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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Gennaio 2014
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 28 gennaio 2014 - Mentre continua l´indagine sulle attività della Troika, gli eurodeputati si confrontano sul tema in un´audizione pubblica organizzata a Bruxelles. L´agenda delle commissioni comprende anche varie discussioni sulle tematiche ambientali e sul trasporto aereo, mentre i gruppi politici si preparano per la plenaria della prossima settimana. Martedì 28 gennaio, si celebra la Giornata europea della protezione dei dati. La settimana inizia con un´audizione pubblica sul lavoro della Troika che riunisce varie parti interessate: Business Europe (l´associazione dei datori di lavoro europei), i sindacati europei e i deputati delle commissioni per gli Affari Economici e per gli Affari sociali. Mercoledì, sei deputati si recheranno in Grecia per una missione di inchiesta che dovrebbe chiarire ulteriormente l´impatto delle politiche della troika nei paesi più colpiti dalla crisi. Giovedi due commissioni votano sulle norme in materia di trasporto aereo. La commissione per l´Ambiente vota sull´esenzione parziale dal sistema europeo di quote di emissioni (Ets) per i voli intercontinentali in arrivo o in partenza dall´Ue. I membri della commissione per i Trasporti voteranno per perfezionare la legislazione aumentando l´efficienza e riducendo i costi dei servizi di controllo del traffico aereo. Lo stesso giorno, la commissione per l´Ambiente vota il divieto dell´utilizzo dei gas fluorurati nei nuovi sistemi per l´aria condizionata e per la refrigerazione a partire dal 2025. Martedì 28 gennaio si celebra la Giornata europea della protezione dei dati. Prima ancora delle rivelazioni di Edward Snowden, la questione è sempre stata a cuore degli eurodeputati. In una situazione di forte instabilità politica, una delegazione di 12 parlamentari dovrebbe recarsi in Ucraina per una visita di due giorni. Le richieste dei manifestanti e la risposta del governo saranno discusse con i funzionari, l´opposizione politica e i manifestanti. Martedì e Mercoledì, il Parlamento organizza un seminario per i giornalisti sulla campagna elettorale per le elezioni del maggio 2014 (#Ep2014).  
   
   
I PARLAMENTARI CHIEDONO MAGGIORE LEGITTIMITÀ PER LA POLITICA ECONOMICA DELL´UE  
 
Straburgo, 28 gennaio 2014 - I deputati europei e i loro colleghi nazionali si sono incontrati alla Conferenza parlamentare europea tenutasi dal 20 al 22 gennaio a Bruxelles. L´evento segna l´inizio del ciclo annuale di coordinamento delle politiche fiscali nazionali. I parlamentari vogliono garantire che le misure volte a frenare il deficit di bilancio e il debito pubblico tengano conto della dimensione sociale e della legittimità democratica. Il presidente Martin Schulz ha aperto la Settimana parlamentare questo lunedì di fronte a 150 parlamentari europei e nazionali. "Questo è un segnale forte. Ci stiamo impegnando a rafforzare la nostra cooperazione e il controllo democratico del Semestre europeo", ha detto Schulz. Nel quadro del Semestre europeo, vengono prese delle raccomandazioni economiche con implicazioni talvolta di vasta portata per le economie nazionali. Le decisioni sono proposte dalla Commissione e poi approvate in seno al Consiglio dei ministri. Gli Stati membri sono tenuti ad attuarle. Il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha presieduto la sessione di apertura insieme al Presidente del Parlamento greco, Vangelis Meimarakis. Erano inoltre presenti il Presidente della Commissione, José Manuel Barroso, e il Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. Martedì i parlamentari hanno discusso della legittimità democratica della Troika, l´organo rappresentante i creditori internazionali (Ecb, Fmi e Commissione). I due europarlamentari incaricati di stilare un rapporto sugli effetti delle decisioni della Troika, l´austriaco Othmar Karas e il francese Liem Hoang Ngoc, hanno messo in evidenza la necessità di migliorare la legittimità democratica delle decisioni prese. Non tutti sono sembrati d´accordo con questa visione. Il Presidente tedesco della Camera bassa, Norbert Lammert, ha sottolineato come i programmi di adeguamento economico siano stati democraticamente votati dai parlamenti di Irlanda, Portogallo, Cipro e Grecia. La conferenza è terminata mercoledì con l´augurio da parte del Vice-presidente del Parlamento europeo, Othmar Karas, e il Vice-presidente del Parlamento greco, Ioannis Tragakis, di una maggiore cooperazione tra i parlamenti nazionali e quello europeo.  
   
   
GRUPPO DI ESPERTI DI CONSIGLIARE COMMISSIONE EUROPEA SULLE RELAZIONI UE-USA NEGOZIATI COMMERCIALI  
 
Bruxelles, 27 gennaio 2014 – Ieri la Commissione europea ha lanciato una speciale gruppo consultivo di esperti che rappresentano una vasta gamma di interessi, dai dell´ambiente, della salute, dei consumatori e gli interessi dei lavoratori di diversi settori di business per fornire negoziatori commerciali dell´Ue con la consulenza di alta qualità nei settori in corso di negoziato nel transatlantico commercio e Investment Partnership (Ttip) parla. La creazione di questo gruppo conferma l´impegno della Commissione di chiudere il dialogo e scambio con tutti i soggetti interessati i colloqui Ttip, al fine di ottenere il miglior risultato per i cittadini europei. Ampia la composizione del gruppo, con quattordici membri di diverse prospettive e con competenze di diverso da offrire, sarà uno strumento importante in questo processo. Il gruppo consultivo integra iniziative di trasparenza, come la consultazione delle parti interessate nel corso di negoziato turni e debriefing regolare attraverso dialogo della società civile dell´Unione europea (Csd). I consigli del gruppo aiuterà la Commissione europea a garantire che un futuro Ttip agevola realmente scambio tra l´Ue e gli Usa, e vantaggio di tutti i cittadini in Europa .. Ampia rappresentanza degli interessi dei membri contribuirà anche a garantire che standard elevati in Europa, ad esempio, la protezione per i consumatori e l´ambiente, sono rispettati e sostenuti nei negoziati. Il ruolo del gruppo consultivo, con l´obiettivo di esaminare le sfide specifiche che possono sorgere durante i negoziati Ttip nei loro settori di competenza, e per fornire un feedback candida a negoziatori dell´Unione. Ignacio Garcia Bercero, il capo negoziatore dell´Unione europea, presiederà il gruppo e lavorare direttamente con gli esperti. Per consentire loro di fornire la migliore consulenza possibile, sarà condividere le informazioni dettagliate sui progressi compiuti nei colloqui, e per la prima volta, sarà anche in caso di necessità di condivisione di documenti negoziali dell´Unione, in modo da garantire la riservatezza. I membri sono esperti in interessi dei consumatori, diritto del lavoro, l´ambiente e la salute pubblica, le imprese, la produzione, l´agricoltura e settori dei servizi. Essi sono stati selezionati sulla base della loro ampia competenza nei loro campi e le loro esperienze di ampio respiro della politica commerciale dell´Ue o di politiche di regolamentazione internazionale. Di conseguenza, sono in grado di rappresentare un interesse comune condiviso dalle parti interessate in una zona particolare, piuttosto che limitarsi a singole organizzazioni. Il gruppo (che opererà in linea con le regole standard della Commissione in materia di gruppi di esperti ) si è riunito informalmente il 21 gennaio 2014 per discutere le modalità di lavoro iniziali e dettagli pratici. La prima sessione di lavoro completo si terrà il 25 febbraio 2014. Dettagli delle riunioni del gruppo, inclusi ordini del giorno e resoconti delle riunioni, saranno pubblicati sul sito Ttip e sul pubblico registro di gruppi di esperti .  
   
   
DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO PER L´ALLARGAMENTO E LA POLITICA EUROPEA DI VICINATO, STEFAN FULE, DOPO LA SUA VISITA A KIEV DEL 25 GENNAIO  
 
Kiev, 25 gennaio 2014 - "Ho visitato l´Ucraina a nome del Presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso e l´Alto Rappresentante / Vicepresidente Catherine Ashton il Venerdì e Sabato. Da sottolineare che l´Ue resta impegnata nel facilitare una soluzione pacifica e negoziata per uscire dalla crisi, ho tenuto colloqui con il presidente Viktor Yanukovich, leader del partito di opposizione Batkivshchyna Arseniy Yatsenyuk, del partito Udar Vitali Klitchko e di partito Svoboda Oleh Tyahnybok nonché con i rappresentanti della società civile. Ho anche visitato la piazza Maidan e parlato con la gente lì. Nei miei discorsi ho trasmesso le profonde preoccupazioni dell´Ue circa gli ultimi sviluppi e ha sottolineato la necessità di porre fine al ciclo di violenza, per combattere contro l´impunità dei colpevoli di violazioni dei diritti umani e di continuare un dialogo nazionale inclusivo di trovare una via d´uscita dal crisi che minaccia di destabilizzare ulteriormente il paese. I miei colloqui a Kiev hanno evidenziato la necessità di una serie di misure concrete per iniziare prima a ricostruire la fiducia delle persone per fermare la spirale di violenza e di intimidazione, di essere integrate in una seconda fase da un processo politico inclusivo che porta la stabilità in Ucraina. Ho discusso una serie di misure a tal fine, che potrebbe portare a un clima di fiducia e di un processo politico volto a porre fine a questa crisi. Ho sottolineato ai miei partner ucraini che l´Ue sarebbe rimasto coinvolto in questo processo assistendoli nella de-escalation della situazione e trovare una via d´uscita dalla crisi, come dimostrato dalla prevista visita di Alto Rappresentante / Vicepresidente Cathy Ashton a Kiev accanto settimana.  
   
   
COME POSSIAMO FINANZIARE L´EUROPA IN TEMPI DI BUDGET LIMITATI? IL NUOVO QUADRO COMUNITARIO FINANZIARIO 2014-2020, NUOVE RISORSE PROPRIE E DELLA ZONA EURO DI BILANCIO  
 
Berlino 28 Gennaio 2014 – Di seguito l’intervento di ieri di Janusz Lewandowski Commissario europeo per la Programmazione finanziaria e il bilancio alla Friedrich Naumann Foundation a Berlino : “ Signore e signori, caro signor Theurer, Hai i miei sinceri ringraziamenti per l´invito alla conferenza di oggi presso la Friedrich-naumann-foundation a Berlino. Voglio parlare oggi nella mia presentazione domani a tre cose. In primo luogo, vorrei 2014-2020 dimostrare alcuni importanti aspetti del quadro finanziario pluriennale (Qfp). Come sapete, abbiamo completato i negoziati cruciali tra gli Stati membri e il Parlamento europeo sul quadro finanziario pluriennale nel dicembre 2013. In secondo luogo, vorrei affrontare la questione posta in programma Domanda sul senso e non senso di nuovi strumenti finanziari. Quest´ultima questione non è stata completata con l´accordo sul nuovo quadro finanziario, ma è solo all´inizio. E in terzo luogo, vorrei affrontare la questione del meccanismo di solidarietà e di bilancio della zona euro, che è stato un tema centrale in occasione del Consiglio europeo di dicembre. Il quadro finanziario dell´Ue 2014-2020 - fatti So che il bilancio dell´Ue è vista criticamente da molti in Germania, ed in particolare la Fdp. Qualche critica è comprensibile, ma alcuni anche coperti. Lasciatemi dunque iniziare con alcuni fatti: Il bilancio dell´Ue rappresenta circa l´1% del rendimento economico dell´Ue (€ 135.000.000.000). Questa grandezza relativa chiarisce - il bilancio dell´Ue è troppo piccolo per avere un significativi effetti macro-economici per l´intera Ue. Tuttavia, egli ha effetti macroeconomici sui paesi della coesione. Ci ha finanziato tra il 50 e il 70% di tutti gli investimenti pubblici. Non è un discorso vuoto che il bilancio dell´Ue in molti paesi è molto centrale, al fine di superare la crisi economica. Il bilancio dell´Ue è in gran parte un bilancio di investimenti. Ca. Il 60% dei fondi per spese in conto capitale. Senza spese in conto capitale sono, naturalmente, i pagamenti diretti agli agricoltori, ma bisogna tenere a mente che il bilancio agricolo sarà dimezzato dagli anni ´80 da 70% a circa il 35% del Aushaben Ue nel 2020. I costi amministrativi rappresentano circa il 6% del bilancio dell´Ue, vale a dire, il 94% va agli Stati membri. Adesso alcune parole sul quadro finanziario dell´Unione europea 2014-2020: Ha un volume di € 1082000000000 7 anni Per la prima volta nella storia dell´Ue, ci sarà un calo complessivo in termini reali nel periodo precedente: 3,4% in meno. Ma per l´area importante della nostra competitività, dovrebbe almeno dare il 37% in più rispetto al periodo 2007-2013, il che significa di più per: Ricerca e sviluppo nell´ambito di Orizzonte 2020 , I professionisti mobili di Erasmus per tutti , Il finanziamento delle Pmi ( Cosme ) o per gli investimenti infrastrutturali transfrontalieri (Connecting Europe Facility). Tuttavia, il bilancio europeo è più di un programma di investimenti per 7 anni. Giocherà in futuro un ruolo importante nella governance europea. Nella nuova politica di coesione e strutturale di conservazione dei fondi strutturali e di coesione, con l´attuazione delle riforme strutturali che promuovano la crescita sarà necessariamente legato. Questo è tra l´altro da cosiddetti " accordi di partenariato sono raggiunti "tra la Commissione e gli Stati membri. In caso di emergenza, la Commissione propone di fondi provenienti da vari fondi potrebbe - come il Fondo di coesione, la politica regionale, lo sviluppo rurale e della pesca, che rappresentano il 40% del bilancio europeo - sospendere se gli Stati membri rifiutano di riprogrammare i fondi in conformità con le raccomandazioni specifiche per paese o dei loro accordi di partnership adattarsi. Questa cosiddetta " condizionalità macroeconomica "per le riforme strutturali molto di più per aiutare rispetto al passato per enforce consentito. In altre parole, il bilancio dell´Ue non è solo una fonte di finanziamento degli investimenti, ma anche un importante strumento di coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri. Nuove risorse proprie? Tuttavia, i negoziati sul prossimo quadro finanziario relativo non solo alla spesa, ma anche il lato delle entrate. Tuttavia, quasi tutto in questa zona per il momento è rimasta la stessa -, sia per le risorse proprie, nonché le correzioni o sconti. Tuttavia, è stato concordato come parte dell´accordo con il Parlamento, ad occupare un gruppo ad alto livello, che si occupa nei prossimi anni, con l´emissione di nuovo capitale. Ora non ci sono decisioni fondamentali sulla capitale, ma si tratta di considerazioni fondamentali a lungo termine. Mi auguro quindi che la nostra discussione può essere un po ´più rilassato e "libero". Non si tratta anche di se una nuova risorsa propria introdurre nel prossimo futuro, ma piuttosto una questione di ciò che dovevano essere soddisfatte le condizioni. Permettetemi prima di tutto sfatare alcuni pregiudizi. Ciò che non è in questa riforma: Nessuna nuova perizia fiscale - L´obiezione più comune è che si vuole dotare l´Ue di alcuna competenza in materia di politica fiscale. Mi scusi, ma dopo anni di dichiarazioni e discussioni, non ho alcuna simpatia per questi argomenti. Non si tratta di dare all´Ue una nuova competenza in materia di riscossione delle imposte, questo non è consentito dal Trattato Ue, e nessuno ha intenzione di cambiare questo. No debito: vi è un divieto di debito sul bilancio Ue, sarà anche cambiare in futuro nulla. Non più la spesa: non è l´obiettivo sulle nuove risorse proprie per aumentare la spesa per l´Europa. Così che cosa è? Si tratta di qualcosa che suona noioso - è di cambiare la struttura dei ricavi. In poche parole, c´è l´Unione europea prenda sistema per le risorse proprie tradizionali, che sono compiti e sul valore aggiunto prelievo fiscale - finanziano insieme circa un quarto del bilancio dell´Ue. Il resto, cioè, tre quarti sarà finanziato attraverso le cosiddette risorse proprie Rnl, cioè in base alla quota del reddito nazionale lordo attraverso le rimesse degli Stati membri a Bruxelles. Anche negli anni ´80 è stato il Quota delle risorse proprie tradizionali più grandi di quella di agente Rnl. Ecco dove siamo a livello europeo per tornare. Lo svantaggio del sistema attuale è infatti che Bruxelles è percepito solo come "uscita" nel discorso politico. I benefici del bilancio Ue in secondo piano. Inoltre, l´attuale metodo di finanziamento rafforza la sfortunata dibattito contribuente netto. Perché è così politicamente difficile introdurre nuove risorse proprie? Ha qualcosa a che fare con l´euroscetticismo generale: i cittadini sono scettici o non sanno esattamente ciò che viene fatto a Bruxelles. L´idea che Bruxelles ottiene il proprio fatturato, c´è più inquietante. Perché le entrate proprie, no, si vorrebbe avere il nostro dito su di esso. In questo caso, l´Ue ciascun livello di governo ha il proprio fatturato, a proposito (dazi doganali). Non ho mai sentito nel dibattito che le entrate doganali dell´Ue di essere inclusi nel bilancio nazionale, le risorse proprie basato tariffarie dovrebbero essere così aboliti. Non si tratta, in verità, il principio di entrate proprie, ma la quota di entrate proprie ai ricavi totali. Questo euroscetticismo generale è la causa per cui nuove risorse proprie in un certo numero di Stati membri - l´Europa è fuori moda. E questo non cambierà il mio parere così rapidamente. Lasciatemi quindi più probabilità di entrare nelle condizioni, è necessario il cui adempimento di rompere il blocco sui fondi propri: Nel settore delle famiglie, la nuova generazione di programmi di spesa deve dimostrare che il bilancio dell´Ue è utile e significativo. Questo vale per tutti i settori di spesa, in particolare la politica di coesione. Ma questo non sarà sufficiente, perché lo scetticismo sull´Europa, rivolto principalmente non al bilancio Ue, ma al reale o percepito l´intervento di Bruxelles nella vita delle persone: cetriolo curvatura, divieto lampadina, l´olio può vietare hanno contribuito alla fatica europea . Questo è ingiusto per alcuni aspetti, per così diritto a qualche critica può essere, l´Ue ha in realtà molto di più sul versante del credito: tutto sommato un mercato interno ben funzionante, appena beneficiato della Germania. Stiamo facendo progressi nella stabilizzazione e la regolamentazione del settore finanziario e, non ultimo, stiamo creando attraverso la conclusione di accordi commerciali posti di lavoro aggiuntivi netti in Europa. Tuttavia, abbiamo bisogno di un futuro più forte in primo piano del nostro commercio a livello europeo - l´utilità. Cose da tariffe di roaming inferiori o programmi di lotta contro la disoccupazione giovanile, aumentato il degrado della burocrazia, ecc E, naturalmente, la crisi dell´euro deve essere sostenibile superare. L´adempimento di queste condizioni richiede molto tempo, e sono consapevole che il dibattito rimarrà difficile da risorse proprie, soprattutto in vista del Regno Unito. Quindi è una tavola di spessore, deve essere al forato nel corso degli anni. Meccanismo e della zona euro solidarietà di bilancio - Vengo ora all´ultimo argomento del mio discorso - il meccanismo di solidarietà e di bilancio della zona euro. Che cosa c´entra tutto questo? Riforme per la crescita, la competitività e l´occupazione devono essere affrontati presto al fine di evitare sviluppi di crisi. Tuttavia, tali riforme comportano costi molto elevati. L´idea è quindi che gli Stati membri su alcune di accordi di partenariato con l´Ue - per il funzionamento della zona euro - intraprendere importanti riforme e, a sua volta beneficiare di un meccanismo di solidarietà. Molti dubitano se un tale sistema sarebbe utile e può lavorare. Perché dovrebbe pagare la comunità per le riforme che sono nel migliore interesse di ciascuno Stato membro? Prima che queste idee siano attuate, per cui un certo numero di questioni devono essere risolte, come ad esempio: Che cosa succede se uno Stato membro che intende avviare qualsiasi accordo contrattuale? Dovremmo poi costringerlo (può)? Come si può evitare una profonda divisione tra zona euro e zona non euro. È realistico paesi non-euro di coinvolgere in un meccanismo del genere? Quando si paga - se qualcuno cerca o se la riforma porta risultati? Cosa succede quando un (buon) disegno di legge è ammorbidita in Parlamento? Cosa succede quando una (buona) proposta di legge adottata da uno Stato membro da prendere in cambio, ma altri la crescita e l´occupazione busting? E ´sovvenzioni o prestiti rimborsabili - Qual è l´interazione con il condizionalità macro-economica e sanzioni ai sensi del Six-pack di cui sopra? Le conclusioni del Consiglio europeo del dicembre, il dibattito è stato posticipato a ottobre 2014. Ciò riflette lo scetticismo sul tema - sia al ricevitore come pagina debitori. La questione è anche importante non sovraccaricare finanziariamente gli Stati membri. Infatti, abbiamo oltre a salvare l´euro un´ulteriore discussione di pooling, vale a dire una forma di responsabilità solidale nella risoluzione delle banche. Se dovete restituire ricorso ai contribuenti (europei), alla fine della cascata di adesione, ma (che sta cercando meno probabile dalle nuove regole), poi qualche forma di pooling essere utile per scongiurare rischi per la zona euro. Questa discussione è in pieno svolgimento in questo momento. Chiusura - Vorrei concludere: Domande sul bilancio europeo o andando al di là degli strumenti finanziari riflettono in qualche modo la situazione politica in Europa di nuovo. Abbiamo - per fortuna - a sinistra la gestione delle crisi immediata dietro di noi e lavorare per rendere la zona euro e l´Unione europea per il futuro intemperie. Alcuni di questi disegni farà meccanismi finanziari a livello europeo è necessario, che sono essenziali per il funzionamento della zona euro. Altre idee di finanziamento possono avere bisogno di essere testati nuovamente. Una cosa è chiara: la volontà dei paesi debitore a fornire solidarietà, è finito. Possiamo affaticare nessuno. Mi auguro, dunque, che dopo le elezioni al Parlamento europeo, un dibattito razionale su questi temi sarà più probabile.  
   
   
GEPD: CONTROLLO ATTIVO EFFICACE NEL MANTENERE ORGANISMI DELL´UE ATTIVI PER LA PROTEZIONE DEI DATI  
 
Bruxelles, 28 gennaio 2014 - Istituzioni dell´Ue sono meglio rispetto alle norme sulla protezione dei dati e dei principi di privacy che mai. Questo è il messaggio generale della relazione Gepd il suo ultimo esercizio di valutazione generale, pubblicato ieri. Peter Hustinx , Gepd, dice: .. "Sono molto soddisfatto dei progressi che le istituzioni dell´Ue hanno fatto 10 anni della nostra attività di vigilanza hanno portato a livelli significativamente più elevati di rispetto degli obblighi di protezione dei dati attraverso i servizi dell´Ue Questo è un potente indicazione che istituzioni stanno riconoscendo che sono responsabili per l´applicazione delle norme sulla protezione dei dati. " 62 istituzioni dell´Ue controllato dal Gepd sono stati intervistati su come elaborare le informazioni personali. L´indagine includeva domande, tra le altre cose, la formazione del personale, i trasferimenti a paesi terzi e come responsabili della protezione dei dati sono coinvolti nella progettazione di nuove operazioni di trattamento. In generale, le istituzioni europee hanno fatto considerevoli progressi dall´ultima indagine Gepd nel 2011. La Fondazione europea per la formazione (Etf) e il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) sono tra quelle istituzioni che hanno dimostrato la maggior parte del miglioramento. Giovanni Buttarelli , Garante, dice: . "La maggior parte delle istituzioni sono sulla strada giusta ora, anche se alcuni sono ancora in ritardo sulla loro conformità con le norme sulla protezione dei dati Noi seguiremo quelli come del caso - alcuni possono richiedere assistenza e formazione, mentre altri beneficiare di un´azione più forte. " Sulla base dei risultati del sondaggio, il Gepd mantenere un occhio vicino sul Fondo europeo per gli investimenti (Fei), l´Istituto europeo per gli studi sulla sicurezza (Iss), il Centro satellitare dell´Unione europea (Csue), l´impresa comune Eniac e la Commissione europea Agenzia Gnss (Gsa). Il Gepd anche utilizzare i risultati di questa indagine nella pianificazione di ulteriori attività di vigilanza e di esecuzione . Questo programma include lo sviluppo di linee guida per le istituzioni, per esempio sui trasferimenti di dati personali verso paesi terzi. Ogni due anni, il Gepd conduce un lavoro di rassegna generale , sotto forma di indagini, di tutte le istituzioni dell´Ue. Istituzioni dell´Ue trattamento dei dati personali sia nella loro attività di core business e nelle loro funzioni amministrative. Questo riguarda tutti i cui dati personali siano trattati da parte delle istituzioni - siano essi funzionari dell´Ue, i beneficiari di sovvenzioni o di persone iscritte in larga scala sistemi informatici dell´Ue, quali Eurodac dell´Ue. Le indagini Gepd fare il punto dello stato dei registri e degli inventari delle operazioni di trattamento stabiliti dalle istituzioni dell´Ue e molti altri aspetti di compliance. Queste indagini consentono il Gepd per tracciare i progressi nel tempo e pianificare le sue attività.  
   
   
LA GRECIA È IL SEDICESIMO STATO MEMBRO AD APPLICARE LE NORME DELL´UE A SOSTEGNO DELLE COPPIE INTERNAZIONALI  
 
 Bruxelles, 28 gennaio 2014 - La Commissione europea ha approvato ieri la decisione della Grecia di unirsi ai quindici Stati membri dove si attuano le norme europee che permettono alle coppie internazionali di scegliere la legge nazionale applicabile al divorzio e alla separazione personale. Le nuove norme, in vigore da giugno 2012, sono il risultato della prima decisione degli Stati membri di portare avanti il processo di integrazione attraverso la procedura di cooperazione rafforzata (Ip/10/347). La cooperazione rafforzata — introdotta nel 2001 dal trattato di Nizza ma rimasta inutilizzata fino alla Commissione Barroso Ii — consente oggi a un gruppo di almeno nove Stati membri di attuare misure qualora non sia raggiunto un accordo tra tutti gli Stati membri. Grazie a questa procedura, nel 2011 quattordici Stati (v. Infra "Contesto") hanno inizialmente concordato un regolamento in materia di divorzio; a tali paesi si sono aggiunte la Lituania nel 2012 (Ip/12/1231), e la Grecia oggi. Il regolamento assicura certezza giuridica alle coppie, previene la tendenza di precipitarsi in tribunale e il c.D. "forum shopping" nelle cause di divorzio, evitando nel contempo procedimenti finanziariamente ed emotivamente stressanti. "Le norme dell´Ue sul divorzio transfrontaliero hanno aperto nuove prospettive per l´integrazione europea. Hanno segnato la strada in settori in cui la mancanza di unanimità impediva di progredire, mettendo in pratica le novità del trattato di Lisbona", ha affermato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia. "È molto incoraggiante vedere che un altro Stato membro partecipa alla cooperazione rafforzata a tutela delle coppie internazionali in fase di divorzio. Se è vero che la libera circolazione delle persone dà la possibilità a uomini e donne di tutta Europa di incontrarsi e innamorarsi, occorre però assicurare la certezza giuridica in caso di divorzio." Il regolamento sulla legge applicabile al divorzio mira a tutelare il coniuge più debole nel quadro del contenzioso relativo al divorzio, consentendo alle coppie internazionali di convenire in anticipo la legge applicabile al divorzio o alla separazione personale. In mancanza di accordo delle parti, le autorità giurisdizionali disporranno di una formula comune per determinare la legge nazionale applicabile. Il regolamento, che si applica dal 21 giugno 2012, non produce effetti sulle norme nazionali in materia di divorzio o matrimonio, né prevede l´adozione di norme che incidano sul diritto sostanziale degli Stati membri in materia di famiglia. Considerato che nel 2009 i divorzi nell´Ue sono stati circa 1 milione (dati Eurostat), le norme forniscono aiuto ai coniugi che hanno cittadinanze diverse oppure vivono in paesi diversi o vivono insieme in un paese diverso quello di origine, e consente loro di evitare procedimenti complicati, lunghi e dolorosi. La legislazione sul divorzio ha dato l´esempio per superare i disaccordi tra Stati membri in altri settori di intervento in cui successivamente si è fatto ricorso alla cooperazione rafforzata: il brevetto unitario dell´Ue (Memo/12/971) e la proposta relativa all´imposta sulle transazioni finanziarie (Ip/13/115). Contesto - Secondo i trattati europei, la cooperazione rafforzata consente a nove o più paesi di portare avanti una misura importante che è bloccata da una piccola minoranza di Stati membri. Gli altri paesi dell´Ue mantengono il diritto di parteciparvi in qualsiasi momento (articolo 331 del Tfue). Il 12 luglio 2010 i governi dell´Ue avevano adottato la decisione del Consiglio che autorizza una cooperazione rafforzata nel settore del diritto applicabile in materia di divorzio e di separazione legale (Ip/10/917, Memo/10/100). La decisione è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea il 22 luglio 2010. I quattordici Stati partecipanti (Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna e Ungheria) hanno poi negoziato e, il 20 dicembre 2010, adottato un regolamento del Consiglio che contiene le norme dettagliate applicabili ai divorzi internazionali (pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea il 29 dicembre 2010). Gli altri Stati membri che desiderino partecipare alla cooperazione rafforzata possono farlo in qualsiasi momento. A norma del trattato di Lisbona, infatti, basta che notifichino tale intenzione al Consiglio e alla Commissione. Dopo la Lituania, la Grecia è il secondo Stato membro che notifica alle istituzioni l´intenzione di partecipare alla cooperazione rafforzata.  
   
   
UE: RUSSIA: DIRITTI UMANI E LGBT A RISCHIO  
 
 Strasburgo, 28 gennaio 2014 - A sole due settimane dall´inizio dei Giochi olimpici invernali di Sochi, La sottocommissione per i Diritti dell´uomo si è detta preoccupata per le crescenti pressioni sulle organizzazioni della società civile e dei diritti Lgbt in Russia. Lo stesso giorno la commissione per le Libertà civili ha discusso della sorveglianza delle comunicazioni russe come parte di un´inchiesta del Parlamento sulla sorveglianza della Nsa americana. Nsa e Russia - L´approccio russo è più flessibile ed efficace in termini di sorveglianza perché i servizi hanno un accesso diretto alle informazioni senza dover passare per gli operatori. Ma "la Nsa ha un vantaggio naturale perché tutti usano i programmi americani", ha detto il giornalista russo Andrei Soldatov, interrogato dalla Commissione per le Libertà civili sulle differenze tra i programmi di sorveglianza russi e statunitensi. Intervenendo in videoconferenza, Soldatov ha detto che il sistema russo (Sorm) è stato utilizzato per spiare i membri dell´opposizione e che non vi è alcun controllo parlamentare dei servizi di sicurezza del paese. Sorveglianza e Giochi olimpici di Sochi - Il relatore Claude Moraes, socilaista inglese, ha sottolinetao come il Parlamento sia preoccupato per la sicurezza delle Olimpiadi di Sochi e per le azioni potenziali dei servizi di sicurezza russi. Soldatov ritiene che a Sochi "tutte le comunicazioni saranno completamente controllate dai servizi segreti". Società civile in Russia - "Siamo molto preoccupati per le leggi restrittive pre gli agenti stranieri e i controlli eseguiti bruscamente dai funzionari russi nei confronti di varie Ong e di istituzioni nazionali ed estere", ha sottolineato il presidente della sottocommissione per i Diritti dell´uomo, Barbara Lochbihler, europarlamentare tedesca e membro dei verdi. Ai sensi della legge russa ogni organizzazione non governativa che riceve fondi dall´estero, deve registrarsi come "agente straniero", il che vuol dire "spia", ha spiegato Kirill Koroteev avvocato della società Memorial. I diritti dei Lgtb - I membri della sottocommissione per i Diritti dell´uomo hanno inoltre discusso i diritti Lgtb in Russia. Michael Cashman, europarlamentare socialista inglese, ha attaccato la nuova legge in Russia che vieta la "propaganda di rapporti sessuali non tradizionali". Wanja Kilder dell´associazione russa Quarteera ha ricordato che "i gioveni omosessuali e transessuali in Russia hanno 10 volte più probabilità di commettere suicidio."  
   
   
BOLZANO, KOMPATSCHER IN PARLAMENTO A VIENNA: IL GRAZIE ALL´AUSTRIA  
 
Bolzano, 28 gennaio 2014 - La riconoscenza dell´Alto Adige per il puntuale impegno dell´Austria è stata ribadita il 27 gennaio a Vienna dal presidente della Provincia Arno Kompatscher nella sua visita al Nationalrat, una delle Camere del Parlamento. Nell´incontro con la presidente Barbara Prammer e i rappresentanti dei vari partiti si è parlato anche di crisi economica, mercato del lavoro e macroregione alpina. Con la presidente del Nationalrat ha partecipato all´incontro anche una delegazione di parlamentari dei vari partiti, che il presiente Kompatscher ha aggiornato sulla situazione in Alto Adige nella nuova legislatura e sullo stato delle trattative con Roma. "Ho ricordato che in Italia si percepisce una tendenza verso un maggiore centralismo, ma che la Provincia di Bolzano intende proseguire sulla strada del consolidamento dell´autonomia e della gestione di nuove competenze", ha detto Kompatscher. I parlamentari austriaci hanno mostrato grande interesse per lo sviluppo economico in Alto Adige e per gli effetti della crisi economica su imprese e mercato del lavoro. Kompatscher ha confermato che anche l´Alto Adige non poteva restare immune dalla difficile congiuntura, anche se il sistema economico locale ha saputo fronteggiare meglio la crisi rispetto ad altre aree. A tale proposito il nuovo Presidente ha presentato gli obiettivi della Provincia in direzione di sgravi fiscali e agevolazioni alle famiglie e alle imprese. Nel Nationalrat, una delle due Camere del Parlamento austriaco, si è parlato anche del progetto di macroregione alpina, che apre nuove prospettive nella cooperazione transfrontaliera.  
   
   
BOLZANO: KOMPATSCHER A VIENNA, VISITA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FISCHER  
 
Bolzano, 28 gennaio 2014 - Dalla collaborazione Italia-austria in ambito Euregio all´occupazione, dal doppio passaporto alla partecipazione dei cittadini alla vita democratica. Questi i principali temi al centro dell´incontro del 27 gennaio a Vienna tra il Presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher e il Presidente austriaco Heinz Fischer. Durante l´incontro svoltosi ad Hofburg, sede della Presidenza della Repubblica, al quale ha partecipato anche il Capitano del Land Tirolo Günther Platter, è stata sottolineata l´importanza per l´autonomia altoatesina di muoversi in un contesto europeo. "Continueremo a impegnarci da questo punto di vista - ha spiegato Kompatscher - sfruttando le grandi potenzialità offerte dalla cornice istituzionale dell´Euregio". Uno degli obiettivi comuni, infatti, resta il rafforzamento della collaborazione fra Alto Adige e Tirolo, da sviluppare attraverso lo strumento del Gect con ricadute concrete e "visibili" per la popolazione locale. Il Presidente austriaco Heinz Fischer ha ribadito che il dialogo tra Vienna e Bolzano ha radici solide, e continuerà ad essere incentivato. "L´austria segue con particolare attenzione - ha commentato Fischer - lo sviluppo dell´Alto Adige dal punto di vista politico, culturale ed economico", e al termine dell´incontro il Presidente della Provincia Arno Kompatscher ha aggiunto che "Heinz Fischer è molto bene informato sulla situazione del nostro territorio, e si è mostrato molto interessato a conoscere ogni dettaglio, in maniera particolare per quanto riguarda economia e occupazione". Durante l´incontro, inoltre, Fischer e Kompatscher si sono soffermati sui rapporti tra Roma e Bolzano, con il governatore altoatesino che ha espresso la propria "preoccupazione per le tendenze centralistiche emerse a livello nazionale, con particolare riguardo alla riforma della Costituzione". Tra gli altri temi affrontati, per i quali si è deciso di tenere aperto un canale informativo tra Alto Adige e Vienna, vi sono anche la partecipazione dei cittadini alla vita democratica, con riferimento all´imminente referendum sulla democrazia diretta, e la possibilità per i sudtirolesi di madrelingua tedesca di ottenere la doppia cittadinanza.  
   
   
VALLE D’AOSTA: RAGGIUNTO IL TARGET DI FINE ANNO DEL FONDO SOCIALE EUROPEO  
 
Aosta, 28 gennaio 2014 - L’assessorato delle attività produttive e politiche del lavoro della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che il che il Programma Operativo Occupazione del Fondo Sociale Europeo ha superato il target di spesa, evitando la perdita di risorse legata alla scadenza del 31 dicembre 2013. «Esprimo grande soddisfazione per il raggiungimento della certificazione - ha sottolineato l’Assessore Pierluigi Marquis - e ringrazio tutto il personale del Dipartimento politiche del lavoro e della formazione che in questi mesi ha profuso un grande impegno per raggiungere questo traguardo. Ricordo che il lavoro svolto, oltre ad evitare la perdita di fondi europei, ha comportato anche la liquidazione dei progetti rendicontati a favore degli enti di formazione, di privati e di piccole imprese.» L’ammontare della spesa certificata al Fondo Sociale Europeo al 31 dicembre 2013 è stata pari a 39 milioni 245 mila 737,88 euro, a fronte di impegni complessivamente effettuati dal Programma Occupazione 2007/2013 pari a 64 milioni 50 mila 965 euro. Il target da raggiungere era pari a 38 milioni 188 mila 468 euro. Il positivo risultato raggiunto è il frutto dal lavoro congiunto dei vari settori progettazione, gestione, controllo e liquidazioni, impegnati in un minuzioso lavoro di analisi e rendicontazione di circa 180 progetti, alcuni dei quali relativi ad azioni formative realizzate dagli enti di formazione, mentre altri hanno interessato privati e piccole imprese per la loro partecipazione ad attività formative extra regionali nel corso degli ultimi tre anni. Le strutture hanno portato a termine i controlli su tutti i fascicoli e la documentazione presentata a saldo dei progetti, verificandone la congruità ed il rispetto dei regolamenti Ce sull’ammissibilità delle spese, sui requisiti dei destinatari e sulle somme portate a rendiconto ed effettivamente sostenute, imputandone i dati sul Sistema Informativo regionale, collegato con gli uffici centrali dello Stato. I progetti rendicontati sono stati quindi oggetto di controdeduzioni da parte dei beneficiari e, solo successivamente, certificati dall’A.r.e.a. Valle d’Aosta, organismo responsabile della corretta certificazione delle somme erogate per l´attuazione del Programma, alle strutture del Ministero per la Coesione territoriale. Gli anni 2014 e 2015 si caratterizzano per un’intensa attività poiché entro il 31 dicembre 2015 dovranno essere prodotte certificazioni per un ammontare pari a 25 milioni di euro, corrispondenti a circa il 40 per cento degli importi della programmazione 2007/2013.  
   
   
TOSCANA: LA GIUNTA REGIONALE DI MARTEDÌ 28 GENNAIO IN DIRETTA STREAMING  
 
Firenze, 28 gennaio 2014 - I lavori della Giunta regionale di martedì 28 gennaio saranno trasmessi in diretta online a partire, indicativamente, dalle ore 10.00. Sarà possibile collegarsi allo streaming dalla home page di www.Regione.toscana.it e www.Toscana-notizie.it   Nelle risorse correlate, dal mattino, l´ordine del giorno della Giunta. Al termine della seduta sarà resa pubblica la registrazione video. Si ricorda che gli atti approvati saranno disponibili all´indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew dopo la verbalizzazione degli stessi da parte degli uffici regionali.  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE: SANITÀ, ASSISTENZA E ISTRUZIONE SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI CON CARATTERE DI URGENZA E INDIFFERIBILITÀ ESAMINATI  
 
Torino, 28 gennaio 2014 - La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Sanità. Come proposto dall’assessore Ugo Cavallera, sono stati confermati nei rispettivi incarichi i direttori generali delle Asl To1, To2, To3, To4, To5, Vc, Bi, No, Vco, Cn1, At, Al, delle aziende ospedaliero-universitarie San Luigi di Orbassano e Maggiore di Novara, delle aziende ospedaliere Ss: Croce e Carle di Cuneo, Ss. Antonio e Biagio di Alessandria, Ordine Mauriziano di Torino. La delibera attesta il raggiungimento degli obiettivi assegnati a ciascun direttore al momento della nomina e vuole favorire la continuità di gestione necessaria per la piena attuazione dei programmi operativi 2013-2015. Si è inoltre stabilito di: - attribuire all’azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino il coordinamento sovrazonale dei sistemi informativi della Rete regionale ospedaliera di Allerogologia ed all’Asl Cn1 il coordinamento sovrazonale dei sistemi informativi della Rete di assistenza neuropsichiatrica dell’età evolutiva e dell’adolescenza; - individuare la struttura complessa di Anatomia e Istologia dell’ospedale di Borgomanero quale secondo centro regionale, insieme a quello dell’ospedale San Giovanni Antica sede di Torino, per le letture dei test sul papilloma virus nell’ambito del programma “Prevenzione Serena”; - confermare il Regina Margherita-sant’anna di Torino e l’azienda ospedaliera di Alessandria quali centri di riferimento della Rete regionale di cure palliative e terapia del dolore rivolta al paziente pediatrico, ed individuare il Regina Margherita-sant’anna di Torino quale sede del primo hospice pediatrico piemontese secondo un progetto di fattibilità che sarà presentato dall’azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute e della Scienza; - indicare l’azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute e della Scienza quale sede dei centri di riferimento per lo screening del cancro della mammella, della cervice uterina e del colon retto; - definire i nuovi requisiti minimi autorizzativi per le case di cura private, adeguati all’innovazione tecnologica e all’evoluzione delle esigenze organizzative del sistema sanitario. Assistenza. Come proposto dall’assessore Ugo Cavallera, sono state quantificate in circa 30 milioni di euro le risorse regionali aggiuntive necessarie per garantire nel 2014 la continuità dell’erogazione delle prestazioni domiciliari in lungoassistenza a favore delle persone non autosufficienti. A queste risorse vanno sommate quelle statali del Fondo per le non autosufficienze, quelle per i servizi domiciliari assegnate dalla Regione agli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali e quelle provenienti dal Fondo sanitario regionale per il costo degli operatori socio-sanitari. Istruzione. Il Piano integrativo dell’offerta formativa per le scuole superiori per l’anno scolastico 2014-2015, presentato dall’assessore Alberto Cirio, ha ottenuto il parere favorevole della Giunta dopo quello espresso la scorsa settimana dalla Vi Commissione del Consiglio regionale. Tra i nuovi indirizzi autorizzati spicca il Liceo scientifico ad indirizzo sportivo presso gli istituti Sobrero di Casale Monferrato, F. Vercelli di Asti, Quintino Sella di Biella, “Peano-pellico di Cuneo (distaccamento di Limone Piemonte), Antonelli di Novara, Des Ambrois di Oulx, Marconi-galletti di Domodossola e Avogadro di Vercelli. Sono inoltre stati approvati: - le autorizzazioni per resistere avanti il Tar del Piemonte verso i ricorsi presentati dai Comuni di Torino e Cuneo nei confronti delle delibere sul trasporto pubblico locale per gli anni 2013-2015, e per proporre gli appelli avanti il Consiglio di Stato verso le sentenze del Tar del Piemonte che annullano gli atti di compensazione del prelievo supplementare non versato dai produttori di latte con gli aiuti comunitari ad essi spettanti; - su proposta dell’assessore Gian Luca Vignale, la costituzione nell’organizzazione interna della Regione del settore Trasparenza e anticorruzione, che, come previsto dalla normativa nazionale, dovrà provvedere alla redazione di un piano di contrasto ai fenomeni corruttivi in grado di definire la valutazione del livello di esposizione delle varie strutture ed indicare gli interventi più idonei per prevenire tali rischi.  
   
   
PITTELLA INVITA IN BASILICATA CALDORO, VENDOLA E SCOPELLITI IL PRESIDENTE DELLA REGIONE BASILICATA INTENDE AVVIARE UN CONFRONTO CON CAMPANIA, PUGLIA E CALABRIA SUL RUOLO DEL MEZZOGIORNO PER LO SVILUPPO DEL PAESE  
 
Potenza, 28 gennaio 2014 - “A poche settimane dal mio insediamento alla guida della Regione Basilicata, mi preme farvi giungere il mio saluto più cordiale, con l’auspicio che ci si possa a breve incontrare per uno scambio di vedute sulle questioni più urgenti da affrontare a beneficio dei nostri territori, tenendo conto del lavoro che, anche grazie a voi, è stato avviato in questi anni sia in seno alla Conferenza delle Regioni, sia nella interlocuzione con il Governo centrale e gli Organi della Commissione Europea”. E’ questo l’invito che il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha inoltrato ai presidenti delle Regioni Campania, Puglia e Calabria, Stefano Caldoro, Nichi Vendola e Giuseppe Scopelliti. “Con il necessario garbo istituzionale che deve presiedere i rapporti tra la Basilicata e le tre Regioni confinanti – aggiunge Pittella - mi permetto di sottolineare la necessità di fare fronte comune, in un momento nel quale la crisi economica, da un lato, e un risorgente neo-centralismo, dall’altro, rischiano di emarginare, nel dibattito politico nazionale, il tema legato all’apporto che il Mezzogiorno può, e deve, dare per lo sviluppo del Paese. Per questo motivo – conclude il presidente Pittella- sarei onorato di potervi ospitare nella mia terra per una giornata di lavoro comune che, ne converrete, sarebbe foriero di risultati importantissimi per le nostre quattro Regioni”.  
   
   
UFFICI PUBBLICI IN ABRUZZO, RIDUZIONE SPAZI E COSTI:DECRETO DI CHIODI  
 
 L´aquila, 28 gennaio 2014 - Il Presidente Gianni Chiodi ha emanato un decreto recante : ´Adeguamento delle procedure per la razionalizzazione del patrimonio pubblico e la riduzione dei costi per le locazioni passive all´ordinamento della Regione, nel rispetto dei principi contenuti nell´art.30 della L.r. 68/2012´. La Regione ha stabilito a tal fine, anche nel rispetto delle norme statali vigenti, i criteri per l´attuazione del dispositivo emanato. Il decreto contiene infatti i Piani di razionalizzazione degli spazi ad uso ufficio, i parametri per la definizione dei piani di razionalizzazione, la riduzione dei costi per le locazioni passive. Gli enti regionali, i consorzi, le aziende dipendenti dalla Regione, fermo restando il disposto della legge 68, applicano le disposizione del provvedimento adeguandole al proprio ordinamento. Dovranno inoltre comunicare, alla Struttura regionale che è competente in materia di patrimonio, eventuali disponibilità di spazi derivanti dall´applicazione dei piani di razionalizzazione. Il documento, come da prassi, dovrebbe essere consultabile a breve, on line, sul Burat.  
   
   
TOSCANA: AREE INTERNE, DAI FONDI EUROPEI RISORSE PER I COMUNI PIÙ FRAGILI  
 
Firenze, 28 gennaio 2014 - Dalla Regione più attenzione alle aree fragili del suo territorio. Nell´ambito della programmazione dei Fondi strutturali 2014-2020, si inserisce anche la Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne. Per questo la giunta regionale ha approvato, su proposta dell´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini, una delibera con gli Indirizzi per l´attuazione. L´attenzione alle zone più fragili del territorio - intendendo con fragili aree rispondenti a precisi parametri, quali la lontananza da vie di comunicazione e dai servizi pubblici, dai poli dello sviluppo economico, con problemi di spopolamento e invecchiamento della popolazione, declino economico ma anche specifiche potenzialità di sviluppo - si concretizza così, grazie alle risorse della nuova programmazione dei fondi eropei, nell´individuazione delle aree e nella costruzione di strategie di rilancio. "La strategia nazionale per le aree interne – spiega l´assessore Simoncini - prevede che, per le aree distanti dai centri di offerta dei servizi di base, sia avviata una progettazione territoriale sui temi dello sviluppo che affronti con azioni di cittadinanza i fattori di criticità che ne determinano la condizione di perifericità, prima di programmare interventi per lo sviluppo economico del territorio, con azioni di mercato. La legge di stabilità 2014 prevede uno stanziamento di bilancio: si tratta di circa 3 milioni a livello nazionale, per il 2014 e 43,5 milioni per il 205 e il 2016, per finanziare interventi nei settori dei trasporti, della sanità e dell´istruzione che integrano gli interventi regionali con i fondi strutturali". E´ richiesto alle Regioni di individuare, tra le aree interne, un´area (massimo due) dove avviare un progetto pilota. Con questa delibera, anche sulla base di un lavoro di analisi svolto da Irpet, la giunta promuove la progettazione sperimentale sulle aree interne fragili, con priorità alle aree ultraperiferiche e periferiche, situate lungo l´arco appenninico, Lunigiana, Garfagnana, Montagna Pistoiese, Mugello, Casentino e aree della Toscana centro-meridionale (Val di Cecina, Colline Mteallifere, area grossetana interna). Fanno parte delle aree fragili circa 61 comuni, con una popolazione complessiva di 168 mila abitanti. La giunta incarica l´autorità di gestione del Por Fesr di costituire un Nucleo tecnico operativo che coordini le procedure finalizzate a promuovere e acquisire le proposte progettuali di massima da parte dei Comuni interessati, finalizzate al riequilibrio dei servizi di base e allo sviluppo delle potenzialità del proprio territorio. Una volta istruite le proposte, la giunta sarà chiamata a individuare,fra queste, le aree di progetto e ad accompagnare la cooperazione interistituzionale e la coprogettazione attuativa per i territori individuati nell´ambito di un accordo di programma quadro, così come stabilito dalla legge di stabilità.  
   
   
VALLE D’AOSTA: SOSPENSIVA DEL TAR SULLA RIPARTIZIONE TRA LE ‘’SPECIALI’’ PER LA SPENDING REVIEW  
 
Aosta, 28 gennaio 2014 - La Presidenza della Regione informa che, nel pomeriggio di, giovedì 23 gennaio, è stata depositata l’ordinanza n. 272/2014 con la quale il Tar del Lazio ha accolto la domanda proposta dalla Regione di sospensione dell’efficacia del decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 23 settembre 2013, con il quale è stata disposta la ripartizione del concorso aggiuntivo alla finanza pubblica tra Regioni a Statuto speciale e Province autonome di Trento e di Bolzano, ponendo a carico della Valle d’Aosta, per l’annualità 2013, un contributo di 155 milioni di euro, trattenuti sulle quote di compartecipazione al gettito dei tributi erariali. Il Tar ha fissato l’udienza di trattazione del merito al 18 giugno 2014. «E’ un pronunciamento - dice il Presidente della Regione Augusto Rollandin -, sia pure riferito alla fase cautelare del giudizio, che, “congelando” i contenuti del decreto, assume particolare rilevanza, perché nella sostanza riconosce la fondatezza, anche sotto il profilo della rilevanza e dell’impatto finanziario del contributo richiesto, della tesi sostenuta dalla Regione in merito all’iniquità del criterio con il quale il riparto tra le Autonomie speciali derivante dall’applicazione della spending review è stato unilateralmente definito dallo Stato, utilizzando criteri non corrispondenti a quelli indicati dalla legge, vale a dire le spese sostenute per i consumi intermedi, desunte dal Siope».  
   
   
SVILUPPO LAZIO: CONTINUANO I RISPARMI DOPO L´ACCORPAMENTO DA 5 A UNA SOCIETÀ, ORA GLI UFFICI LASCIANO LE SEDI IN AFFITTO E SI TRASFERISCONO NEGLI IMMOBILI DELLA REGIONE. IN QUESTO MODO SARÀ POSSIBILE RISPARMIARE 1,6 MILIONI DI EURO OGNI ANNO  
 
Roma, 28 gennaio 2014 - Prosegue il processo di riorganizzazione di Sviluppo Lazio, l’azienda regionale che sostiene la crescita delle imprese per la quale è in atto l’accorpamento delle società regionali Bil, Unionfidi, Bic Lazio e Filas. I risparmi. Attualmente queste società operano in sei sedi diverse, cinque delle quali sono in affitto. Entro l’estate gli uffici saranno spostati in tre sedi di proprietà della Regione, comportando un risparmio di 1,6 milioni di euro all’anno. In particolare, le sedi che verranno lasciate sono quella di Sviluppo Lazio in Via Vincenzo Bellini, quelle di Filas in Piazza della Liberta´ e in via della Conciliazione, quella di Unionfidi in Viale Liegi e quella di Bil in via Bertoloni. Meno poltrone. La chiusura delle società, oltre ad aumentare l’efficienza della macchina amministrativa, porterà anche alla riduzione del numero di posti complessivo di Cda e Collegi sindacali, che passeranno da 38 a 6. Basta con le perdite. La società Bil, chiusa dalla Regione dopo sette anni, ha accumulato nel corso del 2013 perdite per oltre 1 milione di euro. Fondere i consigli di amministrazione di Sviluppo Lazio e Bil consentirà un risparmio di 6 milioni di euro. Una rete territoriale più forte. I sei incubatori presenti nel Lazio e oggi gestiti da Bic diventeranno delle vere e proprie porte d´accesso ai servizi della Regione per l´impresa e il lavoro. La riorganizzazione della rete territoriale interesserà inizialmente Viterbo, Rieti e Bracciano, e proseguirà successivamente a Roma e a Colleferro e presso il nuovo incubatore che sarà aperto a Ceccano. “È un cambiamento che la Regione non sta portando avanti solo sugli annunci ma attraverso la revisione della spesa e l’innovazione”, ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: “stiamo consegnando alla Regione uno strumento più efficiente, che porterà a fare un salto in avanti sulle politiche di sviluppo per i prossimi anni”.  
   
   
IMMIGRAZIONE: KYENGE A SERRACCHIANI, CONCORDO SU AMPLIAMENTO CARA  
 
Trieste, 28 gennaio 2014 - "Mi farò carico di inviare una lettera al Consiglio dei ministri al rientro dalla mia visita in Friuli Venezia Giulia per proporre l´ampliamento del Cara di Gradisca. Altri territori mi hanno chiesto un´analoga trasformazione dei Cara in centri di accoglienza per rispondere alle esigenze e concordo del tutto su questa opportunità". Lo ha affermato la ministra dell´Integrazione Cécile Kyenge nel corso dell´incontro che ha avuto a Udine con la presidente della Regione Debora Serracchiani, prima di dare avvio alla sua giornata di visita in regione. Serracchiani, oltre a dare conto della grande vivacità ed energia delle associazioni di volontariato che operano nel territorio, ha ricordato che la legge per l´immigrazione ha avuto un "percorso travagliato" in Friuli Venezia Giulia. "La Giunta Illy aveva approvato una norma molto partecipata, uno dei primi esempi in Italia di creazione di una rete di volontariato - ha spiegato -; la Giunta di centrodestra l´ha abrogata e ora ci troviamo nella situazione di doverla riscrivere con una certa sollecitudine, tenendo conto delle mutate condizioni che si sono verificate in questi anni". Netta la posizione della Regione su Cie e Cara di Gradisca. "Ho chiesto con forza di non riaprire il Cie - ha affermato Serracchiani - perché non ci sono le condizioni minime di sicurezza e di vivibilità. Concordiamo con la proposta del senatore Manconi di ampliare il Cara, una struttura che funziona ma che è diventata di ridotte dimensioni per le attuali esigenze. Attendo quindi dal Consiglio dei ministri un parere in merito visto che, vigente la legge Bossi-fini, la decisione spetta al Presidente, di concerto con il ministro dell´Interno". Il ministro Kyenge si è poi informata dello stato delle politiche giovanili. "Il Friuli Venzia Giulia sarà la prima Regione italiana a sperimentare Garanzia Giovani", ha fatto sapere Serracchiani a riguardo della misura introdotta dal Governo Letta per favorire l´inserimento dei giovani dai 15 ai 24 anni nel mondo del lavoro. Per formazione, informazione, studio e avviamento al lavoro verranno impiegati 12 milioni di euro, "già accantonati dall´amministrazione regionale per dare avvio subito alla misura", ha precisato la presidente. In merito alle tematiche di promozione giovanile la ministra Kyenge ha annunciato l´imminente presentazione del Piano Giovani. "In questi mesi ho lavorato sul cambio di mentalità e di metodologia: il piano che presenterò si prefigge di affrontare il tema non come pura erogazione di fondi a pioggia ma come coordinamento di politiche trasversali a favore dei giovani in vari settori come ad esempio l´agricoltura, la cultura, la formazione", ha illustrato Kyenge.  
   
   
IMMIGRAZIONE: SERRACCHIANI, IUS SOLI OBIETTIVO DI CIVILTÀ  
 
 Udine, 28 gennaio 2014 - "E´ il momento che gli oltre 10 mila bambini di origine straniera che frequentano le nostre scuole materne e primarie - e che spesso parlano il friulano di più e meglio di me - vengano considerati cittadini italiani a tutti gli effetti". Lo ha affermato la presidente della Regione Debora Serracchiani, nel suo intervento di benvenuto in Friuli Venezia Giulia alla ministra dell´Integrazione Cécile Kyenge, ospite del convegno in Castello sul tema "Udine Oggi. Prospettive di inclusione in Comune", al quale hanno partecipato il sindaco Furio Honsell e il prefetto Provvidenza Delfina Raimondo. Serracchiani ha formulato la richiesta al Governo di continuare il percorso per una legge che stabilisca che chi nasce in Italia è italiano e l´auspicio che si possa nel breve futuro raggiungere questo e altri "obiettivi di civiltà". Serracchiani, nel ringraziare la ministra "anche per il modo in cui ha voluto avvicinarsi alla nostra terra, compiendo un gesto altamente simbolico come il soggiorno al centro Balducci", ha ricordato che il Friuli Venezia Giulia è stato per storia e collocazione geopolitica area di convivenza tra civiltà e terra di immigrati. "Negli anni ´20 del secolo scorso, circa 30mila dei nostri concittadini partivano ogni anno verso l´estero, spinti dalla ricerca condizioni di vita migliori per sé e soprattutto per i propri figli. I nostri corregionali immigrati all´estero - ha osservato la presidente - spesso si sono trovati in condizioni simili a quelle di oggi, sfruttati ed emarginati, ma sono riusciti ad integrarsi e a far nascere figli con nazionalità certa". Oltre a ribadire che la Regione Friuli Venezia Giulia vuole dotarsi di una norma sull´immigrazione che affronti il tema in un´ottica organica e oltre a confermare l´opportunità di chiusura definitiva del Cie di Gradisca - "chiedo formalmente che non venga riaperto" - Serracchiani ha anche ricordato che "per i richiedenti asilo sarebbe auspicabile fosse facilitato un accordo con le Prefetture, per concordare la loro collocazione". In merito, a margine del convegno, la ministra aveva dichiarato che "si deve far capire all´Europa che la gestione dei richiedenti asilo deve essere una questione comunitaria e riguarda anche lo snellimento dell´iter per il riconoscimento". Nel ricevere dall´amministrazione comunale di Udine la "Carta di Udine" con buone prassi di inclusione sociale, la ministra ha affermato che "la Carta sarà molto utile per il lavoro che stiamo facendo in merito al piano strategico per l´integrazione che metterà in rete tutte le buone pratiche dei territori". Al convegno, moderato da Omar Monestier, sono intervenuti anche Antonella Nonino, assessore comunale all´inclusione sociale, Elena Debetto, presidente Comitato Uisp Fvg e Leonardo Piccoli, presidente provinciale Fiaip Udine.  
   
   
ASSESSORE CALABRIA HA INCONTRATO I SINDACATI SUL NUOVO PIANO PER LE POLITICHE ATTIVE  
 
Catanzaro, 28 gennaio 2014 - L’assessore regionale al Lavoro, Formazione professionale e Politiche sociali, Nazzareno Salerno, nel corso di un incontro con le organizzazioni sindacali ha ribadito la partenza, a breve, del Piano per le Politiche attive. “La Regione – ha detto l’Assessore Salerno - vuole confermare la sua vicinanza ai lavoratori e proprio per questo metterà in campo ogni strategia e ogni intervento utile per dimostrare con i fatti questa intenzione. E’ necessario, soprattutto, in una fase storica condizionata da una grave crisi economica e sociale che le Istituzioni facciano la propria parte e si attivino per dare un sostegno al reddito di questi lavoratori in difficoltà offrendo nuove prospettive occupazionali. Le attività che saranno promosse, infatti, saranno tese – ha dichiarato ancora l’Assessore Salerno - a favorire la riqualificazione e l’aggiornamento delle competenze in modo da poter agevolare le possibilità di rientro e ricollocazione nel mondo del lavoro, a rafforzare le competenze e le qualificazioni già possedute, ad aprire la strada per l’avvio di una nuova attività produttiva. Questo tipo di azione guarda al futuro ed alle esigenze del mercato del lavoro nella consapevolezza che oggi esiste un alto grado di competitività. È evidente che siamo di fronte ad una emergenza occupazionale che richiede uno sforzo straordinario ed è altrettanto chiaro che occorre valorizzare le nostre risorse umane che rappresentano le nostre migliori energie per rinvigorire il nostro apparato produttivo. L’attenzione della Giunta regionale guidata dal Presidente Giuseppe Scopelliti - ha concluso l’Assessore Salerno – rimarrà sempre alta su queste tematiche e continuerà a produrre risposte concrete per i lavoratori e per le loro famiglie”.  
   
   
FVG, ROBERTO FINARDI SARÀ NUOVO DIRETTORE GENERALE  
 
Udine, 28 gennaio 2014 - "Il direttore generale della Regione Friuli Venezia Giulia sarà Roberto Finardi, attuale direttore generale del Comune di Ferrara". Lo ha annunciato il 25 gennaio la presidente della Regione Debora Serracchiani. "Abbiamo più volte espresso la volontà di valorizzare e rendere più efficienti le risorse presenti nella macchina amministrativa della Regione - spiega Serracchiani - e la direzione generale rappresenta uno snodo essenziale, in termini di coordinamento delle direzioni, di raccordo tra indirizzo politico e assetto gestionale, di semplificazione delle procedure e, soprattutto, di programmazione e controllo di gestione". "Proprio perché questa posizione ha un rilievo strategico - prosegue la presidente - ho voluto dedicare tutto il tempo necessario per valutare con la dovuta attenzione le decine di curricula che sono pervenuti, ringraziando quanti hanno voluto proporre le loro professionalità al servizio della Regione. Sono convinta che il dottor Roberto Finardi risponda al meglio, in termini di formazione ed esperienza, alle molteplici e complesse esigenze dell´amministrazione regionale, disponendo anche di una conoscenza diretta del mondo degli enti locali della nostra Regione". "Mi auguro che il dott. Finardi possa assumere il suo ruolo - ha concluso Serracchaini - già dal prossimo 1° marzo". Nato a Badia Polesine nel 1956, Roberto Finardi è laureato in Scienze politiche, indirizzo politico amministrativo presso l´Università di Bologna, da oltre 7 anni ricopre il ruolo di Direttore Generale del Comune di Ferrara. Finardi ha svolto il ruolo di segretario comunale e direttore generale del comune di Chioggia, ed è stato segretario comunale in diversi Comuni della Destra Tagliamento. Tra i primi ad introdurre sistemi di programmazione intercomunale nel corso sua esperienza in Friuli Venezia Giulia, coniuga competenze giuridico-amministrative nell´ambito del sistema pubblico a capacità ed esperienza manageriale di direzione gestionale. La figura di direttore generale della Regione, soppressa dalla precedente amministrazione, è stata reintrodotta dalla legge regionale n. 8 dello scorso 6 agosto, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione dell´ 11 settembre 2013.  
   
   
LAVORO E SVILUPPO, LA BASILICATA VERSO IL 2020 RIUNITO IL TAVOLO DELLA CABINA DI REGIA ‘BASILICATA 2012’.  
 
 Potenza, 28 gennaio 2014 - Il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella ha illustrato il 24 gennaio ai componenti della cabina di regia ‘Obiettivo Basilicata 2012’ che ambisce a diventare Basilicata 2020 l´agenda di indirizzo. Presenti al tavolo i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Confindustria Basilicata e la rappresentanza del cartello di associazioni ‘Pensiamo Basilicata’. Il presidente Pittella ha sottolineato l´importanza della cabina di regia “come luogo di partecipazione, strumento indispensabile per la definizione delle strategie da mettere in campo per la futura programmazione da cui dipenderà la crescita economica e sociale della regione”. Inoltre, Pittella ha invitato i presenti a far pervenire contributi e suggerimenti utili che serviranno a definire le linee guida delle scelte future per recepirli nella relazione programmatica che sarà presentata e discussa nel prossimo consiglio regionale. Pittella ha sottolineato l’importanza di un’operazione trasparenza, come l´ha definita, partendo da cosa è stato fatto, a che punto si è arrivati e cosa si vuol fare. “Il tavolo – ha spiegato – ha un duplice compito: da una parte definire ciò che non è stato completato con il patto di sistema ‘Obiettivo Basilicata 2012’ e dall’altra avere una visione programmatica a lungo raggio in un accordo con le parti sociali ed economiche’. E’ stata posta la necessità di allargare il tavolo ad altri soggetti. Il Presidente ha illustrato la sua proposta di riorganizzazione dei Dipartimenti regionali e degli uffici che rimodulerà competenze e funzioni. Si sta approntando un disegno di legge sulla riorganizzazione delle strutture dipartimentali che prevede la diminuzione dei direttori generali da 7 a 6. Proprio oggi è stato pubblicato un avviso pubblico per la scelta dei direttori generali. Entro i primi giorni di febbraio saranno resi noti i nomi di chi avrà superato la selezione e guiderà i dipartimenti. Pittella ha poi proseguito affermando che si partirà dal piano di lavoro presentato congiuntamente da Cgil, Cisl e Uil portando avanti con sostenibilità alcune misure: sostegno a nuove povertà e inclusione sociale (si pensa a una sorta di reddito minimo); recuperare con nuovi bandi o con lo scorrimento di graduatoria le misure sull´apprendistato e il credito d´imposta (si pensa a un fondo di rotazione in Basilicata per ridurre il costo delle risorse economiche). Sugli ammortizzatori sociali, il Presidente d’intesa con l’assessore alle politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca, Raffaele Liberali, sta pensando di recuperare i soldi necessari da anticipare a copertura di un trimestre. Per quanto riguarda il petrolio sono tre i temi su cui si dovrà lavorare: Memorandum, bonus carburante e patto di stabilità. Nello specifico, è stato chiesto a Franco Terlizzese, direttore generale per le risorse minerarie ed energetiche del Ministero dello sviluppo economico, di verificare se una quota delle royalties possa essere negoziata con un mutuo che servirà a realizzare una rete infrastrutturale moderna in un’azione virtuosa con l’Anas. Altra tematica affrontata dal governatore quella della spending review e della sburocratizzazione ammnistrativa. Pittella, nello specifico, ha annunciato di dotarsi di una struttura snella che accompagni ‘Basilicata 2020´, della collaborazione di esperti sul tema delle estrazioni, del supporto di consulenti legislativi e specializzati sui temi della spending review, oltre all´agenda digitale. Su questo ultimo punto, il Presidente ha evidenziato la necessità di dare una forte accelerazione nel primo semestre per capire come intercettare l’anagrafe, il fascicolo elettronico sanitario, la scuola e gli edifici. Sulle riforme da attuare nel comparto agricolo, il governatore ha annunciato che si sta pensando a un commissario per i Consorzi di bonifica e a uno studio per il rilancio e la missione degli stessi. A breve sarà presentato un ddl sulla riforma dell’Arpab e sui consorzi industriali. Sarà discusso l’assetto gestionale degli enti strumentali da Sviluppo Basilicata ad Acquedotto lucano. A tal fine, il Presidente vuole proporre un regolamento che ponderi il peso economico degli emolumenti, in modo da rapportare i compensi alle responsabilità sostenute. Dopo l’illustrazione dei capitoli dell’agenda programmatica, le rappresentanze economiche e sindacali hanno fatto il punto su alcune questioni apportando i loro contributi. Sono intervenuti Paolo Laguardia (Pensiamo Basilicata), Michele Somma (Confindustria), Nicola Fontanarosa (Confapi Basilicata), Enzo Acito (Confapi Matera), Alessandro Genovesi (Cgil), Nino Falotico (Cisl) e Carmine Vaccaro (Uil). In particolare, le organizzazioni sindacali nell’apprezzare lo spirito delle comunicazioni del Presidente hanno espresso l’auspicio che “nei prossimi confronti, durante i quali si entrerà nel merito dei problemi, tali intenzioni si possano concretizzare in scelte di programmazione economica che, partendo da una scala di priorità per settori produttivi ed interventi per l’inclusione, possa rimettere il lavoro e un moderno intervento pubblico al centro dell’agenda politica della Regione”. I lavori si sono conclusi con un duplice impegno: la verifica puntuale e la chiusura delle questioni aperte di ‘Basilicata 2012’ da un lato e, all’avvio di un lavoro di più lunga durata che guardi agli appuntamenti del 2020, dall’altro.  
   
   
MILANO: LAVORI PUBBLICI, AL VIA IL NUOVO LISTINO PREZZI. GRATIS E IN TEMPI RAPIDI IL PREVENTIVO DELLE OPERE DIRETTAMENTE DAL SITO DEL COMUNE. FINO ALLO SCORSO ANNO IL LISTINO ERA PUBBLICATO IN CINQUE LIBRI CHE GLI INTERESSATI DOVEVANO ACQUISTARE  
 

Milano, 28 gennaio 2014 – Tempi ultrarapidi, gratuità, facilità d’uso. Sono le caratteristiche del nuovo listino prezzi dei lavori pubblici realizzato dall´Amministrazione comunale. Il meccanismo è molto semplice: scaricando dal sito del Comune uno dei quattro formati disponibili, è possibile calcolare il preventivo di un lavoro da effettuare per conto dell’Amministrazione. Il listino è utilizzabile da tutti i cittadini che potranno verificare, computare il valore di una proposta di lavoro o avere un riferimento qualora siano loro stessi a presentarla sul mercato. “In questo momento di crisi, questa innovazione agevola sia le imprese e i liberi professionisti nel rapporto con il Comune, sia i cittadini che potranno confrontare qualsiasi progetto di lavori edili e di impiantistica nella propria casa. Il nuovo listino servirà a rendere più solida la relazione tra Amministrazione, professionisti e imprese”, dichiara l’assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza. Fino allo scorso anno, il listino era pubblicato in cinque libri che gli interessati dovevano acquistare. Era possibile anche una lettura dei prezzi sul sito del Comune, ma nessun uso informatico. Ora sono stati predisposti quattro formati che consentono un uso immediato: una volta individuato il tipo di opera, è possibile con il proprio software computare il prezzo.Clicca per leggere e utilizzare il listino. Il listino elenca le "lavorazioni" e il relativo prezzo per l´esecuzione di lavori pubblici che il Comune mette a gara, ma può valere anche per il privato e tra i privati. E’ quindi uno strumento utilizzabile dai progettisti, al momento della redazione del progetto, per la stima economica delle opere pubbliche necessarie per il soddisfacimento dei bisogni e servizi della città di Milano. Viene posto come riferimento anche per la liquidazione delle opere eseguite. Può essere utilizzato anche da altri enti e dai privati, quale riferimento economico, per la progettazione di opere anche se non prettamente di competenza comunale. Il listino prezzi del Comune comprende circa 40.000 voci, suddivise in voci di prezzo di opere compiute, voci di prezzo di fornitura materiali e di costi unitari della manodopera che garantiscono trasparenza ai cittadini e ai lavoratori dell´azienda edile. Comprende, inoltre, vari noli di attrezzature utilizzate nell´esecuzione di opere edili, impiantistiche, stradali, di arredo urbano, i cui valori di costo dei materiali sono aggiornati nel rispetto delle indicazioni dettate dal vigente Regolamento di attuazione. E’ strutturato in quattro volumi, oltre a un quinto volume denominato "Specifiche Tecniche" in cui vengono descritte le particolari prescrizioni, aggiuntive alle normative tecniche vigenti, richieste dall´Amministrazione comunale per consentire la migliore realizzazione delle opere nel rispetto delle esigenze ambientali. Http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/!ut/p/c1/04_sb8k8xllm9msszpy8xbz9cp0os_hac8ogae8tiwmdj2
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FORMAZIONE PROFESSIONALE IN LIGURIA: SBLOCCATI DALLA PROVINCIA I FONDI PER PAGARE I DIPENDENTI”  
 
 Genova, 28 Gennaio 2014 - “Grande soddisfazione a apprezzamento per la scelta compiuta dalla Provincia di Genova dell’anticipo di tesoreria, cioè di risorse che Banca Carige anticiperà all’Ente per 27 milioni di euro, perché consentirà alla formazione professionale di ricevere tutti i soldi necessari per pagare i creditori”. Lo ha detto l’assessore al bilancio e alla formazione, Pippo Rossetti questo pomeriggio dopo la decisione assunta dalla Provincia di Genova in proposito. “In questo modo – ha spiegato Rossetti – si sbloccano i pagamenti a livello regionale agli enti di formazione che erano in ginocchio. Una vertenza che si risolve grazie alla collaborazione tra Regione, Prefettura, Provincia ed enti di formazione nei confronti del Governo, dopo l’incontro di ieri con il sottosegretario, Bocci che si è concretizzata con la decisione della Provincia che permetterà di ricevere lo stipendio a chi ha già lavorato e di coprire i costi di funzionamento già assolti, con anticipazione bancarie”. A questo punto mercoledì prossimo a Roma la Regione Liguria, insieme alla Provincia di Genova chiederà ai Ministeri degli Interni e dell’Economia di onorare gli impegni assunti ieri dal sottosegretario, Gianpiero Bocci che ha dichiarato che in un mese al massimo sarebbe avvenuto il trasferimento dei finanziamenti alla Provincia di Genova, per i debiti maturati dal Governo del valore di 32 milioni, che oggi ha trovato il modo di anticipare. “Mercoledì – ha concluso Rossetti – verificheremo anche la situazione della Provincia di Imperia che, a causa del predissesto, rischia di trovarsi nella stessa situazione di Genova”.  
   
   
PA: A VILLA UMBRA CORSO DI FORMAZIONE IN MATERIA DI FINANZA LOCALE PER GIOVANI AMMINISTRATORI  
 
Perugia, 28 gennaio 2014 - Dare ai giovani amministratori gli strumenti tecnici e concettuali in materia di finanza locale: è l´obiettivo del bando pubblicato dal Comune di Perugia, in partnership con la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica. L´avviso, rivolto a tutti i giovani amministratori comunali italiani attualmente in carica, punta a selezionare 30 partecipanti, con età massima di 35 anni e in possesso di laurea di primo livello. Gli amministratori interessati a partecipare al percorso formativo ad accesso completamente gratuito, organizzato nell´ambito della Scuola Anci per giovani amministratori e co-finanziato dalla presidenza del Consiglio dei ministri-dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale, devono presentare domanda, entro e non oltre le ore 13 del 7 febbraio 2014, al Comune di Perugia sulla base di quanto previsto dall´Avviso di selezione, pubblicato anche sul sito www.Comune.perugia.it e www.Villaumbra.gov.it. L´attività formativa si articolerà da febbraio a giugno 2014, per un totale di 72 ore distribuite su 18 incontri, che si svolgeranno nelle giornate di venerdì e sabato presso la sede della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica di Perugia. Sono previste borse di studio a copertura dei costi di trasferta. E´ previsto l´approfondimento di varie tematiche che vanno dal percorso di formazione locale in finanza locale al federalismo, ordinamento finanziario e contabile, tributi comunali, patto di stabilità, controlli interni, revisione economico-finanziaria, controlli esterni, responsabilità degli amministratori e società partecipate dagli enti locali. Il progetto prevede anche 3 seminari su argomenti attinenti alla tematica principale del corso, la partecipazione a 2 incontri presso la sede del Comune di Perugia e la redazione di un lavoro individuale o di gruppo.  
   
   
ELEZIONI EUROPEE, IL COMUNE DI MILANO STANZIA 460MILA EURO LA CIFRA, DIMEZZATA RISPETTO A QUELLA STANZIATA NEL 2009, SERVIRÀ PER I BANDI DI ALLESTIMENTO DEI SEGGI E DEL TRASPORTO DEI MATERIALI.  
 
Milano, 28 gennaio 2014 – Si è messa in moto la macchina elettorale del Comune in vista delle Europee del 25 maggio. Per mettere a bando i primi servizi di allestimento dei seggi e di trasporto dei materiali come le schede elettorali, la Giunta di Palazzo Marino ha stanziato 460mila euro: una cifra dimezzata rispetto ai 918 mila euro del 2009 quando, oltre al rinnovo del Parlamento europeo, i milanesi furono chiamati alle urne per eleggere il Consiglio provinciale. Il Comune ha lanciato inoltre una campagna informativa per sensibilizzare i cittadini a richiedere il rinnovo della tessera elettorale, qualora fossero esauriti tutti i 18 spazi disponibili per la certificazione dell’esercizio di voto. Oltre 1.500 manifesti 70x100 sono stati affissi sugli spazi comunali, in aggiunta a locandine e volantini distribuiti nei Consigli di Zona e in tutti gli uffici del Comune aperti al pubblico. A questi si affianca anche un banner dedicato sul sito www.Comune.milano.it  Ricordiamo che è possibile rinnovare la tessera elettorale presso qualsiasi sportello dell’Anagrafe, oppure riceverla direttamente a casa propria: in questo caso basta scaricare dal sito del Comune la domanda, compilarla e inviarla con la fotocopia di un documento d´identità valido a uno dei seguenti indirizzi mail: - Dsc.elettorale@comune.milano.it  -Dsc.elettoralealbi@comune.milano.it  - Servizialcittadino@postacert.comune.milano.it  oppure via fax al numero: 02/88465159 Le tessere elettorali che riportano il timbro Avd possono essere rinnovate solo presso l’Ufficio Elettorale di via Messina 52.  
   
   
GIOCO D´AZZARDO, TOSCANA: AL LAVORO CONTRO IL RISCHIO DELLA DIPENDENZA  
 
 Firenze, 28 gennaio 2014 - Una giornata in un circolo Arci di Firenze, insieme alla presidente della Camera Laura Boldrini, per rilanciare con forza le ragioni e gli obiettivi di "Mettiamoci in gioco", la campagna nazionale contro i rischi del gioco d´azzardo. All´iniziativa, che punta a una rigorosa regolamentazione di tutta la materia, ha partecipato per la Regione Toscana l´assessore alle politiche sociali Salvatore Allocca. "La diffusione del gioco d´azzardo e della sua accattivante versione da bar - ha sottolineato l´assessore - rappresenta un rischio concreto di dipendenza psicologica, in grado di ingoiare vite distruggendo, oltre che risorse economiche, relazioni umane e affettive dei singoli individui. Ma è anche il paradigma di una società che rischia di smarrire la cultura del lavoro, il valore e la speranza di una quotidiana edificazione del futuro della propria famiglia e della propria comunità". Per questo l´assessore ha richiamato l´attenzione e l´impegno del governo regionale in materia. L´iniziativa con la presidente della Camera si è tenuta al circolo Arci San Niccolò, che nell´occasione ha annunciato la decisione di rimuovere le slot machine presenti nei propri locali. All´incontro ha partecipato anche una classe dell´istituto Pesenti di Cascina (Pisa), che ha promosso con la Fondazione Caponnetto un progetto di indagine e sensibilizzazione sul gioco d´azzardo nel proprio territorio.  
   
   
CARCERI, IL MINISTRO CANCELLIERI E IL PRESIDENTE ERRANI SIGLANO UN PROTOCOLLO INTEGRATIVO PER REALIZZARE MISURE MIRATE ALL´UMANIZZAZIONE DELLA PENA E AL REINSERIMENTO SOCIALE DELLE PERSONE DETENUTE. IL MINISTRO: "QUI C´È L´HUMUS GIUSTO". ERRANI: "GARANTIRE UNA QUALITÀ DELLA VITA MIGLIORE ALL´INTERNO DELLE CARCERI"  
 
 Bologna, 28 gennaio 2014 - Pene scontate in una dimensione più “umana” e dignitosa, puntando anche a un maggiore reinserimento sociale dei detenuti. E’, in estrema sintesi, l’obiettivo del protocollo operativo che integra un precedente documento d’intesa tra il Ministero della Giustizia e la Regione Emilia-romagna. Il nuovo protocollo è stato siglato ieri a Bologna, in viale Aldo Moro, dal ministro Annamaria Cancellieri e dal presidente della giunta Vasco Errani. “Sono convinta – ha dichiarato Cancellieri – che con l’Emilia-romagna, anche attraverso questo protocollo, si possa costruire qualcosa di importante: qui c’è l’humus giusto, in termini giuridici, sociali, per portare a compimento nel nostro Paese certi processi di maturazione”. Un protocollo “che si inserisce in un percorso già in essere – ha ricordato Errani – , con il coinvolgimento di Regione ed enti locali, e che si pone un obiettivo ambizioso, non semplice ma indispensabile: garantire una qualità della vita migliore all’interno delle carceri, con un’attenzione particolare per i soggetti più fragili, e costruire percorsi di reinserimento nella società, a partire dalla formazione professionale”. Alla firma erano presenti anche Giovanni Tamburino (capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria), Roberto Mazza (Tribunale di Sorveglianza di Bologna), Pietro Buffa (provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria), e gli assessori regionali Teresa Marzocchi (Politiche sociali) e Patrizio Bianchi (Formazione professionale). Il protocollo durerà tre anni; la realizzazione dei progetti è subordinata al co-finanziamento, fino a 1 milione di euro (circa 300mila euro l’anno), da parte della Cassa delle Ammende, mentre la previsione di impegno annuale, da parte della Regione, è di 500mila euro sul Fondo sociale europeo (per la formazione professionale dei detenuti) e di 550mila euro per le attività di carattere sociale. Il protocollo, in sintesi Detenuti in condizioni di particolare fragilità - All’interno delle strutture presenti sul territorio regionale, sono presenti alcune categorie di persone (con problemi di dipendenza, di disagio mentale, transessuali, autori di reato a sfondo sessuale, disabili, donne con figli minori) e altre che, per le loro caratteristiche di particolare fragilità, hanno bisogno di interventi di particolare valenza. A questo proposito i firmatari concordano sulla necessità di collaborare insieme per la ricerca di risorse umane, tecniche e finanziarie e per la sensibilizzazione di enti pubblici e privati che possano offrire un contributo qualificato nell’assistenza dei soggetti fragili detenuti. Gli stranieri - Sono necessarie inoltre – vista l’alta incidenza di cittadini stranieri all’interno degli istituti penitenziari dell’Emilia-romagna – misure specifiche, in particolare rispetto all’apprendimento della lingua italiana e alla mediazione culturale. I firmatari si impegnano inoltre a promuovere programmi di rimpatrio assistito e a favorirne l’accesso da parte dei detenuti che abbiano i requisiti necessari. Formazione professionale e lavoro - La formazione professionale e l’attività lavorativa rappresentano un elemento fondamentale nell’esperienza dei detenuti, finalizzata al reinserimento sociale. La Regione e il Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria si impegnano a individuare periodicamente i fabbisogni di formazione professionale della popolazione carceraria, tenendo conto delle possibilità di sviluppi lavorativi. Regione e Provveditorato, infatti, nell’ambito dei comitati locali per l’esecuzione penale adulti, condividono con gli assessorati provinciali e comunali competenti l’elaborazione e l’implementazione dei periodici piani programmatici, che dovranno tenere conto della dislocazione dei plessi penitenziari idonei a gestire adeguatamente i processi formativi. Misure alternative alla detenzione e reinserimento - I firmatari del protocollo condividono il principio secondo cui il carcere non rappresenta l’unica esperienza penale possibile, e concordano nel supportare misure alternative alla detenzione attraverso azioni orientate al reinserimento della persona ristretta nel tessuto socio-economico esterno. A questo fine c’è l’impegno a sostenere progetti e azioni finalizzate all’accoglienza del detenuto nel territorio di residenza attraverso percorsi di inserimento abitativo e orientamento al lavoro, in particolare per le persone prive di risorse economiche e familiari. Il Provveditorato, la Regione, i singoli istituti e gli Uffici Esecuzione penale esterna che saranno individuati, in collaborazione con gli enti locali, si impegnano a sottoporre alla Cassa delle Ammende (Dipartimento dell´Amministrazione penitenziaria del Ministero) il co-finanziamento di progetti che possano consentire l’accesso a misure alternative in favore di coloro che, per situazione sociale, familiare ed economica, non siano nelle condizioni di essere ammessi. La Regione si impegna, anche utilizzando le reti di volontariato presenti sul territorio e già coinvolte in progetti in corso, a definire strumenti e percorsi per la realizzazione - nei tre anni successivi alla sottoscrizione del protocollo - di almeno quattro esperienze progettuali di questo tipo diffuse nel territorio. Carceri in Emilia-romagna: i numeri - Detenuti. Nei 12 istituti penitenziari della regione sono presenti 3.706 detenuti secondo i dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) aggiornati al 30 aprile 2013. Di questi, le donne sono il 4% e gli stranieri il 51,6%. Il 37% è in attesa di sentenza definitiva (1.373 detenuti), di cui quasi la metà in attesa del primo giudizio. Gli ingressi nel 2012 sono stati 4.011. Sovraffollamento. Il numero dei detenuti supera di oltre 1.300 unità la capienza regolamentare delle carceri, con un tasso di affollamento pari a 154 detenuti per ogni 100 posti letto (la media europea è di 107 detenuti). Condanne e reati. I condannati con sentenza definitiva sono 2.114 (Dap al 30 aprile 2013). I reati più diffusi sono quelli contro il patrimonio, contro la persona e contro la legge sulla droga (questi ultimi sono commessi principalmente da stranieri). Figli. Al 31 dicembre 2012 nelle carceri della regione era presente una detenuta madre con un figlio all’interno dell’istituto. Misure alternative. Le condanne non si scontano solo in carcere: nel 2012 sono state 1.522 le persone che hanno usufruito di misure diverse rispetto alla detenzione. Sono infatti 423 i condannati in affidamento in prova ai servizi sociali, 267 gli affidati tossicodipendenti e 444 quelli in detenzione domiciliare (misure alternative), 220 quelli in libertà vigilata (misure di sicurezza) e 168 i lavori di pubblica utilità (misure sostitutive). Detenuti usciti per effetto della legge 199/2010. In Italia sono oltre 10mila i detenuti usciti dagli istituti penitenziari ex legge 199/2010 dall’entrata in vigore al 31 maggio 2013, di cui 696 donne e 3.077 stranieri. In regione sono 328 i detenuti usciti con questa normativa: 36 le donne, 157 gli stranieri (di cui 15 donne). Lavoro. Nel 2012 sono 651 i detenuti che hanno lavorato alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria (poco meno del 20% del totale) di cui 301 stranieri. Poco più del 3% sono i detenuti che lavorano non alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria, di cui la metà stranieri. Su 110 detenuti i semiliberi sono 38 (di cui 3 lavorano in proprio e 35 (per datori di lavoro esterni), quelli che lavorano all’esterno ex articolo 21 sono 31, mentre sono 41 quelli che lavorano in istituto per conto di imprese (25) e cooperative (16). Opg. Rientrano nella popolazione carceraria anche gli internati nell’Ospedale psichiatrico giudiziario (Opg) di Reggio Emilia, dove vengono reclusi i detenuti con infermità psichica. Al 31 dicembre 2012 le presenze nell’Opg sono 173, di cui 88 provenienti dalle regioni di bacino (25 gli emiliano-romagnoli), 65 da quelle extrabacino (34 i lombardi) e 20 i senza fissa dimora. E’ prevista per il 31 marzo 2014 la chiusura definitiva degli Opg in Italia. La Regione Emilia-romagna ha avviato un programma per il definitivo superamento di queste strutture attraverso la costruzione di Residenze esecuzione misure di sicurezza (Rems) come indicato dalla Legge 9/2012. Condizioni sanitarie. Circa il 70% dei detenuti ha problemi di salute. Il 60% fuma. Quasi il 30% ha una diagnosi specifica di tossicodipendenza. Nel 2008 tutte le funzioni sanitarie svolte dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e dal Dipartimento di giustizia minorile sono state trasferite al Servizio sanitario nazionale (Ssn), comprese quelle che riguardano il rimborso alle comunità terapeutiche per i tossicodipendenti e per i minori affetti da disturbi psichici. Le funzioni trasferite sono garantite dalle Regioni attraverso le Aziende sanitarie locali. Nel 2012 la Regione Emilia-romagna ha destinato 17 milioni di euro alla sanità penitenziaria, coprendo con proprie risorse le spese sostenute dalle Ausl. Suicidi in carcere. Nel 2012 i suicidi nelle carceri regionali sono diminuiti passando da 6 a 3 (anche il valore nazionale è in calo, passando dai 63 del 2011 ai 56 del 2012), 157 gli episodi di autolesionismo. Minori e carcere. I minori che violano il codice penale sono sottoposti al sistema della giustizia e devono scontare una pena in istituti o comunità. Nel 2011 sono stati 103 gli ingressi nell’Istituto penale per minorenni di Bologna (12 posti), mentre nel Centro di prima accoglienza sono stati 109 nel 2012 e 147 quelli nella Comunità ministeriale (per le misure sostitutive o alternative alla detenzione, messa alla prova, misure di sicurezza o cautelare). Il lavoro di pubblica utilità. Rappresenta una sanzione sostitutiva della pena detentiva attraverso la prestazione di un’attività volontaria e non retribuita a favore della collettività. Al 31 dicembre 2012 le persone ammesse ai Lpu sono 168, quasi tutti per la violazione dell’articolo 186 del Codice della strada (Guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti). Volontariato nelle carceri. Oltre 500 i volontari e gli operatori all’interno delle strutture carcerarie regionali attraverso 44 realtà (dati aggiornati al 2012). La mappatura è stata realizzata con il progetto “Cittadini per sempre”.  
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER "PROMUOVERE L´UGUAGLIANZA DI GENERE"  
 

Bruxelles, 28 gennaio 2014 - L´unione europea desidera eliminare le disuguaglianze e promuovere la parità tra uomini e donne in tutte le sue attività, comprese la ricerca e l´innovazione. Promuovere l´uguaglianza di genere è una delle priorità chiave di un "Partenariato rafforzato per lo Spazio europeo della ricerca a favore dell´eccellenza e della crescita". Gli Stati membri sono invitati a rimuovere le barriere al reclutamento, il mantenimento e il progresso della carriera delle ricercatrici, occuparsi dell´equilibrio di genere nei processi decisionali e rafforzare la dimensione di genere nei programmi di ricerca. Orizzonte 2020 promuove l´uguaglianza di genere in particolare sostenendo cambiamenti strutturali nell´organizzazione degli istituti di ricerca e la dimensione di genere nel contenuto e nella progettazione di attività di ricerca. Per raggiungere questo obiettivo, le attività di questo invito saranno orientate a: Incoraggiare le ragazze a studiare scienze e le studentesse a intraprendere una carriera nella ricerca; Analizzare l´impatto della diversità di genere nei team di ricerca sui risultati della ricerca e dell´innovazione; Sviluppare un quadro comune per valutare le iniziative nazionali per promuovere l´uguaglianza di genere nella politica di ricerca e le organizzazioni di ricerca; Sostenere le organizzazioni di ricerca nell´attuazione dei piani di uguaglianza di genere. Queste attività sono rivolte a ricercatori e innovatori, organizzazioni di ricerca, istituti di istruzione primaria, secondaria e superiore, musei delle scienze, cittadini e le loro organizzazioni o associazioni, media, responsabili delle politiche a livello nazionale, regionale e locale. Il risultato previsto delle azioni della Commissione europea è un aumento della partecipazione delle donne alla ricerca, un miglioramento delle loro carriere, il raggiungimento di un equilibrio di genere nel processo decisionale e un incremento dell´eccellenza nella R&i integrando la dimensione di genere nella ricerca e innovazione. Per leggere l´annuncio ufficiale degli inviti, consultare: Promuovere l´uguaglianza di genere nella ricerca e nell´innovazione http://ec.Europa.eu/research/participants/portal/desktop/
en/opportunities/h2020/calls/h2020-geri-2015-1.html

 

 
   
   
BASILICATA - IMPRESE "ROSA", FONDI NAZIONALI DAL CREDITO AGEVOLATO  
 
Potenza, 28 gennaio 2014 - Le imprese “in rosa” della Basilicata hanno appena superato l’anno più duro dall’inizio della crisi, registrando l’ennesimo saldo negativo (-239 unità a fine settembre rispetto al 2012). Il segno meno è una costante: dal 2008 ad oggi le banche dati camerali lucane hanno registrato oltre 850 Pmi scomparse. Dal 14 gennaio scorso, a sostegno delle imprenditrici che resistono e hanno intenzione di rilanciare le proprie ambizioni nel 2014, è operativa una Sezione Speciale Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per le Pari Opportunità) del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese. In pista, fino a 300 milioni di credito garantito agevolato grazie a una dote complessiva di 20 milioni, 10 dei quali messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico e 10 dal Dipartimento per le pari opportunità. Possono accedervi tutte le micro, piccole e medie imprese “in rosa”, e nello specifico: società cooperative o società di persone costituite in misura non inferiore al 60% da donne; società di capitali le cui quote di partecipazione spettano in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne; imprese individuali gestite da donne. Metà degli interventi sarà destinata alle start up (imprese costituite o avviate non oltre tre anni prima della richiesta). In questo caso dovrà essere compilato un modello di valutazione specifico e allegato un apposito business plan. «Grazie al nuovo strumento – commenta il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte - le imprenditrici potranno accedere direttamente al Fondo di Garanzia con modalità semplificate e presentarsi alle banche o ai confidi con la prenotazione della garanzia dello Stato, che si assume una parte del rischio del prestito che l´intermediario concede, facilitando il finanziamento». Per prenotare la garanzia, l´impresa dovrà inviare l´apposito modulo al Gestore tramite raccomandata A/r o fax (0647915005) o posta elettronica certificata ( bdm-mcc@postacertificata.Mcc.it ). Ottenuta la delibera di approvazione del Comitato di gestione del Fondo, l´impresa può recarsi presso un intermediario finanziario (banca, società di leasing o confidi) che dovrà presentare richiesta di conferma della garanzia entro tre mesi dalla data di delibera del Comitato. Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito www.Imprenditoriafemminile.camcom.it/  o presso i Comitati per l’Imprenditorialità Femminile attestati presso le due Camere di commercio di Potenza e Matera.