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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Maggio 2010
PARLAMENTO EUROPEO: APPROVATO IL CALENDARIO DELLE SEDUTE PLENARIE PER IL 2011  
 
Strtasburgo, 20 maggio 2010 - Il Parlamento ha adottato il calendario delle sessioni plenarie per il 2011: si terranno 12 sessioni a Strasburgo e 5 a Bruxelles. Il calendario delle plenarie è il seguente: Gennaio: 17 - 20 (Strasburgo) ; Febbraio I: 2 - 3 (Bruxelles); Febbraio Ii: 14 - 17 (Strasburgo); Marzo I: 7 - 10 (Strasburgo); Marzo Ii: 23 - 24 (Bruxelles); Aprile: 4 - 7 (Strasburgo); Maggio: 9 - 12 (Strasburgo); Giugno I: 6 - 9 (Strasburgo); Giugno Ii: 22 - 23 (Bruxelles); Luglio: 4 - 7 (Strasburgo); Settembre I: 12 - 15 (Strasburgo); Settembre Ii: 26 - 29 (Strasburgo); Ottobre I: 12 - 13 (Bruxelles); Ottobre Ii: 24 - 27 (Strasburgo); Novembre I: 14 - 17 (Strasburgo); Novembre Ii: 30 novembre - 1° dicembre (Bruxelles); Dicembre: 12 - 15 (Strasburgo).  
   
   
ASILO: UN UFFICIO EUROPEO PER GARANTIRE STANDARD PIÙ ALTI E UNIFORMI IL PARLAMENTO HA APPROVATO IN SECONDA LETTURA UN TESTO GIÀ NEGOZIATO CON I GOVERNI UE  
 
Strasburgo, 20 maggio 2020 - Jean Lambert, membro dei Verdi britannici, è vicepresidente del gruppo dei Verdi al Parlamento Gli Stati membri dell´Ue hanno ricevuto più di 250.000 richieste di asilo nel 2008. Attualmente, ci sono tanti sistemi di asilo quanti sono i Paesi Ue. Per allineare le pratiche i deputati hanno approvato oggi la creazione di un Ufficio europeo di sostegno per l´asilo (Easo). L´ufficio, con sede alla Valletta, Malta, "aiuterà ad alzare gli standard di asilo degli Stati membri, per far sì che le persone in cerca di protezione ricevano un trattamento più equo" sostiene la relatrice inglese Jean Lambert dei Verdi. Onorevole Lambert, perché l´Ue ha bisogno di un ufficio di supporto per l´asilo, e quali saranno i suoi compiti? L´ue ha bisogno dell´Ufficio europeo di sostegno per l´asilo perché attualmente abbiamo grosse divergenze nel modo in cui gli Stati membri applicano le leggi e le direttive sull´asilo, da quelli che hanno un sistema che garantisce a malapena lo status di rifugiato a quelli con un sistema sviluppato e competente". Quindi, l´idea dell´Easo è quella di aiutare i paesi europei a innalzare i loro standard così che le persone in cerca di protezione ricevano un trattamento più equo. Questo è il motivo per cui è particolarmente urgente. Inoltre alcuni Stati europei sono particolarmente sotto pressione e vogliono sapere che c´è un supporto e i loro problemi vengono presi sul serio. Un iracheno ha il 71% di possibilità di ricevere asilo da un paese Ue, ma solo il 2% da un altro. L´istituzione dell´Easo sarà sufficiente ad allineare le diverse pratiche di asilo nell´Unione? L´ufficio da solo non sarà sufficiente, ma darà una mano. Uno dei suoi compiti è quello di fornire informazioni uniformi a tutti i paesi Ue riguardo al paese di provenienza di coloro che cercano protezione. In questo modo, quando il paese prende una decisione, il rifugiato dovrebbe percepire di essere stato trattato equamente, e non solo in base alle politiche dello Stato coinvolto. L´easo sarà istituito a Malta. Pensa che questo influirà sulla sua prospettiva, e magari aiuterà a spostare il peso dagli Stati "in prima linea"? Il fatto che la base sia a Malta non significa che l´ufficio verrà dominato dalla situazione del paese. Sappiamo che Malta è sotto un´enorme pressione, e di certo ha investito molto nel suo sistema di asilo ed è entusiasta di ospitare l´Ufficio. E´ anche un simbolo per dimostrare alla popolazione maltese che l´Unione europea è davvero solidale con loro. In ogni caso, questo è un ufficio di asilo per l´intera Ue. Lei ha negoziato l´istituzione dell´Easo con il Consiglio dei Ministri europei. Il risultato corrisponde alle richieste del Parlamento? Credo che in una negoziazione nessuna delle parti ottenga interamente ciò che vuole. Certamente ci sono alcune questioni in cui avremmo voluto un ruolo più forte del Parlamento rispetto all´Ufficio. D´altra parte, c´è una grande discussione riguardo al ruolo delle agenzie e delle istituzioni europee. Ci sarebbe piaciuto che l"Ufficio avesse avuto un ruolo più di monitoraggio che di supporto. I paesi membri hanno voluto che si chiamasse ´Ufficio di sostegno´ per una ragione particolare. Ma perlomeno abbiamo scoperto che trattare con la presidenza svedese è stato un vero negoziato.  
   
   
21-22 MAGGIO 2010: IL COMMISSARIO EUROPEO ALL´INDUSTRIA E ALL´IMPRENDITORIA ANTONIO TAJANI A MILANO E VICENZA  
 
Bruxelles, 20 maggio 2010 - Il Vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, interverrà nella mattinata di venerdì 21 maggio al Convegno "Attuazione e applicazione del Regolamento Reach: sfide e prospettive" presso il Palazzo delle Stelline. In seguito si recherà a Confindustria Lombardia per presentare il suo programma di lavoro relativo al ruolo della politica industriale per uscire dalla crisi. Nel pomeriggio Tajani parteciperà alla riunione della rete italiana degli sportelli di informazione europea Europe Direct e Centri di Documentazione. Infine sarà a Vicenza dove incontrerà l´Associazione degli industriali della città veneta e, sabato 22 maggio, parteciperà all´inaugurazione di "Vicenzaoro Charm", la fiera del gioiello Made in Italy.  
   
   
BORGHEZIO : L´EURO COSI COM´E´ NON DURERA´, RIDURRE IL TASSO DI INTERESSE PER INDIRIZZARE I CAPITALI VERSO INVESTIMENTI PRODUTTIVI ANZICHÈ VERSO LA RENDITA  
 
 Bruxelles, 20 maggio 2010 - Nel corso dibattito di ieri nell´Aula di Strasburgo sulle conclusioni dell´Ecofin, l´On. Borghezio è intervenuto ponendo inizialmente questa domanda "Quanto è destinato a durare l´euro, così com´è? Vi sarà entro uno o due anni una destrutturazione dell´euro?" L´on. Borghezio ha inoltre criticato in questi termini le recenti decisioni: - "Non sono d´accordo che fare un buco supplementare di 750 mld di euro per coprirne uno precedente basti per costruire l´avvenire economico-sociale di 500 milioni di europei. Lo si fa, invece, tenendo l´euro più basso possibile e riducendo il tasso di interesse per indirizzare i capitali verso investimenti produttivi anzichè verso la rendita"; - "Non sono d´accordo con la pretesa della Commissione di revisionare preventivamente i bilanci dei Paesi membri, prima dei parlamenti nazionali". Borghezio critica ancora "una strategia economico-finanziaria che non tenga conto delle esigenze specifiche di ogni Paese, che imporrebbero, semmai, svalutazioni differenziate. Ma - conclude Borghezio - il destino inevitabile è quello della destrutturazione dell´euro".  
   
   
COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA-AUSTRIA. APPROVATI CINQUE PROGETTI CON LA PROVINCIA DI BELLUNO IN PRIMO PIANO.  
 
 Venezia, 20 maggio 2010 - Sono stati approvati cinque nuovi progetti veneti nell’ambito del programma di cooperazione territoriale transfrontaliera tra Italia e Austria (terzo bando). A fare la parte del leone è stata la Provincia di Belluno, della quale sono state accolte ben tre proposte di collaborazione con i länder austriaci del Tirolo, Carinzia e Salisburgo. “Esprimo grande soddisfazione – commenta l’assessore regionale Roberto Ciambetti – per l’approvazione di cinque progetti sui sette presentati. Questi vanno ad aggiungersi ai 23 già in corso di realizzazione. Tre fanno capo alla Provincia di Belluno, uno a Certottica, l´Istituto Italiano di Certificazione dei prodotti ottici con sede a Longarone (Bl) e il quinto all’Università di Padova, che fornirà supporto alla direzione regionale Enti Locali per una iniziativa di sostegno alle amministrazioni comunali montane. E’ stata, quindi, premiata la nostra capacità progettuale, rispondente gli indirizzi comunitari che sostengono e promuovono uno sviluppo ecocompatibile delle risorse e dei servizi territoriali e finalizzata alla crescita e all’innovazione del nostro sistema produttivo”. La Provincia di Belluno ha avuto il via libera per il progetto “Muoversi meglio fra tre regioni”, che si prefigge di migliorare la mobilità interregionale, ottimizzando il sistema dei trasporti pubblici esistente nell’area Cortina – Calalzo – Comelico – Alta Pusteria – Tirolo Orientale e razionalizzando l’utilizzo dei diversi mezzi di trasporto a favore del turismo, del lavoro e dei residenti. All’amministrazione provinciale sono stati assegnati 115 mila euro sui 324 mila complessivi necessari per la predisposizione del progetto. Un’altra proposta finanziata con 274 mila euro su una spesa prevista di 570 mila euro riguarda la “neutralità climatica”, principio secondo il quale le emissioni di gas serra inevitabili in un luogo possono essere compensate con attività di protezione del clima in un altro. Su questo fronte la Provincia bellunese lavorerà con l’associazione dei comuni di confine del Tirolo Orientale e l’Accademia dei Colloqui di Dobbiaco (Bz), per individuare misure di contenimento degli sprechi energetici e di valorizzazione di altre risorse rinnovabili, attraverso lo scambio di strategie e buone prassi. Il terzo progetto che ha per capofila la Provincia di Belluno è il “Dolomiti Nordic Sky”, il cui obiettivo è quello di promuovere il turismo invernale in comune con le associazioni di settore della Pusteria e del Tirolo, incrementando la qualità e la sicurezza della pratica dello sci di fondo, valorizzando le risorse locali naturali, in una logica di sviluppo sostenibile del comprensorio turistico: il costo totale del progetto è di 623.000 euro, di cui 241.000 a favore della Provincia. Di diverso tenore, ma ugualmente importante è il progetto “Design del Futuro” a cui partecipa il centro di qualità Certottica di Longarone, che riceverà 321.000 euro su un totale di 998.000 euro di spesa. L’iniziativa, a cui partecipano l’università austriaca di Klagenfurt e l’Agenzia per lo sviluppo economico della montagna del Friuli Venezia Giulia, è finalizzata a incrementare la competitività delle Pmi, mettendole in condizione di sviluppare e realizzare prodotti di design, quindi con un alto indice di valore aggiunto. L’obiettivo è la collaborazione fra i livelli produttivi, incentivando la creatività e l’uso dinamico di materiali diversi per favorire una crescita di qualità del prodotto. Il progetto mette assieme gli addetti di aziende appartenenti a settori produttivi significativi delle diverse regioni, quali l’occhialeria e la coltelleria, con l’Università, prevedendo l’utilizzo dei laboratori del partner bellunese per l’applicazione delle soluzioni elaborate. “L’approvazione di questi progetti di cooperazione transfrontaliera – è il commento del Presidente della Provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin – non solo rappresentano un’occasione di sviluppo e nel contempo di tutela del nostro territorio e della sua economia, attraverso un utilizzo intelligente di finanziamenti comunitari, ma sono anche la testimonianza dell’attenzione della Regione del Veneto per la realtà bellunese”.  
   
   
INTERREG IV ITALIA-AUSTRIA "COMUNI SI MOBILITANO": INCONTRO TRA PARTNER  
 
Bolzano, 20 maggio 2010 - 55 Comuni di Alto Adige e Tirolo partecipano al progetto Interreg Iv Italia-austria "Comuni si mobilitano", avviato dalla Ripartizione provinciale mobilità con l´Alleanza per il clima del Tirolo. I partner di progetto si sono ritrovati ad Appiano per discutere di misure di contenimento del traffico, offerte di trasporto pubblico e loro collegamento con iniziative nel settore turistico. Appiano, Naturno, Vipiteno, Brunico, Campo Tures, San Candido, Egna, Caldaro, Cornedo, Funes, Malles, Tires, Marebbe, Nova Ponente, Marlengo, Villabassa e Moso in Passiria: sono i comuni altoatesini che partecipano al progetto Interreg "Comuni si mobilitano" nella ricerca di strade per la riduzione del traffico. "È importante che anche a livello comunale si rifletta sulla mobilità sostenibile e si lavori per sensibilizzare i cittadini", sottolinea l´assessore provinciale Thomas Widmann. Allo sviluppo del progetto si è lavorato ultimamente ad Appiano, dove i rappresentanti dei Comuni coinvolti hanno discusso delle rispettive esperienze. Campo Tures, ad esempio, ha presentato il suo piano di gestione dei parcheggi e il sistema di guida per i pedoni. Anche Funes ha illustrato le iniziative nel settore della mobilità collegate alle azioni di promozione turistica e alla sensibilizzazione degli ospiti verso l´uso dei mezzi pubblici, cosa già attuata con successo ad Appiano con il Citybus. Nell´incontro di Appiano sono state approfondite anche nuove misure per una mobilità ecocompatibile, quali un potenziamento della rete di Comuni attraverso visite dimostrative, azioni di marketing, campagna di sensibilizzazione per i rappresentanti politici. Il progetto "Comuni si mobilitano" avrà più visibilità anche grazie a un opuscolo che dovrà contenere tutte le proposte di mobilità - a cominciare dal cadenzamento degli orari pubblici in Alto Adige - e gli eventi culturali e turistici.  
   
   
FEDERALISMO. ZAIA: GIUSTO NON TRASFERIRE BENI AD ENTI IN DISSESTO. RIFORMA SERVA A CAPIRE COME DISTRIBUIRE AL MEGLIO LE RISORSE  
 
Venezia, 20 maggio 2010 - “Un passo in più verso il federalismo: il via libera di oggi al decreto sul Demanio costituisce una tappa fondamentale nel processo verso la riforma federale. Credo si debba riconoscere il grande ruolo avuto in questo percorso dal Ministro Bossi. E ritengo assolutamente corretto che non si trasferiscano beni demaniali agli enti locali in dissesto finanziario. Ciò consentirà di non premiare gli amministratori incapaci e chi ha dissipato risorse pubbliche”. Lo ha detto ieri il presidente della Regione Veneto Luca Zaia a proposito del via libera al decreto sul federalismo demaniale, che prevede il trasferimento di beni del Demanio agli enti locali. “Grazie a questo decreto – ha detto Zaia – si riuscirà a capire in che modo si possono davvero aiutare gli enti locali in difficoltà. Le risorse, specie in un periodo di crisi come questo, non devono essere distribuite a pioggia, come è stato in passato, ma vanno assegnate seguendo criteri che contribuiscano realmente al rilancio e allo sviluppo dei diversi territori”.  
   
   
SINDACO ALEMANNO INSEDIA L´INTERNATIONAL BUSINESS ADVISORY COUNCIL PER ROMA  
 
Roma, 20 maggio 2010 - Anche a Roma, dopo Shanghai e Londra, si insedia l´Ibac. L´international Business Advisory Council si riunisce, infatti, per la prima volta nella Capitale venerdì 28 maggio 2010. Si tratta di un meeting che riunirà oltre cinquanta fra presidenti, amministratori delegati e membri dei consigli di amministrazione delle più importanti multinazionali del mondo. L´incontro verterà sulle prospettive di investimento e di sviluppo offerte dalla città di Roma, analizzando i punti di forza della Capitale, anche in relazione al contesto nazionale e internazionale, e in particolare al suo storico ruolo come metropoli dalla vocazione euromediterranea. L´ibac offrirà un valore aggiunto allo sviluppo della città, con consigli e idee concrete per elaborare strategie e processi di sviluppo sul medio e lungo periodo. La formula dell´Ibac risale al 1988 quando venne istituito un Consiglio consultivo permanente dei business leader per il sindaco di Shanghai (Iblac). Dal 2008, grazie all´intuizione del sindaco Boris Johnson, si è insediato anche a Londra. Da quest´anno l´Ibac si riunisce anche a Roma e avrà cadenza annuale, in primavera. Ogni incontro avrà come oggetto un tema di carattere generale con dei sottotemi specifici. L´international Business Advisory Council per Roma è istituito dal Sindaco di Roma e la sessione inaugurale si tiene venerdì 28 maggio, ore 8.30 in Campidoglio, presso la Sala della Protomoteca ed è dedicata al tema "Roma, porta del Mediterraneo" con un focus su quattro sottotemi: La sostenibilità ambientale - Lo sviluppo urbano - La mobilità sostenibile - Il marketing territoriale Il meeting sarà preceduto da un evento mediatico simbolico al Foro di Traiano, la sera di giovedì 27 maggio, per richiamare l´attenzione sulle tematiche della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico per una città a impatto zero. "L´obiettivo – secondo il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno – è quello di far diventare Roma un luogo di richiamo e di interesse per il mondo economico e gli investitori a livello internazionale. L´ibac, da questo punto di vista, potrà dare un importante e originale contributo alle strategie e ai modelli di sviluppo della Roma del futuro, da qui al 2020". Ibac per Roma nasce dalla consapevolezza che le grandi città e le grandi aziende hanno bisogno le une delle altre e che, grazie a questo rapporto così stretto, è possibile liberare energie, idee e risorse capaci di fare di Roma una vera capitale globale e moderna, legata alla propria identità, al proprio straordinario passato millenario e veramente proiettata nel futuro. Le esperienze di Ibac di Shangahi e Londra hanno tracciato un percorso virtuoso, che Roma intende proseguire per acquisire idee e prospettive di sviluppo essenziali per modernizzare la città. L´ibac è a costo zero per l´Amministrazione. I membri del Consiglio sono tenuti a coprire le spese del loro viaggio e soggiorno per le riunioni. L´ibac per Roma è sotto la responsabilità permanente del Sindaco di Roma. Su decisione del Sindaco, Presidente (Chairman) dell´Ibac per Roma è Sir Martin Sorrell, Ceo di Wpp, gruppo leader mondiale nel marketing della comunicazione. L´elenco ufficiale dei membri di Ibac Roma 2010 sarà reso pubblico nei prossimi giorni, quando si avranno tutte le conferme ufficiali di partecipazione.  
   
   
DELEGAZIONE SERBA IN VISITA ISTITUZIONALE ED ECONOMICA NELLE MARCHE  
 
Ancona, 20 Maggio 2010 - Consolidare la cooperazione economica ed istituzionale tra le Marche e la Serbia. E´ questa una delle motivazioni legate alla visita, il 20 e 21 maggio, della delegazione serba guidata dal Ministro dell´Economia e dello Sviluppo Regionale, Mladan Dinkic, e composta da esponenti del ministero dell´Economia, della Cultura, dell´Agenzia Siepa per gli investimenti, dell´Agenzia dello Sviluppo economico, degli istituti di credito e assicurativi statali serbi. La visita e` organizzata da Regione Marche e Marchet, Azienda speciale della Camera di Commercio di Ancona, con il supporto di Svim, Societa` Sviluppo Marche, e rappresenta la naturale prosecuzione di un percorso di cooperazione economica e istituzionale che la Regione Marche ha da sempre costruito con i Paesi dell´area balcanica e con la Serbia in particolare, ricevendo per questo importanti riconoscimenti da parte dell´Unione Europea e di altri organismi internazionali. In programma incontri b2b con oltre 20 imprenditori serbi dei settori della moda, agroindustria, meccanica, arredo: il tessile e abbigliamento, l´alimentare e il mobile, oltre alle infrastrutture, l´industria automobilistica e quella metallurgica, tradizionalmente settori importanti dell´economia marchigiana, sono infatti i possibili settori di collaborazione economica. I lavori, che saranno ospitati alla Rotonda a Mare di Senigallia, si articoleranno per tutta la giornata del 20 maggio, mentre il 21 (con inizio alle ore 9.30) si svolgera` il convegno ´Focus Serbia´. Previsti gli interventi del Ministro Dinkic e degli altri delegati serbi, oltre a quelli di rappresentanti del Desk Regione Marche Sud-est Europa. Obiettivi degli incontri: un´analisi dell``evoluzione e delle prospettive del mercato serbo; la pianificazione di una presenza piu` incisiva delle aziende marchigiane sul questo mercato; l´organizzazione della presenza aziendale sul mercato serbo, attraverso l``utilizzo dei servizi messi a disposizione dal desk operativo Sud Est Europa; il consolidamento della cooperazione economica ed istituzionale con il Governo serbo e la programmazione delle attivita`. Incrementare le relazioni con la Serbia e` particolarmente importante. Questo Stato ha in essere un accordo di libero scambio con la Federazione Russa, in virtu` del quale ha libero accesso, in esenzione da dazi doganali, a un mercato di 150 milioni persone. La stessa Fiat ha avviato in Serbia un rilevante investimento, stimato in 700 milioni di euro, che incidera` non solo sul settore della meccanica ma anche sul potenziale indotto delle attivita` e dei servizi ad esso collegati. Inoltre, l´entrata in vigore dell``accordo di stabilizzazione ed associazione (Asa) stipulato tra Serbia e Unione Europea, oltre a rappresentare un passo avanti fondamentale per l´ingresso della Serbia nella Ue, comporta una serie di facilitazioni ed agevolazioni che garantiranno un notevole vantaggio competitivo agli investimenti e alle partnership con imprese serbe.  
   
   
CALABRIA: RELAZIONE PROGRAMMATICA FATTA DAL PRESIDENTE DELLA GIUNTA GIUSEPPE SCOPELLITI IN CONSIGLIO REGIONALE  
 
Reggio Calabria, 20 maggio 2010 - Presentazione Linee Programmatiche Di Governo Reggio Calabria, 19 maggio 2010, Egregio Signor Presidente, Signori Consiglieri, i contenuti del Programma di governo, di questa nona legislatura 2010-2015, che mi accingo ad illustrare, ricalcano il programma elettorale sul quale vi è stato un netto pronunciamento del corpo elettorale. Il 57,8 per cento dei calabresi, ha scelto la coalizione di centro destra, le nostre proposte politiche ed il nostro programma. È chiaro, dunque, che il Programma di governo che oggi presento all’attenzione del Consiglio regionale per la sua approvazione, non è e non potrebbe essere diverso, da quello che ha avuto il sostegno e l’approvazione degli elettori. Prima di evidenziare le priorità e le questioni fondamentali da affrontare nel corso di questa legislatura, farò una riflessione sulla fase delicata che sta attraversando il nostro Paese. Il quadro generale della situazione economica e produttiva è preoccupante per tutti, ma per la Calabria è drammatico, sia in rapporto allo scenario nazionale che internazionale. La crescita economica irrilevante, il livello occupazionale che segna un saldo negativo, l’assenza di competitività delle nostre imprese, una pubblica amministrazione lenta ed inefficiente, servizi pubblici degradati, la carenza del sistema infrastrutturale, l’oppressione della ‘ndrangheta, aggravano le difficoltà già enormi che la nostra regione deve superare per raggiungere una condizione di equità sociale. La riduzione dell’offerta occupazionale ha, tra l’altro, rallentato l’ingresso stabile dei giovani nel mondo del lavoro, favorendo la diffusione di forme di occupazione precaria clientelare e la ripresa della emigrazione verso altre regioni. Questo costituisce uno dei principali problemi, su cui ci dobbiamo impegnare ad intervenire con sempre maggiore convinzione, pianificando interventi concreti per la creazione di una occupazione stabile. Anche le condizioni sociali della nostra popolazione, risentono di questo quadro che è causa di quel senso di incertezza e di sfiducia, soprattutto nei confronti della politica. Dobbiamo essere tutti consapevoli, che questa legislatura sarà difficile e impegnativa. Se la Calabria vuole uscire dal tunnel in cui è costretta da decenni, deve superare le difficoltà del presente e cogliere tutte le opportunità del futuro, deve affrontare e superare sfide delicate e complesse. La Regione ha il compito di guidare questo processo, con scelte chiare e trasparenti assunte nell’esclusivo interesse pubblico. E’ necessario un salto di qualità, ma per farlo, dobbiamo essere tutti partecipi di una rivoluzione culturale, che prendendo coscienza della grave situazione in cui oggi ci troviamo ad operare, in maniera obiettiva e critica, fa emergere problemi e difficoltà che devono diventare patrimonio comune di conoscenza. Ai cittadini, alle categorie economiche e produttive, ai sindacati e al mondo del lavoro, chiediamo di esserci accanto per costruire una nuova stagione che sarà caratterizzata da una strategia di rottura con il passato e con quelle logiche perverse che ne hanno contraddistinto le scelte, nel convincimento che la Calabria, è in grado di essere artefice del proprio sviluppo. E’ questo lo spirito positivo che abbiamo interpretato con il programma elettorale e che ora trasferiamo in questo Programma di governo, la cui attuazione consentirà alla Calabria, di essere pronta a cogliere le nuove opportunità e sostenere le grandi sfide che insieme dobbiamo affrontare e vincere. Il nostro è un progetto di sviluppo che guarda al futuro e che mira a disegnare la Calabria del 2020, attraverso un processo graduale di cambiamento, con scelte di governo coerenti e finalizzate a garantire ai cittadini calabresi: il diritto alla salute, il diritto al lavoro, la coesione sociale, la competitività del sistema produttivo regionale, il diritto alla sicurezza. Il documento programmatico allegato, descrive in maniera puntuale le grandi fonti di vitalità e le croniche criticità del sistema Calabria, analizza l’attuale situazione, propone specifiche azioni mirate alla risoluzione dell’emergenza ed alla programmazione e pianificazione degli interventi. La Regione che vogliamo costruire è aperta al confronto, coesa, competitiva, partecipata, attenta ai bisogni dei cittadini e delle comunità, alla loro salute ed alla loro formazione, capace di offrire opportunità e risposte concrete ai principali problemi dei più deboli, dei giovani, degli anziani, degli immigrati. Vogliamo percorrere “insieme” una strada fatta di lavoro comune a tutta la società calabrese, con la partecipazione degli attori pubblici e privati, in una rinnovata governance che si fonda sulle solide basi della concertazione e si sviluppa attraverso la società dell’informazione e della conoscenza, come garanzia di forme più avanzate di partecipazione. Ed è proprio partendo da questi concetti che ritengo opportuno evidenziare, alcuni gravi problemi che in questi primi giorni abbiamo dovuto affrontare e che costituiscono le priorità per questa legislatura. Incominciamo dalla sanità e dall’aver ereditato un sistema inefficiente, produttore di sprechi e terreno fertile per il proliferare del clientelismo, sopratutto in concomitanza delle tornate elettorali. Pensate, l’esubero nel settore è stato quantificato in circa tremila unità, ma nonostante questo nel periodo giugno-dicembre 2009, sono stati pubblicati dalle aziende sanitarie ed ospedaliere una miriade di bandi per il reclutamento di personale, sulla base di una serie di deroghe concesse dalla precedente giunta regionale! Mi auguro, che le professionalità siano effettivamente necessarie al funzionamento delle singole aziende e non invece, costituiscano il frutto di una mediazione politica che nella maggior parte dei casi, prescinde dall’analisi del fabbisogno e dalle reali necessità professionali ed organizzative connesse ad un efficiente erogazione del servizio. La situazione è drammatica anche perché, pur avendo sottoscritto il piano di rientro con i ministeri competenti, ancora oggi si è allo stesso punto del 17 dicembre 2009. Gli adempimenti connessi agli impegni assunti sono rimasti lettera morta, le scadenze non sono state rispettate, ed ancora, paradosso dei paradossi, non si è in grado di quantificare con certezza il disavanzo finanziario, nonostante l’aiuto dell’advisor Kpmg. I documenti ufficiali parlano di 2 miliardi e 166 milioni di euro al 31 dicembre 2009! Una voragine difficile da colmare, se non attraverso una decisa azione di governo, che deve essere condivisa da tutti gli attori del sistema sanitario regionale. A quest’ultimi, chiederemo una assunzione di responsabilità per i ruoli da ciascuno rivestiti, in ordine alle scelte che dovremo necessariamente assumere e che comporteranno sicuramente, una contrazione delle disponibilità finanziarie per tutto il sistema. Dei nuovi ospedali non vi è traccia e le procedure sono ancora in fase di definizione delle attività preliminari, pur essendo disponibili le risorse finanziarie. Per capirci, gli appalti non possono ancora essere svolti. Medesima cosa dicasi per gli altri fondi disponibili al 2007 e destinati ad altri interventi, quali ad esempio l’adeguamento tecnologico e la messa in sicurezza degli ospedali. La nostra azione, quindi, va ad innestarsi in questo scenario desolante che richiede l’assunzione di drastiche decisioni, in linea con i principali obiettivi del piano di rientro, che deve essere in alcune sue parti operative rivisitato al fine di garantirne l’attuazione. Ma non sarà sufficiente tagliare gli sprechi, è necessario pensare ad una nuova ed innovativa organizzazione della sanità in Calabria. Pertanto, sarà necessario porre in essere un’attività finalizzata alla razionalizzazione delle risorse ed alla valorizzazione delle professionalità esistenti, eliminando quei centri obsoleti ed improduttivi, che costituiscono solo un costo non più sostenibile dal sistema. Si dovrà costruire attorno ai poli di eccellenza, che gravitano sul territorio calabrese, una sanità territoriale che costituisce il primo momento qualificato di soddisfacimento della richiesta del paziente, completato da una ospedalità pubblica e privata, che agisce in un rapporto di complementarietà e di sussidiarietà. L’integrazione, poi, con gli interventi sociali e di assistenza soprattutto agli anziani ed ai diversamente abili deve essere assicurata attraverso progetti e programmi finalizzati, che vedono il coinvolgimento delle associazioni “no profit” del territorio. Solo se riusciremo a dimostrare concretamente una inversione di tendenza rispetto al passato, allora sarà possibile chiedere al governo una apertura di credito nei confronti della Calabria, che nel settore della sanità registra le peggiori performance di tutte le altre regioni. Un sistema, che per raccogliere questa sfida di cambiamento virtuoso, abbisogna anche di un management adeguato, sia nel dipartimento regionale che nelle aziende sanitarie. Un management professionalmente qualificato per studi ed esperienze maturate nel settore incaricato, sì dalla politica, ma in una trasparente comparazione esclusivamente meritocratica e non legato alle logiche dell’appartenenza, che fino ad oggi hanno costituito la discriminante delle scelte. Se riusciremo in questa opera riformatrice, governando l’emergenza e costruendo un nuovo sistema sanitario regionale, sono sicuro che nell’arco di un triennio, potremo risalire la china e garantire ai calabresi una sanità efficiente. Altra problematica da affrontare è quella legata al lavoro ed alla necessità di creare le condizioni, che favoriscono la nascita di nuove opportunità occupazionali. Gli istituti specializzati e le organizzazioni che studiano il mercato del lavoro, tracciano scenari desolanti per la nostra regione, dove la disoccupazione giovanile raggiunge la percentuale più alta nel panorama europeo. Per invertire questa tendenza è necessaria una politica di sostegno all’intero sistema produttivo calabrese, per innalzarne la competitività attraverso interventi mirati sull’innovazione e sulla qualità della produzione. Dobbiamo con forza difendere i nostri prodotti sul mercato mondiale, nonché avviare quel processo di internazionalizzazione delle imprese calabresi, cercando anche di incrementare il flusso degli investimenti esteri nel nostro territorio. Guardiamo con molta attenzione a questa opportunità, legata anche alla posizione strategica che la Calabria ha nel bacino del Mediterraneo ed al ruolo primario, che potrà assumere nell’ambito di una strategia concordata con il governo nazionale e mirata alla ricerca di nuovi mercati. Dovremo, quindi, stabilire un legame più stretto con la ricerca, per far crescere un più alto contenuto di saperi all’interno dell’impresa, nonché migliorare la dotazione infrastrutturale del territorio per sostenere la competitività, e favorire la qualità del lavoro attraverso un sistema più qualificato di formazione e di orientamento professionale. Per garantire una occupazione stabile, soprattutto alle giovani generazioni, è necessaria una idonea utilizzazione dei fondi comunitari 2007-2013 che devono essere finalizzati, in coerenza con gli obiettivi della politica di coesione comunitaria, a promuovere lo sviluppo socio-economico del territorio. Anche in questo settore ci troviamo di fronte ad una programmazione già assentita dalla Commissione europea e che per alcuni aspetti prevede interventi, che non riteniamo coerenti per il perseguimento dell’obiettivo. Inoltre, a tale proposito, si registra anche un ritardo nell’attuazione e nella percentuale della spesa, che deve essere rendicontata entro il 31 dicembre 2010, pena il disimpegno sulle successive annualità. Interverremo per modificare, in conformità alla programmazione, alcune azioni già definite dalla precedente giunta regionale, al fine di inquadrare gli interventi all’interno di un più generale piano di sviluppo del territorio, che deve considerare anche i piani ed i programmi strategici integrati. La partecipazione all’individuazione di questi programmi da parte di attori pubblici e privati, che tende alla selezione delle priorità da cui discendono le progettualità da attuare, vuole conseguire l’obiettivo di costruire un sistema di relazioni che supera il settorialismo e la separazione dei diversi ambiti di intervento, e che costituisce la novità della governance che noi vogliamo attuare. In sintesi, auspichiamo il coinvolgimento del mondo dell’impresa nella definizione delle scelte pubbliche di intervento per favorirne lo sviluppo, nella consapevolezza che una delle problematiche strettamente connesse, riguarda la semplificazione delle procedure amministrative ed il rapporto con la struttura burocratica regionale. Quest’ultima, molto spesso, non è allineata ai tempi delle aziende e non dà certezze nelle procedure autorizzative. Per favorire questa comunione di intenti è, però, necessario operare anche sul fronte della lotta alla ‘ndrangheta che costituisce un vincolo alla libera espressione dell’imprenditorialità. Dobbiamo combatterla in tutte le sue forme ed in tutte le sue molteplici connotazioni, disboscando quella borghesia mafiosa, che si annida e prolifera, grazie a connivenze e comportamenti omertosi. La lotta alla ‘ndrangheta, deve essere percepita da tutti noi come un dovere civico da esercitare in tutte le forme consentite dalla legge, per proteggere la nostra società dall’aggressione della criminalità, che limita la nostra libertà di cittadini. Sosterremo concretamente e secondo un percorso concertato con le istituzioni democratiche, tutti coloro che si ribelleranno alle estorsioni, al pizzo ed alle minacce e ne denunzieranno i loro aguzzini. La giustizia ed il rispetto della legalità, costituiscono per la Regione obiettivi da perseguire e da assicurare quotidianamente, nello svolgere della sua azione politico-amministrativa. Saremo intransigenti con chi sbaglia e proporremo con il concorso e l’apporto di tutte le forze politiche rappresentate in questo Consiglio Regionale, una normativa che regolamenti in maniera più stringente il conferimento degli incarichi negli enti. Per attuare il programma sarà necessario uno stretto raccordo con il Governo centrale, di collaborazione e di leale sostegno, al quale ci rivolgeremo per proporre una serie di iniziative, che noi riteniamo essere di valenza strategica per lo sviluppo dell’intero Mezzogiorno. Nell’ambito delle relazioni politico istituzionali cercheremo con la nostra azione, di rendere sempre più coesa la maggioranza, rafforzandola e favorendo il radicamento sul territorio. L’iniziativa politica sarà unitaria e valorizzerà le proposte di ciascuna forza politica che costituisce questa maggioranza, nell’ambito di un coordinamento condiviso delle attività dei gruppi consiliari. Con l’opposizione intendiamo, se possibile, instaurare un dialogo costruttivo che, con grande impegno e nel rispetto dei ruoli, guardi alle riforme da attuare, in primis lo Statuto e la nuova legge elettorale. La crescita di una comunità si misura anche dal tenore del confronto, che nelle assemblee elette democraticamente, avviene tra i rappresentanti del popolo. Il Consiglio Regionale è la sede naturale di questo confronto, che auspico sia sempre improntato al rispetto reciproco pur nella diversità delle rispettive posizioni. Ed è proprio nell’ottica del confronto e della collaborazione istituzionale che propongo a tutte le forze politiche di discutere ed approvare quale prima legge regionale di questa legislatura, il provvedimento che riduce i costi della politica, liberando risorse che possono essere utilizzate per finanziare iniziative tese a sostenere le famiglie calabresi in questo particolare momento di crisi economica. Un’ultima questione che intendo sollevare in quest’Aula riguarda la corretta composizione degli organi di indirizzo politico. E’ noto che, sul finire della trascorsa legislatura, divenne efficace una modifica statutaria che introduceva, per gli Assessori interni al Consiglio regionale, la sospensione di diritto dall’incarico di Consigliere per tutta la durata del mandato assessorile e la surroga dei medesimi, secondo le modalità che sarebbero state previste dalla legge elettorale (articolo 35, comma 4 bis, dello Statuto). L’interpretazione più diffusa della detta disposizione - che è quella alla quale pure io mi sento di dovere aderire, perché affermata in Aula da esponenti di punta della passata maggioranza politica e pubblicamente avallata dai funzionari apicali di questo Consiglio - è senz’altro quella per cui, non avendo la legge elettorale del marzo 2010 nulla disposto espressamente in merito alle modalità della supplenza, l’istituto della sospensione di diritto non sarebbe mai divenuto praticamente applicabile, perché, diversamente, si sarebbe dato luogo ad un Consiglio privo di sette dei suoi membri democraticamente eletti, senza la possibilità di una loro sostituzione anche solo temporanea. Tuttavia, registro che su quale debba essere l’esatta interpretazione da dare alla norma è successivamente insorto un contenzioso legale. Questo pone un problema di ordine politico, che chiedo a quest’Aula di risolvere da subito, con un atto che faccia chiarezza definitiva sul punto. E’ per questo che la Giunta da me presieduta ha di recente approvato due distinti progetti di legge, che chiedo all’Aula ed al Suo Presidente di voler porre immediatamente ai voti: uno ordinario, che chiarisce l’esatta interpretazione da dare allo Statuto e l’altro, statutario, di abrogazione della norma sopra descritta, il cui contenuto, per altro, oggi stride dinanzi all’esigenza di ridurre e non ampliare i costi della politica. Ove la mia richiesta di sottoposizione al voto delle due proposte fosse accolta, invito sin da ora i membri di quest’Aula ed in primis quelli della maggioranza eletta, proprio per assecondare quello che è lo scopo unico della mia proposta: consentire al massimo organismo regionale della Regione (e, quindi, al Popolo calabrese, che essi rappresentano) di dire una volta per tutte la sua su una questione così rilevante per il regolare assetto delle Istituzioni. Ringrazio il Consiglio dell’attenzione e mi auguro che il dibattito che seguirà, possa costituire il primo momento di un confronto costruttivo che caratterizzerà l’intera legislatura. Giuseppe Scopelliti  
   
   
ASSESSORE VENETO CIAMBETTI: “L’APERITIVO DI TREMONTI E’ UN AMARO DIGESTIVO: PER LA POLITICA E GLI ENTI PUBBLICI E’ GIUNTO IL MOMENTO DI METTERSI A DIETA”  
 
 Venezia, 20 maggio 2010 - “Tagli ma non solo: la politica di austerità richiesta dal presidente Zaia non sarà fatta solo da decurtazioni delle voci di spesa. Occorre una sforzo per individuare ogni possibile via al risparmio senza incidere nell’efficienza e nella qualità dei servizi ai cittadini”. L’assessore regionale al bilancio, Roberto Ciambetti, in una pausa dei lavori della Commissione affari finanziari a Roma, interviene sul problema dei conti pubblici e spiega che l’obiettivo “anche per il Veneto sarà quello di incentivare una politica virtuosa, ancor più possibile se da Roma giungeranno segnali di rigore autentico. Potremo chiedere sacrifici ai cittadini se lo Stato dimostrerà per primo di saper fare dei sacrifici: perché, ad esempio, non eliminare strutture ormai anacronistiche e costose come le Prefetture?” “Per quanto ci riguarda – prosegue Ciambetti – come Veneto punteremo anche alla riorganizzazione degli Enti locali, spingendo verso le aggregazioni di più Comuni, almeno per abbattere i costi dei servizi, che se svolti in forma associata portano a sinergie e risparmi. Lo stesso dovranno fare le Province. Un esempio viene da quella di Vicenza, la quale ha sperimentato la fornitura di servizi e assistenza gratuita con propri mezzi e personale a quei Comuni che, per dimensioni o bilancio, non possono organizzare o gestire una serie di uffici ad alta specializzazione, come gli affari legali, l’urbanistica, l’ambiente. In questa maniera i piccoli Comuni abbatteranno le spese, disponendo così di risorse da destinare ad altri servizi”. “Il presidente Zaia chiede a tutti, dentro al Palazzo, una svolta nel segno della modernità – continua l’assessore al bilancio – e per questo immagino un sistema in cui vengano valorizzati i talenti e svecchiata la macchina pubblica, dove ancor oggi ci sono troppe incrostazioni. Dobbiamo incrementare l’uso delle tecnologie nel rapporto con la cittadinanza: a Treviso l’Asl già oggi riesce a far risparmiare cifre notevoli ai cittadini utilizzando la posta elettronica e Internet e queste potenzialità verranno moltiplicate negli anni a venire grazie anche a sistemi come il digitale terrestre, che permetteranno l’interattività con l’utente. Dobbiamo smetterla di dire che parte della cittadinanza sarebbe esclusa dall’uso di moderne tecnologie; chi sostiene questa tesi, in realtà, spesso teme l’innovazione che, invece, fa già parte della vita quotidiana dei più. Ogni sforzo di economia e razionalizzazione va ricercato, perseguito e ottenuto dalla pubblica amministrazione che deve imparare a essere moderna e a far squadra: Regione, Province, Comuni, Unità socio-sanitarie, Camere di Commercio devono lavorare assieme e assieme individuare forme sinergiche di operatività”. “Tutto ciò, ovviamente – ha concluso l’assessore Ciambetti – non deve mettere in secondo piano quella che rimane la priorità: la sacrosanta battaglia per abbattere sprechi e inefficienze. Come ha ben detto il ministro Tremonti, il taglio degli emolumenti alla politica è solo un aperitivo e va da sé che questo aperitivo sarà amaro, amarissimo, per togliere la voglia, a chi non l’avesse capito, che, dentro l’ente pubblico non è più tempo di mangiare a spese dei cittadini, ma è giunta l’ora di mettersi a dieta”.  
   
   
FEDERALISMO LAGHI: STRADA INDICATA DA LOMBARDIA  
 
Milano, 20 maggio 2010 - "Saluto con molta soddisfazione l´emendamento approvato dalla ´bicameralina´ sul trasferimento alle Regioni del demanio lacuale. Senza questo passo in avanti, il federalismo demaniale sarebbe zoppo e monco. Questa è la strada che anche la Lombardia aveva indicato. Un ringraziamento al relatore Massimo Corsaro che conosce bene questi temi, essendo stato assessore in Lombardia per molti anni, per aver trovato una formulazione tale da raggiungere l´obiettivo. La coalizione Pdl e Lega dimostra di saper fare i passi che servono". Con queste parole l´assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, commenta l´approvazione da parte della Commissione bicamerale sul federalismo demaniale dell´emendamento che prevede il trasferimento dei laghi interregionali alle Regioni se c´è accordo tra esse. "Con Piemonte, Veneto e Trentino Alto Adige - spiega l´assessore Cattaneo - c´è un ottimo rapporto. Noi assessori competenti siamo già al lavoro: in seguito all´incontro tra il Presidente Formigoni e il Presidente del Piemonte Roberto Cota, lo scorso venerdì ho incontrato il mio nuovo collega piemontese, Barbara Bonino e presto incontrerò anche quello veneto. Sono sicuro che troveremo le intese necessarie per assicurare la migliore gestione ai nostri laghi, perché nessuno meglio di chi vive il territorio può conoscerlo, capirlo e valorizzarlo".  
   
   
PRESIDENTE UMBRIA MARINI REPLICA A CONSIGLIERE REGIONALE:”ZAFFINI DA’ I NUMERI”  
 
Perugia, 20 maggio 2010 – “Se la matematica non è un’opinione, e non lo è, allora evidentemente il consigliere regionale Franco Zaffini o ha dato i numeri o non sa far di conto”. E’ quanto replica la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, alle affermazioni del Consiglire Franco Zaffini (Pdl) in merito alla presunta crescita dei costi per il funzionamento del Gabinetto di presidenza. “A me risulta, cifre alla mano, che per il funzionamento del mio Gabinetto – continua la Presidente - la Regione Umbria spenderà ben 50 mila euro in meno all’anno. A fronte infatti di una spesa di 335 mila euro annui per il funzionamento della struttura di supporto della precedente presidente, ne spenderemo 291 mila. Inoltre va detto – prosegue Marini - che per i ruoli di capo di gabinetto e portavoce della presidente, le figure a maggior onere finanziario, ho utilizzato personale già dipendente dell’amministrazione senza costi aggiuntivi, determinando invece un cospicuo risparmio in quanto la legge mi avrebbe consentito l’utilizzo di figure esterne. Ciò perché - ha ragione il consigliere Zaffini nel richiamare l’attenzione sulla necessità del contenimento della spesa pubblica e dell’opportuno risparmio, soprattutto in un periodo di grane crisi economica - tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo per il contenimento delle spese generali, anche quelle di funzionamento di Giunta e Consiglio regionale. Mi auguro – conclude Marini - che in questo lavoro il consigliere Zaffini darà il suo positivo contributo”.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: SI´´ A DDL RIORDINO TERRITORIO MONTANO  
 
Trieste, 20 maggio 2020 - Il disegno di legge sul riordino e la semplificazione dell´ordinamento locale in territorio montano è stato approvato ieri dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia in via preliminare. Il documento, che delinea prospettive nuove in funzione del miglioramento dei servizi ai cittadini mediante il rafforzamento delle strutture organizzative degli enti locali, proseguirà ora il suo iter con l´acquisizione della prevista intesa con la Conferenza dei sindaci della montagna per passare al vaglio del Consiglio delle Autonomie locali e della competente Commissione consiliare. La Giunta considera infatti importante che lo schema di disegno di legge venga perfezionato attraverso il contributo dei sindaci che hanno maturato conoscenza ed esperienza nella gestione della pubblica amministrazione del territorio montano. L´intervento di riforma istituzionale proposto dal nuovo ddl è limitato ai Comuni interamente o parzialmente montani delle province di Udine e Pordenone. Per la collocazione del Collio, si è ritenuto che le funzioni già esercitate dalla Comunità montana siano trasferite alla Provincia di Gorizia la quale ha già dimostrato di saperle svolgere egregiamente nel territorio carsico al pari della Provincia di Trieste. Secondo quanto indicato nel documento, l´area montana resterà invariata rispetto a quella attuale per quanto concerne le indicazioni di svantaggio socioeconomico, mentre è stata mantenuta la previsione di graduare i benefici in tre fasce d´intervento, senza peraltro preclusione alcuna per una rivalutazione dei caratteri di montanità o di effettivo svantaggio. L´esigenza di garantire efficienza organizzativa tenendo conto delle attuali omogeneità territoriali, ha indotto a proporre l´aggregazione dei Comuni montani in 6 ambiti territoriali, ognuno dei quali corrispondente ad una "Unione dei Comuni montani" basata sul modello consolidato delle Unioni di Comuni. A contraddistinguere ciascun ambito ci saranno opzioni radicali ed innovative, come la presenza di due soli organi e cioè presidente ed assemblea, l´esercizio di fondamentali funzioni precedentemente in capo ai Comuni, la costituzione obbligatoria e l´esercizio, altrettanto obbligatorio, delle funzioni delle Comunità montane.  
   
   
2010: UN BILANCIO DI SVOLTA PER ROMA CAPITALE  
 
Roma, 20 maggio 2010 – "Faccio un appello a tutte le forze politiche, sociali ed economiche romane a intervenire sul Governo e sul Parlamento affinché sia finanziato definitivamente il Piano di rientro. Un´occasione di responsabilità collettiva in un periodo economico estremamente difficile, in cui il dissesto del Comune di Roma sarebbe un segnale negativo a livello nazionale e internazionale". Con queste parole il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha concluso la conferenza stampa del 14 maggio dedicata al Bilancio "2010: un Bilancio di svolta per Roma Capitale". Il 31 luglio è la data entro la quale verrà approvato il bilancio di previsione 2010 – 2012 del Comune di Roma. Lo slittamento del termine, che interessa tutti i Comuni italiani, per i quali la data di scadenza di presentazione dei bilanci è stata fissata dal Ministero dell´Interno al 30 giugno di quest´anno, permetterà a Roma di approvare una manovra che tenga conto del piano di rientro del debito pregresso. L´annuncio è stato dato nella conferenza stampa in Campidoglio. Presenti insieme al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l´assessore al Bilancio e allo Sviluppo economico, Maurizio Leo, e il presidente della Commissione consiliare Bilancio, Federico Guidi. Già da mesi la contabilità del Comune è stata scissa in due, separando la gestione fino al 28 aprile 2008, per la quale è stato preparato un piano di rientro dei debiti, da quella ordinaria del bilancio effettivo. E´ stato nominato anche un Commissario straordinario per la gestione del Piano di rientro, Domenico Oriani, che in base al Decreto legge 2/2010 dovrà procedere entro il 15 giugno alla definitiva ricognizione dei conti attivi e passivi della gestione commissariale, da coprire con risorse finanziarie specifiche. Solo dopo la copertura del Piano di rientro sarà possibile approvare il nuovo Bilancio, che tenga conto dei vincoli previsti dal testo unico degli enti locali sulle spese effettive della gestione ordinaria, svincolate dall´influenza negativa dei debiti della gestione commissariale. Per la copertura dei vecchi debiti lo Stato ha finora erogato, nel 2008 e nel 2009, un contributo annuale di 500 milioni di euro. Per il 2010 il contributo è stato sostituito dal conferimento di immobili, con un´anticipazione di 200 milioni di liquidità. I fondi erogati dallo Stato centrale hanno consentito il pagamento dei mutui contratti dal Comune (per la realizzazione di opere pubbliche). Ora con un ulteriore passaggio, secondo gli accordi tra l´Amministrazione capitolina e il Ministero dell´Economia e delle Finanze, si consentirà il meccanismo di finanziamento strutturale dei debiti, che una volta approvato consentirà l´approvazione, entro fine luglio, del bilancio comunale 2010-2012. Tra gli obiettivi del nuovo Bilancio la lotta agli sprechi, attraverso l´istituzione di un Centro unico per gli acquisti e le analisi avviate con un sistema di benchmarking, che stanno già permettendo una valutazione sull´efficienza di beni e servizi offerti ai cittadini, una riduzione delle spese e l´uniformità dei prezzi per l´acquisto di beni ai valori di mercato. La Centrale unica degli acquisti, istituita dal gennaio 2010, sarà a pieno regime dal 2012, con un risparmio stimato di 150-200 milioni di euro l´anno.  
   
   
CRISI FVG: AIUTO AI MANAGER MA DEVONO RISPETTARE ETICA  
 
Trieste, 20 maggio 2010 - Nell´ambito delle iniziative attivate per difendere i lavoratori dalla crisi economica in atto, la Regione Friuli Venezia Giulia si occupa anche delle problematiche che affliggono i dirigenti e proprio in questi giorni sta ultimando le verifiche per la stipula della convenzione con Manager Italia per il finanziamento di attività utili a favorire la ricollocazione del personale dirigente disoccupato. Risorse Ministeriali Pro Dirigenti - Intervenendo all´assemblea ordinaria di Manager Italia, svoltasi oggi a Trieste nella sede della Giunta regionale, l´assessore al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, ha illustrato i principali interventi che la Regione ha attuato od è in procinto di farlo, utilizzando al meglio le risorse assegnate dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Contributi Attraverso Sindacati - I contributi, ha spiegato Rosolen, sono erogabili alle confederazioni sindacali maggiormente rappresentative per l´organizzazione di conferenze, dibattiti, seminari, iniziative di formazione e riqualificazione professionale, realizzazione e diffusione di studi, ricerche e pubblicazioni. Finanziamenti Anche Alle Imprese - Un´altra iniziativa finalizzata all´assunzione di dirigenti, ha annunciato l´assessore, riguarda le imprese ed i consorzi di imprese con meno di 250 dipendenti che, per un periodo non superiore a 12 mesi, potranno beneficiare di un finanziamento pari al cinquanta per cento della contribuzione dovuta agli istituti di previdenza. Attenzione Alle Speculazioni - Rosolen, tuttavia, ha voluto sottolineare anche l´importanza dell´etica manageriale, considerata "non un optional ma un elemento fondamentale della vita e della professione. In tempo di crisi - ha affermato - è ancora più importante seguire l´etica, anche se - ha concluso - le tentazioni aumentano proprio in questi momenti e rischiano di acuire se non peggiorare le conseguenze della crisi".  
   
   
SICILIA: GIUNTA REGOLAMENTA RICORSO A DIRIGENTI ESTERNI  
 
Palermo, 20 maggio 2010 - Un disegno di legge appositamente redatto regolamentera´ la materia della Dirigenza generale nell´ambito dell´Amministrazione regionale. Il ddl e´ stato approvato oggi dalla giunta di governo, riunita a Palazzo d´Orleans sotto la presidenza di Raffaele Lombardo. La nuova proposta riduce al 20% (rispetto all´attuale 30%) il limite massimo per il ricorso a dirigenti generali esterni. Al tempo stesso, si istituiscono due albi aperti: nel primo confluiranno i nomi degli aspiranti dirigenti generali esterni all´Amministrazione aventi titolo per ricoprire l´incarico, nel secondo gli aventi titolo interni alla stessa Amministrazione. In futuro i dirigenti generali saranno, dunque, scelti attingendo a questi elenchi. La giunta ha anche affrontato il tema degli attuali dirigenti generali esterni e su questo si e´ aggiornata a domani. L´esecutivo ha, poi, approvato un disegno di legge in materia di appalti, necessario per adeguare la normativa regionale alle disposizioni nazionali. In materia di forestazione e rinaturalizzazione, sono stati apprezzati gli Apq - Fas (Accordi di programma quadro) attualmente in linea di autorizzazione. Il governo ha, quindi, dato il via libera alla proposta di una legge per la ricostruzione delle aree terremotate, avanzata dal Coordinamento dei sindaci sulla scorta degli indirizzi espressi dalla speciale commissione per i problemi della valle del Belice costituita con decreto del presidente della Regione. Il ddl sara´ trasmesso al consiglio dei ministri "auspicando che possa configurarsi una proposta di legge del Governo Nazionale". L´esecutivo ha anche approvato il programma "Print" che si occupa, tra l´altro, di coordinare e razionalizzare il sistema di incentivi esistenti in materia di internazionalizzazione delle piccolo e medie imprese e la loro distribuzione fra i vari rami dell´amministrazione per l´attuazione delle azioni previste dal piano, monitorando le azioni poste in essere da ciascun Dipartimento. Tra gli obiettivi strategici del documento ci sono: il rafforzamento delle capacita´ istituzionali di governo dei processi di apertura internazionale del sistema Sicilia; potenziare i servizi per l´internazionalizzazione dei sistemi locali di sviluppo; rafforzare e razionalizzare le reti di cooperazione internazionale del Sistema Sicilia. Approvato, infine, il bilancio consuntivo 2008 dell´Ircac.  
   
   
SIGLATA A TORINO L’IPOTESI DI ACCORDO SULLA VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI COMUNALI  
 
Torino, 18 Maggio 2010 - Le delegazioni del Comune e delle organizzazioni sindacali confederali hanno siglato il 17 maggio l’ipotesi di accordo sulla valutazione del personale e sugli incentivi alla produttività: a disposizione un fondo di 4 milioni di euro per il biennio 2009/2010, che sarà erogato in due tranches nel primo semestre di quest’anno e nello stesso periodo del 2011. La scheda definita nell’accordo prevede cinque fattori di valutazione che esprimono per ciascun dipendente la realizzazione dei compiti assegnati, la qualità delle prestazioni, le competenze professionali, la capacità di relazione con il proprio gruppo di lavoro ed i rapporti con l’utenza interna ed esterna. A ciascuno di questi cinque fattori è attribuito un valore 0.4, 0.6, 0.8 ed 1, con un punteggio che può andare da un minimo di 2 punti ad un massimo di 5: la valutazione è compito dei “Direttori Co.dir” facenti parte del Comitato di Direzione, ai quali sono assegnati i budget in base al personale di cui dispongono. Ai dipendenti non sarà erogato il premio di produttività se avranno una valutazione inferiore a 2,6 punti (questi non dovranno essere più dell’1,5 % del totale). Una tabella allegata all’accordo indica quale sarà l’importo del premio di produttività da erogare ai dipendenti a seconda del punteggio avuto e della categoria (A, B, C, D) alla quale appartengono: si va da un minimo di circa 160 euro ad un massimo di circa 733. L’intesa raggiunta regola in modo sperimentale il nuovo sistema, e solo dopo averne valutato l’esito anche attraverso un gruppo di lavoro tecnico sarà sottoscritto un ulteriore accordo per definire la rilevanza delle valutazioni per gli sviluppi di carriera. Il sistema per il 2011, che sarà oggetto di ulteriore confronto tra le parti, dovrà essere in ogni caso legato ad obiettivi di miglioramento dei servizi per i cittadini. La sottoscrizione definitiva dell’accordo avverrà dopo la valutazione da parte dei dipendenti.  
   
   
LAVORO FVG: APPROVATI PROGRAMMA TRIENNALE E REGOLAMENTI  
 
Trieste, 20 maggio 2010 - Il nuovo Programma triennale di politica del lavoro 2010-2012 è stato varato ieri dalla Giunta regionale, su indicazione dell´assessore al Lavoro Alessia Rosolen. Nella stessa seduta sono stati approvati anche alcuni Regolamenti che disciplinano l´erogazione di incentivi in materia di lavoro. Nel Programma triennale aggiornato sono stati indicati i principali obiettivi da perseguire nel settore delle politiche del lavoro: estendere gli ammortizzatori sociali; rafforzare le tutele per i lavoratori a rischio di disoccupazione e per quelli che hanno perso il lavoro; sostenere l´inserimento lavorativo dei disabili e di altri soggetti svantaggiati; aumentare l´efficienza e la semplificazione nell´´utilizzo delle risorse favorendo la cooperazione fra servizi pubblici e privati; tutelare la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro; promuovere l´internazionalizzazione del mercato del lavoro. Oltre al Programma triennale, in Giunta è stato anche approvato il Regolamento per la concessione e l´erogazione di incentivi del Fondo sociale europeo per l´assunzione di soggetti disabili. Per l´inserimento lavorativo di disabili di almeno 45 anni (per gli uomini) e 35 (per le donne), sia a tempo indeterminato che determinato (ma non inferiore a 18 mesi), le imprese potranno ottenere un contributo da 4 a 12 mila euro. È stato inoltre approvato il Regolamento con il quale si stabiliscono da un lato i requisiti delle iniziative di lavoro di pubblica utilità prestate a favore delle Amministrazioni pubbliche, dall´altro i criteri e le modalità di sostegno. La Giunta ha varato anche il nuovo Regolamento con il quale vengono disciplinati gli interventi di politica attiva del lavoro, sia quelli ordinari sia quelli destinati alle situazioni di grave difficoltà occupazionale. Sono stati così unificati due Regolamenti che finora erano distinti, uniformando le procedure di concessione ed erogazione. Con una successiva delibera, sono state approvate in via preliminare alcune modifiche al Regolamento per concedere incentivi destinati alla promozione dei principi della responsabilità sociale delle imprese, in modo da rendere più spedito il procedimento. Il Regolamento di modifica dovrà essere ora esaminato, per un parere, dalla Commissione consiliare competente.  
   
   
NUOVE ASSUNZIONI DI DIRIGENTI IN COMUNE A TORINO  
 
Torino, 20 Maggio 2010 - La Giunta Comunale ha deciso il 18 maggio l’avvio di un concorso pubblico per l’assunzione entro la fine dell’anno di 15 nuovi dirigenti, di cui 5 nell’area tecnico, 5 in quella amministrativa gestionale e 5 nell’area amministrativa giuridica: la scelta di avviare il concorso fa seguito alle numerose cessazioni che si sono avute nel biennio 2009/2010, che hanno ridotto i dirigenti da 167 agli attuali 145. Il 50% dei posti saranno riservati al personale interno, e la validità delle graduatorie sarà triennale. Attualmente ai 145 di ruolo si affiancano 27 dirigenti a termine assunti grazie alla “legge Bassanini” e 14 “posizioni organizzative” con delega dirigenziale, che portano il totale di queste figure a 186. Alla fine di quest’anno, espletata la procedura concorsuale, rimarranno 141 dirigenti di ruolo (sono previsti alcuni altri pensionamenti) ed i 15 nuovi assunti: a questi si aggiungono i 27 “legge Bassanini” che decadranno tutti il 30 giugno 2011, con l’eccezione di coloro che vincendo eventualmente il concorso potranno entrare stabilmente negli organici del comune. La futura pianta organica delle figure dirigenziali ne prevederà 164, contro gli attuali 195.  
   
   
GIUNTA SICILIANA: PRINT,IMPORTANTE PER INTERNAZIONALIZZAZIONE PMI  
 
Palermo, 20 maggio 2010 - "Uno strumento importante, strategicamente fondamentale per coordinare le azioni dell´amministrazione regionale in favore dell´internazionalizzazione delle piccole e medie imprese siciliane, che consentira´ loro di arrivare o potenziarsi sui mercati internazionali sviluppando le attivita´ necessarie ad incrementare la funzionalita´ di interventi tra loro autonomi". Lo dichiara l´assessore regionale alle Attivita´ Produttive, Marco Venturi, a proposito dell´approvazione di ieri del programma Print da parte della giunta di governo presieduta da Raffaele Lombardo. "Il Print prevede - aggiunge Venturi - un Fondo unico per gli interventi in materia di internazionalizzazione dell´economia siciliana in attesa di attivazione. Intanto con l´approvazione del Print sara´ possibile attivare le risorse, pari a poco piu´ di 13 milioni di euro, della linea d´intervento 5.2.1.4 che prevede "azioni a supporto della messa a sistema degli interventi regionali che agiscono direttamente ed indirettamente sull´internazionalizzazione economica in attuazione del Piano Regionale per l´Internazionalizzazione".  
   
   
LAVORO FVG: AVVICINARE POLITICHE SOCIALI E DEL LAVORO  
 
Trieste,  20 maggio 2020  - "Secondo l´enciclica di Papa Benedetto Xvi, la crisi ci obbliga a nuove regole e a nuove forme di impegno e diventa così occasione di discernimento e progettualità che, dal punto di vista occupazionale, deve investire nelle persone. Le Istituzioni devono porsi come priorità il supporto ai lavoratori con l´avvicinamento delle politiche sociali a quelle del lavoro, sostenendo chi vede il welfare come un investimento e non come un consumo sociale perché lo sviluppo, e questa è la vera sfida, è nella centralità della persona coniugata attraverso un welfare nuovo, relazionale e comunitario, basato sui principi di sussidiarietà e solidarietà". L´ha dichiarato ieri l´assessore regionale al Lavoro, Università e Ricerca, Alessia Rosolen, a latere del "Forum delle Persone e delle Associazioni d´ispirazione cattolica del mondo del lavoro" sull´enciclica sociale di Benedetto Xvi "Caritas in Veritate" al quale ha partecipato questa mattina assieme al segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. "Quella di Papa Benedetto è un´enciclica post ideologica e della globalizzazione che sottolinea il principio di fraternità in ambito spirituale, culturale e politico, esalta la sussidiarietà in contrapposizione all´assistenzialismo ed enfatizza il passaggio, per così dire, da una fase di diritti ad una di doveri intesi come assunzione di responsabilità", ricorda l´assessore, notando che "il messaggio del Papa non può venir trascurato in una fase storica che vede nel mondo milioni di disoccupati e di famiglie impoverite a fronte di arricchimenti spropositati e spesso ingiustificati". "E´ necessario ritornare a porre un vincolo stretto ed irrinunciabile fra etica ed economia - afferma Alessia Rosolen - e non può che esser condiviso l´invito, posto nell´enciclica, a superare l´ormai obsoleta dicotomia tra sfera economica e sfera sociale". "La Caritas in Veritate immagina un mercato che si realizza in un contesto che esalta la liberta responsabile, la pluralità delle forme di impresa, il ruolo di sussidiarietà dei corpi intermedi - ricorda l´assessore - ma il mercato va concepito sia in modo alternativo alla definizione di luogo dello sfruttamento e della sopraffazione sia a quella, anarco-liberista, che ne fa l´ambito in cui possono trovare soluzione tutti i problemi della società". La parola chiave che apre la porta del nuovo concetto di mercato, rileva l´assessore, è contenuta proprio nell´enciclica ed è la parola fraternità, "che consente a persone uguali nella dignità e nei diritti di esprimere diversamente il loro piano di vita e diventa motivo e strumento di giustizia sociale, redistribuzione e solidarietà". In questo quadro, "il sostegno all´occupazione nella fase di ripresa vuole essere il punto di partenza per un aumento dell´intensità occupazionale, essenziale al consolidamento della base contributiva e per la riuscita della riforma del sistema previdenziale - afferma l´assessore - un atto tangibile di revisione dei modelli di sviluppo post-crisi guidata dall´etica dei limiti e fondata sui capisaldi della coesione sociale, della prosperità, del rispetto, della solidarietà e della dignità". Un fattore essenziale a supporto della dignità dei lavoratori è, per l´assessore Rosolen, "l´occupabilità dei cittadini nella prospettiva della rioccupazione". "Si tratta di un tema scarsamente considerato - rileva Alessia Rosolen - eppure una elevata occupabilità finirebbe per accelerare i percorsi di rioccupazione e ridurre i costi della tutela sociale, rendendo i lavoratori meno vulnerabili, meno incerti ed insicuri rispetto ai fenomeni di crisi che colpiscono senza preavviso".  
   
   
LAVORO FVG: SVILUPPO RISORSE UMANE PER RIPRESA ECONOMICA  
 
Trieste, 20 maggio 2010 - "Le scelte vanno programmate ed attuate sulla base delle risorse umane perché, ed è un´idea inserita anche in molti bandi emessi dalla Regione, o c´è uno sviluppo di tali risorse in un´ottica di ripresa economica e competitività o abbiamo scarse possibilità che ogni azione, anche la migliore, possa avere successo". Lo ha affermato ieri mattina l´assessore regionale al Lavoro Università e Ricerca, Alessia Rosolen, illustrando le tappe e le scelte che hanno portato alla nascita del Distretto tecnologico navale e nautico del Friuli Venezia Giulia, nel suo intervento all´incontro internazionale "Structural measures and policies for the outlining of new maritime career paths and professional skills", in cui è stato presentato il polo formativo regionale per lo sviluppo dell´economia del mare. "Ditenave è un grande progetto a cui crediamo molto, - ha detto l´assessore - che si inserisce nella piattaforma nazionale "Industria 2015" ed è nato sposando le idee di Europa 2020, documento in cui si parla di un´Europa intelligente, verde ed esclusiva e dove è fondante la parte occupazionale". "Un distretto che, per la tradizione delle nostre terre, e perché anche noi crediamo nell´importanza di ciò che si sviluppa sulle nostre coste tenendo conto della creatività delle aziende di tutto il territorio - ha continuato l´assessore - è in accordo con il Libro Blu dell´Ue, che definisce essenziali al benessere e alla prosperità della Comunità europea i suoi mari e le sue coste, un patrimonio che in tutto conta 89 mila km". Ricordando la presentazione di Ditenave fatta a Roma nel corso della tavola rotonda "Innovazione e ricerca marittima: il ruolo della Piattaforma tecnologica nazionale", l´assessore ha confermato come anche da quest´esperienza abbia ricavato la conferma che "il percorso seguito dalla Regione per la realizzazione del Ditenave corrisponde alle linee guida che il Governo nazionale e l´Unione europea stanno dando in tema di sviluppo e vie d´uscita della crisi". Alessia Rosolen ha notato che la nostra regione è stata l´unica in Italia ad esser stata chiamata a partecipare al forum romano proprio per raccontare ciò che è stato fatto per la costituzione di Ditenave, i percorsi avviati per il suo riconoscimento a livello ministeriale, il modello di governance adottato e le strategie poste campo per mettere assieme finanziamenti regionali, nazionali ed europei cercando di garantirli ne tempo in modo da dare risposte concrete sui tre assi dell´innovazione, della ricerca e della formazione. "Con il distretto del mare siamo partiti dall´idea che ogni azione va fatta sul piano locale ma pensata a livello globale perché le sfide si giocano al di fuori dei confini del nostro territorio" ha detto l´assessore, evidenziando la messa in rete di soggetti diversi e il compito di regia mantenuto in capo alla Regione proprio per incrementare il ruolo di Ditenave nello sviluppo della competitività delle aziende del settore nautico e della cantieristica Due settori che nel 2009 hanno perso, rispetto al 2008, il primo il 35 per cento ed il secondo oltre il doppio e che sono stati sostenuti attraverso tutte le politiche poste in atto dalla Regione a salvaguardia della dignità dei lavoratori e dell´occupazione.  
   
   
ALBANIA: TRE PROGETTI SOSTENUTI DAL TRENTINO NELLA CITTA´ DI SCUTARI  
 
Trento, 20 maggio 2010 - Si è conclusa il 18 maggio la breve missione - iniziata lunedì 17 - che ha portato l’assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla convivenza, accompagnata dai responsabili del settore dell´assessorato, a Scutari, in Albania, per visitare tre diversi progetti sostenuti dalla Provincia autonoma. Positivo il riscontro sui tre progetti visitati: i primi due riguardano rispettivamente la costruzione del nuovo liceo cittadino, gestito dai Gesuiti, e di un pozzo che servirà la casa di accoglienza delle Pastorelle del Buon Gesù, rivolta a chi emigra in città dalla campagna. Il terzo progetto ha come obiettivo quello di far crescere, con l´aiuto di volontari dell´Operazione Colomba, la cultura della riconciliazione, arginando in particolare il fenomeno delle “vendette di sangue”, ancora molto diffuso nel Paese. A Scutari l´assessore ha incontrato anche padre Luciano Fozzer, nato in Trentino 96 anni fa, una vita in missione, prima in Brasile e poi in Albania, suor Mirella Moser, trentina di Pressano, che da oltre dieci anni vive in uno dei quartieri più degradati di Scutari, e i volontari della Fondazione Villa Sant´ignazio e dell’Associazione Amici di Villa Sant´ Ignazio Pompeo Viganò, Basilio Menapace, Amedeo Trentini, Luciano Stella, Michele Viganò, Sara Tolotti e Lenora Zefi. Positivo il riscontro sulle tre iniziative sostenute dal Trentino nella città di Scutari, nell´Albania nord-occidentale, considerata la "culla della cultura albanese", dalla quale provengono anche numerosi immigrati in Trentino. Vediamoli in sintesi. A Scutari la Provincia, assieme a Villa Sant´ignazio, sostiene innanzitutto la costruzione di un nuovo liceo gestito dai gesuiti. L’attuale liceo si trova ora in una sede inadeguata, e risulta inoltre troppo piccolo. A regime la nuova struttura sarà in grado di ospitare 600 alunni. Gli spazi comuni (auditorium, palestra, campi sportivi) saranno aperti alla cittadinanza e con gli introiti si contribuirà, almeno parzialmente, a garantire la sostenibilità della scuola. Ad oggi infatti le rette pagate dalle famiglie (dai 30 ai 40 euro mensili) non consentono di coprire del tutto le spese fisse. La domanda di formazione superiore è molto forte, ogni anno il liceo riceve 300 domande, ma riesce a rispondere positivamente solo a 100 ragazzi. La selezione viene effettuata da una commissione indipendente, sulla base di un vero e proprio concorso di merito. I lavori procedono bene e la scuola dovrebbe essere inaugurata a settembre 2010. L’associazione trentina si impegnerà a costruire gemellaggi con scuole trentine, in particolare con Trento e Pergine. Parallelamente si sta studiando un intervento per favorire il rientro assistito in Albania di minori non accompagnati (circa un centinaio) che ogni anno arrivano in Trentino, provenienti proprio dalla zona di Scutari. Si prevede di lavorare sia sul versante della prevenzione, soprattutto con attività di informazione, di coinvolgimento delle comunità, e la concessione di borse di studio, sia favorendo il rientro di qualcuno dei ragazzi attualmente ospiti in Case famiglia in Trentino. La delegazione ha incontrato lo staff dei gesuiti di Scutari (Padre Lello Lanzilli, Gaetano Brambillasca, Francesco De Luccia, Joaquim Fernandez) e soprattutto il trentino Padre Luciano Fozzer, 96 anni portati benissimo, che dopo 40 anni di Brasile ha voluto, nel 91, dopo il crollo del regime comunista e la riapertura delle frontiere, ritornare al primo amore, l’Albania, dove aveva vissuto due anni, prima del 46. Il secondo progetto riguarda la costruzione di un pozzo nella Casa gestita da suo Mirella Moser, trentina di Pressano, che da oltre dieci anni vive alla periferia della città, in uno dei quartieri più degradati, dove arrivano migliaia di persone dai poverissimi villaggi delle montagne. In Albania in questi anni si è assistito al doppio fenomeno dell’emigrazione verso l’Europa (si calcola che almeno il 50% degli abitanti di Scutari sia emigrata, soprattutto in Italia) e la fuga dalla montagna alla città. Nonostante l’emigrazione all’estero, la città ha infatti più o meno gli stessi abitanti che aveva negli anni 90. I nuovi cittadini sopravvivono in baracche o case fatiscenti, senza servizi, senza documenti, vivendo di lavori saltuari e irregolari. In questo contesto suor Mirella e le sue consorelle, delle Pastorelle del Buon Gesù, offrono assistenza primaria, sia nel campo della salute che dell’educazione. Ogni giorno suor Mirella accoglie decine e decine di bambini nella sua casa, offrendo loro un luogo dove giocare ed il pranzo. La Provincia si è impegnata a realizzare il pozzo, che garantirà acqua certa e pulita per tutti i frequentanti la Casa. Il terzo progetto di sostegno punta a far crescere la cultura della riconciliazione, contrastando al tempo stesso il fenomeno delle “vendette di sangue”. Il progetto è promosso dall’Associazione Papa Giovanni Xxiii, con il sostegno della Provincia autonoma. Nel nord dell’Albania è ancora presente il fenomeno del Kanun, che prevede la vendetta di sangue verso i maschi della famiglia rivale, per vendicare uguale offesa subita in passato. I volontari dell’Operazione Colomba-associazione Papa Giovanni Xxiii,, che a Scutari gestiscono una Casa famiglia che accoglie 24 ragazze e ragazzi dagli 0 ai 24 anni, tutti con gravi problemi familiari, personali e sanitari, stanno avviando il progetto contro le vendette che prevede in una prima fase una serie di interventi di protezione delle persone a rischio di vendetta e in una seconda fase un tentativo di riconciliazione tra le famiglie. Sono attualmente circa una sessantina le famiglie (il 7 per cento della popolazione totale) coinvolte in questo problema, che negli ultimi tempi è addirittura peggiorato. Il Kanun prevedeva infatti che la vendetta venisse esercitata verso i maschi maggiorenni, ma negli ultimi anni si sono registrati assassini anche di donne e bambini.  
   
   
«UGUAGLIANZA E LIBERTÀ, È LA TOSCANA CHE GUARDA AL FUTURO» IL PRESIDENTE ENRICO ROSSI A GREVE AD UN INCONTRO SULL´INTEGRAZIONE SOCIALE I TEMPI SONO MATURI PER LA LEGGE SUL DIRITTO DI CITTADINANZA  
 
Firenze, 20 maggio 2010 - «Ci sono due parole che qualcuno non capisce più, o forse ha dimenticato, che mi sembra si adattino in maniera perfetta all´incontro di stasera: uguaglianza e libertà. Dobbiamo trovare il coraggio di ripartire da questi valori fondamentali, gli stessi che hanno animato i nostri padri quando hanno costruito luoghi di associazione come le Case del Popolo o hanno dato vita ai partiti popolari». E´ un Enrico Rossi che segue con attenzione il dibattito sui temi dell´integrazione sociale nel territorio chiantigiano, organizzato dal Comune di Greve dopo le recenti polemiche legate alla richiesta di un luogo di culto da parte della locale comunità musulmana. Una richiesta, ricorda il sindaco Alberto Bencistà, arrivata a margine di un incontro istituzionale con la comunità marocchina, avvenuto un anno fa. Marocchini, ma anche albanesi, kosovari, rumeni; qui la presenza straniera è molto forte e occupa un posto importante dell´economia chiantigiana, soprattutto in agricoltura ed edilizia. Lavorano sodo, pagano le tasse: a loro, conclude Bencistà, va riconosciuta pari dignità di uomini e lavoratori. Il presidente della Regione, dopo avere ascoltato le storie raccontate dai cittadini immigrati (Khadija, marocchina, vive a Greve da venti anni, incoraggia i connazionali a non chiudersi in gruppi, a studiare bene l´italiano e a compiere ogni passo necessario per una vera integrazione), ha parole di ringraziamento per i tanti cittadini che ieri sera hanno affollato l´incontro presso la Casa del Popolo grevigiana: «Una serata, bella, vera, commovente. Una prova vigorosa di democrazia. Noi siamo questo e questa è la vera Toscana di cui siamo orgogliosi e che ci trasmette fiducia nel futuro. Inutile negarlo: c´era un´attenzione particolare su Greve. Si può dire che la pro va è stata superata, che oggi abbiamo messo un mattone e che si comincia a delineare una strada. Stasera abbiamo capito che sono i circoli, con le loro specificità, ad avere un ruolo fondamentale nel processo di integrazione delle comunità straniere, come nel caso della Casa del Popolo di Greve, che ha risposto alla richiesta di un luogo di culto offrendo alla comunità musulmana una sala del circolo. Purtroppo non potrò andare in tutte le oltre 1.200 Case del Popolo della Toscana, ma vorrei dire che è qui, in serate come questa, che si fa la politica vera, non nei talk show televisivi». «Il problema immigrazione esiste - continua Rossi –, inutile far finta di niente: è serio e non basta la parola solidarietà per affrontarlo. Il processo migratorio è un dato ineludibile: in un mondo globalizzato tutto è in movimento, le merci come gli uomini. Dobbiamo non farci trovare impreparati ed esse re pronti ad accogliere, perché esistono grandi potenzialità e prospettive straordinarie per un mondo che riconosce un solo genere, il genere umano». Rossi citando i dati della Caritas, ricorda che i musulmani in Toscana sono circa 150mila. «E´ impensabile che si possa negare loro il diritto di culto. Qualcuno ha detto: “noi non dovremmo lasciarci indietro nessuno”. E´ vero, questi processi si compiono comprendendo tutti, perché chi rimane attardato può essere preda della paura e compiere azioni inconsulte. In Toscana, su 33mila bambini nati nel 2009, 8mila sono figli di immigrati. Una regione come la nostra può permettere che gli adulti un giorno raccontino a questi bambini che non gli è stato concesso il diritto ad avere un luogo di culto? Così facendo costruiremmo un futuro pieno di tensioni». «Stasera esco animato dalla Casa del Popolo di Greve – dice il presidente Rossi - e sono ancora più convinto che possa esserci una crescita democratica e collettiva attraverso una discussione con chi ha opinioni diverse: bisogna parlare con tutti e convincere tutti che l´integrazione è possibile ed è indispensabile riconoscere la dignità delle persone. I tempi sono maturi perché il Parlamento si decida a fare la legge sul diritto di cittadinanza. Quando ero sindaco di Pontedera, rimasi colpito dalla vicenda di un ragazzo di origine etiope, nato in Italia, studente modello delle nostre scuole, che in gita verso la Francia con la sua classe fu bloccato alla frontiera e rispedito a casa perché non aveva la cittadinanza italiana. Non ce l´aveva allora e chissà se ce l´ha adesso. Com´è possibile che questo accada? Com´è possibile che quegli 8mila bambini che nascono in Toscana non diventino subito cittadini italiani? Per questo dico che il Parlamento deve fare qualcosa, una legge che riconosca i diritti po litici dei figli degli immigrati che nascono qui, diritto di cittadinanza e diritto di voto». E poi un accenno ad un punto caldo dell´immigrazione in Toscana. «A me non convince quello che sta succedendo a Prato, dove vive una comunità straniera molto chiusa e dove vige un´illegalità diffusa. Credo si debba intervenire chiedendo il rispetto della legge, ma rimuovendo al tempo stesso le cause che portano a delinquere, attraverso un processo di integrazione nuovo, molto forte, che coinvolga i lavoratori del tessile, italiani e stranieri. E´ la nostra proposta, attraverso la quale crediamo che Prato possa svoltare, diventando in un prossimo futuro il centro tessile più importante d´Europa». «Per questo – sottolinea Rossi - alla politica dico che deve essere più vigile nel seguire queste situazioni, facendo la massima attenzione a non creare comunità chiuse. Il confronto deve portare all´integrazione. Possiamo non avere paura del futuro se riusciamo a far leva sulla nostra capacità democratica. Da questo punto di vista le Case del Popolo hanno una missione di solidarietà, la stessa di quando nel dopoguerra questo patrimonio è stato costruito dai nostri padri. E per tutta la comunità, sia i residenti storici che gli immigrati, il riferimento d´obbligo è la Costituzione: un rispetto che deve essere chiesto a tutti, con semplicità e rigore”. «Permettetemi infine di dispiacermi», è la conclusione divertita di Rossi. «Mi dispiace per quelle persone che si aspettavano una realtà diversa, stasera, uno spettacolo fatto di polemiche ed insulti: mi dispiace, ma sono proprio loro ad essere distanti dalla realtà».  
   
   
ECONOMIA, A MODENA TRA IL 2005-2009 FINANZIATI DALLA REGIONE PROGETTI PER 104,4 MILIONI DI EURO  
 
 Modena, 20 maggio 2010 - «Il nuovo Piano territoriale regionale. Le misure a sostegno degli investimenti produttivi innovativi delle imprese, la ricerca e il trasferimento tecnologico ed anche le scelte strategiche del tavolo per accompagnare la crisi. Con queste azioni è stata tracciata la strada per uscire dalla crisi come sistema regionale che compete nel mondo, che si impegna a rafforzare gli investimenti per le reti materiali, immateriali e tecnologiche rafforzando le relazioni tra territorio e imprese per uno sviluppo sostenibile e per aumentare anche la coesione sociale». Lo ha sottolineato l’assessore regionale ad Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli intervenendo ai lavori del convegno “Modena, l´Italia, il mondo” organizzato dalla Camera di Commercio modenese. Nel periodo 2005-2009 sono stati finanziati progetti a favore del territorio modenese per 104,4 milioni di euro, che hanno reso possibili investimenti pari a 804 milioni di euro, cui si sommano i nuovi investimenti già programmati per la creazione dei Tecnopoli per la ricerca, con un finanziamento di 11,9 milioni di euro e risorse per realizzare quatro aree produttive ecologicamente attrezzate, con un impegno finanziario della Regione pari a 8 milioni di euro. «Per il 2010 le imprese modenesi – ha aggiunto Muzzarelli - potranno, inoltre, godere del Fondo straordinario di garanzia, la cui dotazione è pari a 50 milioni di euro, gestito in stretto raccordo con i Confidi regionali, che permetterà di rendere più semplice il rapporto tra imprese e sistema bancario, a condizioni convenzionate e, quindi, contenute rispetto a quelle del mercato. Inoltre,sono in corso di assegnazione contributi a favore degli enti pubblici per investimenti in campo energetico che hanno visto la presentazione di diversi programmi da parte degli enti locali della provincia modenese». Per rendere Modena e l’Emilia-romagna poli d’attrazione per quanto riguarda l’economia verde «ogni azione regionale – ha concluso l’assessore Muzzarelli - assicurerà sostegno e priorità a chi assicura lavoro di qualità, innovando le produzioni, nel rispetto delle regole, dell’ambiente e delle risorse naturali». I progetti - I tecnopoli. Il Tecnopolo di Modena è promosso dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, dal Comune di Modena, dalla Provincia di Modena, dall’Unione Terre di Castelli, con il supporto della Camera di Commercio di Modena e di Democenter-sipe. Il tecnopolo sarà localizzato su tre sedi. Una presso il Campus Universitario di Modena di via Vignolese a Modena, contiguamente agli altri edifici dell’Università di Modena, in cui sarà realizzato uno spazio per l’innovazione, due nuovi laboratori pesanti, un laboratorio di medicina rigenerativa, altre strutture per attività di ricerca e sperimentazione. Un’altra sede all’interno dell’Area Ex Fonderie, Viale Ciro Menotti a Modena, dove si inseriranno le attività di design industriale previste all’interno del Laboratorio Intermech. Una struttura presso l’Area Ex Sipe, via Vignolese a Spilamberto, nell’area già da tempo individuata per la realizzazione di un polo della ricerca e dell’innovazione. L’area interessata dall’intervento è di 6.400 metri quadrati parte di una superficie complessiva destinata al Tecnopolo di 10 mila metri quadrati. Aree produttive ecologicamente attrezzate. Nel modenese sorgeranno quattro aree produttive ecologicamente attrezzate, nei comuni di Nonantola, Bomporto, Mirandola e Modena, che vedranno insediamenti industriali attivi nei principali settori della nostra economia. Per garantirne la realizzazione, la Regione ha approvato un finanziamento di 8 milioni di euro. Sono state, inoltre, individuate ulteriori due aree, nei Comuni di San Felice e Castelfranco che saranno essere finanziate a fronte della disponibilità di ulteriori risorse. Commercio estero. La Regione ha finanziato progetti per l’esplorazione di opportunità commerciali e produttive sui mercati esteri favorendo la realizzazione di 58 progetti di internazionalizzazione. Per queste attività la Regione ha erogato finanziamenti per più di 6 milioni di euro che hanno consentito la realizzazione di progetti per la promozione internazionale delle produzioni modenesi per un valore complessivo pari a 14,8 milioni di euro. Valorizzazione risorse naturali. Nel 2009 la Regione ha approvato, nell’ambito del Por Fesr2007-2013, la realizzazione di interventi di valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali con la finalità di accrescerne l’attrattività in termini di sviluppo economico e di fruibilità dell’area con un contributo di 3 milioni di euro a sostegno di 6 milioni di investimenti.  
   
   
BOLZANO, COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ: SODDISFAZIONE PER L´ESITO DELLE ELEZIONI  
 
Bolzano, 20 maggio 2010 - La Commissione pari opportunità è soddisfatta per l’esito delle elezioni comunali. "Il numero delle donne sindaco é raddoppiato - spiegano Ulrike Oberhammer e Patrizia Trincanato - nei prossimi cinque anni, 9 Comuni altoatesini saranno guidati da una donna, e altre due sono in lizza per il ballottaggio a Merano e Laives". I Consigli comunali, dopo la recente tornata elettorale, si sono leggermente tinti di rosa. Dopo le elezioni del 2005 erano presenti nei 116 Comuni 416 consigliere, mentre ora questo numero è aumentato del 6%, raggiungendo quota 443 consigliere comunali in tutta la provincia. Ciò corrisponde ad una presenza femminile pari al 22%, contro il 20,6% del 2005. In crescita anche il numero delle donne elette sindaco, che ora sono 9, con altre due arrivate al ballottaggio a Merano e Laives. "Questo dimostra che le altoatesine e gli altoatesini - sottolinea la Oberhammer - hanno parzialmente cambiato il loro modo di pensare, e hanno finalmente riconosciuto che anche le donne possono prendere in mano, in modo competente, le redini di un Comune. Nonostante il buon risultato, la Commissione pari opportunità continuerà a vigilare e a sostenere le donne che, con determinazione e caparbietà, si impegnano in politica". Al di là del dato generale sulla crescita della presenza femminile, la Commissione pari opportunità ricorda come il dato vari molto da Comune a Comune: Scena, con una quota vicina al 47%, è il Comune con la maggiore presenza femminile in consiglio, seguita dal Rasun Anterselva con il 40%. Fanalini di coda sono Valle di Casies e Villabassa, con una presenza femminile inferiore al 7%. Da sottolineare, inoltre, che la nuova legge provinciale sulle pari opportunità prevede la nomina di almeno una donna all´interno delle commissioni edilizie comunali, pena la nullità degli atti da essa emanati. "Pretendiamo che questo rafforzamento della presenza delle donne - conclude la presidente Oberhammer - sia rispettato anche nella nomina delle Giunte comunali, affinché le donne abbiano una voce determinante in tutte le decisioni più importanti".  
   
   
"DONNE E LAVORO, UNA SFIDA PER LA PUGLIA"  
 
Bari, 20 maggio 2010 - L’assessore al Welfare della Regione Puglia Elena Gentile e la Consigliera di Parità Regionale Serenella Molendini promuovono la 1° Conferenza Regionale itinerante su “Donne e lavoro: una sfida per la Puglia”. La prima tappa sarà a Lecce il 20 maggio 2010 a partire dalle ore 9 presso le Officine Cantelmo (viale Michele De Pietro), la seconda a Brindisi il 21 maggio – Palazzo della Provincia e si concluderà a Bari nel mese di luglio. L’assessore Regionale alle Politiche del Lavoro Elena Gentile ha ritenuto fondamentale avviare le attività del suo mandato rivolgendo una particolare attenzione al lavoro delle donne che, per tassi di occupazione e di inattività, sono agli ultimi posti in Italia. La Conferenza Regionale itinerante sarà organizzata in due sessioni di lavoro: la prima, che si svolgerà in mattinata, aperta a tutti/e gli/le interessati/e, la seconda si svolgerà nel pomeriggio e sarà rivolta esclusivamente agli/alle stakeholders di riferimento del territorio. Nella prima parte della conferenza verranno discussi i temi dell’occupazione delle donne come leva per la crescita del territorio (con focus tematici diversi per ciascuna provincia ). La seconda parte della conferenza avrà come tema di confronto e dibattito “Donne – Giovani – Sud: tre parole d’ordine per costruire una Puglia Migliore”. “Pur nella consapevolezza che sono le Politiche pubbliche nazionali che possono spostare il baricentro dell’occupazione verso una maggiore equità di genere e intergenerazionale, noi vogliamo fare del Lavoro la nostra priorità. Abbiamo investito molto, nei 5 anni della precedente amministrazione, nelle politiche sociali perché la Puglia recuperasse il gap con il centro nord del Paese, vogliamo continuare a farlo, ma vogliamo anche integrare quest’investimento con Politiche attive del lavoro, sbloccando una società poco mobile, investendo sul merito e attuando scelte di valore: non possiamo più permetterci che donne e giovani continuino ad essere esclusi. Forse proprio a partire da questa crisi possiamo disegnare un nuovo modello di sviluppo, possiamo dare nuovamente l’idea che una costruzione collettiva del futuro per il Sud e per la Puglia è possibile.” - Elena Gentile - “Siamo convinte che investire sul lavoro delle donne non corrisponde ad una politica assistenziale o meramente compensativa di svantaggi di genere, ma costituisce una vera e propria leva economica da azionare per la ripresa e la crescita generale. Promuovere la presenza delle donne nell’economia è un buon investimento come risulta da tutte le indagini internazionali. Più donne che lavorano significa redditi familiari più alti, più benessere, un più forte impulso allo sviluppo di una moderna economia dei servizi. Molte sono anche le ragioni, diverse da quelle strettamente economiche, per cui puntare sulle donne conviene: ad un aumento di sicurezza materiale corrispondono maggiori livelli di autonomia, sicurezza sociale, meno culle vuote, meno bambini poveri, stabilità familiare, connettività relazionale, in sintesi, maggiore coesione sociale.”  
   
   
IMPRENDITORIA FEMMINILE: IL 25 MAGGIO SEMINARIO A POLICORO  
 
 Potenza, 20 maggio 2010 - Vincenti nella vita e nel lavoro con un gioco di squadra motivato ed efficiente. Sono alcune delle finalità del seminario formativo sul tema “ Dal Gruppo… alla Squadra’’ organizzato dalla Camera di commercio di Matera e dal Comitato per l’imprenditoria femminile il 25 maggio, alle 9.00, a Policoro, presso la sala conferenze “Padre Minozzi’’. Interverrà il comunicatore d’impresa Paolo Manocchi. L’iniziativa, che rientra nella programmazione già avviata dal presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile Rosa Gentile, è stata organizzata dall’azienda speciale Cesp della Camera di commercio di Matera e della società M&c Marketing & Comunicazione srl di Policoro. Nel corso della giornata formativa saranno approfonditi i diversi aspetti del fare e stare in squadra, Saranno esaminate le cause che possono far perdere la squadra, il test in auto lettura. Verrà proiettato il cortometraggio “La regata’’. Previsti una esercitazione su “l’alchimia della sinergia’’, l’analisi comportamentale-manageriale delle differenze tra gruppo e squadra, l’intervista al vincente : “giustizia – la cultura degli alibi-ruoli-coerenza’’, l’individuazione della “perla di saggezza’’ in sei spunti video registrati e l’affermazione delle 8 regole d’oro per creare una squadra vincente. “L’evento - ha detto il presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli- conferma la dinamicità, la creatività e la passione delle imprenditrici che stanno contribuendo attivamente allo sviluppo economico della provincia di Matera. Conoscere bene dinamiche, peculiarità, punti di forza e di debolezza di una squadra significa lavorare bene per accrescerne la competitività,portando valore aggiunto al lavoro quotidiano e alla programmazione di obiettivi e strategie’’.  
   
   
BOLZANO: GIORNATE FORMATIVE PER FAMIGLIE AFFIDATARIE, ANCORA APERTE LE ISCRIZIONI  
 
Bolzano, 20 maggio 2010 - "Famiglia affidataria e famiglia d´origine in armonia: un´opportunità per il bambino in affidamento". E´ questo il titolo delle giornate formative rivolte a famiglie coinvolte o interessate al tema dell´affidamento. Per i tre giorni di seminario, il primo dei quali è in programma il 29 maggio, sono ancora aperte le iscrizioni. Accrescere negli affidatari la consapevolezza del loro ruolo educativo e affettivo rispetto al bambino in affido e alla sua famiglia di origine, approfondire il tema del rispetto verso il bambino in affido e i suoi genitori e favorire l’accettazione e la comprensione delle loro storie difficili, stimolare la condivisione delle emozioni e delle problematiche che si incontrano nel rapporto con la famiglia di origine del bambino in affido. Sono questi gli obiettivi delle giornate formative per famiglie affidatarie organizzate dal Servizio sviluppo personale della Ripartizione provinciale famiglia e politiche sociali. Le lezioni in lingua italiana, suddivise in tre seminari in programma il 29 maggio, il 18 settembre e il 9 ottobre, si svolgeranno presso il centro "Casa della famiglia" di Soprabolzano. Le iscrizioni sono ancora aperte. Per informazioni: maria.Mincapilli@provincia.bz.it  0471 418225/ -221/ -222