Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Giugno 2013
VERTICE UE-RUSSIA (EKATERINBURG, 3-4 GIUGNO 2013)  
 
Bruxelles, 3 giugno 2013 - Il prossimo vertice europeo Federazione Unione-russo si terrà il 3 e 4 giugno a Ekaterinburg, Russia. L´unione europea sarà rappresentata da Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, e da José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea. Catherine Ashton, Alto rappresentante dell´Unione per gli affari esteri e la politica / Vice Sicurezza Presidente della Commissione e Commissario per l´energia Günther Oettinger parteciperà anche. La Russia sarà rappresentata dal presidente Vladimir Putin, accompagnato dal ministro degli Esteri Sergey Lavrov e diversi altri ministri russi. "Questo vertice sarà più utile occasione per fare il punto molto ampio relazioni Ue-russia, che copre temi di attualità come la modernizzazione, i visti e la mobilità, e il commercio. Vedremo anche guardare avanti e discutere di come vogliamo modellare l´Ue- Russia collaborazione nei prossimi anni. Ci rimane un grande potenziale non sfruttato per approfondire la nostra partnership strategica in tutti i settori, che il vertice dovrebbe esplorare. Discuteremo urgenti questioni globali, come le misure per stimolare la crescita economica e l´occupazione, e le questioni internazionali, in particolare la Siria e l´Iran. Valori comuni che condividiamo in quanto membri del Consiglio d´Europa e l´Osce sono alla base del nostro rapporto e sviluppi in questo settore saranno rivisti ", ha detto il presidente Van Rompuy in vista della riunione. Il presidente Barroso ha dichiarato: "La Russia è il nostro più grande vicino e un partner strategico con cui abbiamo costruito un rapporto solido e reciprocamente vantaggioso È nel nostro interesse comune per sviluppare ulteriormente il nostro rapporto bilaterale e il quadro giuridico che sottende il meglio di base.. Per un partenariato più stretto e affidabile è un ambizioso e completo nuovo accordo. Mi aspetto anche che il vertice di riconfermare la grande importanza che entrambe le parti attribuiscono al partenariato per la modernizzazione, il cui piano di lavoro globale è in fase di attuazione. Società civile dinamica, sono la migliore leva per Saranno anche discusse modernizzazione politica ed economica. Commercio e energia. Siamo interessati a un rapporto prevedibile e basato su regole sulla base dei nostri impegni comuni nell´ambito dell´Omc. Rafforzare le relazioni fra la nostra gente, in particolare attraverso una maggiore mobilità, sarà anche parte della nostra agenda. " Il vertice di Ekaterinburg inizierà con una cena informale, il 3 giugno e proseguirà con una sessione plenaria la mattina del 4 giugno, seguito da un pranzo di lavoro e di una conferenza stampa. I leader sono attesi per scambiare opinioni sugli sviluppi globali economici e finanziari, questioni internazionali, tra cui gli sviluppi in Siria, Medio Oriente, l´Iran e la Corea del Nord e regionali. I leader sono inoltre tenuti a concentrarsi sulle relazioni bilaterali, tra cui i negoziati per il nuovo accordo. Il vertice farà il punto di adesione della Russia all´Omc e discutere lo stato di attuazione di tutti gli impegni relativi. I leader discuteranno anche la cooperazione energetica. Essi faranno il punto l´intenso lavoro in corso per quanto riguarda l´attuazione delle misure comuni verso l´esenzione dal visto e discutere visti e sulle questioni della mobilità in generale. Infine, la situazione dei diritti umani e dello Stato di diritto in Russia sono regolarmente discussa nelle riunioni al vertice. Http://eeas.europa.eu/russia/  
   
   
COMMISSIONE, PARLAMENTO E CONSIGLIO EUROPEO RIUNISCONO I LEADER RELIGIOSI PER DISCUTERE DI CITTADINANZA EUROPEA  
 
Bruxelles, 3 giugno 2013 - Una ventina di alti rappresentanti di Christian, religioni musulmana ed ebraica e della comunità indù provenienti da tutta Europa si sono riuniti 30 maggio nella sede della Commissione europea a Bruxelles, con il motto ´Mettere i cittadini al centro del progetto europeo in tempi di cambiamento ". La riunione ad alto livello, che si svolge nel contesto dell´Anno europeo dei cittadini 2013, è stato chiamato da José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, e co-presieduto dal Presidente della Herman Consiglio europeo Van Rompuy e László Surján, Vice -Presidente del Parlamento Europeo. I partecipanti impegnati in una discussione aperta su come avvicinare l´Europa ai suoi cittadini. José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, ha invitato le organizzazioni religiose a contribuire attivamente al dibattito pubblico attualmente in corso nell´ambito dell´Anno europeo dei cittadini 2013 così come l´iniziativa recentemente lanciato su una nuova narrazione per l´Europa e ha detto: "Come siamo stanno prendendo provvedimenti per spostare l´Europa fuori dalla crisi economica, è chiaro che dobbiamo anche resistere un´altra crisi:. Una crisi di fiducia, una crisi di valori Dobbiamo riportare i cittadini al centro del nostro progetto comune di integrazione europea , per discutere il motivo per cui ha senso agire insieme come Unione. Credo fermamente che il coinvolgimento attivo delle comunità religiose è essenziale in questa impresa. I capi religiosi ho invitato oggi hanno un importante contributo per rendere a questo livello di Ue dibattito su il futuro dell´Europa. " Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, ha dichiarato: "E ´in risposta agli effetti della crisi e riaffermare i nostri valori, che si trova l´urgenza del cittadino europeo un´urgenza che coinvolge questioni economiche e sociali, come,. Coinvolge anche la cultura e quindi la formazione e l´istruzione. Cerchiamo di rinvigorire questa cittadinanza, sottolineando ciò che rende i nostri cittadini appartengono a questo spazio collettivo noto come l´Unione europea. Come cittadini europei ciò che ci rende apparteniamo, individualmente e collettivamente? E ´essenziale per la politica e religiosa autorità a riflettere su questo. Perché è insieme, in un dibattito che è talvolta contraddittorie, ma sempre fecondo, fecondi ma talvolta contraddittorie, che noi, ciascuno di noi secondo i nostri doveri e responsabilità, contribuiamo alla costruzione del progetto europeo. " László Surján, vicepresidente del Parlamento europeo, ha detto: "Incoraggiamo fortemente i cittadini europei, compresi i cittadini religiosi, per il coinvolgimento attivo nella campagna elettorale e poi partecipare alle elezioni, in modo che le loro opinioni, idee e valori sarebbero rappresentati da parlamentari. " Elenco dei partecipanti: Sig. Syed Ali Abbas , Segretario comune di Majlis e Ulama e sciiti Europa; Rabbino Dr. Paed. Menachem Barkahan , ebraica comunità religiosa "Shamir" e Riga Ghetto e lettone Holocaust Museum Presidente del Consiglio; Sua Beatitudine Daniel , Patriarca della Chiesa Ortodossa Rumena; Dr Alison Elliot , ex moderatore della Chiesa di Scozia; Sua Eminenza il Metropolita Emmanuel di Francia, il presidente della Conferenza delle Chiese europee; Rabbi Raphael Evers , Presidente del Seminario rabbinico Paesi Bassi; Sua Eccellenza il rabbino capo Alberto Guigui , rabbino capo di Bruxelles e rappresentante permanente alla Conferenza dei rabbini europei; Sua Eminenza Jeremiasz , arcivescovo di Breslavia e Stettino e presidente del Consiglio Ecumenico Polacco; Son Excellence Monseigneur Jean Kockerols , Evêque titulaire d´Ypres et Évêque auxiliaire de Malines-bruxelles; La Destra reverendo Michael Langrish , vescovo di Exeter; Sua Eminenza il Metropolita Leo , Arcivescovo di Karelia e tutte Finlandia; Son Excellence Monseigneur D. Manuel Iii, Patriarche de Lisbonne; Imam Yahya Pallavicini , vicepresidente della "Comunità religiosa Islamica" in Italia; Sua Eccellenza Youssef Soueif , Arcivescovo della diocesi maronita di Cipro; Sua Eccellenza Dott. Nikolaus Schneider , presidente del Consiglio di Chiesa evangelica tedesca; Ms Bharti Su Misura , Presidente del Forum indù di Europa; Imam Taher Tujgani , Président du Conseil Scientifique du Conseil Européen des Oulema Marocains; Sua Eccellenza Mons. Rosemarie Wenner , presidente del Consiglio dei vescovi della Chiesa Metodista Unita.  
   
   
UE: DICHIARAZIONE DI JOSÉ MANUEL BARROSO, DOPO IL SUO INCONTRO CON I LEADER RELIGIOSI DI ALTO LIVELLO  
 
Bruxelles, 3 giugno 2013 - “ Buone pomeriggio signore e signori, Ho il piacere e l´onore di ricevere oggi - insieme con il Presidente Van Rompuy e il Vice Presidente Surján, che sostituisce il presidente Schulz dal Parlamento europeo - i rappresentanti eminenti del cristiani, ebrei, musulmani e religioni indù. Questi incontri hanno avuto luogo ogni anno per 9 anni e quindi il dialogo tra le istituzioni e le chiese dell´Unione europea, le religioni e le comunità di convinzioni è diventato una buona tradizione. Il nostro incontro di oggi si svolge anche nel contesto dell´Anno europeo dei cittadini e 20 anni dopo l´introduzione del concetto di cittadinanza europea nei trattati europei. Pertanto, la parola d´ordine della nostra riunione annuale di quest´anno è venuto in modo naturale: mettere i cittadini al centro del progetto europeo in tempi di cambiamento, il nostro futuro europeo non deve solo essere costruito per i nostri cittadini, ma anche per i nostri cittadini. Durante tutto l´anno europeo dei cittadini, la Commissione europea sta mettendo in luce i diritti ei benefici che derivano dalla cittadinanza dell´Unione europea. Ma la cittadinanza non è solo di diritti. Si tratta anche di responsabilità e di valori. Di fronte alla crisi, ci sentiamo più forti che mai, quanto abbiamo bisogno di valori di solidarietà e di equità. La crisi va anche con un aumento di vecchie paure che conosciamo esisteva in Europa in passato e che può venire in effetti in qualsiasi momento. La crisi ha dato origine a estremismi populismo in alcuni luoghi e restiamo estremamente vigili riguardo queste tendenze, comprese tutte le forme di discriminazione. Signore e signori, Questa è stata una discussione molto informale. Devo dire che ho molto apprezzato i contributi di tutti i partecipanti, dove da diversi punti di vista, ma sempre con uno scopo comune di servire il bene comune, non vi erano elementi molto importanti per la discussione. Ci sono stati così tanti temi che non voglio rischiare ora li riassume, perché ora nel pomeriggio, noi continueremo la nostra discussione. Recentemente, ho anche preso l´iniziativa per contribuire a formulare una nuova ´narrazione´ per l´Europa, con il contributo del mondo della cultura e della creatività. Oggi stiamo invitando le organizzazioni religiose di tutta l´Unione europea di esprimere le proprie idee sul futuro dell´Europa, sui nostri valori europei, questioni sociali e questioni di solidarietà. E nel corso della discussione si capisce chiaramente che non si tratta solo di idee. Molte di queste chiese stanno facendo un lavoro molto importante nelle nostre società in tutta Europa, in particolare combattendo i problemi della povertà. E uno dei punti che posso evidenziare tra le tante, è la questione di quanto sia importante il ruolo delle associazioni integrati nelle nostre società. Le nostre società non sono solo tra i cittadini e le istituzioni statali o europee. Istituzioni della società, la società civile, le istituzioni, come le chiese, le comunità religiose hanno un ruolo estremamente importante nel tessuto molto denso di Europa e so quanto è importante il ruolo che stanno giocando per affrontare molte di queste situazioni urgenti, vale a dire in termini di bisogni sociali. Sono profondamente convinto, che sia, chi trova nella religione la fonte dei valori umani, così come quelli che vedono questi valori come derivanti da fonti non confessionali hanno un contributo essenziale a rendere e il dibattito di oggi ha confermato ancora una volta l´importanza della avendo questo dibattito e questa azione a livello europeo e cittadini Vi ringrazio per la vostra attenzione. Durante le sessione di domande e risposte, il presidente Barroso ha dichiarato quanto segue: "(...) Ora è diventata una tradizione così probabilmente suona banale, ma questo è più di una possibilità di foto, questo è molto più di una possibilità di foto. Purtroppo non molte altre parti del mondo dove questo tipo di raccolta non sarebbe possibile, e voglio sottolineare questo punto. In Europa abbiamo problemi come quelli che sono stati evidenziati e sono seri e non li dovrebbero sottovalutare ma voglio richiamare la vostra attenzione, che in questo momento stiamo parlando qui, in molte parti del mondo le persone vengono uccise o perseguitate perché non c´è libertà di religione. E questo è estremamente importante. Quindi, questo è più di una possibilità di foto, questo è un simbolo di ciò che in Europa stiamo cercando di fare in termini di vivere insieme. "  
   
   
UE: PROCEDIMENTI D´INFRAZIONE APERTI A MAGGIO: DECISIONI PRINCIPALI  
 
Agenda Digitale Occupazione E Affari Sociali Energia Industria E Imprenditoria Ambiente Affari Interni Giustizia Mercato Interno E Servizi Trasporto Fiscalità E Affari Doganali
1
Be 1 1 1
Cz 1
Ee 1 1
El 1 1 1 1
Es 1
Hu 1
It 1
Fi 1
Fr 1
Lt 1
Pl 1
Sk 1
Uk 1 1
Bruxelles, 3 giugno 2013 Con i procedimenti d´infrazione aperti questo mese la Commissione europea avvia azioni legali nei confronti di alcuni Stati membri per inadempimento degli obblighi previsti dalla normativa dell´Ue. Le decisioni qui esposte, relative a settori diversi, si propongono di garantire la corretta applicazione del diritto dell´Unione a favore dei cittadini e delle imprese. La Commissione ha adottato oggi 143 decisioni, tra le quali 15 pareri motivati e 5 deferimenti alla Corte di giustizia dell´Unione europea. Si riporta di seguito una breve esposizione delle decisioni principali. Per maggiori informazioni sul procedimento d´infrazione si rimanda a Memo/12/12. Deferimenti alla Corte di giustizia Agenda digitale: la Commissione deferisce l´Estonia alla Corte di giustizia dell´Ue relativamente all´indipendenza dell´ente nazionale di regolamentazione delle telecomunicazioni La Commissione europea ha deciso di deferire l´Estonia alla Corte di giustizia dell´Unione europea perché la sua legislazione nazionale non garantisce l´imparzialità dell´ente nazionale di regolamentazione delle telecomunicazioni. In base alle norme Ue in materia di telecomunicazioni, le autorità nazionali che svolgono compiti di regolamentazione non possono nel contempo essere coinvolte nella proprietà o nel controllo di società di telecomunicazioni. Il ministero estone degli Affari economici e delle comunicazioni svolge alcuni compiti di regolamentazione, in particolare nell´attribuzione delle frequenze radio e nelle procedure di rilascio delle autorizzazioni delle frequenze. Il suddetto ministero controlla contemporaneamente la società statale Levira Ltd, il principale operatore di reti radiotelevisive in Estonia, che fornisce servizi di telecomunicazione quali la diffusione e l´accesso alla banda larga senza fili. Nel giugno 2012 la Commissione ha chiesto ufficialmente all´Estonia di conformarsi alle norme dell´Ue (Ip/12/630), ma l´Estonia non ha adattato la propria normativa nazionale al fine di garantire l´imparzialità dell´ente di regolamentazione delle telecomunicazioni, con possibili ripercussioni negative sulla concorrenza nel settore. (per ulteriori informazioni: Ip/13/480 – R. Heath – tel. +32 229 61716 - cell. +32 460 75 0221) Fiscalità: la Commissione deferisce la Francia alla Corte di giustizia dell´Ue per norme discriminatorie in materia di imposte sugli immobili La Commissione europea ha deciso di deferire la Francia alla Corte di giustizia dell´Unione europea per norme discriminatorie in materia di imposte sui nuovi fabbricati residenziali. In forza della normativa francese gli investimenti in immobili residenziali nuovi in Francia possono godere di un ammortamento accelerato, mentre ciò non è possibile per investimenti simili all´estero. Secondo le disposizioni fiscali francesi, l´ammortamento accelerato ai applica agli immobili residenziali nuovi sul territorio nazionale che siano destinati ad essere affittati per un periodo non inferiore a 9 anni. Ne risulta un trattamento fiscale favorevole per i suddetti investimenti. Al contrario un contribuente francese che investe in un immobile residenziale destinato ad essere affittato, ma situato in un altro Stato membro dell´Ue non può beneficiare dell´ammortamento accelerato e di conseguenza non può godere degli stessi vantaggi fiscali. In pratica ciò implica che i contribuenti che investono il medesimo importo in beni immobili all´estero sono assoggettati ad un obbligo fiscale maggiore. La Commissione ritiene che tali disposizioni siano incompatibili con la libera circolazione dei capitali, un principio fondamentale del mercato unico dell´Ue. Il deferimento alla Corte di giustizia dell´Unione europea è l´ultima fase del procedimento d´infrazione. (per ulteriori informazioni: Ip/13/473 – E. Traynor – tel. +32 229 21548 - cell. +32.498 98 3871) Ambiente: la Commissione deferisce la Grecia alla Corte di giustizia dell´Ue relativamente ad una discarica nel Peloponneso La Commissione europea è preoccupata del fatto che la Grecia stia venendo meno all´obbligo di proteggere i propri cittadini dagli effetti del cattivo smaltimento dei rifiuti nella regione del Peloponneso. Malgrado i precedenti avvertimenti, la discarica di Kiato continua a funzionare violando la normativa dell´Ue in materia di rifiuti e discariche e provocando pertanto un grave rischio per la salute umana e l´ambiente. Nel tentativo di incitare la Grecia ad intervenire più celermente a tale riguardo e su raccomandazione del commissario per l´Ambiente Janez Potočnik, la Commissione deferisce la Grecia alla Corte di giustizia dell´Ue. La direttiva sulle discariche impone severe prescrizioni tecniche onde evitare conseguenze nocive per la salute umana, l´acqua, il suolo e l´aria. Da numerose ispezioni in loco è emerso che non vi è più spazio disponibile nella discarica di Kiato, che continua però a funzionare senza una valida autorizzazione mettendo gravemente in pericolo la salute e l´ambiente. Benché le autorità greche riconoscano il problema e tentino di risolverlo, non sono ancora stati adottati i necessari provvedimenti per bonificare la discarica e Kiato continua a funzionare in violazione della normativa Ue sui rifiuti. (per ulteriori informazioni: Ip/13/483 – J. Hennon - tel. +32 229 53593 - cell. +32 498 95 3593) Indennità di invalidità: la Commissione deferisce la Slovacchia alla Corte di giustizia dell´Ue per discriminazione nei confronti di persone gravemente disabili che vivono all´estero La Commissione europea ha deferito la Repubblica slovacca alla Corte di giustizia dell´Ue per il mancato versamento delle indennità di invalidità a persone gravemente disabili che vivono in altri Stati membri, in Islanda, Lichtenstein, Norvegia o Svizzera, in violazione della legislazione dell´Ue sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. Secondo la normativa slovacca vengono erogati unicamente ai cittadini che vivono in Slovacchia tre tipi di prestazioni: l´indennità di assistenza ("peňažný príspevok na opatrovanie"), l´assegno d´invalidità ("peňažný príspevok na osobnú asistenciu") e l´indennità in denaro per compensare le spese maggiori che devono sostenere i disabili gravi ("peňažný príspevok na kompenzáciu zvýšených výdavkov"). Conformemente alla giurisprudenza della Corte di giustizia dell´Ue, le prestazioni in denaro per cure di lunga durata che migliorano le condizioni di vita delle persone bisognose di assistenza e compensano le spese aggiuntive provocate dalla loro condizione devono essere considerate alla stregua di prestazioni di malattia ai sensi del Regolamento (Ce) n. 883/2004 relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. Il diritto a tali prestazioni in denaro non può essere subordinato al fatto che la persona interessata viva nello Stato membro cui richiede l´erogazione delle suddette prestazioni. Questa norma permette alle persone che dipendono dall´assistenza di trasferirsi in un altro Stato membro pur mantenendo il diritto alle prestazioni in denaro per l´assistenza di lunga durata erogate dal paese in cui sono assicurate. (per ulteriori informazioni: Ip/13/476 – J. Todd - tel. +32 229 94107 - cell. +32 498 99 4107) Prestazioni di sicurezza sociale: la Commissione deferisce il Regno Unito alla Corte di giustizia dell´Ue per errata applicazione della legislazione Ue sulla sicurezza sociale Conformemente alla legislazione dell´Unione, le prestazioni di sicurezza sociale in questione devono essere concesse ai cittadini provenienti da altri Stati membri dell´Ue purché la loro residenza abituale sia nel Regno Unito. Nel 2009 questa condizione e i criteri per determinare il luogo di residenza abituale sono stati unanimemente riaffermati dagli Stati membri a livello di Unione nell´ambito di un aggiornamento delle norme Ue sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale [Regolamento (Ce) n. 987/2009, che stabilisce le modalità di applicazione del Regolamento (Ce) n. 883/2004 relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale]. Secondo i suddetti criteri, per essere considerato come avente la propria residenza effettiva e abituale in uno Stato membro un cittadino deve dimostrare che il suo centro abituale di interessi si trova in quel luogo. La Commissione ritiene che i criteri di cui alla legislazione dell´Unione siano sufficientemente severi e garantiscano pertanto che solo quelle persone che hanno effettivamente trasferito il proprio centro di interessi in uno Stato membro siano considerate come abitualmente residenti in quel luogo e non più residenti nello Stato membro in cui erano precedentemente stabilite. Un´applicazione completa e rigorosa di tali criteri ai fini della determinazione della residenza abituale dota gli Stati membri di uno strumento efficace per assicurarsi che le prestazioni di sicurezza sociale in questione siano concesse unicamente ai cittadini effettivamente e abitualmente residenti sul loro territorio. (per ulteriori informazioni: Ip/13/475 – J. Todd - tel. +32 229 94107 - cell. +32 498 99 4107) Altri casi di interesse specifico Trasporto aereo: la Commissione sollecita il Belgio e la Grecia a procedere con la ratifica dell´accordo con i Balcani occidentali relativo ad uno spazio aereo comune La Commissione europea nutre preoccupazioni legate alla mancata ratifica da parte di Belgio e Grecia dell´accordo tra l´Unione europea, i suoi Stati membri e i Balcani occidentali con il quale si istituisce uno spazio aereo comune europeo ("accordo Ecaa"). La mancata ratifica dell´accordo Ecaa da parte del Belgio e della Grecia si ripercuote sull´apertura dei mercati dell´aviazione con i Balcani occidentali. Se entro due mesi le autorità belghe e greche non avranno depositato lo strumento di ratifica dell´accordo Ecaa secondo quanto previsto dalle pertinenti disposizioni Ue, la Commissione potrebbe deferire entrambi i casi alla Corte di giustizia dell´Ue. (per ulteriori informazioni: Ip/13/479 – H. Kearns - tel. +32 229 87638 - cell. +32 498 98 7638) Tessera europea di assicurazione malattia: la Commissione esprime preoccupazione per i rifiuti da parte di ospedali pubblici Spagnoli di riconoscere la Team La Commissione europea ha chiesto informazioni alla Spagna circa denunce secondo cui gli ospedali spagnoli che forniscono assistenza pubblica rifiutano attualmente di riconoscere la tessera europea di assicurazione malattia (Team). La Commissione si preoccupa che la Spagna possa non ottemperare agli obblighi che la legislazione dell´Ue le impone di fornire assistenza sanitaria d´emergenza a persone di passaggio provenienti da altri Stati membri secondo le stesse modalità e condizioni applicate ai cittadini spagnoli nel quadro del sistema sanitario nazionale. La richiesta di informazioni da parte della Commissione fa seguito ad un numero crescente di denunce che le sono pervenute, riguardanti ospedali situati soprattutto in regioni turistiche spagnole che forniscono servizi sanitari pubblici. Questi rifiutano di assistere i cittadini su presentazione della tessera sanitaria europea e chiedono invece una polizza di assicurazione di viaggio e gli estremi di una carta di credito. L´assistenza sanitaria pubblica è generalmente gratuita in Spagna e la Team conferisce il diritto al suo titolare di ricevere assistenza alle medesime condizioni dei cittadini spagnoli. In alcuni casi, però, i cittadini sono stati erroneamente informati del fatto che la loro tessera sanitaria europea non era valida se erano in possesso di un´assicurazione di viaggio. Altri pazienti erano convinti di ricevere assistenza grazie alla loro tessera sanitaria europea, ma sono poi venuti a sapere che la loro compagnia assicurativa aveva ricevuto una fattura per le cure fornite. Per ulteriori informazioni: Ip/13/474 – J. Todd - tel. +32 229 94107 - cell. +32 498 99 4107) Pareri motivati Energia rinnovabile: il Belgio e l´Estonia sono stati esortati ad applicare le norme Ue sull´energia rinnovabile Oggi la Commissione ha sollecitato formalmente il Belgio e l´Estonia a provvedere per assicurare la piena conformità alle norme Ue sulle energie rinnovabili. La Commissione europea ha inviato pareri motivati al Belgio e all´Estonia per non aver informato la Commissione del recepimento completo della direttiva sull´energia rinnovabile (Direttiva 2009/28/Ce). La direttiva sull´energia rinnovabile doveva essere attuata dagli Stati membri entro il 5 dicembre 2010. Il Belgio e l´Estonia non hanno tuttavia informato la Commissione di aver predisposto tutte le misure necessarie al recepimento completo della direttiva nella legislazione nazionale. Se entro due mesi gli Stati membri in questione non si saranno conformati agli obblighi legali, la Commissione potrà decidere di deferirli alla Corte di giustizia dell´Ue. I due suddetti pareri motivati sono completati da procedimenti simili riguardanti Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Finlandia, Ungheria, Polonia, Slovenia, Lettonia e Paesi Bassi. Per ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/energy/renewables/targets_en.htm. (per ulteriori informazioni: M. Holzner - tel. +32 229 60196 - cell. +32 498 98 2280) Parità di trattamento fra uominini e donne: la Commissione continua l´azione legale nei confronti dell´Austria sui diritti dei lavoratori autonomi Oggi la Commissione ha deciso di inviare un parere motivato all´Austria per non aver dato piena attuazione alla direttiva sulla parità di trattamento fra uomini e donne che esercitano un´attività autonoma. Il termine per il recepimento di tale direttiva è scaduto il 5 agosto 2012 e nel settembre dello stesso anno è stata inviata all´Austria una lettera di costituzione in mora. A tutt´oggi l´Austria ha recepito solo in parte la direttiva nella legislazione nazionale. È stata notificata una serie di misure di recepimento, ma altre devono ancora essere adottate sia a livello federale che regionale. La Direttiva sui lavoratori che esercitano un´attività autonoma e i coniugi che partecipano all´attività (2010/41/Ue) garantisce diritti di protezione sociale a milioni di donne sul mercato del lavoro, incoraggiando l´imprenditorialità femminile. Tali disposizioni garantiscono alle lavoratrici autonome e alle coniugi e conviventi che partecipano alle attività dei lavoratori autonomi un´indennità di maternità e un´interruzione dell´attività lavorativa per almeno 14 settimane, se decidono di usufruirne. Attualmente solo un imprenditore su tre è una donna. In assenza di risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrà deferire l´Austra alla Corte di giustizia dell´Ue. (per ulteriori informazioni: M. Andreeva - tel. +32 229 91382 - cell. +32 498 99 1382) Direttiva sulla conservazione dei dati: la Commissione chiede al Belgio di conformarsi alle norme Ue La Commissione europea ha richiesto al Belgio di conformare la propria legislazione alla normativa dell´Ue sulla conservazione dei dati, dopo che lo Stato membro in questione ha mancato di informare la Commissione sulle opportune misure di recepimento delle norme nel diritto nazionale. Il sollecito della Commissione è espresso sotto forma di parere motivato (che costituisce la seconda delle tre fasi di un procedimento Ue di infrazione). La direttiva sulla conservazione dei dati impone l´obbligo a compagnie telefoniche e fornitori di servizi di conservare dati relativi al traffico e alla provenienza (non al contenuto delle comunicazioni) ai fini dell´applicazione della legge. La suddetta direttiva è stata adottata nel 2006 e avrebbe dovuto essere recepita nella legislazione nazionale entro il 15 settembre 2007, con facoltà di differire l´applicazione della direttiva alla conservazione dei dati delle comunicazioni concernenti l´accesso a internet, la telefonia via internet e la posta elettronica su internet sino al 15 marzo 2009. A tutt´oggi il Belgio non ha recepito pienamente la direttiva. In particolare le autorità belghe devono ancora conformare la legislazione nazionale alle norme Ue che impongono alle compagnie di conservare i dati per periodi non inferiori a sei mesi e non superiori a due anni, con opportune salvaguardie della sicurezza e della protezione dei dati. Il Belgio dispone ora di due mesi per conformarsi alla normativa dell´Unione europea. In difetto, la Commissione potrà adire la Corte di giustizia dell´Ue. (per ulteriori informazioni: M. Cercone - tel. +32 229 80963 - cell. +32 498 98 2349) Libera circolazione delle merci: la Repubblica Ceca deve eliminare le barriere alle importazioni di gioielli da altri Stati membri La Commissione europea ha chiesto alla Repubblica ceca di modificare le proprie norme e prassi amministrative affinché gli articoli di gioielleria provenienti da altri Stati membri possano essere venduti sul suo territorio. Nella fattispecie l´ufficio ceco del saggio dei metalli preziosi rifiuta di riconoscere il marchio apposto sui gioielli dal suo omologo olandese, asserendo che tali marchi non permettono di distinguere tra i prodotti originari dell´Ue e quelli originari di paesi terzi (quali Cina e Hong Kong). Secondo la Commissione, le norme vigenti ostacolano la libera circolazione delle merci nel mercato interno dell´Unione e sono pertanto contrarie agli articoli da 34 a 36 del Tfue. Per quanto riguarda il commercio di prodotti a base di metalli preziosi, la Corte di giustizia dell´Unione europea ha precedentemente statuito che gli Stati membri non possono richiedere l´apposizione di un nuovo marchio sui prodotti importati da un altro Stato membro nel quale questi ultimi siano già stati legittimamente commercializzati e marchiati conformemente alla legislazione nazionale, purché le informazioni presenti sul marchio siano equivalenti a quelle prescritte dallo Stato membro di importazione e risultino altresì comprensibili ai suoi consumatori. La Commissione ha pertanto emesso un parere motivato sollecitando la Repubblica ceca a modificare la propria legislazione al fine di permettere la libera circolazione delle merci nel mercato unico. In assenza di un´opportuna modifica della legislazione ceca entro due mesi, la Commissione potrà deferire il caso alla Corte di giustizia dell´Ue. (per ulteriori informazioni: C. Corazza - tel. +32 229 51752 - cell. +32 498 99 2862) Sicurezza sociale: la Commissione chiede alla Finlandia di eliminare le restrizioni sul diritto dei lavoratori migranti alle indennità di disoccupazione La Commissione europea ha chiesto alla Finlandia di eliminare una condizione discriminatoria che lede il diritto dei lavoratori migranti alle indennità di disoccupazione. Come la maggior parte degli Stati membri, la Finlandia applica una condizione generale secondo cui i lavoratori devono aver lavorato come dipendenti o autonomi per un periodo minimo per poter beneficiare delle indennità di disoccupazione. In Finlandia i lavoratori migranti che chiedono l´indennità di disoccupazione devono però anche aver lavorato sul territorio nazionale per almeno quattro settimane da dipendenti, o quattro mesi da lavoratori autonomi. Se tale condizione non è soddisfatta, l´assicurazione del richiedente relativa ai periodi di lavoro subordinato o autonomo completati in un altro Stato membro non è presa in considerazione e il/la richiedente non ha diritto alle indennità di disoccupazione. La Commissione ritiene che la prescrizione di periodi minimi di lavoro subordinato o autonomo svolto in Finlandia per poter prendere in considerazione i periodi precedentemente completati in un altro Stato membro sia in contrasto con la legislazione dell´Ue. Il Trattato sul funzionamento dell´Unione europea (articolo 45) e il Regolamento (Ce) n. 883/2004 (articolo 6) impongono agli Stati membri di prendere in considerazione i periodi di assicurazione, di residenza e di occupazione maturati secondo la legislazione di ogni altro Stato membro, come se si trattasse di periodi maturati secondo la propria legislazione. Questa prescrizione costituisce uno dei principi fondamentali del coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale nell´Unione europea. Garantisce ai lavoratori migranti che esercitano il diritto alla libera circolazione di non essere privati dei vantaggi di sicurezza sociale cui avrebbero avuto diritto se avessero trascorso la propria vita professionale in un unico Stato membro. Il sollecito della Commissione è esposto sotto forma di parere motivato nel quadro dei procedimenti di infrazione dell´Ue. La Finlandia dispone ora di due mesi per notificare alla Commissione i provvedimenti presi per conformarsi alla normativa Ue. In difetto, la Commissione potrà decidere di deferire la Finlandia alla Corte di giustizia dell´Unione europea. (per ulteriori informazioni: J. Todd - tel. +32 229 94107 - cell. +32 498 99 4107) Assicurazione: la Commissione sollecita la Grecia a conformarsi alla legislazione Ue Oggi la Commissione europea ha sollecitato la Grecia a recepire correttamente la prima e la terza delle direttive sull´assicurazione non vita (73/239/Cee e 92/49/Cee) nella propria legge sui servizi di soccorso stradale. In base alla legislazione greca gli assicuratori sono tenuti a notificare sistematicamente (con scadenza annuale) le polizze assicurative di soccorso stradale all´autorità di vigilanza del settore assicurativo. La Commissione ritiene che ciò costituisca una violazione del diritto dell´Unione. Le norme comuni concordate negli anni ´70 stipulano tra l´altro condizioni per l´autorizzazione iniziale e la vigilanza prudenziale, con una particolare attenzione allo stato generale di solvibilità, agli accantonamenti tecnici e agli attivi a garanzia di questi ultimi. Le norme comprendono altresì l´abolizione dell´autorizzazione preventiva o della notifica sistematica delle condizioni di polizza e delle tariffe, il che incita le compagnie assicurative ad accedere a nuovi mercati con conseguente aumento della concorrenza. Si sollecita pertanto la Grecia a sopprimere tale obbligo. Il sollecito della Commissione è esposto sotto forma di parere motivato nel quadro dei procedimenti di infrazione dell´Ue. Se entro due mesi non saranno notificate misure volte a porre fine alla violazione del diritto dell´Ue, la Commissione potrà decidere di deferire la Grecia alla Corte di giustizia dell´Unione europea. (per ulteriori informazioni: C. Hughes - tel. +32 2 2964450 - cell. +32 498 964450) Libera circolazione delle merci: la Commissione sollecita la Grecia ad eliminare le barriere commerciali all´esportazione parallela di medicinali La Commissione ha inviato un parere motivato alla Grecia in ragione della creazione di ostacoli all´esportazione di prodotti farmaceutici che privano i potenziali esportatori di tali prodotti dei vantaggi dell´esportazione parallela. La legislazione greca stabilisce che i commercianti all´ingrosso possono esportare medicinali all´estero soltanto se hanno acquistato i prodotti da esportare direttamente dalle case farmaceutiche. L´esportazione non è consentita se i prodotti sono stati acquistati da altri grossisti. Neppure i rivenditori che esportano prodotti farmaceutici possono agire da intermediari nelle esportazioni di altri rivenditori di prodotti farmaceutici. Tali commercianti all´ingrosso possono vendere i medicinali agendo da intermediari sul territorio nazionale ma non per l´esportazione. Tale disposizione vigente in Grecia ha pertanto gli stessi effetti di una restrizione quantitativa delle esportazioni, che è discriminatoria e viola quindi l´articolo 35 del Tfue. Gli Stati membri possono imporre taluni obblighi ai titolari di autorizzazioni per l´immissione in commercio e ai distributori di medicinali in misura proporzionale agli obiettivi di salute pubblica perseguiti (ad esempio per assicurare la fornitura adeguata e costante di medicinali in un determinato Stato membro). Allorché una restrizione è proporzionale all´obiettivo di protezione della salute pubblica, è compatibile con la normativa dell´Ue.quando però si spinge oltre lo stretto necessario per assicurare la fornitura costante, diventa una misura ingiustificata che produce gli stessi effetti di una restrizione quantitativa delle esportazioni. La Commissione ha pertanto inviato un parere motivato alla Grecia in ragione della creazione di ostacoli all´esportazione di prodotti farmaceutici. Se entro due mesi lo Stato membro interessato non informerà la Commissione dei provvedimenti presi per assicurare il pieno rispetto dei suoi obblighi, la Commissione potrà decidere di adire la Corte di giustizia dell´Unione europea. (per ulteriori informazioni: C. Corazza - tel. +32 229 51752 - cell. +32 498 99 2862) Ambiente: la Commissione chiede all´Ungheria di recepire le norme Ue sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici La Commissione europea sollecita l´Ungheria a recepire nella legislazione nazionale la normativa Ue sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici (protection of animals used for scientific purposes). La direttiva in questione intende minimizzare l´impiego di animali a fini sperimentali e impone di ricorrere ad alternative laddove sia possibile, mantenendo contemporaneamente la ricerca nell´Ue ai massimi livelli. La direttiva doveva essere recepita nella legislazione nazionale entro il 10 novembre 2012. Poiché l´Ungheria non ha rispettato tale scadenza, il 31 gennaio 2013 è stata inviata una lettera di costituzione in mora. Nel marzo 2013 l´Ungheria ha informato la Commissione delle disposizioni nazionali pertinenti, ma la Commissione constata con preoccupazione che talune disposizioni non sono state integrate nella legislazione ungherese. In particolare non sembra che sia garantita una protezione sufficiente ai primati utilizzati a fini sperimentali. La Commissione invia pertanto un parere motivato all´Ungheria. Se l´Ungheria non agirà entro due mesi, il caso potrà essere deferito alla Corte di giustizia dell´Ue, che potrebbe imporre sanzioni pecuniarie. (per ulteriori informazioni: J. Hennon - tel. +32 229 53593 - cell. +32 498 95 3593) Orario di lavoro: la Commissione chiede all´Italia di rispettare i periodi minimi di riposo giornaliero e settimanale dei medici La Commissione europea ha chiesto all´Italia di rispettare il diritto dei medici che lavorano in strutture sanitarie pubbliche a periodi minimi di riposo giornaliero e settimanale, come stabilito dalla direttiva sull´orario di lavoro (Direttiva 2003/88/Ce). In base alla legislazione italiana numerosi diritti fondamentali stabiliti nella direttiva sull´orario di lavoro, quali la durata media dell´orario di lavoro settimanale limitata a 48 ore e un periodo minimo di riposo giornaliero di 11 ore, non si applicano agli "amministratori" che lavorano presso il servizio sanitario nazionale. La direttiva consente agli Stati membri di derogare ai suddetti diritti quando si tratta "di dirigenti o di altre persone aventi potere di decisione autonomo". I medici che lavorano per la sanità pubblica italiana, tuttavia, sono classificati ufficialmente come "amministratori" senza godere necessariamente di prerogative dirigenziali o di autonomia rispetto al proprio orario di lavoro. Ne consegue un´ingiusta privazione dei diritti garantiti loro dalla direttiva sull´orario di lavoro. La legislazione italiana contiene poi altre disposizioni e norme che privano i lavoratori della sanità pubblica del diritto ad un periodo minimo di riposo giornaliero e settimanale. La Commissione ha ricevuto numerose denunce relative al fatto che, a causa dell´errata applicazione della direttiva, i medici sono sottoposti ad orari di lavoro eccessivi senza un adeguato riposo. Il sollecito della Commissione è esposto sotto forma di parere motivato nel quadro dei procedimenti di infrazione dell´Ue. L´italia dispone ora di due mesi per notificare alla Commissione le misure adottate per allineare la legislazione nazionale alla normativa dell´Ue. In difetto, la Commissione potrà decidere di deferire l´Italia alla Corte di giustizia dell´Unione europea. (per ulteriori informazioni: J. Todd - tel. +32 229 94107 - cell. +32 498 99 4107) Libera circolazione: la Commissione prosegue l´azione nei confronti della Lituania per sostenere i diritti dei cittadini dell´Ue La Commissione europea ha concesso due mesi di tempo alla Lituania per conformarsi alla normativa dell´Unione sulla libera circolazione dei cittadini dell´Ue e delle loro famiglie in tutta l´Unione. Il sollecito della Commissione è espresso sotto forma di parere motivato (che costituisce la seconda delle tre fasi di un procedimento Ue di infrazione). La Lituania non offre sufficienti garanzie sul fatto che le autorità nazionali procedano all´espulsione soltanto di quei cittadini dell´Ue che costituiscono un pericolo reale, grave e immediato per la società. La Direttiva sulla libera circolazione mira ad assicurare che tutti i cittadini dell´Ue possano fruire appieno del loro diritto a viaggiare liberamente, a vivere e a lavorare ovunque nell´Unione europea. Essa contiene altresì varie misure di salvaguardia nel caso in cui gli Stati membri intendano limitare il diritto alla libera circolazione. In assenza di risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrà deferire la Lituania alla Corte di giustizia dell´Ue. Gli Stati membri avrebbero dovuto recepire pienamente la direttiva sulla libera circolazione (2004/38/Ce) nei propri ordinamenti giuridici entro aprile 2006. (per ulteriori informazioni: M. Andreeva - tel. +32 229 91382 - cell. +32 498 99 1382) Moneta elettronica: la Commissione chiede alla Polonia di applicare la normativa dell´Ue Oggi la Commissione europea ha chiesto alla Polonia di dare piena attuazione alla direttiva concernente l´avvio, l´esercizio e la vigilanza degli istituti di moneta elettronica (Direttiva 2009/110/Ce). Tale direttiva, comunemente nota come la seconda direttiva sulla moneta elettronica, sostituisce la direttiva 2000/46/Ce e doveva essere attuata in tutti gli Stati membri entro il 30 aprile 2011. Il sollecito della Commissione è esposto sotto forma di parere motivato complementare nel quadro dei procedimenti di infrazione dell´Ue. Un primo parere motivato era stato emesso alla fine di aprile 2012, in seguito alla mancata comunicazione da parte della Polonia del recepimento della direttiva nella legislazione nazionale (Ip/12/418). La Polonia ha successivamente notificato alla Commissione di aver integrato parte delle disposizioni richieste e di voler completare il recepimento entro la fine del 2012. In assenza di successiva notifica del completo recepimento della direttiva da parte della Polonia, la Commissione ha deciso di emettere un parere motivato complementare. Se entro due mesi non saranno notificate le misure di recepimento completo della legislazione dell´Ue, la Commissione potrà decidere di deferire la Polonia alla Corte di giustizia dell´Unione europea. Per ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/payments/emoney/transposition/index_en.htm. (per ulteriori informazioni: C. Hughes - tel. +32 2 2964450 - cell. +32 498 964450) Fiscalità: La Commissione chiede al Regno Unito di provvedere affinché le imbarcazioni private non utilizzino carburante a tassazione ridotta. La Commissione europea ha ufficialmente sollecitato il Regno Unito a modificare la propria legislazione per assicurare che le imbarcazioni private da diporto, ad esempio yacht di lusso, non possano più rifornirsi di carburante a tassazione ridotta destinato alle imbarcazioni da pesca. In base alla normativa Ue sulla marcatura fiscale dei carburanti, il carburante che può beneficiare di un´aliquota ridotta deve essere caratterizzato da una colorazione diversa. Le imbarcazioni da pesca, ad esempio, sono autorizzate a utilizzare carburante soggetto ad aliquota fiscale ridotta mentre le imbarcazioni private devono usare carburante soggetto all´aliquota standard. La legislazione del Ru non impone attualmente ai distributori di carburante di predisporre due serbatoi separati, uno contenente il carburante contrassegnato ad aliquota ridotta e l´altro il carburante ad aliquota standard. Ne consegue che le imbarcazioni da diporto non soltanto utilizzano il carburante destinato ai pescherecci, ma rischiano sanzioni pesanti se, navigando nelle acque di un altro Stato membro, vengono controllate dalle autorità locali. Il sollecito della Commissione è esposto sotto forma di parere motivato. In assenza di risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrà deferire il Regno Unito alla Corte di giustizia dell´Ue.
 
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA INAUGURA UNA PIATTAFORMA EUROPEA DELLA SOCIETÀ CIVILE CONTRO LA TRATTA DI ESSERI UMANI  
 
Bruxelles, 3 giugno 2013 - In Europa è necessario collaborare più intensamente per aiutare le vittime dell’odierna schiavitù. Oggi più di 100 organizzazioni europee della società civile uniscono le loro forze nella nuova Piattaforma della società civile dell’Ue contro la tratta di esseri umani. Creata dalla Commissione europea, la Piattaforma costituirà un forum per le organizzazioni della società civile attive a livello europeo, nazionale e locale nel campo dei diritti umani, dei diritti dei minori, dei diritti delle donne e della parità di genere, nonché dei diritti e dell’accoglienza dei migranti. I partecipanti potranno scambiarsi esperienze e idee concrete su come assistere al meglio le vittime, espandere le proprie reti e impedire che altri siano vittime di questo reato. “Il ruolo della società civile è cruciale nella prevenzione della tratta di esseri umani e nella protezione delle vittime. I professionisti e i volontari che si dedicano alla lotta contro la tratta e che lavorano direttamente con le vittime possono imparare molto gli uni dagli altri e possono aiutarci a definire politiche concrete per combattere questa odiosa forma di criminalità. Grazie alla Piattaforma, queste organizzazioni riceveranno il necessario sostegno, sia dall’Unione europea, sia le une dalle altre, e potranno diffondere le proprie esperienze in tutta Europa. Il nostro auspicio è inoltre di beneficiare delle loro conoscenze per sviluppare ulteriormente le politiche dell’Ue”, ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria Ue per gli Affari interni. La Commissione sosterrà la Piattaforma convocando i partecipanti a riunioni periodiche, in modo da raccogliere informazioni cruciali e aggiornate sulle principali difficoltà che le organizzazioni della società civile incontrano sul terreno. La seconda riunione è prevista in autunno. La Commissione sta inoltre studiando il modo di agevolare la comunicazione online nell’ambito della Piattaforma. Il , 31 maggio, la Commissaria Malmström ha inaugurato la Piattaforma a Bruxelles con una manifestazione presieduta dalla coordinatrice anti-tratta dell’Ue Myria Vassiliadou, in cui interverranno oratori provenienti da varie istituzioni e agenzie dell’Unione. Per questa prima riunione è in programma una riflessione sulle priorità politiche e sulle future attività della Piattaforma, tra cui eventuali iniziative di sensibilizzazione, nonché su metodi per coinvolgere organizzazioni stabilite in paesi terzi. I partecipanti, inoltre, metteranno in comune e discuteranno le buone prassi per affrontare il reclutamento delle vittime della tratta e la domanda online. Per un elenco completo delle organizzazioni partecipanti di ciascun paese dell’Ue, si veda l’apposito sito.  
   
   
UE: LA COMMISSARIA MALMSTRöM ACCOGLIE ACCORDO SULLE PROPOSTE DI SCHENGEN  
 
Bruxelles, 3 giugno 2013 "Accolgo con favore l´accordo sulle proposte Schengen trilogo e livello Coreper. L´accordo apre la strada a una governance di Schengen basata su regole chiare e trasparenti che renderà il sistema più efficiente, grazie al ruolo centrale dato alla Commissione europea. Questo è un passo importante verso una zona Schengen funzionante più europea e più a vantaggio dei cittadini europei. Il nuovo meccanismo sarà meglio assicurarsi che le regole siano rispettate. Tale sistema veramente europeo, coordinato dalla Commissione, ci permetterà di controllare in modo efficiente la situazione alle frontiere esterne, di reagire, di prevedere il necessario sostegno e per colmare le lacune. Essa consentirà alla Commissione di verificare, anche attraverso visite in loco, che gli Stati membri rispettino i loro obblighi e di non effettuare ingiustificati controlli al confine. La Commissione interverrà in caso di violazioni delle norme di Schengen. Ciò rafforzerà la fiducia fra gli Stati membri e, rafforzando la sua dimensione europea, contribuirà a proteggere una delle conquiste più care dell´Unione europea, la libertà di movimento. Tutti le istituzioni dell´Unione europea hanno lavorato molto costruttivo per trovare una soluzione e sono fiducioso che il Parlamento europeo e il Consiglio saranno presto formalmente approvare l´accordo ", ha dichiarato il 30 maggio il commissario Ue per gli Affari interni, Cecilia Malmström.  
   
   
UE: MONTENEGRO, RUOLO DI OPPOSIZIONE NELL´AFFRONTARE LE SFIDE ATTUALI  
 
Bruxelles, 30 maggio 2014 - Il commissario per l´Allargamento e politica di vicinato, Stefan Fule, ha incontrato il 30 maggio il presidente del "Positive Montenegro" partito, Darko Pajović, oggi a Bruxelles. Il loro incontro incentrato sui recenti sviluppi nel paese, le sfide attuali per il sistema e le istituzioni politiche e il ruolo dell´opposizione in affrontarli. Essi hanno inoltre discusso il processo di negoziati di adesione, in particolare nel settore dello stato di diritto. Commissario Füle ha sottolineato l´importanza di mantenere lo slancio per l´attuazione delle riforme necessarie. "I progressi nei negoziati di adesione richiede ora una rapida adozione delle modifiche costituzionali, rafforzare l´indipendenza e la responsabilità della magistratura, come raccomandato dalla Commissione di Venezia. Parlamento ha la responsabilità centrale in queste e altre riforme che contribuiranno anche al necessario rafforzamento della fiducia del pubblico nelle istituzioni del paese ", ha dichiarato il commissario Füle. Egli ha inoltre osservato che, mentre il governo ha la responsabilità principale di agire, l´opposizione deve svolgere un ruolo costruttivo. Commissario Füle ha apprezzato il ruolo del partito "Positive Montenegro" come partner importante che agiscono nel quadro costituzionale per rafforzare le istituzioni democratiche e ha deciso di continuare il dialogo con questo partito.  
   
   
UCRAINA: I DEPUTATI EUROPEI CHIEDONO L´ATTUAZIONE DELLE RIFORME  
 
Strasburgo, 3 giugno 2013 - Non solo devono essere adottate riforme giudiziarie e la regola di diritto in Ucraina, ma realizzate in vista del vertice di novembre Sul partenariato orientale, hanno detto i deputati al ministro degli Esteri ucraino, Leonid Kozhara, lo scorso Lunedi. La decisione sulla firma dell´accordo di associazione con l´Ucraina è da prendere al vertice. "L´ucraina è sulla strada giusta" nell´attuazione del suo programma di riforme concordato in occasione dell´ultimo vertice Ue-ucraina, il sig Kozhara hanno detto eurodeputati, che punta a iniziative volte a rafforzare l´indipendenza del potere giudiziario e le procedure penali di riforma, il ruolo del pubblico ministero e l´elettorale processo. Egli ha sottolineato che le riforme "avrebbe preso tempo", come un cambiamento di mentalità da parte degli investigatori, era necessario pubblici ministeri e di altri attori. I deputati hanno sottolineato la necessità di porre fine alla pratica della giustizia selettiva, rafforzare il coordinamento sulle questioni europee a livello parlamentare e di garantire un effettivo cambiamento di approccio nei confronti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender (Lgbt). Incontro di lunedi con il signor Kozhara seguito di un´audizione sui recenti sviluppi politici in Ucraina con Lesya Orobets e Rostyslav Pavlenko, che rappresentano i due principali partiti di opposizione, Batkivschyna e udar, e con gli esperti della Commissione di Venezia e il Comitato di Helsinki danese, tenutasi il 23 maggio 2013 .  
   
   
UE - LIBIA: LA SICUREZZA E LA TRANSIZIONE DIBATTITO SUPERATO CON IL PRIMO MINISTRO ALI ZEIDAN  
 
Strasburgo, 3 giugno 2013 - La sicurezza interna in Libia, la protezione delle sue frontiere per impedire il traffico di armi nella regione e il processo costituzionale libico sono stati i temi chiave discussi lo scorso lunedì dalla Commissione Esteri del Parlamento europeo con il primo ministro libico Ali Zeidan. "Vogliamo creare un quadro democratico solido e siamo in grado di trarre vantaggio dalla tua esperienza in questo senso," il primo ministro ha detto ai deputati, ribadendo che il processo costituzionale non dovrebbe richiedere più di "sei-otto mesi". Il ruolo della prossima missione dell´Ue di frontiera della sicurezza in Libia nel contribuire ad impedire il contrabbando di armi dal paese, la necessità di una forte rappresentanza delle donne che hanno giocato un ruolo importante nella rivoluzione libica, i rapporti con i vicini e la necessità di intensificare il recupero delle beni libici congelati nella Ue sono stati tra le altre questioni sollevate dai deputati.  
   
   
UE, CORTE DEI CONTI: APPROVATO IL CANDIDATO RUMENO, RESPINTO IN COMMISSIONE IL CANDIDATO CROATO  
 
 Lussemburgo, 3 giugno 2013 - La nomina di George Pufan come il membro rumeno della Corte dei conti è stata approvato dal Comitato di controllo dei bilanci del Parlamento europeo lo scorso Lunedi. Ma il comitato ha consigliato il Parlamento di non approvare la candidatura del croato, Neven Mates. Entrambe le nomine saranno tuttavia sottoposte a votazione plenaria di giugno. La nomina di Pufan è stato approvata con 14 voti a 13, mentgre la nomina di Mates è stata respinta con 16 voti a 11. Mr Pufan è attualmente capo della Corte dei conti rumena, che ha diretto per oltre dieci anni. Egli è il terzo candidato rumeno da presentare, dopo Bucarest ha ritirato la candidatura Mircea Popescu Vasile e Leonard Orban ha ritirato la sua, dopo un voto negativo in plenaria. La sede rumena presso la Corte dei conti è vacante dal 1 ° gennaio 2013. Mr Mates, che ha servito come capo della missione in Europa centrale e orientale presso il Fondo monetario internazionale, è attualmente Senior Advisor al governatore della Banca nazionale croata. Se approvata in seduta plenaria, sarebbe diventato il primo membro croato della Corte dei conti. Procedura - I membri della Corte dei conti, seduti in Lussemburgo, sono nominati per sei anni. Il Consiglio, previa consultazione del Parlamento europeo decide sulle proposte presentate da ciascuno Stato membro. Per preparare una audizione in Parlamento, un candidato viene chiesto di rispondere a un questionario predisposto dal Comitato controllo dei bilanci. In udienza, i candidati possono fare una dichiarazione di apertura di cinque minuti, seguito da una domanda di 25 minuti e una sessione di risposta con i membri della commissione. La nomina viene poi messa ai voti dal Parlamento nel suo insieme, e poi va al Consiglio per l´approvazione formale.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ACCOGLIE CON FAVORE I PROGRESSI SULLA PROPOSTA PER IL RECUPERO CREDITI TRANSFRONTALIERI  
 
Bruxelles, 3 giugno 2013 - La Commissione europea ha accolto con favore i progressi su una proposta per rendere la vita più facile per i cittadini e le imprese nel mercato unico dell´Unione europea, a seguito di un voto del 30 maggio in commissione del Parlamento europeo per gli affari giuridici (Juri). Il Comitato ha votato per sostenere la proposta della Commissione per rendere più facile per le imprese ei consumatori di recuperare i soldi da un debitore in un altro paese dell´Ue . " Il voto di oggi da parte della commissione giuridica è un altro passo in avanti per un´Europa dei cittadini e un´Europa che aiuta le piccole imprese ", ha dichiarato la vicepresidente Viviane Reding, Commissario alla Giustizia dell´Ue . "La nostra iniziativa per il recupero transfrontaliero dei crediti sarà tagliare i costi e risparmiare tempo per le aziende, che cercano di ottenere i loro soldi indietro in tempi economicamente difficili. Grazie al lavoro impegnato di relatore Raffaele Baldassarre Mep, sono fiducioso che questa importante iniziativa diventerà presto legge a dare una mano in più contribuendo a cittadini ed imprese ". Prossimi passi : Dopo il voto di commissione giuridica del Parlamento europeo, la proposta di direttiva sarà ora discusso dai ministri della giustizia riuniti nel Consiglio Giustizia in data 6 giugno 2013. I lavori poi continuare sotto la Presidenza lituana della Ue.  
   
   
UE: DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO MICHEL BARNIER SULL´ACCORDO RAGGIUNTO IN MERITO ALLA REVISIONE DELLA DIRETTIVA SULLA TRASPARENZA  
 
Bruxelles, 3 giugno 2013 - “Mi congratulo con il Parlamento europeo, in particolare i relatori Arlene Mccarthy e Klaus-heiner Lehne, e il Consiglio, in particolare, le presidenze irlandese, cipriota e danese il raggiungimento di questo importante accordo. Accolgo con favore questo nuovo significativo passo avanti nei nostri sforzi per rendere le imprese europee più responsabili e trasparenti. Con questo accordo, le società quotate, comprese le piccole e medi emittenti, non saranno più obbligate a pubblicare le informazioni finanziarie trimestrali, il che contribuirà a minori oneri amministrativi e dovrebbe aiutare a scoraggiare il breve termine sui mercati finanziari. La revisione della direttiva sulla trasparenza impedisce agli investitori di costruire segretamente una partecipazione di controllo in una società quotata ("proprietà nascosta"). Gli investitori dovranno ora notificare tutti gli strumenti finanziari che hanno lo stesso effetto economico degli azioni in portafoglio. Questo accordo assicura che i requisiti di informativa per le industrie estrattive e forestali come recentemente concordato nella direttiva contabile si applica a tutte le aziende di quei settori che sono elencati nella Ue.  
   
   
ROSSI A BRUXELLES, IL PROGETTO GIOVANISÌ MODELLO EUROPEO PER L’OCCUPAZIONE GIOVANILE  
 
Bruxelles, 3 giugno 2013 - Anticipare a giugno 2013 l’utilizzo dei 6 miliardi per le politiche attive per i giovani, che per la Toscana significherebbe ottenere oltre 35 milioni di euro aggiuntivi, una vera e propria boccata d’ossigeno sul fronte delle politiche per il lavoro. E’ questa la richiesta avanzata dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, intervenuto il 30 maggio a Bruxelles alla sessione plenaria del Comitato delle Regioni dell’Ue (Cdr) in qualità di relatore sul “Pacchetto occupazione giovanile”. “Su temi cosi urgenti e rilevanti – ha detto il presidente Rossi – non si può arrivare sempre tardi e in modo insufficiente. Occorre garantire ai giovani entro 4 mesi dal termine del percorso formativo uno sbocco nel mondo del lavoro, allo scopo di ridurre disoccupati e “neet” (giovani che non lavorano né fanno formazione) attraverso lo strumento dei tirocini retribuiti, così come prevede il nostro progetto Giovanisì”. Proprio il progetto toscano diventa così un modello europeo per offrire ai giovani opportunità di lavoro e per combattere la disoccupazione giovanile, giunta in Europa a un tasso medio del 22,4% e in Italia al 35,9%. “Se non si cambiano subito politiche di austerità – ha proseguito Rossi – con politiche di sviluppo e crescita (più investimenti, lotta alla finanziarizzazione dell’economia e all’evasione fiscale) si rischia l’incendio sociale, come sta accadendo in Francia, a Londra, in Irlanda e di avere un’Europa sempre meno importante e più povera. Chiediamo alla Commissione Europea di ampliare fino ai 30 anni la fascia coinvolta dalle opportunità contenute nella strategia sui giovani. I tirocini devono rappresentare opportunità formative di qualità per l’accesso al mondo del lavoro. Sollecitiamo la Ue ad emanare al più presto una raccomandazione sui tirocini che definisca standard minimi di qualità comuni a tutti gli stati membri”. Rossi ha poi sottolineato che occorre tutelare i giovani dallo sfruttamento e dall’uso distorto del tirocinio, ribadendo il concetto di dignità del tirocinante, che deve corrispondere a un progetto formativo reale, in grado di combattere le tendenze di molti datori di lavoro a utilizzarlo come approvvigionamento di manodopera a basso costo, se non gratuita. “L’unione deve avere il coraggio – ha ribadito Enrico Rossi – di aumentare le risorse da dedicare alle politiche giovanili, perchè i 6 miliardi attualmente previsti sono insufficienti e la loro erogazione va anticipata al prossimo mese di giugno. Occorre garantire ai giovani entro quattro mesi dal termine del loro percorso formativo uno sbocco nel mondo del lavoro, così da ridurre disoccupati e neet attraverso lo strumento dei tirocini retribuiti così come prevede il nostro progetto Giovanisi, con i cui tirocini il 40% dei giovani ha trovato lavoro nelle aziende stesse. La sfida maggiore che ha di fronte a sé l’Europa è di evitare la frattura generazionale, favorendo l’accesso dei giovani nel mondo del lavoro e con esso la loro autonomia”. Dopo la presentazione a Bruxelles e ad Helsinki, il presidente Rossi è stato chiamato ad illustrare il progetto Giovanisì anche a Madrid ed in Catalogna. Un giro di presentazioni è previsto anche nelle regioni italiane: Puglia, Campania, Basilicata, Trentino-alto Adige, Umbria.  
   
   
ZINGARETTI A BRUXELLES: PIU´ RISORSE E OPPORTUNITA´ PER IL LAZIO  
 
Roma, 3 giugno 2013 – Lo scoro 30 maggio il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti è stato a Bruxelles per visitare gli uffici regionali e a partecipare alla Conferenza delle Regioni. "E´ una follia che il Lazio non riusciva a spendere le risorse dall´Europa - ha spiegato Zingaretti - Per noi la programmazione europea non sarà una parte dell´attività amministrativa, ma stiamo studiando come potrò sostenere i nostri progetti innovativi. Vogliamo più Europa nella nostra Regione - ha detto ancora- che non significa anche portare una cultura amministrativa europea ovvero concertazione ed efficienza". La Regione proporrà con l´Associazione Nazionale Comuni Italiani la possibilità dell´apertura negli uffici regionali di uno sportello unico per i Comuni.  
   
   
SPACCA A BRUXELLES. CANTIERISTICA ED ECONOMIA MARITTIMA TRA GLI IMPEGNI EUROPEI DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE  
 
Ancona, 3 giugno 2013 - Anche industria marittima e cantieristica negli impegni del presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, a Bruxelles. Il presidente Spacca, con i colleghi di Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, Liguria, Claudio Burlando e Toscana, Enrico Rossi, ha sollecitato il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato a sostenere in Europa una revisione della strategia per la cantieristica navale. Nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri europei Competitività del 30 maggio a Bruxelles, i presidenti delle quattro Regioni hanno chiesto al ministro Zanonato di invitare la Commissione Europea, di concerto con gli altri Ministri, ad elaborare un piano d’azione con misure concrete volte ad attuare le raccomandazioni della strategia Leadership 2020. Strategia che punta ad adeguare alle evoluzioni del mercato e dell’industria e, contestualmente, ad allargarla agli altri ambiti marittimi, l’iniziativa europea in ambito marittimo e cantieristico. Il ministro Zanonato, facendo seguito alla richiesta dei quattro governatori, ha chiesto l’inserimento di Leadership 2020 al Consiglio Competitività di oggi. “Un gruppo di attori, tra cui le Regioni marittime europee – hanno scritto Spacca, Serracchiani, Burlando e Toscana al ministro Zanonato – ha realizzato il rapporto ‘Leadership 2020, il mare, Nuove opportunità per il futuro’ che è stato presentato a Bruxelles a febbraio dal vice presidente della Commissione Europea Antonio Tajani. Il documento contiene la futura strategia per una politica industriale delle imprese marittime a livello europeo ed è il risultato di un’ampia collaborazione tra i principali attori: industria, Ministeri, sindacati, Commissione Europea, Ong e Regioni marittime, in collegamento con la Conferenza delle Regioni periferiche marittime”. “Più di 20 Regioni europee – sottolinea Spacca, a Bruxelles anche per partecipare all’assemblea plenaria del Comitato delle Regioni d’Europa e alla riunione della Delegazione italiana di cui è stato eletto Capo Delegazione – hanno unito le loro forze all’interno dell’iniziativa ‘Industrie marittime per la Crescita blu’. Un progetto guidato dalla Regione Pays de la Loire e al quale partecipano anche le Marche accanto a Campania, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana e Sicilia, Bretagne, Egentliga Finlands förbund, Xunta de Galicia, Région Nord-pas de Calais, Région Poitou-charentes, Województwo pomorskie, Gobierno Vasco. Ciascuna realtà territoriale ha offerto la propria esperienza per l’elaborazione della piattaforma, ponendo in primo piano le esigenze delle piccole e medie imprese del settore con particolare riguardo al tema dell’occupazione e dell’innovazione”. Differenziazione innovativa e diversificazione delle industrie marittime attraverso le strategie di smart specialisation nella prossima programmazione dei fondi strutturali 2014-2020, alcune delle strade indicate dalle Regioni all’Europa. In Italia esiste una positiva intesa tra tutti gli attori nazionali, regionali, industriali e scientifici che sta permettendo la creazione del Cluster nazionale delle tecnologie del mare. “Le Marche – conclude Spacca – hanno fatto dell’economia del mare e del settore della cantieristica navale uno degli asset di forza della futura Macroregione adriatico ionica. Anche per questo l’impegno della Regione in sede comunitaria è particolarmente forte. In un contesto di crisi economica internazionale e di energica concorrenza da parte delle economia emergenti, i cantieri navali europei sono alle prese con una drastica riduzione delle commesse. Occorrono dunque, a livello europeo, nuovi investimenti nei settori della ricerca, dell’innovazione e della competitività, rafforzando la filiera che coinvolge altri settori industriali come il tessile, l’arredo-legno, l’hi-tech. Unire le forze con le altre Regioni sede di importanti cantieri navali è la strada giusta per far pesare a livello di Commissione Europea le nostre richieste”.  
   
   
TOSCANA: LA GIUNTA REGIONALE DI OGGI IN DIRETTA STREAMING  
 
Firenze, 3 giugno 2013 - I lavori della Giunta regionale di lunedì 3 giugno saranno trasmessi in diretta online a partire dalle ore 10.00. Lo streaming sarà disponibile alla home page del sito http://www.toscana-notizie.it/   Lunedì mattina sarà consultabile anche l’ordine del giorno relativo e al termine della seduta sarà resa disponibile la registrazione online. Si ricorda che gli atti approvati saranno disponibili all’indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew dopo la verbalizzazione degli stessi da parte degli uffici regionali.  
   
   
AD UN ANNO DAL TERREMOTO, IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO LETTA IN VISITA ISTITUZIONALE IN EMILIA: QUI IL MOTORE DELLA CRESCITA DEL PAESE. LAVOREREMO PERCHÉ RIPARTA. ERRANI: PER NOI EMENDAMENTI AL DECRETO 43 FONDAMENTALI. CHIEDIAMO CIÒ CHE È GIUSTO E INDISPENSABILE  
 
 Bologna, 3 giugno 2013 - “Qui c’è il motore della crescita del nostro Paese e la caduta del Pil dell’anno scorso e di quest’anno è anche figlia del terremoto dell’Emilia. Questo motore deve ripartire, ne ha bisogno l’Italia. Bisogna che ci siano gli incentivi giusti e lavoreremo per questo”. Lo ha detto il 30 maggio a Bologna il presidente del Consiglio Enrico Letta concludendo l’incontro istituzionale a un anno dal sisma del 20 e 29 maggio. “Riconfermo qui gli impegni presi dal Governo – ha aggiunto Letta - e confido che sui temi emersi si possano trovare significative risposte, dalla deroga al patto di stabilità, all’estensione del prestito per la copertura dei diversi pagamenti, all’assunzione di personale, alla necessità di evitare il paradosso che si paghino le tasse su indennizzi e risarcimenti”. Parlando a una folta platea di Deputati e Senatori, Parlamentari europei, Consiglieri regionali, Sindaci e Amministratori degli Enti locali colpiti dal terremoto, esponenti delle forze economiche e sociali, Letta ha anche annunciato un provvedimento nazionale sulle emergenze. “E’ fondamentale partire da questa esperienza - ha dteto - per elaborare una legge quadro che definisca i binari precisi su come e in che tempi intervenire in caso di emergenza. C’è bisogno di regole chiare, per dare risposte strutturali a una Paese che fragile.” “Conosco l’attenzione sua personale e del Ministro Delrio e del Governo – ha detto il presidente della Regione e Commissario per la ricostruzione Vasco Errani rivolgendosi al Presidente del Consiglio a proposito degli emendamenti al decreto 43 che sposta a fine 2014 lo stato di emergenza per le zone terremotate - Sono emendamenti per noi fondamentali. Ciò che chiediamo è semplicemente ciò che è giusto e indispensabile affinché le famiglie e le imprese possano avere fiducia e ripartire.” Errani si è soffermato anche sul tema della burocrazia “un problema grave e ordinario per l’intero Paese” rispetto al quale ha sottolineato la necessità di una “sforzo straordinario per accelerare, ridurre gli oneri, i tempi, le ridondanze,” ma anche sulla questione fondamentale della legalità” e sulla “scelta netta e totale contro fenomeni di infiltrazione e di radicamento mafioso anche attraverso misure inedite, come le white list”. “E’ un lavoro prezioso e indispensabile che costa tempo – ha sottolineato Errani - proprio perché le mafie sono presenti e operano anche da noi. Se si perde un giorno per avere maggiori garanzie, si perda un giorno “. I lavori della mattina sono stati aperti dalla presidente dell’Assemblea legislativa Palma Costi. “Ora la ricostruzione entra in una fase decisiva - ha detto - per questo chiediamo un impegno convinto del Governo e del nuovo Parlamento rispetto alle sollecitazioni scaturite dal dibattito in Assemblea legislativa fra tutti i gruppi politici, che vanno dalla richiesta di deroga al patto di stabilità alla questione fiscale, con il rinvio del pagamento delle tasse.” All’ incontro sono intervenuti anche il Capo Dipartimenti della Protezione civile Franco Gabrielli, il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, il sindaco del Comune di Reggiolo Barbara Bernardelli, il Presidente del Coordinamenti regionale di volontario di Protezione civile Marcello Gumina. L’incontro di Letta con le forze economiche e sociali “Sono fiducioso che molte delle questioni sollevate oggi dal mondo del lavoro, delle imprese, della finanza possano trovare risposte positive». Così il presidente del Consiglio Enrico Letta, parlando ai rappresentanti del sistema socio-economico nell’incontro che ha aperto questa mattina la sua visita istituzionale in Emilia-romagna. All’incontro con il ‘Tavolo regionale per la crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva’ in cui sono rappresentate tutte le forze sociali, economiche ed istituzionali dell’Emilia-romagna, sono intervenuti, oltre al Commissario per la ricostruzione Errani, anche il ministro per gli affari regionali e autonomie Graziano Delrio, il sottosegretario alla presidenza della Regione Alfredo Bertelli e gli assessori della Giunta regionale impegnati sul fronte dell’emergenza e della ricostruzione quali Gian Carlo Muzzarelli (Attività produttive), Paola Gazzolo (Protezione civile), Alfredo Peri (infrastrutture), Patrizio Bianchi (scuola e ricerca) e Tiberio Rabboni (Agricoltura).  
   
   
FONDI UE, LIGURIA VIRTUOSA: CENTRATI GLI OBIETTIVI DI SPESA UE POSITIVO IL REPORT DI MAGGIO  
 
Genova, 3 giugno 2013 - Regione Liguria virtuosa sul fronte dei finanziamenti comunitari a disposizione del Por-fesr-fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013, pari a 530 milioni di euro, quasi tutti interamente impegnati. Attualmente si è raggiunto il 49,13% nello stato di avanzamento spesa rispetto all’intero programma. “La quota di spesa certificata raggiunta dalla Regione Liguria a maggio, trasmessa al governo e all’Ue per le verifiche periodiche, con alcuni giorni di anticipo, ammonta a 258 milioni di euro, 4 milioni in più della soglia di spesa di 254 milioni prevista dall’Ue , pena il disimpegno automatico delle risorse comunitarie”, spiega l’assessore allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli. Il dato conferma la capacità della Regione Liguria di utilizzare al meglio le risorse europee a disposizione e di riuscire a spenderle nei tempi previsti che ci impone l’Unione Europea. L’assessore allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli esprime: “soddisfazione per il traguardo raggiunto”. La Regione Liguria- aggiunge- “ha mostrato un grande senso di responsabilità in un momento di crisi così delicato per il paese e per la Comunità Europea, in quanto a fronte di risorse limitate in molte altre regioni italiane si assiste troppo spesso a situazioni in cui non si riesce a raggiungere la spesa”. Un impegno che continuerà nei prossimi mesi, richiamando alla massima attenzione gli enti locali beneficiari dei fondi perché siano rispettate anche le scadenze di ottobre e dicembre. “Ognuno dovrà fare la sua parte con determinazione affinché questi difficili obbiettivi diventino gli obbiettivi di tutti gli enti locali, coinvolti con programmi di riqualificazione urbana e recupero del patrimonio culturale”, afferma Guccinelli.  
   
   
FONDI UE. LIBERARE RISORSE DA VINCOLI. VENDOLA: "GRATITUDINE PER HAHN"  
 
Bari, 3 giugno 2013 - Fondi Ue. Una dichiarazione del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a commento della presa di posizione del commissario europeo per le politiche regionali Johannes Hahn che propone che la quota nazionale di cofinanziamento dei progetti sia sganciata dai vincoli del Patto di stabilità. “Vorrei esprimere gratitudine nei confronti del Commissario europeo Johannes Hahn per la sua presa di posizione, forte e chiara, con cui propone di liberare le risorse del cofinanziamento della spesa comunitaria dai vincoli del patto di stabilità. Si tratta di una scelta non più rinviabile, pena la perdita di parti considerevoli del principale salvadanaio che finanzia le politiche di sviluppo nelle regioni, soprattutto meridionali. Ora mi aspetto, da parte del governo in carica, un impegno straordinario a sostegno del Commissario Hahn e a sostegno delle ragioni di chi vuole reagire alla crisi con politiche attive per il lavoro e la crescita economica”. Ricordiamo che, entro il 2015, tutta l’Italia deve spendere ancora 31 miliardi di risorse ricomprese nei programmi comunitari. Di questa cifra, la metà, pari a circa 16 miliardi, è vincolata dal Patto di stabilità e, ad oggi, solo 2 miliardi e 800 milioni risultano nettizzabili sulla base del decreto Barca.  
   
   
INTESA TRA REGIONE VALLE D’AOSTA E CPEL PER IL CONTRASTO ALL’EVASIONE FISCALE DEI TRIBUTI REGIONALI  
 
Aosta, 3 giugno 2013 - E’ stato siglato, venerdì 31 maggio, nella Sala Giunta di Palazzo regionale, dal Presidente della Regione Augusto Rollandin e dal Presidente del Consiglio permanente degli enti locali Bruno Giordano un protocollo finalizzato ad avviare una maggiore collaborazione tra la Regione e i Comuni per monitorare il territorio in modo più efficace, nell’obiettivo di contrastare la potenziale evasione fiscale riguardo ai tributi regionali correlati ai veicoli, fra cui il più rilevante è il bollo auto. «Le pubbliche amministrazioni sono tenute ad un controllo costante e puntuale della spesa e, sempre più, devono dispiegare ogni sforzo possibile per ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili – ha affermato il Presidente Rollandin. - E’ evidente, quindi, come sia necessario elaborare un percorso di collaborazione efficace ed efficiente tra i diversi enti operanti a livello locale per poter perseguire l’obiettivo del contrasto all’evasione fiscale. Con il protocollo odierno la Valle d’Aosta mette in campo un importante strumento per la realizzazione di una rete di collaborazione tra gli enti locali in questo ambito. Il documento firmato oggi, inoltre, si pone a complemento del protocollo d’intesa sottoscritto nell’agosto dello scorso anno anche con l’Agenzia delle entrate e va a completare il monitoraggio sul territorio includendo nella collaborazione richiesta ai Comuni anche i tributi gestiti direttamente dalla Regione. ». “Il contrasto all’evasione fiscale rientra nell’ambito delle attività dei Comuni – ha rimarcato il Presidente del Cpel Bruno Giordano -. Il Consiglio permanente degli enti locali avrà inoltre una funzione ausiliaria nei confronti dei Comuni, e promuoverà un’azione di collegamento tra questi e la Regione. E’ previsto inoltre un monitoraggio annuale congiunto sui risultati dell’attuazione del protocollo, per meglio calibrare l’attività e le procedure ed eventualmente sviluppare in futuro ulteriori forme di collaborazione. L’obiettivo politico è quello di promuovere una maggiore equità fiscale e, in prospettiva, ridurre l’imposizione fiscale generata”. La collaborazione dei Comuni sarà attuata mediante lo scambio di informazioni relativamente ai dati anagrafici della popolazione, all’autenticazione di atti di vendita di veicoli, ai dati inerenti controlli e sanzioni al codice della strada nonché attraverso una fattiva collaborazione nella notificazione degli atti redatti dall’Amministrazione regionale. Tali attività consentiranno alla Regione di bonificare le proprie banche dati e di verificare gli adempimenti dovuti dai contribuenti in maniera più celere ed efficiente.  
   
   
CASO CIMIC: ZAIA, “NESSUN MOTIVO PER SPOSTARE IL REPARTO, IL VENETO ORGOGLIOSO DI OSPITARLO SUL PROPRIO TERRITORIO”  
 
Venezia, 3 giugno 2013 - “Il Veneto è orgoglioso di avere sul proprio territorio una struttura come quella del Cimic, una risorsa che svolge un ruolo strategico. Da anni questo importante reparto multinazionale della Nato si è insediato e integrato con le nostre comunità e ha con il Comune e le Istituzioni di questa Regione un rapporto e un dialogo costruttivo. Ritengo, quindi, non abbia nessun fondamento la richiesta di trasferimento di questo reparto che comporterebbe, inoltre, un costo per i cittadini di circa 2 milioni di euro. In un periodo di crisi come questo sarebbe da irresponsabili far pesare sulle tasche delle famiglie una spesa ingiustificata.” Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, interviene sulla questione della Cimic nel Comune di Motta di Livenza, in provincia di Treviso. “Ci tengo a precisare – aggiunge Zaia – che la struttura dove oggi opera e risiede la Cimic non è in nessun modo danneggiata dall’alluvione, perché nel 2010 non c’è stato alcun fenomeno di questo tipo che ha interessato la caserma, che oggi si trova in ottime condizioni ed è collocata in un punto strategico per quel che riguarda l’accesso ad autostrada, ferrovia ed aeroporto.” “Sono certo che il Cimic non si sposterà da Motta di Livenza e dal Veneto – conclude il presidente – e colgo l’occasione per ringraziare tutti gli uomini e le donne che lavorano nel reparto presente a Motta di Livenza, anche per quello che fanno per i nostri territori e per le nostre comunità.”  
   
   
AMMINISTRATIVE IN TOSCANA: NEGLI ULTIMI DIECI ANNI AFFLUENZA DALL’ANDAMENTO SUSSULTORIO  
 
Firenze, 3 giugno 2013 – Quella che salta subito agli occhi è una lettura meno facile e più complessa dell’affluenza al voto. L’osservatorio elettorale della Regione Toscana ha appena pubblicato, scaricabile dal sito dell’ente, un fascicolo con i risultati delle amministrative in Toscana del 26 e 27 maggio 2013, che hanno coinvolto diciassette comuni. Un fascicolo con raffronti su più anni, fatto di numeri. E quello sull’affluenza è il primo dato messo in evidenza. Appare evidente infatti una tendenza di lungo periodo al crescere dell’astensione. Ma emerge chiaramente, negli ultimi dieci anni, anche un andamento sussultorio e fortemente zigzagante, con l’affluenza alle urne che torna a crescere quando la posta in palio è sentita come più importante, quando il risultato appare alla vigilia più incerto e non scontato o a seconda del tipo di elezioni. Così se il 26 e 27 maggio sono andati a votare sicuramente molti meno elettori delle recenti elezioni politiche, per tredici comuni su diciassette l’astensione è stata comunque minore che alle regionali del 2010: salvo quattro casi, ovvero Pisa, Campi Bisenzio, Impruneta e Poggio a Caiano. Nel fascicolo la partecipazione elettorale viene analizzata nel dettaglio attraverso tutte le elezioni che si sono svolte dal 2003 ad oggi. Per ciascun comune chiamato a rinnovare l’amministrazione che lo guidava vengono poi proposti, assieme ai risultati dell’ultima tornata elettorale, quelli delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 e i risultati delle precedenti amministrative. Per i cinque comuni toscani con più di 15 mila abitanti che sono andate alle urne (Pisa, Massa, Siena, Viareggio e Campi Bisenzio) ci sono anche grafici che mettono in comparazione il voto degli ultimi dieci anni. Il confronto sarà completo dopo il turno di ballottaggio che interesserà tra due settimane Siena e Viareggio.  
   
   
GIOVEDI’ 6 GIUGNO SERGE LATOUCHE CHIUDE IL SEMESTRE DIDATTICO 2013 DELLA SCUOLA PER LA BUONA POLITICA DI TORINO  
 
Torino, 3 giugno 2013 - Giovedì 6 giugno alle 16 a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Provincia di Torino, è in programma l’incontro conclusivo del sesto semestre didattico della Scuola per la Buona Politica di Torino. Serge Latouche tratterà il tema “Da dove, verso dove? Il capitalismo nella storia”. L’economista e filosofo francese Serge Latouche è uno degli animatori della “Revue du Mauss” (Movimento Anti Utilitarista delle Scienze Sociali), presiede l´associazione “La ligne d´horizon”, è professore emerito di Scienze Economiche all´Università di Parigi Xi e all´Institut d´études du devoloppement économique et social. È tra gli avversari più noti dell´occidentalizzazione del pianeta ed è un sostenitore della decrescita conviviale e del localismo. “Veniamo da una società incentrata sulla crescita, fagocitata da un’economia capitalista fondata sull’accumulazione illimitata. – spiega il professor Latouche - Ma la società della crescita, oggi, non cresce, il che risulta essere la peggiore delle condizioni. I nostri consumi non risultano più né sostenibili né desiderabili. Per evitare il collasso del sistema economico e la scomparsa dell’umanità, la scelta è, allora, fra un ecosocialismo della decrescita, che miri a costruire una società di abbondanza frugale o di prosperità senza crescita, o la barbarie dell’ecofascismo della decrescita forzata”.  
   
   
ASSOCIAZIONISMO COMUNALE: GIUNTA ABRUZZESE APPROVA DUE PROVVEDIMENTI  
 
Pescara, 3 giugno 2013 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore agli Enti locali, Carlo Masci, ha adottato due importanti provvedimenti in materia di sostegno all´associazionismo comunale. In particolare, sono stati forniti chiarimenti e precisazioni relativamente alla definizione delle particolari situazioni orografiche che consentirebbero alle Unioni di Comuni o alle convenzioni tra Comuni di derogare alla soglia minima di 5.000 abitanti per la gestione associata delle funzioni fondamentali e di raggiungere, in via eccezionale, la soglia minima di 3.000 abitanti. Pertanto, la Giunta regionale, venendo incontro a sollecitazioni pervenute direttamente dal territorio, ha chiarito che per condizioni orografiche particolari debba intendersi la sussistenza di un dislivello altimetrico tra i Comuni associati rapportato al dislivello altimetrico esistente tra i Comuni appartenenti al medesimo ambito ottimale, così come geograficamente definito da un recente provvedimento legislativo. Infatti, la Regione Abruzzo è stata suddivisa in 8 ambiti ottimali che presentano peculiarità, sia sotto il profilo orografico e socio-economico che per le potenzialità di sviluppo locale, tali da consentire, soprattutto ai Comuni obbligati, di associare le funzioni fondamentali comunali, nel rispetto dei principi di efficienza ed efficacia contemperati al rispetto del principio di economicità dell´azione amministrativa. "Si tratta di un´azione di governance rivolta ai piccoli Comuni - ha commentato l´assessore Masci - con un´attezione particolare all´associazionismo poichè le norme prevedono gli accorpamenti e, a tal proposito, la Regione Abruzzo sta accompagnando questo processo cercando di andare incontro, quanto più possibile, ai desiderata dei territori che, come è noto, sono eterogenei. Per cui, - ha proseguito - sono state previste delle deroghe alla normativa e questo è uno di quesi casi visto che, in determinate condziioni orografiche, è possibile diminuire il numero degli abitanti per formare un´Unione di Comuni". Al fine di consentire ai Comuni di procedere, nel rispetto delle scadenze stabilite dal legislatore statale, ad attivare percorsi finalizzati all´associazionismo obbligatorio tra Comuni, la Giunta regionale ha adottato un secondo provvedimento con il quale ha definito i criteri e le modalità per la concessione di contributi alle Unioni di Comuni per la gestione in forma associata di funzioni fondamentali. Il finanziamento è assicurato con risorse previste da una specifica linea d´azione del Par/fas Abruzzo 2007/2013 diretta all´ "Accrescimento della capacity building negli enti locali e nell´intera filiera interistituzionale anche attraverso l´innovazione e razionalizzazione della gestione associata dei servizi pubblici Locali - intervento n. 2 recante "Innovazione e razionalizzazione della gestione associata dei servizi pubblici locali (1^ attività)" il cui importo è pari, complessivamente, a 5 milioni 569 mila 260 euro di cui 2 milioni 470 mila 343 euro per l´anno 2013; 1 milione 780 mila 229 euro per l´anno 2014 ed 1 milione 318 mila 688 euro per l´anno 2015. "Abbiamo individuato fin da subito la necessità di dare risorse ai territori per avviare questi nuovi processi di governance - ha rivelato Masci - e così abbiamo stanziato circa 5 milioni e mezzo di euro per la gestione in forma associata dei servizi che adesso è diventata obbligatoria. Per questo, abbiamo attivato una linea di finanziamento che, attraverso progetti specifici, permette di attingere risorse introducendo criteri che consentono di favorire le situazioni più disagiate". Inoltre, in attuazione di quanto stabilito dalla normativa regionale, alle Unioni montane, sorte a seguito di scioglimento delle ex Comunità montane, sono riservate quote premiali legate, soprattutto, al riassorbimento nei propri organici del personale attualmente in servizio alle ex Comunità montane. Tale provvedimento sarà seguito, a breve, secondo quanto previsto dalle procedure di attuazione del Par/fas 2007/2013, dalla predisposizione dello Strumento di Attuazione Diretta (Sad) che conterrà l´avviso pubblico con i criteri e le modalità cui dovranno attenersi le Unioni di Comuni nella predisposizione dei progetti di associazionismo finalizzati alla erogazione dei contributi regionali. Il sostegno finanziario della Regione è diretto soprattutto alla creazione o al rafforzamento di uno o più uffici Unici per la gestione delle funzioni fondamentali in forma associata, nonché della creazione o del rafforzamento dell´Ufficio unico "Suap" e dell´Ufficio unico per la "Programmazione e Progettazione" in grado di predisporre progetti finanziati dalla U.e., dallo Stato, o da risorse regionali, finalizzati allo sviluppo locale. Saranno finanziati esclusivamente i progetti elaborati da Unioni di Comuni, in quanto tali strutture istituzionali risultano più stabili rispetto alle convenzioni tra Comuni e, sotto questo profilo, offrono maggior garanzie per l´erogazione dei servizi alla comunità rappresentata. Le Unioni possono presentare un solo progetto relativo ad un unico intervento da concludersi nell´arco temporale massimo di tre anni.  
   
   
LA GIUNTA DELLA CALABRIA HA NOMINATO ALTRI DIRIGENTE GENERALI REGIONALI  
 
Catanzaro, 3 giugno 2013 - La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Scopelliti con l’assistenza del Dirigente generale Francesco Zoccali. Su proposta del Presidente Scopelliti è stato deliberato di autorizzare la stipula di convenzioni con l’Università della Calabria e la Scuola di orientamento e alta formazione in lingua e cultura italiana per stranieri, finalizzate alla realizzazione di azioni di formazione in lingua e cultura italiana e di cultura e tradizioni della Calabria. E’ stato anche deliberata l’approvazione dei contratti aggiuntivi di formazione specialistica presso l’Università degli Studi “Magna Grecia” di Catanzaro per l’anno in corso. Su proposta dell’Assessore al Personale Domenico Tallini sono stati nominati altri tre Dirigenti generali regionali. Al Dipartimento “Bilancio” è stato nominato Pietro Manna, che aveva già ricoperto tale incarico fino al mese scorso. Al Dipartimento “Agricoltura” è stato confermato Giuseppe Zimbalatti, mentre al Dipartimento “Attività produttive” è stato nominato Pasquale Monea. Su proposta dell’Assessore alle Politiche sociali Nazzareno Salerno si è deliberato di dare corso al pagamento dell’annualità in corso ai centri di ascolto presenti sul territorio calabrese. Su proposta dell’Assessore all’Agricoltura Michele Trematerra sono state approvate le disposizione attuative per l’esercizio delle attività di ittiturismo e pesca turismo”. Su proposta dell’Assessore al Bilancio Giacomo Mancini è stato deliberato l’incremento dello stanziamento del capitolo relativo a spese per consumi di energia elettrica, mediante prelievo dal fondo di riserva per le spese obbligatorie e d’ordine. Su proposta dell’Assessore alla Cultura Mario Caligiuri è stato deliberato di prendere atto e ratificare l’accordo di valorizzazione, sottoscritto nel marzo scorso tra il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione. Si è, inoltre, preso atto del parere della seconda commissione consiliare relativamente alle direttive di attuazione delle linea di intervento 5.2.5.1. Del Por Calabria Fesr 2007/2013 ed è stato approvato il nuovo testo delle direttive.  
   
   
LAVORO, TOSCANA SCRIVE AL MINISTRO GIOVANNINI: “URGENTE MODIFICARE STATUS DI DISOCCUPATO”  
 
Firenze, 3 giugno 2013 – Cambiare con urgenza le norme sullo status di disoccupato. Questo il senso della lettera che l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini, coordinatore delle Regioni per il settore lavoro, ha inviato al ministro del lavoro Enrico Giovannini. La legge Fornero ha escluso la possibilità di conservare lo stato di disoccupazione per coloro che, pur non avendo un rapporto di lavoro subordinato, hanno comunque lavorato con forme contrattuali parasubordinate, part time o autonome, indipendentemente dal reddito percepito. Una esclusione che, se non sarà modificata, “produrrà notevoli effetti negativi dal punto di vista sociale, anche perchè lo stato di disoccupazione è il presupposto per una serie di agevolazioni e benefici, sia statali che regionali, come l’indennità previdenziale o l’esenzione dalle spese sanitarie”. Ma c’è di più. “La nuova disciplina – scrive l’assessore Simoncini – rischia di tradursi in un incentivo per i lavoratori disoccupati ad accettare occasioni di lavoro non regolare, in modo da non perdere lo status di disoccupato”. Le Regioni, che avevano qualche settimana fa già sollecitato un intervento del governo, avevano anche deciso di posticipare il recepimento del decreto attuativo della norma al 30 giugno. Ora la questione viene posta nuovamente con urgenza. In particolare Simoncini, a nome delle Regioni, chiede di reintrodurre la precedente norma che prevedeva “la conservazione dello status di disoccupato a seguito di svolgimento di attività lavorativa tale da assicurare un reddito annuale non superiore al reddito minimo personale escluso da imposizione”. Si chiede inoltre di sostituire l’espressione “sospensione dello stato di disoccupazione in caso di lavoro subordinato di durata inferiore a 6 mesi” con la formulazione” sospensione dello stato di disoccupazione in caso di accettazione di lavoro a tempo determinato o di lavoro temporanea di durata superiore a 6 mesi”. L’assessore Simoncini è stato presente il 31 maggio alla riunione della commissione Finanza della Camera dei deputati, che esaminerà il decreto legge per Imu e cassa integrazione. In quell’occasione, l’assessore ribadirà la preoccupazione delle Regioni per le risorse, ancora insufficienti, per la copertura degli ammortizzatori in deroga per tutto il 2013. Le richieste delle Regioni sono state poi, nel pomeriggio, al centro della discussione con il ministro Giovannini, cui parteciperanno tutti gli assessori regionali al lavoro. La base del confronto è stata il documento presentato dalle Regioni che, oltre al problema dello status di disoccupazione e degli ammortizzatori sociali in deroga, sollecita il rifinanziamento dei contratti di solidarietà, modifiche per l’apprendistato, la proroga delle liste di mobilità e certezze sul cofinanziamento dei fondi europei. In particolare, per i centri per l’impiego, la cui gestione è oggi affidata alle province, si chiede quale sarà il futuro assetto dal momento che le Province dovrebbero veder interrotto il loro funzionamento dal gennaio 2014.  
   
   
E’ STATO PRESENTATO A CROTONE L’AVVISO PER I TIROCINI FORMATIVI RISERVATI AI PRECETTORI DI MOBILITÀ  
 
 Catanzaro, 3 giugno 2013 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti è intervenuto, telefonicamente, alla conferenza stampa, che si è tenuta nella sede della Provincia di Crotone, per la presentazione dell’avviso per “tirocini formativi propedeutici al progetto Antica Kroton rivolto ai percettori in mobilità”. “E’ una grande opportunità – ha detto Scopelliti – che ci viene offerta per consentire lo sviluppo di un territorio che ha tutte le capacità di diventare un polo culturale ed archeologico in grado di attrarre l’attenzione e l’interesse del settore turistico dell’intero Paese. A ciò si aggiunge la capacità di poter dare, per ora, a quattrocento giovani la possibilità di formarsi per poi essere impegnati in questo progetto ambizioso”. I lavori della conferenza stampa sono stati aperti dal Presidente della Provincia di Crotone Stano Zurlo per il quale si tratta di un “qualificante intervento, da parte della Regione, in direzione dello sviluppo culturale e sociale di questo territorio che da qualche anno purtroppo è poco a vocazione industriale”. Il neo assessore al Lavoro Nazzareno Salerno “questa è la conferma di un gioco di squadra concreto che cerca di risolvere i disagi che si stanno vivendo in questa regione. Antica Kroton è un progetto formativo per quattrocento unità, rivolto ai percettori in mobilità. E’ l’inizio di un percorso importante; è un esempio di come si da l’opportunità a tali soggetti di essere formati. Oggi la Regione offre questa formazione affinché le persone coinvolte possano dare la propria professionalità in un progetto che abbiamo voluto e sostenuto. Con esso diamo, oltre ad un piccolo aiuto alle famiglie, anche un supporto alla città”. La Vicepresidente della Regione Antonella Stasi si è detta emozionata e lieta perché “un altro risultato è stato raggiunto. Molti sono gli scettici – ha detto la Stasi – in questa città ma abbiamo le idee chiare e siamo convinti di quello che facciamo. Si tratta di un progetto limpido e di un processo certo. Partiamo con quattrocento persone, che non sono tante, proprio perché vogliamo fare le cose bene. Noi crediamo che il progetto Antica Kroton possa essere la vera opportunità per fare cambiare questo territorio in termini culturali ed archeologici. Forse non troveremo, durante gli scavi, manufatti in buone condizioni, ma troveremo l’antica Crotone che ci consentirà, sono sicura, di proiettarci a livello nazionale e mondiale, grazie anche alla creazione di un parco virtuale, tridimensionale, che dovrà rappresentare l’elemento attrattore per l’intera Calabria. Accanto alla crescita ed allo sviluppo del territorio, daremo anche un lavoro a decine di persone ed avvieremo dei lavori che dureranno non meno di cinque anni”.L’assessore all’Ambiente Francesco Pugliano ha sottolineato che il progetto presentato oggi è il “pezzo di un mosaico più ampio a dimostrazione di una vocazione che Crotone non aveva ancora percorso. Lo dimostra lo stesso fatto che a questa azione sono interessati cinque dipartimenti regionali e tre Ministeri. Credo che sia sicuramente ottimistico pensare che possa essere individuata la bussola di una nuova capacità di crescita e di sviluppo per Crotone”. Il presidente della commissione consiliare”Sanità ed attività sociali” Salvatore Pacenza si è detto soddisfatto dell’azione che il governo regionale sta portando avanti a favore della crescita culturale e dell’occupazione sull’intero territorio crotonese.  
   
   
MARCHE: “OFFICINE DELLA CREATIVITÀ”, EMANATO IL BANDO PER VALORIZZARE I TALENTI UNDER 35.  
 
 Ancona, 3 giugno 2013 - Intercettare, convogliare e valorizzare le energie creative e i talenti degli under 35 marchigiani. É l’obiettivo del Bando “Officine della creatività”, emanato dalla Regione, con una dotazione finanziaria 400 mila euro tra fondi regionali e statali. Il bando è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale (Bur Marche) n.40 del 30 maggio 2013. L’intervento è previsto nell’Accordo “I Giovani c’entrano”, siglato con il dipartimento della Gioventù della presidenza del Consiglio dei ministri nel settembre 2011. Sostiene i progetti di rete presentati da soggetti pubblici e privati del territorio marchigiano. Dovranno essere almeno in numero di tre, guidati da un capofila, e presentare iniziative al cui interno siano previste una o più azioni di valorizzazione delle professioni legate alle arti visive, alla musica e alla multimedialità, di promozione e di sviluppo delle professionalità in campo artistico e di sostegno e valorizzazione delle varie eccellenze creative presenti sul territorio regionale. Tra le azioni ammissibili si segnalano: progetti di talent scouting e accompagnamento di giovani artisti/creativi alla produzione, progetti di “cantieri creativi”, realizzazione di filiere e network creativi, progetti di organizzazione workshop e di incontro tra giovani creativi e il tessuto imprenditoriale. “Sulla scia del successo del bando I Luoghi dell’animazione - ha affermato l’assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini - abbiamo ritenuto di continuare nell’investimento sulla creatività giovanile. La sfida è quella di promuovere giovani talenti che sappiano coniugare, in termini progettuali, l’uso delle nuove tecnologie, la valorizzazione del patrimonio culturale esistente e le attività artistiche performative. Nel perseguire quest’obiettivo, abbiamo pensato bene di continuare a coltivare l’azione sinergica tra le politiche giovanili e quelle culturali, all’insegna della cultura che è anche nuova economia”. “Continua la collaborazione tra cultura e politiche giovanili, già dimostratasi efficace per la prestigiosa Biennale dei giovani artisti che, quest’anno, vedrà, nel capoluogo di Regione, circa 220 giovani artisti europei - ha dichiarato l’assessore regionale alle Politiche Giovanili, Paolo Eusebi - È di particolare rilevanza, tra le finalità di questo bando, l’obiettivo di far relazionare i giovani artisti con il tessuto imprenditoriale marchigiano, creando così opportunità di lavoro qualificato e sviluppo economico”.  
   
   
VALLE D’AOSTA, SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO: 4 POSTI PER PROGETTI IN POLONIA  
 
Aosta, 3 giugno 2013 - L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali informa che i ragazzi fra i 18 e i 30 anni hanno tempo fino alle ore 14 di mercoledì 12 luglio per fare domanda di partecipazione a 4 progetti di Servizio Volontario Europeo (Sve) in Polonia. Grazie alla collaborazione tra l’Ufficio di rappresentanza di Bruxelles, che in Valle d’Aosta promuove la partecipazione delle strutture regionali ai programmi tematici gestiti direttamente dalla Commissione Europea, e la Struttura Politiche sociali, accreditata in qualità di organizzazione di invio nell’ambito dello Sve, 4 giovani potranno fare un’esperienza di volontariato in Polonia, presentando apposita domanda alla Struttura politiche sociali dell’Assessorato della sanità, salute e politiche sociali a Saint-christophe, in località Grande Charrière 30 (tel. 0165 527116). I candidati saranno convocati per la selezione e per i 4 giovani prescelti il Servizio volontario inizierà ad ottobre 2013 e durerà fino a settembre 2014, con un impegno di circa 30 ore settimanali su cinque giorni. Sarà loro garantito il viaggio di andata e ritorno, il vitto e l’alloggio, le attività per l’apprendimento della lingua polacca e un contributo di circa 100 euro al mese. I progetti si svolgeranno presso: 1. Fondazione Borussia - (Olsztyn, Varmia-masuria): la Fondazione Borussia è un’organizzazione no-profit che si occupa di costruire e rafforzare la cultura della tolleranza e del dialogo tra persone di nazioni, religioni, e tradizioni differenti. I volontari lavoreranno a stretto contatto con il team di dipendenti di Borussia: il loro compito principale sarà di assistenza e di supporto ai dipendenti nelle attività giornaliere, in particolare quelle indirizzate ai più giovani. 2. Przedszkole Miejskie nr 4 im. Pluszowego Misia (Asilo multiculturale) – Olsztyn, Varmia-masuria: l’asilo municipale Pluszowy Mis (Orsacchiotto) si trova nel centro della cittadina di Olsztyn e fornisce assistenza didattica e pedagogica a circa 100 bambini tra i 3 e i 6 anni, provenienti da diverse aree della città. I volontari avranno l’opportunità di svolgere a fianco degli educatori le normali attività quotidiane dell’asilo potenziando competenze professionali e comunicativo-relazionali. 3. Muzeum Budownictwa Ludowego Park Etnograficzny (Mbl-pe) Olsztynek, Varmia-masuria: il Mbl-pe è un museo all’aperto, situato nella cittadina rurale di Olsztynek, che si compone di tre dipartimenti: Architettura, Cultura materiale e Arti, Collezioni e documenti. I volontari che si uniranno a questa organizzazione si potranno occupare di Storia, scienze naturali ed etnografia partecipando a numerosi workshop formativi offerti dal museo. 4. Centro Franco-polacco Cotes D’armor - Varmia-masuria Olsztyn, Varmia-masuria: fondato nel 1993, il Centro franco-polacco Cotes d’Armor è un’antica istituzione economica e culturale impegnata a promuovere lo sviluppo della democrazia locale e la diffusione delle idee sulle quali si fonda il concetto di Europa unita. I volontari saranno coinvolti nell’organizzazione dei corsi offerti dall’istituto e nella programmazione e realizzazione degli eventi che si terranno nel corso dell’anno. Lavoreranno, inoltre, alla preparazione e allo sviluppo dei contatti bilaterali con i partner stranieri del Cfp e contribuiranno alle attività organizzate congiuntamente con l’associazione Amitié, con la quale il Centro collabora sin dal 1996. Avranno infine la possibilità di organizzare degli incontri di presentazione del proprio Paese di provenienza, dei workshop teatrali e dei corsi di lingue per giovani studenti.  
   
   
PROGETTO GIOVANI. LUNEDÌ 3 GIUGNO A BOLOGNA SEMINARIO SULLA PRECARIETÀ GIOVANILE. INTERVENTI DEL MINISTRO IDEM E DELL´ASSESSORE BORTOLAZZI  
 
Bologna, 3 giugno 2013 - “La precarietà giovanile nei Comuni di Modena, Cesena e Piacenza”. E’ il titolo dell’indagine, elaborata dall’Università di Modena e Reggio Emilia su impulso del Comune di Modena in collaborazione con la Regione Emilia-romagna e il coinvolgimento dei Comuni di Cesena e di Piacenza, alla quale hanno preso parte più di 400 giovani tra i 15 e i 34 anni. Lo studio, con dati sulla percezione giovanile della precarietà nei diversi ambiti della vita, fotografa una realtà che può ben rappresentare tutta la regione. La ricerca sarà presentata nel corso di un seminario che si terrà a Bologna lunedì 3 giugno, dalle 9,30 alle 13,30, che sarà chiuso dall’assessore regionale al Progetto giovani Donatella Bortolazzi e dal ministro per le Politiche giovanili Josefa Idem (Sala Auditorium della Regione, viale Aldo Moro 18). Alle ore 11,30, a margine del convegno, l’assessore Bortolazzi, gli assessori comunali di Modena, Cesena e Piacenza, Fabio Poggi, Matteo Marchi e Paola Beltrani, e il professor Claudio Baraldi incontreranno la stampa.  
   
   
CV SENZA STAGE? CARTA STRACCIA GLI STAGE SONO IL PRIMO PASSO PER LA COSTRUZIONE DI UN CURRICULUM DI SUCCESSO  
 
Milano, 3 giugno 2013 – “Lo stage rappresenta per i giovani il principali strumento di accesso al mondo del lavoro, lo dicono i dati. Se ci stiamo davvero preoccupando per il loro futuro dobbiamo incentivare forme di ingresso nel mondo del lavoro come lo stage, non demonizzarle. In questo quadro ci auguriamo, perciò, che le regioni, nel recepire le linee guida nazionali, tutelino lo stage come strumento formativo e di orientamento e rafforzino il ruolo degli enti promotori nel rapporto con le istituzioni, le imprese e i tirocinanti.” Dichiara Marina Verderajme, Presidente di Actl – Sportello Stage. Il 41% dei giovani inseriti in stage, infatti, viene inserito in azienda. Nella fattispecie il 52% con un contratto a tempo determinato, il 23,5% con un contratto di apprendistato, l’8% con un contratto a tempo indeterminato, la restante percentuale con rapporti di collaborazione. E’ quanto emerge dalle indagini realizzate su un campione di 600 stage attivati da Actl – Sportello Stage tra il 1 luglio 2012 e il 31 dicembre 2012. Sportello Stage (da 14 anni ente promotore di stage) nell’ultimo anno ha attivato 7000 stage sul territorio nazionale. “Lo stage permette ai ragazzi di farsi apprezzare in azienda e di arricchire con esperienze concrete il loro curriculum. Se fossero privati di questa possibilità verrebbe meno l’opportunità di confrontarsi direttamente con le realtà aziendali, con evidenti ricadute negative in termini occupazionali. E’ per questo che abbiamo deciso di lanciare una petizione a favore dello stage per garantire uno strumento fondamentale di accesso al mondo del lavoro”. Dichiara Marina Verderajme Per aderire alla petizione, dal titolo “Giù le mani dallo stage” , sarà sufficiente accedere al seguente indirizzo internet: www.Sportellostage.it/giulemanidallostage  
   
   
TORINO: ABSTRACT PROGETTO “I GIOVANI E IL LAVORO: INCOMINCIO DA ME”  
 
Torino, 3 giugno 2013 - La Provincia di Torino ha partecipato all’iniziativa Azione Provincegiovani promossa dall’Unione Province d’Italia (Upi) presentando nell’anno 2012 la proposta progettuale “I giovani e il lavoro: incomincio da me”. Il progetto è stato finanziato dall’Upi anche mediante risorse del Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è cofinanziato da tutti gli Enti partners partecipanti al progetto. La partnership è composta dalla Provincia di Torino (ente capofila), dalle Province di Alessandria, Caserta, Vercelli e dalla Provincia Regionale di Palermo (enti partners). Sono enti associati per la realizzazione delle attività progettuali: la Città di Giaveno (To), il Comune di Tortona (Al), il Comune di Novi Ligure (Al) e il Centro Studi Ricerche Sociali “G.arnao” (Pa). Il progetto intende sviluppare occasioni di riflessione/formazione/informazione in relazione al tema dell’accesso al lavoro e del mantenimento dell’occupabilità nel tempo; potenziando nei partecipanti la capacità di individuare le proprie competenze per inserirsi proficuamente nel mondo del lavoro. I destinatari principali del progetto sono i giovani di età compresa tra i 17 ed i 24 anni, che intendono inserirsi nel mercato del lavoro. Azioni formative specifiche saranno, inoltre, rivolte agli operatori del sistema delle politiche giovanili, del lavoro, dell’orientamento e dell’istruzione, ai fini di aumentare le loro competenze in merito all´utilizzo delle tecnologie informatiche e video per la ricerca del lavoro; pertanto tutta la popolazione in cerca di occupazione potrà beneficiare dei risultati del progetto. Nel territorio della provincia di Torino, si sono individuate come “risorse” favorenti l’attuazione del progetto, ma soprattutto la sua continuità nel tempo, le seguenti strutture istituzionali: gli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore/centri di formazione professionale, i Centri per l’Impiego della Provincia di Torino e i 23 Sub Piani Locali Giovani attivi nell’ambito del “Piano Locale Giovani provinciale”. Il progetto costituisce, inoltre, un punto di incontro e di sintesi multisettoriale per alcune Aree della tecnostruttura provinciale; in particolare le attività progettuali trattano temi di interesse per i Servizi delle politiche del lavoro, i Servizi per le politiche giovanili, i Servizi per le attività produttive e i Servizi per l’Istruzione e la Formazione professionale. L’attività di gestione e di coordinamento del progetto è realizzata da una cabina di regia, guidata dalla Provincia di Torino, in qualità di soggetto capofila, e a cui parteciperanno i cinque soggetti partners, con il compito di seguire l’andamento di tutte le attività realizzate. Sono previsti tre incontri di coordinamento: il primo a Torino, all´inizio del progetto, per definire nel dettaglio le modalità operative, condividere i sistemi di gestione e di rendicontazione; il secondo a Palermo, a metà del progetto, per fare un primo punto della situazione, verificare l´andamento delle attività e individuare gli eventuali correttivi necessari; il terzo, in occasione dell’evento conclusivo a Torino, al termine del progetto, per condividere la valutazione sulle attività realizzate ed individuare le buone pratiche utilizzabili per il proseguimento delle azioni anche dopo il termine del periodo di finanziamento. Sono previsti, inoltre, incontri periodici, realizzati attraverso le moderne tecnologie di telecomunicazione, per verificare l’andamento delle singole azioni. L’attività di monitoraggio e di valutazione del progetto, a cura della Provincia di Torino, accompagna l’intera durata del progetto ed è finalizzata a verificare la presenza di eventuali scostamenti rispetto a quanto programmato, nonché alla produzione di dati utili per l’attività di valutazione di processo e di risultato. L’azione di valutazione fungerà da supporto alla cabina di regia per anticipare i possibili problemi che potrebbero emergere nel corso del progetto e per individuare i punti di forza da valorizzare. L´attività di valutazione avrà una sua appendice a sei mesi dalla conclusione per la rilevazione delle “ricadute” sul territorio. Per ottenere i risultati previsti si intende realizzare, nei territori delle Province coinvolte dal progetto, le seguenti azioni in ordine cronologico: La Ricognizione dell’esistente, realizzata dai singoli soggetti Partners, attraverso la raccolta delle esperienze a livello locale e l´analisi delle pratiche sperimentate in altri territori. A seguito del confronto tra partners si procederà alla definizione di un archivio comune di pratiche e strumenti che verrà diffuso sul territorio di ciascuna Provincia. 1) La Formazione operatori, attraverso un percorso formativo sul proprio territorio, rivolto a insegnanti, operatori dei Servizi per l’Impiego, operatori delle Politiche Giovanili, destinato ad elaborare un “Format didattico” da proporre ai giovani sui seguenti temi: • elementi di funzionamento del mercato del lavoro (in particolare i profili professionali e le modalità di accesso alle professioni), • elementi di ricerca attiva del lavoro (tecniche di realizzazione di un cv, tecniche di realizzazione di un video cv, tecniche di gestione di un colloquio di lavoro, utilizzo dei social network), • Problematiche connesse alla Privacy e al Diritto d’Oblio. 2) L’ elaborazione di due video guide visionabili liberamente sul sito web istituzionale di ciascun partners e finalizzate a favorire l´accesso alle informazioni da parte di un ampio numero di giovani. La prima guida è rivolta alle modalità di realizzazione del proprio curriculum vitae, le tecniche per la produzione di un video curriculum, le modalità di presentazione ad un colloquio di lavoro. La seconda guida riguarda le modalità di utilizzo del web a fini di ricerca del lavoro. 3) La Formazione rivolta ai giovani 17-19 anni, prevista in venticinque edizioni (cinque per territorio provinciale). Ogni percorso avrà la durata di 4 mezze giornate e illustrerà i seguenti temi: • funzionamento del mercato del lavoro e qualifiche professionali maggiormente richieste dalle imprese del territorio, • modalità di comunicazione con le imprese: self branding tramite social network professionali, blog e siti web per la ricerca del lavoro; curriculum di lavoro, video curriculum, lettera di presentazione, modalità per sostenere il colloquio di lavoro, • Informazione e diffusione della consapevolezza dell’imperiturità del dato immesso in internet, • tecniche di produzione audiovideo. 4) La Formazione rivolta ai giovani 20-24 anni in cerca di occupazione, prevista in venticinque edizioni (cinque per territorio provinciale). Ogni percorso si compone di cinque incontri di tre ore ciascuno, in cui verranno illustrati i seguenti temi: • funzionamento del mercato del lavoro e qualifiche professionali maggiormente richieste dalle imprese del territorio, • modalità di comunicazione con le imprese: self branding tramite social network professionali, blog e siti web per la ricerca del lavoro; curriculum di lavoro, video curriculum, lettera di presentazione, modalità per sostenere il colloquio di lavoro, • Informazione e diffusione della consapevolezza dell’imperiturità del dato immesso in internet, • tecniche di produzione audiovideo. La fase di Disseminazione e comunicazione del progetto è trasversale a tutte le fasi previste. Essa prevede: • Un piano di comunicazione con le azioni di informazione sul territorio, programmate in collaborazione con i soggetti operanti nel campo delle politiche giovanili, di quelle attive del lavoro e degli Istituti scolastici coinvolti, • Un evento di rilievo nazionale a Torino, in cui verrà presentata, al termine del progetto, l’esperienza realizzata e si darà conto dei risultati ottenuti, anche tramite la distribuzione del rapporto di monitoraggio e valutazione, • Uno scambio internazionale rivolto a 16 giovani partecipanti al progetto, finalizzato allo scambio di esperienze e buone pratiche con altri soggetti operanti nel campo delle politiche giovanili in Svizzera, Lichtenstein, Austria, Germania, Belgio, Lussemburgo e Francia. Risultati attesi: • Complessivamente il progetto prevede 10 percorsi formativi per operatori. Sul territorio della Provincia di Torino verrà attivato un percorso, in due edizioni, che prevede la partecipazione di circa 60 operatori del territorio torinese. • Oltre 2.000 giovani saranno coinvolti dalle attività realizzate dagli Enti partner del progetto: formazione, video guide online, realizzazione di video curriculum ed eventi di comunicazione e disseminazione. Nel proprio territorio la Provincia di Torino coinvolgerà direttamente almeno 500 giovani.  
   
   
PIEMONTE: COSTITUITO IL LABORATORIO REGIONALE DI POLIZIA SCIENTIFICA A SERVIZIO DEI COMANDI DEI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA  
 
 Torino, 3 giugno 2013 - Nasce il laboratorio regionale di polizia scientifica a supporto della polizia locale che opera sul territorio piemontese. Grazie al protocollo d’intesa, siglato il 30 maggio dall’assessore alla promozione della Sicurezza e Polizia Locale, Riccardo Molinari, in rappresentanza della Regione Piemonte, e dai sindaci dei Comuni di Torino e di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Verbania e Vercelli, i comandi di polizia dei comuni capoluogo di provincia potranno accedere alle tecnologie e competenze specialistiche del Laboratorio di polizia scientifica e del Nucleo Investigativo Scientifico e Tecnologico (Nist) del Comando di Polizia municipale di Torino. Il servizio mette in rete le attività delle polizie locali che possono operare in modo più efficace su: analisi di falsi documentali e certificazioni, fotosegnalazioni e analisi di sostanze stupefacenti, analisi sul posto a supporto a operazioni in loco. “Prosegue l’impegno del Governo regionale – sottolinea l’assessore alla promozione della Sicurezza e Polizia Locale, Riccardo Molinari - per la qualificazione e la specializzazione delle azioni della polizia locale, utilizzando le risorse economiche, nonostante siano diminuite, per progetti che mirino a creare o a rafforzare strutture e servizi sfruttabili dagli enti locali piemontesi. In questo modo è stato possibile avviare un progetto che si avvale di una struttura di eccellenza come il laboratorio del Comando di Polizia municipale di Torino. Si tratta di un’iniziativa pilota della durata di un anno, al termine della quale, verificata la positività dei risultati come auspico, potrà essere estesa anche ad altri comuni piemontesi. La sicurezza é una priorità di questo Governo Regionale - conclude Molinari - i recenti e drammatici fatti di cronaca giunti alla ribalta nazionale oltre alla quotidiana esperienza di continui episodi criminali nelle città piemontesi non possono che rafforzare ulteriormente questa nostra convinzione. Oggi la Regione con questo protocollo fornisce un utile strumento in più alla polizia locale per garantire maggiore sicurezza ai cittadini, riuscendo nonostante l´esiguità di risorse a disposizione ad incidere su tutto il territorio piemontese”. L’iniziativa, che beneficia di un contributo regionale di 100.000 euro, non comporta costi per i comandi, ad esclusione dell’eventuale utilizzo del laboratorio mobile polifunzionale presso il territorio del proprio Comune. Ai comandi infatti verranno dati in dotazione gratuitamente sofisticati kit con collegamento internet, utilizzabili dalle pattuglie sulla strada, che avranno così la possibilità di inviare immediatamente al Nist i documenti sospetti e di avere, entro le 48 ore necessarie per il fermo, la conferma ufficiale del falso per i successivi procedimenti giudiziari. L’iniziativa contribuirà alla creazione di una banca dati regionale che renderà ancora più efficace il lavoro degli agenti di polizia sul territorio. Inoltre, gli operatori dei comandi potranno accedere a banche dati specifiche e partecipare a incontri di formazione sull’utilizzo di queste tecnologie.  
   
   
PRESTAZIONI DI SICUREZZA SOCIALE: LA COMMISSIONE DEFERISCE ALLA CORTE REGNO UNITO PER NON CORRETTA APPLICAZIONE DELLE MISURE DI SALVAGUARDIA COMUNITARIE DI SICUREZZA SOCIALE  
 
Bruxelles, 3 giugno 2013 - Dopo diversi contatti formali e informali tra la Commissione europea e le autorità del Regno Unito, la Commissione ha deciso di deferire il Regno Unito alla Corte di giustizia dell´Unione europea perché, in violazione del diritto comunitario, non riesce ad applicare prova la ´residenza abituale´ per Ue cittadini che risiedono nel Regno Unito e sostengono prestazioni di sicurezza sociale. Invece, il Regno Unito applica un cosiddetto "diritto di soggiorno" di prova , a seguito della quale i cittadini dell´Unione europea non possono ricevere specifiche prestazioni sociali a cui hanno diritto in virtù del diritto comunitario, quali gli assegni familiari. In base al diritto comunitario, le prestazioni di sicurezza sociale in questione debbano essere concesse a persone provenienti da altri Stati membri dell´Ue, a condizione che il loro luogo di residenza abituale è nel Regno Unito. Questa condizione, nonché i criteri per la determinazione della residenza abituale, sono stati ribaditi all´unanimità dagli Stati membri a livello di Ue nel 2009 come parte di un aggiornamento delle norme Ue in materia di coordinamento della sicurezza sociale ( Regolamento Ec/987/2009 che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento Ec/883/2004 relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale). Secondo questi criteri, al fine di essere considerato veramente residenza abituale in uno Stato membro, una persona deve dimostrare che il suo centro principale di interesse si trova lì. La Commissione ritiene che i criteri stabiliti dal diritto comunitario sono sufficientemente rigidi e quindi per garantire che solo le persone che hanno effettivamente spostato il loro centro di interesse di uno Stato membro sono considerati abitualmente residenti lì e non più residente nello Stato membro in cui hanno precedentemente vissuto . Un´applicazione completa e rigorosa di questi criteri per la determinazione della residenza abituale costituisce un potente strumento per gli Stati membri di fare in modo che tali prestazioni di sicurezza sociale sono concessi solo a chi realmente risiedono abitualmente all´interno del loro territorio. Il "diritto di soggiorno" test è un requisito ulteriore per il diritto alle prestazioni in questione, che è stato imposto unilateralmente dal Regno Unito. Cittadini del Regno Unito hanno un "diritto di soggiorno" nel Regno Unito, sulla sola base della loro cittadinanza nel Regno Unito, mentre gli altri cittadini dell´Unione europea devono soddisfare condizioni supplementari per superare questo "diritto di soggiorno" di prova. Questo significa che il Regno Unito discrimina ingiustamente a danno dei cittadini di altri Stati membri. Ciò sarebbe incompatibile con le norme Ue in materia di coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, che fuorilegge la discriminazione diretta e indiretta in materia di accesso alle prestazioni di sicurezza sociale. Le prestazioni di sicurezza sociale nel Regno Unito in questione sono: Assegni familiari; Credito d´imposta bambino; Indennità di disoccupazione (reddito-based); Credito pensione statale; Indennità di occupazione e di supporto (correlate al reddito). Ad esempio, un cittadino non britannico da un altro Stato membro è venuto nel Regno Unito dall ´Italia (dove aveva vissuto dal 1989) di lavorare per una società italiana. Ha lavorato nel Regno Unito da aprile 2007 ad aprile 2009, quando lei è stata licenziata. Nel corso della sua occupazione nel Regno Unito, ha pagato le tasse ei contributi previdenziali, ma la sua domanda di assegno di chi cerca lavoro basate sul reddito "è stata rifiutata con la motivazione che non aveva il diritto di risiedere nel Regno Unito. Se la Gran Bretagna avesse applicato norme di coordinamento dell´Ue di sicurezza sociale, i cittadini hanno confermato come abitualmente residenti nel Regno Unito avrebbero godere della stessa protezione abituali residenti in altri Stati membri dell´Ue.  
   
   
VIOLENZA DOMESTICA, SIGLATO L’ACCORDO PER PORTARE IN ITALIA IL MODELLO INGLESE A LONDRA I CASI DI VIOLENZA DOMESTICA, GRAZIE AL METODO SCOTLAND, SONO DIMINUITI DEL NOVANTA PER CENTO IN SETTE ANNI. OGGI, GRAZIE AD UN ACCORDO TRA LA GLOBAL FOUNDATION FOR THE ELIMINATION OF DOMESTIC VIOLENCE E L’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA IL MODELLO INGLESE ARRIVA IN ITALIA  
 
Milano, 3 giugno 2013 - È stato sottoscritto il 31 maggio , presso l’Università di Milano-bicocca, l’accordo tra l’Ateneo e la Global Foundation for the Elimination of Domestic Violence per portare in Italia il modello inglese contro la violenza sulle donne. La partnership è stata siglata dal rettore Marcello Fontanesi e da Patricia Scotland, presidente della Global Foundation for the Elimination of Domestic Violence, alla presenza del viceconsole generale britannico Elsa Einarsdottir (foto 1 e foto 2). Marina Calloni, docente di Filosofia Politica e sociale presso l’Università di Milano-bicocca è stata nominata ambasciatrice della Global Foundation for the Elimination of Domestic Violence e si occuperà di lavorare alla realizzazione di Edv Italy, attraverso una prima fase di ricerca e di sensibilizzazione presso le istituzioni. La Global Foundation for the Elimination of Domestic Violence è stata fondata nel 2011 da Patricia Scotland, promotrice del “metodo Scotland” che in Inghilterra ha permesso di abbattere drasticamente il numero delle violenze domestiche: nel 2003 le cronache londinesi hanno registrato 49 omicidi di donne vittime di violenza domestica, nel 2010, con il progetto Scotland già avviato, il numero è sceso a cinque. Benefici umani, ma anche finanziari: nel 2003 il costo del mancato lavoro delle donne era pari a 2 miliardi e 700.000 di sterline, fra il 2004 e il 2009 il costo è stato ridotto del 61 per cento e il risparmio è stato calcolato in 7,1 miliardi di sterline. «L’italia ha appena ratificato la Convenzione di Istanbul relativa alla prevenzione e alla lotta della violenza contro le donne e contro la violenza domestica – ha detto la baronessa Paricia Scotland - . Questa Convenzione ora deve essere implementata. Ecco perché è importante che la professoressa Marina Calloni abbia accettato il mio invito a diventare ambasciatrice per Edv Gf, allo scopo di promuovere e di verificare la possibilità di creare in Italia una sede associata di Edv Gf, simile al modello di intervento applicato nel Regno Unito, che ha ridotto del 64 per cento i casi di violenza domestica e che ha salvato molte vite». «Per sconfiggere la violenza domestica c’è ancora molta strada da fare – ha spiegato Marialuisa Lavitrano, prorettore per l’internazionalizzazione – Come suggerisce il “metodo Scotland”, servono reti integrate di avvocati, giudici, servizi sociali che possano intervenire rapidamente. Le vittime di violenza hanno bisogno assistenza e supporto immediato. E anche la scuola e l’università giocano un ruolo fondamentale in questa lotta: istruzione, dialogo, consapevolezza sono armi indispensabili contro gli abusi». Sempre questa mattina è stato presentato il libro Il male che si deve raccontare. Per cancellare la violenza domestica, scritto da Simonetta Agnello Hornby e Marina Calloni, ed edito da Feltrinelli, i cui proventi serviranno a finanziare questa prima fase di attività che porterà alla creazione di Edv Italy (foto 3). Metodo Scotland, ecco come funziona Il metodo Scotland prevede che contro la violenza domestica lavorino innanzitutto due organismi: un gruppo di intervento in grado di valutare i rischi per la vittima e un tutor che la segua subito dopo la denuncia e per almeno tre mesi. La vittima avrà a disposizione un alloggio pubblico così da poter lasciare l’abitazione insieme ai propri figli e potrà contare sul supporto della propria azienda, senza rischiare di perdere il lavoro. Il sistema si fonda su tre elementi integrati: servizi funzionali, nel senso di interconnessione tra sistema giudiziario, polizia, servizi medico-sanitari e sociali, protezione e assistenza legale per le vittime; risultati economici, derivanti dalla diminuzione delle assenze dal lavoro causate da maltrattamenti; valutazione dei costi umani attraverso la promozione di politiche sociali ad hoc. Puntare su questi tre aspetti, in Gran Bretagna, è significato ridurre i casi di violenza e, allo stesso tempo, aumentare il Pil grazie al fatto che le donne possono tornare a lavorare, sapendo di essere assistite e di potere avere giustizia.