ma non hanno accesso ai tradizionali servizi bancari. .  
   
   
PUGLIA, OGGI AL VIA IL CONCORSO DI CATEGORIA: SARÀ TUTTO TRASPARENTE 12.000 CANDIDATI PER I 22 POSTI  
 
Bari, 10 dicembre 2009 - Il dispositivo logistico in Fiera è pronto per accogliere oggi i primi 12. 000 candidati che hanno fatto domanda per i 22 posti per l´area contabile di categoria C (ex impiegati di concetto). Si tratta della prima prova di preselezione attitudinale e motivazionale: le altre si volgeranno in otto convocazioni entro il 22 dicembre, nelle hall 20 e 2 della Fiera del Levante. “Domani si avvia il terzo concorso di questa legislatura e della storia della Regione per affermare definitivamente il primato trasparente della selezione pubblica sui metodi reclutamento discrezionali e clientelari”, spiega l´assessore alla trasparenza e cittadinanza attiva con delega al personale, Guglielmo Minervini. A questa prima convocazione, infatti, ne seguiranno altre che in turni diversi vedranno alle prese con i test in tutto 189. 774 candidati per gli 80 posti totali disponibili. “Anche un piccolo ma significativo contributo per accogliere la domanda diffusa di lavoro stabile – continua l’assessore Minervini - L’opportunità di un lavoro per i diplomati pugliesi, in controtendenza con l’andamento del mercato occupazionale, suscita enormi attese che vogliamo accogliere garantendo a tutti una selezione massimamente limpida, rapida e oggettiva”. Nei prossimi giorni sul sito http://concorsi. Regione. Puglia. It saranno pubblicati anche i calendari delle preselezioni degli altri 4 concorsi: - 30 posti Area amministrativa - 4 posti Area socio assistenziale - 4 posti Area socio-assistenziale - 20 posti Area ambientale e territorio Gli esiti di questa selezione garantiscono l´ammissione alla seconda prova preselettiva a tutti coloro che superata la sufficienza e nel numero massimo di 10/1 (il numero dei posti disponibile a concorso moltiplicato dieci). Le due prove per tutti i sei concorsi dovrebbero concludersi entro i primi mesi del prossimo anno. Poi inizierà la fase finale del concorso. .  
   
   
11 INTESE A DIFESA DEI CONSUMATORI DELLA BASILICATA  
 
Potenza, 10 dicembre 2009 - Il Dipartimento regionale alle Attività produttive ha sottoscritto, nei giorni scorsi, undici convenzioni con altrettante associazioni dei consumatori con l’obiettivo di attuare il programma di interventi regionali finalizzato a migliorare e rafforzare l’informazione e l’assistenza al cittadino in relazione a diverse materie. Lo rende noto l’assessore regionale alle Attività produttive, Gennaro Straziuso. “Nel corso della decima sessione programmatica del Cncu (Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti) svoltosi a Bari nel mese di ottobre, è stato evidenziato – afferma Straziuso - come, al fine di ottenere la valorizzazione delle potenzialità e della consapevolezza del cittadino-consumatore, sia necessario passare dal consumo emozionale al consumo responsabile attraverso un percorso educativo capace di aiutare l’utente a fronteggiare efficacemente i processi della complessa realtà contemporanea. Abbiamo inteso sottoscrivere le 11 convenzioni coerentemente con questi indirizzi e costruendo una relazione costante con le associazioni dei consumatori riconosciute sul territorio”. Queste le iniziative del Programma adottato dalla Giunta Regionale per l’anno 2009. 1. A. C. U. - Basilicata (Associazione Consumatori Utenti) “Truffe e raggiri telefonici”; 2. Adiconsum – Basilicata “La liberalizzazione dell’energia elettrica e del gas”; 3. Adoc – Basilicata “Informazione, formazione, orientamento e tutela dei cittadini consumatori- utenti”; 4. Adusbef – Basilicata “Valutazione del contratto assicurativo”; 5. Arco – Basilicata (Associazione Regionale Consumatori) “Osservatorio prodotti biologici”; 6. Cittadinanza Attiva – Basilicata “Trasporti e mobilità con particolare riferimento al pendolarismo”; 7. Codacons – Basilicata “Clausole vessatorie: rimedi individuali e collettivi”; 8. Federconsumatori – Basilicata “Avvicinare i cittadini consumatori alle tutele del codice di consumo, attraverso le nuove forme di comunicazione”; 9. La Casa del Consumatore – Basilicata “Sicurezza e qualità degli alimenti e il ruolo del consumatore”; 10. M. D. C. Montescaglioso (Movimento Difesa del Cittadino) “Informare e formare i cittadini sulla conoscenza dei propri diritti”; 11. U. N. C. – Basilicata (Unione Consumatori) “ Guida pratica sulla sicurezza domestica”. L’investimento complessivo è di circa 182 mila euro, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Generale per la Concorrenza e i Consumatori. “Si tratta – conclude Straziuso – di 11 interventi che sicuramente porteranno ad una maggiore informazione dei cittadini lucani su prezzi e tariffe di beni e servizi di largo e generale consumo”. Le attività, di recente avviate, dovranno essere completate e rendicontate entro il 15 ottobre 2010. .  
   
   
L’ABRUZZO FAVORIRA´CONSUMI SOSTENIBILI FIRMATA CONVENZIONE CON CONSUMATORI E UNIVERSITA´ D´ANNUNZIO  
 
Pescara, 10 dicembre 2009 - Educare i cittadini al consumo responsabile e consapevole è l´obiettivo della convenzione sottoscritta ieri dalla Regione, dall´Università Telematica "Leonardo da Vinci" del Dipartimento delle Scienze aziendali e ambientali dell´Università degli Studi "d´Annunzio" e dalle associazioni dei consumatori Adiconsum, Adoc, Arco, Associazione consumatori abruzzesi, Codacons, Codici, Federconsumatori e Guardiacivica. "La Regione Abruzzo insieme alle Regioni Marche, Umbria, Puglia e Toscana ha deciso di aderire ad un programma promosso dal ministero dello sviluppo economico - ha spiegato il vice presidente della Regione e assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione - in questo modo sarà possibile attivare interventi, in modo coordinato ed efficace, guardando soprattutto all´informazione e formazione al consumo sostenibile". L´intervento, sostenuto dal Ministero dello Sviluppo economico, è di 357. 000 euro. Il progetto prevede attività di sensibilizzazione dei cittadini sul consumo sostenibile, azioni formative al consumo sostenibile rivolte in particolare ai giovani, al mondo della scuola e al mondo del lavoro, la promozione della ricerca sulla valutazione degli effetti economici e sociali della produzione e del consumo, l´individuazione di casi di eccellenza, la messa in rete e diffusione delle "buone pratiche del consumatore", l´orientamento dei consumatori ad una maggiore domanda di prodotti sostenibili. "L´obiettivo di fondo è quello di creare un circolo virtuoso tra produzione, commercio e consumo dei prodotti - ha sottolineato Castiglione - così i cittadini cambieranno anche i propri comportamenti promuovendo consumi più corretti e responsabili, consapevoli che ogni loro scelta orienta la domanda e modifica l´economia, riappropriandosi in pieno del diritto di scelta e risparmiando risorse economiche ed ambientali". Infine il vice presidente della Regione ha annunciato che "è in via di ultimazione la revisione della legge regionale 30 del 2001 sui consumatori ed entro fine anno questo progetto di revisione sarà pronto per essere presentato in Giunta, così da adeguare la legislazione regionale all´esigenza di favorire scelte consapevoli da parte dei consumatori, nel contesto del mercato globale ed è per promuovere quest´obiettivo primario che occorre una legislazione nuova e più efficace". .  
   
   
ECONOMIA: AUMENTA EXPORT FVG IN PAESI SUD EST EUROPEO  
 
Trieste, 10 dicembre 2009 - In ripresa l´export regionale. I dati relativi all´ultimo trimestre dell´anno segnalano un positivo aumento delle esportazioni dal Friuli Venezia Giulia verso i Paesi del Sud-est Europa. Rispetto al primo semestre dell´anno e al 2008 il valore delle esportazioni è cresciuto del 38,1 per cento, risultato determinato essenzialmente dalla consegna di una commessa navale in Portogallo. Anche al netto della stessa, la variazione congiunturale delle esportazioni risultata comunque positiva e pari al +4,3 per cento. Il maggior incremento si registra verso i paesi del Sud Est Europeo che segnano incrementi nei settori manifatturiero (+28,2 per cento), dei macchinari e apparecchiature (+25) e del mobile (+3,7). Nel primo semestre 2009, verso i Paesi del Sud Est Europeo si è concentrato il 17 per cento dell´export regionale per un valore complessivo di 895 milioni di euro. A rendere noti i dati il Servizio statistica della Direzione Centrale programmazione risorse economiche e finanziarie, che fa capo all´assessore regionale Sandra Savino. Gli uffici hanno messo a confronto i flussi mercantili sviluppati in un semestre di crisi economica con il corrispondente primo semestre dell´anno precedente. L´analisi si è concentrata sui prodotti con una positiva dinamica di esportazione verso una macroarea in cui si concentrano tradizionalmente relazioni commerciali finanziarie e politiche. Tra i Paesi ricompresi nell´area del Sud Est Europa, il 23 per cento dell´export è stato commerciato in Austria, il 20 in Slovenia, il 20 in Croazia. È proprio quest´ultimo paese che rispetto al primo semestre 2008 ha registrato uno sbocco di particolare interesse per i prodotti regionali quali "navi e imbarcazioni" con un più 24,2 per cento e un valore di 47 milioni di euro e i "macchinari di impiego generale" per 28 milioni di euro. Nella vicina Slovenia, invece, sono stati commerciati "strumenti e forniture mediche e dentistiche", in crescita del 23 per cento rispetto al 2008, per complessivi 7 milioni di euro, e macchinari per impieghi speciali, con un più 6,3 per cento sul 2008 per 9,4 milioni di euro. Entrambi i Paesi citati hanno registrato la contrazione delle esportazioni di prodotti siderurgici che, al contrario, hanno trovato nella Serbia un nuovo mercato di sbocco, anche se in valori monetari poco elevati. La Serbia rimane un Paese di limitata penetrazione commerciale per il Friuli Venezia Giulia, per uno 0,6 per cento dell´export totale e 34 milioni di valore nel periodo gennaio-giugno 2009. Nella stessa percentuale dello 0,6 per cento consiste l´export verso la Bosnia dove si sono registrati nuovi ordini di macchine per la formatura dei metalli. Gli unici due mercati con cui il Friuli Venezia Giulia presenta un saldo commerciale negativo sono Romania e Ucraina rispettivamente per 57 e 60 milioni di euro. L´ucraina si è rivelato un mercato particolarmente negativo per il Friuli Venezia Giulia con una significativa contrazione dell´export, soprattutto di mobili, e una crescita nell´importazione di prodotti siderurgici, per 67 milioni di euro, e di metalli di base. Nell´ex Paese di area sovietica si sono sviluppati nuovi flussi commerciali di prodotti in legno e piante vive, seppur in valori monetari poco elevati. La Romania, da cui la regione è forte importatrice di autoveicoli e metalli di base, sono significativamente cresciute le esportazioni di prodotti siderurgici, piante vive e prodotti della pesca. Proprio questi ultimi, tradizionalmente importati in regione dalla Grecia, vengono esportati nel nuovo mercato della Moldavia. Nei mercati di Macedonia e Albania si è sviluppata una significativa penetrazione commerciale, comunque quantificata nel limitato valore di 8 milioni di euro per ciascuno dei due stati. In Macedonia sono significativamente cresciute le esportazioni di cisterne, serbatoi, articoli in materie plastiche e prodotti alimentari; in Albania sono stati venduti mobili e macchinari per impieghi speciali che hanno segnato una decisa crescita rispetto al 2008. .  
   
   
SALARI DELLE DONNE, LA PARITÀ ANCORA NON ESISTE IN TOSCANA FORTE IL DIVARIO SOPRATTUTTO PER I I LAVORATORI INDIPENDENTI  
 
 Firenze, 10 dicembre 2009 - Non è certo un problema solo della Toscana, visto che la stessa Unione europea calcola che le donne guadagnano in media il 15% in meno degli uomini, percentuale che sale al 25% nel settore privato. Ma anche in Toscana, a fronte dello stesso lavoro, le donne guadagnano meno, e anzi, i differenziali uomini-donne appaiono più accentuati di quelli nazionali sia per quanto riguarda i dipendenti (le donne guadagnano il 16,18% in meno, contro il 14,53 nazionale) che per quanto riguarda i lavoratori indipendenti (meno 30,26 contro il 28,30). Una realtà di fatto, ma anche un terreno di sfida per la piena realizzazione della parità di genere, che viene ora documentato nella ricerca “Uguale salario per uguale lavoro? Ricerca sui differenziali retributivi tra donne e uomini in Toscana”. Promossa dalla consigliera di pari opportunità della Toscana Marina Capponi e curata dalla sociologa Mirella Giannini e dalla giurista Roberta Bortone, l´indagine è stata illustrata il 4 dicembre a Palazzo Medici Riccardi, presente il vicepresidente Federico Gelli, che tra le sue deleghe ha anche quella alle pari opportunità. «Anche nell´Unione europea – ha sottolineato Gelli - una donna deve lavorare 418 giorni per guadagnare quanto un uomo guadagna in un anno. E che si tratti di donne manager o di impiegate, di imprenditrici od operaie, il risultato non cambia: le buste paga sono sempre più leggere. La parità di salario e più in genere di reddito si presenta come uno degli obiettivi più ambiziosi e più difficili da raggiungere. Questo forse anche perché questa realtà non è stata ancora del tutto indagata e spiegata, nel modo con cui fa la ricerca che presentiamo oggi, trattando anche questioni come i modelli organizzativi o la difficile conciliazione tra carriera e famiglia. Si tratta di una base di conoscenza su cui potremo orientare ancora meglio le nostre politiche di genere». «Anche in Toscana – sottolinea l´assessore al lavoro Gianfranco Simoncini nell´introduzione – le differenze di reddito emergono nettamente. L´indagine diretta mostra che sopra i 1. 400 euro netti mensili si colloca il 50,3% degli occupati maschi e solo il 21,1% delle donne occupate. Per superare tale livello di reddito le donne devono superare più prove e più ostacoli degli uomini, per i quali per raggiungere un reddito più elevato contano di più l´estrazione sociale e lo status occupazionale raggiunto. La sfida delle pari opportunità di genere, sia per il reddito che per gli altri aspetti della condizione socio-professionale implica da parte della Regione e delle parti sociali una grande attenzione, che deve essere rafforzata a fronte della grave crisi in atto». .  
   
   
PARI OPPORTUNITA’. PROGETTO SULLA FAMIGLIA PER I COMUNI DEL DELTA DEL PO  
 
Taglio di Po (Rovigo), 10 dicembre 2009 - “Dalla famiglia alle persone: ruoli, problematiche e opportunità di crescita” è il nome del progetto in materia di pari opportunità che coinvolgerà nelle prossime settimane alcuni comuni del Delta del Po. L’iniziativa, che rientra fra quelle dirette della Regione, è stata presentata il 7 dicembre nella sede del municipio di Taglio di Po, comune capofila del progetto a cui partecipano anche Ariano nel Polesine, Corbola, Papozze, Porto Tolle, Porto Viro e Rosolina. Sarà articolato in una serie di sette incontri formativi, guidati dalla psicologa Elisa Bovolonta, rivolti a genitori, educatori, insegnanti ma anche a giovani ed anziani. Il primo di questi incontri serali è in programma a Taglio di Po il 14 dicembre prossimo. I restanti incontri sono in calendario negli altri sei comuni nel periodo compreso tra metà gennaio e febbraio del 2010. “La famiglia e le persone che la compongono – spiega l’assessore regionale alle pari opportunità Isi Coppola – sono il nucleo fondamentale della società e l’elemento basilare del vivere in comunità. Riflettere su temi legati all’essere famiglia nel contesto sociale odierno ci è sembrato particolarmente importante, soprattutto a fronte delle problematiche che la famiglia si trova a dover affrontare. Il progetto intende quindi focalizzare l’attenzione su questioni molto sentite, a partire dal rapporto di coppia, cosa significa metter su famiglia, come essere genitori, i rapporti con i figli e tra generazioni. In conclusione l’obiettivo del progetto è di mettere a disposizione uno spazio di confronto, ma anche strumenti concreti che consentano la crescita della persona e, in prospettiva, anche del tessuto sociale, con particolare riferimento alla realtà del territorio del Delta del Po”. .  
   
   
VALLE D’AOSTA: APPROVATA LA REALIZZAZIONE DEL SERVIZIO SPERIMENTALE DI MEDIAZIONE FAMILIARE  
 
Aosta, 10 dicembre 2009 - L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali informa che, nella seduta di venerdì scorso, la Giunta ha approvato la realizzazione del servizio sperimentale di mediazione familiare per il triennio 2010/2012. La Valle d’Aosta risulta tra le prime tre regioni a maggior incremento del fenomeno della separazione e del divorzio e si è evidenziato un progressivo incremento di richieste da parte degli organi giudiziari di interventi nell’area della conflittualità della coppia in fase di separazione o divorzio. La mediazione familiare rappresenta un ulteriore servizio a favore della famiglia e consiste in un processo di aiuto in cui una persona esterna alla coppia, neutrale e qualificata, viene sollecitata dalle parti a fronteggiare la riorganizzazione, resa necessaria dalla separazione. La sperimentazione del servizio, per la durata di tre anni, partirà dal 1° gennaio 2010. .  
   
   
BOLZANO: PREMIATE LE "MANAGER DI FAMIGLIA" . LIBRETTO CONTABILE ONLINE GRATIS ANCHE NEL 2010  
 
Bolzano, 10 dicembre 2009 - Stefan Bonbizin e Manuela Heidegger di Naturno sono stati nominati "manager di famiglia dell´anno" per i risultati ottenuti con l´utilizzo del libretto contabile online. Secondi classificati Tania Decristina e Robert Haas di Brunico. Le due famiglie sono state premiate oggi (3 dicembre) a Bolzano dall´assessora provinciale Sabina Kasslatter Mur con un riconoscimento in denaro. Sono stati ben 4. 850 gli utenti che si sono registrati sul sito del Centro tutela consumatori e utenti per tenere il proprio bilancio familiare sotto controllo con il libretto contabile online. A Palazzo Widmann l´assessora Kasslatter Mur e i responsabili del Ctcu hanno premiato le due famiglie considerate più "diligenti": la famiglia Bonbizin-heidegger di Naturno (primo premio di 1. 500 €) e la famiglia Haas-decristina di Brunico (secondo premio di 500 €). "Di norma sono contraria al premio in denaro, ma questa volta mi sembra davvvero giustificato da un´iniziativa meritevole", ha detto Kasslatter Mur. L´assessora ha ricordato che il progetto del libretto contabile online, avviato nel gennaio scorso, ha riscosso un notevole successo tra i consumatori. "In un periodo in cui molte spese familiari vengono saldate con pagamenti automatizzati o per via telematica, diventa più difficile tenere sotto controllo il bilancio familiare. In questo senso il libretto online rappresenta un aiuto prezioso. " In particolare, una gestione aggiornata e puntuale delle spese della famiglia permette di individuare le priorità nella pianificazione del bilancio di casa e di prevenire possibili situazioni di difficoltà che nel lungo periodo potrebbero condurre ad un indebitamento. Ai premiati è stato consegnato anche un simpatico maialino-salvadanaio. I rappresentanti del Ctcu hanno ringraziato i quasi 5mila partecipanti che si sono registrati in questi mesi sul sito www. Contiincasa. Centroconsumatori. It e hanno fornito anche contributi nel blog attivato. Il libretto contabile resta naturalmente online e potrá essere utilizzato da tutte le famiglie anche nel 2010. L´assessora Kasslatter Mur ha invitato i consumatori ad utilizzare il servizio gratuito, "per poter avere, settimana per settimana e mese per mese, un quadro chiaro e puntuale del bilancio familiare. " .