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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Ottobre 2011
LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UNA CAMPAGNA SULL´UTILIZZO EFFICACE DELLE RISORSE  
 
Varsavia, 18 ottobre 2011 – La giornata di ieri segna il lancio della campagna dell´Ue "Generation Awake. Your choices make a world of difference!", destinata a incoraggiare i consumatori a fare dell´utilizzo efficace delle risorse un´abitudine. La campagna è stata inaugurata in Polonia da Janez Potočnik, commissario europeo per l´ambiente, e da Andrzej Kraszewski, ministro polacco dell´ambiente. La campagna è finalizzata a sensibilizzare i cittadini sulla necessità di consumare in modo razionale le risorse naturali che scarseggiano e incoraggiarli a tener conto dell´impatto sul pianeta nel momento in cui decidono di acquistare qualcosa. Il commissario responsabile per l´ambiente, Janez Potočnik, ha dichiarato: "di fronte alle difficoltà che sta affrontando l´economia e alla diminuzione delle risorse, è giunto il momento di soffermarci a riconsiderare alcune delle nostre abitudini. Un utilizzo più attento delle risorse infatti contribuisce non soltanto a tutelare l´ambiente ma anche a realizzare economie ed a ridurre i costi sostenuti dalle imprese. Si tratta di consumare meno per produrre di più. Ognuno di noi può apportare il proprio contributo. Dobbiamo solo risvegliarci!" Risveglio di una generazione - Il messaggio fondamentale è: "consumare in modo diverso e riflettere prima di scegliere". Le scelte giuste ci consentiranno di contribuire a preservare le risorse naturali, a risparmiare, a ridurre il nostro impatto sull´ambiente ed a garantire un futuro più sostenibile. I principali strumenti disponibili sono un clip di grande diffusione su internet, un sito web dedicato al tema ed una pagina su Facebook, i cui visitatori vengono incoraggiati ad aderire a "Generation awake´´ e ad accettare nuove sfide quali l´uso dei soli trasporti pubblici per un mese o la riduzione della durata della doccia per risparmiare acqua. Questa campagna, realizzata a livello europeo, è ora in fase di lancio in Polonia, che attualmente detiene la presidenza a rotazione del Consiglio dell´Ue. La cerimonia del lancio a Varsavia ha luogo in uno stand in cui i visitatori potranno ricevere consigli su cucina e moda sostenibili nonché sull´utilizzo efficiente dell´energia e comprende un dibattito pubblico sul tema "Le vostre scelte fanno la differenza", alla presenza di Janez Potočnik, del ministro Kraszewski e dei rappresentanti di Ong e del settore privato. Nel corso dell´anno altre cerimonie di lancio saranno organizzate anche nella Repubblica ceca, in Ungheria e nel Regno Unito. Contesto della campagna: perché un utilizzo efficiente delle risorse? Per utilizzo efficiente delle risorse si intende un utilizzo sostenibile delle risorse - produrre di più con meno risorse e minimizzare l´impatto ambientale. Si tratta di operare le scelte giuste in modo da garantire un buon livello di qualità della vita non soltanto alla nostra generazione ma anche alle generazioni future. L´utilizzo più efficiente delle risorse naturali è l´unico modo di raggiungere gli obiettivi di salute, prosperità e benessere cui noi tutti aspiriamo entro i limiti del pianeta. L´utilizzo efficiente delle risorse comporta non soltanto il cambiamento del nostro modo di pensare e dei nostri modelli di comportamento ma anche la consapevolezza del fatto che le nostre scelte incidono sulle risorse naturali. Non si tratta di consumare meno bensì di consumare in maniera diversa. Il nostro futuro dipende dal modo in cui utilizziamo le risorse ora. Preoccupati di migliorare il nostro livello di vita, tendiamo a consumare senza riflettere sulle possibili conseguenze. Dimentichiamo l´incidenza del nostro comportamento sulle risorse naturali, in particolare su acqua, terreni fertili, aria pura e biodiversità. E questo ha un prezzo: man mano che queste risorse incominciano a scarseggiare, mettiamo a repentaglio il nostro benessere futuro. Le imprese possono sfruttare questa opportunità a proprio vantaggio. Il miglioramento dell´efficienza può ridurre i costi. I prodotti sostenibili ed i nuovi servizi schiudono nuovi mercati. L´innovazione può rafforzare la competitività e creare nuovi posti di lavoro. Per ulteriori informazioni consultare il sito web multilingue della campagna: www.Generationawake.eu  il video clip "generation awake": http://www.Youtube.com/user/generationawake  nonché: http://ec.Europa.eu/environment/resource_efficiency/index_en.htm    
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA RIFORMA LE PROCEDURE IN MATERIA DI ANTITRUST E AMPLIA LE FUNZIONI DEL CONSIGLIERE-AUDITORE  
 
Bruxelles, 18 ottobre 2011 - La Commissione europea ha adottato una serie di misure volte ad aumentare l´interazione con le parti nei procedimenti antitrust e a rafforzare i meccanismi di tutela dei diritti procedurali delle parti stesse. Queste misure aumenteranno la trasparenza e l´equità dei procedimenti in materia di concorrenza e forniranno alle parti indicazioni chiare su cosa aspettarsi nelle varie fasi di un´indagine antitrust, aumentando la loro capacità di interagire con i servizi della Commissione. In caso di controversia in merito ai diritti procedurali, le parti possono rivolgersi al consigliere-auditore, che avrà un ruolo rafforzato in tutto il procedimento antitrust nel suo insieme. Il vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile della Concorrenza, Joaquín Almunia, ha dichiarato: "Il pacchetto di riforma delle procedure dimostra che siamo disposti ad ascoltare le parti interessate, trarre insegnamenti dalle esperienze passate e apportare miglioramenti, pur conservando l´efficienza delle procedure. Ritengo che tutte le parti interessate dai procedimenti in materia di concorrenza potranno beneficiare di reali miglioramenti nella pratica". La comunicazione sulle migliori pratiche introduce una serie di novità rispetto ad un precedente progetto presentato nel 2010, novità sviluppate a seguito di una consultazione pubblica e sulla base dell´esperienza pratica, quali: nella comunicazione degli addebiti si informano le parti sui principali parametri applicati per l´eventuale imposizione di ammende; le riunioni sullo stato di avanzamento sono estese ai casi di cartello e agli autori delle denunce in circostanze specifiche; i denunzianti e i terzi hanno un migliore accesso alle principali informazioni trasmesse, quali studi economici, prima della comunicazione degli addebiti; le decisioni di rigetto delle denunce sono pubblicate in forma integrale o in sintesi. Il pacchetto comprende anche la revisione del mandato del consigliere-auditore, che ne rafforza il ruolo e ne amplia le funzioni. Il consigliere-auditore è indipendente rispetto ai servizi che gestiscono i casi e svolge un ruolo fondamentale in quanto guardiano dei diritti procedurali nei procedimenti in materia di concorrenza. In particolare, il nuovo mandato consente il consigliere-auditore di intervenire durante la fase di indagine di taluni procedimenti in materia di antitrust e di concentrazioni. Il pacchetto integra inoltre ulteriori sviluppi delle migliori pratiche da applicare per la presentazione degli elementi di prova di natura economica. Informazioni supplementari - Comunicazione sulle migliori pratiche relative ai procedimenti in materia di antitrust La comunicazione contiene orientamenti sulle migliori pratiche destinate a garantire che le parti siano meglio informate dello stato di avanzamento del procedimento in ogni sua fase. È inoltre prevista una maggiore interazione tra i servizi della Commissione e le parti interessate sin dall´inizio del procedimento. Le seguenti pratiche sono state poste in atto già dal 2010: avvio precoce del procedimento formale; riunioni sullo stato di avanzamento in momenti chiave del procedimento; divulgazione delle principali informazioni, già nella fase di indagine; annuncio pubblico dell´avvio e della chiusura del procedimento nonché dell´invio di una comunicazione degli addebiti; indicazioni sul modo in cui viene utilizzata in pratica la procedura relativa agli impegni; Dopo una consultazione pubblica, lanciata nel gennaio 2010, e dopo aver acquisito esperienza con le migliori pratiche nella loro forma di progetto, sono stati apportati ulteriori miglioramenti fondamentali nei seguenti ambiti: nella comunicazione degli addebiti si informano le parti sui principali parametri applicati per l´eventuale imposizione di ammende; le riunioni sullo stato di avanzamento sono estese ai casi di cartello e agli autori delle denunce in circostanze specifiche; i denunzianti e i terzi hanno un migliore accesso alle principali informazioni trasmesse, quali studi economici, prima della comunicazione degli addebiti; le decisioni di rigetto delle denunce sono pubblicate in forma integrale o in sintesi. Revisione del mandato del consigliere-auditore Il mandato riveduto rafforza il ruolo del consigliere-auditore, nel suo ruolo di guardiano dei diritti procedurali. Il consigliere-auditore ha nuove funzioni essenzialmente nella fase dell´indagine: risolve questioni relative alla riservatezza delle comunicazioni tra le imprese e i loro consulenti legali esterni ("legal professional privilege"); interviene quando un´impresa ritiene di non essere stata informata in merito al proprio status procedurale; può essere inoltre interpellato dalle parti qualora queste ritengano che non dovrebbero essere obbligate a rispondere a domande che potrebbero spingerle ad ammettere di avere commesso un´infrazione; interviene nelle controversie relative alla proroga dei termini per rispondere alle richieste di informazioni a norma dell´articolo 18, paragrafo 3, del regolamento 1/2003 relativo all´antitrust. Tra gli altri importanti sviluppi vi sono: un ruolo rafforzato per quanto riguarda la preparazione e lo svolgimento dell´audizione orale; stesura di relazioni relative all´esercizio effettivo dei diritti procedurali per l´intero procedimento, compresa la fase di indagine; il nuovo mandato autorizza espressamente le parti a deferire le questioni al consigliere-auditore nelle procedure antitrust relative ad impegni. Migliori pratiche per la presentazione di elementi di prova di natura economica Vista la crescente importanza degli aspetti economici nei casi complessi, la Commissione richiede spesso dati economici consistenti e le parti avanzano spesso argomentazioni che si basano su teorie economiche complesse o forniscono un´analisi empirica. Al fine di razionalizzare la presentazione e la valutazione di tali elementi di prova, la comunicazione sulle migliori pratiche illustra i criteri che dovrebbe rispettare l´analisi economica e econometrica e spiega il modo in cui essi verranno trattati. I documenti del pacchetto sono consultabili al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/competition/antitrust/legislation/legislation.html    
   
   
UE-CINA: RIEQUILIBRARE L´ECONOMIA MONDIALE I PAESI EUROPEI HANNO ESPORTATO IN CINA UNA SOMMA DI BENI E SERVIZI PARI A PIÙ DI 113 MILIARDI DI EURO. L´EUROPA ESPORTA VERSO LA CINA PRINCIPALMENTE ATTREZZATURE DI TRASPORTO E VEICOLI.  
 
Bruxelles, 18 ottobre 2011 - Il deficit commerciale accumulato dagli Stati Uniti verso la Cina si è rivelato una delle cause principali della crisi finanziaria. Anche l´Unione europea sta affrontando lo stesso problema. I membri della commissione per il Commercio internazionale hanno organizzato un dibattito pubblico per analizzare la situazione prima di scrivere un rapporto su come evitare nuovi squilibri economici globali. I paesi occidentali sono sull´orlo della recessione e la Cina è diventata il mercato di riferimento per molti paesi esportatori dell´Unione. Nel 2010 i Paesi europei hanno esportato in Cina una somma di beni e servizi pari a più di 113 miliardi di euro. In questo contesto economico molte critiche sono state sollevate in merito alle pratiche commerciali sleali e a un deprezzamento artificiale dello yuan. Come spiegato nel grafico, nel 2010 il deficit commerciale europeo verso la Cina ammontava a 168,8 miliardi di euro. L´europa esporta principalmente attrezzature di trasporto e veicoli - questi prodotti rappresentano più del 60% dell´export -, ma anche sostanze chimiche e materie prime. Per quanto riguarda l´import dalla Cina, i paesi europei importano principalmente beni di consumo come vestiti, prodotti per le telecomunicazioni e per l´ufficio.  
   
   
UN’EUROPA. MOLTE LINGUE. NUOVE OPPORTUNITÀ  
 
Roma, 18 ottobre 2011 - Le lingue europee possono diventare un´opportunità? Potete scoprire la risposta il 19 ottobre durante il convegno: "Un’europa. Molte lingue. Nuove opportunità". L´iniziativa si svolgerà presso l´Auditorium del Goethe Institut Roma. L´inizio del convegno è previsto per le ore 10, mentre alle 21 inizierà il concerto "L´europa suona bene". Ingresso libero. In occasione della decima edizione della Giornata europea delle lingue, Eunic Roma, in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, presenta l´evento "Un’europa. Molte lingue. Nuove opportunità". Eunic, acronimo di European Union National Institutes for Culture, è un partenariato tra istituti culturali europei che operano al di fuori del proprio territorio e mira a promuovere la molteplicità culturale e la comprensione tra le società europee. Eunic Roma, fondato nel 2008, costituisce una collaborazione tra istituti culturali di ben tredici Paesi europei. L´evento è diviso in tre parti, il cui motto è rispettivamente "Parliamo", "Impariamo" e "Ascoltiamo". Parliamo: in mattinata è in programma un prestigioso convegno di studi sul multilinguismo, con ospiti eccellenti e prestigiosi oratori. Dopo i saluti istituzionali di Susanne Höhn (Goethe-institut Italia), di Filip Majcen (Direzione generale della traduzione, Commissione europea), di Marcello Limina (Miur) e di Francesco Antonelli (Biblioteche di Roma), Cornel Baicu, Direttore dell’Accademia di Romania a Roma traccerà la storia del multilinguismo in Europa, mentre Raphael Gallus (Commissione europea, Dg Traduzione) Paolo Morawski (Dirigente Rai), Monica Barni (Professoressa presso l’Università per Stranieri di Siena) e Rocco Bonomo (Enel University) daranno vita a una tavola rotonda sul tema "L’importanza delle lingue in Europa: politica, lavoro, mobilità". La tavola rotonda sarà moderata dalla giornalista Francesca Padula (Il Sole 24 Ore). Impariamo: contemporaneamente al convegno, gli alunni di alcune scuole romane saranno ospiti di Radio Vaticana per un workshop radiofonico multilingue, mentre nel pomeriggio altri alunni seguiranno un laboratorio attivo di alcune lingue meno conosciute (croato, lituano, ungherese, polacco, slovacco, romeno) nelle aule del Goethe-institut. Ascoltiamo: gran finale musicale in serata presso l’Auditorium del Goethe-institut Rom (ingresso libero) all´insegna del motto "L’europa suona bene!": in programma un concerto jazz durante il quale due cantanti e sei eccelsi musicisti provenienti da tutti gli angoli d’Europa si esibiranno in composizioni ispirate a poesie in diverse lingue dell’Unione europea. Per informazioni: moltelingue@rom.Goethe.org    
   
   
UE: INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER SUPPORTARE LA STRATEGIA DI MONITORAGGIO E DI VALUTAZIONE (ASPETTI DI GENERE) DEL CER  
 
Bruxelles, 18 ottobre 2011 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per supportare la strategia di monitoraggio e di valutazione (aspetti di genere) del Consiglio europeo della ricerca (Cer). Gli studi dovrebbero essere incentrati sugli aspetti di genere nella struttura della carriera e nel percorso professionale delle donne e degli uomini beneficiari di sovvenzioni del Cer e dei candidati respinti, nonché dei potenziali candidati che non si presentano, come gruppo di controllo. Gli studi potrebbero essere limitati, ma devono includere, i ricercatori relativi alle sovvenzioni Starting Grant del dominio Scienze della vita. Inoltre, dovrebbero essere studi longitudinali che comprendono tutte le fasi della carriera, dal diploma di laurea all´attuale posizione dei beneficiari delle sovvenzioni del Cer. Gli studi possono includere: differenze in termini di pubblicazioni, inviti a conferenze, citazioni, posizione, insegnamento, finanziamenti o reclutamento; differenze di comportamento della mobilità e del collegamento in rete internazionale; l´impatto sulla carriera dell´equilibrio lavoro/vita privata, il background familiare o le misure di sostegno specifiche degli istituti ospitanti del Cer (ovvero coniugi, cura dei bambini, indennità di trasferimento, ecc.); interruzioni di carriera e percorsi di carriera non convenzionali; prospettive di carriera future tenendo conto dei sistemi di ricerca nazionali. La durata massima del progetto è di un anno. Si prevede che potrebbero essere proposti una serie di metodi diversi, riconoscendo che potrebbero essere appropriati diversi approcci per le diverse discipline. In ogni caso, i risultati degli studi dovrebbero avere un impatto sulle attività del Cer e non devono essere di carattere teorico. Per leggere il bando ufficiale, consultare: http://eur-lex.Europa.eu/lexuriserv/lexuriserv.do?uri=oj:c:2011:301:0010:0010:it:pdf  http://ec.Europa.eu/research/participants/portal/page/ideas?callidentifier=erc-2012-support-1  
   
   
CONCLUSO A CASTEL TIROLO IL PRIMO INCONTRO DEL GECT COSTITUITO DALL´EUREGIO TIROLO, ALTO ADIGE E TRENTINO DELLAI: UNA REGIONE EUROPEA PLURINAZIONALE, MULTILINGUISTICA, MULTICULTURALE  
 
Trento, 18 ottobre 2011 - Prima riunione ufficiale il 13ottobre a castel Tirolo del Gect, il gruppo europeo di cooperazione territoriale costituito dall´Euregio Tirolo, Alto Adige e Trentino. I Gect, come noto, sono i soggetti, dotati di personalità giuridica, individuati dal regolamento europeo, fin dal 2007, per consentire a territori che appartengono a Stati diversi di attivare progetti di cooperazione cofinanziati dall´Unione europea. La prima riunione si è aperta con la seduta della Giunta, nella quale siedono i presidenti dei tre Governi territoriali, Lorenzo Dellai per il Trentino, Luis Durnwalder per l´Alto Adige-suedtirol e Guenther Platter per il Tirolo. A seguire la riunione dell´assemblea, di cui fanno parte, oltre ai tre presidenti, alcuni esponenti delle rispettive Giunte e Consigli provinciali. "Questa giornata apre due dimensioni di lavoro comuni - ha detto Dellai - ; la prima è quella più concreta, operativa, e riguarda le cose da fare assieme. La seconda è di natura politico istituzionale, e si rivolge ad un orizzonte autenticamente europeo, nel quale l´Euroregione dovrà collocarsi con un valore politico e istituzionale ancora più marcato e più definito, nell´interesse dei tre nostri territori ma anche della stessa Europa, oggi in crisi di legittimazione proprio per l´assenza dei popoli e delle regioni. " "Oggi è l´inizio di un percorso ovviamente tutto da costruire - ha detto il presidente Lorenzo Dellai nel prendere la parola a castel Tirolo, in chiusura dei lavori, nel corso della conferenza stampa comune - . Abbiamo approvato dei documenti che costituiscono le basi anche giuridiche per lo sviluppo futuro di questa collaborazione. Tuttavia vorrei sottolineare come l´importanza dell´incontro di oggi non stia solo in questi documenti, stia anzi soprattutto nel fatto che apriamo una prospettiva nuova e molto ambiziosa, che dischiude orizzonti ancora molto lontani. Ci sono due dimensioni nel nostro lavoro comune: la prima è una dimensione operativa, che riguarda le cose concrete che possiamo e dobbiamo portare avanti assieme. Già questo è un livello molto importante, ci saranno delle attività specifiche che potremo fare attraverso il Gect, con il bilancio che oggi approviamo, e ci saranno tante altre iniziative comuni che attraverso il Gect potremo realizzare mettendo in sinergia azioni che vengono e rimangono finanziate dalle rispettive istituzioni, le Province autonome di Trento e Bolzano e il Land Tirol. Quindi il Gect è importante anche per questo, perché genera un effetto moltiplicatore che amplifica la portata delle decisioni e degli interventi realizzati singolarmente dai tre territori. C´è però anche un secondo ambito, un secondo livello, e riguarda la dimensione politico-istituzionale del nostro lavoro. Abbiamo scelto com´è noto questa formula, per dare concretezza al progetto dell´Euregio, perché altre formule, anche più ´forti´, non erano al momento realizzabili. Quindi partiamo con il Gect, ma l´orizzonte è quello di una vera regione europea, con un valore politico e istituzionale ancora più marcato e più definito. Per questo sono molto contento che l´incontro di oggi sia stato fatto a castel Tirolo, perché questo è un luogo simbolico di una storia comune ed è, credo, un punto di partenza estremamente significativo. Se oggi c´è una carenza di Europa, è una carenza che riguarda i popoli e le regioni, a fronte di una delegittimazione degli Stati nazionali che è molto evidente. Oggi più che mai, dunque, c´è bisogno di Europa, e quindi di un´esperienza come la nostra. Un´esperienza plurisecolare, a cui si sono richiamati gli stessi vescovi delle diocesi di Trento, Bolzano-bressanone ed Innsbruck, che hanno elaboconcreto alimento. Siamo tre territori, ognuno con dei punti di forza e di debolezza; penso che il nostro stare assieme, al di là delle cose concrete che vogliamo realizzare, sia nutrito anche dalla consapevolezza di questa profonda radice comune che ci unisce. Mettendoci assieme, i nostri punti di forza potranno essere utilmente esaltati e i punti di debolezza superati. Sappiamo infine che c´è un lavoro importante da fare sul piano della comunicazione: la nostra esperienza non potrà decollare se rimarrà solo confinata all´ambito delle istituzioni. E´ necessario coinvolgere l´opinione pubblica, la popolazione, i giovani in particolare. Anche i simboli possono aiutare: serve un logo, un inno, una bandiera comune, servono segni che possano sottolineare la nostra peculiarità, la nostra ´casa comune´. Serve la consapevolezza di una storia comune, pur nel rispetto delle singole identità, per proiettarci efficacemente verso il futuro e costruire una regione europea plurinazionale, plurilinguistica, multiculturale."  
   
   
RINNOVATA L’INTESA FRA TOSCANA E PREFETTURA DI KYOTO  
 
 Firenze, 18 ottobre 2011 – La firma di un protocollo fra Regione Toscana e Prefettura di Kyoto rinnova e amplia un’intesa storica fra le due regioni che, già dal 2006, hanno inaugurato una proficua collaborazione fatta di programmi comuni e attività di scambio sul piano economico, culturale e istituzionale. A firmare per la Regione è stato l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini, per la delegazione giapponese il prefetto di Kyoto Kaiji Yamada. “Siamo una regione con una grande storia alle spalle – ha detto l’assessore Simoncini facendo gli onori di casa anche a nome del presidente Rossi – ma vogliamo avere anche un grande futuro. Una caratteristica che ci accomuna alla regione di Kyoto, dove l’innovazione tecnologica più spinta si accompagna al gusto per la tradizione. Per questo, rinnovando questa intesa, siamo felici di ampliare il campo delle collaborazioni che già sono in atto, anche con il supporto di Artex, per quanto riguarda l’artigianato artistico, estendendole ai settori dell’agroalimentare, della pesca, del turismo e delle energie rinnovabili”. L’assessore ha ricordato come, in questa fase difficile per l’economia toscana ed europea, la Regione Toscana stia puntando soprattutto sull’innovazione del sistema produttivo, con un forte investimento sulle eccellenze e uno sguardo aperto a nuovi mercati e ai rapporti internazionali. Tutti temi che ci vedono in sintonia con la prefettura di Kyoto, che ha invitato ufficialmente l’assessore e la Regione Toscana a recarsi in Giappone per ricambiare la visita. Al tavolo tecnico che comincerà a lavorare fin da stasera per dare contenuti concreti al protocollo l’assessore Simoncini ha inviato i migliori auguri di buon lavoro. Della delegazione giapponese fanno parte rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni imprenditoriali. La Prefettura di Kyoto ha firmato oggi anche l’adesione alla Carta internazionale per l’artigianato artistico, una rete internazionale per la valorizzazione e la promozione del settore. Un punto di arrivo di una collaborazione che dura ormai da anni e che si è concretizzata con l’assidua presenza della regione giapponese alla fiorentina Mostra dell’artigianato, uno degli appuntamenti più importanti del settore a livello nazionale e internazionale.  
   
   
FVG: TONDO, TRIESTE RECUPERI IL SUO RUOLO GUIDA  
 
 Trieste, 18 ottobre 2011 - Il "compito" di Trieste?: recuperare il suo ruolo guida di un´area più ampia di quello che è oggi il Friuli Venezia Giulia, di livello extraregionale. Perché Trieste, di fatto, è l´unica "città europea del Friuli Venezia Giulia", ha affermato ieri il presidente della Regione Renzo Tondo al Mib di Trieste, al convegno di Confindustria per la presentazione dell´analisi/ricerca "Trieste oltre Trieste - Ripartire dall´innovazione: un nuovo modo di fare industria, servizi, turismo, portualità", realizzato dalla Fondazione Nord Est. La città di Trieste, ha osservato il presidente Tondo, sarebbe in grado di riappropriarsi di un ruolo strategico se solo si impossessasse della "convinzione culturale" di svolgere questa funzione di guida, al di là dei "Localismi" che purtroppo caratterizzano l´intera regione: "Provincialismo" che nel capoluogo giuliano ha provocato una "sindrome da accerchiamento". La città deve invece superare questa situazione, "deve porsi in un´ottica di essere ´capitale´" ed in questo scenario (come la stessa ricerca ha messo in luce tra le ricette da sviluppare) lo sviluppo della portualità e della logistica gioca un compito essenziale. L´inserimento del Corridoio ferroviario Baltico Adriatico tra i progetti prioritari dell´Unione europea, ha sottolineato il presidente (progetto che dovrebbe essere ufficialmente annunciato nei prossimi giorni), è un risultato fondamentale e strategico, al quale deve aggregarsi lo sviluppo a Trieste della Piattaforma logistica, "sul quale dobbiamo continuare a lavorare", e la concretizzazione del progetto Unicredit , "che nelle prossime settimane vedrà la presentazione di un disegno di legge regionale, con la previsione di un Autorità unica in grado di coordinare i tre porti del Friuli Venezia Giulia". Ma serve anche, ha concluso Tondo ricordando comunque l´impegno della Regione per lo sblocco delle bonifiche nel Sin di Trieste e l´esigenza di rafforzare le politiche turistiche a favore dell´area giuliana (tra le priorità emerse dallo studio Confindustria), agire sul lato dei costi ferroviari a servizio dello scalo triestino, pensando anche alla creazione di una società ferroviaria regionale.  
   
   
REGIONE UMBRIA; DA ASSESTAMENTO DI BILANCIO ECONOMIE PER OLTRE 17 MLN DI EURO CONTI IN ORDINE NONOSTANTE I TAGLI DEL GOVERNO  
 
Perugia, 18 ottobre 2011 - Ammonta a 17 milioni 397mila euro, di cui 7 milioni di investimenti, l´assestamento di bilancio di previsione per l´esercizio finanziario 2011 approvato dalla Giunta regionale dell´Umbria su proposta dell´assessore alle Risorse umane e finanziarie Gianluca Rossi. L´atto, che verrà ora inviato alla competente Commissione del Consiglio regionale, per Rossi testimonia "la buona salute dei conti della Regione Umbria che confermano il rispetto del patto di stabilità e una gestione oculata delle risorse. Ciò nonostante i tagli operati dal Governo nazionale, soprattutto in quei settori, come trasporti e welfare, che più di altri incidono sui bilanci familiari. In un quadro di crisi complessiva - ha proseguito l´assessore - la Regione dimostra di aver saputo mettere a punto un provvedimento correttivo non deprimente, ma che al contrario cerca di ridare ossigeno finanziario, reinvestendo le economie, proprio a quei settori che possono maggiormente incidere sulla ripresa dello sviluppo regionale, mantenendo ferma la fiscalità. L´assestamento è soprattutto rappresentato dalle significative economie raggiunte nell´anno, grazie all´efficace politica di programmazione adottata dalla Giunta regionale. Degli oltre 10 milioni di euro infatti - conclude Rossi - solo meno di 2 milioni derivano da maggiori entrate". Illustrando i contenuti del disegno di legge di assestamento di bilancio, a cui sono collegati provvedimenti in materia di entrate e spese, Rossi ha spiegato che le parte più consistente delle economie deriva dalla mancata contrazione o rinegoziazione dei mutui (per 4 milioni 550 mila euro), a cui si aggiungono una forte riduzione della spesa per il personale (per 3 milioni 800 mila euro) e maggiori entrate per un milione 820 mila euro. Le risorse così reperite andranno in parte a ripianare i tagli dei trasferimenti governativi. I principali interventi riguardano infatti, per 4 milioni 178 mila euro, i settori dei trasporti, della viabilità e dell´ambiente, nell´ambito dei quali sono previsti interventi sulla viabilità della strada statale "Pievaiola", per incentivare la raccolta differenziata e a sostegno del trasporto pubblico locale. Un milione 300 mila euro è destinato al Welfare, con misure relative alle politiche giovanili, all´erogazione dei libri di testo e di borse di studio, all´accesso facilitato alle abitazioni. Particolare attenzione è stata inoltre dedicata ai settori del turismo, della cultura e dello spettacolo con uno stanziamento di due milioni 165 mila euro, di cui 1 milione e mezzo di euro assegnato alla ristrutturazione del Teatro Verdi di Terni. All´agricoltura sono destinati oltre un milione di euro per la repressione degli incendi boschivi e per i danni causati dalla fauna selvatica, accanto a misure rivolte alle associazioni provinciali degli allevatori. Tra gli altri interventi da segnalare quello per i precari dei Comuni del terremoto (116 mila euro), per incentivare l´associazionismo dei Comuni (250 mila euro) e per il Corecom (102mila euro).  
   
   
PRESENTATO BOLLETTINO SU FABBISOGNO FINANZIARIO REGIONE SICILIA  
 
 Palermo, 18 ottobre 2011 - "Con la presentazione del Bollettino avviamo una strategia informativa che pone al centro il lettore comune, il cittadino e le istituzioni, in una materia difficile, ma importante per le refluenze che ha nella vita economica e sociale. Lo sforzo di sintesi, a vantaggio della chiarezza e della trasparenza, consentira´ a chiunque di seguire vicino la dinamica del debito e la politica di gestione attiva adottata dalla Regione siciliana". Cosi´ l´assessore regionale per l´Economia alla conferenza stampa di ieri con la quale e´ stato presentato il numero zero del Bollettino sul fabbisogno finanziario della Regione siciliana. "L´istituzione dell´Osservatorio del fabbisogno finanziario della Regione siciliana avvenuta nel settembre di quest´anno e la pubblicazione di un Bollettino trimestrale - ha spiegato l´assessore - hanno l´obiettivo di rendere note a tutti le risultanze relative alle posizioni della Regione di ricorso al mercato del credito, nonche´ ai derivati ad esso eventualmente collegato". Si tratta di un´attivita´ di monitoraggio sulle forme di ricorso al mercato finanziario in Sicilia, gia´ avviata nel gennaio 2011 con l´istituzione della Cabina di monitoraggio degli strumenti derivati degli enti locali, con lo scopo di supportare, con la struttura dell´assessorato i Comuni e le Province regionali nell´ottimizzazione del loro utilizzo e nella riduzione delle spese di estinzione di tali strumenti finanziari. Dai dati pubblicati emerge che l´attuale stock di indebitamento della Regione e´ fondamentalmente da far risalire a fabbisogni emersi tra il 2000 ed il 2006 (oltre l´85%) e quindi anteriori a questa legislatura a copertura di disavanzi di bilancio, prevalentemente nel settore della sanita´ sino al 2006 e in parte limitata per investimenti. Tuttavia, in termini percentuali, l´incidenza del debito sulle entrate correnti, costituisce un onere di poco superiore al 4% delle spese correnti, rimanendo, pertanto, a livelli di rimborso sostenibili. Il bollettino spiega a tal proposito che l´indebitamento e il ricorso al mercato finanziario non e´ sintomo di disequilibrio del bilancio di un´amministrazione pubblica e si caratterizza per due aspetti: la quantita´ (deve essere contenuto entro precisi limiti) e la qualita´ (va prioritariamente destinato a finanziare le politiche discrezionali di investimento). "Sul piano quantitativo - ha proseguito l´assessore - va ricordato che l´articolo 15 della legge finanziaria regionale del 2010 ha introdotto un limite preciso all´indebitamento regionale prevedendo che l´importo complessivo delle quote di ammortamento, per capitale e interesse, dei mutui e delle altre forme di indebitamento in scadenza nell´esercizio, non possa comunque superare il 25 per cento dell´ammontare complessivo delle entrate tributarie non vincolate della Regione e a condizione che gli oneri futuri di ammortamento trovino copertura nell´ambito del bilancio pluriennale". Il debito della Regione siciliana, come si evince dai dati del Bollettino, ha una consistenza sostenibile in considerazione della dimensione del bilancio regionale, e risalente alle gestioni finanziarie dello scorso decennio. Ed, analogamente a quanto accade per la gran parte delle altre Regioni italiane, e´ dovuto alla copertura delle passivita´ pregresse relative al settore sanitario. Nell´ottica della trasparenza, dell´informazione e della partecipazione attiva dei cittadini-contribuenti il Bollettino riporta online, e con un´esposizione estremamente chiara, l´andamento dei mercati finanziari, le informazioni sullo stock e sulla composizione del debito, le controparti dei contratti e i derivati che assistono le operazioni di finanziamento. Questo primo numero del Bollettino evidenzia oltre l´entita´ della passivita´ di circa euro 4,6 miliardi, da correlare ad una massa finanziaria che ogni anno movimenta circa euro 27 miliardi in entrata e in uscita, anche altre importanti informazioni qualitative. Come ad esempio che la natura delle controparti del debito a carico della Regione e´ istituzionale essendo rappresentata per il 94% dal Ministero dell´Economia e delle Finanze, Cassa depositi e prestiti e Banca europea per gli investimenti e che la componente a tasso fisso rappresenta l´83,4% dell´esposizione debitoria. Per quanto riguarda i derivati, l´assessorato ha avviato la gestione attiva di tali posizioni mediante una serie di incontri di confronto con tutte le banche controparti delle operazioni in essere, nell´ottica della semplificazione delle clausole contrattuali e del perseguimento del massimo risparmio, anche attraverso forme di rinegoziazione che consentano di realizzare un risparmio per il pubblico erario. Entro la fine dell´anno potranno raggiungersi i primi risultati in tal senso e di questi sara´ data informazione nel prossimo Bollettino. "L´ineludibile risanamento avviato dal Governo regionale - ha concluso Armao - punta ad un deciso recupero di credibilita´ della Sicilia non solo sul piano contabile e finanziario, ma soprattutto istituzionale. Solo con i ´conti in regola´ la Sicilia potra´ affrontare il difficile cammino di uscita da una grave crisi economica mondiale ed essere cosi´ protagonista della ripresa del nostro Paese, pur di fronte a sopravanzare di un federalismo fiscale che proprio perche´ ormai incerto e privo dei necessari supporti perequativi, non puo´ essere officiato da alibi di presidii di privilegio e di mala amministrazione ormai certamente abbandonati".  
   
   
INTESE REGIONE BASILICATA-ASI: SEDICI MILIONI PER POTENZIARE AREE INDUSTRIALI IL VIA A 13 INTERVENTI. DE FILIPPO:“LAVORIAMO PER ESSERE PRONTI ALL’USCITA DALLA CRISI CON MISURE STRUTTURALI E PERMANENTI”  
 
 Potenza, 18 ottobre 2011 - Oltre 16 milioni di euro per finanziare l’infrastrutturazione delle aree industriali di Potenza e di Matera sono stati messi in campo dalla Regione Basilicata con due accordi di programma con i rispettivi consorzi industriali sottoscritti ieri dal presidente Vito De Filippo, affiancato dall’assessore alle attività produttive Erminio Restaino, il commissario Asi del Potentino, Donato Salvatore, e quello del Materano Gaetano Santarsia. Le finalità dell’intesa, più precisamente sono quelle di rendere funzionali e pienamente fruibili le aree industriali già esistenti al fine di elevare la complessiva capacità di attrazione. Grazie ai fondi messi a disposizione, nell’ambito del programma operativo Fesr 2007/2013, saranno eseguite opere di urbanizzazione con interventi che incideranno su efficientamento energetico, cogenerazione energetica, gestione dei rifiuti domestici ed industriali, gestione e distribuzione dell’acqua, recupero di siti industriali e terreni contaminati, e si punterà ad attrezzare il territorio. L’intesa sottoscritta individua già un elenco di 9 opere (per un totale di 8 milioni e 150mila euro di finanziamenti) per il Potentino e 4 opere (con 8 milioni di finanziamenti) per il Materano. Nel Potentino, in tutte le aree industriali saranno effettuati l’efficientamento delle reti di illuminazione (con un investimento di 3 milioni di euro) e l’efficientamento e l’adeguamento degli impianti elettrici (un milione e 100mila euro). Altri due interventi riguardano l’area di San Nicola di Melfi e cioè il potenziamento della capacità di depurazione e trattamento dei rifiuti speciali con un impianto di depurazione (finanziato con 500mila euro) e la messa in sicurezza del cunicolo multiutenze (400mila euro). Atri tre interventi riguardano le aree industriali dell’Alta Val d’Agri, e consistono nell’integrazione ciclo trattamento terziario acque di ricircolo mediante osmosi inversa (300mila euro), l’integrazione impianto di depurazione con comparto di denitrificazione (400mila euro) e l’integrazione dell’infrastrutturazione esistente (un milione e mezzo di euro). Uno l’intervento previsto per l’area industriale di Tito per l’integrazione delle infrastrutture esistenti (con un milione di euro) ed uno l’invaso di Pantano di Pignola, dove sarà effettuato l’ efficientamento energetico dell’impianto di sollevamento dell’acqua. Per quel che riguarda il Materano, invece,l’intervento più consistente sarà nell’area di Pisticci dove si procederà alla realizzazione di cabine primarie di trasformazione e distribuzione elettrica (spesa prevista 5 milioni di euro). Gli altri tre interventi riguarderanno tutti l’area di Ferrandina e consisteranno nella riqualificazione ed adeguamento alle norme vigenti degli impianti di pubblica illuminazione stradale (500mila euro), nella realizzazione della rete di distribuzione di gas metano (un milione di euro) e nella caratterizzazione ambientale, bonifica e ristrutturazione immobili siti nell’area ex Liquichimica (un milione e mezzo). “Nel generale quadro di crisi che interessa l’economia globale – ha spiegato De Filippo – la Basilicata sta lavorando per garantire una tenuta sociale e produttiva e per essere pronta a ripartire appena ci sarà la ripresa. In questo contesto si inseriscono i protocolli d’intesa firmati con i due consorzi Asi provinciali. Abbiamo coscienza di avere una positiva valutazione del nostro territorio da parte delle imprese per quel che riguarda elementi fondamentali quali la preparazione dei nostri lavoratori, la tranquillità del contesto sociale e anche la capacità di interlocuzione con la pubblica amministrazione e in questo quadro la dotazione infrastrutturale e l’efficienza dei siti possono diventare un elemento determinante per le scelte localizzative. Per questo, nonostante le difficoltà economiche del momento, riteniamo opportuno reperire risorse su questi versanti, anche a costo di sacrifici”. “Si tratta di interventi che incidono in maniera strutturale e permanente sulle capacità produttive della Basilicata – ha commentato l’assessore Restaino – e che ci consegnano un territorio più forte”. “Verranno impiegate delle risorse per potenziare le aree industriali – ha spiegato Salvatore - che così potranno maggiormente dare risposte agli utenti ed al territorio, nonché creare crescita e sviluppo”., “un processo innovativo – ha aggiunto Santarsia – con cui la Regione ha messo a disposizione dei fondi per la bonifica di aree importanti per rimettere così in gioco, con interventi mirati, un territorio strategico per la Basilicata”.  
   
   
CAPPELLACCI: "LO STATO CORRISPONDA QUANTO DOVUTO AI COMUNI GRAVATI DA SERVITÙ. PRONTI A METTERE IN MORA IL GOVERNO"  
 
Cagliari 14 Ottobre 2011 - "Lo Stato paghi quanto dovuto ai Comuni gravati da servitù militari." Lo ha dichiarato il presidente Cappellacci, che nella giornata del 13 ottobre, ha incontrato i sindaci dei Comuni gravati da servitù (Arbus, Decimomannu, La Maddalena, Perdasdefogu, Sant´anna Arresi, Teulada, Ulassai, Villagrande, Villaputzu e Villasor). "Queste comunità - ha aggiunto Cappellacci - devono essere compensate subito per i sacrifici che hanno sostenuto in nome della ragion di Stato. La loro rivendicazione, giusta e dovuta per legge, è anche la nostra e la porteremo avanti con tutta la determinazione necessaria. Per questo non solo siamo pronti a deliberare entro la prossima settimana la ripartizione della somma fin qui erogata, pari a circa un milione e mezzo sui quindici dovuti ai sensi della L. 104/1990, ma abbiamo altresì deciso di convocare il tavolo permanente sulla questione delle servitù militari per esaminare insieme ai rappresentanti dei territori tutte le problematiche e condividere le possibili soluzioni. L´azione della Regione non si limitera´ alle iniziative politiche". "Ho scritto oggi al ministro della Difesa e a quello delle Finanze - ha aggiunto Cappellacci - per chiedere una pronta liquidazione di quanto dovuto". "In caso di ulteriore inerzia - ha concluso - procederemo con la messa in mora e adiremo le vie legali".  
   
   
ROSSI: “ENTRO L’ANNO UNA MISSIONE TOSCANA IN TUNISIA”  
 
Firenze, 18 ottobre 2011 – “Entro l’anno saremo in Tunisia per una missione esplorativa circa la possibilità di sviluppare azioni di cooperazione in campo sanitario, istituzionale, di sostegno alle piccole e medie imprese e in favore dei giovani”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ricevendo il 14 ottobre nel suo studio una delegazione tunisina composta dall’ambasciatore in Italia, Naceur Mestiri, da Faycal Ben Mustapha, console di Tunisia a Roma, da Hecmi Chatmen, delegato dell’Agenzia tunisina per la promozione degli investimenti all’estero, e dal console onorario di Tunisia a Firenze, Gualseri Zamperini. “Vogliamo sostenere – ha aggiunto il presidente Rossi – la giovane democrazia tunisina che domenica 23 andrà al voto dopo la rivoluzione del 14 gennaio. E’ nostra intenzione creare un fondo unico di co-garanzia per la crescita delle piccole e medie imprese, garantendo lo sviluppo e contrastando la disoccupazione”. La comunità tunisina in Toscana conta circa 8.000 componenti e finora i rapporti di cooperazione si sono sviluppati soprattutto con la regione di Sousse, importante città situata sulla costa orientale.  
   
   
VDA: RIUNITO A PALAZZO REGIONALE IL TAVOLO DI CONFRONTO PER LE MISURE ANTICRISI 2012  
 
Aosta, 18 ottobre 2011 - Si è riunito, venerdì 14 ottobre, a Palazzo regionale, il tavolo di confronto convocato dalla Presidenza della Regione Valle d’ Oaosta e dall’Assessorato del bilancio finanze e patrimonio, con i rappresentanti delle istituzioni, dell’economia e dell’associazionismo per verificare le modalità di intervento, anche per l’anno 2012, a sostegno di famiglie e imprese a fronte della crisi economica perdurante. «L’incontro di oggi – ha sottolineato il Presidente della Regione Augusto Rollandin - ha permesso di valutare le prospettive di aiuto economico per il 2012, alla luce di due elementi centrali: il perdurare della crisi economica e l’impatto di una manovra finanziaria nazionale che incide fortemente sul bilancio regionale. Proporremo anche per il prossimo anno misure di sostegno, nella logica degli anni passati, per famiglie e imprese. Il dibattito di oggi ci ha consentito di ascoltare le impressioni e i suggerimenti del mondo economico e sociale regionale, raccogliendo gli elementi che saranno approfonditi nel corso degli incontri della prossima settimana per la predisposizione del Bilancio della Regione.» «Ci troviamo di fronte al difficile compito – ha aggiunto l’Assessore Lavoyer - di riprendere le misure anticrisi degli anni passati adattandole alle nuove norme del patto di stabilità e alla luce delle riduzioni che ci sono già state imposte dalla manovra. Certamente, non possiamo pensare che queste misure diventino strutturali, ma devono restare interventi temporanei anche se legati al perdurare di una crisi economica che ancora non offre prospettive di ripresa. Una crisi con la quale, peraltro, deve fare i conti anche l’Amministrazione regionale.» Nel corso del confronto tutti gli intervenuti hanno confermato, ognuno nel proprio settore di competenza, la realtà di una situazione economica difficile, accogliendo con favore la riproposizione di misure anticrisi anche per il 2012.  
   
   
ENTI LOCALI, TOSCANA: C’È BISOGNO DI UNA RIFORMA RADICALE CHE AIUTI LO SVILUPPO  
 
Firenze, 18 ottobre 2011 – “Alla Toscana dobbiamo una risposta: quale architettura istituzionale può meglio favorire la crescita e lo sviluppo. La riforma degli enti locali che abbiamo presentato in Consiglio regionale mesi fa prova a rispondere a questa domanda”. Lo sottolinea l’assessore alle riforme e al rapporto con gli enti locali, on. Riccardo Nencini, intervenuto il 14 ottobre al seminario, sulla riforma delle autonomie locali in Toscana, organizzato dalla prima commissione del Consiglio regionale a Palazzo Bastogi a Firenze. “Si può discutere nel merito della proposta – dice Nencini – Ed è giusto e legittimo aprire un dibattito. Ma la bussola che dobbiamo sempre avere in mente è la migliore riforma per accompagnare ed aiutare lo sviluppo. Altrimenti, se costruiamo una riforma solo pensando ad abbassare i costi della democrazia, che non sempre sono poi i costi della politica, e senza una visione organica, di riforme non ha senso parlare”. L’assessore, nel corso del suo intervento, aveva anche richiamato la specificità toscana. “Qui nel Settecento c’è già stata una riforma e una semplificazione amministrativa – ha spiegato -: infatti abbiamo molti meno Comuni che in altre regioni d’Italia, al sud come al nord”. Vercelli in Piemonte, 180 mila residenti, ne conta 86. Cuneo, quasi seicentomila abitanti, ne ha 250. La provincia di Firenze, con quasi il doppio di abitanti, si ferma a 44 Comuni. E in tutta la regione sono 287. “Ma una riforma, una riforma radicale – annota l’assessore –, è necessaria anche in Toscana. La globalizzazione e la situazione contingente ci dicono che servono istituzioni più forti e significative per sostenere lo sviluppo. Abbiamo cancellato le comunità montane e incentivato le unioni di Comuni. Ci mancano anche vere città ed aree metropolitane, perchè lo sviluppo ha sempre marciato più velocemente nelle città e Firenze, per le sue infrastrutture, non può considerarsi tale. Ed anche rispetto questa mancanza la nostra proposta prova a indicare una strada”. Certo una riforma completa non può essere portata avanti dalla sola Regione. Serve una cornice nazionale. “Che purtroppo – conclude l’assessore – in questo momento manca od appare solo ad intermittenza”.  
   
   
FVG, PRIMO IN ITALIA: FONDO PENSIONISTICO INTEGRATIVO PER LAVORATORI PRECARI E ATIPICI  
 
Trieste, 18 ottobre 2011 - - Che ne sarà dei tanti pensionati che, con i nuovi calcoli e le nuove formule, percepiranno la remunerazione soltanto in base ai contributi versati? E quale futuro per i tanti giovani che vivranno anni di precariato, fra contratti atipici e collaborazioni a progetto e occasionali? Proprio per venire incontro ai cittadini con bassa o discontinua contribuzione, la consigliera regionale del Gruppo misto, Alessia Rosolen, ha presentato una proposta di legge con il consigliere del Pdl Alessandro Colautti, che ne è primo firmatario, per l´istituzione del primo, innovativo Fondo pensionistico integrativo, pensato per una previdenza complementare ad ampio spettro che vale anche per i tanti lavoratori precari e atipici che non usufruiscono di contributi continuativi. Quindi, questo fondo, che si aggiunge al Fondo istituzionale in fase di avvio dell´assessore regionale Andrea Garlatti, intende dare copertura contributiva nei periodi in cui i precari e gli atipici non percepiscono reddito. "Vogliamo dimostrare che ci importa del destino dei pensionati, dei giovani di oggi che rischiano di non poter vivere da anziani, vogliamo stare dalla parte dei loro interessi", affermano Rosolen e Colautti. "Si tratta di un intervento che conferma la nostra attenzione per il sistema sociale e, pur non configurandosi come assistenzialismo, permette ai giovani atipici di poter pensare a un futuro pensionistico". Il Fondo pensione proposto da Colautti e Rosolen si estende a tutte le tipologie di lavoratori: dipendenti pubblici e privati, autonomi e liberi professionisti, precari e atipici. Una carta, dunque, sfruttabile dalle varie categorie. Il Fondo si forma con un mix di apporti, in primis il Tfr ma che giungono anche dal pubblico, ad esempio dalla Regione per quanto riguarda la gestione della parte meno remunerativa inerente i settori di lavoro meno garantiti. Gli articoli della proposta di legge chiariscono anche i beneficiari del Fondo: cittadini residenti nel territorio regionale che qui abbiano lavorato e versato i contributi. Nel testo, inoltre, sono previsti interventi a sostegno di quelle piccole e medie imprese con strutture produttive in Friuli Venezia Giulia che si siano distinte nello sviluppo della cultura della previdenza integrativa: a questa tipologia di aziende saranno destinati contributi per lo smobilizzo del Tfr. Infine, per il primo anno di attività del Fondo è previsto un contributo di supporto per la gestione amministrativa, mentre si ipotizza di affiancare strutture e personale regionale nella fase di costituzione, avviamento e promozione. Il Fondo potrebbe essere operativo nell´arco di due anni - ritengono i proponenti.  
   
   
POLITICHE GIOVANILI FVG: A GENNAIO BANDO DA 1,2 MILIONI DI EURO  
 
 Casarsa della Delizia (Pn), 18 ottobre 2011 - D´intesa con il ministero della Gioventù, la Regione Friuli Venezia Giulia sta predisponendo un bando, che sarà pubblicato nel prossimo mese di gennaio e che, grazie a finanziamenti per 1,2 milioni di euro, consentirà a enti locali e associazioni di proporre progetti che stimolino la creatività dei giovani, ne favoriscano prospettive occupazionali anche attraverso la riscoperta degli antichi mestieri, favoriscano attività di volontariato. Lo ha annunciato il 15 ottobre l´assessore regionale con delega alla famiglia e alle politiche giovanili, Roberto Molinaro, intervenendo a Casarsa della Delizia (Pn) all´inaugurazione del nuovo centro di aggregazione giovanile voluto dall´Amministrazione comunale, e realizzato nel parco di palazzo De Lorenzi Brinis, ove già hanno sede gli uffici del progetto giovani, dei servizi sociali e della Caritas, insieme a quattro alloggi destinati a persone in disagio abitativo. All´inaugurazione, accanto a tantissimi giovani in quella che è stata una autentica festa, sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Casarsa, Angioletto Tubaro, l´assessore comunale alle politiche sociali e giovanili, Franco Canzian, l´assessore provinciale Nicola Callegari, il consigliere regionale Piero Colussi, il "sindaco" del Consiglio comunale dei ragazzi, Giorgia. "Nell´ambito della nostra società, i giovani sono il segmento della popolazione che ha meno protezione, che più pesantemente subisce le conseguenze dell´attuale situazione di crisi, in termini di incertezza per il futuro, di insicurezza, di scarsità di occasioni di lavoro", ha precisato l´assessore Molinaro, compiacendosi per l´iniziativa del Comune di Casarsa, "certamente utile, in quanto importante punto di riferimento e occasione di incontro e di relazioni tra i giovani, luogo dove essi potranno decidere assieme le azioni da portare avanti". Un´iniziativa non isolata, perché è "forte l´impegno dell´Amministrazione regionale nei confronti delle politiche giovanili", ha ricordato Molinaro. Un impegno che, oltre al bando, si sta concretizzando anche in una nuova legge quadro in materia, che il Consiglio regionale approverà entro l´anno. Si tratta di una norma che "avrà un ´focus´ sull´accompagnamento dei giovani alla vita adulta e metterà in campo per la prima volta in Friuli Venezia Giulia un fondo di garanzia per quanto riguarda lo sviluppo di attività professionali e imprenditoriali". Non mancherà infine una giornata informativa che la Regione organizzerà per far conoscere le opportunità offerte anche dai programmi comunitari. Il nuovo spazio di aggregazione, voluto nell´ambito del "progetto giovani" del Comune di Casarsa, è stato realizzato grazie a un contributo regionale di circa mezzo milione di euro. È destinato a essere "momento di incontro, integrazione, condivisione, apertura - ha detto il sindaco Tubaro - per consentire ai giovani di allargare la loro visione, partecipare da protagonisti alla vita della comunità". Si tratta di "un passo importante per le politiche giovanili del Comune - ha spiegato l´assessore Canzian - in quanto non è solo uno spazio per i giovani, ma anche un´occasione per fare rete con tutte le realtà del territorio e fra generazioni: dunque un luogo per le famiglie, un luogo per progettare, un luogo per offrire e chiedere servizi". La nuova struttura è, per Casarsa, il primo edificio pubblico con ´tetto verde´ . Le pareti sono state lasciate volutamente bianche. Il loro aspetto definitivo dipenderà dalla fantasia e dalla creatività dei ragazzi.  
   
   
POLITICHE GIOVANILI IN ABRUZZO: 1,4 MIL EURO CONTRO IL NICHILISMO  
 
L´aquila, 18 ottobre 2011 - Ieri mattina la Giunta Regionale su proposta dell´assessore alle Politiche Giovanili, Paolo Gatti, ha dato il via libera da una delibera con la quale si approva lo schema di accordo, fra la Regione Abruzzo e il Ministero della Gioventù, per la programmazione della quota 2010 del Fondo per le Politiche Giovanili che ammonta a 916mila euro. La Regione Abruzzo apporta il proprio cofinanziamento del 30%, pari a 392mila euro. Quattro le aree di intervento finanziate. Il primo progetto riguarda la promozione della conoscenza e il recupero tra i giovani abruzzesi degli antichi mestieri legati alla tradizione; il secondo vuole promuovere la realizzazione della creatività e del talento giovanile nei diversi ambiti espressivi; il terzo prevede la realizzazione di progetti volti a diffondere la cultura della legalità, della cittadinanza responsabile e del contrasto al crimine organizzato; l´ultimo vuole promuovere progetti riguardanti la mobilità giovanile dei ragazzi abruzzesi nei Paesi europei. "Con il Ministro Giorgia Meloni - dichiara Gatti - cerchiamo di offrire ai ragazzi abruzzesi nuove opportunità, per costruire insieme a loro percorsi di crescita nell´ambito della tradizione, della creatività, della legalità e dell´apertura verso il mondo. In un momento in cui nel paese, da alcuni ambiti giovanili, arrivano segnali pericolosi di disaffezione e di insofferenza verso il nostro modello sociale, il ruolo della politica è quello di offrire opportunità concrete e percorsi reali dove i ragazzi possano esprimere i propri talenti". "La frustrazione di una generazione se non trova sbocchi positivi può essere incanalata in strade alternative, molto pericolose. La politica e le Istituzioni devono avere il coraggio di non nascondere la difficoltà del momento, ma anche la forza di non abdicare al loro ruolo. Scegliere sempre - conclude l´assessore - di utilizzare le risorse disponibili, per offrire ai giovani modelli di maturazione positivi e marginalizzare così la scelta dei ragazzi di percorrere la strada del nichilismo e della contestazione violenta".  
   
   
VERSO UNA RETE PER LE MINORANZE LINGUISTICHE SE NE È PARLATO IERI A VIGO DI FASSA NELL´INCONTRO ORGANIZZATO DAL SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DELLE MINORANZE LINGUISTICHE  
 
Trento, 18 ottobre 2011 - Sono ben 12 le lingue meno diffuse in Italia: Albanese, Catalano, Croato, Francese, Franco-provenzale, Friulano, Germanico, Greco, Ladino, Occitano, Sardo, Sloveno. Dialogo e cooperazione possono incrementarne le possibilità di sopravvivenza. Se ne è parlato ieri a Vigo di Fassa dove è stato organizzato, presso il Museo Ladin de Fascia, a cura del Servizio per la promozione delle minoranze linguistiche locali della Provincia autonoma di Trento, l´incontro dal titolo "Il valore della collaborazione - Verso una rete per le minoranze linguistiche". Il convegno aveva l´obiettivo di promuovere una rete delle minoranze linguistiche che, superando le distanze e le difficoltà comunicative, possa facilitare gli scambi e le occasioni di incontro, e renda le possibilità di relazione più agevoli e proficue. La circolazione delle idee, l’interscambio di esperienze, la cooperazione rappresentano le strategie su cui fondare le relazioni tra comunità di minoranza linguistica per la sopravvivenza delle lingue meno diffuse delle realtà sociali e culturali ad esse collegate. Il futuro delle lingue meno diffuse, questa è l´idea, può trarre vantaggio da una rete di contatti volti a favorire la conoscenza e la diffusione di esperienze positive nei vari settori della vita sociale come la scuola, la cultura, l’informazione, mettendo le basi per un’azione di coordinamento interregionale a favore delle comunità di minoranza linguistica. Queste tematiche sono state approfondite sotto il profilo antropologico, culturale e politico, con il proposito di mettere in luce i vantaggi e le opportunità che scaturiscono dalla collaborazione, dallo scambio di conoscenze e di esperienze. Particolare attenzione è stata dedicata alla comunicazione, strumento ritenuto indispensabile per sensibilizzare il pubblico, delle minoranze e non solo. Sono state numerose le proposte emerse per potenziare questo settore, anche mettendo in campo le nuove tecnologie. A conclusione si è concordato di dare vita ad una piattaforma fra tutti coloro che vorranno aderire e creare un data base fra le minoranze in modo da far circolare le informazioni e i contatti in maniera capillare.  
   
   
PIANO REGIONALE DELLA PUGLIA PER L´IMMIGRAZIONE AL VIA  
 
Bari, 18 ottobre 2011 - La Regione Puglia, con l´assistenza tecnica dell’Ipres, ha avviato i lavori per la definizione del Piano Regionale per l´Immigrazione (ai sensi dell’art. 9 della L.r. N. 32/2009 “Norme per l´accoglienza, la convivenza civile e l´integrazione degli immigrati in Puglia”). Martedì 18 ottobre prende il via il percorso di programmazione partecipata, finalizzato alla redazione del Piano triennale Regionale per l´Immigrazione attraverso il coinvolgimento delle associazioni, delle autonomie locali e dei servizi regionali interessati. La Regione intende infatti raccogliere le reali esigenze del territorio pugliese e dare voce a tutti i possibili contributi e suggerimenti delle organizzazioni coinvolte. Sei gli incontri programmati per approfondire i numerosi temi relativi all´immigrazione: assistenza sanitaria, politiche abitative, istruzione e formazione, integrazione culturale, politiche di inclusione sociale, inserimento lavorativo, formazione professionale, diritto d´asilo e soggetti vulnerabili. A tutti gli incontri è previsto l´intervento dell´Assessore regionale alle Politiche giovanili e cittadinanza sociale Nicola Fratoianni. Il calendario degli incontri: 1. Martedì 18 ottobre 2011, dalle 14.30 alle 17.30 al Cineporto di Bari (presso la Fiera del Levante, lungomare Starita, 1): incontro sul tema delle politiche abitative; 2. Giovedì 20 ottobre 2011, dalle 10.30 alle 13.30 nell´aula Di Jeso del Provveditorato interregionale alle Oo.pp. Di Puglia e Basilicata (Bari, via Dalmazia 70/b): incontro sui temi dell´istruzione e formazione, dell´integrazione culturale, delle politiche di inclusione sociale, dell´inserimento lavorativo e della formazione professionale. 3. E 4. Lunedì 24 ottobre 2011, presso il Cineporto di Bari: - dalle 9.30 alle 11.30: incontro sul tema dei soggetti vulnerabili - dalle 12.00 alle 14.00: incontro sul tema del diritto d’asilo. 5. Martedì 25 ottobre 2011 dalle 10.30 alle 13.30 nella sede della Presidenza della Giunta Regionale (Bari, lungomare Nazario Sauro 33, sala riunioni al 2° piano): incontro sul tema dell´assistenza sanitaria. I suddetti incontri hanno carattere ristretto e sono riservati ai soggetti interessati, direttamente coinvolti. 6. Mercoledì 26 ottobre 2011, dalle 15.00 alle 19.00 al Cineporto di Bari: incontro con le associazioni del terzo settore su tutte le priorità d’intervento individuate dalla legge regionale. Questo incontro è aperto a tutti i soggetti interessati e se ne auspica la più ampia partecipazione.  
   
   
IMMIGRAZIONE: IL VENETO QUARTA REGIONE ITALIANA CON 505 MILA RESIDENTI. CONVEGNO A MESTRE SU INTEGRAZIONE E OPPORTUNITA’ DI RIENTRO.  
 
Venezia, 18 ottobre 2011 - Il Veneto è la quarta Regione italiana per consistenza del fenomeno immigratorio, con provenienza prevalente dall’Est europeo e dall’Africa. Se al 31 dicembre 2010 in Italia si contavano 4 milioni 562 mila immigrati, il Veneto ne calcolava circa 505 mila, pari al 10,2%, dietro l’Emilia Romagna (11,4%), l’Umbria (11%) e la Lombardia (10,7%). Questi dati hanno fatto da sfondo all’intervento con il quale l’assessore regionale ai flussi migratori Daniele Stival ha aperto, il 14 ottobre a Mestre, il convegno “Immigrazione in Veneto, migranti a attori locali: incontri, idee e risorse per il co-svuiluppo”, organizzato dalla Regione in collaborazione con Veneto Lavoro, e dedicato al fenomeno dell’immigrazione nella regione, alle azioni per sviluppare l’integrazione ed alle opportunità per favorire il rientro volontario nei Paesi d’origine. “Nel Veneto – ha sottolineato Stival – stiamo attuando una strategia rivolta da un lato a favorire l’integrazione degli immigrati che hanno un serio progetto di vita qui da noi tramite una stretta concertazione con gli Enti locali, le associazioni e gli Organismi operanti nel settore; e dall’altro a sostenere il rientro in patria di coloro che, avendo conseguito una professionalità e un’istruzione scolastica e professionale, intendono mettere a frutto quanto acquisito nel loro Paese d’origine, contribuendo così allo sviluppo locale”. Riguardo al lavoro sull’integrazione, Stival ha particolarmente posto l’accento sull’importanza della concertazione territoriale. “Il Piano Triennale regionale ed i conseguenti Piani annuali – ha detto – sono infatti l’esito proprio di un impegnativo processo di concertazione territoriale, con la costituzione su base provinciale di “sedi dedicate” alla mediazione ed al confronto, andando così oltre i generici obiettivi di integrazione degli anni ’90 per puntare su progetti condivisi, convergenti o collegati rispetto all’accesso alla casa, al sistema dei servizi, alla formazione linguistica e professionale. Per questi lavoratori ad esempio – ha puntualizzato Stival – ritengo fondamentale la conoscenza della lingua italiana, ma anche del dialetto, che si parla diffusamente nei cantieri dove lavorano tanti operai stranieri o nelle famiglie presso le quali lavora una badante”. L’assessore ha anche dato notevole rilievo alle politiche volte a favorire il rientro in patria. “Lo specifico sportello che abbiamo attivato – ha detto – ha già gestito più di 200 pratiche ed è uno strumento efficace per agevolare tutto il necessario per coloro che vogliono rientrare in patria”. Al convegno, che proseguirà domani al Laurentianum in Piazza Ferretto a Mestre, partecipano anche il vicepresidente della competente commissione consigliare Roberto Fasoli, il vice presidente della Consulta regionale per l’immigrazione Abdellah Kehzraji, il direttore di Veneto Lavoro Sergio Rosato. I lavori di domani saranno dedicati alla presentazione ed al trasferimento della metodologia adottata dallo Sportello Informativo Rientro alle potenziali organizzazioni interessate a diventare parte attiva della rete: il tutto finalizzato alla creazione di antenne territoriali del Sir, pensate per intercettare al meglio le richieste e le esigenze dei migranti residenti in Veneto e desiderosi di rientrare volontariamente nel proprio Paese d’origine. Previsti anche specifici workshop con la partecipazione del mondo dell’associazionismo, presente anche con propri stand per tutta la durata dell’evento.  
   
   
CALABRIA: MODIFICHE ALLA LEGGE SULLE VITTIME DELLA CRIMINALITÀ  
 
Catanzaro, 18 ottobre 2011 - L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha commentato l’approvazione, all’unanimità, nella Commissione regionale antindrangheta, presieduta da Salvatore Magarò, delle modifiche alla legge sulle vittime della criminalità. "La ‘ndrangheta – ha detto Caligiuri - va contrastata anche con leggi adeguate per fornire alla Calabria strumenti di contrasto altamente efficaci. La circostanza che tale provvedimento - illustrato e presentato in Giunta dal Presidente Scopelliti - contempli doverosi benefici anche per i testimoni di giustizia pone la nostra regione all’avanguardia nella normativa del settore. Occorre sul serio garantire ed estendere la garanzie, le protezioni e le tutele, da un lato verso i familiari e le vittime della ´ndrangheta, sia rappresentanti delle forse dell’ordine e della magistratura che cittadini comuni e, dall’altro anche verso i testimoni di giustizia, le cui salvaguardie andrebbero maggiormente ampliate e meglio definite a livello nazionale. Anche in questo modo, tutelando chi si schiera coraggiosamente contro la ´ndrangheta, lo Stato- ha concluso Caligiuri - ribadisce la sua indispensabile supremazia sul territorio dimostrando di essere più forte dell’antistato". Il provvedimento licenziato dalla Commissione verrà esaminato dal Consiglio Regionale nelle prossime sedute.  
   
   
MARCHE: STATI GENERALI DELLE PARI OPPORTUNITA` "OCCORRE MODIFICARE PROFONDAMENTE GLI ASSETTI DI POTERE CHE ANCORA VEDONO LE DONNE RAPPRESENTATE IN MODO ASSOLUTAMENTE INSUFFICIENTE´.  
 
Ancona, 17 Ottobre 2011 - ´Bisogna cambiare: cambiare mentalita`, cambiare comportamenti e soprattutto, a livello politico, modificare profondamente gli assetti di potere che ancora oggi vedono le donne rappresentate in modo assolutamente insufficiente e `insignificante´ rispetto alla reale presenza e incidenza delle donne nella vita quotidiana´: e` quanto auspica l´assessore regionale, Serenella Moroder, intervenuta agli Stati Generali delle Pari Opportunita` che si e` svolto il 14 ottobre a Fano. Un richiamo deciso alla massima rappresentanza delle donne nelle istituzioni, questione inserita in modo preponderante nella bozza di proposta di legge regionale in via di definizione, fortemente voluta dall´assessore Moroder. Le donne nelle istituzioni della Regione Marche nel 2011 sono diminuite rispetto al 2010: 920 contro 970. Si tratta di ´dati molto sconfortanti ´ rileva l´assessore - Secondo una ricerca condotta dal Dipartimento per le Pari Opportunita` della Presidenza del Consiglio dei Ministri e` diminuita la partecipazione femminile alla Camera e Senato: l´Italia con 11,5% di donne alla Camera e 8,1% al Senato, si colloca al 70 posto, dopo stati come Tajikistan, Colombia, Zambia e Burkina Faso. Nel confronto con gli altri stati europei i dati sono sempre negativi: nel governo italiano le donne costituiscono il 10,39%, collocandosi al 28 posto, contro il 45% della Svezia´. E´ proprio per dare concreta attuazione alla realizzazione delle pari opportunita` che nasce l´esigenza di dotare la Regione Marche di una legge organica che preveda che la Regione operi affinche` le proprie politiche e i relativi interventi di attuazione siano ispirati a rimuovere ogni ostacolo che impedisce la piena parita` nella vita sociale, politica, culturale, economica. ´La proposta di legge ´ dice Serenella Moroder - che si intende adottare vuole, quindi, assicurare il rispetto del principio di parita` tra i generi nei rapporti civili e politici ed in tutti i settori di interesse generale. Tale provvedimento normativo rappresenta un passo importante per il superamento di qualsiasi tipo di discriminazione. La sua origine normativa trova fondamento negli articoli 3, 51 primo comma e 117 settimo comma della Costituzione che sanciscono il principio di parita` tra i generi´. La parita` nelle istituzioni comincia dal mondo del lavoro dove la presenza delle donne continua ad essere molto piu` bassa in Italia rispetto al resto d´Europa. Nel 2010 il tasso di occupazione femminile italiano si e` attestato al 46,1% . Dodici punti percentuali in meno di quello europeo. Nelle Marche la percentuale delle donne lavoratrici e` migliore rispetto alla media nazionale: si tratta del 55,11% rispetto sul totale delle donne in eta` lavorativa (fonte Istat). Sta peggiorando la qualita` del lavoro femminile e rimane la disparita` salariale rispetto ai colleghi uomini (-20%). ´La scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro e` un fattore cruciale di debolezza del sistema. Oggi il 60% dei laureati e` formato da giovani donne che conseguono il titolo di studio in minor tempo dei loro colleghi maschi, con risultati in media migliori, sempre meno nelle tradizionali discipline umanistiche. Il divario tra quello che le donne italiane, soprattutto le piu` giovani, valgono e le opportunita` che la societa` offre loro e` diventato intollerabile. Nelle Marche le donne sono istruite, preparate, ma man mano che salgono i gradini della carriera professionale vedono diminuire la propria presenza a favore dei colleghi maschi´, rileva l´assessore Serenella Moroder che auspica ´un ingresso delle donne nei posti chiave per la spinta propulsiva che l´economia puo` ricevere dai talenti femminili´.  
   
   
NUOVA COMMISSIONE REGIONALE PARI OPPORTUNITÀ DEL VENETO. SIMONETTA TREGNAGO RICONFERMATA PRESIDENTE  
 
Venezia, 18 ottobre 2011 – Da poche settimane si è insediata la nuova Commissione regionale per le Pari opportunità tra uomo e donna del Veneto, che ha riconfermato presidente la veronese Simonetta Tregnago. La nuova squadra, che conta 17 componenti, ha già predisposto il proprio programma di attività: ottenuta in questi giorni l’approvazione della Giunta regionale, è ora in attesa di quella del Consiglio, come previsto dall’iter consueto. “Al centro delle nostre azioni – spiega la Tregnago - resteranno i temi della violenza sulle donne e lo stalking, la lotta alle discriminazioni e la promozione delle pari opportunità in tutti gli ambiti, il lavoro e l’occupazione, l’educazione delle giovani generazioni a una cultura di genere. In un tempo in cui la crisi economica, ma insieme anche politica ed etica, ha messo in luce l’esigenza di una svolta complessiva, è urgente come mai prima d’ora dare il giusto spazio e il giusto valore al ruolo delle donne: alla loro forza, al loro sguardo sulle cose e sul mondo, alla loro capacità di costruire futuro”. Già alla guida dell’organo consultivo della Regione dal 2007, Simonetta Tregnago è anche componente della Commissione nazionale per le pari opportunità, socia di Aidda-associazione imprenditrici e donne dirigenti di azienda, presidente dell´associazione Donne della Pianura veronese e componente del tavolo delle esperte di pari opportunità dell´interregionale Alpe Adria. “Voglio dare il mio ringraziamento più sincero alle persone che mi hanno affiancato negli scorsi anni per l’impegno e la collaborazione preziosa - dice la presidente, che aggiunge -: Con la nuova squadra proseguiremo nel lavoro, dando continuità e arricchendo il percorso avviato con nuove progettualità e iniziative. Sempre importanti sfide ci attendono in tema di pari opportunità: la consapevolezza dei diritti e del ruolo delle donne avanza a piccoli passi, così pure la loro promozione, ma molti sono ancora gli obiettivi da raggiungere, perché spesso è proprio una cultura che fatica a diffondersi e a farsi strada”. Tra i componenti della Commissione, secondo quanto indicato dalla legge regionale di riferimento, alcuni sono scelti direttamente dal Consiglio regionale (oltre alla presidente Tregnago, anche Maristella Caldato, Maura Gervasutti, Nella Schiaffino), altri sono indicati dalle associazioni femminili (Simona Valente, Sabrina Ravagnani, Francesca Ruta, Patrizia Martello e Cristina Greggio, quest’ultima vicepresidente), delle organizzazioni sindacali (Carola Paggin per la Uil, Maria Cristina Marzola per la Cgil e Laura Moro per la Cisl), del mondo economico-produttivo (Gabriella Maria Avesani, Cinzia Fabris e Daniela Rader, anche quest’ultima vicepresidente). Spicca infine tra i neoeletti, significativa novità, un uomo: è Mirko Pizzolato, rappresentante dei movimenti di cooperazione e di volontariato. Della Commissione fa parte anche la consigliera di parità Lucia Basso. Principalmente concentrata intorno a tre aree di intervento la strategia operativa della Commissione: realizzazione di ricerche e di approfondimenti conoscitivi; promozione e informazione (iniziative di incontro, formazione e dialogo e pubblicazioni); infine promozione di iniziative in rete e confronto. La Cpo è inoltre attenta a valorizzare e rafforzare la rete con le Commissioni Pari opportunità europee, nazionali, di Province e Comuni, e a favorire il coordinamento con le associazioni impegnate in ambito sociale e culturale, nel mondo economico e del lavoro. Tra le partnership importanti quella con la Regione, attraverso una collaborazione che si declina ogni anno in nuove iniziative comuni su temi particolarmente rilevanti. Dice l’assessore regionale Isi Coppola: “A guidare l’operare dell’assessorato nella promozione delle pari opportunità è una strategia articolata e diversificata, che si fonda in primo luogo sulla valorizzazione delle competenze e sensibilità dei numerosi soggetti pubblici e privati del territorio e, soprattutto, sulla loro messa in rete. Le iniziative promosse in questi dieci anni nei diversi ambiti hanno avuto una costante crescita, in termini di quantità dei progetti e di estensione dei partenariati: è la conferma dell’efficacia dell’azione di stimolo condotta sul territorio veneto riguardo tali tematiche”.  
   
   
PARI OPPORTUNITA´: A COMANO IL SEMINARIO DELLE AMMINISTRATRICI LOCALI  
 
Trento, 18 ottobre 2011 - Si è conclusa il 16 ottobre a Comano Terme presso il Grand Hotel Terme la 6° edizione del seminario residenziale per le donne elette nelle amministrazioni locali della provincia di Trento. Circa 140 le donne amministratrici dei Comuni trentini e delle Comunità di Valle che hanno partecipato alle due giornate di formazione organizzate dall’Assessorato alla solidarietà internazionale e alla convivenza – Ufficio per le politiche di pari opportunità, a cui sono intervenuti l´assessore Lia Giovanazzi Beltrami e l´assessore all´urbanistica ed enti locali Mauro Gilmozzi. Il grande successo riscosso negli anni scorsi dall’iniziativa ha spinto l’Assessorato ad organizzazione nuovamente un seminario residenziale, proseguendo in questo modo il cammino finalizzato all’approfondimento di specifiche tematiche, alla reciproca conoscenza delle amministratrici locali del nostro territorio ed all’avvio di possibili progetti comuni. L’appuntamento di quest’anno riveste una particolare importanza nell’ambito del processo di riorganizzazione delle istituzioni provinciali e locali; esso vedrà infatti la partecipazione per la prima volta delle donne amministratrici elette nelle Comunità di Valle. L´obiettivo di questi incontri è quello di fornire alle amministratrici un’occasione per confrontarsi e condividere alcuni strumenti utili per la costruzione di relazioni di rete nonché per approfondire modalità di divulgazione delle tematiche relative alle pari opportunità. A tal fine i lavori di sabato sono stati condotti attraverso il metodo innovativo dell’Open Space Technology, basato sull’animazione partecipata, che ha consentito alle partecipanti di essere le vere protagoniste del confronto. Stamani l´intervento dell´assessore Gilmozzi, centrato sugli statuti delle Comunità di Valle ed in generale sugli aspetti giuridico-amministrativi della riforma in atto; forte l´interesse delle partecipanti e molte le domande rivolte all´assessore per far luce sui diversi aspetti connesso al nuovo assetto autonomistico che si va delineando. L´assessore Beltrami a sua volta ha discusso le varie iniziative che l´Assessorato ha messo in campo, sottolineando quindi in particolare il desiderio di collaborazione, condiviso in maniera "trasversale" da tutte le amministratrici, e di mettere a fuoco le tematiche che interessano tutte le donne impegnate in politica, al di là degli schieramenti in cui esse militano. Desiderio di cui si sono fatte portavoci anche le tre consigliere intervenute oggi a Comano, Cogo, Dominici e Ferrari, nei loro indirizzi di saluto. Un´esperienza positiva, quindi, questa dei seminari residenziali, un´esperienza che a detta di tutte le partecipanti dovrà continuare.  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ: PROGETTI FVG A FAVORE DELLA CONCILIAZIONE  
 
 Udine, 18 ottobre 2011 - L´occupazione femminile in Friuli Venezia Giulia tiene e registra nel triennio 2008-2010 un calo di appena lo 0,2 per cento, attestandosi al 55,51 per cento. Il dato - in controtendenza rispetto al resto del Paese in cui la media della diminuzione è dell´1,1 - è stato reso noto dall´assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi, nel corso del suo intervento introduttivo il 14 ottobre al seminario internazionale "Conciliare e condividere: genitori al lavoro. Legislazioni a confronto", organizzato dalla Commissione per le pari opportunità nell´Auditorium della Regione a Udine. Un tema, quello della conciliazione tra i tempi familiari e lavorativi, che secondo Brandi "è indubbiamente uno dei problemi più significativi nella vita delle famiglie e nel mercato del lavoro e che coinvolge in particolare le donne oltre i trent´anni e le ultraquarantacinquenni impegnate in condizioni di tripla presenza". La Regione, ha spiegato Brandi, ha affrontato il tema su più fronti, avviando progetti e sperimentazioni che hanno dato finora risultati concreti. Il progetto "Professionisti/e in famiglia", che mirava a creare uno spazio di operatività e di assistenza alle famiglie presso i centri per l´impiego provinciali e a regolare il rapporto fra domanda e offerta delle badanti, ha portato nell´arco dei due anni di sperimentazione alla sottoscrizione di oltre 4500 contratti di lavoro regolari e ha dato la possibilità, per chi stipulava per la prima volta un contratto con un´assistente familiare, di ottenere un contributo di mille euro come incentivo all´emersione. "Stiamo ora lavorando affinché questa esperienza non vada dispersa, ma venga invece consolidata - ha detto Brandi - attraverso un passaggio evolutivo nel nuovo progetto ´Si,con,te´ grazie al quale si arriverà all´istituzione di un vero e proprio albo professionale a garanzia della sicurezza e della qualità del servizio". Su un altro versante, quello della flessibilità nelle aziende, ha lavorato il progetto "Family Friendly" che ha fornito a un certo numero di imprese contributi per adottare misure di flessibilità a favore dei lavoratori e lavoratrici, contribuendo a fare superare l´idea di maternità e paternità come costo per l´impresa. A favore delle libere professioniste nella fase iniziale della loro carriera, infine, è stata data attuazione all´articolo 10 della legge regionale 13/2004 con un regolamento che prevede interventi diretti a favore della conciliazione. "Il nostro problema è che molti degli strumenti esistenti sono ancora poco conosciuti - ha spiegato l´assessore - ed è per questo che abbiamo pensato al progetto ´Joblab´ che con numerosi incontri e seminari a cui hanno partecipato più di mille persone in età lavorativa ha analizzato il tema della conciliazione. Un tema - ha concluso Brandi - che deve essere affrontato concretamente non solo per avvicinarsi agli obiettivi fissati dall´Unione Europea ma, più in profondità, per rafforzare una qualità della vita che sia sinonimo di civiltà e progresso sociale ed economico". Introdotto dai saluti del presidente del Consiglio regionale, Maurizio Franz, e del Rettore dell´Università di Udine, Cristiana Compagno, il convegno moderato dalla presidente della Commissione regionale per le pari opportunità, Santa Zannier, ha visto sviluppare, nella prima sessione dei lavori, interventi sul caso italiano, da parte di Marina Brollo e Valeria Filì, docenti all´Ateneo udinese, e di Rosario Santucci dell´Università del Sannio. Seguiranno le testimonianze di esperti europei, tra i quali Sylvaine Laulom dell´Università francese di Saint Etienne, Andrea Ritschel dell´Università tedesca di Halle e di Aurora Vimercati docente dell´Università di Bari. Nel pomeriggio, alle 14.30, inizierà una tavola rotonda su "Le buone prassi: protagonisti, professioni e istituzioni", alla quale prenderanno parte l´assessore regionale Roberto Molinaro e i presidenti degli Ordini degli avvocati, dei consulenti del lavoro e dei dottori commercialisti di Udine.  
   
   
IMPRESA DONNA, LIORI: "STIAMO VALUTANDO UNA SOLUZIONE LEGITTIMA E PERCORRIBI​LE"  
 
Cagliari, 18 Ottobre 2011 - "Stiamo valutando una soluzione legittima e percorribile per riuscire a tutelare i diritti di tutti e per garantire parità di condizione tra coloro che questa mattina hanno presentato, o cercato di presentare, la propria domanda, avendo anche avuto notizia di comportamenti difformi da un ufficio postale all’altro". Lo ha detto ieri l’assessore del Lavoro, Antonello Liori, venendo a conoscenza del problema determinato da un guasto al sistema informatico delle Poste, che ha causato ritardi e difficoltà in occasione del primo giorno del bando “Impresa donna”, un progetto regionale finanziato con 6 milioni di euro. "L’importanza del bando - ha proseguito l’assessore Liori - mi obbliga ad agire in tempi brevi, ma eliminando ogni margine di errore e di possibili ricorsi. La Giunta regionale ha stanziato un’importante risorsa economica per rilanciare le possibilità delle donne di fare impresa, con la certezza che, esaltando le loro qualità imprenditoriali, si potrà avere un fattivo contributo alla crescita culturale ed economica della società sarda. Azioni fondamentali per centrare l’obiettivo di favorire la crescita dell’imprenditorialità e dell’occupazione femminile".  
   
   
XV CONGRESSO NAZIONALE UDI. TEMA:IL LAVORO  
 
Bari, 18 ottobre 2011 - Si svolgerà a Bologna dal 21 al 23 ottobre il Xv Congresso nazionale dell’Udi, Unione donne in Italia, ed il tema del lavoro ne costituirà uno dei pilastri. Proprio per questo, l’Udi nazionale ha scelto la Puglia quale palcoscenico privilegiato per la presentazione dell’evento. Così, intorno all’assessore al welfare, Elena Gentile, si sono riunite questa mattina la delegata nazionale dell’Udi, Pina Nuzzo; la Consigliera di Parità della Regione Puglia, Serenella Molendini; la Presidente della Commissione pari opportunità, Magda Terrevoli e la Presidente della Consulta Femminile Puglia, Annamaria Carbonelli. Con loro delegate Udi delle Province pugliesi e di alcune realtà nazionali. Storie di donne. Storie di precariato e di sfruttamento. Storie di determinazione e di coraggio. Storie di difficoltà quotidiane e di impegno. Storie di lacrime e di lutti, come la tragedia di Barletta che portato via cinque donne, ma ha colpito un intero Paese. “ Una storia che- come ha rilevato l’assessore Gentile- sarebbe un errore contestualizzare nella sola Puglia, perché ‘queste Barletta’ esistono in ogni parte d’Italia”. Tragedie che raccontano di mancanza di Lavoro, di quello con la L maiuscola che è fatto di certezze, di sicurezza dei luoghi, di straordinari fatti ed anche pagati. E quando questo non c’è, restano le famiglie da mandare avanti, i conti da pagare ed il lavoro. Quello qualunque, quello per il quale ringrazi il cielo perché almeno c’è e ti consente di sperare(almeno questo!) in qualcosa di meglio. Elena Gentile ha ricordato come proprio la Puglia sia salita alla ribalta per il contrasto, mosso sin dal 2006, al lavoro nero ed al caporalato e come questo percorso sia continuato e continui ancora oggi. Di pochissimi giorni fa, il “ modello” Puglia, con incentivi a quelle aziende agricole sane che attingono per i lavori agricoli, dalle liste presso i centri per l’impiego, aperti alle Immigrate ed agli immigrati. Dunque una Puglia propositiva che non solo non accetta lo sfruttamento, ma che si munisce di strumenti idonei a combatterlo.