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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Gennaio 2013
PARLAMENTO EUROPEO: FRA I TEMI DELLA SESSIONE DEL 14-17 GENNAIO: RATING, EUROBOND, DEBITO PUBBLICO, PRESIDENZA IRLANDESE, GARANZIA PER I GIOVANI  
 
Strasburgo, 14 gennaio 2013 - Nuove regole per rating del credito più chiari e giusti. Mercoledì, il Parlamento voterà nuove regole per ridurre l´eccessivo affidamento ai rating su debito sovrano e operatori finanziari. Secondo la nuova legislazione, le agenzie dovrebbero poter emettere rating non richiesti sul debito sovrano solo in periodi specifici e, per prevenire i conflitti d´interessi, si dovrebbe fissare un tetto alle quote azionarie che le agenzie di rating possono possedere negli enti di cui devono stilare la valutazione. Eurobond e altri strumenti per la mutualizzazione del debito. I deputati voteranno mercoledì una risoluzione per reiterare la richiesta a Commissione e Stati membri d´esplorare tutte le strade possibili per introdurre strumenti di mutualizzazione del debito pubblico. Nel progetto di risoluzione, i deputati affermano che rischi di "free-riding" potrebbero essere evitati con soluzioni disegnate ad hoc, inclusi gli eurobond. Il testo sottolinea inoltre la particolarità della zona euro, che ha una moneta comune ma non un mercato obbligazionario comune. Dalla presidenza cipriota a quella irlandese: conclusioni e priorità dei deputati. Il Parlamento discuterà del programma e delle priorità della presidenza irlandese dell´Unione con il premier Enda Kenny, nel dibattito più importante della settimana, alle 9 di mercoledì. I deputati valuteranno anche la performance della presidenza cipriota con il presidente Demetris Christofias dalle 9 di martedì. Il Parlamento modifica il calendario dei lavori per il 2013. I deputati voteranno mercoledì su un nuovo calendario con 12 sessioni plenarie di pari durata da tenere a Strasburgo nel corso del 2013, come deciso dalla Corte di giustizia europea. I deputati contesteranno il ritiro delle regole sul "made in". La Commissione europea sta progettando di ritirare le regole proposte sul "made in" nelle etichette dei prodotti importati nell´Ue, come vestiti o scarpe. Questo tema sarà al centro di un dibattito giovedì. Gli Stati membri, infatti, non sono riusciti a trovare un accordo su tali regole, che il Parlamento europeo ha fortemente voluto e approvato nel 2010. Il Parlamento chiede ai ministri di approvare la Garanzia per i giovani. I deputati voteranno martedì una risoluzione sulla cosiddetta "Garanzia per i giovani", che mira a offrire a tutti i giovani la possibilità di ricevere offerte di lavoro, istruzione o tirocinio dopo quattro mesi di disoccupazione. Il testo in votazione invita i ministri del lavoro dell´Ue ad approvare l´introduzione del regime in tutti gli Stati membri già da febbraio. I deputati appoggiano lo storico accordo tra Ue e Iraq. I deputati sono pronti a sostenere giovedì l´accordo di partenariato e cooperazione tra Ue e Iraq. Gli obiettivi del primo accordo in assoluto con il Paese asiatico sono il potenziamento della sicurezza e della stabilità e l´accompagnamento nella transizione democratica irachena. Preoccupazione per i continui atti di violenza e per le violazioni dei diritti umani saranno espresse mercoledì durante l´incontro con l´Alto rappresentante per gli affari esteri dell´Ue, Catherine Ashton. Il Corno d´Africa tra povertà e pirateria. Gli agricoltori somali affamati non lasceranno più le campagne per dedicarsi alla pirateria solo se si combatteranno il malgoverno del paese e la povertà, coinvolgendo i sistemi di sicurezza internazionali. I deputati - nel dibattito di lunedì e nella votazione di martedì - discuteranno la necessità di bloccare gli aiuti che l´Ue e i donatori internazionali inviano alle istituzioni federali di Mogadiscio.  
   
   
DISCORSO DEL PRESIDENTE BARROSO PER IL LANCIO DELL´ANNO EUROPEO DEI CITTADINI  
 
Dublino, 14 gennaio 2013 – Di seguito il testo del discorso del 10 gennaio del Presidente Barroso per il lancio dell´Anno europeo dei cittadini: Taoiseach, Tánaiste, sindaco, Signore e signori, Dia Duit. Alla fine dei sei mesi sarò in grado di dire qualche parola in più. Il 2013 è l´Anno europeo dei cittadini. E ´anche il quarantesimo anniversario dell´adesione dell´Irlanda all´Unione europea. E per i primi sei mesi di quest´anno, il Consiglio dell´Unione europea sarà presieduta da Irlanda. Quindi, sono lieto di iniziare l´anno con voi qui a Dublino e ad aprire questo pomeriggio di dialogo e di dibattito e anche di avere con me i miei colleghi della Commissione Viviane Reding e anche il commissario irlandese Máire Geoghegan-quinn. Abbiamo molto da discutere. 2013, l´ultimo anno intero prima delle elezioni europee, sarà un altro anno cruciale per l´Europa. La crisi economica e finanziaria ha dimostrato quanto interdipendenti siamo tutti nel mondo globalizzato di oggi. Un problema come il crollo di Lehman Brothers o di una bolla immobiliare può avere un sacco di impatto sugli altri paesi. Anche i paesi che sono grandi per gli standard europei hanno difficoltà a risolvere i problemi globali per conto proprio. Quindi, l´integrazione europea fornisce una risposta efficace a questa realtà cambiato: insieme siamo grandi abbastanza per affrontare i problemi che non possono più essere risolti solo a livello nazionale. L´unione europea ha bisogno di andare più in basso il percorso di integrazione in diverse aree importanti. - Molto è già stato fatto per ripristinare la stabilità del settore finanziario. Ora abbiamo bisogno di mettere un sindacato bancario sul posto in modo da poter finalmente spezzare il legame vizioso tra debito bancario e debito pubblico. In futuro dovrebbe essere le banche ei loro azionisti che pagano per ripulire le banche, non del contribuente. La Commissione è determinata a mettere le norme in vigore che rendere questo accada, stiamo facendo progressi in questa direzione; - Abbiamo bisogno di fare di più per sostenere la nostra moneta unica. Abbiamo bisogno di una più coordinata politica facendo in modo che le azioni intraprese in un paese ha effetti positivi in ​​un altro - e che cerchiamo di prevenire le ricadute negative da un paese all´altro. - Tutto questo deve essere accompagnato da una maggiore responsabilità e legittimità democratica. Quelli che prendono decisioni a livello dell´Ue dovrebbe essere responsabile a livello europeo, così come governi e ai parlamenti sono a livello nazionale. - E al tempo stesso dobbiamo mantenere un focus costante sulla sfida più urgente di tutte: ottenere la nostra economia a crescere di nuovo in modo da poter offrire posti di lavoro e la prospettiva di un livello dignitoso di vita per tutti i cittadini europei. Non si può fare nessuna di queste cose senza il sostegno dei nostri cittadini. Più unità europea è la nostra migliore risposta alla globalizzazione. E più l´unità deve essere accompagnata da una maggiore democrazia. Sostegno irlandese per l´Europa è sempre stata guidata da gruppi di volontari, dalle imprese e dai cittadini impegnati. Abbiamo bisogno di guadagnare la loro fiducia più che mai. Dobbiamo impegnarci in modo più che mai. Irlanda sta combattendo la sua strada attraverso una crisi economica, con notevole capacità di recupero e la risoluzione. Si stanno dimostrando che con la volontà politica e un senso comune di solidarietà, la riforma e la coesione sociale possono andare di pari passo. Provenendo io stesso da Portogallo - Ero lì adesso per le vacanze di Natale -, un paese che si trova ad affrontare molti problemi simili, voglio solo dire a voi come apprezzo gli sforzi e quanto sia difficile la situazione per tanti delle nostre famiglie, in Irlanda e in Portogallo. Rispetto e ammiro gli sforzi che si stanno compiendo qui - e lo dobbiamo a coloro che soffrono i disagi per risolvere i problemi ora in modo che possiamo costruire un futuro migliore insieme. L´ue sostiene l´Irlanda e altri paesi in difficoltà in questi tempi difficili. E la solidarietà, l´equità, questo deve essere è una parte fondamentale dei principi dell´Unione europea. Nei prossimi mesi, l´Irlanda ha un´occasione unica per aiutare gli Stati membri sul retro percorso condiviso per la crescita. Abbiamo concordato un programma di riforme economiche, la strategia Europa 2020, che definisce l´Europa in rotta verso ciò che riteniamo possa essere la crescita sostenibile, crescita inclusiva e intelligente. E mi limito a citare un esempio, l´attivazione dei giovani sul mercato del lavoro. Questa è una delle priorità anche per l´Irlanda, dove la disoccupazione giovanile è aumentata dal 13% prima della crisi di poco inferiore al 30%. Il mese scorso, la Commissione europea ha proposto che tutti gli Stati membri di istituire un sistema di garanzia per i giovani per garantire che tutti i giovani fino ai 25 anni ricevono un´offerta di qualità di un lavoro, formazione continua, un apprendistato o un tirocinio entro quattro mesi dalla fine della formazione formale o , se sono disoccupati, dopo essere stato in quella situazione. E sono lieto che la Presidenza irlandese sta lavorando per ottenere questo accordo già nel mese di febbraio. Insieme faremo tutto quello che forse non si può lasciare che le nostre generazioni più giovani vada sprecato. Nel corso degli ultimi 40 anni, sia in Europa e in Irlanda sono cambiate e beneficiato a seguito del nostro rapporto. L´adesione all´Ue ha aperto i mercati per le imprese irlandesi e ha creato posti di lavoro per i cittadini irlandesi. Anche l´Irlanda ha avuto una grande influenza nella definizione delle politiche europee - dal mercato unico, al commercio, dall´ampliamento e politica agricola comune al lavoro. E a volte il popolo irlandese ha inoltre espresso una visione più critica. Credo che la critica costruttiva non costituisce una minaccia per il progetto europeo. Ma il pessimismo e l´indifferenza fanno. L´unione europea non è un costrutto perfetto. E ´in continua evoluzione. E ´quello che decidiamo di farne. Ci sono molte cose che possono e devono essere fatte meglio e questo anno di cittadini offre nuove opportunità per aiutare a modellare l´Unione europea del futuro. Voglio vedere un vero dibattito su come l´Unione europea dovrebbe evolversi negli anni a venire, sia in campo economico e in senso politico. Un dibattito che si impegna ogni cittadino. Questo è il motivo per cui siamo qui oggi. Ed è per questo che ho molta voglia di impegnarsi con te in questo dibattito. Vi ringrazio per essere venuti. Vorrei che avere un buon dibattito aperto. Grazie.  
   
   
PRIORITÀ PER LA POLITICA FISCALE DELL´UE  
 
Dublino, 14 gennaio 2013 – Di seguito l’intervento del 10 gennaio al Parlamento irlandese di Algirdas Šemeta Commissario responsabile per la fiscalità e l´unione doganale, l´audit e la lotta antifrode: “ Signor Presidente, Onorevoli Parlamentari, Signore e Signori, E ´un grande piacere essere qui oggi. Vi ringrazio per l´invito a discutere le questioni fiscali con voi. Vorrei estendere prima i miei migliori auguri a voi per la Presidenza irlandese. Come molti dei nostri partner europei, credo che questa Presidenza sarà una grande opportunità per promuovere la nostra agenda europea e anticipo su questioni importanti per l´Ue. Vorrei anche congratularmi con l´Irlanda per l´anniversario importante che celebra quest´anno, che segna 40 anni come uno Stato membro dell´Ue. L´irlanda ha subito una trasformazione radicale dal 1973, sviluppando in un moderno, un´economia aperta, guidata da industria ad alta tecnologia e le esportazioni globali. E ´stato un esempio per molti dei benefici che possono derivare dall´adesione all´Ue. Potrebbe essere facile perdere di vista questo nei tempi attuali difficili. Ma anche in tempi difficili, l´Irlanda ha dimostrato che lavorando con i suoi partner europei, e l´attuazione delle riforme necessarie, può pagare. Anche se c´è ancora molta strada da percorrere, la fiducia sta tornando, le esportazioni irlandesi sono forti e le previsioni di crescita 1,1% per l´Irlanda di quest´anno è superiore a quello per l´area dell´euro nel complesso. Mantenere la stabilità della sua moneta e il sistema finanziario, creando le condizioni per una crescita sostenibile e l´occupazione, e consentendo le generazioni più giovani ad essere più sicuri della loro futuro sono priorità assolute dell´agenda europea per il 2013. Sono stato felice di vedere, nelle nostre discussioni con il governo di questa mattina, che si tratta di priorità condivise. Come sapete, 2013 continuerà ad essere difficile. La Commissione previsioni economiche indicano che l´Ue resta in una situazione di fragilità economica e la disoccupazione dovrebbe rimanere molto alta. Ma anche se il compito è enorme, la Commissione è convinta che l´Irlanda ha la volontà e la capacità di guidare la "famiglia europea" verso progressi e dei risultati durante la prima metà di quest´anno. In questo contesto, vorrei spendere qualche parola su come la politica fiscale può contribuire al consolidamento dell´Unione europea e programma di crescita, e di come l´Irlanda possono quindi beneficiare sia, e contribuire a, maggiore coordinamento fiscale nell´Unione europea. I - Il semestre europeo: la qualità delle riforme fiscali negli Stati membri Nel corso degli ultimi anni, le politiche di bilancio sono stati guidati principalmente dalla necessità di riportare le finanze pubbliche su un percorso sostenibile. Tassazione nel semestre europeo Consolidamento della scala attualmente necessaria non può essere raggiunto attraverso tagli di spesa solo. Di conseguenza, molte riforme nazionali hanno portato ad un aumento delle imposte. Il ruolo primario della tassazione è senza dubbio quello di aumentare le entrate. Tuttavia, attraverso il semestre europeo, la Commissione ha invitato gli Stati membri a non perdere di vista l´impatto che le politiche fiscali anche su più ampi obiettivi economici e sociali. Abbiamo raccomandato agli Stati membri definire le loro riforme fiscali nel modo più semplice possibile la crescita. Questo significa, per esempio: Spostamento fiscale dal lavoro verso il consumo, la tassazione ambientale o proprietà che sono conosciuti come meno dannose per la crescita; Ampliare le basi imponibili, invece di aumentare le aliquote fiscali garantendo in tal modo la semplicità e la neutralità del sistema fiscale; La diminuzione degli errori fiscale delle imprese nei confronti del debito di finanziamento e regimi fiscali che aumentano la tendenza del debito delle famiglie al fine di evitare rischi finanziari; E migliorare la lotta contro le frodi e l´evasione come un modo equo ed efficiente per aumentare le entrate previste. Il caso dell´Irlanda Per l´Irlanda, unica raccomandazione del Consiglio europeo nel 2012 è stato quello di attuare le misure previste dal congiunto Ue / Fmi programma. Il riesame del 2012 invernale del programma di adeguamento economico afferma chiaramente che l´Irlanda continua a fare progressi, dopo aver incontrato tutti gli obiettivi trimestrali di bilancio finora nel quadro del programma. Sono consapevole del fatto che, come in molti altri Stati membri, il bilancio presentato dal Governo lo scorso dicembre prevede alcune misure fiscali significativi, al fine di conseguire gli obiettivi di bilancio concordati. Elementi come l´ampliamento della base imponibile del reddito personale, riducendo spesa fiscale in generale, l´introduzione di una tassa di proprietà e l´aumento delle accise sono ben in linea con quanto la Commissione raccomanda di riforme fiscali di qualità. L´approccio che abbiamo preso con il semestre europeo lascia chiaramente la responsabilità principale per le riforme fiscali con gli Stati membri. Fintanto che siano conformi al diritto comunitario, conservano piena sovranità per adeguare i loro sistemi fiscali e di fissare le aliquote fiscali in base alle proprie esigenze nazionali. Vi posso assicurare che non vi è alcuna minaccia europea per la sovranità fiscale di uno Stato membro. Tuttavia, con le nostre economie estremamente interconnessi, lavorare in isolamento non paga. Essa mina gli sforzi di riforma nazionali, crea tensioni e lacune tra i sistemi degli Stati membri e indebolisce la nostra mercato unico. Ritengo pertanto fermamente convinto che i progressi sul coordinamento fiscale a livello dell´Ue è nel migliore interesse di tutti gli Stati membri. In questo contesto, vorrei ora spendere qualche parola su come la presidenza irlandese può contribuire a garantire il progresso sui principali archivi fiscali sull´agenda europea. Ii - L´agenda europea: Equità e la competitività della politica fiscale Il nostro modello sociale europeo è di combinare il dinamismo economico con l´equità sociale. Tassazione gioca un ruolo importante in questo modello. Equità Equità si trova in tutti gli Stati membri la possibilità di raccogliere le tasse che sono dovute, e tutti i contribuenti pagando la loro quota di legittima. L´evasione fiscale e l´elusione sono chiaramente, poi, un attacco su questo principio. Non solo l´evasione e l´elusione privare gli Stati membri fino a 1000000000000 € ogni anno. Inoltre significa che i contribuenti onesti spalle un fardello pesante, per compensare gli evasori. Con questo in mente, ho presentato nel mese di dicembre un ambizioso piano d´azione per combattere l´evasione fiscale. Questo è stato accompagnato da due raccomandazioni agli Stati membri su come trattare i paradisi fiscali e come trattare con pianificazione fiscale aggressiva. Questo pacchetto invia un segnale forte al mondo che l´Ue prende sul serio la lotta contro l´evasione fiscale. Possiamo anche sottolineare la necessità di una più stretta collaborazione nei consessi internazionali, in particolare presso l´Ocse, per combattere questo grave problema. Conto sulla presidenza irlandese a fare in modo che queste proposte sono approvate dai ministri delle Finanze e che la questione sia adeguatamente discusso nel contesto del G8 e del G20. Vorrei anche richiamare la Presidenza per assicurare rapidi progressi sul miglioramento della direttiva sulla tassazione del risparmio che è attualmente ancora alle prese con l´opposizione di due Stati membri in seno al Consiglio. Equità significa anche ogni settore dell´economia dare un contributo equo al reddito pubblico. In questo contesto, la tassa sulle transazioni finanziarie è l´epitome della giustizia fiscale. Irlanda, per quanto riguarda lo Stato membro, ha sentito gli effetti del ruolo del settore finanziario nella crisi attuale. E tuttavia, questo settore comporta un onere fiscale sproporzionatamente inferiori di altri. La Ftt può ristabilire l´equilibrio, e di garantire che il settore finanziario contribuisca in maniera equa alle finanze pubbliche. L´unanimità Ttf a livello dell´Ue non è stato possibile raggiungere. Pertanto, 11 Stati membri hanno deciso di andare avanti con una Ttf armonizzata Anche se l´Irlanda non è uno dei 11 Stati membri hanno firmato fino al Ftt, sono fiducioso che possa facilitare i progressi durante la sua presidenza. Il Consiglio europeo ei nostri cittadini hanno aspettative elevate per risultati rapidi. Competitività Passo ora alla questione della competitività. Migliorare il contesto fiscale per le imprese è fondamentale per la competitività dell´Ue. Gli investitori hanno bisogno di stabilità, di certezza del diritto, meno oneri amministrativi e costi di conformità meno. Eliminando inutili complessità e l´inadeguatezza, che creano ostacoli fiscali per le imprese nel mercato unico, deve essere il nostro obiettivo. Già, abbiamo fatto qualche progresso. Ad esempio, ridurre la burocrazia e di migliorare il flusso di cassa aziendale è al centro del nostro on-going riforma dell´Iva. Alcune misure importanti sono già stati consegnati, come ad esempio le nuove norme in materia di fatturazione elettronica e della contabilità di cassa per le piccole imprese. Altri miglioramenti sostanziali sono in preparazione, e sono felice che l´Irlanda ha fatto Iva una delle sue priorità fiscali per la Presidenza. Vorrei anche vedere progressi sulla revisione della direttiva sulla tassazione dell´energia che, se adottata, consentirebbe di evitare la doppia imposizione per le imprese soggette al sistema di scambio delle quote di emissioni e favorire lo sviluppo della green economy. La base imponibile consolidata comune Corporate è anche una proposta cruciale in termini di creazione di un business mercato unico. Il suo obiettivo fondamentale è quello di rendere più economico e più facile fare attività transfrontaliere all´interno dell´Ue, sia che si tratti di una Pmi in cerca di espandersi, o un investitore multinazionale. Vorrei ribadire che la Ccctb non ha nulla a che fare con le aliquote fiscali, e l´Irlanda non ha nulla da temere in questo senso. Gli Stati membri devono rimanere liberi di fissare i tassi e questa flessibilità consente una sana concorrenza fiscale da mantenere. Tenendo questo in mente, mi auguro che la Presidenza irlandese contribuirà a portare avanti la Ccctb, come strumento per la maggiore competitività dell´Ue. Signor Presidente, Onorevole Parlamentare, Signore e Signori, L´unione europea sta attualmente lavorando per approfondire l´Euro e forgiare una vera Unione economica e monetaria. Fiscale non può essere evitato in questo dibattito. Gli Stati membri possono - e devono - conservano la loro sovranità in materia fiscale. Ciò è essenziale per loro per soddisfare le loro specifiche esigenze nazionali. Ma, ci deve essere un riconoscimento, anche, che il giorno della politica fiscale isolata è finita. Avvicinandosi insieme come Unione in materia fiscale non minaccia la sovranità degli Stati membri. Al contrario, rafforza la loro posizione a casa per prendere le misure necessarie in materia di tassazione efficiente, la crescita e la fiera. Aiuta le nostre imprese e attirare gli investimenti, attraverso il miglioramento del mercato unico. E si rafforza la nostra posizione comune al momento di affrontare le sfide internazionali e diffondere il principio della giustizia fiscale all´estero. Ritengo pertanto fermamente convinto che per la tassazione, come per altri settori, la risposta alle nostre sfide attuali consiste nel più Europa, non di meno. Andiamo avanti in questa direzione.  
   
   
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO DOPO LA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, CON LA PRESIDENZA IRLANDESE DEL CONSIGLIO DELL´UNIONE EUROPEA  
 
 Dublino 14 gennaio 2013 – “ Signore e signori, Taoiseach, Tánaiste, dia Duit . Mi propongo di parlare meglio irlandese entro la fine di questa presidenza! Sono molto lieto di essere qui a Dublino in occasione di Irlanda settima presidenza del Consiglio, che segna anche il 40 ° anniversario dell´adesione dell´Irlanda all´Unione europea. Dal 1973, l´Irlanda ha dimostrato di essere un membro entusiasta e di cooperazione dell´Ue. Non vedo l´ora di continuare questa proficua collaborazione durante questa Presidenza irlandese. E in effetti condivido la tua analisi, abbiamo avuto un incontro davvero buona fruttuosa. Posso dire che l´Irlanda e la Commissione sono pensano allo stesso modo. Siamo d´accordo sulle priorità, siamo d´accordo sulla necessità di coniugare l´ambizione con realismo, siamo concentrati sui risultati, sulla consegna dei risultati. Anzi, sono convinto che avere l´Irlanda al timone della presidenza di turno del Consiglio, in questo frangente sarà un bene per l´Irlanda e per l´Europa. Questa mattina, il collegio dei commissari ha incontrato il mobile irlandese per discutere le nostre priorità condivise. Dopo di che, ho anche avuto un incontro molto produttivo bilaterale con il Primo Ministro, dove ho sottolineato la necessità di porre le basi per una crescita duratura e la creazione di posti di lavoro. Crescita e occupazione: questa è la nostra priorità. Ora siamo entrati in una nuova fase della crisi, in cui ripristinare la fiducia è la chiave. E ho detto prima, credo che ci troviamo oggi in una situazione migliore di un anno prima. Un anno fa il punto di domanda abbiamo chiesto era circa l´implosione dell´euro. Questa domanda è un po ´là, ma abbiamo bisogno di rispondere alla domanda di crescita, vale a dire la questione del rapporto di lavoro. Sappiamo molto bene che siamo ancora in una crisi, vale a dire una crisi economica e sociale. E abbiamo bisogno di mettere insieme le nostre risorse per combattere questa crisi e anche aumentare la fiducia come un modo per risolvere la crisi. Credo che il tempo per prendere decisioni di emergenza dovrebbe essere finita. Lo scenario apocalittico di un break-up della zona euro non si è avverata. Abbiamo dimostrato gli oppositori che siamo disposti a fare tutto ciò che è necessario per assicurare la stabilità della moneta unica. Ma ancora una volta non possiamo essere soddisfatti. C´è ancora un lavoro molto importante da fare. Dobbiamo completare la riparazione del settore finanziario, perseguire il consolidamento fiscale, mettere in atto le riforme economiche per la competitività e fare investimenti mirati. E abbiamo bisogno di essere particolarmente attenta alla situazione sociale molto grave che abbiamo in molti dei nostri Stati membri. Accolgo con favore il fatto che l´Irlanda ha posto la stabilità, la crescita e l´occupazione al centro della sua Presidenza. Accolgo con particolare favore il fatto che la Presidenza irlandese sta dando la priorità ad un accordo sulla proposta della Commissione sui sistemi di garanzia dei giovani. Dobbiamo evitare una generazione perduta con la promessa di tutti quelli sotto i 25 anni che avranno un posto di lavoro, un luogo di formazione continua, un tirocinio o un periodo di apprendistato quando lasciano la scuola o perdono il lavoro. Dobbiamo anche mettere a punto un accordo sul meccanismo unico di vigilanza per le banche entro la fine di gennaio. Dopo di che, la Commissione presenterà ulteriori proposte per un meccanismo di risoluzione nel settore bancario, per garantire che in futuro, sono le banche stesse che pagano per i propri fallimenti, e non la finanza pubblica. Dobbiamo raggiungere un accordo sul quadro pluriennale finanziario, dell´Unione europea prossimo bilancio settennale. Sono fiducioso che possiamo fare questo nelle prossime settimane. A più lungo termine, per rafforzare la credibilità della moneta unica, dobbiamo perseguire una maggiore integrazione, soprattutto nella zona euro, pur mantenendo l´integrità del mercato unico e dell´Unione europea nel suo insieme. Questo è l´unico modo per trovare una soluzione duratura alla crisi nella zona euro. La Commissione sta svolgendo il proprio ruolo attraverso la progettazione di una nuova architettura per l´area dell´euro. Abbiamo elaborato un progetto che delinea i passaggi graduali che possiamo intraprendere per costruire una finanziaria, fiscale, economica e politica. Perché, alla fine, la credibilità dell´euro dipende dalla solidità delle istituzioni dietro di esso. Insieme alla presidenza ci sarà anche la spinta per una agenda commerciale ambizioso. Attraverso il commercio si può incentivare la crescita e creare milioni di nuovi posti di lavoro nell´Unione europea. Il commercio è, accanto al nostro mercato unico, uno stimolo potente e costo zero per le nostre economie. Il lavoro per l´avvio dei negoziati di libero scambio con gli Stati Uniti è in questo contesto, una priorità per la Commissione e accogliamo con favore il sostegno della Presidenza irlandese. Io presenterà al Consiglio europeo Consiglio di febbraio il nostro lavoro per progredire in questo agenda commerciale. Vorrei ora spendere qualche parola circa l´Irlanda, che ha mostrato un impegno costante per l´attuazione del programma di adeguamento economico. So che in questi ultimi anni non sono stati affatto facile per il popolo irlandese, che hanno dovuto fare grandi sacrifici per garantire il recupero. Ma credo che l´impegno per la riforma sta pagando: la crescita economica è stata più forte del previsto, alla fine dello scorso anno, il deficit è inferiore a quella prevista e l´Irlanda ha già fatto un tentativo di ritorno ai mercati finanziari. L´asta legame di successo di questa settimana è un´ulteriore prova che gli investitori guardano con favore gli sforzi Irlanda. Mentre permangono sfide importanti - la disoccupazione è a livelli inaccettabili e il deficit è ancora tra i più elevati in Europa - Irlanda è sulla buona strada per completare il programma come previsto alla fine dell´anno. La Commissione europea vi starò vicino come abbiamo fatto durante la crisi. In generale, come sapete, la Commissione ha sostenuto tutte le misure in grado di migliorare la fiducia dei mercati e aumentare il sostegno pubblico per il programma di adeguamento e siamo stati al vostro fianco. Personalmente, al Consiglio europeo insieme con il Primo Ministro, sono sempre stato la causa della la necessità di solidarietà con l´Irlanda e per la necessità di equità nell´Unione europea. Questa è la posizione della Commissione a favore di equità Taoiseach, Tánaiste, vi auguro una presidenza di successo. Hai il pieno sostegno e la buona volontà della Commissione, come si affrontare le nuove sfide.  
   
   
JUNCKER: UNITÀ E COMPLETA VISIONE A LUNGO TERMINE DI VITALE IMPORTANZA PER ZONA EURO  
 
Strasburgo, 14 gennaio 2013 - Jean-claude Juncker si rammarica per ciò che non è stato raggiunto e dei ritardi nel prendere decisioni, ma è il contenuto che la zona euro è stato salvato ed evitata la fratturea nel 2012, ha detto, pochi giorni prima che lui si dimettesse da presidente dell´Eurogruppo. Molti deputati hanno interrogato Juncker se l´austerità è stata la cura giusta per la crisi e anche sulle prospettive a lungo termine della zona euro. Anche lui preme la necessità di una direttiva sulla tassazione del risparmio. Juncker ha detto che aveva "molte domande" circa i percorsi rigorosi di adeguamento che sono imposti ad un certo paese, aggiungendo che il "dramma della disoccupazione" è stato sottovalutato. Ha inoltre insistito sul fatto che i paesi che ricevono l´assistenza finanziaria, necessitano di essere compensati i loro sforzi. Per quanto riguarda il futuro della zona euro, Jean-claude Juncker si è detto deluso dal fatto che l´ultimo Consiglio europeo era sceso ben al di sotto delle aspettative che sarebbe d´accordo su una tabella di marcia per i prossimi 10 anni. Un passaggio da metodi intergovernativi è necessaria per evitare un "approccio caotico" che potrebbe dividere il blocco, ha aggiunto. Juncker ha inoltre accettato che la governance Eurozona deve diventare più democratica. "Nessun paese dovrebbe considerarsi infinitamente più virtuoso di altri", ha detto, sottolineando che il processo decisionale deve diventare anche più comprensivo delle esigenze di tutti i componenti della zona euro. Dopo l´incontro, Jean-claude Juncker ha detto ai giornalisti che sarebbe rimasto sulla scena europea nelle sue funzioni nazionali vigenti, e sarebbe più libero che mai di affermare le sue convinzioni personali, per l´Europa.  
   
   
RIPARTIZIONE DEGLI AIUTI UMANITARI DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL 2013  
 
 Bruxelles, 14 gennaio 2013 - La Commissione europea ha appena adottato il suo piano per l´assegnazione di più di 661 milioni € di aiuti umanitari nel 2013. Questa " decisione sugli aiuti umanitari in tutto il mondo " sarà la chiave di ripartizione strategia operativa degli aiuti umanitari della Commissione per il 2013 . Commissione finanzierà interventi umanitari condotti da oltre 200 organizzazioni partner in 80 paesi o regioni. Dopo un´attenta analisi delle esigenze delle popolazioni più vulnerabili del mondo, è stato deciso che le cinque maggiori operazioni umanitarie dovrebbero essere destinati alla zona del Sahel in Africa occidentale, con le nuove misure adottate in risposta al conflitto in Mali (82 milioni di € ), il Sudan e il Sud Sudan (80 milioni di € ), la Repubblica Democratica del Congo (54 milioni € ), il Pakistan (42 milioni di € ) e la Somalia (40 milioni di € ). Queste regioni sono tutti vivendo una crisi prolungata e diffusa a causa di un conflitto, scarsità di cibo, o di entrambi. Su un aiuto geografica molto beneficio del Rsa, che ricevere € 344.500.000, pari al 52% dei fondi per la pre aiuti umanitari. M mi Kristalina Georgieva, commissario europeo per la cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi, ha detto in proposito: " Il campo di applicazione e la portata, la decisione della Commissione relativa alla richiamo l´assistenza umanitaria in tutto il mondo, se necessario, la scala dei bisogni umanitari in tutto il mondo. Per centinaia di milioni di persone, le crisi non sono eventi rari, ma episodi ricorrenti di dolore che sembrano inevitabile. L´aiuto umanitario dà un volto alla nostra umanità, compresi quelli che soffrono disperatamente bisogno. Ho visto che, oltre ai bisogni materiali di base, questo supporto dà speranza alle persone che hanno perso quasi tutto. ´ " Come in passato, l´Ue fornirà aiuti umanitari unicamente sulla base dell´urgenza dei bisogni, indipendentemente da qualsiasi agenda politica. L´anno scorso, ho visitato molte zone di guerra in tutto il mondo - per Mali e la Siria, tra gli altri - in cui gli aiuti non potrebbe raggiungere le persone in stato di bisogno perché era percepito come neutrale e imparziale. L´ue continuerà ad applicare questo principio fondamentale nel contesto della sua prima opera di aiuto . " Come negli anni precedenti, una busta speciale sarà presa a carico del bilancio per le crisi dimenticate - in cui le persone, abbandonati dalle telecamere non possono contare sulla Commissione come uno dei principali donatori. Nel 2013, la Commissione ha individuato nove paesi - Algeria, Bangladesh, Repubblica Centrafricana, Colombia, India, Myanmar, Pakistan, Sri Lanka e Yemen - le cui popolazioni rispondono a questi criteri. Crisi L´unico nuovo nella lista di quest´anno è il risultato di conflitti e movimenti di popolazione interni in Pakistan. Tra le crisi dimenticate sono prolungato conflitto armato causata anche da parte dell´Esercito di Resistenza del Signore nella Repubblica Centrafricana, i rifugiati Sahrawi in Algeria e le vittime del conflitto colombiano. E il commissario ha aggiunto: " Avere a portare nuovi modi per risolvere vecchi crisi finanziaria non deve indurci a riposare sugli allori. Anzi, voglio il 2013 l´anno dell´innovazione, in particolare in materia di edilizia capacità di risposta di emergenza, la cooperazione con i donatori emergenti, nonché la promozione della resilienza alle crisi tra le comunità più povere con le nostre nuove iniziative, in modo tale che Act Sahel Share e il Corno d´Africa. Le sfide principali di questo aiuto ha un impatto reale sta nella accesso continuo ai poveri e la necessità di rendere conto ai contribuenti europei e ai beneficiari circa l´assistenza che forniamo. Durante questo periodo di forti vincoli di bilancio e umanitarie configurazione più difficile, queste aree sarà necessario dimostrare di coordinamento e di leadership. " Storico La decisione in materia di assistenza in tutto il mondo umanitario viene arrestata sulla base di una completa valutazione dei bisogni (Gna inglese), condotta ogni anno, in base al quale la Commissione europea stanzia 140 paesi in via di sviluppo sul base della loro vulnerabilità e lo scoppio della recente crisi. Nel 2012, il metodo di valutazione globale delle esigenze ha consentito alla Commissione di individuare 68 paesi attualmente affrontando almeno una crisi umanitaria. Di questi 68 paesi, quindici sono considerati "estremamente vulnerabili", nove si trovano nell´Africa sub-sahariana. Inoltre, l´importo di € 661.000.000 che la Commissione ha stanziato problemi umanitari più difficili al mondo, prenotazione delle risorse è stato rilasciato durante l´anno di crisi e disastri imprevedibili. Nel 2012, la riserva è stata esaurita in A causa di gravi catastrofi nella regione del Sahel dell´Africa occidentale, l´escalation del conflitto in Siria, Repubblica Democratica del Congo e Sudan, tutti questi eventi causati scatti di violenza contro i civili e lo sfollamento di popolazione. Causa di questi di emergenza supplementare, i fondi resi disponibili dalla Commissione per gli aiuti umanitari ammontano ad un totale di circa € 1,3 miliardi nel 2012, la più grande spesa mai fatta dal Commissione in un anno in questo settore. Gli aiuti umanitari da parte dell´Unione europea si fonda sui principi di umanità, neutralità, limite di riservatezza e indipendenza. Ogni decisione in materia deve integrare questi quattro principi, che sono al centro del consenso europeo sull´aiuto umanitario . Gli aiuti umanitari da parte dell´Unione europea è distribuito solo in conformità con questi principi e obiettivi, senza eccezioni, per aiutare i più bisognosi, indipendentemente dalla loro nazionalità, religione, sesso, etnia o affiliazione politica.  
   
   
IL MEDIATORE EUROPEO HA CRITICATO IL RIFIUTO DELLA COMMISSIONE DI DIVULGARE I DOCUMENTI RELATIVI ALLA ESENZIONE DEL REGNO UNITO, DELLA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI  
 
Bruxelles, 14 Gennaio 2013 - Il Mediatore europeo , P. Diamandouros , ha fortemente criticato il rifiuto della Commissione europea di concedere l´accesso ai documenti relativi alla sua opinione sulla deroga del Regno Unito della Carta europea dei diritti fondamentali. Questo a seguito di una denuncia da Ecas (European Citizen Action Service), una Ong con sede a Bruxelles, che voleva sapere perché i cittadini del Regno Unito non hanno gli stessi diritti degli altri cittadini. La Commissione ha respinto la raccomandazione del Mediatore di divulgare i documenti senza invocare ragioni sufficienti. La Commissione ha negato l´accesso ai documenti senza fornire validi motivi Ecas ha presentato una denuncia al Mediatore concernente il rifiuto della Commissione di fornire l´accesso a cinque documenti scritti da suoi servizi in materia di esenzione dal Regno Unito della Carta europea dei diritti fondamentali. Tale esenzione è stata una trattativa principali intergovernative che hanno portato all´adozione del Trattato di Lisbona e i documenti in questione sono stati preparati dalla Commissione in questo contesto. La Commissione ha spiegato il suo rifiuto facendo riferimento alla necessità di proteggere sia la consulenza legale che riceve, e il suo processo decisionale interno. Dopo aver verificato i documenti in questione, il Mediatore ha concluso che gli argomenti addotti dalla Commissione per giustificare la mancata divulgazione non era convincente. Diamandouros ha detto: "l´accesso del pubblico ai documenti su come la legislazione dell´Ue viene adottata è fondamentale per conquistare la fiducia dei cittadini europei, pertanto si rammarica profondamente che la Commissione ha rifiutato di dare. L´accesso del pubblico ai documenti del caso in materia di come una delle leggi più importanti d´Europa e la Carta dei diritti fondamentali è stata adottata ". Nonostante la raccomandazione del Mediatore di pubblicare i documenti di cui trattasi, la Commissione non ha dato accesso parziale. Dato che l´accesso ai documenti è uno dei diritti fondamentali garantiti dalla Carta e che la Commissione non ha tenuto conto, nella parte inferiore, alcuni argomenti del Mediatore, il Mediatore ha concluso che tale rifiuto comportasse un "casi molto gravi di cattiva amministrazione". La decisione del Mediatore è disponibile al seguente link: http://www.Ombudsman.europa.eu/en/cases/decision.faces/en/12439/html.bookmark  
   
   
MEZZOGIORNO 2014-2020. GLI INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI NELLA NUOVA POLITICA DI COESIONE  
 
 Roma, 14 gennaio 2013 - Evento organizzato da Confindustria, a Roma il 17 gennaio 2013 Confindustria - Auditorium Tecnica, viale Tupini 65, in collaborazione con Commissione europea e Ferrovie dello Stato Italiane, con partecipazione del presidente Confindustria Giorgio Squinzi, il vicepresidente della Commissione Antonio Tajani, il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca e l´amministratore delegato di Fs Mauro Moretti. Come sarà il Mezzogiorno nel 2020? Rispondere a questa domanda significa chiedersi quale Mezzogiorno uscirà dalla crisi, come saranno le sue imprese e i suoi lavoratori, come sarà la qualità della vita dei suoi territori. Significa chiedersi quali politiche sarà necessario mettere in campo, ed in particolare quali investimenti potranno favorire la crescita e lo sviluppo. Stanti le difficoltà di finanza pubblica, la politica di coesione europea sarà sempre più la componente principale di ogni intervento di sviluppo; dal canto loro le reti infrastrutturali costituiranno un cardine fondamentale di tale politica, per la capacità di aumentare la competitività dei territori ed imprese, di cogliere opportunità legate ai consumi turistici e culturali, per favorire la produzione internazionale, l’attrazione di investimenti, l’innovazione di sistema, la sostenibilità dello sviluppo, la qualità urbana. Come selezionare le priorità di intervento? Come favorire la progettazione e il pieno utilizzo delle risorse? Quale rapporto dovrà esserci tra risorse ordinarie ed aggiuntive, e quale sarà il ruolo del capitale privato? Ed infine, come costruire il consenso intorno agli interventi da selezionare? Il Piano d’Azione Coesione, che ha riprogrammato ingenti risorse dei fondi strutturali, ha sperimentato un metodo fatto di obiettivi misurabili, concentrazione delle risorse, collaborazione rafforzata tra Istituzioni e centri di competenza nazionali e regionali, rappresentanza degli interessi, Commissione europea. Per valutare in quale misura, con quali attori, per quali obiettivi tale esperienza sarà replicabile anche nel periodo 2014-20, Confindustria organizza un momento di riflessione aperto al contributo dei principali attori in campo: quando il negoziato sul futuro del bilancio europeo è ormai nella sua base decisiva è giunto il momento di scoprire le carte per il futuro del Mezzogiorno e del Paese.  
   
   
EUROREGIONE ADRIATICA, TAVOLA ROTONDA A TERMOLI  
 
Campobasso, 14 gennaio 2013 – Oggi alle ore 17.00, presso l´Aula consiliare del Municipio di Termoli, promossa dall´Euroregione Adriatica, si terrà la Tavola rotonda dal tema "Le nuove strategie europee per la Macroregione Adriatico e Ionica". Coordinerà i lavori il Presidente dell´Euroregione Adriatica, Michele Iorio. L´introduzione sarà affidata a Francesco Cocco, segretario dell´Euroregione, che illustrerà gli obiettivi del progetto Adrigov. Interverranno, quindi, i rappresentanti dell´Unione Europea e dei Governi locali facenti parte dell´Euroregione Adriatica.  
   
   
EUROPE DIRECT, LA UE SCEGLIE ANCORA LA REGIONE LOMBARDIA  
 
Milano, 14 gennaio 2013 - L´unione europea ha deciso di confermare per altri 5 anni presso la Regione Lombardia l´esperienza dell´Antenna Europe Direct, cioè il centro di informazione sull´Unione europea. Centro collocato presso la sede della Regione a Milano, con 12 sportelli nelle sedi territoriali della Regione nei capoluoghi di provincia e a Legnano. Europe Direct è stata considerata una delle migliori proposte tra le 48 selezionate dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea su 170 progetti presentati a livello nazionale. Un riconoscimento importante per questo centro che, dal 1998, offre informazioni sull´Europa, sulle opportunità e i diritti che l´Ue garantisce. In questi anni ha sviluppato servizi di comunicazione online, percorsi educativi nelle scuole, collaborazioni con le università sulla cittadinanza europea, sistemi informativi sui finanziamenti e sulle possibilità di studio, lavoro, tirocini che l´Europa può offrire. In partnership con Bruxelles sono state inoltre organizzate le celebrazioni della Festa dell´Europa (9 maggio) e della Notte dei ricercatori (28 settembre). Per proseguire le attività il centro d´informazione Europe Direct della Regione Lombardia riceverà un cofinanziamento annuo di 25.000 euro.  
   
   
LOMBARDIA: ELEZIONI REGIONALI 24-25 FEBBRAIO, PER COSA E COME SI VOTA  
 
Milano, 14 gennaio 2013 - A seguito dello scioglimento anticipato del Consiglio regionale, i cittadini iscritti nelle liste elettorali dei Comuni della Lombardia sono chiamati a eleggere il Consiglio regionale e il presidente della Regione. Le elezioni si svolgeranno nei giorni di domenica 24 e lunedì 25 febbraio 2013 (contemporaneamente alle elezioni politiche). I seggi saranno aperti dalle ore 8 alle ore 22 della domenica e dalle ore 7 alle ore 15 del lunedì. Che Cosa Si Elegge - Il Consiglio regionale e il presidente della Regione sono eletti a suffragio universale e diretto. Il Consiglio regionale è composto da 80 consiglieri compreso il presidente della Regione. I consiglieri sono eletti con criterio proporzionale sulla base di liste circoscrizionali (cioè provinciali). E´ eletto presidente della Regione il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi sul territorio regionale. Premio Di Maggioranza - Alle liste collegate al presidente della Regione eletto sono assegnati: • almeno 44 seggi (cioè il 55 per cento dei seggi consiliari), se il presidente ha ottenuto meno del 40 per cento dei voti validi; • almeno 48 seggi (cioè il 60 per cento dei seggi consiliari), se il presidente ha ottenuto il 40 per cento o più dei voti validi. Per garantire la rappresentanza in Consiglio regionale di tutti i territori provinciali, in ogni circoscrizione elettorale deve essere attribuito almeno un seggio. Come Si Vota - Per poter esercitare il diritto di voto, gli elettori dovranno presentarsi al seggio di riferimento muniti di scheda elettorale e documento di riconoscimento valido. La votazione per l’elezione del presidente della Regione e del Consiglio regionale avviene su un’unica scheda. Ciascun elettore può, a scelta: a) votare solo per un candidato alla carica di presidente della Regione, tracciando un segno sul suo nome; b) votare per un candidato alla carica di presidente della Regione e per una delle liste a esso collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste; c) votare disgiuntamente per un candidato alla carica di presidente della Regione e per una delle altre liste a esso non collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste (cosiddetto “voto disgiunto”); d) votare a favore solo di una lista; in tale caso il voto si intende espresso anche a favore del candidato presidente della Regione a essa collegato. Preferenza - Sulla scheda il nome e il cognome di ogni candidato alla carica di presidente sono indicati all’interno di un rettangolo, al cui fianco è riportato il contrassegno del gruppo di liste (o i contrassegni dei gruppi di liste riunite in coalizione) collegate al candidato. In corrispondenza del contrassegno è possibile indicare, nelle apposite righe, l’eventuale preferenza per un candidato al Consiglio regionale. Si può esprimere una sola preferenza (scrivendo il cognome oppure il nome e cognome del candidato compreso nella lista). Per ulteriori informazioni, consultare il sito: http://www.Elezioni.regione.lombardia.it    
   
   
VDA: ELEZIONI POLITICHE DEL 24 E 25 FEBBRAIO 2013  
 
 Aosta, 14 gennaio 2013 - La Presidenza della Regione informa che, in relazione alle elezioni politiche di domenica 24 e lunedì 25 febbraio, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana il provvedimento della Commissione Parlamentare per l’indirizzo Generale e la Vigilanza dei Servizi Radiotelevisivi, recante Disposizioni in materia di comunicazione politica per le elezioni per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, del Presidente della Regione e del Consiglio regionale del Lazio, del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Lombardia e del Presidente della Regione e del Consiglio regionale del Molise, previste per i giorni 24 e 25 febbraio 2013. Sulla base delle indicazioni del Ministero dell’Interno, si raccomanda ai soggetti interessati la puntuale osservanza delle prescrizioni impartito con detto provvedimento, di cui si allega testo, nonché, in attuazione del principio di parità d’accesso agli spazi di propaganda, l’osservanza di ogni altra disposizione normativa in materia di accesso ai predetti spazi sulla stampa quotidiana e periodica e sulla radiodiffusione sonora e televisiva.  
   
   
SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA; CONVEGNO SU UN ANNO DI ATTIVITÀ, PER ASSESSORATO “REGIONE UMBRIA È SU STRADA GIUSTA ED EFFICACE”  
 
Perugia, 14 gennaio 2013 - Facilitazione di accesso agli atti, velocizzazione delle risposte da parte dell’amministrazione regionale, riduzione dei tempi dei procedimenti e degli oneri amministrativi per imprese e cittadini, semplificazione della legislazione regionale, anche attraverso l’eliminazione di procedimenti non necessari e la redazione di Testi Unici, incentivazione della gestione associata di funzioni ed attività da parte degli enti locali, trasparenza dell’azione amministrativa e miglioramento della comunicazione istituzionale: sono solo alcuni degli effetti prodotti, a poco più di un anno dalla sua approvazione, dalla l.R. N. 8/2011 “Norme in materia di semplificazione amministrativa e normativa dell’ordinamento regionale e degli enti locali territoriali”. Il bilancio di un anno di attività è stato fatto, stamani, a Villa Umbra nel corso di un convegno su “Semplificazione amministrativa, un anno di attività” promosso dall’assessorato alle riforme e alla semplificazione amministrativa della Regione Umbria, al quale ha partecipato anche la Presidente della Regione. Per l’assessorato regionale alle riforme la strada imboccata dalla Regione Umbria è quella giusta e più efficace per migliorare, attraverso l’insieme di provvedimenti finora adottati, dalla legge sulla semplificazione, alla riforma endoregionale, all’avvio dell’Agenda digitale, la qualità del rapporto con utenti, cittadini, imprese. La semplificazione amministrativa e la riduzione degli oneri burocratici a carico delle imprese va inoltre annoverata – proseguono dall’assessorato - tra i possibili fattori di rilancio della produttività del sistema economico umbro, alla stregua di una politica industriale a “costo zero”. Intendiamo migliorare l’interazione tra istituzioni, cittadini ed imprese a beneficio di quei soggetti che, in condizioni di difficoltà o semplicemente di trasformazione del tessuto economico e sociale, avrebbero pagato alla crisi un prezzo maggiore in termini di oneri, tempi e costi per la propria attività quotidiana a danno di tutta la collettività. L’approccio che vogliamo seguire – aggiungono dall’assessorato - è di attenzione verso gli amministrati, anche attraverso un nuovo coinvolgimento di quanti operano nel sistema amministrativo, così da rendere la Pubblica Amministrazione un elemento di facilitazione e non di complicazione per tutti i soggetti sociali ed economici. Entrando nel merito di quanto fatto in un anno di applicazione della legge sulla semplificazione è stato evidenziato che si è ridotto di oltre il 30% il tempo di risposta per il 50% dei procedimenti, di questi il 70 per cento ha durata inferiore a 30 giorni e nessuno può superare i 180 giorni. E’ inoltre migliorata la qualità delle norme regionali con la redazione di tre testi unici (in materia di artigianato, turismo e commercio) ed un testo coordinato per le autorizzazioni per lo scarico delle acque reflue. Sono inoltre stati ridotti gli oneri amministrativi per le imprese e per i cittadini, attraverso l’introduzione della Scia anche all’edilizia, il recepimento della comunicazione unica per la nascita dell’impresa artigiana, la liberalizzazione degli impianti fotovoltaici su tetti e per l’energia rinnovabile entro edifici. Relativamente alla trasparenza dell’azione amministrativa, anche grazie al nuovo Regolamento per l’esercizio del diritto di accesso e a quello sui termini di conclusione dei procedimenti, è oggi possibile per chiunque conoscere gli atti della Regione e chiedere un atto amministrativo. E’ disponibile per tutti, sul sito regionale, l’informazione relativa alla durata ed al responsabile di ciascun procedimento; in caso di ritardo dell’amministrazione sarà possibile chiedere un indennizzo. E’ stata inoltre definita la disciplina per le Conferenze di Servizi ed è stato avviato il Programma di misurazione degli oneri amministrativi (Moa) con l’analisi e la misurazione dei costi in capo alle imprese per i procedimenti in materia di artigianato e commercio. Relativamente all’attivazione degli strumenti informatici e telematici si sta, tra l’altro, testando la nuova procedura che consente la definizione degli atti amministrativi dirigenziali in forma esclusivamente digitale. Inoltre nel sito della Regione www.Regione.umbria.it, è stata attivata la sezione “pubblicità legale” dove si trovano tutti gli atti della Regione (il Bollettino ufficiale della Regione (B.u.r.) è ora disponibile esclusivamente in formato digitale e può essre consultato gratuitamente on-line. Nella sezione “trasparenza, valutazione e merito” chiunque potrà conoscere imprese, enti pubblici e privati cui sono soo stati attribuiti contributi o erogazioni economiche di qualunque genere. A breve sarà infine attivo un apposito spazio web di e-democracy allo scopo di garantire l’effettiva inclusione dei cittadini e delle loro organizzazioni nei processi decisionali. Anche l’avvio dell’Agenda Digitale – hanno evidenziato dall’assessorato – costituisce un ulteriore passo per migliorare l’interlocuzione fra imprese, cittadini e pubblica amministrazione. Questo ha prodotto nell’ultimo anno una originale visione strategica dell’Agenda digitale dell’Umbria, qualificata dal paradigma delle “reti di conoscenza” e l’individuazione di linee di azione prioritarie per accelerare la convergenza delle azioni di innovazione dei precedenti investimenti Ict. Tutto ciò concorrerà a sostenere le politiche di semplificazione e di innovazione dei processi di lavoro della Regione Umbria, degli enti locali e dell’intero sistema regionale. Si tratta di un lavoro importante – affermano all’assessorato anche in preparazione della nuova fase di programmazione comunitaria 2014-2020.  
   
   
BASILICATA: RESI NOTI I DATI 2012 DELL’ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO REGIONALE  
 
 Potenza, 14 gennaio 2012 - Presentati alla stampa, il 10 gennaio, i dati relativi all’attività del Consiglio regionale di Basilicata nel 2012. Trentasei le leggi approvate in 35 sedute consiliari, di cui 23 disegni di legge e 13 proposte di legge. La massima Assemblea consiliare, inoltre, ha detto sì a 23 ordini del giorno di cui 5 collegati al Piano di dimensionamento scolastico, 9 all’Assestamento di Bilancio e 1 al Bilancio di previsione. Sono state circa 231 le ore complessive di seduta consiliare, 17 le riunioni dell’Ufficio di Presidenza con 202 delibere approvate. Dieci, invece, le riunioni della conferenza dei capigruppo, tre quelle della giunta per le elezioni e due della giunta del regolamento. Le delibere del Consiglio regionale sono state complessivamente 155, 15 i decreti e 67 gli atti amministrativi, di cui 39 approvati. Per quanto riguarda l’attività ispettiva sono state presentate 240 interrogazioni di cui 154 hanno ricevuto risposta orale o scritta, 93 mozioni di cui 38 approvate e una interpellanza (presentata ed approvata). Mario Venezia (Pdl) è il consigliere che ha presentato il maggior numero di interrogazioni e interpellanze (50), seguito dal collega di partito Gianni Rosa (47) e Alfonso Navazio (Ial, 34). Per le mozioni Rosa ne ha presentato 26, Mariano Pici (Pdl) 23 e Venezia 17. Franco Mollica e Roberto Falotico, invece, hanno presentato rispettivamente nove e otto ordini del giorno seguiti da Braia (Pd, 7), Singetta (Gm, 7), Scaglione (Pu, 7) e Navazio (Ial, 7). Trentacinque le proposte di legge presentate di cui 10 approvate. Sette le pdl come primo firmatario di Vincenzo Folino (Pd) e altrettante per Navazio, mentre come cofirmatari il numero maggiore è di Navazio (16) seguito da Mollica (15) e Giannino Romaniello (Sel, 14). Due le proposte di legge di iniziativa popolare presentate di cui una non approvata. Centoventuno le assenze complessive non giustificate in Consiglio e nelle Commissioni che danno luogo alle trattenute previste dalla legge. Le Commissioni consiliari hanno approvato complessivamente 174 atti di cui 27 la prima (Affari istituzionali), 69 la seconda (Bilancio e programmazione), 33 la terza (Attività produttive e territorio), 31 la quarta (Politica sociale) e 14 la quinta (Controllo, verifica e monitoraggio). Tra le principali leggi approvate lo scorso anno si ricordano la n.8 che detta disposizioni in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili; la n.12 “Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli di origine regionale a chilometri zero”; la n.20 che prevede misure finalizzate alla programmazione dei sistemi produttivi locali e dei contratti di rete. E, ancora, la legge regionale n.22 che stabilisce l’intervento sostitutivo delle aziende sanitarie regionali in caso di inadempienza retributiva nei confronti dei dipendenti delle strutture accreditate al Servizio sanitario regionale e le leggi regionali nn.27, 28, 29, 30 e 31 con le quali, in attuazione della legge n.213/2012, viene disposta la riduzione dell’indennità di carica, dell’indennità di funzione e dei rimborsi spese, nonché l’abolizione dei rimborsi chilometrici e dell’indennità di fine mandato dei consiglieri regionali. Il risparmio dovuto all’adozione di questi provvedimenti è di circa 2 milioni di euro all’anno. Circa 500 mila euro saranno utilizzati per garantire fino al termine della legislatura, attraverso contratti di diritto privato da stipulare sulla base delle norme vigenti e nei limiti della spesa sostenuta nel 2012, le collaborazioni attivate a vario titolo dai consiglieri regionali.  
   
   
PROVINCE, SPENDING REVIEW, LIGURIA CHIEDE INTERVENTO NORMATIVO AL MINISTERO PER SCONGIURARE TAGLI FUNZIONI E DIPENDENTI  
 
Genova, 14 Gennaio 2013 - Un intervento normativo, supportato da un tavolo tecnico, in grado di trovare una soluzione che scongiuri il rischio di tagli ai dipendenti e ai servizi erogati dalle Province liguri, penalizzate dal decreto legge sulla spending review. Lo hanno chiesto gli assessori al lavoro, al bilancio e alle infrastrutture della Regione Liguria, Enrico Vesco, Pippo Rossetti e Raffaella Paita, coordinati dal presidente, Claudio Burlando giovedì 10 gennaio mattina nel corso dell´incontro svoltosi al Ministero delle Finanze alla presenza del capo di gabinetto, Vincenzo Fortunato e dei massimi dirigenti del Ministero degli interni e della Ragioneria dello Stato. All´incontro, a cui hanno preso parte anche i presidenti delle Province liguri, è stata rappresentata la particolare drammaticità della situazione ligure, a seguito dell´applicazione del decreto sulla spending review che non tiene conto della gestione, da parte delle Province liguri, dei fondi vincolati. "Tale squilibrio – hanno spiegato gli assessori – comporta un´iniqua proporzione tra le province liguri e quelle che in Italia non gestiscono fondi vincolati, come il fondo sociale europeo o i fondi destinati ai trasporti". Si tratta di un´ingiustizia macroscopica, secondo gli assessori liguri "derivante da un´applicazione della norma che non ha in alcun modo considerato le differenti situazioni nel contesto italiano, a seguito del decentramento amministrativo". "Se si dovesse applicare quanto previsto dal decreto sulla spending review – hanno concluso gli assessori - solo per la Provincia di Genova, nel 2013, sono previsti tagli per circa 27 milioni di euro, che metterebbero rischio, sia i dipendenti che gli stessi servizi erogati. A seguito della richiesta presentata dalla Regione Liguria, già la prossima settimana è prevista una sessione di lavoro, presso il Ministero, per arrivare in tempi rapidi ad una soluzione.  
   
   
MINISTERO DEL LAVORO INTERROMPE PAGAMENTO AMMORTIZZATORI IN DEROGA: INTERVIENE LA REGIONE VENETO  
 
 Venezia, 14 gennaio 2013 - “Un atto gravissimo che solo in Veneto lascerebbe scoperte 3.000 domande di cassa integrazione destinate a 18 mila lavoratori e 3.000 domande di mobilità in deroga presentate da lavoratori che hanno perso il lavoro o terminato le indennità di disoccupazione e non hanno ancora trovato un’occupazione. Solo il grande senso di responsabilità delle Regioni potrà impedire questa situazione disastrosa per migliaia di famiglie”. La denuncia viene dall’assessore al lavoro della Regione del Veneto ed è conseguente al fatto che dal primo gennaio 2013 l’Inps ha clamorosamente interrotto la possibilità di ricevere gli elenchi delle aziende e delle persone beneficiari di ammortizzatori in deroga, cassa integrazione e mobilità, autorizzate dalle Regioni, impedendone di fatto la liquidazione delle indennità di cui i beneficiari hanno diritto. “Tutte le Regioni italiane ancora lo scorso dicembre hanno inviato a Ministro Elsa Fornero una lettera per esprimere la propria fortissima preoccupazione – spiega l’assessore veneto – ma la risposta è stata un disarmante e inaccettabile silenzio”. Con una nota del 20 dicembre 2012, il Ministero ha deciso unilateralmente di consentire i pagamenti degli ammortizzatori solamente a coloro per i quali è stata fatta la comunicazione da parte delle Regioni all’Inps entro il 31 dicembre 2012, lasciando di fatto scoperte le domande presentate da aziende e lavoratori negli ultimi tre mesi dell’anno, attualmente in corso di esame. “Quello stesso giorno, con il collega Simoncini, coordinatore delle Regioni per il lavoro – prosegue l’assessore – abbiamo chiesto la revoca della circolare che cambia le regole sino a ora utilizzate e lo sblocco dei pagamenti degli ammortizzatori sociali in deroga, evidenziando l’assoluta impossibilità ad adempiere alla richiesta di comunicare le autorizzazioni del 2012 entro il 31 dicembre. Gli effetti della crisi economica si sono manifestati nel Veneto con un significativo aumento delle richieste della cassa integrazione, richieste a cui ora si potrà far fronte solo per il senso di responsabilità delle nostre strutture regionali” “Gli anni scorsi – conclude l’assessore al lavoro del Veneto – sono sempre stati riconosciuti i tempi tecnici necessari per evadere il purtroppo massiccio numero di domande complesse, che chiedono una notevole cura per essere analizzate e per le quali sono spesso necessarie richieste di integrazione da parte degli interessati. Se sarà superato l’impasse determinato dall’improvvida decisione del Ministero, che colpirebbe le piccole aziende e soprattutto per le imprese artigiane, lo si dovrà solo al coraggio delle Regioni di assumersi delle responsabilità che non avrebbero, ovviando così anche al colpevole silenzio del Ministro”.  
   
   
REGIONE VENETO INTERVIENE PER OVVIARE AGLI EFFETTI DI UNA CIRCOLARE DEL MINISTERO DEL LAVORO CHE INTERROMPE IL PAGAMENTO DEGLI AMMORTIZZATORI IN DEROGA  
 
 Venezia, 14 gennaio 2013 - “Un atto gravissimo che solo in Veneto lascerebbe scoperte 3.000 domande di cassa integrazione destinate a 18 mila lavoratori e 3.000 domande di mobilità in deroga presentate da lavoratori che hanno perso il lavoro o terminato le indennità di disoccupazione e non hanno ancora trovato un’occupazione. Solo il grande senso di responsabilità delle Regioni potrà impedire questa situazione disastrosa per migliaia di famiglie”. La denuncia viene dall’assessore al lavoro della Regione del Veneto ed è conseguente al fatto che dal primo gennaio 2013 l’Inps ha clamorosamente interrotto la possibilità di ricevere gli elenchi delle aziende e delle persone beneficiari di ammortizzatori in deroga, cassa integrazione e mobilità, autorizzate dalle Regioni, impedendone di fatto la liquidazione delle indennità di cui i beneficiari hanno diritto. “Tutte le Regioni italiane ancora lo scorso dicembre hanno inviato a Ministro Elsa Fornero una lettera per esprimere la propria fortissima preoccupazione – spiega l’assessore veneto – ma la risposta è stata un disarmante e inaccettabile silenzio”. Con una nota del 20 dicembre 2012, il Ministero ha deciso unilateralmente di consentire i pagamenti degli ammortizzatori solamente a coloro per i quali è stata fatta la comunicazione da parte delle Regioni all’Inps entro il 31 dicembre 2012, lasciando di fatto scoperte le domande presentate da aziende e lavoratori negli ultimi tre mesi dell’anno, attualmente in corso di esame. “Quello stesso giorno, con il collega Simoncini, coordinatore delle Regioni per il lavoro – prosegue l’assessore – abbiamo chiesto la revoca della circolare che cambia le regole sino a ora utilizzate e lo sblocco dei pagamenti degli ammortizzatori sociali in deroga, evidenziando l’assoluta impossibilità ad adempiere alla richiesta di comunicare le autorizzazioni del 2012 entro il 31 dicembre. Gli effetti della crisi economica si sono manifestati nel Veneto con un significativo aumento delle richieste della cassa integrazione, richieste a cui ora si potrà far fronte solo per il senso di responsabilità delle nostre strutture regionali” “Gli anni scorsi – conclude l’assessore al lavoro del Veneto – sono sempre stati riconosciuti i tempi tecnici necessari per evadere il purtroppo massiccio numero di domande complesse, che chiedono una notevole cura per essere analizzate e per le quali sono spesso necessarie richieste di integrazione da parte degli interessati. Se sarà superato l’impasse determinato dall’improvvida decisione del Ministero, che colpirebbe le piccole aziende e soprattutto per le imprese artigiane, lo si dovrà solo al coraggio delle Regioni di assumersi delle responsabilità che non avrebbero, ovviando così anche al colpevole silenzio del Ministro”.  
   
   
TOSCANA, DISOCCUPAZIONE RIDOTTA RISPETTO A TRE MESI FA MA PIÙ ALTA DEL 2011  
 
Firenze 14 gennaio 2013 – Nel 2012 la Toscana ha nel complesso retto all’urto della crisi, sia pure con un forte ricorso agli ammortizzatori sociali, mostrando una capacità di tenuta superiore a quella di altre regioni. Occupazione - Nel terzo trimestre 2012 l’occupazione ha registrato un moderato aumento, (+0,7%), rispetto al corrispondente trimestre 2011. Il tasso di occupazione è risalito al 64,5% rispetto al 63,9% di un anno prima e al 64% del secondo trimestre. Ovviamente siamo ancora ben lontani dai valori precedenti la crisi, (nel 2008 avevano toccato quota 66%). Disoccupazione - Nell’ultimo trimestre del 2012 il tasso di disoccupazione toscano si è attestato sul 7,3%. Un anno fa, nello stesso trimestre, era a quota 5,3% ma, solo tre mesi, fa raggiungeva quota 7,7% e nel trimestre ancora precedente, il primo del 2012, toccava il record negativo dell’8,4%. E’ questo l’andamento registrato dall’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro alla fine dell’anno che si è appena concluso. In termini assoluti, nell’ultimo trimestre sono risultate 124 mila le persone in cerca di lavoro in Toscana, 29 mila in più rispetto allo stesso periodo dell’anno prima e 6 mila in meno rispetto al precedente trimestre. Le donne - In questo contesto, critico ma non drammatico, resta invece elevata la disoccupazione femminile, ancora sopra la soglia del 9% (9,2). L’aumento del tasso è ovviamente legato alla maggiore partecipazione delle donne che, spinte dalla crisi, si sono messe alla ricerca attiva di un lavoro. L’occupazione ha avuto una ripresa più marcata per le donne, attestandosi sul 55,7% (nel 2011 era al 54,9% e nel trimestre precedente del 54,7%). I giovani - Non va meglio per i giovani, anche se in Toscana la disoccupazione nella fascia di età 15-24 resta comunque su valori al di sotto della media italiana. Il 2012 si chiude in Toscana con un tasso del 31,3%, a fronte di una media italiana del 34,9%. La crescita, rispetto al 2011 (che si era chiuso al 24,9% in Toscana e in Italia al 37,1%) è di circa 6 punti. Cassa integrazione - Forte il ricorso alla cassa integrazione. Nel periodo gennaio-novembre 2012, le ore autorizzate (poco meno di 50 milioni) sono state complessivamente equivalenti a 34.900 posti di lavoro a tempo pieno. Incidenza analoga per Cassa integrazione straordinaria e in deroga (oltre 19 milioni di ore per ciascuna), inferiori i valori per la Cassa ordinaria (circa 10 milioni di ore). L’incidenza è del 40,3% per la Cassa in straordinaria, del 30,9% per quella in deroga, del 20,7% per l’ordinaria. In Toscana, rispetto al livello nazionale, resta più elevato il ricorso alla Cassa integrazione in deroga.  
   
   
RIPRESA A PIENO REGIME L’ATTIVITÀ DI LIQUIDAZIONE DELLA RAGIONERIA REGIONALE DELLA CALABRIA  
 
 Catanzaro, 14 gennaio 2013 - Gli uffici di Ragioneria della Regione hanno ripreso a pieno regime l’attività di liquidazione nei confronti dei beneficiari che attendevano pagamenti da parte dell’Amministrazione Regionale. Con i primi giorni del nuovo anno la Regione ha infatti tempestivamente riavviato i pagamenti nei confronti di enti pubblici e imprese. Gli uffici hanno avviato le procedure per il rimborso delle anticipazioni di liquidità effettuate dagli istituti di credito alla fine dello scorso esercizio finanziario ed hanno dato corso ad alcuni significativi pagamenti nei confronti di enti territoriali, strutture assistenziali, singoli beneficiari e ditte fornitrici di servizi. Le liquidazioni proseguiranno nei prossimi giorni, sulla base di una programmazione delle disponibilità di cassa, e tempestivamente sarà dato corso anche ai pagamenti a valere sugli stanziamenti del Bilancio 2013, approvato nei termini di legge. Fra i pagamenti già effettuati, il trasferimento per i Piani di Stabilizzazione del personale ex Lsu Lpu, di cui hanno beneficiato 115 comuni per un totale di 6,5 milioni di euro; il pagamento delle borse di studio alle famiglie di cui alla Legge 62/2000, per circa 1,5 Milioni di euro ed una prima tranche di trasferimento a centri diurni, case famiglia, Rsa e case protette (quota 2012) per circa 3,6 Milioni di euro. Soddisfazione è stata espressa dall’Assessore al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini, il quale ha sottolineato che “anche il 2013 si apre con pagamenti nei confronti dei beneficiari in attesa di liquidazione. La Regione anche quest´anno ha continuato nella buona prassi di riaprire i rubinetti della spesa i primi giorni dell´anno e cosi´ ha offerto immediatamente risposte concrete ai calabresi. E’ questo – ha concluso Mancini - un segnale di efficienza offerto dall’Amministrazione guidata dal Governatore Scopelliti nei confronti delle comunita´ calabresi”.  
   
   
LAVORO, LE REGIONI CHIEDONO AL MINISTRO DI SBLOCCARE LA CASSA IN DEROGA  
 
Firenze 14 gennaio 2013 – L’assessore regionale alle attività produttive formazione e lavoro, coordinatore delle Regioni per la materia lavoro, ha scritto oggi al ministro per sollecitare la revoca della circolare ministeriale che ha bloccato il pagamento da parte dell’Inps della Cassa integrazione in deroga del 2012 autorizzata dopo il 31 dicembre scorso. Il blocco – si legge nella lettera – suscita forte preoccupazione nei lavoratori e nelle Regioni cui è demandata la gestione della Cassa in deroga, rischiando di produrre discontinuità nei redditi dei lavoratori in un periodo di gravi difficoltà. Nella circolare del ministero del Lavoro, ricorda l’assessore, ci sono aspetti tecnici non attuabili anche dalle Regioni più virtuose, dove i tempi di autorizzazione alla Cig in deroga non superano i 10-15 giorni, per questo risulta incomprensibile bloccare le autorizzazioni al 31 dicembre 2012. Sull’argomento è intervenuta anche la Conferenza delle Regioni.  
   
   
DALLA REGIONE TOSCANA UNA “DOTE” PER FAVORIRE L’ASSUNZIONE DEI LAVORATORI LICENZIATI  
 
Firenze, 14 gennaio 2013 – Una “dote” per i lavoratori licenziati, proprio come quella che un tempo si assegnava alle future spose. Solo che, invece che al matrimonio, in questo caso si punta a favorire la riassunzione di lavoratori o lavoratrici espulsi dal processo produttivo a causa della crisi. L’assessore alle attività produttive lavoro e formazione ha motivato la novità spiegando che, a fronte di una crisi che purtroppo non è ancora finita e di un 2013 che si prospetta ancora difficile, si è pensato ad arricchire la strumentazione già esistente con una misura ulteriore, un pacchetto completo ed integrato, che coniuga il tradizionale meccanismo degli incentivi, agli interventi sulla leva fiscale e comprende anche l’ambito formativo. Una vera e propria dote, insomma, finanziata con consistenti risorse, per rendere davvero appetibile per le aziende l’assunzione di lavoratori e lavoratrici in mobilità o licenziati e dare a questi una nuova opportunità di entrare nel mercato del lavoro. La dote è stata inserita nella delibera, approvata dalla giunta regionale il 17 dicembre 2012, all’interno degli interventi a sostegno dell’occupazione che sono stati rifinanziati per il 2013. Il bando, di cui la dote costituisce la principale novità ma che come si è detto comprende l’intero ventaglio degli interventi a sostegno dell’occupazione, sarà pubblicato a breve. Le risorse disponibili sono complessivamente 13 milioni di euro. La dote In dettaglio, la dote consiste in un pacchetto integrato di agevolazioni per favorire il reingresso nel mercato del lavoro di lavoratori e lavoratrici in mobilità e licenziati, che comprende: l’incentivo per l’assunzione a tempo indeterminato full time o part time pari rispettivamente a 8.000 e 4.000 euro; un voucher formativo aziendale per qualificare o riqualificare le persone assunte, fino ad un massimo di 3.000 euro; la possibilità di usufruire della deduzione dalla base imponibile dell’Irap delle spese sostenute per il personale dipendente assunto a tempo indeterminato nell’anno 2013, come previsto dalla Finanziaria regionale 2013 approvata a fine dicembre. Le altre iniziative messe in campo dalla Regione si pongono, anche per quest’anno, il duplice obiettivo di mantenere la tenuta sociale, sostenere il reddito dei lavoratori e nel contempo di creare le premesse per una nuova crescita. Fra le priorità, il tema dei giovani e dell’occupazione giovanile. I filoni sui quali agiscono sono la legge per l’imprenditoria giovanile e femminile; le iniziative a favore dei soggetti svantaggiati (donne over 40; lavoratori over 50; disabili; svantaggiati); le misure a sostegno dell’occupazione. A questi si devono aggiungere i tirocini formativi, il fondo per l’anticipo della Cassa integrazione ai lavoratori senza stipendio da almeno due mesi, il fondo di garanzia per i lavoratori atipici, l’integrazione al reddito dei lavoratori con contratto di solidarietà. Contratti di solidarietà Una delle misure più utilizzate e mostratesi efficaci è l’integrazione al reddito dei lavoratori con contratto di solidarietà: viene richiesta dall’azienda per i suoi dipendenti direttamente alla Regione. Nel 2012 sono state liquidate domande di contributo per circa 2500 lavoratori per un totale di circa oltre 3 milioni di euro. L’integrazione della Regione consente ai lavoratori di compensare la ridotta retribuzione conseguente alla riduzione dell’orario. Per il 2013 le risorse stanziate sono state elevate a 6 milioni di euro. Fare impresa La nuova legge 21, quella su imprenditoria giovanile e femminile, inserita nel progetto Giovanisì, è entrata in vigore nel 2011. Mette a disposizione di giovani fino a 40 anni, donne (senza limiti di età), lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali tre possibili strumenti: garanzie su finanziamenti bancari, contributi per la riduzione dei tassi di interesse, assunzione di partecipazioni di minoranza nel capitale dell’impresa per le società costituite da giovani e a carattere innovativo). A fine novembre le domande presentate sono state 1037, per oltre 71 milioni di euro di finanziamenti richiesti. Misure per l’occupazione Il settore lavoro gestisce una serie di aiuti a favore di imprese a sostegno dell’occupazione. Nel 2011 sono state incentivate 2200 assunzioni. A settembre 2012 erano state ammesse complessivamente oltre 600 domande, per circa 1.050 lavoratori in totale e risorse per circa 5,4 milioni. Si tratta di contributi per l’assunzione, a tempo indeterminato, di donne sopra i 30 anni, disoccupate o inoccupate; per assunzioni a tempo indeterminato o determinato di giovani laureati; di dottori di ricerca; di lavoratori provenienti dalle liste di mobilità; per la stabilizzazione di lavoratori, da contratto a tempo determinato a indeterminato. E ancora, sono previsti contributi per coloro che hanno perso il lavoro a non più di 5 anni dalla pensione (anche in questo caso con una maggiorazione per le donne). Le risorse stanziate per il 2013 ammontano a 13 milioni di euro. Inserimento svantaggiati Il nuovo bando è uscito a giugno 2012 con l’obiettivo di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro donne disoccupate over 40, disoccupati over 50, disabili, soggetti svantaggiati come ex detenuti, alcolisti, malati psichici, ecc. L’entità del contributo è commisurata alla durata del contratto di assunzione (minimo per contratti di almeno 3 mesi, massimo per i tempi indeterminati). Le risorse sono in tutto quasi 6 milioni di euro. Da giugno a novembre sono state presentate 160 domande per circa 200 lavoratori. Tirocini In Toscana la retribuzione dei tirocini formativi è legge. La misura, anch’essa nell’ambito del progetto Giovanisì, che punta a contrastare lo sfruttamento dei giovani e a riportare lo strumento al suo valore formativo, conta su circa 10 milioni per il 2012-13, prevede il cofinanziamento da parte della Regione per 300 euro, il resto a carico dell’azienda. C’è anche un contributo per le imprese che assumono stabilmente i tirocinanti dai 18 ai 30 anni. A fine settembre 2012 i tirocini approvati sono stati 3951 per quasi 6 milioni di spesa. Le richieste di contributo per assunzioni a tempo indeterminato sono state 68. Cassa integrazione e mobilità in deroga Da maggio 2009 la Regione con il servizio lavoro, gestisce direttamente le domande di cassa integrazione in deroga. Ad oggi sono pervenute 44.724 richieste di autorizzazione, per 68.135 lavoratori coinvolti e oltre 76 milioni di ore. Da ottobre 2010 la Regione autorizza anche la mobilità in deroga: ad oggi sono state presentate 4.563 richieste.  
   
   
PIEMONTE, CASSA IN DEROGA: NON SI CAMBIANO IN CORSA LE REGOLE  
 
Torino, 14 gennaio 2013 - L’assessore regionale al Lavoro sostiene che nel finanziamento della cassa in deroga non si possono cambiare le regole del gioco in corsa senza validi appigli giuridici. Si era appena tirato un sospiro di sollievo per la firma del sospirato accordo che aveva attribuito al Piemonte ulteriori 50 milioni di euro a valere sul 2012, che si è presentata una nuova criticità: il blocco dei pagamenti relativi alle domande per il 2012 e autorizzate dal 2013. La Regione ha autorizzato in questi giorni circa 850 domande che il sistema informativo nazionale dell’Inps non permette di caricare. Ne rimangono in fase di istruttoria ancora 3.200 riferite all’ultimo trimestre, che coinvolgono 2.800 imprese e circa 15.000 lavoratori, che rischiano di rimanere privi del sostegno al reddito. Occorre pertanto che, come sul tema degli sgravi contributivi per la mobilità giuridica, anche sulla questione dei pagamenti della cassa in deroga il tema deve trovare una soluzione immediata a livello governativo. D’altra parte, come concordato con il coordinatore degli assessori al Lavoro delle Regioni, è già partita una lettera al ministro.  
   
   
LOMBARDIA.900 EURO ALL´ANNO A MAMME IN DIFFICOLTÀ PER CIBO STANZIATI 2 MILIONI; ACQUISTO DI ALIMENTI CON CARTA PREPAGATA  
 
Milano, 14 gennaio 2013 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale, ha deciso di approvare, per il 2013, uno stanziamento di 2 milioni di euro da destinare a iniziative a sostegno dell´alimentazione dei neonati e delle loro madri in condizione di povertà. In particolare, tramite carta prepagata, sarà destinato un contributo di 900 euro, vincolato all´acquisto di beni alimentari, e destinato a mamme in condizione di forte disagio economico per un sostegno concreto dell´alimentazione sana ed equilibrata della madre che allatta e del bambino fino a 12 mesi di vita. In Rete Con Terzo Settore Ma Sguardo A Partnership - ´Le neo mamme in condizioni di povertà assoluta - sottolinea l´assessore - potranno rivolgersi ai Consultori pubblici e privati accreditati per attivare il loro progetto di sostegno, a partire da febbraio. Inoltre, per potenziare ulteriormente l´iniziativa, saranno ricercate e sviluppate partnership con soggetti del settore privato e del Terzo settore, sia attraverso lo strumento della manifestazione d´interesse, sia attraverso specifici accordi di filiera´. I Requisiti Per Accedere Al Contributo - Per accedere al contributo è necessario avere un figlio di età compresa tra 0 e 12 mesi, essere residenti in Lombardia da almeno un anno alla data di presentazione della richiesta di accesso al contributo ed essere in possesso di attestazione Isee integrata da idonea documentazione, che consenta la definizione della condizione di difficoltà economica della donna e/o del suo nucleo familiare nel momento della richiesta. Le Modalità Di Presentazione Della Domanda - Le richieste di accesso al contributo dovranno essere presentate presso il consultorio pubblico/privato accreditato e a contratto della Asl di residenza, le risorse verranno contingentate per ogni Asl, sulla base del numero di nuovi nati nel territorio di riferimento. Con successivo provvedimento saranno definite le modalità di attestazione della condizione di difficoltà economica, che, insieme al certificato di nascita, dovrà costituire requisito di accesso al contributo per l´alimentazione del neonato nel primo anno di vita. Le modalità di erogazione del contributo e le caratteristiche del progetto saranno realizzate ad hoc per ogni richiedente.  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ: A CAGLIARI CONVEGNO PER VENT´ANNI COMMISSIONE REGIONALE  
 
 Cagliari, 10 Gennaio 2013 - In occasione del ventennale dell’organismo, la Commissione per le pari opportunità della Regione Sardegna ha organizzato il convegno "1992-2012: vent’anni dall’istituzione della Commissione Regionale per le Pari Opportunità. Obiettivi raggiunti e prospettive future per una reale parità di genere". I lavori della giornata, svoltasi sabato 12 gennaio al Caesar’s Hotel di Cagliari, sono stati incentrati sui progetti e iniziative promosse e realizzate negli anni dalla Commissione. Un momento di riflessione su vari argomenti, come ha dichiarato la presidente della Crpo Stefania Chisu, tra cui le problematiche legate al mondo del lavoro, la sotto-rappresentanza femminile nelle istituzioni e le sue possibili soluzioni, la salute della donna, l’educazione e la formazione dei giovani e degli insegnanti in tema di parità di genere. L’evento, articolato in due sessioni al mattino e al pomeriggio, ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni regionali, provinciali e comunali, nonché ex commissarie e associazioni che si occupano di pari opportunità. La Commissione regionale per la realizzazione della parità fra uomini e donne fu istituita con Legge Regionale n. 39 del 1989. La prima Commissione fu insediata nel 1992 e, da allora, opera in applicazione dell’articolo 3 della Costituzione per la rimozione degli ostacoli e di ogni forma di discriminazione diretta e indiretta nei confronti delle donne e per promuovere pari opportunità. La Commissione, oltre a svolgere e promuovere indagini e ricerche sui problemi relativi alla condizione femminile nella Regione, nonché convegni, seminari, conferenze e pubblicazioni, esprime pareri e proposte sulle iniziative legislative e normative in genere e su progetti e atti amministrativi e programmatori regionali che investono la condizione femminile. Formula proposte di adeguamento della legislazione regionale alle finalità previste per la Commissione, in materia di diritti civili, scuola, formazione professionale, lavoro, famiglia, sanità, assistenza, servizi sociali.  
   
   
SEMINARIO A ROVIGO PER PRESENTAZIONE BANDI IMPRENDITORIA GIOVANILE E FEMMINILE  
 
Venezia, 14 gennaio 2013 - La giunta veneta ha recentemente approvato nuovi bandi a favore dell´imprenditoria femminile e giovanile. Giovedì 17 gennaio alle ore 20.30, presso la Sala Consiliare della Camera di Commercio di Rovigo, si svolgerà un seminario di presentazione, presente l’assessore regionale allo sviluppo economico, ricerca e innovazione. I bandi sono rivolti alle nuove Pmi, con sede in Veneto, nate dopo l´1 luglio 2011 (imprese individuali, cooperative, consorzi, società di persone, di capitali) e prevedono 4 milioni a fondo perduto per investimenti delle nuove Pmi a prevalente partecipazione giovanile e altri 5 milioni di euro per Pmi a prevalente partecipazione femminile. La documentazione è consultabile sul sito della Regione del Veneto.  
   
   
IMPERIA - UN BANDO PER EROGARE CONTRIBUTI ALLE PMI IN ROSA  
 
Imperia, 14 gennaio 2013 - La Camera di Commercio di Imperia, in collaborazione con il Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile della Cdc di imperia, promuove un bando per l’assegnazione di contributi a favore di Pmi femminili che abbiano sede in provincia di Imperia e che prevedano di realizzare azioni promozionali, anche in collaborazione con altre imprese femminili, come specificato all’art. 4 del bando. Sono ammesse ai benefici del presente bando le piccole e medie imprese attive nella Provincia di Imperia (sede legale ed amministrativa), che sia al momento della presentazione della domanda che al momento della concessione del contributo: a) siano in possesso dei requisiti sotto indicati: - società cooperative (Cda) e società di persone: dovranno essere costituite in misura non inferiore al 60% da donne; - società di capitali: le quote di partecipazione dovranno spettare in misura non inferiore ai due terzi a donne e gli organi di amministrazione dovranno essere costituiti per almeno i due terzi da donne; - imprese individuali: dovranno essere costituite da donne; b) risultino iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio di Imperia ; c) siano in regola con il pagamento del diritto annuale; d) non abbiano protesti a carico per vaglia cambiari, tratte accettate, assegni; e) non siano in stato di liquidazione o fallimento e non abbiano presentato domanda di concordato preventivo; f) siano in regola con la contribuzione Inps; (da dichiarare tramite autocerficazione) g) esercitino la propria attività nell’ambito di applicazione del Regolamento Ce n. 1998/2006 del 15 dicembre 2006 e del Regime Comunitario per gli Aiuti del Sistema Camerale Italiano (Aiuti di Stato n. 241/2001) così come specificato al successivo art. 3. Le domande di partecipazione, che dovranno essere compilate e accompagnate dai documenti esplicitati nel bando, dovranno essere presentate entro il 31 gennaio 2013, a mano o tramite lettera raccomandata a/r (in tal caso farà fede la data di invio) in busta chiusa recante la dicitura “Richiesta di ammissione al contributo Bando per la concessione di contributi finalizzati alla promozione dell’imprenditoria femminile” all’Ufficio Protocollo della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Imperia, Via T. Schiva, 29 – 18100 Imperia. Per maggiori dettagli si rimanda al bando allegato. Inoltre per chiarimenti e ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio “Segreteria di Presidenza” Tel. 0183.793240 - Fax 0183.793201, e – mail: presidenza@im.Camcom.it  
   
   
ROMA - CONCILIAZIONE VITA-LAVORO, PARTE IL BANDO "LEI CONCILIA?"  
 
Roma, 14 gennaio 2013 - La Camera di Commercio di Roma, attraverso il suo Comitato per la promozione dell’imprenditorialità femminile e la sua Azienda speciale Asset Camera, ha messo a punto il bando “Lei Concilia?”. L’obiettivo è quello di sostenere iniziative che contribuiscano a promuovere e diffondere la cultura e le politiche di conciliazione vita-lavoro nella provincia di Roma. Il concorso è rivolto principalmente a imprenditori e a imprenditrici o gestori delle risorse umane di piccole e medie imprese al fine di valorizzare anche le differenze di genere come fonte di profitto per le aziende, attraverso l’attivazione di servizi integrati di informazione, orientamento, formazione e assistenza tecnica. Possono partecipare: - coloro che abbiano compiuto i 18 anni di età; - i cittadini extracomunitari (non appartenenti ai Paesi dell’Unione Europea e che non abbiano passaporto italiano) in possesso di regolare permesso di soggiorno, con validità di almeno 6 mesi; - coloro che si impegneranno a prendere parte gratuitamente e senza alcun rimborso a tutte le attività del progetto. Le quattro imprese vincitrici si aggiudicheranno un premio sotto forma di attrezzatura hardware/software o altro strumento funzionale alla gestione in azienda delle politiche di conciliazione del valore pari a 2mila euro. Le aziende, inoltre, iscritte alla Camera di Commercio di Roma, dovranno essere in regola con la denuncia di inizio attività e con il versamento del diritto annuale negli ultimi cinque anni, non aver subito protesti e non trovarsi in stato di liquidazione o scioglimento. Le domande vanno inviate entro le ore 12 del 22 gennaio 2013. Per ulteriori informazioni e scaricare il modulo di partecipazione è possibile consultare il portale della Cdc di Roma all’indirizzo web www.Rm.camcom.it