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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Ottobre 2012
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: BUDGET 2013, ELEZIONI IN GEORGIA E RIFORMA CAP  
 
 Bruxelles, 2 ottobre 2012 - Questa settimana, la commissione al Budget voterà le proposte della Commissione per il budget europeo 2013. Una delegazione di 8 membri partirà in Georgia per osservare lo svolgimento delle elezioni parlamentari. Sarà anche preparata una missione d´osservazione per le elezioni in Ucraina. All´ordine del giorno anche un dibattito sull´uguaglianza di genere con la partecipazione di deputati nazionali. Seminario sulla politica agricola comune. Lunedì inizia un seminario di due giorni per i giornalisti sulla politica agricola post 2014. La riforma della Pac è strettamente legata alle discussioni sul budget europeo 2014-2020. La commissione all´Agricoltura voterà ufficialmente la riforma della Cap solo quando si troverà un accordo sul quadro finanziario pluriennale. Elezioni in Georgia. Una delegazione di otto deputati osserverà lo svolgimento delle elezioni parlamentari aTblisi dall´1 ottobre. La delegazione incontrerà anche delle Ong, la stampa e i rappresentanti dei partiti politici. La conferenza stampa sui risultati preliminari è prevista per martedì 2 ottobre. Elezioni in Ucraina. Mentre una delegazione del Pe si prepara alla missione di osservazione delle elezioni in Ucraina., martedì i leader dei gruppi politici e il presidente del Pe avranno un incontro con l´ex presidente polacco Kwaœniewski e l´ex presidente del Pe Cox sulle passate missioni in Ucraina. Più vicini all´unione economica. Il presidente del Pe Martin Schulz e i leader dei gruppi politici s´incontreranno martedì con Brok, Gualtieri, Verhofstadt e Cohn-bendit per definire i dettagli di un mandato sulle prossime negoziazioni con il Consiglio e la Commissione riguardanti l´unione politica, economica, fiscale e bancaria. Tunisia. Martedì dalle ore 15 alle 16, i deputati della commissione agli Affari esteri riceveranno Questa settimana, la commissione al Budget voterà le proposte della Commissione per il budget europeo 2013. Una delegazione di 8 membri partirà in Georgia per osservare lo svolgimento delle elezioni parlamentari. Sarà anche preparata una missione d´osservazione per le elezioni in Ucraina. All´ordine del giorno anche un dibattito sull´uguaglianza di genere con la partecipazione di deputati nazionali. , Primo Ministro del Governo della Repubblica Tunisina per discutere quali mezzi sono necessari per accompagnare la transizione democratica. Budget 2013. La commissione al Budget dovrebbe votare a favore delle proposte per il budget europeo 2013. L´incontro della commissione inizia mercoledì alle ore 11 e continuerà giovedì. Uguaglianza di genere. Il commissario Viviane Reding ritornerà sulle sue recenti proposte per aumentare le quote rosa al lavoro in un dibattito a cui parteciperanno i deputati nazionali ed europei mercoledì dalle ore 9 e 30 alle ore 17. L´agenda del presidente. Lunedì Martin Schulz incontrerà il primo ministro estone Andrus Ansip. Rivolgerà un discorso al parlamento irlandese, incontrerà il capo del governo Enda e discuterà con gli studenti dell´University College di Dublino durante un viaggio ufficiale in Irlanda mercoledì e giovedì.  
   
   
UE: QUALI SONO I 10 ATTI LEGISLATIVI PIÙ GRAVOSI PER LE PMI?  
 
 Bruxelles, 2 ottobre 2012 - Si sentono spesso lamentele sulla burocrazia prodotta dal diritto europeo. Noi vogliamo e possiamo tagliare la burocrazia. Mancano però proposte concrete su come farlo. In quest´ottica la Commissione europea rivolge un invito alle imprese: "Fateci sapere ciò che ritenete che possa essere migliorato, comunicateci le vostre idee su come ridurre la burocrazia!" — questo il filo conduttore della consultazione avviata lì 1 ottobre dalla Commissione. Questo processo di consultazione delle piccole e medie imprese (Pmi) e delle organizzazioni che le rappresentano contribuirà ad individuare i dieci atti legislativi dell´Ue considerati più gravosi per le microimprese e le Pmi. Al suo termine, il 21 dicembre 2012, la Commissione analizzerà i risultati e valuterà come migliorare la situazione per le Pmi. Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario per le Imprese e l´industria, ha dichiarato: "Sento spesso dire che la Commissione europea è troppo lontana dalla realtà quotidiana delle piccole imprese. Vogliamo colmare questa lacuna. Oggi diamo alle imprese la possibilità di indicare i settori e gli atti legislativi su cui intervenire. Ho fiducia che le nostre imprese coglieranno questa opportunità e mi appello a loro affinché esprimano le loro opinioni. Vi preghiamo di comunicarci in quali ambiti, secondo voi, potremmo ridurre la burocrazia." http://ec.Europa.eu/governance/better_regulation/index_it.htm  http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/sme/small-business-act/sme-test/index_en.htm  Se siete una Pmi o un´organizzazione che rappresenta gli interessi delle Pmi, potete aiutarci ad individuare i punti critici. Fateci sapere se ritenete che l´Ue potrebbe aiutare le Pmi eliminando la burocrazia eccessiva in determinati settori, ad esempio: Servizi: fornitura di servizi a livello transfrontaliero, riconoscimento delle qualifiche professionali; Dogane: controlli e formalità doganali, classificazione delle merci, tariffe doganali; Occupazione e affari sociali: coordinamento e trasferibilità dei diritti sociali, salute e sicurezza sul luogo di lavoro, organizzazione dell´orario di lavoro, regimi di sicurezza sociale, libera circolazione dei lavoratori, distacco dei lavoratori; Energia: approvvigionamento energetico, efficienza energetica, energia rinnovabile; Sicurezza dei prodotti: impiego delle norme, dimostrazione della conformità in assenza di una norma armonizzata, procedure di valutazione della conformità, valutazione della conformità da parte di un organo ufficiale, dichiarazione di conformità Ue, norme sul marchio Ce, obblighi di informazione/etichettatura/tracciabilità, controlli/ispezioni; Ambiente: lotta contro il cambiamento climatico, qualità dell´aria/inquinanti, biotecnologie, natura e biodiversità, sostanze chimiche, audit ambientale industriale, etichettatura ecologica, rumore, rifiuti, acqua; Contesto delle imprese: appalti pubblici, diritto societario, proprietà intellettuale e industriale, protezione dei dati; Fiscalità: Iva, accise, altre imposte indirette, imposte dirette; Protezione dei consumatori: acquisti sicuri, commercio elettronico, mezzi giudiziari di ricorso e composizione delle controversie, sicurezza alimentare, salute animale e vegetale; Trasporti: trasporto di merci/passeggeri, trasporto su strada, trasporto marittimo/per vie navigabili interne, modalità di trasporto combinate/altre. Date il vostro contributo partecipando al sondaggio online: "Quali sono i 10 atti legislativi dell´Ue più gravosi per le Pmi?" all´indirizzo http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/sme/public-consultation-new/index_en.htm  Contesto Nell´ambito della revisione dello Small Business Act (2011), la Commissione sta rafforzando ulteriormente la procedura di valutazione d´impatto per assicurare che le ripercussioni sulle Pmi siano attentamente analizzate e prese in considerazione in tutte le proposte legislative e politiche pertinenti, con una chiara indicazione degli effetti quantificati sulle Pmi, ogni volta che ciò sia possibile e proporzionato. L´applicazione del principio “Innanzitutto pensare in piccolo” resta alla base della Normativa europea per le piccole imprese. Ciò implica una semplificazione del contesto normativo e amministrativo in cui operano le Pmi, in particolare per mezzo di norme ispirate a tale principio. Nel rapporto intitolato Ridurre al minimo indispensabile gli oneri normativi che gravano sulle Pmi - Adeguare la normativa dell´Ue alle esigenze delle microimprese la Commissione presenta una serie di proposte concrete per ancorare il principio “Innanzitutto pensare in piccolo” alla pratica normativa e politica e per coinvolgere da vicino le Pmi e le organizzazioni che le rappresentano. Queste modifiche comprendono: un "test Pmi" a misura delle microimprese, un quadro di valutazione della legislazione dell´Ue aggiornato su base annua, conferenze negli Stati membri e l´attuale consultazione sui dieci atti più gravosi per le Pmi.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA PROLUNGA ORIENTAMENTI IN MATERIA DI AIUTI DI STATO PER IL SALVATAGGIO E LA RISTRUTTURAZIONE DI IMPRESE IN DIFFICOLTÀ  
 
Bruxelles, 2 ottobre 2012 - La Commissione europea ha prorogato gli orientamenti dell´Ue in materia di aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà finanziaria. La Commissione sta attualmente esaminando una revisione degli orientamenti nel contesto della modernizzazione dello stato recentemente lanciato un aiuto (Sam) iniziativa (vedi Ip/12/458 ) e lancerà in tempo utile una consultazione pubblica sulle proposte di riforma. Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: "Per non anticipare i risultati delle discussioni in corso sulla modernizzazione del nostro regime degli aiuti di Stato, la Commissione ha deciso di continuare ad applicare gli orientamenti attuali fino a quando le nuove norme adottate. " Le attuali linee guida sono state adottate nel 2004 (cfr. Memo/04/172 ) e prorogata una prima volta nel luglio 2009. Erano in scadenza il 9 ottobre 2012. La validità delle linee guida è ora estesa fino a quando la Commissione ha adottato nuove norme, a seguito del processo di revisione in corso nel contesto dell´iniziativa Sam.  
   
   
UE, ESAME TRIMESTRALE SULL´OCCUPAZIONE: PERMANGONO DISPARITÀ SOCIALI E DEL MERCATO DEL LAVORO FRA STATI MEMBRI  
 
Bruxelles, 2 ottobre 2012 - La situazione sociale e occupazionale nell´Ue si è mantenuta molto grave nel secondo trimestre del 2012, che ha fatto registrare un aumento della disoccupazione nel suo complesso ma con differenze significative tra gli Stati membri, un deterioramento della situazione finanziaria delle famiglie e un aumento della povertà infantile. L´ue sta attraversando una fase di recessione, o vicina alla recessione, dalla fine del 2011 e il clima economico generale è ai minimi degli ultimi tre anni. In questa situazione le possibilità di trovare lavoro sono basse, se confrontate con quelle degli anni precedenti la crisi. Nel primo trimestre del 2012 il più alto numero di ore lavorative prestate dai lavoratori dipendenti a tempo pieno si è avuto in Grecia e in Austria, mentre il più basso è stato registrato in Finlandia, Irlanda e Italia. Sono alcuni dei principali risultati dell´ultimo Employment and Social Situation Quarterly Review (esame trimestrale sull´occupazione e la situazione sociale). "Le differenze delle situazioni occupazionali e sociali negli Stati membri sono più marcate che mai. Per questo è opportuno che gli Stati membri attuino le Raccomandazioni specifiche per paese per il 2012 adottate lo scorso luglio ed applichino i provvedimenti indicati nel Pacchetto occupazione della Commissione", ha commentato il Commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, László Andor. "La costante diminuzione del reddito disponibile delle famiglie e la crescente povertà infantile indicano che siamo di fronte ad una vera emergenza sociale", ha dichiarato il presidente Barroso alla conferenza Jobs for Europe, dando rilievo alla necessità di intensificare in tutta Europa gli investimenti sociali. "La Commissione affronterà questo tema nel suo prossimo pacchetto di investimenti sociali." Particolarmente preoccupante è il fatto che la disoccupazione è ancora in crescita ed ha raggiunto la quota record di 25,3 milioni, con un aumento di 2,6 milioni di unità (+11,6%) rispetto al marzo 2011. Il tasso di disoccupazione, che a livello di Ue è ora al 10,4%, è aumentato in 17 Stati membri e si sono nuovamente accentuate le disparità tra i paesi Ue meno in difficoltà e i paesi "periferici". Il divario fra il paese dell´Ue con la percentuale di disoccupazione più bassa (Austria, 4,5%) e quello con la percentuale più alta (Spagna, 25,1%) è attualmente di 20,6 punti percentuali, un massimo storico. Il numero dei disoccupati di lunga durata è aumentato dall´anno scorso in 15 Stati membri, raggiungendo la quota di 10,7 milioni. I disoccupati di lunga durata costituiscono attualmente il 4,5% della popolazione attiva (+0,4 punti percentuali nell´ultimo anno). Cupe prospettive per i giovani - La disoccupazione giovanile è ad un livello drammatico (22,5% a luglio nell´Ue), anche se non è cresciuta nel secondo trimestre. Dodici Stati membri hanno registrato tassi superiori al 25% e solo tre restano sotto la soglia del 10%: Austria, Germania e Paesi Bassi. Le cupe prospettive per i giovani rispecchiano rischi crescenti di disoccupazione di lunga durata e di inattività duratura, che si manifestano nell´aumento del numero di giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione (Neet). La Commissione sta affrontando attivamente il problema della disoccupazione giovanile e lancerà alla fine dell´anno due iniziative: una proposta per garantire che i giovani abbiano un posto di lavoro, continuino gli studi o frequentino un corso di formazione entro 4 mesi dal termine della scuola, ed una proposta per inquadrare sotto il profilo qualitativo i tirocini. Nuovi dati dettagliati relativi al 2011 fanno maggiore chiarezza sulla situazione del mercato del lavoro. Secondo tali dati oltre ai disoccupati si contano circa 8,6 milioni di lavoratori a tempo parziale sottoccupati, prevalentemente donne, ed altri 10,9 milioni di persone situate in una zona grigia tra l´inattività e la disoccupazione, in cui rientra anche chi abbia rinunciato alla ricerca di un lavoro. Diminuzione del reddito delle famiglie - Tra il 2009 e il 2011 il reddito disponibile lordo delle famiglie è diminuito in due terzi dei paesi dell´Ue. I cali maggiori si sono registrati in Grecia (15,7%), Irlanda (9%) e Lituania, Spagna, Cipro ed Ungheria (tutti oltre il 4%). Questa evoluzione è in netto contrasto con la situazione osservata nei paesi nordici ed in Germania, Belgio, Slovacchia e Francia, paesi in cui i sistemi di protezione sociale e una maggiore tenuta del mercato del lavoro hanno fatto sì che i redditi continuassero ad aumentare anche durante la crisi. Cionondimeno la crisi ha investito quote significative della popolazione ed ha causato un aumento della povertà anche in tali paesi. Non sorprende che la percentuale della popolazione dell´Ue che si trova in situazione di precarietà finanziaria resta eccezionalmente elevata. I cittadini dei paesi più colpiti dalla flessione dei redditi tendono inoltre a percepire negativamente la loro situazione sociale, come dimostrano i dati dell´Eurobarometro 2012 sul clima sociale. Povertà infantile - La povertà infantile interessa un numero sempre maggiore di famiglie a causa dei bassi redditi da lavoro dei genitori e del sostegno insufficiente alle famiglie con figli. La percentuale di bambini a rischio di povertà (dopo i trasferimenti sociali) va dal 10% approssimativo della Danimarca e della Finlandia al 20% ed oltre di Spagna, Grecia, Bulgaria, Portogallo, Italia, Romania, Lettonia, Polonia, Lituania e Lussemburgo. L´entità e l´efficacia delle prestazioni per i figli a carico variano notevolmente all´interno dell´Ue. La disponibilità di strutture per la custodia dei bambini a prezzi accessibili costituisce un fattore estremamente importante per consentire ai genitori, e in particolare alle madri, di lavorare. Disparità della crescita - Tra i principali Stati membri dell´Ue l´economia ha continuato a crescere in Germania, Francia e Polonia, mentre in Italia e nel Regno Unito ha registrato un´ulteriore contrazione. Spagna e Portogallo hanno subito nel secondo trimestre del 2012 una forte flessione dell´attività economica e dell´occupazione. Ulteriori informazioni Memo/12/720 Esame trimestrale sull´occupazione e la situazione sociale: http://ec.Europa.eu/social/blobservlet?docid=8885&langid=en    
   
   
UE: 20 ANNI DI MERCATO UNICO  
 
Bruxelles, 2 ottobre 2012 - Il mercato unico festeggia il suo ventesimo compleanno e conta ormai più di 500 milioni di consumatori. La commissione al Mercato interno e alla Protezione del consumatore ha adottato martedì scorso una relazione per richiedere il riconoscimento delle qualifiche professionali, l´apertura di conti bancari, la registrazione delle macchine e la risoluzione dei problemi legati al pagamento delle tasse in più stati. Su richiesta del Parlamento europeo, la Commissione aveva domandato uno studio sulle denunce dei cittadini e delle imprese legate al funzionamento del mercato interno. Oggi una relazione della deputata portoghese Regina Bastos (Partito popolare) chiede a sua volta alla Commissione di fare proposte concrete per risolvere i problemi sollevati. La relazione sarà votata in plenaria durante il mese di ottobre. Il contenuto mette in evidenza la mancanza d´informazione, d´implementazione del diritto europeo a livello nazionale e di una legislazione europea in certi settori. Ecco i principali obiettivi: il riconoscimento delle qualifiche professionali; una soluzione per le complesse procedure legate alla sicurezza sociale; le pratiche discriminatorie durante i colloqui di lavoro all´estero; l´immatricolazione delle macchine all´estero; la burocrazia che scoraggia le aziende a lavorare all´estero.  
   
   
IMPORTANTI PROGRESSI VERSO LA TRASPARENZA: UN IDENTIFICATORE DI NUOVA LEGISLAZIONE EUROPEA  
 
 Lussemburgo, 2 ottobre 2012 - Il 24 settembre il Consiglio europeo ha adottato le conclusioni del gruppo di lavoro e-Law, presieduto dal governo del Lussemburgo, l´introduzione facoltativa di cosiddetto Identifier legislazione europea (Eli). Eli prevede, tra l´altro, una soluzione per identificare in modo univoco e l´accesso on-line legislazione nazionale ed europea. Ciò garantirà un più facile accesso, lo scambio e il riutilizzo della legislazione per gli enti pubblici, professionisti, studiosi e cittadini. Eli apre la strada per un web semantico delle gazzette ufficiali e riviste giuridiche. Informazioni legali sono oggi ampiamente disponibili e accessibili in forma elettronica. Tuttavia, il modo in cui è organizzata informazioni classificate e varia nei diversi sistemi giuridici, fatto che tende a limitare l´accesso e la possibilità di riutilizzo. Con l´implementazione di questo nuovo identificatore univoco e metadati strutturati alla legislazione di riferimento pubblicati nelle gazzette ufficiali e gazzette giuridici dei diversi sistemi giuridici, questa barriera sarà superata. Il ruolo dell´Ufficio delle pubblicazioni: Pienamente consapevole dei benefici che ne derivano l´introduzione di questo nuovo identificativo e sulla base della sua esperienza nella fornitura di state-of-the-art di accesso all´informazione giuridica, l´Ufficio delle pubblicazioni prevede di: Eli integrare come parte del portale Eur-lex; ospitare e mantenere il registro delle descrizioni formali di notazione Uri (Uniform Resource Identifier) ​​gli Stati membri ´sistemi; ospitare e mantenere le tabelle di autorità di riferimento.  
   
   
ANTITRUST: LA COMMISSIONE EUROPEA CONFERMA LE ISPEZIONI NEL SETTORE DEL RICICLAGGIO DI PIOMBO  
 
 Bruxelles, 2 ottobre 2012 - La Commissione europea può confermare che il 26 settembre 2012 Funzionari della Commissione hanno effettuato ispezioni a sorpresa presso le sedi delle più acquirenti di batterie di scarto e rottami di piombo altro per la produzione di piombo riciclato. Ispezioni ha avuto luogo in diversi Stati membri. La Commissione ha motivo di ritenere che le società interessate possono aver violato l´articolo 101 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue), che vieta cartelli e le pratiche commerciali restrittive. I funzionari della Commissione sono stati accompagnati dai loro omologhi delle autorità nazionali garanti della concorrenza. Controlli a sorpresa sono un passo preliminare in indagini cartelli sospetti. Il fatto che la Commissione procede a tali ispezioni non vuol dire che le società sono colpevoli di comportamento anticoncorrenziale né pregiudica l´esito dell´indagine stessa. La Commissione rispetta i diritti della difesa, in particolare il diritto delle imprese di essere sentito nei procedimenti antitrust. Non esiste una scadenza legale per completare indagini sui cartelli. La loro durata dipende da una serie di fattori, tra cui la complessità di ciascun caso, la misura in cui le imprese interessate cooperano e l´esercizio dei diritti della difesa.  
   
   
SESTA CONFERENZA INTERNAZIONALE SU SVILUPPO SOSTENIBILE E PIANIFICAZIONE  
 
Kos, 2 ottobre 2012 - La sesta conferenza internazionale su sviluppo sostenibile e pianificazione (Sixth International Conference on Sustainable Development and Planning) si svolgerà dal 27 al 29 maggio a Kos, in Grecia. Le città dell´Europa rappresentano i suoi centri di attività economica, innovazione e lavoro, tuttavia esse devono affrontare molte sfide. La tendenza alla suburbanizzazione, la concentrazione di miseria e disoccupazione in quartieri urbani, la crescente congestione del traffico, problemi complessi come questi hanno bisogno di risposte integrate nei piani per il traffico, gli alloggi e la formazione e il lavoro, che devono essere personalizzati in base alle esigenze locali. Un´urbanizzazione sostenibile è necessaria se le città europee vogliono riuscire a gestire con successo una crescita senza precedenti. La conferenza affronterà lo sviluppo regionale in un modo integrato, e in accordo con i principi della sostenibilità. Risulta ormai chiaro che urbanisti, ambientalisti, architetti, ingegneri, responsabili delle politiche ed economisti devono lavorare assieme allo scopo di garantire che la pianificazione e lo sviluppo soddisfino le attuali esigenze senza mettere in pericolo le generazioni future. Questo evento riunirà scienziati e altre parti interessate allo scopo di concentrare l´attenzione sugli sviluppi nel campo delle strategie manageriali e degli strumenti di valutazione per la politica e i responsabili del processo decisionale. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Wessex.ac.uk/13-conferences/sustainable-development-and-planning-2013.html    
   
   
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE. ASSE MILANO-PARIGI PER I PROGETTI DI CO-SVILUPPO LA CITTÀ È UNA DELLE PIÙ ATTIVE IN EUROPA NEI PROGETTI CHE COINVOLGONO GLI STRANIERI IMMIGRATI  
 
Milano, 2 ottobre 2012 - Milano, insieme a Parigi e Barcellona, è una delle città europee più attive nei progetti di cooperazione decentrata di co-sviluppo. Dal Comune di Parigi, nella persona dell’assessore alle Relazioni internazionali e agli Affari europei Pierre Schapira, arriva una lettera al Sindaco Pisapia che contiene un’importante dichiarazione d’interesse a collaborare con Milano sulle tematiche della cooperazione e dell’integrazione. “Le nostre città – ha scritto l’assessore parigino - condividono la convinzione che le popolazioni di origine straniera, stabilizzate durevolmente su questi territori, non solo partecipano con forza all’arricchimento culturale reciproco, ma sono anche vettori importanti per le politiche di cooperazione decentrata e di aiuto allo sviluppo che abbiamo il dovere di portare avanti". "Parigi – ha proseguito Schapira - auspica dunque di lavorare con Milano e di accettare la vostra proposta di cominciare, eventualmente con Barcellona, una cooperazione in questo campo. Noi potremo mettere a disposizione una competenza riconosciuta in materia e scambiare le nostre esperienze con le città che vorranno aggiungersi a noi”. La lettera dell’assessore francese è stata resa pubblica il 28 settembre dall’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino durante il convegno “Tra il Locale e il Globale: Migrazione e Sviluppo oggi”, organizzato dal Comune di Milano presso il Centro Congressi di Fondazione Cariplo nell’ambito del ‘Fuori Forum per la Cooperazione internazionale’. “Sul tema della cooperazione internazionale e dell’integrazione la sfida che abbiamo di fronte, in quanto istituzioni pubbliche, è una maggiore assunzione di responsabilità da parte nostra. È quello che stiamo chiedendo al Governo da tempo”. Lo ha dichiarato l’assessore Majorino durante il convegno al quale hanno partecipato esponenti di città europee, Ministero degli Affari Esteri e Nazioni Unite. “Gli Enti locali – ha proseguito l´assessore del Comune di Milano - devono poter gestire direttamente le risorse e definire le politiche di accoglienza e integrazione, come abbiamo fatto per esempio qui a Milano quest’anno con gli stranieri richiedenti asilo. Riteniamo strategico, al fine di una vera integrazione sociale, incentivare i progetti di co-sviluppo, attivi a Milano già dal 2007, che vedono i cittadini stranieri immigrati come i veri protagonisti per favorire la trasformazione e il miglioramento delle loro società di origine e al tempo stesso soggetti dinamici nel processo di integrazione nelle città che li accolgono”.  
   
   
PAGARE IN TEMPO: A ROMA L´EVENTO LANCIO DELLA CAMPAGNA CONTRO I RITARDI DI PAGAMENTO  
 
Roma, 2 ottobre 2012 - I ritardi nei pagamenti si sono trasformati in debiti per decine di miliardi di euro, così sottratti all´economia reale e causa di circa 1/3 dei fallimenti in Europa. Per questo motivo, la puntuale attuazione della Direttiva sui ritardi di pagamento (2011/7/Ue) , è diventata un obbligo non solo giuridico ma anche morale. Venerdì 5 ottobre a Roma, alla presenza del Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l´Industria e l´Imprenditoria Antonio Tajani sarà ufficialmente lanciata la Campagna di sensibilizzazione, ideata dalla Commissione e rivolta a istituzioni, imprenditori e cittadini. Alla tavola rotonda, che si terrà nella Sala delle Bandiere del Parlamento europeo in via Iv novembre 149, prenderanno altresì parte Raffaele Baldassarre, membro al Parlamento europeo e re , Vincenzo Boccia, Vicepresidente di Confindustria e Presidente di Piccola Impresa, Paolo Buzzetti, Presidente Ance e Giovanni Sabatini, Direttore Generale Abi. Contesto - La crisi che sta vivendo l´Unione europea ha evidenziato la necessità di ripartire da una strategia per la crescita che punti sull´economia reale. Senza accesso ai capitali, specie per le Pmi, non vi potranno essere investimenti in competitività, innovazione e nuova occupazione. Un´impresa su tre non riesce a ottenere il credito richiesto. E la situazione peggiora in alcuni Stati membri in cui per far fronte alla crisi molte banche hanno chiesto indiscriminatamente il rientro di fidi e ora stentano a erogare credito, se non a condizioni molto restrittive. In questo contesto drammatico, alcuni Stati continuano a ritardare - spesso ben al di là dei termini previsti - i pagamenti alle imprese, accumulando debiti per decine di miliardi di euro, così sottratti all´economia reale e causa di circa 1/3 dei fallimenti in Europa. Se è legittimo per gli Stati imporre una riscossione tempestiva dei tributi, specie in tempi di austerità, è altrettanto doveroso, anche moralmente, che le amministrazioni pubbliche paghino i debiti alla scadenza, evitando la chiusura di aziende sane e la perdita di occupazione. Per porre fine a questo malcostume, l´Ue ha emanato una direttiva che prevede l´obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di pagare entro 30 giorni (salvo limitate eccezioni), pena interessi di mora superiori all´8%. In considerazione dell´aggravarsi della crisi la Commissione europea a più volte sollecitato gli Stati membri ad anticipare l´attuazione della direttiva, il cui termine ultimo scade nel marzo del 2013. Per sensibilizzare e informare istituzioni, operatori economici e media sull´applicazione della direttiva la Commissione e il Parlamento europeo hanno lanciato una campagna d´informazione con eventi in tutti gli Stati membri. Il Vice Presidente della Commissione europea, responsabile per l´Industria e l´Imprenditoria, Antonio Tajani, competente per l´attuazione della direttiva, aprirà l´evento di lancio della campagna a Roma il 5 ottobre. Informazioni Per informazioni e adesioni si prega di contattare all´indirizzo cristina.Ceccarelli@ext.ec.europa.eu  o al numero 06 69999207.  
   
   
PROVINCE: PRIMO SÌ A QUELLA DI PARMA E PIACENZA APPROVATO DAL CAL UN ODG. LE PROVINCE EMILIANO ROMAGNOLE SCENDONO DA 9 A 4 PIÙ BOLOGNA METROPOLITANA.  
 
Parma, 2 ottobre 2012 – “E’ una conferma delle nostre scelte e della linea che avevamo tracciato con il Consiglio provinciale”. Vincenzo Bernazzoli è soddisfatto dell’esito del Comitato delle Autonomie Locali (Cal) che ieri mattina, in seduta plenaria, ha approvato un ordine del giorno sul riordino delle Province che nella nostra regione passano da nove a quattro: oltre a Bologna che diventa città metropolitana, nascono le Provincie di Piacenza e Parma e quella di Reggio Emilia e Modena; rimane la Provincia di Ferrara, mentre Rimini, Forlì-cesena e Ravenna si uniscono nella Provincia di Romagna. “Pur in quadro dove permangono incertezze e contraddizioni, la scelta di dare vita ad una unica Provincia di Parma e Piacenza, tiene conto delle espressioni assunte di recente dai due Consigli provinciali. Siamo territori molto simili, che già ora lavorano su progetti comuni – dice Bernazzoli – “La decisione del Cal è il primo passo per un sempre più urgente e complessivo riassetto istituzionale che, dopo il riordino delle Province dovrà coinvolgere anche gli altri livelli. I prossimi mesi saranno indispensabili per capire quali funzioni e competenze saranno assegnate alle nuove Province, se saranno un ente di primo o secondo livello. Ritengo anche vada continuato un dialogo per arrivare ad una soluzione più ampia con altri territori”. Per quanto riguarda il proseguo dell’iter, ora la Regione dovrà esprimere il proprio parere che va inviato entro il 31 ottobre al Governo.  
   
   
LIBERALIZZAZIONI, ROSSI ALL’ANTITRUST: “IL GOVERNO PROMETTE, LA REGIONE TOSCANA FA”  
 
Firenze, 2 ottobre 2012 – “Leggo che secondo il presidente dell’Autorità antitrust Giovanni Pitruzzella sarebbero le Regioni a costituire un ostacolo alle liberalizzazioni. Allora gli chiedo: a quali Regioni si riferisce? Non alla Toscana, perché in Toscana di liberalizzazioni ne abbiamo fatte concretamente, mentre il governo, come lo stesso Pitruzzella ammette, per ora ha al suo attivo tante promesse ma un risultato pratico “deludente”. Così il presidente Enrico Rossi ha replicato ieri alle dichiarazioni contenute nell’intervista rilasciata dal presidente dell’Antitrust all’Huffington Post. “Faccio alcuni esempi – prosegue il presidente Rossi – Abbiamo ereditato dallo Stato Toremar, la compagnia che si occupava del collegamento con le isole, e messo a bando questo servizio con una gara a cui hanno partecipato 11 soggetti. Abbiamo salvaguardato i posti di lavoro, risparmiato 10 milioni di euro, congelato il costo del biglietto per 10 anni e imposto il rinnovo delle navi fatiscenti. Insomma abbiamo preso dallo stato la ruggine e abbiamo fatto una gara vera, pubblica, ottenendo un risultato importante”. “Altro esempio, il Trasporto pubblico locale. In Toscana ogni anno prima della crisi il governo assicurava per questo servizi 490 milioni di euro per bus e treni regionali, adesso ce ne promettono 320, dunque mancano 170 milioni all’appello. E’ ovviamente un taglio letale per servizi e posti di lavoro. Per salvare il Tpl abbiamo messo insieme tutte le Province e le 14 aziende di trasporto che avevano le concessioni e bandito la gara per individuare il gestore unico. Il bando è stato pubblicato in Italia e in Europa. Risparmieremo 40 milioni di euro all’anno rispetto alle spese ‘storiche’ di questo settore. E grazie al lavoro di revisione delle linee fatto assieme agli enti locali, avremo una rete di servizi quasi equivalente a quella attuale, oltre 101 milioni di km. La Toscana investirà sul futuro servizio di Tpl 195 milioni all’anno per 9 anni (160 di fondi regionali e 35 degli Enti Locali), più 30 milioni l’anno di investimenti in nuovi autobus e 70 milioni nell’arco dei 9 anni per la tutela dell’occupazione nel settore. Ultimo esempio, i rifiuti. Anche per questo servizio stiamo concludendo le procedure per individuare il gestione unico in ciascuno dei tre Ato”. “Come dice Pitruzzella il governo – conclude il presidente Rossi – continua il lavoro, spinge, procede. La Regione Toscana ha già tagliato il traguardo”.  
   
   
PROVINCE: I TEMPI SONO TROPPO STRETTI PER RIORGANIZZARE L’ARCHITETTURA ISTITUZIONALE DEL TERRITORIO. È UNA SPENDING REVIEW CHE NON TIENE CONTO DELLA VIRTUOSITÀ DEL VENETO  
 
 Venezia, 2 ottobre 2012 - Ieri la conferenza permanente della Regione e delle Autonomie locali, che si è riunita a Palazzo Balbi per discutere il riordino istituzionale previsto dalla spending review, ha deciso per il mantenimento delle sei Province alle quali si aggiunge la città metropolitana di Venezia. Erano presenti all’incontro: l’assessore regionale al bilancio e agli enti locali e presidente della conferenza, Roberto Ciambetti, i consiglieri regionali, Cristiano Corazzari e Bruno Pigozzo, i componenti dell’unione province venete, Leonardo Muraro e Barbara Degani, i componenti di Anci Veneto Antonio Bertoncello, Achille Variati, Sabrina Rampin, Francesco Pietrobon e, infine, il rappresentante di Uncem Veneto, Ennio Vigne. La proposta, che passerà prima in giunta e poi sarà inviata al consiglio regionale, ha visto il voto favorevole di quasi tutti i componenti del tavolo ad eccezione dei voti contrari di Achille Variati e di Mauro Pigozzo, mentre Antonio Bertoncello non ha partecipato alla votazione. L’assessore Ciambetti ha commentato così l’esito dell’incontro odierno: “la decisione di oggi deriva dalla consapevolezza che i tempi che il governo ci ha dato per discutere di un tema delicato e complesso come quello della riorganizzazione del territorio sono troppo stretti. L’architettura istituzionale del Veneto per essere ripensata ha bisogno di analisi e studi approfonditi che non si possono realizzare in poche settimane. Un territorio come quello veneto non può essere rivisto secondo parametri numeri, ma vanno considerate le istanze e le peculiarità dei territori a 360 gradi tenendo conto anche di fattori economici e demografici.” Nello specifico la proposta della Conferenza prevede il mantenimento come determinato dalla legge delle province di Verona e Vicenza e la Provincia di Venezia diviene città metropolitana. La Provincia di Belluno viene confermata in ragione della specificità riconosciuta dallo Statuto del Veneto; la Provincia di Treviso viene mantenuta in ragione della annessione del comune di Scorzè che permette il raggiungimento dei requisiti minimi previsti dalla legge; la Provincia di Rovigo viene fatta salva in ragione della peculiarità territoriale del polesine e in aderenza alle istanze provenienti dal territorio; la Provincia di Padova viene confermata per le caratteristiche peculiari della realtà territoriale. La conferenza permanente della Regione e delle Autonomie locali ha, inoltre, recepito i passaggi di Scorzè dalla Provincia di Venezia a quella di Treviso, di San Pietro in Gù dalla Provincia di Padova a quella di Vicenza, di Vigonovo dalla Provincia di Venezia a quella di Padova. “Questi tre Comuni – spiega l’assessore regionale – hanno espresso in modo chiaro la volontà di cambiare circoscrizione provinciale con una delibera e la conferenza ha recepito questa istanza testimoniando ancora una volta l’attenzione e il dialogo costante con i territori nelle decisioni che riguardano l’assetto istituzionale.” “Non siamo contrari alla riduzione della spesa - conclude Ciambetti - ma questa deve essere fatta tenendo conto dei parametri dell’efficienza e del risparmio non andando a colpire gli enti virtuosi come le province della nostra regione. La riorganizzazione del territorio deve essere realizzata secondo una visione federalista dello Stato coinvolgendo tutti i soggetti interessati e dando agli enti locali l’autonomia necessaria per decidere sull’architettura istituzionale del territorio.”  
   
   
DOCUMENTI FINANZIARI, COMMERCIO URBANO, CONSUMATORI E REFERENDUM SU MAPPANO SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI ESAMINATI IL 1° OTTOBRE DALLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE  
 
Torino, 2 ottobre 2012 - Le decisioni della Giunta regionale coordinata dal presidente Roberto Cota. Documenti finanziari. Su proposta dell’assessore Giovanna Quaglia sono stati approvati i disegni di legge riguardanti la Finanziaria 2013, il bilancio di previsione 2013 e il bilancio pluriennale 2013-2015. Si tratta di documenti tecnici che consentono di aprire la discussione in Commissione e in Consiglio regionale, ma che dovranno essere aggiornati alla luce del decreto annunciato dal Governo sui tagli alle Regioni, ma anche dei risultati dei circoli interni per la riduzione dei costi dell’ente e del lavoro svolto in Prima Commissione sulla riduzione delle spese del Consiglio. I provvedimenti approvati sono caratterizzati da maggiori entrate derivanti dalla valorizzazione degli immobili attraverso il fondo immobiliare e da un iscrizione dei mutui, pari al valore del rimborso delle quote in conto capitale dell’anno, senza che ciò comporti aumento dell’indebitamento complessivo. Come precisa l’assessore Quaglia, “come l’anno scorso non sono previsti incrementi di tasse a cittadini e imprese. E’ chiaro che la nostra sfida resta quella di trovare un equilibrio tra le entrate della Regione e le voci di spesa, recuperando una parte di disavanzo e dell´anticipazione della sanità. Sono allocate le risorse della sanità, il cofinanziamento dei fondi europei, le partite degli oneri finanziari con il recupero di una quota del disavanzo e dell´anticipazione di cassa sulla sanità”. Commercio urbano. Definite, su iniziativa dell’assessore William Casoni, alcune modifiche agli indirizzi generali ed ai criteri di programmazione urbanistica per l’insediamento del commercio al dettaglio in sede fissa, che verranno ora presentate al Consiglio regionale per l’approvazione definitiva. Tra le azioni proposte, la sostenibilità ambientale delle scelte d’impresa, il riuso degli immobili dismessi da altre attività, un’efficace snellimento delle procedure burocratiche per la riqualificazine del tessuto commerciale esistente, una forte attenzione ai luoghi del commercio in ambito urbano. Consumatori. Il programma generale d intervento “Per una nuova cultura del consumo” è stato modificato, su proposta del presidente Roberto Cota, in modo da confermare l’attività della rete dei 14 Sportelli del consumatore quale veicolo fondamentale di assistenza nella risoluzione di problemi specifici e da avviare un progetto che si propone di contribuire alla riduzione degli sprechi alimentari. Mappano. Via libera, su proposta dell’assessore Elena Maccanti, alla stipula tra Regione e Prefettura di Torino di un’intesa per la gestione degli adempimenti necessari per l’organizzazione del referendum consultivo per l’istituzione del Comune di Mappano, in programma domenica 11 novembre 2012. Sono inoltre stati approvati: - su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, le varianti ai piani regolatori di Valle Mosso (Bi), Locana (To) e Moretta (Cn); - su proposta dell’assessore Claudia Porchietto, l’avvio della realizzazione di una piattaforma informativa unitaria per il lavoro e la formazione professionale; - su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, lo schema di convenzione con i centri di assistenza agricola per l’assegnazione dei buoni carburanti a prezzo agevolato.  
   
   
PUGLIA: GIUNTA APPROVA DDL SU INCOMPATIBILITÀ E DECADENZA CONSIGLIERI E PRESIDENTE  
 
Bari, 2 ottobre 2012 - La Giunta ha approvato ieri, in seduta straordinaria, lo schema di disegno di legge che integra la disciplina delle cause di incompatibilità per l’elezione del consiglio regionale e del presidente della Giunta, così come annunciato nei giorni scorsi dal presidente Vendola. Con il disegno di legge si modifica la legge elettorale pugliese (n. 2/2005) al fine di adeguare l’ordinamento regionale ai principi fondamentali dettati dal legislatore statale, declinando le situazioni che determinano incompatibilità ed estendendo tale disciplina ai componenti dell’Esecutivo regionale che non rivestano la carica consiliare. Sono dunque aggiunti alla legge 2/2005 l’art. 6 bis (cause di incompatibilità) e l’art. 6 ter (cause di decadenza). Secondo la nuova legge non può ricoprire la carica di presidente, assessore o consigliere chi è 1) amministratore o rappresentante di ente soggetto a vigilanza regionale che riceva sovvenzione da parte della Regione che superi il 10% delle entrate totali dell’Ente; 2) chi titolare o rappresentante ha parte in servizi, esazioni, somministrazioni o appalti nell’interesse della Regione o in imprese sovvenzionate o vigilate dalla Regione, qualora le sovvenzioni non siano in forza di legge dello Stato o della Regione; 3) colui che ha lite pendente, in quanto parte attiva di un procedimento civile od amministrativo con la Regione. La lite passiva comporta incompatibilità esclusivamente nel caso in cui la lite medesima sia conseguente o sia promossa a seguito di giudizio definito con sentenza passata in giudicato. La costituzione di parte civile nel processo penale non costituisce causa di incompatibilità. Lo sdl prevede incompatibilità anche per chi ha debiti in mora verso la Regione, non ha rendicontato gestioni riguardanti la Regione. Ci sono incompatibilità tra Presidente, Assessore e Consigliere regionale con le cariche di membro delle due camere, ministro, sottosegretario, giudice di Cassazione, membro del Cnel, magistrato delle acque, del Consiglio di Stato, della Corte dei conti e Consulta. Non possono far parte della Giunta il coniuge, gli ascendenti e i discendenti, i parenti e affini fino al terzo grado del presidente e dei componenti della Giunta. Per le cause di decadenza, il consiglio provvede alla contestazione, così come la Giunta e i componenti hanno dieci giorni di tempo per rispondere. Qualora la contestazione sia sussistente, i componenti hanno 5 giorni tempo per optare tra le cariche incompatibili, se i componenti non provvedono, Giunta e consiglio li dichiarano decaduti.  
   
   
BOLZANO.: BILANCIO VICINO AL VIA LIBERA, NIENTE TAGLI PER SOCIALE E FORMAZIONE  
 
 Bolzano, 2 ottobre 2012 - Ammonterà a poco meno di 5 miliardi di euro il bilancio 2013 della Provincia di Bolzano. Lunedì prossimo la legge sarà approvata dalla Giunta provinciale, che il 1° ottobre ha già trovato l´accordo sulle linee guida: tagli medi del 7% in molti settori, riduzioni minime per sociale e formazione. Da 5,124 a 4,99 miliardi di euro, al netto delle partite di giro si passa da 4,422 a 4,346 miliardi. Per il 2013 la cura dimagrante del bilancio provinciale prevede minori risorse per circa 80 milioni di euro rispetto all´anno precedente. "Siamo consapevoli che in futuro la situazione non sarà destinata a migliorare - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - quindi abbiamo deciso di non accendere mutui, di non indebitare l´amministrazione provinciale solo per rendere meno difficile ridurre oggi alcune spese che tra qualche anno potremmo non permetterci più". In concreto, secondo quanto annunciato dal presidente della Giunta provinciale, ciò dovrebbe tradursi in tagli medi del 7% per la maggior parte dei settori, con punte del 12% per opere stradali e infrastrutture. "Proseguiremo la strada già intrapresa l´anno scorso - ha aggiunto Durnwalder - che prevede trattamenti di riguardo per alcuni settori chiave. Mi riferisco soprattutto alle politiche sociali: non possiamo pensare di tagliare ancora il minimo vitale, le prestazioni per i disabili o i non autosufficienti, e dunque questo settore avrà ancora a disposizione un budget di circa 400 milioni di euro. In totale, comprendendo anche la famiglia, la riduzione delle risorse non supererà l´1,8%. Discorso simile anche per il capitolo dedicato alla formazione, che subirà un taglio minimo dello 0,7%". Nel corso di questa settimana, tutti i singoli assessori valuteranno le risorse a disposizione dei propri Dipartimenti, ed elaboreranno un piano per la ripartizione fra i singoli capitoli di spesa. "Ci sarà poi da trattare con il Consorzio dei Comuni - ha sottolineato Luis Durnwalder - ma lunedì prossimo arriverà il via libera definitivo della Giunta provinciale alla legge di bilancio". Durnwalder, infine, ha ribadito le difficoltà incontrate per "l´incertezza legata a circa 190 milioni di euro che sono oggetto di ricorsi tra Stato e Provincia. Prima di un pronunciamento della Corte Costituzionale non possiamo inserire questi fondi nel bilancio".  
   
   
RIORDINO PROVINCE, OGGI RIUNIONE FINALE CONFERENZA PERMANENTE REGIONE CAMPANIA - AUTONOMIE  
 
 Napoli, 2 ottobre 2012 - L´assessore alle Autonomie locali della Campania Pasquale Sommese ha convocato per oggi alle ore 12, presso la sala giunta di palazzo Santa Lucia, la Conferenza Permanente Regione - Autonomie per la formulazione delle ipotesi di riordino delle Province. Con la riunione si conclude la serie di cinque incontri che la Conferenza ha avuto in questi mesi a partire dall´8 agosto, il giorno in cui è entrata in vigore la legge 135 sulla spending rewiev. Incontri che si sono tenuti anche sul territorio, in particolare ad Avellino e Benevento, al fine di coinvolgere tutte le Autonomie per l´elaborazione della proposta finale. Nella Conferenza di domani ci sarà la decisione finale, che verrà inoltrata alla Giunta entro il 3 ottobre. A sua volta, la Giunta presenterà il disegno al Governo entro il 23 ottobre. All´incontro prenderanno parte i presidenti delle 5 Amministrazioni provinciali, i sindaci dei 5 Comuni capoluogo, i sindaci di Capri, Ischia, Ercolano, Trevico, Sant´egidio del Montalbino, il presidente della Comunità montana del Fortore, i presidenti di Anci, Uncem, Upi, Lega delle Autonomie, Anpci e Aiccre. "Completiamo domani - sottolinea l´assessore Sommese - la fase di ascolto che abbiamo portato avanti in questi due mesi, allorchè ci impegnammo a sentire tutti i protagonisti e gli attori che rappresentano il territorio. E´ nostro intendimento - conclude Sommese - come ha ribadito il presidente Caldoro, di sostenere un piano di riordino credibile e razionale che le Autonomie locali, i territori, le Province e i Comuni metteranno sul tavolo, senza alcuna soluzione calata dall´alto."  
   
   
COOPERAZIONE - PRESIDENTE SARDEGNA CAPPELLACCI A FORUM MILANO  
 
Cagliari, 2 Ottobre 2012 - Il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, dopo aver partecipato ai lavori del Consiglio regionale, ha raggiunto ieri Milano per partecipare, in rappresentanza delle Regioni italiane, al forum internazionale della cooperazione in corso nel capoluogo lombardo, imperniato sul tema "Muovi l´Italia, cambia il mondo". Il governatore, il cui intervento è previsto per questa mattina, si soffermerà sul contributo delle Regioni e Province autonome alla Cooperazione internazionale. Un argomento sul quale la Regione Sardegna ha presentato un documento alla Conferenza delle Regioni e alla Commissione Affari Comunitari e Internazionali, in qualità di coordinatrice delegata per la Cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e le Regioni marittime e del Mediterraneo.  
   
   
TUTTI I TAGLI A INCARICHI E CONSULENZE DELLA PROVINCIA DI TORINO IN DIECI ANNI HA AZZERATO LA SPESA  
 
Torino, 2 ottobre 2012 - Dal 2003 ad oggi, la spesa per incarichi e consulenze esterne assegnate dalla Provincia di Torino è stata pressochè azzerata. Le voci del riepilogo parlano chiaro: se nel 2003 da Palazzo Cisterna venivano assegnati incarichi, studi e consulenze esterne per un ammontare di 8 milioni e 700 mila euro, nel primo semestre di quest´anno il dato si ferma a 319mila euro, di cui la maggior parte per collaudi ai lavori di edilizia scolastica. "Non avevamo bisogno della spending review per mettere mano al risparmio - commenta il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta - e lo dimostrano i dati del progressivo azzeramento, in atto costantemente ormai da otto anni. Per questo oggi è una beffa essere paragonati a chi spende senza limite e spesso senza pudore" . Sul sito istituzionale della Provincia di Torino le tabelle con i dati delle consulenze.  
   
   
BOLZANO, DALLA GIUNTA: MISURE PER RILANCIARE L´ECONOMIA  
 
Bolzano, 2 ottobre 2012 - Il rilancio dell´economia altoatesina passa attraverso alcune misure mirate precisate il 1° ottobre dalla Giunta provinciale che verranno inserite nella prossima legge finanziaria: riguardano tra l´altro un potenziamento del fondo di rotazione, il risanamento edilizio nei centri storici, un maggiore sostegno all´export, alle aziende che assumono apprendisti e a quelle che si insediano in Alto Adige offredno posti di lavoro qualificati. Il programma di rilancio del tessuto economico altoatesino, inserito tra le priorità della Giunta provinciale, è stato definito nella seduta odierna a Palazzo Widmann. Si tratta di una serie di misure che verranno inserite nella legge finanziaria provinciale 2013, in fase di elaborazione. Nella conferenza stampa dopo la riunione di Giunta il presidente Luis Durnwalder ha sintetizzato alcuni degli interventi principali: il passaggio dai contributi soggettivi a quelli oggettivi (sostegno riferito all´attività economica svolta, quindi anche in caso di subentro, e non al titolare della stessa), un aumento di 60 milioni di euro della dotazione del fondo di rotazione, incentivazioni all´assunzione di apprendisti ("una misura per fronteggiare la disoccupazione giovanile", ha ricordato Durnwalder). Il pacchetto di interventi comprende anche dal potenziamento dell´export, attraverso l´azione dell´Eos, lo studio di nuovi mercati, le presenze alle rassegne internazionali, le visite guidate in Alto Adige, l´assunzione di garanzia da parte della Provincia, per le imprese che fanno export, fino all´80% del valore della merce. La Giunta provinciale prevede inoltre per le aziende che si insediano in Alto Adige e creano posti di lavoro qualificati un sostegno sottoforma di azzeramento della quota provinciale dell´Irap per un periodo massimo di 5 anni. Il rilancio dell´economia altoatesina passa anche attraverso l´incentivazione del risanamento edilizio dei centri abitati, che significa un impulso notevole al settore locale delle costruzioni (imprenditori edili e artigiani) e la valorizzazione dei centri storici favorita da un possibile bonus cubatura. Oltre a rilanciare l´economia, si interviene infatti per recuperare cubatura già esistente ma abbandonata senza quindi dover procedere all´assegnazione di nuove zone di espansione nel verde agricolo.  
   
   
ABRUZZO: MERCOLEDI´ FORUM GIOVANI 2012  
 
Pescara, 2 ottobre 2012 - Mercoledì 3 ottobre, con inizio dei lavori a partire dalle 9.30, si terrà il "Forum Giovani 2012", evento organizzato dall´Assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Abruzzo e dall´Ice nelal sede del Centro Espositivo della Camera di Commercio di Pescara - Marina di Pescara. "Si tratta di un evento importante - sottolinea il vicepresidente della Giunta regionale, con delega allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione, riservato alle aziende del panorama abruzzese che hanno in essere processi di internazionalizzazione. Oltre alla parte seminariale della mattina, nella quale ci saranno interventi di esperti in merito alle novità contrattuali della Riforma Fornero e ai processi virtuosi di internazionalizzazione, l´evento riserverà a circa 30 aziende selezionate la possibilità di "incontrare" i ragazzi che, attraverso i nostri corsi di formazione, in questo ultimo anno, hanno maturato competenze specifiche e strategiche sui processi di internazionalizzazione." "In un paio di ore - aggiunge il coordinatore dello Sportello Sprint Abruzzo, Luca Labricciosa - ogni azienda potrà conoscere alcuni di questi ragazzi, senza alcun impegno, fermo restando l´interesse, in prospettiva, di sviluppare progetti che potrebbero vederli protagonisti".  
   
   
“LINGUA” LIGURE VERSO IL RICONOSCIMENTO UFFICIALE IN ARRIVO UN FESTIVAL CANORO E UNA APP GRATUITA SUL TELEFONINO  
 
 Genova, 2 ottobre 2012 - Parlate liguri a rischio scomparsa e la Regione Liguria vuole farle diventare ufficialmente una lingua, con il riconoscimento giuridico di una legge nazionale che potrà permettere anche un inserimento scolastico come materia di studio. Non per nostalgia folcloristica, ma come espressione della quotidianità, come elemento identitario della comunità regionale. "La perdita delle parlate liguri, con il loro corollario di saperi, lessici, specificità territoriali sarebbe un grave depauperamento del patrimonio culturale e storico della regione e della comunità". Lo ha detto l´assessore alla Angelo Berlangieri, nel corso della presentazione, ieri, con presidente della Consulta Ligure della associazioni per la cultura Elmo Bazzano, della dodicesima edizione del Festival San Giorgio della Canzone in Lingua Ligure, in programma venerdì 1 e sabato 2 febbraio 2013 al Teatro Don Pelle di Albenga, con la finalissima, sabato 16 febbraio 2013 al Teatro Govi di Genova-bolzaneto. Berlangieri, ha anche anticipato iniziative regionali per promuovere la parlata ligure, fra cui una applicazione gratuita per telefonini e tablet. La "lingua" ligure, sia pure formata da elementi locali differenti, affonda le radici in secoli di letteratura, a cominciare dalle rime dell´Anonimo Genovese del 1291, fino alla straordinaria poesia di "Creuze de ma", il disco-capolavoro di Fabrizio De Andrè del 1984. La situazione del "ligure"- si sottolinea nel documento - è comune a varie altre parlate regionali, tra cui alcune di grande rilievo sotto il profilo storico-linguistico-letterario, come, per esempio, il napoletano, il veneto, il siciliano, per questo, la Liguria cercherà di trovare una linea comune con altre regioni nei confronti del governo. Il richiamo a un intervento dello Stato non è casuale. Lo Stato italiano, pur avendola sottoscritta nel 2000, non ha infatti ancora ratificato la Carta Europea delle lingue regionali o minoritarie" approvata dal Consiglio d´Europa nel 1992. Non solo: con una legge del 1999, lo Stato italiano tutela la lingua e la cultura di diverse popolazioni residenti in Italia (albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate) e delle popolazioni che parlano il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l´occitano e il sardo. In sostanza, limitando lo "status" di lingua a quelle elencate. La "lingua ligure", riconosciuta fra quelle minoritarie dell´Unesco, è parlata, con differenziazioni, da circa 450 mila persone residenti nelle province di Genova, La Spezia, Savona, Imperia, in Alta Valle Tanaro, nell´Appennino Alessandrino, Pavese, Piacentino e Parmense, i cosiddetti territori delle "Quattro Province", nonché nelle enclaves genovesi di Sardegna e Corsica, con un bacino complessivo di popolazione di circa due milioni di persone. "Stiamo lavorando per arrivare a una proposta di legge in contatto con il Ministero dell´Istruzione", ha spiegato Berlangieri che nelle prossime settimane incontrerà il ministro Francesco Profumo, savonese.  
   
   
REGGIO EMILIA, PRESENTATI I DATI SULLA MAFIA NEL TERRITORIO  
 
 Reggio Emilia, 2 ottobre 2012 - Venti miliardi di fatturato, 49 clan presenti (26 ‘ndrine calabresi, 13 legati alla camorra, 7 a “cosa nostra”, 3 alla sacra corona unita), una presenza che a Reggio Emilia viene classificata “alta”, così come lo è quello che viene definito il rischio di colonizzazione: la mappa della criminalità organizzata nella nostra regione e nella nostra provincia appare inquietante, addirittura “drammatica”, come ha detto Roberto Scalia, membro della Dia e consigliere della Fondazione Antonino Caponnetto di Firenze, presentando il primo rapporto sulla mafia in Emilia-romagna, frutto del lavoro congiunto della Camera di Commercio di Reggio Emilia e della stessa fondazione intitolata all’ideatore del pool antimafia di Palermo. Cifre, episodi, nomi di famiglie compaiono nel rapporto, che nelle pagine conclusive riporta una frase non tranquillizzante del Procuratore capo e Coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna, Roberto Alfonso a proposito della mafia in Emilia-romagna: “Quello che ho potuto notare è che si tende a minimizzare il fenomeno”. Ma a Reggio Emilia qualcosa è cambiato, e dopo che “qualcuno – è scritto nel rapporto – fino a poco tempo fa negava, anche contro l’evidenza dei fatti, la presenza della mafia nella provincia” , con l’arrivo del Prefetto Antonella De Miro si è decisamente rafforzata l’attività di contrasto e il lavoro sulla cultura della legalità che coinvolge enti locali, Camera di Commercio, associazioni, scuole, terzo settore. Lo stesso presidente della Camera di Commercio, Enrico Bini, tra i primi a sollevare il velo sulla criminalità organizzata diffusa e radicata nel sistema economico (dall’edilizia all’autotrasporto, ai pubblici esercizi), ha sottolineato che chi si adopera nella denuncia oggi è meno isolato. “Non bisogna abbassare la guardia - ha aggiunto il presidente Bini– perché i rischi di infiltrazione della criminalità organizzata aumentano decisamente in presenza di una crisi economica che rende tante aziende in difficoltà ancora più esposte rispetto a chi è pronto a creare, con minacce e ritorsioni, paure e fragilità, e a maggior ragione sa bene come sfruttarle anche quando si generano per altre ragioni”. Ogni giorno viviamo a fianco delle imprese, ne condividiamo i problemi e le attese, ne supportiamo i bisogni, lavoriamo per rendere disponibili nuovi servizi e nuove risorse, e l’impegno contro le mafie nasce dal fatto che non avrebbe senso un ente camerale che investisse per abbattere il costo del denaro, per rafforzare i meccanismi delle garanzie bancarie, per promuovere l’internazionalizzazione, per valorizzare le risorse del territorio e poi chiudesse gli occhi di fronte ad una illegalità e ad una criminalità organizzata che può distruggere il lavoro di tante imprese e minare la convivenza, la sicurezza, la coesione sociale”. Anche a fronte di questi nuovi rischi – hanno ribadito Bini, il presidente della Fondazione Caponnetto, Salvatore Calleri, il viceprefetto Adriana Nicolina Rosaria Cogode, il dirigente del Servizio politiche per la sicurezza della Regione Emilia-romagna, Gian Luca Albertazzi - occorre allora che si intensifichi quell’azione che, a fianco delle forze di polizia, assegna un ruolo di primo piano alla politica, alle istituzioni e a tutti i soggetti espressione della società civile, così da sconfiggere anche quei due approcci che – secondo il sen. Giuseppe Lumia, membro della Commissione parlamentare antimafia – hanno ritardato le azioni di contrasto in Emilia-romagna: il negazionismo e il minimalismo. Il primo rapporto sulla mafia in Emilia-romagna, realizzato con il contributo della Regione Emilia-romagna – è disponibile sul sito della Camera di Commercio (www.Re.camcom.gov.it ).  
   
   
ASILO E MIGRAZIONE: L’UE DEVE FARE DI PIÙ PER PROTEGGERE I MINORI NON ACCOMPAGNATI  
 
Bruxelles, 2 ottobre 2012 - Ogni anno migliaia di minori non accompagnati giungono in Europa alla ricerca di una nuova vita. La maggior parte di essi è in fuga da guerre, conflitti o altre condizioni di vita difficili e alcuni hanno persino perduto dei familiari lungo il tragitto. In una relazione sulla situazione dei minori non accompagnati nell’Unione europea, la Commissione chiede di aumentare l’impegno a livello sia nazionale che europeo, per poter rispondere a questo complesso problema transnazionale in modo efficace e nel pieno rispetto dei diritti del minore. L’arrivo di minori non accompagnati provenienti da paesi terzi non è un fenomeno temporaneo, ma una componente duratura dei flussi migratori in direzione dell’Ue. Nel 2011 hanno presentato domanda di asilo nell’Ue-27 ben 12 225 minori non accompagnati, un numero analogo a quello registrato negli anni precedenti e che probabilmente non cambierà nei prossimi anni. Molto superiore è il numero complessivo di minori non accompagnati che entrano in Europa attraverso canali di migrazione irregolari, come suggeriscono le stime fornite da alcuni Stati membri: secondo i dati forniti dall’Italia, il 31 dicembre 2011 si trovavano sul territorio italiano 59 559 minori non accompagnati, mentre ad esempio la Francia calcola che ve ne fossero 6 000 e in Spagna la cifra aggregata per il periodo 2008-2011 era superiore a 5 500. “I minori che arrivano da soli alle nostre frontiere sono tra le persone più esposte e vulnerabili ella società. Le politiche dell’Unione europea hanno contribuito a migliorare le condizioni e la protezione dei minori, ma abbiamo altre sfide da affrontare. Dobbiamo migliorare le nostre procedure per garantire che questi minori ricevano un’accoglienza dignitosa alle frontiere europee, e per far questo occorre anche migliorare la cooperazione e lo scambio di informazioni tra i paesi dell’Unione”, ha affermato Cecilia Malmström, commissaria per gli Affari interni. Per aumentare la protezione dei minori che giungono nell’Ue non accompagnati e assicurare il rispetto dei diritti del minore, la Commissione ha adottato nel 2010 un piano d’azione che ha contribuito ad attirare l’attenzione sulla questione, stabilendo che qualsiasi decisione che riguardi l’avvenire di un minore dev’essere presa in funzione del suo interesse superiore, a prescindere dalla sua condizione di migrante. La Commissione ha adottato oggi una relazione intermedia sull’attuazione del piano d’azione sui minori non accompagnati (2010-2014) (Ip/10/534), che fa il punto sui progressi conseguiti e identifica i settori a cui occorre dedicare maggiore attenzione e iniziative mirate nei prossimi due anni. Nell’ultimo biennio il piano d’azione ha esercitato effetti positivi: il riconoscimento esplicito dell’interesse superiore del minore come principio guida ha contribuito ad accentuare le misure di protezione nei nuovi strumenti legislativi dell’Ue (nel campo dell’asilo, dell’immigrazione e della tratta di esseri umani); grazie all’approccio comune dell’Ue, viene attribuita maggiore importanza alle misure di finanziamento a favore di questo gruppo di migranti particolarmente vulnerabile; il piano d’azione ha stimolato discussioni tra istituzioni, autorità nazionali, organizzazioni intergovernative e non governative, e ha accresciuto lo scambio di conoscenze e prassi, ad esempio per quanto riguarda la tutela e l’accertamento dell’età. Sono però necessari ulteriori sforzi: occorre impegnarsi di più nella raccolta e nello scambio di dati quantitativi e qualitativi, ad esempio relativi al numero di minori che scompaiono dalle strutture di assistenza o a quelli rimpatriati, migliorando ulteriormente la raffrontabilità dei dati raccolti nel territorio dell’Ue; è necessario che l’Ue e gli Stati membri proseguano il loro impegno e gli scambi con i paesi di origine e di transito, allo scopo di mettere in comune esperienze e buone prassi, comprendere meglio le esigenze di quei paesi e trovare soluzioni concrete per prevenire il fenomeno, rintracciare le famiglie e assicurare il rimpatrio sicuro dei minori non accompagnati; la Commissione continuerà a considerare prioritario il finanziamento dei progetti in questo campo; gli Stati membri e le organizzazioni internazionali e non governative sono incoraggiati a utilizzare appieno le risorse finanziarie disponibili; l’Ue si è impegnata a realizzare un sistema europeo comune di asilo entro la fine del 2012; in questo contesto, la Commissione ha proposto di aumentare i livelli di protezione per i minori non accompagnati e spera che il Parlamento e il Consiglio trovino un terreno d’intesa.  
   
   
FORMIGONI: DALLA GHILARDOTTI CAPACITÀ INNOVATIVA  
 
Milano, 2 ottobre 2012 - "Ha saputo dare un contributo personale e molto significativo per far uscire la politica lombarda e italiana da quegli anni difficili della nostra storia. Non è un caso che sia stato il primo presidente donna di Regione in Italia, in un momento in cui non si era ancora sviluppata la riflessione sulle quote rosa". Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha voluto ricordare con queste parole la figura di Fiorella Ghilardotti, scomparsa il 13 settembre 2005, prima donna in Italia a ricoprire l´incarico di presidente di una Regione, dal 1992 al 1994. Lo ha fatto nell´ambito dell´incontro promosso a Palazzo Pirelli dal Consiglio regionale. Celebrazione Non Retorica - "Questa celebrazione - ha aggiunto il presidente - non ha nulla di retorico: le mie parole vogliono essere un omaggio non formale ma di sostanza a una persona che accompagnava doti personali come la disponibilità al dialogo a doti di determinazione e capacità politica innovativa: nel pur breve periodo in cui fu presidente di Regione Lombardia concentrò la propria attenzione e quella del Consiglio su vari temi come quelli legati alla formazione, al lavoro, all´ambiente e al ruolo delle donne nella nostra società. Si trovò ad affrontare le primi grandi crisi dell´industria lombarda, dalla Falck all´Olivetti. Non si limitò a gestire il passato, ma volle andare a fondo in una serie di questioni importanti". L´impegno Per Il Bene Comune - "Ogni uomo e donna che fa politica - ha concluso Formigoni - sceglie di appartenere a un partito e a uno schieramento: si può però essere uomini e donne di una parte puntando all´interesse generale. Questo è ciò che i politici veri sono chiamati a fare: hanno gerarchie di valori, ma sanno lavorare per affermare al meglio il bene comune nell´interesse generale".  
   
   
IMPRESE IN ROSA FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA CON ABI E UNIONCAMERE PIEMONTE SI RAFFORZA LA RETE A SOSTEGNO DELLE OLTRE 111 MILA IMPRESE FEMMINILI PIEMONTESI  
 
Torino, 2 ottobre 2012 - Diffondere in modo capillare tutti gli strumenti che la Regione mette a disposizione delle imprese femminili e potenziare, grazie alla collaborazione del sistema bancario e delle Camere di commercio, la rete a sostegno delle imprese in rosa, che in Piemonte costituiscono una realtà d’eccellenza, in grado di “reggere” all’attuale crisi economica. Sono questi gli obiettivi principali del Protocollo d’intesa firmato questa mattina a Torino dall’assessore regionale al Bilancio e Pari Opportunità Giovanna Quaglia con Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte, e con Antonio Nucci, presidente dalla Commissione regionale dell’Abi. E’ intervenuto anche il presidente di Finpiemonte, Massimo Feira. “La realtà piemontese – ha spiegato l’assessore Quaglia - è caratterizzata da una presenza forte di imprese femminili, soprattutto nel settore terziario, tanto che la nostra regione si attesta tra le prime cinque in Italia. L’attenzione della Regione da sempre si concentra sulla valorizzazione di questo tessuto, attraverso molte iniziative specifiche. Su tutte il Fondo di Garanzia per l’accesso al credito delle piccole imprese gestite in maggioranza da donne, istituito presso Finpiemonte. Uno strumento importante, che si inserisce nelle nuove dinamiche dei prestiti bancari per l’abbattimento degli ostacoli per l’accesso al credito delle imprese già operative da almeno 12 mesi. La rinnovata collaborazione con Abi - aggiunge l’assessore - permetterà di favorire apposite convenzioni con le banche, proposte di copertura assicurativa e di potenziare il servizio di assistenza e consulenza alle imprese a rischio di continuità, svolto dagli sportelli provinciali nati da un’apposita misura regionale. Il monitoraggio annuale di Unioncamere sulla dinamica dell’imprenditoria permette inoltre di calibrare al meglio gli interventi regionali”. “Le Camere di commercio piemontesi sono da sempre attive nel campo della promozione della cultura imprenditoriale in rosa e del supporto alle donne imprenditrici, tramite specifiche attività di formazione e sostegno - ha dichiarato Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte -. Da tempo, infatti, il sistema camerale ne ha intuito l’importanza, istituendo i Comitati provinciali per la promozione dell’imprenditoria femminile. La forza produttiva di questo universo è innegabile: sono le donne il pilastro e il motore di quasi tutte le aziende, soprattutto quelle familiari. Per questo continuiamo a lavorare con entusiasmo con la Regione e l´Abi Piemonte per realizzazione iniziative ad hoc, di studio e indagine statistica, che speriamo possano rappresentare una risposta concreta alle esigenze quotidiane delle imprenditrici piemontesi”. “Le banche italiane – ha dichiarato il Presidente dell’Abi Piemonte, Antonio Nucci – sono convinte del ruolo strategico delle donne nell’economia del Paese proprio per la capacità di adattamento che stanno dimostrando nel corso della crisi. Investire sulle donne significa investire sugli atteggiamenti che il futuro dell’economia sta avvalorando essere fattori vincenti: senso della realtà, ottimismo, tenacia. Sulla base dei dati di pochi giorni fa dell’Osservatorio Abi-censis sulla società italiana, possiamo affermare che le donne italiane sono le più intraprendenti d’Europa. Infatti il tasso di lavoro autonomo è maggiore rispetto alla media europea: il 16% contro il 10%. Anche il Piemonte, con oltre 111 mila imprese femminili registrate a giugno 2012 pari al 23% circa del totale delle imprese, come rilevano i dati Unioncamere, evidenzia cifre significativamente importanti per le attività in “rosa”. Il fenomeno, che coinvolge mediamente persone in età giovanile, è costituito in prevalenza nella forma giuridica ditta individuale. L’accordo che stiamo sottoscrivendo, grazie alla collaborazione con i principali attori istituzionali e d’impresa sul territorio, servirà a tutelare e rafforzare questo scenario e a rispondere alle esigenze finanziarie delle imprenditrici favorendone l’accesso al credito”. Ad oggi, sono state ammesse al Fondo di garanzia 1.748 imprese per un importo di garanzie concesse pari a circa 41 milioni di euro; attualmente le risorse del Fondo ammontano a circa 6 milioni di euro. Le banche riconoscono al Fondo un moltiplicatore di garanzie pari a 5. Le altre misure regionali Misure di accompagnamento all’avvio di impresa a favore di chi ha un’idea imprenditoriale e tutoraggio per i tre anni successivi la costituzione dell’impresa; Misure per promuovere e sostenere la nascita di nuove imprese spin-off della ricerca pubblica; Misure a favore dell’autoimpiego e della creazione d’impresa; Microcredito per dare opportunità a donne, senza risorse economiche ed escluse dal circuito tradizionale del credito, di realizzare il loro progetto imprenditoriale o di avvio di attività autonoma.  
   
   
VCO - IMPRENDITORIA FEMMINILE: PRESENTATO IL PROGRAMMA E LE INIZIATIVE  
 
Baveno, 2 ottobre 2012 - Nei giorni scorsi, nella sede camerale di Baveno è stato presentato il programma delle attività del Comitato per l’imprenditoria femminile di Vco. L’attività del Comitato, sostenuta dalla Camera di Commercio di Vebano, che lavora fianco a fianco con le imprenditrici, assume particolare rilevanza in un contesto di crisi ed incertezza come quello attuale. “C’è una stretta connessione tra lavoro femminile e crescita economica, come segnalato spesso dagli economisti – ha dichiarato il presidente camerale Ruschetti -. La Banca d’Italia ha recentemente rilevato che il raggiungimento di un tasso di occupazione femminile al 60% comporterebbe un aumento del Pil fino al 7%. Sempre la Banca d’Italia evidenzia inoltre come il lavoro, l’occupazione femminile non avrebbero un effetto di sostituzione di quello maschile. Nella provincia le imprese governate da donne sono in crescita: l’autoimprenditorialità evidenzia una volontà di partecipare al mondo del lavoro, dove l’ingresso soprattutto per donne e giovani non è certamente agevole”. La prima iniziativa presentata è l’organizzazione di un seminario: “Sviluppare il business con l’E- commerce” previsto per i giorni 5 e 6 novembre. L’e-commerce infatti nonostante il periodo di crisi, ha registrato nell’ultimo anno un 14% di crescita. Il corso è organizzato in due giornate, il 5 e il 6 novembre 2012 dalle ore 9 alle ore 18.00. Saranno accettate fino a 25 iscrizioni dando priorità alle imprenditrici del Verbano Cusio Ossola. Ai partecipanti sarà richiesto un contributo di 50 euro(+Iva). Il Comitato, inoltre, ha recentemente attivato un blog ( http://sviluppoedonna.Wordpress.com/ ) rivolto alle donne che vogliono fare impresa e desiderano confrontarsi su tutti gli aspetti di questa scelta. L’idea è quella di dare voce, attraverso il blog ad un gruppo di donne, imprenditrici e funzionarie pubbliche, che lavorano insieme per sostenere le imprese guidate dalle donne e l’imprenditorialità femminile nel nostro territorio, il Verbano Cusio Ossola. Durante la conferenza stampa inoltre, è stata annunciata la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra Regione Piemonte, Unioncamere Piemonte, e commissione regionale Abi del Piemonte, per agevolare l’accesso al credito per le piccole imprese a conduzione o prevalente partecipazione femminile. Con la sottoscrizione di questo protocollo d’intesa - di durata triennale - si intende proseguire nella strategia a livello regionale per favorire l’accesso al credito da parte delle imprenditrici. Il Fondo di garanzia è uno strumento affinché le banche convenzionate con Finpiemonte S.p.a. Diano condizioni più favorevoli per l’accesso al credito alle piccole imprese femminili e/o di giovani. Per maggiori dettagli in merito consultare il sito: (http://www.Regione.piemonte.it/lavoro/imprendi/imprendi/fondof.htm    
   
   
DONNE, “IO LAVORO A CASA”  
 
Firenze, 2 ottobre 2012 - Buoni risultati per lo studio commissionato dalla Provincia di Firenze all’ateneo fiorentino per capire i motivi che portano le donne a diventare casalinghe Sono già più di 400 i questionari ricevuti dalle ricercatrici responsabili dello studio “Io lavoro a casa”. Commissionato dalla Provincia di Firenze (Assessorato al lavoro) al Dipartimento di Scienza della Politica e Sociologia dell’Università di Firenze, l’analisi intende capire quali sono i motivi che portano una donna a scegliere, liberamente o no, di occuparsi della cura della famiglia, della casa e dei figli. Le interviste continuano ancora fino a tutto il mese di ottobre, in vista di una prima presentazione di parte dei risultati prevista per l´inizio di novembre. Occasione privilegiata per la raccolta di testimonianze e di questionari sarà anche la “Notte della Ricerca”, già fissata per domani sera, venerdì 28 settembre tra Piazza delle Murate ed il Polo di Santa Verdiana a Firenze. In quest´ultimo spazio verrà allestito un vero e proprio laboratorio di ricerca sociale dove le ricercatrici saranno disponibile per far realizzare interviste e compilare il questionario on line disponibile sul sito www.Iolavoroacasa.it . “Abbiamo alcuni indicatori che ci confermano una tendenza al ritorno a casa da parte delle donne negli ultimi anni - afferma l’Assessore provinciale a Lavoro e Formazione Elisa Simoni - Forse si tratta dell’assenza di servizi diffusi sul territorio, probabilmente anche dalla loro diminuzione legata alla stretta agli enti pubblici. Forse si tratta della difficoltà di percorrere carriere sempre più esclusive e aggressive, o ancora, forse ci sono ragioni culturali che si sono fatte spazio tra le giovani e le donne, motivi legati alle politiche della formazione, che pure stiamo orientando con metodi innovativi: ci interessa scoprire quali siano i motivi nell’ottica di ideare nuovi servizi a sostegno dell’occupazione femminile”. Tutte le info sulla ricerca sul sito dedicato www.Iolavoroacasa.it    
   
   
CUNEO - CONVEGNO: "IL SISTEMA BARATTO"  
 
Cuneo, 2 ottobre 2012 - Giovedì 11 ottobre alle 10, nell’Aula Magna della sede cuneese della Facoltà di Economia, in via Ferraris di Celle N. 2, il Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Cuneo presenterà un incontro dal titolo “Il sistema Baratto”. Interverranno il direttore della sezione di economia e direzione delle imprese della Facoltà di Economia Università di Torino Giuseppe Tardivo, il professore associato di diritto privato comparato della Facoltà di Economia Università di Torino Oreste Calliano, il direttore di Ormita Italia e membro del comitato imprenditoria femminile di Biella Cinzia Gremmo. Introdurrà i lavori la presidente del comitato imprenditoria femminile di Cuneo Aurelia Della Torre. Sono stati richiesti i crediti per la formazione continua agli Ordini provinciali degli Avvocati, Commercialisti ed Esperti contabili, Consulenti del lavoro. Per ulteriori informazioni: imprenditoria.Femminile@cn.camcom.it    
   
   
STALKING: REGIONE SARDEGNAIMPEGNATA PER CONTRASTARE FENOMENO PREOCCUPANTE  
 
Abbasanta, 2 ottobre 2012 - Con la legge regionale numero 8 del 2007 prima, con la firma del protocollo di intesa del novembre 2011 poi e con tutti gli interventi di supporto messe in campo ogni giorno dai Centri antiviolenza della Sardegna, la Regione è in prima linea nel contrasto allo stalking, un reato che secondo le statistiche si consuma sempre più tra le mura domestiche. Il punto sulle azioni di sostegno alle vittime è stato fatto oggi dall’assessore delle Politiche sociali Simona De Francisci, intervenuta al convegno sul tema ad Abbasanta e al quale hanno preso parte scolaresche,forze dell’ordine e autorità locali e istituzionali. L’assessore ha portato i saluti del presidente della regione, Ugo Cappellacci, impegnato ad Arbus in visita istituzionale. Il Lavoro Della Regione “La Giunta e in particolare l’assessorato delle Politiche sociali – ha spiegato l’assessore – sono impegnati concretamente a contrastare un fenomeno della nostra società purtroppo in crescita. Bene dunque iniziative meritevoli come il convegno odierno, che mirano a sensibilizzare e a tenere alta la guardia. La Sardegna dal punto di vista normativo, ma non solo, è avanti rispetto ad altre realtà italiane già dal 2007, quando venne approvata la legge 8 istitutiva dei Centri antiviolenza e delle case di accoglienza. Risale invece al novembre2011 la firma del protocollo di intesa che ha costituito la Rete regionale dei servizi antiviolenza, coinvolgendo, oltre all’assessorato, i Centri antiviolenza regionali accreditati dalla Regione, il dipartimento Pari opportunità della presidenza del Consiglio, le Prefetture, le Questure e le Procure, le Aziende sanitarie, i tribunali, Comuni, Province e l’Ufficio scolastico regionale. Si tratta di azioni importanti e che hanno permesso di creare un sistema di protezione intorno alle vittime”.La Regione è impegnata anche sul fronte della prevenzione, attuata a favore dei più giovani e degli studenti, grazie a una campagna di comunicazione dedicata con lo slogan “Chi rispetta le donne è un grande”, perché lo stalking è anche una emergenza culturale che deve essere combattuta anche tra i banchi. I Numeri Sono infatti sempre le donne le prime vittime degli stalker, quasi l’80 per cento dei casi, “nonostante – ha precisato De Francisci – nei Centri antiviolenza arrivino anche le chiamate di autodenuncia di stalker-donne”. Secondo i recenti dati Istat, in Italia 6 milioni 743 mila donne, fra i 16 e i 70 anni, hanno subito violenza fisica o sessuale, 7 milioni 134 mila hanno subito o subiscono violenza psicologica. Il 27,1 per cento delle donne residenti in Sardegna ha subito o subisce violenza fisica o sessuale; la maggioranza delle vittime ha subito più episodi di violenza e il 93% delle violenze non viene denunciato. In alcuni territori però resta la paura di denunciare: nel Nuorese, è emerso al convegno, negli ultimi 3 anni sono state appena 7 le denunce di stalking, mentre sono state 30 le denunce per maltrattamenti generici.  
   
   
SI RAFFORZA IN PIEMONTE IL SOSTEGNO ALLE IMPRESE IN ROSA  
 
Torino, 2 ottobre 2012 - In Piemonte sono attive 111.000 imprese femminili, il 25% del totale, che costituiscono una realtà d’eccellenza in grado di reggere alla crisi economica. Per diffondere in modo capillare tutti gli strumenti che la Regione mette a loro disposizione e potenziare la rete che le sostiene grazie alla collaborazione del sistema bancario e delle Camere di commercio è stato rinnovato il 1° ottobre a Torino uno specifico protocollo d’intesa dall’assessore regionale al Bilancio e Pari opportunità. Giovanna Quaglia. Con Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte, e Antonio Nucci, presidente dalla Commissione regionale dell’Abi. E’ intervenuto anche il presidente di Finpiemonte, Massimo Feira. “La realtà piemontese - ha osservato l’assessore Quaglia - è caratterizzata da una presenza forte di imprese femminili, soprattutto nel settore terziario, tanto che il Piemonte si attesta tra le prime cinque in Italia. L’attenzione della Regione da sempre si concentra sulla valorizzazione di questo tessuto, attraverso molte iniziative specifiche. Su tutte il Fondo di garanzia per l’accesso al credito delle piccole imprese gestite in maggioranza da donne, istituito presso Finpiemonte. Uno strumento importante, che si inserisce nelle nuove dinamiche dei prestiti bancari per l’abbattimento degli ostacoli per l’accesso al credito delle imprese già operative da almeno 12 mesi. La rinnovata collaborazione con Abi permetterà di favorire apposite convenzioni con le banche, proposte di copertura assicurativa e di potenziare il servizio di assistenza e consulenza alle imprese a rischio di continuità, svolto dagli sportelli provinciali nati da un’apposita misura regionale. Il monitoraggio annuale di Unioncamere sulla dinamica dell’imprenditoria permette inoltre di calibrare al meglio gli interventi regionali”. “Le Camere di commercio piemontesi sono da sempre attive nel campo della promozione della cultura imprenditoriale in rosa e del supporto alle donne imprenditrici, tramite specifiche attività di formazione e sostegno - ha dichiarato Dardanello - Le donne sono il pilastro e il motore di quasi tutte le aziende, soprattutto quelle familiari. Per questo continuiamo a lavorare con entusiasmo con la Regione e l´Abi Piemonte per realizzazione iniziative ad hoc, di studio e indagine statistica, che speriamo possano rappresentare una risposta concreta alle esigenze quotidiane delle imprenditrici piemontesi”. Infine, Nucci ha sostenuto che “le banche italiane sono convinte del ruolo strategico delle donne nell’economia del Paese proprio per la capacità di adattamento che stanno dimostrando nel corso della crisi. Investire sulle donne significa investire sugli atteggiamenti che il futuro dell’economia sta avvalorando essere fattori vincenti: senso della realtà, ottimismo, tenacia. Sulla base dei dati di pochi giorni fa dell’Osservatorio Abi-censis sulla società italiana, possiamo affermare che le donne italiane sono le più intraprendenti d’Europa. Infatti il tasso di lavoro autonomo è maggiore rispetto alla media europea: il 16% contro il 10%. Anche il Piemonte, con oltre 111mila imprese femminili registrate a giugno 2012, pari al 23% circa del totale, evidenzia cifre significativamente importanti per le attività in rosa, che coinvolgono mediamente persone in età giovanile ed è costituito in prevalenza nella forma giuridica della ditta individuale”. Ad oggi sono state ammesse al Fondo di garanzia 1.748 imprese per un importo concesso di circa 41 milioni di euro; attualmente le risorse del Fondo ammontano a circa 6 milioni. Le banche riconoscono al Fondo un moltiplicatore di garanzie pari a 5. Le altre misure regionali comprendono l’accompagnamento all’avvio di impresa a favore di chi ha un’idea imprenditoriale e tutoraggio per i tre anni successivi la costituzione, promozione e sostegno delle nuove imprese spin-off della ricerca pubblica, l’autoimpiego e la creazione d’impresa, il microcredito.  
   
   
ABRUZZO, CENTRI ANTIVIOLENZA: FA CHIAREZZA LA CONSIGLIERA DI PARITA´ REGIONALE  
 
Pescara, 2 ottobre 2012 - "Per fare chiarezza e per sgomberare il campo da inutili polemiche o da interessi biecamente elettorali, intendo informare i cittadini abruzzesi ed in specie quelli residenti nelle aree del Cratere sismico (del 6 aprile 2009) che, ai sensi del Decreto n. 134 del 14.08.2012 - "Realizzazione dei centri antiviolenza e di aggregazione per le donne, in attuazione dell´art. 10, Opcm 3978/2011" dell´ex Commissario Delegato alla Ricostruzione, presidente della Regione Abruzzo, ho presentato il progetto di massima, corredato dalle procedure operative, nei tempi e modi come stabiliti. Sul fatto sono stata ascoltata ieri l´altro dalla Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale d´Abruzzo, che ha ritenuto di voler verificare il lavoro svolto e che, nella persona del Presidente, dott. Gino Milano, ha elogiato il mio operato". Lo dichiara la consigliera di parità regionale Letizia Marinelli. "Ritengo importante informare i cittadini abruzzesi che, pertanto, - ha proseguito Marinelli - sono state poste in essere tutte le condizioni per passare dalle parole ai fatti e realizzare un intervento che, con 1.500.000 (un milionecinquecentomila) euro di dotazione finanziaria, potrà consentire di fornire servizi a donne e famiglie in difficoltà per problemi sociali devastanti generati da situazioni anche di violenza di genere. Si tratta di passaggi procedurali che mi rendo conto potevano essere realizzati con più solerte attenzione e tempi più consoni, ma faccio presente che solo nello scorso luglio 2012 le risorse individuate dalla normativa sono effettivamente state trasferite dallo Stato all? Autorità Commissariale, che peraltro è decaduta in questo mese di settembre. Spero che queste informazioni possano far intendere a tutti i soggetti coinvolti, ma soprattutto alle persone in difficoltà, che i risultati si ottengono se si lavora insieme e non dandosi addosso con inutili polemiche. A meno che non si voglia buttare in politica anche questa vicenda, che vede molti responsabili operare e troppi irresponsabili polemizzare senza costrutto".  
   
   
FS ITALIANE E LE FRECCE DI TRENITALIA: CON FRECCIAROSA, UN INTERO MESE ALL’INSEGNA DELLE DONNE.  
 
Roma, 1 ottobre 2012 - Al via ieri Frecciarosa, la campagna di comunicazione e sensibilizzazione sul tema della salute, dei diritti e della sicurezza delle donne promossa dal Gruppo Fs Italiane con il patrocinio del Ministero della Salute e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con l’Associazione Incontradonna onlus e la Consigliera Nazionale di Parità e con la partecipazione di partner istituzionali e commerciali. Per tutto il mese di ottobre stazioni, treni, e l’Alta Velocità si tingeranno di rosa diventando teatro di iniziative volte a sensibilizzare le donne in particolare sui temi della prevenzione. Sono previste consulenze gratuite a bordo di due Frecciarossa sulla rotta Milano – Roma, accompagnate dalla diffusione sui Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca e in sette Frecciaclub di un semplice vademecum ricco di consigli e indicazioni utili, insieme a gadget e ad altro materiale informativo. Molte anche le promozioni al femminile. A cominciare dalla speciale offerta “2x1” per chi viaggia in compagnia di una donna a bordo dei Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca e dei treni Es*. L’offerta è valida tutti i giorni della settimana, per partenze dalle 11 alle 14 e il sabato, per l’intera giornata. E poi uno speciale Menu Rosa nelle carrozze ristorante, accompagnato da consigli per una sana e corretta alimentazione e con la degustazioni di vini prodotti esclusivamente da donne. Non solo benessere e salute, quindi, ma anche gusto e piacere. E spunti di riflessione, di lettura e di approfondimenti sulle varie tematiche femminili, in collaborazione con associazioni e partner commerciali. Dopo il successo dell’edizione del 2010, le Ferrovie dello Stato Italiane hanno scelto di rilanciare di nuovo l’iniziativa mettendo a disposizione non solo la propria rete di trasporto e di servizi ma anche un concreto spazio di scambio e di confronto. Luoghi ideali per promuovere campagne civili e costruire una cultura e una sensibilità collettiva su tematiche di grande interesse. “Il Gruppo Fs, attento alla qualità della vita dei/delle lavoratori/lavoratrici e dei/delle clienti, dopo la firma della Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro nel 2010, ha dimostrato impegno nella promozione dei principi di pari opportunità, con particolare attenzione alla tutela della maternità” dichiara Alessandra Servidori, Consigliera nazionale Pari Opportunità. “Auspichiamo che la collaborazione avviata raggiunga importanti risultati alla luce della Riforma Fornero e delle modifiche intervenute nel mercato del lavoro, anche in materia di sicurezza”. "Incontradonna onlus ha promosso il Frecciarosa per portare la prevenzione alle donne e alle famiglie, specialmente a quanti non hanno fatto ancora una chiara scelta di prevenzione" dichiara la Presidente Adriana Bonifacino. "E´ fondamentale educare al valore della salute e alle buone pratiche di vita. In questo senso il vademecum, realizzato con il patrocinio del Ministero della salute, ci permetterà di lasciare ad ogni cittadino, da Nord a Sud del Paese, un segno tangibile del nostro impegno e della nostra storia a servizio della salute pubblica". “Si conferma con questa iniziativa – ha detto l’Ad di Fs Mauro Moretti – la particolare attenzione del Gruppo Fs all’universo femminile, alle sue esigenze, ai suoi diritti e alle sue enormi potenzialità. Potenzialità che hanno già da tempo trovato, all’interno dell’azienda, modo di esprimersi e concretizzarsi in pieno. Tante donne nel nostro Gruppo ricoprono oggi incarichi di grande responsabilità e prestigio, tantissime quelle che ogni giorno lavorano in prima linea, sui treni e nelle stazioni, per offrire l’immagine migliore delle Ferrovie Italiane, e sono ancora donne, nostre manager, le artefici e le protagoniste di operazioni di successo in campo internazionale, che hanno condotto Fs Italiane ad allargare i confini delle proprie attività e a competere sugli scenari europei, e oltre.” Per un intero mese anche tutti i media del Gruppo Fs, dal magazine La Freccia a Fsnews Radio, dalla Freccia.tv fino alle pagine web di Fsnews, si tingeranno di rosa, per illustrare e promuovere le iniziative in programma, per approfondire e discutere i temi proposti da Frecciarosa. Aggiornamenti anche via account twitter @lefrecce e @fsnew_it, tramite l’hashtag #frecciarosa. Su Foursquare/lefrecce sono disponibili le informazioni per scoprire le promozioni dedicate all’evento.  
   
   
PALAZZO LOMBARDIA: FESTA NONNI 2 OTTOBRE, 39° PIANO APERTO A TUTTI  
 
Milano, 2 ottobre 2012 - Per la Festa dei Nonni, martedì 2 ottobre, sarà aperto al pubblico dalle 17 alle 23, l´accesso al 39° piano di Palazzo Lombardia, il Belvedere più alto d´Italia. Nonni e nipoti, ma anche chiunque altro, potranno ammirare un panorama unico ed ascoltare musica dal vivo. L´iniziativa è stata voluta dal presidente Roberto Formigoni, così come precedenti occasioni quali San Valentino e la Festa della donna, che videro la partecipazione di diverse migliaia di cittadini. - Ingresso (gratuito e senza prenotazione) dal Nucleo Np (via Galvani/via Restelli).