Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Luglio 2012
Politica
CONSIGLIO EUROPEO DEL 28-29 GIUGNO: DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO NEL CORSO DEL DIBATTITO ALLA PLENARIA DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 4 luglio 2012 – Di seguito la dichiarazione del presidente Barroso nel corso del Dibattito plenaria del Parlamento europeo sulle conclusioni del Consiglio europeo del 28-29 giugno: “Per le domande presentate alla Commissione vorrei solo chiarire alcuni punti. Prima di tutto penso che la valutazione che abbiamo fatto di questo Consiglio europeo è stata una equilibrata. Ha rappresentato un reale progresso, ma molto deve ancora essere fatto. E dovremmo essere sotto illusioni che la crisi è ben lungi dall´essere finita e che dobbiamo continuare il nostro lavoro. Ma in realtà questo Consiglio europeo affrontate a tempo stesso misure a breve termine e una visione per il futuro, e ha cercato di coniugare l´esigenza di stabilità con la crescita. E ´falso dire che le conclusioni sono solo un modo. In realtà non c´era un forte accento anche sulla necessità di una riforma per la competitività. Al tempo stesso, si è riconosciuta la necessità di solidarietà. Quindi penso che è in questo contesto dobbiamo analizzare i risultati di questo Consiglio europeo. Per quanto riguarda la crescita, la Commissione è stata indicando, abbiamo bisogno di combinare le riforme strutturali a livello nazionale ea livello europeo con un investimento. E così è vero che il pacchetto per gli investimenti è stato approvato, era il massimo che gli Stati membri potrebbero accettare in questa fase. Per quanto riguarda la riallocazione dei fondi strutturali lasciatemi chiarire che già 20000000000 € euro sono stati riprogrammati e altri € 55 miliardi di euro sarà destinato a misure per la crescita nel migliorare l´esercizio in corso. Vorrei anche, rispondendo ad alcune delle domande, per dire che ora è estremamente importante che tutti i governi rispettare gli accordi dopo che sono state fatte, e che essi siano pienamente attuati e rapidamente attuate. Noi insistiamo molto su questo: la necessità di accordi di rispetto e sulla loro attuazione. E vorrei rassicurare il Parlamento, raccontandovi la determinazione della Commissione a presentare molto presto con proposte. Ma dal modo in cui lasciate che vi dica, mi permetto di ricordarvi che un certo numero di proposte molto concrete sono già sul tavolo anche per quanto riguarda gli elementi chiave su la Union Banking, per esempio, garanzie dei depositi e dei meccanismi di risoluzione. Ci auguriamo ora che con il consenso più forte che abbiamo visto al Consiglio europeo possiamo anche andare oltre e rafforzare quelle proposte. Per quanto riguarda la questione delle proposte della Commissione, cerchiamo di essere chiari - devo deludere alcuni di voi. Il semplice fatto che la Commissione fa proposte non comporta di per sé portare ad accordi veloci, forse perché ci sono troppe forze politiche che dicono una cosa in un´altra cosa Strasburgo e nelle capitali dei nostri Stati membri. Così, quando ci riguarda, come alcuni di voi hanno espresso oggi, la preoccupazione che i governi andare a Bruxelles e dire una cosa lì e una cosa diversa quando tornano alle loro capitali, è anche molto importante che i partiti politici non dicono una cosa a Strasburgo e una cosa diversa nelle loro capitali. Un punto importante e interessante è stata fatta dai conservatori britannici oggi e che era in realtà esprime una sorta di soddisfazione per la situazione nella zona euro. Lasciate che vi dica che è sconcertante che ti sembra di dilettarsi con le difficoltà della zona euro. Ciò è in netto contrasto con la posizione assunta dal leader, il Primo Ministro Cameron. Quindi, uno sforzo in buona sarebbe, in termini di responsabilità al tuo pubblico, a dire la stessa cosa qui che si dice a Londra. La realtà è che ora c´è un consenso, anche negli Stati membri che sono al di fuori dell´area Euro, sulla necessità di rafforzare l´area Euro. Sarà un errore completo per cercare di dividere ora la zona euro dal resto dell´Unione europea. Sono anche dal modo molto perplesso con la facilità con cui alcuni di voi stanno suggerendo alcuni Stati membri di lasciare l´euro. Questo ancora una volta è in completo contrasto con le posizioni assunte dal Primo Ministro della Gran Bretagna, che, per esempio durante il vertice G8 a Camp David diceva esplicitamente che è nel suo interesse nazionale che la Grecia rimane nella zona euro. Quindi, è molto importante che siamo d´accordo su un approccio comune per l´Unione europea, compresi i paesi della zona euro e al di fuori della zona euro. E quando alcuni di voi stanno suggerendo che i problemi della situazione economica in Europa oggi sono il risultato della zona euro e che per esempio si disapprova il salvataggio big dei programmi nel settore bancario nella zona euro, vorrei solo mettere il fatti diritti. Di gran lunga, il paese che ha speso i soldi con il settore bancario è la Gran Bretagna - più di qualsiasi paese dell´Unione europea. Permettetemi di darvi le cifre. Il Regno Unito, in termini di misure di ricapitalizzazione dal 2008 è già stato commesso 82,9 miliardi di euro, pari a quasi il 4,9% del Pil. Proprio negli interventi Asset Relief - 40.41 miliardi di euro, pari al 2,38% del Pil e delle garanzie Gran Bretagna ha impegnato 158 miliardi di euro, oltre il 9% del Pil britannico. Così, il paese in tutta l´Unione Europea che è stato commesso denaro dei contribuenti piu ´per salvare il settore finanziario è stato di gran lunga la Gran Bretagna. Quindi, questo non è un problema zona Euro. Questo è un problema l´Unione europea nel suo insieme. Poi vengo al mio ultimo punto - che sia risolvere questo insieme e vinciamo insieme o saremo tutti sconfitti insieme. Non mi piace affatto l´atmosfera dopo l´ultimo Consiglio europeo, quando ho visto un po ´rivendicando la vittoria sugli altri. Questo non è il modo di fare le cose in Europa. Vinciamo insieme o saremo sconfitti insieme, quello che ci serve è una squadra europea forte. E ´vero che ci sono in Europa diverse culture finanziarie, diverse percezioni, e sensibilità diverse. E ´vero, ma cerchiamo di essere onesti - a volte non è tra il Nord e il Sud del mondo. A volte si trovano tali differenze nel paese stesso. Ma quando mi sono preoccupato quando vedo alcune persone parlare del Nord e del Sud, rendendo alcuni tipi di facili generalizzazioni, perché chi conosce la storia europea sapere come negativo è stato il ruolo del pregiudizio e il complesso di superiorità di una parte d´Europa nel l´altra. Tutti i paesi europei e alcuni paesi sono qui come per molti secoli, abbiamo avuto i più grandi momenti di gloria e momenti molto bui della nostra storia e dobbiamo essere umili quando parliamo di storia e non dobbiamo dimenticare che il progetto europeo è stato fatta proprio per evitare queste divisioni del passato e dei demoni che esistevano nella storia europea. Ecco perché non mi piace quando vedo capi di governo di uscire di un Consiglio europeo e dicendo che ha vinto contro gli altri. Questo è esattamente il messaggio sbagliato. Questo è esattamente il modo per sconfiggere il messaggio e credo che siamo insieme, le istituzioni europee, la Commissione e il Parlamento europeo, devono inviare è che siamo in questo insieme e insieme saremo in grado di superare questa crisi. Vi ringrazio per l´attenzione.”  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, APERTURA: BREVETTI UE RINVIATI, PREOCCUPAZIONI PER GLI SVILUPPI IN PARAGUAY  
 
Strasburgo, 4 luglio 2012 - Il Parlamento ieri ha rinviato il voto su un disegno di legge sul brevetto Ue, con una decisione a sorpresa a seguito della volontà espressa all´ultimo minuto dal Consiglio di eliminare tre articoli chiave dalla legislazione. I relatori hanno sostenuto che il voto sarebbe equivalso a un "indebolimento" della proposta. Il Presidente Schulz ha espresso la preoccupazione del Parlamento in seguito alla destituzione di Fernando Lugo, Presidente del Paraguay direttamente eletto, e ha annunciato che avrebbe inviato una delegazione per indagare sulla vicenda. Il voto del Parlamento sul brevetto europeo è stato rinviato con una votazione, richiesta da relatori Bernard Rapkay (S&d, De) e Klaus-heiner Lehne (Ppe, De), in risposta all´intenzione del Consiglio di eliminare, martedì mattina e appena prima del dibattito del Parlamento, tre articoli chiave. Rapkay ha ricordato ai deputati che il Consiglio si erano impegnato nel dicembre 2011 a approvare la legge così come presentata allora, a condizione che il Parlamento facesse altrettanto. Cambiarla ora sarebbe una "violazione scandalosa" della procedura, ha proseguito, aggiungendo che il mercanteggiamento del Consiglio sulla sede del tribunale dei brevetti assomiglia a un "bazar orientale". Sostenendo la richiesta di rinvio, Lehne ha sottolineato che l´eliminazione degli articoli 6, 7 e 8 avrebbe "indebolito" la proposta. Se il Consiglio ha fatto questo, ha concluso, il caso "andrebbe direttamente sottoposto alla Corte di giustizia europea". Il Presidente Schulz ha osservato che la richiesta del Consiglio, in pratica, rende nulla la prima lettura. Paraguay - Schulz ha espresso la preoccupazione del Parlamento europeo per la destituzione dal suo incarico da parte del Congresso del Paraguay, il 22 giugno scorso, di Fernando Lugo, Presidente della Repubblica direttamente eletto. Ha quindi osservato che il Mercosur e l´Unasur si sono rifiutati di riconoscere il nuovo governo guidato da Federico Franco, e che una commissione dell´Organizzazione degli Stati Americani è attualmente in Paraguay per indagare sulle cause del conflitto. Anche il Parlamento europeo è molto preoccupato per gli sviluppi in Paraguay, e invierà una delegazione "per valutare i processi in modo accurato e, se del caso, trarre le debite conseguenze", ha aggiunto. Modifiche all´ordine del giorno - Il dibattito sull´accordo Ue-israele, relativo alla valutazione della conformità e all´accettazione dei prodotti industriali è stato anticipato da giovedì a martedì, e si svolgerà al posto dei brevetti Ue.  
   
   
PROPOSTE LEGISLATIVE DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER MIGLIORARE LA TUTELA DEI CONSUMATORI NEL CAMPO DEI SERVIZI FINANZIARI  
 
Bruxelles, 3 luglio 2012 - La crisi finanziaria si è trasformata in una crisi di fiducia dei consumatori. La mancanza di trasparenza, la scarsa consapevolezza dei rischi e la gestione inadeguata dei conflitti di interesse hanno fatto sì che i consumatori di tutta l´Ue abbiano acquistato ripetutamente prodotti d’investimento e prodotti assicurativi non adeguati alle loro necessità e ciò ha scosso profondamente la loro fiducia nel settore finanziario. Inoltre, la legislazione esistente non si è sviluppata in maniera sufficientemente rapida da riflettere la crescente complessità dei servizi finanziari. Solo mediante opportune misure mirate ad affrontare queste lacune, la scarsa fiducia dei consumatori può essere ristabilita, ponendo basi solide per la crescita dell´Ue. Per riguadagnare la fiducia dei consumatori e promuovere la crescita economica a medio e a lungo termine, sono necessari mercati al dettaglio forti e ben regolamentati, che siano concentrati sugli interessi dei consumatori. È per questo motivo che oggi la Commissione ha presentato un pacchetto legislativo che stabilisce norme più rigorose e elimina lacune a beneficio dei consumatori. In particolare, il pacchetto propone nuove norme favorevoli ai consumatori in materia di informazioni sugli investimenti, eleva gli standard per la consulenza, e rafforza alcune norme sui fondi di investimento per garantire la loro sicurezza. Michel Barnier, Commissario per il Mercato interno e i servizi, ha dichiarato: "All´indomani della più grande crisi finanziaria della storia recente, il settore finanziario deve concentrarsi sui consumatori. I prodotti al dettaglio devono essere più sicuri, le informazioni corrispondenti devono diventare più chiare e coloro che vendono tali prodotti devono sempre essere soggetti alle più rigorose norme in materia. Per questo motivo abbiamo adottato un pacchetto dedicato unicamente ai consumatori, in modo che possano scegliere i prodotti finanziari in base ad informazioni chiare e affidabili e ad una consulenza professionale che consideri l´interesse dei consumatori come prioritario." Elementi fondamentali del pacchetto - Il pacchetto consta di tre proposte legislative: una proposta di regolamento sui principali documenti informativi per prodotti di investimento al dettaglio preassemblati (Prips), una revisione della direttiva sulla intermediazione assicurativa (Imd), e una proposta per rafforzare la tutela di coloro che acquistano fondi di investimento (attualmente disciplinati dalla direttiva sugli organismi d´investimento collettivo in valori mobiliari (Oicvm)). Prodotti di investimento al dettaglio preassemblati (Prip) - La proposta della Commissione relativa ai Prip migliora la qualità delle informazioni fornite ai consumatori al momento dell´analisi di eventuali investimenti. I prodotti d’investimento sono complessi e può rivelarsi difficile paragonarli o comprenderne pienamente i rischi connessi. Le conseguenze dell´assumere rischi imprevisti e dell´affrontare le perdite che ne derivano possono essere devastanti per i consumatori, dato che gli investimenti spesso costituiscono la parte principale dei risparmi di una vita. Dato che il mercato Ue di investimenti al dettaglio raggiunge i 10 000 miliardi di euro, l´acquisto di prodotti inadeguati può diventare rapidamente un grave problema. La proposta della Commissione mira ad informare i consumatori in un formato di facile comprensione, introducendo una nuova norma innovativa affinché le informazioni sui prodotti siano brevi e più vicine alle esigenze dei consumatori. Tale documento è denominato "Informazioni chiave per gli investitori" (Key Information Document - Kid). La proposta prevede che ogni ideatore di prodotti d´investimento (ad esempio gestori dei fondi di investimento, imprese di assicurazione, banche) dovrà presentare tale documento per ciascun investimento. Ogni documento di informazioni chiave fornirà informazioni sulle caratteristiche principali del prodotto, compresi i rischi e i costi connessi all´investimento. Le informazioni sui rischi saranno quanto più dirette e comparabili possibile senza semplificare eccessivamente prodotti spesso complessi. Il documento di informazioni chiave formulerà in modo chiaro per tutti i consumatori eventuali rischi di perdite di denaro connessi ad un determinato prodotto e descriverà la complessità dello stesso. I documenti di informazioni chiave seguiranno un formato comune per quanto riguarda la struttura, il contenuto, e la presentazione. In tal modo, i consumatori saranno in grado di utilizzarli per confrontare diversi prodotti di investimento e, in ultima analisi, di scegliere quello che si adatta meglio alle loro necessità. I prodotti per i quali saranno richiesti i documenti di informazioni chiave comprendono tutti i tipi di fondi di investimento, gli investimenti assicurativi e i prodotti strutturati al dettaglio, oltre alle pensioni private. Revisione della direttiva sulla intermediazione assicurativa (Imd) - La Commissione propone una revisione della direttiva Imd, che attualmente disciplina le pratiche di vendita per tutti i prodotti assicurativi, dai prodotti assicurativi generici quali le assicurazioni automobilistiche o familiari, a quelli contenenti elementi di investimento. In molti casi i consumatori non sono consapevoli dei rischi associati alla sottoscrizione di coperture assicurative. Una consulenza professionale adeguata è fondamentale per le vendite di prodotti assicurativi, tuttavia i recenti sondaggi1 mostrano che oltre il 70% dei prodotti assicurativi sono venduti senza le opportune consulenze. L´attuale normativa dell´Ue non tratta nel dettaglio la vendita dei prodotti assicurativi e le norme variano da uno Stato membro all´altro e si applicano esclusivamente agli intermediari. L´obiettivo della proposta della Commissione è migliorare la tutela dei consumatori nel settore delle assicurazioni creando norme comuni per le vendite di prodotti assicurativi e garantendo una consulenza adeguata. Esso verrà raggiunto mediante il miglioramento della trasparenza e l´istituzione di pari condizioni per le vendite di prodotti assicurativi da parte degli intermediari e le vendite da parte delle imprese di assicurazione. A tal fine, la Commissione propone le seguenti modifiche: si applicherà lo stesso livello di protezione a tutti i consumatori, indipendentemente dal canale attraverso il quale i consumatori acquisteranno un prodotto assicurativo. Se un consumatore acquista un prodotto direttamente da un´impresa di assicurazione o indirettamente da un intermediario (ad esempio un agente o un mediatore), il consumatore beneficerà di un livello di tutela comune che attualmente non esiste, in quanto la direttiva Imd contempla esclusivamente le vendite realizzate da intermediari. I consumatori riceveranno preventivamente informazioni chiare circa lo statuto professionale di chi vende loro un prodotto assicurativo. Verranno instaurate delle regole per affrontare in maniera più efficace i rischi di conflitto di interessi, compresa la pubblicazione della remunerazione percepita dai venditori di prodotti assicurativi. Le vendite di prodotti assicurativi dovranno essere accompagnate da una consulenza professionale onesta. Sarà più facile per gli intermediari esercitare le proprie attività transfrontaliere, favorendo in tal modo l´emergere di un vero mercato interno dei servizi assicurativi. Organismi d´investimento collettivo in valori mobiliari (Oicvm) V La direttiva originaria Oicvm ha creato il mercato interno dei fondi d´investimento in Europa. La normativa Ue in vigore per i fondi di investimento (la direttiva Oicvm) ha costituito la base per un mercato integrato che agevola lo sviluppo di un’offerta transfrontaliera di fondi di investimento collettivo. Gli Oicvm gestiscono quasi seimila miliardi di euro di attività2, si sono rivelati un prodotto di successo e sono ampiamente utilizzati dagli investitori al dettaglio europei. Gli Oicvm vengono anche regolarmente venduti agli investitori di paesi non facenti parte dell´Unione europea, dove sono particolarmente apprezzati per l´elevato grado di tutela degli investitori. Le modifiche proposte dalla Commissione per le attuali norme Oicvm sono basate sugli insegnamenti tratti dalla crisi finanziaria, per continuare a garantire la sicurezza degli investitori e l´integrità del mercato. In particolare, la proposta garantirà che il marchio Oicvm rimanga affidabile assicurando che i doveri e la responsabilità del depositario (l’entità che custodisce le attività) siano chiari ed uniformi in tutta l´Ue3. La proposta odierna si concentra su tre settori: una definizione precisa dei compiti e delle responsabilità dei depositari che agiscono per conto di un fondo Oicvm; norme chiare sulle retribuzioni dei gestori degli Oicvm; le modalità di remunerazione non dovrebbero incoraggiare assunzioni di rischio eccessive; la politica di remunerazione terrà conto degli interessi a lungo termine degli investitori e del raggiungimento degli obiettivi di investimento degli Oicvm; e un´impostazione comune relativa alle sanzioni delle infrazioni principali al quadro giuridico Oicvm, introducendo norme comuni sui livelli delle sanzioni amministrative in modo da garantire che queste ultime siano sempre superiori ai potenziali benefici derivanti dalla violazione delle disposizioni. Cfr. Inoltre Memo/12/514 , Memo/12/516 e Memo/12/515. Per ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/finservices-retail/investment_products_en.htm  http://ec.Europa.eu/internal_market/investment/ucits_directive_en.htm  http://ec.Europa.eu/internal_market/insurance/consumer/mediation/index_en.htm    
   
   
CONOSCENZA, RESPONSABILITÀ, IMPEGNO: L’UE ILLUSTRA LA SUA POLITICA PER L’ARTICO  
 
Bruxelles, 4 Luglio 2012 - La Commissione europea e l’Alta rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno illustrato ieri il percorso dell’impegno costruttivo dell’Ue nell’Artico. In questa regione, componente essenziale dell’ambiente del nostro pianeta, il cambiamento climatico avanza inesorabile e si manifesta in modo tangibile anno dopo anno, con un considerevole impatto sull’ecosistema e sui mezzi di sussistenza dei suoi abitanti. Allo stesso tempo, il rapido ritiro dei ghiacci marini e il progresso tecnologico stanno offrendo nuove opportunità economiche nella regione: trasporto marittimo, attività mineraria, estrazione di fonti energetiche e pesca. Queste attività giovano all’economia globale, ma richiedono un’impostazione prudente e sostenibile: se infatti non si rispettano i massimi standard ambientali si avranno ulteriori ripercussioni sull’Artico, che è una regione fragile. La strategia adottata oggi, che si può sintetizzare nelle tre parole “conoscenza, responsabilità, impegno”, prevede una serie di azioni concrete che contribuiscono alla ricerca e allo sviluppo sostenibile nella regione e promuovono tecnologie ecocompatibili che potrebbero essere utilizzate per svolgere in modo sostenibile il trasporto marittimo e l’attività mineraria. La strategia evidenzia inoltre le attività dell’Ue nell’Artico dal 2008. Ad esempio, nell’ultimo decennio l’Ue ha contribuito con 20 milioni di Eur l’anno alla ricerca nell’Artico e dal 2007 ha investito oltre 1,14 miliardi di Eur nello sviluppo sostenibile della regione. Catherine Ashton, Alta rappresentante dell’Ue e vicepresidente della Commissione, ha dichiarato: “Con le azioni presentate oggi vogliamo mostrare al mondo che l’Ue prende sul serio i suoi impegni nei confronti della regione artica. Gli sviluppi nella regione dell’Artico fanno diventare ancora più urgente il nostro impegno di lotta contro il cambiamento climatico globale e assumono una crescente importanza strategica, economica e ambientale per l’Unione europea, che vuole dare un contributo positivo alla cooperazione tra gli Stati dell’Artico e tener conto delle esigenze delle comunità indigene e locali che popolano quelle zone.” La commissaria per gli affari marittimi e la pesca Maria Damanaki ha affermato: “L’artico sta attraversando un periodo di rapidi e importanti mutamenti, che consentono nuove attività economiche in una regione fragile del pianeta. Si presentano sfide ambientali e opportunità che richiedono un’attenzione a livello mondiale e l’Ue può contribuire in modo sostanziale alla ricerca, ai finanziamenti, alla lotta contro il riscaldamento globale e allo sviluppo di tecnologie più verdi. Di questo tratta la politica marittima integrata dell’Ue, che vuole contribuire a soluzioni comuni per la gestione sostenibile dei mari.” Sia l’Alta rappresentante Ashton che la Commissaria Damanaki hanno visitato la regione dell’Artico la scorsa primavera: la prima si è recata in Finlandia, Svezia e Norvegia, visitando anche le isole Svalbard, la seconda in Groenlandia. La comunicazione contiene una serie di misure a sostegno della gestione efficace dell’Artico, tra cui: il sostegno alla ricerca nell’Artico nell’ambito di Orizzonte 2020, il programma di ricerca e innovazione dotato di 80 miliardi di Eur proposto dalla Commissione (cfr. Ip/11/1475); il contributo alle operazioni di ricerca e salvataggio nell’Artico tramite il lancio della nuova generazione di satelliti di osservazione (cfr. Ip/11/1477); l’aumento delle azioni di lotta contro il cambiamento climatico; il ricorso alle possibilità di finanziamento dell’Ue per massimizzare lo sviluppo sostenibile nell’Artico a beneficio delle comunità indigene e locali; la promozione e lo sviluppo di tecnologie ecocompatibili che potrebbero essere utilizzate dalle industrie estrattive nell’Artico; il potenziamento del dialogo bilaterale sulle questioni attinenti all’Artico con il Canada, la Federazione russa, l’Islanda, la Norvegia e gli Stati Uniti, anche richiedendo lo status di osservatore permanente presso il Consiglio artico; il maggiore impegno a tenere un dialogo regolare con i rappresentanti delle organizzazioni delle popolazioni indigene sulle politiche e sui programmi dell’Ue. In totale, la comunicazione prevede 28 punti d’azione. Punti salienti della comunicazione - Cambiamento climatico: l’Ue, avviata verso il conseguimento dei propri obiettivi di Kyoto, ha dato veste normativa al suo impegno di riduzione del 20% dei gas a effetto serra e conferma l’impegno a realizzare la riduzione dell’80-95% delle sue emissioni entro il 2050. Sviluppo sostenibile: nel periodo di programmazione finanziaria 2007-2013 l’Ue eroga oltre 1,14 miliardi di Eur per sviluppare il potenziale economico, sociale e ambientale delle regioni artiche dell’Ue e delle zone limitrofe. Ricerca: negli ultimi dieci anni l’Ue ha contribuito in modo determinante alla ricerca sull’Artico, erogando circa 200 milioni di Eur di fondi Ue a favore delle attività di ricerca internazionali nell’Artico. Il Parlamento europeo e gli Stati membri sono ora invitati a esprimersi sulle azioni proposte. La comunicazione dà inoltre l’avvio a un processo di dialogo e di consultazione con i paesi dell’Artico, le popolazioni indigene e le altre parti interessate volto a perfezionare la politica dell’Ue per l’Artico.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, ACTA - I DEPUTATI PRO E CONTRO  
 
 Strasburgo, 4 luglio 2012 – Oggi il Parlamento europeo deciderà se dare il proprio consenso all’accordo anti-contraffazione Acta. O se invece rimandare la decisione. La Commissione ha chiesto alla Corte di giustizia europea di esprimersi sull´accordo. Alcuni deputati vorrebbero aspettare la sentenza della Corte, altri sono convinti che il Parlamento possa già esprimersi. Abbiamo chiesto a due deputati cosa pensano dell´accordo. Contro - La deputata tedesca dei Verdi Amelia Andersdotter - Acta non avrà l´effetto sperato. L´accordo include infatti un grande numero di attività che la maggior parte dei cittadini europei giudicherebbe assolutamente accettabili e ragionevoli. E la criminalizzazione è la punizione che si utilizza per le attività condannate dalla società. Il quadro normativo proposto può essere pericolo per il mercato dei farmaci generici, che in molti casi non infrange nessun diritto d´entrata o di uscita. Quando le autorità doganali ricevono delle istruzioni molto generali, il rischio di malintesi sull´import all´interno dell´Ue è maggiore. Desidero una politica europea più equilibrata tra libertà civili e affari. Ecco perché mi oppongo ad Acta. Pro - Il deputato sevdese di centro destra Christofer Fjellner - Sono convinto che abbiamo bisogno di un accordo internazionale per combattere la contraffazione, la pirateria e le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale. È molto importante per l´innovazione e il lavoro in Europa. L´accordo Acta è stato controverso fin dalla sua creazione perché negoziato in maniera poco trasparente. L´unione europea, il Parlamento ed io stesso siamo tutti d´accordo nel criticare la segretezza delle negoziazioni. Per questo motivo, adesso abbiamo accesso all´integralità della documentazione di qualsiasi negoziazione commerciale. Nonostante ciò, l´accordo ha continuato a ricevere numerose critiche sia dagli Stati membri sia on line. Credetemi, per me si tratta di qualcosa di molto importante. Ho lavorato a lungo per proteggere la libertà su internet e continuo a farlo. Non voterei mai a favore di questo accordo se mettesse in pericolo la nostra libertà. E non lo farebbe nemmeno il Partito popolare europeo. Ecco perché credo sia importante aspettare la sentenza della Corte di giustizia dell´Unione europea. In questo modo avrebbe le garanzie legali che Acta non violi nessun trattato o diritto fondamentale. Dobbiamo anche dare più tempo alla Commissione per chiarificare due punti: cosa s´intende per scala commerciale e le sanzioni criminali previste. Se la sentenza della Corte sarà che Acta non è compatibile con il trattato, avremo comunque maggiori informazioni ed eviterà di ripetere gli stessi errori in futuro.  
   
   
AL VIA IL BANDO PER I CENTRI D´INFORMAZIONE EUROPE DIRECT  
 
Bruxelles, 4 luglio 2012 - La Commissione europea, tramite la sua Rappresentanza in Italia, lancia un invito a presentare proposte per selezionare enti idonei ad ospitare i centri di informazione Europe Direct per il periodo 2013-2017. Il termine per presentare le proposte scade il 10 settembre 2012. Missione - I centri costituiscono un punto di contatto per tutte le istituzioni dell´Unione europea e collaborano con altri partner attivi dell´informazione. Essi integrano e sostengono il lavoro delle rappresentanze della Commissione europea e gli uffici d´informazione del Parlamento europeo a livello locale e regionale. La rete di centri di informazione Europe Direct è gestita dalla Commissione. Beneficiari - Ente pubblici riconosciuti o enti privati con una missione di servizio pubblico legalmente costituiti e registrati in uno dei 27 Stati membri dell´Ue; Risorse finanziarie - L´importo complessivo stanziato a favore dell’Italia per il 2013 è pari a 1.150.000 Eur con riserva di approvazione del bilancio da parte dell´autorità di bilancio. Sovvenzione - L´importo minimo della sovvenzione della Commissione europea che i candidati possono chiedere è pari a 15 000 Eur e l´importo massimo è di 25 000 Eur. Detti importi possono essere raggiunti combinando in vario modo i moduli proposti, a condizione che il candidato rispetti le condizioni fissate in ogni specifico modulo. Termine di presentazione delle domande: 10 settembre 2012 - Persona di contatto presso la Rappresentanza della Commissione europea in Italia: Vittorio Calaprice Le domande concernenti chiarimenti, con l´indicazione esatta del riferimento dell´invito, devono essere inviate alla seguente email: Comm-it-europe-direct-relays@ec.europa.eu  Tutte le domande inviate entro il 3 settembre 2012 riceveranno una risposta dalla persona di contatto di cui sopra. Le domande che possono interessare altri candidati, nonché le relative risposte, saranno pubblicate sul sito web della Rappresentanza Base giuridica della presente sovvenzione - Decisione della Commissione C(2012) 4158 del 21 Giugno relativa all´adozione anticipata del programma di lavoro annuale per il 2013 nel settore della comunicazione per quanto concerne sovvenzioni di finanziamento di strutture ospitanti per i centri di informazione Europe Direct nell´Unione europea per il periodo 2013-2017: http://ec.Europa.eu/dgs/communication/contracts-and-grants/annual_work_programme/index_en.htm    
   
   
NEWSHUB: UN NUOVO STRUMENTO PER SEGUIRE LA POLITICA EUROPEA. IN DIRETTA.  
 
Strasburgo, 4 luglio 2012 - 754 deputati, 7 gruppi politici, un presidente e tante altre novità dalle istituzioni. Il Newshub del Pe è un aggregatore di informazioni costantemente aggiornato dagli attori politici del Parlamento europeo. Il Newshub del Parlamento europeo è un servizio di informazione in diretta che riunisce tutte le novità pubblicate dai deputati, dal Presidente e dei servizi di comunicazione in una sola pagina. "Il Newshub del Parlamento europeo rappresenta per i cittadini una finestra aperta sul lavoro deputati. Questo strumento innovativo permetterà ai membri del Parlamento di sviluppare una comunicazione a doppio senso con i cittadini incoraggiandoli a stabilire delle relazioni più forti con i propri deputati" ha sottolineato la vicepresidente alla Comunicazione Anni Podimata. Il vicepresidente alla Comunicazione Othmar Karas ha dichiarato: "Non si tratta solo di raccogliere le informazioni disperse in rete, ma di ascoltare anche le preoccupazioni e i pensieri dei cittadini. In più, dimostriamo ancora una volta di essere il Parlamento più trasparente e aperto al mondo". Come funziona ? Adesso puoi seguire su una sola pagina - ed in tempo reale - tutto quello detto dai deputati italiani sul web. Oppure puoi seguire tutto quello che viene prodotto dai Verdi tedeschi. O dai Popolari spagnoli. Puoi guardare la pagina dei temi più discussi, i trending topics. Oppure selezionare un tema specifico per sapere cosa ne pensano i deputati. Clicca il link se prova il Newshub! http://www.Epnewshub.eu/#/template=newslist    
   
   
500 MILA EURO PER LA VALLE D’AOSTA DAL PROGRAMMA DI COOPERAZIONE TERRITORIALE TRANSNAZIONALE SPAZIO ALPINO  
 
Aosta, 4 luglio 2012 - Si è riunito la settimana scorsa a Vaduz, in Liechtenstein, il Comitato di Sorveglianza del Programma di cooperazione territoriale transnazionale 2007/2013 Spazio alpino, per selezionare i progetti da ammettere a finanziamento, tra le oltre 100 proposte pervenute a seguito dell’apertura, lo scorso novembre, del quarto invito per la presentazione di idee progetto. Sono stati accettati 12 progetti, di cui 2 nel settore dell’energia, Alpstore e Alpbc, a partecipazione valdostana. Le risorse per interventi in favore del territorio della Valle d’Aosta ammontano a circa 500 mila euro, cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dal Fondo di rotazione dello Stato italiano. L’obiettivo di Alpstore è quello di potenziare la rete che collega le infrastrutture produttrici di energia rinnovabile, utilizzando, tra l’altro, le batterie dei veicoli elettrici per assorbire e riutilizzare eventuali surplus produttivi. Alpbc propone, invece, di definire strategie per replicare, nei nuovi insediamenti abitativi, le caratteristiche positive proprie dei villaggi alpini per l’efficienza energetica e di integrare il concetto di pianificazione energetica all’interno delle politiche di pianificazione territoriale. Responsabili dell’attuazione saranno, rispettivamente, la Struttura Pianificazione ed efficienza energetica dell’Assessorato delle attività produttive e il Centro Osservazione e Attività sull’Energia (Coa) di Finaosta. Per la Valle d’Aosta, il Programma Spazio alpino è seguito dall’Ufficio cooperazione territoriale, facente capo all’Ufficio di rappresentanza a Bruxelles della Presidenza della Regione.  
   
   
SLOVENIA, CRESCE IL LIVELLO DI RISCHIO DI POVERTÀ  
 
Lubiana, 4 luglio 2012 - Secondo quanto affermato da una recente analisi pubblicata dall´Istituto nazionale di Statistica, in Slovenia il livello di rischio di povertà sarebbe cresciuto in maniera considerevole nel 2011. Lo scorso anno, infatti, in Slovenia il livello di rischio ha toccato il 13,6 per cento, un punto percentuale in più rispetto allo scorso anno. Tradotto in termini assoluti, ciò significa che circa 273.000 persone in Slovenia stanno vivendo al di sotto della soglia di povertà.  
   
   
VISITA NAPOLITANO, CAPPELLACCI: BENE CONFRONTO APERTO CON SINDACATI  
 
Cagliari, 4 Luglio 2012 - "L´incontro tra il Capo dello Stato e i sindacati rappresenta un elemento che conferisce alle istanze della Sardegna un grado ancora più forte di intensità". Così il presidente della regione, Ugo Cappellacci, che ha avuto un incontro ristretto con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, presso l´arsenale di La Maddalena, ha commentato la notizia del confronto che il Capo dello Stato ha avuto con i rappresentanti dei lavoratori. "Durante la recente visita del presidente Napolitano in Sardegna - ha aggiunto Cappellacci - la politica e la società sarda hanno chiesto con voce unitaria un suo autorevole intervento riguardo alle questioni aperte con lo Stato, ricevendo un riscontro immediato e l´espressione di un sentimento di empatia con il popolo sardo. Il presidente della Repubblica ha avuto modo di verificare di persona le piaghe che affliggono da decenni la nostra isola e che oggi risultano ancora più evidenti, a causa degli effetti della crisi. Egli stesso ha potuto constatare anche la grande dignità e la forza di un popolo che non domanda nuove forme di assistenzialismo, ma chiede ciò che ad esso spetta di diritto per poter camminare con le proprie gambe e per dare il proprio contributo allo sviluppo nazionale ed europeo. Allora l´intervento del Capo dello Stato sortì l´avvio immediato del tavolo istituzionale con il Governo Monti. I colloqui previsti per domani - ha aggiunto Cappellacci - saranno l’occasione per illustrare lo stato dell’arte e chiedere un nuovo intervento autorevole in difesa dei diritti dei Sardi e di un’Unità nazionale che deve essere sicuramente memoria ma anche e soprattutto azione politica quotidiana. E´ positivo - ha concluso Cappellacci - che il presidente della Repubblica durante la giornata di domani possa udire nuovamente anche le forze sindacali e che questo avvenga durante una visita dall´alto valore simbolico".  
   
   
UMBRIA, PRESIDENTE MARINI RICEVE AMBASCIATORE FINLANDIA; AUSPICIO COMUNE VIA LIBERA COMMISSIONE EUROPEA AD ACQUISIZIONE TK DA OUTOKUMPU  
 
Perugia, 4 luglio 2012 - La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha ricevuto ieri mattina in visita di cortesia, a Palazzo Donini a Perugia, l´Ambasciatore in Italia della Finlandia, Petri Tuomi-nikula. La Presidente e l´Ambasciatore si sono intrattenuti in un colloquio cordiale ed hanno entrambi sottolineato le antiche e positive relazioni tra l´Umbria e la Finlandia. Nel corso dell´incontro si è fatto riferimento alla recente acquisizione da parte della società finlandese Outokumpu degli stabilimenti della Thyssenkrupp di Terni, definita dall´ambasciatore "un segnale importante verso l´Italia e lo stesso Governo Monti, circa la possibilità concreta di investimenti esteri nel vostro Paese". La presidente Marini e l´ambasciatore hanno quindi auspicato che presto la Commissione Europea dia il suo "via libera" al perfezionamento dell´acquisizione di Tk da parte di Outokumpu. "Ho avuto modo di rappresentare sia a livello di Governo italiano - ha detto la presidente Marini - che di Commissione europea l´importanza di questa operazione di politica industriale che non può essere certo considerata come una semplice transazione tra due multinazionali, e dunque non è possibile valutarla secondo le fredde regole delle norme europee in materia di antitrust". Anche l´ambasciatore finlandese si è detto fiducioso circa una positiva decisione da parte della Commissione ed ha informato la presidente Marini che anche il Governo finlandese sta seguendo l´evolversi dell´iter burocratico da parte della Commissione europea.  
   
   
MISSIONE ISTITUZIONALE IN URUGUAY - IL PRESIDENTE DELLE MARCHE SPACCA INCONTRA L’AMBASCIATORE ITALIANO E IL MINISTRO DEL TURISMO: “COLLABORAZIONI CULTURALI ED ECONOMICHE PER RAFFORZARE LE RELAZIONI CON QUESTO PAESE”.  
 
 Ancona, 4 luglio 2012 - Rafforzare le relazioni tra le Marche e l’Uruguay, Paese che accoglie una nutrita comunità di marchigiani, percorrendo soprattutto la strada della cultura. Di progetti per consolidare i rapporti economici tra le due comunità hanno discusso a Montevideo il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, l’ambasciatore italiano in Uruguay Massimo Andrea Leggeri e il ministro del Turismo del Governo centrale uruguayano Liliam Kechichian. Paese dall’economia in costante crescita anche di fronte alla crisi internazionale (il Pil è aumentato lo scorso anno del +5,7% e le previsioni stimano ancora un segno più per il 2012), l’Uruguay ricopre un ruolo di primo piano nell’America Latina e non a caso ospita la sede del Mercosur. L’italia è il terzo partner commerciale dell’Uruguay in Europa. Fortissima la presenza italiana nel Paese: si stima che il 44% della popolazione abbia origini nel nostro Paese; particolarmente attiva è la comunità marchigiana. “In questo contesto – ha detto il presidente Spacca nel corso del suo colloquio con l’ambasciatore Leggeri – le Marche intendono ampliare le possibilità di collaborazione con l’Uruguay, per aprirsi a nuove opportunità e a proficue collaborazione con un Paese di particolare interesse nel mercato sudamericano. Così come è avvenuto in passato per numerosi Paesi, il Canada, gli Stati Uniti, la Cina, lo stesso Brasile, dove progetti di natura culturale hanno consentito di consolidare relazioni di carattere istituzionale ed economico, anche in Uruguay intendiamo seguire questa strategia”. L’ambasciatore Leggeri si è detto interessato all’avvio di iniziative culturali in collaborazione con la Regione Marche in Uruguay. Il primo passo potrebbe essere, hanno concordato Spacca e Leggeri, l’organizzazione di un forum. Di grande interesse anche l’appuntamento con il ministro del Turismo Liliam Kechichian: l’incontro con un rappresentante del Governo centrale dell’Uruguay è segnale di attenzione e grande stima delle autorità uruguagie nei confronti delle Marche. Anche nel corso di questo incontro è emersa la volontà da parte delle Marche e dell’Uruguay di avviare progetti di collaborazione economica, soprattutto in campo turistico e culturale. Strategico si può rivelare in tal senso il supporto dell’Università della Repubblica Uruguayana che svolge un importante ruolo nella diffusione della cultura e dell’arte in Sud America. Spacca ha incontrato la direttrice generale delle relazioni internazionali e cooperazione dell’Ateneo Ana Castro. Nel corso dell’incontro si è discusso anche della creazione di partnership tra Università marchigiane e uruguayane, in particolare dell’avvio di scambi tra i rispettivi studenti e la previsione di stage e borse di studio.  
   
   
SPENDIG REVIEW, DE FILIPPO: NO AD INCERTEZZA E FRETTA SU TAGLI IL PRESIDENTE LUCANO A PALAZZO CHIGI IN RAPPRESENTANZA DELLE REGIONI. “INDIRIZZI CONDIVISIBILI, MA SERVONO CERTEZZA SULLE CIFRE E TEMPO PER ANALIZZARE DOVE TAGLIARE”  
 
Potenza, 4 luglio 2012 “Le Regioni non si sono mai sottratte, negli anni, allo sforzo per razionalizzare la spesa pubblica, ma non possiamo non dirci allarmati di fronte ad ipotesi di pesanti tagli e poco tempo per indirizzare la lama nel verso giusto”. Così il presidente della Regione Basilicata, Vito de Filippo, che ha partecipato in rappresentanza delle Regioni all’incontro sulla Spending review a Palazzo Chigi. “E’ necessario – ha detto De Filippo – innanzitutto selezionare bene cosa tagliare senza mettere a rischio elementi fondamentali per il Paese e per i cittadini, e poi è importante avere il tempo per mirare bene gli interventi. La paura, invece, è che la fretta con cui si sta procedendo, con un decreto atteso a giorni, possa portare a tagli che finiscano col configurarsi come tagli lineari, non essendoci il tempo per distinguere cosa può essere efficientato e cosa deve essere salvato. Los tesso Governo, nel mostrarci i ‘blocchi’ su cui chiede di intervenire dà cifre che rappresentano più un’ipotesi statistica che un piano di lavoro: quando si parla di ridurre le spese non sanitarie della Sanità (dai pasti alle pulizie) per importi variabili in base ai territori dal 20 al 60% si riconosce che c’è una realtà da indagare caso per caso, ma l’urgenza del decreto porta a condurre tutto a una cifra. E lo stesso può dirsi per gli altri capitoli, dalla riduzione degli enti, con molte Regioni che hanno già provveduto e non hanno più da tagliare, l’ulteriore riduzione di personale ,dirigenti e consulenti della pubblica amministrazione, il taglio dei cda la messa a frutto del patrimonio immobiliare. Affermazioni condivisibili, ma per le quali non si può, in questo momento, sapere dove porteranno frutti e in che quantità. L’unica certezza restano i tagli, e, anche su questi, con una grande incertezza sull’entità”.  
   
   
TRENTO: POLITICHE PER LA CRESCITA E L´OCCUPAZIONE IERI INCONTRO DI APPROFONDIMENTO CON LE PARTI ECONOMICHE E SOCIALI  
 
Trento, 4 luglio 2012 - Prosegue senza sosta il lavoro della Giunta Provinciale di Trento per presidiare le politiche varate a sostegno della crescita e dell´occupazione. Dopo l´incontro dei primi di giugno, ieri seconda tappa del confronto con le rappresentanze imprenditoriali e sindacali, gli istituti di credito e i Confidi per una riflessione congiunta sulle prospettive di sviluppo del Trentino, con l´obiettivo di assicurare un corretto orientamento alla manovra di bilancio per il 2013, che dovrà essere approvata entro fine anno. Al centro dell´attenzione le azioni e gli interventi prioritari, strutturali e di emergenza per le imprese, il lavoro, i giovani, le famiglie. Due le linee lungo le quali si è mossa e continuerà a muoversi la Provincia: la strategia di medio-lungo periodo volta a rilanciare la crescita del sistema e dell’occupazione, con provvedimenti di carattere strutturale; le misure urgenti con effetti nel breve periodo, per fare fronte ai problemi contingenti della crisi ancora in atto. In tale strategia, la priorità trasversale è rappresentata dai giovani, soggetti fondamentali per lo sviluppo, ai quali vanno assicurate solide prospettive per il futuro. Vediamo in sintesi i principali interventi previsti dalla manovra economico-finanziaria per il 2012 e dalle recenti disposizioni normative, già realizzati o in corso di realizzazione, così come raccolti in un documento discusso oggi con le parti economiche e sociali. Come si vedrà, l´insieme delle misure messe a punto è molto articolato e capillare e riguarda praticamente tutti i settori dell´economia e della società trentina, con particolare riguardo a quattro macro aree di interesse: le imprese, il lavoro, i giovani e le famiglie. Alla manovra 2012 si sono aggiunti in primavera, come noto, due ulteriori interventi normativi, ovvero gli Interventi a sostegno del sistema economico e delle famiglie (L. 9 del 16 maggio 2012) e gli Interventi urgenti per favorire la crescita e la competitività del Trentino (L. 10 del 31 maggio 2012). Per quanto riguarda le imprese si punta a stimolare la competitività e l´innovazione, a ridefinire il sistema degli incentivi, a rafforzare il sostegno patrimoniale e le garanzie di liquidità (per esempio con la tempestività dei pagamenti da parte di tutti gli enti pubblici), ad attenuare la pressione fiscale e a semplificare gli adempimenti e gli oneri amministrativi. Di rilievo, è stato definito un pacchetto di misure per l´internazionalizzazione delle imprese trentine e la qualificazione dell´offerta dei servizi da parte dell´amministrazione. Per il lavoro in generale sono stati stabilizzati gli interventi di sostegno al reddito per favorire il re-ingresso nel mercato e quelli di sostegno per i soggetti deboli o svantaggiati. E´ stata potenziata la rete provinciale dei servizi per il lavoro e incrementata la dotazione finanziaria per le nuove iniziative imprenditoriali. Entro tre mesi dall´approvazione della riforma statale, è prevista la definizione del disegno di legge provinciale in materia di lavoro. La Provincia ha stanziato sul bilancio pluriennale circa 70 milioni di euro per interventi sulla politica del lavoro da attuarsi entro il 2013, prevedendo specifiche misure per affrontare la crisi occupazionale in particolare dei giovani e delle donne. Le linee di impostazione della manovra economico-finanziaria per il 2012, in continuità con le scelte definite in sede di Giunta programmatica del gennaio 2011 e in coerenza con la strategia di legislatura, hanno già individuato nei giovani una priorità trasversale, che coniuga gli obiettivi della crescita e della coesione sociale. Queste misure si collocano all’interno di un quadro di interventi sistematici della Provincia riguardanti l’istruzione, la formazione di nuove famiglie, l’abitazione e i servizi di custodia e cura dei minori. Nel loro insieme, tutte queste misure intendono realizzare concretamente il principio di equità nei confronti di un gruppo sociale – quello dei giovani, appunto – che è certamente quello maggiormente penalizzato dalle politiche messe in atto, non solo nell’ultima fase storica, dal governo centrale in materia di bilancio, misure previdenziali e regolazione del mercato del lavoro. La promozione del benessere familiare e della natalità, oltre alla volontà di non incidere con ulteriori oneri sul reddito, sono le misure principali di riguardo per le famiglie. Nell´ambito del welfare si vuole assicurare un´offerta adeguata e integrata dei servizi sanitari sul territorio e supportare il progressivo spostamento dell´assistenza dall´ambito residenziale a quello domiciliare. Per quanto riguarda la semplificazione dell´accesso ai servizi, dal 1° luglio 2012 la Giunta ha disposto l´attivazione di una "domanda unica" per le agevolazioni tariffarie di interesse familiare (trasporto alunni, mensa scolastica, asili nido, contributi a sostegno del reddito). Qui di seguito vengono esaminati i singoli provvedimenti, distinti per voci. Per Le Imprese - L’uso della domanda pubblica per stimolare la competitività e l’innovazione del sistema delle imprese con: il sostegno agli investimenti pubblici in settori e ambiti innovativi e ad elevata produttività (fra cui nei campi delle Ict, del risparmio energetico e dell´edilizia sostenibile); l’avvio di progetti di innovazione che favoriscano la collaborazione tra centri di ricerca e imprese e lo sviluppo di filiere produttive e distretti, con la creazione di “Laboratori territoriali”; il ricorso ad “appalti pre-commerciali”, in particolare per l’attuazione dei progetti di innovazione. - La revisione degli incentivi alle imprese, con la definizione dei criteri attuativi della nuova legge di riforma del sistema, informandoli a principi di selettività e indirizzandoli sulle priorità che consentono di rafforzare la competitività del sistema produttivo, tra cui la formazione delle reti di impresa, lo start up di nuove imprese, l’internazionalizzazione e la crescita dimensionale. - La prosecuzione degli interventi per il rafforzamento patrimoniale delle imprese. In particolare le imprese che tra il 2009 ed il 2010 hanno avuto accesso agli interventi a sostegno dei prestiti partecipativi sono state oltre 500, per più di 200 milioni di finanziamenti. Lo strumento, scaduto a fine 2010, diventerà intervento ordinario con procedura “a sportello”. Per favorire l’afflusso di nuovi capitali di rischio, inoltre sono già stati attivati appositi fondi per la capitalizzazione delle imprese cooperative, tramite Cooperfidi, e per le imprese artigiane, tramite la Cooperativa artigiana di garanzia; sono in corso di definizione, tramite Trentino sviluppo S.p.a., ulteriori strumenti di privaty equity, attraverso la costituzione di una nuova società d´investimento a capitale misto pubblico E’ stata anche introdotta, con la finanziaria 2012, una forma di detassazione degli utili reinvestiti in azienda, mediante un’agevolazione Irap. - La prosecuzione degli interventi per garantire liquidità alle imprese e facilitare l’accesso al credito, attraverso: la tempestività dei pagamenti di tutti gli enti del settore pubblico provinciale; il potenziamento degli interventi di garanzia dei Confidi, con la riorganizzazione dei rapporti Confidi – banche, in corso di definizione da parte dei soggetti interessati nell’ambito del Tavolo del credito; la riproposizione dell’intervento di Cassa del Trentino di sostegno alla liquidità degli istituti locali per incrementare le risorse da finalizzare al credito delle imprese locali; l’attivazione presso i Confidi di un fondo rischi speciale per agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese per l’anticipazione di contributi provinciali in annualità. La Giunta provinciale ha deliberato fra l´altro, lo scorso 22 giugno, l’istituzione presso i Confidi presenti in provincia di Trento di uno specifico fondo destinato alla garanzia di operazioni di finanziamento per l’anticipazione di contributi in annualità riferite a investimenti completati nel periodo 2008-2012, con un primo plafond di finanziamenti destinato all’anticipazione dei contributi pari a 50 milioni di euro. - L’utilizzo della leva fiscale per orientare e stimolare i comportamenti virtuosi delle imprese Interventi ordinari - La manovra 2012 ha confermato tutte le agevolazioni Irap già in essere. - Interventi aggiuntivi - La manovra 2012 ha previsto ulteriori agevolazioni, cumulabili alle precedenti. La legge 9 Interventi a sostegno del sistema economico e delle famiglie ha inoltre previsto, per l’attenuazione della pressione fiscale sulle imprese, una ulteriore riduzione dell’Irap, diversificata in relazione all’impatto diretto e indiretto dell’incremento della pressione fiscale nei settori economici. - La semplificazione degli adempimenti e la riduzione degli oneri amministrativi attraverso numerosi interventi, tra cui l’estensione della Scia, l’obbligo di acquisire d’ufficio il Durc, l’attivazione dello sportello unico telematico per le attività produttive e del portale Sportello impresa che consente la presentazione telematica delle domande di incentivo, la predisposizione di una banca dati unica degli esercizi pubblici, turistici e commerciali condivisa, la prosecuzione delle attività di misurazione degli oneri amministrativi con estensione alle procedure edilizie. Per i cittadini è prevista una domanda unica per l´accesso ai benefici regionali e provinciali a favore della famiglia e la semplificazione delle procedure amministrative. Dal mese di aprile è disponibile il portale dei servizi on line al cittadino che consente l´accesso personale ad una serie di strumenti sia di consultazione e ricerca sia di dichiarazione e aggiornamento della propria posizione lavorativa, immobiliare o di salute (cartella sanitaria on line). - Le misure per l’internazionalizzazione delle imprese La Giunta provinciale ha definito un pacchetto di dieci misure per favorire l’internazionalizzazione delle imprese trentine. Nello specifico, si prevede: 1. La promozione di filiere e reti di aziende, con il coordinamento di Trentino Sviluppo; 2. L’attivazione di un sistema di buoni multiservizi per l’internazionalizzazione; 3. L´istituzione di un albo di soggetti consulenti per l´internazionalizzazione; 4. L’attivazione di nuovo fondo provinciale per il credito all’export; 5. L´istituzione di bandi per la formazione internazionale dei professionisti trentini; 6. La sottoscrizione di accordi con le banche internazionali attive in Trentino che possono supportare attività di business locale nei mercati internazionali; 7. L’avvio, attraverso Trentino sviluppo S.p.a., di un piano di attrazione di insediamenti esteri e di nuove start up; 8. Il rafforzamento delle relazioni sociali, culturali, ed economiche tra il Trentino e le collettività dei trentini all’estero; 9. La messa a disposizione alle imprese di "export manager”; 10. L’introduzione, con la legge provinciale n. 10 del 2012, di incentivi per l’assunzione di risorse umane, con gli adeguati profili professionali, da destinare alle operazioni all’estero. - La qualificazione e il rafforzamento dell’offerta di servizi reali alle imprese, attraverso il potenziamento dei servizi, soprattutto di carattere innovativo, collegati all’attrazione di nuove imprese, alla nascita d’impresa, al trasferimento tecnologico tra imprese, centri di ricerca e di alta formazione, nonché per l’internazionalizzazione del sistema delle imprese. Per i servizi offerti dal pubblico - E’ in corso la revisione degli attuali modelli organizzativi delle attività e delle funzioni svolte dalle società controllate dalla Provincia. Si prevede, in particolare, l’accorpamento delle società con la creazione di poli unitari per settori omogenei di intervento. Per il sostegno dell’acquisizione di servizi innovativi da parte delle imprese - La legge provinciale 12 del 2011 ha riformato in modo particolare il sistema di incentivazione relativo ai servizi alle imprese, non soltanto inserendo nella legge unica gli aiuti prima previsti nella legge provinciale 17 del 1993, ma prevedendo anche nuovi strumenti agevolativi. Tra le nuove forme di incentivo rientrano, oltre a quelle per il sostegno alla nuova imprenditorialità femminile e giovanile, agli incentivi per il passaggio generazionale e alla promozione dell’internazionalizzazione delle imprese, ulteriori strumenti, quali, in particolare, le agevolazioni per la costituzione delle reti di impresa, anche transregionali e transnazionali. Le relativa disposizioni attuative sono in corso di definizione da parte dalla Giunta provinciale. Per i servizi privati - Si intende promuovere la qualificazione delle attività e dei servizi professionali, con specifici interventi introdotti con la legge provinciale 10 del 2012. In particolare, per gli anni 2012-2014 è prevista la concessione di contributi ai professionisti singoli o associati per il finanziamento di progetti di aggregazione di attività e di servizi professionali e per l’avvio di attività e servizi innovativi anche a elevata qualificazione, in grado di operare nel mercato anche internazionale. Una particolare attenzione è rivolta a promuovere il potenziale dei giovani professionisti fino ai 35 anni. - Il sostegno al settore delle costruzioni, in particolare attraverso: Investimenti per la razionalizzazione e la riqualificazione energetica degli edifici provinciali. Interventi per la riqualificazione energetica degli altri edifici pubblici, attraverso l’apposito fondo costituito da parte di istituti di credito locali, per un ammontare complessivo di risorse pari a circa 60 milioni di euro, e con la previsione di un contributo a carico della Provincia nella misura massima del 20% della spesa dell’intervento, a favore degli enti pubblici proprietari degli edifici. Sostegno al risanamento e riqualificazione energetica della “prima casa”, attraverso la concessione di un contributo pari al 30% della spesa ammissibile (incrementabile per le giovani coppie al 40%), per interventi di ristrutturazione che consentono una riduzione del consumo energetico dell’unità abitativa (per il finanziamento dell’intervento sono stanziati sul bilancio pluriennale 45 milioni di euro, ripartiti a livello di Comunità. Un terzo delle risorse del fondo è riservata alle giovani coppie). Costituzione di un fondo presso i Confidi per agevolare, attraverso il rilascio di garanzie, l’accesso al credito per la prima casa. Tale intervento è stato ulteriormente rafforzato con la recente legge 19, con l’ampliamento delle tipologie di investimento per le quali è consentito l’accesso al fondo di garanzia, consentendo, oltre all’acquisto, anche la ristrutturazione dell’immobile da destinare ad abitazione principale. Inoltre, sono state rese più flessibili le modalità di gestione del fondo di garanzia, con la possibilità di individuare un ente gestore, nei limiti stabiliti dalla Giunta provinciale. Realizzazione di nuovi alloggi a canone moderato, con l’apporto di capitali esterni (Costituzione del “Fondo housing sociale Trentino”,) nonché approvazione dei relativi criteri per la partecipazione e gestione del Fondo. Sono in corso le procedure di gara per la selezione della Società di gestione del risparmio (S.g.r.) che avrà il compito di gestire il fondo. Nuovo regolamento attuativo della L.p. 26/1993 dei lavori pubblici d’interesse provinciale, emanato con decreto del presidente della Provincia 11 maggio 2012, n. 9-84/Leg. In particolare, il nuovo regolamento punta ad assicurare omogeneità nell´applicazione delle norme da parte di tutti i soggetti pubblici, semplificazione, informatizzazione e standardizzazione delle procedure ma, soprattutto, dovrebbe consentire alle imprese locali, specie quelle medio-piccole, di inserirsi con maggiore successo nel mercato delle opere pubbliche. Nuovo disegno di legge, approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 1138 del primo giugno 2012, di adeguamento della legislazione provinciale in materia di appalti, a seguito della recente emanazione di una pluralità di disposizioni da parte dello Stato. Misure per accelerare le procedure di finanziamento degli interventi; un apposito gruppo di lavoro provvederà ad individuare gli interventi di semplificazione e le verifiche necessarie all´accelerazione delle procedure stesse. Introduzione di misure per la rapida mobilitazione delle risorse provinciali destinate alla realizzazione di opere di Comuni e Comunità, secondo quanto previsto dalla legge 10 del 2012. In particolare con l´istituzione di tavoli tecnici a livello territoriale, con il compito di individuare gli interventi appaltabili entro il 2014 e di definire un cronoprogramma per la realizzazione delle opere. Ulteriori misure per contribuire al rilancio del settore edilizio. Nei Comuni che ancora non si sono adeguati - attraverso una modifica del proprio Piano regolatore - alla disciplina prevista dalla legge 15 del 2005, la legge provinciale 10 consente, nel periodo 2012-2014, il cambio diretto di destinazione d´uso dei volumi non residenziali esistenti, fino al limite massimo del 50 per cento del volume e nel rispetto delle altre previsioni del Piano regolatore generale. Per Il Lavoro In Generale - La stabilizzazione degli interventi di sostegno al reddito, introdotti con la manovra anticrisi. Tale previsione poggia sul principio di condizionalità, che rafforza il collegamento tra le prestazioni di sostegno al reddito e gli interventi di politica attiva, al fine di favorire il re-ingresso nel mercato del lavoro e promuovere una responsabilizzazione verso utilizzi non assistenziali dei benefici di carattere economico. Nel dicembre 2011 è stato firmato un Protocollo d´intesa tra Provincia e le parti sociali per estendere al 2012 le azioni per affrontare l´emergenza occupazionale conseguente alla crisi economica e gli ammortizzatori in deroga. - La prosecuzione degli interventi con finalità di sostegno occupazionale per soggetti deboli o svantaggiati, con particolare riferimento: al “Progettone”: la nuova situazione del mercato del lavoro e i maggiori limiti di età previsti per il pensionamento hanno, peraltro, reso necessaria una verifica e la successiva revisione dei relativi criteri di accesso, anche per garantire la sostenibilità finanziaria dell’istituto. Tali nuovi criteri, approvati dalla Commissione provinciale per l’impiego il 21 dicembre 2011, sono entrati in vigore il 1° febbraio 2012. Attualmente sono coinvolti nelle attività del ”Progettone” oltre 1.300 lavoratori. E’ prevista la possibilità di inserire in tali attività ulteriori soggetti segnalati dalla Commissione provinciale per l’impiego, in relazione alle risorse finanziarie disponibili. Ai progetti per l’accompagnamento all’occupabilità, attraverso lavori socialmente utili, previsti dal Documento di politica del lavoro per il triennio 2011-2013. La Giunta provinciale, su proposta della Commissione provinciale per l’impiego, ha recentemente elevato il numero massimo delle opportunità occupazionali attivabili, rideterminandolo per l’anno 2012 nella misura di 1.225 unità. - Il potenziamento della rete provinciale dei servizi per il lavoro, con il concorso di operatori esterni e accreditamento. - Il sostegno alla creazione di iniziative imprenditoriali mediante seed-money. La Giunta ha deciso di incrementare a circa 5 milioni di euro la dotazione finanziaria per accogliere tutte le proposte di avvio di iniziative e lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali ritenute ammissibili nel bando approvato nel 2011 e gestito da Trentino Sviluppo. Da segnalare che la maggior parte dei proponenti ha un´età media di 28/30 anni e un peso significativo rivestono le proposte nei settori Ict, energie rinnovabili e tutela ambientale. - L’attuazione del nuovo Documento di politica del lavoro per il triennio 2011 – 2013. La Provincia ha stanziato sul bilancio pluriennale circa 70 milioni di euro per gli interventi di politica del lavoro realizzati dall’Agenzia del Lavoro, inclusi quelli a cofinanziamento del Fondo sociale europeo. - La definizione della disciplina di attuazione della delega in materia di cassa integrazione guadagni, disoccupazione e mobilità, attribuita dallo Stato alla Provincia e suo successivo recepimento nell’ordinamento provinciale con una riforma organica del lavoro Per I Giovani - L’attuazione del Programma per affrontare la crisi occupazionale dei giovani. Il Programma, elaborato dalla Cabina di programmazione e di regia per il lavoro dei giovani e varato dalla Commissione provinciale per l’Impiego, è stato approvato dalla Giunta provinciale nel luglio 2011. Esso prevede sia il potenziamento di interventi già esistenti, sia l’attivazione di nuove misure, nell’ambito di politiche strutturali per l’istruzione, la formazione, la ricerca e gli investimenti in nuovi settori avanzati. In particolare: - riforma e rilancio dell’apprendistato, nel più ampio quadro del Patto sociale per i giovani, anche mediante la predisposizione di modifiche della legge provinciale, tenendo conto delle disposizioni nazionali e dei lavori del Tavolo sull’apprendistato istituito presso l’Agenzia del Lavoro - promozione di tirocini di qualità, evitando un abuso dello strumento, mediante la definizione della disciplina attuativa provinciale in materia di tirocini formativi e di orientamento, approvata dalla Giunta provinciale con deliberazione n. 1216 del 15 giugno 2012 - avvio del progetto relativo alla Città dei mestieri, un luogo fisico e virtuale per giovani, genitori e adulti, di orientamento, informazione, approfondimento sul lavoro, le sue dinamiche, le politiche d’intervento e le prospettive occupazionali - sostegno alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari e all’occupazione dei giovani genitori, mediante gli incentivi del Documento di politica del lavoro - potenziamento, nell’ambito del Fondo per la valorizzazione e professionalizzazione dei giovani, del sostegno ai progetti di tirocinio all’estero e ai giovani talenti dello sport e dell’arte - contrasto alla dispersione formativa dei giovani senza titolo di studio - aiuti per la nuova imprenditorialità giovanile e per il passaggio generazionale introdotti dalla legge provinciale 12/2011 di revisione degli incentivi. I criteri attuativi sono stati approvati con deliberazione della Giunta provinciale n. 382 del 2 marzo 2012 - La promozione, in via sperimentale a livello locale, di un “Patto sociale per i giovani” in grado di favorire, attraverso specifiche intese tra le rappresentanze sindacali e gli imprenditori, il loro ingresso nel mercato del lavoro e la loro progressiva stabilizzazione. - L’attivazione di innovativi processi professionalizzanti, per favorire l’ingresso nell’Amministrazione di giovani con elevato potenziale. La misura, prevista con specifica norma della legge finanziaria per il 2012, è finalizzata a valorizzare i giovani e ad elevare ulteriormente la qualità della Pubblica Amministrazione locale. - Il rafforzamento del quadro complessivo degli interventi. Tra questi, si richiamano: - gli interventi volti a garantire uguali opportunità di accesso all’istruzione e alla formazione - le iniziative per consolidare e sviluppare ulteriormente il 4° anno della formazione professionale e l’alta formazione professionale, valorizzando le esperienze di alternanza formazione lavoro - i progetti per tirocini formativi all’estero e i percorsi di formazione di secondo livello post-diploma e post-laurea, a cofinanziamento del Fse - la promozione di attività lavorative estive per studenti: la Provincia riconosce il potenziale educativo e formativo delle attività lavorative che gli studenti in età lavorativa svolgono durante il periodo estivo, anche all’estero, e sostiene lo sviluppo di tale attività, secondo una specifica disposizione normativa della legge provinciale sul benessere familiare. Per il 2012, sono coinvolti circa 540 giovani di tutto il Trentino, mediante l’utilizzo di buoni lavoro per prestazioni occasionali di lavoro accessorio, finanziati nell’ambito dei Piani giovani di zona. Per Le Famiglie - Oltre alle politiche in essere contro la povertà (reddito di garanzia), per la conciliazione lavoro-famiglia (buoni di servizio) e per la casa, si segnalano: - Le politiche tariffarie. Tenuto conto della crescita della pressione fiscale a livello nazionale e fatti salvi gli adeguamenti già valutati per il servizio di depurazione delle acque, per il servizio di trasporto extraurbano e per l’assistenza nelle Rsa, la Provincia intende mantenere sostanzialmente invariate le tariffe, con l’obiettivo di non incidere con ulteriori oneri sul reddito delle famiglie. - La promozione del benessere familiare e della natalità. Con la progressiva attuazione della legge provinciale 1/2011, in particolare attraverso le agevolazioni tariffarie per famiglie numerose con almeno tre figli e l’attivazione del contributo per il primo anno di vita del bambino, per il genitore che si astiene temporaneamente dall’attività lavorativa. - L’istituzione dell’assegno di cura. Lo strumento è a supporto di un progressivo spostamento dell’assistenza di persone non autosufficienti da un ambito residenziale (Rsa) a uno di domiciliarità integrata. In un quadro di riordino complessivo sono state assicurate risorse aggiuntive per 5 milioni di euro per il 2012. - I fondi sanitari integrativi. E’ stato recentemente sottoscritto fra la Provincia e le parti economiche e sociali il Protocollo d´intesa per l´assistenza sanitaria integrativa, con l’obiettivo di assicurare un’offerta adeguata di servizi sanitari sul territorio, garantendo nel contempo la sostenibilità finanziaria del sistema di welfare. - Il sostegno del potere d’acquisto dei nuclei familiari. Con la legge provinciale n. 9 del 2012 è stata introdotta una misura straordinaria per il 2012 a sostegno del potere d’acquisto delle famiglie che si trovano in difficoltà a seguito della crisi e della conseguente riduzione dei redditi familiari, sia ai fini della tutela delle condizioni di vita delle stesse, che del potenziamento della domanda a favore del sistema economico. La Giunta provinciale ha già approvato i criteri attuativi delle nuova misura, che trova applicazione dal 1° luglio ed alla quale sono destinati, per l’anno in corso, 15 milioni di euro. E´ prevista la concessione di un sostegno economico una tantum, fino ad un massimo di 1.000 euro, alle famiglie con requisiti variabili in relazione sia al numero dei componenti il nucleo familiare, sia ai fattori che hanno determinato la riduzione del potere d´acquisto. Si stima intorno a 26.500 il numero delle famiglie beneficiarie. - L’attivazione della “domanda unica”. La Giunta provinciale ha disposto l’attivazione, a decorrere dal 1° luglio 2012, della “Domanda unica”, con la quale si raccoglieranno con un modulo unitario le domande per le agevolazioni tariffarie relative al “diritto allo studio” (trasporto alunni, mensa scolastica, asili nido), l’assegno regionale al nucleo familiare, il contributo alle famiglie numerose e il contributo a sostegno del potere d’acquisto dei nuclei familiari.  
   
   
ECCO PERCHÈ LA TOSCANA RIESCE A FRENARE L’ANTIPOLITICA  
 
Firenze, 4 luglio 2012 – “In Toscana c’è un senso civico ancora abbastanza robusto. C’è una rete di relazioni sociali larga e che tiene e c’è un senso delle istituzioni più forte che altrove: tre fattori che riusciranno a contenere l’esplosione di fenomeni antipolitici e antipartitici”. E’ la riflessione dell’assessore alla partecipazione e al rapporto con gli enti locali, Riccardo Nencini, che ieri a margine del seminario di studi post-elettorale sulle amministrative 2012 organizzato a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze dalla Società italiana di studi elettorali (Sise)e dall’Osservatorio elettorale della Regione Toscana ha risposto alle domande di alcuni giornalisti. Domande che hanno riguardato anche la riforma elettorale, toscana e nazionale: “Per quanto riguarda la legge toscana la competenza è del Consiglio, ma c’è un impegno e tempo per avere una nuova legge nel 2015”. “Quanto alla legge nazionale – ha aggiunto Nencini – spero che questo governo non venga ricordato solo per la riforma delle pensioni”. Due erano le sessioni di lavoro previste nel seminario di oggi. Quella della mattina era presieduta dal professor Ilvo Diamanti, presidente del Sise, ed ha riguardato “Le facce del voto: simboli, primarie, personalizzazione e rendimento”. “Anche se sono state elezioni amministrative, hanno prodotto effetti politici’” ed ”hanno fatto emergere l’evidenza di una domanda di cambiamento che era nell’aria, ma che è stata espressa in modo esplicito in questo voto’” ha riassunto. Per Diamanti il voto alle amministrative ha mostrato ‘”tendenze molto chiare: la crisi dei partiti di centrodestra, la difficolta’ anche dei partiti di centrosinistra tradizionali di aggregare la domanda di alternativa e, poi, l’emergere di nuovi soggetti, in particolare il Movimento 5 Stelle”. Proprio al Movimento 5 stelle e alla Lega Nord è dedicata la sessione del pomeriggio, sotto la presidenza del professor Mario Caciagli.  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: DISPERSIONE SCOLASTICA, DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO, SICUREZZA SUL LAVORO, CONTRIBUTI PER I GIOVANI AGRICOLTORI, DIGA SUL SESSERA E TERZO VALICO  
 
 Torino, 4 luglio 2012 - Di seguit i principali argomenti esaminati il 2 luglio dalla Giunta regionale. La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Dispersione scolastica. Uno schema di intesa tra la Regione, Ufficio scolastico regionale e sindacati, presentato dall’assessore Alberto Cirio, prevede la realizzazione di azioni di sistema a sostegno delle fasce deboli della popolazione studentesca durante l’a.S. 2012/2013. Con un finanziamento di 2.200.000 euro della Regione e 2.675.000 euro del Ministero dell’Istruzione si potranno privilegiare i progetti di contrasto al disagio scolastico e per il recupero degli alunni pluriripetenti della scuola media. Dimensionamento scolastico. Su iniziativa dell’assessore Alberto Cirio, la Giunta propone al Consiglio regionale l’approvazione per l’a.S. 2013/2014 di un atto di indirizzo per la programmazione e definizione di un Piano di dimensionamento delle autonomie scolastiche che tenga conto degli ultimi cambiamenti del quadro normativo nazionale. In particolare, si fa riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale del 4 giugno scorso, che ha dichiarato l’illegittimità del comma della legge 111 del 2011 riguardante la soppressione delle istituzioni scolastiche autonome costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di primo grado e l’aggregazione in istituti comprensivi che per acquisire l’autonomia devono essere costituiti con almeno 1000 alunni. Sicurezza sul lavoro. Una direttiva presentata dagli assessori Claudia Porchietto, Paolo Monferino e Claudio Sacchetto si propone per il periodo 2012-2014 di aumentare la cultura della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e la consapevolezza dei problemi legati a questi aspetti. Per ottenere tali risultati stanzia 2.320.000 euro per favorire la partecipazione dei lavoratori delle imprese e degli enti localizzati in Piemonte ad appositi corsi di formazione. Giovani agricoltori. La dotazione finanziaria del bando per il sostegno all’insediamento dei giovani agricoltori sarà portata, su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, da 6,5 a 10 milioni di euro. In questo modo sarà possibile erogare il contributo a tutte le 419 domande presentate. Diga sul Sessera. Su proposta dell’assessore Roberto Ravello è stato espresso parere favorevole, ai fini della pronuncia di compatibilità ambientale da parte del Ministero dell’Ambiente, sul progetto di rifacimento dell’invaso sul torrente Sessera presentato dal Consorzio di bonifica della Baraggia biellese e vercellese per superare le crisi idriche ricorrenti e migliorare l’efficienza idrica degli invasi esistenti sui torrenti Ravasanella e Ostola. La delibera richiede il rispetto di alcune condizioni e raccomandazioni per la sostenibilità ambientale dell’opera, riguardanti la tutela qualitativa e quantitativa delle acque superficiali e sotterranee, l’utilizzo idropotabile ed irriguo dell’acqua, le interferenze con i corsi d’acqua demaniali, la salvaguardia del paesaggio, la realizzazione delle misure di compensazione ambientale e forestale, la salvaguardia del paesaggio, la tutela della vegetazione, degli ecosistemi e dell’ambiente rurale, la gestione degli inerti e della fase di cantiere, la limitazione delle emissioni in atmosfera e dell’impatto acustico. Terzo valico. Su proposta dell’assessore Barbara Bonino, la linea ferroviaria ad alta capacità Milano/genova-terzo Valico del Giovi sarà inserita nell’elenco dei progetti per i quali si applicano le procedure della l.R. N.4 del 2011 Cantieri/sviluppo/territorio, che ha lo scopo di intervenire a favore delle aree interessate dalla realizzazione di grandi infrastrutture per limitarne gli impatti e renderle vantaggiose per la collettività armonizzando le opere di mitigazione e compensazione con quelle di accompagnamento. Sono inoltre stati approvati: - su proposta dell’assessore Barbara Bonino, l’applicazione, prevista dalla Legge finanziaria 2012, dell’estensione del diritto alla libera circolazione sugli autobus e sui treni del trasporto regionale e locale al personale in divisa dell’Esercito italiano, della Marina e dell’Aeronautica militare domiciliato e residente in Piemonte; - su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, la variante strutturale n.2 al piano regolatore generale di Casorzo (At); - su proposta dell’assessore William Casoni, il piano d’area del Parco naturale di Stupinigi; - su proposta dell’assessore Michele Coppola, il sostegno con 182.000 euro al progetto di valorizzazione del patrimonio culturale del tessile biellese, condotto con la Provincia e il Centro di documentazione sindacale e biblioteca della Camera del lavoro di Biella. - su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, il Piano dei controlli in agricoltura 2012, le nuove istruzioni per l’applicazione della legge sul Consorzio obbligatorio per lo smaltimento dei rifiuti di origine animale, l’autorizzazione ad Arpea ad utilizzare 10.250.000 euro del Fondo aiuti di Stato per far fronte alle temporanee carenze di cassa per il pagamento dei contributi sui premi di assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante.  
   
   
PERSONALE REGIONALE: DA RICOGNIZIONE ANNUALE UMBRIA RISPETTA PIENAMENTE REGOLE SU NUMERO DIPENDENTI E SPESA  
 
Perugia, 4 luglio 2012 - "Con un numero di dipendenti al di sotto della dotazione organica e un livello di spesa per il personale notevolmente inferiore al tetto massimo fissato dalle normative nazionali, l´Umbria si presenta con tutte le carte in regola agli adempimenti previsti dalla Legge di stabilità per il contenimento della spesa pubblica". È quanto sottolinea l´assessore regionale alle Risorse finanziarie e umane Gianluca Rossi, illustrando il provvedimento con cui ieri la Giunta regionale, adempiendo all´obbligo della ricognizione annuale delle eccedenze di personale, ha preso atto che "per il 2012 - spiega - l´incidenza della spesa di personale sulla spesa corrente dell´amministrazione regionale è pari al 21,1 per cento, nel pieno rispetto del tetto massimo del 50% previsto dalle normative nazionali e non ci sono eccedenze di personale né personale in posizione soprannumeraria. Ad oggi, infatti, le unità di personale a tempo indeterminato risultano 1187, a fronte di una dotazione organica complessivamente pari a 1342 posizioni". "L´assenza di eccedenze - rileva l´assessore Rossi - è frutto della volontà decisa della Giunta regionale di ridurre i costi relativi al funzionamento e al personale della macchina regionale, nella consapevolezza del difficile momento che sta attraversando il nostro Paese, al fine di indirizzare i risparmi conseguiti a sostegno dei servizi per le famiglie e le imprese". L´osservanza dell´obbligo ricognitivo rappresenta il "necessario presupposto - conclude Rossi - per la programmazione triennale delle politiche di copertura dei fabbisogni di personale e ci consentirà, ove necessario, di poter procedere ad assunzioni o instaurare qualsiasi rapporto di lavoro".  
   
   
CAMPANIA, GIUNTA REGIONALE, I PROVVEDIMENTI. PATTO STABILITÀ INTERNO 2012, QUESTE LE PRIORITÀ NELLA SPESA  
 
Napoli, 4 luglio 2012 - Si è riunita a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, è stato rideterminato l´obiettivo programmatico di spesa assegnato alle Aree generali di Coordinamento, nell´ambito del patto di stabilità interno 2012. La Giunta ha deciso di dare priorità alle criticità di spesa relative al: personale; rate di mutuo; servizi, la cui interruzione determinerebbe grave nocumento alla collettività; spese il cui mancato assolvimento potrebbe creare un danno certo e grave all´Ente; spesa necessaria per evitare il disimpegno dei fondi cofinanziati dall´Unione Europea.  
   
   
IL RAPPORTO 2011 DELLA BOCCONI INDIVIDUA LA PUGLIA REGIONE VIRTUOSA  
 
Bari, 4 luglio 2012 - “La Regione Puglia è tra le regioni italiane che hanno avviato un percorso di risanamento effettivo e virtuoso, facendo dei Piani di rientro un’opportunità di cambiamento degli equilibri della rete di assistenza sanitaria che, nella nostra regione, è stata troppo sbilanciata sull’eccessivo ricorso al posto letto e alla ospedalizzazione, in alcuni casi inappropriata”. Lo ha detto l’assessore alla salute della Regione Puglia Ettore Attolini citando il rapporto Oasi 2011 (Osservatorio sulla funzionalità delle Aziende Sanitarie Italiani) elaborato dall’Università Bocconi di Milano che, soffermandosi sulle differenze sostanziali fra i diversi sistemi regionali che erogano l’assistenza sanitaria in maniera eterogenea su tutto il territorio italiano, riconosce gli sforzi che la Puglia sta compiendo per la modernizzazione del sistema sanitario. “Se ad esempio paragoniamo i dati pugliesi del rapporto Oasi – ha aggiunto Attolini - con quelli di una regione “modello” nell’assistenza sanitaria, come l’Emilia Romagna, ci rendiamo conto non solo di quale sia l’obiettivo da raggiungere e di come la Puglia sia assolutamente sulla giusta strada, ma anche di quanto maggiore sia la quota di finanziamento del fondo sanitario nazionale”. “Nel 2010 – ha spiegato Attolini - la nostra regione conta 40 presidi ospedalieri (che prevedono anche accorpamenti tra più stabilimenti) a fronte dei 27 presenti in Emilia Romagna; questo vuol dire che l’Emilia fa fronte alle esigenze di salute della sua popolazione (che per altro sappiamo essere leggermente superiore alla popolazione pugliese) con ben 13 strutture di ricovero in meno. Analizzando invece la presenza di strutture territoriali (non ospedaliere) pubbliche e private accreditate (ambulatori, laboratori, centri di salute mentale, consultori materno-infantili, centri distrettuali, strutture residenziali, ecc.) emerge una profonda differenza fra Puglia ed Emilia: la nostra regione conta 1.142 strutture, contro le 2.144 dell’Emilia Romagna. Questo però – ha detto Attolini - vuol dire che dobbiamo continuare a concentrare i nostri sforzi nel fornire i servizi direttamente ai territori”. Per quanto riguarda invece il tasto dolente della profonda differenza di disponibilità delle risorse economiche assegnate annualmente dal Ministero attraverso il Fondo Sanitario Nazionale, Attolini ha sottolineato che nel 2011 la Puglia ha potuto contare su quasi 7 miliardi di euro dal riparto, mentre l’Emilia ha usufruito di oltre 7 miliardi e 700 milioni di euro. “Una differenza consistente” per l’assessore che ha anche stigmatizzato l’ultimo posto riservato alla Puglia quale “regione con la quota di accesso al riparto del fondo nazionale pro capite più bassa, il che vuol dire che i cittadini pugliesi ricevono in media meno risorse per la salute rispetto ai cittadini delle altre regioni italiane”. Per Attolini “l’altro elemento di profonda differenza fra la Puglia e l’Emilia è la disponibilità del personale sanitario. Complessivamente l’Emilia Romagna ha quasi 30.000 dipendenti del comparto sanitario, fra medici e infermieri, mentre la Puglia ne ha solo 21.000. Questo significa che in Puglia dobbiamo ottemperare ai bisogni di salute dei cittadini con circa 10.000 unità lavorative in meno rispetto all’Emilia Romagna. Pertanto – ha aggiunto Attolini - va detto con chiarezza che i cambiamenti, per raggiungere i risultati di una regione come l’Emilia, necessitano assolutamente della disponibilità di risorse da allocare”. “La Regione Puglia sta lavorando duramente e sta facendo pienamente la sua parte per modernizzare e rendere più sostenibile e rispondente ai bisogni dei cittadini il sistema sanitario, come ci viene riconosciuto anche dallo studio dell’Università Bocconi – ha concluso Attolini - ma non è sufficiente. C’è bisogno che tutti facciano la loro parte. Ad esempio, ancora oggi non conosciamo le intenzioni del Ministero dell’Economia riguardo il destino del riparto del Fondo Sanitario Nazionale per il 2012 e questo comporta ritardi e danni enormi per il sistema sanitario”.  
   
   
BOLZANO: A RISCHIO LE PRESTAZIONI SOCIALI: PROVINCIA DIFENDE LA DURP CONTRO I PROGETTI DEL GOVERNO  
 
Bolzano, 4 luglio 2012 - Per rilevare il reddito e il patrimonio di chi vuole accedere a contributi o prestazioni pubbliche, Il Governo pianifica di imporre alle amministrazioni locali, dal 2013, lo strumento di valutazione statale Isee, che andrebbe a sostituire anche la Durp provinciale. "Con conseguenze fatali per i cittadini", ha sottolineato il 3 luglio a Bolzano in conferenza stampa l´assessore alle politiche sociali Richard Theiner. La Provincia, come le altre Regioni, "non potrebbe più regolare autonomamente la distribuzione delle risorse, secondo le reali esigenze." Theiner e il collega trentino Ugo Rossi hanno informato l´opinione pubblica e anticipato i prossimi interventi congiunti a Roma. Il primo settembre 2011 in Alto Adige è stata introdotta la Durp (Dichiarazione Unificata di Reddito e Patrimonio), con l´obiettivo di creare uno strumento unificato che rileva reddito e patrimonio per regolare l´accesso a contributi o prestazioni pubbliche e quindi concedere i benefici nel modo più mirato ed equo possibile. Nella conferenza stampa a Bolzano l´assessore provinciale Richard Theiner, assieme al collega trentino Ugo Rossi, ha spiegato perchè il sistema delle prestazioni sociali e dei contributi alle famiglie viene ora messo in pericolo: il governo Monti sta pianificando di imporre alle amministrazioni locali, a partire dal 2013, l’Isee analogo strumento di valutazione statale. Anche il Durp dovrebbe essere sostituito dall’Isee, con effetti negativi sia per i cittadini che per le amministrazioni locali, che non potrebbero più disciplinare autonomamente le norme che regolano la distribuzione delle risorse secondo il collaudato metodo di valutazione. "La valutazione del reddito e del patrimonio - ha spiegato Theiner - è adattata alle esigenze dell’Alto Adige, tenendo conto delle caratteristiche locali e delle esigenze dei cittadini. Possiamo gestire il sistema in modo flessibile e reagire velocemente ad eventuali necessità, non siamo legati allo Stato sia rispetto ai criteri sia rispetto alle procedure organizzative ed informatiche." Il sistema Durp funziona da 10 mesi ma è ormai consolidato e accettato dai cittadini, a fine giugno sono state quasi 143mila le dichiarazioni rilasciate. "Proprio in questi giorni sono stati pagati retroattivamente gli assegni al nucleo famigliare della Regione e della Provincia a circa 17.600 famiglie in base ai nuovi criteri Durp", ha ricordato Theiner. Con la riforma centralizzante dello Stato il calcolo di reddito e patrimonio cambierebbe radicalmente per gli altoatesini: ad esempio, nel sistema Durp la prima casa è esente, ma non nel sistema statale Isee. Anche i risparmi vengono valutati in modo molto severo dall’Isee: franchigia solo fino a 5mila euro, mentre in Alto Adige – per le prestazioni come gli assegni familiari - c´è esenzione fino a 100mila euro. "Sicuramente - ha aggiunto Theiner - si possono cambiare le regole di accesso alle prestazioni e aumentare i beneficiari delle prestazioni sociali, ma anche cambiare i criteri di accesso diventerà più difficile perchè lo Stato vuole risparmiare." Molto grave - è stato fatto notare nella conferenza stampa - è anche il fatto che l’Isee nasce come strumento unico nazionale e in quanto tale i suoi criteri di accesso tengono conto della situazione nazionale, dove i redditi sono più bassi e le risorse per erogare prestazioni sono poche. "In Alto Adige il costo di vita è molto più alto che nelle altre regioni, ma il sistema Isee qui non farà differenze. Ci sarà una forte selezione tra i cittadini per poter accedere alle prestazioni sociali", paventa l´assessore Theiner. L’obiettivo delle Province di Bolzano e Trento è quello di salvare i sistemi locali di valutazione, "cercando di utilizzare le risorse finanziare in modo mirato ed efficiente. Se adesso verrà imposto un sistema statale a tutti gli enti locali, non sarà più possibile garantire tali scelte di equità con effetti molto negativi sui cittadini", ha spiegato Theiner. L´assessore trentino Ugo Rossi ha sottolineato che "le modifiche del Governo sono parziali anche rispetto al sistema trentino, molto più evoluto proprio perché siamo partiti nel 2003 con l´Icef, strumento flessibile che abbiamo modificato nel tempo sulle diverse esigenze." Rossi ha anticipato i prossimi passi: "Vogliamo informare i cittadini sui passaggi che stiamo portando avanti congiuntamente, oltre a fare appello alle parti sociali delle nostre comunità affinché questo messaggio non sia solo politico. Abbiamo già scritto analoga lettera alla sottosegretaria Maria Cecilia Guerra e adesso i due Presidenti delle Province si rivolgeranno direttamente al ministro Elsa Fornero." Bolzano e Trento avevano proposto anche una clausola di salvaguardia, che però non è stata recepita perché le Regioni hanno deciso di non formulare nessuna proposta emendativa in quanto non sono state consultate dal Governo sull´Isee. "Qualora il provvedimento venisse approvato senza la clausola di salvaguardia, ci riserviamo di procedere con l´impugnativa", hanno concluso Rossi e Theiner.  
   
   
ARZACHENA: INCONTRO TRA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE E IL NUOVO SINDACO. CAPPELLACCI, AZIONE COMUNE PER LO SVILUPPO  
 
Arzachena, 4 Luglio 2012 - Primo incontro istituzionale ieri pomeriggio tra il presidente della Regione Ugo Cappellacci e il nuovo sindaco di Arzachena, Alberto Ragnedda. Il colloquio, svoltosi presso il palazzo comunale della città, è stato l´occasione per una ricognizione delle priorità del nuovo esecutivo comunale e delle strategie per lo sviluppo. "Linee ed indirizzi - ha dichiarato Cappellacci al termine dell´incontro - che intendiamo portare avanti in maniera condivisa, ponendo in essere quello spirito di squadra fondamentale per raggiungere risultati importanti per il territorio. Nel rispetto delle reciproche prerogative - ha aggiunto il presidente - la Regione intende essere il principale partner degli enti locali nelle politiche finalizzate a superare il guado della crisi e a creare nuove occasioni di sviluppo".  
   
   
REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE: VIA LIBERA DALLA CORTE DEI CONTI AL RENDICONTO 2011 DELLA REGIONE  
 
 Trento, 4 luglio 2012 - La Corte dei Conti a sezioni riunite, con un Collegio composto dalle Sezioni di controllo delle Province di Trento e di Bolzano in adunanza congiunta, ha parificato, il 29 giugno a Bolzano nella splendida cornice del salone d´onore nel Palazzo Mercantile, il rendiconto generale della Regione e quello delle Provincie autonome di Trento e di Bolzano. La Corte dei Conti ha dichiarato regolare il rendiconto generale della Regione Trentino-alto Adige per l´esercizio 2011, nelle componenti del conto del bilancio e del conto generale del patrimonio. Il disegno di legge sul rendiconto sarà ora trasmesso dalla Giunta al Consiglio regionale per la successiva approvazione.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI FIRENZE SOSTIENE IL PROGETTO DI RIFORMA PROPOSTO DALL’UNIONE PROVINCE D’ITALIA CHE FARÀ RISPARMIARE 5 MILIARDI DI EURO  
 
Firenze, 4 luglio 2012 - “Le Province stanno facendo la loro parte proponendo un’autoriforma che garantirà un risparmio di 5 miliardi di euro, ma è urgente il taglio dei veri rami secchi e improduttivi dell’amministrazione pubblica”. Andrea Barducci, Presidente della Provincia di Firenze, spiega così la sottoscrizione di una lettera aperta indirizzata al Presidente del Consiglio Mario Monti che è stata pubblicata il 29 giugno con una pagina a pagamento apparsa sul Corriere della Sera e sul Sole 24 Ore. “Ho firmato quella lettera – spiega Barducci – perché condivido l’appello dell’Upi affinché si unisca alla riduzione del numero delle Province, all’istituzione delle Città Metropolitane e alla riorganizzazione degli uffici territoriali dello Stato, un sostanziale taglio delle spese inutili e dei reali sprechi dell’amministrazione pubblica”. “Il Ministero del Tesoro – ricorda Barducci – ha compilato una lista di 3127 società, consorzi ed enti strumentali che ogni anno pesano sul nostro Paese per oltre 7 miliardi di euro, di cui 2 miliardi e mezzo impiegati per i soli consigli di amministrazione”.  
   
   
CORSI DI FORMAZIONE PER OPERATORI DEGLI SPORTELLI UNICI ATTIVITA’ PRODUTTIVE.  
 
Ancona, 4 luglio 2012 - La Scuola regionale di formazione della Pubblica Amministrazione avvia l’attività formativa rivolta al personale degli sportelli unici per le attività produttive. “La didattica – osserva l’assessore alle Attività produttive, Sara Giannini – è curata da docenti di elevata professionalità, scelti tra esperti di livello nazionale, tra gli operatori di alcuni Suap delle Marche che hanno realizzato significative best practices e, per la parte informatica, da tecnici della Regione. La semplificazione, correttezza, uniformità e trasparenza degli atti amministrativi inerenti le imprese è molto importante non solo per facilitare l’utenza, ma anche per favorire l’insediamento di imprese nel territorio, riducendo tempi di attesa, passaggi burocratici e quindi i costi, soprattutto per le imprese di più ridotte dimensioni. Affinché vengano erogati servizi efficienti è fondamentale investire nella formazione del personale addetto, soprattutto a fronte di una normativa che ha subito diverse innovazioni. L’avvio di un’attività d’impresa in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, deve essere agevolato al massimo”. Il corso è rivolto a tutti i comuni delle Marche e prevede sette edizioni, di cinque giornate formative ciascuna, che si svolgeranno in tutto il territorio regionale. La prima edizione coinvolgerà parte dei comuni della Provincia di Macerata e si svolgerà a Treia nei giorni 5, 6, 9, 11 e 12 luglio. L’attività formativa proseguirà dopo la pausa estiva con le successive edizioni. Il programma didattico prevede una formazione teorica e pratica per approfondire i diversi aspetti della riforma prevista dal Dpr n. 160/2010, sia dal punto di vista giuridico che tecnico-informatico. L’iniziativa si inquadra nelle attività promosse dal Tavolo permanente del Sistema regionale dei Suap – a cui partecipano le diverse amministrazioni implicate nei procedimenti amministrativi coinvolti dallo Sportello - ed è organizzata in collaborazione con l’Anci.  
   
   
LA PROVINCIA DI ANCONA AI VERTICI NAZIONALI PER LE POLITICHE DEL MERCATO DEL LAVORO, SPESA CONTENUTA E SERVIZI GARANTITI  
 
 Ancona, 4 luglio 2012 - La riforma federalista rende Ancona tra le province virtuose per ciò che riguarda le politiche si sviluppo economico e del mercato del lavoro . A dirlo è l´ indagine della Sose , prestigiosa società che si occupa di studi di settore e attualmente impegnata a monitorare la spesa degli enti locali in base ai reali fabbisogni per conto della Commissione paritetica per l´attuazione della riforma federalista. I dati, riportati da Italia Oggi e il Sole 24 Ore , pongono Ancona al top della speciale classifica insieme a Catanzaro e Venezia e hanno un significato tutt´altro che astratto . In base al sistema di calcolo adottato, infatti, per essere davvero virtuosa ogni provincia, oltre ad avere una spesa storica inferiore al fabbisogno standard, deve anche erogare un livello quantitativo di prestazioni maggiore a quello stimato . Insomma non basta spendere meno, vanno garantiti i servizi . Parametri talmente restrittivi che solo il 15% delle 83 amministrazioni prese in esame riescono a pienamente a soddisfarli. "Un risultato che premia le scelte della nostra amministrazione e la professionalità dei nostri uffici - afferma il Commissario straordinario per la Provincia di Ancona Patrizia Casagrande - dimostrando l´importanza del lavoro svolto dalla Provincia in una materia delicata come quella del lavoro . Le performance che ci vengono attribuite però sono ancor più importanti se viste dall´ottica per cui è stata avviata questa indagine sui fabbisogni, ovvero superare la stagione dei tagli lineari ai trasferimenti statali portata avanti negli ultimi anni che hanno favorito gli enti meno attenti alla gestione della spesa pubblica, penalizzando gravemente i più virtuosi ".  
   
   
TORINO, UN PROTOCOLLO D’INTESA PER AIUTARE GLI IMMIGRATI AD IMPARARE L’ITALIANO  
 
 Torino, 4 luglio 2012 - Provincia, Comune, Prefettura di Torino e Miur (l’ex provveditorato agli studi) hanno firmato il 29 giugno a palazzo Cisterna un protocollo d’intesa collegato a “Prov Governance – lingua e cultura italiana per l’integrazione”, un progetto europeo che si è concluso dopo un anno di lavoro ed ha coinvolto sul territorio tutti i Comuni con popolazione superiore ai 5mila abitanti e con almeno il 5% di popolazione straniera. “Con questo progetto europeo – spiega l’assessore provinciale Carlo Chiama – abbiamo censito enti e strutture che sul territorio torinese offrono gratuitamente corsi di formazione linguistica rivolta a persone immigrate. Ad oggi in 29 Comuni del territorio sono funzionanti corsi di lingua italiana per migranti, nel 55% dei casi gratuiti. Lavorando su questo tema abbiamo rafforzato la convinzione della necessità di garantire un sistema di governance in grado di affrontare sempre meglio il rapporto con i cittadini stranieri, aiutandoli e sostenendoli nel loro inserimento. E’ necessario promuovere un sistema differenziato di offerta di formazione linguistica adeguato alle diverse esigenze degli immigrate che vivono e lavorano sul territorio provinciale, promuovendo l’accesso alla formazione linguistica con particolare riguardo alla condizione delle donne immigrate con figli a carico”.  
   
   
LEGALITA´: ZONA FRANCA CALTANISETTA, IERI TAVOLO UNICO A PALAZZO D´ORLEANS  
 
 Palermo, 4 luglio 2012 - Si procede a tappe forzate per l´attivazione della zona franca per la legalita´ di Caltanissetta. Ieri si e´ riunito il Tavolo unico di regia convocato a palazzo d´Orleans dal presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo . Obiettivo: accelerare le procedure operative e stilare un regolamento entro il 29 luglio, data in cui il Cipe dovra´ esprimersi sull´utilizzo di 50 milioni di fondi Fas individuati dalla Regione e destinati alla zona franca per la legalita´. Hanno partecipato alla riunione, presieduta dall´assessore regionale alle Attivita´ produttive, Marco Venturi in qualita´ di componenti del Tavolo Unico: il prefetto di Caltanissetta, Carmine Valente, Salvatore Pasqualetto, segretario generale della Uil e presidente del "tavolo unico"; il sindaco di Gela, Angelo Fasulo; Rosario Amaru´, presidente di Confindustria Caltanissetta; Massimo Romano, presidente del Consorzio Fidi di Caltanissetta; Alfonso Cicero e Giuseppe Pisano, rispettivamente commissario straordinario del Consorzio Asi di Caltanissetta e di Gela; Tarcisio Sberna del "Tavolo sviluppo del centro Sicilia" e componente della Camera di commercio di Caltanissetta; un rappresentante del Comune di Caltanissetta e i segretari generali della Cgil e della Cisl, Antonino Giannone e Giuseppe Emanuele Gallo. "In poco meno di un anno - dice l´assessore Venturi - il progetto di una zona franca per la legalita´ nel territorio nisseno e´ divenuto una iniziativa che si sta definando concretamente. Dopo la pubblicazione della delibera di giunta, questo e´ il passaggio successivo e fondamentale. Perche´ il presidente della Regione ha voluto ascoltare il Tavolo unico, invitandolo a compilare un regolamento che spieghi come si intendano usare le risorse pari a 50 milioni di euro di fondi Fas su cui il Cipe si dovra´ esprimere il entro fine mese". La Zfl ha lo scopo di attrarre investimenti sul territorio, incentivare la crescita e rilanciare il tessuto socio economico della provincia, garantendo vantaggi e sgravi fiscali a favore di quelle imprese in grado di rispettare tutti i parametri di legge e di opporsi a richieste criminali. La zona franca per la legalita´ comprende i comuni della provincia di Caltanissetta (Acquaviva Platani, Bompensiere, Butera, Cltanissetta, Campofranco, Delia, Gela, Marianopoli, Mazzarino, Milena, Montedoro, Mussomeli, Niscemi, Resuttano, Riesi, San Cataldo, Santa Caterina Villermosa, Serradifalco, Sommatino, Sutera, Vallelunga Pratameno e Villalba), alcuni dell´Agrigentino (Canicatti´, Campobello di Licata, Ravanusa, Licata) e Pietraperzia (En). Il secondo step sara´ quello di ottenere - attraverso la stretta sinergia e collaborazione con i ministeri dell´Interno e dello Sviluppo Economico - il via libera dall´Unione europea alla defiscalizzazione dell´area compresa dalla Zona franca per la legalita´. "Il cammino e´ ancora lungo, in particolare per ottenere una vera zona franca e defiscalizzata. Tuttavia, stiamo facendo tutto in tempi ragionevolmente rapidi e questo - conclude Venturi - non puo´ che essere di buon auspicio per una iniziativa che, se approvata nella forma finale, sarebbe un caso unico a livello europeo e costituirebbe un vero prototipo per il rilancio del tessuto produttivo".  
   
   
WELFARE, LA LOMBARDIA NON FA UN MERCATO D´ASSISTENZA  
 
Milano, 4 luglio 2012 - "Credo che alcune delle critiche che ci sono state rivolte siano del tutto fuori luogo. Ci vengono infatti imputate delle scelte, come quella di immaginare un mercato dell´assistenza, che non abbiamo mai fatto né abbiamo intenzione di fare perché è, ovviamente, assolutamente improponibile". Lo ha detto l´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli, rispondendo ad alcune sollecitazioni emerse durante il convegno, organizzato dalla Cisl Lombardia, dal titolo ´Welfare Lombardo quale futuro tra salvaguardia e innovazione´. "Questa preoccupazione - ha aggiunto l´assessore - non è giustificata perché, nel passaggio dall´offerta alla domanda, in ogni caso a Regione Lombardia resta in capo la governance del sistema e tutti gli strumenti di regolazione e di controllo". L´incontro - Alla tavola rotonda sono intervenuti, fra gli altri, don Edoardo Algeri (Consulta Ecclesiale Regionale delle Opere socio assistenziali), Attilio Fontana (presidente Anci Lombardia), don Roberto Davanzo (direttore Caritas Ambrosiana), Fabrizio Tagliabue (portavoce Forum Terzo Settore Lombardia) e Gigi Petteni (segretario generale Cisl Lombardia). Insieme Per Un Nuovo Welfare - "Noi teniamo conto di tutte le osservazioni fatte - ha ricordato Boscagli - ma è chiaro che il tema del welfare parte sempre dalla persona e coinvolge sia la famiglia sia l´associazionismo. Nella nostra regione è presente una rete importante, il cosiddetto ´Terzo settore´ con cui noi abbiamo deciso si dialogare per arrivare insieme ad un ´Patto per il welfare´ che sia costruito mettendo attorno ad un tavolo una serie realtà presenti in Lombardia". La Riforma Necessaria - "Oggi siamo stati accusati di voler riformare il welfare - ha spiegato Boscagli - semplicemente perché, secondo alcuni, non abbiamo abbastanza soldi da investire a causa dei tagli del Governo. In realtà, il nostro welfare va riformato perché non è più in grado di rispondere ai bisogni. E´ questo il reale motivo per cui va ripensato ed è questo l´impegno che ci siamo presi cercando un dialogo costante con il territorio che ci permetta di dare una risposta reale ai bisogni che da lì emergono". Nessuna Taglio A Risorse - L´assessore Boscagli ha poi sottolineato come, nonostante i tagli del Governo, le risorse messe in campo dalla Regione Lombardia non siano diminuite. "Anche sacrificando i bilanci dei miei colleghi - ha detto - siamo riusciti a ripristinare i 70 milioni del Fondo Sociale Regionale, un impegno concreto che è segno dell´attenzione che Regione Lombardia ha verso il welfare". "Sono tre - ha detto ancora l´assessore Boscagli nel corso del convegno organizzato dalla Cisl Lombardia - i motivi che ci hanno portano all´avvio di un confronto con tutti i soggetti del sociale per costruire insieme la riforma del nostro sistema di welfare: la riduzione di risorse dovute alla crisi economica, l´invecchiamento della popolazione e un´eccessiva centralizzazione del sistema". Rete Di Soggetti Attivi - "Nel contesto attuale - ha proseguito Boscagli - non è più immaginabile che il sistema di welfare poggi esclusivamente sul pubblico inteso come Stato e le sue articolazioni. La sussidiarietà richiede che si realizzi una rete ricca e articolata di presenze in cui la Regione giochi un ruolo di ´governance´ senza normalmente sovrapporsi o sostituirsi a chi già opera. Il tessuto lombardo è talmente ricco di presenze, talmente flessibile nelle risposte e generoso nella dedizione di tanti che non sarà difficile costruire insieme una risposta adeguata ai bisogni antichi e a quelli nuovi man mano che si evidenziano". Offerta E Domanda - L´assessore Boscagli ha poi voluto chiarire cosa si intende con passaggio dall´offerta alla domanda all´interno del percorso di riforma del sistema lombardo di welfare. "Questo cambiamento - ha spiegato - implica tre conseguenze: una più attenta valutazione del bisogno, che deve essere ´personalizzato´; il trasferimento delle risorse alle famiglie attraverso una dote o un voucher e la libertà di scelta per il cittadino, garantita dall´assegnazione del titolo di acquisto; la possibilità di muoversi all´interno di una rete di erogatori accreditati". In conclusione, l´assessore alla Famiglia ha elencato i punti centrali del Patto del Welfare: centralità della famiglia, abbandono della logica di offerta di servizi e assistenza verso un sistema imperniato sulla domanda, sussidiarietà, semplificazione e maggiore accessibilità ai servizi, Fattore Famiglia e ruolo strategico del Terzo Settore. Fattore Famiglia - Proprio sul Fattore Famiglia ha ricordato come questo indicatore sia uno dei tasselli della nuova riforma. "L´introduzione del Fattore Famiglia - ha concluso Boscagli - garantisce una migliore lettura del reddito familiare tenendo conto in modo più significativo del numero dei figli (naturali, adottati o in affido), della presenza di situazioni particolari come disabilità, persone anziane non autosufficienti o perdita temporanea del reddito (es. Cassa integrazione). Inoltre il Fattore Famiglia valuta il reddito ´in tempo reale´, non facendo esclusivo riferimento alla dichiarazione dei redditi dell´anno precedente che, in un momento difficile come questo, può non essere attuale".  
   
   
TRENTO: PARI OPPORTUNITÀ, UN IMPEGNO A TUTTO CAMPO  
 
Trento, 4 luglio 2012 - "Provincia e volontariato sono ancora una volta assieme, per sostenere e supportare l´impegno anche nel campo delle pari opportunità, in quello spirito di gratuità che è la cifra costante dell´impegno di molti". E´ partito da questa considerazione l´intervento con cui Lia Giovanazzi Beltrami ha aperto, il 28 giugno, a Cei, presso la sede dell’associazione Nuovi Orizzonti, l’incontro annuale che l´Assessorato alla solidarietà internazionale e convivenza della Provincia autonoma di Trento organizza ormai da alcuni anni con le associazioni del territorio che si occupano di pari opportunità. Un incontro assai partecipato - oltre alla consigliera di parità, Eleonora Stenico e alle consigliere provinciali Margherita Cogo e Sara Ferrari, erano presenti ben 62 rappresentanti delle diverse realtà associazionistiche - che in questa occasione, oltre a proseguire il percorso iniziato e consolidare la conoscenza reciproca, aveva anche lo scopo di presentare la nuova legge provinciale sulle pari opportunità tra donne e uomini, approvata di recente dal Consiglio provinciale, che introduce a livello territoriale importanti novità e per certi aspetti si pone come modello a livello nazionale. Proprio per questo l’incontro è stato esteso con il coinvolgimento di altre realtà associative che, per loro sensibilità, nel loro lavoro quotidiano toccano di fatto la tematica della parità e della famiglia e che a vario titolo possono essere interessate dalla nuova normativa. L´assessore Beltrami ha voluto sottolineare come, nella nuova legge, vada colto proprio il fatto che si tratta di uno strumento che non si rivolge solo alle associazioni di donne ma a tutte quelle realtà che si occupano, a tutti i livelli, di pari opportunità. "D´altronde - ha ricordato l´assessore - va anche ribadito come l´impegno della Provincia su questo fronte non è solo quello che fa riferimento al mio Assessorato. Sono legati più che mai al tema delle pari opportunità anche, ad esempio, anche gli incentivi all´imprenditoria femminile. Dunque quando di parla di pari opportunità non possiamo scordare che si tratta di una voce che troviamo in molti settori nei quali la Provincia è presente". L´incontro di ieri sera, contrassegnato da un confronto a tutto campo, ha confermato quanto vasto sia l´impegno dell´ente pubblico, ed ovviamente delle moltissime associazioni, nel campo delle pari opportunità. "E´ una attività quotidiana - ricorda l´assessore Beltrami - che spazia dall´assistenza sociale alla marginalità, dallo sport alla cultura, dall´arte al tempo libero".  
   
   
TRENTO: DUE INTERVENTI ECONOMICI A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE LA GIUNTA APPROVA UN INTERVENTO PER SOSTENERE I CONSUMI ED UNO PER RIDURRE L´IMPATTO DELLE TARIFFE SUI NUCLEI CON ALMENO TRE FIGLI  
 
Trento, 4 luglio 2012 - La Giunta provinciale ha approvato il 28 luglio due misure importanti a sostegno delle famiglie trentine, che sono in difficoltà a causa della crisi. Le deliberazioni sono state proposte dall´assessore alla salute e politiche sociali, Ugo Rossi. "Abbiamo voluto dare - spiega l´assessore - un segnale concreto ai nuclei familiari trentini in questo periodo difficile e allo stesso tempo semplificare la vita al cittadino, introducendo la domanda unica. Con la compilazione di uno stesso modulo sarà d’ora in avanti possibile accedere, oltre che a questi due interventi, anche ad altre misure quali l’assegno regionale al nucleo familiare e alle politiche sul diritto allo studio, ovvero servizio mensa, trasporto studenti, servizio prolungamento dell´orario". Istruzioni per l´uso: la domanda unica per semplificare la vita al cittadino I due interventi approvati ieri dalla Giunta provinciale consistono in: un contributo ´una tantum´ anticrisi a sostegno dei consumi di tutte le famiglie ma anche ai singoli compreso fra un minimo di 150 euro e un massimo di 1000 euro. Un intervento finanziario per le famiglie numerose con almeno tre figli che intende ridurre i costi connessi agli oneri tariffari derivanti dagli usi domestici. Le domande potranno essere presentate ai C.a.f. Accreditati per l’Icef, agli sportelli periferici della Provincia, all’Agenzia provinciale per la Previdenza integrativa a partire dal 1° luglio al 31 dicembre 2012 nell´ambito della procedura cosiddetta "domanda unica". Oltre a questi due interventi con la domanda unica si potranno chiedere anche altri interventi quali: l´assegno regionale al nucleo familiare. Gli interventi per il diritto allo studio (ovvero servizio mensa, trasporto studenti, servizio prolungamento dell´orario). Gli interventi saranno erogati dall´Apapi - Agenzia provinciale per l´Assistenza e la Previdenza Integrativa. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.Trentinosociale.it  e www.Trentinofamiglia.it  Istruzioni Contributo ´Una Tantum´ La Giunta provinciale, con la delibera approvata su proposta dell´assessore Ugo Rossi, ha messo a disposizione delle famiglie trentine 15 milioni di euro ´una tantum´. Si calcola che il provvedimento possa interessare 26.500 nuclei familiari. Sono previste tre quote di sostegno. La prima legata al contrasto delle dinamiche di aumento dei prezzi, va da un minimo di 150 euro ad un massimo di 738 euro a seconda della situazione redittuale e patrimoniale della famiglia. Una seconda voce legata all´impatto delle politiche fiscali nazionali, fino ad un massimo di 350 euro, verrà graduata a seconda della proprietà di prima casa di abitazione e dunque è rivolta a chi è tenuto al pagamento dell´Imu (chi non ha casa in proprietà ed è quindi soggetto passivo di imposta, ad esempio è in affitto, non può richiedere la quota Imu). Infine un sostegno "nascita figli": prevede una quota fissa di 200 euro in caso di nascita di un figlio e di 300 euro per la nascita di più di un figlio nell´anno precedente alla domanda. L´importo massimo complessivo erogabile per una famiglia non potrà comunque superare i 1000 euro. Requisiti: ­ residenza in provincia di Trento da almeno tre anni; - valutazione della condizione economica del nucleo familiare Icef non superiore a 0,24 ­ sono esclusi i nuclei familiari in possesso dei requisiti per l’accesso al reddito di garanzia. Termine: - dal 1° luglio 2012 al 31 dicembre 2012. Dove si presenta: - Sportelli Caf (in caso di "domanda unica") - Apapi - sportelli periferici della Provincia - patronati (solo per coloro che beneficiano unicamente di questo intervento) Modulistica: - "domanda unica" opportunamente integrata; - specifico modulo per coloro che intendono accedere solo a questo intervento. Competente della concessione ed erogazione dell’intervento: - Apapi- Agenzia provinciale per l´Assistenza e la Previdenza Integrativa Tempi del procedimento per la concessione ed erogazione dell’intervento: - entro 30 giorni dalla presentazione della domanda l’Apapi deve provvedere alla concessione e all’erogazione dell’intervento. Contributi Alle Famiglie Numerose Per Ridurre Gli Oneri Tariffari La seconda delibera approvata dalla Giunta provinciale, prevede un intervento finanziario in favore delle famiglie numerose, residenti in provincia di Trento da almeno tre anni, per ridurre i costi connessi agli oneri tariffari derivanti dagli usi domestici. Il provvedimento era stato stabilito in via sperimentale nel corso del 2011 ed erano pervenute 6.009 domande. I nuclei familiari che hanno presentato domanda nel corso del 2011 hanno mediamente 3,28 figli per famiglia: 4.692 sono i nuclei con tre figli e i rimanenti con quattro e più figli. L´importo di spesa a copertura di queste domande è stato nel 2011 di 1.126.000 euro. Per il 2012 si è stabilito di procedere con le stesse modalità, il costo stimato è di 1.100.000 euro. Requisiti: ­ residenza in provincia di Trento da almeno tre anni; - tre o più figli; - valutazione della condizione economica del nucleo familiare Icef da 0,3529 (si riceve il contributo minimo) a 0,03 (si riceve il contributo massimo) ­ sono esclusi i nuclei familiari in possesso dei requisiti per l’accesso al reddito di garanzia Termine: - dal 1° luglio 2012 al 31 dicembre 2012. Dove si presenta: - Sportelli Caf - Apapi - sportelli periferici della Provincia Modulistica: - "domanda unica". Valore del contributo: - Minimo 100 euro - Massimo 200 euro all´anno per la famiglia con tre figli; - Minimo 175 euro – Massimo 350 euro all´anno per la famiglia con quattro figli; - Minimo 210 euro – Massimo 420 euro all´anno per la famiglia con cinque o più figli. Competente della concessione ed erogazione dell’intervento: - Apapi- Agenzia provinciale per l´Assistenza e la Previdenza Integrativa Tempi del procedimento per la concessione ed erogazione dell’intervento: - entro 90 giorni dalla presentazione della domanda l’Apapi deve provvedere alla concessione e all’erogazione dell’intervento.  
   
   
SICILIA, VIOLENZA SU DONNE: AL VIA ISTITUZIONE ORGANISMI CONTRO MOLESTIE  
 
 Palermo, 4 luglio 2012 - Alla presenza delle rappresentanti delle diverse associazioni che si occupano delle donne vittime di violenze, che si sono costituite negli ultimi anni, delle rappresentanti di comuni e province siciliane, e´ stato avviato il percorso finalizzato all´istituzione dei due organismi previsti dalla legge regionale 3 del 2012: il "forum permanente contro le molestie e le violenze di genere" e "l´osservatorio regionale per il contrasto alla violenza di genere". L´incontro, sollecitato dall´assessore regionale alla Famiglia e alle Politiche Sociali, Giuseppe Spampinato, con la rappresentanza di tutte le associazioni che sul territorio si occupano delle donne vittima di violenza, e´ stato propedeutico ad avviare il percorso per dare applicazione alla legge che contiene "Norme per il contrasto e la prevenzione della violenza di genere", approvata all´inizio dell´anno dall´Ars. Una legge che prevede l´attivazione di una articolata serie di interventi ed iniziative per il contrasto e la prevenzione della violenza di genere e adottare tutti gli atti conseguenti di competenza dell´assessorato e dei due organismi fondamentali in difesa delle donne. L´assessore ha, preliminarmente, sottolineato che "ognuno di noi, per la propria parte, sta solamente facendo il proprio dovere. Chi ha scritto e approvato la legge e chi contribuira´ a farla applicare. Dobbiamo solamente continuare a fare il nostro dovere e poter dire, con orgoglio e soddisfazione, questo tavolo ha lavorato con serieta´ e responsabilita´ ed ha ottenuto dei risultati". L´assessore alle Politiche sociali ha poi chiarito che i soldi a disposizione sono pochissimi "ma e´ una base su cui cominciare a lavorare", annunciando che ai 450 mila euro gia´ postati "ci impegniamo ad aggiungere una somma che stiamo quantificando, prelevata da un fondo di 15 milioni di euro gia´ assegnati all´assessorato alla Famiglia". Infine, preannunciando la possibilita´, in fase di verifica, di realizzare qualche azione in collaborazione con l´assessorato alla formazione, l´assessore Spampinato ha invitato tutte le associazioni a fare pervenire sollecitazioni, idee e proposte che gli uffici dell´assessorato sintetizzeranno per arrivare ad una proposta unitaria all´istituzione degli organismi previsti dalle legge.