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Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Gennaio 2011
IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE SANZIONI CONTRO LE AUTORITÀ BIELORUSSE  
 
Strasburgo, 24 gennaio 2011 - L´ue deve imporre un divieto di soggiorno e il blocco dei beni a funzionari, magistrati e ufficiali di sicurezza bielorussi coinvolti nella violenta repressione seguita alle elezioni di dicembre 2010, afferma una risoluzione approvata giovedì che specifica che la rimozione di tali misure deve essere condizionata al rilascio degli esponenti dell´opposizione incarcerati. La risoluzione condanna con forza la repressione brutale attuata dalla polizia e dai servizi del Kgb nel giorno delle elezioni e chiede un´inchiesta indipendente e imparziale sugli avvenimenti, sotto l´egida dell´Ocse. I deputati chiedono anche nuove e libere elezioni che rispettino gli standard internazionali. Sanzioni dure contro chi è coinvolto nella repressione - In linea con la dichiarazione congiunta rilasciata dal Presidente del Pe Jerzy Buzek e da numerose commissioni e delegazioni parlamentari, i deputati hanno confermato le loro richieste: imporre un divieto di soggiorno in tutta l´Ue e il blocco dei beni a tutte le autorità bielorusse responsabili per la repressione, sanzioni che dovrebbero rimanere in vigore fino al rilascio dei leader dell´opposizione imprigionati. L´unione dovrebbe anche prendere in considerazione la possibilità di imporre sanzioni economiche mirate contro il governo bielorusso, propongono i deputati, come ad esempio il blocco degli aiuti finanziari del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), della Banca europea per gli investimenti (Bei) o della Banca europea per la ricostruzione e sviluppo (Bers). Sostegno al movimento d´opposizione - L´ue deve facilitare l´ingresso nell´Unione ai cittadini bielorussi e aumentare il sostegno finanziario ai media indipendenti (quali Tv Belsat, Radio europea per la Bielorussia o radio Racja) e alle Ong che promuovono democrazia e si oppongono al regime. Allo stesso tempo, la Commissione europea deve interrompere qualsiasi tipo di cooperazione con i media statali del paese, mentre le organizzazioni della società civile che sono state espulse dovrebbero beneficiare dei programmi comunitari. Terrore di stato contro un bambino - I deputati seguono con preoccupazione il caso di Danil, il bambino di tre anni, figlio del candidato alle presidenziali Andrei Sannikov e della giornalista Irina Khalip, dopo il tentativo delle autorità bielorusse di metterlo sotto custodia statale, dopo l´arresto dei genitori durante l´Election day. In questo momento, il bambino vive con la nonna.  
   
   
UN SÌ CONDIZIONATO ALL´ACCORDO UE-SERBIA  
 
Strasburgo, 24 gennaio 2011 - I deputati hanno approvato l´Accordo di stabilizzazione e associazione fra l´Ue e la Serbia che necessita, dopo il consenso del Parlamento, della ratifica di tutti gli Stati membri per entrare in vigore. Belgrado deve collaborare con il Tribunale penale Internazionale per l´ex Iugoslavia, sottolineano i deputati. "Ratificando l´Accordo di associazione e stabilizzazione (Ass), il Parlamento europeo incoraggia caldamente la Serbia a compiere passi ulteriori nel suo storico viaggio verso l´Ue. Riconosciamo e diamo il benvenuto ai risultati raggiunti dalla Serbia durante l´ultimo anno. Allo stesso tempo, evidenziamo le sfide che si configurano in futuro. Belgrado deve collaborare pienamente con l´Icty (Tribunale penale internazionale per l´ex Iugoslavia) per garantire che il processo di ratifica dell´Ass continui senza problemi" ha detto il relatore sulla Serbia Jelko Kacin (Alde, Sl), durante il dibattito in plenaria tenutosi martedì 18 gennaio. L´ass, che riduce le barriere al commercio fra Ue e Serbi e rappresenta un passo avanti verso una prospettiva di adesione del paese balcanico all´Unione, è stato firmato nel 2008, ma da allora solo 12 Stati membri, fra i quali l´Italia, l´hanno ratificato. I deputati chiedono ai restanti 15 di procedere con la ratifica Dialogo col Kosovo: impegno e disponibilità al compromesso - I deputati chiedono con forza che il dialogo col Kosovo inizi "senza indugi" e accolgono con favore la volontà della Serbia di compiere tale passo nel quadro dell´Unione, sottolineando che, per ottenere buoni risultati, è necessario "impegno e disponibilità al compromesso". Le strutture parallele serbe in Kosovo del nord devono essere inoltre smantellate, poiché "minano il processo di decentramento e impediscono la piena integrazione della comunità serba nelle istituzioni kosovare". Liberalizzazione dei visti d´ingresso: attenzione ad abusi - Dal dicembre 2009, i cittadini serbi possono viaggiare senza necessità di visto in tutta l´area Schengen. I deputati chiedono alle autorità serbe di adottare misure adeguate per limitare le possibilità di abuso del nuovo regime, in particolare per "garantire che i cittadini serbi siano correttamente informati dei loro diritti e obblighi", nel contesto anche del crescente numero di richiedenti asilo provenienti dal paese balcanico. La Serbia è il paese con il più alto numero di rifugiati e sfollati interni in Europa, con problemi di alloggio e povertà. I deputati chiedono pertanto alle autorità serbe di rivedere la strategia nazionale per i rifugiati. Inoltre, poiché è previsto il rientro di 150.000 persone in seguito agli accordi di riammissione raggiunti con i paesi dell´Ue, saranno necessari "accurati preparativi, in particolare a livello di autorità locali", aggiungono i deputati. La relazione che dà il consenso del Pe all´Accordo di stabilizzazione e associazione è stata approvata per alzata di mano, mentre la risoluzione non legislativa sul processo d´integrazione della Serbia è stata approvata con 612 voti a favore, 38 contrari e 28 astensioni.  
   
   
LOMBARDIA/SVIZZERA. COOPERAZIONE AUMENTA SVILUPPO CONVEGNO INTERREG DI STRESA IL PROGRAMMA E´ FINANZIATO CON 100 MILIONI DI EURO  
 
 Stresa/Vb, 24 gennaio 2011 - "Oltre la frontiera occasioni di cooperazione". E´ questo il titolo del convegno organizzato all´interno del programma di cooperazione transfrontaliera Italia-svizzera 2007-2013 al quale l´assessore ai Sistemi verdi e Paesaggio della Regione Lombardia, Alessandro Colucci, ha inviato un messaggio di saluto. Il Programma, che può contare su circa 92 milioni di euro di finanziamenti del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e del Governo italiano e 8 di risorse elvetiche, ha come obiettivo quello di migliorare la cooperazione nei campi dell´accessibilità, dell´innovazione, della valorizzazione delle risorse naturali e culturali e della condivisione di infrastrutture e servizi integrati. A cascata si accrescerebbe la competitività su scala sud-europea e mondiale e si favorirebbe l´occupazione e lo sviluppo duraturo. "Mi piace sottolineare - ha detto l´assessore Alessandro Colucci, titolare della delega per il Programma di cooperazione transfrontaliera di Regione Lombardia, nel suo messaggio - l´importante occasione che, con questo progetto, si offre alle Comunità di frontiera italo-svizzere. Un programma di cooperazione strategico per il rafforzamento di una politica di sviluppo sostenibile, rispettoso dell´ambiente, dei territori e, nel contempo, attento ai bisogni di competitività, innovazione e della qualità della vita dei cittadini europei".  
   
   
PROGETTO IKTIMED ´ RIUNITI IN REGIONE MARCHE I PARTNER EUROPEI.  
 
Ancona, 24 Gennaio 2011 - Si e` riunito il 21 gennaio in Regione il comitato di gestione del progetto Iktimed, approvato nell´ambito del programma comunitario Med. Promuovere un approccio aperto all´innovazione verso la ricerca e le istituzioni accademiche, accrescere le relazioni tra settori economici e centri ricerca nell´area del Mediterraneo, legare le priorita` delle politiche pubbliche alla ricerca e all´innovazione. Sono questi i principali obiettivi del progetto di cooperazione europea Iktimed, che coinvolge l´Italia, con le Regioni Marche e Veneto, la Francia, con la Regione Provenza-alpi-costa azzurra, il Portogallo, con la Regione dell´Algarve, la Grecia, con la Regione Dytiki Ellada, Malta, Cipro, Slovenia, con la Regione Podravaska e la Spagna, con le Regioni Andalusia e Catalogna. ´Le Marche sono partner portante del progetto ´ commenta Sara Giannini, assessore per Ricerca e Innovazione della Regione Marche ´ anche alla luce del lavoro di coordinamento che abbiamo svolto nell´ambito dell´Osservatorio italiano sulle politiche regionali per l´innovazione dedicate alle piccole e medie imprese. Si tratta di un lavoro complesso, che richiede un´elevata professionalita` e conoscenze specifiche e che realizziamo completamente attraverso risorse interne regionali, senza ricorrere ad esternalizzazioni o consulenze. Una pubblica amministrazione competente ed efficiente e` il miglior presupposto per conseguire i risultati posti dalla strategia Europa 2020, per un´economia basata sulla conoscenza, anche sul versante delle imprese piu` piccole´. Il progetto, che prevede anche il coinvolgimento delle Camere di commercio dei territori interessati, terminera` nel marzo del 2013.  
   
   
MINORANZE UTILI A COMPETITIVITÀ EU  
 
Trieste, 24 gennaio 2011 - Le minoranze linguistiche presenti nell´Adriatico settentrionale possono dare un contributo fondamentale all´integrazione ed alla cooperazione europea, ecco perché va implementato per garantire opportuni benefici a tutta l´area transfrontaliera. Questo, in sostanza, è il messaggio derivante dalla riunione odierna del Tavolo di lavoro sulle Minoranze della Commissione bilaterale Friuli Venezia Giulia-slovenia, presieduta dall´assessore regionale ai Rapporti internazionali, Elio De Anna, e dal sottosegretario al ministero per gli Sloveni all´estero e nel mondo Boris Jesih. All´incontro, del 21 gennaio. Al quale hanno preso parte anche i consoli italiano a Capodistria e sloveno a Trieste, Marina Simeoni e Vlasta Valencic Pelikan, i rappresentanti delle comunità slovena nel Friuli Venezia Giulia e degli italiani in Slovenia, è stata espressa grande soddisfazione per i progetti comunitari finora svolti e destinati a crescere sia numericamente che economicamente, ribadendo il contestuale appoggio alla collaborazione tra le due comunità nazionali. "Oltre a sottolineare il significato dell´apporto dato delle minoranze alla cooperazione transfrontaliera - ha commentato De Anna - l´incontro odierno è importante poiché toglie le minoranze dal concetto di tutela e le avvicina a quello delle pari opportunità: in questo senso esse rappresentano un valore aggiunto alla competitività europea". All´interno del programma Interreg 2007-13 sono stati finora avviati 4 progetti che fanno riferimento alla minoranza slovena in Italia ed a quella italiana in Slovenia, corrispondenti al 25 per cento (3,4 mln di euro) delle risorse complessive (13,8 mln). Si tratta di iniziative inerenti l´ambiente, i trasporti, lo scambio delle conoscenze e del trasferimento tecnologico tra le Pmi, l´integrazione sociale (il progetto Jezik-lingua) e della valorizzazione del patrimonio culturale condiviso nell´area transfrontaliera. Jesih si è soffermato sui "buoni rapporti" che intercorrono tra i due Stati e quindi anche con il Friuli Venezia Giulia, menzionando in tal senso la recente visita del presidente sloveno Turk a Roma, e ha messo in evidenza la necessità della maggior conoscenza nell´opinione pubblica "su ciò che succede nella vita quotidiana del vicino da entrambi le parti". Dai lavori della riunione sono emerse alcune azioni concrete da attuare nel prossimo futuro: un convegno sulle prospettive e le possibilità dei progetti comunitari destinato ai soggetti direttamente coinvolti; pubblica presentazione dei progetti, con la partecipazione del presidente della Regione, Tondo, e del ministro sloveno Zeks, per accrescere la loro consapevolezza nell´opinione pubblica. Le due delegazioni hanno trovato pieno accordo anche per quanto concerne il sostegno ai proponenti dei progetti comunitari. Molto spesso, infatti, questi non hanno la preparazione amministrativa e burocratica necessarie per poter partecipare ai bandi dell´Unione europea. A tale scopo la Regione organizzerà a breve un convegno, destinato a commercialisti, avvocati ed altri professionisti e finalizzato alla preparazione di tali professionalità in modo che non vadano perse preziose opportunità. "L´implementazione e la valorizzazione dei progetti comunitari rappresenta un passaggio obbligato - ha aggiunto De Anna - sulla strada della sempre più intensa collaborazione da instaurare nell´ambito della macroregione Adriatico-ionica". Le aspettative, gli effetti e l´importanza della "nuova stagione" dei rapporti instaurata tra le due realtà confinarie sono state presentate dai rappresentanti delle comunità linguistiche: da Drago Stoka (Svet slovenskih organizacij), Rudi Pavsic (Slovenska kulturno-gospodarska zveza), Flavio Forlani (Comunità autogestita costiera nazionalità italiana), Maurizio Tremul (Unione Italiana) e da Bojan Brezigar (Comitato paritetico per la minoranza slovena). La prossima riunione plenaria della Commissione bilaterale si svolgerà il 9 febbraio a Brdo, in Slovenia.  
   
   
EMISSIONE BOT GENNAIO 2011  
 
 Roma, 24 gennaio 2011 - Il Mef ha disposto per il giorno 26 gennaio 2011, con regolamento 31 gennaio 2011, un´asta di Bot:
Importo (in mln. Di euro) Scadenza Giorni
Semestrali 8.000 29.07.2011 179
È da tener presente che il 31 gennaio 2011 vengono a scadere Bot per 9.900 milioni di euro. I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva, con richieste degli operatori espresse in termini di rendimento. Ciascuno degli operatori partecipanti alle aste può presentare fino ad un massimo di cinque richieste di acquisto. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. Per ciascuna emissione di Bot, il prezzo fiscale di riferimento è il prezzo medio ponderato della prima tranche, calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato. I rendimenti indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione del rendimento. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1.500.000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez.ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 26 gennaio 2011, con l´osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella con il rendimento più basso, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione. Gli operatori "Specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot semestrali, previsto in via automatica per il giorno 27 gennaio 2011. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Tale percentuale rappresenta l´importo minimo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di aumentare dopo la chiusura dell´asta ordinaria, per soddisfare le esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "Specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al rendimento medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15.30 del 27 gennaio 2011. La circolazione dei Bot al 14 gennaio 2011 era pari a 139.446,896 milioni di euro, di cui 55.290 milioni di euro semestrali e 84.156,896 milioni di euro annuali.
 
   
   
EMISSIONE DI CCT E BTP GENNAIO 2011  
 
Roma, 24 gennaio 2011 - Il Mef comunica che verrà disposta, per il giorno 28 gennaio 2011, con regolamento 1º febbraio 2011, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Certificati di Credito del Tesoro indicizzati al tasso Euribor a sei mesi ("Ccteu"): decorrenza : 15 ottobre 2010; settima tranche scadenza : 15 ottobre 2017 tasso d´interesse semestrale lordo : tasso Euribor a sei mesi maggiorato dello 0,80%; cedola in corso, con scadenza 15 aprile 2011, pari a 1,016% . Isin : It0004652175 - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 1º novembre 2010; settima tranche scadenza : 1º novembre 2013 tasso d´interesse annuo lordo : 2,25% Isin : It0004653108 decorrenza : 1º settembre 2010; undicesima tranche scadenza : 1º marzo 2021 tasso d´interesse annuo lordo : 3,75% Isin : It0004634132 Il meccanismo di collocamento utilizzato per i titoli di cui sopra sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione che sarà annunciato con successivo comunicato stampa. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. L´importo minimo sottoscrivibile è di mille euro. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione sarà reso noto mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di decorrenza della cedola in corso al giorno di regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,30% per i Ccteu 15.10.2010/2017 - 0,20% per i Btp 2,25% 1º.11.2010/2013 - 0,40% per i Btp 3,75% 1º.9.2010/1º.3.2021. Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Ccteu scad. 15.10.2017 Btp scad. 1º.11.2013 Btp scad. 1º.3.2021
Prenotazione da parte del pubblico entro il 27 gennaio 2011 27 gennaio 2011 27 gennaio 2011
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 28 gennaio 2011 28 gennaio 2011 28 gennaio 2011
Regolamento sottoscrizioni 1º febbraio 2011 1º febbraio 2011 1º febbraio 2011
Dietimi d´interesse da corrispondere 109 92 153
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per un importo non superiore: - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Ccteu 15.10.2017, - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1º.11.2013, - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1º.3.2021. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti.
 
   
   
EMISSIONE DI CTZ GENNAIO 2011  
 
Roma, 24 gennaio 2011 - Il Mef dispone, per il giorno 26 gennaio 2011, con regolamento 31 gennaio 2011, l´emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon" ("Ctz"): decorrenza : 3 gennaio 2011; terza tranche scadenza : 31 dicembre 2012 importo nominale dell´emissione : 2.500 milioni di euro Isin : It0004674369 I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nel decreto di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extra comunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno dell´importo minimo di un millesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: - prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 25 gennaio 2011; - presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 26 gennaio 2011; - regolamento sottoscrizione: il giorno 31 gennaio 2011. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 10% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta relativa alla presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all´assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l´emissione dei relativi titoli.  
   
   
GENNAIO 2011 - COLLOCAMENTO TRAMITE ASTA DEL BTP€I 2016 INDICIZZATO ALL´INFLAZIONE DELL´AREA EURO  
 
Roma, 24 gennaio 2011 - Il Mef dispone, per il giorno 27 gennaio 2011, con regolamento 31 gennaio 2011, l´emissione dei seguenti Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all´Inflazione dell´Area Euro: - Btp€i quinquennali: decorrenza : 15 settembre 2010; prima tranche scadenza : 15 settembre 2016 tasso d´interesse reale : 2,10% annuo, pagabile semestralmente ammontare nominale dell´emissione : da un minimo di 2.000 milioni di euro a un massimo di 3.000 milioni di euro Isin : da attribuire Il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno del suddetto intervallo di emissione. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Per il resto, la procedura di collocamento si svolgerà seguendo le modalità tecniche e le convenzioni utilizzate nel collocamento dei Btp nominali. Il pubblico potrà prenotare i buoni entro il 26 gennaio 2011. Ogni operatore, entro le ore 11,00 del 27 gennaio 2011, potrà sottoporre attraverso la Rete Nazionale Interbancaria, fino ad un massimo di tre offerte, ciascuna di importo reale (non rivalutato sulla base del Coefficiente di Indicizzazione) non inferiore a 500.000 euro. I prezzi offerti, anche essi formulati in termini reali, dovranno differire tra loro per almeno un centesimo di euro. La Banca d´Italia, sulla base del Coefficiente di Indicizzazione riferito al giorno di regolamento, provvederà ad effettuare il calcolo dei controvalori relativi al capitale sottoscritto e ai dietimi da versare per il regolamento dei buoni sottoscritti in asta. Il regolamento avverrà due giorni lavorativi successivi al giorno di svolgimento dell´asta (T+2), il 31 gennaio 2011. Per i suddetti Btp€i, i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi di interesse per 138 giorni. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo 0,30%. Gli operatori Specialisti in titoli di Stato avranno la facoltà di partecipare al collocamento supplementare, il cui importo massimo sarà pari al 25% del quantitativo massimo offerto in asta, facendo pervenire le domande di sottoscrizione entro le ore 15,30 del giorno 28 gennaio 2011. Le modalità e condizioni per la partecipazione degli Specialisti alle assegnazioni supplementari vengono indicate nel decreto recante l´emissione dei titoli suddetti.  
   
   
BANCHE-IMPRESE: INTESA PER PROMUOVERE LA CULTURA DELLA SOSTENIBILITÀ FIRMATO A ROMA IL PROTOCOLLO ABI-CONFINDUSTRIA-MISE PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SOSTENIBILITÀ E LA SUA INTEGRAZIONE NEL BUSINESS ANCHE ATTRAVERSO L’UTILIZZO VOLONTARIO DI INDICATORI AMBIENTALI, SOCIALI E DI GOVERNANCE.  
 
 Roma, 20 gennaio 2011 – Favorire il confronto, il dialogo e la collaborazione tra istituzioni, imprese, organizzazioni dei diversi settori produttivi nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa. Questo l’obiettivo del Protocollo tra l’Associazione Bancaria Italiana (Abi), Confindustria e il Ministero dello Sviluppo Economico. L’intesa è stata siglata il 20 gennaio a Roma in occasione del sesto Forum Csr dell’Abi, l’appuntamento annuale che l’Associazione Bancaria dedica alla responsabilità d’impresa (corporate social responsibility, Csr). “Sostenibilità e core business aziendale: un´integrazione che dà valore” il titolo dell’edizione 2011; partner dell’event, il Csr Manager Network e il Forum per la finanza sostenibile, le principali reti italiane che lavorano per la promozione operativa della sostenibilità del business. L’accordo muove dalla consapevolezza che la sostenibilità possa contribuire alla tenuta del tessuto economico e sociale del Paese, favorire la fiducia nel mercato e l’accelerazione della ripresa dalla crisi. Il Protocollo d’intesa è la prima iniziativa realizzata insieme da banche, imprese e istituzioni a sostegno della responsabilità d’impresa, con uno specifico riferimento alle aziende di piccole e medie dimensioni. Abi, Confindustria, Ministero dello Sviluppo Economico stanno già da tempo lavorando per contribuire allo sviluppo della Csr e per promuovere la sua concreta applicazione e integrazione nell’attività delle imprese da loro rappresentate e dei propri interlocutori di riferimento. Si intende per responsabilità sociale d’impresa anche l’integrazione strategico-gestionale della sostenibilità all’interno del “sistema impresa”, ossia l’assunzione di responsabilità da parte dell’impresa nei confronti della società e dell’ambiente. Abi, Confindustria e Ministero dello Sviluppo Economico - tramite il Punto di Contatto Nazionale Ocse - intendono così estendere la loro collaborazione per sostenere una sempre migliore cultura d’impresa, con iniziative che promuovano: la maggiore diffusione e integrazione della sostenibilità nelle rispettive attività; la relativa rendicontazione di fattori sociali, ambientali e di governance come elementi integrativi degli ambiti finanziari; la rilevanza di questi aspetti con particolare attenzione alle piccole e medie imprese. L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività dirette a favorire la “comunicazione finanziaria” per migliorare il dialogo tra banche e imprese, la modalità di relazione reciproca e la costruzione di un linguaggio comune, anche tramite la possibilità di valorizzare e dare evidenza alle informazioni extra contabili che rappresentano un asset importante dell’impresa.  
   
   
LOMBARDIA: INSEDIATO IL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI NE FANNO PARTE ANCHE MONDO DELLA RICERCA E TERZO SETTORE FORMIGONI: IL NOSTRO MODELLO E´ IL FEDERALISMO SUSSIDIARIO  
 
 Milano, 24 gennaio 2011 - "In Lombardia si fa insieme" secondo il principio della sussidiarietà verticale e orizzontale. Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, ha riassunto così l´importanza del nuovo Consiglio delle autonomie locali (Cal), figlio dell´esperienza lombarda della Conferenza delle autonomie istituita nel 2000. Il 21 gennaio, nell´aula consiliare, l´insediamento di questo organismo di consultazione previsto nello Statuto di autonomia regionale entrato in vigore nel 2008. Nel Consiglio siedono non solo le autonomie locali ma anche quelle funzionali e sociali: è la peculiarità lombarda di quest´organo, per il quale la Costituzione italiana, all´articolo 123, prevede solo e unicamente la presenza degli Enti locali. La Via Lombarda - La Regione, dunque, non si smentisce, proseguendo sulla via lombarda alla sussidiarietà: l´organismo è stato architettato secondo il principio della sussidiarietà verticale (nel Consiglio delle autonomie locali sono presenti, così come nella Conferenza delle autonomie, i presidenti delle Province, dei Comuni capoluogo, delle Comunità montane, dell´Unione dei Comuni e delle loro associazioni rappresentative) ma anche della sussidiarietà orizzontale con la presenza dei rappresentati del mondo della ricerca e della comunità scientifica, del tavolo del terzo settore e delle organizzazioni sindacali. L´organismo riconferma, inoltre, l´alleanza della Regione Lombardia con il sistema delle Camere di commercio, con la Conferenza dei rettori e con le Istituzioni scolastiche autonomie che già facevano parte della passata Conferenza delle autonomie. "Anche in virtù della rappresentanza del mondo della scuola e dell´università, del mondo scientifico e del mondo sindacale - ha rimarcato Formigoni nel corso del suo intervento introduttivo - il Consiglio delle autonomie è il luogo ideale per permettere al protagonismo sociale di esprimere la sua corresponsabilità. In questo senso sono certo che contribuirà a rafforzare la partecipazione, la costruzione e la condivisione di alcune delle più importanti scelte politiche". Federalismo Sussidiario - Luogo di ascolto, dunque, ma anche di raccordo di competenze ed esperienze: questa è la Conferenza delle autonomie insediata oggi in Consiglio regionale. È su queste basi che Formigoni ha chiesto "l´attuazione di un federalismo davvero sussidiario". Il percorso delle riforme, infatti, "sarà realmente completo quando sarà attuato pienamente il federalismo fiscale: per questo serve il riconoscimento di risorse adeguate per quelle funzioni già trasferite dal processo di decentramento amministrativo e proseguire nella logica di dare un senso compiuto all´autonomia finanziaria delle Regioni". Quello che è in gioco, ha detto chiaramente Formigoni, indicando l´obiettivo da raggiungere, "non è l´ampliamento quantitativo di uno spazio amministrativo regionale, ma una nuova concezione dello Stato e delle sue relazioni con tutte le componenti che a pari titolo e a pari dignità lo costituiscono, così come sancito dal nuovo Titolo V della Costituzione. Solo da qui può discendere una nuova statualità, assetto istituzionale di una concezione della politica che riconosce nel cittadino il vero titolare e il vero riferimento della sua azione. Avviare questo processo di modernizzazione del Paese rappresenta un´occasione decisiva per rinforzare i principi di responsabilità, efficienza, equità e solidarietà". Tradizione Delle Autonomie - Il tema delle autonomie locali ha radici profonde in Lombardia. È stato lo stesso Formigoni a ricordare nel corso del suo intervento come "la regione vanti una più che millenaria esperienza di governo locale autonomo. Gran parte dei nostri oltre 1500 comuni risalgono almeno al secolo Xiii. Proprio per questa peculiarità ho sempre voluto, come metodo di governo regionale, costruire un sistema nel quale istituzioni, autonomie funzionali e governo regionale siano davvero partner, un modello nel quale sia possibile valorizzare la specificità di ciascun soggetto e dia realmente a tutti le adeguate possibilità di sviluppo". In questa stessa direzione si collocano, ad esempio, il percorso di condivisione con Anci e Upl avviato nel 2005 con l´Intesa interistituzionale sui principi di coordinamento della finanza pubblica, così come il Patto di stabilità territoriale sottoscritto nel 2009. Questa mattina, con il Consiglio delle autonomie locali, la Lombardia fa un ulteriore passo verso quel federalismo della sussidiarietà già calato nella realtà dalla Giunta regionale.  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER INCONTRA IL MINISTRO DEGLI ESTERI AUSTRIACO SPINDELEGGER  
 
Bolzano, 24 gennaio 2011 - La collaborazione tra Provincia e Governo italiano, le recenti norme di attuazione e gli effetti dell´Accordo di Milano per l´Alto Adige, la questione della doppia cittadinanza: sono stati alcuni dei temi che il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha accennato il 23 gennaio a Bolzano con il ministro degli Esteri austriaco Michael Spindelegger. Prima di volare a Vienna a conclusione del vertice di Corvara con altri colleghi europei responsabili degli Esteri, il ministro austriaco Michael Spindelegger ha incontrato a Bolzano il presidente Luis Durnwalder. "Ho aggiornato il ministro sugli ultimi sviluppi della situazione in Alto Adige e dei rapporti con Roma - ha detto Durnwalder al termine del cordiale colloquio - in particolare riguardo agli effetti dell´Accordo di Milano, alle trattative sulle funzioni delegate dallo Stato alla Provincia e alle recenti norme di attuazione approvate." Durnwalder ha confermato a Spindelegger che si è registrato un miglioramento nel dialogo e nella collaborazione con il Governo italiano, anche se nelle decisioni sulla politica nazionale il partito di maggioranza sudtirolese intende mantenersi sempre fuori dai blocchi. Con il titolare degli Esteri di Vienna il Presidente ha discusso anche la questione della doppia cittadinanza italoaustriaca per i sudtirolesi: "Spindelegger ha riferito che il suo Governo ha commissionato uno studio per delineare la portata di un simile provvedimento e capire anzitutto se è compatibile con la Costituzione di Vienna", ha riferito Durnwalder. Il ministro ha confermato che sono diversi gli aspetti da chiarire, a cominciare dal rapporto tra diritti e doveri nel caso della doppia cittadinanza e dall´eventuale modifica di accordi europei. Nei prossimi mesi, quando l´analisi giuridica sarà ultimata, le risultanze verranno discusse anche con la Provincia. In merito alla recente iniziativa di referendum sull´autodeterminazione, nell´incontro è stato ribadito che una simile azione, per come è stata proposta, non può avere valenza internazionale. "Spindelegger intende mantere contatti costanti con la Provincia di Bolzano e seguire l´evoluzione dell´autonomia - ha concluso Durnwalder - e in tal senso ha anticipato che nei prossimi mesi vuole invitare la Giunta provinciale a un incontro."  
   
   
WOJTYLA: POLVERINI, REGIONE LAZIO ISTITUISCE CABINA REGIA IN VISTA DELLA BEATIFICAZIONE  
 
Roma, 24 gennaio 2011 - La Regione Lazio ha istituito una Cabina di regia permanente, presieduta dal presidente Renata Polverini, in vista della beatificazione di Papa Giovanni Paolo Ii che si svolgerà il prossimo primo maggio. “Con la Cabina di regia la Regione si attiva sin da ora per contribuire alla preparazione e alla gestione del grande evento che ci aspetta il Primo maggio – spiega Polverini – quando milioni di fedeli raggiungeranno Roma e il Lazio per la beatificazione di Papa Wojtyla, una figura amata dai giovani che certamente non faranno mancare numerosi la loro presenza. Ricordiamo sempre con affetto Papa Wojtyla, il suo impegno in difesa del lavoro e dei lavoratori, che proprio il primo maggio festeggeranno in concomitanza con la sua beatificazione. Sarà una giornata impegnativa, per la quale siamo già al lavoro”. La Cabina di Regia, di cui fanno parte gli assessorati competenti per l’evento, e la Protezione civile della Regione Lazio, si insedia oggi giovedì 20 gennaio alle ore 16 presso la Regione Lazio, alla presenza del presidente Polverini, per avviare la predisposizione di un piano di sostegno alla gestione e all’organizzazione riferite all’accoglienza e all’assistenza dei fedeli, in sinergia con l’Opera Pellegrinaggi con la quale, da lunedì 24, saranno programmati incontri periodici.  
   
   
FEDERALISMO, DE CORATO: “MILANO CHIEDE CHE VENGA APPROVATO AL PIÙ PRESTO POSSIBILE SENZA ULTERIORI DILATAZIONI. ANCHE ANCI NON HA BOCCIATO FEDERALISMO CHE SI DEVE FARE” AL COMUNE DI MILANO CON RIFORMA 169 MILIONI IN PIÙ DI EURO  
 
Milano, 24 gennaio 2011 - “Il decreto sul federalismo fiscale deve essere approvato al più presto possibile. Tanto più che anche da parte dei Comuni, come dice il Presidente dell’Anci Lombardia, Attilio Fontana, non c’è nessuna bocciatura. Ma la valutazione complessiva è stata positiva e il federalismo si deve fare. Non possiamo rimandare una riforma fondamentale per l’Italia. Un progetto che darà un nuovo impulso a Milano. Il federalismo sarà la molla che obbligherà a gestire meglio i conti pubblici. E vedrà gli enti virtuosi, come Milano e la Lombardia, finalmente ripagati. Basti pensare che a Milano, la riforma dovrebbe portare 169 milioni di euro. Auspichiamo pertanto che venga trovata al più presto possibile una soluzione positiva”. Lo comunica il vice Sindaco a commento della frenata sul federalismo fiscale in discussione al Parlamento. “Il federalismo – prosegue De Corato - mira giustamente a una più equa distribuzione delle risorse e delle imposte pagate dai cittadini. E a responsabilizzare maggiormente gli enti locali attraverso l’imposta comunale collettiva. Finora, infatti, si è continuato a coprire le falle di amministrazioni deficitarie e dissestate a scapito delle amministrazioni virtuose. Che si sono viste diminuire i trasferimenti dal Governo per risanare i bilanci in rosso di enti in difficoltà. Il meccanismo della trasparenza e della responsabilità devono essere i cardini per la pubblica amministrazione. Perché non è giusto che Comuni virtuosi debbano vedersi minori trasferimenti per sanare i bilanci in rosso di altri”  
   
   
FVG: TONDO, FEDERALISMO FISCALE "OPPORTUNITÀ STORICA"  
 
Trieste, 24 gennaio 2011 - "Un´opportunità fondamentale per il Friuli Venezia Giulia, un´opportunità che richiede la responsabilità delle scelte". Così il presidente Renzo Tondo ha definito l´avvio del percorso verso il federalismo fiscale aperto dalla progressiva approvazione dei decreti legislativi da parte del Consiglio dei ministri, a cui si aggiunge la fiscalità di vantaggio prevista dal Protocollo firmato nell´ottobre scorso dalla Regione con il Governo. Il percorso è iniziato il 20 gennaio, in Giunta, con l´illustrazione dello studio affidato al giurista e docente universitario Luca Antonini, e proseguirà a breve con la nomina di un gruppo di lavoro che sarà coordinato dall´assessore alle Finanze Sandra Savino e che dovrà produrre un documento tecnico. Al termine della discussione in Giunta sullo studio, il presidente Tondo, assieme all´assessore Savino e ad Antonini, hanno incontrato i giornalisti. Siamo davanti a un "passaggio storico", secondo Tondo, e per questo il dibattito politico dovrà essere - ha sottolineato il presidente - il più ampio possibile e al livello più alto, coinvolgendo il Consiglio regionale, la maggioranza e l´opposizione, tutte le forze politiche e quindi la Commissione paritetica Stato-regione. Il federalismo fiscale e la fiscalità di vantaggio rappresentano una "partita decisiva per lo sviluppo", ha detto il presidente, che ha anche indicato la strada che sarà possibile imboccare: "Meno tasse e meno spese". In sostanza, l´azione dell´Amministrazione regionale potrà concentrarsi sulla riduzione delle imposte, alla fonte, sostituendo molte delle attuali leggi di spesa, con un risparmio decisivo sui costi di gestione delle risorse pubbliche e quindi con un alleggerimento della burocrazia. In questo quadro, fondamentale è stata la scelta del rigore sui conti regionali, con la riduzione del debito e la conferma del "rating" da parte delle agenzie Standard e Poor´s e Fitch. Una vera e propria "marcia in più", secondo Tondo, che permetterà alla Regione di manovrare in modo più ampio sul fronte fiscale ma anche di negoziare da una posizione più forte l´acquisizione di nuove competenze dallo Stato. Lo studio affidato al giurista Luca Antonini, un documento di oltre 100 pagine, è sostanzialmente suddiviso in due parti: nella prima sono analizzate le implicazioni per la Regione degli otto decreti legislativi sul federalismo fiscale, già approvati o in fase di preparazione; nel secondo si tocca il tema specifico della fiscalità di vantaggio. Per quanto riguarda il primo tema, nello studio vengono illustrati gli effetti immediati dei decreti su una Regione a Statuto speciale come il Friuli Venezia Giulia, e quegli aspetti che invece, per trovare attuazione, avranno bisogno di passare di passare attraverso la Commissione paritetica e quindi un accordo con lo Stato. Il giurista ha definito "eccellente" il Protocollo firmato con il Governo nell´ottobre scorso sulla fiscalità di vantaggio perché, associato alle modifiche intervenute nel diritto comunitario e a una recente sentenza della Corte costituzionale, permette alla Regione di guadagna margini di manovra prima impensabili.  
   
   
IL VICEPRESIDENTE DEL VENETO ZORZATO INSEDIA IL GRUPPO DI ESPERTI PER LA REDAZIONE DEL NUOVO PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO (PRS)  
 
Venezia, 24 gennaio 2011 - Con l’insediamento del gruppo di esperti avvenuto il 21 gennaio a Venezia, Palazzo Balbi, sede della Giunta veneta, è di fatto iniziato il percorso per la predisposizione del nuovo Prs, il Programma Regionale di Sviluppo, che individua gli indirizzi fondamentali dell’attività dell’Ente, fornendo il quadro di riferimento strategico per lo sviluppo della comunità veneta, da cui debbono coerentemente derivare tutti gli strumenti di programmazione regionale. “Partendo da quanto di buono è stato fatto in termini di analisi e ricerca con il Prs del 2007 – ha spiegato il vicepresidente Marino Zorzato – abbiamo deciso di lavorare a un nuovo strumento, nonostante quello vigente sia relativamente recente. Ma troppe cose sono cambiate in quest’ultimo periodo e oggi dobbiamo confrontarci con scenari radicalmente mutati: dalla situazione economia nazionale ed internazionale al sistema produttivo, dal quadro normativo ai nuovi assetti istituzionali, dalla disponibilità di risorse alle prospettive di sviluppo. Anche se nella logica della programmazione il 2007 è ieri, dobbiamo prendere atto che il mondo, l’Italia e lo stesso Veneto sono molto diversi da quelli che erano solamente tre anni fa”. I sette esperti che affiancheranno le strutture regionali nell’attività di redazione del Prs sono: il prof. Cesare De Michelis (cultura), il prof. Paolo Feltrin (sociologia), la prof.Ssa Patrizia Messina (sviluppo locale), il prof. Vasco Boatto (politiche agrarie), il prof. Giorgio Bido (economia e ricerche sociali), il prof. Sandro De Nardi (federalismo), il prof. Michele Graziani (gestione delle imprese). “Abbiamo costituito un gruppo di esperti di alta qualificazione scientifica – ha aggiunto Zorzato – a cui rivolgo da subito il mio ringraziamento per aver accettato questo ruolo che è prevalentemente onorifico, consentendo alla Regione di avvalersi di una consulenza prestigiosa senza pesanti aggravi sul nostro bilancio”. Il vice presidente della Regione ha poi indicato i tempi per la predisposizione del nuovo documento programmatico e le sue caratteristiche: “Vorremmo poter disporre del testo che sarà sottoposto all’esame delle Commissioni e del Consiglio entro il prossimo mese di settembre. Da allora all’approvazione definitiva del nuovo Prs mi auguro non serva più di un anno: più sarà attuale più saranno efficaci le azioni pianificatorie e la traduzione degli obiettivi in concrete politiche di intervento. Anche per questo – ha concluso Zorzato – puntiamo a un approccio pragmatico per redigere un documento che sia facilmente accessibile, leggibile e consultabile, tutt’altro che un libro dei sogni ma uno strumento di imprescindibile riferimento nella nostra attività politico istituzionale. D’altro canto, semplificazione e sburocratizzazione debbono essere le parole d’ordine nel nostro modo di progettare il futuro del Veneto”.  
   
   
FEDERALISMO: DIALOGO CON STATO PER TUTELA INTERESSI SICILIA  
 
Palermo, 24 gennaio 2011 - La Regione Siciliana il 20 gennaio ha negato l´intesa sullo schema di decreto legislativo sull´art. 16 della Legge sul federalismo in materia di risorse aggiuntive di interventi speciali per la rimozione degli squilibri economici e sociali. "Il parere e´ stato negativo - spiega l´assessore all´Economia Gaetano Armao - perche´ riteniamo che la perequazione infrastrutturale, per le Regioni a statuto speciale, deve essere oggetto della trattativa sul federalismo fiscale da realizzare in Commissione paritetica. Se l´art. 16, come prevede la legge e riconosce la Corte Costituzionale, non si applica alle Regioni speciali anche il relativo decreto attuativo non trovera´ applicazione in quelle regioni. Questa linea - aggiunge - e´ stata condivisa da tutte le regioni e comunicata al Ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto. Certo e´, come sostenuto anche dal Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, che se i provvedimenti sul federalismo fiscale continuano in gran parte a ricevere il diniego all´intesa da parte di Regioni, Province e Comuni, il cammino del federalismo sembra assai accidentato. Continuiamo - conclude Armao - ad attendere, come regioni del sud, che il governo chiarisca quali interventi di perequazione fiscale e soprattutto infrastrutturale intende varare contestualmente al federalismo fiscale." E´ stato gia´ consegnato alla Commissione paritetica un documento che specifica la posizione della Regione siciliana e ieri copia di questo documento e´ stata consegnata anche al ministro dell´Economia Giulio Tremonti. "E´ necessario - continua Armao - che la Commissione paritetica, la prossima settimana, senta la posizione del governo. La Regione Siciliana e´ pronta a negoziare con lo Stato un federalismo equo e solidale. Se cosi´ non fosse attiveremo, cosi´ come per le delibere Cipe lesive degli interessi della Sicilia, tutte le relazioni istituzionali e giurisdizionali del caso. Ho chiesto al ministro Fitto, che sul punto ha assunto l´impegno, di trattare, nella prossima seduta della Stato Regioni, il Piano per il Sud e il decreto interministeriale sui criteri per la perequazione infrastrutturale". "Si pensi ad esempio - ha concluso Armao - che l´informatizzazione della Prefetture cosi´ come l´informatizzazione del Processo civile e´ materia dello Stato; e´ quindi impensabile che al Nord Italia si utilizzino i fondi dello Stato e al Sud quelli per il Sud. I fondi Fas e i fondi europei servono a promuovere lo sviluppo e non a sostenere politiche statali in alcune aree, perche´ cosi´ da risorse aggiuntive diventano risorse sostitutive e questo e´ inaccettabile".  
   
   
BASILICATA, DE FILIPPO: COOPERAZIONE DEVE CONTRIBUIRE ALLO SVILUPPO “METTENDO A VALORE I PROPRI PRINCIPI FONDANTI CHE NE FANNO UN TIPO DI IMPRESE DIVERSE DALLE ALTRE PER DINAMICITÀ E PER RADICAMENTO SUL TERRITORIO”  
 
Potenza, 24 gennaio 2011 - “Il governo regionale non ha sottovalutato la difficoltà straordinaria della crisi economica. Anche alla luce del federalismo fiscale, che metterà a dura prova la resistenza dei territori soprattutto del Sud, e delle fortissime riduzioni dei fondi statali alle amministrazioni locali, in questi mesi abbiamo cercato di costruire tutte le azioni possibili e le opportunità perché all’uscita della crisi la Basilicata possa avere in sé nuovi elementi fondamentali e basilari per la crescita e lo sviluppo”. Lo ha detto il 21 gennaio il presidente della Regione, Vito De Filippo, a Matera concludendo i lavori del nono Congresso regionale di Legacoop. “Nei tempi difficili in cui viviamo le amministrazioni locali sono chiamate al rigore nella programmazione, alla sobrietà e all’efficienza. Siamo intervenuti per ridurre gli sprechi, tagliare il superfluo e razionalizzare la spesa pubblica. In Basilicata – ha continuato De Filippo - sono state messe le basi per una riforma della governance in tutti i campi, dal turismo al sociale, che punta a creare una nuova rete di relazioni più costruttiva e dinamica tra il centro e la periferia, esaltando il protagonismo dei territori a favore della coesione sociale”. “Per superare la crisi il governo regionale – ha affermato il governatore - ha messo in campo strumenti capaci di incidere positivamente sul grado di competitività del sistema economico locale, intervenendo sui punti di debolezza strutturale e considerando i cambiamenti del mercato globale. Innanzitutto le scelte strategiche della Basilicata sono state rivolte all’innovazione delle imprese. Per guardare con maggiore profondità alle sfide di mercato, stiamo cercando di dar vita a un circuito virtuoso che unisca il mondo produttivo ai centri di eccellenza. Mi riferisco a Basilicata Innovazione, al Campus Fiat a Melfi e agli altri qualificati centri di ricerca che operano sul territorio e che con la loro attività possono trasferire innovazione e ricerca sia ai prodotti che ai processi produttivi. La rete dell’innovazione, inoltre, è sostenuta con bandi rivolti al sistema delle piccole e medie imprese. La riforma dei Consorzi industriali, il massiccio investimento sulla banda larga, il fondo regionale di garanzia – ha concluso De Filippo - sono altre azioni messe in campo per superare i punti di criticità dell’economia regionale. Per il fondo di garanzia, che servirà alle imprese, comprese quelle cooperative, per approvvigionarsi di scorte e semilavorati ma anche per sopperire a problemi di liquidità, è stato previsto un ulteriore finanziamento aggiuntivo di 10 milioni di euro che si andranno ad aggiungere ai 35 milioni di euro messi a disposizione del Fondo di garanzia ordinario. Sono convinto che la cooperazione sia chiamata a contribuire al processo di sviluppo della regione, mettendo a valore i propri principi fondanti che ne fanno un tipo di impresa diversa dalle altre per dinamicità e per radicamento sul territorio”.  
   
   
CAPPELLACCI CHIEDE AL GOVERNO RISPOSTE E UN MINISTRO SARDO  
 
 Cagliari, 24 Gennaio 2011 - "La Sardegna attende risposte dallo Stato e, per ragioni note, non può più aspettare. La Regione chiede di essere nelle condizioni di poter intervenire. Il Governo non può esitare sul primo aspetto e, in più, condizionare negativamente la nostra azione sul secondo." Così il presidente della Regione con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio ha espresso un netto dissenso rispetto l´impugnazione da parte del Governo della legge regionale sul patto di stabilità, riservandosi di valutare tutte le iniziative da porre in essere per difendere le decisioni dell´Assemblea sarda. Cappellacci non si è soffermato tanto sulle argomentazioni di carattere tecnico-giuridico, quanto sulle ben più pregnanti motivazioni di carattere politico, che hanno condotto la Regione Sardegna all’approvazione delle legge: dare una prima risposta al sistema economico e sociale dell’Isola, nelle more della soluzione di altri questioni ancora aperte con lo Stato. Tra esse, Cappellacci ricorda in particolare la vertenza entrate e la sanità penitenziaria: “Questioni inderogabili – puntualizza il governatore- e improcrastinabili”. Il presidente sottolinea che la Regione non sta chiedendo politiche assistenzialistiche: “Stiamo rivendicando ciò che ci spetta di diritto per andare avanti con le nostre gambe, affinché la nostra terra abbia le stesse condizioni di partenza delle altre Regioni italiane ed europee.” Cappellacci infine chiede che la sensibilità e l’attenzione ai problemi dell´Isola, più volte dichiarata, sia percepibile in concreto e sia avvertita come un valore ed una caratteristica dell’Esecutivo. Infine il presidente della Regione chiede anche un “Segnale di impegno, di ricettività rispetto alle sollecitazioni che vengono dalla nostra Isola e di garanzia che non vi saranno più rinvii, ma la volontà di imprimere una forte accelerazione: l’ingresso di un Ministro sardo nel Governo".  
   
   
FINANZA DERIVATA: INSEDIATA IN SICILIA LA CABINA DI MONITORAGGIO  
 
Palermo, 24 gennaio 2011 - Si e´ insediata il 21 gennaio presso l´assessorato regionale dell´Economia la cabina di monitoraggio sui derivati finanziari. Oltre ai componenti precedentemente nominati con decreto assessoriale erano presenti Sebastiano Bavetta, in rappresentanza dell´Anci Sicilia, e Domenico Meli, in rappresentanza dell´Ardel Sicilia. A conclusione dell´incontro i partecipanti hanno deciso di formalizzare una adeguata comunicazione a tutti i Comuni siciliani sui compiti della cabina e sulle modalita´ di supporto che essa intende offire.  
   
   
MOLISE, RISORSE FAS VICINE ALLO SBLOCCO  
 
Roma, 24 gennaio 2011 - Il Presidente della Regione, Michele Iorio, e l´Assessore alla Programmazione, Gianfranco Vitagliano, hanno avuto il 20 gennaio a Roma un incontro con il Ministro dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, per discutere del Fondo per le aree sottoutilizzate. Dall´incontro è emersa l´assicurazione da parte del Ministro che entro un mese i fondi del Fas destinati al Molise potranno essere sbloccati e utilizzati nell´ambito dell´attuazione del Piano per il Sud voluto dal Governo nazionale. "Saremo così in grado - ha detto il Presidente Iorio - di firmare entro trenta giorni l´intesa con il Governo per poter utilizzare le risorse del Fas determinando quella ricaduta benefica sul territorio regionale che ci attendiamo e che sarà particolarmente utile in questo momento di crisi congiunturale".  
   
   
IL PRESIDENTE SCOPELLITI HA PARTECIPATO ALL’INCONTRO DAL TITOLO “POR CALABRIA 2007/2013 – IL FSE A SOSTEGNO DELLO SVILUPPO.”  
 
Catanzaro, 24 gennaio 2011 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha partecipato il 21 gennaio a Vibo Valentia all’incontro dal titolo “Por Calabria 2007/2013 – Il Fse a sostegno dello sviluppo.” Presente anche l’Assessore regionale al Lavoro, Formazione Professionale, Famiglia e Politiche Sociali Francescantonio Stillitani. Nel corso del suo intervento, che ha aperto i lavori dell’evento, il Presidente Scopelliti ha analizzato le finalità del Fondo Sociale Europeo e gli interventi che la Regione ha già posto in essere nei primi mesi di governo. “Questo evento – ha affermato Scopelliti – è un importante momento di confronto e di sintesi sulle azioni per lo sviluppo del territorio che il Fse consente soprattutto in favore del mondo giovanile. Sono stato Assessore regionale alla Formazione, e so bene che il Fondo Sociale Europeo deve essere interpretato non come strumento assistenzialistico, ma come risorsa per la promozione di politiche del lavoro. Questa è la direzione che l’Amministrazione regionale ha subito intrapreso dal mio insediamento, attivando interventi specifici in tutti gli assi prioritari del Por. Faccio riferimento – ha aggiunto il Governatore della Calabria - alle iniziative previste dal Piano stralcio per l’occupazione 2010, alle azioni di formazione continua per gli operatori socio sanitari, agli interventi in materia di alta formazione appena avviati in accordo anche con le prestigiose Università Sda Bocconi di Milano e Luiss Business School di Roma, per creare una nuova giovane classe dirigente in settori nevralgici della Pubblica Amministrazione, professionalità di cui la Calabria ne ha fortemente bisogno. Inoltre mi preme evidenziare le azioni realizzate in campo sociale, come le work-experience a favore di portatori di handicap. Risposte importanti e concrete – ha proseguito Scopelliti - come l’intervento integrato borsa lavoro – formazione continua – incentivi all’occupazione, con cui l’Amministrazione, in soli tre mesi dalla pubblicazione del bando ha fatto ripartire l’economia regionale. Si tratta di 500 imprese che beneficeranno degli incentivi previsti, per un totale di 2.500 nuovi posti di lavoro, corrispondenti a circa 60 milioni di euro. Il percorso è a metà: entro il mese di febbraio contiamo di completare le procedure di valutazione e in totale le imprese beneficiarie saranno circa 1000, con una previsione di 6.000 nuovi posti di lavoro. Mi preme ribadire che questa classe dirigente ha tra le sue priorità la crescita del mondo giovanile. Il messaggio che voglio mandare ai giovani – ha continuato Scopelliti – è che è necessario studiare, crescere e arricchirsi culturalmente, per la propria vita e per la propria terra: è questa la formula vincente per il vero cambiamento. Questa Amministrazione vuole recuperare e valorizzare le giovani professionalità calabresi, sia quelle presenti sul territorio che vivono lontano. Lo scorso febbraio ho dato il via alla mia campagna elettorale con un meeting che ha coinvolto circa 5000 giovani provenienti da tutta la Calabria: a un anno di distanza conto di riproporlo e di illustrare anche tutto il lavoro svolto in loro favore. Bisogna sempre pensare ai giovani – ha concluso Scopelliti – in quanto solo attraverso un reale e concreto impegno nei loro confronti si può costruire il futuro della Calabria.”  
   
   
MOLISE, FINANZIARIA 2011: RIGORE, STRUMENTI ANTICRISI, COPERTURA DEI TAGLI STATALI  
 
Campobasso, 24 gennaio 2011 - Rigore nella gestione della macchina amministrativa della Regione e degli enti ad essa collegati; appostamento di risorse da destinare agli investimenti per lo sviluppo della struttura economico-produttiva del Molise al fine di affrontare e superare il momento di crisi; stanziamento - utilizzando risorse proprie della Regione - di finanziamenti necessari a coprire i tagli dei trasferimenti dello Stato centrale avvenuti con la Manovra della scorsa estate, per supportare i servizi prestati nell´ambito delle politiche sociali, del sostegno alle famiglie e alle persone in difficoltà, ma anche a tutti quei settori strategici di competenza della regione. Sono i punti cardine sui quali poggia la Finanziaria 2011 approvata il 20 gennaio dal Consiglio regionale del Molise unitamente alla Legge sul Bilancio. Soddisfatto il Presidente della Regione, Michele Iorio: "La Finanziaria 2011 dota il Molise, in questo particolare momento di crisi, di un documento strategico di programmazione e di bilancio che con coraggio e determinazione fa delle scelte precise in direzione dello sviluppo, del contenimento delle spese, di nuove strutture culturali, del sostegno alle famiglie e a tutti i soggetti in difficoltà. Viene avviato poi un processo di riorganizzazione di servizi importanti come i trasporti indirizzandoli alle concrete e reali necessità dei cittadini". Iorio ha voluto ringraziare i Consiglieri della Maggioranza che hanno condiviso e sostenuto fino in fondo le scelte sostanziali contenute nei due documenti così come strutturati dalla Giunta. "I Consiglieri della Maggioranza - ha detto Iorio - con responsabilità, lealtà e spirito di iniziativa hanno sostenuto l´impianto dei provvedimenti e nel contempo lo hanno arricchito con modifiche significative". Iorio, infine, ha inteso sottolineare l´importanza dell´avvio del percorso che entro 60 giorni dovrà portare ad una completa riforma dei Consorzi industriali operanti sul territorio regionale per arrivare alla creazione dell´Agenzia unica per lo sviluppo industriale del Molise.  
   
   
PUGLIA, PERSONALE REGIONALE: VENDOLA E CAMPESE INCONTRANO SINDACATI  
 
Bari, 24 gennaio 2011 - Il presidente Vendola ha incontrato, al termine dell’ultimo consiglio regionale, le rappresentanze sindacali della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, per discutere delle problematiche relative al personale della Regione Puglia. Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato anche l’assessore alle Risorse Umane Maria Campese e il direttore dell’Area Organizzazione e Riforma dell’Amministrazione Bernardo Notarangelo, sono intervenuti i segretari generali Fp di Cgil, Cisl e Uil Morga, Lezzi e Vatinno, unitamente ai rispettivi responsabili aziendali Emanuele, Armenio, De Pinto. I sindacati hanno, in particolare, sottolineato le difficoltà connesse alla realizzazione del processo in atto di decentramento del personale, relativamente alle posizioni assunte da alcune amministrazioni locali coinvolte e la necessità della conclusione dei concorsi interni avviati. “Alle sollecitazioni dei sindacati – ha detto l’assessore Campese – ho voluto fornire indicazioni sulle possibilità di reclutamento e di valorizzazione del personale dell’ente, alla luce del quadro normativo vigente”, mentre il Direttore d’Area ha illustrato priorità e obiettivi da perseguire e condividere anche nell’ambito di alcuni interventi di modifica del modello organizzativo Gaia. “Voglio dare atto delle problematicità rappresentate e condivido la necessità di un modello partecipativo – ha concluso Vendola - rilanciando il ruolo della cabina di regia”. Il presidente ha assicurato la sua attenzione ai lavori della stessa, attraverso la partecipazione del Capo di Gabinetto. “In questo modo – ha proseguito - la cabina di regia diverrà momento ancora più politicamente qualificato di concertazione sulle diverse questioni riguardanti il personale regionale, sia per quelle di stretta attualità, sia per quelle sulle future politiche assunzionali dell’ente”. Il primo incontro della cabina di regia è stato fissato per il prossimo 31 gennaio. I sindacati hanno espresso un sostanziale apprezzamento delle disponibilità offerte dal presidente Vendola e dall’assessore Campese, riservandosi un giudizio definitivo in ragione dei risultati che si attendono dal riavviato processo negoziale.  
   
   
CALABRIA: INVESTIMENTO DI TRENTA MILIONI DI EURO PER AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA  
 
Catanzaro, 20 gennaio 2011 - L’assessore regionale al Lavoro Francescantonio Stillitani ha promosso un incontro per discutere sulla concertazione definitiva dei Piani di politiche attive in favore dei percettori di ammortizzatori sociali in deroga. All’iniziativa, che si e svolta a Catanzaro nella sede del Dipartimento Lavoro, hanno partecipato i rappresentanti regionali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, i dirigenti del settore lavoro delle Amministrazioni provinciali e numerosi sindaci interessati all’utilizzazione dei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga. “La definizione di questi Piani – ha detto l’assessore Stillitani – è un fatto veramente rilevante perché coinvolge circa 6.500 lavoratori calabresi che, a differenza del passato, potranno usufruire di misure di politiche attive abbandonando il ruolo di soggetti passivamente percettori solo di un sostegno al reddito. Si tratta – ha sottolineato Stillitani – di un’importante novità tesa a coniugare ed amalgamare politiche attive e politiche passive in un quadro generale che va a privilegiare la rilevanza sociale dell’utilizzo lavorativo di lavoratori sospesi o espulsi dal mondo del lavoro”. Attualmente le aziende calabresi interessate alla concessione degli ammortizzatori sociali sono circa 400, di cui 186 destinatarie di cassa integrazione e 216 della mobilità. Per mettere a disposizione delle Amministrazione provinciali una serie di strumenti e di opportunità per il rafforzamento della formazione di base, dell’adeguamento di competenze specifiche e, quando possibile, per il reinserimento occupazionale dei lavoratori anche attraverso agevolazioni quali l’autoimpiego o autolavoro, l’assessorato al Lavoro ha investito circa 30 milioni di euro proveniente dal fondo sociale europeo. L’iniziativa fa seguito all’accordo Stato-regioni (misure anticrisi) che vede le Regioni impegnate direttamente al cofinanziamento dei pagamenti dei sussidi ed all’avvio di azioni specifiche di politiche attive rivolte ai lavoratori che usufruiscono della cassa integrazione o che sono in mobilità. I lavoratori coinvolti sono stati orientati dai Centri per l’impiego sulla scorta delle esigenze occupazionali manifestate da soggetti pubblici e privati nell’ambito dei territori di competenza. Potranno essere utilizzati, mediamente per un periodo di sei mesi, presso enti quali uffici giudiziari calabresi, aziende sanitarie provinciali, istituti scolastici, comuni o altri soggetti pubblici e privati. Al termine del percorso i lavoratori riceveranno un attestato che permetterà di qualificare il loro curriculum lavorativo. “Per la prima volta in Calabria – ha evidenziato l’assessore Stillitani – si sta consentendo ai lavoratori di percepire un sussidio, aumentato del buono pasto e dalle spese di viaggio, e di essere contemporaneamente utilizzati con percorsi di formazione e lavoro. Il nostro obiettivo è di mettere a disposizione di lavoratori sospesi o licenziati concrete possibilità di riutilizzo e di reinserimento occupazionale attraverso percorsi formativi anche personalizzati. La coniugazione di politiche attive e passive con al centro la persona umana fa sì che, per la prima volta nella nostra Regione, si possa parlare della cosiddetta flexisecurity. La realizzazione del Piano – ha detto infine Stillitani – è stata possibile solo grazie ad uno straordinario lavoro di coordinamento e ad una proficua collaborazione tra Inps regionale, Unità di crisi, organizzazioni sindacali e, soprattutto, le Amministrazioni provinciali che hanno svolto un ruolo determinante attraverso i loro centri per l’impiego”.  
   
   
PIANO SOCIALE, REGIONE CAMPANIA HA GIÀ NOTIFICATO INCONGRUENZE A COMUNE NAPOLI  
 
Napoli, 24 gennaio 2011 - In data 18 gennaio 2011, è stato notificato al Comune di Napoli l´esito della verifica della conformità del Piano sociale di Zona per il triennio 2010-2012. In tale comunicazione, si richiede documentazione integrativa di natura contabile poiché il Piano presentato risulta essere carente proprio di detta documentazione”. Lo dice una nota della Regione Campania. In essa si ribadisce che “nel caso di mancata adozione delle richieste modificazioni ed integrazioni al Piano di Zona in oggetto, entro il termine perentorio di trenta giorni dalla presente comunicazione, la Regione provvederà, come previsto dall´art. 21 comma 2 della Legge Regionale 11 del 2007, alla nomina di un commissario ad acta.  
   
   
BOLZANO: - ESENZIONI DAL PAGAMENTO DELL’ADDIZIONALE REGIONALE IRPEF.  
 
Bolzano, 24 gennaio 2011 - L’assessore provinciale alle Finanze, Roberto Bizzo, informa che, a partire dal periodo d’imposta 2010, sono esentati dal pagamento dell´addizionale regionale Irpef i soggetti aventi un reddito imponibile ai fini dell´addizionale regionale Irpef non superiore a 12.500.- Euro; un reddito imponibile ai fini dell´addizionale regionale Irpef non superiore a 25.000,00 euro e figli fiscalmente a carico. L’assessore rammenta, inoltre, che per tutti gli altri soggetti rimane invariata l’applicazione dell’aliquota allo 0,9% sull’intero reddito imponibile. “Mi rivolgo in modo particolare ai sostituti d’imposta affinché effettuino, se non lo avessero già fatto, le operazioni di conguaglio per i soggetti beneficiari tenendo conto dell’agevolazione in oggetto. Ciò per evitare che il beneficio fiscale concesso venga offuscato dall’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi (e dei relativi costi)” aggiunge l’assessore Bizzo.  
   
   
PRESENTATI IN PUGLIA I RAPPORTI SU SPESA PUBBLICA IN SANITÀ E ISTRUZIONE  
 
Bari, 24 gennaio 2011 - Sono stati presentati il 21 gennaio i rapporti sull’efficienza della spesa pubblica in Puglia, dedicati all’istruzione e alla sanità. A cura di Massimo Paradiso e Vito Peragine (Sanità) e Vito Peragine e Alessandro Fontana (Istruzione), i due volumi che raccontano i conti pubblici territoriali (Cpt) sono stati illustrati dagli assessori Michele Pelillo (Bilancio) e Alba Sasso (Istruzione). “Si tratta – ha detto Pelillo – di strumenti utili per il decisore politico, perché approfondiscono, quest’anno in materia tematica, argomenti sensibili per la salute dei conti. Sanità e istruzione rappresentano infatti una gran parte della spesa pubblica. E questi studi per la prima volta analizzano la spesa in chiave federalista, con una verifica dei parametri di congruità”. Per Pelillo “Questo sforzo di approfondimento segue la pubblicazione di “Benvenuti al sud”, il dossier sullo stato dei conti pugliesi. Il nostro assessorato dunque, pur con tutti i limiti dovuti alla strutturale debolezza burocratica, diventa uno strumento non solo di gestione, ma anche di analisi, monitoraggio e studio. Il mio plauso dunque va a coloro che hanno lavorato e lavoreranno, anche in stretto collegamento con il sistema delle università pugliesi. Sarà un lavoro prezioso anche per i prossimi tempi”. “Siamo la regione – ha aggiunto l’assessore all’Istruzione Sasso – che riceve per il mio settore meno soldi dallo Stato sia per i costi standard per il numero di studenti che per i costi standard per numero di insegnanti. I tagli lineari previsti dalla Finanziaria del governo centrale creeranno però ulteriori problemi per l’apprendimento degli studenti, causando classi sempre più affollate e riduzione del tempo-scuola. Tuttavia la Regione con il progetto “Diritti a scuola” ha deciso di invertire la tendenza, con risultati di apprendimento molto migliorati. Questi risultati li rivendicheremo al tavolo sul federalismo”.  
   
   
CALABRIA: OGGI SI INSEDIA IL COMITATO REGIONALE PER LE MINORANZE LINGUISTICHE  
 
Catanzaro, 24 gennaio 2011 - L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri annuncia che oggi, alle ore 17, alla presenza del presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, si insedia, nella sede della Giunta regionale di Palazzo Alemanni, il Comitato regionale per le minoranze linguistiche (Coremil). “Le minoranze linguistiche - ha affermato l’assessore Caligiuri - rappresentato oltre il dieci per cento dei comuni calabresi. Il principale modo che abbiamo per tutelarle e valorizzarle è mantenere ed aumentare il numero di persone che parlano l’arberesh, la lingua occitana e il grecanico, evitando che una grande e storica ricchezza culturale si disperda”. I componenti dell´organismo preposto a sviluppare le politiche delle minoranze linguistiche sono diciotto, designati per rappresentare le comunità arbëreshë, occitane e grecaniche, presenti in quarantasette comuni calabresi e attive anche attraverso oltre sessanta associazioni. All’interno del comitato l’area albanese è rappresentata dai sindaci Antonio Migliazza, di Caraffa, Giuseppe Rizzo, di Cerreto, Vincenzo Tamburi, di San Basile, Vincenzo Francesco Sanseverino, di Santa Sofia d’Epiro e da Giuseppe Cacozza e Vincenzo Straticò, designati come personalità di lingua albanese. Per l’area grecanica sono stati nominati i sindaci Giovanni Squillaci, di Bova Marina, Agostino Zavettieri, di Roghudi, e come personalità parlante, Filippo Violi. L’area occitana è rappresentata dal sindaco facente funzione di Guardia Piemontese Vincenzo Rocchetti e dalla personalità parlante, eletta dalle associazioni occitane, Carlo Pisano. Le Università di Cosenza e Reggio Calabria hanno espresso come esperti Francesco Altimari e Francesca Paolino. Sono componenti di diritto del Comitato anche i presidenti delle Province di Cosenza, Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria. Diversi i punti all’ordine del giorno dell’incontro. Il primo riguarderà l’insediamento del Comitato; gli altri argomenti spazieranno dalla determinazione dei criteri per l’utilizzo dei fondi previsti dal bilancio regionale del 2011 alle determinazioni sull’utilizzo dei fondi europei, che ammontano a 15 milioni di euro; sarà proposto un progetto di ricerca statistica sulle minoranze in Calabria e un protocollo d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale per l’ampliamento della platea dei giovani che conoscono e comprendono le lingue minori. Saranno inoltre, presentati i risultati del progetto “Due popoli un mare un’amicizia: Calabria-albania” realizzato dalla Regione Calabria in collaborazione con l’Ambasciata italiana in l’Albania, il Ministero degli Esteri, il Comune di Vaccarizzo Albanese e l’Università della Calabria. La Giunta Regionale, sin dal suo insediamento, ha approvato una serie di provvedimenti per la tutela del patrimonio linguistico calabrese. Tra questi anche il sostegno al “Musèy la Gàrdia”, museo multimediale occitano che è stato inaugurato, nella sala consiliare di Guardia Piemontese, sabato 22 gennaio.  
   
   
PERSONALE, ABRUZZO: IMPUGNATIVA CDM SOLO PER ASPETTI FORMALI  
 
Pescara, 24 gennaio 2011 - "Condivido la cautela del Governo alla luce del difficile momento economico che si sta vivendo in ambito nazionale ed internazionale ma non c´è da essere assolutamente allarmati poiché l´impugnativa del Consiglio dei Ministri riguarda solo aspetti formali che verranno chiariti al più presto direttamente con il Ministro Fitto". Lo ha affermato il 21 gennaio l´assessore al Personale, Federica Carpineta, in merito all´impugnazione da parte del Governo degli articoli 5, 11 e 12 della legge 49 del 2010, relativamente alla spesa rivolta all´assunzione di nuovo personale. " L´obiettivo primario, - ha aggiunto l´assessore Carpineta - nell´ottica della politica di rigore e di razionalizzazione delle spese che stiamo perseguendo, rimane quello di salvaguardare gli interessi dell´amministrazione e dei dipendenti nel rispetto della normativa nazionale. Per cui, qualora lo si ritenesse necessario, - ha proseguito l´assessore - siamo comunque pronti a tornare in Consiglio regionale per adeguarci alle prescrizioni del Governo esplicitando il riferimento normativo richiestoci. In ogni caso, - ha concluso - mi preme sottolinare che l´impugnativa della legge 49, rivolta esclusivamente a questione di carattere formale, non entra affatto nel merito del provvedimento il cui impianto rimane, quindi, valido nella sostanza".  
   
   
SICUREZZA. ECCO I PROGETTI DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO. DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA 90 MILA EURO. UN LAVORO CON LE ASSOCIAZIONI PER DIFENDERE CHI È PIÙ FRAGILE E CONTRIBUIRE A UNA SOCIETÀ PIÙ SICURA  
 
Bologna, 24 gennaio 2011 - Lotta contro la violenza sulle donne, progetti per l’inserimento degli stranieri, contrasto al razzismo, diffusione di una cultura della convivenza e della democrazia e prevenzione delle truffe ad anziani e giovani. Dopo i 47 progetti per la sicurezza presentati dai Comuni e dalle Province, la Regione finanzia 16 iniziative di associazioni di volontariato con oltre 90 mila euro. Si tratta di risorse regionali destinate a sostenere progetti presentati e realizzati da associazioni e organizzazioni di volontariato (tra cui Arci, Federconsumatori e Uisp) a Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-cesena, Modena, Parma e Piacenza. Filo conduttore di tutte le iniziative: l’impegno a rafforzare i legami sociali e la solidarietà soprattutto nelle parti della società più deboli o marginali. “Proseguiamo il nostro lavoro per difendere chi è più fragile nella nostra comunità e contribuire a una società più sicura in cui nessuno si senta abbandonato”, spiega Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore alle Politiche della Sicurezza della Regione Emilia-romagna. “In questo - aggiunge - la collaborazione con il mondo del volontariato è fondamentale e preziosa”. Provincia di Bologna (30 mila euro per 5 progetti): Associazione Xenia – Associazione per lo studio e l’azione sulle migrazioni e lo sviluppo, progetto “Bolognina Skate” - Con quasi 5 mila e 860 euro, il progetto prevede la realizzazione di uno “Skatepark” e di un centro polifunzionale gestito insieme dai ragazzi del quartiere e dal Comune. L’idea è il risultato finale di un lavoro avviato nel 2006 nel Quartiere Navile: dopo una prima indagine rivolta principalmente agli adolescenti, da cui è emersa una forte richiesta di spazi di incontro, nel 2008 è stato inaugurato un primo piccolo spazio provvisorio di aggregazione giovanile all’interno del quale, tra l’altro, si sono tenuti diversi incontri per approfondire i bisogni dei giovani e favorire il dialogo e la partecipazione alla vita civile, anche attraverso i “Laboratori di urbanistica partecipata”. L’impegno del progetto è dunque ora quello di realizzare l’opera e promuoverne la gestione condivisa da parte dei ragazzi, in un’ottica di sostenibilità e partecipazione attiva. Associazione di volontariato Emiliani, progetto “Dossi direzioni operative sulla sicurezza integrata”- Il contributo regionale di 6 mila e 250 euro sarà destinato alla costruzione di una rete di servizi pubblici per dare forza al lavoro di strada degli operatori e sostenere in particolare progetti dedicati ai giovani nel comune di Vado per prevenirne e contrastarne i comportamenti a rischio. Associazione Borgomondo, progetto “Estate ai Pini: presidio e riqualificazione di uno spazio pubblico”- L’area di intervento è quella del Parco dei Pini nel Quartiere Borgo. Il contributo regionale di 6 mila e 250 euro servirà per un progetto che ha l’obiettivo di aumentare la sicurezza nell’area del Lungoreno intervenendo per prevenire e affrontare i problemi legati alla presenza di senza fissa dimora che dormono nel parco e l’attività di prostituzione, in particolare nel periodo estivo. La rete di associazioni, anche con il diretto coinvolgimento di gruppi di cittadini del quartiere, ha già da tempo avviato attività di animazione dell’area e ora propone di intervenire per rendere stabile la presenza nel parco attraverso l’intensificazione di attività e iniziative. Associazione L’altra Babele, progetto “Scatenati 2010”- Il progetto rappresenta la prosecuzione delle attività avviate nel 2008 nella zona universitaria bolognese. Il punto di partenza è un intervento sul mercato di biciclette rubate per arrivare al miglioramento complessivo delle condizioni di vivibilità della zona. Le azioni, con il contributo regionale di 6 mila e 250 euro, prevedono: una campagna di sensibilizzazione contro il mercato nero di biciclette; un’asta delle biciclette usate, in modo da creare un mercato legale a basso costo alternativo a quello illecito; un’officina per la raccolta e la riparazione di biciclette usate; lavori socialmente utili per persone che necessitano di un percorso di recupero e reinserimento; corsi per studenti universitari per la realizzazione di campagne informative che abbiano come perno il recupero delle biciclette usate. Associazione Comitato piazza Verdi - zona universitaria, progetto “Piazza Verdi lavoro: dall’emarginazione sociale all’integrazione”- Il progetto è rivolto alle persone in condizioni di disagio (senza tetto, dipendenti da alcol e droghe, ex detenuti, stranieri senza sistemazione) che gravitano nel centro dell’area universitaria bolognese, per un’utenza complessiva stimata in circa 150 persone. L’idea è quella di individuare percorsi di reinserimento fondati su attività di lavoro a vantaggio dell’intera comunità: operatori ecologici, riparazione biciclette, controllo e custodia di cani, attività di pulizia dei graffiti. Si prevedono, inoltre, l’organizzazione di eventi culturali e la realizzazione di una pubblicazione di “storie di vita”. Il contributo regionale ammonta a 6 mila e 250 euro. Provincia di Ravenna (12.500 euro per un progetto): Associazione Sos donna per non sentirti sola, progetto “Uscita di sicurezza” - Il progetto riguarda il tema della violenza sulle donne e si prevede una serie di attività coordinate: dalla formazione alle campagne informative, dalla sensibilizzazione dei giovanissimi alla creazione di una rete istituzionale dedicata alle donne in condizioni di grave difficoltà. Il finanziamento regionale di 6 mila e 250 euro servirà innanzitutto a realizzare un’indagine tra i giovani delle scuole superiori faentine, in collaborazione con l’Università di Bologna, sul tema della violenza alle donne; un corso di autodifesa per insegnare le buone norme di comportamento per la tutela della propria sicurezza alle donne e, infine, un tavolo di coordinamento tra i Comuni ravennati, la Provincia e le forze dell’ordine per promuovere strategie comuni di prevenzione e informazione. Associazione Pereira, progetto “Liberi dalle mafie” - Sono 900 gli studenti di 30 classi delle scuole medie che saranno coinvolti, nell’anno scolastico in corso, in incontri con esperti dedicati al tema della lotta alla mafia. L’attività del progetto, finanziato con risorse regionali pari a 6 mila e 250 euro, è diretta alla diffusione della conoscenza del fenomeno della criminalità organizzata anche fra i più giovani. Provincia di Modena (30.800 euro per cinque progetti): Associazione Cesav – volontari del centro di solidarietà di Modena, progetto “Sole e luna in movimento 2” - Una squadra di calcio giovanile e laboratori estivi per ragazzi, in collaborazione con gli artigiani e gli anziani del quartiere. Il contributo regionale di 5 mila e 800 euro sarà destinato a far proseguire le attività realizzate fin dal 2009 dall’associazione con l’obiettivo di creare occasioni per l’educazione e l’animazione rivolte a gruppi di giovani del Quartiere Crocetta e Torre Nova. Associazione di volontariato Animatamente, progetto “C6-ci 1 Legalità, 2 Diritti, 3 Partecipazione, 4 responsabilità, 5 Informazione, 6 Cittadinanza” - Incontri con 200 studenti di 8 classi delle scuole superiori, 20 ore di laboratorio per ragazzi dai 15 ai 20 anni e formazione di insegnanti e operatori. Finanziato con 6 mila e 250 euro di risorse regionali, il progetto mira a intervenire in senso preventivo sul tema delle infiltrazioni di tipo mafioso nel tessuto economico e sociale del territorio modenese, in particolare attraverso iniziative e incontri pubblici sull’educazione civica e la memoria. Associazione Arci Modena – Comitato Provinciale, progetto “Liberaci dalle spine” - Incontri sulla sicurezza con i cittadini e nelle scuole per recuperare l’idea dei luoghi come spazi di vita pubblica e quotidiana, “Cene della legalità” nei circoli e campi estivi di lavoro e studio in altre regioni per 15 ragazzi. Il progetto, in collaborazione con il Comune di Modena e lo Spi-cgil, prevede una serie articolata di iniziative in tema di promozione della cultura della legalità e di prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata. Il contributo regionale ammonta a 6 mila e 250 euro. Associazione Federconsumatori, progetto “Sicuri a ogni età: prevenzioni delle truffe a giovani e anziani” - Il progetto, in collaborazione con il Comune di Modena, è dedicato al tema delle truffe ai danni di giovani (in particolare telefoniche e informatiche) e anziani (in particolare riguardante i finti interventi pubblici nelle abitazioni). Il finanziamento regionale ammonta a 6 mila e 220 euro e servirà a organizzare 40 incontri formativi nelle scuole superiori e nei circoli anziani con esperti e consulenti di Federconsumatori. In programma anche la realizzazione di un video e di opuscoli da distribuire nei luoghi di aggregazione, negli studi medici e uffici postali. Associazione Servizi per il volontariato, progetto “Piccoli Mediatori Crescono” - Incontri con insegnanti, genitori e studenti e incontri negli istituti carcerari. Le attività proposte, con il contributo regionale di 6 mila e 250 euro, si inseriscono in un percorso storico dell’associazione per la riduzione dei conflitti e la promozione di una cultura basata sulla centralità della relazione. 15 le classi delle scuole elementari e 17 delle medie coinvolte nel progetto. Provincia di Piacenza (6.252 euro per un progetto): Associazione comitato provinciale Uisp – Unione italiana sport per tutti, progetto “A scuola di antirazzismo: il calcio come strumento di mediazione interculturale” - Il tema trattato è quello del razzismo. Il progetto è rivolto ai ragazzi di 3 scuole superiori e prevede, con il contributo della Regione di 6 mila e 250 euro, una serie di incontri che permettano ai ragazzi di riflettere su razzismo e violenza da un lato e sulle strategie di dialogo e accoglienza dall’altro. Sono previsti 5 incontri, la visione di film e lavori in gruppo. Provincia di Ferrara (6.252 euro per un progetto): Associazione onlus Viale K, progetto “Scudo 4” - Il progetto si colloca nell’alveo delle attività istituzionali dell’associazione e prevede un percorso di sostegno a donne in difficoltà, con l’accoglienza in una casa rifugio, consulenza legale e la facilitazione dell’avvio di programmi di protezione. Il contributo regionale è pari a 6 mila e 250 euro. Provincia di Forlì-cesena (6.252 euro per un progetto): Associazione onlus Centro d’ascolto e prima accoglienza Buon Pastore, progetto “Recuperandia: ricostruire appartenenza attraverso il riuso” - Laboratori di trasformazione e riuso di oggetti, sartoria e riparazione di piccoli oggetti ed elettrodomestici rivolti ad anziani e stranieri per favorire lo scambio di culture ed esperienze, ridurre la diffidenza e aumentare il senso di appartenenza alla comunità locale. Il contributo regionale di 6 mila e 250 euro servirà all’associazione per realizzare il progetto laboratoriale, intensificare l’attività di assistenza alle vittime di reato e migliorare la consapevolezza sui rischi di subire un reato e dei comportamenti virtuosi. Provincia di Parma (6.252 euro per un progetto): Associazione Centro antiviolenza, progetto “Parma Sicura – Differenza di genere e politiche di sicurezza” - Formazione delle forze dell’ordine impegnate a fornire il primo soccorso immediato nei casi di violenza alle donne in un contesto familiare. Il progetto, finanziato dalla Regione con 6 mila e 250 euro, si inserisce nell’insieme delle attività istituzionali dell’associazione e prevede gruppi di lavoro e 8 settimane di incontri e seminari. In allegato il dettaglio di tutti i progetti.  
   
   
IMMIGRAZIONE: AL VIA BANDO IN LIGURIA PER LA MEDIAZIONE INTERCULTURALE  
 
Genova, 24 gennaio 2011 - Prende il via il bando per la mediazione culturale che prevede l’assegnazione di 343.000 euro stanziati nel 2010 per la realizzazione di servizi gestiti dagli Enti locali, a favore dell’inserimento dei migranti. Lo comunica l’assessore regionale alle politiche dell’immigrazione, emigrazione, trasporti e lavoro, Enrico Vesco. Gli Enti locali avranno tempo fino al 7 marzo per la presentazione di progetti rivolti, sia al pubblico degli adulti che dei ragazzi nell’ambito delle istituzioni scolastiche e della rete dei servizi e degli interventi sociali. “I proponenti – spiega l’assessore Vesco – devono essere gli Enti locali con esperienza in materia, in rete con istituti scolastici ed eventualmente con altri soggetti pubblici”. Saranno considerati prioritari quei progetti che si pongono in continuità con le azioni sulla mediazione realizzate dalle Province liguri a partire dal 2008.  
   
   
ADOZIONI NELL´UE: GARANTIRE AI BAMBINI IL DIRITTO ALLA FAMIGLIA  
 
Strasburgo, 24 gennaio 2011 - L´adozione, anche a livello internazionale, deve essere incoraggiata per assicurare ai bambini abbandonati e in istituto il diritto a una vita familiare, sostiene il Parlamento in una risoluzione approvata mercoledì che afferma la necessità di evitare che i minori vivano per lungo tempo in orfanotrofi. La risoluzione approvata propone, per tutelare gli interessi del bambino, di dare priorità all´adozione nel paese di origine e, in alternativa, trovare una famiglia attraverso l´adozione internazionale. La sistemazione in istituti, continuano i deputati, dovrebbe rappresentare una soluzione temporanea. Facilitare le adozioni internazionali - Il Parlamento chiede alle istituzioni europee di esaminare la possibilità di coordinare, a livello europeo, le adozioni internazionali, "al fine di migliorare l´assistenza nei servizi d´informazione, la preparazione per l’adozione internazionale, il trattamento delle procedure di candidatura e i servizi post-adozione". Le istituzioni Ue dovrebbero svolgere un ruolo più attivo in ambito internazionale,è la richiesta del Parlamento, in particolare alla Conferenza dell´Aia, per migliorare e semplificare le procedure di adozione internazionale e riconoscere le implicazioni psicologiche, fisiche e socio-educative che possono verificarsi quando un bambino è allontanato dal proprio luogo d´origine. Combattere il traffico di minori - La risoluzione chiede grande impegno a tutti i paesi dell´Ue nel contrastare la tratta dei minori e la predisposizione di un sistema di registrazione delle nascite che possa prevenire la tratta dei minori a scopo di adozione, con soluzioni giuridiche per facilitare il reciproco riconoscimento dei documenti necessari per l´adozione stessa. Il corretto esame di tutti i documenti inerenti all´adozione, compresi i certificati di nascita, "aiutano a proteggere un bambino contro le violazioni dei suoi diritti che si fondano su dubbi in merito alla sua età o identità", concludono i deputati.  
   
   
VALLE D’AOSTA: APERTI I BANDI PER PROGETTI DI CONCILIAZIONE LAVORO - FAMIGLIA  
 
Aosta, 25 gennaio 2011 - A seguito dell’approvazione da parte della Giunta regionale dell’invito a presentare progetti, per l’anno 2011, da realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo 2007/2013-Bando Conciliazione, finalizzati a promuovere la realizzazione di interventi per lo sviluppo delle politiche di conciliazione lavoro e famiglia, l’Agenzia del lavoro della Presidenza della Regione informa che la scadenza per la presentazione dei progetti e delle relative richieste di ammissione a valutazione e finanziamento è fissata per il 18 marzo 2011, alle ore 14.00. La Regione Autonoma Valle d´Aosta sta promuovendo, attraverso l’utilizzo del Fse; lo sviluppo di azioni atte a sostenere il benessere familiare nelle organizzazioni pubbliche e private. Le politiche di conciliazione presuppongono un nuovo e diverso rapporto tra due dimensioni ,quella lavorativa e quella della cura, che hanno sempre scandito le biografie di vita sia femminili che maschili, ponendosi oltre la dimensione strettamente assistenziale dell’intervento pubblico. Le donne, affiancando al lavoro di cura quello produttivo; sollevano l’esigenza della condivisione delle attività di cura e della gestione familiare e pongono legittime esigenze di riorganizzazione del lavoro. Spetta alle imprese, al mondo del lavoro, all’ente locale e alla società civile trovare un piano di incontro e progettualità, in grado di coniugare interesse dei lavoratori, dei datori di lavoro e della collettività perché in termini più generali tale tematica è importante a livello individuale come a livello sociale e territoriale: • a livello individuale, in quanto la ricomposizione delle diverse parti - familiari e professionali - della vita personale comincia ad interessare anche quegli uomini che negli ultimi anni hanno iniziato a occuparsi di questioni che tradizionalmente erano ritenute di stretta pertinenza delle donne Questo processo - la messa in discussione di ruoli e modelli tradizionali di identità maschile – non è determinato solo da ragioni pratiche, ma è un vero e proprio cambiamento culturale che impone per entrambi i generi la necessità di ricomporre la molteplicità dei tempi di vita al fine di padroneggiare scelte e tempi individuali, soprattutto quelle relative alla maternità, al numero dei figli, ai tempi da dedicare alla loro crescita; • a livello sociale, poiché il tema della conciliazione è da tenersi in stretta considerazione nel momento di pianificare e implementare politiche di mainstreaming nelle organizzazioni lavorative dei settori pubblico e privato, nelle relazioni industriali e nel dialogo fra le parti sociali; • a livello territoriale, infine, tale tematica ha un peso sempre maggiore nella progettazione di politiche e servizi territoriali che interagiscono con la vita quotidiana delle famiglie”, all’interno delle intese stipulate fra i diversi attori/partner del territorio (che hanno negli Enti Locali i soggetti propulsori e di coordinamento) Le schede intervento, prevedono la realizzazione di progetti che dovranno essere volti ad introdurre sperimentazioni riguardanti modalità di organizzazione del lavoro e degli orari che agevolino la flessibilità e la conciliazione e che prevedano maggiori oneri derivanti da accordi sindacali frutto della concertazione. I progetti, rivolti ad una o a più imprese, devono essere concertati con i lavoratori o i loro rappresentanti e con gli attori sociali o istituzionali cointeressati. Il risultato della concertazione deve essere formalizzato in un accordo dettagliato, da allegare al progetto, che indichi le modalità organizzative e funzionali adottate, specificando anche le unità di personale aggiuntive necessarie. I progetti sono rivolti a: 1) imprese, anche pubbliche, in forma singola se di medie grandi dimensioni, o in forma associata se piccole imprese; 2) associazioni imprenditoriali; 3) raggruppamenti temporanei di scopo costituiti tra almeno due tra i seguenti soggetti: enti di formazione, imprese, associazioni, associazioni imprenditoriali; 4) enti locali nella veste di datori di lavoro; 5) organismi di formazione accreditati per la realizzazione di attività formative, ove previste. La somma stanziata a tal fine è di 200 mila euro. Ulteriori 600.000 euro sono stati destinati a favore Comuni e Comunità Montane per: - fornire supporto alle famiglie nella gestione dei tempi pre e post orario scolastico - fornire supporto alle famiglie nella gestione dei periodi delle vacanze scolastiche - fornire supporto alle famiglie nella gestione delle attività di assistenza di persone anziane, inabili e minori nella fascia di età pre-scolare. I progetti dovranno privilegiare strategie che prevedano il raccordo tra i soggetti istituzionali e gli attori sociali al fine di realizzare l´integrazione e l´ottimale articolazione degli interventi sul territorio. I progetti che verranno selezionati dovranno contribuire al miglioramento delle condizioni di vita di donne e uomini, attraverso la promozione di strumenti che, mediante un approccio integrato e articolato sul territorio, siano in grado di offrire risposte concrete per una migliore gestione dei tempi di lavoro, di cura familiare e del tempo libero, anche attraverso la sperimentazione di nuovi servizi. Dovranno inoltre privilegiare il raccordo tra i soggetti istituzionali e gli attori sociali al fine di realizzare evitando sovrapposizione una ottimale integrazione ed articolazione degli interventi di conciliazione sul territorio. I progetti devono essere compilati su apposito formulario, disponibile sul sito internet della Regione www.Regione.vda.it/lavoro alla voce "accesso ai formulari". Il soggetto proponente deve inoltre presentare, esclusivamente in forma cartacea, una "Richiesta di ammissione a valutazione e finanziamento", da predisporre in bollo su apposito modulo disponibile anch’esso sul sito internet della Regione che dovrà pervenire entro le ore 14.00 del giorno di scadenza, presso la Regione Valle d’Aosta – Direzione Agenzia regionale del Lavoro -Via Garin, 1 Aosta, in orario dalle 9.00-14.00, dal lunedì al venerdì. Per ogni informazione Direzione Agenzia regionale del Lavoro -Via Garin, 1 Aosta 0165 27 56 11.  
   
   
FAMIGLIA,BOSCAGLI A BONI:NOSTRE AZIONI ESEMPLARI  
 
Milano, 24 gennaio 2011 - "È sorprendente l´ammirazione del presidente Boni per il contributo di 250 euro annunciato dalla Regione Piemonte per ogni bambino nato nel 2011. Boni, che pure è stato per molti anni nella Giunta di Regione Lombardia e ne ha condiviso le politiche, sembra dimenticare che la Lombardia ha in campo da anni una serie di politiche socio-sanitarie e socio-assistenziali diffuse e articolate che aspettiamo con fiducia possano essere presto introdotte anche in Piemonte". E´ quanto afferma l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, in riferimento alle affermazioni del presidente del Consiglio regionale, Davide Boni. "A puro titolo di esempio - prosegue Boscagli - ricordo il Buono famiglia che nel 2010, grazie a un investimento di 17 milioni di euro, ha fornito un fondamentale aiuto economico per oltre 10 mila famiglie lombarde che si trovavano in difficoltà, il Fondo Nasko, un sostegno economico ma soprattutto un piano personalizzato della durata di 18 mesi che tiene conto delle esigenze effettive della madre e del bambino e il Piano straordinario Nidi avviato nel 2010, di durata triennale che, grazie a uno stanziamento di quasi 38 milioni di euro, permetterà l´acquisto da parte del pubblico di posti negli asili privati". "Si sa che l´erba del vicino appare sempre più verde - conclude Boscagli - ma in questo caso varrebbe veramente la pena che Boni illustrasse ai piemontesi quanto abbiamo fatto in Lombardia perché possano applicarlo anche lì".  
   
   
"DONNE E AFGHANISTAN: UNA SCOMMESSA PER IL FUTURO?"  
 
Milano, 24 gennaio 2011 - L´8 febbraio prossimo alle ore 18.00 l´Ispi, in collaborazione con la European Foundation for Democracy, promuove una Tavola Rotonda dal titolo: "Donne e Afghanistan: una scommessa per il futuro?" L’incontro, che si terrà a Palazzo Clerici (Via Clerici, 5 - Milano), Segreteria Organizzativa (tel. 02 86 93 053, e-mail: ispi.Eventi@ispionline.it , sito: www.Ispionline.it/ )  
   
   
DC: CRESCONO IN BASILICATA I NUOVI POVERI UNA FAMIGLIA SU QUATTRO VIVE SULLA SOGLIA DI POVERTÀ  
 
Potenza, 24 gennaio 2011 - “Di fronte al fenomeno della povertà, anche se si ripetono a cadenza periodica dati di indagini statistiche e di rapporti, non bisogna assuefarsi quasi a considerare il fenomeno una situazione ineluttabile”. A sostenerlo è una nota della segreteria regionale della Dc commentando il dato dell’Istat secondo il quale nel 2009 in Basilicata una famiglia su quattro vive sulla soglia di povertà con un leggero miglioramento statistico rispetto all’anno precedente. “E’ ancora una volta la Caritas che si misura quotidianamente con i bisogni delle famiglie lucane – si legge nella nota – ad accendere i riflettori di una società nel suo complesso distratta che continua a ritenere che la povertà non ci appartiene e interessa solo strati sociali delle metropoli del Sud e le popolazioni di Paesi in via di sviluppo. Da noi in Basilicata è difficile procedere ad un identikit nitido della famiglia povera perché prevale la dignità e quindi l’atteggiamento di chi preferisce nascondere le proprie difficoltà economiche e sociali e certamente non si rivolge ad alcuna istituzione per chiedere un aiuto. Ma – sottolinea la Dc - negli ultimi anni sono cresciute molto le situazioni di cosiddetta vulnerabilità sociale nate in contesti di assoluta normalità. Si tratta di persone la cui stabilità economica è repentinamente cambiata in seguito a un evento improvviso ed in primo luogo la perdita del lavoro. La Regione e il mondo politico – conclude la Dc – dovrebbe aprire gli occhi su questa realtà sociale e definire un pacchetto di misure di aiuto alle famiglie”.  
   
   
TOSCANA: PARTECIPAZIONE FEMMINILE RISORSA FONDAMENTALE  
 
Firenze, 24 gennaio 2011 – “Promuovere la cittadinanza di genere è la nostra sfida”. L’assessore al welfare Salvatore Allocca ha partecipato nei giorni scorsi ad un convegno su genere e partecipazione, durante il quale è stato presentato il volume ‘Genere e partecipazione: come promuovere la cittadinanza attiva delle donne’, uno studio curato dalla docente universitaria Rita Biancheri. “Il tema della cittadinanza di genere – ha dichiarato l’assessore – declinato nei suoi molteplici aspetti, tra cui il concetto di diritto e di libertà, si lega fortemente a quello di democrazia partecipata delle donne nella vita politica, economica e sociale del nostro paese. Questo incontro è il primo di una serie di appuntamenti dedicati al tema della cittadinanza attiva delle donne come momento di riflessione per valorizzare le loro competenze e soprattutto sensibilizzare la collettività in materia”. L’assessore ha sottolineato la sensibilità mostrata dalla Regione per questi temi. “L’obiettivo è rimuovere certi ostacoli che in un momento di crisi come questo incidono maggiormente sul ruolo della donna, cercando di valorizzare e promuovere gli strumenti necessari per uscire da questo impasse. Primo fra tutti la legge regionale 16 del 2009 sulla cittadinanza di genere, caposaldo per le politiche di genere, poiché nasce dalla considerazione che una legge specifica è l’unico strumento che, con la cogenza e la sistematicità che gli sono propri, possa aiutare a superare le criticità riscontrate e garantire uno sviluppo, nel tempo, della volontà politica fino ad oggi manifestata e messa in atto”. Secondo l’assessore è fondamentale coltivare una stretta sinergia tra enti, istituzioni pubbliche e private e le Università. “Quest’ultime in particolare sono una fonte inestimabile di sapere, dalle quali trarre studi e ricerche come quella che viene presentata oggi con l’impegno da parte nostra di trasferirle alla collettività”. Allocca ha poi concluso evidenziando come “tra gli strumenti proposti con la legge 16 c’è anche la banca dati dei saperi delle donne, un’opportunità per divulgare le competenze e le esperienze professionali delle donne e promuovere la partecipazione attiva alla vita politica e alla gestione dell’amministrazione pubblica. Questo percorso di sensibilizzazione e di promozione delle politiche di genere, avviato nella precedente legislatura, è un’importante sfida democratica poiché l’aumento della partecipazione femminile è una risorsa fondamentale per il processo di crescita economica, politica e sociale della Toscana”.  
   
   
ASSERTIVITA´ AL FEMMINILE: UDA ACTL UN CORSO GRATUITO PER VALORIZZARE IL RUOLO DELLE DONNE IN AZIENDA  
 
 Milano, 24 gennaio 2010 – Actl, grazie al Dispositivo Progetti Quadro Legge 236/93 Regione Lombardia che prevede finanziamenti per iniziative di formazione volte a sostenere la permanenza ed il migliore posizionamento in azienda delle lavoratrici con maggior rischio di esclusione dal mercato del lavoro e a contribuire allo sviluppo delle risorse umane delle imprese lombarde, organizza il corso gratuito “Assertività al femminile”. Lo stile di comunicazione autoritario ma non aggressivo è richiesto in azienda nei rapporti con partner, clienti, fornitori e, in generale, con i diversi interlocutori interni ed esterni all’azienda. Le donne hanno una capacità innata di lavorare con gli altri e dimostrano una particolare attenzione e rispetto del carattere, delle peculiarità e di eventuali debolezze delle persone con cui si relazionano, creando un equilibrio nei rapporti. Da qui nasce il corso di Actl che fa incontrare le due realtà tenendo presente le esigenze dell´azienda e valorizzando al contempo una capacità tipicamente femminile, contribuendo così a creare il nuovo modello di leder al femminile: l’assertività è infatti un’attitudine prevalentemente femminile, che se valorizzata in ambito professionale può contribuire a migliorare l´efficienza dell´azienda con un vantaggio per la competitività, il raggiungimento degli obiettivi e dei risultati. Molte aziende già sensibili alle tematiche di genere e diversity possono valorizzare questo attitudine femminile e accompagnare le donne dell´azienda a costruire un modello di leadership femminile. In una prospettiva di diversity management viene così riconosciuta e valorizzata in azienda una differenza di genere, e attivato un percorso di modello di leadership al femminile. Il corso si propone come un laboratorio nel quale conoscere e sperimentare l’assertività. Le partecipanti impareranno ad esprimere le idee in modo aperto, onesto e diretto, nel rispetto di se stesse e dell’interlocutore, facendo riferimento soprattutto al bagaglio di strumenti fruibili dall’universo femminile. La prima edizione del corso “Assertività femminile” si svolgerà il 3 e 4 febbraio 2011 (iscrizioni entro il 28 gennaio 2011) presso la sede di Actl di Via Gaetana Agnesi 3, a Milano. Per partecipare ai corsi è necessario essere in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti: Lavoratrici con età superiore ai 40 anni • Lavoratrici con contratti di lavoro intermittente, apprendistato e lavoro a progetto. • Apprendiste limitatamente alla formazione aggiuntiva a quella contrattualmente prevista; • Lavoratrici di imprese private con meno di 15 dipendenti Per iscrizioni e informazioni: formaziende@actl.It – 02/58430691