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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Aprile 2013
UE: PRESIDENTE BARROSO: "GOVERNANCE ECONOMICA NELL´ERA DELLA INTERDIPENDENZA"  
 
New York, 16 aprile 2013 - Di seguito il discorso di ieri del Presidente Barroso: "Governance economica nell´era della interdipendenza" alla 67 ª Sessione dell´Assemblea Generale delle Nazioni Unite: “ Signor Presidente dell´Assemblea Generale, Vice Segretario Generale, Il primo ministro, Eccellenze, Illustri ospiti, Signore e signori, Uno degli scopi di questa grande istituzione come stabilito all´articolo 1 della Carta delle Nazioni Unite è la seguente: "Per realizzare la cooperazione internazionale nella soluzione dei problemi internazionali di carattere economico, sociale, culturale o umanitario" Questi ultimi anni hanno dimostrato che questo è più valida che mai. Oggi nessuna nazione o gruppo di nazioni possano prosperare sul relitto di un altro. In un mondo interconnesso globalizzato siamo tutti vicini e nessun paese è abbastanza grande da essere immuni a ciò che accade accanto. Una maggiore cooperazione e coordinamento tra le nazioni non è più solo la scelta responsabile. Oggi è essenziale per gestire le nostre sfide globali condivise e ottimizzare le opportunità che l´interdipendenza offre. E le Nazioni Unite hanno un ruolo sempre più fondamentale in questo. Questo è il motivo per cui mi congratulo con il Presidente dell´Assemblea Generale per questa iniziativa e il Segretario generale per prestare il suo sostegno ad esso. Presidente, L´unione europea non è estranea alla interdipendenza: le economie dei nostri Stati membri sono i più vicini legati al mondo con il più grande mercato integrato unico al mondo. Così abbiamo dovuto affrontare la questione vitale del modo migliore di un gruppo di Stati membri possono collaborare e mettendo in comune indirizzo sovranità meglio le sfide attuali ed essere efficaci nelle nostre risposte politiche. Abbiamo imparato attraverso l´esperienza - buoni e cattivi - come abbiamo cercato di trasformare la sfida di interdipendenza nella realtà di governance comune. Vorrei condividere alcune delle cose che abbiamo imparato qui oggi. Il genio di integrazione europea è stato proprio quello di sostituire passo per passo, da realizzazioni concrete e di progresso, la logica della politica di potenza internazionale da un ordine fondato sul diritto, per trasformare l´indipendenza nazionale rigoroso in una interdipendenza europea. Questa dinamica è stata presente in ogni fase del processo di integrazione europea: dal carbone e dell´acciaio alla Comunità economica europea, dal mercato unico per l´Unione economica e monetaria; dalla Union Banking che stiamo sviluppando per gli ulteriori sforzi di integrazione negli anni a venire. Di volta in volta la cooperazione pratica ha portato alla integrazione politica; problemi comuni hanno portato a soluzioni condivise; piccoli passi per gli Stati membri sono stati passi da gigante per l´Europa nel suo insieme. Questa è anche la logica che ha presieduto la nostra risposta alla crisi finanziaria ed economica. Un´azione differenziato che tenga conto 27 Stati membri, molto presto 28 Stati membri, ognuno con le proprie specificità, ma anche il fatto che tutti sono uniti da un unico mercato, le istituzioni comuni e per 17 di loro una moneta comune, il Euro. In un sistema economico interdipendente ci sono inevitabilmente ricadute positive che devono essere affrontati attraverso un maggiore coordinamento delle politiche. Per questo motivo abbiamo dovuto rafforzare il sistema di governance economica dell´Unione europea. Abbiamo introdotto i sistemi di sorveglianza più severe per le politiche economiche e di bilancio. Le nuove regole assicurano che vi sia un migliore monitoraggio e coordinamento delle politiche nazionali per tutto l´anno, con sanzioni più rapide se necessario. Questo nuovo sistema aiuta gli Stati membri a rispettare i propri impegni di bilancio e di riforma, mentre rendendo l´Unione economica e monetaria nel suo complesso più robusta. In secondo luogo, stiamo intraprendendo una profonda riforma del settore finanziario. Un sistema basato sulla vigilanza nazionali e la regolamentazione nazionale non è sufficiente quando il mercato è europeo o addirittura mondiale. Quindi il nostro lavoro per rafforzare il sistema continua. Abbiamo concordato le leggi per attuare Basilea 3 e assicurarsi che le 8000 banche dell´Ue sono le banche più resilienti. Stiamo mettendo a punto un codice unico per il settore finanziario e hanno creato nuove autorità di vigilanza europee. Stiamo lavorando per una vera unione bancaria nella zona euro e al di là, con un unico supervisore e presto un meccanismo unico risoluzione. In terzo luogo, una parte della risposta ai problemi non è ridimensionamento, ma l´impegno. Questo è anche quello che stiamo facendo in Europa. Aperte le economie e di un commercio internazionale libero e senza ostacoli è fondamentale per la ripresa globale. Il commercio è infatti un driver esterno vitale di crescita. L´unione europea è stato un sostenitore del libero scambio e del sistema multilaterale e stiamo cercando di approfondire il nostro commercio e le relazioni economiche con molti paesi e regioni di tutto il mondo. Ma voglio essere molto chiaro su un punto, la nostra agenda commerciale bilaterale non influisce o sostituire il nostro impegno per l´Omc e l´agenda di sviluppo di Doha. Al contrario, è un suo complemento. Noi continueremo a cercare di andare avanti, se possibile in sede di Omc, ad esempio sulla facilitazione del commercio che avrebbe un enorme impatto positivo per i paesi in via di sviluppo, e anche assicurarsi che i nostri accordi di libero scambio preparano il terreno per il prossimo livello di liberalizzazione multilaterale e di regolamentazione. Signore e signori, Ognuno di questi punti è di particolare importanza per l´Europa, ma i problemi che stiamo cercando di risolvere sono quelli che molti partner globali anche condividere. Ognuno ha un impatto sull´economia globale più ampio e l´efficacia di ciascuna misura è essa stessa determinata in parte da sviluppi globali. Vorrei passare per l´interazione dell´Ue con il G20 per illustrare questo punto e dimostrare il valore aggiunto che più ampio coordinamento internazionale può portare. La crisi finanziaria globale è stata uno spartiacque nella governance economica mondiale. L´unione europea è stato uno dei primi attori chiave per riconoscere che la crisi finanziaria necessaria una risposta coordinata a livello globale e ha proposto di avere riunioni del G20 a livello di leader. Un nuovo forum è stato necessario per mettere insieme economie avanzate e nei mercati emergenti. L´importanza del G20 in risposta alla crisi economica e finanziaria globale del 2008 è chiara. Il G20 si è dimostrato un forum molto efficace per coordinare una risposta globale e quindi evitare gli errori commessi nella crisi economica nel 1930. Ricordiamo alcuni dei punti chiave di questa risposta di crisi G20: E ´consentito, in una prima fase, per il coordinamento dei programmi di stimolo fiscale concordate; Si impegna a garantire "che tutti i mercati finanziari, i prodotti ed i partecipanti sono regolati". Reale sono stati compiuti progressi sulla riforma della regolamentazione finanziaria, per esempio attraverso Basilea 3, ma sono necessari ulteriori lavori, per esempio, di affrontare soggetti non bancari (shadow banking); Ha convenuto di aumentare i firewall finanziari globali per triplicare le risorse del Fmi; Ha convenuto sulla importante impegno di astenersi dal protezionismo commerciale e la tentazione di ritirarsi verso l´interno; Dopo lo straordinario stimolo del 2008 il G20 ha affrontato gli alti livelli di debito pubblico, in modo da mettere l´economia mondiale su un più solido, piano sostenibile per il futuro. Il G20 ha deciso di riformare la governance economica globale, concordando un passaggio di potere in seno al Fmi e alla Banca Mondiale per meglio riflettere le realtà economiche mondiali. E lasciatemi dire in tutte queste materie l´Unione europea, e stavo partecipando a tutte quelle cime, ero molto attivo accettando proprio l´idea del G20 di lavorare con la comunità globale. Ultimo ma non meno importante, il G20 ha messo alto sviluppo nella sua agenda. In realtà, la lotta contro la povertà e contro l´iniqua distribuzione della ricchezza non poteva essere fuori di un forum internazionale che ha l´obiettivo di ripristinare la forte crescita equilibrata e sostenibile. L´ue ha plasmato attivamente questo ordine del giorno del G20. E si sta mantenendo tutti questi elementi. Le nostre esperienze con il rafforzamento della governance economica, la riforma dei servizi finanziari, la promozione dello sviluppo ci hanno aiutato a costruire il consenso per migliorare la situazione a livello globale. Noi crediamo che il G20 ha ottenuto molto, ma anche che c´è ancora molto da fare su molti fronti. Il G20 sarà giudicato da come suoi membri aderiscono agli impegni concordati. Precedenti impegni devono essere rispettati, impegni disattesi devono essere affrontate, e nuovi impegni in materia di nuove sfide che devono essere concordati. L´unione europea farà la sua parte per spostare l´agenda del G20 in avanti anche la propria visibilità con i paesi in via di sviluppo e più forte interazione con le Nazioni Unite. In effetti, su queste ed altre questioni stiamo già lavorando molto costruttivo con l´attuale Presidenza del G20 russo. Presidente, Signore e signori, Un principio che ha sostenuto l´azione dell´Ue a livello mondiale, ed a cui attribuisco grande importanza, è l´equità. Come ho detto prima, non è accettabile che una nazione o gruppo di nazioni prospera a scapito di altri. Lo stesso vale all´interno delle nostre società. L´unione europea sta lavorando per garantire una maggiore equità all´interno dell´economia europea, ma anche a livello globale. Prendiamo un esempio: l´evasione fiscale. Il costo è l´Ue 1000000000000 € ogni anno. La fattura globale è molto più alta. Questo è il denaro che dovrebbe essere disponibile a spendere per l´istruzione, le competenze, la sanità, e gli investimenti in infrastrutture in entrambi i paesi sviluppati e in via di sviluppo. All´interno dell´Unione europea stiamo adottando azioni comuni per lo scambio di informazioni, sui paradisi fiscali e in materia di pianificazione fiscale aggressiva. Ma, come sappiamo, elusori sono abili a sfruttare le lacune e scappatoie nei diversi regimi fiscali di tutto il mondo. Quindi siamo convinti che vi è la necessità di un approccio globale per migliorare la governance fiscale ovunque. I paradisi fiscali sono infatti cieli per gli evasori fiscali e truffatori, ma sono l´inferno per la Giustizia privata e responsabile contribuente. L´unione europea è molto favorevole ai lavori dell´Ocse (sostenuta dal G20) e ci lavorerà sullo sviluppo di sinergie con le iniziative dell´Unione europea in materia di frode fiscale. I lavori dovrebbero concentrarsi sulla compatibilità di norme per lo scambio automatico di informazioni a livello globale, che tenga conto delle particolari caratteristiche ed i requisiti legali di tutti i paesi coinvolti. L´ue dovrebbe sostenere con forza uno sforzo comune verso un nuovo standard multilaterale nel quadro dell´Ocse. Signore e signori, Vi è ora un nuovo slancio sulla necessità di combattere l´evasione fiscale e frode fiscale. E ´importante che, a livello globale, dal G20 per le Nazioni Unite, vi è una unità di intenti per la giustizia e l´equità fiscale. L´equità è anche il guidatore dietro il lavoro per combattere la corruzione. L´ue è stato un forte sostenitore di una maggiore trasparenza dei pagamenti effettuati ai governi ospitare da industrie estrattive e simili. Come misura supplementare nostri Stati membri la scorsa settimana ha approvato la direttiva sulla trasparenza che conterrà i governi e le imprese coinvolte nel settore dell´estrazione e della silvicoltura più sul conto. Signore e signori, Vorrei concludere il mio intervento con alcuni principi di base, gli stessi principi che sono alla base del funzionamento dell´Unione europea e relazioni dell´Unione con il mondo. Il primo è sussidiarietà; l´idea che un compito deve essere effettuata a livello dove può essere realizzato nel modo più efficace. All´interno dell´Ue se un compito può essere completata migliore livello locale o nazionale va effettuata a quel livello. Tuttavia, vi è la consapevolezza che in un´Europa interdipendente, anche se l´attuazione è meglio condotta a un livello ci può essere necessità di un migliore coordinamento e la concertazione delle politiche a un livello superiore. Crediamo che questo vale anche, in larga misura per la comunità mondiale. In secondo luogo, in cui sono impostate le competenze, dovrebbero essere rispettati. In Europa abbiamo chiara divisione basata trattato di competenze, a livello globale abbiamo organizzazioni come l´Onu o Wto con un mandato molto chiaro. Rispettiamo questi e continueremo a farlo. In terzo luogo, abbiamo bisogno di avere l´equità come principio guida nelle nostre scelte politiche. Anche in tempi di crisi, l´Unione europea non dimentica le sue responsabilità nei confronti di chi ha più bisogno e rimane il più grande donatore mondiale di aiuti allo sviluppo, con più della metà della quota globale. Abbiamo bisogno di dare un ulteriore impulso alla realizzazione degli Osm e di preparare dopo il 2015 quadro che lega sradicamento della povertà con considerazioni relative alla sostenibilità. Sviluppo senza sostenibilità è solo una bolla gonfiata che può scoppiare in qualsiasi momento. Infine e soprattutto, abbiamo bisogno di strutture multilaterali in grado di gestire la nostra interdipendenza e multi-polarità di oggi. E ´essenziale che i nostri cittadini si sentono parte di questo dibattito. Questo include l´apertura del dibattito pubblico, non solo nelle nostre rispettive società, ma anche a livello globale. Questo è quello che stiamo facendo qui proprio oggi. La discussione di oggi è uno degli elementi in questo e per questo anche è stato un privilegio di parlare qui oggi in questa casa, in cui è rappresentata l´intera comunità internazionale. Vi ringrazio per la vostra attenzione.”  
   
   
LE ELEZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO A MAGGIO 2014  
 
Strasburgo, 16 aprile 2013 - Le elezioni del 2014 del Parlamento europeo dovrebbero svolgersi dal 22 al 25 maggio, invece del 5-8 giugno, a dirlo un progetto di decisione sostenuta con una schiacciante maggioranza dalla commissione per gli affari costituzionali di Lunedi. Questo darà al nuovo Parlamento più tempo per prepararsi per l´elezione del presidente della Commissione europea nel mese di luglio 2014. Il progetto di decisione del Consiglio di anticipare le date prossime elezioni europee 5-8 giugno a 22-25 maggio 2014 riflette la richiesta del Parlamento in una risoluzione approvata il 22 novembre dello scorso anno. I deputati raccomandato tenendo le prossime elezioni di maggio, invece di giugno, per dare il tempo di prepararsi nuovo Parlamento per l´elezione del presidente della Commissione europea nel mese di luglio. Il 5-8 giugno 2014 periodo coincide anche con il fine settimana di Pentecoste, che in molti Stati membri cade durante le vacanze scolastiche. "In questo momento cruciale per l´Unione europea, dobbiamo colmare il divario tra le istituzioni ei cittadini, per assicurare che essi svolgono come piena e diretta una parte alla loro governance proprio possibile", ha affermato il relatore Carlo Casini (Ppe, It). Solo direttamente eletto istituzione dell´Unione europea Ogni anno cinque cittadini dell´Ue scegliere chi li rappresenta in seno al Parlamento europeo, eletto direttamente dai cittadini la istituzione che difende i loro interessi nel processo decisionale dell´Ue. Il Parlamento è stato eletto a suffragio universale diretto dal 1979. Prima di allora, i membri sono stati nominati dai parlamenti nazionali degli Stati membri ´. I prossimi passi - Il progetto di decisione deve ancora essere votato dal Parlamento nel suo insieme. Dopo aver consultato il Parlamento europeo, il Consiglio dei ministri deve decidere sulle date del periodo di elezione con voto unanime. L´atto del 1976 elettorale, relativo all´elezione dei membri del Parlamento europeo a suffragio universale diretto, consente al Consiglio, previa consultazione del Parlamento, per determinare un periodo alternativo elettorale qualora non sia possibile tenere le elezioni europee durante il periodo di "default" (vale a dire giugno).  
   
   
BRUXELLES E ROMA UNITE NELLA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE - ROMA, 19 APRILE  
 
Roma, 16 aprile 2013 - Il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani e il sindaco di Roma Gianni Alemanno interverranno al convegno “Sorveglianza dei mercati e sicurezza dei prodotti: la lotta alla contraffazione dall’Europa alla Capitale”, organizzato da Roma Capitale e dalla Commissione europea, in collaborazione con la Guardia di Finanza, l´Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e il Ministero per lo Sviluppo economico. L’evento avrà luogo a Roma il prossimo 19 aprile, presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio (inizio ore 9.30). All´iniziativa, che fa parte della campagna della Commissione europea mirata a sensibilizzare gli stakeholders e il pubblico generale ai rischi legati alla contraffazione in termini economici e di salute nonché alle azioni intraprese per prevenire e combattere il fenomeno, parteciperanno anche rappresentanti delle istituzioni italiane preposte, delle forze dell´orine, esponenti del mondo dell’imprenditoria, esperti. Contesto - La Commissione europea e gli stati membri dell´Ue lavorano sodo per rinforzare le regole che proteggono i cittadini e le imprese contro beni e prodotti che non soddisfano gli standard di sicurezza. Nel 2004 La Commissione ha adottato la cosiddetta "Strategia per il rafforzamento dei diritti sulla proprietà intellettuale nei paesi terzi". Inoltre è stato creato un Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale che sta raccogliendo dati e informazioni più dettagliate per chiarire il problema di del diffuso commercio illegale. Per aumentare l’efficacia di tali misure nell’Ue, la Commissione ha definito un piano che prevede la condivisione di maggiori risorse, migliori strumenti tecnologici e informatici, controlli esterni più mirati e incisivi alle frontiere dell´Unione e sanzioni più severe. Infine dal 2013, le autorità dei paesi membri hanno rafforzato il loro potere di espellere immediatamente dai propri mercati i prodotti non conformi e pericolosi. La contraffazione in cifre - Il volume complessivo del commercio di merci false ammonta a più di 200 miliardi di euro l’anno: equivalente al volume d’affari del traffico di stupefacenti. Dal 2010 al 2011 il volume di prodotti contraffatti confiscati dalle dogane europee è aumentato dell’11%. Nel 2009 il valore delle prime dieci marche nei paesi dell’Ue era pari a quasi il 9% del Pil. I prodotti di alta gamma e gli articoli di alta moda rappresentano il 54% del valore complessivo delle merci confiscate. Nel solo 2011 alle frontiere dell´Ue sono stati confiscati 115 milioni di articoli falsi, per un valore complessivo di 1,2 miliardi di euro. Quasi un terzo degli articoli confiscati dalle dogane dell’Ue nel 2011 erano potenzialmente pericolosi per la salute e la sicurezza dei consumatori, cioè più del doppio rispetto al 2010. Nel 2011 le autorità europee hanno confiscato 27 milioni di farmaci falsi. La posta è il metodo più usato per la spedizione di merci false ordinate on-line. È stato il metodo più utilizzato nel 63% dei casi individuati nel 2011, seguito dal trasporto aereo (22%) e dal corriere espresso (7%). Ad oggi la stragrande maggioranza dei prodotti contraffatti confiscati in Europa proviene dalla Cina (quasi il 73% del totale dei beni confiscati ). La contraffazione tuttavia non è un problema localizzato solo nei Paesi terzi. La Commissione europea e le amministrazioni nazionali stanno indagando sull’ampiezza di questa industria dei falsari all’interno dell’Unione europea.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, APERTURA SESSIONE DI APRILE: IL NUOVO MEDIATORE SARÀ ELETTO A LUGLIO IN PLENARIA  
 
Strasburgo, 16 aprile 2013 - Il Parlamento eleggerà il nuovo mediatore europeo nella seduta plenaria della tornata di luglio, in sostituzione di Nikiforos Diamandouros che andrà in pensione dal prossimo il 1 ° ottobre, ha annunciato il presidente Martin Schulz nel suo discorso di apertura della sessione di aprile a Strasburgo. Il Presidente ha anche annunciato l´arrivo di tre nuovi eurodeputati italiani. L´annuncio per la nomina dei candidati per il posto di mediatore europeo è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell´Unione europea il 4 aprile. La scadenza per le candidature è l´8 maggio e le audizioni con i candidati si terranno a metà giugno, ha spiegato Schulz, sottolineando che i candidati devono essere sostenuti da almeno quaranta deputati provenienti da almeno due Stati membri. Modifiche all´ordine del giorno - Il voto sulla revisione dell´accordo di Cotonou è stato rimosso dal programma di mercoledì su richiesta del relatore Michael Cashman (S&d, Uk). Deputati entranti: Fabrizio Bertot (Ppe, It), dal 12 aprile; Franco Bonanini (S & D, It), dal 12 aprile; Isabella De Martini (Ppe, It), dal 12 aprile. Deputati uscenti: Simon Busuttil (Ppe, Mt), dal 5 aprile; Gabriele Albertini (Ppe, It), dall 14 marzo; Mario Mauro (S & D, It), dal 14 marzo; Gianluca Susta (S & D, It), dal 14 marzo; Louis Grech (S & D, Mt), dal 12 marzo; Edward Scicluna (S & D, Mt), dal 12 marzo.  
   
   
DICHIARAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, BCE E FMI, RELATIVA ALLA CONCLUSIONE DELLA MISSIONE DI REVISIONE IN GRECIA  
 
Bruxelles, 16 Aprile 2013 - Le squadre del personale della Commissione europea (Ce), Banca centrale europea (Bce) e del Fondo monetario internazionale (Fmi) hanno concluso la loro missione recensione in Grecia. La missione ha raggiunto il personale a livello di accordo con le autorità sulle politiche economiche e finanziarie necessarie per garantire che il programma resti sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi. La missione e le autorità hanno convenuto che le prospettive economiche è in gran parte invariato rispetto alla revisione precedente, con prospettive continuato per un graduale ritorno alla crescita nel 2014, con il sostegno di inflazione ben al di sotto della media dell´area dell´euro e la flessibilità salariale maggiore, che stanno contribuendo a ripristinare la competitività dell´economia greca. Risultati di bilancio è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi del programma, e il governo si è impegnato ad attuare pienamente tutte le misure concordate fiscali per 2013-14 che non sono ancora in vigore, compresa l´adozione di una normativa per estendere la riscossione dell´imposta immobiliare fino al 2013 attraverso il Power Company pubblica. Resta importante rispondere prontamente a eventuali scostamenti che possono emergere. Le autorità hanno compiuto importanti progressi sulle misure per migliorare la riscossione delle imposte e del debito, attraverso riforme della amministrazione delle entrate a fornire con autonomia molto più, i poteri e le risorse, e l´adozione di sistemi di rate più efficaci e applicabili. Questo è stato uno degli obiettivi principali della missione, data l´importanza di migliorare la riscossione delle imposte e riducendo le possibilità di evasione e la corruzione, al fine di garantire una distribuzione più equilibrata ed equa di aggiustamento e di sostenere il raggiungimento degli obiettivi di bilancio e ridurre al minimo la necessità di ulteriori regolazione misure. Le azioni per la ricapitalizzazione pienamente il settore bancario come previsto nell´ambito del programma sono in fase di completamento, e le autorità si sono impegnate a sviluppare una strategia globale per la ricapitalizzazione del settore bancario successivo. La maggior parte di quelli da € 50 miliardi disponibili nell´ambito del programma per la ricapitalizzazione è già stato erogato alla Grecia e iniettato in ciascuna delle quattro banche principali del Hfsf come anticipi per coprire il fabbisogno di capitale. La valutazione della missione è che questo fornirà un capitale adeguato, anche in uno scenario fortemente sfavorevoli. Queste riserve di capitale dovrà garantire quindi la sicurezza e la solidità del sistema bancario e dei suoi depositi. Altre aree principali trattati durante la revisione ha incluso (i) la riforma amministrativa per migliorare la qualità del servizio pubblico e consolidare la responsabilità semplificando le sue strutture, la rimozione di posizioni, e la riallocazione del personale, e attraverso i licenziamenti che sono destinate a disciplinare i casi e casi di incapacità dimostrata , assenteismo e scarso rendimento, o che derivano da chiusura o fusioni di enti non soggetti al regime di mobilità, (ii) la liberalizzazione dei mercati dei prodotti e dei servizi, compreso il trasporto e il commercio al dettaglio, (iii) la privatizzazione di beni di proprietà statale, e (iv) di energia elettrica riforme del settore al fine di garantire la sostenibilità finanziaria e di evitare l´accumulo di debito. La missione ha anche discusso con il progresso autorità nel rafforzamento della rete di sicurezza sociale, anche attraverso il collocamento mirato e programmi di formazione sostenuti dall´Ue, programmi pilota per estendere l´indennità di disoccupazione e di fornire un sostegno di reddito minimo, un programma per fornire l´accesso all´assistenza sanitaria di base per la non assicurati, e uno schema di ridurre l´onere finanziario per indebitati famiglie a basso reddito che sono stati gravemente colpiti dalla crisi. Le recenti misure adottate dalle autorità suggeriscono che le tappe di marzo sono probabilità di essere raggiunti in un prossimo futuro e, quindi, l´erogazione del relativo € 2,8 mld dal Efsf quota rimanente dal precedente riesame potrebbe essere concordata presto dalla Stati membri dell´area dell´euro . Il parere della missione è che la sostenibilità del debito rimane in pista. La prosecuzione dell´attuazione del programma completo, nonché gli impegni di Stati membri dell´area dell´euro a prendere in considerazione iniziative e assistenza futura, se necessario, per il raggiungimento di un ulteriore e credibile di riduzione del rapporto debito-Pil greco, quando la Grecia ha raggiunto un avanzo primario annuale, al fine di tenere debito al percorso programmato, dovrebbe contribuire ad assicurare la sostenibilità a lungo termine del debito pubblico della Grecia. L´eurogruppo e il Consiglio esecutivo del Fmi sono tenuti a prendere in considerazione l´approvazione della revisione in maggio.  
   
   
TRATTA DEGLI ESSERI UMANI: AUMENTANO LE VITTIME NELL´UE MA GLI STATI MEMBRI TARDANO A RISPONDERE  
 
Bruxelles, 16 aprile 2013 - Nell´unione europea le vittime identificate o presunte nel periodo 2008-2010 sono state 23 632. È questo il dato che emerge con maggiore evidenza dalla prima relazione sulla tratta degli esseri umani in Europa pubblicata oggi dalla Commissione europea. La relazione sottolinea, inoltre, che mentre il numero delle persone oggetto della tratta all´interno e verso l´Ue è aumentato del 18% dal 2008 al 2010, è diminuito quello dei trafficanti che finiscono dietro le sbarre, come risulta dal calo delle condanne del 13% nello stesso periodo. Nonostante questo preoccupante contesto, ad oggi solo 6 dei 27 Stati membri dell’Unione europea hanno pienamente recepito la direttiva anti-tratta dell´Ue nella loro legislazione nazionale, e tre hanno comunicato di avervi provveduto soltanto parzialmente mentre il termine per il recepimento è scaduto il 6 aprile 2013. «É difficile immaginare che nei nostri paesi Ue, liberi e democratici, decine di migliaia di esseri umani possano essere privati della libertà e sfruttati, scambiati come merci a fini di lucro. Ma è questa la triste verità e la tratta degli esseri umani è ovunque attorno a noi, ben più vicina di quanto pensiamo. Mi rammarica molto vedere che, nonostante questa allarmante tendenza, solo pochi paesi abbiano attuato la legislazione anti-tratta e sollecito quelli che non vi hanno ancora provveduto ad adempiere ai loro obblighi», ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria Ue per gli Affari interni. Pieno e rapido recepimento della direttiva Ue Al fine di invertire questa tendenza è necessario recepire e attuare adeguatamente le ambiziose leggi e misure contro la tratta degli esseri umani. La direttiva, se pienamente recepita, può avere un impatto reale e concreto sulla vita delle vittime e può evitare che un reato tanto aberrante ne faccia altre. Le nuove norme riguardano interventi in ambiti diversi, quali disposizioni di diritto penale, l´azione penale contro gli autori del reato, il sostegno alle vittime e i loro diritti nel procedimento penale, la prevenzione. La direttiva prevede, inoltre, l´istituzione in ciascuno Stato membro di un relatore nazionale o di un meccanismo equivalente che segnali le tendenze, raccolga i dati e quantifichi l´impatto delle attività anti-tratta. I diritti delle vittime della tratta degli esseri umani nell´Ue Oggi la Commissione europea presenta anche un quadro d´insieme dei diritti delle vittime della tratta degli esseri umani al fine di fornire informazioni chiare e di facile lettura sui diritti del lavoro, sociali, di soggiorno e risarcitori di cui i singoli possono beneficiare in base al diritto dell’Unione. Tale quadro d´insieme sarà utilizzato dalle vittime e dagli operatori (Ong, polizia, funzionari dei servizi per l´immigrazione, ispettori del lavoro, guardie di frontiera, operatori sanitari e sociali) che lavorano nel settore della tratta degli esseri umani e contribuirà al concreto esercizio di questi diritti aiutando le autorità degli Stati membri dell´Ue a fornire l´assistenza e la protezione che le vittime necessitano e meritano. Raccolta dei dati: i risultati principali Eurostat e la Dg Affari interni pubblicano la prima relazione sulle statistiche relative alla tratta degli esseri umani a livello dell’Ue per gli anni 2008, 2009 e 2010. Tutti gli Stati membri hanno contribuito a questa relazione – benché la raccolta di dati comparabili e affidabili continui a essere difficile e sia opportuno interpretare queste cifre con cautela in quanto non rappresentano che la punta dell´iceberg. Uno studio dell´Organizzazione internazionale del lavoro rivela che nell´Ue sono circa 880 000 le persone vittime del lavoro forzato, compreso lo sfruttamento sessuale. - Vittime Il numero totale delle vittime accertate e presunte nel 2008 è stato di 6 309, di 7 795 nel 2009 e di 9 528 nel 2010, con un aumento del 18% nel triennio di riferimento. L’italia è il paese nel quale si è registrato il maggior numero di vittime (accertate e presunte): nel 2010 i casi sono stati 2 381, con un calo rispetto ai 2 421 del 2009 ma pur sempre in notevole aumento rispetto al 2008, quando si erano registrate 1 624 vittime di tratta. La distribuzione media in Ue per sesso ed età delle vittime nel triennio di riferimento è stata: 68% donne, 17% uomini, 12% ragazze e 3% ragazzi. La maggior parte delle vittime identificate e presunte nel triennio di riferimento è stata venduta a fini di sfruttamento sessuale (62 %), seguono le vittime della tratta a fini di lavoro forzato (25 %) e, con percentuali nettamente inferiori (14 %), le vittime di altre forme di sfruttamento, come il prelievo di organi, attività criminali o la vendita di minori. La maggior parte delle vittime identificate e presunte nel triennio di riferimento proviene dagli Stati membri (61%), seguite da vittime dall´Africa (14%), dall’Asia (6%) e dall’America Latina (5%). La maggior parte delle vittime individuate negli Stati membri dell’Ue è di origine rumena o bulgara. La maggior parte delle vittime con cittadinanza diversa da quella degli Stati membri proviene dalla Nigeria e dalla Cina. Il numero dei permessi di soggiorno rilasciati alle vittime della tratta degli esseri umani con cittadinanza di paesi terzi è aumentato da 703 nel 2008 a 1 196 nel 2010. - Trafficanti Negli Stati membri il numero totale dei presunti trafficanti dal 2008 al 2010 è diminuito di circa il 17%. Il 75% dei presunti trafficanti è di sesso maschile. I presunti trafficanti per fini di sfruttamento sessuale rappresentano circa l´84% del totale nel triennio di riferimento. Il numero totale delle condanne per tratta di esseri umani dal 2008 al 2010 è diminuito del 13%.  
   
   
TORNA IL FESTIVAL D’EUROPA DAL 7 AL 12 MAGGIO PROSSIMI, PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI  
 
Firenze, 16 aprile 2013 – Festival d’Europa torna a Firenze: dal 7 al 12 maggio 2013 il capoluogo toscano ospiterà la seconda edizione di un evento promosso dalle maggiori istituzioni europee, nazionali e regionali per incoraggiare e sostenere la partecipazione democratica dei cittadini dell’Ue. Tra gli ospiti Manuel Barroso, Laura Boldrini, Shirin Ebadi, Krystian Zimerman, Giorgio Albertazzi. Il programma viene presentato in un incontro stampa che si svolgerà alle ore 12.30 di domani, martedì 16 aprile, in Palazzo Vecchio ( Sala degli Elementi). Partecipano Cristina Giachi, assessore Politiche Europee Comune di Firenze; Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana; Pasquale Ferrara, segretario generale dell’European University Institute; Giovanni di Fede, assessore all’istruzione della Provincia Firenze.  
   
   
IL PRESIDENTE DE FILIPPO INCONTRA L’AMBASCIATORE FRANCESE LE ROY PER GLI ENTI DI RICERCA E LE AZIENDE FRANCESI LA BASILICATA RAPPRESENTA UN’OPPORTUNITÀ ANCHE PER LO SVILUPPO DI NUOVE RELAZIONI NEL SETTORE DELLE TECNOLOGIE SPAZIALI  
 
Potenza, 16 aprile 2013 - Le opportunità di sviluppo dell’industria spaziale e il nuovo ciclo di programmazione, un protocollo per la studio della lingua francese, le attività di Total in Basilicata. Sono questi i principali argomenti di cui si è discusso ieri nel corso della una visita ufficiale che una delegazione francese, guidata dall’ambasciatore Alain Le Roy, ha tenuto con il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo. “Per la Francia – ha detto l’ambasciatore - la Basilicata è una regione molto importante, non solo per la presenza della Total, ma anche per le possibilità di sviluppo di nuove relazioni nel settore delle tecnologie spaziali che possono dar corso ad attività di ricerca e a nuovi accordi industriali. Per questo motivo diventa importante anche il nuovo ciclo di programmazione”. Il ministro consigliere per gli affari economici Marc Maupas Oudionot ha quindi sinteticamente illustrato le attività dei maggiori enti francesi attivi nel settore delle tecnologie spaziali. “Le opportunità di sviluppo di nuovi progetti – ha spiegato – si concentrano nel settore della componentistica satellitare, grazie anche alla disponibilità di molti brevetti di alto livello”. Il Console di Francia a Napoli, Christian Thimonnier, ha poi illustrato per grandi linee gli obiettivi di un progetto per lo sviluppo di programmi formativi sulla lingua francese. “Tale iniziativa – ha detto – sarà destinata ai diplomati lucani e sarà avviata mediante un accordo con la direzione scolastica regionale”. Presente all’incontro anche il direttore dell´Ufficio Scolastico Regionale, Franco Inglese. E’ toccato poi all’amministratore delegato di Total, Thierry Normand, di illustrare alcune della attività della compagnia in Basilicata. “Per Tempa Rossa – ha detto - stiamo procedendo nelle fasi preliminari all’avvio di una rete microsismica e stiamo anche gestendo con la Soprintendenza il rinvenimento di alcune interessanti testimoniante archeologiche avvenuto nell’area del Centro Oli”. “La popolazione lucana – ha detto il presidente De Filippo- pone grande attenzione alle questioni ambientali e nutre aspettative sulle opportunità lavorative che le attività di coltivazione mineraria potranno determinare. Ciò anche alla luce anche della dilagante crisi economica. Per questo motivo - ha aggiunto- è necessaria una costante attività di comunicazione su tutte le attività in corso, con il continuo coinvolgimento delle popolazioni interessate. Nel settore delle tecnologie spaziali - ha detto ancora De Filippo- guardiamo con grande interresse alle opportunità che offrono gli enti e le industrie francesi. La Regione Basilicata fa parte della Rete delle Regioni Europee Utilizzatrici di Tecnologie Spaziali proprio perché ritiene questo settore strategico per lo sviluppo di nuove ed interessanti opportunità”. Al termine dell’incontro l’ambasciatore francese ha firmato il libro d’onore della Regione Basilicata.  
   
   
MARCHE: COLLABORAZIONE CON IL VIETNAM PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI, SPACCA INCONTRA IL MINISTRO DELLA PROGRAMMAZIONE DEL PAESE ASIATICO.  
 
Ancona, 16 aprile 2013 - Una visita nelle Marche entro l’estate per conoscere i distretti produttivi e il progetto di una collaborazione nel settore del legno, sul modello di cooperazione allo sviluppo già realizzato nelle regioni di Parà e Amazonas in Brasile. È l’esito dell’incontro tra il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, e il ministro degli Investimenti e della Programmazione del Vietnam Dang Hui Dong. Dopo l’evento in memoria di Carlo Urbani, la breve missione di Spacca nel Paese asiatico prosegue all’insegna del confronto con le istituzioni governative vietnamite per sviluppare ipotesi di partnership in campo economico. Lo sviluppo di progetti di internazionalizzazione per le micro e piccole imprese dei due Paesi, per far crescere il loro reddito, l’occupazione e il loro mercato: questo il tema affrontato nell’incontro con il ministro Dang. Il presidente ha in particolare concentrato l’attenzione sul settore del legno. “Con le regioni di Parà e Amazonas – ha detto Spacca al ministro – abbiamo sottoscritto un accordo per la crescita delle micro e piccole imprese nel settore del legno, attraverso l’utilizzo della foresta amazzonica coltivata. Un rapporto che dura da 10 anni e che ha visto la partecipazione di 60 piccole imprese marchigiane, con il coordinamento di Cosmob, il centro servizi marchigiano per la ricerca e il trasferimento tecnologico. Un modello che al forum internazionale dell’Asean, l’Associazione delle Nazioni del sud-est asiatico, è stato portato ad esempio quale testimonianza di come anche le micro e piccole imprese possano essere protagoniste di processi di internazionalizzazione. Un modello che si potrebbe interpretare anche in Vietnam”. La proposta è stata accolta con grande interesse dal ministro Dong che si è detto disponibile a visitare personalmente i distretti produttivi marchigiani. Dell’attenzione per la zona Asean da parte di piccole e medie imprese marchigiane, Spacca ha poi parlato con il presidente nazionale delle Camere di Commercio del Vietnam, Vu Tien Loc. “Per le rispettive imprese – ha detto Spacca – possono nascere ulteriori possibilità di crescita e collaborazione reciproca. Affinché ciò avvenga è però necessario creare una rete di relazioni strutturate con il supporto delle istituzioni. Abbiamo un campo molto grande da coltivare e, creando una cornice istituzionale che consenta di incrementare l’internazionalizzazione delle nostre imprese anche in quest’area dell’Asia, sarà possibile ottenere ottimi raccolti”. Il presidente Spacca ha inoltre partecipato, ieri pomeriggio, all’inaugurazione di Casa Italia, il centro di diffusione della cultura, della lingua, dei prodotti, dello stile italiano in Vietnam, realizzato dall’Ambasciata d’Italia in occasione delle celebrazioni per il Quarantennale dello stabilimento dei rapporti diplomatici bilaterali e dell’Anno dell’Italia in Vietnam. “Casa Italia è la Casa dell’Italia che funziona – ha detto Spacca nel suo intervento, alla presenza dell’ambasciatore Lorenzo Angeloni e del ministro vietnamita della Cultura, Turismo e Sport Hoang Tuan Anh - Qui si incontrano cultura, arte, linguaggi e pensiero, ma anche la nostra grande capacità manifatturiera: il made in Italy. Qui si consolideranno le relazioni tra l’Italia e questo bellissimo Paese e soprattutto l’amicizia tra i due popoli”.  
   
   
LOMBARDIA/FRIULI. MARONI:CON MACROREGIONE SI SCRIVE FUTURO IL PRESIDENTE: STATUTO SPECIALE UN MODELLO ANCHE PER LOMBARDIA  
 
Gorizia, 16 aprile 2013 - ´La ´specialità´ del Friuli è da preservare, è un modello anche per la nostra Regione´. Lo ha detto il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, il 13 aprile in Friuli-venezia Giulia per una serie di incontri pubblici, riferendosi allo Statuto di autonomia della Regione. ´Noi - ha ricordato - vogliamo trattenere sul territorio almeno il 75 per cento delle tasse che paghiamo. Un obiettivo tutt´altro che impossibile. Lo Statuto siciliano prevede che nella tesoreria dell´isola ne rimanga addirittura il 100%´. ´Loro però - ha sottolineato - hanno rinunciato all´autonomia in cambio dell´assistenzialismo romano. Un errore, ma non ci riguarda. Mentre ci interessa il principio contenuto nel loro Statuto: trattenere quello che pagano i cittadini sul territorio. E´ possibile, è già scritto, non c´è bisogno di cambiare la Costituzione´. L´unione Fa La Forza- Secondo Maroni, la Macroregione ´è il futuro´, perché consente di correggere quanto attualmente non funziona nell´assetto istituzionale italiano ed europeo. ´L´unione delle Regioni del Nord - ha dichiarato Maroni - consentirà di realizzare più facilmente infrastrutture e grandi opere, migliorerà i servizi e conferirà maggiore forza contrattuale alle singole realtà nelle controversie con Roma e Bruxelles´. Si chiama, l´ha definita il numero uno di Palazzo Lombardia, ´solidarietà territoriale´. Se il sindaco di Gorizia avrà un problema rilevante - ha esemplificato Maroni - potrà portarlo sui tavoli delle istituzioni centrali con alle spalle la forza di tutto il Nord. Lo stesso potremo fare noi in Lombardia e così i rappresentanti di Veneto e Piemonte´. Pieno Rispetto Per Ogni Realtà- Il presidente della Regione Lombardia ha quindi risposto a chi ritiene che il progetto Macroregione possa soffocare le realtà territorialmente più piccole come il Friuli: ´Non sarà così - ha smentito - e mi fa piacere poterlo ribadire proprio qui oggi. Il patto fra le Regioni del Nord si basa sul Federalismo e sulla Sussidiarietà, dove tutti contano e ognuno ha pari dignità, a prescindere dalle dimensioni del territorio o dall´entità della popolazione´. La Macroregione Non È Contro Il Sud E L´europa- Maroni infine è tornato a precisare che il progetto della Macroregione non è contro l´Europa (´Noi - ha detto - non siamo contro l´Europa, siamo contro la burocrazia della Ue che non funziona) e nemmeno contro il Sud. ´Siamo pronti anche a fare un accordo con le Regioni del Mezzogiorno per sostenere dei progetti che possano favorire la crescita di quei territori e combattere le infiltrazioni mafiose´, ha concluso il governatore, precisando però che ci dovrà esser massima chiarezza e serietà: ´Vogliamo vederli scritti nero su bianco, i tempi in cui si apriva il portafoglio e basta sono finiti´.  
   
   
MARONI: 170MILA CASE PER GIOVANI E ANZIANI STUDIAMO DESTINAZIONE VANI INVENDUTI IMPRESE EDILI IN CRISI ANNUNCIATA RIFORMA DELLE ALER CON PROSSIMA SCADENZA DEI CDA  
 
Milano, 16 aprile 2013 - Mettere in affitto le tantissime case non vendute dalle imprese edili in crisi. E ancora: 500 milioni per abbattere i debiti dei Comuni nei confronti delle aziende. E, infine, moratoria di tre anni per le procedure burocratiche in capo alle aziende. Sono le tre proposte concrete e innovative che il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha presentato il 12 aprile a Palazzo Turati in occasione dell´incontro dal titolo ´Oltre Milano: idee e proposte per la città di domani´ organizzato dalla Camera di commercio. Assieme al presidente - sul palco dei relatori a conclusione della mattina di lavoro presenziata dallo stesso Maroni - il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il padrone di casa, il presidente della Camera di commercio di Milano, Carlo Sangalli. Riforma Delle 13 Aler Lombarde - Il bisogno più urgente da soddisfare è, per Maroni, quello abitativo. Il presidente è al lavoro per riformare le Aler, le aziende lombarde per l´edilizia residenziale: ´Ho preso la decisione di riformare il sistema delle 13 Aler lombarde´, ha annunciato. L´occasione è rappresentata dalla scadenza dei consigli di amministrazione in calendario per il prossimo 23 aprile. 170Mila Case Da Affittare - La Giunta Maroni sta studiando - assieme all´Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance), alle banche e alle associazioni - un provvedimento che metta a disposizione degli anziani e delle giovani coppie il patrimonio immobiliare sfitto e non venduto di tante imprese di costruzione che sono oggi in difficoltà: ´Si tratta - ha precisato Maroni a proposito dell´iniziativa da adottare - di un patrimonio non utilizzato di circa 170 mila vani in Lombardia, su cui le aziende pagano l´Imu. È un´assurdità: sarebbe come dire che i concessionari delle Fiat devono pagare il bollo auto sui veicoli che hanno in negozio´. Mettendo a disposizione gli alloggi invenduti nel settore dell´edilizia, per Maroni sarà possibile dare un aiuto concreto alle persone ma anche alle aziende: tutto questo dovrà essere fatto ´con il contributo delle banche, che oggi sono assenti ma sono state ripetutamente chiamate in causa´. 500 Mln Per Pagare Di Debiti Dei Comuni - Sempre in tema di concretezze, Maroni ha citato l´accordo trovato con Finlombarda ´per mettere a disposizione delle imprese in difficoltà un miliardo di euro: 500 milioni serviranno per pagare i debiti accumulati dai Comuni lombardi nei confronti delle aziende´. Positivo il giudizio di Maroni sul decreto del Governo in materia di debiti della pubblicazione amministrazione: ´Ben venga. Mi pare che ci siano delle criticità, ma la Lombardia ha pronti 500 milioni di euro. Stiamo negoziando con Anci per vedere quali sono i Comuni a cui Finlombarda rileverà i debiti nei confronti delle imprese´. 3 Anni Di Moratoria Sulla Burocrazia - Altro provvedimento concreto riguarda gli adempimenti burocratici. Maroni ha illustrato la sfida ´di dare vita a una moratoria di tre anni per le procedure burocratiche così da portarle a zero giorni e a zero costi. Voglio trovare, assieme a tutti i soggetti interessati, quattro o cinque procedure particolarmente onerose da azzerare: promuoveremo delle best practise su queste procedure così da estenderle a tutte le altre e azzerare i costi e i tempi della burocrazia´. La Sfida Della Città Metropolitana - Nel futuro di Milano c´è l´avvio della Città metropolitana previsto per l´inizio del 2014: ´Voglio accettare la sfida, anche se dovranno cambiare tante cose dal punto di vista delle infrastrutture e dei trasporti. Dobbiamo essere pronti. Sono contrario a un rinvio della Città metropolitana, anche se temo che alla fine ci sarà´.  
   
   
GIUNTA BRESCIA.MARONI: ASCOLTO ESIGENZE E RISPOSTE CONCRETE  
 
Brescia, 16 aprile 2013 - Ascolto delle esigenze del territorio, concretezza nelle risposte e condivisione delle soluzioni. Questo in sintesi il senso della prima riunione in provincia della Giunta Maroni, che si è svolta oggi al Palazzo della Loggia di Brescia. Prima dell´inizio della seduta il presidente Maroni e la Giunta hanno deposto un mazzo di fiori di fronte alla stele che commemora la strage del 1974. Ascolto Dei Territori - ´Si tratta - ha spiegato Maroni a conclusione della riunione in una conferenza stampa tenuta insieme al vice presidente Mario Mantovani, al sindaco di Brescia, Adriano Paroli e al presidente della Provincia Daniele Molgora - del primo passaggio di un programma di ascolto dei territori che svilupperemo nelle prossime settimane per fare il punto sulle iniziative più importanti nelle diverse province e per ascoltare le questioni più rilevanti o anche i piccoli problemi dei territori che possono essere affrontati o risolti insieme alla Regione, anche se non sono strettamente di nostra competenza´. Un Mese Per Dare Risposte - ´Sono interessato infatti - ha aggiunto - ad intervenire anche se i temi sollevati riguardano il Governo nazionale o l´Ue. Replicheremo questo format nelle altre città capoluogo con l´impegno di tornare dopo un mese per dare risposte. Non è un esercizio teorico, ma una cosa concreta. La concretezza è il punto di riferimento per noi. Torneremo con tutti i dossier del caso per dare il maggior numero di risposte possibili´. I Principali Provvedimenti - Tra i principali provvedimenti trattati oggi, la definizione di un protocollo con il Comune per interventi sperimentali in materia di sicurezza urbana ´che possano fare da modello efficace da replicare nelle altre città´. L´assessore Beccalossi ha presentato gli interventi a difesa del suolo, l´attivazione di studi idrogeologici e i nuovi canoni di polizia idraulica sul demanio idrico. E´ stata naturalmente anche affrontata la situazione della contaminazione del sito Caffaro, con una comunicazione predisposta dall´assessore Claudia Terzi, di concerto con il vice presidente Mario Mantovani per gli aspetti sanitari. L´assessore Alberto Cavalli ha invece presentato un progetto di sviluppo turistico del Lago di Garda e il progetto Eco-logis. Altri Temi Affrontati - Il sindaco Adriano Paroli e il presidente della provincia Daniele Molgora hanno ricordato alcuni tra gli altri temi affrontati oggi: la metropolitana e il relativo convenzionamento, il contratto di quartiere Tintoretto, il Campus universitario, il patto di stabilità, gli interventi per la caccia, l´assistenza ai disabili e gli aeroporti, in particolare quello di Montichiari. Su quest´ultimo punto il presidente Maroni ha sottolineato la necessità che non ci sia competizione tra i vari scali in Lombardia ma si ragioni in ottica di rete e specializzazione.  
   
   
POVERTÀ, VIA DELLA GIUNTA TOSCANA AL “MICROCREDITO”  
 
Firenze, 16 aprile 2013 – Si concretizza il progetto regionale per il microcredito. La giunta ha approvato ieri il regolamento di attuazione degli ‘Interventi di sostegno finanziario per l’inclusione sociale e la lotta alla povertà’ previsti in finanziaria, una delle misure varate dall’amministrazione regionale per dare una risposta al disagio economico delle famiglie toscane. Il bando, che prevede uno stanziamento iniziale di 5 milioni di euro, sarà rivolto agli enti del terzo settore. “L’incontro che abbiamo fatto con il terzo settore – ha spiegato il presidente Rossi – fa ben sperare per la riuscita di un progetto che, è bene ricordarlo, non si rivolge a situazioni di generica povertà quanto piuttosto a quelle di emergenza economica che possono determinarsi in tante famiglie a causa della crisi. Ad esempio per acquistare libri scolastici oppure per far fronte una spesa straordinaria ed imprevista. Questo progetto non si limita ad un’erogazione economica, ma si traduce anche in vicinanza e assistenza alle persone ad uscire dalla condizione di difficoltà. Le aiuta a non sentirsi sole. Presto – ha detto Rossi – prevediamo di sottoscrivere un protocollo d’intesa con le principali associazioni del terzo settore, lasciandolo aperto anche a tutte le altre, e in una fase successiva con le associazioni di categoria per cercare di convogliare altre risorse in questa iniziativa”. “A differenza del governo – ha proseguito il presidente Rossi – anche in una situazione di difficoltà non abbiamo ridotto l’intervento nel sociale, aggiungendo fondi a quelli già previsti. Questo provvedimento rappresenta un primo passo, poi vogliamo progettare anche il microcredito per le imprese”. “Vorrei sottolineare – ha detto l’assessore al welfare Salvatore Allocca – il ruolo che spetterà ai centri di ascolto che non dovranno limitarsi alla gestione dell’eventuale insoluto da parte di chi riceverà il prestito e non sarà in grado di restituirlo, ma avranno anche il compito di accompagnare e stare vicini a queste persone col compito di favorirne la responsabilizzazione rispetto all’utilizzo del denaro”. A ciascun ente che sarà ammesso al bando (la valutazione spetterà ad una commissione sulla base dei progetti di inclusione sociale che saranno presentati) potrà essere assegnato un finanziamento massimo di 150 mila euro. I progetti dovranno indicare la forma di compartecipazione da parte dell’ente (sotto forma di cofinanziamento o di disponibilità di strutture o personale) e i centri di ascolto coinvolti, prevedere attività di tutoraggio e responsabilizzazione nei confronti dei beneficiari del prestito e comprovare una precedente esperienza in attività analoghe o comunque di rilievo sociale. Gli operatori dei centri di ascolto dovranno svolgere corsi di formazione e mantenere un rapporti costanti con il personale dei servizi sociali territoriali. Il sostegno erogabile a ciascun beneficiario non potrà superare i 3 mila euro e la restituzione dovrà avvenire entro 36 mesi, anche attraverso lo svolgimento di attività di utilità sociale.  
   
   
GIUNTA A BRESCIA: PRESENTATO PIANO DI INTERVENTI  
 
Brescia, 16 aprile 2013 - La costituzione di un Gruppo di lavoro allargato, il monitoraggio costante dello stato di attuazione di ogni intervento e l´uso di nuove tecnologie per la bonifica dei suoli e della falda contaminata. E il definitivo sblocco dei 6,75 milioni di euro che Regione Lombardia ha destinato alla bonifica. Questi alcuni dei capisaldi della Comunicazione presentata a Palazzo Loggia dall´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Claudia Terzi di concerto con il vicepresidente e assessore alla Salute, Mario Mantovani per risolvere il problema della bonifica della Caffaro. Le prossime azioni che intende perseguire il Governo regionale sono state presentate in una conferenza stampa dal presidente, Roberto Maroni, insieme al vicepresidente, Mario Mantovani, al sindaco di Brescia, Adriano Paroli e al presidente della provincia, Daniele Molgora-. ´E´ una vicenda molto complessa - ha detto Maroni - sulla quale siamo già ben presenti e per la quale intendiamo prendere iniziative rapide. Iniziative particolarmente sentita dalla città e che sono contenute nella Comunicazione illustrata oggi´. ´L´assessore e il vicepresidente - ha continuato - hanno fatto una relazione molto dettagliata che ripercorre tutta la vicenda e le novità emerse. Posso dire che sono stati sbloccati i 6,75 milioni di euro previsti dall´Accordi di Programma del 29 settembre 2009. Proprio in base a questa intesa siamo impegnati a svolgere alcune attività. Quelle più importanti sono in capo alla Sogesid, società in house del ministero. ´Vogliamo governare il progetto di bonifica dell´area - ha sottolineato Maroni - e garantire l´immediato avvio delle opere previste. I fondi non saranno sufficienti, per cui ho anticipato al Governo la richiesta che dia garanzia finanziaria della copertura di tutti i fondi necessari, tenuto anche conto dei vincoli che il patto stabilità impone ai sindaci´. Il Lavoro Con Asl E Azienda Ospedaliera - ´Abbiamo svolto un lavoro straordinario di informazione - ha detto il vicepresidente Mantovani - e di formazione e per dare consigli sulla Caffaro. Dal 2001 ad oggi i lavoratori ed ex lavoratori della Caffaro sono stati monitorati attraverso un programma epidemiologico e di controlli clinici straordinari per quanto riguarda le patologie in questione. Il programma è ancora in corso. Oggi ho incontrato sia il direttori dell´Asl che dell´azienda ospedaliera e ho chiesto loro un programma approfondito per rassicurare i cittadini. Sarà pronto fra una decina di giorni e quando torneremo qui darò una rassicurazione particolare su interventi specifici che vogliamo fare per la salute dei cittadini e, in particolare, per le donne in gravidanza. Il lavoro è stato fatto anche su 1.200 cittadini residenti. E´ nostra volontà anche quella di reperire i fondi necessari per dare tranquillità e serenità alla popolazione residente´. ´Questo è un problema da risolvere- ha detto Terzi - non c´è niente di più odioso per le persone del timore di crescere i propri figli nel terrore di farli giocare in giardino, a scuola o nei parchi pubblici. Se certi allarmi lanciati nei giorni scorsi sono indubbiamente eccessivi, dobbiamo anche riconoscere che sono comprensibili, perché nascono dalle esigenze profonde dell´essere umano messo di fronte a rischi per la propria salute. Quando si parla di ambiente e salute, che sono strettamente connessi, non si scherza: questo è quello in cui credo fermamente´. Troppi Ritardi - La questione Caffaro, benché da tempo ben nota agli organismi competenti, ha subito ritardi che sono andati molto al di là di quanto ragionevolmente le comunità di Brescia, Passirano e Castegnato possano sostenere. ´Non è accettabile che la progettazione degli interventi previsti dall´Accordo di Programma - ha detto ancora Terzi - sia stata avviata solo dopo 10 anni dall´istituzione del Sin (Sito di Interesse Nazionale). A oggi, infatti, nelle aree di competenza pubblica sono stati realizzati unicamente gli interventi finanziati da Regione Lombardia con 6,75 milioni di euro e Comune di Brescia, mentre, a causa delle lungaggini burocratiche mancano all´appello le iniziative in capo al Ministero dell´Ambiente´. Da qui, dunque, l´impego a lavorare dando priorità 1 al caso Caffaro. Le Azioni Che Saranno Attivate - Regione Lombardia, quindi, ha deciso di rafforzare da subito il ruolo di stimolo e coordinamento degli interventi di competenza pubblica previsti dall´Accordo di Programma. Presto, poi, verrà costituito un Gruppo di lavoro con la partecipazione degli Enti Locali, di Arpa, dell´Asl. L´invito a partecipare sarà esteso anche ai rappresentanti dell´Università e dell´Istituto Zooprofilattico Sperimentale. Monitoraggio E Trasparenza - Regione Lombardia coordinerà il processo complessivo delle attività, monitorando lo stato di attuazione di ogni intervento. Il tutto nell´ottica di una trasparenza completa, fondamentale per tornare a dare fiducia e speranza alle comunità. Nuove Tecnologie - La novità sarà anche l´applicazione di nuove tecnologie di bonifica di suoli e falda contaminati. I Rapporti Col Ministero - ´Staremo col fiato sul collo del Ministero - ha aggiunto Terzi - facendoci portavoce degli interessi di Brescia, perché vogliamo che sia garantita la completa realizzazione degli interventi nei tempi previsti. Un´altra buona notizia è che entro la fine della prossima settimana sarà sottoscritta la convenzione fra Ministero e Sogesid. Chiederemo al Governo garanzie quanto alle necessarie coperture finanziarie per sostenere i costi degli interventi di bonifica, a partire da quelli indispensabili per il mantenimento in funzione delle attività di messa in sicurezza. La Riperimetrazione Del Sin - Regione Lombardia proporrà di riperimetrare il sito in accordo con gli Enti locali, per ridimensionare le aree di competenza ministeriale e consentire la gestione locale delle attività di bonifica e di riqualificazione.  
   
   
TOSCANA, PATTO DI STABILITÀ: CEDE 61 MILIONI DELLA NOSTRA CAPACITÀ DI SPESA AGLI ENTI LOCALI. DOMANDE ENTRO MAGGIO  
 
Firenze, 16 aprile 2013 – Boccata di ossigeno per gli enti locali, che prima dell’estate in Toscana potranno spendere complessivamente 61 milioni in più: non soldi ma capacità di spesa, e quindi la possibilità, risorse in cassa, di alzare per un certo ammontare il tetto imposto dal patto di stabilità nazionale, quello troppo basso di cui si lamentano proprio parecchi enti locali costretti a rinviare investimenti importanti pur avendo i soldi per realizzarli. Lo potranno fare i Comuni e le Province in grado di usufruire dei benefici del cosiddetto ‘patto di stabilità verticale’. Una cessione che la Regione ha deciso di confermare, nonostante che anche per lei il patto si sia fatto più stretto: quasi 250 milioni in meno da spendere. Le quote del patto saranno cedute dalla Regione Toscana e distribuite agli enti locali a fine maggio. Ma la torta è già definita. “Oggi la giunta ha infatti deciso i criteri e l’ammontare del proprio spazio finanziario che cederà, ovvero 61 milioni” annuncia l’assessore al bilancio della Toscana, Vittorio Bugli. In genere si aspettava ottobre, quando era chiaro se il tetto di spesa veniva raggiunto o meno; quest’anno accadrà prima. “Abbiamo deciso di utilizzare una possibilità offerta dalla legge di stabilità dell’anno scorso” spiega Bugli. Oltre cinquantasei milioni su sessantuno saranno distribuiti per tre quarti ai Comuni (42,3 milioni) ed un quarto alle Province (14 milioni), dando priorità alle opere strategiche e urgenti e alla viabilità. Altri 4 milioni e 600 mila euro sono destinati invece alle spese in conto capitale (e quindi investimenti) dei Comuni che effettueranno nel 2013 opere di ripristino a seguito di frane ed alluvioni subite l’anno scorso. Le domande dovranno arrivare in Regione entro metà maggio. Entro il 31 maggio saranno rideterminati gli obiettivi programmatici degli enti locali. A fine ottobre sarà poi fatto un ulteriore controllo, per verificare la possibilità di ulteriori cessioni in base alle spese fatte dalla Regione e l’esaurimento o meno della propria capacità di spesa.  
   
   
SARDEGNA: FINANZIARIA - CAPPELLACCI, LAVORO PROFICUO PER ACCELERAZIONE  
 
Cagliari, 16 Aprile 2013 - "Abbiamo lavorato per limare e asciugare la legge Finanziaria al fine di consentire un´accelerazione dei tempi dopo l´approvazione in Commissione". Lo ha dichiarato il 14 aprile il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, al termine della riunione di maggioranza a villa Devoto. "Una riunione svolta in un proficuo clima di collaborazione - ha aggiunto il Presidente -, che auspico caratterizzi anche il dibattito in aula, affinché quanto prima possa essere varata la legge, con le misure destinate a dare le risposte attese dal sistema Sardegna".  
   
   
ORISTANO, CAPPELLACCI: AZIONE COMUNE PER SVILUPPO DEL TERRITORIO  
 
Oristano, 16 Aprile 2013 - "In questi anni abbiamo lavorato per dare seguito concretamente a quell´intesa del 2007 che aveva carattere generale. Lo abbiamo fatto seguendo il metodo della concertazione e del coinvolgimento dei territori". Lo ha dichiarato il presidente Cappellacci intervenendo il 13 aprile ad Oristano all´incontro con il sindaco Tendas ed i rappresentanti del territorio. Il presidente si é soffermato sugli interventi posti in essere per il territorio: "Abbiamo stanziato circa 180 milioni. Dobbiamo continuare a lavorare affinché tutte queste risorse superino le maglie della burocrazia e giungano al territorio per sortire pienamente i loro effetti". Cappellacci ha ricordato il fondo infrastrutture (15 milioni di euro), orientato, di concerto con le istituzioni locali, allo sviluppo del turismo attivo nell’area costiera dell’oristanese con interventi strutturali di impiantistica sportiva e turistica. Il Presidente si é altresì soffermato sui tre Pia, che sommano stanziamenti per 20 milioni di euro. A valere su questa misura, proprio a favore del Comune di Oristano, sono stati finanziati i lavori di ampliamento del porto turistico e porto pescatori di Torregrande (5,2 milioni) e i lavori di riqualificazione urbana, viabilità e impianti sportivi (3,5 milioni di euro). Cappellacci ha altresì ricordato Le opere pubbliche cantierabili, finanziate con 6 milioni, che hanno costituito un´iniezione immediata di risorse a favore dell’economia del territorio. "Nel dicembre scorso - ha aggiunto il Presidente - è stato approvato il progetto di filiera e di sviluppo locale dell´Area di crisi di Oristano: sono stati individuati interventi per 30 milioni, che daranno un valido supporto a buona parte del territorio provinciale, con azioni che comprendono ambiti di intervento in settori culturali (musei, siti archeologici); ambientali (aree marine protette, sistemi lacustri); agroalimentari (filiera di carni, lattiero casearie e cerealicolo); manifatturiero (imprese individuali e artigianali, con priorità per il settore lapideo e le produzioni artistiche) e con azioni orientate proprio al sostegno delle imprese e alla formazione delle persone nei settori di eccellenza del territorio (Agroalimentare, manifatturiero, turismo). Nel progetto sono ricompresi interventi per 3,5 milioni per l’infrastrutture delle aree industriali contigue al porto. "Siamo consapevoli del cammino ancora da compiere, ma siamo altresì convinti che grazie al dialogo istituzionale abbiamo raggiunto risultati concreti e che, proseguendo su questo binario, arriveremo anche agli altri traguardi che dobbiamo ancora raggiungere".  
   
   
LA DIRETTA STREAMING DELLA GIUNTA TOSCANA DEL 15 APRILE 2013  
 
Firenze, 16 aprile 2013 – Si è tenuta ieri in Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati la seduta di Giunta regionale, trasmessa come ormai di consueto in diretta streaming sul sito di Toscana Notizie. Tra i provvedimenti approvati oggi, si segnalano: approvazione del Regolamento in attuazione Lr 77/2012: si tratta del regolamento di attuazione degli interventi di sostegno finanziario per l’inclusione sociale e la lotta alla povertà, ossia interventi di “microcredito sociale”, con delibera proposta da presidente Enrico Rossi e dall’assessore Salvatore Allocca (dal minuto 10.30 al minuto 18.15); contributi al sostegno della locazione, misura straordinaria e sperimentale per la prevenzione dell’esecutività degli sfratti per morosità: rendicontazione ed esiti della sperimentazione, delibera proposta dall’assessore Salvatore Allocca (dal minuto 26.20 al minuto 29.47); relazione anno 2012 sul Fondo per la non autosufficienza (80 milioni di euro ripartiti tra le 34 zone/distretto della regione), decisione proposta dall’assessore Luigi Marroni (dal minuto 39.07 al minuto 43.34); la relazione verrà fatta dall’assessore Marroni in Consiglio Regionale; avviso Miur per la presentazione di idee progettuali per Smart Cities and communities and social innovation, delibera proposta dalla vicepresidente Stella Targetti (dal minuto 24.55 al minuto 26.17); Piano della cultura 2012-2015. Attuazione 2013. Progetto regionale “Sistema regionale dello spettacolo dal vivo”, proposta dall’assessore Cristina Scaletti (dal minuto 55.32 al minuto 1.01.26). Si ricorda che gli atti approvati saranno disponibili all’indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew  dopo la loro verbalizzazione da parte degli uffici regionali.  
   
   
FUSIONI, LA GIUNTA APPROVA QUATTRO NUOVI PROGETTI IN PROVINCIA DI FERRARA, RIMINI, PARMA E REGGIO.  
 
Bologna, 16 aprile 203 -  Quattro nuove fusioni nei Comuni dell’Emilia-romagna. Ieri la Giunta regionale ha approvato quattro progetti di legge relativi ad altrettante richieste di fusioni arrivate alla Regione da parte di Consigli comunali che hanno deciso di attivare il processo di unificazione tra amministrazioni del ferrarese, riminese, parmense e reggiano. Il primo progetto di legge riguarda i Comuni di Migliaro, Migliarino e Massa Fiscaglia in provincia di Ferrara intenzionati a dar vita a un Comune da quasi 12.000 abitanti. Stessa scelta per Sissa e Trecasali (Provincia di Parma, 8.000 abitanti), Torriana e Poggio Berni (Provincia di Rimini, 4.800 abitanti) e Toano e Villaminozzo (Provincia di Reggio Emilia, 8.500 abitanti). Le richieste di fusione sono arrivate all’attenzione della Regione dopo un percorso di confronto sul territorio e il voto favorevole dei rispettivi consigli comunali. Per ogni territorio ora seguirà, nel prossimo autunno, prima il referendum consultivo poi il voto definitivo da parte dell’Assemblea legislativa regionale che potrà dare il via libera alla nascita dei nuovi Comuni più grandi. “L’emilia-romagna non è nuova a fusioni di Comuni”, sottolinea la vicepresidente della Regione Simonetta Saliera. “E’ una possibilità per i nostri Enti locali di continuare a garantire e, anzi, potenziare i servizi alla persona, il sostegno alle aziende e la cura del territorio. La Regione Emilia-romagna ha chiaro che bisogna affiancare questo percorso virtuoso, semplificare e risparmiare, dove si può, sui costi di gestione per liberare nuove risorse per le nostre comunità attraversate da una crisi che sembra non avere fine. In questo quadro – conclude Saliera – la Regione accompagna quei Comuni, sindaci, consigli comunali e comunità che hanno il coraggio della sfida della fusione per nuovi e più forti Comuni con un lavoro che nasce dal territorio. Bisogna far crescere il consenso sociale e popolare attorno a queste importati proposte”. Per quanto riguarda gli altri processi di fusione avviati, lo scorso autunno è stata approvata definitivamente la fusione in provincia di Bologna tra Bazzano, Monteveglio, Savigno, Castello di Serravalle e Crespellano che il 1° gennaio 2014 daranno quindi vita al nuovo Comune di Valsamoggia, mentre il prossimo 9 giugno si terrà il referendum consultivo tra i cittadini di Savignano sul Rubicone e San Mauro Pascoli in provincia di Forlì-cesena. Tutti i Comuni nati da fusione possono godere di finanziamenti straordinari statali e regionali per 15 anni (in base alla popolazione e all’estensione) e per due anni sono esentati dai vincoli del patto di stabilità.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: PARERE FAVOREVOLE A CESSIONE SPAZI FINANZIARI  
 
Udine, 16 aprile 2013 - Il Consiglio delle Autonomie locali, riunitosi Ieri a Udine, ha dato parere positivo (15 favorevoli, 5 astenuti, nessun contrario) alla delibera approvata in via preliminare dalla Giunta regionale con la quale, nel quadro del patto di stabilità con lo Stato, la Regione cede a Comuni e Province del Friuli Venezia Giulia un ulteriore spazio finanziario di 90 milioni di euro. Obiettivo primario del provvedimento, come hanno sottolineato nel corso della riunione i rappresentati dell´Amministrazione regionale, è pagare le imprese che hanno già completato o hanno in fase di completamento lavori pubblici per conto degli Enti locali. Con la delibera, 15 milioni di spazio finanziario vengono destinati alle Province, gli altri 75 milioni ai Comuni. Il 60 per cento della quota riservata ai Comuni sarà assegnata "in proporzione al saldo obiettivo di ciascun Comune in base all´accordo Stato-regione" e dovrà servire con priorità assoluta al pagamento di opere per le quali il contratto è stato stipulato entro lo scorso anno. Il restate 40 per cento sarà messo a disposizione dei Comuni che, dopo la prima assegnazione, non sono riusciti a pagare tutto il pregresso, con priorità a quelli più piccoli. Il Cal ha raccomandato un puntuale monitoraggio sull´applicazione di questa delibera, in modo che lo spazio finanziario venga effettivamente riservato al sistema delle imprese. Con una delibera successiva saranno ripartiti ulteriori 25 milioni di spazi finanziari agli Enti locali. Anche in questo caso, il Cal ha sottolineato l´importanza che vengano destinati al pagamento di lavori pubblici già eseguiti dalle imprese appaltatrici. In occasione della riunione di oggi è stato anche approfondito il tema dell´applicabilità in Friuli Venezia Giulia, in quanto Regione a Statuto speciale con competenza primaria in materia di Enti locali, del recente decreto legge del Governo con il quale vengono stabilite "Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della Pubblica amministrazione". Il Cal ha dato parere preventivo favorevole alla linea che la Regione intende seguire, e che sarà definita con una delibera nella seduta di Giunta in programma il 18 aprile prossimo. In sostanza, i Comuni presenteranno le istanze alla Regione, che provvederà poi a trasmetterle allo Stato.  
   
   
EFFETTUATI PAGAMENTI PER CIRCA DODICI MILIONI DI EURO DALLA RAGIONERIA GENERALE DELLA REGIONE CALABRIA  
 
Catanzaro, 16 aprile 2013 - La Ragioneria generale della Regione comunica che, nel corso della scorsa settimana, sono stati effettuati pagamenti per un totale di circa dodici milioni di euro, risorse provenienti da fondi sia ordinari che comunitari. Tre milioni di euro sono stai liquidati per le borse lavoro e work experience, altri tre milioni di euro vengono erogati per Lavori pubblici e Ambiente, mentre oltre due milioni vengono erogati su richiesta del dipartimento Cultura. Al dipartimento Agricoltura la Ragioneria ha invece liquidato circa un milione di euro, mentre ottocentomila euro sono stati ripartiti tra Protezione Civile, Economato e Turismo. Al pagamento del Por Fesr 2007-2013 si è provveduto con un importo di 33mila euro liquidato al settore Programmazione ed infine circa un milione e mezzo di euro vengono versati per il rimborso di contributi dei mutui ad Enti (annualità 2012). “Anche in presenza di una scarsa disponibilità di cassa, la Regione profonde ogni sforzo per essere puntuale ed efficiente nei pagamenti – ha commentato l’Assessore al Bilancio e Programmazione Nazionale e Comunitaria Giacomo Mancini - così da essere vicina alle famiglie, alle imprese e agli enti locali”.  
   
   
GIOVANISÌ, TIROCINI EFFICACI PER L’INGRESSO NEL MERCATO DEL LAVORO  
 
Firenze, 16 aprile 2013 – Buona performance della legge regionale che ha introdotto, nell’ambito del progetto Giovanisì, l’obbligo di rimborso per i tirocini effettuati da giovani sotto i 30 anni. I tirocini si dimostrano efficaci, oltre che per completare un percorso formativo, anche per ampliare le possibilità di ingresso nel mercato del lavoro dei giovani. Ruota attorno a queste conclusioni report effettuato dal servizio formazione e che analizza i dati forniti dalla banca dati dei servizi per l’impiego (Idol) e quelli del progetto Giovanisì voluto dal presidente della regione Enrico Rossi e nell’ambito del quale viene gestita la legge sui tirocini. L’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini terrà su questo una prima relazione informativa in consiglio. I tirocini attivati da aprile 2012 (data di avvio, della legge) al dicembre dello stesso anno, registrati dalla banca dati dei servizi dell’impiego (Idol) sono in tutto 6732, per 2937 di questi (43,63%) è stata fatta richiesta di rimborso sulla base della legge regionale della quota di 300 euro a fronte dei 500 erogati. Sottraendo a questi dati la quota dei soggetti over 30 e che quindi non possono accedere al contributo previsto dalla legge, i soggetti che avrebbero potuto accedere potenzialmente al beneficio risultano 4338. Dal rapporto fra questo dato e i 2397 per cui è stata fatta effettiva richiesta di rimborso portano a definire un livello di copertura del 67,7%, un livello decisamente superiore rispetto a quello del periodo precedente la legge, che era del 27.67%. “Una buona performance – sottolinea l’assessore Simoncini – che ci incoraggia nella strada intrapresa con l’obiettivo di eliminare l’uso distorto di uno strumento che vogliamo ricondotto alla sua finalità formativa scongiurandone l’utilizzazione come veicolo di sfruttamento occulto. Una strada che ha visto la Toscana nel ruolo di apripista anche a livello nazionale e che, dopo la positiva sentenza della Consulta sulla competenza delle Regioni in materia, ha visto un’altra importante tappa nella definizione di linee guida nazionali che serviranno da base per le leggi che anche le altre regioni si daranno”. Ma i tirocini si rivelano utili anche per favorire l’ingresso nel mercato del lavoro. Nel periodo aprile-dicembre 2012 sono arrivate alla Regione 84 domande per l’erogazione del contributo previsto per le aziende che assumono a tempo indeterminato il tirocinante dopo la fine del tirocinio. Se aggiungiamo anche quelle arrivate a partire dal giugno 2011 (prima della legge), le domande sono in tutto 92, di cui 53 liquidate per un totale di 381 mila 200 euro. Molti di più i rapporti di lavoro a tempo determinato: dal 2011 al dicembre 2012 i tirocinanti occupati sono stati in tutto 1578, circa il 33% di tutti i tirocinanti passati dai servizi per l’impiego (ovvero 4.764). Di questi la stragrande maggioranza ha avuto contratti non a tempo indeterminato, della durata da 1 a non meno di 60 giorni. “Per adeguarsi a questa realtà sicuramente legata all’acuirsi e al perdurare della crisi che rende più difficile il concretizzarsi di rapporti a tempo indeterminato – ricorda Simoncini – abbiamo esteso l’incentivo previsto dalla legge anche ai contratti a tempo determinato, purché non inferiori a due anni. Il provvedimento è partito ora e nel prossimo rapporto verificheremo la sua efficacia. Resta il fatto che questi dati ci dimostrano come i tirocini si dimostrino uno strumento utile per aumentare le possibilità di ingresso nel mercato del lavoro. Uno strumento di recente rafforzato anche dall’avvio dei tirocini curricolari e dei praticantati”. Per quanto riguarda infine i settori in cui sono stati attivati i tirocini in base al progetto Giovanisì, sia i dati Idol che quelli di Giovanisì mostrano una netta prevalenza delle attività manifatturiere e del commercio. Il numero dei tirocini liquidati, al netto delle proroghe, è di 1520 per 1,7 milioni di euro. Le risorse complessivamente impegnate sono state, a partire dal giugno 2011, poco meno di 8 milioni di euro.  
   
   
CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA. VENDOLA AL GOVERNO: "OCCORRE RISPOSTA IMMEDIATA"  
 
Bari, 16 aprile 2013 - Rifinanziamento Cassa integrazione in deroga. Una dichiarazione del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. “Abbiamo più volte reiterato l’allarme sul rischio che centinaia e centinaia di migliaia di lavoratori, che attualmente godono della cassa integrazione in deroga, possano nel giro di pochi giorni perdere qualunque forma di reddito. Abbiamo più volte sottolineato la necessità che il Governo desse un’immediata risposta al problema del rifinanziamento di questo ammortizzatore sociale. L’incertezza, le risposte esitanti e confuse rischiano di accrescere una tensione e un’angoscia che possono essere l’innesco di una drammatica esplosione di ribellione sociale Intendo mandare un messaggio chiaro e semplice a chi ha l’autorità per decidere, e cioè che il tema della cassa integrazione in deroga necessita di una risposta immediata. Non credo che ci possano e debbano essere ostacoli di sorta per includere nel decreto per lo sblocco dei pagamenti alle imprese, attualmente in discussione presso la commissione speciale parlamentare, uno specifico articolo che indichi la copertura totale del fabbisogno finanziario per alimentare uno strumento cruciale di sostegno alla vita dei lavoratori e delle imprese”.  
   
   
LAVORO, REGIONE INVITA I PARLAMENTARI LIGURI ALLA MOBILITAZIONE PER TROVARE RISORSE PER AMMORTIZZATORI  
 
Genova, 13 Aprile 2013. “Serve un impegno comune e congiunto per farsi promotori a livello parlamentare di un’iniziativa forte, in grado di sbloccare i fondi necessari per garantire la copertura degli ammortizzatori sociali”. Lo ha scritto l’assessore al lavoro della Regione Liguria, Enrico Vesco in una lettera indirizzata a tutti i parlamentari liguri per chiedere di mobilitarsi e fare fronte comune in un momento così delicato, soprattutto in Liguria. Nella lettera Vesco sottolinea la gravità della situazione ligure dove “dall’inizio dell’anno a oggi sono già arrivate richieste di cassa integrazione intorno ai 31 milioni di euro corrispondenti a 752 aziende per 6.768 lavoratori e a oltre 14 milioni per la mobilità pari a 359 aziende per 724 lavoratori”. I 14,2 milioni di euro di risorse messe a disposizione dal Governo per la Liguria per il 2013 per finanziare la cassa integrazione in deroga e la mobilità sono state decurtate di 4 milioni e al momento servono solo a garantire, nella migliore delle ipotesi, i primi tre mesi dell’anno. Nella lettera l’assessore al lavoro ricorda ai parlamentari “la penalizzazione che ha subito la Liguria da parte del Governo, sia perché i residui attivi del 2012, circa 24 milioni, non sono stati trasferiti nella disponibilità del 2013, come avveniva gli anni scorsi, ma congelati e distribuiti alle regioni con residui passivi, sia perché il riparto ha tenuto conto solo della spesa storica e non del vertiginoso aumento delle richieste di ammortizzatori che si è registrato in Liguria tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013”. Vesco sottolinea inoltre l’estrema urgenza di un intervento del Governo per riuscire a reperire nuove risorse che a livello nazionale si stimano intorno ai 2 miliardi di euro, mentre a livello ligure intorno ai 50 milioni di euro”. “Qualsiasi iniziativa – conclude l’assessore al lavoro ligure – può essere utile, almeno per garantire la copertura necessaria per tutto il 2013, anche per non far diventare esplosiva una situazione estremamente preoccupante”.  
   
   
APPROVATO IN GIUNTA LIGURE NUOVO ACCORDO SU AMMORTIZZATORI SOCIALI: “LE DOMANDE POTRANNO ESSERE PRESENTATE MA SENZA EROGAZIONE D´INDENNITÀ“  
 
Genova, 15 Aprile 2013 - In attesa di avere risposte dal Governo circa il reperimento di nuove risorse che consentano di coprire le richieste di ammortizzatori sociali per tutto il 2013, la Giunta regionale ha approvato venerdì 12 aprile, su proposta dell´assessore al lavoro, Enrico Vesco un accordo sulle nuove regole, più stringenti, per chi usufruisce di ammortizzatori sociali che è entrata in vigore da sabato 13 aprile. L´intesa è stata siglata tra la Regione Liguria, le quattro province liguri, l´Anci, l´Inps, le organizzazioni di categoria, datoriali e sindacali. Secondo le nuove regole la cassa in deroga è prevista solo a tre mesi e non più a sei, come avveniva prima. Potranno usufruire della mobilità solo le persone che non hanno diritto ad altri ammortizzatori sociali, come indennità di disoccupazione o Aspi o coloro che li hanno terminati e hanno maturato un diritto effettivo alla pensione entro il 31 dicembre 2013. Nel primo caso la mobilità verrà concessa per sei mesi; nel secondo caso finché non si arriva alla pensione. In entrambe le situazioni non è previsto comunque di andare oltre la data del 31 dicembre 2013. "Per il 2014 – spiega l´assessore al lavoro, Enrico Vesco – non può essere prevista la concessione di alcun ammortizzatore, a meno che non arrivino nuove risorse". L´accordo siglato venerdì 12 aprile riprende quello già sottoscritto in altre regioni e prevede comunque la possibilità di presentare ulteriori richieste di ammortizzatori sociali, che potranno essere soddisfatte dall´Inps solo nel caso in cui vi sia una disponibilità economica. "L´accettazione delle domande da parte delle Regioni – spiega Vesco – non potrà dare comunque luogo all’erogazione di indennità". Al momento in Liguria ammontano a 14,2 milioni le risorse per il 2013 previste per la cassa in deroga e la mobilità dei lavoratori liguri. Una situazione che consentirà di coprire, nella migliore delle ipotesi, solo i primi tre mesi di quest´anno. Per arrivare a fine 2013 servirebbero 50 milioni di euro.  
   
   
AMMORTIZZATORI SOCIALI OGGI A ROMA DELEGAZIONE LIGURE  
 
Genova, 16 Aprile 2013. Una delegazione della Giunta e del Consiglio regionale, composta dall´assessore Enrico Vesco e dai consiglieri, Nino Miceli ed Edoardo Rixi parteciperà martedì 16 aprile a Roma alla manifestazione unitaria indetta da Cgil, Cisl e Uil per rivendicare adeguati finanziamenti per gli ammortizzatori sociali in deroga. Su questo tema il consiglio regionale aveva dibattuto a lungo, arrivando a votare all´unanimità un ordine del giorno in cui si chiedeva l´attenzione del Governo. "Domani saremo a Roma – spiegano l´assessore Vesco e i consiglieri regionali - perché la Regione Liguria vuole essere in prima fila per sostenere la protesta delle lavoratrici e dei lavoratori che, senza un immediato intervento, rischiano di perdere il sostegno al reddito. Speriamo che, dopo avere da tempo lanciato l´allarme, questa volta riusciremo a farci ascoltare e a convincere il Governo a rifinanziare il fondo per gli ammortizzatori sociali in deroga, scongiurando così una catastrofe annunciata".  
   
   
GIUNTA A BRESCIA.PRESENTATO PROTOCOLLO PER LA SICUREZZA  
 
Brescia, 16 aprile 2013 - Sulla scorta dei risultati positivi ottenuti dal patto per la sicurezza sottoscritto tra l´allora ministro dell´Interno Roberto Maroni e il sindaco di Brescia Adriano Paroli, la città della leonessa sarà il primo capoluogo lombardo in cui verranno realizzati nuovi interventi sperimentali in materia di sicurezza urbana. Lo hanno annunciato il 12 aprile il presidente della giunta regionale Roberto Maroni e l´assessore alla Sicurezza Simona Bordonali presentando, in occasione della prima seduta della giunta itinerante, il protocollo d´intesa che verrà sottoscritto a maggio con il Comune. L´accordo è stato pensato nell´ottica di contenere e prevenire sia i fenomeni di pericolo e di disagio per i cittadini, che gli incidenti stradali. Brescia Apripista - ´La sottoscrizione di questa intesa avviene coerentemente con le politiche regionali in materia di sicurezza urbana e di prevenzione dei rischi´, ha detto il presidente Maroni spiegando che si tratta di ´un modello replicabile in altre aree urbane dove si sono registrate analoghe forme di disagio´. Le Priorità - ´Attraverso una stretta collaborazione basata sull´applicazione delle migliori pratiche e la realizzazione di una rete per la condivisione di informazioni e di formazione del personale - ha proseguito l´assessore Bordonali - renderemo ancora più efficienti i servizi di polizia amministrativa, le azioni e i presidi di polizia stradale, le attività di prevenzione e contrasto dell´abusivismo, della contraffazione, delle truffe agli anziani, del bullismo e di ogni altro atto illecito rientrante nell´ambito della sicurezza urbana´. I Contenuti - Il protocollo prevede la collaborazione della Regione con gli enti locali per assicurare il coordinamento degli interventi in materia di prevenzione dei rischi urbani, tutela ambientale e protezione civile, ma anche la conoscenza e lo scambio di informazioni sui fenomeni criminali e sulle situazioni maggiormente esposte all´influenza della criminalità. Modalità Di Intervento - Gli interventi saranno supportati da analisi mirate svolte attraverso il Centro regionale di Monitoraggio e governo della sicurezza stradale, e attraverso il sistema di georeferenziazione messo a disposizione da Regione per la mappatura delle forme di insicurezza urbana. La Regione inoltre assicurerà lo svolgimento presso il Comando di Brescia della Polizia locale dei percorsi di formazione per il consolidamento delle professionalità degli agenti di Polizia locale.  
   
   
AIUTARE LE DONNE TRA MATERNITÀ E LAVORO  
 
Torino, 16 aprile 2013 - Non lasciare sole le donne costrette a “fare lo slalom” fra maternità e lavoro è lo scopo che si prefigge il progetto Slalom, promosso dalle Consigliere di Parità della Regione Piemonte, alla cui presentazione il 12 aprile a Torino sono intervenute Giovanna Quaglia e Claudia Porchietto, assessori regionali alle Pari opportunità e al Lavoro. Il progetto è stato voluto per sostenere la donna come lavoratrice e come mamma nel periodo del reinserimento al lavoro dopo la maternità. In Piemonte sono infatti circa 1.500 le lavoratrici che ogni anno si presentano presso le Direzioni territoriali del Lavoro per convalidare le dimissioni durante la gravidanza o entro il primo anno di vita dei figli. “E´ importante non lasciare sole queste donne - ha rilevato Quaglia - ma sostenerle con una capillare azione di informazione degli strumenti esistenti. Senza dimenticare il ruolo delle istituzioni anche nei confronti delle esigenze delle imprese". "La donna nel mondo del lavoro - ha aggiunto Porchietto - è un valore aggiunto indiscutibile. Le statistiche sottolineano come le lavoratrici costituiscano una manna per il Pil. La crescita stimata, se il tasso di occupazione femminile raggiungesse l´obiettivo europeo del 60% per il 2010, è del 6,5%, ma a oggi lavora solo il 55,3% delle donne al Centro-nord e solo il 31,1% al Sud. La politica deve fare di più”.  
   
   
POLITICHE SOCIALI. A MILANO PARTE LA SOCIAL CARD: 5,5 MILIONI DI EURO PER CIRCA 1.500 FAMIGLIE POVERE NON SARÀ SOLO UN CONTRIBUTO ECONOMICO, AIUTEREMO LE PERSONE A USCIRE DALLO STATO DI INDIGENZA CON UN PERCORSO DI REINSERIMENTO LAVORATIVO E SOCIALE  
 
Milano, 16 aprile 2013 - Parte la sperimentazione della “social card”, la carta acquisti finanziata dallo Stato destinata alle famiglie indigenti con almeno un minore e senza lavoro. Il provvedimento che riguarda Milano e altre 11 città italiane (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia e Verona) avrà una durata di 12 mesi. Lo Stato ha messo a disposizione 50 milioni di euro, 5.588.000 dei quali sono stati destinati a Milano. Secondo le stime del Comune ne potranno beneficiare circa 1.500 famiglie. Oggi la Giunta ha deliberato l’avvio della sperimentazione e, in linea con le indicazioni del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha approvato i criteri e le modalità di assegnazione dei contributi. L’assegnazione del bonus sarà legata a un percorso personalizzato di uscita dalla povertà e di reinserimento lavorativo e sociale: lo riceveranno solo coloro che si impegneranno nella ricerca di un lavoro, nella frequenza scolastica propria e dei figli, nella partecipazione a progetti di formazione. “Non si tratterà di un mero trasferimento di denaro alle famiglie povere – spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – ma ci sarà una presa in carico, con progetti individuali, affinché chi si trova in difficoltà possa avere, insieme al sostegno economico, l’accompagnamento verso una condizione di maggiore autonomia. Seguiremo le persone in difficoltà, chiedendo loro di impegnarsi in un percorso di uscita dalla loro condizione di indigenza e precarietà”. La “carta acquisti” sarà destinata a famiglie con un Isee (Indicatore situazione economica equivalente) non superiore a 3.000 euro e la presenza di un minore all’interno del nucleo. Il numero dei componenti la famiglia avrà rilevanza ai fini dell’ ottenimento della “social card”. L´individuazione dei beneficiari sarà effettuata dall’Amministrazione nell’ambito delle famiglie già assistite dai Servizi sociali e negli elenchi già formati e comprendenti tutte le tipologie di persone seguite. Il finanziamento sarà erogato dall’Inps.